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...Domenico VOLPATI simpaticamente soprannominato 'Il Dottore' dal momento che affiancò, alla ventennale carriera da calciatore, anni di studio indefesso per laurearsi medico dentista


Data di nascita:19/08/1951
Luogo di nascita:Novara (NO)
Nazionalità:Italiana
Ruolo:Centrocampista
Altezza:179 Cm
Peso:72 Kg
Posizione:
CARRIERA DA GIOCATORE +   -   =
 SquadraStagioneSeriePartiteGoal 
Mantova1988-1989C1280 
Hellas Verona1987-1988A19 (+6CI)0 (+0) 
Hellas Verona1986-1987A29 (+6CI)0 (+1) 
Hellas Verona1985-1986A29 (+9CI)1 (+0) 
Hellas Verona1984-1985A30 (+8CI)0 (+0) 
Hellas Verona1983-1984A28 (+13CI)1 (+2) 
Hellas Verona1982-1983A30 (+12CI)3 (+3) 
Brescia1981-1982B342 
Torino1980-1981A272 
Torino1979-1980A260 
Monza1978-1979B341 
Como1977-1978B330 
Como1976-1977B363 
Reggiana1975-1976B361 
Solbiatese1974-1975C387 
Solbiatese1973-1974C323 
Solbiatese1972-1973C261 
Solbiatese1971-1972C160 
Solbiatese1970-1971C200 
Borgomanero1969-1970D212 
Borgomanero1968-1969D30 
Giovanili Voluntas NovaraFino al 1968--- 
LEGENDA: CI=Coppa Italia

NEWS E CURIOSITÀ +   -   =
...Ecco, se c'era uno che poteva considerarsi l'alter ego in campo in quella squadra che stupì l'Italia (e conseguentemente il mondo dato che negli anni '80 tutti i migliori fuoriclasse non potevano essere considerati tali se non giocando in Serie A) fu proprio Domenico VOLPATI simpaticamente soprannominato 'Il Dottore' dal momento che affiancò alla ventennale carriera da calciatore anni di studio indefesso per laurearsi medico dentista un anno dopo aver appeso le scarpette al chiodo.
Il capitano e fine condottiero era TRICELLA ma mister BAGNOLI sicuramente si rivedeva in questo ecclettico centrocampista che giunto a Verona 31enne senza troppi proclami, riuscì 3 anni più tardi nella non comune impresa di vincere uno scudetto da protagonista in un'età in cui parecchi suoi colleghi di quegli anni avevano abbandonato da tempo...
Il mitico tecnico scaligero si fidava così ciecamente del motorino di centrocampo di Novara che qualche volta gli faceva perfino allenare la squadra (come confidò Dario DONÀ al Corriere della Sera nel 2003) sicuro che quella mezzala jolly avrebbe portato a termine il compito con la solita solerzia ed efficacia come quando gli veniva chiesto di giocare da terzino, mediano o stopper - 'Ma io ero molto orgoglioso di cambiare spesso ruolo' - confida Domenico - 'Esattamente come per gli esami universitari, mi è sempre piaciuto mettermi alla prova. E fare bella figura!'
Missione compiuta Mimmo, non c'è che dire...

CALCIO MINORE FINO AL '75 POI LA B
Trascorse le giovanili a Novara sua città natale, Domenico si aggregò non ancora 18enne al BORGOMANERO squadra dei dilettanti nella quale conquistò un posto da titolare nel giro di un'annata.
Da lì lo preleva la SOLBIATESE per portarlo in C e dopo 5 lunghe stagioni VOLPATI si presenta 24enne per la prima volta in cadetteria, categoria nella quale il centrocampista rimarrà per un quadriennio prima di essere notato dal TORINO.

IL GRANDE CALCIO COL TORO E L'HELLAS...
Arrivare in A a 28 anni può essere un handicap ma l'ecclettico 'Volpe' sa come rendersi utile e per altre due annate gioca quasi tutte le gare coi granata prima di essere ceduto al BRESCIA costruito per la promozione nella stagione 1981-82: All'ultima giornata le 'Rondinelle' pareggiano al Binti col VERONA (che vola in A!) e vengono retrocesse ma mister BAGNOLI nota quella mezzala sempre in movimento e lo chiama all'HELLAS - 'Da lì cominciarono i sei anni più belli della mia vita - ricorda Mimmo - lo Scudetto dell'85, le amicizie di ferro con Tricella e De Agostini, il sentirmi parte di una compagnia affiatata ed invincibile. Che bei ricordi!'

ULTIMA STAGIONE AL MANTOVA, POI L'AGOGNATA LAUREA!
L'ormai 37enne VOLPATI ha ancora voglia di sudare e correre quindi fa un'ultima stagione al MANTOVA prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo e buttarsi anima e corpo nella laurea che insegue da 20 anni: Ci riuscì nel 1989, tre anni più tardi l'apertura di uno studio dentistico tutto suo a Termeno, paesino di poco più di 3mila anime vicino a Cavalese (per anni sede del ritiro estivo del VERONA). Dal 1992 vive con la moglie Daniela e le figlie Anna e Francesca a Castello-Molina di Fiemme (TN) nei pressi dell'attività, pratica lo sci ma il calcio fa ancora parte della sua vita grazie alla Onlus degli ex calciatori dell'HELLAS VERONA dove ritrova i vecchi amici e colleghi.

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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE +   -   =
  • Vincemmo contro i migliori - così Mimmo ai microfoni di Radio Rai ricordando lo scudetto scaligero a 30 anni di distanza - 'Allora i migliori giocatori erano in Italia e tutte le domeniche dovevamo confrontarci con i migliori giocatori delle varie nazionali. Ogni domenica dovevamo affrontare dei fuoriclasse. Bagnoli dà sempre meriti ad altri, ha la saggezza delle persone semplici. Non aveva bisogno di parlare tanto perché già sapevamo quello che ci voleva dire e quello che voleva fare'
  • Deluso da Márquez... Fine 2014 e ancora tempi bui in difesa per il VERONA che col Gran Capitàn era sicuro di aver acquisito un difensore autorevole e aver 'svoltato' in un reparto arretrato vero e proprio tallonde d'Achille in Serie A, questo l'amaro commento di VOLPATI raccolto da TGGialloBlu.it 'Pensavo che l'arrivo di Rafa Marquez portasse tranquillità alla difesa del Verona... Ecco... Ne ha portata anche troppa... Questa squadra deve ricordarsi che deve difendere sempre con gli occhi della tigre. Sempre con grinta. Fino all'ultimo minuto'
  • Allenare? Non mi ci vedevo seduto in panchina Così risponde VOLPATI in questa piacevole intervista pubblicata da CalcioNews24.com 'Per me il calcio era il campo, lo spogliatoio, la sudata, l’allenamento, la battuta tra amici ecc. La panchina? Non mi ci vedevo proprio e mi sa che ho pure avuto ragione perché, da quando mi sono ritirato, sono piombati sulla scena una caterva di allenatori che per me non hanno mai avuto lo spessore umano per fare quel mestiere... Nomi? Non ne farò mai, non è nel mio stile. Diciamo però che non ho mai gradito i cosiddetti "urlatori", allenatori bravi solo a sbraitare e ad insultare i propri atleti... L’Osvaldo quasi non lo sentivi parlare, sussurrava durante gli allenamenti, ma ne capiva di pallone e di psicologia, eccome se ne capiva!'
  • Galeotta fu la preparazione estiva... A Cavalese, dove il VERONA degli anni '80 preparò i campionati, durante una passeggiata Mimmo incontrò la moglie o meglio... Il futuro suocero 'Dal 1982 al 1988 la squadra del Verona veniva in Val di Fiemme per il ritiro pre-campionato. Durante una passeggiata per Cavalese, proprio in una di quelle estati, mi fermò un signore del posto tifoso del Torino, squadra nella quale militai prima del Verona, felice di potermi conoscere personalmente. Venne poi a seguirmi in una amichevole a Cavalese accompagnato dalla figlia Daniela... Quella ragazza divenne mia moglie e madre delle mie due figlie, la sposai nella chiesetta di Redagno proprio in quel meraviglioso lunedì di primavera giorno successivo alla conquista dello scudetto, che arrivò proprio alla vigilia del mio matrimonio»'


  • Calciatore o Dottore? Per 20 anni, durante tutta la carriera da calciatore, Domenico non abbandonò mai il sogno di laurearsi in medicina e chirurgia e diventare medico dentista. Ci riuscì nel 1989 quasi in concomitanza con lo stop al calcio giocato, poi l'apertura di uno studio dentistico in Via Hans Feuer a Termeno, paesino di poco più di 3mila anime vicino a Cavalese (per anni sede del ritiro estivo del VERONA) in provincia di Bolzano. Dal 1992 vive a Castello-Molina di Fiemme (TN).
  • Quella telefonata del Trice alle 2 di notte... 'Cosa significa ripensare a quello scudetto 30 anni dopo? Significa ripensare alle mie nozze visto che mi sono sposato il giorno dopo la partita casalinga con l’Avellino, l'ultima di quel campionato. Diciamo che ho festeggiato due volte! E poi...' - rivela candidamente Mimmo - 'Mi viene ancora in mente una telefonata che mi fece Roberto Tricella alle due di notte dopo la nostra sconfitta casalinga col Torino. Non riusciva a dormire esattamente come me, era agitato... Mancavano cinque giornate alla fine, il Torino si era rifatto sotto e lì ci venne una gran strizza di non riuscire a farcela. Una gran sofferenza, insomma. Ma è sempre dalla sofferenza che nascono le grandi vittorie' ricordo la gara coi granata e a me 14enne alle prese con un sogno che poteva diventare incubo!
  • Campione d'Italia per eccletismo e fatica - così lo elogia capitan TRICELLA (suo amico fraterno) che forse fornisce la miglior definizione per il centrocampista tricolore con l'HELLAS a 34 anni suonati in un'epoca in cui dal calcio ci si ritirava anche molto prima - 'Volpati è stato il cervello fantasioso di quella storica squadra. Preciso, altruista, piedi buoni ma anche gran faticatore. Gli dobbiamo tutti molto'
  • 'Oscar' dei non protagonisti in un Verona... Inspiegabile! 25 Luglio 1985, il VERONA ha appena vinto lo scudetto e anche per calciatori normalmente ignorati dalla carta stampata in quanto 'non personaggi', come fu di certo anche Mimmo, vengono inseguiti in ferie al mare da colonne del giornalismo sportivo come Gianni Mura col quale VOLPATI si confida in questa succosa intervista nella quale ammette '...Mi ha fatto piacere leggere che Platini aveva assegnato i suoi 'Oscar' per i calciatori non protagonisti a me e a Scanziani. Un mio amico mi ha detto: è come se tu avessi recitato una vita nei teatrini off, a Verona un grande regista, Bagnoli, ti ha trovato il ruolo giusto in una recita di grande successo e la critica si è accorta di te' - e poi aggiunge - 'Spiegare il Verona? Hai detto niente... Bisognerebbe prenderli tutti uno per uno, da Garella che parava anche i missili a Galderisi, a Di Gennaro. In tutta sincerità io dico che la bilancia dalla nostra parte l' ha fatta pendere il fatto che a centro campo c' era Briegel e non Volpati. Sto tedesco è una cosa incredibile, fa 70 metri di corsa e poi alza la testa e mira l' angolino, quando un altro non saprebbe più nemmeno come si chiama'


Domenico Volpati
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Domenico Volpati (Novara, 19 agosto 1951) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Carriera
Mediano difensivo ma molto duttile tatticamente cresce nella Voluntas Novara, squadra che lo farà esordire nel mondo del calcio nel 1968 con Borgomanero, squadra dilettantistica nella quale gioca tre partite nella prima stagione e 21 (con due reti) nella seconda. Dal 1970 al 1975 è alla Solbiatese in Serie C, mentre dal 1975 fino al 1979compie una lunga trafila nella serie cadetta tra Reggiana, Como e Monza.
Dopo tre annate positive (due nel Torino in Serie A ed una col Brescia in serie B), nell'estate del 1982 viene ingaggiato dall'Hellas Verona, società col quale conquista lo scudetto nel campionato 1984-1985 sotto la guida di Osvaldo Bagnoli. Rimarrà al Verona fino al 1988, per poi chiudere con l'agonismo a Mantova l'anno successivo. Complessivamente ha disputato con i veronesi ben 241 partite tra la Serie A e B.
Laureato in medicina, attualmente lavora e vive a Cavalese, per anni sede del ritiro dell'Hellas, dove svolge l'attività di medico dentista.

Palmarès
Campionato italiano: 1 Hellas Verona 1984-1985

FONTE: Wikipedia.org