Data di nascita: | 23/06/1958 |
Luogo di nascita: | Grimacco (UD) |
Italiana | |
Ruolo: | Ala |
Altezza: | 178 Cm |
Peso: | 72 Kg |
Posizione: |
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
RUOLO
Venezia
2001-02
B
-
Vice Allenatore
Venezia
2000-01
B
-
Vice Allenatore
Hellas Verona
1999-00
A
-
Vice Allenatore
Hellas Verona
1998-99
B
-
Vice Allenatore
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
GOAL
Hellas Verona
1992-93
B
24 (+4CI)
1 (+0)
Hellas Verona
1991-92
A
25 (+4CI)
3 (+1)
Hellas Verona
1990-91
B
30 (+1CI)
1 (+1)
Hellas Verona
1989-90
A
24 (+1CI)
1 (+0)
Inter
1988-89
A
13
0
Inter
1987-88
A
28 (+11CI +5CU)
1 (+3 +0)
Inter
1986-87
A
28 (+9CI +6CU)
3 (+2 +1)
Inter
1985-86
A
28 (+9CI +9CU)
0 (+3 +1)
Inter
1984-85
A
28 (+9CI +9CU)
0 (+3 +1)
Hellas Verona
1984-85
A
29 (+7CI)
2 (+0)
Hellas Verona
1983-84
A
28 (+8CI +4CU)
5 (+0 +2)
Hellas Verona
1982-83
A
28 (+10CI)
7 (+0)
Juventus
1981-82
A
21 (+2CI +4CC)
1 (+0 +0)
Juventus
1980-81
A
29 (+7CI +4CU)
5 (+3 +1)
Juventus
1979-80
A
22 (+3CI +5CdC)
3 (+0 +0)
Juventus
1978-79
A
16 (+6CI +2CC)
2 (+0 +0)
Juventus
1977-78
A
13 (+9CI +5CC)
2 (+1 +2)
Atalanta
1976-77
B
35 (+4CI +2PO)
4 (+1 +0)
Atalanta
1975-76
B
20 (+2CI)
2 (+0)
Giovanili Udinese
Fino al 1975
-
-
-
LEGENDA: CI=Coppa Italia, PO=Playoff, CC=Coppa dei Campioni, CdC=Coppa delle Coppe, CU=Coppa UEFA
NEWS E CURIOSITÀ + - =
Soprannominato dal popolare radiocronista veronese Roby Puliero 'Pierino Turbo', FANNA era la tipica ala tornante (erano detti così nel calcio degli anni '80 gli esterni di centrocampo che erano i primi a lanciare le manovre d'attacco ma erano anche preziosissimi per aiutare in fase di difesa) preferibilmente destra, ma capace di disimpegnarsi anche dalla parte opposta, sempre pronta ad innescare il fulmineo contropiede nell'HELLAS di quel tempo.
Giocatore generoso e atleta vero, come solo i tornanti sapevano essere dovendo correre avanti e indietro per tutta la gara, fu forse limitato dal carattere non adatto alle pressioni che nei top club possono rivelarsi insopportabili anche ai più grandi fuoriclasse.
Pietro arrivò alla corte di BAGNOLI come 'scarto' della JUVE (al pari di GALDERISI e altri compagni di quegli anni) e, sotto la guida di un grande maestro ed un fine intenditore del calcio e dei suoi interpreti quale l'Osvaldin de la Bovisa era, trovò nell'ambiente di provincia la sua 'età dell'oro'...
TROPPO 'ACERBO' PER LA JUVE
Dalle giovanili dell'UDINESE arriva 17enne nel vivaio dell'ATALANTA (che praticamente da sempre sforna i migliori prospetti del calcio italiano) e si rivela subito importante mettendo insieme la bellezza di 20 presenze e 2 gol in Serie B: Il talento è 'sbocciato' e nella stagione successiva trascina i bergamaschi alla promozione in Serie A da titolare inamovibile e conquista anche una maglia fissa con l'Under 21 azzurra, naturale che la 'Vecchia Signora' regina del mercato italiano si interessi a lui.
Nell'annata '77-'78 Pierino viene ingaggiato dai bianconeri che per tre anni cercano di cambiarne le caratteristiche facendolo giocare addirittura come seconda punta, il carattere del calciatore fa il resto e quegli anni si rivelano per FANNA davvero difficili tra il peso ogni giorno maggiore di paragoni importanti (fu presentato come il nuovo CAUSIO) e un allenatore (TRAPATTONI) che fra tanti campioni consacrati lo vedeva come uno di cui poter fare tranquillamente a meno.
Le cose sembrano cambiare nella stagione '80-'81 quando il calciatore mette insieme diverse presenze ma sopratutto nella stagione successiva quando, con qualche gol e un bel po' di assist, contribuisce alla vittoria del campionato.
IL TRIENNIO A VERONA E LA CONQUISTA DELLA NAZIONALE
Nell'estate dell'82, per un miliardo e mezzo del vecchio conio e quattro trofei conquistati a Torino senza mai essere vero protagonista, Pierino passa all'ambizioso HELLAS dove mister BAGNOLI sta già interrando quei semi che produrranno lo scudetto tre anni dopo.
Lo schema era semplice ma efficace: 4-4-2 aggressivo con un portiere (GARELLA) in stato di grazia permanente, difesa implacabile ma propositiva con la spinta di MARANGON terzino fluidificante sulla mancina e TRICELLA, tra i più grandi interpreti nel ruolo di libero moderno capace di controllare la fase difensiva dei compagni ma anche di impostare sul 'cervello' DI GENNARO o di innescare, come anticipato, le micidiali ripartenze di FANNA che poi sceglieva di crossare al centro invitando alla conclusione le punte, mettere palla al limite per le potenti bordate dal limite di BRIEGEL oppure di tentare la sortita personale...
Dopo un annata in gialloblù il tornante conquista la prima convocazione e via via più spazio anche nella Nazionale maggiore con la quale giocherà per 14 volte tra il 1983 ed il 1985.
ALL'INTER DA CAMPIONE D'ITALIA
Anni incredibili e ricchi di emozioni con la casacca scaligera dove FANNA si rivela per il campione che è, l'INTER lo vuole a Milano insieme a MARANGON ed il tornante viene ceduto per quasi tre volte e mezzo il prezzo d'acquisto.
Le premesse sono buone ma Pierino Turbo mica è fatto per i grandi palcoscenici: Il quadriennio milanese si chiude per lui con la conquista di un altro scudetto con la grandissima INTER del 'Trap' arrivato un paio d'anni ma Pietro gioca a sprazzi, altra cosa rispetto a Verona squadra e città...
IL RITORNO ALL'HELLAS
Pietro torna 31enne in gialloblù ma del VERONA che aveva lasciato ritrova solo il vecchio allenatore in panchina ed una squadra rapidamente calata dopo l'exploit tricolore sia in tasso tecnico che in disponibilità economiche: Quasi inevitabile (persino per un mago come BAGNOLI) la retrocessione a fine stagione con una squadra nettamente inferiore a quasi tutte le altre che solo all'ultima giornata a Cesena si arrese all'ineluttabile.
FANNA ritornerà subito nella massima Serie con gli scaligeri al termine del campionato successivo ma, nonostante le illusioni e gli investimenti della famiglia MAZZI nel portare in riva all'Adige il promettentissimo RADUCIOIU (rivelatosi poi ahinoi tanto bravo a crearsi le occasioni quanto a sciuparle) ed il fuoriclasse STOJKOVIC (sempre 'rotto'), retrocederà di nuovo quasi come in una catarsi a riflettere le 'montagne russe' che hanno costellato la sua carriera che chiudera con l'HELLAS al termine della stagione '92-'93
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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- Pierino è il nome con cui FANNA è registrato all'anagrafe di Grimacco, i vari Pietro e/o Piero sono arrivati in seguito...
- Enrico Ruggeri racconta Osvaldo Bagnoli e il miracolo dell'Hellas Verona: Enrico Ruggeri per la puntata odierna de "Il Falco e il Gabbiano" in onda dalle 15.30 su Radio 24, intervista l'ex centrocampista del Verona Pietro Fanna ripercorrendo la storia di Osvaldo Bagnoli storico mister dell'Hellas vincitore dello scudetto nel 1985
- Pierino ricorda la seconda 'fatal Verona', in campo c'era anche lui 'Mi ricordo che il Milan ci stuzzicava, in primis van Basten che si mise a provocare Lo Bello che, a sua volta, forse non aspettava altro. Lui ha fischiato quello che ha visto'...
- L'Hellas 2012-2013? Simile al mio dei primi anni '80... Così la vede FANNA che spiega «Questo Verona somiglia al primo Verona di Bagnoli, dove arrivai anche io dalla Juve. Era un gruppo che nasceva dalla B e forse un po' prima. Eravamo in 5-6 a portare esperienza e si creò un gruppo che arrivò quarto in classifica. Questa squadra ricorda la mia in questo aspetto. Ora, centrare un posto in Europa è difficilissimo, l'obiettivo dopo tanti anni di purgatorio è la salvezza»
- Commentatore a 'Radio Hellas' nella stagione 2012-2013 ma per il buon Pierino non è certamente nuova questa esperienza dato che affiancava il telecronista di 'Radio Easy Network' nel 2008 in C1 nell'unica stagione in cui una radio diversa dalle storiche 'Radio Verona' e 'Radio Adige' sia riuscita a 'soffiare' i diritti radiocronistici sulle gare disputate dagli scaligeri
- Con PRANDELLI nel bene e... 'nel male' FANNA allenò a lungo nelle giovanili scaligere per poi diventare il vice dell'attuale CT della Nazionale azzurra che ai tempi era allenatore del VERONA; quando Claudio, in aperta polemica con GB PASTORELLO, abbandonò quell'HELLAS per andare al VENEZIA in cadetteria alla fine dell'annata 1999-2000 Pierino lo seguì 'tradendo' le aspettative dei tifosi gialloblù che in ogni caso mai potranno portare rancore all'ala che così tanto ha dato ai colori che amiamo...
- Profezia Scudetto Pierino 'Turbo' ha sempre esaltato il clima che si respirava nella squadra che nell'annata '84-'85 sorprese le squadre più forti del calcio italiano (e mondiale visto che in quegli anni in Serie A venivano a giocare le stelle più splendenti del calcio) «Eravamo un gruppo molto unito» ricorda Pietro Fanna in un articolo de L'Arena «Ci sono vari aneddoti che potrebbero testimoniarlo. Il più curioso è certamente quello relativo al Capodanno trascorso da ben 13-14 giocatori di quel Verona a Cavalese. In quell'occasione il gruppo parlò per la prima volta apertamente di scudetto. Personalmente in quella circostanza mi lasciai scappare anche un sibillino: "Sarà il nostro anno”. Fu una giusta intuizione»
- Due gol fondamentali nell'anno dello scudetto, pesantissimo in termini di punti ma anche di morale quello che segnò alla già retrocessa LAZIO al 'Binti' che fino al 72° era riuscita a bloccare il VERONA
- Legatissimo alle 'sue' donne Pierino passava i Lunedì di riposo con la moglie Laura e le figlie oppure tornando a casa dalla madre, la nonna e le sorelle che in Friuli lo ritempravano
- Suo figlio Marco ha seguito le orme paterne come centrocampista nelle giovanili scaligere per poi giocare al PARMA, al PORTOGRUARO, alla REGGIANA e in squadre di categoria minore...
Pietro Fanna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pietro Fanna (Grimacco, 23 giugno 1958) è un ex calciatore italiano, di ruolo ala.
È uno dei 5 calciatori italiani (insieme a Giovanni Ferrari, Sergio Gori, Aldo Serena e Attilio Lombardo) ad aver conquistato lo scudetto con tre società differenti
Caratteristiche tecniche
Ala destra in grado di svariare su ambo i fronti del campo Era dotato di tecnica, velocità e fantasia.
Negli anni alla Juventus fu utilizzato anche come seconda punta, pur non essendo quello un ruolo adatto alle sue caratteristiche. Rese al meglio in compagini di medio livello, dove poteva essere spesso coinvolto nel gioco della squadra, mentre soffrì molto a causa del suo carattere la pressione delle grandi piazze
Carriera da giocatore
- Club
Arrivato all'Atalanta a diciassette anni, Fanna esordisce nella serie cadetta con 20 presenze e due gol. Nella stagione 1976-1977 l'ala friulana è una pedina fondamentale della squadra e ottiene la promozione con i bergamaschi.
Nel 1977 approda alla Juventus. Fanna nei primi tre anni non si esprime al meglio, penalizzato da ruoli non adatti alle sue caratteristiche e anche dal suo carattere introverso. Nelle stagioni 1980-1981 e 1981-1982 trova spazio tra i titolari e contribuisce con alcuni gol e numerosi assist alla conquista dello scudetto. Nell'annata successiva si ritrova di nuovo in panchina: passa quindi all'Hellas Verona, squadra neopromossa, a cui viene ceduto per la cifra di un miliardo e mezzo.[4] Due anni dopo con l'Hellas Verona conquista uno storico scudetto.
Nei suoi anni a Verona, Fanna rappresenta un'importante pedina tattica nello sviluppo del contropiede, creando gli spazi e i presupposti per una rapida ripartenza senza palla da parte di Roberto Tricella. La scelta di tempo di questi due giocatori determinava lo spostamento e l'inserimento di un compagno che finalizzava l'azione.
Nell'estate del 1985 passa all'Inter per 5,2 miliardi di lire. Nel 1988-1989, con 13 partite, è uno dei comprimari nello scudetto dei record[8] vinto sotto la guida di Giovanni Trapattoni.
Nella stagione 1989-1990 torna al Verona di Osvaldo Bagnoli che finisce il campionato con la retrocessione in Serie B. L'anno dopo riconquista la Serie A. Nella stagione 1991-1992 il Verona retrocede di nuovo in B e al termine dell'annata successiva Fanna lascia l'attività agonistica.
- Nazionale
Nel 1977 esordisce nella Nazionale Under-21. Con la Nazionale maggiore totalizza 14 presenze.
Carriera da allenatore
Si è occupato del settore giovanile veronese per qualche anno e, con l'arrivo di Cesare Prandelli nell'estate 1998, è stato allenatore in seconda. Seguì poi Prandelli al Venezia.
Palmarès
Campionato italiano: 5
- Juventus: 1977-1978, 1980-1981, 1981-1982
- Hellas Verona: 1984-1985
- Inter: 1988-1989
Coppa Italia: 1
- Juventus: 1978-1979
FONTE: Wikipedia.org
Fanna: “Hellas provaci. A Bergamo con coraggio e concentrazione“
Le dichiarazioni del doppio ex in vista del match contro i nerazzurri
di Redazione
24 Ottobre 2024 08:54
Ph. Riccardo Donati - RDF
L’ex centrocampista del Verona, Pierino Fanna ha parlato al Corriere di Verona in vista del match con l’Atalanta: “Tra pochi mesi saranno passati quarant’anni. Il 12 maggio 1985, il punto decisivo con l’Atalanta, a Bergamo. Ogni volta che il Verona ci gioca il ricordo è immediato, va ad allora. Per me, quanto avvenne, il posto in cui successe, è un segno del destino”.
BERGAMO. “Il momento più bello della carriera. Di scudetti ne ho vinti cinque, ma quello con il Verona non ha paragoni. L’emozione provata è superiore a tutti i confronti con quelli conquistati con la Juventus e l’Inter. Fu il culmine di un percorso magnifico, portato avanti con un gruppo di amici, con un allenatore, Osvaldo Bagnoli, che per me è stato un secondo padre. E tutto è cominciato proprio dall’Atalanta”.
ATALANTA DA SCUDETTO. “Penso di sì. Non so dire quando, perché per farcela ci sono tante cose che si devono incastrare. Ma di sicuro hanno i mezzi per competere, un allenatore come Gasperini, che è alla guida della squadra da anni. Sono forti”.
ESPUGNARE IL GEWISS. “Di impossibile non c’è niente. Altrettanto chiaro è che il Verona è atteso da una partita difficilissima. Serve una prestazione eccezionale. Ma non si deve avere paura. Occorre coraggio. E, aggiungo, concentrazione, perché gli errori difensivi che ho visto con il Monza sono pesanti”.
VERONA. “Non vado allo stadio. Seguo la squadra da fuori e quel che conta, il grande obiettivo che abbiamo, resta la salvezza. Conosciamo la nostra dimensione. Ci sarà da lottare, come sempre, per arrivare a questo traguardo. Il Verona ha delle qualità, attacca. Non è sparagnino. Adesso c’è da trovare equilibrio”.
TENGSTEDT. “Ho visto delle immagini e mi sembra che abbia delle qualità. È un attaccante che ha dimostrato di avere confidenza con la porta. Anche con il Monza, in una gara complicata, ha avuto una bella occasione, con una giocata brillante. Vedremo come andrà con l’Atalanta, che segna tanto ed è la squadra con più gol fatti fino a questo punto del campionato. Il Verona ci deve provare”.
ESC. CH-Fanna: “Ragazzi, onorate la nostra maglia”
L'artefice dello scudetto veronese si raccomanda con chi scenderà in campo contro il Napoli, tra ricordi e auguri.
di Giovanni Vit
15 Agosto 2024 15:00
Pierino Fanna, storica ala del Verona dello scudetto di quarant’anni fa e uno dei pochi giocatori ad aver vinto 5 campionati italiani con tre diverse squadre, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calcio Hellas.
Il campione ha analizzato le similitudini tra il campionato che si accinge ad iniziare con quello vinto dai gialloblù nell’85.
Ecco la sua intervista integrale:
Piero, come stai? Sei stato a vedere la partita di Coppa Italia?
“Soffro il caldo e sono in montagna con la mia famiglia e con la famiglia Volpati, mi rifiuto di pensare ad un ritorno in città con queste temperature. Non posso nemmeno immaginare come abbiano fatto a giocare al Bentegodi con questo caldo. Poi la Coppa Italia è cambiata tanto. Se non rientra negli obiettivi di un club, viene vissuta solo come una sorta di amichevole di lusso.”
Voi nell’84 partiste alla grande!
“Volevamo dimostrare da subito di che pasta eravamo fatti. Debuttammo il 22 agosto con una bellissima vittoria, ricordo una tripletta di Preben alla sua prima gara ufficiale in gialloblù.”
A proposito di Elkjær, iniziamo con le analogie di questo campionato. Hai visto questa nuova punta danese, Casper Tengstedt?
“Si ho letto, ma non l’ho ancora visto all’opera. Devo ancora parlare con Preben, ma sicuramente sarà felice di sapere che la società gli ha affidato la sua 11. Lui è sempre molto orgoglioso dei giovani danesi, li segue con attenzione. Non mi stupirei se fosse stato lui a suggerirlo a Sogliano, ma non lo so. Ad ogni modo gli auguro tanta fortuna.”
Ormai siamo nel pieno prepartita di Verona-Napoli, prima di campionato, scherzo del destino, come in quel 84-85. Com’era il clima?
“C’era tanto fermento, soprattutto tra di noi. Avevamo una voglia incredibile di dare il massimo. Sapevamo di valere molto, ci conoscevamo bene. All’epoca le squadre si basavano su progetti a lungo termine, si costruivano stagione dopo stagione, non come ora che la rosa non è ancora completa a campionato iniziato. La nostra grande incognita erano i due stranieri.”
Quel giorno l’attenzione dei media era su Maradona.
“Oggi c’è molta attenzione su Conte, ma è diverso. Allora Maradona era una star, tutti i fotografi erano su di lui. Per noi è stato un bene perchè non avevamo distrazioni. Una cosa forse è rimasta uguale: l’importanza di fare bene fin dalla prima gara. Partire bene è importante per la piazza, per il morale del gruppo e per la classifica. Bisogna sperare nel gioco ancora da collaudare delle big.”
Ultimissima cosa, Piero. Poi ti lasciamo fare il nonno a tempo pieno. Un tuo parere sulla prima maglia, la divisa di casa del Verona.
“La nostra maglia? Io la chiamo così… Quella è una maglia che mi emoziona, con quei colori abbiamo fatto la storia di Verona, del calcio italiano e del calcio mondiale. Con quella maglia abbiamo fermato chiunque, abbiamo realizzato un sogno unico e irripetibile. Spero che glielo spieghino ai ragazzi che la indosseranno. Sudatela sempre, onoratela, date il massimo con quei colori. Se le cose dovessero andare bene, saremo felici di avervi portato fortuna, ma se non dovesse essere così, ci tengo a dire che non abbiamo nessuna responsabilità (ride ndr).”
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 23/06/2024 12:33
VIGHINI | Elogio di Pierino Fanna, il vero segreto del Verona di Bagnoli
Pierino Fanna compie oggi 66 anni (auguri!). Credo che neppure lui sapesse quanto era forte. Un giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere e che oggi farebbe le fortune di ogni squadra. Pierino era la vera arma tattica del Verona di Bagnoli, l'uomo che ribaltava l'azione, che creava superiorità numerica, che costringeva gli avversari ad allargare le maglie, permettendo a Elkjaer e Briegel di entrare a martello e al Nanu di sfruttare i varchi. Piero Fanna da Moimacco è stato un giocatore meraviglioso, di un'incredibile velocità al servizio del calcio (nel senso che non era uno che correva veloce e basta), un contropiedista nato, ma anche generoso e tatticamente intelligente. Un giocatore moderno che oggi giocherebbe a livelli altissimi, probabilmente in qualche grande d'Europa, tipo Manchester City o roba così.
Quando dico che neppure lui sapeva quanto era forte, mi riferisco ad una umiltà di fondo che appartiene al suo carattere, persino eccessiva, fino a toccare la sua autostima. E' vero: in quel momento in Italia a destra c'erano giocatori come Causio, Bruno Conti (detto il Pelè bianco dopo l'82) e anche Claudio Sala, il “poeta” del Torino. Concorrenza altissima, gente dalla personalità dirompente.
Il “barone” Causio si dice che soffrisse molto la concorrenza juventina di Fanna. E probabilmente viceversa. Fu anche per questo che Pierino approdò un giorno al Verona. Dove conobbe quel fantastico cesellatore di squadre che era l'Osvaldo, capace di comporre il suo puzzle di uomini, come i grandi decoratori romani delle Chiese di Ravenna facevano con i loro mosaici. Bagnoli gli costruì una rotaia sulla fascia e Piero ci pose le sue ruote per sganciare corse che divennero capolavori domenicali.
Oggi un giocatore del genere in Italia e in Europa non esiste. La modernità di Pierino Fanna era di fare tutto con incredibile velocità, straordinaria nei suoi tempi, ma sono certo, stradordinaria anche oggi nel calcio moderno.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Fanna: “Con il calcio ho chiuso da tempo. Bagnoli? Mi ha cambiato la vita”
Il campione d'Italia 84/85 si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport
di Tommaso Badia
21 Febbraio 2024 11:15
Raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Pierino Fanna ha parlato del proprio allontanamento dal calcio, spendendo poi due parole anche sui suoi tempi da giocatore e su Osvaldo Bagnoli.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex ala dell’Hellas, nonché campione d’Italia 84/85.
IL CALCIO. «Con il calcio ho chiuso da tempo. Ho smesso di giocare nel ’93 e poi ho lavorato un po’ nei settori giovanili di Verona e Venezia, ma ora basta. Non vado più nemmeno allo stadio e le partite non mi appassionano più, anche perché ci sono troppi stranieri, molti dei quali anonimi. Ho bellissimi ricordi, non mi è mancato niente e ho vinto scudetti con tre squadre diverse, ma a tutto c’è una fine».
I VECCHI TEMPI. «A Verona c’era Dirceu, uno che faceva venire giù lo stadio con un colpo di tacco. Io correvo e facevo la fascia, su e giù per una ventina di volte, ed era per tutti una cosa normale. Io volevo correre, ho corso e adesso sono felice».
IL MISTER. «Bagnoli è stato, insieme a Trapattoni, uno dei due allenatori allenatori importanti che ho avuto. Osvaldo però giocava per vincere, il Trap per non perdere. Bagnoli mi ha dato e insegnato tutto, cambiandomi la vita. Ha smesso quando negli spogliatoi sono entrati i procuratori: sentiva che quello non era più il suo mondo. Come sta? Bene fisicamente, anche se ovviamente ha i suoi anni: va per gli ottantanove, un bel traguardo…».
Fanna: “Manca programmazione e Baroni sta facendo l’equilibrista”
Il commento della leggenda gialloblù sulla situazione in casa Hellas
di Andrea Molinari
6 Febbraio 2024 12:00
Pierino Fanna ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere di Verona. Campione d’Italia con il Verona nel 1985, ha commentato la situazione che sta vivendo il club gialloblù tra lotta alla salvezza e questioni extra-campo.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’ex calciatore dell’Hellas.
IL MISTER. «Baroni sta facendo l’equilibrista: sta sul filo sospeso a dieci metri di altezza con l’asta per tenere la squadra in piedi. Gli vanno riconosciuti grandi meriti. C’è bisogno di accelerare la comprensione del gioco da parte di chi è arrivato ed è complicato. Però il Verona resiste, c’è e non si arrende».
LA CORSA SALVEZZA. «Ogni partita va giocata come una finale, perché è un attimo sganciarsi. Da quel che si vede, la lotta per salvarsi quest’anno sarà ancora più incerta, non ci sono squadre che hanno ceduto. La Salernitana è indietro rispetto agli altri, ma ha preso un punto pesante sul campo del Torino, significa che è in piena corsa. L’Hellas è atteso dalla gara con il Monza, dopo c’è la Juve. C’è da muovere la classifica subito».
L’ULTIMO MERCATO. «Le tante cessioni nel mercato di gennaio? Le scelte societarie sono state indirizzate da questioni di bilancio, le risposte vanno date dalla proprietà. Quello che dico dall’esterno, da persona che vuole bene all’Hellas, ai colori gialloblù, è che da tempo se ci sono dei giocatori buoni vengono ceduti presto, non rimangono a lungo nella squadra. Non c’è una programmazione che permetta al Verona di far un salto in più, ma le esigenze del club, evidentemente, non lo consentono. Questo dispiace».
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Francesco Bragaja, 13/12/2023 16:00
I GOL PIU BELLI DELLA STORIA | Fanna e il gol pazzesco al Napoli: "C'era tutto me stesso"
Si dice che il 7 sia il numero che rappresenta la magia. Secondo i pitagorici racchiudeva lo spazio, il tempo e l’universo in movimento. Lo spazio è il rettangolo di gioco, il tempo è quello di una corsa, di uno scatto, di un controllo orientato a saltare uno o più avversari. Con il sette sulle spalle, Pierino Fanna riportava la magia sui campi da calcio. Faceva sparire e ricomparire il pallone tra una sterzata e l’altra. Come un’atleta prima della gara dei cento metri alle Olimpiadi o come uno sciatore abile a schivare i paletti nello slalom, Fanna percorreva l’intero campo evitando qualsiasi avversario che avesse l’ardire di provare a fronteggiarlo, sempre con la palla a pochi centimetri dai piedi. Sono queste le caratteristiche che descrivono la fuga verso la vittoria, come la chiama lui, ovvero il secondo gol al Napoli in quella magica serata del 1983. Davanti ad una tazza di caffè, l’ala destra ripercorre quegli istanti con dovizia di particolari. I ricordi scorrono nel suo sguardo azzurro. Parte così la nostra chiacchierata, dove emerge una vena di malinconia e nostalgia per un calcio che non c’è più.
Fanna, il 2 gennaio del 1983 è la data del suo storico gol al Napoli. Ci racconti le emozioni di quel momento e come si pensa un capolavoro del genere.
Quell’anno eravamo una grande squadra, mister Bagnoli ci aveva trasmesso una mentalità da vincenti. Non dovevamo avere paura di nessuno e giocare sempre a viso aperto. L’elemento dell’incoscienza ci caratterizzava. Avevamo passato l’ultimo dell’anno a Napoli, eravamo sul lungomare, la città si illuminava di continuo per gli interminabili fuochi d’artificio. Sembrava Beirut. Il 2 c’era la partita. Eravamo euforici perché venivamo da un girone d’andata bellissimo nel quale avevamo fatto grandi cose. Siamo andati in vantaggio con un mio gol, anche un po’ casuale, mi sono fatto trovare pronto sul secondo palo e mi è arrivata la palla giusta. Bagnoli voleva che, quando attaccavamo, riempissimo l’area di rigore avversaria con almeno cinque giocatori. Passati in vantaggio, abbiamo sofferto. A livello tattico, facevamo finta di chiuderci per poi sfruttare gli spazi in contropiede. Tricella era il primo che dettava le uscite. È stato l’anno in cui ho fatto più gol, giocando da seconda punta mi sentivo libero di muovermi.
Venendo alla seconda rete, Garella respinge fuori dall’area sulla sinistra, mi trovo a circa dieci metri fuori dalla nostra area, e da lì inizia quella che io chiamo la fuga per la vittoria. Quando avevo spazio mi esaltavo. Salto i primi due avversari e faccio cinquanta metri sulla fascia. Rimaneva da dribblare Krol, ero solo e non c’era nessuno dei miei compagni in appoggio. L’ho puntato. Prima sono andato all’interno, poi me la sono rimessa sul sinistro e mi ha chiuso il tiro sulla destra. Sono rientrato e ho tirato di sinistro, la palla è finita sotto le gambe di Castellini. Quello è stato l’ultimo sforzo fisico, ero stremato! Questo gol rispecchia e racchiude tutte le mie caratteristiche, ci sono sregolatezza e fantasia, corsa, velocità, tecnica. Tra l’altro, un gol molto simile lo feci anche l’anno dopo contro il Pisa, in una nostra vittoria per tre a zero.
A proposito di grandi gol, due domeniche fa Ngonge ha dipinto una perla di rara bellezza che ha acceso la memoria dei tifosi del Verona. Che ne pensa?
Sono stato sempre entusiasmato da questi gesti tecnici, la rovesciata non l’ho mai avuta nel mio repertorio. Un gesto che rappresenta follia, estrosità, classe, non è da tutti. Quella di Ngonge era ancora più difficile perché era in mezzo a due/tre giocatori, è stato un gol istintivo. Davvero un capolavoro.
Andando indietro nel tempo ai suoi esordi, come è avvenuto l’approdo all’Atalanta?
È stata un’avventura. Vengo dall’alto Friuli, dalla parte est al confine con la Slovenia. Fino ai dodici anni non ho visto un campo di calcio in piano, ero in un paesino sperduto tra le valli. La passione per il pallone mi ha costretto a divertirmi nelle difficoltà. Ha rappresentato il mio percorso di crescita. Nel 1970 i miei genitori si sono trasferiti in un paesino vicino Cividale, ho conosciuto lì i primi campi in piano. È successo tutto molto rapidamente, sono venuti a vedermi degli osservatori dell’Udinese. L’anno dopo ho giocato negli esordienti ad Udine. A fine anno sono passato all’Atalanta. A settembre del 1972 ho lasciato la famiglia e sono andato a Bergamo in collegio. I primi due anni sono stati durissimi, avevo nostalgia di casa e ci tornavo solo a Natale e a Pasqua. Mi hanno dato forza la passione e l’incoscienza. Sono arrivato a Bergamo bambino e ne sono uscito che ero un uomo. L’Atalanta mi ha accompagnato a livello psicologico con i dirigenti e con gli allenatori. Devo tantissimo a quella società e alla famiglia Bortolotti, è stata una seconda famiglia alla quale mi sono affezionato. Il primo anno di serie B non partivo titolare, nel corso della stagione si infortunò un mio compagno di squadra e presi il suo posto. C’eravamo io e Cabrini. Arrivammo dietro il Vicenza di Paolo Rossi e agli spareggi centrammo la promozione in A.
Quell’estate passa alla Juventus. Che difficoltà ha incontrato alla sua prima avventura in una grande squadra? Quali momenti ricorda con più piacere?
La Juventus mi aveva comprato l’estate prima. Avevamo fatto un’amichevole Atalanta-Juve. Feci diventare matto Gentile, non riusciva a starmi dietro. Stava per finire il primo tempo, dopo una mia finta arrivò da dietro e mi falciò. Avevo la caviglia gonfissima, sono stato fuori un mese. Ero in lacrime, è venuto Tardelli a consolarmi. Mi disse: “ dai che il prossimo anno vieni da noi”.
Arrivavo alla Juve con grandi ambizioni ed aspettative. Il primo anno ai bianconeri lo ricordo come il più bello. In panchina c’eravamo io, Cabrini, Virdis. Quest’ultimo e Boninsegna avevano dei problemi fisici, mi trovai a giocare con Bettega. Causio agiva sulla destra. Ho fatto belle partite con gol importanti, come quelli alla Roma e a Pescara. A fine anno vincemmo lo scudetto. Facemmo anche la semifinale di Coppa dei Campioni. La mia prestazione contro il Bruges è rimasta impressa nella memoria dei tifosi bianconeri, feci una grande partita. Gli anni successivi le cose iniziarono a girare nel verso sbagliato. Avevo perso fiducia. L’ultimo anno con la testa ero già altrove. Ma anche nelle difficoltà sono stato decisivo: a Catanzaro, subentrato nel secondo tempo, ho causato il rigore che ci ha portato un altro scudetto. Due mesi dopo mi sono trovato a Verona.
Verona, appunto. Lo scudetto. Ci parli del suo rapporto con Bagnoli e di come si arriva a costruire un’impresa così inaspettata.
Bagnoli era un uomo silenzioso ma dalla grande personalità. Già dal ritiro a Cavalese ci faceva capire come dovevamo giocare. Voleva che scendessimo in campo alla stessa maniera contro ogni squadra, senza mai perdere la nostra identità. Una delle frasi che mi è rimasta più impressa l’ha detta prima di una trasferta a Milano: “ tanto un gol lo prendiamo, preferisco perdere attaccando che difendendo”. Un precursore della modernità. Ci infondeva grande fiducia. Nei due anni precedenti all’impresa dello scudetto facemmo un quarto e un sesto posto e due finali di Coppa Italia. Con gli acquisti di Briegel ed Elkjaer facemmo il salto di qualità decisivo. A Capodanno a mezzanotte mi alzai e dissi: “o quest’anno o mai più”. L’istinto mi ha portato a cimentare e alimentare ancora di più quel sogno, ma la parola scudetto non veniva ancora nominata. Il clima nel nostro spogliatoio fece la differenza, la voglia di lottare su ogni pallone, di aiutarsi a vicenda. Si era creata un’alchimia degna delle migliori famiglie. Bagnoli è stato un grande psicologo.
Abbiamo davvero iniziato a crederci dopo la partita contro la Juve a Torino, perdevamo e siamo riusciti a rimontare. Eravamo una grande famiglia, tutti uniti e con lo stesso obiettivo, la società, i giocatori e i tifosi. Anche i giornalisti ne facevano parte, entravano negli spogliatoi. Il sabato c’era il mercato e passavo in mezzo alle bancarelle fra i tifosi. Abbiamo rappresentato l’ultima poesia di un calcio che stava cambiando.
Quindi, secondo lei, nel calcio moderno le vostre gesta non sono replicabili?
Il destino del Verona è quello di lottare, di salvarsi il prima possibile o al massimo di fare dei buoni campionati come quelli con Juric e Tudor. Ricordiamo che è stato anche in serie C. I nostri anni hanno portato grande euforia e ci hanno lanciato sulla luna, ma poi bisogna tornare a fare i conti con la realtà. Però è importante che dietro al business rimanga la pietra miliare della passione sperando che questa porti la squadra a essere all’altezza facendo dei buoni campionati.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Fanna: "L'Hellas può centrare la salvezza, ma anche vivere un campionato tranquillo"
20/09 ALLE 13:15
di ALESSIO DEL LUNGO
Pierino Fanna, grande ex giocatore dell'Hellas Verona, ha rilasciato un'intervista al Corriere di Verona, nella quale ha parlato del carattere dei gialloblù, mostrato contro il Bologna: "Hanno dimostrato di avere forza fisica e della qualità. Non è che si riesca a giocare facilmente come si preferisce, anzi. Spesso c'è da adattarsi. I rossoblù erano un avversario complicato, con molto talento. Bastava poco per sbandare e l'Hellas non l'ha fatto".
Fanna prosegue la sua analisi: "Così ha mosso la classifica e dato indicazioni molto incoraggianti. L’obiettivo è raggiungere la salvezza e il Verona ha le carte in regola per centrarlo, senza dubbio dovendo sempre lottare, ma anche avendo i mezzi per vivere un campionato più tranquillo. I giocatori ci sono, l’allenatore è capace".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
14/09/1983-14/09/2023
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) September 18, 2023
Solo chi ha una grande Storia può scegliere di onorarla.
Pierino #Fanna, autore del gol che quarant’anni fa decise #VeronaStellaRossa, nostro debutto in Coppa UEFA, stasera al Bentegodi 🟡🔵 pic.twitter.com/fb3stXzauU
9 Aprile 2023 - 09:52 Hellas Live Lettura: 1 min.
Gli occhi dell’amore
Auguro a tutti di trovare una persona che vi guarda come Pierino Fanna. I suoi occhi brillavano ieri sotto la Curva Sud. Un amore incondizionato, vero, per la città di Verona e l’Hellas. Si è presentato al Bentegodi in rigoroso abbigliamento giallo e blu, per celebrare al meglio i 120 anni di uno dei simboli della provincia scaligera. Uomo di altri tempi, che ha saputo scrivere pagine indelebili nel cuore di ognuno di noi. Persone così fanno bene al calcio, ma purtroppo mancano come l’aria in un ambiente sempre più ovattato e circondato oramai da avvoltoi che vedono nello sport più bello del mondo, solo business.
Ma Verona, il Verona, ricordatevelo sempre, è molto altro. Lunga vita al nostro amato Hellas.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Fanna: “Al Meazza servirà un Verona concentrato e compatto”
Il doppio ex dell’incontro ha presentato la sfida di stasera ai microfoni de La Gazzetta dello Sport
di Tommaso Badia Gennaio 14, 2023 - 11:10
Campione d’Italia con entrambe le squadre in campo stasera al Meazza, Pierino Fanna è senz’altro una delle persone più indicate per presentare Inter-Verona.
Chiamato a farlo dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, l’ex ala ha dunque parlato del momento di entrambe le squadre, “suggerendo” all’Hellas come fare per tornare con un risultato utile.
Ecco dunque le sue principali dichiarazioni:
«L’Inter non può più perdere punti, ma il Verona ha ritrovato un po’ di fiducia, anche se la strada verso la salvezza è ancora lunga. All’Hellas serviranno tanta concentrazione e compattezza: l’Inter ha tanti campioni, ma se di distraesse potrebbe essere colpita in contropiede».
NEWS
Fanna: “La città sta soffrendo. Servono cuore, gol e… mercato”
Il doppio ex di Verona-Juventus ha parlato a L’Arena in vista della sfida di domani
di Tommaso Badia Novembre 9, 2022 - 11:10
Vincere contro lo Spezia, altrimenti il destino potrebbe essere segnato con ampio anticipo: Pierino Fanna, raggiunto dai microfoni de L’Arena, è piuttosto netto.
L’ex ala gialloblù soffre nel vedere il suo Hellas all’ultimo posto, ma non si perde in voli pindarici e guarda in faccia la realtà.
Di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.
LA REAZIONE. «Domenica ho visto troppa leggerezza e anche un filo di superficialità che in queste situazioni non dovrebbe assolutamente esserci. Mi auguro che arrivi presto una reazione: servirà giocare di gruppo, con cuore e carattere. Si può uscire da questa crisi solo lavorando di squadra. Un motivo per essere ottimisti? C’è ancora tanto tempo e la pausa per i Mondiali potrà aiutare molto».
LA SITUAZIONE. «Non è un periodo semplice e la città sta soffrendo, ora è normale vedere tutto nero. La causa dei problemi? Quest’estate se ne sono andati giocatori importanti e la squadra ne ha risentito molto. Questo calcio va troppo veloce, gli allenatori e i calciatori passano senza permettere di costruire».
L’ATTACCO. «L’Hellas non sta segnando nonostante ultimamente si vedano molti più gol. Al Verona manca chi la butta dentro, è un dato oggettivo».
LA JUVENTUS. «Il Verona è sfortunato a incontrare la Juventus in questo momento perché gli uomini di Allegri hanno cambiato passo, hanno recuperato un’anima e sono in crescita. L’Hellas dovrà giocare con un filo di leggerezza, senza nulla da perdere: la pressione sarà tutta sulla Juve. Servirà comunque anche un po’ di fortuna».
LA SFIDA SALVEZZA. «La partita contro lo Spezia sarà il nodo decisivo della stagione, è un crocevia fondamentale e il Verona è obbligato a vincere per rimettersi in corsa. Se così non sarà, lo scenario potrebbe essere segnato con largo anticipo, ma non voglio nemmeno pensarci».
L’ALLENATORE. «Bocchetti si è ritrovato in mano un campo di patate bollenti: in alcune situazioni è importante l’esperienza, ma non ho nessun consiglio da dargli. Gli auguro solo tanta fortuna».
IL CALCIOMERCATO. «A gennaio servirà qualche intervento sul mercato, la squadra fa rinforzata per inseguire la salvezza. Mi aspetto arrivino giocatori funzionali e di qualità».
FONTE: CalcioHellas.it
28 Settembre 2022 - 09:05 Hellas Live Lettura: 1 min.
Fanna: “Chi segue l’Hellas chiede una cosa sopra tutte: l’impegno totale per il Verona”
“L’Hellas è la casa di tutti, il legame che ognuno avverte. Centoventi anni di passione che continua. Uno dei simboli della città di Verona è la Scala, ed è un emblema che è molto chiaro. Si sale e si scende, ma non si molla mai. L'insegnamento che viene dall'Hellas e dalla sua storia è questa. Ci sono stati momenti meravigliosi, e l'orgoglio che provo è quello di aver fatto parte di quella squadra, di quel Verona che salì sul podio più alto. Allo stesso modo, ci sono anche periodi duri, che abbiamo superato. La cosa che non cambia mai è l'affetto che i tifosi hanno per l'Hellas: sono sempre vicini. L’Hellas è una parte dell’identità di Verona, la rappresenta. Entri in una famiglia in cui cresci. Chi segue l'Hellas chiede una cosa sopra tutte: l'impegno totale per il Verona, la dedizione al gialloblù. Se spremi ogni energia che hai sul campo sarai amato e ti vorranno bene per sempre” ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, là leggenda dell’Hellas Verona, Piero Fanna.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Ranieri: “Fanna al Verona fu un’iradiddio”
Il tecnico, raggiunto da La Gazzetta dello Sport, ha preso come esempio l’ex ala gialloblù
di Tommaso Badia Settembre 21, 2022 - 09:10
La crisi della Juventus e la relativa svalutazione dei suoi giocatori preoccupa sicuramente l’ambiente bianconero: tanti giocatori acquistati a suon di milioni e improvvisamente “imbrocchitisi” trovano una difficile spiegazione, ma a provare a darla è Claudio Ranieri.
Queste infatti le principali dichiarazioni rilasciate dal tecnico campione d’Inghilterra con il Leicester:
«Non sempre il passaggio da un club piccolo o medio alla Juve è indolore: io ricordo sempre Fanna, gioiello all’Atalanta, un po’ in difficoltà alla Juve, iradiddio nel Verona campione d’Italia».
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Fanna: “Bagnoli? All’inizio mi sembrava strano, poi diventò il mio maestro”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù che ricorda l’inizio della stagione 1982-1983
di Mattia Zupo Luglio 31, 2022 - 17:40
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Piero Fanna ha parlato al Corriere di Verona per ricordare l’inizio della stagione 1982-1983, la prima con Bagnoli in panchina:
L’INIZIO. “L’ufficio della sede in cui arrivai, sotto al Bentegodi, era piccolo, angusto. Incontrai i dirigenti, parlammo del contratto di fronte a un frighetto con dentro una bottiglia d’acqua, con i bicchieri di plastica. Venivo dalla Juventus e tutto mi parve disorganizzato. Né andò meglio poco dopo. Iniziammo ad allenarci in città. Al mattino, corsa ed esercizi sulle Torricelle, al pomeriggio all’antistadio. Noi nuovi, c’erano anche Domenico Volpati e Gigi Sacchetti, eravamo alloggiati in una mansarda, all’ultimo piano di un palazzo vicino al Bentegodi. Uscivamo per cena e al ritorno non sto a dire…Il clima era torrido. Andavamo a mangiare ai Torcolotti, il ristorante che c’era dietro Piazza Nogara, in centro storico. Si beveva qualche birra, rientravamo e la temperatura erano infuocata. Non chiudevamo occhio. Tra i nuovi acquisti c’era anche Luciano Marangon ma lui si era preso una stanza in hotel, con l’aria condizionata”.
RITIRO. “A Castello di Fiemme, poco fuori Cavalese, all’Hotel Los Andes. Lavorammo subito duro. Con Bagnoli era così, era già stato chiaro a Verona. Una volta credevo di aver “spinto” parecchio durante una seduta. Macché: fece un cenno, rivolto a me e a Nico Penzo, dicendoci che dovevamo rimboccarci le maniche, che non bastava”.
BAGNOLI. “Lo incontrai al raduno, non lo conoscevo. Non salutava nessuno, andava via dritto, senza fare neanche un cenno. Mi dissi: “Che persona strana”. È diventato il mio maestro. Negli spogliatoi, il primo giorno, tirò fuori le calamite che teneva in un contenitore. Le dispose sulla lavagna magnetica: era la formazione titolare. Io c’ero, col numero 7. Tirai un sospiro di sollievo: ero abituato alla Juve, con Trapattoni ero stato tra campo, panchina e tribuna”.
IMMAGINE DEL RITIRO. “Mario Guidetti, per tutti “Tortellino”, perché era piccolo e grassottello che, andando dall’albergo al campo d’allenamento, si metteva degli occhiali, imitava Franco Battiato e cantava “Cuccurucù Paloma”. Che risate”.
JUVENTUS. “Alla terza di campionato, già… Venivamo da due sconfitte con Inter e Roma, in partite in cui avremmo meritato di più. Giravano voci su un possibile esonero di Bagnoli se avessimo perso ancora. Vincemmo 2-1, segnai il primo gol. Da lì partì una serie di diciassette gare senza sconfitte: fummo primi in classifica, chiudemmo quarti con la finale di Coppa Italia e ci qualificammo alla Coppa Uefa. L’anno più bello. Persino meglio di quello dello scudetto? Questo non si può dire, ma la squadra che nacque al Los Andes cui si aggiunsero, nelle settimane seguenti, José Dirceu e Luciano Spinosi, era spensierata, vivace, sempre all’attacco. Ogni cosa era un sogno. Tre anni dopo eravamo pronti per realizzare qualcosa di inimmaginabile, a essere campioni d’Italia. E tutto partì davvero in quella magica estate del 1982″.
NEWS
Bigon e Fanna ricordano la Fatal Verona
L’ex tecnico del Napoli perse lo scudetto nel ’73 ma lo vinse nel ’90, l’ala gialloblù fu tra i protagonisti della seconda debacle del Milan
di Tommaso Badia Maggio 6, 2022 - 11:45
La Fatal Verona? Un ricordo dolceamaro sia per Alberto Bigon che per Pierino Fanna: il primo, dopo aver perso lo scudetto del ’73 da milanista conquisto infatti il successo con il Napoli nel ’90, mentre il secondo, tra i protagonisti del secondo storico k.o. rossonero, retrocesse comunque con il suo Verona.
Raggiunti da colleghi di Tuttosport, i due hanno dunque raccontato le rispettive esperienze.
Di seguito perciò le loro principali dichiarazioni.
BIGON. «La Fatal Verona del ’73 brucia tantissimo ancora dopo cinquant’anni, fu una delusione tremenda per tutti. Arrivammo stanchi nella mente e nel corpo dopo la finale di Coppa delle Coppe contro il Leeds. Poi successe una serie di coincidenze avverse, dalla nebbia a Salonicco che ci fece rientrare in ritardo alla mia febbre e all’infortunio nel riscaldamento di Schnellinger, oltre agli autogol che ci condannarono. Il destino aveva deciso che dovessimo perdere. Il ricordo però è dolceamaro: nel ’90 infatti vinsi lo scudetto da allenatore del Napoli proprio grazie al k.o. del Milan a Verona. Domenica, visti i precedenti, sarà decisiva».
FANNA. «Nel ’90 il Milan arrivò a Verona già nervoso, mentre per noi la sfida era fondamentale per la corsa alla salvezza. Loro con l’andare del tempo diventavano sempre più agitati e noi alla fine ne approfittammo, anche se alla fine non bastò per rimanere in Serie A. La sfida di domenica? L’Hellas di Tudor non regala nulla e vuole il record di punti. I tifosi gialloblù ricordano il ’73 e il ’90 e credono nella vittoria».
FONTE: CalcioHellas.it
12 Marzo 2022 - 09:27 Hellas Live Lettura: 1 min.
Fanna: “Questa squadra è libera e serena, può dare ancora tanto”
«Il Verona ha il gioco e la condizione mentale che servono per creare a chiunque grosse preoccupazioni. Si è salvato con largo anticipo, non ha ansie. Ha la testa sgombra e questo è un grosso vantaggio. La qualificazione alle coppe europee? Io riprendo quello che ci diceva sempre Osvaldo Bagnoli: arrivati alla salvezza, ci invitava a giocare tranquillamente, non guardando a quello che poteva essere. L'Hellas pensi a divertirsi, a esprimersi con la giusta leggerezza. Fossi nei panni delle grandi che competono per lo scudetto, mi guarderei bene dal Verona. Questa squadra è libera e serena, può dare ancora tanto...” ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, Piero Fanna.
FONTE: HellasLive.it
NEWS NAZIONALI
Hellas, Fanna: "Caprari meritava convocazione. Al momento uno dei migliori"
28.01.2022 10:29 di Emanuele Massa
L'ex calciatore Piero Fanna ha parlato di Gianluca Caprari, a un passo dal riscatto dalla Sampdoria da parte dell'Hellas Verona, in un'intervista rilasciata al Corriere di Verona:
"Caprari meritava la convocazione per quel che sta facendo in campo. In questo momento è uno dei migliori calciatori in Italia. Ha dimostrato di avere continuità di rendimento ad un alto livello, è in un’eccellente condizione di forma. Segna e fa segnare. È un giocatore decisivo, penso che sarebbe utile all’Italia".
FONTE: Sampdorianews.net
NEWS
Fanna ricorda Boniperti: “E’ stato il calcio in Italia”
Le dichiarazioni dell’ex gialloblù sulla scomparsa dell’ex dirigente della Juventus
di Mattia Zupo Giugno 19, 2021 - 10:35
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Pierino Fanna, ha parlato a L’Arena per ricordare Giampiero Boniperti:
“Sono stato cinque anni in bianconero. Lui è stato il calcio in Italia. Cremonese e Atalanta lavoravano in pratica per Boniperti. Ho avuto i capelli anch’io e quando arrivai da Bergamo, la prima cosa che mi disse fu: “Fanna lei deve andare dal barbiere”. Ebbi anche qualche discussione sia con Trapattoni che con Boniperti. Dopo tre stagioni cominciai a dire che volevo andarmene. All’epoca non decidevi tu ma il club. L’unica cosa che mi imputava Boniperti era la mancanza di cattiveria. “Ti stimo” mi disse, “Ma dovresti farti rispettare di più dai difensori”. Pensate l’unico suggerimento in cinque anni. Lui parlava solo di questioni economiche, personali e del famoso Stile Juve”.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
Fanna: “Paragone Atalanta-Verona? Nerazzurri un passo avanti”
All’Atalanta giocò a inizio carriera per 5 anni
di Filippo Maggi Marzo 18, 2021 - 13:00
Il doppio ex Pietro Fanna ha parlato al quotidiano veronese L’Arena della sfida in programma domenica a mezzogiorno tra due delle sue ex squadre. A Bergamo sostò a inizio carriera, disputando 5 stagioni dal ’72 al 1977, condendo il tutto con 6 reti messe a segno in 55 gare di campionato.
IL PARAGONE “L’Atalanta è immagine di quello che vorrebbe essere il Verona domani?. Loro sono un passo avanti. Hanno messo la testa in Europa, e si sono resi conto quanto sia difficile misurarsi con le stelle. Ma l’Atalanta ha alta qualità, talento e un allenatore alla Jurić. Gasperini e il croato hanno condiviso un percorso, hanno in testa un calcio che non ti aspetta. Verona e Atalanta sono puro dinamismo, intensità, attacco alla palla. E alla fine, ti fanno divertire”.
I GIALLOBLU’ OGGI “Cosa manca oggi all’Hellas? Nulla. Ha personalità, impone spesso il suo gioco. Ora si diverta a mettere ancora sotto le grandi. Lo ha già fatto in passato. L’allenatore è la garanzia. E resta un punto fermo per il futuro”
FONTE: CalcioAtalanta.it
ALTRE NOTIZIE
Fanna: "Ronaldo non ti fa dormire la notte ma il Verona può battere la Juventus"
26/2 ALLE 17:11
di PIETRO LAZZERINI @PIETROLAZZE
Pietro Fanna, doppio ex della sfida tra Hellas Verona e Juventus in programma per domani, ha parlato al Corriere di Verona ripartendo dal rischio numero uno per Juric e i suoi giocatori: "Uno come Ronaldo non ti fa dormire la notte, è incontenibile, per bloccarlo devi essere quasi perfetto. Deve essere raddoppiato appena entra in possesso palla e poi occhio al gioco aereo, è devastante di testa. La chiave del match per il Verona è la forza del collettivo, affrontarli non è mai facile anche se molto dipenderà dalla Juventus. Il Verona può battere i bianconeri, anche se ovviamente sarà una sfida molto difficile".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Fanna: "Chi vince tra Verona e Inter? Non saprei, la Serie A mi interessa poco"
Pierino Fanna, doppio ex di Hellas Verona e Inter, non sembra fremere particolarmente per la sfida di questa sera al Bentegodi. Intervistato da La Repubblica, Fanna afferma di sentirsi ormai poco coinvolto dalla Serie A e praticamente dal calcio in generale: "Chi vince? Francamente non saprei… Ormai non seguo più calcio e non mi manca. Guardo solo semifinali e finali di Champions League, competizione di cui apprezzo tecnica, tattica e agonismo, ma la Serie A m’interessa poco. Da quando è nato il mio primo nipote Tommaso, quattro anni fa, ho deciso di fare il nonno a tempo pieno senza distrazioni".
Fanna ricorda anche il momento del suo passaggio all'Inter, condizionato dalla presenza in panchina di Giovanni Trapattoni: "Con lui ero in conflitto dai tempi della Juventus. Mi toglieva quando eravamo in vantaggio per inserire un difensore o un centrocampista… Con il senno di poi sarebbe facile dire che ho sbagliato a trasferirmi, ma la vita non funziona così".
Sezione: News / Data: Mer 23 dicembre 2020 alle 15:42
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
FONTE: FCInterNews.it
NEWS
19 settembre 2020 - 08:26
Il Verona al via, Fanna: “Con il mercato aperto giudizio sospeso”
La bandiera gialloblù: “Ci sono delle incognite per tutti, ci sono delle cose da sistemare”
di Redazione Hellas1903
«Il mercato è aperto, ci sono varie cose da sistemare e il giudizio, al momento, non può che restare sospeso. Ci sono state partenze di peso, con la cessione di Amarabat e Rrahmani, sono arrivati sostituti che vedremo sul campo. Di sicuro le incognite ci sono per ogni squadra: con gli effetti del coronavirus e del lockdown tanto è cambiato».
Queste le dichiarazioni di Piero Fanna, grande bandiera del Verona, intervistato dal “Corriere del Veneto” in vista della ripresa del campionato, con l’Hellas che ricomincia a giocare stasera con la Roma.
FONTE: Hellas1903.it
ESCLUSIVE
ESC. CH – In vista di Verona-Inter, tre domande a Pierino Fanna
Il doppio ex dell’incontro in programma stasera ci ha concesso una breve chiacchierata a poche ore dalla sfida in programma stasera
di Tommaso Badia Luglio 9, 2020 - 18:35
A poche ore dal match tra Verona e Inter abbiamo deciso di raggiungere un grande doppio ex dell’incontro, Pierino Fanna, il quale ha scambiato con noi due chiacchiere al volo prima di tornare, da bravo nonno, a giocare con i nipotini.
Di seguito, dunque, la nostra breve chiacchierata con la leggendaria ala gialloblù.
Allora Pierino, stasera sfida da doppio ex: che ricordi ti vengono in mente?
«Ho dei bei ricordi sia del Verona che dell’Inter: chiaramente l’Hellas è stato il top, ma anche a Milano ho vinto uno scudetto. Certo, per me quello in nerazzurro è stato un periodo un po’ difficile e strano, però quel campionato l’ho vinto anch’io».
Il Verona arriva dopo un k.o. contro il Brescia: solo stanchezza o anche un po’ di appagamento?
«Non credo si tratti di appagamento: quando si scende in campo si va sempre per vincere. Penso sia più un calo fisico, soprattutto in virtù di questo campionato anomalo. Chiaro che anche mentalmente non sia facile e che quindi qualche passo falso possa capitare, però quando si ha una classifica così bella è giusto provarci fino in fondo».
Credi quindi che stasera vedremo un Verona carico?
«Penso che quando si gioca contro le grandi squadre, le motivazioni arrivino da sole…».
FONTE: CalcioHellas.it
19.5.2020
INTERVISTE
C’era tutta la città allo stadio
Verona visse una vera favola
L'ala gialloblù si sta presentando solo davanti a Coccia
Piero sei contento che riaprono i parco giochi? La battuta è di capitan Tricella con la regia di Volpati, visto che Fanna, il turbo dello scudetto è super impegnato in questo momento. «È proprio così» ride l’ex ala gialloblù, «Leonardo, Tommaso e Alice. Sono loro i miei marcatori oggi. Sì, sì fanno li spiritosi, gli ho visti in tv quando hanno fatto là il collegamento, dei vecchietti», racconta Pierino.
È arrivato il 19 maggio...
Trentacinque anni giusti. Che emozione. Già un’ora prima eravamo entrati in campo e c’era uno stadio tutto gialloblù. Una domenica da favola per la città.
Con quale stato d’animo, visto che l’Inter...
Guarda ho fatto una settimana con gli occhi lucidi. Chiedete a mia moglie. Avevo un vulcano di sentimenti dentro. La mia famiglia, i miei compagni, tre anni stupendi, il mister Bagnoli e i tifosi. Dall’altra parte però la carriera e l’Inter. Avesse chiamata un’altra non ci sarei andato. Scelta molto difficile.
Scudetto vinto anche a Milano...
Si, ma il più bello resta il nostro a Verona. Neanche quelli con la Juve..
Già la Juventus, come andò?
Volevo giocare con continuità e accettai il Verona. Bagnoli mi capì al volo. Poche cose e semplici. Svariavo a destra e sinistra, grazie anche a compagni forti e intelligenti.
Con la Stella Rossa la miglior gara?
Si, sono d’accordo. Giocai a tutto campo e feci una grande serata. Ricordo l’applauso dei compagni nello spogliatoio. Poi segnai il rigore della vittoria. Certe giocate le ricordo ancora, sembra impossibile ma è così. E poi il gol a Zoff contro la Juve. Avevamo perso con Inter e Roma, pur non meritando. C’erano già delle voci strane su Bagnoli. Arrivava la Juventus. Avevo l’argento vivo addosso. Segnai e poi replicò il “Trice“. Anche quella fu importante, perchè poi partimmo e facemmo 17 risultati utili consecutivi.
Quella determinante?
Con la Lazio in casa nel 1985. C’era venuto il braccino, come si dice nel tennis. Eravamo vicini al traguardo e quindi tesi e in più venivamo dal ko col Toro e dal pari col Milan. E poi la Lazio, che ha picchiato dal primo all’ultimo minuto. Loro hanno fatto la partita dell’anno anche se ormai erano praticamente retrocessi. È stato un incontro molto duro. Tra l’altro, se non ricordo male, Torrisi si mangiò una rete clamorosa.
Dopo il gol, ti hanno raggiunto quasi in curva...
È vero. Ho corso come un matto perchè quella rete lì, significava aver vinto lo scudetto. Quel gol è stato il più importante della mia carriera.
Bagnoli ieri, Bagnoli oggi...
Di quel gruppo mi sa che sono il giocatore che è stato più con lui. Perchè pure a fine carriera, quell’anno disgraziato, tornai al Verona. Me lo sono goduto anche da giocatore. Lui ci teneva moltissimo. Con i vecchi gialloblù ha giocato sino a 70 anni. Ed abbiamo fatto tante partite insieme. Adesso almeno una volta ogni dieci giorni ci facciamo una bella camminata insieme. È stato il mio papà calcistico
Cosa fa ora la Serie A, riparte o no?
La sicurezza dei calciatori non ci sarà mai, come del resto quella delle persone. Se si vuol chiudere questo campionato lo si chiuderà in qualche maniera. Si è persa la poesia, però. I tifosi non ci sono, i club sono divisi e tanti giocatori hanno paura. E poi non ci sono date precise. Non sarà nulla come prima, troppo timore. Come fai a distanziare i calciatori sui corner. Chi si prende le responsabilità? Quello che conta è salute. Dispiace molto per il campionato bellissimo che stava facendo il Verona.
Gianluca Tavellin
FONTE: LArena.it
NEWS
Fanna: “Lo scudetto con l’Hellas non si può paragonare con gli altri”
Le dichiarazioni dell’ex ala gialloblù sullo scudetto del 1985 e su Verona attuale
di Mattia Zupo Maggio 12, 2020 - 10:39
Piero Fanna, ex esterno dell’Hellas Verona, ha ricordato al Corriere di Verona la vittoria dello scudetto:
“È come se non fosse mai passato il tempo. Sono appena diventato nonno, pochi giorni fa, per la seconda volta: è nato Leonardo, è il figlio di Marco. E questa settimana arriverà Alice, la bimba della mia Cristina, già mamma di Tommaso, che di anni ne ha quattro. Ecco, vedete, quant’è bello maggio…”.
FESTA SCUDETTO. “Il nostro ingresso in campo per la partita che chiuse il campionato, la festa con l’Avellino. Le bandiere, la festa, il Bentegodi stracolmo. Ci saranno state sessantamila persone, non riuscivi a vedere le facce, tante ce n’erano. E poi segnai io il primo gol, e non avrei mai smesso di correre per esultare”.
RIPRESA DEL CAMPIONATO. “Non so chi si assumerà la responsabilità di decidere. Come calciatore non sarei tranquillo a giocare”.
VERONA DI JURIC. “Dopo tempo si è vista una squadra che ha fatto delle bellissime cose, che ha emozionato. Il lavoro di Ivan Juric è ottimo, tanti ragazzi mi hanno colpito: cito Faraoni, uno che spinge in fascia, come piace a me. Vedremo se si ricomincerà e come”.
QUANDO CAPIRONO DI POTERLO VINCERE. “Sul momento non potevamo capirlo. Entusiasti, increduli, frastornati: i sentimenti ci travolgevano, è stato qualcosa di irripetibile. Sì, ci siamo accorti dopo di tutto quello che era accaduto”.
BAGNOLI. “Con poche parole, otteneva tutto da ogni giocatore. Modesto, umile, un uomo straordinario. E un allenatore vincente per mentalità. Con lui si andava all’attacco. Se il terzino si fermava sulla trequarti lo incalzava, doveva salire. Nessuno è stato come lui”.
VITTORIA DI GRUPPO. “Abbiamo condiviso non solo le vittorie ma soprattutto i valori dell’amicizia e del rispetto. Eravamo una squadra fuori dal campo”.
ANEDDOTI. “Brontolone? Luciano Marangon… Ma, in realtà, lì per lì si lamentava, dopo era il primo a impegnarsi, non si tirava mai indietro. Per spirito spiccavano “Piso” Bruni e Totò Di Gennaro: sempre con la battuta pronta. Due toscani, ce l’avevano nel sangue”.
UNO SCUDETTO UNICO. “Non faccio neanche un paragone, non ce n’è bisogno. Vincere è sempre bello, ma qui è stato, è e sarà per sempre qualcosa di irraggiungibile per le emozioni che ho provato. Ai miei nipoti, quando cresceranno, parlerò del nostro Verona e di quello che facemmo nel 1984-85. Sarà come raccontare una favola che è diventata una realtà. Lo scudetto dell’Hellas è stato l’ultima poesia di un calcio che non esiste più”.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
09 maggio 2020 - 10:34
Fanna sulla ripresa: “Chi si prende la responsabilità di far giocare?”
Lo scudettato gialloblù: “Situazione difficilissima, come giocatore non sarei tranquillo”
di Redazione Hellas1903
Intervistato da Stats Perform, Pierino Fanna parla della situazione del calcio e dell’eventualità che il campionato di A possa ripartire su Gazzetta Tv.
“Si può tentare di finire il campionato in qualche maniera, anche con dei play-off. Bisognerebbe cercare di salvare il salvabile, anche il calcio sta subendo una grande batosta. Però io come calciatore non sarei tranquillo, il rischio di contagio c’è, si giocherebbe pensando “speriamo che non tocchi a me”. È una situazione difficilissima e non so chi si prenderà la responsabilità di dare l’ok per ripartire”.
FONTE: Hellas1903.it
NEWS
Fanna ricorda la seconda fatal Verona: “Quell’Hellas non si arrendeva mai. Il Milan aveva perso la testa”
I ricordi dell’ex capitano gialloblù che batté i rossoneri 2-1 e, di fatto, sfilò loro il tricolore
di Mattia Zupo Aprile 22, 2020 - 09:02
Ph. Riccardo Donatoni – RDF
Pierino Fanna, ex centrocampista dell’Hellas Verona, ha parlato al Corriere di Verona per ricordare la seconda ‘Fatal Verona’:
RICORDI. “Rividero vecchi fantasmi, chissà. Noi dovevamo vincere per sperare nella salvezza, era la penultima di campionato. Loro erano una squadra formidabile, ma si presentarono in casa nostra tesi e nervosi. Ne pagarono il prezzo. Allora, d’accordo che Lo Bello si irrigidì subito nei loro confronti, ma fu soprattutto per l’atteggiamento di molti giocatori del Milan. Venivano dalla semifinale di ritorno delle Coppa dei Campioni con il Bayern. Avevano superato il turno, a Monaco, dopo una sfida ai supplementari. Erano provati psicologicamente e si vedeva. Protestavano sempre, erano preoccupati, ansiosi. Eppure andarono in vantaggio”.
UNA SALVEZZA SFIORATA. “Avevamo preparato bene la partita, Osvaldo Bagnoli dimostrò, una volta di più, la sua grandezza. Giocammo come avevamo fatto dall’inizio, mettendo in campo tutto. Quel Verona, poi, retrocesse, perdendo una settimana dopo lo scontro diretto a Cesena, ma sfiorò un miracolo”.
ESTATE 1989. “Società che doveva risolvere dei problemi economici, squadra rinnovata, rosa rimessa in piedi in fretta e furia. Ci volle un girone per trovare un’identità. Nel ritorno tenemmo un ritmo da Uefa. Non bastò”.
BATTERE IL MILAN. “Che era la squadra più forte al mondo. Arrigo Sacchi ha rivoluzionato il calcio, è inutile negarlo, ed erano una collezione di campioni. Attaccavano alti, venivano a prenderti dentro la tua area. Però quella domenica di aprile erano stanchi e le cose non venivano come al solito”.
FINALE DI GARA E GOL DI PELLEGRINI. “Il Milan aveva perso la testa. Espulsi Sacchi e Rijkaard, così come Van Basten, che si tolse maglia, e Costacurta. Negli spogliatoi accadde di tutto”.
LE DICHIARAZIONI DI VAN BASTEN. “Il fatto è che non ne avevano più, mentre quel Verona non si arrendeva davvero mai. Semplicemente, si trovarono al posto sbagliato nel momento sbagliato”.
LE DICHIARAZIONI DI VAN BASTEN. “Il fatto è che non ne avevano più, mentre quel Verona non si arrendeva davvero mai. Semplicemente, si trovarono al posto sbagliato nel momento sbagliato”.
NEWS
Fanna: “35 anni sono tantissimi. Mai più un Verona come quello della nostra impresa”
di Mattia Zupo15 Aprile, 2020 - 08:53
Ph. Riccardo Donatoni – RDF
Le dichiarazioni dell’ex esterno gialloblù che ha ricordato lo scudetto del 1984
L’ex ala dell’Hellas Verona, Pierino Fanna è intervenuto nel corso della trasmissione Le Lunatiche in onda su Rai Radio 2. Queste le sue parole riportate da L’Arena:
“Tra un mese, il 12 maggio, festeggiamo i 35 anni e con il nostro gruppo dello scudetto proprio in questi giorni ci mandiamo dei video, pezzi di frasi di nostalgia. Anche da Verona mi arrivano delle cose nostalgiche di un calcio che fu, perché 35 anni sono tantissimi”.
SCUDETTO. “Non ci sarà più un Verona come quello perché la nostra impresa, quella dell’84, è stata l’ultima. L’ha vinto la Sampdoria nel ’90 ma era già una squadra che veniva costruita con i soldi, la nostra, e quella ancora prima del Cagliari, è stata un’impresa costruita con le conoscenze di un allenatore e con le competenze di un direttore sportivo. L’Atalanta facendo grandi imprese può arrivare terza o quarta, quindi vediamo che per una provinciale ormai la poesia è svanita. La favola è stata la nostra ed è stata raccontata, la rifanno vedere tante volte perché in Italia non succederà mai, Inghilterra è successo 4 anni fa con il Leicester, però non capiterà qui. Quel tipo di meccanismo ha fatto si che tutte le squadre non potessero lamentarsi. È chiaro che quando ti trovi in testa alla classifica le cose cambiano, ci hanno portato rispetto”.
FONTE: CalcioHellas.it
CALCIO
L'EX VERONA - Fanna: "Cambiai squadra dopo tre anni di scudetti alla Juve, cominciando una nuova vita ed una nuova avventura in periodo per me difficile"
25.03.2020 16:39 di Napoli Magazine
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Pierino Fanna, ex Verona: "Mi ritrovai a Verona dopo 3 anni di scudetti alla Juve, cominciando una nuova vita ed una nuova avventura in periodo per me difficile, ma avendo voglia di giocare ho chiesto di essere ceduto. Mi trovai in questa squadretta provinciale nata dalla Serie B, una squadra degli scarti - così ci chiamavano - perché eravamo io, Marangon, Sacchetti, Volpati, Spinosi, Ferroni. Sono state gettate le basi per l'ultimo miracolo di una squadra casualmente".
FONTE: NapoliMagazine.com
Serie A, ESCLUSIVO Fanna su Conte, scudetto e Juric
[...] Infine un pensiero al Verona di Juric, una delle sorprese del campionato: “Questa squadra ha stupito un po’ tutti. E’ una bella sorpresa, essere protagonista in Serie A non è facile. Brava la società a puntare su Juric, un allenatore con idee innovative e un gioco di corsa e personalità come Gasperini, di cui è stato suo giocatore e di fatto allievo. Sono contento che dopo anni di anonimato, a Verona si stia rivedendo il bel calcio”.
FONTE: CalcioToday.it
INVITATO SPECIALE
14 gennaio 2020 - 08:03
Fanna: “Verona, avanti così: questa squadra è il presente, il club programmi il futuro”
L’ex gialloblù: “L’Hellas può garantirsi una presenza stabile in Serie A”
di Redazione Hellas1903
Piero Fanna, bandiera gialloblù, parla del momento dell’Hellas, intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola.
Dice, parlando delle prospettive di squadra e club: “Che cosa fare ora? Proseguire lungo la rotta che è stata tracciata e costruire, insieme al presente, un futuro che possa assicurare a questa realtà una presenza stabile in Serie A, togliendosi qualche sfizio, facendo soffrire regolarmente le grandi, divertendosi e facendo divertire il pubblico. Un Hellas con la mente libera e sempre in lotta, mai disposto ad arrendersi, chiunque ci sia davanti, come vogliono che sia i tifosi. Sarà importante programmare con attenzione: è da quest’aspetto che dipende tutto”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Hellas bella sorpresa"
29.11.2019 18:30 di Lorenzo Marucci
Parlando del suo Verona che impressione le ha fatto? E' sembrata una squadra subito battagliera...
"E' una piacevole sorpresa. Ci sono giocatori nuovi interessanti e l'ambiente è tornato ad entusiasmarsi. Finalmente c'è voglia di vedere questo Verona".
Amrabat il prossimo anno a suo parere sarà in una big?
"Difficile dirlo, parliamo di giovani che devono crescere. L'importante è che ci questa voglia da parte loro. Il Verona ha lanciato tanti giovani e poi è giusto che chi ha determinate prospettive possa andare a giocare anche altrove. C'è da aggiungere che sono tanti i giocatori che non hanno notorietà e che poi attraverso l'impegno e il lavoro settimanale possono emergere. E' importante che la società sia riuscita a prendere giocatori di questo genere e che li abbia migliorati".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Fanna: “Il Verona e chi lo segue ha, finalmente, delle gratificazioni”
novembre 19, 2019
“Osvaldo Bagnoli ha sempre detto che il singolo rende bene in un collettivo che funziona. Credo che il Verona di Juric sia l’ulteriore dimostrazione della verità di queste parole – ha dichiarato Fanna a La Gazzetta dello Sport – Ci sono degli uomini che spiccano, come Rrahmani, Amrabat, Veloso e Faraoni… Il Verona e chi lo segue ha, finalmente, delle gratificazioni. Si gioca a testa alta, non si conosce la paura. I tifosi dell’Hellas amano che la squadra abbia questo tipo di atteggiamento. Poi, si può perdere, ma mai mollando, mai dando là sensazione di arrendersi”
FONTE: HellasLive.it
NEWS
07 novembre 2019 - 09:18
Fanna: “Verona sorpresa, a Milano per crederci”
La leggenda gialloblù: “L’Hellas gioca un grande calcio, con l’Inter a testa sgombra”
di Redazione Hellas1903
Piero Fanna, leggenda del Verona ed ex giocatore dell’Inter, parla della partita di sabato a San Siro, con i gialloblù sul campo dei nerazzurri.
Dice il Turbo, intervistato dal “Corriere di Verona”: “La cosa più importante è che la squadra vada a Milano a giocare come ha dimostrato di saper fare in tutte le gare di campionato che l’hanno visto in campo. Con grande organizzazione, con la testa sgombra, con la voglia di crederci sempre. La classifica del Verona? Penso che nessuno immaginasse di vederlo a 15 punti, adesso. Non si può che essere molto soddisfatti dei risultati ottenuti, a maggior ragione per il gioco che l’Hellas sta esprimendo“.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Atalanta come il mio Verona, può cullare il sogno"
28.10.2019 18:30 di Lorenzo Marucci
L'Atalanta candidata allo scudetto. Dopo il 7-1 contro l'Udinese la squadra di Gasperini è al terzo posto in classifica a tre punti dalla Juve. E l'interrogativo allora nasce spontaneo. Sarebbe per i bergamaschi un autentico miracolo, in parte simile a quanto realizzò il Verona di Bagnoli, nell'84-85. Di quella squadra faceva parte anche Pierino Fanna, che peraltro in carriera ha vestito pure la maglia dell'Atalanta. "I bergamaschi possono andar vicino a questo grande obiettivo - dice a TMW - dipende anche da come andrà la Champions. Stiamo parlando di una squadra che aveva già fatto il suo salto di qualità e ora è anche migliorata. Le altre, insomma, devono fare attenzione. In Italia fa un calcio diverso. Credo che possa essere paragonata al nostro Verona: ad un certo punto bisogna giocare per divertirsi, fare punti e andare al massimo, spensierati. Rispecchia il nostro modo di essere nella squadra di Bagnoli".
L'Atalanta è pronta ad approfittare anche degli stop di Inter e Napoli...
"I bergamaschi devono far bene ma non hanno l'assillo di dover vincere per forza. Le altre hanno vari impegni, l'Inter si è rinnovata molto, la Juve è cambiata e non so se deve abituarsi alle novità di Sarri, il Napoli ha qualche problemino interno. L'Atalanta ha una mentalità serena e ottiene grandi risultati".
Ad un certo punto potrebbe però avvertire delle pressioni?
"Ancora è lunga, c'è una stagione da giocare. Per ora fa sul serio".
L'organico a suo parere può bastare per puntare fino alla fine allo scudetto?
"Forse è un po' inferiore rispetto alle altre squadre ma in fondo anche noi al Verona, sebbene fosse un altro calcio, giocavamo in quattordici. Alla fine giocano sempre gli stessi quindici a rotazione e non sempre servono 25 giocatori. Dipende certamente, come dicevo prima, anche da quello che succederà in Champions".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Che fine ha fatto Fanna, l’ala che Trap non ha mai amato
Cinque scudetti con Juve, Verona e Inter in carriera
Ad essere ricordato come Pietro Fanna si infastidisce (disse alla Gazzetta “All’anagrafe mi chiamo Piero, anzi meglio: Pierino. Non capisco perché Wikipedia si riferisca a me come ‘Pietro’. Risalirà ancora ai tempi in cui giocavo con Petruzzo Anastasi o Pietro Paolo Virdis…”) ma di sicuro l’importante è che venga ricordato. Del resto uno che ha vinto cinque scudetti con tre maglie diverse un’impronta l’ha lasciata eccome. Ala funambolica in grado di giocare sia a destra che a sinistra, si è formato all’Atalanta ma presto ha avuto l’opportunità del grande salto. Nel 1978 passa alla Juventus e subito vince uno strano record, come raccontò al Gazzettino: «Allora andarono in 10 della Juve ai Mondiali in Argentina. Mancai giusto io e per poco. In quelle stagioni quando non eri titolare faticavi a trovare spazio stabilmente anche in azzurro. Riconquistai il ct Enzo Bearzot a Verona». In bianconero alti e bassi, la Juve vinceva ma lui non era titolare fisso e veniva cambiato di ruolo in continuazione. «Con Giovanni Trapattoni, non giocai praticamente mai nel mio ruolo. Inizialmente c’era Franco Causio, poi Marocchino, feci anche il centravanti. Ebbi soddisfazioni, senza tuttavia completarmi».
LA SVOLTA – Con la Juve vince tre scudetti poi va a Verona e quello che sembrava un passo indietro finisce per rivelarsi la sua fortuna. Vince lo storico titolo con l’Hellas, torna in nazionale e piace di nuovo alle big. Lo vuole l’Inter, lui è indeciso ma alla fine accetta come ricordò alla Gazzetta: “Il mio addio, comunque, fu molto difficile e meditato. Da una parte avevo l’Inter, la squadra per cui facevo il tifo da bambino, dall’altra la possibilità di giocare la Coppa dei Campioni col mio Verona; da una parte sapevo cosa lasciavo, dall’altro ero ignaro di cosa avrei trovato. Scelsi i nerazzurri e (in parte) sbagliai. Un po’ perché non potei più esprimermi ai miei livelli, un po’ perché in quell’Inter non c’era traccia dello spirito di gruppo veronese, ma solo dei campioni più affermati.» E dall’87 anche quel Trap con cui non ci fu mai amore: «Il mio col Trap fu un rapporto di odio/rispetto reciproco. Io gli ho sempre dato tutto me stesso come giocatore, ma lui aveva la sua mentalità. Il suo ‘vestito giusto’ per ogni occasione. Dalla Juve non potevo muovermi per ragioni contrattuali ma, quando Trapattoni firmò per l’Inter, io diedi subito alla società milanese la mia disponibilità a trasferirmi altrove. Il Trap si oppose, mi disse che avrei giocato a lungo con lui. Solo che quando eravamo in vantaggio durante le partite, il primo che faceva uscire – per mettere dentro un mediano o un difensore aggiunto – ero sempre io! Ma il rispetto tra me e lui non è mai mancato, Neanche per un giorno».
GLI AMICI – Amici nel calcio? Pochi: «Avevo un feeling particolare con Cabrini e Tardelli. Mi dava fastidio chi tratteneva per la maglia, una volta diedi una gomitata a Icardi, poi con me al Verona, perchè in un Verona-Milan mi teneva: “Dammi una scarpata, piuttosto…». Ritiratosi dal calcio giocato al termine della stagione 1991/1992 dopo la retrocessione con il Verona, Fanna iniziò a lavorare nel settore giovanile della società gialloblù. Con l’arrivo in panchina di Cesare Prandelli, divenne allenatore in seconda nell’estate del 1998 e il sodalizio con l’ex tecnico della Nazionale proseguì anche a Venezia. Dal 2002 l’esperienza di campo di Pietro Fanna è conclusa. Cosa fa oggi lo ha raccontato a Bergamo post: «Mi prendo tutto il tempo che mi serve per godermi la vita e gestire le mie passioni. Ho fatto delle scelte e non sono più dentro al mondo del calcio anche se continuo a seguire tutto molto da vicino. Da circa 2 anni lavoro per la Radio Ufficiale dell’Hellas Verona, commento le partite e seguo sempre le vicende del gruppo di Mandorlini. Mi piace e mi diverto, è una bella esperienza».
SPORTEVAI | 02-08-2019 12:40
FONTE: Sport.Virgilio.it
NEWS
Ciao Carla, il commosso ricordo di Fanna: “La mamma dell’Hellas, la mamma di tutti noi”
Mondo Hellas colpito dalla scomparsa di Carla Coletta, per tantissimi anni molto più che magazziniera per il club gialloblù
di Redazione luglio 30, 2019 - 19:00
«La mamma dell’Hellas, la mamma di tutti noi». Voce rotta dall’emozione. Pierino Fanna ricorda così Carla Coletta, per una vita magazziniera al Verona. Anzi, di più, molto di più (quasi 50 anni). Fino a diventare insieme al mitico Pista, al secolo Renzo Manfrin, pure lui magazziniere, simbolo del Verona che c’è ma non si vede. «Carla era tanto per noi», continua Fanna sulle pagine de L’Arena.
«Ha iniziato al Verona quando io nascevo. Disponibile, presente, cortese, gentile, silenziosa. Dispiace se ne sia andata in questi giorni sempre in silenzio. Purtroppo non tutti lo sapevano. Ci sarebbe piaciuto poterla salutare un’ultima volta». Carla avrebbe compiuto 92 anni. «Ha fatto la storia dell’Hellas. Serviva il caffè a presidenti avversari e arbitri. Insieme al Pista rappresentava la parte più bella del nostro Verona. Ci eravamo affezionati a lei. Ma non potevi non voler bene a Carla. Nella mia carriera da giocatore, e penso che questo sia pensiero che posso condividere con tanti compagni, ho riservato un posto nel cuore per lei. Ci siamo rimasti davvero male quando abbiamo avuto la notizia della sua scomparsa».
«Cucinava pure per gli autisti del settore giovanile. Era tutto per noi. Una persona che dava tutta se stessa senza chiedere mai niente in cambio. Non l’ho mai sentita negare qualcosa a qualcuno». Carla non c’è più. Lascia un vuoto. Ma la sua presenza resta viva in chi ha vissuto per cinque decenni un Verona che non c’è più.
FONTE: CalcioHellas.it
Fanna: “A Verona il periodo più bello della mia vita. I tifosi dell’Hellas meritano una squadra sempre in Serie A”
giugno 23, 2018
La pagina che La Gazzetta dello Sport ha dedicato a Pierino Fanna per i suoi 60 anni. Tanti auguri eterno campione anche da parte di Hellas Live!
FONTE: HellasLive.it
IL COMPLEANNO
Verona, i 60 anni di Turbo Fanna
23/06/2018 07:58
L'arma letale di Osvaldo Bagnoli. Capace di ribaltare l'azione, di "attaccare lo spazio" direbbero oggi, come pochi al mondo. Forse uno delle più forti ali destre di sempre.
Piero Fanna, o meglio "Pierino" come ricorda sempre lui stesso, detto "Turbo" compie 60 anni.
Un eterno ragazzo timido e un po' ruvido, che a Verona ha trovato il suo paradiso proprio grazie all'Osvaldo che ne capì da grande maestro il carattere e gli spigoli. Piero correva sulla fascia laterale, rendendo il Verona una delle squadre più moderne e belle degli anni '80. In un'epoca in cui il calcio italiano produceva numeri 7 a josa (Causio che alla Juve aveva "chiuso" proprio Fanna), Bruno Conti, il migliore con Paolo Rossi del Mundial '82, Claudio Sala, capitano del Torino, Piero Fanna era probabilmente il più potente di tutti, sicuramente il più concreto.
Un carattere troppo timido e troppo rispettoso ne ha frenato la carriera ad altissimo livello. Fanna poteva essere una stella mondiale, lo sarebbe senza dubbio oggi in un calcio appiattito e senza campioni di quel calibro.
Verona è rimasta sempre nel suo cuore, a Verona vive, facendo la spola con Moimacco, la sua casa friulana, a Verona ha tentato anche di allenare, in coppia con l'amico Prandelli, un sodalizio che si ruppe appena i due lasciarono Verona per andare Venezia. Una scelta che Fanna non riuscì a condividere con Cesare.
Pierino, con il turbo sempre inserito, è oggi un uomo che non ha peli sulla lingua. Ancora non capisce perchè il Verona non abbia mai pensato a qualcuno degli eroi dello scudetto per dare forza alla storia e trasmettere alla società quei valori. Soffre come tutti i tifosi nel vedere il Verona che crolla miseramente in serie A, senza lottare. Forse vorrebbe rimettere le scarpe da calcio per correre ancora sulla fascia. Uomini così non ne fanno più... (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
17 maggio 2018 - 08:15
Toto-allenatore, Fanna: “Brocchi la scelta giusta”
Piero: “Può dare la carica. Incognita? Sì, ma ha molti punti favorevoli”
di Redazione Hellas1903
“Se da allenatore ha la stessa stoffa che aveva da giocatore, per il Verona potrebbe essere la scelta giusta”.
Queste le parole di Piero Fanna, intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola, sull’ipotesi che Cristian Brocchi diventi allenatore dell’Hellas.
Fanna è stato il vice di Cesare Prandelli dal 1998 al 200o in gialloblù, nelle stagioni in cui Brocchi si affermò. Osserva ancora: “Rappresenterebbe una bella carica di positività, e si sa quanto ce ne sia bisogno a Verona. Quando era in campo era infaticabile, credo lo sia anche adesso, passato al ruolo di allenatore. Da Prandelli ha imparato tanto. Certo, è un’incognita da un lato, ma dall’altro ci sono molti punti favorevoli”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
TMW - Fanna: "Al Verona serve un bagno di umiltà. Tanti ex dimenticati"
07.05.2018 17:15 di Giacomo Iacobellis Twitter: @giaco_iaco
L'ex calciatore Pietro Fanna, vincitore dello Scudetto col Verona nel 1984-1985, ha commentato così a TMW la retrocessione dei gialloblù: "Mi dispiace per questa retrocessione, le cose non sono andate come si poteva sperare. Il Verona ora deve farsi un bagno di umiltà e ricominciare da capo".
Con l'obiettivo di tornare subito in Serie A?
"Secondo me sarà fondamentale la programmazione. Il Verona non deve avere fretta, sarà importante costruire un qualcosa di nuovo e ben strutturato che possa durare negli anni".
Proprio in tal senso, non farebbe comodo riportare a Verona qualche grande ex del passato?
"Purtroppo gli ex nel tempo sono stati dimenticati. Non parlo soltanto di adesso, ma è dagli '80-'90 che non si guarda più al passato e si pensa solo al futuro. È stato buttato via un capitale umano di grande spessore. Le radici sono importantissime, per fortuna ultimamente alcuni club italiani lo hanno capito. Penso, per esempio, a Milan e Fiorentina".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
30 marzo 2018 - 08:30
Fanna: “Verona con l’Inter, niente rassegnazione”
L’ex gialloblù: “L’Hellas ci provi, non può crollare come con l’Atalanta”
di Redazione Hellas1903
Piero Fanna, ex dell’Hellas, per quattro anni all’Inter, parla della gara di domani, intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola.
Dice, tra l’altro: “Possibilità di fare punti a San Siro? È chiaro che a vederla da fuori non ce ne sono molte. Però il Verona non sia arrendevole. A entrare in campo rassegnati finisce che prendere un’imbarcata, e questo è il primo rischio da evitare, dopo il 5-0 subito con l’Atalanta”.
Poi: “Dovesse arrivare una sconfitta, che l’Hellas non molli mai gli ormeggi. Mi spiego meglio: c’è modo e modo di perdere. Dunque, prima il Verona le tenti tutte e dopo, se la partita prendesse una piega storta, non crolli“.
FONTE: Hellas1903.it
NEWS
Fanna, messaggio al Verona: "A San Siro per giocartela"
21.03.2018 18:58 di Mattia Zangari Twitter: @mattia_zangari
"Il Verona non deve andare a Milano da battuto, deve giocarsela. Anche all’andata per poco non riesce a strappare un punto alla squadra di Spalletti". Ai microfoni de L'Arena, Piero Fanna, doppio ex di Hellas e Inter, parla così della sfida che andrà in scena tra dieci giorni, il sabato prima di Pasqua.
In seguito, Fanna si concentra sulle voci che vorrebbero Icardi al Real Madrid nella prossima stagione: "Non lo so - ammette -. Lui è una grande attaccante, ma per diventare un campione deve lavorare anche per i compagni. Ultimamente la formazione di Spalletti si è ripresa. Candreva è un giocatore che mi piace molto come Perisic del resto ma per puntare al titolo serve ancora qualcosa ai nerazzurri".
Infine, Fanna ripercorre così lo scudetto vinto in nerazzurro: "’L’ho vinto non da protagonista diciamo, però ho giocato le Coppe ed ho militato insieme a gente come Matthaus e Brehme. Quest’ultimo secondo me un giocatore formidabile. Mai visto un terzino con la tecnica di Andreas. Per niente andò lui a tirare il calcio di rigore ad Italia ’90 che diede il mondiale ai tedeschi. Purtroppo con il Trap non c’è mai stata sintonia. A me piaceva correre, lui aveva un’altra idea di ala. Ugualmente sono riuscito ad avere una carriera fortunata".
FONTE: FCInterNews.it
21.03.2018
INTERVISTE
Da Bagnoli al Trap, il viaggio nei ricordi di Piero Fanna
«Sono qua. Mi ha telefonato l’Elena del Verona e provo a dare una mano ad Alberto per la radiocronaca». Chi parla è Piero Fanna, dei due dipendenti gialloblù, uno non era ancora nato e l’altra era poco più di una bimba quando l’ala friuliana vinceva il campionato di B con l’Atalanta di Titta Rota. Fanna da un nerazzurro all’altro, visto che si riprenderà con l’Inter, dopo il ko di domenica. «L’avevo detto agli amici» racconta Pierino, protagonista dello scudetto gialloblù, «l’Atalanta ormai è da considerarsi una grande del nostro campionato e non una media-piccola. L’abbiamo visto contro l’Hellas. Società forte, tecnico capace e gruppo consolidato con Papu Gomez e Ilicic che sono di un’altra categoria». Fanna già nell’intervallo al Bentegodi aveva il capo chino, figurarsi dopo. «Non c’è stato nulla da fare, troppo forti» racconta il numero 7 di Osvaldo Bagnoli, «però bisognava magari perdere in maniera diversa. Cinque reti in casa sono davvero tante. Mi è capitato una o due volte in carriera, non ci ho dormito la notte».
DIMENTICARE IN FRETTA. Fanna però invita il gruppo a lasciarsi alle spalle tutto della domenica bestiale con l’Atalanta. «Dimenticare» dice, «e velocemente perchè l’Hellas ha già dimostrato di sapersi rialzare da batoste simili. E poi dopo l’Inter inizierà un mini campionato per il Verona con almeno quattro o cinque squadre alla portata dei gialloblù. Adesso conta restare uniti e lavorare meglio di gruppo».
MATOS E PETKOVIC. Piero Fanna che qualche «golletto» l’ha pure fatto in carriera non si sente di puntare il dito sui due attaccanti che devono ancora segnare. «Loro fanno un buon lavoro per la squadra. L’Hellas con gennaio ha chiuso anche un percorso fatto di alcune individualità come Caceres, Bessa, Pazzini e Zuculini. Ha ragione il mister, conta il gruppo. Ritrovarsi e ripartire.
L’INTER. Fanna ha vinto cinque scudetti suddivisi fra Juventus, Verona e Inter. Quello che sente più suo è senza dubbio quello con la maglia gialloblù. «Non bisogna andare a Milano da battuti. L’Hellas deve giocarsela. Anche all’andata per poco non riesce a strappare un punto alla squadra di Spalletti. Icardi al Real Madrid? Non lo so. Lui è una grande attaccante ma per diventare un campione deve lavorare anche per i compagni. Ultimamente la formazione di Spalletti si è ripresa. Candreva è un giocatore che mi piace molto come Perisic del resto ma per puntare al titolo serve ancora qualcosa ai nerazzurri».
IL TRAP E BREHME. L’Inter di Pellegrini e Castagner prsee Fanna il giorno dopo la vittoria dello scudetto del Verona di Bagnoli. In nerazzurro poi arrivò Trapattoni che non ebbe mai feeling con l’ala friulana. Fanna comunque l’anno del tricolore con l’Inter collezionò 14 presenze. «L’ho vinto non da protagonista diciamo» ammette con sincerità Pierino, «però ho giocato le Coppe ed ho militato insieme a gente come Matthaus e Brehme. Quest’ultimo secondo me un giocatore formidabile. Mai visto un terzino con la tecnica di Andreas. Per niente andò lui a tirare il calcio di rigore ad Italia ’90 che diede il mondiale ai tedeschi. Purtroppo con il Trap non c’è mai stata sintonia. A me piaceva correre, lui aveva un’altra idea di ala. Ugualmente sono riuscito ad avere una carriera fortunata».
VERONA SPUNTATO. Fanna ha un’idea. «Mi piacerebbe, finchè non tornano Kean e Cerci, vedere un giocatore come Verde più vicino all’area di rigore. Ha un sinistro micidiale e potrebbe fare qualche gol. Dietro sono convinto che si sistemerà tutto. Vukovic è stato un buon acquisto. L’Hellas per me è ancora in corsa per la salvezza».
NONNO HELLAS. «Ora appena posso corro dai figli. Faccio il nonno e sono contento. Mi tengo in forma correndo e giocando con gli ex gialloblù. Sarei davvero felice se il mio Verona si salvasse. Non vedo l’ora che rientri Cerci, ha i numeri per aiutarci a centrare l’obiettivo». Piero Fanna si sistema il berretto e se ne va. Ad un vecchio collega bergamasco racconta come a fine anni settanta il suo soprannome fosse «Vichingo». «E si» ride Piero, «all’epoca avevo i capelli biondi e numerosi».
FONTE: LArena.it
IL PROTAGONISTA DELLO SCUDETTO
Fanna: Al Verona manca l'identità
21/02/2018 11:13
"Al Verona serve trovare un’identità. Una carenza che affligge la squadra fin dall’inizio della stagione. Non è detta l’ultima parola, credo che margini per recuperare ci siano, ma c’è bisogno di arrivare a quella svolta che non si è mai vista a sufficienza. Ossia, avere un impianto di gioco collaudato, un gruppo che non sia soggetto a variazioni ripetute negli interpreti. Non so se tutti questi cambiamenti sono dovuti a una necessità o a una scelta. A gennaio si è intervenuto parecchio, in entrata e in uscita. Una mezza rivoluzione". Così Pierino Fanna è intervenuto a La Gazzetta dello Sport.
L'ex protagonista dello storico Scudetto ha concluso: "I difetti dell’organico impongono di fare ricorso a delle soluzioni che tolgono sicurezza. Romulo è stato spostato in diversi ruoli: basta che manchi un tassello e a Pecchia tocca rimettere mano alla squadra. Se il tuo portiere è sempre migliore in campo, devi fare una riflessione. Però con un paio di risultati utili a marzo può essere invertita. La partita di domenica con il Torino è un bivio. Per salvarsi, di qui in avanti, i gialloblù non possono più sbagliare”.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna su Bessa: "Trequartista di valore, pronto per un salto"
25.01.2018 21:00 di Lorenzo Marucci
Daniel Bessa è finito nel mirino di vari club. Il centrocampista del Verona piace al Genoa e alla Samp e al Bologna ma anche il Cagliari si è interessato al giocatore italo-brasiliano. Di lui e delle sue caratteristiche abbiamo parlato con un profondo conoscitore della squadra gialloblù come Pietro Fanna. "Per me era uno dei migliori al Verona - dice a Tuttomercatoweb.com - l'anno scorso in B ha fatto la differenza, mentre quest'anno ha avuto poco spazio. E' stato impiegato in vari ruoli ma a mio parere la posizione in cui può rendere meglio è quella di trequartista. Ha i piedi buoni e mi è sempre piaciuto. Può giocare dietro le punte, ha la capacità di trovare l'ultimo passaggio ma in una squadra organizzato può fare anche il mediano".
Ha anche qualche gol nel suo repertorio?
"In B li ha fatti e sono stati anche decisivi. Non ha una una grande forza fisica o la progressione però è un giocare di qualità ed è pronto per un salto di qualità. Dovrà trovare una sua collocazione ma ripeto, è un bel giocatore".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Fanna: “Verona, vittoria fondamentale”
L’ex gialloblù: “Boccata d’ossigeno anche per Pecchia”
di Redazione Hellas1903, 26/11/2017, 09:42
Pierino Fanna commenta a Radio Tmw la vittoria del Verona a Reggio Emilia con il Sassuolo.
“Il momento era delicato, la classifica era deficitaria, quindi è una vittoria che dà morale ai calciatori. È un risultato importante, al di là di chi ha fatto gol è una vittoria fondamentale perché in questo momento questo risultato può rivelarsi determinante visto le prossime gare in calendario. È chiaro che i tre punti danno morale e danno classifica, soprattutto tengono la squadra agganciata alle squadre che sono più avanti. In Serie A fare risultati non è facile, soprattutto quando manchi di tranquillità come il Verona. È sicuramente una boccata d’ossigeno anche per l’allenatore”.
FONTE: Hellas1903.it
Il grande cuore degli ex gialloblù
novembre 18, 2017
Clownterapia ai ragazzi del Cerris con Piero Fanna e Chicco Guidotti… che gioia.. Questo il commento e la foto pubblicati sui social dall’ex gialloblù, Antonio Terracciano.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Fanna: “Verona con le ali. Finalmente”
Piero: “Scelta giusta. Verde ha qualità, caratteristiche diverse rispetto a Fares”
di Redazione Hellas1903, 03/11/2017, 10:31
Piero Fanna, leggendaria ala dell’Hellas e bandiera gialloblù, parla del nuovo modulo adottato da Fabio Pecchia, intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola.
Dice Fanna: “Scelta necessaria e che avrebbe dovuto essere fatta già nelle prime giornate di campionato. Comunque adesso è stata presa questa strada, che è la più indicata per dare compattezza all’Hellas. Soprattutto sulle corsie laterali si nota un approccio diverso e utile”.
Continua Piero: “Verde e Fares? Hanno caratteristiche diverse e non assimilabili. Verde, secondo il mio giudizio, è un giocatore più formato e con maggiore qualità nella ricerca della porta. Supplisce con la tecnica a qualche carenza sul piano fisico. Si tratta di un giocatore molto importante per la scacchiera tattica di questo Verona“.
FONTE: Hellas1903.it
Verona - L'opportunità di conoscere in prima persona la storia del Verona da chi ne ha scritto pagine importanti: gli ex gialloblù scudettati Pierino Fanna e Silvano Fontolan sono infatti stati ospiti a dell'Hellas Club, una delle aree Lounge della zona est del Bentegodi, per assistere Hellas Verona-Inter.
Una partita particolare, anche perché nel corso della propria carriera entrambi hanno vestito anche la maglia nerazzurra. Tanti sorrisi e foto, tra un aneddoto e l'altro all'interno di una location esclusiva per vivere alla grande il match day. A disposizione dei tifosi anche la Fan Area e tante altre soluzioni per accogliere, con servizi diversi, tifosi e appassionati che vogliono vivere un'esperienza al Bentegodi a 360°.
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Fanna sul Verona: “Mancano giocatori da Serie A”
L’ex gialloblù: “Serviva qualche certezza in più”
di Redazione Hellas1903, 18/09/2017, 21:13
Pietro Fanna, ex giocatore del Verona tra il 1982 e il 1985 e tra il 1989 e il 1993, ha parlato in esclusiva ai microfoni del portale www.tuttomercatoweb.com sulla difficile situazione della squadra di Pecchia.
Così l’ex centrocampista: “L’inizio in effetti è stato molto negativo, i ko sono stati particolarmente pesanti, sono sconfitte che lasciano il segno. Il Verona prende gol e troppo facilmente. C’è qualcosa che non quadra. Qualche giocatore è fuori forma anche perché non gioca da troppo tempo. La serie A è la serie A… Il calciomercato gialloblù? Serviva qualche certezza in più. Nel calcio ci sono giocatori di A e di B. La squadra andava puntellata con 2-3 giocatori di un certo livello, integri ed efficienti. L’inizio di campionato è stato quasi proibitivo, ma visti i gol presi mi vengono parecchi dubbi”.
Non manca poi una domanda su Giampaolo Pazzini, escluso dall’unidici titolare in tre gare su quattro: “Non vivo la situazione dall’interno, però non riesco a capire come un giocatore che ha portato la squadra in A con i suoi gol possa restar fuori. Oltretutto è esperto ed è una punta vera. Peraltro non ci sono neanche alternative. In generale, poi, quando manca serenità nello spogliatoio per una provinciale diventa ancor più complicato”.
NEWS
Fanna su Pazzini: “Insostituibile, ma se non gioca…”
La bandiera gialloblù: “È un leader, non so come potrebbe essere rimpiazzato”
di Redazione Hellas1903, 29/08/2017, 08:29
Piero Fanna, grande bandiera gialloblù, parla della vicenda Pazzini, interpellato in proposito dal “Corriere di Verona” oggi in edicola.
Dice:”Pazzini è stato protagonista e leader della squadra nella stagione della promozione. Ha trascinato il Verona sul piano tecnico e morale. Non capisco questa scelta. Escluderlo in questo modo è molto rischioso. Se le condizioni sono queste, non è per nulla improbabile la sua cessione. Resta da vedere come potrebbe essere rimpiazzato. Pazzini, invece, deve essere una certezza per il Verona. Lo ritengo insostituibile”.
FONTE: Hellas1903.it
CALCIO
A lezione di calcio dall’ala Pierino Fanna
Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia
di Redazione - 31 maggio 2017 - 16:58
Nella bellissima cornice di Arco di Trento, nel corso del Torneo B. Viola, all’interno dell’iniziativa denominata dagli organizzatori “Calcerò” a cui hanno preso parte volti noti del panorama calcistico nazionale, ho avuto l’occasione di conoscere meglio Pierino Fanna, uno dei cinque calciatori italiani (insieme a Giovanni Ferrari, Sergio Gori, Aldo Serena e Attilio Lombardo) ad aver conquistato lo scudetto con tre società differenti. Cordiale e disponibile come nel suo carattere, non ha voluto sottrarsi ad alcune domande rivoltegli dalla folta platea accorsa comprese le nostre.
Partiamo da qui. L’Atalanta manco a dirlo è in finale: cosa può dirci del suo passato con la Dea?
«Ricordo che sono arrivato a Bergamo da Grimacco (Udine) a soli 14 anni e che sono andato via a 19 anni, dopo tre stagioni di settore giovanile e due di prima squadra in Serie B. È stata un’esperienza importante ed ho grandissima riconoscenza per la società che mi ha lanciato e mi ha costruito. Prima come uomo e poi come calciatore, la linea di allora come quella odierna è sempre stata quella di trasmettere valori importanti e persone che mi hanno fatto crescere. In quell’Atalanta c’erano uomini come i Bortolotti, Brolis, Previtali e Morotti oltre ad allenatori come Magistrelli, Moro e Titta Rota. Veramente una palestra di vita».
Quali sono i ricordi particolari legati alle vicende di campo?
«Non ho fatto molti gol, lavoravo tanto sulla fascia. Il primo anno di serie B segnai una rete contro il Piacenza nell’ultima gara del 1975/1976, mentre nel settore giovanile con gli allievi arrivammo a giocarci per due volte il titolo italiano e, in particolare, quella finale persa contro la Juventus mi è rimasta proprio sullo stomaco. Non c’è un momento o un ricordo specifico, sono stati 5 anni bellissimi perché, grazie all’Atalanta, sono diventato calciatore e ho fatto quello che sono riuscito a fare nel calcio in carriera».
Qualche aneddoto?
“Eccola qui, la curiosità: ho giocato con Antonio Percassi. Nel giorno dello spareggio di Genova contro il Cagliari, 82 bus di tifosi bergamaschi al seguito, fu proprio lui a mettere al centro il pallone per la prima rete di Rocca”.
Ma com’era Percassi sul terreno di gioco?
«Il presidente Percassi in campo? Il classico stopper vecchio stile, badava molto al sodo e anche se qualche volta qualche finta non la capiva badava sempre al sodo ed era tremendamente efficace. Concentratissimo sull’avversario, una persona splendida sotto l’aspetto umano ed un compagno con cui ho condiviso belle emozioni: nello spareggio di Genova contro il Cagliari eravamo in campo assieme. Era il 29 giugno 1977, una grande vittoria firmata da Rocca e Scala nel giro di tre minuti».
Come è proseguita poi la sua carriera?
“Ero un’ala funambolica in grado di giocare sia a destra che a sinistra (così mi avevano costruito proprio sui campi di Zingonia) e per questo passai alla Juventus nel 1978. In carriera ho in seguito vestito anche le maglie di Inter e Verona e, proprio con i gialloblù, ho scritto una delle pagine più belle della storia dell’Hellas contribuendo in modo determinante alla conquista dello scudetto del 1984/1985( stagione dell’esordio in Nazionale proprio a Verona, contro la Cecoslovaccia, il 7 aprile del 1984). In totale, sono ben 5 i titoli italiani che conquistato: tre con la Juventus, uno con il Verona e uno con l’Inter di Trapattoni”.
Come è stato il suo ritiro dal calcio giocato?
“Mi sono occupato del settore giovanile veronese per diversi anni, per assumere con l’arrivo di Prandelli nell’estate 1998, il ruolo di secondo allenatore. Prandelli dopo aver ottenuto una promozione e una tranquilla salvezza, regalando un calcio offensivo e assai piacevole, ha lasciato la panchina del Verona in aperta polemica nei confronti della presidenza e decisi (sbagliando) di seguirlo a Venezia. Il nostro rapporto si è chiuso nel 2002 quando Cesare si è trasferito al Parma. Poteva consolidarsi meglio, la nostra partnership professionale, ma non è andata così. Diciamo che Verona ci ha unito e Venezia ci ha diviso. Come succede a tanti colleghi nel nostro ambiente… Oggi la mia attività è tranquilla e senza grosse pressioni. Mi prendo tutto il tempo che mi serve per godermi la vita e gestire le mie passioni. Ho fatto delle scelte e non sono più dentro al mondo del calcio anche se continuo a seguire tutto molto da vicino. Da alcuni anni lavoro per la Radio Ufficiale dell’Hellas Verona, commento le partite e seguo sempre le vicende dei gialloblù. Mi piace e mi diverto”.
Lo ha letto il bel libro di Furio Zara (‘Ma è successo davvero?‘) dedicato a quell’incredibile impresa dello scudetto veronese (Leicester docet)?
«Solo delle parti, ma devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Quando Zara parla di me e della mia infanzia in particolare, ha davvero centrato il punto e ancora mi chiedo come sia entrato in possesso di certe informazioni… Ha fatto un lavoro giornalistico ragguardevole”.
Un ritaglio della memoria ex novo risalente a quel magico 1985 ce l’ha in testa?
«Più che un flash, un nome. Uno solo: quello di Bagnoli. Osvaldo fu un secondo padre per me; anche perché mi rigenerò nel periodo più difficile della mia carriera (1982 circa) e – con lui – vinsi per tre volte di fila il titolo di ‘miglior ala italiana’. E conta che in quel periodo c’erano anche Causio, Bruno Conti, il primo Donadoni, ecc. Un Mister così me lo sarei tenuto stretto tutta la vita. Invece mi accordai con l’Inter e, fin da allora, continuo a prendermi le mie responsabilità in tale operazione di mercato. Il successo ottenuto fu il parto della sua bravura mostruosa, del suo essere un po’ mister e un po’ psicologo. E poi avevamo due soli stranieri da gestire: i grandissimi Elkjaer e Briegel. Al giorno d’oggi te ne ritrovi minimo dieci/dodici per squadra e la faccenda si complica terribilmente…»
All’Inter, nel 1987, ritrovò in panca Giovanni Trapattoni che l’ aveva già allenato alla Juventus per cinque lunghe e contraddittorie stagioni.
«Il mio col Trap fu un rapporto di odio/rispetto reciproco. Io gli ho sempre dato tutto me stesso come giocatore, ma lui aveva la sua mentalità. Il suo ‘vestito giusto’ per ogni occasione. Dalla Juve non potevo muovermi per ragioni contrattuali ma, quando Trapattoni firmò per l’Inter, io diedi subito alla società milanese la mia disponibilità a trasferirmi altrove. Il Trap si oppose, mi disse che avrei giocato a lungo con lui. Solo che quando eravamo in vantaggio durante le partite, il primo che faceva uscire – per mettere dentro un mediano o un difensore aggiunto – ero sempre io!»
I Fanna – queste benedette ali che saltano l’uomo e creano assist al bacio – esistono ancora nel calcio moderno?
«Forse stanno lentamente tornando visto che oggi abbiamo gli Iturbe, i Candreva, i Cuadrado ecc. Gente che di suo apre le maglie avversarie ma che, per me, non sa giocare larga sulle fasce laterali. Saltare l’uomo lungo la riga bianca era una libidine in quegli anni ’80. Io, ad esempio, mi divertivo da matti…»
Nostalgia? Rimpianti?
“Nessuno. Il segreto è dare il meglio in quello che si fa, quando lo si fa, e accettare con serenità che ogni cosa ha un inizio e una fine. Io ho sempre fatto quello che volevo, sin da piccolo: ho stemperato le mie debolezze e le preoccupazioni grazie al calcio. Lo stop non è stato traumatico, mi sono distaccato pian piano. Mi mancano un po’ gli allenamenti, quello sì: ho il movimento nel dna, mi piace faticare. Ma appena posso scappo in Lessinia con gli sci di fondo o mi concedo una decina di chilometri di corsa, sul lungadige, fino alla diga del Chievo e ritorno”.
La riconoscono?
“Se tolgo il cappellino sì; i ragazzini mi chiedono ancora gli autografi. Fa piacere, mi è sempre piaciuto lavorare con i giovani. Sto pensando di aprire una scuola calcio, avrei voglia di educare i ragazzi attraverso lo sport, far capire loro che per raggiungere un obiettivo ci vogliono impegno e sudore. Ma se mi offrissero di spostarmi chissà dove per allenare, direi no. Ora la mia vita è più lenta, più serena, all’insegna di una frase che tanto mi piaceva, che quando l’ho sentita da qualche parte l’ho appuntata e che recita: ‘Non farti togliere la libertà. Perderesti dignità, serenità, onestà'”.
FONTE: IVG.it
NEWS
Fanna: “Verona, sei forte. Ma stai attento”
Piero: “Hellas in forma, Cesena tranquillo, però i gialloblù non diano nulla per scontato”
di Redazione Hellas1903, 18/05/2017, 11:14
Intervistato da “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola, Piero Fanna, leggenda gialloblù, parla della gara del Verona con il Cesena, decisiva per il ritorno in Serie A dell’Hellas.
Dice il Turbo: “Al Verona manca un punto per essere promosso e sono fiducioso. Ha motivazioni fortissime e viene da una trafila di risultati favorevoli e di partite ben giocate. Il Cesena è già al sicuro, sarà fondamentale tuttavia non dare nulla per scontato e non sottovalutare l’impegno, altrimenti c’è il rischio di andare incontro a pessime sorprese”.
NEWS
Fanna: “Romulo deve dare di più”
Piero: “Adesso tocca a lui fare la differenza”
di Redazione Hellas1903, 07/04/2017, 08:10
Intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola, Piero Fanna, bandiera gialloblù, parla di Romulo, apparso in netto calo di forma nelle ultime giornate.
Spiega l’ex giocatore dell’Hellas: “Se le difficoltà sono di atteggiamento, spetta all’allenatore prendere delle decisioni e, all’occorrenza, mettere al suo posto un altro ragazzo”.
Continua Fanna: “Questo è il momento in cui è determinante che torni a esprimere le qualità che gli sono riconosciute e che gli appartengono. Deve fare la differenza”.
NEWS
Fanna avverte: “Verona, attento a Caracciolo: ti ha già segnato”
Il Turbo: “Realizzò due gol tre anni fa all’Hellas: massima attenzione per fermarlo”
di Redazione Hellas1903, 07/10/2016, 18:46
Piero Fanna avverte il Verona, servirà una totale concentrazione per bloccare Andrea Caracciolo, l’uomo più pericoloso del Brescia.
Il Turbo, leggenda gialloblù, in vista della gara di domenica parla con il Corriere di Verona e ricorda, a proposito del centravanti dei lombardi: “Tre anni fu lui a siglare una doppietta a Verona, l’Hellas rischiò di perdere la partita, poi fu eccezionale a rimontare e a vincere per 4-2. In quell’occasione Caracciolo fu spietato, punì ogni incertezza gialloblù. “
INVITATO SPECIALE
Fanna: “Verona sei forte, tra poco puoi passare in testa”
L’ex gialloblù: “I rigori per l’Hellas? C’erano entrambi”
di Deborah Todeschini, 26/09/2016, 19:05
Pietro Fanna, presente ieri al Bentegodi per Verona-Frosinone, parla a Hellas1903.it del match e delle prospettive del Verona in campionato.
Che impressione le ha fatto la squadra?
“Era la prima volta che venivo allo stadio in questa stagione, tutti mi avevano parlato molto bene del nuovo Verona e non posso far altro che concordare. La prima impressione è ottima: la squadra è molto ben calata nella serie B, dove prima viene la quantità e poi la qualità. La partita è stata ben interpretata e combattuta e colpo su colpo, la mentalità è quella giusta”.
Parliamo dei due rigori molto contestati dal Frosinone
“Il primo rigore c’era, l’ho riguardato e la mano devia effettivamente un pallone che era diretto in porta, sul secondo il direttore di gara è stato più generoso anche se il contatto c’era sicuramente”.
Come vede la serie B di quest’anno? Il Verona è tra le favorite?
“Come dicevo, la B deve essere interpretata nel modo giusto per non rimanere delusi, dopo la retrocessione è naturale e giusto desiderare il riscatto. I veterani sicuramente, ma anche i nuovi acquisti mi sono molto piaciuti e mi fanno ben sperare. Entusiasmo che hanno però anche le neopromosse, che quest’anno sono molto forti, e forse sono quelle che possono dare qualche problema. Sono comunque ottimista, Pecchia ha dimostrato di avere molti assi nella manica. Il Verona per me ha tutte le carte in regola per fare un campionato da protagonista, e per come l’ho visto io magari tra tre domeniche potremmo anche essere in testa”.
Nicola Corrent, vice di Pecchia, è uno dei pochi veronesi presenti nel Verona. Pensa che il suo ruolo possa essere importante?
“Sicuramente è una presenza positiva, mi sembra che tutti stiano lavorando con entusiasmo e che il gruppo sia molto unito ma un veronese fa certo piacere: oggi, come è naturale, con la globalizzazione scarseggiano addirittura gli italiani nelle squadre”.
Ci sono eventuali lati negativi che le pare opportuno segnalare?
“Di propriamente negativo non ho visto nulla, forse solo una difesa un po’ sguarnita, come è normale per una squadra che di per sé punta molto sull’attacco e in cui anche a centrocampo tutti mirano ad aggredire più che a difendere. Per il futuro consiglio un maggior filtro a centrocampo per proteggere la difesa, in modo da agevolare le ripartenze e da scongiurarne eventuali da parte degli avversari”.
NEWS
Fanna su Viviani: “Resti e si riprenda la A col Verona”
La bandiera gialloblù: “Anche lui deve riscattare una stagione fallimentare”
di Redazione Hellas1903, 28/07/2016, 16:01
Piero Fanna, storica bandiera e leggenda dell’Hellas, parla, intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola, della situazione di Federico Viviani, in bilico tra la permanenza in gialloblù e il trasferimento in un club di Serie A.
Dice Fanna: “Resti e si prenda una grande rivincita. Anche lui, come tutti gli altri componenti della rosa del Verona della scorsa stagione, viene da un’annata che ha avuto un esito fallimentare. Ragiono alla mia maniera: ero uno che, quando qualcosa andava storto in un campionato, scalpitava per riscattarsi. E per farlo nella squadra in cui le cose non erano andate bene”.
Continua Fanna: “Non credo che una stagione in più in Serie B possa danneggiare Viviani. Anzi, può persino rafforzarlo. Tuttavia spetta a lui guardarsi dentro e capire che cosa voglia fare. La testa è fondamentale: se non è convinto di rimanere è meglio che vada altrove”.
FONTE: Hellas1903.it
Enrico Ruggeri racconta Osvaldo Bagnoli e il miracolo dell'Hellas Verona
Enrico Ruggeri per la puntata odierna de "Il Falco e il Gabbiano" in onda dalle 15.30 su Radio 24, intervista l'ex centrocampista del Verona Pietro Fanna ripercorrendo la storia di Enrico Bagnoli storico mister dell'Hellas vincitore dello scudetto nel 1985
La Redazione
10 giugno 2016 14:19
Enrico Ruggeri racconta Osvaldo Bagnoli e il miracolo dell'Hellas Verona
Osvaldo Bagnoli, ex allenatore che nel 1985 ha portato il Verona a vincere lo scudetto, il protagonista della puntata di oggi, venerdì 10 giugno, de Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio 24, in cui interverrà l’ex centrocampista del Verona Pietro Fanna. Tutto iniziò nel lontano 1981 e in quattro anni Bagnoli riuscì a portare il Verona dal rischio della retrocessione in serie C alla vittoria del massimo campionato italiano di calcio: la serie A. Con un’intervista all’ex centrocampista del Verona Pietro Fanna, Enrico Ruggeri racconta a Il Falco e il Gabbiano in onda dalle 15.30 di oggi su Radio 24 la storia di Osvaldo Bagnoli.
Il calcio moderno ci ha ormai abituati a presidenti milionari, petrolieri incalliti, emiri e sultani da ogni parte del mondo che comprano squadre di calcio che poi rinforzano comprando i migliori giocatori. Spesso però, come dimostra la storia, ai loro investimenti non corrispondono i risultati sperati. Succede così che squadre meno ricche, meno titolate, con giocatori che rientrano nella media, stupiscono il mondo vincendo campionati e coppe. L'esempio lo abbiamo avuto con il Leicester di Ranieri, ma prima delle volpi blu “ci sono stati altri miracoli di quel genere, uno proprio in Italia”, afferma Enrico Ruggeri nel video in cui lancia la puntata de Il Falco e il Gabbiano in onda oggi alle 15.30 su Radio 24.
“Era il 1985 – racconta Ruggeri – e un uomo porta una dozzina, quattordici al massimo, di giocatori a vincere uno scudetto storico”. Quell’uomo era Osvaldo Bagnoli e la squadra era il Verona: una squadra di provincia che nel 1985 conquistò a sorpresa lo scudetto, battendo tutte le grandi. Dopo un anno nella prima squadra del Milan, Osvaldo Bagnoli viene ceduto al Verona che gioca in serie B. Lì conosce una ragazza e qualche anno più tardi si sposa. Così, anche se lui dopo tre stagioni in gialloblu si trasferisce a Udine, Verona rimane comunque la sua città. Dopo Udine passa al Catanzaro, poi Spal e di nuovo Udine. Bagnoli continua a giocare in diverse squadre fino alla stagione 1967-68 quando a 32 anni, a causa di un incidente stradale in cui è rimasto infortunato, medita il ritiro dal calcio. Dopo un periodo a Verbania passato nel doppio ruolo di giocatore e allenatore, nel 1973 decide di chiudere con il calcio giocato.
Appese le scarpe al chiodo, Bagnoli incomincia la carriera da allenatore. Inizia con l’allenare la Solbiatese in serie C per poi diventare allenatore in seconda di Pippo Marchioro al Como, dove la squadra conquista la promozione in serie A. Bagnoli è il trait d'union tra l’allenatore e i giocatori e questo gli permette di sviluppare un rapporto paterno del quale i giocatori sono molto contenti. Uno stile che diventa il suo personale quando dopo due stagioni al Cesena, e una storica promozione in Serie A, riceve una telefonata da Celestino Guidotti, presidente del Verona che è nel campionato cadetto. Lui sta rivoluzionando la squadra e gli serve un allenatore che sappia creare un gruppo unito e compatto. Per Bagnoli è l'occasione giusta per tornare a casa.
FONTE: VeronaSera.it
NEWS
Fanna: “Pecchia-Verona, forti motivazioni”
La bandiera gialloblù: “Ci si aspettava un allenatore più esperto, ma la decisione non è forzata”
di Redazione Hellas1903, 04/06/2016, 14:48
Piero Fanna, bandiera gialloblù, all’Hellas dal 1982 al 1985 e dal 1990 al 1993, commenta, intervistato dal “Corriere di Verona”, la scelta del club di via Belgio di puntare su Fabio Pecchia come tecnico per la prossima stagione.
Dice Fanna: “Il Verona ricomincia daccapo e lo fa partendo da un nome che è uscito a sorpresa. Non c’è da nascondere il fatto che più di qualcuno si attendesse un profilo più navigato. Ma questo non significa che la decisione sia stata frettolosa o forzata. Un giovane emergente come Pecchia avrà grandi motivazioni: essere all’Hellas è un’opportunità unica. Dovrà calarsi immediatamente nella realtà del Verona e in quella della B, che non fa sconti”
FONTE: Hellas1903.it
ALTRE NEWS
Fanna: “Il mio Verona era composto da scarti di lusso di Fiorentina e altre squadre”
Fanna parla del paragona tra il Verona e il Leicester
di REDAZIONE VN, 13/05/2016, 16:41
L’ex centrocampista Pietro Fanna, intervenuto a TMW Radio ha parlato del suo Hellas Verona. “Come il Leicester? Noi eravamo considerati degli scarti di lusso, arrivavamo da Fiorentina, Juventus, Torino… ci sceglievano in base a queste caratteristiche e non ai fatturati. La società aveva mantenuto bene l’ossatura dello spogliatoio, centrando gli stranieri – ce n’erano solo due – e abbiamo chiuso il cerchio così”.
REDAZIONE VN
FONTE: ViolaNews.com
CALCIOMERCATO
Fanna: "Mentalità vincente caratterizza da sempre la Juventus. In Italia nessuno all'altezza dei bianconeri"
03.05.2016 13:50 di Redazione TuttoJuve Twitter: @Tuttojuve_com
Fanna: "Mentalità vincente caratterizza da sempre la Juventus. In Italia nessuno all'altezza dei bianconeri"
Pietro Fanna, ex centrocampista tra le altre di Juventus, Verona e Inter, ha rilasciato una lunga intervista a zonacalcio.net. Ecco le sue considerazioni:
Quali sono le sue considerazioni in merito allo scudetto vinto dalla Juventus?
“E’ stato uno scudetto più difficile degli altri, però alla lunga la Juventus ha dimostrato di essere la più forte in Italia. Ormai si conferma da cinque anni, ha questa mentalità vincente, che la caratterizza da sempre, anche quando c’ero io. Attualmente credo che la società sia una delle migliori, ancora una volta la squadra si è confermata un gradino sopra le altre. E’ chiaro, se gli scudetti si vincono così facilmente in Italia, vuol dire che le altre stanno facendo male: l’unica ad aver lottato e ad aver fatto un grande campionato è il Napoli, ma non è bastato perchè la Juve sotto tanti aspetti è più organizzata“.
Qual’è la situazione che si vive a Verona, considerato il cambio d’allenatore occorso durante la stagione e la retrocessione avvenuta già matematicamente qualche giornata fa?
“Un’annata da dimenticare, iniziata male e finita peggio. Il cambio d’allenatore ha sortito qualcosa di buono, ma alla lunga si è visto che i problemi ci sono e c’erano già anche prima. Si è sperato, ma poi ci si è resi conto che probabilmente non era l’anno nostro. Adesso mi auguro che con questa delusione possa la società costruire subito una squadra in B vincente, una squadra che possa tornare in Serie A perchè il pubblico e i nostri tifosi penso se lo meritino“.
Domenica si sfideranno Verona e Juventus, a che match assisteremo? Considerata la gara del Verona con il Milan
“La Juve non è il Milan, è chiaro che i bianconeri non regalano niente a nessuno. Proveremo a darle fastidio, ma in fin dei conti speriamo solamente che il campionato finisca il prima possibile, per evitare di subire altri goal e infierire su quest’annata. La squadra ormai ha la testa libera, ieri ha giocato anche abbastanza bene, ma è chiaro che avere di fronte la Juve dà sempre stimoli nuovi. Ci sarà lo stadio pieno ed è l’ultima partita in casa, si spera che venga fuori una gara, almeno da parte nostra, lottata e giocata“.
Tra i tre vinti con la Juventus ed uno vinto con il Verona, a quale degli scudetti è legato di più?
“Quello con il Verona è stato il più bello perchè insperato, tra i tre che ho vinto con la Juve, invece, forse il più bello è stato il primo perchè ho giocato spesso da titolare. Su cinque anni ne ho vinti tre, in fin dei conti ne ho di tutti un buon ricordo, però è chiaro che quello conquistato a 19/20 anni con i bianconeri è stato il più emozionante tra i tre“.
A proposito di scudetto, Lei ne ha vinto uno anche con l’Inter. Come valuta la stagione, invece, la stagione della squadra di Mancini?
“L’Inter è una squadra come il Milan, la Fiorentina e la Roma: sono squadre devono strutturarsi, devono trovare continuità sia di risultati che di mercato se vogliono lottare per lo scudetto. Non sarà facile, personalmente io ho passato quattro anni abbastanza buoni a Milano, speravo di far meglio, però è stata anche quella una bella esperienza che ho voluto io e quindi accettiamola così. L’importante è sempre dare il massimo, credo che le concorrenti per raggiungere la Juventus dovranno lavorare bene e non in maniera improvvisata“.
In chiusura, progetti per il futuro?
“La mia strada me la sono già costruita, il calcio lo vedo da fuori. Ho collaborato un po’ col Verona in questi tre anni ed è stata una bella esperienza vedere le partite della Serie A, però da subito non ho voluto far carriere. Ho vissuto questi anni in modo sereno e sinceramente era proprio quello che cercavo“.
FONTE: TuttoJuve.com
NEWS
Fanna: “Il Leicester come il Verona dello scudetto? Storie diverse”
L’ex ala gialloblù: “Noi da anni eravamo in alto. In Italia impossibile che si ripeta un risultato così”
di Redazione Hellas1903, 03/05/2016, 14:51
Piero Fanna, grande bandiera del Verona, commenta ai microfoni di www.hellas1903.it il titolo inglese vinto dal Leicester City, raffrontato con quello gialloblù del 1984-85.
Dice l’ex ala: “Il paragone è naturale perché si tratta del successo di una “piccola” in un campionato in cui a dominare sono le grandi. Ma sono storie diverse: noi negli anni precedenti eravamo sempre stati in alto, arrivando quarti e poi sesti, oltre a giocare due finali di Coppa Italia. Il Leicester, invece, si era appena salvato dopo essere stato vicinissimo alla retrocessione. Insomma, il Verona era un outsider e fu una sorpresa, ma da tempo si era stabilito in certe zone della classifica, cosa differente dal Leicester”.
Aggiunge Fanna: “Il nostro scudetto rimane irripetibile. Neppure il Leicester riuscirebbe a replicarlo in Italia, dove, rispetto all’Inghilterra, le condizioni sono altre. Rimane bello vedere che certe imprese si realizzano, ma penso che un risultato così in Serie A sia impossibile”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Verona, riparti da Gollini, Bianchetti e Pisano"
22.04.2016 08.00 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Grande ex di casa Hellas Verona, Pietro Fanna parla del futuro in cadetteria degli scaligeri per Tuttomercatoweb.com. "E' per pianificare. Però la società dovrà già, da queste partite, trovare qualche ragazzo che possa garantirle futuro in Serie B. Il campionato finisce a maggio, tanti non ci saranno più in rosa ed il club dovrà essere bravo a ricreare uno spirito nuovo. Non è tutto da buttare: Gollini, Albertazzi, Bianchetti, sono nomi su cui puntare, così come Pisano. Poi servono ragazzi per un campionato diverso: corsa e agonismo dovranno essere le armi principali e mi auguro che il club sia al lavoro".
Ripartire con o senza Delneri?
"I miei pareri personali sono relativi... Non so le idee del club: è chiaro che si dovrà ripartire con un organico cambiato profondamente. Non ci saranno più in tanti, altri non sono predisposti per la categoria cadetta. Il ciclo di alcuni di Mandorlini ha fatto il suo tempo, c'è tanto da lavorare e non solo sul tecnico. Non chiedetemi un nome perché non lo so... Dico solo che servono spirito e motivazioni nuove, una rabbia ritrovata perché i tifosi dell'Hellas Verona non si meritano più mazzate come questa retrocessione".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Italia, il ko ci mette di fronte alla realtà"
30.03.2016 14.51 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Fa rumore in casa Italia la sconfitta di ieri per 4-1 nell'amichevole di Monaco di Baviera contro la Germania. Pietro Fanna, ex centrocampista di Juve, Verona, Inter e della Nazionale, ne ha parlato al microfono di Tuttomercatoweb.com: "Quella di ieri è una sconfitta che fa male, ma la Germania ci mette di fronte alla nuda e cruda realtà. I calciatori sono quelli che Conte ha nel suo giro, le ultime apparizioni hanno messo in mostra quello che può offrire il prodotto Italia".
Da dove ripartire, dunque, per il futuro? "Credo fino a un certo punto a queste amichevoli, anche se non bisogna trovare giustificazioni. La globalizzazione ha ormai disorientato un po' tutti, contro queste grandi squadre facciamo fatica sotto ogni aspetto. I tedeschi adesso hanno fantasia e qualità, fattori che gli hanno permesso di fare un passo in avanti".
Per tornare ai fasti di un tempo quale strada bisogna intraprendere? "Bisogna ripartire dai settori giovanili, occorre dare spazio ai ragazzi già a 18-19 e 20 anni. Parlo di quelli bravi, ovviamente. Questa invasione di stranieri non ha fatto bene al nostro calcio, ha tolto fiducia nei giovani e ha creato superficialità tra gli addetti ai lavori".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Fanna: “Verona, stagione irreale”
L’ex gialloblù: “Situazione incredibile. Basta prestazioni come quelle delle ultime partite”
di Redazione Hellas1903, 10/03/2016, 11:03
Pietro Fanna, ex giocatore del Verona, ha parlato a Lady Radio, analizzando la situazione della squadra, in vista del match contro la Fiorentina.
“La stagione dell’Hellas è quasi irreale i tifosi ancora non riescono a crederci, ma è frutto di una serie di sfortune, errori e aspetti a cui non si è saputo rimediare.”
Continua sul match di domenica: “La squadra di Paulo Sousa sta facendo un grande campionato. Il Verona si giocherà tutte le sue carte, non può permettersi le prestazioni sottotono viste nelle scorse gare: chi ha da perdere è la Fiorentina.”
FONTE: Hellas1903.it
Fanna: la differenza domenica l'ha fatta Totò
L'Udinese ha fatto di più per vincere
01/03/2016
Pierino Fanna da Grimacco è un friulano che molto più di altri sentiva il derby di domenica. Nato e cresciuto in Friuli, ha legato poi la sua carriera soprattutto alla Juventus e al Verona, e dell'Hellas è grande tifoso. Commentando a posteriori la gara, gli viene naturale usare il 'noi' quando si riferisce alla squadra scaligera. Nel tono si sente già l'amarezza per il risultato finale: "Pensavo di vedere un Verona più in palla. Però è anche vero che in certe partite, con un campo così, la differenza la fanno gli episodi e domenica all'Hellas è girato tutto storto. Il fuorigioco di Badu in occasione del gol era netto, il guardalinee ha preso un grosso abbaglio nonostante fosse ben posizionato".
Cosa ha fatto la differenza in campo? "Per gioco e qualità l'ha fatta Totò. Quando sta bene, non ce n'è per nessuno".
Il cambio di modulo: un rischio per Colantuono. "Sono decisioni personali. Io penso che si sia ricordato che all'andata, nel secondo tempo, così schierato ha fatto meglio".
A livello di qualità, quanta differenza c'è tra Udinese e Verona? "Domenica la differenza, come ho detto, l'han fatta i colpi, le giocate tipo il passaggio di Di Natale a Badu. A noi mancava Moras, una assenza pesante per la retroguardia. Poi c'è anche un discorso psicologico da fare a monte: ci sono grosse aspettative sul Verona da un paio di settimane e non è facile reggerle. Se sta bene, la squadra ha buona qualità ma contro l'Udinese è mancata in mediana. Loro hanno fatto più densità a centrocampo, hanno coperto bene la mediana anche perchè sia Thereau che Fernandes rientravano. Tra i nostri, invece, Siligardi non li ha impegnati come pensavo; poi è mancata spinta, corsa".
Emil Hallfredsson manca al Verona? "A me è sempre piaciuto ma è vero che lui, come altri cinque che sono venuti su dalla Lega Pro, hanno esaurito il loro ciclo a Verona".
Domenica si trovavano di fronte i due attacchi più sterili del campionato: ha vinto chi ha sbagliato di meno. "Se Pazzini non avesse sprecato l'occasione del pari, che poi la sua è stata la più limpida, avremmo potuto far andare diversamente la partita. Però è vero che, a livello di pressione sulla difesa, l'Udinese ne ha fatta di più. Chiudeva bene e ripartiva in maniera pulita, mentre il Verona non ha chiuso bene sulle fasce, gli esterni non hanno aiutato a centrocampo".
Quindi la vittoria dell'Udinese è meritata? "I bianconeri hanno fatto di più per vincere. Ho visto una squadra pimpante, in salute".
Molto vicina, ormai, alla salvezza: "Per la retrocessione rimangono poche squadre. Le ultime tre e forse il Palermo".
Delneri, friulano come lei, ha detto però che non molla: "Noi dobbiamo sempre sperare e fare la prestazione. Ha detto bene Delneri: io ho la fiducia di potercela giocare all'ultimo mese. L'importante è crederci, non abbiamo nulla da perdere. Ciò che spiace, anche per i nostri fantastici tifosi, è che non riusciamo a mantenere la continuità di categoria".
FONTE: UdineseBlog.com
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Verona, mese decisivo con tre scontri salvezza"
23.02.2016 18.15 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
"Bisogna crederci fino alla fine, è ovvio". Parole di Pietro Fanna, ex centrocampista del Verona che ha parlato a Tuttomercatoweb.com del recente momento della formazione di Gigi Delneri. L'ex calciatore ha poi proseguito: "Il mister ha ereditato una difficile situazione, ma la squadra è in ripresa grazie all'allenamento. Bisognerà dare tutto fino all'ultimo, come è normale farlo per tutti i lavori e non solo nel mondo del calcio. Diciamo che il Verona sta facendo vedere che i propri valori non erano da ultima posizione in classifica".
Intanto le prossime settimane saranno importantissime. "Il calendario metterà il Verona di fronte Udinese, Sampdoria, Fiorentina e Carpi. Tre scontri diretti per la salvezza. Vedremo tra un mese dove sarà l'Hellas in graduatoria".
Sarà dunque un mese decisivo. "Esattamente, importante per capire se il Verona può salvarsi".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
FANNA: “UN EURO SULLA SALVEZZA DEL VERONA? NE METTO CINQUE”
Il Turbo: “Impresa durissima, ma si può lottare fino alla fine”
di Redazione Hellas1903, 09/02/2016, 08:29 21
Pierino Fanna parla con il Corriere di Verona delle possibilità di salvezza dell’Hellas. Il Turbo gialloblù dice, quando gli chiedono se punterebbe un euro sulla salvezza della squadra di Delneri: “Ma perché solo un euro? Facciamo almeno cinque”.
Prosegue Fanna: “Non potevano essere quelli di prima. Delneri ha portato una mentalità nuova che si vede in campo. La squadra sembra rianimata, mostra orgoglio e voglia di fare. L’impresa è durissima, quasi impossibile, ma lottando fino alla fine, chissà”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Un mercato che rispecchia il momento del Verona"
02.02.2016 22.19 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Ex giocatore dell'Hellas Verona, campione d'Italia nel 1985, Pietro Fanna fotografa il mercato degli scaligeri per Tuttomercatoweb.com. "E' un mercato che rispecchia la nostra situazione: spiace aver perso Sala, ma se avevano mercato era giusto farli partire. Lui, Hallfredsson su tutti, ma era giusto pensare ad un ricambio della rosa. E' giusto programmare il futuro, da adesso".
In B?
"Le speranze, da ex giocatore e da tifoso, non le abbandono. E' giusto ci siano, ma serve essere realisti e pensare anche al futuro".
Gilberto, Rebic, Emanuelson, Marrone, Furman, Samir. Chi la incuriosisce di più?
"L'importante è che vengano giocatori con motivazioni e voglia di farsi vedere. E' una piazza dove, se si rendono conto che la società ha passato ed ambizioni, servono qualità e volontà".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
FANNA: “VERONA, CON QUESTE ALI PUOI CAMBIARE MARCIA”
La bandiera gialloblù: “Wszolek e Rebic gli uomini giusti per provare la rimonta”
di Redazione Hellas1903, 20/01/2016, 10:46
Piero Fanna, bandiera gialloblù e opinionista radiofonico, parla dei cambiamenti tattici dell’Hellas con Gigi Delneri.
Interpellato dal Corriere di Verona oggi in edicola, il Turbo dice: “Adesso la squadra corre sul serio. E quanto va veloce sulle fasce, finalmente. Wszolek e Rebic, visti con la Roma, sono esattamente i giocatori di cui c’era bisogno. Il polacco è generoso, non ha evidenti mezzi tecnici ma non si ferma mai e impegna chi deve coprire su di lui. Ha un fisico possente e si nota che arriva dall’atletica. Quanto a Rebic, è un acquisto azzeccato e gli è bastata la gara dell’Olimpico per dimostrarlo: ha carica agonistica e temperamento, risorse utilissime per questo Verona”.
Redazione Hellas1903
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Verona, il problema non è Mandorlini. Infortuni pesano"
24.11.2015 13.24 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
Il Verona di Mandorlini sta attraversando un momento molto difficile. La sconfitta contro il Napoli ha aggravato ancora di più la situazione dei gialloblu che si trovano all'ultimo posto in classifica alla pari del Carpi. Per parlare di tutto questo la redazione di TuttoMercatoWeb.com ha contattato in esclusiva l'ex giocatore dell'Hellas Pietro Fanna che ha esordito parlando della posizione del tecnico: "Se la società ha deciso di confermarlo avrà le sue ragioni. È chiaro che la squadra ha qualche problema ma non sono preoccupato da Mandorlini. Il problema è legato agli infortuni che hanno sempre creato una situazione di emergenza al tecnico".
Il recupero di Toni potrebbe essere decisivo per la risalita in classifica?
"Spero che l'attaccante possa tornare in campo con contuinuità, anche se non possiamo chiedergli dei miracoli. Serve recuperare anche gli altri giocatori e ritrovare la serenità che potrà permettere al gruppo di lavorare meglio durante la settimana. Pazzini e Sala non stanno bene, gli infortuni hanno penalizzato tantissimo il Verona che adesso non potrà sbagliare praticamente più niente".
In questo senso le prossime gare saranno l'ultima spiaggia per i gialloblu?
"Frosinone ed Empoli saranno due gare molto importanti. Il Verona dovrà cercare di fare almeno 4 punti per restare aggrappato alla quart'ultima posizione".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pietro Fanna: “Napoli? Domenica proveremo a fermarli. Inter? Gli scudetti si vincono prendendo pochi gol”
"Sarri? Fa piacere che si stia imponendo a Napoli"
Pubblicato il 16/11/15 alle 13:36 da Simone Ciccarelli •
Pietro Fanna, ex bandiera dell’Hellas Verona, ha parlato ai microfoni di Radio Crc durante la trasmissione Si Gonfia la rete del momento della squadra romagnola. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Speriamo di poter mettere in difficoltà il Napoli domenica. Inter? Una squadra che non ha espresso grande gioco, gli scudetti si vincono non prendendo gol. I nerazzurri fanno il minimo indispensabile, stanno trovando la mentalità che vuole Mancini. Credo sia un campionato con molto equilibrio, per lo scudetto c’è anche il Napoli che ha trovato l’equilibrio giusto dopo i capricci di Benitez. Juventus? Ha nel dna il vertice, probabilmente lotterà per lo scudetto o ci andrà vicino. Sarri? Venne a Verona quando eravamo in Lega Pro, arrivò nel momento sbagliando non lasciando un buon ricordo. Sarri ha il suo credo, mi fa piacere un allenatore semi sconosciuto si stia imponendo in una grande squadra. La società deve essere brava a proteggere il mister”.
FONTE: IAmNaples.it
ALTRE NEWS
Fanna: “Hellas vulnerabile. Campionato nato sotto cattiva stella”
“L’assenza di Toni si sta facendo sentire più del dovuto. Non si può dipendere da un solo giocatore”
di REDAZIONE VN, 27/10/2015, 15:00
L’ex giocatore dell’Hellas Verona, campione d’Italia con i gialloblù ne 1984/1985, Pietro Fanna, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno: “L’assenza di Toni si sta facendo sentire più del dovuto. Non si può dipendere da un solo giocatore. Questo campionato non è nato sotto la stella giusta per l’Hellas. La Fiorentina? In questo momento tutte le squadre sono capaci di metterci in difficoltà, ma bisogna pensare positivo. Il mio Verona come la Fiorentina di oggi? Il paragone non va fatto, perché le cosiddette ‘provinciali’ le metto al di sotto della Fiorentina”.
FONTE: ViolaNews.com
Fanna: “Finora l’Inter ha ottenuto più di quanto meritava”
Articolo di Riccardo Melis 8 ottobre 2015, 14:13
Nel corso di un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di “Tuttomercatoweb” l’ex centrocampista di Inter e Juventus Pietro Fanna si è soffermato sull’inizio di stagione proprio dei nerazzurri, sostenendo che la squadra di Roberto Mancini non abbia ancora trovato la giusta mentalità e abbia raccolto più punti di quanto avrebbe meritato.
PRESTAZIONI NEGATIVE – Fanna, uno dei pochi a conquistare Scudetti con le maglie di tre squadre diverse (Inter, Hellas Verona e Juventus) è convinto che in nerazzurri debbano ancora trovare la giusta mentalità per poter puntare alla vittoria del campionato: «A livello di prestazioni sta attraversando un momento negativo perché deve trovare la mentalità giusta, quella del suo allenatore. La consapevolezza nei propri mezzi. Fino a questo momento ha ottenuto di più di quanto meritava».
FONTE: Inter-News.it
ALTRE NOTIZIE
Fanna consiglia: "Mandorlini dovrà cambiare tatticamente il Verona"
26.09.2015 00.43 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello
Ha vestito la maglia dell'Hellas Verona a più riprese, inoltre dal 1998 fino al 2000 è stato il vice allenatore degli scaligeri. Pietro Fanna è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per parlare del momento dell'Hellas, prossimo avversario della Lazio in campionato: "Il Verona è in emergenza. Gli infortuni di Toni e Pazzini, l'assenza di Romulo e Ionita creano emergenza. Contro la Lazio sarà difficile, l'Hellas dovrà fare punti in ogni modo. Non ha ancora vinto in campionato. Contro l'Inter se avesse segnato, l'avrebbe portata a casa. Queste partite danno morale, perché abbiamo fatto bene, salvo il risultato. Perdere contro l'Inter è una cosa che ci si può aspettare, è stato peggio perdere due punti contro il Torino. Domenica sarà una partita difficile anche per la Lazio, il Verona ha voglia di rivalsa e vuole fare punti. Sia Pazzini che Toni si sono fatti male e Mandorlini dovrà cambiare tatticamente la squadra: Gomez e Siligardi saranno i giocatori preposti a dar fastidio alla Lazio, hanno giocato bene contro i nerazzurri"
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Juve, occhio a Milan e Roma. Verona, domani è dura"
21.08.2015 15.45 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Le carte alla Serie A. Juventus sempre favorita e dominatrice del campionato? "Mi auguro di no, anche per dare un interesse alla stagione -spiega l'ex bianconero e, soprattutto, Verona, Pietro Fanna per Tuttomercatoweb.com-: le altre si sono rinforzate, credo che il Milan sia la squadra che ha fatto le cose più concretamente. L'Inter ha cambiato tanto e le servirà tempo per avere equilibrio e stabilità. La Juve resta la favorita, in ogni caso, per mentalità, la Roma è quella che sta facendo da qualche anno le cose migliori ma è sempre dietro. L'anno scorso ha avuto problemi col mercato ed ha mollato, ora la vedo decisamente meglio con Dzeko e Salah. E' una squadra completa".
E la Juve?
"Andando via i giocatori esperti, soprattutto Pirlo e Tevez piuttosto che Vidal, bisognerà vedere quanto cresceranno i nuovi".
L'ultima, inevitabile, sul suo Verona.
"Serve rispetto per la Roma, è temibile davvero. Non credo che Toni e Pazzini giocheranno insieme, Giampaolo non può andare sugli esterni e deve giocare centrale. Vedo più una squadra coperta che giocherà in ripartenza".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Sogliano basilare per Verona. Mandorlini garanzia"
28.05.2015 17.55 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Sean Sogliano ha dato oggi il suo addio alla scrivania dell'Hellas Verona. "E' stato una figura importante nella sua avventura -commenta per Tuttomercatoweb.com l'ex scaligero, Piero Fanna-. Setti ha formato una dirigenza di grandissimo livello, poi le cose si modificano anche perché Verona ha sempre ricoperto il ruolo di trampolino di lancio non solo per i giocatori ma anche per i dirigenti".
Che avventura è stata?
"L'ho conosciuto, mi ha fatto un'ottima impressione. L'importante è che ora ci sia continuità: Bigon è un dirigente di spessore ma ribadisco che al centro di tutto devono esserci le sorti dell'Hellas Verona".
Mandorlini viaggia verso il rinnovo.
"Bene, anzi, benissimo. E' una garanzia".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
15:00 | martedì 26 maggio 2015
Pierino Fanna, la malinconia dell'ala destra
«Giocare larghi sulle fasce è da sempre il segreto delle squadre vincenti. Io godevo a saltare l'uomo in quel preciso punto del campo...»
di Simone Sacco
PIERO FANNA TEMPI SUPPLEMENTARI HELLAS VERONA JUVENTUS INTER - «Guarda che io all'anagrafe mi chiamo Piero, anzi meglio: Pierino. Non capisco perché Wikipedia si riferisca a me come 'Pietro'. Risalirà ancora ai tempi in cui giocavo con Petruzzo Anastasi o Pietro PaoloVirdis...». Piero (pardon: Pierino) Fanna si presenta e mi accoglie così. Gli ho mandato un SMS (chiamandolo 'Pietro') per accordarci sull'intervista con CalcioNews24 e lui, rapido e gentilissimo, mi dà appuntamento per sbugiardare anni di figurine Panini o refusi nel web. Pierino la peste è al massimo della forma: asciutto nel fisico, sereno nella vita di tutti i giorni, felice che una intera città lo stia celebrando (assieme ai suoi compagni) proprio in questi giorni per una certa impresa epocale andata in scena nel 1985. E desideroso di confidarsi riguardo ai suoi Tempi Supplementari. Lo guardo e ripenso a quando sprintava lungo il campo, indifferentemente di qua o di là, anche se lui nasce "ala destra" nell'Atalanta. Come in seguito Roberto Donadoni.«Un nuovo scudetto in provincia? Non ricapiterà mai più. Ci sono stati gli anni '90 di mezzo e la poesia è terminata allora...»
Lo guardo e l'ammiro, percependo pure un pizzico di languore malinconico in ciò che racconta. Perché è grazie a gente come Fanna se il calcio, per un lungo decennio della mia infanzia, è stato regno della fantasia piuttosto che plafond finanziario dai mille buchi, con il centrocampo perennamente intasato e gli allenatori in piedi a gesticolare come coach invasati del basket NBA. Hey, l'avete mai notato che i mister in giacca e cravatta non stanno più seduti? Osvaldo Bagnoli, in compenso, in panchina ci andava col giaccone a vento color grigio chiaro e, quando si alzava, era per suonare la carica con poche ed essenziali parole. Altro calcio, altro stile.
Nelle foto attuali sembri ancora un ragazzino...
«Grazie, ma la carta d'identità non mente visto che a fine giugno compirò 57 anni. Diciamo che mi tengo ancora in forma con qualche corsetta e le partite benefiche dell'ASD Ex Calciatori Hellas Verona Onlus. Il mondo del pallone professionista? L'ho lasciato da tempo ormai, ovvero da quando è finità la mia vicenda da allenatore, ma sono sereno lo stesso.»
A cavallo del terzo millennio hai fatto da vice a Cesare Prandelli sia a Verona che a Venezia. L'hai più sentito da allora?
«No, il nostro rapporto si è chiuso nel 2002 quando Cesare si è trasferito al Parma. Poteva consolidarsi meglio, la nostra partnership professionale, ma non è andata così. Diciamo che Verona ci ha unito e Venezia ci ha diviso. Come succede a tanti colleghi nel nostro ambiente...»
Parliamo d'altro: sono giorni festosi di ricorrenza, questi di fine maggio, per te...
«Già, il trentennale dello scudetto del Verona mi sta portando ad uscire quasi tutte le sere per cene o festeggiamenti vari. Uno scudetto che, mi duole ammetterlo, non ricapiterà mai più a nessuna squadra di provincia. L'ultima, d'altronde, fu la Sampdoria nel 1991 che non stava neppure in provincia. Ed era pur sempre un grande team formato negli anni da quel nobile presidente chiamato Paolo Mantovani.»
Perché tanto scetticismo?
«Perché di mezzo ci sono stati gli anni '90 e l'ingresso in massa nel calcio di Berlusconi e di tutti i suoi seguaci. La poesia, per me, è finita lì.»
Lo hai già letto il bel libro di Furio Zara ('Ma è successo davvero?') dedicato a quell'incredibile impresa gialloblu?
«Solo delle parti, ma devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Quando Zara parla di me e della mia infanzia in particolare, ha davvero centrato il punto e ancora mi chiedo come sia entrato in possesso di certe informazioni... Ha fatto un lavoro giornalistico ragguardevole. Mi prometto di terminare il libro al più presto.»
Un aneddotto ex novo risalente al 1985 ce l'hai in testa?
«Più che un aneddoto, un nome. Uno solo: quello di Osvaldo Bagnoli. Lo scudetto veronese fu il parto della sua bravura mostruosa, del suo essere un po' mister e un po' psicologo. E poi avevamo due soli stranieri da gestire: i grandissimi Elkjaer e Briegel. Al giorno d'oggi te ne ritrovi minimo dieci/dodici per squadra e la faccenda si complica terribilmente...»
Fu dura andarsene da quel Verona con lo scudetto ancora caldo sul petto? Non godersi quella sensazione un po' più a lungo?
«Facile parlarne adesso a trent'anni di distanza... (sospira) Il mio addio, comunque, fu molto difficile e meditato. Da una parte avevo l'Inter, la squadra per cui facevo il tifo da bambino, dall'altra la possibilità di giocare la Coppa dei Campioni col mio Verona; da una parte sapevo cosa lasciavo, dall'altro ero ignaro di cosa avrei trovato. Scelsi i nerazzurri e (in parte) sbagliai. Un po' perché non potei più esprimermi ai miei livelli, un po' perché in quell'Inter non c'era traccia dello spirito di gruppo veronese, ma solo dei campioni più affermati.»
All'Inter, nel 1987, ritrovi in panca Giovanni Trapattoni. Che ti aveva già avuto alla Juventus per cinque lunghe e contradditorie stagioni.
«Il mio col Trap fu un rapporto di odio/rispetto reciproco. Io gli ho sempre dato tutto me stesso come giocatore, ma lui aveva la sua mentalità. Il suo 'vestito giusto' per ogni occasione. Dalla Juve non potevo muovermi per ragioni contrattuali ma, quando Trapattoni firmò per l'Inter, io diedi subito alla società milanese la mia disponibilità a trasferirmi altrove. Il Trap si oppose, mi disse che avrei giocato a lungo con lui. Solo che quando eravamo in vantaggio durante le partite, il primo che faceva uscire - per mettere dentro un mediano o un difensore aggiunto - ero sempre io!»
Una situazione tesa...
«Sì, ma il rispetto tra me e lui non è mai mancato, Neanche per un giorno.»
Con Bagnoli invece tutt'altra musica. Gran bella musica: quasi un valzer viennese.
«Osvaldo fu un secondo padre per me; anche perché mi rigenerò nel periodo più difficile della mia carriera (1982 circa) e - con lui - vinsi per tre volte di fila il titolo di 'miglior ala italiana'. E conta che in quel periodo c'erano anche Causio, Bruno Conti, il primo Donadoni, ecc. Un Mister così me lo sarei tenuto stretto tutta la vita. Invece mi accordai con l'Inter e, fin da allora, continuo a prendermi le mie responsabilità in tale operazione di mercato.»
Nel 1986 l'elastico Tricella-Fanna non c'era più...
«Vedo che hai studiato bene la nostra tattica. (sorride) Sì, durante le ripartenze Roberto si staccava ed io gli creavo spazi portando via i marcatori, su entrambi i lati del campo. A quel punto la difesa avversaria convergeva su di un libero così alto a centrocampo ed io potevo tranquillamente lanciare in porta Elkjaer o Galderisi. Oppure Sacchetti e Di Gennaro pensavano alla soluzione personale. Agendo così, segnavamo con una certa frequenza un po' a tutte le squadre. Avevamo un signor gioco.»
Mettiamo che l'elastico non si fosse 'strappato'...
«Eh, bella domanda! Forse ci si poteva divertire un po' di più, ma la storia non si fa con i se e i ma... (riflette) La sai una cosa? Anche in quel caso ebbe ragione Bagnoli quando (in quel 1985) disse che ormai la bicicletta la guidavamo noi. E avremmo dovuto avere buoni freni per la successiva discesa. Il Mister ce la fece in quanto, dopo un torneo di transizione, il Verona nel 1987 si piazzò quarto conquistando un ragguardevole piazzamento UEFA.»
Bella metafora quella della bicicletta. Ne hai un'altra per descrivere il tuo addio al calcio a 35 anni?
«No, quello fu solo un momento malinconico come succedde ad ogni calciatore di questa Terra. Io erano vent'anni esatti che vedevo lo spogliatoio come una famiglia e l'allenatore come un parente stretto. Quando questo finisce di botto, uno si sente sempre un po' giù. I primi ventiquattro mesi senza pallone sono stati molto tristi per me, però mettermi ad allenare le giovanili del Verona mi ha aiutato ad uscire dal quel vuoto.»
I Piero Fanna - queste benedette ali che saltano l'uomo e creano assist al bacio - esistono ancora nel calcio moderno?
«Forse stanno lentamente tornando visto che oggi abbiamo gli Iturbe, i Candreva, i Cuadrado ecc. Gente che di suo apre le maglie avversarie ma che, per me, non sa giocare larga sulle fasce laterali. Saltare l'uomo lungo la riga bianca era una libidine in quegli anni '80. Io, ad esempio, mi divertivo da matti...»
Anche il Barcellona di questi tempi pare divertirsi molto. E segnare caterve di gol.
«Giocare al Camp Nou, su quel terreno così ampio e maestoso, è un vantaggio non da tutti. Il Barcellona fa bene ad interpretare le gare in quella maniera. Ripeto: giocare larghi è da sempre il segreto delle squadre vincenti. Come fu appunto il Verona di Bagnoli.»
Rubrica a cura di Simone Sacco - per comunicare: calciototale75@gmail.com
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - 30 anni fa, scudetto all'Hellas. Fanna: "L'ultima poesia del calcio"
11.05.2015 13.38 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Il 12 maggio 1985 il Verona celebra il 30° anniversario dello storico scudetto. Ma per i tifosi scaligeri già ieri, nel derby contro il Chievo, è arrivato l'omaggio alla storica squadra 1984-1985: al minuto 51', nel quale Preben Larsen-Elkjaer segnò lo storico 1-1 all'Atalanta che sancì lo scudetto, i tifosi gialloblù hanno fatto partire un boato, per poi alzare tutti al cielo la sciarpa dell'Hellas. "C'ero anche io, è stata una bella soddisfazione ricordare quella impresa, abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, fa particolarmente piacere che anche i tifosi se lo siano ricordato. C'è stato un attaccamento incredibile a questa maglia in quegli anni, con la società in questo periodo ricordiamo quel momento storico bellissimo", dice l'ex centrocampista gialloblù Pietro Fanna ai nostri microfoni.
Si può parlare di impresa irripetibile?
"Sì, è così. Il calcio è andato in un'altra direzione, c'è poco spazio per sognare per le medio-piccole, le società le facevano le competenze, adesso la giostra gira più veloce è molto difficile trattenere i talenti. L'ultima poesia del calcio italiano è stata negli anni 90', poi più nulla".
Vede attinenze tra il suo Verona e quello attuale?
"Fare paragoni è difficile, la squadra di quest'anno ha avuto problemi, forse per semplicità e concretezza quella dell'anno scorso ricordava in alcuni frangenti la mia. I vari Romulo e Iturbe qualche volta mi ricordavano i miei compagni, specie nelle ripartenze veloci".
ALTRE NOTIZIE
Fanna: "Il Napoli non ha la mentalità vincente della Juventus"
13.03.2015 23.13 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello
Intercettato dai microfoni di Radio Marte, Pietro Fanna, ex calciatore ed allenatore del Verona, si è proiettato alla sfida contro i gialloblù: "Il Napoli ha grande potenzialità, ma non ha la mentalità vincente della Juventus. Domenica prossima troverà un Verona sereno, bisognerà fare molta attenzione perché gli scaligeri stanno bene ed hanno recuperato molti calciatori. Callejon? Credo che non bisogna chiedere alle ali di fare gol, il loro compito è innanzitutto un altro. Il Napoli è una di quelle squadre che se manterrà l'ambizione di migliorarsi e se crescerà nella mentalità potrà puntare allo Scudetto, al momento è tra le prime tre del campionato. Deve trovare la cattiveria giusta per fare quell'importantissimo salto di qualità".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Mandorlini il migliore dopo Bagnoli, serve fiducia"
16.02.2015 14.24 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Andrea Mandorlini rischia in casa Hellas Verona e, per commentare il momento difficile degli scaligeri, Tuttomercatoweb.com ha sentito uno dei grandi ex del club come Pietro Fanna. "E' un momento difficile, come spesso capita nel calcio. Stiamo passando un periodo poco sereno, la squadra fa fatica. Quel poco che cerchiamo di fare davanti non riesce; dietro prendiamo gol ingenui e da qui arriva il momento".
Mandorlini, dicevamo, rischia.
"Di lui ho una grande stima. Dopo Bagnoli è stato l'allenatore più importante, non voglio entrare in questo argomento. Mi dispiace che passi questo momento, ma quando si allena si va sempre incontro anche a queste situazioni. Spero che posso trovare la quadra per superare le difficoltà, trasmettendo serenità ai suoi".
Chiudiamo coi singoli: chi è stata la delusione?
"Quando mancano i risultati, qualcosa c'è. Ci si aspettava qualcosa di più da Marquez, ma ha perso certezze anche lui. Quando si prendono gol evitabili, c'è qualcosa che non va".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Progetto Scuola: lezione di storia con Fanna e Penzo
Postata il 11/02/2015 alle ore 13:30
Malcesine (Verona) - Un’occasione per rivivere la storia gialloblù. Mercoledì 11 febbraio gli ex calciatori del Verona Pierino Fanna e Nico Penzo hanno tenuto una breve lezione davanti ai ragazzi della scuola media “Don Antonio Moretto” di Malcesine. L’incontro rientra nell'ambito del Progetto Scuola 2014-15, promosso dal Settore Giovanile e dalla Scuola Calcio dell'Hellas Verona FC con la collaborazione della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona. “Siamo gli zingari privilegiati con la passione del pallone”, così le due glorie gialloblù si sono presentati scherzosamente ai ragazzi.
I due calciatori si sono abbandonati ai ricordi, raccontando la loro fanciullezza vissuta rincorrendo i loro sogni. Fanna, in particolare, ha raccontato della dura scelta che l’ha spinto a salutare la famiglia alla tenera età di 14 anni per approdare nelle giovanili dell’Atalanta. “Attraverso il calcio ho realizzato tutto ciò che desideravo e attraverso innumerevoli sacrifici - ha sottolineato anche Nico Penzo –, ma ho vissuto una bella vita avendo come punto di riferimento i valori dello sport applicati alla quotidianità, ovvero la cooperazione, l’aggregazione e il rispetto delle regole”.
I giovani studenti, che mai hanno avuto l'opportunità di vedere i due ex nei loro anni d’oro, hanno ascoltato molto attentamente il racconto della loro carriera, ammirandone il sacrificio e la perseveranza dimostrate per raggiungere il sogno di diventare professionisti. Particolarmente toccante è stato il momento in cui Pierino Fanna ha dispensato un importante consiglio ai giovani in ascolto: “Cercate di allenare sempre la mente, che è la cosa più importante, ma non trascurate mai il vostro corpo. Seguite i vostri talenti e confrontatevi con uno sport”.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Pietro Fanna: "Critiche a Mandorlini ingiuste e prevenute"
12.12.2014 16.18 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Andrea Mandorlini è nel mirino della critica in quel di Verona e, per avere il suo commento a riguardo, Tuttomercatoweb.com ha sentito una bandiera dell'Hellas come Pietro Fanna. "Non sono d'accordo con chi lo sta criticando: è un momento difficile, ci sono infortuni ma non vedo il motivo dei fischi e delle contestazioni. L'ultima partita ho visto un pubblico che ha difeso la squadra, che l'ha sorretta fin quando ha potuto e non son d'accordo".
Non tutti paiono soddisfatti, però.
"Se guardiamo gli umori della gente non ne usciamo: non si può accontentare tutti, per forza di cose l'allenatore è preso di mira ma queste critiche prevenute non mi trovano d'accordo. La squadra, tutto sommato, soprattutto con la Fiorentina, mi è sembrata capace di reagire. Purtroppo gli episodi girano male e condizionano una squadra che qualche certezza l'ha persa ma da lì a dire che non reagisce ce ne corre".
E' stata, a suo avviso, indebolita dal mercato?
"Ogni stagione ha la sua pagina; lo scorso anno era un'annata, ora è uno difficile ma è questa la normalità per una squadra come il Verona. La squadra deve pensare a salvarsi, forse c'erano aspettative su qualche giocatore ma la società è vigile anche sul mercato e se ci sarà occasione interverrà a dovere".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Verona, Fanna: "Lopez, puoi essere il nuovo Iturbe"
06.11.2014 18.28 di Pietro Lazzerini
L'Hellas Verona di Mandorlini non è ancora riuscita a trovare la continuità che l'anno passato aveva stupito tutti. Il rendimento altalenante però non ha certo compromesso il campionato, in attesa che alcuni giocatori riescano a sopperire alle cessioni estive. Per parlare della squadra veneta la redazione di Tuttomercatoweb.com ha contattato in esclusiva l'ex difensore gialloblu Pietro Fanna: "L'ambiente era abituato bene dopo la grande stagione del ritorno in Serie A. Era impossibile ripetere la stessa annata, considerando soprattutto le cessioni di Iturbe, Romulo e Cacciatore. La squadra ha cambiato pelle e sta ancora cercando la quadratura del cerchio".
I problemi più grandi sembrano arrivare dal reparto offensivo...
"Saviola non ha mai giocato e Toni non ha ancora ingranato come nel recente passato. Lopez sta andando bene, ma la squadra ha perso un po' di sicurezza dopo le imbarcate contro Milan e Napoli. Manca la facilità di gioco della passata stagione perché tutti i reparti non stanno rendendo al massimo delle proprie potenzialità".
Da chi si aspetta qualcosa di più nelle prossime partite?
"Toni è sempre importante anche quando non segna. E' il leader di questa squadra e penso che segnerà tanto anche in questa stagione. Mi aspetto un salto di qualità da parte di Nico Lopez, che reputo un ottimo giocatore con le qualità giuste per trasformarsi nel nuovo Iturbe di Mandorlini. Anche Tachtsidis deve fare di più, deve dare maggiore continuità alle proprie prestazioni. E' un ottimo giocatore ma in quel ruolo deve aiutare la squadra con maggiore costanza".
Da doppio ex della sfida, cosa si aspetta da Inter-Verona?
"Sarà una partita difficilissima per il Verona. La squadra arriverà a San Siro con maggiore serenità grazie ai due pareggi contro Lazio e Cesena ma sarà un banco di prova importante soprattutto dal punto di vista caratteriale. In difesa ci saranno diverse assenze, quindi coloro che saranno impiegati dovranno veramente dare il massimo per fare punti contro i nerazzurri. Con attenzione e serenità, i gialloblu potranno dire la loro anche contro una pretendente per la Champions come l'Inter".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
13:42 | venerdì 17 ottobre 2014
Fanna: «Vi racconto la Fatal Verona»
Ai microfoni di Tuttosport, il racconto di un lontano pomeriggio del 1990
HELLAS VERONA FANNA MILAN - La redazione di Tuttosport, in occasione della prossima sfida di campionato tra Milan e Verona per ricordare la Fatal Verona del 1990, ha contattato l’ex giocatore veronese PietroFanna, che ha raccontato diversi retroscena su quella famosa partita. Ecco il racconto di Fanna al quotidiano piemontese circa quel pomeriggio: «Mi ricordo che il Milan ci stuzzicava, in primis van Basten che si mise a provocare Lo Bello che, a sua volta, forse non aspettava altro. Lui ha fischiato quello che ha visto».
FATAL VERONA - Prosegue il racconto: «Il Milan arrivò a quella partita un po’ stanco: quattro giorni prima era andato ai supplementari nella semifinale di Coppa dei Campioni con il Bayern Monaco. Noi reagimmo al gol di Simone con un gran gol di testa di Sotomayor sul mio angolo, e poi il Milan perse la testa. Vennero espulsi Costacurta, van Basten, Rijkaard e Sacchi. Nel post-partita, per rientrare nel nostro spogliatoio, passammo davanti a quello del Milan: ricordo che vidi gente come Tassotti che piangeva. C’era un silenzio tombale impressionante, ma in campo noi facemmo solo il nostro dovere. Purtroppo il calcio è fatto anche di questi episodi».
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Verona, mercato ok. Con Saviola si è chiuso il cerchio"
03.09.2014 14.29 di Alessandra Stefanelli
C'è grandissima curiosità attorno al Verona, che ha saputo ovviare alle partenze pesanti di questa sessione di calciomercato (su tutte quella di Juan Iturbe) con acquisti mirati e di spessore come quelli di Rafa Marquez e Javier Saviola. La redazione di Tuttomercatoweb.com ha commentato i principali movimenti del club scaligero con Piero Fanna, storica bandiera del club: "Saviola è un giocatore che ha esperienza da vendere e che può essere un grandissimo colpo. L'importante è che stia bene fisicamente, perché a mio avviso l'età è quella giusta. Ha la giusta esperienza e la giusta maturità e potrà trasmetterle anche alla squadra. Adesso dipenderà da Mandorlini decidere dove schierarlo e come farlo rendere al meglio, però direi che dopo Rafa Marquez con Saviola si è chiuso il cerchio. Sono state tamponate alcune assenze pesanti con acquisti in prospettiva come ad esempio Lopez, credo che la società si sia mossa davvero molto bene".
La rosa, così com'è adesso, può ripetere il campionato della passata stagione?
"Dimentichiamo l'anno scorso. Salvarci nel girone d'andata non è una cosa che si può fare ogni anno. Ora non siamo più una sorpresa, le avversarie ci affronteranno con un'attenzione particolare e non sarà semplice come la passata stagione. Dobbiamo come sempre partire dalla salvezza e da lì poi vedere dove possiamo arrivare".
ALTRE NOTIZIE
ESCLUSIVA TMW - Verona, Fanna: "Marquez, che colpo. Sarà l'anno di Sala"
07.08.2014 12.34 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Pietro Fanna è uno dei grandi ex di casa Hellas Verona e per Tuttomercatoweb.com commenta l'arrivo di Rafa Marquez in gialloblù. "E' un parere più che positivo: ai Mondiali mi ha stupito, ha la sua età ma se sta bene, con la sua esperienza può dare tanto. Poi ha carattere, è navigato, è stato un grande colpo".
Che ne pensa del mercato di Sogliano?
"La squadra è stata cambiata, forse ha perso le sue caratteristiche ma l'anno scorso è stato un grande campionato, duro da ripetere. Però la società si è mossa bene, ha saputo sostituire bene Marquinho ed Iturbe".
Anche se non sono arrivati esterni.
"Già, ma i colpi sono stati importanti. Tachtsidis, Marquez, poi Nenè. Poi non scordiamoci Toni, che è sempre Toni... E poi aspettiamo anche l'esplosione di Sala, può essere il suo anno".
10 luglio 2014 - Presentazione ufficiale, che festa con gli ex! C'è anche Pierino... |
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ESCLUSIVA TMW - Iturbe via da Verona, Fanna: "Le piccole non possono sognare"
02.07.2014 13.35 di Alessandra Stefanelli
Il futuro di Juan Iturbe sembra sempre più lontano dal Verona. Milan e soprattutto Juventus restano vigili sul Messi Guaranì e anche il club scaligero sembra ormai essersi rassegnato all'idea di perderlo. Ne ha parlato in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb.com la bandiera del Verona Piero Fanna, che non ha nascosto una punta di amarezza: "Penso che il calcio ormai sia questo, sempre più veloce nel mercato e in tutto. La società non si può permettere di tenere un capitale così in rosa, se arrivano buone offerte fa bene a darlo al miglior offerente anche se sarebbe stato bello averlo a Verona per ancora qualche anno. Questa è solo l'ennesima dimostrazione di come ormai le squadre provinciali facciano molta più fatica a sognare in grande".
Vista la rosa delle pretendenti, dove lo vedrebbe meglio?
"Chi lo prende deve avere già un progetto in mente, visto che si tratta di un esterno di grandi qualità, che può essere appetibile per tutte. Il Milan è una squadra che deve ricostruirsi e ha bisogno di talento, in questo senso un acquisto come Iturbe potrebbe rappresentare un segnale importante. Dal canto suo, la Juventus è una squadra più solida e già strutturata, mentre il Milan credo che abbia altre priorità dovendosi ricostruire del tutto. Ai bianconeri sicuramente può fare comodo".
Su chi puntare per il dopo Iturbe?
"Nomi è difficile farne, sicuramente è chiaro che esterni così non si trovano. Magari si punterà su una seconda punta che possa agire più vicino a Toni. Il Verona ha una buona possibilità di inserire nell'affare qualche contropartita sia dal Milan che dalla Juventus, anche se dipenderà sempre dal modulo con cui si intende giocare".
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ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Felice per Toni, ma in attacco serve anche altro"
13.06.2014 20.16 di Luca Bargellini
Piero Fanna, bandiera del Verona, ha commentato per Tuttomercatoweb.com la notizia del rinnovo di Luca Toni con il club scaligero: "Dopo quello che ha fatto lo scorso anno era il minimo che la società potesse fare. C'è grande riconoscenza nei suoi confronti e lui si è meritato la riconferma. Per la prossima stagione non aspettiamoci però un rendimento pari a quello del campionato appena concluso. Con l'abnegazione e il suo essere d'esempio può recitare comunque un ruolo importante nel Verona".
Pensa dunque che serviranno altri innesti in avanti?
"Cacia non ci sarà più e Iturbe sembra sempre più vicino alla cessione. Chiaramente, se si dovessero concretizzare partenze di questo tenore la società dovrà cercare altre soluzioni. Io ho grande fiducia in questa dirigenza e sono convinto che non si farà trovare impreparata. Mi aspetto, ad esempio, anche qualche puntello in difesa".
Dopo il sogno europeo sfuggito per poco, secondo lei è giusto che il Veroni provi a puntare a qualcosa di più che la salvezza nel prossimo campionato?
"La cosa più importante è rimanere con i piedi per terra perché solo così non si deludono i tifosi. Bisogna partire piano ma con la voglia di migliorarsi sempre".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Torna il derby a Verona. Fanna: "Troppo tempo che aspettavamo"
21.11.2013 23.00 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Ai microfoni di Tuttomercatoweb Pietro Fanna, campione d'Italia col Verona nel 1985, ci introduce al derby fra Hellas e Chievo, che ritorna dopo oltre 11 anni: "Un derby così mi manca, considerato che a Verona ai miei tempi il Chievo praticamente non c'era. Bravi poi a costruire una squadra che è riuscita a fare risultati sportivi storici. Ancor più bravi a rimanere a questi livelli. Questo è un derby che aspettiamo più noi visto che stavolta siamo noi ad arrivare da lontano, mentre loro ci aspettavano. Una partita che fa bene mi auguro allo sport".
Come si vive l'attesa per il derby?
"Verona è una città molto tranquilla sotto questo aspetto. Da parte nostra ci sono molti più tifosi. Mi auguro che sia una partita corretta e me l'aspetto difficile. Il Chievo ha cambiato allenatore e sarà ben motivato".
Hellas Verona sorpresa di questo inizio stagione. Possiamo paragonarla a quel Verona degli anni '80 che da neopromossa centro l'Europa?
"Sì, questo Verona somiglia al primo Verona di Bagnoli, dove arrivai anche io dalla Juve. Era un gruppo che nasceva dalla B e forse un po' prima. Eravamo in 5-6 a portare esperienza e si creò un gruppo che arrivò quarto in classifica. Questa squadra ricorda la mia in questo aspetto. Ora, centrare un posto in Europa è difficilissimo, l'obiettivo dopo tanti anni di purgatorio è la salvezza. Facciamo qualche gradino e poi, una volta centrato l'obiettivo possiamo divertirci guardando in avanti e non indietro".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
26.10.2013
E Fanna la gioca così «Decisivi gli esterni»
STORIE DI EX. Parla il turbo dello scudetto
Piero Fanna
Nei ricordi sul campo, uno scudetto leggendario con la maglia del Verona; poi il passaggio a quell'Inter sogno di bambino. Piero Fanna, ora, vive con grande tranquillità la vigilia di quella che può essere giustamente definita la sua partita. Anzi, si prepara con attenzione e scrupolo visto che da quest'anno è il commentatore tecnico delle radiocronache del Verona e i motivi di interesse ci sono tutti: dalle novità societarie in casa neroazzurra al periodo da favola, a parlare è la classifica, che sta vivendo la compagine scaligera neopromossa dopo i tanti anni nelle serie inferiori.
«Credo - dice sicuro alla vigilia del match di San Siro- che sarà davvero una bella partita. Sono due squadre ricche di entusiasmo e di buone organizzazione di gioco, ci sarà da divertirsi». Fanna ammette che «questo Verona mi ha sorpreso. Ero curioso di vedere come il gruppo poteva reggere al salto con la serie A e un po' come tutto l'ambiente si sarebbe rapportato con una categoria che mancava al Verona da ben 11 anni. È stato bravo Mandorlini, ha dato un gioco alla squadra. Il Verona ha una propria fisionomia, una propria identità. Affrontare la sfida con l'Inter ed essere davanti ai nerazzurri in classifica è davvero una grande soddisfazione».
Idee chiare sul Verona, altrettante sulla squadra di Mazzarri. «In questa stagione l'Inter è una sorta di cantiere aperto. Si è chiusa l'era Moratti, si sta cambiando pagina. Penso che l'importante sia non avere fretta e lasciar lavorare un allenatore come Mazzarri che, quando ha avuto il tempo di farlo, ha sempre dimostrato di saper fare grandi cose. Questa è un'annata per costruire, ma l'Inter ha ottime basi per poterlo fare». Un ultimo pensiero al campo, a come potrebbe giocarsi una gara che, classifica alla mano, vale l'Europa. «Per il Verona potrebbero essere decisivi gli esterni. Martinho, Gomez, lo stesso Iturbe grazie al gioco di Mandorlini potrebbero essere determinanti. Per l'Inter la differenza la può fare la qualità in attacco. Icardi e Palacio potrebbero essere le frecce giuste nell'arco di Mazzarri».
FONTE: LArena.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fanna: "Verona-Rafael, rinnovo ok. Jorginho uno dei più appetibili"
21.10.2013 23.00 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello
L'ex giocatore dell'Hellas Verona, Pietro Fanna, ha parlato ai microfoni di TMW del quarto posto in classifica del Verona, e del rinnovo odierno del portiere Rafael: "E' la vera sorpresa di questa serie A. Tutti eravamo curiosi di vedere la squadra al debutto in A dopo tanti anni, i risultati stanno confermando che la società sta lavorando bene. Ha tenuto tutti i migliori e ha azzeccato tutti gli acquisti. E' una squadra giovane e di grande personalità, ha voglia di fare bene, grandissime motivazioni".
Da poco ha rinnovato il contratto Rafael, un premio meritato per il portiere brasiliano...
"E' uno di quelli che è qui da tanti anni. Si è creato affiatamento tra i nuovi e quelli vecchi. Credo sia un rinnovo giusto perchè dà sicurezza alla squadra. Il Verona in liena generale oltre che i punti sta dimostrando anche di saper giocare bene. Oltre al secondo tempo contro la Roma per il resto si è sempre giocato la partita, pure con la Juve a Torino".
Jorginho già a quota cinque gol, uno dei giovani più appetibili del nostro campionato...
"Anche lui sta crescendo molto, ha personalità e fa giocare bene la squadra, può ricoprire sia il ruolo di centrale che di interno. Davvero un giocatore interessante, uno dei più appetibili sul mercato".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
19.10.2013
Fanna adesso raddoppia Gioca e fa l'allenatore
Continua a correre, Marco Fanna, classe 1986, con profonde radici gialloblu. Da tre anni il figlio del popolare Pierino, il "turbo" dello scudetto del Verona, milita con soddisfazione nello Zevio, targato mister Sacchetti. Non contento, Marco ha iniziato la carriera di allenatore come vice nella formazione giovanissimi professionisti 2001 dell'Hellas Verona, guidata dal'altro ex, Stefano Ghirardello.
Afferma Marco: “La possibilità è nata quasi per caso, per una serie di circostanze positive. Ho sempre sognato di provare ad allenare. E' grazie alla fiducia della dirigenza del Verona la cosa si è tramutata in una splendida realta. Con grande entusiasmo riesco a gestire questa nuova opportunità, conciliando gli impegni con quelli di difensore fluidificante nello Zevio, correndo in campo e fuori ed utilizzando con raziocinio le mie giornate”.
Due le persone, fondamentali, oltre al celebre campione dello scudetto dell'era Bagnoli, papà Pietro, per il talentuoso terzino bianconero. Uno, mister Sacchetti centrocampista gialloblu dello scudetto, nonché tecnico apprezzato, ritornato l'anno scorso sulla panchina dello Zevio, in Promozione. L'altro, Stefano Ghirardello, ex calciatore professionista con le tante maglie indossate nella sua lunga storia di "zingaro del gol", chiamato a guidare i giovanissimi 2001 del presidente Setti.
"I loro insegnamenti - spiega Marco - sono davvero molto preziosi. Pur giocando in epoche diverse, hanno fatto, con merito la loro parte. E' bello avere il loro apporto durante gli allenamenti. Dosano le parole con schiettezza, senza enfasi misurandosi con i giovani sul campo. Ho visto raramente insegnare il calcio come sanna fare loro con bravura, adoperandosi in maniera totale durante gli allenamenti".
Buona la carriera calcistica di Marco Fanna. Cresciuto come centrocampista nell'Hellas, è passato al Parma, al Portogruaro, poi due anni alla Reggiana, per poi scendere di categoria in serie D, a Trento e al Somma. Rientrato nei dilettanti dopo una breve parentesi al Vigasio è giunto allo Zevio. Conclude Marco: "Amo profondamente il calcio. Forse se avessi la testa di adesso, non avrei pagato certi miei errori. Ma alla fine va bene così. Ora mi sono gettato in una nuova avventura con la formazione di mister Ghirardello e ne sono felicissimo. A mio padre a mia madre e mia sorella, voglio dire un meraviglioso grazie per i valori che hanno saputo darmi”.
Roberto Pintore
FONTE: LArena.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Verona, Fanna"esagera": "Iturbe, fra Messi e Maradona"
07.10.2013 13.28 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Hellas Verona rivelazione della Serie A. Alla formazione scaligera, neo promossa, l'ultimo turno di campionato ha regalato il quinto posto in solitaria davanti a formazioni blasonate come Fiorentina e Lazio. Ai microfoni diTuttomercatoweb.com un grande ex gialloblù come Pietro Fanna, parla della formazione di mister Mandorlini: "E' senza dubbio la sorpresa di questo inizio di stagione - spiega -. Domenica dopo domenica la squadra sta dando conferme importanti. Le prestazioni fornite finora dimostrano che la classifica è assolutamente meritata. In campo i ragazzi di Mandorlini hanno sempre tenuto il campo, contro ogni avversario, giocando bene e in sicurezza".
Merito anche di una società che ha lavorato bene sul mercato.
"Una metà della squadra è rimasta quella delle ultime stagioni, ma in estate i dirigenti hanno completato l'organico con innesti di valore, riuscendo, anche, a coprire ogni ruolo con più elementi".
Fra i nuovi impossibile non parlare di Juan Manuel Iturbe, talento paraguaiano arrivato dal Porto.
"E' un ragazzo di grande talento. E' un mancino puro, ha grande fantasia e giocate davvero importanti. Vedendolo in queste ultime gare riconosco che ha qualcosa, ovviamente con le dovute proporzioni, di altri due grandi mancini come Maradona e Messi. Iturbe a Verona ha trovato il posto perfetto per crescere, migliorare e capire il calcio italiano".
In cosa deve ancora crescere, invece, il Verona?
"Detto che la squadra adesso sta dando davvero il massimo, credo che qualcosa in difesa possa mancare, soprattutto adesso che i due titolari, Moras e Maietta, si sono infortunati. Per il resto, sia a centrocampo che in attacco, la rosa è completa con molti giocatori già a disposizione".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
E LO RESE SPECIALE... - Pietro Fanna
Presentiamo oggi un personaggio della storia italiana del calcio, un'ala destra capace di giocare però su entrambe le fascie, ricordato per la classe e la fantasia.
Lo rese speciale l'aver vinto lo scudetto del campionato italiano con tre maglie diverse, tutt'ora sono solamente 5 i giocatori a vantare questo record.
Pietro Fanna nasce a Grimacco il 23 giugno 1958, gli osservatori dell'Atalanta lo portano a Bergamo a diciassette anni. Fanna esordisce nella serie cadetta con 20 presenze e due gol.
Nella stagione 1976-1977 l'ala friulana è titolare fisso, ed è uno dei principali protagonisti della promozione dei bergamaschi.
Nel 1977 approda alla Juventus. Presentato come l'erede di Franco Causio, Fanna non riesce, nei primi tre anni, ad esprimersi al meglio, penalizzato da ruoli non adatti alle sue caratteristiche e anche dal suo carattere introverso. Nelle stagioni 1980-1981 e 1981-1982 trova spazio tra i titolari e contribuisce con diversi gol e numerosi assist alla conquista dello scudetto. Nell'annata successiva si ritrova di nuovo in panchina: decide allora di passare all'Hellas Verona, squadra neopromossa, a cui viene ceduto per la cifra di un miliardo e mezzo. Due anni dopo con l'Hellas Verona conquista lo storico scudetto 1984-85.
Nei suoi anni a Verona, Fanna rappresenta la pedina tattica fondamentale nello sviluppo del contropiede, creando gli spazi e i presupposti per una rapida ripartenza senza palla da parte di Roberto Tricella. La scelta di tempo di questi due giocatori determinava lo spostamento e l'inserimento di un compagno che finalizzava l'azione.
Nell'estate del 1985 passa all'Inter. Nel 1988-1989 conquista lo scudetto sotto la guida di Giovanni Trapattoni, battendo ogni record. Fanna gioca 13 spezzoni di partita.
Nella stagione 1989-1990 decide di tornare al Verona di Osvaldo Bagnoli che, con una formazione completamente nuova, non riesce ad evitare la retrocessione in Serie B. Bagnoli, fautore dei successi passati, a quel punto decide di lasciare la società. L'anno dopo il Verona riconquista la Serie A grazie anche a Fanna. Nella stagione 1991-1992 il Verona retrocede di nuovo e al termine dell'annata successiva Fanna decide di lasciare l'attività agonistica.
Nel 1977 esordisce nella Nazionale Under-21. Con la Nazionale maggiore totalizza 14 presenze.
Dopo il suo ritiro si occupa del settore giovanile veronese per diversi anni e assume, con l'arrivo di Cesare Prandelli nell'estate 1998, il ruolo di allenatore in seconda. Grande amarezza ha suscitato nei tifosi gialloblu la scelta di Fanna di seguire Prandelli al Venezia dove rimane fino al 2002.(fonte wikipedia)
Se al giorno d'oggi come gli osservatori dell'Atalanta fecero con Fanna, si lasciasse più spazio ai giovani italiani, forse non ci troveremmo nella situazione calcistica attuale. Le maggiori squadre di club italiane sono piene di stranieri, la nostra nazionale fatica a tenere il passo col resto dell'Europa, gli under21 titolari non riescono quasi mai a trovare un posto stabile in una squadra di serie A.
Continuiamo ogni anno a vedere le nostre squadre impegnate in coppe europee, uscire prematuramente a vantaggio di squadre che investono sui giovani del proprio paese con grande profitto, la storia di Fanna dovrebbe farci riflettere, non c'è bisogno di andare al Real Madrid per restare nella storia, e soprattutto non c'è bisogno di acquistare ogni anno decine di stranieri strapagati, è la persona che conta, è il cuore e l'impegno che a volte possono fare la differenza, come nello scudetto del Verona. C'è sempre da imparare dal passato, ma bisogna cambiare la mentalità, o il calcio italiano resterà sempre indietro.
di Cristian Amadei
Postato 22nd March 2011 da Calci Sul Calcio
REMEMBER:PIETRO PIERINO FANNA E LO SCUDETTO DEL VERONA NEL 1984-85 |
FONTE: CalciSulCalcio.BlogSpot.com
Andrea Spiazzi nuova voce ufficiale dell'Hellas
Postata il 06/09/2008 alle ore 12:00
VERONA - Nella mattinata di sabato l'emittente ufficiale dell'Hellas Verona, Easy Network, ha reso noto che il giornalista Andrea Spiazzi rivestirà il ruolo di radiocronista per le partite dei gialloblù nella stagione 2008/2009.
Nel commento Spiazzi sarà affiancato da un campione del calibro di Pietro Fanna, che da giocatore ha collezionato con la maglia scaligera 233 presenze e 24 reti, vincendo lo scudetto nell'84/85.
Il club di Corte Pancaldo coglie l'occasione per ringraziare sentitamente Roberto Puliero, che per trent'anni ha narrato ai tifosi veronesi le gare dell'Hellas e che proseguirà nel proprio lavoro per Radio Verona.
FONTE: HellasVerona.it