#LazioVerona + - =
RECAP & IMPRESSIONI
Gara che per lunghi tratti si caratterizza per le scelte tattiche dei due allenatori con INZAGHI che piazza PAROLO centrale difensivo a uomo su ZACCAGNI e JURIĆ che risponde con TAMÈZE centrattacco e LOVATO che segue come un'ombra MILINKOVIC SAVIC fino a centrocampo impedendogli di ragionare come vorrebbe.
Ritmi tutt'altro che impressionanti sia da parte dei padroni di casa (reduci però dal match di Champions League col BRUGGE) che del VERONA che parrebbe quasi rinunciare alla sua caratteristica più pericolosa fin qui; ne nasce un primo tempo in cui le occasioni sono scarse e più frutto di estemporanei errori della fase difensiva che altro ma nel finale l'HELLAS sembra prendere decisamente l'iniziativa con alcune ripartenze che fanno male agli opposti.
Al 46° sono gli scaligeri a passare in vantaggio con la classica azione che passa da un esterno all'altro: FARAONI conquista palla sulla destra, TAMÈZE prosegue con un veloce uno-due su SALCEDO che a sua volta lancia Marco Davide sul fondo, palla sul secondo palo dove DIMARCO prova la voleé che sembra uscire ma LAZZARI, nel disperato tentativo di recuperare, insacca nella propria porta.
La LAZIO scende in campo con un piglio diverso nella ripresa e alza i ritmi in cerca del pari che puntuale arriva al 56°: CAICEDO riceve da LAZZARI appena dentro l'area e si gira in un amen nonostante la presenza fisica di DAWIDOWICZ: Rasoiata che s'insacca imparabilmente per SILVESTRI e capolavoro dell'ecudoriano che si esibisce in un vero pezzo di bravura balistica purtroppo!
Ma il VERONA non demorde e di rimessa punge i padroni di casa che dal canto loro cercano il colpo del ko: Al 67° Clamoroso errore di RADU a destra sul pressing di SALCEDO che gli soffia palla e serve il liberissimo TAMÈZE, il centrocampista ATALANTA a gioco facile nell'aggirare REINA e depositare nel sacco. Proteste vibranti da parte della LAZIO che circonda Abisso e chiede il fallo sul difensore biancazzurro ma, dopo il doveroso check in sala VAR, non ottiene nulla.
Finale d'assalto da parte dei biancazzurri che si rendono pericolosissimi con il neoentrato FARES, MILINKOVIC SAVIC e PEREIRA ma non riescono a superare un SILVESTRI monumentale!
Gara molto tattica e non certo bella per gran parte del primo tempo a causa dei ritmi non eccelsi ma alla fine il VERONA passa in vantaggio e, come successo a Bergamo, soffre le pene dell'inferno riuscendo a strappare i 3 punti in un campo davvero difficile.
La trovata tattica di JURIĆ anche stasera risulta decisiva con TAMÈZE che non solo segna il gol vittoria ma fisicamente offre un'ottima sponda alla squadra e regge l'urto dei difensori avversari e LOVATO a tutto campo su MILINKOVIC SAVIC (dopo la 'minaccia' del tecnico spalatino di sostituirlo a causa di un inizio piuttosto approssimativo di Matteo).
Il resto lo fa SILVESTRI che, con almeno due parate fantastiche, chiude perentoriamente la porta alla LAZIO.
L'HELLAS sale a quota 19 ed è praticamente a metà strada nella corsa alla salvezza: Dopo i pareggi con ROMA (trasformato poi in vittoria a tavolino), JUVENTUS e MILAN e le splendide vittorie esterne con l'ATALANTA e di stasera con la LAZIO, gli outsider gialloblù stanno guadagnando di diritto il titolo di ammazza grandi; per i sogni e il resto... C'è sempre tempo.
Piedi per terra e bareta fracà hasta la victoria!
LA PARTITA
Consueto 3-5-2 per la LAZIO di mister INZAGHI che conferma REINA tra i pali, retrocede l'ex PAROLO sulla linea dei difensori insieme ad ACERBI e RADU mentre in mediana gli esterni sono LAZZARI e MARUSIC con LEIVA al centro ad agire da regista.
Il tandem d'attacco è formato dalla 'Scarpa d'Oro' in carica IMMOBILE (autore di 10 gol nelle ultime 9 partite e particolarmente prolifico in fatto di gol contro la squadra scaligera) e CAICEDO che vince il ballottaggio con CORREA e PEREIRA.
Solo panchina per l'altro ex gialloblù FARES.
Mister JURIĆ conferma il 3-4-2-1 in cui sono due le sostanziali novità a parte i rientri dal primo minuto di LOVATO e MAGNANI: È DIMARCO e non LAZOVIĆ l'esterno mancino mentre al centro dell'attacco, in un inedita posizione, ecco TAMÈZE e poi per la prima volta titolare in campionato in questa stagione, SALCEDO agirà sulla trequarti in coppia con ZACCAGNI.
Prima della gara si osserva un doveroso minuto di silenzio nel ricordo di Paolo ROSSI, per tutti 'Pablito' dopo la conquista dei mondiali in Spagna nel 1982, che concluse la carriera, a soli 30 anni, proprio con la casacca scaligera.
Dirige la partita Rosario Abisso della sezione AIA di Palermo, lo stesso che diresse l'ultimo LAZIO-VERONA finito a reti inviolate ad inizio dello scorso Febbraio.
Radiografia del Gol gialloblù 2020-21 | ||||
Giocatore | Coppa | Camp. | Tot. | |
BARÁK | 0 | 3 | 3 | |
FAVILLI | 0 | 2 | 2 | |
ZACCAGNI | 0 | 2 | 2 | |
LAZOVIĆ | 0 | 1 | 1 | |
VELOSO | 0 | 1 | 1 | |
TAMÈZE | 0 | 1 | 1 | |
ILIĆ | 1 | 0 | 1 | |
SALCEDO | 1 | 0 | 1 | |
VIEIRA | 1 | 0 | 1 | |
COLLEY | 1 | 0 | 1 |
PARTITA LENTA E TATTICA
13° VELOSO al limite dell'area scaligera appoggia corto per BARÁK che, preso un po' alla sprovvista, cede al pressing di AKPA AKPRO, palla a IMMOBILE che nel cuore dell'area si mangia l'impossibile spedendo a lato! Che ingenuità da parte di Miguel...
18° Palla protetta da TAMÈZE che lancia la ripartenza scaligera con ZACCAGNI accompagnato da SALCEDO, Mattia vola ma, indeciso se servire il compagno non è preciso e passa malamente a Eddie che conclude con una deviazione sul fondo.
19° Sugli sviluppi del corner tacco a massima velocità di ZACCAGNI che libera FARAONI in area decentrato a destra: Pronta la botta dell'esterno di scuola LAZIO respinta con qualche difficoltà da REINA ma Abisso segnala un fuorigioco (non limpidissimo a dir la verità).
25° IMMOBILE sportella con MAGNANI sul lato corto dell'area a sinistra, palla in mezzo per CAICEDO che contrastato da DAWIDOWICZ conclude a lato.
28° Qualche problema per ACERBI che lamenta dolore al quadricipite destro, mister INZAGHI inserisce HOEDT in una difesa a questo punto quasi del tutto inedita.
FINALE DI MARCA SCALIGERA E VANTAGGIO
38° ZACCAGNI recupera una gran palla in mediana e la da a TAMÈZE a sua volta bravo a liberarsi del marcatore e a rilanciare l'azione di DIMARCO che tocca a VELOSO, Miguel trova il fondo a sinistra e la mette sul primo palo per il tacco di Adrien che purtroppo non inganna REINA.
46° FARAONI conquista palla sulla destra, TAMÈZE prosegue con un veloce uno-due su SALCEDO che a sua volta lancia Marco Davide sul fondo, palla sul secondo palo dove DIMARCO prova la voleé che sembra uscire ma LAZZARI, nel disperato tentativo di recuperare, insacca nella propria porta! HELLAS in vantaggio.
47° TAMÈZE sponda di testa sulla trequarti e imbuca per ZACCAGNI che, a tu per tu con REINA, batte ma non riesce a superare il portiere spagnolo che respinge col piede destro!
CAPOLAVORO DI CAICEDO, PARI LAZIO
56° CAICEDO riceve da LAZZARI appena dentro l'area e si gira in un amen nonostante la presenza fisica di DAWIDOWICZ: Rasoiata che s'insacca imparabilmente per SILVESTRI e capolavoro dell'ecudoriano che si esibisce in un vero pezzo di bravura balistica purtroppo!
59° Tiro cross di LAZZARI dalla distanza, SILVESTRI respinge con entrambe le mani. Gomitata di AKPA AKPRO a VELOSO, cartellino giallo per il giocatore della LAZIO.
62° ZACCAGNI sul primo palo per l'inserimento di DIMARCO che liscia a porta spalancata! Peccato...
63° Ancora ZACCAGNI da sinistra per BARÁK, palla sul primo palo dove TAMÈZE di tacco prolunga sul secondo per SALCEDO anticipato di pochissimo da REINA!
64° Fallo di CAICEDO su BARÁK, il signor Abisso estrae il cartellino giallo per l'autore del pari.
65° Doppio cambio LAZIO ESCALANTE e CORREA entrano rispettivamente al posto di LEIVA e CAICEDO.
66° ZACCAGNI provvidenziale ad anticipare AKPA AKPRO che aveva trovato un corridoio sanguinoso in zona centrale e aveva puntato SILVESTRI!
CLAMOROSO ERRORE DI RADU, HELLAS DI NUOVO AVANTI!
67° Clamoroso errore di RADU a destra sul pressing di SALCEDO che gli soffia palla e serve il liberissimo TAMÈZE, il centrocampista ATALANTA a gioco facile nell'aggirare REINA e depositare nel sacco. Proteste vibranti da parte della LAZIO che circonda Abisso e chiede il fallo sul difensore biancazzurro, REINA e capitan PAROLO vengono ammoniti nell'occasione.
69° TAMÈZE lascia il campo, entra FAVILLI.
77° Entra anche COLLEY tra le fila gialloblù, gli fa spazio SALCEDO. MAGNANI salta a braccia larghe su CORREA e lo colpisce con il gomito sinistro, ammonizione da parte di Abisso.
81° Doppio cambio LAZIO: FARES da il cambio a LAZZARI (con MARUSIC che si sposta a destra), PEREIRA sostituisce AKPA AKPRO.
85° Carambola in area gialloblù, conclude sporco IMMOBILE, palla a FARES che a tu per tu con SILVESTRI non riesce a bucarlo!
FORCING FINALE DELLA LAZIO MA IL RISULTATO NON CAMBIA
86° Calcio d'angolo biancazzurro sul secondo palo dove MILINKOVIC SAVIC incorna violentemente ma SILVESTRI mura alla grande! Raccoglie IMMOBILE che fortunatamente incoccia su FARAONI che devia sul fondo.
87° Fallo tattico di FARES su COLLEY, sacrosanto il cartellino giallo estratto da Abisso. Entra LAZOVIĆ, gli fa spazio ZACCAGNI.
90° COLLEY prova a difendere su RADU ma riesce solo a fare fallo e subire l'ammoizione.
91° Calcio di punizione in area dove FARAONI spizza indietro ma SILVESTRI blocca!
95° PEREIRA dal limite trova SILVESTRI fuori posizione ma il portiere scaligero, disteso a terra, riesce a respingere col piede destro!
97° Il signor Abisso sancisce un'altra impresa dell'HELLAS!
VOTI
- SILVESTRI Ad un primo tempo tempo da spettatore non pagante, replica con una ripresa in cui, con tre paratone nel finale, salva letteralmente i tre punti: Monumentale 8
- LOVATO La sua missione è francobollare MILINKOVIC SAVIC in ogni zona del campo e nei primi 10 minuti la fallisce clamorosamente, poi JURIĆ gli fa vedere che lo vuole sostituire e lui non sbaglia più nulla concedendo al centrocampista serbo solo un colpo di testa all'86esimo! Altra grandissima prestazione per Matteo 7,5
- MAGNANI Implacabile su IMMOBILE per tutta la gara ma soprattutto al 71° quando di fisico fa capire definitivamente al bomber di casa che stasera... Non è serata, 7
- DAWIDOWICZ Non sono mai 'tenero' con Pawel che ritengo troppo poco reattivo e di solito viene gabbato al primo magheggio della punta avversaria ma stasera corre come un pazzo, di fisico è insuperabile (ma non è una novità) ed è sempre puntuale. Il gol subito nell'uno contro uno contro CAICEDO? Quello è un pezzo d'arte pura dell'ecuadoriano più che un errore del difensore polacco che fa quanto può anche in quella occasione... 7
- FARAONI Per gran parte del primo tempo si limita a controllare MARUSIC ma appena si prende una piccola licenza dagli ordini tattici fa piangere la LAZIO con quell'affondo al 46° che porta al primo vantaggio gialloblù: 7
- BARÁK Prende il posto di TAMÈZE al fianco di VELOSO e, pur senza brillare, risulta preziosissimo in fase di filtro a centrocampo 6,5
- VELOSO Soffre maledettamente la marcatura di AKPA AKPRO e al 13°, con un tocco di una sufficienza vergognosa, per poco non fa prendere un coccolone al mister e a tutti i tifosi gialloblù. Poi riguadagna la concentrazione e, incalzato dalle urla di JURIĆ, la mantiene fino alla fine: 6
- DIMARCO Un gol provocato, uno lisciato davanti alla porta e la solita dinamicità che crea grossi grattacapi agli avversari in combinazione con ZACCAGNI 7
- SALCEDO Entra nell'azione del primo vantaggio ma, in veste di suggeritore, si distingue soprattutto per quel gran tocco a lanciare il contropiede poi sprecato dal traversone fuori misura di FARAONI al 54°. Piedi buoni, forse qualche pausa di troppo ma in generale buona la prima da titolare per Eddie: 6,5 (gli da il cambio COLLEY al 76°: La gara da battaglia (come gli urla JURIĆ quando vede che il ragazzino va giù troppo facilmente) non si addice alle sue movenze da gazzella... Dovrà imparare in fretta a stare in campo con questo HELLAS se vorrà giocarsi al meglio le sue ottime carte. Stasera entra tardi e sparisce presto: 5,5)
- ZACCAGNI PAROLO lo randella senza pietà ma lui incassa e si ripropone con continuità. Si distingue anche in fase difensiva (provvidenziale l'anticipo al 66° su AKPA AKPRO che aveva trovato un corridoio sanguinoso in zona centrale e aveva puntato SILVESTRI). Errori non da lui al 18°, quando sbaglia un facile passaggio per SALCEDO e spreca un contropiede, e sul finale del primo tempo quando si fa ipnotizzare da REINA a tu per tu col poriere spagnolo... 6,5 (gli da il cambio LAZOVIĆ all'88°: Non giudicabile)
- TAMÈZE In un'inedita posizione da centrattacco esegue alla lettera gli ordini di scuderia e decide la partita con un gol rocambolesco. Partita di sostanza; il VERONA trova un falso nove inaspettato ed una freccia in più nella faretra per JURIĆ: 7,5 (gli da il cambio FAVILLI al 69°: Entra a fare il nove vero e cercare di tenere alto il baricentro, compito che gli riesce a metà visto che il VERONA è in fase calante e la LAZIO attacca con la bava alla bocca: 6)
- JURIĆ Ennesimo capolavoro tattico per il mister che inventa TAMÈZE falso nove e LOVATO difensore ovunque. La sua truppa nutre una cieca fiducia in lui e anche stasera lo dimostra sul campo cogliendo un'altra vittoria di prestigio dopo quella sull'ATALANTA. Il VERONA non sbancava l'Olimpico dall'anno dello scudetto quando in panca il deus ex machina era un certo BAGNOLI e ora il paragone con l'eminentissimo risulta sempre meno azzardato: 8
DICONO + - =
Mister INZAGHI tecnico della LAZIO «Prima del lockdown si era creata una sinergia importante con i nostri tifosi, ora però dobbiamo cercare di fare meglio. Oggi ho fatto scelte cercando di mettere in campo la miglior formazione, non è facile giocare ogni tre giorni. Le tante partite ravvicinate tolgono lucidità ma il calcio è questo. Sapevamo che l'Hellas ci avrebbe creato problemi, la squadra ha dato tutto ma purtroppo ha pagato cari gli errori. Gli episodi sono stati determinanti, ci siamo fatti due gol da soli. Non meritavamo sicuramente la sconfitta. La squadra ha comunque dato tutto, meritava di più: Reina è stato impiegato in una sola parata. Dopo il pareggio però avremmo dovuto essere più lucidi. Caicedo? Ha fatto una grande gara, purtroppo però veniva da qualche settimana travagliata a livello fisico» SSLazio.it
Mister JURIĆ «L'assenza dei tifosi? Ci mancano davvero tanto, quando ci sono dei momenti così belli è un peccato non poterli condividere con loro. Sia io che i ragazzi ci teniamo molto, sentiamo sempre la loro vicinanza. Quando mi capita di fare una passeggiata in centro a Verona, ti dimostrano tutto il loro calore e la passione per i colori gialloblù. Tameze 'falso nove'? Ha fatto una grande partita. È un calciatore che ha una grande dinamicità e tanta corsa, quando ha libertà di movimento può fare davvero bene. Ha fatto un ottimo lavoro in pressione su Reina grazie al quale siamo stati molto pericolosi tra le linee. Baràk? In mezzo al campo ha dato grande qualità in fase di impostazione e di palleggio, e in generale sono davvero soddisfatto della prestazione dei ragazzi. Anche difensivamente abbiamo fatto una prestazione di alto livello. Venire qui e vincere contro la Lazio, che ha appena superato il turno di Champions League, è una vera e propria impresa. I nostri obiettivi? 19 punti sono tanti e abbiamo il dovere di continuare così, ma l’obiettivo era e resta la salvezza. Lotteremo con tutte le nostre forze per raggiungerla. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, abbiamo grandi margini di miglioramento e possiamo crescere ancora, tutti insieme. Stasera abbiamo vinto tutti insieme. Il vero merito è dei ragazzi che interpretano al meglio le mie idee e danno tutto sul campo. Dobbiamo continuare così perché questa è la strada giusta» HellasVerona.it
Adrien TAMÈZE ha deciso la partita, così a Dazn «Il ruolo da 'falso nove'? Ho giocato più avanti rispetto al solito, dietro la linea dei loro centrocampisti, per dare fastidio alla difesa avversaria e al loro primo portatore di palla. Io sono un centrocampista, ma posso giocare dovunque serva alla squadra, più indietro o anche più avanti, se così decide il mister. Questa è una grande vittoria e vogliamo continuare su questa strada. Il gol? Sono molto contento e voglio dedicarlo a mia madre» HellasVerona.it
Marco SILVESTRI autore di parate-miracolo nel finale spiega ai microfoni di Danz «L'ultima mia parata? Sinceramente non so nemmeno io come ho fatto a prenderla. Ho visto la deviazione, ho allungato i piedi ed è andata bene. Stasera abbiamo fatto una prestazione fantastica contro una squadra fortissima. Per noi sono 3 punti incredibili. Ci fa piacere stare in alto in classifica, ma i nostri obiettivi sono altri. L'importante è fare più punti possibili, poi la graduatoria la guarderemo più avanti. Il mister è stato chiaro da appena arrivato. Ci voleva così. Sempre, come oggi. I nuovi arrivati si sono integrati benissimo da questo punto di vista. Sono tutti ragazzi intelligenti e bravi. Vogliono tutti combattere per questo Verona. Il mister è il nostro portabandiera, ma noi gli siamo dietro tutti appiccicati. Tameze attaccante? E' un giocatore molto duttile ed intelligente calcisticamente. Può giocare in vari ruoli ed oggi s'è visto anche come falso nueve. Per noi è importante» TGGialloBlu.it
L'ex gialloblù PAROLO stasera nell'inedito ruolo di difensore centrale «Oggi è stata una partita dura e spigolosa, purtroppo gli episodi ci hanno condannato. Il primo tiro sarebbe uscito, mentre il secondo è stato un infortunio. A noi invece ogni deviazione ha girato in modo sfortunato: la prestazione c'è stata contro una grande squadra, adesso però dobbiamo guardare avanti per ripartire. Olimpico? Ormai non esiste più il fattore campo, tutte le squadre possono far punti ovunque. Dobbiamo trovare il modo di invertire questa rotta e lavorare perché il campionato è ancora lungo. Serve ricompattarci per trovare quella continuità che manca. A marzo/aprile vedremo dove saremo» SSLazio.it
LE ALTRE DI A + - =
Negli anticipi del pomeriggio il SASSUOLO ha battuto il BENEVENTO grazie al rigore realizzato da BERARDI e pur giocando in inferiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo, sonora vittoria tra le mura amiche anche per il CROTONE che con un poker ha seppellito lo SPEZIA.
Continua la crisi del TORINO battuto in casa dall'UDINESE: I granata l'avevano anche raddrizzata in un solo minuto con BELOTTI al 66° e BONAZZOLI al 67° prima di subire il gol del ko al 69°.
RASSEGNA STAMPA + - =
Serata storta per la #Lazio. Poche idee, poca concretezza, troppi errori dietro, specie senza #Acerbi. Ma sarebbe un errore non considerare la partita del #Verona. Grande dinamismo, corsa continua, pressing a tutto campo. Squadra davvero ben organizzata. #LazioVerona
— riccardo cucchi (@CucchiRiccardo) December 12, 2020
0 - Nessuno dei giocatori attualmente nella rosa del Verona era nato il giorno del precedente successo esterno dei gialloblù contro la Lazio in Serie A, nel dicembre 1984. Revival.#LazioVerona #SerieA pic.twitter.com/2m6OyfXuec
— OptaPaolo (@OptaPaolo) December 12, 2020
Si conclude il match dell’Olimpico con l’@HellasVeronaFC che porta a casa la vittoria sulla @OfficialSSLazio! #LazioVerona #SerieATIM #WeAreCalcio pic.twitter.com/uaop9i4tKV
— Lega Serie A (@SerieA) December 12, 2020
SERIE A
Goal da bordocampo - Juric in trance, 'Whisky' Dimarco: è un Verona da sogno
Il bordocampista DAZN Marco Russo ci racconta i retroscena di Lazio-Verona. Tra cui il soprannome di Dimarco, 'Whisky': "Boh, mi piace".
Marco Russo - Bordocampista DAZN
Ultimo aggiornamento 13 dic 2020
Minuto 78. Hellas in vantaggio sulla Lazio. Dalla panchina del Verona si sente: “Andiamo ragazzo mio, su! È una battaglia!”. Il “ragazzo mio” è Colley, che ha preso un colpo ed è a terra, chi parla è (naturalmente) Ivan Juric. Ora, se rileggete quella frase, decontestualizzandola un po’, sembra perfetta per un pezzo generazionale di Vecchioni. Ma è il manifesto del calcio di Juric. Quei secondi extra di gioco fermo sarebbero un tesoro per molti allenatori, non per lui, uomo costantemente in missione.
E dire che i segnali della serata non erano stati il massimo: un idrante azionato all’improvviso nel pregara lo costringe a un mezzo gavettone che di sera, al 12 dicembre, non è esattamente il massimo.
Alla partita si presenta col mediano Tameze a fare il falso 9: è la sua mossa, e allora gli dà indicazioni ancor prima che l’arbitro Abisso fischi l’inizio. Il primo tempo è tutto un “dai Tame! Avanti Tame! Così Tame!”, costretto a un lavoro sfiancante in pressing sui centrali di difesa della Lazio e su Reina. È talmente in trance, Juric, che nel giro di un secondo passa dall’urlargli “riposa, riposa!” a “vai, attacca!”. Funziona così con lui.
È un tutt’uno con la sua squadra, legge prima quello che sta per accadere: a volte sa già come andrà a finire, sente quando il pressing dell’Hellas produrrà risultati. E finisce, spesso, con la palla ai gialli.
Off topic: veloce digressione su soprannomi e nomignoli di chi era in campo all’Olimpico. Akpa Akpro è Aka, Lucas Leiva è Luki, Magnani è Jack. Acerbi per i compagni è Leo, e Leo sta per Leone, come quello che ha tatuato sulla coscia. E poi c’è lui: Dimarco. Lo chiamano tutti “Whisky”. A fine partita Silvestri ammette: “Ma sapete che anche io non so perché lo chiamiamo così? Anzi, stamattina gliel’ho chiesto. E lui mi ha detto: “Boh, mi piace, l’ho scelto io”. L’ha scelto lui.
FONTE: Goal.com
Lazio ko all’Olimpico: il Verona fa festa 2-1
12.12.2020 22:46
I biancocelesti sotto con un autogol di Lazzari, pareggia Caicedo. Nel finale Tameze fa il gol dei tre punti
FONTE: TuttoSport.com
LAZIO
Poca Lazio, il Verona vince all’Olimpico: Tameze decisivo, è 2-1
All'Olimpico gli uomini di Juric conquistano tre punti importantissimi. Biancocelesti di nuovo allo stop
SERIE A 3 MIN
Lazio-Verona 1-2: disastro Radu, Juric sorpassa Inzaghi
L’autogol di Lazzari, il pareggio di Caicedo e il clamoroso retropassaggio del difensore rumeno che regala a Tameze il pallone della vittoria al 67’: colpo Hellas all'Olimpico. Acerbi va ko
© Getty Images
● 12.12.2020 22:54
In Champions va, in campionato stecca. La Lazio non regala ai suoi tifosi la settimana perfetta, perdendo 2-1 all’Olimpico contro il Verona. Passa in svantaggio con lo sfortunato autogol di Lazzari, riprende la gara con la straordinaria girata di Caicedo e assiste al disastro di Radu che maldestramente passa a Tameze il pallone del definitivo ko. Inzaghi assiste al sorpasso di Juric in classifica, fa i conti con il problema fisico di Acerbi - uscito nel primo tempo - e si prepara a otto giorni di fuoco: la sfida al Benevento contro il fratello Pippo e l’impegno casalingo di domenica 20 contro il Napoli. Ma lunedì tutti gli occhi saranno puntati sul sorteggio europeo: c’è da capire chi sarà la rivale dei biancocelesti agli ottavi.
FONTE: CorriereDelloSport.it
12 dic 2020
SERIE A TIM
L'HELLAS VERONA PASSA ALL'OLIMPICO
L'Hellas Verona vince ancora in trasferta, passando 2 - 1 all'Olimpico contro la Lazio. Era dal 2014 che gli scaligeri non infilavano due successi esterni di fila nel massimo campionato, e grazie ai tre punti conquistati questa sera si portano a ridosso delle prime in classifica, a un solo punto da Juventus e Napoli e a due dall'Inter. La Lazio ha invece pagato le fatiche di Coppa, e rischia domani di veder aumentare il divario dalla zona Champions. Gli ospiti passano allo scadere del primo tempo grazie a una sfortunata deviazione di Lazzari su tiro destinato fuori di Dimarco. Ad inizio ripresa Caicedo in girata dal limite trova il pareggio che ravviva una partita fin lì caratterizzata da grande tatticismo. Ad approfittare delle maglie larghe è Tameze, lesto al 67' ad avventarsi su un retropassaggio verso il proprio portiere di Radu per depositare in porta dopo aver dribblato anche Reina. Inzaghi prova allora la carta Correa e nel finale getta nella mischia anche Periera e Fares, ma Silvestri, aiutato dai suoi, fa buona guardia a difesa dei tre punti.
Per la Lazio continua così la serie negativa all'Olimpico, dove in stagione ha vinto solo 1 volta su 6 apparizioni, mentre i gialloblù si confermano squadra ostica quando vanno a visitare le big: dopo i pareggi all'Allianz Stadium e al Meazza col Milan è arrivato il successo di stasera all'Olimpico.
(Foto Getty Images)
FONTE: LegaSerieA.it
FONDAMENTALI
Dario Pergolizzi 14 dicembre 2020 7'
Il Verona è più complesso di quanto non si dica
La partita contro la Lazio ha mostrato l’attenzione tattica scrupolosa dell’Hellas.
Foto di Giuseppe Bellini/Getty Images
Dopo aver battuto l’Atalanta e fermato sul pari Milan e Juventus, l’Hellas Verona ha portato a casa tre punti pesantissimi anche contro la Lazio. Questa vittoria permette alla squadra di Juric di insediare in maniera credibile la zona Europa League. Certo è presto di parlare di traguardi dopo meno di un terzo del campionato ma la capacità della squadra di togliere punti a chi sta davanti è significativa in tal senso.
Juric trovava di fronte una squadra in difficoltà: le assenze e le rotazioni, tra turnover per il doppio impegno, infortuni e Covid, hanno tolto alla Lazio quella continuità di prestazioni che l’anno scorso l’ha resa inscalfibile per più di metà stagione. Non è un caso, quindi, se contro un avversario così minuzioso nella preparazione della gara sulle caratteristiche di chi affronta, e che cerca di disinnescarne le fonti di gioco, una Lazio priva di Luis Alberto non sia riuscita a far fruttare la sua manovra. A rendere peculiare la vittoria di Juric non c’è solo il coronamento di una identità definita e in continuo miglioramento, cioè la dimensione che gli riconosciamo più facilmente. Bisogna anche dire dell’efficacia di una scelta tattica interessante.
Il falso nove “difensivo” di Juric
Leggendo le formazioni iniziali, saltavano all’occhio due scelte inusuali: per la Lazio, l’impiego di Parolo come braccetto di destra al fianco di Acerbi – poi sostituito da Hoedt durante il primo tempo per problemi fisici; per l’Hellas, invece, Tameze al posto di Di Carmine in attacco, affiancato da Salcedo e Zaccagni.
Inzaghi doveva far rifiatare Luiz Felipe e non aveva Patric a disposizione; Juric invece ha fatto una scelta tattica ad hoc, sorprendente. In realtà, non era una novità assoluta. Anche nelle due sfide della scorsa stagione Juric scelse Verre all’andata (1-1) ed Eysseric al ritorno (1-5) con la medesima funzione. Nel corso degli ultimi anni ci siamo abituati a vedere diverse squadre abbozzare tentativi di falso nove, per una o più partite, con risultati più o meno positivi, ma in genere con intenti relativi alla gestione del possesso. Il falso nove di Juric nasce invece da un’esigenza, seppur offensiva, legata alla fase di non possesso.
Lo stile difensivo dell’Hellas si basa sull’idea di contendere il pallone nella metà campo avversaria attraverso una serie di uno contro uno nella zona. A seconda dell’avversario, Juric modifica le scalate e le coperture per tentare di arginare le fonti di gioco principali. I giocatori impiegati nel primo “blocco” di pressing sono sempre tre: la punta e i due trequartisti, che possono cambiare le modalità di uscita in pressione e i cambi di marcatura. Di solito Juric sceglie di usare due giocatori sui due centrali lato palla, facendo partire un trequartista (Zaccagni) addosso al vertice basso avversario, o comunque sul centrocampista di riferimento per l’uscita palla. Dopodiché esce aggressivo sul terzo difensore (o terzino bloccato) che si apre lateralmente per ricevere. A questa giocata segue un cambio di marcatura con la scalata in avanti di uno dei mediani.
Contro la Lazio invece, così come nei due precedenti, Juric ha scelto di utilizzare direttamente un centrocampista in prima linea, per accentuare gli accoppiamenti favoriti dal sistema di gioco speculare e calcare la mano sul pressing in avanti. Ha quindi limitato gli scambi di marcatura e ha forzato l’avversario al retropassaggio verso il portiere o al lancio lungo immediato verso la punta, senza dargli però la possibilità di prepararlo come vorrebbe.
La disposizione del Verona sulla costruzione bassa della Lazio.
Tameze è un giocatore molto aggressivo: quando la Lazio passava la palla all’indietro verso Reina la sua corsa costringeva il portiere al lancio lungo.
Poteva capitare che a correre verso Reina dovesse essere Salcedo o Zaccagni, però il senso dell’utilizzo di Tameze si può leggere facilmente nell’ottica di volere un reparto quanto più intenso possibile, per effettuare un tipo di pressing molto rischioso.
La Lazio non è stata molto mobile negli smarcamenti in costruzione, però la sensibilità delle marcature degli uomini di Juric ha raggiunto un grande livello. Nell’azione qua sotto, per esempio, Acerbi corre in avanti per portare via Tameze, la palla passa da Parolo a Radu, che, pressato da Salcedo, fa un retropassaggio verso Reina. A questo punto è Salcedo ad attaccare Reina, costringendolo al lancio.
Questa scelta ha pagato non solo per i suoi effetti diretti, ma anche per ciò che ne seguiva. Juric ha arretrato Barak in mediana, col delicato compito di seguire Lucas Leiva. A questo punto, il resto degli accoppiamenti era ruolo su ruolo: Veloso con Akpa Akpro, Dimarco con Lazzari, Faraoni con Marusic, Magnani con Immobile, Dawidowicz con Caicedo. L’unica eccezione era rappresentata da Matteo Lovato, che doveva sganciarsi dal trio arretrato per attaccarsi a Milinkovic. Una responsabilità enorme, che forse ha messo un po’ di pressione su un classe 2000 alla terza partita dal primo minuto in Serie A, tant’è che dopo qualche impaccio nei primi dieci minuti, Juric aveva già fatto togliere la casacca a Ruegg e sembrava pronto a operare la sostituzione. Col passare dei minuti, però, la prestazione di Lovato è andata in crescendo.
L’uso di Tameze al posto di una punta più convenzionale ha accentuato la fluidità del Verona nella partecipazione all’attacco dell’area. Con l’ex Atalanta che spesso restava fuori, gli inserimenti di Dimarco e Faraoni diventavano essenziali per riempire l’area. Il primo gol nasce con Tameze che si defila sulla destra, Faraoni che attacca lo spazio in profondità, arriva sul fondo e crossa per il rimorchio di Dimarco sul lato debole, ma anche nelle altre occasioni offensive il Verona ha dimostrato di padroneggiare bene le rotazioni.
Palla a Zaccagni, Tameze è fuori ma Dimarco, Faraoni e Salcedo vanno dentro.
La palla lunga bisogna guadagnarsela
La tendenza contro le squadre che pressano molto forte in avanti è quella di sfruttare lo spazio che concedono alle spalle, nella metà campo difensiva, attraverso una verticalizzazione diretta, magari dal portiere, cioè quello che è il “giocatore in più” nella fase di possesso. Chiaramente un portiere che lancia lungo, in sé e per sé, non è certo innovativo, ma è un aspetto che sta avendo un senso specifico calcio di oggi, dove è sempre più integrato all’interno di un ecosistema tattico complesso.
Il pressing avversario non si attira per caso: bisogna avere una certa mobilità nella disposizione dei giocatori; le linee di passaggio corte e medie vanno comunque preparate. Gli smarcamenti devono essere puntuali e funzionali alla costruzione dell’azione, che poi può avvenire attraverso una verticalizzazione profonda, più o meno rapida. Per esempio anche quando gli avversari portano il pressing a un’altezza media ci sono squadre che fanno salire il portiere a ridosso dei difensori, evitando che la squadra avversaria accorci in avanti durante un retropassaggio lungo.
Per una squadra come il Verona, che ha l’intenzione di giocare più tempo possibile nella metà campo avversaria, quest’ultimo scenario è particolarmente invitante proprio perché dà modo di alzare il baricentro del proprio pressing, creando i presupposti per un recupero palla in zone molto avanzate. Reina è un portiere abile col gioco con i piedi, e la Lazio è una squadra che ha costruito le sue fortune delle ultime stagioni in primis grazie all’abilità nell’allungare l’avversario e liberare i suoi giocatori offensivi nello spazio. Contro il Verona, però, tutto ciò non è stato sufficiente.
Nelle azioni in cui Reina cercava direttamente le punte, la Lazio non è quasi mai riuscita a rialzarsi, grazie a una straordinaria prestazione dei difensori di Juric. Ma anche nelle azioni in cui la Lazio riusciva ad avere più tempo e spazio per preparare l’attacco in verticale attraverso l’uso del terzo uomo, modulando quindi il movimento del pallone, il Verona ha dimostrato di aver memorizzato la partita, riconoscendo le situazioni in cui era meglio fare una copertura preventiva piuttosto che una marcatura stretta e aggressiva.
Nell’azione qua sopra il rinvio arriva a Milinkovic-Savic, che spizza di testa, Immobile giunge sul pallone prima del suo difensore, sfruttando lo spazio lasciato da Lovato che era uscito in marcatura su Sergej. In questo frangente si può apprezzare l’atteggiamento di Faraoni: invece che attaccarsi a Marusic lascia la sua marcatura molto larga, pur controllando il suo uomo, capendo che avrebbe avuto una funzione difensiva più utile attraverso una corsa preventiva all’indietro per coprire l’uscita di Magnani su Immobile. Allo stesso modo, anche Veloso si porta in anticipo all’indietro, correndo così verso l’area. La verticalizzazione immediata di Sergej verso Marusic, così, viene raggiunta facilmente dal numero 5 del Verona, grazie alla sua copertura preventiva.
Sicuramente ha pesato molto, per la Lazio, l’assenza di Luis Alberto. La squadra di Inzaghi ne ha risentito nella gestione dei tempi di gioco, e al contempo anche i movimenti di Immobile da “seconda punta”, atteggiamento frequente quando gioca in coppia con Caicedo, hanno cambiato un po’ il volto della manovra offensiva di Inzaghi. La partita della Lazio non è stata certo disastrosa, ma alla fine dei giochi il Verona è stato più efficace nel suo piano gara, e non si è neanche lasciato abbattere dal grandissimo gol del pari di Caicedo.
Si parla spesso dello stile difensivo del Verona di Juric come di un inno all’individualità difensiva, allo strapotere fisico e alla grinta con cui mettono in salita la partita ad avversari più quotati. In realtà dietro un grande spirito di sacrificio individuale (anche contro la Lazio è stato impressionante vedere Zaccagni raddoppiare sistematicamente in fascia e fare diagonali decisive fino agli ultimi minuti), ci siano molte più sfumature collettive.
Un buon esempio è proprio la scelta di Tameze come punta: non sono solo le caratteristiche del singolo giocatore a favorire un atteggiamento (le pressioni al portiere, come abbiamo visto, le portavano anche altri giocatori, al bisogno), ma dentro una scelta singola possiamo vedere l’attitudine collettiva al piano gara. Allo stesso modo, è semplicistico dire che il pressing Verona funzioni grazie alla capacità di attaccarsi all’uomo e alla grinta individuale, quando in realtà ogni azione è scomponibile in tanti piccoli istanti in cui ogni difendente deve compiere delle micro-scelte, deve riconoscere subito se quell’azione ha bisogno di bilanciamento o di accelerazione, se deve attaccarsi all’uomo o coprire la zona.
Insomma, Juric sta dimostrando giornata dopo giornata di aver creato un ambiente flessibile e sempre più maturo. I risultati e i piazzamenti che seguiranno saranno più o meno utili a registrarne l’impatto storico, ma intanto possiamo goderci il gran livello tattico raggiunto da un’altra “piccola” squadra della nostra Serie A.
Dario Pergolizzi, Allenatore UEFA B e Match Analyst, vive a Torino.
FONTE: UltimoUomo.com
SERIE A
Serie A – L’Hellas Verona sbanca l’Olimpico e vola al sesto posto
FABRIZIO FEBI 13 Dicembre 2020 2 minute read
Impresa dell’Hellas Verona. Gli uomini di Juric battono la Lazio allo Stadio Olimpico e si portano, momentaneamente, al sesto posto in classifica. I gialloblu colgono una vittoria dopo una gara condotta con molta intelligenza tattica. La Lazio rimedia invece la quarta sconfitta in undici gare di campionato, dopo aver ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions League.
LA CRONACA DEL MATCH
Juric sorprende tutti schierando Tameze come “falso nueve” per bloccare Acerbi, una delle principali fonti di gioco dei biancocelesti. Il piano riesce perfettamente con l’Hellas che riesce addirittura a trovare il vantaggio, sul gong del primo tempo, grazie ad una sfortunata autorete di Lazzari, che devia nella propria porta un tiro dell’ex Inter Dimarco.
La Lazio nella ripresa alza i giri del motore e trova il pari al 56′ con un gran goal di Felipe Caicedo, schierato titolare al fianco di Ciro Immobile in attacco. L’ecuadoregno è bravo a difendere un pallone spalle alla porta e a girarsi repentinamente, scagliando un sinistro che fulmina Silvestri (goal molto simile a quello realizzatto alla Juventus poche settimane fa). Quando l’inerzia della partita sembra dalla parte della Lazio, l’Hellas si riporta avanti con Tameze, bravo a sfruttare un suggerimento di Salcedo, aggirare Reina e appoggiare in rete il goal del 2-1. Grandi proteste della Lazio per un presunto fallo di Salcedo su Radu, non ravvisato però neanche dal VAR e quindi goal convalidato dopo un consulto dell’arbitro Abisso. Simone Inzaghi inserisce Andreas Pereira e Fares per provare a raddrizzare il match, ma il forcing finale della Lazio è sterile e non produce gli effetti sperati.
Finisce quindi 2-1 per l’Hellas Verona. La squadra di Juric si conferma squadra rivelazione di questa Serie A (insieme al Sassuolo) e “ammazzagrandi”. La vittoria di questa sera infatti è solo l’ultima di una serie di imprese contro le big, come la vittoria in casa dell’Atalanta e i pareggi in trasferta contro Juventus e Milan. Per la Lazio una doccia gelata dopo l’euforia europea Bisogna tornare a macinare punti se si vorrà sentire la musichetta anche il prossimo anno.
FONTE: FCInterPress.com
SPORT
Calcio: favola Verona, battuta la Lazio all'Olimpico 2-1
Altro colpo esterno da favola per il Verona, che dopo l'impresa di Bergamo di due settimane fa, passa anche all'Olimpico
© Afp - Lazio Verona 1-2
tempo di lettura: 2 min
aggiornato alle 22:52
12 dicembre 2020
AGI - Altro colpo esterno da favola per il Verona, che dopo l'impresa di Bergamo di due settimane fa, passa anche in casa della Lazio per 2-1. Decide il gol di Tameze dopo che Caicedo era riuscito a pareggiare lo sfortunato autogol iniziale di Lazzari. La squadra di Juric sale così a 19 punti in classifica, lasciandosi alle spalle (17 punti) la squadra di Inzaghi, al secondo ko interno consecutivo.
Tanto equilibrio e poche emozioni nel primo tempo dell'Olimpico, con i biancocelesti che provano a fare la gara, senza però trovare grandi varchi tra le linee ospiti. A ridosso del quarto d'ora Immobile non approfitta di un grave errore in disimpegno di Barak che stava per costargli caro, dall'altra parte invece Zaccagni e Salcedo gettano al vento un'ottima opportunità in contropiede.
Proprio nel finale di primo tempo arriva la fiammata che sblocca il match: Faraoni scappa a destra e propone al centro, Dimarco colpisce al volo e trova la deviazione decisiva di Lazzari che porta avanti il Verona. Nella ripresa la Lazio prova subito ad alzare i ritmi per andare alla ricerca del pari, che arriva puntuale al 56' con la bella girata di Caicedo, bravo a controllare il passaggio di Lazzari e fulminare Silvestri con il mancino.
La gara rischia di ribaltarsi completamente, ma una decina di minuti più tardi una follia di Radu regala a Tameze la palla del nuovo vantaggio scaligero, che il francese prontamente trasforma in oro. Nel finale i biancocelesti vanno all'assalto dell'area ospite spaventando più volte Silvestri, sopratutto con Milinkovic, Immobile e Pereira, ma stavolta neanche il cuore premia la squadra di Inzaghi. Fa festa la squadra di Juric.
FONTE: AGI.it
CALCIO SERIE A
LAZIO-VERONA 1-2, LE PAGELLE: LAZZARI E RADU DA BRIVIDI
SERIE A - Diamo i voti ai protagonisti della sfida dell'Olimpico vinta dagli uomini di Ivan Juric grazie all'autogol di Lazzari e al sigillo di Tameze
Radu sconsolato a terra dopo l'errore decisivo in Lazio-Hellas Verona
Credit Foto Getty Images
DA MATTEO ZORZOLI
Dopo la storica qualificazione agli ottavi di Champions League, la Lazio cade in campionato contro l'Hellas Verona. All'Olimpico decisivi due errori marchiani dei biancocelesti: nel primo tempo un autogol di Lazzari, nella ripresa un retropassaggio folle di Radu che beffa Reina e regala il gol a Tameze. Inutile il temporaneo pareggio di Caicedo. Juric scavalca Inzaghi in classifica e atterra in zona Europa.
--- LE PAGELLE DELLA LAZIO ---
Pepe REINA 6 - Sempre attento e reattivo. Non può nulla sul tap-in suicida di Lazzari e sul retropassaggio assassino di Radu
Marco PAROLO 6,5 - Abbassato in difesa per emergenza, annulla uno dei giocatori più forma della Serie A, Mattia Zaccagni. Il più positivo del terzetto della retroguardia di Inzaghi
Francesco ACERBI 6 - Prova a stringere i denti con un problema alla coscia, ma Inzaghi sceglie di non rischiarlo e lo toglie. Finora non aveva saltato neanche un minuto (dal 29' HOEDT 6 - Entra e freddo, ma non sbaglia quasi nulla)
Stefan RADU 4,5 - Un retropassaggio che condanna la Lazio proprio nel momento in cui sembrava concretizzarsi la rimonta
Manuel LAZZARI 5,5 - Fa e disfa. La deviazione nella sua porta è assolutamente evitabile, si riscatta parzialmente nella ripresa con l'assist a Caicedo (dall'81' FARES S.V.)
Sergej MILINKOVIC-SAVIC 6 - Si ferma in occasione dell'1-0 del Verona reclamando un gioco pericoloso. Nel finale sfiora il 2-2 ma Silvestri chiude la saracinesca
Lucas LEIVA 5 - Prova ectoplasmatica in una stagione francamente ancora deludente (dal 65' ESCALANTE 5,5 - Non cambia l'inerzia della gara)
Jean-Daniel AKPA-AKPRO 6 - Mette dinamismo e fisico in entrambe le fasi. Più di così non si può chiedergli (dall'81' PEREIRA S.V.)
Adam MARUSIC 5,5 - Contiene Faraoni, ma ci si aspetta qualcosa di più dai suoi piedi
Ciro IMMOBILE 5 - Impreciso e poco ispirato. Serata no
Felipe CAICEDO 6,5 - Un gol alla "Caicedo", tutto potenza e coordinazione. Quarto centro in campionato. Torna spesso a centrocampo per aiutare la manovra con sponde utili (dal 65' CORREA 5,5 - Entra troppo tardi per lasciare un'impronta sulla gara)
All. Simone INZAGHI 5,5 - Senza Luis Alberto e Acerbi questa Lazio fa fatica, soprattutto con tanti impegni ravvicinati. Normale incappare in serate negative, ma un solo successo all'Olimpico su sei partite è un campanello d'allarme.
--- LE PAGELLE DELL'HELLAS VERONA ---
Marco SILVESTRI 7,5 - Negli ultimi 10 minuti si supera: prima su Pereira poi su Milinkovic-Savic. Il migliore in campo come Consigli in Sassuolo-Benevento
Pawel DAWIDOWICZ 5,5 - Concede tempo e spazio a Caicedo sull'1-1
Matteo LOVATO 6,5 - Inizia malissimo, tanto che Juric vuole richiamarlo in panchina. La minaccia funziona, alza il ritmo e annulla, di fatto, il sergente Savic
Giangiacomo MAGNANI 7 - Altra grande prestazione del '95 in prestito dal Sassuolo: Immobile non lo salta una volta
Davide FARAONI 6,5 - Il rimpianto della Lazio piazza il cross decisivo per l'1-0
Adrien TAMEZE 7 - Agisce da falso nueve e lo fa da dio. Scatto felino sul retropassaggio suicida di Radu: un gol che vale tre punti (dal 70' FAVILLI 6 - Tiene la palla e subisce falli preziosi nel finale)
Miguel VELOSO 6,5 - Esperienza e corsa al servizio dei compagni
Federico DIMARCO 6,5 - Juric lo promuove sulla sinistra al posto di Lazovic: ci mette lo zampino nell'1-0
Antonín BARAK 6 - Palla sanguinosa regalata a Immobile in avvio, poi si riprende e porta a casa una discreta prestazione
Mattia ZACCAGNI 5,5 - Francobollato da Parolo che non gli lascia spazio sulla sinistra, si vede poco (dall'88' LAZOVIC S.V.)
Eddie SALCEDO 7 - Prima da titolare molto positiva. Il suo pressing costringe Radu all'errore sul 2-1 di Tameze. Prezioso (dal 77' COLLEY S.V.)
All. Ivan JURIC 7 - Il suo Verona si esalta con le grandi. Azzecca le scommesse Tameze e Salcedo oltre alla solita garra che mette dalla panchina. Leone
CALCIO SERIE A
SERIE A, LAZIO-HELLAS VERONA 1-2: JURIC SCAVALCA INZAGHI
SERIE A - I biancocelesti cadono in casa a causa di due errori in difesa: prima l’autogol di Lazzari poi il retropassaggio folle di Radu che regala il gol a Tameze. Inutile il temporaneo pareggio di Caicedo. Juric scavalca Inzaghi in classifica
Dimarco, Miguel Veloso - Lazio-Hellas Verona - Serie A 2020/2021 - Getty Images
Credit Foto Getty Images
DA MATTEO ZORZOLI
Dopo la storica qualificazione agli ottavi di Champions League, la Lazio cade in campionato contro l'Hellas Verona. All'Olimpico decisivi due errori marchiani dei biancocelesti: nel primo tempo un autogol di Lazzari, nella ripresa un retropassaggio folle di Radu che beffa Reina e regala il gol a Tameze. Inutile il temporaneo pareggio di Caicedo. Juric scavalca Inzaghi in classifica e atterra in zona Europa.
Si conclude il match dell’Olimpico con l’@HellasVeronaFC che porta a casa la vittoria sulla @OfficialSSLazio! #LazioVerona #SerieATIM #WeAreCalcio pic.twitter.com/uaop9i4tKV
— Lega Serie A (@SerieA) December 12, 2020
IL TABELLINO
LAZIO-HELLAS VERONA 1-2 (primo tempo 0-1)
LAZIO (3-5-2): Reina; Parolo, Acerbi (dal 28’ Hoedt), Radu; Lazzari (dall’81’ Fares), Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (dal 65’ Escalante), Akpa Akpro (dall’81’ Pereira), Marusic; Immobile, Caicedo (dal 65’ Correa). All. S. Inzaghi
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Lovato, Magnani; Faraoni, Tameze (dal 70’ Favilli), Veloso, Dimarco; Barak, Zaccagni (dall'88' Lazovic); Salcedo (dal 77’ Colley). All. Juric
Arbitro: R. Abisso
Gol: 45’ Lazzari (autogol), 55’ Caicedo, 67’ Tameze
Assist: Lazzari (1-1)
Ammoniti: Akpa Akpro, Caicedo, Reina, Fares (L), Salcedo, Magnani, Colley (H)
LA CRONACA IN 6 MOMENTI CHIAVE
14’ CHANCE PER LA LAZIO - Clamorosa ingenuità di Barak in area di rigore, Akpa sradica il pallone al centrocampista e lo serve a Immobile: l'attaccante prova la conclusione di prima intenzione. Fuori di qualche metro
45’ VANTAGGIO DELL'HELLAS - Autogol di Lazzari! Milinkovic-Savic si fa scippare il pallone a centrocampo, Faraoni attacca il fondo e crossa sul secondo palo dove c'è Dimarco che calcia al volo. Decisiva la deviazione di Lazzari nella sua porta, beffato Reina. 1-0 Verona all'Olimpico
55’ PAREGGIO DELLA LAZIO - Ha segnato Caicedo! Gran gol dell'ecuadoriano che riceve da Lazzari e in girata manda la palla nell'angolino. 1-1 all'Olimpico
67’ VERONA DI NUOVO IN VANTAGGIO - Ha segnato Tameze! Retropassaggio folle di Radu, la palla è troppo corta per Reina. Tameze dribbla il portiere e deposita in rete: Hellas 2 Lazio 1
87' CHANCE LAZIO - Guizzo di Silvestri su colpo di testa di Milinkovic. Ribattuta di Immobile, che non inquadra lo specchio. C'è stata però la deviazione di un difensore del Verona.
95' LAZIO VICINO AL PAREGGIO - Deviazione di piede di Silvestri sul tiro a botta sicura di Pereira.
MVP
Marco SILVESTRI - Negli ultimi 10 minuti si supera: prima su Pereira poi su Milinkovic-Savic. Il migliore in campo come Consigli in Sassuolo-Benevento
L’ANGOLO DEL FANTACALCIO
Promosso. Felipe CAICEDO - Un gol alla "Caicedo", tutto potenza e coordinazione. Quartro centro in campionato. Torna spesso a centrocampo per aiutare la manovra con sponde utili
Bocciato. Stefan RADU - Un retropassaggio che condanna la Lazio proprio nel momento in cui sembrava concretizzarsi la rimonta.
IL MOMENTO SOCIAL DEL MATCH
Gol di Caicedo al 56°
— Gli Autogol (@GliAutogol) December 12, 2020
Sostituzione: esce Caicedo al 64°#LazioVerona pic.twitter.com/xIOVamaaiv
FONTE: EuroSport.it
L'Arena: "Godiamoci il momento, ora sognare è un diritto"
© foto di PHOTOVIEWS
Con la vittoria ottenuta nel match con la Lazio la squadra di Juric incamera il 19esimo punto di questa stagione e si posiziona, in attesa dei risultati di oggi, al sesto posto in graduatoria. L'edizione odierna de "L'Arena" nel suo editoriale commenta "Godiamoci il momento, ora sognare non è un diritto". A questo punto, si legge "Bisogna mantenere i piedi ben piantati per terra. L'esercizio difficile ora è volare basso perchè è facile farsi travolgere dall'entusiasmo". Conclude il giornale "Sarebbe ora il momento di lanciare le basi per quel famoso progetto. Questo, però, tocca alla società".
Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 dicembre 2020 alle 13:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
Gazzetta dello Sport - Niente aria di Champions. Lazio ko, Verona in alto
"Niente aria di Champions. Lazio ko, Verona in alto", è il titolo de "La Gazzetta dello Sport" che commenta l'impresa del Verona: "L'autogol di Lazzari apre il match, pari di Caicedo e blitz di Tameze: superato Inzaghi, gialloblu sesti in classifica."
Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 dicembre 2020 alle 12:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
Corriere di Verona: "Hellas, una notte da star"
© foto di PhotoViews
"Hellas, una notte da star", titola il "Corriere di Verona" dopo la vittoria dell'Hellas contro la Lazio. "All’Olimpico - si legge - il Verona centra la vittoria dopo 36 anni e fa cadere un’altra grande: un autogol di Lazzari e il centro di Tamèze, inventato centravanti da Juric, decidono il match."
Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 dicembre 2020 alle 09:30 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
L'Arena: "Bello e spietato, l'Hellas fa il pieno pure all'Olimpico"
© foto di www.imagephotoagency.it
L'edizione odierna de "L'Arena" celebra la grande vittoria ottenuto dal Verona in casa della Lazio, secondo successo esterno consecutivo. Scrive il giornale "I gialloblù centrano il quarto risultato utile nelle ultime cinque partite e la seconda vittoria in tre gare. E in attesa delle gare di oggi volano al sesto posto in classifica" che aggiunge "Lazio ko con un'altra grande prova di gioco e personalità. Dimarco induce Lazzari all'autogol, Tamèze firma il gol del secondo vantaggio. Poi...custodisce Silvestri".
Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 dicembre 2020 alle 09:15 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE: TuttoHellasVerona.it
NEWS
Anticipo Serie A. Hellas Verona corsara in casa della Lazio: gli scaligeri si impongono 2-1
Seconda sconfitta di fila in campionato per la squadra di Inzaghi dopo il 3-1 subito dall’Udinese reduce dalla qualificazione agli ottavi in Champions
di Ignazio CaddeoDicembre 12, 2020 - 22:42
L’Hellas Verona ormai non stupisce più. Gli uomini di Juric, reduci dal pareggio per 1-1 in casa col Cagliari, obbligano la Lazio alla seconda sconfitta consecutiva casalinga in campionato, battendola all’Olimpico 2-1 al termine di una bella contesa.
NULLA DI SCONTATO. Prima chance per la rete, che capita a Immobile al 14’, il quale però sbaglia praticamente un rigore in movimento davanti a Silvestri. Caicedo ci prova al 25’, ma nulla da fare. Simone Inzaghi perde per infortunio Acerbi (sempre in campo e mai sostituito in stagione) al 28’ e fa entrare Hoedt. Dieci minuti dopo colpo di tacco di Tameze, dopo l’assist di Di Marco, Reina si fa trovare pronto alla parata. Ospiti avanti al 45’, sulla deviazione fortuita da parte di Lazzari, sul tiro di Di Marco. Intervallo fischiato da Abisso, coadiuvato al VAR da Mazzoleni dopo 1’ di recupero., un attimo dopo il 2-0 fallito da Zaccagni a tu per tu con Reina, che si oppone col piede destro salvando la sua porta.
La ripresa offre una squadra di casa subito arrembante. Dopo 8’ chiusura fondamentale di Faraoni su Immobile, due minuti dopo gran gol di Caicedo, che non permette a Dawidowicz di poter intervenire e in girata fulmina Silvestri. Al 14’ il portiere ospite si supera e respinge la botta potente di Lazzari. Ma gli uomini di Juric non si scompongono e continuano a giocare la loro gara e per poco non vanno in rete per l’autogol sfiorato da Hoedt al 17’, sulla conclusione di Di Marco. Reina evita l’1-2 un minuto dopo su Tameze, ma nulla può quando l’atalantino in prestito aggancia palla sul clamoroso errore di Radu (22’) e lo batte.
I biancocelesti si riversano in area veronese e al 40’ un grande Silvestri nega il 2-2 a Fares. Un minuto dopo altro decisivo intervento dell’estremo difensore in tuffo, stavolta su Milinkovic-Savic, poi Immobile manda fuori. 5 i minuti concessi da Abisso. Altra chance pareggio sui piedi di Fares al 47’, palla in angolo. Silvestri, evita il 2-2 con l’anca di richiamo al 50’ su Pereira. Vince l’Hellas Verona, che supera la Lazio in classifica e si attesta, in attesa delle altre partite dell’undicesima giornata, al sesto posto.
FONTE: CalcioCasteddu.it
13 DIC 2020
RAGAZZI CHE FANNO LA STORIA
In questo anno così duro c’è una stella che brilla: è il meraviglioso Verona di Ivan Juric. Non ci ricordiamo una squadra che giocasse con così tanto cuore e che rendesse così orgogliosi noi tifosi di tifarla. E’ una sofferenza pazzesca non poter abbracciare questo gruppo eccezionale di ragazzi, poterli applaudire dal vivo, poter cantare i nostri cori per sospingerli ancora di più durante queste partite epiche che stanno facendo la storia del Verona. Lo meriterebbero loro e ce lo meriteremmo anche noi, dopo la serie C, dopo le retrocessioni programmate e il calcio più brutto della terra che per molti mesi ha dimorato al Bentegodi.
In questo mondo tartassato dal Covid, il Verona è come la mamma che ti dà una carezza alla sera quando hai la febbre e non hai voglia di mangiare. E’ un pigiama caldo, è il lesso con la pearà della domenica, è il Pandoro del Natale. E’ il pensiero felice che permette a Peter Pan di volare. Ivan Juric è il nostro uomo dei sogni, il generale senza fronzoli che parla al cuore della gente, che dice quello che pensa, che lavora per farci venire il sorriso.
Il suo Verona è una scultura che di gara in gara prende forma. Sempre roccioso, ma con le forme che diventano man mano più sinuose, a ritagliarne l’anima da battaglia e i connotati che ancora non hanno una precisa identità. Più che altro non si sa ancora quali siano i margini e cosa potrà fare se anche il suo condottiero non ne ha ancora esplorato i limiti. Intanto gioca umile, sapendo che durante una partita si può, anzi si deve soffrire, ma poi si può, anzi si deve provare a vincere. E’ tale la disponibilità che questi ragazzi stanno dando al loro bravissimo allenatore che ora a Juric riesce tutto, anche le mosse più azzardate. Ma non è frutto del caso o della fortuna. E’ che il lavoro e il metodo sono stati così ben impiantati che ora è possibile variare sul tema, come un grande pianista jazz quando pare improvvisare su uno spartito che in realtà conosce perfettamente.
La vera fortuna è del presidente Setti che ora si trova a gestire un capitale che di gara in gara prende più valore e il cui progetto sportivo deve andare di pari passo con il progetto finanziario. Ci stanno le plusvalenze, ci sta vendere, ci sta anche guadagnare. Ma il presidente deve saper trovare un equilibrio tra la crescita gestionale e sportiva del club e quella finanziaria. Se ci pensate bene la vera sfida, la più difficile tocca proprio a lui. Intanto i suoi ragazzi stanno scrivendo la storia.
Gianluca Vighini
13 DIC 2020
LA (GIUSTA) PRUDENZA DI JURIC
Ivan Juric è un allenatore antico, che riporta il calcio al suo senso più profondo: trovare la chiave per vincere, mescolando anche le carte, puntando sull’uomo (il giocatore) e non sui moduli. Altroché “talebano”, come era stato frettolosamente etichettato: il metallaro spalatino adatta il suo credo alle caratteristiche dei giocatori e degli avversari, fatti salvi due principi: si gioca uno contro uno in tutte le zone del campo e in verticale, sempre, con la palla tra i piedi.
E così il Verona 2020-21, con meno giocatori di tocco e di manovra, imposta meno, attende e scatta in contropiede, giocando sull’avversario: ecco quindi Tameze “falso nueve” perché – ha spiegato il giocatore – “la Lazio non doveva impostare”; ecco perciò spiegata l’aggressività feroce e organizzata di una squadra che come ha detto Silvestri “è appiccicata al nostro portabandiera Juric”. Ecco pertanto che si capisce perché ci esprimiamo meglio con le grandi che con avversari più chiusi che ci costringono a giocare in spazi stretti (non ne siamo ancora capaci, ha detto ieri Juric).
Juric però che è uomo di profonda intelligenza anche fuori dal campo. Il croato spezza la retorica celebrante: “Non parliamo di Europa, se abbassiamo la guardia per noi è finita, stasera siamo stati avvantaggiati dalla stanchezza della Lazio dopo la Champions”. Un po’ quello che era successo con l’Atalanta. Tradotto: è ancora troppo presto per capire cosa faremo da grandi, certamente Juric sta compiendo un mezzo miracolo con una squadra nuova, senza i suoi due giocatori più rappresentativi arrivati dal mercato (Benassi e Kalinic). Un allenatore gigantesco, un maestro di calcio, un hombre vertical, capace di supplire al piccolo cabotaggio societario. Godiamocela tutta.
Francesco Barana
12 DIC 2020
IL PAGELLONE DI LAZIO-VERONA
SILVESTRI 7.5 Inoperoso nel primo tempo, se non per qualche uscita efficace, nella ripresa è attento in un paio di occasioni della Lazio, fondamentale su un colpo di testa di Milinkovic Savic velenosissimo. Clamorosa la parata di piede, in contro tempo, sul tiro deviato di Pereira. Incolpevole sul gol di Caicedo, che la mette proprio nell’angolino. Credo che sia il caso che Mancini riveda le gerarchie dei suoi portieri, considerando anche la stagione finora disgraziata di Sirigu.
LOVATO 7 Il “bambino” di Juric gioca da 35enne in uno stadio che, seppur senza pubblico, mette soggezione. Nel primo tempo segue come un’ombra Milinkovic Savic lasciandogli le briciole. Questo però non gli toglie attenzioni quando deve essere attento dietro all’arrembaggio della Lazio, alla disperata ricerca del pareggio. Ci ha fatto vedere una serie di chiusure, anche funamboliche, da pelle d’oca.
MAGNANI 7.5 Immobile probabilmente è tornato negli spogliatoi piangendo, o protestando ancora per chissà che cosa con Abisso. Magnani lo cancella dal campo, per 96 ininterrotti minuti di gioco. E’ dominante, coi piedi e con la testa. E, sorpresa per me, anche in velocità. Ha lo spunto che non ti aspetti da uno della sua stazza. Miglior partita da quando è a Verona, in assoluto.
DAWIDOWICZ 7 Il brutto anatroccolo è definitivamente diventato cigno. Perché non sarà elegantissimo da vedere, tutto quello che volete, ma vi sembra ancora lo stesso giocatore di due stagioni fa, o anche più semplicemente dell’anno scorso? Ogni tanto si perdeva in errori clamorosi. Non succede più, perché la testa giusta. E quando la testa va, le gambe non possono fare altro che seguire, senza fatica.
FARAONI 7 Cosa vuoi dire a uno che gioca così. E’ fondamentale per l’equilibrio di questa squadra, che si parli di fase offensiva o difensiva. Suo l’assist nel gol di Dimarco (in realtà autogol di Lazzari) va sul fondo a ripetizione. E senza soluzione di continuità te lo trovi a fare la diagonale difensiva sul malcapitato attaccante laziale.
BARAK 7 In mezzo al campo a fare legna, di fianco al maestro Veloso. Una bella coppia, complementare, che compensa l’uno l’eventuale mancanza dell’altro. Secondo me questo è il suo ruolo, perché qui fa sentire tanto il fisico, crea una diga quando il Verona è chiamato a soffrire.
VELOSO 7 E’ il classico giocatore del quale ti accorgi quando c’è. Mi spiego. Con lui in campo il Verona è un’altra cosa, la manovra più fluida, più bella da vedere. E poi quando scala in difesa per prendere il pallone per far partire l’azione è una meraviglia per gli occhi. D’altra parte la qualità la conosciamo bene. Avevo (sbagliando) ancora dubbi sulla condizione fisica. Ma, giustamente, mi ha spernacchiato.
DIMARCO 6.5 Sono contento per lui, perché al di là della buona partita, ha avuto il merito di sbloccarla, seppur con l’aiuto determinante di Lazzari. E’ uno di quelli che dove lo metti rimane, senza problemi, pronto al sacrificio. Ha qualità, tanta. Ne voglio vedere ancora di più sui cross. Ma arriverà, ne sono certo.
SALCEDO 6.5 A fiammate nella prima parte di gara, si nasconde un po’ forse pregustando quanto avrebbe fatto nella ripresa. Perché quello che si vede in campo nel secondo tempo è un altro giocatore, determinato, dentro ogni azione di attacco. Lotta come un leone ed è lui a crederci quando va rubare il pallone a Radu per l’assist a Tameze, che aggira Reina e la mette dentro.
COLLEY 6 (dal 31′ s.t.) E’ un ghiacciolo corroborante nel caldo torrido degli ultimi minuti di partita.
ZACCAGNI 7 E’ in stato di grazia e lo fa vedere in ogni giocata della sua partita. Perché non è solo pratico ed efficace, ma è anche bello da vedere, con un paio di veroniche e agganci al volo da campione. Si mette una volta in più al servizio della squadra e quando serve diventa il primo difensore. Una crescita che non accenna a rallentare.
LAZOVIC s.v. (dal 43′ s.t.)
TAMEZE 7.5 Stratosferico, tarantolato, per il Verona (e per Juric) probabilmente si lancerebbe anche dalla rupe Tarpea. Due partite fa, contro l’Atalanta, ha chiuso facendo il terzo di difesa. Oggi ha giocato da falso nove, creando non poco scompiglio nella difesa laziale. Spizza di testa il pallone di quel poco per mettere Zaccagni solo davanti a Reina, ma il fantasista gialloblù spreca. Lascia il campo al 23′. Ah scusate, prima segna il grandissimo gol dell’1-2.
FAVILLI s.v. (dal 23′ s.t.)
ALL. JURIC 9 A tutti gli osservatori più superficiali: smettetela di dire che questo Verona sia solo corsa, marcature a uomo e grinta. I gialloblù sono “anche” questo. Ma è una squadra che gioca a calcio come poche altre formazioni in questo campionato. Totale, di qualità e di una maturità quasi inattesa. Sì perché i suoi sanno attaccare quando serve e sanno soffrire quando la partita lo richiede. Si inventa Tameze attaccante e piazza Barak a fare legna in mezzo al campo. Sono i giocatori che determinano il risultato, è vero. Ma fanno esclusivamente quello che dice loro questo eccezionale condottiero.
Giovanni Vitacchio
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Grandissimo risultato a Roma: l’Hellas batte la Lazio 2 a 1
By Stefano Pozza - 12 Dicembre 2020
L’undicesima giornata del campionato di serie A vede scendere in campo Lazio ed Hellas Verona.
Gara interessante per i gialloblù che affrontano all’Olimpico una Lazio in una gara super impegnativa.
Si parte e tra le due squadre regna il profondo equilibrio, entrambe provano a costruire gioco e la gara risulta vivace.
Nel finale di primo tempo gli uomini di Juric passano in vantaggio: cross di Faraoni a servire Dimarco che colpisce la biglia col sinistro, Lazzari devia e la biglia finisce alle spalle di Reina. Con il vantaggio scaligero si chiude la prima frazione di gara.
Riprende la gara e bastano dieci minuti alla Lazio per tornare in partita con un gol capolavoro di Caicedo.
Il Verona non si fa spaventare e cerca di costruire azioni offensive come da consuetudine. Stando attenti a non commettere ingenuità i ragazzi scaligeri spingono e al 67esimo è Tameze a riportare avanti i nostri, con Salcedo abile a soffiare la biglia ad un difensore.
L’autore del gol viene puoi sostituto da Favilli che subentra in campo. Al 76esimo entra Colley ed esce Salcedo.
Nel finale la Lazio si gioca il tutto per tutto, e gli ultimi 5 minuti diventano un assedio biancoceleste. Minuto 87 fuori Zaccagni e dentro Lazovic. In pieno recupero “San Silvestri” compie un miracolo parando la biglia con un piede alla Garella.
Grandissimo risultato per l’Hellas Verona che torna dall’Olimpico di Roma con 3 punti d’oro. Grandissime intuizioni di mister Ivan Juric che sta facendo anche quest’anno dei miracoli con gli uomini a disposizione.
FONTE: HellasNews.it
Pagelle
dicembre 12, 2020
Silvestri 7.5, Dawidowicz 7, Magnani 7, Lovato 7; Faraoni 6.5, Veloso 6.5, Barak 6.5, Dimarco 7; Salcedo 7 (Colley 6), Zaccagni 7 (Lazovic sv); Tameze 8 (Favilli 6). All: Juric 8
Finale, Lazio-Hellas Verona 1-2
dicembre 12, 2020
Nono risultato utile in undici giornate, quinta vittoria, la seconda consecutiva lontano dal Bentegodi. Ma non è finita: sono ben 7 i punti conquistati nelle ultime tre giornate dai gialloblù che balzano così in classifica al sesto posto, aspettando le partite di domani, a quota 19 punti. Signore e signori, questa è l’Hellas Verona di Ivan Juric.
Tre partite in otto giorni il calendario di Veloso e compagni, a partire da questa sera allo stadio Olimpico contro la Lazio, incontro valido per l’undicesima giornata della Serie A TIM.
Prima del fischio d’inizio, 1’ di raccoglimento per ricordare Paolo Rossi.
La squadra di Ivan Juric si presenta davanti ai biancocelesti di Simone Inzaghi con Silvestri, Dawidowicz, Magnani, Lovato; Faraoni, Veloso, Barak, Dimarco; Salcedo, Zaccagni; Tameze.
Passano solo 33’’ e Tameze arriva quasi sul fondo a sinistra, palla in mezzo ma non c’è nessuno in maglia gialloblù. Al 7’ Marusic si presenta in area scaligera ma la sua conclusione viene murata. Minuto 13 quando Barak perde palla in area veronese, si avventa Immobile ma il diagonale dell’attaccante si perde sul fondo.
Juric regala sempre sorprese ed oggi è rappresentata da Tameze, spesso punto di riferimento in attacco dell’Hellas Verona, con Barak più arretrato.
Al 18’ contropiede del Verona, Zaccagni per Salcedo, con l’attaccante che riesce a conquistare, dopo la conclusione in porta, calcio d’angolo. La Lazio si fa vedere al 25’ Caicedo che svirgola davanti a Silvestri da posizione defilata, gialloblù che su punizione, al 36’, non recano pensieri a Reina col colpo di testa di Magnani, gialloblù sempre propositivi come al 38’ quando Veloso trova sul primo palo Tameze, ma il colpo di tacco del n.61 termina tra le braccia del portiere laziale. L’Hellas Verona domina ed al 45’ passa meritatamente in vantaggio: cross dalla destra di Faraoni, pallone a Dimarco, sinistro e deviazione di Lazzari che mette fuori causa Reina. Un minuto di recupero, con Zaccagni che a tu per tu col portiere biancoceleste non riesce a raddoppiare.
La ripresa si apre con la discesa al 55’ di Dimarco che obbliga la Lazio a rifugiarsi in calcio d’angolo, ma è la squadra di Inzaghi un minuto dopo a trovare il pareggio con Caicedo, gran conclusione dell’attaccante che si infila alla sinistra di Silvestri. Portiere gialloblù che viene impegnato al 59’ da Lazzari, ma la reazione della squadra di Juric c’è ma al 62’ Dimarco, defilato, liscia davanti a Reina. Barak serve Tameze ed il tacco dell’ex Atalanta attraversa tutta la porta biancoceleste, ma è di Zaccagni il recupero strepitoso su Akpa Akpro al 66’. Gialloblù che trovano ancora la via del gol al 67’: errato disimpegno di Radu che spiana la strada a Tameze che batte, in uscita, Reina. Primo cambio per l’Hellas Verona al 69’, con Favilli al posto di Tameze. Salcedo finisce sul taccuino del direttore di gara al 74’ per perdita di tempo, attaccante che due minuti dopo lascia spazio a Colley. Ci prova all’85’ l’ex Fares ma la difesa gialloblù mura, come in occasione della conclusione di Immobile. Lazovic prende il posto di Zaccagni all’87’, terzo cambio per i gialloblù. Si gioca sino al 97’ e Juric ha ancora voce per gridare a suoi “Date tutto, manca poco!”. Quando arriva il triplice fischio finale dell’arbitro Abisso, esplode la panchina gialloblù. Un Hellas Verona “olimpico” si è imposto, con merito, in casa della Lazio. Vittoria che a Roma contro i biancocelesti mancava dal 1984. Chapeau.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
12 dicembre 2020 - 23:35
Pagelle, Tameze sensazionale, Silvestri gigantesco. E che bravo Salcedo
Lovato blocca Milinkovic, Magnani ferma Immobile. Faraoni certezza, Dimarco saetta. Juric firma un capolavoro
di Matteo Fontana, @teofontana
Getty Images
SILVESTRI 8
Dopo il 2-1 chiude la porta gialloblù. Gigantesca la parata, fatta pressoché “fuori asse”, su Pereira, che stoppa il pareggio certo al 95’. Ma già prima era stato decisivo su Milinkovic. In questo momento è il migliore interprete del ruolo in A.
LOVATO 7
Messo a uomo su Milinkovic, gli toglie idee e gli spegne ogni intenzione. Inizia con difficoltà, tant’è che Juric lo vuole togliere dopo 10’. Da lì in avanti non sbaglia niente. Concentrato, gioca da grande.
MAGNANI 7
Ha il compito difficilissimo di arginare Immobile. Lo controlla con fermezza, senza dargli neppure un centimetro. Soltanto in un caso viene anticipato, ma l’incertezza non dipende da lui. Lottatore nato, è duro come il granito e non trema mai.
DAWIDOWICZ 6,5
Fa da sbarramento, dal suo lato la Lazio spinge forte con Lazzari. Fronteggia spesso, poi, Caicedo, che lo batte una volta sola, con una giocata da campione. Dal suo lato non ci sono margini per farsi largo.
FARAONI 7
Da una sua sterzata nasce il gol che porta in vantaggio il Verona. Fa su e giù lungo la fascia destra e non lo prendono. Inoltre, appena la Lazio va alla carica, si abbassa a coprire con somma attenzione. All’Olimpico, sponda biancoceleste, è un ex. Sente aria di casa e fa persino meglio del solito.
BARAK 6,5
Va in mezzo al campo. Commette un’ingenuità a dir poco evitabile dopo pochi minuti, con Immobile che sfiora il gol. Si tratta dello spavento di un attimo: comanda al centro, affianca Veloso con i muscoli e con il temperamento. Alla distanza il suo peso specifico si fa sentire parecchio.
VELOSO 6,5
Viene tenuto sotto stretto controllo da Akpa Akpro. Per togliergli pressione, Juric lo inverte con Barak, spostandolo sul lato destro della mediana. La sua intelligenza tattica è imprescindibile.
DIMARCO 7
Sempre agile sulla fascia sinistra, le sue incursioni pungono a ripetizione la Lazio. C’è la sua botta a mandare dentro, con la determinante deviazione di Lazzari, a dare al Verona il primo vantaggio. Motorino? Altroché: è una freccia.
SALCEDO 7
Si posiziona sulla linea di trequarti, si allarga sulla fascia destra, toglie punti di riferimento ai difensori della Lazio, che ci capiscono poco. Manda in crisi Radu sull’azione che porta al raddoppio gialloblù, con il pasticcio del giocatore biancoceleste che Tameze sfrutta a meraviglia. In piena maturazione.
ZACCAGNI 6,5
Prende velocità spesso, ha sul piede il pallone che darebbe al Verona il 2-0 ma va a sbattere contro la prontezza di Reina. Non brilla come negli ultimi turni, ma gioca in modo accorto e compie un grande salvataggio su Akpa Akpro.
TAMEZE 8
Juric se lo inventa “falso nove”, mossa tattica che va oltre la sorpresa. Lui lo ripaga con una prova sensazionale, che lo vede protagonista dal 1’ fino a quando esce, subito aver segnato da opportunista d’area il gol che consegna al Verona la vittoria. Una serata stellare.
FAVILLI 6
Cerca di tenere su palloni bollenti.
COLLEY 6
Si batte arretrando.
LAZOVIC ng
JURIC 8
Tameze in attacco, Lovato in marcatura su Milinkovic, Salcedo a svariare dalla destra: in tre mosse, un capolavoro. Ma oltre a quel che salta agli occhi c’è tutto il resto, dall’organizzazione di gioco che ha dato al Verona allo spirito Hellas che contraddistingue questa squadra che non finisce mai di stupire.
NEWS
12 dicembre 2020 - 22:47
E Juric disse: “Tameze tu farai l’attaccante”. Lazio 1 Verona 2, spettacolo Hellas all’Olimpico!
Gara eccezionale dei gialloblù. Apre un’autorete di Lazzari, pareggia Caicedo. Poi il francese va a segno. Nel finale un grande Silvestri salva la vittoria
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
GETTY IMAGES
Il mediano che diventa centravanti. Il Verona che vince a Roma con la Lazio. L’Hellas che non finisce di stupire e di illuminare i rettangoli verdi con un gioco sfavillante e unico.
Nella gara col lutto al braccio per la scomparsa di Paolo Rossi i gialloblù festeggiano un successo straordinario frutto dell’ennesimo capolavoro tattico di Juric e dell’abnegazione dei suoi, mai domi e pronti ad attaccare anche dopo aver subito il pareggio. Apre un’autorete di Lazzari, pareggia Caicedo, poi il franco-camerunense regala la grande gioia a tutti prima dello sforzo finale per contenere gli assalti laziali.
FORMAZIONI
LAZIO (3-5-2): Reina; Parolo, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic Savic, Lucas Leiva, Akpa Akpro, Marusic; Caicedo, Immobile
A disposizione: Strakosha, Alia, Luiz Felipe, Pereira, Anderson, Correa, Armini, Hoedt, Escalante, Cataldi, Moro, Fares
VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Lovato, Magnani, Dawidowicz; Faraoni, Tameze, Veloso, Dimarco; Baràk, Zaccagni; Salcedo
A disposizione: Berardi, Pandur, Lazovic, Di Carmine, Favilli, Udogie, Ilic, Rüegg, Günter, Amione, Danzi, Colley
PRIMO TEMPO, IL VERONA METTE SOTTO LA LAZIO
Dopo un avvio equilibrato, con molta densità a centrocampo, la Lazio spinge. Un errore di valutazione di Barak favorisce l’inserimento di Immobile al 14′. L’attaccante, col solo Silvestri da superare, incrocia troppo il tiro.
Il Verona ha l’occasione di passare in contropiede al 18′, ma Zaccagni serve a Salcedo una palla troppo arretrata, l’attaccante perde la corsa e quasi da fermo calcia, il tiro va alto con deviazione di un difensore.
Malissimo il guardalinee Mondin che al 19′ segnala un fuorigioco al Verona che non c’è, così Faraoni calcia poco convinto addosso a Reina.
La gara è aperta, la Lazio ci prova. Magnani deve fare le sue per contenere Immobile, ma l’Hellas c’è, e risponde. Immobile e Caicedo mettono i brividi, Dawidowicz viene anticipato ma la conclusione di Caicedo è larga sul fondo.
Veloso è impreciso in un paio di occasioni, con la Lazio che pressa il portatore. Disposizioni tattiche di Juric: Tameze si sposta in avanti, la punta è lui con Salcedo e Zaccagni davanti al centrocampo dove scala Barak fino ad arrivare a infoltire la linea di difesa. Faraoni si piazza su Marusic in esterna, Lovato è ovunque su Marusic.
Acerbi deve lasciare il campo per un guaio muscolare, al suo posto Hoedt al 29′.
Bellissima azione dei gialloblù al 39′ con Tameze che apre con una veronica. La palla va da Dimarco a Veoso sul fondo. C’è il passaggio del portoghese per Tameze che col tacco non riesce a sorprendere il ben piazzato sul suo palo Reina.
AUTOGOL LAZZARI! VERONA IN VANTAGGIO
L’Hellas tambureggia sulla fascia, e passa nel primo e unico minuto di recupero del primo tempo. Faraoni crossa da destra tagliando il campo. Dimarco raccoglie e calcia col sinistro. La palla, destinata probabilmente a uscire dalla parte opposta, è deviata nella sua rete da Lazzari. La Lazio protesta per un fallo iniziale di Faraoni che non c’è, perché anche Marusic alza il piede. Il Verona è in vantaggio.
ZACCAGNI MANCA LO 0 A 2
Pietrificata, la Lazio traballa e nel recupero del recupero Zaccagni si trova lanciato solo davanti a Reina che esce. Il numero 20 gialloblù, defilato a sinistra, gli calcia addosso.
SECONDO TEMPO, GRAN GOL DI CAICEDO, POI…
La Lazio riparte forte, il Verona regge bene. Al 53′ Zaccagni spreca un contropiede mancando il servizio buono per Salcedo. L’Hellas sale e conquista un corner. un errore di Dimarco lancia il contropiede biancazzurro, Dawidowicz salva in angolo.
1-1 – Al 56′ parte un cross che Caicedo aggiusta al volo col destro prima di sparare una bordata in girata col sinistro. È un gran gol che rimette il risultato in parità.
La Lazio preme sull’onda dell’entusiasmo. L’Hellas non si piega e Dimarco liscia clamorosamente la palla dell’1-2 su servizio di Veloso dal fondo. Che al Verona manchi l’attaccante è palese. Al solito, invece, la grinta e il gioco non mancano, e la reazione del Verona è da squadra che non ci sta a farsi schiacciare. E attacca.
Correa ed Escalante sostituiscono Caicedo e Leiva al 65′. Akpa va in contropiede, Zaccagni salva al momento del tiro.
TAMEZE!! VERONA-GOL!
Spettacolo all’Olimpico firmato Verona. Al 68′ Salcedo va su Radu e lo costringe a un retropassaggio suicida con un tocco al limite del fallo ma regolare. Tameze scatta, dribbla Reina e insacca. Juric lo inventa prima punta e lui segna da prima punta. Il profeta e il discepolo.
Tameze esce subito dopo ed entra Favilli. Anche Salcedo lascia il campo per Colley. La Lazio pare sfiancata, ma i nomi in campo suggeriscono che basta un lampo di classe per tornare in parità. Per questo Juric rimpiazza attaccanti con attaccanti.
Immobile si tuffa in area. Andrebbe ammonito ma Abisso non lo fa. L’Hellas si chiude. Faraoni spazza su Correa, Silvestri salva tutto su testa di Milinkovic. I padroni di casa sferrano l’assalto finale. Colley però riparte, Fares lo butta giù e viene ammonito.
Entra Lazovic, esce Zaccagni all’88’. Ci sono sei di recupero. Silvestri crolla a terra per un colpo alla costola. Poi salva la vittoria coi piedi al 96′ su un tiro di Pereira deviato. Fino all’ultimo si lotta.
Magnifica impresa, sesto posto virtuale. Questo Verona è ancor meglio di quello dello scorso anno. Una meraviglia per gli occhi, una gioia per il cuore.
ROME, ITALY – DECEMBER 12: Players of SS Lazio and Hellas Verona FC participate in a minute silence in memory of Paolo Rossi prior to the Serie A match between SS Lazio and Hellas Verona FC at Stadio Olimpico on December 12, 2020 in Rome, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
FONTE: Hellas1903.it
Hellas Verona, le pagelle di CM: Lovato su Milinkovic e Tameze falso nueve, Juric azzecca tutto
del 12 dicembre 2020 alle 23:27
L'Hellas Verona si conferma ammazza grandi. Dopo aver bloccato la Roma, la Juventus, il Milan e l'Atalanta, ora è toccato alla Lazio. Tre punti all'Olimpico che significano sorpasso in classifica per la squadra di Juric.
Silvestri 7: nel momento del bisogno Silvestri c’è sempre. L’estremo difensore degli scaligeri è decisivo nel finale, prima su Milinkovic e poi su Pereira.
Lovato 7: Juric lo francobolla a Milinkovic e lui non delude. Riesce ad annullare il serbo, uno dei migliori centrocampisti della Serie A.
Dawidowicz 6,5: partita attenta del centrale polacco che inizialmente soffre i movimenti di Caicedo, ma la sua partita va in crescendo.
Magnani 6,5: molto bene anche Magnani. Se Lovato annulla Milinkovic lui annulla un cliente scomodissimo come Immobile.
Faraoni 7: solita partita determinante del capitano gialloblu. Sul primo gol recupera lui la palla su Milinkovic. Nel finale si oppone a tutti i tentativi della Lazio.
Tameze 7: Juric lo schiera punta e lui risponde con una prestazione magistrale. Trova anche il gol dell’1-2 su clamorosa ingenuità di Radu. (Al 69’ Favilli 6: il classe ’97 non fa la stessa prestazione di Tameze, ma è comunque utile per i suoi).
Miguel Veloso 6: partita senza troppi acuti, ma allo stesso tempo anche senza sbavature per il regista portoghese.
Dimarco 6,5: all’inizio del primo tempo va in difficoltà con Lazzari, ma il suo rendimento sale. Il vantaggio iniziale è propiziato da un suo tiro destinato fuori, ma deviato da Lazzari.
Barak 6: nel primo tempo probabilmente il peggiore dei suoi, ma anche lui a lungo andare prende ritmo e ci mette del suo per la vittoria finale.
Zaccagni 6: partita di grande intensità e senza troppi spunti per Zaccagni. Al 47’ del primo tempo spreca una grande occasione a tu per tu con Reina. (All’87’ Lazovic SV).
Salcedo 6,5: partita di grande sacrificio per il numero 9 degli scaligeri. Determinante il suo pressing che porta all’errore di Radu sull’1-2. (Al 77’ Colley SV).
All. Juric 7,5: il tecnico croato studia alla perfezione la Lazio e la batte. Azzecca tutte le mosse in fase difensiva ed è anche un po’ fortunato in fase offensiva, ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Sorpasso in classifica proprio su Inzaghi.
FONTE: CalcioMercato.com
LAZIO-VERONA 1-2
Juric, altro capolavoro: Olimpico espugnato 1-2
12/12/2020 20:29
Grandissimo Verona e grandissimo mister Juric, artefice ancora una volta di un nuovo capolavoro. L'Hellas dopo 36 anni torna ad espugnare l'Olimpico contro la Lazio. Il "2" in terra biancoceleste infatti, mancava dal 16 dicembre 1984, quando il Verona di Bagnoli, che poi vinse lo scudetto proprio in quella stagione, vinse 0-1 per effetto dell'autogol di Podavini al 60’. Stavolta il risultato finale è di 1-2 e sono gli scaligeri a sbloccare la gara, andando in vantaggio al 45' su autorete di Lazzari che ha deviato un tiro di Dimarco. Il pari laziale è di Caicedo al 56', ma i gialloblù rimettono definitivamente la freccia al 67' con Tameze. La gara è equilibrata e le occasioni soprattutto nel primo tempo stentano. Juric coglie tutti di sorpresa ponendo Tameze come "falso nueve", lasciando Di Carmine e Favilli in panchina. Altra mossa tattica importante, è la marcatura a uomo di Lovato su Milinkovic-Savic. I ritmi non sono alti, ma la pressione su ambedue i fronti è elevata. L'Hellas trova il vantaggio al 45', quando Faraoni dalla destra mette al centro per Dimarco che al volo scaglia in porta un pallone, deviato alle spalle di Reina da Lazzari. Il Verona può raddoppiare dopo 1', ma Zaccagni a tu per tu con Reina non riesce ad insaccare. Nella ripresa la Lazio alza i ritmi, ma l'Hellas risponde in contropiede. I biancocelesti trovano il pari al 56' con Caicedo, bravo a girarsi da appena dentro l'area e mirando all'angolino basso alla destra di Silvestri. L'Hellas non si scompone e prova a reagire. Al 62' e al 64', potrebbe segnare con Dimarco e Salcedo, ma il gol è solo rimandato. Al 67' Salcedo ruba palla a Radu, serve Tameze che evitando Reina, insacca a porta vuota. Per la Lazio è una doccia fredda. I biancocelesti si riorganizzano e tentano l'assalto fino alla fine alla disperata ricerca del pari. Nulla da fare perchè il fortino scaligero resiste fino al 96'. Il Verona scavalca in classifica proprio la Lazio ed ora vola al 6° posto a 19 punti, in attesa che giochino tutte le altre avversarie. Mercoledì 16 dicembre, sfida infrasettimanale contro la Sampdoria, al Bentegodi.
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Fine Match
90'+5', Lazio pericolosa con Pereira, tiro, palla deviata da un gialloblù e Silvestri si salva coi piedi.
90'+1', Colley ammonito per fallo su Radu.
concessi 5' di recupero
87', nel Verona esce Zaccagni ed entra Lazovic.
86', ancora Lazio: corner dalla destra, testa di Milinkovic-Savic e grandissima parata di Silvestri. Sulla respinta del portiere, s'avventa Immobile che però viene murato da Faraoni.
85', occasione-Lazio con Fares che su tiro sporcato di Immobile, si precipita verso Silvestri e spara in porta, ma il portiere ribatte.
81', nella Lazio entrano Fares (ex gialloblù) e Pereira ed escono Akpa e Lazzari.
77', giallo anche a Magnani per fallo su Correa.
76', nel Verona esce Salcedo ed entra Colley.
74', ammonito Parolo per proteste.
68', nel Verona esce Tameze ed entra Favilli.
67', GOL-VERONA: Grande ingenuità della Lazio. Salcedo ruba palla a Radu sulla destra e serve Tameze al centro che dribbla Reina e deposita in rete.
65', cambi nella Lazio: dentro Escalante e Correa ed escono Caicedo e Leiva.
64', ancora Verona e sempre dalla sinistra: Barak indirizza al centro per Tameze, tacco per innescare Salcedo che non ci arriva.
62', possibilità per l'Hellas: Zaccagni dalla sinistra prolunga per Veloso che mette al centro per Dimarco, ma il nr 3 gialloblù incredibilmente da due passi non riesce a colpire la palla.
59', ammonito Akpa per fallo su Veloso.
56', GOL-LAZIO: bellissima girata da appena dentro l'area di Caicedo (che ha ricevuto palla dalla destra): palla nell'angolo basso alla destra di Silvestri e la Lazio pareggia.
55', biancocelesti provano a forzare la difesa scaligera, ma i veneti contrattaccano pericolosamente in ripartenza.
50', la Lazio prova ad alzare il ritmo.
Via alla ripresa
Terminano i primi 45' all'Olimpico con l'Hellas in vantaggio per 0-1. Succede veramente poco. Il match è molto tattico più che fisico e le due squadre vanno un po' a rilento. C'è tanta pressione sull'uno e sull'altro fronte ed il gioco stenta. Sulo nel finale la gara si accende. Al 45', il Verona sblocca il risultato: Faraoni dalla destra crossa dall'altra parte per Dimarco che tira al volo verso la porta di Reina un pallone molto potente, deviato in rete da Lazzari. 1' dopo, occasione per Zaccagni lanciato da Tameze. Il nr 20 gialloblù si presenta tutto solo davanti a Reina che è bravo a chiudergli lo specchio della porta.
Fine primo tempo
45'+1', ancora Hellas in contropiede con Zaccagni (lanciato di testa da Tameze), che ha possibilità per lo 0-2 di fronte a Reina, ma il portiere biancoceleste gli chiude lo specchio della porta.
45', GOL-VERONA: Faraoni dalla destra, mette in mezzo per Dimarco, botta al volo col mancino e palla deviata in rete da Lazzari.
38', bellissima azione del Verona: Dimarco per Veloso sulla sinistra, cross al centro per Tameze che di tacco prova a sorprendere Reina, il quale invece si fa trovare pronto nel bloccare la sfera.
35', succede poco o nulla. I ritmi sono bassi e la gara resta bloccata. C'è tanta pressione sia da una parte che dall'altra sui portatori di palla avversari. Le manovre non decollano.
28', nella Lazio esce Acerbi infortunato ed entra Hoedt.
25', occasione per la Lazio: Immobile dalla sinistra mette in mezzo per Caicedo che tira, ma la sua conclusione termina abbondatemente fuori.
18', contropiede interessante dell'Hellas innescato da Tameze e condotto da Zaccagni che fugge sulla sinistra: assist per Salcedo dall'altra parte, tiro del nr 9 e palla deviata in angolo da un difensore biancoceleste che nel frattempo aveva recuperato.
13', possibilità per la Lazio con Immobile che sfrutta un'ingenuità di Barak dentro l'area scaligera. Il ceco perde palla, favorisce il 17 della Lazio, girata e sfera sul fondo.
10', gara equilibrata all'Olimpico.
5', nel Verona a centrocampo c'è Barak come interno, insieme a Veloso, mentre Salcedo è trequartista con Zaccagni.
1', iniziativa di Tameze che da queste primissime battute sembra fare il centravanti. Il nr 61 va via sulla sinistra, mette in mezzo, ma al centro dell'area biancoceleste non c'è nessun gialloblù.
Primo tempo
Lazio e Verona in campo per l’11^ giornata di Campionato (fischio d’inizio ore 20.45 all’Olimpico). Padroni di casa (7° posto con 17 punti) galvanizzati per il passaggio del turno in Champions, proveranno a vincere per avvicinarsi alle posizioni di testa. A rendergli la vita difficile, l’Hellas (8° in classifica a quota 16) di Ivan Juric, reduce dall’1-1 casalingo contro il Cagliari. Nei gialloblù disposti col 3421, difesa composta da Lovato, Magnani e Dawidowiz (Ceccherini squalificato e Gunter è in panchina). A centrocampo, interni Veloso e Tameze (vinto il ballottaggio con Ilic) con ai lati Faraoni e Dimarco. Sulla trequarti agiranno Barak e Zaccagni, mentre come prima punta c’è Salcedo (Di Carmine s’accomoda in panchina insieme a Favilli). Nella Lazio, guidata da Simone Inzaghi, insolita la posizione di Parolo che dovrebbe allinearsi al pacchetto arretrato insieme ad Acerbi e a Radu. In mezzo al campo, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Akpa, saranno interni e sulle fasce spazio a Marusic e a Lazzari. In avanti, la coppia Immobile-Caicedo.
TABELLINO
LAZIO-HELLAS VERONA 1-2
Marcatori: 45' autorete Lazzari, 56' Caicedo, 67' Tameze.
LAZIO (3-5-2): Reina; Parolo, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic Savic, Lucas Leiva, Akpa Akpro, Marusic; Caicedo, Immobile
A disposizione: Strakosha, Alia, Luiz Felipe, Pereira, Anderson, Correa, Armini, Hoedt, Escalante, Cataldi, Moro, Fares
All.: Simone Inzaghi
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Lovato, Magnani, Dawidowicz; Faraoni, Tameze, Veloso, Dimarco; Baràk, Zaccagni; Salcedo
A disposizione: Berardi, Pandur, Lazovic, Di Carmine, Favilli, Udogie, Ilic, Rüegg, Günter, Amione, Danzi, Colley
All.: Ivan Juric
Arbitro: Rosario Abisso (Sez. AIA Palermo)
Assistenti: Luca Mondin (Sez. AIA Treviso), Vito Mastrodonato (Sez. AIA Molfetta)
ANDREA FAEDDA
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Le pagelle di Milinkovic-Savic: spento, stanco e acciaccato. Si sveglia tardi
13/12 ALLE 10:53
di PIERPAOLO MATRONE
© foto di Insidefoto/Image Sport
Tradisce le attese, Sergej Milinkovic-Savic, l'uomo che avrebbe dovuto trascinare il centrocampo della Lazio orfano di Luis Alberto e invece finisce nell'ombra. Per il Corriere della Sera la sua prova è addirittura da 4,5 in pagella, che racconta di un Sergente spento, stanco e anche acciaccato. La Gazzetta dello Sport, con mezzo voto in più, scrive che spesso è indisponente in campo, mentre il Corriere dello Sport gli dà l'attenuante dell'infortunio subito in corsa. "Quando si sveglia è tardi", si legge invece su Tuttosport.
TMW: 5
La Gazzetta dello Sport: 5
Corriere dello Sport: 5
Tuttosport: 6
Corriere della Sera: 4,5
SERIE A
Lazio-Hellas Verona, la moviola: i biancocelesti protestano, ma i gol scaligeri sono regolari
13/12 ALLE 10:49
di PIERPAOLO MATRONE
© foto di Federico De Luca
L'Hellas Verona espugna l'Olimpico, battendo 2-1 la Lazio e superandola in classifica. Su entrambe le reti della formazione di Ivan Juric sono arrivate le proteste dei biancocelesti, ma le decisioni prese risultano ineccepibile, come scrive La Gazzetta dello Sport: "Proteste laziali nelle azioni dei gol del Verona. In quella del primo vantaggio veneto, per un contrasto tra Milinkovic e Faraoni a metà campo prima che l’esterno gialloblù si incunei sulla destra per il traversone a Dimarco. Ad ogni modo, Faraoni e Milinkovic alzano entrambi la gamba. Sulla rete di Tameze, si discute sulla pressione di Salcedo verso Radu nel retropassaggio che poi risulta fatale. Abisso passa dal Var: l’attaccante del Verona va sul pallone".
SERIE A
Le pagelle di Inzaghi: Parolo fuori ruolo, la difesa e i cambi monotoni. Stavolta non convince
13/12 ALLE 10:38
di PIERPAOLO MATRONE
© foto di www.imagephotoagency.it
Simone Inzaghi ha l’inevitabile credito per il percorso in Champions League, ma due sconfitte di fila in casa non sono un bel vedere e la sua Lazio contro l'Hellas Verona non riesce ad accendersi. Il Corriere della Sera boccia l'allenatore biancoceleste con un 5 in pagella e lo critica per la scelta di Parolo fuori ruolo e della difesa stravecchia, oltre che per la difficoltà in fase di costruzione. La Gazzetta dello Sport (voto 5,5) ci aggiunge anche i primi cambi poco convincenti. "Avvilisce la monotonia di certe scelte", scrive il Corriere dello Sport che gli assegna un 5.
TMW: 5,5
La Gazzetta dello Sport: 5,5
Corriere dello Sport: 5
Tuttosport: 6
Corriere della Sera: 5
RASSEGNA STAMPA
Hellas, la vittoria all'Olimpico mancava da 36 anni. Corriere di Verona: "Da sogno"
13/12 ALLE 09:33
di PIERPAOLO MATRONE
Un vero e proprio capolavoro di Ivan Juric, come scrive l'edizione odierna del Corriere di Verona: l'Hellas Verona batte la Lazio in trasferta e la scavalca in classifica. "Hellas da sogno, affondata la Lazio", titola il quotidiano che ricorda come l'impresa gialloblù all'Olimpico mancava addirittura da 36 anni.
RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - ed. Roma: "Lazio nervosa, troppi errori. Il Verona conquista l'Olimpico"
13/12 ALLE 09:08
di PATRICK IANNARELLI
"Lazio nervosa, troppi errori. Il Verona conquista l'Olimpico": questo il titolo di apertura dell'edizione di Roma de La Repubblica. Il quotidiano analizza il ko della squadra di Simone Inzaghi contro la compagine scaligera: il 2-1 finale pesa nella classifica della compagine capitolina, ma già martedì il tecnico potrà riscattarsi nella trasferta in casa del Benevento, dove sfiderà il fratello Filippo.
SERIE A
Inzaghi cade sotto i colpi dell'Hellas Verona. Il Tempo: "L'Europa sfianca la Lazio"
13/12 ALLE 09:03
di PIERPAOLO MATRONE
La Lazio cade ancora una volta in casa, all'Olimpico, sotto i colpi di un ottimo Hellas Verona guidato da Ivan Juric. Dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League, un brutto stop per il sodalizio di Simone Inzaghi. Il Tempo oggi in edicola dedica un piccolo spazio anche alla sconfitta biancoceleste in prima pagina: "L'Europa sfianca la Lazio. Ko in casa con il Verona".
RASSEGNA STAMPA
Il Messaggero: "Caicedo non basta, la Lazio si fa male da sola"
13/12 ALLE 08:38
di PATRICK IANNARELLI
L'edizione odierna del Messaggero dedica ampio spazio alla sconfitta della Lazio contro l'Hellas Verona. "Caicedo non basta, la Lazio si fa male da sola. Maledizione Olimpico: passa anche il Verona (1-2)", si legge in taglio alto. La squadra di Simone Inzaghi perde ancora tra le mura amiche contro un ottimo Verona: ora i biancocelesti sono costretti a rincorrere la zona Champions League dopo aver ottenuto la qualificazione agli ottavi.
SERIE A
La Lazio con 101 anni in difesa va in crisi all'Olimpico. Acerbi si ferma, Luis Alberto torna
13/12 ALLE 07:30
di RICCARDO CAPONETTI
fonte Dall'inviato allo Stadio Olimpico, Roma
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Quando una squadra che vuole lottare per il vertice perde due partite consecutive in casa in campionato, deve accendersi una spia rossa. Se non è crisi, perché all'Olimpico la Lazio ha comunque costruito la qualificazione agli ottavi di Champions, poco ci manca. Su 18 punti casalinghi a disposizione in campionato ne ha conquistati solo 5 e in più la squadra di Inzaghi è andata in svantaggio per 5 volte su 6 gare interne: nessuno ha fatto peggio. E poi ci sono i gol subiti: la una difesa biancoceleste (ieri Parolo, Acerbi e Radu facevano 101 anni in tre) ne ha incassati 19, 10 in più del Verona. L'anno scorso a questo punto della stagione in Serie A erano 11, due anni fa 13 e nel 2017-'18 erano 12. Numeri impietosi che fanno riflettere, così come la classifica che non può far sorridere: il quarto posto dista tre punti, con il Napoli che però oggi avrà l'opportunità di allungare.
Il secondo ko interno pesa, è un masso che fa tornare i biancocelesti con i piedi per terra. La partita col Verona è stata tirata e decisa da episodi, ma è oggettivo che alla Lazio ieri sia mancata nella trequarti la qualità. Che di solito assicurano Correa (subentrato a metà ripresa, così come Pereira) ma soprattutto Luis Alberto, ieri neanche convocato per un affaticamento all'adduttore. Lo spagnolo si trascina da due settimane questo fastidio che gli crea problemi nei cambi di direzione. Di comune accordo con Inzaghi e lo staff - dicono da Formello - gli sono stati concessi due giorni di riposo. La sua assenza si è sentita, è imprescindibile e tornerà a indossare la dieci martedì contro il Benevento di Pippo Inzaghi. In difesa torna Patric ma darà forfait Acerbi, la cui presenza è a forte rischio anche la prossima settimana. Il difensore azzurro non aveva mai saltato un minuto in questa stagione (1440' in 16 partite) prima di ieri, quando al 30' ha alzato bandiera bianca per un infortunio alla parte alta della coscia destra. Nei giorni seguenti si capiranno meglio le sue condizioni, ma le sensazioni non sono positive, come ammesso da Inzaghi ieri nella conferenza post partita.
SERIE A
Lazio-Hellas Verona 1-2, le pagelle: Radu ingenuo, Tameze decisivo. Silvestri è super
13/12 ALLE 06:38
di IVAN CARDIA
© foto di www.imagephotoagency.it
LAZIO
Reina 6 - Può poco sui due gol, si fa trovare pronto sulle uscite alte e nelle altre occasioni.
Parolo 6,5 - L’emergenza chiama e lui risponde, ancora una volta, presente. A conti fatti, il migliore del terzetto difensivo.
Acerbi 6 - La sua partita numero 271 in Serie A dura meno di mezz’ora. Esce per un problema fisico, fin lì tutto bene. (Dal 28’ Hoedt 6 - Non era facile, si fa trovare pronto anche a freddo).
Radu 4,5 - Il pressing di Salcedo è ai limiti del regolamento, ma uno con la sua esperienza non può farsi uccellare così da un giovane.
Lazzari 5,5 - Bravo e sfortunato. Mette lo zampino in due gol: il primo è una sua autorete, che apre le marcature. Poi serve a Caicedo la palla del momentaneo 1-1. (Dall’81’ Fares 6 - Il merito di un paio di nitide palle gol, il demerito di non averle concretizzate).
Milinkovic-Savic 5 - Senza Luis Alberto ha più libertà ma anche più responsabilità. Le tradisce, con tante imprecisioni sparse in una gara non indimenticabile. Nel finale ha il pallone del pari: Silvestri gli dice no.
Leiva 5,5 - A proposito di responsabilità, scompare in una sera nella quale il centrocampo avrebbe bisogno della sua leadership. All’uscita dal campo, è il centrocampista con meno tocchi effettuati. (Dal 65’ Escalante 6 - Non cambia la serata, ma d’altra parte non erano su di lui le aspettative).
Akpa Akpro 6 - Al fianco di due titolatissimi, è il migliore del terzetto mediano di Inzaghi. Aggressivo, pericoloso, forse non un fuoriclasse ma almeno ci mette voglia e grinta. (Dall’81’ Pereira s.v.).
Marusic 5 - Molto accorto su Faraoni, forse fin troppo. Meglio nel finale a destra che per il resto della gara a sinistra.
Caicedo 6,5 - Sornione, scrive il suo nome nella storia della partita e poi esce. Bella la girata che vale il momentaneo 1-1: quando servono gol pesanti, o almeno potenzialmente tali, lui c’è. (Dal 65’ Correa 6 - Dà una scossa, almeno. Ma la mossa tattica funziona fino a un certo punto).
Immobile 5 - Il fatto che, senza Luis Alberto e Correa, le palle inattive tocchino a lui dice molto di quel che la Lazio non ha fatto sul mercato. Però manca un paio di palle gol che da lui non ti aspetteresti.
Inzaghi 5,5 - Corre ai ripari come può, tiene in panchina l’arma Correa che accende la partita quando però quest’ultima si è ormai fatta complicata. Ha l’inevitabile credito per il percorso in Champions League, ma due sconfitte di fila in casa non sono un bel vedere. Gli servono più alternative.
HELLAS VERONA
Silvestri 7,5 - Ma che portiere è diventato? Il voto è così alto da far pensare che i suoi vincano grazie a lui. Per 80 minuti non è così, poi diventa un gigante davanti ai disperati tentativi laziali.
Lovato 6,5 - Il suo tecnico lo piazza su Milinkovic e dopo un quarto d’ora lo rimanderebbe in panchina, poi ci ripensa. Buon per il Verona, perché il ragazzo ha stoffa e lo conferma.
Magnani 7 - Difficile trovare un insufficiente nel Verona di oggi, ma lui è stato proprio tra i migliori. Mura Immobile, mica uno qualsiasi.
Dawidowicz 6 - Tante belle chiusure, qualche sbavatura. Ma contro i corazzieri laziali gliele si possono concedere.
Faraoni 7 - Provvidenziale con alcuni interventi difensivi, mette il cross del primo vantaggio scaligero. Rimpianto per la sua ex squadra.
Barak 6,5 - Inizia la serata con una topica che fa sussultare Juric. Poi si riprende e conduce in porto una partita giocata davvero bene.
Veloso 6 - L’esperienza e anche la corsa. Meno nel vivo del gioco rispetto al compagno, ma quando serve c’è.
Dimarco 6,5 - Chissà se quel tiro si sarebbe infilato comunque in porta. Lazzari non toglie i dubbi, lui rimanda l’appuntamento col gol. Ma la sua firma, sull’1-0, c’è comunque.
Salcedo 6,5 - Juric gli dà fiducia, lui alla prima da titolare non la tradisce. Decisivo col pressing e forse anche l’appoggio per il 2-1 di Tameze. (Dal 77’ Colley s.v.)
Zaccagni 6 - Elegante come sempre, questa sera più defilato nell’economia della partita. Sbaglia un appoggio non da lui, cede il palcoscenico. (Dall’87’ Lazovic s.v.).
Tameze 7 - Sa fare bene tante cose. La novità è che sa fare egregiamente anche il centravanti. Schierato in un ruolo non suo, piazza di opportunismo la zampata che vale la vittoria. (Dal 69’ Favilli 6 - Prova a tenere alta la squadra).
Juric 7 - Reinventa la squadra, blocca le fonti di gioco della Lazio, vince grazie a una sua assoluta novità tattica. Sarà che i suoi ragazzi vanno oltre l’ordinario, come ha detto nei giorni scorsi. Ma ce li porta lui.
I FATTI DEL GIORNO
Verona corsaro nella Roma biancoceleste: non succedeva dal 1984. Juric vede l'Europa
13/12 ALLE 00:57
di IVAN CARDIA
© foto di Insidefoto/Image Sport
Sarà pure che la Lazio era stanca e svuotata, come ha dichiarato Ivan Juric nel post-partita. Ma il suo Hellas Verona corre che è una bellezza e si rilancia in ottica Champions League. I veneti, trascinati dall’insospettabile capacità di Adrien Tameze (tra i migliori in campo) di giocare anche da centravanti, sbancano 2-1 l’Olimpico: un successo che, a Roma contro i biancocelesti, mancava dal lontano 1984. E che conferma quanto di buono possano fare i ragazzi del tecnico croato, quasi mai contento ma stasera quasi soddisfatto da una prova davvero convincente. Grintoso, tecnico, cattivo quel che serve, il suo Verona è una conferma giornata dopo giornata. E chissà che non possa togliersi davvero la soddisfazione di chiudere lì in alto, un piazzamento soltanto sfiorato un anno fa.
I FATTI DEL GIORNO
La Lazio paga le gioie di coppa, l'Olimpico diventa tabù? Il 2-1 con l'Hellas pesa in classifica
13/12 ALLE 00:53
di IVAN CARDIA
Le fatiche di coppa pesano sulle sorti della Lazio. Ma il 2-1 incassato dall’Hellas Verona è anche la seconda sconfitta consecutiva in campionato all’Olimpico per la squadra di Simone Inzaghi, che peraltro in classifica si vede superato proprio dagli scaligeri. Serata storta, per diversi biancocelesti: nelle pagelle non brillano Milinkovic-Savic e Immobile, ma anche un senatore come Radu è stato protagonista di un episodio decisivo in negativo, seppur contestato dai capitolini. Pesa l’infortunio di Acerbi, poco prima della mezz’ora, gravano le tante assenze in un calendario forsennato, su cui si è soffermato anche il tecnico, che rivedrà la Lazio in campo tra appena tre giorni. Senza Luis Alberto e con Correa a mezzo servizio, manca la fantasia. E da lì viene in meno un po’ tutto. Il guaio? Non c’è tempo per rifiatare.
LE PAGELLE
Le pagelle del Verona: Tamèze bomber, Silvestri monumentale
13/12 ALLE 00:15
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Silvestri 8 Nel primo tempo si limita a respingere una conclusione di Lazzari. Nella ripresa diventa determinante su Milinkovic-Savic e Fares e addirittura prodigioso quando, in precario equilibrio, respinge un pallone involontariamente deviato da Magnani. Semplicemente monumentale.
Lovato 7 Esce dalla linea difensiva per prendersi cura di Milinkovic-Savic. Esclusi i primi dieci minuti dove “rischia” la sostituzione, la sua prestazione è attenta e senza il minimo errore.
Magnani 7 Argina Immobile con l’esperienza, al quale concede qualcosa in rapidità, mentre duella alla pari con Caicedo in una sfida tutta muscoli. Praticamente imbattibile di testa.
Dawidowicz 6,5 Concede, forse, troppo spazio a Caceido anche se il gol è più merito del centrattacco laziale. Chiude ogni varco.
Faraoni 7 Cresciuto nel settore giovanile biancoceleste è animato dalla voglia di fare bella figura. Partita di grande sacrificio. Assist vincente per Dimarco
Veloso 6 I ritmi alti non lo favoriscono. Sempre intelligente nella gestione della palla.
Baràk 6,5 Perde, per fortuna senza conseguenza, una palla velenosa al limite dell’area. Prezioso quando la Lazio alza la pressione.
Dimarco 7 Primo tempo di notevole spinta suggellato dal gran gol del vantaggio. Nella ripresa, quando la Lazio alza i giri, sale con maggior parsimonia privilegiando la fase di copertura.
Salcedo 6,5 Abile a muoversi tra le linee. Determinante nell’azione del 2-1 quando mette pressione a Radu, inducendolo all’errore. (Dal 31’ s.t. Colley 6 Entra quando la battaglia è in pieno svolgimento. Ammonito per eccessivo agonismo )
Zaccagni 6,5 Abile nella difesa della palla, è sempre determinante quando accelera. Costringe ripetutamente al fallo Parolo. A inizio ripresa, a testimonianza di uno stato di forma eccellente, effettua una diagonale difensiva da manuale. (dal 41’ s.t Lazovic s.v. Contribuisce a tenere la palla lontano dalla porta di Silvestri)
Tamèze 8 La mossa a sorpresa che nessuno si sarebbe mai aspettato. Detta i tempi del pressing, sfiora il gol di tacco e segna la rete del vantaggio con un movimento degno del miglior attaccante. Assieme a Silvestri il migliore della serata. (dal 23’ s.t. Favilli 6 porta peso e centimetri. Contribuisce a far risalire la squadra )
Juric 8 Sorprende tutti con Tamèze nella posizione di falso centravanti e manda Lovato su Milinkovic-Savic, questa sera fonte del gioco biancoceleste. Pressing alto, ritmo intenso e grandissima concentrazione rappresentano ancora una volta i fattori vincenti. La vittoria è un altro suo grande capolavoro.
SERIE A
Verona, un successo storico: all'Olimpico con la Lazio mancava dal 1984
12/12 ALLE 23:08
di IVAN CARDIA
© foto di www.imagephotoagency.it
Un successo che fa storia e segna un’epoca. Il Verona, che questa sera ha battuto la Lazio 2-1, non vinceva contro i biancocelesti all’Olimpico dal lontano 1984. E, come evidenzia Opta, nessuno dei calciatori nella rosa di Juric era nato all’epoca.
0 - Nessuno dei giocatori attualmente nella rosa del Verona era nato il giorno del precedente successo esterno dei gialloblù contro la Lazio in Serie A, nel dicembre 1984. Revival.#LazioVerona #SerieA pic.twitter.com/2m6OyfXuec
— OptaPaolo (@OptaPaolo) December 12, 2020
SERIE A
Le pagelle dell'Hellas Verona - Tameze sa fare anche il centravanti, Silvestri è un gigante
12/12 ALLE 22:57
di IVAN CARDIA
© foto di www.imagephotoagency.it
Lazio-Hellas Verona 1-2
(56’ Caicedo; 45’ aut. Lazzari, 67’ Tameze) -
Silvestri 7,5 - Ma che portiere è diventato? Il voto è così alto da far pensare che i suoi vincano grazie a lui. Per 80 minuti non è così, poi diventa un gigante davanti ai disperati tentativi laziali.
Lovato 6,5 - Il suo tecnico lo piazza su Milinkovic e dopo un quarto d’ora lo rimanderebbe in panchina, poi ci ripensa. Buon per il Verona, perché il ragazzo ha stoffa e lo conferma.
Magnani 7 - Difficile trovare un insufficiente nel Verona di oggi, ma lui è stato proprio tra i migliori. Mura Immobile, mica uno qualsiasi.
Dawidowicz 6 - Tante belle chiusure, qualche sbavatura. Ma contro i corazzieri laziali gliele si possono concedere.
Faraoni 7 - Provvidenziale con alcuni interventi difensivi, mette il cross del primo vantaggio scaligero. Rimpianto per la sua ex squadra.
Barak 6,5 - Inizia la serata con una topica che fa sussultare Juric. Poi si riprende e conduce in porto una partita giocata davvero bene.
Veloso 6 - L’esperienza e anche la corsa. Meno nel vivo del gioco rispetto al compagno, ma quando serve c’è.
Dimarco 6,5 - Chissà se quel tiro si sarebbe infilato comunque in porta. Lazzari non toglie i dubbi, lui rimanda l’appuntamento col gol. Ma la sua firma, sull’1-0, c’è comunque.
Salcedo 6,5 - Juric gli dà fiducia, lui alla prima da titolare non la tradisce. Decisivo col pressing e forse anche l’appoggio per il 2-1 di Tameze. (Dal 77’ Colley s.v.)
Zaccagni 6 - Elegante come sempre, questa sera più defilato nell’economia della partita. Sbaglia un appoggio non da lui, cede il palcoscenico. (Dall’87’ Lazovic s.v.).
Tameze 7 - Sa fare bene tante cose. La novità è che sa fare egregiamente anche il centravanti. Schierato in un ruolo non suo, piazza di opportunismo la zampata che vale la vittoria. (Dal 69’ Favilli 6 - Prova a tenere alta la squadra).
Juric 7 - Reinventa la squadra, blocca le fonti di gioco della Lazio, vince grazie a una sua assoluta novità tattica. Sarà che i suoi ragazzi vanno oltre l’ordinario, come ha detto nei giorni scorsi. Ma ce li porta lui.
NEWS
Verona, vittoria contro la Lazio e sesto posto in classifica
12/12 ALLE 22:54
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Il Verona riesce nell'impresa e va a vincere all'Olimpico contro la Lazio. Un successo che consente alla truppa di Juric di mettere la freccia e superre in classifica proprio i biancocelesti. Verona che si porta a quota 19 punti, uno in meno della Juventus e uno in più della Roma. Verona al sesto posto in attesa delle partite di domani.
SERIE A
Le pagelle della Lazio - Milinkovic e Immobile tradiscono, Caicedo non basta
12/12 ALLE 22:49
di IVAN CARDIA
© foto di www.imagephotoagency.it
Lazio-Hellas Verona 1-2
(56’ Caicedo; 45’ aut. Lazzari, 67’ Tameze) -
Reina 6 - Può poco sui due gol, si fa trovare pronto sulle uscite alte e nelle altre occasioni.
Parolo 6,5 - L’emergenza chiama e lui risponde, ancora una volta, presente. A conti fatti, il migliore del terzetto difensivo.
Acerbi 6 - La sua partita numero 271 in Serie A dura meno di mezz’ora. Esce per un problema fisico, fin lì tutto bene. (Dal 28’ Hoedt 6 - Non era facile, si fa trovare pronto anche a freddo).
Radu 4,5 - Il pressing di Salcedo è ai limiti del regolamento, ma uno con la sua esperienza non può farsi uccellare così da un giovane.
Lazzari 5,5 - Bravo e sfortunato. Mette lo zampino in due gol: il primo è una sua autorete, che apre le marcature. Poi serve a Caicedo la palla del momentaneo 1-1. (Dall’81’ Fares 6 - Il merito di un paio di nitide palle gol, il demerito di non averle concretizzate).
Milinkovic-Savic 5 - Senza Luis Alberto ha più libertà ma anche più responsabilità. Le tradisce, con tante imprecisioni sparse in una gara non indimenticabile. Nel finale ha il pallone del pari: Silvestri gli dice no.
Leiva 5,5 - A proposito di responsabilità, scompare in una sera nella quale il centrocampo avrebbe bisogno della sua leadership. All’uscita dal campo, è il centrocampista con meno tocchi effettuati. (Dal 65’ Escalante 6 - Non cambia la serata, ma d’altra parte non erano su di lui le aspettative).
Akpa Akpro 6 - Al fianco di due titolatissimi, è il migliore del terzetto mediano di Inzaghi. Aggressivo, pericoloso, forse non un fuoriclasse ma almeno ci mette voglia e grinta. (Dall’81’ Pereira s.v.).
Marusic 5 - Molto accorto su Faraoni, forse fin troppo. Meglio nel finale a destra che per il resto della gara a sinistra.
Caicedo 6,5 - Sornione, scrive il suo nome nella storia della partita e poi esce. Bella la girata che vale il momentaneo 1-1: quando servono gol pesanti, o almeno potenzialmente tali, lui c’è. (Dal 65’ Correa 6 - Dà una scossa, almeno. Ma la mossa tattica funziona fino a un certo punto).
Immobile 5 - Il fatto che, senza Luis Alberto e Correa, le palle inattive tocchino a lui dice molto di quel che la Lazio non ha fatto sul mercato. Però manca un paio di palle gol che da lui non ti aspetteresti.
Inzaghi 5,5 - Corre ai ripari come può, tiene in panchina l’arma Correa che accende la partita quando però quest’ultima si è ormai fatta complicata. Ha l’inevitabile credito per il percorso in Champions League, ma due sconfitte di fila in casa non sono un bel vedere. Gli servono più alternative.
SERIE A
Serie A, la classifica aggiornata: il Verona vola al sesto posto, superata la Lazio
IERI ALLE 22:45
di ALESSANDRA STEFANELLI
© foto di www.imagephotoagency.it
L’Hellas Verona adesso ci crede. La formazione allenata da Ivan Juric si è imposta per 2-1 sul campo della Lazio e continua la sua scalata in classifica: attualmente gli scaligeri sono al sesto posto a un punto dalla Juventus, a quota 19. Superata proprio la Lazio, che resta attualmente ottava a 17 punti.
Di seguito la classifica aggiornata:
Milan 26
Sassuolo** 22
Inter 21
Napoli 20
Juventus 20
Hellas Verona** 19
Roma 18
Lazio** 17
Atalanta* 14
Bologna 12
Cagliari 12
Sampdoria 11
Benevento** 11
Udinese* 10
Spezia** 10
Parma 10
Fiorentina 9
Torino 6
Genoa 6
Crotone** 5
**= una gara in più
*= una partita in meno
Napoli 1 punto di penalizzazione.
SERIE A
Il Verona espugna anche l’Olimpico e mette la freccia: 2-1 alla Lazio, altro KO in casa per Inzaghi
Verona batte Lazio 2-1: decidono l’autorete di Lazzari e il gol di Tameze. Momentaneo pareggio di Caicedo.
12/12 ALLE 22:43
di IVAN CARDIA
© foto di Insidefoto/Image Sport
L’Olimpico resta terreno stregato per la Lazio, che nel suo stadio di casa non vince in campionato dal 24 ottobre contro il Bologna e incassa la seconda sconfitta consecutiva dopo quella contro l’Udinese. A Roma vince l’Hellas Verona, che porta a casa i tre punti e il sorpasso in classifica sui biancocelesti, salendo momentaneamente al sesto posto in classifica alle spalle della Juventus. Il tutto, a pochi giorni da un'altra vittoria esterna, quella conquistata a Bergamo contro l'Atalanta. Senza Luis Alberto e per oltre un’ora senza Correa, Simone Inzaghi paga dazio dopo le fatiche di Champions League, “tradito” da due suoi tenori come Immobile e Milinkovic-Savic, incapaci questa sera di prendersi la squadra sulle spalle. Ci prova il solito Felipe Caicedo, autore dell’inutile 1-1 dopo il vantaggio su autogol di Manuel Lazzari. L’Hellas risponde con il collettivo e la capacità di reinventarsi: Adrien Tameze piazza la zampata da centravanti che non è, gli scaligeri offrono maggiore resilienza alle assenze e tutto sommato meritano la vittoria in una gara non sempre bellissima, anche grazie all’ennesima prova del proprio portiere, Marco Silvestri, che nel finale sale in cattedra sul disperato forcing biancoceleste. E blinda un successo prezioso, anzi preziosissimo per chi sogna l’Europa.
LE SCELTE INIZIALI: PAROLO IN DIFESA, SALCEDO CENTRAVANTI - I biancocelesti devono rifiatare e Inzaghi li ridisegna. Emergenza in difesa: con Acerbi e Radu gioca Parolo. A centrocampo c’è Akpa Akpro, in attacco con Immobile ecco Caicedo. Juric, anche lui alle prese con qualche assenza lì dietro, risponde con Barak e Zaccagni alle spalle di Salcedo in attacco: solo panchina per Di Carmine.
PRIMO TEMPO BLOCCATO, OUT ACERBI - La gara inizia su ritmi alti. La Lazio si presenta dalle parti di Silvestri in maniera pericolosa, soprattutto con Immobile che però non capitalizza un regalo di Barak. Ma non si sblocca e non vive di grandissime emozioni, giocata soprattutto su diversi errori individuali: dopo un quarto d’ora, Juric fa capire a Lovato che vuole toglierlo ma lo lascia in campo. Alla mezz’ora Inzaghi è costretto a un cambio in difesa: Acerbi non ce la fa, dentro Hoedt. Ma la magia delle reti bianche non sembra volersi rompere.
LAZZARI NELLA PORTA SBAGLIATA ALL’ULTIMO - La rompe una bella azione dell’Hellas, che arriva ad affondare sulla destra con Faraoni. Cross sul secondo palo, Dimarco tira ma non sembrerebbe trovare la porta. La centra invece Lazzari, che cerca di rinviare ma batte Reina. Al 45’ è 0-1 all’Olimpico, e ci sarebbe addirittura spazio per il raddoppio scaligero: Tameze manda Zaccagni a tu per tu con l’estremo difensore spagnolo, ma sarebbe davvero troppo e l’ex Liverpool evita il clamoroso doppio svantaggio al rientro negli spogliatoi.
CAICEDO PRIMA DELLA ZONA CAICEDO - La ripresa inizia con la Lazio che, non frastornata ma vogliosa di raggiungere il pareggio, lo trova con il bomber dei gol pesanti. Ci pensa Caicedo, raggiunto da una bella imbucata in verticale di Lazzari: l’ecuadoriano si gira e batte Silvestri. Gran gol, la Lazio respira e si porta sull’1-1.
MA SI FA MALE DA SOLA - Dopo lo sfortunato autogol di Lazzari, anche il 2-1 del Verona porta la firma di un giocatore biancoceleste. In questo caso, l’autore materiale del gol è Tameze, schierato nell’inedita veste di centravanti da Juric, ma grandi responsabilità sono sulle spalle di Radu che, pressato da Salcedo, sbaglia un retropassaggio. L’ex Atalanta ne approfitta, salta Reina (poi ammonito per proteste) e deposita oltre la linea di porta. Il pari laziale è durato appena 11 minuti.
LA LAZIO CI PROVA -
Incassato lo svantaggio, Inzaghi, che ha già buttato dentro Correa, manda in campo anche Pereira e Fares nel tentativo di riaprire la gara. Il Tucu, almeno, la sveglia. Silvestri diventa protagonista su Milinkovic, poi Immobile si fa murare il tiro. Il finale è un forcing assoluto e senza tregua alla porta degli ospiti, murata da quel gran portiere che è diventato Silvestri.
Il tabellino
LAZIO-HELLAS VERONA 1-2
(56’ Caicedo; 45’ aut. Lazzari, 67’ Tameze)
LAZIO (3-5-2): Reina; Parolo, Acerbi (28’ Hoedt), Radu; Lazzari (81’ Fares), Milinkovic-Savic, Leiva (65’ Escalante), Akpa Akpro (81’ Pereira), Marusic; Caicedo (65’ Correa), Immobile. Allenatore: Simone Inzaghi.
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Lovato, Magnani, Dawidowicz; Faraoni, Barak, Veloso, Dimarco; Salcedo (75’ Colley), Zaccagni (87’ Lazovic); Tameze (69’ Favilli). Allenatore: Ivan Juric.
Ammoniti: 59’ Akpa Akro, 64’ Caicedo, 67’ Reina, 87’ Fares nella Lazio. 74’ Salcedo, 78’ Magnani, 90’+1 Colley nell’Hellas Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
12 DICEMBRE 2020
Lazio-Hellas Verona 1-2: gialloblù corsari all’Olimpico dopo 35 anni
Il Verona torna a vincere, 35 anni dopo, in casa della Lazio. Mancava dalla stagione dello Scudetto il bottino pieno all’Olimpico, che torna stasera al termine di una gara magistrale della squadra di mister Juric, vinta 2-1 grazie all’autogol di Lazzari propiziato da Dimarco e dalla prima rete gialloblù di Tameze.
Primo tempo di grande temperamento da parte del Verona, bravo a ribattere colpo su colpo alle iniziative biancocelesti, a rendersi pericoloso a più riprese e a colpire nel momento giusto. Tra le occasioni più importanti, al 18’, la discesa di Zaccagni in contropiede a servire Salcedo, che tira una gran bordata dalla distanza guadagnadosi un calcio d’angolo. E poi la splendida manovra al 38’ ancora una volta orchestrata da Zaccagni che porta al tacco sotto porta di Tameze, parato da Reina, su assist di Veloso. Nel mezzo un paio di buoni spunti biancocelesti in seguito a palle recuperate a centrocampo, che portano Immobile e Caicedo a rendersi pericolosi, ma sempre magistralmente controllati dalla retroguardia gialloblù. Fino al gol, che arriva proprio al 45’, con Faraoni che ruba palla sulla trequarti, si ripropone in area e serve alla perfezione Dimarco sul palo lontano, che si avvale di una deviazione decisiva di Lazzari per mettere la palla in rete. Prima dell’intervallo c’è tempo anche per la grande chance per il raddoppio, con Zaccagni che costringe Reina a una grande uscita dopo il suggerimento di testa di Tameze.
La ripresa inizia sulla falsariga della prima frazione, con il Verona a fare la partita e a rendersi pericoloso, ma è la Lazio a trovare il pareggio all’11’ con una grande conclusione di Caicedo ad eludere l’ottima fase difensiva dell’Hellas. I gialloblù non si scompongono e ricominciano subito a macinare gioco e occasioni, come al 17’ con Dimarco, che sfiora il gol da posizione defilata raccogliendo un cross rasoterra di Veloso, e al 21’, quando Salcedo viene anticipato all’ultimo dall’uscita di Reina. È solo il preludio al nuovo vantaggio del Verona, che passa nuovamente al 22’ grazie al pressing alto costantemente apportato dai gialloblù nel corso della gara: Salcedo ruba palla sulla trequarti servendo Tameze, bravo poi a superare Reina e depositare in rete, firmando la sua prima rete con la maglia gialloblù. Una rete che vale la vittoria, una rete che il Verona difende con intensità e intelligenza fino al fischio finale, che suggella i tre punti (19 totali) e il sesto posto in solitaria in classifica.
I gialloblù torneranno in campo mercoledì sera, al Bentegodi, dove alle 20.45 è in programma la sfida contro la Sampdoria.
LAZIO-HELLAS VERONA 1-2
Marcatori: 45' pt aut. Lazzari (0-1), 11' st Caicedo (1-1), 22' st Tameze (1-2)
LAZIO (3-5-2): Reina; Parolo, Acerbi (dal 28' pt Hoedt), Radu; Lazzari (dal 36' st Fares), Milinkovic Savic, Lucas Leiva (dal 20' st Escalante), Akpa Akpro (dal 36' st Pereira), Marusic; Caicedo (dal 20' st Correa), Immobile
A disposizione: Strakosha, Alia, Luiz Felipe, Anderson, Armini, Cataldi, Moro
All.: Simone Inzaghi
HELLAS VERONA (3-4-3): Silvestri; Lovato, Magnani, Dawidowicz; Faraoni, Baràk, Veloso, Dimarco; Salcedo (dal 31' st Colley), Tameze (dal 24' st Favilli), Zaccagni (dal 43' st Lazovic)
A disposizione: Berardi, Pandur, Di Carmine, Favilli, Udogie, Ilic, Rüegg, Günter, Amione, Danzi
All.: Ivan Juric
Arbitro: Rosario Abisso (Sez. AIA Palermo)
Assistenti: Luca Mondin (Sez. AIA Treviso), Vito Mastrodonato (Sez. AIA Molfetta)
NOTE. Ammoniti: Akpa Akpro, Reina, Salcedo, Lazzari, Magnani, Fares, Colley
FONTE: HellasVerona.it