Data di nascita: | 22/03/1958 |
Luogo di nascita: | Reggio Calabria (RC) |
Italiana | |
Ruolo: | Centrocampista |
Altezza: | 178 Cm |
Peso: | 74 Kg |
Posizione: |
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
RUOLO
Zevio
Ott.2012-2015
Promozione
-
Allenatore
Zevio
2009-2012
1^ Categoria
-
Allenatore
Novara
2006-Feb.2007
C1
22
Allenatore
Hellas Verona
2005-06
Primavera
-
Allenatore
Carpi
1998-Ott.1998
C1
7
Allenatore
Hellas Verona
1997-98
Allievi
-
Allenatore
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
GOAL
TMG San Massimo
1990-91
EV
8
0
Alessandria
1989-90
C1
8
0
Catanzaro
1988-89
B
26
2
Hellas Verona
1987-88
A
10 (+6CI +7CU)
0 (+0 +0)
Brescia
Ott.1986-1987
A
17 (+1CI)
1 (+0)
Hellas Verona
1986-Ott.1986
A
0 (+4CI)
0 (+0)
Hellas Verona
1985-86
A
28 (+3CI)
1 (+1)
Hellas Verona
1984-85
A
15 (+8CI +3CC)
1 (+1 +0)
Hellas Verona
1983-84
A
16 (+5CI +4CU)
2 (+1 +1)
Hellas Verona
1982-83
A
28 (+11CI)
2 (+0)
Fiorentina
1981-82
A
22 (+6CI)
1 (+0)
Fiorentina
1980-81
A
25 (+3CI)
2 (+0)
Fiorentina
1979-80
A
26 (+4CI)
2 (+0)
Fiorentina
1978-79
A
8
0
Fiorentina
1977-78
A
5 (+5CI +2CU)
0 (+1 +0)
Fiorentina
1976-77
A
10
0
Asti
Ott.1975-1976
D
21
0
Gioiese
1975-Ott.1975
D
5
0
Giovanili Gioiese
Fino al 1975
-
-
-
LEGENDA: CI=Coppa Italia, CU=Coppa UEFA, CC=Coppa dei Campioni, EV Eccellenza Veneta
28 Settembre 1983: Sintesi STELLA ROSSA 2-3 HELLAS VERONA di Coppa UEFA, gol di SACCHETTI e GALDERISI |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
...Come tutti gli ecclettici, bravi un po' in tutto ma specialisti in niente, Luigi (per tutti i tifosi 'Gigi') SACCHETTI si portò dietro per tutta la carriera la croce e delizia del jolly di centrocampo: In mediana era utile sia in mezzo che da esterno e poteva essere impiegato sia nell'interdizione che da veloce contropiedista.
Gran tiro, piedi buoni, intelligenza tattica ma le sue doti sono forse state un po' sottovalutate in quanto nella professione calcistica, come in altri campi lavorativi, ci si accorge di quanto siano preziosi gli ecclettici solo quando gli specialisti, per un motivo o per un altro, vengono a mancare (magari proprio nelle partite-chiave).
Forse fu proprio quello il limite nella carriera di Gigi nel ricchissimo calcio italiano degli anni '80, l'accettare il lavoro invisibile e poco gratificante da mediano pur avendo la tecnica e la visione di gioco del playmaker/mezzala...
Ma si prese di certo le sue rivincite come ad esempio quel goooolaso per cui lo ricordano tutti: Tiro dai 30 metri a scavalcare il portiere della STELLA ROSSA e l'HELLAS che vince la gara di Coppa UEFA! Una gioia per gli occhi, spettacolo puro...
DALLA CALABRIA CON FURORE...
Partito dalla GIOIESE appena 17enne il giovanissimo SACCHETTI viene notato dall'ASTI che gli fa disputare quasi un intero campionato di Serie D prima che gli emissari della FIORENTINA lo notino e lo portino in viola nella stagione 1976-1977.
Con il club gigliato il giocatore rimane per ben sei stagioni senza mai trovare un ruolo da titolare anche se, ogni volta che era chiamato in causa, era in grado di fornire il suo; 'Gigi' sente il bisogno di crescere e di mettersi alla prova in un'altra piazza, magari meno titolata di quella fiorentina ma altrettanto ambiziosa e affamata di calcio: L'occasione giusta arriva dall'HELLAS VERONA appena promosso in Serie A nella stagione 1982-1983.
L'EUROPA E LO SCUDETTO CON L'HELLAS
In quel VERONA che avrebbe sorpreso il calcio italiano, SACCHETTI trovò il suo ex compagno alla FIORENTINA Luciano BRUNI (altro rincalzo di lusso) ed in panca un 'guru' come Osvaldo BAGNOLI che, tutto genio e pragmatismo, sapeva ricavare il meglio dalle sue risorse: Fù in gialloblù che Gigi ebbe le massime soddisfazioni in carriera con quel fantastico gol in Coppa UEFA alla STELLA ROSSA di Belgrado ed il tricolore nel'84-85 poi un brutto infortunio che lo costringe ad un lungo stop e ad imboccare forse anzitempo la parabola discendente della sua carriera...
BRESCIA, CATANZARO, ALESSANDRIA E RITIRO
Per trovare più spazio nella stagione 1986-1987 viene prestato al BRESCIA ancora in Serie A ma dopo 17 presenze in chiaroscuro torna a casa nella stagione successiva, l'ultima con la maglia scaligera.
Nel 1988-89 gioca costantemente nel CATANZARO dove va in rete un paio di volte prima di chiudere col calcio giocato con l'ALESSANDRIA in C1.
Dopo una breve parentesi in Eccellenza coi dilettanti della TMG SAN MASSIMO nel 1991, dirige l'AC ZEVIO da allenatore dal 2009 ed è diventato un apprezzato broker assicurativo.
'84-'85: Verona 2-0 Ascoli (Galderisi-Sacchetti) | '86-'87: Verona 4-1 Brescia (Verza, De Agostini, Di Gennaro, Sacchetti) |
Qui https://www.facebook.com/pages/GIGI-SACCHETTI/45967732545 una delle fan-page Facebook...
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- Bravo anche in panca mister SACCHETTI porta i dilettanti dello ZEVIO dalla Prima Categoria alla Promozione poi 'stacca' per qualche mese ma torna a guidare i binaconeri ad Ottobre del 2012...
- Dalla parte di SAVIOLA... Il fuoriclasse argentino, neoacquisto per l'Hellas Verona 2014-15, non è ancora stato impiegato dopo 10 giornate di campionato; SACCHETTI scettico fin da subito su un possibile collocamento del 'Conejo' nel 4-3-3 di MANDORLINI dice la sua «Il calciatore è ottimo, ma conoscendo il gioco di Mandorlini è difficile trovargli un ruolo. Credo che i problemi della squadra nascano anche dal fatto che il tecnico deve trovare nuovi equilibri con i nuovi giocatori a disposizione. Se prima giocava con due ali e Toni al centro, ora deve cambiare. Saviola dovrebbe giocare da trequartista dietro le punte, così potrebbe essere determinante. Se viene impiegato sulle fasce viene limitato. Del resto, rispetto all'anno passato è un Verona ibrido, non si capisce fino in fondo cosa sia: gioca all'attacco ma si scopre, mentre Mandorlini ha sempre saputo coprirsi. Se Saviola potrà realisticamente essere rilanciato? Me lo auguro e spero che possa essere utilizzato non solo per quindici minuti, perché calciatori del genere hanno bisogno dei novanta minuti per incidere»
- 'Bambini senza confini' Come rappresentante dell'ASD Ex Calciatori Hellas Verona ha chiesto e ottenuto la collaborazione della dirigenza gialloblù nel Maggio scorso per portare 30 bambini palestinesi per una settimana agli 'Hellas Camp' «L'importanza del progetto? Per la nostra associazione è stata fondamentale riuscire a coinvolgere l'Hellas Verona, che ci ha dato una grande disponibilità. Questo permetterà all'iniziativa di avere molta più visibilità, i bambini palestinesi vivono in un paese simile ad una prigione a cielo aperto. Insieme a loro, pronti a vivere l'esperienza degli Hellas Camp, ci saranno anche i ragazzi italiani, per un confronto tra due culture diverse. Tutti noi speriamo che i bambini palestinesi capiscano di avere la possibilità di cambiare le cose nel loro paese e di trasferire messaggi di pace alla future generazioni. Per questo ringraziamo ancora l'Hellas Verona, affinché questa iniziativa sia prolungata negli anni»
- Talento precocissimo, SACCHETTI ha giocato in tutte le nazionali giovanili azzurre sino all'Under 23, con la maglia della FIORENTINA ha poi vinto due tornei 'Viareggio' consecutivi nel 1978 e nel 1979...
Luigi Sacchetti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Luigi Sacchetti (Reggio Calabria, 22 marzo 1958) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico dello Zevio.
Carriera
Dopo la gavetta nella Gioiese e nell'Asti, Sacchetti esordì in Serie A con la Fiorentina, disputando sei stagioni da comprimario e facendosi apprezzare per il rendimento costante e continuo e la disponibilità a un lavoro oscuro di centrocampo. Nel 1982-83 passò al Verona neopromosso in Serie A.
Tra gli scaligeri ritrovò il suo ex compagno Bruni e fu utilizzato con più continuità. Si rivelò un giocatore prezioso per la duttilità che gli permetteva di ricoprire diversi ruoli a seconda delle esigenze tattiche, sobbarcandosi un faticoso lavoro di interdizione e raccordo a centrocampo, senza disdegnare anche pericolosi inserimenti in fase offensiva (con un potente tiro da 30 metri segnò un gol nella vittoria in Coppa UEFA contro la Stella Rossa a Belgrado). Paradossalmente, fu proprio per questa sua pregevole caratteristica di saper interpretare i più svariati ruoli, che venne sacrificato a giocare in posizioni poco congeniali che gli impedirono di manifestare al meglio il suo enorme talento calcistico. Fece parte della formazione gialloblù che vinse lo storico scudetto nel 1984-85. Un infortunio lo constrinse poi a giocare più saltuariamente e, dopo una parentesi al Brescia, a chiudere la carriera nelle serie minori.
In carriera ha totalizzato complessivamente 210 presenze e 12 reti in Serie A e 26 presenze e 2 reti in Serie B.
Ha poi intrapreso l’attività di allenatore nelle giovanili del Verona. Ha allenato anche le prime squadre di Carpi e Novara.
Dal 2009 allena la formazione dilettantistica veronese dello Zevio, che milita in Promozione.
Palmarès
- Club
Campionato italiano: 1 Hellas Verona: 1984-1985
- Titoli giovanili
Torneo di Viareggio: 2 Fiorentina: 1978, 1979
FONTE: Wikipedia.org
HELLAS VERONA di Francesco Bragaja, 08/12/2023 10:34
I GOL PIU' BELLI DELLA STORIA | Sacchetti: "Vi racconto quella magia di Belgrado..."
Un numero tipico di un giocoliere, una di quelle giocate che vedi fare ai ragazzini che corrono, spensierati, dietro a un pallone sulle spiagge brasiliane. Un sombrero a scavalcare un avversario a 30 metri dalla porta, e in una frazione di secondo una saetta improvvisa e inaspettata squarcia il cielo di Belgrado. Un momento che si dilata nel tempo e diventa infinito. I tifosi del Verona se lo ricordano come fosse ieri, impresso nelle loro menti e nei loro cuori. Una prodezza unica nella sua genialità, che si ricollega, come solo le grandi gesta sportive sanno fare, al capolavoro in rovesciata di Ngonge della domenica appena passata. Chi meglio di Gigi Sacchetti, centrocampista con la straordinaria dote di cucire e collegare i reparti, per questo detto Singer, può raccontarci come si pensa e poi realizza un capolavoro del genere?
Sacchetti, più bello il gol di Ngonge in rovesciata contro l’Udinese o il suo nella magica serata del 28 settembre 1983?
Il ragazzo ha fatto un capolavoro in acrobazia con un gesto tecnicamente impeccabile, anche perché era in mezzo a tre avversari, c’è stata una grande scelta di tempo. Ma dal punto di vista del momento storico il gol di Belgrado ha significato qualcosa di importante, ha permesso di bloccare la Stella Rossa che ci stava dominando e di ribaltare l’inerzia della partita. Inoltre anche il mio, dal punto di vista balistico, è stato un grande gol di cui conservo un bellissimo ricordo, era un palco internazionale. L’immagine di quegli istanti rimane impressa nella mia mente.
A proposito di quella partita, ci racconti come era l’atmosfera del Marakana e le emozioni che si provavano a giocare di fronte a 100 mila persone.
Il prepartita è stato alquanto caldo. Eravamo molto preoccupati da quello che ci aspettava, dal tunnel degli spogliatoi si vedevano le tribune ed era uno spettacolo che incuteva timore. Infatti nel primo quarto d’ora eravamo nettamente in balia dell’avversario, quasi confusi. Ma dopo poco ci siamo ambientati, eravamo una squadra con carattere e il muro di gente alla fine ci ha caricati.
Facendo un passo indietro, quando e come ha iniziato a giocare a calcio?
Da bambino giocavo nella squadra del quartiere, si accorse di me il professor Scoglio, al quale devo tutto, che allenava la Gioiese in quarta serie, io non avevo ancora sedici anni, convinse i miei genitori a provare l’avventura di andare a giocare a Gioia Tauro a 50 km da casa nostra. Un ragazzino di quindici anni nella quarta serie calabrese, ero l’unico probabilmente! Ho fatto buone partite, tant’è che mi fecero fare dei provini con la Roma, il Napoli, la Juve, e arrivò anche la convocazione in nazionale juniores. In questo contesto la Fiorentina si accorse di me e venni parcheggiato ad Asti. L’anno dopo entrai nel grande calcio.
In quegli anni le capitò di marcare Maradona…
L’Argentina veniva dalla vittoria dei Mondiali del ‘78, a cui non aveva partecipato Maradona. In quella tournée era stato convocato, a me spettava l’ingrato compito di doverlo marcare. A fine partita sono stato seduto dieci minuti negli spogliatoi perché mi girava la testa. Già allora aveva fatto vedere dei numeri da grande campione, preludio di quello che sarebbe diventato.
Dopo i 7 anni a Firenze, l’approdo al Verona. Com’è stato accolto dalla città e dal club? Come siete arrivati a costruire il capolavoro scudetto?
Quando arrivai a Verona non avevo molto entusiasmo, il campionato precedente ero arrivato secondo con la Fiorentina dietro solo alla Juventus, e passai ad una neopromossa, un po’ strana come cosa. Però mi sono ritrovato con dei giocatori con la mia stessa esperienza, anche loro venivano da club di prestigio e quindi si è subito creato un gruppo unito, integrato da qualche arrivo importante. Ci fu il salto di qualità e poi… lo scudetto! Ma, a dire il vero, il calcio migliore lo avevamo espresso negli anni precedenti, nell’anno del tricolore eravamo più convinti e concreti. Durante la stagione non si parlava mai di vincere il campionato, eravamo coscienti di essere una “provinciale”. Poi è successo qualcosa, al brindisi di Capodanno ci siamo guardati in faccia ed è nato qualcosa di speciale. Mister Bagnoli minimizzava ma anche lui dentro di sé maturava il grande pensiero.
Passando al Verona attuale, come giudica fino ad ora questa stagione e il lavoro di Baroni?
Baroni lo conosco molto bene, era a Firenze nei miei stessi anni e sono diventato amico dei suoi genitori. È una bravissima persona e questo vuol dire già tanto. I risultati li ha sempre ottenuti, centrando molte salvezze. Quest’anno ha incontrato diverse difficoltà ma negli ultimi 15 giorni sembra abbia messo a posto la squadra, ha cambiato il modo di stare in campo, che adesso riflette maggiormente le sue caratteristiche.
Per concludere, è possibile ricreare quella magica atmosfera che portò il suo Verona a trionfare? E cosa servirebbe?
Le nostre vittorie non sono impossibili da poter raggiungere di nuovo, certamente è molto difficile. Servirebbero copiosi investimenti dall’estero, un fondo arabo o russo. Ma già il ritorno in Europa sarebbe un grandissimo traguardo.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
PRIMO PIANO
SACCHETTI, ACF top se diventa più concreta
21.12.2021 13:44 di Redazione FV Twitter: @firenzeviola_it
Fonte: Lady Radio
L'ex calciatore e tecnico Gigi Sacchetti ha parlato della sfida tra le due sue ex squadre Verona (dove ha vinto lo scudetto) e Fiorentina: "Il Verona è una squadra concreta che sa quello che viole, corre tanto e fa un gioco propositivo, la Fiorentina è bella con un po' più concretezza potrebbe ambire ad obiettivi importanti. Sarà una sfida tra due squadre che giocano a calcio. Tra la concretezza viola di cui parlavo, alludo anche a contributi in difesa e centrocampo dal mercato".
Il salto di qualità merito di Italiano? "La maturazione di Vlahovic è stata fondamentale, per me il cambio di marcia l'ha dato l'impiego a tempo pieno di Callejon che dà equilibrio a centrocampo e attacco. Poi Italiano ha dimostrato di saper allenare, si fa ben volere, fa parte del gruppo. La differenza la fanno queste due o tre cose. Quando allenai la Primavera del Verona dimostrò di essere un giocatore fatto, nonostante arrivasse in sordina. Fisicamente non aveva un grande temperamento ma l'agonismo l'aveva in testa, quando entrava era lui che dettava e spiegava ai compagni. Torreira nuovo Pizarro? Sarei felice, mi piacerebbe"
Veniamo ai giudizi sui singoli, cosa pensa di Vlahovic? "Per l'età che ha sta facendo cose importanti, centravanti moderno, ha fisico rabbia e vsoprattutto voglia, che con la fiducia è cresciuto".
Amrabat? "Non è stato sopravvalutato, ma deve imparare a stare in campo. Lavora sull'agonismo e l'istinto, ma deve imparare i tempi di gioco, comunque con il Sassuolo mi è piaciuto. La valutazione alta è stata sulla scia dell'entusiasmo del Verona".
Bonaventura? "Mica lo scopriamo ora, si sta adattando a fare il centrocampista puro ma sta imparando subito perché è un giocatore vero.
Castro villi? Per me una delusione, la convocazione in Nazionale in tempi brevi lo ha distratto, poi gli infortuni hanno fatto il resto"
Un consiglio? "La Fiorentina prenda il centrocampista del Verona, Tameze"
FONTE: FirenzeViola.it
Sacchetti: “Mandare via Di Francesco dopo tre giornate vuol dire aver sbagliato tutto prima. Tudor? Avrei optato per gente più pronta”
settembre 15, 2021
“Tudor non lo conosco così a fondo per esprimere un giudizio completo, però mandare via Di Francesco dopo tre giornate non mi pare una cosa fatta bene: vuol dire che è stato sbagliato tutto prima e che non dovevano neanche prenderlo. Ricordo che noi perdemmo con Roma e Inter alle prime due giornate e il club voleva mandar via Bagnoli. Ci si oppose e alla fine arrivò lo scudetto… Di Francesco è un tecnico che ha sempre cercato di spiegare perchè perde, perchè un giocatore non ha reso in un certo modo. Chi spiega però perde… È un teorico e ha sempre spiegato. Non mi convince però avrei aspettato a mandarlo via. A Verona c’è bisogno di tecnici come Juric, gente di campo, concreta. E invece si fanno scommesse: Grosso, Pecchia, Tudor. Avrei optato per gente più pronta. Serviva uno alla Iachini, che sa cosa fare" ha dichiarato a tmw, l’ex gialloblù Gigi Sacchetti.
FONTE: HellasLive.it
News
Sacchetti: “Tutto gira male. Anche uno bravo come Amrabat diventa mediocre”
Di Redazione Fiorentina.it - 20 Aprile 2021
Luigi Sacchetti
Il doppio ex del match, raggiunto dai colleghi di Lady Radio, ha parlato della sfida in programma stasera al Bentegodi
Raggiunto da Lady Radio, il doppio ex di Verona-Fiorentina Gigi Sacchetti ha infatti parlato di entrambe le squadre: “Per la Fiorentina quella del Bentegodi è una partita delicata, non può fare passi falsi. Il Verona ha un’ottima sinergia tra i reparti e un centrocampo composto da ottimi singoli, ma la forza è sulle fasce. Barak poi è un giocatore con un fisico importante e ha permesso all’Hellas di fare un salto di qualità. La Fiorentina però ha una mediana da alta classifica e può fare meglio.
AMRABAT. “È un ottimo giocatore ma deve lavorare. L’anno scorso aveva Veloso, mentre alla Fiorentina manca il regista. Quando tutto gira male, anche uno bravo diventa mediocre“.
FONTE: Fiorentina.it
NEWS
Sacchetti: “Io, portaborracce orgoglioso di esserlo”
L’ex centrocampista, raggiunto dai colleghi de La Cronaca di Verona e del Veneto, ha parlato della propria carriera di “gregario”
di Tommaso Badia Marzo 25, 2021 - 19:45
Campione d’Italia, ma anche e soprattutto un campione di umiltà: è questo quanto emerge dall’intervista concessa da Gigi Sacchetti ai colleghi de La Cronaca di Verona e del Veneto.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni dall’ex centrocampista.
IL “PORTABORRACCE”. «Nel calcio ci sono i fuoriclasse e ci sono i gregari: io sono stato un gregario e sono felice della mia storia. Ho portato la borraccia orgoglioso della mia strada e tutti i campioni con cui ho giocato mi hanno sempre ringraziato. Vale di più il talento o il carattere? In carriera ho visto tanti ragazzi più forti di me perdersi per strada… Arrivare in alto è difficile, rimanerci lo è ancora di più, e per farlo ti servono fatica, passione, impegno e serietà. Nessuno ti regala niente, o almeno per me è stato così, quindi sono fiero di essere stato nel Verona che ha scritto la storia».
IL MISTER. «Bagnoli non era uno che regalava complimenti, quindi quando ti diceva “bravo” è perché lo pensava veramente. Per questo i suoi complimenti per me valevano come una laurea. Cos’aveva di speciale? Tutto, anche i silenzi. Anche quando non parlava, sapevi che c’era e che osservava tutto. È grazie a lui se il Verona dello Scudetto è passato dall’essere una buona squadra a essere una grande squadra».
L’UOMO. «A volte sembra che io abbia solamente segnato il gol a Belgrado, però gol, partite, vittorie e sconfitte poi passano e ti resta solo quello che sei stato e che hai cercato di dare ai compagni, in campo, nello spogliatoio e nella vita di tutto i giorni».
FONTE: CalcioHellas.it
“Io, Gigi Sacchetti, ricordate? Sono consulente assicurativo. La mia vita è cambiata così”
Campioni di ieri: cosa fanno oggi?
Di Cronaca di Verona - 31 Ottobre 2020
“Ciao a tutti, sono Luigi Sacchetti, sì, proprio il Gigi che ha contribuito alla vittoria dello storico scudetto gialloblù del 1984/1985.
Oggi sono qui per raccontarvi come è cambiata la mia vita dal momento in cui si sono spente definitivamente le luci del palcoscenico calcistico.
Sicuramente molti di voi vorranno sapere le emozioni e le sensazioni che ho provato quando siamo diventati campioni d’Italia e, sinceramente, descriverlo a parole mi risulta davvero difficile; eravamo in trance agonistica, la gioia è stata immensa, come una sorta di ubriacatura in cui non ti accorgi della grandezza del traguardo raggiunto.
Da quando ho deciso di appendere le scarpe al chiodo, in molti mi hanno domandato se mi mancasse il calcio giocato. A questa domanda ho sempre risposto che l’unica cosa che desidererei tantissimo è rivivere l’età del calciatore, i miei vent’anni.
Il Sacchetti di oggi parte dall’esperienza di Catanzaro: firmai un contratto triennale con la società calabra, ma dopo solo un anno decisi di rinunciare alle restanti due stagioni a causa dei miei continui problemi al ginocchio operato negli anni precedenti. Non volevo fare brutta figura, sapevo di non poter rendere come volevo e optai per questa decisione.
Parallelamente alla mia esperienza calcistica però ho continuato a leggere, studiare e ad acculturarmi, perché sapevo che con il calcio stavo vivendo un’avventura momentanea, stavo percorrendo uno splendido viaggio che non sarebbe durato per sempre.
Ecco, il Sacchetti di oggi nonostante una parentesi da allenatore (Verona con gli allievi e la primavera, Fiorentina con gli allievi nazionali, Carpi, Novara in C1 e infine Zevio) è fuori dal calcio.
La mia vita è cambiata. Oggi lavoro presso Assiteca, una realtà di servizi professionali creata per assistere le aziende nella gestione integrata dei rischi d’impresa. Oggigiorno è il più grande broker assicurativo italiano. Qui svolgo un’attività di analisi dei rischi, di consulenza, intermediazione, analisi dei capitolati aziendali e gestione del portafoglio assicurativo.
Un aspetto da non sottovalutare, oltre all’ambito lavorativo, è senza ombra di dubbio quello legato alle gestione del tempo e della vita privata: infatti, se durante tutto l’arco del mio percorso da calciatore ho dovuto “rinunciare” a molte attività extra calcistiche, ora posso finalmente trascorrere più tempo con la mia famiglia. Sono estremamente soddisfatto del Sacchetti 2.0, a tal punto che, in tutta onestà, ritengo che se dovessi mettere a confronto le soddisfazioni ottenute dal mondo del calcio e quelle che derivano dalla mia nuova professione, sarei veramente combattuto Il mondo assicurativo è stato un mondo da esplorare: è stato un mestiere al quale mi sono avvicinato con grande curiosità, ma in punta di piedi con tanta umiltà.
E poi, posso affermare che le qualità che avevo da giocatore sono utilissime anche nella mia nuova avventura lavorativa, poiché è necessario adattarsi ad aziende esigenti, cambiare metodologie di lavoro a seconda dei clienti che ho di fronte e armarsi di flessibilità per superare al meglio gli ostacoli, come succedeva in campo. Ecco, vi ho raccontato chi è Gigi Sacchetti oggi. Spero di non avervi annoiato…”
Diego De Angelis
FONTE: CronacaDiVerona.com
ESCLUSIVA
Sacchetti: "Firenze merita di più. Verona, Juric ha avuto garanzie"
OGGI ALLE 19:53 SERIE A
di LORENZO MARUCCI
Gigi Sacchetti, grande ex di Fiorentina e Verona (con cui ha conquistato lo scudetto dell'85) racconta le sue sensazioni sui viola e i gialloblù. "Amrabat se conferma quanto fatto vedere a Verona - dice a TMW - è un ottimo acquisto. Commisso ci ha visto lungo, tatticamente è intelligente, è un ottimo interdittore. In fase d'impostazione deve migliorare: è bravo a recuperare palloni però quando prende palla anzichè velocizzare tende a portarla. Con l'età che ha migliorerà anche sotto questo profilo"
Complessivamente come giudica la Fiorentina di quest'anno?
"Ci si aspetta sempre di più, Firenze merita di più. Deve pensare almeno dall'ottavo posto in su e stare sempre nella parte sinistra della classifica, senza più ripetere stagioni come questa. La squadra non è malvagia e con qualche innesto può migliorare ma mi aspetto una Viola che cerchi di far bel gioco e di piacere"
Si aspettava la conferma di Iachini?
"Quel che doveva fare l'ha fatto, poi bisogna vedere le ambizioni. Non so se sia l'allenatore giusto per portarla in Europa, però si è meritato la conferma. Ora il centrocampo è buono, serve trovare un centravanti da 15 gol all'anno".
Juric è rimasto a Verona...
"Gli hanno fatto un'ottima offerta economica e poi probabilmente c'è stato anche un senso di riconoscenza verso la società e la città che gli hanno dato la possibilità di rilanciarsi. Ora bisogna vedere che squadra gli faranno ma sicuramente avrà avuto garanzie".
Dopo la ripresa del campionato riteneva che il Verona sarebbe andato in Europa?
"Nella prima prima parte c'erano in effetti le premesse e anche in città c'era grande entusiasmo, poi dopo la ripresa ci sono stati momenti alterni ma resta un gran campionato".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Sacchetti e il “Marakana”: “Ricordo che mi inginocchiai davanti allo spicchio gialloblù”
L’ex centrocampista gialloblù, raggiunto da L’Arena, ha snocciolato qualche aneddoto su una delle partite più memorabili della storia gialloblù
di Tommaso Badia 6 Aprile, 2020 - 11:30
Che fosse una delle partite più memorabili della storia gialloblù lo sapevamo già, ma adesso a confermarlo c’è anche il sondaggio lanciato in questi giorni da L’Arena: stiamo parlando di Stella Rossa-Verona 2-3, match di ritorno dei trentaduesimi di Coppa UEFA.
A ricordare quel match è l’autore dello splendido gol del momentaneo 1-1, Gigi Sacchetti, il quale proprio ai microfoni de L’Arena ha snocciolato anche qualche interessante aneddoto risalente a quella serata del Marakana.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
TIRI MANCINI. «Poco prima del riscaldamento il nostro magazziniere aveva litigato con un paio di inservienti: questi infatti, avendo notato i nostri tacchetti di ferro, e quindi avevano bagnato con acqua gelata il sottopasso nella speranza che qualcuno di noi scivolasse e si facesse male. Il suo intervento ci evitò guai: alla fine entrammo in campo da un’altra parte».
LA PARTITA. «Solo in pochi tra noi avevano un po’ di esperienza internazionale, e loro erano una grande squadra. Andammo subito sotto, ma giocavamo un grande calcio. Io segnai al momento giusto, loro si disunirono e arrivò la splendida doppietta di Galderisi (due pallonetti di pregevole fattura, ndr). Ricordo che dopo la mia rete corsi verso lo spicchio di stadio gialloblù e mi inginocchiai: l’avevo visto fare in televisione…».
LA QUARANTENA E IL CALCIO. «Ho passato la domenica a sistemare il balcone, ma è giusto così, bisogna stare a casa. La ripresa del calcio? Non so se si riprenderà, ma anche i giocatori dovranno fare la loro parte».
Come piccolo extra, eccovi una clip proveniente dall’ottimo canale YouTube “ArchiVideo Hellas Verona“:
FONTE: CalcioHellas.it
Visualizza questo post su InstagramUn post condiviso da Hellas Verona FC (@hellasveronafc) in data:
13.2.2020
Il mito Hellas Sacchetti vince anche sul green
Gigi Sacchetti sul green
Dalla magica serata di Belgrado al pomeriggio tra amici al golf club Verona di Sommacampagna sono passati dei decenni, ma la voglia di vincere, la determinazione e l'entusiasmo sonno sempre gli stessi. Gigi Sacchetti, indimenticato protagonista, oltre che dello scudetto, di una delle pagine più belle della storia del Verona, la vittoria nel leggendario Marakana di Belgrado contro la Stella Rossa, conquista il successo in Prima categoria nel "Viaggiare golf trophy" tenendo a distanza Alessandro Mosconi.
In Seconda torna al successo Loris Marchiori (golf club Verona) che supera sul filo di lana Renzo Cacciatori. Primo lordo per Rudy Botta che si ripete anche nel Golf Lab tour che vede l'affermazione in Prima del vicentino Giacomo Comerio (Asiago) che supera al fotofinish Alberto Azzali (Verona). In Seconda monopolio dei giocatori di casa con vittoria di Roberto Frizzi su Roberto Barisi.
In Terza si parla ancora vicentino con Francesco Santolin (Asiago) davanti alla toscana Marta Venturi (Castelfalfi). Prima tappa del tour infrasettimanale Race to Marrakech. In Prima pur non brillando successo di Alberto Azzali, in Seconda la spunta Nicola Abrate (Jesolo), in Terza buona gara di Paolo Arvedi (Verona). A Mariano Vantini (Verona) il primo netto.
Al golf club Paradiso del Garda di Peschiera si è giocato il trofeo Aldo Coppola, con formula a coppie 4 palle la migliore. Affermazione per la rodata coppia Giovanni Martinelli e Giorgio Zenatti autori di una grande performance. Alle loro spalle Federico Danzi e Giorgio Gnugnoli mentre il lordo se lo assicurano Pasquale Sciscenti e Franco Passamonti. Al golf club Ca' degli Ulivi di Marciaga spazio alla Promo golf cup. Mattatore di Prima e lordo Lorenzo Sartori, in Seconda derby al femminile con successo di Maria Teresa Pollini davanti a Patrizia Odini, in Terza ancora golf in rosa protagonista con affermazione di Liliana Bianchi davanti a Emanuela Gander.
Si è giocato anche in settimana una tappa della Cristianevent Cup. In Prima bel giro per Mattia Corradi (Ca' degli Ulivi), mentre in Seconda capitalizza l'ottima condizione di forma Davide Celotti. In Terza, invece, protagonista Lydia Agnolini Bianchi. Alle Vigne di Villafranca si è giocato il "Real club de golf El Prat". In Prima mette tutti in fila Giampietro Vesentini, in Seconda affermazione per Dario Caravaggi in Terza successo di Tullio Cazzadori. Si è giocata anche la louisiana Winter cup con vittoria nel netto di Davide Bertucco e Monica Carradori e nel lordo di Andrea e Filippo Ridolfi.
Sandro Benedetti
FONTE: LArena.it
NEWS
Sacchetti: “Mi auguro che l’Hellas arrivi a febbraio con tanti punti, altrimenti sarà dura”
L’ex centrocampista gialloblù ha commentato l’inizio di campionato della squadra di Juric, in vista della partita contro la Fiorentina
di Mattia ZupoNovembre 21, 2019 - 14:30
Luigi Sacchetti, ex centrocampista dell‘Hellas Verona, ha parlato a Lady Radio in vista della gara con la Fiorentina:
HELLAS. “L’attacco è il problema di questa squadra, nel senso che stanno facendo gol tutti tranne che gli attaccanti. Questo credo sia il frutto del modo di giocare che ha il Verona in questo momento: giocano tutti, sono propositivi e stanno bene. Io ho mostrato delle perplessità su come arriverà questa squadra ai momenti topici del campionato, ovvero verso febbraio. Mi auguro che il Verona raccolga tanti punti e che quando affronterà quel periodo sia già tranquillo, altrimenti sarà dura giocare con questi ritmi”.
JURIC. “A Crotone mi aveva dato una buona impressione. A Verona ne parlano tutti bene: fa lavorare tanto e trasmette tanto entusiasmo. In questo momento i risultati gli danno ragione. La squadra esce sempre dal campo con la maglia sudata, come vuole il pubblico. Qualcosa in termini di qualità manca. Domenica sarà una bella partita, la con Fiorentina che ha giocatori di qualità contro una squadra che fa molta intensità”.
FONTE: VeronaSera.it
PREMIO SANTE BEGALI: PREMIATI DI CARMINE E SACCHETTI
16/MAGGIO/2019 - 16:00
Verona - Decima edizione per il premio Sante Begali, riconoscimento dedicato alla memoria del grande ex gialloblù ricordato per la grande correttezza in campo. Un traguardo importante che, anche in questa edizione, è stato celebrato da Piergiorgio, figlio di Sante, insieme al presidente onorario dell'Hellas Verona Osvaldo Bagnoli e al direttore operativo Francesco Barresi. Sono stati loro, infatti, a consegnare i premi all'attaccante Samuel Di Carmine per la sezione 'Fair Play' (nessuna ammonizione in 23 presenze) e al grande ex centrocampista Gigi Sacchetti per la sezione 'Gli indimenticabili'.
«Sono molto felice di essere arrivato fino alla decima edizione - ha commentato Piergiorgio Begali - tutto questo è stato possibile grazie al costante supporto dell'Hellas Verona e del Gruppo Athesis nella costruzione del progetto. Di Carmine ha appena segnato una doppietta decisiva, Sacchetti è un grandissimo ex che mi ricorda, per le caratteristiche, mio padre. Speriamo tutto questo sia di buon auspicio per i Playoff che l'Hellas si appresta a disputare».
Samuel Di Carmine: «Per me la correttezza in campo è qualcosa di molto importante, noi calciatori siamo un punto di riferimento per tanti bambini che vengono a vederci. Sono molto contento di questo premio, racconta che tipo di giocatore sono. Playoff? Siamo una squadra forte e dobbiamo dimostrare di poterli vincere, noi siamo concentrati e con la giusta cattiveria possiamo dire la nostra».
Luigi Sacchetti: «E' un grande orgoglio ritirare questo riconoscimento, Verona mi ha dato tanto e continua a darmi tanto. E poi sono molto felice, perché non conoscevo Sante Begali ma da come ne parla Osvaldo Bagnoli era senza dubbio una grande persona e i suoi valori è giusto che vengano portati avanti. L'Hellas? Il Verona deve provarci, perché la Serie che compete a questa piazza è la A e questa è una squadra attrezzata».
FONTE: HellasVerona.it
Sacchetti: “Di Carmine e Pazzini sarebbero devastanti insieme. L’allenatore forse ci ha messo un po’ a capire certe cose. Sabato l’Hellas batterà l’Ascoli”
marzo 14, 2019
“A chi assomiglia oggi Sacchetti? Qualcosa ma poco ha quel ragazzo svedese, Gustafson, anche se lui fa il regista. Diciamo che a me piace come fa girar la squadra e come interpreta il ruolo da centrocampista. Poi conosco Di Carmine e Pazzini, due che avverrebbero giocato anche ai miei tempi – ha dichiarato Gigi Sacchetti a l’arena – Loro sarebbero devastanti insieme. Un peccato che abbiano, credo di non sbagliarmi, giocato soltanto a Brescia. Poi in Serie B fanno la differenza. Però sono felice che il Verona si sia ripreso e bene. Non importa chi gioca ma il bene della squadra. A gennaio il club ha operato bene e l’allenatore forse ci ha messo un po’ a capire certe cose. Nel calcio non bisogna mai mettere in discussione certi giocatori. Se il Verona andrà in Serie A? Può farcela. Sabato intanto batterà l’Ascoli. Può inserirsi tra Palermo e Brescia. E nel caso ci sono pure i playoff”.
FONTE: HellasLive.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Sacchetti: "Verona, ora un programma. E si apra ai grandi ex"
04.05.2018 15:34 di Lorenzo Marucci
Salvo clamorosi colpi di scena il Verona deve già pensare a come ripartire in B e come strutturarsi per tornare in serie A. Al momento però le idee non sembrano così chiare: "C'è in effetti da capire che intenzioni abbia la società", dice a Tuttomercatoweb.com Gigi Sacchetti protagonista dello scudetto dei gialloblù nell'85. "Già qualche tempo fa il presidente aveva detto che il ds e l'allenatore non sarebbero rimasti e allora presumo che si riparta con gente nuova anche dal punto di vista dei calciatori visto che molti di quelli di adesso sono in prestito. Mi auguro che ci possa essere una programmazione da parte del club. Salire in A per poi ridiscendere sempre in B non ha senso".
Che tecnico vorrebbe il prossimo anno sulla panchina del Verona?
"Mi piacerebbe un tecnico giovane, capace di essere flessibile e di accogliere anche i suggerimenti che arrivano dal ds e che abbia voglia di mettersi in discussione".
E il ds?
"Non so chi arriverà. So solo che il Verona è l'unica società in cui non c'è nessun rappresentate degli ex che hanno fatto la storia della società. Se si fa leva su persone che hanno scritto pagine importanti per il Verona, lavoreranno certamente con grandissima passione. In ogni caso anche per quanto riguarda il ds, chi arriverà dovrà venir qui con la voglia di mettersi in discussione e non per interessi".
Dei giocatori attuali chi tratterrebbe?
"La squadra non meritava la B. Le vittorie contro Fiorentina e Milan dicono che qualcosa di buono c'era. Servono giovani interessanti e che diventino proprietà del club, in modo che non pensino che a fine stagione tanto lasceranno Verona. Sei-sette giocatori da tenere ci sono, poi in giro c'è tanto da pescare".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS VIOLA
Sacchetti: “Succedono cose strane a Firenze, per il futuro serve programmazione”
Il doppio ex di Fiorentina e Verona parla della promozione dei giallo blu e del futuro della Fiorentina, con una battuta sugli incroci tra le sue due ex squadre
di Redazione VN, 19/05/2017, 12:50
Ieri è arrivata la promozione dell’Hellas Verona in Serie A, dopo una stagione un po’ travagliata nel campionato cadetto. Per parlare del traguardo raggiunto, Radio Blu ha contattato l’ex centrocampista giallo blu, con un passato anche nella Fiorentina, Luigi Sacchetti. Ecco le sue parole: “La promozione è stata una conquista sofferta, cosa che non doveva essere. Il livello della Serie B quest’anno era basso, ci aspettavamo meno sofferenza, ma l’importante è la promozione. L’esito della partita con il Cesena era quasi scontato, loro non avevano obiettivi. Ora ci vorrà qualche rinforzo per non tornare subito in Serie B.
Paulo Sousa è ai saluti da prima di Natale, succedono cose strane a Firenze. Non si riesce ad avere tranquillità, è una piazza particolare. Mi auguro che il nuovo programma viola sia a lunga scadenza e non una cosa immediata.
La suggestione del ritorno di Pazzini? Non credo, Pazzini è un buon attaccante da Serie B. Babacar sembra forte, io sarei andato con la doppia punta per tutta la stagione, anche Nestorovski sembra forte.
Difficile vedere altre squadre vincere? Ci vuole programmazione. Si riuscisse a trovare una propiretà salda, che non ha bisogno di cedere ogni anno i propri gioielli per andare avanti, si potrebbe pensare a costruire una squadra che lotti per la Champions. Ci vuole programmazione però, Inter e Milan stanno facendo una gran confusione.
Chi tiferò tra Fiorentina e Verona? Andrò allo stadio solo per Fiorentina-Hellas, spero in un 2-2 all’andata e un 2-2 al ritorno”.
FONTE: ViolaNews.com
INVITATO SPECIALE
Sacchetti: “Verona in B? La società ha tentennato troppo”
L’ex centrocampista gialloblù: “Ora serve una scossa generale”
di Redazione Hellas1903, 30/04/2016, 08:09
Gigi Sacchetti, centrocampista del Verona negli anni ’80, uno dei grandi della storia gialloblù, commenta la retrocessione dell’Hellas e parla delle prospettive per il prossimo anno.
Lo fa intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola.
Dice Sacchetti: “Questo campionato è iniziato male e la società ha tentennato troppo quando avrebbe dovuto cambiare. In realtà ci sarebbe stato ancora modo di rimediare ma lo spogliatoio aveva ormai perso convinzione. A testimoniarlo è l’andamento altalenante che c’è stato: giochi una grande partita, pareggiando pur meritando di vincere, con l’Inter, e perdi con Carpi e Frosinone, per dopo sconfiggere il Milan. L’esito conseguente è stato retrocedere”.
Aggiunge Sacchetti: “Delneri non ha fatto male al Verona, questo è un dato che non si discute, anche se non il suo lavoro non è bastato per cogliere la salvezza. Però ritengo che un cambiamento generale sia utile per ripartire: occorre una scossa generale a tutto l’ambiente. Punterei su un tecnico giovane che abbia, comunque, già un discreto bagaglio di esperienza in Serie B”.
Sacchetti: “Questo è l’epilogo di una stagione nata male”
L’ex gialloblù: “È mancato lo spirito battagliero, ora programmare subito per non farsi trovare impreparati”
di Alessandro Lerin, @alessandrolerin 23/03/2016, 16:22
Gigi Sacchetti, tra i protagonisti dello scudetto gialloblù, fa il punto della situazione del Verona dopo la sconfitta contro il Carpi.
A hellas1903.it dice: “Credo che la società, a questo punto, debba essere molto chiara con i tifosi. Io penserei a programmare già la prossima stagione, cominciando a utilizzare quei giocatori che sono di proprietà del Verona e che costituiranno l’ossatura dell’anno prossimo. Ormai la salvezza è praticamente impossibile, bisogna programmare ora per non farsi trovare impreparati più avanti”.
“Credo che questa non sia una squadra fatta per le battaglie – prosegue l’ex gialloblù – ma più che altro per cercare di giocare, secondo quello che è anche lo stile di Delneri. Non è una squadra pronta per fare la “guerra” calcisticamente parlando. Lo si è visto anche nella partita con l’Inter: per una squadra abituata a lottare, avanti 3-1 a venti minuti dalla fine, la partita finisce lì. Invece loro hanno continuato a giocare come se dovessero ancora fare gol. Al Verona è mancata la mentalità battagliera”.
Sulle dichiarazioni di Toni conclude: “Mi sembra strano abbia detto certe cose, non è da lui. Molti giocatori c’erano anche l’anno scorso e il Verona si salvò tranquillamente. Direi che quest’anno sono mancati soprattutto i giocatori che negli ultimi anni hanno nascosto i problemi dell’Hellas, tra cui lo stesso Toni: purtroppo il suo infortunio non gli ha permesso di rendere al meglio. I suoi 42 gol nelle prime due stagioni hanno fatto la differenza, la mancanza di questi direi che ha influito per il 70%. Ci sono state anche alcune situazioni di partenza che facevano presupporre sarebbe stata una stagione difficile, ad esempio l’allontanamento di Bordin. Io avrei cambiato fin dall’inizio l’allenatore, perché dopo cinque anni in cui tutto è andato bene non è facile lottare ancora per la salvezza. Dall’inizio le cose non sono andate per il verso giusto, poi la società ha cambiato in corsa ma forse in ritardo. Questo è l’epilogo di una stagione nata male”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Sacchetti: "Verona, sara più dura. Ora servono nuove soluzioni"
15.10.2015 13.49 di Lorenzo Marucci
Penultimo posto in classifica per il Verona. La partita d domenica con l'Udinese diventa delicatissima per la squadra di Mandorlini, reduce comunque dal pareggio nel derby con il Chievo. "Sarà un campionato più difficile dell'anno passato - commenta a Tuttomercatoweb.com Luigi Sacchetti, protagonista dello scudetto dell'85 - i valori si sono livellati e anche le piccole che già venivano date per retrocesse, stanno facendo punti. La verità è che il Verona basava molto della sua forza su Toni: il suo infortunio ha compromesso la situazione. Ripeto, sarà più dura, però il Verona resta una buona squadra".
Su Pazzini che idea si è fatto?
"E' stato e continua ad essere uno dei centravanti italiani più forti. In area di rigore sa farsi valere, purtroppo anche lui è stato bloccato da guai fisici".
Mandorlini cambierà qualcosa con l'Udinese? Passerà al 3-5-2?
"Non so se farà questo cambiamento. Finora ha sempre puntato sul 4-3-3 però nel momento in cui mancano alcuni giocatori e le cose non girano per il verso giusto devi provare a fare qualcosa di diverso. Mi auguro che Mandorlini trovi la soluzione più adatta".
Sorpreso da Souprayen?
"E' un ottimo giocatore ma non mi ha sorpreso. Viene dalla B francese e si è fatto trovare subito pronto. E' bravo in fase offensiva mentre in quella difensiva deve ancora progredire".
ALTRE NOTIZIE
Sacchetti a TMW: "Nella Fiorentina di adesso rivedo il mio Verona dell'85"
15.10.2015 14.21 di Lorenzo Marucci
Luigi Sacchetti ha vinto con il Verona uno scudetto sorprendente. Era la stagione 1984-85 e in pochi - se non nessuno - all'inizio di quel campionato prevedevano che la squadra guidata da Bagnoli potesse compiere un'impresa del genere. Sacchetti, che prima del Verona aveva vestito la maglia della Fiorentina, dice oggi parlando del campionato attuale. "Premetto - dice a TUttomercatoweb.com - che non mi aspettavo che Sousa potesse creare un gruppo così solido e piacevole. E aggiungo che nella Fiorentina di adesso inizio a rivedere il mio Verona dell'85. E' un campionato in cui non c'è un vero e proprio leader e la Fiorentina può anche contare su un amalgama eccezionale. Pur non essendoci un fenomeno assoluto, in squadra ci sono ottimi calciatori e l'allenatore ha il piacere di stare insieme ai suoi giocatori. Per i viola vedo i presupposti per andare avanti a lungo. L'importante è che tutti restino tranquilli. E poi domenica col Napoli si misurerà la vera forza della Fiorentina".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Sacchetti: "Verona, sara più dura. Ora servono nuove soluzioni"
15.10.2015 13.49 di Lorenzo Marucci
Penultimo posto in classifica per il Verona. La partita d domenica con l'Udinese diventa delicatissima per la squadra di Mandorlini, reduce comunque dal pareggio nel derby con il Chievo. "Sarà un campionato più difficile dell'anno passato - commenta a Tuttomercatoweb.com Luigi Sacchetti, protagonista dello scudetto dell'85 - i valori si sono livellati e anche le piccole che già venivano date per retrocesse, stanno facendo punti. La verità è che il Verona basava molto della sua forza su Toni: il suo infortunio ha compromesso la situazione. Ripeto, sarà più dura, però il Verona resta una buona squadra".
Su Pazzini che idea si è fatto?
"E' stato e continua ad essere uno dei centravanti italiani più forti. In area di rigore sa farsi valere, purtroppo anche lui è stato bloccato da guai fisici".
Mandorlini cambierà qualcosa con l'Udinese? Passerà al 3-5-2?
"Non so se farà questo cambiamento. Finora ha sempre puntato sul 4-3-3 però nel momento in cui mancano alcuni giocatori e le cose non girano per il verso giusto devi provare a fare qualcosa di diverso. Mi auguro che Mandorlini trovi la soluzione più adatta".
Sorpreso da Souprayen?
"E' un ottimo giocatore ma non mi ha sorpreso. Viene dalla B francese e si è fatto trovare subito pronto. E' bravo in fase offensiva mentre in quella difensiva deve ancora progredire".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
15.08.2015
Che classe Sacchetti Fa centro con il Foot Golf
Dal numero 8 sulle spalle, con cui è salito sul tetto d'Italia nel 1985 insieme all'Hellas Verona, alla buca numero 8 del Footgolfpark di San Martino Buon Albergo. Gigi Sacchetti ha raccolto l'invito della direzione del primo parco in Italia dedicato al Footgolf e ha calciato alcune delle 18 buche del campo Fun accompagnato dalla moglie. Il Footgolf, per quei pochi che ancora non lo sapessero, è il nuovo gioco che fonde il calcio e il golf in una disciplina che si sta diffondendo a macchia d'olio nel nostro Paese e che al Footgolfpark viene proposto in una formula adatta anche a chi non ha mai calciato un pallone.
Sacchetti, che ha appena concluso la sua esperienza da allenatore dello Zevio, ha dimostrato che il tocco di palla è come il buon vino, riuscendo a chiudere alcune buche un paio di tiri sotto al par e meritandosi gli applausi degli altri giocatori presenti. Il footgolf è una disciplina sportiva nata poco tempo fa ma nel giro di qualche anno ha radunato centinaia di appassionato che si cimentano in questa attività che raggruppa la tecnica e le qualità del calcio con la pazienza e la tranquillità dei giocatori di gol. Nell'ultimo week end tra l'altro Verona ha ospitato due tappe del campionato italiano di footgolf, sabato sul green del Golf Club Verona e domenica su quello di Marciaga. Una «due giorni» molto intensa che ha richiamato in città centinaia di appassionati che si sono dati battaglia dalla prima all'ultima buca.
FONTE: LArena.it
ALTRE NOTIZIE
ESCLUSIVA TMW - Sacchetti: "Verona, fu uno scudetto da sogno. Ora l'Europa"
20.05.2015 10.12 di Lorenzo Marucci
Luigi Sacchetti, ex centrocampista del Verona, ha ricordato ieri i trent'anni dello scudetto gialloblù. "Dopo il mancato tricolore a Firenze, pensavo di aver perso un'occasione e invece lo conquistati qui. Non mi sarei mai immaginato di vincerlo. Segreti? Gruppo magnifico, fatto da giovani scartati da grandi club e con voglia di rivalsa. Il Verona attuale? Con qualche innesto può entrare in Europa, ci sono le possibilità per farlo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
17.04.2015
INTERVISTE
GIGI SACCHETTI
«Con la Fiorentina sfida da brividi»
Gigi Sacchetti con la sciarpa gialloblù alla festa dei 110 anni Hellas in Arena FOTOSERVIZIO EXPRESS
Il libro dei ricordi si apre in fretta, Gigi Sacchetti d'altronde ne ha da raccontare fra Fiorentina e Verona. Trascorsi viola e gialloblù, vittorie e scuole di vite. Undici anni in tutto, una vita fatta di pallone e valori fra un passato glorioso, uno scudetto, tanta sostanza ed il rispetto di tutti. Anche dalla parte Viola.
Il suo momento più bello di Firenze?
«Tanti. Penso al mio primo gol in Serie A segnato alla Juve e a Dino Zoff. Non male per uno che gioca nella Fiorentina, se batti la Juve ti ricordano per tutta la vita. Oppure a quella volta in cui, nel 1982, tornammo da Cagliari credendo di trovare una città delusa perché lo scudetto l'aveva vinto per un punto la Juve ed invece ci trovammo in mezzo ad una festa bellissima. Loro primi, noi secondi di un soffio. Credevamo fosse una sconfitta, invece avevamo conquistato la città. E penso ai primi momenti viola, quando la Fiorentina mi prese dall'Asti che era una sua società satellite. Tutto bello, come a Verona».
Com'era giocare con Antognoni?
«Significa essere stato a fianco del più grande numero dieci del calcio italiano dopo Gianni Rivera. Un giocatore intelligente, di grande personalità, di una classe immensa. Sono stato compagno di squadra di Antognoni per sette anni e vi dico che se non ci giocavi insieme non avresti avuto mai perfettamente la percezione della sua grandezza. Chi lo guardava in tv non vedeva tutto Antognoni, non poteva cogliere la sua capacità di assumersi responsabilità e di passarti la palla sempre in modo pulito. In più Giancarlo è una persona splendida».
Che momento sta vivendo l'Hellas?
«Stanno tutte e due vivendo un momento strano. Il Verona contro il Napoli è stato mostruoso, pieno di motivazioni, non ha dato agli avversari la possibilità di reagire e ha messo sotto avversari molto più forti dal punto di vista qualitativo regalando grandi soddisfazioni ai tifosi gialloblù ma con l'Inter è andato sotto troppo presto e per settanta minuti nessuno l'ha visto. La Fiorentina ha giocato un grande calcio con la Juve e poi ha preso sei gol in due partite. L'avranno condizionata le chiacchiere su Montella. Difficile da decifrare la partita».
Chi vincerà?
«Chi avrà più motivazioni, credo che il Verona ne abbia abbastanza visto che salvo non è ancora. Avrà anche qualità e mezzi superiori alle altre, ma finché non c'è la matematica è meglio restare coi piedi a terra».
Toni sarebbe utile a questa Fiorentina?
«Considerato il rendimento di Mario Gomez uno come Toni avrebbe fatto molto comodo a Montella, specie considerato il gioco della Fiorentina che produce molti cross».
Che passava per la testa ai dirigenti della Fiorentina quando proposero a Toni di fare il team manager?
«Evidentemente chi l'ha mandato via ha considerato solo l'anagrafe. Sbagliatissimo. Quando sei un professionista serio non sono gli anni che contano. Conosco Toni, so che giocatore è ma soprattutto che professionista è ed è sempre stato».
I 33 punti in classifica sono esattamente il valore della squadra?
«Non lo so, non vedo tutte le partite ma secondo me qualcosa in più si poteva ottenere, manca qualche punto in classifica. Io vedo un campionato molto mediocre, ormai da qualche anno la tendenza è chiara ed il livello piuttosto basso. Una società sana e con le idee chiare in questo momento del calcio può raccogliere più della salvezza».
Il lavoro di Sogliano?
«Buono, finora ha sempre costruito squadre di un certo livello, seguendo delle idee chiare e un progetto ben definito. Ho conosciuto suo padre Riccardo e nel mercato ci stava benissimo, si vede che Sean Sogliano ha grande temperamento. Lui sa sempre che cosa fare».
Il Verona è un'incompiuta finora?
«Non è bello rimanere a lungo nel limbo della salvezza, bisogna trovare nuovi stimoli. Non perché il Verona dell'anno scorso è arrivato decimo e questo avrebbe dovuto fare meglio o quantomeno ripetersi ma perché la sensazione è quella di una squadra che avrebbe comunque potuto avere qualche punto in più. Diciamo che in qualche occasioni ha buttato via qualche punto, ora potrebbe essere un po' più avanti».
Chi è il Gigi Sacchetti del Verona e della Fiorentina?
«A me piace molto Obbadi, mi ricorda in effetti il vecchio Sacchetti. Un centrocampista moderno, che in mezzo al campo può fare tanti ruoli. Giocare da interno oppure davanti alla difesa. Anche Borja Valero è un po' Sacchetti, anche se ci sono pure tante differenze e lui segna più di me, un valore aggiunto per la Fiorentina».
Che partita sarà la sfida tra Fiorentina e Verona?
«Sarà una sfida da brividi. Non vedo l'ora di vederla, non guardo molto il calcio in televisione ma per Fiorentina e Verona un'eccezione la faccio volentieri. Per me finirà in pareggio, con un bellissimo due a due, per me sarebbe il risultato perfetto. E credo anche per l'Hellas».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Sacchetti: "Saviola giochi da trequartista e per novanta minuti"
06.11.2014 17.31 di Lorenzo Marucci
Già ad inizio stagione Luigi Sacchetti era scettico sull'impiego di Saviola nel Verona. Oggi, dopo dieci giornate di campionato, l'argentino resta ancora un giocatore di difficile collocazione. Contattato dalla redazione di tuttomercatoweb.com, Sacchetti, centrocampista del Verona dello scudetto, racconta le sue sensazioni su Saviola e non solo.
Sacchetti, come può essere sfruttato Saviola?
"Il calciatore è ottimo, ma conoscendo il gioco di Mandorlini è difficile trovargli un ruolo. Credo che i problemi della squadra nascano anche dal fatto che il tecnico deve trovare nuovi equilibri con i nuovi giocatori a disposizione. Se prima giocava con due ali e Toni al centro, ora deve cambiare".
Tornando a Saviola, quale è il miglior ruolo per lui?
"Dovrebbe giocare da trequartista dietro le punte, così potrebbe essere determinante. Se viene impiegato sulle fasce viene limitato. Del resto, rispetto all'anno passato è un Verona ibrido, non si capisce fino in fondo cosa sia: gioca all'attacco ma si scopre, mentre Mandorlini ha sempre saputo coprirsi".
Saviola secondo lei potrà realisticamente essere rilanciato?
"Me lo auguro e spero che possa essere utilizzato non solo per quindici minuti, perché calciatori del genere hanno bisogno dei novanta minuti per incidere".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Hellas Camp - Bambini senza confini
Postata il 15/05/2014 alle ore 14:10
PESCHIERA DEL GARDA - Cinquemila chilometri, senza confini. Un progetto ambizioso quello che coinvolge 30 bambini palestinesi, pronti a vivere una settimana (dal 15 al 21 giugno) l'esperienza degli Hellas Camp grazie al progetto "Bambini senza confini", organizzato dall'ASD Associazione Ex Calciatori Hellas Verona in collaborazione con l'Hellas Verona FC, l'Associazione "Oasi di Pace", e con il patrocinio del Comune di Verona. Un'opportunità unica per questi bambini, che avranno l'occasione di vivere una settimana colorata di gialloblù, tra sport ed amicizia, per sfruttare il calcio come veicolo di messaggi di pace e fratellanza.
15 maggio 2014 - Bambini senza confini |
Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Sacchetti. Ecco le dichiarazioni del rappresentante dell'ASD Ex Calciatori Hellas Verona, rilasciate durante la conferenza stampa di presentazione di "Bambini senza confini": "L'importanza del progetto? Per la nostra associazione è stata fondamentale riuscire a coinvolgere l'Hellas Verona, che ci ha dato una grande disponibilità. Questo permetterà all'iniziativa di avere molta più visibilità, i bambini palestinesi vivono in un paese simile ad una prigione a cielo aperto. Insieme a loro, pronti a vivere l'esperienza degli Hellas Camp, ci saranno anche i ragazzi italiani, per un confronto tra due culture diverse. Tutti noi speriamo che i bambini palestinesi capiscano di avere la possibilità di cambiare le cose nel loro paese e di trasferire messaggi di pace alla future generazioni. Per questo ringraziamo ancora l'Hellas Verona, affinché questa iniziativa sia prolungata negli anni. Il calcio come veicolo di messaggi positivi? Tutti gli sport sono mezzi di comunicazione importantissimi. Si possono realizzare bellissime iniziative dedicate ai più giovani. Non bisogna aspettare di essere ex come noi per realizzare questi progetti, ma si dovrebbero fare molto prima. Il binomio tra Verona e solidarietà? La nostra associazione, formata da ex calciatori, è la prima nata in Italia. Siamo già stati premiati a livello nazionale perché la solidarietà è alla base di quello che stiamo facendo".
Per spiegare i dettagli dell'iniziativa, è intervenuta ai microfoni di Hellas Verona Channel Adriana Sigilli, presidente dell'Associazione "Oasi di Pace": "I bambini palestinesi vivranno l'esperienza degli Hellas Camp, arrivano da Betlemme e dovranno affrontare un lunghissimo viaggio partendo dalla Giordania. Abbiamo bisogno dei visti per poter uscire ed anche le famiglie verranno coinvolte nell'organizzazione dell'iniziativa. Cosa si aspettano i bambini? Sarà un viaggio attraverso il mito dello sport italiano. Noi abbiamo investito molte risorse in questo campo, proprio per aiutare i nostri giovani a formarsi abbattendo il muro che c'è tra Israele e Palestina. Non vogliamo far crescere la cultura di questo muro nelle menti nei cuori dei nostri bambini".
BAMBINI SENZA CONFINI - COMUNICATO UFFICIALE (https://www.hellasverona.it/userfiles/bbb.pdf)
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
12/1/14
SACCHETTI (ZEVIO): "IL MIGLIOR CALCIO E' QUELLO DELLA BELFIORESE"
Per Gigi Sacchetti, mister dell'A.C. Zevio, la squadra che più l'ha impressionata quanto ad organizzazione di gioco e bel calcio è la Belfiorese: "Attua un grande gioco palla a terra, anche se è più collaudata, la più esperta il Caldiero, in possesso anche di una migliore fisicità. La Belfiorese ha in Simone Girardi uno dei giocatori più forti del nostro girone, oltre ad Angelo Sarrapochiello (alto, veloce, rapido, furbo), al sanmartinese Santhos Corazza e al ghanese Badù dell'Oppeano. Oppeano, il quale vanta di possedere un'impiantistica che ti fa venire la voglia di fare calcio. Ottima anche la Polisportiva Virtus, dei tanti giovani che hanno corsa ed anche buona qualità".
Ma, anche lo zeviano Manuel Vallicella, mister, non è male?
"Se mi costringe a fare una scelta, allora, le posso dire che condivido la sua opinione".
L'outsider di questo girone di andata?
"Possiamo esserlo noi, visto che abbiamo toccato la boa al 3° posto in classifica e questo non rientrava tra i nostri pronostici della vigilia. Che erano quelle di un torneo a metà classifica. Peccato perché la mancanza di Andrea Milito – impegnato in uno stage a Siviglia – ci ha privato di una bella bocca di fuoco".
Gigi Sacchetti e l'A.C. Zevio...
"Una gioia lavorare in un ambiente ideale, come quello bianco e nero, e con dei giovani che, pur avendo avuto richieste da altri club, preferiscono restare qui perché si trovano a loro meraviglia".
FONTE: Pianeta-Calcio.it
05.10.2012
Sacchetti-Zevio, si ricomincia
PROMOZIONE. L'ex bandiera dell'Hellas torna ad allenare i bianconeri dopo l'addio a Malizia
Una scelta di cuore. Gigi Sacchetti di nuovo a Zevio è un legame che si riallaccia, una vecchia storia di nuovo attuale, un feeling riacceso anche in maniera inattesa. Il 3-3 con l'Arbizzano e l'esonero di Antonio Malizia gli hanno dato l'assist giusto, una telefonata che neanche aspettava diventata l'appiglio giusto per tornare a casa sua. La categoria poco importa, fa niente se è la Promozione e non si gioca per lo scudetto o la Coppa dei Campioni.
NUOVI STIMOLI. Sempre calcio è. «Mi fa piacere che abbiano ripensato a me in un momento come questo. Cercavo nuovi stimoli, li ritroverò certamente a Zevio», racconta Sacchetti, di nuovo in una piazza che l'ha già visto firmare una grande promozione dopo l'avvincente testa a testa con la Polisportiva Virtus. Lontanissime le vette dell'Hellas del tricolore, il memorabile gol di Belgrado alla Stella Rossa davanti a 85.000 spettatori nella fantastica notte del 28 settembre 1983 in Coppa Uefa. La doppietta di Nanu Galderisi completò la grande impresa. Gigi è rimasto lo stesso anche su una panchina, alle giovanili del Verona (Primavera compresa) così come a Carpi e Novara, in attesa di altri treni che però lui non ha voluto prendere.
QUESTIONE DI FEELING. Di proposte ne ha ricevute e parecchie in questi anni, ma ci volevano le condizioni giuste. Figurarsi se lascia qualcosa al caso uno che è cresciuto con Osvaldo Bagnoli. L'ha convinto lo Zevio, il piccolo calcio di Promozione ed una salvezza da inseguire. «Conosco l'ambiente, c'è un'aria a me familiare, molti giocatori li ho avuti già», racconta lui. «Quanto ai nuovi, mi dicono essere dei bravi ragazzi. Dico la verità, sono rimasto piuttosto sorpreso, credevo fossero a posto. Ricominciamo, con la voglia di sempre».
OLTRE LA CONCORRENZA. Un paio di nomi c'erano sul taccuino dello Zevio, ma Gigi veniva al primo posto anche senza appunti o agende. Di nuovo in pista, a guidare gente che magari dello scudetto ha sentito solo racconti o visto immagini di repertorio. E che nulla sa della notte di Belgrado. Ma il pallone viene prima di tutto. E fra Zevio e Stella Rossa per Gigi non c'è differenza.
Alessandro De Pietro
07.02.2012
Quando Sacchetti faceva gol all'Ascoli: «Una bella storia»
CORSI E RICORSI STORICI. Segnò per tre anni consecutivi ai bianconeri: «Nell'anno del Verona potevo firmare una doppietta Gran tiro, palla sulla traversa, tocco di testa di Nanu. Sarebbe entrata lo stesso ma non ci penso più...»
Riscriviamo la storia. Proviamoci. Per dare a Gigi una soddisfazione in più. Gloria postuma per chi non l'ha mai chiesta. Gigi Sacchetti era la bestia nera dell'Ascoli. Forse nemmeno lui lo sa. Dall'82 all'85, negli anno d'oro del Verona di Bagnoli, riuscì per tre stagioni consecutive a segnare ai marchigiani al Bentegodi. Gol di Gigi, vittoria in tasca. Con lui i bomber di quel tempo: prima Penzo e poi Galderisi. Ed è proprio di Nanu e Sacchetti che parliamo stavolta. E di un gol condiviso e regalato. Nella settimana che condurrà alla sfida proprio tra Verona ed Ascoli, ecco riemergere un episodio dalla grande storia dello scudetto. Campionato della gloria '84-'85, la storia racconta che... Sacchetti, quell'anno il Verona batte due a zero i marchigiani. Il tabellino assegna una rete a Galderisi ed una a lei, ma... «Il primo gol era nato da una mia conclusione finita sulla traversa. Poi la palla è tornata in gioco e Nanu l'ha messa dentro di testa».
Si dice fosse giá entrata...
«Era entrata. Nel senso: l'effetto era quello che assume un pallone quando supera la linea di porta e poi torna dentro. Pure i giocatori dell'Ascoli si erano giá fermati...».
Ma allora è suo il gol. Doppietta di Sacchetti allora...
«Galderisi ha messo tutti d'accordo. Il dubbio l'ha tolto lui infilando la palla di testa in rete. La storia non va cambiata, però...».
Peró se lo sarebbe tenuto volentieri quel gol, vero?
«Era un gol alla Sacchetti. Un tiro potente scagliato da fuori area. Mi ci ero affezionato. Quello non era il primo. Ma la storia racconta che...»
Racconta che contro l'Ascoli lei aveva un conto aperto e quel giorno non era ancora finita
«Non era finita, perchè riesco a rubare palla a Dirceu, che come al solito si concedeva un dribbling di troppo, e subito dopo sono stato bravo ad anticipare con un tocco di punta il portiere. Pure quello un bel gol. E tutto mio».
Importante, tra l'altro, perchè lei rientrava da un infortunio...
«Quell'anno avevo perso le primissime gare perchè ero reduce da un infortunio al crociato anteriore con interessamento del collaterale. Ero giá rientrato contro il Milan. Ma quella fu una partita importante per me. Abbinare gol e prestazione aiuta sempre. E io vivevo di sacrifici. La palla rubata a Dirceu fu frutto di grande caparbietà. Mi ero messo in testa di andare a prendermi quel pallone. E ci sono riuscito...».
Il lungo racconto di Verona - Ascoli parla anche del Mandorlini giocatore. Che ricordo ha del tecnico del Verona?
«Ci siamo incrociati più volte. E a distanza di anni Mandorlini non è cambiato. È una persona carismatica che sa trasmettere tutta la sua carica alla squadra. Il Verona è animato proprio dallo spirito battagliero del suo allenatore».
Sacchetti, il Verona di oggi può mettersi a volare per davvero?
«Credo esistano due categorie di squadre. Quello che entusiasmano e vincono. E quelle che arrivano fino in fondo. E piazzano il colpo al momento giusto. E l'Hellas a mio avviso fa parte di questa seconda categoria. Non regala calcio champagne, come magari può fare il Pescara. Ma alla resa dei conti si fa trovare sempre pronto. E quella di Mandorlini è squadra che possiede le qualitá per vincere alla fine».
Che cosa l'ha ha colpita di più della squadra di Mandorlini?
«Questo gruppo non si arrende mai. E chi non si arrende, poi spesso porta a casa quello che vuole».
Il giocatore che la entusiasma di più?
«Ferrari. Non sará un bomber, ma il suo peso specifico in attacco è fondamentale. Oggi rappresenta riferimento imprescindibile per tutta la squadra. Fosse per me lo schiererei in coppia con Pichlmann in un 4-4-2. Ma questa è un'idea che fa parte del mio modo di vedere il calcio. L'attaccante austriaco, comunque, lo metterei sempre in campo, visto che 'vede' la porta come pochi».
Oggi è diverso...
«Oggi va bene cosÌ, visto che Ferrari sai mette al servizio della squadra e de due esterni veloci che gli vengono affiancati. O almeno: li ho visti giocare anche così, e mi pare che la scelta abbia premiato più volte il Verona».
Per chiudere: è proprio sicuro di non rivolere indietro quel gol all'Ascoli?
«Ormai la storia non si cambia. Nanu è stato più veloce di tutti. Io l'avevo già vista dentro, mi basta il ricordo. E quello che è venuto dopo mi ha ripagato. Con gli interessi».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
13/07/2012
PROMOZIONE
ULTIM’ORA/Malizia sposa la causa dello Zevio
Lo Zevio ha scelto il prossimo allenatore per la prossima stagione 2012/13 in Promozione, dopo i due anni con mister Gigi Sacchetti.
La realtà bianconera riparte da Antonio Malizia, e per lui si tratta di un ritorno, poiché aveva già allenato la realtà bianconera in passato
Quest’anno ha centrato la salvezza alla guida del Sona M. Mazza: esonerato, dopo la prima giornata, è stato richiamato dalla società, dopo la parentesi di Anselmi, e ha centrato l’obiettivo della permanenza in Prima Categoria dopo la doppia sfida play out contro il S. Anna d’Alfaedo.
Nel suo passato, tra le altre squadre allenate, non si possono non citare il Pescantina San Lorenzo, dove ha trionfato nel campionato di Seconda Categoria, il Benaco Calcio e il Garda.
Antonio Malizia, cosa l’ha spinta a tornare a Zevio?
"A Zevio ho vissuto due anni entusiasmanti e mi hanno voluto veramente bene: perciò ho deciso di tornare volentieri".
Cosa risponde a chi dice che la società è in crisi?
"Tolte quattro, cinque squadre, quale realtà non lo è di questi tempi. Ad ogni modo credo che decida sempre il campo e la mia decisione va al di là dell’aspetto puramente calcistico".
Cosa pensa di Gigi Sacchetti?
"Al massimo posso pulirgli le scarpe. Scherzi a parte, cercherò di non farlo rimpiangere troppo.
Stefano Paganetto
10/06/2011
A.C. ZEVIO PROMOZIONE
Sacchetti resterà a Zevio. Mister scudetto un altro anno in bianconero
Ora è ufficiale: Gigi Sacchetti resterà anche per la prossima stagione alla guida dello Zevio. La conferma arriva per voce della presidentessa Emanuela Cantù. Società e allenatore si erano incontrate nella serata di giovedì per un ultimo confronto. Alla fine è arrivata la fumata bianca
Presidentessa Cantù, adesso si può dire?
“Certo, Sacchetti resterà alla guida dello Zevio anche per la prossima stagione. Siamo felici, perché il suo impatto con il nostro mondo è stato molto positivo. E sarebbe stato spiacevole non proseguire insieme”.
Considerate il mister l’anima del progetto?
“Tutti conoscono il suo glorioso passato. Gigi ha grande esperienza. Si è calato alla perfezione nella nuova realtà. Non ha mai fatto pesare a nessuno i suoi trascorsi. E’ stato per tutti esempio di umiltà e dedizione al lavoro”.
Il futuro?
“Salvezza tranquilla. Nulla di più. Per noi la categoria è una novità. Dovremo capire tante cose, dare il giusto spazio ai giovani. Ma vogliamo ripartire dal gruppo”.
In che senso?
“I ragazzi che hanno vinto il campionato hanno manifestato la voglia di restare. E a noi fa molto piacere questo aspetto. L’unione all’interno dello spogliatoio è stata uno dei nostri punti di forza. Ci teniamo molto. Lo Zevio continua insieme a Sacchetti. Dietro a lui tutti gli altri”.
Simone Antolini
04/06/2011
A.C. ZEVIO PROMOZIONE
Zevio in Paradiso. Ma Sacchetti si prende una piccola pausa di riflessione
Grande uomo, grande squadra, grande vittoria. Gigi Sacchetti ha portato in Paradiso lo Zevio. Lo aveva promesso. Senza tanti giri di parole è riuscito nell’impresa di trascinare i bianconeri in Promozione. Adesso, però, il tecnico si è preso una mini pausa di riflessione. Quindici giorni per decidere se rimanere in sella al suo splendido puledro o lasciare tutto.
Sacchetti, che cosa ha intenzione di fare?
“Adesso? Pensare. Problemi personali m’impongono una riflessione. Potrei decidere anche di smettere e farmi da parte. Prenderò una decisione in maniera molto serena. Tra poco dirò”.
Il campionato?
“Esaltante, vissuto con grande emozione. Ho dato tanto, ho ricevuto molto”.
Lo Zevio?
“Bravi ragazzi, mi hanno ascoltato, si sono messi tutti a disposizione. Ho trovato gente intelligente. Non si vince mai per caso”.
Il futuro?
“L’ho detto: presto dirò. Voglio fare le cose in maniera giusta. Dopo le riflessioni, la risposta”.
16/05/2011
A.C. ZEVIO PRIMA CATEGORIA
Sacchetti sulle nuvole. Il mister scudettato vola in Promozione con il suo Zevio
Lo hanno portato in trionfo al fischio finale. Lo Zevio ha lanciato sulle nuvole Gigi Sacchetti. La rincorsa alla Promozione è stata coronata con la vittoria nello spareggio vinto con la Virtus, la rivale di sempre. E l’ex scudettato gialloblù può assaporare così una grande soddisfazione da tecnico dei bianconeri. Umile alla meta. Anche nelle dicharazioni del dopo partita. “Abbiamo giocato forse la gara più brutta della stagione.0 E grande merito va alla Virtus che ha corso per novanta minuti e ci ha messo in difficoltà. I ragazzi sono stati bravi a sfruttare le occasioni e alla fine potevamo chiudere prima la partita. Sono contento, la squadra mi ha seguito e abbiamo avuto alle spalle una società super, che non ci ha mai fatto mancare niente ed è sempre stata presente. Vincere un campionato è sempre una bella soddisfazione, soprattutto contro un’avversaria di valore come la Virtus”.
14/03/2011
A.C. ZEVIO PRIMA CATEGORIA
Zevio reale. I bianconeri piegono la Virtus e s’involano verso la Promozione
Vola via. Vola via lo Zevio. Forse per sempre? L’attesissimo big match contro la Virtus ha premiato i bianconeri di Gigi Sacchetti. La capolista ha piegato con un classico 2-0 i virtussini, mettendo quattro punti tra se e la principale antagonista nella corsa al salto in Promozione. Cosa cambia? A sentire le impressioni dei due allenatori, intervistati anche alla vigilia della gara, davvero poco. Nel senso che la complessità del girone impone anche allo Zevio di non abbassare la guardia. Sacchetti riflette: “L’autostima e i risultati importanti aiutano. Ma il nostro torneo resta disseminato di trappole”. Scardoni, allenatore della Virtus, è stato laconico: “Di deciso non c’è ancora nulla”.
07/02/2011
A.C. ZEVIO PRIMA CATEGORIA
Zevio piazza il sorpasso. Mister Scudetto non sbaglia più un colpo. E in casa bianconera si sogna
Gigi Sacchetti piazza il sorpasso. L’uomo dei valori forti fin qui ha avuto ragione di quanto fatto sul campo con il suo Zevio. Mister scudetto ci aveva raccontato di “un gruppo solido, dove l’applicazione e la voglia di sacrificio vengono prima di tutto”. Bella la frase: “Si può essere professionisti senza esserlo. Conta lo spirito, la voglia di fare, la serietà. Non esistono categorie per chi si applica in maniera appassionata”. E lo Zevio, dunque, ha piazzato il sorpasso in classifica, complice anche il pari casalingo della Virtus, fermata in casa dalla Montebaldina. Lo Zevio, invece, non ha fallito l’appuntamento con la vittoria, superando grazie ad un tris di reti l’Audace di Gisto Marini. In classifica, però, il divario è minimo, visto che Zevio e Virtus sono divise da un solo punto. Ma mister Scudetto non ha certo intenzione di allentare la tensione. Zevio ci prova. La Virtus non molla.
18/10/2010
A.C. ZEVIO PRIMA CATEGORIA
Zevio, funziona la cura Sacchetti. Vetta ad un passo
Gigi Sacchetti segnava reti memorabili. Gigi Sacchetti ha vinto lo scudetto. Gigi Sacchetti è stato protagonista nella notte memorabile di Belgrado. Lui al Marakana contro la Stella Rossa ha mirato dritto al cuore e ha colpito l’orgoglio serbo. Oggi Gigi è nuovo demiurgo dello Zevio. Obiettivo: stupire. E possibilmente vincere. Fin qui i risultati gli stanno dando ragione: tre vittorie e due pari, la capolista Virtus nel mirino a soli due punti.
"Per adesso – piega Sacchetti – sembra che siano cinque o sei le formazioni che si possono giocare la vittoria finale. Noi? Siamo partiti bene ma per fare il davvero il salto di qualità dobbiamo crescere sul piano della mentalità, avere un approccio ancora più professionale può fare la differenza in questo campionato. I ragazzi lavorano e arrivano stanchi al campo, bisogna capirli e farli divertire. Ma quelli che alleno hanno anche tanta voglia di imparare e mi accorgo giorno dopo giorno di quanto possono apprendere e di quanto entusiasmo ci mettono. Credo proprio che un atteggiamento e un approccio più professionali potranno davvero essere le nostre carte vincenti».
FONTE: CalcioDilettanteVeronese.it
18/12/09
MISTER GIGI SACCHETTI SI RITUFFA NEI DILETTANTI.
Fa sempre un certo effetto incrociare uno degli alfieri dello scudetto giallo e blù dell'Hellas Verona, Luigi Sacchetti, nei grandi santuari del calcio dilettantistico di casa nostra.
Ieri sera, prima della solita seduta d'allenamento, il nuovo mister dell'A.C. Zevio, Sacchetti appunto, ha parlato della sua nuova esperienza di dilettante.
L'avevamo visto gravitare intorno al nostro mondo nel lontano 1991, quando il centrocampista calabrese fu chiamato dall'allora presidente Giampaolo Biondani a indossare la casacca del Tmg San Massimo, in Eccellenza.
Ora, per Sacchetti, si è prospettata un altro tuffo nei dilettanti: ma, da allenatore, questa volta, non da trainer. Ed è tutt'un altro par di maniche:
“Come ho già avuto modo di dire” esordisce Sacchetti, classe 1958 ed oggi apprezzato broker assicurativo “è stato l'amico Dario Baruffi a segnalarmi all'A.C. Zevio del presidente Ottavio Pasquali. E, visto che per problemi famigliari non posso allontanarmi dalla mia famiglia almeno per un certo periodo di tempo (a febbraio 2009 ho perso mia moglie), ho accettato di buon grado quella che sarà per me un'esperienza nuova e gratificante”.
Gigi aveva guidato ultimamente il Carpi(C1), il Voghera (C2) e il Novara (C1):
“A me piace moltissimo il calcio e non potevo non accettare questo invito. Il gruppo è buono, l'ambiente, la dirigenza molto professionale. Eppoi, basta dare un'occhiata al campo e all'impianto per farti tornar la voglia – eventualmente avessi perduto la voglia – di correre dietro a un pallone”.
Inutile chiedere a Sacchetti pronostici o sentenze:
“Sono qui da un mese e la squadra è stata rivoluzionata dai nuovi 5 acquisti, che sono giunti per sostituire gente infortunata (Civiero è partito per i terremotati dell'Abruzzo, Turco, rientrato dalla Sardegna, non è a disposizione, Stefano Eleuteri, ripresosi dalla frattura allo zigomo, è partito per gli Usa, Lucio Beltrame dovrebbe rientrare a fine gennaio-febbraio), Enrico Cani (frattura di spalla e polso) o “dissidente” (vedi Gustavo Maschi e Marco Vallicella). Sto conoscendo i nuovi arrivati: il portiere Andrea Zamboni (fermo), il centrocampista centrocampista Leonardo Marchesini (ex Benacense, Promozione trentina), il collega di reparto Mauro Stanghellini (ex Valdalpone), la punta (ex Borgo Scaligero Soave) Choukhrami e il brasiliano (ex Primavera del Mantova) Mattheus Schneider, punta della classe 1991”.
Ed è proprio il sudamericano l'acquisto dell'ultimo momento negoziato dal direttore generale zeviano, Renzo Baietta:
“Il giovane è alto e ha ottime qualità. Può anche fare l'esterno. Ma, ricordiamoci sempre che è un 1991”.
Dall'inizio della stagione, ben 9 – elenca il dirigente Giorgio Bortoli – sono i giocatori che sono venuti a mancare, per un motivo o l'altro, all'A.C. Zevio:
“Bè” fa le spallucce Gigi Sacchetti “io lavoro con questi uomini, che trovo già impegnati e vogliosi di fare bene. Mi piace il calcio e sono fortunato a vivere quest'avventura”.
FONTE: Pianeta-Calcio.it
News
Postata il 23/08/2005 alle ore 17:34
ZEVIO (VR) - Apre i battenti la quarta edizione del torneo giovanile "Memorial Paolo Pasquali" di Zevio, al quale partecipano le formazioni Primavera di Hellas Verona, Chievo, Padova, Vicenza, Brescia, Treviso, Mantova e Atalanta.
Martedì sera, con inizio alle ore 20:00, i ragazzi di Gigi Sacchetti daranno il via al torneo, affrontando il Padova.
1a Fase - QUALIFICAZIONI(Eliminazione diretta)
1a giornata - martedì 23 agosto
Gara 1 ore 20:00 H.Verona - Padova
Gara 2 ore 21:30 Vicenza - Brescia
2a giornata - mercoledì 24 agosto
Gara 3 ore 20:00 Atalanta - Treviso
Gara 4 ore 21:30 Chievo - Mantova
Ufficio Stampa Hellas Verona F.C.
FONTE: HellasVerona.it