DOPO LE ULTIME ESTERNAZIONI DEL PRES SETTI secondo cui 'Noi vendiamo tutto: direttori, allenatori, è la nostra natura' non so se ridere per la sbruffonaggine con cui candidamente ammette che per lui il VERONA è una mera fonte di guadagno (parlandosi addosso una volta di più visto che nella natura di una squadra di sport professionistico dovrebbe esserci quella di vincere o comunque di crescere per arrivare a farlo) o piangere perché ormai, dopo che ha fatto passare la fivoluzione di Gennaio come una splendida intuizione per rimanere in Serie A (e non una disperata ricerca di liquidità immediata), nessuno si scandalizza più delle parole del patròn che vengono fatte passare per ordinarie...
Probabilmente sono io ad essere assolutamente fuori moda in questo calcio sempre meno calcio e sempre più business, perché in fondo ciò che conta davvero è partecipare alla Serie A per la sesta volta di fila no? Povero il mio HELLAS in che mani sei capitato...
...A SALVEZZA ACQUISITA CON UNA GIORNATA D'ANTICIPO la conferenza stampa di fine stagione: Setti ha parlato a lungo senza dire niente con quella franchezza che alcuni di noi 'leoni da tastiera' scambiano per spocchia ed arroganza (ma quello è un problema nostro).
Spero che qualcuno non si sia illuso che avrebbe rivelato chissà che cosa! Ha semplicemente parlato dei soliti concetti, rispondendo come fa di solito alle solite domande preconfezionate fatte da giornalisti 'addomesticati' che in ogni caso, se pure avessero fatto domande 'scomode', non avrebbero comunque cavato un ragno dal buco e quindi: Avanti come fatto fino ad ora, un po' alla garibaldina, puntando la solita fiche sulla roulette del campionato e vada come vada.
Come ha fatto a esplodere il costo del personale di Via Olanda (passato da 39 a 54 milioni in un anno)? L'ingiustificato stipendio che il patròn continua ad autoelargirsi essendo il dirigente più pagato in Serie A? Dettagli!
Progetto sportivo? Consolidarsi e crescere? Maddeché!
Se in più pensiamo che anche in quest'annata ha abbassato ulteriormente gli ingaggi e ha imparato che pure a Gennaio è possibile ripartire da zero e poi salvarsi... Beh! Perché non riprovarci nella prossima stagione avendo il doppio delle possibilità di realizzare plusvalenze?
E dal suo punto di vista come dargli torto?
REVOCA DEL SEQUESTRO PREVENTIVO dell’intera partecipazione della società Hellas Verona F.C. s.p.a. da parte della Procura di Bologna che ha disposto così la conseguente restituzione della partecipazione all’avente diritto Star Ball s.p.a. di Maurizio Setti. Si chiude così definitivamente, in seguito agli accordi con le società di VOLPI, il contenzioso che aveva fatto temere tutti i tifosi gialloblù sul futuro prossimo della società di Via Olanda.
SETTI-VOLPI CHIUSA OGNI CONTROVERSIA LEGALE una nota del club scaligero apparsa sul sito web informa che 'Star Ball, socio unico di Hellas Verona, e le altre società facenti capo a Maurizio Setti hanno raggiunto un accordo con le società Delta, Lonestar e Santa Benessere' - riconducibili a VOLPI n.d.S - 'che ha portato alla definizione di tutte le controversie, di natura civile e penale, insorte tra le parti, comprese quelle che hanno dato luogo, nel dicembre 2023, al sequestro della partecipazione in Hellas Verona' e non può che essere una buona notizia per l'HELLAS VERONA FC soprattutto in vista dei nuovi investitori che, prima del sequestro delle azioni in mano al proprietario del club, sembravano ormai aver chiuso l'accordo per il loro ingresso nel club che poteva sperabilmente portare ad una stabilizzazione finanziaria del club e, magari chissà, ad un più consono progetto di consolidamento e crescita del club scaligero Serie A.
SEQUESTRO AZIONI HELLAS VERONA: Il tribunale del Riesame di Bologna ha respinto il ricorso del club gialloblù in quanto da parte di SETTI vi è 'una propensione a compiere operazioni societarie relative alla partecipazione di HVfc spa per scopi personali, senza alcuna salvaguardia per gli interessi dei creditori delle varie società fallite' e inoltre le indagini della GdF 'hanno evidenziato come la libera disponibilità delle azioni da parte di Setti (per il tramite della sua società-schermo Star Ball srl) stia gravemente pregiudicando il patrimonio di HVfc spa, tramite delibere di distribuzioni di importanti dividendi e di attribuzione di lauti compensi all'organo amministrativo Seven 23 srl (di cui Setti è socio unico) per un valore di 10,9 milioni di euro' (la notizia è stata riportata e/o ripresa da molte fonti, io qui vi accludo quella di TGGialloBlu.Telenuovo.it ma la stessa cosa raccontano IlRestoDelCarlino.it, LArena.it, TuttoMercatoWeb.com, ecc...).
L'ANSA RIPORTA DI UNA PERQUISIZIONE DELLA GDF NELLA SEDE DEL VERONA: Il club sarebbe coinvolto in un'indagine su sponsorizzazioni ottenute mediante fatture false ma Via Olanda si è affrettata a precisare il 6 Dicembre sul proprio sito web che 'la Guardia di Finanza sta effettuando un’indagine su una società terza e non sull’Hellas Verona. Non è stata effettuata alcuna perquisizione né nella sede né altrove. Il Club ha spontaneamente messo a disposizione le proprie risultanze contabili relative ai rapporti con detta società' - e - 'In ogni caso, si smentisce in maniera categorica che l’oggetto dei documenti fiscali richiesti attenga a contratti di sponsorizzazione'.
Conferma anche il colonnello Ivan Bixio, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia titolare dell'indagine, a TGVerona.it 'L’avviso di garanzia al legale rappresentante della società Hellas Verona Football Club (Maurizio Setti, ndr) è stato notificato questa mattina nella sede del club; il giudice ha emesso un decreto di perquisizione, che non è stato necessario eseguire perché la società ha prodotto la documentazione da porre sotto sequestro. Si tratta di fatture emesse da un’altra società nei confronti dell’Hellas Verona F.C.'.
...DOPO LA FRASE SIBILLINA DI SETTI all'evento per celebrare il 60esimo anniversario della prima partita giocata allo stadio Bentegodi il 15 dicembre 1963 c'è chi tra i media assicura che il presidente non cederà la proprietà e chi, al contrario, prende quella frase per assicurare il contrario; in effetti, in puro stile settiano, dire 'continuerò a far parte della storia del Verona (così mettiamo in chiaro certe cose)' equivale a non dire nulla ma... Ci sta: Per come la interpreto io, come avevo già anticipato all'indomani del match a Udine, cambierà tutto senza che cambi nulla nel senso che il patròn rimarrà alla guida (magari pure con una certa quantità di quote) e MARROCCU farà da garante nei confronti del nuovo investitore (il CEO di Merlyn Advisors Alessandro Barnaba che già aiutò Friedkin con la ROMA e poi provò di acquisire la SAMPDORIA individuato da Calciomercato.com?)
CESSIONE PROPRIETÀ HELLAS VERONA torna d'attualità il passaggio di quote del club scaligero da SETTI (che potrebbe rimanere come gestore e/o con una quota di minoranza) al fantomatico fondo di cui si parla da un po' di tempo: Luca Pesenti di SportItalia.com si è sbilanciato per primo parlando di passaggio imminente, TeleArena ha colto i rumors indicando nel gruppo Merlin (che gestisce Gardaland e altri parchi divertimenti) il compratore, altri azzardano cifre, altri ancora sono più prudenti... Probabilmente la verità vera la sanno solo l'attuale patròn gialloblù e chi è intenzionato ad acquistare; quel che appare abbastanza certo è cha a brevissimo, a Gennaio o un po' più in la, il club passerà di mano.
HELLAS VERONA: VICINO AL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ Secondo Michele Criscitiello, direttore di SportItalia, il club scaligero sarebbe ad un passo dal passaggio ad un fondo con l'attuale patròn Maurizio SETTI che rimarrà in sella come presidente e l'ex Direttore Sportivo Francesco MARROCCU a fare da tramite tra l'attuale proprietà e il fondo stesso.
SETTI A TUTTO TONDO su Serie A, mercato e caduta del vincolo territoriale sugli arbitri parla ai microfoni di 'Radio TV Serie A RDS' «L’anno scorso è stato difficilissimo e si è risolto come sappiamo. Ma serve prudenza nell’emettere giudizi affrettati. Indubbiamente, in questa stagione siamo partiti col piede giusto e l’atteggiamento dei giocatori mi fa ben sperare per un campionato meno turbolento rispetto a quanto vissuto l’anno precedente. C’è ancora del lavoro da fare sul fronte del mercato. Stiamo monitorando attentamente le necessità e le opportunità. La rotta intrapresa è quella giusta e riconosciamo la necessità di completare la rosa. Siamo pienamente consapevoli di tale esigenza e ci assicureremo che venga soddisfatta. La designazione di Doveri? Credo che non ci debba essere un vincolo legato alla regione o alla provincia, da parte nostra non c’è nessun problema e sono fiducioso che la direzione della gara sarà regolare come dev’essere. Credo sia corretto dare a Doveri la serenità di venire ad arbitrare, è un grande arbitro e sono convinto che farà una partita senza sbavature e retropensieri. Benvenga il fatto di non avere queste preclusioni» CalcioHellas.it
SCOOP TMW IL VERONA PASSERÀ DI PROPRIETÀ A FINE ANNO! 'Verona "tecnicamente" venduto a un fondo americano. Closing entro la fine dell'anno?' questa è la notizia bomba lanciata da Andrea Losapio di TuttoMercatoWeb.com stamane un minuto dopo le 10.00: Quanto c'è di vero? L'analisi del giornalista sarà quella corretta? È lui stesso a dire che il non è ancora sicuro al 100% ma che un fondo americano potrebbe aver trovato la quadra per rilevare il club scaligero sta nell'ordine delle cose visto il costante passaggio di mano di varie società calcistiche italiane a fondi stranieri; non ci resta che aspettare e vedere, nel frattempo sarà meglio che l'HELLAS si concentri sul campo per ottenere la sesta salvezza...
IL PATRÒN DEL VERONA alla 'Gazzetta di Mantova' dopo aver ceduto le quote di maggioranza del club virgiliano 'Ho cercato di sfruttare tutti i vantaggi della multiproprietà, valorizzando i giovani del Verona ma anche aiutando il Mantova a crescere. Il rapporto con la piazza? Non è che se uno non si espone oppure non salta e non urla non prova nulla… Amo poco apparire ed esternare emozioni. Corrent? Pensavo sarebbe cresciuto e poi in futuro diventato l’allenatore del Verona'.
SETTI CEDE IL 46,5% DELLE QUOTE DEL MANTOVA presentando poi del dimissioni dal consiglio del club virgiliano; ora l'unico presidente multiproprietario in Serie A, dopo il passaggio della SALERNITANA dalle mani di LOTITO a quelle di IERVOLINO di un anno e mezzo fa, rimane DE LAURENTIS patròn del NAPOLI e del BARI che ha sfiorato la promozione dalla Serie B nello spareggio col CAGLIARI lo scorso Giugno.
...È SCOMPARSA LAURA, la mamma del presidente: Questo blog si unisce al messaggio di condoglianze di HellasVerona.it e partecipa con vicinanza al dolore della famiglia SETTI.
L'HELLAS RIPARTE DA MARCO BARONI: Archiviata la tribolata stagione appena trascorsa e memore degli errori commessi a partire dalla guida tecnica, il patròn scaligero si affida all'ex difensore gialloblù già vice di MALESANI ma con un'ormai pluriventennale carriera alle spalle ed un'ultima stagione a Lecce terminata con affanno ma non essendo mai stato nelle ultime tre.
SETTI proseguirà nel cercare di trovare un accordo alternativo con mister CIOFFI (altri 700mila Euro di ingaggio da qui a Giugno 2024) e soprattutto con mister BOCCHETTI che, col suo quadriennale a 500mila Euro a stagione, rischia di pesare non poco sulle malandate casse scaligere: Ci sarebbe da chiedersi se non sarebbe stato più saggio temporeggiare prima di offrire un contratto così lungo ad uno che, con ogni rispetto del caso, fuori dal campo ha avuto l'unico merito di imparare da JURIĆ e affiancare TUDOR nell'esaltante 2021-22 prima di prendere in mano la Primavera ma quella è un'altra storia ed un altro dei troppi errori commessi dal presidente e da MARROCCU...
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Stagione 2022-2023: Il presidente ricorre a Francesco MARROCCU per sostituire il doloroso addio di D'AMICO e all'inesperto ma 'rampante' Gabriele CIOFFI per la panchina: Due scelte dettate forse dalla fretta e dalla relative pretese economiche dei due ben felici di poter lavorare in una piazza prestigiosa che affronterà la Serie A per il quarto anno consecutivo.
A fine Luglio il ricorso di DE LAURENTIIS, proprietario di BARI e NAPOLI, viene accolto e il divieto di averne slitta al 2028 togliendo non pochi impicci anche a SETTI che può 'liberarsi' con calma di una tra HELLAS VERONA e MANTOVA ma la stagione sportiva col club gialloblù volge presto al peggio: I 'sacrifici' di SIMEONE e BARÁK, CAPRARI (autori di più di 40 gol e numerosi assist nella stagione precedente) ma anche quelli di CASALE e CANCELLIERI inseguendo la filosofia del 'pochi, maledetti e subito', senza un minimo di programmazione, incidono oltremodo soprattutto se non si riescono a trovare ricambi all'altezza, le nuove scommesse faticano e si cerca di imporre ad un allenatore una filosofia non sua (il 3-5-2 del nuovo allenatore mal si abbina ai principi aggressivi del 3-4-2-1 messo apunto da JURIĆ e magnificamente completato da TUDOR).
Forse la preparazione estiva non è all'altezza, forse nello spogliatoio i veterani pretendono di tornare all'antico... Fattostà che dopo 9 partite, 6 sconfitte (di cui le ultime 4 consecutive) ed una sola vittoria, CIOFFI il 'predestinato' (come lo aveva improvvidamente 'battezzato' il nuovo diesse MARROCCU, quello che aveva fra l'altro assicurato l'incedibilità di CAPRARI salvo poi cederlo per pochi spiccioli qualche giorno dopo e perdere qualsiasi credibilità avesse guadagnato con la piazza) viene silurato senza troppi complimenti promuovendo Salvatore BOCCHETTI, al tempo allenatore della Primavera, senza patentino UEFA PRO e anche meno esperto del collega ma allievo di JURIĆ, fresco vice di TUDOR e senz'altro stimato dai veterani dello spogliatoio con cui ha condiviso a Verona l'ultimo anno di calcio giocato.
La 'scossa' però non sembra funzionare, le sconfitte consecutive diventano 10 e l'HELLAS è in evidente caduta libera quando, il 13 Novembre, anche lo SPEZIA diretto concorrente per la salvezza viene a vincere al Bentegodi e vola a +8 in classifica: Nell'ultimo match prima della lunghissima pausa per i mondiali in Qatar (bizzarrie del calcio moderno) i gialloblù hanno solo 5 punti in classifica e la retrocessione sembra ormai scritta.
La prima svolta avviene con il clamoroso ritorno di SOGLIANO che col presidente aveva iniziato alla guida del club ricevuto dalle mani del compianto MARTINELLI: Le (gravi) incomprensioni a mezzo stampa tra i due vengono presto derubricate e accantonate, come del resto MARROCCU promosso (o retrocesso a seconda dei punti di vista) a Direttore dell'Area Tecnica mentre a Sean viene affidato l'incarico di nuovo Direttore Sportivo.
Nel frattempo rimangono da placare anche le ire dell'assoallenatori che vede come fumo negli occhi un allenatore non in posssesso dei requisiti necessari su una panchina di Serie A così, dopo aver vagliato le alternative dei pochi allenatori UEFA PRO disposti a venire al VERONA rischiando di fare da semplici 'controfigure' a BOCCHETTI, la scelta cade su Marco ZAFFARONI, alle spalle tantissima C, pochi mesi di B e mai arrivato in Serie A ma il profilo sembra fatto apposta per collaborare con Sasà: Profilo basso, mai una parola fuori posto, equilibrio massimo e zero fronzoli.
Gli allenatori a libro paga di SETTI salgono così a quattro perché, all'esonerato CIOFFI, si aggiunge ancora DI FRANCESCO fino a Giugno ma l'importante è ritornare al più presto in carreggiata: SOGLIANO è bravissimo a fare mercato praticamente a zero budget, porta i BRAAF, i GAICH, gli ABILDGAARD e i ZEEFUIK ma anche i DUDA e soprattutto la 'testa matta' NGONGE, ragazzo dai colpi notevoli ma anche bad boy che sembra poter sprecare tutte le sue potenzialità come tanti prima di lui; oltretutto si fa passare come necessario anche il 'sacrificio' di ILIĆ tra i migliori in mezzo al campo anche in una stagione tribolata come questa...
Però le cose piano piano ingranano, mister ZAFFARONI e la sua flemma rispondono meglio alle 'sollecitazioni' dei giornalisti nel pre e post match ma soprattutto fornisce al VERONA un'inaspettata solidità difensiva: Al netto dei pessimi scivoloni con FIORENTINA, SAMPDORIA e INTER arrivano gli incoraggianti successi con CREMONESE e LECCE e l'inaspettata rimonta col SASSUOLO al Bentegodi nel giorno della celebrazione del 120esimo compleanno del club scaligero.
Al termine della stagione regolare l'HELLAS ha recuperato e superato lo SPEZIA al quart'ultimo posto ma anche sperperato punti importanti che potevano risultare decisivi (leggasi la mancata vittoria con l'EMPOLI alla penultima giornata): Si andrà allo spareggio!
Il resto è storia recentissima di una partita che suggella un'impresa incredibile in una stagione che entrerà di diritto nella storia dell'ultracentenario club scaligero: Il VERONA domina nel primo tempo, NGONGE fa il fenomeno con una doppietta ma che match sarebbe stato se si fosse vinto facile?
La coerenza è ristabilita da capitan FARAONI che, dopo aver sbloccato il match, si fa espellere sul 3 a 1 regalando un penalty solare agli avversari e lasciando i suoi in inferiorità numerica per quasi tre quarti d'ora recupero compreso!
La frittata sembra fatta ma a quel punto sale sugli scudi San MONTIPÒ che prima para il rigore e poi con interventi miracolosi salva la propria porta dai disperati assalti dei liguri assicurando finalmente ai gialloblù un'altra annata in Serie A.
Stagione 2021-2022: La stagione inizia malissimo per il presidente che deve affrontare nell'ordine un'inchiesta della procura di Bologna, lo spinoso nodo delle multiproprietà vietate dal 2024 e l'esonero di tre allenatori (tra i quali mister DI FRANCESCO a seguito dei 0 punti nelle prime 3 partite) e la consapevolezza di aver sbagliato scelte.
Il clima non è dei migliori, la piazza è in subbuglio e il fatto che da una parte il proprietario del club scaligero 'pianga miseria' continuamente e dall'altra risulti il presidente più pagato della Serie A non migliora certo la situazione... Fortunatamente l'avvento di Igor TUDOR risolleverà il VERONA, SETTI festeggerà la 250esima partita in Serie A con la vittoria nella città del tricolore col 4 a 2 ai danni del SASSUOLO, il diritto a disputare per la quarta volta consecutiva il massimo torneo calcistico italiano (non succedeva dalla fine degli anni '80!) e la Corte di Cassazione annullerà il provvedimento del Tribunale del Riesame di Bologna che, tramite la Guardia di Finanza, aveva sequestrato al patròn 6,5 milioni di Euro nell'ambito delle indagini della procura felsinea.
Finale di stagione ancora turbolento con il sanguinoso addio di Tony D'AMICO lanciato come Direttore Sportivo proprio dal presidente seguito quasi subito anche da quello di Igor TUDOR per il quale 'non c’erano tutti i presupposti che sarebbero serviti per proseguire insieme un percorso'.
Il 'Premio Renato Cesarini' come uno dei più grandi manager del calcio italiano nel contesto della 7a edizione della manifestazione non risolleverà del tutto il morale dell'imprenditore carpigiano ma di sicuro lo renderà meno amaro...
Stagione 2019-2020: Il VERONA è promosso in Serie A per esclusivo merito di mister AGLIETTI eppure, con una mossa che rischia di inimicarsi per sempre la piazza scaligera (già in aperta polemica col primo dirigente), non rinnova il contratto del tecnico toscano ma affida la guida tecnica a Ivan JURIĆ allenatore di croato che, dopo aver portato il CROTONE in Serie B contro tutti i pronostici, non ha più saputo riproporsi e arriva anzi da esoneri in serie al GENOA.
L'All-In del patròn assomiglia tanto (troppo) a quello del 2017-18 quando l'annata, con una squadra improvvisata e piena di scommesse, fu un totale disastro ma, come spesso è accaduto, il presidente non ammette gli errori e ci mette pure il carico affermando che 'Grosso, nonostante i risultati siano stati deludenti, ha comunque portato a casa 49 dei 52 punti totali, mentre Aglietti è stato straordinario, l’uomo giusto al momento giusto. Il merito va diviso tra tutti e due' Apriti cielo! Perchè la sensazione che va per la maggiore è che semmai GROSSO ha frenato una squadra che è invece sbocciata con AGLIETTI... Partiamo male Pres! Molto male.
Ma anche a 'sto giro (per dirla alla RIGHI) l'ineffabile imprenditore carpigiano va dritto per la sua strada, arriva in ritiro con una Mustang personalizzata in gialloblù e ostenta ottimismo.
Dal mercato arriva la punta tanto attesa STĘPIŃSKI, gli svincolati VELOSO e LAZOVIĆ pupilli genoani del mister un difensore sconosciuto come RRAHMANI nemmeno titolare nella DINAMO ZAGABRIA ed un mediano marocchino di origini olandesi che fatica ad emergere al BRUGES in Belgio: Sarà un successo! Il calcio di JURIĆ è aggressivo e diretto, in difesa sboccia miracolosamente KUMBULLA e sulla trequarti il giovane atalantino PESSINA incanta, FARAONI fa la differenza anche in Serie A e l'HELLAS si conferma la sorpresa del campionato arrivando in zona Europa League prima dello stop di tutti i campionati mondiali a causa del maledetto Covid 19.
Alla ripresa molto è cambiato in una Serie A dove si giocano partite ogni tre giorni in un caldo asfissiante: In ogni caso la squadra scaligera si salva con largo anticipo e termina il campionato al nono posto con un risultato che è il migliore degli ultimi vent'anni!
Stagione 2018-2019: Continuano le 'tribolazioni' del Pres alla guida dell'HELLAS dopo l'inopinata retrocessione dalla Serie A in un'annata che abbatte tutti i record più negativi della storia scaligera.
La piazza è in subbuglio dopo e la disastrosa annata appena passata e la protesta verso SETTI, che nel frattempo ha scelto la continuità con la gestione precedente con un diesse al primo incarico come D'AMICO (capo scout di FUSCO) e un allenatore di scarsa esperienza come GROSSO, inizia alla presentazione delle maglie dove un tifoso-sandwich solitario esprime il suo civile dissenso.
Si prosegue con l'esclusione dalla conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico del giornalista 'scomodo' Barana: Apriti cielo! Vengono coinvolte l'USSI e l'Ordine dei giornalisti del Veneto che biasimano il comportamento di Via Francia...
Il patròn scaligero deve difendersi anche lato MANTOVA e spiegare, in maniera convincente a dire il vero, come la società virgiliana non sia un satellite di quella scaligera; è poi il turno della diatriba sul Forte di Lugagnano che doveva diventare una sorta di cittadella dell'HELLAS e invece non è stato così e parte la polemica tra Via Francia e la precedente amministrazione comunale.
SETTI investe anche nella GARELLI suscitando l'ilarità del popolo scaligero che si esprime con goliardia attraverso i social, nel frattempo VOLPI l'ex amico e socio in affari del presidente vince entrambi i contenziosi contro Maurizio ma i legali spiegano che il club scaligero non rischia nulla da questa vicenda...
Il patròn ha purtroppo la brutta tendenza a parlarsi addosso, così alla cena di Natale riferendosi ai tifosi dice fra l'altro '...E' un momento particolare: ce l'hanno con me, ma io li lascio fare': La tribù scaligera risponde tappezzando Verona, Mantova e le relative province di adesivi con la faccia del presidente e sotto la scritta 'BUFFONE'! È guerra aperta.
La stagione non va come previsto e a metà Aprile, con la promozione diretta ormai andata e anche i playoff a rischio, SETTI rompe ancora il silenzio con pessimi risultati, segue una settimana dopo una lettera aperta in cui si parla di COERENZA nella scelta dell'allenatore, CONSAPEVOLEZZA DEL MOMENTO anche se le cose non vanno per il verso giusto e CHIAREZZA di idee per i futuro: Una comunicazione strampalata che non fa altro che esacerbare gli animi ma tuttavia una settimana più tardi, a seguito della sconfitta interna col BENEVENTO, il patròn esonera GROSSO mentre il diesse D'AMICO (mai ufficialmente presentato) rimane ben saldo al suo posto.
Al posto dell'ormai ex tecnico gialloblù arriva AGLIETTI che riacciuffa i playoff e in poche mosse riesce a ridare una fisionomia all'armata Brancaleone scaligera centrando un'incredibile promozione: Il diesse del MANTOVA RIGHI perde una buonissima occasione per stare zitto e il presidente si dissocia.
Si chiude l'annata con il mancato rinnovo ad Aglio, vissuto dalla piazza come l'ennesimo sgarbo, e una kafkiana intervista a 'La Gazzetta dello Sport' in cui SETTI ringrazia GROSSO che 'ha avuto il merito di dare alla squadra un calcio di livello altissimo': Roba da matti!
Stagione 2017-2018: In un'annata in cui è successo un po' di tutto, dal clamoroso ripensamento di CASSANO al litigio con l'ex amico VOLPI (stranamente coinciso con una recessione economica anche da parte di Via Francia) finito sotto la lente di Procura Federale e Guardia di Finanza, culminata con una sacrosanta retrocessione, il presidente ha ribadito che i conti vengono prima del risultato sportivo ma la sensazione generale della piazza è che si sia provata una sorta di puntata alla roulette e sia andata male: Troppa la differenza con le altre squadre anche solo per poter competere fino alla fine.
Dopo aver fallito nell'acquisizione del MODENA, SETTI ha acquisito la quota di maggioranza del MANTOVA tra la diffidenza e la perplessità dei tifosi virgiliani, sentimento peraltro condiviso dalla piazza scaligera delusa e ferita da una stagione umiliante...
Stagione 2016-2017: Imbufalito dall'inaspettata retrocessione in Serie B il presidente può consolarsi con il più abbondante 'paracadute' mai concesso dalle società della Lega di A alle retrocesse (25 milioni nella prima prima stagione più altri 15 in caso di mancata promozione) ma, ben lungi dall'investire quei soldi, ricava il ricavabile dalle cessioni di GOLLINI, IONITA e WSZOŁEK, trattiene PAZZINI e RÔMULO e si affida mani e piedi al nuovo diesse FUSCO e a mister PECCHIA: Una scelta che pagherà (anche quando, dopo alcuni passaggi a vuoto della squadra, la posizione del tecnico non sembrava più così sicura) con il ritorno dei gialloblù nella massima serie senza il passaggio dai playoff...
Stagione 2015-2016: La "rivoluzione" societaria del Presidente (meno potere allo staff e più presenza in società) sul campo non paga anche se BIGON fa risparmiare circa 10 milioni sulla gestione; il VERONA va malissimo in campionato e, dopo il fuoco di paglia all'esordio contro la ROMA, è quasi retrocesso già a Novembre! A Dicembre DELNERI sostituisce MANDORLINI, al mercato di Gennaio i rinforzi non sono all'altezza e la prima vittoria arriva a Febbraio... Praticamente inevitabile la retrocessione in cadetteria.
Stagione 2014-2015: Stagione tribolata per l'HELLAS col presidente che forse imputa a SOGLIANO scelte non condivise (l'acquisto di SAVIOLA?)... A metà stagione è frattura tra la dirigenza e il diesse e dopo la salvezza SETTI annuncia di voler essere più presente in società e novità nella gestione per la prossima stagione che non convincono Sean, il direttore se ne va e al suo posto viene preso BIGON.
Stagione 2013-2014: ...Dopo 11 anni il VERONA torna in Serie A e si fa onore sino alla fine!
Stagione 2012-2013: Maurizio SETTI è il 32° Presidente dell'HELLAS VERONA F.C. e dopo 11 anni gli scaligeri tornano in Serie A!
Maurizio Setti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Maurizio Setti (Carpi, 5 giugno 1963) è un imprenditore e dirigente sportivo italiano, attuale presidente dell'Hellas Verona, consigliere delegato e socio di maggioranza del Mantova 1911.
Biografia
Diplomato in ragioneria, è sposato con due figli. Possiede un aereo storico "Falchetto" ed è appassionato della Vespa di cui possiede un esemplare del 1951 esposta nell'atrio della sua azienda a Carpi.
Attività imprenditoriale Gruppo Antress
Inizia a lavorare come fotografo e successivamente, prima del servizio militare, come magazziniere e autista in un'azienda di moda a Carpi per poi cominciare l'attività imprenditoriale a 22 anni, insieme ad amici, producendo maglieria per i grossisti. Per superare la crisi del settore "conto terzi", nel 1989 crea il Gruppo Antress e punta sul primo marchio proprio, E-Gò, assieme alla socia e stilista Sonia De Nisco, che viene proposto alle catene come Camaieux e Promod.
Per aumentare la marginalità, successivamente acquisisce il brand Manila Grace e lo sviluppa affidandolo alla stilista Alessia Santi, azionista al 20%. Negli anni attorno al 2010 le due aziende, grazie alla creazione sul mercato italiano di negozi mono-marca, alla distribuzione capillare in negozi multimarca e all'internazionalizzazione dei marchi, riscuotono molto successo. Nel 2011 le due aziende vengono fuse nell'unica società Antress Industry Spa che accentra il core business del gruppo. A giugno 2012 Setti ha la maggioranza relativa delle quote ed è l'amministratore unico della holding Moulin Rouge SpA, che controlla la Antress Industry SpA (fatturato di circa 55 milioni di Euro), di cui è Presidente del CdA.
E' amministratore unico della Tex-Spread Srl che fa parte dell'indotto di Antress e possiede la Sfinge Srl e la Murales Srl, due società immobiliari create ad hoc per gestire tutto quanto riguarda l'ambito retail. A fine 2014 il marchio E-gò (Eurofel) è stato trasformato in "SDN - Sonia de Nisco" con la conversione dei negozi E-gò in punti vendita Manila Grace e la creazione di una collezione chic destinata ad una clientela più agiata. Nel 2015 c'è il rilancio del marchio di maglieria Sinä ja??? e l'inserimento degli accessori nelle collezioni Manila Grace (grande successo riscuote la Felicia Bag). Nel 2016, con un finanziamento da un milione di euro garantito da SACE (partecipata al 100% dalla Cassa Depositi e Prestiti) in una iniziativa a sostegno dei piani di sviluppo internazionali, apre quattro boutique mono-brand e un outlet in Polonia, e due store a Berlino.
Nel luglio 2018 acquisisce la licenza del brand "KI6? Who are you" di abbigliamento donna per sviluppare la produzione e distribuzione a livello nazionale ed internazionale; nel successivo settembre, a seguito dell'uscita dalla società di Alessia Santi, assume Gaetano Navarra come direttore creativo di Manila Grace e, a fine anno,tramite Tenax capital, Antress industry emette un prestito obbligazionario da 4 milioni di euro, aumentabile fino a 7 milioni nel 2019, per finanziare gli investimenti in Italia e all'estero per lo sviluppo della società.
Garelli
A metà novembre 2018, insieme ad altri imprenditori riccionesi e alla ditta sammarinese Armony, intraprende il rilancio del marchio motociclistico Garelli: dapprima si tratta di un contratto d’affitto che in pochi anni dovrebbe sfociare nell'acquisto dell'azienda con diverse quote di partecipazione divise tra le varie figure.
Attività sportiva Carpi e Bologna
Ha militato in gioventù nei dilettanti dell'Athletic Carpi ricoprendo il ruolo di centrocampista. È stato socio per tre anni dal 2008 al 2011 del Carpi F.C. con cui ha conquistato due promozioni e dal 2011 fino al 2012 è stato comproprietario e vicepresidente del Bologna (nell'"operazione salvataggio" della società felsinea).
il blog di Francesco Barana
…DI ZANETTI E DI ALTRE COSE (CENTRO SPORTIVO)
Senza categoria, 17 Giugno 2024
Bottagisio. Setti dopo 12 anni di presidenza è riuscito finalmente a mantenere la promessa: il Verona ora ha un centro sportivo di proprietà. Sarà la casa delle giovanili e questo dara anche un’identità e un’allure al club, che si dota di qualcosa che rimarrà anche nel futuro. Ma soprattutto quella di Setti è un’operazione immobiliare che rafforza il valore economico e patrimoniale della società. Un passepartout con le banche e un asset da esibire ai potenziali compratori. L’occasione attesa da anni si è manifestata con un’asta fallimentare, come un’asta ha permesso a Setti di comprare la sede di via Olanda. Setti, va detto, è uomo che sa fiutare gli affari. Ma rilancio l’idea di Vighini: sarebbe affascinante in futuro ridare Veronello all’Hellas, intesa la prima squadra. E programmare all’antistadio occasionali sedute di allenamento o le partitelle in famiglia, per concedersi di tanto in tanto alla città. Modernità e identità possono andare in simbiosi.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti ha parlato al Festival della Serie A a Parma: “Quando siamo arrivati a gennaio abbiamo fatto dei ragionamenti col mister e il direttore, un confronto molto leale su come migliorare la squadra. Sulla base di quelle che erano le richieste abbiamo fatto poi una squadra più forte di come era prima. Senoi abbiamo fatto 13-14 punti nel girone d’andata e 25-26 nel ritorno, vuol dire che forse era doveroso fare queste operazioni anche per l’allenatore. Credo sia la cosa vincente del nostro club, avere una catena molto corta sulle decisioni ed essere onesti con quello che il club può fare”.
BARONI. “Ora dovrà trovare un nuovo Baroni? Si, dovrò trovare un nuovo Baroni, diciamo che anche li abbiamo fatto una serie di cose e dovremmo esserci, lo vendo alla Lazio poi dopo vediamo. Noi vendiamo tutto: direttori, allenatori, è la nostra natura. Hanno chiamato per dirmi che hanno fatto tutto”.
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 24/05/2024 18:19 VIGHINI | Vi dico cosa penso di Maurizio Setti
Maurizio Setti
La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre. Lo diceva Churchill. Potrebbe andare bene anche per Setti. Non sarà il massimo, non sarà simpatico, ma gli altri? Cosa ci avevano offerto prima di lui? Lacrime, sudore e sangue. E serie B, poi C, poi il rischio del nulla. Chiariamoci: serve un presidente che beva birra e si metta la sciarpetta per essere simpatico e che magari rutti ma che poi sia una sciagura e porti la squadra vicino al fallimento? Cosa si può oggettivamente dire di un presidente che nei suoi 12 anni di presidenza ha mantenuto la squadra in A nove anni, ottenendo tre promozioni dalla B e che iscriverà il club per il sesto anno consecutivo nella massima serie?
Setti è il migliore dei mondi, anche perché è l'unico. Non vi è traccia purtroppo di nessun veronese interessato al Verona. Se ne tengono tutti distante, prevenuti, impauriti. Lo fanno da anni, avranno le loro ragioni, Percassi a Verona non c'è. Inutile star qui ad arrovellarsi lo facciamo da tanti anni, troppi ed insistere su questo argomento rischia di farci sentire degli stupidi. Il Verona di Martinelli era un gioiellino, eppure nessuno se lo accollò. Solo Setti ne capì le potenzialità imprenditoriali, cosa avrebbe potuto sviluppare qui. E anche, perchè no, cosa ci avrebbe potuto guadagnare. Ma vi ricordate quei tempi? Il Verona sembrava una società di reietti, con tifosi razzisti e beceri, schifata da tutti. In città, la città che conta, con i suoi giornaloni e le sue capocchie tifava da altra parte. Non mi pare di aver sognato tutto questo, non posso pensare che ora ci si sia dimenticati di quei momenti. Ebbene Setti ha avuto la forza e la bravura di aver rimesso l'Hellas al centro del Villaggio.
Il peggior Setti è stato quello che si è fatto trasportare dalle congiure, che fece fuori i suoi fedelissimi, come Sogliano, poi richiamato nel momento del bisogno. Fummo spietati in quel momento, contro Setti e quella combriccola di masnadieri che fecero il male del Verona, portandosi dietro i soliti beoti, a volte ben pagati e ben risarciti. Una cricca di cui, per fortuna, ci siamo liberati.
I fatti degli ultimi due anni, ci hanno dato ragione, ma non è questo l'importante. Setti ha tenuto il Verona in serie A, un miracolo che una potenza come la Mapei, non è riuscita a compiere. Lo ha fatto con le sue doti migliori. La velocità nel prendere le decisioni, anche estreme, la capacità di reggere l'urto e la pressione della piazza, l'autonomia che lascia ai suoi collaboratori, la chiarezza nel definire gli obiettivi e la consapevolezza dei propri limiti. Non è poco.
I dati parlano tutti a suo favore. Il rischio è rimpiangerlo un giorno. Si può andare in meglio, ma come storia insegna, anche molto molto peggio. Guardatevi intorno, qui in Veneto, accanto a noi, alzate i vostri sguardi dagli smartphone e ditemi se non è la verità.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Verona - Le dichiarazioni del Presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti, rilasciate nella giornata di oggi, venerdì 24 maggio.
Il Verona ha giocato una grande partita, sia dentro al campo che fuori, da gennaio a oggi. Ora ritiene che la situazione dell'Hellas sia più sostenibile? "L'intento è sempre quello di avere una salvezza più tranquilla. Quello che faccio da 13 anni è provare a ottenere sia la salvezza sia avere i conti in equilibrio. Con alti e bassi dettati anche da errori, che ogni società fa, nella mia figura si è sempre cercato di praticare il calcio che possiamo permetterci di fare, un calcio che porta 'normalmente' alla salvezza. Questa è una piazza che merita la Serie A, anche se ogni anno c'è il rischio di retrocedere. Anche per la prossima stagione costruiremo una squadra che possa raggiungere la salvezza o che possa fare un campionato di media classifica, ma ogni anno questo è più complicato. Ci sono proprietà straniere che arrivano, investimenti importanti da parte di altre società, che però non sempre funzionano. Noi siamo consapevoli che chi viene qui deve voler dimostrare di voler stare al Verona, ci servono giocatori che vogliono meritare l'Hellas. Il nostro intento è questo".
Mister Baroni e il Direttore Sogliano restano? "Nella vita ho imparato che i contratti valgono poco e ci sono per tutti. Spero che si possa portare avanti questo percorso. Non ne abbiamo ancora parlato, vogliamo finire bene la stagione e poi faremo le nostre valutazioni rispetto a ciò che il mercato ci offrirà e rispetto alle opportunità che ci saranno".
Il mercato di gennaio ci è stato spiegato dal mister e dal Direttore dal punto di vista tecnico, invece da quello economico perché si è arrivati fino a quel punto con le cessioni? "Normalmente il Verona fa cessioni, cosa che non è successa la scorsa estate perché avevamo ritenuto di fare altre scelte, le offerte sono arrivate troppo tardi per poterle valutare. A gennaio è sembrato che chi andasse via fosse insostituibile, e su questo, tutti noi, dobbiamo cambiare mentalità. Di quei giocatori, quattro erano titolari, quattro riserve e tanti non avevano quasi mai giocato. Senza rivoluzione non ci saremmo salvati. È stato fatto tutto volutamente in comune accordo con DS e mister. La possibilità di salvarci passava da giocatori con la volontà di rimanere qua. In quel momento alcuni avevano perso questa volontà per speranze di migliorare la loro carriera, speranze che non avevano qui. L'unico che sarebbe rimasto volentieri era Ngonge, ma nessuno può rifiutare una tale offerta. Sicuramente questo Club vive di plusvalenze, ma a un certo punto mi sono fermato, perché avevamo anche altre richieste, ma dovevamo mantenere uno zoccolo duro. Quello che è stato fatto ha mantenuto un equilibrio, ma non siamo mai stati a rischio fallimento e non lo saremo in futuro. Ne è uscito un cambiamento migliorativo per via delle richieste venute dai giocatori. Se non l'avessimo fatto non saremmo rimasti in Serie A".
È stato vicino alla cessione del Club? "Di concreto non c'è niente e non c'è mai stato niente. Ci sono stati avvicinamenti. Il Club non è vendita, ma è aperto a delle opportunità. Se arrivasse il socio che vuole essere socio di capitale ben venga, se arrivasse un uomo facoltoso che vuole far parte del Verona ben venga, io sono disponibile. Conosco le mie possibilità, non sono un fondo, non posso fare un calcio da prime squadre e conosco le possibilità che hanno le proprietà emergenti. Cerco di fare, e penso di averlo dimostrato negli anni, il calcio che mi posso permettere al massimo, da tutti i punti di vista, al massimo dell'impegno e della professionalità. Possiamo promettere ai tifosi che chi va in campo con il Verona deve essere consapevole della realtà in cui gioca. Entro nel decimo anno da Presidente: l'operato di questa società sotto di me è stato buono. Anche per me sarebbe ambizioso pensare a fare di più, ma faccio ciò che va di pari passo a quello che posso permettermi. Se ci saranno le possibilità sarò il primo a mettermi a disposizione".
In questi anni, quanto hanno pesato le faccende Volpi e Parma? "Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per risolvere queste situazioni. Non sono mai state circostanze volute, ma si sono create. Con il gruppo Volpi avremmo potuto risolvere nove anni fa, ma ci siamo riusciti solo ora con i nostri avvocati. Per quello che riguarda Parma è una cosa che non mi riguarda, le situazioni con loro riguardano la Giustizia italiana. Pur avendo ragione abbiamo deciso di chiudere questa faccenda e il Club l'ha fatto rinunciato a 8 milioni. Ora sono contento perché oggi l'Hellas Verona è perfetto. Quando arrivai ci fu anche una causa per Jorginho, chiusa anche quella. Penso che il percorso del Club negli anni sia stato ottimo, se dovessi darmi un voto sarebbe alto, una via di mezzo tra sei e dieci. In tutti questi anni sono state inserite persone importanti, dal Direttore Generale in avanti, penso anche alle persone inserite stabilmente in azienda. Ho sempre fatto io queste scelte, dettate dal momento, da esigenze, da quello che pensavo: alle volte ci si può prendere altre no, ma il risultato mi sembra positivo".
Quanto vale il Verona? "Non penso sia un argomento interessante. Ci sono parametri e valori, se qualcuno volesse avvicinarsi ha i parametri per capirlo. È un club che ha una bellissima città, storia, tifosi, giocatori. Non saprei una cifra e non mi sembra corretto dirla".
La scorsa estate non si è venduto non solo per le offerte in ritardo... "L'anno scorso l'unico giocatore che davvero potevamo vendere era Hien, l'ultimo giorno di mercato, ma in quella fase ho voluto tenerlo per poter lasciare la squadra più forte possibile in quel momento, sbagliando perché il giocatore aveva voglia di cambiare aria. Sugli altri giocatori erano chiacchiere. La rivoluzione fatta a gennaio a me ha dato una grande visione di come il calcio sta cambiando: è un business a tutti i livelli. Dobbiamo cercare di fare tutto in maniera realistica, e io conosco le dinamiche del nostro calcio, bisogna stare con la barra dritta. Non esiste più il calcio di una volta. Oggi bisogna gestire le cose in maniera completamente diversa".
Esiste il pericolo che si ricrei la situazione di questa estate? "In questo momento mi sento solo, con la grinta e la voglia giusta di portare avanti il Club come ho sempre fatto. In questi anni ho costruito rapporti importanti con tutti, sono nella condizione di poter stare su tutti i tavoli di trattativa, ma non ci sono discorsi con gli investitori in questo momento".
Pensa al centro sportivo di Bottagisio che è all'asta in questo momento? "È una possibilità. Si valuterà cosa fare. Comporta delle scelte prendere un centro sportivo del genere, non ci staremmo tutti, ma è un'opportunità da non sottovalutare".
Lei si sente un po' fortunato? "Non credo molto nella fortuna. È stato un anno difficile per me, anche a livello personale. Ci sono risultati che si ottengono solo lavorando, la fortuna c'è in qualche partita, ma in un percorso come il mio di 17 anni parlare di fortuna la vedo una cosa difficile da potermi attribuire. Penso di avere una capacità abbastanza buona nel saper scegliere le persone. Lo stesso Sogliano di cui sono amico da sempre è stata la persona con cui ho avuto più rapporti da quando sono qui, è un confronto. Viviamo male, di fatica, ma alla fortuna non credo. Credo che le persone che sono passate di qua hanno avuto da me rivalutazione, quando vanno via da qua le persone non sempre rendono come qua, un po' di merito me lo do. Non mi interessa apparire tanto, parlare sempre, non perché voglia fare il presuntuoso, ma perché lavorando non hai tempo. Mi fa piacere quando ricevo gratificazioni dagli addetti ai lavori, persone come Direttori e Presidenti che lavorano nel calcio, che riconoscono il lavoro che facciamo".
L'anno prossimo ci saranno in Serie A 10 proprietà straniere e 10 italiane... "Penso che sulla carta sarà difficile. Le proprietà straniere che arrivano hanno capacità di spesa, di investimenti importanti. Non nego che sarei contento di avere un partner o un socio, farei un passo indietro se necessario, anche se normalmente riesco ad affrontare quello che comporta questo lavoro. Questo per me è stato il campionato più difficile, non vorrei trovarmi nei panni di chi domenica deve lottare per non retrocedere. Oggi andare in Serie B è un dramma, altroché paracadute: chi scende non è detto che risalga. I costi della Serie A stanno diventando allucinanti sotto tutti i punti di vista, è difficile mantenere un club in questa categoria".
Come mai non è riuscito a trattenere allenatori come Tudor o Juric? "Juric e Tudor vengono dalla stessa nazione ma sono persone completamente diverse. Con Juric non si poteva andare avanti, nella vita serve andare d'accordo. Per caratteristiche era diventato impossibile, il cambiamento era dovuto. Lui voleva andare via, io non sono rammaricato perché non saremmo potuti andare incontro a un tecnico con le sue richieste. L'auto sostentamento nel calcio diventerà obbligatorio. Con Tudor è stato un discorso più aperto, ci siamo confrontati, l'ho informato sulla rosa che avrebbe avuto a disposizione e ha deciso di andare via, ma è stato un signore. Le scelte che abbiamo fatto hanno portato quasi sempre a un risultato positivo, la maggior parte degli allenatori che sono stati qui hanno fatto un percorso personale importante. Non basta arrivare in Champions, c'è sempre ambizione, guardate Motta che va alla Juventus. Devo ringraziare mister Baroni che è sempre stato coerente, onesto, ha sempre fatto interviste in cui non ha mai messo in difficoltà la società. La prima persona che vuole bene al Club sono io: non si può lavorare con mister che si mettono contro al club per volere di più. Noi abbiamo lavorato bene quest'anno. Noi non vogliamo trattenere chi non vuole rimanere".
A che punto sono i lavori con il Comune sullo stadio per adeguarlo? "I lavori che vedete allo stadio li abbiamo fatti in autonomia, a partire dai pitch box. Il Sindaco Tommasi da questo punto di vista si sta dando da fare. Non so se qualcosa verrà fatto o come sarà fatto. Lo stadio non vive un giorno a settimana, dovrebbe avere una funzione sette su sette. Se questo non si può realizzare il progetto resta nel cassetto. Da parte nostra facciamo quello che possiamo, da parte del comune c'è grande interesse per farlo. Non so se gli europei o altro sboccheranno i lavori, noi siamo aperti a tutto. Sono discorsi non semplici da sbrigare. L'Hellas è sempre stato disponibile a dare la sua partecipazione a collaborare, a fare tutto a co-partecipare, vedremo gli sviluppi".
Ha detto che si sente solo, pensa che il tessuto imprenditoriale veronese la ostacoli in qualche modo? "Ho sempre detto e cercato di tirare dentro imprenditori veronesi, che ce ne sono. Ma ho sempre trovato un ostacolo davanti alla nomea del Verona. Ho sempre cercato di dire che ho visto un grandissimo miglioramento da questo punto di vista. I nostri tifosi non sono peggio di altri, anzi, ho sempre provato a scalfire quest'idea. Non sono uno che va in giro a cercare soldi. Ribadisco l'invito a chiunque volesse partecipare allo sviluppo del nostro progetto, ne sarei orgoglioso e ben lieto".
Dopo nove anni cos'è scattato nella questione Volpi quest'anno? "Ho le mie idee ma non so la verità. Il mio pensiero è che questa cosa non portava benefici a nessuno, nove anni di avvocati, pensieri, questioni. Il Club non ha mai avuto problemi, solo io a livello personale, ma ho le spalle larghe. Il tempo ha fatto maturare anche in loro la volontà di avvicinarsi".
Se trovasse un finanziatore, come si immagina il Verona? "Invece di vendere quattro giocatori potresti venderne solo due. Quando arriva un Club che ti fa una richiesta folle non si può rifiutare, come per Hojlund lo scorso anno dall'Atalanta al Manchester United. Il sogno sarebbe poter mettere delle basi, per poi aggiungere qualcosa. Il calcio è cambiato, non ci sono più giocatori simbolo. L'allenatore che sta in un Club tanto tempo è perché ha un'età e un'esperienza precedente lunga. Se prendi un giocatore o un allenatore giovane va via, un giocatore come Toni a fine carriera che vuole dimostrare chiude la carriera in un Club, come è successo qui".
Dopo due anni con dei cambi, quest'anno Baroni ha potuto lavorare un anno intero, è mai stato davvero in bilico? "Penso che in bilico non lo sia mai stato. Ci siamo confrontati, nel confronto mi ricordo mi disse a Genova che a prescindere avrebbe voluto cambiare modulo. Non chiedo mai chi gioca, io spero che giochino sempre i giovani, sperando che vengano rivalutati. La frenesia di cambiare allenatore non l'ho mai avuta. Con Marco ho sempre avuto un rapporto cordiale e sincero, ci vediamo al campo. Il confronto è con una persona che al campo sa lavorare bene, abbiamo un confronto leale. Ha lo stile giusto di fare calcio, la società viene prima di tutto. Qua c'è sempre la caratteristica di dire sì, ma, oggi siamo 13esimi, quello che conta è dove sei alla fine. Penso che siamo bravi nel gestire la società nella filiera corta, cerco di sfruttare le mie caratteristiche per il bene del Club".
Si comunica che, in data 26 aprile 2024, la Procura di Bologna ha disposto la revoca del sequestro preventivo dell’intera partecipazione della società Hellas Verona F.C. s.p.a. e la conseguente restituzione della partecipazione all’avente diritto Star Ball s.p.a. di Maurizio Setti.
La revoca del sequestro preventivo è conseguente al verificarsi dei presupposti per la chiusura del fallimento H23, in seguito agli accordi conclusi tra le società di Maurizio Setti e le società Delta, Lonestar e Santa Benessere. Gli accordi erano stati raggiunti con l’assistenza dello studio Unilegal di Verona, con i partners avv. Antonella Benedetti e avv. Paolo Pasetto, per Maurizio Setti e le sue società, e dello Studio Legale Gratteri di Roma, con l’avv. Luca Gratteri e l’avv. Silvia Di Cesare, per le società Delta, Lonestar e Santa Benessere.
Maurizio Setti e le sue società ringraziano anche il pool dei loro legali (prof. avv. Vittorio Manes di Bologna, avv. Fabio Lattanzi di Roma, avv. Nicola Avanzi e avv. Paolo Pasetto di Verona) per l’efficace difesa svolta nel procedimento penale cautelare, ora concluso con la revoca del sequestro preventivo.
Star Ball, socio unico di Hellas Verona, e le altre società facenti capo a Maurizio Setti hanno raggiunto un accordo con le società Delta, Lonestar e Santa Benessere, che ha portato alla definizione di tutte le controversie, di natura civile e penale, insorte tra le parti, comprese quelle che hanno dato luogo, nel dicembre 2023, al sequestro della partecipazione in Hellas Verona.
Tali controversie originarono anche la dichiarazione di fallimento di H23, in relazione al quale è stata presentata istanza congiunta di chiusura, a seguito delle rinunce dei creditori alle domande di insinuazione al passivo.
L’articolata negoziazione dell’operazione, conclusa con reciproca soddisfazione, è stata curata da Unilegal Avvocati Associati di Verona, con i partners Avv. Antonella Benedetti e Avv. Paolo Pasetto, per Maurizio Setti e le sue società, e dallo Studio Legale Gratteri di Roma, con l’Avv. Luca Gratteri e l’Avv. Silvia Di Cesare, per le società Delta, Lonestar e Santa Benessere.
FONTE: HellasVerona.it
Lun, 11 Mar 2024 Verona, il curatore dice no al “bonus plusvalenze” per Setti: niente incasso del 10% sulle cessioni
Il presidente del club veneto ha dovuto rinunciare alla parte variabile del proprio compenso su richiesta del Curatore giudiziario.
Di MATTEO SPAZIANTE
Il patron dell’Hellas Verona Maurizio Setti ha rinunciato ad una componente variabile inserita nel suo stipendio e legata in particolare alle plusvalenze derivanti dalle cessioni dei calciatori. Lo scorso 27 febbraio infatti è andata in scena una assemblea straordinaria del club veneto, alla presenza dello stesso Setti e del dottor Stefano Reverberi, Custode giudiziario dopo il provvedimento del GIP di Bologna che ha portato al «sequestro preventivo delle azioni costituenti l’intero capitale sociale della società Hellas Verona Football Club S.P.A.», si legge nei documenti che Calcio e Finanza ha consultato.
Una vicenda su cui lo stesso club veneto aveva spiegato: «La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona F.C. s.p.a., che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi». Dopo il sequestro delle quote avvenuto lo scorso dicembre, a gennaio il tribunale del Riesame di Bologna ha respinto il ricorso della difesa, confermando quindi il sequestro preventivo delle partecipazioni sociali nell’Hellas Verona della società Star Ball Srl.
Da qui la convocazione dell’assemblea dello scorso 27 febbraio, che in particolare aveva un tema principale, su «specifica richiesta del Custode Giudiziario espressa nella Comunicazione Custode»: in particolare, la «revoca dell’Amministratore Unico e richiesta di rinuncia alla parte variabile del suo compenso così come in precedenza deliberato con riguardo alla stagione 2023/2024, nomina di un consiglio di amministrazione» sino al dissequestro delle azioni e comunque per un periodo di tempo massimo di un triennio «e determinazione del suo compenso».
Lo scorso 24 gennaio così Setti, dopo la richiesta, ha formalizzato in favore della società la rinuncia «a parte del compenso che l’assemblea dei soci in data 26 giugno 2023 ha deliberato in relazione all’esercizio 2023/2024 e precisamente, al compenso variabile pari al 10% delle plusvalenze da cessione dei calciatori realizzate e da realizzarsi dall’1 gennaio 2024 al 30 giugno 2024», come si legge nei documenti. Nessun incasso quindi per Setti a livello di compenso variabile, con i numeri che nelle scorse stagioni ne avevano fatto il dirigente più pagato in Serie A.
Tra le altre modifiche richieste del Custode giudiziario c’era anche quella di modificare l’organo amministrativo, passando dall’organo monocratico (amministratore unico) ad un Consiglio d’Amministrazione formato da tre membri: oltre a Setti, saranno presenti nel nuovo CdA «l’avvocato Antonio Cenerini del Foro di Bologna» e il «dottore Domenico D’Amico dell’Ordine dei Commercialisti di Bologna», si legge nei documenti.
All’intero CdA sarà riconosciuto un compenso fisso pari a complessivi 600mila euro, senza alcun compenso variabile: di questi, 50mila euro ciascuno saranno versati ai due consiglieri di amministrazione 500mila euro saranno versati a Setti, cifra da cui «detrarre le somme già percepite sino ad oggi, con espressa rinuncia alla percentuale del 10% sulle plusvalenze eventualmente realizzate nel corso dell’intero esercizio 2023/2024 e con la richiesta di restituire le somme eccedenti la soglia di euro 500.000,00, a qualsivoglia titolo eventualmente percepite dall’Amministratore Unico, durante l’esercizio in corso o eventualmente di imputarle ai compensi degli esercizi successivi», conclude il documento.
FONTE: CalcioEFinanza.it
Il sequestro preventivo delle partecipazioni sociali nell'Hellas Verona della società Star Ball Srl, azionista unico del club di serie A è "indispensabile per evitare che l'indagato Setti", presidente del club "tramite la sua società Star Ball Srl, possa cedere le azioni di HVfc (Hellas Verona Football Club) spa a soggetti terzi, così da ostacolare ulteriormente il reintegro del patrimonio della società fallita". Lo sostiene il tribunale del Riesame di Bologna, nell'ordinanza in cui motiva il rigetto dei ricorsi della difesa di Setti e di un altro indagato, confermando il sequestro disposto dal Gip prima di Natale. "Tenendo conto della natura distrattiva di tale operazione, riconosciuta in questa sede - prosegue il collegio presieduto dal giudice Renato Poschi - è urgente la necessità di impedire che l'asset oggetto di distrazione possa essere nuovamente ceduto al medesimo soggetto che si è reso autore del reato". Il sequestro preventivo era stato eseguito nell'ambito di un'inchiesta per bancarotta condotta della Guardia di Finanza, sulla società, con sede a Bologna, di cui è stato nominato custode il commercialista Stefano Reverberi. Gli accertamenti degli investigatori riguardano presunti episodi di distrazione, tramite la cessione delle azioni rappresentative della società sportiva, dalla società fallita alla srl Starball, destinataria del provvedimento cautelare e sempre riferibile a Setti. Ad essere sequestrate sono le partecipazioni sociali in Hellas Verona di proprietà di Star Ball srl, società appunto di Maurizio Setti che le aveva acquistate da HV7 spa, che a sua volta le aveva acquisite da H23 spa. L'indagine nasce da un esposto di società panamensi riconducibili a Gabriele Volpi, imprenditore della logistica che vanta un credito nei confronti di Setti.
Il Tribunale del Riesame sottolinea inoltre che da parte di Setti c'è "una propensione a compiere operazioni societarie relative alla partecipazione di HVfc spa per scopi personali, senza alcuna salvaguardia per gli interessi dei creditori delle varie società fallite". Peraltro, le indagini dei finanzieri "hanno evidenziato come la libera disponibilità delle azioni da parte di Setti (per il tramite della sua società-schermo Star Ball srl) stia gravemente pregiudicando il patrimonio di HVfc spa, tramite delibere di distribuzioni di importanti dividendi e di attribuzione di lauti compensi all'organo amministrativo Seven 23 srl (di cui Setti è socio unico) per un valore di 10,9 milioni di euro)". Sulla necessità di mantenere il sequestro, i giudici evidenziano anche la situazione di crisi del settore dell'abbigliamento da lui gestito - per il gruppo Antress Industry c'è proposta di concordato - e il "concreto rischio che l'imprenditore convogli flussi finanziari derivanti dalla società calcistica verso la predetta società". Il presidente del Verona Maurizio Setti e' difeso dal professor Vittorio Manes e dall'avvocato Fabio Lattanzi, mentre per un'altra posizione i difensori sono gli avvocati Paolo Pasetto e Nicola Avanzi.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Setti può vendere il Verona? La situazione
Cosa sta succedendo in casa Hellas? Dal sequestro preventivo alle cessioni: il punto
di Andrea Molinari
26 Gennaio 2024 12:30
Ormai da prima di Natale le azioni della Star Ball, società azionista unica dell’Hellas Verona di Maurizio Setti, sono sotto sequestro preventivo dalla Procura di Bologna. Il tribunale del Riesame aveva rigettato il ricorso della difesa confermando il sequestro.
Questo significa che il Verona può operare come un normale società di calcio: acquistare e vendere sul mercato, pagare i fornitori e ricevere tutti i proventi del caso. Questo perché il denunciante, Gabriele Volpi, vuole avere la sicurezza di adempimento da parte di Setti nel caso in cui dovesse avere ragione in Tribunale. Secondo l’ex presidente dello Spezia, infatti, il patron del Verona non avrebbe mai saldato un vecchio debito.
L’ambiente gialloblù, però, teme che queste “questioni private” possano sfociare a cascata sul club in un’ipotetica mancata assoluzione di obblighi tributari verso il soggetto pubblico da parte del presidente dell’Hellas. La Guarda di Finanza sta indagando ma nel mentre Setti potrebbe vendere la società?
Tecnicamente sì, ma difficilmente in questa situazione un custode (in questo caso il dottor Stefano Reverberi) potrebbe prendersi la libertà di accettare qualche proposta di acquisizione della società. Da inizio stagione girano voci di possibili nuovi proprietari in arrivo ma al momento tutto è fermo e l’ipotesi che il Verona stia facendo cassa il più possibile per affrontare un’ipotetica sconfitta in Tribunale sembra verosimile ma è anche vero che in estate Setti aveva deciso di tenere in squadra i giocatori più preziosi.
Questo quanto riportato dal collega Gianluca Tavellin sulle pagine del quotidiani veronese L’Arena.
FONTE: CalcioHellas.it
Mer, 24 Gen 2024 Verona, confermato il sequestro delle azioni in mano a Setti
Il tribunale del Riesame di Bologna ha rigettato il ricorso della difesa: confermato il sequestro delle azioni.
Di REDAZIONE
Il tribunale del Riesame di Bologna ha rigettato il ricorso della difesa, confermando quindi il sequestro preventivo delle partecipazioni sociali nell’Hellas Verona della società Star Ball Srl, azionista unico del club di serie A.
Il provvedimento era stato eseguito prima di Natale, nell’ambito di un’inchiesta per bancarotta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura bolognese, sulla società, con sede a Bologna, di cui è stato nominato custode il commercialista Stefano Reverberi. Della decisione del Riesame non sono state ancora depositate le motivazioni. Il presidente del Verona Maurizio Setti è difeso dal professor Vittorio Manes e dall’avvocato Fabio Lattanzi, mentre per un’altra posizione i difensori sono gli avvocati Paolo Pasetto e Nicola avanzi.
Il provvedimento cautelare, aveva spiegato la Gdf in una nota, scaturisce da indagini condotte a seguito del fallimento di una Spa “già proprietaria della suddetta e integra partecipazione azionaria”. Gli accertamenti condotti avrebbero evidenziato “episodi di distrazione, perpetrati tramite la cessione delle azioni rappresentative” dell’Hellas Verona dalla società fallita alla Star Ball Srl, “anch’essa riconducibile al medesimo imprenditore”, cioè il patron del club, Maurizio Setti.
Nel procedimento da cui nasce il provvedimento è indagato per bancarotta fraudolenta lo stesso Setti. Al patron del club nel dettaglio sarebbe contestata la finta vendita infragruppo della società calcistica, passata dalla H23 alla Star Ball senza corrispettivo di denaro, come riportato da La Stampa: una inchiesta nata dall’esposto di uno dei creditori della società H23. Poco prima del fallimento della stessa H23, Setti avrebbe «spostato» il controllo e quindi la proprietà del Verona sulla società StarBall,senza pagarne il corrispettivo.
“Si ritiene opportuno fare chiarezza. La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona F.C. s.p.a. (“HV”), che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi. Sono state sequestrate le partecipazioni sociali in HV di proprietà di Star Ball s.r.l., società (di Maurizio Setti) che le aveva acquistate da HV7 s.p.a., che a sua volta le aveva acquisite da H23”, aveva invece spiegato l’Hellas Verona in una nota. Gabriele Volpi è l’imprenditore petrolifero ex patron dello Spezia, ceduto nel 2021 all’attuale proprietà statunitense.
“Nel 2020, le società HV7 e H23 (riconducibili a Maurizio Setti) furono dichiarate fallite dal Tribunale di Bologna su istanza del Gruppo Volpi, che è l’unico soggetto a vantare di essere loro creditore. Non ci sono altri sostanziali creditori di HV7 e di H23. Entrambi i fallimenti furono revocati dalla Corte di appello di Bologna. La revoca del fallimento di HV7 è stata definitivamente dichiarata dalla Corte di cassazione con la decisione n. 29773/2023 del 26.10.2023. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte di appello di Bologna, rilevando che il Gruppo Volpi non ha provato di essere creditore di HV7″.
“HV7 – da cui Star Ball s.r.l. acquistò le partecipazioni in HV – è, quindi, tornata operativa e in attività. La conferma o revoca del fallimento di H23 è, invece, ancora sottoposta al giudizio della Corte di cassazione. La Procura di Bologna – allarmata dalle notizie di stampa (peraltro del tutto infondate) circa la possibile vendita da parte di Star Ball s.r.l. delle partecipazioni sociali in HV – ha ritenuto opportuno, su istanza dei legali del Gruppo Volpi, sequestrarle in via preventiva. L’ha fatto solo per il caso in cui, in futuro, il fallimento di H23 dovesse essere dichiarato in via definitiva e si dovesse poi discutere circa la liceità della cessione delle partecipazioni sociali fatta in passato da H23”.
“Già in passato, il Gruppo Volpi aveva tentato, senza successo, di avvalersi dello strumento penale del sequestro preventivo per attaccare Maurizio Setti e Star Ball s.r.l., che hanno poi visto pienamente riconosciute le loro ragioni dalla Corte di cassazione e poi dal Tribunale del Riesame di Bologna, che annullò il sequestro del patrimonio di Setti e di quello di Star Ball. Il relativo procedimento, che ebbe ampia risonanza mediatica, si è risolto nel nulla ed è stato archiviato dal GIP su istanza della stessa Procura”.
FONTE: CalcioEFinanza.it
il blog di Francesco Barana SETTI? DEBOLE, DEBOLISSIMO, MA NON DATELO PER FINITO
Senza categoria, 23 Gennaio 2024
Maurizio Setti si aggrappa a tutto per salvare il salvabile e resistere. Il presidente del Verona non vuole mollare la remunerativa poltrona (se ci pensate, anche la famosa trattativa con il fondo d’investimento era legata a una sua permanenza con un ruolo operativo) e prova a fare l’ennesimo strike della sua personalmente produttiva e fortunata esperienza da patron dell’Hellas: ripianare le perdite e, in qualche modo, seppure ancora con affanno, mantenere la categoria. L’unica via, questa, per continuare ad avere una fonte imprenditoriale di business.
Massimo risultato con il minimo sforzo, no? Più persone, anche il sottoscritto, di recente hanno definito Setti a “fine corsa” per le note vicissitudini finanziare e giudiziarie e per la conclamata incapacità economica di poter fare strutturalmente calcio. Ma attenzione a darlo per finito, l’uomo ha sette vite e probabilmente ancora qualche alleanza che conta.
Fonti istituzionali romane mi dicono di un suo ancora solido rapporto con Lotito, peso politico massimo del sistema calcio; e anche l’affare Ngonge, venduto a 20 milioni più bonus al Napoli di De Laurentis (altro storico “amico” di Setti) – sembrerebbe quindi al doppio dell’offerta della Fiorentina e comunque a una cifra di molto superiore a quella preventivabile – mi dà l’idea di un Setti non isolato politicamente in Lega.
Per capire questo, va analizzato credo ciò che ha rappresentato Setti per il sistema in questi anni. Un presidente capace, in un certo senso, permettetemi l’iperbole retorica, di stare al suo posto e di accontentarsi: rammento le cessioni dei calciatori più forti, in più di una circostanza dati a Lazio e Napoli a condizioni, secondo molti osservatori di mercato e addetti ai lavori, vantaggiose per gli acquirenti (a Verona in tanti hanno definito “svendite” quelle di Jorginho, Simeone, Rhamani, Zaccagni ecc). Insomma, a vederla così potrei ritenere che il Verona di Setti sia stato un (piccolo) pezzo perfettamente funzionale del grande sistema. E che ancora lo possa essere.
Non so cosa succederà da qui a fine gennaio, se la situazione è così drammatica che Baroni dovrà rinunciare anche a Suslov e perfino a uno tra Djuric e Henry, oppure se l’emorragia tecnica causata soprattutto dagli addii di Terracciano e Ngonge si fermerà. In quest’ultimo caso, sul piano calcistico non tutto sarebbe perduto, perdipiù se dovessimo recuperare psicologicamente Bonazzoli. Già, sembra incredibile anche solo poterlo scrivere, a quel punto il Verona potrebbe ancora lottare per restare in serie A. E Setti fare (l’ennesimo) strike.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Il gruppo Casillo, azienda fondata dai fratelli Michele e Vincenzo Casillo, attiva nel settore dei vestiario per bambini e giunta alla seconda generazione, darà continuità alla gestione di Manila Grace.
Si tratta di un’operazione da 700mila euro. Il Gruppo Casillo, unico partecipante all'asta disposta dal Tribunale di Modena, ha rilevato stabilimento, negozi e marchio di Manila Grace, la società di proprietà di Antress Industry, di Maurizio Setti, che lo scorso maggio era finita in concordato preventivo per un ammanco finanziario di quasi 12 milioni di euro.
Il marchio di abbigliamento femminile manterrà la sua sede a Carpi. Gruppo Casillo conferma così tutto il team che da anni si occupa della produzione e distribuzione delle collezioni firmate Manila Grace.
L'azienda campana subentra ufficialmente nella gestione della linea donna che “ha saputo conquistare un'importante quota di mercato rivolgendosi al mondo femminile sia, per quanto riguarda l'abbigliamento, sia per gli accessori” si legge in una nota.
"Da più di trent'anni ci occupiamo con passione e dedizione di marchi fashion kids - dichiarano Michele e Vincenzo Casillo, fondatori del Gruppo Casillo - questa importante manovra ci permetterà d'inaugurare un nuovo percorso rivolto anche al mondo femminile, oltre a poter assicurare la continuità nella gestione del marchio Manila Grace. Questo primo traguardo ci rende davvero molto orgogliosi".
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 16/01/2024 15:56 VIGHINI | Adesso il Verona si è veramente indebolito. Serve un miracolo ma la salvezza è lì
C'è poco da fare e da dire: quella di Cyril Ngonge è una cessione dolorosissima. Ngonge è stato una perla preziosa e fortunata pescata da Sogliano che ha regalato gol pesanti salvando il Verona nella scorsa stagione e permettendogli di non affondare quest'anno.
Dal punto di vista tecnico-sportivo è l'unico che non si doveva vendere.
L'offerta del Napoli, però, era veramente irrinunciabile. Impossibile, nel calcio di oggi, non prendere 20 milioni più due di bonus, creando una plusvalenza piena con un giocatore pescato a parametro zero.
De Laurentiis ha offerto il doppio rispetto alla Fiorentina, capendo le potenzialità di un giocatore che ha 24 anni, che può migliorare ancora e le cui caratteristiche sono rare nel calcio italiano. Solo Berardi del Sassuolo, forse, ha quella capacità di partire dall'esterno e andare a cercare il gol, inventandone di sana pianta.
Il problema è che questi soldi non serviranno a creare un upgrade nel Verona, a creare altre plusvalenze, a essere investiti. Servono a sistemare un bilancio fallimentare di una società che improvvisamente, dopo anni di cessioni, ha scoperto avere enormi problemi finanziari.
Questo è il vero problema. Juric sosteneva, giustamente, che incassando 100 il Verona doveva reinvestire 70. Oggi sarebbe sufficiente investire il 50 per cento, prendere due buoni giocatori a cinque milioni per poi avere ancora del capitale. Invece non sarà così.
Ngonge è purtroppo l'emblema dell' incapacità di Setti di far crescere il club pur avendo avuto in questi ultimi anni delle straordinarie opportunità sotto forma di diritti tv garantiti e grandi plusvalenze. Il Verona poteva essere la piccola Atalanta, ma Setti non è Percassi. Non ha quei soldi, non ha quella capacità imprenditoriale, non ha visione se non quella di bassa speculazione, non ha soprattutto passione. La passione che ha la famiglia Percassi per l'Atalanta, loro creatura da amare e preservare.
Onestamente e l'ho già spiegato in tv, quella di Ngonge è l'unica cessione dolorosa del Verona. Aggiungerei quella di Terracciano che, essendo un ragazzo del vivaio e avendo avuto un'esponenziale crescita in questa stagione, non doveva essere ceduto. Ma non mi fascio la testa per la partenza di Hien che a ben vedere ha fatto più danni che altro quest'anno, o di Hongla o di Kallon o di Faraoni che aveva bisogno di trovare nuovi stimoli.
Ngonge se ne va, ora bisognerà rimpiazzarlo. Toccherà a Sogliano fare un altro miracolo, un tuffo doppio carpiato. Prendere un sostituto che non lo faccia rimpiangere, ma soprattutto senza spendere, senza investire. Sarebbe un peccato buttare questa stagione nella pattumiera con le possibilità di salvarsi che restano intatte, sebbene la missione, cari amici miei, è molto ma molto più dura dello scorso campionato.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Chi sono i dirigenti più pagati Serie A? A sorpresa, c’è il presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti in vetta ai top manager del campionato italiano in quanto a compensi. È quanto emerge infatti dall’analisi dei bilanci delle società della massima serie.
Considerando i soli dati ufficiali, il dirigente più pagato nel corso della stagione 2022/23 è stato infatti il numero del club veneto, grazie a un compenso pari a 1,28 milioni di euro, in netto calo rispetto ai 3,788 milioni della stagione 2021/221. Setti si è piazzato davanti al presidente della Lazio, Claudio Lotito, secondo in questa particolare graduatoria grazie a un compenso, confermato anche durante l’ultimo Consiglio di Amministrazione biancoceleste, di 1,1 milioni di euro.
Dietro di lui Lina Souloukou, la nuova CEO della Roma voluta dalla famiglia Friedkin per gestire la crescita economica e finanziaria del club capitolino. Chiude il podio Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato della Juventus, dimessosi insieme a tutto il CdA guidato da Andrea Agnelli, con un compenso di 785 mila euro.
Tra i dirigenti per cui i dati non sono ufficiali va sottolineato l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta, che ha recentemente rinnovato il suo accordo come ad del club nerazzurro fino al 2027 e che, nel precedente accordo, secondo le indiscrezioni aveva un ingaggio da circa 1,5 milioni di euro.
Di seguito l’elenco dei dirigenti più pagati tra i club di Serie A nel 2022/23, considerando i soli dati ufficiali:
Maurizio Setti, presidente Hellas Verona – 1,28 milioni di euro;
Claudio Lotito, presidente Lazio – 1,1 milioni di euro;
Lina Souloukou, CEO Roma – 850 mila euro;
Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato Juventus – 785 mila euro;
Federico Cherubini, ex direttore sportivo Juventus – 750 mila euro;
Maurizio Scanavino, amministratore delegato Juventus: 605 mila euro (salirà a 800 mila euro di base nel 2023/24);
Paolo Scaroni, presidente Milan – 600 mila euro;
Andrea Agnelli, ex presidente Juventus – 330 mila euro;
Pavel Nedved, ex vice presidente Juventus – 240 mila euro;
Gianluca Ferrero, presidente Juventus – 182 mila euro (salirà a 400mila euro di base nel 2023/24).
Nessun avvallo in sede di mercato. Il club gialloblù per operare sia in entrata che in uscita non dovrà passare da Stefano Reverberi, il commercialista nominato custode delle azioni di Star Ball sequestrate su disposizione della Procura di Bologna. Reverberi infatti non è un amministratore, ma un custode giudiziario.
L’amministratore dell’Hellas Verona è e resta Maurizio Setti: sarà lui quindi a decidere come muoversi durante la sessione invernale del calciomercato.
I legali di Setti e del Verona - si legge sul Corriere di Verona - stanno nel frattempo preparando il ricorso, il cui esito non ci sarà (perlomeno) fino a metà gennaio.
FONTE: HellasLive.it
Sequestro quote Setti, la FIGC attende le carte
Anche la Procura federale attende di fare luce sulla situazione del Verona
di Tommaso Badia
21 Dicembre 2023 12:10
Dopo il sequestro preventivo delle quote societarie di Maurizio Setti, la domanda che assilla il popolo dell’Hellas è chiaramente se ciò potrebbe portare a ripercussioni dal punto di vista sportivo.
A provare a fare chiarezza a riguardo è La Gazzetta dello Sport, sulle cui pagine si legge che al momento l’unica cosa sicura è che Setti non possa più operare all’interno del club, con Stefano Reverberi (commissario nominato dal tribunale di Bologna) che diventa il rappresentate legale dell’Hellas.
Alla FIGC non sarebbe invece ancora arrivato alcun documento, quindi bisognerà aspettare che il procuratore federale Giuseppe Chinè acquisisca gli atti.
Da quel momento verrà poi aperta un’indagine per verificare che non ci siano state operazioni che abbiano in qualche modo compromesso la gestione finanziari della società. In sostanza si andranno a verificare eventuali passaggi di denaro dal Verona alla Star Ball (la società sotto osservazione) e come, in caso, questi siano avvenuti. Se fosse appurata qualche irregolarità in tal senso, si profilerebbe lo scenario dell’illecito sportivo e il club ne risponderebbe direttamente.
Come tuttavia sottolineato dalla Rosea, il percorso si preannuncia piuttosto lungo, quindi al momento parlare di penalizzazioni o altre sanzioni ha poco senso. I tifosi gialloblù, insomma, possono solo pazientare…
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di G.Vig., 21/12/2023 11:01 DOPO IL SEQUESTRO | Cosa succede ora? Tutto bloccato, dura fare calciomercato
L'Espresso e la vicenda Volpi-Setti
E adesso cosa accadrà nel Verona? Quali effetti avrà sulla vita societaria il sequestro del cento per cento delle quote di Maurizio Setti disposto dal gip di Bologna e affidato al commercialista Reverberi, nominato custode delle azioni? Di fatto è come se la vita societaria fosse congelata in questo momento.
Dal punto di vista della normale amministrazione non cambia nulla. Il club continuerà l'attività sportiva e a pagare i dipendenti. Ma è evidente che per ogni altra attività, tipo il calciomercato, tutto sarà bloccato e comunque sarà molto più difficile prendere delle decisioni.
Inoltre, nonostante la smentita tardiva della società sulle voci di cessione, smentita arrivata solo ieri dopo che da circa quattro mesi le voci si sono rincorse con insistenza, appare evidente che la trattativa a questo punto si è bloccata.
Il tutto in attesa delle prossime mosse, con Setti che ha dato mandato ai propri legali di opporsi alla decisione. Ma perchè si è arrivati a questo sequestro? La questione parte da lontano e porta ai rapporti tra Volpi e il patron del Verona Setti. Rapporti personali li aveva definiti Setti, ma che evidentemente hanno investito anche il Verona se è vero che Volpi aveva richiesto il fallimento di H23, la società che conteneva le azioni del Verona e che Setti quelle azioni le aveva spostate in un'altra società, la Star Ball srl, con sede a Bologna.
Un'azione che per i creditori è stata illegittima ed è per questo che è nata tutta l'inchiesta. Ovviamente i tempi della giustizia sono completamente diversi da quelli del calcio, con la squadra scaligera impegnata in una durissima lotta per la salvezza. Il pasticcio arriva a pochi giorni dalla gara con il Cagliari, una diretta concorrente per la salvezza. Riuscirà Baroni a isolare i giocatori da questa vicenda?
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Dopo aver disposto il sequestro preventivo dell'intera partecipazione detenuta dalla Star Ball, il gip del tribunale di Bologna ha nominato come custode della quota il commercialista Stefano Reverberi. Cosa significa? Dal punto di vista operativo cambia poco: l'Hellas continuerà a pagare regolarmente i dipendenti e potrà giocare le partite, utilizzare lo stadio e il centro sportivo - si legge su La Gazzetta dello Sport in edicola oggi - Sul mercato invece Setti, ad oggi, non avrà più completamente carta bianca: ogni decisione della società dovrà avere l'avallo del custode nominato dal tribunale. Il che non significa necessariamente non comprare nessuno: il custode può dare il via libera se riterrà che quella determinata operazione è compatibile con l'interesse del Verona e non pregiudica la situazione societaria. Se invece Setti otterrà il dissequestro delle azioni ovviamente cambierà tutto.
FONTE: HellasLive.it
Il bilancio del Verona chiuderà con una perdita di 11.710.460 euro. E' quanto si evince dall'assemblea dei soci che si è tenuta il 30 novembre alle 15 nella sede della società in via Olanda.
Tra le novità emerse c'è il conferimento dell'incarico ad una nuova società di revisione che non sarà più Crowe Bompani Spa ma Audirevi Spa.
L'assemblea è durata cinquanta minuti.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 20/12/2023 18:26 VIGHINI | Stanno per arrivare tempi durissimi, mai come ora "soli contro tutti"
Setti
Tempi duri ci aspettano. Durissimi. Bisogna essere chiari e realisti. Il sequestro delle azioni del Verona in mano a Setti non è per niente un buon segnale. Smentite a parte, la cessione della società era imminente. E alla vigilia del mercato di gennaio, visti i chiari di luna del presidente-proprietario, questa era una buona notizia. Sogliano avrebbe potuto finalmente fare un mercato spendendo qualche euro, cercando i rinforzi giusti, prendendo qualche giocatore che realmente potesse rafforzare la squadra.
Logicamente questa eventualità ora si va a far benedire. Con le azioni sequestrate e la possente mano di Volpi che incombe su Setti e sul Verona, l’Hellas resterà bloccato. Non solo. Setti dovrà cedere ancora una volta i pezzi migliori. Ancora e ancora. Non ci stupirebbe se vedessimo partire Ngonge, Hien e magari Montipò, tra i pochi che hanno in questo momento un mercato.
Cedere per salvare la società ancora prima di pensare a salvare la squadra. E’ una prospettiva reale, vera, purtroppo concreta dopo questa notizia e questo provvedimento. Setti non ce la fa più. Probabilmente se n’è reso conto lui stesso, ma in ritardo. E l’azione del gip di Bologna su sollecitazione del “potente” Volpi che rivuole indietro i suoi soldi, certamente è un colpo pesantissimo.
Alla lunga Setti potrebbe anche avere ragione, ma nell’immediato si ferma tutto. Prima la cessione saltata e poi il mercato. Setti non ha forza finanziaria di reggere una guerra che si preannuncia lunga e soprattutto che non collima con i tempi frenetici del calcio. Ergo: è il Verona che rischia.
Cosa fare adesso allora? Poco dal punto di vista operativo ma tantissimo dal punto di vista morale. Unirsi ancora di più alla squadra, a Sogliano, ai ragazzini che ci stanno tenendo a galla. Tante volte è successo il miracolo da queste parti, soprattutto quando la generosa e intelligente gente di Verona ha saputo identificarsi nella navicella gialloblù. Inutile star qui a continuare a dividersi su Setti, sui suoi meriti e sui suoi demeriti: mai come ora c’è in ballo il futuro dell’Hellas Verona.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona F.C. s.p.a. (“HV”), che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi.
Sono state sequestrate le partecipazioni sociali in HV di proprietà di Star Ball s.r.l., società (di Maurizio Setti) che le aveva acquistate da HV7 s.p.a., che a sua volta le aveva acquisite da H23 s.p.a.
Nel 2020, le società HV7 e H23 (riconducibili a Maurizio Setti) furono dichiarate fallite dal Tribunale di Bologna su istanza del Gruppo Volpi, che è l’unico soggetto a vantare di essere loro creditore. Non ci sono altri sostanziali creditori di HV7 e di H23. Entrambi i fallimenti furono revocati dalla Corte di appello di Bologna.
La revoca del fallimento di HV7 è stata definitivamente dichiarata dalla Corte di cassazione con la decisione n. 29773/2023 del 26.10.2023. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte di appello di Bologna, rilevando che il Gruppo Volpi non ha provato di essere creditore di HV7.
HV7 – da cui Star Ball s.r.l. acquistò le partecipazioni in HV – è, quindi, tornata operativa e in attività. La conferma o revoca del fallimento di H23 è, invece, ancora sottoposta al giudizio della Corte di cassazione. La Procura di Bologna – allarmata dalle notizie di stampa (peraltro del tutto infondate) circa la possibile vendita da parte di Star Ball s.r.l. delle partecipazioni sociali in HV – ha ritenuto opportuno, su istanza dei legali del Gruppo Volpi, sequestrarle in via preventiva. L’ha fatto solo per il caso in cui, in futuro, il fallimento di H23 dovesse essere dichiarato in via definitiva e si dovesse poi discutere circa la liceità della cessione delle partecipazioni sociali fatta in passato da H23 s.p.a.
Già in passato, il Gruppo Volpi aveva tentato, senza successo, di avvalersi dello strumento penale del sequestro preventivo per attaccare Maurizio Setti e Star Ball s.r.l., che hanno poi visto pienamente riconosciute le loro ragioni dalla Corte di cassazione e poi dal Tribunale del Riesame di Bologna, che annullò il sequestro del patrimonio di Setti e di quello di Star Ball. Il relativo procedimento, che ebbe ampia risonanza mediatica, si è risolto nel nulla ed è stato archiviato dal GIP su istanza della stessa Procura.
Maurizio Setti e Star Ball s.r.l. sono sereni e tranquilli, perché sono convinti di poter dimostrare, anche in quest’occasione, la correttezza, legittimità e liceità del loro operato e la carenza dei presupposti del sequestro.
Hanno, quindi, dato mandato ai loro legali di agire immediatamente per impugnare il sequestro preventivo.
FONTE: HellasVerona.it
il blog di Francesco Barana SETTI HA ANCORA LA FORZA DI RESTARE?
Senza categoria, 20 Dicembre 2023
Ha alzato la testa, Maurizio Setti. Puntualizzando, anche un po’ risentito, nel monologo senza contraddittorio per i 60 anni del Bentegodi, che farà ancora parte della storia del Verona. Cos’è, un rilancio in grande stile? O l’ultimo afflato di chi non si rassegna al mutare delle cose, dei tempi e finanche delle ultime vicende giudiziarie? Si profila un Setti che può tornare a investire con i budget di inizio presidenza, o del secondo anno di Juric e della stagione di Tudor, oppure che rimane sì, ma come semplice socio di minoranza di una nuova proprietà? O invece quelle dichiarazioni sono un tentativo di alzare la posta nella trattativa della cessione del club?
Domande che in una conferenza stampa magari gli sarebbero stare poste, aspetti che certamente il presidente del Verona dovrebbe chiarire. Anche perché le sue parole, di per sé, non smentiscono nulla in merito alle notizie che si rincorrono sul futuro della società. E le ultime vicende legate alla procura di Bologna (leggi il sequestro delle partecipazioni sociali in HV di proprietà di Star Ball s.r.l.) certamente non contribuicono a rafforzarne posizione.
Va detto che fa piacere scoprire improvvisamente che Setti è orgoglioso di appartenere a una storia che di rado ha valorizzato e che talvolta ha dimostrato perfino di non conoscere (leggendaria e indimenticabile la gaffe in tv da Marzullo sull’Hellas Verona fondato dagli studenti greci), tuttavia permettetemi di sottolineare i tempi sospetti (date le notizie e i rumors sulla cessione…) di questa rivendicazione di appartenenza, che sembra più amor proprio che per il Verona. L’impressione è che il Ranzani che fu (che nostalgia per le stravaganti mirabilie del modello Borussia…), oggi, anche dialetticamente, sacrificato a quest’era dimessa, tenti di procrastinare quel che prima o poi appare ineluttabile.
I fatti raccontano di un Verona per il secondo anno consecutivo costruito praticamente a zero budget, con scommesse o incompiute, e campionati da fondo classifica. Nel frattempo, Setti ha visto andare in concordato preventivo la sua azienda, ora il sequestro preventivo. Siamo in serie A dopo uno spareggio e grazie a un livello generale sempre più modesto. Ma non può durare per sempre e la fortuna non ti assiste ogni anno. A suo tempo criticavo il piccolo cabotaggio settiano, adesso siamo oltre, probabilmente alla modesta e affannata sopravvivenza.
Perciò suggerirei un cambio di prospettiva nel ragionare sul futuro del Verona: indipendentemente da ciò che Setti vuole, cosa Setti davvero può? Tradotto: ha ancora la forza (economica e politica) di restare? E’ questa la domanda cruciale.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
"La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip, riguardante la partecipazione azionaria della società Star Ball Srl, pari al 100%, nel club Hellas Verona". Lo scrive il 'Sole 24 Ore'.
Il provvedimento cautelare, scrive la Gdf in una nota, scaturisce da indagini condotte a seguito del fallimento di una Spa "già proprietaria della suddetta e integra partecipazione azionaria". Gli accertamenti condotti avrebbero evidenziato "episodi di distrazione, perpetrati tramite la cessione delle azioni rappresentative" dell’Hellas Verona dalla società fallita alla Star Ball Srl, "anch’essa riconducibile al medesimo imprenditore", cioè il patron del club, Maurizio Setti.
Dopo aver disposto il sequestro preventivo dell’intera partecipazione detenuta da Star Ball Srl, il gip del tribunale di Bologna ha nominato come custode della quota il commercialista Stefano Reverberi.
FONTE: TGVerona.Telenuovo.it
14 Dicembre 2023 - 15:03 Hellas Live Il patron di Kerakoll spiato da due figli in riunione con Setti
Un'indagine che mescola pallone, escort, dossieraggi e che investe un marchio celebre, quello della Kerakoll, il colosso modenese del settore delle ceramiche e dell'edilizia. Tra gli indagati, due investigatori leggendari: i sessantenni Riccardo Ravera, carabiniere in pensione, e Pinuccio Calvi, anche lui nell'Arma - si legge sul Corriere della Sera - Entrambi fecero parte della squadra Crimor, quella che il 15 gennaio 1993 agli ordini di Ultimo arrestò Totó Riina.
Per ora c'è solo un avviso di fine indagini che ipotizza, a vario titolo, i reati di: corruzione, associazione a delinquere finalizzata ad accessi abusivi, esercizio abusivo della professione di investigatore. Però a leggere le carte —15 pagine firmate dai pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani — la sensazione è che altri sviluppi siano prossimi.
Gli indagati sono 28, tra cui Emilia e Fabio Sghedoni, titolari della multinazionale delle malte e del collanti con sede a Sassuolo, 480 milioni di euro di fatturato annuo e sponsor del Modena Calcio.
Ma che c'entrano i fratelli Sghedoni? Si sarebbero rivolti proprio all'ex carabiniere — che avrebbe svolto abusivamente la sua funzione di investigatore privato — per registrare di nascosto, in un locale in uso alla stessa Kerakoll, incontri aziendali. L'episodio che investe i due fratelli è uno solo, ma pesante: una riunione con il presidente del Verona, Maurizio Setti, Romano Sghedoni (85 anni, ex contadino poi patron di Kerakoll, papà di Emilia e Fabio ed ex presidente dello stesso Modena, Roberto Cesati, dirigente degli emiliani e un’altra persona. In concorso, Remotti avrebbe commissionato ad Arciere la registrazione della trattativa (marzo 2021).
È il gialloblù Setti - indagato giorni fa per false fatturazioni riguardanti l’Hellas, inchiesta che vede coinvolti altri 21 club non di serie A — a farsi avanti per l'affare. Ma di lui, i figli di Sghedoni non si fidano troppo, e così partecipano allo “spionaggio” del vertice (dov'è presente il papà), per scoprire se dietro al numero uno del Verona si nascondano altri acquirenti. Fonte: Corriere della Sera
FONTE: HellasLive.it
7 DICEMBRE 2023 Nota del Club
Verona - La società Hellas Verona FC e il suo Presidente, Maurizio Setti, sono costretti a diffondere un nuovo comunicato perché "la misura è ormai colma" e si è oltrepassato il limite della decenza.
In passato, la Società e il suo Presidente sono stati oggetto di iniziative giudiziarie, aventi ampia risonanza mediatica, che poi l’autorità giudiziaria, su istanza e ammissione degli stessi organi inquirenti, ha archiviato, accertandone la manifesta infondatezza, acclarata anche dalla Corte di cassazione.
Ma, ora, siamo in presenza di una plateale, incivile e rozza disinformazione e mistificazione della realtà.
Da ieri, si vuole fare credere all’opinione pubblica, invocando addirittura sanzioni esemplari, che Hellas Verona e il suo Presidente siano i principali protagonisti di un unico disegno criminoso integrante una maxitruffa, in contratti di sponsorizzazione, per un valore di € 10 milioni.
La verità è una sola ed è incontrovertibile.
La Guardia di Finanza non ha eseguito perquisizioni e/o sequestri ai danni della Società e del suo Presidente.
Nella giornata di ieri, gli organi di Hellas Verona, non avendo nulla da nascondere, hanno spontaneamente consegnato ai funzionari della Guardia di Finanza, nucleo di Reggio Emilia, tre fatture, risalenti al 2019, che rientrano nel materiale oggetto di una indagine, promossa dalla Procura di Reggio Emilia, contro la società D.A.L. Worldwide Distribution.
Quest’ultima società emise le tre fatture, per un totale di € 258.760,00, nei mesi di luglio e ottobre 2019. Hellas Verona le pagò regolarmente a fronte di lavori edili eseguiti.
Le tre citate fatture, nel tempo, non sono mai state contestate dall’Agenzia delle Entrate. E, nei mesi scorsi, erano state acquisite anche dalla Guardia di Finanza, nucleo di Verona, nell’ambito di un periodico e ordinario controllo fiscale.
Alla Società e a Maurizio Setti, in ordine a dette tre fatture - supposte, secondo l’accusa, essere relative a operazioni inesistenti -, viene contestato - e qui si riporta testualmente, per evitare equivoci e fraintendimenti, quanto scritto dalla Procura di Reggio Emilia - per l’anno d’imposta 2019 "costi indeducibili" e "IVA indebitamente detratta € 56.927,20".
Hellas Verona e il suo Presidente dimostreranno, nelle sedi competenti, l’insussistenza dell’accusa.
Tuttavia, fin d’ora, è evidente che accostare "costi indeducibili” per lavori edili e indebita detrazione di IVA - per la modesta somma di € 56.927,20 - a una maxitruffa di € 10 milioni collegata a contratti di sponsorizzazione, individuando nella Società e in Maurizio Setti i protagonisti principali della vicenda, costituisce una squallida e incivile operazione mediatica, che mira a infangare l’onore, la reputazione e l’immagine di Hellas Verona, del suo Presidente e dei suoi tifosi.
La Società e il suo Presidente hanno già conferito mandato ai propri legali di fiducia di agire in ogni sede, penale e civile, contro coloro che, a vario titolo, in questi giorni, hanno contribuito o concorreranno alla canea mediatica, diffondendo notizie false, mistificando i fatti e travisando la realtà.
Infine, ma non da ultimo, ricordiamo quanto correttamente scritto ieri dalla stessa Guardia di Finanza nel suo comunicato: “In virtù del principio della presunzione di innocenza […] la colpevolezza dei soggetti sottoposti ad indagine in relazione alla vicenda giudiziaria sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”.
la Guardia di Finanza sta effettuando un’indagine su una società terza e non sull’Hellas Verona.
Non è stata effettuata alcuna perquisizione né nella sede né altrove.
Il Club ha spontaneamente messo a disposizione le proprie risultanze contabili relative ai rapporti con detta società, che consistono nella ricezione di sole tre fatture relative al periodo di imposta di quattro anni fa e comunque di modesto importo.
La contestazione, si specifica ulteriormente in corso di verifica, potrebbe equivalere a circa 50.000 euro.
In ogni caso, si smentisce in maniera categorica che l’oggetto dei documenti fiscali richiesti attenga a contratti di sponsorizzazione, argomento di cui nessuno ha mai parlato.
FONTE: HellasVerona.it
il blog di Francesco Barana FATE PRESTO E (POSSIBILMENTE) BENE
Senza categoria, 4 Dicembre 2023
Tutto è così surreale. Mentre parliamo di Baroni, del punticino strappato per i capelli a Udine, non sappiamo ancora del domani. Di cui, come diceva il Poeta, non v’è certezza, ancor meno con una trattativa da oltre cento milioni, che viene data a un passo dal closing, per la cessione di Setti della maggioranza del Verona. Setti che dovrebbe restare con una quota di minoranza e un ruolo operativo: la sua smentita non smentita (“continuerò a far parte della storia del Verona”), durante le celebrazioni dei 60 anni del Bentegodi, avvalora questa ipotesi.
Ma è faticoso discorrere e scrivere di ciò che ora ha tutta l’aria di essere provvisorio, precario, liquido. Baroni con due pareggi rocamboleschi ha messo la testa sopra l’acqua (per fortuna non era questione di modulo…), eppure si parla di De Rossi come tecnico già opzionato dalla nuova proprietà anglo-americana che, dai nomi del management che sono usciti, rimanda tanto al vecchio Genoa dell’era Preziosi. Sogliano, al momento, è bloccato e non può programmare il mercato di gennaio: domanda, sarà lui a condurlo con pieni poteri? Il ritorno di Marroccu non è mai stata smentito e, anzi, viene avvalorato da settimane da più organi di stampa nazionali. Tra l’altro, quanto può incidere un diesse dimezzato (dai media) nello spogliatoio?
Quel che è certo è che questo limbo transitorio crea disaffezione nella gente e distrae i calciatori, a cui non si può rimproverare l’impegno, ma che sono pur sempre professionisti. Meglio che si faccia chiarezza in fretta e si delinei a breve il nuovo equilibrio. La preghiera è proprio questa: fate presto e (possibilmente) bene.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Per mesi ha cercato di rilevare il pacchetto di maggioranza della Sampdoria, salvandola dal fallimento. Un tentativo andato poi a vuoto ma che ora Alessandro Barnaba potrebbe rimettere in pista con l'Hellas Verona.
Malgrado le smentite arrivate nelle scorse ore dal patron Maurizio Setti, che ha affermato di non avere intenzione di cedere il club, la società gialloblù resta formalmente in vendita. E tra i profili che più si sarebbero interessati agli scaligeri c'è, secondo quanto appreso da Calciomercato.com, anche il manager romano, fondatore e guida del fondo d'investimento Merlyn Advisors. Lo stesso fondo che dal 2020 ha assunto la proprietà del Lille e che in passato aveva aiutato Dan Friedkin ad acquistare il pacchetto di maggioranza della Roma. Ma anche il medesimo che per mesi ha provato inutilmente a prendere il controllo della Sampdoria. Un tentativo poi naufragato poiché superato la scorsa primavera dalla cordata capeggiata dal duo Raddrizzani-Manfredi.
Le intenzioni di Barnaba sarebbero in qualche modo confermate dalla recente cessione delle quote azionarie dei blucerchiate da lui acquisite oltre un anno fa, quando era cominciato il suo tentativo di salvataggio dei liguri. La sua volontà di prendere in gestione uno storico club del nostro calcio non sarebbe tuttavia del tutto tramontata. Barnaba starebbe infatti provando a mettersi a capo di una cordata di investitori anglo-americani per subentrare a Setti nella guida dell'Hellas Verona.
FONTE: CalcioMercato.com
Il presidente del Verona Maurizio Setti ha parlato all'evento organizzato per celebrare i 60 anni dello stadio Bentegodi. Queste le dichiarazioni raccolte da TMW, in cui il numero uno scaligero fa anche una battuta finale circa la sua "permanenza" all'interno del club anche in caso di sempre più probabile cessione: "Abbiamo fatto 120 anni qualche mese fa, una storia importante e io mi ritengo una parte soddisfacente di questi 120 anni del club. Come tutte le cose avvenute, questo è un ulteriore evento che ricorda uno stadio che purtroppo ha la mia età. Vediamo se ci sono progetti, tentativi, voci per fare qualcosa... Nel frattempo noi da umili possessori abbiamo rinnovato la scala. E' un inizio, da qualcosa siamo partiti. Battute a parte, è un onore continuare a giocare in questo stadio, negli anni abbiamo cercato di dargli un vestito un po' più bello. Non sappiamo cosa succederà, ma è comunque importante ricordare che in questo stadio si è vinto lo Scudetto. Direi forse l'unico, poi magari arriverà qualcuno che potrebbe fare meglio di me. Credo che dobbiamo restare coi piedi per terra, questa è Verona ed è una squadra abituata a lottare. Vedendo le immagini, questo stadio resta qualcosa di importante, vorrei ricordare anche mister Bagnoli che è il nostro presidente onorario".
Il ragionamento di Setti quindi prosegue: "Il mio pensiero personale va a tutti i bomber che sono passati di qua, tutti hanno raggiunto obiettivi importanti. Un piccolo ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato, che hanno cercato di migliorare la situazione. Noi continueremo a cercare di fare le cose per bene, speriamo che anche questo campionato sia importante. Spero che questo evento e le manifestazioni a margine siano carine e portino qualcosa al club e ai tifosi, il Verona è un pezzo di storia della città e sono orgoglioso di farne parte e di continuare a farne parte, così mettiamo in chiaro certe cose... L'unica cosa a cui ho sempre tenuto è essere onesto con la città, facendo il massimo con quello che ho a disposizione".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
il blog di Gianluca Vighini SETTI, IL VERONA E QUELLA DISAFFEZIONE PERICOLOSA CHE NON SI RIESCE PIU’ A FERMARE
Sport, 1 Dicembre 2023
Leggo su Repubblica una bella intervista a Paolo Maldini, bandiera del Milan, “scaricato” dal fondo d’investimento proprietario della società rossonera. Spiega Maldini: “Ci sono persone che sono di passaggio in istituzioni come il Milan, nel mondo dei club di calcio di profilo internazionale, e che non hanno un reale rispetto della sua identità e della sua storia. Non sono incaricate e non si muovono per dare una visione per le nuove generazioni di tifosi. Spesso sono manager che vengono a lavorare in un grande club di grande prestigio e popolarità anche per migliorare il proprio curriculum e poi andare da un’altra parte. Per contro, invece, ci sono persone che hanno a cuore tutte queste cose, molto più a lungo termine e molto più legate agli ideali che il club, nel corso della sua storia, ha insegnato a tanti, sul campo e fuori. Purtroppo, nel calcio professionistico moderno, la popolazione della prima tipologia di persone sta diventando sempre più numerosa. Io credo che bisognerebbe tenersi stretto chi è portatore di ideali e orienta il proprio lavoro per salvaguardarne valori e identità”.
Le parole di Maldini mi hanno fatto riflettere: non tanto sul Milan, ma sul Verona, la squadra della nostra città. Che cos’è oggi il Verona, quale impianto “ideologico” promuove, quali sono i suoi obiettivi, esiste un “appeal” nei confronti delle nuove generazioni, distratte da altre squadre, sport, campioni?
Purtroppo la verità è che non esiste nulla di tutto questo. La gestione Setti ha allontanato in maniera tragica la massa dei fans dall’Hellas. Il Verona, per carità, resta un importantissimo asset della città, ancora oggi uno dei biglietti da visita di Verona, ma quasi completamente “spogliato” di ogni romanticismo, che sopravvive nel cuore e nella mente di ogni singolo tifoso ma che non riesce a trovare più nella società scaligera il motore primo di questo incredibile amore.
La squadra, cioè l’asset sportivo se vogliamo parlare con il linguaggio del manager, è lontanissimo da ogni tifoso. Si allena isolata, lontana dagli occhi e dal cuore di chi la sostiene poi alla domenica allo stadio. La disaffezione è evidente. Non esiste un minimo contatto diretto con il giocatore che non si abbevera delle emozioni dei tifosi, della loro carica, anche del loro malumore. Spesso le prestazioni in campo non ricalcano il calore dello stadio, la passione del veronese.
Ridurre poi il calcio e soprattutto il Verona ad un arido ambito commerciale, dedito a bilanci, plusvalenze ha creato una mentalità distorta persino nel tifoso più romantico. Basta scorrere un qualsiasi social in tempo di calcio mercato per capire che ormai anche il tifoso sia permeato da valori che sono lontani dal sogno sportivo di creare cioè sempre una grande squadra o comunque la migliore possibile. Si parla di quotazioni, di formule, di cessioni ancora prima che di campioni o futuri campioni che possano rafforzare quella squadra. La mancanza di emozioni di Setti, sempre freddo sugli spalti quanto glaciale quando deve cedere un giocatore, persino quelli giovani, ha creato un ulteriore scollamento. Non ci può innamorare di un giocatore perché puntale arriva l’inevitabile cessione che tra l’altro mai porta a creare qualcosa di più importante, di alzare il livello, come magari è successo all’Atalanta. Si vende per sopravvivere, vivacchiare, per salvarsi, senza ambizione, senza sognare.
Il Verona non ha un grande campione di riferimento, non ha una bandiera. Non appena un giovane calciatore riesce ad esplodere viene ceduto, sull’altare del bilancio e della plusvalenza. Ma come fa un ragazzino ad innamorarsi senza questi riferimenti? Tutti noi, che abbiamo avuto la fortuna di vivere i meravigliosi anni ’80 nella nostra adolescenza, avevamo sui muri delle nostre camerette i posters dei nostri campioni preferiti. Personalmente dormivo tra Elkjaer e Fanna che accompagnavano i miei sogni notturni. Ma oggi, un ragazzino chi potrebbe avere come “mito”? Jorginho, ceduto a gennaio? Simeone, ceduto ai primi gol? Caprari, svenduto al Monza?
Maldini tocca poi un altro aspetto, non meno secondario. Quello dei manager che vengono, passano, a volte distruggono, molto spesso “mangiano”. Ne abbiamo viste a decine a Verona. Gente che, tranne eccezioni, non ha dato nulla, semmai tolto. Nel Verona non esiste praticamente nessuno che incarni veramente la storia dell’Hellas Verona, che sappia tramandare quello spirito. Setti non conosceva nemmeno la storia della sua società e volutamente ha sempre allontanato dai ruoli chiave chi incarnava quello spirito. Lasciamo stare gli incarichi di facciata, come la presidenza onoraria di Osvaldo Bagnoli, che sono serviti più a mettersi l’anima in pace proprio per ribattere a questa accusa, che a dare veramente un senso di appartenenza.
Setti è figlio del calcio moderno, di quel calcio che in Italia sta sempre più precipitando verso il baratro. Non gliene faccio una colpa. A livelli di risultati resto convinto sia uno dei migliori presidenti avuti da trent’anni a questa parte, ma è indubbio che mai il Verona squadra e la città siano stati così distanti. Ed è un gioco pericoloso. Non pensare ai giovani, ai futuri tifosi, alle nuove generazioni, porterà ad una desertificazione del Bentegodi, ad un impoverimento del valore della società, ad un ridimensionamento del fenomeno. Oggi l’Hellas è ancora vivo e vegeto perché vi sono generazioni che lo tengono in vita, che ne animano ancora la discussione, che ne custodiscono gelosamente tradizioni, vittorie e sconfitte.
Sono temi che alla vigilia di un futuro passaggio di consegne della società vanno a maggior ragione ribaditi. Il Verona non è e non sarà mai una semplice società per azioni, un’impresa commerciale. E’ una banca di sogni, emozioni, ricordi. Se perde questa “mission” sarà solo un vuoto e decadente magazzino.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Il potenziale compratore dell’Hellas ha finalmente un’identità: a quanto infatti riportato da Telearena, ci sarebbe la Merlin Entertainments dietro le voci degli ultimi mesi. Se ai più questo nome potrebbe dire poco, i ben informati sanno che si tratta del colosso inglese tra le cui proprietà spicca Gardaland, parco divertimenti che in Italia (e soprattutto a Verona) non ha certo bisogno di presentazioni. Specializzata in parchi divertimenti e turismo, la Merlin è infatti la seconda maggiore azienda mondiale del settore dietro alla Disney e la prima a livello europeo.
Secondo i colleghi, la trattativa (di cui non è ancora dato sapere le cifre) sarebbe in stato molto avanzato, con la ratifica che potrebbe arrivare nelle prossime due settimane, o comunque entro la fine dell’anno. La società di Poole avrebbe inoltre intenzione di costruire un nuovo stadio, ipotesi peraltro piuttosto credibile vista l’enorme esperienza in gestione di grandi infrastrutture (parchi divertimenti, hotel, villaggi turistici…). Maurizio Setti e Simona Gioè rimarrebbero invece per tutto il 2024 in qualità di rispettivamente amministratore e direttrice generale.
FONTE: CalcioHellas.it
L'Hellas Verona riflette sul futuro insieme a mister Marco Baroni dopo il pareggio per 2-2 arrivato quest'oggi contro il Lecce. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Sportitalia, il futuro del tecnico degli scaligeri è in bilico ma prima di attuare una qualsiasi rivoluzione si attende il passaggio definitivo per la cessione delle quote di Setti al fondo americano che tratta da mesi con la dirigenza veronese. Venerdì potrebbe arrivare la firma per il definitivo passaggio di consegne societario e a quel punto anche la permanenza di Baroni in panchina potrebbe essere seriamente a rischio. Per il momento si attendono novità dall'alto.
FONTE: SportItalia.com
HELLAS VERONA di G.Vig., 29/11/2023 11:02 Cinque indizi che ci dicono che Setti sta per vendere il Verona (ma non si sa a chi)
Setti
Ormai da tempo si parla della cessione del Verona. Cessione che dovrebbe essere imminente vista la scadenza di gennaio e un mercato di “riparazione” che urge per la squadra scaligera, ferma nei bassifondi della classifica. Ci sono almeno cinque indizi che ci fanno capire che Setti sta per cedere la società.
ZERO SMENTITE. In passato, anche davanti a notizie fondate e a documenti, la società non aveva lesinato le smentite di rito. Da qualche mese, invece, è calato il silenzio. Setti non parla, Sogliano non ha avuto nessuna informazione, persino la fedelissima Gioè non pare essere informata su tutti gli aspetti della trattativa.
IL RUOLO DI MARROCCU. Quasi certamente l'ex ds Marroccu ha un ruolo nella vicenda. Dovrebbe essere lui il referente del fondo pronto a rilevare le quote. Anche Marroccu, come Setti, non ha mai smentito questa circostanza.
IL MERCATO “CONGELATO”. C'è stato un momento durante l'estate in cui il Verona era pronto a diventare, per un'altra stagione, un grande negozio da cui attingere merce a prezzi anche scontati. Poi, improvvisamente, nell'ultima settimana tutto è stato bloccato, “congelato” appunto. No alla cessione di Hien all'Atalanta, no a quella di Doig, persino no a quelle di Ngonge e Amione. Come se tutto dovesse rimanere “fermo” , conseguenza di una due diligence in cui, chiaramente si è stabilito il valore della squadra.
BARONI CONFERMATO. In questo contesto, forse, possiamo anche inserire la conferma di Marco Baroni, nonostante i pessimi risultati. “Congelato” anche il tecnico, con la nuova proprietà che forse si prenderà la responsabilità di un cambio se non arrivassero risultati.
MOVIMENTI IN SEDE. Ultimo indizio: nelle ultime settimane si sono visti funzionari bancari al lavoro in sede. Un lavoro di controllo di documenti, fatture e bilanci. Potrebbe essere routine, ma probabilmente non lo è.
Resta un ultimo quesito: ma chi prenderà il Verona? Oggi azzardare qualsiasi ipotesi rischia di portare a prendere devastanti topiche. Le voci corrono, ancora più veloci con la gran cassa dei social, in cui c'è sempre un “cugino” ben informato che ha saputo che un amico ha detto che Setti… In realtà la trattativa è vincolata da feroci patti di riservatezza e che nè Setti, nè la Deutshe Bank, nè tantomeno la controparte, hanno per ora fatto trapelare niente. Solo il silenzio totale alle voci ci fa capire che esiste qualcosa. Ma nessuno oggi è in grado di determinare chi acquisirà le quote del Verona.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Col passare delle settimane, sembra essere sempre più vicina la cessione dell'Hellas Verona ad un fondo anglo-statunitense che avrebbe come tramite l'ex direttore sportivo scaligero Francesco Marroccu.
Nelle ultime settimane si sono infittiti i contati con gli uomini di Deutsche Bank (istituto a cui Maurizio Setti ha dato mandato per verificare la credibilità degli interlocutori interessati all'acquisizione del club), impegnati probabilmente nelle ultime fasi della due diligence propedeutica all'eventuale acquisizione.
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Setti avrebbe fissato il prezzo a 150 milioni di euro, ma non è da escludere che si possa chiudere a meno, probabilmente ad una cifra intorno ai 120 milioni.
TMW vi porta alla scoperta degli stipendi in Serie A. Sembra esserci un indirizzo ben preciso dietro alle ultime evoluzioni dell'Hellas Verona in sede di mercato. Non è un mistero che ormai da mesi si rincorrano voci a proposito di una possibile cessione del club scaligero da parte di Setti e la politica di gestione degli ingaggi fa capire come non siano notizie del tutto campate in aria. Da un'occhiata approfondita alla rosa dell'Hellas ne viene fuori un quadro in cui solamente tre calciatori arrivano a prendere un milione di euro netto l'anno o più, dei quali due sono in prestito con opzione e uno (Saponara) ha firmato un contratto annuale. Dei tanti volti nuovi arrivati, nessuno supera questa quota ideale. Poco più di 15 milioni di euro netti il monte totale, una cura societaria dimagrante anche per rendere più appetibile il futuro del club. Uno scenario nel quale, comunque, regna l'equilibrio: quasi tutti gli stipendi della rosa si concentrano entro un range di 600mila euro. In nove solamente si chiamano fuori dal recinto.
Di seguito il dato sui singoli calciatori, con gli stipendi netti in milioni di euro e tra parentesi l'anno di scadenza. Segnati con l'asterisco i dati ancora da verificare totalmente.
il blog di Francesco Barana VUOTO DI POTERE?
Senza categoria, 14 Novembre 2023
Mentre si rincorrono le voci (mai smentite) su una cessione della società a un passo dall’esser definita, la domanda – avrebbe detto Lubrano – sorge spontanea: chi comanda oggi nel Verona? Setti, o i nuovi investitori? O, in attesa di metter nero su bianco, nessuno?
L’impressione è che questa fase di transizione celi un vuoto di potere che certamente non è un fattore aggregante per allenatore e squadra. Sia chiaro, qui non vogliamo creare alibi a Baroni, che siamo stati i primi a criticare e sul quale non cambiamo giudizio (non ha il temperamento adatto alla piazza, ha perso il contatto con la squadra e paga, in termini di credibilità, il peccato originale estivo di non aver difeso il suo sistema di gioco, quindi le sue idee); piuttosto vogliamo spostare l’obiettivo fotografico più in alto, al centro della cabina di comando, per arrivare alla sostanza. Al riguardo un suggerimento forse ce lo dà la stessa conferma di Baroni, oggettivamente indifendibile dopo l’ottava sconfitta nelle ultime dieci partite (la quinta di fila): tenere Baroni sembra il segno di un non voler (poter?) decidere più che di una reale fiducia per il tecnico toscano.
Poi fa riflettere che il direttore sportivo Sean Sogliano, uomo di temperamento e solito metterci la faccia, una personalità carismatica capace di caricarsi sulle spalle gli oneri e mai rivendicare gli onori, nonostante una crisi così profonda stia mantenendo un atteggiamento low profile, coperto, taciturno (in pubblico, sia chiaro). Nel frattempo non aiutano a rafforzare la sua posizione i rumors, con tanto di articoli di stampa (ancora una volta mai smentiti da Setti), di un Marroccu già direttore ombra. Dal canto suo Setti, mai avvezzo ad apparire in pubblico, questo giro sembra molto sulle sue anche nella quotidianità in sede, quasi che fosse in altre faccende affaccendato.
Sta di fatto che mentre pensiamo a Baroni e parliamo di Baroni, magari ci sfugge qualcosa di più profondo e importante. Vada come vada, meglio fare chiarezza al più presto, l’incertezza societaria si riverbera sulla squadra.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
"Sul Verona non c'è solamente l'interesse di un fondo americano ma anche quello di Enrico Preziosi, ex presidente del Genoa, che avrebbe intenzione di rilevare il club gialloblù" ha dichiarato il giornalista Paolo Paganini durante la trasmissione 90esimo minuto.
Sezione: Hanno detto... / Data: Dom 12 novembre 2023 alle 20:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Setti ha in mente soltanto la vendita?
Il presidente non ha mai fatto proclami, ma questa volta il silenzio in sede è totale
MAURIZIO SETTI PRESIDENTE VERONA
“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, scriveva Agata Christie, la regina del mistero. Magari non siamo di fronte a prove belle chiare, a indizi acclarati, ma a sospetti. Che non hanno valore legale ma sono gli inizi di un’indagine. E allora indaghiamo. Cosa sta accadendo in viale Olanda sede dell’Hellas Verona? Perchè il sospetto, appunto, è che in questo momento il presidente Maurizio Setti sia concentrato su questioni che di campo e di squadra hanno ben poco a che fare. Partiamo dalla considerazione che l’Hellas nelle ultime dieci gare, compresa la Coppa Italia di martedì a Bologna, ha raccolto due pareggi per 0-0 contro i felsinei e a Torino con i granata e ben otto sconfitte. Reti subite 13, realizzate 3. Un cammino che metterebbe in discussione ad esempio la guida tecnica. Perchè nel recente passato a Verona è accaduto questo. Stagione 2021-22, l’anno successivo al divorzio da Juric, C’è in panchina Eusebio Di Francesco, il Verona passa il turno in Coppa Italia contro il Catanzaro, poi perde tre gare consecutive contro Sassuolo, Inter e Bologna e dopo la sfida al Dall’Ara Di Francesco viene esonerato e arriva il croato Tudor. La storia si ripete l’anno successivo. Altro divorzio e l’ingaggio del promettente Gabriele Cioffi reduce da una seconda parte di annata importante con l’Udinese.
Il rapporto si interrompe dopo nove giornate con ruolino di marcia che parla di una vittoria, due pareggi e sei sconfitte, fatale l’ultima a Salerno. Nel recente passato, dunque, la società ha messo mano relativamente presto a scelte tecniche che non l’hanno convinta.
All’epoca non c’era Sean Sogliano ma il presidente Setti ha spesso agito di testa in sua in queste scelte. Ora, invece, silenzio assoluto. Baroni non è in discussione, una piacevole novità che stride, tuttavia, con i comportamenti precedenti. Ci sono, poi, un altro paio di questioni in cui la società è stata palesemente assente. Vicenda trasferta vietata ai tifosi contro la Juventus. Una decisione cervellotica con biglietto prima venduti e, poi, rimborsati. Polverone mediatico che ha visto completamente assente il club scaligero. Nessuna nota ufficiale, silenzio assordante. Lo stesso, volendo, si può dire del clamore suscitato per il match con il Napoli anticipato, purtroppo, da gravi disordini. Ma una partita considerata a rischio può essere giocata il giorno in cui a Verona si svolge il più grande mercato cittadino all’aperto? Magari la società avrebbe potuto segnalare agli organi preposti alla sicurezza questa situazione ma nulla è pervenuto nè prima nè dopo da viale Olanda. E allora il sospetto è forte. In questo momento il pensiero, in primis del presidente Setti, è, probabilmente, tutto rivolto alla vendita della società.
Si vocifera da tempo dell’interessamento del fondo americano, del ruolo da protagonista che ha in questa vicenda l’ex direttore sportivo Marroccu e dell’incarico che lo stesso Setti potrebbe svolgere nel nuovo organigramma societario. Va dato atto al plenipotenziario gialloblù che non è uomo da conferenze stampe, da dichiarazioni ad effetto. Setti non è presidente da proclami. Ma il silenzio di questa annata è totale, sia sugli aspetti di campo che su quelli extracalcistici. Un sospetto, solo un sospetto. Ma che, sotto traccia, si stia ultimando la cessione dell’Hellas Verona?
Mauro Baroncini
FONTE: CronacaDiVerona.com
HELLAS VERONA di G.Vig., 24/10/2023 12:07 CESSIONE VERONA | Ecco quello che sappiamo fino ad oggi
Cosa sappiamo della cessione del Verona
Escono sempre più voci e indiscrezioni sulla cessione del Verona. Voci e indiscrezioni fino ad oggi mai smentite da Setti e dalla società scaligera. Ecco dunque cosa sappiamo e quali possono essere gli sviluppi.
FONDO CHE CERCAVA SQUADRA IN SERIE B. Si sa che l’operazione è portata avanti da un fondo che tra maggio e agosto ha cercato una squadra in serie B nel centro Italia. Forse l’Ascoli. Questo fondo ha come referente l’ex ds del Verona Francesco Marroccu.
RUOLO DI MARROCCU. Proprio Marroccu starebbe svolgendo un ruolo importante nella trattativa. E’ verosimile che conoscendo Setti e la società dove ha lavorato nella scorsa stagione, Marroccu abbia “dirottato” questo fondo sul Verona. Società appetibile e con grandissimi margini di crescita. La salvezza ha giocato un ruolo fondamentale. Grazie ai diritti tv garantiti da un altro anno di permanenza in serie A, la trattativa è decollata.
RUOLO DI ZARBANO. Zarbano è stato per anni l’amministratore delegato del Genoa. Persona di grande spessore e di grande equilibrio è stimatissimo nell’ambiente genoano. Esiste una grande amicizia tra lui e Marroccu che risale proprio all’esperienza in rossoblu. Avrebbe un ruolo in futuro.
SETTI RESTA COME GESTORE. Questa soluzione alla “Percassi” sarebbe graditissima a Setti. Che resterebbe nel Verona almeno per un paio d’anni garantendo continuità aziendale. E’ probabilmente uno dei fattori più importanti affinchè la trattativa vada a buon fine.
RESTA ANCHE SOGLIANO. Il “miracolo” della scorsa stagione ha permesso al Verona e a Setti di non finire a gambe all’aria. Setti lo ha già fatto capire nell’ultima conferenza stampa: “Io e Sean ce ne andremo da Verona assieme…”. Un messaggio che pareva una battuta al momento, ma che invece probabilmente racchiude una verità.
FARE PRESTO. Ultima considerazione: queste voci stanno diventando destabilizzanti. Il Verona, in lotta per la salvezza ha bisogno di certezze. Sapere che cosa succederà, chi comanderà, chi sarà il responsabile del settore tecnico è fondamentale in un ambiente sempre a rischio di “esplodere” come lo è uno spogliatoio in cui ci si confronta con i risultati ogni settimana. Setti, racchiuso nel riserbo (comprensibile), ha l’obbligo di non penalizzare l’azienda, mentre chi entra ha l’obbligo di non penalizzare l’investimento.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS Inaugurazione Viola Park, presente anche il presidente del Verona Setti
Il presidente gialloblù era presente con il figlio all’inaugurazione del nuovo centro sportivo della Fiorentina
di Mattia Zupo 12 Ottobre 2023 12:38
Da Ceferin a Gravina, fino al presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. Erano tante le personalità del mondo del calcio presenti ieri sera a Bagno a Ripoli per l’inaugurazione del Viola Park.
Al nuovo centro sportivo della Fiorentina era presente anche una delegazione dell’Hellas Verona, composta dal presidente Maurizio Setti e il figlio Federico, presidente della squadra femminile.
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 30/09/2023 7:30 CANDID CAMERA. Veronello o Bottagisio per il nuovo centro dell'Hellas?
Centro Sportivo Veronello
“La priorità è il nuovo centro sportivo. Non abbiamo ancora trovato l’area adeguata per le nostre esigenze, nonostante i molti contatti e le ricerche. Speriamo di riuscirci entro il prossimo anno solare. Il centro sportivo è fondamentale”. Anno 2014. Parole e musica di Giovanni Gardini, l’allora direttore generale del Verona. Nove anni, tanti ne sono passati, altri “direttori” si sono succeduti ma del famigerato “nuovo centro sportivo” non c’è traccia.
E sì che c’è stata l’ipotesi del Forte Lugagnano, che però nulla ha portato se non un finale a stracci fra l’ex Sindaco Tosi e Maurizio Setti, con versioni contrastanti sull’area. Dove sta la verità? Poco importa, se non che oggi il Verona non possiede un centro sportivo di proprietà. Questo è sempre stato uno dei dogmi di Setti, un caposaldo fin dal suo arrivo qui (anno 2012). Lo stadio, certo, ma prima di tutto il pallino è sempre stato un luogo dove raggruppare la Prima Squadra e tutto il Settore Giovanile per far nascere e crescere i talenti del futuro, con un headquarter capace di soddisfare tutte le esigenze della società. E con Setti all’ultimo piano a dirigere e tirare i fili.
Bene, oggi i fili dicono che a furia di tirare, si sono rotti e se ci si deve avvicinare a un centro sportivo di proprietà, non solo non ce n’è il sentore ma neanche l’idea. Dopo 11 anni è lecito chiedersi il motivo di tale scelta, considerando che, oggi, più di allora, si sono create delle opportunità che a dir poco sarebbe da sciagurati non coglierle. Nel merito stiamo scrivendo di due grandi strutture che sono appartenute alla storia recente del Chievo. La prima è Veronello, un centro sportivo illuminato dalla famiglia Garonzi che è stata la casa della prima squadra del Chievo. Ad oggi c’è un hotel, qualche squadra straniera lo affitta per pochi giorni o stage e finisce lì. L’altro è il Bottagisio, sempre del Chievo, coinvolto nel procedimento fallimentare ed è stato accostato al Sona Calcio e poi al Vigasio, quando Campedelli ha provato a rientrare nel calcio. Un doppio rimpianto che oggi, strutture così all’avanguardia siano praticamente inutilizzate e che il Verona debba continuare a pagare l’affitto a Peschiera, senza far crescere ancora di più il suo valore. Attenzione: l’attuale centro-resort è spettacolare, con tutti i comfort, ma ha il limite di non essere di proprietà.
“La priorità è il nuovo centro sportivo”. Nove anni dopo, nulla è stato fatto.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
HELLAS VERONA, UN FONDO AMERICANO SAREBBE INTERESSATO ALLA SOCIETÀ La questione societaria continua a tenere banco fra i corridoi della
27 settembre 2023
La questione societaria continua a tenere banco fra i corridoi della sede dell'Hellas Verona. Secondo quanto riportato da "Tuttosport" un fondo americano starebbe valutando la situazione e da alcune settimane avrebbe messo gli occhi sul club scaligero. I contatti sarebbero già stati avviati e l'intenzione degli acquirenti sarebbe quella di arrivare a una prima dead line già a dicembre. L'idea sarebbe quella della cessione della maggioranza da parte di Maurizio Setti con il presidente che rimarrebbe nella società come già avvenuto per Antonio Percassi con l'Atalanta.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
il blog di Francesco Barana SETTI LASCIA? QUALCHE INDIZIO LO FA PENSARE…
Senza categoria, 11 Settembre 2023
Più che le voci, che si continuano a rincorrere, c’è un fatto che alimenta le possibilità che Setti possa passare la mano: il mutamento di strategia e il rafforzamento di potere contrattuale che si è registrato nell’ultima settimana di calciomercato.
Il Verona era destinato a cedere i suoi due calciatori più quotati, Hien e Ngonge, o almeno uno dei due. Invece, nonostante il rilancio delle offerenti, sono rimasti entrambi. Un cambio di passo inusuale rispetto a come ci ha abituati negli anni Setti, tradizionalmente pronto a vendere un calciatore alla prima occasione (a parere di molti anche sotto-prezzo, vedi i casi di Jorginho o più recentemente di Simeone).
Delle due l’una: o Setti, senza più i debiti da ripianare di Manila Grace (ceduta al gruppo Casillo), è più sereno sul piano contabile-economico e non ha l’urgenza di fare plusvalenze a qualsiasi condizione; oppure c’è già un accordo di massima con il fondo d’investimento che – a detta delle indiscrezioni giornalistiche (questa volta non smentite) – gli dovrebbe subentrare nel Verona entro fine anno e che potrebbe avergli dato l’input di non vendere i pezzi pregiati (retroscena: l’allenatore Baroni dopo Ferragosto, in sede, ottenne rassicurazioni che nessun calciatore importante sarebbe stato venduto) .
Altri indizi suggeriscono la possibile vendita del club: detto di Manila Grace, non più sotto il controllo del suo fondatore, Setti ha ceduto anche le quote del Mantova. Se da un lato questo potrebbe indurre a pensare che l’imprenditore di Carpi si concentrerà sul Verona, dall’altro è assodato che si è spezzata la catena di interessi interdipendenti che aveva costruito. Aggiungo che Setti, al di là della facciata ranzanesca da ganassa che talvolta mi sono divertito ironicamente a canzonare, è uomo della Bassa modenese, un tipo pragmatico che sa far di conto. Tradotto: al di là degli alti e bassi e dei chiari di luna finanziari che hanno caratterizzato le sue gestioni (a mio avviso non sempre trasparenti), ho sempre considerato Setti uno di quelli che cade in piedi e che non si fa fagocitiare dall’ego (nonostante ne abbia in abbondanza). Ergo, appena si accorge che non è più aria (per mutate condizioni economiche, interessi, rapporti), il minuto dopo lascia e saluta. Che sia arrivato il momento?
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Novità societarie importanti in casa Verona: gli scaligeri sono vicini al cambio di guardia. Il club, come raccolto dal direttore di SPORTITALIA Michele Criscitiello, passerà ad un fondo con Maurizio Setti che resterà presidente a libro paga. Rumors, ancora non confermati, riportano di un ritorno in società di Marroccu collante tra fondo e Setti per la cessione delle quote.
FONTE: SportItalia.com
Intervistato ai microfoni di Radio TV Serie A RDS, Maurizio Setti ha parlato di diverse tematiche legate all’Hellas Verona: da campionato che verrà fino al calciomercato.
Di seguito le principali dichiarazioni del presidente gialloblù:
LA STAGIONE. «Siamo appena all’inizio della stagione e sebbene il mercato sia ancora aperto, già dalla prima partita si è potuta percepire la mano dell’allenatore e una solida determinazione nel cercare di ottenere risultati positivi. È prematuro trarre giudizi definitivi in questa fase iniziale, poiché le squadre non sono ancora al completo e al massimo della forma. La sfida di questo campionato sembra aumentare ogni anno, il che ci impone di rimanere estremamente vigili. Dovremo affrontare ogni partita con grande attenzione e impegno».
MERCATO. «L’anno scorso è stato difficilissimo e si è risolto come sappiamo. Ma serve prudenza nell’emettere giudizi affrettati. Indubbiamente, in questa stagione siamo partiti col piede giusto e l’atteggiamento dei giocatori mi fa ben sperare per un campionato meno turbolento rispetto a quanto vissuto l’anno precedente. C’è ancora del lavoro da fare sul fronte del mercato. Stiamo monitorando attentamente le necessità e le opportunità. La rotta intrapresa è quella giusta e riconosciamo la necessità di completare la rosa. Siamo pienamente consapevoli di tale esigenza e ci assicureremo che venga soddisfatta».
DOVERI. «Designazione Doveri? Credo che non ci debba essere un vincolo legato alla regione o alla provincia, da parte nostra non c’è nessun problema e sono fiducioso che la direzione della gara sarà regolare come dev’essere. Credo sia corretto dare a Doveri la serenità di venire ad arbitrare, è un grande arbitro e sono convinto che farà una partita senza sbavature e retropensieri. Benvenga il fatto di non avere queste preclusioni».
PASSATO RECENTE. «Spareggio con lo Spezia? Per me è stata la prima volta e spero sia anche l’ultima. Dopo la vittoria è stato un crescendo di emozioni, è stata una salvezza diversa. Abbiamo vissuto la vigilia tutti insieme, stranamente mi sentivo molto tranquillo. Ho provato una grande emozione e allo stesso tempo avevo una grande tranquillità. Ogni retrocessione è un dramma, sportivo ed economico, la salvezza per noi è stata quindi davvero molto importante. Progetti per il futuro? Credo che oggi ci sia più rispetto rispetto a quando sono arrivato».
SOCIETÀ. «Abbiamo concentrato i nostri sforzi nello sviluppo del settore giovanile, dando l’opportunità a numerosi talenti provenienti dalle giovanili di entrare a far parte della Prima Squadra. Abbiamo inoltre apportato notevoli miglioramenti sia dal punto di vista organizzativo che gestionale, mirando a creare una struttura solida per il club. Purtroppo il tema stadio è legato a questioni burocratiche. Abbiamo comunque lavorato per valorizzarlo, aumentarne il comfort e fornire un’esperienza ospitale per i tifosi. Se non c’è la volontà di tutte le componenti di creare le condizioni per poterlo rinnovare, diventa difficile. Bentegodi in lizza per ospitare le partite dell’Europeo? Saremmo davvero felici».
NEWS Setti: “Ngonge? Nessuno ci ha chiamato. Ce lo teniamo volentieri”
Le dichiarazioni del presidente del club gialloblù sul futuro dell’attaccante
di Mattia Zupo Agosto 22, 2023 - 12:56
Maurizio Setti, presidente del Verona, a Sky Sport ha parlato così del futuro di Cyril Ngonge:
“È vicino al Bologna? Nessuno ci ha chiamato e se non lo fanno noi siamo solo felici, ha colpi importanti, ce lo teniamo stretto molto volentieri”.
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 19/08/2023 12:14 Perché il Verona non è "venduto" ma potrebbe esserlo tra poco
Setti tra Sogliano e Marroccu
Tuttomercatoweb rilancia una voce che da mesi, periodicamente, si ripete. E cioè che Maurizio Setti stia vendendo il Verona. La parola chiave dell'articolo di Losapio è “tecnicamente” venduto. Parola che lascia, evidenti ambiguità, oltre che essere di effetto.
Cosa c'è dunque di vero in questa “indiscrezione”? Posto che, come abbiamo più volte detto e ripetuto, quando si parla di cessione di una società come il Verona, tutte le parti sono vincolate da “patti di riservatezza” molto forti (tanto più è reale la trattativa, tanto più questo patto è forte e vincolante), è difficile ipotizzare che una “fonte” abbia fatto pervenire la notizia alla stampa. Ed allora, per capire se c'è del vero, dobbiamo affidarci a degli indizi.
Gli indizi sono molteplici. Il primo: è assolutamente vero che Setti abbia dato incarico a Deutshe Bank di trovare degli acquirenti. In un primo momento pareva che il mandato fosse relativo alla ricerca di “soci” che potessero affiancarlo, ma forse è proprio su questo punto che ora le cose sono cambiate.
E' vero che un fondo americano denominato “Pacific Group" era interessato ad acquisire il Verona e forse persino ad affiancare Setti (che sarebbe rimasto come “gestore”), ma non era il solo. Come ha spiegato lo stesso Setti in molti hanno cercato di fare l'affare, saltando magari la banca come intermediario. Setti ha parlato ad esempio, in maniera molto ironica e sarcastica, di una cordata presentata da Romulo, l'ex centrocampista del Verona. Interesse dunque ce n'è.
Terzo: la campagna acquisti di questa stagione è nettamente improntata al “risparmio”. Sogliano sta facendo letteralmente i salti mortali per portare giocatori adatti a Baroni a costo zero. Inoltre Setti ha ordinato di abbassare il monte ingaggi in maniera drastica (da qui le cessioni di Ceccherini e Lasagna, con un risparmio del prossimo monte stipendi di oltre 4 milioni). Questo è un indizio che ci può dire due cose. Che Setti ha deciso di abbassare il debito del Verona per “collocarlo” meglio sul mercato. Ma potrebbe dire anche che Setti, sempre più debole dal punto di vista finanziario dopo il tracollo di Manila Grace, sta ridimensionando in caso saltasse la cessione e restasse alla guida del Verona.
Un gioco estremamente “rischioso”. L'asset più importante che Setti si accinge a vendere è infatti la serie A. Mantenere la categoria è fondamentale e dunque è fondamentale dare a Baroni una squadra che se la possa giocare. Se il Verona fosse “tecnicamente” venduto, non ci sarebbe nessun motivo per cui i nuovi acquirenti continuassero con la “spending review” o più banalmente che evitassero di investire su una squadra che ad oggi è una delle candidate alla retrocessione.
E' probabile quindi che Setti stia rendendo “collocabile” il Verona, e che la società, dunque, con un debito abbassato possa valere una cifra attorno ai sessanta/settanta milioni di euro, e non più, quindi gli oltre cento che rappresentavano il precedente valore secondo il proprietario.
L'impressione è che esista una dead-line temporale che prevede un eventuale passaggio di consegne entro l'anno. Intanto però bisogna lottare per restare in serie A. Vitale per l'Hellas e per tutti noi. Per questo è meglio concentrarsi sul campo. A partire da oggi con l'Empoli.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
L'Hellas Verona cambierà di mano entro la fine dell'anno? È una domanda che ha senso già da oltre un anno, quando un fondo americano aveva presentato l'offerta per rilevare il club da Maurizio Setti, con il presidente che aveva deciso di mantenere le quote del club, vendere e rinnovare, magari riuscendo a sfondare la quota dei 100 milioni. Una quota psicologica, non tanto reale, perché è chiaro che Setti - comunque pagato dal Verona ogni anno per essere il numero uno - non avrebbe bisogno di vendere, soprattutto quando le plusvalenze funzionano.
Il Verona è stato svuotato nella scorsa annata, fra Caprari e Simeone, Cancellieri e Barak (riscattato poi per molto meno di quanto concordato). E anche ora c'è un cartellino su ogni giocatore, da Hien - vicino all'Atalanta - a Faraoni, a un passo dal Napoli quando Zanoli andrà via. In generale l'idea era quella di racimolare oltre i 100 milioni fra cartellini e vendita - intorno ai 130 - e le cessioni hanno avuto un peso importante. Il Verona aveva scelto Deutsche Bank come intermediario e advisor, con il mandato appunto di trovare qualcuno intenzionato a raccogliere le offerte. Le cessioni di Ceccherini e Lasagna, al Fatih Karagumruk - in prestito - sono la cartina tornasole di una situazione che appare cristallizzata.
Il Verona è "tecnicamente" venduto a un fondo. Ci sono alcuni passaggi formali da fare, ma l'offerta giusta è arrivata. La situazione appare incanalata ed entro la fine del 2023 dovrebbe esserci il closing. Perché usare il condizionale? In questo momento ci sono alcuni dettagli da limare: già a fine 2022 c'erano stati contatti molto forti, con la situazione che appariva già delineata, salvo poi saltare. A questo giro gli accordi sembrano solo da ratificare.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 14/08/2023 11:13 VIGHINI | Sparare su Setti oggi è come sparare sulla Croce Rossa
Setti e Baroni
C'è un mondo che scopre (oggi) che Setti è un presidente debole. Non è una novità. Da queste parti lo scrivevamo e dicevamo anche cinque o sei anni fa, quando la colpa era di Pecchia ed eravamo accusati di essere la banda Malox, cioè quelli che si godevano delle sconfitte del Verona e non quelli che per il bene del Verona denunciavano gli errori e le storture della società.
Setti è debole ma non è una colpa. Anche questo abbiamo sempre detto. Qui dovrebbe solo interessare se ha lavorato per il bene del Verona o no. Dopo 12 anni di presidenza e 9 anni di serie A, ognuno tiri le sue conclusioni. Questo è il quinto anno consecutivo in cui Setti iscrive la squadra al massimo campionato, ci sono fette di tifosi, anche in Curva Sud che la serie A per cinque anni di fila non l'hanno mai vista. Chi scrive è nato nel 1965 e solo per questa fortunata congiunzione astrale ha potuto vedere il Verona di Osvaldo Bagnoli che vinse lo scudetto e rimase otto anni di fila nella massima serie. Poi da lì è stato il diluvio. La stabilità nella massima serie non la diedero i Mazzi, non la diede Pastorello, né tantomeno la diede Arvedi a cui va però dato il grande merito storico di aver salvato il Verona, condiviso con Giovanni Martinelli. Setti ha riportato il Verona in serie A, ha raggiunto risultati importanti, ha commesso tanti errori, ma ha sempre rimediato.
Indubbiamente gli è mancata la forza di fare il salto di qualità. E credo sia questo che oggi gli imputa la piazza. Potevamo essere una piccola Atalanta, siamo tornati a fare il Frosinone. Che di per se è la nostra dimensione, come dimostrato sopra, ma oggi ci appare un delitto.
Siccome non mi piace accodarmi al gregge, dico anche che oggi è il momento in cui Setti (debole da sempre) ha meno colpe. Guardatevi intorno e ditemi che momento sta vivendo il calcio italiano. Portiamo degli esempi: l'Inter prende Arnautovic come attaccante e con le dovute proporzioni e il giusto rispetto è come se il Verona prendesse Ceravolo. La Roma ha appena ceduto Matic, uno dei pochi ad avere profilo internazionale, prende Paredes che Allegri non voleva più vedere nemmeno in fotografia e ancora non sa chi giocherà in attacco al posto di Abraham infortunato (ha tenuto Belotti, zero gol l'anno scorso). Il Milan ha ceduto Tonali per fare un po' di fuochi d'artificio. Il Napoli, per ora ha ceduto Kim e sta cercando di blindare Osimhen. Parliamo delle grandi per arrivare alle piccole. L'Empoli è uscito dalla Coppa Italia per mano del Cittadella. Il Cagliari sta inseguendo Colombo in prestito per dare un po' di peso all'attacco. A Frosinone in questo momento giocano con il tridente Baez-Cuni-Caso, a Lecce non hanno ancora sostituito Colombo e per il momento lì dovrebbe giocare un adattatissimo Strefezza.
Insomma non mi pare che le altre siano oggi delle corazzate. Lasciamo stare Genoa, Bologna (che pure cede Arnautovic), Sassuolo, Fiorentina e Atalanta dove ci sono proprietà che sono cento volte superiori alla nostra per fuoco finanziario. Ma anche lì, a notare bene, prima cedono e poi acquistano. Facile per l'Atalanta sparare un trenta milioni per Scamacca dopo averne presi 85 per Hojlund. Possiamo volere di più? Sì. Possiamo chiedere a Setti di guardarsi dentro, seriamente e di mollare la mano a prezzi non troppo esosi, nel caso si presentasse un'occasione? Sì. Ma per il resto serve lucidità e capire che oggi non è Setti il problema ma il calcio italiano che vive una fase di crisi profonda, pieno di debiti, aggredito da mercati milionari, con stadi fatiscenti, presidenti inadeguati, giocatori montati e scarsi, ostaggio delle televisioni a pagamento che ne hanno deturpato il valore, spezzandolo in mille partite a orari improbabili. E un Ct che a Ferragosto saluta e se ne va, probabilmente per una montagna di soldi. L'atto più vergognoso di sempre. Altro che Setti...
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
il blog di Francesco Barana LA VERA IMPRESA È RETROCEDERE. PER QUESTO SETTI, ADESSO PIÙ FORTE, CONTINUERÀ A SPENDERE POCO
Senza categoria, 7 Agosto 2023
Peggio del fantacalcio, c’è il calciomercato estivo, che è il passatempo degli onanisti. I quali trascorrono l’estate tra voci, ipotesi, nomi buttati a casaccio e illusioni. Inutilmente. Infatti, si sa, che tutto si decide nell’ultima settimana di agosto, quando si arriva al vedo e non si dissimula più. Al fotofinish si abbassano i prezzi e si concretizzano le operazioni vere. Pertanto non serve a nulla, ora, star qui a commentare le amichevoli estive, poco attendibili, o dare giudizi sul Verona. Aspettiamo settembre. Quello che si può già dire è che Saponara è una buona operazione; Lazovic, con il modulo di Baroni, che predilige squadre corte, offensive e con esterni-trequartisti tecnici, può essere ancora determinante; spero rimanga Ngonge e va indovinato il centravanti.
Rispetto a un anno fa però abbiamo un direttore sportivo vero e un allenatore che forse non entusiasma le folle ma è calcisticamente normo-dotato. Non è poco dopo i casini della stagione scorsa. Per la mia generazione, poi, Baroni è anche un sentimento: stopperone-goleador del Verona di Perotti 1995-96, squadra dei miei 15 anni che ci riportò in serie A dopo tre stagioni di anonima cadetteria con Reja e Mutti. Ma soprattutto c’è un fatto nuovo in casa Setti, il quale ridimensionandosi (ha ceduto il Mantova e non ha più in mano la sua azienda tessile), paradossalmente potrebbe trarre nuove energie da mettere nel suo vero core-business, il Verona. Non ho mai creduto alle voci di cessione della società, semmai quella sarebbe stata un’eventualità più probabile con la retrocessione. Setti, anzi, è più dentro che mai al Verona. La sua sarà ancora una gestione minimalista (il famoso piccolo cabotaggio di cui parlavo anni fa) in un campionato che effettivamente richiede il minimo sindacale per salvarsi, nel quale la vera impresa è retrocedere. Quindi, dal suo punto di vista, perché cambiare?
Ecco, non parlatemi più di quota salvezza a 40 punti. Forse a qualcuno basta un selfie in ritiro per cambiare idea, ma temo che le sofferenze dell’ultima stagione non abbiano insegnato nulla al presidente, anzi, semmai hanno avvalorato il suo metodo: spendendo quasi zero e incassando, si è comunque salvato, per giunta sbagliando il ds (Marroccu) e ingaggiando tre allenatori inadeguati e con zero esperienza di serie A (salvo solo Zaffaroni, che con il suo buon senso ha limitato gli errori di Bocchetti, non a caso la migliore partita è stato lo spareggio con lui solo in panchina). Tradotto: con Sogliano e Baroni, che sanno lavorare, si può continuare placidamente nell’eterna spending review.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
“Per il Mantova ho gioito e ho sofferto e spero con tutto il cuore che Piccoli riesca a portarla in Serie B. Vado via consapevole che in questi cinque anni qualcosa di buono è stato fatto.
Ho cercato di sfruttare tutti i vantaggi della multiproprietà, valorizzando i giovani del Verona ma anche aiutando il Mantova a crescere. Non ho mai promesso la Serie B ma l’intenzione era quella di crescere e nel tempo secondo me l’abbiamo fatto. Piccoli, che ritengo l’uomo giusto per portare in alto la piazza, ha tanto entusiasmo, voglia di fare bene, è disposto a investire ed è più bravo di me a farsi volere bene. Io per conto mio sarò sempre disponibile se dovessero servire consigli o una collaborazione fra le due società.
Retrocedere con 45 punti è stato anomalo, ma il bilancio di questi cinque anni è positivo. Il Mantova è più forte: è in Serie C con i conti a posto. Il rapporto con la piazza? Non è che se uno non si espone oppure non salta e non urla non prova nulla… Amo poco apparire ed esternare emozioni. Corrent? Pensavo sarebbe cresciuto e poi in futuro diventato l’allenatore del Verona” ha dichiarato alla Gazzetta di Mantova, Maurizio Setti.
FONTE: HellasLive.it
Mantova 1911 comunica che in data odierna e’ stata formalizzata l’acquisizione da parte del Presidente Sig. Filippo Piccoli delle quote, pari al 46,5%, precedentemente detenute dal Sig. Maurizio Setti.
Attraverso l’operazione citata, il Presidente Sig. Filippo Piccoli diventa socio di maggioranza di Mantova 1911 con il 93% delle quote.
Contestualmente alla formalizzazione del passaggio di quote, i Sigg. Maurizio Setti e Gianluca Garzon hanno rassegnato le rispettive dimissioni dal consiglio di Mantova 1911.
Mantova 1911 ringrazia i Sigg. Maurizio Setti e Gianluca Garzon per l’impegno profuso nell’interesse della causa biancorossa.
I dettagli dell’operazione verranno resi noti dal Presidente Sig. Filippo Piccoli nel corso di una conferenza convocata per questo pomeriggio alle ore 18.00 nella sala stampa dello stadio Martelli.
FONTE: Mantova1911.club
NEWS Setti: “Grazie ai più di diecimila abbonati, insieme verso i nostri obiettivi”
Continua la campagna abbonamenti, i dati segnalano una crescita dei sostenitori
di Giovanni Vit Luglio 27, 2023 - 10:15
La campagna abbonamenti gialloblù procede a gonfie vele e, attraverso L’Arena, il presidente Setti ha voluto ringraziare tutto il popolo gialloblù.
Queste dunque le principali dichiarazioni:
«Sono passati solo venti giorni dall’apertura della campagna abbonamenti e da parte dei tifosi vedo un vero atto d’amore nei confronti del Verona. Ogni anno le sfide si fanno più impegnative, ma con i nostri tifosi cercheremo di centrare i nostri obiettivi».
CALCIOMERCATO Setti conferma: “Saponara arriva”
La risposta del presidente gialloblù a un giovane tifoso presente all’Hellas Village
di Mattia Zupo Luglio 15, 2023 - 18:59
Come riportato da L’Arena, il presidente Maurizio Setti durante la visita all’Hellas Village non si è sottratto nemmeno alle domande dei tifosi.
Un ragazzino con addosso la nuovissima maglia dell’Hellas gli ha chiesto: “Presidente, mi ha preso Saponara?”. Setti ha risposto col sorriso: “Sì, arriva. Devi solo avere pazienza”.
FONTE: CalcioHellas.it
Tutta la famiglia dell’Hellas Verona FC si stringe attorno a quella del Presidente Setti per la scomparsa dell’amata mamma Laura.
Al Presidente, al papà Giorgio, ai figli Federico ed Elena e a tutti i loro cari va il più sincero abbraccio e la più forte vicinanza di ogni componente della Società.
FONTE: HellasVerona.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.