Un centrocampista Primavera come 'Alice nel paese delle meraviglie': Nell'84-85 TERRACCIANO fu aggregato alla prima squadra senza mai scendere in campo ma, allenarsi col VERONA futuro tricolore agli ordini di BAGNOLI, fu comunque un privilegio immenso...
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...Tra gli 'invisibili' e quasi dimenticati di quella storica cavalcata che portò all'incredibile scudetto gialloblù nell'annata 1984-85 (impresa mai più riuscita, ad una realtà provinciale, nei maggiori campionati professionistici europei e mondiali se escludiamo il LEICESTER di RANIERI che nel 2015-16 ha vinto una Premier League comunque non paragonabile per difficoltà a quella Serie A dove giocavano fuoriclasse assoluti come MARADONA e le distanze in termini economici tra grandi e piccole erano forse anche più pronunciati) c'è anche il 18enne Antonio TERRACCIANO che, cresciuto nelle giovanili scaligere, vedrà i futuri campioni solo nove volte dalla panchina e senza mai scendere in campo al loro fianco nella stagione del tricolore se non in Coppa Italia (dove peraltro, a fine Marzo 1985, fornì a DI GENNARO l'assist per la doppietta ed il passaggio ai quarti di finale) ma ebbe comunque la sfacciata fortuna di vivere dall'interno quella irripetibile stagione e crescere con i gialloblù Campioni d'Italia.
SERIE A COL VERONA, BANDIERA DELLA TRIESTINA
Cresciuto nelle giovanili scaligere Antonio debutta in prima squadra solo al MANTOVA in C2 dove, arrivato nell'Ottobre 1985 in prestito dai Campioni d'Italia, rimarrà per due stagioni conquistando la promozione in C1 e vincendo anche una Coppa Italia di categoria.
Tornato in gialloblù nell'annata 1987, esordisce in Serie A il 20 Settembre nel 4 a 1 contro l'AVELLINO (dando il cambio a Luciano BRUNI al 55esimo) e il 26 Novembre in Coppa UEFA contro lo SPORTUL STUDENTESC.
Nell'autunno 1989 ecco l'approdo in Serie B alla TRIESTINA, squadra nella quale TERRACCIANO rimarrà per cinque stagioni divenendo una bandiera della formazione alabardata nonostante la retrocessione in C1.
...ALTRE SEI STAGIONI IN C1, DUE IN C2 POI IL RITIRO
Nel 1994 i biancorossi friulani subiscono il fallimento economico e devono ripartire dai dilettanti mentre il centrocampista di scuola gialloblù emigra al CARPI: 2 gol in 2 stagioni con gli emiliani in C1, categoria nella quale continua a permanere con BRESCELLO, FIORENZUOLA, CARRARESE, ancora BRESCELLO fino al ritorno al MANTOVA in C2 e la chiusura di carriera col VALENZANA a 36 anni.
JOLLY AL CASTELNUOVOSANDRÀ CON PARENTESI AL VERONA
Appesi gli scarpini al chiodo, Antonio riparte da Direttore Sportivo al CastelnuovoSandrà (dove ha fatto un po' di tutto dall'allenatore al responsabile del settore giovanile ed è il più fidato collaboratore del presidente MARTINELLI) nel 2008 e con la squadra del basso Garda rimane fino al 2011 conquistando una promozione in Serie D.
Nel 2009-10 ha lavorato anche in seno all'HELLAS VERONA come supervisore del settore giovanile e coordinatore dell'area tecnica.
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Antonio Terracciano
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Antonio Terracciano (Verona, 29 novembre 1966) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Carriera
- Calciatore
Cresciuto nelle giovanili del Verona, nell'ottobre 1985 viene mandato in prestito al Mantova, con cui ottiene la promozione in Serie C1 nella stagione 1985-1986. Dopo un'altra stagione con i virgiliani, nel 1987 rientra a Verona, debuttando in Serie A (il 20 settembre 1987 contro l'Avellino) e in Coppa UEFA, contro i rumeni dello Sportul Studentesc. Nella prima stagione in Serie A colleziona 11 presenze in campionato, che salgono a 15 l'anno successivo. All'inizio della stagione 1989-1990 è l'unico rinconfermato nella rosa della formazione scaligera, a causa dei problemi economici della società; nel mercato autunnale, tuttavia, scende in Serie B, acquistato dalla Triestina.
Rimane nella formazione alabardata per cinque stagioni, diventandone una bandiera con 112 presenze e vivendo la retrocessione dalla Serie B alla C1. Dopo il fallimento del 1994, in seguito al quale la Triestina riparte dal Campionato Nazionale Dilettanti, Terracciano torna in Serie C1, al Carpi, dove rimane per due stagioni. In seguito milita, sempre in Serie C1, nel Brescello (con cui raggiunge i playoff per la Serie B), nel Fiorenzuola, nella Carrarese e ancora nel Brescello, con cui sfiora nuovamente la Serie B perdendo la finale dei playoff contro il Cittadella.
Conclude la carriera tornando per una stagione nel Mantova, e quindi disputando 8 partite nel campionato 2001-2002 con la maglia della Valenzana.
Conta 30 presenze in Serie A, tutte con la maglia del Verona.
Il 7 marzo 2018 il Verona gli affida il ruolo di "ambasciatore gialloblu" per gestire i rapporti con città e tifoseria per incentivare le attività benefiche della società.
Palmarès
- Competizioni nazionali
Coppa Italia Serie C: 1 Triestina: 1993-1994
FONTE: Wikipedia.org
NEWS Terracciano senior: “Il debutto di Filippo? Avevo gli occhi lucidi”
L’ex centrocampista gialloblù ha commentato i primi minuti giocati in Serie A dal figlio
di Tommaso Badia Marzo 22, 2022 - 09:45
Ph. Riccardo Donatoni - RDF
Di padre in figlio: non c’è espressione migliore per commentare il debutto di Filippo Terracciano, figlio di quell’Antonio prima apprezzato centrocampista e oggi Ambasciatore Gialloblù.
Per parlare dell’esordio del classe 2003, i colleghi de L’Arena hanno dunque raggiunto proprio il padre del ragazzo.
Ecco dunque le sue principali dichiarazioni: «Durante il riscaldamento di Filippo mi è passata davanti tutta la mia vita, la mia famiglia, le persone incontrate in campo e fuori. Avevo gli occhi lucidi, so quanto lavoro c’è dietro quei pochi minuti. Filippo ha coronato un sogno ed era felicissimo. Mi è dispiaciuto vederlo solo per poco tempo dopo la gara con l’Empoli: lui e Coppola sono infatti quasi subito partiti per aggregarsi all’Under 19. Che giocatore è? Ha grande forza e determinazione, mi auguro che questo lo aiuti nella vita».
ESCLUSIVE ESC. CH – Terracciano: “La convocazione di Filippo è stata una bella sorpresa. E sull’Europa…”
L’Ambasciatore Gialloblù ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni sia del figlio che dell’Hellas
di Tommaso Badia Giugno 29, 2020 - 16:45
Ph. Riccardo Donatoni – RDF
A circa trent’anni dall’ultima volta, un Terracciano torna a essere convocato dalla prima squadra del Verona: stiamo ovviamente parlando di Filippo, centrocampista dell’Under 17 scaligera nonché figlio dell’Ambasciatore Gialloblù Antonio. Il classe 2003 ieri era infatti in panchina al Mapei Stadium, un “debutto” che certamente non dimenticherà presto.
Per farci raccontare qualcosa a riguardo, abbiamo quindi deciso di raggiungere papà Antonio: di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva all’ex giocatore gialloblù.
Partiamo dalla notizia del giorno: un altro Terracciano in prima squadra. Che sensazione è?
«Innanzitutto devo dire che è stato tutto improvviso e veloce: nessuno, nemmeno Filippo, si aspettava una convocazione. È vero che da qualche tempo si allena con la prima squadra, ma da qui alla convocazione… Diciamo che in famiglia c’è stata grande gioia, soprattutto perché è davvero stata una sorpresa, ma anche perché è un forte segnale di stima da parte della Società: vuol dire che l’Hellas crede in lui».
Filippo come ha reagito alla notizia?
«A dire il vero… non lo so! Quando sono arrivate le convocazioni io lo stavo aspettando fuori dal centro sportivo, ma poi lui mi ha scritto di tornare a casa perché lo avevano convocato. Nel momento in cui vi parlo devo ancora vederlo, perché ieri è arrivato a casa a notte inoltrata…».
Ci racconti un po’ che tipo di giocatore è? Ti assomiglia un po’?
«Il ruolo è simile, anche se ovviamente in tutti questi anni il calcio è un po’ cambiato e quindi è difficile fare paragoni: all’epoca c’era il mediano, oggi c’è più la mezzala. Diciamo che mi assomiglia nella testa: io non ero molto dotato tecnicamente, ma davo sempre tutto me stesso e questo mi ha permesso di giocare per anni da professionista, e anche lui è un ragazzo generoso e che corre molto. Filippo poi ha un fisico molto importante ed è un giocatore sia qualità che di quantità: il classico “centrocampista moderno” che sa fare entrambe le fasi di gioco».
Ampliamo il discorso all’Hellas: che Verona hai visto in questa ripresa?
«Eccezion fatta per gli ultimi quindici minuti di ieri, ho visto una squadra che ha corso per tre partite. È impressionante vedere come tutti i giocatori diano il massimo: hanno mentalità, qualità e voglia di far bene, ed è questo che fa la differenza. Anche ieri, finché avevano gamba, i ragazzi hanno corso e fatto di tutto per vincere: credo che solo l’Atalanta abbia ritmi simili, anche se ovviamente i nerazzurri hanno una rosa più ampia e qualitativamente superiore».
Chiudiamo con il “sogno Europeo”: ci credi?
«Una volta raggiunti i quaranta punti magari si giocherà con più spensieratezza, ma credo che con Juric la squadra darà il massimo fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Davanti ci sono tante partite e tanti scontri diretti, quindi può succedere ancora di tutto. Dunque, finché la matematica dice che l’Europa è possibile, perché non crederci?».
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
09 giugno 2020 - 11:22 Il futuro di un figlio d’arte: così nel Verona prende quota Terracciano junior
Suo padre è Antonio, gialloblù negli anni ’80, Filippo ha colpito Juric per mezzi e qualità
di Redazione Hellas1903
Tutti si ricordano di suo padre Antonio, di fatto “diciassettesimo” del Verona dello Scudetto, anche se non giocò in quella stagione.
Poi Terracciano ha raccolto 30 presenze nell’Hellas, passando nell’autunno del 1989 alla Triestina, squadra in cui è rimasto a lungo.
Suo figlio Filippo è uno dei talenti che meglio promettono nel Verona. Ha colpito Ivan Juric per atletismo, qualità e polivalenza. Un centrocampista completo, pronto a fare un salto in avanti.
Terracciano junior, già chiamato più volte nelle selezioni giovanili dell’Italia, gioca nell’Under 17, ma Juric l’ha portato subito nell’Hellas dei “grandi”, senza aspettare il transito in Primavera. D’altro canto, il tecnico di Spalato è abituato a dare fiducia ai ragazzi anche se sono dei giovanissimi. Per conferma, si badi a quanto avvenuto al Genoa con Pietro Pellegri, Cristian Romero e, ovviamente, Eddie Salcedo. A Verona, Max Kumbulla è una testimonianza chiara della linea di pensiero di Juric. Ossia: la carta d’identità viene sempre dopo il talento. La “gerontocrazia”, in campo, non ha alcun titolo per pesare.
Terracciano sta facendo passi in avanti in queste settimane di preparazione. È presto per dire se potrà avere spazio nella lunga volata finale del campionato, se avrà modo di debuttare già in questa stagione.
Di sicuro, però, a diciassette anni compiuti da pochi mesi (è nato nel 2003), il futuro lo aspetta.
M.F.
FONTE: Hellas1903.it
Il futuro che avanza: Filippo Terracciano
febbraio 26, 2020
Un fisico imponente, abbinato ad un’ottima tecnica. Tanto da colpire subito Ivan Juric. L’allenatore dell’Hellas Verona, in qualche occasione come la ripresa degli allenamenti di questa mattina, l’ha fatto allenare con Veloso e compagni. Centrocampista classe 2003, è il capitano dell’Under 17 gialloblù e da anni è nel giro della Nazionale italiana. Nato a Verona e cresciuto nell’Hellas, Filippo Terracciano è figlio d’arte. Suo padre, Antonio, oggi ambasciatore dell’Asd Ex Calciatori Hellas Verona, calcisticamente ha mosso i primi passi con la gloriosa casacca scaligera, con cui può vantare 30 presenze in Serie A (1987/89) ed una decina di panchine nello storico anno dello scudetto, oltre l’esordio in coppa UEFA contro i rumeni dello Sportal Studentesc. Di padre in figlio, col Verona sempre nel cuore. Ora tocca a Filippo, 1.85 centimetri per 78 chilogrammi, dimostrare sul campo cosa vuole dire per un veronese vestire la maglia dell’Hellas.
Piedi per terra ma obiettivo ben fisso. Forza bocia!
Foto Hellas Verona FC
FONTE: HellasLive.it
SOLIDARIETÀ E INCLUSIONE: ANCORA UNA VOLTA, BAMBINI SENZA CONFINI!
21/GIUGNO/2019 - 16:30
Peschiera - Arrivare a 6 edizioni consecutive è qualcosa di molto più grande di una semplice cifra. E' la conferma di un progetto portato avanti con convinzione da tutte le parti, con continue conferme del positivo lavoro svolto nelle zone difficili che si è scelto di aiutare. Tutto questo è 'Bambini Senza Confini', l'iniziativa portata avanti dall'Hellas Verona e dall'ASD Ex Calciatori gialloblù, che ogni anno si propone di far vivere una settimana indimenticabile a più di 20 ragazzi provenienti da una delle zone più difficili per crescere in serenità, la Palestina. Anche quest'anno il sogno è diventato realtà, con l'aggiunta di 4 egiziani che stanno vivendo, tutti insieme, giornate indimenticabili agli Hellas Camp di Peschiera. Nel programma anche un'intera giornata a Gardaland, meta apprezzatissima dai giovani calciatori.
Le dichiarazioni a Hellas Verona Channel di Antonio Terracciano, Ambasciatore Gialloblù, che ha seguito il percorso dei ragazzi: «Con questo progetto diamo la possibilità a bambini molto meno fortunati dei nostri di vivere una settimana diversa da quella della loro quotidianità, incontrando i nostri ragazzi italiani. Gardaland? Sapevano che ci saremmo andati ed è stata la prima cosa che ci hanno chiesto una volta scesi dall'aereo, per loro è qualcosa che difficilmente dimenticheranno. Voglio ringraziare la società del Verona perché in maniera forte ci aiuta a portare avanti tutto questo. E' anche una responsabilità, certo, ma vedere il loro sorriso ripaga di tutto».
[...]
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona FC 7 marzo 2018 ·
💛💙 Per tramandare la storia del Verona, il suo mito, i suoi colori. E per portare avanti le tante iniziative benefiche che da sempre contraddistinguono l'A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona. Benvenuti nel Club Nico #Penzo, Chicco #Guidotti e Antonio #Terracciano, nuovi #Ambasciatori gialloblù!
Leggi qui 👉 https://goo.gl/r9rcj1
#HVFC
Gigi Possente è il nuovo allenatore del CastelnuovoSandrà. La scelta è stata maturata dopo una profonda riflessione.
[...]
Presidente Dalle Vedove, da dove ripartite?
“Da Gigi Possente. La figura giusta per dare rilancio al nostro progetto. Insieme a lui stiamo programmando il futuro. Vogliamo fare le cose per bene. Il torneo di Eccellenza è molto impegnativo. Adesso siamo impegnati a rinnovare i nostri quadri dirigenziali”.
Qualche anticipazione?
“S’interrompe il rapporto di collaborazione con Antonio Terracciano, che aveva ricoperto il ruolo di direttore sportivo...”
08 DICEMBRE 2010
MANTOVA. Il giudice sportivo ha squalificato per un turno Faggionato del Castelnuovosandrá. La societá veronese ha come ds un volto noto ai tifosi biancorossi: l'ex mediano Antonio Terracciano, che è stato anche vicino all'Fc la scorsa estate.
Il Castelnuovosandrá gioca sul campo di Domegliara a causa dell'indisponibilitá del proprio stadio. La societá è nata nel 2005 da una fusione fra Castelnuovo e Sandrá. Finora in casa ha vinto 2 gare, pareggiandone altrettante e perdendone tre. Esattamente lo stesso ruolino di marcia tenuto in trasferta. Bomber della squadra è Peretti, autore di 6 reti.
[...]
FONTE: GazzettaDiMantova.Gelocal.it
13.06.2009 «C'è un patto per rilanciare il Verona»
Antonio Terracciano sarà il supervisore del settore giovanile dell'Hellas e coordinatore dell'area tecnica FOTOSERVIZIO EXPRESS
Terraciano o Terracciano? «Terracciano, Terracciano, con due C, ma ormai è una battaglia persa...». Sorride l'ex centrocampista del Verona ora supervisore del settore giovanile gialloblù. Da anni Antonio Terracciano è il braccio destro di Giovanni Martinelli, prima al Castelnuovosandrà ora all'Hellas. «L'investitura ufficiale è arrivata pochi giorni, quando hanno presentato Nereo Bonato - spiega - ma ormai lavoro in sede da qualche mese e un'idea della situazione me la sono fatta...»
Continua il feeling con Martinelli...
«Ci siamo incontrati per caso. Quando ho smesso di giocare ho avviato un'attività industriale, vendo macchine per pulizie industriali. Al presidente serviva una macchina in un'azienda, così ci siamo incontrati... Poi ha voluto rivedermi, abbiamo preso un caffè insieme, è iniziata la nostra collaborazione quando il Sandrà di Martinelli si è fuso con il Castelnuovo. Ho fatto il direttore sportivo, l'allenatore, il responsabile del settore giovanile. Un'esperienza incredibile».
Chi è Martinelli?
«Un grande appassionato di calcio. Un imprenditore capace ma sensibile che sa commuoversi per la vittoria del Castelnuovo sul Cavazzale. Lui vive per il calcio. Anche adesso, anche se è diventato il presidente del Verona. Domenica scorsa è stato a Legnago al mattino per seguire i pulcini dell'Hellas, nel pomeriggio a Sommacampagna a vedere lo spareggio di serie D... ».
Come sarà il Verona di Martinelli?
«Questo dovete chiederlo al presidente e a Nereo Bonato ma io li conosco bene e posso dire che questa squadra non resterà in Lega Pro per vivacchiare. C'è un patto tra di noi, sappiamo che dobbiamo lavorare per riportare l'Hellas in alto, per rilanciare la società e la squadra, per riportare entusiasmo tra i tifosi. Siamo di Verona e viviamo a Verona, sappiamo anche che i proclami non servono più è il momento dei fatti».
Ma il calcio è fatto di risultati...
«Per questo le parole non servono. Una palla dentro o fuori, un palo, un errore a due passi dalla porta possono cambiare una stagione. Bonato è stato chiaro alla presentazione. Qui c'è un budget stabilito e un progetto chiaro per riportare l'Hellas in alto in tre anni, se centriamo l'obiettivo prima... meglio per tutti».
Cosa farà Terracciano?
«Bonato mi ha definito supervisore del settore giovanile e coordinatore dell'area tecnica. Vuol dire tutto o niente, vuol dire che devo lavorare per il Verona anche se la mia attenzione, in questo momento, è rivolta soprattutto al vivaio. Tra l'altro sono state interpretate male alcune mie dichiarazioni proprio sul settore giovanile».
Cos'è successo?
«Non ho mai bocciato il lavoro fatto dai dirigenti che hanno lavorato al Verona prima di noi. Anzi. Hanno fatto grandi cose in condizioni disagiate, hanno messo le basi. Adesso noi dobbiamo andare avanti, rafforzare le squadre, allargare il raggio d'azione. Ho già impostato il lavoro per una scuola calcio con 80 bambini iscritti, per le selezioni dei ragazzini del 2000 o del 2001, ho dato disposizioni per l'acquisto di pulmini che potranno caricare i nostri atleti in giro per la provincia. Anche così si può creare un circolo virtuoso».
E Terracciano che calcio vorrebbe?
«Premetto che mi adeguo a quello che vedo, all'ambiente che frequento ma vorrei che nel mondo del pallone ci fosse ancora un po' di poesia, quella che respiravo nell'anno dello scudetto dell'Hellas. Ho fatto nove panchine, non sono mai entrato in campo ma ricordo la vittoria di Roma con la Lazio, il pari di Torino con la Juve... Bagnoli, al martedì, non diceva praticamente nulla per commentare la partita, la squadra era stata perfetta, in linea con le idee dell'allenatore».
E la famiglia come ha preso il ritorno di Terracciano all'Hellas?
«Ho una famiglia sportiva. Mia moglie Alessandra ha fatto atletica, i miei bimbi Niccolò e Filippo giocano a calcio con passione, mia figlia Beatrice mi ha sempre seguito fin da piccola sui campi. Sono contenti anche se mi vedranno un po' meno».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
ULTIM'ORA
14/11/08 CASTELNUOVO, PATRIA DEGLI ANTONIO
Metti una sera a tavola con il CastelnuovoSandrà e scopri i tanti Antonio che animano la società del torrione aggredito dai due leoni, che ama come ogni mercoledì ritrovarsi a cena, terminato l'allenamento.
Capotavola è il direttore generale Andrea Dalle Vedove; al suo fianco, l'inseparabile diesse Antonio Terracciano, classe 1966, al quale manca solo di ricoprire in società il ruolo di presidente, poi, li ha rivestiti tutti.
Terracciano, indimenticata “bandiera” della Triestina, dopo aver fatto la A con la sua amata Hellas (ma ha giocato anche nel Mantova), è l'anfitrione, che ci dà per primo il benvenuto al campo, e che poi ci estende l'invito – subito raccolto al volo come un tiro da non fallire – a consumare una frugale, ma interessante cena nella sede, a Sandrà.
Le penne rigate tardano un po' sotto la regìa di Antonio Salomoni, detto “Aquarol”, perché i ragazzi, torchiati per bene da mister Massimo Carli, stemperano le ultime tossine sotto i vapori acquei delle calde docce.
Intanto, Dalle Vedove, in coppia con il brasiliano Carlos, sfida a calcio balilla la coppia Pierpaolo Marseglia, detto “Papo”, lo stretto consigliere di Massimo Carli, e il bel centrocampista Daniele De Battisti.
Per la cronaca, la sfida ha visto trionfare per 2-0 il duo Dalle Vedove-Carlos, e questo porta sicuramente bene in vista del prossimo derby interno contro il temuto Cerea di mister “Ericksson” Viviani.
Intanto, finché arrivano sul piatto le penne rigate, cotte al dente e innaffiate a mò di self service da un mestolo che affonda nell'invitante pummarò, Roberto Masìn, uomo tutto fare del Castelnuovo, ti mostra la lavagnetta appena forgiata nel pomeriggio.
A Roberto spetta pure la manutenzione dell'impianto sportivo del Castelnuovo, che – lo ricordiamo per amor di verità – combatte ancora nel sentiero della Coppa Italia.
Vicino a Robertinho, il baffuto Antonio (altro Antonio!) Dal Fol, che ci spiega la radice del cognome con un trisavo veneziano, che era così matto (folle = da cui Fol), da giocarsi tutte le sue sostanze al gioco.
Sotto i baffi Dal Fol nasconde grande esperienza prima come agente di commercio (negli anni 80 propagandava scarpe nelle Marche; come dire: è difficile fare...le scarpe a chi è nato a far tomaie!), e scopriamo che è il cassiere della società.
Poi, irrompe sulla scena il dottor Luca Sebastiano, classe 1962, e qui si intrecciano e si rinverdiscono i ricordi calcistici di ieri e dell'altro ieri (Pollo Miglioranza, Officine Bra di Quinto, Olimpia Lazise...).
L'attuale Assessore provinciale ai Trasporti, dopo la lunga parentesi di sindaco nella sua Lazise dove tiene ancora lo studio medico, si diverte ancora a dare quattro calci al pallone, militando, all'occorrenza, negli Amatori.
Oggi come oggi, lui, da sempre attaccato al calcio, sua seconda passione dopo la politica e le belle donne, riveste l'incarico di medico sociale del CastelnuovoSandrà.
A tavola arrivano i dirigenti: l'accompagnatore Gastone Siviero, il massaggiatore Michele Burato e l'allenatore dei portieri Lucio Bighellini.
“La sede” ci confida Antonio Terracciano “è a disposizione dei ragazzi non solo al mercoledì per la cena, ma, anche al martedì sera”.
E' un modo – forse il migliore – come un altro per far gruppo.
Antico stratagemma, scoperto dal Magico Somma dei fratelli Maccacaro, che nell'arco di due anni vinsero Coppa Italia Dilettanti (1° luglio 1978, al “Silvio Appiani” di Padova) e campionato di Promozione.
In tavola non poteva mancare il Custoza bianco e il rosso Valpolicella.
Gli affettati (prosciutto crudo, coppa) come secondo, poi, tanta verdura (proprio alla stregua di un pasto di professionisti della pelota), quindi, non poteva mancare la torta, senza – per fortuna!- lo spumantino con le bollicine: il bell'addormentato lago d'autunno è infestato non da squali carnivori, ma, da pattuglie armate di etilometro -.
Poi, gli scongiuri contro il Cerea, la promessa solenne di invitarci nuovamente, nio della redazione, in caso di vittoria contro il “Piccolo Toro”, quindi, due chiacchiere con Massimo Carli, 40 anni, e alla sua prima esperienza vera di mister in categoria:
“Siamo insieme dal 30 luglio, e sono molto soddisfatto del gruppo sia dal punto di vista tecnico, tattico e caratteriale.
Finora, abbiamo lavorato bene perché abbiamo espresso un bel gioco, anche se ci manca qualche punto dovuto alla mancata concretizzazione a rete elle punte nella fase finale”.
Un giudizio sulle altre di Eccellenza:
“Tra quelle finora incontrate, mi è piaciuto il Villafranca: per freschezza, e davanti ha un Zorzi e un Botosso che fanno la differenza.
Dell'Abano, invece, mi è piaciuta la fase offensiva, mentre il Monselice mi ha stupito come organizzazione di gioco.
Noi? Dobbiamo essere più cinici e pragmatici sotto rete.
Il giocatore che più m'ha sorpreso in positivo dei miei è stato Matteo Accordi: me l'aspettavo diverso, mentre ha registrato miglioramenti a livello tecnico e tattico”.
E, domenica 16 novembre arriva il Cerea: proibito parlarne!
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it 14 novembre 2008
FONTE: Pianeta-Calcio.it
LA PRIMA DIFESA DI CHIAMPAN
VERONA Una squadra rifondata dal primo all' ultimo uomo (unico sopravvissuto il centrocampista-jolly Terracciano), con qualcosa come sedici partenze decretate nell' afa di Milanofiori, e con altrettanti arrivi, cui probabilmente se ne aggiungeranno nei prossimi giorni altre due: un centravanti (si fa il nome del cecoslovacco Knoflicek, quello della famosa fuga con Kublik da Milano) e un difensore (che potrebbe essere Benedetti del Torino, anche se Fascetti si è arrabbiato per essersi visto soffiare da sotto il naso Acerbis).
Il Verona presentato ieri nella cornice austera di Villa Quaranta a Ospidaletto di Pescantina è un cocktail di giovani da rilanciare, di cavalli di ritorno (Fanna e Iorio) e di elementi di esperienza parcheggiati nella provincia veneta dalla Juve - da sempre partner privilegiata della società gialloblu - che l' allenatore Bagnoli si ritrova fra le mani con il compito principale di rendere gradevole e soprattutto sostanzioso.
Rivoluzione necessaria sopratutto per ragioni di bilancio: un passivo valutato sull' ordine dei 21 miliardi (con il rischio della non-iscrizione) e anche per ridare stimoli all' ambiente. Di poche parole Bagnoli: Spero che questi ragazzi, peraltro ottimi sul piano delle singole qualità, si ritrovino in fretta una volta in campo.
Chiampan, invece ha parlato molto, anche troppo, non risparmiando bordate a nessuno: da certa stampa, dalla quale si aspetta più onestà a persone che volevano la retrocessione del Verona per guadagnarci sopra. La risposta alle scritte che hanno invaso la città e che attribuiscono a lui e al suo vice Polato la rovina del Verona, invitandolo ad andarsene. Resta il problema Troglio. L' argentino non vuol saperne di trasferirsi a Roma. Per lui, in ogni caso, non c' è più posto.
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18 luglio 1989
VERONA, ELKJAER DOPO LA PAURA
VERONA - Ci vuole Elkjaer con la sua forza gioiosa e selvaggia per ritrovare la strada che porta lontano. Il danese va a cercarsi un rigore quando il Verona ha ormai frugato inutilmente nella bisaccia vuota delle proprie risorse e i rumeni sembrano ballare felici sotto la pioggia. Così una partita ampiamente stretta in pugno fin dall' inizio si trasforma, negli ultimi 25 minuti, in un vagolare assillante senza però mai trovare la porta. Alla fine, i conti tornano: lo Sportul, al 90' , resta quel po' che sembrava all' inizio e per la banda Bagnoli si aprono orizzonti di inaspettata grandezza.
Così è andata la partita. Il "Bentegodi" è un mantello zuppo, la notte fradicia di pioggia e molta gente decide che è meglio una serata in pantofole con diretta tv. Lo stadio quindi presenta alcuni vuoti. I rumeni ficcano Popa su Elkjaer e Pana su Pacione, zona fortificata a centrocampo, il solo Tirlea a sfruttare le limitate invenzioni di Coras. Tutti per un solo obiettivo: difendersi sperando in Dio e nel campo al limite della praticabilità. Gialloblù in partenza accelerata: Sacchetti, imbeccato da un calcio piazzato di Di Gennaro, batte fuori da comoda posizione. Al 12' Pacione, sfugge a Pana ed entra in area del tutto defilato sulla sinistra, stringe verso il portiere ma chiude con un tiro proprio quando Popa oppone tutto se stesso davanti a Cristian. Si vede Elkjaer due volte in meno di tre minuti e sempre sulla sinistra, quando salta il diretto marcatore ma non trova sostegno al centro. Si muove con disinvoltura Pacione che fa penare Pana.
Il Verona regola le proprie frenesie, rinuncia all' aggressione frontale per una manovra più avvolgente. Da sinistra si mette a spingere Volpecina e, praticamente al primo affondo (21' ), nasce il vantaggio. Dal vertice sinistro dell' area, Volpecina mette in mezzo una palla carogna, quasi incorporea che nessuno riesce a domare: non Di Gennaro che liscia, non Ciuca che zompa: sbilenco, il piedone sospeso come un bastone nodoso, Fontolan accompagna in rete. Si squarciano all' improvviso i veli che coprono la pochezza dello Sportul. Si sbriciola il centrocampo, arranca la difesa. Otto minuti dopo il primo gol, il Verona raddoppia. Di Gennaro recupera palla a metà campo, scaglia con Galia che manda Pacione all' appuntamento con Cristian, mentre Ciuca rinviene mordendo l' anima con i denti: Pacione batte, il portiere non ci arriva. Sparisce lo Sportul, si vede solo Verona e Galia prima, Pacione poi potrebbero anche siglare il tris. Verona troppo spento all' inizio di ripresa: d' accordo il controllo della partita con ripiegamento prudenziale sul centrocampo, ma è un fatto che i rumeni sono più tonici.
Ci vuole perciò il miglior Giuliani per togliere dall' incrocio dei pali un tiro di Ciuca dalla grande distanza. Pacione replica con una zuccata in ottima elevazione, poi non arriva a deviare un cross radente di Elkjaer. I rumeni giocano la carta Stanici, giovane promessa nazionale. Bagnoli replica con Terraciano per Volpati. Sembra che nulla cambi, invece all' improvviso un destro di Coras da almeno 20 metri dà la stura a tristi presagi. E' il 63' e i gialloblù devono scrollarsi di dosso cinque orribili minuti di crisi. Potrebbe tornare a sorridere il Verona, ma Volpecina alza di testa una colombella di Galia a due passi dal portiere, poi un colpo a volo di Verza incoccia Cristian e il montante, finendo in angolo. Quando molto sembra compromesso, Elkjaer trascina la sua poderosa mole dentro l' area a caccia di un pallone che danza senza padroni. Popa lo cintura, il danese vola a terra. E' rigore: dagli undici metri Elkjaer non sbaglia e il Verona torna a vedere un' Europa possibile.
VERONA - Due gol di Di Gennaro portano il Verona nei quarti di finale di Coppa Italia. Una partita molto interessante, tirata dal punto di vista agonistico. Al 70' Di Gennaro ha segnato il primo gol riprendendo con un forte rasoterra una respinta della difesa genoana. Sette minuti dopo il raddoppio su passaggio di Terracciano. Al 32' il genoano Mileti è stato espulso per fallo su Fanna.
di MASSIMO LO JACONO
01 marzo 1985
FONTE: Repubblica.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#FiorentinaVerona Zanetti e Serdar
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
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22
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22
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22
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Como
9
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9
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9
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8
Venezia
8
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8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.