...COSÌ PARLÒ IL DIESSE nella consueta conferenza stampa di fine mercato «Se con la nuova proprietà mi aspettavo un margine operativo diverso? Credo che le aspettative quando c’è un cambio di società ci siano da parte di tutti. Io non voglio fare l’avvocato di nessuno ma per mia scelta sono qui da 4 anni e ho messo davanti il Verona a tutto, e così continuerò a fare. Presidio ha detto che questo sarebbe stato l’anno più difficile della loro presidenza, e a livello di mercato non è cambiato tanto. Abbiamo dato via tanti giocatori, come sempre, però io penso che anche il fondo americano voglia dimostrare che vuole fare bene. Tre anni fa ci siamo salvati allo spareggio, due stagioni fa alla penultima giornata e lo scorso anno all’ultima. Se dopo due giornate vogliamo dividerci, ognuno faccia le proprie scelte. Se invece vogliamo stare uniti e preparare un anno di battaglie sportive, io sono con voi. Se questo mancato cambio di passo della proprietà è spiegabile da un lato economico? Ripeto che, secondo me, non è questione di cambio di passo. Ci sono delle proprietà americane con disponibilità diverse, qui si parte da una concezione diversa. Secondo me sul mercato sono arrivati giocatori che possono dimostrare il loro valore, che daranno il massimo e mi auguro che ci daranno delle soddisfazioni. Devono dimostrarlo in campo, perché abbiamo perso giocatori forti ma ne sono arrivati altri forti. Si potevano prendere sicuramente altri giocatori, ma noi ci siamo sempre salvati per il gruppo e dobbiamo lavorare su questo, sul gruppo. Dal punto di vista economico abbiamo fatto quello che potevamo e in futuro anch’io vorrei poter far di più, ma non è che io oggi sia preoccupato, perché il Verona ha fatto quello che poteva. Sono consapevole che altre squadre, come le neopromosse, hanno fatto tanto, sono società da metà alta classifica come disponibilità di budget e quindi per noi sarà ancora più dura».
Sogliano alla consueta conferenza stampa di chiusura del mercato: "Diventiamo presto una squadra, umili e affamati come chiede il popolo gialloblù"
SOGLIANO ESALTATO DALLA ROSEA 'Il fuoriclasse del Verona' si legge su 'La Gazzetta dello Sport' 'Se il Verona non avesse Sean Sogliano, dovrebbe inventarlo, un vero fuoriclasse del mercato' in grado di smontare e rimontare l’organico 'riuscendo a scovare giocatori sconosciuti o semisconosciuti, lanciandoli in orbita e assicurando all’Hellas introiti molto preziosi per il bilancio' e poi chiude spiegando 'L’Hellas ha cambiato proprietà, ma non ha cambiato il direttore sportivo. Per sua grande fortuna' ma la domanda sorge spontanea: Chi glielo fa fare a 'Presidio Investors' di cambiare questo modo ignobile di fare calcio se il risultato è che il club scaligero rimane in massima serie e si sostiene da solo?
Vallo a spiegare agli americani che il VERONA è diventato un trampolino di lancio, una squadra dove i migliori non rimangono mai e i giovani più promettenti vanno a cercar fortuna in altri lidi appena possono!
Ma tant'è ahinoi, questo è il calcio moderno, dove ciò che conta è il business a scapito di colori, tradizione e appartenenza...
È sempre più dura insomma volerghe ben all'HELLAS ma noi (e tanti altri) rimaniamo qua, stoici, a tifare la maglia anche se è comprensibile che, chi non ha vissuto gli anni '70 e '80 dei gialloblù non trovi motivi per sostenere la squadra della sua città.[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Stagione 2023-2024: Il diesse supera se possibile il miracolo della passata stagione quando a Novembre difende e conferma un BARONI sull'orlo dell'esonero dopo sei sconfitte di fila e a Gennaio, complici i guai finanziari di SETTI e le ormai consuete di bilancio, piazza altrove ben 16 giocatori cambiando completamente volto alla squadra gialloblù che a quel punto paradossalmente comincia ad offrire prestazioni via via più convincenti anche grazie ad un SERDAR ritrovato, un SUSLOV campioncino ma soprattutto a quel NOSLIN arrivato in sordina a sostituire il rimpianto NGONGE (grandissima plusvalenza finita a fare panca al NAPOLI in crisi) ma rivelatosi un vero e proprio crack a sua volta: L'olandese coi suoi gol, i suoi cambi di ritmo e i suoi movimenti trascina il VERONA alla quinta salvezza di fila e poi, in pieno stile SETTI, subito venduto alla LAZIO entro il 30 Giugno ancora per salvaguardare un bilancio in eterno rosso nonostante i 42 milioni ragranellati a Gennaio ai quali vanno aggiunti i 13 e più arrivati dalla Serie A per il piazzamento finale in campionato (e se qualcuno avanzasse dubbi sulla gestione economica dell'ineffabile patròn gialloblù... Comprelo ti el Verona!😂 ).
Stagione 2012-2013: Sean SOGLIANO firma un biennale e diventa il nuovo direttore sportivo dell'HELLAS VERONA, sarà un matrimonio proficuo...
Sean Sogliano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sean Luca Sogliano (Alessandria, 28 febbraio 1971) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Carriera Giocatore
Figlio di Riccardo, anch'egli dirigente sportivo, ha giocato in Serie A con Ancona, Torino e Perugia, vestendo inoltre le maglie di Varese, Lucchese, Ravenna e Napoli. Il 31 gennaio 2004 ritorna all'Ancona, dove termina la sua carriera.
Dirigente
Si ritirò dal calcio giocato nel 2004 per diventare il direttore generale/sportivo dell'appena rifondato Varese Calcio, che sotto la sua gestione risalì dal campionato dilettantistico regionale di Eccellenza fino alla Serie B, sfiorando anche la promozione in Serie A nei play-off della stagione 2010-2011.
L'8 giugno 2011 diventa il nuovo direttore sportivo del Palermo. Anche lui quindi, come il padre, è stato alle dipendenze di Maurizio Zamparini. Il 1º novembre seguente rassegna le sue dimissioni a causa di incomprensioni col Presidente.
Il 1º luglio seguente diventa direttore sportivo del neopromosso Carpi. Il 3 novembre dello stesso anno rescinde di comune accordo con la società il proprio contratto, visto il ritorno in panchina di Castori.
Nel dicembre 2015 diventa Direttore Sportivo del Genoa, e il club ligure si salva molto agevolmente nella Serie A 2015-2016.
Il 1º luglio 2016 passa al Bari, in Serie B; lo segue il suo ex compagno di squadra ai tempi del Perugia, Fabio Gatti, come collaboratore tecnico. Conclude la sua esperienza a Bari nel luglio 2018, a seguito dell'esclusione della società dal campionato cadetto.
Il 3 giugno 2019 viene annunciato come nuovo direttore sportivo del Padova. Il 23 gennaio 2022, il club biancoscudato comunica di averlo rimosso dall'incarico.
Sogliano: “Orban non ha paura di niente. Volevamo Giovane a tutti i costi”
Le dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù sull’inizio di stagione e sul calciomercato
di Redazione
23 Settembre 2025 16:43
Il ds dell’Hellas Verona, Sean Sogliano ha parlato a Telenuovo: “Siamo all’inizio di un campionato molto difficile. Sapete come ragiono: dobbiamo essere contenti delle prestazioni che la squadra sta facendo, ma anche consapevoli che sia un campionato molto duro, il livello delle squadre in lotta per la salvezza si è alzato molto. Dobbiamo continuare a giocare con questa voglia, mettendo in campo tutto quello che abbiamo. Lottare per fare punti, perché servono quelli. Ero a vedere Inter-Sassuolo: i neroverdi hanno una squadra molto importante, il Pisa ha fatto un’ottima partita contro il Napoli. Mi fa piacere vedere che la gente abbia riconosciuto l’impegno messo dalla squadra. Ad inizio stagione anche noi dobbiamo vedere se chi è venuto abbia capito dov’è arrivato e in queste prime partite che abbiamo fatto, i ragazzi hanno dato il 100%, in particolare nelle ultime due, ma anche con l’Udinese. L’ambiente di Verona è unico, quando è unito. Lavoriamo tanto sicuramente, ma è un insieme di cose, non sono un fenomeno. Amo questo lavoro, sento tantissimo la responsabilità di rappresentare una città e una società così storica, che mi è entrata dentro. Con me lavorano tante persone come nell’area scouting, io sono solo parte del lavoro. La scelta dei giocatori per esempio è sicuramente fondamentale, ma io do ancora più importanza al lavoro in campo da parte di tutti, ognuno con il proprio ruolo, dall’allenatore alla società. Poi c’è la responsabilità di fare le cose bene per le persone che hanno dentro il Verona: stasera per esempio sono a cena da Alessandro Mazzola. L’appoggio di persone come lui è fondamentale, perché sono quelle che hanno davvero dentro il Verona, anche se poi si fanno i complimenti a chi è rimasto 1-2 anni per poi andare in altri lidi”.
GIOVANE. “Ho cercato di prenderlo per 3 finestre di mercato. Da uno e mezzo/due cercavo di liberare un posto da extracomunitario per lui. Era sotto contratto con il Corinthians, ma non siamo mai riusciti a trovare un accordo economico per prenderlo dal suo club, che all’inizio non voleva liberarsene. Il ragazzo ha deciso con il suo entourage di non prolungare il contratto. L’abbiamo visto dal vivo. Il mio capo scout lo aveva visto anche al Mondiale Under 20. Lo volevamo a tutti i costi. Siamo riusciti a prenderlo quando si è liberato a zero. Ad ogni finestra di mercato degli ultimi 3 anni sono andato a un centimetro dal prenderlo, senza riuscirci”.
ORBAN. “Questo è un ragazzo che non ha paura di niente. Non ha paura dei difensori che lo marcano, della squadra contro cui gioca. È un ragazzo che arriva dalla strada, che ha già giocato in Norvegia, Francia, Germania e Belgio, non ha paura di andare in campo. Ci serve gente sfrontata, perché la maglia del Verona pesa”.
FONTE: CalcioHellas.it
Nato Oggi... Jackson Tchatchoua, plusvalenza quasi totale per il Verona. Da dodici milioni di euro
14/09 alle 05:00
di Andrea Losapio @losapiotmw
Jackson Tchatchoua è stato l'ennesimo capolavoro di Sean Sogliano. Preso per poco meno di 2 milioni dallo Charleroi, società belga, in due anni è riuscito a essere uno dei migliori terzini della Serie A, fino alla chiamata in Premier League, dove c'è stata una piccola asta fra Nottingham Forest e Wolverhampton, che alla fine è riuscito ad accaparrarsene le situazioni lo scorso 19 agosto.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Cosa è successo nell’ultima giornata di mercato? “È una giornata sempre particolare, in cui si rincorrono un po’ tutti ed è un mondo a sé. Noi avevamo chiuso altre operazioni in settimana, volevamo capire se c’era davvero la possibilità di prendere Baldanzi che per noi sarebbe stato un giocatore in più per alzare il livello. Nei giorni precedenti c’era una buona possibilità di chiudere, perché il giocatore era convinto e veniva volentieri. Ma la notte precedente all’ultimo giorno c’è la Roma ha deciso di non far uscire il giocatore in prestito. Su Faivre volevo capire se ci fosse un giocatore con caratteristiche simili a Baldanzi, ma ripeto che era una cosa in più. Un’idea bella, ma al di là dell’esito finale dell’operazione, io lo ripeto ancora, io voglio solo giocatori che vengono qui e vanno a dormire con la maglia del Verona".
Cosa c’è di vero su Gagliardini e il mercato degli svincolati? “Ad oggi non esiste più un mercato chiuso. Noi abbiamo finito come potevamo fare e pensiamo che sia chiuso per noi. Il nostro vantaggio è che abbiamo posti in lista che possono essere utilizzati. Non bisogna prendere dei giocatori per forza, ma se magari abbiamo un’idea che qualcuno ci possa dare una mano ci faremo un pensiero. Ormai il mercato non chiude mai".
Secondo lei la rosa è completa? È riuscito a fare tutto quello che avevate in mente? “Le squadre sono complete o meno in base a quello che dice il campo. Abbiamo fatto una buona partita a Udine, e ho sentito parole incoraggianti e positive. Poi contro una squadra, la Lazio, che al 100% è più forte del Verona, ho sentito parole negative. Ma quello che conta è il campo e i giocatori che devono conoscersi e prendere una buona condizione”.
Con la nuova proprietà si aspettava un margine operativo diverso? “Credo che le aspettative quando c’è un cambio di società ci siano da parte di tutti. Io non voglio fare l’avvocato di nessuno ma per mia scelta sono qui da 4 anni e ho messo davanti il Verona a tutto, e così continuerò a fare. Presidio ha detto che questo sarebbe stato l’anno più difficile della loro presidenza, e a livello di mercato non è cambiato tanto. Abbiamo dato via tanti giocatori, come sempre, però io penso che anche il fondo americano voglia dimostrare che vuole fare bene. In questo momento la mia priorità è lavorare insieme al mister e ai giocatori. Tre anni fa ci siamo salvati allo spareggio, due stagioni fa alla penultima giornata e lo scorso anno all’ultima. Se dopo due giornate vogliamo dividerci, ognuno faccia le proprie scelte. Se invece vogliamo stare uniti e preparare un anno di battaglie sportive, io sono con voi”.
Questo mancato cambio di passo della proprietà è spiegabile da un lato economico? “Ripeto che, secondo me, non è questione di cambio di passo. Ci sono delle proprietà americane con disponibilità diverse, qui si parte da una concezione diversa. Secondo me sul mercato sono arrivati giocatori che possono dimostrare il loro valore, che daranno il massimo e mi auguro che ci daranno delle soddisfazioni. Devono dimostrarlo in campo, perché abbiamo perso giocatori forti ma ne sono arrivati altri forti. Si potevano prendere sicuramente altri giocatori, ma noi ci siamo sempre salvati per il gruppo e dobbiamo lavorare su questo, sul gruppo. Dal punto di vista economico abbiamo fatto quello che potevamo e in futuro anch’io vorrei poter far di più, ma non è che io oggi sia preoccupato, perché il Verona ha fatto quello che poteva. Sono consapevole che altre squadre, come le neopromosse, hanno fatto tanto, sono società da metà alta classifica come disponibilità di budget e quindi per noi sarà ancora più dura. Dobbiamo essere ancora più uniti, dando spirito e forza a una squadra che si deve far trovare pronta per raggiungere l’obiettivo”.
Il mancato arrivo di Baldanzi ha oscurato quanto era stato fatto sul mercato? “Condivido in parte quello che dici. Baldanzi aveva tanta voglia di venire e quindi poteva essere un giocatore in più. Ma ripeto dobbiamo prepararci a un anno di sofferenza, e dopo Udine le sensazioni erano diverse ma dopo la Lazio sono cambiate ancora. Stiamo sul pezzo, rimaniamo umili, affamati come il nosto popolo chiede e giochiamoci il campionato. I giocatori che sono arrivati hanno voglia di far vedere che sono giocatori da Verona”.
La vicinanza di Presidio c’è stata in questo mercato? “Da questo punto di vista prima degli ultimi giorni c’era un continuo parlarsi, e quando abbiamo deciso di andare a chiudere per Baldanzi è stata la Roma a cambiare idea. Faivre invece ha detto di sì inizialmente, con l’ok della squadra inglese, ma poi ci ha ripensato. Dobbiamo avere giocatori convinti di stare qui, perché qui è bellissimo ma anche difficile”.
Sono arrivati tanti giocatori in prestito con diritto di riscatto… “Noi certi giocatori cerchiamo di prenderli in prestito, meglio se con il diritto, anche per capire in un anno se sono nel posto giusto, e questo a volte può essere un vantaggio per la società".
L’uscita di Mitrovic è una scelta tecnica? E la rescissione di Braaf invece? “Mitrovic per me è un bravissimo ragazzo e un giocatore che può fare bene. Non possiamo lavorare su tutti al 100% e quando noi schieriamo un ragazzo dalla Serie D e lui non gioca, è giusto fare delle valutazioni, perché tanti giocatori, soprattutto se giovani, devono giocare. Bisogna fare delle scelte e non stare nel mezzo, è andato in prestito in Olanda e vedremo il prossimo anno. Per me Braaf è un grande talento, che ha fatto degli errori che lui conosce. Noi diamo a tutti un anno di tempo, ma ora questo tempo è finito. Quando riescono a recuperare terreno la porta è sempre aperta. Ora abbiamo priorità più alte, e quindi abbiamo deciso di non dargli più tempo ma gli auguro di fare bene da altre parti”.
La crescita di Fallou quanto ha inciso sul non prendere un altro giocatore? “Sicuramente quello che ha fatto vedere è stata una grande sorpresa, per noi doveva essere aggregato alla Prima squadra ma fare la spola con la Primavera. In ritiro ha dimostrato un miglioramento importante. Dobbiamo lasciarlo tranquillo, ma lui sa cosa vuol dire fare risultato, arriva da dove si vive un altro calcio e io amo giocatori che vengono da sotto categoria. Lui ha dimostrato di valere una chance e gliela stiamo dando, ma ogni giorno per lui è importante. Abbiamo preso Belghali che ha personalità ed è un po’ più offensivo. La coperta è un po’ corta ma abbiamo dato a lui fiducia, nel caso abbiamo altri giocatori che possono giocare in questa posizione”.
Cosa si aspetta da Giovane? “Lui lo seguiamo da un anno e mezzo, ma non riuscivamo a prenderlo con la sua società. Quando è andato in scadenza di contratto ci siamo riusciti anche perché i suoi agenti sono state persone corrette. Lui è un ragazzo per bene, motivato, vuole affermarsi, sta capendo che è dura in Italia, ma è un giocatore con potenzialità”.
Come ha scoperto Fallou? “La nostra rete scouting è stata brava a segnalarcelo, e siamo andati a vederlo, poi lo abbiamo visionato anche nella Rappresentativa di Serie D e l’abbiamo preso noi andando diretti”.
Il rinnovo di Montipò è arrivato un po’ in ritardo? “Montipò ha firmato il contratto e ora abbiamo bisogno che faccia delle prestazioni buone che ci servono. Non conta se ha firmato una settimana prima o dopo”.
Come mai non è stata rinnovata la vecchia guardia? “Dawidowicz ha scelto di non firmare il rinnovo che gli avevamo proposto, è stata una sua scelta, anche se per me sbagliata. Duda ha fatto un’altra scelta perché per noi era importante. Su Lazovic abbiamo deciso noi di non proporgli un altro anno, come invece avevamo fatto l’anno prima. Lui non era contentissimo di giocare meno. Faraoni invece aveva giocato pochissimo ed era andato in prestito due anni fa; quindi, giocando poco è normale che la società faccia altre scelte. I giocatori che fanno spogliatoio devono però anche giocare, se no fanno i collaboratori tecnici”.
Perché si fa così fatica a trovare dei profili italiani? “Io ci penso. Ma se pensi alle 20 squadre italiane trovami un giocatore italiano che il Verona può prendere. Il coefficiente di rischio di prendere un giocatore dalla Serie B invece che da una massima serie estera è alto. Poi abbiamo giocatori italiani che facciamo crescere dal Settore giovanile, dove lavoriamo su 300 giocatori all’anno, e abbiamo esempi come Coppola, Terracciano, Zaccagni, Kumbulla, Ghilardi e altri. Per me sono fatti oggettivi: su 20 squadre quanti giocatori italiani giocano in Serie A e su questi quanti noi possiamo permetterci? Gli unici italiani che si potevano prendere erano i giocatori del Monza che però prendono molto di ingaggio. Gli esempi si contano su una mano. Il problema lo deve risolvere chi decide: se metti l’obbligo di 5 giocatori italiani in campo, noi li avremo. Bisogna capire le motivazioni dietro, in Italia non giocano gli italiani e questa è la realtà. Purtroppo, il sistema è questo, magari sbagliato ma noi ne facciamo parte. Anch’io preferirei avere 5 o 6 italiani in squadra”.
FONTE: HellasVerona.it
03 settembre 2025 09:12 | HELLAS LIVE La Gazzetta dello Sport, mercato Hellas Verona: voto 5.5
È una vecchia storia quella che riguarda il Verona, però una storla che ha avuto un discreto successo negli ultimi anni. Anche con la nuova proprietà l’Hellas ha camblato volto, il portiere Montipò è l'unico Italiano della formazione tipo. Partiti anche Ghilardi e Coppola, la scommessa riguarda però anche l’attacco, dove Glovane ha già mostrato qualcosa di buono.
Il commento ed il voto del principale quotidiano sportivo italiano dopo la chiusura della sessione estiva del calciomercato.
FONTE: HellasLive.it
Mercato Verona, la bocciatura senza appello del CdS
Anche il Parma accomunato dalla stessa valutazione del club scaligero
di Giovanni Vit
2 Settembre 2025 11:40
La stampa nazionale inizia a tirare le prime somme sulla finestra di mercato che si è conclusa alle 20 di ieri.
Oggi i colleghi del Corriere dello Sport riportano una valutazione, squadra per squadra, e il voto più basso è quello dell’Hellas e del Parma.
Un cinque senza appello è il voto del Verona, unico squillo l’arrivo di Giovane che non può bastare per salvare l’ennesima campagna all’insegna delle scommesse.
FONTE: CalcioHellas.it
Tuttosport esalta Sogliano: “Il fuoriclasse del Verona”
La capacità del d.s. gialloblù di ricostruire l'Hellas, generando al contempo moltissimi utili, è stata notata anche dai colleghi piemontesi
di Tommaso Badia
30 Luglio 2025 10:35
Tuttosport esalta Sogliano: un articolo comparso sul sito web del quotidiano piemontese è infatti interamente dedicato al direttore sportivo dell’Hellas.
“Se il Verona non avesse Sean Sogliano, dovrebbe inventarlo” riassume appieno il taglio del pezzo, all’interno del quale il d.s. gialloblù è definito “un vero fuoriclasse del mercato” in grado di smontare e rimontare l’organico, “riuscendo a scovare giocatori sconosciuti o semisconosciuti, lanciandoli in orbita e assicurando all’Hellas introiti molto preziosi per il bilancio“.
A essere citate non sono solo le ultime due operazioni relative a Coppola e Ghilardi (quest’ultima ancora non ufficiale), ma anche le cessioni di Cabal (acquistato però sotto la gestione Marroccu), Belahyane, Ngonge, Ilic (portato a Verona D’Amico) e Noslin, operazioni che hanno portato plusvalenze per più di settanta milioni di euro.
La chiosa finale, dunque, è piuttosto esplicativa: “L’Hellas ha cambiato proprietà, ma non ha cambiato il direttore sportivo. Per sua grande fortuna“.
FONTE: CalcioHellas.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
'Gli Unici nella storia: il documentario'
40 anni dalla conquista di un sogno
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 18 Ottobre, ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 7ª Giornata
Classifica
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3
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Pisa
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Venerdì 3 Ottobre, ore 20:45 (Sky Sport/DAZN)
0-1
Serie A 6ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.