Data di nascita: | 25/08/1975 |
Luogo di nascita: | Spalato (Croazia) |
Croata | |
Contratto: | Definitivo fino a Giugno 2020 |
Ruolo: | Centrocampista |
Altezza: | 175 Cm |
Peso: | 68 Kg |
Posizione: |
CARRIERA DA ALLENATORE/PREPARATORE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | Ruolo | ||
Hellas Verona | 2019-2020 | A | - | Allenatore | ||
Genoa | Ott. 2018-Dic. 2018 | A | 7 (+1CI) | Allenatore | ||
Genoa | 2017-Nov. 2017 | A | 12 (+1CI) | Allenatore | ||
Genoa | Apr. 2017-2017 | A | 7 | Allenatore | ||
Genoa | 2016-Feb. 2017 | A | 25 (+3CI) | Allenatore | ||
Crotone | 2015-2016 | B | 42 (+3CI) | Allenatore | ||
Mantova | 2014-2015 | LP | 38 (+3CILP) | Allenatore | ||
Genoa | Set. 2013-2014 | Primavera | - | Allenatore | ||
Palermo | 2012-Feb. 2013 | A | - | Vice All. | ||
Inter | 2011-Set. 2012 | A | - | Preparatore | ||
Genoa | 2010-2011 | Primavera | - | Preparatore | ||
LEGENDA: Vice All. Vice allenatore, LP Lega Pro, CILP Coppa Italia Lega Pro, CI Coppa Italia |
CARRIERA DA GIOCATORE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | Goal | ||
Genoa | 2009-2010 | A | 19 (+1CI +5EL) | 0 (+0 +0) | ||
Genoa | 2008-2009 | A | 33 (+2CI) | 0 (+0) | ||
Genoa | 2007-2008 | A | 34 (+1CI) | 0 (+0) | ||
Genoa | 2006-2007 | B | 25 (+5CI) | 1 (+0) | ||
Crotone | 2005-2006 | B | 38 (+2CI) | 2 (+2) | ||
Crotone | 2004-2005 | B | 28 (+3CI) | 0 (+1) | ||
Crotone | 2003-2004 | C1 | 24 (+4PO) | 3 (+0) | ||
Crotone | 2002-2003 | C1 | 25 (+1CI +1CIC) | 1 (+0 +0) | ||
Crotone | 2001-2002 | B | 33 (+3CI) | 4 (+0) | ||
Albacete | Gen. 2001-2001 | SD | 20 | 1 | ||
Siviglia | 2000-Gen. 2001 | SD | 3 | 0 | ||
Siviglia | 1999-2000 | PD | 12 | 2 | ||
Siviglia | 1998-1999 | SD | 22 | 2 | ||
Siviglia | 1997-1998 | SD | 32 | 2 | ||
Hajduk Spalato | 1996-1997 | PHNL | 25 | 6 | ||
Hajduk Spalato | 1995-1996 | PHNL | 24 | 2 | ||
Hajduk Spalato | 1994-1995 | PHNL | 6 | 0 | ||
Giovanili Hajduk Spalato | 1993-1994 | - | - | 0 | ||
LEGENDA: PHNL Prva Hrvatska Nogometna Liga (Serie A Croata), SD Segunda División (Serie B Spagnola), PD Primera División (Serie A Spagnola), CI Coppa Italia, CIC Coppa Italia Serie C, PO Play Off, EL Europa League |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
La piazza avrebbe voluto AGLIETTI dopo la clamorosa e totalmente inaspettata promozione in Serie A ma Ivan JURIĆ, ovviamente, di questo non ha colpa e male (malissimo a dire il vero) hanno fatto gli ultrà da tastiera, ben protetti dall'anonimato, a prendersela col tecnico croato sui social in maniera preventiva.
Il nuovo allenatore scaligero andrà giudicato esclusivamente per i risultati ottenuti sul campo, com'è sacrosanto che sia, aldilà delle simpatie e delle antipatie dei tifosi.
Personalmente, pur dispiacendomi per il trattamento riservato ad Alfredo (finito dritto tra miti B/=\S per quel che potrà mai valere) e dovendo rinunciare all'uomo che, nei fatti, ha dimostrato grandissimo amore per i colori scaligeri nonché competenze tecniche e umane non indifferenti, avrei preferito altri profili quali ad esempio GUIDOLIN (che pure aveva manifestato interesse) o IACHINI (altro ex molto più esperto) o ancora MALESANI, però l'ex tecnico del GENOA non mi dispiace per carattere, passionale e sanguigno come piace dalle nostre parti (non perdetevi lo sfogo da allenatore del MANTOVA), e idee di gioco corsa, aggressività e 3-5-2 di base: Ora però gli si dovrà fornire una squadra in grado di apprendere e proporre il suo calcio, altrimenti l'ennesimo strappo di SETTI nei confronti della piazza, avrà vita molto breve come l'HELLAS in Serie A...
CANTERA HAJDUK QUADRIENNIO IN LIGA
Dopo un'annata nella primavera dell'HAJDUK di Spalato, squadra della sua città natale, JURIĆ esordisce nella massima serie calcistica croata a 19 anni e dalla stagione successiva diventa subito un perno del centrocampo degli Splitski Bili.
Nel 1997 viene ingaggiato dal SIVIGLIA precipitato in Segunda División ma, dopo una stagione da titolare nei Rojiblancos che non riescono ad agganciare la promozione, l'inamovibilità di Ivan viene messa via via in discussione sino alle sole 3 presenze dal 2000 al Gennaio 2001 prima del passaggio all'ALBACETE.
IL QUINQUENNIO AL CROTONE E L'INCONTRO CON GASPERINI
Nel 2001 il passaggio al CROTONE alla seconda stagione in Serie B della sua storia ma l'annata non ingrana e, dopo cinque allenatori che si susseguono sulla panca dei Pitagorici, il presidente VRENNA non riesce ad evitare la retrocessione.
Nel 2003-04 ad allenare i calabresi arriva Gian Piero GASPERINI che così tanta influenza avrà sull'Ivan allenatore: Il Gasp conduce gli Squali ad una nuova promozione in cadetteria attraverso i playoff e li mantiene in categoria fino all'estate del 2006 quando l'allenatore torinese viene chiamato sulla panchina del GENOA dove porta con sé JURIĆ sempre più suo alter ego sul campo.
QUADRIENNIO AL GENOA E RITIRO
Con il Grifone quattro annate dalla Serie B all'Europa League e, nella primavera 2010 l'addio al calcio giocato, un po' a sorpresa 'È stata una decisione più emotiva che razionale o pensata, dopo 17 anni da professionista. Il Genoa con me è stato grande, mi ha trattato benissimo e mi ha lasciato possibilità diverse'
PRIMA CON CORRADI POI ANCORA CON GASPERINI
Dopo il corso allenatori comincia a praticare come preparatore tecnico nella Primavera del GENOA agli ordini di Sidio CORRADI, poi il patentino di seconda categoria e, nel 2012, segue GASPERINI all'INTER come assistente tecnico.
Fa parte dello staff del Gasp anche nel 2012 quando è promosso a vice allenatore del PALERMO.
DA DICEMBRE 2012 'BALLA DA SOLO'
A Dicembre 2012 Ivan partecipa con successo al corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria-UEFA Pro in compagnia di tanti ex gialloblù, esce dallo staff di GASPERINI e a Settembre 2013 sostituisce ERANIO come allenatore della Primavera del GENOA assumendo per la prima volta l'incarico di capo allenatore.
Nell'annata successiva diventa allenatore del MANTOVA in Lega Pro e, dopo una buona stagione coi Virgiliani, il ritorno al CROTONE in Serie B in veste di tecnico: Coi Pitagorici un calcio aggressivo e spettacolare come poche volte visto in cadetteria e la prima, storica promozione del club calabrese in Serie A.
TIRA E MOLLA AL GENOA
A Giugno 2016 diventa allenatore del GENOA ma, dopo un ottimo girone di andata in cui riesce a battere anche la Juve, una grave flessione, due soli conquistati in 10 partite e il patròn PREZIOSI decide di esonerarlo virando su mister MANDORLINI ma, meno di due mesi dopo, il proprietario del club genovese decide di richiamarlo in tutta fretta e JURIĆ porta la squadra alla salvezza alla penultima giornata.
Confermato nella stagione successiva dura fino ad inizio Novembre quando perde il derby con la SAMPDORIA e viene di nuovo esonerato col GENOA penultimo e 6 punti in 12 partite.
Dopo 11 mesi, il 9 Ottobre 2018, Ivan viene richiamato sulla panchina del GENOA sostituendo a sua volta BALLARDINI ma ancora, dopo aver fermato la Juve a domicilio reduce da 8 vittorie consecutive, ottiene due soli punti in sei partite e PREZIOSI lo licenzia per la terza volta.
...E ORA IL VERONA
Dopo aver esonerato GROSSO a due giornate dal termine del campionato, il presidente SETTI ingaggia AGLIETTI per almeno due partite (probabilmente nessuno nemmeno in Via Francia crede più alla promozione) così, mentre Aglio ne busca 3 all'esordio al Tombolato, il patròn scaligero inizia a guardarsi attorno per contattatare un nuovo tecnico per la stagione 2019-20: Al Binti si vede l'ex Pippo INZAGHI prendere appunti, poi si inizia a parlare di JURIĆ ma nel frattempo Alfredo inizia ad ingranare, conquista i playoff, il PALERMO arrivato terzo viene penalizzato e, partita dopo partita, la rocambolesca promozione scaligera diventa realtà in un Bentegodi gremito il 2 Giugno.
Il resto è storia... O almeno quanto ci viene raccontato: Meno di due settimane di riflessione in Via Francia per confermare Aglio o scegliere JURIĆ e alla fine la (scontata) scelta del tecnico croato in barba alle aspettative di un'intera tifoseria già ampiamente 'scottata' dalle gestioni PECCHIA-GROSSO.
Questo https://www.instagram.com/juricofficial/ il profilo Instagram ufficiale di mister JURIĆ
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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- 'La società mi chiese una retrocessione dignitosa...' Abituato a parlar chiaro, il tecnico croato ha fatto ancora una volta sensazione ai microfoni di Sky nel dopopartita al Bentegodi contro la LAZIO, ricordando a giornalisti e tifosi quali fossero le premesse: 'Se a inizio campionato speravo in questi risultati? Assolutamente no. A me è stata chiesta una retrocessione dignitosa: non era importante che ci salvassimo, ma che i conti fossero a posto. La partenza era quella. Grande merito ai ragazzi, ognuno ha dato il massimo, e raramente succede nel calcio'
- Dopo giorni ansiosi in cui il Mister sembrava poter porre fine alla sua avventura scaligera a causa di dubbi dal punto di vista sportivo, chiedendosi se e quanto le sue ambizioni fossero coincidenti con quelle di Via Olanda dopo l'ottima stagione disputata e la conquista della salvezza con largo anticipo, arriva il sospirato si: JURIĆ rinnova col VERONA fino a Giugno 2023 in barba alle avances di FIORENTINA, TORINO, CAGLIARI e altre squadre all'estero!
- 'Ma che c…o vuoi? Ma stai muto te! Ma come ti permetti? Qui sei a casa mia!' È la sequenza di frasi che il mister riserva a CONTE tecnico dell'INTER che, in preda a trance agonistica, si rivolge all'omologo scaligero intimandogli di star muto e non rompere il c...: Il gustoso teatrino tra due tecnici passionali che vivono la gara come e più di quando erano calciatori, va in scena al Bentegodi in occasione di VERONA-INTER quando 'Ivan il Terribile' chiede spiegazioni all'arbitro sul perchè si conceda tutta questa 'libertà di espressione' al tecnico interista che aveva protestato vibratamente a causa di un fallo contrario fischiato alla sua squadra... Per chi tifa HELLAS assistere alla scena è una goduria pura: Il mister entra definitivamente nei cuori dei tifosi scaligeri!
- Nella storia il VERONA di JURIC a segno per 11 gare consecutive dopo il 3 a 0 rifilato al LECCE al Bentegodi: A 10 si erano fermati BAGNOLI nell'83-'84, PRANDELLI nel '99-00 e MANDORLINI nel '14-'15.
- Pane al pane e vino al vino, il tecnico scaligero è molto apprezzato a Verona anche perchè ha uno stile comunicativo diretto e senza supercazzole come piace alla piazza e lo dimostra una volta di più a seguito della clamorosa rimonta col TORINO partita dallo 0 a 3 a sfavore dei gialloblù 'Non avevo delle buone sensazioni, avevo visto delle cose che non mi erano piaciute. Troppe feste, troppo mercato, troppe stronzate. Conosco questi ragazzi, so come sono. Noi dobbiamo soltanto salvarci. Ho sbagliato con Zaccagni, non mi era parso al meglio in questi giorni, ma l’ho fatto giocare lo stesso. Di Carmine aveva un dito ingessato, per esperienza so quanto sia difficile esprimersi in quelle condizioni, hai sempre paura'
- Cinquantesima vittoria nei campionati per mister JURIC conquistata sulla panchina del VERONA contro il BRESCIA
- Come si crea una squadra? Il nuovo tecnico scaligero, prima di farlo vedere con l'HELLAS in queste prime 10 partite, lo ha spiegato molto chiaramente in un'intervista nel libro 'The Goal' di Leonardo Piva, edito da Sometti 'Lo spirito di gruppo è sopravvalutato. Il valore del lavoro è il più importante. Credo molto nel lavoro, è la base di tutto. Poi il resto sono aggiunte. Il secondo passaggio sono le idee di calcio che voglio applicare alla squadra, cioè lavorare sulla base tecnica prima ancora che sulle chiacchiere e lo spirito di squadra. Quello si crea dopo. Ciò che conta è avere un’idea chiara di come giocare, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. È la base. Se sopravvaluti certe cose, tipo lo spirito di gruppo, poi rischi di trascurarne altre. Io ho avuto la fortuna di poter prendere parte a un incontro con un famoso allenatore di basket, e lui parlava molto di questi aspetti di gruppo nella prima fase della sua carriera*. Ha confessato di aver capito dopo anni e anni che la cosa più importante è che ogni giocatore sappia esattamente cosa deve fare sul campo, che ognuno ha il compito da svolgere. Lo spirito di gruppo rischia di distrarre e di non concentrarsi su cose concrete. E invece, ogni giocatore che sia di basket, rugby o calcio, durante la partita deve eseguire determinati compiti, possibilmente bene. Ognuno deve fare il suo, è così che alla fine si crea un prodotto buono'
- Il meno pagato insieme a CORINI Mister JURIĆ è, a pari merito con l'omologo CORINI del BRESCIA, il meno pagato tra gli allenatori della Serie A con 500mila Euro a stagione; a rivelarlo un articolo de 'La Gazzetta dello Sport'
- Uno che parla chiaro finalmente! A meno di un mese dal suo arrivo, nell'immediato dopo gara contro il TRABZONSPOR, il tecnico croato risponde senza fronzoli ai giornalisti che gli chiedono del mancato impiego di BESSA (non del tutto coinvolto nel progetto scaligero) e della sostituzione, a pochi minuti dal suo ingresso, di RAGUSA (ha commesso un grave errore in copertura sul pari avversario). Ad alcuni sembrerà scontato ma dopo tre stagioni di PECCHIA, GROSSO e conferenze stampa addomesticate... Beh, scusate se è poco!
- Mister JURIĆ è il nuovo allenatore dell'HELLAS come annuncia ufficialmente la società scaligera attraverso il proprio sito web: Il tecnico croato ha firmato per una stagione e sostituisce AGLIETTI (autore di una promozione tanto rocambolesca quanto esaltante dopo le macerie lasciate dalla gestione GROSSO) ma al GENOA è stato a sua volta sostituito da due autentici miti scaligeri della panchina come MANDORLINI prima e PRANDELLI poi
- Grande cavalcata col CROTONE e conquista della promozione in Serie A coi pitagorici al termine della stagione 2015-16: Il 3-5-2 (che diventa 3-4-3, 3-4-1-2 ma anche 4-4-2 a seconda delle situazioni di gioco e spiegato al meglio da Michele Tossani in questo articolo su RivistaUndici.com) tanto spettacolare e celebrato che gli vale il trofeo 'Panchina d'Argento'
- L'idea di calcio di mister JURIĆ? È presentata al meglio in questa intervista estratta dal libro 'The Goal' di Leonardo Piva, edito da Sometti e risale al 2015, quando il tecnico sedeva sulla panchina del MANTOVA per la prima volta come tecnico di una prima squadra professionistica.
- Ivan JURIC è un allenatore passionale, tutt'altro stile ad esempio rispetto a un GROSSO, il croato caratterialmente è più associabile ad un misto tra MANDORLINI e MALESANI... Indicativo in questo senso lo sfogo di quand'era sulla panchina del MANTOVA in un momento di difficoltà con tifosi e media locali che stanno abbandonando i virgliliani.
- A Coverciano con tanti ex gialloblù tra i quali anche GROSSO: Corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria-UEFA Pro a Ottobre 2012 insieme a tanti ex giocatori scaligeri e anche a Fabio GROSSO che di fatto sostituisce al VERONA dopo la breve (ma intensissima) parentesi AGLIETTI
- Addio al calcio giocato a Giugno 2010 dopo tanti anni di onorata carriera (e l'esordio nella nazionale maggiore croata solo a 33 anni) per fare l'allenatore 'È stata una decisione più emotiva che razionale o pensata, dopo 17 anni da professionista. Il Genoa con me è stato grande, mi ha trattato benissimo e mi ha lasciato possibilità diverse'
- Metallaro convinto ma pur di vincere il derby..., uno dei pochi nel calcio professionistico, JURIC rivela alla rivista 'Rolling Stones' a Giugno 2010 'I calciatori non capiscono un cazzo di musica. La conoscono molto superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose. Ho cominciato a 14 anni con Metallica e Megadeth, poi sono passato a cose più aggressive. Il death metal è la mia passione, band come Napalm Death, Obituary e Carcass, artisti veri. Non mi piace il nu metal. I nuovi gruppi death sono senza sentimento, pensano solo alla velocità. La mia top five di tutti i tempi? Sicuramente ‘Kill’em All’: mi ha cambiato la vita. I primi quattro dischi dei Metallica sono tutti bellissimi, quelli dopo no, ma ‘Kill’em All’ è il disco più grande. Poi ‘The Sound of Perseverance‘ dei Death, ‘Leaders Not Followers 2‘ dei Napalm Death. Mi sono sempre piaciuti i Ministry e il loro live ‘In Case You Didn’t Feel Like Showing Up’. Per concludere i Soundgarden: li ho ascoltati tantissimo ai tempi di ‘Superunknown‘' ma... 'Pur di vincere di nuovo il derby contro la Sampdoria sarei disposto ad ascoltare Ramazzotti per un mese intero'
- Pallino del GASP che lo volle come primo acquisto al suo approdo sulla panchina del GENOA; si sa che tra mister GASPERINI e l'ex centrocampista nuovo allenatore dell'HELLAS c'è sempre stata una stima assoluta (tanto che l'ha voluto con sé anche all'INTER e al PALERMO); da parte sua l'Ivan allenatore considera il tecnico italiano come suo principale maestro e le sue squadre giocano in maniera similare a quelle del suo mentore con tanta corsa e aggressività...
Ivan Jurić
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ivan Jurić (Spalato, 25 agosto 1975) è un allenatore di calcio ed ex calciatore croato, di ruolo centrocampista, allenatore dell'Hellas Verona.
Carriera
- Giocatore
CLUB
Ha esordito nell'Hajduk Spalato nel 1994 e vi è rimasto fino all'estate 1997 totalizzando 49 presenze e 8 reti.
Nel 1997 viene acquistato dal Siviglia dove resta fino al novembre 2000 con 89 presenze e 12 reti alle spalle.
Viene ingaggiato in seguito dall'Albacete (20 presenze e una rete) e poi nel 2001 dal Crotone. Resta 5 anni in questa squadra (152 presenze complessive e 9 reti).
È stato acquistato dal Genoa nel campionato 2006-2007 sotto consiglio del tecnico Gian Piero Gasperini che lo aveva conosciuto ed apprezzato a Crotone. Al Genoa ha disputato quattro campionati, segna la sua unica rete con la maglia del Grifone in Genoa-Juventus (1-1). Giocatore tra i più apprezzati dalla tifoseria rossoblu, noto anche per il suo look piratesco e per la passione per la musica metal, il 14 giugno 2010 rilascia al giornale Il Secolo XIX un'intervista in cui annuncia il suo ritiro dal calcio giocato.
Con le squadre italiane ha totalizzato 259 presenze (86 in Serie A, 124 in Serie B e 49 in C).
NAZIONALE
Pur avendo giocato in quasi tutte le rappresentative giovanili croate, è stato convocato ed ha fatto il suo esordio in Nazionale maggiore soltanto a 33 anni per l'amichevole vinta in casa della Romania l'11 febbraio 2009.
- Allenatore
Nel maggio 2010 ha partecipato al corso allenatori e dal 7 luglio è entrato a far parte dei quadri tecnici della squadra Primavera del Genoa guidata da Sidio Corradi.
Nell'estate del 2011 ha seguito il corso per allenatori di seconda categoria presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano[6] e ha superato l'esame il 18 luglio.
Inter e Palermo
Il 5 luglio 2011 entra a far parte dello staff tecnico dell'Inter su richiamo di Gian Piero Gasperini, come assistente tecnico, fino all'esonero del tecnico il 21 settembre 2011, restando comunque sotto contratto con l'Inter.
Il contratto coi nerazzurri viene sciolto quando il 16 settembre 2012 Gasperini diventa l'allenatore del Palermo, in modo tale che Jurić diventi il vice allenatore della squadra siciliana. Viene esonerato insieme a Gasperini il 4 febbraio 2013. Il 25 febbraio Gasperini viene richiamato e l'11 marzo riviene esonerato.
Il 10 dicembre 2012 Juric inizia a frequentare a Coverciano il corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria-UEFA Pro e dal 2013 esce dallo staff di Gasperini.
Genoa Primavera e Mantova
Il 23 settembre 2013 subentra a Stefano Eranio alla guida della formazione Primavera del Genoa portando la squadra ad un 11º posto finale in campionato.
Dal 17 giugno 2014 è allenatore del Mantova portandolo ai sedicesimi della Coppa Italia Lega Pro e ad un 12º posto in Lega Pro.
Crotone
Il 9 giugno 2015 torna da allenatore al Crotone in Serie B firmando un contratto biennale. Il 29 aprile 2016, dopo il pareggio per 1-1 in casa del Modena, porta il Crotone ad una storica promozione in Serie A.
Genoa
Il 28 giugno 2016 torna al Genoa, stavolta come allenatore della prima squadra. Dopo un buon girone d'andata, in cui spicca la clamorosa vittoria interna per 3-1 contro la Juventus, nelle sue ultime dieci partite ottiene solamente due punti e il 19 febbraio 2017, in seguito alla sconfitta per 5-0 contro il Pescara ultimo in classifica e con la squadra al 16º posto, viene sollevato dall'incarico e sostituito da Andrea Mandorlini.
Il 10 aprile 2017 è richiamato sulla panchina rossoblù in sostituzione di Mandorlini. Riesce a centrare la salvezza con una giornata d'anticipo.
Confermato per la stagione successiva, è nuovamente esonerato il 5 novembre 2017, dopo la sconfitta per 2-0 nel derby della lanterna, con la squadra al penultimo posto in classifica e con soli 6 punti raccolti in 12 giornate. È sostituito da Davide Ballardini.
Il 9 ottobre 2018, quasi un anno dopo, Ballardini viene esonerato e Jurić viene richiamato al Genoa, che si trova a metà classifica con 12 punti e con una partita da recuperare. Il 21 ottobre, al debutto, pareggia per 1-1 all'Allianz Stadium di Torino contro la capolista Juventus, fermandola così dopo 8 vittorie di fila. Nelle successive sei giornate di campionato, però, la squadra ottiene solo due punti, frutto di due pareggi. Il tecnico croato è sollevato dall'incarico il successivo 7 dicembre, all'indomani della sconfitta interna contro la Virtus Entella dopo i tiri di rigore al quarto turno di Coppa Italia. È sostituito da Cesare Prandelli sulla panchina del club ligure.
H. Verona
Il 14 giugno 2019 viene ufficializzato il suo ingaggio al Verona, neopromosso in Serie A.
Palmarès
- Giocatore
Campionato croato: 1 Hajduk Spalato: 1994-1995
Coppe di Croazia: 1 Hajduk Spalato: 1994-1995
Supercoppe di Croazia: 1 Hajduk Spalato: 1994
- Allenatore
Panchina d'argento: 1 2015-2016
FONTE: Wikipedia.org
STAGIONE 2019-20 + - =
22 NOVEMBRE 2020
Juric: "Sconfitta immeritata, abbiamo dominato una squadra con tanti top player: è stato il miglior Verona della stagione"
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sassuolo, 8a giornata della Serie A TIM 2020/21.
"Sconfitta immeritata e bugiarda perché in antitesi con una grande prestazione? In questa stagione, sinora, siamo stati fortunati in alcune occasioni, ma col Sassuolo, che è una squadra con diversi top player, ci è davvero girato tutto storto, considerati i quattro pali colpiti, le tante occasioni create e il dominio a livello di gioco per larghi tratti della partita. Nonostante i due gol subiti, abbiamo certamente fatto la nostra migliore prestazione stagionale. Ho visto tanto gioco, ritmo e possesso palla. Il nostro livello, globalmente, si è alzato: sono molto fiducioso per il futuro della squadra. Dobbiamo continuare a lavorare duramente, come ogni settimana. La crescita dei ragazzi? I giocatori che hanno lavorato con noi dall'inizio della stagione stanno crescendo sotto molti punti di vista, ad iniziare dalla intensità e dalla corsa. Dobbiamo oltretutto recuperare diversi giocatori per noi importanti. Sarà un campionato lungo, nel quale dovremo far fronte sia al poco tempo per preparare le partite, sia ai tanti infortuni che non ci danno tregua. Ma non solo a noi... Gli otto giocatori indisponibili? Non si è visto in campo: chi ha giocato si è espresso egregiamente, nessuno escluso. Speriamo di poter recuperare tutti il prima possibile, in maniera tale da alzare ulteriormente il livello tecnico sia in allenamento che in partita. L'impegno di mercoledì in Coppa Italia? Analizzeremo bene come affrontare il Cagliari e con quali interpreti scendere in campo: dobbiamo avere un occhio di riguardo per preservare la salute di alcuni giocatori che non hanno ancora i 90 minuti nelle gambe. Speriamo di fare una buona partita, perché il nostro obiettivo è quello passare il turno".
JURIC: «SARÀ IL VERONA DI SEMPRE: CHI AMA IL CALCIO ONORA TUTTI GLI IMPEGNI»
01/AGOSTO/2020 - 11:00
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Genoa-Hellas Verona, 38a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«L'ultima partita col Genoa? Pretendo che i ragazzi facciano una partita seria, interpretata nel modo giusto, sempre con la massima attenzione. Chi ama il calcio, come noi, è giusto che onori questo impegno, ed è questo il modo in cui la stiamo preparando, qualsiasi altro tipo di discorso non può che darmi fastidio, e tanto. Avremo nuovamente Rrahmani, mentre in porta ci sarà ancora Radunovic, che si è meritato la riconferma. Cosa intendevo quando ho detto che la Società mi aveva chiesto una retrocessione dignitosa? Semplice: la nostra Società è molto attenta ai conti e al bilancio, che devono sempre essere a posto per garantire continuità al Club. Poi è ovvio che mi è stato chiesto di provare a salvare la squadra, rispettando il budget che mi era stato messo a disposizione. Miglior gara della stagione? Non ce n'è una in particolare, il nostro percorso è stato un crescendo e i ragazzi su molti aspetti mi hanno sorpreso. Di partite importanti ce ne sono state tante, comprese sconfitte con legittime recriminazioni come quella all'andata contro l'Atalanta. La scelta di restare? E' stata naturale, voglio essere parte di questo progetto, migliorare su tutti gli aspetti sportivi l'Hellas Verona. Amo l'idea di poter costruire qualcosa di importante nel tempo, qui a Verona. Prossima stagione? Ci sono degli elementi della squadra attuale ai quali non vogliamo rinunciare e che vogliamo confermare per la prossima stagione. Questa è la prima cosa che vogliamo fare, assieme al Direttore Sportivo D'Amico. Partiamo da una base migliore dello scorso anno, quando comunque l'obiettivo è sempre stato quello di salvarci, base alla quale aggiungere elementi importanti per creare una rosa competitiva. Sorprese? Silvestri, anche grazie al grande lavoro del preparatore Cataldi. Poi Kumbulla, ovviamente, ma anche Zaccagni è cresciuto tantissimo. Pessina? Per noi è davvero importante, lo vorrei ancora qui, così come Gunter. Pazzini? Ho sempre fatto le scelte su base tecnica, non umana. Su di lui mi ero sbagliato, lo avevo sottovalutato e mi sono scusato con lui. Bilancio dopo la ripresa estiva? Penso che abbiamo fatto davvero molto bene, perdendo punti nei minuti finali in molte occasioni, ma la prestazione c'è sempre stata. E' un calcio meno bello senza tifosi, ma è stato giusto ripartire per la salvezza economica di questo settore».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
31 luglio 2020 - 10:01
Cuore Juric, volontario alla mensa dei poveri di Verona
L’allenatore gialloblù: “Noi guadagniamo troppo, hanno dato più loro a me che io a loro”
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Un passo, e anche due, che va oltre il calcio, che descrive l’uomo. Ivan Juric in un’intervista al giornale L’Arena racconta come in questi mesi di difficoltà dovuti all’emergenza Coronavirus abbia voluto dare qualcosa di suo, di gratuito, alla città di Verona.
“Sono fatto così – dice Juric – sono andato alla mensa dei poveri più di una volta qui a Verona ma è più quello che hanno dato loro a me, che il contrario. Non facevo niente di particolare, davo una mano in cucina. Noi guadagniamo tanto, troppo. Mi ha fatto star bene, ho amici in quel posto”.
FONTE: Hellas1903.it
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31/LUGLIO/2020 - 09:00
Verona - Una stagione fantastica, caratterizzata dalla volontà ferrea del gruppo, e di chi l’ha guidato, di raggiungere l’obiettivo: la permanenza in Serie A. Un’annata iniziata con i logici timori della neopromossa, ma che con il tempo si sono trasformati in splendide certezze. Uomini e professionisti al servizio di un allenatore che è stato un protagonista decisivo: carattere di ferro, idee chiare e tanta voglia di lavorare. Un allenatore che si è dedicato anima e corpo alla causa gialloblù. Mister Ivan Juric ha ‘sposato’ il Verona per tre anni e per celebrare questa firma e il suo attaccamento alla città, da oggi, venerdì 31 luglio, all’Hellas Store Arena di via Carlo Cattaneo e su hvstore.it sarà possibile acquistare la t-shirt, realizzata in tiratura limitata, a lui dedicata. Il prezzo è di 25 euro per tutti i tifosi gialloblù, e di 15 euro* per gli abbonati che decideranno di acquistarla utilizzando il rimborso del rateo gara.
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FONTE: HellasVerona.it
INTERVISTA ALLA GAZZETTA
Juric: Senza Covid, mio Hellas andava in Europa
31/07/2020 09:00
“Arrivare all’ottavo posto sarebbe fantastico. Vogliamo vincere domenica a Genova. Sono infastidito dalle voci sulla presunta morbidezza: mi fa schifo questo modo di pensare. È brutto è fastidioso per la gente onesta. All’estero e negli altri sport nemmeno pensano che possa accadere. La Serie A pre e post Covid-19? Sì, è stato un massacro fisico e mentale. Ma era giusto giocare per aiutare i club e le persone che lavorano nel calcio economicamente. Voto al Verona? 10 e lode, abbiamo fatto il massimo". Così Ivan Juric fa il bilancio della stagione dell'Hellas, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Il tecnico croato ha continuato: "Il mio giudizio personale? Sono molto contento di me stesso. Ho trovato un ambiente che mi ha lasciato esprimere: ho avuto le mie mancanze e non me le hanno fatto pesare e allo stesso tempo hanno esaltato i miei pregi. Con il presidente Setti il rapporto è sincero. La pensiamo diversamente su certe cose, ma fino adesso mi ha sempre detto la verità. Come mai è tardata l’ufficializzazione del contratto? Economicamente eravamo d’accordo da mesi, i miei dubbi erano legati all’investimento futuro. Volevo il massimo perché penso che dobbiamo migliorare, me compreso".
Juric ha proseguito: "Ho ascoltato altre proposte, poi mi è venuto naturale scegliere Verona. Quando ti trovi così bene, vuoi continuare questa sensazione piacevole. Sono strafelice. Molti sottovalutano l’aspetto umano: invece stare bene in un ambiente di lavoro come qui dove non si finge è fondamentale. Non contano solo i soldi, il successo, gli obiettivi sul campo. Ci sono anche altri valori. Il momento più bello? La settimana in cui abbiamo affrontato Milan, Lazio e Juventus a inizio febbraio: 5 punti, 0 sconfitte. Facevamo grande calcio. Senza lo stop del campionato saremo andati in Europa League, ne sono convinto, avevamo raggiunto un livello psico-fisico eccellente. Non avevamo paura di niente".
Juric ha concluso: "Ho ritrovato la felicità a Verona. Quei due anni e mezzo al Genoa mi hanno distrutto, ho sofferto. Ripetere il miracolo sportivo? Bisogna programmare, c’è qualche risorsa da investire in più rispetto a quest’anno. Nella scorsa estate ci siamo arrangiati bene, ci siamo mossi con logica con il d.s. D’Amico. Adesso possiamo fare anche qualcosa in più e magari avere meno giocatori in prestito. Possiamo fare un passo in avanti. Kumbulla è pronto per una grande squadra, anche se mi piacerebbe che rimanesse un altro anno. È una persona seria”.
FONTE: TGGialloBlu.it
3 anni di garanzia!
By Marco Darra - 30 Luglio 2020
Un mister assolutamente laconico, esplicito e sbrigativo quello visto e sentito in sala stampa al Bentegodi nel post-partita di Verona Spal.
Ha voluto sottolineare dopo 3 giorni ancora una volta come la disfatta con la Lazio sia stata quanto meno eccessiva, (ma non certo sul piano del gioco; in quel senso abbiamo dominato!).
La voglia continua il tecnico, è quella di proseguire anche l’ anno prossimo, (nonostante cambieranno molti calciatori), con la stessa fame di quest’ anno.
L’impressione è quella che andiamo covando un po’ tutti.
Ovvero quella che per le prossime 3 stagioni ci si possa quanto meno divertire.
FONTE: HellasNews.it
JURIC: «ESSERE MATEMATICAMENTE NELLA PARTE SINISTRA DELLA CLASSIFICA È FANTASTICO, MA A GENOVA ANDIAMO PER VINCERE»
29/LUGLIO/2020 - 22:20
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-SPAL, 37a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Soddisfatto di essere matematicamente nella parte sinistra della classifica? Un grandissimo successo, inimmaginabile all'inizio dell'anno. Oggi eravamo carichi perché non volevamo finire dall'altra parte e i ragazzi hanno fatto fin da subito una grande prestazione, cosa che non è mai facile visto che anche il Toro pochi giorni fa aveva solo pareggiato con la Spal. Grandissima prestazione e risultato mai in discussione. Il segreto del Verona di quest'anno? Il gruppo, perché ogni giocatore voleva dare il massimo, limare i propri difetti ed esaltare i pregi che potevano aiutare la squadra. La sintonia fra squadra e tifosi? È una cosa che ho notato da subito e che mi è sembrata atipica, perché all'inizio abbiamo giocato con coraggio, umiltà, corsa, ma non abbiamo certo offerto un grande calcio. I ragazzi però sono stati premiati dal pubblico e, con il tempo, siamo riusciti a proporre un grandissimo calcio, come quello che facevamo prima del lockdown. Quello che mi è piaciuto del pubblico di Verona è stato proprio il loro atteggiamento all'inizio: apprezzavano la volontà che ci metteva la squadra, fondamentale per noi per migliorarci. Sarà importantissimo anche per l'anno prossimo: ci saranno tanti cambiamenti e avremo bisogno di una mano, ma pian piano si arriverà ai livelli di quest'anno. Se sono cresciuto anche io durante questa stagione? Molto, per questo devo ringraziare la Società, lo staff e tutti quanti: questo era ciò che intendevo quando ho elogiato i magazzinieri e il buon ambiente di lavoro. Sono aspetti fondamentali a livello umano. Verona mi ha fatto crescere molto e mi ha fatto esprimere bene come allenatore. La partita di domenica? Andremo a Genova per provare a vincere: vogliamo arrivare noni e se possibile ottavi»
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Verona “piano B” di Juric? A Firenze qualcuno ne è convinto
Secondo i colleghi Massimo Basile e Luca Calamai il tecnico avrebbe atteso una chiamata che non sarebbe mai arrivata
di Tommaso Badia Luglio 27, 2020 - 19:30
Il mancato approdo di Juric alla Fiorentina? A troncare la trattativa sarebbe stata la Viola. Questo, almeno, è quanto sostenuto dai giornalisti Massimo Basile e Luca Calamai.
Il primo, commentando su Twitter, ha infatti sostenuto che l’Uomo di Spalato piacesse a Pradè ma non convincesse Commisso, aggiungendo poi: «Questo è il primo anno che fa bene. Lo stesso tecnico del Verona ha ammesso che questa è stata la sua stagione più bella. A Firenze non c’è tempo per gli esperimenti».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Calamai, il quale a Radio Bruno ha dichiarato: «A me risulta che Juric abbia aspettato fino la Fiorentina fino all’ultimo e che alla fine sia stata la stessa società viola a non proseguire i contatti».
FONTE: CalcioHellas.it
Parole forti
By Marco Darra - 26 Luglio 2020
Ci sono partite e partite.
Ci sono sconfitte e sconfitte.
Un Juric quasi fin troppo trasparente in sala stampa.
“La società a inizio stagione mi chiese una retrocessione dignitosa“.
Questa brucia molto; eccome se brucia!
Ancora una volta a rimarcare la superba stagione gialloblù, con una battuta pesante, che probabilmente non sarebbe fuoriuscita dalla bocca del tecnico croato, se il risultato non fosse stato così bugiardo.
“Si è continuato solo per i soldi” prosegue il tecnico che rimarca (forse esagerando un pochino per l’amarezza), con il fatto che si ripartirà da soli 5 o 6 punti fermi.
FONTE: HellasNews.it
Verona, Juric senza peli sulla lingua: 'Questo non è calcio, si fa per i soldi. Chiesta una retrocessione dignitosa...'
del 26 luglio 2020 alle 22:40
Il tecnico del Verona Ivan Juric ha parlato ai microfoni di Sky dopo la pesante sconfitta contro la Lazio:
Che insegnamenti porti a casa dopo stasera?
"Mi viene difficile spiegare questa partita, perché penso che abbiamo giocato nettamente meglio della Lazio. Abbiamo preso cinque gol strani, grande rammarico per i ragazzi, perché hanno fatto una prestazione di grandissimo livello, sapendo che numericamente siamo pochi. Secondo me abbiamo dominato, poi perdi cinque a uno e stai zitto, ma gli episodi sono stati devastanti".
Questo calcio di luglio che valore tecnico ha?
"Si fa per i soldi, per finire il campionato e per i diritti tv. Questo non è calcio, non sono emozioni vere. Ci sforziamo al massimo, i ragazzi sono stupendi, anche chi ha già firmato con altre società. Ma è un calcio diverso, è un'altra cosa giocare davanti alla gente. Non vale molto secondo me".
Come vedi il Verona tra qualche anno con te alla guida?
"Dopo quest'anno ripartiamo da zero. Rimaniamo con cinque o sei giocatori. Ne dovremo prendere altri quindici. È un progetto triennale perché di quest'anno rimane poco. Ma la società ha una stabilità diversa, e può fare diversamente rispetto alla stagione scorsa. Mi auguro che ci divertiremo, non sarà semplice ma sappiamo quali giocatori vogliamo. I soldi sono un ostacolo, ma la mia idea è costruire qualcosa di stabile qui, che garantisca la permanenza in Serie A, come non è stato negli ultimi dieci anni".
A inizio campionato speravi in questi risultati?
"Assolutamente no. A me è stata chiesta una retrocessione dignitosa: non era importante che ci salvassimo, ma che i conti fossero a posto. La partenza era quella. Grande merito ai ragazzi, ognuno ha dato il massimo, e raramente succede nel calcio".
Quanti ne promuovi di questa rosa?
"Quasi tutti. Tutti hanno dato il massimo, anche quelli che hanno giocato meno quando c'è stato bisogno hanno fatto bene".
FONTE: CalcioMercato.com
JURIC: «DIFFICILE COMMENTARE UNA SCONFITTA COSÌ: I RAGAZZI HANNO DISPUTATO UNA GRANDE PARTITA»
26/LUGLIO/2020 - 22:15
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Lazio, 36a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il Verona avrebbe meritato di più? Sembra strano, dopo una partita così, dire che sono stracontento della prestazione. Abbiamo fatto una bellissima partita, dominata a lungo e con tantissime occasioni create, ma purtroppo abbiamo preso gol su situazioni sfortunate: ogni volta che passavano il centrocampo, con le grandissime qualità che hanno, riuscivano a castigarci o con un rimpallo o in qualche altro modo. Quindi è strano da dire, ma abbiamo fatto bene tantissime cose e la squadra mi è piaciuta molto. Ancora una grande prestazione? Guardando il risultato magari si può pensare che oggi non sia stato così, ma non è vero. Abbiamo fatto una partita sopra le mie stesse aspettative, nonostante alcune difficoltà: Veloso ad esempio ha fatto il terzo di difesa. Abbiamo comunque giocato contro una grande squadra e Strakosha è stato bravissimo in alcuni interventi. Se sono già impegnato a pianificare la prossima stagione insieme alla Società? Sì, stiamo già lavorando e dobbiamo farlo velocemente: dovranno arrivare diversi giocatori e servirà tanta capacità per creare una squadra buona come quella di quest'anno. Il rapporto con Tony D'Amico? Con lui mi sono trovato bene. Dopo qualche tempo ci siamo conosciuti in profondità e lui è stato brado a capire quello che mi serve e che tipo di giocatori possono essere adatti al mio gioco. Siamo andati in crescendo, trovando una bella sintonia anche a livello umano»
FONTE: HellasVerona.it
Nuova sfida di Juric a Verona sperando nel nuovo miracolo di mercato
24/7 ALLE 09:00 PRIMO PIANO
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
Inizia la vera sfida di Juric e del Verona. Dopo aver accettato l'offerta di Setti, il tecnico gialloblu si appresta ad iniziare una nuova stagione complessa. Prima c'è da terminare quella in corso, un'annata splendida nella quale il Verona è stata l'assoluta sorpresa del torneo e forse meriterebbe di terminare il torneo in una posizione di classifica più alta. Ma tutto non si può avere, resta però che il Verona ha disputato un campionato eccellente.
Come abbiamo detto però, proprio ora nel mezzo dell'entusiasmo e dell'euforia generale arriva il difficile per Juric e l'Hellas. La squadra sarà stravolta, i big lasceranno Verona e la società deve adoperarsi sul mercato. D'Amico è chiamato ad effettuare un nuovo miracolo sul mercato che sarà in parte diverso da quelli degli anni passati. Il Verona ripartirà da uno zoccolo duro e da una mentalità differente. Non ci saranno più diversi big e D'Amico dovrà essere bravo a rimpiazzarli con giocatori giovani con qualità e grande potenziale. Altri giocatori da valorizzare, come è stato per i vari Rrahmani, Kumbulla e Amrabat. Allo stesso tempo però, non sarà una squadra composta solo da giovani promesse. Alcuni prestiti saranno rinnovati e arriveranno anche giocatori di esperienza. D'Amico dovrà creare il giusto mix per non sperperare il tesoretto da usare sul mercato ricavato dalle cessioni già realizzate e da altre che sono in via di definizione. Non sarà facile, ma allo stesso tempo non sarà impossibile per la società costruire una squadra competitiva proprio come la vuole Juric.
Hellas-Juric, la storia continua. Ma adesso viene il difficile
23/7 ALLE 09:30 SERIE A
di LUCA CHIARINI
L'Hellas Verona raccoglie a Torino un punto che lascia qualche rimpianto, per come s'era messo il match, ma che consente comunque ai gialloblù di muovere la classifica, avvicinando l'ottavo posto del Sassuolo.
Va da sé, tuttavia, che il risultato di ieri sia stato eclissato dalla notizia del rinnovo di Ivan Juric. Un annuncio dirompente, per quanto fosse atteso, e per quanto la fiducia sembrasse crescere di minuto in minuto. Lo spalatino ha a lungo tergiversato, provando a ponderare quanto meglio gli potesse riuscire una decisione che segna inesorabilmente una tappa fondamentale della sua carriera. Alla fine s'è convinto, Ivan, che ha detto "io resto qui": un'esclamazione a caldo non comprovata ma verosimile, come testimonia la didascalia con la quale gli scaligeri hanno voluto condire l'immagine di un'esultanza del croato diffusa tramite i social, che ha di fatto sancito l'ufficialità del prolungamento.
È il momento degli elogi, delle pacche sulle spalle e degli attestati di stima. E non può che essere così: Juric e il suo staff si vedono riconosciuta un'opera di valorizzazione straordinaria, premiata dalla società con uno sforzo economico certamente significativo. La vera sfida inizia adesso, inevitabilmente: perché la nitida prospettiva di una progettualità a lungo termine, nel segno della continuità della guida tecnica, è la posa della prima pietra nella costruzione di un ciclo auspicabilmente in crescendo, ma nella prossima sessione di mercato servirà un altro piccolo miracolo di D'Amico.
L'impostazione filosofica sarà pressappoco quella dello scorso anno: individuare profili funzionali e futuribili, da far sgrezzare ad un tecnico che di talenti ha ampiamente dimostrato di saperne gestire. Con una sostanziale differenza, però: non sarà più un mercato di "esuberi" e scommesse rischiosissime, citando proprio Juric, ma una campagna di rafforzamento sospinta dal tesoretto portato in dote dalle cessioni di Rrahmani e Amrabat, e da quella plausibilissima di Kumbulla, conteso da Inter e Lazio. Occorrerà dunque ricostruire per buona parte l'ossatura di un gruppo che a Verona ha già fatto breccia: una missione terribilmente complicata, ma non impossibile, specie se affidata a chi, in queste imprese, si è ormai specializzato.
E' un Verona mai sazio e da record. Juric resta con l'obiettivo salvezza
23/7 ALLE 09:30 PRIMO PIANO
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
La rinnovata avventura di Ivan Juric inizia con un pareggio. Non cambia il Verona dopo l'annuncio del rinnovo di Juric. L'Hellas non regala niente agli avversari, in questo caso il Torino che aveva bisogno di vincere per blindare la salvezza. Il Verona non guarda in faccia a nessuno e mette in fila il sedicesimo risultato utile consecutivo. E' un Verona da record, che vuole terminare il campionato il più in alto possibile e la Lazio, prossimo avversario dei gialloblu è avvertita.
Chiaramente in casa Verona si parla del futuro, ma questo non deve distrarre la squadra dalle ultime partite di campionato. Intanto si pianifica, ma solo al termine della stagione si inizierà a muovere concretamente il Verona sul mercato. Un mercato che sarà volto a migliorare la squadra, anche se l'obiettivo resterà la salvezza. Il tentennamento di Juric nel firmare il rinnovo era legato infatti solo ad una questione sportiva. Dopo una stagione del genere, il minimo sarebbe quello di puntare in alto, di fare un passo verso almeno il provare a conquistare un poso in Europa. Non sappiamo se sarà costruita una squadra competitiva per la qualificazione europea, ma di certo Juric ha ricevuto ampie garanzie sul fatto che qualcosa di importante sul mercato la società lo farà.
Cosa dovremo aspettarci? Niente di eccezionale. Il budget non è quello che hanno altri club e Juric lo ha detto chiaramente. Il Verona avrà un tesoretto da spendere, ma dovrà farlo nel modo giusto. Diverse colonne portanti della squadra partiranno, si punterà a rinnovare altri prestiti e puntare su giovani di qualità da far emergere, con l'obiettivo di salvarsi e di mantenere l'ambiente unito e coeso. Si, perchè l'ambiente di lavoro ha giocato un ruolo fondamentale nel rinnovo di Juric. Il tecnico è stato chiaro, si trova bene a Verona, lui e la sua famiglia, con la società, i giocatori e i magazzinieri. C'è il clima giusto per fare grandi cose, ma bisogna fare un passo alla volta, senza rischiare di rompere questo splendido giocattolo.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Primo Piano
Altra vittoria! Setti ha convinto Juric. Però che rischi…
L’allenatore, ingaggiato un anno fa tra il malumore generale al posto di Aglietti, ha detto sì. Tenterà una nuova impresa, anche se resta prudente: “Pensiamo alla salvezza. Serve umiltà”
Di Cronaca di Verona - 23 Luglio 2020
È andata come doveva andare: Juric ha firmato il rinnovo di contratto col Verona, l’accordo è ricco e triennale, Setti è riuscito a convincere l’allenatore, i tifosi festeggiano la permanenza del capopopolo croato. Ancora una volta il presidente ha portato a casa il risultato. Un anno fa, quando ingaggiava l’uomo di Spalato al posto di quello della promozione, Aglietti, la tifoseria gli si rivoltava contro. Setti ha vinto, ma Juric nel post-partita contro il Torino ha detto schiettamente come stanno le cose: “Partiremo per salvarci, il budget è questo. L’anno prossimo non faremo nessun salto di qualità. Sarà un Verona umile che cercherà di non retrocedere”. Progetti di mercato? “Abbiamo tanti prestiti, alcuni li vogliamo confermare o comprare, per ciò che sarà possibile”. Intervistato da Sky il croato si è abbandonato a una battuta: “Ho firmato in tarda nottata. Mi hanno beccato così, dopo un amaro, dopo la cena. Io sto bene a Verona, non è un sacrificio”. Juric ha sottolineato di non aver firmato per riconoscenza, o meglio, di non averlo fatto solo per riconoscenza. E allora perché ha firmato? La sensazione è che non abbia ricevuto le garanzie tecniche che chiedeva sia alla Fiorentina sia al Torino e che dunque, cambiare tanto per cambiare, era meglio rimanere in una città che lo sta portando in palmo di mano. C’è però un’altra chiave di lettura, lusinghiera, per il Verona: Setti offre le stesse garanzie sportive di un gigante come Cairo e dell’ambiziosissimo Commisso. Ricordiamo cos’aveva detto l’allenatore prima della sfida contro il Toro: “Ho riserve a livello sportivo. Quest’anno abbiamo fatto un grande lavoro ma ci sono andate tutte bene, non abbiamo avuto infortuni o altri problemi. Ho un po’ di dubbi: l’uomo vuole sempre di più, ma non penso solo a me stesso, ma anche al pubblico. La mia perplessità è questa. Prenderemo una decisione in questi giorni”. Ha preso la decisione dopo una manciata d’ore. Possibile che i dubbi di settimane di trattativa siano stati risolti improvvisamente? Non tutti, è evidente, ma Setti deve avergli garantito che Amrabat, Rrahmani, Kumbulla e gli altri partenti verranno sostituiti a dovere. Non con nomi di grido, che il momento economico non consente voli pindarici, ma con giovani altrettanto promettenti e affamati. Non sarà semplice, ma Setti e il suo staff negli anni hanno abituato a stupire. Le cinque sostituzioni sono state confermate anche per la prossima stagione. Servirà una rosa ampia e di qualità. Questo giornale non ha mai fatto sconti al presidente del Verona, il quale, ad esempio, se l’anno scorso non fosse stato convinto in extremis di esonerare Grosso oggi probabilmente staremmo scrivendo di una squadra di medio cabotaggio di serie B. Periodicamente vengono rilanciate dichiarazioni con cui il veccio amico Volpi lo accusa di ogni magagna. Noi ci limitiamo ai fatti. E questi dicono che Setti ha riportato il Verona dove non era riuscito nessuno in vent’anni di tentativi.
A.G.
FONTE: CronacaDiVerona.com
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IL MISTER DELL'HELLAS
La battuta di Juric: Mia firma? Dopo un amaro...
23/07/2020 01:23
"Era giusto continuare con il Verona e sono felicissimo d'aver firmato per altri tre anni. L'ambiente è sano. Mi vogliono bene ed io voglio bene a tutti, partendo dai magazzinieri fino ad arrivare alla dirigenza". Interviene ancora ai microfoni il mister dell'Hellas, Ivan Juric, al termine del match pareggiato 1-1 contro il Torino. Prosegue il tecnico: "Se ci son stati contatti per allenare il Toro? Nessun commento a riguardo. Non parlo degli altri. Piuttosto, soffermiamoci a sottolineare quanto di bello è stato fatto quest'anno, lavorando molto serenamente. Sono strafelice".
Sulla vicenda che ha portato alla firma, il mister si abbandona ad una battuta: "Il rinnovo è divenuto ufficiale in tarda notte. Sono stato colto di sorpresa dopo aver bevuto un amaro. A parte gli scherzi, qui a Verona sto bene e non è affatto un sacrificio rimanere".
A.F.
FONTE: TGGialloBlu.it
JURIC: «PERCHÉ SONO RIMASTO? PERCHÉ A VERONA STO BENE E PERCHÉ VOGLIO BENE A TUTTI, A PARTIRE DAI MAGAZZINIERI»
22/LUGLIO/2020 - 23:55
Torino - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Torino-Hellas Verona, 35a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La decisione di rimanere a Verona? Quest'anno sono stato bene e mi è sembrato giusto continuare, mi piace l'ambiente di lavoro e ho trovato persone a cui voglio bene, come i magazzinieri. Sinceramente questo è il motivo: qui sto bene. Cosa mi aspetto dalla prossima stagione? Rimarremo una squadra che lotterà per la salvezza, ma d'altra parte ci sono delle emozioni belle anche quando lotti per rimanere in categoria e lo fai con umiltà. Un atto di riconoscenza verso chi ha puntato su di me? Non ho fatto niente di particolare, semplicemente sono rimasto dove sono stato bene e dove ho lavorato serenamente. Ci metteremo a lavorare cercando di sostituire chi perderemo e provando a proporre un bel calcio come abbiamo fatto quest'anno. Però sì, c’è anche riconoscenza. Sto bene qui e voglio lavorare per il Verona. La gara di oggi? Finora non abbiamo sbagliato una partita: l'unica è stata quello dell'andata proprio contro il Torino, nel primo tempo. Certamente, facendo un’analisi complessiva, ci è mancato qualcosa in attacco e nella concretizzazione, specie in partite come questa che possono essere chiuse».
UFFICIALE: HELLAS VERONA E MISTER JURIC AVANTI INSIEME, PER ALTRI TRE ANNI!
22/LUGLIO/2020 - 19:00
Verona - Hellas Verona FC è lieto di comunicare di aver trovato la piena e soddisfacente intesa con mister Ivan Juric e i membri del suo staff per l’estensione dei rispettivi contratti per i prossimi tre anni, segnatamente sino al 30 giugno 2023.
FONTE: HellasVerona.it
SCRIVE DI MARZIO
"Juric resta a Verona? Decisiva la famiglia"
22/07/2020 11:35
Verona è ancora col fiato sospeso per sapere il futuro di Ivan Juric. Il tecnico croato, ieri in conferenza stampa, ha dichiarato che deciderà a breve. Intanto, l'esperto di mercato Gianluca di Marzio scrive che Juric potrebbe rimanere a Verona nonostante le offerte e sarebbe decisiva la sua famiglia:
Scrive Di Marzio sul suo portale: "Le ore di riflessione di Ivan Juric stanno per terminare. L'allenatore del Verona, dopo aver ricevuto la proposta di rinnovo del contratto (in scadenza a fine stagione) da parte della propria società, si è preso qualche giorno di tempo prima di dare una risposta definitiva, che però sta per arrivare. A turbare i pensieri dell'allenatore croato non sono soltanto i dubbi sul percorso di crescita del club in vista della prossima stagione, ma anche l'interessamento negli ultimi giorni di club importanti come Fiorentina, Torino, Cagliari e Watford.
Juric, però, nelle ultime ore sembra essere sempre più deciso a sposare ancora il progetto Verona, per riconoscenza nei confronti di chi gli ha dato fiducia in un momento complicato della sua carriera e per non lasciare a metà un lavoro che, nelle idee sue e del club, non è ancora arrivato a compimento.
Nella giornata di oggi, l'allenatore gialloblù si confronterà ancora con la propria famiglia, legatissima alla città di Verona, sul da farsi e infine comunicherà la propria decisione alla società".
FONTE: TGGialloBlu.it
TMW
Hellas Verona, si va verso la fumata bianca: Juric deciso a rinnovare
22/7 ALLE 09:16 SERIE A
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
Fiorentina e Torino cercheranno di fargli cambiare idea. Ma Juric ha deciso: ancora all'Hellas
Ivan Juric sembra aver preso la sua decisione sul futuro. L'allenatore è uno dei grandi artefici della stagione dell'Hellas Verona del presidente Maurizio Setti che sembra aver portato a termine l'opera di convincimento del tecnico verso il rinnovo. Secondo quanto raccolto da Tuttomercatoweb.com, si va verso la fumata bianca: Juric ancora a Verona, con il rinnovo contrattuale che sembra esser pronto per essere firmato a cifre importantissime, tra 1 e 1.5 milioni di euro a stagione.
Fiorentina e Torino sperano ancora Sono le due squadre che lo vogliono a ogni costo. Però Juric (per il quale è scattata anche la proroga automatica del contratto dopo la salvezza, ndr) si è preso ore importanti di riflessione che sembrano aver portato alla decisione di rimanere ancora a Verona. Fiorentina e Torino non mollano, fino al comunicato ufficiale proveranno a fargli cambiare decisione. Ma la strada sembra decisa.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
JURIC: «LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE MI INORGOGLISCE. L'OBIETTIVO? LA PARTE SINISTRA DELLA CLASSIFICA»
21/LUGLIO/2020 - 18:20
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Torino-Hellas Verona, 35a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il mio futuro? Penso sia giusto e normale fare le mie valutazioni. Penso che sia io che il mio staff abbiamo fatto un grande lavoro, e siamo orgogliosi di aver alzato il livello sportivo del Club, sia dal punto di vista della preparazione alle partite che dei risultati del campo. E nell'offerta, generosa, del Presidente Setti vedo tanta stima nei confronti sia mia che dei miei collaboratori: lo devo solo ringraziare. Le valutazioni che sto facendo sono di carattere puramente sportivo, su quanto può ancora crescere l'Hellas Verona in proiezione futura. Tra oggi e domani, o comunque in questi giorni, dovrei prendere una decisione. Per me è stata una stagione fantastica, la situazione di partenza era difficile e colloco questa stagione al primo posto fra le mie da allenatore. Torino? Abbiamo pochi ricambi a disposizione, ma tra Inter, Fiorentina, Roma e Atalanta nessuno è stato in grado di dominarci dal punto di vista del gioco: la soddisfazione è tantissima. Vogliamo restare nella parte sinistra della classifica, sarebbe una grande cosa per tutto il Club. Spero che i ragazzi continueranno a superarsi da qui alla fine. Per fare i tre punti a Torino servirà non solo giocare bene ma anche essere cattivi in zona-gol, come abbiamo fatto contro l'Atalanta. Loro hanno grandi qualità individuali, uniti a forza fisica e abilità sui calci piazzati: sono in grado di far male in qualsiasi momento. Pessina? Devo ancora decidere dove schierarlo, deciderò dopo la rifinitura. Salcedo? Contro l'Atalanta mi è piaciuto molto, contro un avversario come Palomino. Lovato? Sbagliato il paragone con Kumbulla, è entrato molto bene e vivrà una crescita importante ma più graduale rispetto a Marash».
FONTE: HellasVerona.it
VISTO DA NOI
21 luglio 2020 - 11:11
Juric che va, Juric che resta, questo è il dilemma
La telenovela continua, il Verona ha fatto il possibile, adesso spetta al tecnico decidere
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
M’ama o non m’ama, va o resta, Juric o non Juric. Povere margherite, sfogliate dal tormentone di questa anomala estate. Dopo il pari al Bentegodi contro l’Inter, la conferma pareva cosa fatta: «Stiamo parlando, con la società va tutto bene» aveva detto egli stesso. Questione di dettagli, se non una formalità. Anche perché un contratto, come ha sottolineato Maurizio Setti davanti agli affamati microfoni di Sky a pochi minuti dal calcio d’inizio del match contro l’Atalanta, il tigrotto spalatino ce l’ha: rinnovo automatico in caso di salvezza e adeguamento che si aggirerebbe nell’ordine di un milioncino. Mica pizza e fichi per i budget di spesa «frugali» di via Olanda (toh, beccati la coincidenza). E invece dettagli non erano. E formalità ancor meno.
Sempre davanti ai microfoni di Sky, nella sala stampa dell’olimpico di Roma, Juric ha spiazzato tutti: «Non so cosa farò. Ci devo pensare». Ahi, ahi, ahi…Parole che nel pallonese corretto spostano le lancette del barometro al cattivo tempo. Nuvoloni in arrivo? Si vedrà, per il momento tutto è di nuovo in ballo, tutto in discussione. E ora? La palla ce l’ha Ivan il Terribile, insieme all’offerta del Verona e l’eco delle sirene in arrivo da Firenze, ma non solo (anche il Torino si sarebbe unito al corteggiamento). Certo, andare a prestare i servigi alla corte di Rocco Commisso o Urbano Cairo, è ipotesi allettante e gratificante per la carriera. Piazze ambiziose che puntano all’Europa e inclini a mettere mano al portafoglio per raggiungerla. Soprattutto la prima dove Rocco «vuò fa l’americano» e non lesina a staccare assegni, un po’ meno la seconda, che tuttavia nel tecnico croato troverebbe il profilo giusto per condurre l’operazione rilancio dopo una stagione tribolatissima.
Di ciò che Juric ha dato al Verona, è persino scontato e superfluo dire. Di questi tempi, un anno fa la squadra veniva liquidata come sicura retrocessa, e il suo allenatore bollato come primo esonero della serie A. È andata ben diversamente. Il Verona più bello degli ultimi vent’anni è oggi «la piccola Atalanta», nonché la vera sorpresa del campionato; se la gioca con tutti (memorabile il capolavoro della vittoria sulla Juventus), non molla mai, ha lanciato nuove stelle e rigenerato l’usato dato per rottamabile; il suo modo di approcciare le partite piace e diverte, ha un’idea di calcio precisa che ha convinto tutti, anche i più scettici. Risultato: salvezza raggiunta con largo anticipo, e classifica nell’anticamera dell’Europa. Un’impresa bella e buona.
Ma se Juric ha dato molto al Verona, è pur vero anche il contrario: merito di una società e un giovane ds che hanno creduto e puntato su di lui, quando nessuno ci avrebbe messo un penny. Un debito di riconoscenza che andrebbe quanto meno onorato. Ma c’è di più: il Verona oltre alla fiducia, gli ha dato ampia libertà d’azione, fattore assai raro su altri lidi dove le invadenze quotidiane dei dirigenti son prassi. Juric prima di fare la sua scelta, farebbe quindi bene a tenerlo a mente. Poi, per carità, sia quel che sia. Qui abbiamo dato meriti, reso tributi di parole senza mai tuttavia beatificare né idolatrare nessuno. Stiamo semmai con Franchino, anima saggia del rione Carega, uno che ne ha viste tante, e tante ne ha vissute: «Se Juric va via, ghe ne vien un altro…Hellas 1903» l’ha messa giù così. Ecco, appunto.
FONTE: Hellas1903.it
CALCIOMERCATO
Verona, attento su Juric anche il Toro
21/07/2020 10:50
Non c'è solamente la Fiorentina a volere fortemente Ivan Juric. Anche il Torino continua la sua corte all'allenatore croato del Verona. Una corte meno "evidente" ma altrettanto insidiosa. Ed è per questo che Giuseppe Riso, che cura gli interessi di Juric, ha "frenato" nella trattativa con l'Hellas dopo aver ricevuto la superofferta di Setti. Riso è convinto di poter spuntare condizioni ancora migliori e un miglior ingaggio per il tecnico proprio per questa asta che si è aperta. Anche per questo, Setti ha posto un limite alla trattativa. Entro questa settimana Juric dovrà sciogliere la riserva.
CALCIOMERCATO
Juric-Verona
Tutte le cifre
21/07/2020 10:35
Due anni di contratto a quasi 1,5 a stagione. Sarebbe questa la superofferta che Setti ha fatto a Ivan Juric. Un'offerta che il presidente del Verona sperava potesse convincere l'allenatore che invece ha rallentato vistosamente nell'ultima settimana la sua decisione.
Tutta colpa della Fiorentina: colpiti dal gioco dell'Hellas proprio nella gara di Firenze, i dirigenti viola si sono mossi con grande impeto. E hanno alzato ulteriormente quell'offerta (si parla di 2 milioni a stagione) cifra che il Verona non può ovviamente pareggiare. Ma non è solo l'ingaggio il problema. A Firenze hanno promesso a Juric carta bianca sul mercato e spese ingenti. Setti, invece, su questo punto è stato molto più prudente, anche se è pronto a riconoscere al tecnico che con il suo lavoro ha portato ricchissime plusvalenze, ampia autonomia gestionale.
A pesare sul piatto della bilancia veronese, l'affetto dei tifosi, la chiarezza nei rapporti che ha portato alla grande stagione, la stima e la posizione che Juric si è conquistato. Particolare non secondario: la moglie del tecnico croato è legatissima a Verona dove si è trovata molto bene.
Ovviamente Firenze gioca le sue carte con una squadra che già ora è potenzialmente più forte, tanti soldi e maggiori ambizioni. Si vedrà se conteranno di più anche per Juric. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
21 luglio 2020 - 08:58
Juric-Verona, la proposta dell’Hellas
Aumento dell’ingaggio, centralità nel progetto, miglioramenti tecnici, ma senza spese “pazze”: l’offerta gialloblù
di Redazione Hellas1903
L’intesa era ormai stata raggiunta.
Dopo la partita con l’Inter, Ivan Juric parlava da allenatore del Verona per la prossima stagione. Dopo, però, qualcosa è cambiato e le certezze sono sparite.
Sirene dall’esterno per Juric (Fiorentina e Torino). Per l’Hellas, invece, nulla è variato. Resta ferma l’offerta del club gialloblù al tecnico di Spalato.
Si parla di un consistente aumento di ingaggio, con Juric che, con i bonus compresi nel contratto, potrebbe arrivare a 1 milione di euro netto a stagione, da una base che supera abbondantemente gli 800mila euro.
Di fatto, si tratta del più ricco stipendio riconosciuto dal Verona a un allenatore in tutta la storia della società gialloblù, riconoscimento al formidabile lavoro svolto da Juric all’Hellas.
Proprio Juric sarebbe al centro del progetto del Verona, nelle scelte e nelle valutazioni. Il rapporto di ferro con il ds Tony D’Amico rappresenta una garanzia in questo senso.
L’Hellas si è già mosso per accontentare le richieste di Juric. L’ha fatto con il rinnovo di Miguel Veloso, con la chiusura con la Roma per Mert Cetin. Tenterà anche di confermare Matteo Pessina, ma l’operazione è a dir poco improbabile, con l’Atalanta che ha altre idee per il giocatore.
E poi ci sono le conferme di Davide Faraoni, Darko Lazovic, Mattia Zaccagni, Marco Silvestri. La trattativa con il Genoa per Koray Gunter, quella con l’Inter per Eddie Salcedo. Il dialogo con la Sampdoria per Valerio Verre.
In sostanza, il Verona dello Juric-bis non sarebbe un cantiere aperto. Certo, le modifiche non sarebbero da poco, con la cessione di Marash Kumbulla da aggiungere a quelle di Sofyan Amrabat e Amir Rrahmani. Ma l’Hellas cercherà di ottenere una quadratura, per la partenza di Max, per cui il difensore possa anche rimanere per la prossima stagione a Verona. Difficile, ma non impossibile. Come non è impossibile che si riesca a convincere Fabio Borini a legarsi a lungo termine con l’Hellas.
In entrata, il Verona investirà senza spese “pazze”, secondo una linea che è radicata e non si sposterà, a prescindere dalla guida in panchina. Se si ritiene che l’Hellas possa aggiudicarsi calciatori alla Radja Nainggolan, per fare un esempio, si è del tutto fuori strada. Ma giocatori con un potenziale da valorizzare, con qualità da far emergere, questo sì: il profilo è quello giusto.
Per Juric, contratto biennale, da figura di riferimento. In un contesto in cui è apprezzato e stimato, in una realtà che l’ha preso a ben volere e che lo stima non solo come allenatore, ma per quel che è l’uomo.
Questa è Verona, questo è il Verona per Juric. Tocca a lui scegliere, ora.
M.F.
@teofontana
NEWS
21 luglio 2020 - 07:35
Attenzione, anche il Torino pensa a Juric
Il club granata resta interessato al tecnico del Verona. Che oggi parla in conferenza stampa
di Redazione Hellas1903
Non solo Fiorentina.
Anche il Torino, che già da mesi segue Ivan Juric, pensa al tecnico del Verona.
Proprio domani l’Hellas giocherà sul campo dei granata. Juric, questo pomeriggio, tornerà a parlare in conferenza stampa. Si sbilancerà sul suo futuro? Difficile.
Comunque una risposta da parte dell’allenatore di Spalato è attesa nel giro di due o tre giorni.
NEWS
20 luglio 2020 - 17:43
Juric, chi lo vuole deve pagare il Verona
Per l’allenatore è scattato il rinnovo con la salvezza, per risolvere il contratto servirebbe un accordo economico
di Redazione Hellas1903
Sono ore determinanti per la decisione di Ivan Juric riguardo al Verona: restare o andare, dopo che tutto era ormai stato definito con il tecnico di Spalato.
Ci sono altri club che guardano nella direzione di Juric, con in testa la Fiorentina. L’allenatore croato, peraltro, è legato all’Hellas per contratto al club gialloblù per la prossima stagione. Il rinnovo è scattato automaticamente con il raggiungimento della salvezza.
Questo significa che chi volesse ingaggiarlo dovrebbe rivolgersi al Verona per trovare un accordo economico per risolvere l’impegno di Juric.
Fosse così, la dirigenza dell’Hellas, visti i rapporti che ci sono con lui, cercherebbe una soluzione condivisa, ma di sicuro chiederebbe un adeguato pagamento.
INVITATO SPECIALE
20 luglio 2020 - 16:03
Vignola: “Juric, ambizioni o cuore? La scelta è difficile”
L’ex gialloblù: “Per il Verona sarebbe una perdita notevole, spetta a lui decidere: all’Hellas sa che cosa può fare”
di Redazione Hellas1903
Beniamino Vignola, ex giocatore del Verona, parla, contattato da www.hellas1903.it, della vicenda che riguarda la permanenza o meno di Ivan Juric all’Hellas.
Dice: “Dopo una stagione come questa è naturale che Juric attiri l’interesse di club che hanno grande ambizioni, a cominciare dalla Fiorentina. La tentazione di mettersi alla prova in un determinato contesto è ovvia e comprensibile. Per il Verona sarebbe una perdita notevole veder andare via un tecnico come lui, che ha valorizzato la rosa e ha fatto maturare i giovani“.
Aggiunge Vignola: “La scelta è difficile anche per Juric. All’Hellas ha dato molto ma ha anche ricevuto tanto, qui si è rilanciato, ha potuto impostare il calcio che gli piace e ha raccolto splendidi risultati. Sicuramente si è legato alla piazza, al Verona e a Verona. Non sarà semplice nemmeno per lui andarsene, credo debba pensarci con attenzione e credo che sia proprio quel che sta facendo“.
FONTE: Hellas1903.it
Juric, settimana decisiva
By Redazione - 20 Luglio 2020
C’è un mercato da pensare e imbastire. E un conto è preparare la squadra per Ivan Juric, un altro è allestirla per un tecnico diverso.
Il Verona ha fretta di capire cosa farà l’allenatore croato e l’impressione è che questa sia la settimana decisiva.
D’Amico sta portando avanti le operazioni che non dipendono direttamente da Juric: quindi rinnovo a Miguel Veloso, prestito definito del centrale turco Çetin dalla Roma, dialogo costante con l’Inter per Dimarco e Salcedo, ma non può procedere ad altre trattative se non sa chi siederà sulla panchina del Verona che sarà.
In standby c’è Ninkovic dell’Ascoli, pupillo del tecnico, ma anche un dialogo aperto su Mandzukic, che solo Juric potrebbe convincere ad indossare il gialloblù con uno stipendio ridotto rispetto alle sue pretese.
E poi c’è il mercato allenatori che non può aspettare e i vari Semplici, Italiano e Maran che potrebbero accordarsi altrove lasciando poche scelte alla società di Setti.
Insomma tutto in una settimana, con la speranza che il matrimonio possa continuare.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
CALCIOMERCATO
Rinnovo Juric, c’è l’ultimatum del Verona?
La Società vuole una risposta certa nei giorni subito successivi alla sfida contro il Torino. D’Amico, intanto, è costretto a “rallentare”
di Tommaso Badia Luglio 20, 2020 - 15:30
“Si attende una risposta, domina l’ottimismo. La verità dopo giovedì”: questo si legge su L’Arena in edicola oggi.
L’argomento trattato è ovviamente il rinnovo di Juric, mentre le notizie sono due, la prima delle quali riguarda la fiducia che sembra regnare in casa Hellas. Nonostante le tante voci di questi ultimi due giorni, in via Olanda sembra dunque esserci una certa tranquillità.
La giornata di giovedì è invece l’argomento principale della seconda news: come si può infatti leggere tra le righe, la Società ha di fatto dato un ultimatum al tecnico croato, dal quale ci si aspetta una risposta nei giorni immediatamente successivi alla sfida contro il Torino.
Alla base di questa scelta non ci sarebbe (solo) impazienza, ma anche un motivo decisamente più “pratico”: non avendo certezze sul futuro allenatore, Tony D’Amico ha infatti dovuto “rallentare” sul fronte mercato. Visto che questa “frenata” potrebbe far saltare trattative magari già ben avviate, riuscire a chiudere il discorso rinnovo nel più breve tempo possibile è ovviamente la priorità principale in casa gialloblù.
FONTE: CalcioHellas.it
VERONA COL FIATO SOSPESO
Il progetto di Setti e i dubbi di Juric
19/07/2020 17:45
Tutto in stand-by. Ivan Juric non ha firmato ancora il rinnovo, la situazione è cambiata rispetto ad una settimana fa quando il tecnico croato affermava: "Resto a Verona o vado all'estero". Semplicemente perché in Italia si è modificato lo scenario: le big, causa il finale balbettante di campionato, non sono sicure di confermare gli allenatori a fine stagione e questo potrebbe innescare un valzer di panchine, con Juric che è considerato uno di quegli allenatori giovani ed emergenti su cui puntare.
Inoltre la Fiorentina, accantonata l'ipotesi pindarica di De Rossi in panchina, è tornata all'attacco e, forte dell'arrivo di Amrabat, sta ingolosendo Juric. Commisso garantirebbe milioni per un progetto importante per rilanciare i Viola, che ora annaspano nelle retrovie, nel calcio che conta: in Europa. Pradè potrebbe facilmente prendere alcuni gioielli che l'anno prossimo lasceranno Verona, fra tutti Pessina, che tornerà all'Atalanta, con un misero premio di valorizzazione (chiamato controriscatto) per il Verona di 500 mila euro, strappato da Tony D'Amico la scorsa estate. Giocatori che sanno perfettamente cosa vuole il mister di Spalato e che sanno interpretare il suo moderno e dinamico 3-4-2-1.
E il Verona? Setti è stato chiaro: "Prima di tutto i conti" è il mantra dell'imprenditore carpigiano. Nonostante i tanti milioni fatti con le plusvalenze (se Kumbulla verrà venduto a 30 si supereranno i 60 milioni solamente in questa stagione). Insomma, la linea appare chiara in via Olanda: prestiti di giovani promettenti, qualche acquisto a parametro zero di giocatori d'esperienza con stipendi non troppo elevati, mentre la parte minore verrebbe utilizzata per gli investimenti sui giocatori (l'anno scorso scommessa vinta con i 3 milioni spesi per Rrahmani). Un progetto che non si sposa perfettamente con le idee di Juric che nelle conferenze di questo inverno aveva ribadito sempre lo stesso concetto: "La società ha poca disponibilità finanziaria? Bene, ma se per le cessioni entra 10, per gli acquisti deve uscire 8".
Come dare torto al tecnico croato? Juric ama Verona e vorrebbe restarci a lungo: è una piazza che lo ha rilanciato. Ma il prossimo anno, senza progetti realmente seri, anche lui rischia nel metterci la faccia. Sarebbe una scommessa: senza Amrabat, Kumbulla, Pessina, Rrahmani, e probabilmente altri titolari se dovessero arrivare offerte gradite a Maurizio Setti, bisogna rifare tutto da capo e certo non è facile. Il giocattolo senza troppi pezzi è poi difficile da ricostruire bello come prima: per questo Juric, dopo le nuove offerte che gli sono arrivate, sta prendendo tempo.
Il contratto, c'è da dire, è già stato automaticamente rinnovato a giugno 2021 dopo la salvezza matematica (con lo stipendio praticamente di quest'anno), ma senza la volontà di continuare, Juric non avrebbe problemi a stracciarlo: il tecnico croato non è certo una persona attaccata ai soldi, come qualche allenatore gialloblù in passato, e se dovesse avere una panchina pronta da un'altra società, sarebbe il primo a dire addio a Verona senza chiedere un euro per la buonuscita.
La società si lascerà scappare cosi l'artefice del miglior Verona degli ultimi anni o cercherà di rilanciare per trattenere Juric sulla panchina gialloblù? Questa settimana sarà decisiva.
FONTE: TGGialloBlu.it
Verona ambizioso o no? Dalla strategia di Setti dipende il futuro di Juric
Contro l'Atalanta abbiamo avuto un'altra dimostrazione della forza del Verona. L'Hellas è la squadra che, tra girone d'andata e ritorno, ha messo in maggiore difficoltà quella che probabilmente è la miglior formazione italiana e la miglior squadre europea almeno sotto il profilo del gioco. Il Verona ha messo in mostra tutto il suo potenziale, di una squadra che, con le operazioni giuste nel mercato, potrebbe veramente fare il grande salto di qualità.
Proprio la strategia di Setti avrà un peso fondamentale per l'eventuale permanenza o meno di Ivan Juric in gialloblu. Il tecnico deve ancora decidere, sta parlando con il club, la volontà sarebbe quella di restare, ma tutto dipenderà dalle ambizioni della società. Con tanti giocatori destinati a lasciare l'Hellas (Rrahmani, Amrabat, Kumbulla, Pessina) il Verona dovrà essere rifondato. Chi partirà lascerà un grande vuoto che la società dovrà colmare. Ma come lo farà? E' proprio questo il punto. Verrà costruita una squadra per migliorarsi o una squadra che dovrà lottare fino all'ultimo per mantenere la categoria?
Juric aspira a qualcosa di grande altre squadre restano alla finestra. La Fiorentina vorrebbe affidargli la panchina (ritroverebbe anche Amrabat), ma tutto dipende da Juric, la decisione spetta a lui. Juric ha dimostrato di essere un grande allenatore che con la squadra giusta potrebbe fare grandi cose, magari ripercorrere le gesta del suo mentore Gasperini. I due sono stati spesso paragonati e in campo le similitudini nel gioco sono molte. Sta a Juric decidere cosa fare, ma sta anche al Verona prendere la decisione su quale sarà il futuro del club. Si potrà lottare per qualcosa di importante o no? Dalla risposta dipende il futuro di Juric in gialloblu.
Sezione: Primo Piano / Data: Dom 19 luglio 2020 alle 15:30
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
VERONA COL FIATO SOSPESO
Il progetto di Setti e i dubbi di Juric
19/07/2020 17:45
Tutto in stand-by. Ivan Juric non ha firmato ancora il rinnovo, la situazione è cambiata rispetto ad una settimana fa quando il tecnico croato affermava: "Resto a Verona o vado all'estero". Semplicemente perché in Italia si è modificato lo scenario: le big, causa il finale balbettante di campionato, non sono sicure di confermare gli allenatori a fine stagione e questo potrebbe innescare un valzer di panchine, con Juric che è considerato uno di quegli allenatori giovani ed emergenti su cui puntare.
Inoltre la Fiorentina, accantonata l'ipotesi pindarica di De Rossi in panchina, è tornata all'attacco e, forte dell'arrivo di Amrabat, sta ingolosendo Juric. Commisso garantirebbe milioni per un progetto importante per rilanciare i Viola, che ora annaspano nelle retrovie, nel calcio che conta: in Europa. Pradè potrebbe facilmente prendere alcuni gioielli che l'anno prossimo lasceranno Verona, fra tutti Pessina, che tornerà all'Atalanta, con un misero premio di valorizzazione (chiamato controriscatto) per il Verona di 500 mila euro, strappato da Tony D'Amico la scorsa estate. Giocatori che sanno perfettamente cosa vuole il mister di Spalato e che sanno interpretare il suo moderno e dinamico 3-4-2-1.
E il Verona? Setti è stato chiaro: "Prima di tutto i conti" è il mantra dell'imprenditore carpigiano. Nonostante i tanti milioni fatti con le plusvalenze (se Kumbulla verrà venduto a 30 si supereranno i 60 milioni solamente in questa stagione). Insomma, la linea appare chiara in via Olanda: prestiti di giovani promettenti, qualche acquisto a parametro zero di giocatori d'esperienza con stipendi non troppo elevati, mentre la parte minore verrebbe utilizzata per gli investimenti sui giocatori (l'anno scorso scommessa vinta con i 3 milioni spesi per Rrahmani). Un progetto che non si sposa perfettamente con le idee di Juric che nelle conferenze di questo inverno aveva ribadito sempre lo stesso concetto: "La società ha poca disponibilità finanziaria? Bene, ma se per le cessioni entra 10, per gli acquisti deve uscire 8".
Come dare torto al tecnico croato? Juric ama Verona e vorrebbe restarci a lungo: è una piazza che lo ha rilanciato. Ma il prossimo anno, senza progetti realmente seri, anche lui rischia nel metterci la faccia. Sarebbe una scommessa: senza Amrabat, Kumbulla, Pessina, Rrahmani, e probabilmente altri titolari se dovessero arrivare offerte gradite a Maurizio Setti, bisogna rifare tutto da capo e certo non è facile. Il giocattolo senza troppi pezzi è poi difficile da ricostruire bello come prima: per questo Juric, dopo le nuove offerte che gli sono arrivate, sta prendendo tempo.
Il contratto, c'è da dire, è già stato automaticamente rinnovato a giugno 2021 dopo la salvezza matematica (con lo stipendio praticamente di quest'anno), ma senza la volontà di continuare, Juric non avrebbe problemi a stracciarlo: il tecnico croato non è certo una persona attaccata ai soldi, come qualche allenatore gialloblù in passato, e se dovesse avere una panchina pronta da un'altra società, sarebbe il primo a dire addio a Verona senza chiedere un euro per la buonuscita.
La società si lascerà scappare cosi l'artefice del miglior Verona degli ultimi anni o cercherà di rilanciare per trattenere Juric sulla panchina gialloblù? Questa settimana sarà decisiva.
FONTE: TGGialloBlu.it
19.7.2020
Setti adesso aspetta Juric La Viola ultimo... ostacolo
Inciampare su una Viola, sulla linea del traguardo. Sarebbe un peccato capitale. Verona e Ivan Juric sono vicini. Molto vicini. Rinnovo quasi fisiologico. Due anni ancora insieme. Tutto fatto, si era detto, fino a qualche giorno fa. Ma la vita è fatta anche di tentazioni. Inaspettate, improvvise, colorate. E la tentazione, stavolta, ha colore Viola. Il club del patron Commisso pare avere accelerato i tempi in questi ultimi giorni. Per cercare di tornare in corsa per l’allenatore croato. Che con l’Hellas, però, aveva già fatto importanti passi in avanti per il rinnovo. L’offerta del club toscano è comunque di quelle da non sottovalutare: 800mila euro a stagione, per tre anni. Possibilità di costruire una rosa da... Champions. Obiettivi ambiziosi. L’Hellas, però, ha giocato d’anticipo. Giochi non ancora fatti, sia inteso.
E ieri, le parole di Maurizio Setti, nel pre partita della sfida con l’Atalanta hanno lasciato la porta ancora aperta al dubbio. «Juric ancora a Verona? Fino a quando non si firma, non si sa. Noi stiamo parlando. In realtà, c’è un contratto che già ci lega. Ma siamo disposti giustamente a rivedere tutto quello che è, perchè il mister è stato un valore aggiunto. Penso che abbiamo fatto belle cose insieme. Sia noi con lui che lui con noi. La speranza è quella di continuare assolutamente insieme». Ambizioni che vanno di pari passo? «Credo che il nostro modo di operare sia quello di fare i passi nel modo in cui possiamo permetterci di farli. Siamo una neopromossa, non ce lo dimentichiamo. Dobbiamo fare i conti, proprio in termini economici, di rispettare certi parametri dai quali non possiamo prescindere. Da parte nostra, ce la metteremo tutta per fare meglio dell’anno che stiamo ancora vivendo. Penso che ci riusciremo». Fino a qualche giorno fa la riconferma sembrava cosa fatta. Poi la trattativa sembra avere subito un rallentamento. C’è una forte tentazione che blocca Juric? «Questo bisogna chiederlo a lui. Noi, l’unica cosa che sappiamo fare è essere molto chiari e molto trasparenti in quelle che sono le nostre possibilità e le nostre ambizioni. Il mister lo sa e penso che tutto questo abbia un peso specifico nella vicenda. Abbiamo dato un termine e stiamo aspettando. Lui sta facendo le sue valutazioni. Da parte nostra problemi non ce ne sono».
A giorni, forse a ore, la verità. E la chiusura della trattativa Juric. Il Verona in pole. La Viola che romba. In Inghilterra, il West Ham defilato. Ma nell’ultimo mese Hellas e Juric si sono scambiati messaggi d’amore. Il campionato volge al termine. La salvezza è acquisita. Il pari con la Dea è altro zuccherino da gustare. Manca solo la firma del tecnico croato. A breve il dubbio verrà sciolto.
• Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Non rovinate tutto
luglio 19, 2020
A quattro giornate dalla chiusura del campionato, con l’obiettivo salvezza già raggiunto, a tenere banco in casa Hellas Verona è il futuro dell’allenatore Ivan Juric. Le sue parole pre Inter e Fiorentina avevano fatto più che ben sperare il popolo gialloblù, tecnico di Spalato che parlava già del futuro ancora a tinte gialloblù. Ma qualcosa deve essere cambiato perché le sue dichiarazioni allo stadio Olimpico hanno ridimensionato tutto. E non poco. Lo stesso presidente Setti, intervistato ieri da Sky Sport prima di Hellas Verona-Atalanta, ha confermato che Juric ci sta pensando, parole a cui hanno fatto eco, al triplice fischio finale, anche quelle del vice allenatore scaligero, Matteo Paro. “Il mister sta valutando con la società il progetto che deve mettere d’accordo le due parti”. Persi già Amrabat e Rrahmani, con Kumbulla anche lui destinato a spiccare volo, sarebbe davvero un peccato perdere il vero autore di questo miracolo sportivo. L’unica cosa certa è che il popolo scaligero, costretto ad assistere solo da casa al più bel Verona degli ultimi anni, merita chiarezza. Da entrambe le parti. Al più presto.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
19 luglio 2020 - 09:53
Juric-Verona, la risposta entro pochi giorni
L’allenatore dell’Hellas sta decidendo se restare in gialloblù
di Redazione Hellas1903
Hellas Verona FC
Le parole di Maurizio Setti di ieri hanno in parte chiarito la situazione che riguarda Ivan Juric e la sua permanenza o meno alla guida tecnica del Verona.
Juric ha già un contratto che lo lega all’Hellas (con la salvezza matematica è scattato il rinnovo per un anno). Questo contratto, naturalmente, si può rompere in caso di mancata volontà dell’allenatore di rimanere. Nessuno tiene a forza nessuno. Il mister di Spalato ha avuto un tempo per decidere, che è già scaduto. Non c’è nessun braccio di ferro in atto tra le parti. L’Hellas ha illustrato a Juric il suo progetto.
In questo momento Juric sta decidendo se accettare, e lo farà entro pochi giorni. Può essere che la risposta definitiva arrivi a metà settimana.
Il Verona aspetta Juric e vuole proseguire con lui. Non trovano alcuna conferma le voci di un interessamento dell’Hellas per Vincenzo Italiano, né la Fiorentina avrebbe già proposto un contratto all’allenatore di Spalato.
NEWS
18 luglio 2020 - 21:37
Juric e la conferma, tutto aperto, con tante incertezze. E la Fiorentina spinge
Non sono i soldi a decidere, ma il progetto tecnico. Il tempo per la firma si accorcia
di Redazione Hellas1903
La conferma di Ivan Juric, che era ormai vicina, ora è di nuovo incerta.
Tutto aperto, ma le dichiarazioni dei diritti interessati, dal tecnico di Spalato a Maurizio Setti, fanno capire quanto il rebus sia ancora da risolvere. La firma non c’è.
La discriminante sta nel progetto per il prossimo Hellas. L’ha chiarito, dopo la gara con l’Atalanta, Matteo Paro, vice di Juric, amico e collaboratore strettissimo dell’allenatore croato.
Il lavoro di Juric, con il tandem che ha funzionato a meraviglia con Tony D’Amico (lo stesso Juric ha lodato il direttore sportivo, in tempi non sospetti, per come si è mosso sul mercato, in piena sintonia e condivisione), ha portato grandi risultati e ricche entrate per il club.
Adesso la richiesta è di fare un passo in avanti. Ed è qui che si arriva al bivio decisivo. Quanto in avanti? Setti ha spiegato che il Verona punta a una crescita graduale. Fuor di metafora, significa che gli investimenti saranno calibrati, che non ci saranno spese fuori dal budget tracciato.
Juric, dal canto suo, è il primo a sapere quanto si sia valutato l’Hellas in questa stagione. E sono lì a dimostrarlo le cessioni ricche di Sofyan Amrabat ed Amir Rrahmani, senza dire di quella, probabile e pure di più, di Marash Kumbulla.
Con Matteo Pessina, giocatore dall’impatto straordinario che con Juric si è consacrato tra i migliori centrocampisti della Serie A, che il Verona non potrà trattenere, ci sarà da rimettere mano in maniera notevole alla rosa.
Che fare, dunque? Juric fermerebbe all’Hellas: tanto ha dato ai colori gialloblù, tanto ha ricevuto, con un rilancio in grande stile dopo le stagioni “sballate” al Genoa. Il Verona, tra l’altro, gli assicurerebbe un lauto aumento d’ingaggio. Ma un professionista deve fare delle valutazioni il più possibile oggettive e appropriate.
Con la Fiorentina che è disposta a fargli i classici ponti d’oro, con Amrabat già in viola e, chissà, pure qualche altre pupillo da consegnargli (lo stesso Pessina), con un patron colmo di risorse economiche qual è Rocco Commisso, dire di no, a essere sinceri, sarebbe difficile per chiunque.
Se Juric dira di sì al Verona, sarà perché gli saranno state date totali garanzie sulla competitività della rosa. E il confronto, che era vicinissimo a una soluzione favorevole e che, in questo momento, è in stand-by – tra domani e lunedì sono attesi sviluppi -, è tutto qui. Non è poco, già.
FONTE: Hellas1903.it
18 LUG 2020
LA QUESTIONE JURIC
Non posso sinceramente pensare ad un futuro del Verona senza Ivan Juric. E non posso onestamente pensare che il presidente del Verona Maurizio Setti perda quella che è stata la sua più bella scommessa. Non posso pensarlo perché significherebbe tornare nell’incertezza, perché vorrebbe dire che Juric non ha voluto mettere il suo timbro di garanzia sul prossimo progetto, perché è troppo bello quello che abbiamo visto quest’anno per perderlo così. Non so se è una fase della trattativa e se la trattative si conducono in questa maniera.
Però, vi dico la verità: mi piace questo onesto modo di fare sia di Setti, sia di Juric. Piuttosto di false promesse o di scelte non convinte è meglio che si “scazzino” adesso per poi essere uniti dopo. A patto che questo porti ad un’unione evidentemente e non ad un divorzio. Cosa può andare storto? Beh, per esempio che Juric chieda garanzie sulla futura squadra. Non mi pare un segreto. E’ da febbraio che il mister ripete che se entra 100 bisogna investire 80. Non credo sia difficile capire che poi deve crescere il livello generale della società. Assurde trasferte in treno per risparmiare i costi di un charter non devono più esistere. Anche qui: non lo dico io ma lo ha detto Juric. Poi bisogna pensare a prendere giocatori di proprietà. Basta prestiti, basta formule astruse. Un anno ti può andare bene, ma due no. Questo non è il modo di fare calcio. E’ solo una mera speculazione. Ovviamente il mister ha accettato di veder partire le sue stelle, quelle che lui ha valorizzato, solo a patto che Setti metta quel denaro per costruire una squadra che inizi un vero ciclo.
Ci sono poi fattori “esterni” ovvero altre società. Che possono offrire a Juric più mezzi e più soldi. Ovviamente la Fiorentina è una di queste ma non solo. Io credo che Setti pensasse che Juric avrebbe accettato di buon grado la sua offerta la settimana scorsa ma evidentemente qualcosa deve essere intervenuto a bloccare la trattativa. Juric pareva ben disposto, ha dichiarato che in Italia avrebbe allenato solo il Verona, poi improvvisamente quel “non ho ancora deciso” di Roma che ha frenato la firma.
A quanto sappiamo, Juric ha ricevuto alcune offerte, una sicuramente sopra le aspettative (Fiorentina), ma vuole restare a Verona dove ha grande margine di azione e dove la famiglia si trova benissimo. Entro una settimana dovrebbe sciogliere la riserva. Non è ancora andato via. Non facciamoci ancora prendere dallo sconforto e non innalziamo processi alla società adesso. Ci sarà tempo dopo per tutte le valutazioni.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
PARLA IL GIORNALISTA
Condò: Juric via da Verona, andrà a F...
18/07/2020 19:34
"Il futuro di Juric non sarà a Verona. Juric continuerà ad allenare in Italia in una squadra che inizia con la F..." Così il giornalista Paolo Condò, negli studi di Sky Sport, ha detto quale sarà il futuro di Ivan Juric, senza lasciare alcun dubbio: secondo lui andrà alla Fiorentina, squadra che ha già preso Amrabat dal Verona.
FONTE: TGGialloBlu.it
ESCLUSIVE
IND. CH – Juric-Verona, nuova data fissata per la firma
Questa volta dovremmo esserci: lunedì il tecnico e l’Hellas potrebbero davvero mettere tutto nero su bianco
di Tommaso Badia Luglio 17, 2020 - 14:30
Forse i tempi sono stati più lunghi del previsto, ma questa volta dovremmo davvero esserci: a quanto infatti appreso dalla nostra redazione, Ivan Juric lunedì dovrebbe firmare il nuovo contratto che lo legherà all’Hellas per le prossime due stagioni (con opzione per la terza).
Il tecnico gialloblù si è preso qualche giorno per ponderare la propria scelta (su di lui era tornato molto prepotentemente anche il Torino), ma alla fine sembra essersi deciso a rimanere ancora per un po’ all’ombra dell’Arena.
FONTE: CalcioHellas.it
CALCIOMERCATO
Valzer delle panchine se saltano Conte e Sarri
17/07/2020 14:53
Sembrava un'estate tranquilla sul fronte del mercato delle panchina. Il lungo lockdown pareva aver spento tante situazioni che improvvisamente si sono riaccese invece con il ritorno al calcio giocato. E così quello che ci aspetta tra un po' sarà un calciomercato destinato a farci avere clamorosi colpi di scena. Basti pensare alle panchine di Juve e Inter, le squadre che hanno speso di più nell'ultima campagna acquisti. Per entrambe le big potrebbe esserci all'orizzonte una rivoluzione. Sarri non ha legato con la Juve, la promessa di bel gioco è rimasta un'utopia, la squadra e Cristiano Ronaldo non ne hanno digerito i metodi e la filosofia. Quindi, a meno che la Juve non vinca la Champions, Sarri potrebbe saltare. In questo caso si fa il nome di Pochettino, ma non solo. Ancora più ingarbugliata la situazione di Conte all'Inter. E' il nostro top-player aveva detto Marotta, ma Conte non ha fatto la differenza. Almeno fino ad oggi. Ora a sei punti dalla Juventus e con lo scudetto ancora virtualmente da assegnare potrebbe cambiare tutto. A cascata, quindi, potrebbe cambiare tutto anche per le altre formazioni. Torino e Fiorentina cercano sicuramente un tecnico per il prossimo campionato, ma forse lo potrebbero cercare anche la Roma e la Lazio, dove Inzaghi ha deluso nella seconda parte del campionato. E qui, per forza, le strade portano a Ivan Juric. L'allenatore ha mercato, in Italia, ma non solo. Lo hanno cercato anche all'estero e il fatto che ancora Setti non gli abbia sottoposto un piano che lo abbia convinto, lo rimette automaticamente sul mercato. Juric sembrava vicinissimo alla firma con il Verona, ma qualcosa si è inceppato, o lo ha indotto a prendere tempo. Tenendo tutti i tifosi del Verona in ansia. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
16 Luglio · 10:55
di Lisa Grelloni
DIN DON, È ORA DI PROGRAMMARE IL FUTURO. JURIC E QUELLE PAROLE CHE FANNO PENSARE ALLA FIORENTINA
La Fiorentina sta programmando il suo futuro, sarà Juric il prossimo allenatore viola?
La Fiorentina è praticamente salva, manca solo la certezza matematica ma la bella vittoria di ieri con le ottime prestazioni di Ribery, Ghezzal, Chiesa e Cutrone ha riportato entusiasmo nel gruppo viola. L’obiettivo di Iachini quindi è ormai raggiunto. Il club gigliato si sta muovendo per il futuro. L’idea di Commisso per la prossima stagione è puntare subito all’Europa League, lottare fino all’ultimo per quest’obiettivo che manca ormai da più di cinque anni. Una bella e calda piazza come Firenze, merita molto di più che lottare per restare in Serie A.
Il Tycoon quindi per puntare in alto sta pensando insieme al duo di mercato Barone-Pradè non solo a rinforzare la rosa attuale ma a trovare una guida tecnica con bel gioco e grande voglia di fare o con un’esperienza internazionale alle spalle.
Tra i nomi dei papabili allenatori viola per la prossima stagione è spuntato il nome di Ivan Juric. L’allenatore croato sta disputando un buon campionato con l’Hellas Verona, il rinnovo con gli scaligeri sembrava essere vicino ma queste sono state le parole da lui rilasciate ieri sera a Sky Sport nel post gara della sfida contro la Roma: “Se metterò la firma sul rinnovo con l’Hellas? Ancora non lo so, stiamo parlando ma non ho preso una decisione, ci sto pensando”.
Il croato quindi crederà ancora nel progetto dell’Hellas Verona e del presidente Setti oppure preferirà cambiare aria e gettarsi in un’ambiziosa avventura quale può essere quella della Fiorentina di Commisso?
FONTE: LabaroViola.com
JURIC: «NONOSTANTE LA SCONFITTA, ORGOGLIOSO DEI RAGAZZI: ALTRA GRANDE PRESTAZIONE E CAMPIONATO STRAORDINARIO»
15/LUGLIO/2020 - 23:55
Roma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Roma-Hellas Verona, 33a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Avevo parlato di un Verona stanco alla vigilia? I ragazzi mi stupiscono ogni giorno: anche le altre sono stanche, ma da noi ci sono giocatori sempre in campo, in ogni partita, ho meno turn over di altri. Comunque tutti si stanno davvero superando. Decisioni arbitrali che fanno arrabbiare? Dal mio punto di vista non c'era il rigore, poi l'arbitro ha ritenuto eccessiva la mia reazione e va bene così: resto comunque della mia idea. È mancato il guizzo per il pareggio? Abbiamo giocato tanto vicino all'area avversaria, ma è vero, sono mancate le cose concrete, un dribbling o un tiro che potessero decidere il match. Rimpianti per non poter lottare per l'Europa? Quest'anno abbiamo fatto il massimo e io sono stracontento, ora abbiamo altre cinque partite e non vogliamo mollare. Pessina? Anche oggi ha fatto una bella partita e un bel gol, è un giocatore che può interpretare più ruoli e sta crescendo molto. È un ragazzo che lavora tantissimo, sempre attento su tutto: sono sicuro che farà una gran carriera».
JURIC: «SIAMO DAVVERO STANCHI, LA ROMA È UNA TOP-SQUADRA MA ABBIAMO ANCORA ‘FAME’»
14/LUGLIO/2020 - 17:30
Roma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Roma-Hellas Verona, 33a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Come stiamo? Siamo tutti al limite delle forze. E per tutti intendo squadra, staff, collaboratori... Io sto meglio, dopo il lieve malore di Firenze, e anche i ragazzi stanno facendo uno sforzo incredibile. Lo ripeto ancora: ciò che sta facendo questa squadra è qualcosa di straordinario. La Roma? E' una squadra top: ha talmente tante opzioni in ‘rosa’ che può sopperire alle assenze. Dovremo fare un’altra partita praticamente perfetta. Il nostro obiettivo? Sempre lo stesso: dare il massimo. A Firenze la vittoria ci è sfuggita solo all'ultimo, ma la prestazione è stata eccellente: non mi aspettavo una risposta del genere, ma i ragazzi mi hanno sorpreso ancora. L'unico rimpianto è non averla chiusa col gol del 2-0 e non aver sfruttato i tanti calci d'angolo, ma l'importante è come siamo stati capaci di stare in campo: mi auguro un rendimento simile anche contro la Roma. Lazovic nei tre davanti? E' un'opzione in più, perché consente a Darko di incidere maggiormente in attacco, ma contro la Roma credo tornerà al suo ruolo di sempre. Borini? Non sarà a disposizione, così come Adjapong, a causa di uno stiramento. Empereur e Dimarco? Sono super soddisfatto di entrambi, mentre mi dispiace d’aver perso Dawidowicz che ci poteva dare un'opzione in più in difesa, dove ci sono elementi affaticati come Kumbulla, che non si risparmia mai nonostante la giovane età e le tante voci di mercato. Anche Rrahmani le ha giocate tutte ed è da valutare. Amrabat? Non bisogna cercare un suo ‘sosia’, per la prossima stagione, ma un giocatore che possa essere utile e funzionale in maniera e con caratteristiche diverse. Se mi mancano i tifosi? Durante la gara pensi solo a vincere, ma resta tutto molto strano e il pubblico manca molto. Il mio futuro? La società è molto chiara e corretta e stiamo continuando a parlare: l'importante è che anche nella prossima stagione ci sia la stessa ‘fame’ di quest’anno».
FONTE: HellasVerona.it
13 LUG 2020
IL CROLLO DI JURIC
Quell’immagine dell’uomo di Spalato in panchina, quel piccolo crollo emotivo, dopo tre punti buttati negli ultimi dieci secondi della gara di Firenze dal Verona, spiegano meglio di ogni altra immagine lo spessore dell’allenatore che siede quest’anno sulla panchina gialloblù.
Non siamo solo davanti ad un professionista, ma a un maestro, ad un condottiero che credeva veramente nell’Impresa, vanificata da un errore umano che probabilmente costerà al Verona il sogno europeo. Juric non è solo il tecnico del Verona. In questo momento è “il Verona”, l’uomo che è tornato a farci battere il cuore per i colori gialloblù dopo lo schifo di due stagioni senza capo nè coda, (altro che maalox presidente, lei ci ha fatto tracannare due litri di olio di ricino…).
Ora questo omino così perbene, così bravo, così attaccato al suo lavoro, così normale non bisogna perderlo. Setti che crede che noi siamo prevenuti nei suoi confronti solo perché al contrario della sua corte di lacchè non gli risparmiamo critiche quando è necessario, è stato bravissimo a volerlo e a imporlo quando tutti noi (TUTTI) avremmo voluto Aglietti. Ma non è sufficiente. Perchè a Juric vanno riconosciuti i meriti di questa eccezionale stagione. Come abbiamo più volte detto: nel Verona non è cambiato niente in questi due anni (stesso ds di prima, stesso direttore operativo, stessi dirigenti nel settore giovanile). L’unica cosa che è cambiata è l’allenatore. Va da sè (lo capirebbe anche un bambino) che a fare la differenza è stato lui. Che ha scelto uno per uno i giocatori da portare, che ha sfrondato la “paccotiglia” che era rimasta in rosa (giocatori non all’altezza), che ha operato scelte chiare e nette in ogni direzione, parlando chiaro come MAI questa società aveva fatto in precedenza. E’ stato per quel suo modo diretto e semplice che finalmente abbiamo capito. Abbiamo capito che nel Verona non circolano soldi, abbiamo capito che qui non venivano neanche gli scarti delle altre squadre, abbiamo capito che il gap economico era enorme. Juric ha spogliato, mi si permetta, quel fare sborone di Setti, lo ha denudato e mostrato in piazza. Ma, al contempo lo ha vestito di umiltà, e con quel saio, il Verona e Setti hanno percorso le vie di questa serie A, nonostante i pochi mezzi, con grande dignità e con la missione di rendere la vita dura a tutti. Fino a diventare la squadra rivelazione, fino a diventare una miniera d’oro.
Ora le cose cambieranno. Setti sarà sempre il presidente più povero della categoria, ma stavolta avrà qualche soldino da spendere. E questi soldini devono andare nell’Hellas Verona, permettere alla società di crescere e a Juric di costruire un ciclo. Nessuno chiede la luna, i tifosi non l’hanno mai chiesta, ma solo serietà, verità e fatti. Fossimo nel presidente non butteremmo via questa fortuna e circonderemmo Juric di talent scout, di gente che sappia pescare giocatori, e gli consegneremmo le chiavi della società così come ha fatto giustamente Percassi con Gasperini. Ma Percassi ha anche Sartori e Costanzi, due super professionisti che fanno plusvalenze anche con giocatori che non giocano nemmeno nell’Atalanta. Questa è la via. Vedremo se Setti la seguirà.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
NEWS
13 luglio 2020 - 11:14
Juric ok. E già carico per la sfida alla Roma
Il tecnico si è ripreso prontamente dopo il capogiro avuto a Firenze
di Redazione Hellas1903
Già carico per la sfida di Roma.
Ivan Juric ha avuto un giramento di testa a Firenze, al termine della gara, dopo che il Verona è stato agguantato all’ultimo dalla squadra viola.
Tutto risolto in breve, anche se Juric ha preferito lasciare l’impegno della conferenza stampa al suo vice, Matteo Paro.
Nessun problema, dunque, il tecnico di Spalato si prepara a guidare l’Hellas nella durissima gara in programma all’Olimpico mercoledì sera.
FONTE: Hellas1903.it
Firma o non firma? Il futuro del Verona e di Juric
Resta incerta la permanenza dell’allenatore croato, anche se filtra un certo ottimismo. Con lui ancora in panchina l’Hellas ripartirebbe da basi solide. Manca l’intesa finale con Setti, che l’anno scorso l’aveva voluto per sostituire Aglietti. Un azzardo riuscito
Di Cronaca di Verona - 11 Luglio 2020
foto di Renzo Udali
Un anno fa, più o meno di questi tempi, Setti decideva di sostituire Aglietti con Juric. Aglietti aveva appena riportato il Verona in serie A, dunque era una decisione impopolare. Il presidente si era ravveduto appena in tempo su Grosso, la cui gestione era stata disastrosa, e affidando la squadra all’ex puntero è riuscito a centrare l’obiettivo stagionale. Oggi, tra i tifosi del Verona, di Aglietti non parla più nessuno. Non per irriconoscenza, ma perché il tecnico di Spalato ne ha raccolto l’eredità al meglio, ha plasmato una squadra che sulla carta era da retrocessione certa e l’ha portata alle soglie dell’Europa. Obiettivo ormai difficilmente raggiungibile, ma l’Hellas è salvo da inizio febbraio e questo vale un trionfo.
Aglietti era stato messo al volante di una Formula Uno che prima viaggiava al ritmo di una 500. Juric di una Panda che va come una Mercedes di grossa cilindrata. Il Verona si è consolidato tra le prime 8 squadre d’Italia. Alcuni pezzi da 90 sono già stati ceduti ma la permanenza di Juric sarebbe un’ottima garanzia per la prossima stagione e forse per quelle a venire. L’allenatore, a specifica domanda sul suo futuro, da mesi risponde con schiettezza che ne sta parlando col presidente. Significa che finora i due non hanno la stessa visione del futuro. Juric vuole alzare l’asticella, anche perché le offerte dall’Italia e dall’estero non gli mancano. Setti vuole andarci coi piedi di piombo. In queste ore si vocifera di un accordo imminente, ma in questo calcio nulla è scontato.
Juric è arrivato al Verona tra lo scetticismo generale. La sua carriera è costellata di sali e scendi. Di lui si diceva che avesse solo un gran carattere e poco più. In realtà ha costruito un Verona che per gioco, guardando agli ultimi vent’anni, forse è inferiore solo a quello di Prandelli. C’è chi dice che il Verona, con il croato ancora al timone, diventerebbe la nuova Atalanta. Sbagliato, perché l’Atalanta sforna talenti da trent’anni. Il Verona, per fare un paragone, potrebbe ripercorrere le orme dell’Udinese, non quello delle ultime tribolate annate, ma la squadra che lottava costantemente per un piazzamento Uefa. Juric ha detto che senza l’interruzione la squadra avrebbe centrato l’Europa League. Non c’è la controprova, ma l’impressione è questa.
Alessandro Gonzato
FONTE: CronacaDiVerona.com
Juric-Conte: «Stai muto e non rompere il c...». La replica: «Non ti permettere»
10 LUGLIO 2020
Insulti a distanza tra panchine nello stadio vuoto | CorriereTv
Attimi di tensione ieri sera, giovedì 9 luglio, al Bentegodi durante Verona-Inter 2-2, partita che chiudeva la giornata numero 31 della nostra serie A. Scintille vere in panchina tra i due tecnici Ivan Juric e Antonio Conte, dopo un fallo fischiato a Lukaku nei confronti di Kumbulla con i veneti in vantaggio 1-0 grazie al gol lampo di Lazovic. Frasi (non proprio carine, diciamo) che, per sfortuna dei due protagonisti, si sono sentite parecchio: questo per la mancanza di pubblico dovuta all’emergenza pandemia.
Riavvolgendo il nastro, l’arbitro Irrati fischia un fallo a favore del Verona per un contatto appunto tra l’attaccante nerazzurro e il difensore scaligero, che tanto piace alle big del nostro campionato. La tensione è già alle stelle e Conte sbotta: «Che fallo è?». Un commento che ha spinto Juric a reagire, lamentandosi. Da quel momento, la situazione è verbalmente degenerata: «Juric non rompere il ca... e stai muto». E la controreplica: «Stai muto te, ma come ti permetti».
Una discussione sentita benissimo dai telespettatori, proprio appunto per l’assenza di pubblico. I due tecnici sono stati divisi dal quarto uomo, Ros. I due telecronisti di Sky, un po’ imbarazzati, a cercare di commentare il match. Quando si dice, gli inconvenienti della diretta.
FONTE: Corriere.it
IL MISTER CROATO
Juric: Il mio futuro? all'Hellas o all'estero
10/07/2020 24:37
"Il mio futuro? Se dovessi valutare altre squadre, andrei all'estero. Ma qui in Italia sto bene al Verona". Queste le dichiarazioni del mister dell'Hellas, Ivan Juric a Sky Sport, al termine della gara pareggiata contro l'Inter 2-2. Chiara la volontà del croato di restare in gialloblù anche la prossima stagione.
A.F.
IL MISTER DEL VERONA
Battibecco Juric-Conte, il croato:Sei a casa mia
10/07/2020 24:21
Lite tra i due allenatori, Juric e Conte, durante il primo tempo di Verona-Inter.
Ad un fallo di Lukaku su Kumbulla al 35', l'allenatore nerazzurro, s'è lamentato per 3 volte contro l'arbitro chiedendo che tipo di fallo era stato commesso.
Per l'episodio è intervenuto anche il mister gialloblù Juric, chiedendo al direttore di gara come mai all'allenatore avversario venivano permesse determinate parole.
Ciò ha scatenato le ire di Conte, il quale rivolgendosi al suo collega gli avrebbe detto di: "non rompere il ca... e stai zitto". Secca la risposta del croato: "Non rompere tu, qui sei a casa mia".
A.F.
SERIE A
Juric ormai è un veronese
10/07/2020 16:34
La potenza di Verona ha fatto un'altra magia. Ivan Juric è l'ultimo professionista del calcio che arrivato nella città scaligera, pian piano ne è diventato parte. Giovedì sera Juric lo ha fatto capire chiaramente quando a Conte che urlava come un ossesso sulla sua panchina ha sibilato "Come ti permetti? Qui sei a casa mia".
Ecco Juric, cittadino del mondo ha trovato casa. Tra poco firmerà il contratto che lo lega al Verona e si spera per un lungo periodo. Ma prima di tutto si è legato alla città, alla gente, ai tifosi, alla sua squadra. Così come Bagnoli, Prandelli, Ficcadenti, Mandorlini, anche Juric è diventato "veronese". Ed da oggi in poi si e ci divertirà ancora di più. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
Battibecco Conte-Juric, ecco il video
Il tecnico nerazzurro intima il silenzio all’allenatore dell’Hellas. Inutile dire che l’Uomo di Spalato non ci sta…
«Juric, stai muto!».
di Tommaso Badia Luglio 10, 2020 - 13:55
«Ma che c…o vuoi? Ma stai muto te! Ma come ti permetti?».
Magari non sarà stato il momento più “edificante” della partita, ma certamente i tifosi del Verona hanno apprezzato non poco la pronta risposta di Ivan Juric al “gentile” invito al silenzio di Antonio Conte.
Andiamo dunque a rivedere il battibecco tra i due allenatori grazie all’edizione online Corriere della Sera.
P.S. nel video manca purtroppo un “pezzo” della discussione, una frase di Juric che però scalda davvero il cuore. Il tecnico gialloblù, durante la propria personalissima battaglia con la panchina avversaria, a un certo punto ha infatti urlato: «Questa è casa mia, ci vuole rispetto!».
Noi, mister, speriamo davvero che il Bentegodi resti casa tua ancora a lungo…
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
10 luglio 2020 - 11:29
Juric, la firma con il Verona è a un passo
Aumentano le conferme: l’accordo è in dirittura d’arrivo, contratto pluriennale. Il ruolo di D’Amico
di Redazione Hellas1903
La firma di Ivan Juric con il Verona è a un passo.
Aumentano le conferme, in queste ore, sull’accordo imminente tra il tecnico e l’Hellas. Si va verso un contratto pluriennale con un consistente adeguamento dell’ingaggio per l’allenatore di Spalato.
Si aspetta un’ufficializzazione che dovrebbe scattare nel giro di una decina di giorni.
Figura fondamentale nella costruzione della squadra per la prossima stagione sarà Tony D’Amico, direttore sportivo che, per lo stesso Juric, è interlocutore di totale fiducia, per un rapporto strettissimo e sempre più solido.
Da questa coppia ripartirà l’Hellas.
FONTE: Hellas1903.it
10.7.2020
Ivan, le zanzare e il contratto
Altri due anni da... visionario
Ivan Juric
Chiede lo spray anti zanzare. Pungono nel primo tempo. Più dell’Inter. Che poi si risveglia. Poi, protesta. Perché Conte canta, e Ivan viene zittito. Si beccano i due. L’eco del Bentegodi amplifica note nervose. È la strana serata di Juric. Lezione di calcio per quasi un tempo alla squadra nerazzurra. Caldo, talento e pure una panchina più lunga poi si fanno sentire. Ma dentro ad una partita dolce, traviata, sofferta, ruggente con riscatto finale, resta una grande certezza. Juric sarà faro nella tempesta per i prossimi due anni. Non può esserci soluzione di continuità. Il Verona, che pur sarà costretto a cambiare in corso d’opera pedine preziose, non può più prescindere dal tecnico croato. Lo si è visto una volta di più nel primo tempo di ieri. Sontuoso. Verona a memoria, Verona aggressivo, Verona mosso da un oceano di idee. Verona che viaggia ispirato su melodia croata, scritta di getto - e perfezionata però nel tempo - dal visionario di Spalato. Che, di visioni ne ha avute tante. Ma allo stesso tempo ha saputo scendere a patti con il senso pratico che imponeva al Verona di correre bene, difendere meglio e attaccare duro. Ecco allora: due anni di contratto, con opzione per il terzo. Comunque finisca, ci sarà sempre futuro con Juric.
• S.ANT.
FONTE: LArena.it
Juric esalta Gasperini: “All’Inter non c’era niente da fare, ero lì con lui”
Ivan Juric, tecnico dell’Hellas Verona, protagonista del pareggio (2-2) contro l’Inter che ha definitivamente messo fine ai sogni Scudetto della squadra di Conte, paragona Gian Piero Gasperini a Klopp e Guardiola. Per il croato, ha parlato anche dell’esperienza in nerazzurro in cui lo stesso Juric era con Gasp: “Non c’era niente da fare”.
VERONA 10 LUGLIO 2020 10:03 di Fabrizio Rinelli
Professionisti sia in campo che fuori. E' la definizione più corretta che spiega al meglio il concetto di un allenatore vincente. Chiedere a Ivan Juric che a poche giornate dalla fine della stagione più tribolata di Serie A, culla il sogno di portare il suo Verona in Europa League. Il pareggio contro l'Inter (2-2 nel finale) non solo inguaia ulteriormente la squadra di Conte, irriconoscibile nel post lockdown, ma mette in evidenza ulteriormente le capacità dell'ex tecnico del Crotone. Allenatore e insegnante di utilità a quanto pare. Juric ha infatti parlato, a margine della sfida contro Lukaku e compagni, anche della sorprendente Atalanta e del suo tecnico: Gian Piero Gasperini. "E' il migliore dopo Klopp e Guardiola" ha dichiarato al termine della gara.
Le parole di Juric che esaltano Gasperini
Juric nell'immediato post partita, ha parlato della bravura dei propri difensori e del fatto che anche l'Inter, così come mostrato al ‘Bentegodi', stesse mettendo in mostra alcune situazioni di gioco tipiche dell'attuale Atalanta di Gasperini: "Per me Gasp e l'Atalanta pensano allo Scudetto – ha dichiarato il tecnico dell'Hellas – Lui è sottovalutato, da anni. Si parla sempre della sua stagione all'Inter, ma non c'era niente da fare – ha proseguito Juric – anche se arrivava il miglior allenatore del mondo, io c'ero, non c'era niente da fare".
Gasperini il migliore al mondo dopo Klopp e Guardiola
E poi il grande apprezzamento che avrà fatto gongolare anche lo stesso Gasperini, che si sta preparando ad un finale di stagione a dir poco mozzafiato. "Stiamo rubando tutti da lui – ha proseguito Juric – anche l'Inter, anche io, anche all'estero. Ha avuto coraggio, per un modo di calcio diverso". E poi il paragone che nessuno si aspettava di ascolatare: "Ha proposto fase di attacco differente. È il migliore – ha concluso – magari ha Klopp, Guardiola, poi lui".
FONTE: FanPage.it
JURIC: «QUESTI RAGAZZI MI HANNO COMMOSSO. MA DOVE LA TROVANO ANCORA TUTTA QUESTA ENERGIA?»
09/LUGLIO/2020 - 23:55
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Inter, 31a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il nostro approccio alla gara? Volevamo fare una grande partita, giocando come sappiamo fare, pur considerando il momento difficile sul piano degli infortuni. Oggi mi sono commosso, questi ragazzi non mollano niente, anche sul 2-1 per l'Inter non hanno mai smesso di giocare. Sono orgoglioso di loro, hanno fatto una partita davvero splendida. Se siamo cresciuti mentalmente? Si, siamo molto forti sotto questo aspetto, perchè giochiamo sempre a viso aperto come piace a me, allenando in continuazione questo aspetto per migliorarci. Differenze rispetto al match di andata? Abbiamo giocato in modo più offensivo, mentre a Milano abbiamo tenuto un approccio più difensivista, che non si addice al mio modo di preparare gli impegni. Questa sera temevo che i ragazzi non potessero reggere i ritmi, invece hanno dimostrato tutta la loro tenacia per l'ennesima volta. L'Inter ha chiuso bene gli spazi. Amrabat? È un giocatore di un'intelligenza fuori dal normale, una sorpresa. Quando è arrivato non conosceva la lingua, poi si è adattato dimostrando sul campo di avere non solo forza fisica, ma qualità tecniche, fisiche e mentali. Secondo me ha anche ampi margini di miglioramento. Il mio rapporto con Gasperini? È uno dei migliori tecnici in circolazione, ha portato una grande mentalità all'Atalanta, introducendo un calcio innovativo e che non si è mai visto prima, da cui in tanti prendono spunto tra cui il sottoscritto. È fra i migliori allenatori al mondo».
FONTE: HellasVerona.it
Torino, per Longo conferma difficile. I tifosi sognano Juric, Cairo ha in mente altri due nomi
IERI ALLE 15:08SERIE A
di RAIMONDO DE MAGISTRIS @RAIMONDODM
Difficilmente Moreno Longo siederà sulla panchina del Torino anche il prossimo anno. Urbano Cairo è infatti sempre più convinto di cambiare tecnico per la stagione 2020/21 e, al momento, sta valutando soprattutto due nomi: Marco Giampaolo e Stefano Pioli. Due nomi che - scrive 'Repubblica.it' - non sembrano scaldare particolarmente i tifosi granata, che invece sognano l'ingaggio di Ivan Juric, attuale tecnico dell'Hellas Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
JURIC: «NON ABBIAMO PERSO MOTIVAZIONI, STIAMO FACENDO IL MASSIMO E DI PIÙ, ANCHE CONTRO L’INTER CON LO SPIRITO HELLAS»
08/LUGLIO/2020 - 17:45
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Inter, 31a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il passo falso di Brescia? La partita va analizzata nel suo complesso e penso che, nel primo tempo, la squadra abbia fatto tutto quello che doveva fare, giocando bene a calcio, tirando e procurandosi tantissimi calci d'angolo, purtroppo non concretizzati. Nella ripresa invece siamo entrati in modo diverso, meno concentrati, e abbiamo pagato. Se la gara mi ha dato ulteriori indicazioni sul futuro? Non ulteriori rispetto a quelle che già avevo: ho idee molto chiare sia su quest'anno che sul futuro. Come sta la squadra? In questo periodo non si può nemmeno parlare di veri e propri allenamenti, ma solo di lavoro di recupero tra una gara e l'altra. Tengo a sottolineare il fatto che i ragazzi stanno facendo qualcosa di stupendo, andando oltre la fatica e gli infortuni. Un atteggiamento lodevole che appartiene anche a chi sa che non sarà più qui tra poche settimane. Il livello di attaccamento alla squadra è incredibile. L’Inter? All'andata è stata la squadra che più ci ha fatto soffrire, sono chiaramente molto forti. Non cerco scuse, cercheremo di fare la nostra gara con la mentalità di sempre. Voglio un Verona sempre motivato, non ammetto altri atteggiamenti: daremo sempre il massimo, questo lo posso garantire. Dovremo giocare con lo spirito-Hellas. Poi ci possono essere problemi, infortuni, squalifiche, ma sul resto non ammetto cali di tensione. Amrabat? Va sempre oltre il limite della sofferenza fisica e ha fatto diverse partite consecutive a ritmi impressionanti. Salcedo e Pessina hanno speso belle parole sulla mia persona? Ho un buon rapporto con tutti, ma prima dell'aspetto emotivo serve essere professionali coi calciatori: io la penso così. Salcedo è molto giovane, deve crescere e va inserito gradualmente nelle rotazioni».
FONTE: HellasVerona.it
8.7.2020
Juric, altri due anni all’Hellas Pessina e Salcedo le garanzie
Il diesse gialloblù Tony D’Amico dopo un gol del Verona FOTOEXPRESS
Tifosi del Verona brindate. Ivan Juric sta per firmare un biennale con opzione per un eventuale terzo anno. L’accordo subito dopo la vittoria con il Parma. Il presidente Maurizio Setti, il diesse Tony D’Amico e Ivan Juric hanno fatto «serate» a parlare di calcio e futuro nella quiete blindata di Peschiera. «D’accordo sono pronto» avrebbe detto il tecnico una sera a Setti. Due anni il nuovo contratto per poter programmare meglio il futuro. Le cifre? C’è un accordo di massima sugli 800mila a stagione, esclusi premi importanti. Ma i soldi non erano un problema anche se Juric andrà a guadagnare più del doppio del vecchio contratto. L’importante è il progetto, ovvero chi arriverà e chi se ne andrà.
PESSINA E SALCEDO. Tutti importanti nel Verona e ci mancherebbe, ma sono due i giocatori che avrebbe richiesto l’allenatore: Matteo Pessina ed Eddie Salcedo. Entrambi hanno già espresso alle loro società di appartenenza (Atalanta e Inter) l’intenzione di rimanere. Una volontà ancor più marcata ora che Juric ha trovato l’accordo con il Verona. Per il giovane italo-colombiano, la cosa è certamente più semplice. L’Inter ha tutto l’interesse a lasciarlo in gialloblù. Per Pessina il discorso è più complesso ma non per questo impossibile. L’Atalanta valuta il calciatore dopo questa stagione poco meno di 10 milioni di euro. L’Hellas di Setti non ha mai speso una cifra simile ma il centrocampista sarebbe fondamentale per il gioco di Juric. Le formule per pagarlo meno, magari inserendo nell’affare anche qualche giovane, ci sono. Mister Gasperini, pur giudicando Pessina un ottimo elemento, non può assicurargli minutaggio e il club nerazzurro non ha necessità di incassare a breve. I buoni rapporti tra tecnici e tra club potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella riconferma in gialloblù anche per l’anno prossimo di Pessina.
DOPO LA FIORENTINA. Il diesse Tony D’Amico inizierà i colloqui con alcuni calciatori la prossima settimana. In tutto l’ambiente c’è la voglia di riscattare il passaggio a vuoto col Brescia e, seppur gli avversari siano di un altro pianeta, provare a infastire sia l’Inter che la super Atalanta.
DI CARMINE E BORINI. Il Verona inizierà a risolvere le questioni relative a Samuel Di Carmine e Fabio Borini. Già proprio l’ex milanista che sembrava già destinato alla Premier League. Il prolungamento del rapporto tra l’Hellas e Juric può già far registrare i primi benefici. Non è un mistero che Borini sia arrivato a gennaio proprio perchè stimolato dal Mago di Spalato. Ora è tutto in gioco, anche perchè l’ingaggio dell’ex Chelsea potrebbe essere spalmato in più anni. Più semplice la posizione di Samuel Di Carmine. Il protagonista dei play off promozione ha un impegno con la società che scadrà nel giugno del prossimo anno. Potrebbe essere allungato sino al 2023. Singolare la stagione del «DiCa». Subito dentro e subito acciaccato. Prestazione sontuosa a Torino con la Juve e poi qualche incomprensione con Juric. Ma la forza del mister sta nello stimolare e ripescare i giocatori quando meno te l’aspetti. Insomma a lui piacciono i tipi diretti e Di Carmine l’ha capito. Meglio un confronto duro e poi pancia a terra a lavorare che tanti inutili mugugni. Tutti a parlare, giustamente di altri gialloblù, ma in pochi a sottolineare i grandi miglioramenti tattici di Di Carmine che resta un giocatore tecnico.
SANTANDER. L’anno scorso il Verona fu ad un passo da Cornelius e Santander. Entrambi vecchi pallini di D’Amico. L’attaccante del Bologna torna di moda per capacità, spirito di abnegazione, costo, ingaggio e fine del suo rapporto al Bologna.
• Gianluca Tavellin
FONTE: LArena.it
I tentennamenti di Juric determinati dalla Fiorentina. E un altro giocatore del Verona potrebbe vestire la maglia viola
REDAZIONE
7 LUGLIO 2020
Il Verona vende e questo elemento sta condizionando la trattativa per il rinnovo contrattuale dell’allenatore Ivan Juric. Questo è quello che si legge stamani su Tuttosport. Tentennamenti da parte del tecnico determinati anche dai sondaggi fatti da Fiorentina e Torino [...]
FONTE: FiorentinaNews.com
JURIC: «MANCATA ENERGIA NEL SECONDO TEMPO, MA NON VOGLIO CRITICARE: IL PERIODO METTE A DURA PROVA FISICA I RAGAZZI»
05/LUGLIO/2020 - 22:30
Brescia - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Brescia-Hellas Verona, 30a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Come si spiega questa sconfitta? Abbiamo anche fatto discretamente sotto l'aspetto delle occasioni, del possesso e del controllo della gara, ma è normale che quando non sei al 100% escono alcuni difetti. Noi abbiamo comunque concesso poco, ma quel poco ha inciso molto sul risultato. Complimenti al Brescia, mentre non critico i miei perché sono arrivati a questa partita stanchi, ci sono mancati alcuni giocatori che potevano darci più ossigeno nella ripresa e non siamo riusciti a fare bene come le altre volte. Un'occasione sprecata per l'Europa League? A me piacerebbe, ma sono anche realista: so quanto hanno dato i ragazzi e so che, se loro non sono al massimo, facciamo più fatica a competere, al di là del fatto che oggi abbiamo comunque espresso gioco. Dopo i 40 punti c'era il rischio di un calo di tensione? Oggi abbiamo dominato nel primo tempo, se a Silvestri non fosse scappato quel pallone il Brescia non avrebbe nemmeno mai tirato. Abbiamo avuto anche tante palle gol, senza riuscire a concretizzarle. Evidentemente è mancata un po' di energia nel secondo tempo e, come ho detto, se manca quella noi facciamo fatica. È comunque difficile valutare il livello fisico della squadra in questo periodo, così come è difficile per me fare valutazione. I ragazzi sono stanchi e alcuni si sono fatti male appena abbiamo ricominciato gli allenamenti. Sto mettendo a dura prova alcuni giocatori, come ad esempio Veloso o Rrahmani, che ha fatto tantissimi minuti. Non sono contento, ma non voglio nemmeno essere troppo critico. Amrabat? Oggi è mancato, ma così come anche Pessina o lo stesso Borini che è uscito nel primo tempo: è chiaro che sono giocatori chiave per noi».
JURIC: «NON DOBBIAMO LASCIARE NULLA DI INTENTATO: OCCASIONI COSÌ CAPITANO POCHE VOLTE. IL MIO FUTURO? NE STIAMO PARLANDO»
04/LUGLIO/2020 - 11:00
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Brescia-Hellas Verona, 30a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La salvezza virtualmente raggiunta? Vanno fatti grandissimi complimenti ai ragazzi, hanno fatto qualcosa di stupendo e gran parte del merito va a loro. Sono un gruppo straordinario, molto unito e per tutto l'anno si sono spronati l'un l'altro nei momenti difficili. Se adesso puntiamo ad un posto in Europa? Poche volte capita di trovarsi in una situazione così, è vietato rilassarsi, dobbiamo dare il massimo, sfruttare questa grande occasione e poi vedere come va. Mi auguro non subentri alcun tipo di appagamento, queste situazioni capitano poche volte nella vita e bisogna dare il 100%, andando oltre gli infortuni, il caldo e tutte le difficoltà inevitabili di un periodo così particolare. La partita a Brescia? E' una squadra viva, noi cercheremo di fare la nostra gara come sempre. Non faccio calcoli sulla formazione, è normale ci siano alcuni elementi reduci da 4 partite consecutive un po' affaticati, valutiamo come sempre di giorno in giorno. Badu? Sta bene, è un'opzione. Parma? Alcuni dei ragazzi hanno dovuto stringere i denti, è un periodo così, ma sono complessivamente contento di tutta la rosa e anche di chi ha giocato meno. Sono felice anche per Paro, il mio vice, che era in panchina. Mi fido di lui, ha la mia stessa visione ed è andato tutto bene. Verre? Discorso simile a Zaccagni: sta facendo molto bene e con maggiore concretezza in attacco può fare un ulteriore salto di qualità. Se penso al mio futuro o se è troppo presto? Ci penso, come tutti, e ne sto parlando da un po’ di tempo con la società».
FONTE: HellasVerona.it
CALCIO
02 luglio 2020 - 17:05
Verona, il segreto di Juric è… Gasperini
Grandi risultati e prestazioni convincenti per l’ex allenatore del Genoa
di Redazione ITASportPress
Ivan Juric Getty Images
Ivan Juric a Verona sta trovando la sua definitiva consacrazione da allenatore. Dopo stagioni non del tutto esaltanti col Genoa, con partite caratterizzate da alti e bassi, il tecnico croato ha trovato il perfetto equilibrio tra estetica e risultati.
VERONA ANIMA E CUORE
Verona – Parma (Getty Images)
L’Hellas Verona di Ivan Juric è una squadra tutta anima e cuore: la squadra veneta lotta con grande organizzazione tattica e con grande intensità fisica riesce a dominare l’avversario, uscendo difficilmente dal campo senza aver dato filo da torcere. Ivan Juric è riuscito nell’impresa che riesce a pochi allenatori: ha scolpito una squadra a sua immagine e somiglianza. Il merito naturalmente va soltanto alla caparbietà del tecnico croato, che non ha demorso e ha continuato ad insistere sulla propria idea tattica. Ma se oggi Juric riesce a collezionare prestazioni e risultati convincenti è anche grazie a Gian Piero Gasperini.
IL MAESTRO
Gasperini (Getty Images)
L’attuale allenatore dell’Atalanta è il maestro di Ivan Juric, che può dire di aver imparato gran parte delle cose che oggi vediamo a Verona proprio dal Gasp, riuscendo con ottimo spirito di adattamento a renderle sue e non una brutta copia di quanto insegnato dal maestro. Juric per tanti anni è stato il secondo di Gasperini, prima nel Genoa dove era in contatto con l’allenatore della prima squadra in quanto vice della Primavera, poi all’Inter e infine al Palermo. Tutte esperienze che hanno insegnato al croato l’importanza dell’intensità tattica da parte della squadra, la grande dinamicità da applicare sul campo e la caparbietà di non mollare mai, anche quando un risultato appare compromesso. Il segreto di Ivan Juric è Gian Piero Gasperini: nessuna stregoneria o aiuto, tutto merito del tecnico del Verona che ha saputo trarre insegnamento da chi oggi detta le regole in Italia e non solo.
FONTE: ITASportPress.it
02/07/2020 17:26
ESCLUSIVA: JURIC FIRMA VICINISSIMA
Salvezza acquisita e rinnovo contrattuale praticamente pronto. Ivan Juric, a meno di clamorosi colpi di scena, non ipotizzabili al momento, resterà per un'altra stagione l'allenatore del Verona.
La notizia che tutti i tifosi del Verona attendono è sempre più vicina. Setti, dopo questa formidabile stagione è intenzionato sia a concedere uno stipendio più alto al proprio tecnico (si parla di un milione di euro) sia di alzare il livello della società creando una struttura tecnica ancora più solida e ancora più vicina all'allenatore.
Confermato il ds D'Amico, è molto probabile che venga notevolmente potenziato lo scouting del Verona, per cercare quei talenti che possano contribuire a creare una stabilità in serie A.
Juric, dal canto suo, dopo aver posto dei precisi paletti ha capito di poter continuare il progetto con i gialloblù, piazza dove è amatissimo e dove ha iniziato un ciclo che potrebbe portarlo tra qualche anno in una big. L'accordo dunque appare vicinissimo e sarà ufficializzato entro la fine del campionato. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
JURIC: «PARMA SQUADRA ‘VERA’, MA NOI VOGLIAMO CONTINUARE A FAR PUNTI»
30/GIUGNO/2020 - 16:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Parma, 29a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Se contro il Parma ci sono in palio punti per la salvezza o per l’Europa League? La salvezza è sin dall'inizio il nostro obiettivo, e quando siamo partiti era un traguardo molto ambizioso. Detto questo, come sempre, noi vogliamo fare punti in ogni partita e lo stiamo dimostrando su ogni campo: sarà così anche contro il Parma. I ducali sono una squadra vera, giocano sempre per il risultato, preparando in modo diverso - a seconda dell’avversario - ogni gara e sfruttando al meglio le caratteristiche dei calciatori a disposizione. Cinque gol subiti nelle ultime due gare? In questo periodo non è possibile avere la perfezione, che pur andiamo cercando di gara in gara: bisogna tenere conto di moltissime situazioni. Anche contro il Sassuolo per 70 minuti abbiamo retto alla grande, dopodiché arretrando il baricentro abbiamo concesso qualcosa in più, anche per merito degli avversari. Fisicamente penso che stiamo gestendo bene la squadra, specie rispetto ai primi giorni della ripresa, quando anche le cose più basilari erano complicate dalla lunga inattività del lockdown. Ciò premesso, è innegabile che nel finale di gara a Sassuolo fossero in tanti ad essere affaticati, e questo ci impone valutazioni di giorno in giorno. Veloso? Sono molto felice per il suo rinnovo, ha dimostrato che può fare ancora molto bene. È un giocatore che corre, che dà qualità al gioco, che sa anche essere incisivo in avanti. Zaccagni? E' uno dei calciatori più intelligenti che io abbia allenato sinora. Fa giocare bene i compagni e difende in modo eccezionale. Se saprà essere più incisivo negli ultimi 20/25 metri, può ambire alla Nazionale. Lazovic? Sta facendo molto bene, con giocate che prima si intravedevano e che invece oggi riesce ad esprimere appieno grazie a una ‘piazza’ e a un gioco adatti a lui. Stepinski? L'ho visto bene, ha segnato a Sassuolo e fatto anche tanto lavoro sporco, può darci una grossa mano in questo finale di campionato. E' fantastico per il modo in cui si allena, ma su chi schierare titolare in attacco decido sempre dopo l'ultimo allenamento. Salcedo e Borini? Il primo non sarà disponibile, il secondo dobbiamo ancora valutarlo in queste ultime sedute. Terracciano? E' un ragazzo intelligente, con una grande cultura del lavoro: ha le prerogative che lo possono portare a fare carriera».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
29 giugno 2020 - 09:36
Juric, ammonizione da squalifica: col Parma va in tribuna
Il tecnico era in diffida, mercoledì non potrà essere in panchina
di Redazione Hellas1903
Quinta ammonizione per Ivan Juric in questo campionato, così il tecnico di Spalato sarà squalificato per un turno.
Niente panchina per lui, dunque, col Verona che affronterà il Parma.
Juric andrà in tribuna, al suo posto a dirigere dal campo la squadra sarà il vice Matteo Paro.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «RAMMARICO SÌ, MA I RAGAZZI HANNO DATO TUTTO: E SIAMO SEMPRE PIÙ VICINI AL NOSTRO OBIETTIVO»
28/GIUGNO/2020 - 22:25
Reggio Emilia - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Sassuolo-Hellas Verona, 28a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Rammarico per questa vittoria sfumata negli ultimi secondi? Abbiamo dato tutto quello che avevamo in questo momento. Purtroppo abbiamo preso dei grandissimi gol, tra cui l'ultimo di Rogerio da venticinque metri e con il piede debole, per cui c'è un po' di dispiacere. Però sono contento della prestazione dei ragazzi, di quello che hanno messo in campo e anche di come si sono comportati quelli che avevano meno allenamenti sulle gambe. Hanno dato tutto, il punto va benissimo. Se si cominciano a far sentire il caldo e gli impegni ravvicinati? Se c'è stato un calo fisico da parte nostra è dipeso anche dal fatto che alcuni dei nostri ragazzi avevano fatto solo 10 allenamenti ’veri’ negli ultimi mesi, ma è stata una scelta mia quella di arretrare un po' il baricentro della squadra. Non siamo più riusciti ad essere aggressivi: prima dello stop del campionato avremmo continuato a pressare alto come sempre, ma per i ragazzi non è facile reggere questi ritmi. In vantaggio avremmo dovuto essere più lucidi ma, seppur non mi piaccia difendermi ‘basso’, quella mi sembrava l'unica scelta. Il Verona può pagare più di altri la poca 'profondità' della rosa? La verità è che alcuni ragazzi in questo periodo hanno avuto problemi fisici e non sono riusciti ad allenarsi con la squadra. Alcuni hanno fatto tutta la preparazione, altri, invece, come Gunter, hanno fatto solo una settimana di allenamenti. Se penso all'Europa? In questo momento siamo molto, molto vicini al nostro obiettivo della salvezza. A me spiace ci sia stato lo stop del campionato, perché stavamo veramente bene come squadra. Ora vediamo come riusciremo a presentarci mercoledì con il Parma, ma daremo senz’altro il massimo».
JURIC: «IL SASSUOLO HA GRANDI GIOCATORI MA RISPETTO ALL'ANDATA È UN ALTRO VERONA»
26/GIUGNO/2020 - 16:20
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate nell'antivigilia di Sassuolo-Hellas Verona, 28a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Rispetto alla gara di andata sono in effetti cambiate molte cose: il Sassuolo resta una squadra con grandissimi giocatori ma il Verona - rispetto ad allora - è più 'corto', ha saputo valorizzare i propri pregi ed è diventato una squadra che lotta e non si dà mai per vinta. Anche domenica servirà una gara perfetta per mettere in difficoltà il Sassuolo. Spero che la condizione andrà sempre migliorando, già contro il Napoli abbiamo corso tantissimo e la nostra tenuta fisica è stata semplicemente eccezionale. Poi il risultato non è arrivato, ma la squadra ha fatto tutto ciò che doveva fare. Salvezza? Ci mancano due punti: vincendo o comunque facendo risultato a Sassuolo potremmo considerarci salvi. Borini? Non penso ci sarà a Reggio Emilia, ma temevamo che il suo infortunio fosse molto più grave, e invece - per fortuna - nulla di grave. Pessina? Lo stimo molto, come ho già detto in passato, per il tipo di giocatore che è. Non so ancora se impiegarlo dall'inizio o a gara in corso. Chi sostituirà Faraoni assente per squalifica? Due le opzioni possibili: spostare Lazovic a destra e inserire Dimarco sulla fascia opposta oppure affidarci ad Adjapong. Valuteremo nelle ultime sedute. Gunter? Sta molto meglio, è disponibile, ma come con Pessina vedremo se dal primo minuto. Empereur? A volte mi dispiace che non tutti abbiano lo stesso minutaggio, perché ho un gruppo che si allena sempre al massimo e Alan ne è un esempio. Sono davvero contento di averlo visto giocare così nelle ultime due gare: vuol dire molto per me».
JURIC: «NAPOLI FORTE, MA NON MERITAVAMO DI PERDERE. COMPLIMENTI A GATTUSO, UOMO VERO»
23/GIUGNO/2020 - 22:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Napoli, 27a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Risultato giusto? Il Napoli ha vinto grazie a due calci piazzati: peccato perchè noi abbiamo fatto una partita splendida, i ragazzi mi sono piaciuti tantissimo. Sono molto soddisfatto ma allo stesso tempo molto dispiaciuto, meritavamo sicuramente di più. Chiedere di più a Di Carmine? Oggi abbiamo giocato contro grandi difensori, non era una gara facile per lui così come per Zaccagni, per esempio. La prestazione di Verre? Gli ho chiesto di ossere offensivo, di inserirsi negli spazi, ma il Napoli ha concesso poco ed inevitabilmente ha fatto più fatica del solito. Se mi preoccupa giocare ogni 3 giorni? Si, soprattutto per gli infortuni. Stiamo cercando di recuperare gli indisponibili. Dobbiamo avere giocatori al massimo della forma per competere come fatto fin qui. Errori nostri sui due gol? Qualcosa in marcatura abbiamo sbagliato, anche se Milik ha dei meriti nel primo gol. Il mio saluto a Gattuso? Gennaro ha appena passato un brutto momento, e sono contento per quello che sta facendo col Napoli. È umile, sa soffire e sta facendo un grande lavoro. La decisione del VAR? Sono partite così, non penso a cercare nessuna scusa per motivare la sconfitta, sto già pensando al Sassuolo».
JURIC: «NAPOLI IN SALUTE, LA ‘MANO’ DI GATTUSO SI VEDE, MA PER NOI È UN’ALTRA OPPORTUNITÀ PER FARE PUNTI»
22/GIUGNO/2020 - 15:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Napoli, 27a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Ci aspetta un avversario in grande salute, che ha trovato il proprio equilibrio e che ha grossi stimoli derivanti dalla vittoria in Coppa Italia, ma noi cercheremo di essere il solito Verona. Il Napoli è cambiato con l’ottimo lavoro di Gattuso: hanno grande qualità e un'ottima fase difensiva. Pensano a fare sempre risultato e sono davvero tosti. Anche io però credo che ogni partita sia un’occasione per fare punti, altrimenti non avrebbe senso scendere in campo: un'opportunità, se non sbagli niente, ce l'hai anche contro le grandi squadre. Se mi aspettavo questo Hellas? Ci speravo, e contro il Cagliari ho comunque visto molte situazioni nelle quali possiamo crescere dal punto di vista fisico. Obiettivi? Sempre la salvezza, finché non ne avremo la certezza. Indisponibili? Molto dipende dall'allenamento di oggi: ci sono varie situazioni da valutare, come Pessina, Badu, che non giocava da tanto tempo, e Veloso, mentre sicuramente giocherà Zaccagni. Dispiace non avere a disposizione Borini per un'espulsione che non c'era. Di Carmine? Ha avuto bisogno di un po' di tempo per adattarsi alla Serie A, ma ha sempre goduto della mia fiducia. Lazovic indispensabile? E' un ‘quinto’ con caratteristiche da attaccante, crea sempre la superiorità numerica e non sono molti ad avere queste doti. Anche Dimarco è in grande crescita. Quando non ci sarà Darko anche Federico potrà fare bene. Badu? E' un ragazzo splendido, che esce da un anno difficilissimo dal punto di vista personale. È molto importante che abbia fatto una partita come quella di sabato. Spero potrà continuare a darci una grossa mano».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Hellas Verona, plusvalenze e bel gioco: per guardare avanti serve il rinnovo di Juric
22/6 ALLE 17:45
di PIETRO LAZZERINI @PIETROLAZZE
Bel gioco, vista Europa e plusvalenze milionarie. E' questo il bottino che il Verona di Setti sta conquistando settimana dopo settimana grazie alla scommessa vinta con Juric in panchina. Il tecnico croato è la certezza dei gialloblu come il suo mentore Gasperini lo è per l'Atalanta, ma il contratto in scadenza nelle prossime settimane lo pone al centro dell'attenzione di diversi club. Per questo, il compito del presidente Setti oltre che del ds D'Amico deve essere quello di trovare l'intesa per il prolungamento, così da poter godere delle sue qualità anche l'anno prossimo, puntando a nuovi grandi obiettivi a cominciare dalla stabilità del club. A riportarlo è Tuttosport.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
JURIC: «RAGAZZI FANTASTICI, AVEVAMO TANTA ADRENALINA IN CORPO: TRE PUNTI FONDAMENTALI E SONO CONTENTO PER BADU»
21/GIUGNO/2020 - 00:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cagliari, recupero della 25a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La mia empatia con la squadra? È stata una partita importantissima, perché noi dobbiamo conquistare la salvezza il prima possibile. Sì è accumulata la giusta dose di adrenalina e poi era da tanto tempo che aspettavamo che si ricominciasse a giocare. I ragazzi hanno dominato per i primi 35' e forse avremmo potuto fare più gol, ma poi è arrivata l'espulsione che, a mio avviso, non ci stava: la partita allora è cambiata completamente. I ragazzi comunque sono stati fantastici. La classifica? Il nostro obiettivo è la salvezza, ma è normale che daremo il massimo fino alla fine. Arriveremo dove arriveremo ma sicuramente senza regalare niente a nessuno. Il cambio Di Carmine-Zaccagni? So che Samuel è un giocatore perfetto in profondità, però volevo impostare la gara diversamente, con più inserimenti di Badu e di Amrabat e con Zaccagni che mi teneva palla. Cercavo di sganciare gli esterni e far portare palla alla squadra. Questo è un gruppo di ragazzi che sta bene insieme: fra loro si divertono e gli piace trascorrere il tempo assieme. Non ho trovato problemi, a loro piace giocare a calcio e a me allenare. Piuttosto i problemi sono stati fisici in queste settimane di allenamento. Sappiamo che è stato un momento duro per tutti, ma sappiamo anche che dopo questi momenti si vuole tornare alla normalità. Vorrei però nominare un ragazzo oggi: Badu. Lui sì che ha passato momenti duri, ha perso la sorella. Oggi ha dato dimostrazione di una grande professionalità e per questo lo ringrazio».
JURIC: "RIPARTENZA RICCA DI INCOGNITE, MA VEDO NEI RAGAZZI LO SPIRITO GIUSTO"
19/GIUGNO/2020 - 15:20
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Cagliari, recupero della 25a giornata della Serie A TIM 2019/20.
"Sarà la prima gara con Zenga in panchina, quindi il Cagliari è una grossa incognita per noi. Loro restano una squadra forte, costruita con investimenti importanti, ma solo in campo vedremo davvero come saranno. Anche la nostra situazione potrebbe sembrare non facile per alcune posizioni contrattuali in scadenza, ma i ragazzi mi stanno dimostrando un grandissimo attaccamento alla maglia e al gruppo. Hanno tanta voglia di tornare in campo e sono veramente carichi. Rimane inevitabilmente un po' di rammarico per aver interrotto una stagione del genere. Avremo anche alcune defezioni dovute al lungo stop, quindi la situazione sarà strana e diversa rispetto a quando ci siamo fermati. Insomma, ci vorrà del tempo per tornare quelli di prima, e in generale le incognite sono tante. Quello che non deve cambiare - però - sono le motivazioni, la grande voglia di fare sempre punti. i tifosi? Già a Genova si è visto come, senza pubblico, il calcio sia uno spettacolo diverso. Per noi giocare in casa vuol dire avere una spinta importante dal pubblico, che sicuramente ci mancherà. Stepinski? Tutti avranno chance di giocare, ma devo ancora fare le mie scelte per domani. I Primavera? Ci potranno essere utili, ma sono ragazzi che devono comprensibilmente ancora crescere per diventare dei professionisti affermati con la maglia dell'Hellas. La città di Verona? E' stato un periodo difficile, per tutti, spero che anche la città riprenda al più presto a vivere come prima".
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
14 giugno 2020 - 08:39
Juric-Verona un anno dopo. Aspettando la nuova firma con l’Hellas
Il 14 giugno scorso l’ufficialità dell’accordo tra il tecnico e il club. Una scalata gialloblù
di Redazione Hellas1903
Un anno fa arrivò l’ufficialità dell’accordo tra il Verona e Ivan Juric.
L’Hellas era stato appena promosso e aveva deciso di affidare la panchina al tecnico croato, nonostante l’impresa realizzata da Alfredo Aglietti.
Juric, da allora, ha fatto cose eccezionali, tra risultati e giocatori valorizzati al pieno del potenziale. Un impatto forte sul mondo del Verona.
Tra pochi giorni riprende il campionato, la salvezza va messa al sicuro, è molto vicina, ma manca ancora qualche punto. Dopo, si vedrà.
E poi si aspetta la nuova firma di Juric con l’Hellas, per programmare insieme il futuro. L’uomo di Spalato al centro dei progetti del club: il futuro può essere questo, se tutti lo vorranno.
FONTE: Hellas1903.it
NEWS
Budimir: “Juric è un martello, non ho mai dubitato di lui”
L’ex attaccante del Crotone, oggi al Maiorca, ha parlato del tecnico gialloblù durante una lunga intervista concessa al quotidiano croato 24sata
di Tommaso Badia Giugno 12, 2020 - 13:45
Juric? Un martello. A ribadire quanto intenso sia l’approccio del tecnico dell’Hellas è questa volta Ante Budimir, suo ex giocatore ai tempi del Crotone.
Durante una lunga intervista concessa ai colleghi croati del quotidiano 24sata, il classe ’91 attualmente in forza al Maiorca ha infatti speso parole di elogio per l’allenatore gialloblù, sin qui autore insieme alla squadra di una stagione pazzesca.
Queste, dunque, le principali dichiarazioni dell’attaccante:
«Ho sempre saputo che Ivan Juric è un “martello ambulante”: lavora molto intensamente con i giocatori, ha la sua idea di calcio e non è interessato a nient’altro.
Non ho mai dubitato di lui, nemmeno durante il suo altalenante periodo al Genoa: sono sicuro che quello sia stato causato più che altro dall’ambiente difficile.
Ora tutte le sue caratteristiche vengono alla ribalta, come dimostra il fatto che con il Verona stia combattendo una battaglia per l’Europa. Inoltre l’Hellas ha già lanciato tre o quattro giocatori molto importanti, e parte del merito è sicuramente suo».
FONTE: CalcioHellas.it
CALCIOMERCATO
Ecco cosa serve per far restare Juric
31/05/2020 08:39
Terra di mezzo. Frontiera fragile. Né di qui né di là, né sopra né sotto la linea gotica. Il futuro di Juric è materia delicata. Tre nomi ballano sul labile confine che separa l'allenatore di Spalato dalla permanenza o dall'addio al Verona: Kumbulla, Pessina e Borini. Juric chiede un segnale a Setti: non smantellare e provare a ripartire da tre dei cinque assi dell'attuale rosa (gli altri due, Amrabat e Rrahmani, sono già persi). E, con loro, lo zoccolo duro Faraoni, Lazovic e Veloso e il talentino Salcedo. Da qui l'ipotesi che Kumbulla, se dovesse essere ceduto all'Inter, possa rimanere un altro anno in prestito. Da qui l'idea di proporre a Borini un contratto pluriennale poco sotto le sei cifre. Da qui il possibile approccio con l'Atalanta per il rinnovo del prestito (con aumento sostanziale degli oneri, of course) di Pessina.
Una premessa: il calciomercato oggi come oggi, con il campionato ancora fermo fino al 20 giugno, è soprattutto una grande supercazzola. Niente si muove, la giostra vera comincerà a girare a metà luglio, dopo 5-6 partite dalla ripresa. Quindi i tifosi non si preoccupino se l'affaire Juric è ancora impantanato. E' così per (quasi) tutti.
Tuttavia, facendo un giro di telefonate con qualche addetto ai lavori, una certezza emerge: Setti non deve peccare di vanità, non deve dare per scontato che Juric – in assenza di offerte dai top club – rimanga e non opti per piazze medio-alte.
Sull'allenatore ci sono Fiorentina e Torino, club danarosi in cerca di rilancio. Juric - in assenza di un progetto tecnico di medio livello al Verona – potrebbe essere seriamente tentato di accettare la corte di Cairo o Comisso. Intendiamoci, la sua priorità rimane l'Hellas, ma al di là dell'adeguamento contrattuale, occorre partire da un presupposto: trattenere i gioielli. Kumbulla, Pessina e Borini, dicevamo.
Se confermare un'altra stagione Kumbulla, previa cessione all'Inter, sembra una strada tutt'altro che impervia (l'italo-albanese è giocatore di proprietà, perciò il Verona ha un certo peso nella trattativa con l'Inter) e per Borini è “solo” una questione di rinnovo del contratto, la faccenda si complica con Pessina, giocatore chiave per Juric ma controllato dall'Atalanta, che ha il coltello dalla parte del manico. Il club di Percassi lo riporterà a casa solo se dovessero partire Freuler o De Roon, l'alternativa è venderlo a chi metterà nel piatto non meno di 20 milioni. Solo se non dovessero realizzarsi questi due scenari, entrerebbe in gioco il Verona, che preferirebbe lavorare su un rinnovo del prestito oneroso. A quel punto l'Atalanta, in un'ottica di valorizzazione ulteriore di un giocatore considerato autentico patrimonio, darebbe priorità assoluta all'Hellas, dove Pessina si è perfettamente integrato, per non correre inutili rischi di deprezzamento.
Insomma, le parole “progetto” e “programmazione”, spesso inflazionate e svuotate di significato, questa volta si traducono in precisi nomi e cognomi: Kumbulla, Pessina e Borini. Juric vuole ripartire da loro.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
Torino: per Juric trattativa ferma
del 30 maggio 2020 alle 16:58
Ivan Juric è uno dei principali candidati alla panchina del Torino per la prossima stagione, la trattativa si è però ora bloccata. Il presidente Urbano Cairo e il direttore tecnico sono infatti intenzionati a dare una chance a Moreno Longo che, la squadra dovesse riprendersi dalla crisi di risultati e terminare al meglio il campionato, potrebbe essere confermato.
Per questo motivo al momento è stata messa in stand-by la trattativa con l'allenatore croato dell'Hellas Verona. Nel caso in cui il Torino dovesse decidere di cambiare tecnico, i contatti con Juric riprenderebbero.
FONTE: CalcioMercato.com
18.5.2020
Londra chiama, Juric che fa? West Ham sfida Toro e Viola
Il tris d’assi gialloblù: D’Amico, Juric e Setti FOTOEXPRESS
Londra chiama. Da due mesi anche. E la Premier potrebbe diventare la nuova casa di Ivan Juric. C’è una storia nuova dentro ad una storia vecchia. Due mesi fa il West Ham si è interessato – concretamente – al tecnico dell’Hellas. L’allenatore croato piace non poco a David Sullivan, presidente degli Hammers. In Inghilterra pare faccia impazzire il calcio “mordi e riparti” del Verona di Ivan. Un calcio spregiudicato ma non troppo. Spettacolare, quanto basta, per produrre fuochi d’artificio al momento giusto. L’entourage di Juric avrebbe già ricevuto segnali di stima a distanza.
FILOSOFIA. Il West Ham è alla ricerca di un tecnico che possa sposare alla perfezione la filosofia britannica. Calcio da battaglia sotto la pioggia. Calcio da eroi su prati accarezzati dagli ultimi timidi soli autunnali d’Albione. I nove risultati utili di fila raccolti dal Verona di Juric (prima dello stop contro la Samp) hanno convinto fino in fondo Sullivan e i suoi uomini di fiducia. L’idea è convincere l’allenatore di Spalato ad accettare la scommessa degli Hammers.
RINASCITA. La classifica cristalizzata della Premier vede oggi il West Ham al quint’ultimo posto, in piena corsa per la salvezza. Stagione difficilissima per il club londinese, che ha sostituito in corsa Manuel Pellegrini con David Moyes. Ma, di fatto, non c’è stata inversione di tendenza e il club inglese si pensa già al futuro. Dopo otto anni consecutivi passati in Premier, per il West Ham diventa fondamentale confermarsi nella massima lega inglese, condizione necessaria per poter provare ad arrivare a Juric nei prossimi mesi.
PRECEDENTE. La scorsa estate il nome di Sullivan era già stato accostato all’Hellas. Ma per ben altri motivi: si pensava che il co-presidente (la carica è condivisa con David Gold) degli Hammers potesse essere interessato a rilevare da Maurizio Setti la società. Ipotesi, questa, prontamente smentita dal diretto interessato che aveva dichiarato, in merito alla notizia: «Non c’è neanche l’un per cento di verità. Non sono mai stato a Verona in vita mia e non vado in Italia da diversi anni». La leggenda narrava di un viaggio lampo di Sullivan in città. Ma raccogliendo le poche e fumose informazioni legate a questa storia - al netto della netta smentita arrivata da Londra - alla fine non è rimasto nulla di concreto. Più che il Verona, il vero obiettivo oggi sarebbe Juric. E per Ivan sarebbe stato preparato un contratto biennale. La Premier, si sa, è vetrina di prestigio.
CARA ITALIA. Poi, però, c’è l’Italia. Che da tempo si è accorta di Juric. E Ivan potrebbe anche decidere di pensare esclusivamente alla serie A anche per il futuro. E qui, c’è solo da sbizarrirsi. Il Verona, in primis. Il presidente Maurizio Setti cercherà di trattenere il suo “allenatore dei miracoli“, perché Juric - a oggi – è andato oltre ogni più rosea aspettativa alla guida dei gialloblù. Il tecnico croato, però, ha già avuto modo di chiarire i suoi pensieri. Con i pezzi da novanta che se ne vanno (Amrabat, Rrahamni, Kumbulla, Borini, forse Pessina), da parte del club servirà un piano di rinnovamento e rilancio che possa garantire a Juric un campionato all’altezza delle sue aspettative. Quindi: non partire ancora nella ipotetica griglia delle ultime tre d’Italia.
PROFUMO DI VIOLA. E qui spunta la Fiorentina. Il patron Commisso ha già messo nel suo radar Juric. Se il campionato non dovesse essere portato a naturale compimento, le chance che Ivan possa vestirsi di viola potrebbero essere ancora più elevate. Il motivo? Iachini, attuale tecnico della Viola, può guadagnare share solo nel caso gli riesca di chiudere la stagione con una cavalcata trionfale. A Firenze, con aspirazioni addirittura da Champions, il sogno proibito resta Spalletti. Ma poi se la giocano proprio Juric e Di Francesco.
CUORE TORO. L’alternativa, per il tecnico di Spalato, è rappresentata oggi dal Torino di Urbano Cairo. In panca, al Toro, c’è Moreno Longo. Il campo ha detto che i granata spesso non hanno convinto. E Cairo è diventato uno dei principali estimatori di Juric. Con lui, in lizza per la panchina granata, sono finiti anche Rolly Maran e Marco Giampaolo. Corsa al sorpasso. E forse non siamo neanche a metà gara. Prima il Verona, poi, chissà. Juric è sulla bocca di tutti. •
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
NEWS
Juric: “Concentrato sul Verona. Kumbulla può crescere ancora”
Le dichiarazioni dell’allenatore croato sull’esperienza in quarantena, la sua esperienza sulla panchina gialloblù e sulla ripresa del campionato
di Mattia Zupo Maggio 18, 2020 - 10:46
L’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, ha parlato nei giorni scorsi al portale croato Slobodna Dalmacija. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
QUARANTENA. “Le persone non erano a conoscenza del pericolo, molti prendevano l’infezione alla leggera, non avevano la visione del pericolo reale e pensavano che fosse un’esagerazione. Siamo stati fortunati che il nostro presidente della regione Veneto, Zaia, sia intervenuto rapidamente. Ha chiuso tutto e la gente lo ha ascoltato. Le nostre cifre sono notevolmente inferiori rispetto alla Lombardia che ha subito un vero orrore. Anche se le 1.500 persone che sono morte anche in Veneto non sono una piccola quantità. Terribile. In un attimo, tutto è diventato irrilevante, tranne avere cautela e responsabilità. Mia moglie e due figlie sono rimaste a casa, hanno guardato cosa stava accadendo TV. Ogni due-tre giorni andavamo a fare la spesa con guanti e maschera. Eravamo molto responsabili. Mia figlia, che normalmente studia a Milano, è venuta da noi in tempo a Verona per poter stare tutti insieme. Abbiamo telefonato costantemente a casa a Spalato, il cugino di mia moglie aveva un’infezione da coronavirus ed eravamo preoccupati, ma va tutto bene, non c’è bisogno di menzionarlo ora”.
STAGIONE ALL’HELLAS. “Cerchiamo di essere orientati all’attacco, corriamo molto… Calcio moderno, come si suol dire. Sono davvero contento di come abbiamo giocato fino alla pausa. Sebbene fossimo candidati alla retrocessione, siamo partiti senza pressioni. Ho ricevuto grande fiducia da parte della dirigenza che mi ha scelto e ci siamo messi a lavoro. Penso che abbiamo fatto cose buone nella scelta dei giocatori perché hanno già ottenuto un aumento del loro valore. Ad esempio Rrahmani, che abbiamo già venduto al Napoli, o il marocchino Amrabat”.
KUMBULLA. “Vedremo dove andrà, ma ha grande potenziale. Può crescere ancora. Proviene dal settore giovanile del club e l’abbiamo subito lanciato in questa stagione”.
EUROPA O SALVEZZA. “Siamo in una posizione dalla quale è possibile puntare all’Europa, ma la classifica è incompleta. Ci sono delle squadre che devono ancora giocare alcune giornate. Mi piace sempre dire che abbiamo bisogno di quattro o cinque punti da conquistare nelle restanti 13 partite. È importante ricordare che 40 punti è il limite per salvarci. Quando raggiungeremo 40 punti saremo soddisfatti”.
FUTURO. “Sono concentrato solo sul Verona e c’è molto lavoro davanti a noi. Abbiamo un’ottima atmosfera per continuare”.
CASI POSITIVI IN SQUADRA. “Solo Mattia Zaccagni, il suo test è stato positivo dopo la partita contro la Sampdoria. Successivamente c’è stata l’interruzione del campionato. Ora che ci penso è stato tanto tempo fa. Ora nessuno di noi ha sintomi, ma nuovi test sono importanti per mostrarci se qualcuno ha creato anticorpi. In questo modo sapremo se qualcuno ha superato il coronavirus senza nemmeno saperlo. In generale, i test sono obbligatori e saranno condotti frequentemente. Questa è la prima condizione di normalizzazione”.
RIPRESA. “Tutto questo è ancora avvolto nella nebbia, ci sono molte informazioni diverse, atteggiamenti, controversie…I club vogliono iniziare per incassare i soldi dei diritti TV, prima di tutto, e nel nostro club si tratta di ottenere 33 milioni di euro. C’è sempre polemica, sai com’è. Tutti tirano dalla loro parte. C’è anche un motivo sportivo soprattutto, oltre ai diritti TV con cui i club si mantengono. Mettiamola così: i tedeschi hanno detto che cosa succede se qualcuno viene infettato. Qui invece si dice che se uno è infetto, tutti coloro che sono stati in contatto con lui dovranno essere messi immediatamente in quarantena. Tutto è sottile e incerto”.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
13 maggio 2020 - 08:29
Juric, il paragone di Setti: “Somiglia a Bagnoli”
Il tecnico e le parole del presidente: “Anche lui è un uomo di poche parole e molti fatti”
di Redazione Hellas1903
“Nella nostra città, ma anche in Italia e direi pure oltre i confini nazionali, il Verona del 1985 è un monumento sacro, una leggenda, qualcosa di inarrivabile e inimitabile. Lo è ancora oggi e probabilmente lo rimarrà per sempre. Ma qualche segno distintivo c’è, in comune, fra quella squadra e il Verona di questa stagione. Anzitutto lo spirito, da intendersi come furore agonistico, ‘fame’ di vittorie, umiltà, voglia di stupire, unità di squadra… E poi i due condottieri hanno personalità simili. Come Bagnoli, anche Juric è un anti-personaggio: poche parole e molti fatti”.
Queste le dichiarazioni di Maurizio Setti, pubblicate oggi da “La Gazzetta dello Sport”.
FONTE: Hellas1903.it
TORO
09 maggio 2020 - 06:30
Il Torino resta vigile su Juric, il tecnico chiede certezze al Verona
Lo scenario / L’ex tecnico del Genoa piace al presidente Urbano Cairo e il contratto in scadenza a giugno 2020 può essere un’opportunità
di Nicolò Muggianu
Il Torino continua a monitorare Ivan Juric. Il tecnico del Verona, che tanto ha stupito in questa stagione, è tra i profili che hanno attirato l’attenzione del presidente del Torino Urbano Cairo in vista della prossima stagione. Un profilo che piace per carattere, ma anche per un’idea di calcio particolarmente offensiva che ha fatto le fortune della formazione veneta nel corso di questo campionato. È presto però per parlare di una vera e propria trattativa, visto che Juric ha un contratto in essere con l’Hellas Verona e ha ancora molto da dare nel finale di stagione a una squadra che è in lotta per un piazzamento europeo.
CONTRATTO – Riflessioni in corso da ambo i lati, con Juric che ha con l’Hellas Verona un contratto in scadenza al 30 giugno 2020 (che, in caso di possibilità a concludere il campionato, sarà derogato e prolungato per permettergli di portare a termine la stagione) con opzione di riconferma per la stagione successiva. Opzione che il Verona eserciterebbe senza pensarci, ma che dovrà prima passare da un confronto con il tecnico che chiede certezze e spazio di manovra per poter programmare una nuova stagione di crescita il prossimo anno.
CERTEZZE – Un progetto ambizioso insomma, che non è detto che il Verona possa garantire. Il patron Setti, infatti, ha già venduto due dei pezzi più pregiati della rosa (Amrabat e Rrahmani) ed è pronto a privarsi anche di Kumbulla; altro giocatore che ha molto mercato in Serie A. Cessioni importanti, a fronte delle quali Juric avrebbe chiesto alla società altrettante certezze nel poter reinvestire parte del ricavato sul mercato. Se ne parlerà nelle prossime settimane, con il Torino che osserva con interesse da lontano in attesa di poter compiere una prima mossa più concreta.
FONTE: ToroNews.net
Rassegna Stampa
La Stampa: Per Juric è duello tra Fiorentina e Torino
Di Redazione Fiorentina.it - 07/05/2020 13:52
Il tecnico attualmente all’Hellas Verona è nel mirino delle due squadre. Anche se Commisso pare intenzionato a tenere Iachini
Questa mattina La Stampa scrive del futuro di Ivan Juric, attualmente tecnico dell’Hellas Verona. Secondo il quotidiano ci son due squadre che stanno pensando all’ex centrocampista come allenatore per la prossima stagione.
Da una parte il Torino, che ha ora in Longo un traghettatore fino al termine della stagione. Dall’altra una Fiorentina che però sembra sempre più convinta di dare un’altra possibilità a Beppe Iachini.
Juric comunque è un tecnico osservato anche dalla Fiorentina. E come lui anche altri in Serie A.
FONTE: Fiorentina.it
Hellas Verona, stagione straordinaria di Juric. Molto dipende da Gattuso
3/5 ALLE 17:45 SERIE A
di ANDREA LOSAPIO @LOSAPIOTMW
Una stagione straordinaria, frustrata dal Coronavirus. È la storia di Ivan Juric, tecnico dell’Hellas, che a Verona ha trovato la sua dimensione dopo tre esperienze al Genoa che non hanno lasciato il segno, se non in leggero negativo. Arrivato a giugno dell’anno scorso - prendendo il posto di Aglietti - è riuscito a costruire una squadra combattiva, che prende pochi gol e che, in qualche modo, trova sempre la zampata. L’idea di calcio è molto simile a quella del maestro Gasperini, in costante pressione e uno contro uno, con tre calciatori sopra tutti: Kumbulla, Rrahmani e Amrabat, 50 milioni in tre.
IL FUTURO - A gennaio c’è stato un contatto con il Napoli, prima che Gennaro Gattuso riuscisse a ingranare del tutto con gli azzurri. Juric sembrava la scelta giusta per un progetto che andasse al di là della singola annata, con un tecnico emergente che potesse far giocare bene la squadra ma che poi raggiungesse anche risultati. E poi le richieste sul mercato non dovevano essere così pressanti, anche perché c’era già Rrahmani, potevano arrivare anche Kumbulla e Amrabat. Il terzo è andato alla Fiorentina, il secondo probabilmente sceglierà l’Inter. E anche Juric potrebbe cambiare, ma è un condizionale d’obbligo.
Hellas Verona 60%
Napoli 20%
Altro 20%
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
Gattuso resta a Napoli
Juric vicino all'Hellas
27/04/2020 11:42
L'emergenza coronavirus ha congelato molte panchine in serie A. Gattuso, per esempio, è sempre più vicino a restare sulla panchina del Napoli anche per la prossima stagione e questa è una buona notizia per il Verona. Juric, allenatore della squadra veronese, infatti era il candidato numero uno per la panchina napoletana ed è evidente che la conferma di Gattuso lo avvicini di più a Setti. Resta sempre in ballo però la questione dei programmi. Juric ha chiesto con chiarezza alla società un programma di crescita, in cui arrivino finalmente giocatori di proprietà su cui investire e soprattutto con cui iniziare un progetto a lunga durata. Il Verona di questa stagione poggia le basi su ben dieci giocatori in prestito più altri tre a scadenza di contratto. E' evidente che in queste condizioni un allenatore si trova a lavorare con una squadra rivoluzionata ogni anno. Ed è questo che Juric vuole evitare.
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona, Juric in bilico: il tecnico potrebbe salutare a fine stagione
ENZO BELLINO
26/04/2020 19:33
Aggiornamento: 26/04/2020 19:33
Hellas Verona, Juric in bilico: il tecnico potrebbe salutare a fine stagione. L’Hellas Verona è la grande rivelazione dell’attuale stagione di Serie A. Il merito, oltre che ai giocatori, va dato soprattutto al tecnico Ivan Juric. Secondo quanto riporta il Corriere di Verona, la dirigenza scaligera vorrebbe rinnovargli il contratto, ma non ostacolerà l’allenatore croato, qualora l’ex Genoa volesse cambiare aria.
FONTE: FootballNews24.it
Hellas Verona, per il futuro di Juric decisivo il progetto: niente barricate se arrivano offerte
26/4 ALLE 17:12 SERIE A
di PIERPAOLO MATRONE @PIEROMATRONE
Quale futuro per Ivan Juric? Il tecnico-rivelazione della Serie A sta bene a Verona e, prima dell'emergenza coronavirus, c'erano già stati dei contatti tra l'allenatore croato e la dirigenza dell'Hellas per allungare il legame. La chiave sarà il programma di crescita della società, che ha già previsto un aumenti d'ingaggio per Juric ma che, se quest'ultimo volesse cambiare aria in presenza di offerte che lo stuzzicano, non alzerebbe barricate. A riportarlo è il Corriere di Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
ESCLUSIVE
Naletilic (ex ag. Juric) a CH: “È già un allenatore importante. Futuro? Dipenderà dal progetto”
Intervista all’ex procuratore dell’attuale allenatore croato dell’Hellas Verona
di Mattia Zupo Aprile 26, 2020 - 13:05
In attesa di una soluzione per quanto riguarda la ripresa o la sospensione definitiva della stagione, a Verona continua ad essere un tema d’attualità il destino di Ivan Juric. L’allenatore croato è il principale responsabile del grande cammino dell’Hellas in questo campionato. Ha valorizzato giocatori e ha ottenuto risultati sul campo attraverso uno stile di gioco tra i migliori della Serie A. Il suo operato non è passato inosservato, sia in Italia che all’estero, e per questo resta da capire quale sarà il suo futuro. Per commentare la sua situazione, CalcioHellas.it ha contattato in esclusiva Marko Naletilic, agente che ha curato gli interessi di Juric nella sua carriera da giocatore:
Come sta vivendo questa quarantena?
“Sono a Zagabria, ma credo che siamo tutti nella stessa situazione. Cerco di stare il più possibile in casa e di uscire solo per fare la spesa. Rispetto all’Italia, noi abbiamo meno restrizioni riguardo alle uscite. Comunque le vie della città sono abbastanza vuote, c’è poca gente in giro. Ho sentito Juric in queste settimane, e so che si trova a Verona. Non sono più il suo procuratore, ma resto un suo grande amico”.
Come nasce il vostro rapporto con Ivan Juric e si aspettava che potesse fare così bene in panchina?
“Sono stato il suo procuratore per tutta la sua carriera. Caratterialmente è stato uno dei giocatori più bravi con cui ho lavorato. È sempre stato una persona umile e molto semplice. Sin da giovane si vedevano le sue qualità di corsa e generosità. Ha esordito presto nell’Hajduk Spalato, ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili e dopo due stagioni si è trasferito in una squadra spagnola importante come il Siviglia. Lì, c’è stato quattro stagioni e ha condiviso lo spogliatoio anche con l’attuale ds Monchi. L’ultimo anno è passato in prestito all’Albacete a causa del cambio di allenatore. Si è trasferito al Crotone, grazie anche a Franco Ceravolo, e ha incontrato Gasperini, che ha seguito successivamente al Genoa. Ricordo che quando era a Genova, già mi parlava di tattica e già lì si intravedeva la sua passione. Già da calciatore si vedevano personalità, cultura del lavoro, disciplina e senso tattico. Dopo le esperienze da vice di Gasperini, è stata molto importante la fiducia di Preziosi nell’affidargli la panchina del Genoa Primavera. È stato un grande piacere lavorare con lui e nel vederlo oggi come allenatore sono convinto che avrà una carriera ancora più importante. È una persona molto umile ed è difficile non amarlo”.
Da giocatore ad allenatore ha notato qualche differenza?
“No, da allenatore non è cambiato. L’unica differenza sta nella crescita personale, perché ormai è diventato un personaggio. So che è uno duro, che non ha paura dei confronti e ci tiene tanto alla disciplina. Ha fatto molto bene a Crotone, dove ha ottenuto un risultato storico, quasi un miracolo. A Genova non lo so perché non sia andata così tanto bene, ma sono episodi che capitano. Sicuramente per lui allenare il Genoa non era come allenare le altre squadre. Farà una grande carriera”.
Crede che rimarrà a Verona dopo questa stagione?
“Non escludo uno soluzione o l’altra. Per me è un allenatore importante. Se deciderà di rimanere a Verona non credo che sbaglierà. Credo che lui sia il punto di forza di questa squadra. Se rimarrà non è perché ha bisogno di affermarsi. Se gli sarà offerto un progetto importante, che lo convince completamente, allora forse farebbe bene ad andare, altrimenti credo che a Verona farà un altro anno come questo. Lui è molto bravo a creare il gruppo e a dare un gioco. I giocatori lo seguono e giocano col cuore perché è uno diretto, non è un falso. Credo che a lui non cambi molto restare o cambiare società perché ormai il livello lo ha raggiunto”.
Tra i suoi assistiti attualmente c’è Marko Pjaca: il Verona si era interessato a lui negli scorsi mesi?
“Pjaca è stata un’idea che risale al mercato di gennaio, ma non si è realizzata. A Juric piaceva il giocatore e si era interessato alla sua situazione fisica, ma niente di più. La Juventus aveva altre idee, così come Marko, e non è successo niente”.
L’Hellas ha dimostrato di essere un club attento ai talenti della zona balcanica: c’è qualche profilo che potrebbe interessare ai gialloblù?
“I migliori talenti croati giocano nella Dinamo e nell’Hajduk, ma hanno già delle valutazioni importanti. Vedremo adesso con questa situazione come cambieranno. Lo scorso anno l’Hellas è stato abile ad acquistare Rrahmani a un prezzo bassissimo, in un momento dove non era titolare alla Dinamo. Ha fatto molto bene in questa stagione anche grazie a Juric che lo ha inserito al meglio e di conseguenza la società ha fatto una plusvalenza incredibile. È abbastanza raro vedere una plusvalenza del genere con un giocatore al primo anno di Serie A, ma lui ha dimostrato sin da subito di saper fare quel salto”.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
25 aprile 2020 - 09:11
Sconcerti: “Verona e Juric avanti insieme? Sì, se…”
L’editorialista: “Quella gialloblù piazza ideale per il tecnico, ma il club dia garanzie”
di Redazione Hellas1903
Mario Sconcerti, editorialista del “Corriere della Sera”, ha parlato di Ivan Juric e della sua permanenza all’Hellas, intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola.
Dice il giornalista: “Verona è una grande piazza, una realtà che ha storia, tradizione. Non se ne trovano tante in Italia. Prima di lasciarla ci penserei su. Altrettanto chiaro è, allo stesso modo, che a un allenatore in rampa di lancio come Juric servano delle garanzie. Il Verona dovrebbe proporgli, se non l’ha già fatto, un robusto aumento di stipendio, un contratto pluriennale e una programmazione che sia, rimanendo in linea con i mezzi economici della società, ambiziosa. Credo che, su queste basi, a Juric per primo converrebbe restare“.
FONTE: Hellas1903.it
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NEWS
20 aprile 2020 - 13:06
Juric, l’elogio di Sconcerti: “Il suo gioco senza solisti figlio di Gasp e Phil Jackson”
L’editorialista del “Corriere della Sera”: “Nel Verona segnano in tanti, è basket applicato al calcio”
di Redazione Hellas1903
Mario Sconcerti, editorialista del “Corriere della Sera”, ha dedicato un articolo a Ivan Juric, tecnico del Verona.
Un intervento, quello di Juric, che traccia un ritratto elogiativo per l’allenatore gialloblù. Scrive Sconcerti: “Dopo Gasperini, l’altro uomo della vita è stato Phil Jackson, uno dei più grandi allenatori nella storia del basket americano. Inventò l’attacco a triangolo, cioè faceva girare continuamente i tre uomini offensivi, teneva i più alti in difesa e mandava al tiro soprattutto le guardie. In sintesi, non dava punti di riferimento e lasciava a tutta la squadra il compito di creare gioco offensivo“.
Aggiunge il giornalista: “Secondo Juric, quel concetto applicato al calcio riequilibra la personalità dei giocatori e portava amicizia nello spogliatoio perché tende a eliminare i solisti, mette tutti sullo stesso piano. Il basket applicato al calcio come rincorsa di schemi era cominciato con Gigi Radice al Torino, quando Graziani (il pivot) era il primo che attaccava il difensore centrale quando ricominciava l’azione. Ma Juric ha fatto di più, ha preso uno schema del basket come modello psicologico. E lo ha portato nel profondo del suo calcio. Se osservate il Verona, troverete sette-otto giocatori che si muovono contemporaneamente scambiandosi la palla non da fermi. Non ha mai avuto grandi attaccanti Juric. A Verona il centravanti è Di Carmine, il suo compagno è il vecchio Pazzini, ancora utile ma che spesso parte dalla panchina. Eppure le squadre di Juric portano sempre in gol tanti giocatori“.
FONTE: Hellas1903.it
EMERGENZA CORONAVIRUS. SE SI TORNASSE A GIOCARE, UNA NUOVA SFIDA PER L'ALLENATORE
JURIC E QUELLA MAGIA DIFFICILE DA RICREARE
20/04/2020 11:52
Citando Vasco Rossi si potrebbe dire che "è tutto un'equilibrio sopra la follia". Un delicato equilibrio. Perchè nel calcio le variabili sono tantissime e ritrovare all'istante quell'alchimia che ha reso una squadra "un miracolo" com'è successo al Verona di Juric non è così semplice. Lo stato di forma ideale, lo sa qualsiasi allenatore, è un impasto di sensazioni positive che si trasmettono al fisico e provocano una sorta di circolo virtuoso.
Il Verona di Juric nelle tre gare contro le tre grandi lo aveva raggiunto. Il capolavoro con la Juventus, ma prima ancora l'eccezionale partita dell'Olimpico con la Lazio in formissima, davano l'idea di una squadra che potesse giocare e vincere contro chiunque.
Juric aveva trovato la perfezione. Il Verona correva, lottava ed era consapevole di tutto questo. Il secondo tempo contro la Sampdoria, in uno stadio desolatamente a porte chiuse, ha un po' spezzato quell'idillio. Si era già in piena emergenza coronavirus, l'atmosfera era pesante, i giocatori non volevano scendere in campo e l'hanno fatto di controvoglia. Tutto vero.
Ma vero anche che in quella partita l'Hellas è tornato nell'alveo della sua normalità. Una squadra, per dirla con le parole di Juric, che quando non va oltre le proprie possibilità resta la Cenerentola del campionato.
E' quindi un esercizio tutt'altro che banale chiedersi che Verona ritroveremo dopo questa sosta forzata, se il campionato dovesse riprendere. Sarà ancora quella bellezza che abbiamo ammirato in questi mesi? Riuscirà Juric a ricreare quella magia psicofisica? Oppure rotto quello stato di grazia, vedremo più semplicemente il Verona partito con tutti pronostici contro questa estate?
Per l'ex ds del Verona Mauro Gibellini, Juric non avrà nessun problema. Il Verona era bellissimo e tornerà bellissimo perchè l'impronta che ha dato Juric è più profonda di questa sosta forzata. "Non vedo nessun motivo" ha spiegato il Gibo "perchè il Verona non debba riprendere da dove ha finito".
Per Mario Petrone, allenatore, intervenuto domenica nella trasmissione Alè Verona, che con Juric ha fatto il corso di Coverciano e il cui metodo (sia di gioco sia di allenamento) è simile al croato, le cose stanno un po' diversamente: "Juric ha tarato la preparazione e ritrovare quella disponibilità e quello stato di cose non è semplice. Sono curioso anch'io di vedere. Ma credo che il Verona dovrà fare di necessità virtù e basarsi molto su quello che ha imparato in questi mesi". Stessa idea di Fabrizio Cometti, ex responsabile della comunicazione del Verona: "Ritrovare quell'alchimia non è facile. Tutto può cambiare. Credo che se si ricomincia, sarà un altro campionato. Anche per il Verona".
Per Francesco Barana, giornalista e opinionista di Tggialloblu, invece, il problema non sarà soltanto del Verona. Spiega: "Come il Verona ci saranno altre squadre. E poi io resto convinto che la rosa del Verona, a livello tecnico, sia tutt'altro che scarsa. Ci sono giocatori di qualità, a prescindere".
Dubbi che si riversaranno sul campo se dal 4 maggio veramente si riprenderanno gli allenamenti. Un motivo in più per seguire con curiosità il finale di questa stagione.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
12.4.2020
L'oscar a Juric
Verona del calcio ai piedi di Ivan
Marash Kumbulla e Ivan Juric protagonisti dell’annata gialloblù
Ha vinto Ivan, il terribile. A Juric va il nostro Oscar per quello che ha mostrato insieme ai suoi ragazzi in tre quarti di stagione. Una specie di Cangrande d'Oro, altro evento falcidiato dal virus, per il 2019 e quei due mesi, gennaio e febbraio, senza precedenti. Un premio virtuale sul podio dello sport veronese a 360 gradi, ispirato dall’isolamento e dallo stop del calcio e delle altre principali discipline. A Pasqua l’annata per molti sportivi è già finita: il tecnico croato ha sbaragliato il campo in largo anticipo.
IL TERRIBILE. L'aggettivo non dev'essere equivocato. Che pretenda moltissimo dai suoi ragazzi è fuor di dubbio ma Juric è peggio contro i rivali. L'applicazione e l'abnegazione dei gialloblù, come del resto la preparazione fisica, sono frutto del lavoro mentale e di campo del tecnico e dei suoi collaboratori. Nonostante il poco turnover, Juric si è segnalato per la bravura nel saper gestire il gruppo.
PARLAR CHIARO. Arrivato tra lo scetticismo generale in una piazza ancora invaghita di Alfredo Aglietti, l'uomo della Provvidenza, Juric ha parlato poco ma si è fatto capire benissimo. «Balotelli? Ce ne vorrebbero almeno due o tre per essere competitivi...». Una frase che aveva stupito tutti, quando il tira e molla col Verona era una telenovela appassionante. Ricordate poi, quando battezzò senza mezzi termini Pazzini? «Non è in grado di giocare». Dritto per dritto Ivan. Poi, però, complice la professionalità del Pazzo, il cannoniere toscano è tornato ad essere quello vero. A Ferrara la sublimazione della rinascita del capitano e con la Juve la perla del rigore vittoria. E il relativo riconoscimento: «Quando entra a gara in corso vedo una luce diversa negli occhi dei compagni. Per questo è fondamentale».
LO STRATEGA. Molte le mosse importanti del mister. Una su tutte? Portare il gigantesco Kumbulla a fare l'esterno di difesa, per far si che Gunter, più abile nel palleggio rispetto all’albanese, possa impostare da dietro e contrastare col destro, suo piede preferito, l'attaccante pronto a girarsi verso il centro area. Spesso ha rinunciato a punte vere, per attaccare con le mezze. Guastatori veloci, tecnici e capaci di buttare la palla alle spalle dei portieri avversari. Salcedo, Zaccagni, Verre, Pessina coordinati dal generale Borini, quest'ultimo un mix pregiato di tutti, con in più comprovate qualità di attaccante di razza.
CAPOLAVORO TATTICO. Juric è stato fondamentale in partenza. I quattro punti ad inizio campionato, tra Bologna e Lecce, sono stati la pietra sulla quale edificare la splendida stagione. Il diesse D'Amico e i collaboratori Paro e Barbera, la band che non ha mai suonato fuori tempo. Juric è stato rock - pardon, molto heavy metal - quando ha bloccato «fratello Tudor» e l’Udinese al Bentegodi. Un Verona ancora da maturare, aveva impressionato a Torino contro la Juve, senza raccogliere. I gialloblù erano in debito di ossigeno e Juric aveva abbassato la linea di difesa, diminuendo i giri del motore dei suoi. Tanta Udinese nel primo tempo e Verona volutamente a rifiatare per colpire i bianconeri nella ripresa. La strategia perfetta che si infranse sui legni della porta di Musso, nel colpo di testa di Stepinski. Quella l'impresa sfiorata, perchè l'Hellas non aveva Borini e la maturità espressa con Milan, Lazio e Juve. Tre partite top in sei giorni, con 5 punti all'attivo. Ma in quel caso, la mano di Juric aveva già raggiunto da tempo la certificazione.
• Gianluca Tavellin
FONTE: LArena.it
NEWS
Re Mida Juric ha trasformato il Verona, sarà un mercato dorato
Da Glauco Dusso - 2 Aprile 2020
Fonte milanlive.it
Nonostante l’attuale stop per l’emergenza Coronavirus la stagione degli scaligeri può considerarsi un successo, il tecnico ha valorizzato giocatori sconosciuti o che avevano deluso nelle precedenti annate. Tra poco ci sarà il mercato
El Dorado si trova in Veneto. Più precisamente a Verona, scoperto dal “conquistador” croato Ivan Juric. La neopromossa formazione gialloblu ha stupito tutti gli addetti ai lavori giocando un torneo al di sopra di ogni aspettativa. E’ lo stesso Juric che ha ritrovato quella credibilità lasciata a Crotone e completamente persa nella centrifuga di Genova, sponda rossoblu. Il tecnico di Spalato ha impressionato soprattutto per il suo gioco e la valorizzazione del materiale umano che aveva a disposizione, giudicato dai più insufficiente per salvarsi.
È soprattutto la collettività di questo Verona a far stropicciare gli occhi, non a caso Juric è un discepolo di Gian Piero Gasperini e per qualche tratto la sua squadra ricorda proprio l’Atalanta del Gasp. Gioco sulle fasce, grande movimento da parte di tutti e aggressività sul pallone, ecco le principali caratteristiche del gioco gialloblu. Ne sa qualcosa la Juventus sconfitta al Bentegodi su tutta la linea.
Il calciomercato, nonostante il finale di stagione sia ancora un punto interrogativo, si avvicina. Purtroppo per il Verona e i suoi tifosi probabilmente si assisterà al saccheggio della squadra, già in parte iniziato. La forza di un progetto, però, si vede anche dal saper valorizzare le pedine che arriveranno in futuro nonostante le partenze, reinvestendo il tesoretto guadagnato. Facciamo un rapido excursus di chi si è messo principalmente in mostra vedendo lievitare la propria valutazione e diventando un potenziale pezzo pregiato del prossimo mercato.
Marash Kumbulla è sicuramente una delle sorprese più liete e andrà via a peso d’oro. Proveniente dalle giovanili veronesi, 20 anni e nessuna paura. Juric lo ha buttato subito nella mischia nella sua difesa a tre e il giovane albanese lo ha ripagato con prestazioni di altissimo livello. Su di lui si è già scatenata un’asta tra diverse squadre tra cui le big del nostro campionato. Vedremo come andrà a finire.
Amir Rrahmani, 26 anni kosovaro, a inizio anno faceva il suo esordio nel nostro campionato. Nel terzetto difensivo è diventato subito un leader e insieme a Gunter (o Dawidowicz) e Kumbulla ha creato una retroguardia quasi imperforabile. Grande fisico e personalità è stato già acquistato dal Napoli per la prossima stagione per una cifra che si aggira sui 14 milioni.
Davide Faraoni è l’esempio che con impegno e dedizione arriva sempre un’altra possibilità. A 28 anni sembra aver fatto finalmente il salto di qualità. Esordio in serie A con l’Inter dove aveva già mostrato buoni numeri, negli anni successivi si è perso in una serie infinita di prestiti. Udinese, Watford, Perugia, Novara, Crotone e poi l’approdo a Verona. Esterno destro a tutta fascia incontenibile, quest’anno oltre agli assist ha trovato anche qualche gol. Chissà quale sarà il suo futuro.
Sofyan Amrabat è forse il giocatore che più ha impressionato, uno dei migliori centrocampisti del torneo. Non a caso la Fiorentina se lo è già accaparrato mettendo sul piatto ben 20 milioni di euro. Juric lo ha piazzato subito come scudiero di Miguel Veloso al centro del campo e lui lo ha ripagato con quantità e qualità lottando su ogni pallone. Sicuramente del marocchino si sentirà parlare molto a lungo visti i suoi 23 anni.
Valerio Verre e la sua storia potrebbero essere paragonati a quella di Faraoni. Lui come l’esterno è passato da promessa a giocatore sempre con la valigia in mano. Partito dalle giovanili della Roma ha girato mezza Italia nell’ultima decina d’anni. Ora a Verona anche lui sta dimostrando il suo vero valore, Verre è di proprietà della Sampdoria ma sicuramente ci sarà qualche cambiamento al termine della stagione.
Ci sono tanti altri che andrebbero nominati. Da Miguel Veloso e Lazovic, pupilli di mister Juric, a Zaccagni e Pessina, quest’ultimo in prestito dall’Atalanta e che probabilmente tornerà a Bergamo rigenerato dalla cura del tecnico. Ora l’attenzione è rivolta tutta alla fine dell’emergenza che ha colpito l’Italia e il mondo intero. Se mai si tornerà sui campi in questa stagione il Verona ha un discorso in sospeso, la salvezza è cosa fatta ma se si alza di poco lo sguardo l’Europa non è così lontana, anzi.
Glauco Dusso
FONTE: PassioneDelCalcio.it
CALCIOMERCATO
LO STOP AVVICINA JURIC AL VERONA
26/03/2020 15:46
Lo stop al campionato di serie A e le incertezze sulla ripresa (durissima si possa giocare entro tempi brevi e finire tutto a giugno) paradossalmente hanno un effetto benefico: sarà più difficile infatti che Ivan Juric lasci la società scaligera a fine stagione. Il mercato, anche quello degli allenatori in questo omento appare bloccato e poche panchina cambieranno faccia il prossimo anno. Juric, così, dovrebbe restare a Verona per continuare l'ottimo lavoro di questa stagione.
FONTE: TGGialloBlu.it
Verona, decisione a sorpresa per il futuro di Juric
del 12 marzo 2020 alle 14:19
Ivan Juric non è sicuro di restare a Verona. Al tecnico croato, infatti, non è stato proposto un rinnovo alle sue condizioni: se l’ex Genoa, come scrive Tuttosport, dovesse andare via, i gialloblù punterebbero su un profilo giovane.
FONTE: CalcioMercato.com
Juric: ”C’è grande incoerenza. Non si capisce se è più importante la salute o i soldi”
marzo 9, 2020
Schietto e diretto. Come sempre. Ivan Juric analizza l’emergenza coronavirus e la gestione dei vertici del mondo del calcio nostrano in questo delicato momento per l’Italia intera.
“Se devo essere sincero, è tutto ridicolo, non è normale, vedi Parma-Spal. Giocano e poi non giocano, poi giocano un’ora dopo. Noi poi adesso siamo qua (durante l’intervista post partita, ndr) a un metro uno dall’altro e in partita tutti difendono abbracciati, si marcano, sputano… Tutto questo non ha senso. Questa è la mia idea. Non si capisce se è più importante la salute o i soldi. Ci sono tante contraddizioni, per me va bene tutto, l’importante è che ci sia coerenza, che decidono bene, sereni, così c’è grande incoerenza” ha dichiarato l’allenatore gialloblù ai microfoni di Hellas Channel e Sky Sport.
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «RAMMARICO PER UNA SCONFITTA CHE BRUCIA, AVREMMO DOVUTO CHIUDERLA: L'IMPORTANTE È RIPRENDERSI SUBITO»
08/MARZO/2020 - 18:05
Genova - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Sampdoria-Hellas Verona, recupero della 26a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Quanti rimpianti lascia questa partita? Ne lascia tanti, perché penso che la sconfitta sia colpa nostra: siamo andati in vantaggio dominando la gara e nel secondo tempo abbiamo avuto sei o sette situazioni di contropiede chiare e da concretizzare. Anche il gol subìto è stato regalato e infine il rigore, che a volte lo danno e a volte no. Stiamo commentando una sconfitta che brucia, perché la squadra ha fatto bene, ma avrebbe dovuto fare meglio nelle palle-gol create. Se ha influito il lungo stop? Non credo, solamente è stata una partita diversa, in cui loro ci schiacciavano e ci mettevano pressione con delle palle lunghe, ma noi non abbiamo sofferto e anzi uscivamo molto bene. Se vinci 1-0 in casa degli avversari è normale che loro spingano un po' di più e ti lascino spazio per castigarli: noi non lo abbiamo fatto. Se le assenze hanno pesato? Io sono soddisfatto della prestazione di personalità anche di giocatori come, per esempio, Adjapong, che non aveva quasi mai giocato e oggi ha fatto una partita molto composta. Le risposte le ho avute, anche se poi è normale che, quando si hanno assenze, si hanno anche meno scelte nei cambi. Rimane il rimpianto, perché la sensazione era quella di una partita che avevamo in mano, in cui abbiamo avuto tanti spazi da sfruttare meglio, poi il pari, che sarebbe stato già beffardo come risultato, e infine il rigore. L'importante è riprendersi subito, ci sarà da battagliare ancora tanto. Lo stadio a porte chiuse e le ultime vicende hanno influito? Noi ci adattiamo alle decisioni, ma non ci devono essere incoerenze. La situazione di incertezza nel prepartita di Parma-SPAL non ci ha fatto capire se è più importante la salute o altro. Il fatto che i calciatori non si possano salutare all'inizio della partita, quando durante la gara invece si abbracciano, si marcano eccetera, non ha senso. Questa è la mia idea, anche se non credo che questo abbia pesato sui ragazzi, perché li ho visti iniziare bene e fare una partita seria, come sempre».
JURIC: «FRA SQUALIFICHE E INFORTUNI, QUESTO È IL MOMENTO IN CUI DEVE EMERGERE IL GRUPPO»
07/MARZO/2020 - 15:01
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla viglia di Sampdoria-Hellas Verona, 26a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Blucerchiati in cerca di punti? Anche per noi è una partita chiave per la lotta-salvezza. La Samp in casa va forte, per giocarcela alla pari dovremo andare forte almeno quanto loro. Da quando è arrivato Ranieri, un maestro della fase difensiva, la Samp è molto migliorata e - eccezion fatta per le ultime uscite - ha subìto pochi gol. Loro saranno attenti, 'cattivi' e vogliosi di fare risultato: dovremo farci trovare pronti. Di assenti ne avremo, tra squalifiche e infortuni: questo è il momento in cui deve emergere il gruppo. Dobbiamo essere solidi e pronti a sopperire alle assenze. Eravamo in un momento molto positivo, ora vogliamo affrontare al meglio il ciclo di partite ravvicinate che ci attende: dobbiamo 'riaccenderci', così come ci è già successo ad inizio anno contro la Spal, dopo la sosta».
JURIC: «CAGLIARI AVVERSARIO DIFFICILE: È UNA SQUADRA FORTE, COSTRUITA PER L’EUROPA, MA PUNTEREMO ANCORA A FAR PUNTI»
22/FEBBRAIO/2020 - 14:00
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Cagliari, 25a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il Cagliari in ritiro? Fino a qualche giornata fa era in lotta per la Champions: come ho sempre sostenuto, la linea tra successo e sconfitta è molto sottile e così si può spiegare il loro momento difficile. Di motivazioni ne avranno tantissime, sarà una partita molto difficile. Loro hanno costruito una squadra davvero forte, e all'andata si è percepita questa qualità. È una squadra anche ben allenata: il loro calo può avere tante motivazioni, difficili da spiegare. Quanto mi stimola poter conquistare il decimo risultato utile di fila? Non guardiamo ai primati numerici, ma a continuare a fare bene in generale e a fare un'altra grande prestazione. Come sempre, questa squadra non si può permettere il minimo calo di concentrazione. Gli assenti? Mancheranno Borini, Veloso e Pazzini, mentre la situazione di Faraoni è ancora da definire. Pesa, in particolare, l’assenza di Borini, che ha caratteristiche ideali al nostro gioco, come si è visto nelle ultime sfide. Di Carmine? Sta bene, ma in attacco non ho deciso chi schierare. Badu? E' tornato in gruppo, non è facile ripartite dopo questi lunghi stop, ma ha lavorato tutta la settimana con noi. Salcedo? Sta sempre meglio, gli manca ancora un po' di forza, ma è un'opzione tattica importante, anche a partita in corso. L'impresa della Primavera in Coppa Italia? La squadra è veramente interessante e ci sono prospetti di qualità, che spero avranno l'opportunità di crescere e potranno un giorno far parte del Verona. Da parte mia tantissimi complimenti per il grande traguardo raggiunto, a tutti i ragazzi ma anche al Responsabile Massimo Margiotta e mister Nicola Corrent».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Juric: “Rudic è un fenomeno. Confrontarsi con lui potrebbe essere carino”
Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù sul connazionale allenatore di pallanuoto
di Mattia Zupo 20 Febbraio, 2020 - 16:44
L’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, ha parlato a Sky Sport della Pro Recco e del suo allenatore Rudic, domani impegnati a Verona nella partita di Champions League di pallanuoto:
“Rudic è un fenomeno, credo che sia il miglior allenatore della storia della pallanuoto. Magari confrontarsi con lui potrebbe essere carino. Andrà a vederli in Champions? Può darsi, perché no. Non ho mai pensato di fare il giocatore di pallanuoto, anche perché guarda come sono messo fisicamente, non avrei nessuna possibilità (ride, ndr)“.
FONTE: CalcioHellas.it
L'ANALISI DI FRANCESCO BARANA SUL TEMA DEL MOMENTO
Ma Juric rimane? Il pathos tra i tifosi
18/02/2020 12:40
Un'unica preoccupazione. La sola ansia. “Ma Juric rimane?”. Lo sento dappertutto 'sto refrain, accidenti. E' comprensibile. Il tifoso del Verona se lo sta chiedendo da un po'. Mentre la squadra prova a inseguire l'Europa, fuori dal campo è già cominciato un campionato parallelo, quello del futuro. Hai voglia di dire che è presto e tutto si decide in primavera. A parte che primavera è...domani, ma nel calcio degli affari c'è una massima imperante: non è mai presto.
Il 28 gennaio scrivevo che nella partita Setti-Juric il cerino in mano ce l'ha il presidente, a cui spetta la prima mossa. Se avevate dubbi, Juric venerdì scorso in conferenza stampa, rispondendo a Gianluca Vighini, ha confermato questa mia lettura. Non solo ha allontanato (per ora) le voci di mercato - “Io non ho firmato con nessuno” - ma ha ammesso candidamente che lui attende di capire cosa vuole fare Setti (“tocca a lui fare le mosse, non a me”). Anzi, Juric è andato oltre, spiegando, parola per parola, cosa da Setti vuol sentirsi dire. Pensieri limpidi: “Il Verona – ha detto Juric – l'anno prossimo sarà potente a livello economico”. Quindi, ha aggiunto in sostanza, non esiste che lui debba ancora andare in giro a elemosinare giocatori o chiedere “gli scarti dell'Udinese a Tudor”. Perché – segnatevi questo passaggio – “se la società incassa cento deve mettere 80, così si possono fare le cose perbene e creare un futuro a lungo termine. Qui si gioca la partita di quello che sarà il Verona”. E, beninteso, la sua permanenza.
Parole chiare. Parole, per certi, versi sorprendenti, perché in genere un allenatore in questi casi dribbla e svia. E invece Juric si è esposto. Ciò significa una sola cosa: che vorrebbe rimanere un altro anno, ma che ancora non sa se potrà. Se avesse già deciso di andarsene, non avrebbe risposto, si sarebbe limitato a temporeggiare.
Parole, per inciso, che smentiscono i soliti lecchini salivanti che erano già gaudenti e godenti nello scrivere di un “progetto Setti” che, fino a oggi, invece purtroppo ancora non esiste (“il 60% dei giocatori non sono di proprietà, questa non è pianificazione” ha scoperchiato il vaso di Pandora Juric; e ancora “in estate non mangiavamo assieme e non prendevamo l'aereo perché costava troppo”).
Ciò non esclude che una programmazione non possa esistere d'ora in avanti. Lo auspichiamo. I soldi, come dice Juric, ci sarebbero. Facciamo i famosi conti della serva: il club ha incassato solo dalle plusvalenze di Amrabat e Rrahmani 30 milioni di euro e Kumbulla ne vale almeno 35 da solo. Si aggiungano altri 5 milioni da operazioni di mercato “minori” e 40-45 tra diritti tv, sponsorizzazioni e abbonamenti. Parliamo di una forbice di 110-125 milioni di introiti. Spendendone meno della metà (e meno del rapporto 100:80 auspicato da Juric) - quindi 45-50 milioni di euro tra stipendi e cartellini - nella prossima stagione si può costruire un Verona in partenza da centro classifica, che "all'inizio parta sempre per salvarsi, ma poi cresca" ha detto Juric, che è un tecnico manager che le squadre prima se le costruisce e poi le allena. A queste condizioni il piratesco spalatino potrebbe rimanere. E se a queste condizioni non rimanesse (perché tentato da una big), Setti avrebbe perlomeno un alibi. Non così se a fronte degli incassi corposi di cui sopra, si dovesse procedere con il solito mercato al risparmio e l'eterna scusa del bilancio.
Setti l'8 febbraio a L'Arena ha rimarcato la voglia di “portare avanti un progetto di lungo corso con Juric”. Bene, ma aspettiamo i fatti, ché di inutili (e spesso smentite) parole in questi anni abbiamo fatto collezione. Solo così Setti comincerebbe a riacquistare quella credibilità che oggi non ha, neanche a dispetto di un sesto posto strameritato in campo ma totalmente casuale sul piano societario. Per Setti è l'ultimo appello.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
JURIC: «PUNTO PESANTE, UN PO’ DI RAMMARICO PER LE PALLE-GOL NON CONCRETIZZATE, IMPRESSIONATO DALLA MATURITÀ DEI RAGAZZI»
16/FEBBRAIO/2020 - 15:30
Udine - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Udinese-Hellas Verona, 24a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Oggi abbiamo fatto molto bene sotto tanti aspetti: ci è mancato il gol, perché le situazioni le abbiamo anche create. Peccato, certo, però dopo le tre partite con Milan, Lazio e Juventus, in cui si è creato molto entusiasmo, i ragazzi hanno dimostrato con la gara di oggi che il gruppo c'è ed è compatto a perseguire la retta via. Adesso bisogna continuare così e pedalare. La maturità del Verona sorprende? Deve essere così, perché anche oggi, se non avessimo affrontato la gara al 100%, non avremmo avuto possibilità. L'Udinese ha giocatori veloci, fisici e forti e oggi lo ha dimostrato, anche se un po' di rammarico da parte nostra c'è: le occasioni create erano abbastanza nitide, ma come all'andata Musso si è superato. Se la solidità della squadra mi ha concesso di osare in attacco nel finale? Si vedeva che potevamo fare qualcosa di più in avanti, volevo un altro attaccante e da quel momento, infatti, non abbiamo sofferto e anzi abbiamo creato qualche pericolo. L'Hellas non ha subito gol in 9 partite su 24? È un dato importante, e speriamo di incrementarlo, perché significherebbe portarsi a casa altri punti. Penso che la squadra, a livello difensivo, stia lavorando bene: non parlo solo del reparto arretrato, ma proprio dell'impianto difensivo»
JURIC: «L’UDINESE È UNA SQUADRA MOLTO FORTE: NON DOBBIAMO ABBASSARE LA GUARDIA, LA SALVEZZA VA ANCORA CONQUISTATA»
14/FEBBRAIO/2020 - 14:45
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate in vista di Udinese-Hellas Verona, 24a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«L’Udinese? Hanno una rosa molto forte e completa, hanno sia quantità che qualità, ma le partite sono tutte molto difficili e anche questa sarà durissima. C'è grandissima applicazione in ogni allenamento e in ogni fase della settimana: è una nostra bellissima caratteristica che ci sta dando tante soddisfazioni sul campo. Vogliamo raggiungere al più presto la salvezza, avere questa posizione di classifica deve essere un vantaggio e spero che arriveranno momenti ancora più belli da qui a fine stagione. Le scelte in attacco? Sono fatte di partita in partita, purtroppo Pazzini si è fatto male, una piccola lesione al polpaccio, e starà fuori per un po', e anche Di Carmine non è al massimo. Stepinski? Ho fatto delle scelte legate alle caratteristiche dell'avversario, ultimamente ha giocato meno unicamente per motivazioni tecniche. Günter? Ci sono pochi centrali difensivi con le sue qualità in Serie A, a livello di precisione dei passaggi e di lettura del gioco: sta crescendo. Badu? Deve ritrovare il ritmo partita, ma ha ripreso ad allenarsi con la squadra. Salcedo? Sta crescendo, non è ancora al 100%, ma ricomincio a vedere il giocatore che può essere: a Udine sarà con noi. Dimarco? Finora Faraoni e Lazovic hanno avuto un rendimento altissimo, questo chiaramente penalizza il minutaggio suo ma anche di Adjapong, che si allena sempre alla grande. Ma, se ci sarà un calo e ci saranno le condizioni, questi due ragazzi dovranno farsi trovare pronti e avranno le loro occasioni. I complimenti degli addetti ai lavori? Penso sia normale che una squadra che va al di là delle aspettative ne raccolga, tutto questo non deve però influire sul nostro rendimento, ma sono evidentemente contento per i ragazzi. La società ci ha permesso di lavorare bene e con un obiettivo molto chiaro, questo aiuta ogni singola componente a lavorare nella medesima direzione, e quest'anno ci sono le premesse giuste per pensare di mettere le basi per un buon futuro».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Hellas Verona: Ivan Juric, l'uomo che nessuno voleva. In estate era un condannato all'esonero, oggi si è tutto rovesciato
Hellas Verona: Ivan Juric, l’uomo che nessuno voleva, oggi si è tutto rovesciato. In estate era un condannato all’esonero e il Verona una candidata alla retrocessione: oggi si è tutto rovesciato
Hellas Verona: Ivan Juric, l’uomo che nessuno voleva
Ivan Juric, l’uomo che nessuno voleva. In estate era un condannato all’esonero e il Verona una candidata alla retrocessione: oggi si è tutto rovesciato. Quando fu scelto come allenatore dell’ Hellas Verona, appena risalito in serie A dopo un drammatico spareggio con il Cittadella, nessuno lo voleva. L’eroe della promozione, Aglietti, fu liquidato, scatenando tra la tifoseria più di un malumore.
Accolto tra scetticismo e diffidenza, Juric fu bollato dalla grande stampa nazionale come primo sicuro esonero della stagione. Mese dopo mese, settimana dopo settimana, partita dopo partita, il Verona ha fatto ricredere tutti, ritagliandosi l’ambito ruolo di sorpresa del campionato, tanto da essere definita la “Piccola Atalanta” e sfiorando in una settimana, la vittoria a San Siro contro il Milan, fermata la Lazio all’ Olimpico, e fatto fuori la Juventus al Bentegodi.
A luglio nessuno lo voleva Ivan Juric; ora la tifoseria lo adora e ne chiede a gran voce la conferma, perché in lui si rivede e ha trovato il capo tribù che sognava: poche parole, sempre dirette e schiette, messaggi chiari e asciutti, pane al pane e vino al vino.
In campo la ricetta del tecnico è fatta di aggressività e sacrificio che si traduce in un calcio muscolare e animoso. Davanti a tutto ciò il popolo va in delirio. Attenzione però, che il Verona di Juric non è solo gamba e polmoni, ma è anche una squadra che pensa e ragiona a calcio.
All’ inizio del campionato, lo davano già con la valigia in mano, ora pare lo cerchino tutti e il presiedente Setti a giugno avrà il suo bel daffare a trattenerlo anche per il prossimo anno. Il Verona che in estate non aveva scampo, è adesso a giocarsi un posto in quell’ Europa che non frequentava dalla metà degli anni ottanta.
13 FEBBRAIO 2020 di Ugo Frusciante
FONTE: sport mediaset
FONTE: Calcio.OcchioNotizie.it
ESCLUSIVE
IND. CH – Juric fa gola a molti, ma l’Atalanta…
A quanto appreso dalla nostra redazione, Giovanni Sartori sarebbe stato più volte avvistato durante le partite dell’Hellas
di Tommaso Badia 12 Febbraio, 2020 - 14:00
Che il Napoli tenti Juric non è un segreto, ma il tecnico croato sembra avere parecchi estimatori, tra i quali sembra esserci pure l’Atalanta, che lo starebbe seguendo molto da vicino.
A quanto infatti appreso dalla nostra redazione, il responsabile dell’area tecnica nerazzurra Giovanni Sartori sarebbe stato più volte avvistato in tribuna sia al Bentegodi che durante le trasferte dei gialloblù: certo, l’ipotesi che il dirigente lombardo stia osservando qualche giocatore (Pessina, Kumbulla…) è tutto fuorché da escludersi, però non ci sarebbe nemmeno da stupirsi se in casa bergamasca si stesse già pensando a un eventuale dopo-Gasperini.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
12 febbraio 2020 - 09:03
Juric, Gazzetta: “Setti spinge per il rinnovo, ma è pressing Napoli”
Il quotidiano: “L’Hellas ha pronto un contratto al rialzo per il tecnico, anche l’Atalanta pensa a lui”
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Sull’edizione di oggi de “La Gazzetta dello Sport”, Carlo Laudisa fa il punto della situazione sul futuro di Ivan Juric.
Scrive il giornalista : “Le voci più ricorrenti sussurrano di un feeling del Napoli per il tecnico croato. Nonostante un contratto da 600mila euro, in scadenza tra un anno, il presidente Setti non si sente tranquillo e si sta adoperando per prolungargli il contratto, ovviamente con una sostanziosa integrazione“.
FONTE: Hellas1903.it
La rivincita di Juric: dagli esoneri alla sorprendente “favola Verona”
Giancarlo Labate 10 Feb 2020
In un campionato di Serie A che si sta dimostrando forse il più bello e combattuto degli ultimi anni, una delle note più liete è sicuramente il Verona di Juric. Gli Scaligeri, tornati in nella massima serie dopo un anno di B, stanno impressionando tutti giocando un gran calcio con sorprendenti risultati.
La vittoria con la Juventus di sabato sera è una delle dimostrazioni di quanto la squadra di Juric stia lavorando bene per togliersi grosse soddisfazioni, divertirsi e far divertire i propri tifosi. Tre gare consecutive, contro Milan, Lazio e Juventus e ben 5 punti in cascina con due pareggi in trasferta ed una vittoria in casa. Questi sono solo alcuni dei numeri che stanno facendo sognare tutta Verona. Gli altri recitano otto risultati utili consecutivi, 34 punti in classifica ed un sesto posto a meno cinque dalla Roma quinta e quindi da una qualificazione in Europa League che sarebbe storica.
Il lavoro di Juric e dei suoi ragazzi è stato ed è strepitoso, un’annata ricca di soddisfazioni ed un risultato (almeno per ora) ben al di sopra dell’obiettivo salvezza iniziale. Il tecnico, dopo la storica promozione con il Crotone, è tornato a sorridere e a riprendersi tutto dopo le polemiche e i vari esoneri che fin qui avevano caratterizzato la sua carriera. Buone notizie anche dal punto di vista economico sul fronte mercato. I vari Rrahmani, Kumbulla, Amrabat, ma anche Pessina, Verre, Zaccagni sono stati e saranno protagonisti nelle prossime sessioni e potranno portare diversi milioni nelle casse gialloblu. La “favola Verona” ha impressionato tutti ed ha risposto sul campo allo scetticismo iniziale, la squadra di Juric vuole continuare così, sulle ali dell’entusiasmo, per togliersi tutte le soddisfazioni possibili e scrivere, passo dopo passo, una storia perfetta.
FONTE: ZonaCalcio.net
NEWS
Il Napoli pensa a Juric per la prossima stagione
La sorprendente stagione sin qui sulla panchina gialloblù ha attirato l’attenzione del club azzurro per l’allenatore croato
di Mattia Zupo 10 Febbraio, 2020 - 17:01
Secondo quanto riportato da Sky Sport, il profilo di Ivan Juric sarebbe il primo sulla lista del Napoli qualora Gattuso non riuscisse ad invertire la rotta da qui al termine della stagione.
Le prestazioni dell’Hellas Verona non stanno passando inosservate, specie dopo la vittoria contro la Juventus, e le prime attenzioni di grandi club cominciano a posarsi nei confronti dell’allenatore croato.
FONTE: CalcioHellas.it
Hellas Verona, il ‘mondo’ Juric stupisce tutti: i segreti del successo gialloblù
Di Redazione CalcioNews24 - 10 Febbraio 2020
© foto www.imagephotoagency.it
La vittoria dell’Hellas Verona contro la Juventus non è stata casuale. Pressing, idee e coraggio: ecco il ‘mondo Juric’
Una vittoria che ha sorpreso tutti, ma non così casuale. La Gazzetta dello Sport in edicola oggi analizza il successo della squadra di Ivan Juric ottenuto contro la Juventus: l’Hellas Verona è sicuramente una delle squadre rivelazione di questo campionato.
Allenamenti durissimi, attenzione quasi maniacale ai dettagli ed un’aggressività che ricorda quella del ‘maestro’ Gasperini. I segreti di Ivan Juric stanno stupendo il mondo del pallone, il Verona ‘operaio’ continua a volare in paradiso.
FONTE: CalcioNews24.com
Un post condiviso da Ivan Juric (@juricofficial) in data:
VISTO DA NOI
09 febbraio 2020 - 11:38
L’attimo fuggente
Juric come Robin Williams nel celebre film: il professor Keating della Serie A è lui
di Matteo Fontana, @teofontana
Chi ha visto almeno una volta “L’attimo fuggente” non può non essersi commosso (cuori di pietra a parte, ma quelli non ci interessano).
Allo stesso modo, gli appassionati, tifosi, suiveurs, beat writers che guardano giocare questo Verona si sentono pervasi dalla medesima empatia: quella del carpe diem. Alla maniera dell’insegnamento del professor John Keating, citando Henry David Thoreau: “Succhiare il midollo della vita”. Un gagliardo spartano per un club che nel nome ha il destino: Hellas, Grecia.
L’Hellas di Ivan Juric va in campo come se ogni partita fosse l’ultima, spremendo energie, correndo all’infinito, facendo impazzire i rilevatori statistici che registrano i chilometri coperti. Ma non di solo “podismo” vive il Verona. È una squadra che unisce teoria e pratica, fantasia e ragione, che urla il proprio barbarico yawp, il grido primigenio rivolto al mondo per dire: “Eccomi, sono qua”.
Juric, l’allenatore metal, è il professor Keating di questa Serie A. I suoi ragazzi, come la classe della storica pellicola con Robin Williams protagonista, sono la setta dei poeti estinti, una sfida alle convenzioni di questo campionato. La vittoria con la Juventus ha sempre un valore “altro”, che porta fuori dal concetto della gara. I “provinciali” di cui parlò l’Avvocato Agnelli dopo i fatti del 6 novembre 1985 – non c’è bisogno di ricordare quanto accadde nel silenzio del Comunale di Torino, in Coppa dei Campioni – contro la Grande più vincente di tutti in Italia. Un contrasto antropologico.
Un po’ come ne “L’attimo fuggente”, con Keating che invita i suoi studenti a uscire dagli schemi imposti dalla scuola esclusiva in cui si trovano, a farsi beffe dell’establishment, a essere se stessi. Cosa che è, d’altronde, la più bella di tutte.
Ci si ricorderà a lungo di questi giorni. Il futuro è da scrivere, ed è evidente che non si può immaginare che lo Juric-Williams dell’Hellas debba essere costretto, come avviene nel film, ad andarsene. Questi sono soltanto cattivi pensieri e, in una domenica così, li lasciamo volentieri ai gufacci e avvoltoi in servizio permanente effettivo.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «VITTORIA FANTASTICA: QUANTE SODDISFAZIONI MI DANNO QUESTI RAGAZZI CHE GIOCANO COL CUORE»
08/FEBBRAIO/2020 - 23:55
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Juventus, 23a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Una vittoria straordinaria, commovente al termine di una settimana che sembrava 'terrificante' col trittico Milan-Lazio-Juve? Oggi è stata una vittoria fantastica perché non era assolutamente facile. Abbiamo giocato la prima mezz'ora in modo eccezionale, dominando, e avremmo dovuto fare gol per legittimare la schiacciante supremazia. Poi, come tutti hanno visto, la Juve ha una qualità immensa e ci ha puniti con Ronaldo, ma i ragazzi sono andati oltre l'ostacolo con il cuore: volevano recuperare la partita, riprendendosi ogni pallone e correndo tanto, e alla fine ci siamo riusciti. Abbiamo saputo reagire nonostante la fatica e e il gol di CR7? I ragazzi sanno che una partita dura 90 e più minuti e hanno imparato ad andare al massimo per tutta la gara: sia che si perda sia che si vinca, bisogna fare così, cioè dare tutto. Otto risultati utili consecutivi e sesto posto in classifica: che effetto fanno questi numeri? Strafelice e strasoddisfatto, perché nessuno se lo poteva immaginare e invece questi ragazzi mi stanno dando soddisfazioni in ogni partita e in ogni allenamento. Un 2020 nel quale abbiamo sinora fatto più punti di tutti significa che il Verona è cresciuto sotto tutti i punti di vista anche dopo un grande girone d'andata? Bisogna continuare così, senza mollare e insistendo nel dare il massimo: ogni gara va affrontata come fosse l'ultima perché sono convinto che se ci rilassiamo rischiamo molto, contro tutti. Dobbiamo tenere duro e non accontentarci. Se inserendo prima Verre e poii Pazzini volevo far capire alla squadra che ci credevo? Verre e Pazzini sono entrati bene, così come Dimarco che ha debuttato. Poi il 'Pazzo', come sempre, è stato fantastico: ha calciato un rigore difficile, ma lo ha fatto benissimo e ci ha dato una grande carica».
JURIC: «È UNA PARTITA SPECIALE MA RESTA COME SEMPRE UNA OCCASIONE PER FAR PUNTI»
07/FEBBRAIO/2020 - 15:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Juventus, 23a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Come sta la squadra? La gara contro la Lazio è stata estremamente dispendiosa dal punto di vista fisico, ma sono convinto che l’adrenalina saprà sopperire ad eventuali deficit. In questi due giorni abbiamo fatto principalmente lavoro di scarico, vedremo domani che scelte fare. Sono contento e soddisfatto del lavoro della squadra, l'importante è continuare ad affrontare ogni partita come abbiamo sempre fatto: quella contro la Juve è una gara speciale ma pur sempre una occasione di fare punti, perché il nostro obiettivo resta sempre lo stesso e sarebbe bello non fermarsi. Contro la Juve la partita si prepara da sola, i ragazzi avranno enormi motivazioni per mettersi in mostra e andare oltre i propri limiti. L'adrenalina, data dai risultati, è davvero tanta. Il modulo? Dipende anche dall'avversario e da come si dispone difensivamente, sulla base di questo scelgo chi mettere in attacco. La Juve? Fanno molto pressing appena perdono palla, sul livello del gioco hanno fatto grandi passi in avanti. Badu? Mi dispiace per lui, ha avuto un brutto taglio alla gamba e non sarà ancora dei nostri. Amrabat? Giocherà. I nuovi arrivati? Non è facile allinearsi velocemente ai ritmi del resto della squadra: li sto valutando di gara in gara. Il mio staff? Si è creato un bell’ambiente di lavoro, sia nello staff che nella squadra. Insomma, si lavora bene».
FONTE: HellasVerona.it
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NEWS
06 febbraio 2020 - 13:50
Lo Stretto di Juric
La serata di Roma ha fornito conferme per chi il Verona lo conosce, e stupore per chi ne ha una visione in superficie
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Getty Images
E ora anche i gradoni dell’Olimpico hanno capito cos’è questo Verona. Per la Lazio era un’occasione d’oro: una vittoria nel recupero von l’Hellas si sarebbe tradotta nel sorpasso sull’Inter, il secondo posto in classifica a due punti dalla Juve, e un margine di 13 lunghezze sugli odiati cugini figli della lupa. Sembrava tutto già bello che scritto e catalogato: c’era un problema, e pure bello grosso, il Verona. Per certa stampa nazionale, per non parlare poi di quella capitolina, la banda Juric sarebbe venuta a Roma a recitare il ruolo dell’agnello sacrificale da girare arrosto sull’altare di Formello; una fiction. D’altronde il calcio accende così tanto le passioni e dà libero sfogo alle immaginazioni da confondere la fredda analisi giornalistica con il copione di una sceneggiatura buona per Cinecittà. Ci sta. Succede del resto anche a noi, quando di mezzo c’è una maglia gialloblù. Perché il cuore, mica è un microchip.
La serata di Roma ha fornito conferme per chi il Verona lo conosce, e stupore per chi ne ha una visione in superficie. La Lazio si è ritrovata a fare i conti con una squadra vera, ben organizzata che dell’intensità fa il primo comma sulle sue tavole della legge. Nulla di nuovo. Tutta roba, che sarà pure tanta, che conoscevamo già sin troppo bene. Altri evidentemente no. Pressione, occupazione di tutti spazi sul campo, profondità: gamba e polmone, frutto di una condizione atletica straripante. Tutto ok. Ma, consentiteci, c’è di più. Il Verona ammirato nella serata dell’Olimpico è stato anche altro: ha mostrato di essere una squadra figlia delle idee, che la palla la sa trattare facendola girare con autoritaria personalità. Un occhio davanti e uno dietro, ha messo per lunghi tratti sotto scacco una Lazio che ha viaggiato sulle fiammate e le invenzioni di quel genietto di Luis Alberto. Dai suoi piedi, son arrivati i maggiori pericoli per Silvestri: quando il portierone non ci poteva arrivare, sono stati i legni a dargli una mano. Sempre e solo tentativi dalla distanza, però. Perchè nella nostra area il naso la Lazio ce lo ha messo davvero poco. Immobile, lo spauracchio della vigilia, finito nella morsa di nostri mastini, non ha combinato un bel nulla ed è rimasto all’asciutto. Caicedo? Un fantasma. Milinkovic-Savic? Caricato a salve. E così il Verona se l’è giocata, ha avuto le sue belle opportunità, e nella ripresa ha tenuto a lungo il pallino del gioco in mano mostrando di averne di più del suo illustre avversario. Nel complesso, ha dimostrato di essere più squadra, e per questo si è fatto apprezzare. Magari ora anche qualche solone col parruccone, si sarà accorto che la vera sorpresa di questo campionato siamo noi. Alleluia.
Questa era la seconda tappa in una settimana foriera di un trittico che per altri saprebbe di incubo da far tremare i polsi. Due trasferte a casa di Milan e Lazio, e gran chiusura con la Juve in un Bentegodi strapieno. Roba da brividi. Non per questo Verona, che la paura non sa nemmeno cosa sia, è in piena fiducia, non perde mai la via della ragione, e l’acido lattico se lo sciroppa come un buon calice di Valpolicella. Superati a pieni voti i primi due scogli, per completare la circumnavigazione, ci attende ora Capo Horn. Juric ama la storia. Conoscerà bene anche quella di Magellano, che il pericolo lo aggirò prendendolo alle spalle, per la via che da allora porta il suo nome, lo Stretto di Magellano. Come il Verona senza punte, che la sua via l’ha trovata attraverso lo Stretto di Juric. Bella storia.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «I RAGAZZI SI SONO SUPERATI PER FERMARE QUESTA LAZIO: ORA HANNO L'ADRENALINA DENTRO PER LA JUVE»
05/FEBBRAIO/2020 - 23:55
Roma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Lazio-Hellas Verona, recupero della 17a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Una grande partita del Veroma all'Olimpico? Oggi, da parte nostra, è stata una prestazione eccellente in tutti i sensi e sapevamo che ci voleva un grande Verona per fermare questa Lazio. Abbiamo fatto una bellissima gara sia nel primo che nel secondo tempo, in cui siamo migliorati, e durante entrambe le frazioni abbiamo avuto palle-gol nitide. Possiamo anche recriminare un po', al di là dei loro due pali che sono arrivati grazie alle qualità tecniche eccellenti di Luis Alberto. Abbiamo concesso poco e creato tanto contro una Lazio veramente forte. Possesso palla alla pari? Anche i tiri in porta e le occasioni da gol: abbiamo veramente concesso poco a una squadra capace di segnare 5 reti alla SPAL, 5 alla Sampdoria e 4 al Lecce. Anche per questo aspetto non era facile oggi, e credo che i ragazzi si siano davvero superati: siamo saliti a un livello molto alto per combattere contro una Lazio fortissima. Una condizione fisica straripante, la nostra? Ho la sensazione che cominciamo a ripartire con più facilità, con tanto possesso palla fatto bene e poche pecche: magari qualche passaggio che avremmo potuto eseguire meglio tecnicamente, ma sempre in situazioni non facili. Una grandissima prestazione da parte nostra. Io che dico che nel calcio non è vero che c'è nulla da perdere e che si può provare a guadagnare qualcosa anche contro la Juventus? È vero, beh se sara la terza partita in sei giorni e noi non siamo abituati a giocare così tanto, specie con squadre più forti. I ragazzi però hanno tanta adrenalina dentro e sento che faremo una grandissima partita»
JURIC: «GRANDE PARTITA PRIMA E DOPO L'ESPULSIONE: DOBBIAMO CONTINUARE CON QUESTA UMILTÀ»
02/FEBBRAIO/2020 - 18:25
Milano - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Milan-Hellas Verona, 22a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Rammarico per i due pali o soddisfazione per il pari nonostante l'inferiorità numerica? Possiamo dire che c'è un po' di entrambe le cose. La squadra ha fatto una grande prestazione, sia in undici che in dieci, dominando in alcuni tratti della gara, almeno fino all'espulsione. Il cartellino rosso ad Amrabat ha cambiato la partita, però i ragazzi sono stati splendidi, perché non è facile cambiare mentalità e difendersi in questo modo per portare un punto a casa. Sei risultati utili consecutivi e dodicesima gara in gol: numeri sorprendenti? La squadra sta bene da tanto tempo, abbiamo aggiunto alcune cose nel nostro gioco, ma l'importante è continuare con l'umiltà che i ragazzi mi hanno dimostrato negli ultimi venti minuti di oggi e cercare di fare punti ovunque si riesca: solo così potremmo avvicinarci al nostro obiettivo, che è la salvezza. Se il mercato mi ha aiutato nell'avere più alternative? Abbiamo sostituito giocatori che giocavano poco con altri che possono aiutarci di più. Non abbiamo stravolto niente e per questo sono contento, spero solo che i nuovi arrivati si inseriscano al meglio nel più breve tempo possibile, dato che alcune volte non è facile allinearsi ai ritmi di una nuova squadra. Il prossimo impegno con la Lazio? È una squadra forte, ma per noi è partita-jolly. Ce la vogliamo giocare bene, affrontando la gara determinati e risoluti come oggi».
JURIC: «REDUCI DA UN GRANDE GENNAIO, MA DOBBIAMO SPINGERE ANCORA E NON ACCONTENTARCI»
01/FEBBRAIO/2020 - 13:45
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Milan-Hellas Verona, 22a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il Milan? Come sempre cercheremo di affrontarli a viso aperto e di giocare il nostro calcio, ma è un Milan completamente diverso rispetto anche solo a un mese fa. Si vede il lavoro di Pioli, preparano bene le gare e hanno grandi interpreti, ma noi ci proveremo. Loro vengono da molti risultati positivi e, rispetto a prima, sono molto più tosti e focalizzati sul risultato. Noi siamo in un momento positivo, nell'ultimo mese abbiamo fatto tanti punti. Ora ci aspettano tre partite in meno di una settimana, ed è il momento di spingere per continuare a provare queste belle sensazioni. La squadra sta bene e sarebbe un peccato accontentarsi: bisogna continuare a dare tutto, e sono fiducioso perché ci sono risposte importanti da tutti i nostri calciatori. Formazione? Ho ancora due o tre dubbi, dopo la seduta di oggi deciderò. Mercato? Penso che a gennaio sia giusto non mescolare troppo le carte, cercando le occasioni giuste e rimpiazzando chi gioca meno con nuovi elementi che possano dare qualcosa in più al livello qualitativo della rosa. Amrabat e Rrahmani sono operazioni importanti e rimarranno qui sino a fine stagione, penso e credo con la stessa concentrazione e abnegazione di sempre. I nuovi arrivati stanno bene, ci vorrà un po' di tempo per entrare nei meccanismi, ma sono tutti ottimi elementi. Lovato? Il Direttore Sportivo D'Amico lo seguiva da tempo e ci ha creduto, ora è con noi e vogliamo farlo crescere. Eysseric? Ci serviva un interprete in quella posizione di campo, simile a Danzi, ma può giocare anche sulla trequarti. Il mio futuro? Il Club è diventato più forte in questi mesi, e questo è molto importante. Il mio rapporto con Verona? Tutto, nel calcio, dipende dai risultati, che sono una variabile nel corso del tempo. In questo momento le prestazioni sono molto positive e c'è un bellissimo sentimento, che però può cambiare velocemente, sono molto razionale su questo aspetto».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Setti-Juric
La partita è iniziata
28/01/2020 13:12
Gioco dei ruoli, pretattica. Maurizio Setti e Ivan Juric si annusano e si pesano. Rimarrà l'allenatore di Spalato? Proprio Juric, interpellato domenica, sostanzialmente ha detto che è presto per parlarne. E, dal suo punto di vista, come dargli torto: il Verona vola e lui è concentrato sul campo, ma proprio l'aver costruito dalle fondamenta la squadra rivelazione del campionato lo mette nella posizione privilegiata di chi sa di poter temporeggiare e aspettare che gli eventi (in un senso o nell'altro) maturino da sé.
D'altro canto il calciomercato, anche degli allenatori, è sempre in movimento e dunque è legittimo sviluppare qualche ragionamento. Mai come la prossima estate nei club di media-alta fascia ci sarà un valzer di panchine vorticoso: Torino, Fiorentina, probabilmente Milan, forse il Napoli cambieranno allenatore. E magari anche l'Atalanta potrebbe perdere Gasperini e guardare all'allievo che più gli somiglia.
Non a caso abbiamo esortato Setti a fare la prima mossa e a giocare d'anticipo con una proposta (tecnica ed economica) per trattenere un cavallo di razza come Ivan. Non giriamoci attorno: Juric è conteso, presto (molto presto) sarà corteggiato, meglio agire in fretta.
Eppure Setti, paradossalmente, potrebbe fare l'esatto opposto e, ancora una volta, spiazzare tutti: non escluderei che anche lui, come Juric, possa prendere tempo e preferisca aspettare senza smania. Ma per motivi diversi: si tratta di non mostrare debolezza non tanto o solo con la controparte (Juric), ma all'interno del club per non scalfire l'unica vera legge che ha guidato il patron in questi anni: non attaccarsi mai davvero a nessun cavallo, non creare figure troppo forti dentro alla società, all'insegna del tutti utili (per un periodo circoscritto e a determinate condizioni) e nessuno indispensabile. Eppoi, penserà Setti, che da imprenditore coglie le dinamiche psicologiche di ogni trattativa, perché fare un offerta oggi sapendo che Juric preferisce aspettare? Sarebbe un errore e non si va in guerra sapendo di perdere.
Per questo Setti e Juric fino a primavera continueranno ad annusarsi e pesarsi. Oggi il borsino dice 50 e 50, ma - ribadiamo - il cerino è in mano al presidente.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
26 gennaio 2020 - 18:02
Verona, Juric da record: mai nella storia tante partite di fila con l’Hellas in gol
Con il Lecce, i gialloblù hanno infilato l’undicesima gara consecutiva a segno
di Matteo Fontana, @teofontana
Un Verona da record.
Con il Lecce, è arrivata l’undicesima partita consecutiva con i gialloblù a segno (la prima è stata con il Parma, con l’1-0 firmato da Darko Lazovic).
Un primato per la squadra di Ivan Juric. Nella storia, in Serie A, l’Hellas era arrivato a quota 10 nel 1983-84 con Osvaldo Bagnoli in panchina, nel 1999-2000 con Cesare Prandelli e nel 2014-2015 con Andrea Mandorlini.
Ora, gli annali sono stati aggiornati dal Verona del tecnico di Spalato.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «QUESTA VITTORIA ME LA GODO TUTTA E CONTRO MILAN, LAZIO E JUVE ABBIAMO QUALCOSA DA GUADAGNARE PIÙ CHE NIENTE DA PERDERE...»
26/GENNAIO/2020 - 18:20
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Lecce, 21a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Altra grandissima vittoria, quella della maturità e della consapevolezza? Specialmente nel primo tempo, abbiamo disputato una partita eccellente sotto ogni punto di vista: in primis sul piano del gioco e del controllo della gara, attaccando tanto ma senza sbilanciarci. Sono veramente molto soddisfatto. Se mi aspettavo un gennaio così? I ragazzi si stanno allenando bene, dobbiamo cercare di migliorare ancora e mantenere questo spirito che è per noi fondamentale e che significa correre, attaccare e stare attenti in fase difensiva. Adesso me la godo, ma già da domani penseremo alle tre partite difficilissime della settimana prossima per prepararle al meglio. Tredici giocatori differenti in gol? Sono un bel gruppo, vanno d'accordo e si sostengono l'uno con l'altro, compresi quelli che non giocano. Il record di questo Verona: 11 gare consecutive in gol in Serie A? Fa piacere, ma sappiamo che alla fine la cosa più importante sono i risultati e la classifica. Dobbiamo continuare così. Milan, Lazio e Juventus in sei giorni? Non è vero che non abbiamo nulla da perdere, nel calcio c'è sempre la possibilità di guadagnare qualcosa. Noi dobbiamo affrontare queste tre 'big' col nostro spirito per provare a raccogliere il massimo: questo è l'obiettivo, senza pensare a chi abbiamo davanti, ma pensando solo a correre e ad andare forte»
JURIC: «VOGLIO UN VERONA DETERMINATO MA ANCHE SPENSIERATO: L’OBIETTIVO SONO I 40 PUNTI»
25/GENNAIO/2020 - 13:45
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Lecce, 21a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il Lecce? Voglio vedere il solito Verona, spensierato ma anche consapevole di dover dare sempre il 100% per riuscire a fare risultato. Loro hanno fatto più punti in casa che in trasferta, ma hanno raccolto buoni risultati anche tra le mura amiche come contro l'Inter, creando molto. Ci stiamo preparando alle diverse tipologie di modulo che potrà utilizzare Liverani. Il nostro obiettivo resta arrivare a 40 punti, fare risultato per noi vuol dire solo avvicinarci a quel traguardo. Di Carmine? Contro il Bologna ha fatto una grande gara, gli è mancato il gol, ma tutto il resto c'era in abbondanza. Borini? Può fare sia la seconda che la prima punta, vedremo se e come impiegarlo contro il Lecce. Il mercato? Conosciamo le situazioni, ma io continuo a vedere in tutti gli elementi la giusta concentrazione. In entrata invece possiamo chiudere due-tre situazioni che vadano a migliorare la rosa rispetto alle partenze che sono già avvenute».
FONTE: HellasVerona.it
L'OPINIONE DEL DIRETTORE DI LIBERO IN UN ARTICOLO SU TUTTOSPORT
FELTRI: JURIC? IL MIO PIRATA
24/01/2020 11:47
Vittorio Feltri, direttore di Libero e firma di Tuttosport dedica questa mattina un lungo articolo a Ivan Juric, l'uomo che ha creato il Verona rivelazione.
Dice Feltri: "Un galeone pirata stranamente dipinto di giallo, con la polena e il cassero di poppa blu, si aggira nel mare del campionato. Batte bandiera scaligera e visto da lontano sembra carico di un accozzaglia di vecchie lenze, rudi mestieranti della serie B e un manipolo di ragazzi con poca esperienza, ma affamati come pesci carnivori. Ragion per cui, prima di sottovalutarne il potenziale eversivo, è bene tener sorvegliati con il binocolo la chiglia e il fianco corazzati, e non perdere d’occhio le bocche da fuoco puntate alla costa da un lato, all’alto mare dall’altro, tutte con la palla in canna.
È un consiglio (tardivo) che diamo a tre o quattro bastioni, le squadre che per ora si trovano alla testa del torneo, oggi al giro di boa, che presidiano la penisola della zona scudetto. Il galeone Verona, rumoroso e manesco, con quella tinta solare e minacciosa (il giallo è il colore stradale con cui si segnala un pericolo, per i buddisti significa saggezza, in altri contesti simboleggia energia e autonomia) si sta aggirando lungo la costa con terra in vista, non nasconde più di cercare un approdo per fissare l’ancora. Per il momento il galeone giallo sembra lontano dal cercare fortuna più su, dove si combattono le scaramucce per la prevalenza ai primi cinque posti della classifica, ma potrebbe sempre cercare di impallinare chi scivolasse un po’ troppo giù.
«Non scherziamo, il nostro obiettivo è la salvezza», ripete l’uomo che sta sul ponte principale del galeone, «io penso sempre all’Atalanta, che insegna a tutti come si costruisce un passo per volta». L’uomo che sta sul ponte e comanda la ciurma più sorprendente del campionato è Ivan Juric. Questo allenatore mi interessa perché è la cartina di tornasole della imprevedibile bellezza del pallone. Da calciatore ha avuto una carriera abbastanza anonima, da allenatore ha realizzato alcuni successi ma subìto rovesci più roboanti. Fino a Verona. Avete presente certe persone che nel loro destino hanno una sola anima gemella possibile e finché non incontrano quella sembrano destinati all’infortunio, a essere snobbati? Credo che Juric sia una di quelle, e che nel Verona abbia finalmente trovato la compagna con la quale spingersi vicendevolmente in posti altrimenti irraggiungibili".
Il collante che ha finora saldato Juric e il Verona è una sfida, ovvero rovesciare la predestinazione al fallimento più atteso della stagione 2019/20. A inizio campionato, infatti, gli scaligeri erano dati come i più autorevoli pretendenti all’ultimo posto in classifica, al limite in contenzioso con il Lecce, e a una retrocessione diciamo con due o tre giornate di anticipo sulla fine del campionato. In effetti, i marcatori che indicano il peggio si erano illuminati tutti".
Feltri ricorda poi che la scelta di Juric è arrivata contro tutti dopo la promozione di Aglietti e spiega: "(...) Ma la scelta è stata intelligente: l’uomo, infatti, era affamato di un’occasione con la quale riscattare il drammatico tris di esoneri subiti alla corte dell’iracondo Preziosi, in casa genoana. Il mercato estivo, inoltre, era partito con queste parole, proprio di Juric: non abbiamo soldi. E qui il tecnico croato ha cominciato a far vedere che tipo di cuoco è: quello che cucina con quel che trova nel frigo e, se il borsellino è vuoto, va al mercato a scegliere fra le rimanenze. Scegliere, però, non prendere a caso. E questa è intelligenza, sua e del direttore sportivo dell’Hellas Tony D’Amico, il quale ha capito che ottimizzare quel che (non) si ha, passa dalla mente del tecnico".
Feltri poi ricorda che Juric è il discepolo prediletto di Gasperini: "Inciso: Gasperini ha allenato Juric nel Crotone e nel Genoa, gli piaceva perché anche se non era granché quanto a repertorio personale, aveva riscontrato in lui una notevole intelligenza tattica. Per questo quando il croato è arrivato a fine carriera lo ha voluto come assistente tecnico all’Inter e come vice al Palermo. L’imprinting è chiaro e Juric ne va fiero: «Gasperini è il mio maestro e il secondo me è miglior allenatore in Italia, i suoi giocatori hanno una continuità incredibile e crescono anno dopo anno»".
Feltri spiega così il segreto della squadra scaligera: "(...) Le tre perle, stranamente tutti difensori, che in questa coda del mercato di riparazione rischiano di finire alle corti delle scudettabili: i primi due li ha capiti solo Juric, Sofyan Amrabat, marocchino-olandese di 23 anni, il kosovaro 25enne Amir Rrahmani, il terzo Marash Kumbulla, albanese di Peschiera del Garda, neanche vent’anni, prodotto del vivaio scaligero e promessa mantenuta, che completa il trio difensivo gialloblù. La rosa del Verona è passata dalla valutazione estiva di 9,5 milioni di euro ai 79 di oggi, e tutti sono contenti.
Così, passin passetto, nel silenzio e quindi senza scatenare la concorrenza, Juric con una banda di Carneadi ha costruito il suo galeone corazzato, con bocche da fuoco un po’ corte di tiro ma infallibili a distanza corretta. Altro che squadra materasso. Il teorema tattico ha la solita base della modernità post Guardiola: aggressività senza palla, marcature a uomo, densità al centro per costringere gli avversari a giocare sulle fasce, dove il Verona ha quelli forti (perfino la Juventus ha fatto fatica); quando verso il novantesimo gli undici non ce la fanno più, le ali ripiegano verso la difesa, arretrando la compattezza invece di sfilacciarsi.
Il risultato è una squadra che segna con il contagocce ma con la massima efficacia, e ne prende pochissimi, ha la quinta miglior difesa del campionato, anche se l’aggressività nella sua trequarti porta i giocatori a commettere una quantità di falli e subire mazzi di cartellini gialli. Per questo Juric mi piace, è un allenatore abbastanza “bergamasco”: unisce la slava incapacità congenita di arrendersi con un pragmatismo che in campo paga. Parla poco e per linee diritte, dice le cose senza nascondersi ed è attento all’efficienza".
Continua Feltri ricordando le origini di Juric: "Centrocampista da interdizione nato a Spalato nel 1975, Juric è cresciuto in un ambiente culturalmente vitale e incline alla critica: suo padre era professore universitario e giornalista che negli anni Settanta si espose al pericolo manifestando contro l’oppressione della Jugoslavia titina. Ha ovviamente cominciato nell’Hajduk dove venne notato dagli spagnoli del Siviglia. Tre anni in Andalusia, poi uno all’Albacete. Nel 2001 passò al Crotone, poi al Genoa, dove rimase fino a fine carriera, vestendo cinque volte la maglia a scacchi della sua nazionale".
Ed ecco il giudizio su Juric allenatore: "A Crotone («una città allo sfascio», sentenziò con schiettezza) portò la filosofia di costruzione a partire dai difensori centrali, pressing e riconquista immediata della palla, che portò alla promozione in serie A. È stato il concime che ha dato frutti a Verona, perché a Genova fra lui e Preziosi si giocò per lo più una partita di ping pong, tre esoneri in due stagioni.
Oltre ai dettami tecnici di osservanza gasperiniana, Juric è dotato una notevole capacità di essere ossessivo: «Allenare mi piace di più che giocare. Quando ho smesso ho avuto un rifiuto totale, ma in panchina è molto più divertente. Anche se poi nella vita privata sperimenti una specie di assenza mentale, tua moglie ti parla e tu intanto pensi a Gkapè» (Gkapè è un’ala nativa del Togo, uno dei suoi giocatori nel Genoa). Con i calciatori, infatti, ha un rapporto epidermico: «Ci diciamo sempre la verità in faccia, anche le cose brutte. Devono sapere che hai fiducia in loro, devi voler loro bene. Questo è quello che mi ha insegnato la vita». Ha una concezione complessa del calciatore, rifiuta la filosofia delle partitelle a “due tocchi”, preferendo quelle ad alta intensità ma a tocco libero, perché «voglio dei giocatori pensanti, che scelgano da soli quando passare o avanzare».
Juric, che è stato critico non solo con la città di Crotone ma anche con la sua madrepatria, della quale pensa che non abbia sfruttato l’occasione di cambiare in meglio quando conquistò l’indipendenza, solo per una cosa (ma sarà una questione di generazione) mi lascia perplesso. La sua passione per un genere musicale che ho chiesto mi facessero ascoltare e trovo sia quanto di più esecrabile le mie orecchie abbiano mai subìto: l’heavy metal, che ho trovato particolarmente ignobile in gruppi che lui ama, come i Napalm Death. È come se vi chiudessero a tradimento in una scatola di lamiera e una dozzina di energumeni molto motivati ci picchiassero sopra con delle sedie. Ma almeno forse ho capito come ci si sente a uscire dal campo quando il Verona è in vena mentre tu pensavi di andare a portare via tre punti".
FONTE: TGGialloBlu.it
RASSEGNA
L'Arena: "Il Verona...corteggia Juric"
23.01.2020 12:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: L'Arena
Il quotidiano "L'Arena" punta oggi la sua attenzione su Ivan Juric, il cui contratto con la società gialloblù scadrà a giugno di quest'anno. Alla luce dei risultati ottenuti alla guida della squadra scaligera, il tecnico è già stato messo sotto osservazione da Fiorentina, Napoli e Milan. Anche il Cagliari, laddove se ne andasse Maran, non nasconde la sua attenzione per il mister croato. L'obiettivo della società è sicuramente quello di trovare un punto d'incontro e proseguire con il rapporto, nel dichiarato intento di aprire un ciclo. Sempre secondo il quotidiano un contatto esplorativo con il presidente Setti ci sarebbe già stato. Nel frattempo il direttore sportivo D'Amico, che con Juric si confronta giornalmente, cercherà di capirne le intenzioni future. L'obiettivo sembra quello di trovare un rinnovo su base biennale o triennale. Dopo la partita con il Lecce, la trattativa potrebbe prendere piede in maniera più definita.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Zeman: "Insigne resti a Napoli. Ho un debole per Orsolini"
22.01.2020 10:00 di Lorenzo Marucci
Nel corso dell'intervista in esclusiva a TMW Zeman ha fatto un punto della situazione in generale sul campionato [...]
Juric allenatore pronto per una big?
"Non credo, gioca alla Gasp come impostazione e dipende dalle qualità dei giocatori il suo andazzo e non dalla sua impostazione personale. Il Verona sta ottenendo buoni risultati perchè gioca un calcio fisico ma tecnicamente non è una grossa squadra" [...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
20 gennaio 2020 - 14:54
L’equazione Juric
Così l’uomo di Spalato è riuscito a far respirare grandi sensazioni al popolo del Verona
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
«Andemo in Europa» sentiamo dire il lunedì mattina per il rituale caffè al bar. Vero che questo Verona ci ha abituati bene, ma ‘calma e gesso’ è quell’adagio che recitavano i vecchi saggi, che ora facciamo nostro. Alla pausa natalizia, si guardava a gennaio come mese cruciale: quattro gli incroci, dai cui esiti molte delle sorti del Verona sarebbero dipese. Bene, superati i primi tre, ne abbiamo ricavato sinora sette punti. E ora sotto con il quarto, domenica contro il Lecce.
Ventisei, i punti in saccoccia: non male per una squadra data in agosto per spacciata e per un allenatore ritratto come uno scappato di casa già con la valigia in mano: pensavamo allora all’attore della canzone di De Gregori scritta da Alessandro Haber. Si ironizzava sul fatto che non l’avesse nemmeno disfatta al suo arrivo, tanto sarebbe durato poco. E invece la sua bella valigia, Ivan Juric ce l’ha nell’armadio da fine giugno. D’altronde di cattivi profeti, abbonda il mondo. Ha pure una partita da recuperare il Verona; sulla carta assai è difficile, certo, ma occhio che questo veliero di pirati ha già ampiamente messo in chiaro come di scogli insormontabili non ne esistano. E dal mercato, che ci ha appena portato un Borini in lustro, in cassa arriva più pecunia che alla Depositi e Prestiti. Buon segno, perchè da lì passa il nostro futuro.
Non sappiamo, né a dire il vero c’interroghiamo troppo, dove possa arrivare, speriamo raggiunga il possibile quota 40 punti (ma per mettere in cassaforte la salvezza, ne potrebbero bastare meno) poi vedremo. Tanto, il Verona un suo piccolo scudetto lo ha già vinto: l’ultima volta che sentimmo un «Andemo in Europa», era la stagione 2013/2014, primo anno in A della gestione Setti; Toni granatiere e Iturbe spacca difese, Mandorlini in panchina: arrivarono 54 punti e il decimo posto in classifica. In Europa non ci andammo, ma fu tanta roba. A fine stagione, quel Verona batté il record di reti totali (62) segnate dai gialloblù in un campionato di A e il numero di partite vinte (16).
In Europa non ci andremo nemmeno questa volta, e in fondo chi se ne frega. Molto più importante è che da allora in città non si respirava un clima simile. Non solo affetto, quello c’è sempre stato, ma un ritrovato entusiasmo. Più o meno un anno fa il Bentegodi fu lasciato deserto per protesta contro la società in una delle serate più desolanti di tutta la storia del Verona. Sembrano passati secoli. Ora il popolo giallobù non vede l’ora arrivi il fine settimana per stare vicino e godersi la sua squadra. È rifiorito l’orgoglio. Nelle osterie, uno che ti pazza una battuta sul Verona col sorrisone stampato, lo becchi di sicuro, stanne certo. Un anno fa c’era da arrossire solo a sfiorare l’argomento.
Il calcio è passione, pathos pulsante e intensa partecipazione quanto la liberà cantata da Gaber: tornare a respirare sensazioni così è il nostro piccolo scudetto. Il merito di uomo come Ivan Juric è soprattutto questo. Con i suoi modi chiari e spicci ha fatto breccia nel cuore della gente, perché in lui la gente del Verona ritrova i suoi, di modi. Un’equazione. E la matematica, non è un’opinione.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «GRANDE PROVA DI MATURITÀ E OTTIMO DEBUTTO DI BORINI: FORSE AVREMMO MERITATO QUALCOSA DI PIÙ»
19/GENNAIO/2020 - 18:25
Bologna - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Bologna-Hellas Verona, 20a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Un punto importante, ma forse c'è qualche rimpianto? Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, perché il Bologna ha grandi giocatori e grande mentalità, ma già sul finale del primo tempo cominciavamo a fare quello che voglio dalla mia squadra: non a caso abbiamo creato due palle-gol. Nella ripresa, già quando eravamo in undici contro undici, abbiamo iniziato a giocare come si deve e alla fine siamo riusciti a pareggiare. Penso però che abbiamo creato talmente tanto in termini di palle-gol che qualcosina in più ci poteva scappare. Un'altra prova di maturità? I ragazzi sono stati bravi a non perdere lucidità anche nei momenti più difficili e, quando siamo stati in superiorità numerica, abbiamo mosso bene la palla e creato tante situazioni, il che non è mai facile, al netto delle parate allucinanti di Skorupski. Ennesimo giocatore che entra a partita in corso e che lascia il segno, e si parla di Borini che era al debutto? Siamo contenti che Fabio si sia inserito così bene: non solo oggi in partita, ma da quando è arrivato a Verona. Lo spirito è quello giusto anche in allenamento. Si è messo a disposizione: oggi è entrato bene, ha fatto un gran bel gol e poi ha avuto anche altre occasioni. Ha fatto vedere che può essere un elemento veramente importante per noi. Se le sensazione è che Borini sia arrivato con grandissime motivazioni? È stata da subito anche la mia sensazione, sin da quando ci siamo conosciuti e abbiamo parlato. Questo ragazzo ha volontà di fare bene, poteva starsene sereno al Milan, ma ha invece preferito mettersi in discussione in una piazza più piccola rispetto a quelle a cui era abituato. Per noi è una gran bella cosa».
JURIC: «IN UN GIRONE IL VERONA È CRESCIUTO MOLTO: A BOLOGNA CONSAPEVOLI DEL NOSTRO PERCORSO DI CRESCITA»
18/GENNAIO/2020 - 13:45
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Bologna-Hellas Verona, 20a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il Bologna? Sta facendo ottime prestazioni al di là degli ultimi risultati: è una squadra forte che sa giocare con intensità in tutti i reparti, ma anche noi abbiamo la possibilità di fare punti con una grande prestazione. Il campo sta dicendo che ce la possiamo giocare con tutti, se ci alleniamo al massimo sempre con l'obiettivo di migliorarci: questo deve essere il nostro credo. Dal Bologna a Bologna quanto è migliorato l’Hellas? In un girone siamo cresciuti molto, ma fermarsi sarebbe un'assurdità, bisogna continuare su questa strada. Se il mercato ci condiziona? Non vedo atteggiamenti diversi da parte dei miei ragazzi: Henderson, ad esempio, nonostante avesse trovato poco spazio, mi è dispiaciuto molto che sia andato via. È un ragazzo e un calciatore eccezionale che ci ha insegnato molto: lo ringrazio a nome di tutto lo staff. Kumbulla? Tutti hanno fatto passi in avanti. Lui è un ragazzo serio e concentrato, deve solo continuare così. Rrahmani? Ovviamente sarà dei nostri. Chi in attacco? Sto ancora valutando, in settimana ho visto ottime cose. Borini si sta inserendo, ha tanta voglia di fare bene, e lo valuterò sino alla fine. Può fare sia la seconda punta che l'attaccante puro, ma anche l'esterno, all'occorrenza. Mihajlovic? Siamo tutti felici di come sta affrontando e vincendo una battaglia difficile».
FONTE: HellasVerona.it
25 PUNTI NELL'ANDATA COME NELL'INTERO CAMPIONATO DEL PONTINO
Juric, i punti di Pecchia ma solo con un girone
17/01/2020 08:57
L’Hellas di Ivan Juric è la vera sorpresa del campionato. I gialloblù hanno chiuso il girone d'andata con 25 punti (e con ancora la gara da recuperare con la Lazio il 5 febbraio a Roma). Il bilancio del tecnico croato è di 7 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte (21 gol fatti e 21 subiti).
Incredibilmente sono gli stessi punti fatti dalla squadra di Fabio Pecchia (con il Ds Fusco) nell'intero campionato 2017/18 quando l'Hellas chiuse mestamente al penultimo posto (con Calvano, Buchel, Matos e Aarons tra i titolari) a quota 25 punti, davanti al Benevento, con 7 vittorie, 4 pareggi e 27 sconfitte (30 gol fatti e 78 subiti).
FONTE: TGGialloBlu.it
EDITORIALE
I meriti di Juric
15.01.2020 14:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Quando lo speaker ha annunciato la formazione gialloblù che avrebbe affrontato il Genoa, inutile negarlo, in molti hanno provato un certo stupore. La scelta di affrontare la compagine rossoblù senza punte di ruolo ha sorpreso molti ma alla fine si è dimostrata la mossa vincente. Una decisione consapevole, e non certo casuale, che lo stesso Juric ha spiegato negli spogliatoi con poche semplici parole « Volevo togliere una punta sulla marcatura di Romero, perché lui è molto bravo quando ha un giocatore davanti. Ho quindi fatto giocare Verre più indietro, così da obbligarlo ad uscire dalla linea difensiva, e poter sfruttare con gli inserimenti gli spazi che si sarebbero creati alle sue spalle ». Chapeau!
La mossa tattica di domenica altro non è stata che l’ennesima conferma del livello di competenza raggiunto da questo allenatore, che dopo la parentesi poco felice proprio sulla panchina del Grifone, sta vivendo in riva all’Adige la stagione del meritato riscatto. Accolto con esagerato scetticismo al suo arrivo a Verona, da una piazza che confidava nella conferma di Alfredo Aglietti, osannato condottiero di una promozione in serie A acciuffata per i capelli, ha saputo con il tempo conquistarsi la stima e la fiducia della gente. I latini dicevano «Nemo propheta in patria » e nel caso del tecnico di Spalato sembra essere proprio così. Il rapporto con tutta la tifoseria scaligera, inoltre, in pochi mesi è così radicalmente cambiato che ora tutti chiedono con urgenza il rinnovo del contratto – che scade a giugno – prima che arrivi qualcun altro.
Secondo gli addetti ai lavori Juric è il vero artefice del miracolo gialloblù di questa stagione. D’accordo con il diesse Tony D’Amico, che ha seguito le sue utili indicazioni, ha puntato su alcuni reduci della promozione (Silvestri, Faraoni, Di Carmine e Zaccagni) , lanciato il giovane Kumbulla e aggiunto due quasi “sconosciuti” come Rrhamani e Amrabat, diventati ora oggetto del desiderio di Napoli e Inter. L’organico è stato, poi, completato con l’arrivo dei “fedelissimi” Veloso, Lazovic e Gunter, da lui conosciuti da vicino durante l’esperienza sulla panchina ligure. A far da sfondo l’idea di calcio di Gasperini, attuale mister dell’Atalanta, del quale il tecnico gialloblù rimane fedele adepto. Il suo principio ispiratore, fin dal primo giorno di ritiro è stato molto semplice: fatica e sudore, corsa e sacrificio. Una ricetta semplice, magari all’inizio difficile da digerire, ma che ha iniziato a dare i suoi frutti. Tutti i giocatori si sentono parte del nuovo progetto e i risultati ottenuti non sono altro che la logica conseguenza. Senza grandi fenomeni, come lui stesso ha più volte ammesso, l’ex tecnico del Genoa ha messo le basi per un piccolo miracolo calcistico che ha già fatto innamorare tutti i tifosi e non solo.
Davanti a questi risultati giocoforza entrano ora in scena gli obiettivi stagionali. La permanenza in serie A, primario obiettivo di questo campionato, non è ancora in cassaforte tuttavia la strada appare ben tracciata. Inevitabilmente iniziano a farsi largo i primi desideri di alzare l’asticella visto che qualcuno ha comiciato già a parlare di Europa. Juric, che conosce molto bene da dove viene, e non ha mai smesso di ricordarlo ai suoi giocatori, predica grande umiltà e profilo basso perché le delusioni sono sempre in agguato. Per i voli pindarici è ancora troppo presto, se ne riparlerà, eventualmente, a tempo debito. E in questo caso i suoi meriti potrebbero essere ancora maggiori.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Media voto, 4º posto per Juric
gennaio 16, 2020
Al primo posto di questa speciale classifica troviamo l’allenatore della Lazio, Simone Inzaghi, con una media di 6.84, seguono gli allenatori di Inter e Atalanta, Conte e Gasperini, con una media di 6.76. Subito giù dal podio, troviamo in questa speciale classifica stilata dal Corriere dello Sport, l’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, con una media di 6.54.
FONTE: HellasLive.it
SGUARDO AL FUTURO
BLINDARE JURIC
IMPERATIVO DI SETTI
Le mille facce di Juric
14/01/2020 10:10
Ho già le mani alla fondina. Metaforicamente, s'intende. Vado ai matti perché so che qualcuno è già pronto a chiamarlo “Ivan Il Terribile”. Per carità. A parte l'espressione orribilmente abusata, Ivan - dice chi gli è amico - è tutt'altro. Sanguigno, certo, ma non quel tipo da urlacci o porte spaccate, come vorrebbe lo stereotipo (perché poi?) di chi pensa al popolo balcanico senza conoscerlo. Juric è personalità complessa, profonda, anche contraddittoria. Che non si può ridurre a un cliché. Schivo ma non chiuso, Juric anzi è brillante, determinato, carismatico. Ma è anche ciò che non penseresti mai: dolce e riflessivo. Eppure anche emotivo, dicono a Genova. A tratti malinconico. “Siccome siamo creature, siamo contraddizione” sosteneva la scrittrice francese Simone Weil. Ivan il Sensibile, al limite, altroché Terribile.
L'uomo è intellettualmente impegnato, che si parli di politica e storia (in particolare quelle dell'ex Jugoslavia, della sua Croazia e del post Tito), di musica o letteratura. Ivan il Sensibile ama scavare dentro di sé e guardare al mondo: ha letto Dostoevskij e Tolstoj e ascolta il metal, soprattutto nella sua declinazione death, dark, quella dai suoni oscuri e striscianti.
Juric è stato una bandiera del Genoa, è già un riferimento al Verona. I tifosi lo adorano, sebbene lui non si sia mai eretto a capo-popolo, tutt'altro. Non succederà mai, non appartiene alla sua cultura un po' anarcoide, totalmente distante dalle tentazioni plebiscitarie. Juric allena e si fa i fatti suoi, non si mischia, non frequenta giornalisti e tifosi, non lecca e non ama le ruffianerie - a volte pare addirittura sorpreso da certe (non) domande troppo tenui che gli vengono poste. Juric, insomma, mette le giuste distanze che lui ritiene necessarie al suo ruolo. In questo ricorda tanto Bagnoli e poco Prandelli o Mandorlini, che per attitudine e carattere avevano un altro approccio. Anche nel gioco (pur nella differenza di epoche) ricorda il miglior Osvaldo, quello del 1982-83 e 1984-85: velocità, verticalità e fantasia nel dar pochi punti di riferimento agli avversari.
Inutile girarci intorno: Setti dovrebbe tenerselo stretto Juric. Il quale, com'è solito fare, ha già messo le cose in chiaro delineando il futuro: “Se esce dieci deve entrare otto” ha detto. Insomma i soldi che si ricaveranno dalle cessioni eccellenti devono essere (in gran parte) reinvestiti per costruire una squadra che sappia dire la sua. Ecco, Setti per convincere Ivan a restare deve partire da questo assunto. E' il nodo gordiano. Credo che sul resto (ingaggio, anni di contratto) invece sia più facile mettersi d'accordo. Mentre non sono convinto che Setti potrà giocare la carta della riconoscenza. Non perché Juric non ce l'abbia, ma perché nel calcio (e nel lavoro in generale) non si parte mai dai sentimenti, o dal passato, per costruire il futuro. Lo ha dimostrato lo stesso Setti con Aglietti.
Poi, certo, va capito anche cosa vorrà fare davvero Juric. E' l'allenatore del momento e presumibilmente lo sarà della stagione. E' probabile che ci sarà la fila per lui. Tanti club quotati (e più ricchi) tenteranno il rilancio, nell'estate del 2020 si prospetta un valzer sulle panchine di Fiorentina, Torino, Napoli e Milan. E la stessa Atalanta, dovesse perdere Gasperini, potrebbe pensare al suo successore più naturale. E pure la Lazio potrebbe non avere più Inzaghi.
Certi treni, si sa, non passano sempre, penserà Juric. Ma anche certi allenatori non li trovi sotto casa, deve pensare Setti. La partita è tutta qui. La prima mossa spetta al patron. E va fatta in fretta. Occorre giocare d'anticipo.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
JURIC: «PRESTAZIONE FANTASTICA MA NON DOBBIAMO MOLLARE: FELICISSIMO PER IL GOL DI 'ZAC'»
12/GENNAIO/2020 - 21:15
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Genoa, 19a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La vittoria della consacrazione? Il campionato è arrivato a metà, sulla partita di oggi posso dire che è stata una prestazione fantastica in tutti i sensi, sia nel primo tempo, che abbiamo chiuso in svantaggio, sia nella ripresa, durante la quale abbiamo dominato giocando un calcio piacevole. I ragazzi sono stati bravissimi, sono veramente contento. Se ero tranquillo a fine primo tempo nonostante lo svantaggio? Vedevo che stavamo facendo tutto ciò che dovevamo fare, succede di prendere gol perché loro hanno grandi attaccanti, però avevo la sensazione che l'avremmo sbloccata continuando a giocare in quel modo. Nona partita di fila in gol? Stiamo migliorando, oggi ne abbiamo fatti due ma potevamo farne di più. I giocatori iniziano a conoscersi bene e stanno crescendo fisicamente, riusciamo a trovare più profondità e oggi si è visto. Il primo gol di Zaccagni in Serie A? Sono particolarmente contento per lui, so che ci teneva e che gli mancava ancora questa prima rete in A. Magari non si nota molto, ma fa un lavoro tattico impressionante e gioca a calcio con intelligenza. La classifica? Sono molto felice, ma anche consapevole che non si può mollare proprio niente, perché nelle difficoltà la linea tra fare bene e fare male è sottile. Dobbiamo dunque resettare ogni partita, sia persa sia vinta, e pensare alla prossima».
JURIC: «VOGLIAMO FARE UNA GRANDE PARTITA ANCHE CONTRO IL GENOA: LA SQUADRA È CARICA»
11/GENNAIO/2020 - 13:50
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Genoa, 19a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La settimana? La squadra l'ha vissuta come sempre, galvanizzata dalla prestazione positiva contro la SPAL. Il Genoa? Abbiamo un grande obiettivo da raggiungere, siamo molto concentrati e vogliamo fare una grande partita proprio per continuare il nostro percorso. Loro dopo l'ultimo cambio di allenatore hanno cambiato modo di giocare, trovando due buone prestazioni e una maniera diversa di interpretare le partite, e la rosa è di livello. Avere un blocco di giocatori che ho già allenato in Liguria sicuramente ha aiutato, in ogni spogliatoio è importante avere ragazzi come loro. Di Carmine e Pazzini? Devo ancora decidere, il primo ha fatto una buona settimana, mentre il secondo ha avuto un'influenza intestinale. Tornare a giocare al Bentegodi? Bello, ma anche a Ferrara sembrava di essere a Verona, e noi vogliamo giocare sempre allo stesso modo. Il mercato? Non credo che possa abbassare le motivazioni di qualcuno, conosco questi ragazzi da diversi mesi e non ho riscontrato minor concentrazione. Avere Badu a disposizione ci aiuta in questo senso».
JURIC: «I RAGAZZI SONO STATI BRAVISSIMI. PAZZINI HA FATTO UNA PARTITA STUPENDA»
05/GENNAIO/2020 - 18:10
Ferrara - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di SPAL-Hellas Verona, 18esima giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Tornati alla grande dopo la sosta? Siamo partiti con tanta voglia di dimostrare che stiamo bene. Abbiamo creato tantissimo nella prima mezz'ora, poi la partita è cambiata in seguito alll'espulsione di Tomovic. In quel momento avremmo dovuto concretizzare di più, ma i ragazzi comunque sono stati bravissimi. Pazzini ancora protagonista? Ha fatto una partita stupenda, anche a livello difensivo. Ha fatto la prestazione che mi aspettavo. Come ha vissuto questi mesi? È un ragazzo fantastico. Sta seguendo un programma personalizzato d'allenamento e lavora sempre al massimo. Ultimamente è logico farlo giocare proprio, perchè vedo che sta meglio rispetto a prima. Dove siamo migliorati di più in questi mesi? Ogni volta cerchiamo di mettere qualcosa in più in campo. Prima c'era concretezza, corsa ma anche semplicità, mentre adesso tendiamo a muoverci di più. L'idea è andare a trovare nuove soluzioni davanti senza perdere equilibrio dietro. Come abbiamo costruito questa squadra? C'erano giocatori che seguivamo da tempo e volevamo fortemente, ragazzi che non si erano ancora espressi al massimo nelle stagioni precedenti. A questi vanno aggiunti quelli che hanno fatto bene in B lo scorso anno. Abbiamo lavorato bene sul ‘mercato’, e buona parte del merito va riconosciuta al Direttore Sportivo, Tony D’Amico».
JURIC: «A FERRARA CON LO SPIRITO DEL 2019: CONTIAMO MOLTO SUL CALORE DEI NOSTRI TIFOSI»
04/GENNAIO/2020 - 14:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di SPAL-Hellas Verona, 18a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Le sensazioni dopo la sosta? È passato molto tempo, tre settimane sono lunghe. Dobbiamo riprendere i nostri ritmi abituali per farci trovare subito pronti per disputare una buona seconda parte di stagione. Durante la sosta abbiamo lavorato bene, i ragazzi stanno dando sempre il massimo. Il ritorno di Badu? Emmanuel è ancora lontano dalla forma fisica migliore, ma sta lavorando per tornare al 100% e per mettersi a completa disposizione della squadra. Bessa? È un percorso diverso rispetto al recupero di Badu: per il momento non riesce ancora ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Pessina e Veloso? Hanno caratteristiche diverse da Amrabat, ma domani giocheranno sicuramente in coppia. Di Carmine? Il problema alla mano non gli permetterà di esserci contro la Spal. Stepinski e Pazzini? Uno di loro partirà titolare. Udogie? È un giovane che ha molte doti, è un profilo importante per la nostra società. Gennaio impegnativo? Il campionato è ancora molto lungo, non dovremo concedere nulla ai nostri avversari, ma dovremo al tempo stesso affrontarli con la mente libera e consapevoli dei nostri mezzi. La difesa? Qualche errore di troppo lo abbiamo commesso, ma durante la sosta abbiamo lavorato per migliorare anche questo aspetto. La SPAL? Giochiamo in casa loro: sarà una partita difficile, come ogni sfida in questo campionato. Petagna e Di Francesco sono due buoni giocatori, ma hanno molti altri elementi di valore in squadra. I tifosi? Sono fondamentali: sentiamo molto il loro entusiasmo e vediamo che apprezzano il buon lavoro svolto sinora dai ragazzi. Dobbiamo continuare a favorire noi questo bel feeling, dal quale la squadra trae sicuramente beneficio».
FONTE: HellasVerona.it
E se Juric fosse il Re Mida gialloblù
By Redazione - 2 Gennaio 2020
Non abbiamo l’intenzione di sminuire nessuno. Anzi, mai come quest’anno il lavoro del direttore sportivo del Verona merita solo elogi: il lavoro in simbiosi con il mister, cessioni importanti, gestione ottima di alcuni casi spinosi e soprattutto la scoperta di due potenziali crack come Amrabat e Rrahmani, rendono più che onore a D’Amico.
Però qualcosa non quadra. Iniziano già i primi mugugni della piazza perché a giugno se ne andranno i due talenti sopracitati e perché il giovane Kumbulla è chiacchierato sul mercato. Però dall’altra parte una firma illustre come Gianni Mura scrive che Juric sta facendo le nozze coi fichi secchi. Chi ha ragione? Mura, che vede una rosa gialloblù con scarsa qualità ma guidata da un grande condottiero? O chi si dispera per la partenza dei suoi presunti campioni? Probabilmente la verità sta nel mezzo e la risposta si può trovare in Gasperini e nel suo giocattolo Atalanta, modelli a cui Juric si ispira.
Dal momento del suo arrivo a Bergamo, la meravigliosa società nerazzurra, ha venduto a Gasperini un sacco di pezzi pregiati, alcuni anche a stagione in corso, a cifre altissime. Quante di queste cessioni oggi sono effettivamente dei rimpianti per l’Atalanta? Probabilmente nessuno. Gagliardini è riserva all’Inter, Caldara zero minuti giocati in due stagioni al Milan, mentre Conti e Kessiè in rossonero deludono ogni domenica. Bastoni venduto giovanissimo all’Inter farà parlare di sè, ma non ha ancora iniziato a farlo. Spinazzola tornato alla Juve ha deluso e oggi a Roma non brilla di certo. Kurtic, Paloschi, Petagna, Berisha e Reca non stanno facendo fuochi d’artificio a Ferrara, mentre Cornelius a Parma ha passato più tempo in infermeria che in campo. Gli unici sono Cristante e Mancini che a Roma, dopo un inizio difficile, sembrano aver trovato una loro dimensione, anche se il centrocampista scuola Milan è spesso infortunato.
Tutto questo per dire innanzitutto che le cessioni non accadono solo a Verona, ma che, se vengono accompagnate da investimenti, possono servire per crescere ancora. E poi l’intenzione era sottolineare che questi giocatori brillavano a Bergamo, ma altrove stanno faticando. Erano figli del progetto tecnico di Gasperini e la dirigenza atalantina è stata bravissima a cederli alle big non appena ne ha avuto la possibilità perché sapeva che poteva farlo. Questo ha permesso a Sartori di blindare campioni come Gomez, di investire su altri giocatori importanti come Ilicic e Zapata e di scommettere su altri semisconosciuti come Castagne, Gosens e Freuler.
Tornando al pianeta Hellas, probabilmente il punto è proprio lo stesso. Amrabat e Rrahmani oggi brillano, ma siamo sicuri che lontani dal mentore Juric facciano lo stesso? Non stiamo parlando di due scoperti in paesi caraibici, ma di due nazionali che disputavano la Champions League fino a pochi mesi fa. Possibile che nessuno li avesse notati prima? È una improvvisa esplosione dovuta alle acque termali di Sirmione o sono frutto del lavoro di Juric? Senza il tecnico croato saranno gli stessi?
Di fronte a tutte queste domande e al fatto poi che il Napoli ha proposto loro contratti faraonici, è più che giusto cedere i due. Ad una condizione però: rinforzare la squadra con gli oltre 30 milioni che entreranno, darle stabilità e blindare Ivan Juric che, come l’amico Gasperini a Bergamo, sa trasformare in oro anche i fichi secchi.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
NEWS
30 dicembre 2019 - 16:59
Juric, per Mura c’è anche lui tra i 100 nomi del 2019
Il giornalista elogia il tecnico del Verona nel suo bilancio di fine anno: “Merita 8”
di Redazione Hellas1903
Gianni Mura esalta Ivan Juric nel pezzo che su “la Repubblica” dedica ai 100 nomi di rilievo nel 2019.
Il giornalista, insieme a tanti campioni non solo del calcio, ma anzi di molte discipline (ci sono, tra l’altro, Paola Egonu, Marcel Hirscher e Megan Rapinoe), inserisce personaggi di spicco della cultura e della società.
Per Juric c’è una citazione speciale: “A Verona, con l’organico che ha, sta facendo molto più delle nozze coi fichi secchi. 8“.
FONTE: Hellas1903.it
Zazzaroni: "Napoli, per il prossimo anno si parla di Juric come nuovo allenatore!"
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha rivelato che il Napoli sarebbe interessato a Ivan Juric per il prossimo anno.
Alessandro Sepe
Interviste
16 DIC 2019 ORE 21:35
L'esordio di Gennaro Gattuso sulla panchina del Napoli è stato davvero terribile, pessima prestazione della squadra e sconfitta in casa contro il Parma. L'allenatore calabrese dovrà lavorare tantissimo per uscire da quesa situazione. Enrico Fedele si è espresso in termini molto negativi: "Gattuso ha un contratto di soli sei mesi, a fine stagione andrà via. Il Napoli di questa stagione è il fallimento di tre persone: De Laurentiis, Ancelotti e Giuntoli".
Ivan Zazzaroni è intervenuto sull'argomento rivelando una importante indiscrezione sulla panchina del Napoli: "Gattuso avrà un contratto di 18 mesi se porterà il Napoli in Champions League, in caso contrario si parla di Ivan Juric come prossimo allenatore del Napoli". Ricordiamo che Ivan Juric attualmente allena il Verona. Anche Enrico Fedele ha confermato l'interesse del club azzurro per il tecnico attualmente in forza alla squadra scaligera. Un nome che sicuramente non scalderà i tifosi del Napoli.
FONTE: AreaNapoli.it
NEWS
15 dicembre 2019 - 16:37
Juric 100%: “Feste e mercato, settimana no: troppe stronz….”
Il tecnico a tutta: “Tante parole, ma noi dobbiamo soltanto salvarci”
di Redazione Hellas1903
Schietto come sempre, Ivan Juric, le ha cantate a destra e a manca dopo la clamorosa rimonta dell’Hellas con il Torino.
Qualcosa, infatti, non è piaciuto, in settimana, al tecnico di Spalato. E l’ha esplicitato oggi, conquistato il 3-3 con i granata: “Non avevo delle buone sensazioni, avevo visto delle cose che non mi erano piaciute. Troppe feste, troppo mercato, troppe stronzate. Conosco questi ragazzi, so come sono. Noi dobbiamo soltanto salvarci“.
Con tre cambi, Juric ha rivoltato il Verona. L’allenatore croato non esita, tuttavia, a fare mea culpa: “Ho sbagliato con Zaccagni, non mi era parso al meglio in questi giorni, ma l’ho fatto giocare lo stesso. Di Carmine aveva un dito ingessato, per esperienza so quanto sia difficile esprimersi in quelle condizioni, hai sempre paura“.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «CHE SQUADRA! UN’ALTRA SULLO 0-3 SI SAREBBE ARRESA. ORA RECUPERIAMO ENERGIE...»
15/DICEMBRE/2019 - 15:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Torino, 16esima giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Questo Verona è una squadra che non muore mai? Sono stati bravissimi! Dopo il 3-0 penso che qualsiasi squadra si sarebbe arresa, invece noi ci abbiamo creduto, facendo tutto in maniera fantastica. Abbiamo raddrizzato una partita che sembrava persa. Cosa è cambiato fra primo e secondo tempo? Non avevamo la giusta fame nei primi 45’, magari hanno influito alcune cose che non mi sono piaciute in settimana, comunque non ho visto le caratteristiche che ci hanno contraddistinto in questi mesi: la volontà, i particolari, l’attenzione, le seconde palle, l’aggressività, fare le cose semplici e fatte bene. Ci è mancato tutto. Nel secondo tempo, al di là dei due gol presi, ho visto un Verona come è di solito, nonostante la differenza che si è vista nel primo tempo fra le due squadre. Si è notato che possiamo mettere in difficoltà chiunque e i ragazzi sono stati bravissimi. I tre cambi dalla panchina? Tutti e tre sono entrati in modo fantastico, ci hanno dato slancio e qualità in avanti, facendo gol e creando occasioni. Hanno fatto bene. Pazzini? ‘Pazzo’ è un ragazzo eccezionale. Lui ha un po’ di problemi fisici che non gli permettono di allenarsi con continuità in gruppo: facciamo un lavoro a parte con lui e adesso siamo riusciti a trovare un po’ di costanza nelle ultime settimane. Giampaolo lo fa con una volontà allucinante, sa qual è il suo ruolo. Oggi ha avuto mezz’ora per dimostrare chi è e a parte il gol ha fatto cose importantissime. Penso che sarà utile anche come persona, oltre a quello che ci può dare in campo. Su questo non avevo dubbi e sono contento di averlo. Sosta e ritiro in Tunisia? Adesso bisogna riposare quattro o cinque giorni per poi ricominciare a lavorare. Ci aspettano subito partite importantissime per noi e dobbiamo farci trovare pronti, perché sarà tutto difficile: dobbiamo essere carichissimi. Servirà recuperare le energie e fare un grande girone di ritorno».
JURIC: «CONTENTO DELLE PRESTAZIONI DEI RAGAZZI, MA VOGLIAMO TORNARE A FARE PUNTI»
14/DICEMBRE/2019 - 11:20
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Torino, 16a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Torino? Squadra forte, noi però pensiamo a noi stessi per affrontarla con lo spirito di sempre, pensando al fatto che è un'altra occasione per fare punti. Sia Zaza che Belotti sono attaccanti di altissimo livello, in Serie A ogni squadra ha grandi calciatori che vanno attenzionati. Bisogna correre più di loro e non fare errori, la ricetta è sempre la stessa. Il nostro percorso? Non mi aspettavo certe prestazioni, sono sincero, ma quello che conta è fare punti. Siamo molto contenti di come ci stiamo esprimendo, ma vogliamo muovere la classifica. Contro Roma e Atalanta abbiamo commesso errori difensivi che normalmente eravamo bravi a non fare, e mi dispiace perché sono state due grandi prestazioni, specialmente contro i giallorossi. Il mercato non ci deve distrarre, voglio vedere ancora una volta una grande prestazione perché sarebbe molto importante chiudere bene. Non abbiamo paura di nessuno, affrontiamo tutti a viso aperto, l'unica cosa che conta è restare in Serie A e se ci riusciamo potremo pensare a tutto il resto. Kumbulla? Ha fatto la settimana interamente con la squadra, vediamo se giocherà dall'inizio perché viene dall'infortunio e non è mai facile. Di Carmine? Mi piacciono i suoi movimenti, deve continuare così, a lavorare per la squadra. Badu? Ha cominciato a lavorare con noi, penso che a gennaio sarà disponibile. Anche Bessa ha cominciare a fare delle cose con la squadra e, con un po' di pazienza, tornerà pienamente disponibile. Gunter domani tornerà titolare, su Pessina devo ancora decidere ma siamo molto contenti della sua crescita».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
POSSESSO PALLA? CON JURIC SI VOLTA PAGINA
12/12/2019 11:48
Ricordate l'imbarazzante tiqui taqua del Verona di Fabio Grosso? Ecco, non serve un genio per dire che le cose con Juric sono letteralmente cambiate. In pochi mesi il Verona è passato dallo stucchevole possesso palla orizzontale voluto dall'ex campione del mondo, ad una verticalità che infiamma il Bentegodi con precise e velocissime ripartenze. La rete segnata dal Verona contro la Fiorentina è una specie di manuale per capire la filosofia di gioco di Juric.
A suffragare quello che è già evidente ci sono anche le statistiche. Il Verona è infatti la penultima squadra della serie A come possesso palla, solo il Brescia tiene il pallino del gioco in mano meno del Verona.
La media totale per la squadra di Juric parla di 21'19 secondi a partita così suddivisi. 12'minuti e 12 secondi nella propria metà campo 9 secondi e sette secondi nella metà campo avversaria. In testa a questa speciale classifica c'è l'Inter che ha in mano il gioco per 28 minuti e 51 secondi a partita.
FONTE: TGGialloBlu.it
NON SOLO TATTICA, NON SOLO CUORE: IVAN JURIC ALLA SERATA FORMATIVA DELL'AIAC VERONA
10/DICEMBRE/2019 - 09:30
Verona - Quasi due ore "a lezione" con mister Ivan Juric per circa 50 allenatori e tecnici della Sezione veronese dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio, che nella serata di lunedì si sono dati appuntamento nelle aule della facoltà di Scienze Motorie dell'Università degli Studi di Verona proprio per scoprire la filosofia e il metodo del tecnico gialloblù.
Juric, con l'aiuto di numerose clip video di allenamenti e partite, ha illustrato ai partecipanti quella che è la settimana-tipo dell'Hellas Verona in preparazione a una gara, con i carichi e la concentrazione che salgono giorno dopo giorno, fino alle sedute prettamente tattiche del venerdì e del sabato. Ma non solo, perché il tecnico croato ha anche parlato degli obiettivi a lungo termine che, insieme allo staff, si è posto fin dal ritiro estivo di Primiero e dei risultati che questo lavoro sta dando. Spazio anche alle numerose domande dei presenti, che hanno dato modo di toccare con mano l'enorme passione che Juric mette in ogni aspetto della sua vita lavorativa.
JURIC: «LA PROVA DEI RAGAZZI MI HA CONVINTO ANCORA UNA VOLTA: QUALCHE INGENUITÀ CI È COSTATA CARA»
07/DICEMBRE/2019 - 18:15
Bergamo - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Atalanta-Hellas Verona, 15esima giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La gara di oggi? Abbiamo fatto una prestazione veramente importante, ci è mancata l'esperienza. Qualche ingenuità l'abbiamo commessa, ma in generale sono contento di come abbiamo affrontato una squadra come l'Atalanta. Se mi aspettavo un rendimento così? No, non pensavo giocassimo da subito a questi livelli. Ma dobbiamo ancora migliorare sotto tanti aspetti per portare a casa altri punti pesanti. In tante partite ci è mancato qualcosa per andare a vincere o pareggiare. Il 3-4-2-1? E' nato pian piano, durante il ritiro. La nostra idea è sempre stata quella di essere propositivi, di andare a prendere palla molto alti. Parlando della partita con l’Atalanta, mi dispiace per i ragazzi, perchè hanno fatto una grande prestazione senza raccogliere punti. Se voterei per Gasperini alla Panchina d'oro? Per me è il migliore, in assoluto. Con l'Atalanta sta facendo qualcosa di straordinario e lavorare con lui è stato un piacere. Di Carmine? Non ho mai avuto dubbi su di lui, ha fatto bene in B e può fare bene anche in A».
JURIC: «GASPERINI? UN MAESTRO, MA GIOCANDO DA SQUADRA POSSIAMO METTERE IN DIFFICOLTÀ ANCHE QUESTA ATALANTA»
06/DICEMBRE/2019 - 14:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allanatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Atalanta-Hellas Verona, 15a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Per noi è stata una buona settimana, abbiamo lavorato bene come sempre e cercheremo di trovare le migliori soluzioni sulla base dei calciatori a disposizione. Giocando da gruppo, quale siamo, saremo in grado di metterli in difficoltà. Gasperini? E' un mio maestro e, a mio avviso, il migliore allenatore in Italia, c'è tanto di lui in me. Ha portato l'Atalanta ad essere una grande, che gioca da grande e ha giocatori da grande. Hanno una continuità incredibile, fanno continuamente passi in avanti anno dopo anno, pur mantenendo un'ossatura di squadra e la partita di Champions non influirà sulle scelte di Gasperini. Kumbulla? Sarà convocato, ma non partirà dall'inizio, ha fatto solo due allenamenti parzialmente con la squadra. Veloso invece sta bene. Pazzini? Può essere utile e lo sarà, come è stato contro la Roma quando stavamo attaccando con grande continuità. Bocchetti? E' importante per noi e può migliorare ancora, spero continui in questo crescendo. Stepinski? E' un'opzione per i titolari di domani. Salcedo? Speriamo non debba operarsi, questo abbasserebbe i tempi di recupero che comunque non saranno brevi, è una grande perdita per noi, stavamo solo iniziando a vedere le sue potenzialità».
MISTER IVAN JURIC INCONTRA I PREPARATORI ATLETICI DEL SETTORE GIOVANILE E FEMMINILE GIALLOBLÙ
04/DICEMBRE/2019 - 16:55
Verona - Nella serata di ieri, martedì 3 dicembre, mister Ivan Juric ha avuto modo di confrontarsi con i preparatori atletici del Settore Giovanile e Femminile gialloblù presso lo stadio ‘Olivieri’ di via Sogare. Tema dell’incontro: l’allenamento calcistico secondo Ivan Juric e il suo staff, come viene sviluppato e come interagiscono le varie figure. Assistito dal preparatore atletico, il Prof. Barbero, l'allenatore della prima squadra ha voluto rispondere alle domande dei preparatori gialloblù presenti, che hanno apprezzato il confronto e gli spunti di riflessione sulle tecniche di esercitazione, pur tenendo la partita come costante e principale riferimento. Un momento di condivisione di idee tanto utilli quanto interessanti per tutto lo staff tecnico del mondo Hellas Verona.
JURIC: «PARTITA DECISA DAGLI EPISODI: NOI GRANDE PRESTAZIONE, MA LA ROMA È FORTE»
01/DICEMBRE/2019 - 23:55
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Roma, 14esima giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Si poteva fare meglio in difesa? I meccanismi hanno funzionato bene, ma in effetti abbiamo commesso qualche errore, anche per meriti che vanno riconosciuti agli avversari. Serviva maggiore precisione? In ogni partita si può migliorare, e poi non dobbiamo certamente perdere di vista chi siamo noi e qual è il nostro obiettivo. La gara è stata decisa dagli episodi: loro hanno sfruttato le occasioni create grazie ai loro grandissimi giocatori e noi non ci siamo riusciti, ma la squadra ha giocato molto bene, offrendo una prestazione notevole. Un grande gioco dell'Hellas che richiede tante energie? È vero che corriamo tanto, ma non è più dispendioso di altri metodi di gioco: per esempio contro la Fiorentina abbiamo percorso lo stesso numero di chilometri degli avversari. Noi quando difendiamo vogliamo andare a rubare la palla, ma molte volte dobbiamo anche difendere la porta. Il mercato di gennaio? Adesso voglio finire al meglio possibile queste ultime due partite che ci mancano prima della sosta, affrontando prima una grande Atalanta e poi il Torino. Dopodichè faremo il punto della situazione e capiremo cosa potremmo fare. Un abbraccio a Mihajlovic? Sinisa sta dimostrando un grandissimo coraggio, penso che pochi possano affrontare una battaglia»
JURIC: «LA ROMA GIOCA UN BEL CALCIO: SARÀ UNA PARTITA DIFFICILE. VELOSO OK, KUMBULLA ANCORA OUT»
30/NOVEMBRE/2019 - 14:26
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Roma, 14a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Se contro la Fiorentina abbiamo raggiunto la consapevolezza della nostra forza? La squadra sta dimostrando partita dopo partita, indipendentemente dal risultato, di potersela giocare alla pari con ogni avversario. La partita contro la Fiorentina lo ha dimostrato, una volta di più. Sappiamo però anche che ogni match nasconde delle insidie. Noi la sorpresa del campionato? Siamo contenti sia del lavoro che stiamo facendo, sia del bottino di punti sin qui ottenuto. Ci auguriamo di continuare così, ma dobbiamo rimanere umili, attenti e concentrati in ogni partita. Le condizioni di Veloso e Kumbulla? Miguel sta bene: contro la Roma potrebbe essere una soluzione dall'inizio. Kumbulla invece non è ancora recuperato. Bocchetti? Ha fatto una buona gara contro la Fiorentina. Ricordiamoci che veniva da un periodo con molti acciacchi muscolari: adesso sta acquisendo la forma migliore. Rrahmani e Zaccagni? Stanno facendo bene entrambi: siamo contenti per come si esprimono in campo e per come lavorano durante la settimana. Günter? Spostandolo in mezzo alla difesa è migliorato, tanto. Contro la Fiorentina ha fatto veramente bene. Bessa? Sta recuperando, piano piano, ma è un infortunio complesso. Se il gruppo sta continuando a crescere? Lavoriamo in ogni allenamento per cercare di migliorare alcuni difetti e per esaltare i pregi di ogni singolo giocatore. Come sta lavorando l'attacco? Bene, come gli altri reparti. Ma abbiamo margini di miglioramento. Roma squadra competitiva? Gioca un bel calcio ed è una squadra efficace sia in fase offensiva che in quella difensiva. Insomma, è una squadra tosta: sarà una partita difficile. L’entusiasmo attorno al Verona? Bisogna sfruttare il momento positivo, anche in quest’ottica. Mihajlovic? Non è da tutti fare una conferenza stampa dove condividi ogni momento di quello che hai passato. Si è confermato una persona di grande spessore umano».
FONTE: HellasVerona.it
27 NOV 2019
PIENI POTERI A JURIC
Qual è l’elemento di discontinuità col passato, la differenza tra le scelte scellerate di Pecchia, Fusco, Grosso e D’Amico e il presente? Uno solo: Ivan Juric. Non c’è dubbio che questa sia la miglior scelta della gestione di Setti. Come criticavamo pesantemente il presidente per la disgraziata stagione scorsa, che solo Aglietti ha raddrizzato in modo miracoloso, così gli va riconosciuto che stavolta non ha sbagliato il tecnico. Qualcuno, scherzando ma non troppo, ha detto che per la legge dei grandi numeri anche Setti ne ha finalmente imbroccata una, ma sarebbe ingeneroso metterla sotto questo piano.
Credo che invece Setti, pur non ammettendolo mai per orgoglio e per quell’aria da sborone emiliano che non riesce proprio a togliersi a causa del suo Dna, abbia in realtà capito moltissimo dai suoi errori. Finalmente ha scelto un allenatore che per mentalità, gioco, dedizione al lavoro, comunicazione è esattamente ciò che serve al Verona e alla sua tifoseria. Juric è il vero miracolo di questa squadra e su di lui bisogna costruire il Verona del futuro.
L’allenatore è un tassello troppo importante per una società. Inutile che stiamo qui a girarci intorno. La più grande panzana che raccontano è che un tecnico conti solo il venti per cento nelle fortune di una squadra. Alzerei questa percentuale almeno al settanta per cento. Guardate Gasperini all’Atalanta ad esempio. Certo, poi è molto meglio se la società è strutturata e in grado di assecondare il lavoro dell’allenatore. Ma questo aspetto viene dopo. Prima di tutto ci sono i risultati, il campo, l’empatia con la piazza, le scelte di mercato. Juric è esattamente tutto questo ed è evidente che tra il Verona di Grosso e quello di quest’anno la discriminante sta proprio nel tecnico.
Ecco perché, dopo essersela guadagnata sul campo con questi brillanti risultati, sarebbe molto bello che Juric potesse veramente avere carta bianca nel Verona. Un potere che il tecnico si è certamente conquistato e che, comunque, anche qui serve onestà nel dirlo, Setti con chiarezza e senza fronzoli gli ha concesso fino ad oggi. Il discorso è stato chiaro: non abbiamo i soldi delle altre, abbiamo il budget più basso della serie A, per salvarci serve un miracolo, per favore pensaci tu. E Juric ci ha pensato. Ha ispirato il mercato prendendo giocatori che sono andati a comporre in modo quasi perfetto il suo mosaico, ha detto le cose come stavano, ha pungolato, ma non ha mai cercato di scaricare il barile su altri. Consapevole di non poter avere Icardi, ma solo Stepinski si è messo di buzzo buono per trovare soluzioni e gol. Con il suo lavoro sta creando plusvalenze che potrebbero rappresentare il futuro del Verona. Uno così, quando lo trovi, non puoi perderlo. E lo devi responsabilizzare ancora di più. Fino a farlo il cardine del tuo domani.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
RASSEGNA
L'Arena "Ivan ricorda l'Osvaldo. Poche parole, solo fatti. L'Hellas contagia la città"
26.11.2019 11:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: L'Arena
Oggi il quotidiano "L'Arena" mette a confronto Ivan Juric con Osvaldo Bagnoli, il tecnico dello scudetto.
Nell'analisi di Gianluca Tavellin Il mister gialloblù, come l'indimenticato ex allenatore scaligero, pratica un gioco privo di fronzoli, senza privilegiare più di tanto il possesso palla.
Rispetto al Verona scudettato non ci sono grandi individualità come poteva essere il gruppo di Tricella & c, tuttavia la squadra gialloblù, grazie ad un'ottima organizzazione di gioco, si è dimostrata in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
L'idea di gioco del tecnico di Spalato richiede grande dispendio di energie fisiche e mentali quindi il pensiero è rivolto a quanto potrà durare. Con questa situazione di classifica, comunque, inutile porsi dei limiti, almeno per il momento.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
JURIC: «È STATA LA VITTORIA DELLA CONSAPEVOLEZZA NEI NOSTRI MEZZI. UNA VITTORIA CHE DEDICO A ROBERTO PULIERO»
24/NOVEMBRE/2019 - 18:00
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Fiorentina, 13esima giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Soddisfazione per la vittoria? Abbiamo fatto un’ottima gara in entrambi i tempi, con buone cose a livello di gioco in ambedue le fasi. La nostra miglior prestazione? Diciamo quella in cui più di tutte le altre abbiamo dimostrato di avere consapevolezza dei nostri mezzi. Un’altra partita senza subire gol? Fino ad ora stiamo lavorando bene. In difesa c’è tanta concentrazione e questo non ha permesso agli avversari di avere molte occasioni da gol. Si stanno le punte? Gli attaccanti prima colpivano i pali, adesso iniziano a segnare. Le prossime partite? Ogni gara è un’opportunità, ma sappiamo che non dobbiamo mollare nemmeno un attimo, perché il valore delle altre squadre è molto alto. Speriamo di fare ancora prestazioni come oggi. Verre può andare via a gennaio? Non c’è nessuna possibilità. Se questa vittoria è il miglior saluto a Roberto Puliero? Non mi era mai successo in vita mia di essere a un funerale di una persona che non conoscevo e di sentirmi così tanto coinvolto emotivamente. È stata una cosa particolare sia per me che per il mio preparatore, il Prof. Barbero: abbiamo conosciuto Verona e stiamo conoscendo il mondo che gli ruota attorno. C’era il fratello di Roberto che mi diceva quanto gli piace la squadra di quest’anno: è un motivo di orgoglio per me e sono molto contento che possiamo dedicargli la vittoria di oggi».
JURIC: «FIORENTINA? CI ASPETTANO QUATTRO PARTITE DIFFICILI PRIMA DELLA SOSTA. MA SONO FIDUCIOSO»
23/NOVEMBRE/2019 - 13:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Fiorentina, 13a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«I Nazionali? Amrabat e Rrahmani stanno bene, anche ad Adjapong ha fatto bene giocare. Fiorentina? Hanno grandi interpreti che possono risolvere le partite con una singola giocata, hanno perso a Cagliari ma restano una squadra pericolosa e avranno sicuramente una reazione emotiva. Kumbulla e Veloso? Non sono ancora recuperati. In difesa e in attacco sto ancora pensando quale sia la scelta migliore da fare, anche in base alle caratteristiche dell'avversario, ma le soluzioni ci sono. Le prossime quattro partite sono fondamentali per noi, finora abbiamo raccolto un buon bottino e sono fiducioso anche per le prossime, siamo concentrati sulle gare da qui a Natale. Ogni partita è, per noi, sia molto difficile che una grande occasione per fare punti. L'atteggiamento in campo? Non solo difesa, siamo anche molto offensivi. I pochi gol presi sono merito del grande lavoro e della concentrazione dimostrati finora. Calciomercato? Ci pensiamo dopo le gare di dicembre, ma già recuperando Badu e Bessa avremo due nuovi giocatori di esperienza e spessore. Roberto Puliero? Non lo conoscevo ma in questi giorni ho capito quello che ha dato alla città. I funerali sono stati tristemente belli, mi sono sinceramente emozionato, ho percepito molto di Verona ieri sera».
FONTE: HellasVerona.it
IL TECNICO CROATO ARTEFICE DEL CAMBIAMENTO
Ivan Juric, l'uomo che ha rianimato l'Hellas
13/11/2019 11:30
Quando era stato annunciato più di un tifoso aveva storto il naso: Aglietti, il vero artefice del miracolo promozione, non era stato confermato dalla società che aveva deciso di puntare sul quel tecnico croato che sì, aveva portato il Crotone in A, ma veniva da più di un esonero dal Genoa. Però sono bastate poche settimane per capire che Ivan Juric, invece, era il tecnico giusto per questo Verona.
Allenamenti intensi che si sono prontamente riverberati nelle prime amichevoli: fin da subito l'impronta dell'allenatore è stata chiara, con la difesa come punto di forza, comandata dal sorprendente Kumbulla. Una squadra che corre, pressa a tutto campo ed è capace di verticalizzare: una gioia per gli occhi dopo anni di sterile tiki-taka improvvisato firmato da Pecchia e Grosso. Ad aggiungere credito a Juric le parole dirette, senza filtri, nelle conferenze stampa. Non più giri di parole o scuse risibili: quando c'è un problema lo affronta senza nasconderlo.
C'è veramente poco da ribadire, è evidente a tutti: Ivan Juric è il vero artefice di questo bel Verona. E' lui che ha rianimato l'Hellas, dopo anni difficili. Nonostante il problema del gol degli attaccanti gialloblù, la squadra viaggia a metà classifica ed è una delle sorprese di questa Serie A (seconda miglior difesa dopo la Juve).
Anche se il valore di mercato dei giocatori è uno dei più bassi della massima serie, l'Hellas può guardare dall'alto molte squadre che hanno speso il doppio, il triplo o anche il quadruplo. E questo grazie a Juric, l'uomo che ha resuscitato l'Hellas, riportando la passione che si era un po' persa negli ultimi anni.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
12 novembre 2019 - 20:51
Juric e il suo Verona, come l’Hellas è partito così bene
Il bilancio dopo 12 giornate: 3-4-2-1, difesa-pressing, organizzazione tattica e corsa
di Michele Tossani, @MicheleTossani
Getty Images
Il Verona arriva alla sosta di novembre occupando la decima posizione in classifica, a +6 da Sampdoria e Genoa, cioè le squadre che attualmente sono al terzultimo posto nella massima serie.
Un risultato sorprendente tenendo conto di quali fossero le previsioni della vigilia, tanto è vero che, se non fosse per il Cagliari, la compagine scaligera potrebbe essere tranquillamente considerata come la vera sorpresa di questa prima parte di campionato.
Grande merito per quanto conseguito finora va al tecnico Juric, accolto con diffidenza nella città di Romeo e Giulietta e invece rivelatosi abile tattico. Il suo Hellas ha infatti creato difficoltà a tutte le grandi fin qui incontrate (Juventus, Napoli e Inter) e ha raccolto punti contro compagini che erano destinate o che si sono ritrovate a dover lottare per il medesimo obbiettivo dei veneti, vale a dire il mantenimento della categoria.
Consapevole dei limiti della rosa a sua disposizione, l’allenatore croato ha deciso di puntare su due fattori vitali per cercare di tenere in linea di galleggiamento la barca gialloblù: intensità (fisica e agonistica) e organizzazione tattica.
Il suo 3-4-2-1 è costruito, in fase di non possesso, a immagine e somiglianza del suo tecnico, cresciuto alla scuola di Gasperini. E infatti la fase difensiva scaligera ricalca in qualche modo quanto applicato dall’attuale trainer dell’Atalanta.
Il Verona è infatti squadra che attua una difesa-pressing orientata sull’uomo. Tuttavia, all’interno di questo costrutto tattico si devono distinguere i compiti dei centrocampisti da quelli dei difensori. Infatti, in linea di massima, gli interni di centrocampo (Amrabat e Miguel Veloso) sono disposti in marcatura a uomo ‘battezzata’ sui centrocampisti avversari mentre i centrali difensivi si occupano di marcare (anche con uscite profonde) gli avversari che in quell’azione si trovano a gravitare nella loro zona di competenza.
In alcune occasioni, come ad esempio contro il Milan, una delle due mezzepunte (di solito Zaccagni) ha il compito di ripiegare sulla linea dei centrocampisti per aiutare la squadra a non rimanere in inferiorità numerica contro compagini che utilizzano tre centrocampisti centrali.
Un contesto del genere lascerebbe presupporre un atteggiamento iper-aggressivo con grande enfasi posta sulla ricerca di duelli individuali in fase difensiva. In realtà, se guardiamo alle statistiche, notiamo come il Verona si ultimo in serie A per contrasti a partita (13.7).
La squadra di Juric vince una larga maggioranza di questi contrasti (62.6%) ma, come detto, non è squadra che esaspera la ricerca dell’uno contro uno. Questo dato fa il paio con quello relativo al tipo di pressing effettuato mediamente dagli scaligeri secondo l’indice PPDA (Passes Allowed Per Defensive Action). Il dato dell’Hellas (9.88) è l’undicesimo del massimo campionato.
Queste statistiche difensive confermano quanto si osserva guardando le partite della squadra di Juric. Il Verona è infatti abile ad alternare pressioni ultra-offensive e offensive a situazioni di difesa posizionale bassa, a seconda del contesto. Così, i gialloblù hanno giocato partite con un baricentro basso, come contro l’Inter (45.7m di media) ed altre con un baricentro più avanzato, come nel caso della sfida con la Samp (52.32m).
In generale comunque il Verona corre molto, sia con che senza palla (quinta per km percorsi con 108.297), non ama il possesso palla (47% di media) e non è molto pulita tecnicamente (appena il 75.7% di passaggi riusciti fin qui).
Anche a quest’ultimo punto si possono imputare le difficoltà che la squadra di Juric ha mostrato nella fase offensiva. I veronesi sono penultimi per tiri a partita (10.7) e ultimi per quelli in porta (3.2). Nonostante ciò la squadra riesce comunque a crearsi buone occasioni come dimostra il dato relativo ai npxG (11.81) che colloca i gialloblù davanti ad altre cinque squadre (Udinese, Torino, Spal, Brescia e Lecce).
Una maggior precisione in fase di rifinitura e di conclusione (ben 8 i pali colpiti) potrebbe consentire al Verona di produrre più tiri dall’interno dei sedici metri avversari (ad oggi 6.1 a partita) e di essere più efficace in sede realizzativa.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «DISPIACE PER IL GOL ALLA FINE, MA ABBIAMO DATO TUTTO CONTRO UN'INTER CHE CONCEDE POCHISSIMO»
09/NOVEMBRE/2019 - 20:45
Milano - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Inter-Hellas Verona, 12a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Rimpianti? Abbiamo dato il massimo possibile in questo momento. L'abbiamo preparata così, restando abbassati nel primo tempo, e ci siamo riusciti bene, mentre nella ripresa avremmo voluto alzare di più il baricentro. L'Inter è una squadra molto forte, tosta e ti concede pochissimo, ma alla fine c'è poco da rimproverare ai ragazzi perché credo abbiano dato tutto: chiaro che dispiaccia un po' prendere un eurogol così verso la fine. Serviva più lucidità in ripartenza nel secondo tempo? All'inizio della partita abbiamo fatto esattamente questo perché ci siamo abbassati, ma siamo stati in grado di fare un sacco di ripartenze positive. Nella ripresa ci voleva un po' più di qualità nei passaggi e negli uno contro uno di fronte a un'avversaria del genere, unitamente a qualche accorgimento come, per esempio, andare a prendere Bastoni in scalata, ma era difficile».
JURIC: «CONTE È UN VINCENTE, TROVEREMO UN’INTER FORTE E ARRABBIATA, MA PER NOI OGNI GARA È UN’OCCASIONE PER FARE PUNTI»
08/NOVEMBRE/2019 - 14:10
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Inter-Hellas Verona, match valido per l'12a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Come stanno gli infortunati? Non sappiamo ancora, sono infortuni muscolari. Miguel ha una lesione al soleo del polpaccio, che è un muscolo strano. L’infortunio di Kumbulla invece è poca cosa, ma non dobbiamo rischiare. Gunter, invece, sta bene. Quanto è stato importante il gol di Salcedo? Diciamo che quando vinci l’ambiente è sempre positivo. C’è più allegria e ci si allena meglio. Di Carmine? Non ci sarà nemmeno a Milano, ma non ha fatto nulla di particolarmente grave. Il peso delle assenze? Quando mancano due titolari devi cercare alternative, senza creare allarmismi, abbiamo le soluzioni. Pessina giocherà al posto di Veloso perché sta facendo bene in quel ruolo, mentre in difesa devo valutare. I precedenti non favorevoli a San Siro? Noi andiamo a Milano per cercare di giocare, come sempre, a viso aperto, dando tutto, sperando di fare una grande partita e magari di avere qualche episodio a favore. Giochiamo contro una grande squadra. La nostra Primavera come serbatoio naturale per la prima squadra? Seguo tanto i ragazzi di Corrent. Cerco di portare sempre quelli che possono avere una possibilità di giocare. Ci sono tanti ragazzi che possono fare bene. Che Inter mi aspetto? Conte è un vincente. Mi aveva aperto le porte del Chelsea per seguire i suoi allenamenti: con me è stato fantastico, devo ringraziarlo. Prepara le partite con molta cura, è umile e ha le idee chiare. Ha una voglia di vincere incredibile. Credo troveremo un’Inter arrabbiata, vorranno fare il massimo. Verre in crescita? Con il Brescia è stato il migliore e si è creato tante ripartenze. In più sta lavorando davvero bene. Zaccagni? Ha qualità, sono contento di lui. Credo che giocando più vicino agli attaccanti e alla porta riesca a conservare meglio le energie per il suo spunto. Salcedo? Può fare tutti i ruoli lì davanti, ma devo ancora decidere chi giocherà. Il mercato dell’Inter messo a confronto col nostro? Non mi lamento. Al Verona sono stati molto chiari, che è quello che voglio. Il Club ha fatto il massimo. Classifica positiva? Ogni partita è un’opportunità di fare punti. Sono sicuramente soddisfatto del rendimento. Se sono una persona pericolosa? Abbiamo parlato anche troppo di questo episodio. Confermo che il sottoscritto e tutti quelli a cui ho chiesto non hanno sentito nulla. Poi in un video effettivamente qualcosa si sente e questo non va bene, anche se erano in pochi. Queste poche persone hanno fatto un danno enorme, a noi e alla città. Ho parlato anche con Mario, era tranquillo e anche lui ha ammesso che erano molto pochi».
FONTE: HellasVerona.it
LA RISPOSTA DEL TECNICO DEL VERONA
Juric: Superficialità di Thuram è pericolosa
06/11/2019 19:27
“Non sono pericoloso, né ho detto nulla di pericoloso, come parrebbe aver sentenziato Lilian Thuram, senza conoscermi e senza aver compreso il senso delle mie parole, con una superficialità, questa sì pericolosa e irrispettosa della mia storia". Così Ivan Juric, tecnico del Verona, via ANSA, replica all'ex nazionale francese Lilian Thuram (ha giocato anche nella Juve e nel Parma) che lo ha definito “pericoloso" per aver detto, domenica, di non aver sentito gli insulti a Balotelli.
“Non ho mai giustificato, né inteso sminuire, qualsiasi manifestazione di razzismo o discriminazione, essendo peraltro stato io stesso, in passato, oggetto di tali volgari e disgustosi episodi - le parole del tecnico croato che fa sapere di essersi "già chiarito in privato con Balotelli" -. Domenica ho detto di non aver sentito nulla, se non fischi, semplicemente perché nulla ho sentito dalla mia postazione, come altri collaboratori che erano in tribuna ed in altre zone del campo, con i quali mi sono confrontato. Avessi affermato il contrario - aggiunge - cioè di aver sentito, avrei detto il falso. Questo non vuol dire che sono razzista, o che giustifico chi lo è, ma che sono onesto, anche se domenica sarebbe stato più comodo non esserlo".
FONTE: TGGialloBlu.it
Thuram: “Juric persona molto pericolosa”
novembre 6, 2019
L’ex difensore di Parma e Juventus, Lilian Thuram, ospite di Radio 24, ha parlato così del caso Balotelli. “Bisogna dire alle persone che il razzismo una storia, non è vero che parte dall’ignoranza. La storia dimostra che ci sono persone razziste e tante volte questo proveniente dalla politica, credono davvero in questo ideale. Il razzismo esiste da secoli, vuol dire che ci sono persone da sfruttare, è come il sessismo. Se qualcuno crede all’inferiorità delle donne non vuol dire che sia stupido”.
Cosa dice a chi definisce questi buu come folklore, come una cosa normale?
"È molto pericoloso pensarla così, non è normale, ed è grave. Gli altri devono essere abbastanza furbi da denunciare, da non accettare queste cose. Per questo quando sento l’allenatore del Verona, io dico che è una persona molto pericolosa. Ha detto che non ha sentito niente, è questo il pericolo. Quando una persona viene aggredita, sono gli altri a dover dare una risposta giusta, non chi viene aggredito. Quando gli altri giocatori decidono di uscire dal campo, le cose cambieranno velocemente. Se vedi in strada un’aggressione a una donna, che fai? Aspetti che lei trovi una soluzione? Il razzismo è una violenza".
Le frasi di Luca Castellini come se le spiega?
"Questo signore arriva a dire questo perché c’è una storia dietro, la nazionalità deriva dal colore della pelle. Il razzismo c’è allo stadio, ma all’interno della società invece? Molti dicono di non essere razzismi, ma cosa fanno poi per l’uguaglianza? Il discorso chiaramente parte dalla politica, il mondo del calcio deve capire che non è uno scherzo".
La situazione è migliorata da quando giocava lei?
"Prima, durante e dopo la mia attività di calciatore ho conosciuto il razzismo. Quale giocatore bianco è andato dai suoi tifosi a chiedere di smetterla? Nessuno. L’unico allenatore che si è schierato apertamente sul tema è Carlo Ancelotti, che io conosca almeno. I giocatori e gli allenatori bianchi devono avere il coraggio di dire basta".
Suo figlio gioca in Germania: se gli succedesse una cosa del genere, cosa farebbe?
"In Germania non ho mai sentito cose di questo tipo, bisogna chiedere ai giocatori che non fanno niente perché. Il coraggio è dire ai giocatori importanti, agli allenatori importanti, perché non fate niente? Perché non andate a parlare coi tifosi?".
FONTE: HellasLive.it
Il nono posto, a +2 sul Milan: un avvio di stagione magico per gli scaligeri
Francesco Cipriani 04 NOV 2019
Per la rubrica “Tecnici alla Ribalta”, questa settimana ci occuperemo dell’Hellas Verona di Ivan Juric. Un avvio di stagione davvero sorprendente. Quattro vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte. Quindici i punti conquistati, che attualmente valgono il nono posto in classifica. A +2 sul Milan, e a -3 dal Napoli. Insomma, nemmeno nelle più rosee aspettative di Setti e di tutta la dirigenza.
Tutti i meriti, ovviamente, vanno alla squadra, e soprattutto al suo allenatore. Quell’Ivan Juric che dopo i diversi esoneri da parte del Genoa, finalmente sta vivendo una personalissima rivincita in Serie A. Unica costante nel gioco del Verona è il modulo: quel 3-4-2-1 che, soprattutto per quel che riguarda il reparto offensivo, ha visto spesso cambiare i propri interpreti. L’unica certezza, lì in avanti, è Valerio Verre. Nelle altre due caselle disponibili, infatti, nel corso di queste undici partite si sono alternati giocatori come Zaccagni, Salcedo Mora, Stepinski e Di Carmine, che all’inizio sembrava essere totalmente al di fuori degli schemi del tecnico croato.
VITTORIE IMPORTANTI
Il dato più significativo riguarda proprio le vittorie. Eh si, perché tralasciando per un attimo il mero concetto dei tre punti conquistati, le vittorie dell’Hellas valgono, in un certo senso, addirittura doppio. Questo perché sono arrivate contro le dirette avversarie per la lotta salvezza. A soccombere, al Bentegodi e non, sono state Lecce (la prima vittima), Brescia, Parma e Sampdoria.
Risultati giunti grazie all’ottimo lavoro, non ce lo dimentichiamo, della difesa. Rrhamani, Kumbulla e Gunter, infatti, rappresentano la miglior difesa della Serie A, al pari di quella della capolista Juventus. E forse, volendo esser precisi, è proprio questa la forza dell’Hellas Verona di Ivan Juric.
FONTE: ZonaCalcio.it
50ª vittoria per Juric
novembre 4, 2019
L’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, contro il Brescia ha conquistato la cinquantesima vittoria nei campionati italiani: 14 successi col Mantova in Serie C, 23 col Crotone in cadetteria, 9 col Genoa in Serie A e 4 con la squadra gialloblù.
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «CHE SPIRITO QUESTI RAGAZZI! CONTRO IL BRESCIA CI SIAMO SPINTI OLTRE TUTTI I LIMITI. SALCEDO? UN TALENTO»
03/NOVEMBRE/2019 - 18:25
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Brescia, 11a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La vittoria? Siamo soddisfatti, li volevamo fortemente e li abbiamo ottenuti. Per noi è stata anche una partita critica: Gunter stava male (influenza, ndr) e anche Amrabat che era in camera con lui, mentre Veloso aveva alcuni problemi fisici. Su tutto è stato ottimo il secondo tempo. Cosa ha fatto la differenza? I ragazzi oggi si sono spinti oltre il limite, con tantissime ripartenza di sessanta metri di scatti: sono stati splendidi. Ci tenevamo tantissimo a chiudere così questo ciclo di tre partite. La catena di sinistra? Lì sembrava avessimo più giocatori, abbiamo creato maggiore densità per poi andare a concludere sull'altro lato. Sia Zaccagni che Verre ma anche Lazovic hanno fatto benissimo. Il Verona a 15 punti? Stiamo lavorando bene, è stata una vittoria che ha premiato il gruppo. I ragazzi stanno, pian piano, raccogliendo i loro frutti, grazie al duro lavoro settimanale. Salcedo? È un grande talento, sta facendo vedere il suo carattere e la sua forte determinazione. Kumbulla? Aveva avuto già qualche problema alla schiena quando era andato in Nazionale, in questi casi dobbiamo fare meglio noi nella cura dei giocatori. Credo comunque si tratti di un infortunio muscolare. Di Carmine? È una scelta non tecnica ma di principio, penso che rifletterà. La reazione di Balotelli? Non ho paura di dirlo: oggi non c'è stato niente. Tantissimi fischi e sfottò nei confronti di un grandissimo giocatore, ma non c'è stato altro. Anche io ho preso tanti insulti negli anni, so cosa significa, ma oggi non c'è stato nulla. Sul perché della reazione dovete chiedere a lui. Quando ci saranno cori razzisti non avrò nessun problema a dirlo perché mi fanno schifo anche se provengono dai miei tifosi, ma oggi non ne ho sentito neanche uno. Non creiamo un caso dove non c'è, sarebbe una bugia!».
JURIC: «SCONTRO SALVEZZA COL BRESCIA? E' UN MOMENTO IMPORTANTE DELLA STAGIONE. IL BENTEGODI? CI AIUTERÀ, COME SEMPRE»
02/NOVEMBRE/2019 - 13:45
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Brescia, match valido per l'11a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Se sarà uno scontro salvezza? Questa è la terza partita della settimana, sarà una sfida importante perché arriva in un momento impostante della stagione. Dobbiamo affrontare tutte le partite allo stesso modo, indipendentemente dall'avversario che affrontiamo. Il Brescia? Possiamo affrontarlo con grande determinazione, è una squadra con ottimi valori tecnici, e quindi da non sottovalutare. La nostra condizione fisica? È ottimale: i dati in nostro possesso indicano che la squadra sta bene. Se mi sarebbe piaciuto allenare Balotelli? Sono contento dei miei ragazzi e orgoglioso di quanto stanno facendo. Tonali? Il Brescia è un'ottima squadra con giocatori importanti: non c'è solo Tonali. Che Bentegodi mi aspetto? Sin dalla prima giornata l'ambiente è stato fantastico, i nostri tifosi ci hanno sempre sostenuto. Lo faranno anche contro il Brescia. Stepinski? A Parma ha fatto una buona prestazione. Ha molta voglia di migliorare. Dawidowicz? Ieri ha fatto un buon allenamento: è recuperato. Salcedo e Tutino? Fino ad ora abbiamo sempre giocato con due punte. Sono entrambi ragazzi con un buon margine di miglioramento; hanno tanta voglia di imparare. Se sarà una gara nervosa? Siamo concentrati sul nostro lavoro: cercheremo di imporre il nostro modo di giocare, che è fatto di pressing e aggressività, ma stando attenti a non cadere in inutili nervosismi. Non dobbiamo farci condizionare dall'importanza del match. Veloso? Ha recuperato pienamente. La forza del gruppo? Abbiamo attraversato momenti di difficoltà, ma sinora li abbiamo sempre superati con la grande coesione da parte della squadra. Qual è il giocatore che mi ha stupito di più? La squadra, nel suo complesso. Miglior difesa come nella storica stagione 1984-85? Speriamo di continuare così: è un lavoro collettivo, di squadra. Una fase che coinvolge anche gli attaccanti, come si è visto nella gara di Parma».
FONTE: HellasVerona.it
L'INTERVENTO
JURIC: ECCO COME SI CREA UNA SQUADRA
30/10/2019 14:07
Come si crea una squadra? Ivan Juric allenatore del Verona lo ha spiegato in un'intervista nel libro "The Goal” di Leonardo Piva, edito da Sometti, riportata da UltimoUomo. Ecco il suo interessante intervento, che ora, dopo dieci gare di campionato, si può capire meglio.
"Lo spirito di gruppo è sopravvalutato. Il valore del lavoro è il più importante. Credo molto nel lavoro, è la base di tutto. Poi il resto sono aggiunte. Il secondo passaggio sono le idee di calcio che voglio applicare alla squadra, cioè lavorare sulla base tecnica prima ancora che sulle chiacchiere e lo spirito di squadra. Quello si crea dopo. Ciò che conta è avere un’idea chiara di come giocare, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. È la base. Se sopravvaluti certe cose, tipo lo spirito di gruppo, poi rischi di trascurarne altre. Io ho avuto la fortuna di poter prendere parte a un incontro con un famoso allenatore di basket, e lui parlava molto di questi aspetti di gruppo nella prima fase della sua carriera*. Ha confessato di aver capito dopo anni e anni che la cosa più importante è che ogni giocatore sappia esattamente cosa deve fare sul campo, che ognuno ha il compito da svolgere. Lo spirito di gruppo rischia di distrarre e di non concentrarsi su cose concrete. E invece, ogni giocatore che sia di basket, rugby o calcio, durante la partita deve eseguire determinati compiti, possibilmente bene. Ognuno deve fare il suo, è così che alla fine si crea un prodotto buono".
FONTE: TGGialloBlu.it
MISTER IVAN JURIC: «È UNA VITTORIA CHE PREMIA LE PRESTAZIONI PRECEDENTI DOVE NON AVEVAMO RACCOLTO PUNTI»
29/OTTOBRE/2019 - 21:45
Parma - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Ivan Juric, rilasciate al termine di Parma-Hellas Verona, 10a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Tre punti importanti? È stata una partita difficile: oggi il Parma ci ha messi in difficoltà più di una volta con il suo modo di giocare, ma i ragazzi sono stati bravissimi su tutti i fronti. È una vittoria importante che premia, anche, le prestazioni messe in campo nelle ultime gare. Il segreto di questa difesa? I tre dietro lavorano bene insieme ai quinti (gli esterni di centrocampo, ndr). La squadra è sempre tosta e concentrata: tutti stanno facendo bene e devo ammettere che anche il portiere oggi ha fatto una bella partita. Il gol di Lazovic? Finalmente! Finora ha avuto quattro o cinque occasioni e oggi è riuscito a fare un grande gol, se lo merita. L'importanza di Amrabat? L'unico neo è che quando ci sono le soste fa lunghi viaggi con la Nazionale Marocchina ed è un po' stanco, ma finchè è in queste condizioni gioca, perché sta facendo bene. Il ritorno di Faraoni in A? Sono contento per lui perché sta facendo molto bene in questo campionato, può crescere ancora ma per ora è su un buon livello. Hellas sottostimato? No. Dobbiamo dare sempre il massimo senza mai calare».
JURIC: «ANCHE A PARMA PER DARE IL MASSIMO, CON VELOSO. IL GOL? ARRIVERÀ. SAREI PREOCCUPATO SE NON CREASSIMO...»
28/OTTOBRE/2019 - 14:21
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Parma-Hellas Verona, 10a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Parma? Squadra diversa dal Sassuolo, veramente una bella formazione, molto tosta. Col Sassuolo abbiamo concesso qualcosa a livello di contropiede, contro il Parma sarà diverso per la loro grande velocità in attacco, servirà essere molto attenti. Le nostre competitor? Tutte le squadre sono alla nostra portata, a patto di dare sempre il massimo di quello che possiamo. Dobbiamo tenere ben presente le cose che sappiamo fare bene, non darle mai per scontate e continuare a farle così. Solo così si può migliorare quello che invece possiamo fare meglio. Di situazioni offensive ne creiamo tante, arriveranno anche i gol perché abbiamo i giocatori in grado di finalizzare. Sicuramente avremmo potuto fare diversi punti in più di quelli che abbiamo, basta guardare il numero dei pali presi, ma sono contento di come sta sul pezzo la squadra. Veloso? A Parma ci sarà. E' mancato contro il Sassuolo, abbiamo avuto tante palle inattive che potevano essere sfruttate meglio. Di Carmine? Mi è piaciuto molto contro il Sassuolo, ha retto bene facendo il lavoro che deve fare un attaccante, gli è mancato il gol. Pessina? E' molto duttile, lo apprezzo per questo, ma gli sarà utile trovare una posizione nella quale specializzarsi. Amrabat? Ci sarà ed lo schiererò sempre se sarà a disposizione. Tutino? Si sta allenando bene, quando arriverà la sua occasione dovrà essere bravo a sfruttarla».
JURIC: «NON DOBBIAMO PERDERE LA FIDUCIA. SONO DISPIACIUTO MA ORGOGLIOSO DEI MIEI RAGAZZI»
25/OTTOBRE/2019 - 23:40
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sassuolo, 9a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Due pali e sfortuna? I ragazzi stanno facendo il massimo e devono mantenersi su questi livelli, che sono alti, molto alti. Non ho niente da rimproverare a nessuno: è stata una buona prova, con tante occasioni create nel corso di una bella partita. Abbiamo anche avuto tanti calci piazzati, ma dobbiamo cercare di sfruttarli di più, anche se stavolta mancava Veloso che in questo fondamentale è bravissimo. Abbiamo provato modi differenti di attaccare la porta? Vero. E abbiamo creato palle-gol con molti giocatori: purtroppo non abbiamo concretizzato. Davvero non ho poco da dire ai miei ragazzi, che hanno giocato contro una squadra dalle doti tecniche favolose, abilissima a giocare negli spazi. In alcuni casi, purtroppo, semplicemente gira così. Kumbulla? È giovane e sta crescendo: contro Defrel era un duello difficile, ma ‘Kumbu’ ha fatto benissimo. Ora deve solo rimanere sereno e continuare così. Frenesia nel finale? È vero, negli ultimi 10 o 15 minuti c'è stata un po' di frenesia che non mi è piaciuta, perché abbiamo un gioco e dobbiamo insistere su quello. Se iniziamo a giocare in mezzo o con frenesia non riusciamo invece a fare altrettanto bene. Le assenze e se Pazzini poteva tornarci utile? Sì, in una partita come questa, soprattutto nel secondo tempo, quando ti sei riversato nella loro metà campo e hai messo tante palle in area, uno come il ‘Pazzo’ poteva tornarci molto utile, col suo fiuto del gol. Ma adesso pensiamo a Parma».
JURIC: «FIDUCIA AI MIEI ATTACCANTI, ORGOGLIOSO DELLA SQUADRA. VELOSO È OUT, CE LA GIOCHEREMO COME SEMPRE»
24/OTTOBRE/2019 - 15:30
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Sassuolo, 9a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Il mio post partita a Napoli? Ero molto dispiaciuto, penso che abbiamo fatto una grandissima prestazione come le altre gare, i ragazzi stanno facendo qualcosa di assolutamente non scontato. Per giocare così ti devi sempre allenare al massimo e i miei attaccanti lo stanno facendo, sono convinto che il gol arriverà e sono super contento della squadra, di come interpreta le gare. Cambiamenti tattici? Abbiamo già provato molte soluzioni diverse a seconda dell'avversario, riuscendo sempre a trovare molte soluzioni offensive, e questa è la cosa più importante. Settimana tosta? Possiamo solo lavorare al massimo per essere al livello di Sassuolo e Parma, non esistono avversari più semplici per noi. Sassuolo? Lo affronteremo nel nostro solito modo, sia pressando che provando a sorprenderli. Purtroppo non avremo Veloso a causa di un affaticamento muscolare e anche Amrabat non è al 100% , ma abbiamo le soluzioni per sostituirli al meglio. Lazovic? Lo vedo lavorare bene sia in fase difensiva che in attacco, e poteva segnare anche un paio di gol. I ragazzi della Primavera? Porto spesso molti di loro in prima squadra e mi piace vederli crescere: ci sono diversi giocatori interessanti, li teniamo monitorati anche in ottica Serie A».
JURIC: «ALTRA BUONA PRESTAZIONE, UN PO’ DI SFORTUNA MA DOBBIAMO ESSERE PIÙ CONCRETI SOTTO PORTA»
19/OTTOBRE/2019 - 21:00
Napoli - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Ivan Juric, rilasciate al termine di Napoli-Hellas Verona, 8a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Cosa provo ora? Sono contento della prestazione, un po' deluso per non aver raccolto punti. Se rimprovero qualcosa? Non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Il Napoli ha sfruttato le occasioni che ha avuto per fare gol. Il rammarico c'è per non aver fatto gol nonostante le occasioni create. I gol mancati? Dobbiamo migliorare in questo, dobbiamo essere più cinici in attacco, soprattutto contro queste grandi squadre. Le occasioni create? Abbiamo avuto un po’ di sfortuna, complice anche le grandi parate di Meret. I nostri attaccanti devono essere più sicuri di se stessi perchè i mezzi li hanno».
JURIC: «NAPOLI FUORI PORTATA? NO, TUTTO È POSSIBILE, MA DOVREMO FARE UNA GRANDE PARTITA»
17/OTTOBRE/2019 - 15:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Napoli-Hellas Verona, 8a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La condizione della squadra? I ragazzi che non erano impegnati nelle Nazionali hanno lavorato bene. Altri come Amrabat, Danzi e Adjapong invece sono da valutare. Se sarà possibile fare una buona prestazione? Ogni partita è possibile, noi dovremo dare il 100%, fare una grande partita. Nella partita dovremo avere entusiasmo e stimoli giusti. Di Carmine? Ha fatto una buona settimana allenandosi con la squadra. Qualche differenza rispetto alla partita con la Juve? Il Napoli è molto forte in attacco, prepariamo ogni match allo stesso modo. La nostra fase difensiva? Stiamo lavorando bene e subendo pochi gol. L’entusiasmo dei tifosi? Fa molto piacere, noi puntiamo a fare bene ogni domenica. Salcedo? È una possibile opzione, dovrò valutarlo fino all'ultimo istante. Le condizioni di Tutino? Sta crescendo come molti altri giocatori. Stepinski? È un ragazzo che sta migliorando, allenamento dopo allenamento. Giocherà chi sta meglio. Le condizioni di Bessa e Badu? Sono lontani dal rientrare in gruppo. Bocchetti? Ha fatto molto bene in queste due settimane. Le caratteristiche di Wesley? È un esterno, un ‘quinto’. Ha una grande tecnica nel giocare sia a destra che a sinistra: sta migliorando molto. Come si affronta il Napoli? Non è facile per nessuno. Sono forti suli calci piazzati, bisogna stare attenti in ogni occasione. Il Napoli arriva dopo la vittoria con la Samp? È stata una vittoria importante. Ora inizia un nuovo ciclo con altre partite importanti. La nostra motivazione? È sempre forte, dagli allenamenti alle partite. Se c'è un titolare inamovibile? In questo momento tanti giocatori stanno giocando bene: ho molte soluzioni. Pazzini? Mi spiace per il suo infortunio. In alcune partite ci può aiutare con i suoi movimenti offensivi, il suo senso del gol. Verona? È una bella città, vivo molto bene qui e sono contento. I tifosi sono molto calorosi, ma anche rispettosi. A Verona sto bene: mi piace vivere qui».
FONTE: HellasVerona.it
I primi 100 giorni di Juric sulla panchina dell’Hellas Verona. Il 10 giugno la cena decisiva a Milano con Setti e D’Amico
ottobre 9, 2019
In poco tempo l’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, ha fatto ricredere i più. Per non dire tutti. Dal 2 luglio, giorno della presentazione dell’ex Genoa, sono passati 100 giorni. E da allora, la squadra gialloblù di giorno in giorno è cresciuta riuscendo a far divertire il pubblico gialloblù ed a racimolare già 9 punti nelle prime sette giornate. Un bottino di tutto rispetto per una neopromossa. Un matrimonio sancito a Milano, tra il presidente Setti, il ds D’Amico e l’attuale allenatore scaligero, lo scorso 10 giugno. Sondaggi ce ne erano già stati anche prima ma da quella data, il n.1 del club gialloblù spazzò via ogni dubbio e decise di affidare la panchina dell’Hellas Verona 2019/20 a Ivan Juric.
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «VOLEVAMO VINCERE A TUTTI I COSTI: KUMBULLA UN TALENTO, MA CHE PARTITA STEPINSKI!»
05/OTTOBRE/2019 - 20:50
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Sampdoria, 7a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Cosa mi ha soddisfatto di più questa sera? La squadra ha fatto una partita importante in tutti i sensi: precisa nel pressing e granitica quando si è difesa. Era importante fare i 3 punti perché altrimenti sarebbe stata solo l’ennesima buona prestazione, e quella non ci bastava più. Cosa mi ha colpito di Kumbulla? Quando facevamo le partitine in allenamento l’attaccante avversario non faceva mai gol: quello per me è stato un segnale di quanto poteva far bene. È un ragazzo molto serio e io ho provato a inserirlo. Poi lui ha testa e grande applicazione: impara sempre tanto, giorno dopo giorno. È veloce, forte fisicamente e ‘legge’ bene le situazioni di gioco: devo dire che fino ad ora ha fatto molto bene. L’identità che sono riuscito a dare al Verona? Con i 5 dietro e i 2 in mezzo abbiamo trovato la quadratura giusta. Veloso e Amrabat iniziano a conoscersi bene e come coppia si completano alla grande: l’uno è più aggressivo, l’altro più riflessivo. In attacco scelgo chi far giocare in base a chi vedo più brillante durante la settimana, in difesa invece ho più certezze ma anche alternative importanti. Quanto mi aiuta il mio ‘Vice’ Matteo Paro? Lui è molto sereno e ragiona con calma, vede le cose che magari io non riesco a vedere in un determinato momento. Per questo motivo parliamo tanto, lui riesce a rimanere lucido e concentrato durante il match. Penso che stiamo lavorando bene. Stepinski? Ha un atteggiamento straordinario per come lavora, ho visto pochi attaccanti cercare di migliorarsi costantemente: rimane ore e ore ad allenarsi e io sono convinto che quando fai così poi arrivano i risultati. Oggi ha fatto bene e sono sicuro che farà ancora meglio perché ha una determinazione pazzesca».
JURIC: «LA CLASSIFICA DELLA SAMP È BUGIARDA, MA SONO FIDUCIOSO SE CONTINUEREMO A GIOCARE CON QUESTO SPIRITO»
04/OTTOBRE/2019 - 16:20
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Sampdoria, 7a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Derby personale per me contro la Samp? Per me si tratta solo di Verona-Sampdoria. Sarà una partita molto difficile per tanti motivi, stanno passando un momento negativo, ma la loro classifica non racconta la verità. Poi per noi sono tutte sfide difficili, dobbiamo affrontare ogni avversario con la giusta mentalità e determinazione, muovendo bene la palla e attaccando con intensità. La partita a Cagliari? Punto importante, soprattutto moralmente perché abbiamo giocato con una squadra lanciata e forte. Come sta il Verona? Stiamo bene, qualcuno risente di un po’ di fatica, soprattutto i nazionali, ma stiamo bene. Verre e Di Carmine? Di Carmine non ha recuperato: lamenta un risentimento al gluteo rimediato contestualmente alla contusione alla testa nella partita di Torino. Verre è a disposizione come gli altri. Sta lavorando bene, si crea tante occasioni e questo è positivo, forse deve avere qualche pausa in meno, perché in serie A non te le puoi permettere.
Amrabat e Veloso coppia che funziona? Stanno facendo molto bene entrambi. Amrabat è fisicamente devastante, mentre Veloso è più tecnico, ma stanno facendo alla grande entrambe le fasi. Che Verona sarà? Non voglio sbilanciarmi, lo tengo per me. Kumbulla? Decido sempre di schierare chi sta meglio: non guardo età o altro. Lavorare sulla finalizzazione? Tante volte siamo stati sfortunati, il palo per me è per definizione sfortuna. Ma forse contro il Cagliari qualcosa in più potevamo fare, magari mettendoci maggiore convinzione. Stepinsky? L’atteggiamento è quello giusto. Fa il lavoro che deve fare, quello della punta centrale. Sono contento del suo atteggiamento e sono convinto che crescerà ancora. Ma in generale tutti devono migliorare attraverso il lavoro, perché è difficile trovare profili già pronti per la serie A, a maggior ragione se sei un squadra che si deve salvare. Ma vedo in tutti i margini di miglioramento, e questo è positivo. Noi abbiamo una squadra che ha pregi e difetti, e quindi non bisogna andare troppo pesanti con i giudizi e nemmeno pretendere sempre prestazioni perfette, perché non è facile.
Squadra che lavora tantissimo? Non credo che passiamo troppo tempo sul campo. Lavoriamo con tanta intensità, quello sì, per essere sempre presenti durante tutta la gara. Cambiare modulo per segnare di più? Cambiare non è un problema. Cambia poco giocare con una o due punte o con uno o due trequartisti. Salcedo per esempio è entrato bene. Lui è diverso da Kumbulla, gioca con la testa più leggera: è un attaccante ma può fare anche il trequartista. Non so dove sia meglio utilizzarlo, io voglio che sia libero. Si vede che il ragazzo ha l’istinto del calciatore, con lui servono poche parole».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
A Verona per ripetere il miracolo Crotone: Juric punta al riscatto
29.09.2019 21:12 di Michele Pavese Twitter: @7mp84
Come spesso accade, i giudizi espressi in estate vengono ribaltati nell'arco di poche settimane. Lecce ed Hellas Verona sembravano spacciate ancor prima di cominciare la stagione, ma nelle prime giornate di campionato hanno espresso un calcio piacevole, mostrando di avere le qualità e le motivazioni giuste per raggiungere l'obiettivo della salvezza. L'Hellas, in particolare, è ripartito da Ivan Juric, un tecnico che finora non ha raccolto molte soddisfazioni in Serie A: il Genoa di Preziosi non è il club migliore per progettare e costruire un progetto solido e duraturo, e il croato lo ha capito a proprie spese: esonerato e richiamato diverse volte, ha perso un po' di quella reputazione che si era meritato soprattutto a Crotone, cogliendo una storica promozione.
L'occasione Verona - Dopo la turbolenta esperienza ligure, Juric si è rimesso in gioco accettando la sfida dell'Hellas. Una squadra giovane e ambiziosa, una piazza storica che non trova pace da diversi anni. L'inizio della nuova avventura è sicuramente positivo, considerando anche le avversarie riservate dal calendario: sei punti in sei partite sono un buon bottino, in attesa di sfide più morbide. E anche sul piano del gioco si sono viste tante cose interessanti. In Calabria, l'ex centrocampista ha compiuto un vero e proprio miracolo; chissà che non riesca a ripetersi in terra veneta
SERIE A
Cagliari-Hellas, i voti ai tecnici: Maran rischia poco, Juric sorprende
29.09.2019 20:27 di Michele Pavese Twitter: @7mp84
... L'1-1 maturato alla Sardegna Arena contro l'Hellas Verona, però, è un risultato meritato, figlio di una sfida molto equilibrata e ben interpretata da entrambe le squadre, che hanno provato a superarsi fino al 90'. Gli scaligeri tornano a casa con un punto prezioso e con la certezza di essere sulla strada giusta.
Rolando Maran 6 - Dopo un ottimo primo tempo, il suo Cagliari accusa un po' di stanchezza e soffre il ritorno degli avversari...
Ivan Juric 6,5 - Un'altra prestazione gagliarda dei suoi ragazzi, che convincono soprattutto nella ripresa dopo aver sofferto un po' nella prima frazione. Azzeccata la mossa Salcedo: l'attaccante, che compirà 18 anni il primo ottobre, entra subito nel vivo della partita e mette in apprensione una retroguardia che fino a quel momento aveva rischiato pochissimo. Il finale in crescendo è sintomo di una buona condizione fisica: l'Hellas sta bene e conferma i progressi ammirati nelle ultime settimane.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
JURIC: «MI TENGO STRETTO IL PUNTO. QUI NON È FACILE: PRIMO TEMPO CONTRATTI, MA GRANDE SECONDO TEMPO!»
29/SETTEMBRE/2019 - 20:50
Cagliari- Le principali dichiarazioni del mister dell'Hellas Verona, Ivan Juric, rilasciate al termine di Cagliari-Hellas Verona, 6a giornata di Serie A TIM.
«Un gran Verona nel secondo tempo? All’inizio abbiamo subito la terza partita in pochi giorni, sembravamo meno tosti del solito , ma dopo il gol subìto la squadra ha reagito e ha creato tre palle-gol nitide davanti alla porta. Nella ripresa abbiamo continuato così, concedendo qualche contropiede. Anche il Cagliari ha avuto qualche opportunità e alla fine mi sembra sia stato un pareggio giusto. La sfida tra i due centrocampi e le scelte di Juric? Sono molto contento per Amrabat e Veloso perché hanno giocato contro avversari di grandissimo valore come Nandez e Rog. Su Kumbulla è stata una scelta tecnica, ma non di demerito. Nell’ultima gara mi è piaciuto molto Dawidowicz: gli volevo dare fiducia. Di Carmine invece non ha recuperato dalla contusione alla testa, anche se pensavamo ce la facesse. Ha subìto anche un colpo alla schiena: lo valuteremo in settimana. Cosa manca per avere più incisività negli ultimi metri? Ci sono state certe situazioni dove dovevamo fare gol, come quella di Zaccagni non sfruttata. Su questo dobbiamo lavorare. Sono giocatori che hanno le giuste qualità, ma dobbiamo insistere per imparare anche a essere più cinici e concreti. Se sono arrabbiato per non aver vinto? Non c’è rabbia: sono consapevole delle caratteristiche della mia squadra e dopo gare come questa sono soddisfatto. Dispiace solo perché spesso sfioriamo la vittoria, ma la squadra gioca bene e miglioreremo ancora. Le prestazioni di Verre, Zaccagni e Salcedo? Stravedo per Verre perché ha grandissime doti tecniche, deve crescere tanto, lavora come si deve e sta pagando un po’ per questo. Zaccagni ha fatto di nuovo bene con cose giuste, ma credo debba essere un po’ più cattivo davanti alla porta perché ha sbagliato qualche occasione di troppo: rimane comunque una prestazione positiva. Tutti e tre i cambi oggi sono stati incisivi: sia Pessina che Pazzini e Salcedo. Eddie non ha ancora diciotto anni, ma oggi ha fatto tre-quattro cose davvero molto belle».
JURIC: «CONTINUIAMO AD ANDARE AL MASSIMO, I PUNTI ARRIVERANNO. CAGLIARI? CE LA GIOCHIAMO...»
27/SETTEMBRE/2019 - 15:30
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate in vista di Cagliari-Hellas Verona, 6a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Campionato? Un po' dispiace aver raccolto meno di quanto meritato, ma le sensazioni sono positive e l'idea è quella che, continuando così, i punti mancanti arriveranno presto. Pali e traverse? Un po' di sfortuna c'è, ma resta il fatto che noi dobbiamo continuare a migliorare come gruppo, diventare più lucidi e accumulare esperienza nei giocatori più giovani. Udinese? Loro avevano impostato la gara per partire forte, per questo il nostro approccio iniziale è stato prudente, mentre nel secondo tempo abbiamo aperto qualche spazio in più e i ragazzi sono stati fantastici nel concedere comunque poco. Questa è una squadra che ha bisogno sempre di essere al 100% per essere competitiva. Cagliari? Squadra di qualità, sanno anche vincere soffrendo. Noi affrontiamo tutti a viso aperto, sono convinto che se stiamo bene possiamo giocarcela con tutti, Cagliari compreso. Pazzini? Lo utilizzerò ogni volta che saprò che potrà essere utile, come a Torino contro la Juventus: lui si allena bene. Di Carmine? Non ha recuperato al meglio, la sua situazione è in divenire ma non penso sarà pronto per Cagliari. Stepinski? Ha delle caratteristiche precise e so quello che può darci, con l'Udinese ha allungato bene la squadra e si è inserito alla grande. Verre, Dawidowicz e Rrahmani? Contento di loro e di tutta la squadra, ma c'è margine di miglioramento».
JURIC: «MERITAVAMO DI VINCERE. GRAN SECONDO TEMPO, CON TANTE PALLE-GOL, E NEL PRIMO C’ERA UN RIGORE...»
24/SETTEMBRE/2019 - 21:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Udinese, 5a giornata di Serie A TIM 2019/20.
«Il pareggio con l’Udinese? Meritavamo la vittoria, nel secondo tempo abbiamo giocato ad una porta. Penso ci fosse anche un rigore netto nel primo tempo. Comunque la squadra ha fatto di tutto per vincere e ha creato tantissime occasioni. Nella prima frazione siamo stati un po’ più prudenti, mentre nel secondo tempo abbiamo dato più ritmo e portato più pressing. Se sono soddisfatto di questo inizio di campionato? Stiamo giocando delle gare veramente buone: abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo e ci è mancato anche un pizzico di fortuna, considerati i tanti pali colpiti. Gli attaccanti possono far meglio? Ripeto: nel secondo tempo abbiamo creato numerose palle-gol. Se crei così tanto, ma il portiere fa i miracoli o manchi di un soffio la porta, vuol dire che l’attacco c’è e sta bene. Tutte le cosiddette ‘piccole’ che scendono in campo spavalde? Si vede che ci siamo stufati di stare sempre coperti e aspettare, perché abbiamo capito che così facendo il gol lo subiamo comunque. Noi come squadra andiamo sempre forte: pressiamo, giochiamo, muoviamo la palla e attacchiamo gli spazi. Poi magari troviamo avversari più rapidi e bravi, ma fino ad ora abbiamo retto tutti i confronti. Vogliamo giocare in questo modo. Perché un Verona che gioca un calcio tanto offensivo? Io mi diverto così. Nel primo tempo volevo essere più prudente e non mi sono divertito. Nel secondo mi sono invece divertito da matti: abbiamo stradominato, rubato palloni e attaccato con tanti giocatori, sfiorando più volte il gol. Anche il pubblico penso si sia divertito».
JURIC: «ALTRA GRANDE PROVA MA FRA MILAN E JUVE CI MANCANO ALMENO DUE PUNTI»
21/SETTEMBRE/2019 - 21:30
Torino - Le principali dichiarazioni del mister dell'Hellas Verona, Ivan Juric, rilasciate al termine di Juventus-Hellas Verona, 4a giornata di Serie A TIM.
«Il Verona ha giocato a viso aperto con la Juve? Noi volevamo fare una partita come questa, sapendo che non potevamo difenderci bassi perché altrimenti prima o poi avremmo preso il gol. Siamo riusciti in quasi tutto quello che avevamo preparato e penso che la sconfitta di oggi sia immeritata: la squadra ha creato più della Juventus e ha dominato la gara per lunghi tratti. Due ottime prestazioni ma zero punti? Avremmo meritato almeno, e dico almeno, il pareggio sia oggi che contro il Milan: abbiamo preso tanti pali e so che i miei giocatori, oltre a molte cose buone, hanno anche commesso qualche ingenuità. Dobbiamo lavorare su questo. Le prestazioni però sono state ottime: solo a lungo andare capiremo se manca più concretezza. Non adesso. Perché per ora è stata solo questione di centimetri: quelli che hanno fatto la differenza in negativo fra pali colpiti e gol mancati di un soffio».
JURIC: «JUVE SENZA PUNTI DEBOLI. NOI PERÒ IN CAMPO CON LA TESTA LIBERA E SENZA PAURA»
20/SETTEMBRE/2019 - 12:25
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell' allenatore dell'Hellas Verona, Ivan Juric, rilasciate in occasione della conferenza stampa prepartita di Juventus-Hellas Verona.
«Se è possibile fare punti a Torino? Bisogna giocare come al solito, con la testa libera e con coraggio, ma non possiamo pensare di fare punti difendendoci tutta la partita. Partita fuori dalla nostra portata? Loro hanno giocatori veramente forti, soprattutto quando cambiano passo, ma non credo sia impossibile fare risultato: sicuramente non dobbiamo sentirci già sconfitti. Tre partite in nove giorni? Contro le altre squadre affronteremo altri tipi di problemi, ora penso alla Juve e giocherà chi sta meglio. La stessa cosa varrà anche nei prossimi impegni. Di Carmine? Giocherà lui perché, come ho già detto, ha tutte le qualità per farsi valere anche in serie A: si sta allenando bene ed è entrato con la carica giusta contro il Milan. Come è cambiata la Juve da Allegri a Sarri? È una considerazione che prima di giocarci contro non posso fare, anche se a Madrid non ho ancora visto la Juve di Sarri, se non in fase difensiva con una linea a quattro diversa rispetto alla precedente gestione. La Juve a Madrid ha disputato una partita eccellente, ma l'Atletico sulle palle inattive è fortissimo, si sa. Noi prepariamo sempre qualcosa sulla base di come difende l'avversario, lavoriamo sugli spazi dove si può attaccare. Cosa servirà per provare a fare risultato? Io sono contento della squadra che ho, tanti possono fare bene e dimostrare di poter stare in serie A. Il rapporto tra squadra e pubblico? Entrambi si tarscinano: è una bella cosa, mi piace. L'anno scorso i playoff sono stati di aiuto per tutti e due le componenti, nelle prestazioni in campo e nell'entusiasmo generale. Alcune volte si sottovaluta questo aspetto, perché quando giochi e ti senti apprezzato dai tuoi tifosi dai sempre quel qualcosina in più. Subiamo pochi gol? Non parliamone... So che la squadra sta lavorando bene, specie quando giochiamo undici contro undici e andiamo a pressare nella metà campo avversaria, ma anche quando ci siamo difesi in inferiorità numerica. Circa mille tifosi all'Allianz? Ripeto, sono contento del clima e di quanto la squadra è apprezzata, so che arriveranno anche momenti di difficoltà perché dobbiamo salvarci, ma è bello sapere che siamo tutti consapevoli che questo è il nostro obiettivo. Le fatiche della Juve per la Champions? Loro faranno qualche cambio, ma hanno tutte prime scelte e non saranno condizionati da questo aspetto».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Seric: “Fidatevi di Juric. Amrabat migliorerà ancora”
di RedazioneSettembre 20, 2019 - 10:00
L’ex difensore gialloblù ha parlato dell’esperienza del suo connazionale sulla panchina dell’Hellas e del suo rapporto con lui
Tony Seric, agente e perfetto intermediario fra Verona e Bruges nell’operazione Amrabat, oltre ad aver militato all’Hellas per tre anni fino alla retrocessione del 2002, ha parlato a L’Arena del suo grande rapporto con l’allenatore gialloblù Ivan Juric:
“Conobbi un ragazzo autentico, vero in un mondo sempre più di gente finta. Non gli importava essere come gli altri, gli interessava solo essere se stesso.
SCUOLA HAJDUK. “Di sacrificio, di disciplina, di regole. Come per tutti. Quando gli allenatori di settore giovanile erano veri maestri, quelli che non si dimenticano per tutta la vita”.
JURIC GIOCATORE. “Ivan non s’è mai dato arie. Diceva di essere un giocatore di sistema. Riduttivo direi, perché un mancino ha sempre qualcosa in più degli altri. La sua grande umiltà l’ha aiutato ma lo ha anche frenato. Tendeva a sottovalutarsi. Eppure è stato al Siviglia, eppure con Modric e Rakitic nel centrocampo della Croazia lui ci ha giocato. Tenete conto che allora, prima della legge Bosman, gli stranieri tesserabili erano soltanto tre. Uscire era difficile, invece lui in Spagna ci andò e ci rimase pure a lungo“.
JURIC FUORI DAL CAMPO. “Vede calcio ovunque. Ventiquattro ore su ventiquattro. Quand’era fermo ha girato l’Europa a veder partite. Non s’è mai fermato. Pretende intensità anche da se stesso, pure nella vita di tutti i giorni. La voglia di migliorarsi è nel dna. Ed è ancora fortissima. Sarà perché nella vita nessuno gli ha mai regalato nulla”.
PREGI. “Aver dato in fretta un’identità a una rosa quasi del tutto nuova. Se io vedessi da lontano il Verona, senza poter riconoscere i giocatori, mi renderei conto subito che quella è una squadra di Juric. Così com’è facile capire Sarri o Ancelotti. Lui è perfetto per la piazza. Il tifoso dell’Hellas non è scemo, sa che senza campioni bisogna far dell’altro per vincere le partite. Se non hai il miglior Giuseppe Rossi o Balotelli devi arrangiarti con la lotta”.
DIFETTI. “Domanda pericolosa. Oggi è facile trasformare un pregio in una lacuna. Ognuno vuole la sua verità, a costo di cambiare le carte in tavola. Se dire in faccia tutto quel che si pensa è qualcosa di negativo allora Juric ha questo difetto”.
RENDIMENTO. “Non ce la farà solo se continuerà a giocare in dieci, altrimenti sì. Nel calcio di oggi ci sono pochi giocatori con qualità tecniche, più facile trovarne con buone doti fisiche. Il punto è questo. Ai miei tempi c’era molto più talento, non avevi bisogno di tirare la corda al massimo. Adesso è un passo necessario, anche per i top club europei. Negli ultimi quindici anni è cambiato tutto”.
DIFFICOLTA’ AL GENOA. “Come tutti gli altri allenatori. Lui almeno s’è guadagnato tutto col sudore della fronte. Non è facile imporsi in Italia da straniero. L’hanno esonerato, ma l’hanno anche richiamato”.
FASE OFFENSIVA. “Juric sa come attaccare. Cerca la profondità il più velocemente possibile ma questo non significa essere sbrigativi. Vuol dire esser pratici. Non è un difensivista, lui è il 3-4-3. Sempre. Nel Verona non ci sono due ali ma due trequartisti che stanno dentro al campo. Cambia poco”.
PAZZINI. “Non entro nel merito. Nessuno però, soprattutto un allenatore, fa una scelta che possa danneggiare la squadra. E se Juric ha detto che adesso non è al massimo bisogna credergli, pur avendo io sempre apprezzato Pazzini”.
AMRABAT. “E non è ancora al meglio, ve l’assicuro. Al Bruges c’era una situazione particolare, in Italia sarà tutto diverso. E lui in Serie A vuole rimanerci a lungo. Amrabat è l’ideale per Juric, uno che sa adattarsi a molte situazioni e rendere sempre al massimo. Sapevo che avrebbe fatto bene. Migliorerà ancora”.
JUVENTUS. “Sarà difficile, conosciamo tutti il valore della Juve. In più con l’Atletico Madrid ha giocato molto bene. Non si sa mai, il divario è alto ma l’energia del Verona è tanta. Dato da non sottovalutare”.
UDINESE. “In più nel mio Bentegodi. Non me la perderei per niente al mondo. Juric e Tudor sono grandissimi amici, vanno in vacanza insieme, conoscono tutto uno dell’altro. Non sarà semplice ma sia il Verona che l’Udinese possono salvarsi. Fidatevi di Juric”.
FONTE: Hellas1903.it
Setti: “Juric soddisfatto del calciomercato, merito anche di D’Amico”
settembre 20, 2019
“Rimpianti nell’ultimo calciomercato? Per fortuna no. Mi ricordo le parole che mi ha detto Juric, è rimasto soddisfatto. Merito anche del ds D’Amico che dopo aver costruito la squadra che ho ottenuto la promozione è stato in grado recepire tutto il buono che il mercato poteva offrire. L’unico rimpianto è non essere riusciti a far capire a chi è rimasto fuori lista che le offerte ricevute andavano accettate – ha dichiarato Maurizio Setti a La Gazzetta dello Sport – Che Serie A ho ritrovato? Penso sia la stagione più difficile sul campo. In Lega non vedo cambiamenti. Io dico a malincuore. Ritrovo individualismo. Che modiche farei? Contratti declinati in caso di A, B e C per tutti i giocatori, anche nei top club. E poi tornerei a una Lega di A e B unite. Favorevole al Var? Sì. Al salary cap? Sì. Alle squadre B? Indifferente".
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «MERITAVAMO DI PIÙ. C’È RAMMARICO, MA CHE PRESTAZIONE I MIEI RAGAZZI!»
15/SETTEMBRE/2019 - 23:44
Verona - Le principali dichiarazioni del mister dell'Hellas Verona, Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Milan, 3a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«È innegabile che il risultato non ci renda merito. Abbiamo creato più del Milan, colpito un palo. Abbiamo fatto una bella prestazione. L’espulsione di Stepinski? Non commento. Di cosa sono soddisfatto? Penso che siamo una squadra tosta e che sa stare in campo. Ma anche che gioca bene a calcio. Dobbiamo continuare su questa strada e affrontare ogni partita con la testa libera, senza pensare troppo e dando sempre il massimo. Squadra che sta bene fisicamente? Sono contento: undici contro undici abbiamo messo in difficoltà il Milan con palleggio e buoni ritmi. Poi, in 10, ci siamo difesi benissimo. Chiaro che c’è rammarico, perché seppur “piccolo’ hai dimostrato di tenere testa ad una ‘grande’ e hai fatto una partita vera, verissima: hai giocato a viso aperto e pressato alto. Dispiace non aver fatto almeno un punto: lo meritavamo. Ci siamo dimostrati una squadra intelligente: non ci siamo mai allungati e abbiamo provato sino alla fine a fare risultato. Pubblico entusiasta nonostante la sconfitta? Mi fa piacere: i ragazzi sono stati apprezzati. Quando il pubblico è dalla nostra parte è meglio per tutti. Se ho chiesto spiegazioni all’arbitro per i due episodi dubbi? Non ho chiesto niente. Verre? Ha fatto molto bene, ma può fare ancora meglio. Perdere Stepinski appena arrivato per squalifica? Dispiace, è arrivato con tanta voglia, ma ci sono altri attaccanti che possono sostituirlo bene. Male il Milan? Merito della mia squadra, loro sono forti».
JURIC: «IL MILAN È UNA BIG MA SONO FIDUCIOSO: PUNTIAMO ANCHE SUL FATTORE BENTEGODI»
14/SETTEMBRE/2019 - 16:30
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore dell'Hellas Verona, Ivan Juric, rilasciate in occasione della conferenza stampa prepartita di Hellas Verona - Milan.
«La preparazione della partita? Abbiamo lavorato bene durante gli allenamenti nonostante l'assenza dei nazionali. Siamo molto fiduciosi e puntiamo a fare una buona prestazione. Feeling con la squadra? Lavoriamo duramente giorno per giorno, sono molto contento. C'è grande impegno. Come mettere in difficoltà il Milan? Dovremo avere la testa libera e dare il massimo. Stepinski? Sta bene fisicamente e lavora duramente. Ha voluto fortemente l'Hellas. Cosa possono aspettarsi i tifosi gialloblù? Massimo impegno e determinazione. Certamente vogliamo migliorarci ancora rispetto alle prime due partite: il Milan è una squadra molto forte ma dobbiamo anzitutto credere in noi stessi. Fattore Bentegodi? Vogliamo positività e tanto calore da parte del nostro pubblico, e anche questa volta sono certo non mancherà. Stepinski punta centrale? E' un attaccante molto duttile: può giocare in coppia come punta unica. Giampaolo mi ha fatto i complimenti? Fa sempre piacere e tra di noi c'è profondo rispetto e stima. La chiave per domenica? L'obiettivo è preparare varie alternative per mettere in difficoltà il Milan puntando sulla fase difensiva e sulle ripartenze. Pessina titolare? Dobbiamo ancora valutare la sua condizione, ma è una delle opzioni. Di Carmine recuperato? Ha lavorato bene durante la settimana: è un giocatore per noi importante».
FONTE: HellasVerona.it
L'INDAGINE DELLA GAZZETTA DELLO SPORT
Juric tra gli allenatori meno pagati della A
11/09/2019 12:00
Continua l'analisi della Gazzetta dello Sport sugli stipendi della Serie A. Dopo aver analizzato i salari dei giocatori, la "Rosea" ha fatto i conti in tasca agli allenatori della massima serie.
Ivan Juric, insieme a Corini del Brescia, risulta l'allenatore meno pagato con 600 mila l'euro l'anno. In realtà sulla carta il meno ricco è Igor Tudor dell'Udinese (con 500 mila) ma l'ex Juventus ha dei bonus consistenti che faranno lievitare l'ingaggio.
I più ricchi? Conte dell'Inter (11 milioni), seguito da Sarri della Juventus (5,5) e Ancelotti del Napoli (5).
FONTE: TGGialloBlu.it
JURIC: «RAGAZZI FANTASTICI, SIAMO UNA SQUADRA TOSTA. FELICI DI ESSERE PARTITI COSÌ»
01/SETTEMBRE/2019 - 23:30
Lecce - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Lecce-Hellas Verona, 2a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Vincere? Serve sempre, il primo tempo è stato splendido con tante palle gol, meritavamo di segnare due-tre gol e dovevamo riuscire a segnare, poi ci siamo riusciti nel secondo tempo e penso che il risultato sia giusto. La avevamo preparata così, aggressiva, provando ad andare a prenderli alti e su questo abbiamo sorpreso il Lecce in avvio. Nel secondo tempo ci siamo chiusi per ripartire bene, oggi voglio dare i giusti meriti ai ragazzi, l'unico rammarico è non aver fatto altrettanti gol rispetto a quanto abbiamo creato. Il secondo tempo? Abbiamo tanti nuovi arrivati e alcuni elementi non ancora al top della condizione, quindi il calo ci stava ma abbiamo tenuto botta alla grande. Il nostro obiettivo, ripeto, è chiarissimo e proprio per questo può essere una bella stagione cercando di raggiungerlo. Milan? Siamo contenti di essere partiti così, ora arrivano appunto Milan e Juve e dovremo essere tosti come in queste due partite nonostante la maggiore difficoltà degli avversari».
JURIC: «A LECCE UN VERONA CORAGGIOSO, CON L'AMBIZIONE DI PROVARE A VINCERE»
30/AGOSTO/2019 - 16:30
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia della partenza per la trasferta di Lecce.
«Lecce? Dobbiamo essere coraggiosi, con lo spirito giusto e l'ambizione di giocare per vincere. Liverani ha fatto un grande lavoro, hanno un gioco sviluppato nel corso degli anni, e questo è il loro punto di forza, come hanno dimostrato anche contro l'Inter dove nonostante il risultato hanno fatto la loro partita. Come l'ultima, è una gara che vale molto perché contro una diretta concorrente. Il nostro obiettivo è chiarissimo, ovvero la salvezza e tutto sarà pensato in quest'ottica. Ogni gara deve essere affrontata tenendolo presente, fermo restando che abbiamo le caratteristiche per fare un bel calcio aggressivo, su questo abbiamo lavorato costruendo la squadra. Bologna? Abbiamo difeso con ordine e senso del sacrificio, il pubblico ha apprezzato il fatto che i ragazzi abbiano dato tutto. E anche per loro è importante questa vicinanza. La squadra fino all'espulsione mi era piaciuta molto, avevamo fatto anche qualcosa in più dei rossoblù, dopo il gol abbiamo dovuto difenderci e lo abbiamo fatto bene. Mercato? Gli ultimi arrivati, Pessina e Amrabat, sono in grande condizione e gli servirà solo entrare negli schemi della squadra, ma sono pronti. Sappiamo quello di cui abbiamo bisogno, cioè un attaccante forte e la società sta lavorando in questo senso».
FONTE: HellasVerona.it
26 AGO 2019
C’E’ UN ALLENATORE
C’è un allenatore. E’ questa la notizia di Verona-Bologna. Perchè il pareggio è tutto merito di Ivan Juric che ha dato un senso ad una squadra senza qualità, in cui però ordine tattico, disciplina e carattere hanno fatto la differenza. C’era il rischio di sbracare, in dieci contro undici dopo la cavolata di Dawidowicz, il rigore e l’espulsione. Invece il Verona ha tenuto, ha trovato il pareggio con il piede di uno dei pochi che hanno serie A alle spalle, ha rischiato pochissimo, ha sofferto il giusto.
Juric parla di calcio, spiega: il perchè di una sostituzione, il perchè delle sue scelte. Il suo è un calcio muscolare, ma non solo, il Verona è ancora un abbozzo della sua idea. Troppi uomini fuori condizione, troppo poco il tempo per sistemare i meccanismi. Ma quello che è evidente è che c’è un’idea calcistica. In questa idea anche qualche buon giocatore: Amrabat è una sorpresa molto positiva, Rrahmani è stato solido, Silvestri una garanzia. Tutino si è sbattuto nonostante non fosse la sua partita. Lazovic deve crescere ancora moltissimo, Faraoni può fare molto meglio, Verre nè carne nè pesce, mentre Henderson ha finalmente trovato una sua dimensione e può diventare un giocatore importante.
Basterà per salvarsi? No, assolutamente no. Il Verona ha bisogno come l’aria di un attaccante che faccia la differenza e l’unico nome vero che può aiutarci è quello del giovane Simeone. A Firenze, s’è capito, non giocherà mai e non dovrebbe avere nè Barcellona nè Real Madrid che lo inseguono. A Verona troverebbe un allenatore che stravede per lui e una piazza che è pronta ad infiammarsi ai suoi gol. Dovrebbe pensarci pochissimo in realtà: Verona è la miglior soluzione che possa trovare. Arriveranno anche Pessina e Salcedo. Poi bisognerà vendere perchè la rosa è francamente troppo ampia e ci sono troppe situazioni che possono generare tensione. Bessa è un problema ma neanche eccessivo. E’ un buon giocatore che va riconsegnato alla causa. Se il 2 settembre sarà ancora qui, sarà semplice rimetterlo in rosa.
La serata con il Bologna, non esaltante, ci ha fatto capire tre cose: 1) il Verona non è spacciato. 2) il Verona non è spacciato perché questa volta, a differenza delle altre, ha trovato un allenatore capace. 3) Se il Verona si vuole salvare deve prendere Simeone.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
JURIC: «RAGAZZI FANTASTICI, E SI PUÒ FARE ANCORA MEGLIO. FORZA SINISA!»
25/AGOSTO/2019 - 23:40
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Bologna, 1a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«Analisi? Non so come sarebbe andata in parità numerica, ma ero soddisfatto di come era iniziata la partita. In quei tredici minuti avevo sensazioni positive perché siamo partiti con il piglio giusto e anche con un buon pressing. Dopo l'espulsione in pochi avrebbero detto che saremmo riusciti a pareggiare, i ragazzi sono stati fantastici: hanno sfruttato il momento giusto e hanno lottato con uno spirito che mi è piaciuto molto. Il carattere che voleva dopo la Coppa? Se avessimo giocato così per 90' contro la Cremonese sarebbe stata un'altra cosa, ma in settimana abbiamo cercato di lavorare anche su questo aspetto: portare a casa il risultato e la squadra lo ha fatto bene. Cercando un passo avanti? Non tutti sono al meglio e qualche altro infortunato è fuori, nei prossimi giorni potrebbe arrivare qualcuno. Abbiamo dei margini di miglioramento, ma dipenderà soprattutto da noi e dal nostro lavoro. Kumbulla e Amrabat? Il primo deve crescere ancora molto, oggi ha fatto una bella partita. Amrabat lo conoscevo bene già da prima, è un giocatore che ci può dare tanto. Mihajlovic? È stato un grande gesto di coraggio da parte sua quello di dimostrare alla gente come affronta la sofferenza, gli do un grande abbraccio. Spero che vinca questa battaglia il più presto possibile»
JURIC: «BOLOGNA? POCHI PUNTI DEBOLI, MA DOVREMO ESSERE BRAVI A SFRUTTARLI»
24/AGOSTO/2019 - 18:30
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Bologna, 1a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«I giocatori all'esordio? Punterò su chi ha assimilato meglio le nostre caratteristiche e chi le ha acquisite durante il lavoro di queste settimane, guardando però anche agli avversari. La squadra sarà vicina a quella proposta in Coppa Italia, con qualche cambio ma su quel concetto di gioco. I nuovi e Bessa saranno convocati? Daniel Bessa ha avuto un problema negli ultimi giorni e non ha potuto allenarsi, per questa ragione non sarà convocato, mentre Amrabat e Adjapong ci saranno: come loro anche Verre e Tutino lavorano da poco con noi e cercherò di inserirli al più presto. La carica del Bologna per Mihajlovic? È una situazione molto emotiva per tutti, non so quanto possa influire sulla prestazione ma l'importante è che lui esca da questa battaglia e il resto conta meno. Tupta o Pazzini? Sto valutando entrambi. Su Giampaolo vorrei dire che è un ragazzo splendido e un grande professionista, si impegna sempre al massimo, è il capitano, il più rappresentativo, quello che guadagna di più e il più amato. Io e lo staff però non lo vediamo in condizione ottimale per via dell'età e problemi fisici, adesso abbiamo fatto un programma speciale per provare a portarlo alla condizione necessaria per darci una mano. Se lui fosse in forma come prima, sarei un pazzo a non farlo giocare. Un'alternativa potrebbe essere anche Tutino. Kumbulla, Empereur, Dawidowicz: la difesa? Kumbulla è una delle opzioni che valuterò ancora oggi, ma ho dubbi anche sugli altri. Henderson? Ha lavorato bene e sta crescendo sotto tanti punti di vista, si allena sempre al meglio. Ora è arrviato anche Amrabat che ha caratteristiche più simili a Badu, ma ha fatto un solo allenamento con noi. Il Bologna? Mihajlovic ha dato una svolta a questa squadra, con grandi giocatori e grandi prestazioni: hanno tanti punti forti e pochi punti deboli, dovremo cercare di sfruttarli. Juric trasmette grinta e voglia? Noi dobbiamo cercare di arrivare un po' ovunque, a livello tecnico, di gioco, di combattimento o compattezza. Dobbiamo fare di tutto per arrivare al risultato e dobbiamo farlo sempre. Salcedo? È un attaccante giovane e talentuoso che verrà a darci una mano, ma se parliamo dell'attaccante che ci serve e vogliamo essere chiari non è quello. L'attaccante giusto? Un giocatore che ha fame di dimostrare tanto, che si possa calare nella nostra realtà senza la puzza sotto il naso e che, dall'altra parte, abbia anche le qualità giuste e qualcosa in più di ciò che già abbiamo. Ammonizioni anche per gli allenatori? Un tasto dolente per me, cercherò di stare calmo. Comunque con il Bologna sarò in panchina»
FONTE: HellasVerona.it
Juric: “All’Hellas Verona gente esperta in cerca di rivincite e giovani da Serie A. Ho fiducia: abbiamo fame”
agosto 23, 2019
“Alcuni giocatori sono alla ricerca della piena forma. Non siamo al top, ma ho fiducia: abbiamo grande fame. Ci sono giovani con mezzi per affermarsi, uomini d’esperienza messi da parte dai loro club precedenti che hanno voglia di dimostrare che chi non ha creduto in loro si è sbagliato. Alle mie squadre non chiedo solo corsa e aggressività, sarebbe limitativo. La mia mentalità vincente? Sono di Spalato. Noi siamo così: crediamo. Il più grande con cui ho giocato a fianco? Thiago Motta, più di Milito. Un artista vero, un campione capace di fare cose incredibili – ha dichiarato l’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, a La Gazzetta dello Sport – Cosa rappresenta per me Gasperini? C’è un rapporto speciale, è un allenatore che mi ha trasmesso tanto, molto concreto. E pensare che l’ho incontrato a Crotone, in C, quando stavo per andarmene. Se non fossi rimasto, non ci sarebbe stato il resto. Una coincidenza fortunata. I giovani? Se vali, giochi. Prendete Kumbulla, qua a Verona. Ha la testa d la qualità per stare in A. Non è l’unico. Attenzione però: non mi piace la retorica per cui se non si mettono in campo i giovani si sbaglia. Anche loro devono darsi una svegliata. Mihajlovic? Vincerà, sono sicuro che ce la farà. Uno come lui non conosce la sconfitta. Lo abbraccio”.
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «NEL PRIMO TEMPO IL VERONA CHE VOGLIO, NELLA RIPRESA CALO E POCA CATTIVERIA»
18/AGOSTO/2019 - 23:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cremonese, III Turno della Coppa Italia 2019/20.
«Nel primo tempo ho visto quello che volevo, potevamo chiuderlo con diversi gol di scarto e l'unico neo è proprio non averli fatti. Nel secondo tempo invece no, ci siamo abbassati, abbiamo perso aggressitività e ritmo, pur rischiando poco. Abbiamo poca esperienza in certe situazioni, certe partite vanno portate a casa e non si può prendere gol così all'ultimo minuto. Abbiamo raccolto quindi tante indicazioni, sia positive che negative. Si può migliorare molto, anche fisicamente, in molti elementi specie tra quelli che hanno iniziato da poco ad allenarsi con noi. Stiamo facendo un percorso e voglio che alziamo ancora il livello fisico in questa ulteriore settimana di lavoro verso il Bologna. Il calcio è così, quando le cose ti riescono devi essere bravo a capitalizzare e quando soffri devi essere tosto e portarla comunque a casa: serve un altro atteggiamento. Sono arrabbiato, accetto il calo fisico ma non accetto gli errori banali del secondo tempo».
JURIC: «STA NASCENDO UN GRUPPO CHE HA FAME, IN COPPA VOGLIO GIÀ VEDERE LO SPIRITO HELLAS»
16/AGOSTO/2019 - 18:00
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate in vista Hellas Verona-Cremonese, III Turno della Coppa Italia 2019/20.
«Cremonese? Squadra molto forte per la Serie B, ha una proprietà che investe molto e quindi non sarà affatto facile, ma noi vogliamo fare bella figura. È la prima partita ufficiale quindi ha decisamente la sua importanza, noi abbiamo tanti giocatori nuovi che dovranno adattarsi al più presto, ma tutti stanno lavorando bene. Non sarà tutto perfetto, però voglio vedere un’identità chiara nonostante gli errori che ci potranno essere e qualche tempistica di gioco sbagliata: conta lo spirito. A una settimana dal campionato? Comincio a vedere qualcosa, ma siamo lontani dal massimo che dovremo dare anche a livello di forma fisica. Penso che stiamo facendo cose interessanti, i nuovi arrivati sono di livello e mi incuriosiscono molto perché hanno fame e potranno fare bene. In generale abbiamo tanto entusiasmo e voglia di dare del nostro meglio, ci sono giocatori che devono dimostrare che qualcuno in passato si è sbagliato su di loro e altri che esordiranno in A, per cui la fame è tanta. Siamo pronti per giocarcela, anche in campionato tra poco più di una settimana. Cosa serve per salvarsi? Non è solo questione di corsa e 'botte', ma ci vuole mentalità, intensità, capacità di resistere nelle situazioni difficili. Lazovic, Gunter e Bocchetti? Hanno iniziato da poco tempo a lavorare allo stesso livello degli altri, dunque ci vorrà tempo perchè tutti arrivino alla stessa intensità. Badu? Una brutta botta per noi, in questo mese abbiamo conosciuto un ragazzo che sia a livello umano che di gioco poteva darci tantissimo. Ora starà fuori per un po', dobbiamo stargli vicino perché non è facile affrontare questi momenti. Per domenica al suo posto giocherà uno tra Henderson e Danzi. Mercato? Il Direttore sta lavorando al massimo, mentre io sono al 100% concentrato sulla partita».
FONTE: HellasVerona.it
VISTO DA NOI
05 agosto 2019 - 22:00
La dura legge di Juric
Il tecnico di Spalato chiede rinforzi. E lo fa senza usare mezze misure
di Matteo Fontana, @teofontana
hellasverona.it
A chi gli domandava se il Verona attuale sia competitivo per la salvezza, Ivan Juric ha risposto con una tagliente secchezza: “No”.
L’Hellas necessita di rinforzi, e questo è palese. Nelle amichevoli disputate dai gialloblù si è scorta un’identità già marcata, che si è tradotta in una tenuta difensiva adeguata. La fase offensiva, al contrario, è stata poco efficiente. Non è una questione di attaccanti (non solo), bensì di qualità complessiva della rosa, di tempi di gioco, di cifra tecnica.
Juric ha detto una verità palese, di cui avrebbe dovuto essere conscio – e non è detto che non lo fosse, eh – nel momento in cui ha accettato l’incarico e firmato il contratto. Qualche giorno fa, si scriveva su queste colonne di quel che si sa: il Verona, in A, dovrà sempre lottare per confermarsi in categoria. E di soldi per costruire la rosa è dura pensare che ne arrivino più di quanto si sia visto.
La prossima Serie A sarà di livello superiore rispetto ai primi tornei con Maurizio Setti alla guida del club. Il “ceto medio” del campionato ha più quattrini in tasca. Non soltanto ai vertici si mettono euroni. Pure chi ha ambizioni meno elevate (mica da Champions League, s’intende), perlomeno sulla carta, ha scucito molti danari. Il Cagliari, il Parma, il Bologna, il Genoa tanto per cominciare. Se vogliamo essere ancora più espliciti: tutti titolari ben più “forti” di Setti, sai che novità. Ed è in questo contesto che si muoverà il Verona.
Quindi, ha sbagliato Juric a evidenziare una criticità? Aziendalismo sì, ma entro un certo limite, verrebbe da dire, parafrasando Rino Gaetano. Perché aziendalismo significa anche mettere in risalto quel che manca per far “produrre” di più la struttura, e guadagnarci tutti, in termini di risultati e di valutazione del patrimonio tecnico.
Tony D’Amico sta lavorando con il consueto budget risicato (sai che sorpresa, aridaje). Deve fare esercizi di cerchiobottismo che neanche ai tempi della Pi-Ru-Bi si vedevano, da “io speriamo che me la cavo”. Ha fatto quel che gli ha concesso il “paron”, il resto è roba da capire. Quindi, in sintesi: ha ragione Juric quando dice che il Verona di adesso non è adeguato all’obiettivo. Però c’è un mese prima dei consuntivi , e del doman non v’è certezza, verseggiava Sua Maestà il Magnifico Lorenzo.
Dura lex, sed lex: chi meno spende, più perde, e i miracoli, l’unico che li faceva, absit iniuria, l’hanno messo in croce. Ce lo si ricordi.
FONTE: Hellas1903.it
Dritto, schietto e sincero: Ivan Juric
agosto 5, 2019
”Lazovic, Tutino e Balotelli: il primo è già arrivato e se arrivassero anche gli altri due, questo Verona sarebbe competitivo per la salvezza?” la domanda posta ieri dopo l’amichevole pareggiata contro la Spal all’allenatore dell’Hellas Verona. La sua risposta? “No”. Dritto, schietto e sincero come oramai ci ha abituati. Questo è il nuovo tecnico gialloblù. Ora spetta solo alla società mettergli a disposizione una squadra in grado di raggiungere l’obiettivo stagionale.
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «LA SQUADRA HA TANTO MARGINE, MA HO VISTO COSE POSITIVE CONTRO UNA SPAL ESPERTA»
04/AGOSTO/2019 - 21:00
Trento - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di SPAL-Hellas Verona, test match disputato allo stadio 'Briamasco' di Trento.
«La gara? SPAL squadra solida, che gioca da molto tempo con lo stesso modulo e lo stesso allenatore. Nonostante questo e il fatto che in attacco si potesse fare molto meglio, ci sono state tante situazioni positive che avremmo potuto sfruttare. Su molte palle rubate dovevamo fare più male alla SPAL. Henderson? Posizione nuova per lui, penso che possa mettere ancora più qualità nei passaggi, ma ho visto cose positive. In difesa abbiamo concesso pochissimo alla SPAL, sia Rrahmani che Kumbulla hanno fatto bene. Balotelli? Abbiamo bisogno di diversi elementi in vari ruoli, se poi arrivasse un grande giocatore sarebbe ottimo, ma è compito del presidente e del DS. Vogliamo rendere la rosa ancora più competitiva con i nuovi arrivi. La squadra? Sta cambiando, in tanti momenti della gara il Verona mi piace e abbiamo tanti margini di miglioramento. Oggi non abbiamo perso contro una squadra molto più affiatata, ci teniamo questo fatto positivo. Kumbulla? Mi sta dando soddisfazioni, deve continuare così e allenarsi sempre al massimo».
JURIC: «OGGI ALTRI PASSI IN AVANTI, MA SERVE PIÙ PRECISIONE SOTTO PORTA»
29/LUGLIO/2019 - 21:45
Bad Zell (Austria) - Le principali dichiarazione dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Trabzonspor, seconda amichevole internazionale del ritiro di #Feldkirchen2019.
«La partita con il Trabzonspor? Ho visto cose positive, ma anche altre che invece sono da migliorare: comunque tutto sommato bene. Buon primo tempo? Sicuramente abbiamo iniziato a giocare, abbiamo anche fatto bene in fase di pressing e scalata là avanti, ma dobbiamo essere più concreti e sfruttare le occasioni: questo lo abbiamo pagato. L’aspetto da migliorare è proprio questo: in A non capitano tante occasioni e bisogna essere in grado di sfruttarle. Verona dà buoni segnali contro squadre di livello? Il Trabzonspor non schierava tutti i titolari e quando sono entrati si è vista la differenza, per noi è stato più complicato. Di certo la squadra inizia a mostrare la propria fisionomia e a fare i movimenti giusti con ancora tanti margini di miglioramento. Si vede la mano dell’allenatore? È ancora presto e le partite non sono preparate con grande attenzione, ma abbiamo creato e fatto bene il pressing alto. Oggi rispetto all’Hoffenheim si sono visti passi avanti. Bologna alla prima giornata? Prima o poi vanno affrontate tutte, ma dobbiamo partire e farci trovare pronti alle prime due giornate prima della sosta. Non saranno gare facili, specie con il Bologna che ha uomini di valore. Più avanti con lo sguardo sul calendario non vado, restiamo concentrati sulle prime due per poi fare un primo bilancio. Bocchetti e Gunter? Devono recuperare la forma migliore, sicuramente sono due giocatori di esperienza quindi spero tornino fisicamente a posto. Bessa? Si sta allenando bene, ma non lo vedo convinto come dovrebbe essere e ho preferito non schierarlo in questo momento. Ragusa? Doveva chiudere e segnare nell’occasione capitatagli».
JURIC: «TEST IMPORTANTE, SONO CONTENTO. LAVORIAMO PER DARE FASTIDIO A TUTTI»
25/LUGLIO/2019 - 20:10
Bad Wimsbach (Austria) - Le principali dichiarazione dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Hoffenheim, prima amichevole internazionale del ritiro di #Feldkirch2019.
«La partita che ci si aspettava con l'Hoffenheim? Sapevamo che loro sono molto più avanti e come squadra sono più forti. Abbiamo complessivamente retto e fatto le cose giuste per quanto si possa fare in questo momento, anche se potevamo fare qualcosa in più in certe situazioni ma va bene comunque. Competitività anche dopo i cambi? Ognuno ha fatto il proprio dovere. Secondo me saremo in grado di rubare più palloni quando alzeremo la condizione fisica, saremo più propensi ad attaccare mentre adesso arriviamo vicini ma senza riuscire a rubarne: questo ci fa correre un po' a vuoto in questo momento, ma lo faremo meglio quando finiremo la preparazione. Secondo tempo migliore del primo? È stato più equilibrato e noi abbiamo creato maggiormente. Abbiamo anche cambiato il modo di pressare, posizionandoci un po' meglio e questo ha dato i suoi frutti. Nervosismo? Ci sta ora, perché stanno lavorando tanto. Poi ne parleremo perché comunque quando si comincerà a giocare per davvero l'unica cosa importante sarà il risultato e ogni cosa si paga. La cattiveria agonistica un fattore positivo? Noi dobbiamo diventare rognosi e far giocare male le altre squadre, poi cercheremo di proporre il nostro gioco con qualità ma sarà comunque importante che le altre squadre non si divertano contro di noi. Questo sarà il modulo? Per ora stiamo ancora lavorando e provando, poi vedremo anche che tipo di calciatori arriveranno dal mercato e allora cercheremo di adattarci alle caratteristiche di chi scenderà in campo. Quanto manca? Siamo ancora lontani da alcuni concetti e il tipo di aggressività, ma stiamo lavorando».
FONTE: HellasVerona.it
L'ANALISI
UN MESE DI JURIC E' L'UOMO GIUSTO?
23/07/2019 11:28
Tre anni di deserto possono indurre a ritenere una goccia d'acqua come la più buona e dissetante bibita della terra. La premessa è d'obbligo dopo aver vissuto due anni di Pecchia (uno comunque vincente, bisogna ricordarlo) e, ancora di più, un anno di Fabio Grosso.
Per essere chiari: Juric, rispetto questi due può apparire come la bibita di cui sopra. Magari e questo sarà il tempo a dirlo, è solo una goccia d'acqua. Intanto però Pecchia e Grosso sembrano lontanissimi.
Dopo quasi un mese dalla presentazione del 2 luglio, ci sono sufficienti elementi per tracciare un bilancio e un primo giudizio. Juric non è nè Pecchia nè Grosso.
Intanto la sua comunicazione è diretta, veloce, concreta e apparentemente trasparente. Non gira intorno ai discorsi e spesso esprime il suo disaccordo con la domanda. Lo ha fatto in più occasioni. Ad esempio quando si cercava il bicchiere mezzo pieno dopo la deludente prestazione con i Top 22, Juric ha sollevato lo sguardo e con il sorriso ha chiesto all'intervistatore: "Sei ironico?". Poi, con naturalezza quasi sfuggevole ha fatto sapere che in molti di questa squadra non erano abituati a lavorare e su Pazzini è stato chiarissimo. Grande giocatore ma deve lavorare di più. Cosa che Pazzini sta facendo, ha poi aggiunto per non far scoppiare equivoci, ma finalmente ci ha fatto capire che dietro possibili esclusioni del Pazzo ci può essere una questione fisica non di poco conto.
Inoltre ha messo la parola su ogni acquisto del Verona. D'Amico fino ad oggi è apparso come un'appendice operativa dell'allenatore che ha suggerito tutte le mosse, compresa quella di Rrahmani, anche se sorridendo l'allenatore ha dato il merito dell'acquisto al ds. Come abbiamo già rilevato, Juric sta realmente lavorando in sintonia con la società (e ci mancherebbe dopo un mese...) ma ha sottolineato sempre "per adesso..." nelle interviste come dire che questo stato di cose non è eterno e sarà sottoposto sempre al suo giudizio.
Dal punto di vista calcistico si è visto, invece, ancora poco. La rivoluzione non si è ancora compiuta e forse non è ancora partita. Ma è comprensibile. Il gioco di Juric si basa su ritmi alti, impossibili da perseguire in questa fase. La fase difensiva, quella che passando da quattro a tre difensori cambierà di più, non è stata minimamente sollecitata dai test compiuti fino ad oggi. Qualcosa di più probabilmente lo si vedrà nelle prossime due amichevoli del 25 e 29 luglio con Hoffenheim e Trabzonospor. L'intenzione di usare il doppio trequartista con Zaccagni e Bessa alle spalle di Di Carmine, è stata la novità più rilevante del ritiro. Un esperimento che ha funzionato a metà. Non si è capito bene, infatti, se l'intenzione di Juric sia quella di avere una maggiore densità a centrocampo (ripiegando i due sulla mediana si va a comporre quasi una linea a sei, considerando i due esterni che però a loro volta ripiegheranno sicuramente in difesa per una linea a 5 e quindi si comporrebbe un 5-4-1) o se questa soluzione serve per avere un impatto offensivo migliore. In questo senso le prestazioni non sono state all'altezza perchè c'è il rischio di appiattirsi sulla linea difensiva avversaria con pochi sbocchi sulle fasce. Attaccando centralmente con certe difese, rischi di non vedere mai una conclusione.
D'altro canto il modulo con tre attaccanti richiede due esterni di grande qualità che in questo momento il Verona non ha in rosa. Per questo si è andati alla carica per Ciano che potrebbe essere il tassello giusto.
E' importante, da quello che riferiscono da Genova, continuare a motivare con entusiasmo Juric, un tecnico che nella difficoltà si fa coinvolgere molto emotivamente fino a deprimersi come è successo in rossoblu. La vicinanza della società, del direttore sportivo e del presidente sono fondamentali in questa opera. Ma ancora di più il sostegno dei tifosi che Juric spera di non disperdere con un avvio di campionato difficile.
GIANLUCA VIGHINI
CALCIOMERCATO
VERONA, SERVE ANCHE QUALITA'
22/07/2019 12:02
La manovra offensiva del Verona fatica sempre oltremisura, non si vedono spunti di qualità sulle fasce, il giocatore che in questo momento ha più classe si chiama Daniel Bessa che, pur blindato da Juric è sempre sul mercato per la società.
Juric ha provato ancora il modulo con il doppio trequartista, modulo che rappresenta la più grande novità della sua gestione. Un modulo che forse offre una maggiore densità in mezzo al campo, ma che diventa anche stantio e prevedibile se non ci sono sovrapposizioni sulle fasce e tempi di gioco che sfiorano la perfezione. Serve insomma un'iniezione di qualità dal mercato.
FONTE: TGGialloBlu.it
VISTO DA NOI
22 luglio 2019 - 11:00
Corsa, carattere, qualità e 3-4-3: il metodo Juric
Dopo il ritiro di Primiero, il punto sul lavoro del tecnico croato. Partendo dalle idee di cui ha scritto
di Michele Tossani, @MicheleTossani
Foto Grigolini-Fotoexpress
Già in precedenza avevamo trattato la questione relativa a quale sia il calcio predicato da Juric. Approfondiamo il tema utilizzando la tesi per l’abilitazione al patentino Uefa Pro scritta dallo stesso allenatore croato nel 2013 e intitolata La costruzione del gioco con il modulo 3-4-3.
In essa il nuovo tecnico gialloblù esprime il modo in cui sviluppare il proprio modello di gioco ‹‹basato sul possesso palla con l’idea di dominare la partita utilizzando il modulo a me più congeniale: il 3-4-3››.
Dopo una parte inziale dedicata alla fase offensiva del 3-4-3 contro un ipotetico 4-4-2, Juric passa ad analizzare ‹‹i criteri che adotto per scegliere i giocatori che meglio possono supportare il mio modulo di gioco ed il mio tipo di lavoro sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista atletico e caratteriale››. Infatti, è noto come l’ex tecnico del Genoa prediliga lavorare ad alta intensità. Questo si riflette nella scelta degli uomini che devono andare a comporre la sua rosa ideale, i quali appunto devono possedere anche un tasso elevato di resistenza alla fatica.
Per quanto riguarda i giocatori, Juric vuole un portiere che sia abile con i piedi, ritenendo comunque che si possa migliorare tecnicamente anche un no.1 più classico (a tal proposito viene citato l’esempio di Buffon).
I difensori centrali devono essere in grado di proporre gioco in fase di possesso. Questo è il motivo per il quale, nel suo undici tipo, Juric vorrebbe dei terzini come braccetti e un giocatore ‹‹con esperienza o qualità da centrocampista›› da impiegare come centrale della difesa a tre.
Dei centrocampisti centrali abbiamo già scritto. Riguardo gli esterni, Juric li vuole in grado di ‹‹partecipare in tutte e due le fasi di gioco››. È chiaro quindi come questi esterni debbano avere grandi qualità atletiche per giocare a tutta fascia. In caso contrario, secondo Juric si dovrebbero schierare un esterno più offensivo ed uno più difensivo per garantire comunque equilibrio alla squadra.
Infine gli attaccanti, i giocatori che, a detta del 43enne allenatore croato, ‹‹determinano le partite››.
Tutta la manovra offensiva della squadra è rivolta a mettere gli attaccanti esterni in condizione di giocare fronte alla porta. Proprio gli esterni d’attacco devono essere abili nell’uno contro uno e, avendo i centrocampisti laterali a dare ampiezza, sono idealmente da collocare nei mezzi spazi. Inoltre, la preferenza di Juric va ad uno schieramento con questi esterni offensivi a piede invertito.
La punta centrale, infine, deve essere un finalizzatore in grado di smarcarsi nell’area avversaria.
Tutto l’allenamento deve essere rivolto al fine di mettere a disposizione del giocatore degli schemi motori che verranno poi utilizzati al momento opportuno, così da permettere al calciatore di agire liberamente ma non in modo arbitrario.
Questo un breve riassunto di quanto Juric scriveva nel 2013. Molto tempo è passato e magari qualcosa, man mano, si è modificato. Tuttavia, tenere di conto queste parole potrà essere utile per valutare meglio il tipo di lavoro che Juric sta svolgendo in ritiro e le caratteristiche dei giocatori che arriveranno in questa fase di mercato.
FONTE: Hellas1903.it
JURIC: «BILANCIO DEL RITIRO MOLTO POSITIVO, MI HA COLPITO L'AFFETTO DEI TIFOSI»
21/LUGLIO/2019 - 12:00
Mezzano (Trento) - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate in chiusura del ritiro di #Primiero2019.
«Dobbiamo tutti dare qualcosa in più. Il divario tra B e A è grande, solo in questo modo possiamo ottenere il nostro obiettivo. Penso che abbiamo lavorato bene, in modo diverso da come era abituata la squadra ma tanti si sono già adattati bene, in generale c'è ancora tanto da fare ma il primo bilancio è molto positivo. Austria? Incontreremo grandi squadre, sicuramente saranno test utili per mettere in evidenza punti deboli e di forza. Ai ragazzi dico di lavorare tanto, per arrivare al campionato pronti, i frutti di queste fatiche si vedranno durante la stagione. Mercato? La società è sempre stata chiara e chiari sono anche i nostri obiettivi, faremo il massimo per quelle che sono le nostre possibilità e bisogna avere pazienza. Il ritiro mi ha fatto capire quanti e quanto siano attaccati alla squadra i tifosi del Verona, se anche allo stadio avremo questo tipo di sostegno, come quello della finale Playoff, i tifosi saranno il nostro dodicesimo uomo».
JURIC: «TEST POSITIVO. MERCATO? LAVORIAMO IN SINTONIA CON LA SOCIETÀ, FAREMO IL MASSIMO»
14/LUGLIO/2019 - 19:50
Mezzano (Trento) - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate al termine di Hellas Verona-Primiero, prima amichevole del ritiro estivo di #Primiero2019.
«La prima amichevole? È andata bene ed è arrivata dopo tre giorni di lavoro, non si è fatto male nessuno ed è stato un buon allenamento. Sistema di gioco? Moduli contano poco, davanti eravamo in tre attaccanti stretti, perché anche loro difendevano a tre, e siamo andati bene. Ragusa, Crescenzi e i nuovi arrivati? I primi due rientrano da lunghi infortuni e devono lavorare ancora per crescere. I nuovi sono giocatori che hanno già fatto la Serie A e si vede da come stanno in campo, ad ogni modo si sono inseriti bene. Rinforzi? Non so di quanti giocatori abbiamo ancora bisogno per presentarci competitivi alla prima giornata e pronti a dare battaglia. Fino ad adesso devo dire siamo stati in grande sintonia e credo che abbiamo lavorato molto bene con la società in quest’ottica. Magari non abbiamo la disponibilità di altre società ma stiamo facendo un ottimo lavoro. Badu e Veloso: i loro problemi fisici? Miguel Veloso è stato fermo per dei problemi ma ora sta bene, Badu viene da un infortunio, ma non prendiamo certo giocatori che non possono giocare e sono certo che saranno grandi colpi per noi. La posizione di Zaccagni? Mi piace vederlo più avanzato, come oggi, perché se si realizzano bene gli spunti che ha si può fare male all’avversario, ma detto questo è il primo anno che arriva in Serie A da protagonista e dovrà confrontarsi con giocatori forti e fisicità diverse. Di Carmine e il sogno della A a 31 anni: può realizzarlo? Sì. Pazzini? Si sta allenando bene, noi contiamo su di lui. L’entusiasmo dei tifosi? Sono contento ed è un’ottima cosa, spero che loro siano davvero il dodicesimo uomo in campo. I giocatori hanno avvertito quello e sentono l’entusiasmo. Mihajlovic? Mi dispiace molto per lui, ma se penso a lui come persona credo che ce la farà».
FONTE: HellasVerona.it
04 LUG 2019
JURIC E IL CERINO IN MANO A SETTI
Ivan Juric non ci ha pensato più di tanto martedì in conferenza stampa. La dichiarazione che conta è una e solo una: “Bessa e Pazzini sono tra i pochi della rosa che hanno dimostrato di poter giocare in serie A”. La frase, se da un lato sottintende che anche altri potranno dimostrarlo, svela quello che oggi è il vero problema del Verona: non solo salvarsi, ma costruire una squadra che (perlomeno) possa giocarsela. Il contrario, cioè, di quanto accaduto due anni fa. E meno del minimo sindacale per un Setti che – smarrita la promessa di consolidamento – dobbiamo quasi pregare per chiedergli di poter concorrere con orgoglio. E poi dicono che siamo di grandi pretese…
Tornando a Juric: le sue parole spengono la musica e le luci della festa di un mese fa. Si torna a guardare l’orizzonte con lucidità. La considerazione è presto fatta, il Verona è salito in A per tre fattori: Aglietti, una botta di culo e i problemi del Palermo. Non certo per un progetto, o per una squadra così competitiva da permetterle oggi solo qualche ritocco di sostanza.
In particolare il pensiero del tecnico di Spalato per Bessa mi ha fatto piacere. Intanto perché ho un debole per il talento di questo ragazzo. E poi perché due anni fa Bessa fu trattato male, forse quasi per giustificare alla piazza la sua cessione con la squadra in piena zona retrocessione.
Tuttavia nominare Bessa (che potrebbe andarsene) e Pazzini (che presto ne fa 35) come tra i pochi da serie A, dà proprio l’idea della strada in salita e del tanto lavoro che attende la società. Il tempo c’è e io non sono mai stato nemmeno contrario ai colpi last minute di agosto. Ma quel poco che si è visto finora (prestiti, o riserve in campionati inferiori) è largamente insufficiente ed è bene dirlo subito. Aspettiamo con fiducia da protocollo. Al Verona servono cinque pedine di peso (tra cui un centravanti, un regista arretrato e due esterni di mediana) e quel tipo di giocatori, almeno negli ingaggi, qualcosa costano.
Ora insomma tocca a Setti, che si ritrova in mano con il cerino delle responsabilità. E Juric lo ha detto chiaramente.
Francesco Barana
03 LUG 2019
E’ FINITA L’ERA DELLA SUPERCAZZOLA E DELL’ALLENATORE DI PLASTICA
Inutile star qui adesso a dire se Juric è uno scarso, buon, o ottimo allenatore. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Si saprà dopo due tre mesi dall’inizio del campionato e soprattutto lo capiremo in base alla sua capacità di incidere sulle scelte societarie in fatto di mercato. Insomma se, al di là delle apparenze, sarà succube anche lui degli indirizzi di mercato della società volta a risparmiare e a fare plusvalenze non appena ce ne sarà l’occasione. Assomigliasse anche in questo a Gasperini, Setti avrebbe in casa, finalmente un osso duro con cui confrontarsi.
Quello che possiamo dire con certezza è che finalmente è finita l’epoca delle supercazzole. Non c’è stata domanda a cui Juric ieri non abbia risposto con chiarezza. Per qualcuno persino eccessiva. Ha spiegato di essere stato contattato dopo l’esonero di Grosso, confermando quindi l’idea che nessuno in società credeva ad Aglietti e al miracolo serie A, ha detto che Bessa è ”Tra i pochi giocatori della rosa che ha dimostrato di poter giocare in serie A” e con lui Pazzini, ha detto di voler giocare con la difesa a tre, ha detto che dopo l’impresa ha temuto che Aglietti restasse alla guida della squadra.
Insomma, una buona boccata di aria fresca, senza voli pindarici e con tanta normalità. L’epoca della plastica pare essere sepolta. E’ già qualcosa.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Staff tecnico Juric, Barbero nuovo preparatore atletico. Con lui anche Ostojic
luglio 3, 2019
Ivan Juric allenatore, Matteo Paro vice. Il preparatore atletico sarà Paolo Barbero, ex Genoa, insieme a Ostoijc, con cui Juric ha già lavorato a Mantova, Crotone ed in Liguria. Inizia a prendere forma il nuovo staff di Ivan Juric. Ufficialità sono attese nei prossimi giorni. Foto: piazza levante
Staff tecnico Juric, Paro vice allenatore, confermato Cataldi preparatore dei portieri
luglio 2, 2019
Il nuovo allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, avrà come vice l’ex centrocampista Matteo Paro, come anticipato da Hellas Live. Confermato in riva all’Adige il preparatore dei portieri Massimo Cataldi, arrivato a Verona nella passata stagione. Attesa l’ufficialità del nuovo staff tecnico nei prossimi giorni da parte del club gialloblù.
FONTE: HellasLive.it
JURIC: «UNA GRANDE SFIDA IN UN AMBIENTE UNICO. SERIE A DIFFICILISSIMA MA CONTERÀ IL CARATTERE»
02/LUGLIO/2019 - 18:00
Verona - Le principali dichiarazioni di Ivan Juric, rilasciate durante il Media Event di presentazione.
PERCHÉ VERONA: «QUI UN GRANDE AMBIENTE, A O B NON ERA IMPORTANTE»
«L'arrivo a Verona? Per me è sempre stato un piacere giocare qua, ho sempre visto un grande ambiente quando venivo o assistevo alle partite. L'anno scorso è stato, a mio avviso, un po' particolare perchè tutto l'ambiente ha ritrovato la carica giusta solo alla fine e questo si è visto nel risvolto positivo per la squadra. I primi contatti sono stati dopo l'esonero di Fabio Grosso, da quel momento nella mia testa c'era solo Verona e ho dato la mia disponibilità sia per la Serie A che per la Serie B, ma per fortuna è andata bene. L'Hellas come riscatto? Non la vedo così, ma come una nuova fase. Sono molto contento che fra le varie possibilità si sia presentata Verona perché è speciale, è una piazza particolare rispetto alle altre e per questo sono felice. Cosa chiede il Presidente? Lui mi ha chiesto una squadra battagliera, è ciò che vuole anche la piazza ed è quello che vogliamo essere noi. Aglietti? Ha fatto un grandissimo lavoro, puntando sulle motivazioni e ricaricando l'ambiente. Quando ha raggiunto la Serie A ero effettivamente preoccupato sul mio arrivo a Verona (ride, ndr)».
IL CALCIO DI JURIC: «UN'IDEA DA APPLICARE AI NOSTRI GIOCATORI, UNA SFIDA BELLISSIMA»
«Coraggio? Per me è una sfida bellissima e io la vivo così, se riusciremo a salvarci e a far crescere i nostri giocatori si apriranno prospettive molto interessanti. Non è coraggio, ma una sfida. Allievo di Gasperini? La mia idea di calcio parte da quella di Gasp, perché con lui ho lavorato tanto sia da giocatore che da collaboratore o vice. Questa idea dipende però anche dai calciatori, perché servono giocatori con la gamba giusta per applicarla, ma se non ci sono bisogna adattare e mantenere l'idea e la predisposizione all'essere molto propositivi e recuperare presto palla. L'impronta della squadra dipenderà dunque dai calciatori che avremo, ma cercheremo di creare superiorità numerica attaccando il più possibile, ma senza un possesso esagerato. La difesa? In Serie A devi essere forte fisicamente e mentalmente, altrimenti fai fatica. Non mi piace certamente prendere tanti gol e lavoro molto perché i calciatori siano tosti e concedano il meno possibile. Palle inattive? Il lavoro da fare dipende sempre dalle caratteristiche dei giocatori in rosa. Tutti si concentrano molto su questo aspetto, ma a fare la differenza sono le caratteristiche mentali dei calciatori, la loro volontà di segnare o non subire».
IL PROSSIMO VERONA: «POCHI HANNO GIÀ DIMOSTRATO DI POTER GIOCARE IN SERIE A, MA TUTTI POTRANNO DIMOSTRARLO»
«Come conquistare la piazza? Con l'idea di gioco, con una squadra che vuole fare le cose giuste e con umiltà. Io lavoro tanto, chiedo molta intensità ai giocatori e sono attento alla preparazione fisica. Punto di forza ad oggi e obiettivo? La nostra forza deve essere l'entusiasmo di chi ha vinto i Playoff, loro dovranno trasmetterlo a chi arriverà. Io lavorerò su questo gruppo che andrà a formarsi e mi piacerebbe riuscire a fare grandi cose. Il recente arrivo di Rrahmani? Lo conosco e so che ha carattere e può ricoprire diversi ruoli difensivi. Arriva in un campionato molto difficile ma credo che possa fare bene, comunque in quel reparto dobbiamo migliorarci. Bessa? È un giocatore interessante con cui ho lavorato tanto a Genova ed è l'unico, con Pazzini, ad aver già dimostrato nelle scorse stagioni di Serie A di poter giocare questo campionato, però è ancora presto per capire cosa dirà il mercato. Chi potrà restare? Dovranno tutti dimostrare di potersi mettere alla prova in A, ma conoscevo già tutti i giocatori e le loro caratteristiche, per esempio Zaccagni lo seguo da quando era a Venezia e sono curioso di vederlo dal vivo. Dawidowicz e Di Carmine? Anche loro devono dimostrare di avere le qualità per il campionato, ma hanno fatto dei grandi Playoff e sono positivo. Porte aperte agli allenamenti? Non sono un allenatore geloso del lavoro che faccio quotidianamente sul campo, per me non è un problema che i tifosi assistano alle sedute e io non voglio certo che ci siano separazioni. Non è tanto l'allenatore, ma più spesso i giocatori che se devono essere sgridati non hanno piacere che avvenga davanti a tutti, ma gli allenamenti si potranno vedere, tranne quando proveremo quelle cose più delicate come le palle inattive. Il Verona cerca un attaccante da doppia cifra? Qui è tutto nuovo e anche se negli anni scorsi ci sono stati problemi con il gol io non ne faccio un'ossessione, se avremo la possibilità di migliorarci lo faremo».
FONTE: HellasVerona.it
IL COMMENTO
COSA CHIEDIAMO A JURIC
02/07/2019 11:31
Stufi di fenomeni, esacerbati dal tiqui taqua, stanchi di ascoltare "media event" di plastica, schifati da allenatori senza spina dorsale, appiattiti sulle indicazioni della società, quest'ultime veri e propri insulti al buon senso. I tifosi del Verona attendono il nuovo allenatore dopo aver vissuto due anni da incubo.
Per essere un allenatore da Verona a Ivan Juric basterà semplicemente non seguire il cammino dei suoi due predecessori. Facilissimo.
Juric, sicuramente, non appartiene alla schiera dei tecnici allevati in batteria come chi è venuto prima di lui. Non è un predestinato, è uno che ha conosciuto la dura vita del centrocampista-gregario, che non ha mai vestito maglie prestigiose, nè vinto campionati del mondo. In questo senso, si può dire che venga dal popolo e non sia il frutto di aristocrazie pallonare.
Calcisticamente è sempre stato il vice Gasperini. Suo uomo di fiducia in campo, suo scudiero in panchina. Un'etichetta prestigiosa, ma anche ingombrante.
Ma quello che più si attende il tifoso del Verona è un allenatore "normale". Quello che è stato Alfredo Aglietti, per esempio. Calciatori messi al posto giusto, formazioni comprensibili, autostima migliorata esponenzialmente, concretezza tattica.
Niente di più e niente di meno, serve al Verona in questo momento. Aglietti consegna idealmente a Juric un testimone pieno di entusiasmo ma anche un'eredità non facile.
Perchè Aglietti aveva finalmente riavvicinato il Verona alla gente. Ora Juric non deve rovinare questo patrimonio. E dimostrare che Setti al terzo tentativo, finalmente ha trovato un vero allenatore da Verona.Tutto il resto sarà solo una piacevole conseguenza.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
Asse Juric-Gasperini per gli esuberi
Il rapporto d’amicizia tra il tecnico croato del Verona e quello dei nerazzurri alla base di accordi di mercato sul punto di essere definiti
di Redazione giugno 25, 2019 - 11:30
Arkadiusz Reca, il laterale sinistro. Luca Valzania, il mediano di ritorno dal semestre a Frosinone a cui continuare a far fare esperienza in serie A. Infine, Andreas Cornelius, il bomber mancato a cui il colpaccio Luis Muriel ha tolto perfino il numero 9. Secondo la Gazzetta dello Sport il trait-d’union fra gli esuberi dell’Atalanta e l’Hellas Verona come possibile destinazione è il saldo rapporto d’amicizia e stima fra Ivan Juric e Gian Piero Gasperini.
TECNICI AMICI. Ex giocatore anche al Crotone e poi vice allenatore del Gasp al Genoa (oltre che al Palermo e all’Inter), il neo tecnico croato della neopromossa ne condivide le idee di fondo. Di qui l’identikit delle caratteristiche richieste ai possibili innesti: muscoli, aggressività, corsa e ricerca del gioco. Per Valzania i gialloblù hanno la concorrenza del Cagliari, per il danese si prende comunque tempo fino a ridosso della chiusura della finestra estiva del calciomercato: Juric può attendere anche fino al 2 settembre.
FONTE: CalcioAtalanta.it
EDITORIALE
Sull'orlo del pregiudizio
22.06.2019 09:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Il benservito dato ad Alfredo Aglietti, vero ed indiscusso artefice di una promozione in serie A acciuffata all’ultimo respiro, ha ridato fiato alla contestazione dei confronti della società gialloblù. Il presidente Maurizio Setti, infatti, ignorando volutamente gli umori della piazza – che chiedeva a gran voce la conferma del tecnico toscano – ha scelto di affidare la conduzione della prima squadra al croato Ivan Juric. I numeri con i quali il tecnico arriva in riva all’Adige sono tutt’altro che un beneaugurante biglietto da visita. Solamente 9 vittorie su 51 incontri disputati – in mezzo a tre esoneri – rappresentano un pedigree non certo da fare invidia. Il pubblico gialloblù ha naturalmente storto il naso mostrando tutto il suo disappunto per il trattamento riservato ad Aglietti, autore di un’insperata promozione e giubilato sull’altare delle mancanza di esperienza nella massima serie. La sua conferma sulla panchina gialloblù era sicuramente meritata ma la meritocrazia non è di questo mondo, figuriamoci se parliamo di calcio.
Secondo molti, viste le intenzioni della società di affidarsi a un allenatore con più esperienza (Aglietti non ha mai allenato in serie A ndr) la piazza avrebbe gradito una scelta diversa tipo Iachini o Guidolin. Entrambi ex calciatori gialloblu e allenatori di comprovata esperienza, tutti e due rappresentavano sicuramente un profilo di maggior affidabilità senza dimenticare il fatto che sia l’uno che l’altro sarebbero stati disposti a rivedere le proprie pretese economiche pur di allenare in riva all’Adige. Per Guidolin, in particolare, Verona avrebbe rappresentato la naturale chiusura della sua carriera, iniziata proprio con il debutto in prima squadra intorno alla metà degli anni 70, ai tempi di Zigoni & Luppi, tanto per capirci.
La premiata ditta Setti & D’Amico, invece, mostrando “orecchie da mercante” ha puntato tutte le proprie fiches su Juric, reduce da un’esperienza poco felice con il Genoa, ma artefice qualche anno fa con il Crotone della prima promozione in serie A della squadra calabrese. Ha destato molto stupore l’immediata disapprovazione mostrata dalla tifoseria nei confronti del tecnico croato, ancora prima che costui metta piede a Verona. Serve ricordare che ai piedi della lanterna la vita da mister non è mai stata facile per nessuno – per referenze citofonare ad Andrea Mandorlini o Cesare Prandelli - e che le fortune di un allenatore dipendono molto anche dall’organico che gli viene messo a disposizione. Questo per dire, quindi, che le polemiche, assolutamente ingiuste e ingiustificabili, debbono rimanere fuori dalla porta. La squadra, qualunque essa sarà, ha bisogno sin dall’inizio del sostegno del proprio pubblico – è in questo il popolo gialloblù non è secondo a nessuno – che rappresenta la benzina necessaria per qualsiasi risultato. Laddove il campo desse una risposta non soddisfacente ci sarà tempo per pensarci. Tutto il resto, almeno per il momento, è noia.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
APPROFONDIMENTI
Juric: prima di giudicarlo, quantomeno diamogli una possibilità
Il tecnico croato è stato accolto dallo scetticismo generale, ma prima di trarre conclusioni affrettate vorremmo concedergli una chance
di Tommaso Badia giugno 16, 2019 - 15:25
«Un brocco, peggio di Grosso». «Non è un allenatore da Verona». «Che miserie butei…». «Uno più scarso non c’era?». «Ma a questo punto non possiamo giocare senza allenatore?». «Ma chi va a trovare certa gente? Non va bene nemmeno per fare il bollito». «No comment».
Se in questo momento proponessimo questi commenti a cento tifosi del Verona, crediamo che almeno novanta di questi li collegherebbero a Ivan Juric, il neo-tecnico gialloblù ufficializzato un paio di giorni fa.
Il futuro allenatore dell’Hellas (ufficialmente assumerà l’incarico solamente il 1° luglio) per molteplici motivi non sembra infatti convincere il popolo dell’Hellas, che (come dargli torto?) avrebbe quantomeno voluto dare una chance ad Aglietti.
Il punto è che le frasi riportate all’inizio non riguardano Juric, bensì proprio l’eroe della promozione in Serie A! Avete letto bene: i commenti che vi abbiamo riportato li abbiamo ripescati dai post in cui annunciavamo che sarebbe stato l’allenatore toscano a prendere il posto di Fabio Grosso sulla panchina scaligera.
EREDITÀ PESANTE. Ciò dà ovviamente da pensare: nonostante fosse arrivato tra lo scetticismo generale, “Aglio” ha messo tutto se stesso per rilanciarsi, portando l’Hellas a compiere un’impresa in cui fino a un paio di mesi fa non credeva nessuno. Ciò purtroppo (e sottolineiamo “purtroppo”, perché anche secondo noi avrebbe meritato di giocarsi una categoria che si era conquistato) non è bastato, e la società ha optato per cambiare, ma questo non vuol dire che il sostituto non possa anche lui mettersi completamente in gioco per la causa gialloblù.
I NUMERI CONTANO… Oltre ad arrivare subito dopo un allenatore entrato nel cuore dei tifosi, Juric paga anche un curriculum (eufimisticamente parlando) non eccelso in Serie A, con 9 vittorie, 14 pareggi e 28 sconfitte totali, nonché tre esoneri. Numeri non certo rassicuranti, ma come vedrete nel prossimo paragrafo ci sono due elementi da prendere in considerazione.
… MA FINO A UN CERTO PUNTO. Il primo è che Juric ha allenato in una polveriera come il Genoa, squadra che dal 2010 ha cambiato allenatore qualcosa come sedici volte (ci sembra una buona attenuante), il secondo è che non sempre il passato è indice di cosa accadrà nel futuro. Pensiamo per esempio a Maurizio Sarri, che dopo aver accumulato una discreta quantità di esoneri, compreso quello con il Verona, quest’anno ha portato a casa una Europa League. Ma ci vengono in mente anche Prandelli e Mandorlini, due degli allenatori più apprezzati dal popolo gialloblù, ma che approdarono all’Hellas dopo annate caratterizzate da più ombre che luci.
IL BICCHIERE MEZZO PIENO. Al posto di concentrarci sul numero di esoneri o sui risultati conseguiti finora, cerchiamo quindi di pensare agli aspetti positivi. Di Juric (ve l’abbiamo fatto leggere ieri) ne parlano gran bene molti dei suoi ex giocatori, che lo descrivono come un guerriero, un martello e un gran lavoratore, tutte caratteristiche che a Verona piacciono, e non poco. Inoltre il tecnico croato è molto abile nel lanciare giovani talenti (Simeone e Romero, giusto per fare un paio di nomi…), e potrebbe quindi valorizzare l’ottima materia prima a disposizione dell’Hellas. Insomma, diciamo che, almeno fino a ottobre o novembre, sarebbe cosa buona e giusta concedergli quantomeno il beneficio del dubbio, non credete?
FONTE: CalcioHellas.it
Ivan Juric, sognando di imitare Cesare Prandelli e Andrea Mandorlini
giugno 16, 2019
I numeri in Serie A del nuovo allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, hanno creato allarmismo e malumore tra i tifosi gialloblù. Ma l’ex tecnico del Genoa pare essere in ottima compagnia grazie ad illustri predecessori sulla panchina scaligera. Come ad esempio Cesare Prandelli: prima di pilotare l’Hellas appena salito in A nel 1999/2000, aveva diretto senza successo l’Atalanta (da subentrato a Francesco Guidolin) nel 1993/94 e il Lecce nel 1997/98. Racimolò appena 6 vittorie, perdendo 25 volte in 42 gare, tra gli uni e gli altri. L’Atalanta finì retrocessa. A Lecce se ne andò e la squadra, comunque, scese in B. Poi, venne a Verona e con l’Hellas creò qualcosa di unico. Quanto a Mandorlini invece, nel 2004/2005, con l’Atalanta, fu esonerato dopo quattordici partite giocate e zero vittorie – si legge sul Corriere di Verona – A Siena, nel 2007/2008, Mandorlini rimase per dodici turni, ottenendo un unico successo, per poi venire sostituito. Anche la leggenda Osvaldo Bagnoli, nel 1982/83 era, con l’Hellas, poco più che al debutto in serie A, frequentata sette anni prima a Como, per poco più di un girone, una volta preso il posto di Beniamino Cancian, senza riuscire a portare a termine l’impresa della salvezza.
FONTE: HellasLive.it
VISTO DA NOI
15 giugno 2019 - 18:10
Come gioca Juric, il nuovo allenatore del Verona
Allievo di Gasperini, il croato pratica difesa a tre, calcio offensivo e pressing continuo
di Michele Tossani, @MicheleTossani
Getty Images
Per Ivan Juric è l’occasione del rilancio dopo le tre stagioni altalenanti passate al Genoa. Che tipo di allenatore arriva a Verona? Dal punto di vista tattico, molto è stato detto del legame col suo antico maestro Gasperini.
Sicuramente, del suo mentore Juric ha preso l’idea di giocare un calcio offensivo, fondato sull’aggressività e sul pressing continuo. Tuttavia, fra i due allenatori esistono alcune differenze, a partire dalla ricerca di una certa fluidità nella fase di possesso. Juric infatti chiede di impostare a tre da dietro. Questo vuol dire partire con una difesa a tre ma anche modificare l’eventuale linea a quattro in modo da avere sempre tre giocatori in fase di costruzione bassa. La difesa a tre non è quindi un dogma per Juric. Tutto questo per la ricerca di una superiorità numerica che garantisca alla squadra una uscita più sicura da dietro attraverso il quadrilatero (questo sì gasperiniano) formato da difensore centrale in avanzamento, esterno di centrocampo, centrocampista centrale di parte e esterno offensivo. Dopo di che, verticalizzazione e velocità: questi sono i dettami del gioco di Juric in fase offensiva.
L’ex allenatore di Mantova, Crotone e Genoa non vuole un possesso palla fine a se stesso, ma la ricerca immediata della profondità. In fase difensiva invece, l’idea è quella di riconquistare palla il più avanti possibile. Se la riconquista avviene nell’altra metà campo, allora la giocata successiva è rivolta alla ricerca della verticalità. Di contro, in caso di riconquista in zone più basse di campo, si cerca il consolidamento del possesso ma sempre fatto alla massima velocità possibile al fine di trovare una zona dove attaccare la profondità.
In fase di non possesso il riferimento è l’uomo più che la posizione della palla. Da qui la richiesta di aggressività e la costante ricerca dell’uno contro uno in fase difensiva. La squadra deve difendere in avanti prestando al contempo massima attenzione alle coperture preventive. Questa è la filosofia di gioco mostrata finora da Juric e che l’allenatore di Spalato mette in pratica solitamente con esercitazioni svolte ad alta intensità. Un calcio quindi dispendioso sul piano energetico. Per questo sarà fondamentale il lavoro del preparatore Stjepan Ostojic e, magari, l’acquisto di giocatori resistenti in grado di supportare le idee del nuovo tecnico.
FONTE: Hellas1903.it
NEWS
Si definisce lo staff di Juric: a Verona arrivano anche Paro e Ostojic
I due saranno rispettivamente vice-allenatore e preparatore atletico dell’Hellas
di Tommaso Badia giugno 15, 2019 - 10:00
Dopo l’ufficialità dell’arrivo di Juric, inizia a definirsi anche lo staff del Verona 2019/2020: a quanto infatti riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, sia Stjepan Ostojic che Matteo Paro seguiranno il tecnico croato nella sua avventura gialloblù.
I due, dopo aver già a lungo collaborato con il nuovo mister dell’Hellas, ricopriranno infatti rispettivamente la carica di preparatore atletico e quella di vice-allenatore.
FONTE: CalcioHellas.it
VISTO DA NOI
14 giugno 2019 - 16:14
Inizia un’altra storiA, in bocca al lupo a Ivan Juric
Scelto l’allenatore croato l’Hellas dovrà costruire una squadra all’altezza
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Getty Images
Notizia certa che abbiamo dato già da alcuni giorni, ora è ufficiale l’arrivo del nuovo allenatore del Verona, il croato Ivan Juric. Tra la gente (e la stampa) ci sono i favorevoli (o quantomeno i non belligeranti) e i contrari.
Dopo Malesani, e quindi con Setti, l’Hellas ha sempre avuto, nel primo anno di A, allenatori dal curriculum che non brillava certo né per esperienza, né per risultati. Andando a ritroso peschiamo solo Delneri con le “carte in regola”. Pecchia era un debuttante (con una squadra a costo zero con cui la salvezza era chiaro fin da subito che sarebbe stata un’impresa da iscrivere al Guinnes), e anche Mandorlini si accingeva alla massima serie con una media punti personale in A ben al di sotto della salvezza. Bravo lui e la squadra che gli fu costruita (certamente all’altezza) a fare bene per due anni, per poi crollare nel terzo. I numeri, spietati, dicono che Aglietti la A non l’ha mai fatta da allenatore, e anche Juric non se la passa troppo bene. Il primo anno di Genoa (2016/17), dopo essere stato sollevato a torneo in corso (arriva Mandorlini) l’allenatore di Spalato viene richiamato e ottiene la salvezza: è l’unica annata conclusasi positivamente. La stagione successiva è esonerato dopo 6 punti in 12 gare. Richiamato nel torneo scorso al posto di Ballardini, con lui il Genoa fa tre punti in 7 partite e arriva un altro esonero (Prandelli centra poi la salvezza per un soffio).
Questi i fatti. Aglietti meritava per quanto fatto una chance in A? Il cuore dice sì. Così non è stato, a molti dispiace, ma ora non resta che vedere Juric al lavoro.
Sia chiaro un concetto però: che fosse stato Aglietti, o che ora sia Juric nulla conta se la società non provvederà a costruire una squadra all’altezza, invertendo di brutto la tendenza di due anni fa, quando Fusco dovette riparare i guai finanziari imbastendo, giocoforza, un team di molte scommesse e poche “certezze”.
Né Aglietti, né Juric, infatti, potrebbero condurre al porto sicuro un gruppo che non fosse in grado, già sulla carta, dato che solo Gesù trasformava l’acqua in vino, di arrivare all’obbiettivo. Che sarà, ancora una volta, tutto da sudare in un campionato che si preannuncia di fuoco.
L’allenatore del Verona, a molti piace e a molti no, è Ivan Juric. In bocca al lupo a lui, dunque, perché possa riuscire nell’impresa (giusto chiamarla così se si vuol essere realisti) di centrare la salvezza.
FONTE: Hellas1903.it
HELLAS VERONA FC - DAL 1° LUGLIO IVAN JURIC SARÀ IL NUOVO ALLENATORE GIALLOBLÙ
14/GIUGNO/2019 - 14:00
Verona - L'Hellas Verona FC comunica di aver affidato a Ivan Jurić la guida tecnica della prima squadra per la prossima stagione sportiva 2019/20. L'allenatore croato ha firmato un contratto che lo legherà al club a partire dal 1° luglio 2019 e fino al 30 giugno 2020.
Con sincera stima il Club ringrazia Alfredo Aglietti e il suo staff, esempi di professionalità, audacia e attaccamento a questi colori dimostrati con il raggiungimento della promozione in Serie A, e augura loro le migliori fortune per il futuro.
FONTE: HellasVerona.it
PRIMA DI VERONA + - =
"NON ROMPERE IL C..."
Juric, carattere duro: al giornalista rispose così
14/06/2019 12:15
Un allenatore dal carattere forte che non guarda in faccia nessuno. Non è ancora arrivata l'ufficialità ma Ivan Juric ormai è pronto per la nuova esperienza sulla panchina dell'Hellas.
Il croato è un tecnico che non le manda a dire in conferenza stampa. Dopo Genoa-Napoli del 10 novembre (1-2 per i partenopei, ndr) si è scontrato duramente con un giornalista dopo che gli era stato chiesto se avesse parlato col presidente dopo la sconfitta: "Che c... di domande fai. Non romper il c... io mi preoccupo di allenare la squadra" sbottò Juric in conferenza.
L'allenatore croato verrà poi sollevato dall'incarico il successivo 7 dicembre 2018, all'indomani della sconfitta interna contro la Virtus Entella (che era in C) dopo i calci di rigore al quarto turno di Coppa Italia.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
Zigoni: “Juric uomo vero e allenatore con le idee chiare. È la persona giusta”
Le dichiarazioni dell’ex attaccante gialloblù sull’arrivo dell’allenatore croato e sul ritorno in Serie A degli scaligeri
di Redazione giugno 14, 2019 - 09:03
L’ex attaccante dell’Hellas Verona, Gianfranco Zigoni, ha parlato a La Gazzetta dello Sport della promozione dei gialloblù e dell’arrivo di Ivan Juric. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
“Quello che è successo in questa stagione è stato incredibile. Lo confesso: non riuscivo più a credere che il Verona potesse essere promosso. Nei playoff è cambiato tutto, finalmente si è visto tutto il potenziale di questa squadra. Ma la sconfitta all’andata con il Cittadella mi ha spaventato. E invece al ritorno c’è stato l’effetto del Bentegodi. So che cosa accade in certi momenti, in quello stadio: i gialloblù diventano leoni, gli avversari sono terrorizzati. E quando va così non ce n’è per nessuno. Parlo per esperienza. Il mio Verona, in casa, poteva battere chiunque. In trasferta faticavamo, io per primo non avevo le motivazioni che mi dava il fatto di giocare davanti alla nostra gente”.
PAZZINI O DI CARMINE. “Nessuno dei due. A me i gol piaceva sì farli, come a tutti, ma il gioco, per me, non era tutto lì. Preferivo usare la fantasia. Ecco, credo che con me al fianco ne avrebbero fatti una valanga, in questa stagione”.
JURIC. “È uno bravo. Tramite le parole di Gianmarco, che l’ha avuto come allenatore nella Primavera del Genoa. Di lui mi ha sempre detto ottime cose. È un uomo vero e un tecnico con le idee chiare. All’Hellas dovrà entrare nel cuore dei tifosi. Per com’è fatto Juric, è la persona giusta: non si risparmia, è un grintoso. Certo, a fare la differenza sono i risultati”.
GENOA E VERONA. “Saprà farsi apprezzare. A Verona c’è un rapporto profondo con la squadra, per la tifoseria
è un credo essere dell’Hellas”.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
12 giugno 2019 - 07:46
Juric, l’allievo di Gasperini in cerca di riscatto
Il tecnico croato è reduce dalla difficili esperienze al Genoa
di Raffaele Campo
Manca solo l’ufficialità, ma ormai è certo che Ivan Juric sarà il nuovo allenatore del Verona. Nelle ore precedenti si erano fatti anche i nomi di Nicola, Iachini e Guidolin, ma alla fine sarà l’ex centrocampista a sedere sulla panchina gialloblu.
Il tecnico croato è chiamato al riscatto, poiché reduce dalla pessima esperienza al Genoa di quest’ultima stagione: subentrato a ottobre a Davide Ballardini, dopo l’incoraggiante 1-1 in casa della Juventus ha ottenuto soltanto 3 punti, frutto di altrettanti pareggi, in sette gare di campionato. Fatale per lui era stata l’eliminazione ai rigori in Coppa Italia contro l’Entella ai calci di rigore. Proprio al termine di quella partita il club rossoblu aveva comunicato il suo esonero, optando per l’ex Hellas Cesare Prandelli.
Ma per conoscere meglio Juric, bisogna andare a ritroso. Fedelissimo di Gian Piero Gasperini, in quanto prima suo giocatore al Genoa e al Crotone e successivamente suo assistente all’Inter e al Palermo, la vera carriera da allenatore di Ivan inizia nel 2014, quando viene ingaggiato dal Mantova, in quella stagione in Lega Pro. Importante per il suo approdo in Lombardia il rapporto di collaborazione tra gli stessi virigliani e il Genoa, che gira ai biancorossi anche i giovani Said, Marchiori, Blaze e Zima. Nonostante le non facili vicende societarie interne, Juric si dimostra subito tenace e con le idee chiare. Il suo modulo è il 3-4-3, lo stesso del maestro Gasperini, e con non poche difficoltà riesce a ottenere il dodicesimo posto con 46 punti.
Conclusa l’esperienza mantovana, il tecnico firma un biennale con il Crotone, realtà da lui ben conosciuta. E infatti la sua esperienza in Calabria nelle vesti di allenatore è trionfale: a maggio conquista infatti la Serie A, con la squadra che chiude il campionato in seconda posizione. Diversi sono inoltre i giocatori che riescono a mettersi in luce: su tutti Ante Budimir, capocannoniere con 16 gol, e il difensore Gian Marco Ferrari, ora pilastro della difesa del Sassuolo. Allo stesso modo, altri protagonisti sono Raffaele Palladino, Adrian Stoian, Federico Ricci e Leonardo Capezzi.
Quell’annata sembrava per Juric solo il preludio a un grande percorso. E invece proprio da quel per l’allenatore inizia una lunga crisi. Nell’estate 2016 è il nuovo allenatore del Genoa. Dopo un buon inizio, con le vittorie contro Cagliari, Crotone e Fiorentina, i liguri incappano, specie da novembre in poi, in una serie di risultati negativi che fanno scivolare la squadra in una brutta posizione di classifica. E alla fine di febbraio, dopo il ko per 5-0 in casa del Pescara, Juric viene esonerato, sostituito da Mandorlini. Viene poi richiamato meno di due mesi dopo, e alla penultima di campionato, grazie al successo casalingo sul Torino per 2-1, ottiene la matematica salvezza che gli vale la conferma per la stagione successiva.
Ma a novembre 2017, a seguito della sconfitta nel derby contro la Sampdoria della 12^ giornata, è nuovamente esonerato: il Genoa aveva raccolto solo 6 punti, con una sola vittoria all’attivo. Il resto è la storia recente sopra indicata.
Ora Juric è chiamato al riscatto, in una piazza che sa esaltare al meglio le qualità dei singoli, allenatori o giocatori.
FONTE: Hellas1903.it
LA STORIA
JURIC, DA FENOMENO A ESONERATO CRONICO
07/06/2019 15:13
Storia in double face quella di Ivan Juric, l'uomo che potrebbe diventare a breve il nuovo allenatore del Verona. Juric è passato in breve tempo dall'altare alla polvere dopo aver conosciuto ben tre esoneri a Genova, la società che nel bene e nel male lo ha cresciuto e poi scaricato.
Nato nella ex Jugoslavia a Split (oggi Croazia) il 25 agosto 1975, Juric è stato un buon centrocampista e ha conosciuto proprio al Genoa i suoi anni migliori da giocatore.
Amatissimo dalla tifoseria rossoblù per il grande altruismo e la grande dedizione, Juric è stato un pupillo di Gianpiero Gasperini che lo aveva avuto come giocatore a Crotone. Un rapporto profondissimo tra i due. Tanto che Juric, finita la carriera, viene chiamato all'Inter proprio da Gasperini che lo volle nel suo staff.
Juric segue Gasperini a Palermo diventando il suo vice. Dopo aver preso il patentito di prima categoria a Coverciano, nel 2013, Juric inizia l'avventura come tecnico. Diventa l'allenatore della Primavera del Genoa e poi del Mantova, in Lega Pro, dove si piazza 12'.
Nel 2015 firma un contratto biennale con il Crotone che porta incredibilmente in serie A.
L'anno dopo torna così al Genoa, dove fa un ottimo girone d'andata battendo anche la Juventus con un clamoroso 3-1 ma poi la squadra si inceppa e Juric a febbraio viene esonerato.
Al suo posto arriva Andrea Mandorlini, ma anche l'ex tecnico del Verona sarà esonerato e sulla panchina genoana tornerà Juric che alla fine comunque riuscirà a centrare la salvezza.
Parte sulla panchina genoana anche la stagione successiva ma il 5 novembre 2017 dopo aver perso il derby con la Sampdoria lascia la panchina a Ballardini. Non è finita: perchè quasi un anno dopo il 9 ottobre 2018, Juric torna ancora sulla panchina del Genoa e stavolta è lui a prendere il posto di Ballardini.
Ma ancora una volta viene esonerato quando il Genoa viene sconfitto in Coppa Italia dall'Entella. Al suo posto è poi arrivato Prandelli.
Adesso il contatto con il Verona e forse la panchina gialloblù la prossima settimana.
FONTE: TGGialloBlu.it
06 dicembre 2018
Genoa, esonerato Juric. Al suo posto arriva Cesare Prandelli
00:32 min
L'eliminazione ai sedicesimi di Coppa Italia contro l'Entella (pareggio 3-3 e ko ai rigori) costa la panchina a Ivan Juric. L'allenatore, che aveva preso il posto di Ballardini, viene esonerato: al suo posto arriva Cesare Prandelli
Non c'è pace per il Genoa: dopo la sconfitta ai calci di rigore contro l'Entella e l'eliminazione dalla Coppa Italia, altro cambio in panchina per i rossoblu. Preziosi ha infatti deciso per l'esonero di Ivan Juric, che a sua volta aveva sostituito Ballardini all'inizio di ottobre. Al posto di Juric sarà Cesare Prandelli a sedersi sulla panchina del Genoa: l'ex Ct torna così ad allenare una squadra di club in Italia 8 anni dopo l'ultima volta, a Firenze. Poi la panchina azzurra e tre esperienze all'estero: Galatasaray, Valencia e Al-Nasr. Prandelli dirigerà il primo allenamento nel pomeriggio di venerdì, alle 14:30. E contestualmente alla conferenza stampa di vigilia del match contro la Spal, ci sarà anche la sua conferenza di presentazione.
KO in Coppa Italia decisivo, ma in campionato...
Ivan Juric era stato richiamato sulla panchina del Genoa dopo la sconfitta subita dai rossoblu con Ballardini in panchina, a Marassi contro il Parma (1-3). La nuova gestione era iniziata sotto i migliori auspici: Juric, all'esordio, era infatti riuscito a strappare un punto alla Juventus all'Allianz Stadium. Dopo quell'impresa però sono arrivati soltanto due punti nelle successive sei partite, frutto di due pareggi contro Udinese e Sampdoria e delle sconfitte contro Napoli, Milan, Inter e Torino. Il calendario non è stato dalla sua parte, ma Juric non è riuscito a invertire la tendenza. E adesso paga l'ultimo pareggio, che però si è tramutato in una cocente eliminazione in Coppa Italia contro una squadra di una categoria inferiore.
FONTE: TGGialloBlu.it
Juric, ignoto ci è il finale
Preziosi lo guarda, lo ama, lo odia, lo ama ancora e domani chissà. Il derby come una sfida sulla scena con la chitarra elettrica e l’adrenalina tra le mani
di Alessandro Bonan
25 Novembre 2018 alle 06:12
Imprevedibile. Può godere e soffrire con la stessa faccia. Difendersi con una preghiera, sventolando una bandiera, oppure gridare come un esorcista contro il diavolo. Ivan Juric è l’uomo che in silenzio assiste al funerale o al matrimonio, poi, all’improvviso, si dà alla chiacchiera come un protagonista di un romanzo russo, dove la chiacchiera è così lontana che sembra un dialogo tra muti. Cupo come una rullata di timpano, andante allegro come una sonata di violino, malinconia infusa nell’anima. Giocava a calcio con un buon sinistro e correva al centro per catturare il pallone. Oggi si trova sulla fascia, allenatore precario, costretto al bilico da un capo incerto e a tratti anche spietato.
Se perde il derby, la partita per eccellenza a Genova, dovrà tornare a casa anche se è difficile immaginare una sua casa senza un tetto di colore rosso e blu. E’ nato a Spalato, il padre era un professore universitario, un giornalista battagliero contro le oppressioni. Anni Settanta, maresciallo Tito. E battagliero è lui, il figlio. Calciatore invasore e mediano difensore nella filosofia d’assalto di Gasperini, il suo mentore.
Allenatore di trama di corsa, prima a Mantova e poi Crotone, dove porta la squadra in serie A – impresa già dimenticata – e fa segnare tutti, in nome della rosa, verrebbe da dire (ecco come si spiega l’odierno Piatek meno protagonista). A Genova diventa presto un idolo della gente ma s’inceppa. Fa bene, poi improvvisamente male, di nuovo migliora e ancora cade. Preziosi lo guarda, lo ama, lo odia, lo ama ancora e domani chissà. Il derby come una sfida sulla scena con la chitarra elettrica e l’adrenalina tra le mani, che sfidano le corde di una chitarra che sprizza scintille. Un assolo di Angus Young, ma più probabilmente un passaggio psichedelico di Jimi Hendrix che magari non è considerato (a torto) abbastanza heavy da Ivan il metallaro.
Perché Juric ama il rock pesante, la voce di sabbia, il clima incandescente, il fuoco che arde sul palco. E lui che sale e scende, come se fosse un maledetto alla Black Sabbath, inventore di un satanismo panchinaro dovuto più all’immagine che alla sostanza. In quanto Juric ti può guardare e suscitare tenerezza o spavento, dipende dal momento. Mentre il suo calcio tende all’ignoto, difficile sapere dove ci porterà. Il derby darà qualche risposta, di sicuro non definitiva. Si gioca nella città compressa tra le montagne e il mare, una costante discesa che si blocca. Alle spalle il ponte spezzato è ancora lì, delitto senza volto. Se passi da Genova e lo guardi ti viene da piangere. E’ la metafora del nulla all’improvviso, del vuoto inesplicabile della vita.
FONTE: IlFoglio.it
09 ottobre 2018
Genoa, ufficiale: esonerato Ballardini, Juric è il nuovo allenatore
Il presidente Preziosi ha deciso di sollevare dall'incarico Ballardini, affidando la panchina del Genoa a Juric. E' ufficiale. Secondo esonero in serie A dopo quello di D'Anna, sostituito da Ventura alla guida del Chievo
Davide Ballardini non è più l'allenatore del Genoa, il presidente Preziosi ha deciso di sollevarlo dall'incarico dopo il ko casalingo con il Parma. Al suo posto il numero uno rossoblu ha deciso di chiamare Ivan Juric, già in passato alla guida della formazione ligure. Si tratta del secondo esonero in questa stagione di serie A, dopo quello di Lorenzo D'Anna, sostituito sulla panchina del Chievo da Ventura. Da tempo i rapporti tra Ballardini e Preziosi si erano deteriorati, prova ne è la lunga riunione andata in scena tra i dirigenti del Genoa subito dopo il ko con gli emiliani. Inizialmente la decisione era stata quella di proseguire con l'attuale allenatore, calcolando anche il calendario difficile che aspetta i rossoblu alla ripresa del campionato. Considerando però la scarsa fiducia di Preziosi in Ballardini, si è deciso per l'esonero immediato, che ha portato alla chiamata di Juric.
Juric scelta non di comodo
La decisione di Preziosi di puntare su Juric non è una scelta di comodo, essendo l'allenatore croato già sotto contratto con il Genoa. C'è al contrario la volontà del numero uno rossoblu di dare una nuova opportunità a Juric, per permettergli di riscattare i cattivi risultati della precedente esperienza. Il nome di Nicola, sondato per sostituire Ballardini, non ha convinto Preziosi, che ha deciso di affidarsi nuovamente all'allenatore croato, chiamato adesso a ripagare sul campo la fiducia del presidente.
Il comunicato del Genoa
Questa la nota ufficiale del club: "Il Genoa Cricket and Football Club comunica che il tecnico Davide Ballardini è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. Nel ringraziarlo per la dedizione profusa durante il suo mandato, la Società rende noto di aver affidato la conduzione del team a mister Ivan Juric. Il nuovo allenatore incontrerà i giornalisti e i rappresentanti degli organi d’informazion mercoledì 10 ottobre, alle ore 14, presso la sala stampa del Centro Sportivo G.Signorini. Alle 15:30 è previsto l’allenamento a porte aperte per la ripresa dei lavori"
FONTE: It.Eurosport.com
Juric esonerato dal Genoa: Ballardini verso il ritorno in rossoblù
Di Eurosport
Il 05/11/2017 alle 18:25
Aggiornato Il 05/11/2017 alle 18:30
Fatale al tecnico la sconfitta nel derby con la Sampdoria, associata al penultimo posto con soli 6 punti ottenuti in 12 giornate di campionato: si va verso il ritorno del tecnico già sulla panchina del Grifone nella seconda parte delle stagioni 2010-11 e 2012-13.
Ora è ufficiale. Ivan Juric non è più l’allenatore del Genoa. Al tecnico è stata fatale la sconfitta nel derby con la Sampdoria. E, nel pomeriggio di domenica, il club rossoblù ha ufficializzato il suo allontanamento, il secondo dopo quello avvenuto (con successivo ripensamento) nella passata stagione.
Nella giornata di lunedì è attesa l’ufficializzazione del ritorno di Davide Ballardini, già tecnico del Genoa nella seconda parte della stagione 2010-11 (28 partite al posto di Gian Piero Gasperini) e nella seconda parte della stagione 2012-13 (17 partite al posto di Gigi Delneri). In entrambi i casi arrivò una comoda salvezza. Ripeterà l’impresa anche questa volta?
FONTE: It.Eurosport.com
UFFICIALE IL RITORNO DI MISTER JURIC
10 aprile 2017, 11:06
Il Genoa Cricket and Football Club rende noto di aver richiamato alla conduzione della prima squadra il tecnico Ivan Juric, in aggiunta al vice allenatore Alberto Corradi e al collaboratore Stjepan Ostojic. L’incarico conferito è esecutivo a partire dalla data odierna con il primo allenamento in programma al Centro Sportivo G. Signorini.
FONTE: GenoaCFC.it
RASSEGNA STAMPA
Ursino dopo la Panchina d'Argento: "Juric una persona splendida, un grandissimo allenatore"
30.03.2017 08:36 di Matteo Bursi Twitter: @matteobursi
Fonte: Tuttomercatoweb.com
Raggiunto da Sky Sport 24, il direttore sportivo del Crotone Giuseppe Ursino ha commentato la dedica di Ivan Juric dopo aver vinto la Panchina d'Argento: "Ivan è una persona splendida, un grandissimo allenatore. Detto da lui mi fa molto piacere, abbiamo visto la grande importanza che hanno i direttori sportivi nel raggiungere il risultato".
FONTE: TuttoMantova.it
L’addio amaro di mister Juric al Genoa
L’ex tecnico biancorosso esonerato: paga colpe non sue. Preso Mandorlini
Andrea Gabbi
21 FEBBRAIO 2017
GENOVA. Si è chiusa con la brutta sconfitta di Pescara l’avventura di Ivan Juric al timone del Genoa. Il tecnico croato, che ha mosso i primi passi come allenatore proprio a Mantova due stagioni fa, è stato esonerato dal presidente Preziosi. Al suo posto è stato chiamato Andrea Mandorlini, che nei giorni scorsi si è svincolato dall’Hellas Verona.
Juric lascia il Genoa al sedicesimo posto in classifica con 25 punti raccolti in 25 giornate. Un vero peccato per il trainer di Spalato, arrivato nella città della Lanterna dopo l’esaltante cavalcata in B alla guida del Crotone. Girone d’andata di alto livello per i Grifoni, condito dal successo storico ottenuto contro la Juventus. Poi al termine del girone d’andata qualcosa si è rotto. La società ha deciso di mettere mano alla rosa, cedendo i giocatori di maggior talento (Rincon alla Juve, Pavoletti al Napoli, Ocampos al Milan). In più c’è stata la doppia tegola con gli infortuni di Perin e Veloso.
All’interno dello spogliatoio rossoblù c’è stata una sorta di spaccatura e Juric ha pagato dazio. Dopo la batosta di Pescara la squadra ha dovuto incassare anche una pesante contestazione da parte della tifoseria che ha atteso il rientro dei giocatori dopo la trasferta all’aeroporto. Un diverbio che è sfociato in una serie di insulti ai componenti della rosa e ai massimi vertici della dirigenza (in modo particolare patron Preziosi e il capo degli osservatori Milanetto). Nessun tipo di contestazione diretta nei confronti di Juric che, numeri alla mano, paga per colpe non sue. L’ex allenatore biancorosso resterà legato al Genoa (ha un contratto di tre anni) ma nel frattempo cercherà sicuramente di rimettersi in gioco.
FONTE: GazzettaDiMantova.Gelocal.it
GENOA CFC – COMUNICATO STAMPA
19 febbraio 2017, 23:49
Il Genoa Cricket and Football Club rende noto di aver affidato la conduzione tecnica della prima squadra a mister Andrea Mandorlini. Il nuovo allenatore ha sottoscritto un contratto con scadenza giugno 2018.
FONTE: GenoaCFC.it
CALCIO
Leonardo Piva 26 agosto 2016 14'
Non si vince senza gioco
Intervista a Ivan Juric tratta dal libro “The goal. Le vie dello sport sono infinite”, edito da Sometti nel 2015.
Foto di Valerio Pennicino/Getty Images
Pubblichiamo un estratto del libro “The Goal” di Leonardo Piva, edito da Sometti. Il testo contiene un’intervista a Ivan Juric che risale al 2015, quando il tecnico sedeva sulla panchina del Mantova. Alcune domande dell’intervista sono state tagliate e l’ordine con cui sono state pubblicate non è lo stesso del libro originale.
Alla base di un gruppo vincente servono sempre dei valori, tanto quanto una chimica sviluppata e un buon affiatamento. Quali sono i valori e le regole imprescindibili senza le quali per un gruppo non si prospetta un grande futuro?
Il valore del lavoro è il più importante. Credo molto nel lavoro, è la base di tutto. Poi il resto sono aggiunte. Il secondo passaggio sono le idee di calcio che voglio applicare alla squadra, cioè lavorare sulla base tecnica prima ancora che sulle chiacchiere e lo spirito di squadra. Quello si crea dopo. Ciò che conta è avere un’idea chiara di come giocare, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. È la base. Se sopravvaluti certe cose, tipo lo spirito di gruppo, poi rischi di trascurarne altre. Io ho avuto la fortuna di poter prendere parte a un incontro con un famoso allenatore di basket, e lui parlava molto di questi aspetti di gruppo nella prima fase della sua carriera. Ha confessato di aver capito dopo anni e anni che la cosa più importante è che ogni giocatore sappia esattamente cosa deve fare sul campo, che ognuno ha il compito da svolgere. Lo spirito di gruppo rischia di distrarre e di non concentrarsi su cose concrete. E invece, ogni giocatore che sia di basket, rugby o calcio, durante la partita deve eseguire determinati compiti, possibilmente bene. Ognuno deve fare il suo, è così che alla fine si crea un prodotto buono.
Su quali aspetti bisogna rivolgere l’attenzione nella fase di conoscenza e giudizio di un possibile giovane talento?
La capacità di leggere il gioco è il primo aspetto che guardo. Rispondo con un esempio: Zammarini non ha grandi doti fisiche o particolari doti tecniche. Però è un giocatore che secondo me potrà fare un grandissima carriera perché percepisce il gioco, nonostante la sua giovane età sa esattamente quello che deve fare. Ed è per quello che l’ho voluto in prima squadra. È un dono fantastico. Se lui riesce a migliorarsi tecnicamente e fisicamente potrà raggiungere un livello importante.
Julio Velasco negli anni ’90 ha scosso molto la mentalità sportiva italiana. Cos’è rimasto di quella rivoluzione e ora com’è la situazione?
La mia tesi a Coverciano era proprio sugli aspetti motivazionali, e la base di tutto è il miglioramento. Io lavoro molto con video e immagini, e davanti a questo un giocatore non può trovare alibi. Finché tu parli magari un giocatore può avere in testa un altro film della partita, ma attraverso i filmati vedi esattamente gli errori che fai. È fondamentale che i giocatori riconoscano gli errori, li percepiscano. Non è facile riconoscere i propri errori, ma non appena ci si riesce e si lavora per eliminarli, vuol dire che diventi veramente più forte. Sai che con il lavoro e l’impegno interiore puoi migliorare e correggerti. Se invece si ha sempre un alibi per qualsiasi cosa allora non cresci come giocatore e non cresci come persona. È fondamentale questo passaggio.
Tra l’altro ho sempre notato moltissima differenza nell’approccio a questo aspetto in base alla provenienza culturale, fin da quando ero giocatore. All’inizio della mia carriera ho giocato con un giocatore australiano e uno danese, avevano un approccio fantastico. Molto anglosassone. Hanno grande professionalità, lavorano sempre al massimo e allo stesso tempo si preoccupano molto poco dopo le partite. Se vincevamo o perdevamo il loro atteggiamento era pressoché lo stesso. Quello gli permette di essere sempre sereni, di non sprecare energie inutili in rammarico o troppa euforia. Queste due Nazionali, per esempio, hanno poche qualità tecniche, ma proprio grazie a questo approccio serio al lavoro e privo di eccessive preoccupazioni, riescono a fare spesso bella figura nelle competizioni internazionali. Ho notato anche la differenza tra giocatori africani ed europei. Quelli africani sono un po’ più complicati da affrontare, ma quando li conquisti e vedono che sei una persona sincera e si inseriscono nel gruppo allora probabilmente ti danno anche qualcosa in più rispetto agli altri. Non arrivo a dire che gli italiani hanno un approccio all’alibi pessimo, però si adattano rispecchiando una caratteristica che è di tutto il popolo. Si adatta alle situazioni. Se ne trova una negativa si adatta alla negatività, che è quello che è successo negli ultimi anni nel vostro calcio con le scommesse e quant’altro. Se vede che è una situazione positiva dove si lavora bene si adegua. Siete persone che si adattano. Noi dei Balcani abbiamo uno spirito più pericoloso, nel senso che se vediamo una situazione che non ci piace possiamo diventare anche cattivi, però siamo molto competitivi. Quando ci alleniamo o giochiamo una partita abbiamo una competitività importante. Non è facile affrontarci come persone, perché siamo molto diretti. Quando c’è da giocare non ci nascondiamo.
Viene spontaneo pensare e collegare la corretta crescita umana e sportiva di un ragazzo alla preparazione degli allenatori e istruttori dei settori giovanili. Quanta attenzione dedicano le società allo sviluppo del settore giovanile?
Il problema dell’Italia in generale è la competitività, tutti gli allenatori lo sono. Questo accade anche nei settori giovanili, tutti cercano solo di vincere e qui torniamo anche al discorso dell’utilizzo forzato di giocatori già strutturati. Io ho avuto esempi durante il periodo a Genoa in cui c’erano buonissimi allenatori che però faticavano a ottenere risultati, e si tendeva a farli allenare di volta in volta una categoria sempre più bassa. Se allenando i ragazzini di 13/14 anni non vincevi, l’anno dopo magari allenavi quelli di 10. E invece bisogna fare il contrario. Il primo allenatore che può iniziare a cercare un po’ il risultato è quello della Primavera, perché comunque li devi preparare per il calcio professionistico. Ma in altre categorie bisogna cercare maggiormente il gioco, formando i ragazzi come giocatori e persone, dimenticando il risultato.
È giusto che le giovanili giochino tutte con lo stesso schema della prima squadra?
Secondo me no. Certo, quando vedo Barcellona e Ajax non posso dire che è un sistema sbagliato, loro lo fanno benissimo. Però credo che il ragazzo debba imparare a giocare in più moduli. A Genoa quando allenavo la Primavera giocavamo con il 3-4-3, era un periodo in cui andavamo molto bene e di conseguenza il direttore sportivo voleva che anche gli Allievi giocassero con lo stesso modulo. Io mi sono opposto, anzi volevo proprio che l’allenatore degli Allievi giocasse con uno schema diverso in modo che i giocatori imparassero altri sistemi di gioco e altri modi di pensare, in modo da diventare più completo. Anche qui a Mantova non cerco continuità. Con Elia Pavesi, allenatore della Primavera, e Ciccio Graziani, allenatore degli Allievi nazionali, non cerco continuità di schemi. Loro sono due ragazzi in gamba, e ho cercato di valorizzare molto il settore giovanile del Mantova. Abbiamo tirato fuori un giocatore come Zammarini, che quando sono arrivato non era neanche nei piani della prima squadra. Ma in questo settore si può fare di più e meglio, il nostro grande problema sono le strutture che sono indecenti. Anche il livello economico del settore giovanile è basso ed è difficile pensare di far crescere altri giocatori interessanti se non si ha la capacità di investire più soldi. I modelli devono essere Atalanta ed Empoli, sono andato a vedere come lavorano e sono fantastici. Sono tutti giocatori italiani, addirittura proprio della zona, investono molto nelle strutture e negli allenatori. Parlando con qualcuno dell’Atalanta, ho capito che loro crescono ragazzi della zona fin dai 10 anni o anche meno, poi ogni anno possono introdurre due o tre giocatori provenienti da fuori, che però devono alzare il livello della qualità del gioco e degli allenamenti, e possono anche arrivare a pagarlo tanto. Però la base è il territorio. Anche se poi ci sono altri modi di lavorare, quando ho affrontato la Primavera della Juventus avevano 7 stranieri su 11.
In apparenza il risultato potrebbe essere collegato anche a eventi fortunosi, per non dire casuali. José Mourinho ed Ettore Messina durante le loro contemporanee esperienze a Madrid si sono anche confrontati su questo aspetto. È davvero possibile controllare la casualità?
Nel calcio non possiamo escluderla completamente, però ridurla sì. Io faccio molta analisi con i filmati, e questo mi permette sempre di vedere che il nostro risultato dipende dai gesti tecnici, oltre naturalmente a fase difensiva, offensiva, tenuta atletica e altre cose. Ricordo sempre un famoso allenatore di pallacanestro dire: «Noi siamo cinque contro cinque, di conseguenza uno contro uno. Se un giocatore limita il diretto avversario e riesce a giocare bene in attacco, la squadra ha il 20% in più di vincere la partita». Così ragiono anch’io durante l’analisi dei filmati: se il mio attaccante ha cinque volte un uno contro uno e riesce a superare l’avversario tre volte, c’è una grande possibilità di vincere la partita. Se invece non ci riesce è molto probabile che non la vinciamo, e anche i giudizi di tutto il resto saranno condizionati dal non aver vinto la partita. Perché dopo cosa succede? Che il giornalista italiano, il direttore sportivo italiano, e ancora peggio il presidente italiano, valuta prestazione sulla base del risultato. Invece io credo molto nella capacità di eseguire correttamente il gesto tecnico, nell’uno contro uno e nelle statistiche di questo tipo.
Ho visto partite giocate ottimamente ma perse perché il gesto tecnico non è stato eseguito bene. Gli aspetti che curo con più attenzione sono la posizione in campo dei giocatori e spiegargli cosa deve fare, i cosiddetti automatismi. Curo molto anche la posizione del corpo, sono questi particolari che poi fanno fare il salto di qualità. Se un giocatore è di schiena all’avversario non vede il gioco. Magari sono piccoli particolari, ma messi tutti insieme ti alzano il livello della prestazione di tutta la squadra. La capacità di leggere il gioco è fondamentale, a certi giocatori poi riesce naturale. Riescono a sentire e percepire le situazioni. Io come giocatore magari sono maturato tardi su quest’aspetto, però quando sono arrivato a maturare queste cose capivo esattamente cosa bisognava fare in ogni momento della gara. Ci sono giocatori che hanno questo talento naturale, gli altri invece vanno aiutati con gli automatismi anche se in generale è un talento che è poco allenabile.
Si parla tanto di cultura del gioco, attraverso la quale si potrebbe arrivare anche a vivere lo sport senza esasperazioni e derive. Coloro che hanno il compito di trasmetterla, come settori giovanili, scuole, media ecc. stanno svolgendo bene il loro compito?
Assolutamente no. I primi a doverla trasmettere sono comunque gli allenatori, che devono analizzare la qualità del gioco, le cose fatte bene e quelle fatte male indipendentemente dal risultato finale. Nelle società forti poi i direttori sportivi poi devono andare in questa stessa direzione, che devono percepire le stesse cose che percepisce un allenatore. Poi ci sono i presidenti, che li considero incompetenti e che dovrebbero stare proprio ai margini del sistema, e secondo me stanno facendo molti danni. Trasmettono cose non vere. Vantarsi di una vittoria arrivata però con una brutta prestazione significa mandare un messaggio completamente negativo alla squadra.
Ajax e Barcellona curano molto il gioco, che poi le porta a divertire tutto il mondo quando vincono. Per quanto riguarda le scuole, e parlo dell’esperienza che ho visto di persona attraverso le mie figlie, c’è un periodo in cui le cose mi sembra funzionino bene, sia alle elementari ma anche medie. Anche a livello di cultura dello sport, le mie figlie sono state educate molto bene, anche in termini di apertura mentale. Magari sono state fortunate loro ad aver avuto brave maestre, per carità, però sono state educate bene fino alle medie. È dalle superiori in poi il percorso si inceppa, e noti che probabilmente i ragazzi che arrivano dall’estero hanno una marcia in più. Forse è il periodo in cui i ragazzi italiani iniziano a essere troppi viziati. In Spagna i media spingono per il bel gioco. Mi ricordo un caso clamoroso: giocavo nel Siviglia ed eravamo riusciti a portare a casa un pareggio contro il Real Madrid. Il risultato era ottimo, ma come era stato raggiunto? Eravamo andati in vantaggio 1-0, ma dopo quel gol avevamo fatto una partita esclusivamente difensiva. Abbiamo smesso anche solo di pro- vare a giocare, il Real è comunque riuscito a pareggiare e la partita è finita 1-1. In Italia magari sarebbe stata una prestazione esaltata dalla stampa e dai tifosi, perché comunque è stato un grande risultato per la squadra. Invece ci eravamo presi talmente tanti fischi e critiche che era diventata una situazione allucinante, perché loro non accettano questo atteggiamento. Loro quando pagano il biglietto, si presentano allo stadio con sigaro e bocadillos da mangiare e vogliono guardare bel gioco in un ambiente abbastanza rilassato. È un fatto culturale. Un italiano è competitivo e vuole vincere, bisogna trovare l’equilibrio tra bel gioco e competitività. Mi sento vicino a entrambe le filosofie, devono andare di pari passo. Mi arrabbio quando magari vinciamo senza aver giocato bene, perché oggi posso aver vinto ma alla lunga senza gioco non si ottengono risultati.
Il commissario tecnico Cesare Prandelli durante la sua gestione ha scommesso tanto sul codice etico. È davvero un chiodo su cui battere per ottenere determinati risultati di immagine e cultura e non solamente sportivi? Proprio Andrea Anastasi nel commentare su Twitter una gomitata di Chiellini che avrebbe impedito al difensore di rispondere alla convocazione della Nazionale ha commentato: «Il codice etico nel calcio è come direbbe Fantozzi una cagata pazzesca, Chiellini ha sbagliato ma solo chi gioca con tutto quello che ha può sbagliare, viva l’imperfezione…».
In Italia è difficile da applicare. Magari come idea era buona, però poi ti massacrano non appena una tua decisione rischia di venire interpretata come incoerente. Qui è molto difficile applicarlo. Conte mi sembra uno che giudica solo ed esclusivamente quello che vede in campo, sia in partita che in allenamento. So che anche alla Juve si comportava nello stesso modo. Se ti alleni bene hai possibilità di giocare, se non ti alleni bene come Balotelli ti lascia a casa. È molto semplice. Io sono per la libertà completa fuori dal campo. Il mio codice etico è l’educazione di base, quello che fanno fuori mi interessa relativamente poco. L’importante è che uno non sbagli in allenamento e in partita. Penso sia un modo per responsabilizzare: se io metto limiti ovunque, comunque il giocatore che vuole sgarrare trova il modo di farlo di nascosto. Invece se lo lascio libero lo responsabilizzo: il giocatore ha libertà di fare, però se si comporta e perde il posto in squadra dimostra di essere una persona stupida. Devono pagare ogni errore, così crescono a livello mentale.
Ogni sport è in continua evoluzione, nel basket la sempre maggiore capacità dei lunghi di tirare da fuori ha cambiato il corso della crescita, così come nel calcio l’aver abbassato dalla linea mediana a quella arretrata il compito di impostare il gioco. Cosa dobbiamo aspettarci dallo sport fra cinque, dieci o quindici anni?
Se penso agli allenatori, io stravedo per Guardiola. Per me è un genio del calcio, ed è stata una vera fortuna vederlo lavorare per sette giorni. Ha esasperato il possesso palla, ma questo sta solo a indicare come la squadra si muovesse globalmente in spazi ridotti. E questo è utile anche in fase di non possesso, appena qualcuno perdeva palla l’avversario si ritrovata contro subito qualche altro avversario. La mia idea tende ad andare in queste direzione, che poi non vuol dire non sfruttare la ripartenza veloce o altri modi di giocare. Però il gioco di Guardiola è il metodo che mi ispira e che mi piace, avere controllo della partita e muovere bene la palla. Stare allo stesso molto larghi e molto corti ti permette di correre meno ma in velocità, pochi metri ma più esplosivi. Anche Mancini mi sembra stia provando ad adottare questo sistema, Montella lo sta facendo bene. Coloro che applicheranno questo metodo di gioco sicuramente avranno vantaggi nel futuro.
Anche la geografia del gioco è in costante mutamento. Quali sono le realtà che potranno inaspettatamente dire la loro?
Non credo che il Belgio sia un esempio che durerà molto, hanno sicuramente una generazione ottima ma non andranno alla grande per i prossimi vent’anni. Vedo il modello tedesco molto più a lungo termine. La mia Croazia è un popolo di talento, però corrotti anche peggio dell’Italia. Nell’epoca del comunismo c’erano tanti limiti, dalla mancanza di libertà d’espressione all’impossibilità di arricchirti perché chiaramente tutto era statale. Lo sport però era una via che ti permetteva di arricchirti, ti poteva tirare fuori dal sistema a differenza di altri campi perché economicamente non potevi emergere nonostante avessi capacità. Lo sport ti permetteva di andare all’estero e guadagnare, e in quel periodo avevamo una grande cultura. Basta pensare alla squadra di basket della mia città, l’allora Jugoplastika Spalato Split, è stata tre volte Campione d’Europa con giocatori esclusivamente del territorio senza americani, che erano riusciti a vincere anche alcune coppe e campionati nazionali. Avevamo Kukoc, Tabak, Perasovic e Rada, giocatori incredibili. E stiamo parlando di Spalato, una città di 250.000 persone, quindi non una grandissima città o metropoli. Negli anni abbiamo avuto tre diverse squadre che sono state Campioni d’Europa di pallanuoto, con giocatori esclusivamente di Spalato. Questo vuol dire che c’era una grandissima etica del lavoro e del gioco. E con la generazione che arrivava da quell’epoca, la Nazionale di calcio è arrivata terza ai Mondiali di Francia ’98, lo stesso gruppo che qualche anno prima aveva vinto il titolo Under 21.
Adesso manca completamente quella grande cultura del lavoro, specialmente nella mia città. A Zagabria riescono ancora a produrre grandi giocatori, ma a Spalato molto meno. C’è una flessione allucinante, poca cultura del lavoro, finti procuratori che mettono pressione su giocatori e società, genitori che vogliono fare i soldi grazie ai figli. Manca tutto il vecchio lavoro. In questo momento nel calcio non si lavora bene, nel basket poi non ne parliamo nemmeno: negli anni ’90 andavamo in finale contro gli Stati Uniti, eravamo un esempio per tutti e ora non abbiamo neanche una squadra decente che giochi in Eurolega.
Faccio questi riferimenti costanti al basket perché mi piace molto, è un grande sport da cui rubo certe idee. Per esempio mi piace l’idea di avere un giocatore centrale in grado di attirare l’attenzione di più difensori, e per questo mi piaceva un sacco Shaquille O’Neal che erano tutti costretti a raddoppiare, così facendo si libera qualcuno, nel calcio per esempio sulle fasce agli attaccanti esterni. Ho studiato il triangolo offensivo e il modo di gestire lo spogliatoio di Phil Jackson e sono tutte cose stupende. È stato bravissimo a togliere egoismo dalle sue stelle e metterle al servizio della squadra per ottenere tante vittorie, ha una psicologia fantastica nel far andare tutti nella stessa direzione. Così come è interessante che nei momenti di difficoltà a inizio stagione non chiami timeout, ma preferisce lasciarli giocare per farli crescere anche attraverso gli errori e i periodi negativi, li mette nelle condizioni di assumersi responsabilità. Io ho uno stile diverso, sono molto presente e urlo molto. Ma è perché sono fatto così, tutti mi dicono che il mio modo di fare sprona i giocatori ma non ci credo molto. Non credo che il mio atteggiamento sia quello necessario, mi comporto così solo perché sono fatto così. Anche Ettore Messina è un esempio per me. Bozidar Maljkovic è stato un grandissimo allenatore e un grande psicologo, lo caratterizza il fatto che non ha mai fatto un complimento a un suo giocatore: lui ha vinto tutto con la Jugoplastika Spalato, ma ai giocatori bastava non essere insultati per sentirsi già bene. Il suo modo di lavorare portava a risultati straordinari, magari rientravano alle 3 di notte da una trasferta e alle 8:30 erano già pronti in palestra per allenarsi. Questa era una grandissima cultura del lavoro, che ora nella mia città si è persa.
Quanto è stato importante lo sport nella vita e per la formazione personale?
Io rientravo nella parte di giocatori meno talentuosi, e di conseguenza nella mia carriera sono sempre dovuto andare a mille all’ora per competere con altri che magari erano più bravi. Sicuramente in questo modo sono diventato uno tosto, molto tosto. Ho avuto anche la fortuna di conoscere persone come Gasperini che ha valori umani impressionanti per un italiano, perché ha veri valori di onestà e di lavoro, non cerca mai scorciatoie. E lui mi ha cresciuto molto come persona.
Alla fine di tutto, quand’è possibile riuscire a sentirsi appagati dal proprio lavoro? A sapere di essere arrivati alla fine di un percorso?
Io lavoro con molta intensità, chiedo molto ai miei giocatori. Per raggiungere questo obiettivo nei primi mesi devi urlare molto, ogni minimo errore cerco di mettere pressione. Specialmente ai giocatori che non sono abituati a lavorare con grande intensità sia fisica che mentale. Quando riesco a vedere un allenamento fatto bene e che non abbia richiesto delle mia urla, allora è il primo segnale che la squadra inizia a essere la mia squadra. Vuol dire che non hanno più bisogno più di me, che si aiutano tra di loro e che ognuno esige dal compagno grande intensità. Faccio un esempio: quando a stagione in corso sono arrivati due giocatori nuovi, Beleck e Gyasi, non erano abituati a rincorrere l’avversario che gli aveva appena portato via palla. Rincorrere l’avversario alla fine è più una questione mentale che fisica, è un concetto che va capito e reso automatico. Non appena i compagni si sono accorti che non lo applicavano, sono stati loro stessi i primi a farglielo presente. Non c’è stato nemmeno bisogno del mio intervento. Mi sento veramente felice quando facciamo una prestazione fatta bene a livello di gioco che ci permette di portare a casa anche una vittoria, e quando contemporaneamente vedo i giocatori molto soddisfatti.
Leonardo Piva collabora con la Gazzetta di Mantova e con la Gazzetta dello Sport. È autore del libro "The Goal. Le vie dello sport sono infinite".
FONTE: UltimoUomo.com
News rossoblu
UFFICIALE: Ivan Jurić è il nuovo allenatore del Genoa
Il tecnico croato sarà presentato oggi alle ore 18 a Villa Rostan
di Alessandro Legnazzi -28 Giugno 2016
Il Genoa comunica ufficialmente che Ivan Jurić è il nuovo allenatore rossoblù. Il sito del club più antico d’Italia aggiunge che Stjepan Ostojić (classe ’75, ex centrocampista con esperienze da allenatore in Arabia Saudita) sarà il secondo allenatore mentre il professor Alberto Corradi (di Cogoleto, segue Jurić dai tempi del Mantova) coprirà il ruolo di collaboratore tecnico.
FONTE: PianetaGenoa1893.net
Come ha fatto l'emergente tecnico croato a portare il Crotone in A? Tra metal e 3-4-3, il credo tattico di Ivan Juric, artefice di un calcio brillante e ordinato.
Alzi la mano chi ci aveva creduto alla prima promozione in Serie A nella storia del Crotone. Probabilmente nessuno, neanche i protagonisti di questa impresa. Per la Calabria, un momento storico: il Crotone sarà infatti la terza squadra della regione nella massima serie, dopo le epopee di Catanzaro e Reggina. Non male per un club che rappresenta una delle città più povere d’Italia, dove il tasso di disoccupazione toccava, nel 2015, l’incredibile vetta del 31%. Ancora una volta, dopo Carpi e Frosinone, un’altra piccola realtà del calcio italiano disputerà almeno una stagione nella massima serie. Con i suoi 62.430 abitanti, Crotone sarà uno dei centri più piccoli ad essere rappresentati nella serie A 2016/17 (soltanto Sassuolo e Empoli hanno un minor numero di abitanti).
Buona parte del merito di questa entusiasmante impresa si deve a Ivan Juric, allenatore croato, un’altra felice intuizione del Ds Giuseppe Ursino (a Crotone dal 1995), il dirigente che ha portato in Calabria tanti giocatori e allenatori che, da Crotone, hanno poi spiccato il volo. Fra i tanti nomi, Alessandro Florenzi, Danilo Cataldi, Daniele Gastaldello, Antonio Mirante e Federico Bernardeschi. Fra i tecnici, Gian Piero Gasperini su tutti, ma anche Eugenio Corini e Massimo Drago sono passati da qui. Ursino ha avuto coraggio nel puntare su un allenatore con una sola stagione di esperienza in prima squadra, a Mantova in Lega Pro. Per Juric si è trattato di un ritorno a Crotone dove era già stato come giocatore per cinque stagioni, dal 2001 al 2006, fra l’altro anche alle dipendenze dello stesso Gasperini, cominciando così quel sodalizio umano e tecnico che sarà molto importante nella formazione dello Juric-pensiero.
Nato a Spalato il 25 agosto 1975, Juric ha cominciato la sua carriera di giocatore professionista nell’Hajduk Spalato, la squadra della sua città. Centrocampista di interdizione ma dai piedi discreti, viene notato dal Siviglia e si trasferisce in Spagna nell’estate del 1997. Rimane in Andalusia tre stagioni per essere poi ceduto all’Albacete. Qui lo nota Ursino, che lo porta in Calabria nel 2001. Nel 2006, dopo aver collezionato 152 presenze complessive e 9 reti con i Pitagorici, passa al Genoa, fortemente voluto da Gasperini, diventando uno degli uomini chiave del tecnico dei rossoblù dentro e fuori del campo. Con il Genoa, Juric rimarrà fino al 2010, quando deciderà di appendere le scarpette al chiodo, non prima di aver registrato 111 presenze con il Grifone e di aver anche assaporato, seppur brevemente (5 presenze), la gioia di vestire la maglia a scacchi della nazionale croata.
Chiusa la carriera in campo, per Juric si aprono le porte della panchina. Comincia così per il croato una nuova avventura. Dopo essere entrato a far parte dei quadri del settore giovanile del Genoa Juric, ottenuto il patentino UEFA A (nella stessa classe di Roberto Baggio), lascia Genova per seguire il suo mentore Gasperini, che lo chiama con sé come assistente all’Inter. L’avventura con i nerazzurri finisce male per entrambi, con l’esonero di Gasperini nel settembre 2011. Un anno dopo, Gasp viene chiamato dal Palermo e, ancora una volta, si porta dietro il fido croato come assistente. Dopo aver frequentato il corso UEFA Pro, per Juric arriva il momento di fare il grande passo: cominciare la carriera di primo allenatore. Esce quindi dallo staff di Gasperini e accetta l’offerta di Enrico Preziosi, che lo rivuole a Genova come allenatore della Primavera, al posto dell’esonerato Stefano Eranio.
Juric, da giocatore, contrasta David Beckham in Milan-Genoa del gennaio 2009 (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
Il 17 giugno 2014, Juric comincia la sua carriera con i grandi. Viene infatti scelto dal Mantova per guidare i virgiliani. Juric si trova ad aver a che fare con una situazione difficile. Il Mantova è infatti costretto a partire con 3 punti di penalizzazione e con una squadra fatta in ritardo, costruita praticamente senza attaccanti. Un accordo con il Genoa permette ai lombardi di ottenere alcuni giovani del vivaio e lo stesso Juric, che viene proposto nell’accordo di collaborazione dalla dirigenza rossoblù. Sarà l’inizio di un periodo entusiasmante, ma anche turbolento. Juric viene infatti scelto da Michele Lodi, presidente del sodalizio lombardo. Tuttavia, nel giro di poche settimane l’allenatore croato si ritrova a cambiare ben tre presidenti. Il secondo, Antonio Esposito, entra subito in contrasto con lui per questioni tecniche. Inizia il campionato e, dopo una sconfitta con l’Alessandria, Esposito decide di esonerare Juric. L’esonero dura circa tre ore perché i soci mantovani di Esposito si mettono in mezzo. Risultato? Juric torna in sella ed è Esposito a lasciare la società nelle mani di Nicola Di Matteo. Importante è il ruolo avuto nella vicenda da Bruno Bompieri, uno di questi soci, che spinge molto per far tornare l’uomo di Spalato. Tanto è vero che l’allenatore, dopo la vittoria con il Como che, di fatto, ha sancito la promozione in serie A del Crotone, ha voluto ricordare l’episodio, dedicando a Bompieri non soltanto i tre punti ma anche i risultati ottenuti in una carriera che aveva rischiato di interrompersi sul nascere.
Il Mantova 2014-15 comincia male la stagione, ottenendo 3 punti nelle prime 7 partite, utili appena ad annullare la penalizzazione iniziale. Tuttavia, la squadra gioca bene e nessun altro si mette in testa di contestare Juric. Pian piano, il croato riesce a risollevare i mantovani, conquistando tutti per il bel gioco ma anche per un rapporto sincero con la tifoseria e la città. Sotto la guida di Juric, il Mantova raggiunge una salvezza tranquilla, a tre giornate dal termine del campionato. Il croato ha ancora un anno di contratto ma la situazione societaria e le sirene che arrivano da Crotone, ambiente a lui caro, lo convincono a salutare e a trasferirsi in Calabria.
«Juric è una bravissima persona, schietta, diretta», dice Massimo Biribanti, de La Gazzetta di Mantova. «Un tecnico preparato, a cui piace parlare di calcio». Con una passione particolare, quella per la musica metal. Di questa sua passione, Juric ha parlato al mensile Rolling Stone nel 2010. «Ho cominciato a 14 anni con Metallica e Megadeth, poi sono passato a cose più aggressive. Il death metal è la mia passione, band come Napalm Death, Obituary e Carcass, artisti veri». Una passione rara fra i giocatori nostrani. «Il fatto è che i calciatori non capiscono un cazzo di musica», ha continuato Juric, «la conoscono superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose». Eppure, una passione che non deve essere così strana in Croazia, dove un altro ex giocatore e ora allenatore, Slaven Bilic, non soltanto si è dichiarato fan dello stesso genere musicale, ma ha anche trovato il tempo di suonare in una band, i Rawbau (famosi per aver scritto un inno per la Croazia in vista di Euro 2008), oltre ad aver utilizzato il metal per caricare i giocatori dello West Ham prima delle partite.
«Devo molto a Gasperini e mi piace attaccare, aggredire alto e pressare con continuità». Così Juric il giorno della presentazione a Crotone, la scorsa estate. «Ha un gioco molto simile a quello di Gasperini. Io ho la fortuna di giocarci insieme e adesso lo ritrovo come allenatore, da allenatore credo che diventerà ancora più forte, sono rimasto impressionato dalla sua voglia, dalla sua grinta», ha ricordato Raffaele Palladino, ex enfant prodige del calcio italiano, a Crotone con Juric. E proprio da Gasperini Juric ha imparato molto, ereditando sopratutto l’applicazione di determinati princìpi di gioco. E il gioco di Juric è proprio legato più a questi princìpi che ad un sistema tattico preciso. Nonostante l’obiettiva influenza esercitata da Gasperini sul croato, il legame con il 3-4-3 gasperiniano è stato probabilmente troppo enfatizzato.
Il 3-4-3 del Crotone
Ricerca della superiorità numerica; verticalizzazione; pressing e velocità; riconquista immediata della palla. Questi sono i cardini del gioco di Juric. In fase offensiva, il tecnico croato non chiede un possesso palla fine a se stesso, ma la ricerca della palla in verticale, appena possibile. Il Crotone di Juric pressa per conquistare la palla: se la riconquista è alta, la giocata successiva è alla ricerca della porta avversaria. Se, invece, la conquista è bassa, si parte con il fraseggio, sempre allo scopo di trovare una zona di campo da dover poter muovere in verticale la palla. Sono i difensori centrali a gestire la fase di costruzione, pronti anche a salire per accompagnare la fase offensiva.
«Io parto dai tre dietro nell’impostazione dell’azione. Se si parte a tre ok, altrimenti ci muoviamo per formare la linea a tre. Questo può avvenire in diversi modi: si può abbassare un centrocampista fra i due centrali, come fa Luis Enrique con Sergi Busquets o come faceva a Roma con Daniele De Rossi oppure si può stringere un terzino e alzare l’altro. Dipende». Fondamentale è infatti la costruzione, in fase di possesso palla, di un quadrilatero costituito da difensore centrale in avanzamento; esterno di centrocampo; centrocampista centrale di parte; esterno d’attacco. Con questo quadrilatero, il Crotone cerca la superiorità numerica in zona palla, pronto comunque a cambiare velocemente gioco ove questa non si realizzasse. Sempre in fase offensiva, sono importanti le coperture preventive. Il Crotone non ha paura della parità numerica, con Juric che è disposto ad accettare il due contro due dietro (con il terzo difensore che è avanzato).
Il quadrilatero laterale dei rossoblù
Il quadrilatero laterale dei Rossoblù, costituito da difensore centrale in avanzamento; esterno di centrocampo; interno di centrocampo; esterno offensivo
Tutti questi cardini del gioco offensivo di Juric vengono allenati tramite esercitazioni ad alta intensità, nelle quali ci si esercita sempre a tocco libero. Infatti, nel modo di intendere il calcio di Juric non c’è spazio per le classiche partitelle a due tocchi, a suo avviso troppo limitanti. Meglio giocare a tocco libero, per costruire un giocatore pensante, in grado di saper scegliere quando passare la palla o quando dover avanzare. «Non giocare a due tocchi non vuol dire permettere ai giocatori di usarne 100. Bisogna sempre giocare velocemente ma lascio che i giocatori si esprimano al meglio. Ci sono situazioni nelle quali è necessario giocare a un tocco, altre in cui è meglio usarne di più».
Una manovra offensiva classica, con palla all’esterno d’attacco e sovrapposizione del laterale di centrocampo
Anche in fase di non possesso palla, il Crotone è molto aggressivo. Juric vuole che la sua squadra attacchi subito una volta persa palla, difendendo in avanti attraverso una serie di scalate difensive. In queste situazioni, la difesa a 3 non è un dogma. «Non bisogna fossilizzarsi con la tattica», ha dichiarato Juric, «mi è capitato di variare sistema di gioco e passare anche a 4. Bisogna essere aperti e pronti ad ogni tipo di soluzione. In realtà, io il 3-4-3, quest’anno, l’ho fatto quattro, cinque volte. Nelle altre partite ho utilizzato sistemi diversi. Quello che conta sono i principi di gioco in fase offensiva e difensiva». Biribanti ricorda: «Qui a Mantova attaccava con il 3-4-3, ma difendeva anche con altri sistemi, ad esempio trasformando il 3-4-3 in un 4-5-1 in fase difensiva, tramite l’arretramento di un esterno di centrocampo sulla linea difensiva; lo scivolamento centrale dell’altro esterno e l’arretramento dei due esterni d’attacco».
L’aggressività difensiva e la ricerca dell’uomo: il centrale Yao esce alto sull’interno avversario
Contro il 4-3-1-2 del Cagliari, Juric chiede al suo esterno Ricci di accentrarsi, in fase difensiva, per coprire il vertice basso avversario
Contro squadre schierate con una punta ed un numero dieci alle sue spalle, il Crotone difende con un centrale che marca il trequartista e con gli altri due difensori che si schierano uno in anticipo e l’altro a copertura della profondità. Contro due punte ed un trequartista fra le linee, è un centrocampista centrale ad occuparsi di quest’ultimo. Il punto di riferimento primario è l’uomo. «Se si parla di concetti, ci sono allenatori come Maurizio Sarri o Marco Giampaolo che hanno come punto di riferimento la palla, in fase di non possesso. Io non ho invece problemi a rompere la linea. Il mio calcio è basato sull’andare a rubare palla, quindi sull’attaccare l’uomo». Un’organizzazione difensiva che ricorda quella di Gasperini, soprattutto per la prevalenza dell’attenzione all’uomo rispetto alla palla. Grazie a questa struttura difensiva, i pitagorici hanno subito soltanto 36 gol in 42 partite, seconda miglior difesa del campionato, dietro al Novara.
Di Michele Tossani
FONTE: RivistaUndici.com
IL CAPOLAVORO DI JURIC
Il Crotone a un passo dalla Serie A: il tecnico croato può festeggiare venerdì a Modena con un pareggio. Ma se perde è promosso sabato solo se il Trapani non batte il Novara.
di Tullio Calzone
DOMENICA 24 APRILE 2016 01:39
IL CROTONE IN SERIE A - C'è solo Cosmi tra il Crotone e la A. Ma la festa della capolista calabrese, implacabile e spietata, è già cominciata dopo aver battuto anche il Como e nonostante quel punto che manca alla matematica certezza di un'impresa pazzesca, ormai una pura formalità. Anche per un uomo prudente e autentico come Ivan Juric, principale artefice di questa inenarrabile cavalcata: il tecnico croato finalmente si scioglie in un sorriso e nell'abbraccio alla sua famiglia, ammettendo per la prima volta che il trionfo è lì a portata di mano. Quella dedica da condividere con il suo ex presidente al Mantova Bompieri - che non lo esonerò un anno e mezzo fa - la dice lunga sulle qualità umane di questo allenatore silenzioso e anti divo, che non va in panchina con la cravatta firmata e le idee confuse. Senza quella fiducia non sarebbe mai arrivato sin qui.
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FONTE: CorriereDelloSport.it
9 GIUGNO 2015
News
JURIC È IL NUOVO ALLENATORE DEL CROTONE. BENTORNATO IVAN!
Scritto da
Ufficio Stampa
Il Football Club Crotone comunica di aver affidato l’incarico di Responsabile tecnico della Prima squadra al Sig. Ivan Juric.
Sarà dunque una vecchia conoscenza rossoblù a guidare la squadra: Ivan Juric, grande protagonista con la casacca pitagorica per ben 5 stagioni, dal 2001 al 2006. In totale ha vestito la maglia del Crotone 152 volte condite da 10 reti ed ha contribuito alla seconda promozione in B nel 2003/04. Il neo tecnico degli squali, felice di tornare in una società che conosce e stima, è pronto per iniziare la nuova avventura.
Il giovane allenatore croato, 40 anni da compiere ad Agosto, nell’ultima stagione ha allenato il Mantova in Lega Pro con ottimi risultati; in precedenza ha avuto esperienze al fianco di Gian Piero Gasperini all’Inter e al Palermo ed ha anche guidato il Genoa Primavera.
Il neo tecnico rossoblù ha firmato un contratto biennale nel quartier generale della V&V Group, alla presenza del Presidente Raffaele Vrenna.
La conferenza stampa di presentazione di Ivan Juric si svolgerà domani, mercoledì 10 giugno, alle ore 10 presso la sala stampa dell’Ezio Scida.
FONTE: FCCrotone.it
ALTRE NOTIZIE
Mantova, sirene dalla B per il tecnico Juric
06.04.2015 20:56 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
Ivan Juric, tecnico del Mantova, sta facendo molto bene sulla panchina del club lombardo e alcuni club di Serie B si sarebbero interessate a lui in vista della prossima stagione.
Anche Feralpisalò e Pordenone si sarebbero messe sulle sue tracce, ma l'ex centrocampista del Genoa è legato al suo attuale club anche per la prossima stagione e non è da escludere che possa rispettare il suo contratto.
A riportarlo è TuttoMantova.it.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Telemantova
Pubblicato il 3 apr 2015
La reazione del tecnico del Mantova Ivan Juric dopo la sconfitta contro la Giana Erminio.
2 aprile 2015
FONTE: Canale youtube Telemantova
Mantova, le prime parole del neo tecnico Ivan Juric
MANTOVA, 18 giu. - Il nuovo allenatore del Mantova Ivan Jurić è stato presentato ufficialmente questo pomeriggio presso la sala stampa dello stadio Martelli.
Il tecnico croato, che ha stipulato un contratto biennale con la società biancorossa porta con sé anche il secondo allenatore Alberto Corradi e il preparatore atletico Stjepan Ostojic. Rimangono confermati all'interno dello staff tecnico biancorosso Corrado Merighi e Mirko Bellodi.
Alla presentazione ufficiale, oltre ai membri dello staff tecnico, hanno partecipato il Direttore Generale Alessandro Dusi e il Direttore Sportivo Alfio Pellccioni.
Queste le prime parole di Jurić in biancorosso:
"Mantova è una grande piazza e sono convinto che, nonostante le difficoltà che potremo incontrare, possa tornare ai livelli di cinque o sei anni fa. Ho avuto modo di iniziare a conoscere la città, le strutture e i campi sui quali andremo a lavorare: c'è sicuramente del buon potenziale e con qualche piccolo accorgimento non potremo che migliorare ulteriormente. Vorrei proporre un calcio offensivo, dove sia la mia squadra a condurre il gioco. Oltre a questo, però, ai giocatori che manderò in campo chiederò sempre tanta corsa e intensità. Gasperini per me è un modello, ma devo dire che mi ispiro anche all'ex ct dell'Argentina Marcelo Bielsa. E' vero, è la prima volta che sono l'allenatore di una prima squadra, ma credo proprio di essere pronto. Allenare una Primavera vuol comunque dire aver a che fare con ragazzi giovani ma che già hanno la mentalità di un calciatore professionista; aver fatto il secondo allenatore all'Inter e al Palermo, poi, è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere ed imparare molto. Dovremo noi, col bel gioco e le prestazioni, a far innamorare sempre più i tifosi della squadra, spero davvero di rivedere un Martelli colmo di entusiasmo come quello vissuto qualche anno fa quando, con la maglia del Genoa, venimmo sconfitti all'ultimo minuto".
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FONTE: AltraMantova.it
Mantova, Juric è il nuovo allenatore: il comunicato del club
17/06/14 17:43 | News calcio | Autore: Gianluca Di Marzio
Il Mantova pianifica il futuro e ufficializza Juric in panchina. Il collaboratore di Gasperini al Genoa, ex giocatore del Grifone, sarò il nuovo allenatore del Mantova. Questo il comunicato ufficiale del club: "Sarà Ivan Jurić l'allenatore del Mantova. Il tecnico croato ha trovato l'accordo col club virgiliano, legandosi ai colori biancorossi con un contratto biennale. Jurić porterà con sé anche alcuni collaboratori: il secondo allenatore Alberto Corradi e il preparatore atletico Stjepan Ostojic. L'allenatore e lo staff tecnico verranno presentati domani, mercoledì 18 giugno, alle ore 17.00 presso la sala stampa dello stadio Martelli".
FONTE: GianlucaDiMarzio.it
CALCIOMERCATO
23 settembre 2013 - 14:53
GENOA: esonerato Eranio, Primavera a Juric
di Redazione ITASportPress
La Primavera del Genoa cambia ancora la guida tecnica dopo il passaggio da Liverani a Eranio. A comunicarlo è stato lo stesso club rossoblù attraverso il proprio profilo ‘Twitter’. La guida dei giovani del ‘Grifoni’ è stata affidata a Ivan Juric, visto l’esonero da parte del presidente Preziosi di Stefano Eranio, arrivato dopo 5 sconfitte consecutive tra campionato e coppa.
FONTE: ITASportPress.it
PRIMO PIANO
Juric: "Non lavorerò più con Gasperini. Gattuso? Spero faccia bene"
08.06.2013 15:23 di Giancarlo Casà
Fonte: Tmw - Alessio Alaimo
"Liverani e Gattuso al Genoa e Palermo? Se prendi un allenatore esperto non rischi di meno...".
Cosi a TuttoMercatoWeb.com Ivan Juric, ex centrocampista del Genoa ed ex vice allenatore del Palermo di Gasperini.
"L'Inter? Dopo anni in cui ha vinto tutto ci può stare una flessione, ma con Mazzarri tornerà competitiva.
Gattuso al Palermo? Spero faccia bene perché Palermo è una piazza in cui sono stato bene e la squadra non meritava di retrocedere.
Il mio futuro? Non sono più nello staff di Gasperini, ho fatto esperienza con lui da secondo e ora è giusto che trovi la mia strada.
Dalle esperienze negative ho imparato tanto".
FONTE: Palermo24.net
Master Uefa a Coverciano: iscritti anche Stramaccioni e Inzaghi
del 05 ottobre 2012 alle 17:29
Lunedì prossimo prenderà il via a Coverciano il corso Master per l’abilitazione ad Allenatori professionisti di Prima categoria – UEFA Pro, indetto dal Settore Tecnico della Federcalcio e organizzato dalla Scuola allenatori diretta da Renzo Ulivieri.
Al corso sono stati ammessi i seguenti allenatori: Elisabetta Bavagnoli, Antonio Benarrivo, Eugenio Benuzzi, Massimo Brambilla, Giovanni Bucaro, Nicola Campedelli, Fabio Cannavaro, Fabrizio Cesana, Francesco Colonnese, Leonardo Colucci, Francesco Cozza, Jorge Hernan Crespo, Tiziano De Patre, Alberto De Rossi, Massimo Drago, Silvano Fiorucci, Daniele Franceschini, Giovanni Galli, Fabio Grosso, Filippo Inzaghi, Mark Iuliano, Ivan Juric, Claudio Luperto, Riccardo Maspero, Marco Materazzi, Tommaso Napoli, Paolo Negro, Massimo Oddo, Armando Pantanelli, Mario Petrone, Sergio Porrini, Giuseppe Rigoli, Pasquale Domenico Rocco, Sebastiano Siviglia, Andrea Sottil, Francesco Statuto, Andrea Stramaccioni, Salvatore Sullo, Domenico Toscano, William Viali, Jesmond Zammit, Paul Zammit.
FONTE: CalcioMercato.com
18 SETTEMBRE 2012 - 17:20
LO STAFF DEL MISTER
Questo lo staff che da oggi collaborerà con Gian Piero Gasperini, nuovo tecnico del Palermo.
Allenatore in seconda: Ivan Juric.
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FONTE: FCInterNews.it
Inter-Gasperini, il preparatore atletico Trucchi racconta
29.09.2011 15:59 di Redazione TMW.
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Gasperini ha rescisso il suo contratto con l'Inter, mentre qual è la sua situazione e quella degli altri collaboratori?
"Solo lui ha rescisso, mentre io, Ivan Juric e Bruno Caneo (rispettivamente assistente e collaboratore tecnico di Gasperini, ndr) siamo ancora sotto contratto e, quindi, dei dipendenti dell'Inter".
[...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
L'ok del Genoa è arrivato: Juric nello staff dell'Inter
© foto di Federico De Luca
A sorpresa, ci sarà anche Ivan Juric nello staff dell'Inter. Lo ha reso noto poco fa Gian Piero Gasperini, il quale ha svelato come possa essere preziosa la figura dell'ex centrocampista con cui lavorò a Genoa e Crotone per vicinanza d'età con i giocatori e esperienza diretta sul campo. Juric lo scorso anno ha allenato la Primavera del Genoa in contatto diretto con il Gasp.
FONTE: FCInterNews.it
SERIE A
Genoa, addio al calcio giocato per Juric
14.06.2010 23:20 di Claudio Colla
Clamorosa rivelazione del centrocampista del Genoa Ivan "Uncino" Juric (34) rilasciata a "Il Secolo XIX": il croato ha infatti annunciato, un po' a sorpresa, il proprio ritiro dal calcio giocato, specificando comunque la volontà di intraprendere la carriera di allenatore: la sua intenzione sarebbe quella di succedere a Luca Chiappino, attuale tecnico della Primavera rossoblù Campione d'Italia in carica (ma dalla Lega Pro sembra già esserci l'offerta dell'Arezzo).
«È stata una decisione più emotiva che razionale o pensata, dopo 17 anni da professionista. Il Genoa con me è stato grande, mi ha trattato benissimo e mi ha lasciato possibilità diverse», ha spiegato il giocatore, noto, oltre che per la grinta sempre pervenuta sul terreno di gioco, per la sua passione per il metal estremo e per il suo aspetto "piratesco".
Juric lascia dunque il Genoa da giocatore dopo quattro stagioni, caratterizzate da 108 presenze in campionato e una rete segnata (contro la Juventus in Serie B, nel 2006/07); dopo aver militato anche in Hajduk Spalato, Siviglia, Sibenik, Albacete e Crotone, Juric è riuscito a entrare nel giro della nazionale maggiore croata (dopo aver collezionato presenze in tutte le rappresentative giovanili) all'età di 33 anni, esordendo l'11 febbraio 2009 contro la Romania.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Ivan Juric, midfielder of the faith
9 MAGGIO 2010
by trainspotting
Il metallo e il calcio, le due più grandi passioni del metallaro italiano. Per anni si sono rincorse leggende metropolitane e mezze verità sull’esistenza di calciatori metallari, sorta di figure paramitologiche da bestiario medievale come l’ippogrifo e la gallina con la testa umana: se per il danese Stig Tofting detto ‘pitbull‘ le dicerie erano alimentate dai tatuaggi hardcore e l’aspetto minaccioso (così come per Jaap Stam, che però mi si assicura fosse davvero metallaro), nella provincia italica si tramandano storie secondo le quali Moreno Torricelli (qui in uno scatto decisamente grim) fosse stato avvistato a un concerto dei Sepultura negli anni ’90, o ancora non accennano a placarsi le voci che vogliono lo splendido Felice Centofanti assiduo frequentatore dei concerti metal dell’Italia centrale.
Ora però arriva la prima conferma inequivocabile: il mensile Rolling Stone, nel numero 78 del mese scorso, ha intervistato il croato Ivan Juric, tignoso centrocampista trentacinquenne in forza al Genoa con la discografia dei Morbid Angel nel tinello.
“I calciatori non capiscono un cazzo di musica. La conoscono molto superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose. L’unico altro metallaro con cui ho giocato in 15 anni di carriera è stato un portiere argentino del Crotone“. Tra l’altro se prima di giocare ascoltassero i Manowar giocherebbero tutti meglio. Magari le partite finirebbero 8 contro 8, ma vuoi mettere?
“Ho cominciato a 14 anni con Metallica e Megadeth, poi sono passato a cose più aggressive. Il death metal è la mia passione, band come Napalm Death, Obituary e Carcass, artisti veri. Non mi piace il nu metal. I nuovi gruppi death sono senza sentimento, pensano solo alla velocità“: Osservazione, quest’ultima, talmente old school che pare uscita dalla bocca di quei metallari quarantenni sfatti con il gilet di jeans e le toppe dei Massacre che ogni tanto incontri ai concerti mentre aspetti che ti spillino la birra al bancone. Ciccio Russo diventerà così fra qualche anno. Alla domanda ‘la tua top five di tutti i tempi’ l’Idolo risponde: “Sicuramente ‘Kill’em All’: mi ha cambiato la vita. I primi quattro dischi dei Metallica sono tutti bellissimi, quelli dopo no, ma ‘Kill’em All’ è il disco più grande. Poi ‘The Sound of Perseverance‘ dei Death: Chuck Schuldiner è un artista assoluto. E ovviamente ‘Leaders Not Followers 2‘ dei Napalm Death (che è un disco di cover, ndbarg). Mi sono sempre piaciuti i Ministry, anche se non sono una band di metal classico, e il loro live ‘In Case You Didn’t Feel Like Showing Up’. La prima volta che li ho sentiti mi hanno toccato profondamente. Per concludere i Soundgarden: li ho ascoltati tantissimo ai tempi di ‘Superunknown‘. Chris Cornell mi è piaciuto finchè è stato con loro, ma le cose che fa ora proprio no“.
Perfetto Ivan, chiede il giornalista di Rolling Stone, ma non ti pesa dover rinunciare ai concerti o quantomeno rinunciare a pogare a causa del tuo lavoro?
“Sì, sinceramente sì. L’anno scorso sono andato a vedere i Soulfly a Milano e buttandoti nel pit rischi davvero“.
Ma no Ivan, tutta salute. Io Ciccio e il Romani siamo andati agli Obituary qualche tempo fa e su ‘Chopped in Half‘ non ho potuto resistere, dopo anni di inattività.
“Però sai, ascoltare un cd a casa e andare a un concerto non è la stessa cosa. Sono andato tre volte a vedere i Napalm Death e pogando rischiavo sempre di farmi male. Una volta mi sono detto ‘faccio il bravo e ascolto solo il concerto’, ma dopo mezza canzone ero già nel pit“.
Di solito se ai giocatori gli chiedi ‘cosa vuoi fare quando appenderai gli scarpini al chiodo’ loro ti risponderanno che vorrebbero rimanere nel mondo del calcio, o dedicarsi alla famiglia, oppure, come diceva Roberto Baggio, rinchiudersi nel proprio eremo di campagna a cacciare storni e bere vino rosso. Ecco invece Juric:
“Quando smetterò di giocare voglio passare un’estate intera in giro per l’Europa a vedermi tutti i festival“, che è esattamente quello che farei io se potessi vivere di rendita.
E per quanto riguarda il Big Four? “Non ho i biglietti, però Slayer, Megadeth e Metallica sono il massimo, e poi gli Anthrax… Se posso andrò a vederlo a Praga, c’è gente più aggressiva, vivono di più il concerto. Ai Soulfly a Milano la gente stava ferma; ho notato che gli italiani non hanno sangue metallaro, sono più per cose tipo Eros Ramazzotti. Sicuramente c’è tanta gente che ascolta metal, ma per la strada non lo noti come a Spalato o a Londra. Quando vado a un concerto in Brasile o nell’Europa dell’Est c’è un’atmosfera più calda, lì hanno più anima per questo tipo di musica. Ricordo i Napalm Death a Zagabria nel ’91, c’era un casino totale, ma proprio totale“.
A casa, gli si chiede, sei uno di quelli che fa headbanging da soli?
“Quando sono con mia figlia di 4 anni ascoltiamo i Soulfly, ‘Seek and Strike‘ è la sua canzone preferita. Saltiamo, ci buttiamo sui divani, come se fosse un concerto solo per noi due.”
E poi LA frase:
“Vorrei che anche lei, crescendo, ascoltasse death“.
Sembra tratta da una conversazione tra me e Ciccio. Ora basta, voglio Juric all’Inter. Anche solo per il gusto di comprarmi la maglia nerazzurra e farmi scrivere dietro JURIC 666, sarebbe l’unico caso in cui potrei girare con quella maglia a Roma: la soddisfazione di indossare una cosa del genere varrebbe anche il rischio di essere pestati a sangue. Ma lui è un uomo vero, ascolta death metal ed è attaccato alla sua gloriosa maglia rossoblu:
“Pur di vincere di nuovo il derby contro la Sampdoria sarei disposto ad ascoltare Ramazzotti per un mese intero“.
Ivan, forse non verrai mai a giocare nella mia squadra, ma possiamo sempre diventare consuoceri. Sarebbero le riunioni di famiglia più belle che si possano immaginare: i nostri figli, sposati, a parlare di death metal e pallone, e noi vecchiardi con l’amaro Averna in mano a guardarli con orgoglio, ricordando i tempi in cui anche noi eravamo come loro. Pensaci, Ivan. (barg)
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE B
Genoa, un regalo per Gasperini: Juric
05.07.2006 17:07 di Claudio Cordova
Enrico Preziosi, Presidente del Genoa, accontenta il suo nuovo allenatore, Giampiero Gasperini. Dal Crotone arriva infatti il centrocampista croato Ivan Juric. L'arrivo del giocatore era stata una precisa richiesta del tecnico, subito dopo la firma del contratto. Preziosi aveva dichiarato che avrebbe fatto di tutto per soddisfare la volontà del neo trainer e così è stato.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com