Tra gli eroi 'silenziosi' di quel tricolore va sicuramente iscritto anche Antonio 'Tony' LONARDI, preparatore dei portieri e vice di
che, tanto si fece ammirare da portiere nella carriera attiva (detiene ancora un record di imbattibilità col COMO e ottenne ben 7 promozioni con VARESE, GENOA, BARI e COMO), quanto prezioso e carico di umanità fu una volta appesi i guanti al chiodo fino alla morte avvenuta all'età di 81 anni il 7 Settembre 2018.
Nato e cresciuto a San Michele Extra, ex frazione di Verona divenuta poi quartiere, cresce nella gloriosa AUDACE fino a che parte 20enne per COMO dove esordisce in Serie B.
Cinque anni più tardi, nel 1961, approda all'ambizioso VARESE che parte dalla C e in 3 anni arriva alla Serie A col portiere veronese grande protagonista.
Per la stagione 1966-67 viene ingaggiato dal BARI col quale ovviamente vince il campionato di Serie C e un anno più tardi si ripete col ritorno a Como dove bissa alloro e ovviamente promozione.
A 33 anni suonati lo vuole il GENOA, ancora in C, dove ripete la cavalcata in Serie A con le promozioni ottenute nelle stagioni 1970-71, 1972-73 e 1975-76.
Dopo essersi ritirato inizia da preparatore dei portieri nel GENOA fino all'arrivo all'HELLAS VERONA dove diventa vice di mister BAGNOLI e, nell'irripetibile annata 1984-85, conquista il tricolore con gli scaligeri.
Statistiche su Lonardi Antonio
Anno | Squadra | Categ. | Pres. |
1975 | Genoa | Serie B | 1 |
1974 | Genoa | Serie B | 6 |
1973 | Genoa | Serie A | 1 |
1972 | Genoa | Serie B | 17 |
1971 | Genoa | Serie B | 24 |
1970 | Genoa | Serie C | 37 |
1969 | Genoa | Serie B | 12 |
1968 | Como | Serie B | 38 |
1967 | Como | Serie C | 38 |
1966 | Bari | Serie C | 34 |
1965 | Varese | Serie A | 13 |
1964 | Varese | Serie A | 19 |
1963 | Varese | Serie B | 32 |
1962 | Varese | Serie C | 34 |
1961 | Varese | Serie C | 27 |
1960 | Como | Serie B | 19 |
1959 | Como | Serie B | 35 |
1958 | Como | Serie B | 6 |
1957 | Como | Serie B | 32 |
1956 | Como | Serie B | 6 |
|
Nazionalità | ITA | |
Ruolo | Portiere | |
Presenze | 431 | |
Gol fatti | 0 | |
Data di nascita | 26/12/1936 | |
Luogo di nascita | S.Michele Extra Vr | |
|
Campionato | Presenze | Gol |
Serie A | 33 | 0 |
Serie B | 228 | 0 |
Serie C | 170 | 0 |
FONTE:
CarriereCalciatori.it
Ci ha lasciato un “vecchio cuore biancoazzurro”: addio ad Antonio Lonardi, portiere negli anni ’50 e ’60
Di Massimo Moscardi 9 Settembre 2018
Un altro “vecchio cuore biancoazzurro” è scomparso. Poche settimane fa era morto Carlo Della Corna, portiere del Como negli anni ’80 in serie A; ora gli appassionati piangono Antonio “Tony” Lonardi. Nato a San Michele Extra (Verona), nel 1936, Lonardi era arrivato giovane nel Como negli anni ’50. Militò con la squadra azzurra dal 1951 al 1956 e poi tra il 1967 e il 1969. Viene ricordato per il record di imbattibilità di 1008 minuti nel torneo 1967-1968, che peraltro si concluse con la promozione dei lariani dalla serie C alla B.
Tra i suoi compagni di squadra in quel periodo personaggi che hanno scritto momenti importanti nella storia del club e del calcio italiano come Giuseppe “Pinela” Baldini, Nello Governato, Fermo “Mino” Favini, Aristide Guarneri, Bruno Ballarini, Carlo Dell’Omodarme, Dino Baccheretti, Antonio Ghelfi, Attilio Perotti, Franco Vannini, Sergio Magistrelli e un giovanissimo Luigi “Gigi” Meroni. Lonardi giocò anche con Genoa, Bari e Varese.
In seguito è stato un apprezzato tecnico dei portieri. Ha lavorato soprattutto con mister Osvaldo Bagnoli, rimasto al suo fianco anche nelle ultime ore di vita di Lonardi: assieme conquistarono lo storico scudetto con l’Hellas Verona nel 1985. Tra i messaggi più commossi nel suo ricordo, quella di Antonio Di Gennaro, tra i grandi protagonisti di quella stagione in gialloblù.
FONTE:
CorriereDiComo.it
Antonio Di Gennaro ricorda Toni Lonardi
settembre 8, 2018
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Antonio Di Gennaro, ricorda sui social Toni Lonardi, storico braccio destro di Osvaldo Bagnoli scomparso ieri
FONTE:
HellasLive.it
Nel giorno del 125° compleanno del Genoa è morto l’ex portiere Antonio Lonardi
8 Settembre 2018
Il destino ha portato via, a Verona, nel giorno del 125° compleanno del Genoa, Antonio «Toni» Lonardi, uno dei dodici giocatori (gli altri sono, a comporre idealmente un 3-5-2: Alessio «Gatto» Scarpi, Marco Rossi, Sergio «Rosso» Rossetti, Franco Ferrari, Roberto «Roby» Derlin, Manuel «Piranha» Coppola, Claudio Maselli, Bruno Piccioni, Giorgio «Franco» Bittolo, Attilio Perotti sr., Sidio «il Best rossoblù» Corradi) che nella storia del club calcistico più antico d’Italia hanno figurato in tre diverse categorie (Serie A, Serie B e Serie C).
Lonardi, nato a San Michele Extra (
e, quindi, compaesano, oltreché compagno di squadra nel Genoa dal 1973 al 1975, di Mario «Mariolino» Corso), all’epoca frazione ed oggi quartiere di Verona, il 26 dicembre 1938, doveva arrivare nel 1961 al Genoa, che poi puntò su Mario Da Pozzo, il quale difese la sua porta nel suo primo – vittorioso – campionato di Serie B e stabilì il record di imbattibilità dell’epoca (791 minuti) nel secondo dei tre campionati consecutivi di Serie A (meno convincente fu la sua stagione successiva, tanto che nelle ultime due partite venne avvicendato da Leonardo «Leo» Grosso sr.). Dopo la retrocessione nella serie cadetta la porta genoana venne quasi sempre difesa da Grosso sr., anche quando nel campionato 1968/1969 venne affiancato dall’ex estremo difensore del Bologna campione d’Italia nel 1963/1964 e della Nazionale Italiana, William «Carburo» Negri.
Nel campionato successivo, quello della retrocessione in Serie C, il Genoa acquistò dal Como Lonardi, che aveva già compiuto i trent’anni, affidandogli la maglia n. 12 di portiere di riserva. Lonardi esordì alla IV giornata al “Gino Alfonso Sada” di Monza nella sconfitta patita dai rossoblù per 0-2 domenica 5 ottobre 1969, poi non sarebbe più stato schierato per le successive ventitré partite e, invece, sempre nelle ultime undici (si ricorda, in particolare, una sua grande prestazione a Catania nello 0-0 della quartultima giornata sul campo degli etnei, che per un solo punto di vantaggio sul Mantova sarebbero riusciti tre settimane dopo ad acciuffare la promozione in Serie A).
Dopo la retrocessione Grosso sr. passò al Perugia e Lonardi ebbe come vice il giovane Armando Buffon (cugino di primo grado del grandissimo estremo difensore Gianluigi «Gigi» Buffon), che lo sostituì – per un malessere accusato nel riscaldamento prepartita – solamente nella vittoria in rimonta ad Imola (2-1) di domenica 14 febbraio 1971 e nella successiva stagione lo rimpiazzò, essendo stato vittima il titolare di una contusione al costato in una spericolata uscita su Paolo Berretti, dal 19’ della ripresa della partita di Coppa Italia (la seconda delle quattro in programma nel IV Girone Eliminatorio) pareggiata 1-1 in casa del Taranto mercoledì 8 settembre 1971 fino alla quinta giornata di Campionato, quando la Ternana violò per 1-0 il “Luigi Ferraris” domenica 24 ottobre 1971, e nelle ultime nove giornate, a promozione in Serie A ormai svanita.
Dopo l’«anno di transizione» la dirigenza rossoblù puntò decisamente a far ritornare nella massima serie – da cui mancava dal 1965 – il Genoa e decise di affidare la difesa della porta, prelevandolo dal Bari, a Giuseppe «Bibi» Spalazzi, che era probabilmente il miglior estremo difensore della cadetteria e si esaltava quando giocava da avversario a Genova. Domenica 24 dicembre 1972, sul tiro di Mario Tomy che diede il vantaggio al Brindisi nell’incontro casalingo vinto 3-0, Spalazzi si fratturò il dito anulare della mano sinistra e dovette abbandonare il campo, sostituito tra i pali da Lonardi.
L’esperto portiere scaligero, che coltivava nel tempo libero l’hobby della pittura, giocò in maniera convincente nel periodo successivo tanto che mantenne il posto da titolare nelle successive sedici partite, anche quando Spalazzi era ormai guarito, lasciandogli la difesa della porta solamente negli ultimi sette incontri. Molto più nette furono le gerarchie nel successivo campionato, quello del fugace ritorno nella massima serie, quando Spalazzi giocò tutti gli incontri, ad eccezione di quello perso 0-2 a Bologna nella «malaPasqua» di domenica 14 aprile 1974. Con la retrocessione in Serie B venne acquistato dal Palermo come portiere titolare Sergio Girardi in cambio di Spalazzi (che avrebbe giocato con i rosanero solamente due partite di Coppa Italia) e, dopo il licenziamento da parte del presidente Renzo «u’ sciu Renso» Fossati dell’allenatore Guido «Guidone» Vincenzi, Lonardi si trovò ad avere per allenatore l’ex compagno di squadra Luigi «Gigi» Simoni, che – fatto davvero curioso! – aveva ventisette giorni meno di lui.
Domenica 30 marzo, a diciannove minuti dalla fine, Lonardi nell’incontro con l’Hellas Verona terminato a reti bianche al “Marc’Antonio Bentegodi” prese il posto dell’infortunato Girardi – curiosamente anche lui veronese del contado, essendo di Belfiore –, colpito al capo in un’azione di gioco da Glauco Cozzi, e difese la porta del Genoa nelle successive cinque partite. Nella stagione successiva disputò solamente cinque partite – tutte nel mese di giugno 1976 (quattro del Girone B di Semifinale di Coppa Italia, in una formazione che schierava riserve e ragazzi delle giovanili, che avevano la metà dei suoi anni, essendo la squadra titolare impegnata nella lotta per la poi raggiunta promozione in Serie A, ed alcuni minuti in una di Campionato) –, esordendo con grandi interventi nel pareggio casalingo per 1-1 contro l’Hellas Verona (poi sconfitta nella Finalissima di Roma per 0-4 dal Napoli) ed avendo, domenica 20 giugno 1976, nel successo casalingo per 3-0 sul Modena, che decretò la promozione in Serie A, la soddisfazione di andare a difendere la porta sotto la Gradinata Nord negli ultimi sette minuti, il che gli diede titolo di figurare tra i giocatori utilizzati in quel vittorioso campionato.
Sei giorni dopo, nell’ultimo incontro di Coppa Italia, in cui il Genoa affrontò la Lazio all’“Olimpico” di Roma, Lonardi scese in campo per l’ultima volta, venendo battuto da una rete – quella che decise la partita in favore dei padroni di casa – segnata al 36’ del 1° tempo da Luciano «Cecconetzer» Re Cecconi, che avrebbe trovato una tragica morte (ucciso dal gioielliere romano Bruno Tabocchini, ai danni del quale aveva finto di compiere una rapina nel suo negozio) 207 giorni dopo.
Nel successivo massimo campionato Lonardi ebbe il doppio ruolo di terzo portiere (il secondo era Claudio Tarocco) ed allenatore dei portieri (nelle vesti del quale figurò nella fotografia ufficiale), mansione che avrebbe poi svolto nell’Hellas Verona di Osvaldo «lo Schopenauer della Bovisa» Bagnoli (di cui era anche l’allenatore in seconda), campione d’Italia 1984/1985.
Alla famiglia Lonardi vadano le più sentite condoglianze della Fondazione Genoa 1893.
Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerche e Storia della Fondazione Genoa 1893)
FONTE:
FondazioneGenoa.com
Il presidente Maurizio Setti e tutto l’Hellas Verona FC si stringono intorno alla famiglia Lonardi per la scomparsa di “Toni”, veronese e storico braccio destro di Osvaldo Bagnoli pic.twitter.com/ot9YziO71A
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC)
7 settembre 2018
Il Genoa Cfc piange la scomparsa dell’ex portiere Antonio #Lonardi. Ci stringiamo alla famiglia. Addio ‘Toni’. Grazie di tutto.
— Genoa CFC (@GenoaCFC)
7 settembre 2018
ADDIO GRANDE ‘TONI’, IL GENOA TI SALUTA
Il calcio dell’altro ieri e di ieri. Forse non una folla oceanica, ma tanta gente di quella vera. Cresciuta nei valori con cui Antonio, ‘Toni’ Lonardi, ex portiere del Genoa dal 1969 al 1977, poi braccio destro di Osvaldo Bagnoli nel mitico Verona dello scudetto, aveva abbracciato per sé e la sua famiglia. Una vita iniziata nel paese di San Michele Extra, oggi un quartiere della città di Romeo e Giulietta. Lo stesso di Mariolino Corso. Che oggi si è riversato nella Chiesa della Madonna di Campagna per un ultimo saluto, un ultimo abbraccio, un’ultima parola. Un autentico gentiluomo come era conosciuto e descritto da tutti. Capace di sorridere e controbilanciare i silenzi del ‘Mago’ della Bovisa, che non seguì a Genova per l’impresa del quarto posto e della Coppa Uefa.
Anche il Genoa era presente al funerale, dove si sono visti, tra gli altri, gli ex giocatori Galderisi e Tricella, con una propria delegazione e il responsabile di zona dello scouting Carmelo Giacchi. Un omaggio doveroso all’ex portiere, che vanta il record di promozioni, sette, di cui tre con il Grifone, in una carriera da giocatore contrassegnata anche dalle maglie di Como, Varese e Bari. “Era una persona che si faceva voler bene nel vero senso della parola, mai l’ho sentito parlare male di qualcuno nello spogliatoio” ricorda Sidio Corradi. Compagno di ‘Toni’ come altri ex sempre presenti di chi ha contribuito a fare la nostra storia. Turone, Bittolo, Perotti, Ferrari, Rivara, Derlin, Rossetti, Simoni, Maselli, Grosso, Spalazzi, Arcoleo, Onofri, Ghetti. Una lista lunghissima. Come gli anni trascorsi sotto la Lanterna tra alti e bassi.
FONTE:
GenoaCFC.it
Scompare Tony Lonardi, portiere del Genoa tra il 1969 ed il 1977
Nel giorno più bello del Genoa arriva improvvisa la notizia della scomparsa di "Tony" Lonardi, numero uno dei rossoblù tra il 1969 ed il 1977. Il pensiero di Sidio Corradi, ex compagno di squadra
di Alfonso Magno - 7 Settembre 2018
Ancora non sono spenti i riflettori sul 125º anniversario dalla nascita del Genoa, che il club più antico d’Italia ed i suoi tifosi piangono la scomparsa di Antonio “Tony” Lonardi. Nel pomeriggio è spirato nella sua abitazione di Verona mentre era in compagnia di alcuni amici che erano andati a trovarlo, tra i quali Osvaldo Bagnoli.
Nato a San Michele Extra – oggi quartiere di Verona – nel 1936, esordisce nel calcio che conta con la maglia numero uno del Como nel corso della stagione 1956/57. Dopo cinque anni passa al Varese, poi al Bari e quindi nuovamente sulla sponda del Lario, coronando la sua carriere con 1008 minuti di imbattibilità nel campionato 1967/68, record che nessun altro portiere lariano è riuscito ad eguagliare o superare, come il record di unico calciatore di tutti i tempi ad aver fatto 7 promozioni tra Serie C e Serie B e Serie A.
Nel 1969 viene ingaggiato dal Genoa come secondo di Leonardo Grosso. Sul finire di quel campionato, Tony Lonardi riesce a scendere in campo e guadagnarsi così la conferma tra i pali nella stagione successiva. L’esperto portiere, forte nelle uscite ma carente fra i pali, collezionerà 98 presenze subendo 57 reti in otto campionati. Nel suo palmares genoano due promozioni in Serie A (1972/73 e 1975/76) ed una in Serie B (1970/71). Appesi i guantoni al chiodo dopo essere finito alle spalle di Sergio Girardi, Antonio Lonardi è poi rimasto nel Genoa come preparatore dei portieri.
«Era un grande e serio professionista, mai andato fuori dalle righe e compagno ideale per qualsiasi giovane calciatore che voleva progredire»: queste le parole di Sidio Corradi, suo compagno di squadra tra il 1970 ed il 1976, che ha poi così proseguito: «Persona eccezionale, non si è mai lamentato e non ha mai parlato male dei colleghi che arrivavano in squadra. Quando lo chiamavano era sempre pronto». Tony Leonardi “chioccia” di molti calciatori: «Gli devo molto; mi vedeva come uno che poteva fare tanti gol, mi spronava sempre».
Sidio Corradi è stato tra i primi a ricevere la notizia della scomparsa: «Un amico, che era presente in casa di Tony, mi ha immediatamente informato. Con Tony c’eravamo sentiti tre mesi addietro ma non ero a conoscenza dei suoi problemi di salute. Eravamo rimasti molto amici anche dopo il calcio giocato».
Un ultimo pensiero va al Tony Lonardi fuori dai campi di calcio: «Era veramente un amico. Il giorno prima delle gare, altri tempi, giocavamo a carte in ritiro al Bristol, lui in coppia con Rossetti ed io con Bittolo. Poi si andava tutti assieme al cinema».
FONTE:
PianetaGenoa1893.net
Personaggi
Antonio Lonardi, il recordman: 4 campionati vinti in Serie C e…
By Redazione novembre 5, 2017
La lunga storia della Serie C ci porta questa volta a parlare del grande Antonio Lonardi, portiere e – letteralmente – uomo dei record. Classe ’36, nato a San Michele Extra, ex frazione di Verona ora facente parte del capoluogo veneto, Lonardi è il giocatore che ha messo insieme il maggior numero di promozioni in carriera nella storia del calcio italiano. Sette campionati vinti, di cui quattro in Serie C. Nessuno come lui in terza serie.
Lonardi, la vittoria con il Varese nel 1963
Guardando solo alla Serie C, il filotto di successi inizia nella stagione 62-63, quando Lonardi è il numero uno del Varese. I lombardi hanno la meglio a fine stagione sul Novara, conquistando così la seconda promozione della sua storia in Serie B. Da segnalare non solo le ottime prestazioni dell’estremo difensore veronese, una vera sicurezza per la categoria, ma anche l’annata da incorniciare del centrocampista Mario Pasquina, autore della bellezza di 24 gol. Una squadra di qualità, tanto che l’anno successivo riesce a conquistare la promozione in Serie A.
Serie C, i successi di Lonardi con Bari, Como e Genoa
Il secondo campionato di Serie C Lonardi lo conquista nella stagione 66-67 con il Bari: i pugliesi non hanno rivali, alla luce dei 7 punti di vantaggio sull’Avellino e di una rosa particolarmente competitiva che può fare leva sulle doti realizzative di Lucio Mujesan, l’anno successivo capocannoniere in Serie B. Stagione 67-68 ricca di soddisfazioni anche per Lonardi, che risale al nord vestendo la maglia del Como e vince il suo terzo campionato di C. Proprio in questa annata il portiere stabilisce un altro record che resiste ancora oggi, alla luce dei 1008 minuti di imbattibilità con la maglia dei comaschi.
Il quarto e ultimo successo per il numero uno arriva nella stagione 1970-71: il portiere veronese difende questa volta i pali del Genoa, nobile decaduta che riconquista subito la cadetteria.
Non solo Serie C: Lonardi e lo scudetto del Verona
Veronese doc, Lonardi si rende protagonista di una storica vittoria anche in massima serie: nella stagione 1985-86 è infatti l’allenatore in seconda del Verona dei miracoli che conquista il suo primo e unico scudetto in Serie A.
FONTE:
SerieC.net