Data di nascita: | 5/10/1958 |
Luogo di nascita: | Firenze (FI) |
Italiana | |
Ruolo: | Centrocampista |
Altezza: | 177 Cm |
Peso: | 72 Kg |
Posizione: |
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
RUOLO
Bari
Lug.2014-Ott.2014
Giovanili
-
Club Manager
Milan
2001-Nov.2001
A
-
Vice Allenatore
Fiorentina
2000-01
A
-
Vice Allenatore
Fiorentina
2000-01
A
-
Vice Allenatore
LEGENDA: LP1=Lega Pro 1ª Divisione
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
GOAL
Barletta
1991-92
C1
28
3
Bari
1990-91
A
17 (+3CI)
0 (+0)
Bari
1989-90
A
15 (+2CI)
1 (+1)
Bari
1988-89
B
32 (+7CI)
3 (+0)
Hellas Verona
1987-88
A
20 (+6CI +8CU)
1 (+2 +2)
Hellas Verona
1986-87
A
23 (+6CI)
3 (+0)
Hellas Verona
1985-86
A
25 (+5CI +4CC)
3 (+1 +0)
Hellas Verona
1984-85
A
29 (+9CI)
4 (+5)
Hellas Verona
1983-84
A
26 (+13CI +4CU)
4 (+2 +0)
Hellas Verona
1982-83
A
26 (+13CI)
1 (+2)
Hellas Verona
1981-82
B
33 (+4CI)
2 (+2)
Perugia
1980-81
A
24
3
Fiorentina
1979-80
A
11 (+1CI)
2 (+0)
Fiorentina
1978-79
A
21 (+1CI)
3 (+0)
Fiorentina
1977-78
A
8
0
Fiorentina
1976-77
A
4
0
Giovanili Fiorentina
Fino al 1976
-
-
-
LEGENDA: CI=Coppa Italia, CU=Coppa UEFA, CC=Coppa dei Campioni, CND=Campionato Nazionale Dilettanti
Pareggio d'astuzia col TORINO | Terra-Aria dal limite dritto nel sette! |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
Antonio DI GENNARO, per i tifosi scaligeri più semplicemente il DiGe o il Bell'Antonio, era il vero e proprio direttore d'orchestra di quelle trame di gioco efficacissime che portarono il VERONA in cima alla classifica del 'Campionato più Bello del Mondo'.
Ogni palla passava dai suoi piedi, ogni movimento di gioco regolato dalla sua testa, ogni schema suggerito dalle sue geometrie... Insomma DI GENNARO era un po' quello che oggi verrebbe detto l'allenatore in campo.
SCUOLA VIOLA
Nato è cresciuto a Firenze esordì appena 18enne con la FIORENTINA in Serie A e fin da subito dimostrò quanto il suo talento di playmaker a centrocampo fosse da tenere in considerazione ma in quegli anni calcava i campi con la maglia gigliata anche un altro 'mostro sacro' del calcio italiano ed internazionale, quel Giancarlo ANTOGNONI che fu tra i migliori interpreti di sempre nel ruolo di regista: Era chiaro che, per 'sbocciare' completamente, Antonio avrebbe dovuto emigrare in cerca di onori e gloria in un'altra squadra dove fosse possibile giocare stabilmente e crescere.
Così, dopo quattro stagioni (alla media di 11 presenze a stagione) e 5 gol in viola con apparizioni e convocazioni nelle nazionali giovainili, DI GENNARO fu ceduto al PERUGIA che in quegli anni disputava ottime stagioni nella massima serie di calcio italiana.
L'avventura del DiGe con i Grifoni si chiude però dopo una sola stagione al termine della quale la squadra biancorossa arriva al 15° posto e deve abbandonare la Serie A conquistata sei anni prima.
RICOMINCIARE A 23 ANNI NEL VERONA...
A 23 anni il giovane talento fiorentino ritrova frustrate ancora una volta le proprie aspirazioni ma il fato, che da una parte gli ha appena tolto la Serie A, dall'altra gli concede la possibilità di ricominciare con una squadra nella quale arrivava proprio nella stagione 1981-1982 dal CESENA Osvaldo BAGNOLI: l'HELLAS VERONA!
Sotto la guida del tecnico milanese, la squadra gialloblù che solo un anno prima aveva rischiato la C1, vince il campionato cadetto e conquista la promozione in Serie A: Il Bell'Antonio è tra i protagonisti, gioca da 'faro del centrocampo' e contribuisce all'esaltante risultato finale con due gol.
Con gli scaligeri il regista avrà le più grandi soddisfazioni della sua carriera conquistando il campionato italiano e la Nazionale italiana con la quale disputò i Mondiali in Argentina nell'86, dopo 7 stagioni, 182 presenze e 18 gol l'addio e l'approdo al BARI a 30 anni.
Con i pugliesi ancora una promozione in Serie A nella stagione 1988-1989 ed il ruolo di playmaker della mediana per altre due stagioni nella massima serie di calcio italiana per poi terminare la carriera in C1 col BARLETTA...
ALLENATORE POCO FORTUNATO
Non particolarmente fortunata la sua carriera da allenatore: Nel 2000-2001 fa da secondo al tecnico Fatih TERIM alla FIORENTINA ma si dimette insieme al suo mentore dopo che la dirigenza viola esonera il capo coach.
Poco dopo i due si trasferiscono al MILAN e DI GENNARO esordisce in panchina in Europa con i rossoneri a causa della squalifica dell'allenatore turco: Porterà a casa due vittorie contro il BATE BORISOV ma a Novembre i due vennero di nuovo esonerati...
Dopo tre mesi come Club Manager delle Giovanili del BARI fu costretto a scegliere tra la TV e il ruolo nella dirigenza pugliese.
Attualmente è commentatore televisivo di partite di calcio per Sky; questo https://www.facebook.com/antonio.digennaro.9085/timeline?lst=1013227169%3A100005227531694%3A1574167719 è il suo profilo Facebook ufficiale.
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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- Hanno ucciso il VERONA! Il VERONA è morto! Così esordiva il 'DiGe' intervistato da De Pietro su Radio Verona: L'HELLAS arrivava dall'imbarazzante caduta interna contro il LEGNANO (che non aveva infierito oltre al 'Bentegodi' dopo un incredibile 3 a 0 facendosi recuperare due gol negli ultimi minuti) con SARRI in panchina che non sapeva più che pesci prendere ed il diesse GALLI che lo difendeva a spada tratta...
Qui trovate l'intervista completa con l'ex direttore del centrocampo scaligero che se la prende un po' con tutti (ed un mio sfogo personale per delle parole che erano destinate a rimanere solo parole...) - Marzo 1988: Quelli sono forti... Molto forti! L'HELLAS aveva perso di misura al 'Binti' contro il WERDER BREMA (a quel tempo capoclassifica in Bundesliga) la partita di andata dei quarti di finale di Coppa UEFA e io ero andato a vedere un allenamento poco prima del ritorno che si sarebbe disuptato il 15 (1 a 1 in Germania, per gli scaligeri pareggiò VOLPECINA): Avrei dovuto compiere 17 anni a giorni e al 'DiGe' feci una domanda che mi uscì più come una preghiera 'Con i tedeschi ce la facciamo vero?'.
Mi aspettavo una risposta secca e convinta ma nei pochi secondi in cui Antonio decise se 'condirmi' la realtà o prepararmi ad una grossa delusione con del sano realismo già intuii la risposta 'Non lo so... Quelli sono forti... Molto forti...'
Me lo ricordo ancora che si allontana verso l'allenamento all'antistadio senza darmi possibilità di replica: Ci rimasi malissimo! - 28 Ottobre 1984: Prima convocazione azzurra! Dopo la vittoria sui viola in campionato, il 'Bell'Antonio' viene chiamato a vestire la maglia azzurra dal cittì Bearzot per l'amichevole che la Nazionale avrebbe disputato a Losanna contro la Svizzera sei giorni più tardi; finì 1 a 1 (per l'ITALIA segnò CABRINI) ed il 'play' diresse le operazioni per tutta la gara...
Antonio Di Gennaro
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Antonio Di Gennaro (Firenze, 5 ottobre 1958) è un ex calciatore e commentatore televisivo italiano, opinionista televisivo per Sky Sport.
Preben Elkjær Larsen (Copenaghen, 11 settembre 1957) è un ex calciatore danese, di ruolo attaccante.
Ha sfiorato la vittoria del pallone d'oro nel 1985 arrivando secondo dietro al solo Michel Platini, e l'anno prima, nel 1984, arrivò terzo dietro al duo francese Platini-Tigana.
Carriera
- Gli esordi
Centrocampista con caratteristiche da regista, esordì a 18 anni con la Fiorentina, squadra nella quale militò dal 1976 al 1980: fra i viola Di Gennaro era anche "chiuso" da Giancarlo Antognoni, che gli impediva di fatto di giocare e quindi rimase spesso in panchina [1]. Durante il periodo fiorentino, Di Gennaro raccoglie le prime convocazioni in Nazionale per le selezioni Under-21 e Olimpica[senza fonte], senza però mai scendere in campo (aveva collezionato 12 presenze con la Nazionale Juniores).[senza fonte] Fu ceduto al Perugia. In Umbria restò una sola stagione, l'anno 1980-1981, che si concluse con la retrocessione del Perugia.
- Gli anni a Verona
L'anno successivo passò all'Hellas Verona, squadra nella quale militò dal 1981 al 1988. Sulla panchina scaligera, quell'anno, era arrivato Osvaldo Bagnoli, che portò la squadra in Serie A ed ebbe un importante influsso sulla maturazione del giocatore[2]. Dopo lo scudetto conquistato dai veneti nel 1984-1985, Di Gennaro fu convocato in Nazionale per la partita di Losanna contro la Svizzera. Quella per il match contro gli elvetici fu la prima di quindici convocazioni, che videro il centrocampista toscano segnare quattro gol. In azzurro fu convocato per i Mondiali in Messico del 1986.
- Gli anni a Bari
Nel 1988 l'Hellas cedette, anche per problemi finanziari, quella che i tifosi consideravano una bandiera[1] e così Di Gennaro passò al Bari, restandovi fino al 1991 e diventando capitano della squadra biancorossa. A fine carriera, nel 1991-1992, giocò una stagione nel Barletta.
Dopo il ritiro
Nel 2000-2001 diventò secondo allenatore della Fiorentina di Therim, ma viene licenziato durante la stagione 2000-2001, dopo la crisi che portò alle dimissioni di Fatih Terim. Successivamente è diventato un commentatore televisivo per SKY Sport, spesso al fianco di Maurizio Compagnoni.
Palmarès
- Club
Campionato italiano di Serie B: 1 Verona: 1981-1982
Campionato italiano: 1 Verona: 1984-1985
Antonio Di Gennaro
From Wikipedia, the free encyclopedia
Antonio di Gennaro (born 5 October 1958 in Florence) is a former Italian footballer.
During his career, the midfielder played for Fiorentina (1976–80), Perugia (1980–81), Hellas Verona (1981–88) and Bari (1988–91). Whilst at Verona he was a member of the side that won the Serie A title in 1984-85.
Di Gennaro earned 15 caps and scored 4 goals for the Italy national football team between 1984 and 1986,[1] including playing in all four Italian matches at the 1986 FIFA World Cup. He made his international debut on 3 November 1984, and all 15 of his caps were won whilst he was playing his club football with Verona
FONTE: Wikipedia.org
Di Gennaro: “Il primo anno a Verona arrivammo quarti giocando un calcio superiore a quello dello scudetto”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù
di Redazione
20 Novembre 2024 08:18
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro ha parlato al Corriere dello Sport e ha fatto riferimento anche alla sua esperienza all’Hellas Verona:
“Bagnoli era uno che amava il gioco d’attacco. Oggi lo definirebbero di proposta. Il primo anno a Verona arrivammo quarti giocando un calcio superiore a quello dello scudetto. Una sola punta, ma anche tanti centrocampisti e difensori che accompagnavano l’azione e si inserivano: Dirceu, Fanna, io, Sacchetti, Marangon. Davanti c’era Penzo. Dietro avevamo due marcatori e il libero, ma era un libero che interpretava il ruolo alla Scirea, alla Baresi. Parlo di Tricella”.
Di Gennaro: “Duda è un valore aggiunto. Belahyane esempio del metodo Sogliano”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù sulla squadra di Zanetti
di Mattia Zupo
6 Settembre 2024 12:55
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro ha parlato al Corriere di Verona: “Sorpreso dall’avvio del Verona? No. Direi piacevolmente soddisfatto. Non sono stupito perché sono state fatte le cose giuste e, rispetto agli ultimi mercati estivi, la struttura della squadra è rimasta”.
VERONA. “È una squadra che ha dimostrato subito di avere le idee chiare. Bravo Paolo Zanetti, che ha saputo inserire le proprie convinzioni tattiche mantenendo la traccia del lavoro eccezionale fatto da Marco Baroni. Il nuovo allenatore ha avuto la capacità di intervenire dove serviva, di trasmettere la visione del gioco che ha al Verona”.
BELAHYANE. “Rappresenta l’esempio del modo di operare che adotta l’Hellas, della filosofia societaria, della linea di Sean Sogliano. Un giovane che ha mostrato personalità, che ha avuto l’occasione per esprimersi e l’ha colta. Perché i mezzi ci sono per questi ragazzi, solo che i club che danno loro spazio sono pochi. E, tra quelli che lo fanno, c’è il Verona”.
MODELLO HELLAS. “Ritengo di sì, decisamente. Sogliano ha l’abilità di muoversi in mercati poco conosciuti, o che comunque non vengono seguiti con attenzione dalle società italiane. Se le risorse economiche non sono consistenti, occorre supplire con l’intuito”.
CENTROCAMPO. “Tante alternative? Ed è meglio così. Più alternative, più possibilità. Sottolineo che contare su un giocatore del livello di Duda è un valore aggiunto per l’Hellas: è un leader che ha caratura internazionale. Uno che dà equilibrio, con esperienza, che sa fare la cosa giusta al momento giusto”.
Di Gennaro: “Verona, compra Georges Mikautadze”
La vecchia gloria gialloblù consiglia al presidente Setti un giovane attaccante georgiano
di Giovanni Vit
28 Giugno 2024 09:16
Antonio Di Gennaro, artefice dello scudetto di quarant’anni fa, si trova attualmente in Germania, dove, per la Rai, commenta le partite dell’Europeo.
Proprio da li, il Dige ha parlato ai microfoni dei colleghi de L’Arena, analizzando le scelte del nuovo Verona consiglia spassionatamente una punta che potrebbe fare il caso dell’Hellas, Georges Mikautadze.
Queste le sue principali dichiarazioni:
“Paolo Zanetti è un bravo allenatore, ha iniziato molto giovane ed ha avuto qualche annata meno buona. I suoi concetti sono giusti e con il Verona se arrivasse ad ottenere una salvezza con qualche giornata d’anticipo sarebbe un bel successo. Siamo abituati a vedere giovani talenti gialloblù abbandonare la città scaligera nel loro momento di grazia, ma si deve reinvestire. In Germania, tra le fila della Georgia gioca Georges Mikautadze. Questo è un attaccante moderno, segna e sta al servizio della squadra, è un classe 2000. La valutazione è di circa 15 milioni, gli stessi soldi che la Lazio verserà al Verona. Capisco il sacrificio, ma sarebbe un’operazione di altissimo livello.”
Di Gennaro: “Verona-Udinese? Vedo molto equilibrio”
Il commento dell'ex gialloblù in vista del gara del Bentegodi
di Andrea Molinari
18 Aprile 2024 11:45
Antonio Di Gennaro ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Messaggero Veneto in vista della gara tra Verona e Udinese, in programma il questo sabato al Bentegodi.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’ex gialloblù.
«In Verona-Udinese saranno decisive le rispettive fasi difensive. Ho visto che il Verona ha preso due gol su disimpegno a Bergamo dall’Atalanta e quindi i gialloblù avranno lavorato molto su quegli errori in settimana, e anche sulle marcature preventive sia a livello individuale che di reparto. Anche l’Udinese deve ancora trovare la quadra migliore nella fase difensiva, ma con Samardzic che sta bene davanti ha una linea in più”
Il Verona non può andare incontro a un’altra sconfitta casalinga dopo il Genoa e l’Udinese se la gioca anche con Lucca che è entrato nel giro della Nazionale. Conterà l’atteggiamento, ma vedo molto equilibrio».
Di Gennaro: “Fuorigioco di ginocchio? Non è più calcio”
L'eroe dello storico scudetto è stato festeggiato domenica dal pubblico del Bentegodi
di Giovanni Vit
9 Aprile 2024 12:30
Antonio “Totò” Di Gennaro, era presente al Bentegodi domenica sera ed ha assistito alla gara disastrosa del Verona che è culminata con la sconfitta, in rimonta, contro il Genoa.
Il DiGe, raggiunto dai colleghi de L’Arena, ha analizzato la situazione dei gialloblù.
Queste le sue principali dichiarazioni:
LA PARTITA: “Domenica in campo ha deciso la sfida il Verona nel bene e nel male. Non puoi impostare dal basso se hai due giocatori con i piedi poco educati. Poi il gol annullato a Swiderski per un fuorigioco di ginocchio… dall’anno prossimo queste cose non le vedremo più, anche in lega si sono accorti che non è più calcio.”
LA SITUAZIONE: “Ora il cammino del Verona si complica, un pareggio contro il Genoa sarebbe stato oro. Devono assolutamente vincere contro l’Udinese e la Salernitana, poi rosicchiare qualche punto dove si può. Sarà dura, ma non impossibile.”
FONTE: CalcioHellas.it
7 Marzo 2024 - 09:41 Hellas Live
Di Gennaro: “Lecce e Verona hanno tutto per ritrovarsi in Serie A anche nella prossima stagione”
“L’Hellas di oggi è un gruppo al quale Baroni ha dato un'anima e un gioco. Lotterà sino alla fine per salvarsi con il modulo che il tecnico sta imponendo, il 4-2-3-1. Verona che è stato completamente rinnovato al mercato invernale e che ha evidentemente azzeccato con i nuovi arrivati il modo per ritrovare una personalità che in campo si fa valere. Baroni è una persona per bene, magari ha subito anche qualche contestazione all'inizio, ma sta valorizzando al massimo un giocatore come Folorunsho che si scopre col gol facile e sul quale Spalletti sta mettendo gli occhi per la Nazionale”.
“Lecce-Verona sarà una partita carica di fascino e di interessi, sotto gli aspetti tecnici, ma anche psicologici, fra due squadre che credo proprio che abbiano tutto, adesso, per ritrovarsi ancora in serie A nella prossima stagione”.
“La lotta salvezza? Ci si gioca tutto nei mesi di aprile e maggio” ha dichiarato al nuovo quotidiano di Puglia, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
STORIE DI CALCIO
Di Gennaro: "La Fiorentina, l'esordio al posto di Antognoni, Verona e quella richiesta di Falcao"
03/03 ALLE 11:05
di TMWRADIO REDAZIONE @TMW_RADIO
A TMW Radio torna "Storie di Calcio" per raccontare la carriera e la vita nel mondo del pallone di uno dei grandi interpreti della Serie A degli Anni Ottanta, Antonio Di Gennaro, oggi noto commentatore tv.
I ricordi della Fiorentina?
"Avevo 18 anni all'esordio. Avevo i capelli lunghi, giocai al posto di Antognoni contro la Juventus. Perdemmo 3-1 ma fu l'esordio che non dimenticherò mai. Mi viene in mente quando a 9 anni mio padre mi portò per l'iscrizione nella scuola calcio ma fui rimandato. Cominciai l'anno dopo e l'esordio in Serie A fu il coronamento di un sogno. Poi al posto di Antognoni, un grande. Mi ricordo Mazzone, che mi disse 'Ao nun me fa fa brutta figura'. Mi voleva far esordire prima ma ebbi problemi. Ho fatto 8 anni di settore giovanile sognando quell'esordio. C'era qualcosa di magico".
Rammarico per la carriera alla Fiorentina?
"No, perché ho fatto 12 anni totali, ho giocato con grandi giocatori, ho fatto un anno bellissimo il 78-79 che mi fece conoscere. Nella vita ci sono dei momenti, delle scelte, l'ho vissuto bene quell'addio. Doveva andare così".
Come fu l'anno a Perugia?
"Era il primo via da casa, partimmo col -5 e a metà anno eravamo retrocessi. Fu un'annata negativa calcisticamente parlando ma positiva per la crescita personale".
E l'esperienza al Verona?
"Indimenticabile l'anno dello Scudetto ma io arrivai in Serie B. Abbiamo fatto annate incredibili, due finali di Coppa Italia. Contro la Roma a fine primo tempo Falcao mi disse 'Ma tu verresti da noi il prossimo anno?'. E lì capii il suo carisma. Io però gli dissi che avevo un contratto e poi lo volevo rispettare. Bagnoli non mi vendette, ma potevo andare alla Roma. Magari avrei giocato poco, invece l'anno dello Scudetto fu l'apoteosi. Forse fu il destino a decidere".
E a Bari?
"Furono anni incredibili. Venivo da un periodo difficile, fu un progetto importante. Lì poi mi sono trasferito e mi sono risposato. Sono stati tre anni belli, Matarrese fece una squadra incredibile, molto unita, con Salvemini che è stato un allenatore ma anche una grande persona. Mi hanno davvero voluto bene".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Di Gennaro: “Il Verona ha un’anima. Saponara? C’è qualcosa che non va…”
Il commento dell'ex centrocampista gialloblù in vista della gara con la Fiorentina
di Andrea Molinari
13 Dicembre 2023 10:00
Antonio Di Gennaro, doppio di ex di Fiorentina–Verona, ha parlato del momento che sta vivendo l’Hellas in campionato. Intervistato dai colleghi del quotidiano L’Arena, l’ex centrocampista gialloblù ha analizzato la situazione del club gialloblù e detto la sua in vista del match con i viola.
Di seguito, dunque, la sue principali dichiarazioni.
IL MOMENTO. «Il Verona ora un’anima ce l’ha. Mi è piaciuto con Lecce, Udinese e a Genova. Però almeno una di quelle partite bisognava portarle a casa. Magari arriva il colpaccio a Firenze e glielo auguro a Baroni che è un buon tecnico, però il campionato dell’Hellas dev’essere fatto sulle dirette concorrenti. Dico una banalità ma tra la vittoria sulla Roma e quella sull’Empoli, prendo quest’ultima. I punti valgono triplo».
I SINGOLI. «Saponara? Qualcosa c’è. Magari non sta bene fisicamente, perché mi rifiuto di pensare che non possa giocare nell’Hellas. I gialloblù hanno bisogno di qualità come il pane. Folorunsho non sta rendendo come a Bari. A volte faceva la seconda punta ma resta una mezz’ala. Col fisico che ha può far tutto. A me piace molto Ngonge. Ha dei colpi importanti. Bene Terracciano, mentre mi spiace vedere in altalena Lazovic. Lui ha bisogno di fiducia ma rimane un grande calciatore per l’Hellas».
GLI AVVERSARI. «La Fiorentina gioca benissimo. A Italiano rimproverano di essere poco concreto là davanti e allegro dietro. Ecco, se l’Hellas può sorprendere la Fiorentina può farlo in contropiede».
CORSA SALVEZZA. «Tolto il Frosinone, sono tutti dentro il calderone. Il Verona deve tornare alla vittoria. Fondamentali le gare con Salernitana e Cagliari».
FONTE: CalcioHellas.it
STORIE DI CALCIO
Di Gennaro: "La Fiorentina, l'esordio al posto di Antognoni, Verona e quella richiesta di Falcao"
19/07 ALLE 16:58
di TMW RADIO REDAZIONE
© foto di Federico De Luca 2023
A TMW Radio torna "Storie di Calcio" per raccontare la carriera e la vita nel mondo del pallone di uno dei grandi interpreti della Serie A degli Anni Ottanta, Antonio Di Gennaro, oggi noto commentatore tv.
I ricordi della Fiorentina?
"Avevo 18 anni all'esordio. Avevo i capelli lunghi, giocai al posto di Antognoni contro la Juventus. Perdemmo 3-1 ma fu l'esordio che non dimenticherò mai. Mi viene in mente quando a 9 anni mio padre mi portò per l'iscrizione nella scuola calcio ma fui rimandato. Cominciai l'anno dopo e l'esordio in Serie A fu il coronamento di un sogno. Poi al posto di Antognoni, un grande. Mi ricordo Mazzone, che mi disse 'Ao nun me fa fa brutta figura'. Mi voleva far esordire prima ma ebbi problemi. Ho fatto 8 anni di settore giovanile sognando quell'esordio. C'era qualcosa di magico".
Rammarico per la carriera alla Fiorentina?
"No, perché ho fatto 12 anni totali, ho giocato con grandi giocatori, ho fatto un anno bellissimo il 78-79 che mi fece conoscere. Nella vita ci sono dei momenti, delle scelte, l'ho vissuto bene quell'addio. Doveva andare così".
Come fu l'anno a Perugia?
"Era il primo via da casa, partimmo col -5 e a metà anno eravamo retrocessi. Fu un'annata negativa calcisticamente parlando ma positiva per la crescita personale".
E l'esperienza al Verona?
"Indimenticabile l'anno dello Scudetto ma io arrivai in Serie B. Abbiamo fatto annate incredibili, due finali di Coppa Italia. Contro la Roma a fine primo tempo Falcao mi disse 'Ma tu verresti da noi il prossimo anno?'. E lì capii il suo carisma. Io però gli dissi che avevo un contratto e poi lo volevo rispettare. Bagnoli non mi vendette, ma potevo andare alla Roma. Magari avrei giocato poco, invece l'anno dello Scudetto fu l'apoteosi. Forse fu il destino a decidere".
E a Bari?
"Furono anni incredibili. Venivo da un periodo difficile, fu un progetto importante. Lì poi mi sono trasferito e mi sono risposato. Sono stati tre anni belli, Matarrese fece una squadra incredibile, molto unita, con Salvemini che è stato un allenatore ma anche una grande persona. Mi hanno davvero voluto bene".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Hellas Verona
martedì 4 Luglio 2023 - Ore 20:30 - Autore: Pietro Zaja
«Era un bravo giocatore, è un bravo allenatore. L’ho incontrato spesso in campo, l’ho seguito come tecnico. Arriva al Verona con entusiasmo ed è un aspetto prezioso per un Hellas che si dovrà rinnovare. Prima ha conquistato la promozione al termine di un campionato giocato sempre bene. Poi la salvezza, una vera impresa: va ricordato che il Lecce aveva il monte ingaggi più basso della Serie A. Ha lavorato con tanti giovani ed è arrivato all’obiettivo superando i momenti di difficoltà. Ho sentito le recenti dichiarazioni del presidente Setti, che ha rimarcato un fatto: per il Verona salvarsi è uno scudetto. Baroni ha dimostrato di saperla raggiungere, ha il carattere che occorre e le sue squadre sanno proporre un gioco pregevolissimo. Baroni preferisce la linea a quattro, ma non dubito che su questi argomenti ci sia stato un dialogo approfondito con la società, con Sean Sogliano. Il Verona darà a Baroni gli interpreti che gli servono, qualcosa lo potrà adattare lui. È un ex dell’Hellas, con cui ha fatto bene da giocatore. Il Verona aveva bisogno di un cambiamento, adesso ci sarà un altro inizio ribadendo sempre che il Verona è squadra chiamata a lottare per salvarsi e dovrà avere la forza per superare le giornate complicate che ci saranno»: queste le dichiarazioni rilasciate da Antonio Di Gennario, bandiera dell’Hellas, a “Il Corriere di Verona”.
FONTE: TrivenetoGoal.it
TMW RADIO
Di Gennaro: "Bari, ko difficile da digerire. Verona, salvezza meritata"
LUNEDÌ 12 GIUGNO 2023, 16:11ALTRE NOTIZIE
di TMWRADIO REDAZIONE @TMW_RADIO
© foto di Federico De Luca
A parlare dei temi del giorno a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato l'ex calciatore Antonio Di Gennaro[...]
Un pensiero sulla permanenza in A del Verona:
"A gennaio non ci sperava nessuno nella permanenza. Erano partiti diversi giocatori importanti, si veniva da tre anni importanti e sono ripartiti con Cioffi, non è andato bene e si è cambiato. A gennaio si sono avute grandi difficoltà, ma col due Zaffaroni-Bocchetti si è riusciti ad uscire fuori da momenti difficili. Hanno lottato fino alla fine e ieri hanno meritato" [...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Di Gennaro: “Contro l’Empoli era fatta. Milan appagato, ma non ci saranno regali”
L’ex gialloblù ha parlato ai microfoni de L’Arena in vista dell’ultimo decisivo turno di campionato
di Tommaso Badia Giugno 3, 2023 - 11:40
Il Milan è appagato per aver raggiunto l’obiettivo, ma il Verona dovrà comunque disputare la partita della vita: questo il pensiero di Antonio Di Gennaro, il quale raggiunto dai microfoni de L’Arena ha parlato anche di Roma-Spezia, altra gara decisamente interessante per i tifosi gialloblù.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del campione d’Italia 84/85, oggi opinionista.
L’ERRORE MADORNALE. «Contro l’Empoli era fatta per l’Hellas. Era una partita da portare a casa a ogni costo, anche perché i toscani avevano assenze importanti, ma si sono rivisti i consueti limiti mentali del Verona. A trenta secondi dalla fine non puoi concedere tre o quattro metri in area a Stojanovic!».
L’ULTIMA SFIDA. «Il Milan sarà appagato per aver raggiunto l’obiettivo minimo stagionale, vale a dire la qualificazione in Champions, ma il Verona dovrà disputare la partita della vita. I rossoneri hanno concesso qualcosa durante il campionato, ma non arriveranno regali e i dettagli saranno decisivi».
I SINGOLI. «Bene recuperare Lazovic, è il più forte della rosa dell’Hellas. Mi dispiace per Tameze: negli ultimi anni è stato fondamentale e vederlo spesso in difficoltà mi ha rattristato».
L’ALTRA PARTITA. «Nonostante abbiano dato tutto a Budapest, i giocatori della Roma dovranno battere lo Spezia per qualificarsi nuovamente all’Europa League. La squadra di Semplici però è in difficoltà e se gioca come contro il Torino può essere battuta anche da una Roma a metà».
LO SPAREGGIO. «L’ipotesi spareggio è concreta. E lì, in gara secca, può davvero succedere di tutto».
LO STRAVOLGIMENTO ESTIVO. «Non voglio fare polemica, però il Lecce ha difeso Baroni e ha avuto un’idea di calcio per tutta la stagione. Ciò non è avvenuto con Verona e Spezia e queste sono
cose importanti. Non si può vendere tutti e perdere D’Amico. Se non ci sono tanti soldi a disposizione, si può parlare chiaro con la piazza e iniziare un progetto con i giovani, tanto il tifoso seguirà sempre l’Hellas».
FONTE: CalcioHellas.it
ALTRE NOTIZIE
Antonio Di Gennaro presenterà il suo libro a Firenze. "Io, Dige, mi racconto così..."
28/04 ALLE 23:53
di LORENZO DI BENEDETTO
Storia di un campione ma anche storia di vita, attraverso una intervista...lunga appunto una vita. Il 23 maggio l'ex viola Antonio Di Gennaro presenterà a Firenze il suo libro, "Io, Dige, mi racconto così...", scritto con Rino Lorusso al quale l'ex giocatore ora stimato opinionista, spesso anche di radio Firenzeviola, si racconta attraverso una lunga intervista. Un botta e risposta da cui emergono ricordi ed emozioni, a partire dalla sua vita e carriera a Firenze. Ad ospitare la presentazione del libro, alle ore 17 del 23 maggio come detto, sarà il Museo del calcio ed i due autori saranno affiancati dai giornalisti Alberto Polverosi e Mario Tenerani (quest'ultimo in veste di moderatore), oltre che dal presidente della fondazione del Museo del calcio Matteo Marani e dall'assessore allo sport Cosimo Guccione che porteranno i loro saluti istituzionali.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
ESCLUSIVE
ES. CH. Di Gennaro: “La fortuna c’è, ma va sfruttata”
L’artefice dello storico scudetto veronese manifesta grande fiducia nel rinnovato spirito dello spogliatoio
di Giovanni Vit Aprile 27, 2023 - 11:45
Antonio Di Gennaro è rimasto dei cuori dei veronesi per l’indimenticabile scudetto e non solo.
Quando un tifoso dell’Hellas sente nominare “Di Gennaro” immancabilmente risponde “Olè”, per citare la voce gialloblù di Roberto Puliero.
Il “Dige” raggiunto in esclusiva dai microfoni di CalcioHellas, suona la carica. Queste infatti le sue dichiarazioni:
Antonio, cosa ne pensi di questa rimonta dell’Hellas?
“Dopo le partite con Fiorentina e Spezia è successo l’impensabile. L’errore di consigli è stato la scintilla per innescare un nuovo Verona che sta dimostrando di mettercela tutta. L’autostima è tornata nello spogliatoio gialloblù e il pareggio di Napoli n’è stata la conferma. Solo un mese fa nessuno avrebbe creduto in ciò che sta succedendo all’Hellas, la parola “salvezza” era quasi dimenticata. questo è il bello del calcio.”
Com’è stato possibile?
“Matematicamente queste rimonte sono più facili nell’era dei tre punti. Una volta la regola non scritta era “pareggio fuori casa e vittoria in casa”, la differenza di punti era poca. Ora una vittoria in trasferta fa grande differenza, è quello che dovrà fare il Verona contro Cremonese e Lecce.”
Nelle prossime tre gare ci sono due scontri diretti…
“Bisogna fare punti con tutti, sono scontri diretti tutte le partite con squadre che stazionano in classifica dalla Salernitana in giù. Anche contro l’Empoli sarà importante cercare i tre punti. Chiaramente contro l’Inter e il Milan sarà dura, loro lottano per la Champions e si può essere felici di portare a casa un pareggio.”
Come si può definire questa rimonta? “Fortunata”?
“No, la fortuna arriva fino a un certo punto. Se Gaich non fosse andato sul pallone, l’errore di Consigli non sarebbe servito a nulla. Se il Napoli non avesse trovato una difesa solida, anche se distratto dalla Champions, avrebbe fatto sicuramente qualche gol. La fortuna esiste, ma bisogna essere in grado di saperla sfruttare.”
Secondo te come hanno vissuto questa stagione complicata i giocatori?
“Alla ricerca di equilibrio. Il mercato estivo ha indebolito tantissimo l’attacco, vedi che 40 gol arrivavano proprio da quel tridente ceduto interamente. Sono mancate certezze e di conseguenza motivazioni. Questa grande rimonta ha dato fiducia e adrenalina ai ragazzi, quindi il clima credo sia diventato molto positivo. Tutti diventano necessari, lo stesso Lasagna che non è un goleador da fiducia ai compagni, la sua assenza può spostare qualche equilibrio, speriamo di no.”
Quale sarà il segreto per portare a termine questa impresa?
“I tifosi. Conosco bene i veronesi e hanno una grande caratteristica: anche quando le cose non vanno bene loro incitano per 95 minuti, poi, a fine partita, si può contestare, ma durante la gara si sostiene la squadra. Tanti lo definiscono un tifo all’inglese, ma per quel che mi riguarda è il tifo veronese!”
NEWS
Di Gennaro: “Triste per il momento del Verona, ma occhio agli inciampi del Lecce”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù sul momento della squadra di Zaffaroni
di Mattia Zupo Aprile 5, 2023 - 19:00
L’ex Hellas Verona, Antonio Di Gennaro ha parlato a L’Arena:
“Sarò il primo tifoso in questo rush finale. Sono molto triste in questo momento. La stagione è stata al di sotto delle aspettative. Un consiglio è quello di pensare solo al risultato contro il Sassuolo, senza interrogarsi troppo sul gioco e su altre questioni. L’urgenza è quella di un filotto di risultati. Contro i neroverdi sarà decisiva e forse anche qualcosa di più. Loro giocano molto bene ma l’Hellas ha bisogno di punti. Mi aspetto un Verona accorto. Il primo obiettivo sarà non prenderle. Anche una vittoria sporca ridarebbe un senso a questi ultimi due mesi. Lo Spezia è la squadra più vicina ma occhio anche agli inciampi del Lecce. I salentini hanno perso le ultime cinque gare. Se il Verona si riprende, potrebbe di ventare una corsa salvezza allargata. E questo sarebbe un grosso vantaggio per i gialloblù”.
FONTE: CalcioHellas.it
Hellas Verona, Di Gennaro avverte Sogliano: “A gennaio dovrà ribaltare la squadra”
Antonio Di Gennaio, vecchia stella dell'Hellas Verona, ha parlato in merito alle scelte ponderate di calciomercato che dovrà prendere Sean Sogliano nel corso del prossimo gennaio
Matteo Matarrelli - 1 Min di lettura
Crisi a non finire in casa Hellas Verona. La squadra di Salvatore Bocchetti ha terminato il 2022 all’ultimo posto in classifica e a otto punti dalla zona salvezza. Ora ci si aspetta un cambio di rotta nel corso del prossimo gennaio, anche dal punto di vista delle scelte di calciomercato che verranno prese dal nuovo ds Sean Sogliano. Nel frattempo sulla situazione delicata che sta vivendo la formazione Scaligera è intervenuto a L’Arena anche Antonio Di Gennaro, ex bandiera dei gialloblù negli anni ’80: “L’arrivo di Sogliano a Verona è stata una cosa positiva, ha gli agganci giusti in sede di mercato. Sono convinto che ribalterà la squadra. Lui sa bene cosa fare, al Verona serve qualcuno che la butti dentro. La posizione di Bocchetti, infine, resta da valutare. Da gennaio, con una nuova preparazione e il recupero di tutti gli infortunati, non avrà più scuse”.
FONTE: FootballNews24.it
17 Novembre 2022 - 19:49 Hellas Live Lettura: 1 min.
Di Gennaro: “Quando inizi la stagione così è difficile riprenderla”
“Quando si cambia tanto… poi sono andati via giocatori importanti non sostituiti. Si è cambiato sistema con Cioffi, mentre Bocchetti è tornato un po' al modello Tudor ma ne ha perse diverse di fila. Credo che ora il presidente stia valutando bene. Quando inizi la stagione così è difficile riprenderla. Servirà un grande girone di ritorno" ha dichiarato a tmw, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Di Gennaro: “Bagnoli l’allenatore più bravo mai avuto”
Il campione d’Italia 84/85 è stato raggiunto da L’Arena durante la presentazione del proprio libro
di Tommaso Badia Ottobre 26, 2022 - 10:25
Raggiunto dai colleghi de L’Arena durante la presentazione del libro Io, Dige, mi presento così…, Antonio Di Gennaro ha parlato dell’Hellas di ieri e di oggi.
Ecco dunque le sue principali dichiarazioni:
«Il Verona ha bisogno di lavorare tanto e a gennaio bisogna integrare la rosa con un acquisto per reparto. Il “mio” Hellas? L’annata più bella fu quella del 1982/1983: giocavamo un calcio ancora più spumeggiante di quella dello scudetto e c’era una calore meraviglioso. Ricordo che Dirceu mi chiese di lasciargli la maglia numero 10 perché aveva parecchio sponsor e per me non c’erano problemi, così come per Bagnoli. Osvaldo è l’allenatore migliore che abbia mai avuto: tanti silenzi ma anche risate. Non è vero che fosse un musone».
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 26/10/2022 10:00
“Io Dige, mi racconto così…”, la storia di uno degli eroi dello Storico Scudetto
Tommasi e Di Gennaro
È stato presentato martedì pomeriggio in Municipio il libro “Io Dige, mi racconto così…” sul calciatore Antonio Di Gennaro a cura di Rino Lorusso.
“È un onore ospitare nella casa dei veronesi una delle eccellenze del nostro calcio – ha detto il sindaco Tommasi -. Oggi sono qui da spettatore, le immagini del libro mi rimandano con la memoria alle radiocronache dello scudetto, ricordi che tutti portiamo nel cuore. Mi piace condividere lo stato d’animo di tanti veronesi e l’orgoglio della città nei confronti di Antonio Di Gennaro -. Lui, insieme all’Hellas, rappresentano la nostra storia, è indelebile il segno che hanno lasciato nella nostra città”.
“L’intervista è una modalità narrativa pazzesca, che ti permette, attraverso la domanda, di far emergere tanti e diversi aspetti – ha spiegato Lorusso –. Ho scelto di descrivere così la vita Di Gennaro, dando voce ai tanti ricordi e alle tante emozioni vissute proprio attraverso una intervista lunga quasi una vita. Il Dige è una persona che può rappresentare un esempio per tante cose, sia in ambito sportivo che per il modo in cui ha impostato la sua vita e i suoi rapporti con gli altri. E’ stato un grande lavoro, ricco di soddisfazioni”.
“Un ringraziamento al sindaco Tommasi e ai tanti amici di Verona che oggi ho rivisto con piacere - ha dichiarato Di Gennaro -. La mia avventura nella città scaligera inizia il 25 luglio 1981. Oggi sono un uomo felice e appagato, che guarda al futuro con la stessa passione che mi ha accompagnato tutta la vita e che oggi riverso in progetti rivolti ai giovani e allo sport. Un responsabilità che sento forte e che ritengo fondamentale in favore delle nuove generazioni”.
FONTE: TGVerona.Telenuovo.it
NEWS
Di Gennaro: “Cioffi ha bisogno di acquisti, ma nel frattempo serve una reazione”
L’ex gialloblù, raggiunto dal Corriere di Verona, ha parlato del difficile inizio di stagione dell’Hellas
di Tommaso Badia Agosto 17, 2022 - 16:20
Acquisti, tempo e una reazione: questo ciò che, secondo Antonio Di Gennaro, serve all’Hellas per ripartire dopo un avvio di stagione che sarebbe eufemistico definire “difficoltoso”.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dal campione d’Italia 84/85 ai colleghi del Corriere di Verona.
I PROBLEMI. «Il Verona è fragile e subisce gol con facilità. Così come contro il Bari, il risultato contro il Napoli avrebbe anche potuto essere più netto. Il problema è dunque principalmente difensivo, tuttavia le difficoltà sono ampie. Lunedì la squadra si è sciolta dopo aver trovato il 2-2 e anche in Coppa era crollata dopo essere stata raggiunta. L’Hellas fatica a reagire, non riesce a rispondere e perde la fiducia».
ACQUISTI, MA NON SOLO. «Cioffi ha chiesto acquisti e ha detto che certe necessità ci sono da giugno. Ci sono due mesi da aspettare e nel frattempo bisogna lavorare e cercare di prendere punti. Lui ha parlato, ora tocca alla società rispondere per fare chiarezza. Si sapeva che con il cambio di allenatore e direttore sportivo ci sarebbe stato un rinnovamento e che sarebbe servito un po’ di tempo per adattarsi, ma serve tracciare una linea netta: ci sono diversi giocatori che non si sa se resteranno o meno, penso a Barak e Ilic… Quando il mercato terminerà, avremo un quadro più definito, nel frattempo però l’Hellas deve reagire».
IL CAMBIAMENTO. «Il Verona ha perso calciatori di grande importanza a causa di esigenze di bilancio. La cessione di Caprari è stata quella più pesante e ha portato a cambiare modulo. Negli ultimi anni l’assetto ha dato certezze a tutto il gruppo e ora bisogna ricostruire, quindi i tempi non possono essere immediati. Cioffi deve proseguire con le sue idee e cercare di ritrovare equilibrio e compattezza mentre la proprietà, dal canto suo, dovrebbe fornirgli giocatori che aumentino le scelte a disposizione del tecnico».
FONTE: CalcioHellas.it
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona apre con Di Gennaro: "L'Hellas è sciolto, troppe incertezze"
17/8 ALLE 09:28
di DANIEL UCCELLIERI
© foto di Lorenzo Marucci
Sulla prima pagina del Corriere di Verona c'è spazio per l'intervista che l'ex Hellas Antonio Di Gennaro ha concesso al quotidiano: "L'Hellas è sciolto, troppo incertezze anche nel modulo. Tanti big ancora in bilico, aspettando che finisca il mercato va ritrovata la compattezza".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Hellas Verona, senti Di Gennaro: “Vedo gli scaligeri in difficoltà”
L'ex centrocampista dell'Hellas Verona Antonio Di Gennaro ha rilasciato un'intervista ove si è espresso in merito alla compagine scaligera
Raffaele De Luca 13 Agosto 2022
A poche ore dall’inizio della prima giornata di campionato che inizierà il prossimo 13 Agosto, col match tra Milan ed Udinese, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona – con cui ha vinto lo storico scudetto nella stagione 1984-85 – e della Nazionale Italiana Antonio Di Gennaro, ha rilasciato un’intervista a Radio Firenzeviola, ove ha parlato proprio della formazione scaligera: “Vedo gli scaligeri in difficoltà, il Verona non è più la squadra che dominava le partite. Cioffi l’ha cambiata ma aspetta nuovi giocatori a fronte di partenze come Ilic, magari Barak, Simeone e Tameze che sentivo in ottica Milan. Cioffi ha un biennale ma non so se gli avevano detto di queste partenze. Il Verona ha fatto tre anni di calcio vero e pensavo che Tudor aprisse un ciclo, ma è andato via con D’Amico. Altre squadre cedono, ma rimpiazzano come Sassuolo e Torino
FONTE: FootballNews24.it
4 Agosto 2022 - 08:36 Hellas Live Lettura: 1 min.
Di Gennaro: “Bari al Bentegodi spensierato, le pressioni ce le avrà il Verona”
“Il Bari deve completare l’organico, ma già in Serie C la squadra era buona. Chiaro che l’obiettivo primario per i pugliesi è il campionato e domenica al Bentegodi, per l’impegno di Coppa Italia, si presenterà quindi spensierato. Le pressioni ce le avrà invece tutte l’Hellas, una squadra di ben altra categoria. Il Verona ha rinnovato l’organico, ma sulla carta restano superiori al Bari. Mignani gioca col 4-3-1-2 e può vantare giocatori di qualità come Antenucci, mentre Cioffi ho letto che, complice anche il mercato, è passato al 3-5-2. Il Verona ha perso giocatori importanti, e potrebbe perderne altri come Simeone e Barak. È chiaro che se dovessero andare via anche loro, si attuerebbe un cambiamento totale. Speriamo invece resti Tameze… Negli ultimi tre anni, l’Hellas Verona ha disputato campionati importanti ed è normale che più di qualche giocatore sia finito sul taccuino di alcuni club. Vendere ci sta, ma bisogna saperli rimpiazzare. Nei tifosi e nell’allenatore c’è l’aspettativa di completare l’organico. La rosa è da sistemare, per poi trovare i giusti equilibri in tutti i reparti. Cioffi? Ha fatto benissimo a Udine negli ultimi sei mesi in cui è subentrato, è un professionista serio e preparato, mi dicono sia un gran lavoratore” ha dichiarato a Hellas Live, il doppio ex di Hellas Verona-Bari, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
SERIE A
Di Gennaro: "Milan, contro l'Atalanta non facile. Ma l'Inter rischia di più"
9/5 ALLE 07:31
di ALESSANDRA STEFANELLI
Intervistato da TMW Radio, Antonio Di Gennaro analizza così Verona-Milan: “Vincere a Verona non è mai facile, va dato merito al Milan e onore al Verona. Il Milan è più vicino al traguardo. Con l’Atalanta non sarà facile, ma dopo stasera un 20-30% in più il Milan lo ha. Sicuramente l’Inter è quella che rischia di più nel prossimo turno. Il Verona? Se Toni D’Amico non dovesse rimanere, potrebbe andare via anche Tudor e allora ci sarebbe un cambiamento totale. Se dovessero rimanere, allora andrebbe rinforzata la squadra".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
I grandi ex ricordano l’ultimo Verona in Europa
Mentre il k.o. contro il Napoli sembra aver allontanato il sogno gialloblù, le leggende dell’Hellas tornano alla gara di Brema
di Tommaso Badia Marzo 16, 2022 - 10:55
Il Verona in Europa? Un ricordo agrodolce, soprattutto quando si ripensa all’ultimo sfida internazionale dell’Hellas. Come molti di voi ricorderanno, era il marzo 1988 e gli allora gialloblù pareggiarono per 1-1 a Brema la gara valida per il ritorno dei quarti di Coppa UEFA, venendo eliminati in virtù del k.o. casalingo dell’andata.
Per rivivere un po’ quella partita e parlare anche della squadra odierna, i colleghi de L’Arena hanno dunque raggiunto alcuni dei protagonisti del match contro il Werder, ossia Giuseppe Volpecina, Marco Pacione, Antonio Di Gennaro e Vinicio Verza.
Di seguito, dunque, le loro principali dichiarazioni.
VOLPECINA. «Avessimo passato quel turno sono convinto che saremmo arrivati in finale. Aver segnato l’ultimo gol europeo dell’Hellas è una magra consolazione».
PACIONE. «Il Werder era fortissimo e in più loro picchiavano come fabbri, quindi fu una battaglia. Ricordo che presi tantissime botte. Se però avessimo avuto Elkjaer (squalificato, ndr) avremmo vinto. Il Verona di oggi ha una sua mentalità ed è equilibrato. Grande merito a Tudor che ha saputo ricollegarsi a Juric. Il futuro di Simeone? Sta facendo un’annata straordinaria e gli auguri di arrivare a venti reti. Per il resto, deve pensarci lui».
DI GENNARO. «I nostri tifosi furono straordinari, io un po’ meno: persi la testa e a dieci minuti dalla fine fui espulso per un brutto fallo. Mi diedero anche quattro turni di stop che non scontai mai visto che non giocai mai più in Europa. Per il Verona attuale le chance sono poche: ci sono squadre più attrezzate e l’Hellas è in emergenza. Molto dipenderà dalle prossime gare, a partire già da Empoli».
VERZA. «I giocatori del Werder ci presero in giro e avevano un allenatore che li caricava a mille, ma dopo il gol di Volpecina ebbero un po’ di paura. Ricordo che mister Bagnoli mostrò il sedere ai tifosi di casa e negli spogliatoi volò pure qualche ceffone. Loro mi stavano sulle scatole, anche perché non meritavano di passare il turno. Verona in Europa oggi? Me lo auguro, se lo meriterebbe perché è una delle poche squadre della Serie A che gioca a calcio».
FONTE: CalcioHellas.it
4 Marzo 2022 - 08:31 Hellas Live Lettura: 2 min.
Di Gennaro: “Sognare è lecito con questo Verona”
“Il Verona ha già fatto più punti rispetto all’anno scorso ed è anche migliorato dal punto ci vista del gioco. Prende qualche gol in più, ma questa squadra ha la capacità di proporre calcio in modo aggressivo e con qualità. L’Europa? I tifosi gialloblù giustamente possono sognare. L’Hellas, grazie ai 40 punti già conquistati, ora può giocare più spensierato e sereno, ed è lecito quindi sperare. Contro la Roma, che punta alla coppa, il Verona per lunghi tratti gli ha saputo tenere testa, mostrando un grande calcio. Questa squadra ha raggiunto la consapevolezza del proprio valore. Simeone? Aveva bisogno di un processo di miglioramento ed a Verona ha trovato l’ambiente ideale. E sono convinto che può migliorare ancora. Caprari? Un altro giocatore che a Verona ha trovato la sua dimensione ed è esploso. Può giocare sulla trequarti, come esterno, un ragazzo che può diventare una risorsa importante anche per la Nazionale. Caprari per me è non una sopresa, un giocatore con qualità importanti che in riva all’Adige ha trovato il posto giusto. Un po’ come accade a tanti di noi ai miei tempi. Verona, anche in questo, è davvero unica. Barak? Me lo ricordo all’Udinese dove fece un campionato strepitoso, fermato poi solo da problemi alla schiena. È cresciuto tanto dal punto di vista della personalità ed il suo sinistro è magico. Le vere sorprese di questo Hellas non sono certo Caprari e Barak, ma le considero Tameze od i giovani Casale e Coppola. La società sta lavorando bene, se arrivano offerte da 20/30 milioni di euro, si vende per poi reinvestire, seguendo i modelli Atalanta e Sassuolo, o l’Udinese di qualche anno fa. Che partita sarà a Firenze? Di livello, sia dal punto di vista tecnico, tattico e fisico. Bisogna vedere che contraccolpo avranno subito dopo la batosta dell’autogol sfortunato contro la Juventus in coppa, ma la certezza per la Fiorentina è che Italiano ha ribaltato questa squadra. Nonostante l’addio di un giocatore importante come Vlahovic, c’è un’idea di gioco. Mi aspetto una partita tipo Sassuolo-Verona, dove sembrava di guardare la Premier. Ci sarà poi una bella cornice di pubblico grazie anche allo storico gemellaggio tra le due tifoserie, mi aspetto quindi un grande spettacolo sia in campo che sugli spalti” ha dichiarato a Hellas Live, il doppio ex di Fiorentina-Hellas Verona, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Di Gennaro: “Tudor mi ha impressionato. Su Caprari in Nazionale…”
L’ex gialloblù, campione d’Italia 84/85, ha parlato a L’Arena anche in vista di Juventus-Verona
di Tommaso Badia Febbraio 4, 2022 - 16:35
Il segreto di questo Verona? Igor Tudor. Parola di Antonio Di Gennaro, il quale raggiunto dai colleghi de L’Arena ha toccato anche l’argomento Juventus, prossima avversaria in campionato proprio dei gialloblù.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
I TEMPI ANDATI. «Al Bentegodi abbiamo spesso purgato la Juventus, mentre a Torino è sempre stata dura. Credo però che avremmo avuto i mezzi per vincere qualche volta. Ricordo il mio gol in casa contro la Juventus nell’annata dello scudetto: recuperai palla e la misi all’incrocio. Bagnoli disse che quel pareggio fu fondamentale per il titolo. Secondo me anche altri risultati sono stati molto importanti, ma il mister ha sempre ragione (ride, ndr)! I rimpianti? Il rigore sacrosanto non concessoci da Wurtz, ma soprattutto la finale di Coppa Italia persa all’ultimo minuto dei supplementari».
L’AVVERSARIO. «Mi auguro che il Verona trovi una Juventus ancora alla ricerca di se stessa. Il mercato bianconero? Vlahovic è costato moltissimo, ma è un giocatore che cambierà la squadra. Per me è anche più forte di Haaland. Occhio anche a Zakaria, l’ho visto dal vivo ed è davvero bravo. La Juve parte favorita, ma fino a un certo punto. La sua rosa vale almeno il triplo di quella del Verona, ma i soldi non fanno gol…».
IL FUORICLASSE. «Il gialloblù che più mi ha impressionato è Igor Tudor: è stato formidabile a rimettere in piedi la squadra. Certo prende più gol di Juric, ma davanti ci sono fantasia e schemi micidiali. Il mister è il vero segreto di questa squadra».
I SINGOLI. «Veloso ha un senso della posizione pazzesco, magari non corre come potevano correre Briegel o Marangon, ma è molto intelligente. Barak è il frutto del lavoro di D’Amico, un d.s. molto capace che è stato bravo ad andare a prenderlo a Udinese. Caprari in Nazionale? Mancini valuta tutti e forse Caprari negli schemi del CT renderebbe meno. A me comunque piace molto come giocatore».
L’EUROPA. «Io credo che il Verona possa arrivare dove vuole perché non ha pensieri essendo praticamente già salvi. Certo ci sono squadre più attrezzate, ma se per esempio si vincesse con la Juve…».
NEWS
Di Gennaro: “Con Sassuolo-Verona mi sono divertito come non mai”
L’ex gialloblù, raggiunto dai colleghi di TuttoMercatoWeb, ha elogiato la gara degli uomini di Tudor
di Tommaso Badia Gennaio 18, 2022 - 11:30
Divertimento e ritmi “da Premier League”: questo il pensiero di Antonio Di Gennaro su Sassuolo-Verona, gara che ha visto l’Hellas espugnare il Mapei Stadium con un pirotecnico 2-4.
Queste infatti le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex gialloblù ai colleghi di TuttoMercatoWeb:
«Ho visto Sassuolo-Verona e mi sono divertito come non mai, così come con Atalanta-Inter. Ho visto ritmi da Premier League, come ci piacerebbe avere in Serie A. Anche Venezia ed Empoli sono squadre che giocano a calci, ma pure il Torino. Juric è un fenomeno, ha ribaltato i granata».
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 08/11/2021 16:56
Di Gennaro: Il Verona di Tudor sembra quello di Juric
Antonio Di Gennaro
“Napoli e Milan sono le più forti, l’Inter nel derby se l’è giocata alla pari ed è lì. Per il quarto posto la Roma dovrà sudarsela con Atalanta, Lazio e Juventus. Le prime tre hanno dimostrato di essere squadre, soprattutto Milan e Napoli. L’Inter deve accelerare. Il campo ha detto questo. Il Napoli ha incontrato un Verona forte, Tudor sta ripercorrendo il percorso di Juric, ha imposto il gioco anche a Napoli. Un punto si può accettare in questi casi. Mourinho se arriva quarto poi è un miracolo, perché poi la rosa è quella”. Così Antonio Di Gennaro, ex regista dello scudetto del Verona, ha parlato a Tmw Radio.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Di Gennaro: “La strada intrapresa dal Verona è quella giusta. Con Di Francesco qualcosa è successo, un plauso a Tudor. Faraoni può ambire alla Nazionale”
ottobre 5, 2021
“Contro lo Spezia è stata una bella vittoria. Il 4-0 finale è un’ottima iniezione di fiducia. Tudor sta ripercorrendo il sistema di gioco di Juric e dal suo arrivo, l’Hellas Verona ha raccolto punti fondamentali per raggiungere l’obiettivo stagionale. Siamo sulla strada giusta. Il campionato quest’anno è equilibrato ed i gialloblù hanno tutto per raggiungere la salvezza. L’esonero di Di Francesco? È stata una scelta che ha sorpreso tutti. Qualcosa di sicuro è successo, una situazione un po’ strana. Non mi stupirei ci fossero state delle incomprensione con la società. Esonerare un allenatore dopo sole tre giornate, dopo avergli fatto firmare un contratto di due anni, dimostra che qualcosa è accaduto, oltre ai mancati risultati. Non eravamo abituati a queste scelte con l’attuale presidente. Ma ora c’è Tudor e spetterà a lui portare la squadra, in primis, a mantenere la categoria. Da ex difensore qual è stato, saprà bene come registrare la difesa. Occorre maggiore equilibrio. Il ritorno al gol di Kalinic e la vena realizzativa di Simeone? È molto importante per un attaccante trovare la via del gol con continuità. Il parco attaccanti a disposizione dell’allenatore scaligero ha valori importanti. Se Faraoni merita la Nazionale? È uno dei più forti esterni in Italia. L’ex Dimarco, ora all’Inter, ha trovato la prima chiamata in Azzurro e sono convinto che anche Faraoni sia monitorato da Mancini. Un esterno così che arriva anche al gol con una certa continuità, se proseguirà così, potrà togliersi delle belle soddisfazioni. Il fatto che giochi nell’Hellas Verona non credo sia una preclusione ad una sua eventuale chiamata dall’Italia” ha dichiarato a Hellas Live l’ex centrocampista gialloblù, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
SERIE A
Di Gennaro: "Di Francesco? Questo è il peggiore tra i suoi esoneri"
14/9 ALLE 13:57
di TOMMASO BONAN
© foto di Federico De Luca
"Questo è sicuramente il peggiore tra gli esoneri che hanno visto protagonista suo malgrado Eusebio Di Francesco negli ultimi anni". Ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, l'ex bandiera dell'Hellas Verona, Antonio Di Gennaro, commenta così la fine del matrimonio tra il tecnico e il club scaligero: "Non me l'aspettavo, in genere si dà un po' più di tempo all'allenatore per registrare le cose, invece dopo 3 gare è stato deciso il cambio: si vede che non si erano creati i presupposti giusti, al di là dei risultati che non sono ancora arrivati".
A proposito di risultati, il Verona è fermo a 0. "Vero - continua Di Gennaro - ma a parte la gara col Bologna, nelle prima due partite del campionato la squadra non si era comportata male. I numeri in difesa, sicuramente, hanno influito. Rispetto a Juric, la difesa di Di Francesco ha preso molti più gol".
Va rivisto il giudizio su Di Francesco? "Lo ritengo un tecnico e una persona intelligente. Ovvio che dopo questi esoneri consecutivi uno debba fare delle considerazioni, così come un calciatore le fa quando le cose non vanno bene per un po' di partite".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Di Gennaro: «Di Francesco se la gioca, Ribery può infiammare la piazza»
© foto di Federico De Luca
Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Antonio Di Gennaro ha commentato il mercato del Verona: "Il tifoso ora si aggrappa alla fede. Il progetto si è capito negli anni, hanno fatto plusvalenze importanti. Se dovesse arrivare Ribery, è ancora talentuoso, anche se non è Zaccagni. Pensavo potessero avere di più da Zaccagni, però all'ultimo così va bene la cessione. I gialloblù hanno un allenatore che vuole rifarsi dopo anni non esaltanti ed è partito con due buone prestazioni, deve soprattutto trovare una quadratura a livello difensivo, quella che c'era prima con Juric. Davanti Simeone può dare una grossa mano. Ero convinto che Juric rimanesse, anche se dopo la salvezza qualcosa c'è stato. Di Francesco credo possa giocarsela, ha mantenuto inizialmente l'intelaiatura di Juric. Toni poi sta lavorando per Ribery, potrebbe infiammare la piazza".
Sezione: News / Data: Ven 03 settembre 2021 alle 22:00 / Fonte: tuttomercatoweb.com
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 16/08/2021 15:27
Caro Dige, grazie della fiducia: ma qui bisogna pensare solo alla salvezza
Antonio Di Gennaro
Antonio Di Gennaro accredita il Verona come rivelazione del campionato. Addirittura in uno slancio di sincero ottimismo, l'ex straordinario regista dello scudetto, piazza il Verona all'ottavo posto.
E' un attestato di stima che dovrebbe far piacere e perchè no? dovrebbe anche indurci ad affrontare il prossimo campionato con un pizzico di ottimismo che solitamente non ci appartiene.
Purtroppo il vissuto di ognuno di noi ha perfetta conoscenza di quali delusioni ci capitano ogni volta che alziamo un pochino l'asticella. Non serve nemmeno ricordare il Verona di Malesani e poi quello che si schiantò col Portogruaro, o quello di Grosso.
Se ci pensiamo bene, le migliori soddisfazioni sono arrivate quando meno ce lo aspettavamo. A Reggio Calabria eravamo praticamente retrocessi quando quel matto di Michele Cossato s'inventò un incredibile pallonetto a saltare Taibi. E chi avrebbe mai scommesso un euro sul Verona di Ivan Juric? Ricordo ancora come ci apprestammo alla partita d'esordio col Bologna. Dopo pochi minuti Dawidowicz procurò un rigore e pareva finisse in goleada, viatico di una stagione alla… Pecchia. Invece Veloso pareggiò e alla fine apprezzammo quella capacità di soffrire e di non mollare di una squadra che poi ci ha regalato due anni stupendi.
Ora siamo alla terza stagione in serie A, con un nuovo allenatore e una squadra che tutto sommato è rimasta uguale a quella dei due miracolosi anni precedenti. Devono essere queste le motivazioni che hanno spinto il Dige a pronosticare un Verona da ottavo posto.
Ma in realtà sappiamo benissimo che per certi versi questo è un anno zero (un'altra volta). Il faro che deve guidare questa stagione, unico e supremo, è la salvezza. Sarebbe un miracolo e fondamentale per il club salvarsi per il terzo anno e forse sarebbe anche l'inizio di una stabilizzazione societaria che finora Setti non è riuscito a dare tra clamorose retrocessioni (programmate o meno), paracaduti (incassati), plusvalenze (milionarie quelle degli ultimi due mercati).
Con Setti è praticamente impossibile fare voli pindarici, il realismo deve regnare sovrano. Avere ben chiaro l'obiettivo toglierà di mezzo qualsiasi equivoco e probabilmente aiuterà anche lo stesso Di Francesco. La comunicazione di Juric in questo senso è stata per certi versi un capolavoro. Salvezza come obiettivo assoluto, insomma. Se poi avrà ragione il Dige non è che ce ne dispiaceremo.
HELLAS VERONA di Redazione, 16/08/2021 10:45
Di Gennaro: Il Verona arriverà ottavo in classifica
La griglia delle favorite di Antonio Di Gennaro
Antonio Di Gennaro, ex calciatore del Verona, ha stilato la sua “griglia di partenza” per lo Scudetto, durante la trasmissione “Domenica Sportiva Estate” in onda su Rai 2.
Di Gennaro ha messo come favorita l’Inter, seguita da Juventus, Milan e Atalanta ma a sorprendere di più, forse, è la posizione che ha dato al Verona di Eusebio Di Francesco: l’ottavo posto, subito dietro alle big del campionato.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Nozze per Luciano Bruni
agosto 2, 2021
L’ex centrocampista e vice allenatore dell’Hellas Verona, Luciano Bruni, ieri è convolato a nozze con Gaetana. Presenti anche gli ex gialloblù Antonio -Dige- Di Gennaro e Giuseppe -Nanu- Galderisi. Nella foto, Bruni, Di Gennaro e Galderisi insieme al figlio di Luciano, Tiziano.
Felicitazioni all’ex gialloblù da parte di Hellas Live
FONTE: HellasLive.it
Di Gennaro: “Jorginho, partito da Verona, merita il Pallone d’oro”
By Damiano Conati - 8 Luglio 2021
Ecco le parole di Totò Di Gennaro a Tmw parlando di Jorginho:
“Prima del rigore di Jorginho? Ero sicuro, perché Jorginho è uno che non sbaglia mai. Mi ha ricordato Maradona, perché Diego li batteva così: piano, con un colpettino a spiazzare il portiere. Se vincessimo l’Europeo giocherebbe per il Pallone d’Oro e se lo meriterebbe, anche perché parte da Verona, posto che per me ha qualcosa di speciale”
FONTE: HellasNews.it
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Di Gennaro: “Jorginho e Pessina? Per loro Verona è stata più di una tappa”
L’ex gialloblù, raggiunto dal Corriere di Verona, ha parlato dei due centrocampisti oggi in Nazionale
di Tommaso Badia Giugno 29, 2021 - 17:15
Il Verona? Più di una tappa nella carriera, almeno per quanto riguarda Jorginho e Pessina. Parola di Antonio Di Gennaro, il quale ai microfoni del Corriere di Verona ha parlato dei due ex gialloblù.
Di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.
L’INSOSTIBUILE. «Jorginho durante gli anni al Verona ha dimostrato di valere molto, facendo poi il definitivo salto di qualità nel Napoli di Sarri. Avrebbe anche potuto perdersi, invece è ripartito per diventare lo straordinario interprete che è. Adesso è insostituibile».
“PES”. «Pessina viene da una grande stagione all’Atalanta, ma chi ha prestato attenzione sa che già al Verona si era dimostrato un calciatore eccellente. È un giocatore che sa occupare più ruoli e li interpreta con uguale efficacia, un ragazzo molto intelligente sia in campo che fuori. L’esperienza all’Hellas è stata fondamentale, Juric ha fatto un lavoro splendido. Titolare con il Belgio? È sicuramente un’idea».
L’ESPERIENZA GIALLOBLÙ. «Sia per Jorginho che per Pessina il Verona ha rappresentato ben più di una semplice tappa della carriera: all’Hellas hanno imparato, sono stati responsabilizzati e hanno fatto vedere di avere personalità. In gialloblù si sono viste quelle qualità che adesso sono evidenti a tutti».
LA NAZIONALE. «Quella contro il Belgio è una partita apertissima. Con l’Austria si è visto un gruppo che sa anche soffrire, stringere i denti e andare a prendersi il risultato. L’avversario è fortissimo, ma l’Italia si presenta alla pari e ha tutte le possibilità per passare il turno».
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Di Gennaro: “Mercato bloccato, ma D’Amico migliorerà la squadra”
L’ex centrocampista gialloblù, raggiunto da L’Arena, ha parlato anche di Nazionale
di Tommaso Badia Giugno 26, 2021 - 11:20
La Nazionale di Mancini, ma anche il calciomercato dell’Hellas ed Eusebio Di Francesco: sono questi gli argomenti-cardine dell’intervista concessa da Antonio Di Gennaro ai colleghi de L’Arena e comparsa sull’edizione odierna del quotidiano.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù, oggi commentatore RAI.
LA NAZIONALE. «L’Austria è molto forte a livello fisico ed è una squadra molto aggressiva, cambia modulo in corsa, ha centrocampisti che si inseriscono e poi Arnautovic è un ottimo punto di riferimento. Sarà una partita complicata anche se hanno un giorno e mezzo in meno di riposo rispetto all’Italia e gli Azzurri nell’ultima gara del girone hanno dato vita ad un turnover pesante. La nostra Nazionale? I ragazzi hanno creato un grande gruppo e hanno sempre dimostrato di comandare il gioco. Di questa squadra mi ha impressionato Locatelli, ma anche Pessina è formidabile, un fenomeno».
IL MERCATO. «Ho letto del possibile scambio Lasagna-Simeone. Sono due giocatori diversi l’uno dall’altro, ma l’argentino vede di più la porta ed è forse ciò di cui ha bisogno l’Hellas. Ho letto pure di Zaccagni al Milan, ma su lui va devono arrivare almeno due calciatori. Fossi nel Verona non mi priverei subito di Lovato, gli farei fare un altro anno in gialloblù. In entrata a me piacerebbe molto Luca Pellegrini, sarebbe un ottimo acquisto e con Di Francesco sono sicuro che potrebbe crescere ulteriormente. Il mercato comunque è bloccato, ma sono convinto che alla fine D’Amico migliorerà la squadra nonostante le difficoltà economiche che trovano club come l’Hellas».
IL MISTER. «Dai miei tempi il calcio è cambiato, così come Verona, però la città e i tifosi mantengono quel grande tifo unito al rispetto per chi lavora, e Di Francesco è un grande lavoratore con idee apprezzabili. E poi all’Hellas basta la salvezza, è quello il suo dovere!».
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Gli ex in coro: “Italiano l’uomo giusto per l’Hellas”
Beniamino Vignola, Antonio Di Gennaro e Mauro Gibellini incoronano l’attuale tecnico dello Spezia
di Tommaso Badia Giugno 1, 2021 - 11:00
Il suo futuro si deciderà nei prossimi giorni o addirittura nelle prossime ore, ma Vincenzo Italiano intanto incassa la “benedizione” degli ex gialloblù che lo vedrebbero benissimo all’Hellas: raggiunti dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Beniamino Vignola, Antonio Di Gennaro e Mauro Gibellini hanno infatti sottolineato quando vedrebbero bene l’attuale tecnico dello Spezia sulla panchina scaligera.
Queste infatti le principali dichiarazioni dei tre grandi ex.
DI GENNARO. «Sono sbalordito: non mi aspettavo che Juric se ne andasse, a Verona poteva aprire un ciclo. La sua decisione è stata sorprendente, visto quanto aveva fatto in accordo con una società che l’ha sempre sostenuto. Non sarà facile ripartire, ma credo che la dirigenza debba agire sapendo che il lavoro di Juric va proseguito con un tecnico dalle idee simili e Vincenzo Italiano è l’uomo giusto per caratteristiche: le sue squadre hanno ritmo e corsa come quelle di Ivan. Dal punto di vista tattico ci sono delle differenze evidenti, ma quel che più conta è la maniera in cui si preparano i giocatori, l’atteggiamento che si trasmette. Resta da capire se andrà via o meno dallo Spezia e se vorrà ritrovare Verona o rivolgersi altrove. Le alternative? Maran è esperto e molto capace, ma c’è anche Donadoni, uno che di sicuro aggiungerebbe conoscenze e abilità personali» [...]
FONTE: CalcioHellas.it
Di Gennaro: “L’addio di Juric mi ha sorpreso. Speravo si potesse aprire un ciclo”
maggio 26, 2021
“Sono rimasto sorpreso perché al di là del contratto firmato l’anno scorso per altri due anni, con le sirene del Torino e della Fiorentina che c’erano già l’anno scorso, ha sempre detto che a Verona c’erano stati dei miglioramenti organizzativi importanti e speravo si aprisse quindi un ciclo all’Hellas. In questi due anni ha fatto molto bene e nell’intervista post partita di Napoli con Sky Sport, ha fatto vedere la sua forza, difendendo il suo lavoro, visto che Crotone a parte, il Verona ha sempre fatto vedere un buon calcio. Il Torino con lui migliorerà, ma come dice una storica canzone dei tifosi gialloblù, cambieranno i giocatori, il presidente e l’allenatore, ma il Verona resterà per sempre nei nostri cuori. È altrettanto vero però che nelle ultime undici partite, con la salvezza già in tasca, se ne sono perse ben nove. Non so cosa si siano detti lui ed il presidente, ma ricordo che Kalinic l’ha voluto Juric e non ha reso, mentre Lasagna è un buon giocatore ma non è certo un bomber. Questo lo dicono i numeri. Chi sarà il prossimo allenatore? Mi dici che un contatto con Maran c’è stato. Lo conosco, è una persona squisita, lo stimo come tecnico anche se negli ultimi due anni non ha fatto bene, ma al Chievo ha dimostrato il suo valore e se dovesse essere chiamato dall’Hellas, mi auguro riesca a ripetersi” ha dichiarato a Hellas Live, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
ALTRE NOTIZIE
Di Gennaro: "Superlega? Il calcio è altro, dopo 36 anni viene ricordato lo scudetto del Verona"
21/4 ALLE 14:34
di DANIEL UCCELLIERI
© foto di Federico De Luca
L'ex Verona Antonio Di Gennaro, protagonista dello scudetto del 1985, è stato intervistato da Il Mattino: "La Superlega? Mi basta dire che dopo 36 anni dalla nostra vittoria, ancora se ne parla. È stata apprezzata da tutto il pubblico, non solo dai veronesi. Se vince una squadra che non lo ha mai fatto, diventa una novità che piace a tutti i tifosi. Noi eravamo la Cenerentola di quel campionato, ma nessuno poteva pensare al Verona come pretendente per lo Scudetto. La gente ci ha apprezzato anche per questo. Il calcio è questo, una squadra meno blasonata che può fare il colpaccio".
ALTRE NOTIZIE
Di Gennaro: "Superlega, i club pensano ai ricavi ma non a tagliare i costi"
20/4 ALLE 16:03
di TMWRADIO REDAZIONE
E' nata la Superlega, che ne pensa?
"Si pensa sempre ai ricavi ma nessuno pensa ai costi. Certi club non fanno mercato da anni. E' un discorso prettamente commerciale. A loro dei tifosi e della meritocrazia non importa nulla. Molte società sono in fallimento, non abbiamo strutture. I soldi incassati non sono stati valorizzati. Dal Pino aveva proposto dei fondi per la Lega di Serie A, ma non li hanno voluti. Come si potrà mediare? Quelle società andranno a fatturare ancora di più con la Superlega. Comandano loro, sono i maggiori club indebitati fino al collo. Hanno debiti per oltre 6 miliardi. Che debba esserci una riforma generale è appurato. In Italia vogliono più soldi? Ma vanno valorizzati, con strutture, settori giovanili. Servono delle regole".
Fiorentina, sfida delicata con il Verona:
"Col Verona devi giocare con una certa intensità, non so se ha i ritmi adatti per farlo. Quando vivi questi momenti, oltre all'aspetto del gioco deve uscire quello caratteriale. La Fiorentina non è abituata a lottare per retrocedere. Ci sono diverse squadre che non sono tranquille, ci sono scontri diretti importanti. Se perde stasera, con la Juve a Firenze sarà problematico".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
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Di Gennaro: “Ilic ha le qualità per essere il futuro del centrocampo del Verona”
Le dichiarazioni dell’attuale commentatore di Rai Sport sul centrocampista serbo in prestito dal Manchester City
di Mattia Zupo Marzo 26, 2021 - 08:50
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro, ha commentato la crescita di Ivan Ilic al Corriere di Verona:
ILIC. “Si tratta di un giocatore moderno, che è bravo a svolgere entrambe le fasi. Inoltre è molto giovane, ha appena compiuto vent’anni. Vale tanto e se l’Hellas deciderà di pagare la cifra fissata per il suo riscatto e lo terrà, metterà a segno un colpo di grande prospettiva. Ilic, d’altronde, ha già dimostrato quel che sa fare in questa stagione. Ha capacità notevoli ha una propensione per gli inserimenti, un’evidente intelligenza tattica abbinata a chiara visione del gioco”.
CRESCITA. “Juric ha detto che per completarsi gli servono tre o quattro anni, ancora, io sono d’accordo. Deve fare un salto in avanti dal punto di vista della solidità fisica, è “leggero” ma con il lavoro e la costanza che ha crescerà anche in questo senso. Terminata la maturazione sono convinto, come lo è Juric, che potrà essere un giocatore di assoluta caratura internazionale. Ilic ha anche un ottimo tiro, ha un eccellente sinistro, elegante e preciso. Ha le qualità per essere l’uomo del futuro nel centrocampo del Verona”.
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Di Gennaro: “Il Verona non si snaturerà contro la Juventus. E se Lasagna si sblocca…”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù in vista della gara di sabato contro i bianconeri
di Mattia Zupo Febbraio 25, 2021 - 17:52
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro ha parlato a Tuttosport in vista della gara contro la Juventus. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
BENTEGODI. “La Juventus è abituata a grandi palcoscenici, anche senza il frastuono del pubblico non c’è il fattore campo. Il problema per i bianconeri è che il Verona gioca con la stessa mentalità, lo stesso atteggiamento in casa e fuori. Ricordo che Fonseca e la sua Roma nello scontro diretto si misero quasi a imitare il Verona marcando a uomo e alzando la pressione. La forza di Juric è quella. Ha buone individualità, penso a Ilic, un 2001 che gioca titolare e fa gol. Si è inserito perfettamente. Se a livello realizzativo ci fosse un attaccante vero, il Verona si giocherebbe il posto in Europa League”.
JURIC. “È un allenatore che dà una sua mentalità, lavora con grande dedizione e anche contro la Juve non snatura la squadra. Sa di essere inferiore sulla carta, però poi sul campo trasmette ai suoi la capacità di soffrire e difendersi. Attenzione: il Verona subisce pochi gol. Sabato giocherà allo stesso modo di sempre. La Juve ha campioni che possono risolvere la partita, ma Barak, Ilic, Zaccagni sono temibili. Hanno un buon portiere, una squadra quadrata e se Lasagna comincia a segnare…”.
MERCATO. “Assolutamente sì, penso alle plusvalenze di Kumbulla, Rrahmani, Amrabat… Verona è una piazza gloriosa, la conosco bene. Il ds D’Amico ha saputo valorizzare giocatori dal costo ridotto lavorando in simbiosi con l’allenatore: è un po’ un’Atalanta in piccolo. E ha perso punti nelle ultime partite, per esempio contro il Genoa, altrimenti avrebbe potuto disputare un campionato in funzione dell’Europa. Normale che non sia nei pensieri, ma anche ai miei tempi si fissava un premio salvezza a 25 punti, però nello spogliatoio noi eravamo i primi a sapere di avere le potenzialità per meritare di più”.
NEWS
Di Gennaro: “Clonate Juric! Sognare l’Europa si può”
Il campione d’Italia 84/85, raggiunto dai microfoni del Corriere di Verona, sembra stravedere per l’Hellas dell’Uomo di Spalato
di Tommaso Badia Gennaio 26, 2021 - 16:30
Verona in Europa? Sognare si può!
Ne è convinto Antonio Di Gennaro, il quale ai microfoni del Corriere di Verona ha speso parole al miele per l’Hellas di Ivan Juric: di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.
IL MISTER. «Juric va clonato: è un fenomeno! Il suo lavoro è eccezionale ed è uno che non si accontenta mai: mi ricordo che qualche tempo fa si lamentava perché c’erano i risultati e non il gioco, e questo fa capire molto delle sue convinzioni».
L’HELLAS. «Il Verona ha un progetto e lo sta dimostrando. In estate ci sono state tante variazioni, anche perché una società come l’Hellas ha bisogno delle plusvalenze per tenersi in piedi, ma la mentalità non è cambiata. Prendiamo il caso di Zaccagni, un ragazzo che ha sempre avuto dei mezzi importanti ma che ora grazie alla consapevolezza e alla fiducia in sé stesso ha fatto il salto di qualità. Parlo di Zac, ma il discorso può essere esteso a tutta la squadra…».
L’EUROPA. «Io credo che se Kalinic tornasse a essere quello della Fiorentina e diventasse il finalizzatore che manca all’Hellas, si potrebbe anche pensare alla zona Europa League. Anche il “mio” Verona prima puntava alla salvezza per poi provare ad andare più in su, e mi sembra che i risultati siano arrivati! Inoltre come noi avevamo Bagnoli, questa squadra ha Juric, entrambi allenatori che non vendono fumo e che hanno idee ben chiare».
FONTE: CalcioHellas.it
SERIE A
Di Gennaro: "Il Verona soffrirà la velocità degli attaccanti del Napoli"
23/1 ALLE 11:34
di ANTONIO PARROTTO @ANTONIOPARR8
© foto di Federico De Luca
"Affrontare l'Hellas è sempre molto difficile, devi affrontarlo con l'intensità ed il ritmo che il Verona mette, sfruttando la maggiore qualità" dice Antonio Di Gennaro, ex campione d'Italia con il Verona, ai microfoni de Il Mattino, in vista della sfida tra l'Hellas e il Napoli. Di Gennaro ha analizzato così la formazione di Juric: "Il Verona è simile all'Atalanta come impostazione tattica e potrebbe soffrire le giocate di calciatori tecnici, rapidi nell'uno contro uno. Quello di Juric è un calcio che si avvicina a quello di Gasperini, ma Gianpiero ha una rosa di maggiore qualità. Il Verona costruisce meno occasioni, a livello difensivo gioca uno contro uno e con lo schieramento di Gattuso ci potrebbero esser con Mertens più possibilità di non concedere punti di riferimento, aspetto che il Verona può soffrire". Chiosa su Gattuso: "Rino si sta prendendo sempre troppe colpe. Quando ti manca Osimhen, Mertens qualcosa perdi, è inevitabile. Aveva preparato una stagione su un acquisto così importante. Bakayoko, poi, poteva dare qualcosa in più oltre all'involuzione di Fabian Ruiz".
ALTRE NOTIZIE
Di Gennaro: "Milan ora più forte della Juve. Verona, Juric merita una big"
4/1 ALLE 15:33
di TMWRADIO REDAZIONE @TMW_RADIO
© foto di Federico De Luca
Per parlare dell'ultimo turno di Serie A a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è intervenuto l'ex calciatore e opinionista tv Antonio Di Gennaro [...]
Verona, Juric è pronto per il grande salto?
"Il Verona veniva da un momento difficile, poi ecco la fortuna di prendere un tecnico che insieme al ds ha fatto una squadra che rispetta il suo modo di concepire il calcio. Ha valorizzato il patrimonio di calciatori che ha, facendo grosse plusvalenze. Riesce a fare di necessità virtù. Gli servirebbe un difensore e un attaccante, ma Juric non si tira mai indietro e riesce sempre a valorizzare i suoi ragazzi. Per me può allenare qualsiasi squadra, ma in una big certe cose non le puoi fare ma devi essere bravo a cambiare ed adattarti. Lo vedrei alla Lazio, ma anche in altre come la Fiorentina, con la quale c'erano stati contatti".
[...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Antonio Di Gennaro ricorda Paolo Rossi
dicembre 10, 2020
“Gli piaceva scherzare, aveva sempre la risata pronta, era soprattutto una persona buona. A livello calcistico tutti si ricordano le sue grandi imprese ma io voglio ricordare le nostre sfide a Firenze: io con la Fiorentina e lui nella Cattolica Virtus. Era un’ala destra fortissima, anche se gracile e secco, aveva il numero sette e faceva cose incredibili. La Juve – Allodi – lo vide e lo prese per 16 milioni. Nel corso degli anni poi è rimasto il Paolo di sempre, è sempre stato umile nonostante la popolarità. Resta colui che ha regalato un sogno a tutti gli italiani. E’ nella storia. Lo ricordo anche nell’ultimo anno al Verona quando doveva convivere con i guai al ginocchio che all’epoca erano molto più duri da superare" ha dichiarato a tmw, l’ex gialloblù Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Di Gennaro: “Maradona persona di grande spessore. Generoso con i compagni e rispettoso con gli avversari”
L’ex centrocampista gialloblù ha ricordato così il compianto Pibe de Oro , scomparso nelle scorse ore all’età di sessant’anni
di Mattia Zupo Novembre 25, 2020 - 20:32
Antonio Di Gennaro, ex centrocampista dell’Hellas Verona e attualmente commentatore tecnico a Rai Sport, ha ricordato così Diego Armando Maradona:
“Il momento del suo arrivo in Italia? Ricordo che l’attesa era quella di un giocatore straordinario e quelle cose poi le ha fatte vedere nel Napoli. In quella partita al Bentegodi fu controllato bene da Briegel, ci fece gol ma poi siamo riusciti a vincere 3-1. Maradona è sempre stato generoso verso i suoi compagni e rispettoso verso i suoi avversari: la grande forza di un giocatore straordinario. Me lo ricordo nella finale di Istanbul, che era tornato molto magro, ci abbracciamo e parlammo per dieci minuti. Era tanto che non ci vedevamo. Era una persona di grande spessore”.
FONTE: CalcioHellas.it
Di Gennaro: “Zaccagni è molto forte. Bisogna valutare anche i nostri ragazzi, non solo gli stranieri”
novembre 9, 2020
“Vorrei parlare di Zaccagni, convocato in Nazionale. E’ un giocatore molto forte. Bisogna valutare anche i nostri ragazzi, non solo gli stranieri" ha dichiarato a tmw, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro.
Di Gennaro: “Verona piazza giusta per Kalinic. Se torna quello di Firenze, l’Hellas di Juric non ha limiti. Questa sera mi auguro sia decisivo Zaccagni”
ottobre 25, 2020
“Juric ha la squadra più giovane d’Italia, mancano Benassi, Barak stasera non so se rientra e Zaccagni deve ancora incidere. Allo stesso tempo il mister sta valorizzando Tameze, Colley, Vieira e sta recuperando Kalinic. La difesa non subisce gol ed essere a 7 punti vale tantissimo. Juric a me piace, è stato chiaro. Ci vuole pazienza e non subire gol in questa fase del campionato è quasi più importante che farlo. Kalinic? Se torna quello di Firenze, il Verona non ha limiti. L’anno scorso sono stati bravi a compensare con i gol degli esterni, dei centrocampisti e difensori. Oggi il bomber c’è. Credo che Verona sia la piazza giusta per Kalinic. Lovato? Questo ragazzo può diventare un grande difensore, uno da nazionale. Questa sera non so come finirà, so solo che l’anno scorso l’Hellas fu veramente sfortunato. Meritava come minimo il pareggio. Attenti perché il calcio toglie ma spesso restituisce anche. Chi sarà decisivo? Mi auguro Zaccagni, un giocatore che a me garba molto” ha dichiarato a L’Arena, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro.
FONTE: HellasLive.it
ESCLUSIVE
ESC. CH – Di Gennaro: “Kalinic potrebbe rinascere. Peccato per Pessina, ma a gennaio…”
Il campione d’Italia 84/85 ci ha detto la sua tra mercato e calcio giocato
di Tommaso Badia Ottobre 10, 2020 - 13:30
Quelle appena trascorse sono state tre giornate di campionato assolutamente strane: il Covid, gli strascichi di una stagione e di un’estate anomale nonché il mercato aperto fino al 5 ottobre hanno infatti fatto in modo che non ci fosse quasi tempo di elaborare il mercato e le prime partite del torneo.
Approfittando della pausa abbiamo quindi provato a mettere un po’ di ordine scambiando due chiacchiere con Antonio Di Gennaro, il quale ci ha detto la sua sull’Hellas 2020/2021.
Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva al campione d’Italia 84/85.
Partiamo dalla notizia del giorno: cosa ne pensi dell’arrivo di Kalinic? È l’attaccante giusto?
«L’anno scorso pur senza attaccanti di grandissimo livello la squadra si è sempre proposta bene, ma doveva arrivare una punta di peso per avere una prospettiva diversa. Kalinic alla Fiorentina ha disputato grandi campionati e durante l’ultima stagione alla Roma si è rivalutato dopo alcuni anni difficili. È un calciatore di valore e che aiuta molto la squadra, quindi credo che il gioco di Juric possa permettergli di esaltarsi e rilanciarsi. Può essere un colpo davvero importante».
In generale, invece, cosa ne pensi del mercato del Verona?
«Il Verona ha perso giocatori importantissimi che hanno però portato plusvalenze altrettanto importanti. Tameze è un giocatore diverso da Amrabat, così come i difensori presi sono diversi da Kumbulla e Rrahmani, ma la grande qualità di Juric è quella di esaltare il materiale umano a sua disposizione. Sono molto curioso di vedere Ceccherini: dopo annate difficili alla Fiorentina potrebbe rivalutarsi al Verona. Diciamo che all’inizio c’era un po’ di apprensione per gli infortuni e i “ranghi ridotti”, ma alla fine in campionato non si è vista più di tanto».
Purtroppo però non è arrivato il trequartista…
«Il Verona fino all’ultimo ha provato a riprendere Pessina, un giocatore fortissimo, intelligente e in grado di coprire più ruoli. Legava davvero bene centrocampo e attacco, ma Zaccagni e gli altri faranno il proprio lavoro. Io comunque credo che potremmo rivedere Pessina all’Hellas a gennaio: deve riprendersi dall’infortunio e non so quanto spazio possa poi trovare all’Atalanta. Dovesse tornare Juric ritroverebbe un giocatore di qualità e che non avrebbe nemmeno bisogno di tempo per ambientarsi».
Parliamo di calcio giocato: che Verona hai visto in queste prime tre uscite?
«Eccezion fatta per la partita di Parma, ho visto il solito Verona di Juric, una squadra aggressiva che si propone in avanti attaccando con molti uomini. Il calcio del mister in fondo è questo e i gialloblù entrano in campo per giocarsela e provare a vincere con tutti».
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Di Gennaro: “Il Verona è una squadra forte. Amrabat più mezzala che regista”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista viola sul pareggio 1-1 contro l’Hellas Verona
di Mattia Zupo Luglio 13, 2020 - 14:08
Antonio Di Gennaro, doppio ex di Fiorentina ed Hellas Verona, ha parlato a Lady Radio:
“Una partita difficile perché il Verona è una squadra forte, la vera sorpresa di questo campionato per idee, gioco, ritmo e intensità. Fare risultato con il Verona anche se al 96′ è importante in previsione per la partita contro il Lecce. La Fiorentina non ha mai mollato e l’allenatore ha fatto i cambi giusti. Molto bello l’assist di Chiesa per il gol di Cutrone, che quando entra a partita in corso fa sempre molto bene. Credo che però la Fiorentina dovrà acquistare un attaccante importante e un centrocampista importante. E’ stato un punto conquistato con sofferenza anche perché il Verona ha messo in difficoltà tante squadre. Con i cinque cambi conta ancora di più la gestione delle sostituzioni”.
CHIESA. “Chiesa deve accettare le critiche perché da un giocatore importante ci si aspetta sempre qualcosa in più. Certi gesti non servono a niente”.
AMRABAT. “Amrabat è un giocatore intelligente e attualmente lo vedo più come mezzala che come regista, con Veloso forma una coppia perfetta. E’ un centrocampista totale, ma gli manca il gol”.
FONTE: CalcioHellas.it
Le grandi trattative dell'Hellas - 1981, firma Di Gennaro: dalla B allo Scudetto
13/5 ALLE 16:10 SERIE A
di LUCA CHIARINI
Cuore pulsante e centro nevralgico della mediana, Antonio Di Gennaro è stato regista di un autentico capolavoro. Un Alfred Hitchcok o un Federico Fellini che ha legato indissolubilmente il proprio nome alla città di Verona. Con una differenza sostanziale rispetto al genio dei due nomi sopraccitati: la sua opera maestra non è un lungometraggio da Oscar o un thriller diretto magistralmente, bensì una stagione intera culminata in una gioia viscerale, incontenibile, e forse irripetibile.
Natìo di Firenze, corona precocemente il proprio sogno, vestendo la maglia viola dapprima nelle giovanili, compiendo a diciotto anni il salto in prima squadra. Un canterano che anela ad una vita da bandiera della Fiorentina, ma cui il destino ha riservato una sorte ben diversa, non necessariamente meno appagante. Il dualismo con Antognoni - uno che quella traiettoria, invece, l'ha vissuta sulla propria pelle - si fa sempre più ingombrante e opprimente, e lo spinge a cercare fortuna altrove. La scelta, funesta, ricade su Perugia: segnerà tre reti, eguagliando il suo record in A all'epoca, non bastevoli tuttavia ad evitare un'amara retrocessione in cadetteria.
Di Gennaro fugge dall'Umbria, ma non dalla B: il Verona lo corteggia con insistenza, e riesce a strappargli il sì. Lo intriga il vento rivoluzionario che spira negli anditi del club gialloblù, che ha appena affidato la panchina a Osvaldo Bagnoli. C'è voglia di rifondazione, e gli scaligeri puntano sull'eleganza del DiGe per oliare i meccanismi di un ingranaggio che dovrà essere perfetto.
L'ambizione non mancava, certo, ma nessuno poteva aver contezza del fatto che proprio in quelle settimane si stessero muovendo i primi passi di una marcia trionfale. La promozione, un paio d'annate d'alta classifica e l'apice del leggendario, indimenticato Scudetto del 1985. E ancora, l'esordio in Coppa dei Campioni e il quarto posto nel 1987. Nel mezzo, il biennale sogno Azzurro infrantosi con l'eliminazione da un Mondiale vissuto da protagonista per mano della Francia.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
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Di Gennaro: “Bagnoli autorevole, Puliero uno di noi”
Il regista dello Scudetto, durante una lunga diretta con Hellas Channel, ha ovviamente parlato del tricolore, ma non solo
di Tommaso Badia Maggio 13, 2020 - 09:30
È un Antonio Di Gennaro a tutto tondo quello che nella serata di ieri si è raccontato a Hellas Channel durante una lunga diretta su Facebook.
Dal 12 maggio 1985 ai giorni nostri, passando mister Bagnoli, il gemellaggio Verona-Fiorentina e tanto altro, ecco di seguito le sue principali dichiarazioni.
FESTA… A DISTANZA. «Fa sempre piacere ricordare quell’impresa, anche se è un peccato non poterci ritrovare per colpa: già da ottobre avevamo organizzato una cena per questo sabato sera, per poi trovarci domenica allo stadio per la sfida con la Lazio, ma purtroppo il Coronavirus ha fatto saltare tutto. Grazie ai social abbiamo comunque ricevuto grandissimo affetto: è un orgoglio sentire ancora tutto questo entusiasmo, perché ci fa capire di aver reso orgogliosa un’intera città».
BERGAMO. «Arrivammo a giocarci la sfida contro l’Atalanta con un po’ d’ansia, anche perché ci sarebbe piaciuto festeggiare già il weekend precedente con il Como, ma pareggiammo (0-0, ndr). Quando entrammo in campo eravamo però concentratissimi, e abbiamo fatto quel che dovevamo fare grazie al gol di Elkjaer che ha sentenziato il nostro trionfo. Ricordo ancora l’autostrada piena di bandiere gialloblù: ripensandoci scende ancora una lacrimuccia».
L’AVELLINO. «Certo, avessimo perso con l’Atalanta avremmo avuto la partita contro l’Avellino, ma è stato meglio così. Noi comunque vincemmo anche quella: ricordo che il nostro ragioniere ci venne anche scherzosamente a chiedere di non vincere per non incassare il premio partita, ma Tricella disse: “Noi non lasciamo un ca**o a nessuno!”. E poi non sarebbe stato corretto non giocarcela al massimo…».
UN’ALTRA SERIE A. «Quello di allora era un altro calcio: era più “lento” e c’erano solo due stranieri per squadra, ma i pochi che c’erano erano di assoluta qualità visto che tutti volevano giocare in Serie A. Forse era anche un calcio più “umano”: c’era un contatto diretto tra giocatori, tifosi e giornalisti, ma ci hanno sempre lasciato vivere».
LO STADIO. «All’epoca si viveva molto di più lo stadio: quello era il luogo principale, c’erano meno TV. A proposito dello stadio: so che a Verona si sta pensando di costruirne uno nuovo, e spero si trovino investitori per farlo».
“QUELLA” SQUADRA. «La nostra era una squadra ben costruita da Bagnoli, Mascetti e Chiampan, che si occupava anche di non fare il passo più lungo della gamba. Ricordo che comunque sia prima che dopo lo Scudetto il Verona aveva bazzicato nelle parti alte della classifica, giocando finali di Coppa Italia e qualificandosi spesso per l’Europa. Oggi è difficile immaginare una storia come quella: forse l’Atalanta ci va vicino, ma è già tanto se riesce ad arrivare terza o quarta…».
BAGNOLI. «Mister Bagnoli aveva autorevolezza e un grande merito, ossia quello di farci giocare dove ci divertivamo, nel nostro ruolo. Durante le sedute disputava le partitelle con noi, ma non esitava a farci correre se vedeva che non ci allenavamo come diceva lui. In partita attaccavamo sempre in cinque, sei o sette giocatori, senza il possesso-palla esasperato che va di moda ora. Il mio ruolo? Inizialmente giocavo mezzala, fu proprio Bagnoli a trasformarmi in regista “puro” dopo l’addio di Dirceu: in quella posizione potevo comunque sfruttare la mia lunga gittata per i lanci o per i tiri dalla distanza».
VIOLA E BUTEI. «Per me il gemellaggio tra Verona e Fiorentina è molto importante, perché quelle sono le società più significative della mia carriera. Alla Viola ho cominciato e sono cresciuto, mentre i sette anni all’Hellas mi hanno permesso di affacciarmi a un certo livello di calcio e di arrivare in Nazionale. Di Verona ricordo tutti i mebri dello staff, anche quelli che oggi non ci sono più: è stato un periodo fantastico che ha ovviamente avuto il suo culmine nello Scudetto. Ricordo con affetto anche Bari, dove ho chiuso la mia carriera e dove tutt’ora vivo».
ROBERTO PULIERO. «Roberto era parte della nostra squadra, con lui abbiamo fatto un percorso bellissimo, ricco di gioia. La sua ironia, la sua enfasi… era uno dei “Butei”, solo che aveva il microfono! È stata una grave perdita, ma voglio ricordarlo divertente e festoso, com’era lui».
FONTE: CalcioHellas.it
CALCIO ESCLUSIVE
ESCLUSIVA, Intervista ad Antonio Di Gennaro: “Bearzot un Papà. Terim? Che legame con Firenze”
Aprile 23, 2020 Stefano Ghezzi
Voce inconfondibile e conoscenza del calcio da vero intenditore. Un uomo che da calciatore ha lasciato il segno nel Verona, nel Bari e nella Fiorentina. Grande bagaglio di insegnamenti, grazie a Maestri come Enzo Bearzot e Fatih Terim. 182 presenze in campionato, 18 gol, 1 Scudetto, Nazionale Italiana dall’Under 20 fino alla Prima Squadra, infiniti colpi di classe assoluta, di chi parliamo? Naturalmente di Antonio Di Gennaro.
Una importante storia alle spalle messa a disposizione di tanti ascoltatori che lo seguono attualmente nel commento tecnico/tattico durante le partite sulla Rai della nazionale Italiana. Ha calcato grandi campi di calcio per approdare nel mondo televisivo, passando da Stream, Sky, Mediaset ed ora in Rai. Una persona disponibilissima che insegna solo grazie al tono di voce con cui racconta la sua vita.
In Esclusiva lo abbiamo intervistato ed è stata una bellissima sorpresa :
Quanto manca ad Antonio di Gennaro il calcio moderno in questo momento particolare per il Covid-19?
“Il calcio è lo sport ed il lavoro della mia vita, lo è tuttora, quindi mi manca in maniera forte anche perché siamo stati messi a tappeto da un virus invisibile. Immagino anche i ragazzini che non possono andare insieme per strada, nelle scuole calcio, negli stadi, insomma, manca tutto! A volte possono esserci delle polemiche sul calcio, c’è sempre qualche piccola situazione non positiva. Quando succedono queste cose, dato che il calcio è lo sport più popolare, manca in maniera diretta. Ci auguriamo che magari lo potremmo valorizzare ancora di più anche creando un calcio migliore sotto ogni punto di vista. Questo stop ha bloccato tutti in attesa e ci potrebbe far riflettere su molte cose.”
[...]
Durante la sua esperienza che ha avuto nel passato come calciatore qual è l’episodio che l’ha segnata di più, un episodio che non dimenticherà mai?
“Chi fa il calciatore come mestiere, credo che arrivare a partecipare al Mondiale con la Nazionale, anche se in Messico siamo stati eliminati agli ottavi, sia un punto importante di un percorso che si inizia da bambino con la passione e l’amore per il calcio. Il Coronamento di una cosa che da bambini è passione che poi diventa un mestiere ma deve restare comunque un divertimento. Quindi per me partecipare al Mondiale è stato l’apice massimo per la mia carriera. Mi ricordo la partita con la Fiorentina in casa a Verona, io uscii un quarto d’ora dalla fine perché ebbi un problema e poi non ci furono complicazioni e quindi la domenica dopo esordii a Losanna contro la Svizzera, quella settimana è stata la settimana più bella, più importane per chi fa questo mestiere.”
Che ricordi ha di Bearzot il suo CT?
“E’ un padre di famiglia… all’epoca era un selezionatore a livello federale e quindi c’era questo rapporto umano proprio nel dare consigli, c’era anche Cesare Maldini e altri personaggi che avevano fatto calcio a certi livelli ed avevano esperienza sia sul campo che fuori. Anche a livello tattico era uno molto bravo a gestire e a mettere in campo la squadra, è stato molto bravo a impiegare nel ruolo giusto i giocatori”
Lei inizia col Verona, poi con la Fiorentina e poi si conferma col Verona, quanto ha dovuto sudare il posto avendo dall’altra parte uno come Antognoni, che leggendo la sua storia, le ha fatto un po’ sudare sangue!
No no, assolutamente… È stato messo questo dualismo creato così da altre persone, io ho giocato con Giancarlo due/tre anni io giocavo con l’8 lui col 10, specialmente l’anno 78-79, poi c’è stato un periodo dove non riuscivo a giocare ma non perché c’erano problemi con lui, anzi io sono cresciuto con lui, (per esempio nella primavera), quindi è normale che non avevo spazio e quindi ho chiesto di andare a giocare, ma non ho avuto mai situazioni contro Giancarlo, anzi poi lo ho avuto come dirigente, per me è un punto di riferimento, problematiche mai avute, anzi, ho soltanto imparato da lui.
Lei prima ha parlato della Nazionale, che è stato un importante traguardo, però c’è stata anche la Champions League, quando addirittura il Verona eliminò il PAOK di Salonicco.
“Si, poi purtroppo contro la Juventus non siamo riusciti a passare, la famosa parità a porte chiuse. Si c’è stato anche il coronamento di anni importanti a Verona con lo scudetto, gli anni dopo lo scudetto giocavamo molto bene in coppa mentre in campionato non ci esprimevamo come gli altri anni. E’ stata un’esperienza irripetibile anche per il Verona stesso. Poi siamo arrivati anche in Coppa Uefa, ma “La Coppa dei Campioni” come si chiamava all’epoca la Champions, diciamo che è un qualcosa di particolare.”
Questo Verona? In questo Campionato ha messo in difficoltà diverse squadre.
“Quest’anno il Verona era nelle posizioni “difficili”, però ha dimostrato sia in casa che fuori, sia con le piccole che con le grandi squadre, di giocarsela con tutti. Quest’anno Juric ha fatto veramente un bel lavoro.”
[...]
Lei adesso veste un ruolo particolare, l’opinionista. Quanto le piace raccontare il calcio?
“Io ero sotto contratto al Milan nel 2002 e mi chiamò Stream e io stavo aspettando un eventuale chiamata per poter allenare da solo. Poi si è unificata insieme a Sky e sono partito e dopo mi è piaciuto commentare le partite, il calcio vissuto prima sul campo e poi in sala stampa a fare la telecronaca. E’ divertente, mi piace perché è rimasto il mio mondo. Sono stato con Sky, Mediaset, ora sono in Rai…Devo dire che anche in questa situazione mi ritengo fortunato e privilegiato.
La maggioranza degli ascoltatori la definiscono “uno dei migliori opinionisti in circolazione”… le fa onore questa cosa!
“Mi fa piacere, ormai sono 18 anni che ho iniziato ma c’è sempre da migliorare. Purtroppo quest’anno l’Europeo è stato rimandato ma ci eravamo preparati molto bene. La nazionale sta facendo un ottimo lavoro, ho sentito Mancini e abbiamo commentando la crescita che ha fatto… Sì, sono contento perché commentare la nazionale è comunque un qualcosa di speciale.
Anche Lei come altri suoi colleghi, è stato accostato al gruppo Facebook “Quando i calciatori avevano facce da calciatori” dove si racconta la storia dei tanti ex-giocatori che hanno fatto e che possono trasmettere qualcosa. Secondo lei, che cosa significa raccontare la vostra storia ai tanti giovani che seguono questo sport che è il più bello al mondo?
“Io faccio sempre riferimento al mio periodo 70/90 e noi ai tempi ci divertivamo veramente, oltre il discorso “campo” c’era un discorso “cuore” che almeno nelle squadre dove ho giocato, nei rapporti che ho intrapreso, ci si divertiva molto, non so se adesso si divertono come i nostri tempi, non lo posso sapere, è cambiato molto, è cambiata la generazione, mi ricordo l’ultimo anno a Barletta c’erano molti giovani, già si vedeva che i giovani non avevano grandissimo rispetto per i giocatori anziani che ovviamente avevano esperienza e che dovevano dare i consigli, c’era superficialità. Ai miei tempi il rapporto con chi aveva più anni di te era più forte, più rispettoso al massimo, imparavi, stavi muto. Era sicuramente un altro calcio, molti lo definiscono come un calcio diverso perché era un calcio più lento, ora invece è più aggressivo, più veloce. Su questa cosa, quando c’è un dibattito mi viene un po’ da ridere perché gli anni dove ho giocato io c’erano giocatori fortissimi, tra i più forti al mondo, Falcao, Maradona, Sócrates, Junior, Zico, Rumeenigge, Cerezo, era un calcio diverso. Ripeto, ai giorni nostri non so se i ragazzi si divertono e hanno la possibilità oltre al campo di gestire i rapporti fuori con i compagni. D’altronde oggi i tempi son cambiati, c’è il procuratore, c’è l’addetto stampa, prima per fare le interviste i giornalisti venivano sul campo a instaurare un rapporto più umano, più diretto. Ora la comunicazione è diventata molto più social, bisogna stare attenti a parlare, quindi prima era un calcio più “umano”
[...]
Esclusiva di Sportpress24 – Stefano Ghezzi – Davide Teta – Jacopo Fazi
Foto da Web
FONTE: SportPress24.com
Di Gennaro a FN: “...Amrabat? Grande qualità, ma segna poco”
GIULIO DISPENSIERI
22 MARZO 2020
Il periodo di sospensione del campionato offre la possibilità di cominciare a pensare anche alla Fiorentina che sarà. Quella che tornerà in campo (si spera) alla ripresa della Serie A, ma soprattutto quella della prossima stagione. Tra i nuovi giocatori che si uniranno alla rosa ci sono Sofyan Amrabat e Christian Kouamè, di cui Fiorentinanews.com ha parlato con l’ex giocatore viola Antonio Di Gennaro:
Nella Fiorentina del prossimo anno arriverà Amrabat: che giocatore devono aspettarsi i tifosi viola?
“Si tratta di un ragazzo che si è inserito molto bene nel Verona, risultando una delle rivelazioni del campionato. Nella squadra di Juric gioca come centrocampista centrale in un reparto solitamente a quattro. Vedremo come potrà collocarsi nella Fiorentina, cosa che dipenderà molto dal modulo che adotterà l’allenatore. Amrabat è un giocatore di grandissima qualità, ma anche di quantità. Ciò in cui pecca è la fase realizzativa, tant’è che quest’anno non ha segnato nemmeno un gol. Sicuramente su questo aspetto dovrà lavorare e migliorare” [...]
FONTE: FiorentinaNews.com
NEWS
Di Gennaro: “Tutto andava fermato prima. E sul campionato…”
In una lunga intervista concessa a L’Arena, il campione d’Italia 84/85 ha detto la sua sulla situazione Coronavirus
di Tommaso Badia 16 Marzo, 2020 - 14:00
Mentre il mondo del calcio continua a interrogarsi sul “se” ed eventualmente sul “quando” il campionato di Serie A riprenderà, i colleghi de L’Arena hanno provato a chiederlo ad Antonio Di Gennaro.
Chiamato in causa, il campione d’Italia 84/85 ha dunque detto la sua, cercando anche di mettere in luce il fatto che questo stop forzato potrebbe costituire un’occasione di rinnovamento per il mondo “pallonaro”: di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.
BARI. «Sto bene, ci difendiamo. Qui a Bari il picco è atteso tra una settimana, ma dovrebbe essere meno violento rispetto a quello del Nord. Il sindaco ha chiuso tutti i parchi giochi perché con i primi caldi la gente trasgrediva un po’, ma ora le strade sono deserte».
LA QUARANTENA E GLI “SCUDETTATI”. «Passo le giornate leggendo, guardando la TV, facendo qualche esercizio e chattando giornalmente con gli ex dello scudetto. Stanno tutti bene, anche se Galderisi (allenatore della Vis Pesaro, ndr) ha avuto un paio di positivi in squadra…».
E IL CAMPIONATO? «L’idea dei vertici del calcio è quella di ripartire il 2 maggio, forse senza pubblico. Bisogna chiudere tutto entro il 30 giugno, perché se si finisse oltre quella data bisognerebbe ridiscutere contratti, assicurazioni e sponsorizzazioni, e tutto diventerebbe ancora più complicato di oggi. Se necessario si giocherà anche ogni tre giorni, concentrando la Coppa Italia in una sorta di Final Four. Si potrebbe giocare fino al 30 giugno e riprendere ai primi di agosto: l’Europeo ormai è andato e va posticipato all’anno prossimo, mentre alla Nations League si può rinunciare. L’importante comunque è trovare una formula che stia bene a tutti».
GLI ALLENAMENTI. «Ho letto che alcune società, soprattutto in Serie B, hanno storto il naso davanti all’idea degli allenamenti a casa, ma non si scherza con la vita. Se virologi, immunologi ed esperti hanno detto di chiudere tutto, si chiude tutto e ci si allena a casa».
CAMBIAMENTI. «Questa potrebbe essere l’occasione per cambiare mentalità: si potrebbe per esempio iniziare sempre ai primi di agosto, lasciando più date libere a Natale. Credo che la gente preferisca andare allo stadio con il caldo…».
L’HELLAS. «Credo che tutte le ultime partite, non solo quella dell’Hellas, siano state falsate dal pericolo contagio. Non ho visto la solita cattiveria, l’attenzione e la voglia di giocare: il Verona si è adeguato, ma bisognava fermare tutto almeno una settimana prima. Noi sappiamo cosa significa giocare a porte chiuse, e senza il pubblico non è calcio».
FONTE: CalcioHellas.it
Di Gennaro: "Serie A, playoff e playout da prendere in considerazione"
11/3 ALLE 19:32 ALTRE NOTIZIE
di TMWRADIO REDAZIONE @TMW_RADIO
Antonio Di Gennaro interviene a “Stadio Aperto” su TMW Radio per parlare del modo in cui l’Italia e l’Europa stanno affrontando l’emergenza Coronavirus.
Come pensi si stia comportando la popolazione italiana in questo momento particolare?
“Il menefreghismo della gente è disarmante, ancora vedo gente che frequenta i luoghi di aggregazione. La Cina chiudendo completamente le persone in casa sta arginando l’emergenza, si potrebbe arrivare a questo anche da noi. Bisogna andare dalle persone competenti in materia, così come ha detto Klopp. I capi di governo dovranno comunicare per trovare la soluzione a questo enigma e non sarà semplice dal punto di vista economico oltre che sanitario. Anche quando andremo avanti dovremo ricordare lo sforzo di tutto il personale sanitario che sta lavorando alacremente per il bene di tutti”.
Il virus sta attaccando l’Europa e anche le competizioni ne stanno risentendo, cosa ne pensi?
“Ormai il virus si sta espandendo in maniera esponenziale e sta toccando tante nazioni diverse. La UEFA sta cercando le soluzioni adatte per sistemare il tutto così come lo sta facendo la nostra lega. Delle 3 ipotesi prenderei in considerazione solo quella dei playoff e dei playout”.
Ieri a Valencia porte chiuse, ma i tifosi radunati fuori non ti sembrano una presa in giro?
“Forse qualcuno non si rende conto della gravità della situazione. Io sono preoccupato veramente ma bisogna andare avanti avendo fiducia nelle persone preposte. Il 31 marzo dovremmo andare a commentare l’amichevole Germania-Italia, ma io non capisco come ancora non sia emerso il problema anche fuori dall’Italia”.
Diversi calciatori si stanno mettendo a disposizione per aiutare, non pensi che è giunta l’ora di eliminare lo stereotipo del calciatore come persona ricca e insensibile?
“I calciatori sono uomini in tutto e per tutto. La gente vede sempre il calciatore come divo pieno di soldi, ma hanno una sensibilità particolare. In questi casi, con la beneficenza, è giusto sottolineare l’umanità di questi ragazzi”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Di Gennaro: “Hellas, blinda Juric. Complimenti anche a D’Amico. Lazovic mi ricorda Fanna”
gennaio 22, 2020
“Blindate Juric entro marzo. Ha già un grande mercato. Tre anni di contratto subito ora. Se si vuole fare un certo tipo di calcio, altrimenti non so… A Juric non gli devi rompere le scatole perché lui ti mangia. Grande carattere e grande competenza. Il Verona mi garba parecchio. Ma avete visto come vanno? L’Hellas in casa e fuori gioca uguale. È una squadra che se ha dei cali è solo perché sono più bravi gli altri, non per demeriti propri – ha dichiarato a L’Arena il grande ex gialloblù, Antonio Di Gennaro – A Torino con la Juve c’ero e in casa col Milan pure. Lì il Verona meritava tre punti coi rossoneri e uno a Torino. Ho visto vincere la Spal a Bergamo, ma chi meritava di più eravamo noi, cioè l’Hellas. È stata un’Atalanta più brillante quella che battuto i gialloblù alla fine. Comunque davvero complimenti al mister ed al ds D’Amico che non conosco bene ma ha fatto grandi colpi. Così dovrebbe sempre essere nel calcio con allenatore, DS e società in sintonia. Juric magari avrebbe voluto qualcosa in più ma al tempo stesso ha avuto giocatori che danno il 100% in campo e forse qualcosa in più. Pensate che soddisfazione anche per loro. Per me l’allenatore e il diesse del Verona hanno fatto come facevano Bagnoli e Mascetti. Rispetto ad allora, si sono ritrovati con un budget ridotto e trovato ragazzi pronti a tutto. Si nota in campo e lo si vede nelle scelte. Prendete Borini. È il classico giocatore che piace a Juric. Corsa, veloce e tempi di inserimento e poi c’è quel Pessina che a me piace tanto. E Ambarat quando lo fermi? Che partita sarà contro il Lecce? Se l’Hellas gioca come sa è superiore, però attenti perché Liverani è un buon tecnico. I gialloblù devono continuare a correre e puntare su Lazovic. Mi ricorda Pierino Fanna, veloce e tecnico al tempo stesso”.
FONTE: HellasLive.it
ALTRE NOTIZIE
TMW RADIO - Di Gennaro: "Napoli, ciclo finito. Verona, che squadra"
07.01.2020 13:55 di TMWRadio Redazione Twitter: @TMW_radio
Per parlare dell'ultimo turno di Serie A è intervenuto a TMW Radio, durante Maracanà, l'ex calciatore e commentatore tv Antonio Di Gennaro.
[...]
Sul Verona
"Sta facendo un grande campionato. E i punti sono anche meno di quelli che avrebbe meritato. La squadra è stata fatta con pochi soldi ma in base alle scelte del tecnico, e non capita troppo spesso. Sta facendo davvero un campionato incredibile. Amrabat è forte, ma anche Pessina farà parlare di sè".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Di Gennaro: “Ti ameremo per sempre!!”
novembre 19, 2019
“Ci hai amato, ti abbiamo amato , ti ameremo x sempre!! Ale Ale Ale bum bum bum” il ricordo sui social di Antonio Di Gennaro.
Di Gennaro: ”È un piacere veder giocare l’Hellas di Juric. Caso Balotelli a Verona? È stato strumentalizzato tanto”
novembre 12, 2019
“Mi piace l’Hellas Verona di Juric, è una bella squadra, che lotta, viva. Si vedono le direttive che ha impartito l’allenatore, peccato manchi un attaccante che finalizzi. Pazzini, Stepinski e Di Carmine quanti gol possono garantire? A gennaio, fossi la società, un attaccante lo prenderei. L’idea di gioco comunque c’è, aspetto questo che mancava da un po’ di tempo a Verona. È davvero un piacere vederli giocare, una squadra composto anche da giovani molto interessanti. In mezzo al campo poi, Veloso, Amrabat e Pessina sono davvero tanta roba. Miguel non lo scopriamo certo noi, mentre conoscevo il fratello del marocchino e non Sofyan. Che giocatore! Mi piace molto anche l’ex Atalanta, un giocatore sempre capace di dare il proprio contributo sia da titolare che a gara in corso. E poi è un mancino, ed io stravedo per loro – ha dichiarato l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro, a Hellas Live – Quando c’è il gruppo, c’è la squadra, gialloblù che possono vantare anche un’ottima condizione fisica. Detto dei centrocampisti, un riconoscimento lo meritano anche Lazovic e Faraoni, molto bravi in entrambe le fasi. Se mi aspettavo un avvio così? Speravo sicuramente in qualcosa di meglio rispetto a quanto visto negli ultimi anni di Serie A. L’Hellas Verona, per quanto visto in campo, in queste prime dodici giornate, meritava 3-4 punti in più in classifica. Una squadra che ha ridato entusiasmo ad ambiente e tifoseria. Il caso Balotelli? È stato strumentalizzato tanto. Per 15/20 persone non si può infangare un’intera città e tifoseria, peraltro apprezzata in tutta Europa. Anche Mario deve darsi una regolata, è dall’Europeo del 2012 che lo aspettiamo… I tifosi del Brescia hanno anche preso le distanze dal loro attaccante e questo pur qualcosa vorrà dire. All’estero colpiscono, giustamente, i colpevoli e non un’intero settore. In Italia, anche da questo punto di vista, dobbiamo cambiare registro. La sosta? L’Hellas Verona ha una garanzia e si chiama Ivan Juric”.
FONTE: HellasLive.it
ESCLUSIVE TUTTOHELLASVERONA
Di Gennaro: «Il Verona ha affrontato la serie A con la giusta mentalità. La classifica è meritata »
19.10.2019 12:30 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
In vista del match tra Verona e Napoli, abbiamo raccolto il pensiero di Antonio Di Gennaro, indimenticato campione gialloblù, oggi apprezzato commentatore televisivo al seguito della nazionale azzurra di Roberto Mancini.
Il Verona rappresenta una delle sorprese di questo campionato, se vogliamo contro ogni pronostico. « La squadra gialloblù, sotto la guida di Juric ha affrontato il nuovo campionato con la giusta mentalità. Contro Juventus e Milan meritava qualcosa in più. La classifica è meritata ».
L’ultima vittoria scaligera al San Paolo risale al 1983 con un’ indimenticabile doppietta di Pierino Fanna. Era quello il primo anno di A dell’era Bagnoli. Una squadra, di cui anche tu facevi parte, che qualche anno dopo avrebbe conquistato lo scudetto. Qual’era il vostro segreto ? « Eravamo una squadra appena salita dalla serie B ma andavamo su tutti i campi per cercare di fare risultato senza alcun timore ».
In questi giorni Elkjaer, uno degli eroi dello scudetto, ha subito un intervento chirurgico. « Non abbiamo avuto modo si sentirci tuttavia sono sempre rimasto aggiornato grazie alla chat di whatsapp che abbiamo tra di noi. So che è andato tutto bene e che presto tornerà al suo posto di commentatore ».
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Ciao Carla
luglio 28, 2019
Il mio cuore e quelli dei miei compagni dell’85 è triste oggi. La ns CARLA, magazziniera degli anni d’oro si è spenta senza clamori come era lei, riservata, buona, disponibile, una mamma per tutti. Vogliamo ricordarla come il suo sorriso che ci sollevava nei momenti tristi! Per sempre nei ns cuori. Grazie! Dige. Questo il nobile messaggio inviato a Hellas Live da Antonio Di Gennaro per ricordare Carla Coletta. Per sempre voleremo in alto
Di Gennaro: “Bastava un allenatore normale”
giugno 3, 2019
“Con una rosa del genere era impossibile non salire in A, bastava un allenatore normale". Il commento sui social di Antonio Di Gennaro dopo il ritorno in Serie A del Hellas Verona
FONTE: HellasLive.it
Di Gennaro: “Il Verona è la squadra più forte della B. Giocherei col 3-5-2, con Pazzini e Di Carmine insieme. Una follia vederli in panchina”
novembre 8, 2018
“Il momento che sta attraversando la squadra di Grosso non è positivo. Lo dicono gli ultimi risultati che non rispecchiano certo le attese. C’è un po’ di malumore tra i tifosi e penso anche in società viste le aspettative. La squadra crea poco e deve esserci quindi al più presto una sterzata. L’Hellas Verona è la squadra più forte del campionato cadetto, per me anche del Palermo. Non capisco poi il fatto di continuare a cambiare sempre la formazione, cosa che Grosso faceva anche a Bari – ha dichiarato Antonio Di Gennaro a Hellas Live – Vedere Di Carmine e Pazzini in panchina è una follia. Grosso? Pensavo e speravo che Bari lo avesse forgiato, invece lo vedo come l’anno scorso. Verona è una piazza che non può aspettare. Pazzini dovrebbe essere una risorsa importante, non ho capito quello che vogliono da Giampaolo. Per me dovrebbero giocare insieme lui e Di Carmine. Opterei per un 3-5-2. Con la Cremonese invece abbiamo giocato quasi senza attaccanti. La sfida di domenica a Brescia? Corini ha rimesso apposto la squadra ma le due compagini penso abbiano obiettivi diversi. Fuori casa devi crearti la tua mentalità, aumentando così l’autostima e la consapevolezza di essere una squadra più forte. Il potenziale c’è e va valorizzato. Nell’ultima partita contro la Cremonese, qualcuno ci dovrebbe spiegare le scelte. Non è una critica ma una semplice constatazione. Senza parlare poi di Laribi. Lui un esterno d’attacco? Per me è un centrocampista offensivo o trequartista. In quella posizione posizione di campo esprime al meglio le sue caratteristiche mentre sull’esterno, come si sta vedendo, fa più fatica”.
FONTE: Hellas1903.it
Antonio Di Gennaro ricorda Toni Lonardi
settembre 8, 2018
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro, ricorda sui social Toni Lonardi, storico braccio destro di Osvaldo Bagnoli scomparso ieri
FONTE: HellasLive.it
EX VERONA
26 luglio 2018 - 12:03
Ex Verona, Di Gennaro “voce” dell’Italia
Passaggio in RAI, farà da commentatore tecnico per le gare degli Azzurri
di Redazione Hellas1903
Da anni è tra i commentatori più apprezzati nelle dirette tv delle gare di ogni competizione, dalla Serie A alla Champions League e al Mondiale.
Antonio Di Gennaro, come riporta “La Gazzetta dello Sport” di oggi, dopo aver collaborato con SKY e Mediaset, passerà in RAI.
A lui saranno affidati i compiti di seconda voce nelle telecronache della nazionale italiana, condotte da Alberto Rimedio.
Di Gennaro, leggendario ex giocatore del Verona, ha vestito il gialloblù dal 1981 al 1988, vincendo lo Scudetto del 1984-85 e spiccando per lo straordinario talento espresso a centrocampo, da regista finissimo. Quando era all’Hellas, inoltre, il popolare Dige ha disputato 15 partite con gli Azzurri, segnando 4 gol.
FONTE: Hellas1903.it
Di Gennaro: “Serie B scontata. Adesso devono andare via tutti”
maggio 4, 2018
“Il Verona? Un disastro ed un gran dispiacere. L’ho commentato qualche volta e da gennaio è tutto chiaro. Hai venduto quelli buoni. Sembrava che fosse una resa. Per me è stata una retrocessione annunciata. È una sconfitta che arriva fuori del campo. È stato un errore perdere Toni. E poi Pazzini. Come si fa a tenerlo fuori contro il Napoli? Toni fuori e Pazzini in campo potevano fare tanto per il Verona – ha dichiarato Antonio Di Gennaro a L’Arena – Problemi di ingaggio? Eh allora lo dicano. Se dici la verità in questi casi, la gente l’apprezza di più. Figurarsi a Verona poi. La squadra? Debole. Pecchia? Non lo conosco. Sono contrario all’esonero ma in certi casi non c’è soluzione. Chi riconfermerei? Nessuno”.
FONTE: HellasLive.it
News
Di Gennaro: “Domenica viola condannati a vincere contro una realtà in smembramento”
Di Redazione Fiorentina.it - 25/01/2018 15:47
Antonio Di Gennaro, ex viola e commentatore per Mediaset Premium, ha parlato ai microfoni di Lady Radio:
“Fiorentina-Verona? Il Verona non so se si può chiamare effettivamente squadra: è una realtà che si sta smembrando, vedi Bessa. Ci sono difficoltà nello spogliatoio, Pecchia rischia ed è un Verona con limiti evidenti: guardando le cose come stanno credo che non ci sia partita, la Fiorentina è superiore. Credo che l’Hellas difficilmente si possa salvare. Bisogna dire che nel calcio tutto può succedere, ma per la Fiorentina non vincere contro il Verona sarebbe grave”.
“Badelj un fuoriclasse insostituibile? Non proprio, semmai un buon giocatore: i fuoriclasse sono altri. E’ un registra atipico, ma il vero fenomeno è Torreira della Sampdoria”
“Benassi? E’ un giocatore normale, Baselli al Torino è più forte. Chi ha impressionato veramente alla Fiorentina è Veretout, soprattutto sotto l’aspetto della personalità e di come si è inserito in squadra”
“Qualità spendendo poco? Posso dire che per esempio la Lazio ha fatto una buonissima squadra senza spese folli: Tare sta lavorando benissimo, in più c’è l’aspetto importante dell’allenatore; si guardi come Simone Inzaghi ha rivalutato Luis Alberto. Serve qualità al posto dei cosiddetti ‘medianacci’”
“Chiesa più vicino alla porta e a Simeone? Sicuramente, per me in una posizione del genere può fare soltanto bene”.
“Presidente Federale e commissario tecnico? Per il primo punterei su Tommasi, un uomo che sa cos’è il calcio giocato. Jurgen Klopp come ct mi piacerebbe”.
“Dzeko al Chelsea? Mi sembra un’operazione un po’ strana: parte dietro a Morata, non gioca la Champions e soprattutto ci sta Conte vada via da tra qualche mese; non sono convinto”.
FONTE: Fiorentina.it
NEWS
Di Gennaro: “Partita scontata col Verona? Se il Napoli la sottovaluta…”
L’ex gialloblù: ” Non dovrebbe esserci storia, però la squadra di Sarri ha già sbagliato una gara così”
di Redazione Hellas1903, 05/01/2018, 14:45
A parlare prima di Napoli-Verona è Antonio Di Gennaro, ex bandiera gialloblù, in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss.
Dice: “Sulla carta per il Napoli con il Verona non dovrebbe esserci storia: l’Hellas fatica in avanti ed ha nella difesa il loro tallone d’Achille da sempre. Il Napoli ha puntato giustamente tutto sullo scudetto perché questa rosa non può essere competitiva in più di una competizione. Non è, però, una partita da sottovalutare dal momento che potrebbe ripetersi quanto successo l’anno scorso in casa contro il Palermo (in quell’occasione la squadra di Sarri fu fermata a sorpresa sull’1-1).”
FONTE: Hellas1903.it
Premium Sport, Di Gennaro: “Italia, serve gente competente per il nostro calcio. Dal 2006 un dato preoccupante”
"Bisogna rifondare, vediamo se Coni e Federazione lo vogliano davvero fare"
Pubblicato il 14/11/17 alle 12:20 da Redazione IamNaples.it
Antonio Di Gennaro, opinionista e commentatore di Premium Sport, ha parlato ai microfoni di Radio Crc durante la trasmissione Si Gonfia la Rete di Raffaele Auriemma. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Italia-Svezia? Nella gara di andata gli azzurri hanno giocato in modo insufficiente, la sconfitta del Bernabeu contro la Spagna ha lasciato un segno. Se non fai nemmeno un gol contro la Svezia… Ieri magari siamo stati un pò sfortunati, tutto è scaturito da 4-0 del Bernabeu. Parlare di rifondazione mi sembra normale, lampante.Andranno fatte delle analisi, si parla di ripartire dai settori giovanili. Ricordo che dal 2006 siamo passati dal 28% di stranieri al 56%, è un dato pesante e determinante. Quante pippe sono arrivate nel nostro calcio? Bisogna veramente ripartire, sempre se Federazione e Coni vogliono ripartire. Toni al Verona è stato cacciato perchè ha detto cose scomode, penso che chi ha fatto calcio a certi livelli debba far parte di queste federazioni, dando consigli utili per migliorarci. Nel mondo del calcio ci sono personaggi nel calcio, da 20 anni, che fanno fallire squadre di B e C. Ripartiamo dalla gente che ha la competenza, di gente che ha il calcio dentro. Napoli-Milan? Azzurri sicuramente favoriti, la partita può servire al Milan per dare una sorta di svolta alla stagione fin qui negativa. Nonostante le ultime problematiche, infortunio di Ghoulam in primis, il Napoli saprà gestire la partita al meglio”.
FONTE: IAmNaples.it
NATO OGGI...
Antonio Di Gennaro, da Firenze a Verona: storico Scudetto gialloblù
05.10.2017 05:00 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
L'impresa del Verona nel campionato 1984/85 non potrà mai essere dimenticata e Antonio Di Gennaro è stato uno degli artefici dello splendido Scudetto ottenuto dagli scaligeri. Nato calcisticamente nel la Fiorentina ha disputato quattro campionati con la maglia viola addosso, prima di trasferirsi per una stagione al Perugia e successivamente in Serie B, proprio al Verona. Dopo un solo anno la promozione in A e dopo altri due il titolo più importante d'Italia. In totale sono state sette le stagioni all'Hellas, con il trasferimento al Bari, nel 1988, che ha chiuso la sua splendida avventura. Tre anni in Puglia e l'ultimo della sua carriera al Barletta in Serie C1 hanno chiuso la sua avventura con il calcio giocato, prima però che l'ex centrocampista diventasse commentatore televisivo. Con la maglia della Nazionale italiana è invece sceso in campo 15 volte segnando 4 gol e partecipando anche alla spedizione azzurra al Mondiale in Messico del 1986. Oggi Di Gennaro compie 59 anni.
Sono nati oggi anche Juan Manuel Vargas, Salvatore Matrecano, Mauricio Pellegrino, Vincenzo Grella, Denilson Gabionetta e Kevin Mirallas.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
EX VERONA
Di Gennaro: “Verona nel caos”
L’ex gialloblù: “Con la Fiorentina sbagliato l’approccio, momento delicato”
di Redazione Hellas1903, 11/09/2017, 15:48
Antonio Di Gennaro, ex gialloblù, è intervenuto sulle frequenze di Radio Onda Libera per commentare quanto avvenuto ieri al Bentegodi tra Verona e Fiorentina.
Dice: “Ero stato invitato dall’Hellas ma ci sono stati problemi di aereo e mi sono dovuto accontentare di vederla in tv. La Fiorentina doveva risollevarsi dopo i primi due risultati e ha scelto il modo migliore con una prestazione molto convincente. I viola hanno preso fiducia durante la partita e si sono rilanciati. Il Verona ha sbagliato l’approccio. C’è un caos ambientale e tecnico in questo momento delicato”.
NEWS
Di Gennaro: “Fiorentina attenta, a Verona sarà difficile”
Il doppio ex: “Domenica si affronteranno due squadre con vari problemi”
di Redazione Hellas1903, 06/09/2017, 17:51
Antonio Di Gennaro, doppio ex di Verona e Fiorentina, interviene a Lady Radio per commentare il momento della squadra viola.
“A Verona si affronteranno due squadre con vari problemi – dice il commentatore di Mediaset – quando finisce un ciclo bisogna ripartire, bisognerebbe vedere quali sono le intenzioni della proprietà. Se Corvino ha speso 60 milioni, si spera che almeno 4-5 giocatori siano di buon livello. Quando si riparte da zero, ci sono tante scommesse in prospettiva da valutare. Sono andati via tanti giocatori di prima fascia e che facevano tanti gol, e sono arrivati giocatori normali, io mi chiedo quale siano le ambizioni della proprietà a questo punto. Se a Verona dovesse andar male, a Firenze inizierebbe a nascere un problema serio. In questo momento ci vogliono anche giocatori di carisma, che sappiano prendere in mano la situazione. Inoltre la difesa è ancora da perfezionare, insieme a centrocampo e attacco. A Verona sarà una partita molto difficile, perché anche loro hanno assoluto bisogno di punti e non so se la Fiorentina si presenterà al Bentegodi come una squadra pronta, capace anche di giocare sporco per ottenere il risultato”.
NEWS
Di Gennaro: “Cassano al Verona? Se sta bene…”
L’ex gialloblù: “Talento enorme, ma ora l’Hellas pensi ad andare in A”
di Redazione Hellas1903, 28/04/2017, 08:01
Antonio Di Gennaro, grande bandiera gialloblù, commenta la notizia di un possibile passaggio al Verona di Antonio Cassano, in caso di promozione in Serie A dell’Hellas.
Raggiunto telefonicamente dal www.hellas1903.it, Di Gennaro spiega: “Sarebbe un’operazione interessante, sia pure con delle incognite notevoli. Cassano è inattivo da tempo, prima di tutto bisogna capire quale sia il suo stato di forma. Si tratta un grandissimo talento, a Verona potrebbe trovare il posto giusto per rilanciarsi”.
Continua Di Gennaro: “Tuttavia è prematuro parlare di questa situazione. L’Hellas è impegnato nella corsa alla promozione e deve pensare soltanto ad andare in Serie A. Poi le discussioni saranno aperte, comprese quelle su un eventuale ingaggio di Cassano”.
NEWS
Di Gennaro: “Ora si decide tutto”
L’ex centrocampista: “Per il Verona fondamentali le prossime trasferte. Pazzini ago della bilancia”
di Redazione Hellas1903, 08/04/2017, 10:37
Antonio Di Gennaro, leggenda del Verona, in gialloblù dal 1981 al 1988, parla con “La Gazzetta dello Sport” del momento dell’Hellas e della volata per la A.
Dice: “Determinante per il Verona sarà tornare con un buon numero di punti dalla doppia trasferta di Bari e Perugia. A fine aprile il quadro sarà definito. Per l’Hellas, in questo momento, l’obbligo è non staccarsi dal vertice. L’ago della bilancia è Pazzini: se ha recuperato al meglio, ce la si può fare”.
FONTE: Hellas1903.it
Di Gennaro: “Verona-Benevento c’è un Abisso! Fermatelo!”
febbraio 4, 2017
Anche l’ex gialloblù Antonio Di Gennaro, via social, ha voluto dire la sua sull’operato al Bentegodi di Abisso, il direttore di gara di Palermo designato per l’attesa sfida contro il Benevento.
FONTE: HellasLive.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro ricorda Giuliani: "Non era felice, ma era buono"
15.11.2016 14.51 di Lorenzo Marucci
Vent'anni fa moriva di Aids Giuliano Giuliani, portiere di Verona e Napoli che con i partenopei vinse la Coppa Uefa e lo scudetto. A quattro lustri dalla sua scomparsa, viene da dire che nel tempo di lui si sia parlato poco. La sensazione è che sia stato quasi dimenticato dal mondo del calcio. Ne abbiamo parlato con Antonio Di Gennaro che è stato suo compagno ai tempi del Verona: "Era un ragazzo che aveva dovuto sopportare parecchi problemi familiari - dice a Tuttomercatoweb.com - lo ricordo triste, si leggeva sul suo volto che non era felice. Ma era un ragazzo buono. Ed è stato sfortunato. La sua morta è stata allucinante, ci ha lasciato esterrefatti. Ne parlai anche con un nostro amico comune di Verona, da cui andavamo a comprare i dischi. Mi raccontò che nei giorni della morte non ebbe molta vicinanza e questo mi rattristò ancor di più. Come giocatore, era un bel portiere, stilisticamente e tecnicamente. Veniva dopo Garella, ma era molto affidabile"
Ha avuto anche lei la sensazione che sia stato ricordato poco o niente in questi anni? Che insomma sia stato dimenticato?
"Non mi ricordo di iniziative legate al suo nome per ricordarlo. A quei tempi si parlava molto anche dell'Aids, per sensibilizzare sulla malattia. Poi pian piano se ne è parlato sempre meno".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
INVITATO SPECIALE
Di Gennaro: “Verona allestito per vincere. Pazzini imprescindibile”
L’ex gialloblù: “Il Benevento è molto ben organizzato, sabato servirà la massima concentrazione”
di Raffaele Campo, 08/09/2016, 20:24
L’ultimo (e unico) precedente tra Hellas e Benevento risale all’ormai lontano 22 agosto 1984.
Si trattava di una gara di Coppa Italia e i gialloblù si imposero con un netto 4-2.
A siglare la terza rete ci pensò Antonio Di Gennaro su calcio di rigore. Proprio l’ex centrocampista del Verona parla a Hellas1903.it della nuova squadra allenata da Pecchia e della sfida di sabato contro i campani.
Di Gennaro, dopo queste prime due giornate di campionato, che idea si è fatto del Verona? Cosa funziona già e in cosa deve invece migliorare?
“La società ha fatto un ottimo mercato e la squadra è stata allestita per vincere. Domenica nel secondo tempo i ragazzi hanno avuto un calo, ma le premesse per vincere il campionato ci sono tutte”.
Tra i nuovi calciatori arrivati, cosa pensa di Daniel Bessa?
“Si tratta di un ottimo giocatore. Si è già inserito molto bene negli schemi della squadra e anche con grande professionalità. Può fare la differenza. Anche Fossati è molto bravo”.
Nel 4-3-3 di Pecchia, possono coesistere Pazzini e Ganz?
“Ganz nel Como ha fatto la prima punta. Tuttavia, essendo un giocatore molto intelligente, può agire anche da seconda punta o da esterno d’attacco. Pazzini, per esperienza e carisma, è un elemento imprescindibile”.
Quale potrebbe essere la squadra rivelazione di questa Serie B 2016/2017?
“In Serie B ci sono tante squadre interessanti. Se proprio devo fare dei nomi, scelgo due delle tre neopromosse, vale a dire Spal e Benevento. In queste prime due giornate hanno fatto molto bene”.
Proprio questo sabato il Verona sarà impegnato contro il Benevento. Le ricorda qualcosa l’ultima sfida tra queste due squadre?
“Quello era il nostro periodo migliore. Per noi campionato e Coppa Italia non facevano differenza. Adesso le cose sono cambiate. Riguardo alla partita di sabato, sulla carta il Verona è nettamente più forte, ma il Benevento è una squadra molto bene organizzata. Ai gialloblù servirà la massima concentrazione. Pecchia ha comunque già fatto capire alla squadra che i risultati vanno conquistati e che ci sarà da lottare fino all’ultima giornata”.
FONTE: Hellas1903.it
Di Gennaro: “Verona, per la vittoria della B sei la favorita”
19 agosto 2016
Armando Mantovanelli
Un grande ex, Antonio Di Gennaro, faro del Verona dell’epopea anni ’80, accende i riflettori sull’Hellas di mister Pecchia.
“Dall’esterno – rileva – si percepisce la voglia del gruppo di riconquistare subito la massima serie. La società ha operato oculatamente allestendo una squadra giovane che conta anche sull’esperienza di alcuni senatori. Il paracadute ha permesso di costruire un team di spessore. Sulla carta, siamo i favoriti per la vittoria del campionato”
Partiamo dalla difesa..
“Caracciolo e Bianchetti sono arrivati ad un punto decisivo della loro carriera e devono dimostrare di essere maturati e di riuscire a fare il salto di qualità. Sono due elementi importanti e in Serie B possono essere un lusso. Nel calcio moderno però si difende in undici e non valuterei isolatamente gli elementi della linea arretrata..
Spiace invece per l’infortunio di Albertazzi perche’ ora sulla mancina le cose si complicano un po’. Il Verona e’ coperto con qualità anche nel ruolo dei portieri: Nicolas e Coppola in categoria sanno farsi rispettare e sono garanzie”.
Passiamo alla mediana allora..
“Quello del Verona credo sia il centrocampo più forte: Fossati, Greco, Zuculini e Viviani rappresentano valori non indifferenti per la categoria; senza scordarsi di un certo Romulo che sa disimpegnarsi sia a supporto della mediana che della difesa.
Il nuovo reparto offensivo? “Sono sicuro che Pazzini sara’ il trascinatore, il punto di riferimento. Per numero di campionati giocati e professionalità fara’ la differenza. Tutto il fronte d’attacco gialloblù dovrà essergli complementare. Attorno al “Pazzo” ruoterà tutto il fronte offensivo. Lo stesso Ganz, straordinario come seconda punta, dovrà lavorare per Giampaolo e non al suo posto”.
I nuovi Luppi, Zuculini, Ganz e Fossati tutti a segno nelle prime due partite. Un buon segnale..
“Si’, davvero. D’altronde sono giovani, hanno voglia di spaccare il mondo e non sentono il peso della responsabilità. Inoltre vogliono tutti dimostrare di non essere arrivati a caso in una piazza importante come Verona e il campo gli sta dando ragione. Giocare al Bentegodi non deve mai essere un’ansia”.
Viviani e Siligardi rimangono ancora oggetti misteriosi..
“Non si possono mettere in discussione giocatori di quel calibro. Viviani è un ottimo regista di grande qualità, Siligardi un sinistro duttile di tutto rispetto. Se entrambi staranno bene fisicamente potranno dare un grande contributo. La B è molto faticosa e non devono avere fretta di recuperare bene perché la qualità alla lunga paga”.
FONTE: HellasNews.it
ALTRE NOTIZIE
Italia, Di Gennaro: "Azzurri stanno migliorando nella condizione dei singoli"
07.06.2016 20.12 di Andrea Piras
Si avvicina il debutto europeo per la Nazionale di Antonio Conte. L'appuntamento è fissato per lunedì sera contro il Belgio. Sugli azzurri si è pronunciato ai microfoni di Radio Punto Zero l'ex centrocampista di Verona e Fiorentina Antonio Di Gennaro: "L'Italia sta migliorando nella condizione dei singoli e negli equilibri in campo. La Finlandia ha spessore diverso rispetto al Belgio, il ct Conte sta facendo diversi esperimenti per far bene ad Euro 2016. Il 3-5-2 sarà il marchio di fabbrica, ma con De Rossi si è vista un'altra squadra. Insigne? Tatticamente dovrà essere impiegato come seconda punta - riporta TuttoJuve.com - ma lì si adatta, non è quello il suo ruolo. Nel 3-4-3, altro modulo che Conte sta utilizzando, cambierebbe tutto: come esterno sinistro può dare il massimo. Inizialmente sarà considerata una riserva, ma a partita in corso potrà essere utile, lo conosciamo bene. Anche in mezzora bisogna dare il massimo. Lapadula? Lo avrei portato agli Europei, è un giocatore che ha tantissima fame. È molto forte, più di Pellè e forse anche di Zaza. Questa è stata la sua stagione, gli è riuscito tutto e mi piace molto quando, nelle interviste, disse che voleva recuperare il tempo perduto. Se Lapadula va a Napoli, però, giocherà pochissimo. Lo vedrei bene in una squadra dove giochi, come Genoa o Sassuolo".
ALTRE NOTIZIE
Di Gennaro avverte il Napoli: "Non sottovalutare il Verona"
10.04.2016 10.05 di Daniel Uccellieri
"Anche senza Higuain il Napoli è nettamente più forte del Verona, ma nel calcio non ci si può mai prendere il lusso di sottovalutare un avversario". Così Antonio Di Gennaro intervistato da Il Mattino. "La squalifica di Higuain? Quattro giornate sono troppo, credo che in appello ci sarà una riduzione. Certo, i grandi campioni devono trattenersi di più".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
DI GENNARO a FI.IT: “Scarichi mentalmente e tecnicamente. Se non batti il Verona...”
Pubblicato il: 14 Mar 2016 16:06
Autore: Michela Lanza - Redazione Fiorentina.it
Il doppio ex di Fiorentina e Verona, Antonio Di Gennaro, analizza a cuore aperto e con il massimo della sincerità il momento della squadra di Sousa e parla del clamoroso pareggio di ieri al Franchi. Ecco le sue parole in esclusiva a Fiorentina.it.
Antonio, partiamo dalla fine, cioè dal pareggio di ieri tra Fiorentina e Verona. Un pareggio che dice addio alle speranze Champions dei viola?
«Direi che visto come l’hanno ottenuto, come hanno giocato, è stato peggio il pareggio col Verona della sconfitta di Roma. Quella di ieri era una partita da vincere assolutamente, per le ambizioni Champions, ma anche per dimenticare proprio la débâcle pesante dell’Olimpico. Giocavi contro una squadra quasi alla fine del suo campionato, che si presentava a Firenze con l’orgoglio e poco altro. Sousa, dal canto suo, alla fine del match ha dichiarato che il gioco della sua squadra è stato una tristezza, e questo la dice lunga sul momento che sta passando la Fiorentina. Un momento dove si vanno a decidere gli obiettivi della stagione. Poi si potrebbero aprire mille parentesi, come quella di Benalouane, oppure quella relativa alle assenze (Vecino e Badelj), ma il pareggio di ieri allontana la Fiorentina dalla Champions. Adesso la squadra deve ritrovare motivazioni e idee diverse di gioco quando mancano interpreti fondamentali in un reparto altrettanto fondamentale. Anche contro il Verona è stato chiaro il concetto che le alternative di Vecino e Badelj non sono alla loro altezza. A questo va aggiunto anche che la Roma, adesso, è davvero in grande spolvero. Per la Champions s’è fatta dura. La Fiorentina deve cambiare registro e trovare dentro di sé la voglia di stupire».
Che sensazione ha avuto guardando la partita? Che sia una Fiorentina scarica fisicamente, mentalmente o altro?
«Che sia scarica fisicamente, mentalmente e anche tecnicamente. Il gioco, che è stato la forza di questa squadra, ieri è mancato. Forse è un problema d’organico: Tino Costa – per esempio – l’ho visto anche a Roma e m’è sembrato un giocatore non ancora dentro all’ingranaggio Fiorentina. E questo in un settore fondamentale come quello di centrocampo. Ieri, contro il Verona, la squadra viola ha perso tutti i dribbling a metà campo e non solo. E quando questo accade col Verona, significa che qualcosa non va. Con tutto il rispetto che io ho per l’Hellas (e tutti lo sanno), non puoi pareggiare in casa contro questa squadra. Se la Fiorentina non riesce a battere il Verona di oggi, beh…».
Passiamo alle responsabilità: allenatore e squadra, quali le percentuali?
«Le cause e le colpe vanno suddivise perché sono un po’ di tutti. Potremmo parlare del mercato di gennaio. Potremmo parlare degli errori individuali. Potremmo anche parlare dell’ambizione della Fiorentina di arrivare in Champions: ma c’era la volontà da parte di tutti di farlo? Perché avevo letto dichiarazioni che lasciavano intendere il contrario… A questo punto mi viene da pensare che l’obiettivo della Fiorentina sia il quarto posto. Che questo sia il nostro livello. Perché se non batti questo Verona, mi dispiace ripetermi, ma la tua dimensione è questa, quella di arrivare al quarto o addirittura al quinto posto (attenzione all’Inter)».
L'ha sorpresa la formazione iniziale?
«L’allenatore valuta tutte le situazioni, quelle legate all’aspetto fisico (anche se c’erano stati nove giorni di riposo) e all’aspetto psicologico, forse ancor più importante e determinante nel calcio di oggi. Per questo, alla tua domanda, rispondo così: se Babacar non rende contro il Verona, il problema è di Babacar. Se Tino Costa non rende contro il Verona, è un problema di Tino Costa. Il Verona si accinge a fare un finale di campionato importante, pubblicamente tutti dicono di credere ancora alla salvezza, ma parliamoci chiaro: è andato… Per questo dico che per battere il Verona dovevano essere sufficienti questi giocatori».
Sembra che Andrea Della Valle fosse tutt'altro che contento, ieri, al Franchi...
«È normale. Tutti non saranno stati contenti, dall’allenatore alla squadra, fino ai tifosi».
Se la Fiorentina arrivasse quarta o addirittura quinta, dopo essere uscita subito dalla Coppa Italia e ai sedicesimi di Europa League, che tipo di stagione sarebbe?
«Sicuramente sarebbe un passo indietro rispetto agli ultimi tre anni, quelli dei tre quarti posti, della finale di Coppa Italia e delle due semifinali (in Coppa Italia ed Europa League). Se dovessimo arrivare quinti, è vero che raggiungeremmo lo stesso l’accesso alla prossima Europa League, ma sarebbe diverso. Sarebbe un ridimensionamento in basso, visto com'è andata la stagione. La possibilità di arrivare terzi? C’è ancora, ma la Fiorentina deve diventare più cinica e iniziare a vincere anche quando non riesce ad esprimere il bel gioco che ha fatto vedere per gran parte del campionato. Guardate l’Inter: ha battuto Palermo e Bologna non c’ero in maniera entusiasmante, ma è stata pratica».
FONTE: Fiorentina.it
ESCLUSIVE
Di Gennaro a VN: “Situazione critica in caso di non vittoria contro il Verona”
Il doppio ex di Fiorentina e Verona: “La Fiorentina ha tutto da perdere. Il Verona, ormai, è condannato. Sono partite facili sulla carta, ma che poi potrebbero complicarsi, se non le prendi con l’atteggiamento giusto”
di Stefano Niccoli, @stefanoniccoli3 08/03/2016, 16:15
Vincere contro il Verona per cancellare la brutta sconfitta dell’Olimpico contro la Roma e, soprattutto, rimettersi in carreggiata per il terzo posto. Gli obiettivi della Fiorentina sono chiari. Per un commento sul match di domenica pomeriggio tra gigliati e gialloblù, Violanews.com ha intervistato il doppio ex Antonio Di Gennaro.
La sconfitta contro la Roma potrà avere delle ripercussioni o no?
“Non credo. La partita è nata male e in più la Fiorentina ha avuto meno giorni per recuperare. La Roma è stata più brillante e tecnicamente più forte. E’ stata una sconfitta pesante, ma già dopo la gara Paulo Sousa cercava di dare delle indicazioni affinché la squadra non subisse più di tanto il ko”.
Domenica contro il Verona il pericolo maggiore per la Fiorentina è quello di sottovalutare l’avversario?
“Sì. La Fiorentina ha tutto da perdere. Il Verona, ormai, è condannato. Sono partite facili sulla carta, ma che poi potrebbero complicarsi, se non le prendi con l’atteggiamento giusto. Ma la Fiorentina non ha mai dato segnali di una squadra allo sbando, ad eccezione delle partite col Tottenham a Londra e con la Roma. Sulla carta non c’è partita tra Fiorentina e Verona. Sabato ho assistito a Verona-Sampdoria, dopo mezz’ora la formazione di Delneri non esisteva più, i gialloblù conoscono già il loro destino. Questo, però, non vuol dire che demorderanno, anche perché i tifosi seguono ancora la squadra con grande entusiasmo. La Fiorentina non dovrebbe aver problemi. All’opposto: senza una vittoria, la situazione sarebbe critica”.
Cosa non è andato nel Verona in questa stagione?
“Non c’è solo una causa. I lunghi infortuni di giocatori importanti come Ionita, Romulo e Toni hanno sicuramente inciso in negativo. In passato, come adesso, il Verona aveva dei problemi a livello difensivo, ma c’era Toni che segnava tanti gol. In più c’erano altri giocatori decisivi come Iturbe e Jorginho al primo anno di Serie A. Non vincere nemmeno una volta in ventuno partite ti fa capire quale sia la forza della squadra. Credo, però, che il prossimo anno sarà la squadra da battere in Serie B, sarà la favorita per tornare in A”.
Rebic e Gilberto sono in prestito al Verona dalla Fiorentina. L’esperienza gialloblù potrebbe far crescere i due giocatori sul piano tecnico-tattico?
“Tecnicamente non li vedo ancora pronti per una squadra come la Fiorentina. Devono ancora migliorare. Non sono i giocatori in grado di aumentare il livello qualitativo della squadra viola”.
Come vedi la lotta per il terzo posto?
“La Roma è in grande spolvero. Non solo per le sette vittorie consecutive, ma anche per ciò che Spalletti è riuscito a dare alla squadra. Ha ricreato entusiasmo. I nuovi sono arrivati già pronti, hanno dato subito un contributo importante. La Roma è in vantaggio per il terzo posto. Fiorentina e Inter se la giocheranno per riprendere i giallorossi”.
Dopo la sconfitta contro la Roma, Sousa ha parlato di stanchezza mentale della squadra. E’ così?
“Penso di sì. Sarà importante recuperare energie mentali, anche perché – sulla carta – il calendario è favorevole. La Fiorentina deve ripartire con quell’entusiasmo che ha sempre avuto, ad eccezione delle partite con il Tottenham a Londra e la Roma”.
Chi potrebbe essere decisivo domenica?
“La Fiorentina ha un organico di gioco ben strutturato. Ilicic deve ritrovare lo smalto. Penso che potrà fare lui la differenza. In generale tutti sono in grado di far gol”.
Bernardeschi è sembrato un po’ stanco ultimamente.
“Si è espresso benissimo fin qui, ha una grande carriera davanti. Giocare qualche partita sotto tono ci può stare. A Roma non ha giocato bene, ma è capitato anche ad altri giocatori. Dare la croce addosso al singolo è ingeneroso”.
Ultima domanda, guardiamo al passato: c’è un Fiorentina-Verona che ti è rimasto particolarmente impresso nella mente?
“Sì, l’1-3 nell’anno dello scudetto del Verona. Dispiace perché noi ex viola abbiamo sempre ricordi bellissimi su Firenze e la Fiorentina, ma penso che in quel momento faceva piacere a tutti vedere il Verona vincere lo scudetto”.
FONTE: ViolaNews.com
INVITATO SPECIALE
DI GENNARO: “TUTTI SONO RESPONSABILI DEL FALLIMENTO DI QUEST’ANNO”
L’ex gialloblù: “Ora onorare il finale, poi obbligatorio tentare subito la risalita”
di Alessandro Lerin, @alessandrolerin 08/03/2016, 11:22
Antonio Di Gennaro, ex di Verona e Fiorentina e oggi commentatore per Mediaset Premium, parla ai microfoni di hellas1903.it della situazione e del futuro dei gialloblù.
Verona fuori dai giochi salvezza dopo la sconfitta contro la Sampdoria. Come affrontare le restanti 10 partite di campionato?
La sconfitta di sabato probabilmente ha detto la parola “fine” a questo campionato, anche se la matematica non dà ancora l’Hellas per spacciato. Contro la Samp è arrivata una sconfitta netta: per come ha perso e per come non è riuscita a trovare le giuste motivazioni è una squadra che dovrà cercare di finire questo campionato cercando di onorarlo al meglio. Su questo, però, non credo ci saranno problemi. Bisognerà affrontare queste dieci partite con rispetto per un ambiente e una tifoseria che ha dimostrato ancora una volta di essere eccezionale.
Quali sono state le cause principali di questa stagione fallimentare?
In annate così le responsabilità sono un po’ di tutti: giocatori, allenatore, società. La prima vittoria è arrivata soltanto dopo 23 giornate, tutto è andato storto fin dall’inizio. Ci sono stati lunghi infortuni di giocatori importanti, ma le responsabilità vanno suddivise in parti uguali: è stata una stagione negativa e questo nessuno se lo poteva aspettare, soprattutto in virtù dei due ottimi campionati precedenti. Il Verona ha sempre subito molte reti, ma nei due anni precedenti i gol di Toni hanno compensato le difficoltà in fase difensiva. Questo è solo un aspetto tecnico, però dal punto di vista della gestione generale direi che tutti hanno delle responsabilità.
In caso di retrocessione al Verona spetterebbe un “paracadute” di circa 25 milioni. Una somma considerevole per programmare un campionato di Serie B.
Aumenterebbe senza dubbio la capacità di allestire e pianificare una squadra di livello. Credo che per Verona la serie cadetta stoni, ci sarebbe subito la possibilità di fare una squadra importante. Bisognerà valutare la rosa dei gialloblù: tra giocatori in prestito e a fine carriera non dico che ci dovrà essere una rivoluzione, ma quasi.
L’Hellas, comunque, avrà l’obbligo di tentare subito la risalita.
Questo mi sembra scontato, al di là del paracadute o meno. Il Verona non può essere una squadra da Serie B per il blasone e la storia che ha. Sarà sicuramente tra le favorite per la Serie A, se non la favorita d’obbligo. Ci saranno valutazioni da fare per quanto riguarda allenatore, giocatori e quant’altro. Forse hanno già iniziato a farle, considerando alcuni movimenti di gennaio.
Domenica il Verona giocherà in casa della Fiorentina. Chi vincerà?
Chi avrà da perdere domenica sarà soltanto la Fiorentina, perché il campionato del Verona purtroppo è come se fosse già finito. Non so se magari l’Hellas potrà far giocare qualche giocatore che finora ha trovato poco spazio o qualche giovane da lanciare. Queste partite possono servire anche per valorizzare qualcuno. La Fiorentina viene da una sconfitta pesante e ha un solo risultato per continuare la corsa al terzo posto. Parte favorita, ma nel calcio non sempre c’è una logica: mi auguro di vedere l’orgoglio dei giocatori del Verona, anche per il rispetto e il blasone della società e della città.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro: "L'Hellas è vivo. Punto su Wszolek e aspetto Toni"
11.02.2016 11.45 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
Questa sera il Verona affronterà la Lazio nell'anticipo della 25esima giornata. Gli uomini di Delneri sono alla ricerca di una complicatissima salvezza e quella si oggi sarà una tappa fondamentale in tal senso. Antonio Di Gennaro, ex del Verona, ha giocato la sfida in anticipo in esclusiva per TuttoMercatoWeb: "Il Verona è una squadra viva, si vede che ci credono nonostante le grandi difficoltà".
La squadra è reduce da un filotto di 5 risultati utili consecutivi...
"Già contro la Roma si era vista una nuova speranza, l'Hellas avrebbe potuto vincere quella partita. Col Palermo la squadra ha perso una gara strana, se avesse vinto quella oggi saremmo a parlare di un'altra situazione".
Come legge il 3-3 contro l'Inter?
"Il fatto che si siano fatti recuperare non è un buon segnale, ma davanti c'era pur sempre l'Inter".
Per stasera invece cosa si aspetta?
"Peccato per l'assenza di Marrone. La squadra col 4-4-2 comunque mi piace, bene soprattutto Wszolek. Sarà una gara dura, ma secondo me può venire fuori una bella partita visto che davanti ci sarà una Lazio non al meglio. Il Verona dovrà giocare proprio su questo, sul fatto di trovarsi di fronte un avversario con la pressione addosso. Mi auguro che se la giochino senza pensieri, solo così può venir fuori un buon risultato. Anzi, una vittoria, perché è questo ciò che serve all'Hellas".
Ora più che mai servono i gol di Luca Toni.
"E' ciò che manca e che è mancato a questa squadra. Anche gli scorsi anni la difesa del Verona non era particolarmente solida, ma tutto era bilanciato da Toni che segnava 20 gol a campionato. Ora è giunto il momento che ricominci a segnare".
SERIE A
Di Gennaro a TMW: "Hellas Verona, Mandorlini non è l'unico colpevole"
09.11.2015 12.39 di Pietro Lazzerini
L'ex centrocampista del Verona Antonio Di Gennaro, campione d'Italia con i gialloblu di Bagnoli, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com della situazione della squadra gialloblu: "Mandorlini ha preso questa squadra 5 anni fa che era terzultima in B e l'ha portata quasi in Europa grazie a Toni. Adesso non ha un giocatore così, anche se Pazzini potrà diventarlo. Adesso gli manca tantissimo. E' normale che arrivi un po' di contestazione, manca la reazione e serve una scossa, ma non sono sicuro che possa servire un cambio in panchina. Le responsabilità però se le devono prendere anche i calciatori. Quando le cose vanno male ci va di mezzo il tecnico ma non è giusto. E' la reazione che manca. La società ha fatto bene ad aspettare la sosta, adesso potrà analizzare la situazione con molta attenzione".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro: "Viola da Champions. Hellas? Dipende dal Pazzo"
27.10.2015 16.06 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Per il Verona è ancora caccia alla prima vittoria stagionale. Per la Fiorentina è il momento di tornare a fare punti dopo i due stop contro Napoli e Roma. Su queste basi si svilupperà la sfida del Bentegodi fra scaligeri e viola. "Senza dubbio quello del Verona è un momento delicato, con la squadra che è andata in ritiro anticipato dalla società prima della sfida contro una squadra di alto livello come la Fiorentina. Servirà un Verona compatto e concreto per fare punti contro la formazione di Paulo Sousa".
Che Fiorentina esce dalle due sconfitte contro Napoli e Roma?
"I viola non escono assolutamente ridimensionati, bensì consapevoli di aver tenuto testa a due squadre di altissimo valore sul piano della prestazione. Finora i passi falsi la Fiorentina li ha fatti in Europa League dove non è mai apparsa brillante. Detto questo gli ultimi stop si possono metabolizzare in poco tempo grazie proprio al turno infrasettimanale".
Fiorentina da zona Champions?
"Il campionato è molto equilibrato, con Roma e Napoli superiori alle altre. Per il resto mi aspetto il rientro della Juventus così come massima attenzione alla Lazio. Delle milanesi credo più nelle chance Inter, ma senza dubbio la Fiorentina ha tutto per rimanere".
In casa Verona per domani, oltre a Toni, si rischia di dover fare a meno anche di Pazzini.
"Sarebbe un Hellas senza un attaccante vero, che toglierebbe riferimenti allo sviluppo del gioco. Occorrerebbe cambiare completamente l'idea di calcio della squadra con più circolazione di palla sugli esterni e velocità nelle ripartenza"
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Di Gennaro su Viviani: "Hellas, è bravissimo. Sembra Pirlo"
18.09.2015 23.43 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Il futuro del centrocampo del Verona è nei piedi di Federico Viviani (23). L'ex Roma e Latina si è ben comportato in questo avvio di stagione con la formazione scaligera, prestazioni convincenti che hanno portato l'ex calciatore Antonio Di Gennaro a un paragone piuttosto scomodo come riporta oggi L'Arena: "Viviani? E' bravissimo, sembra Pirlo".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro: "Toni come Elkjaer, grande lavoro di Mandorlini"
19.05.2015 22.28 di Antonio Gaito Twitter: @antonio_gaito
"E' sempre bello ritrovarsi, 30 anni fa festeggiammo. Io arrivai in B e ricordo sette anni fantastici. Fu una cavalcata fantastica, nessuno ci sperava, noi partivamo col premio salvezza e lo scudetto fu l'apoteosi". Così ha parlato a Tuttomercatoweb.com l'ex centrocampista del Verona Antonio Di Gennaro alla celebrazione dei trent'anni dallo Scudetto dei gialloblù: "Col tempo ci siamo resi conto di quanto fatto, lì per lì non capivamo cosa stavamo facendo. Ripetibile? Ci sono delle realtà che sono salite, ma è difficile per lo scudetto, ci sono problematiche per gli investimenti. Verona attuale? Deve restare in A, ha fatto oltre 10mila abbonati anche in C. Ora Mandorlini sta facendo un grande lavoro. Toni fa tante gol, come Elkjaer, e deve essere un esempio per i giovani".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Verona campione, Di Gennaro: "Trionfo che partì dalla B"
12.05.2015 20.47 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
12 maggio 1985, il Verona vinceva il campionato di Serie A. Un evento storico, l'ultima provinciale a vincere lo scudetto. Più storico dello scudetto del Napoli di Maradona, più della Sampdoria, che ci provava da anni e aveva vinto un anno prima la Coppa delle Coppe. Ai microfoni di Tuttomercatoweb Antonio Di Gennaro, regista di quella squadra, ricorda l'impresa: "Lo scudetto del Verona ha fatto piacere a tutta Italia. Quello scudetto fu solo l'apoteosi di un periodo bellissimo a Verona, una squadra che aveva un gruppo storico partito dalla Serie B e che già al primo anni in A fece un ottimo calcio. Ricordo che eravamo arrivati a 17 risultati utili consecutivi, poi finimmo quarti. Nel 1984 arrivarono poi due stranieri, Briegel ed Elkjaer, che diedero esperienza, qualità, professionalità a un gruppo già affiatato. Eravamo partiti come ogni anno con la quota salvezza e conseguente premio fissato, ma dopo 10 giornate capimmo che potevamo fare qualcosa di più, che c'era la possibilità di entrare nella storia".
L'anno dello scudetto fu anche quello del sorteggio integrale per le designazioni arbitrali
"Mi ricordo che anni fa un dirigente a Firenze mi disse: avete vinto perché c'era il sorteggio integrale. Lì per lì la cosa mi dette fastidio, perché ritengo che lo scudetto fu vinto perché la nostra squadra era forte. Certo che dopo i fatti del 2006 un po' ho avuto da riflettere...".
Da quel Verona si sono viste poche altre favole. Una di queste era il Chievo di Delneri. Crede che l'ambiente di Verona incida molto?
"L'ambiente è sicuramente molto importante e a Verona puoi lavorare con serenità. Ricordo che quando ci allenavamo tutte le settimane c'erano dei ragazzetti che ci seguivano sempre, poi il sabato alla vigilia della partita c'era il pienone, ma tutti a seguire con passione e tranquillità".
Ci sarà mai un nuovo Verona?
"Mai dire mai. C'è sempre la possibilità che qualche piccola realtà crei i presupposti per fare qualcosa di importante, anche se qualcuno non vorrebbe. Chi ama il calcio e la meritocrazia apprezzerebbe altre favole come la nostra. Mi ricordo ancora un'intervista a Roberto Tricella, quando gli chiesero cosa provasse per lo scudetto vinto: rispose che solo col tempo avremmo capito l'entità dell'impresa. E a distanza di 30 anni ne parliamo ancora e questo significa che abbiamo fatto una cosa unica nel suo genere. Un'impresa che è partita da lontano, grazie al lavoro di Mascetti direttore sportivo e Bagnoli allenatore: furono gli artefici del successo, uomini di calcio che lavoravano in sinergia. Persone che non se ne vedono quasi più, perché oggi il direttore sportivo è messo in secondo piano da procuratori".
In un mondo come quello di oggi, dove l'aspetto mediatico è fondamentale, ci sarebbe ancora spazio per un allenatore come Osvaldo Bagnoli?
"Sono cambiate molte cose, anche le rose sono molto più lunghe e devi gestire tante cose. Io credo che nel calcio di oggi uno come Bagnoli si potrebbe adattare. Era un allenatore molto pragmatico, che aveva principi di gioco molto semplici. Lui diceva sempre che ognuno doveva giocare nel proprio ruolo e così faceva. E se non risolveva le cose certamente le agevolava di molto".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
ESCLUSIVE TUTTOHELLASVERONA
ESCLUSIVA, Antonio Di Gennaro a THV:"Dare sempre il massimo, sfruttando la professionalità di Toni ed il calciomercato"
14.01.2015 07:00 di Riccardo Rossi Twitter: @rickyreds94
In esclusiva, per TuttoHellasVerona, le parole dell’ex calciatore, nonché centrocampista, dell’Hellas Verona Antonio Di Gennaro. Vestì la maglia scaligera per 7 anni, dal 1981 al 1988, facendo registrare 182 presenze e 18 gol all’attivo. Condizione del Verona, calciomercato, e molto altro… Queste le sue dichiarazioni.
Cosa ne pensa della situazione attuale dell’Hellas Verona? “La vittoria contro il Parma è stata importante, frutto anche di scelte innovative, specialmente tra i giovani, che sono riuscite a dare alla squadra quel qualcosa in più del solito: mi riferisco a Valoti e Saviola. Una vittoria ritrovata, che ha portato anche ad una classifica migliore. Di certo, qualcosa è cambiato rispetto lo scorso anno; tuttavia, questo successo potrà consentire di avere un girone di ritorno privo di insidie nel senso che vi è stato un abbassamento della quota salvezza, la quale è abitata da squadre sicuramente inferiori al Verona. Per questa ragione, i gialloblù non dovrebbero avere problemi a salvarsi quest’anno. Fondamentale sarà dare il massimo in ogni gara, approfittando anche della finestra di mercato in corso, utile per dare qualche aggiustamento alla rosa e, continuando sull’onda del successo della vittoria di domenica, portatrice di ottimismo”.
A proposito di calciomercato, cosa ne pensa del neo acquisto Greco? “E’ un centrocampista che nel sistema di gioco di Mandorlini, con un centrocampo a 3, può andare molto bene. Ha diversa esperienza alle spalle, tra cui la Roma e l’avventura all’estero (con i greci dell’Olympiakos). Lo vedo utile sia a completamento dell’organico che da titolare!”.
Lo vedrebbe utile l’acquisto di un difensore, per guarnire una difesa talvolta incerta? “La perdita di Maietta, quest’anno, si è sentita molto. Era il leader della difesa. Ritengo che Marquez sia un giocatore con grande esperienza. Probabilmente, se fosse affiancato da un difensore abile e veloce, potrebbe dare ancora di più. C'è da dire che Mandorlini ha cercato di portare la difesa a 3 uomini, in occasione di certe partite. Sicuramente, sulla carta, la difesa è un reparto importante, da non sacrificare. Sarei favorevole all’arrivo di un difensore in più, purché sia abile tatticamente e possa fare la differenza”.
Luca Toni che raggiunge le 300 reti in categorie professionali. Cosa ne pensa? “Parlare di Toni è sempre superfluo, visto quello che ha fatto sia come uomo che come professionista. Parlano, infatti, le sue decisioni, i suoi risultati e la sua voglia costante di mettersi in gioco: non dimentichiamo il suo rilancio, nel 2012, con la maglia della Fiorentina per poi passare direttamente al Verona. In questo modo, penso abbia meritato i suoi 300 gol, vincendo molto più di una scommessa. Gli auguro di dare ancora tanto e di star bene fisicamente. Ritengo sia un punto imprescindibile per questo Verona!”.
Doppio impegno, in trasferta, con la Juventus: Coppa Italia e campionato. Come verrà preparato da Mandorlini? “Per giocare con la Juve, bisogna sempre preparare le partite nel migliore dei modi. E’ normale che il match di domani sera, in Coppa Italia, sia il giusto mezzo per potersi migliorare e cercare di stupire. E’ chiaro che la Juve gioca sempre per la vittoria; il Verona può essere svantaggiato sulla carta, ma se la può giocare fisicamente. Ritengo che il campionato sia l'obiettivo primario però, come ben tutti sappiamo, la mentalità di Mandorlini non è solo quella di difendersi: lo ha dimostrato lo scorso anno e lo sta dimostrando, in parte, anche quest’anno. Il Verona cercherà di fare 2 partite molto accorte, sfruttando i punti deboli della Juve. Saranno due belle partite giocate e combattute, nelle quali il Verona dovrà prestare attenzione dal punto di vista tattico, considerando il divario tecnico con i bianconeri!”
FONTE: TuttoHellasVerona.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro: "Verona bravo a ripetersi, Toni anima della squadra"
09.10.2014 14.43 di Simone Bernabei
Il Verona veleggia al sesto posto in classifica, a quota 11 punti. Per analizzare l'inizio di campionato degli scaligeri, TuttoMercatoWeb ha contattato in esclusiva l'ex centrocampista Antonio Di Gennaro: "Considerando tutti i cambi avvenuti quest'estate nei ruoli chiave direi che la squadra sta rispettando le aspettative. Senza Iturbe e Romulo la squadra ha meno imprevedibilità, ma direi che il tutto è compensato da un'ottima solidità difensiva".
Quali sono, a suo giudizio, le note più liete della stagione?
"Tachtsidis su tutti, ha ritrovato la sua dimensione dopo campionati ad intermittenza. Mi sembra creciuto tatticamente ma soprattutto mentalmente. Pi Rafa Marquez, che nonostante alcuni errori è riuscito a calarsi perfettamente nella mentalità veronese, portando esperienza e carisma".
E Luca Toni?
"Era impossibile aspettarsi un gol ogni partita come la scorsa stagione. Luca comunque è l'anima di questa squadra nonché il leader carismatico".
Quali invece gli aspetti negativi o migliorabili?
"Pochi, in generale il Verona è meno spettacolare ma sicuramente più concreto. Aspetto Saviola, deve trovare la sua collocazione ed iniziare a carburare, ma il calcio italiano ha bisogno di gente come lui".
Chiusura con Ionita, una delle grandi sorprese di stagione...
"E' la nuova sorpresa sicuramente, ma occhio a paragonarlo a Iturbe. Ha tanta qualità, vediamo come riesce a crescere".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro: "Verona, un nuovo modulo per esaltare Saviola"
01.10.2014 16.44 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
L'ex bandiera dell'Hellas Verona Antonio Di Gennaro, ora opinionista per Mediaset, ha parlato ai nostri microfoni del dibattito scatenato dalle parole di Mandorlini sul ruolo di Saviola, considerato inadatto alla fascia. "Saviola ha giocato anche largo sull'esterno in passato, anche se in un contesto di squadra diverso, ma sulle fasce Mandorlini ha giocatori che fanno le due fasi, Saviola potrebbe giocare dietro Toni o al suo fianco, di certo sarebbe una coppia formidabile".
Il 4-4-2 potrebbe essere una soluzione?
"Viste le ultime dichiarazioni, ci può stare, lui ha sempre fatto il 4-3-3 con esiti positivi, ma più volte negli ultimi anni i tecnici hanno cambiato per venire incontro alle esigenze dei giocatori o della squadra. Di base i giocatori per questo modulo ce li ha".
Per uno come Saviola un cambio di modulo sarebbe giustificato?
"L'hanno preso per il dopo Iturbe, è partito un giocatore giovane e affamato ed è arrivato un giocatore più affermato, che deve migliorare sotto il profilo della condizione. Di certo deve metterlo nelle condizioni migliori per rendere, per cui il cambio di modulo va ipotizzato".
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Di Gennaro: "Milan, garantisco su Iturbe. Balotelli calciatore non si discute"
28.06.2014 21.38 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
La redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva l'ex giocatore di Verona e Napoli, attualmente commentatore Sky, Antonio Di Gennaro.
Sulla scelta di Pippo Inzaghi: "E' stata una scelta suggestiva della società e sono felicissimo per Pippo. L'ho conosciuto quando ero secondo di Terim al Milan ed è una persona che aveva un carisma ed una personalità da leader. L'esperienza dei due anni nelle giovanili come allenatore potrà essere un vantaggio, considerando anche che conosce tutto del mondo Milan. Ripeto, è stata una scelta molto interessante e colgo l'occasione per fargli un grandissimo in bocca al lupo".
Su Balotelli: "Quanto c'è di vero in una possibile partenza di Balotelli non lo so. E' normale che Mario è sempre un po' nell'occhio del ciclone, sia nel bene che nel male. Balotelli ha un contratto lungo con il Milan, c'è la società che vigila e sa che deve ripartire al meglio dopo una stagione difficile. Balo è un giocatore importante, anche se deve migliorare un po' sotto la gestione della personalità e nei rapporti, ma come calciatore non si può discutere".
Su Iturbe: "Su Iturbe garantisco. E' un grandissimo giocatore, diverso per caratteristiche tecniche da Balotelli, ma che può far benissimo anche in una grande squadra".
Sugli acquisti di Menez ed Alex: "Sono due giocatori con esperienza anche internazionale. Menez si deve un po' rivalutare, ma è un giocatore dotato di un grandissimo talento, anche se purtroppo è stato poco continuo. Nel Milan può trovare la giusta dimensione. Per quanto riguarda Alex è un buon difensore che potrebbe formare una buona coppia con Rami. Non è velocissimo, ma è un giocatore possente ed ha una grande potenza, con il vizio del goal".
Sulla Nazionale: "In questo momento difficile ci sono state dimissioni a catena, a causa del fallimento in Brasile. Bisogna ripartire tutti uniti, compatti, non solo per la nostra nazionale, ma per tutto il calcio italiano che deve fare una riflessione approfondita".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Gennaro: "Hellas rinasci nel derby. Toni al Mondiale? Si può"
24.03.2014 13.29 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Un punto e zero gol segnati nelle ultime quattro giornate di campionato. E' un Verona irriconoscibile quello che in questo scorcio di stagione sta facendo fatica a riproporre il rendimenti d'inizio stagione. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com Antonio Di Gennaro, ex scaligero campione d'Italia 1984/1985, analizza i temi di casa Hellas: "Credo che la squadra stia pagando una sorta di appagamento inconscio dopo una fantastica prima parte di stagione che nessuno, a partire dallo stesso ambiente del Verona, si aspettava. Quella di ieri contro la Samp è stata una sorta di resa, anche se sul primo vantaggio dei blucerchiati la formazione di Mandorlini ha avuto un paio di buone occasioni. Adesso serve ripartire".
Com'è possibile farlo?
"Con il derby. Contro il Chievo potrebbe arrivare la scossa giusta per rialzarsi dopo un momento complicato come quello attuale. All'andata arrivò una sconfitta immeritata e la voglia di rivincita aiuterà".
C'è chi parla di un Verona "diverso" dopo l'addio di Jorginho.
"La cessione del brasiliano è stata un'opportunità vista della classifica. Con la salvezza già conquistata a gennaio la società e lo stesso giocatore hanno avuto la possibilità di valutare e accettare un'offerta importante arrivata da un club di primo piano del nostro campionato. Se la graduatoria fosse stata diversa il Verona non si sarebbe privato di uno degli artefici della rinascita delle ultime stagioni. Per il futuro c'è Cirigliano, mentre Donati e Donadel sono uomini d'esperienza che possono sopperire nella quotidianità".
In prospettiva Mondiale crede che quella di Luca Toni sia una candidatura credibile?
"Per ammissione dello stesso Prandelli ad oggi solo Buffon è certo di andare al Mondiale. In attacco, poi, la Nazionale non ha grandi certezze, vedi il nuovo stop di Giuseppe Rossi e i problemi di Mario Balotelli, per questo nomi come quello di Toni o dello stesso Totti sono da prendere in considerazione. Ancora però è prematuro parlarne, bisognerà capire la loro condizione fisica a fine maggio. Una cosa è certa: la stagione di Toni è stata fantastica".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
19.02.2014
«Ciri deve crescere, ma la qualità c'è»
Di Gennaro: «Col Torino mi aspettavo l'argentino dal 1', solo il tecnico però può sapere se è pronto»
Tempo al tempo. Parola di Totò Di Gennaro.
Il regista del Verona dello scudetto, adesso opinionista Sky, ha buttato spesso l'occhio lunedì sera al Bentegodi sulla mattonella di campo che è stata sua e adesso prima di Donati, ultimamente di Donadel e a volte di Cirigliano.
Che pare comunque destinato, nel lungo periodo, a diventare il regista dell'Hellas.
Di Gennaro, chi si aspettava davanti alla difesa col Toro?
«Credevo giocasse Cirigliano. Il Verona ha sempre detto che lui è il futuro, anche se uno come Donati può assicurare una consistenza diversa e Donadel non mi è dispiaciuto nel primo tempo».
E il Verona?
«Il Verona all'inizio era bello compatto. Nel secondo tempo invece El Kaddouri ha dettato legge, la squadra si è allungata e per lui non è stato facile tenere le redini del gioco».
Aveva già visto Cirigliano a Firenze. È pronto per la Serie A?
«Mi è sembrato un giocatore che per il nostro calcio deve ancora crescere ma che ha le qualità e le caratteristiche per imporsi anche ad alti livelli».
Azzardiamo il profilo.
«Cirigliano vede il gioco, è intelligente, magari fisicamente può essere penalizzato ma il centrocampo del Verona può contare anche sulla consistenza di gente come Romulo e Hallfredsson».
Dove deve migliorare soprattutto Cirigliano?
«In tutte le fasi del gioco. Penso all'intensità ma anche all'amalgama con il resto dei compagni di squadra. Vero, anche Jorginho è giovane ma era al Verona da una vita e di Cirigliano ha maggiori qualità».
Quindi?
«Conosceva i movimenti, sapeva dove andare e cosa fare. Cirigliano ci arriverà col tempo, fermo restando che parliamo di giocatori diversi».
Fra Donati e Donadel?
«Conosciamo il valore di Donati, anche se con la Roma non ha fatto benissimo. Donadel è un uomo d'ordine, ha esperienza, ma col Torino col passare dei minuti si è perso».
Partito Jorginho, il lancio di Cirigliano pareva automatico...
«Tutti immaginavamo questo, ma quando si tratta soprattutto di giovani nessuno come l'allenatore può conoscerne il grado di maturazione».
Quindi ha ragione Mandorlini.
«In generale sono dell'idea che un ragazzo di talento debba giocare ma certamente, nel caso specifico di Cirigliano, è chiaro che Mandorlini ne sa più di me».
A.D.P.
26.10.2013
Caro Dige, «Un autogol incredibile»
UNA PARTITA, UNA STORIA. Il regista dello scudetto decise Inter-Verona, nel dicembre dell'83m. «Sono felice per quello che sta succedendo all'Hellas, di nuovo tra le grandi. Jorginho? Merita tutta l'attenzione che ha, è molto bravo»
Quasi trent'anni fa. Era il Verona dell'Osvaldo. Poco prima della storia scudettata. Ultimo dell'anno: 31 dicembre '83. L'Hellas va a San Siro. Senza timori, senza paura. Con Totò Di Gennaro in campo. Amava il ricamo, la botta secca, il tocco preciso. Quel giorno, Totò, appena arrivato sul prato del Meazza disse. «Sarebbe bello ci fosse scritto Di Gennaro sul tabellone. La Scala del calcio non è un campo come gli altri». Veggente. Ma non fino in fondo. «Segnai all'incrocio» ricorda «ma nella porta sbagliata. Il nome sul tabellone c'era finito comunque. Riuscii, però, a rifarmi subito dopo, realizzando la rete della vittoria contro la Roma». Bei tempi. Tornati. Perché oggi c'è un'altra sfida tra Inter e Verona da raccontare. I ragazzi dell'Andrea. Pure lui cuore nerazzurro.
Mandorlini sorpresa d'Italia con il suo Verona Di Gennaro, Verona da Champions. Esatto? «Verona sorpresa d'Italia. E su questo non ci possiamo sbagliare. Credo esistano, tra l'altro, tutte le condizioni perché questo momento possa continuare a lungo. C'è solidità. C'è una squadra che diverte e si diverte. La sorpresa parte da lontano. E non vede nulla di casuale».
Mandorlini tra i beati. C'è voluto un po' di tempo, però... «Però ha avuto quello che merita».
Come voi con Bagnoli «Mandorlini ha risollevato il Verona, lo ha portato a ridosso delle grandi d'Italia. Ha vinto due campionati. Eppure ci sono stati momenti in cui sentivo aleggiare incertezza attorno alla sua panchina. Una cosa incredibile. Mandorlini è artefice di questo bellissimo momento. I meriti sono tanti. Se li prenda fino in fondo. Anche perché tutto è iniziato con lui».
Ha visto Jorginho? Lo vuole anche l'Inter adesso. Ma deve mettersi in fila. Prima arrivano Arsenal e Manchester United... «Mi pare anche la Fiorentina. Jorginho oggi sarebbe un perfetto vice Pizarro».
Vale 20 milioni. Troppi? «Perchè ? In serie B era un lusso. In serie A ha dimostrato di essere giocatore da categoria. Buon fisico, buona tecnica, tutto migliorabile. É giovane, si farà. Oggi è uno dei giocatori giustamente più celebrati del Verona».
In più ha faccia d'angelo. Non è certo uno 'bad boy' del calcio italiano... «E non è poco. Con la testa sulle spalle vai lontano. E Jorginho sta bruciando le tappe».
Pure Iturbe ha impressionato. «Di solito quando uno straniero arriva ha bisogno di ambientarsi, di capire, di trovare la sua dimensione. A Iturbe non è successo. E lo sapete perché? Verona è un ambiente speciale per gli stranieri. E tutto va che è una meraviglia».
Non sente aria di tempi andati? «Sento che tira l'aria giusta. E non voglio dimenticare chi c'era all'inizio, e non c'è più adesso. Il riferimento è a Giovanni Martinelli. Il presidente è stato importantissimo per il Verona. Si è messo in gioco in un momento delicatissimo per la società. Queste vittorie sono anche le sue vittorie».
Anche Setti è arrivato al momento giusto «Bravo lui, brava la società. Non si arriva così in alto senza programmazione. Non si torna tra i grandi senza la forza delle idee».
S.A.
FONTE: LArena.it
Roma-Palermo: Compagnoni-Di Gennaro per Sky
VIDEONEWS
04-11-2012 17:08:49
La telecronaca di Roma-Palermo, posticipo dell'undicesima giornata del campionato di Serie ATim 2012/2013 è stata affidata per Sky a Maurizio Compagnoni affiancato da Antonio Di Gennaro che curerà il commento tecnico. A bordocampo e per le interviste Paolo Assogna e Angelo Mangiante Secondo flusso audio: Alessandro Spartà (telecronaca Roma). L'incontro andrà in onda su SKY Sport 1 HD, SKY Calcio 1 HD e SKY SuperCalcio HD (canale 201-251-205).
alr
FONTE: StadioNews.it
Antonio Di Gennaro, un regista d'eccezione per gli ultimi 90' del film della serie A
L'ex centrocampista della Nazionale, oggi opinionista Sky, intervistato da Barlettalife
LUCA GUERRA
Domenica 13 Maggio 2012 ore 11.38
Ex calciatore dai piedi sopraffini, oggi opinionista televisivo per l'emittente televisiva Sky Sport. Molti tifosi pugliesi lo ricordano a cavallo tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 con le maglie biancorosse di Bari e Barletta. Proprio al "Cosimo Puttilli", nell'1-1 contro il Perugia, realizzò l'ultima rete da professionista il 31 maggio 1992, valevole per la salvezza, prima di dare l'addio al calcio giocato. Nella sua carriera Verona, Fiorentina e Nazionale A. E' l'identikit di Antonio Di Gennaro: protagonista tra i relatori del recente convegno "Nuove Frontiere-Oltre i contenuti sportivi", con noi di Barlettalife.it l'ex centrocampista della Fiorentina, toscano di nascita ma pugliese d'adozione (ha famiglia a Bari, dove è anche socio di due scuole calcio), ha parlato con noi di diversi temi, dal calcioscommesse agli Europei, passando per l'ultimo turno di campionato, in programma tra il pomeriggio e la serata di oggi con tanti pronostici aperti:
Antonio Di Gennaro, come ha trovato la piazza e l'ambiente di Barletta al ritorno dopo diversi anni?
«Dal punto di vista sportivo, Barletta è una città di grande tradizione sportiva e calcistica. Della stagione calcistica vissuta qui ho un bellissimo ricordo: avevamo una squadra giovane, molto motivata, ci salvammo contro il Perugia grazie a un mio gol. Purtroppo non ho vissuto molto la città nel 1991/1992 perchè ero a Bari: quest'anno sapevo che la dirigenza aveva allestito una squadra dall'elevato potenziale, e so anche che non è andata benissimo, però spero che il Barletta arrivi al traguardo dei playoff, magari attraverso l'esito positivo del ricorso al Tnas. Lo auguro alla piazza, che per me potrebbe fare un'egregia serie B».
Lei ha citato il ricorso al Tnas: parliamo di giustizia sportiva. E' fresca la pioggia di deferimenti stabiliti dal Procuratore della Figc Stefano Palazzi nei confronti di 61 tesserati e 22 società sportive. Che idea ha? In che fase siamo del processo di "pulizia"?
«Ci stanno lavorando ben tre procure, quindi è facile immaginare che sotto ci sia qualcosa di veramente grosso. Anche il Procuratore Di Martino all'epoca ventilò l'ipotesi di un'amnistia. E' sicuramente uno scandalo importante, quello che è successo è veramente ampio e bisogna procedere giocoforza per tronconi: la giustizia dovrà fare il suo corso e punire in maniera pesante chi ha sbagliato. Chi ama il calcio pulito come me e come tanti spera ovviamente che le sanzioni siano esemplari, con squalifiche pesanti e che diano l'esempio, fatte con un certo criterio».
Si discute tanto delle modalità di attribuzione delle varie penalizzazioni: per lei sarebbe più grave lo slittamento di playout e playoff in B e Lega Pro, o l'avere ingenti penalizzazioni e probabilmente campionati falsati nella prossima stagione?
«Questo lo possono valutare correttamente solo gli organi preposti. E' normale che quest'anno i campionati, per le varie problematiche anche climatiche, hanno già subito modifiche importanti di calendario, e bisogna anche ricordarsi che gli Europei sono molto vicini, con date che non devono accavallarsi. Ripeto, saranno gli organi preposti a deciderlo; l'essenziale è che si puniscano i colpevoli».
Lei conosce bene la realtà calcistica barese: quanto è rimasto scosso da cosa è successo al Bari?
«Per me è stato un fulmine a ciel sereno, non vivo la società ma vivo il calcio barese da tifoso. Sono rimasto sconvolto soprattutto dal fatto che tanti sapevano, ma nessuno ha denunciato».
Parliamo di serie A: lo scudetto è andato alla Juventus. Lei era a Trieste per commentare la sfida tra il Cagliari e i bianconeri. Per lei ha vinto la squadra più forte o quella che l'ha più meritato?
«Credo entrambe: i bianconeri hanno chiuso imbattuti, esprimendo un calcio piacevole, moderno, creando una mentalità nuova, capaci sempre di cambiare modulo e imporre i propri schemi. Conte l'avevo conosciuto a Bari e sapevo quali fossero le sue potenzialità. Credevo fosse un predestinato: ha dimostrato grande carattere in una piazza complicata. Il Milan a livello di rosa era certamente più forte, ma ha pagato i tanti infortuni e poco cinismo contro le grandi: certo poi dobbiamo valutare anche le polemiche, le sviste ci sono sempre, quella sul "famoso" gol di Muntari è stata sicuramente grave, ma non credo assolutamente abbia deciso il campionato. Sarebbe qualunquista pensare il contrario».
Delusione e sorpresa del torneo.
«Mi hanno deluso tanto Fiorentina e Genoa, mentre mi ha stupito tanto l'Atalanta: i bergamaschi hanno giocato un torneo straordinario, con un cammino quasi da Champions».
I due pronostici aperti questa sera riguardano salvezza e terza piazza, valida per la Champions League. Secondo lei come andrà a finire?
«Penso che per il terzo posto l'Udinese abbia un gran vantaggio, ossia gli basta un pareggio e gioca a Catania, anche se gli etnei vorranno coronare un campionato splendido con un successo. Con Guidolin ho giocato a Verona e glielo auguro dal punto di vista affettivo: credo che i friulani abbiano un 70% di chance di conquistare il terzo posto. Per quanto riguarda la salvezza, credo che il Lecce abbia ormai poche speranze, considerando che al Genoa basta un pari contro il Palermo».
Chiudiamo con uno sguardo agli Europei: l'Italia sta lentamente ritrovando Cassano, ha perso Giuseppe Rossi e deve gestire il caso-Balotelli. Che peso hanno questi fattori a meno di un mese dall'esordio ufficiale?
«Credo molto nel lavoro di Prandelli: il Ct valuta il lavoro sui campi, lavora bene e puntigliosamente, capisce tanto di tattica calcistica e credo davvero che l'Italia potrà fare un ottimo Europeo. C'è poi un fattore di "cabala" (ride, ndr): quando avviene qualche scandalo in Italia, la Nazionale offre grandi prove, vedi Germania 2006. Per quanto concerne i calciatori, Cassano mi sembra stia davvero bene, Giuseppe Rossi ha subito davvero due brutti colpi, una ricaduta che potrebbe essere davvero pesante per il futuro, Balotelli è un fenomeno ma è difficile da gestire, e credo che per questo Cesare ci penserà bene prima di gettarlo nella mischia. Credo comunque che possiamo arrivare in fondo alla competizione».
(Twitter: @GuerraLuca88)
FONTE: BarlettaLife.it
GLI EX
Di Gennaro l'ex: "Al Milan una fantastica esperienza, contro il Bate ottenni due vittorie"
02.11.2011 12:30 di Stefano Maraviglia
Pochi lo ricordano, ma Antonio Di Gennaro è un ex rossonero. L'attuale commentatore di Sky, vanta anche due panchine europee con il Milan, in occasione della squalifica scontata da Terim (all'ora tecnico del Diavolo). Le due gare internazionali che videro Di Gennaro cimentarsi da allenatore, furono proprio contro il Bate Borisov in Coppa Uefa, stagione 2001. "Quella al Milan fu una bella esperienza, durò poco, ma ho avuto l'onore di far parte di una delle società più grandi, importanti e organizzate del mondo. In panchina contro il Bate finì bene, 2-0 in trasferta, e 4-0 sempre a nostro favore in casa".
FONTE: MilanNews.it
"ZIBALDONE"
I 53 ANNI DI ANTONIO DI GENNARO, UN "PROPHETA"... LONTANO DA FIRENZE
05.10.2011 00.35 di Stefano Borgi per firenzeviola.it
Auguri ad Antonio Di Gennaro per i suoi primi 53 anni. "Dige" (questo il nomignolo affettuoso che si porta dietro fin da ragazzo) nasce a Firenze il 5 ottobre del 1958, zona Soffiano, a due passi dalla Cattolica Virtus. Ci piace immaginare che l'Antonio bambino abbia respirato l'aria, il fascino, la magia della società di San Michele, dalla quale sono usciti campioni del mondo del calibro di Paolo Rossi (ma anche Andrea Barzagli), e ne abbia tratto giovamento. "Nemo propheta in patria" dicevano i latini, e la storia di Antonio ne è la conferma. "Dige" viene scoperto da quell'immenso talent-scout di Egisto Pandolfini, cresce nelle giovanili viola, ed annusa la prima squadra sul finire del campionato '76-'77.
E' il 10 aprile 1977, al "Comunale" si gioca Fiorentina-Juventus per la 24° giornata di un torneo dominato dalle torinesi (lo vincerà proprio la Juve con il punteggio record di 51 punti, davanti al Torino con 50) con la Fiorentina buona terza. Quella domenica Giancarlo Antognoni è squalificato, ed il destino scrive il primo incrocio tra Di Gennaro ed il "capitano": gioca Antonio dall'inizio, e sarà il suo esordio in serie A. La partita è senza storia, vince la Juve per 3-1, e "Dige" farà fatica a farsi largo tra i vari Benetti, Causio, Tardelli... Ma ormai il ghiaccio è rotto, siamo di fronte al primo atto di una carriera luminosa. Purtroppo, come capiterà a parecchi altri (da qui il riferimento al... "nemo propheta in patria") i successi ed un posto da titolare arriveranno lontano da Firenze.
Quell'anno Di Gennaro totalizzerà 4 presenze, l'anno dopo ('77-'78, quello della quasi retrocessione) i gettoni saranno 8. Nella stagione '79-'79 arriva la consacrazione con 21 presenze e 3 reti. Le prime due arrivano in coppia, l'8 ottobre 1978, rifilate al Napoli alla 2° giornata di campionato, per un 2-1 firmato Di Gennaro con il gol vincente siglato a 4 minuti dalla fine. Il terzo gol (ironia della sorte) Antonio lo realizzerà al Verona, il 19 novembre 1978, proprio la squadra che rappresenterà il punto più alto della sua carriera. Firenze e la Fiorentina, però, cominciano a stargli strette. Il ragazzo ha talento, fisico, gran tiro da fuori area, classe e geometrie, tutte doti che possiede anche Giancarlo Antognoni (ubi maior...).
In realtà, Antonio sarebbe più regista di Giancarlo, i due sarebbero anche compatibili... "dige" un numero 8, il "capitano" un 10 in piena regola. Ma tant'è, l'anno dopo Di Gennaro gioca poco, appena 11 partite con 2 gol, e la decisione è presa: per lui a Firenze non c'è più posto. La stagione '80-'81 va al Perugia e retrocede. Quindi la destinazione Verona (in B), dove trova Osvaldo Bagnoli, e subito al primo colpo conquista la serie A. Da lì inizia una cavalcata personale e di squadra senza precedenti: lo scudetto del 1985 è la perla, ma anche la convocazione nella nazionale di Bearzot, e la maglia numero 14 (come Rivera, come Crujiff, come Tardelli) da titolare ai mondiali di Mexico '86. Con gli azzurri collezionerà 15 gettoni e 4 gol. Poi l'inevitabile declino: nell'88' il trasferimento a Bari dove resterà tre stagioni, quindi la chiusura al Barletta nella stagione '91-'92. Intraprende la carriera di allenatore e nella stagione 2000-2001 sarà il vice di Fatih Terim sulla panchina viola, ma anche in quel caso, nonostante le buone premesse, non riuscirà ad essere "propheta in patria". Causa i dissapori con Vittorio Cecchi Gori, infatti, Terim e tutto il suo staff (compreso Di Gennaro) si dimisero nel febbraio 2001. Attualmente Antonio Di Gennaro è uno dei commentatori di punta dell'emittente satellitare Sky, ed opinionista di Lady Radio.
In chiusura, un ritorno al nostro titolo "un propheta lontano da Firenze". Il caso di Antonio non è certo isolato, è piuttosto uno dei tanti "emigranti di successo" che si sono registrati nel mondo del calcio. Citavamo in apertura la Cattolica Virtus ed i casi di Paolo Rossi (certamente il più eclatante, vista la straordinaria carriera di "pablito") e di Andrea Barzagli (comunque campione del mondo con l'Italia a Germania 2006). Potremmo aggiungere Francesco Flachi, grande promessa a metà anni '90 con Ranieri allenatore, definitivamente esploso a Genova sponda blucerchiata. Lorenzo Stovini, originario di Scandicci, protagonista di una buona carriera (gioca ancora, nell'Empoli in serie B) ma anch'esso lontano da Firenze. Ed il più recente, Emiliano Viviano esploso a Bologna, adesso sospeso tra Inter e Genoa. Dispiace, in un mondo dove le bandiere non esistono più, dove il calcio business ha preso ormai il sopravvento, che i talenti cresciuti sotto casa vadano a fare fortuna altrove, lasciando un amaro retrogusto di nostalgia e rimpianto. Molti di loro (quasi tutti) a fine carriera tornano ad abitare a Firenze, mettono su famiglia a Firenze, invecchieranno a Firenze. E poi, come dice la canzone? "La porti un bacione a Firenze, chell'è la mì città, l'è tanto che 'un ci vò..."
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
20/3/2011 h.15:09
SKY, NAPOLI-CAGLIARI ALLA COPPIA COMPAGNONI - DI GENNARO
Questi i telecronisti Sky per il posticipo della 30esima giornata di Serie A, in programma questa sera al San Paolo tra Napoli e Cagliari:
Sky Sport 1 e Sport 1 HD, SKY Calcio 1 e SKY Calcio 1 HD (canale 201-251)
telecronaca Maurizio Compagnoni - commento Antonio Di Gennaro
bordo campo Matteo Petrucci e Massimo Ugolini
Secondo flusso audio: Carlo Alvino (telecronaca Napoli)
(vin. mug)
FONTE: PianetaNapoli.it
La STORIA del BARI - Antonio Di Gennaro, dal 1988 alla corte di Gaetano Salvemini restò a Bari per 3 anni
pubblicata da A.S. Bari Calcio a cura di Giò Ametrano il giorno Martedì 8 febbraio 2011 alle ore 14.30 ·
In questa foto Antonio Di Gennaro scambia il gagliardetto con Diego Maradona
Quando la carriera di un calciatore tocca l’apice durante la sua militanza nella nostra squadra del cuore, ci risulta inevitabile avere un ricordo più profondo delle sue gesta nel nostro cuore.
Ci sono, come al solito, delle eccezioni e una di queste è legata al nome di Antonio Di Gennaro che ha indossato i colori biancorossi per soli tre anni e che,attualmente, è facile incontrare per le vie di Bari ma, è molto più semplice vederlo e sentirlo in tv o per radio. Infatti Antonio svolge numerose attività ma quella che gli dà maggiore visibilità ovviamente è quella di opinionista per importanti emittenti televisive.
Di Gennaro arrivò a Bari nel 1988 alla corte di Gaetano Salvemini che nel dopo Catuzzi, rappresentava la vera sfida per la nostra terra: riportare il Bari in serie A con alla guida un allenatore pugliese e per la precisione, molfettese. Ma come ho accennato prima, non fu a Bari che Antonio raggiunse l’apice della carriera pur collezionando 64 presenze, bensì nei suoi anni trascorsi con l’Hellas Verona dove nell’agosto del 1981 con in panchina un giovane allenatore di nome Osvaldo Bagnoli, si costiuì quel gruppo di giocatori che aprì uno storico ciclo di successi.
Antonio Di Gennaro è nato a Firenze il 5 ottobre del 1958 e i suoi primi passi, nel mondo del calcio, li fece
nel quartiere Poggetto di Firenze dove il suo massimo divertimento era quello di scartare e driblare i
frati cappuccini.
Fin da piccolo le sue doti naturali di inarrestabile trottolino, irridevano gli avversari compreso i poveri frati che in tutti i modi cercavano , non riuscendoci, di strappargli la palla dai piedi.
E fin dal suo esordio, avvenuto a 18 anni nella massima serie con la adorata maglia della Fiorentina, palesò da subito la precoce maturità e l’innata autorità che mostrava in ogni situazione di gioco. La sua maglia portava il numero dieci che rispecchiava a pieno quello che era il suo ruolo di centrocampista e cioè il calciatore che vedi nella propria area a difendere e qualche minuto dopo nell’area avversaria ad attaccare. Si sà che il centrocampista è il ruolo di chi macina continuamente chilometri, di chi sà interdire con forza e di chi sà allo stesso tempo impostare con grande scelta di tempo le azioni di gioco lanciando a rete i suoi compagni.
Di chi sà, inoltre, battere a rete con precisione e potenza.
Antonio Di Gennaro incarnava queste caratteristiche, era un calciatore moderno ed era un trascinatore, aveva classe, intelligenza tattica e piedi buoni. Molti osservatori ritenevano che i piedi di Di Gennaro eseguivano esattamente quello che il suo cervello desiderava cosicchè ogni suo lancio, ogni suo affondo, sortiva i giusti effetti.
Durante il periodo trascorso alla Fiorentina trovò un grande ” ostacolo” e cioè Giancarlo Antognoni che avendo lo stesso ruolo, rendeva incompatibile la loro coesistenza durante le fasi di gioco e così nell’estate dell’ 81, decise di accettare l’invito dell’Hellas Verona che pur non venendo da una stagione esaltante, aveva un progetto serio che portò a termine conquistando da subito la massima serie. Bagnoli che era l’allenatore di quel fantastico gruppo, fu il tecnico che da maestro sapiente quale era, modellò il modo di giocare di Antonio eliminando gli inutili ghirigori per trasformarlo in un centrocampista pratico e completo. Quel gruppo crebbe così tanto insieme al nostro Antonio che nella stagione 84-85 vinse lo scudetto e Bearzot premiò il numero dieci convocandolo in nazionale per l’incontro amichevole a Losanna contro la Svizzera. La prestazione del giocatore convinse il commissario tecnico che di lì a poco gli affidò la cabina di regia. In campionato quell’anno si meritò il premio di migliore centrocampista, non solo per le sue doti tecniche ma anche per il suo carattere irriverente ed istrionico che lo portava a fare scherzi ai compagni i quali si compattavano sempre più.
I mondiali in Messico del 1986 si ricordano non tanto per le prestazioni della nostra rappresentativa nazionale quanto per la consacrazione di Maradona ma, Di Gennaro, prendendone parte, porta con sè questa importante esperienza sportiva e di vita.
E’ stato una bandiera per i tifosi dell’Hellas ma poi giunse a Bari in qualità di giocatore esperto, come colui che con la sua classe sopraffina di regista dalla bordata imprevedibile, doveva apportare in campo quella qualità che serve per unire e lanciare un gruppo formatosi per conquistare il paradiso del calcio italiano. Infatti quell’anno, tempestato di infortuni, uno su tutti quello di Carletto Perrone, Mister Salvemini a 46 anni riuscì a fare da cuscinetto tra la squadra e le pressioni che arrivavano dalla tifoseria smaniosa di calcare gli spalti della massima serie. Salvemini con tanta pazienza e contando su giocatori di grande equilibrio come Di Gennaro e su altri di grande genialità ma di spiccata sregolatezza come Maiellaro, portò la squadra in serie A.
Antonio Di Gennaro ha trascorso, come egli stesso afferma, tre anni bellissimi a Bari e a questa città , dove ha conosciuto sua moglie e dove sono nati due dei tre figli, è molto legato senza ovviamente trascurare Firenze, sua città natale.
Infatti è facile incontrarlo e sentirlo nelle varie trasmissioni sportive anche a carattere regionale nelle quali, personalmente, ho modo di apprezzare il suo fare opinione: sobrio, elegante ma pratico. Un pò come era in campo ed è in questo contesto che lo ricordo meglio, con la sua fascia di capitano esperto e conoscitore dei segreti del calcio. Segreti che non disdegna mai di tramandare alle nuove generazioni dispensando consigli e predicando un calcio sportivo e disciplinato.
L’ultima volta che mi è capitato di incontrarlo è stato all’inizio della stagione invernale in corso nello studio di Vincenzo, un caro amico fisioterapista al quale mi ero rivolto per farmi curare un problema muscolare in vista di una maratona.
Antonio accompagnava un atleta ed in sala d’attesa non potevo non ascoltare i consigli che dava a quel giovane amico e soprattutto quanta serenità trasmetteva a chi in quel momento pensava di dover accantonare l’idea di diventare qualcuno nel mondo del calcio.
Mi feci piacevolmente contagiare e quando arrivò il mio turno, entrai fiducioso nella stanza del mio amico Vincenzo che appena ebbe modo di vedere in che condizioni era la mia gamba sinistra rispetto alla destra e sapendo che il mio obiettivo era una maratona, mi persuase dall’affrontare da subito quell’esperienza e mi dirottò verso un recupero più lungo della mia condizione fisica.
Vincenzo, da ottimo professionista, mi fece, per un momento, accantonare i miei sogni chilometrici riportandomi alla realtà di un ginocchio malconcio che aveva fatto lavorare male i muscoli i quali avevano subito uno regressione ma poi, quando terminò la visita e tornai mestamente in sala d’attesa per riprendermi gli effetti personali, incrociai lo sguardo di Antonio Di Gennaro e mi ritornarono alla mente le sue parole dette qualche minuto prima a quel giovane ragazzo: “non mollare, dipende da te, mente e cuore”!
La mia prima maratona sarà il 27 febbraio 2011.
a cura di Daniele Lastilla
FONTE: Facebook.com
Di Gennaro piange Bearzot: "Era un padre per tutti noi"
L'ex ct, mancato oggi a 83 anni, fece esordire la bandiera dell'Hellas con gli azzurri nel 1984
di Gabriele Vattolo - 21 dicembre 2010
Il "Vecio" se n'è andato. E con lui uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Capace di portare l'Italia sul tetto del mondo nel 1982. Fu proprio grazie a Enzo Bearzot che Antonio Di Gennaro, ex bandiera dell'Hellas, esordì in Nazionale contro la Svizzera nel 1984. A Losanna. "Provo una grande amarezza - ricorda il "Dige" - era una persona stupenda. Fu proprio lui a credere in me, facendomi realizzare il sogno di esordire in Nazionale". L'ex ct, in un periodo di "stanca" del calcio italiano, decise infatti di puntare proprio su Di Gennaro, che, con il suo estro, si avviava a conquistare il primo scudetto della storia dell'Hellas. "Fu un periodo indimenticabile, in cui mi tolsi enormi soddisfazioni - ricorda l'ex centrocampista - fino ad arrivare al Mondiale del 1986 in Argentina. Bearzot era un padre per tutti noi. Puntava tutto sul gruppo. E non si può dire che i risultati non gli abbiano dato ragione".
Era arrivata la rivoluzione del "calcio totale". Tattiche e schemi riempivano i taccuini degli allenatori. Il Vecio, invece, aveva un'opinione molto semplice e diretta su come disporre la squadra sul campo."Le Nazionali di Bearzot sono state le più belle della storia - commenta Di Gennaro - lui a livello tattico sapeva far giocare tutti nel proprio ruolo, motivando i giocatori a dare il massimo. Un allenatore vecchio stampo. Una persona straordinaria, che faceva della lealtà una ragione di vita".
Un Mondiale, poi, è un serbatoio di ricordi inestinguibile. Ma al Dige il primo episodio che viene in mente dell'avventura di Argentina '86 si colloca poco prima degli ottavi di finale contro la Francia: "Sapevo di essere in dubbio per la partita. Bearzot aveva paura dei lampi di genio di Platini. Quindi decise di inserire Beppe Baresi per marcarlo a uomo, e io rimasi fuori. Negli spogliatoi il ct venne a parlarmi, e si vedeva che era dispiaciuto per la scelta. Dopo due anni in cui giocai sempre da titolare. Con le sue parole, però, mi fece comprendere che lo faceva per il bene della squadra. In quel momento ho scoperto un uomo straordinario".
FONTE: VeronaSera.it
17.04.2010
Il Verona scava il solco. Di Gennaro in azzurro, Garella lo meriterebbe
PARI A ROMA, BATTUTA LA FIORENTINA. Per la prima volta due punti di vantaggio sulla seconda. Garellik strega l’Olimpico. Fontolan (con la complicità di Moz) e il Nanu stendono i viola. E a fine partita arriva anche la convocazione per Totò
Antonio Di Gennaro: al termine della partita con la Fiorentina arriverà la chiamata del Ct Enzo Bearzot
4ª PUNTATA. Un colore, un destino: azzurro. Azzurro come l'accappatoio col quale Di Gennaro si asciuga negli spogliatoi al termine di Verona-Fiorentina, azzurro come la maglia che indosserà sei giorni dopo a Losanna. Il 28 ottobre 1984, al termine della partita vinta con la Viola, arriva infatti la chiamata di Bearzot per l'amichevole con la Svizzera: dopo Pierino Fanna, dunque, anche Totò giocherà in Nazionale (finirà 1-1, per l'Italia gol di Cabrini).
Non ci fosse la ressa di candidati per la maglia numero 1, chissà, il Ct azzurro avrebbe convocato anche Garella. L'avesse visto all'opera la domenica precedente all'Olimpico non avrebbe avuto dubbi: quel giorno la Roma avrebbe potuto tirare in porta per tre ore ma con un Garellik così non avrebbe fatto breccia. È proprio dalla partita contro Falcao & C., sesta giornata, che riparte la cavalcata verso lo scudetto.
LA RIVINCITA. Da Roma se n'era andato lasciando il ricordo delle «garellate»: così erano definite le sue parate, a volte un po' goffe, e le sue papere. Giocava nella Lazio, allora, e i tifosi giallorossi lo deridevano. Ma quel giorno all'Olimpico, Claudione si prende la rivincita: in area piovono cross per Pruzzo e Iorio, Cerezo ci prova da fuori, Garella ha però deciso che il Verona uscirà imbattuto dall'Olimpico. È lui l'eroe della partita con un repertorio straordinario di parate e uscite. Ma come, e le «garellate»? È finito il tempo, signori, pensa Claudio quando esce dal campo felice. E lo penserà ancora di più quando diventerà due volte campione d'Italia: la prima con il Verona, la seconda con il Napoli. E tutto sommato, se finisce 0-0, la Roma può dirsi fortunata: l'Hellas si difende, ma l'occasione più nitida della partita capita a Briegel che si presenta tutto solo davanti a Tancredi. Gran botta in diagonale e palla fuori di un soffio. Peccato.
RIGORE? Non solo: nella ripresa il Verona protesta per un atterramento in area di Elkjaer da parte di Bonetti, l'arbitro Mattei lascia correre. Ma va bene anche così. Intanto cade la Samp (a Udine) e l'immediata inseguitrice del Verona, che sale a 10 punti, diventa il Toro vittorioso in casa sulla Lazio. A 8 punti, con la Doria, ci sono Milan, Fiorentina e Inter.
FONTOLAN. Sette giorni dopo il Verona ospita la Fiorentina di Socrates, il brasiliano che sembrava dovesse approdare proprio alla corte di Bagnoli. Basta un tempo ai gialloblù per intascare altri due punti e l'unico rammarico resta il tocco finale di Moz, al 25' del primo tempo, che toglie la soddisfazione a Fontolan di segnare il suo primo gol nella stagione dello scudetto. Peccato, perché Silvanone gioca la sua partita capolavoro: mette la museruola a Paolo Monelli e Claudio Pellegrini e, mentre Galderisi e Elkjaer portano a spasso Moz e Gentile, sale lassù a incornare. Il pallone è diretto verso la porta, Moz ci mette lo stinco e alla fine per gli almanacchi è autorete, diversamente da come sarebbe oggi. Negli spogliatoi Fontolan si diverte un mondo a sentirsi goleador: «Sì, è autorete, ma che c'entra? Non è che non lo voglia 'sto gol, ma insomma... se me lo date bene, altrimenti sarà per la prossima. Emozionato? Ma va là. E poi se non ci sono sul tabellone non ha importanza: c'ero già finito nello scorso campionato, ance se per un'autorete...».
Anche il Nanu ci va di testa e raddoppia al 40', ma il gol in questo caso è frutto di un guizzo e di un tuffo di quelli che solo Galderisi sapeva osare. Nella ripresa, all'11', la Fiorentina di De Sisti dimezza lo svantaggio con Pecci ma per far tremare questo Verona ci vuole ben altro.
allungo. La stessa domenica si giocano il derby di Milano e Sampdoria-Torino: i rossoneri rispondono con Di Bartolomei e Hateley al vantaggio di Altobelli, a Marassi Francis pareggia in extremis con il Toro. Finisce 2-2, un punto a testa: il Verona, che ne intasca due, scava il primo solco: Hellas 12, Torino e Milan 10, Sampdoria 9, Fiorentina, Juve e Inter 8. Poi c'è la sosta per Svizzera-Italia. Arrivederci all'11 novembre a Cremona .
FONTE: LArena.it
Amichevole
Losanna, sabato 3 novembre 1984 ore 19.30
SVIZZERA-ITALIA 1-1
MARCATORI: Cabrini 7, Bregy 43
SVIZZERA: Engel, Rietmann, Schaellibaum, Herman, Geiger, Wehrli, Bregy, Decastel, Sutter (Matthey 62), Ponte (Koller 87), Zwicker (Braschler 70)
Allenatore: Wolfisberg
ITALIA: Tancredi, Bergomi, Cabrini, Bagni, Vierchowod, Scirea, Conti B. (Dossena G. 62), Sabato (Righetti 77), Rossi P., Di Gennaro, Altobelli
Allenatore: Bearzot Enzo
ARBITRO: Evangelista (Canada)
FONTE: Italia1910.com
BEARZOT ASPETTA IL SUO MIRACOLO DA DI GENNARO
LOSANNA - "Il calcio è un problema ottico", dice Dossena, "e poi bisogna dare a tutti la possibilità di sbagliare".
Lei crede di aver sbagliato? "Lo credono gli altri, non io". Tempi duri per la maglia numero dieci. Alla ricerca di un leader, di un regista per una squadra ancora sperimentale, Bearzot fa un altro sacrificio. Per far posto a Di Gennaro, novità di questa trasferta svizzera, esce probabilmente Dossena. Poco più di un anno fa, Dossena era considerato l' uomo nuovo della Nazionale. Ecco lì il calciatore intelligente e craxiano, nato vicino a San Siro ma dal cuore granata. Domani andrà in panchina: è amaro, tranquillo: "Non si matura solo con gli applausi, ma anche con i fischi. Io dico solo che non c' è conflitto tra me e Di Gennaro: ho giocato anche a fianco di Antognoni".
Il riferimento ad Antognoni non è casuale. Nessuno come lui ha sofferto critiche e fischi. Amato-odiato perfino nella sua città, Antognoni è stata la prima vittima del dopo-Mundial. Forse ora tocca a Dossena, che ha più anni davanti, e una personalità molto diversa. In tempi di rinnovamento, questo è un segno. Bearzot ha dimostrato scarsa voglia di conservare: ha provato Righetti, poi l' ha messo da parte. Ha escluso Tardelli, ma adesso non vede l' ora che torni. E altri ancora sono passati, senza che poi ne sia rimasta qualche traccia significativa. "Il fatto è questo - dice l' allenatore azzurro - Di Gennaro ha bisogno di due forti cursori ai lati. Nel Verona ci sono Briegel e Volpati. E l' anno scorso nella posizione del tedesco giocava Sacchetti".
Ecco allora la soluzione Sabato, una scelta praticamente obbligata e sicuramente non definitiva. Dossena non potrebbe convivere con Di Gennaro, Bearzot non ha voglia di creare conflitti in un gruppo ancora tutto da fare. Sabato, siciliano figlio di emigranti, ha giocato tre partite non intere in nazionale. Tre partite facili (Turchia, Canada, Stati Uniti) sicuramente diverse da quella di domani sera contro la Svizzera. Ricordando la sconfitta di Roma (uno a zero nella festa del dopo-Mundial) non si può certo pensare a novanta minuti di fair play. Gli svizzeri hanno sconfitto recentemente Norgegia (ad Oslo) e Danimarca nelle eliminatorie per il Messico: difficile pronosticare un loro scarso impegno contro la maglia Mundial. Fino ad oggi i campeones non hanno mai trovato una squadra arresa in partenza. Meglio così, meglio per Sabato e Di Gennaro.
Dice Sabato: "La nuova soluzione mi appare migliore. Più equilibrato un centrocampo Bagni-Sabato-Di Gennaro. Sto attraversando un ottimo momento, sto cambiando poco a poco la maniera di giocare. Vorrei essere un nuovo Tardelli, mi ispiro a lui". E Di Gennaro: "E' quattro anni che gioco centrocampista centrale nel Verona. Credete che mi possa spaventare una partita o una posizione del genere? Il mio modello è De Sisti...". Bearzot dice che ogni partita è una raccolta dati. Si nasconde dietro le parole per non ufficializzare una decisione virtualmente già presa: "Io non dico che Dossena non giocherà. Ma aggiungo che mi interessa conoscere la sua reazione in caso di esclusione. Sarà interessante vedere come la prenderà. In ogni caso non permetterò a nessuno di farne una vittima". Ecco fatto. Il riferimento è ai fischi più o meno interessati che hanno accompagnato l' ultimo allenamento di Milano.
Il dettaglio poteva passare inosservato, è stato Bearzot ad accentuarne la portata. Quando sente invocare Vignola, ha sempre pruriti nervosi. "Vogliono un altro caso Beccalossi. So io quante ne ho passate". Lui vuole pensare alla partita. L' assenza probabile di Barberis - lo svizzero più forte - tiene in sospeso la sarabanda delle marcature. "Conoscendo un po' la squadra avversaria, vedo due uomini più o meno nello stesso ruolo, due stopper, insomma. Per il resto, l' ingresso di Di Gennaro non muterà la normale fisionomia della Nazionale". Il cosidetto rispetto delle gerarchie potrebbe indurre Bearzot a dare a Dossena un' ultima possibilità: primo tempo a fianco di Di Gennaro.
Ma in questa maniera non si proverebbe a fondo nessuna delle due alternative. Sulla carta un impiego contemporaneo di Dossena e di Di Gennaro appare comunque bizzarro: sono due uomini che hanno le stesse caratteristiche, poco abituati a coprire. C' è ancora una possibilità: il contemporaneo impiego di Collovati e Vierchowod come un mese fa a S. Siro. In questo caso non ci sarebbe posto per Sabato. "Un centrocampo così - chiede un cattivone - non le pare privo di personalità?". Risposta: "Dicevate così anche prima dei mondiali, quando ho lanciato Oriali. Avete dovuto cambiare opinione". Così va il club Italia, già rallegrato dalle prime voci di mercato. Paolo Rossi, in astinenza alla Juventus, avrebbe già raggiunto un accordo con il Milan. Bagni ha problemi opposti: dopo gli amletici dubbi dell' estate, vorrebbe un contratto di tre anni con il Napoli. Juliano era atteso per un incontro risolutorio, ma fino a ieri non si è fatto vedere.
dal nostro inviato GIUSEPPE SMORTO
02 novembre 1984
FONTE: Ricerca.Repubblica.it