Data di nascita: | 25/08/1975 |
Luogo di nascita: | Spalato (Croazia) |
Croata | |
Contratto: | Definitivo fino a Giugno 2023 |
Ruolo: | Centrocampista |
Altezza: | 175 Cm |
Peso: | 68 Kg |
Posizione: |
28 MAGGIO 2021, ARRIVA ANCHE L'UFFICIALITÀ mister JURIĆ e l'HELLAS VERONA si separano, dopo due indimenticabili stagioni in seguito alle quali tutti i tifosi speravano nell'apertura di un ciclo che riportasse i gialloblù agli antichi fasti, il tecnico spalatino cede alle avances del TORINO che gli assicura un triennale da un paio di milioni a stagione ma soprattutto la possibilità di realizzare le più che legittime ambizioni europee: A Ivan un grandissimo in bocca al lupo!
MANCANZA DI RISPETTO DA PARTE DELLA SOCIETÀ ...Ad inizio Maggio, a salvezza ampiamente conquistata, arriva un altro scazzo tra il mister e la proprietà rea a suo dire di non apprezzare abbastanza il suo lavoro e di non programmare il futuro 'Qua a Verona abbiamo fatto un ottimo lavoro in due anni. Ci sono rimasto male che finora con la società non c’è stato nessun confronto per il futuro e nemmeno una… ‘carezza’ per il lavoro svolto che è stato eccezionale. Ritengo che questo sia irrispettoso e per me è indice di brutti segnali. Ad ogni modo si va avanti, mancano 3 partite alla fine di questo Campionato e poi si vedrà. Noi daremo sempre il massimo. Però ci vuole onestà fino in fondo. Voglio un discorso serio da parte della società. In classifica siamo sopra a molte squadre che hanno speso molto di più rispetto a noi, eppure eccoci a guardarle dall’alto. Vedi il Cagliari che l’abbiamo battuto pure in casa sua'.
IL MISTER DELUSO DAL MERCATO risponde chiaramente a chi gli chiede un giudizio in proposito 'Leggo cifre che non stanno nè in cielo nè in terra. Potevamo e dovevamo fare molto di più sul mercato. Avevamo un'occasione d'oro. Potevamo veramente crescere. Speravo che la società credesse di più in me. Invece siamo partiti bene ma poi siamo tornati alla solita politica dei passettini. Troppi prestiti. La verità è che qui abbiamo fatto un miracolo, una stagione irripetibile con plusvalenze da favola. Leggo e sento che ci siamo rinforzati. Ma una squadra che si rinforza è una squadra che non vende nessuno e che mette in organico tre, quattro giocatori forti. Noi abbiamo venduto tutto quello che c'era da vendere e cambiato tanto. Lo dico per fare chiarezza, perchè la chiarezza del passato è stata la nostra forza. Nessuno va illuso. Dobbiamo parlare solo di salvezza. Vuol dire che la squadra non mi piace? No. Questa squadra mi piace tantissimo, Tony ha lavorato bene, ho dato il mio sì a tutte le operazioni. Ci sono delle buone idee, soprattutto in prospettiva ma ripeto serviva più coraggio'
CON LA ROMA ALL'ESORDIO IN CAMPIONATO il mister è squalificato ma paradossalmente, con lo stadio vuoto a causa delle norme anticovid, si sente più lui dalla tribuna stampa che il vice PARO in panchina! I giornalisti presenti hanno senz'altro apprezzato la possibilità di vivere la gara di fianco al mister mentre il giudice sportivo ha comminato una sanzione al tecnico spalatino per aver 'in più occasioni durante l'incontro impartito disposizioni alla propria squadra nonostante fosse soggetto a provvedimento di squalifica'. È andata senz'altro peggio agli opposti giallorossi ai quali è stato inflitto il 3 a 0 a tavolino a causa di un'irregolarià in lista.
PRIMA CONFERENZA STAMPA DELLA STAGIONE per JURIĆ che non parlava dalla vigilia dell'ultima gara del campionato scorso col GENOA 'L'avvio di campionato? Sarà complesso: sapevamo sarebbe stato così perché la 'rosa' è da completare. La Società sta lavorando duramente giorno dopo giorno per completare l'organico, il Direttore Sportivo, Tony D'Amico, sa perfettamente di che tipo di calciatori abbiamo bisogno. Diversi elementi sono già arrivati e altri stanno arrivando ma, come è naturale che sia, per il pieno inserimento servirà qualche tempo, sia fisicamente che per adattarsi all'idea di gioco di questa squadra. La società però è cresciuta, da fuori siamo visti in modo diverso rispetto a un anno fa. Stiamo lavorando bene perché rispetto all'anno scorso ci sono già diverse alternative importanti e maggiore profondità di 'rosa'. Pandur e Rüegg sono giocatori di proprietà con grande prospettiva futura, e questa è un'ottima cosa... Ripartire senza pubblico aggiunge difficoltà, avere un impatto visivo e sonoro come quello del 'Bentegodi' dà una spinta incredibile specie ai nuovi arrivati, che capiscono subito in che tipo di piazza sono arrivati. I nuovi? Sono tutti profili giusti per l'Hellas Verona, per la nostra idea di gioco, chiaramente c'è del lavoro da fare per inserirli al meglio. Sono comunque fiducioso, la squadra presto sarà completata e crescerà molto. La nostra identità è chiara, ma lo scorso anno va lasciato alle spalle e bisogna guardare solo alla nuova stagione. Le idee sono molto chiare. Benassi? Ha ancora bisogno di qualche giorno per inserirsi, perché non ha ancora recuperato pienamente da un infortunio al polpaccio nel finale della scorsa stagione. Dimarco? Sta crescendo molto bene, sono contento di lui e viene da un finale di stagione importante. Empereur? E' uno degli elementi migliorati maggiormente nel corso dell'ultimo anno, e anche domani sarà della partita. Zaccagni? Da una settimana ha ripreso ad allenarsi, ha però bisogno di trovare continuità'
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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- 'Re Mida' a Verona, contestato a Torino: Continua l'odissea di mister JURIĆ tecnico dei granata che dopo la vittoria col SASSUOLO mostra il dito medio verso la Curva Maratona che contesta la squadra...
- Ivan deluso dopo il derby perso di misura con la JUVENTUS ammette 'Non sento di poter ripagare i tifosi ma a gennaio non chiederò rinforzi, ho sempre preso due schiaffi e fatto tre passi indietro. Io ho sempre litigato, insistito, ho avuto scontri pazzeschi, anche a Verona come quando doveva arrivare Amrabat. Non chiederò nessuno, dedicherò tutta la mia energia sul campo di allenamento'
- Lite furibonda in casa TORINO fra il tecnico spalatino e VAGNATI diesse dei granata a fine Luglio 2022: Evidentemente Ivan pensava che in Piemonte avrebbe avuto risorse a sufficienza per ambire all'Europa e invece...
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- Sfogo di Ivan contro Minafra Responsabile Sanitario del TORINO: 'Il recupero degli infortunati? Dobbiamo alzare il livello, quello che ho visto non va bene' e il medico si dimette!
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- 'I guerrieri di Juric' Adriano Ancona giornalista del 'Corriere dello Sport' da alle stampe il secondo volume de 'La coda del drago' che racconta la storia del tecnico spalatino.
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- 'La società mi chiese una retrocessione dignitosa...' Abituato a parlar chiaro, il tecnico croato ha fatto ancora una volta sensazione ai microfoni di Sky nel dopopartita al Bentegodi contro la LAZIO, ricordando a giornalisti e tifosi quali fossero le premesse: 'Se a inizio campionato speravo in questi risultati? Assolutamente no. A me è stata chiesta una retrocessione dignitosa: non era importante che ci salvassimo, ma che i conti fossero a posto. La partenza era quella. Grande merito ai ragazzi, ognuno ha dato il massimo, e raramente succede nel calcio'
- Dopo giorni ansiosi in cui il Mister sembrava poter porre fine alla sua avventura scaligera a causa di dubbi dal punto di vista sportivo, chiedendosi se e quanto le sue ambizioni fossero coincidenti con quelle di Via Olanda dopo l'ottima stagione disputata e la conquista della salvezza con largo anticipo, arriva il sospirato si: JURIĆ rinnova col VERONA fino a Giugno 2023 in barba alle avances di FIORENTINA, TORINO, CAGLIARI e altre squadre all'estero!
- 'Ma che c…o vuoi? Ma stai muto te! Ma come ti permetti? Qui sei a casa mia!' È sequenza di frasi che il mister riserva a CONTE tecnico dell'INTER che, in preda a trance agonistica, si rivolge all'omologo scaligero intimandogli di star muto e non rompere il c...: Il gustoso teatrino tra due tecnici passionali che vivono la gara come e più di quando erano calciatori, va in scena al Bentegodi in occasione di VERONA-INTER quando 'Ivan il Terribile' chiede spiegazioni all'arbitro sul perchè si conceda tutta questa 'libertà di espressione' al tecnico interista che aveva protestato vibratamente a causa di un fallo contrario fischiato alla sua squadra... Per chi tifa HELLAS assistere alla scena è una goduria pura: Il mister entra definitivamente nei cuori dei tifosi scaligeri!
- Nella storia il VERONA di JURIĆ a segno per 11 gare consecutive dopo il 3 a 0 rifilato al LECCE al Bentegodi: A 10 si erano fermati BAGNOLI nell'83-'84, PRANDELLI nel '99-00 e MANDORLINI nel '14-'15.
- Pane al pane e vino al vino, il tecnico scaligero è molto apprezzato a Verona anche perchè ha uno stile comunicativo diretto e senza supercazzole come piace alla piazza e lo dimostra una volta di più a seguito della clamorosa rimonta col TORINO partita dallo 0 a 3 a sfavore dei gialloblù 'Non avevo delle buone sensazioni, avevo visto delle cose che non mi erano piaciute. Troppe feste, troppo mercato, troppe stronzate. Conosco questi ragazzi, so come sono. Noi dobbiamo soltanto salvarci. Ho sbagliato con Zaccagni, non mi era parso al meglio in questi giorni, ma l’ho fatto giocare lo stesso. Di Carmine aveva un dito ingessato, per esperienza so quanto sia difficile esprimersi in quelle condizioni, hai sempre paura'
- Cinquantesima vittoria nei campionati per mister JURIC conquistata sulla panchina del VERONA contro il BRESCIA
- Come si crea una squadra? Il nuovo tecnico scaligero, prima di farlo vedere con l'HELLAS in queste prime 10 partite, lo ha spiegato molto chiaramente in un'intervista nel libro 'The Goal' di Leonardo Piva, edito da Sometti 'Lo spirito di gruppo è sopravvalutato. Il valore del lavoro è il più importante. Credo molto nel lavoro, è la base di tutto. Poi il resto sono aggiunte. Il secondo passaggio sono le idee di calcio che voglio applicare alla squadra, cioè lavorare sulla base tecnica prima ancora che sulle chiacchiere e lo spirito di squadra. Quello si crea dopo. Ciò che conta è avere un’idea chiara di come giocare, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. È la base. Se sopravvaluti certe cose, tipo lo spirito di gruppo, poi rischi di trascurarne altre. Io ho avuto la fortuna di poter prendere parte a un incontro con un famoso allenatore di basket, e lui parlava molto di questi aspetti di gruppo nella prima fase della sua carriera*. Ha confessato di aver capito dopo anni e anni che la cosa più importante è che ogni giocatore sappia esattamente cosa deve fare sul campo, che ognuno ha il compito da svolgere. Lo spirito di gruppo rischia di distrarre e di non concentrarsi su cose concrete. E invece, ogni giocatore che sia di basket, rugby o calcio, durante la partita deve eseguire determinati compiti, possibilmente bene. Ognuno deve fare il suo, è così che alla fine si crea un prodotto buono'
- Il meno pagato insieme a CORINI Mister JURIĆ è, a pari merito con l'omologo CORINI del BRESCIA, il meno pagato tra gli allenatori della Serie A con 500mila Euro a stagione; a rivelarlo un articolo de 'La Gazzetta dello Sport'
- Uno che parla chiaro finalmente! A meno di un mese dal suo arrivo, nell'immediato dopo gara contro il TRABZONSPOR, il tecnico croato risponde senza fronzoli ai giornalisti che gli chiedono del mancato impiego di BESSA (non del tutto coinvolto nel progetto scaligero) e della sostituzione, a pochi minuti dal suo ingresso, di RAGUSA (ha commesso un grave errore in copertura sul pari avversario). Ad alcuni sembrerà scontato ma dopo tre stagioni di PECCHIA, GROSSO e conferenze stampa addomesticate... Beh, scusate se è poco!
NEWS E CURIOSITÀ DALLA STAGIONE 2019-20 + - =
- Ivan JURIĆ è il nuovo allenatore del VERONA: ...Convinto di allenare in Serie B prima dello scoppio (in mano a Via Olanda) della 'bomba' AGLIETTI che ha portato la squadra ad un'insperata promozione, mister JURIĆ è il primo a sorprendersi dell'enorme occasione che gli piomba dal cielo: La piazza scaligera è in forte subbuglio a seguito di un'umiliante retrocessione con 'siamo in crescita' PECCHIA, mesi di supercazzole da parte di GROSSO e l'allontanamento dell'eroe Aglio... Il lavoro del nuovo tecnico non si preannuncia facile!
La sua squadra è data per retrocessa da tutti gli addetti ai lavori che la danno per spacciata ancora prima dell'inizio del campionato ma l'uomo di Spalato è uno che bada al sodo, parla chiaro e non si perde in inutili chiacchiere: Parte a testa bassa e da vero manager instaura un'ottima sinergia col diesse D'AMICO che, pure con limitatissime risorse economiche (e nonostante il flop STĘPIŃSKI giocatore più pagato nella storia del club ma inadatto per caratteristiche a quanto richiede JURIĆ), gli procura i 'pupilli' VELOSO e LAZOVIĆ e quelli che saranno due veri e propri crack come AMRABAT e RRAHMANI; il resto è pura farina del sacco di Ivan che ti organizza una squadra spietata dove ogni componente sa esattamente cosa fare e come, che morde ogni pallone con una fame come da tempo non si vedeva da queste parti e capace di mettere in difficoltà chiunque.
L'ovvio risultato sono partite memorabili in cui magari il VERONA esce con un pugno di mosche in mano pur meritando più degli avversari ma dando sempre l'impressione di giocare alla morte, proprio come piace ai tifosi, ciliegina sulla torta-salvezza il 2 a 1 al Bentegodi contro la JUVENTUS futura campionessa d'Italia per la nona volta consecutiva ma anche la spettacolare rimonta casalinga col TORINO, lo 0 a 0 all'Olimpico in casa di una LAZIO che fin lì aveva messo paura a chiunque o l'1 a 1 contro lo schiacciasassi ATALANTA del mentore GASPERINI...
STAGIONE 2024-25 + - =
Nota del Club
10 novembre, 2024
Vogliamo ringraziare Ivan Juric per il suo duro lavoro nelle ultime settimane.
Ha gestito un ambiente difficile con il massimo della professionalità, e di questo gli siamo grati. Gli auguriamo tutto il meglio per il suo futuro.
La ricerca di un nuovo responsabile dell'area tecnica è già iniziata e verrà annunciato nei prossimi giorni.
Ivan Juric è il nuovo responsabile tecnico dell'AS Roma
18 settembre, 2024
L’AS Roma annuncia che Ivan Juric è il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra, fino al 30 giugno 2025.
Croato, classe 1975, dopo aver maturato una lunghissima esperienza da calciatore tra Croazia, Spagna e Italia, ha iniziato il suo percorso da allenatore nel calcio giovanile e poi da assistente tecnico al fianco di Gian Piero Gasperini. Ha esordito in Serie A nel 2016-17 sulla panchina del Genoa, dopo aver ottenuto – nella stagione precedente – la promozione nel massimo campionato con il Crotone, la prima nella storia della società calabrese.
Dal 2019 al 2021 guida l’Hellas Verona, accompagnando i gialloblù a due salvezze consecutive, valorizzando inoltre diversi calciatori. Nel 2021 assume il ruolo di manager del Torino, restando in carica fino al 2024 e diventando il secondo tecnico con più panchine negli ultimi 20 anni di vita del club granata.
Buon lavoro, Ivan!
FONTE: ASRoma.com
STAGIONE 2023-24 + - =
COMUNICATO STAMPA
21/06/2024
Il Torino Football Club desidera ringraziare Ivan Juric e i suoi collaboratori per il lavoro svolto insieme in questi tre anni.
La Società saluta Ivan Juric e il suo staff e augura il meglio nel proseguimento della loro carriera.
FONTE: TorinoFC.it
SERIE A
Torino, Juric: "Amareggiato per l'episodio del pullman a Superga. Rinnovo? Non ero convinto"
11/05 ALLE 10:29
di EMANUELE PASTORELLA
fonte nostro inviato allo stadio Olimpico Grande Torino
© foto di www.imagephotoagency.it
9.45 - Quella di Verona non è mai una trasferta come tutte le altre per Ivan Juric. Il tecnico del Torino affronta il suo passato e soprattutto ha un doppio obiettivo: ritrovare una vittoria che manca dal 30 marzo e un gol che non arriva da quattro partite consecutive. A breve, dalla sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, l'allenatore croato presenterà la gara di domani al Bentegodi. Segui la diretta testuale su Tuttomercatoweb.com, l'inizio della conferenza è previsto per le ore 10.
Ore 10.04 - Comincia la conferenza stampa di Juric
Tre gare alla fine, come vi state preparando?
"Nell'ultima gara abbiamo fatto benissimo, una grande prestazione. Il Verona non è salvo, ha grande entusiasmo e si è visto contro la Fiorentina. Sarà difficile come sempre"
Che Verona si aspetta?
"Giocano con grande entusiasmo e si vede, è la base delle loro prestazioni a prescindere dal modulo. Giocano in verticale e con ritmo"
Chi può sostituire Vlasic?
"E' Ricci, è quello che si trova meglio"
Contro il Verona è meglio una o due punte?
"Sono entrambe delle buone soluzioni"
Cos'ha detto ai ragazzi dopo l'episodio di Superga?
"Sono amareggiato, è l'unica parola che ho. Ci tenevo che fosse una cosa importante per trasmettere. E' stato organizzato molto meglio rispetto al passato, ma sono amareggiato"
Cosa ci dice delle italiane in Europa? E il nono posto potrebbe diventare utile per la vostra qualificazione...
"A livello di allenatori, siamo superiori ad altri. Nel nostro campionato fanno più fatica che quando affrontano le squadre estere: Gasperini ha più facilità a giocare in Europa, così come Italiano che aveva perso a Verona. Il nostro livello tattico è superiori ad altri: in Champions c'è tanta differenza di giocatori. E' una grande occasione il nono posto, stiamo là e dispiace per le gare fatte bene ma ci manca sempre un pezzo su cui dobbiamo riflettere. Siamo in pochi, ma cercheremo di fare il meglio. La squadra non deve mollare proprio niente, dobbiamo avere la mentalità di questi tre anni"
Si sente un po' tradito dalla sua squadra a livello personale per i fatti di Superga?
"Nei miei confronti non è stata una mancanza di rispetto, ma potremmo parlarne e analizzare...La parola giusta è amareggiato, ci tenevo che fosse una cosa spettacolare e che facessimo un passo in avanti. E' andata male. Ma non è nei miei confronti"
Tornando indietro, ricomincerebbe una stagione in scadenza di contratto?
"Quando firmi i contratti, ti impegni e devi essere convinto al 100%. Avrei sensi di colpa se avessi visto gente che molla, in quel caso avrei detto che ho sbagliato. Ma fino ad oggi, non ho notato questo e perciò non ho sensi di colpa. Quando firmi, devi rispettarlo e lavorare fino alla fine essendo convinto al 100%. Non so se lo rifarò in futuro, non so cosa capiterà"
La svolta tattica con le due punte l'ha digerita o è stata quasi dettata dalla rosa a disposizione?
"Non l'ho subita, ero curioso di fare altre cose. A Milano mi è piaciuto il nostro 4-2-3-1, il primo tempo è stato più ottimo per interpretazione tattica. Sono tutte cose che si possono fare in futuro, se hai grandi attaccanti non è un problemi o se non hai i braccetti giochi a quattro. Mi sento arricchito perché posso usare tutti i moduli senza problemi"
Come mai non era convinto di firmare un rinnovo?
"Lo devi sentire. Valutando, non ho avuto questa convinzione totale. Sono scelte importanti quando prendi una decisione del genere"
Il video a Superga ha dato la sensazione che i giocatori non sapessero cos'è successo al Grande Torino: non trova?
"Ciò che dici tu, parlando anche con altre persone, è un fallimento per me e di tutti. Mi è dispiaciuto per Lovato, non ha detto nulla e ha subito attacchi social pesantissimi. E' un fallimento generale, ma hai un po' riassunto bene la situazione"
Infortunati?
"E' situazione grave. Zapata ha un dolore al fianco, la vedo difficile che ci sia. E anche Buongiorno ha un fastidio all'adduttore: l'ecografia non ha dato nulla, dobbiamo valutarlo"
Come giudica il calendario del Toro e delle avversarie in queste ultime tre gare in chiave Europa?
"Mi preoccupo solo del fatto che ho pochi giocatori a disposizione. Abbiamo sempre combattuto e abbiamo sempre avuto l'occasione di vincere. Proveremo a fare il massimo in queste ultime tre gare. Già stare vicino a Napoli e Fiorentina dà soddisfazione, non è male. Vediamo oggi cosa faranno loro e poi penseremo di fare il massimo noi"
Sazonov come sta?
"Ieri ha fatto il primo allenamento dopo quattro settimane, vedremo se durante la gara può darci una mano"
Senza Zapata, passerete a una sola punta?
"Non abbiamo tante soluzioni. Le gare durano 95 minuti, Sanabria ha avuto l'influenza e bisogna fare valutazioni anche a partita in corso"
Cosa ne pensa dei paragoni che si fanno tra le rose di Toro e Bologna?
"Ormai no...Penso che bisogna essere onesti e dire ciò che pensi, senza essere condizionati con persone che fanno cose per i loro piccoli interessi. Posso affrontare il discorso sul Toro, ho preso una squadra che lottava per la retrocessione con giocatori in scadenza e ora siamo nella parte sinistra della classifica, oltre ad avere tanti giocatori che sono un grande valore. Dipenderà dal presidente cosa fare. Questa è la mia eredità, poi non ho problemi a riconoscere gli errori che qualcuno usa per i propri fini. Ho fatto tante cose belle e ho commesso errori, altri parlano per interessi loro. Non bisogna perdere l'integrità, ma essere sincere dicendo anche cose contro se stessi perché così si migliora"
Il giorno in cui si guarderà indietro, pensando a questo triennio non le rimarranno rimpianti per la modalità di vivere il Toro fuori dal campo?
"E' un processo...Sicuramente sono una persona diversa rispetto all'inizio, ho visto cose positive e negative. Dovevo viverli e subirli, capito cosa voglio dire? Dovevo passare certe cose per vedere le cose come oggi. E volevo viverle con pienezza e purezza"
Secondo lei, la piazza è riuscita a capirla?
"Non lo so, sinceramente. Le società esistono perché ci sono i tifosi, qui la struttura mentale è che bisogna lottare per l'Europa: chi lavora qui deve avere chiaro cosa deve fare. E' ciò che porta alla felicità, tutto il resto è il secondo piano. Se i tifosi mi hanno capito? Non lo so, non so cosa rispondere"
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 09/05/2024 17:59
Juric, l'avventura al Torino è ormai finita, Cairo in cerca del prossimo allenatore
Pare ormai al capolinea l'avventura di Juric sulla panchina del Torino. Tra l'allenatore croato e il presidente granata Cairo è calato un muro di freddezza. Cairo è stato esplicito nei giorni scorsi quando gli è stato chiesto di un possibile rinnovo. Ha spiegato: "Ho investito tanto su sua richiesta. Non ha voluto rinnovare e i contratti finiscono.L'anno scorso mi chiese di prendere Ilic. Gli ho detto 'io faccio questo investimento perché tu me lo chiedi, è un giocatore molto forte, ma voglio che tu rimanga con noi'. Lui ha detto 'ma sì'. Poi la cosa è slittata, poi ha preso tempo e ha voluto tenersi le porte aperte. I contratti finiscono a un certo punto..".
Cairo ha anche ricordato che non ha lesinato investimenti in questa stagione: "Questo è il Toro più forte dei miei 18 anni, lo ha detto anche Ventura che di calcio ne capisce: non so cosa sia mancato in stagione, bisognerebbe chiedere ad altri". Il presidente granata, Urbano Cairo, fa il punto a tre giornate dalla fine del campionato, con la squadra al decimo posto. "Abbiamo venduto solo Singo che andava in scadenza, poi abbiamo tenuto tutti e inserito giocatori forti come Zapata e Bellanova - aggiunge Cairo - e dovremo ripartire da questi giocatori: lo zoccolo duro c'è, ci rinforzeremo dove serve". “Adesso - aggiunge Cairo - pensiamo alle ultime tre giornate, magari escono sorprese e la lista per l'Europa. Al mercato ci penserà Vagnati che rinnoverà il suo contratto”.
Juric dunque se ne andrà via. Per lui ci sono due possibilità al momento. Una in Inghilterra al West Bromwich, l'altra in Francia al Lille.
Il Torino invece si sta guardando attorno. Due i profili che piacciono: il primo è quello di Vincenzo Italiano che dovrebbe lasciare la Fiorentina. L'altro è quello di Paolo Vanoli, attuale tecnico del Venezia, impegnato nella corsa promozione in serie B. Due ex del Verona, come Juric.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 08/05/2024 10:00
VIGHINI | Ivan, ti ricordi quando questa era casa tua?
Si può fare outing nel calcio? Si può. Ho amato Ivan Juric. Un trasporto poco giornalistico, molto passionale. Juric era tutto quello che per me deve essere un allenatore del Verona. Condottiero, bravissimo in campo, bravissimo ad allenare, polemico. Uno in grado di cambiare la storia di una società, di deviare il corso del destino, di regalare dignità, orgoglio e sogni. Uno che va sempre al massimo, a mille all'ora, spigoloso, stimolante, logorante.
Il Verona di Juric, soprattutto quello della sua prima stagione, era un orologio meraviglioso. Partito con gli sfavori del pronostico, senza lo scoppio della pandemia sarebbe arrivato in Europa. Juric era un incastro perfetto con Verona e i suoi tifosi. Glielo scrissi dopo il suo amaro divorzio, deluso soprattutto perché scelse il Torino, una piazza che non poteva essere sua come lo fu Verona.
A Verona compose una coppia perfetta con Tony D'Amico che ne limitava gli eccessi, ne regolava le asperità, i conflitti, soprattutto con il presidente. Aggiungerei anche l'ex capo della comunicazione Andrea Anselmi in questa opera di “calmierizzazione” del tecnico. Filtrarlo ma senza snaturarlo nella comunicazione. A suo modo un capolavoro. Infatti senza D'Amico e Anselmi, nella solitudine granata, Ivan si è perso. Ha perso la squadra, il Torino, ha perso anche un pochino il suo calcio. Forse inconsciamente ha limitato il suo carattere, ma così ha cambiato il suo modo di allenare, di vedere il calcio, di fare la battaglia ovunque e comunque.
A Verona era apprezzato, ci piace che un allenatore alzi la voce con l'arroganza del potere, che dica al collega avversario: “Questa è casa mia”. Il Torino di Cairo non può permetterselo. L'house organ rosa che ne segue le vicende come una fanzine, lo ha depotenziato. Ivan è un romantico, un passionale, un sincero. Un giorno sbotta, un altro chiede scusa come un bambino. Troppo. A Verona non ne aveva bisogno. Lo capivamo.
Non credo che oggi sparerebbe palle incantenate contro Setti come faceva un giorno sì e l'altro pure. Setti lo ha accontentato per quanto poteva. Mai lo avevamo visto spendere soldi (tanti) e prendersi rischi come in quel periodo. Per certi versi Lasagna e Ilic sono state due “follie” che Setti e il Verona non potevano permettersi. Ma Juric lo meritava. Perché nel frattempo costruiva plusvalenze a nastro: Kumbulla, Rahmani, Amrabat, per dire le tre principali.
E so per certo che Juric si è pentito di essersene andato un minuto dopo aver preso la decisione. A Verona sono rimaste la deliziosa e intelligentissima moglie e le figlie. A Verona poteva costruire un ciclo come quello di Bagnoli. Verona sarà e resterà sempre “casa sua”. Anche domenica prossima, quando tornerà al Bentegodi.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Qui Torino, Juric: “Al Verona vincevamo le partite”
Il tecnico granata, durante la conferenza stampa pre-Napoli, ha ricordati il proprio periodo in gialloblù
di Tommaso Badia
8 Marzo 2024 14:10
Ivan Juric torna a parlare di Verona e lo fa nel corso della conferenza stampa pre-partita di Napoli–Torino: il tecnico granata ha infatti confrontato prestazioni e risultati del proprio periodo in gialloblù con quelli alla guida del Toro.
Queste, dunque, le sue principali dichiarazioni:
«Per dare un giudizio positivo al nostro momento ci mancano i risultati. A Verona facevamo grandi prestazioni e vincevamo le partite, mentre a noi al momento manca sempre qualcosa per fare risultato».
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 06/02/2024 7:00
Juric: “Se non mi qualifico per l’Europa lascio il Torino”
"Si può dire di tutto, non che io non abbia avuto rispetto per società o per il lavoro. Ho detto a tutti di non parlare di rinnovo. Dentro di me, continuo a dirmi 'che ci faccio qui?'. E' dura competere con chi sta davanti. Qui non posso essere uno che prende solo i soldi: se non ottengo ciò che tutti sono prefissati...Vogliamo alzare l'asticella per aumentare i valori, lavoriamo per questo. L'anno scorso si poteva vivacchiare, ora no. Se noi otteniamo questo obiettivo, ci sediamo e ne parliamo; se non lo ottengo, la mia presenza qui non ha senso e serve un altro con lo spirito per portare il Toro in Europa". Lo ha detto Ivan Juric in conferenza stampa.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Calcio
Il Toro vince, ma il gestaccio di Juric è un caso. Paro: "Meritavamo applausi"
Contestazione della Curva Maratona, fischi alla squadra nonostante la vittoria. E l'allenatore, in tribuna, sbotta
05:54 TGR Piemonte
Rai TGR Piemonte
Ivan Juric, gestaccio dopo il Sassuolo.
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"La squadra si è espressa ad altissimi livelli su entrambe le fasi, volevamo tanto questa vittoria: i tifosi hanno il diritto di esprimere la loro opinione, ma stasera meritavamo applausi": il viceallenatore del Torino, Matteo Paro, analizza così la vittoria ottenuta contro il Sassuolo per 2-1 in un clima di contestazione. E sul gesto di Juric, pizzicato dalle telecamere con il dito medio al triplice fischio: "Non so cosa sia successo ma è stata una situazione emotiva, è uno che in campo si scarica e stare in box dietro un vetro non lo aiuta" ha spiegato ai microfoni di Dazn.
FONTE: RaiNews.it
Data: 02/11/2023
Torino, arriva la contestazione dei tifosi dopo l'eliminazione in Coppa Italia
Dopo l'Inter, continua la contestazione dei tifosi del Torino dopo l'eliminazione in Coppa Italia
Autore: Redazione
Ci si aspettava un finale diverso di questo giovedì sera in casa Torino. I granata sono stati eliminati ai sedicesimi di finale contro il Frosinone dopo i tempi supplementari. In un clima di pieno inverno, ci ha pensato Reinier a freddare lo stadio. Al fischio finale, i tifosi hanno continuato la contestazione contro la squadra e la società iniziata contro l'Inter.
Torino-Frosinone, contestazione dei tifosi: cos'è successo
Al fischio finale la squadra di Juric è uscita dallo stadio Olimpico Grande Torino sommersa dai fischi. Fischi dei pochi presenti perché la contestazione era già iniziata prima.
Dopo il gol di Reinier sono arrivati i primi malumori tra gli spalti tanto che sono partiti i primi cori contro la società. Poi il gesto della Maratona, un segnale. Prima della fine dei tempi supplementari, i sostenitori del quel settore hanno abbandonato anticipatamente lo stadio. Al minuto 107, la Maratona lascia il 2º anello e parte la contestazione giù al 1º
La contestazione continua, ora palla al campo. Perché la ripartenza granata passa solo dai risultati, a partire dal monday night match contro il Sassuolo.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
SERIE A
02/10 ALLE 21:09
di EMANUELE PASTORELLA
fonte nostro inviato all'Olimpico Grande Torino
Torino, Juric: "Bravo Montipò, creato le occasioni per vincere. Ma il campo ci penalizza"
© foto di www.imagephotoagency.it
21.00 - Seconda gara di fila senza gol, al Torino arrivano i primi fischi: i granata chiudono sullo 0-0 contro l'Hellas Verona, la vittoria manca da tre partite e sabato c'è il derby in casa della Juventus. A breve, dalla sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico Ivan Juric commenterà la sfida. Segui la diretta su Tuttomercatoweb.com.
Ore 20.57 - Comincia la conferenza di Juric [...]
Cosa può fare per rendere il Toro più cinico?
"E' stato bravo Montipò, non abbiamo concesso nulla e creato cinque o situazioni. Su questo campo è difficile giocare per una squadra che vuole attaccare, anche Tameze, Seck, Lazaro e Schuurs ci hanno provato. C'erano le situazioni per vincere" [...]
Come ha visto il Verona?
"Oggi meno bene che contro Milan e Atalanta, avevo la sensazione di aver visto una squadra migliore contro queste due squadre. Ho parlato con Baroni, sentono dentro questo modo di giocare: sta mettendo dentro le sue cose, fa delle diagonali diverse, ma hanno buoni giocatori e possono fare bene"
Forse la società passa di mano
"Pensando a questi anni, Maurizio ha fatto grandi cose con il suo modo di essere"
E' orgoglioso vedere ancora tanto Juric nel Verona?
"Sono stati anni splendidi, anche vedendo Zaccagni alla Lazio abbiamo creato qualcosa di grande a livello emotivo anche con i tifosi. E il modo di giocare andava bene al mondo veronese. Ci sono giocatori che possono fare bene in attacco, anche Suslov può fare male. Bello vedere Terracciano giocare" [...]
Questa sera le è piaciuto il Toro?
"Non la vedo così negativo. Sono sincero, secondo me è andata bene in tante cose. Andate a vedere Verona-Milan e Verona-Atalanta, oggi non hanno superato la metà campo nonostante il campo disastroso. In tanti mi sono piaciuti, per vincere devi fare gol e saltare l'uomo e ci è mancato. Ma la squadra non è andata male, questo campionato è una battaglia" [...]
Ore 21.09 - Termina la conferenza stampa di Juric
SERIE A
Torino, Juric: "Doig mi piace. Sono esigente nel ruolo, vorrei un Ansaldi più giovane"
28/07 ALLE 22:45
di SIMONE BERNABEI
© foto di www.imagephotoagency.it
Nel corso del suo intervento con la stampa al termine del ritiro di Pinzolo, il tecnico del Torino Ivan Juric ha parlato anche di uno degli obiettivi granata come Josh Doig dell'Hellas Verona:
È un obiettivo del Torino?
"Doig mi piace, ma anche altri che mi hanno proposto. Vorrei un Ansaldi giovane, ho tante pretese. In quel ruolo penso che il salto di qualità dipenda da lì. Sono contento di Vojvoda: più che Doig non va bene, è che io sono esigente. Magari è colpa mia di chiedere un po’ di più".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
Juric: “Non so se Doig arriverà”
Incalzato dai tifosi, il tecnico del Torino ha parlato anche dell’esterno gialloblù
di Tommaso Badia Luglio 28, 2023 - 10:00
Di Doig al Torino non si è più parlato: dopo alcuni giorni in cui la trattativa pareva cosa fatta, il tutto è stato congelato, forse addirittura da Juric.
I tifosi granata a Pinzolo non sembrano però essersi dimenticati dello scozzese e, durante i momenti di incontro con giocatori e allenatore tipici dei ritiri, hanno avuto modo di incalzare lo stesso allenatore spalatino a riguardo.
La risposta? A quanto riportato da Tuttosport, un laconico “Non lo so…“.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
Torino: Juric caccia Ilić dall'allenamento
25/07 ALLE 12:00
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
Una curiosa situazione ha visto protagonista ieri Ivan Ilić durante l'allenamento del Torino. L'ex gialloblù, infatti, dopo essere stato più volte richiamato da Ivan Juric per una non corretta applicazione durante gli esercizi tattici, è stato cacciato con forza dal campo dal tecnico granata, terminando con anticipo rispetto ai suoi compagni la seduta di allenamento. A riportarlo oggi è Tuttosport.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
STAGIONE 2022-23 + - =
Hellasmania: l'ex Juric può decidere il destino del Verona
del 24 maggio 2023 alle 12:31
di Alessandro Righelli
La sconfitta di Bergamo unita al pareggio tra Spezia e Lecce, ha riportato l'Hellas nella zona retrocessione per un punto di distacco con la squadra ligure. Una situazione che si fa davvero complicata, dopo che, seppur per poco, sembrava addirittura ribaltata. Ciò che però ha rimesso lo Spezia in carreggiata non è di certo stata la sconfitta di Bergamo, ma quella in casa con il Torino. Una gara giocata davvero male, con poca freschezza e soprattutto poca voglia di trovare il risultato. Paradossalmente tutto il contrario dell'ultima uscita, dove si è visto un Verona che a tratti ha mostrato comunque un buon ritmo di gioco e una buona organizzazione.
Detto questo, alla luce, come si diceva, del pareggio tra Spezia e Lecce, il destino dei gialloblù si fa davvero complicato. Non tutto è perduto certo, ma poco ci manca. Le prossime sfide sono contro l'Empoli e contro il Milan, a San Siro, mentre lo Spezia incontrerà il Torino prima e la Roma poi. Per ultimo, il Lecce sarà impegnata contro il Monza e il Bologna, due sfide contro avversarie che stanno facendo molto bene e perciò da non sottovalutare. Tra Spezia e Verona invece la situazione è quasi la medesima. Una partita da vincere assolutamente e un'altra da bollino rosso. Tutto è quindi nelle mani delle stesse squadre, le quali non possono assolutamente sbagliare nessun impegno, soprattutto quelli contro le squadre più "abbordabili".
Andiamo ad analizzare allora la situazione dell'Hellas. Contro l'Empoli sarà una partita ovviamente da vincere, dato che l'avversario è alla portata e già salvo, quindi forse anche un poco più distratto. Servirà la massima concentrazione e servirà non dare nulla per scontato. Dall'altra parte infatti lo Spezia non avrà una gara semplice e Juric, ancora una volta, da ex gialloblù potrà sancire le sorti della sua ex squadra. Se infatti riuscirà a battere la squadra ligure e il Verona dovesse riuscire a vincere in Toscana, farebbe un bel regalo ai suoi ex tifosi, dato che con Milan da una parte e Roma dall'altra, sarà difficile per entrambe riuscire a portare a casa il risultato. Ivan Juric uomo del destino Verona? Probabilmente sì. I gialloblù però non dovranno pensare a queste cose ma concentrarsi solo sulla prossima partita, poiché in caso di sconfitta e vittoria dello Spezia i giochi saranno davvero finiti.
FONTE: CalcioMercato.com
PRIMO PIANO
Verso Verona-Torino: per Juric è una gara ricca di significato
Ivan Juric affronta la sua ex squadra in piena lotta salvezza: un anno fa abbandonò la conferenza stampa in lacrime
Axel Cesari - 11 Maggio 2023
Era il 14 maggio 2022. Ivan Juric, dopo aver battuto l’Hellas Verona al Bentegodi, si presentò in conferenza stampa spendendo parole al miele per i gialloblù: “Non mi sono pentito di essere andato via. Quando metti tanto cuore, spendi tanto anche a livello emotivo e a volte sono andato oltre. Avevo la sensazione che fosse giusto andar via. Adesso sono più maturo rispetto a un anno fa, ma qui sono stato da Dio. È difficile spiegare tutto”. L’allenatore aveva concluso così il suo intervento, andando via in lacrime. È chiaro, dunque, che quella contro gli scaligeri sarà una gara ricca di significato per il tecnico granata, che affronterà la sua ex squadra in piena lotta retrocessione. Il Verona, infatti, è in quartultima posizione a +3 dalla zona rossa della classifica.
I motivi che lo hanno spinto a lasciare Verona
Qualche mese prima, il 19 dicembre 2021, Juric aveva svelato i motivi che lo avevano spinto a porre fine all’esperienza con l’Hellas. Al termine di Torino-Verona, gara vinta dai granata grazie a un gol di Pobega, il croato aveva parlato così: “Perché ho lasciato il Verona? Si sono accumulate un po’ di cose, ma sono sincero: sono stato un po’ st***zo con il presidente. Setti ha sofferto tanto nell’ultimo periodo e mi offriva più soldi di Cairo, non mi sono comportato bene con lui”. Parole che sapevano di pentimento, forse di rimorso nei confronti di una piazza che Juric porta ancora nel cuore.
Ivan Juric
ultimo aggiornamento: 11-05-2023
FONTE: Toro.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 10/05/2023 9:02
LETTERA A IVAN JURIC. Caro Ivan, questa è sempre casa tua...
Ivan Juric
Caro Ivan,
è stato bello conoscerti. Quando sei arrivato eravamo tutti riconoscenti ad Alfredo Aglietti, che miracolosamente aveva riportato il Verona in serie A. Arrivavamo da Fabio Grosso, la confusione al potere, un Verona senza capo nè coda, un disastro. Bastò la prima conferenza stampa per inquadrarti. Eri uno che parlava chiaro. E questo già bastava. Nessuna reticenza. Nessuna carambola dialettica, frasi fatte o prese per il culo.
Poi venne il campo. I primi report raccontavano di un Verona che sputava sangue, che non si era mai allenato a quella velocità e a quel'intensità. Le prime amichevoli, l'intuizione geniale di piazzare Zaccagni dietro la punta e giocare col doppio trequartista. Nel frattempo a zero budget scandagliavi il mercato, chiedevi agli amici in giro per il mondo, quali erano i migliori giocatori per il tuo gioco. Arrivarono Rahmani e Amrabat, due scioglingua. Con Toni D'Amico, furbo e intelligentissimo, iniziava a prendere forma una coppia che ci avrebbe portato in alto, tanto in alto e che avrebbe cambiato per sempre il modo di lavorare.
Ci sono persone che danno il meglio di sè in alcune parti del mondo, che non sono sempre le stesse dove le metti. E tu eri una di queste. Verona era il tuo posto nel mondo. E forse lo è ancora oggi. Nonostante quel divorzio traumatico, le tue critiche nei confronti della società, spesso mal interpretate. Tu volevi alzare l'asticella, tenere tutti sulla corda, essere ambizioso. Sei diventato un rompiballe, mal sopportato. Forse hai esagerato, credo che te ne sia reso conto anche tu stesso quando sei caduto dalla padella alla brace, da Setti a Cairo.
Ecco, quella è l'unica scelta che non ho capito. A Verona eri il nostro re. Nonostante i tuoi richiami alla società, non ti eri reso conto quanto in realtà avevi inciso, quanto avevi costretto Setti a cambiare. Non era il paradiso ma era il miglior mondo possibile. Sono certo, certissimo che con Tony avresti conquistato l'Europa. Basti vedere cosa successe l'anno dopo il tuo addio con Tudor (l'uomo che tu hai consigliato di mettere al posto di Di Francesco…).
Domenica tornerai a Verona e troverai una squadra che rischia di finire in serie B. Siamo agli sgoccioli di quel ciclo che tu hai contribuito a costruire. E' bastato pochissimo per distruggere quanto avevate costruito, forse avevi previsto tutto. Ma dentro questa squadra c'è ancora una scintilla di Juric, negli occhi e nella mente di tanti ragazzi. So benissimo che non farai sconti, che non avrai pietà, com'è giusto che sia nello sport. E nessun veronese te lo chiederebbe mai. La serie A va conquistata con le nostre forze. Anche per questo, caro Ivan, questa è sempre e per sempre lo sarà, casa tua…
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Torino, Juric: "Ilic viene da una ricaduta gestita male. La stiamo pagando noi"
27/2 ALLE 22:15
di SIMONE LORINI
© foto di Federico De Luca
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby della Mole, il tecnico del Torino Ivan Juric ha analizzato così la sfida di domani e la possibilità partenza da titolare di Ilic: "Dovrebbe giocare. Viene da una ricaduta gestita male, le cose si pagano e la stiamo pagando noi. E' anche per colpa sua perché voleva andare al Mondiale. Speriamo che migliori nei prossimi mesi, che faccia sforzi senza subirli troppo. A Verona a volte lo abbiamo messo davanti, ma è un centrocampista centrale sulla parte sinistra. Ma in emergenza può fare tutto".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
20 Febbraio 2023 - 00:33 Hellas Live Lettura: 1 min.
Juric: “Tra Verona e Torino, con scelte diverse sul mercato, si poteva competere per altri obiettivi”
“Il mio rammarico tra Verona e Torino è che facendo scelte diverse sul mercato si poteva competere per altri obiettivi” ha dichiarato a Sky Sport l’allenatore Ivan Juric dopo Torino-Cremonese 2-2.
FONTE: HellasLive.it
SERIE A
Juric: "Indeboliti con Ilic per Lukic ma non ho litigato con Vagnati, su certe cose non decide"
1/2 ALLE 21:08
di DIMITRI CONTI
© foto di www.imagephotoagency.it
Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato in sala stampa dopo la sconfitta nel quarto di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina [...]
Che giudizio dà sul mercato?
"Mi dispiace che escano fuori notizie che non sono vere su liti con Davide (il ds Vagnati, ndr), non ci sono mai state polemiche con lui perché su certe cose non decide. Abbiamo perso un grande giocatore sostituendolo con uno che deve e può crescere col tempo, un 2001 (Ilic, ndr). Esci un po' indebolito, perdi un pezzo forte (Lukic, ndr). Poi magari si rivela meglio ma la mia critica è che così ci ritroviamo in situazioni di svantaggio difficili da gestire bene" [...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 19/10/2022 10:56
Four four two: la rivista mette Juric al 36° posto al mondo e dice questo del Verona...
Ivan Juric (foto Grigolini)
Come riporta TMW, la rivista Four four two ha stilato la classifica dei migliori allenatori del mondo e ha piazzato Ivan Juric al 36° posto assoluto. Ecco la motivazione: "All'Hellas Verona ha costruito una cattedrale sulle sabbie mobili. Il sedicente discepolo di Gian Piero Gasperini a un certo punto aveva 13 giocatori in prestito mentre di altri giocatori si diceva che non fossero attaccati alla maglia. Il Torino ha concluso a metà classifica la scorsa stagione, ma ha fatto crescere una serie di stelle sotto la sua gestione. In alcune circostanze, ha dimostrato di essere un allenatore eccellente".
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
EDITORIALE
L’ultimo peccato di Cairo: aver fatto stufare anche Juric
Rassegnato e deciso a pensare esclusivamente al campo, per terminare al meglio la stagione: Juric ha perso entusiasmo e la colpa è tutta della proprietà
Ivana Crocifisso - 16 Ottobre 2022
Resta un’impresa mica da poco. Riuscire a spegnere l’entusiasmo di uno come Ivan Juric, un allenatore che ama il lavoro sul campo, che ha ambizione, che è sanguigno, che non le manda a dire. Cairo ci è riuscito. Difficile leggere diversamente le parole di ieri del tecnico del Torino, amareggiato dopo un derby perso per l’ennesima volta: ma la sconfitta con la Juve è solo l’ultima tappa del suo malessere. Non batterà i pugni con Cairo e Vagnati per ottenere qualcosa dal mercato di gennaio. Non lo farà perché stufo, rassegnato. Non lo farà perché ha capito, dopo meno di un anno e mezzo di battaglie, che non servirebbe a nulla, come non è servito quel maxi litigio in ritiro con il direttore tecnico: la storia non è cambiata. Farà “solo” l’allenatore: difficile da credere, perché uno come Juric è una preziosa risorsa da sfruttare a 360 gradi. Eppure è così: dall’infuocata conferenza prima di Fiorentina-Torino a oggi sembra passato un secolo, invece alle spalle la stagione è solo una e gli errori sono quelli di sempre. Uno si ripete da 17 anni ed è la mancanza di ambizione: logico che quando prende il timone della squadra chi ne ha da vendere allora il corto circuito è solo questione di tempo. I più ottimisti pensavano che Juric potesse fare il miracolo: con la squadra (“Mi pagano tanto perché arrivano giocatori che si pensa siano scarsi e poi arrivano a rendere 20 milioni) ma pure con la proprietà. Però anche Juric è un essere umano e per i miracoli non è ancora attrezzato, nemmeno lui.
ultimo aggiornamento: 16-10-2022
FONTE: Toro.it
Torino, Juric ha smesso di lottare. E spaventa i tifosi sul futuro
del 15 ottobre 2022 alle 22:30
di Andrea Piva
Un anno fa ci eravamo abituati a un Ivan Juric battagliero anche fuori dal campo, sanguigno; un allenatore che dava l’idea di voler fare una rivoluzione totale al Torino per riportarlo tra le grandi, a lottare per l’Europa. Ora c’è invece uno Juric completamente diverso, rassegnato, deluso, che ha perso la voglia di lottare e battersi per provare a cambiare ciò che non va. Ma non solo, c’è uno Juric che sembra addirittura stanco e che, con le sue dichiarazioni nel post derby, ha spaventato anche i tifosi granata.
LE FRASI DI JURIC - “Cosa farò a maggio? Non lo so, è troppo presto”, ha dichiarato. Una frase che non ci si aspetterebbe da un allenatore che ha ancora un anno di contratto dopo questo (è in scadenza nel 2023) e che dovrebbe essere certo della sua permanenza. Era arrivato al Torino con grandi ambizioni, ma non è stato seguito dalla società e ha perso anche la speranza di vedere rinforzata la sua squadra nel mercato di gennaio. “Non chiederò rinforzi a gennaio perché ho preso due schiaffi e ho fatto tre passi indietro”, ha aggiunto Juric sempre in conferenza stampa. E il riferimento non è all’ormai celebre quasi rissa con il dt Vagnati, ma alle litigate estive per dei mercati (sia l’ultimo che quello della precedente stagione) che non hanno permesso di costruire le squadre come avrebbe voluto.
IL PRECEDENTE A VERONA - A Verona, per via delle divergenze con la società e le ambizioni differenti, Juric lasciò dopo due stagioni, ora in casa Torino si teme che possa accadere lo stesso. Tocca a Cairo e Vagnati riuscire a dimostrare al tecnico croato che in casa granata c’è un progetto ambizioso su cui lavorare: l’occasione arriverà a gennaio con la riapertura del mercato, lì i dirigenti granata dovranno rimediare agli errori estivi per non correre il rischio di dover cercare a fine anno con cui ripartire. Per l’ennesima volta.
FONTE: CalcioMercato.com
Data: 15/10/2022
Torino, Juric: "Non sento di poter ripagare i tifosi. Mercato a gennaio? No"
Le parole di Ivan Juric al termine di Torino-Juventus
Autore: Redazione
L'allenatore del Torino Ivan Juric ha parlato al termine del derby perso 0-1 contro la Juventus in conferenza stampa [...]
"Non sento di riuscire a dare ai tifosi più del decimo posto"
Dopo aver parlato della partita, l'allenatore croato è stato molto autocritico, arrivando a discutere sia delle ambizioni di club e tifosi, sia di calciomercato. "A gennaio non chiederò rinforzi, ho sempre preso due schiaffi e fatto tre passi indietro. Io ho sempre litigato, insistito, ho avuto scontri pazzeschi, anche a Verona come quando doveva arrivare Amrabat. Non chiederò nessuno, dedicherò tutta la mia energia sul campo di allenamento".
Il paragone con la sua precedente avventura è poi ritornato, a cercare di fare un confronto col Torino attuale. Al secondo anno, Juric piazzò la squadra al decimo posto, che al Torino "non basta", parole sue. "Verona e Torino sono diverse, magari qui perdo altre tre partite e mi esonerano… Al Toro non basta il decimo posto o il dodicesimo. Ma per arrivare di nuovo decimi ci deve essere la positività dello scorso anno. Poi Torino non è come Verona, lì il decimo posto valeva lo scudetto. Mi dicevano: «Perché non sei felice, siamo decimi», ma io volevo andare in Europa. A Torino, per l’ambiente, decimo e dodicesimo non va bene".
"Io mi sento di non riuscire a dare a questi tifosi soddisfazione - ha concluso seccamente Juric. Io da solo non riesco a fare quel passo, io mi chiedo come non ci riesca, sono molto critico con me stesso. Il mio ruolo è quello di valorizzare i giocatori per ottenere risultati. È il motivo per cui mi danno tanto, prendono giocatori che sembrano scarsi e diventano giocatori da 20 o 30 milioni. Poi, però, arriva l'insoddisfazione, perché non faccio risultati".
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
NOTIZIE
Bocchetti all'Hellas? Juric lo conosce bene, ecco perché
13.10.2022 19:40 di Federico Danesi
Fonte: Twitter Enrico Turcato
© foto di www.imagephotoagency.it
La conferma di Salvatore Bocchetti come nuovo allenatore dell'Hellas Verona produce un corso effetto sulla Serie A. Come spiega il collega Enrico Turcato (responsabile di @Optapaolo, la Bibbia delle statistiche) Bocchetti come Thiago Motta oggi al Bologna, Raffaele Palladino al Monza e Ivan Juric al Toro giocavano nel Genoa 2009/09 allenato da Gasperini. Una squadra che arrivò quinta, miglior risultato del club negli ultimi 30 anni.
FONTE: TorinoGranata.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 25/09/2022 17:15
Vighini: Liberarsi del fantasma di Juric per il bene del Verona
Juric durante la conferenza
Considero Juric uno dei migliori allenatori che ho conosciuto. Non il migliore ma tra i migliori. Il Verona ha avuto la fortuna di ingaggiarlo e grazie a lui la storia recente del club è cambiata. Juric ha prodotto un calcio bellissimo e tantissime plusvalenze che hanno permesso a Setti di vivere in serie A pur senza investimenti e anzi traendo dal Verona lauti guadagni. Dio solo sa dove sarebbe oggi l’Hellas senza quelle plusvalenze e, bisogna pur dirlo, senza la miracolosa risalita dalla serie B di Aglietti.
Probabilmente oggi staremmo vivendo tutta un’altra storia, molto più simile a quella che abbiamo conosciuto bene qualche anno fa, piuttosto che questa in serie A. Dato a Juric quel che è di Juric, oggi è necessario voltare pagina. In fretta e per il bene del Verona. Non è possibile che il Verona intero sia “prigioniero” del fantasma di Juric quasi che il calcio stesso a Verona si sia fermato con il croato. Il suo “modello” di calcio è difficilmente replicabile, lo devono capire in fretta Setti e poi Marroccu, ma lo devono capire in fretta anche molti giocatori che cercano in “automatico” di adottare quel tipo di calcio che ha fatto la loro fortuna assieme a quella del Verona.
L’errore grossolano compiuto da D’Amico nella scorsa stagione fu proprio quello di chiedere a Eusebio Di Francesco, ottimo allenatore tra l’altro, di abiurare il suo calcio per “imitare” quello di Juric. Ne venne fuori un abominio che venne terminato alla terza partita, quando D’Amico capì che si sarebbe solo peggiorata una situazione che la squadra non sentiva sua. A maggior ragione oggi si sta ricommettendo quell’errore.
Cioffi non è Juric e non è Tudor, che ha proseguito quel lavoro proprio grazie agli input di D’Amico e a quelli dell’amico Ivan, inutile che stiamo qui tanto a girarci intorno.
Gabriele, lo dico per l’ennesima volta, è un ragazzo intelligente e per certi versi concreto che sta cercando di portare fuori il Verona da quel fantasma. Ma lo ha fatto tornando indietro, abbracciando un’altra filosofia di gioco, diversa dalla sua, quando si è accorto che la squadra stava “rigettando” la sua proposta.
Ma il Verona di Firenze, purtroppo, ha dimostrato di non essere ancora nè carne nè pesce. Nel frattempo ci sono giocatori che sembrano spaesati, sia tra i nuovi sia tra i vecchi. Coppola non può marcare a uomo uno veloce come Ikonè, Hien è fortissimo ma probabilmente a zona, a centrocampo c’è un problema enorme con Veloso che ha al massimo sessanta minuti, Tameze che non è più lui. Hongla che resta un Ufo e Ilic che va a corrente alternata, senza un vero progetto tattico disegnato su di lui. E poi manca sempre il braccetto di sinistra, vecchio problema non risolto dal mercato, perchè Doig, ottimo per spinta e propositività quel ruolo adesso non può farlo e Cabral deve essere atteso con pazienza.
Il problema non è Cioffi, dunque, ma “filosofico” di impostazione e parte da lontano. Qualsiasi allenatore arrivasse a Verona in questo momento si troverebbe davanti a questo problema: quello di una transizione che deve essere affrontata però con forza e personalità. Senza cedimenti, nè ricatti, nè compromessi. Che già probabilmente sono stati eccessivi e forse, speriamo di no per il bene dell’Hellas, costeranno cari al povero Cioffi. Abbiamo il dovere tutti noi di liberarci del fantasma di Juric prima che sia troppo tardi.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Ivan Juric e Davide Vagnati: lite furibonda in casa Torino calcio
FONTE: Canale YouTube 'YouTube Free'
STAGIONE 2021-22 + - =
23 Maggio 2022 - 21:04 Hellas Live Lettura: 1 min.
Setti: “Juric mi ha detto che ha sbagliato con me. Sicuramente Verona gli piace più di Torino”
Da Aglietti a Juric? Grazie anche ad un pischello che si chiama Tony, senza di lui ed il sottoscritto, Juric non sarebbe il Juric che è diventato. L’ho incontrato per caso al mare e mi ha detto che ha sbagliato e mi ha chiesto scusa. Dopo la partita di Torino mi ha confermato che ha sbagliato con me. Gli ho detto che il suo comportamento non è stato corretto. Ho provato a tenerlo lo stesso, ho fatto un ulteriore sforzo ma ha deciso di andare a Torino. Ma da un lato gli voglio bene lo stesso. Noi gli abbiamo dato tanto ed anche la mia esperienza gli è servita. Ho mandato via Aglietti, pur essendo stato straordinario, perché la decisone l’avevo già presa, per noi e per il nostro club. Non lo ritenevo la persona giusta, non si applicava al calcio che avevo in mente. A differenza di Juric. A me non interessa chi mi critica oppure i vari striscioni, io vado avanti per la mia strada. Qualsiasi imprenditore deve avere le idee chiare. A Juric sicuramente Verona piace più di Torino e se lui avesse voluto, poteva rimanere. È arrivato persino a dire che bisognava mettere sul mercato 100 milioni di euro (ride, ndr). È andato oltre come persona, nei miei confronti, ma per il bene del Verona ho lasciato passare e chiudere al meglio l’anno” ha dichiarato a Telenuovo, il numero uno del club gialloblù, Maurizio Setti.
15 Maggio 2022 - 08:28 Hellas Live Lettura: 1 min.
Juric quaquaraquà
Lo striscione esposto ieri allo stadio Bentegodi in tribuna est in occasione di Hellas Verona-Torino.
FONTE: HellasLive.it
SERIE A
Verona-Torino, Juric abbandona in lacrime la sala stampa: "Qui sono stato da Dio"
14 mag 2022 - 23:57
L'allenatore granata, parlando della sua ex squadra, ha abbandonato la sala stampa in lacrime: "Qui sono stato da Dio, ma avevo la sensazione che fosse giusto andare via". Sulla partita: "Volevo una squadra tosta, solida e concreta. Zima ha fatto una grande partita, sono contento"
"Non mi sono pentito di essere andato via. Quando metti tanto cuore, spendi tanto anche a livello emotivo e a volte sono andato oltre. Avevo la sensazione che fosse giusto andar via. Adesso sono più maturo rispetto a un anno fa, ma qui sono stato da Dio. È difficile spiegare tutto". Ivan Juric ha concluso così la conferenza stampa dopo Verona-Torino, abbandonando la sala stampa in lacrime, commosso per il ricordo di ciò che ha lasciato a Verona [...]
FONTE: Sport.Sky.it
14 Maggio 2022 - 22:55 Hellas Live Lettura: 1 min.
Cena a Verona per D’Amico e Juric
Al termine di Hellas Verona-Torino, cena in centro storico per il direttore sportivo del club gialloblù insieme all’ex allenatore scaligero.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Redazione, 14/05/2022 21:10
Juric a microfoni spenti: Il mio consiglio a Tudor? E' quello di restare a Verona
Juric e Tudor
"Il mio consiglio a Tudor? E' quello di restare a Verona". Lo ha detto Ivan Juric alla fine della conferenza stampa post Verona-Torino, a microfoni spenti, prima di lasciare la sala visibilmente commosso.
HELLAS VERONA di Redazione, 14/05/2022 20:55
Juric commosso e in lacrime: A Verona ho lasciato un pezzo di cuore, qui sono stato da Dio...
Juric
"Vincere qua, in un ambiente del genere, era super difficile. Ma abbiamo meritato la vittoria. Io qui ho lasciato un pezzo di cuore, è il posto in cui sono stato meglio in tutta la mia vita. Mi sono trovato bene, io e la mia famiglia". Lo ha detto Ivan Juric a Dazn dopo il successo del Torino (0-1) sul campo del Verona.
Il tecnico del Torino ha continuato in conferenza stampa: "L'Hellas ha fatto un campionato strepitoso. Conosco ragazzi e ambiente: era difficile vincere e la mia squadra ha fatto qualcosa di veramente importante. Mi sono emozionato oggi al Bentegodi, Igor ha fatto un ottimo lavoro con le basi che c'erano, col Torino voglio fare quello che ho fatto a Verona come modello di lavoro".
"Non mi sono pentito della scelta fatta la scorsa estate e venire a Torino, avevo speso tanto a livello emotivo la scorsa stagione, avevo la sensazione che era giusto andare via. Comunque a Verona sono stato da Dio…" ha concluso Juric che è andato via dalla conferenza stampa in anticipo, visibilmente commosso, facendo quasi fatica a parlare.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
14 Maggio 2022 - 19:08 Hellas Live Lettura: 1 min.
La prima volta da avversario al Bentegodi: Juric riceve e ricambia gli applausi del pubblico gialloblù
Al triplice fisico finale, l’ex allenatore dell’Hellas Verona non ha minimamente esultato, anzi, si è subito lanciato in mezzo al campo per stemperare i toni resi accessi da una direzione di gara che ha lasciato più di qualche perplessità. Juric, dopo aver abbracciato tanti sui ex giocatori, prima di imboccare il tunnel degli spogliatoi, ha ricevuto e ricambiato gli applausi di una parte del pubblico del Bentegodi. Quasi commosso. Se il Verona di oggi è questo, il merito è anche tuo. Grazie Ivan.
FONTE: HellasLive.it
PRIMO PIANO
Juric: "Il Torino è migliorato e vediamo se diventerà un'orchestra. Belotti? Nei prossimi giorni...
13/5 ALLE 10:28
di ELENA ROSSIN
per Torinogranata.it
fonte Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Ivan Juric
© foto di Image Sport
Il Torino vuole voltare pagina dopo la sconfitta con di misura con il Napoli e difendere il decimo posto. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con il Verona, che si disputerà domani alle 18 allo stadio Bentegodi.
Torino è la capitale della musica in questi giorni, musicalmente il Toro che cosa è diventato?
"L'Eurovision non lo seguo molto, ma sento molto perché vicino a casa mia c’è il parco e la musica la si sente molto. Il Torino fa fatto grandissimi passi in avanti, che sta lavorando bene in questo periodo e ha messo le basi di quello che dovrebbe essere e per migliorare tutto. Però penso che siano solo le basi. Va benissimo, ci sono tante cose anche positive e adesso vediamo se riusciremo a creare un gruppo forte. Sì, come un’orchestra. Che diventi una cosa più seria. E’ un Toro in un certo senso in costruzione. Secondo me, abbiamo posto le basi per il modo di giocare, ma ancora non siamo fluidi nelle situazioni, nella gestione dei momenti e tante altre cose. Però qualche cosa abbiamo fatto e adesso dobbiamo lavorare tanto su tanti aspetti. Mi auguro che si possa suonare un’altra musica e che si possa migliorare”
Domani affronterà il Verona dove ha fatto bene. Quali emozioni proverà?
"E' un piacere ritrovare giocatori e ambiente, Verona è una piazza dove mi sono trovato molto bene, sono stato molto felice lì"
Segnali sul futuro da Belotti?
"Penso che nei prossimi giorni si saprà tutto"
In ottica futura Sanabria e Pellegri, se sarà riscattato, sono gli attaccanti giusti?
"Ancora non abbiamo deciso su Pellegri. Non è ancora il momento di fare grandi previsioni sul futuro"
Rifarebbe la scelta di lasciare il Verona?
"In quel momento mi sentivo così. A Verona ho vissuto due anni intensi, ci ho messo cuore, ma si arriva ad un punto in cui si ha bisogno di cambiare. E' stato bellissimo costruire tutto quello che abbiamo fatto. Ancora oggi vedo lo spirito di quel Verona per le idee e nello scegliere i giocatori. Sono molto soddisfatto di quello che ho visto e Tudor ha continuato e aggiunto del suo"
Quale sarà il destino di Brekalo?
"Eh, secondo me ha fatto un periodo molto positivo e uno non tanto. Adesso vedremo tutto in questi giorni, ma dovete chiedere a Vagnati"
Le differenze fra Verona e Toro sono diminuite?
"Guardando da dove si è partiti a Verona, dove c'era una base solida, si sono aggiunti giocatori forti. Qui per essere al primo anno abbiamo fatto un anno positivo"
E' felice di stare al Toro?
"Molto. Ma c'è tanto da fare e anch'io mi devo adattare a certe dinamiche, Al Verona c'era un modo di lavorare diverso da quello che c'è qui. Ma sono soddisfatto, felice e contento"
Visto che Singo non è disponibile, giocherà Aina?
"Sì, giocherà lui"
Come sta la squadra?
"Non ci sarà Bremer che salterà queste ultime due partite. Singo è stato operato in modo che sia pronto per la ripresa dei lavori. Finora entrambi avevano stretto i denti. Bremer ha un problema alla caviglia e nelle ultime tre-quattro settimane ha lavorato sentendo dolore ed è giusto che si curi . Per Per Singo lo stesso discorso. In tanti hanno tirato la corda e adesso ad obbiettivo raggiunto la stanchezza è normale. Il Verona vuole il record di punti sarà una gara difficile. Dobbiamo essere pronti anche mentalmente altrimenti rischieremo di perdere. Mi aspetto dalla mia squadra una prestazione importante"
Puntate al nono posto?
"L'importante è fare il massimo e non accontentarsi. Il Verona ha una fluidità di gioco superiore,.ma è normale dopo tre anni di lavoro assimilare le cose. Noi vogliamo arrivare il più in alto possibile"
Avete già programmando la prossima stagione?
"Abbiamo messo le basi per lavorare il prossimo anno"
Con D'Amico aveva un ottimo rapporto e con Vagnati?
"Non avrò mai rapporti come con D'Amico perché siamo persone che la vedono allo stesso modo, sia a livello professionale sia a livello di vita, e da parte mia c'è un'amicizia molto forte. Con Vagnati discutiamo, ma sono dinamiche un po’ diverse da ciò che accennavo prima. Per il modo di lavorare è tutto diverso, però con Davide vado d’accordo, non ho assolutamente problemi”
Oltre all'assenza di Bremer e degli altri infortunati, domani ci saranno altre novità?
"Pellegri ha avuto un problema l'altro giorno quindi vedremo come sta. Non abbiamo tante scelte perché dietro manca anche Buongiorno e non c'è Singo. Dobbiamo sperimentare meno e di migliorare di più. Ci sta mettere dentro qualche giocatore, ma la cosa importante è insistere sui nostri concetti perché non sono stati ancora assimilati del tutto"
Zima oltre al centro può giocare anche sul lato a sinistra?
"Zima giocherà in mezzo al posto di Bremer".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
Torino in calo ma a +10 rispetto a un anno fa. E la zona B è lontana
Il Torino nell’ultimo periodo ha registrato un calo sia dal punto delle prestazioni che dei risultati, ma la classifica sorride
Giovanni Goria - 3 Marzo 2022
La squadra guidata da Ivan Juric, dopo un’ottima prima parte della stagione, sta attraversando un periodo particolarmente complicato. Il Torino nelle ultime 5 gare di campionato ha raccolto 3 sconfitte e 2 pareggi. Un calo da parte dei granata non solo dal punto di vista dei risultati, con la vittoria che manca dallo scorso 15 gennaio quando i granata sconfissero la Sampdoria, ma anche sotto il punto di vista delle prestazioni. Di sicuro la partita migliore da parte dei granata è stata quella contro la Juve con il Toro che, dopo essere passato in svantaggio con la rete di De Ligt, è riuscito ad agguantare il pareggio grazie a Belotti. Le altre partite sono state decisamente particolarmente negative ma a poter far sorridere la squadra è la classifica, con i granata che hanno raccolto ben 10 punti in più rispetto ad un anno fa. Dopo 26 partite – che il Toro giocò nella passata stagione a cavallo tra 27^ e 28^ giornata, dopo il recupero vinto contro il Sassuolo -, la squadra allenata da Nicola e prima da Giampaolo aveva raggranellato appena 23 punti. Ovviamente questo dato non basta ad accontentare Juric, e alzare sempre di più l’asticella senza accontentarsi mai rimane l’obiettivo.
Toro: dopo due anni sei molto distante dalla zona retrocessione
Senza alcuna ombra di dubbio il Toro, grazie al grande lavoro di Juric e di tutto il suo staff, ha fatto dei notevoli passi in avanti. I granata, dopo due anni passati a lottare per non retrocedere in Serie B fino alle ultime giornate di campionato, oggi si trovano a + 11 punti dalla zona retrocessione. Inoltre Juric è riuscito a rivitalizzare diversi giocatori e lanciare molti giovani. Un fatto che non stupisce più di tanto perché il tecnico croato era riuscito a fare la stessa cosa nella sua esperienza all’Hellas Verona. Ora l’obiettivo per il Toro deve essere tornare sul cammino tracciato fino ad oggi e contro il Bologna i granata dovranno assolutamente scendere in campo con il coltello tra i denti per cercare di tornare alla vittoria. Anche perché, in caso di sconfitta, il Toro verrebbe superato in classifica proprio dalla squadra emiliana. Juric non vuole assolutamente che accada. Tornare a vincere sarebbe fondamentale anche per il morale della squadra.
FONTE: Toro.it
HELLAS VERONA di Redazione, 20/12/2021 0:25
Vighini: Grazie Ivan, adesso abbiamo capito che sei un uomo vero (e un grande allenatore)
Ivan Juric espulso col Rennes
Ce l’abbiamo fatta. Dopo mesi di bordate, di incomprensioni, di litigi, di tensioni, Juric ci ha spiegato tutto. Ci ha spiazzato. Ha detto quello che forse sapevamo già ma che nessuno avrebbe mai ammesso con quella sincerità. Juric ha detto: è stata colpa mia. Ho esagerato. Mi sono comportato da stronzo. Quello che non ha detto, ma era ampiamente sotto inteso, era: mi sono pentito di essere andato via.
Juric sbaglia, è umano, così umano che poi ammette gli sbagli. Ha un caratteraccio terribile, ma è un romantico, un passionale, un uomo vero. Pensavamo fosse il solito mercenario passato di qua, lo abbiamo chiamato “traditore” perché ci siamo sentiti traditi e perché gli abbiamo voluto bene sinceramente. Ci ha lasciati troppo presto, prima di scrivere la storia del Verona. Una pagina che avrebbe potuto essere la più bella dopo Bagnoli. E non l’abbiamo perdonato quando se n’è andato in quel modo. Non capivamo. Io e tanti di voi. Sono felice di aver ritrovato il Generale che mi aveva affascinato, che mi aveva fatto tornare l’amore per il Verona, con cui era un piacere parlare di calcio nelle conferenze stampa, mai banale, mai scontato, sempre pronto a dare una risposta anche scomoda. Diverso dagli altri, così come lo avevo battezzato all’inizio.
E’ successa una cosa incredibile nello studio di Alè Verona ieri. Quando Juric diceva quelle cose, quando ammetteva di aver sbagliato con Setti e quando ha dolcemente detto “mi avete tanto”, ci siamo ritrovati tutti in un silenzio commosso. Le parole ci hanno toccato, siamo tornati bambini, quelli che credono alle favole e credono nei loro eroi. E’ stato bello, come riabbracciare un vecchio amico con cui avevi litigato e per un po’ non ti sei sentito. Ora le strade sono diverse, ma quel testone irascibile e spigoloso sarà sempre nel nostro cuore. Anche di chi non lo vorrà mai ammettere.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A 19 Dicembre 2021
Juric sull’addio al Verona: “Mi sono comportato male con il presidente”
by Deborah Sartori
Ivan Juric, Foto Antonio Fraioli
Il Torino di Ivan Juric ha battuto di misura l’Hellas Verona e nel dopo-partita il croato a risposto a chi gli chiedeva il motivo del suo addio al club scaligero in estate. “Si sono accumulate un po’ di cose – ha spiegato Juric -. Sono rinato e ho comprato casa, sono sincero: sono stato stronzo con il presidente. Non è stata una cosa bella da parte mia, lui mi offriva più soldi di Cairo e ho perso soldi per venire qua. Setti ha sofferto tanto nell’ultimo anno e non mi sono comportato bene. Sentivo dentro che dovevo andare via, questa è la ragione più grande“. “Qui è una sfida bellissima con tante difficoltà, bisogna battagliare e me la sono presa con grande gusto. Ma l’Hellas mi ha dato davvero tanto” ha concluso il tecnico croato dei granata.
FONTE: SportFace.it
18 Dicembre 2021 - 12:27 Hellas Live Lettura: 2 min.
Torino, Juric: “A Verona il periodo più bella della mia vita. Tudor è mio fratello. Mai capitato di trovare uno come D’Amico. Setti presidente eccezionale”
“È stato il periodo più bello della mia vita, abbiamo fatto grandi cose. Ringrazierò per sempre tutto l'ambiente, è stato magnifico. Cos'ha il Verona in più del Toro? Il Toro ha una storia da far innamorare tifosi in tutta Italia, è una storia particolare anche per la tragedia. E' una società molto importante. Il Verona ha grande sentimento, lì mi sono trovato benissimo perché i veneti sono speciali: hanno grande attaccamento alle tradizioni e alla squadra, sentono loro l'Hellas. Ora loro hanno 15-20 mila persone alle partite, noi 6-7. Qua ci sono le scorie del passato e ci vuole di più per far tornare i tifosi allo stadio. Ringrazio quelli che vengono, ci danno sostegno, ma non c'è l'entusiasmo che avevo a Verona. Il patron del Verona, Setti mi ha fatto grandi complimenti? Non sono solo i risultati, ma il modo di lavorare: lui è stato un presidente eccezionale, mi ha permesso di fare ciò che avevo in testa insieme al direttore. Abbiamo cambiato mentalità e metodi, portando dentro tante persone. Potevamo fare tutto stando nel budget, lo ringrazierò per tutta la vita. E' difficile che ciò accada, che anche il direttore la pensi come te. Abbiamo messo passione e amore, siamo partiti da zero costruendo un qualcosa di fantastico. Trovare uno come Setti è difficile, qua vediamo. Come giudico il lavoro di Tudor? Allena da dieci anni, lui è mio fratello. Condividiamo tante cose, sono strafelice di ciò che sta facendo: il progetto continua, è una cosa bellissima. E' un tecnico di qualità, ma la vita è dura e a volte va bene e a volte no. D’Amico? È mio fratello, con Vagnati vorrei creare un rapporto forte per il bene della società” ha dichiarato l’allenatore granata, Ivan Juric, alla vigliai di Torino-Hellas Verona. Foto Instagram
FONTE: HellasLive.it
L'altra faccia di Torino: ambizione, bel gioco e... birre con i tifosi, Juric ha conquistato il mondo granata
Andrea Piva
lun 1 novembre 2021, 5:00 PM·2 minuto per la lettura
In questo articolo:
sab 3:00 PM
vsSPEZ
“Alè, alè, alè, alè, Juric, Juric”, il campionato 2021/2022 è iniziato da appena undici partite eppure questo coro è ormai diventato un “classico” della Maratona, cantato praticamente a ogni partita. Più ancora dei numeri, forse proprio questo tributo della tifoseria spiega come sia cambiato il Torino in questi mesi. Col suo fare schietto, senza peli sulla lingua, con il suo modo di intendere il calcio - un gioco offensivo, fatto d’intensità e pressing - l’allenatore croato sta riportando entusiasmo a un ambiente depresso dopo due stagioni deludenti terminate con altrettante salvezze raggiunte in extremis.
CONFRONTO COL PASSATO - Juric è l'immagine della Torino calcistica che sorride e convince mentre sull'altra sponda del Po la Juventus arranca: un solo punto divide le due squadre in classifica, nonostante il divario economico. E pensare che il Torino in questa prima parte di campionato ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato eppure ha già scavato un solco importante rispetto alla scorsa stagione: 14 punti conquistati quest’anno, appena 6 quelli ottenuti la scorsa stagione, sempre nelle prime undici partite, dalla squadra allenata da Marco Giampaolo (in 18 gare l’allenatore abruzzese ne ottenne appena 13). Juric non ha l’etichetta di “maestro di calcio” eppure, proprio come il suo Verona negli ultimi due anni, anche il Torino gioca un calcio divertente e vincente. E l’impressione è che possa ancora crescere.
LE CRITICHE A CAIRO - “Dobbiamo ancora migliorare” ha più volte ripetuto lo stesso Juric nelle ultime settimane, chiedendo anche aiuto alla società per il mercato di gennaio. “Spero che Cairo mi ascolti di più rispetto all’estate” ha affermato alla vigilia dell’ultima partita. E i rimproveri pubblici al presidente, che non si vedevano dal 2006 quando Gianni De Biasi pagò con l’esonero l’essersi lamentato per l’arrivo della meteora giapponese Masashi Oguro (avrebbe voluto un altro attaccante), ha fatto ulteriormente avvicinare di più Juric anche a quella fetta di tifoseria granata che da anni contesta Cairo e il suo operato.
ULTIMA SPIAGGIA - A differenza di De Biasi, Juric non corre il rischio di un esonero: il tecnico di Spalato è forse l’ultima possibilità per Cairo per aprire un ciclo importante e per riconquistare almeno una parte della tifoseria, per questo sta cercando di accontentarlo (lo ha fatto un mese con la rivoluzione nello staff medico) e ci si aspetta che lo faccia anche sul mercato. In attesa dei rinforzi l’allenatore granata si gode il gioco del suo Torino e l’affetto dei tifosi, testimoniato anche ieri sera in un pub di San Salvario, quartiere multietnico tra il centro e la periferia della città, noto per la sua movida, di cui l’allenatore si è subito innamorato e in cui si è ritrovato a bere una birra circondato da entusiasti tifosi granata.
FONTE: It.Sports.Yahoo.com
HELLAS VERONA di Redazione, 06/10/2021 14:31
Altro terremoto a Torino. Lo sfogo di Juric porta alle dimissioni del responsabile medico
Ivan Juric espulso col Rennes
“Il recupero degli infortunati? Dobbiamo alzare il livello, quello che ho visto non va bene”. E ancora: “Izzo? “Non dovete chiedere a me, dovete chiedere al medico. Non riesce a smaltire una botta al polpaccio di due settimane fa”. Il duro sfogo di Ivan Juric ha portato ad un altro terremoto in casa del Torino. Come riporta Toro.it, le dichiarazioni dell'ex tecnico del Verona hanno infatti causato le dimissioni di Paolo Minafra, il Responsabile Sanitario dei granata, uomo portato addirittura dalla Spal dal ds Vagnati. Juric continua dunque l’opera di ricostruzione della società piemontese anche a costo di scontrarsi con tutta la società.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
Juric: “Napoli-Verona? Allegri non deve ringraziarmi. Vado orgoglioso di quella prestazione”
Il tecnico oggi al Torino, incalzato dai giornalisti, è tornato a parlare dell’1-1 che estromise i partenopei dalla Champions League
di Tommaso Badia Ottobre 1, 2021 - 14:35
C’è aria di derby in quel di Torino: domani infatti i granata di Juric affronteranno la Juventus in una stracittadina che promette grandi emozioni.
Durante la conferenza stampa odierna, l’ex tecnico del Verona ha però avuto modo di parlare di Hellas, e in particolar modo del “regalo” che l’anno scorso i gialloblù fecero alla Vecchia Signora pareggiando contro il Napoli e spedendo di fatto l’allora squadra di Pirlo in Champions League.
Queste, dunque, le sue principali dichiarazioni:
«Allegri non deve ringraziarmi per il pareggio di Napoli perché feci tutto solo per il Verona: ero l’allenatore dell’Hellas e pensavo soltanto alla mia squadra. Sono molto orgoglioso della prestazione di quel giorno e non me ne pento, anzi… La cultura sportiva per me è sacra. Dare il massimo in ogni partita e in ogni allenamento è l’unico modo di essere uomo».
FONTE: CalcioHellas.it
Juric: "Io beniamino dei tifosi? Allora vuol dire che sono disperati"
Il tecnico del Torino alla vigilia della gara con il Sassuolo
16 settembre 2021
Alla vigilia della trasferta in casa del Sassuolo, mister Ivan Juric ha commentato una constatazione fatta da un giornalista: è già diventato il beniamino dei tifosi. Il tecnico, ridendo, ha detto: ""Allora vuol dire che sono disperati. Vorrei fare un calcio che si identifica con i valori dei tifosi del Toro. Dobbiamo affrontare le partite con grinta. La giornata storta può capitare, ma speriamo che accada poche volte. Anche al Verona prima di me c'erano allenatori che facevano un gioco che non entusiasmava, tocca a noi dimostrare facendo bene che possiamo divertire la gente. C'è un bel carico emotivo da parte della tifoseria".
AUTORE: Monica Tosolini
FONTE: UdineseBlog.it
Jeda: "Juric, non era facile fare campionati importanti a Verona"
© foto di Image Sport
Ai microfoni di TMW Radio, l'ex attaccante Jeda ha parlato anche del Torino di Ivan Juric: "Juric è un tecnico emergente e molto bravo. A Verona non è stato semplice ma ha fatto campionati importanti. Ha dimostrato di saper uscire fuori bene dalle difficoltà. Ti dà carica, davvero, ed è giusto uno così per il Torino. Le sue esternazioni erano dirette al presidente per smuovere la situazione. Credo che con l'orgoglio che c'è nella piazza non farà più una stagione in sofferenza".
Sezione: News / Data: Gio 09 settembre 2021 alle 15:00 / Fonte: tuttomercatoweb
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
NOTIZIE
Juric, il coraggio di parlare
29/8 ALLE 13:24
di MARINA BECCUTI
per Torinogranata.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Può piacere o meno, essere bravo e non riuscire a dimostrarlo, ma il Torino ha un allenatore che dice cosa pensa e mette a nudo la situazione. Una situazione che da anni è latente. Ha torto Juric a lamentarsi? Niente affatto, se prendi un tecnico a due milioni l'anno, una bella cifra, gli fai un triennale, non è uno scherzo, lo devi assecondare o Cairo pensava di poter pagare tanto un allenatore, sperando che facesse le cosiddette nozze con i fichi secchi? Juric è bravo ma deve avere i giocatori richiesti, così come non è successo l'anno scorso con Giampaolo. Stesso discorso, ma il tecnico di Bellinzona non ha mai creato problemi, ha accettato la situazione per poi farsi esonerare.
Il croato non ci sta, ha un nome da difendere, il suo, ma a dire il vero, anche quello del Torino, perchè la sua disperazione è anche quella dell'ambiente granata. Cairo non parla, tace, ed è strano per lui. Ora ha tre giorni di tempo per affinare un mercato mai decollato, ma non poteva pensare che con la stessa squadra che si è salvata per il rotto della cuffia l'anno scorso, potesse diventare stellare quest'anno, solo perchè è arrivato un tecnico importante. Juric non deve rimanere solo, va assecondato. Sentire parlare di esonero o dimissioni non ha senso. Bisogna agire.
PRIMO PIANO
Le parole di Juric prima della gara sono un'arma a doppio taglio
29/8 ALLE 06:45
di M. V.
per Torinogranata.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Non entriamo nel merito delle motivazioni per cui il tecnico Ivan Juric abbia parlato in un certo modo prima della gara contro la Fiorentina. Motivazioni peraltro facilmente comprensibili e probabilmente pure ben motivate. Ciò che però potrebbe aver scatenato (ma potrebbero essere tante le chiavi di lettura) è un po' di scoraggiamento nei confronti dei suoi giocatori, in uno spogliatoio che arriva da due stagioni dove il fattore emotivo ha inciso quasi sempre in modo negativo trasformando una squadra pimpante e meritevole probabilmente di una vittoria contro l'Atalanta nel carro senza ruote a cui purtroppo ci si sta abituando troppo spesso. Speriamo che la pausa aiuti a compattare la situazione, e che magari porti elementi utili e funzionali alle necessità.
SERIE A
Torino, Juric: "Sono in difficoltà. All'inizio erano stati fatti altri discorsi. I prestiti per me sono...
Ivan Juric, tecnico del Torino, ha parlato ai microfoni di Sky.
28/8 ALLE 23:26
di DANIEL UCCELLIERI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Cosa non ha funzionato? Ci vuole un'altra fisicità per il calcio che vogliamo fare. [...] Io ho fatto la mia analisi, da più di un mese, per essere competitivi. Quello di ieri è stato un grido di disperazione. La squadra negli ultimi anni ha preso 140 gol e si è salvata all'ultimo. Ha perso giocatori importanti, io ho fatto la mia analisi. Se prendi Juric come allenatore, devi fare qualcosa. La mia analisi, schietta e sincera, l'ho fatta. Siamo in ritardo".
Verdi?
"Non è giusto fare un'analisi individuale. Ho le idee chiare, sono stato sincero con la società fin dall'inizio. Per fare il calcio che ho in mente, c'è bisogno di fare certe cose. Così non siamo ne carne né pesce".
Come ha risposto la società alle tue parole?
"Noi siamo veramente in ritardo. Non so rispondere in tutta sincerità. Magari vedendo la partita con l'Atalanta si è avuta la sensazione che la squadra potesse andare bene così".
In che ruolo ha bisogno la squadra?
"Non c'è solo un ruolo. Quando fai calcio devi avere certe caratteristiche. In certe cose ti arrangi come è normale che sia, ma certe caratteristiche devi averle. Quando prendi un allenatore di un certo tipo, devi dargli quello che chiedi. Io non chiedo la luna. Abbiamo venduto Lyanco e non arriva nessuno per sostituirlo. Poi si va sempre in battaglia".
Il prestito di Pobega?
"A Verona il presidente il primo anno era stato chiaro. I soldi erano pochi, abbiamo fatto tanti prestiti. Ad esempio Pessina, arrivato in prestito secco. Ci abbiamo lavorato e poi è tornato all'Atalanta per fare il fenomeno. Per me è come una sconfitta. Pobega è un bel giocatore, ha gamba e mi piace, ma per me è una sconfitta. Mi piacerebbe lavorare per aiutare la società. I discorsi all'inizio erano diversi, c'erano altre idee e altre discorsi. Io percepivo altre idee, sono in difficoltà".
PRIMO PIANO
Juric: "Ci sono state promesse disattese. Oggi abbiamo fatto male"
28/8 ALLE 23:25
di M. V.
per Torinogranata.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Non contento il tecnico del Torino a Dazn Ivan Juric dopo la sconfitta contro la Fiorentina: "Non abbiamo fatto una bella partita [...]. Io so dove sono arrivato, il Toro è un grandissimo club, io ho tanta voglia di portarlo ad altro livello, la mia ambizione personale è far crescere il Torino per farlo diventare più forte. Quando firmi un contratto discuti un po' di tutto, c'erano promesse diverse. Anche se arriva qualcuno adesso è comunque tardi, sono andati via solo giocatori, è chiaro che la situazione diventa difficile. Con la società sono stato chiaro, ho detto quello che mi serviva senza fare pazzie, per ora la situazione è questa. Dobbiamo migliorare su tutto, [...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 27/08/2021 18:03
Juric sbotta prima della Fiorentina: Loro investono, noi no. Non lo sapevo, sfida allucinante
Ivan Juric espulso col Rennes
“Loro hanno preso la strada degli investimenti, noi cerchiamo di tagliare i costi a prescindere dalle due salvezze all’ultimo. E’ legittimo, abbiamo perso molti soldi, ma io e lo staff non eravamo a conoscenza di questa austerity. Sono rimasto sorpreso. La situazione è questa, non lo sapevamo ma è stimolante. E’ la più stimolante che ho mai avuto: pur avendo perso giocatori importanti e con giocatori che hanno fatto male ultimamente, oltre a prendere solo prestiti, è una sfida allucinante. Questa è la situazione, lo accetto ma non ne ero a conoscenza”. Così Ivan Juric, ex tecnico del Verona, alla vigilia della sfida del Torino contro la Fiorentina.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Torino, Juric amaro: "Mi aspettavo di più, non mi è piaciuto come abbiamo giocato"
16/8 ALLE 09:15
di DANIEL UCCELLIERI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Ivan Juric, tecnico del Torino, non è soddisfatto della prova dei suoi contro la Cremonese, nonostante il passaggio del turno arrivato solo grazie ai calci di rigore. Queste le parole del tecnico granata ai microfoni di Torino Channel: “Mi aspettavo molto di più, pensavo che fossimo più avanti al di là delle assenze. Contro la Cremonese non abbiamo fatto bene e questo mi preoccupa perché pensavo che fossimo più avanti. In amichevole a Rennes avevo visto cose interessanti ma in coppa no, come abbiamo giocato non mi è piaciuto"
L'aspetto mentale ha fatto la differenza?
"Quando si parla di aspetto mentale mi sembra che si cerchino scuse, gli spazi per fare bene c’erano tutti ma ancora non li riconosciamo, a livello cognitivo non viviamo le partite come si deve. Bisogna fare le cose a una certa velocità anche a livello tecnico bisogna alzare il livello”.
Infortunati?
"Mi dispiace che ieri abbiamo perso Zaza e Kone per uno scontro, Belotti ha preso una brutta botta sulla caviglia che si è gonfiata, ma spero non sia niente di grave. Per la prossima partita recupereremo Bremer e Sanabria”.
L'Atalanta?
"In questo momento sono preoccupato. Non penso a Gasp. Penso al fatto che dobbiamo migliorare e mettere altri giocatori dentro perché così non andiamo da nessuna parte. Dovremo fare una prestazione totalmente diversa da quella di stasera".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 16/08/2021 0:15
Juric che fatica… Il Toro passa solo ai rigori contro Pecchia
Ivan Juric espulso col Rennes
Il Torino di Ivan Juric è riuscito a battere la Cremonese solo dopo i calci di rigore (4-1) e a raggiungere così i sedicesimi di finale della Coppa Italia.
È finita così la sfida tra gli ex tecnici del Verona Ivan Juric e Fabio Pecchia al secondo anno sulla panchina della Cremonese.
Gara soffertissima per Juric, terminata 0-0 dopo i tempi regolamentari e i supplementari con Mandragora che si è fatto parare un rigore nell’overtime da Carnesecchi, il giovane portiere dell’Under 21 di proprietà dell’Atalanta.
Fischiatissimo il Torino alla fine del primo tempo dai delusi supporters granata.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 11/08/2021 8:00
Ecco perché parliamo spesso di Juric anche se ormai rappresenta il passato
Ivan Juric
Molti lettori ci criticano quando vedono una notizia che riguarda Ivan Juric. “Basta” dicono “a noi di Juric non importa nulla. E’ il passato”. E ancora: “Sembra che siate diventati TgJuric più che Tggialloblu”.
Sarebbe significativo mostrare a questi lettori i dati di Google analytics su queste notizie per dimostrare loro che sono nettamente le più lette del nostro sito. Significa che nonostante le proteste, tutto sommato di pochi e rumorosi lettori, alla grande maggioranza in realtà interessa leggere di Juric.
Ma non è questo, anche se per un sito come il nostro dovrebbe essere sufficiente, il motivo per cui continuiamo a parlare di Juric.
Juric NON è stato un allenatore normale per il Verona. Chi volesse relegarlo a questo ruolo ridimensionandone l’importanza commetterebbe un errore. Bisogna saper scindere per bene l’animo del tifoso che giudica Juric un traditore e la storia che non può essere cancellata.
Juric ha in qualche modo cambiato la storia del Verona e di Setti. E’ stato l’uomo che ha permesso al presidente due importanti se non fondamentali azioni: 1) ne ha cambiato l’immagine visto che è stato Setti a scegliere Juric anche contro la piazza. I successi di Juric e del Verona sono diventati i successi di Setti che aveva la credibilità sottoterra dopo Pecchia, Fusco e Grosso; 2) ha permesso grazie a due salvezze straordinarie di accelerare la crescita generale del club che grazie al suo lavoro ha valorizzato giocatori e creato plusvalenze che hanno stabilizzato economicamente la società.
Il solco profondo tracciato da Juric dal punto di vista tattico è stato così importante che persino il nuovo allenatore non ne ha voluto disconoscere l’eredità. Di Francesco non è un novellino, è un tecnico che ha una carriera più blasonata rispetto a Juric, eppure fin dall’inizio ha sempre dichiarato di voler percorrere la stessa strada. Anzi: è stato proprio questo argomento che ha convinto Tony D’Amico a scegliere lui e non Italiano per guidare il Verona del dopo Juric. Anche per questo motivo, il paragone con il passato e con l’ex tecnico regge ed è di grande attualità.
Ma c’è anche un ulteriore motivo d’interesse. Juric ha lasciato il Verona in modo traumatico, repentino, dopo una stagione passata a tirare bordate alla società e a Setti. Bordate che in quel momento parevano un pungolo, una volontà di far crescere la società, di aumentare gli investimenti. Questo nonostante Setti lo avesse accontentato al mercato di gennaio e nonostante Juric avesse firmato un contratto triennale.
Quel momento della storia del Verona è tutto da scandagliare, ma di certo la scelta di Juric non è stata migliorativa. Ha rotto con il Verona e con Setti per andare al Torino e con Cairo. Ora pare giornalisticamente corretto e comunque curioso vedere se in effetti la sua mossa è stata giusta. O almeno: se è stata così migliorativa da giustificarne l’addio. Il Torino di Cairo non ha certo brillato fino ad oggi al mercato e Juric sembra impegolato nelle stesse dinamiche che a Verona non sopportava. Vedremo se anche a Torino userà la stessa clava dialettica di Verona e se si pentirà della scelta fatta, come pareva quest’estate quando addirittura c’erano voci di sue dimissioni.
Buttare uno sguardo in casa sua, ci aiuta anche a capire cosa succede a casa nostra e se veramente l’erba del vicino è sempre la più verde. Un esercizio giornalistico che ci sembra utile e che continueremo a fare, pur considerando Juric il passato e sicuramente un nemico da battere.
HELLAS VERONA di Redazione, 31/07/2021 23:41
Il Torino stecca col Rennes e Juric viene subito espulso
Ivan Juric espulso col Rennes
Il Torino ha perso per 1-0 contro il Rennes, palesando notevoli problemi sia tattici che di qualità della rosa. Nervosissimo in panchina l’ex tecnico del Verona Juric che è stato espulso nel primo tempo.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
'I guerrieri di Juric': il libro che racconta la storia dell'allenatore
del 14 luglio 2021 alle 08:45
"I guerrieri di Juric". Quelli che non mollano mai. Quelli di Mantova, Crotone, del Genoa, del Verona e del Torino che verrà. Squadre fatte a immagine e somiglianza del loro allenatore come racconta Adriano Ancona nel libro dedicato al tecnico croato. Il giornalista del Corriere dello Sport, insieme a Alberto Sogliani, racconta la storia di un allenatore sincero e diretto, senza peli sulla lingua. "I guerrieri di Juric" è il secondo volume de "La coda del drago", collana di letteratura sportiva ideata e coordinata dai tre Panathlon Club (Mantova Tazio Nuvolari e Learco Guerra, Gianni-Brera Università di Verona e il Panathlon Verona 1954) e inaugurata dalla pubblicazione di "Nel nume del padre".
FONTE: CalcioMercato.com
La presentazione di Ivan Juric
Giovedì, 8 luglio 2021
Presso la Sala Conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, ha avuto luogo oggi la presentazione del tecnico Ivan Juric.
A prendere per primo la parola è stato il Presidente, Urbano Cairo: "Oggi è una giornata importante perchè presentiamo Ivan Juric. Ci tenevo però in primo luogo a fare un saluto ed uno speciale ringraziamento a Davide Nicola che ha fatto con noi un campionato importante che ci ha permesso di mantenere una categoria che era fondamentale: è arrivato che avevamo 13 punti ed è stato in grado di lavorare con entusiasmo e ricompattare tutti.
Per quanto riguarda mister Juric, avevo già apprezzato il suo lavoro al Verona, dove è stato capace di valorizzare tanti giocatori, da Kumbulla a Rrhamani. Con lui ci siamo incontrati e ho avuto da subito la sensazione che potesse arrivare al Toro, ma la scorsa stagione, anche per gratitudine, ha preferito rimanere al Verona. Quest'anno ci abbiamo riprovato e ci siamo riusciti. In lui ho trovato fin da subito una bella persona: tra noi c'è stata simpatia e identità di vedute."
Juric si presenta al TORINO |
A seguire le prime parole del tecnico Ivan Juric: "Con il Presidente avevamo fatto una chiacchierata l'anno prima e c'era stata la sensazione di capirsi. Poi ho valutato anche il fatto che in rosa ci sono 10-12 giocatori dal 1996 in su che possono fare meglio di quanto fatto finora.
Quando arrivi da stagioni come sono state le ultime due del Torino è ovvio che ci siano dei problemi. Non bisogna illudere nessuno, si deve partire da qui. Voglio fare passi in avanti e migliorare, ma un obiettivo ora non è possibile definirlo.
L'etichetta di "allenatore valorizzatore" mi fa senza dubbio piacere: mi piace valorizzare le persone con cui lavoro.
Ho scelto il Toro perchè si può lavorare e crescere molto: lo stimolo è importante. Voglio far crescere questa Società e portare valori. L'idea di trovare giocatori interessanti che hanno fatto male e con i quali lavorare per farli migliorare mi intriga molto.
C'è un gruppo di giocatori su cui voglio puntare. Prima però voglio conoscerli e valutarli tutti, sia dal punto di vista tecnico che dello spirito. Nel mio Toro non c'è posto per gente che non è contenta.
Voglio che il Toro giochi in maniera più aggressiva, con uno spirito diverso, attaccando. Dobbiamo dare segnali da subito su come vogliamo affrontare le partite. Noi vogliamo vincere su ogni campo, contro tutti. Adesso io e il mio staff dobbiamo dare un segnale.
Portieri? Milinkovic-Savic sarà il titolare, Berisha il secondo.
Io non faccio richieste di calciatori specifici, non può esserci la perfezione in tutto: bisogna avere lo spirito giusto e la capacità anche di adattarsi per sopperire a certe mancanze."
FONTE: TorinoFC.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 01/07/2021 11:47
Juric e Italiano: ecco perché hanno "rovinato" tutto e sono diventati traditori
Juric e Italiano
“Pacta servanda sunt”. I patti devo essere rispettati. Francesco Barana dice con fare accondiscendente che “nel calcio nessuno lo fa” ed è questo il punto. Oltre a mille altri problemi, nessuno rispetta più i contratti. Che sono diventati carta straccia. Ma che, oltre ad avere un valore legale, hanno anche un valore “morale”. Ed è su questo punto che bisogna intenderci. Juric e Italiano, il secondo in dose ancora maggiore rispetto all'ex tecnico dell'Hellas, hanno fatto il loro gioco. Ma non possono aspettarsi un giudizio lusinghiero sul loro comportamento da “traditori”.
Diciamo che Juric e Italiano si sono “parati il culo”, firmando i contratti con Verona e Spezia, ma poi li hanno disattesi, quando a loro parere sono arrivate offerte migliori.
E' questo il modo di comportarsi? Setti ha liberato Juric senza pretendere niente in cambio. Pare ci fosse una parola tra i due che il presidente ha rispettato. Sarebbe utile sapere se questo patto era figlio delle enormi plusvalenze della scorsa stagione, oppure se semplicemente era un “benefit”. Fatto sta che Juric in tre giorni ha cambiato aria, dopo aver passato la stagione a criticare la società. Quelle critiche parevano “pungoli” per cercare di migliorare, ma nel momento in cui Juric ha lasciato così frettolosamente il Verona, è evidente che la lettura ha un significato diverso. Erano “bordate” per prepararsi il terreno all'addio. Ed è per questo che Juric è diventato un “traditore" del Verona, offuscando le due meravigliose stagioni che, sportivamente parlando, restano due capolavori assoluti.
Mentre Piatek ha giustamente preteso dalla Fiorentina che venisse pagata la clausola rescissoria per Italiano, che il contratto lo ha rinnovato solo qualche settimana fa.
Vincenzo è un amico, ma in questa occasione non si è comportato lealmente. E hanno ragione a La Spezia ad essere incazzati. Juric e Italiano sono il prodotto più evidente del calcio moderno, in cui le logiche di pura speculazione regolano tutto, senza romanticismo, senza nessun atto d'amore.
Ricordo a tutti che Malesani si tagliò di brutto l'ingaggio dopo la retrocessione sentendosi responsabile di quel dramma. A rivederlo oggi, quel gesto appare quasi eroico.
Juric e Italiano hanno perso l'occasione di dimostrare di essere uomini veri. Un po' più ricchi in banca, molto più poveri nell'animo.
E Setti stavolta ha ragione.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
STAGIONE 2020-21 + - =
HELLAS VERONA di Redazione, 25/06/2021 18:12
Ezio Rossi: Juric? Si dovrà adattare al solito tran tran di Cairo...
L'ex di Verona e Torino Ezio Rossi è intervenuto a Tmw parlando della società granata e di cosa aspetterà Juric che ha appena rotto con il Verona per andare ad allenare la squadra di Cairo. "Sarà il solito tran tran cairese, - ha spiegato Rossi - questa è l'impressione. La speranza, da tifoso del vecchio Toro in Juric che riesca ad imporre le sue idee. Non ha richieste onerose e mi auguro che la società lo segua. Non so se questo potrà succedere, se cioè Juric avrà la forza di imporsi. Juric comunque è il miglior tecnico che potesse venire a Torino e poteva essere l'allenatore giusto anche per il Toro di vent'anni fa che aveva altre prospettive e ambizioni. Mi auguro che possa trasformare questo torello in un Toro".
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Granata a sfumature Viola
By Redazione - 18 Giugno 2021
Nel domino di panchine innescato dal divorzio di Gennaro Gattuso dai viola, entra di prepotenza Ivan Juric. L’uomo di Spalato non è contento dell’incipit granata, laddove club e squadra non avrebbero incontrato appieno il suo favore. Le difficoltà ad intervenire sul mercato fanno il resto con il carattere fumantino dell’ex Verona poco incline ai compromessi. Pertanto non è da escludere un passo indietro per sfruttare l’opzione Firenze che gli garantirebbe un parco giocatori decisamente di suo gradimento con la stella Vlahovic e i pupilli Kouame’ e Amrabat, stelle polari in un suo ipotetico 11 titolare.
MC
FONTE: HellasNews.it
Torino, Juric diverbio di mercato con Vagnati
Calciomercato | 18 Giugno, 2021
Francesco Tripodi
Dopo Gattuso, anche Juric potrebbe abbandonare la sua nuova destinazione, quella granata. Il tecnico ex Verona ha appena firmato col Torino ma ha avuto un grave diverbio per alcune scelte di mercato con il direttore sportivo Vagnati.
Il punto è la difesa, Juric spinge per una rivoluzione, che prevede Lovato al posto di Izzo e il lancio di Buongiorno.
Si attendono novità da una situazione che potrebbe anche portare ad un prematuro divorzio.
FONTE: CalcioStyle.it
Domenico Volpati: «Di Francesco? Persona seria, fa buona impressione»
Domenico Volpati, ex centrocampista dell'Hellas Verona dal 1982 al 1988, ha parlato a tuttomercatoweb.com, esprimendosi sugli ultimi fatti di cronaca relativi al club scaligero: "Mi stupisce che gli allenatori che ormai siano diventati più importanti dei giocatori ma voglio sapere quale allenatore riesce ad imporre i calciatori da comprare anche perché le società si muovono attraverso i procuratori. Juric al Verona ad esempio ha deciso di prendere certi giocatori dal Genoa che lui conosceva, ma poi credo non molti altri tra i tecnici".
Sullo stesso Ivan Juric ha aggiunto: "Se restava a Verona aveva la gente dalla sua parte ma ha fatto di tutto per far ricredere certe persone, nel senso che quando c'è stato lo scontro con la società e con Setti sul fatto che lui non era stato chiamato dal presidente per parlare del suo futuro, lo stesso Setti gli ha ricordato che c'era un contratto fino al 2023. Ha voluto andar via per un contratto migliore. Voglio vedere se avrà ragione lui e l'ambiente del Toro gli darà credito".
[...]
Sezione: Ex gialloblù / Data: Lun 07 giugno 2021 alle 22:00 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Francesco Galvagni
FONTE: TuttoHellasVerona.it
HELLAS VERONA di Redazione, 02/06/2021 10:06
La Gazzetta: Juric non porterà a Torino nessun giocatore del Verona
Juric con Cairo
Secondo la Gazzetta dello Sport Ivan Juric non porterà a Torino nessun giocatore del Verona. Scrive il quotidiano di Cairo: “Nessun calciatore di proprietà del Verona è nella lista degli obiettivi di Juric: il croato è rimasto molto legato alla città veneta, non vuole in alcun modo che il suo ricordo venga alterato da questioni di mercato. Sono i suoi valori: lealtà e rispetto in cima a tutto”.
HELLAS VERONA di Redazione, 01/06/2021 12:19
Juric è già a Torino. Ispezione alla sede e al campo d'allenamento
Juric a Torino
Ivan Juric non ha perso tempo. Dopo aver lasciato il Verona e firmato con il Torino, il tecnico croato ha visionato martedì mattina le strutture della società granata. Con lui anche il vice Paro.
FONTE: TGGialloBlu.it
Marco Bonetto 01.06.2021 10:02 3 MIN
Torino, Juric-Cairo-Belotti: che spine!
Oggi il neoallenatore visiterà il Filadelfia e lo stadio Grande Torino. In programma c'è anche un summit di mercato col ds Vagnati
TORINO - Dicono che con Juric sarà tutta un’altra musica, per Cairo(e Vagnati). Speriamo. D’altra parte un presidente che in 16 anni assume 9 direttori sportivi e 15 allenatori diversi qualche problema crediamo che debba pur averlo. Con se stesso, con il concetto di programmazione e di semina. «Ma adesso c’è Juric e con Juric non si scherza», dicono. Vero: smaschera le prese in giro in pubblico come in privato, senza tanti peli sulla lingua. Noi crediamo in Juric, difatti. Nel suo onesto coraggio e nella sua carriera, in quanto ha fatto a Crotone e Verona, i momenti più brillanti. E crediamo anche nel suo grande entusiasmo, nello spirito pieno di motivazioni infuocate con cui si è gettato sul Toro. Che Juric sia animato da belle idee e ancor migliori proponimenti non c’è il minimo dubbio. Ma come si può credere in Cairo, dopo 16 anni? Come? Però Juric ha voluto credergli. Saprà difendersi, pensiamo. Saprà imporsi, reggere l’urto di un esattore di risultati senza una società all’altezza. Saprà farsi rispettare: speriamo, davvero. Perché solo in quest’ottica Juric potrà ottenere qualcosa, costruire qualcosa. Altrimenti non avrà spazio vitale, aria, ossigeno. E siccome non abbiamo proprio nulla da nascondere, noi, adesso proviamo anche ad accendere di nuovo un riflettore sulla questione Belotti [...]
FONTE: TuttoSport.it
Ivan Juric allenatore del Toro
Venerdì, 28 maggio 2021
Il Torino Football Club è lieto di annunciare che dal primo luglio 2021 la conduzione della Prima Squadra sarà affidata al signor Ivan Juric. Il tecnico ha firmato un contratto triennale.
Ivan Juric è nato il 25 agosto 1975 a Spalato, in Croazia. E' cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell'Hajduk Spalato, formazione con la quale ha debuttato nel calcio professionistico, nel 1994. Dal 1997 al 2001 l'esperienza in Spagna, con quattro stagioni tra il Siviglia e una breve parentesi con l'Albacete. In Italia ha giocato per nove stagioni vestendo le maglie di Crotone e Genoa, club con cui ha iniziato la carriera da allenatore, nel 2010, come tecnico in seconda della Primavera. Nella stagione 2014-2015 ha esordito nel calcio professionistico sulla panchina del Mantova, in Lega Pro. L'anno successivo ha condotto il Crotone alla promozione in serie A. A seguire tre esperienze con il Genoa, prima delle ultime due stagioni che lo hanno visto brillante protagonista alla guida del Verona.
Il Presidente Urbano Cairo accoglie Ivan Juric con il più cordiale benvenuto a Torino e con un grande in bocca al lupo. Buon lavoro, Sempre Forza Toro!
FONTE: TorinoFC.it
Il grande bluff – “Il mio futuro? Nulla è deciso”
By Redazione - 28 Maggio 2021
Non è passata nemmeno una settimana dall’ultima di campionato e Juric si prende gioco di Verona città e dei suoi tifosi. L’istantanea della firma a fianco di Urbano Cairo è una pugnalata per modi, tempi e rivela i veri propositi del tecnico croato, mai intenzionato a proseguire qui, polemico com’era fin dalle prime settimane dello scorso settembre.
La foto odierna (foto: torino.it) ritrae perfettamente la fuga senza rispetto, lo stesso rispetto preteso da Juric nei confronti del giornalista Ugolini solo pochi giorni fa. Un’uscita di scena fulminea, fregandosene dei saluti di rito che avrebbero sdoganato (e stemperato) l’addio se fossero stati fatti un attimo prima dell’annuncio ufficiale della nuova avventura. Grottesche le maniere da maleducato nei confronti della tifoseria gialloblù che l’ha amato, osannato e non merita un simile strappo. L’epilogo può starci, i modi no.
Comportamento rozzo e, lo ripeto, senza rispetto, che rivaluta Maurizio Setti, omaggiato dall’ex tecnico di un’intera stagione di bordate, senza elogi neppure a gennaio quando, a salvezza virtualmente ottenuta, gli regalò Lasagna.
Un carattere impetuoso mal interpretato, giammai sintomo di grande cuore gialloblù e sentimenti puri per città, bandiere, stemma. Se ne va dopo aver abbindolato e tradito tutti, nella falsità più assoluta.
Impossibile trovare scusanti, nemmeno se ora dovesse decidere di riparare con un saluto pubblico alla città. Verona perde un allenatore capace ma un uomo con la u minuscola, bravo ad imbrogliare una piazza intera e che non merita di essere rimpianto. A volte, e questo è il caso, conta più l’orgoglio di tutto il resto.
Michele Coratto
FONTE: HellasNews.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 28/05/2021 10:44
Juric che ha lasciato l'Hellas in due giorni ha rovinato il finale di una storia bellissima
Juric e Cairo al Bentegodi
Gli abbiamo voluto bene. Molto. Personalmente moltissimo. Perché era diverso. Diverso dagli altri. O almeno sembrava. Invece l’addio di Juric è stato uguale a tanti altri addii. Anzi, forse peggiore. Due giorni dopo la fine del campionato Juric è diventato l’allenatore del Torino. Non mi stupisce il divorzio in sè. Ci stava e ci sta. Ma la motivazione francamente regge poco. La motivazione si chiama Setti e la sua incapacità di investire nel Verona per farlo diventare l’Atalanta. Lo sapevamo, l’abbiamo sempre saputo e doveva saperlo anche Juric quando ha firmato un ricco triennale. Cosa c’è di nuovo?
Ma Verona non è solo Setti. Verona è anche Soli contro Tutti. Noi, Juric, l’Hellas, la squadra contro tutti. Anche contro Setti se è il caso e per paradosso. Verona è anche la città che lo ha adottato, che gli ha voluto bene, che ha tramutato in benzina le sue mattane, le sue pisciate fuori dal vaso, le sue sclerate. Perché a noi piace così. Verona è anche uno staff di lavoro eccezionale ed è anche Setti che dopo aver messo i paletti finanziari ti chiede solo la salvezza e non mette più becco. Possibile che tutto questo non abbia avuto un valore? Possibile che la riflessione non sia stata un pelo più profonda, un pelo più lunga? Vista così sembra che era tutto fatto, con il procuratore a imbeccare i giornalisti amici e a fare l’annuncio addirittura il giorno dell’ultima partita. Brutto da vedere, pessimo nella sostanza.
Per un anno Juric ha sparato contro la società che gli aveva regalato la grande chance di tornare nel calcio che conta, imponendolo ad una piazza che in quel momento voleva la conferma dell’eroe Aglietti. E’ vero che poi Juric ha costruito la fortuna del Verona e di Setti, ma a questo punto, quantomeno le cose dovrebbero stare in pareggio.
Poi c’è il Torino. Voglio dire, l’alternativa al Verona, il grande “upgrade”, il Nirvana di Juric è davvero il Torino di Cairo? Ci sarebbe da discuterne in eterno. Spero per Ivan che non abbia commesso lo stesso errore di quando lasciò il Crotone per andare al Genoa di Preziosi. Solo che lì motivò la decisione con il cuore, in questo caso la vedo difficile. A me pare che abbia preso la prima offerta utile che gli passava davanti, pressato da un eccessivo risentimento e da chi aveva fretta di concludere l’affare.
Le strade si dividono ma Juric ha perso un’occasione. Diventare uno dei più grandi protagonisti della storia del Verona. Per come è finita è solo uno dei tanti che è passato da qui.
FONTE: TGGialloBlu.it
28 MAGGIO 2021
Ivan Juric e Hellas Verona FC si separano
Verona - Hellas Verona FC comunica di aver risolto il contratto che legava Ivan Juric al Club gialloblù sino al 30 giugno 2023.
Hellas Verona FC saluta e ringrazia Ivan Juric dopo due stagioni nelle quali il Club e l’allenatore croato hanno ottenuto risultati significativi.
Nei prossimi giorni Hellas Verona FC annuncerà il nuovo allenatore.
FONTE: HellasVerona.it
Juric dove vai? Toro immerso nei debiti
By Damiano Conati - 26 Maggio 2021
Da un’indagine di www.toro.it del 23 aprile scorso, il Torino di Urbano Cairo ha chiuso in rosso il suo terzo bilancio consecutivo. Nel 2020, i granata hanno registrato perdite per 19 milioni di euro, che si aggiungono ai 26,2 milioni di rosso accumulati tra 2018 e 2019. Questo ha portato il club a chiedere un doppio finanziamento a quattro istituti bancari per un totale di 30 milioni di euro. Questo è emerso dalla relazione annuale pubblicata dalla società il 20 aprile scorso.
E Juric che voleva programmazione a lunga durata si ritrova così immerso nei debiti. Chissà quanto ci metterà a pentirsene.
Damiano Conati
Ultima cena D’Amico-Juric
By Damiano Conati - 25 Maggio 2021
Secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio, questa sera D’Amico e Juric si sono incontrati al ristorante per quella che è stata l’ultima cena veronese del tecnico croato. Nessun colpo di scena, perché Juric oggi ha già fatto sapere al Torino il suo sì. Semplicemente una cena d’addio tra i due che a Verona hanno costruito qualcosa di importante in due anni. Juric lascia Verona, toccherà a D’Amico ora far sì che il giocattolo non si distrugga con la partenza del suo condottiero.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
Hellas Verona, morto un Juric se ne fa un altro
maggio 26, 2021
Purtroppo era nell’aria. Da troppo tempo. Non è stata quindi un fulmine a ciel sereno la decisione dell’allenatore Ivan Juric di lasciare l’Hellas Verona. Troppi indizi portavano ad una separazione. Poco conta il rilancio del presidente Setti, in extremis, pur di non privarsi del tecnico di Spalato. La decisione Juric l’aveva presa prima ancora di giocarsi l’ultima partita sulla panchina gialloblù, in quel di Napoli. Il contratto firmato l’anno scorso sino al 2023 non ha minimamente influito sulla scelta di Juric di lasciare l’Hellas Verona. I tanti soldi ed il progetto offerti da Cairo alla fine hanno vinto ed ora alla società di Setti non resta che ripartire. Da zero. O quasi. I due anni passati insieme rimarranno indelebili, due campionati che ha visto i gialloblù protagonisti lungo lo stivale nostrano come non si vedeva da anni. Ma tutto questo, oramai fa parte del passato. Bisogna adesso trovare subito la forza per ripartire, non c’è tempo da perdere anche perché c’è tutto da rifare. I tempi ed i modi, ambo le parti, non sono certo stati dei migliori. Ma anche questo fa parte di questo calcio. Dove a comandare sono solo soldi ed interessi. La passione dei tifosi viene sempre più infangata e dimenticata, davanti a faraonici ingaggi e contratti che spesso e volentieri non vengono nemmeno onorati. Juric ha dato tanto al Verona ma al tempo stesso ha ricevuto molto da una società ed una piazza che gli hanno permesso di rilanciarsi nel calcio che conta.
In bocca al lupo, mister! Verona ti ringrazia ma l’Hellas, anche senza di te, andrà avanti. Sempre!
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 26/05/2021 6:21
Setti-Juric: storia di un divorzio annunciato e di un amore mai nato
Juric e Setti
A ripensare oggi ai due anni di Juric a Verona non c'è mai stato un momento di pace. Lui e Setti non si sono proprio mai presi. Indomito e sincero, Juric ha iniziato fin dal giorno della sua presentazione il 2 luglio 2019 a tirare palle incatenate contro la società e il modo di lavorare che aveva trovato a Verona. Una sorta di “gli è tutto sbagliato l'è tutto da rifare” perenne. Juric iniziò subito a dire che in quella squadra che aveva miracolosamente scalato i play-off con Aglietti c'era gran poca gente che aveva fatto la serie A. Giusto Pazzini e Bessa. La prima “botta” mediatica dopo anni di stucchevoli conferenze stampa in cui si parlava di “squadra in crescita” anche davanti a scoppole memorabili e in cui veniva completamente travisata la realtà del campo.
Bordate che poi sono continuate per tutto l'anno. Juric spiegò con chiarezza che “non c'erano nemmeno i soldi per le trasferte”, dopo che la società aveva fatto andare la squadra a Napoli in treno per risparmiare sul charter e “annusando” le future plusvalenze disse: “Se entra cento, deve uscire ottanta”. Parlava di investimenti Juric, chinando la testa davanti alle cessioni. A fine della straordinaria stagione, spezzata dal Covid e dal lockdown, Juric ebbe il primo “redde-rationem” con Setti. Juric decise di restare, allettato dal triennale e dalla promessa che i soldi delle cessioni sarebbero stati reinvestiti. Ma a fine agosto il bubbone era di nuovo scoppiato. La crisi che forse ha portato al divorzio esplode in ritiro.
Juric si ritrova ad allenare un manipolo di giocatori, annulla le amichevoli, non sa che pesci pigliare, ogni obiettivo di mercato sfuma. L'allenatore medita seriamente di dare le dimissioni. In quella fase Juric è un vulcano. Sente che la stagione è a rischio, mentre la società tentenna sugli investimenti sino alla certezza della cessione di Kumbulla. Juric accumula tensione, nervosismo, rancore. Solo l'abilità diplomatica di Tony D'Amico e dell'addetto stampa Andrea Anselmi riescono in qualche modo ad arginarlo.
Per fortuna i primi risultati riescono a calmarlo, ma la sua comunicazione non cambia. E di nuovo è guerra con il presidente quando a fine mercato, Setti riveste i panni dello “sborone”. Durante la presentazione dei calendari, il presidente parla di investimenti milionari, di follia con l'ingaggio di Kalinic dando l'impressione di chiedere addirittura qualcosa in più della salvezza al suo allenatore. Juric che sa le premesse e che nel frattempo lavora in mezzo a difficoltà di ogni tipo, esce di testa. Non perdona a Setti quelle parole, è il momento della rottura che poi diventerò insanabile. Juric rinfaccia a Setti di aver smantellato la squadra, ricorda ad ogni intervista le cessioni, parla di una squadra che è dovuta ripartire da zero.
La situazione si sta facendo insostenibile, Setti e Juric sono praticamente separati in casa. Fino a Natale quando le diplomazie si rimettono al lavoro e costruiscono un incontro chiarificatore tra i due. Il vertice libera qualche nuvola, ma non porta alla pace. E' solo una tregua armata, in attesa del mercato di gennaio. Quando Setti cerca di accontentare Juric anche grazie alla pressione di D'Amico. Arrivano Lasagna, con un'operazione finanziaria spalmata su più stagioni e Sturaro in prestito, due mosse che riportano un po' di calma.
Ma Juric riprende a martellare forte, qualche settimana dopo. Il tecnico non capisce perché i “gioielli” della squadra siano sempre esposti sui giornali, sempre in vetrina come se la sua squadra fosse perennemente in vendita. Rinfaccia la mancata programmazione, chiede una carezza, è vago sul futuro. Non vede in Setti la sua stessa voglia di migliorare, di fare qualche investimento di livello più alto, che porti il Verona a crescere. E' un leone in gabbia, non riesce proprio a far capire al proprio presidente quanto sia stata miracolosa la salvezza anticipata, quanto sia stato sottile il ghiaccio su cui il Verona ha danzato in questa stagione, quanto sia fondamentale ridurre il gap dalle altre.
Setti lo lascia “appeso”, rinfacciandogli il contratto triennale firmato e Juric è sempre più lontano. Eppure tutti sono convinti che basta poco, un piccolo sforzo per poter continuare ancora assieme. Poi arriva il “giovedì nero”, quando Setti è investito dall'indagine di Bologna. Quella sera Juric è un fantasma in panchina. Silenzioso, pensieroso, si alza solo per farsi espellere, nervosissimo. Forse è quello il momento dell'addio. Anche se cavallerescamente Juric tende la mano al suo presidente: una famiglia in casi come questi deve restare unita.
Il campionato finisce con la straordinaria partita di Napoli, lo sfogo di Juric a Sky, ma prima c'è stato l'ultimo incontro con Setti. Juric ci va e viene “gelato”. Setti non si discosta dalla linea del rigore. Anzi, per certi versi invoca un nuovo periodo di “lacrime, sudore e sangue”. Incontro che fa da contraltare all'incontro con Cairo che nel frattempo si è rimesso alla caccia di Juric dopo il tentativo della scorsa stagione. Cairo offre carta bianca a Juric, investimenti, la possibilità di costruire una squadra da zero. Juric è allettato, non ancora convinto. C'è ancora l'ultima parola della famiglia da tenere presente. Juric condivide sempre le sue scelte con la moglie e con le figlie. E la moglie a Verona si trova benissimo. E' la carta che tutti sperano sia risolutiva e faccia cambiare il corso della storia, assieme all'amore che nel frattempo Verona e i veronesi gli stanno dimostrando.
Ma è proprio la moglie che chiarisce i dubbi: “Ire, che faccio?”. “Ivan a Verona noi stiamo benissimo, ma io voglio vederti felice e nell'ultimo anno non lo sei stato. Fai quello che ti senti di fare”. Per Juric le parole di Irena e le facce di Lucia e Carla, le due figlie, sono come una liberazione. E dice sì al Torino. Verona è stata solo una meravigliosa parentesi della sua carriera. Voleva cambiare la storia, non ce l'ha fatta. Il suo rammarico più grande.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 25/05/2021 11:54
Lettera aperta al Generale Ivan: Non devi andare, qui non hai ancora scritto la storia...
Ivan Juric
Sarò brutale, spiccio e anche un po' greve: generale Ivan, ma dove cazzo vuoi andare? Te lo dico così, come se ti avessi davanti in questo momento e te lo dico con quel linguaggio che abbiamo imparato ad ascoltare durante le tue conferenze stampa. Dritto, essenziale, crudo. Dove cazzo vuoi andare? A Torino? A Cagliari? O semplicemente lontano da Setti? Ecco questo è il primo punto da chiarire. Setti… Lo conosciamo, ma forse non troppo. Per la verità noi in questi anni ne abbiamo visti tre, quattro, forse cento di Setti.
C'è quello sborone, quello umile, quello che fa di conto, quello che ogni tanto apre il cuore e fa il romantico, quello che sa tutto lui, quello che crede di aver inventato il calcio, quello che indovina le mosse, quello che quando sbaglia sbaglia di brutto, quello che ha un'intelligenza più fina di quello che appare. Setti è Setti, come tutti noi è umano, ha debolezze umane e pregi umani. Non è nè meglio nè peggio di tanti altri, questo te lo assicuro. Può magari non essere simpatico, a volte è fuori posto, ma chi non lo è? Certo, non è ricco, non può finanziare il Verona e semmai succede il contrario. Ma lui è la dimostrazione all'intera città (che mai lo ha capito) che il Verona non è un fardello insopportabile da portare ma può persino diventare un business. Non serve qui paragonare Setti a Cairo o a Giulini. Ogni rosa, Ivan, ha le sue spine e tu che sei stato con Preziosi, lo sai benissimo. Ma Setti ha scelto te. E questo ha fatto veramente la differenza. Se ci pensi un solo attimo: è quella la sua carezza più bella. Averti trovato e scelto e averti dato in mano le chiavi del Verona. Davvero pensi che sarà così altrove? Davvero dai per scontato che un simile incastro chimico sia facile da trovare?
Guardati intorno, guarda la città, guarda bene nel cuore dei veronesi. Lascia stare i social, hanno un valore relativo. Noi ti vogliamo bene. Questa è la verità. Siamo gelosi del nostro amore per te che quando leggiamo che te ne vai, ci incazziamo e facciamo come i mariti traditi dalla moglie. Ma non c'è dubbio che siamo tutti pronti a seguirti fedelmente in tutte le tue battaglie che sono le nostre battaglie.
Ivan, cittadino del mondo, pur se non te ne sei accorto, sei diventato uno di noi. Sei veronese più di quello che immagini. Verona ti è entrata nella pancia, nel cervello, si è insinuata nella tua famiglia, ti ha avvinghiato. Prova a immaginare ora di svegliarti e non vedere più piazza San Zeno, Castelvecchio, Corso Portoni Borsari, l'Arena… Peschiera, il lago di Garda… Davvero sei pronto a rinunciare a tutto questo?
E poi: può essere che nella tua valutazione sei convinto di non poter far meglio di così, con Setti e con le poche risorse a disposizione. Ma non è vero e tu lo sai. Primo perchè sei bravissimo e ogni anno le tue squadre migliorano. Secondo perchè qui hai dei ragazzi che ti seguono anche nel fuoco. Terzo perchè non hai mica finito il tuo lavoro. Come fai ad andartene senza mai aver odorato il profumo del Napalm del Bentegodi (scusa la citazione cinematografica forse eccessiva)? In due anni abbiamo visto solo una manciata di partite allo stadio poi è arrivata questa merda che ci ha chiuso in casa. Ma tu non hai nemmeno un'idea di che cosa sia quello stadio quando c'è la gente e quando la tua squadra guida la carica. Non hai idea di quali imprese leggendarie sia capace il Bentegodi quando si unisce alla sua squadra. Non è casuale la Fatal Verona. E' la creazione di una magia che scaturisce quando in campo vanno squadre che giocano come le tue, non puoi privarti di vivere tutto questo. Ivan, noi siamo tutt'uno con te e con la tua squadra. Non ti succederà più.
La storia non l'hai ancora scritta qui, te lo assicuro. Il tuo lavoro non è finito. E se te ne vai sarà il tuo più grande cruccio. Roba da pentirsene per sempre. Resta con noi, Generale Ivan!
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 25/05/2021 11:32
Juric resta? Il Verona rilancia. Ecco tutti i dettagli
Ivan Juric
Non è finita finchè non è finita. E il Verona non vuole perdere Juric a cuor leggero. L’allenatore nelle ultime ore è sempre più vicino al Torino ma una decisione non l’ha ancora presa. Il Verona così ha deciso di giocarsi tutte le carte a disposizione. Arrivando ad offrire sia un allungamento del contratto sia un ingaggio aumentato.
Si parla ora di 1,8 milioni a stagione più bonus (percentuale su future plusvalenze e obiettivi sportivi) e di una scadenza prorogata al 2024, quindi un anno in più rispetto a ora. Juric prima di lasciare Verona insomma ci penserà. E molto. Non è detta l’ultima parola.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 24/05/2021 21:45
Juric: più lontano o più vicino? Ecco tutta la verità delle ultime ore
Ivan Juric
Più lontano o più vicino? Veramente ha deciso di lasciare il Verona? Veramente il Torino è pronto a fargli un contratto faraonico? Ecco tutte le notizie che abbiamo raccolto da svariate fonti per capire quale sarà il futuro di Ivan Juric.
L’INCONTRO. La prima notizia è che sicuramente vi è stato l’incontro con il presidente del Torino Cairo la scorsa settimana. Juric e il presidente granata si sono visti a Milano e con Juric era presente anche il suo procuratore Beppe Riso. Una figura chiave in questa storia. Come raccontiamo da qualche anno, Riso è in ottimi rapporti anche con la dirigenza del Verona con la quale ha impostato altri affari che riguardano molti giocatori della rosa. Da Lovato a Salcedo a Pessina per citarne alcuni.
PRIMA CON SETTI. Ma prima di aver incontrato Cairo, Juric si era visto con Setti. Il quale gli ha ribadito la linea societaria. Il Verona pensa solo alla salvezza, nessun volo pindarico. Occhio attento ai bilanci, si acquista solamente dopo aver ceduto. Una linea che Juric sperava si potesse discostare almeno per quanto riguarda qualche giocatore. Non tanto sulle cessioni, almeno due sembrano scontate, quella di Silvestri e quella di Zaccagni, quanto piuttosto sui ragazzi in prestito. Se su Dimarco va fatto un discorso a parte, perchè il difensore vorrebbe giocarsi le sue carte all’Inter, Juric vorrebbe un sacrificio su un talento pronto ad esplodere come Ilic. Tema che resta in discussione se non in forte dubbio. Setti avrebbe anche proposto un allungamento (due anni?) e un adeguamento del contratto all’allenatore con una percentuale su future plusvalenze.
PROPOSTA INDECENTE. La proposta di Cairo è stata invece molto allettante. Aumento dell’ingaggio del trenta trentacinque per cento (due milioni a stagione) e completa rifondazione del Torino. Juric avrebbe carta bianca sul mercato, ma certamente Cairo non potrà dire ad una piazza in subbuglio che la salvezza è l’obiettivo minimo. Quantomeno la società granata punterà alla parte sinistra della classifica, una pressione che potrebbe spaventare Juric e che fino ad oggi è un freno al suo addio al Verona. Ecco perchè ad oggi Juric non ha ancora deciso.
CAIRO HA FRETTA. Lo farà però entro la metà di questa settimana perchè Cairo ha imposto una netta condizione temporale. Juric deve dire si sì in fretta, altrimenti Cairo deve virare sul altri obiettivi.
QUESTIONE INDENNIZZO. Da quello che abbiamo appreso, inoltre, non vi è nessun problema con Setti per quanto concerne un eventuale indennizzo. Juric si svincolerà senza problemi dal Verona, forte di una parole d’onore strappata al presidente nella scorsa stagione al momento della firma. Parola che Setti ha comunque intenzione di rispettare.
SCELTA ANCORA NON PRESA. Juric ha detto la verità quando ha spiegato di non aver ancora scelto. Lo farà nelle prossime ore mettendo sul piatto della bilancia tutte le valutazioni assieme alla sua famiglia che a Verona si trova molto bene. A sfavore del Verona gioca quella “rottura” ormai insanabile con Setti e il fatto che Juric non vorrebbe restare “obtorto collo” e non pienamente convinto. E’ il primo a sapere che la piazza e l’ambiente in generale non potrebbero sopportare un’altra stagione del genere. Ma il fatto di avere comunque un obiettivo minimo, di lavorare in grande autonomia, di avere una grande sintonia con D’Amico sono fattori che hanno ancora un peso.
LE CONCLUSIONI. E poi ci sono la famiglia, la moglie e le figlie che a Verona si trovano benissimo. Anche questo è un dato importante.
In questo momento Juric dunque non è ancora andato via, c’è un margine, non elevato in verità, che possa rimanere. Ma il Torino, inutile nasconderlo è in questo momento in pole position.
FONTE: TGGialloBlu.it
Esclusiva: Juric decide, il Toro ha offerto 2 milioni a stagione. Il Cagliari rilancia
24.05.2021 | 19:22
Ivan Juric prenderà una decisione sul suo futuro entro questa settimana. Vi abbiamo raccontato della proposta Toro da due milioni a stagione, tuttavia Cairo deve ancora parlare con Nicola. In giornata il Cagliari ha proposto un contratto superiore a quello del Torino, vuole Juric a ogni costo, la conferma che Semplici al momento è appeso a un filo.
Anche la Fiorentina (che studia Fonseca) ci ha riprovato, nel tentativo di recuperare i rapporti compromessi la scorsa estate. Ma intanto il Cagliari mette sul piatto una cifra, con i bonus, superiore ai 2 milioni a stagione. Ricordiamo che Juric deve prima liberarsi dal Verona, ha un impegno fino al 2023.
Foto: Twitter Verona
FONTE: AlfredoPedulla.com
Juric, il futuro è Torino: 2 milioni all'anno
Cairo è sempre più deciso ad aprire un ciclo con l'allenatore in uscita da Verona. Ci sarebbe già stato l'incontro tra il tecnico e la dirigenza del Toro
Marco Bonetto 24.05.2021 14:19 3 MIN
© FOTO MOSCA
C'è già un’intesa: in assenza di sorprese, davvero di cataclismi, il futuro è di Juric. Al di là delle dichiarazioni ufficiali che si possono rilasciare pubblicamente nel solito balletto tra diplomazia, imbarazzi, nascondimenti e la necessità di tenere il piede in più di una scarpa (per prudenza, sino al deposito dei contratti), Cairo e Vagnati si sentono ormai come quei ciclisti in fuga: con sì un gruppetto di concorrenti ancora alle spalle (Cagliari, Genoa, Fiorentina), ma pure con davanti agli occhi un traguardo sempre più vicino. Manca poco per alzare le braccia. E l’ostacolo più grande da superare, a questo punto, si chiama Verona: perché il tecnico croato ha ancora 2 anni di contratto con la società scaligera. In senso teorico, il presidente Setti potrebbe anche non liberarlo. Ma è ovviamente un’ipotesi non contemplata, né contemplabile. E non solo per le problematiche di varia natura (anche giudiziaria) che stanno condizionando pesantemente lo stesso Setti, alimentando inevitabilmente pure numerosi dubbi sulle prospettive del Verona.
Juric ha già incontrato Cairo e Vagnati
Chiuso ieri sera il campionato a Napoli (con alla fine un clamoroso litigio con un giornalista di Sky!), Juric ora vedrà Setti per comunicargli ufficialmente l’addio. Ma già gliel’aveva fatto capire nell’incontro dei giorni scorsi. E sempre nei giorni scorsi, come rivelato ieri in esclusiva da Tuttosport, Juric aveva anche incontrato a Milano Cairo e Vagnati, dopo i numerosi colloqui telefonici precedenti (ancora prima della batosta col Milan). Come già si scriveva ieri, il summit, organizzato dopo la salvezza conquistata da Nicola a Roma, ha avuto un esito positivo: in discussione vi erano i progetti di rilancio di Cairo (chiari, a parole: ma poi bisognerà sempre verificarli con i fatti) e le ambizioni, le idee e le esigenze di mercato del tecnico croato.
FONTE: TuttoSport.com
24 MAG 2021
IL PROBABILE ADDIO DI JURIC E LE INACCETTABILI NOZZE CON I FICHI SECCHI
Ma dove lo (ri)troviamo uno così? Juric che ci fa giocare da dio. Juric che ci dà ogni stagione 7-8 punti in più. Juric che va dritto al punto, che rifletta o polemizzi. Juric istrione mattatore in una città che forse non ha gli anticorpi storici per reggerlo del tutto.
Be’ lo stiamo perdendo senza muovere un dito, Juric. E passi il rosario di frasi autoconsolatorie che si leggono in questi giorni: da “conta il Verona” a “ce ne faremo una ragione”, fino al proverbiale e immancabile “morto un Papa se ne fa un altro”. Tutto vero. Tutto persino ovvio. Sul piano strettamente tecnico Setti dovrà trovare un sostituto bravo – emergente o esperto che sia - e non il solito raccomandato che vive di rendita dei fasti da calciatore. Ma non è scontato: lo “storico” non è dalla parte del presidente, che Mandorlini se lo è trovato in casa e quelli che ha scelto – Delneri, Pecchia, Grosso, Aglietti e Juric – tre volte su cinque li ha sbagliati.
Lo stiamo perdendo non per una big, Juric, ma per il Torino, o il Cagliari, o la Fiorentina. Sia chiaro, piazze importati, club danarosi e ambiziosi, in particolare Torino e Firenze. Ecco il punto sta qui: se Juric decide di andarsene non per un vero grande club, ma per società potenzialmente “solo” medio-grandi, significa che con Setti il Verona non potrà mai fare uno step successivo di autentico consolidamento.
Una realtà che è difficile accettare dati i cospicui incassi (tra diritti tv e plusvalenze) che il Verona ha totalizzato in questi anni. Ancor di più alla luce delle recenti notizie sull’inchiesta bolognese. Sulla vicenda giudiziaria è necessario il totale garantismo. La linea difensiva di Setti, si evince dal suo comunicato, è che i 6,5 milioni oggetto dell’indagine non sono stati sottratti illecitamente dalle casse del Verona. E fino a prova contraria, in nome del garantismo, è così. Siamo ancora in territorio di indagini, quindi in una fase precedente a un possibile rinvio a giudizio e a un eventuale processo. Restano però i fatti. Che dalle casse del Verona quei soldi sono effettivamente usciti verso altre società. Fino a prova contraria è tutto legale, ripeto, ma il fatto è che quelli erano soldi del Verona che non sono stati reinvestiti nel Verona. Questo andrà pur sottolineato, visto che la squadra pare destinata eternamente a fare le nozze con i fichi secchi, o no?
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
NEWS
A Gamba Tesa | Domandare è lecito. Rispondere è cortesia, Ivan
L’allenatore dell’Hellas Verona Juric si mostra in tutta la sua ferocia e aggressività di fronte al (solitamente, ndr) pacato Ugolini. Nemmeno il tempo di terminare la domanda che il tecnico serbo si infiamma e – tra una minaccia e un insulto – manda tutto all’aria e se ne va dall’area stampa. Proveremo ad elencare i motivi per i quali un comportamento del genere sia da derubricare come “altamente lesivo e dannoso”
Da Alessandro Sticozzi - 24 Maggio 2021 0
FALLO FINIRE! – Da studio avevano inaugurato, direttamente dai seggiolini del “Club” di Sky, in questo modo: “Complimenti a Juric, che ha onorato l’impegno, assistendo contemporaneamente a un dramma sportivo”. Della serie: hanno dato atto della tua sportività e del tuo impegno, prova a sentire cos’altro avranno da chiederti…
Il povero Ugolini, che probabilmente sarebbe andato a parare verso un “simil-piagnisteo”, per due volte (su altrettanti tentativi, ndr) non ha fatto in tempo a terminare la frase principale – in vista poi della subordinata.
Non si è potuti andare oltre un “Abbiamo visto un Verona che si è dimostrato più arcigno rispetto a…” e poi un più tenue “Un Verona oggi combattivo ha ottenuto…”.
Strano a dirsi, ma lo stesso Juric, giusto qualche settimana fa, rimbrottava i suoi con termini similissimi rispetto a quelli dell’inviato Sky. Un ringraziamento al collega Simone Avena, che ha pescato le parole del post Crotone-Verona.
Un semplice “degno erede” del simpatico Gasp o qualcosa di più?
STAI IN TV! – Dovrebbe esistere un criterio di responsabilità da parte di chi si trova a sostare, spesso o per caso, davanti a una telecamera.
Devi poter capire, se dotato di un connubio minimo di cultura e ingegno, che quel che la tua testa produce ed esterna sarà poi ascoltato ed elaborato da menti cangianti e da profili differentissimi tra di loro.
Scagliarsi contro un “uomo medio” come potrebbe essere l’Ugolini di turno, denota scarso coraggio da parte di un leone balcanico che dovrebbe essere abituato a restituire furori a nemici di pari livello “fisico/aggressivo”.
Ricordo Galeazzi e i suoi calorosi abbracci a fine partita, con i calciatori col sangue ancora caldo e l’adrenalina in corpo.
Rammento contemporaneamente lo stile e la veridicità dei protagonisti del tempo – nonostante le invasioni di campo di un “calcio del popolo” – al netto della “minaccia a mano disarmata” di scuola Juric.
PENSA ALL’INTERREGIONALE – Se l’allenatore dell’Hellas Verona, società finanziata da Sky anche per gli spazi d’intervista nel post-gara (Gattuso non si presenta più da più di un mese, ndr), può permettersi questo comportamento, in cosa possono prodursi gli allenatori del paesino di turno di fronte al cronista rampante della situazione?
Non basta il fatto di lavorare perlopiù gratis, a contatto con ambienti dall’ignoranza crassa. Serve che ci sia anche il “giusto” fattore intimidatorio. Chi ha vissuto i campi di provincia, affascinanti quasi in tutte le loro sfaccettature, sa benissimo di cosa stiamo parlando.
Se viene sdoganato il concetto che si può aggredire verbalmente senza che nemmeno la domanda sia terminata per intero, siamo realmente tutti un po’ più poveri. Dalla lagn, poi, siamo passati al contrattacco (quasi, ndr) fisico…
Quando la trattazione è frettolosa e non si dà il tempo di esaurire i concetti, di solito, si arriva all’illusione della risoluzione di un problema. Pratica che tutto sommato fa comodo a chi su quel problema deve pontificare all’infinito per diversi interessi individuali.
Ma questa è un’altra storia. Come quella che Juric, difeso a spada tratta dall’Hellas ieri sera, che sembra aver imboccato velocemente il viale d’addio dal lido gialloblù…
Fonti foto: SportFair | FanPage | YouTube
Alessandro Sticozzi
FONTE: PassioneDelCalcio.it
24 MAGGIO 2021
Juric: "Onore al mio Verona per la prestazione: anche oggi abbiamo dato il massimo"
Napoli - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Napoli-Hellas Verona, 38a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se con questa prestazione avremmo potuto meritare una vittoria? Penso che questa sera si sia visto il nostro valore, la nostra voglia di onorare al meglio questo Club. Scendiamo sempre in campo per dare il massimo e oggi i ragazzi lo hanno dimostrato. Nelle ultime uscite siamo stati sfortunati con i risultati, oggi siamo riusciti a ottenere un punto importante e credo avremmo meritato anche di più, vista la nostra prestazione. Cosa ci è mancato nell'ultimo periodo per riuscire a ottenere più vittorie? I ragazzi hanno giocato sempre delle ottime gare, e le statistiche lo confermano. All'inizio del campionato qualche volta abbiamo raccolto più di quanto avessimo seminato, ultimamente invece ci è andata un po' male, perché i risultati non ci hanno sorriso nonostante la squadra si sia sempre espressa a ottimi livelli. Futuro? Adesso staccherò la spina per due o tre giorni, farò le mie valutazioni e mi riunirò con la mia famiglia per decidere cosa fare. In ogni caso, niente è ancora deciso".
22 MAGGIO 2021
Juric: "Stagione complicata e per questo motivo bellissima, siamo cresciuti tanto, io per primo"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Napoli-Hellas Verona, 38a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma domenica 23 maggio, alle ore 20.45, allo stadio 'Maradona' di Napoli.
"Come affronteremo la sfida contro il Napoli? Siamo consapevoli che all'andata abbiamo saputo sfruttare al meglio il momento in cui si trovavano, molto diverso da quello nel quale sono oggi. Ma abbiamo preparato questa gara per andare a fare una prestazione 'forte', con l'idea di mettere in campo tutto quello che abbiamo. Sappiamo quanto conti per il Napoli questa sfida, ma anche per il Verona è una gara molto sentita.
Se Berardi potrà esordire? In questi due anni è stato fondamentale come terzo portiere, ha avuto un grandissimo valore per noi per il suo modo di lavorare, di comportarsi e di spingere la squadra a dare il 100% in ogni momento della stagione. Proprio per questi motivi, se la gara lo consentirà, mi piacerebbe concedergli uno 'spezzone' di partita e farlo esordire in Serie A, una cosa cui tiene moltissimo.
Cosa ha rappresentato per me questa annata? A mente fredda, penso che questa sia stata una stagione complicata, e proprio per questo bellissima. Mi sono trovato ad affrontare alcune situazioni di difficoltà che qualche anno fa non avrei saputo gestire altrettanto bene. Tutti noi, compresi staff e Direttore Sportivo, siamo stati bravi a rimanere sempre lucidi e concentrati sul raggiungimento dei nostri obiettivi. È stato un'annata durante la quale siamo tutti cresciuti molto, io per primo.
Se questo Verona si è espresso al massimo delle sue potenzialità? Contro il Bologna abbiamo giocato un'ottima partita, dominando e dimostrando di aver compiuto una crescita importante nel corso dell'anno. Di recente ci siamo espressi ad alti livelli, nonostante ci sia mancato qualcosa a livello di organico per vincere più gare e fare ancora meglio. Nella prima parte del campionato abbiamo dimostrato di avere grande voglia, sacrificio e di voler dare tutto per questa maglia, mentre nella seconda parte si è visto l'Hellas esprimersi in modo più simile a dove volevamo arrivare a livello di gioco, pur raccogliendo meno punti.
Quali aspetti mi sono piaciuti di più e di meno di questa stagione? Ci sono stati giocatori che hanno dato tantissimo, andando oltre i propri limiti, ma siamo stati anche molto sfortunati nel perdere per lunghi periodi elementi importanti, come per esempio Veloso e Kalinić. Da alcuni mi sarei aspettato di più, ma mi sono piaciuti il carattere, la volontà, lo spirito di sacrificio dimostrati nei momenti di difficoltà.
Se ho incontrato il Presidente? Abbiamo parlato e mi è stata presentata la linea del Club per il prossimo anno: la costruzione della squadra dovrà passare attraverso un certo numero di cessioni. È normale che una squadra della dimensione dell'Hellas non possa trattenere calciatori che ricevono offerte importanti da Club dal potenziale economico superiore. In questi giorni parleremo ancora, poi ne parlerò insieme alla mia famiglia e insieme prenderemo una decisione. L'importante è che la situazione sia chiara e che tutti siano sulla stessa linea d'onda, per poter iniziare con la testa libera e il massimo dell'entusiasmo, puntando alla terza salvezza consecutiva, che a Verona manca dagli anni '80. L'obiettivo è questo. Offerte da altri Club? Nel calcio è normale, per me i fattori decisivi sono stati e sempre saranno la chiarezza degli obiettivi, l'entusiasmo che non deve mai mancare e che per me è un fattore determinante. Poi avrà un peso specifico importante anche il parere della mia famiglia.
Se confermerei Kalinić per la prossima stagione? Avete visto come gioca, contro il Bologna ha anche fornito l'assist per Faraoni e colpito una traversa. Nikola fa giocare bene la squadra, gli altri lo sanno e lo cercano, perché ci dà qualità. Nell'ultima partita abbiamo visto chiaramente quello che può significare per noi: ha dimostrato di avere grandi qualità e può essere un punto fermo per questa squadra.
Zaccagni? Ha fatto un girone di andata superlativo, ma anche nel ritorno è stato utilissimo alla causa del Verona. Lo considero un giocatore fondamentale per la squadra a livello tattico, perché da quel punto di vista è un fenomeno.
Quale squadra mi ha impressionato di più in questa stagione? L'Atalanta per me continua a essere la squadra che, pur non avendo il budget e le possibilità dei top club, riesce ad essere migliore delle altre grazie alla propria idea di calcio".
FONTE: HellasVerona.it
RASSEGNA STAMPA
La Stampa: "Torino, Nicola ha perso il rinnovo. C'è Juric nei piani di Cairo"
20/5 ALLE 09:28
di NICCOLÒ SANTI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Secondo quanto riporta La Stampa, Davide Nicola ha perso per strada la via di un rinnovo a questo punto lontano, al netto delle meritate parole di stima da parte di Cairo. Le attenzioni si erano focalizzate su Ivan Juric, al quale il Torino piace e allo stesso tempo per i granata investire su di lui avrebbe il significato di non uscire dalla traccia appena disegnata, ma di arricchirla. Ancora un paio di settimane e verrà battezzato il primo passo della rifondazione. In corsa anche Gattuso, ma è più una suggestione dato che Ringhio ha altri pensieri prima del Toro (ultimo la Lazio).
RASSEGNA STAMPA
Il Secolo XIX: "Prove di futuro per il Genoa ma Ballardini non è al sicuro. Nuove voci su Juric"
20/5 ALLE 09:23
di LUCA CHIARINI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Enrico Preziosi farà visita tra oggi e domani al centro sportivo del Genoa. Il patron rossoblù - riferisce Il Secolo XIX - saluterà la squadra prima della trasferta di Cagliari e si confronterà con il d.s. Marroccu e Ballardini per iniziare a progettare il futuro. L'idea sembra dunque quella di proseguire con l'attuale tecnico, per il quale è scattato il rinnovo automatico dopo la salvezza. Non mancano però alcune voci in sottofondo, riguardo (ad esempio) a un possibile ritorno di Juric.
NEWS
L'Arena: "Samp, triennale per Juric. Sei milioni di tentazioni"
20/5 ALLE 09:00
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
fonte L'Arena
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Sembra essere più che una semplice voce l'interesse della Sampdoria per Ivan Juric. La notizia è ripresa anche oggi da "L'Arena" secondo la quale la società blucerchiata, intenzionata a non proseguire il rapporto con Claudio Ranieri, avrebbe proposto - questa è l'indiscrezione che filtra - sarebbe pronta a offrire all'attuale tecnico gialloblù un triennale da due milioni a stagione. Su Juric, tuttavia, in pole sembra sempre esserci il Torino, laddove il tecnico decidesse di cambiare.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
In tanti nelle crepe tra Juric e Setti
By Damiano Conati - 20 Maggio 2021
Juric ha un contratto fino al 2023, sta bene a Verona perché ha carta bianca in tutte le decisioni, è coccolato, è stato accontentato in molte richieste. Tra l’altro la sua famiglia a Verona si trova alla perfezione.
Tutto ciò dovrebbe bastare per dire che lui non si muoverà da Verona.
Setti è contentissimo di Juric: risultati sportivi eccellenti e plusvalenze economiche superbe ogni anno. Gli ha blindato il contratto, ha ribadito che non vuole privarsi minimamente di lui e con il mercato di gennaio ha voluto dimostrare che crede nel suo lavoro e nel futuro assieme.
Tutto ciò dovrebbe bastare altrettanto per dire che Juric e Setti non si separeranno.
Però radiomercato ronza. Ieri era il Napoli, poi l’Atalanta, poi la Fiorentina, oggi sono Torino e Sampdoria, domani saranno altre due. Perché qualche crepa nel rapporto tra il tecnico e il Verona indubbiamente c’è: Juric ambisce a una crescita ulteriore della società, pretende programmazione a media e lunga scadenza, senza dimenticare che di carattere è un impaziente, ansioso e brontolone. Setti è più silenzioso, ha rinviato riunioni a fine torneo, pensa più ai bilanci in ordine che a una eventuale qualificazione europea. È chiaro che in queste crepe, più o meno grandi, può infilarsi il giornalista di turno in cerca di uno scoop, ma anche il direttore sportivo che chiede informazioni o il presidente vulcanico con la pretesa di avere una risposta positiva. Tutto ciò però non significa che Juric se ne andrà da Verona. Anzi, oggi è molto più semplice tappare la crepa con un poco di cemento che aprirla del tutto, con frattura insanabile.
Dopo la gara con il Napoli, Juric e Setti si incontreranno con tranquillità, come ha detto il vice Paro nella sua ultima intervista. Si guarderanno in faccia, metteranno sul piatto esigenze, idee, programmi, desideri, difficoltà e piani d’azione, magari anche con l’aiuto di D’Amico. E se si troveranno davvero d’accordo in gran parte della chiacchierata, Juric non si muoverà da Verona. Per buona pace di tutto coloro che in questi giorni si sono infilati nella famosa crepa.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
18 MAG 2021
IL FUTURO E’ ADESSO
“Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”. Non serve scomodare Nietzche per capire che mai come in questo momento si gioca il domani dell’Hellas. Il campionato è agli sgoccioli, il Verona non riesce più a vincere e ha offuscato la splendida immagine che aveva dato di sè fino a febbraio. Anche la gara con il Bologna, giocata benissimo, ha lasciato un pugno di mosche in mano. E’ arrivato un punticino che porta la classifica a 44 e quasi sicuramente il decimo posto.
Un risultato straordinario che dovrebbe far esultare qualsiasi persona dotata di buon senso. Invece sui social si legge di tutto. Gente che mugugna, gente che ce l’ha con Juric reo di aver detto sempre la verità. E’ la condanna che spetta alle persone coerenti e schiette. Il popolo non accetta che gli si dica che il re è nudo. E Socrate per salvare la sua coscienza e la sua coerenza bevve la cicuta. Gli orfani di Grosso si sono dimenticati in fretta dello schifo a cui abbiamo assistito nel recente passato e vogliono ridimensionare il lavoro eccezionale di Juric. Incredibile.
Io penso invece al Verona e alla straordinaria occasione di crescita che aver trovato Juric pone davanti. Ora, proprio adesso, si tratta di capire se questa occasione può essere colta oppure no. Qualche passo in avanti è stato fatto e non si può negare. Rispetto a due anni fa, oggi il Verona ha molti più giocatori di proprietà e ha iniziato un lavoro importante in prospettiva. Ma, ci dice Juric, questo non è sufficiente. Perchè non sempre ti va bene nel calcio e spesso si balla su uno strato sottile di ghiaccio che può rompersi da un momento all’altro.
Nella recente indagine della Guardia di Finanza di Bologna, un passaggio è stato emblematico, al di là di ogni considerazione finale. E cioè che il Verona è un “asset produttivo”. Non importa qui sapere se i 6,5 milioni sequestrati a Setti siano frutto di un’operazione lecita o meno. Saranno i tribunali a dirlo. Ma il fatto che oltre al ricco stipendio del presidente (anche qui siamo nel campo della piena legittimità), il Verona ha prodotto questa ulteriore ricchezza. Comunque la si voglia mettere, significa che l’Hellas con Juric è diventato una macchina che fa soldi. E questa ricchezza va quantomeno investita nella stessa società per permetterle una crescita importante. Questo è null’altro ha detto Juric in questi mesi, appellandosi anche all’orgoglio di noi tifosi che spesso invece di sognare siamo diventati dei ragionieri.
D’altro canto va anche riconosciuto a Setti di non aver mai fatto il passo più lungo della gamba e questo ha permesso alla società di avere conti a posto, stipendi pagati, equilibrio finanziario. Non sono state necessarie finte plusvalenze per salvare il bilancio, né richieste di dilazioni degli stipendi come sta capitando alla società che ha vinto lo scudetto. Il Verona è oggi una società sana, che presenta conti in regola, che non ha debiti.
Non credo e resto ottimista in questo senso, che la distanza Setti-Juric sia abissale, al di là del carattere dei due. Alzando leggermente l’asticella Setti può andare verso il suo allenatore che d’altro canto sa benissimo di avere grande autonomia a Verona, autonomia che compensa i maggiori mezzi che troverebbe d’altre parti.
Ma, appunto, il futuro è adesso. Rimandare ancora questa sintesi, sarebbe veramente controproducente per la società e ci farebbe perdere un enorme vantaggio che serve invece per raggiungere un’altra salvezza fondamentale nella prossima stagione.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 18/05/2021 7:00
Juric al centro della giostra delle panchine di serie A. Adesso è in pole position al Torino
Ivan Juric
Sarà una grande giostra a cui sono invitati tutti: i big che se ne sono rimasti fuori un anno e adesso fremono per rientrare e gli emergenti, quelli che nel frattempo adesso vogliono a loro volta occupare il livello superiore. E poi ci sono le squadre deluse, quelle che vogliono ripartire da zero, quelle che hanno rischiato di retrocedere sbagliando completamente il cavallo.
Su questa giostra c’è anche Ivan Juric. Il suo appeal non è al massimo come qualche mese fa, ma l’allenatore del Verona è comunque sui taccuini di molte squadre.
Se a Napoli, ormai, pare sia Spalletti il nuovo tecnico (ma attenzione perchè De Laurentiis è capace di clamorosi colpi di scena), altrettanto non si può dire per Firenze, Lazio, Torino, Juventus, Sassuolo e persino per l’Atalanta.
Un effetto domino insomma. Con il nome di Juric che in questo momento è gettonatissimo a Torino (un contatto è già avvenuto), ma ovviamente può essere preso in considerazione anche da Fiorentina (c’è Gattuso in pole), Lazio (se va via Simone Inzaghi), Atalanta (se Gasperini andasse al Tottenham o addirittura alla Juventus). Il nome di Juric si interseca con quello di Vincenzo Italiano, che oltre a piacere a tutte queste squadre potrebbe essere proprio il successore di Juric a Verona. Ma l’Hellas si sta cautelando anche vagliando altri profili. Una telefonata sarebbe stata già fatta anche all’allenatore rivelazione della B, Paolo Zanetti, ora al Venezia.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Valzer degli allenatori - Tra Ivan Juric e l'Hellas Verona è rottura definitiva o no?
17/5 ALLE 14:15
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Le parole di Ivan Juric hanno fatto decisamente rumore. Le ennesime a voce alta e con l'indice puntato, che per molti suonano come una rottura con l'ambiente di Verona. Ma sarà veramente così? O è solo l'ennesimo sprone con l'Hellas? Il suo rapporto con la società scaligera è sempre stato franco, sia con il Presidente, Maurizio Setti, che col ds Tony D'Amico. Niente mezzi termini, solo cose dritte e dirette e lo stesso, a microfoni spenti, è stato fatto dall'altra parte. Tutti protagonisti tosti, duri, ma che non amano il non detto o le mezze verità. Quelle degli altri, magari, meno che le proprie, ma è caratteristica propria di chi non va sempre dove tira il vento ma che preferisce avere idee chiare.
ROTTURA DEFINITIVA? Già. Ma stavolta sarà rottura definitiva? Il climax dello scontro è arrivato al culmine. La prossima settimana le parti inevitabilmente dovranno avere un rendez vous, sedersi attorno a un tavolo e dirsi tutto. Come hanno sempre fatto, chi a microfoni spenti, chi accesi. Solo che stavolta è arrivata l'ora di tirare una riga. Forse Juric ha mire di andare altrove e questo non può esser certo una colpa. Si tratta d'ambizioni e di budget a disposizione. Setti ha fatto con quel che le sue tasche gli permettevano, D'Amico con quel che le tasche di Setti gli permettevano, Juric con il lavoro di D'Amico che ha fatto col budget di cui sopra. Cos'è mancato? Forse niente. Forse è solo questione d'ambizioni, perché poi in privato tutti sono consci d'essere andati ben oltre l'ostacolo. Però, cosa succederà, stavolta?
IL TORINO E NON SOLO Juric ha ricevuto la chiamata da parte del Torino. Che evidentemente sta già guardandosi intorno per il dopo Davide Nicola, con la salvezza ancora da conquistare. Però il club granata sta vagliando le ipotesi per il futuro e al primo posto c'è proprio il nome del croato. Che ha anche avuto un contatto col Napoli, senza esiti positivi per gli azzurri, che piace ancora alla Fiorentina ma dopo la rottura della scorsa stagione è un rapporto da rimettere in piedi eventualmente in modo solido. Tanti cambiano, non è detto che lo faccia anche l'Hellas ma è possibile. L'alternativa è restare. Chiarirsi. Sognare.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
16 MAGGIO 2021
Juric: "Con il Bologna è una finale di Champions, arrivare decimi sarebbe fantastico per il Verona"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Hellas Verona-Bologna, 37a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma lunedì 17 maggio, alle ore 20.45, allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Come ci presentiamo alla sfida contro il Bologna? Siamo carichi, a maggior ragione perché vogliamo uscire da questo periodo di risultati negativi. Al tempo stesso è giusto essere consci del fatto che è qualcosa di strepitoso essere arrivati a giocarci - per il secondo anno consecutivo - la permanenza nella parte sinistra della classifica contro una squadra come il Bologna, che da anni lavora molto bene nell'allestimento della propria squadra anche grazie al proprio Direttore Sportivo (Sabatini), che reputo il migliore in Italia. Questo basta a darci tutte le motivazioni di cui abbiamo bisogno, in un periodo nel quale, dati alla mano, raccogliamo meno di quanto meriteremmo. I recenti risultati? Derivano da alcune caratteristiche tecniche che ci mancano e sulle quali dobbiamo lavorare più che dalla 'fame' in sé, che pure può essere un fattore in alcune fasi di gioco, come i calci d'angolo. Se c'è l'intenzione di fare cambi rispetto a Crotone? Qualcuno. Per me e per tutta la Società, questa è come una di finale di Champions League, quindi valuterò le condizioni di tutti e schiererò chi sta meglio.
Come sta Kalinić? Sta giocando bene, anche contro il Crotone è stato tra i migliori in campo. Gli sta mancando il gol, ma fa giocare bene gli altri attraverso un grande lavoro. Non è stato a disposizione per un lungo periodo e adesso ha giocato due gare consecutive per 90', quindi valuteremo fino a domani le sue condizioni in vista della sfida al Bologna. Come stanno Veloso e Vieira? Veloso si è allenato con noi ed è a disposizione, mentre Vieira no. Perché Lovato non era in panchina a Crotone? Per scelta tecnica. Matteo mi piace, è un grande prospetto, ed è giusto che completi il suo processo di crescita con gradualità, perché può diventare un giocatore davvero importante.
Se c'è stato un calo mentale da parte della squadra? Lo scorso anno in allenamento bastava lanciare un pallone e tutti andavano 'a mille', non mi serviva neanche più intervenire, e se qualcuno usciva dal contesto reagivano loro in maniera autonoma e naturale per ristabilire l'ordine. Quest'anno ho detto che raggiungere questi risultati è stato più difficile e più bello rispetto allo scorso campionato proprio perché è dovuto esserci un lavoro psicologico più profondo. Abbiamo ottenuto l'obiettivo alla grandissima, per il futuro però bisognerà fare più attenzione. Se ho parlato con il Presidente? Penso che queste dinamiche, come si fa in famiglia, vadano vissute con grande spirito di vicinanza. Tutti uniti.
Se questo girone di ritorno deve essere un campanello di allarme per la prossima stagione? Analizzando scientificamente, a noi è mancato quello che ho detto prima: tiro, dribbling e 'cattiveria' sulle palle da fermo. Lo scorso anno abbiamo sbloccato diverse partite su calcio da fermo, quest'anno invece ci è mancato. Componendo la squadra del prossimo anno bisogna pensare a quello, perché per il resto le prestazioni sono state di altissimo livello.
La valutazione della stagione? Nei giudizi che ho letto e sentito si è stati troppo frettolosi, è sembrato che tutto fosse un po' facile, ma non è così. È un periodo che non facciamo risultati e a me 'brucia', nonostante sia confortato dalle statistiche. L'ambiente, però, deve guardare anche a come lavorano altre squadre e capire che non è automatico lavorare bene e raggiungere risultati. Non abbiamo ottenuto quello che volevamo nell'ultimo periodo, ma le valutazioni devono essere più profonde di così: i risultati non si raggiungono per caso. Rispetto all'inizio dell'anno, è mancata un po' la sensazione di poter comunque trarre il massimo da ogni situazione. In generale, i giocatori passano spesso un periodo di accettazione del mio metodo di lavoro, ma poi dopo poco volano. È andata così a Crotone e anche lo scorso anno. Quest'anno è successo con gran parte del gruppo, ma per dare il meglio serve che sia l'intera squadra a essere coinvolta. Da quando ci siamo salvati abbiamo fatto buone prestazioni ma non siamo stati in tutto e per tutto l'Hellas che avremmo voluto. Nella storia dell'Hellas ci sono concretezza e sofferenza, non bellezza fine a se stessa".
14 MAGGIO 2021
Juric: "Ci è mancata la fame, ma la stagione rimane straordinaria"
Crotone - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate a Sky Sport al termine di Crotone-Hellas Verona, 36a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Cosa ci è mancato in questa partita? Stasera abbiamo avuto una dimostrazione del fatto che se una squadra come la nostra abbassa il proprio livello di attenzione difficilmente riesce a raggiungere i propri obiettivi, pur mettendo in campo delle buone prestazioni. Nel secondo tempo abbiamo giocato bene, avendo il controllo del gioco e creando diverse occasioni da gol, come anche nelle partite contro Inter, Spezia, Torino e tante altre ancora, ma non abbiamo dimostrato lo 'spirito' e la 'fame' che ci hanno contraddistinto nella prima parte della nostra stagione, consentendoci alle volte di raccogliere punti anche in partite difficili. Dopo aver trovato la salvezza a Cagliari, a dieci giornate dalla fine, abbiamo raccolto punti con più difficoltà rispetto alla prima parte di stagione. Quest'anno abbiamo fatto qualcosa di strepitoso, ma in questo momento anche facendo tante cose giuste non riusciamo a ottenere i risultati che vorremmo, e questo ci deve servire di lezione. Se sono mancati i gol degli attaccanti? La squadra fa sempre un gran lavoro e lo ha fatto anche oggi, ma troppo spesso ci è capitato di giocare bene senza centrare il risultato che avremmo voluto, o di creare tante occasioni senza però concretizzarle. I nostri attaccanti sono un po' mancati, ma siamo riusciti a cavarcela con i gol di Dimarco, Lazovic, Faraoni e Barak, oltre allo strepitoso girone d'andata di Zaccagni. Siamo soddisfatti della nostra stagione, in cui abbiamo centrato la salvezza, ma quando abbiamo abbassato il nostro livello di 'fame' i risultati ne hanno risentito. Gli obiettivi per il futuro? L'anno scorso siamo arrivati noni e quest'anno siamo ancora nella parte sinistra della classifica. Rimanerci per me sarebbe un risultato pazzesco. Dobbiamo essere contenti per quello che abbiamo fatto in queste due stagioni, poi ci siederemo a parleremo dei piani per il futuro. Se mi sarebbe piaciuto giocare con il pubblico in questo stadio, dove ho trascorso diversi anni da giocatore e poi da allenatore? Mi dispiace non ci sia potuto essere, sicuramente sarebbe stato bello. Qui abbiamo fatto grandi cose, abbiamo portato il Crotone in Serie A per la prima volta e fatto sicuramente qualcosa che rimarrà nella storia del Club".
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Tra sogni e incomprensioni: Juric non nasconde l'inquietudine e medita sul futuro
13/5 ALLE 09:30
di LUCA CHIARINI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Ivan Juric è così, da sempre. Un libro aperto renitente a diplomazie e frasi sibilline. Dice quello che pensa, o quello che sente. E in questo momento si sente incompreso, avverte un'impercettibile brezza ostile laddove sino ad oggi non aveva mai spirato nemmeno un vento di levante. "Mi sembra di essere andato un po' oltre con il mio entusiasmo - ha ammesso ieri in conferenza -. Forse è meglio tornare nella mia comfort zone".
Juric a Verona continua a godere di stima incondizionata, beninteso. È il totem dell'età biennale dell'oro gialloblù, l'artefice di una galoppata che, qualunque sarà il suo epilogo, avrà fatto la storia della città. La sua smania di crescere, di alzare sempre il livello (che è poi uno dei suoi punti di forza), rischia però di essere un elemento perturbante, più che costruttivo. Perché le legittime ambizioni di chi sognava l'Europa (l'ha ammesso lui stesso nella conferenza di ieri) si scontrano ineluttabilmente con l'imprescindibile e ben più profano diktat di far quadrare i conti, di garantire la continuità di una gestione che, sotto il profilo finanziario, è sempre stata virtuosa e accorta.
Juric si guarda intorno, è inevitabile che lo faccia. Il difetto di comunicazione con Setti, con il quale (a suo dire) non ha ancora avuto modo di confrontarsi dopo aver messo in ghiaccio l'obiettivo salvezza, l'ha rabbuiato, pur non intaccando il senso di riconoscenza verso una società che gli ha consentito di "ritrovare il sorriso" e di "riscoprirsi". A Crotone, questa sera, si dispiegheranno le tre linee temporali della sua carriera: il trionfale passato in rossoblù, l'attualissima rincorsa a una vittoria che sfugge da più di un mese, e il futuro sempre incombente sullo sfondo. Che allo Scida andrà messo in pausa, accantonato, ma non potrà mai essere eclissato completamente nei suoi pensieri e in quelli di chi lo circonda.
Certo la sensazione è che, giunti a questo punto, occorrerà un'abile opera diplomatica (D'Amico è da sempre trait d'union tra proprietà e allenatore, e in questo è una garanzia), unita ad uno sforzo programmatico e di risorse molto importante per convincerlo a confermare il suo sodalizio con l'Hellas. Gli estimatori, in giro per l'Italia, non mancano di certo: se a Napoli il cerchio sembra essersi ridotto a Gattuso o al sogno Allegri, c'è chi giura che a Torino siano intenzionati a sedurlo con argomenti piuttosto convincenti.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
12 MAGGIO 2021
Juric: "Rendiamo onore anche noi alla favola dello Scudetto del 1985 finendo bene questo campionato"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Crotone-Hellas Verona, 36a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma giovedì 13 maggio, alle ore 20.45, allo stadio 'Scida' di Crotone.
"Che partita sarà per me quella dello 'Scida'? A Crotone ho fatto cinque anni da giocatore; poi da allenatore, per la prima volta nella storia del Club, abbiamo ottenuto la promozione in Serie A. Fu una cosa magnifica e un traguardo storico, sono rimaste dunque tante amicizie forti, con la Società e con tutte le persone dell'ambiente.
L'anniversario dello Scudetto del Verona? Questo è un giorno bellissimo. Quando ero a Genova, dove sono rimasto per dieci anni, sentivo ancora parlare dei 9 Scudetti. Si sentiva il peso di questi titoli. Verona è stata l'ultima squadra a compiere un'impresa simile in Italia, l'unica delle cosiddette 'provinciali'. Una favola a cui noi vogliamo rendere onore finendo bene questo campionato.
Le mie parole e quelle del Presidente Setti? Più volte nelle ultime sei o sette interviste, nel pre o nel post gara, ho detto di voler parlare con il Presidente, questo perché credo sia giusto, quando ci si salva con così largo anticipo, incontrarsi e parlare delle idee per il futuro e delle possibilità che ci possono essere. Ho atteso a lungo, ma dopo l'ultima partita mi sono reso conto che eravamo ormai a quattro gare dal termine del campionato. In questo momento non ho ancora parlato con la Società. Cosa serve per proseguire il percorso? Non sono io a dover parlare. Il primo anno sapevamo di non avere possibilità e abbiamo lavorato alla grande con quanto possibile, ma c'è sempre stata massima chiarezza. Io sono un allenatore, posso essere d'accordo o meno con certe scelte, ma il mio compito è quello di allenare. A un certo punto della stagione è successo che, però, anche sulla scia dell'entusiasmo di alcuni che magari vedevano vicino un posto in Europa, anche io ho sognato di raggiungere un così grande traguardo. Sarebbe stato bellissimo ottenere una cosa del genere in una Società come questa, che basa il suo lavoro sulle sue sole possibilità. Ad ogni modo io qui sto benissimo, nonostante, pur con l'intenzione di alzare il livello generale su tanti aspetti del Club, ultimamente mi sia sentito un po' incompreso. Per questo chiedo scusa se qualcuno è rimasto deluso dalle mie parole. Qui ho trovato una città e tante persone che mi hanno fatto ritrovare il sorriso, che mi hanno accolto e mi hanno fatto sentire benissimo. Il mio obiettivo ora è quello di rimanere nella parte sinistra della classifica per chiudere al meglio questa stagione.
Pandur? Posso dire che spero continui così. Abbiamo un ottimo preparatore dei portieri, che ha fatto un grande lavoro con Silvestri in questi due anni e sicuramente lo ha fatto anche con Ivor in questo periodo, ora vedremo come saranno le sue prestazioni. Se è già pronto a fare il titolare? Io lascio molto a Cataldi, il nostro preparatore dei portieri, le decisioni sui suoi uomini. Io so che lui ci crede moltissimo, è convinto che questo ragazzo possa diventare un ottimo portiere. I giovani devono avere voglia di migliorarsi e cura nei dettagli, Pandur lavora come un pazzo e, contro il Torino ha dato ottime sensazioni in campo.
L'ottima prestazioni di Kalinic contro il Torino? Kalinic è fra i rammarichi di questa stagione. Non sono pochi i giocatori che abbiamo avuto a singhiozzo. Tra di loro appunto 'Kale', che si è visto, con il Torino, quanto può farci giocare bene. Poi, in corso di gara, abbiamo anche inserito Lasagna e i due sono stati bravi insieme, molto più di quanto espresso contro l'Udinese l'ultima volta che avevo provato a farli giocare entrambi”.
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 11/05/2021 12:10
Setti-Juric: finitela qua. Avete stufato e i tifosi non vi capiscono più
Setti-Juric, la querelle continua
In questo momento mi metto nei panni di un tifoso del Verona. Logorato dalla pandemia, alle prese con i problemi suoi, preoccupato per il futuro, ha nel Verona uno dei pochi momenti di svago e di bellezza, ma costantemente la sua pazienza viene messa a dura prova nel leggere di questa querelle continua tra Juric e Setti. Oltre a non capire, il tifoso del Verona si è stufato.
Siamo nel 2021 e per l’ennesima volta si sta creando uno schema di contrapposizione tra allenatore e società, o peggio ancora tra allenatore e presidente. Quante volte l’abbiamo visto? Prandelli contro Pastorello, Ficcadenti contro Pastorello, Malesani contro Pastorello e poi in anni più recenti Mandorlini vs Setti o peggio ancora contro Sogliano come qualche vipera affermava (e si è visto poi com’è andata…).
Sembra una condanna, come se non ci fosse una via di mezzo, come se si dovesse parteggiare per forza per uno o con l’altro. O con me o contro di me, che nell’era social diventa un partito contro un altro partito, e il Verona, inteso come patrimonio collettivo della città che va a farsi benedire.
Qui non si tratta di capire chi ha ragione o chi ha torto. Entrambe le fazioni hanno argomenti da portare al loro mulino. Tra chi dice che Setti deve tutto a Juric e chi afferma invece il contrario, tra chi dice che non esiste la gratitudine e chi richiede invece una carezza.
Setti e Juric non riescono a trovare una sintesi da offrire ai tifosi e nel frattempo si randellano pubblicamente con dichiarazioni che non tengono conto degli effetti collaterali, ovvero un logoramento dei rapporti e più in generale uno sfinimento del tifoso. E’ un gioco pericoloso che rischia di corrodere quanto di buono è stato fatto e la cui metastasi può arrivare alla prossima stagione, quando si affronterà un altro durissimo campionato.
Cosa succederà se arriverà qualche momento di difficoltà? Si rinfaccerà a Juric di aver tirato la corda? A Setti di non aver rafforzato la squadra? Già si leggono cose assurde da una parte e dall’altra. Tra chi si è dimenticato in fretta di Grosso e critica Juric e chi non riesce proprio a riconoscere un merito a Setti neanche quando fa le cose per bene.
A me non sembra che sia così difficile. Juric ha meriti enormi in questa crescita, ma è Setti ad aver scelto Juric. Ognuno di loro deve qualcosa all’altro. Juric ha il sacrosanto diritto di chiedere al presidente di alzare l’asticella, Setti ha il sacrosanto dovere di fare i conti in questi tempi di pandemia in cui non si sa ancora su quali entrate contare.
E’ bene smetterla subito, prima che sia troppo tardi. Trovatevi, spiegatevi, magari divorziate. Ma finitela di tediare i tifosi del Verona con questa manfrina.
FONTE: TGGialloBlu.it
HANNO DETTO
Verona, Setti: «Juric al centro del progetto. Se ha dubbi ce li dicesse»
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato a L’Arena del futuro di Juric. Le sue parole
11 Maggio 2021
Di Redazione CalcioNews24
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato a L’Arena rispondendo alle dure accuse di Ivan Juric contro la società veneta.
JURIC – «So che a Juric capita, nelle interviste, di enfatizzare alcuni concetti, perché la sua dialettica è schietta e immediata. Quello che mi ha dato fastidio, a essere onesto, è che avremmo potuto parlarne insieme, privatamente, come già avvenuto in altre occasioni, non c’era bisogno di farlo a mezzo stampa. Al Verona non sono mai mancati correttezza e rispetto, fanno parte delle linee guida del nostro club e della mia persona. Non sono per carattere e indole uno facile ad elargire complimenti, ma quando ho ritenuto che il mister lo meritasse gli ho dimostrato tutta la mia stima e il mio apprezzamento, con un rinnovo triennale e con un ingaggio raddoppiato».
JURIC E D’AMICO – «Anche perché Juric ha fatto un lavoro eccezionale sul campo e nella valorizzazione dei calciatori. Per vari motivi, ultimamente, sono stato meno presente del solito ma so che a fianco a Juric c’è sempre Tony D’Amico, mio uomo di fiducia per l’area sportiva, e con lui parlo quotidianamente. La nostra è una filiera corta, e c’è piena condivisione, ma a capo della piramide c’è sempre il presidente, che decide e detta le linee guida ed economiche del club per tutte le aree e le attività ad esse collegate (Prima Squadra, settore giovanile, settore femminile, infrastrutture). Strategicamente ed operativamente, D’Amico si occupa per mia delega dell’intera area sportiva, io ed i miei collaboratori di tutto il resto. Ho investito di più nel corso di questa stagione, da luglio 2020 a gennaio 2021, che in ognuna di tutte le altre stagioni di mia presidenza all’Hellas, nonostante nell’ultimo anno e mezzo, causa emergenza Covid, abbiamo visto svanire 20 milioni fra spese e mancati ricavi. La portata delle nostre spese va valutata alla luce di una situazione di crisi per l’intero sistema calcio. Il caso della Superlega ne è l’ultima dimostrazione.
SALVEZZA – «Dopo Cagliari, superata quota 40 punti, ho portato tutti a cena. Ho voluto condividere una piacevole serata con squadra e staff. Ad ognuno di loro ho fatto un regalo. E a fine serata il mister ed io abbiamo parlato per tre ore della situazione, di quello che si può fare e non fare nel contesto nebuloso in cui si trova il calcio. Tutti concetti su cui ci siamo trovati d’accordo. Il calcio si trova in un momento delicato per tutti, ancora non si capisce ciò che si può fare e quello che invece non si può fare. Ci sono società in difficoltà nel pagare gli stipendi, mentre il Verona li sta saldando regolarmente. Ci siamo mossi sempre su queste basi fin dall’inizio e continueremo a farlo. Per pensare di poter competere per un piazzamento in Europa occorre più tempo, il mister ci ha fatto migliorare tantissimo».
FUTURO JURIC – «Per quanto mi riguarda Juric resterà sicuramente ad allenare l’Hellas Verona, poi non so se lui abbia dubbi, ma se fosse così vorrei che me lo dicesse. Per me lui è al centro del nostro progetto, assieme a D’Amico. Siamo ormai al termine di un’altra grande stagione, e io sono davvero contento del Verona che stiamo costruendo».
HANNO DETTO
Verona, Setti: «Non voglio penalizzazioni per Inter, Juve e Milan. Facciamo tutti mea culpa»
25 Aprile 2021 Di Redazione CalcioNews24
Maurizio Setti, presidente del Verona, ha parlato ai microfoni di DAZN prima del match contro l’Inter. Le sue parole
«Sulla questione Superlega sono allineato sul fatto che non si debba fare. Sul fatto che si debba sanzionare dei club o avere delle pressioni per lasciare a casa della gente prenderei un attimo di tempo per parlarne. Ci siamo detti in Lega di calmarci e di tenere i toni bassi, provando a discutere con grande serenità. Il concetto è che dobbiamo fare mea culpa e metterci seduti cercando di compattare la Lega altrimenti così è difficile».
FONTE: CalcioNews24.com
10 MAG 2021
CAMBIAMO PROSPETTIVA: MA SETTI LO VUOLE DAVVERO JURIC?
È il silenzio che segna e misura le distanze. Tutti commentano, discutono, interpretano ogni parola di Juric, che ieri si è lamentato del fatto che Setti in questi mesi non lo ha mai chiamato o avvicinato, nemmeno per ringraziarlo. Nessuno invece che si soffermi appunto sui silenzi di Setti. Quindi sulla prospettiva di Setti. Perché, torno a ribadire, mentre tutti siamo “distratti” da Juric, è verso Setti che bisogna volgere lo sguardo per capire cosa succederà sulla panchina del Verona. Quindi mentre vi chiedete se Juric desidera davvero rimanere, la domanda vera è: ma Setti lo vuole ancora Juric?
Chi scrive è un ammiratore incondizionato di Juric. Allenatore fantastico, dal calcio rutilante e focoso. Uomo inquieto, avrebbe detto lo scrittore Mankell, profondo, colto e complesso. Ma, si sa, il mondo purtroppo non è degli eroi, Gesù Cristo finì in croce e gli indiani furono dirottati nelle riserve dai coloni americani.
Figurarsi, nel suo piccolo, come se la passa Juric, che più brontola e più in questa storia sembra il famoso cane che abbaia senza mordere. Al contrario di Setti, che tace perché il potere è silenzio e il potere in questa storia ce l’ha lui. Non solo perché lui è il presidente del Verona, mentre Juric “solo” l’allenatore. Non solo perché Juric ha altri due anni di contratto e chi lo volesse dovrebbe pagare profumatamente la rescissione (anche qui, tutti a disquisire sul fatto che a Juric un anno fa stava bene firmare un triennale milionario, ma sfugge ai più che quel rinnovo era anche e soprattutto nell’interesse di Setti come investimento e fonte di eventuale plusvalenza). Il vero potere di Setti non è gerarchico né economico: è psicologico, cioè risiede nella sua convinzione di poter anche rinunciare a Juric senza subire danno.
Insomma Setti si sente forte, fortissimo. E non molla di un centimetro. Del resto, grazie al paracadute, ha saputo trarre profitto perfino dalle retrocessioni, figurarsi ora, pienamente in A, se lo spaventa perdere un allenatore, per quanto bravo. Le plusvalenze, dite? Merito indubbio di Juric, come a suo tempo furono di Sogliano, ma qualche milionaria plusvalenza la si è fatta persino nel rabberciato Verona di Pecchia e Fusco, nel calcio di oggi non è un affare complicato. E comunque, quel che conta in questa analisi, è la convinzione di Setti, certo di poter continuare a fare business con o senza Juric.
Il silenzio di Setti pertanto parla eccome e lo interpretiamo così: o Juric si adegua alla politica societaria, oppure può anche dimettersi o rescindere, o persino per un periodo restare fermo con stipendio assicurato. Una politica rischiosa sul piano squisitamente sportivo. Ma Setti non fa calcio, fa il presidente-manager di un club di calcio. Non è solo una differenza sintattica, ma sostanziale. Ed è questa differenza che spiega la freddezza di Setti con Juric.
Francesco Barana
09 MAG 2021
DIETRO LE PAROLE DI JURIC
Juric non se ne andrà da Verona. Non è questa la sua intenzione. Le sue dichiarazioni hanno un altro fine. Vogliono sottolineare l’eccezionalità dei risultati ottenuti in questi due anni e al tempo stesso la precarietà della situazione.
Sono un monito, un allarme se volete, un messaggio rivolto a Setti. Non dare per scontato le due salvezze che sono il frutto di un pungolo continuo, di uno stimolo, di una guerra perpetua in campo e fuori, con le motivazioni che hanno permesso al Verona di ottenere risultati e plusvalenze.
Juric ci sta avvertendo che non sempre si può fare le nozze con i fichi secchi, che basta pochissimo per prendere delle imbarcate, per ritornare in serie B. E’ chiaramente un messaggio mandato al presidente Setti per far capire che non è il caso oggi di abbassare la guardia, che invece è bene alzare il budget, prendere meno scommesse, rinunciare a qualche plusvalenza.
Juric è come la corrente elettrica per il Verona, evita che ci assopiamo, ci tiene svegli. “Se volete un impiegato” dice “farò l’impiegato”. Ma si capisce lontano un chilometro che non sarebbe lui quello là, inevitabilmente il Verona perderebbe un tecnico che non è mai pacificato, nemmeno quando va a letto la sera. E’ questo sacro fuoco che ha fatto la differenza in questi due anni. E’ questo sacro fuoco che bisogna tutelare e indirizzare dalla parte giusta, per evitare danni collaterali che rischierebbero di bruciare non tanto una delle due parti, ma quello che a noi interessa di più: l’Hellas Verona.
Abbiamo apprezzato molto, di più, moltissimo, Setti, quando ha perseguito il bene comune, che è poi il bene della sua società, che alla fine è anche il bene del suo portafoglio, quando ha accantonato l’orgoglio e il personalismo. Ora il presidente faccia un passo avanti e parli con il suo allenatore. Non si deve avere paura della chiarezza, del dialogo, del confronto. E Juric, dal canto suo, renda merito anche a Setti qualche volta. Non troverà più un posto in Italia dove lo facciano lavorare con questa autonomia e dove possa esprimere tutte le sue idee con questa libertà. In fondo anche nitro e glicerina da soli sono solo due elementi innocui. E’ quando li metti assieme che diventano una miscela esplosiva.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
HELLAS VERONA di A.F., 09/05/2021 17:34
Juric: Verona fantastico, ma dalla società brutti segnali. Per me è mancanza di rispetto
“Con il ds D’Amico abbiamo un rapporto fraterno. Tra i due è quello più calmo, più sereno. Io sono più… ‘cattivo’. Qua a Verona abbiamo fatto un ottimo lavoro in due anni. Ci sono rimasto male che finora con la società non c’è stato nessun confronto per il futuro e nemmeno una… ‘carezza’ per il lavoro svolto che è stato eccezionale. Ritengo che questo sia irrispettoso e per me è indice di brutti segnali”. Così il mister del Verona, Ivan Juric, al termine del match pareggiato contro il Torino per 1-1. Prosegue l’allenatore gialloblù: “Ad ogni modo si va avanti, mancano 3 partite alla fine di questo Campionato e poi si vedrà. Noi daremo sempre il massimo. Però ci vuole onestà fino in fondo. Voglio un discorso serio da parte della società. In classifica siamo sopra a molte squadre che hanno speso molto di più rispetto a noi, eppure eccoci a guardarle dall’alto. Vedi il Cagliari che l’abbiamo battuto pure in casa sua”.
FONTE: TGGialloBlu.it
9 MAGGIO 2021
Juric: "Prestazione strepitosa, bravi ad evitare la beffa, anche il pari ci va stretto"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Torino, 35a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se il pareggio ci sta stretto, viste le oltre 10 occasioni da gol create? Sì, perché abbiamo giocato una partita strepitosa, dominando, costruendo tante palle-gol, facendo bene veramente sotto ogni aspetto: gioco, superiorità tecnica, aggressività. Il nostro unico rammarico è quello di non essere riusciti a segnare di più, perché abbiamo creato veramente tanto e a mio parere la partita sarebbe potuta finire anche 5-0 per noi. Nota di merito per Kalinic, che rientrava dopo tanto tempo e che ci ha permesso di sviluppare un gioco offensivo fluido. Lui, per le tante partite che ha dovuto saltare, è uno dei miei rimpianti di questa stagione. Se chi è subentrato ha dimostrato di avere la giusta mentalità? Questi ragazzi sono stati veramente straordinari, dimostrando ancora una volta di avere una grande voglia, e chi è subentrato ci ha dato ulteriore slancio: c'è davvero poco da rimproverare ai ragazzi. L'esordio in Serie A di Pandur? In allenamento sta dimostrando di essere davvero molto bravo tra i pali e anche con la palla tra i piedi, così era importante per noi dargli la possibilità di mettersi alla prova anche in partita. Ha fatto molto bene, giocando con grande serenità, e il merito va dato anche a Massimo Cataldi, preparatore dei portieri. Se Dimarco, arrivato ora a cinque gol e cinque assist in campionato, sta dimostrando di essere un giocatore sempre più efficace e determinante? Dimarco è un ragazzo splendido e sta disputando una stagione fantastica, nei numeri ma non solo. Arretrando nei tre di difesa quest'anno ha fatto il salto di qualità, riuscendo a mettere ancora più in luce tutte le sue qualità. Se quella contro il Crotone sarà per me una partita particolare? Sicuramente vorrò vincere, perché vedo che la squadra non molla niente, sbaglia davvero pochissimo ed è solamente un po' sfortunata. A Crotone sono stato prima come giocatore e poi come allenatore, riuscendo a ottenere la prima promozione in Serie A nella storia del Club: ho provato emozioni forti e creato tanti rapporti personali, quindi avrò grande piacere nel ritrovarli".
8 MAGGIO 2021
Juric: "In queste ultime quattro gare puntiamo a confermarci nella parte sinistra della classifica"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Hellas Verona-Torino, 35a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma domenica 9 maggio, alle ore 15, allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Che Torino affronteremo? Per il valore della sua 'rosa', il Torino meriterebbe più di quanto ha raccolto, e questo ci fa capire anche quanto sia stato straordinario il lavoro fatto da noi in queste due stagioni e in particolare in quella corrente, che penso sia stata, finora, la mia migliore da allenatore. Abbiamo ottenuto un risultato fantastico pur dovendo affrontare difficoltà impreviste e in parte imprevedibili, raggiungendo il nostro obiettivo con largo anticipo. Il Torino ha giocatori importanti, molto forti anche da un punto di vista fisico: al ‘Bentegodi' arriverà una squadra che vorrà fare punti per assicurarsi la permanenza in Serie A, quindi mi aspetto una partita difficile. I granata ultimamente stanno facendo bene, e con innesti come Sanabria e Mandragora hanno aggiunto ulteriore qualità a una 'rosa' già di alto livello.
Se mi piacerebbe superare i 49 punti dello scorso anno? È il nostro obiettivo per queste ultime 4 partite, oltre al mantenimento della parte sinistra della classifica. Mi farebbe molto piacere per i ragazzi, che hanno fatto una stagione incredibile, mettendoci sempre carattere e voglia.
Chi giocherà domani? Silvestri anche quest’anno ha già dato un grande contributo al raggiungimento dell’obiettivo, quindi vogliamo dare una chance, in queste ultime quattro gare, a Pandur. In allenamento lavora molto bene ed è giusto provare a vederlo nel contesto della Serie A. Per il resto, fino alla fine giocherà sempre chi sta meglio, per me è giusto così. Se in difesa darò continuità ai giocatori schierati con lo Spezia? A livello difensivo nell'ultima gara abbiamo concesso poco, Silvestri non è praticamente mai dovuto intervenire, sono rimasto contento del loro lavoro. Domani giocherà sicuramente Magnani, vedremo chi scenderà in campo assieme a lui.
Salcedo? È un ragazzo giovane, un 2001, che sta facendo un bel percorso di maturazione come persona e come giocatore. Contro lo Spezia si è ritagliato tante occasioni da gol, ha dimostrato di essere molto pericoloso con i suoi inserimenti. Sta facendo bene: se continua così, può avere una bella carriera. Veloso? Ci sono giocatori che, a prescindere da quanto stanno in campo, hanno un grande peso specifico nello spogliatoio con le parole, i gesti, il modo di allenarsi e di trainare il resto del gruppo, e Miguel è uno di questi. Ci ha aiutato ad alzare il livello delle nostre prestazioni e ci ha aiutato anche nello spogliatoio: in questi due anni è stato veramente importante per questa Società.
La prossima stagione? Dobbiamo essere consapevoli che in questi due anni abbiamo creato qualcosa di importante insieme, che mi rende davvero molto orgoglioso e che non deve essere sottovalutato. Ma le valutazioni su quanto si possa crescere ancora non spettano a me. Sono un dipendente del Club.
Se il ritorno di Mourinho in Serie A può far bene al movimento italiano? Lui toccava già tanti anni fa argomenti significativi e al tempo innovativi, come il metodo di lavoro e l'importanza della psicologia in ambito sportivo. Spero torni quello di dieci anni fa e che sappia incidere come allora. Per tutto il calcio italiano il suo ritorno è già ora una grande cosa".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Redazione, 07/05/2021 10:20
La Stampa: Juric nell'agenda di Cairo. Già cercato la scorsa Primavera
Ivan Juric
Anche il Torino si iscrive alla lista delle squadre che vogliono Ivan Juric, tecnico del Verona, per la prossima stagione. "Domenica la sfida con il club guidato da Juric, tecnico sull'agenda di Cairo. Il croato, già cercato la scorsa primavera, è pronto per un nuovo progetto" ha scritto il quotidiano La Stampa nell'edizione di venerdì.
HELLAS VERONA di Redazione, 07/05/2021 11:53
Napoli: si sta spegnendo la stella di Juric. mentre Gattuso...
Ivan Juric
Si sta spegnendo la stella di Juric a Napoli. l'ipotesi che il tecnico del Verona sia il prossimo allenatore dei partenopei si sta facendo sempre più remota. Mentre altre piste prendono consistenza. Compresa quella di gattuso, come spiega il Mattino di Napoli nell'edizione di venerdì. Sarebbe il “potente” ad Chiavelli, vero e proprio consigliere di De Laurentiis a spingere in questa direzione.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 07/05/2021 7:58
Juric? Morto un papa se ne fa un altro. Ma potrebbe essere uno come Grosso...
Ivan Juric
Tesi di chi non ritiene Juric il “miracoliere” dell’Hellas Verona: può andarsene tranquillamente, morto un papa se ne fa un altro. Si legge spesso sui social questa frase. Ed è vero. La storia ci ha insegnato che morto un papa se ne fa un altro ma quello che non si dice mai è che i papi non sono tutti uguali.
Certi pontefici passano alla storia, altri cadono nell’oblio. Altri ancora hanno rischiato di far cadere addirittura l’impalcatura della Chiesa.
Il fatto che al posto di Juric arrivi un altro tecnico è indubbio. E’ come dire che dopo il tramonto spunta una nuova alba.
Il problema è che non è detto che questo nuovo tecnico sia bravo come Juric. Anzi: proprio la storia recente ci ha insegnato che non è così facile.
Dopo che l’era Mandorlini si è esaurita, Setti ha sudato sette camicie prima di trovare il tecnico giusto. E nel frattempo il Verona ha rischiato un’imbarcata leggendaria, che rischiava di ridimensionare per sempre la storia di Setti a Verona. Pecchia, ma in misura molto maggiore Grosso, sono stati due sciagure, sportivamente parlando s’intende, che hanno rischiato di sotterrare il Verona quasi in modo definitivo. Pensate che cosa poteva succedere se non fosse arrivato Aglietti. Senza la serie A e con il paracadute finito, Setti sarebbe rimasto invischiato nella palude della serie B chissà per quanti anni. Lo stesso destino che rischiano di correre SPAL e Chievo se non riuscissero ad acciuffare la A quest’anno.
L’allenatore fa le fortune della società, c’è poco da fare. E anche quelle che sembrano più solide e impermeabili a questa variabile in realtà ne pagano le conseguenze. Prendete la Juventus: due anni fa era indicata come la più forte e granitica società italiana ed europea. Ma è bastato che se ne andasse Allegri (anche là dicevano “morto un papa se ne fa un altro”) e la Juventus è diventata una polveriera.
Pirlo è un altro papa, ma non è Allegri, come Juric non è Grosso. Certo, tra Juric e Grosso è probabile che ci siano delle mediazioni, ma perdere il croato, ora, prima di essersi veramente stabilizzati sarebbe una follia.
Ma anche Juric compierebbe una follia a lasciare il Verona adesso. Non c’è miglior società e ambiente dove un allenatore con il suo carattere possa esprimersi. Le sue ambizioni, legittime. sono, anzi dovrebbero essere, le stesse di un tifoso. A parte che siano compatibili con le possibilità di Setti che, altrettanto legittimamente, impone delle regole finanziarie. Ed è grazie a queste regole, va riconosciuto, che ora il Verona ha bilanci solidi e pur senza fare follie potrà partire addirittura davanti a molte altre squadre.
HELLAS VERONA di Redazione, 05/05/2021 8:00
Clamoroso dall'Inghilterra: il Tottenham su Gasperini. E l'Atalanta...
Notizia clamorosa che arriva dall’Inghilterra. Il Tottenham, dopo aver esonerato Josè Mourinho, che lunedì è stato annunciato come futuro allenatore della Roma, avrebbe avuto un contatto con Gianpiero Gasperini, tecnico dell’Atalanta.
La notizia apre scenari inediti nel mercato allenatori, che potrebbero coinvolgere anche Ivan Juric, ora al Verona e con un contratto che scadrà nel 2023 ancora in essere.
Il tecnico scaligero è indicato come il “naturale” sostituto di Gasperini all’Atalanta, nel caso appunto in cui l’attuale allenatore dovesse partire per l’Inghilterra.
FONTE: TGGialloBlu.it
Ivan Juric, l’uomo giusto al posto giusto
maggio 3, 2021
Con quattro giornate d’anticipo, l’Hellas Verona ha conquistato l’aritmetica permanenza in Serie A. L’anno prossimo, sarà il terzo campionato consecutivo nella massima serie italiana, il 31º nella storia del club gialloblù. L’artefice principale di tutto questo ha un nome ed un cognome: Ivan Juric. Con una rosa in buona parte rivoluzionata dopo una prima in riva all’Adige da incorniciare, ha saputo ancora una volta deliziare il pubblico veronese con un calcio proiettato all’attacco, tattico e veloce. Un marchio di fabbrica che a lunghi tratti della stagione ha raccolto applausi in tutto lo stivale nostrano. Ripetersi, sapendo anche aggiornarsi ed arrangiarsi, non è mai facile, ma grazie alla società e ad uno spogliatoio guidato da capitan Veloso, Juric è riuscito a bissare. Trenta punti nel girone d’andata, coi successi di Bergamo e Roma, in casa della Lazio, insieme alla vittoria al Bentegodi contro il Napoli, o i pareggi contro la Juventus, sono i capolavori d’annata. La flessione arrivata a quota 41 punti, a nove giornate dal termine del campionato, può essere “giustificata”, senza dimenticare che nella prima parte del campionato spesso e volentieri è girato tutto a favore dei ragazzi di Juric. L’altra faccia della medaglia delle ultime partite.
A 360’ dalla chiusura del campionato, l’obiettivo è quello di confermarsi nella parte sinistra della classifica. E per farlo bisogna tornare però a vincere. Cercando anche di mettere le basi per l’anno prossimo, ancora con Ivan Juric alla guida dell’Hellas Verona. Si spera. Un matrimonio nato tra i dubbi ed il malcontento dei più, ma che di giorno in giorno può diventare invece uno dei più longevi. Se lo augurano i tifosi, innamorati e grati al tecnico di Spalato. Dodicesimo uomo in campo che purtroppo, costretto per i conosciuti motivi oramai da tempo a casa, non è mai riuscito a trasmettere dai gradoni dello stadio, il proprio amore al condottiero in tuta e berretto. E ad una squadra che ha saputo, con applicazione e dedizione quotidiana, farsi rispettare in campo, anche alla Scala del calcio contro i campioni d’Italia, dai quali c’è un abisso su più fronti. Il futuro intanto è già oggi. E per programmare una nuova impresa occorre tempo. Insieme a soldi ed intuito. Verona ha dato tanto a Juric e l’Hellas ha ricevuto in bisogno dall’allenatore croato. Un binomio che ha dimostrato di essere vincente. Ma per confermarsi serve la piena convinzione di entrambe le parti coinvolte. Il contratto c’è già (2023, ndr) e la volontà della società, sentendo il presidente Setti, parrebbe quella di andare avanti ancora insieme.
Ed è l’augurio dei tifosi dell’Hellas Verona. Di questo ne siamo certi.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 03/05/2021 13:00
Juric, resta o se ne va? Una "telenovela" che va chiusa in fretta per il bene del Verona
Ivan Juric
Più lontano o più vicino al Verona? Dov’è oggi Ivan Juric? Sono bastati due mesi di campionato, la frenata del Verona, i problemi economici che attanagliano le grandissime, i dubbi legati al Covid, per cambiare interamente lo scenario.
Due mesi fa Juric era un tecnico cercato e ambito da molte squadre. Non c’è dubbio che il suo lavoro a Verona sia stato eccezionale, la sua capacità di valorizzare i giocatori creando plusvalenze è più che evidente. Juric è stato per il Verona, per la società, per Setti un booster fantastico. Ha colmato in due anni un gap strutturale che altrimenti non sarebbe mai stato colmato, ha migliorato il club in ogni aspetto.
Quello che a volte si dimentica è un particolare però fondamentale: Juric non è un allenatore in scadenza di contratto. Proprio per le sue fantastiche capacità, un anno fa Setti temendo di perderlo, lo ha vincolato con un sontuoso contratto triennale. Il più alto contratto mai fatto ad un tecnico del Verona. Un riconoscimento ai meriti di un uomo che è diventato fondamentale. Ma non solo: Juric a Verona ha trovato un ambiente ideale per esprimersi. Ha inciso come pochi nelle vicende del club, dal mercato all’organigramma. Gli unici paletti che Setti ha imposto sono quelli economici. Non si può spendere soldi che non si sono già incassati. Ma all’interno di questo presupposto, Juric ha potuto vedere crescere il numero di giocatori di proprietà che ora sono diventati 23 e investimenti a lungo termine come l’acquisto di Lasagna.
Il contratto mette al riparo Setti da possibili golpe. Ma non del tutto. E’ evidente che la volontà del tecnico sia altrettanto importante in questa fase. Ma Juric dovrà comunque motivare il suo eventuale addio. Che cosa è cambiato oggi rispetto a quando ha firmato il contratto? Setti non lo ha accontentato e su cosa? Saranno motivazioni che eventualmente andranno spiegate alla piazza. Ma l’impressione è che Juric non voglia tirare la corda fino a farla spezzare. Le sue dichiarazioni, se notate, sono sempre state uno “stop and go”, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, con l’evidente strategia di tenere alti gli stimoli alla società per ottenere il massimo possibile sul mercato.
Un “pungolo” a cui Juric non sa rinunciare. Non sarei io, ha detto più volte. Se notate è la stessa strategia che tiene Gasperini a Bergamo, con la differenza che là magari non c’è la stessa sintonia col ds Sartori che ha Juric con D’Amico. Sarebbe molto importante che ora Setti e juric si vedessero, senza aspettare chi fala prima mossa. C’è da costruire il Verona del futuro e prima si fa meglio è.
FONTE: TGGialloBlu.it
Fiorentina, De Zerbi e Gattuso declinano l'offerta, Juric resta un nome caldo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Secondo quanto riportato da Sky Sport Ivan Juric sarebbe rimasto uno degli ultimi candidati per la panchina della Fiorentina nella prossima stagione. Gli altri due profili graditi alla dirigenza viola, ossia Roberto De Zerbi e Gennaro Gattuso, sembrerebbero aver declinato l'offerta essendo entrambi desiderosi di un restyling parziale o totale della rosa attuale, considerata non adatta al proprio sistema di gioco.
Sezione: Calciomercato / Data: Dom 02 maggio 2021 alle 21:00 / Fonte: Sky Sport
Autore: Francesco Galvagni
FONTE: TuttoHellasVerona.it
1 MAGGIO 2021
Juric: "Creato tanto, raccolto poco, ma gli errori sono stati troppo gravi nel finale"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić, rilasciate al termine di Hellas Verona-Spezia, 34a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Un pareggio che sta stretto? È stata una buona prestazione per lunghi tratti della partita. Penso però che ci siano stati alcuni errori tecnici e, quando succede questo, può capitare di pareggiare una gara come quella di oggi, in cui non avevamo concesso praticamente nulla alla squadra avversaria. Se è stato un ottimo Verona dal punto di vista delle tante palle-gol create? L'abbiamo preparata bene e sapevamo dove poterli colpire, perché loro giocano da dietro e rinviano spesso e volentieri con il portiere: proprio su queste seconde palle ci sono stati tanti duelli in mezzo al campo e, in situazioni come queste, loro sono bravi a metterci pressione. Abbiamo comunque creato tanto e mi spiace anche per il gol di Lasagna, che è stato annullato dal VAR ma per un fuorigioco millimetrico. Dopodiché abbiamo avuto altre tre palle gol, concretizzando infine con Salcedo. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, ma ci rimane il rammarico di un'ultima mezz'ora in cui abbiamo commesso alcuni errori gravi. Se è un periodo sfortunato, visto che il bottino dei pali è salito a quota 20 in 34 gare? Come dicevo tempo fa, a inizio anno abbiamo avuto un po' di fortuna, ora invece evidentemente è il momento in cui siamo un po' meno fortunati. Oggi un palo, una traversa, ma penso anche al gol annullato con l'Inter o a quello subito dopo il 90' contro la Lazio. Va però sottolineato, ancora una volta, che le prestazioni ci sono, la squadra non sta mollando niente e, in queste ultime 4 partite, possiamo ancora migliorare. Mi piacerebbe molto finire la stagione nella parte sinistra della classifica, perché tutti lo meriteremmo, quindi da qui alla fine spingerò tutti al massimo verso questo obiettivo. Salcedo la sorpresa di fine stagione? Eddie lo conosco da anni, da quando ha debuttato con me a soli 15 anni. Sta facendo il suo percorso con alti e bassi, ma lui ha qualcosa di speciale a mio avviso, fra cui un modo di inserirsi che è istinto puro e che non si può imparare. Non dimentichiamoci inoltre che è un 2001: oggi ha preso un palo e ha segnato un gol. Può ancora crescere nel gioco e nel supporto alla fase difensiva, entrando di più nella gara. Credo però che avrà un grandissimo futuro".
30 APRILE 2021
Juric: "Contro lo Spezia sarà una gara 'tosta': già all'andata era stata dura batterli"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Hellas Verona-Spezia, 34a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma sabato 1 maggio, alle ore 15, allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Che Verona servirà domani contro lo Spezia? In ogni partita serve esser 'tosti'. All'andata abbiamo fatto una buona prestazione, giocando bene, creando diverse occasioni e vincendo, ma è stata una gara dura. La squadra sta molto bene, mancherà Vieira e per squalifica anche Ceccherini, gli altri saranno a disposizione.
Se Kalinić giocherà dall'inizio? È sicuramente un'opzione. In questo momento in attacco abbiamo sia lui che Lasagna a disposizione, sceglierò domani chi impiegare dal 1'. Tameze? Penso che abbia fatto una bella partita contro l'Inter, e aveva un compito veramente difficile. In mediana contro lo Spezia può giocare lui come anche Sturaro.
Come sta Zaccagni? In questa stagione ha fatto tanti assist e tanti gol, e - dopo una flessione fisiologica - ha ripreso a far bene nelle ultime partite disputate. Prima dell'Inter ha subìto una contusione alla caviglia, ma ora ha recuperato le energie, e in queste ultime cinque partite potrà darci un apporto importante. Contro lo Spezia credo giocherà.
Quanto può migliorare ancora Dimarco? Nelle ultime gare non ha commesso errori a livello difensivo, anzi - a ben vedere - è stato sempre il migliore nel reparto arretrato. Quest'anno è cresciuto, è sereno e spero continui così sino al termine del campionato.
Perché i giocatori in campo non hanno protestato per il gol annullato a Faraoni contro l'Inter? Quando succedono cose così, dal vivo è normale pensare sia fallo. Poi, rivedendo le immagini, abbiamo capito che il gol era regolare, quindi abbiamo protestato. Davide è un giocatore straordinariamente corretto e ha cercato di richiamare l'attenzione dell'arbitro, ma rivedendolo è un errore abbastanza grave.
Quanto mi inorgoglisce aver schierato contemporaneamente quattro ragazzi nati dopo il 2000 contro l'Inter? Sono giocatori di talento sui quali il Verona potrebbe anche pensare di costruire il proprio futuro, dopo aver avuto l'intuizione di 'scovarli'. Sono ragazzi che, migliorando ancora sotto alcuni aspetti, possono diventare giocatori importanti fra qualche anno.
La mia opinione sulla possibile introduzione del 'challenge' in ambito Var? Il Var mi piace, ha migliorato il calcio, in Italia e non solo. Qualche settimana fa abbiamo avuto una riunione con gli arbitri e abbiamo parlato anche di questo: io ho però detto loro che non sono particolarmente favorevole al 'challenge'. È normale che dopo la partita di domenica scorsa si possa cambiare idea, ma tendenzialmente sono contrario. Per come lo conosciamo, il Var ha già eliminato tanti errori, dispiace solo che contro l'Inter non sia stato utilizzato".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 29/04/2021 6:30
Juric più vicino al Verona ma lotterà per avere una rosa più forte
Ivan Juric
Se dovessimo fermare il tempo e dire oggi se Juric resterà al Verona anche la prossima stagione, la risposta sarebbe molto più vicina al sì rispetto a qualche settimana fa. Al netto delle dichiarazioni dell’allenatore, la verità è che Juric sta pensando di costruire il futuro del Verona assieme a Tony D’Amico e al presidente Setti.
Lo vuole fare a modo suo: pungolando, stimolando, anche a costo di rompere le scatole per cercare di alzare il livello del Verona sia in campo sia fuori. Juric è un eccezionale motivatore in ogni settore della società scaligera, grazie a lui il Verona è migliorato in ogni ambito.
Naturalmente le plusvalenze create in due anni di grande lavoro sono davanti agli occhi di tutti, ma Juric ha modellato il Verona a sua immagine e somiglianza. In questa società può incidere come difficilmente gli risucirebbe altrove e qui può completare un percorso che nella sua testa è molto più ambizioso delle due salvezza, straordinarie, ottenute in questi due anni.
Juric non ha ancora finito il suo lavoro a Verona questa è l’impressione, mentre da altre parti, nelle società che apprezzano il suo lavoro c’è ancora troppa nebbia all’orizzonte. Prendete Napoli, dove Juric pareva destinato fino a qualche settimana fa.
Tutto è cambiato in brevissimo tempo, con Gattuso che sta concludendo la stagione alla grande e dove con la Champions League i progetti porterebbero lontano dal tecnicocroato. Oggi c’è persino una corrente di pensiero che vorrebbe addirittura la conferma di Gattuso, visti i risultati comunque ottenuti non appena ha avuto a disposizione la squadra.
A Firenze, poi, non se ne parla nemmeno. Juric piace forse a qualche dirigente, ma come nella scorsa stagione ci sono varie perplessità. Resterebbe il Torino, una presunta grande che sta lottando per la salvezza, ma anche qui il futuro non è stato ancora scritto. L’unico orizzonte in cui Juric può insomma veramente trovare una base concreta su cui lavorare fin da adesso è il Verona.
Con i limiti di una società che non può fare investimenti milionari, ma che gli ha assicurato sempre chiarezza e autonomia. Non aspettatevi un Juric pacificato, quello non lo vedrete mai. Ma attenzione anche a non scambiare le sue dichiarazioni come forzature per divorziare dal Verona. La sua intenzione è un’altra: allenare un Verona ambizioso e competitivo. farà di tutto per averlo.
FONTE: TGGialloBlu.it
Milan, o svolti o cambia tutto: anche Pioli si gioca il futuro
del 28 aprile 2021 alle 16:00 di Daniele Longo
Rush finale Milan. Nelle nove giornate finali della scorsa stagione Stefano Pioli conquistò tutto l'ambiente rossonero e un meritato rinnovo. Il tecnico emiliano, alle prese con un contratto in scadenza e il fantasma di Ralf Rangnick, fece la differenza entrando nella testa dei giocatori e ottenendo una serie di successi che sembravano aver fatto tornare il vero Diavolo. Ora, dodici mesi dopo, ha cinque partite per non fallire l'obiettivo di entrare nelle prime quattro delle classifiche e garantirsi almeno un'altra stagione al comando dei rossoneri anche nella prossima stagione.
COSA STA CAMBIANDO - Proprio dalla lucidità e dalle scelte di Stefano Pioli e dalle risposte dei giocatori più rappresentativi della rosa dipenderà la Champions del Milan. Una manifestazione che era l'habitat naturale del Diavolo ma assente ormai da troppi anni. L'ultimo a centrare la qualificazione fu Massimiliano Allegri nella stagione 2012/2013 e proprio alcune indiscrezioni lo descrivono come possibile candidato in caso di ribaltone rossonero (resta da capire la reale volontà di un tecnico che mira competere per il massimo in Italia e in Europa). Che seguono con attenzione anche il percorso di Ivan Juric sulla panchina del Verona, anche se al momento si tratta solamente di un'idea o poco più. La proprietà rossonera non aveva mai messo in discussione il proprio tecnico fino a qualche settimana, ma un eventuale quinto posto finale in classifica rimetterebbe tutto in discussione. In questo 2021 la media punti del Milan è crollata da 2,26 a 1,60, sono aumentate le sconfitte a San Siro (5) e l'ultima debacle all'Olimpico contro la Lazio ha lasciato il segno. Le ultime cinque giornate saranno decisive per il Milan e, soprattutto, per il suo tecnico Stefano Pioli.
FONTE: CalcioMercato.com
25 APRILE 2021
Juric: "I miei ragazzi sono stati meravigliosi, inspiegabile il gol annullato a Faraoni"
Milano - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Inter-Hellas Verona, 33a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Grande Verona? Sì. La squadra ha fatto delle ottime prestazioni in tutte le ultime gare giocate, nelle quali purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo solo gli episodi. I ragazzi hanno fatto veramente molto bene, anche quando ci siamo trovati con tanti giovani in campo nello stesso momento. Il gol annullato? Ci vuole coraggio a non convalidare un gol così, mi spiace non si sia andato a rivederlo al Var per decidere senza fretta. Mi auguro che nelle prossime partite potremo avere più fortuna, perché i ragazzi ce la stanno mettendo veramente tutta e non è giusto ci vada così male. Un Hellas che ha retto con orgoglio l'urto della 'prima della classe'? Abbiamo fatto veramente bene, concedendo poco e attaccando tanto. Purtroppo abbiamo perso Zaccagni ieri per un problema alla caviglia, ma i ragazzi hanno risposto molto bene. Si può sempre migliorare nei dettagli, ma sono soddisfatto di loro e della personalità che dimostrano. Mi spiace perché con questi risultati non possano sentirsi gratificati del grande impegno che ci stanno mettendo. Spezia e Torino per tornare a raccogliere i punti che questo Verona merita? Sì, vogliamo sicuramente fare più punti possibili. Purtroppo abbiamo visto che si può perdere anche lavorando benissimo durante la settimana e giocando grandi gare, ma sicuramente la nostra attenzione in questa fase di stagione non è calata, così come non siamo appagati. Corriamo, attacchiamo, difendiamo come leoni: non si può giudicare la prestazione solo dal risultato".
24 APRILE 2021
Juric: "L'Inter è la squadra più forte perché ha Conte, noi dobbiamo riacquistare una mentalità vincente"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Inter-Hellas Verona, 33a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domenica 25 aprile, alle ore 15, allo stadio 'G. Meazza' di Milano.
"Se in questa settimana abbiamo lavorato su qualche aspetto in particolare? Ci sono momenti nelle scorse partite in cui abbiamo davvero dominato, mentre sotto alcuni aspetti dobbiamo ancora migliorare. La sensazione è che subiamo troppo, in questo momento.
Cosa mi auguro da qui a fine campionato? Nelle ultime partite contro Sassuolo, Lazio, Sampdoria e Fiorentina abbiamo fatto un salto di qualità a livello di gioco e di dominio della gara, ma abbiamo perso. Non siamo solidi quanto prima, e non va bene per me e per la squadra. Bisogna capire che non è tutto semplice, e che quello che abbiamo fatto finora ce lo siamo sudati con il duro lavoro. Nel gioco siamo cresciuti molto, ora dobbiamo tornare a riacquisire una mentalità vincente.
Come si prova a fermare una squadra come l'Inter? Per me quella nerazzurra è la 'rosa' più forte del nostro campionato perché ha un allenatore che sposta gli equilibri. Conte per me è il più bravo, alla pari di Gasperini, ma anche il più tosto, uno che non molla mai. Ha le idee chiare, e un grande pregio è sicuramente quello di avere la percezione di cosa ti serva per migliorare: possiede tutte le caratteristiche di cui ha bisogno un allenatore forte, e quest'anno ha trovato il modo di vincere. Per me il rendimento dell'Inter non è una sorpresa, vedendo come hanno lavorato negli ultimi due anni.
Che giudizio ho del gioco dell'Inter? Hanno costruito qualcosa di pazzesco e giocato grandissime partite, mostrando un calcio totale. L'Inter ha grandi campioni e una grande sostanza in difesa, a loro è difficilissimo segnare, poi davanti sono straordinari.
Come stanno i ragazzi in vista della partita? Abbiamo recuperato Ceccherini, mentre Günter non è al 100%. Per il resto, siamo gli stessi della scorsa gara.
Se sono stato colpito dal percorso della nostra Primavera e dai ragazzi di mister Corrent? La nostra Primavera è migliorata, il Responsabile del Settore Giovanile Massimo Margiotta ha trovato giocatori con grandi potenzialità, ragazzi che non possono essere ancora pronti per giocare in prima squadra, ma alcuni di loro - con pazienza e con un percorso ben strutturato - potrebbero fare davvero bene e diventare giocatori di Serie A.
Dove possiamo migliorare la nostra 'rosa' per fare un salto di qualità? Più che un salto di qualità, noi vogliamo mantenere il livello raggiunto in questi due anni. Per quanto riguarda l'attacco, nelle ultime partite ho visto Lasagna giocare come voglio che giochi una punta, e se continua così può veramente dare una grande mano alla squadra. In mezzo al campo e in difesa, anche per un po' di sfortuna, abbiamo avuto alcuni problemi in questa stagione e quindi ci è mancata un po' di sostanza.
Cosa può riservare il futuro? Con il Presidente il rapporto è molto schietto e trasparente. Io mi sento sempre più dentro al progetto del Verona. Il nostro obiettivo deve essere quello di consolidarci in Serie A, migliorando quegli aspetti che - confrontandoci - potremo e vorremo migliorare. Dopodiché, faremo le nostre valutazioni".
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Juric, now or never: all'Hellas serve uno sforzo per convincerlo. Ma l'addio non appare scontato
22/4 ALLE 09:30
di LUCA CHIARINI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
"It's now or never", cantava negli anni '60 un venticinquenne Elvis Presley. E chissà che proprio quel vinile non stia ruotando in questi giorni sul giradischi di Ivan Juric. Che in quell'ipnotico ritornello può riconoscersi come non mai, riflettersi e riflettere, soprattutto. Perché se il croato resta focalizzato sull'obiettivo di concludere quanto più degnamente possibile questa stagione con il Verona, è facile dedurre che il tema sul suo futuro faccia capolino nei suoi pensieri con una certa frequenza.
Riflessioni che spesso e volentieri avvengono a voce alta. Perché Juric, se incalzato sull'argomento, non vi si sottrae mai. Non l'ha fatto nemmeno negli ultimi giorni, coerente con una genuinità libera da diplomazie e compromessi, rimarcando l'importanza di dare luogo ad una progettualità a lunga gittata ("se pianifichi di stagione in stagione vai incontro ad una morte lenta, bisogna progettare almeno su tre anni"), ma soprattutto di innalzare il livello qualitativo dell'organico ("se vuoi essere forte, altrimenti la squadra è già competitiva per lottare per la salvezza").
Now or never, appunto. Ora o mai: se c'è un momento per elevarsi, per inseguire posizioni e obiettivi più nobili, è adesso. Domani è già troppo tardi. La partita per proseguire insieme si gioca su questi temi, in potenza carta decisiva per convincere Juric o pomo della discordia nel caso in cui non si dovesse trovare una convergenza. Delle due l'una. C'è da far combaciare conti e la tracimante voglia di sognare in grande di un allenatore per il quale, citando le sue stesse parole, "essere sereno è la morte". Non sarà semplice, ma la disponibilità di Juric a soffermarsi e dilungarsi su questi argomenti può essere un indicatore del fatto che un addio a fine stagione non sia scontato. Non ancora, quantomeno.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
21 APRILE 2021
Juric: "È un momento così, bisogna accettarlo: spiace per i ragazzi perché hanno giocato una grande partita"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Fiorentina 32a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se anche il pareggio ci sarebbe stato stretto? A livello di gioco ho visto tutto quello che volevo vedere: grandissime azioni, movimenti giusti, un'ottima fase difensiva. Abbiamo concesso pochissimo, ma nel calcio bisogna accettare anche questi momenti. Nella prima metà del campionato a volte siamo stati fortunati, in questo periodo invece la squadra si esprime bene senza raccogliere quanto meriterebbe, ma ho poco da rimproverare ai miei giocatori. Se le recenti prestazioni sono specchio di una squadra non appagata dall'obiettivo salvezza, raggiunto con largo anticipo? Contro Lazio e Samp abbiamo fatto bene, e anche in questa partita, soprattutto nel primo tempo, abbiamo dominato contro una Fiorentina che abbonda di giocatori molto forti. Loro hanno fatto gol alla prima occasione e poi su palla inattiva, noi invece siamo stati sfortunati al momento della finalizzazione, ma la squadra mi è piaciuta molto. Se giocatori come Bessa e Salcedo, che hanno giocato meno finora, hanno dimostrato di avere la giusta mentalità per stare in questo gruppo? Bessa è un giocatore in grande crescita, che ci sta dando una mano e ci sta facendo vedere tante belle cose. Peccato non sia arrivato il gol, perché la sua palla-gol è arrivata al termine della più bella azione della nostra stagione. Salcedo negli ultimi due mesi ha lavorato benissimo, contro la Sampdoria ha giocato una partita straordinaria e contro la Fiorentina è riuscito anche a segnare. Ha doti atletiche importanti, grande concentrazione, ed è solo un 2001. Sta dimostrando di avere grandi qualità. Con che 'spirito' affronteremo l'Inter domenica prossima? Questa partita volevamo vincerla a tutti i costi e si è visto anche dal punto di vista della tensione, quindi ora bisognerà recuperare a livello sia fisico che emotivo e preparare bene la prossima gara. Non sono soddisfatto dei risultati, ma della nostra crescita sicuramente sì: dobbiamo continuare su questa strada. Se con i tifosi gialloblù allo stadio e il loro sostegno una partita come questa avrebbe potuto avere un esito diverso? Il nostro modo di giocare è molto adatto al pubblico veronese, l'ho capito sin dalla prima partita dello scorso campionato, contro il Bologna. Loro apprezzano questo tipo di calcio, e in tante occasioni avremmo sicuramente potuto beneficiare della loro spinta, perché ci sappiamo stimolare vicendevolmente".
19 APRILE 2021
Juric: "Non sarò mai tranquillo, non sarei io, ma penso e faccio tutto perché tengo al Verona"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Hellas Verona-Fiorentina, 32a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma martedì 20 aprile, alle ore 20.45, allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Come arriviamo alla partita contro la Fiorentina? Abbiamo avuto solo oggi per prepararla, perché ieri abbiamo fatto soltanto una sessione di scarico, mentre domani avrò modo di fare le mie scelte. La Fiorentina è una squadra con una 'rosa' molto importante, è davvero difficile capire perché sia solo 5 punti sopra la zona retrocessione.
Se a Genova ci è mancata la grinta? Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene, abbiamo avuto superiorità di gioco e di idee, anche se avremmo potuto concretizzare più occasioni. Quello è il calcio che voglio e che vogliamo fare, espresso oltretutto in casa di una squadra forte. Nel secondo tempo invece abbiamo avuto un piccolo calo di attenzione, mentre gli avversari hanno alzato la loro qualità con i cambi. Abbiamo giocato meno bene e credo che i giocatori ne siano consapevoli. È stata una gara a due facce, vorrei giocassimo sempre come nel primo tempo di Genova.
Perché contro la Samp non hanno giocato Ceccherini e Ilić? Ceccherini ha una vecchia cicatrice che gli dà fastidio e non ci sarà neanche domani, mentre per Ilić è stata una scelta tecnica: ho deciso di impiegare Baràk a centrocampo per dare spazio a Salcedo, che ha giocato un'ottima partita, creando anche diverse occasioni.
Chi giocherà a centrocampo? Veloso per noi è fondamentale sia in campo che fuori, ma contro la Fiorentina non ci sarà ancora. Tameze è uno dei giocatori che ha dato di più quest'anno, ha giocato sempre e in varie posizioni. Fortunatamente Sturaro ha migliorato la sua condizione e ha consentito ad Adrien di prendere fiato, ma Tameze rimane un mio pupillo, un ragazzo che mi capisce e di cui mi fido. Aveva bisogno di ritrovare le energie, ora può fare un bel finale di stagione. Domani credo giocheranno sia lui che Ilić.
Chi giocherà in difesa? Magnani ha avuto la febbre per alcuni giorni e domani potrà aiutarci forse a gara in corso. Lovato si è fermato per un piccolo problema, mentre Dimarco nelle ultime gare ha fatto un grande passo in avanti, giocando molto bene contro Cagliari, Lazio e Sampdoria. Domani mattina prenderò le mie decisioni.
Che impressione mi hanno fatto Amione e Ruegg? Quella della valorizzazione dei talenti è sicuramente una strada da intraprendere. Bisogna avere pazienza e poter contare su una squadra che li supporta. Sono acquisti giusti, che con il tempo possono diventare importanti.
Cosa può farmi stare sereno per il futuro? Oggi leggevo un'analisi del mio rapporto con i tifosi veronesi molto interessante. Io sono diretto e mi serve esserlo, non devo trovare un'eccessiva tranquillità, per il bene mio e anche del Verona. Ho sempre bisogno di mettermi in dubbio per crescere, andare oltre. È questo che mi fa andare avanti, altrimenti si perde la mia essenza, non sarei io. In questi due anni abbiamo fatto cose bellissime grazie alla grinta, alla grande voglia e anche a qualche confronto. Quanto sento di incidere in questa società? Abbiamo alzato il livello e possiamo sicuramente contare su un grande Direttore Sportivo, che ha occhio, conoscenze e umiltà.
Cosa penso della SuperLega? Si tratta di un discorso molto ampio. Il calcio è diverso da altri sport, c'è una cultura, una passione, un amore differente. Non deve essere solo business. Quindi, sono contrario".
FONTE: HellasVerona.it
18 APR 2021
IL VERONA E JURIC: SIMILI MA DIVERSISSIMI (AMORE NON È)
Nello stanco incedere di una finale di campionato divertente come un simposio di fisica quantistica, tiene banco il futuro di Juric. Pare che Setti – almeno a sentire l’allenatore – non se lo fili proprio il croato. I due non si parlano e il presidente non si è pronunciato nemmeno in camera caritatis sul futuro della squadra.
Ma Setti lo conosciamo e il ragionamento del presidente sul tecnico è semplice: ha un contratto, gli obiettivi e il budget non cambiano più di tanto, se vuole andarsene può rescindere purché qualcuno paghi. Setti non si espone perché non ha nulla di nuovo da dire. Con lui il Verona sarà sempre questo.
Quello che sorprende, ma fino a un certo punto, è che la piazza sta con Setti e inizia a borbottare rumorosamente a ogni dichiarazione di Ivan, hombre vertical, mattatore e genuino, forse anche troppo per i canoni un po’ minimalisti e prudenziali di noi veronesi, che siamo di poche parole e tendiamo a stare “nel mazzo”. Siamo matti sì, come dice il detto, ma nel gioco, nel cazzeggio. In realtà nella quotidianità siamo molto ordinati e disciplinati.
Ecco perché non sono stupito: Juric a Verona è (ovviamente) apprezzato e ammirato, ma non è mai stato davvero amato. Juric e Verona sono simili nella loro rispettiva forza identitaria, ma diversi (diversissimi) nella tipologia di identità. Juric è un anarco-libertario balcanico, figlio di un popolo individualista, che non a caso ha sempre sofferto qualsiasi regime. Ivan poi è figlio di una famiglia che la ribellione l’ha fatta sul serio, sulla propria pelle e sui banchi universitari contro la Jugoslavia comunista.
Verona, per la sua origine contadina-latinfondista e il suo tessuto di piccole-imprese familiari dove paron e operaio si conoscono, tende invece a condividere convintamente le logiche aziendali, lo status quo, e a rifiutare la ribellione. Siamo matti, certamente, ripeto, ma non rivoluzionari.
Per questo i tifosi oggi soffrono il “protagonismo” di Juric nel rapporto con Setti. Per questo i tifosi stanno perlopiù con Setti. Le dichiarazioni dell’allenatore invece sono giudicate “polemiche” e a esse si reagisce con evidente malessere.
Attenzione però. In questa storia nessuno ha torto. Non i tifosi, che amano Verona e il Verona, profonda identità da custodire sopra a tutto e a tutti. Un atteggiamento che ci ha salvato la pelle nei momenti più duri e che segna anche una “diversità” di cui siamo gelosissimi. Non Juric, che ha la sua indole altrettanto profonda e marcata, è uomo affascinante, intelligente e carismatico, ed è professionista giustamente ambizioso.
Non so se Juric e il Verona proseguiranno sulla stessa strada. Una cosa è certa: questa singolare unione di simili ma diversi (diversissimi) ha scatenato quell’euforia, quell’orgasmo di due anni meravigliosamente sopra le righe. Ma non l’amore. L’amore è un’altra cosa.
E se dovesse finire non ci sarà mai vera rabbia, ma solo gratitudine e consapevolezza delle differenze. E si andrà avanti, senza guardarsi indietro.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
17 APRILE 2021
Juric: "Gran primo tempo, ma i cambi della Samp hanno fatto la differenza"
Genova- Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Sampdoria-Hellas Verona, 31a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Cosa è cambiato per noi nella ripresa, dopo un grande primo tempo? Dopo una prima frazione in cui abbiamo avuto un dominio assoluto, creando tante occasioni da gol e non concedendone alcuna, nell’intervallo la Sampdoria ha inserito giocatori molto forti come Gabbiadini, Candreva e Keita, che le hanno consentito di premere sull'acceleratore e fare la differenza. Dispiacere per i tre gol regalati che hanno fatto la differenza? Ci è andato tutto un po' storto, basti pensare alla terza rete o anche alla prima. Noi abbiamo avuto un autentico strapotere fisico e tecnico nel primo tempo, ma nel secondo i loro cambi sono stati decisivi per alzare il livello qualitativo dell'intera squadra. Se dobbiamo ripartire dallo 'spirito' e dalla generosità dimostrata in campo dai ragazzi che danno il 110% come fosse la prima giornata di campionato? Loro sono 'top', quest'anno hanno fatto un lavoro davvero straordinario, che a volte è stato sottovalutato nei giudizi. Conosco il loro valore, so quanto hanno lavorato e con quanta concentrazione. Purtroppo poche ore prima di questa partita abbiamo perso Veloso, Kalinic, Magnani e Ceccherini, giocatori che in quanto a spessore avrebbero potuto sicuramente darci una grossa mano".
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Paolo Condò: «Difficile che Juric rimanga a Verona»
17/4 ALLE 19:00
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
In attesa di Sampdoria-Verona negli studi di Sky Sport si è parlato anche di allenatori. Riguardo a Juric il giornalista Paolo Condò si è mostrato perplesso sulla sua permanenza a Verona. «Dopo il primo anno, la sua permanenza a Verona è stata un po' un azzardo anche se alla fine ha fatto ancora meglio delle prima. Tuttavia, se dovesse succedere che gli vendono ancora i migliori, credo sia difficile che rimanga» sono state le sue parole.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Serie A
Il cammino di Ivan Juric, l'allenatore che tutti vorrebbero
Di Chiara Manetti
Apr 15, 2021, 12:08 PM GMT+2
Ivan Juric, l'allenatore che tutti vorrebbero al timone della loro squadra | Enrico Locci/Getty Images
Quando Ivan Juric approdò al Verona, fu accolto freddamente, tra scetticismo e diffidenza. Per la stampa nazionale sarebbe stato il primo esonero della stagione. Sì, perché la carriera dell’allenatore croato, seppur breve, era già in pericolo: le aspettative che aveva creato con la promozione del Crotone in Serie A erano svanite di fronte a quelle massacranti e deludenti stagioni a Genoa. Piene di esoneri (suoi e altrui) che non gli avevano dato la possibilità di trovare continuità, di sviluppare la sua idea di gioco e di dare prova delle sue qualità. Tutte cose che erano già presenti nel suo Mantova, il cui contesto l'avrebbe ritrovato nelle varie squadre allenate successivamente: con le poche risorse a disposizione dovette creare un’identità di gioco così da nascondere i limiti dei calciatori e sopperire alle mancanze della rosa. Proprio questa abilità permise al Crotone la conquista di una promozione insperata. Con un team arrivato sedicesimo la stagione precedente, Juric costruì un'identità di squadra forte, quel gancio a cui aggrapparsi quando tutto va male.
Quelle situazioni difficili, eroiche o incoscienti a seconda delle prospettive, lo spinsero ad accettare la panchina del Genoa nei tre anni successivi. Era uno di quei rompicapi che doveva risolvere anche se non ci riusciva. Cosa che decretò quasi la sua fine. Cosa che si stava per ripetere a Verona, con quella squadra data immediatamente per spacciata. Solo che il calcio (e le sue storie) è imprevedibile e, avendo Juric il tempo per portare avanti il suo gioco, ha dimostrato che non avevamo capito niente di lui. Esperti o tifosi che siamo. Infatti il Verona, quello finito e destinato alla retrocessione, è diventata la sorpresa del campionato.
Il capolavoro di Ivan Juric: l'Hellas Verona | Alessandro Sabattini/Getty Images
Gli ingredienti del suo successo sono molti. Aggressività e sacrificio si traducono in un calcio muscolare, dei corpo a corpo, dell’uno contro uno. Va aggiunta poi una grande organizzazione in campo perché il Verona non è solo corsa e fisico, è una squadra che ragiona. Scambia la palla con rapidità, costruisce le azioni dal basso, attacca cercando la verticalizzazione sulle punte oppure spingendo con incursioni sulle corsie esterne. E quando è in fase di non possesso, adotta un pressing ultra-aggressivo per recuperare palla al fine di limitare la costruzione dell'azione della squadra avversaria. Diverse similitudini si incontrano poi tra Juric e Gasperini, tra l’Hellas e l’Atalanta: marcatura a uomo, difesa a tre, intensità di gioco con o senza palla. Del resto, il tecnico croato ha ammesso che tutte le sue conoscenze sul calcio le deve proprio a Gasperini.
Quell’intensità che pretende dai suoi giocatori è la stessa che lui mette in ogni partita. Urla dall’inizio alla fine, telecomanda il Verona in ogni istante all’interno di un’area tecnica che non ha confini. E quando i suoi allentano la presa, perché in vantaggio, Juric li riprende. Come nel finale contro la Lazio: "Alzati, questa è una battaglia” urla a un Colley che si butta a terra per perdere tempo.
La grinta di Ivan Juric | Enrico Locci/Getty Images
Colley è solo uno dei giovani su cui Juric ha scommesso, valorizzandoli allo stesso modo in cui ha rivalutato alcuni giocatori ai margini della Serie A. Gli esempi sono tanti: Zaccagni, Dimarco, Antonin, Tameze (impegnato in diversi ruoli, tra cui l’intuizione geniale di farlo giocare come "falso nueve": così il tecnico ha dimostrato che, nel calcio moderno, il concetto di ruolo è ormai superato) e molti altri. Senza contare quelli dell’anno passato, come Kumbulla o Amrabat. Proprio la vendita di quasi tutti i suoi giocatori migliori l’aveva fatto arrabbiare non poco. Perché Juric non vuole (e non si merita) solo di valorizzare i giocatori, monetizzare e ripartire da zero. Vuole essere alla guida di un progetto ambizioso fin dai suoi inizi. Il Verona ha così risposto con i prestiti con diritto di riscatto di Sturaro e Lasagna, calciatori già maturi e perfetti per lui.
Nel Verona potrebbe trovare la sua Atalanta, ma la domanda adesso è una sola: è pronto per fare il salto di qualità? Perché quest’uomo venuto dal nulla, indesiderato da tutti, adesso invece è un dei più ambiti allenatori d’Europa. Fiorentina, Napoli e Roma (e non solo) lo stanno aspettando. Certo, bisognerà vedere se il suo gioco è applicabile in altre squadre, ma Juric ha fatto vedere che sì, è pronto, con il gioco e con la testa. Ed è finalmente arrivato il momento di spiccare il volo e di prendersi la sua rivincita, continuando a raccontare una delle favole più belle del nostro calcio.
FONTE: 90Min.com
15 APRILE 2021
Juric: "Ripartiamo dalla grande prestazione contro la Lazio, sapendo che contro la Samp sarà molto dura"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Sampdoria-Hellas Verona, 31a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma sabato 17 aprile, alle ore 15, allo stadio 'Ferraris' di Genova.
"Che Sampdoria mi aspetto? È una squadra che sta molto bene, pressano tanto e giocano bene. Non è un caso che ultimamente abbiano messo in difficoltà moltissimi avversari, anche perché sono in grado di fare ottime ripartenze e hanno trovato un'importante organizzazione difensiva. Per questo so che affronteremo una squadra di alto livello.
La scorsa partita con la Lazio? È stata una grandissima partita, sotto tutti i punti di vista. Avremmo potuto fare di più con maggiore qualità in attacco, ma siamo stati in grado di limitare non poco una grande squadra come la Lazio. Non possiamo dimenticare quanta qualità hanno loro davanti e la velocità che li contraddistingue nei reparti.
I gol subiti negli ultimi minuti di gioco? Dipende dalle situazioni. Quello subito contro il Milan arrivò, ad essere sinceri, dopo un loro assedio, mentre quelli contro Torino e Genoa sono stati anche frutto della sfortuna. Nel calcio accadono queste situazioni, anche perché, come accaduto domenica scorsa con la Lazio, nessuno aveva la sensazione di poter subire gol negli ultimi minuti, così come non c'era a Genova (anzi, allora avemmo anche un'occasione in attacco poco prima). È ovvio che in questi casi si va ad analizzare come si subiscono le reti, ma certe volte può accadere, specie se di fronte hai calciatori del calibro di Milinkovic-Savic.
Se questi sono stati due anni inimmaginabili? Penso che questi siano stati due anni fuori dal comune, durante i quali abbiamo fatto un grandissimo lavoro. Il futuro? Di questo non abbiamo ancora parlato, l'argomento non è stato ancora affrontato.
Kalinic e Lasagna? Lasagna mi incuriosisce: lui negli anni ha imparato molto bene ad attaccare la profondità, per cui sfrutta questa sua grande capacità. Io, però, vedo che potrebbe sfruttarne tante altre, al di là della sua grande velocità. Kevin è apertissimo ad imparare altri movimenti che già ha nelle sue corde, che siano il dribbling, il lavoro di appoggio e tanti altri. Non so quanto ci vorrà, ma io settimanalmente vedo dei progressi da parte di Kevin. Sono fiducioso che possa ampliare il suo repertorio, anche perché c'è moltissima voglia da parte sua. Kalinic invece ha avuto un altro piccolo problema, vedremo nelle prossime ore, mentre Favilli è rientrato. In ogni caso penso che tutti potranno essere utili in attacco da qui alla fine del campionato, a partire dalle tre partite che ci aspettano.
Se c'è qualcuno da cui mi aspetto una crescita nel finale di campionato? In tanti avevano bisogno di lavorare e alcuni, forse, hanno giocato troppo all'inizio, pagandone poi le conseguenze. Ora, dopo tanti mesi, in molti si stanno avvicinando a un certo livello, ma tutti possono ancora migliorare. Mi aspetto questo da vari giocatori, come Lasagna, Magnani, Dawidowicz o Lovato, ma non sono certo gli unici. Si tratta comunque di un gruppo che ha tanta voglia di lavorare e lo si vede dagli allenamenti di ogni giorno.
Se teniamo all'ottavo posto? Noi ci teniamo tanto, mi spiace che alcune volte si fatichi a capire quanta voglia ha questo gruppo. Facciamo il massimo, così come successo con la Lazio, contro cui, ribadisco, abbiamo fatto una prestazione splendida. I giocatori mi fanno capire ogni giorno che hanno grande volontà di migliorarsi, il che ti fa venire voglia di stare con loro e lavorare sempre di più, in ogni allenamento. Vedremo poi dove potremo arrivare, ma fino all'ultimo momento sono convinto che daremo il massimo.
Se spero nel rientro di Benassi? Nelle ultime due o tre settimane ha iniziato a trovare un equilibrio fisico, e si è visto che è un grande giocatore, abile con entrambi i piedi, intelligente tatticamente e forte negli inserimenti. Ci è mancato tanto, perché poteva darci molto in termini di qualità. Spero che, trovando per ancora un periodo questo genere di continuità, possa trovare spazio nel finale di stagione, lo merita anche per l'anno tribolato che ha trascorso".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 15/04/2021 8:00
Esclusiva: la Fiorentina pensa alla rivoluzione e torna a corteggiare Juric. Ma Gattuso...
Hellas Verona
Saranno due mesi lunghissimi. Molto lunghi. Perchè Ivan Juric piace e continuerà a piacere a molte squadre. Napoli in testa ma non solo.
La Fiorentina, ad esempio, si sta facendo sotto in maniera sempre più intensa. La società viola pareva aver mollato la presa, ma in realtà è stata solo una manovra diversiva.
Commisso infatti pare sia molto determinato questa volta. A Firenze si cambierà la guida tecnica e si punta anche su Juric. Contatto avvenuto anche l’anno scorso quando però i viola non furono molto convinti. Uno stop and go che non piacque a Juric che alla fine accettò il contratto del Verona.
Situazione diversa oggi: Commisso, scottato dalla precedente esperienza, e affascinato dal campionato dell’Hellas è pronto a pesanti investimenti e a raddoppiare il contratto a Juric, avvicinandosi a quasi tre milioni di euro.
A Firenze, Juric non troverebbe la stessa pressione di Napoli e avrebbe l’opportunità di costruire una squadra nuova quasi totalmente, scegliendo i migliori e avendo voce in capitolo sul mercato.
Ma il calabrese Commisso potrebbe anche dirottarsi su Gattuso, che guarda caso lascerà la panchina del Napoli. Il risiko delle panchine continua…
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
Costanza e qualità, De Zerbi e Juric pronti al salto
Da Glauco Dusso - 14 Aprile 2021
Fonte gazzetta.it
Sassuolo e Verona confermano quanto di buono fatto l’anno scorso, due squadre con un’identità precisa impressa dai loro mister che forse potrebbero allettare piazze più blasonate
La serie A è arrivata alla giornata numero 30, quota utile per fare dei bilanci. Se guardiamo alla casella “squadre rivelazione” rispetto alla stagione precedente i nomi che possiamo fare sono i medesimi e la classifica lo conferma. Sassuolo e Verona, installate nella terra di mezzo della graduatoria italiana, hanno dimostrato che gli anni passati, per quanto riguarda i neroverdi, e l’annata scorsa, per gli scaligeri, non sono state casualità. Artefici di tutto questo sono i signori seduti sulle rispettive panchine, Roberto De Zerbi e Ivan Juric.
A questo punto del torneo un anno fa il Verona si trovava in ottava posizione con un punto in più rispetto a questo campionato dove invece si trova al nono posto. Il Sassuolo era decimo con tre punti in meno, adesso invece è due posizioni più su. Tutto sommato le ottime prestazioni sono state confermate a pieni voti. Da adesso in poi, con una posizione tranquilla, ci si può solo divertire senza troppe pressioni e dare fastidio come sempre a tutti.
Spostando i riflettori sulle panchine è innegabile che il lavoro dei due tecnici sia stato enorme.
De Zerbi è valutabile su più annate, Juric su due stagioni che sono state, però, significative. Quest’ultimo, infatti, ha preso in mano una squadra data per spacciata a inizio anno scorso e l’ha traghettata a una salvezza tranquilla sfiorando anche zone inimmaginabili prima. Entrambi hanno valorizzato il materiale umano che avevano a disposizione plasmando giocatori ai più sconosciuti, giovani di belle speranze che hanno moltiplicato il loro valore e che daranno la possibilità alle rispettive società di progredire in caso di vendita proficua. Stanno fornendo, inoltre, alla nazionale di Mancini pedine importanti per i prossimi impegni ufficiali partendo dall’Europeo di quest’estate. Ragazzi come Locatelli, Berardi, Zaccagni e così via. Un lavoro a tutto tondo insomma che fa bene sia a Sassuolo e Verona sia al sistema calcio italiano tutto.
La domanda che ora ci facciamo è, i due allenatori sono pronti a fare il salto, a fare quello step in più di crescita naturale per chi ambisce al massimo? La risposta è sicuramente sì o perlomeno bisognerebbe farli provare. De Zerbi tra i due sembra il più pronto vista l’esperienza pluriennale a Sassuolo ma anche le belle annate di Benevento (nonostante la retrocessione) e Foggia, grazie al suo gioco “europeo” ormai con un’impronta definita. Per quanto riguarda Juric i due anni a Verona ne hanno certificato le qualità che a Genova sponda rossoblu sembravano appannate. La scuola Gasperini, invece, è servita, un atteggiamento aggressivo che ricorda proprio i nerazzurri bergamaschi i quali stanno diventando una delle realtà più importanti del football del vecchio continente. Bisognerà vedere se il suo stile sarà applicabile anche in altre piazze.
La prossima stagione sarà sicuramente un frullatore per le panchine in serie A. Fiorentina, Roma, Napoli, per dirne qualcuna, sono sull’orlo del cambiamento ma anche dall’estero potrebbero arrivare sirene allettanti per un cambio ambientale totale. Quest’estate ne sapremo sicuramente di più.
Glauco Dusso
FONTE: PassioneDelCalcio.it
10 APRILE 2021
Juric: "Stagione migliore di quella scorsa, Lazio da Champions, serve una grande prestazione"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nella vigilia di Hellas Verona-Lazio, 30a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domenica 11 aprile, alle ore 15, allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Come affronteremo la Lazio, ora che abbiamo centrato il nostro obiettivo? Siamo felici d'aver raggiunto la salvezza con nove giornate di anticipo, è un risultato straordinario. La Lazio arriva da tre vittorie consecutive ed è pienamente in corsa per un posto in Champions, quindi sarà dura. Noi però siamo molto motivati e vogliamo fare una grande prestazione. Chi recupero? Günter sarà a disposizione, ma non partirà dall'inizio, Kalinić in questa settimana ha mostrato dei miglioramenti importanti, Colley ci sarà. Ceccherini oggi si è allenato regolarmente e anche Magnani è a posto. Chi giocherà in difesa? Contro il Cagliari per lunghi tratti abbiamo fatto bene a livello difensivo, per domani deciderò anche a seconda di come vorremo attaccare, se partendo da dietro o più avanti. A parte Günter, comunque, possono giocare tutti, anche in considerazione dei cinque cambi.
Se la gara d'andata è stata la partita più importante di quest'anno per applicazione? Sì, all'Olimpico per lunghi tratti abbiamo visto un Hellas applicato e forte mentalmente, un Hellas disposto a tutto pur di fare risultato. È stata una grande partita non solo per il gioco, ma anche proprio per l'applicazione dei ragazzi.
Se queste due salvezze hanno consolidato la dimensione dell'Hellas in Serie A? Sono stati due grandi risultati per noi e c'è grande soddisfazione per come li abbiamo ottenuti, per il gioco espresso e per la crescita che hanno avuto i nostri giocatori. Queste salvezze sono arrivate in maniera differente l'una dall'altra, sono state entrambe soddisfacenti, ma - per la capacità di superare le difficoltà incontrate - questa stagione è stata migliore della scorsa. Quanto valgono per me, personalmente? Sono due salvezze che metto alla pari con la promozione in Serie A conquistata con il Crotone. L'anno scorso è stato molto bello, questo lo è stato ancora di più anche se più sofferto, un anno in cui ho speso tante energie. In cosa sono migliorato? Nel self control, che ho però perso nelle ultimissime partite, dove è riemerso un eccesso di impulsività. Devo migliorare nell'autocontrollo. Io sono molto critico ma altrettanto autocritico, perché è l'unico modo di migliorare. Se non impari dagli errori, non cresci. Quest'anno credo di aver fatto un salto di qualità rispetto allo scorso, rivedendo alcuni nostri principi per adattarli alle caratteristiche della squadra.
Quanto è importante per noi Veloso? Miguel è un giocatore vero, che ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli, interpreta bene tante situazioni e migliora il nostro gioco in entrambe le fasi. Sin dall'inizio ha avuto un impatto positivo sul nostro Club. È un vero capitano, che ha trasmesso la mia mentalità al resto dello spogliatoio. Io di quello quasi non mi occupo, perché ci sono giocatori come lui che sanno farlo ottimamente e che qui mi hanno dato una grande mano.
Se in qualche partita ho sentito in modo particolare l'assenza del pubblico? Ci sono state alcune partite, anche in trasferta (penso a Bergamo, a Roma contro la Lazio, ma anche in casa contro il Napoli), in cui abbiamo vinto e mi sarebbe piaciuto festeggiare con i nostri tifosi. Siamo una squadra che coinvolge il pubblico e che trasmette adrenalina. Io stesso la provo quando rivedo le nostre partite. Per i giocatori sentire la spinta del pubblico è sempre un grande stimolo. Mi dispiace molto che quest'anno il nostro tifo non ci sia potuto essere.
Se Barák è un giocatore sottovalutato? Non mi sembra sia sottovalutato né da parte nostra, né dei giornali. Abbiamo puntato su di lui dall'inizio e ci ha messo davvero poco a diventare un 'mio uomo'. Basta uno sguardo e capisce subito cosa deve fare. Con lui abbiamo fatto anche un lavoro specifico e ha certamente alzato il suo livello. Mi sembra un giocatore molto apprezzato, sia da noi che da chi lo vede dall'esterno.
Se le ultime partite sono anche un'occasione per fare turn-over? No, giocherà sempre chi starà meglio. Conosco le qualità dei ragazzi e non ho bisogno di provarli. Il mio obiettivo è sempre quello di fare risultato.
Se contro il Cagliari ho avuto le risposte che mi aspettavo dai ragazzi? Sì, decisamente. Da Silvestri a tutti gli altri, è stata una gara interpretata molto bene per concentrazione e per gioco contro una squadra alla ricerca della salvezza e con giocatori fortissimi. Sono arrivate grandi risposte sia di gruppo che individuali, anche da chi è entrato nella ripresa. Anche nei festeggiamenti per i gol e per la vittoria finale si vedeva la tensione che c'era, una tensione positiva che serve ad una squadra per ottenere risultati".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Redazione, 10/04/2021 6:44
Radio Kiss Kiss: A Napoli arriverà Juric
Il direttore di Radio Kiss Kiss Napoli , la radio ufficiale della società ha parlato del futuro allenatore partenopeo."Si fanno tanti nomi per la panchina della squadra azzurra per il post Gattuso, a me risulta ci sia Ivan Juric in pole position a partire dalla prossima stagione agonistica. Il presidente attenziona tanti nomi, quello dell'allenatore del Verona è seguito con insistenza. Alla fine potrebbe arrivare proprio l'attuale tecnico
che tanto bene sta facendo con la squadra scaligera. Ho saputo da fonti certe che il Napoli potrebbe mettere sotto contratto "Ivan Il terribile" per la prossima stagione. Poi come al solito si fanno tanti altri nomi, tra cui quello di Maurizio Sarri, Paulo Fonseca, Inzaghi e gli altri ancora. La certezza delle ultime ore è che il tecnico in pole per sostituire Gattuso è proprio l'attuale allenatore che tanto bene sta facendo con il Verona".
HELLAS VERONA di Redazione, 09/04/2021 17:00
Da Genova: Ferrero ha contattato Juric che ha rifiutato la Sampdoria
Ivan Juric
Un’altra squadra che si iscrive al lotto delle pretendenti per portare Iva Juric sulla propria panchina nella prossima stagione.
Secondo il Secolo XIX, quotidiano di Genova, anche la Sampdoria ha contattato il tecnico del Verona.
Juric avrebbe però rifiutato immediatamente anche per i trascorsi che lo legano profondamente al Genoa.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Juric, l'Hellas e il bivio per il suo futuro: è possibile essere grandi senza una big?
8/4 ALLE 09:30
di LUCA CHIARINI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Chi l'ha detto che un grande allenatore si definisce tale soltanto dopo essersi misurato con grandi palcoscenici, campioni dagli ingaggi stellari e propositi di trionfo ad ogni costo? Si può essere grandi restando "piccoli". Una considerazione che è insieme provocazione e dato di fatto inoppugnabile. Prendiamo Juric, ad esempio: un potenziatore per eccellenza, un moltiplicatore di doti tecnico-atletiche e di nozioni tattiche che ha fatto del Verona il suo piccolo (e grande) capolavoro.
Vien dunque da chiedersi se il biennio gialloblù non possa già assurgerlo allo status di grande allenatore. Perché no, in fondo? Qual è il metro di misura che stabilisce un discrimine tra la portata di un'impresa reiterata come quella dell'Hellas, salvo con abbondante anticipo per il secondo anno consecutivo e contro ogni pronostico, e la vittoria di un trofeo, magari con un organico programmato in ogni sua fattezza per il trionfo finale? La risposta è che non esiste, ma il dubbio che non sia il prestigio del traguardo a definirne il coefficiente di difficoltà è ben fondato.
Ivan Juric è probabilmente uno dei migliori plasmatori di creature - le sue squadre - bistrattate e sottostimate. Che con lui fioriscono, si riscoprono temibili, efficaci e fameliche. La sua grandezza è tutta lì, un conglomerato di attitudine votata a vincere anche il più ostico degli ostacoli, di conoscenze e forza delle idee. Che Verona sia già la sua dimensione ideale, quindi? Un interrogativo che poggia su basi che nulla hanno a che vedere con lo sminuimento del valore di un tecnico che ha già dato saggio delle sue indiscutibili doti.
Non v'è dubbio sul fatto che in una big potrebbe consacrarsi, magari approvvigionando un palmarès ad oggi deserto. Ma lui, come detto, è un miglioratore. Uno che trae godimento da una crescita organica, fatta di lavoro, fatica e sudore. Quasi una vocazione che in altri contesti rischierebbe di essere soggiogata dall'esigenza di anteporre capacità gestionali che non sempre, con il suo carattere forte e impetuoso, ha dimostrato di avere. Ecco allora che respingere le lusinghe (per la seconda estate consecutiva), che di certo lo raggiungeranno, e provare a riconfermarsi (o addirittura migliorarsi) a Verona può essere la carta vincente da calare a questo punto della carriera.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 08/04/2021 14:26
Da Firenze: i rapporti tra Fiorentina e Juric non sono idilliaci. Ecco perchè...
Ivan Juric
Come scrive La Nazione, il quotidiano di Firenze, i rapporti tra Ivan Juric e la Fiorentina non sono più idilliaci. Tutta colpa della trattativa della scorsa stagione quando pareva che il tecnico croato fosse il principale candidato per i viola. Ma diversità di vedute all’interno della società e una scarsa convinzione forse sulle capacità del tecnico veronese, hanno fermato quella trattativa. Un precedente che quasi sicuramente ha segnato il tecnico del Verona che difficilmente accetterà quest’anno un altro corteggiamento.
HELLAS VERONA di Redazione, 07/04/2021 7:13
Juric, un mese e poi la decisione se rimanere a Verona
Ivan Juric
Ancora un mese e poi si saprà se Juric resterà a Verona o accetterà una delle numerose offerte che gli stanno arrivando.
La telenovela non durerà tanto oltre perché sarà lo stesso Setti, forte del contratto che lega il tecnico al Verona, a imporre una scelta che non penalizzi il futuro della società.
Juric che è uomo tutto d’un pezzo lo sa e non protrarrà oltre la decisione che dovrebbe arrivare prima della fine del campionato.
Ovviamente i programmi saranno fondamentali nella scelta. Ancor prima degli acquisti avranno un peso rilevante le cessioni: è su questo terreno che Juric peserà la voglia di Setti di crescere.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
CdV: “Juric-Verona, quando nasce un amore non ci si rinuncia”
Il colleghi del quotidiano scaligero parlano del futuro dell’Uomo di Spalato, il quale ha intanto acquistato casa in centro
di Tommaso Badia Aprile 6, 2021 - 13:30
Juric al Napoli? Secondo i colleghi del Corriere di Verona, alla fine a spuntarla potrebbe essere l’Hellas.
Come infatti riportato sull’edizione odierna del quotidiano, il Verona al momento può contare sulla volontà del tecnico di rispettare il contratto che lo lega all’Hellas fino al 2023, ma anche sulla comunanza di vedute con la società (il segnale lanciato da Setti con l’acquisto di Lasagna è stato molto importante) e sulla grande autonomia di cui il tecnico gode in gialloblù, una possibilità di manovra che difficilmente potrebbe avere in altre piazze.
A questo si aggiunge poi il bel rapporto creatosi tra la famiglia Juric e Verona, come dimostra anche il fatto che il tecnico abbia acquistato casa in centro, un segnale certamente importante per chi svolge la professione di allenatore.
Molto comunque dipenderà da quanto succederà al termine del campionato: la dirigenza gialloblù dovrà permettere all’Uomo di Spalato di presentarsi alla prossima stagione con un gruppo il più consolidato possibile.
Impossibile pensare che nessuno venga ceduto, ma già ridurre i “sacrifici eccellenti” al minimo (Zaccagni e Silvestri?) sarebbe un notevole passo avanti. Se così fosse, la storia d’amore tra l’Hellas e il suo “mago” potrebbe anche continuare, a prescindere dai “ponti d’oro” che le “big” potrebbero costruire per Juric.
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 05/04/2021 9:38
Juric tiene sulla corda Setti: Futuro? Decideró col mio procuratore
Ivan Juric con Magnani
Juric tiene ancora sulla corda Setti. C’è un contratto da rispettare ma ci sono anche programmi da verificare e altre offerte da vagliare. “Non so cosa sarà il mio futuro “ ha detto ai microfoni di Dazn “decideró a fine stagione col mio procuratore “.
Quindi bisogna attendere almeno un altro mese e mezzo per sapere tutta la verità.
FONTE: TGGialloBlu.it
04 APR 2021
SETTI PRETORIANO DEL SISTEMA
Ancora una volta è stato Ivan Juric a metterci la faccia e a esigere rispetto per il Verona, che a leggere in giro sembra ridotto al rango di supermercato. Ridda di voci, retroscena, procuratori che parlano. Tutto, ovviamente, sempre e soltanto in un’unica direzione: quella delle cessioni o degli addii.
Per carità, ci siamo abituati, da provinciale sappiamo che i giocatori forti siamo destinati a perderli. Ma c’è un discorso di forma che poi si fa sostanza, che poi è anche il succo del ragionamento di Juric: non si può dare per scontato che il Verona vende questo o quell’altro, o sia a disposizione dei desiderata di altri club più ricchi. Cioè, si può anche vendere, ma non si deve darlo per scontato già adesso.
Juric ha pure chiesto espressamente che la società si faccia sentire al riguardo. Mi verrebbe da usare un’espressione tipicamente romana (“ciao core”) per dare l’idea di come le aspettative dell’allenatore naufragheranno. Setti da sempre ha scelto il basso profilo politico, decidendo di stare nel mazzo delle carte da gioco. Setti, al contrario di Juric, si adatta, vede un po’ dove tira il vento e si aggrega. Il presidente è un pretoriano del sistema, non un attore protagonista, intelligentemente consapevole dei suoi limiti, conscio che solo così può ricavarci business.
Il Verona con Setti sarà sempre a ruota dei club più potenti, sia nel palazzo quando si discutono i diritti tv, sia in sede di calciomercato. Sono le regole non scritte del sistema, che puoi modificare a tuo piacimento solamente se hai tanti capitali da poter avere peso e voce in capitolo. Altrimenti sempre pretoriano rimarrai.
Insomma, Juric ha ragione, ma rischia di abbaiare alla luna. E il paradosso è che è il primo a saperlo.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
3 APRILE 2021
Juric: "Salvarsi a nove partite dalla fine è qualcosa di straordinario, ma adesso voglio che andiamo oltre i 49 punti dello scorso campionato"
Cagliari - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric rilasciate al termine di Cagliari-Hellas Verona, 29a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Vittoria frutto di una prestazione importante e del giusto atteggiamento con il quale la squadra ha affrontato la partita? In generale, salvarsi a nove giornate dalla fine del campionato per l'Hellas è un risultato straordinario. Merito di un grandissimo gruppo di ragazzi che si è superato, crescendo e migliorando. Salvarsi così per me è fantastico. Abbiamo avuto un piccolo calo di rendimento di recente, e aver dato questa risposta sul campo oggi è importante. Nel finale abbiamo sofferto un po', ma i ragazzi sono stati tutti eccezionali. Se durante la sosta ho lavorato per motivare nuovamente il gruppo? Sapevo di aver chiesto loro veramente tanto in questa stagione e non è sempre facile mantenere il livello così alto. Questa settimana abbiamo continuato a lavorare molto duro e i ragazzi hanno risposto alla grande. Se aver mantenuto la porta inviolata è un altro segnale positivo? Bisogna dire che in altre partite abbiamo subito gol concedendo meno occasioni. Oggi avevamo Lovato reduce dagli impegni con la Nazionale e Magnani che si è allenato con noi solo due giorni. Ci sono mancati alcuni giocatori che avrebbero potuto darci sicurezza, ma ho visto nuovamente un Silvestri protagonista. Mancano nove partite e dobbiamo affrontarle tutte così, con tanta voglia e tanta grinta. Il nostro obiettivo deve essere giocare a questi livelli: solo così potremo divertirci. Quale può essere ora il nostro obiettivo ora che la salvezza è virtualmente raggiunta? Sicuramente migliorare il nostro gioco, ma mi piacerebbe migliorare anche anche il bottino di punti rispetto ai 49 dello scorso campionato. Nonostante le difficoltà che abbiamo avuto quest'anno, vorrei riuscissimo ancora a crescere, tanto a livello individuale quanto di squadra. Salcedo e Lasagna fra le note più positive di oggi? Lasagna ha fatto una bellissima partita e poteva andare in gol già nel primo tempo, quando si è ritagliato lo spazio per effettuare un grande tiro che è finito a lato di poco. Lui dimostra di avere tanta generosità, stiamo parlando di ragazzi che veramente danno tutto e superano i propri limiti. Salcedo ha avuto una leggera flessione fra fine ed inizio anno, ma da un po' di tempo lo vedo più determinato e più maturo. Oggi ha giocato 20 minuti di ottimo livello, in cui ha messo l'avversario in grande difficoltà. Peccato per il palo colpito, ma nelle prossime partite potrà darci una grande mano".
1 APRILE 2021
Juric: "Voglio che diamo il massimo nelle ultime 10 gare: a Cagliari il primo match point salvezza"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Cagliari-Hellas Verona, 29a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma sabato 3 aprile, alle ore 15 alla 'Sardegna Arena' di Cagliari.
"Come affronteremo il Cagliari? Loro hanno a disposizione degli ottimi calciatori e contro di noi giocheranno la partita della vita. Noi però abbiamo a disposizione il primo match point salvezza e quindi siamo motivatissimi. Da dove possono arrivare i maggiori pericoli? Pavoletti mi sembra in gran forma, Joao Pedro è un giocatore di livello, le mezzali si inseriscono molto bene e sono pericolosi anche sui calci da fermo. Dovremo essere concentrati e cercare di vincere il maggior numero possibile di duelli individuali.
Se a Cagliari per noi può iniziare un nuovo campionato? Alla fine mancano dieci partite, che per noi devono essere dieci finali: dobbiamo dare il massimo di noi stessi e cercare di ottenere il massimo da ogni partita. Nelle ultime gare ho notato della stanchezza mentale in alcuni giocatori, ma in questi 18 mesi i ragazzi sono stati eccezionali, anche perché io ho chiesto loro davvero tanto. Il secondo posto dietro Gasperini, nell'assegnazione della Panchina d'Oro, è un premio per quanto di straordinario hanno fatto i miei ragazzi, che hanno dato tutto e sono convinto lo faranno ancora. Non possiamo mollare, dobbiamo avere grande voglia di far bene fino all'ultima giornata. Come far fronte alla stanchezza mentale? Io voglio la mia squadra, voglio che tutti vadano oltre le proprie possibilità. Servirà ricompattarsi e tornare ai nostri livelli, con tutte le caratteristiche che ci hanno contraddistinto in questi 18 mesi.
Se recuperiamo qualcuno per la partita con il Cagliari? Colley ci sarà, non saranno invece disponibili Günter, Vieira, Kalinic e Çetin. Oggi i Nazionali hanno sostenuto il primo allenamento e mi sembra stiano tutti bene. Se Magnani e Dimarco giocheranno a Cagliari? Magnani ha preso una botta il giorno prima della partita contro l'Atalanta e oggi ha fatto il primo allenamento con noi, perché aveva dolore. Valuteremo le sue condizioni nelle prossime ore. Lovato è tornato con grande fiducia dalle partite con la Nazionale Under 21 e anche Dimarco è un'opzione per la difesa, dove abbiamo gli uomini contati anche per via della squalifica di Dawidowicz.
La crescita dei giovani ne favorirà un impiego maggiore nel finale di stagione? Lovato per me sta crescendo bene e ho grande fiducia nel suo potenziale. Arrivando dalla C ha dimostrato di esser forte e di esser migliorato e maturato. Anche Ilic, per esempio, ha fatto più di quello che ci saremmo potuti aspettare da lui. In generale, però, per i giovani è normale avere alti e bassi durante una stagione. Non faccio differenze tra giovani e non giovani, scelgo sempre di far giocare chi sta meglio.
Se in queste due settimane abbiamo lavorato su qualcosa in particolare? Abbiamo lavorato molto sull'attacco e sulla precisione dei passaggi, perché avevamo a disposizione diversi giocatori offensivi. Non ho voluto abbassare il livello e l'intensità degli allenamenti: dobbiamo andare oltre la stanchezza e dare il massimo fino alla fine del campionato.
Se le voci di 'mercato' e qualche dichiarazione inopportuna possono averci disturbato? A me, no: sono concentrato solo sull'Hellas, tanto che non ci dormo la notte. Però chi parla dell'Hellas Verona deve portarci più rispetto. Non mi piace che venga fatto il nostro nome a sproposito o con leggerezza. Quello che ha detto Gasperini per l'Atalanta è lo stesso che dico io per il 'mio' Verona, pur facendo le debite proporzioni. Ma il concetto è lo stesso".
FONTE: HellasVerona.it
L'Arena: "Juric, la tentazione è viola"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Secondo quanto riporta oggi "L'Arena" la Fiorentina ha messo nel mirino Ivan Juric. Il presidente viola Commisso, infatti, avrebbe pronto per lui un progetto triennale con un ingaggio di circa 1,5 milioni a stagione. Sul taccuino del numero gigliato, tuttavia, ci sarebbero anche i nomi di Gennaro Gattuso e Roberto De Zerbi, anche se il tecnico gialloblù pare essere in questo momento in prima fila. L'attuale allenatore dell'Hellas, però, è sotto contratto per altri due stagioni. Il presidente Maurizio Setti, scrive il giornale, cercherà di trattenerlo ma per farlo dovrà sicuramente proporre al tecnico un progetto di crescita, che vada oltre la salvezza, cercando di vendere troppo pezzi "pregiati".
Sezione: Rassegna / Data: Gio 01 aprile 2021 alle 10:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE: TuttoHellasVerona.it
NEWS
Panchina d'oro: vince ancora Gasperini, secondo posto per Juric
30/3 ALLE 20:00
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
Gian Piero Gasperini ha conquistato la panchina d'oro come miglior tecnico della serie A per la stagione 2019/2020. Per il tecnico dell'Atalanta si tratta del secondo successo di fila, dopo quello assegnatogli l'anno precedente. Al secondo posto si è piazzato il tecnico gialloblù Ivan Juric.
In serie B, invece, la panchina d'argento è andata a Filippo Inzaghi, tecnico del Benevento.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 30/03/2021 10:00
La Fiorentina e Commisso ci riprovano: Juric nel mirino
Ivan Juric
La Fiorentina cerca un allenatore per la prossima stagione dopo l'addio di Prandelli e il ritorno (che sembra solo temporaneo) di Iachini. Sono tre i nomi sul taccuino del Ds Pradè: Gattuso, De Zerbi e Juric.
Commisso aveva già tentato la scorsa estate di portare in riva all'Arno il tecnico croato ma Juric aveva scelto di restare a Verona (anche perché non era del tutto convinto del progetto Viola).
"Juric? Ha finito con gli stessi punti di Iachini e nessuno mi assicurava che prendendo lui, non avrei dovuto mandare via lui a metà stagione" aveva detto il presidente americano della Fiorentina a novembre in un'intervista.
HELLAS VERONA di Redazione, 30/03/2021 6:26
E ora il Verona diventa una succursale del Napoli...
La Gazzetta di martedì
Non solo Zaccagni: ma anche Juric e Barak a cui si aggiungerebbe Rrahmani che è già lì da un anno.
Secondo la Gazzetta dello Sport di martedì, il Verona starebbe diventando una specie di succursale del Napoli.
Dopo aver chiuso l’acquisto di Zaccagni per 10 milioni ora Giuntoli, ds dei partenopei starebbe per dare l’assalto anche a Barak e naturalmente a Ivan Juric, il tecnico che ha costruito il miracolo veronese.
Notizie che allarmano i tifosi e che creano un senso di profondo disagio che certamente non fanno bene all’ambiente.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
Zara: “Qualche passaggio a vuoto, ma l’Hellas ripartirà. Juric è destinato ad andarsene”
Le dichiarazioni del noto giornalista sul presente della squadra gialloblù
di Mattia Zupo Marzo 25, 2021 - 14:53
Furio Zara, autore e opinionista alla Domenica Sportiva, ha parlato a L’Arena per commentare il momento dell’Hellas Verona:
“In un torneo così frastagliato dove non puoi transitare da un livello all’altro perché c’è troppa differenza economica tra società, l’Hellas ha trovato la sua dimensione. Un equilibrio che ha saputo dare mister Juric. Adesso sono arrivati dei passaggi a vuoto, però credo che i gialloblù possano ripartire. Salvezza raggiunta, valorizzazione di qualche giocatore e identità del club. Tutti traguardi raggiunti”.
IL FUTURO DI JURIC. “Con un pizzico di fortuna e qualche sforzo in più potrebbe finire davanti all’attrezzatissimo Sassuolo e conquistare un posto di riguardo dietro alle squadre più forti. L’Europa resta, per me, al momento soltanto un sogno. In un calcio così marcato dal denaro e dalla potenza economica prima ancora che dalla tecnica, è difficile fare un salto così in alto. Mi viene da sorridere, Juric in pratica aveva già fatto tutto con la Fiorentina, l’anno scorso. Resta un allenatore con un ottimo mercato. È uno di quei tecnici che riescono a portare un giocatore da sei al sette ed uno che vale sette all’otto. Mi dispiace per i tifosi del Verona ma Juric è destinato ad andarsene. A Firenze credo andrà a Gattuso e a Napoli potrebbe tornare Sarri. Allegri lo vedo in Italia in una delle prime tre, mentre il mister del Verona potrebbe finire al Sassuolo, se De Zerbi andasse via. Il club della famiglia Squinzi ha un’altra potenza economica rispetto al Verona. Ha mercato anche all’estero e attenti pure alla Roma. E tenete conto che i migliori sono fuori. Allegri, Spalletti e Sarri. Almeno due di questi, nella prossima stagione, alleneranno in Italia”.
SINGOLI. [...]
NEWS
Naletilic: “Juric a Verona sta bene. Napoli? Sarebbe pronto”
L’ex agente dell’Uomo di Spalato, raggiunto dai microfoni di CalcioNapoli24 TV, ha parlato del futuro del tecnico
di Tommaso Badia Marzo 24, 2021 - 14:20
«Si capiva già da quando giocava che avrebbe potuto fare una grande carriera da allenatore: secondo me è tra i più bravi della sua generazione, è cresciuto molto sotto tutti i punti di vista. Napoli? Non ne abbiamo mai parlato e Verona si trova bene, altrimenti non avrebbe ottenuto ottimi risultati, ma credo che sarebbe pronto in una situazione così. Resta da vedere come potrebbe riuscire a gestire uno spogliatoio diverso da Verona, ma ha l’intelligenza giusta e sa come deve fare per raggiungere l’obiettivo. Prima o dopo arriverà in un club importante».
Queste le dichiarazioni rilasciate da Marko Naletilic, ex agente di Ivan Juric, ai microfoni di CalcioNapoli24 TV.
FONTE: CalcioHellas.it
23 MAR 2021
AMBIZIONI E FUTURO
Quando il calcio è la tua professione, essere ambiziosi è la normalità. Vuoi crescere, misurarti con avversari più forti, avere ingaggi migliori, puntare a trofei importanti, vincere e avere successo. Quando sei un calciatore sogni la serie A, poi l’Europa, la Nazionale, un top club. Quando arrivi a determinati livelli, puoi anche accorgerti di aver perso qualcosa per strada, di non essere felice nonostante i milioni in banca, la fama, le attenzioni di tutti. Ma se non provi, non lo sai.
Gli allenatori di oggi sono stati quasi tutti ex giocatori di professione. L’ambizione è rimasta nel loro DNA. Vogliono misurarsi con grandi squadre, portare le loro idee in club prestigiosi, puntare a traguardi importanti.
Juric sa che a Verona più di così non potrà ottenere. Anzi, dopo due stagioni memorabili, il rischio di ritrovarsi a lottare per la salvezza con l’acqua alla gola è alto. Sono sicuro che in questo momento l’allenatore croato sia contentissimo di guidare la truppa gialloblù. Sta bene a Verona e non ha intenzione di cambiare. Il problema potrebbe porsi se un grande club bussasse deciso alla sua porta.
Paradossalmente la flessione attuale del Verona, poco gradita a tutti, rischia di avere effetti benefici sul futuro. Alcuni giocatori sono usciti dai radar dei grandi club ed anche Juric ora appare un po’ meno “marziano” rispetto a poco tempo fa. Senza tentazioni sarà più facile rivedere in gialloblù una buona parte del gruppo attuale. E senza troppi stravolgimenti anche l’allenatore non avrà difficoltà a rispettare il suo contratto.
La speranza è che i rumors delle ultime settimane, non siano già diventati proposte serie di ingaggio accompagnati da veri progetti. A quel punto il finale di campionato del Verona non inciderebbe sul futuro dell’allenatore.
Luca Fioravanti
FONTE: Blog.Telenuovo.it
HELLAS VERONA di Redazione, 24/03/2021 13:06
Repubblica: Gasperini dice no al Napoli e "sponsorizza" Juric
Ivan Juric
Il nome di Juric sempre accostato al Napoli. L'edizione di mercoledì di Repubblica svela un altro retroscena su questa trattativa. Scrive il quotidiano: "A Napoli deciderà De Laurentiis: pensa a Juric (Gasperini avrebbe detto di no, caldeggiando la candidatura del suo allievo prediletto) ma continua a riavvicinarsi a Sarri".
HELLAS VERONA di Redazione, 23/03/2021 10:02
La Gazzetta: Setti pronto a liberare Juric se...
L’articolo della Gazzetta dello Sport
Le sirene da Napoli non smettono di cantare. La Gazzetta dello Sport di oggi è convinta che Juric sia ancora la prima scelta di De Laurentiis. E non solo: secondo il quotidiano sportivo, Juric avrebbe un patto con Setti che lo libererebbe in caso di chiamata da parte di una squadra top.
FONTE: TGGialloBlu.it
RASSEGNA STAMPA
Il Mattino: "Napoli, Gattuso non resterà. Per il futuro è Italiano il preferito di De Laurentiis"
23/3 ALLE 08:28
di NICCOLÒ SANTI
Secondo quanto scrive Il Mattino, Rino Gattuso se ne andrà via da Napoli a fine anno a meno che non dovesse arrivare (e non è detto) una proposta davvero convincente per restare. Ma forse andrebbe via lo stesso, il tecnico azzurro è rimasto raggelato dal silenzio del club. Ha capito che il presidente non ha mai contattato altri allenatori per prendere suo posto in questa stagione e De Laurentiis non ha digerito le sue titubanze dopo l'invio del contratto a dicembre o magari ha cambiato idea sul suo gioco. L'eventuale sostituto preferito è Vincenzo Italiano, poi tutti gli altri: Inzaghi, Juric, Fonseca, De Zerbi...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 23/03/2021 7:00
Schira a Supermercato: Juric terza scelta a Napoli. Occhio alla Lazio
Nicoló Schira, esperto di mercato, è intervenuto a Supermercato lunedì sera. “Juric è un allenatore che sta facendo grandi cose a Verona” ha spiegato “ma in questo momento è la terza scelta di De Laurentiis dietro a Spalletti e Italiano. Piuttosto potrebbe piacere alla Lazio se dovesse partire Inzaghi. Ma non è detto che lascerà il Verona dove ha carta bianca“.
FONTE: TGGialloBlu.it
22 MAR 2021
JURIC COME PRANDELLI. AGGRAPPATI ALLE SUE DECISIONI
Lo dico francamente: oramai penso poco al campionato e molto a quel signore che siede sulla nostra panchina. Siamo aggrappati alle sue decisioni, come nel 2000 – un secolo fa – fummo aggrappati a quelle di Cesare Prandelli. Situazioni e tempi diversi, due Verona e contesti differenti, ma c’è una similitudine: oggi come allora molto dipende dall’allenatore e poco può fare la società. Perché quando sei un club medio-piccolo come il Verona e hai un grande tecnico è evidente che i rapporti di forza li tiene quest’ultimo. Era così ieri, è così oggi e sarà così domani.
La differenza, non di poco conto, è che il Verona di Setti è più ricco di quello di Pastorello e Juric ha altri due anni di un contratto milionario. Insomma sarebbe blindato, ma il condizionale è d’obbligo, perché sappiamo che i contratti nel calcio valgono quel che valgono e soprattutto nessuno di noi può entrare nella testa del tecnico di Spalato. Che, corteggiato dal Napoli, è comprensibile possa nutrire ambizioni tecniche che a Verona difficilmente potrebbe coltivare. D’altro canto, come spesso ripete Gianluca Vighini, qui Juric ha tutto: può lavorare in pace, è amato, insomma può esprimere se stesso.
Può bastare? Forse sì, ma non è detto. Ogni allenatore ha dentro di sé una (sana) presunzione: di poter allenare ed esprimere il suo calcio dappertutto, in particolare dove sembra impossibile. Il tifoso pensa: ma Juric sa che a Napoli con De Laurentis sarebbe un casino, chi glielo fa fare? Va invertito il ragionamento: forse Juric lo saprà pure, ma la sua (sana) presunzione (di ogni allenatore e professionista di livello) è che sarà il De Laurentis di turno a non poter fare a meno di lui.
Nel 2000 ci fu molta tristezza nel veder partire Cesare Prandelli, per altro a Venezia, in B, dove due stagioni più in là sarebbe stato esonerato e il Venezia retrocesso. Si ebbe la sensazione di un coito interrotto, di un ciclo bruciato sul più bello. Oggi l’attesa del popolo gialloblu è simile: come allora si attendeva il rinnovo di Cesare, oggi si attende quello di Juric poter proseguire un qualcosa che forse ancora non si è esaurito. La speranza è che oggi il finale sia diverso da ieri.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
19 MARZO 2021
Juric: "Atalanta top team, Gasp il migliore in Serie A, ma dopo il Sassuolo siamo arrabbiati al punto giusto"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Hellas Verona-Atalanta, 28a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domenica 21 marzo, alle ore 12.30 allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Come ripetere la prestazione e magari la vittoria dell'andata a Bergamo? Sappiamo che l'Atalanta è una squadra di altissimo livello, e all'andata secondo me sia noi che loro abbiamo giocato un po' al di sotto delle nostre possibilità. Hanno grande qualità, soprattutto in attacco, quindi per fare risultato dovremo giocare una partita perfetta. Quale può essere la chiave del match? Noi da un paio di mesi a questa parte stiamo bene e abbiamo tanta fame e voglia di fare una grande prestazione. Loro ora sono usciti dalla Champions e vorranno certamente tornarci, quindi giocheranno con grande rabbia. Dovremo rispondere colpo su colpo, senza fare passi indietro: sarà una battaglia, sportivamente parlando.
Io squalificato e Paro al mio posto in panchina? Con Matteo siamo in sintonia perfetta, quindi nessun problema. Lui è un 'secondo' fantastico. Io non lo ero, perché chiedevo troppo. Matteo in tanti aspetti è anche più avanti di me, vede cose che in alcune situazioni io non vedo, quindi penso che la sua strada debba essere questa, cioè rimanere sempre e solo al mio fianco (ride, ndr).
Verona che subisce troppi gol? Per me è cambiato tutto, rispetto al girone d'andata, ma in meglio. Nella prima parte di stagione ci ha aiutati un Silvestri fantastico, mentre ora siamo migliorati come squadra, nel suo complesso, anche in fase difensiva. Ultimamente stiamo facendo degli errori che ci sono costati alcuni punti, ma - analizzando bene le ultime gare - i nostri avversari hanno davvero avuto pochissime occasioni da gol e abbiamo anche subito pochi tiri in porta. Però, certo, dobbiamo stare più attenti ed evitare errori grossolani.
Il rapporto con Gasperini? Io l'ho trovato da giocatore a Crotone e mi ha aperto gli occhi: grazie a lui ho visto un calcio completamente diverso, un calcio totale. Poi siamo cresciuti insieme, perché anche lui evolve sempre, alla ricerca di una crescita personale e professionale. Per me è il migliore in assoluto, perlomeno in Serie A. Il rapporto umano è forte, perché sono stato con lui da giocatore e da 'secondo'. E' una persona che mi ha dato veramente tanto. Essere definito un allievo di Gasperini non è sminuente per me. Anzi, è un vanto enorme, perché lui è un 'top' ed io so di dover ancora migliorare per arrivare al suo livello.
La prestazione contro il Sassuolo? In quella partita abbiamo fatto più del 60% di possesso-palla, dominando in fase difensiva come in fase offensiva. Ho visto tante cose che mi sono piaciute, ma abbiamo perso lo stesso, nonostante un'ottima prestazione. Un aspetto che ci ha lasciato quella giusta dose di rabbia in corpo e di voglia di rivalsa. Sì, siamo ancora incavolati. Nei prossimi mesi vogliamo lavorare sulla mentalità per fare quello scatto che ci può portare ad avere uno spirito ancora più vincente.
Se ho seguito la Primavera e la prestazione di Bruno Amione in Coppa Italia? La Primavera la seguiamo. Amione secondo me è un buonissimo acquisto per il Verona, un ragazzo a posto, che lavora tanto e sta migliorando. Secondo me ci vorrà un po' di tempo, ma potrà essere nel futuro dell'Hellas, lui come anche altri giocatori della nostra Primavera, fra cui ad esempio Cancellieri".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 18/03/2021 14:47
Juric-Gasperini: Ivan non è più solo l'allievo...
Juric e Gasperini
Tema: l'allievo e il maestro. Svolgimento: parlami di Juric (allievo) e Gasperini (il maestro). Domanda: siete sicuri che Juric sia ancora un allievo? Certamente se lo chiedete a lui vi risponderà di sì. Juric considera Gasperini l'uomo che lo ha segnato profondamente nella sua evoluzione calcistica. E Gasperini considera Juric il suo miglior discepolo.
Ma ritenere ancora Juric sempre e soltanto il “discepolo” di Gasperini è assolutamente riduttivo. Juric porta il timbro di quel calcio ma poi l'applicazione di quei principi sono assolutamente personali. Juric è persona di squisita intelligenza che sa cambiare anche in corso d'opera. Non tanto ai principi. A quelli non si transige. Il Verona è una squadra che deve giocare sempre con un ritmo altissimo, sempre proiettata in avanti, creando sempre duelli uno contro uno in ogni zona del campo. Così come l'Atalanta. Ma cambiando gli interpreti cambiano per forza anche le giocate. Il Verona è una squadra tosta fisicamente, ruvida tecnicamente, cosciente dei propri limiti, che cerca sempre di “sporcare” la partita degli avversari. L'Atalanta ha una caratura tecnica molto più elevata, lascia più spazio alla fantasia degli attaccanti, concede molto in fase difensiva.
All'andata un Verona sontuoso resse l'urto dei nerazzurri che nei primi minuti potevano dialgare. Rimase aggrappato all'incontro, fino a che l'Atalanta, complice anche l'impegno di Champions, calò. E il Verona colpì spietatamente. Poi Juric dalla panchina fece miracoli. Come se avesse in mano un joystick e fosse alla playstation, cambiò uomini e moduli e portò a casa una delle più belle vittorie della stagione. In quel momento Juric superò il maestro e forse da quel momento l'etichetta di allievo gli andò un po' più stretta.
FONTE: TGGialloBlu.it
Il Napoli “stringe” per Juric. Setti pensa al suo sostituto: Italiano è già in pole position
Di Cronaca di Verona - 17 Marzo 2021
Il Napoli stringe i tempi per Ivan Juric. De Laurentis se n’è innamorato e vuole portarlo a Napoli a tutti i costi. Juric per ora glissa sull’argomento (“…è troppo presto per pensare al futuro”), ma è chiaro che, dopo aver rinunciato l’estate scorsa a qualche proposta molto interessante (Fiorentina, Torino soprattutto), ora si trova a un bivio. E l’idea di andare in una grande, lo attia parecchio. ADL, dal canto suo, vuole chiudere in fretta la partita. E Juric ha ormai sbaragliato la concorrenza di Sarri (un ex che alla piazza piacerebbe). Alla base, motivi tecnici e pure economici. Anzi, partiamo da questi. Anche il Napoli è alle prese con la crisi e, se non dovesse andare in Champions, dovrebbe ridimensionare di molto le sue prospettive.
Per questo l’idea di affidarsi a un tecnico come Juric piace molto a De Laurentis. Juric, in due anni di Verona, ha compiuto un autentico capolavoro, tecnico ed economico. Piace il suo calcio aggressivo, spettacolare, molto vicino all’Atalanta e piace la sua capacità di valorizzare il capitale umano a sua disposizione. Ecco perchè, adesso, la parola passa a Juric. Il quale, a Napoli, potrebbe ritrovare Rhamani e pure Zaccagni, pedina che piace molto a De Laurentis.
E il Verona che fa? Setti spera ovviamente che Juric scelga di restare, ma sa che stavolta è molto più difficile di un anno fa. E sta pensando a trovare il sostituto, individuato in Vincenzo Italiano, oggi allo Spezia. Italiano è un “piccolo Juric”, nel senso che sta compiendo a sua volta un altro miracolo, dopo aver portato la squadra in A.
Italiano, un ex, tornerebbe di corsa a Verona, per ritrovare una piazza nella quale ha lasciato grandi ricordi.
FONTE: CronacaDiVerona.com
HELLAS VERONA
di Gianluca Vighini , 15/03/2021 10:12
Viaggio nella testa di Ivan Juric: restare a Verona per aprire un ciclo o...
Ivan Juric
Nella testa del generale Ivan ci sono tanti pensieri. Ambiziosi. Come lui stesso ha ammesso: “Voglio sempre alzare l'asticella, non mi accontento mai”. E' un sacro furore che rende l'allenatore del Verona così speciale. Senza quel fuoco non sarebbe Juric, diciamocelo chiaramente. Juric non si può snaturare. Può magari essere meno impulsivo, evitare di rispondere senza contare fino a… quattro, ma non gli si può togliere quell'onestà che lo rende così vero e così amato. Nella testa di Ivan Juric, il mese di maggio si avvicina. E si avvicina anche il momento in cui dovrà guardare in faccia Setti per capire che ne sarà del Verona del domani. In quel preciso momento, proprio allora, non ci dovranno essere perplessità nè zone grigie. Juric e Setti dovranno dirsi tutto (anche quello che non si sono detti a dicembre prima di Natale) per poter continuare il loro matrimonio.
Juric piace, è un allenatore fenomenale nel migliorare squadre e giocatori e questo fantastico Verona è totalmente figlio suo. Di conseguenza il suo lavoro è stato notato anche da quelle squadre che pur spendendo molto più del Verona, ora stanno magari lottando per non retrocedere. Volete che Cairo non si chieda come mai il suo Torino è così deludente? Volete che a Firenze non si siano pentiti per non aver insistito con Juric? Ma soprattutto: dalle parti di Napoli, De Laurentiis è convinto che Juric possa essere il nuovo Sarri. Un'operazione perfetta per ricreare patrimonio spendendo poco. Ovviamente il poco di Napoli non è il poco del Verona. Ma è tutto relativo. Perchè se a Verona ti chiedono di salvarti, a Napoli già se centri l'Europa League è una disfatta. E allora nella testa del generale Ivan questo pensiero ci deve sicuramente essere. Ricordate quando disse che a Genova non c'era chiarezza sugli obiettivi? Partivi per evitare la B, ma poi ti chiedevano di andare in Europa e così la squadra si smarriva e la piazza non si accontentava mai, eterna delusa. Quindi, deve pensare Juric, vado a Napoli dove senz'altro guadagnerò di più, ma dove tutto sarà più difficile e complicato e rischio di ritrovarmi come dopo Crotone, quando lasciai la mia creatura perché al Genoa non potevo dire di no, ma poi mi sono pentito e ho rischiato di bruciarmi. Setti e il Verona mi hanno rilanciato e anche questo è un punto a favore della mia permanenza.
Poi ci sono i programmi: e qui Juric sbatterà i pugni sul tavolo. Fino a quanto Setti è disposto ad alzare questa benedetta asticella? Secondo Juric, poco, troppo poco fino ad oggi. Eppure, come disse Galileo e come dice anche Setti da gennaio almeno, si muove. E lo ha ammesso anche lo stesso Juric. Il Verona si è mosso anche per merito delle spallate di Juric. Setti ha preso Lasagna e ha iniziato a mettere delle basi. il prossimo anno non si riparte da zero. E qualche sacrificio, ben mirato si può pur fare. Prendendo Barak e Di Marco e investendo su Ilic, si potrebbe pure cedere Zaccagni e Silvestri che hanno il contratto che scade nel 2022. Nell'anno in cui il Covid ha comunque pesato molto sulle casse di tutti e anche su quelle del Verona, non è poco.
Inoltre Juric qui gode di stima, fiducia e potere senza confini. Tutta la parte sportiva è “casa sua”, non si muove foglia che Juric non voglia. Lo staff è implementato da uomini di sua fiducia e vicino a sé ha quel Tony D'Amico che ha saputo fino ad oggi limare le asperità e fare da cuscinetto, accompagnando al contempo le sue richieste tecniche nel limite dei mezzi dati da Setti. E dunque tutto questo frulla nella testa di Juric. Che forse una decisione l'ha già presa e non è detto che sia lontano da Verona.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pensieri sparsi. Juric e quel calcio totale come l’Olanda di Cruijff
By Damiano Conati - 14 Marzo 2021
“Stiamo proponendo gioco, aggressione, organizzazione, calcio totale. Siamo cresciuti tantissimo e la squadra mi piace”. Vorrei partire dalle parole di Juric per tirarmi su il morale. Siamo tutti incavolati per i 3 punti persi contro il Sassuolo. Non 1, ma 3, perché senza quelle disattenzioni difensive sul 2-2, il Verona ieri avrebbe vinto.
L’Hellas in queste settimane ha letteralmente dominato contro una neopromossa, il Benevento, e ha messo sotto Genoa, Juve e Sassuolo, formazioni ricchissime economicamente e con giocatori di livello assoluto e contro le quali ha raccolto immeritatamente solo 2 punti. E poi ha perso con dignità contro un Milan che oggi è irraggiungibile per quasi tutti in Italia e non solo. Insomma un Verona che finalmente è lo specchio del suo allenatore. Esattamente come un anno fa di questi tempi.
Ma a differenza di un anno fa, il Verona tra pochi mesi non ripartirà da zero. Al netto di eventuali cessioni, del rinnovo di Veloso e di riscatti obbligatori o molto probabili si ritroverà in estate a affrontare la Serie A con 21 su 28 dei giocatori attualmente in rosa. Abbiamo lasciato fuori da questo elenco Salcedo, Favilli, Ilic, Sturaro, Vieira, Colley e Benassi perché non crediamo che l’anno prossimo siano ancora a Verona, anche se tutto è possibile.
Possono anche arrivare un paio di cessioni, ma ripartire da una ventina dei protagonisti attuali è tutta un’altra musica. Ovvio che l’obiettivo numero uno sarà non perdere il timoniere di questa splendida realtà. Dopodiché, pensare di affrontare una nuova stagione con pochissimi innesti da fare, tra l’altro mirati, fa pensare che questo bellissimo Verona sia solo l’assaggio di quello che potrà essere.
L’anno scorso l’inizio. Quest’anno la conferma e l’assestamento. L’anno prossimo il salto di qualità. Proprio per questo, mai come ora, il pensiero va a D’Amico e Juric, due che hanno costruito dalle ceneri una macchina perfetta che può solo continuare a crescere.
Con queste premesse, il rammarico per l’ingiusta sconfitta di ieri mi passa un po’. Perché so che l’anno prossimo il Sassuolo non vincerà contro il Verona e il calcio totale proposto da Ivan Juric.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
13 MARZO 2021
Juric: "Partita per lunghi tratti dominata, anche il pareggio ci sarebbe andato stretto, peccato per qualche regalo..."
Reggio Emilia - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Sassuolo-Hellas Verona, 27a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Sconfitta immeritata? A mio parere, anche il pareggio ci sarebbe stato stretto. C'è grande dispiacere, perché abbiamo fatto molto meglio del Sassuolo, che è una squadra che mette tutti in difficoltà, ma poi abbiamo fatto dei regali e sbagliato alcune occasioni. Credevo nei tre punti, ma in campo è comunque sceso un grande Hellas. Se il livello delle nostre prestazioni sta comunque continuando a crescere? Oggi siamo stati il solito Hellas degli ultimi mesi: abbiamo fatto la nostra prestazione, con i nostri alti e i nostri bassi. Contro il Milan ci siamo trovati di fronte a una squadra che è di un altro livello, che difende e lotta con grande mentalità: giocare partite del genere non è sicuramente semplice. Se mi aspettavo un atteggiamento così accorto da parte del Sassuolo? Secondo me, noi oggi abbiamo fatto di più e meglio dell'avversario. Specialmente nel secondo tempo, man mano che il tempo scorreva, noi andavamo sempre più forte. Abbiamo dominato la partita, a livello di gioco come anche di pressing e aggressività. Rimane grande rammarico perché anche all'andata e lo scorso anno abbiamo giocato meglio di loro, senza però riuscire a raccogliere quanto avremmo meritato".
12 MARZO 2021
Juric: "Contro il Sassuolo sono sempre state belle partite, ma non abbiamo mai vinto: ci giocheremo le nostre chance"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Sassuolo-Hellas Verona, 27a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domani, sabato 13 marzo, alle ore 15 al 'Mapei Stadium' di Reggio Emilia.
"Gli ultimi precedenti con il Sassuolo? Le ultime tre partite sono state molto belle, intense, però per due volte hanno vinto loro e poi c'è stato un pareggio, quindi aver fatto delle buone prestazioni non è bastato. Il Sassuolo fa un bel calcio e sta migliorando anno dopo anno, anche perché il loro allenatore lavora molto sui dettagli. Noi vogliamo sicuramente fare ancora una buona partita e giocarci le nostre chance.
Le differenze tra me e De Zerbi? Ho tanta stima di Roberto, perché anche in momenti non semplici è stato coerente con la propria idea di calcio. Ha personalità, è ambizioso ed è sempre alla ricerca del miglioramento, apprezzo tanto il suo lavoro. Abbiamo entrambi le idee chiare, di sicuro questo ci accomuna.
Cosa significa per il Verona giocarsi l'ottavo posto con un Club strutturato e ambizioso come il Sassuolo? Loro da diversi anni stanno dimostrando di valere la classifica che occupano. Dobbiamo essere orgogliosi di essere lì con loro in quella posizione, ma guardo al futuro e non voglio che ci sia appagamento: abbiamo altre 12 partite da giocare al massimo delle nostre forze.
Se domani giocherà Dimarco? La squadra ha fatto una serie di partite in cui ha giocato bene, poi contro il Milan c'è stato un lieve calo tecnico. Non so quanti cambi farò rispetto all'ultima gara, ma con Dimarco e Lazovic, che sono due calciatori super affidabili, vado sulle sensazioni del momento e poi decido se farne giocare uno soltanto o entrambi. Se in difesa cambierà qualcosa? Nell'ultima partita abbiamo perso, ma al Milan abbiamo concesso poco complessivamente: i due gol e un'altra occasione. Difensivamente abbiamo retto. Ho diverse opzioni, vedremo chi giocherà.
Se qualcuno ha bisogno di rifiatare? Un calo tecnico non è quasi mai totalmente disgiunto da un calo fisico. Dopo tante partite può mancare un po' di lucidità. Mi viene difficile cambiare, perché nelle ultime partite abbiamo trovato un equilibrio e ci siamo mossi bene: sostituire alcuni calciatori modificherebbe il nostro modo di interpretare la gara. Poi se vedrò un ulteriore calo, ci penserò. Gli infortunati? Sono fuori in tre/quattro e penso di poterli riavere dopo la sosta.
Quanto è difficile mantenere la concentrazione dopo un anno come questo, vissuto in piena emergenza Covid? Noi siamo dei grandi privilegiati, in tutti i sensi. Unico elemento per noi penalizzante è che dobbiamo giocare le partite senza tifosi. Per il resto, possiamo ritenerci fortunati anche in una situazione brutta come questa: siamo controllati ogni due giorni, possiamo fare serenamente il nostro lavoro, continuiamo a guadagnare gli stessi soldi di prima. Sono altre, e sono tante, le persone che in questo periodo passano momenti difficili. Non sarebbe corretto da parte nostra lamentarci. Qualche giornale che negli ultimi giorni ha parlato del mio futuro? È troppo presto per parlare di futuro, non solo del mio. E, sinceramente, in questa settimana non ho letto i giornali. Sono concentrato sul tagliare il traguardo della salvezza il prima possibile e sul provare poi ad andare un po' oltre. Quanto, non so. Lo dirà il campo. Ma dobbiamo e vogliamo essere ambiziosi".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 11/03/2021 10:45
Verona, attento: il Napoli ti vuole portare via Juric
Ivan Juric
Ormai è chiaro: il Napoli punta su Ivan Juric per costruire il dopo Gattuso. Juric è sempre stato un pallino di De Laurentiis, il presidente partenopeo che lo voleva già dopo la scorsa miracolosa stagione. Ne parlò per primo un giornalista informato di mercato e del Napoli come Ivan Zazzaroni che diede addirittura per fatto l'affare. Gattuso doveva essere solo il traghettatore del Napoli nel dopo Ancelotti, Juric l'uomo a cui affidare la ricostruzione. Poi Gattuso fece bene, De Laurentiis si fece convincere a confermarlo, pensò addirittura a un prolungamento di contratto che a Napoli tutti davano per fatto e che in realtà non è mai arrivato.
Perché nella testa del presidente è sempre frullata l'idea di portare Ivan Juric. Certo, assieme ad altre ipotesi, tutte valide: quella di Italiano, in primis, e quella di De Zerbi, più staccata. Ma è il tecnico croato il vero obiettivo. Capace di valorizzare come pochi il patrimonio giocatori (basta vedere le plusvalenze create a Verona), Juric è perfetto per il Napoli low cost che De Laurentiis vuole costruire per il prossimo anno. Un po' come fu Sarri qualche anno fa. Anche in quell'occasione De Laurentiis mise tutte le sue fiches su un tecnico che non aveva curriculum a quel livello ma che aveva fatto miracoli con l'Empoli, così come li ha fatti Juric con il Verona. Sarri valorizzò giocatori come Jorginho, Mertens, Callejon, Zielinski, Koulibaly, fino a renderli di statura internazionale. Una manna per le casse del Napoli.
Juric ha però un contratto triennale con il Verona, un contratto che scadrà a giugno 2023. E quindi se De Laurentiis vorrà Juric, dovrà per forza trattare con Setti. Ma ancora di più avrà valore la volontà dello stesso Juric. Che potrebbe decidere di restare a Verona per costruire quel ciclo che da tempo ha in mente. Per farlo, ha però bisogno che Setti lo accompagni con gli investimenti, cosa di cui, fino a gennaio almeno, si è molto lamentato.
Tutto dunque può succedere e tra un paio di mesi Juric dovrà prendere una decisione dopo aver verificato con il presidente del Verona aspirazioni e programmi. Ma in questo senso pesano le parole del procuratore di Zaccagni che da una parte continua a esporre il suo giocatore nella vetrina napoletana, dall'altra parlando di Juric a Radio Kiss Kiss ha spiegato: “Juric è stato bravo a ritagliargli il ruolo di attaccante, ma lui nasce centrocampista. Ha raggiunto una maturità invidiabile. Se a Napoli arrivasse Juric, per lui sarebbe più semplice. Comunque è pronto per un top club come il Napoli”.
FONTE: TGGialloBlu.it
ALTRE NOTIZIE
Vrenna: "Juric tecnico del Napoli? Si esalterebbe. Potrebbe fare la fortuna degli azzurri"
10/3 ALLE 22:53
di LUCA BARGELLINI
Come ipotesi per il futuro come tecnico del Napoli è emerso il nome di Ivan Juric, attuale allenatore dell’Hellas. Su questa ipotesi si è espresso Gianni Vrenna, presidente del Crotone che ha avuto il croato nella sua prima avventura in panchina: "Gattuso merita e gli faccio un in bocca al lupo. Juric a Napoli si potrebbe esaltare, è un allenatore che può fare la fortuna del Napoli. E’ chiaro che bisognerebbe dargli del tempo. A Napoli poi avete un’altra fortuna, Giuntoli è preparatissimo, lo conosco bene”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 09/03/2021 14:30
Juric, l'uomo che difende il suo fortino. E che si sente sempre più veronese
Ivan Juric (foto Zimbio)
Forse Ivan Juric non se n'è ancora accorto. Ma si sta trasformando. Non è una metamorfosi alla Kafka la sua, ma assomiglia di più a quel tale che va con lo zoppo e impara a zoppicare. Juric sta terribilmente, mostruosamente ma inevitabilmente diventando un veronese.
La città gli piace. Gli piace girare per i vicoli del centro, bere del buon vino rosso, forse gli piace anche la pearà, non è dato a sapere, ma è molto probabile. Ogni tanto va a far volontariato dalle parti di San Zeno, serve addirittura pasti alla mensa dei poveri, lo fa con quella normalità che lo colloca diritto dalle parti dell'Osvaldo che arrivava allo stadio con la sua bici nera.
La durezza di Juric è solo un'apparenza. Dietro c'è un uomo dal sentimento facile, che si colloca tra gli umili del mondo, allenatore per mestiere e vocazione, non divo nè eroe. Non capisce che cosa gliene possa fregare alla gente se a lui piace il metal e dove passa le vacanze di Natale. Allena. E bene. La sua creatura si chiama Hellas Verona, il posto che il destino gli ha riservato. Qui, il generale Ivan ha ritrovato se stesso, dopo aver perso l'amore del Genoa e non di Genova. Cercava un luogo dove fare calcio. L'ha trovato. Lui e Tony e qualche volta il presidente, strapazzato nelle interviste, perchè Ivan vuole vincere, sempre. Tanto. In fretta e a volte non ha pazienza.
Però questa è casa sua, casa mia, come disse all'antipatico Conte che pensava di fare e disfare a piacimento perché allena l'Inter. Così non provate nemmeno a dirgli che il Verona ha sottovalutato il Milan. Si incazzerebbe meno se gli aveste pestato un piede con un tacco sputandogli poi in faccia.
Ivan reagisce, gli si chiude la vena, perché difende il suo fortino, l'Hellas, Verona e i veronesi. Ora chiedetevi se un uomo del genere può tra qualche mese andare ad allenare il Napoli, la Roma, la Fiorentina, tre a caso ma neanche tanto, dove le domande tipo “mi girano le balle”, sono all'ordine del giorno, dove ci sono presidenti che fanno le formazioni, procuratori che comandano, missili che arrivano ad altezza che non si può dire, ma avete capito…
Insomma, quell'uomo lì sta bene qui a Verona e sta bene persino con Setti che ha disperato bisogno di lui e che ne ha capito le asperità, accettando, sebbene con la dovuta prudenza, la richiesta di far crescere il Verona e il business. Il bivio, se Juric ci pensa un attimo, nemmeno esiste. Prima bisogna far grande il Verona. E lui è l'uomo giusto per farlo.
FONTE: TGGialloBlu.it
7 MARZO 2021
Juric: "Grandi meriti e complimenti al Milan, nulla da rimproverare ai miei ragazzi"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Milan 26a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se questa sconfitta, dopo quattro risultati utili, è arrivata principalmente per i meriti del Milan? Sì, bisogna sicuramente riconoscere il merito dei nostri avversari, che oggi hanno fatto meglio di noi e sono stati molto cinici nelle occasioni che hanno creato. Mi sono piaciuti i nostri ultimi 20-30 minuti, nei quali abbiamo creato diverse occasioni per riaprire la partita, ma ci siamo trovati di fronte una squadra forte, con giocatori di grande fisicità e dinamismo. Se abbiamo pagato un po' di stanchezza al nostro terzo impegno in otto giorni? Sicuramente quando non si è al 150% contro squadre come il Milan si fa fatica, ma oggi i ragazzi hanno dato tutto. Se non è andata diversamente, il merito va dato agli avversari. Se sono soddisfatto del contributo dei giocatori subentrati nella ripresa? Oggi tutti i ragazzi entrati nel secondo tempo hanno fatto molto bene. Mi dispiace perché abbiamo avuto le occasioni per riaprire la gara, ma non ho davvero nulla da rimproverare alla mia squadra. Una sconfitta, appena l'ottava in 26 gare, che non influisce sul bilancio di una stagione finora straordinaria? I ragazzi si allenano in modo strepitoso e sono sempre encomiabili, lo dimostra anche lo spirito con cui hanno attaccato nel finale. Siamo vicini al nostro obiettivo, abbiamo voglia di dare qualcosa in più e sicuramente non abbiamo intenzione di mollare".
6 MARZO 2021
Juric: "Sono un estimatore del progetto tecnico del Milan, noi dovremo essere perfetti e continuare ad andare al massimo"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Milan, 26a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domani, domenica 7 marzo, alle ore 15 allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Cosa servirà per fare risultato contro il Milan? A me il progetto tecnico del Milan piace molto e Pioli è bravissimo. Giocano molto bene, occupando spesso l'area di rigore avversaria e sfruttando le loro qualità nel dribbling. I 16 rigori che gli sono stati assegnati? Non è un dato sorprendente, visto che entrano spesso e con facilità nell'area di rigore avversaria. Contro di loro dovremo fare un passo ulteriore in avanti rispetto alle ultime gare: a Benevento abbiamo giocato molto bene, ma abbiamo anche commesso alcuni errori che se ripetuti ci possono costare caro. Dovremo fare la partita perfetta per essere competitivi e sperare che non la facciano anche loro.
Se abbiamo fatto un salto di qualità dal punto di vista della continuità di prestazioni e risultati? Noi nei primi mesi abbiamo attraversato delle difficoltà e i ragazzi sono stati stupendi, ora però le nostre prestazioni sono sicuramente migliorate. A Benevento abbiamo avuto la sensazione di dominare la gara e abbiamo preso consapevolezza dei grandi miglioramenti fatti rispetto alla gara d'andata. Ora però è importante che i ragazzi non si rilassino e rimangano concentrati.
Se Tameze sarà della gara? Dovrebbe esserci, ha avuto solo un affaticamento al polpaccio, successivo ai crampi per i quali ha dovuto uscire anzitempo a Benevento. Oggi ha svolto l'allenamento e la mia intenzione è quella di schierarlo, visto che sta attraversando un momento di forma davvero positivo. Chi giocherà tra Lazovic e Dimarco? Causa infortunio e Covid, Lazovic ha avuto bisogno di un po' di tempo per ritrovare forma e brillantezza, ma non c'erano dubbi sul suo valore. La forza di una squadra è il contributo di ognuno: Dimarco è stato strepitoso e ci ha risolto anche qualche partita, ora però credo sia giusto sfruttare il buon momento di Darko. Chi giocherà in difesa? Penso di confermare gli stessi uomini per permettere loro di affinare ulteriormente la sintonia e i meccanismi.
Lo stop di Vieira? Mi dispiace si sia fatto male durante un riscaldamento pre-partita. Lui è un centrocampista unico nella nostra 'rosa' per caratteristiche e so che può dare tanto alla squadra. Spero di riaverlo a disposizione dopo la sosta.
Se sono soddisfatto delle ultime prestazioni di Faraoni? Nell'ultimo anno e mezzo Faraoni è diventato un giocatore completo: copre l'intera fascia, difende bene e fa anche gol. Gli pesava un po' non aver segnato a inizio stagione, ora però ha fatto due gol nelle ultimissime partite: ha raggiunto un livello molto alto, spero possa continuare così.
Se Zaccagni e Barak hanno bisogno di riposo? Zaccagni lo vedo bene, esplosivo. Barak per come giochiamo è imprescindibile, non abbiamo giocatori che possano sostituirlo nel modo di interpretare la gara. Si integra benissimo con Tameze.
Se possiamo pensare all'Europa? Credo ci sia una differenza importante tra le prime sette squadre del nostro campionato e le altre. Anche se stiamo facendo molto bene, non siamo al loro livello. Per noi la cosa più importante è anzitutto garantirci la salvezza, ma ciò non toglie che ai ragazzi chieda sempre il massimo: possiamo giocarci qualcosa di speciale, se ci riusciremo o meno è un altro discorso. Ma dobbiamo continuare ad andare al massimo.
Se il Milan è ancora in corsa per lo scudetto? Penso proprio di sì. La strada è ancora lunga. Il Milan quest'anno ha dimostrato di essere una squadra forte, bella, dinamica, organizzata. Sì, sono ancora in corsa".
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, è Juric il top player!
marzo 4, 2021
È arrivato tra lo scetticismo generale e senza proclami è riuscito a conquistare tutti. Sul campo e non solo. Poche parole a vanvera e tanta concretezza sul campo per l’allenatore gialloblù. Lui che ha sempre messo davanti il suo calcio alla sua persona. Una filosofia vincente, un modo di operare perfetto per la piazza di Verona. Un allenatore capace di tramutare in oro tutto quello che tocca. La società di Setti l’ha blindato sino al 2023 ed in sede di mercato, sempre più di comune accordo negli ultimi tempi, è riuscita ad operare con intelligenza, portando in riva all’Adige giocatori di indiscusso valore. Via Kumbulla, dentro Ceccherini, saluta Amrabat arriva Tameze, torna all’Atalanta Pessina, si investe su Barak. Ed il risultato finale è rimasto lo stesso. Incredibile ma vero. Arrivati a quota 38 punti, con 13 partite ancora da giocare, il popolo scaligero sogna l’Europa. E lo stesso Juric dopo la netta vittoria di Benevento, ha confermato tutte le ambizioni della tifoseria scaligera. L’unica cosa certa però sino ad oggi, è che questa squadra di partita in partita sta riuscendo sempre più a trovare consensi in giro per lo stivale italiano. L’Hellas Verona non è più una novità ma è tornata ad essere una certezza del calcio italiano. Ed il merito di tutto questo ha un nome ed un cognome: Ivan Juric. Peccato solo che i tifosi veronesi non possano dimostrare, sui gradoni dello stadio Bentegodi, tutto il loro affetto verso questa squadra. Un gruppo capace di ricordare persino le imprese di quello storico guidato da Osvaldo Bagnoli. Intoccabile. Inimitabile. Ma dietro al Mister, dal 1903, c’è solo il tecnico di Spalato.
FONTE: HellasLive.it
4 MARZO 2021
Juric: "Partita quasi perfetta, possiamo pensare di fare qualcosa di speciale: che gioia per Gresele!"
Benevento - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić, rilasciate al termine di Benevento-Hellas Verona, 25a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Che partita è stata? Abbiamo fatto una gara quasi perfetta sotto ogni aspetto. Forse avremmo potuto fare anche qualche gol in più, viste le tante occasioni, ma i ragazzi hanno dato tutto e lo hanno fatto fino alla fine. Abbiamo giocato veramente una bella partita. Se il gol di Lasagna può essere importante per il suo e il nostro morale? Kevin è un ottimo giocatore e un ragazzo splendido, che si allena bene, e sicuramente trovare il gol è importante per lui come per tutti gli attaccanti. Se ci sono margini per poter ambire a posizioni ancora più alte di classifica? Io guardo sempre verso il basso, ma anche verso l'alto. Vogliamo affrontare le partite con il giusto spirito per provare a fare qualcosa di speciale. Se siamo felici per i miglioramenti di Gresele? Certamente. È stato un periodo difficile per tutti, perché la Primavera fa tanti allenamenti con noi e quindi conosciamo benissimo il ragazzo: è splendido, grintoso e gioca con molto cuore. Penso che queste qualità lo abbiano aiutato in un momento così delicato".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA
di Redazione, 02/03/2021 14:20
Pedullà: Juric è molto affezionato al Verona. A Napoli ma solo a certe condizioni
Alfredo Pedullà, esperto di calciomercato, ha parlato anche di Ivan Juric, durante Ne parliamo il lunedì, programma in onda su Canale 8.
“Il Napoli - ha spiegato - farà un nuovo tentativo per Maurizio Sarri in vista della prossima annata calcistica, vedremo quello che accadrà. Non è da escludere nemmeno l'ipotesi Roma. La sensazione è che il futuro di Paulo Fonseca sia lontano dalla capitale. I giallorossi seguono con interesse Sarri. Juric al Napoli? Solo a certe condizioni. Lui fa fatica a lasciare Verona. Vorrebbe comunque delle garanzie dalla società azzurra, ma è chiaro che il mercato dei campani dipenderà molto dal finale di stagione. Con la qualificazione alla prossima Champions League i partenopei potrebbero investire sicuramente di più...”.
FONTE: TGGialloBlu.it
1 MARZO 2021
Juric: "Benevento squadra esperta, sta facendo bene, ma noi possiamo dire la nostra"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Benevento-Hellas Verona, 25a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma dopodomani, mercoledì 3 marzo, alle ore 20.45 allo stadio 'Vigorito' di Benevento.
"Come arriviamo alla sfida contro il Benevento? Ci troveremo davanti una squadra esperta che sta facendo un ottimo campionato, ma come in ogni partita se diamo tutto possiamo dire la nostra. Mi sembra che tutti abbiano recuperato bene dopo l'impegno con la Juventus. All'andata in alcuni momenti abbiamo avuto delle difficoltà, ma offensivamente abbiamo fatto bene. Mi aspetto una partita molto difficile.
Se con una vittoria può chiudersi il discorso salvezza? Abbiamo fatto tanti punti, ma in nessun caso dobbiamo rilassarci. Abbiamo una buona classifica, ma siamo molto concentrati sulle singole partite per continuare a crescere e migliorarci, anche al di là della classifica.
Lazovic e Veloso titolari? Chi è subentrato contro la Juventus ha dato nuova forza alla squadra, ed è una cosa molto positiva per noi che possiamo cominciare a fare delle rotazioni. Manderemo in campo chi sarà nella miglior condizione. Se in difesa ci saranno variazioni? Qualcosa potremmo cambiare. Come sta Ceccherini? Ha recuperato, è tornato ad allenarsi con noi, seppur da poco, e sta facendo bene. Benassi? Lui ancora deve ritrovare con continuità il ritmo dell'allenamento, ma lo considero sicuramente uno del gruppo.
Cosa mi ha soddisfatto meno contro la Juventus? Mi è piaciuto praticamente tutto: applicazione, pressing, gioco. Mi è piaciuto meno che abbiamo regalato alcune palle a inizio gara, anche perché contro squadre come la Juventus rischi di pagare tutti gli errori. Chi giocherà tra Sturaro, Vieira e Tameze? Dovrebbe partire titolare Tameze, che fino ad ora è stato tra i giocatori che ci hanno dato di più, adattandosi anche in più ruoli. Contro la Juventus aveva bisogno di recuperare e credo gli possa esser servito. Di Sturaro sono rimasto contento, ha fatto bene. Può sicuramente migliorare, ma come prima partita possiamo ritenerci soddisfatti.
Se la coppia d'attacco Favilli-Lasagna può essere un'opzione? Giocando con due punte perdiamo alcune caratteristiche che per noi sono importanti. Noi siamo pericolosi quando ci scambiamo le posizioni e non diamo punti di riferimento, quando giochiamo in maniera fluida, insomma.
Barak che parla simpaticamente di scudetto? Era ovviamente una battuta, e in quanto tale è divertente. Lui è un ragazzo intelligente e che gioca bene, adesso sappiamo che è anche simpatico... Con la Juve abbiamo fatto tante cose positive ma abbiamo ancora da migliorare. L'importante sarà lavorare tanto e aver voglia di crescere.
Che Verona immagino per il futuro? In questo momento sono molto concentrato su quello che stiamo facendo. In un anno e mezzo abbiamo fatto cose straordinarie, riuscendo a crescere molto come squadra e come Società".
28 FEBBRAIO 2021
Juric: "Bene, ma un po’ di rimpianto rimane: nel finale pensavo la vincessimo"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric rilasciate al termine di Hellas Verona-Juventus, 24a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se il pari lascia qualche rimpianto? Sì, anche se i ragazzi hanno dato tutto, disputando una grande partita. Su alcuni aspetti possiamo ancora migliorare, ma la sensazione è stata che nel finale avessimo più energie, infatti abbiamo creato diverse occasioni per vincere la partita. Comunque questo rimane un grande pareggio, voglio fare i complimenti ai ragazzi. Se ho pensato potessimo replicare l'impresa dello scorso anno? Potevamo anche ribaltarla, sinceramente: una prestazione di questo tipo contro la Juventus non può che essere accolta con soddisfazione. Se i cambi sono stati decisivi? Tutti quelli che sono stati chiamati in causa sono entrati molto bene. Vieira ha dato un buon contributo, Lazovic è tornato ai livelli dello scorso anno, Veloso ha portato ordine e anche Bessa e Dawidowicz hanno aiutato la squadra. Per noi è molto importante che chi entra dia uno slancio di energia in più. Siamo contenti, questo è un segnale a tutto il gruppo. Cosa penso dei tre risultati utili consecutivi ottenuti contro la Juventus? Bene, ma stavolta sono un po' rammaricato, perché abbiamo davvero sfiorato la vittoria. Stiamo facendo delle buone prestazioni e ora dobbiamo puntare ad avere ancora più continuità a livello di prestazioni. Dobbiamo proseguire su questa strada. Se lo svuotamento dell'infermeria può metterci nelle migliori condizioni per migliorare ulteriormente? Nell'ultimo mese e mezzo abbiamo potuto lavorare come avremmo voluto sin dall'inizio, e anche il livello dell'allenamento è cresciuto molto. Così riusciamo a migliore. Sono curioso anche io di vedere se riusciremo ad alzare ancora l'asticella, e credo che tanto dipenderà anche dai ragazzi".
26 FEBBRAIO 2021
Juric: "Per fare risultato serve un Verona perfetto e una Juve imperfetta, ma giocheremo il nostro calcio come sempre"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Juventus, 24a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domani, sabato 27 febbraio, alle ore 20.45 allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Come si affronta una 'big' come la Juventus? Quando si affrontano squadre come la Juve serve giocare in maniera perfetta e sperare che gli altri non facciano altrettanto. Noi affronteremo la squadra di Pirlo, giocando il nostro calcio e provando a fare la nostra partita, come sempre.
Se si può allenare la malizia dei calciatori, che forse è concausa di alcuni gol subiti nel finale di partita? Difficilmente si può allenare un aspetto come questo. È vero che al termine della partita contro il Genoa ero un po' dispiaciuto, perché abbiamo dominato a lungo e avremmo potuto raccogliere di più in zona gol, ma è anche vero che se l'ultima palla fosse finita sulla testa di un nostro difensore la partita si sarebbe conclusa con una nostra vittoria.
Un paragone tra questa stagione e la scorsa? Sono due annate completamente diverse. Lo scorso anno a questo punto della stagione eravamo già al massimo della nostra espressione calcistica, ora invece molte cose possiamo ancora migliorarle. Ci è mancato il tempo per preparare al meglio la stagione, per curare determinati dettagli, per avere una identità tecnico-tattica più definita.
Se la formazione che affronterà la Juve è già decisa? No, ancora no. Ci sono giocatori che negli ultimi mesi hanno dato tantissimo e ora cominciano a sentire la fatica, come è normale che sia. Inserire nuovi elementi, e mi riferisco a quelli che sono arrivati o che hanno recuperato da poco, non è semplice, ma ci stiamo provando per poter aumentare una sana competizione in seno alla squadra e per avere più scelte.
Se può tornar utile contro la Juve la fisicità di Sturaro o Vieira in mezzo al campo? Sono ottimi giocatori, il loro utilizzo è una valida opzione. Abbiamo bisogno di loro come di tutti.
Se possiamo fare più punti della scarsa stagione? Dipende molto da quanto sapranno crescere i ragazzi. Sicuramente serve anche un po' di fortuna, ma in linea di massima dipenderà dalla crescita dei nostri giocatori.
Lasagna? Kevin è un giocatore 'top', per noi. Giustamente il gol per un attaccante è un fattore importante, però è un giocatore che mi rende felice. A Genova si è creato le occasioni con movimenti intelligenti, ci ha fatto giocare bene. Noi chiediamo a tutti un certo tipo di atteggiamento e di impegno, ma gli errori li tolleriamo in un percorso di crescita.
Se sono sorpreso da Ilić? Non sono sorpreso, perché sin dai primi allenamenti mi ha dato la sensazione di essere intelligente e di aver voglia di lavorare. Per me non ha ancora espresso appieno le sue potenzialità e ha ancora margini di miglioramento, anche in considerazione della sua giovane età. Può però diventare un giocatore forte e completo nel giro di qualche anno, ma - essendo un 2001 - è ancora nella fase iniziale della sua crescita".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA
Marani: Juric e l'Hellas sono un binomio unico
24/02/2021 10:12
Queste le parole del giornalista Matteo Marani (Sky Sport), intervenuto a "Supermercato" in merito all'ultima gara contro il Genoa:
"Contro il Genoa è stata una grande opportunità persa per il Verona. Una gara dominata dal punto di vista del gioco, peccato per quei due errori di Lasagna che potevano tranquillamente indirizzare la gara in un modo sicuramente più tranquillo. Ho visto in ogni caso un bellissimo Verona, ma questa non è una sorpresa ormai. Vedo la squadra come gioca, come si muove in campo. Questa squadra ormai ha un'identità ben precisa, a prescindere dagli interpreti l'intensità non manca mai. Juric nel dopo gara ha difeso Lasagna per gli errori davanti alla porta perchè crede in lui. Se Lasagna si sblocca o chiunque al suo posto, il Verona può arrivare davvero in alto".
"Juric è un allenatore geniale e di grandissimo carisma. Un mister che incide e non poco sulle decisioni della società, anche per quanto riguarda il mercato e lo abbiamo visto. L'abilità di Setti forse, in questo ultimo periodo, è stata quella di tapparsi un po' le orecchie. Ci sono presidenti che a volte sono un po' più invadenti, che dopo certi toni usati dall'allenatore arrivano spesso a uno scontro. La società del Verona non ha mai cercato questo con Juric, anche quando esternava sue richieste evidenti. In questo aspetto penso che il ruolo di mediatore di D'Amico sia stato decisivo. Si è creato quindi un equilibrio quasi perfetto tra allenatore e società, difficilmente ripetibile in altre realtà. Questo aspetto non è da sottovalutare. Secondo me se una società di Serie A che oggi lotta per lo scudetto volesse prendere Juric, dovrebbe in qualche modo pensare anche a rilevarlo insieme proprio a D'Amico".
"Setti potrà avere mille difetti ma Juric al Verona ha avuto carta bianca per lavorare, senza troppe pressioni dalla dirigenza. Sicuramente è importante che il Verona cresca il più possibile e penso che anche Juric ci penserà bene prima di prendere in considerazioni altre richieste, anche se importanti".
FONTE: TGGialloBlu.it
20 FEBBRAIO 2021
Juric: "Dispiaciuto per i ragazzi, grande prestazione, qualche errore di troppo, Lasagna si sbloccherà"
Genova - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Genoa-Hellas Verona, 23a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se c'è rammarico per il risultato finale, dopo la grande prestazione? A me dispiace soprattutto per i ragazzi, che sono sicuramente dispiaciuti di aver giocato una bellissima partita senza esser riusciti a portare a casa la vittoria. Abbiamo affrontato una squadra con una 'rosa' importante, quindi per noi non era assolutamente facile, ma abbiamo fatto molto bene. È andata così, siamo stati sfortunati. Se possiamo ritenerci soddisfatti di aver trovato il sedicesimo risultato utile in 23 partite di campionato? Sì, ma noi vogliamo sempre migliorare. Dobbiamo evitare di commettere errori, perché ultimamente abbiamo regalato dei gol e non va bene, ma sicuramente sotto tanti altri aspetti stiamo migliorando e sono sicuro che cresceremo ancora. Speriamo anche di poter recuperare chi è fuori, perché tanti ragazzi stanno veramente dando tutto quello che hanno. Se sono soddisfatto della prestazione di Lasagna, nonostante non sia ancora arrivato il gol? È un ragazzo da Verona: lavora molto, dà tutto, e a noi questo interessa ancor più del gol. Sono convinto che nel nostro ambiente troverà le sicurezze che gli mancano. Se sabato prossimo contro la Juve riproveremo a compiere l'impresa dello scorso anno? Ci proveremo. Lo scorso anno siamo arrivati a quell'impegno nella nostra forma migliore e in questo momento, nonostante le tante cose positive che stiamo facendo vedere, non siamo ancora a quei livelli. Noi faremo la nostra gara: sappiamo che dovremo mettere in campo una grandissima prestazione per poter ottenere un risultato positivo, e in settimana lavoreremo proprio in questo senso".
16 FEBBRAIO 2021
Juric: "Vittoria di sostanza e qualità, non era facile dopo due sconfitte, Barak autentico 'tuttocampista', Lasagna c’è"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric rilasciate al termine di Hellas Verona-Parma, 22a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se in questa vittoria abbiamo messo sia qualità che sostanza? È stata una prestazione completa. Non era facile riprendersi dopo due prestazioni non positive e dopo un gol subìto nei primi minuti, ma abbiamo fatto una partita 'seria', muovendo bene la palla e creando tante occasioni, con ritmo e pressing. La squadra mi è piaciuta molto e non ha fatto sentire le assenze. Una vittoria tutt'altro che scontata, anche considerate le assenze e la fame di punti-salvezza del Parma? Assolutamente, il Parma ha una 'rosa' importante e contro di loro non è facile giocare. La squadra ha fatto benissimo, considerando anche che alcuni giocatori come Çetin non giocavano da molto tempo: siamo riusciti a fare 95 minuti di ottimo livello. Sono contento che si facciano trovare tutti pronti quando arriva il loro momento. Cosa cambia per il Verona con questa vittoria? Le ultime due sconfitte erano in contraddizione con quanto stavo vedendo in allenamento. Oggi siamo stati bravi e questa vittoria per noi è un grande passo in avanti verso la salvezza. Ci manca poco, dobbiamo continuare così e pensare sempre a migliorarci. Sono contento anche perché i ragazzi hanno tanta 'fame', tanta voglia di dimostrare che possono essere giocatori importanti. La partita di Barak? Ha giocato molto bene. Lui ha una comprensione del gioco favolosa, e a me piace tanto. Sa scegliere il momento giusto per rubar palla, passarla, inserirsi. È un 'tuttocampista', un giocatore completo e un ragazzo fantastico. Lasagna? Ha grandi margini di miglioramento, deve ancora imparare alcune cose, ma si è presentato benissimo, con una voglia matta di andar forte. Gli è mancato solo il gol, ma ha fatto tutto bene".
14 FEBBRAIO 2021
Juric: "Parma avversario pericoloso, gli sta solo girando tutto storto, noi torniamo a badare al sodo"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Parma, 22a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domani, lunedì 15 febbraio, alle ore 20.45 allo stadio 'Bentegodi' di Verona.
"Che difficoltà affronterà l'Hellas domani contro il Parma? Le solite: se non si gioca con attenzione, si rischia contro tutti. Il Parma è una Società che lavora molto bene, gli sta solo girando tutto storto in questo momento. Mi aspetto una partita difficilissima, perché hanno qualità e la differenza di valori tra le squadre in lotta per la salvezza e le altre è davvero minima.
Se Veloso sarà a disposizione? No, ha appena cominciato ad allenarsi con il resto del gruppo. Andrà in panchina, ma non è pronto per giocare dall'inizio. Favilli? Ha lavorato a parte e dalla prossima settimana dovrebbe rientrare in gruppo.
Chi giocherà tra Kalinic e Lasagna? Il secondo, e avrebbe giocato comunque lui dall'inizio, ma mi spiace per Kalinic che ha avuto un problema di natura muscolare e che per questo motivo non sarà della partita. Un vero peccato, perché si stava allenando molto bene. Come possiamo valorizzare al massimo Lasagna? Io la mia idea la ho, e in settimana ci abbiamo lavorato. Mi sembra abbia già fatto buoni passi in avanti in allenamento, poi in partita ovviamente tutto è diverso. Contro l'Udinese c'erano pochi spazi e non era la situazione ideale per lui, ma allenamento dopo allenamento sta mostrando attitudini e qualità molto interessanti.
Se dobbiamo aspettarci sorprese in mediana? Sturaro e Vieira non sono pronti per giocare dall'inizio. Accanto a Tameze può giocare Ilic, che la scorsa settimana quando è subentrato ha fatto bene, ma anche Barak, che però preferisco utilizzare più avanti per avere maggiore compattezza e 'legare' i reparti.
È un momento per il Verona un po' in contraddizione con gli ottimi presupposti favoriti dal buon 'mercato' di gennaio? In tal senso stiamo vivendo una sorta di paradosso: nel girone d'andata ci siamo allenati esclusivamente per fare risultato e ci siamo riusciti, poi abbiamo cominciato a lavorare per migliorare il nostro gioco, riuscendoci anche in parte, mentre nelle ultime due partite non abbiamo fatto bene, laddove invece c'erano i presupposti per migliorare ancora come qualità delle prestazioni. Le partite si possono perdere, ma soprattutto nei primi tempi avremmo dovuto fare meglio. Vogliamo riprendere il nostro cammino e migliorare in ogni aspetto, inserendo al meglio ogni giocatore all'interno del nostro sistema. È tornato il momento di badare al sodo, di essere massimamente concreti.
Cosa non ha funzionato in difesa nelle ultime uscite? A Roma e Udine non ci siamo mossi bene difensivamente e abbiamo commesso alcuni errori di troppo. Stiamo lavorando sulla concentrazione e sul ritrovare la massima determinazione nel non subire gol.
Come lo spogliatoio ha reagito emotivamente al grave incidente occorso a Gresele? È stata davvero una brutta notizia. Noi siamo molto legati alla Primavera, che ci dà spesso una mano e si unisce ai nostri allenamenti. Li conosciamo tutti benissimo, poi Andrea è un ragazzo splendido, gli vogliamo tutti bene ed è pure un bravo giocatore. Ma adesso la cosa più importante è che esca il prima possibile da questa situazione così delicata".
FONTE: HellasVerona.it
CALCIOMERCATO
Napoli caos, c'è Juric ma anche D'Amico...
12/02/2021 14:47
Sempre più caos in casa del Napoli dove Gattuso e De Laurentiis sarebbero ai ferri corti. Proprio De Laurentiis starebbe pensando di cambiare allenatore a fine stagione e la sua attenzione si sarebbe concentrata su Ivan Juric, che già nella scorsa stagione era nel mirino del Napoli. Ma a Napoli in questo momento non c'è solo il problema allenatore. Pare che anche il ds Giuntoli non sia più nelle grazie del presidente dopo le delusioni sia napoletane sia baresi, dove è stato esonerato Romairone, fidato uomo di Giuntoli. Così potrebbe prendere quota un clamoroso ticket che vedrebbe coinvolto non solo Juric ma anche il ds del Verona D'Amico che ha costituito in questi due anni una coppia d'oro nell'Hellas. Ma alla corsa si iscrive anche l'ex capitano del Verona Vincenzo Italiano, impegnato a salvare lo Spezia. Anche lui è un profilo che piace molto a De Laurentiis. Più defilato, invece, De Zerbi, il tecnico del Sassuolo. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Focus allenatori, Juric: blindato dal contratto, felice del mercato. Ma le grandi osservano
9/2 ALLE 18:00
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
La Serie A ha da poco superato il giro di boa e per tanti club è già un primo tempo di bilanci. Di guardare al presente ma anche al futuro: il progetto sta prendendo o perdendo la direzione giusta? Il timoniere scelto in questa stagione, o in corsa, è quello opportuno anche per proseguire una strada insieme? Tuttomercatoweb.com analizza oggi, uno per uno, lo status presente e futuro dei venti allenatori di Serie A.
Come sta andando l'Hellas Verona di Ivan Juric A un passo dall'Europa con un diktat ben preciso: prima la salvezza. Perché Juric e D'Amico, tecnico e direttore sportivo dell'Hellas, protagonisti di un Odi et Amo di ovidiana ispirazione, hanno le idee chiarissime. Ogni volta che son stati fatti voli pindarici, Icaro si è scottato quanto meno le ali. Sicché piedi per terra e que serà serà. Nelle ultime quattro, tre ko, giusto dopo i proclami della piazza. Prima, un ruolino di marcia quasi da Europa. L'Hellas Verona è nono, a debita distanza dalla salvezza, obiettivo che realisticamente non è lontano pure secondo la matematica.
Prospettive future: Juric è tra i tecnici più ambiti d'Italia. Ha rinnovato e dopo le sciabolate sui rinforzi, ma su un ciclo che è dovuto ripartire da zero in pochi giorni, si è dimostrato e pure dichiarato felice dei rinforzi di gennaio. C'era la Fiorentina un anno fa, in molti ritengono che un giorno prenderà il posto di Gasperini, suo maestro e mentore, all'Atalanta. Chissà. Intanto il Verona se lo gode, da capire se riusciranno a resistere entrambi alle inevitabili sirene da parte delle grandi che il manico in campo di questa squadra merita.
Da quanto tempo allena l'Hellas Verona: giugno 2019
Che contratto ha: giugno 2023
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
7 FEBBRAIO 2021
Juric: "Male il primo tempo, bene il secondo, ma abbiamo regalato i due gol"
Udine - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić rilasciate al termine di Udinese-Hellas Verona, 21a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"I gol subiti nel momento migliore del Verona? Sì, vero, ma sui gol abbiamo commesso degli errori che non potevano rimanere impuniti. Bisogna essere realisti e dire che nel primo tempo abbiamo fatto male, perdendo tanti contrasti e arrivando in ritardo sulle 'seconde palle' contro una squadra molto fisica. Nella ripresa, invece, è andata decisamente meglio: abbiamo creato diversi presupposti per andare in gol e abbiamo fatto la nostra partita, giocando bene e conquistando tanti calci piazzati. È stata una gara strana, perché entrambe le squadre hanno avuto una netta differenza di rendimento nelle due frazioni di gioco. Cosa è cambiato per noi all'intervallo? Abbiamo inserito Magnani, il quale ha marcato egregiamente Llorente, che nel primo tempo aveva fatto giocare molto bene la squadra, catalizzando e indirizzando efficacemente tutti i lanci lunghi. Anche Lovato è entrato con il piglio giusto, e con Barak riportato sulla trequarti abbiamo avuto maggiore compattezza e dato meno punti di riferimento agli avversari. Siamo tornati a giocare come sapevamo. Se Kalinic e Lasagna hanno ancora bisogno di tempo per trovare la giusta sintonia? Dovrò esser bravo anche io nel capire come armonizzare le loro caratteristiche. Volevo provarli insieme da subito, purtroppo non è andata come avrei voluto. Con Lasagna lavoreremo affinché possa diventare un giocatore completo, aggiungendo altre qualità alla sua velocità e alla ricerca della profondità. La prossima con il Parma? Bisogna affrontare ogni impegno con concentrazione e umiltà. Tutte le squadre sono molto competitive nel nostro campionato, che rispetto a due mesi fa è cambiato completamente. Bisogna tornare a far punti e anche gol. Dovremo giocare bene a calcio e essere soprattutto una squadra cinica".
5 FEBBRAIO 2021
Juric: "Udinese tosta e in salute, fiducioso perché adesso ho una squadra all’altezza"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Udinese-Hellas Verona, 21a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma dopodomani, domenica 7 febbraio, alle ore 15 alla 'Dacia Arena' di Udine.
"Che partita mi aspetto con l'Udinese? Una gara tosta. Lo scorso anno meritavamo di più in entrambe le partite, quest'anno invece - all'andata - abbiamo raccolto il bottino pieno nonostante le molte assenze. L'Udinese arriva da diversi risultati utili e da una vittoria convincente, subisce gol raramente ed è ben organizzata tatticamente. Sarà una partita difficile, nella quale dovremo essere molto bravi. Come si affronta una coppia d'attacco inedita come quella che dovrebbe schierare l'Udinese? Le caratteristiche sono abbastanza chiare: Deulofeu è forte nell'uno contro uno, ha velocità e tecnica, mentre Llorente è tosto e tiene bene la palla. Vedremo se e come giocheranno insieme: noi ci adatteremo di conseguenza.
Come arriviamo alla gara? Non potremo disporre di Ceccherini per infortunio, ma arriviamo da una buona settimana di allenamenti. Quanto è importante ritrovare Magnani dopo la squalifica? Io in lui credo tantissimo: riesce a fare cose veramente fantastiche, da top player. Deve invece ancora lavorare su concentrazione e attenzione. Lazovic? Ha fatto bene all'Olimpico, ha disputato una buona gara. In generale, contro una squadra forte come la Roma, che ha preparato la partita su di noi e sulle nostre caratteristiche, a parte quei 10 minuti, abbiamo fatto bene. Bessa? È un giocatore che conosco, si sta inserendo efficacemente e sta lavorando con molta serenità e concentrazione. Lo vedo felice di essere qui con noi, sicuramente sarà molto utile in questa seconda parte di campionato.
Se stiamo lavorando per migliorare il nostro gioco? Per qualche tempo siamo stati in una situazione complicata dal punto di vista delle assenze, nella quale non era semplice lavorare sul gioco, e in quel periodo la squadra è stata splendida nel centrare comunque degli ottimi risultati. Da un mese a questa parte, invece, i miglioramenti nel gioco iniziano a vedersi.
Che 'rosa' ha adesso il Verona? Io sono molto soddisfatto della nostra crescita in questo anno e mezzo, anche l'acquisto di Lasagna è un segnale forte in questo senso da parte del Presidente. Il nostro obiettivo, comunque, rimane la salvezza, ma siamo arrivati ad avere una rosa all'altezza per lottare contro tutti. Se il Verona ha fatto un passo avanti importante come crescita complessiva? Sono molto ottimista. Dipenderà anche da noi, giocatori e staff intendo, come proseguirà la nostra crescita, ma abbiamo i mezzi giusti per poter fare molto bene. Per me, questo può essere un nuovo inizio.
Come ho trovato Lasagna? In questi dieci giorno ho visto che ha grandi margini di miglioramento nella partecipazione al gioco, perché oltre alla velocità ha anche una buonissima tecnica. Può giocare sia da solo che con Kalinic. Cosa penso del rendimento di Kalinic sin qui? Lui è un giocatore fenomenale, molto abile nei tagli e nei movimenti. Da quello che vedo in allenamento può diventare un giocatore determinante, e lui sta lavorando molto bene per riuscirci".
FONTE: HellasVerona.it
MERCATO - Schira: "Napoli, l'accordo con il Verona per Zaccagni non è lontano"
03.02.2021 15:00 di Napoli Magazine
Ad ‘Arena Maradona’ su Radio Crc è intervenuto Nicolà Schira, giornalista esperto di calciomercato. “Penso che Gattuso resti sino a fine stagione, non credo, però, in una riconferma per l’anno prossimo. A De Laurentiis piacciono molto Juric e Italiano. Diciamo che per il futuro il presidente sta cercando un tecnico alla ‘Gasperini’”. A Napoli Giuntoli ha fatto bene”. Per quanto riguarda, invece, il discorso Zaccagni per il Napoli, secondo Schira “L’accordo col Verona non è lontano. Però adesso bisognerà capire se il centrocampista farà al caso anche del prossimo allenatore che siederà sulla panchina del Napoli”.
FONTE: NapoliMagazine.com
1 FEBBRAIO 2021
Juric: "Quindici minuti di black out pagati a caro prezzo: nessun dramma e guardiamo avanti"
Roma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić rilasciate al termine di Roma-Hellas Verona, 20a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se la partita è stata segnata dai tre gol subiti in sei minuti? Sì. Abbiamo iniziato molto bene la partita, non concedendo occasioni alla Roma. Poi però, sul primo calcio d'angolo a sfavore, con un saltatore come Dawidowicz che era momentaneamente fuori dal terreno di gioco, abbiamo preso gol, e nei 7-8 minuti successivi non abbiamo fatto bene. Quando si affrontano squadre come la Roma bisogna essere al meglio, altrimenti si fa fatica. Se abbiamo incontrato una grande squadra? Spesso quest'anno abbiamo messo in difficoltà avversarie molto forti come la Roma, oggi invece non ci è riuscito e dobbiamo accettarlo. Ci sta di perdere, ma avremmo dovuto essere più concentrati nella fase di gara in cui abbiamo subito i gol. Se mi è piaciuto Lasagna all'esordio? Quando è entrato ha dato vivacità alla nostra manovra offensiva. Kevin deve inserirsi con tranquillità, sicuramente farà bene. Se è importante in questo momento guardare subito alla prossima partita contro l'Udinese? Anche l'Udinese ha in ‘rosa’ diversi giocatori molto importanti, quindi come sempre sarà una gara dura per noi, ma se saremo tosti e se avremo il giusto atteggiamento potremo sicuramente giocarcela. La partita di oggi ci può servire di lezione, ora però vogliamo ripartire con il piede giusto".
29 GENNAIO 2021
Juric: "Roma in crisi? Non scherziamo, è davanti alla Juve: per noi sarà durissima"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Roma-Hellas Verona, 20a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma dopodomani, domenica 31 gennaio, alle ore 20.45 allo stadio 'Olimpico'.
"Se affronteremo una Roma in difficoltà? Non scherziamo. La Roma è terza davanti a Napoli, Atalanta, Lazio e Juve. Non possiamo certo parlare di una squadra in difficoltà. Hanno tanti giocatori talentuosi, e per un certo periodo della stagione hanno giocato il miglior calcio in Italia. Affrontiamo una squadra di primo livello, con grande qualità e freschezza.
Con che spirito ci avviciniamo a questa gara? Noi giochiamo sempre nello stesso modo, non cambieremo il nostro approccio alla gara. Cercheremo di fare il nostro gioco. Lo scorso anno non siamo stati fortunati contro di loro, ma ogni partita ora per noi è un'occasione per continuare a fare punti.
Cosa mi è piaciuto del girone d'andata del Verona? I ragazzi nella prima parte del campionato sono stati fantastici per spirito e abnegazione, mentre poi con il tempo, e recuperando giocatori, siamo riusciti a chiudere molto bene il girone d'andata. Ora vedremo dove potremo arrivare.
Cosa porta Lasagna? Ci può dare tanto. Per me lui è un attaccante veloce, che ha la giusta tecnica per poter dare anche un apporto importante alla manovra. Può giocare sia da solo in avanti che con Kalinic, mentre non lo vedo sulla trequarti. Se può debuttare da titolare già contro la Roma? Sì, giocherà uno fra lui e Kalinic. Fisicamente sta bene, ha sempre giocato, quindi può partire dal primo minuto.
Che effetto mi fanno i tanti complimenti che sto ricevendo? Sono molto soddisfatto di come stiamo lavorando a livello di staff, e lo dico senza falsa modestia. Stiamo facendo un ottimo lavoro. Però conosco il calcio e so che i giudizi in questo ambiente cambiano molto in fretta, quindi dobbiamo stare attenti e non perdere mai la concentrazione. C'è tanto da lavorare, io e il mio staff siamo unicamente concentrati a fare bene qui, cioè a fare bene a Verona e col Verona.
Se sono soddisfatto di questo mercato? Progressivamente abbiamo iniziato a investire su giocatori di proprietà, come ad esempio Lasagna. Altrettanto importante il fatto di poter contare su uno zoccolo duro di ragazzi di qualità e di esperienza costruito in questo anno e mezzo di lavoro.
La scelta di Sturaro? Abbiamo voluto puntare su un giocatore che potrà diventare molto importante per noi. Sapevamo che non sarebbe stato subito a disposizione, ma meglio lui di un giocatore meno qualitativo ma già pronto per essere utilizzato.
Se Ilic sta ripagando la fiducia che gli sto dando? Fisicamente è ancora in piena crescita, ma è un giocatore che nel giro di qualche anno può diventare un centrocampista di primo livello e ha tutto per riuscirci.
Se sono felice che finisca il mercato? Il nostro è un ottimo ambiente di lavoro, per cui non ho percepito alcun calo di concentrazione nei ragazzi. Voglio ringraziare Danzi e Di Carmine per quello che ci hanno dato. 'Samu' è uno splendido ragazzo, ha dimostrato di poter giocare in Serie A e ci ha dato tanto. Sono sicuro che continuerà a far bene".
FONTE: HellasVerona.it
Gazzetta dello Sport: "Napoli, se salta Gattuso si punta su Juric"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
La sconfitta di Verona ha fatto malissimo al Napoli e le ombre sul futuro di Rino Gattuso si fanno sempre più fitte. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport il rinnovo del tecnico, che De Laurentiis aveva praticamente annunciato a ottobre, è in bilico e spunta anche il nome di Ivan Juric per la sua possibile sostituzione, con il presidente azzurro che segue molto da vicino l'allenatore che ieri ha ingabbiato il Napoli.
Sezione: Calciomercato / Data: Lun 25 gennaio 2021 alle 13:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
E Setti scopre il vero problema. Mezza serie A è in fila per Juric. Come si fa a tenerlo a Verona?
Di Cronaca di Verona - 25 Gennaio 2021
Il problema adesso si chiama Ivan Juric. Oh, sia chiaro, averne di problemi così. Però, meglio pensarciper tempo ed è quello che Maurizio Setti, presidente dell’Hellas, probabilmente, sta già facendo.
Dopo il 3-1 al Napoli, anche il “mitico” De Laurentiis s’è iscritto al “partito pro Juric”.Nel senso che il rinnovo a Rino Gattuso non è piùcosì sicuro (non solo per il ko di Verona) e De Laurentiis ha fatto chiaramente intendere di apprezzare moltissimo il calcio spregiudicato di Juric, una sorta di “Gasp numero 2”.
Perchè, diciamolo, il Verona ha qualcosa dell’Atalanta, nel modo di essere e di proporsi, nella filosofia di gioco, nel coraggio e nella personalità. E’ chiaro, siamo su livelli tecnici diversi, ma l’impronta è quella ed è la prima cosa che balza all’occhio. Quella che fa innamorare i presidenti. L’ultimo è ADL, dunque e il Napoli è già una sirena fortissima. Per la piazza, la storia, l’aspetto economico.
Ma il Napoli non è l’unico a pensare a Juric, che l’americano Commisso ha segnato sul taccuino da mesi per la sua Fiorentina. Perchè l’idea Prandelli potrebbe attecchire soltanto se la Fiorentina cambiasse decisamente marcia, al di là di qualche risultato che sta ora ottenendo. Ma quando uno pensa a Juric, pensa di replicare nella sua squadra quello che Juric ha fatto al Verona.
Gioco, spettacolo, organizzazione, valorizzazione del capitale, lancio dei giovani. Fate un po’ le proporzioni, esattemente come Gasp all’Atalanta.
Napoli e Fiorentina, dunque. E la Roma? Dove Fonseca sembra più che mai sul filo e dove la proprietà (anche qui americana) ha una gran voglia di voltare pagina. Logico pensare a Juric. Così come ci potrebbe pensare il Torino (se Nicola non dovesse funzionare) o lo stesso Sassuolo, se De Zerbi dovesse a sua volta cedere alle lusinghe di qualche grande.
Tutte le strade portano a Juric, che in due anni di Verona ha stregato l’Italia. A favore di Juric, tra l’altro, gioca un fattore molto importante, cioè quello economico. Perchè se è vero che Napoli, Fiorentina e Roma (ad esempio) possono in teoria pensare anche a tecnici di primissima fascia (Allegri, Sarri, lo stesso Spalletti) è altrettanto chiaro che Juric costerebbe comunque molto meno. Diciamo che Juric potrebbe essere bloccato con un contratto di 2 milioni l’anno. La metà dei big di cui sopra.
Tutto questo, oggi,è anche nella testa di Setti. E dello stesso Juric. Discorso prematuro? Non tanto. Meglio affrontarlo subito, perchè, tempo un mese (massimo…) cominceranno le telefonate “minatorie”. Ammesso che già non siano cominciate…
FONTE: CronacaDiVerona.com
24 GENNAIO 2021
Juric: "Miglior prestazione stagionale, grande gioia, ma che dispiacere non poter festeggiare coi nostri tifosi"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić rilasciate al termine di Hellas Verona-Napoli, 19a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Napoli battuto dal miglior Verona di questa stagione? Assolutamente, sì, anche se abbiamo iniziato la nostra partita con un 'incidente' e nei primi minuti lo abbiamo patito un po'. Ma poi abbiamo fatto una grandissima gara, concedendo poco, creando occasioni da gol e giocando ad alti livelli. È stata veramente una grande partita, una grande vittoria e una grande gioia. Che significato ha aver perso solo con l'Inter tra le 'big'? Forse vuole dire che giochiamo ogni partita alla stessa maniera, a prescindere dall'avversario. Poi si può vincere e perdere contro tutti, ma la mentalità è quella giusta. Il grande dispiacere di quest'oggi è che non ci sia potuto essere il pubblico, perché sarebbe stato meraviglioso poter condividere con loro questa vittoria. Se Dimarco che prima regala un gol e poi dà il 'la' alla rimonta può essere l'emblema dello spirito e della mentalità di questa squadra? Il fatto che si sia ripreso subito dopo aver commesso un errore è importante, significativo, e tutti i ragazzi gli hanno dato una mano, dicendogli di pensare solamente a giocare. Era giusto che si riscattasse con un gol, perché è un ragazzo splendido, che si allena sempre al massimo e rappresenta molto bene i valori e lo spirito dell'Hellas. Se lo meritava. Un bilancio del girone d'andata? Finora il nostro campionato è stato molto duro, perché ci siamo presi alcuni rischi e abbiamo dovuto attraversare dei periodi complicati. Adesso però abbiamo recuperato tanti giocatori e ci siamo anche rinforzati con Bessa e Sturaro. Cercheremo di fare altre partite come quella di oggi, vogliamo migliorarci sempre. Cosa mi aspetto dal girone di ritorno? Anzitutto vorrei che migliorassimo. Siamo al bivio tra l'essere soltanto una squadra 'tosta' e il riuscire a fare un ulteriore passo in avanti sul piano della qualità. Ci sono state partite in cui già abbiamo fatto vedere quel qualcosa in più che possiamo forse raggiungere con più continuità, e oggi ne è stato un esempio lampante. Vogliamo continuare così: tosti e aggressivi, ma anche coraggiosi, propositivi e più consapevoli del nostri mezzi".
FONTE: HellasVerona.it
CALCIO
22/01/2021
Hellas Verona, Ivan Juric durissimo con l'agente di Zaccagni
Tullio Tinti aveva dichiarato che il suo assistito se ne andrà sicuramente in estate. parole, queste, che non sono piaciute al tecnico Ivan Juric.
Durissime le paorle che Ivan Juric rivolge nei confronti dell'agente di Mattia Zaccagni, Tullio Tinti, che settimana scorsa aveva dichiarato che: "Zaccagni lascerà sicuramente l'Hellas Verona in estate. Troverà spazio in una big". Il tecnico dell Hellas Verona ha quindi voluto rispondere a queste affermazioni, considerandole come una manncanza di rispetto gravissima.
Queste le sue parole:
"Non mi piace quando si parla così del Verona, o quando il procuratore parla così di Zaccagni. Per me - dice Juric in conferenza stampa - è una mancanza di rispetto. Non vedo altre squadre che vendono. Quando si parla così non mi piace. Penso che Zaccagni sia troppo intelligente, tutto questo non influirà sul suo rendimento, né sulle mie scelte: sarebbe una cosa di gravità enorme. Poi la società deciderà se venderà o meno, ma un po' di rispetto ci vuole".
FONTE: Sport-Today.it
22 GENNAIO 2021
Juric: “Il Napoli è una grande squadra e ha un attacco formidabile: dovremo giocare la miglior partita della nostra stagione”
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Hellas Verona-Napoli, 19a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma dopodomani, domenica 24 gennaio, alle ore 15 allo stadio 'Bentegodi'.
"Che partita mi aspetto? Il Napoli è una grandissima squadra, con tanti grandi giocatori e con un attacco formidabile: ha segnato 6 gol alla Fiorentina e 4 ad Atalanta e Roma. Noi dovremo fare una grandissima partita per essere competitivi, la migliore della nostra stagione. Dovremo giocare con coraggio e provare a vincerla, perché altrimenti contro una squadra di qualità come quella di Gattuso si rischia di subire tanto.
Se Tameze recupera? Ha fatto tutto l'allenamento con la squadra. Abbiamo fatto bene a non rischiarlo a Bologna, così siamo riusciti a recuperarlo in tempi brevi. In mediana dovrebbe giocare lui.
Chi giocherà in difesa? Vediamo come risponderà Ceccherini, che domani farà il primo allenamento col gruppo. Abbiamo anche Lovato che si sta allenando bene, tutto è ancora da decidere. Se ci sarà Dimarco o Lazovic sulla sinistra? A me Lazovic è piaciuto anche da centrocampista centrale. La scelta sul centravanti? Vedremo domani, abbiamo più opzioni. Favilli non può essere fra queste: ha ripreso questa settimana ad allenarsi con noi e ovviamente è ancora un po' indietro a livello di condizione.
Se possiamo schierare due punte contemporaneamente? In certe partite si può fare, in altre ha meno senso. Tanto dipende dall'avversario, ma anche dallo stato di forma degli attaccanti. Comunque è sicuramente un'opportunità che posso prendere in considerazione.
Quanto può essere importante l'innesto di Sturaro? Manca ancora l'ufficialità, ma credo che ormai ci siamo. Arriva con qualche problemino fisico che lo terrà fuori per una decina di giorni. Ha giocato tre anni alla Juventus, vien da sé che parliamo di un calciatore importante. Se riusciremo in questi sei mesi a fargli ritrovare una certa continuità, avremo certamente a disposizione un giocatore forte.
Se mi hanno dato fastidio alcune recenti dichiarazioni su Zaccagni? Sì, una in particolare, perché l'ho trovata irrispettosa nei confronti del Club. E' un calciatore dell'Hellas Verona. E sarà la Società a decidere se e quando cederlo.
Un bilancio della nostra stagione, sinora? Abbiamo fatto veramente tante belle cose, adesso ci stiamo stabilizzando e vediamo cosa saremo capaci di fare nel girone di ritorno. Il bilancio comunque è sin qui straordinario a livello di punti, anche in considerazione delle difficili condizioni cui abbiamo dovuto far fronte in una stagione anomala e piena di imprevisti".
19 GENNAIO 2021
Ivan Juric eletto miglior allenatore dal Galà del Calcio Triveneto
Verona - La premiazione della ventesima edizione del Galà del Calcio Triveneto - a cura dell'Associazione Italiana Calciatori e dell'Unione Stampa Sportiva Italiana - non si è svolta come da tradizione al Teatro Comunale di Vicenza. Una condizione dettata dal particolare momento, che non ha però scoraggiato gli ideatori e organizzatori di questo prestigioso quanto storico riconoscimento, il quale ogni anno elegge - fra gli altri premi - anche il miglior tecnico delle tre regioni.
I giornalisti dell'USSI hanno votato mister Ivan Juric come miglior allenatore di tutte le squadre professionistiche del Triveneto, relativamente alla stagione scorsa, 2019/20.
L'allenatore croato ha ricevuto il premio, allo Sporting Center 'Paradiso, da Giannantonio Grazioli, Direttore Generale dell'AIC.
16 GENNAIO 2021
Juric: "Il Bologna ha meritato: rimane il rimpianto per aver regalato il gol e non concretizzato tre occasioni importanti"
Bologna - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić rilasciate al termine di Bologna-Hellas Verona, 18a giornata della Serie A TIM
"Se l'1-0 è un risultato giusto? Credo di sì. Abbiamo avuto l'occasione di pareggiare in più occasioni con Lazovic, Kalinic e Di Carmine, ma la sensazione a caldo è che la loro vittoria sia meritata. Ho grande rammarico per la maniera nella quale abbiamo concesso il rigore: abbiamo peccato di concentrazione, sapevamo che avrebbero provato questo tipo di giocate. Quanto è pesata per noi l'assenza di Tameze a centrocampo? Lui ieri sera ha avvertito un fastidio muscolare e così non abbiamo voluto rischiarlo. Speriamo non sia niente di serio, perché perderlo a lungo sarebbe un duro colpo per noi. Per la partita di oggi, ho pensato che Lazovic avesse la giusta esperienza per poterlo sostituire in mezzo al campo. Mi dispiace per Tameze, perché nell'ultimo periodo ha fatto molto bene. Se Bessa può essere un giocatore utile alla causa del Verona? Bessa è un calciatore dell'Hellas e credo che tutti possano dare il proprio contributo con umiltà. È un buon giocatore, cercheremo di fargli recuperare la migliore forma fisica per metterlo nella condizione di poterci aiutare. Se bisogna prendere questa sconfitta con equilibrio, senza buttarsi giù? Ricordiamoci che il Bologna negli ultimi anni ha costruito un progetto fenomenale e una rosa di giocatori giovani e forti. Noi dobbiamo rimanere molto concentrati sul nostro vero obiettivo, che è la salvezza, continuando ad allenarci al massimo e cercando sempre di fare la nostra partita. Ogni gara è molto dura, quindi serve sicuramente non illudersi quando si raccolgono punti e non buttarsi giù quando non ci si riesce".
15 GENNAIO 2021
Juric: "Bologna squadra piena di talenti, sarà un'altra partita dura: restiamo umili, non siamo salvi"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Bologna-Hellas Verona, 18a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domani, sabato 16 gennaio, alle ore 15 allo stadio "Renato Dall'Ara".
"Che partita sarà? Il Bologna è una squadra piena di ottimi talenti. Sarà una gara dura che si giocherà a ritmi alti, come è avvenuto anche lo scorso anno, nel girone di ritorno. Loro sono molto pericolosi in attacco e sono un avversario difficile da affrontare.
Chi recuperiamo? Lazovic e basta. Abbiamo perso Veloso, mentre Vieira è ancora fuori. Purtroppo perdiamo anche Ceccherini, che giocava con un'infiammazione al tendine, stringendo i denti, perché eravamo in emergenza. Spero torni ad allenarsi con noi la prossima settimana.
Se sono sorpreso dei risultati della squadra? Siamo andati molto oltre le mie aspettative, anche visti gli infortuni. Abbiamo fatto tantissimi punti in una situazione non semplice. Ora abbiamo recuperato alcuni giocatori in difesa, mentre siamo contati a centrocampo. Bisogna lavorare bene: i sette punti raccolti nelle ultime tre gare significano tanto perché era un momento importante per noi. Siamo tosti, ma abbiamo ancora margini di miglioramento.
Se possiamo sentire di aver raggiunto la salvezza? Quelle contro Spezia, Torino e Crotone sono state partite sempre in bilico, non abbiamo fatto risultato facilmente. Sono i dettagli a decidere le gare, quindi non possiamo mollare niente e dobbiamo rimanere umili. Bisogna stare attenti e pensare partita per partita.
Se stiamo crescendo dal punto di vista del gioco? Sì. Ci sono momenti in cui la squadra gioca molto bene, come nel primo tempo contro il Crotone. Ma ci sono stati anche momenti meno brillanti, nei quali avremmo potuto fare meglio. Come dico spesso, siamo ancora in fase di costruzione e non posso ancora dire se e quanto questa squadra potrà migliorare. Sono molto soddisfatto per quanto fatto sinora, ma sono anche molto concentrato sul futuro, sul continuare a guardare ai giusti obiettivi, con molto realismo e senza dar spazio a pensieri al momento fantasiosi.
Quanto è stato importante per Kalinic aver ritrovato il gol? Vedremo se gli darà più fiducia, perché per gli attaccanti fare gol ovviamente è importante. Lui ci fa giocare meglio, anche il secondo gol con il Crotone scaturisce da una sua giocata.
Quanto sta crescendo Tameze? Ha giocato a un buon livello nelle ultime partite. Lui si è messo a disposizione giocando in ogni posizione del campo, e questo ci fa capire il livello di disponibilità del ragazzo, che ora ha anche migliorato il suo rendimento.
Lazovic? Ieri ha fatto il primo allenamento con noi e potrebbe anche giocare titolare. Ilic? Domani giocherà ancora. A Crotone mi è piaciuto per come è stato in campo e ha interpretato la gara: non ha perso pallone, ha giocato in maniera semplice, ma efficace, e ha fatto bene anche in fase difensiva. Ha compiuto grandi passi in avanti. Giocheranno lui e Tameze nel mezzo. Cetin? In questo momento chi sta giocando nel suo ruolo sta facendo molto bene. Lui si allena nella maniera giusta, sicuramente avrà le sue occasioni. Amione? E' stato un buon investimento per il futuro di questa società, ha buonissime caratteristiche, ma deve ancora crescere per raggiungere il livello dei suoi compagni di reparto. Ha grandi prospettive".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VOLA IN CLASSIFICA
Juric batte Juric: +7 rispetto all'anno scorso
13/01/2021 12:00
Nonostante le cessioni di prezzi pregiati, ad ogni sessione di calciomercato, il Verona di Juric è sempre lì, a ridosso delle big del calcio italiano che spendono anche 10 volte di più della società di Maurizio Setti.
La squadra del tecnico croato, dopo la vittoria col Crotone, è volata a 27 punti in classifica, occupando saldamente il nono posto. L'anno scorso i gialloblù, con lo stesso numero di partite giocate, erano "solo" a quota 20, un bottino che era già importantissimo e impronosticabile alla vigilia.
Juric batte Juric: +7 punti rispetto all'anno scorso. Il tecnico croato è il Re Mida di questo Hellas e ora aspetta rinforzi dal mercato.
FONTE: TGGialloBlu.it
10 GENNAIO 2021
Juric: "Vittoria che chiude una settimana fantastica, contento per il gol di Kalinic, vietato adesso abbassare la guardia"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić rilasciate al termine di Hellas Verona-Crotone, 17a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se questa è la vittoria più importante del nostro campionato sinora? È una vittoria sicuramente importante, che arriva al termine di una settimana fantastica. Oggi potevamo anche chiudere il primo tempo con un vantaggio più corposo, perché abbiamo fatto veramente bene. Poi nella ripresa abbiamo preso gol al primo tiro, ma non abbiamo subìto particolarmente, nonostante loro abbiano buonissimi giocatori e idee chiare a livello di gioco. Ad onor del vero, siamo anche andati vicino a 'chiuderla' noi con Barak. Penso sia stata una grande vittoria, i ragazzi hanno risposto bene come sempre, sono molto felice per la squadra. Quanto è stato importante che Kalinic abbia trovato il gol? Oggi ha segnato facendo un bel movimento, che avevamo preparato in allenamento. Ha grandi margini di miglioramento a livello fisico, ma a ogni partita mostra di avere qualità importanti e ora deve solo trovare continuità. E anche Di Carmine è entrato molto bene. Se sono soddisfatto del gioco espresso nel primo tempo? Penso che abbiamo fatto benissimo. Già da un mese riusciamo ad allenarci tutti insieme e così riusciamo a crescere e migliorare. Nel primo tempo, oltre i gol, abbiamo sviluppato anche altre azioni molto belle. Se è un dato rilevante avere un punto in più in classifica rispetto a quelli conquistati a fine andata nella scorsa stagione? Sento che stiamo migliorando sotto molti aspetti: in queste ultime partite abbiamo concesso poco o niente ai nostri avversari. In difesa stiamo recuperando quasi tutti gli effettivi e possiamo alternarli con maggiore serenità. Ma abbiamo visto anche a La Spezia e a Torino come in questo campionato basti far calare la concentrazione solo per un attimo per rischiare di fare un passo falso. Il ritorno alla vittoria al 'Bentegodi' dove non si vinceva dal 2 novembre scorso? Senza la spinta del nostro pubblico è tutto un po' diverso, ma sono sicuramente soddisfatto anche di questo dato. Se sentirsi già salvi sarebbe pericoloso? In fondo alla classifica ci sono squadre molto competitive. Il campionato italiano è difficilissimo e non possiamo certamente permetterci di abbassare la guardia. Dobbiamo restare concentrati, continuare a crescere e mantenere saldo il nostro spirito".
8 GENNAIO 2021
Juric: "Il Crotone è un avversario competitivo: sarà la partita più importante del nostro campionato"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Hellas Verona-Crotone, 17a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Cosa significa per me ritrovare il Crotone? Significa tantissimo, perché ci sono stato sia da giocatore che da allenatore, festeggiando alla guida della squadra la prima promozione in A del Club. Il legame che ho con la Società è speciale: sono ancora amico di tutti.
Che partita sarà? Il Crotone ha il suo stile di gioco e non lo cambia a seconda dell'avversario. Sono molto competitivi, anche perché hanno da qualche anno lo stesso allenatore e ormai giocano a memoria. Hanno subìto tanti gol perché affrontano con la stessa impronta di gioco anche le grandi squadre. Credono fermamente nella propria idea di calcio e tutte le squadre del loro livello hanno fatto grande difficoltà contro di loro. Io mi aspetto una partita davvero difficile, importante per loro ma ancor di più per noi: possiamo chiudere al meglio una settimana fantastica e allungare sulle concorrenti per la salvezza. Dobbiamo avere più motivazioni di loro.
Se c'è un mio giocatore che meriterebbe di giocare di più? Io ringrazio sempre tutti i ragazzi perché mi danno una disponibilità assoluta, e questo è un aspetto tutt'altro che scontato. Ci sono ragazzi che fanno anche molto più di quanto io gli chieda e lo hanno dimostrato allenandosi e giocando anche fuori ruolo. Sono queste cose che ci danno una spinta in più. In questo momento credo che ognuno di loro abbia avuto le proprie opportunità e il giusto spazio per mettersi in mostra. Mi spiace forse solo un po' per Rüegg, che fa buonissimi allenamenti, ma Faraoni sta giocando un altro campionato straordinario.
Quanto vale oggi Juric? Non lo so, io sono contento di come stiamo lavorando. E poi, lo sapete: con gli allenatori si cambia idea molto più facilmente che coi giocatori. Dipendiamo dai risultati.
Bessa? È un giocatore dell'Hellas e io devo valutare ogni opportunità. Ha cominciato ad allenarsi con noi ed è un po' indietro di condizione, ma l'importante è che si alleni bene, così potrà avere le sue occasioni.
Se giocherà Ilic? Credo non sia entrato benissimo contro il Torino perché non si era riscaldato a sufficienza, ma poi nel secondo tempo è migliorato, è andato in crescendo. È un serio candidato per giocare domenica.
Kalinic? Non bisogna avere troppa fretta, ha bisogno di lavorare. Ora sta giocando per 50-60 minuti e continuerà così anche nei prossimi incontri. L'idea è quella di alternarlo con Di Carmine, che è entrato bene in partita mercoledì. Così facendo, dovremmo riuscire ad alzare il livello di condizione di entrambi. Kalinic ha fatto vedere cose interessanti anche contro il Torino, anche se con lo Spezia ha obiettivamente fatto meglio. In assoluto, può darci tanto.
Se sto pensando di schierare Barak in mediana? Non abbiamo moltissime opzioni in attacco e a centrocampo, motivo per cui credo che Barak giocherà più avanti, pur confermando che è dotato di un'intelligenza calcistica fuori dal comune, peculiarità che gli permette di poter interpretare più ruoli senza problemi.
Se Günter e Magnani giocheranno assieme dal primo minuto? Vediamo domani come staranno Dawidowicz e Ceccherini, che per noi sono altrettanto importanti. Anche Lovato ha fatto una grande prestazione quando è entrato. Non ho ancora deciso chi partirà titolare".
6 GENNAIO 2021
Juric: "Un po' di rimpianto rimane, abbiamo concesso poco o niente: ancora bravissimi a sopperire all'emergenza"
Torino - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Torino-Hellas Verona, 16a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Un punto importante contro una squadra forte? Dispiace non aver vinto, perché non abbiamo rischiato quasi niente. Siamo andati in vantaggio con un gran gol di Dimarco, che questi colpi ha dimostrato di averli, e secondo me potevamo anche raddoppiare. Purtroppo durante la gara abbiamo perso alcuni giocatori importanti e abbiamo dovuto attuare alcuni accorgimenti in corso d'opera, ma i ragazzi sono stati ancora una volta straordinari. Ora dobbiamo prepararci per un'altra gara molto importante. Se siamo cresciuti dal punto di vista del gioco contro una squadra che ha giocato molto chiusa? Loro ci hanno aspettati e hanno cercato spesso la palla lunga e le ripartenze, noi nel possesso palla abbiamo invece dominato. Nel gioco abbiamo ancora grandi margini di miglioramento, purtroppo non abbiamo avuto tempo quanto avremmo voluto assecondare questa crescita. Se questo settimo risultato utile consecutivo in trasferta è anche un segno di personalità? Noi giochiamo allo stesso modo, sia in casa che fuori, poi a dire io vero la mancanza di pubblico può aiutare a far incidere di meno il fattore campo. Il rientro di Di Carmine? Quando è entrato ha fatto benissimo, con grande energia, ha tenuto la palla e ci ha fatto giocare bene. Averlo recuperato è molto importante per noi. Ora valuteremo le condizioni di Veloso e Dawidowicz: mi auguro di non perdere nessuno. La prossima partita contro il Crotone? Sarà una gara molto importante. Loro giocano a bene a calcio già dalla scorso anno. Se non li affronti con il giusto atteggiamento, rischi di subire. Cercheremo di recuperare al massimo le energie per prepararci al meglio a questa sfida delicata, perché può essere una grandissima occasione per guadagnare punti sulle concorrenti per la salvezza"
5 GENNAIO 2021
Juric: "Domani come a La Spezia, e anche meglio: questo Torino è una squadra forte"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Torino-Hellas Verona, 16a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Che spirito dovremo avere a Torino? Ci vuole la stessa attenzione e la stessa voglia che abbiamo avuto a La Spezia, dove la partita è stata giocata a ritmi alti e con grande intensità da parte di entrambe le formazioni. Il Torino è una squadra di giocatori fortissimi, quindi ci vorrà tutto questo e anche di più.
I cinque punti in più dello scorso anno a questo punto del campionato? Fattore positivo, ma come espressione di gioco quest'anno possiamo ancora migliorare. Siamo in fase di costruzione, non so dove ci potrà portare il nostro percorso. Contro lo Spezia ho visto cose che mi sono piaciute tanto, ma rispetto al contesto generale dello scorso anno siamo ancora un po' indietro.
Il dato che ci vede quale seconda miglior difesa del campionato assieme alla Juve e dietro (di un gol) al Napoli? Nelle prime partite del campionato abbiamo difeso eroicamente, riuscendo a non prendere gol. Nelle ultimissime partite, invece, siamo stati più solidi e abbiamo concesso veramente poco agli avversari. Dobbiamo continuare così. Magnani? Ci voleva un po' di tempo per farlo tornare nella migliore condizione. Il mantenimento dell'ottimo standard delle ultime gare dipenderà da lui.
L'importanza del rientro di Kalinic? Lui è diverso, ha qualcosa in più rispetto agli altri. E lo si vede anche nei dettagli, come lo stop e il tocco di palla. Si nota facilmente che ha giocato in squadre importanti, dove non arrivi per caso. Con lui il nostro gioco offensivo può fare il salto di qualità, ma questo dipenderà anche dal resto della squadra. Spero trovi continuità e possa crescere di condizione il più velocemente possibile. Stesso discorso vale per Di Carmine, che torna a disposizione ma nemmeno lui è nella miglior forma. Però in quel ruolo, adesso, ho due alternative a disposizione.
La crescita di Lazovic? Ha fatto una partita 'vera', a La Spezia. Ha giocato bene in fase difensiva e anche quando si è proposto in avanti. È stato pericoloso. È uscito un po' acciaccato e adesso valuteremo bene le sue condizioni. Lui è un giocatore molto importante per questa squadra.
Se sto lavorando su un maggior apporto in fase di inserimento offensivo dei centrocampisti? Contro lo Spezia, Tameze si è inserito bene sull'assist di Kalinic. Le sue ultime due partite mi sono piaciute molto, ha vinto anche tanti contrasti. L'inserimento è nelle sue corde.
Se uno dei punti di forza della squadra sono le catene laterali, soprattutto quella di sinistra? Per come siamo disposti in campo, la catena di sinistra e quella di destra devono giocare in maniera differente. Per ora è più efficace e incisiva quella di sinistra. Se riusciremo a portare allo stesso livello anche quella di destra, ci divertiremo ancora di più".
FONTE: HellasVerona.it
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Di Gennaro: "Milan ora più forte della Juve. Verona, Juric merita una big"
4/1 ALLE 15:33
di TMWRADIO REDAZIONE @TMW_RADIO
Per parlare dell'ultimo turno di Serie A a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è intervenuto l'ex calciatore e opinionista tv Antonio Di Gennaro [...]
Verona, Juric è pronto per il grande salto?
"Il Verona veniva da un momento difficile, poi ecco la fortuna di prendere un tecnico che insieme al ds ha fatto una squadra che rispetta il suo modo di concepire il calcio. Ha valorizzato il patrimonio di calciatori che ha, facendo grosse plusvalenze. Riesce a fare di necessità virtù. Gli servirebbe un difensore e un attaccante, ma Juric non si tira mai indietro e riesce sempre a valorizzare i suoi ragazzi. Per me può allenare qualsiasi squadra, ma in una big certe cose non le puoi fare ma devi essere bravo a cambiare ed adattarti. Lo vedrei alla Lazio, ma anche in altre come la Fiorentina, con la quale c'erano stati contatti".
[...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
3 GENNAIO 2021
Juric: "Bella vittoria e grande prestazione, importante anche il rientro di Kalinic"
La Spezia - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Spezia-Hellas Verona, 15a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Una bella vittoria? Assolutamente sì, anche perché è stata una gara veramente tosta. Contro di loro non è semplice per nessuno, perché hanno tanta forza fisica, ma siamo stati bravi a rimanere sempre in partita e a concedere poco o niente ai nostri avversari. Le tante occasioni create? Abbiamo preparato bene la partita. Forse dovevamo stare un po' più attenti a non finire in fuorigioco, ma ho visto comunque dei buoni passi in avanti. I ragazzi hanno fatto una grande prestazione. Verona tonico fisicamente, a dimostrazione del buon lavoro svolto durante la pausa? È stata una grande vittoria. La squadra ha retto bene e non era facile, perché lo Spezia ha messo in difficoltà tutti i suoi avversari. Ma abbiamo ancora margini di miglioramento. Kalinic? Ha fatto un solo allenamento con noi, ora gradualmente ritroverà anche il giusto ritmo-partita. Oggi comunque ha già fatto bene, ci ha aiutati e ha fatto vedere cose interessanti. Il gol di Zaccagni? Lui è in fiducia e deve continuare così. Anzi, deve andare ancora più forte, raccogliere quanto seminato durante lo scorso anno, quando è completamente cambiato, e non accontentarsi mai. La prossima partita contro il Torino? Loro sono una grande squadra con ottimi giocatori. Non dimentichiamoci che solo due anni fa sono andati in Europa. Cercheremo di recuperare le energie per affrontarli al meglio, di sicuro faremo qualche cambio".
2 GENNAIO 2021
Juric: "Spezia squadra solida con prospetti interessanti: settimana con tre gare importanti ma non decisive per la salvezza"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Spezia-Hellas Verona, 15a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma domenica 3 gennaio allo stadio 'Picco' di La Spezia.
"Come si arriva alla partita contro lo Spezia? Si tratta di un avversario solido che gioca bene a calcio, con tanti prospetti interessanti. Sarà una partita difficile, lo dimostrano le difficoltà che hanno avuto le squadre che l'hanno già affrontata. Le condizioni generali della squadra? C'era poco tempo per riposare, ma abbiamo fatto una buona settimana, che ci potrà servire nel lavoro svolto anche nei prossimi mesi. Le mie aspettative per il 2021? Intanto dobbiamo ottenere la salvezza in questi cinque mesi, cercando di crescere individualmente e come squadra e migliorando alcuni aspetti su cui abbiamo ancora margine. Cerchiamo di mantenere la nostra identità, che appartiene alla squadra e alla Società. Una identità che fa capo ad una mentalità di sacrificio. Rimane comunque una stagione difficilissima, con diverse problematiche, per questo dovremo mantenere la massima concentrazione, cercando di fare più punti possibili. È il campionato più difficile degli ultimi anni? Per me, come allenatore, assolutamente. Sono stati mesi duri, in cui ogni squadra deve affrontare difficoltà mai viste prima. Sicuramente i ragazzi meritano tanti complimenti per i primi mesi fatti: tutti si sono sacrificati con grande attaccamento al 'gruppo'. E' una mentalità di lavoro che abbiamo nelle corde. Vorrei che riuscissimo a mantenere questo ardore agonistico, andando via via a migliorare tutti gli altri aspetti che ci serviranno a fare punti. Il campo sintetico del 'Picco'? La velocità di palla alcune volte cambia, ma sinceramente non ci siamo fatti condizionare. Dovremo adattarci. La situazione in Croazia? È successo lontano da casa mia, non ho amici e parenti che vivono in quelle zone. Però quando accadono queste cose ti rendi conto che in pochi secondi la gente può perdere tutto: provoca sofferenza, la stessa che ho provato per il terremoto che colpì L'Aquila.
Come sta Kalinic? Ha fatto pochi allenamenti, ma valuteremo in base alle sue condizioni, nelle ultime ore. Salcedo la prima opzione per l'attacco? Eddie ha lavorato nell'ultima settimana soprattutto per recuperare dalle fatiche accumulate nelle quattro partite precedenti, giocate consecutivamente. Le condizioni di Lovato e Dawidowicz? Non avevano niente. Il 'mercato' che si aprirà ufficialmente il 4 gennaio? In questo anno e mezzo il mio modo di comunicare e di lavorare è stato di stimolo alla Società, perché volto alla ricerca di un continuo miglioramento da parte di tutti, ma oggi sento che il mio modo di essere porta tensione e questa è l'ultima cosa che voglio: all'Hellas in questo momento serve serenità, per cui voglio evitare di parlare di ciò che non riguarda la squadra e le questioni per così dire di 'campo'. L'impiego di Lovato? Matteo è un ragazzo che ha grandissime qualità e le deve ancora sviluppare appieno. Quando scelgo chi far giocare, non mi faccio condizionare dall'età: per me sono tutti uguali e scelgo chi - in quel preciso momento - sta meglio. Se per La Spezia c'è un ballottaggio fra Dimarco e Lazovic? Ci sono tre partite in una settimana, e penso ci sia bisogno del miglior Lazovic. È un giocatore che non hanno in molti, perché è in grado di saltare l'uomo e di creare superiorità numerica, come ha dimostrato lo scorso anno. Innegabile però che Dimarco abbia fatto una grandissima crescita, quindi sono due buone scelte. Vieira? Non è ancora recuperato. In questo momento lavora a parte".
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
L'uomo copertina del 2020 - Hellas, ritratto di Ivan Juric
31/12 ALLE 21:50
di LUCA CHIARINI
© foto di Federico De Luca
Finisce oggi l'anno più difficile dell'era moderna. Per l'uomo e pure per lo sport. Un 2020 fatto di sofferenza, di pause, di paure, d'attesa. Un 2020 dove esser stati protagonisti è stato ancora più difficile, per mille e più motivi. Per questo Tuttomercatoweb.com ha deciso di raccontare, squadra per squadra, coi propri corrispondenti sul campo, L'uomo copertina del 2020.
Un premio che, in casa Hellas Verona, consegniamo idealmente nelle mani di Ivan Juric. Principalmente perché è il solo vero elemento di raccordo tra le due stagioni sportive avvicendatesi nell'anno solare, capace di conferire qualche traccia di continuità laddove sembrava impossibile. "Il 2020 è stato un anno magico per me, perché siamo riusciti ad ottenere risultati all'inizio inimmaginabili", ha ammesso di recente il croato. Tradotto: io, con l'aiuto del mio staff e dei giocatori, ho scolpito in tempi record (e con maestria, aggiungiamo noi) un marmo grezzo.
La vittoria a febbraio sulla Juventus segna il climax di un 2020 in cui Juric ha saputo creare le condizioni ideali per favorire il rigoglio dei suoi germogli più iridescenti, come Pessina, Rrahmani, Kumbulla e Amrabat, protagonisti del presente (qualcuno, forse, del futuro) del nostro campionato. Ecco perché l'espressione "vale più di un bomber da quaranta milioni", spesso abusata, assume qui connotati molto più concreti che altrove.
Un carattere impetuoso, che (specie da settembre a questa parte) l'ha portato persino a sconfessare, a modo suo, alcune scelte dell'ultimo mercato estivo. Sempre nell'interesse del suo club, assicura lui, che non ha mai nascosto la volontà di restare a lungo a Verona. Anche perché Juric è questo: prendere o lasciare. L'Hellas ha preso, moltiplicato ingaggio e fiducia per lui a luglio. E non sorprende che voglia continuare a farlo.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
VERONA
29 dicembre 2020 - 10:28
Verona, senti Foschi: “Juric ora, Italiano domani. Se l’Hellas ha 7-8 punti in più lo deve a Ivan”
Le dichiarazioni rilasciate dall’ex dirigente di Palermo e Verona
Cinque giorni e sarà Spezia-Verona.
Diversi sono stati i temi trattati da Rino Foschi, intervistato ai microfoni de ‘L’Arena’ in vista della sfida in programma domenica pomeriggio allo Stadio “Picco”: dalle prestazioni offerte fin qui dagli uomini di Ivan Juric, ad un eventuale approdo di Vincenzo Italiano sulla panchina gialloblù. L’ex dirigente di Verona e Palermo, d’altra parte, non ha dubbi sulle qualità del tecnico dello Spezia, prossimo avversario dei veneti.
“Gasperini e Juric, li ho avuti al Genoa. Sono come fratelli, magari padre e figlio, non so. Eccezionali ma difficili da domare e… Il Verona senza Juric avrebbe almeno 7 o 8 punti in meno. Lui è lavoratore, furbo e bravo. Conosce il calcio e sta facendo bene. La salvezza? I gialloblù ce l’hanno già in tasca. D’Amico e Setti sono stati bravi quando l’hanno preso. Ora però arriva il mercato e si vedrà. A Juric gli hanno venduto quasi tutti, però è arrivata anche gente capace. La filosofia del club è questa. Però sta facendo molto bene. Ivan come concetti, come grinta e come lavora è forte. In più ha valorizzato giocatori per svariati milioni. Vedremo a gennaio”, sono state le sue parole.
ITALIANO – “Ve lo dico ora, se dovesse andar via Juric per naturali ambizioni e dopo che qualche cessione di troppo, almeno così si legge sui giornali, l’allenatore giusto è Vincenzo Italiano [....]
FONTE: MediaGol.it
LA CLASSIFICA
Hellas, con Juric anno solare da 50 punti
26/12/2020 17:20
Un 2020 da incorniciare (parlando di risultati sportivi) per l'Hellas di Ivan Juric che nell’anno solare ha conquistato 50 punti (in 36 gare di campionato).
Il Verona è nono in questa speciale classifica: primo è il Milan (79 punti), seconda l'Inter (73) terza l'Atalanta di Gasperini con 69 punti.
FONTE: TGGialloBlu.it
23 DICEMBRE 2020
Juric: “Calcisticamente il 2020 è stato un anno fantastico, ma non dobbiamo sottovalutare nulla se vogliamo salvarci”
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Inter, 14a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Pur nella sconfitta, Magnani simbolo della generosità ma anche dei margini di crescita di questa squadra? Lui ha tutte le caratteristiche giuste per poter fare bene. Oggi ha fatto una grandissima partita per 80 minuti e sicuramente, con il lavoro, arriverà a poterne fare 95 al meglio, senza cali fisici. In Serie A non ci si può accontentare e noi tutti, come Club, non dobbiamo sottovalutare nulla, se vogliamo salvarci. Altrimenti rischiamo. Cosa mi porto dietro di questo 2020? Questo è stato un anno fantastico sia a livello calcistico che personale. Il Covid ci ha toccati tutti, ma per la mia famiglia è stato un anno felicissimo, anche per come siamo stati accolti a Verona. Devo ringraziare tutta la Società e anche la città, perché qui sono davvero felice. Un messaggio di speranza per il prossimo anno? Tutto quello che stiamo vivendo e che ha cambiato le nostre vite è destinato a passare. Supereremo questo momento. A me è piaciuto il modo in cui il popolo italiano ha saputo reagire a questa situazione, e ormai anch'io mi sento italiano. Andrà progressivamente meglio. È difficile, ma dobbiamo cercare di ritagliarci momenti di allegria e di gioia, vivendo e pensando con ottimismo. A Verona, lo sanno fanno, perché qui la gente ha spirito e auguro ai veronesi di tornare presto ad uscire e divertirsi".
22 DICEMBRE 2020
Juric: "L'Inter è la miglior squadra e Conte è il miglior allenatore del campionato: ma non lasceremo nulla di intentato"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Inter, 14a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se il 2020 è stato il mio miglior anno da allenatore? È stato sicuramente un anno magico, come anche quello a Crotone. Come allora, siamo riusciti ad andare oltre ogni previsione.
Come valuto l'Inter? Sono la squadra più forte e hanno l'allenatore migliore del campionato. I nerazzurri sono certamente dei serissimi candidati alla vittoria dello scudetto. Hanno un gioco molto codificato e stanno cercando di inserire i giocatori ideali per le idee dell'allenatore. Come si fermano? Con la partita della vita, sperando magari che loro non siano al massimo. Non potremo sbagliare niente, ma al contempo non lasceremo nulla di intentato.
Chi può giocare al centro della difesa per contenere Lukaku? Sia Günter che Magnani hanno fatto bene contro la Fiorentina, giocando con concentrazione. Poi c'è anche Lovato che può fare quel ruolo. Rüegg? È entrato molto bene nell'ultima gara, dandoci grande slancio. Ha dovuto trascorrere un periodo di adattamento al nostro calcio, ma si allena bene già da un po'. Può giocare anche dall'inizio, seppure abbia ancora qualcosa da imparare a livello tattico.
Chi giocherà in attacco? Mancando anche Baràk, difficilmente ci sarà Tameze nella posizione di 'falso nove'. Salcedo ha fatto bene ultimamente, poi a Firenze era molto stanco. E devo stare attento anche a Zaccagni da questo punto di vista, perché nell'ultimo periodo ha dato tanto e fare quattro partite in dieci giorni non è facile per nessuno. Yeboah? È un ragazzo molto veloce, ma ha ancora tanto da imparare. Ha caratteristiche importanti, è una punta centrale e quando è entrato al Franchi ha fatto il suo. Potrebbe entrare a gara in corso anche domani.
Lazovic sulla trequarti? È un'opzione. Dimarco sta facendo bene in entrambe le fasi, mentre dare più libertà a Lazovic in questa fase può essere l'idea giusta. Noi sappiamo quanto vale. Dawidowicz in mediana? No. Chi rifiaterà? In difesa abbiamo fatto benissimo sabato, non concedendo praticamente niente, quindi spero che i ragazzi recuperino al meglio. In attacco serve sempre freschezza, quindi ci sto ragionando. Lì bisogna stare bene per poter fare la differenza.
Se mi fa piacere che il Cittì Mancini e Antonio Conte si complimentino con noi? Per me stiamo facendo molto bene nello spirito e nel modo di difendere, ma abbiamo anche grandissimi margini di miglioramento. Ovviamente, li ringrazio per i bei complimenti.
Se sfrutterò la sosta per far riposare i giocatori? Abbiamo solo tre giorni liberi, praticamente niente. Poi ricominceremo con la normale routine settimanale. Chi ha giocato tanto merita questi giorni di riposo. Cercheremo di recuperare gli indisponibili.
Se qualcuno tornerà disponibile con il nuovo anno? Avremo tre partite decisive in una settimana e speriamo di arrivarci con qualche giocatore recuperato dall'infermeria.
Ilic? Può diventare un giocatore importante. Come Veloso ha un ottimo piede e i tempi di giocata, è bravo in impostazione e ha grande conoscenza del gioco. Ha margini davvero importanti per poter diventare un centrocampista box-to-box. Credo sia un organizzatore di gioco, ma anche con una predisposizione naturale all'inserimento.
A che punto siamo nel nostro percorso di crescita? Non lo so, perché non ho mai avuto la 'rosa' a completa a disposizione. E solo in quel modo si posso vedere davvero le potenzialità di una squadra. Per ora ci siamo concentrati sulle cose pratiche. Il 'mercato' di gennaio? Dopo la partita ci vedremo con il Direttore Sportivo, Tony D'Amico. Ragioneremo assieme sull'opportunità di fare qualche inserimento: per raggiungere l'obiettivo della salvezza non dobbiamo sbagliare niente".
19 DICEMBRE 2020
Juric: “Dopo la sconfitta contro la Samp, una reazione importante in piena emergenza: soddisfatto dei tanti giovani”
Firenze - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Fiorentina-Hellas Verona, 13a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"La prestazione di oggi? Non è stata una bella partita, ma molto intensa e ricca di duelli. Certo, venire a Firenze in questo momento e pareggiare, contro una squadra che ha tanti grandi giocatori, è importante per noi, specialmente perché dopo la Sampdoria non volevamo perdere. Lo spirito della squadra nonostante l’emergenza? È difficile lavorare sul nostro gioco quando mancano diversi elementi, ma in questo periodo bisogna adattarsi. A livello caratteriale la squadra risponde comunque bene, ad esempio oggi mi è piaciuta molto sotto l’aspetto difensivo: non ha concesso niente, Silvestri non ha fatto interventi importanti e tutti sono rimasti molto concentrati. E abbiamo avuto anche un paio di occasioni per vincerla. È difficile lavorare sul gioco in questo momento, con pochi uomini e poco tempo, ma è importante non mollare, fare punti, far crescere i giovani individualmente e continuare così. Dieci risultati utili su tredici partite? I punti sono tanti. Chiaramente ora pensiamo alla gara di mercoledì: non sarà facile recuperare tutti, specie sapendo che ci sono ragazzi che hanno fatto tre partite di fila. Dopodiché bisognerà ripartire cercando di recuperare tutti i giocatori possibili. I giovani in campo oggi? Quelli che conosciamo già stanno crescendo, a questi aggiungerei anche Rüegg, un ragazzo giovane che viene dallo Zurigo e che all’inizio ha sofferto le differenze con la Serie A, ma che oggi ha dimostrato le sue qualità. A questi ragazzi bisogna dare tempo e farli lavorare con continuità e lui ha dato dimostrazione, in campo, di quanto sia cresciuto in questi mesi". FONTE: HellasVerona.it
NEWS
18 dicembre 2020 - 11:07
Juric attacca Pradè: “Manca di rispetto verso di me e il Verona. Chieda scusa”
Il ds della Fiorentina ha detto che i giocatori dell’Hellas vanno valutati al di fuori della guida del tecnico gialloblù
di Redazione Hellas1903
Getty Images
“Gli altri non devono parlare della mia squadra: è una mancanza di rispetto, e come minimo deve chiedere scusa a me e alla mia società. In secondo luogo, non è vero: i giocatori che abbiamo venduto sono cresciuti tantissimo, e possono fare bene nelle squadre in cui sono arrivati. Penso che chi ha preso i giocatori che avevamo lo scorso anno abbia fatto un affare, perché sono giocatori forti”.
Questa la replica di Ivan Juric alle parole di Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, che nei giorni scorsi ha affermato che i giocatori del Verona vanno valutati al di fuori del rendimento che hanno quando a guidarli c’è il tecnico gialloblù.
L’Hellas ha ceduto al club viola Sofyan Amrabat. La stessa Fiorentina ha inseguito durante l’ultimo mercato anche Davide Faraoni, che è invece rimasto al Verona, firmando il rinnovo contrattuale, ed è stata una delle società che hanno cercato Juric prima del prolungamento con l’Hellas siglato a luglio dall’allenatore di Spalato.
FONTE: Hellas1903.it
18 DICEMBRE 2020
Juric: "Ancora in piena emergenza, ma confido anche a Firenze nel nostro grande spirito"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Fiorentina-Hellas Verona, 13a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se eravamo stanchi contro la Sampdoria? Non è stato un problema di calo fisico. Abbiamo dato il massimo, anche se non abbiamo giocato bene. I nostri avversari hanno prevalso su diversi aspetti e - quando sono andati in vantaggio - noi siamo andati in difficoltà. Quando e se mi aspetto un ulteriore salto di qualità della squadra? L'anno scorso lo abbiamo fatto contro Spal, Lecce e Genoa, a gennaio, dopo la sosta natalizia. E quando abbiamo affrontate queste squadre, abbiamo dominato in tutte le gare. Abbiamo disputato tre partite di livello e lì ho avuto la sensazione che eravamo diventati una squadra tosta. Quando subito dopo abbiamo affrontato i top Club, la mia convinzione si è consolidata, diventando una certezza, perché contro Milan, Lazio e Juve abbiamo giocato da 'grandi' contro le 'grandi'. Non abbiamo preparato questi big-match solo sul pressing. Abbiamo prevalso anche sul possesso-palla. Quest'anno è diverso, dobbiamo ancora maturare e crescere molto sul piano del gioco.
Se abbiamo recuperato le energie spese contro la Samp? Devo ancora valutare il quadro complessivo, e lo farò nell'allenamento di oggi. Conteranno molto le sensazioni che avrò domani mattina per valutare il recupero fisico e mentale dei miei ragazzi. Ceccherini? Solito problema al polpaccio che si è ripresentato. Magnani? Non era al meglio contro la Samp e non ha giocato per questo motivo. Günter? Lui è molto importante in fase di impostazione del gioco, abbiamo bisogno di lui. Speriamo di averlo al top nel più breve tempo possibile. Lovato? Può giocare contro la Fiorentina. Matteo ha grandi potenzialità per diventare un ottimo difensore. Ma è solo all'inizio del suo percorso, e per questo motivo dobbiamo dargli tempo. E' giovane, deve crescere e farlo con serenità. Qui può riuscirci, perché si trova in un ambiente sereno e senza particolari pressioni. Tameze? Devo ancora decidere dove farlo giocare, valuterò tra oggi e domani. Vedo Adrien più come un centrocampista offensivo, perché quando ha libertà di movimento gioca molto bene. Se in attacco giocherà Di Carmine? No, si è fatto male anche lui.
Dove mi aspetto che possa arrivare questo Verona? Stiamo facendo delle cose straordinarie, anche meglio dell'anno scorso. Vedo la realtà con grande ottimismo, perché questi ragazzi stanno dando tutto e sono da lodare ogni giorno. Per quanto riguarda l'obiettivo, per me è molto chiaro: era, è e resta la salvezza. Cosa mi aspetto dalla fine del 2020? Spero che i ragazzi continuino a dare il massimo e si esprimano al meglio anche contro Fiorentina e Inter, facendo leva sul nostro spirito battagliero che è rimasto immutato dalla scorsa stagione".
17 DICEMBRE 2020
Juric: “Una sconfitta da accettare con serenità, fa parte del nostro percorso di crescita: adesso a Firenze col solito spirito battagliero”
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sampdoria, 12a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Una battuta d'arresto che ci può stare? Nelle ultime partite abbiamo fatto benissimo, cambiando tanto e adattandoci con successo a seconda delle situazioni. Oggi i ragazzi hanno dato tutto, ma non abbiamo visto il miglior Verona. Nel primo tempo ce la siamo giocata alla pari con la Sampdoria, mentre nella ripresa loro hanno prevalso. Ora servono lavoro, umiltà e concentrazione. Mi dispiace anche per l'episodio dell'espulsione di Baràk, perdiamo un giocatore importante. Se c'è consapevolezza del valore e degli obiettivi della squadra? Dobbiamo ringraziare tutti i ragazzi, perché ultimamente hanno disputato partite memorabili, ma c'è ancora tanto da lavorare. A loro voglio dire di continuare a lavorare con umiltà e serenità, perché sono un'ottima squadra. Le prossime sfide contro Fiorentina e Inter? Lo spirito giusto, quello che ci ha portato fino a qui, non si deve mai perdere. Adesso prepariamo al meglio i prossimi incontri, mantenendo la serenità e lo spirito giusto per proseguire al meglio sulla nostra strada".
FONTE: HellasVerona.it
Juric: “Se ci saranno ancora plusvalenze, io non ci sarò più”
dicembre 15, 2020
“Non siamo al livello di Samp o Genoa, ma nemmeno vicini. Non è che i risultati nascondono tutto, non è così. Non è questa la strada, per me. Poi si sta creando un gruppo e stiamo facendo risultati, ma serve un’altra visione. Poi leggo delle plusvalenze, che secondo me non ci sono più, se vogliamo crescere. E se ci saranno non ci sarò più io. Adesso i risultati coprono tutte le cose, e ho sempre detto che sono contento, ma se vogliamo parlare di altre cose ci vuole un altro approcci. Cosa intendo? Non vendere i migliori giocatori, e che quando compri i giocatori li compri, come le altre società di Serie A. Quando ti manca un pezzo lo sostituisci. Noi siamo ad un livello leggermente superiore di due anni fa, ma non vicino alle altre squadre. Io magari sembro esagerato, perché stiamo facendo risultati fantastici, ma il concetto di crescita non è questo secondo me. D’altra parte c’è grande disponibilità da parte della società, non sto attaccando nessuno. Ma in questo mercato c’è stata una visione diversa dalla mia“ ha dichiarato l’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric.
FONTE: HellasLive.it
15 DICEMBRE 2020
Juric: "La Sampdoria è una squadra tosta e insidiosa: noi avanti con questo spirito e con la voglia di crescere"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Sampdoria, 12a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Che squadra siamo? In questo momento stiamo facendo risultati e stiamo anche migliorando nel gioco, grazie al grande spirito dei giocatori, ma non siamo ancora quelli dello scorso anno. Abbiamo tanti giocatori nuovi, possiamo ancora migliorare su vari aspetti.
La Sampdoria? Sta facendo meglio rispetto a quanto non dicano i risultati. Ha grandi qualità sia sugli esterni che in mezzo. È una squadra tosta, che fuori casa sta facendo risultati importanti. Non sarà facile affrontarla. Verre? Mi fa molto piacere rivederlo. Con noi ha fatto benissimo, dando una grande mano alla squadra. E quest'anno è cresciuto ulteriormente.
Chi giocherà? Qualcosa rispetto alla partita contro la Lazio cambierà, ma il meno possibile. Quando si vince così, è giusto dare continuità a chi ha giocato. Veloso? Si è allenato e sta bene. Ha tante energie dentro di lui. Dimarco? Giocherà. Sta facendo molto bene sia da 'terzo' che da 'quinto' e lo merita. Ha più consapevolezza dello scorso anno e lo si vede nella partecipazione al gioco della squadra. Con il lavoro e il sacrificio è migliorato tanto. Di Carmine? Dovrebbe partire titolare, in questa partita può fare bene. Non ha giocato con la Lazio per una scelta tattica, ma ero molto contento delle sue precedenti prestazioni.
Chi recupera? Favilli si è fatto male in partita e mi dispiace. Devo anche ringraziarlo perché ha continuato a darci una mano, nonostante lo stiramento. Contro la Samp sicuramente non ci sarà. Günter? Mi sembra che il recupero stia andando bene. Domenica ha giocato nella partitella in famiglia con la Primavera per 60 minuti e già domani può essere disponibile per subentrare. Lui è un giocatore importante e con il suo rientro ci aiuterà a crescere.
La soluzione a sorpresa a Roma di Tameze 'finto centravanti'? In queste partite Adrien ha giocato in tutti i ruoli e ha sempre dato il massimo. Devo ringraziare tutti i ragazzi per la disponibilità che mi stanno dando. Baràk in mediana? Stiamo pensando di riproporlo in quel ruolo, perché contro la Lazio ci ha dato molto e ha corso tantissimo. È un giocatore che mi piace, perché interpreta benissimo la partita e può giocare sulla trequarti come anche in mediana.
Magnani? Ha fatto benissimo sia contro il Sassuolo che contro la Lazio. Ora deve trovare continuità. Ha ottime caratteristiche e può diventare un giocatore importante, ma può crescere ancora e consolidarsi. Sta a lui sfruttare al massimo le sue potenzialità. Salcedo? Anche lui ha fatto un'ottima partita contro la Lazio, è stato molto attento anche in fase difensiva e ha propiziato il secondo gol con la pressione su Radu. Ha fatto una partita 'seria'. Vedremo chi giocherà domani, ancora non ho deciso.
Se la salvezza resta l'obiettivo? Certo, è il nostro primo obiettivo. Ma questo non significa che non siamo ambiziosi. Non avendo potuto mai avere la squadra con tutti i suoi effettivi a disposizione, non so ancora dire fin dove possiamo spingerci e fin dove possiamo alzare la nostra asticella. Cosa serve nel futuro prossimo per andare oltre l'obiettivo della salvezza? Siamo ancora un progetto in divenire, qualche passo in avanti lo abbiamo fatto, ma ancora non basta per credere che la nostra dimensione sia cambiata. Serve dell'altro. La disponibilità della società a migliorare c'è, ma serve un'ulteriore crescita a livello di pianificazione. Per ora, dobbiamo avere fame e cercare di dare sempre il massimo, partita dopo partita, rimanendo umili e con i piedi per terra. Per tutti questi motivi ad oggi è giusto non porci traguardi superiori alla salvezza".
FONTE: HellasVerona.it
Fallimento al Genoa, rinascita a Verona nel solco di Gasp: Juric ora è il miglior allenatore della Serie A. E il mercato...
del 13 dicembre 2020 alle 16:30
di Alessandro Di Gioia
Il calcio sa essere spietato, soprattutto agli inizi di qualsivoglia tipo di carriera- E in pochi mesi l'opinione e le capacità di un allenatore possono essere messe sottosopra, dato che i risultati sono l'unico dogma, nel mondo del pallone: ne sa qualcosa Stefano Pioli, arrivato al Milan da traghettatore ed ora artefice di un miracolo sportivo che sta meravigliando l'Europa. Ne sa qualcosa però anche l'allenatore dell'Hellas Verona, Ivan Juric, che in due anni ha capovolto il mondo, grazie ai risultati, ma soprattutto al gioco e all'applicazione: tanto da rivelarsi la sorpresa della Serie A nella passata stagione e da ripetersi in questa. con la squadra che naviga in piena zona Europa.
NEL SOLCO DI KLOPP E GASP, IL MERCATO DELL'HELLAS RINGRAZIA - Se per l'anno scorso si poteva parlare di bravura mista a fortuna, visto l'esplosione di calciatori come Kumbulla, Rrahmani e Pessina, quest'anno si ha avuto la dimostrazione che la mano di Juric è decisiva: un gioco verticale, costituito da pressing alto e recupero palla, che esalta tutti gli interpreti che ne vanno a far parte. Nel solco dei maestri, Jurgen Klopp, ma soprattutto Gian Piero Gasperini, di cui il croato è stato giocatore, capitano ed alter ego in campo nel Genoa. Insomma, l'allievo che vuole provare a superare il proprio mentore: la rete di Tameze ieri sera contro la Lazio, spostato da centrocampista a punta con un colpo di genio, ne è un chiaro segnale. Ma anche la grande stagione disputata fin qui da calciatori come Silvestri e Zaccagni, pronti per portare altri tesoretti nelle casse di Setti..
DAL FALLIMENTO AL GENOA ALLA RINASCITA: ORA E' IL MIGLIORE - Eppure gli inizi non erano stati esaltanti: dopo essere stato secondo di Gasperini a Milano, nell'Inter, e nel Palermo, un inizio complicato, tra Mantova e il ritorno a Genova. In Liguria, dopo un buon girone d'andata, nelle sue ultime dieci partite ottiene solamente due punti e viene esonerato: richiamato per ben due volte, non riesce ad affermarsi nella città che lo aveva visto protagonista da calciatore. Poi la rinascita, con l'Hellas neopromosso bravo a crederci: in questo momento, rapportato alla rosa che ha e ai risultati ottenuti, Juric è probabilmente il miglior allenatore della Serie A.
@AleDigio89
FONTE: CalcioMercato.com
13 DICEMBRE 2020
Juric: "Un’altra grande impresa. Unico rammarico non poter condividere queste gioie con i nostri tifosi"
Roma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate a DAZN e Sky Sport al termine di Lazio-Hellas Verona, 11a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"L'assenza dei tifosi? Ci mancano davvero tanto, quando ci sono dei momenti così belli è un peccato non poterli condividere con loro. Sia io che i ragazzi ci teniamo molto, sentiamo sempre la loro vicinanza. Quando mi capita di fare una passeggiata in centro a Verona, ti dimostrano tutto il loro calore e la passione per i colori gialloblù.
Tameze 'falso nove'? Ha fatto una grande partita. È un calciatore che ha una grande dinamicità e tanta corsa, quando ha libertà di movimento può fare davvero bene. Ha fatto un ottimo lavoro in pressione su Reina grazie al quale siamo stati molto pericolosi tra le linee. Baràk? In mezzo al campo ha dato grande qualità in fase di impostazione e di palleggio, e in generale sono davvero soddisfatto della prestazione dei ragazzi.
Anche difensivamente abbiamo fatto una prestazione di alto livello. Venire qui e vincere contro la Lazio, che ha appena superato il turno di Champions League, è una vera e propria impresa.
I nostri obiettivi? 19 punti sono tanti e abbiamo il dovere di continuare così, ma l’obiettivo era e resta la salvezza. Lotteremo con tutte le nostre forze per raggiungerla. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, abbiamo grandi margini di miglioramento e possiamo crescere ancora, tutti insieme.
Stasera abbiamo vinto tutti insieme. Il vero merito è dei ragazzi che interpretano al meglio le mie idee e danno tutto sul campo. Dobbiamo continuare così perché questa è la strada giusta”.
11 DICEMBRE 2020
Juric: "Lazio-Verona? Nella partita della scorsa stagione eravamo al top, adesso non lo siamo, ma lo spirito sarà lo stesso"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Lazio-Hellas Verona, 11a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"La partita contro la Lazio? È una squadra molto forte, che qualche giorno fa si è qualificata agli ottavi di Champions, e le faccio i miei più sinceri complimenti. Inzaghi dispone di veri top player, che giocano assieme ormai da anni, e lo fanno bene, con grande intensità e buona organizzazione. Anche dall'esterno si vede che vanno d'accordo e che il loro è un sistema che funziona. Lazio-Verona della scorsa stagione? Dopo quel pareggio ero molto felice, perché loro stavano davvero bene e lottavano per lo Scudetto. Quel match mi ha dato la consapevolezza che avevamo la possibilità di potercela giocarcela con tutti. Quest'anno è diverso. Ma il nostro spirito non cambierà.
Quattro partite in dodici giorni? È un calendario intenso per tutte le squadre, abbiamo tantissimi impegni, tutti fondamentali per il nostro cammino in campionato. I nostri giocatori non sono abituati a giocare ogni tre giorni, ma ciononostante daremo il massimo in ogni partita.
Il premio AIC a Zaccagni? Sono felicissimo per lui, perché - come ha detto il nostro Presidente - è stata la dimostrazione che con il lavoro e con il sacrifico si possono raggiungere grandi obiettivi. Mattia non deve però accontentarsi e deve anzi proseguire nel suo percorso di crescita.
Il mio rapporto col Presidente? Non capisco perché me lo chiediate, ma rispondo con chiarezza e sincerità. Il rapporto è ottimo, ci confrontiamo e parliamo sempre con grande serenità. In questo periodo c'è tanto da lavorare sul campo, giocando ogni tre giorni, e lui ci permette di farlo con profondo rispetto per il nostro lavoro. Qui a Verona, lo ripeto ancora, sono felice, perché funziona tutto davvero molto bene. L'ambiente è ideale per fare calcio, il Club è cresciuto molto rispetto alla scorsa stagione, colmando le lacune che si erano qui e là evidenziate. Si fa così, se si vuole crescere.
Veloso verso la conferma? Miguel ha recuperato e ha fatto delle ottime partite, giocherà dal primo minuto anche domani sera. Ilić, invece, deve farsi trovare pronto, perché torneremo ad aver bisogno di lui. In mezzo al campo, fra i giocatori attualmente disponibili, possono giocare anche Tamèze e Barak. Farò le mie valutazioni, poi sceglierò chi schierare. Colley? Si esprime al massimo nella posizione di Zaccagni e, ogni qualvolta è stato chiamato in causa, ha fatto delle buonissime prestazioni. Ha un modo differente di interpretare il ruolo di trequartista rispetto a Mattia. Io lo sto forzando un po' in allenamento e pretendo sempre il massimo da lui, conoscendone le potenzialità, ancora parzialmente inespresse per via delle fatiche per gli impegni con la sua Nazionale e di qualche acciacco. Ha le qualità e la testa giusta per poter crescere e far bene. Kalinić? Ci vuole ancora un po' di tempo prima di recuperarlo, mentre Günter è tornato ad allenarsi e sarà convocato. Salcedo? In allenamento è molto competitivo e ha uno stacco incredibile. È cresciuto tanto anche nella partecipazione al gioco d'assieme. Insomma, sta maturando.
L'attacco? Devo ancora conoscere approfonditamente tutti i miei giocatori, compresi gli attaccanti, ma credo molto in loro. Abbiamo fatto tante cose buone: se si creano molte occasioni, significa che stiamo lavorando bene. Il gol? Non è un problema, la testimonianza di questo è la partita contro il Cagliari, nella quale abbiamo creato molte occasioni da rete.
La difesa? Magnani e Lovato sono recuperati, c'è Dawidowicz che sta bene e anche lui è un'opzione.
Perché mi arrabbio se si parla di Europa? Non mi arrabbio. Sono solo realista. Conosco la nostra dimensione, la qualità delle altre squadre e le nostre potenzialità. Ed è per questo motivo che ribadisco ancora che il nostro obiettivo è e rimane la salvezza. Sono contento per i punti che abbiamo in classifica, ma commetteremmo un grave errore qualora abbassassimo la guardia.
Il mercato di gennaio? Ne abbiamo un po' parlato, ne riparleremo, anche se adesso l'attenzione è rivolta quasi esclusivamente al campo. Di certo c'è che siamo un bel gruppo e che non vedo motivi per fare grandi cambiamenti".
6 DICEMBRE 2020
Jurić: "Pareggio giusto, noi bene a tratti e meno in altri, la classifica premia lo spirito di questi ragazzi"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Jurić, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cagliari, 10a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Quanto va tenuto in considerazione l'ottavo risultato utile consecutivo in dieci partite? Tanto. Sono e siamo molti soddisfatti, anche perché i ragazzi danno tutto in ogni partita e abbiamo raccolto ottimi risultati grazie al duro lavoro fatto di spirito di sacrificio e di volontà da parte della squadra. Bisogna continuare con questo spirito. Aspetti positivi e negativi del pareggio contro il Cagliari? È stata una bella partita, in cui entrambe le squadre hanno creato gioco e nella quale entrambe potevano vincere. Noi abbiamo avuto qualche occasione in più, che forse potevamo sfruttare meglio. A tratti siamo stati bravi, in altri meno. In alcune situazioni abbiamo perso dei contrasti importanti, momenti nei quali il Cagliari ci ha messo in difficoltà. Le quattro gare prima della sosta con l'infermeria che va svuotandosi? Partita dopo partita stiamo recuperando giocatori, ma - complici gli infortuni appena superati - non tutti hanno i 90 minuti nelle gambe. C'è inevitabilmente disomogeneità di condizione. Ma dobbiamo farci l'abitudine, questa è una stagione del tutto particolare. Fa però piacere notare come i ragazzi abbiano voglia di recuperare il prima possibile per il bene della squadra, anzitutto".
NEWS GENERALE
4 DICEMBRE 2020
Juric: “Anche contro il Cagliari la nostra forza dovrà essere quella di andare oltre l’emergenza e i limiti attuali”
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Hellas Verona-Cagliari, 10a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Che Cagliari mi aspetto? Di Francesco lavora su concetti che conosce molto bene. Nell'ultima partita, contro lo Spezia, il Cagliari avrebbe meritato la vittoria per quanto espresso nel secondo tempo. Da diversi anni la loro 'rosa' si rafforza con l'idea di arrivare nella parte sinistra della classifica, quindi sono in grado di far fronte a eventuali defezioni. Se ci saranno dei rientri? Abbiamo più soluzioni di prima. Dobbiamo essere bravi a rimanere 'fanatici' nel lavoro che facciamo e migliorarci senza perdere le nostre basi. Lazovic? Aspettiamo completi lo 'screening' medico di rito per ottenere l'idoneità sportiva, ma gli ultimi test diagnostici per il Coronavirtus-Covid 19 hanno dato esito negativo. Magnani? Ha recuperato. Ha fatto una settimana piena con noi, ma devo ancora decidere chi far giocare. Per quanto riguarda gli altri, Lovato è riuscito ad allenarsi, ora deve continuare a lavorare con continuità e tranquillità. Vieira ancora non ci sarà, come anche Günter, Cetin, Kalinic e Benassi. Chi giocherà in attacco? Di Carmine poteva segnare nelle ultime partite, ne è consapevole per primo lui, ma sa anche che si sta muovendo bene e che gli sta mancando solo il gol. Partirà ancora lui: è giusto che abbia l'opportunità di sbloccarsi, continuando a fornire l'ottimo contributo delle ultime partite al gioco della squadra.
Il momento del Verona? In queste partite si è visto il sacrificio del gruppo e la voglia di far risultato, di sacrificarsi, di andare oltre l'emergenza e i propri limiti attuali. L'insieme di questi fattori è stato alla base delle nostre buone prestazioni e dei punti raccolti. Tanti giocatori hanno fatto passi in avanti rispetto alla scorsa stagione. In primis mi viene da pensare a Zaccagni, Dimarco e Dawidowicz. Gli ultimi risultati sono merito dei miei ragazzi. Io posso proporre situazioni che non hanno mai provato, poi spetta a loro interpretarle al meglio con intelligenza tattica e voglia di fare risultato. Io con la squadra parlo molto, ma anche l'ambiente che ci circonda è quello giusto. Io e il Direttore Sportivo, Tony D'Amico, siamo in grande sintonia, anche a livello di gestione dei calciatori. Lavoriamo in tranquillità, favoriamo i giusti comportamenti e remiamo tutti dalla stessa parte. Il merito è un po' di tutti.
Se sta migliorando il nostro gioco? A Bergamo si è visto meno gioco, ma è comprensibile vista la caratura degli avversari. Ma la squadra mi è piaciuta molto. Abbiamo rischiato poco e potevamo fare anche altri gol. Con l'ingresso di Veloso, poi, siamo ulteriormente migliorati. Abbiamo fatto grandissimi passi in avanti per quanto riguarda sacrificio, voglia di fare risultato e capacità di soffrire.
Se la quota salvezza è più alta dei 40 punti canonici? Il campionato è difficile e bisogna rimanere molto concentrati. Sarà dura, e la salvezza rimane il nostro obiettivo".
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
05 dicembre 2020 - 20:18
Juric says 50 for Hellas
The first part of a great story in yellow & blue for the man from Split
di Richard Hough
Getty Images
The column of the week from Richard Hough for all the Verona-lovers speaking english.
Last saturday’s encounter between Atalanta and Hellas was the Ivan Juric’s 50th game in charge of the gialloblù.
But statistics, of course, only ever tell half the story.
In just 18 months, Juric has completely transformed the fortunes of the football club.
He’s transformed the mood. After the lows of Pecchia and Grosso, under Juric the Bentegodi (before the health crisis struck) had once again become a formidable, vibrant and joyful cauldron of football.
Juric has earned the adoration of his fans and the respect of his adversaries, even if sometimes it had to be won the hard way!
He’s revolutionised the team’s approach to the game, giving them a clear philosophy and footballing identity, something that had been missing for so long. We know his system, we know his approach to the game, we know what he’s trying to achieve, and we know that he won’t be distracted from his mission.
Just two or three years ago, the team seemed full of demotivated players, who were out of their depth and lacked confidence. Now Hellas play with a confidence, freedom and hunger that the fans love to see. Juric has given young talent, much of it home-grown, a chance, and that is something else that the fans relish.
Physical, direct and focussed, errors at the back are now practically unheard of. I can’t remember the last time we switched off or gave away a sloppy goal.
And Juric has transformed the fortunes of individual players, in particular the likes of Amrabat, Kumbullah, Zaccagni and Silvestri, each of whom has improved beyond recognition under Juric. Juric himself has singled out Zaccagni, Dimarco and Dawidowicz as players who have made particular progress this season.
And remember, all of this has taken place against the backdrop of a public health crisis that has shaken other teams, and with an injury list that regular forces him to rotate, adapt and make do.
Perhaps unsurprisingly, that historic victory against Juventus, the last home game to be played in front of a crowd at the Bentegodi, is Juric’s favourite game of his first 50. We hope there will be many more nights like that to come soon.
Of course, to take things to the next level, we must score more goals. And there are some positive signs that we are now heading in the right direction in that department too. A fifteen goal a season hitman remains the missing piece of the jigsaw, but in Favilli and Kalinić we see players who at least have that potential
Looking ahead to the January transfer market, Juric has stated that he certainly doesn’t want to sell, but that it will, instead, be a great opportunity to enhance his squad.
The fight for salvation, he acknowledges, will be hard, as those below us in the table, including the likes of Lazio, Atalanta, Fiorentina and Bologna, fight back.
So, congratulations to Juric on his first 50. There’s still plenty of work to do, but we hope this is just the beginning!
FONTE: Hellas1903.it
Hellas Verona, inizio da sogno: per i bookies Juric saldo in panchina ed Europa in vista
del 01 dicembre 2020 alle 14:30
L’Hellas Verona è dalla scorsa stagione tra le realtà più belle della Serie A. Tra gli artefici di tale successo, oltre ai giocatori, c’è Ivan Juric. Il tecnico croato è riuscito a dare gioco e grinta alla squadra, tanto da diventare quasi intoccabile. I trader, infatti, hanno rivisto al rialzo la quota del suo esonero. Se ad inizio stagione l’eventualità era offerta a 3,00, ora, riporta Agipronews, l’allontanamento di Juric dalla panchina dell’Hellas paga 7,50 volte la posta. Ma oltre a rendere più salda la panchina di Juric, la condizione espressa nelle prime nove giornate di campionato dal Verona fa sognare i tifosi. I 15 punti finora raccolti portano i gialloblu a -2 dal 4° e 5° posto, occupato a quota 17 da Napoli, Juventus e Roma. Il sogno europeo veronese è possibile anche secondo i betting analyst. Ad inizio stagione, infatti, l’ingresso tra le prime 6 dell’Hellas si giocava a 25, mentre ora pagherebbe 16 volte la posta.
FONTE: CalcioMercato.com
Juric, se il ciclo fosse già cominciato?
"Mi piacerebbe aprirne uno qui a Verona" ha detto giorni fa. E se l'avesse già fatto?
Di Cronaca di Verona - 1 Dicembre 2020
Caro Juric,
ci sono alcune cose che le vogliamo dire, come si fa con le persone destinare a restare nella storia di una città. Oh, certo, lei dirà, “non esageriamo, in fondo, solo di calcio si tratta”. Vero, solo di calcio, ma lei sa quanto questa città viva di calcio, respiri calcio, sia capace di sognare calcio, sempre e comunque.
Ha imparato negli anni, dapprima con un po’ di serie A, negli anni eroici, anni ’60 e ’70, gli anni della nostra gioventù, gli anni del calcio in biancoenero che, di sicuro, piacerebbe molto anche a lei. Era un calcio più umano, più vero, quello che lei rappresenta molto bene, anche oggi.
Per questo, sa, o meglio, anche per questo, Verona ha imparato a volerle bene. Oh, certo, anche per i risultati, per il gioco, ci mancherebbe. Ma di quello, parleremo dopo. Perchè prima, e lei ci tiene molto, vengono i valori umani. Nel suo calcio non possono mancare. E Verona questo, lo apprezza molto. Lei ne parla spesso, si legge tra le righe che nel suo modo di vivere il calcio non ci sono soltanto sovrapposizioni e diagonali, schemi e moduli. No, sarebbe riduttivo pensarlo, non sarebbe più Juric, non sarebbe più il suo calcio.
Lei è quello che non ha paura di dire le cose in faccia, anche a costo di apparire “duro”, a volte. Ma è diretto, sincero, senza giri di parole, senza sorrisi finti. E’ così con i giocatori, con la società, con tutti.
Anche per questo lei è “arrivato” al cuore di Verona. Gente un po’ chiusa, anche diffidente, a volte. Ma che sa capire chi ha davanti. Chi non vende fumo. Chi non regala promesse gratis. Lei non lo sa fare. “Pensiamo a salvarci” diceva qualche giorno fa. E ancora: ”Speravo che dal mercato arrivasse qualcosa di diverso…”. E poi: “Qui sto bene, sarebbe bello aprire un ciclo, ancora non l’abbiamo fatto. Per farlo, dovremmo cominciare a non vendere più i pezzi migliori, altrimenti si deve sempre ripartire daccapo…”.
Poi va a Bergamo, dove il ciclo l’hanno aperto da un po’, e piazza una delle più belle partite degli ultimi anni. Roba da alzarsi in piedi e applaudire. Peccato non ci fosse gente, forse l’avrebbe fatto anche il pubblico di Bergamo.
Eccoci, finalmente, ai risultati. Perchè contano anche quelli, sicuro. La gente di Verona ha riscoperto, grazie a lei, il gusto di guardare calcio. Il suo, diciamolo senza paura, è forse il più bello della serie A. Non inferiore al Sassuolo (s’è visto anche al Bentegodi). Nemmeno a quello dell’Atalanta (vedi sabato sera). Bello perchè pulito, chiaro, semplice, efficace. Si dice sempre che una squadra rispecchia, in fondo, il cuore del suo allenatore. Il Verona è come lei. Diretto, schietto, va dritto al gol senza cercare vie complicate. Lo guardi e lo capisci. C’è un’aria nuova, intorno al Verona, che tutti hanno riscoperto grazie a lei. Al suo calcio nuovo, eppure antico. Vero. Umano. Permetta una domanda Juric: e se il il ciclo fosse già iniziato?
Raffaele Tomelleri
FONTE: CronacaDiVerona.com
Hellas Verona, le 50 panchine di Ivan Juric
novembre 30, 2020
A Bergamo, l’allenatore gialloblù ha tagliato il traguardo delle 50 panchine con l’Hellas Verona. Dal suo arrivo in riva all’Adige, si contano 16 vittorie, 17 pareggi ed altrettante sconfitte.
Una serata storica quella vissuta sabato al Gewiss Stadium, grazie alla strepitosa vittoria di Veloso e compagni contro l’Atalanta, successo n.250ª nella storia del club scaligero in Serie A.
FONTE: HellasLive.it
Juric come Iachini? Soltanto nei numeri. L’ennesimo capolavoro del Verona e il rimpianto sempre più grande della Fiorentina
GIULIO DISPENSIERI
29 NOVEMBRE 2020
“Alla fine dello scorso campionato Verona e Fiorentina avevano gli stessi punti, e la media di Juric era inferiore a quella di Iachini”. Parole di Rocco Commisso in una delle sue ultime interviste. Parole che riaffiorano, inevitabilmente, dopo che il Verona ha battuto 2-0 l’Atalanta a Bergamo.
Quindici punti e sesto posto momentaneo in classifica, nonostante gli scaligeri abbiano venduto diversi fiori all’occhiello nel mercato estivo. Eppure Juric ha saputo prendere una squadra quasi rivoluzionata, renderla un gruppo unito e farla addirittura giocare bene.
L’Hellas Verona ha un’identità, un’organizzazione di gioco. I giocatori dimostrano applicazione e sanno sempre cosa fare alla perfezione. Juric ha forgiato una squadra che vince, e che quando perde dimostra comunque di esserci, di potersi rialzare subito. L’esatto opposto di quello che succede alla Fiorentina, la quale ci ha ormai abituato a prendere le brutte figure come abitudine e le vittorie come casi eccezionali.
Ecco, in virtù di tutto ciò (fatti, non supposizioni) diventa difficile capire dichiarazioni come quelle di Commisso. Ancor di più dal momento che Juric aveva già messo in mostra l’anno scorso tutto il bello che stiamo vedendo oggi. Cosa che Iachini, con tutto l’impegno del mondo, non avrebbe mai potuto fare. I numeri a volte sono importanti da analizzare, ma spesso lasciano il tempo che trovano e rischiano di condurre a decisioni negative che portano conseguenze per un bel po’ di tempo.
FONTE: FiorentinaNews.com
VISTO DA NOI
29 novembre 2020 - 08:27
Comandante Ivan Juric
La vittoria con l’Atalanta è un capolavoro di squadra. Con un uomo a guidare il gruppo
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Getty Images
Dormirci la notte è dura. L’adrenalina ti prende a scosse, e come un riff di chitarra di Keith Richards, vaghi nei pensieri di un Midnight Rambler. Eh già, perché questo è il Verona più rock che abbiamo mai visto. Nemmeno quello del mago Osvaldo lo era a tal punto. Componeva ballate, l’Osvaldo, autentici capolavori come i quattro di Liverpool. Questo no, questo picchia, questo morde, questo graffia, questo amplifica il distorsore della chitarra, questo ti fa saltare sul divano, e ti entra dentro in un vorticare di sentimenti. Questo, insomma, te lo ritrovi nei giri di rock dei Rolling Stones in Gimme Shelter. Ti ripara dalle bufere quotidiane.
Alta intensità, pressing a tutto campo, duelli uno contro uno, marcature a uomo dal sapore di calcio antico, ma così moderno nella sua versatilità. Musica penetrante ed avvolgente, disperatamente coraggiosa nel non mollare mai. Le abbiamo viste tutte ieri sera, ma una le batte tutte. Lo corona da regina della Hit Parade spetta di gran lunga alla caccia grossa al Papu Gomez: «Stagli attaccato, seguilo anche in bagno» ordinava il Paròn Rocco, Juric lo ha reso in parola. In tre si sono avvicendati sul genietto argentino: prima il fante polacco Dawidowicz, e se l’è cavata. Poi l’infortunio a Lovato ha scompaginato i piani, e qui viene il bello. Juric ha giocato d’azzardo facendo entrare il piccolo Danzi; lo ha incollato a Gomez, in un ruolo che certo non è suo. E infatti il ragazzo ha finito per soffrire le pene dell’inferno. Morale, il campo lo ha visto un quarto d’ora. Dal tunnel degli spogliatoi non è più uscito. Juric ha capito di essersi spinto un po’ troppo in là, e ha riaggiustato il tiro.
Juric il redento, che l’umiltà di riconoscere gli errori ce l’ha. Dote rara, in mondo di solenni saccenti depositari del verbo assoluto. «Ho visto il ragazzo in difficoltà. Negli spogliatoi ho parlato con lui e l’ho abbracciato. Sono cose normali per noi. In nostro spogliatoio nessuno ha puzza sotto il naso» ha poi spiegato. Vien da dire che il kharma del Verona sia proprio questo. Ora ci chiediamo: quanti allenatori avrebbero avuto il coraggio di correre un rischio simile? E quanti l’umiltà di riconoscere che la mossa ci stava portando dritti al naufragio? Pochi, ne siamo certi. Custer per la sua supponenza, condusse i suoi uomini al massacro di Little Big Horn. Ivan Juric è ruvido, spiccio e graffiante, ma ai suoi ragazzi vuol bene, li ama come figli. Gli chiede di dare l’anima, ma al massacro, mica ce li manderà mai. Anzi, semmai li protegge. Un vero comandante.
Nella ripresa Gomez lo ha affibbiato a Tameze, che in quella posizione ha dato una svolta alla sua partita. E il Verona, soffrendo, perché è un gruppo che sa soffrire, è venuto fuori. Veloso ha confermato di essere pedina imprescindibile là in mezzo alla mischia, Zaccagni un fiore sbocciato nei petali del talento. La squadra ha scaricato la sua energia propulsiva e alla fine si è presa la partita, realizzando un’impresa che è pari, se non di più, alla vittoria sulla Juve dello scorso febbraio. Meraviglioso Verona, che cade, soffre, ma non si lagna, stringe i denti, trova la forza di rialzarsi, e corre, corre, corre. Finché ce n’è e anche oltre. Perché questi son ragazzi fatti così. Gimme Shelter Hellas Verona. In tempi come questi, parole così pesano. E parecchio.
FONTE: Hellas1903.it
29 NOVEMBRE 2020
Juric: "Che spirito questa squadra! Una grande gioia, i ragazzi sono stati splendidi e i gol di qualità"
Bergamo - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Atalanta-Hellas Verona, 9a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Una vittoria capolavoro in cui abbiamo messo tutte le componenti che servivano per uscire da Bergamo coi tre punti? È stata una grandissima gioia. I ragazzi sono stati davvero splendidi, hanno fatto una partita eccellente e nei momenti di difficoltà abbiamo sofferto tutti insieme, da vera squadra. Abbiamo creato diverse occasioni da rete, colpendo anche una traversa, poi con il primo gol ci siamo sciolti a livello di possesso palla e di controllo della gara. Ho visto una fortissima volontà da parte dei giocatori di portare a casa questa vittoria. Un giudizio sulla prestazione difensiva e sulla quarta partita senza subire gol, con tanti giocatori che si sono adattati in ruoli che solitamente non ricoprono? Dawidowicz ha fatto bene, mi sembra sia tornato ai livelli a cui ci aveva abituati prima del Covid. Ceccherini aveva un problema al polpaccio, ma ha fatto benissimo per 70 minuti. Di Lovato bisognerà verificare le condizioni, ma finché è rimasto in campo è stato molto bravo. Abbiamo adattato Tameze a ‘terzo’ di difesa, e lui ha risposto in modo fantastico, come poi anche Dimarco e Zaccagni. I ragazzi hanno dimostrato un grande spirito di sacrificio: niente per loro oggi sembrava difficile. Se è stata anche la vittoria della qualità, quella di Veloso e Zaccagni? Noi in attacco di qualità ne abbiamo e questo è un momento in cui tutti danno qualcosa in più. Oggi abbiamo segnato bei gol, ma anche contro Cagliari e Sassuolo abbiamo fatto prestazioni eccellenti, creando tanto. Il nono 'legno' in campionato colpito questa sera, dimostrazione di una squadra votata all’attacco? Non abbiamo ancora raggiunto il livello dello scorso anno, ma stiamo crescendo. Vogliamo attaccare con tanti uomini, ma anche difendere bene. Vogliamo esprimere un calcio totale, e ci stiamo riuscendo".
27 NOVEMBRE 2020
Juric: "Gasperini e l'Atalanta due eccellenze, ma giocheremo una gara tosta malgrado le assenze. Maradona? Il mio primo idolo"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Atalanta-Hellas Verona, 9a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Cosa penso di Gasperini? Lui mi ha insegnato tanto a livello calcistico, e non solo, è stato l'unico che mi ha permesso di crescere molto, soprattutto agli inizi della mia carriera. Siamo però diversi sotto alcuni aspetti, sia dal punto di vista caratteriale che sotto il profilo più squisitamente tecnico. La sfida con l'Atalanta? Dopo la sconfitta per 0-5 contro il Liverpool, all'andata, ho sentito e letto giudizi ingenerosi. Personalmente non mi ha sorpreso che siano andati ad Anfield e abbiano vinto. A Bergamo Gasperini è stato in grado di creare una squadra 'mostruosa': hanno tenuto i calciatori più forti, sostituendo quelli che sono andati via con altri altrettanto forti. Non paragoniamo l'Atalanta con il Verona: loro sono di un'altra dimensione rispetto alla nostra. Gasperini e l'Atalanta sono ormai due eccellenze consolidate. Ma noi andremo a Bergamo per giocare una partita tosta, malgrado le assenze.
A Bergamo la terza partita in sei giorni? I ragazzi fisicamente stanno molto bene. Veniamo da due sconfitte di fila, è vero, ma abbiamo offerto le nostre migliori prestazioni della stagione. Meritavamo di portare a casa la vittoria in entrambe le partite e da questi due match ho capito che il livello della mia squadra si è alzato, e non di poco. I ragazzi lavorano bene in settimana e li vedo molto partecipi, pronti a sacrificarsi e a dare tutto per ottenere il massimo in ogni partita. Possiamo prendere ad esempio Salcedo e Bertini, che contro il Cagliari hanno giocato davvero bene. Abbiamo fatto mettere minuti nelle gambe a Veloso e Faraoni, che hanno risposto bene sul piano fisico. Di Carmine? Sta molto bene, ci sono buone possibilità che parta dall'inizio domani contro l'Atalanta. L'ho visto bene, gioca e si allena con grande intensità: questo è molto importante. Con me non ci sono gerarchie, valuto i ragazzi in settimana e, in base a come si allenano, alla loro condizione fisica ma anche in base all'avversario che affrontiamo, scelgo l'undici titolare.
La situazione dell'infermeria? Lovato e Favilli si sono allenati con la Primavera: vediamo se, nell'ultima seduta odierna, potranno allenarsi nuovamente con i compagni di squadra. In base a questo deciderò se convocarli o meno per la trasferta di Bergamo, dove non ci sarà Kalinic. E forse neanche Magnani. 'Kale' dovrebbe 'saltare' tre partite. Vieira? Ci è mancato contro il Benevento e contro il Milan, ma non contro Sassuolo e Cagliari, perché chi ha giocato al suo posto lo ha fatto nel migliore dei modi. Quando recupererà Vieira? Da quello che mi hanno detto, ci vorrà un po' più di tempo rispetto a Kalinic.
Pessina? Matteo, l'anno scorso, si è inserito perfettamente nel modo di giocare del mio Hellas. È un giocatore molto intelligente, con grande facilità di apprendimento. Qui da noi ha acquisito mentalità e consapevolezza nei propri mezzi.
Maradona? È stato il mio primo idolo. Il mio sentimento nei sui confronti è inspiegabile, tanto è grande. Mi ha regalato emozioni uniche e impareggiabili. La sua scomparsa mi ha toccato profondamente, mi ha fatto star male e commuovere.
Come mi trovo a Verona? Io qui sto bene: su certi aspetti siamo migliorati, su altri dobbiamo invece crescere molto. Ma siamo ancora in tempo".
25 NOVEMBRE 2020
Juric: "Altra grandissima prestazione dei ragazzi, sconfitta immeritata"
Cagliari - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Cagliari-Hellas Verona, match valido per il 4° turno della Coppa Italia 2020/21.
"La sconfitta di oggi? Non c'è stata partita, abbiamo dominato e creato decine di palle gol: la sconfitta è arrivata solo per una disattenzione nel finale. Nel secondo tempo la nostra partita è stata di un livello superiore, sebbene anche nella prima frazione avremmo meritato molto di più. Le ultime due partite giocate bene ma perse? Sono dispiaciuto perché non siamo andati a punti contro il Sassuolo e per via del fatto che oggi non abbiamo passato il turno. Tuttavia, in entrambe le occasioni, abbiamo disputato due grandissime partite, non meritando affatto la sconfitta. Oggi hanno giocato dall’inizio ben sei ragazzi nati negli anni 2000 e hanno fatto molto bene: questo è un segnale di crescita importante, sia per loro che per la squadra. Per quanto io possa essere dispiaciuto, torneremo a lavorare duro già domani per dare il massimo anche a Bergamo".
NEWS GENERALE
20 NOVEMBRE 2020
Juric: "Il Sassuolo ha raggiunto un livello alto, noi ancora in grande emergenza, ma le difficoltà non ci spaventano"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Hellas Verona-Sassuolo, 8a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Il Sassuolo? Loro sono migliorati anno dopo anno, raccogliendo i frutti del lavoro del loro allenatore, che crede nelle sue idee, conosce i margini di miglioramento dei suoi giocatori e ora fa giocare la squadra con grande sicurezza. Sarà una partita difficile. Negli ultimi anni, il Sassuolo ha acquisito solidità societaria e un proprio stile di gioco.
L'assenza di Caputo? Al suo posto dovrebbe giocare Raspadori, che sta facendo cose fenomenali. Hanno una 'rosa' importante, che gli permette di rispondere al meglio a eventuali defezioni.
Faraoni? Non si è ancora allenato con noi, credo non ci potrà essere neanche contro l'Atalanta. Se giocherà Veloso o Ilic? Giocherà Ilic, perché Miguel deve fare un rientro graduale. Ilic sta crescendo, ma non bisogna chiedergli la luna. Doveva essere un anno di crescita per lui e sta andando anche oltre, giocando con grande continuità. Se al suo fianco in mediana giocherà Dawidowicz? Probabilmente no, perché abbiamo Ceccherini un po' affaticato: faremo su di lui una valutazione, anche nell'ottica di non rischiare più del lecito. Cetin è tornato dagli impegni con la sua Nazionale con una contusione alla caviglia, quindi dobbiamo stare attenti anche con lui.
Kalinic? Ultimamente non abbiamo problemi in fase realizzativa. Lui ha messo lo zampino in diversi gol, e a Milano è stato anche sfortunato. Ha la capacità di far giocare bene la squadra, l'importante è che sia sempre coinvolto nella nostra manovra.
Tameze largo a destra? Ci dobbiamo arrangiare. Probabilmente Tameze giocherà in mezzo, poi ci inventeremo qualcosa per la fascia. Adatteremo qualcuno in un ruolo non suo. Barak? Gioca in una posizione che può darti ottime chance in fase realizzativa, arrivando da dietro. Poi lui ha un buon piede e un ottimo senso dell'inserimento. Credo sia un giocatore completo. Colley? Sta bene, è in forma.
Gli infortunati? Il rientro di Rüegg ancora non è imminente. Per Faraoni e Favilli, vediamo come si evolverà la situazione nei prossimi giorni. Veloso e Danzi si sono allenati con noi e stanno rientrando, Vieira invece è ancora un po' indietro. Günter credo possa tornare dopo l'Atalanta.
Se ci sono altri giovani pronti a esser lanciati? Udogie ha risposto bene quando è sceso in campo, ma coi giovani bisogna avere pazienza e farli crescere con calma.
Le soste per le Nazionali? Per me manca un po' di logica, ma io guardo avanti. Mi dispiace anche per Lazovic e Lovato, che perderanno allenamenti e forma. Sarà un anno difficile, dove si potrà lavorare in settimana sui grandi principi ma meno sui dettagli.
Empereur? Alan è un giocatore che è cresciuto tanto con noi, anche dal punto di vista psicologico. Voleva tornare in Brasile dalla sua famiglia e per lui era una grande occasione. Sono dispiaciuto, ma non era giusto che ci opponessimo alla sua partenza: gli auguro buona fortuna".
FONTE: HellasVerona.it
Pro Vercelli, Modesto su Juric: “Allenatore che ti entra nella testa e nel cuore”
PRO VERCELLI MODESTO DICHIARAZIONE JURIC HELLAS VERONA / VERCELLI – Nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio, Mister Francesco Modesto si è soffermato su uno dei suoi modelli in panchina: Ivan Juric, tecnico dell’Hellas Verona, in passato compagno di squadra e allenatore dell’attuale tecnico della Pro Vercelli. Ecco, dunque, le parole di Mister Modesto: “Mister Juric è un allenatore che ti entra nella testa e nel cuore, riesce a far esprimere i suoi giocatori a livelli stratosferici. Lo sta dimostrando anche con l’Hellas Verona: è bravissimo a livello tattico e mentale. L’ho avuto come compagno di squadra e poi come allenatore: ha caratteristiche che per i calciatori sono qualcosa di straordinario. Quando entri nella testa dei giocatori, il 70% l’hai già portato a casa”.
FONTE: MagicaPro.it
VERONA
14 novembre 2020 - 10:49
Verona, Juric “re di denari”: la rosa vale 20 milioni di più (anche grazie a Lovato)
di Redazione PadovaSport.TV
Juric Foto Paola Garbuio/LaPresse
Ivan Juric si è legato per tre stagioni all’Hellas Verona. Il tecnico croato sembra aver trovato la sua dimensione in gialloblu, anche per la sua capacità di valorizzare i giocatori. La passata stagione si è chiusa con il nono posto, buon calcio proposto, soddisfazioni di campo (su tutte la vittoria contro la Juve di Ronaldo) ed una serie di plusvalenze da urlo: Kumbulla su tutti, poi Amrabat, poi Rrahmani, per citare le più celebri. Che hanno permesso a Maurizio Setti di mettere in conto l’arrivo nelle casse di qualcosa come cinquanta milioni di euro totali. E oggi la coppia Juric-D’Amico (perchè anche il ds ha ovviamente la sua parte di merito) sembra avere già colpito nel segno. Due i pezzi da novanta, come ricorda il quotidiano L’Arena: Mateo Lovato ed Antonin Barak. Il primo può valere già oggi una potenziali plusvalenza alla Kumbulla. Il secondo (il cui obbligo di riscatto dall’Udinese è già stato fissato a sei milioni) può rappresentare una scommessa quasi vinta.
Lovato
Partiamo da Lovato. Il Verona lo ha prelevato dal Padova per una cifra lorda che si aggira intorno al milione di euro. Oggi il mercato valuta il difensore padovano già dieci milioni. L’inizio è stato molto brillante. D’Amico gli ha fatto sottoscrivere un accordo quadriennale. Il ragazzo è blindato. Deve ancora dimostrare tutto. Ma Juric ha avuto il merito di dargli spazio, visibilità ed una vetrina tutta sua.
Barak
Antonin arriva dall’Udinese con la formula dell’obbligo di riscatto. Qualcuno pensava si fosse perso per strada. Non D’Amico, non Juric. Il nazionale ceco, 26 anni, non è più ragazzino, ma sta per entrare definitivamente nella fase della piena maturità calcistica. E l’oscillazione del mercato, nel corso della stagione, potrebbe essere significativa. Il Verona lo dovrà riscattare a sei milioni di euro. Il suo valore di mercato, oggi, si è già attestato sugli otto, nove milioni di euro. Meriti di Barak. Merito del solito Juric. Perfetto cercatore d’oro nel Klondike immaginario del calcio italiano.
Gli altri
Nell’elenco di giocatori valorizzati stilato da L’Arena ci sono anche il portiere Marco Silvestri, nonostante la sua non più tenera età (29), il centrocampista Mattia Zaccagni (ha dimostrato di avere i numeri e il carattere da leader dentro a questo Verona che sente sempre più suo, oggi vale 9 milioni) e anche Udogie, il cui il passaggio a San Siro ha mandato oscillazioni positive anche sul suo conto. Da 600mila euro ad un milione. E alla fine, questo Verona vale già venti milioni in più.
FONTE: PadovaSport.TV
Il forsennato pressing a uomo del Verona: Juric esalta il suo marchio di fabbrica
Un Hellas Verona profondamente rinnovato nel roster non ha modificato i propri principi tattici: il lavoro di Juric continua a regalare risultati straordinari
Di Jacopo Azzolini - 10 Novembre 2020
© foto www.imagephotoagency.it
Nella passata stagione, l’Hellas Verona di Juric era stato una delle principali sorprese del campionato. Nei pronostici, era tra le principali candidate per la retrocessione: nella pratica, gli scaligeri si sono salvati senza alcun patema e per ampie fasi del campionato hanno addirittura visto da vicino il settimo posto.
Più ancora che i risultati, è stata comunque la proposta tattica di Juric l’aspetto più interessante. Allievo di Gasperini, il tecnico croato adotta uno stile che ricorda molto il suo mentore di Grugliasco. Il suo Hellas ha infatti giocato con un 3-4-2-1 molto intenso e aggressivo, con un pressing fortemente orientato sull’uomo. Proprio come succede all’Atalanta, le partite del Verona si contraddistinguono per duelli individuali a tutto campo: vediamo i difensori staccarsi molto in avanti per inseguire l’avversario, anche in zone lontanissime dalla propria trequarti.
Questo approccio ha messo in difficoltà tutte le big e, se vogliamo, manifesta la crescita della Serie A di questi anni. Sono sempre meno le piccole rinunciatarie e passive che si limitano a barricarsi dietro: ormai è sempre più comune vedere sistemi di pressing molto più coraggiosi e sofisticati, che accettano anche dei rischi dietro.
Con le molte uscite nell’ultima sessione di mercato e i pochi innesti, in molti si auspicavano un netto calo di rendimento per gli scaligeri. Il Verona di Juric sta però sorprendendo ancora una volta: 12 punti in 7 partite, dove sono riusciti a fermare squadre come Roma, Juve e Milan.
L’Hellas non ha una grande produzione offensiva, come dimostrano gli appena 7 gol segnati: nonostante l’eccellente rendimento di Zaccagni, manca un po’ di qualità negli ultimi metri. Al contempo, la fase di non possesso continua a essere il fiore all’occhiello di questa squadra, con molte big che patiscono tanto l’intensità degli scaligeri.
Lo abbiamo visto con chiarezza in Juve-Verona. Senza alcun timore reverenziale, gli ospiti hanno adottato uno strepitoso pressing a uomo che per larghe fasi del match ha tenuto i bianconeri lontani dalla trequarti rivale. Mancavano soluzioni di passaggio, ogni giocatore era marcato da uno del Verona.
Ennesima Juric masterclass.
— Jacopo Azzolini (@AzzoJacopo) October 26, 2020
Il pressing a uomo del Verona ha messo in grossa difficoltà il palleggio della Juve, che ha sofferto tantissimo l'intensità avversaria. pic.twitter.com/3fUpdgsfgG
Oltre a ostacolare la risalita della Juve, questo atteggiamento ha portato a diversi palloni recuperati nella metà campo avversaria, che hanno generato ripartenze pericolose. Si tratta quindi di un’arma dalla doppia utilità.
Un dato significativo: l’Hellas è la squadra della Serie A con il secondo indice PPDA più basso. In pratica, è la seconda squadra – dopo l’Inter – che concede meno passaggi prima di intraprendere un’azione difensiva. Si tratta di una statistica che fotografa bene l’intensità del pressing di Juric e la voglia di recuperare palla il primo possibile.
Un difetto di queste partite, ammesso dallo stesso allenatore nel post Milan, riguarda la tenuta della squadra nella ripresa: “Penso che abbiamo fatto un buon primo tempo, esprimendo tutto quello che avevamo preparato: poi non abbiamo retto dal punto di vista fisico. Loro lanciavano su Ibra che le prendeva tutte. Complimenti ai ragazzi che sono andati oltre il loro limite”.
In effetti, dopo un primo tempo di grande coraggio e aggressività, gli scaligeri tendono a calare vistosamente nell’ultima mezz’ora. Si schiacciano molto, rinunciando totalmente a pressare in avanti, un qualcosa che era avvenuto anche contro la Juve. Tuttavia, l’Hellas – anche grazie alle parate di Silvestri – ha il merito di tenere botta nelle fasi in cui si difende basso, dimostrando buona duttilità tattica.
Pur con un tasso tecnico nettamente inferiore rispetto all’anno scorso, il Verona sta rimanendo fedele ai suoi principi, con una proposta calcistica tanto coraggiosa quanto organizzata. Anche in questa stagione, non sarà facile per nessuno superare il pressing a uomo di Juric.
FONTE: CalcioNews24.com
9 NOVEMBRE 2020
Juric: "Un punto in casa della capolista è una impresa. I ragazzi stanno dando tutto. Zaccagni in Nazionale? Strameritato"
Milano - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Milan-Hellas Verona, 7a giornata della Serie A TIM 2020/21.
“Il pareggio? Dobbiamo essere onesti, un punto contro la capolista, a San Siro, va bene. Nel primo tempo abbiamo fatto la nostra partita, abbiamo giocato come l'avevamo preparata in settimana. Nel secondo tempo abbiamo retto l'urto, il Milan ha alzato il baricentro e aumentato la pressione, e così hanno trovato il pareggio. Silvestri? Marco è stato bravissimo, è stato decisivo per portare a casa un punto. Zaccagni in Nazionale? È una convocazione davvero meritata. Sin dall'anno scorso Mattia sta lavorando tanto e sta migliorando molto nel gioco, nella tattica e nella gestione della palla. È importante che continui così, con la giusta testa. I margini di miglioramento della mia squadra? In settimana stiamo lavorando tanto. Sono felice che tutti i ragazzi si mettano a completa disposizione del gruppo. Oggi hanno giocato con coraggio e con un grande entusiasmo, facendo il massimo. Mi sorprendono ogni giorno sempre di più, hanno una volontà strepitosa. Durante la sosta speriamo di recuperare gli altri giocatori perché tutti sono importanti per arrivare fino in fondo e raggiungere il nostro obiettivo. Ibrahimovic? È un giocatore molto forte nelle palle alte, e non solo. Oltre a lui, anche gli altri giocatori del Milan sono bravi e hanno fatto una grande partita. Per questo motivo sono contento di tornare a Verona con un punto conquistato in casa della capolista”.
6 NOVEMBRE 2020
Juric: "Il Milan ora è più forte, Ibra è ancora un top player, a 'San Siro' servirà coraggio ed entusiasmo"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate all'antivigilia di Milan-Hellas Verona, 7a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Il Milan? Per me ha alzato la qualità rispetto agli anni scorsi. Giocano un calcio molto moderno e aggressivo, correndo tantissimo. Dovremo scendere in campo a 'San Siro' con coraggio ed entusiasmo. Ibrahimovic? Mi ha sorpreso il livello a cui sta esprimendo. Gioca con qualità e intelligenza. Con lui si hanno tante soluzioni diverse: fa la differenza con movimenti, tecnica e spirito, è ancora un top player. Chi dovrà fermarlo domenica sera? In quella posizione giocherà uno tra Magnani e Lovato, toccherà a loro battagliarci. Ma potranno giocare anche entrambi dal 1'. Empereur? Anche lui è un'opzione, come pure Cetin, che è recuperato e ha fatto una buona settimana. Dopo la sosta spero di ritrovare anche Veloso, Danzi e Faraoni.
Se Kalinic e Barak hanno alzato il tasso tecnico della squadra? L'idea era quella, e in questo senso si comincia a vedere qualcosa di positivo. Devono continuare così, elevando la qualità del nostro gioco.
Gli infortuni? Il nostro è un calcio fatto di intensità, un calcio moderno, e per arrivare ad alti livelli bisogna andar forte in allenamento. In questo periodo, invece, bisogna andarci un po' più cauti e gestire i carichi quotidiani con intelligenza.
La vittoria contro il Benevento? Abbiamo segnato tre gol di qualità, sviluppando altre azioni pregevoli. Per mezz'ora abbiamo fatto meno bene, ma dopo il pari abbiamo avuto una grandissima reazione per poi, alla fine, vincere meritatamente. Dobbiamo solo stare attenti a regalare meno occasioni ai nostri avversari.
Avere un gruppo così giovane? Io tratto i giocatori tutti allo stesso modo, a prescindere dalla carta d'identità. In una squadra serve avere sia calciatori esperti che giovani di prospettiva. Quest'ultimi portano grande entusiasmo e voglia di crescere.
Ceccherini? È un classico difensore italiano, avevamo bisogno di uno come lui. Si sta adattando ad un modo diverso di difendere. Sono davvero molto contento di lui. Ha avuto anche un impatto molto positivo sul gruppo. Lazovic? Ha recuperato da un infortunio anticipando i tempi e ha fatto grandi passi in avanti di recente. Si allena con la giusta intensità e sono convinto che farà ancora un ottimo campionato. Colley? Si è allenato molto bene nell'ultima seduta. Ha una velocità superiore a tutti gli altri e ci permette di passare rapidamente dalla fase difensiva a quella offensiva. Oggi l'ho rivisto bello pimpante, come deve essere uno delle sue caratteristiche. Di Carmine? Ha fatto bene questa settimana, è tornato quello che conosciamo. Anche lui è un'opzione per domenica.
Le parole del Presidente sul 'mercato'? E' stato sincero e onesto nel dire che avrebbe potuto investire di più ma che ha voluto garantirsi un 'cuscinetto' in previsione dei tempi difficili che ci attendono e rispetto ai quali anche il calcio non è ormai più estraneo. Altre Società fanno ragionamenti diversi, ma condivido il fatto che voglia anzitutto assicurare al Club solidità economica, in questo periodo difficile per tutti. Io sto con lui".
3 NOVEMBRE 2020
Juric: "Vittoria dello spirito straordinario di questi ragazzi, sarà entusiasmante giocare contro il Milan capolista"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Benevento, 6a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Cosa mi è piaciuto di più questa vittoria? Mi è piaciuto tantissimo lo spirito dei ragazzi dopo il gol del pareggio. Hanno reagito nelle difficoltà e creato varie occasioni da gol, dimostrando tanta voglia di raggiungere il risultato. Questo è ciò che mi ha fatto più piacere. Come mi spiego gli 11 punti in classifica, nonostante i tanti infortuni e contrattempi? I ragazzi hanno una grandissima voglia di crescere e insieme prepariamo ogni partita come fosse una finale, curando i minimi dettagli. Abbiamo iniziato alla grande, dominando. Poi per 20-25 minuti non abbiamo giocato come avremmo voluto, ma a quel punto siamo tornati a fare molto bene, raggiungendo il risultato attraverso giocate di grande qualità. Se ho notato una crescita in fase di finalizzazione della manovra? Abbiamo fatto tre bei gol, costruendo inoltre una serie di altre occasioni che ha portato anche a una traversa. Dobbiamo però ancora migliorare un po' difensivamente. Sfidare il Milan capolista nella prossima giornata? Loro hanno costruito la squadra in due-tre anni e ora stanno raccogliendo i frutti. Noi però dovremo giocare come sappiamo. Voglio rivedere questo stesso spirito, quello che abbiamo già messo in campo contro la Juve a Torino. Affrontare partite così è sempre entusiasmante, i ragazzi dovranno essere carichi e giocare una grande gara".
1 NOVEMBRE 2020
Juric: "Tanti infortuni e contrattempi, il Benevento non è una neopromossa, noi stiamo dando tutto e vogliamo fare risultato"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Benevento, 6a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Il Benevento? È una squadra che già l'anno scorso ha dimostrato di essere da Serie A. Hanno aggiunto calciatori di valore rispetto all'annata precedente. Hanno fatto delle belle prestazioni, si conoscono e lavorano bene. Anche contro il Benevento il nostro dovere è sempre quello di dare il massimo, perché ogni sfida è un'occasione per fare punti. Sarà una partita molto intensa, e ce la metteremo tutta.
Barak e Günter? Günter non giocherà, ha trascorso 18 giorni a casa a causa del Covid e deve recuperare. Barak invece era già tornato in campo, anche contro il Benevento sarà convocato, così come Lovato, Ceccherini e Di Carmine. In difesa abbiamo recuperato Magnani e Dawidowicz, che possono essere delle valide alternative. Rüegg? Si è appena fatto male, non è il momento di fare una prognosi, aspettiamo e speriamo torni presto, così come Faraoni e Veloso. A centrocampo, purtroppo, si è fermato Vieira, per il quale valuteremo i tempi di recupero in questi giorni. Colley? Ha preso un colpo all'anca contro il Venezia: valuteremo anche lui in queste ore. Favilli? Speriamo di recuperarlo dopo la sosta perché un giocatore molto importante per noi, ha fatto due gol e ci ha fatto guadagnare quattro punti. Sono molto dispiaciuto del suo stop, stava acquisendo fiducia e minuti nelle gambe.
Gli infortuni? Quando un ragazzo si fa male, a me dispiace tanto per lui, sapendo il percorso di recupero che lo aspetta. Prima del lockdown l'anno scorso giocavano sempre gli stessi e nessuno si è fatto male, mentre in questo periodo i ragazzi sono molto sollecitati e non hanno potuto assorbire i carchi di lavoro, perché il tempo è stato poco, perché fra una stagione e l'altra non c'è stato praticamente stacco, perché si è tornati subito a giocare gare ufficiali. Noi giochiamo con molta intensità e questo è il nostro modo di affrontare le partite: abbiamo diminuito i carichi di lavoro, ma non posso chiedere ai miei ragazzi di rallentare, perché il nostro calcio è fatto di vigore, intensità, ritmi alti. In questa settimana ho visto una volontà incredibile dei ragazzi, cercano sempre di fare ciò che io chiedo loro. E anche di più. Tutto questo lo devo al lavoro quotidiano e al lavoro del mio staff, che ritengo essere uno dei migliori in Italia.
Ilić? Sta giocando bene. È un calciatore molto giovane, con un grande margine di miglioramento. Il potenziale è enorme a livello di costruzione del gioco e di inserimento. Ha anche un ottimo 'passo'. E' un piacere allenarlo.
Zaccagni? Contro la Juve mi è piaciuto tanto. Lo conosco e lui sa cosa voglio da lui. Ha fatto una partita da giocatore vero, sia in fase offensiva che difensiva. Sta andando molto bene, deve continuare così.
Kalinić? E' un giocatore fortissimo. Contro la Juve si è vista la caratura del calciatore. Lavorando e recuperando la migliore condizione, potrà fare sempre meglio.
Se a Torino si è visto il Verona di Juric? La partita contro la Juventus è diversa dalle altre. Contro i bianconeri abbiamo giocato come ho chiesto ai ragazzi. Contro il Parma e il Genoa parliamo di due partite differenti dalla prima. Se noi comandiamo il gioco, come successo in queste due, poi dobbiamo essere più bravi a finalizzare. Ma noi possiamo migliorare in tutte le partite, sia in quelle contro le squadre come la Juve, sia nelle altre".
28 OTTOBRE 2020
Juric: "Buon segno vincere ai rigori dopo aver rischiato la beffa: questi ragazzi meritano solo elogi"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Venezia, match valido per il 3° turno della Coppa Italia 2020/21 e vinto dai gialloblu ai calci di rigore.
"La partita di oggi? Non abbiamo iniziato la partita al pieno delle nostre potenzialità: siamo andati in vantaggio per 2-0, ma negli ultimi cinque minuti abbiamo regalato due gol evitabili. Le difficoltà sono arrivate anche a causa degli infortuni di Faraoni e Rüegg. Sono stato anche costretto a schierare Dawidowicz, fermo da tanto tempo e quindi non al massimo. Per tutti questi motivi voglio fare i complimenti ai ragazzi. Dopo il terzo gol subìto hanno avuto la forza mentale di reagire. E non era affatto facile. Vincere ai rigori lo interpreto come un buon segnale, anche perché lo spirito e il clima nello spogliatoio sono davvero positivi. Abbiamo passato il turno di Coppa Italia e abbiamo otto punti in campionato: possiamo essere contenti. Adesso dobbiamo concentrarci sulle due partite che ci sono prima della sosta di novembre e farle bene per poi ripartire con più giocatori disponibili e più opzioni in tutti i ruoli. Come valuto la prestazione di chi, fin qui, ha giocato meno? Quest'anno ci sono tanti nuovi giocatori, che vanno assemblati, con pazienza. Non è facile amalgamare una squadra che è cambiata tanto come la nostra. Ma ci sono motivi per guardare avanti con fiducia, perché i ragazzi si impegnano tanto e stanno gradualmente crescendo. In allenamento e in partita mi dimostrano che hanno voglia di imparare e lo fanno con tanti sacrifici. È necessario lasciarli crescere con calma e senza troppe aspettative. Il calcio durante l'emergenza Covid? Anche se sono ormai diversi mesi che ci siamo dovuti abituare a giocare senza pubblico, contro il Venezia si è sentita la mancanza dei 1000 spettatori a cui avevano concesso di assistere alle partite, perché ci davano l'idea di giocare per qualcuno, aspetto importante a livello motivazionale. Tra infortunati e Covid è una situazione difficile ma, ciononostante, bisogna essere soddisfatti e andare avanti con forza, fiducia e spirito di adattamento".
FONTE: HellasVerona.it
Il mago Juric, l’allenatore che cava il sangue dalle rape
Stupire una volta può capitare, ma continuare a stupire non può essere frutto del caso: l’inizio di stagione dell’Hellas Verona è la conferma che Juric è abbondantemente tra i migliori allenatori della Serie A
Di Sandro Dall'Agnol - 26 Ottobre 2020
© foto www.imagephotoagency.it
Durante l’ultima finestra trasferimenti, a Ivan Juric hanno letteralmente smontato la squadra: le stelle Rrahmani, Amrabat e Kumbulla la necessaria monetizzazione per salvaguardare il bilancio, Adjapong, Pessina, Verre, Badu, Borini, Pazzini solo alcuni degli altri pezzi cui il Verona ha dovuto/voluto rinunciare. Ma dove non può arrivare il portafogli, ecco idee e competenza che il Ds D’Amico possiede in quantità, ben consapevole che il suo tecnico sappia estrarre il massimo da ognuno di loro: “da una rapa non si cava il sangue” non è certamente il proverbio cui credere in relazione al lavoro del quarantacinquenne di Spalato.
L’ennesima dimostrazione è stata il pareggio dello Stadium, un risultato storico per l’Hellas Verona che dal lontano 1988 non coglieva un risultato positivo a Torino. Erano i tempi di Elkjaer, Di Gennaro e Bagnoli, una squadra che affondava le sue radici in quella che nel 1985 conquistò uno Scudetto che ancora oggi si celebra tra le più memorabili imprese del calcio. La squadra di Juric, in questo senso, non può e non deve essere considerata inferiore per la straordinarietà dei fatti: organizzazione di gioco e spirito collettivo che il tecnico croato è stato capace di trasferire in poche settimane ai suoi nuovi interpreti.
Da Lovato a Vieira, da Tameze a Favilli, da Colley a Ilic, passando per i più esperti Ceccherini e Kalinic, tutti hanno già imparato lo spartito a memoria. Durante lo scorso campionato l’Hellas ha accarezzato a lungo il sogno europeo, salvo poi “accontentarsi” di un comunque eccellente nono posto. Ebbene, l’impressione è che l’impresa possa ripetersi e, forse, addirittura far sognare più compiutamente lo step successivo. Tutto, o quasi, merito di Ivan Juric, da un anno a questa parte senza ombra di dubbio tra i migliori allenatori della Serie A.
FONTE: CalcioNews24.com
25 OTTOBRE 2020
Juric: "Grande risultato ma con un pizzico di rimpianto: per 60 minuti abbiamo giocato meglio della Juve"
Torino - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate al termine di Juventus-Hellas Verona, 5a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"La prestazione della squadra? Nei primi 60 minuti abbiamo fatto benissimo, con i ragazzi che sono andati persino oltre le mie aspettative. C'è però un po' di rammarico, perché con maggiori risorse fisiche avremmo potuto far male alla Juve anche nei 30 minuti finali. Aver fatto punti a Torino contro la Juventus dopo 32 anni? Sono contento. Già lo scorso anno abbiamo ottenuto risultati importanti e spero riusciremo a continuare in questa direzione. Se ho visto progressi nel gioco? Sì, i ragazzi stanno lavorando con un'abnegazione impressionante e hanno seguito tutte le mie indicazioni. Le condizioni di Ceccherini e Favilli? Spero non sia niente di grave per entrambi. Ceccherini ha avuto un problema al polpaccio, ma sostiene di non essersi stirato. Favilli ha sentito un fastidio al tendine quando ha segnato, ma anche in questo caso spero non sia un problema muscolare, anche perché quando un giocatore fa due gol in poche gare l'autostima schizza alle stelle e sarebbe un peccato perderlo proprio ora".
FONTE: HellasVerona.it
Juve-Verona, Tudor elogia Juric: 'Un genio!', e quegli investimenti nella loro Spalato...
del 25 ottobre 2020 alle 17:47
Come fa notare Tuttosport Juventus-Verona è anche la sfida tra Igor Tudor, assistente di Pirlo, e Ivan Juric, allenatore dell'Hellas. Due uomini cresciuti insieme, calcisticamente e non. Nativi di Spalato, dove poi hanno investito "da grandi", sono stati lanciati nel professionismo dall'Hajduk prima di prendere le rispettive strade. Questo ha detto Tudor su Juric: "Ivan è un genio del calcio. Va capito, supportato, aiutato e sempre coinvolto, ma se messo in condizione dà tutto e fa miracoli [...]. Credo che al momento in Italia sia tra i primi tre o quattro allenatori più forti". L'anno scorso l'unico precedente tra i due: Verona-Udinese 0-0.
FONTE: CalcioMercato.com
23 OTTOBRE 2020
Juric: "Juve fortissima, ma dobbiamo mantenere la nostra identità e avere coraggio"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate all'antivigilia di Juventus-Hellas Verona, 5a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Se Barak sarà già a disposizione? Oggi si è allenato da solo, domani dovrebbe essere integrato nel gruppo e vedremo se potrà essere utilizzato per qualche minuto domenica sera. Veloso? Non è ancora a disposizione. Magnani? Ha cominciato ad allenarsi con noi, è impiegabile, ma sta ancora lavorando per trovare la miglior forma.
Come sta Kalinić? Anche lui sta lavorando alla ricerca della migliore forma fisica. Per attaccanti come lui, che giocano sul dinamismo e sull'esplosività, ci vuole un po' di tempo in più. La mia idea è quella di inserirlo gradualmente, anche perché abbiamo altri attaccanti a contendersi il posto.
Chi giocherà a sinistra? Voglio far giocare Lazovic, perché per noi è un top player. In attacco lui ha sempre fatto la differenza, perché è un giocatore che salta l'uomo. Deve ancora trovare la migliore condizione, quindi proverò a dargli continuità. Ma anche Dimarco ha fatto molto bene, quando è stato chiamato in causa.
Se partirà titolare Ilić? Probabilmente giocheranno ancora lui, Tameze e Vieira. I ragazzi mi hanno sorpreso molto in positivo nell'interpretazione della gara contro il Genoa, quindi la mia idea attualmente è quella di confermarli.
Chi giocherà in attacco? Vedremo domani, ci sarà un altro allenamento per decidere. In difesa? Penso ci saranno gli stessi tre che hanno giocato contro il Genoa. Anche Empereur ha migliorato di molto la sua condizione.
Essere la migliore difesa d'Europa al pari di Milan e Atletico Madrid? Penso che la squadra abbia lavorato sempre molto bene a livello difensivo. E in queste occasioni, anche un pizzico di fortuna aiuta sempre.
Sul piano del gioco? Siamo una squadra completamente rinnovata. Le ultime 15-20 partite dello scorso anno le abbiamo sempre dominate e anche le ultime due di questa stagione sono andate altrettanto bene. La difesa mi ha soddisfatto, però dobbiamo migliorare ancora un po' in attacco. Offensivamente abbiamo creato moltissimo, in allenamento stiamo lavorando su concentrazione e cattiveria nell'ultimo passaggio. Dobbiamo essere più concreti.
I più giovani? Sono molto contento di loro, hanno risposto molto bene. Però bisogna avere la giusta dose di pazienza, vanno fatti crescere bene senza metterli in difficoltà.
Con quale atteggiamento andremo a Torino? La Juventus è fortissima, ma il Verona ha uno stile di gioco definito, ci abbiamo lavorato tanto e proseguiamo con la nostra idea, non snaturando la nostra identità. Andiamo ad affrontare la Juventus come affrontiamo tutte le altre squadre. Dobbiamo mantenere la nostra identità. Ed essere coraggiosi.
Su Pirlo? Non ci sono regole sul percorso per arrivare ad allenare una grande squadra, a me la gavetta è servita. Dipende molto anche dalla società in cui lavori, da come riescono a sfruttare le tue qualità. Puntando su di lui, la Juventus ha compiuto una scelta certamente consapevole.
Se risultati e prestazioni sono in linea con le mie aspettative? Per me è una situazione nuova. Sono molto soddisfatto. Le prime due partite le abbiamo giocate in emergenza totale e siamo riusciti comunque a fare bene, poi con Parma e Genoa abbiamo alzato il livello senza essere capaci di raccogliere in proporzione a quanto seminato. Ora, invece, dobbiamo cercare di riuscirci. Credo che raggiungere la salvezza, il nostro obiettivo, sarebbe un ottimo risultato. E per ottenerlo dobbiamo lavorare con tanta umiltà e concentrazione. Partire così, comunque, ci dà fiducia".
FONTE: HellasVerona.it
ECCO COSA C'E' DIETRO LO SCONTRO TRA PRESIDENTE E ALLENATORE
SCONTRO JURIC-SETTI LA DOPPIA VERITA'
22/10/2020 12:24
Giochi di ruolo. Maschere. Commedia dell'arte - arte nel senso prosaico di mestiere. Maurizio Setti e Ivan Juric, a modo loro, l'hanno imbastita pizzicandosi l'un l'altro pubblicamente.
Setti che ha passato il cerino a Juric affermando che quest'anno ha fatto follie economiche e ora tocca al tecnico assembrare il suo (ottimo, a suo dire) lavoro. Juric che, di rimando e più realisticamente, gliel'ha ripassato facendo presente che la squadra è più debole, giovane e inesperta, snocciolando in cifre il reale dimensionamento dei pochi investimenti settiani. Tradotto: ci vorrà un altro capolavoro tecnico per salvarla.
Ognuno, certo, porta acqua al suo mulino e sbaglia chi vede in questo bisticcio una rottura tra presidente e allenatore. Sono, appunto, giochi delle parti di chi è abile a utilizzare strumentalmente, pro domo sua, una stampa “notaia”, che pigramente si limita solo a riportare dichiarazioni senza più porre domande o riportare fatti.
La questione di fondo è che Setti ha investito quasi esclusivamente sull'allenatore (leggi ricco triennale) e meno sulla rosa. Forse a Juric erano state dette altre cose, ma tant'è: per il presidente ora il tecnico se la deve cavare da solo. Ma c'è uno scartamento più sottile nella strategia mediatica settiana: se le cose andranno bene il merito sarà suo (per le cosiddette “follie” vendute come reali ai tifosi), se butterà male, be' sapete con chi prendervela. Una linea di demarcazione lieve nel tratto ma netta nella sostanza, perché Setti forse non vuole che si ripeta il precedente populistico di Mandorlini, caudillo e capopopolo.
Tuttavia Juric, che se non fosse stato per le dichiarazioni di Setti se ne sarebbe stato zitto, evidentemente sul piano mediatico-popolare non può accettare questo gioco e così ne crea uno suo, parallelo: se salvarsi sarà un (altro) miracolo, be', l'autore di questo miracolo sarò io.
Questa dicotomia tra due forti personalità accende il dibattito, ma come ogni dicotomia si mangia la verità. Che non sta nel mezzo, come vorrebbe un luogo comune, ma che è altrove. Che non è né di Setti e né di Juric. La verità, per citare un celebre romanzo di Baldacci, è “semplice”: il Verona non è squadra da sogni, investimenti e follie (smentito Setti) e nemmeno da salvezza miracolosa (smentito Juric). Il Verona è squadra che può stare sopra la linea di galleggiamento, senza altre velleità.
Su una cosa Juric però ha ragione: date le premesse (leggi plusvalenze), era lecito aspettarsi qualcosa di più brillante. Pertanto il vero miracolo sarebbe ripetere il campionato dello scorso anno. E, questo sì, accadesse, sarebbe esclusivo merito di Juric.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
L’ALTRA MEZZA VERITÀ
La verita? Le dichiarazioni pre-partita sabato scorso di Juric sul mercato le ho trovate alquanto inadeguate.
Niente di nuovo sia chiaro, la favoletta dei grandi investimenti e la pazzia Kalinic si sono sgonfiate subito di fronte ai conti entrate-uscite, nettamente a favore delle prime.
Mi chiedo tuttavia come si possa prima di un incontro spiattellare una presunta debolezza e inferiorità rispetto allo scorso anno. E’ sicuramente così, ma un tecnico non può dire dei suoi giocatori “ non siete al livello di chi vi ha preceduti”. Non si lamenti se i nuovi finiscono per crederci davvero. Per un calciatore l’autostima è tutto… fa girare le gambe rende più facile una giocata… e sentirsi dire che chi c’era prima era migliore, non è positivo proprio per niente.
Meno male che in campo i “mediocri” ragazzi hanno dato l’anima e pur tra mille errori hanno fatto loro la partita.
Il Genoa aveva tre allenamenti nelle gambe? Vero! Al Verona mancava pero tutta la difesa (prima volta insieme dei tre titolari) mancava del regista di centrocampo, sostituito da un talentuoso quanto acerbo diciottenne. Aveva in campo giocatori arrivati da due settimane che ancora non conoscono il calcio di Juric, tanto meno i compagni. A tutto questo aggiungerei coloro che lo scorso anno hanno fatto la differenza e in questo inizio di stagione sembrano l’ombra di sé stessi (Lazovic, Veloso, Zaccagni, Faraoni).
E’ vero… non abbiamo i pilastri della difesa di un anno fa ma sino a prova contraria abbiamo preso 1 gol con reparti incompleti e giovani debuttanti in serie A.
Juric è senza dubbio un grande allenatore e ben fa a dire la sua verità… ma la dicesse sino in fondo, ne manca mezza
Dica che al braccino corto di Setti va di pari passo una preparazione palesemente sbagliata (ci può stare dopo un torneo che ha vissuto due mesi di stop e un ciclo infernale di partite ogni 3 giorni).
Se Lazovic peró ha perso smalto e lucidità, velocità, efficacia e pericolosità offensiva, mi si permetta, ma il mercato cosa c’entra? Se Zaccagni non incide come alcuni mesi fa e parte pure in panca con il Genoa, il mercato cosa c’entra?
Detto che siamo tutti allenatori, sulla carta questo doveva essere il Verona di Magnani, Gunter Cetin in difesa, Veloso, Tameze e Vieirà a centrocampo, Faraoni e Lazovic come “quinti” e due tra Barak, Benassi e Zaccagni dietro a Kalinic. Dietro una schiera di giovani talentuosi, Da Lovato a Di Marco, da Ilic a Colley a Salceido e Favilli.
Ebbene, della su citata ipotetica formazione, con il Genoa erano in campo quattro undicesimi… hai voglia a parlare di mercato, di milioni spesi o non spesi.
Setti poteva e dove fare di più, in questo Juric ha ragione. Ora l’ha detto… è stato chiarissimo. Bene. Adesso però recuperi al meglio tutti gli infortunati da guai muscolari emersi con la sua preparazione e non antecedenti ad essa (Benassi forse il solo ad essere arrivato con problemi fisici). Porti in forma i nuovi e ci rifaccia vedere i leoni che furono lo scorso anno i vari Zaccagni, Lazovic, Faraoni e Veloso. Inizi a fare il suo (cosa che non dubito stia facendo ogni giorno a Peschiera)… la squadra non è quella sognata ma nemmeno tutta la mediocrità che ha dichiarato Sabato (senza San Perin non saremmo a scrivere di questo)
Faccia di Lovato e Amione i nuovi Kumbulla… di Cetin e Ceccherini i post Rrahmani, di Vieirà un corridore alla Amrabat. Non emuleranno chi era prima di loro? Saranno comunque migliori di quando sono arrivati.
E cerchiamo se possibile di non elevare a star del football mondiale, giocatori che in gialloblù hanno fatto benissimo (e bene hanno reso in termini di plusvalenze) ma che oggi, vale la pena ricordarlo, sono riserve due su tre (Rrahmani e Kumbulla) e uno fuori ruolo (Amrabat) che ottiene a malapena la sufficienza.
Sono arrivati da anonimi e Juric li ha resi grandi. Ripeta il miracolo, è stato confermato per questo.
Juric è uomo di grande onestà intellettuale e pragmatismo… uomo di campo capace e grande motivatore. Inizi a dire che Lovato può rivelarsi un possibile crak come da ormai due partite i commentatori di Sky e DAZN ripetono nel vederlo all’opera. Giocare con l’ombra dei giocatori partiti è quanto di più negativo e controproducente… anche perché, lo ripeto… dove questi sono finiti, almeno al momento… son finiti male.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
VISTO DA NOI
20 ottobre 2020 - 08:13
Mister, take it easy. Tu sai come fare
Gli sfoghi di Juric e la Fiesta che può diventare Mercedes
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Getty Images
All’ennesimo sfogo di Ivan Juric di due giorni fa abbiamo temuto che qualcosa si stesse rompendo in casa Verona.
Gli sbotti del mister per un mercato al di sotto delle sue aspettative sembravano aver superato quella misura oltre la quale uno scontro in società sarebbe stato la naturale conseguenza.
Non è stato così perchè Setti e D’Amico (quest’ultimo ormai specializzato nel fare da sparring partner e da calmante all’indiavolato di Spalato) sono riusciti a far prevalere l’intelligenza di capire che comunque lui è l’uomo sine qua non di questo Hellas. Quindi che una rottura non è per nulla auspicabile e che un po’ di quella cosa indigesta va mangiata, fermo restando che un doveroso ”incontro” a sei occhi pare esserci stato.
Chiaro che non abbia fatto piacere l’ennesimo attacco a suon di diretti e ganci di “Ivan Drago”, che però non ha spiezzato in due nessuno. Il suo è anche un modo conosciuto di esprimere (e in questo caso evviva la libertà di espressione) le sue ansie e i suoi timori per la stagione.
Che non sia un 11 paragonabile a quello dello scorso anno è evidente. Del resto Rrahmani, Kumbulla, Amrabat e Pessina non ci sono più. Però, e qui già si vede il merito di D’Amico e la straordinaria capacità di Juric di entrare subito nella testa dei calciatori, le cose viste ad opera di Lovato, Ilic, Colley, Tameze, Vieira, Cecchini e compagnia entrante, ci inducono a un cauto ottimismo per il campionato. Attendendo che Kalinic (su “occasione e non pazzia” siamo d’accordo anche noi) carburi.
Per forza di cose sarà un Hellas diverso. Juric ieri ha confermato che la sfida di costruirlo nuovamente vincente (obbiettivo salvezza, naturalmente) lo appassiona non poco.
Si sa, è difficile confermarsi il secondo anno, tantomeno con una squadra rivoluzionata.
Ma siamo certi che per Juric questa sfida rappresenta, in un certo senso, il motore del suo lavoro.
Andare al massimo e a gonfie vele, pur con una onesta Fiesta rispetto alle Mercedes e Lamborghini degli altri.
Ma è una Fiesta col turbo, quantomeno, che solo lui può saper far andare a 8 mila giri senza bruciare il motore. E poi, chissà che questa utilitaria nei mesi si trasformi, come già accaduto, in un’auto di lusso.
Take it easy mister, tu sai come fare. E buon lavoro.
FONTE: Hellas1903.it
20 OTTOBRE 2020
Juric: "Abbiamo giocato da Verona, sono contento, ma dobbiamo crescere e ci vuole pazienza da parte di tutti"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Genoa, 4a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Il pareggio contro il Genoa? Un buon risultato. Dobbiamo essere umili, tenere in considerazione che questa squadra è giovane e ancora 'nuova'. Sono molto soddisfatto dai ragazzi, anche dei tanti giovani che hanno giocato: hanno fatto tutto ciò che gli ho chiesto, nonostante fossimo contro una squadra di alto livello come il Genoa. Verona padrone del gioco? Nella partita ci sono state tante cose positive, abbiamo battuto 14 angoli e creato molte occasioni da gol. Quando si gioca in casa si vuole sempre vincere, però non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori. Oggi nella formazione iniziale c’erano solo due giocatori dell'anno scorso, più Silvestri: molti altri che ho schierato vengono da una stagione - la scorsa - nella quale non hanno giocato con continuità. Nonostante ciò hanno avuto grande personalità e hanno fatto un ottimo lavoro in campo. In queste quattro partite si sono viste tante cose buone, dobbiamo andare avanti così, perché il carattere è stato quello giusto. Zero gol subiti in tre partite su quattro? La difesa era nuova e inedita, ma abbiamo praticamente rischiato nulla. Rispetto alle sfide con l'Udinese e col Parma, ho visto dei passi in avanti. I nuovi arrivati? Ceccherini ci serviva, un difensore con carattere e che sa marcare all’italiana. Anche Vieira ha dato il suo contributo e Kalinić ha fatto vedere alcune sue qualità: lavorando bene, tornerà quello che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare. Dove deve crescere il Verona? Siamo solo all'inizio, è una nuova stagione e non dobbiamo dare alcunché per scontato. Dobbiamo aspettare i ragazzi come abbiamo fatto l'anno scorso, quando anche il pubblico ci ha dato una mano, sostenendoci in tutte le partite: hanno accettato gli errori, premiato li sacrifici e dopo qualche mese hanno applaudito una squadra che giocava un bel calcio”.
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA STAMPA DEL MISTER DEL VERONA
JURIC: BASTA SOGNI MI ASPETTAVO DI PIU'
18/10/2020 11:36
Un fiume in piena. E non appena gli arriva l'assist di parlare di mercato, Ivan Juric sembra uno dei suoi dischi Metal. Durissimo. "Leggo cifre che non stanno nè in cielo nè in terra. Potevamo e dovevamo fare molto di più sul mercato. Avevamo un'occasione d'oro. Potevamo veramente crescere. Speravo che la società credesse di più in me. Invece siamo partiti bene ma poi siamo tornati alla solita politica dei passettini. Troppi prestiti. La verità è che qui abbiamo fatto un miracolo, una stagione irripetibile con plusvalenze da favola. Leggo e sento che ci siamo rinforzati. Ma una squadra che si rinforza è una squadra che non vende nessuno e che mette in organico tre, quattro giocatori forti. Noi abbiamo venduto tutto quello che c'era da vendere e cambiato tanto. Lo dico per fare chiarezza, perchè la chiarezza del passato è stata la nostra forza. Nessuno va illuso. Dobbiamo parlare solo di salvezza. Vuol dire che la squadra non mi piace? No. Questa squadra mi piace tantissimo, Tony ha lavorato bene, ho dato il mio sì a tutte le operazioni. Ci sono delle buone idee, soprattutto in prospettiva ma ripeto serviva più coraggio". Messaggio chiaro e diretto a Setti che nei giorni scorsi aveva parlato di grandi investimenti. Juric snocciola anche le cifre: "Abbiamo speso dieci milioni quest'anno e altri quattro più quattro posticipati con i diritti di riscatto".
Dopo la gara con il Parma sono affiorati anche molti dubbi. "Dal punto di vista del gioco siamo migliorati, ma abbiamo anche dimostrato limiti che mi preoccupano. Il gol iniziale e poi un possesso palla sterile. E il Parma ha creato occasioni da gol ogni volta che veniva nella nostra metà campo. A me non importa che siamo belli e manteniamo il pallone. Voglio una squadra solida e che se la gioca".
Juric non crede a un Genoa dimesso: "Hanno recuperato tutti, non giocherà nessun Primavera". E sulle scelte annuncia: "Gioca Favilli, Veloso non c'è. Ho problemi in difesa dove non escludo di arretrare Faraoni o Dimarco".
Ultima riflessione su Kalinic: "Operazione maturata negli ultimi due tre giorni di mercato perchè non avevamo più attaccanti e qualcuno doveva arrivare. Dico che è stata una splendida occasione e non una follia". (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
18 OTTOBRE 2020
Juric: "Genoa in campo con una squadra competitiva, col Verona bisogna avere pazienza: abbiamo cambiato tanto"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Genoa, 4a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Come sta la squadra dopo la sosta? In settimana abbiamo lavorato bene e alzato la condizione fisica di chi non è partito con la Nazionale.
Chi giocherà? In difesa potrebbero esserci Lovato ed Empereur, che hanno recuperato anche se non sono ancora al 100%. Probabilmente giocheranno loro con Ceccherini. Saranno insieme per la prima volta e spero si trovino bene da subito. Poi c'è anche l'opzione di arretrare uno tra Faraoni e Dimarco. A centrocampo non ci sarà ancora Veloso, che deve smaltire un problema fisico nelle prossime due-tre settimane. Pensiamo sia a Ilic che a Vieira per sostituirlo, dobbiamo valutare. Mancheranno Barak e anche Benassi. Da trequartista potrebbe giocare Salcedo, ma anche qualcun altro. Davanti Di Carmine ha recuperato, anche se non è ancora al top. Probabilmente giocherà Favilli.
Kalinic? Per noi è una grandissima occasione, perché se torna quello della Fiorentina avremo un giocatore molto forte. Lui ha dato disponibilità, io ci credo molto. Se sta bene, è un colpo fantastico. Dawidowicz? Dopo lo strano problema muscolare al pettorale, deve ritrovare serenità per allenarsi senza condizionamenti. Magnani? Mi auguro possa allenarsi con la squadra dalle prossime settimane, per crescere e iniziare a giocare. In lui credo molto.
Il nostro obiettivo? Lo scorsa è stata una stagione straordinaria. Sono molto contento che ora si respiri fiducia intorno alla squadra e a me, però bisogna essere lucidi e non pretendere troppo e subito. Uno dei motivi per cui mi piace lavorare qui è proprio la chiarezza, che mi permette di fare bene. Abbiamo cambiato tanto e creare troppe aspettative sarebbe dannoso per la squadra. A me la rosa piace, sono contento di come lavora e delle scelte del Direttore D'Amico, di grande prospettiva. Ma dobbiamo avere ben chiaro che il nostro obiettivo primario è la salvezza. Poi vedremo: abbiamo già dimostrato lo scorso anno di avere fame e non molleremo niente. I nostri giocatori hanno bisogno di crescere con calma, non bisogna pretendere troppo e subito.
Il calcio di Maran? Lui ha dimostrato di essere allenatore di buonissimo livello. Sicuramente ha avuto difficoltà in questo periodo, ma in partita si può sopperire con le motivazioni. Si tratta di un allenatore molto preparato.
Se il Covid-19 incide sul nostro lavoro? Si fanno tamponi ogni due giorni, ormai siamo abituati. Siamo anche abbastanza isolati, in un certo senso privilegiati perché monitorati. La 'bolla' possibile, ulteriore soluzione di contrasto? Viviamo nel calcio in una situazione difficilissima a livello economico per tutte le Società. Se il calcio si ferma, per tante sarebbe dura. Già si perdono pubblico e sponsorizzazioni, quindi bisogna fare tutto il possibile per mandare avanti il campionato. Se la soluzione sarà andare in 'bolla', dobbiamo essere pronti a fare anche questo. Qualunque cosa per continuare a lavorare.
Cosa mi lascia la trasferta di Parma? A livello di gioco, a Parma siamo migliorati nettamente. Abbiamo però anche concesso qualche occasione da gol di troppo. Noi dobbiamo esser tosti, umili e fare risultato.
La forma? Siamo molto disomogenei. Ci sono giocatori che stanno bene fisicamente, tecnicamente e mentalmente. E poi altri all'80%, altri ancora al 50.
Se sarà un Genoa depotenziato dai tanti positivi? Io so che non giocherà nessuno della Primavera, qualcuno ha recuperato tra positivi e Nazionali. Quindi sicuramente non dobbiamo sottovalutare l'impegno".
FONTE: HellasVerona.it
VISTO DA NOI
15 ottobre 2020 - 15:14
Ivan the Great
Respect, esteem, honour and pride: portrait of Verona’s leading man
di Richard Hough
Getty Images
The column of the week from Richard Hough for all the Verona-lovers speaking english.
Before his eye-catching campaign with Hellas Verona last season, few outside Italy had even heard of Ivan Jurić.
Now, he’s one of the most respected coaches in Serie A.
So, who is he and why does he merit such respect?
As a combative and hard-working midfielder, his career was solid rather than exceptional. He had been one of the most promising young Croatian midfielders of his generation, but won just five caps for the national team. In fact, he spent most of his unremarkable playing career in Italy, with spells at Crotone and Genoa, where he is remembered as much for his distinctive look and passion for heavy metal as he is for his contribution on the pitch.
Significantly, it was while playing for Crotone in Serie C that he first encountered Gian Piero Gasperini, who would go on to have such a significant influence on his career. Gasp recognised Juric’s leadership qualities, and when he moved on to Genoa, he brought the influential Croatian with him.
Jurić‘s managerial career has been one of steady progress, rather than overnight success. A long-term disciple of Gasperini’s footballing philosophy, Jurić is perhaps the most credible candidate to succeed him one day.
He served as Gasp’s assistant during brief stints at Inter and Palermo, before moving on to Genoa’s youth team in 2013, securing a respectable 11th place finish. The following season he led Pro League side Mantova to Serie B, before following in Gasperini’s footsteps and taking over at Crotone, who had just finished 16th in Serie B. In his first season he won promotion, taking Crotone to Serie A for the first time in the club’s history.
By then, Gasperini was about to make a career-defining move from Genoa to Atalanta, and Jurić emerged as the prime candidate to succeed him.
His appointment was met with general acclaim in Genoa but, despite a promising start, including impressive victories against Milan and Juve, a poor run of form in January and February culminated in a 5-0 thrashing against bottom club Pescara. Jurić was dismissed, to be replaced by ex-Hellas manager Andrea Mandorlini.
After just six games in charge, Mandorlini was sacked and Jurić was reinstated. The Croat secured salvation in the penultimate game of the season and was confirmed to lead the club into the 2017/18 campaign. But, in November he was sacked for the second time after another poor run of form.
Nearly a year later, he was re-appointed (for a third time), but was once again sacked after just a couple of months, this time to replaced by Cesare Prandelli.
It was a bruising couple of seasons for Jurić, but perhaps a necessary taste of failure early in his managerial career.
The hallmark of Jurić coaching philosophy is an offensive 3-4-3 formation. His teams are high tempo passing sides, with plenty of pace and a dynamic midfield. He employs a direct and vertical style of play, relying on a high press to win possession and create sudden goal-scoring opportunities. He also has a remarkable ability to improve players’ personal performances, through relentless training (a number of new arrivals have referred to this aspect of Jurić’s preparation) and formidable powers of motivation.
I’ve bumped into him on a couple of occasions, the first time at a wine festival in the city. He was sitting on a kerb with a roll-up in one hand and a plastic glass of wine in the other. I’ve also encountered him lingering outside the stadium post-match, waiting for a lift home, happy to chat about the game and pose for pictures. He chooses his words carefully, but when they come, they are worth listening to. His sharp response to Conte, during the thrilling 2-2 draw with Inter towards the end of last season, elevated his status amongst the Verona faithful. “Questa è casa mia” [This is my house], he informed Conte, respect it.
Respect, esteem, honour and pride. Under Juric those values have returned to the Bentegodi. And for that he has our gratitude.
FONTE: Hellas1903.it
4 OTTOBRE 2020
Juric: "Sconfitta immeritata, peccato per il gol, il gioco mi è piaciuto, ma serve pazienza perché siamo una squadra nuova"
Parma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate al termine di Parma-Hellas Verona, 3a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Sconfitta immeritata? Assolutamente sì. Mi dispiace perché abbiamo fatto passi avanti, ma contano i risultati. Oggi la sconfitta non ci sta: abbiamo fatto un errore e ci ha penalizzato in maniera decisiva. L'immediata rete subita se ci ha condizionato? La squadra ha giocato la gara come l’avevamo preparata durante la settimana, ma ci è mancato il gol. Cosa manca? Questa è una squadra completamente nuova, bisogna avere pazienza perché ci sono cose migliorabili ma non è facile farlo subito. I ragazzi lavorano bene e abbiamo buone qualità. Sarà un campionato difficile per tutti. Se la sosta ci torna utile? Abbiamo fatto una buona settimana con chi era a disposizione e si è visto. Ora tanti vanno via con le rispettive Nazionali ed è per noi uno svantaggio. Ripartiamo con umiltà e pazienza: sono fiducioso".
FONTE: HellasVerona.it
Juric: «Il mercato? Vorrei si facessero cose più sostanziose»
02.10.2020 | 15:26
Ivan Juric non è tipo che le manda a dire e, nella conferenza di presentazione di Parma-Verona, ha fatto il punto sulle operazioni in entrata ed uscita che hanno caratterizzato l’ultimo mese dei gialloblù. «La mia idea era rafforzarci, come non lo so. Siamo una società diversa rispetto a tante altre, non abbiamo debiti e non ne facciamo. Altre società fanno cose diverse, si rafforzano anche se non sono a posto economicamente. Poi magari D’Amico può spiegare meglio questo concetto. Io, da allenatore, vorrei si facessero cose più sostanziose. Poi dipende da chi arriva. Noi ci crediamo in chi è arrivato, non sono venuti a caso, ma se prendi giocatori di un certo spessore è diverso. Se sono deluso? No, non sono deluso. Sono realista, finora è stato un mercato molto difficile perché abbiamo perso tanti giocatori e ne dovevamo prenderne altrettanti». Al Tardini, guardando al campo, sarà privo di Veloso.
Foto: twitter Hellas Verona
FONTE: AlfredoPedulla.com
2 OTTOBRE 2020
Juric: "Abbiamo qualche defezione, il Parma ha cambiato poco, ma andiamo al 'Tardini' per fare risultato"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate all'antivigilia di Parma-Hellas Verona, 3a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Il nostro percorso? Siamo contenti di quanto ottenuto finora, ma abbiamo ancora grandi margini di miglioramento. Vincere a Parma non sarà facile, ma sicuramente ci proveremo. Abbiamo ancora qualche defezione, ma speriamo di recuperare quanti più giocatori possibili nelle prossime settimane. Il Parma ha cambiato poco rispetto alla scorsa stagione, e questo può essere un vantaggio, ma anche noi abbiamo le nostre qualità e le metteremo in campo. Gervinho e Karamoh hanno caratteristiche diverse da quelle degli attaccanti affrontati sinora: servirà grande attenzione in difesa.
Veloso non sarà della gara, perché lamenta un lieve infortunio, mentre Dawidowicz deve ancora trovare la piena forma fisica: dietro ci saranno Lovato, Günter e Cetin. Di contro abbiamo a disposizione Salcedo, rispetto alla gara contro l'Udinese. Lazovic? Sto ancora riflettendo sull'opportunità di impiegarlo dall'inizio o a gara in corso, ma Dimarco si sta dimostrando molto affidabile. Favilli? Giocherà ancora lui al centro dell'attacco, ha segnato la scorsa gara e ha fatto una buona settimana di preparazione. Tanti dei nuovi li stiamo 'scoprendo' giorno dopo giorno, in generale sono soddisfatto degli ultimi giorni di allenamento.
La vittoria sull'Udinese? Non era facile fare gol, contro una squadra di quel tipo. E non aver subito reti in due gare contro ottimi attaccanti è un'ottima cosa. Il completamento della 'rosa'? Questo è un 'mercato' difficile per tutti, sapevamo non sarebbe stato semplice muoversi in questa sessione. Ora vogliamo dare grande fiducia ai nuovi arrivati, nelle cui recenti interviste ho percepito nitidamente tanta voglia di dimostrare il proprio valore. La Società è sana e vuole rimanere tale, il nostro 'mercato' si muove coerentemente in questa direzione".
27 SETTEMBRE 2020
Juric: "Ancora lo spirito giusto, contento per Favilli e grazie ai 1000 spettatori che hanno fatto tifo vero"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Udinese, 2a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"La vittoria? Lo spirito è quello giusto, abbiamo giocato bene contro una squadra forte fisicamente. È stata una partita veramente difficile, ed è per questo motivo che sono contento dei 3 punti. Ma sono anche consapevole che possiamo migliorare ancora tanto. Lo spirito Hellas che è rimasto dalla scorsa stagione? È fondamentale, anzi determinante per una squadra come la nostra. Il gol di Favilli è stato un mix fra la giusta dose di opportunismo che serve in partite come questa e la grande volontà di vincere la gara. Si poteva anche fare meglio, però siamo veramente all'inizio. Ora mi tengo stretta questa vittoria. Sei punti nelle prime due giornate? Il campionato è lungo, abbiamo cambiato tanto e sono arrivati molti nuovi giocatori. Vogliamo rinforzarci, anche dando fiducia a quelli che abbiamo preso. Favilli oggi ha segnato un gol decisivo: è uno dei giocatori che possono ancora crescere tanto. Zero gol subiti in due gare? Oggi ci è andata anche bene in alcune occasioni. Ci sono momenti dove strameriti di vincere, come ad esempio l'anno scorso, proprio contro l'Udinese, mentre questa volta era più giusto il pareggio ma la vittoria non è stata comunque casuale. Gli spettatori presenti? Una sorpresa positiva, hanno dato una grossa mano alla squadra, apprezzando la lotta, e ci hanno supportato alla grande. Li ringrazio“.
FONTE: HellasVerona.it
CALCIOMERCATO
25 settembre 2020 - 15:39
Juric e il mercato: “Stepinski deve andare altrove. Abbiamo bisogni di altri acquisti. Sanabria?…”
Il tecnico gialloblù: “Favilli ha ancora tanti margini di miglioramento”
di Redazione Hellas1903
Foto Francesco Grigolini - Fotoexpress
“Quanti giocatori mancano dal mercato? Quanti siamo, dodici? Fai tu il conto”. Così Ivan Juric in conferenza stampa oggi.
Continuando sul mercato, dice l’allenatore del Verona: “Pessina da noi ricopriva tanti ruoli, ad esempio. Abbiamo bisogno di qualità davanti, in mezzo ci vuole un altro giocatore. Se Dawidwicz fosse stato bene saremmo stati a posto dietro, adesso sono un po’ preoccupato. Lì numericamente siamo a posto, fisicamente un po’ meno”.
“Sanabria? Abbiamo bisogno di amore in attacco. Abbiamo bisogno di due giocatori che ti diano qualcosa in più. Abbiamo perso dei giocatori davanti, e vogliamo migliorarci. Fin qui non ci siamo riusciti, e molto dipende da quello. Abbiamo messo Salcedo e Colley, che danno freschezza, ma serve una base più forte”.
Stepinski fa ancora parte del progetto? Penso debba andare a giocare. In attacco vogliamo migliorare, e penso debba andare. Aspetto la crescita di Salcedo, lo scorso anno Colley ha fatto due o tre presenze. Vediamo quanto crescono, metto in questo discorso anche Ilic: sono ancora bambini. Da loro voglio freschezza e voglia di imparare. Favilli penso che debba riprendersi, ha ancora tanti margini di miglioramento”.
“Con due punte come Favilli e Di Carmine è un calcio diverso, più diretto. Io vorrei fare un calcio di altro tipo, creare scompiglio, senza dare punti di riferimento. Con la Roma eravamo diretti, ma io vorrei un calcio diverso”.
FONTE: Hellas1903.it
25 SETTEMBRE 2020
Juric: "Contro l'Udinese gara diversa ma lo spirito deve essere quello visto con la Roma"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblu Ivan Juric, rilasciate all'antivigilia di Hellas Verona-Udinese, 2a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Come arriviamo alla gara contro l'Udinese? Con un po' di minuti in più nelle gambe, specie fra gli ultimi arrivati. Mi aspetto una gara completamente diversa rispetto a quella contro la Roma, penso saremo più noi ad attaccare e a provare a fare la partita, mentre il difficile sarà contenere i loro contropiede, fondamentale nel quale sono molto efficaci. Contro la Roma abbiamo messo in campo grinta e umiltà, giocando anche meglio dei nostri avversari nel secondo tempo, ma soprattutto facendo leva sullo spirito di sempre. Ci sono alcuni concetti del nostro gioco che non cambiano nel tempo, e altri che invece chiaramente possono variare sulla base dei calciatori a disposizione.
Lovato? Contro la Roma ha fatto una grande gara, ha caratteristiche importanti e può crescere ancora molto: dove potrà arrivare dipenderà principalmente da lui. Di certo, al momento, c'è che sarà in campo anche domenica. Per me è fondamentale che ogni elemento della squadra, per poter crescere, senta la mia fiducia e senta di essere considerato. Tameze? Il suo ruolo è centrale di centrocampo, ovviamente con caratteristiche diverse da chi l'ha preceduto in quel ruolo accanto a Veloso. Ha sia propensione offensiva che difensiva. Insomma, ha doti importanti da valorizzare. Lazovic? Oggi è tornato in 'gruppo', ma per il pieno recupero servirà ancora un po' di tempo: domenica giocherà ancora Dimarco. Favilli? E' un ragazzo che deve 'ritrovarsi' e che ha grandi margini di miglioramento. Barak? E' stato preso per fare il trequartista, ma all'occorrenza può anche giocare in mezzo al campo. Colley? E' un innesto importante, un giovane che può darci grande freschezza e che ha tanta voglia di imparare".
FONTE: HellasVerona.it
GIUDICE SPORTIVO
PARLAVA DALLA TRIBUNA MULTA A JURIC!
22/09/2020 16:55
Oltre ad aver assegnato la vittoria a tavolino al Verona, il giudice sportivo ha anche comminato una multa di 5000 euro all'allenatore Ivan Juric.
"Colpevole" di aver: "in più occasioni durante l'incontro impartito disposizioni alla propria squadra nonostante fosse soggetto a provvedimento di squalifica". L'infrazione è stata rilevata dal collaboratore della Procura Federale.
CHE ESPERIENZA
La mia partita di fianco a mister Ivan Juric
22/09/2020 11:51
“VAI, VAI!!! ATTACCA ADESSO… PARTIIIIII. MA DAIIII, SEI SEMPRE IN FUORIGIOCO. NON LO MOLLARE, COPRI COPRIIIIIIII”.
Un martello costante. Novanta e passa minuti di urla, incoraggiamenti, qualche incazzatura e al triplice fischio finale la felicità per aver compiuto un’impresa, l’ennesima del suo Verona.
La partita di Ivan Juric, sabato sera, è stata uno spettacolo nello spettacolo dei gialloblù. Squalificato, per l’espulsione rimediata all’ultima partita dello scorso campionato a Genova, il tecnico croato ha assistito al match contro la Roma in tribuna stampa, di fianco a noi giornalisti. Il vuoto del Bentegodi, ancora orfano di tifosi, ha azzerato le distanze e, per assurdo, ha amplificato la voce di Juric che ha accompagnato passo dopo passo, azione dopo azione, i suoi ragazzi. Sempre in piedi, con la bottiglietta d’acqua a riattivare una salivazione costantemente azzerata dalle urla, Ivan il terribile è partito soft. Sì, ma per quanto, 5 minuti? Forse anche troppo, fidatevi. Ad un certo punto sento uno che urla “VA BENE, VA BENE COSI’”. Mi giro e mi rendo conto che è proprio lui, come se intorno non ci fosse nessun altro, ma solo il campo. Ne ha per tutti, per lo più incoraggiamenti, ma quello che colpisce è la costanza delle indicazioni. Non rifiata mai, mai. Con buon pace di Matteo Paro, il suo secondo, in panchina effettivamente solo per presenza. Sembra quasi che abbia dei fili attaccati ai suoi giocatori, li muove perfettamente. Ma il merito è anche dei gialloblù che, evidentemente, sanno cosa devono fare e lo fanno bene. Accompagna Tameze, lo premia ogni volta che ascolta i suoi suggerimenti “BRAVO TAME!”. Con Dimarco sa ormai di poter andare sul sicuro. E’ paterno con Andrea Danzi che, con tutte le difficiltà del caso, la sua pagnotta se la porta a casa, resistendo nei minuti finali, azzoppato, con un muscolo della coscia fuori uso. Qualche stoccata verso Di Carmine, del tipo “MA DAI, SEI SEMPRE IN FUORIGIOCO”. Ma Juric sa il lavoro di sacrificio che chiede al suo attaccante. Per noi giornalisti è stata una lezione, ci ha aiutato una volta in più a comprendere la mentalità del mister spalatino. Che non riesco a capire, quando è regolarmente in panchina, come resista alla tentazione di entrare in campo. Sì, gli schemi sono fondamentali per la sua filosofia: i tagli, il gioco verticale, i raddoppi, le ripartenze. Ma se non ci metti l’intensità che fa vedere lui, casca il palco. Io sono sempre stato convinto che le sue idee calcistiche valgano più di chi le applica. Certo, i giocatori devono avere qualità. Ma i concetti che esprime col suo calcio vanno oltre. Questo per dire che, è vero, magari non ci sarà un altro Amrabat. Ma ci saranno un Barak, un Benassi, un Tameze, che se seguiranno il loro mister, come gli altri hanno fatto la scorsa stagione, continueranno a farci divertire. Ne sono sicuro.
GIOVANNI VITACCHIO
FONTE: TGGialloBlu.it
VISTO DA NOI
20 settembre 2020 - 12:42
È un Verona rock: che show Juric in tribuna
L’allenatore gialloblù, squalificato, dirige l’Hellas dagli spalti. Ed è una lezione di calcio
di Matteo Fontana, @teofontana
Una partita al fianco di Ivan Juric.
L’abbiamo vista così, in tribuna stampa, la gara dell’Hellas con la Roma, debutto in campionato per i gialloblù. Uno show dell’uomo di Spalato, che, fermato per un turno dal giudice sportivo, ha seguito dagli spalti l’incontro del Bentegodi.
Un modo, considerandolo da addetti ai lavori, per capire tanto della mentalità del tecnico del Verona. Ossia: è chiaro che in un anno di grande bellezza abbiamo compreso molto dello Juric-pensiero, ma vederlo “all’opera” dal vivo è una rarità che è stato un privilegio cogliere.
Così è stato, come sempre, un Hellas metallaro, con la stessa passione del suo allenatore, che per i 90′ più recupero del duello di Piazzale Olimpia ha spronato i giocatori, alzando la voce a volume da amplificatore (noi e altri colleghi abbiamo avuto le orecchie fischianti per un pezzo…), dando direttive, indicazioni, muovendo la squadra con la fermezza e la decisione di un leader autentico.
Uno spettacolo per chi ama il calcio, una lezione appresa e che ha tramesso la certezza, ancora una volta, di quanto il Verona di Juric sia rock.
D’altronde i gusti musicali dell’allenatore sono noti: Carcass, Megadeth, Obituary, Slayer e poi tutto il giro “duro”. Attenzione, però, perché Juric è anche un lettore accanito che ama i romanzieri russi, a cominciare da Lev Tolstoj.
Un Hellas da “Guerra e pace”, il suo. Un Verona, ancora, da combattimento. Come piace a chi lo ama.
FONTE: Hellas1903.it
18 SETTEMBRE 2020
Juric: "Partire con la Roma è un duro banco di prova, la 'rosa' va completata ma ci stiamo muovendo bene"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Roma, 1a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"La sfida con la Roma? Hanno un undici titolare di grande livello, durante le amichevoli estive hanno giocato in modo molto costante anche a livello di modulo e davanti sono pericolosi, a prescindere da chi ci sarà. L'avvio di campionato? Sarà complesso: sapevamo sarebbe stato così perché la 'rosa' è da completare. La Società sta lavorando duramente giorno dopo giorno per completare l'organico, il Direttore Sportivo, Tony D'Amico, sa perfettamente di che tipo di calciatori abbiamo bisogno. Diversi elementi sono già arrivati e altri stanno arrivando ma, come è naturale che sia, per il pieno inserimento servirà qualche tempo, sia fisicamente che per adattarsi all'idea di gioco di questa squadra. La società però è cresciuta, da fuori siamo visti in modo diverso rispetto a un anno fa.
Stiamo lavorando bene perché rispetto all'anno scorso ci sono già diverse alternative importanti e maggiore profondità di 'rosa'. Pandur e Rüegg sono giocatori di proprietà con grande prospettiva futura, e questa è un'ottima cosa, è un piacere lavorare con loro. Anche ripartire senza pubblico aggiunge difficoltà, avere un impatto visivo e sonoro come quello del 'Bentegodi' dà una spinta incredibile specie ai nuovi arrivati, che capiscono subito in che tipo di piazza sono arrivati.
I nuovi? Sono tutti profili giusti per l'Hellas Verona, per la nostra idea di gioco, chiaramente c'è del lavoro da fare per inserirli al meglio. Sono comunque fiducioso, la squadra presto sarà completata e crescerà molto. La nostra identità è chiara, ma lo scorso anno va lasciato alle spalle e bisogna guardare solo alla nuova stagione. Le idee sono molto chiare.
Benassi? Ha ancora bisogno di qualche giorno per inserirsi, perché non ha ancora recuperato pienamente da un infortunio al polpaccio nel finale della scorsa stagione. Dimarco? Sta crescendo molto bene, sono contento di lui e viene da un finale di stagione importante. Empereur? E' uno degli elementi migliorati maggiormente nel corso dell'ultimo anno, e anche domani sarà della partita. Zaccagni? Da una settimana ha ripreso ad allenarsi, ha però bisogno di trovare continuità".
FONTE: HellasVerona.it
STORIE
12 agosto 2020 - 07:53
Alle origini di Juric: dai tempi di Mantova a oggi
Nel 2014 la prima esperienza da allenatore tra i professionisti. E fu subito trascinatore
di Redazione Hellas1903
Incredibile pensare che un allenatore dal carisma di Ivan Juric sieda da poco più di cinque anni in panchina, a dirigere l’orchestra. Non dobbiamo però dimenticarci che il condottiero croato ha soli 44 anni, ma – come quando era calciatore – con idee ben chiare: nel 2010, anno in cui annunciò il proprio ritiro disse anche con fermezza di voler intraprendere la strada per diventare presto mister. E così fu.
Nelle due stagioni seguenti all’addio al calcio giocato incominciò, sotto la guida del proprio maestro Gasperini, ad apprendere il mestiere nei ruoli di assistente tecnico e di vice allenatore. Il primo anno all’Inter, un’esperienza non certo degna di nota, quello seguente a Palermo terminata con esonero e retrocessione.
Decide così, l’anno seguente, di accettare l’offerta del “suo” Genoa e di cominciare da Mister alla guida della primavera. La gavetta continuerà anche l’anno seguente quando la panchina diventa quella di una squadra di serie C: il Mantova.
La situazione iniziale non fu certo delle migliori: prese in mano una squadra con una penalizzazione di 3 punti, dovuti ad alcune complicanze nell’iscrizione al campionato e per il mancato pagamento di due mensilità dell’annata calcistica precedente. Una serie di strascichi e problemi societari con i quali mister Juric dovrà tenere spesso testa: dopo un inizio pressochè disastroso della squadra lombarda, l’allenatore croato fu messo alla porta dalla società, salvo poi cambiare idea in seguito alle proteste dei tifosi, i quali non riconoscevano Juric come il capro espiatorio della situazione.
Lui stesso nelle settimane a seguire fu protagonista di uno sfogo in conferenza stampa, nella quale disse – dando estremamente in escandescenza – di sentire se stesso e la squadra abbandonati a se stessi e al proprio destino, che come scrivevano i giornali, pareva essere il fallimento. Nelle sue parole pensieri importanti nei confronti di quelli che erano i suoi ragazzi: insomma, un uomo di squadra a 360 gradi. Un uomo vero.
Nei mesi a venire, partita dopo partita, la squadra ingranò i meccanismi tattici e di grande intensità atletica del mister, terminando la stagione non solo con una salvezza più che mai insperata, ma in posizione di metà classifica e con una media punti di 1,28: simile a quella realizzata quest’anno alla guida dei gialloblù.
NEWS
08 agosto 2020 - 09:41
Juric: “Verona da 10 e lode. Ora dobbiamo programmare”
L’allenatore dell’Hellas: “Squadra straordinaria. Adesso possiamo fare qualcosa in più sul mercato”
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Ivan Juric, intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, parla della stagione del Verona.
Dice il tecnico di Spalato: “Un voto per l’Hellas? Un 10 e lode, abbiamo fatto il massimo. I ragazzi sono stati fantastici“.
Sul futuro, Juric osserva: “Bisogna programmare, c’è qualche risorsa in più rispetto a quest’anno. Nella scorsa estate ci siamo arrangiati bene, ci siamo mossi con logica con il d.s. D’Amico. Adesso possiamo fare anche qualcosa in più e magari avere meno giocatori in prestito. Possiamo fare un passo avanti”.
FONTE: Hellas1903.it
STAGIONE 2018-19 + - =
Parole forti
By Marco Darra - 26 Luglio 2020
Ci sono partite e partite.
Ci sono sconfitte e sconfitte.
Un Juric quasi fin troppo trasparente in sala stampa.
“La società a inizio stagione mi chiese una retrocessione dignitosa“.
Questa brucia molto; eccome se brucia!
Ancora una volta a rimarcare la superba stagione gialloblù, con una battuta pesante, che probabilmente non sarebbe fuoriuscita dalla bocca del tecnico croato, se il risultato non fosse stato così bugiardo.
“Si è continuato solo per i soldi” prosegue il tecnico che rimarca (forse esagerando un pochino per l’amarezza), con il fatto che si ripartirà da soli 5 o 6 punti fermi.
FONTE: HellasNews.it
UFFICIALE: HELLAS VERONA E MISTER JURIC AVANTI INSIEME, PER ALTRI TRE ANNI!
22/LUGLIO/2020 - 19:00
Verona - Hellas Verona FC è lieto di comunicare di aver trovato la piena e soddisfacente intesa con mister Ivan Juric e i membri del suo staff per l’estensione dei rispettivi contratti per i prossimi tre anni, segnatamente sino al 30 giugno 2023.
JURIC: «LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE MI INORGOGLISCE. L'OBIETTIVO? LA PARTE SINISTRA DELLA CLASSIFICA»
21/LUGLIO/2020 - 18:20
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Torino-Hellas Verona, 35a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il mio futuro? Penso sia giusto e normale fare le mie valutazioni. Penso che sia io che il mio staff abbiamo fatto un grande lavoro, e siamo orgogliosi di aver alzato il livello sportivo del Club, sia dal punto di vista della preparazione alle partite che dei risultati del campo. E nell'offerta, generosa, del Presidente Setti vedo tanta stima nei confronti sia mia che dei miei collaboratori: lo devo solo ringraziare. Le valutazioni che sto facendo sono di carattere puramente sportivo, su quanto può ancora crescere l'Hellas Verona in proiezione futura. Tra oggi e domani, o comunque in questi giorni, dovrei prendere una decisione. Per me è stata una stagione fantastica, la situazione di partenza era difficile e colloco questa stagione al primo posto fra le mie da allenatore. Torino? Abbiamo pochi ricambi a disposizione, ma tra Inter, Fiorentina, Roma e Atalanta nessuno è stato in grado di dominarci dal punto di vista del gioco: la soddisfazione è tantissima. Vogliamo restare nella parte sinistra della classifica, sarebbe una grande cosa per tutto il Club. Spero che i ragazzi continueranno a superarsi da qui alla fine. Per fare i tre punti a Torino servirà non solo giocare bene ma anche essere cattivi in zona-gol, come abbiamo fatto contro l'Atalanta. Loro hanno grandi qualità individuali, uniti a forza fisica e abilità sui calci piazzati: sono in grado di far male in qualsiasi momento. Pessina? Devo ancora decidere dove schierarlo, deciderò dopo la rifinitura. Salcedo? Contro l'Atalanta mi è piaciuto molto, contro un avversario come Palomino. Lovato? Sbagliato il paragone con Kumbulla, è entrato molto bene e vivrà una crescita importante ma più graduale rispetto a Marash».
FONTE: HellasVerona.it
Juric-Conte: «Stai muto e non rompere il c...». La replica: «Non ti permettere»
10 LUGLIO 2020
Insulti a distanza tra panchine nello stadio vuoto | CorriereTv
Attimi di tensione ieri sera, giovedì 9 luglio, al Bentegodi durante Verona-Inter 2-2, partita che chiudeva la giornata numero 31 della nostra serie A. Scintille vere in panchina tra i due tecnici Ivan Juric e Antonio Conte, dopo un fallo fischiato a Lukaku nei confronti di Kumbulla con i veneti in vantaggio 1-0 grazie al gol lampo di Lazovic. Frasi (non proprio carine, diciamo) che, per sfortuna dei due protagonisti, si sono sentite parecchio: questo per la mancanza di pubblico dovuta all’emergenza pandemia.
Riavvolgendo il nastro, l’arbitro Irrati fischia un fallo a favore del Verona per un contatto appunto tra l’attaccante nerazzurro e il difensore scaligero, che tanto piace alle big del nostro campionato. La tensione è già alle stelle e Conte sbotta: «Che fallo è?». Un commento che ha spinto Juric a reagire, lamentandosi. Da quel momento, la situazione è verbalmente degenerata: «Juric non rompere il ca... e stai muto». E la controreplica: «Stai muto te, ma come ti permetti».
Una discussione sentita benissimo dai telespettatori, proprio appunto per l’assenza di pubblico. I due tecnici sono stati divisi dal quarto uomo, Ros. I due telecronisti di Sky, un po’ imbarazzati, a cercare di commentare il match. Quando si dice, gli inconvenienti della diretta.
FONTE: Video.Corriere.it
NEWS
26 gennaio 2020 - 18:02
Verona, Juric da record: mai nella storia tante partite di fila con l’Hellas in gol
Con il Lecce, i gialloblù hanno infilato l’undicesima gara consecutiva a segno
di Matteo Fontana, @teofontana
Un Verona da record.
Con il Lecce, è arrivata l’undicesima partita consecutiva con i gialloblù a segno (la prima è stata con il Parma, con l’1-0 firmato da Darko Lazovic).
Un primato per la squadra di Ivan Juric. Nella storia, in Serie A, l’Hellas era arrivato a quota 10 nel 1983-84 con Osvaldo Bagnoli in panchina, nel 1999-2000 con Cesare Prandelli e nel 2014-2015 con Andrea Mandorlini.
Ora, gli annali sono stati aggiornati dal Verona del tecnico di Spalato.
NEWS
15 dicembre 2019 - 16:37
Juric 100%: “Feste e mercato, settimana no: troppe stronz….”
Il tecnico a tutta: “Tante parole, ma noi dobbiamo soltanto salvarci”
di Redazione Hellas1903
Schietto come sempre, Ivan Juric, le ha cantate a destra e a manca dopo la clamorosa rimonta dell’Hellas con il Torino.
Qualcosa, infatti, non è piaciuto, in settimana, al tecnico di Spalato. E l’ha esplicitato oggi, conquistato il 3-3 con i granata: “Non avevo delle buone sensazioni, avevo visto delle cose che non mi erano piaciute. Troppe feste, troppo mercato, troppe stronzate. Conosco questi ragazzi, so come sono. Noi dobbiamo soltanto salvarci“.
Con tre cambi, Juric ha rivoltato il Verona. L’allenatore croato non esita, tuttavia, a fare mea culpa: “Ho sbagliato con Zaccagni, non mi era parso al meglio in questi giorni, ma l’ho fatto giocare lo stesso. Di Carmine aveva un dito ingessato, per esperienza so quanto sia difficile esprimersi in quelle condizioni, hai sempre paura“.
FONTE: Hellas1903.it
50ª vittoria per Juric
novembre 4, 2019
L’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, contro il Brescia ha conquistato la cinquantesima vittoria nei campionati italiani: 14 successi col Mantova in Serie C, 23 col Crotone in cadetteria, 9 col Genoa in Serie A e 4 con la squadra gialloblù.
FONTE: HellasLive.it
L'INTERVENTO
JURIC: ECCO COME SI CREA UNA SQUADRA
30/10/2019 14:07
Come si crea una squadra? Ivan Juric allenatore del Verona lo ha spiegato in un'intervista nel libro "The Goal” di Leonardo Piva, edito da Sometti, riportata da UltimoUomo. Ecco il suo interessante intervento, che ora, dopo dieci gare di campionato, si può capire meglio.
"Lo spirito di gruppo è sopravvalutato. Il valore del lavoro è il più importante. Credo molto nel lavoro, è la base di tutto. Poi il resto sono aggiunte. Il secondo passaggio sono le idee di calcio che voglio applicare alla squadra, cioè lavorare sulla base tecnica prima ancora che sulle chiacchiere e lo spirito di squadra. Quello si crea dopo. Ciò che conta è avere un’idea chiara di come giocare, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. È la base. Se sopravvaluti certe cose, tipo lo spirito di gruppo, poi rischi di trascurarne altre. Io ho avuto la fortuna di poter prendere parte a un incontro con un famoso allenatore di basket, e lui parlava molto di questi aspetti di gruppo nella prima fase della sua carriera*. Ha confessato di aver capito dopo anni e anni che la cosa più importante è che ogni giocatore sappia esattamente cosa deve fare sul campo, che ognuno ha il compito da svolgere. Lo spirito di gruppo rischia di distrarre e di non concentrarsi su cose concrete. E invece, ogni giocatore che sia di basket, rugby o calcio, durante la partita deve eseguire determinati compiti, possibilmente bene. Ognuno deve fare il suo, è così che alla fine si crea un prodotto buono".
L'INDAGINE DELLA GAZZETTA DELLO SPORT
Juric tra gli allenatori meno pagati della A
11/09/2019 12:00
Continua l'analisi della Gazzetta dello Sport sugli stipendi della Serie A. Dopo aver analizzato i salari dei giocatori, la "Rosea" ha fatto i conti in tasca agli allenatori della massima serie.
Ivan Juric, insieme a Corini del Brescia, risulta l'allenatore meno pagato con 600 mila l'euro l'anno. In realtà sulla carta il meno ricco è Igor Tudor dell'Udinese (con 500 mila) ma l'ex Juventus ha dei bonus consistenti che faranno lievitare l'ingaggio.
I più ricchi? Conte dell'Inter (11 milioni), seguito da Sarri della Juventus (5,5) e Ancelotti del Napoli (5).
FONTE: TGGialloBlu.it
JURIC: «OGGI ALTRI PASSI IN AVANTI, MA SERVE PIÙ PRECISIONE SOTTO PORTA»
29/LUGLIO/2019 - 21:45
Bad Zell (Austria) - Le principali dichiarazione dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Trabzonspor, seconda amichevole internazionale del ritiro di #Feldkirchen2019.
«La partita con il Trabzonspor? Ho visto cose positive, ma anche altre che invece sono da migliorare: comunque tutto sommato bene. Buon primo tempo? Sicuramente abbiamo iniziato a giocare, abbiamo anche fatto bene in fase di pressing e scalata là avanti, ma dobbiamo essere più concreti e sfruttare le occasioni: questo lo abbiamo pagato. L’aspetto da migliorare è proprio questo: in A non capitano tante occasioni e bisogna essere in grado di sfruttarle. Verona dà buoni segnali contro squadre di livello? Il Trabzonspor non schierava tutti i titolari e quando sono entrati si è vista la differenza, per noi è stato più complicato. Di certo la squadra inizia a mostrare la propria fisionomia e a fare i movimenti giusti con ancora tanti margini di miglioramento. Si vede la mano dell’allenatore? È ancora presto e le partite non sono preparate con grande attenzione, ma abbiamo creato e fatto bene il pressing alto. Oggi rispetto all’Hoffenheim si sono visti passi avanti. Bologna alla prima giornata? Prima o poi vanno affrontate tutte, ma dobbiamo partire e farci trovare pronti alle prime due giornate prima della sosta. Non saranno gare facili, specie con il Bologna che ha uomini di valore. Più avanti con lo sguardo sul calendario non vado, restiamo concentrati sulle prime due per poi fare un primo bilancio. Bocchetti e Gunter? Devono recuperare la forma migliore, sicuramente sono due giocatori di esperienza quindi spero tornino fisicamente a posto. Bessa? Si sta allenando bene, ma non lo vedo convinto come dovrebbe essere e ho preferito non schierarlo in questo momento. Ragusa? Doveva chiudere e segnare nell’occasione capitatagli».
FONTE: HellasVerona.it