...Il VERONA è parso arrancare in queste ultime due partite con la SAMP la squadra ha tirato il fiato e con la FIORENTINA invece... Pure! Solo che in questo momento i blucerchiati giocano un calcio molto (ma molto) più pericoloso dei viola ed è per questo che dal Franchi l'HELLAS è uscito indenne avvicinandosi persino ai 3 punti nell'ultimo quarto d'ora.
Benedetta sia quindi la sosta di 10 giorni che aspetta i ragazzi di JURIĆ ma prima c'è un ultimo, grandissimo ostacolo da superare, quell'INTER seconda in classifica (ad un soffio dall'odiato MILAN capolista) alla quale non sono rimasti altri obiettivi che vincere lo scudetto.
Anche se soprattutto contro le grandi i gialloblù hanno dimostrato di saper far male agli avversari, sulla carta il match è e rimane proibitivo, non tanto e non solo per la forza e l'indiscutibile qualità dei nerazzurri quanto per la precaria condizione in cui versa l'HELLAS: Contro l'INTER alla ricerca della settima vittoria consecutiva in campionato che VERONA sarà?
Con 20 punti alla 14esima giornata ancora da disputare ovvero con metà salvezza conquistata e sei partite ancora da giocare per arrivare a metà campionato, non è certo il caso di lagnarsi con quanto fatto vedere dalla squadra scaligera nelle ultime due gare (soprattutto considerata la costante emergenza che non ha permesso al tecnico spalatino di puntare due volte sulla stessa squadra e lo ha privato degli uomini migliori) ma se solo SETTI per Gennaio si mettesse una mano sulla coscienza, investendo e puntellando la dove serve senza vendere i migliori, potrebbe finalmente avere inizio quell'opera di consolidamento che mai come ora, grazie al managerJURIĆ, alla sua sintonia con D'AMICO e alle promesse (fino ad ora disattese) che la dirigenza fece al suo insediamento, appare vicino.
Precedenti
Match dalla grandissima tradizione quello tra VERONA e INTER: Il primo scontro risale addirittura a più di un secolo fa! L'HELLAS aveva 11 anni ed era il 7 Giugno 1914 con i nerazzurri vincenti per 2 a 1 in quella e in altre due occasioni prima che i gialloblù riuscissero di misura a piegare il Biscione il 4 Aprile 1926...
Con un salto agli anni '90, troviamo l'ultimo successo gialloblù il 9 Febbraio 1992 grazie alla rete di Ezio ROSSI; da allora in 14 match 11 sconfitte interrotte da 3 pareggi.
L'INTER portò via i 3 punti anche nel 2014 con PALACIO e JONATHAN a sbrigare la pratica e nel 2015 grazie alle reti di ICARDI, PALACIO e all'autogol di MORAS mentre il 7 Febbraio 2016 le due compagini diedero vita ad un rocambolesco 3 a 3 dopo che i gialloblù erano stati vicini all'impresa con le segnature di HELANDER, PISANO e IONITA a ribaltare lo 0 a 1 di MURILLO ma la contro rimonta di ICARDI e PERISIC fu implacabile al contrario delle tante occasioni sprecate dagli scaligeri.
2 a 1 il 30 Ottobre 2017 con l'HELLAS di mister PECCHIA (stranamente) messo in campo meglio del solito ma che, dopo aver pareggiato con PAZZINI, subirono pochi minuti dopo il definitivo 2 a 1 di PERISIC.
L'ultima gara al Bentegodi risale invece al 2 a 2 del 9 Luglio scorso con un primo tempo sontuoso da parte dei gialloblù ed i nerazzurri ad uscire nel secondo tempo.
Dato senz'altro curioso, ma tutt'altro che incoraggiante, è che nelle ultime otto partite al Bentegodi contro il VERONA, l'INTER sia riuscito a segnare due reti o più: Pensando alle attuali difficoltà e all'emergenza che si protrae soprattutto nel reparto d'attacco, sarà fondamentale da parte dei gialloblù, non subire gol per sperare di ricavare qualcosa di positivo dalla prossima partita; contro LUKAKU e HAKIMI anche solo questo appare ai limiti del possibile...
Prossima sfida affidata alle cure del signor Piero Giacomelli della sezione AIA di Trieste.
QUI VERONA
Secondo e ultimo turno di squalifica (dopo che la Corte Sportiva d'Appello ha ridotto di una giornata la penalità inflitta) per BARÁK che quindi conclude anzitempo l'annata agonistica 2020.
Ma è soprattutto in attacco l'emergenza data la contemporanea indisponibilità di KALINIĆ, FAVILLI e anche DI CARMINE: Al 'Franchi' mister JURIĆ ha optato per la soluzione SALCEDO che però, rigore procurato a parte, non ha procurato dividendi all'altezza; meglio COLLEY ma nemmeno il gambiano è una prima punta di ruolo.
La terza 'freccia' nella faretra del mister potrebbe essere TAMÈZE che, pur essendo un adattato, ha giocato una gara interessante all'Olimpico contro la LAZIO.
Fuori anche VIEIRA e l'eterno infortunato BENASSI che si avvia a far ritorno alla FIORENTINA senza essere mai sceso in campo ufficialmente in gialloblù.
Probabile formazione
In conferenza stampa mister JURIĆ sembra aver scartato l'ipotesi di TAMÈZE falso nove e inoltre di non vedere ILIĆ come spalla di VELOSO quindi davanti probabile conferma per SALCEDO con COLLEY pronto a entrare come a Firenze e LAZOVIĆ trequartista.
3-4-2-1 con Silvestri; Ceccherini-Magnani-Gunter; Faraoni-Tameze-Veloso-Dimarco; Lazovic-Zaccagni; Salcedo.
QUI MILANO (sponda nerazzurra)
Dopo la vittoria contro lo SPEZIA (la settima di fila in Serie A) l'INTER è tornata a lavorare sul campo mentre VECINO, PINAMONTI e SANCHEZ hanno continuato a lavorare a parte per recuperare dai rispettivi problemi fisici.
Per il Bentegodi dovrebbe tornare a disposizione anche 'Ninja' NAINGGOLAN rimasto fuori, insieme ai colleghi succitati, nella partita contro i liguri.
Mister CONTE dovrebbe cambiare poco rispetto all'ultima giornata ma potrebbe 'ritoccare' le fasce e rilanciare VIDAL a scapito di un SENSI (che scalpita) e GAGLIARDINI (un po' appannato).
Probabile formazione
Straordinari in vista per LUKAKU e MARTINEZ, ballottaggio HAKIMI-DARMIAN (col primo in netto vantaggio) per la fascia destra.
3-5-2 con Handanovic; Skriniar-De Vrij-Bastoni; Hakimi-Barella-Brozovic-Vidal-Young; Lukaku-Martinez.
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Mister JURIĆ «Il 2020 l'anno migliore da quando alleno? È stato un anno magico, come lo era stato a Crotone. Entrambi gli anni sono stati fantastici, perché sono state fatte cose all'inizio inimmaginabili. Perché con le grandi squadre non abbiamo mai sbagliato? Non abbiamo sbagliato nessuna delle oltre cinquanta partita che abbiamo fatto. La Sampdoria è cento anni luce avanti a noi, e noi vogliamo arrivare a quei livelli. Per noi sono un po' tutte grandi, non è che posso dire di aver notato un rendimento diverso. Stiamo andando sempre al massimo. Poi l'anno scorso vincevamo sempre con le cosiddette piccole, e con le grandi non vincevamo pur giocando bene... La mia idea è quella di diventare una squadra alta, ma che sa difendere anche bassa. Andate a vedere il possesso palla con il Lecce l'anno scorso, tutta la seconda metà della scorsa stagione. Sono convinto che siamo tra le prime quattro o cinque per possesso palla. In questa fase del campionato andiamo sul concreto, con l'idea di migliorare il gioco per arrivare a dominare sia sul piano del possesso che su quello dell'aggressività. In questo momento, per varie ragioni, siamo andati oltre ogni immaginazione. Ma a livello di gioco siamo indietro rispetto a quello che volevo essere a questo punto del campionato. La squadra è tosta, dobbiamo migliorare nel gioco quando affrontiamo le squadre che ci fanno giocare, per fare come facemmo con Lecce, SPAL o Genoa» TuttoMercatoWeb.com
Mister CONTE tecnico dell'INTER «Che gara mi aspetto col Verona? Già dallo scorso anno stanno facendo grandi cose, Juric sta facendo un ottimo lavoro, a lui vanno solo complimenti. Sarà una partita difficile, hanno sempre creato problemi alle grandi. Noi dovremo essere bravi, attenti e determinati, perché sappiamo a cosa andiamo incontro. Se fatica e stanchezza si fanno sentire? Abbiamo giocato domenica, perciò ieri chi era sceso in campo contro lo Spezia ha svolto un lavoro di recupero. Il match con l'Hellas lo prepariamo oggi, poi ci sarà qualche giorno di vacanza. Di sicuro a Verona cercheremo di mettere tutta l'energia possibile per ottenere un buon risultato» Inter.it
Sport Riconferma Hellas Verona, ora incubo delle “Big”
L’Hellas Verona, dopo l’ottima scorsa stagione, continua a sorprendere l’Italia intera. Nonostante infatti abbia perso alcuni pilastri della squadra dello scorso anno, l’Hellas si trova stabilmente nella prima metà della classifica, con un costante sguardo sull’Europa.
Di Alessandro Orbelli - 20 Dicembre 2020
Tutto ebbe inizio con Cittadella-Hellas Verona 2-0. Questo fu il risultato della finale di andata dei play-off per accedere alla Serie A del 2019. In quell’occasione l’Hellas pareva ormai spacciato. Ma nella partita di ritorno al Bentegodi accadde l’incredibile: prima un gol di Zaccagni, poi un gioiello di tacco di Di Carmine e infine la rete di Laribi ribaltarono il parziale dell’andata, portando l’Hellas in Serie A.
«Una partita azzeccata, l’Hellas arriverà ultimo in Serie A e l’anno prossimo tornerà in Serie B»: questo era il pensiero praticamente di tutti, esperti di calcio e non alla vigilia del nuovo campionato nella massima serie. D’altronde la rosa gialloblù era di gran lunga la peggiore sulla carta. Eppure, come disse Franz Beckenbauer, «nel calcio il più forte non vince. Piuttosto, chi vince è il più forte».
E infatti, fin da subito, il Verona del nuovo allenatore Ivan Juric si dimostra una squadra tostissima, non solo in grado di restare ben lontano dalla zona retrocessione, ma addirittura di portarsi in zona Europa League (ovvero nelle prime sei posizioni della classifica). Indimenticabile il successo al Bentegodi per 2-1 in rimonta contro la Juventus capolista, firmato Borini e Pazzini su rigore.
L’Hellas, già nella scorsa stagione, aveva dimostrato un gioco molto particolare: pressing altissimo, rapidità impressionante e ottima organizzazione sia difensiva che offensiva. Ma l’ingrediente segreto è proprio Ivan Juric: quasi mai seduto durante le partite, sempre a urlare ai giocatori cosa fare e cosa no, dirigendo così l’intera squadra, il tecnico riesce a capire come ogni giocatore si adatti a ogni tipo di avversario. Autentico mago dei cambi, l’allenatore dimostra la sua abilità ad esempio durante la straordinaria partita contro il Torino, quando al sessantanovesimo minuto il Verona, sotto per 3-0, riuscì a chiudere la partita sul 3-3, grazie a tre reti realizzate proprio dai tre subentrati: Pazzini, Verre e Stepinski.
Alla fine la squadra che tutti si aspettavano di vedere ventesima arriva nona in campionato.
Con l’inizio della stagione in corso, la 2020-2021, Juric, per effetto del calciomercato e della vendita di alcuni pezzi pregiati della suo rosa, si è ritrovato privo di alcuni elementi importantissimi: il centrocampista Amrabat, probabilmente l’elemento più importante, è stato ceduto alla Fiorentina, i difensori Rrahmani e Kumbulla sono finiti rispettivamente al Napoli e alla Roma, i trequartisti Pessina e Verre sono tornati all’Atalanta e alla Sampdoria, da cui erano in prestito; a ciò si è aggiunto il ritiro del capitano Pazzini. Al loro posto sono stati acquistati giocatori certamente non all’altezza dei partenti: Ceccherini e Magnani in difesa, Tameze, Rüegg, Vieira e Ilic a centrocampo, Favilli, Kalinic e Colley in attacco. Questa l’opinione generale degli esperti: «Una stagione fortunata grazie alla scoperta del talento di questi giocatori, ma ora che non li ha più il Verona non ha alcuna possibilità, nella stagione 2020-2021 lotterà per la salvezza». In effetti i nuovi acquisti sono numerosi, certo, ma si tratta di giocatori certamente non fortissimi, e molti sono ragazzini alle prime armi (Colley è classe 2000, Ilic 2001, Rüegg 1998).
Eppure, a quanto pare, anche questa opinione è stata smentita. L’Hellas è ripartito in quarta anche quest’anno, e si trova nuovamente con una costante vista sul sesto posto e, quindi, sull’Europa League. E tutto questo nonostante abbia cominciato la stagione con molta difficoltà a causa dei numerosissimi infortuni e dei tanti giocatori positivi al Covid-19. Inoltre, cosa ancor più incredibile, la squadra di Juric si dimostra estremamente forte soprattutto quando gioca contro le “Big” del nostro campionato. Anche l’anno scorso si notava che le “Big” faticavano a giocare contro il Verona, ma quest’anno i risultati parlano davvero chiaro: Verona-Roma 0-0 (3-0 a tavolino), Juventus-Verona 1-1, Milan-Verona 2-2, Atalanta-Verona 0-2, Lazio-Verona 1-2. Al contrario, l’Hellas fatica molto di più con le squadre “minori”, quelle che, sulla carta, dovrebbero essere allo stesso livello dell’Hellas.
Il merito sia del buonissimo inizio di stagione che dei successi contro le grandi porta sempre lo stesso nome: Ivan Juric. I giocatori cambiano, ma finché resta il tecnico la musica non cambia. L’allenatore infatti ha saputo gestire al meglio i nuovi titolari, dando fiducia anche ai più giovani: Lovato, classe 2000, è diventato un titolare inamovibile nella difesa a tre, e Salcedo, classe 2001, sta gradualmente guadagnandosi un posto da titolare, grazie alla sua straordinaria duttilità e instancabilità. Oltretutto, il tecnico ha il coraggio di proporre soluzioni inimmaginabili. Per esempio, nel match all’Olimpico contro la Lazio erano infortunate tutte le prime punte. Quindi Juric chi schiera davanti? Tameze, un centrocampista difensivo, che nella partita contro l’Atalanta era stato schierato da centrale difensivo; il mister ha capito che con la sua fisicità e abilità come incontrista il giocatore avrebbe potuto far male agli avversari, e infatti ha segnato la rete del definitivo 2-1 gialloblù. Oppure la marcatura a uomo sul giocatore più pericoloso degli avversari: contro l’Atalanta Gomez venne seguito a uomo da Dawidowicz, sia che l’argentino fosse a centrocampo che in area. Oppure contro la Lazio, in cui Milinkovic-Savic venne marcato allo stesso modo da Lovato, fisicamente adattissimo. Juric inoltre è in grado di gestire con polso i giocatori e le “teste calde”, arrivando a volte anche a minacciare i giocatori di sostituirli (è il caso proprio di Lovato nella partita contro la Lazio, intimidito con la minaccia di una sostituzione già al decimo minuto!). Un altro importante vantaggio di cui dispone l’Hellas è il fortissimo portiere Marco Silvestri, che raramente sbaglia e in alcune partite pare che alzi davvero un muro davanti alla porta, parando tutto il possibile e, a volte, anche l’impossibile.
Vedremo dunque se l’Hellas riuscirà a portare a casa anche quest’anno un buon risultato come l’anno scorso. Sicuramente, un settimo posto con venti punti (otto in meno del Milan capolista) dopo tredici giornate fa ben sperare, e sicuramente i ragazzi di Juric non si tireranno indietro quando sarà l’ora di difenderlo. Altrimenti, se si arrabbia Juric, si rischia grosso.
Gli highlights di Lazio-Verona 1-2
FONTE: ErmesVerona.it
PRIMO PIANO Verona, il mercato di gennaio fondamentale per il salto di qualità
20/12 ALLE 16:00
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
Passo in avanti a Firenze del Verona che, in precedenza, era scivolato sulla buccia di banana chiamata Sampdoria. Pensavamo tutti che quello contro i blucerchiati fosse stato solo un incidente di percorso e cosi è stato. Non è stata una partita splendida e avvincente quella del Franchi, ma il Verona ha dimostrato di essersi ripreso.
Il Verona conquista un punto salendo a quota 20, in un campionato nel quale Juric ha avuto quasi sempre a che fare con infortuni che hanno costretto il tecnico croato a cambiare in continuazione la formazione e spesso, come successo nell'ultimo match a Firenze, affidandosi anche a tanti giovani. Eppure, nonostante le tante difficoltà, l'Hellas è sempre li, nei piani nobili della classifica, a giocarsi un posto in Europa anche se in casa Verona si parla solo di salvezza.
Segnale che il Verona, nonostante le tantissime defezioni, è una squadra che ha carattere, capacità e tantissimi margini di miglioramento. Molti giocatori infatti stanno dimostrando di avere notevoli qualità da migliorare, ma per il proseguo del campionato diventa fondamentale il mercato. Con pochi innesti e nei posti giusti, il Verona potrebbe essere una grande protagonista nel girone di ritorno.
Fino ad oggi l'Hellas ha fatto vedere grandi cose, ma il campionato non è finito e la ruota potrebbe girare anche a sfavore dei gialloblu. L'Hellas quindi farebbe bene a prevenire eventuali ed ulteriori problematiche andando a rinforzare la squadra li dove serve. Pensare di aver già ottenuto la salvezza o che tutto filerà liscio fino alla fine sarebbe l'errore più clamoroso che si potrebbe commettere. Piuttosto, questo Verona va migliorato, sia per gli obiettivi di questa stagione ma anche per iniziare il percorso che speriamo possa portare il Verona a fare il definitivo salto di qualità.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
22 DICEMBRE 2020 #VeronaInter: le statistiche
Scopri i numeri, le statistiche e le curiosità fornite da Opta Sports di Hellas Verona-Inter, 14a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma mercoledì 23 dicembre (ore 18.30) allo stadio 'Bentegodi'.
I PRECEDENTI
- Si contano un totale di 58 precedenti tra Hellas Verona ed Inter: 4 vittorie per i gialloblù, 21 pareggi e 33 vittorie neroazzurre.
- Il punteggio più frequente tra Hellas Verona e Inter in Serie A è lo 0-0, finale di 12 incontri.
LE CURIOSITA'
- L'Hellas Verona ha subìto 12 gol nelle prime 13 partite del campionato in corso: a questo punto della stagione, nello scorso torneo, i gialloblù ne avevano incassati 11. Questi sono i migliori due risultati dei gialloblù nell’era dei tre punti a vittoria.
- Nessuna squadra ha subìto meno gol di Hellas Verona (uno) ed Inter (due) sugli sviluppi di un calcio piazzato in questo campionato.
- Con 32 gol nelle prime 13 partite stagionali di Serie A, questo è il miglior inizio a livello realizzativo dell'Inter dal 2009/10.
- Nessuna squadra ha colpito più legni del Verona in questo campionato (11, al pari del Milan).
FOCUS GIOCATORI
- Eddie Salcedo é l’unico giocatore nato dopo l’1/1/2001 che vanta più di 20 presenze in Serie A (27 in totale per lui).
- L'unico gol di Federico Dimarco in Serie A è arrivato nel settembre 2018 contro l'Inter, con la maglia del Parma.
- Marco Faraoni ha esordito in Serie A con l’Inter nel novembre 2011, collezionando 14 partite e un gol con i nerazzurri.
- Mattia Zaccagni ha esordito in Serie A nel settembre 2015 contro l'Inter.
- La prossima sarà la presenza numero 50 per Darko Lazovic con la maglia dell'Hellas Verona, considerando tutte le competizioni.
22 DICEMBRE 2020 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera - Nella vigilia di Verona-Inter si è tenuta, in mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento tecnico, lavoro tattico e partita a campo intero, a minutaggio ridotto.
21 DICEMBRE 2020 Sporting Center ‘Paradiso’: report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera - Dopo la domenica di riposo, successiva al buon pareggio conquistato sabato pomeriggio a Firenze, è iniziata oggi, lunedì 21 dicembre, la preparazione dei gialloblù al big-match di mercoledì, 23 dicembre, allo stadio Bentegodi (ore 18.30) contro la vice-capolista Inter, match valido per la 14esima giornata della Serie A TIM 2020/21 e ultima partita del 2020, cui seguirà una breve pausa del campionato per le festività di fine e inizio anno.
Allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, in mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento incentrato sulla mobilità, esercitazioni sul possesso-palla e lavoro aerobico.
FONTE: HellasVerona.it
Un po' italiano, un po' brasiliano. Un oriundo, uno di quelli che quando ci fu da iniziare a convocarli divisero tifosi e opinione pubblica. Ma mai oriundo fu più azzeccato, perchè adesso l'Italia senza Jorginho perderebbe un pilastro.
Merito di Roberto Mancini e del ragazzo, che hanno unito le forze ridando impulso ad un azzurro sbiaditosi dopo quel maledetto Italia-Svezia di San Siro, che ci precluse Russia 2018 e segnò il punto più basso del calcio italiano.
Via Ventura, panchina al Mancio e rivoluzione servita: palleggio, possesso, mediana brevilinea e 4-3-3 di qualità, Mancini di Jorginho ne ha fatto il faro, consegnandogli le chiavi del nuovo corso. E lui non ha tradito, diventando imprescindibile. Fondamentale la naturalizzazione, avvenuta nel 2012.
"L’Hellas Verona, congiuntamente al Comune scaligero, è felice di annunciare che Frello Filho Jorge Luiz, conosciuto come Jorginho, è diventato cittadino italiano. Originario di Lusiana (provincia di Vicenza), dove risiedeva il trisnonno paterno, il signor Frello, Jorginho ha completato la procedura per l’ottenimento della cittadinanza grazie alla collaborazione degli uffici preposti del Comune di Verona".
Jorginho perno dell'Italia è la somma delle tappe che lo hanno portato alla ribalta: nato in Brasile, sangue veneto, 'Giorgio' si è formato nel vivaio del Verona ed è esploso con l'Hellas, dopo una brillante trafila nelle giovanili condita dalla parentesi al Sassuolo con cui Jorginho - nel 2010 - ha disputato un 'Viareggio'.
Nereo Bonato, all'epoca direttore sportivo del Verona, scelse di fargli disputare il prestigioso torneo giovanile spedendolo al club neroverde. Queste le sue parole in un'intervista a 'Il Roma'.
"Nel 2010 aveva 18 anni e decisi di mandarlo in prestito al Sassuolo per il Torneo di Viareggio. Oltre ad avere doti tecniche importanti, nonostante la giovanissima età era un ragazzo molto intelligente".
Jorginho-Sassuolo è stato un matrimonio breve, ma nei ricordi dell'ex tecnico della Primavera emiliana Paolo Mandelli ancora vivo. Ecco quanto raccontato a 'Tuttonapoli'.
"Mi fece un’ottima impressione. In pochi giorni era già parte integrante del gruppo, fu capace di inserirsi subito nello spogliatoio. Negli occhi gli si leggeva la sua fame e voglia di arrivare in alto. L’unico dubbio era legato al suo fisico. Era molto gracilino, ma coi piedi ci sapeva fare eccome”.
"La caratteristica che mi impressionò maggiormente? Il dinamismo che aveva in mezzo al campo, la sua capacità di giocare in velocità, di far girare la palla in spazi stretti con pochissimi tocchi. Tecnicamente era ancora un po’ ibrido, non si capiva se fosse più adatto a giocare come regista o come interno. Ad esempio era molto bravo ad inserirsi senza palla. Nel mio Sassuolo lo alternai in tutti i ruoli del centrocampo a tre”.
"Contro la Juventus, ai quarti, fu una partita molto particolare. Giocammo sotto una pioggia ghiacciata, ci furono parecchi problemi perché diversi giocatori andarono in ipotermia. Uno di questi fu proprio Jorginho. Ad un certo punto scomparì dal campo perché si sentì male. Andò direttamente negli spogliatoi inseguito dal fisioterapista".
Un'esperienza che ha formato 'Giorgio' nel corpo e nella mente, perchè il seguito è stato una continua ascesa. Quando Mandorlini lo ha lanciato in prima squadra, l'Hellas ha trovato una nuova fonte di gioco: trequartista di manovra, regista, interno di qualità. Gli scaligeri, con lui, sono volati in A.
L'attuale tecnico del Padova, a 'Radio Kiss Kiss', ha svelato un interessante aneddoto.
"Negli allenamenti e nelle partitelle, per fargli imparare le traiettorie di difesa e tutti i movimenti, con me Jorginho ha fatto anche il difensore centrale".
Compassato ma con tecnica da vendere, tanto da guadagnarsi la fama di rigorista senza se e senza ma. Doti dal dischetto rare, già mostrate nella città di Romeo e Giulietta: ecco perchè a Napoli, al Chelsea e in Nazionale, i penalty sono diventati roba sua.
Il trasferimento all'ombra del Vesuvio a gennaio 2014 ha rappresentato il primo grande salto di Jorginho, al quale Rafa Benitez ha affidato i tempi in un 4-2-3-1 che però - oltre a confermarne il talento - ha fatto emergere lacune dal punto di vista del dinamismo. 'Giorgio' in un centrocampo a due ci perde, meglio con due interni ai lati: il 'Sarrismo' è la scintilla, quella che ha aperto il ciclo in cui l'italo-brasiliano si è esaltato, diventando tra i 'play' più quotati.
Jorginho - sempre allegro e prezioso anche nello spogliatoio - non è un fulmine in quanto a corsa ma lo è in termini di pensiero, sapendo in anticipo cosa fare del pallone: un tocco, appoggio corto, lancio lungo, orizzontale, verticale, le referenze non gli mancano.
A Napoli con Sarri ha sfiorato lo Scudetto, poi i due si sono ritrovati al Chelsea dove, nonostante qualche momento 'down' per un passo considerato poco idoneo al calcio inglese, 'Giorgio' è riuscito comunque a imporsi.
Il 2018 ha segnato l'addio a Partenope, l'approdo ai 'Blues' e l'investitura in Nazionale. Appena 5 presenze tra Conte e Ventura, ben 22 con l'attuale ct: Jorginho è il calciatore dell'era Mancini con più gettoni (a pari merito con Bonucci) e, a 5 goal, ne è anche il capocannoniere insieme a Belotti. Da Italia-Arabia Saudita a Bosnia-Italia (28 maggio 2018 / 18 novembre 2020), i ritmi dell'Italia li ha sempre dettati lui. Come ammesso dall'allenatore jesino, "In quel ruolo per noi è fondamentale".
Qualificazioni Mondiali, Euro 2020 e Final Four di Nations League: la rinascita Azzurra passa dai piedi (e dalla mente) di Jorginho.
FONTE: Goal.com
Il Genoa Cfc comunica di aver affidato la conduzione tecnica della prima squadra a Davide Ballardini. Il tecnico torna al Genoa, dove ha già allenato in tre precedenti esperienze, nel corso delle stagioni 2010/11, 2012/13, 2017/18 e 2018/19.
Il Genoa Cfc comunica di aver sollevato dall’incarico il tecnico Rolando Maran. La Società ringrazia l’allenatore e il suo staff per l’impegno dimostrato.
FONTE: GenoaCFC.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.