Tra BETTEGA, PLATINI e BONIEK non c'è spazio per il 'piccolo' GALDERISI che lascia Torino per conquistare con l'HELLAS il suo terzo tricolore (stavolta da protagonista); di bianconero conserverà solo il soprannome con cui tutti lo ricordano ancora oggi: Nanu!
LEGENDA: MSL=Major Soccer League (Serie A USA), LP1=Lega Pro 1ª Divisione, LP2=Lega Pro 2ª Divisione, PL=Primeira Liga (Serie A Portoghese), LP=Lega Pro
LEGENDA: CI=Coppa Italia, CU=Coppa UEFA, CC=Coppa dei Campioni, PO=Playoff, Sp=Spareggio per mantenere la Serie A, MSL=Major Soccer League (Serie A USA), OC=US Open Cup (Coppa Nazionale USA), MCP=MLS Cup Playoffs (Coppa di Lega USA)
Amarcord Nanu Galderisi
NANU GALDERISI SI RACCONTA
NEWS E CURIOSITÀ + - =
«Pochi minorenni nel nostro calcio hanno fatto capire subito che sarebbero diventati giocatori di primo piano. Agile, potente, capace di calciare indifferentemente di destro o di sinistro. Il suo tiro dai sedici metri era forte e preciso e, malgrado la statura, emergeva in elevazione grazie alla sua scelta di tempo. Il suo ruolo iniziale era quello di mezza punta, ma col tempo diventò uomo da area» così lo dipingeva mister GROSSO suo allenatore nella Primavera bianconera.
Con ELKJAER formava un tandem d'attacco potenzialmente perfetto: Preben apriva gli spazi dove 'Nanu' (così lo avevano soprannominato i tifosi della JUVE squadra dalla quale era stato forse troppo frettolosamente accantonato) si infilava e con la rapidità di un cobra colpiva sottomisura il portiere avverso...
A dire la verità Giuseppe, da 'rapace' dell'area piccola, poteva contare anche sui cross di FANNA e sorprendere, a dispetto di una statura contenuta, di testa il diretto marcatore.
Temperamento sanguigno, animo del combattente: GALDERISI mi stupì quando, in campo per beneficienza insieme ad altri ex del VERONA scudettato, se la prese a muso duro col portiere avversario reo di averlo preso bonariamente per i fondelli impedendogli di segnare...
ALLA JUVENTUS TREDICENNE...
Dopo aver tirato i primi calci a Parma (dove la sua famiglia si era stabilita per 11 anni) e poi in Campania GALDERISI viene portato al collegio bianconero nel 1976 e li capiscono subito che quel ragazzetto non ancora adolescente ('soffiato' alla concorrenza di NAPOLI, INTER, VARESE ed ATALANTA) ci sa fare: Arrivano le prime chiamate dalle Giovanili Nazionali...
Quattro anni più tardi l'esordio in Coppa Italia e poco dopo in Serie A (PERUGIA 0-0 JUVENTUS) ma la vera occasione arriva nella stagione successiva nel '81-'82 quando un brutto infortunio capitato alla 'leggenda' BETTEGA gli apre le porte del team bianconero: Beppe da titolare guadagna fiducia fino a realizzare la tripletta che abbatte il MILAN a Torino ma nell'anno successivo il ritorno di Paolo ROSSI e gli arrivi di 'Le Roi' PLATINI e 'Zibi' BONIEK gli tolgono ulteriore spazio, per giocare GALDERISI lascia la squadra con cui ha vinto, anche se non da protagonista, due scudetti ed una Coppa Italia «Ci rimasi male quando Boniperti mi disse che non c'era più spazio per me... Della Juventus mi resta comunque un bel ricordo, ma forse è stata la mia fortuna quella partenza. Ero chiuso da troppi campioni, avevo bisogno di libertà e soprattutto di giocare»
L'APPRODO A VERONA E LA CONQUISTA DEL TERZO TRICOLORE
Stagione '83-84, Beppe sfiora la doppia cifra con gli scaligeri in una squadra che ha fiducia in lui e ne esalta le qualità: Mister BAGNOLI intravede in quel 'folletto' potenzialità che ad altri sono sfuggite e nella stagione successiva GALDERISI sarà il capocannoniere dell'HELLAS Campione d'Italia con 11 centri in 29 presenze.
Un'altra annata per godersi lo scudetto che sentirà più suo e poi il trasferimento a Milano sponda rossonera in cambio del (bollito) Paolo ROSSI ex eroe del 'Mundialito' spagnolo e 5 miliardi delle vecchie lire...
MILAN, LAZIO, IL RITORNO A VERONA E...
Con il 'Diavolo' Giuseppe non ha molta fortuna: Gioca da titolare ma 'timbra' solo 3 volte è così che, nonostante la conquista della Coppa Intercontinentale, a fine stagione il MILAN lo presta alla LAZIO in Serie B.
Mister FASCETTI lo schiera titolare fisso ma se i biancazzurri centrano la promozione non è certo grazie ai gol del 'Nanu' che va a segno una sola volta in 33 gare... Troppo poco per convincere la squadra romana a puntare nuovamente su di lui nella massima serie: GALDERISI viene rispedito in prestito a Verona dai rossoneri sicuri che 'l'aria di casa' potrà giovargli; non sarà proprio così e dopo 4 gol in un'altra stagione da titolare in A Nanu tornerà al MILAN.
... PADOVA!
Ma nel MILAN edizione '89-'90 non c'è spazio per Giuseppe che ad Ottobre viene girato al PADOVA (a quel tempo squadra 'satellite' del club rossonero): Con i biancoscudati un sodalizio lungo sette anni durante i quali l'attaccante riuscirà a sfondare la fatidica 'quota 10' per ben tre volte nelle cinque stagioni di Serie B successive e nell'ultima, con 15 gol in 35 gare, a conquistare la Serie A che difenderà con i biancorossi per altre due annate (poco 'prolifiche' a dir la verità...)
L'AVVENTURA USA
Ormai 32enne sul viale del tramonto, GALDERISI decide che non è ancora il momento di smettere e sorprende un po' tutti tentando l'avventura nella Major Soccer League negli Stati Uniti dove buttarla dentro a quel tempo per uno come lui è un po' come far pescare Sampei nella vasca da bagno: Troppo facile!
Mette a segno 22 gol in due stagioni prima NEW ENGLAND REVOLUTION poi nei TAMPA BAY MUTINY sfiorando l'impressionante score di un gol a partita poi nel '97 decide di appendere gli scarpini al chiodo e prendere in mano la lavagnetta da allenatore.
ALLENATORE CON ALTERNE FORTUNE
Immediatamente dopo il ritiro, negli USA collabora con Walter ZENGA nell'allenare i NEW ENGLAND REVOLUTION, poi in Italia ricopre il ruolo di massimo dirigente in C2 nel GUBBIO ma le comode poltrone non fanno per lui così accetta l'incarico di guidare la CREMONESE nel 2001 e, fino alla SALERNITANA nel 2012, GALDERISI colleziona diverse panchine senza mai un 'acuto' vero nonostante sia stato a lungo nei piani alti della classifica con l'AVELLINO, FOGGIA, AREZZO e BENEVENTO in C1; memorabile lo scontro verbale nell'ultima conferenza stampa da allenatore dei toscani con un giornalista del 'Corriere di Arezzo' che gli imputava di non trasmettere la necessaria serenità alla squadra
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Vandalo a Padova! Ottobre 2010: Un direttore della catena di negozi d'abbigliamento OVS accusa GALDERISI di atti vandalici sulla sua auto; qualche giorno prima ci sarebbe stato un confronto abbastanza acceso tra i due, con l'ex calciatore che avrebbe accusato i dipendenti del negozio di avere danneggiato la sua di auto.
Fattostà che qualche giorno dopo, una persona dalle fattezze simili a quelle di Nanu inquadrata dalla telecamera di sorveglianza installata di guardia all'esterno dell'impianto commerciale, viene immortalata a compiere il vandalico gesto...
Col PADOVA amore (quasi) infinito... Dopo un settennato ricco di battaglie epiche con la squadra della 'Città del Santo' nel 2010 i tifosi biancorossi hanno eletto GALDERISI Calciatore biancoscudato del Secolo: 10246 schede depositate in oltre 160 esercizi commerciali del padovano hanno dato un risultato nettissimo! Nanu è stato il calciatore che ha fatto maggiormente breccia nel cuore dei supporters padovani
Che paura nel 2004! Quando un attacco di cuore ha fatto temere per la salute dell'amato Nanu...
Simpatia innata, carattere spigliato e competenza tecnica fanno di lui un buon commentatore di calcio televisivo, Nanu ha lavorato anche in Mediaset ma il richiamo dell'erba è sempre stato irresistibile per lui uomo di campo con la U maiuscola
Maestro di Calcio Nel 2001 Nanu fonda a Padova la 'Galderisi Soccer Team' scuola calcio per calciatori in erba fino alla categoria Giovanissimi
Mai segnato in Nazionale 10 le presenze per Beppe con la squadra azzurra in partite ufficiali, tra le quali 4 nel mondiale dell'86 in Messico: Mai un pallone scagliato da lui ha oltrepassato la riga di porta di un team avversario negandogli così la soddisfazione di vantare un gol in Nazionale...
Stò correndooooo Sull'onda dell'entusiasmo in quel VERONA 'sbarazzino' che esaltava noi ragazzi degli anni '80 felici di vivere nell'ombellico dell'Italia calcistica, GALDERISI incise un 45 giri dal titolo 'Stò correndo' che non è mai entrato nei pezzi storici della musica del 'Belpaese' ma è stato sicuramente un tormentone per qualche mese.
Nanu, attorniato dagli ex gialloblù per la festa dei 110 anni dell'HELLAS in Arena il 20 Maggio scorso, ha riproposto quella canzone facendo esplodere nei presenti in un nostalgico amarcord!
Quella doppietta alla STELLA ROSSA... Stagione '83-'84 l'HELLAS dopo un gran campionato ha conquistato il diritto di giocare in Europa ma a Belgrado è molto dura proteggere l'1 a 0 dell'andata ma gli slavi non hanno fatto i conti con l'incredibile vena di GALDERISI che quella sera con una doppietta trascina il VERONA alla vittoria e fa lustrare gli occhi a parecchi addetti ai lavori delle TV europee...
I 3 gol della vita! Così definisce il giornalista Caminiti la tripletta segnata il giorno di San Valentino del 1982 al MILAN: Quei tre gol fecero innamorare l'allora numero uno della 'Vecchia Signora' GianPiero BONIPERTI che ebbe a dire 'Questo Galderisi fa goal come Zoff para'
Nanu... Malefico! E per i portieri avversari, spesso sorpresi dalla sua tecnica unita ad un invidiabile fiuto del gol, lo era! Furono i tifosi bianconeri ad affibbiargli il nomignolo 'Nanu' ironizzando amichevolmente sulla sua statura certo non imponente nemmeno per i parametri di quel calcio dove ancora la tecnica contava ben più del fisico...
Si capì da subito che avrebbe fatto carriera... Così lo ricorda mister GROSSO che lo ha allenato nella formazione 'Primavera' juventina «Pochi minorenni nel nostro calcio hanno fatto capire subito che sarebbero diventati giocatori di primo piano. Agile, potente, capace di calciare indifferentemente di destro o di sinistro. Il suo tiro dai sedici metri è forte e preciso e, malgrado la statura, emerge in elevazione grazie alla sua scelta di tempo. Il suo ruolo iniziale era quello di mezza punta, ma è diventato uomo da area»
Nanu Galderisi Show in conferenza stampa
Giuseppe Galderisi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giuseppe Galderisi (Salerno, 22 marzo 1963) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
I tifosi della Juventus lo hanno soprannominato Nanu.
Carriera da giocatore
- Club
Inizia a giocare a Trecasali in provincia di Parma, proseguendo nelle giovanili della Frattese a Salerno e della Vietri-Raito in provincia di Salerno. Nel 1976 viene acquistato dalla Juventus. Quasi quattordicenne si trasferisce a Villar Perosa, gioca nelle giovanili del club torinese venendo anche convocato nelle squadre giovanili della Nazionale. Il 20 agosto 1980 arriva l'esordio con la prima squadra nella partita di Coppa Italia Udinese-Juventus (2-2). La prima presenza in Serie A arriva il successivo 9 novembre, con l'ingresso in campo al 60' di Perugia-Juventus (0-0). Con la Juventus gioca altri due campionati: nella stagione (1981-1982), anche a causa di un grave infortunio occorso a Bettega in Coppa dei Campioni[senza fonte], conquista la maglia di titolare ed è autore di diversi gol decisivi, tra cui la tripletta in Juventus-Milan (3-2); nell'anno successivo non trova spazio in prima squadra, dopo il ritorno di Paolo Rossi e l'arrivo di Michel Platini e di Zbigniew Boniek. Con la maglia bianconera Galderisi ha vinto due scudetti ed una Coppa Italia.
Nel 1983 passa all'Hellas Verona. Nella stagione 1983-1984 segnò 9 reti. Nella stagione successiva (1984-1985) contribuisce alla vittoria dello scudetto da parte degli scaligeri in qualità di capocannoniere della squadra (29 presenze e 11 gol). Gioca un'altra stagione a Verona per trasferirsi al Milan nella successiva stagione 1986-1987 per 5 miliardi di lire più il cartellino di Paolo Rossi, durante la quale colleziona 21 presenze e 3 gol in campionato e vince un Mundialito per club.
Nella stagione 1987-1988 gioca in serie cadetta con la Lazio all'epoca guidata da Eugenio Fascetti, centrando la promozione in Serie A. Nell'annata seguente torna al Verona.
Nell'estate del 1989 viene riscattato dal Milan, che lo cede a campionato iniziato al Padova, sodalizio militante nel torneo di Serie B. Con i padovani Galderisi gioca sette anni, di cui cinque nella serie cadetta, riuscendo per tre campionati a segnare più di 10 gol (14 nel 1990-1991, 12 nel 1992-1993 e 15 1993-1994), e due nella massima categoria, segnando un solo gol e giocando lo spareggio vinto ai calci di rigore contro il Genoa, valido per la permanenza in Serie A della squadra veneta.
Conclude la sua carriera negli Stati Uniti, disputando un campionato a testa con i New England Revolution ed i Tampa Bay Mutiny, nella Major League Soccer.
Si ritira dal calcio giocato nel 1997.
Il 1º aprile 2010 viene votato dai tifosi del Padova, su iniziativa della società stessa, come "Calciatore biancoscudato del Secolo", concorso per stabilire quale giocatore e quale allenatore avessero fatto maggiormente breccia nel cuore dei tifosi padovani.
- Nazionale
Vanta 10 presenze con la Nazionale italiana, senza aver collezionato segnature. Partecipa al Mondiale 1986 in Messico, giocando tutte le quattro partite disputate dagli Azzurri.
Carriera da allenatore
Nel 2001 fonda a Padova la Galderisi Soccer Team, una scuola calcio che si occupa della crescita di giovani calciatori fino alla categoria Giovanissimi.
In seguito ha allenato la Cremonese, il Mestre, il Giulianova, il Gubbio e il Viterbo.
È stato commentatore televisivo Mediaset
Nella stagione 2006-2007 viene scelto come allenatore dell'Avellino, in Serie C1. Per buona parte della stagione l'Avellino è in testa alla classifica del girone B, mentre in seguito si fa superare in classifica dal Ravenna. A quattro giornate dal termine della stagione regolare, con l'Avellino al secondo posto, Galderisi viene esonerato dal presidente Massimo Pugliese e sostituito da Giovanni Vavassori.
Da gennaio 2008 sostituisce Salvatore Campilongo sulla panchina dell'Unione Sportiva Foggia in Serie C1. Porterà la compagine pugliese a giocarsi i play-off, perdendo in semifinale contro la Cremonese, venendo eliminato, restando così in Serie C1.
Nel giugno 2008 viene nominato allenatore del Pescara, e nel marzo seguente viene esonerato per via della pessima posizione in classifica della squadra adriatica (zona play-out).
Nel novembre 2009 viene assunto come nuovo allenatore dall'Arezzo. Riesce a tenere una media da 1,91 punti a partita e a rilanciare la squadra al secondo posto, dopo averla presa al quarto. Durante la sua permanenza sulla panchina amaranto, la squadra va ai play-off. Il presidente Piero Mancini solleva dall'incarico Galderisi dopo il pareggio per 1-1 contro il Viareggio, richiamando, al suo posto, Leonardo Semplici, esonerato a sua volta a novembre. Nella sua ultima conferenza stampa, Galderisi ha un alterco con un giornalista del Corriere di Arezzo.
Nel dicembre del 2010 diventa il nuovo allenatore del Benevento subentrando ad Agatino Cuttone. Con i sanniti sfiorerà la promozione in Serie B (persa alle seminfinali play-off contro la Juve Stabia), lasciando successivamente l'incarico di allenatore.
Il 25 ottobre del 2011 diventa il nuovo allenatore della Triestina in Prima Divisione subentrando all'esonerato Gian Cesare Discepoli.
Il 13 luglio 2012 firma un contratto biennale con la Salernitana. L'esperienza con la squadra della sua città dura solo pochi mesi: infatti. il 20 settembre, dopo aver raccolto appena un punto in tre partite, viene esonerato dalla società granata per lasciare il posto a Carlo Perrone.
Il 7 gennaio del 2014 diventa allenatore della compagine portoghese dell'Olhanense (in quel momento all'ultimo posto nella Primeira Liga), con l'obiettivo salvezza. Debutta il 12 gennaio contro il Vitória Setúbal, vinta dai rossoneri 2-1. Al termine della stagione, dopo la sconfitta 3-1 col Vitória Setúbal, l'Olhanense è al ultimo posto in campionato retrocedendo in Segunda Liga.
Il 18 novembre 2014 diventa allenatore della Lucchese in Lega Pro al posto dell'esonerato Guido Pagliuca. La squadra ottiene una tranquilla salvezza. Il 28 maggio 2015 la società comunica che il suo contratto non sarà rinnovato, annunciando quindi la sua partenza dal club toscano.
La stagione successiva, il 9 marzo 2016, la società rossonera riaffida a Galderisi l'incarico di allenatore.
Fuori dal campo
È stato commentatore televisivo per Mediaset, Sky e Rai.
Il 21 gennaio 2004 è colpito da infarto, nel centro di Padova, ed è sottoposto ad un intervento in angioplastica.
Il 1º aprile 2010 è votato dai tifosi del Padova, su iniziativa della società, da "Calciatore biancoscudato del Secolo", concorso per stabilire quale giocatore e quale allenatore avessero fatto maggiormente breccia nel cuore dei tifosi padovani.
Palmarès
- Club
Campionato italiano: 3 Juventus: 1980-1981, 1981-1982 Verona: 1984-1985
Coppa Italia: 1 Juventus: 1982-1983
'Sto Correndo' - Cantava e canta Nanu Galderisi
Giuseppe Galderisi
From Wikipedia, the free encyclopedia
Giuseppe Galderisi (born March 22, 1963) is an Italian former football forward and the former manager of Salernitana. He was born in Salerno.
Player
On the club level, Galderisi played for Juventus (1980–83), Hellas Verona (1983–86, 1988–89), AC Milan (1986–87), Lazio (1987–88), and Padova (1989–95). He finished out his career in Major League Soccer, playing with the New England Revolution and the Tampa Bay Mutiny in 1996 and 1997; he was traded to Tampa midway through the first season and then back to New England a year later.
Galderisi, nicknamed Nanu (short) during his playing career, was capped ten times for Italy, and was part of his country's 1986 FIFA World Cup squad.
Coach
Galderisi started a coaching career in 2000 as Serie C2 club Gubbio's boss. He then served as coach in years later for other Serie C clubs, such as Cremonese and Giulianova. His coaching career experienced a sudden break in January 2004, when Galderisi suffered a heart attack. He fully recovered since then, and in 2005 he accepted an offer from Viterbese of Serie C2. In 2006-2007, he coached Avellino of Serie C1; after a very impressive first half of season ended in first place, he was fired on April 18, 2007 despite his team, then in second place, was still involved in the promotion run.
In January 2008, Galderisi was appointed at the helm of Serie C1 side Foggia, replacing Salvatore Campilongo. During his tenure, the satanelli's performances dramatically improved as they managed to make a comeback to the promotion playoff spots.
On July 2008 he was appointed as new manager of Lega Pro Prima Divisione side Pescara, replacing Franco Lerda, with the aim to win promotion toSerie B for the biancazzurri. However, during his tenure as head coach, Galderisi had to face with serious economic issues within the club; Pescara was ultimately declared out of business on December 2008 and the club control passed legally to a bankruptcy trustee appointed by the Court of Pescara. On February 2009 a new property emerged, with Delfino Pescara 1936 being constituted and taking over the club from the Court of Pescara. Results did not improve anyway, with Pescara struggling in the bottom part of the table, and Galderisi was dismissed from his coaching post on March 23, 2009, being replaced by another former Juventus and Italy international footballer, Antonello Cuccureddu.
In the season 2009-10 he coaches Arezzo and in that following Benevento.
On 25 October 2011 he signed a one-year deal with sleeping giants U.S. Triestina Calcio until the end of the season. The season turned out to be a particularly troubled one due to massive financial issues that ultimately led to many players' departures during the winter transfer market, no salaries being paid for most of the season, relegation and even the cancellation of the club from Italian football.
On July 2012 he was announced as new head coach of hometown club Salernitana, who were just promoted back into professionalism, but he left after getting only one point in three games.
FONTE: Wikipedia.org
Galderisi: “Non si batte il Napoli per caso. Zanetti ha quel che serve al Verona”
Le dichiarazioni del Nanu in vista di Hellas Verona-Juventus
di Andrea Molinari
23 Agosto 2024 10:30
Intervistato dai colleghi de L’Arena, Giuseppe Galderisi ha parlato in vista di Verona-Juventus, match in programma lunedì 26 agosto e valido per la seconda giornata di Serie A. Nella stagione dello scudetto, l’ex gialloblù segnò proprio contro i bianconeri nello storico match della rete senza scarpa di Elkjaer.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del Nanu.
«Nella nostra chat di “scudettati“ facciamo il tifo per i ragazzi di Zanetti. L’Hellas di oggi mi piace perchè ha coraggio e tenacia. Non batti il Napoli per caso. Per un tempo si è sofferto, poi è uscita la forza del gruppo. Zanetti a quello che serve al Verona. Può essere un trascinatore. Poi, dalle immagini, ho visto il solito stadio, la solita Curva. Verona ti entra dentro. E chi vive l’Hellas, poi, non la lascia mai. Il Verona è per sempre. Vorrei potesse tanto che il Verona essere la sorpresa del campionato. L’anno scorso il Bologna ci ha lasciato a bocca aperta ed è andato in Champions. Vorrei vedere un Hellas che si salva con un calcio che diverte».
FONTE: CalcioHellas.it
Galderisi: “Volevo lasciare il Verona al primo giorno del ritiro perché Bagnoli…”
La rivelazione del Nanu sul primo impatto con il mondo Hellas
di Andrea Molinari
1 Giugno 2024 12:30
Giuseppe Galderisi ha raccontato un retroscena legato ai suoi primi giorni da giocatore dell’Hellas in un’intervista rilasciata a La Stampa.
Di seguito, quindi, le principali dichiarazioni del Nanu.
«Il primo giorno di ritiro, a Cavalese, Bagnoli scrisse la formazione sulla lavagna e in attacco mise Jordan e Iorio: chiamai Boniperti e chiesi di andare ad Avellino, mi rispose di stare lì e avere fiducia. A Verona ho trascorso anni meravigliosi culminati nello scudetto quando in una squadra già forte furono innestati Briegel ed Elkjaer. Il tedesco lo conoscevamo bene, il danese no, così, saputo dell’acquisto, lo studiammo in tv all’Europeo: segnò a Jugoslavia e Belgio, scoprimmo un fenomeno. Eravamo un gruppo unito, ci divertivamo e ancora oggi siamo legatissimi. In quel campionato c’erano i migliori stranieri, ma il nostro calcio era bello: ci applaudivano anche fuori casa».
FONTE: CalcioHellas.it
9 Giugno 2023 - 13:28 Hellas Live Lettura: 1 min. Galderisi: “Verona è una parte di me. Nello spareggio i gialloblù devono dare il massimo. Forza Hellas, sempre”
"Il mio Hellas... con tutto il rispetto per lo Spezia, il Verona è una parte di me, mi scorre dentro. Ero convinto si sarebbe potuto risollevare velocemente, invece siamo arrivati a questo spareggio. Ne ho giocati anche io e secondo me vanno gestite le emozioni e le energie mentali. Devi dare il massimo e saper gestire a livello tattico. Per me però... sempre forza Hellas" ha dichiarato a tmw, l’ex gialloblù Giuseppe “Nanu” Galderisi.
FONTE: HellasLive.it
Doppio comunicato della Gelbison: "La Gelbison comunica che da oggi Mister Gianluca Esposito non ricopre più l’incarico di Allenatore responsabile della Prima Squadra. Il Presidente e il suo Staff sono già al lavoro per operare in tempi stretti, la scelta della nuova guida tecnica".
"La Gelbison comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Mister Giuseppe Galderisi con il quale è stato sottoscritto un accordo fino a Giugno 2024 Con Mister Galderisi, già calciatore con un curriculum di esperienze nazionali ed internazionali, nonché allenatore di prestigiosi Club, la Società si augura di poter instaurare un proficuo progetto tecnico. “Come Società abbiamo fatto un ulteriore sforzo - le parole del direttore sportivo Nicoló Pascuccio - Mister Galderisi è un tecnico di categoria. Il nostro unico obiettivo è la salvezza e lotteremo con le unghie e con i denti per raggiungerlo”.
Il tecnico già da domani guiderà gli allenamenti al Morra dopo l’accordo raggiunto, nella serata di oggi, con la Società del Presidente Maurizio Puglisi".
FONTE: SportItalia.com
NEWS Galderisi “L’Hellas non deve giocare per il pareggio”
Ex di Verona e Juve vuole pensare positivamente sul futuro dell’Hellas.
di Redazione Marzo 30, 2023 - 11:05
L’indimenticabile protagonista dello storico scudetto gialloblù “Nanu” Galderisi è stato raggiunto dai colleghi di Tuttosport.
Ha parlato anche della situazione in casa Verona, queste infatti le sue principali dichiarazioni.
“Sabato sarà una gara tattica che verrà rotta dalla giocata del singolo. Gaich per esempio è un giocatore interessante, ha delle caratteristiche importanti per il Verona. Attenzione anche agli esterni e ai ragazzi a centrocampo. Zaffaroni ha avuto questa grande opportunità dopo tanta gavetta, spero che riesca a salvare il Verona. Cinque punti non sono impossibili da recuperare, serve il riscatto dopo le ultime prestazioni, è giusto credere nella salvezza.”
FONTE: CalcioHellas.it
In occasione del suo 60esimo compleanno Nanu Galderisi, attraverso le colonne de L'Arena ha commentato l'attuale situazione del Verona: "Per la salvezza ora è dura, ma non è finita. Hanno sbagliato tanti ma sono stati anche molto sfortunati, Ora però ci sarà qualche giorno per tirare il fiato e riordinare le idee. La sosta farà bene ai gialloblu".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 06/01/2023 19:06
Galderisi: Stanotte Vialli è venuto a trovarmi in sogno
Nanu Galderisi
“Stanotte Gianluca è venuto a salutarmi in sogno. È stato scioccante, paralizzante. Stamattina mi sono svegliato e un’ora dopo è arrivata la tremenda notizia”. Lo ha detto Giuseppe Galderisi, intervistato da Dimitri Canello per il “Corriere del Veneto”, ricordando la prematura scomparsa di Vialli .
L'ex attaccante del Verona dello scudetto ha raccontato: “Eravamo sommersi dagli abbracci, ci abbracciavamo e lui mi diceva di stare attento, perché c’erano i fotografi che avrebbero immortalato tutto. Mi sono svegliato con un misto di angoscia, gioia e preoccupazione allo stesso tempo”.
“Poi - ha aggiunto - la bruttissima notizia. Sono rimasto pietrificato. Non posso dire che non me l’aspettassi, perché da dieci giorni non rispondeva più ai miei messaggi. Avevo capito che poteva essere vicino alla fine, la stessa cosa è successa a un amico. Gli alti e bassi, il miglioramento, il ritorno della malattia. E poi la morte, che aspetta tutti noi al varco”.
Nanu Galderisi, che ha un anno più di Vialli e ha condiviso con lui l'avventura ai Mondiali in Messico nel 1986 ed in seguito ha allenato la Cremonese, conosceva Gianluca dall'età di 13 anni: “Speravo potesse fare una rovesciata delle sue anche alla morte ma non è successo. É stato un uomo straordinario”.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS Galderisi: “Nell’84/85 pensavamo alla salvezza. Al Verona serve ritrovare la simbiosi”
Nanu, raggiunto dai microfoni de L’Arena durante la consegna del Premio Paiasso, ha parlato di Hellas tra ieri e oggi
di Tommaso Badia Ottobre 16, 2022 - 13:20
Intervistato dai colleghi de L’Arena in occasione della consegna del Premio Paiasso (riconoscimento dedicato a Roberto Puliero e assegnato a “chi ha fatto divertire il pubblico”), Giuseppe Galderisi ha avuto modo di spendere due parole sul Verona di ieri e di oggi.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL PREMIO. «Sono orgoglioso di questo riconoscimento, quando mi hanno comunicato di averlo vinto ho chiamato tutti i compagni dello scudetto perché Roberto Puliero era uno di noi: era sempre presente e anche nei momenti di difficoltà ci dava la carica per andare avanti».
LO SCUDETTO. «Noi eravamo umili, durante la stagione 84/85 pensavamo alla salvezza e non a vincere il campionato. Abbiamo iniziato a pensare di provarci solo a Natale».
L’HELLAS OGGI. «Cioffi ha cercato di dare una propria identità, ma le cose non sono andate come sperato. L’Hellas deve ritrovare la simbiosi tra club, allenatore e pubblico come ha fatto negli anni scorsi. Pur con sacrificio, credo comunque che alla fine si salverà».
FONTE: CalcioHellas.it
CALCIO 19 Set 22 • 11:05 Nanu Galderisi: “Chi il nuovo Verona? L’Atalanta sta facendo bene”
LUCA BUSSOLETTI
Nanu Galderisi è un eroe del calcio italiano. Giovanissimo, fece innamorare i tifosi della Juventus con la sua classe e poi entrò nella leggenda vincendo, nella stagione 1984/1985, un clamoroso scudetto col Verona da capocannoniere con undici reti. Come vede il calcio moderno e i valori di oggi e alcune forti emozioni del passato le ha raccontate al cantautore Bussoletti all’interno di Bagheera Saturday Night Show, la giungla di Radio Cusano Campus che va in onda tutti i giorni dalle 17 alle 19 in pieno drive-time e il sabato sera dalle 20 alle 22. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Nanu Galderisi, chi è il nuovo Verona
“Lo storico scudetto del Verona è stato un evento irripetibile. Vincemmo in un campionato in cui c’erano degli stranieri straordinari in tutte le squadre blasonate. Questo non toglie che ci possano essere nuove sorprese anche quest’anno. Da parte di chi? Mi sta impressionando l’Udinese ma bisogna sottolineare che l’Atalanta sta facendo molto bene da tanto tempo. Il calcio di Gasperini mi piace davvero tanto.”
Sul possibile suo erede calcistico
“Io ero rapido, tecnico e avevo fiuto del gol. In molti mi rivedono in Giacomo Raspadori e devo dire che ha qualcosa di mio quel ragazzo. Nessuno è davvero uguale a qualcun altro ma, anche solo per fisicità, ci assomigliano. Sono felice del suo buon esordio a Napoli. Al di fuori dell’ipocrisia, per un attaccante esordire in una nuova squadra segnando una rete importante fa morale e mette le cose in discesa.”
Nanu Galderisi, il body shaming subito
“Io messo sotto dal body shaming per l’altezza? Non è il mio caso. Quel soprannome, Nanu, fa parte della mia essenza. Se mi chiamano Giuseppe, faccio pure fatica a girarmi. Lo ereditai da un altro giocatore della Juventus anche lui salernitano e me lo sono portato dietro tutta la vita. Un tempo le parole erano usate in modo più superficiale ma anche io non le ho mai prese come un tentativo di offendermi.”
Sull’aver giocato con Maradona
“La prima partita di Maradona in Italia fu proprio contro il mio Verona. Non fu per lui un esordio facile, d’altronde quell’anno vincemmo il campionato. Oltre all’aspetto tecnico, che era ed è sotto gli occhi di tutti, quello che colpiva di Maradona è che si sapeva far voler bene da tutti. Era gentile, sorridente. Andavamo a cena, parlavamo. Una persona davvero speciale.”
Nanu Galderisi, come devono allenarsi i bambini nella scuola calcio
“Io credo molto nei giovani, per questo ho aperto tempo fa una scuola calcio e, come allenatore, investo tanto tempo su di loro. Innanzitutto il problema sono i genitori e non gli atleti. Chiedono ai loro figli cose eccessive. Si devono divertire, stare bene in campo, avere voglia di vivere lo spogliatoio. Il giorno in cui un bambino perde tre o quattro a zero e torna a casa col sorriso, è il giorno in cui ha capito come deve allenarsi. Più grandi sono i sogni, più facile è realizzarli.”
Galderisi: "Tudor straordinario ma Cioffi è la scelta giusta per il Verona"
Giuseppe Galderisi ha parlato ai microfoni di TMW Radio anche del cambio in panchina del Verona: "Vedevo con molto piacere giocare l'Udinese. La sua idea di calcio è un 3-5-2 molto aggressivo che mi ha dato un'ottima impressione: a Setti piacciono queste proposte, credo la scelta sia più che giusta. Tudor ha fatto qualcosa di straordinario, comunque" ha commentato l'ex attaccante gialloblù.
Sezione: News / Data: Mar 31 maggio 2022 alle 20:00 / Fonte: tuttomercatoweb.com
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
NEWS Galderisi: “Verona piazza in fermento, il Milan dovrà stare attento”
Le dichiarazioni dell’ex gialloblù in vista della gara contro i rossoneri
di Mattia Zupo Maggio 6, 2022 - 16:09
L’ex attaccante dell’Hellas Verona, Nanu Galderisi ha parlato a Sky Sport in vista della gara contro il Milan:
“Fatal Verona? Guardando un po’ come sta andando il campionato ci sono 2-3 squadre che io non vorrei mai incontrare in questo momento: la Fiorentina, il Verona e il Torino. Il Milan ha incontrato la Fiorentina e ha sofferto, ci ha creduto e ha giocato con grande intensità. E’ stato bravo a vincere. Il Verona è un’altra squadra che va a mille e ha la fiducia: è una piazza in fermento ed è convinta di poter battere il Milan. Sarà un test importante e il Milan dovrà stare attento, anche se ha recuperato giocatori importanti dal punto di vista fisico e mentale. Il Milan ha imparato a gestire queste difficoltà, ma il Verona non lo vorrei incontrare”.
FONTE: CalcioHellas.it
MAURIZIO LAURO TORNA ALLA GUIDA DELLA PRIMA SQUADRA
Mantova - Mantova 1911 comunica di aver sollevato dal proprio incarico Giuseppe Galderisi ed il suo staff e di riaffidare la guida tecnica della Prima Squadra a Maurizio Lauro, che nel pomeriggio di oggi, martedì 12 aprile, dirigerà la prima seduta di allenamento settimanale dei biancorossi [...]
Mantova 1911 tiene a ringraziare Giuseppe Galderisi per il contributo fornito, augurando contestualmente buon lavoro a Maurizio Lauro in vista di questo finale di stagione.
FONTE: Mantova1911.club
NEWS Galderisi: “Il Verona ha puntato sugli uomini giusti e ora la squadra è matura”
L’ex attaccante gialloblù, raggiunto da Il Mattino, ha parlato in vista del match tra Hellas e Napoli
di Tommaso Badia Marzo 10, 2022 - 10:15
Il Verona è una squadra matura, il Napoli lotterà fino alla fine per il titolo: il risultato non può che essere una bella partita. Ne è convinto Giuseppe Galderisi, il quale intervenuto ai microfoni del Il Mattino ha parlato della gara e non solo.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni di Nanu.
LA PARTITA. «Nelle ultime settimane ho visto un Verona molto solido e sempre più convinto dei propri mezzi. I rischi che si prendono sono la prova di una squadra ormai matura. Il Napoli invece resterà in corsa per lo scudetto fino all’ultimo, anche perché sta recuperando giocatori importanti. Mi aspetto una bella gara».
IL MISTER. «Tudor ha portato un cambio di marcia da grande squadra e ha saputo dare concetti nuovi e importanti all’Hellas. Il punto di forza è soprattutto l’attacco, ma dietro ci sono lavoro e sacrificio. I giocatori, dal canto loro, hanno reagito alla grande».
IL BOMBER. «Simeone durante i primi anni ha avuto qualche difficoltà, ma ha superato tutto grazie alla fame che lo contraddistingue e che cambia tutto. Il Verona ci ha visto lungo su di lui: ha sempre avuto le potenzialità, ma il club ci ha creduto e ci ha lavorato sopra».
LA SOCIETÀ. «Il Verona negli ultimi anni ha “prodotto” così tanti buoni giocatori perché ha sempre puntato sull’allenatore e sui calciatori giusti. Oltra a individuare le pedine ideali, in società hanno anche lavorato tanto».
FONTE: CalcioHellas.it
Calcio Serie C – Mantova, Galderisi si presenta: “Insieme riconquisteremo il cuore dei tifosi”
15 Dicembre 2021
MANTOVA Si ricomincia da lui, Giuseppe Galderisi. Il Mantova con il “Nanu nazionale” inizia un secondo cammino, che in qualche modo dovrà portare la società di viale Te a salvarsi. Dopo l’esonero di Lauro, patron Setti ha fatto quadrato insieme agli altri dirigenti Masiello, Garzon, Pecchini e il ds Battisti, optando per una figura esperta che sia in grado di dare una scossa alla squadra. E che possa ottenere il prima possibile dei risultati importanti per risalire la classifica. In passato Galderisi aveva già sfiorato il Mantova, sia da calciatore che da allenatore. «Ed ora eccomi qui – dice – . Sono felice di essere in una piazza così importante. Conosco bene la passione dei mantovani, l’amore che provano per questa società e io vivo di questo. Le sfide non sono mai facili, ma questa mi stimola davvero». Tempestiva la scelta della società, che rischiava di essere beffata da altri club che avevano già messo gli occhi sull’ex bomber: «C’erano altre squadre, ma quando mi ha chiamato il Mantova ho spento il telefono. Io non vedevo l’ora di un’occasione del genere. L’accordo è stato trovato prima ancora di incontrarci e parlarci».
Galderisi parla con il cuore in mano. Ora vuole conquistare quello dei giocatori e soprattutto quello dei tifosi: «Entrerò in punta di piedi – spiega – . Cercherò di sfruttare tutta la mia esperienza a beneficio di un obiettivo comune. Io ho sempre giocato e allenato per qualcuno che merita le giuste soddisfazioni. I nostri tifosi vanno conquistati ogni domenica». Nessuno schema fisso sul modo di giocare, ma massima elasticità: «Ho visto qualcosa del Mantova di quest’anno, anche se mai dal vivo. Ora dovrò farmi un’idea precisa dei giocatori. Non sono legato a uno schema, ma mi adatto alle caratteristiche dei giocatori. Abbiamo dei ragazzi validi, vorrei pulirgli la testa e tirar fuori la loro bellezza. Sono convinto che si possa fare davvero molto bene».
E chissà che già tra un mese il mercato possa dare un nuovo volto al Mantova targato “Nanu”: «Non è un pensiero che mi sono posto nel momento in cui ho deciso di fare questa scelta – ha spiegato il mister – . Parlando con il ds ci sono molti punti in comune. Qui siamo tutti impegnati per fare il bene della squadra. Prima la società e poi il sottoscritto». Infine, il rapporto con Setti: «Lo conosco molto bene. Lo ringrazio per questa possibilità. E’ stata una chiamata inaspettata e sono talmente motivato che chissà non possa nascere qualcosa di davvero bello».
FONTE: VoceDiMantova.it
Mantova 1911 comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a Mister Giuseppe Galderisi.
Nato a Salerno il 22 marzo 1963, il nuovo allenatore biancorosso da calciatore ha vinto due scudetti con la maglia della Juventus e uno con quella del Verona. Nel 1986 partecipa ai Mondiale in Messico con la Nazionale di Bearzot. Negli anni successivi indossa maglie prestigiose come quelle di Milan, Lazio e Padova, chiudendo la sua carriera da calciatore negli Stati Uniti prima nel N.E. Revolutions, poi nel Tampa Bay Mutiny.
Inizia la sua esperienza da allenatore negli Stati Uniti sulla panchina del N.E. Revolutions, per poi tornare in Italia ed approdare alla Cremonese in C2. Da qui andrà poi ad allenare Mestre, Giulianova, Gubbio, Viterbo, Sambenedettese, Avellino, Foggia, Pescara, Benevento, Triestina e Salernitana. Nel 2014 per Galderisi arriva un'esperienza in Portogallo, dove diventa allenatore dell'Olhanense. Nuovamente in Italia, siede sulle panchine di Lucchese, Gubbio e Vis Pesaro, dove rimane fino a novembre 2020.
Mister Giuseppe Galderisi sarà coadiuvato dall'allenatore in seconda Maurizio Tacchi e dal preparatore atletico Luca Palazzari, nonché dal collaboratore Corrado Merighi, il match analyst Nicholas Lazzari e il preparatore dei portieri Federico Infanti.
Mantova 1911 dà ufficialmente il benvenuto a mister Giuseppe Galderisi e al suo staff tecnico, augurando loro le migliori soddisfazioni, personali e di squadra.
FONTE: Mantova1911.club
NEWS Galderisi: “Il Napoli è la squadra che gioca meglio, ma il Verona è solido e in forma”
L’ex attaccante gialloblù, intervenuto a Radio Kiss Kiss, ha parlato della sfida in programma domani
di Tommaso Badia Novembre 6, 2021 - 13:30
Queste infatti le principali dichiarazioni rilasciate dal Nanu ai colleghi di Radio Kiss Kiss:
«Il Napoli è con il Milan la squadra che gioca meglio, è solido in tutti i reparti e ha una rosa di qualità. Il Verona invece è quadrato, solido e attraversa un gran momento.Per la squadra di Spalletti darà una partita complicata sotto la gestione mentale perché arrivano dopo un match di coppa, un viaggio lungo e pochi allenamenti».
FONTE: CalcioHellas.it
Nozze per Luciano Bruni
agosto 2, 2021
L’ex centrocampista e vice allenatore dell’Hellas Verona, Luciano Bruni, ieri è convolato a nozze con Gaetana. Presenti anche gli ex gialloblù Antonio -Dige- Di Gennaro e Giuseppe -Nanu- Galderisi. Nella foto, Bruni, Di Gennaro e Galderisi insieme al figlio di Luciano, Tiziano.
Felicitazioni all’ex gialloblù da parte di Hellas Live
FONTE: HellasLive.it
NEWS Galderisi: “Innamorato di questo Hellas: Juric mi fa impazzire!”
Il doppio ex di Benevento-Verona ha parlato ai microfoni del Salotto Gialloblù in vista della gara di stasera
di Tommaso Badia Marzo 3, 2021 - 15:55
Quello di Juric è un Verona che… fa innamorare! A dirlo è Giuseppe Galderisi, uno che di Hellas sicuramente se ne intende.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dal Nanu al Salotto Gialloblù in vista del match contro il Benevento in programma stasera, gara di cui è peraltro un doppio ex.
IL VERONA DI JURIC. «Sono innamorato di questo Verona: la squadra è in continua crescita e la mentalità di Juric mi fa impazzire. Il mister ha un’idea di calcio che fa rendere tutti al massimo e che fa divertire i tifosi perché la squadra è molto propositiva, a prescindere dall’avversario. Basti pensare alla sfida contro la Juve, una partita che a un certo punto si pensava anche di poter portare a casa. In generale è un buon momento: ci sono entusiasmo e consapevolezza dei propri mezzi. Credo che i trentacinque punti arrivati sin qui siano meritati, anzi, forse ne manca pure qualcuno…».
IL MISTER. «Ammiro Juric da quando giocava al Genoa. Come allenatore è una forza della natura, le sue squadre hanno sempre una propria identità e mi fa impazzire il modo in cui si proiettano in avanti. L’Hellas sa cosa deve fare, sia in fase di possesso che di non possesso. Il 3-4-2-1? Ivan lo interpreta in modo molto aggressivo, credo che mi sarei divertito a giocare in questo Verona».
I SINGOLI. «Barak sta facendo cose meravigliose: nel gol contro la Juve ha messo forza e potenza, davvero uno stacco imperioso. Nel Verona comunque ci sono tanti bravi giocatori, penso anche a Kalinic, Lasagna Dimarco… In generale comunque tutti stanno rendendo molto perché la forza del collettivo esalta il singolo».
L’AVVERSARIO. «Il Benevento sta disputando un campionato positivo e l’atmosfera è quella di una squadra consapevole di avere un buon margine sulla zona retrocessione ma che al contempo sa di non poter stare troppo tranquilla. Sono molto solidi e in casa ha fatto molto bene, però temono molto questo Verona che peraltro, in un momento in cui hanno bisogno di fiducia e punti, è probabilmente la peggior squadra che potessero incontrare».
LO SCUDETTO. «Della squadra dello Scudetto ricordo non solo l’aspetto calcistico, ma anche quello umano: eravamo e siamo tuttora una grande famiglia. C’erano qualità tecniche, ma noi abbiamo raggiunto l’obiettivo grazie a quelle umane e alla guida di due grandi come Bagnoli e Mascetti. E poi eravamo solo in sedici, il che mi fa sempre molto sorridere! Siamo tutti molto orgogliosi di quanto abbiamo fatto, e poi una piazza come Verona si meritava un traguardo del genere. Il mio Verona? Sono arrivato che ero un ragazzino che voleva spaccare il mondo e ho trovato l’ambiente e l’allenatore perfetti per me, e lo stesso discorso vale per i calciatori che arrivano oggi al Verona».
FONTE: CalcioHellas.it
GALDERISI: “IL BENEVENTO HA LA MENTALITA’ GIUSTA PER CENTRARE LA SALVEZZA”
2 Marzo 2021
Sentiamo l’intervista di TV7 realizzata da Alfredo Salzano
FONTE: TVSette.net
NEWS Galderisi: “Alla Juventus manca concretezza. Col Verona sarà una gara delicata”
Le dichiarazioni dell’ex attaccante gialloblù in vista della gara contro i bianconeri
di Mattia Zupo Febbraio 25, 2021 - 18:32
Giuseppe Galderisi, ex attaccante di Hellas Verona e Juventus, ha parlato a Gazzetta.it in vista della gara di sabato al Bentegodi:
PROBLEMI IN ATTACCO PER PIRLO. “Le seconde punte in rosa in effetti sono poche. La scelta di Morata era stata ponderata: era partito segnando molti gol, ma nell’ultimo periodo gioca poco. E con anche Dybala fuori la Juve deve trovare alternative: il palleggio è di buona fattura ma non sfocia nella concretezza. Ai bianconeri serve chi possa buttarla dentro: in casa ha solo Ronaldo, se gioca senza uscire dai 16 metri è devastante. Ma gli altri sono giocatori che si muovono tanto ma si tolgono dall’area: la zona viene attaccata ma manca poi chi finalizza. Risultati e classifica parlano chiaro: la Juve si sta trasformando e paga il poco peso in avanti, nonostante il buon palleggio e la facilità nel trovare gli esterni. Il problema sta nel concretizzare quanto di buono la squadra costruisce. Credo che né Kulusevski né Chiesa, che pure è in grande crescita, possano risolvere il problema del gol”.
VERONA. “Il Verona ha un’identità precisa, gioca a ritmi alti, in verticale, toglie spazi e ha una mentalità aggressiva. Immagino farà la solita partita: sa difendersi attaccando e negli spazi sa essere devastante. Per la Juve sarà senza dubbi un gran bel test”.
UOMINI DECISIVI. “Fra i veneti potrei citare Dimarco o Lasagna o Kalinic, ma a fare la differenza secondo me sarà la mentalità, il gruppo. Per la Juve dico Ronaldo, quando è in area rompe sempre gli equilibri”.
LOTTA SCUDETTO. “Dico Inter perché può concentrarsi sul campionato, ha trovato fiducia e convinzione nei suoi mezzi e ha due grandi attaccanti, Lautaro e Lukaku che fanno sempre la differenza”.
FONTE: CalcioHellas.it
SERIE A Galderisi ricorda Maradona: "Che sorriso quando gli dicevo delle scarpe slacciate"
4/12 ALLE 05:15
di DIMITRI CONTI
Nel corso del suo intervento di ieri a TMW Radio, l'allenatore Giuseppe Galderisi si è soffermato anche su un suo personale ricordo di Diego Armando Maradona: "Leggo tante cose... Mi sono un po' chiuso nel silenzio: per chi l'ha vissuto e amato com'è capitato a me, è come dire qualcosa in più, e non ce n'è bisogno. Sento di polemiche in Argentina e tutto, ma io di Maradona me lo ricordo per il ragazzo che era e le mie preghiere sono andate direttamente a lui, senza social. Perché se ne doveva parlare prima, quando si poteva... Ora tutti con foto eccetera, ma per me il silenzio è la cosa migliore, chi l'ha amato ce l'ha nel cuore. Non vedo l'ora che ne nasca un altro come lui, a me faceva impazzire come rideva quando gli dicevo che, con quelle scarpe slacciate, sarebbe scivolato... Mi sono divertito tanto, me lo ricordo con quel sorriso da sveglio e col cuore grande".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS Galderisi: “A Verona Pessina ha trovato il contesto ideale. Atalanta? Giusto non porsi limiti”
Le dichiarazioni del doppio ex e attualmente allenatore della Vis Pesaro in vista del match di domani
di Mattia Zupo Luglio 17, 2020 - 11:30
VIS PESARO. “In rosa c’è anche Valerio Nava, ottimo centrocampista classe ’94, prodotto del settore giovanile atalantino”.
ATALANTA COME IL SUO VERONA. “E’ sempre fuorviante fare paragoni. Entrambe le squadre hanno scritto pagine importanti della storia del calcio italiano, ma con alcune differenze. Noi eravamo partiti per salvarci e abbiamo vinto il titolo: prima e ultima volta nella storia del club. A Bergamo è stato avviato un progetto, la società ha indicato la via”.
NIENTE LIMITI. “E’ giusto non porsi limiti. La squadra è in netta ascesa e i tifosi fanno bene a sognare. Sono convinto che nella prossima stagione la squadra possa migliorarsi ancora. Anche in Champions: Gomez e compagni in questo momento hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque”.
PESSINA. “Il ragazzo ha ottime potenzialità, aveva solo bisogno di giocare con continuità. A Verona ha trovato il contesto ideale, simile all’Atalanta: quando tornerà in nerazzurro farà meno fatica”.
NEWS Galderisi: “L’Hellas è esplosivo. Bagnoli allenava anche la paura”
L’ex attaccante gialloblù, raggiunto dai colleghi de L’Arena, ha parlato di Europa tra presente e passato
di Tommaso Badia Giugno 18, 2020 - 21:30
“L’Europa tra ieri e oggi”: fosse un tema di scuola (in fondo gli esami di maturità sono ancora in corso…), potremmo intitolare così l’intervista concessa da Giuseppe Galderisi a L’Arena.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dal Nanu ai colleghi del quotidiano scaligero.
IL SOGNO. «L’Europa è un grande stimolo e il Verona ha dimostrato di saper sognare e di avere fame: i ragazzi sono stati fantastici, hanno fatto vedere di potersela giocare con chiunque e si sono guadagnati il rispetto di tutti. Merito anche a Juric, il quale ha saputo trasferire alla squadra il suo spirito guerriero. Dopo questa lunga pausa tuttavia le carte si rimescolano, quindi serviranno conferme, ma mi fido del mister».
LA RIPRESA. «Sono curioso di vedere come ripartirà l’Hellas: Juric sa toccare le corde giuste, ma punta molto sull’intensità. Nel prossimo mese e mezzo chi si ferma è perduto: serviranno forze fisiche infinite e una grande carica mentale».
LA SQUADRA. «Amrabat mi ha entusiasmato: è riuscito subito a imporsi nel nostro campionato, ha mezzi, fisico, rapidità e talento. Anche Kumbulla mi ha colpito, tuttavia trovo limitativo indicare dei nomi: l’Hellas ha successo non solo perché ha singoli di qualità, ma soprattutto perché trovato una propria identità e perché è sospinto da una grande carica. Il Verona è… esplosivo!».
L’EUROPA DEL”NANU”. «Per il “mio” Verona fu un viaggio della maturità: ricordo la vittoria a Belgrado (2-3 in favore dell’Hellas, in rete Sacchetti e due volte proprio Galderisi, ndr). Perché vincemmo? Perché Bagnoli allenava anche la paura. Ricordo però anche Graz: pur dominando la partita, non riuscimmo a passare il turno dopo il 2-2 dell’andata (finì 0-0, ndr)».
NEWS Galderisi: “Appena arrivato al Verona volevo subito andarmene: per fortuna Boniperti…”
Il Nanu, durante una live Facebook con Hellas Channel, ha raccontato un paio di aneddoti interessanti
di Tommaso Badia Maggio 13, 2020 - 13:00
È stata una diretta ricca di aneddoti quella a cui Giuseppe Galderisi ha preso parte nella serata di ieri sulla pagina Facebook dell’Hellas Verona.
Dal 12 maggio al Verona di oggi, passando per la sua “tentata fuga” dall’Hellas e le sigarette di Elkjaer, andiamo quindi subito a vedere le principali dichiarazioni del Nanu.
IL 12 MAGGIO. «Questa è una giornata particolare e fantastica sotto tutti i punti di vista: immagini, persone, facce, aneddoti, ricordi… Mi vengono i brividi: aveva ragione Volpati, ci siamo resi conto di quello che avevamo fatto solo con il passare del tempo. I miei ex compagni di squadra? Sono sempre in contatto con quel gruppo meraviglioso, siamo uniti come non mai!».
L’IMPATTO CON VERONA. «Sono arrivato all’Hellas che ero un ragazzino con la voglia di spaccare il mondo: arrivavo dalla Juventus, dove avevo davanti a me grandissimi attaccanti, quindi ero ansioso di giocare. Tuttavia, durante il primo giorno del ritiro di Cavalese, il mitico e grande mister Bagnoli scrisse su un foglio la sua formazione titolare di quel momento, e io ero in panchina. Chiamai subito Boniperti dicendogli di riportarmi alla Juve perché al Verona non avrei giocato, e lui mi rimproverò duramente: non lo ringrazierò mai abbastanza per averlo fatto! Quella è stata la mia fortuna, perché quello che abbiamo fatto in quegli anni mi rende molto orgoglioso»
VALORI IMPORTANTI. «La forza di quel Verona erano i valori trasmessi da Bagnoli e Masceti già a partire dalla Serie B. Tricella, Volpati, Fontolan e Sacchetti, tutti più grandi di me, mi facevano sentire importante ma senza esagerare, dandomi poi molti consigli. Ora che sono allenatore, cerco di trasmettere a mia volta quei valori».
“QUELLA” STAGIONE. «L’arrivo di Elkjaer e Briegel ci diede una concretezza fondamentale per il nostro percorso: tre passaggi e si andava al tiro. Ancora oggi quando ho tempo studio per capire come facevamo e come giocava quella squadra! Anche perché ricordo che eravamo una rosa striminzita di 17-18 elementi con un allenatore che si occupava di tutto, mentre oggi ci sono rose da 30 giocatori e allenatori in seconda, preparatori atletici, psicologi… La festa? Dal 12 al 19 maggio volevamo solo stare insieme e goderci quello che nessuno pensava avremmo potuto raggiungere…».
I TIFOSI. «Ciò che ricordo meglio è però il feeling che si era creato con la tifoseria: la semplicità con cui abbiamo vissuto quel periodo è stata la cosa più bella. Ancora oggi ho contatti con persone che non conosco ma che per me sono come fratelli!».
ELKJAER. «Preben prendeva le legnate anche per me: mi ha fatto divertire sia come giocatore che come ragazzo. Ricordo quando, dopo il 3-3 dell’Udinese, gli chiesi se avessimo perso lo Scudetto e lui mi risposte: “Dai, dai, gioca!”. Poi finì 5-3 e tutti a casa. Le sue sigarette durante l’intervallo? Mai visto! (ride, ndr)».
CAPOCANNONIERE MANCATO. «Nell’anno dello Scudetto segnai 11 gol, e se non divenni capocannoniere del campionato è solo colpa perché sbagliai l’ira di Dio, in primis due rigori. In quella Serie A si vinceva la classifica marcatori con 16-18 reti (nell’84/85 vinse Platini con 18, ndr), quindi a un certo punto pensai di farcela… Sia chiaro, non perché fossi un fenomeno, ma perché sapevo di avere alle spalle una grande squadra!».
ROBERTO PULIERO. «Puliero è stato molto importante per la nostra cavalcata, era uno di noi. Sempre educato, mai fuori dalle righe: eravamo noi noi a coinvolgerlo perché lo sentivamo “nostro”. Quando sento la sua voce mi commuovo: penso che solo lui potesse raccontare la nostra impresa, perché ci conosceva uno per uno».
L’HELLAS DI OGGI. «Quest’anno guardando il Verona mi sono divertito, anche se comunque un po’ me l’aspettavo perché ho sempre ammirato Juric. Ho visto una squadra organizzata e che si butta in avanti senza paura, a prescindere dall’avversario: è questo il bello del calcio. Speriamo si continui così, perché c’è davvero tanto potenziale».
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS Galderisi: “C’è bisogno di un po’ di coraggio, ma bisogna ripartire”
Le dichiarazioni dell’ex attaccante gialloblù sulla situazione del calcio italiano alle prese con il Coronavirus
di Mattia Zupo 22 Aprile, 2020 - 13:00
L’ex attaccante dell’Hellas Verona, Giuseppe Galderisi, ha parlato a TMW Radio:
“Non ci vogliono personalismi o egoismi, bisogna solo pensare con impegno e responsabilità a come ripartire, e questo va fatto il prima possibile. Si deve trovare il modo di convivere con il virus e le istituzioni devono capire il momento e darci l’input. Una parte del PIL dipende anche dal calcio, serve ricominciare e togliere anche un po’ di burocrazia. Dobbiamo trovare una soluzione: non sarà semplice e servirà un po’ di coraggio, ma è necessario”.
FONTE: CalcioHellas.it
TMWRADIO Galderisi: "Coronavirus, adesso più che mai c'è bisogno di compattezza"
18/3 ALLE 19:29 ALTRE NOTIZIE
di TMWRADIO REDAZIONE @TMW_RADIO
Mister Giuseppe “Nanu” Galderisi interviene a “Stadio Aperto” su TMW Radio per parlare del dilagare del Coronavirus e della sua esperienza iniziata da poco alla guida del Vis Pesaro.
Appena prima della chiusura dei campionati eri stato nominato allenatore della Vis Pesaro, come stai vivendo ora la vita in quarantena?
“È stato tutto improvviso, ci siamo trovati bene con la società. Abbiamo fatto 3 allenamenti e una partita e poi siamo stati colpiti direttamente dal virus che ha contagiato un nostro calciatore. Ora sono isolato da 7 giorni in una camera d’albergo, sono molto solo come tante persone in questa situazione. Ripenso a quando in condizioni normali mi sentivo circondato da tante persone e mi sentivo allo stesso tempo solo, ora sono solo fisicamente ma non mi sento come prima. La mia compagna lavora in ospedale e so quanto stanno faticando queste persone che dedicano la loro vita alla cura degli altri e a loro va il mio ringraziamento. La mia famiglia è dislocata in varie parti d’Italia ed è normale essere preoccupati, ma allo stesso tempo dobbiamo essere tutti responsabili”.
Secondo te si è sottovalutato un po' troppo il virus?
“Chi più chi meno, tutti abbiamo fatto degli errori di valutazione. Penso che quello che stiamo imparando in questo periodo ci servirà per il prosieguo della nostra vita. I miei ragazzi e la società si sono comportati alla grande, c’è stata una risposta dal punto di vista del senso civico di grande spessore. Dovremmo finire la quarantena domani per cercare di far rientrare a casa i ragazzi, ascolteremo il parere dei medici e in caso di via libera faremo tornare i calciatori dalle proprie famiglie per cercare di staccare un po' la spina”.
Cosa ti ha colpito nella reazione della nazione?
“L’Italia ha sempre dato il meglio dopo aver preso le batoste nel calcio. Così come nella vita di tutti i giorni il popolo italiano sta rispondendo bene, mi vengono in mente gli artisti che si mettono a disposizioni e la collettività che canta dai balconi. Adesso più che mai abbiamo il bisogno di compattarci”.
Quando ci saranno le condizioni di sicurezza le squadre torneranno a lavoro, pensi che cambierà il modo di approcciarsi alle altre persone?
“Non penso che nel giro di poco tempo si riuscirà a debellare il tutto. Quando si supererà la cosa bisognerà ripartire diventando tutti più responsabili. Si stanno dando diverse date per avere delle motivazioni e degli stimoli più che altro. Non bisogna perdere i sogni e la voglia di ripartire perché questo ci renderà migliori nelle scelte da prendere più avanti. Dal punto di vista tecnico sarà difficile riprendere al meglio della condizione e comunque bisognerà lavorare sulla testa dei giocatori”.
Lo stato deve avere un occhio di riguardo per le piccole realtà sportive più che per le multinazionali dello sport?
“Si bisogna tutelare ed aiutare chi fa più fatica. Credo che il calcio e lo sport è fondamentale nella nostra vita e per questo non bisogna trascurare nessuno”.
La UEFA doveva fermare prima le competizioni?
“Assolutamente si. È stato assurdo anche far giocare le partite a porte chiuse. Il calcio serve per portare gioia alla gente e quelle gioie non si devono perdere. Non sarà semplice ma anche la UEFA rinviando Euro 2020 sta cercando correggere qualche errore fatto prima”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
La Vis Pesaro 1898 comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima squadra al mister Giuseppe “nanu” Galderisi, fino al 30/06/2021.
Il nuovo staff tecnico sarà composto, oltre che dal mister Galderisi, dall’allenatore in seconda sig. Daniele Cavalletto, dal preparatore atletico sig. Luca Palazzari e dal confermato preparatore dei portieri sig. Mario Paradisi.
A tutti loro la società da un caloroso benvenuto!
Società Vis Pesaro 1898
FONTE: VisPesaro1898.it
SERIE A TMW RADIO - Galderisi: "CR7 non è un problema, oggi farà doppietta"
26.11.2019 18:47 di Riccardo Caponetti
Giuseppe 'Nanu' Galderisi, ospite di TMW Radio durante 'Stadio Aperto', ha commentato i temi più caldi di giornata:
[...]
Galderisi: “Quando si sbloccherà, Stepinski si prenderà tante soddisfazioni. Mi è sempre piaciuto il modo di fare calcio di Juric”
novembre 19, 2019
“Il modo di fare calcio di Juric mi è sempre piaciuto. Per questo ero contento del suo arrivo a Verona. Lo sono ancora di più adesso, con la squadra che sta andando bene e che pratica un gioco che dà entusiasmo. La sfida contro la Fiorentina? Sono molto curioso – ha dichiarato Galderisi a La Gazzetta dello Sport – Questo Verona attorno a sé ha creato un clima bellissimo. La gente si identifica con la squadra, un Hellas capace di conquistare tutti anche nelle sconfitte. Grande segnale. Juric ha dato tratti chiari al gruppo, c’è il suo marchio. Io poi ho una predilezione per Salcedo. E vedrete che, una volta che si sarà sbloccato, Stepinski si prenderà tante soddisfazioni”.
FONTE: HellasLive.it
INVITATO SPECIALE
22 ottobre 2019 - 08:39 Galderisi: “Verona, stai tranquillo: il gol arriverà presto”
L’ex centravanti alla Gazzetta: “L’Hellas gioca bene, l’importante è costruire occasioni”
di Redazione Hellas1903
Beppe Galderisi ha parlato delle difficoltà di segnare del Verona, interpellato dal “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola.
Queste le parole di Nanu, ex amatissimo centravanti gialloblù: “Osvaldo Bagnoli, quando in attacco con l’Hellas giocavo io, mi diceva sempre che era importante che io arrivassi sul pallone, tirassi, mi rendessi pericoloso. Non dovevo preoccuparmi se non facevo gol. Avrei dovuto esserelo, al contrario, se fossi stato pronto. Ecco, credo che quest’insegnamento sia fondamentale anche per il Verona di oggi. Stimo molto Ivan Juric, e da parecchio: il suo calcio è aggressivo e di qualità, il suo Hellas lo dimostra. E sono sicuro che presto la squadra si sbloccherà in fase realizzativa. Ho fiducia“.
FONTE: Hellas1903.it
Nanu Galderisi ad Amalfi: l’ex calciatore si rilassa in Spiaggia Grande
Di Ramona Buonocore - 18 Ago 2019
C’era anche l’ex calciatore Giuseppe Galderisi ieri pomeriggio ad Amalfi a concedersi qualche ora di relax in Spiaggia Grande.
Galderisi, soprannominato Nanu dai tifosi della Juve, è stato avvistato nel primo pomeriggio tra un tuffo e l’altro in mare ad Amalfi in questi caldi giorni a cavallo di Ferragosto. Riconosciuto da un gruppo di persone, l’ex calciatore salernitano ed attuale allenatore, ha posato per qualche foto ricordo.
A riconoscerlo il “padrone” di casa della spiaggia del Beach, Tonino De Vita, con cui Nanu si è fatto ritrarre sorridente in qualche scatto.
Cresciuto a Trecasali, provincia di Parma, Galderisi ha iniziato a giocare nelle giovanili della Vietri-Raito. A quattordici anni e mezzo è acquistato dalla Juventus, entrando nel vivaio torinese e nel 1980 esordisce in prima squadra della Juventus. Coi piemontesi gioca altri due campionati e nel 1983 va all’Hellas Verona. Nella stagione successiva, 1984-1985, contribuisce alla vittoria dello storico scudetto da parte della squadra scaligera, di cui è capocannoniere.
Gioca un altro campionato a Verona prima di trasferirsi, per cinque miliardi di lire più il cartellino di Paolo Rossi al Milan.
Per il torneo 1987-1988 scende in Serie B alla Lazio guidata da Eugenio Fascetti, centrando la promozione in Serie A. Nell’annata seguente torna in serie A a Verona segnando 4 gol. Nel 1996 chiude la carriera negli Stati Uniti. Nel 2006-2007 è allenatore dell’Avellino, in Serie C1 e a giugno 2008 diventa allenatore del Pescara in Serie C1. Allena anche il Benevento, la Triestina e la Salernitana.
FONTE: AmalfiNotizie.it
NATO OGGI... Nanu Galderisi, biancoscudato del secolo e campione d'Italia col Verona
22.03.2019 05:00 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
Soprannominato Nanu, per via della sua altezza, Giuseppe Galderisi nasce calcisticamente nella Juventus. Dopo 3 anni in bianconero passa al Verona, dove resterà per un triennio prima di firmare col Milan. L'avventura in rossonero però durerà solo una stagione, poi i prestiti alla Lazio, ancora al Verona e, nell'89, il passaggio al Padova, club in cui giocherà per 6 stagioni e con cui realizzerà 50 reti. Attaccante brevilineo dotato di grande agilità, Galderisi si fece apprezzare per il suo senso del gol e per la predisposizione nell'aiutare la squadra. Chiuse la carriera agonistica negli Stati Uniti con le maglie di Tampa Bay Mutiny e New England Revolution, con quest'ultimo club che coincisa anche con l'inizio dell'esperienza da allenatore. Oggi Nanu guida il Gubbio, prima una lunga carriera in panchina con Cremonese, Mestre, Giulianova, Viterbese, Sambenedettese, Avellino, Foggia, Pescara, Arezzo, Benevento, Triestina, Salernitana, Olhanense e Lucchese. In carriera ha vinto 3 scudetti (due con la Juve e uno col Verona) e una Coppa Italia, oltre al riconoscimento di 'Calciatore biancoscudato del secolo' da parte dei tifosi del Padova. Oggi Galderisi compie 56 anni.
Sono nati oggi anche Luigi Sacchetti, Jean-Michel Aulas, Alessandro Pierini, Inacio Pià e Alex Meret.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Il Gubbio di Galderisi batte 2-0 il Vicenza
dicembre 11, 2018
Prima vittoria sulla panchina del Gubbio per l’allenatore Giuseppe -Nanu- Galderisi. Contro il Vicenza, la squadra dell’ex attaccante gialloblù si impone davanti al pubblico amico 2-0. Sono sette i punti conquistati in tre partite da Galderisi a Gubbio.
FONTE: HellasLive.it
GALDERISI NUOVO ALLENATORE DEL GUBBIO
26 NOVEMBRE 2018
L’As Gubbio 1910 comunica che il nuovo allenatore della prima squadra è Giuseppe Galderisi, con il quale pochi minuti fa è stato raggiunto l’accordo, dopo un colloquio con il Presidente Sauro Notari e il direttore sportivo Giuseppe Pannacci. Galderisi sarà affiancato dall’allenatore in seconda, Daniele Cavalletto. e già da domani guiderà l’allenamento.
FONTE: ASGubbio1910.com
I piani di Setti: l’importante è che costi poco. Si lavora per un gradito ritorno
By Redazione - 25 aprile 2018
Retrocessione ormai certa e conseguenti titoli di coda per Fabio Pecchia. Al suo posto il Presidente Maurizio Setti pensa ad un profilo a basso costo.
[...] Sullo sfondo si fa ingombrante la figura del bomber dello scudetto Nanu Galderisi, che deve rilanciarsi e che a Verona ritroverebbe il vecchio Mister, oggi Presidente Onorario, Osvaldo Bagnoli.
FONTE: HellasNews.it
Compleanno Galderisi, gli auguri del figlio Andrea al mito gialloblù
marzo 22, 2018
Non permetterti di smettere di volare father! Happy birthday!!! Tanti auguriiii!!!! Questa la foto ed il messaggio pubblicato sui social da Andrea Galderisi, figlio del mito gialloblù “Nanu” che oggi festeggia 55 anni.
Galderisi: “Allo stadio Vigorito vince il Benevento o il Verona. L’Hellas è tornato in corsa per la salvezza”
marzo 3, 2018
“De Zerbi fa giocare molto bene la squadra e a momenti se non proprio il colpaccio escono da San Siro contro l’Inter con un pari. È chiaro per loro è une delle ultime chance. Non vedo una partita da tripla. Per me o vince il Benevento o, come mi auguro, l’Hellas. È una tappa fondamentale. Spetta a Pecchia ed ai suoi ragazzi il compito di studiare l’avversario di turno ma loro devono giocare ogni gara alla morte. Che sia a Benevento, a Torino con la Juve o in casa con la Spal, i gialloblù non devono fare calcoli e ottenere il massimo da ogni gara da qui alla fine del campionato. Dico che la vittoria sui granata è stata fondamentale. Ho fatto un saltino sulla sedia quando Valoti ha fatto il secondo gol. Giuro – ha dichiarato Giuseppe “Nanu” Galderisi a larena – Adesso la squadra è cambiata, meno tecnica ma più fisica ed ora il tempo stringe, quindi avanti alla morte senza troppi calcoli. Vukovic? A me piace quel ragazzo lì, è un giocatore che ha quelle caratteristiche che sono mancate al Verona. La squadra deve andare sul concreto, questo ha pensato la società a mio avviso a gennaio. Ci vuole gente che pedala e concreta, soprattutto, Vukovic è perfetto. Giocatori che si applicano e che alla domenica eseguano quello che hanno preparato col mister durante la settimana. Kean? Lui è anche più precoce di me. È un ragazzo che ha fatto anche delle cose interessanti. Certo che per arrivare là e finalizzare, c’è bisogno di tutta la squadra. Mi sembra che tutto sommato Kean a parte, il Verona ha le possibilità di uscirne da questa brutta situazione. Deve solo dare un po’ di continuità e giocarsela con lo spirito di chi deve portare a casa a tutti i costi il risultato, perchè il tempo stringe e non ci sono alternative. Ai tifosi non devo insegnare nulla perchè sono fantastici come ai miei tempi. Però dico loro una cosa. Giusto farsi sentire per l’annata certo non esaltante, però adesso è il momento di stare uniti. I gialloblù con la vittoria sul Torino sono tornati in corsa perchè la Spal è andata a vincere a Crotone. Si deve cercare di far risultato a Benevento anche se non sarà facile, però se non dovessero arrivare i tre punti, mi raccomando, ancora più compatti di prima. So cosa vuole dire”.
Galderisi: “Sono sicuro che la rosa dell’Hellas Verona è adatta alla Serie A”
febbraio 15, 2018
“L’Hellas lunedì giocherà contro una squadra che non sta benissimo. La distanza di valori è netta, ma se il Verona saprà creare subito delle apprensioni alla Lazio qualcosa potrebbe cambiare. L’Hellas è sempre nel mio cuore, alla Lazio sono stato per una sola stagione, nel 1987/88, e feci appena un gol. Fummo, però, promossi in Serie A. Come si salva il Verona? Con il coraggio. Questa rosa è stata dipinta come inadatta alla serie A, ma penso che non sia così. Fabio Pecchia sta tentando tutto quanto è necessario per riuscire a cogliere l’obiettivo. Ho visto il Verona segnare tre gol al Milan e quattro alla Fiorentina. Le risorse ci sono, l’Hellas ha chi ha i mezzi per finalizzare l’azione – ha dichiarato Giuseppe “Nanu“ Galderisi a La Gazzetta dello Sport – Kean? Anche lui ovviamente. Ora ha su di sé la responsabilità dell’attacco, ma ritengo che lo stesso Petkovic, arrivato gennaio, abbia dei margini notevoli per essere più incisivo. E Matos è un’ala che mi piace parecchio. Kean? Non deve avere paura, osare sempre, affidarsi ai consigli dei compagni più esperti, ascoltarli, seguirli: questo è il messaggio. La contestazione? I risultati non sono quelli che tutti vorrebbero e la gente è arrabbiata per questo. Eppure basterebbe un piccolo cambio di marcia per trasformare la delusione in spinta positiva. In che modo? La tifoseria ama l’Hellas. Desidera avere un motivo di entusiasmo. Una partita che scatena un sentimento di gioia collettiva. Speravo che potesse essere stata quella con il Milan, ma la brutta sconfitta incassata subito dopo con l’Udinese è stata una doccia gelata. Chissà che con la Lazio non arrivi un’altra impresa. Attenzione, però: vada come vada a Roma, il Verona non si arrenderà”.
FONTE: HellasLive.it
#FGCON Giuseppe Galderisi: "Com'è dura la vita da allenatore! Quella volta che segnai come Maradona... Al Fantacalcio è il momento di puntare su Belotti" CHIACCHIERATA CON L'EX BOMBER DI JUVENTUS E VERONA
Dario Ronzulli | 14/02/2018 17:40 2'
Giuseppe Galderisi
È difficile chiamare Galderisi con il suo nome di battesimo. Per tutti gli appassionati di calcio, non solamente i tifosi che hanno goduto dei suoi gol, lui è Nanu. I suoi 168 centimetri erano un invito allettante per quel soprannome ma non certo un ostacolo per una carriera da grande bomber. Juventus, Verona, Milan, Lazio, Padova e poi la MLS le tappe di una carriera contraddistinta dai gol e dal comportamento esemplare in campo e fuori. Nanu Galderisi ha lasciato bei ricordi in tutte le tifoserie in cui ha giocato - i tifosi del Padova lo hanno eletto calciatore del secolo per il loro club - e allenato.
Già, perché dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha girovagato per molte panchine di Serie C con una parentesi in Portogallo all'Olhanense e con una proficua collaborazione con radio e tv nazionali. Insomma uno a cui è veramente difficile, da tifoso, non affezionarsi: basti pensare a come i sostenitori del Verona ricordano Sto Correndo, canzone diventata simbolo dello storico scudetto dell'Hellas.
#1 - Come è stato il passaggio dal campo alla panchina? Quali differenze hai notato?
È un mondo completamente diverso. Soprattutto in un aspetto: l'allenatore deve pensare a tutto e a tutti, mentre da giocatore tendi ad essere un po' egoista. Da allenatore vivi il calcio in maniera più complessa e perdi il piacere di stare in campo, di correre dietro il pallone, di vivere lo spogliatoio. Quando diventi un mister devi curare ogni singolo aspetto, ogni singola persona, ogni singolo dettaglio ma è questo il grande fascino del mestiere.
#2 - Che rapporto hai oggi con i tifosi, tanto nella vita reale quanto a distanza, magari con i social network?
Io non sono un grande amante dei social anche se li uso. Preferisco il rapporto umano anche perché faccio parte di una generazione che ha sempre avuto un rapporto diretto con i tifosi. Ho sempre segnato per la gioia mia e della squadra ma soprattutto per chi veniva allo stadio per sostenerci. Credo sia fondamentale far tornare a casa con il sorriso i tifosi.
#3 - Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che ti sono rimasti nel cuore
Io sono cresciuto nella Juve, arrivando lì a 14 anni. Ho imparato tantissimo in quella società che mi ha fatto crescere e diventare giocatore e soprattutto uomo. Ma devo essere onesto e se penso alla mia carriera farei fatica a non considerare in primis la meravigliosa cavalcata di quel gruppo straordinario che fu il Verona Campione d'Italia. Per quanto riguarda i giocatori ne dovrei indicare una marea, da Zoff a Tricella: non finirei più! Tra i mister dico sicuramente Trapattoni e Bagnoli e tra i presidenti, senza dubbio alcuno, Giampiero Boniperti.
#4 - C'è un rimpianto nella tua carriera? Oppure qualcosa che hai fatto ma che se tornassi indietro cambieresti?
Ogni tanto mi guardo indietro e ripenso che avrei dovuto fare in un modo piuttosto che in un altro. Ma sono fermamente convinto che una volta presa una decisione bisogna difenderla e portarla avanti. Motivo per cui non posso che essere soddisfatto della mia carriera.
#5 - Qual è il gol che avresti voluto segnare nella storia del calcio?
A me piacevano i giocatori che facevano cose spettacolari, per esempio il pallonetto. Mi ritengo fortunato ad esserci riuscito anch'io a Belgrado (Stella Rossa-Hellas, Coppa Uefa '83-'84, ndr), quando ne feci uno con il destro e uno con il sinistro: l'anno prima l'aveva fatto uguale Maradona...
#6 - Chi è il tuo candidato ideale per la panchina della Nazionale?
Non ho dubbi: Roberto Mancini.
#7 - Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare nel prossimo turno
Mattia Perin.
#8 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare nel prossimo turno
Armando Izzo: lo conosco bene e la sua buona prestazione la fa sempre.
#9 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare nel prossimo turno
Bryan Cristante che quest'anno è una garanzia.
#10 - Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare nel prossimo turno
In questo momento il Gallo Belotti che ha ripreso fiducia dopo il gol di domenica.
FONTE: FantaGazzetta.com
NEWS Galderisi: “Bravo Verona, cattivo e determinato”
Il “Nanu”: ” La storia ci insegna che il Bentegodi è un campo difficile”
di Redazione Hellas1903, 17/12/2017, 21:03
Intervistato da Tmw Radio Giuseppe Galderisi commenta la partita tra Verona e Milan. “All’inizio la gara era equilibrata – dice l’ex bomber gialloblù – e anzi il Milan aveva la partita in mano, con buone situazioni da sfruttare meglio. Ho visto un Verona cattivo e determinato, la partita l’ha sbloccata una palla ferma e la reazione del Milan è stata più frenetica che di qualità. Nelle ripartenze il Verona ha fatto male. La storia ci insegna che Verona è un campo difficile anche se l’Hellas è stato fortunato, oltre che bravo”.
EX VERONA Galderisi: “Verona, le qualità ci sono”
Nanu: “Cerci talento, Verde ha tutto per diventare grande. E Romulo incide”
di Redazione Hellas1903, 28/11/2017, 10:04
Giuseppe Galderisi, grande centravanti del Verona dal 1983 al 1986 e poi nel 1988-89, parla dell’Hellas, intervenendo su “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola.
Dice il popolare Nanu: “Sono convinto che al Verona non manchino le qualità. Ho sempre ritenuto che in organico ci siano giocatori di valore, che questa rosa non sia inadeguata, anzi. Cerci è un talento che, se in condizione, cambia le partite. Romulo sulla destra incide sempre. Verde ha tutto per diventare grande: il gol che ha segnato con il Sassuolo è stato da campione“.
NEWS Galderisi: “Verona puoi salvarti. Pazzini e Bessa uomini chiave”
Il “Nanu”: “Lunedì sarò al Bentegodi, per il Verona gara fondamentale”
di Redazione Hellas1903, 11/10/2017, 11:48
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Nanu Galderisi, ex gialloblù ed ex allenatore del Benevento, commenta la gara di lunedì. “Il Verona parte favorito, non solo perchè gioca in casa, ma credo abbia qualcosina in più – dice Galderisi – il Benevento si gioca tutto, ma l’Hellas è un po’ più attrezzato”.
“Al Verona – continua l’ex bomber dello scudetto – è mancata la continuità, ma penso che possa centrare l’obbiettivo salvezza. La squadra non si deve scollare, non deve mai perdere l’entusiasmo. Col Torino si è visto un gruppo che ha dato l’anima, ed è tornato al gol Pazzini. Bagnoli diceva che se le punte sono buone la squadra gira. Ecco, se Pazzini e Bessa cominciano a girare, l’equilibrio si trova e il Verona può salvarsi”.
FONTE: Hellas1903.it
Galderisi: “L’Hellas deve giocare ogni partita come se fosse una finale”
By Federico Messini - 22 settembre 2017
Le dichiarazioni di Giuseppe Galderisi rilasciate a lalaziosiamonoi.it in merito al momento difficile che sta attraversando in questo inizio di campionato l’Hellas Verona:
“A Verona c’è una situazione un po’ difficile, non c’è ancora stata la quadratura del cerchio. C’è qualche problema da risolvere, fondamentalmente ci vorrebbe qualche risultato per dare fiducia ed autostima, cosa che finora non c’è stata. Il Verona deve giocarsi ogni partita come se fosse una finale, il tempo passa e la fiducia non deve mai mancare in una squadra che non raccoglie punti ed è appena salita nella massima serie. Per gli scaligeri sarebbe fantastico rimanere in Serie A e dare continuità al proprio lavoro”.
FONTE: HellasNews.it
EX VERONA Galderisi: “Verona, restate uniti: così vi salverete”
Il Nanu alla Gazzetta dello Sport: “Basta pessimismo, si creda nell’Hellas. C’è una missione da compiere”
di Redazione Hellas1903, 05/09/2017, 11:32
Giuseppe Galderisi, grande attaccante gialloblù negli anni ’80, scrive su “La Gazzetta dello Sport” un commento sull’Hellas.
Il Nanu, tra l’altro, osserva: “Sudare, lottare, divertirsi: Verona, ascoltami, è così che ti salvi. Sento che ci sono troppe nubi attorno all’Hellas. Magari ci si aspettava di più dal mercato, ma ricordiamoci che l’obiettivo gialloblù è rimanere in Serie A. Credo che la squadra abbia le capacità per farcela, però bisogna che ci sia l’unione di tutte le componenti dell’ambiente. In caso contrario, sarà durissima. Conosco bene Verona, so quanto forte sia il legame con i colori e la maglia. I malumori vengano messi da parte: c’è una missione da compiere. Domenica riprende il campionato e ci sarà bisogno di un grande clima. Il resto tocca ai giocatori”.
NEWS Galderisi: “Hellas, guardia alta con l’Entella”
Nanu: “Partita difficilissima, serve lo spirito visto con il Vicenza”
di Redazione Hellas1903, 03/05/2017, 10:42
Giuseppe Galderisi, ex gialloblù, centravanti dell’Hellas dal 1983 al 1986 e nel 1988-89, parla della corsa alla A del Verona, intervistato da “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola.
Dice il popolare Nanu: “Hellas favorito? Sì, a patto che non abbassi la guardia. La trasferta sul campo dell’Entella sarà difficilissima. La pressione sarà tutta quanta addosso all’Hellas, che deve mantenere intatta la fame vista con il Vicenza”.
FONTE: Hellas1903.it
Venerdì, 16 Dicembre 2016 - 15:47 Galderisi: "Lucchese in continua crescita"
L'allenatore dei toscani, in esclusiva per Datasport, parla a ruota libera: dalla parentesi juventina fino al tricolore vinto con il Verona
Daniele Cavalletto e Nanu Galderisi - Foto asluccheselibertas.com
Giuseppe Galderisi, detto anche il "Nanu", è da sempre sinonimo di successo, lealtà e determinazione. Nato il 22 marzo 1963 a Salerno, l'attuale tecnico della Lucchese si racconta a Datasport, ripercorrendo le tappe più importanti della propria splendida carriera, tra imprese compiute, maestri di vita e cocenti delusioni.
- In apertura, le chiedo un giudizio sul momento della squadra. Dopo un inizio altalenante, avete inanellato nove risultati utili consecutivi, entrando prepotentemente tra le squadre in lizza per un piazzamento playoff.
"La squadra ha sempre fatto delle ottime prestazioni e nelle prime giornate ha sicuramente ottenuto molto meno di quello che ha messo in campo. Rispetto allo scorso anno è stata cambiata per molti aspetti, è partita da zero con 4/5 giocatori di spessore che già conoscevo: il 18 luglio siamo partiti con una grande voglia di crescere, il gruppo è diventato sempre più forte ed unito ed abbiamo fatto prestazioni importanti contro Alessandria ed Arezzo, raccogliendo meno di quanto avremmo meritato. Sembriamo poco continui, invece siamo in continuo miglioramento, soprattutto nella mentalità, nel modo di allenarci e nel preparare con umiltà le partite. Ora stiamo raccogliendo di più, ma resto del parere che, in tutti i campionati, il girone d'andata e il girone di ritorno siano due tornei a parte".
- Con l'attuale 3-4-2-1 è riuscito a mettere in risalto le qualità della sua squadra. Qual è stato il punto di svolta della vostra stagione?
"Già in ritiro lavoravamo molto col mediano che si abbassa in difesa, sicuramente sotto l'aspetto mentale questo modulo ci ha dato più solidità però ci stavamo lavorando sopra già da prima. Nel momento in cui abbiamo abbiamo perso contro il Tuttocuoio, abbiamo pensato con i ragazzi, i quali mi hanno dato la massima disponibilità, di cambiare. Con l'arrivo anche di qualche altro giocatore siamo diventati più duttili tatticamente, per esempio a Carrara siamo passati dal 3-4-2-1, al 3-4-1-2 per poi finire col 4-2-3-1. Bisogna sottolineare la grande disponibilità dei ragazzi, che sanno adattarsi a diverse situazioni".
- Riavvolgendo il nastro, lei da calciatore ha condotto una carriera straordinaria, vestendo maglie prestigiose. Ha debuttato in Serie A con la maglia della Juventus, ritrovandosi catapultato in un mondo esigente e ricco di pressioni. Quanto l'ha formata l'esperienza in bianconero?
"Quando un ragazzo di 13 anni parte da casa per andare a 1000 km di distanza con il sogno di diventare un calciatore e poi si ritrova un'ambiente composto da persone di tale spessore umano e professionale, è impossibile chiedere di più. Dal presidente Boniperti, dagli allenatori del settore giovanile, a Trapattoni: e poi tutti i giocatori con una mano mi hanno coccolato e con l'altra indirizzato. Parlo dei vari Zoff, Furino, Bettega, Scirea, Cabrini, Tardelli, Gentile. Mi hanno insegnato a comportarmi bene, ad essere educato, a rispettare il prossimo ed aiutare i compagni. Insomma nella mia carriera, oltre alla qualità e alla fame, ho avuto la fortuna di ritrovarmi grandi uomini che mi hanno insegnato non solo a fare il calciatore ma anche a vivere lo spogliatoio, ed è quello che cerco di trasmettere oggi ai miei giocatori".
- Poi il trasferimento all'Hellas e lo storico scudetto della stagione 1984/85. Si ricorda un aneddoto di quel fantastico gruppo che, guidato da Osvaldo Bagnoli, toccò vette inimmaginabili?
"L'emozione che mi ha fatto vivere l'anno scorso Ranieri con il Leicester si avvicina molto a quella vissuta da noi quell'anno. Noi in ritiro facevamo i conti per capire quali sarebbero state le squadre con cui ci saremmo dovuti confrontare per mantenere la categoria. Avevamo un enorme senso di appartenenza, una grande voglia di seguire il nostro condottiero Bagnoli: lui era molto equilibrato, umile e concreto. In quel gruppo c'erano veramente persone di grande spessore umano poi, con l'aggiunta dei due stranieri e di giovani come me che avevano voglia di spaccare il mondo, si formò quella miscela meravigliosa che ci portò a vivere momenti indimenticabili dentro e fuori dal campo".
- La sua esperienza italiana più duratura è stata al Padova, dove raggiungeste la promozione in Serie A dopo 32 anni. Pur di rimanere in Veneto, rifiutò anche diverse proposte arrivategli da grandi squadre. Quanto è legato a questa città?
"Io sottolineo sempre questo perché feci una scelta di cuore. Ero diventato un punto di riferimento perché alla fine ero quello che, fino al quel momento, aveva ottenuto più successi in carriera. La sfida diventò sempre più complicata ma io non me la sentii di lasciare Padova, avevo una gran voglia di portare la squadra dove mi ero prefissato. Versammo tante lacrime perché per anni sfiorammo la Serie A per poco, ma alla fine ce la facemmo e fu una grande gioia. Quello fu un grande gruppo, come alla Juventus e al Verona".
- Dando invece uno sguardo alla Serie A attuale, si rivede in qualche attaccante del campionato nostrano?
"Due anni fa giocai contro il Teramo che aveva due centravanti che in due avevano segnato una quarantina di gol e tra essi c'era Lapadula. A me piacque tantissimo perché aveva quella sana "cazzimma" napoletana e la qualità tecnica per sfondare, poi aveva una fame spaventosa. Lo rivedo soprattutto in quella voglia che avevo io di emergere anche se ha caratteristiche un po' diverse rispetto a me".
- Ormai allena da quasi quindici anni: quale tecnico l'ha influenzata maggiormente a livello tattico?
"Ho l'imbarazzo della scelta. Vengo da una scuola composta da persone di spessore al di fuori di ogni logica: parlo dei vari Trapattoni, Bagnoli, Maldini, Bearzot. Da loro ho imparato tante cose, poi era un periodo di transizione dalla marcatura a quella zona, ho conosciuto anche Arrigo Sacchi, seppur per un breve periodo. Anche oggi vedo tanto calcio, cerco di andare a vedere gli allenatori che mi piacciono di più e di bravi ce ne sono parecchi".
- Considera come maggior rimpianto della sua vita calcistica la breve esperienza sulla panchina della Salernitana? Considerando anche che lei è nato a Salerno ed è un tifoso granata.
"Quello fu l'unico anno da allenatore in cui rimasi solo tre partite. Diedi massima disponibilità per cercare di mantenere alcune promesse che feci a mio padre e mio cognato, morti poco tempo prima. Mi chiesero di riportare la Salernitana in Serie A e il destino volle che le nostre strade si incrociassero. Purtroppo le cose non andarono bene, c'erano situazioni che non dipendevano da me: è stato un fallimento personale molto grande perché ci credevo fortemente. Però, professionalmente, è stato un onore comportarmi come mi sono comportato: è stato un modo per far capire che il rispetto dei ruoli è fondamentale".
- Tornando all'attualità, domenica affronterete la Giana Erminio, squadra da sempre ostica. Quante insidie nasconde questa sfida?
"Insieme al Renate, la Giana è una delle squadre che farà soffrire tutti fino alla fine del campionato per duttilità, idea di gioco ed entusiasmo. Togliendo Alessandria, Cremonese ed Arezzo, credo che domenica troveremo l'avversario peggiore. Sarà un bellissimo confronto".
Federico Martino
FONTE: DataSport.it
“Nanu” promuove il Verona
11 agosto 2016
Armando Mantovanelli
“Nanu” Galderisi, neo mister della Lucchese, commenta l’Hellas:
“La retrocessione ha fatto male a tutti ma l’orgoglio dei tifosi è immenso e a Verona la categoria conta poco. La maglia e’ il vero valore aggiunto e va oltre ogni dinamica”.
Nelle parole di “Nanu” tanta amarezza ma anche la consapevolezza che i gialloblù possano riprendersi immediatamente.
“Un incidente di percorso può capitare a chiunque. L’Hellas dell’anno scorso ha avuto l’attenuante di una buona dose di sfortuna. Per il futuro sara’ determinante la ripresa mentale ma mi pare che Pecchia stia facendo davvero un ottimo lavoro”.
La coppia Setti-Fusco e’ da promuovere?
“La società ha fatto scelte oculate responsabilizzando l’allenatore che sta portando mentalità e rinnovato entusiasmo; Verona merita altri palcoscenici ma per tornarci occorre prima affrontare e vincere la serie B, campionato lungo e difficile”.
Dopo la partita di Coppa Italia in molti hanno rivisto alcuni cronici problemi difensivi della scorsa stagione: questione di reparto?
“Direi di no. L’errore non si cerca nella difesa ma nella squadra. Il gruppo nella sua interezza e’ la chiave di tutto. Il tempo per calarsi nella nuova categoria c’è. Ma non bisogna avere fretta di vincere subito; i ragazzi devono lavorare sodo e non dare nulla per scontato”.
Pazzini può essere l’erede di Toni?
“La scelta di trattenere Giampaolo e’ stata determinante; il “Pazzo” è un perfetto finalizzatore e chi gioca al suo fianco può solo imparare e beneficiarne. Ganz e Luppi sono avvertiti”.
FONTE: HellasNews.it
Verona - L'invito di 'Nanu'. Per regalare, magari con un gol, l'ennesima gioia non solo ai tifosi, ma anche ai 40 bambini palestinesi del progetto 'Bambini Senza Confini'. L'appuntamento è fissato per sabato 21 maggio allo stadio 'Olivieri' di via Sogare, quando gli Ex gialloblù sfideranno le vecchie glorie di Sampdoria e Fiorentina nello 'Storico Triangolare', evento benefico organizzato dall'ASD Ex Calciatori Hellas Verona per dare l'opportunità ai bambini palestinesi di vivere un sogno. E 'Nanu' si scalda così, con il numero 9 sulla schiena... Vierchowod e gli altri difensori sono avvisati.
[...]
FONTE: HellasVerona.it
ESCLUSIVE TS ESCLUSIVA TS - GALDERISI: "Il Leicester come il mio Verona. A Salerno tornerei per mantenere una promessa..."
13.05.2016 19:00 di Luigi Pepe
Attaccante capace di vivere esperienze uniche, vedasi la stagione 1984/85 con il Verona, ed un amore incondizionato per la suadra della sua città. Ecco quanto si può evincere dalle parole di Giuseppe Galderisi, ex attaccante di Juventus, Verona e della Nazionale, attualmente sulla panchina della Lucchese, il quale ha ripercorso la sua carriera da professionista, le esperienze all'estero e con la Nazionale e, soprattutto, il forte legame che lo lega alla Salernitana, squadra della sua città. Di seguito l'intervista rilasciata da Giuseppe Galderisi a TuttoSalernitana.com:
Lei da calciatore ha vinto uno scudetto con l’Hellas Verona nella stagione 1984/85 tra lo stupore di molti, come il Leicester di Ranieri quest’anno. Quali fattori rendono possibili questi autentici miracoli sportivi?
“La gioia che io ho provato nel vedere il Leicester giocarsi lo scudetto è stata immensa, come rivivere quella magnifica stagione a Verona. Ci sono delle annate dove scatta un qualcosa, approfittando anche delle difficoltà delle grandi squadre, come all’epoca fu per Juventus, Milan, Napoli e ti rendi conto che puoi farcela grazie ad un grande gruppo che vive bene assieme e che apprezza molto il proprio comandante, nel nostro caso Bagnoli, e che partita dopo partita pensa di potersela giocare ovunque. In quel campionato c’erano due stranieri per ogni squadra e tra i più forti al mondo come Socrates, Maradona, Bertoni, Cerezo, Falcao ed altri, un campionato veramente complicato. Credo che in quella stagione abbiamo azzeccato i due stranieri e Bagnoli è stato molto bravo a cercare gli uomini pezzo per pezzo. Quel gruppo rimarrà sempre nella storia non solo perché ha vinto uno scudetto impossibile da rivincere ma perché credo che sia stata costruita una squadra basandosi prima sugli uomini e poi sui giocatori. Sono contento di quello che è accaduto a Ranieri, il quale mi ha ricordato Bagnoli, che diceva sempre che non puntava allo scudetto ma alla salvezza. Inoltre Ranieri lo conosco benissimo, in quanto non solo mi ha marcato come difensore in un Catanzaro-Juventus ma ho avuto anche il piacere di confrontarmi con lui durante qualche incontro a Coverciano, ed è una persona meravigliosa che si merita, dopo tanti sacrifici, questa soddisfazione”.
Lei ha avuto modo di partecipare ai Mondiali di Messico 1986. L’Italia, viste le tante defezioni che ha avuto, può dire la sua in questi Europei francesi?
“Io nella mia vita ho avuto la fortuna di fare tutta la trafila della Nazionale, dalla Juniores fino alla Nazionale maggiore, ed il Mondiale messicano è stata una bellissima esperienza. Inoltre ho avuto anche l’opportunità di partecipare ai Mondiali di Spagna 1982 ma Bearzot, tra me e Selvaggi, scelse quest’ultimo in quanto mi disse che avrei partecipato a quelli successivi. Credo che l’Italia di Conte abbia dei valori caratteriali ed anche tecnico-tattici ottimi, indispensabili per acquisire una mentalità vincente. Io credo che Conte sia l’allenatore che mantenga gli equilibri e la cattiveria per raggiungere degli obiettivi e ho molta fiducia in lui, tenendo presente che non abbiamo i calciatori come Baggio, Del Piero o Totti, il campione stratosferico insomma, ma abbiamo tanti ottimi calciatori che devono essere assemblati così come sta facendo l’attuale Commissario Tecnico. Io sono fiducioso perché l’Italia, quando riesce a far scattare determinati meccanismi, diventa inarrestabile”.
Lei ha giocato due anni negli Stati Uniti, paese nel quale ha avuto la prima esperienza in panchina come vice di Steve Nicol. Secondo lei il campionato italiano, prendendo in considerazione la nutrita colonia di calciatori ed allenatori che vi gioca, è un modello per questo campionato in continua evoluzione?
“Non so se siamo un modello ma sicuramente gli americani hanno strutture, spazi e numeri importanti. Io dal 1996 al 1999 sono stato in America e ho visto una crescita incredibile in due anni, difatti dopo di me arrivarono calciatori come Zenga e Donadoni. Io ho fatto un’esperienza meravigliosa, c’è un amore pazzesco per il calcio, c’è tanta potenzialità da sfruttare e credo che la crescita di questo campionato stia diventando sempre più importante. Saranno loro, se gestiscono bene determinate cose, a prendere in mano la situazione perché non solo i numeri e le strutture sono straordinarie ma hanno quella cattiveria, quella determinazione che li qualifica come gli sportivi per eccellenza. Se investiranno bene tempo e risorse, così come vedo che stanno facendo, sicuramente diranno la loro in futuro”.
Lei, nonostante sia nato a Salerno, non ha mai avuto l’opportunità di vestire i colori granata…
“Io sono nato a Salerno e vi sono ritornato, dopo che mia madre e mio padre si erano trasferiti a Trecasali, in provincia di Parma, durante gli anni della scuola media, che ho frequentato a Fratte. Io giocavo in mezzo alla strada con i miei amici di Fratte, sono stato ingaggiato immediatamente dalla Frattese e l’anno dopo Enzo Campione, che è una persona che adoro e che mi ha dedicato tutto sè stesso, mi ha portato a Vietri e lì ho iniziato la mia carriera. Io ho ancora in mente con quanto amore e quanta passione andavo con i miei compagni la domenica al Vestuti, scavalcando qualche volta il muretto pur di assistere alla partita, ed era la Salernitana di Brustenga, Cappelletti, Capone e Marchi ed ero innamorato di quella Salernitana. Nella mia famiglia mio padre era tifosissimo della Salernitana, come me del resto, e viveva il tifo per la Salernitana in maniera molto passionale. Io ho sempre avuto il sogno di poter essere importante per la Salernitana come calciatore e nella mia carriera di giocatore non c’è mai stata la possibilità, a parte l’anno in cui Padova e Salernitana erano in Serie B e forse lì sarebbe potuto accadere qualcosa”.
In futuro ritornerebbe sulla panchina della Salernitana?
“Io sono legatissimo alla Salernitana e mi rendo conto di quanto sia importante per i salernitani ed io, essendo salernitano, ho avuto sì una carriera diversa sotto certi aspetti ma il mio pensiero andava sempre alla Salernitana, a vestire quei colori. Come allenatore ho ancora la voglia e la speranza che prima o poi mi capiti un’altra chance, che sfrutterei al massimo e con orgoglio, anche per riscattarmi dopo la breve esperienza di anni fa. Inoltre un altro importante motivo che mi spinge a voler ritornare sulla panchina granata è una promessa importante che feci a due persone che purtroppo non ci sono più, ossia mio padre e soprattutto a mio cognato Luigi Rinaldi, tifosissimo della Salernitana, il quale andava a seguire le partite nonostante la malattia che lo affliggeva. Mi ricordo che sul letto di morte mi prese la mano e mi fece promettere due cose: di spargere le sue ceneri sul manto dell’“Arechi” e di riportare la Salernitana in Serie A. Io ho tutta l’intenzione di mantenere questa promessa, naturalmente se cambieranno alcune cose a Salerno che purtroppo a me non piacciono, e mi auguro in un eventuale "futuro" di poter essere importante e determinate per la Salernitana, in onore di queste due persone a me care e soprattutto di Salerno, la mia città”.
FONTE: TuttoSalernitana.com
SERIE A TMW RADIO - Galderisi: "Vedrei bene Donadoni sulla panchina del Milan"
28.04.2016 12.45 di Tommaso Bonan
Giuseppe Galderisi, tecnico della Lucchese, ha parlato ai microfoni di TMW Radio: "Il Leicester di Ranieri come il mio Verona scudettato? Faccio i complimenti a Ranieri, che ci sta rappresentando così bene all'estero. Il paragone col mio Verona ci sta. Per la carriera che ha fatto se lo merita. E' stato fondamentale quest'anno grazie alla sua capacità di gestire il gruppo. La situazione del Milan? A Roma c'è stata una risposta con Spalletti, a Milano invece c'è più confusione. Per il Milan è un'annata difficile, ma nonostante tutto resta l'obiettivo di andare in Europa che è ancora a portata di mano. Bisogna continuare a lavorare con il giusto spirito fino alla fine della stagione. Chi il prossimo allenatore del Milan? Brocchi si sta giocando le sue carte, ma molto dipenderà dall'accesso in Europa. Andrei su qualcosa di solido e di certo, in Italia ce ne sono molti. Mi viene in mente Donadoni ad esempio. Inzaghi e la Lazio? Spero finisca bene, ma come in tutte le grandi piazze ci si aspetta subito i risultati. Serve lavoro e pazienza, oltre a una società solida alle spalle. La Lucchese? Con tanto lavoro e dedizione stiamo cercando di portare a casa la salvezza. L'anno scorso non fu data continuità al nostro lavoro, quest'anno è completamente diverso, anche se gli obiettivi sono diversi rispetto a quelli di inizio stagione. Nella prossima gara di campionato ci giocheremo il nostro campionato sul campo de L'Aquila. Loro non hanno altre possibilità che vincere, vedremo veramente una partita di spessore. Lo scudetto della Juve? Ha fatto un cammino strabiliante, spaventoso. Ha dimostrato ancora una volta la mentalità di un gruppo fantastico. Adesso l'Europa? La qualità c'è. Anche quest'anno contro il Bayern Monaco ha fatto capire che si poteva fare qualcosa di importante. Le idee ci sono, la Champions League penso sarà il prossimo obiettivo bianconero".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Galderisi: “5 punti per salvarsi, poi si pensa al futuro”
Venerdì, 15 Aprile 2016 15:03
Mister Galderisi è intervenuto oggi (15 aprile) per parlare della prossima gara contro il Teramo. “Fare una gara con la stessa intensità che abbiamo avuto contro il Pisa non è impossibile - il suo attacco - ma dobbiamo migliorare il nostro modo di correre ed il giro palla. Il Teramo è una squadra pericolosa, ma noi dobbiamo fare punti per salvarci il prima possibile”. Poi un commento al rapporto tra i tifosi rossoneri e Fanucchi: “Lui lavora bene ed è un grande professionista. Insieme cerchiamo di farlo migliorare ancora. Il suo rapporto con i tifosi? Su quello non posso intervenire, ma dico che avrebbe voluto esserci nel derby, non l’ha certo fatto apposta di prendere la squalifica. Lui ha tutte le qualità per riconquistare una piazza che ha bisogno di leader a cui appoggiarsi”.
Riguardo alla possibile formazione, invece, Galderisi annuncia la defezione di Maritato, in gol contro il Pisa: “Ha accusato un fastidio muscolare e adesso faremo degli accertamenti. Mi auguro che sia una cosa da poco, ma a Teramo non ci sarà. Sartore? Non ha ancora in 90 minuti, ma lo stiamo recuperando”. Poi uno sguardo al futuro, senza mai dimenticare l’obiettivo presente: “Appena sapremo di essere salvi mi dedicherò esclusivamente a creare una squadra più forte e competitiva per rifarci del tempo perso. Il futuro si costruisce specialmente con i giovani ed in casa nostra ne abbiamo di ottimi. Dovremmo cercare di mantenere un’ossatura importante in cui inserire alcuni buoni profili. Per ora però sono discorsi a vuoto, perché ci mancano ancora 4-5 punti per essere salvi. Adesso non è il momento di distrarsi. Le vere battaglie devono ancora iniziare, teniamo duro. Infine una battuta anche sul Leicester dei miracoli, che tanto ricorda il Verona dello scudetto in cui giocava lui: “Il Leicester? Ho grande stima di Ranieri ed è bello che siano davanti a tutti, contro i pronostici, facendo sognare la gente. Tutto il mondo fa tifo per il Leicester, come ai miei tempi per il Verona. Il coraggio di fare un’impresa impossibile sostituisce la paura”.
FONTE: LuccaInDiretta.it
GALDERISI: “IL VERONA DEVE CREDERE IN QUELLO CHE STA FACENDO” Le parole dell’ex bomber gialloblù sulla difficile stagione del Verona.
di Redazione Hellas1903, 12/01/2016, 14:53
Giuseppe Galderisi, protagonista dello storico scudetto gialloblù, domenica era al Bentegodi e ha assistito alla partita tra Verona e Palermo. E parla dell’impresa che oggi spetta alla squadra di Delneri. E’ ancora possibile la salvezza?
“La sconfitta di domenica ha dato un brutto segnale a tutti”, ha detto, “non tanto per il risultato che fa male alla classifica che è quella che è. Ma per quello che si è visto: mi sembra che nelle ultime partite il Verona stia giocando con tanta passione, impegno e tanta voglia di fare. Si vede che è una squadra che ha bisogno di una vittoria, di autostima e di fiducia e che le cose purtroppo non girano per niente bene perchè alla prima difficoltà si è subito castigati. Ora è un momento in cui bisogna stringere i denti, onorare fino alla fine la maglia perché la tifoseria dimostra ogni volta che se lo merita. E bisogna assolutamente crederci fino alla fine”.
Un Galderisi quindi che vede una squadra propositiva che ce la sta mettendo tutta: “stanno cercando di fare tutto per uscire da questa situazione. Il problema è che in questo momento le cose non vanno assolutamente bene, sono annate un pò strane, per girarle…ci vuole veramente tanto. Però come hanno detto Delneri e anche Toni, io credo che il Verona deve credere fortemente in quello che sta facendo, perché alla lunga potrebbe venir fuori anche qualche bella sorpresa. E la scelta della società di cambiare allenatore credo sia chiara e evidente: si è voluto dare forza ad un gruppo che aveva bisogno di determinate cose attraverso uno degli allenatori più esperti del nostro campionato. La squadra ha anche reagito bene: ha fatto anche delle ottime partite, purtroppo però sembra quasi che quest’anno giri tutto male. Ho in mente la palla gol che ha avuto sulla testa Pazzini e la parata del portiere. Insomma…è un momento in cui non va, ma questo non deve cambiare l’obiettivo del Verona, cioè fare il massimo partita dopo partita e giocarsele tutte alla morte”.
Una scelta che, a detta di tanti, andava fatta prima… “Mah, io non lo so”, ha commentato Galderisi, “da fuori è impossibile giudicare. Credo che Mandorlini abbia dimostrato a tutti il suo attaccamento alla squadra. Ha dato il massimo, e per questo va rispettato. Ora bisogna non guardare indietro, ma avanti perché i quattro mesi che aspettano il Verona sono importanti. Come si sono persi tutti questi punti nel girone di andata, chissà che non si possano ritrovare…”
Anna Fabrello
FONTE: Hellas1903.it
INTERVISTA AL DOPPIO EX ESCLUSIVA Galderisi: Il miracolo si può fare
11/12/2015 01:02
“Nel 2010 ero vicino alla panchina del Verona? Ufficialmente non mi ha mai chiamato nessuno. In tutti questi anni però il desiderio è sempre rimasto lo stesso: io voglio allenare nelle piazze dove da giocatore mi hanno amato e ho dato l’anima”. L’Hellas è sempre nel cuore di Giuseppe “Nanu” Galderisi: Verona non si dimentica. In occasione di Milan-Verona (due delle sue ex squadre), l’attaccante dello storico Scudetto del 1985 parla a tggialloblu.it:
Nel 1983 arrivi a Verona dopo alcuni anni alla Juventus, quando il pensiero dello Scudetto era pura utopia…
“Sono venuto a Verona con grande entusiasmo. Boniperti (l’allora presidente della Juventus, ndr) ha scelto per me: lo ringrazierò a vita per la scelta che fece, perché mi ha fatto entrare in un mondo di persone meravigliose e professionisti seri. Ho conosciuto Verona in lungo e largo: ho imparato ad amare una tifoseria vera, di quelle che ormai non esistono quasi più al mondo d’oggi. Sono orgogliosissimo di quello che abbiamo fatto”.
Più gratificante la doppietta contro la Stella Rossa o il gol su rigore contro l’Avellino nella festa per lo Scudetto?
“Quelli di Belgrado sono gol indimenticabili: segnare in uno stadio con 110mila persone, e con 500 veronesi in trasferta, non si può mai dimenticare. Altri gol che ricordo con piacere sono quelli alla Juventus nell’anno prima dello Scudetto e soprattutto i due gol a Firenze contro la Fiorentina: fu un passaggio fondamentale per la vittoria del Tricolore. Poi ricordo volentieri quando andai a segno a Udine: è tutto un ricordo. È sempre un piacere ricordarli (ride, ndr)”.
A Belgrado qualcuno rivide Maradona…
“L’arbitro ‘Paul McCartney’ (l’inglese George Courtney, ndr) a fine partita mi strinse la mano, mi fece i complimenti e mi disse: ‘Ho arbitrato l’anno scorso Stella Rossa-Barcellona, lo stesso gol che hai fatto te, l’ho visto realizzato da Maradona”.
Nel 1986 lasci Verona e approdi al Milan, non fu una stagione molto positiva: Liedholm fu esonerato, subentrò Capello e a Milano non facesti molti gol…
“Era un Milan che si stava ristrutturando con l’arrivo di Berlusconi: io fui uno dei primi cinque acquisti della nuova era. Fu un’annata un po’ strana: anche se da quell’anno si gettarono le basi per un Milan vincente. Comunque quella stagione ho avuto due grandi maestri: Liedholm e Capello”.
Se potessi tornare indietro nel tempo rifaresti la scelta di andare al Milan?
“Era un periodo dove il Verona in quel momento aveva l’esigenza di fare determinate operazioni di mercato. Sono sempre stata una persona ambiziosa, come adesso da allenatore: se in quel momento Mascetti e la società avevano deciso così, allora era giusto fare così. Poi forse dovevo fare meglio io con la maglia rossonera (ride, ndr)”.
Trapattoni o Bagnoli: a chi ti ispiri di più come allenatore?
“A tutti e due. Sono i due allenatori che mi hanno lanciato nel grande calcio quando ero giovanissimo: se non mi ispirassi a loro come allenatore sarei un cretino, sono stati maestri di vita e di campo. Lealtà, correttezza e cultura del lavoro: sono cose che non mi dimenticherò mai”.
Da quando sei un allenatore, il tuo nome è stato accostato alcune volte sulla panchina del Verona. Soprattutto nel 2010, quando l’Hellas era in Lega Pro. Quanto erano fondate queste voci?
“Ufficialmente non mi ha mai chiamato nessuno. In tutti questi anni però il desiderio è sempre rimasto lo stesso: pochi giocatori di quel gruppo hanno fatto poi l’allenatore, io voglio allenare nelle piazze dove da giocatore mi hanno amato e ho dato l’anima”.
Il Verona è ultimo con sei punti. Credi che possa compiere il miracolo di salvarsi?
“Ci credo fortemente. Questo è un gruppo che ha fatto sempre bene, al di là dei cambiamenti che ci sono stati. In questo momento l’Hellas non ha nulla da perdere, deve pensare di cercare di vincere dappertutto: deve giocare tutte le partite come fossero finali. Non bisogna fare più calcoli: bisogna pensare solo partita per partita. Il miracolo, se così vogliamo chiamarlo, si può fare”.
Delneri, già dalle sue prime parole e dalle prime partite, sembra aver dato una scossa all’ambiente. È l’uomo giusto per tentare questa impresa?
“Delneri è una persona squisita: ha dimostrato nella sua carriera quello che vale. La sua esperienza e la sua conoscenza di calcio credo che possa permettere a questo Verona di avere una reazione duratura. Senza dimenticare comunque l’ottimo lavoro di Mandorlini: si sa che nel calcio la posizione dell’allenatore è legata ai risultati”.
Da attaccante ad attaccante: Toni ha praticamente annunciato il ritiro a fine stagione. Come valuti questa scelta?
“Credo che gli sia mancato tanto il campo. Non giocando, facendo fatica e vedendo la propria squadra andare male ha fatto qualche riflessione negativa e profonda. Forse giocando con continuità riprenderà entusiasmo: spero che non perda la voglia di dare una mano al Verona. Toni è una persona di spessore, a fine anno deciderà cosa sarà meglio per lui e per la squadra. Certo che attaccanti come lui e Di Natale, nel nostro calcio italiano, dove li andiamo a trovare più?”
Il Milan da anni non convince. Allenatori sbagliati o problema societario?
“Il calcio è fatto di cicli: c’era un momento dove anche la Juventus arrivava solo sesta-settima. Comunque il Milan quest’anno non mi sembra così malvagio come qualcuno lo vuole dipingere, non deve guardarsi indietro, il campionato è molto equilibrato: poi però nel calcio vince uno solo, non possono vincere tutti”.
Un tuo pronostico per domenica a San Siro? Il Verona nella sua storia non ha mai vinto al Meazza…
“A San Siro non siamo riusciti a vincere neanche nell’anno dello Scudetto. Il Verona non può sbagliare ma anche per il Milan vale lo stesso: sarà una partita delicata e i ragazzi dovranno giocare come se fosse una finale, tutto può succedere. Pronostico secco? Dico sempre: ‘Forza Hellas!’ quindi non mi sottraggo a dire 2”.
LUCA VALENTINOTTI
FONTE: TGGialloBlu.it
ALTRE NOTIZIE Galderisi sicuro: "Il Napoli può fare male a chiunque"
05.12.2015 22.20 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
"Il Napoli ha capacità e qualità, può fare male a chiunque". Parole firmate da Giuseppe Galderisi, ex calciatore che - attraverso Radio Crc - ha parlato della squadra di Maurizio Sarri. L'allenatore ha poi proseguito: "Contro il Verona, la squadra azzurra ha disputato una prestazione da grande squadra, quest'anno la differenza è che si gioca al meglio contro tutti gli avversari. Nel calcio la fortuna non esiste. Contro l'Inter, il Napoli dopo il 2-0 ha cercato di difendere il risultato e di non attaccare più".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Galderisi: “Il Napoli è il peggiore avversario possibile per il Verona. Sul campionato dei veneti pesano i tanti infortunati”
Posted on nov 16 2015 - 11:31am by Francesco Moscato
14:49, 17 novembre 2015
Giuseppe Galderisi, ex attaccante del Verona scudettato, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Marte Sport Live sulla partita di domenica prossima che al “Bentegodi” vedrà contrapposto il Napoli al Verona. Ecco quanto evidenziato e raccolto dalla redazione di NapoliSoccer.Net: “Mandorlini ha ricevuto molto dal Verona ma ha anche dato tantissimo. Ha preso la squadra in C1 e nel giro di pochi anni l’ha portata a ridosso della zona UEFA. Sono le assenze per infortunio a pesare tantissimo sul campionato del Verona. Soprattutto Toni manca molto in termini di esperienza alla squadra. C’è grande confusione a Verona. I tifosi non sono contenti e il Verona è una squadra che ha bisogno come il pane di un risultato importante contro una grande. E per il Napoli questa non è sicuramente una bella notizia. Nel caso del Verona è ancora peggio trovarsi a lottare per non retrocedere anche perché è una squadra non abituata, ma io incrocio le dita e spero fortemente nella salvezza. Il problema però non è Mandorlini e quando riuscirà a recuperare gli infortunati lo capirete bene. Comunque in ogni caso, il Verona affronta domenica prossima la squadra peggiore in questo momento. Il Napoli gioca sempre cercando di imporre la sua mentalità, i suoi fraseggi, il suo gioco, la sua cattiveria sia in casa che in trasferta. Gioca un calcio di alto livello sotto tutti gli aspetti. Sarà sicuramente una battaglia sportiva, ovviamente”.
Redazione NapoliSoccer.Net
FONTE: NapoliSoccer.Net
ALTRE NOTIZIE Galderisi: "Se la Lazio ritrova la serenità può recitare un ruolo importante"
25.09.2015 17.12 di Chiara Biondini Twitter: @ChiaraBiondini
Allenatore e giocatore Giuseppe Galderisi, che ha vestito la maglia biancoceleste nella stagione 87'-'88, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "I Laziali Sono Qua", sugli 88.100 FM di Elleradio.
Sul difficile inizio di stagione della Lazio
"Le sconfitte in Supercoppa con la Juventus e in Champions contro il Bayer Leverkusen hanno fatto male e sono pesate. Ora però bisogna chiudere al più presto questo momento e ripartire, visto che la Lazio ha grandi potenzialità e che siamo solo ad inizio stagione".
Sulla partita di domenica contro il Verona
"Bisognerà rimanere concentrati al massimo e proseguire quanto fatto mercoledì sera contro il Genoa. Ci saranno tante assenze da entrambe le parti, ma sicuramente la Lazio, rispetto al Verona, ha degli elementi in grado di sopperire alle varie defezioni".
Sul reparto offensivo della Lazio
"Mi aspetto molto da Keita, un giovane dalle potenzialità enormi. Magari andrebbe coccolato di più, perchè mi sembra un giocatore che risenta molto delle critiche. Il ritorno di Djordjevic è stato molto importante, una punta vera che serve ad ogni squadra. Matri, all'esordio ha fatto benissimo. Certo che se fosse arrivato prima... E poi Klose è sempre Klose".
Sul campionato
"Quest'anno il campionato è molto livellato. Se la Lazio ritrova la serenità e l'entusiasmo dello scorso anno può recitare un ruolo importante. Nonostante tutto si trova sopra a Juventus, Napoli e Roma. L'Inter è partita bene, così come la Fiorentina, ma è presto per giudicarle. Il Milan non lo capisco ancora, a volte sembra competitivo, a volte meno".
Su Pioli
"Ho una grandissima stima verso Pioli ed il suo staff. Roma è una piazza difficile, umorale e passionale, ma mi sembra che la gente sia rimasta dalla sua parte nonostante le sconfitte. Compattarsi e farsi forza a vicenda è una grandissima cosa. Da un momento difficile se ne può uscire ancora più uniti. Vincere a Verona proietterebbe la Lazio nei primi posti della classifica".
Sugli obiettivi della squadra
"Mi auguro che la Lazio non trascuri l'Europa League e secondo me deve lottare per vincerla. In Italia non vedo squadre schiacciasassi. La Juve è in crisi, il Napoli è discontinuo e la Roma non mi esalta. Con una tifoseria del genere, se ci si ricompatta tutti, sono certo che la squadra di Pioli possa arrivare tra le prime quattro".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Galderisi rievoca lo scudetto del Verona
CALCIO - L'ex-allenatore della Lucchese Giuseppe Galderisi è stato ospite sabato sera della puntata speciale di "Che tempo che fa" dedicata ai 30 anni della celebre trasmissione televisiva "Quelli della notte" condotta da Renzo Arbore. Il Nanu ha rievocato uno dei fatti sportivi più eclatanti di quel 1985: ovvero lo storico scudetto del Verona.
14 giugno 2015 - Galderisi, fino a un paio di settimane fa allenotore della Lucchese, fu uno dei protagonisti di quell’autentica, e forse irripetibile, impresa sportiva che vide la squadra di Bagnoli battere tutte le grandi del calcio italiano. Una vittoria di testa e di cuore come ha avuto modo di ricordare lo stesso Nanu.
di Guido Casotti - casotti@noitv
FONTE: NoiTV.it
Galderisi a ‘Zona Calcio': “Che impresa lo scudetto del Verona, Juve senza paura a Madrid”
maggio 12, 2015
Giuseppe Galderisi ha parlato in diretta alle frequenze di Radio Stereo 5 all’interno della trasmissione “Zona Calcio”. Tanti gli argomenti toccati da “Nanu”.
IL TRICOLORE DEL VERONA – Galderisi ha esordito ricordando lo storico scudetto del Verona: “Rivivere quel 12 maggio 1985 è sempre una grande emozione, allora si disse che ci saremmo resi conto dell’impresa di quel Verona trent’anni dopo, cioè oggi, ed è una favola che molti vorrebbero rivedere, quella di assistere al trionfo di una provinciale. Il grande Osvaldo Bagnoli disse che il primo a pronunciare la parola scudetto nello spogliatoio fu Pietro Fanna a Capodanno. Ricordo che andammo a Cavalese per due giorni liberi delle festività, e Fanna che era uno timido di carattere brindò al tricolore dicendo con convinzione che il Verona avrebbe vinto. Non era facile e specialmente a metà stagione sapevamo che sarebbe stato difficile, ma partita dopo partita ci rendemmo conto che l’impresa era davvero possibile”.
FU UN’IMPRESA PERCHE’ … – Galedirisi aggiunge: “Rispetto ad allora sono cambiate tante cose. Penso sia difficile fare un paragone tra il ieri e l’oggi: anche la vita è cambiata, prima il calcio era un qualcosa che il tifoso viveva in maniera diversa, ed anche l’ambiente. Era un calcio a uomo, le rose erano ristrette, i format dei campionati diversi, anche per questo il miracolo fu possibile. I migliori calciatori al mondo erano tutti in Serie A: Maradona, Passarella, Rummenigge, Socrates…quel Verona partì con l’obiettivo di salvarsi e la consapevolezza è giunta passo dopo passo. Sono orgoglioso per il successo sportivo e soprattutto per le facce felici dei miei compagni e dei tifosi di una piazza passionale come Verona”.
JUVE, PUOI FARCELA – Su Real Madrid-Juventus: “I bianconeri non dovranno pensare esclusivamente a difendersi, va aggredito il portatore palla degli spagnoli, la Juve ha i mezzi per farcela. Il 2-1 dell’andata rappresenta un vantaggio non da poco anche se al Bernabeu non sarà facile”.
DUE GIOIE: SALERNITANA... – Galderisi parla della Salernitana, sua ex squadra da allenatore nel 2012 e compagine della sua città: “Anche Salerno è una piazza calda che meriterebbe di stare in Serie A. La mia esperienza sulla panchina granata non è stata felicissima ma serbo comunque ottimi ricordi e sono molto felice per la promozione in B. Il progetto sembra molto buono e ci sono tutti i presupposti per assistere ad una crescita continua. Futuro? Ora alleno la Lucchese, ci siamo salvati con sette turni di anticipo e guido un gruppo di ragazzi fantastico con ragazzi molto uniti e capaci. All’inizio non è stato facile ma poi col tempo siamo migliorati. Non so se il rapporto proseguirà, devo incontrarmi con la società rossonera ma intanto la ringrazio per avermi dato questa opportunità”.
…E PADOVA – Galderisi, votato calciatore del secolo nella storia del Padova, si esprime anche sulla recente promozione del Padova in Lega Pro: “E’ un’altra soddisfazione calcistica per me che tra l’altro vivo da tempo nella città veneta. E’ un premio che mi rende felice anche perché è bello sapere che la gente ti stima e ti vede come un esempio da seguire. So di essere stato fortunato a fare calcio anche per questo. Come deve fare un piccolo club a pensare in grande? Prendendo ancora ad esempio il Verona campione d’Italia dico che sul piano tecnico non c’erano campioni ma ottimi giocatori, il punto di forza è stata la coesione, la sinergia venutasi a creare tra noi, anche con la città ed i tifosi”.
FONTE: MaiDireCalcio.com
ALTRE NOTIZIE Galderisi a TMW sullo scudetto Hellas: "Brivido che non dimenticherò mai"
11.05.2015 14.54 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
"Guardavo la partita, ho sentito un brivido che non dimenticherò mai, esattamente come quando Elkjær Larsen segnò a Bergamo. Parliamo di una squadra unica e meravigliosa, una bellezza così va ricordata, sottolineata e mai dimenticata. E' stato fatta un'impresa irripetibile. Sarebbero bello rivedere una squadra come la nostra, che andavamo a prenderci gli applausi in tutti gli stadi d'Italia, ma assolutamente non è possibile".
ALTRE NOTIZIE Scudetto del Verona, 30 anni dopo. Galderisi: "Impresa irripetibile"
11.05.2015 09.54 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Tra i protagonisti del Verona che 30 anni fa conquistò uno storico Scudetto, Giuseppe Galderisi ai microfoni di Radio Rai ha ricordato quel successo: "Sarà difficilissimo ripetere un'impresa del genere, sono cambiati tempi e introiti economici. Sarebbe bello rivedere un altro Verona stare davanti a tutti dall'inizio alla fine, prendere applausi ovunque e portare a casa uno Scudetto che si ricorda ancora a distanza di 30 anni. Non solo a Verona".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
12:11 | sabato 18 ottobre 2014 Galderisi: «Milan-Verona? Prevedo un 2-2»
Le dichiarazioni del doppio ex al Corriere di Verona
HELLAS VERONA MILAN GALDERISI - Giuseppe Galderisi è stato uno dei protagonisti indiscussi nell'anno dello Scudetto veronese. Ma ha giocato anche nel Milan, intervistato dal Corriere di Verona, ha rilasciato alcune dichiarazioni su Verona-Milan: «Gran duello, e come sempre, quando affronti una big, per il Verona il pronostico è contrario. Credo che il Milan abbia preso una nuova via rispetto al recente passato. Sta ritrovando entusiasmo, e questa è la prima base per ottenere dei risultati».
L'ANALISI - Prosegue: «Però l’Hellas, che non smette di sorprendere, percorre da tempo un cammino che rende merito alle qualità che ha. Per questo mi aspetto un incontro divertente, equilibrato, ben giocato da due formazioni che hanno mentalità differente. Prevedo un 2-2. Anche se spero che il Verona trovi la botta vincente. »
FONTE: CalcioNews24.com
ALTRE NOTIZIE Olhanense, Galderisi: "La Juve ha fatto qualcosa di straordinario"
05.05.2014 11.30 di Chiara Biondini
"La Juve ha fatto qualcosa di straordinario se solo ricordiamo da dove è partita e che quando è arrivato Conte nessuno poteva pensare a tre scudetti di fila. Ora dovrà puntare sull'Europa con giocatori adatti per la Champions". Queste le parole diGiuseppe Galderisi, allenatore dell'Olhanense nella serie A portoghese, ex attaccante di Juventus e Verona, ospite questa mattina, rilasciate ai microfoni di Massimo Boccucci a "Pezzi da 90" sull'emittente umbra Radio Onda Libera.
Per la Juve, alla fine, tutto troppo facile in campionato?
"No, se l'è sudato parecchio con il lavoro e l'impegno. Conte merita gli applausi insieme alla squadra".
Come mai la Juve stenta così tanto in Europa?
"Bisogna guardare avanti. Ha trovato di fronte certe situazioni e il Benfica in semifinale di Europa League è quanto di peggio potesse capitare. Lo conosco bene il Benfica: ha una grande organizzazione di gioco e segna sempre. Il risultato in Portogallo ha dato un piccolo vantaggio al Benfica e l'ha sfruttato".
Cosa dovranno fare la società bianconera e Conte per essere competitivi nella prossima Champions?
"Il gruppo è valido e potrà essere migliorato. La Juve deve concentrarsi maggiormente sull'Europa e magari trovare delle soluzioni migliori per affrontare le coppe. La mentalità della Juve è apprezzata nel mondo, cerca di imporre sempre il gioco e non rinuncerà a questa identità. Ora rifletterà sui giocatori giusti per provarci".
Infatti di sabato scorso all'Olimpico hanno riacceso preoccupazioni e polemiche: come se ne esce?
"C'è un problema che non riguarda solo il calcio: si parla molto quando accadono certe vicende gravi e poi non si agisce, non si prendono decisioni. Spero che stavolta si faccia qualcosa di concreto e di serio. Ci sono le leggi, se ne possono fare anche di più dure, ma soprattutto vanno rispettate e fatte rispettare".
Torniamo al calcio giocato: la Roma può aprire un ciclo?
"Penso proprio di sì. Vedrete che la prossima stagione sarà ancora più competitiva dopo aver disputato un grandissimo campionato. Ha preso i giocatori giusti e altri ne prenderà. Garcia ha portato una mentalità importante".
Il Napoli ha meritato la Coppa Italia?
"Sì, De Laurentiis ha ricevuto un premio per la qualità del lavoro che sta portando avanti. Ci vuole pazienza per fare di più. Forse pensava di aver avvicinato la Juve ma non è così. Merita i complimenti anche la Fiorentina: Montella sta facendo bene ed è uscito a testa alta dall'Olimpico".
Il Milan nel derby ha vinto un premio di consolazione o è un ruggito per l'Europa?
"Spero che sia un ruggito per l'Europa dopo una stagione difficile. Qualcosa per il futuro dovrà cambiare. Seedorf? Non so dire se verrà confermato. Penso che non si diventa allenatore da un giorno all'altro, non è ancora un vero tecnico anche se il Milan avendolo scelto dovrebbe difenderlo".
Lei infine s'è preso una bella soddisfazione a battere 2-1 il Porto con l'Olhanense...
"Sono molto felice, è stata una giornata di grande gioia dopo tre mesi di durissimo lavoro. E' stata salutata come una vittoria storica che mancava da una vita. Adesso possiamo fare il miracolo di salvarci. Mi trovo bene in Portogallo, è una grande esperienza in un calcio diverso".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
08.01.2014 Bianchetti allo Spezia Il Palermo vuole Cacia
Mister Iachini vuole portare in Sicilia anche Donadel «Nanu» Galderisi allenerà l'Olhanense in Portogallo
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NANU PORTOGHESE. Giuseppe Galderisi è il nuovo allenatore dell'Olhanense, squadra attualmente all'ultimo posto della massima serie portoghese. Ad annunciare l'arrivo dell'ex attaccante del Verona è stato il club dell'Algarve. Ieri pomeriggio «Nanu» ha diretto il suo primo allenamento allo stadio Vila Real di Santo Antonio. L'ultima sua esperienza è stata alla Salernitana prima di essere licenziato da Lotito come è successo a Pektovic.
S.A.
FONTE: LArena.it
10:00 | 20/09 Esclusiva – Il doppio ex Galderisi: «Mandorlini, punta su Martinho. Juve? Da rivedere la fase realizzativa»
Passato l’impegno di Champions League, la Juventus torna in campo per il prossimo turno di Serie A. All’orizzonte c’è l’Hellas Verona di Andrea Mandorlini, una squadra tosta che ha già collezionato due vittorie. Gli scaligeri sono da prendere con le pinze, Antonio Conte sta già studiando schemi, moduli e tattiche in vista di domenica pomeriggio. La redazione di CalcioNews24.com ha contattato in esclusiva Giuseppe Galderisi, doppio ex di Juve e Verona, che ha giocato in anticipo il match per noi.
Dopo il pareggio contro il Copenaghen, la Juventus ritorna in campionato. C’è l’Hellas Verona, una squadra che conosce molto bene…
«Si, sono due ambienti che ho vissuto in modo molto intenso. Sono legato sia alla Juventus, dove sono stato da 13 fino a 20 anni. E’ stata una crescita importante sotto tutti i punti di vista. Verona mi ha regalato tante emozioni. I bianconeri hanno dimostrato che in Champions hanno la cattiveria giusta per creare le giuste palle gol, con ritmi alti. E’ una partita difficile per l’Hellas, ma non hanno niente da perdere. Fossi in Mandorlini me l’andrei a giocare mettendo in preventivo che allo Juventus Stadium qualche punto si può lasciare».
Torino e Verona, due piazze indelebili nel suo cuore. Quanti ricordi…
«Ce ne sono tantissimi: con l’Hellas Verona ricordo la vittoria dello scudetto a Bergamo e il successo per 2-3 a Belgrado in Coppa Uefa. A Torino non posso non dimenticare il primo scudetto e la notte insonne con Gabriele Pin quando il giorno dopo esordì. I due ambienti mi hanno dato molto, anche a livello di tifoseria».
Delle tre neo-promosse, l’Hellas Verona si sta rivelando la vera e propria sorpresa…
«Ho visto giocare il Verona al Bentegodi contro il Milan, ha fatto una grande gara, l’ha letta bene. Certi risultati non arrivano per caso. L’Hellas ha fatto una buona prestazione anche a Roma, fino al gol di Maicon. Gli scaligeri sono una buona squadra che deve chiudere bene gli spazi e giocare bene tra le due linee di centrocampo e difesa. Mandorlini deve puntare su Raphael Martinho, il brasiliano ha facilità di corsa e un buon piede. Contro la Juventus il Verona dovrà rischiare qualcosa come ha fatto contro il Milan, altrimenti è difficile portare a casa qualche punto».
Che Juventus deve aspettarsi il Verona?
«La Juventus quando gioca tra le mura amiche difficilmente fa uscire gli avversari fuori dalla loro metà campo, questa è difficoltà. I bianconeri giocano a grandi ritmi, scalando in avanti e palla alta, non dà la possibilità di giocare in serenità. L’Hellas dovrà aspettarsi una Juve arrabbiata, i giocatori saranno ancora incazzati dopo tutti quei gol sbagliati. Da allenatore sarei solo entusiasta per le occasioni avute, ma c’è da lavorare sulla fase realizzativa».
Juventus-Hellas Verona, che partita dobbiamo aspettarci?
«Difficile per entrambe le squadre, complicata. Chi ha da perdere è la Juventus, per questo ci vorrà una squadra cattiva, nel senso sportivo, che deve sfruttare al massimo gli episodi. Il Verona non deve pensare solo a distruggere, ma deve pensare anche a ripartire perché ha le caratteristiche per poterlo fare».
Il Verona parte con l’obiettivo della salvezza, ma dove crede che può arrivare a fine campionato?
«Io credo che il Verona per mentalità e per il lavoro che c’è dietro ha una base solida. Sono arrivati giocatori importanti con esperienza e qualità, Mandorlini ha materiale per continuare a fare bene. L’avvio degli scaligeri è tanta roba perché hanno vinto col Milan e con il Sassuolo, due partite difficili. Credo che il Verona è la vera sorpresa e farà un buon campionato anche grazie alla tifoseria che ha».
Juventus sempre in lotta scudetto, ma attualmente al comando c’è il Napoli…
«Il Napoli delle ultime partite sta crescendo tantissimo. Quando Fiorentina, Roma e Milan staranno molto bene sarà un campionato più difficile, anche se la Juventus ha qualcosa in più».
by Christian Schipani
FONTE: CalcioNews24.com
LE INTERVISTE Novara, senti Galderisi: "Aglietti è uno dei migliori allenatori d'Italia"
16.05.2013 18:00 di Nicolò Schira Twitter: @@BomberNiko
Il Centro sportivo "Novarello-Villaggio Azzurro" ha avuto l'onore di ospitare, nella mattinata di oggi, l'ex attaccante di Juventus, Verona, Milan e Lazio, nonché della Nazionale italiana, Giuseppe Galderisi. In esclusiva ai microfoni di Novara Channel, il salernitano ha parlato della stagione del Novara e in generale del campionato di Serie Bwin in corso, ripercorrendo alcune tappe della sua lunga carriera agonistica.
"Sono rimasto a bocca aperta di fronte alla completezza del centro sportivo di Novarello", ha esordito Galderisi, "per uno che, come me, lavora nel calcio da tantissimi anni, vedere una struttura così bella e curata nei dettagli vuol dire avere la certezza che molte società dovrebbero fare un giro da queste parti. In Italia, molti sono ancora convinti che la domenica e la partita siano tutto, invece sono centri sportivi come questo ad offrire a squadra e società la possibilità di crescere in un certo modo. Sono rimasto senza parole..."
Qualità che si rispecchia in un campionato di spessore come quello che vede protagonista il Novara di Aglietti...
"Alfredo è senza dubbio uno degli allenatori più bravi del panorama italiano, è riuscito a trovare una continuità di risultati assolutamente da apprezzare, nell'ambito di un campionato di Serie Bwin impegnativo e ancora tutto da vivere. Questo finale incerto rende la stagione più lunga del solito, ma assolutamente godibile e divertente"
Una delle tappe più memorabili della sua carriera coincide sicuramente con Verona, dove ha conquistato uno scudetto nel 1985. Quali erano i segreti di quella squadra?
"Quella era una grande famiglia, guidata da un allenatore e un direttore sportivo (Bagnoli e Mascetti, ndr) che erano persone speciali, capaci di insegnarci a stare in campo ma anche a vivere tutto con grande intensità. Quell'anno eravamo partiti per salvarci e avevamo una squadra che in tanti reputavano formata con gli scarti di altre squadre, ma con il tempo ci siamo resi conto di avere potenzialità eccezionali e di non essere inferiori a nessuno"
Lei è arrivato a calcare palcoscenici importanti in Serie A passando da una piccola provincia qual è Salerno, città in cui è nato e reduce dai festeggiamenti per la promozione in Lega Pro 1^ divisione.
"Ho iniziato lì la mia stagione e ho avuto problemi che risolverò in futuro, ma da salernitano sono veramente felice per la Promozione della squadra in una categoria superiore. Che la città si goda appieno questa bella promozione, se la Salernitana raggiunge risultati importanti è soprattutto grazie al suo pubblico eccezionale"
FONTE: TuttoB.com
GLI EROI BIANCONERI Gli eroi in bianconero: Giuseppe GALDERISI
Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
22.03.2013 08:00 di Stefano Bedeschi
Giuseppe Galderisi, nasce a Salerno il 22 marzo del 1963, e cresce nella Juventus, realizzando quasi 200 goal nelle varie squadre. Proprio in bianconero esordisce in serie A, il 9 novembre 1980, Perugia - Juventus 0-0, che resterà l’unica presenza nella stagione; quindi 16 partite e 6 reti, quasi tutte importanti, nei campionati 1981/82, 1982/83.
Galderisi è un uomo-goal, ha tutte le caratteristiche da attaccante puro; sa sacrificarsi in ritorni utili alla squadra, ma il suo occhio svelto è sempre rivolto alla porta avversaria.
Grosso, che lo ebbe a lungo con sé nella “Primavera” bianconera, dive di lui: «Pochi minorenni nel nostro calcio hanno fatto capire subito che sarebbero diventati giocatori di primo piano. Agile, potente, capace di calciare indifferentemente di destro o di sinistro. Il suo tiro dai sedici metri è forte e preciso e, malgrado la statura, emerge in elevazione grazie alla sua scelta di tempo. Il suo ruolo iniziale era quello di mezza punta, ma è diventato uomo da area».
«I primi tempi», racconta “Nanu”, «sono stati molto duri. Sentivo terribilmente la nostalgia di casa; poi gli amici mi hanno aiutato e così, poco per volta, ho imparato ad abituarmi».
Un metro e settanta, 69 chili il suo peso forma, Galderisi non è certo piccolo, anche se il nomignolo affettuoso di “Nanu” se lo porta appresso come una etichetta. La sua forza sono lo scatto, la grinta, la voglia di combattere su ogni pallone: conquistarlo, difenderlo, calciarlo, possibilmente dove il portiere non può arrivarci.
Ricorda ancora con amarezza quando Boniperti gli disse che in bianconero non c’era posto per lui: «Ci rimasi male, della Juventus mi resta comunque un bel ricordo, ma forse è stata la mia fortuna quella partenza. Ero chiuso da troppi campioni, avevo bisogno di libertà e soprattutto di giocare».
Per acquistarlo, ragazzino, dal Raito squadra di Vietri sul Mare, la Juventus aveva battuto la concorrenza di Napoli, Inter, Varese ed Atalanta. L’avevano visto già a Parma, dove la sua famiglia ha vissuto undici anni. «Da pochi mesi eravamo tornati al Sud»,ricorda, «quando la Juventus venne a prendermi. Il mio destino era al Nord, evidentemente».
Poi il Verona e lo scudetto da provinciale, quindi il passaggio dal ruolo di promessa a quello più impegnativo, ma senza dubbio più piacevole, di campione consacrato ed appetito, tanto da finire alla corte di Berlusconi. Dopo il Milan, inizia il suo girovagare, che lo porta alla Lazio, di nuovo al Verona, sempre con pochissimo costrutto, anche a causa di numerosi infortuni che ne limitano il rendimento. Trova pace e tranquillità a Padova, dove inanella diverse buone stagioni in serie B.
Nel 1986 “Nanu” è il centravanti titolare della nazionale di Bearzot al Mondiale in Messico; capitato in una dimensione troppo grande per lui, naufraga miseramente, non aiutato, certamente, da una squadra che è solo la brutta copia di quella trionfante al “Bernabeu” quattro anni prima.
Ma la tripletta al Milan, soprattutto il goal su rimpallo con Collovati, ha la grandiosità dei classici: come Harpo che fuma la corda, il pasto di Chaplin ne “La febbre dell'oro” e l'inseguimento di “Ombre rosse” ed autorizza l’entrata di Galderisi nella storia bianconera.
«Galderisi», racconta Caminiti, «ebbe un momento di fortuna che oggi si potrebbe definire sfacciata; nell’esordio in Serie A dal 60’ in sostituzione di Marocchino, avvenuto a Perugia in un match senza goal, il 9 novembre 1980, le sue doti si erano potute appena intuire, doti di sveltezza innanzitutto. Poi il 14 febbraio 1982 giocò contro il Milan, e segnò i 3 goal della sua vita, e Boniperti, cioè il più silenzioso presidente dell’intera storia del pallone, gli dedicò una frase, anzi un pensiero, ricco di una grande virtù: la generosità.
Boniperti disse testualmente: “Questo Galderisi fa goal come Zoff para”.
Erano i giorni in cui Zoff lustrava la sua gloria sempiterna e parve una profezia per la carriera più luminosa. Così fu in effetti, anche se di goal nella Juventus, dopo quei tre, non ne avrebbe segnati molti: il marchio, direbbe Angelo Caroli, rimane».
FONTE: TuttoJuve.com
14:00 | 05/10/12
Esclusiva - Galderisi: "Padova-Verona? Sarà uno spettacolo. Io al Padova? Perchè no"
Giuseppe Galderisi non ha dimenticato Padova. Può solo parlarne bene, come i ricordi che porta dentro. Si può dire che, in carriera, “Nanu” è stata una vera e propria stella del club biancoscudato.
In esclusiva ai microfoni di CalcioNews24.com, l’ex calciatore dei veneti ha parlato in merito al derby di domani, Padova-Verona: “Entrambe sono due società che stanno lavorando molto bene e i loro allenatori sono molto bravi. Hanno organici con molta qualità, ma in modo diverso: una ha ristrutturato di più e l’altra ha consolidato qualcosa. Da qui alla fine del campionato, direi che faranno molto bene, anche per le piazze che sono”.
E continua:“Domani potrebbe essere una partita spettacolare. Il campionato di Serie B è ancora in fase embrionale, è lungo e le due squadre devono imboccare ancora il giusto binario. I punti sono importanti, ma credo verrà fuori una partita dove non ci saranno speculazioni tattiche. Sarà una grande partita ricca di spettacolo, fatta da buoni giocatori. Utile sarà anche il supporto del pubblico padovano e veronese. Chi potrebbee fare la differenza? Ce ne sono parecchi. Il Verona ha cambiato parecchio, se proprio dovessi fare nome, direi Cacia. Per il Padova dico Cutolo. Entrambi hanno qualità ed entusiasmo”.
Fondamentale sarà il fattore campo: “L’Euganeo è un campo difficile per chiunque, ma le due tifoserie si faranno sentire e non poco”. E conclude svelando una curiosità: “Col Padova sono stato sempre in buoni rapporti, anche quando ho lasciato. Non mi dispiacerebbe un giorno allenare la squadra biancoscudata. Ogni giorno lavoro per raggiungere i miei obiettivi. Chissà che le nostre strade non possano rincontrarsi”.
by Christian Schipani
FONTE: CalcioNews24.com
LEGA PRO UFFICIALE: Salernitana, esonerato Galderisi e preso Perrone
20.09.2012 13.19 di Gianluca Losco
Adesso è ufficiale. Giuseppe Galderisi non è più l'allenatore della Salernitana; il club campano ha sollevato dall'incarico lui ed il suo staff. La guida tecnica è stata affidata a Carlo Perrone, che già nel pomeriggio allenerà la squadra.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Triestina: Giuseppe Galderisi è il nuovo allenatore
Pubblicato da Redazione Notizie.it
il 25 OTTOBRE 2011 14:06
Giuseppe Galderisi è il nuovo allenatore della Triestina. L’ufficializzazione è attesa a minuti, ma ormai non ci sono più dubbi: il popolare Nanu ha vinto la concorrenza di Beppe Giannini e Fulvio D’Adderio, che erano stati contattati in precedenza evidentemente senza convincere fino in fondo il presidente Aletti. Galderisi verrà presentato nel pomeriggio presso la sala stampa del Rocco: subito dopo si metterà subito al lavoro con la squadra per preparare al meglio la difficile partita dell’esordio, domenica pomeriggio in casa contro la capolistaPergocrema.
Ovvio che il primo obiettivo sarà fermare la striscia negativa di tre sconfitte consecutive, due delle quali interne, ma l’Alabarda dovrà cercare se possibile di ottenere l’intera posta, per accorciare la distanza dalle posizioni che le competono ed allontanarsi dal quint’ultimo posto attualmente occupato. Per Galderisi la Triestina sarà l’undicesima squadra diversa in altrettanti anni di carriera da allenatore, svoltasi finora tutta tra Prima e Seconda Divisione: al suo attivo finora solo due semifinali playoff perse con Foggia e Benevento, l’ultima squadra da lui allenata ed estromessa dalla lotta promozione dalla Juve Stabia.
FONTE: Sport.Notizie.it
Triestina, Galderisi è il nuovo allenatore “Nanu” Galderisi, 48 anni, ha battutto i concorrenti Giannini, Di Costanzo e D’Addario
TRIESTE L'annuncio ufficiale è atteso a minuti: Giuseppe "Nanu" Galderisi è il nuovo allenatore della Triestina. Ha battuto la concorrenza del "Principe" Giannini, di Di Costanzo e di D'Addario, che fino a qualche ora fa sembrava il favorito del presidente Aletti. Galderisi, che oggi verrà presentato alla stampa e inizierà subito a lavorare con la squadra, sostituisce in panchina Discepoli, protagonista di un avvio di stagione a dir poco altalenante, con un tracollo nelle ultime gare.
Per il neo-mister alabardato la situazione non è comunque facile: dovrà cercare di ridare entusiasmo a una compagine demoralizzata dalle torbide vicende societarie e da risultati pessimi. Finora gli alabardati, messi assieme in maniera un po' casuale quando all'inizio del campionato mancavano non più di un paio di giorni, hanno avuto il problema soprattutto di esprimere un minumo di gioco corale. Inoltre la preparazione atletica improvvisata, tenendo poi conto dell'età media decisamente elevata, si rivela un handicap grave per una categoria come la LegaPro dove più che la qualità emerge la quantità.
"Nanu" Galderisi, 48 anni, indimenticato campione d'Italia e capocannoniere del campionato con il Verona, già giocatore di altissimo livello con Juve, Milan e Lazio, ha alle spalle una discreta carriera di allenatore: si è seduto sulle panchine di Avellino, Foggia, Pescara, Arezzo, Benevento nell'allora serie C1. Ha avuto fortune alterne, collezionando sia stagioni da play off sia qualche esonero.
25 ottobre 2011
FONTE: IlPiccolo.Gelocal.it
NEREO ROCCO E GIUSEPPE GALDERISI BIANCOSCUDATI DEL SECOLO
Lo scorso 19 gennaio il Calcio Padova, in collaborazione con Appe, Ascom, Camera di Commercio di Padova, Confesercenti, Confindustria Padova, Cna, UPA Confartigianato, ha dato il via al concorso “Vota il Biancoscudato del Secolo” per stabilire quale giocatore e quale allenatore avessero fatto maggiormente breccia nel cuore dei tifosi padovani. Da allora 10246 schede sono state depositate negli oltre 160 esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa. Questa mattina nella sala di Giunta della Camera di Commercio il vice presidente del Calcio Padova Alberto Bertani, l’amministratore delegato Gianluca Sottovia e il direttore della comunicazione Gianni Potti hanno annunciato l’esito del concorso assieme al presidente della Camera di Commercio Roberto Furlan e al vice Presidente Fernando Zilio.
I vincitori
L’allenatore biancoscudato del secolo. Triestino di nascita, ma padovano di adozione, portò i suoi panzer fino al terzo posto in serie A nel 1958, miglior risultato di sempre per il Padova. Con il suo carisma e l’abilità nel gestire lo spogliatoio ha segnato un’epoca del calcio italiano. Con un vero e proprio plebiscito Nereo Rocco è stato votato tecnico biancoscudato del secolo!
Il Giocatore biancoscudato del secolo. Ha giocato molti anni dopo l’era Rocco, ma come temperamento e qualità tecniche gli sarebbe certamente piaciuto. Con i suoi gol ha infiammato l’Appiani e ha riportato il Padova in serie A dopo 32 anni. Il giocatore biancoscudato del secolo è Giuseppe Galderisi!
La Società biancoscudata ringrazia i media partner del concorso: Corriere del Veneto, Easy Network, Gazzettino di Padova, Mattino di Padova e Telenuovo.
FONTE: PadovaCalcio.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#FiorentinaVerona Zanetti e Serdar
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.