Nato a/il: | Aquileia (UD) il 23/08/1950 |
Italiana | |
Contratto: | Definitivo fino al 30 Giugno 2016 |
Ruolo da giocatore: | Centrocampista |
Altezza: | 178 Cm |
Peso: | 70 Kg |
Posizione: |
CARRIERA DA ALLENATORE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | |||
Hellas Verona | Dic. 2015 - 2016 | A | 24 | |||
Genoa | Ott. 2012 - Gen. 2013 | A | 13 | |||
Juventus | 2010 - 2011 | A | 50 | |||
Sampdoria | 2009 - 2010 | A | 40 | |||
Atalanta | 2007 - 2009 | A | 79 | |||
Chievo | Ott. 2006 - 2007 | A | 36 | |||
Palermo | 2005 - Gen. 2006 | A | 31 | |||
Roma | Set. 2004 - Mar. 2005 | A | 31 | |||
Porto | Lug. - Ago. 2004 | PL | 0 | |||
Chievo | 2000 - 2004 | B/A | 154 | |||
Ternana | 1998 - 1999 | B | - | |||
Empoli | Lug. - Ago. 1998 | A | 0 | |||
Ternana | 1996 - 1998 | C2/C1 | - | |||
Nocerina | 1994 - 1996 | C2/C1 | - | |||
Novara | 1992 - 1994 | C2 | - | |||
Ravenna | 1991 - 1992 | C2 | - | |||
Teramo | 1990 - 1991 | C2 | - | |||
Partinicaudace | 1989 - 1990 | Interregionale | - | |||
Pro Gorizia | 1986 - 1989 | Interregionale | - | |||
Opitergina | 1985 - 1986 | Interregionale | - | |||
LEGENDA: PL=Primeira Liga (Serie A Portoghese) |
7 Dicembre 1980: Nel derby col GENOA DELNERI segna direttamente da calcio d'angolo |
CARRIERA DA GIOCATORE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | Goal | ||
Opitergina | 1984 - 1985 | Interregionale | - | - | ||
Pro Gorizia | 1983 - 1984 | C2 | 24 | 1 | ||
Siena | 1982 - 1983 | C1 | 24 | 1 | ||
L.R. Vicenza | 1981 - 1982 | C1 | 31 | 4 | ||
Sampdoria | 1980 - 1981 | B | 33 | 1 | ||
Udinese | 1979 - 1980 | A | 28 | 4 | ||
Udinese | 1978 - 1979 | B | 31 | 3 | ||
Foggia | 1977 - 1978 | A | 28 | 2 | ||
Foggia | 1976 - 1977 | A | 29 | 1 | ||
Foggia | 1975 - 1976 | B | 35 | 3 | ||
Novara | 1974 - 1975 | B | 33 | 1 | ||
Foggia | 1973 - 1974 | A | 21 | 0 | ||
Foggia | Nov. 1972 - 1973 | B | 30 | 5 | ||
SPAL | 1972 - Nov. 1972 | C | 0 | 0 | ||
SPAL | 1971 - 1972 | C | 30 | 0 | ||
SPAL | 1970 - 1971 | C | 19 | 0 | ||
SPAL | 1969 - 1970 | C | 16 | 0 | ||
SPAL | 1968 - 1969 | B | 1 | 0 | ||
Giovanili SPAL | Fino al 1968 | - | - |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
...E così sarà Luigi DELNERI il prossimo allenatore dell'HELLAS VERONA che l'ha spuntata 'tra i due litiganti' GUIDOLIN (forse mai cercato con convinzione) e CORINI (che era dato come il candidato più papabile) dopo l'esonero di mister MANDORLINI da 5 anni timoniere dei gialloblù che ha trascinato dalla C alla A.
Personalmente sono abbastanza felice che la scelta della società di Via Belgio sia caduta sul tecnico di Aquileia, non perchè CORINI dovesse in qualche modo pagare l'incontenibile esultanza con tanto di sventolio della maglia alla vittoria di un derby quando giocava col CHIEVO (è normale esultare quando si vince e lo preferisco alla menzogna ipocrita di chi fa finta di non essere felice quando fa bene il proprio lavoro) ma perchè, tra i due stili di gioco messi in atto dai due allenatori, quello di DELNERI mi ha fatto divertire di più ricordando i 'Mussi Volanti' dalla cadetteria alla storica promozione in massima serie nella quale poi terminarono quinti dopo essere stati addirittura nelle posizioni di testa a metà campionato... Per non parlare della strepitosa SAMPDORIA arrivata quarta nella stagione 2009-10.
Certo che fanno un po' preoccupare le esperienze al PORTO in cui fu licenziato dopo poco più di un mese, alla ROMA dove sostituì Rudi VOELLER a Settembre alla quinta giornata ma si dimise nel Marzo successivo, al PALERMO, al GENOA e alla JUVE dove probabilmente DELNERI ha subito pressioni non paragonabili ad una piazza provinciale qual'è quella scaligera...
Speriamo sia così anche perchè a fare da contraltare allo stupendo quadriennio col CHIEVO c'è quel ritorno del 2006 che si concluse con una retrocessione in una squadra non costruita da lui come quella che si accinge a guidare coi collaboratori CONTI (vice allenatore), D’ANGELO (collaboratore tecnico) e ALIMONTA (preparatore atletico)... Poco male: La situazione è larghissimamente compromessa e sarebbe ingiusto chiedere miracoli al tecnico friulano che probabilmente, aldilà di ogni proclama di facciata in conferenza stampa, traghetterà il VERONA fino alla fine del campionato cercando di convincere la dirigenza scaligera a puntare su di lui per la rinascita.
Luigi alias Gigi DELNERI da sempre teorico del 4-4-2 potrebbe avere qualche difficoltà ad applicare il 'suo' modulo con una squadra pensata e costruita per avere un doppio cambio in ogni ruolo sul 4-3-3 ma è pur vero che il nuovo modulo è quello base da che calcio è calcio e che gli esterni d'attacco sono sempre stati usati da MANDORLINI come terzini aggiunti in fase difensiva o al massimo ali in quella offensiva e che quindi il nuovo mister troverà a disposizione, se non calciatori di ruolo, almeno gente disposta al sacrificio e già impostata con una certa elasticità.
C'è poi il mercato di Gennaio in cui per forza SETTI & Co. dovranno intervenire sul mercato per cercare a mio avviso almeno due terzini più scafati di PISANO e SOUPRAYEN (quanti punti son costati sin qui i gol subiti con cross dalle esterne?) ed un centrale difensivo che finalmente dia serenità ad un reparto arretrato sempre in ansia.
...E ai pochi (spero) che ce l'avessero col nuovo allenatore a causa del suo passato clivense dico che chi tifa la maglia non rimane mai deluso perchè la maglia rappresenta la fede e la fede, per definizione, non si discute ma si vive con orgoglio indipendentemente dai risultati e dalle situazioni.
E chi non tifa la maglia? Cambiasse fede dato che c'è... Di squadre ce ne sono tante che ne andasse a vedere un'altra (come ebbe a dire MANDORLINI dopo il 2 a 2 a San Siro contro l'INTER nella passata stagione in maniera senz'altro più spiccia).
Durante la gara o nei concitati momenti successivi talvolta è difficile comprendere il pensiero del mister che in TV è diventato un personaggio preso di mira da imitazioni e parodie... |
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Imitazione mister Gigi Del Neri Quelli che il Calcio | Delneri lo spettacolo dalla panchina |
ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- L'ormai ex tecnico scaligero rivela 'Avevamo deciso di lasciarci già dopo la partita col CARPI...' 'Toni e Pazzini? Sono giocatori statici per il calcio moderno... A Gennaio avevamo in mano Falcinelli e D'Alessandro. De Zerbi o Stellone? Entrambi sanno lavorare con i giovani'
- Rescissione a fine stagione: È durata poco meno di 6 mesi l'avventura di mister DELNERI sulla panchina dell'HELLAS, non sono stati ritenuti sufficienti i miglioramenti (che pur vi sono stati) rispetto all'ultima gestione di MANDORLINI e pertanto le due parti si sono separate consensualmente (in ogni caso il contratto avrebbe avuto termine naturale a Giugno)
- Anche all'ultima due pali e un gol in fuorigioco, non si può certo dire che la fortuna sia stata dalla parte dell'HELLAS in questa stagione 2015-16... Ora bisogna ripartire perchè il VERONA e la sua gente meritano una promozione immediata! È più o meno quanto dice mister DELNERI al termine della 38esima di campionato al Barbera: Il PALERMO si salva per il rotto della cuffia mentre il CARPI pur vincente a Udine deve arrendersi alla Serie B; è l'ultimo verdetto stagionale
- Vittoria amara al Bentegodi contro il MILAN alla quartultima di campionato, i 3 punti non salvano il VERONA dalla retrocessione dopo 3 anni in massima Serie, il mister commenta così «Dispiace per il risultato finale di questa stagione, però siamo riusciti a far crescere dei calciatori. Hanno sempre provato a dare il massimo questi ragazzi che sono vicini alla città e volevano fare bene. Lo spirito da qui fino alla fine? Continueremo ad allenarci come sempre. Ci danno in Serie B da gennaio e non è facile, però la squadra ha sempre lavorato bene e al massimo. Questa città merita la Serie A, oggi ha dimostrato di essere di un altro pianeta. Ringrazio tutti perché ci hanno sostenuto sempre anche nelle difficoltà. I tifosi oggi ci hanno tributato il loro affetto perché l'abbiamo meritato come abbiamo meritato anche i fischi. Loro sono fantastici questa città merita la Serie A. Troppe occasioni perdute? Credo che le sfide principali sono quelle di Empoli e Palermo, quando meritavamo e non siamo riusciti a fare punti. Con quelle vittorie il nostro sarebbe stato un altro campionato... Purtroppo certe stagione nascono così»
- Seconda esclusione consecutiva per capitan TONI che non parteciperà alla trasferta al San Paolo di Napoli ma il mister esclude casi e rotture col calciatore «Toni non convocato? Restano a casa anche Furman, Romulo, Helander e Fares. Confermo la scelta tecnica e la decisione di giocare con attaccanti che abbiano caratteristiche diverse. Non c'è nessun caso, in questo momento particolare la squadra ha bisogno di passo e fisicità in attacco, non dobbiamo dare punti di riferimento affrontando determinati tipi di difese. Io e Toni non abbiamo nessun segreto, ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci e ci siamo comportati rispettivamente da allenatore e da calciatore. Non viene neanche in panchina? Noi abbiamo il dovere di avere sempre grande ritmo, la formazione può variare, non è detto che debbano giocare sempre quelli. E' infatti la squadra a determinare tutto e non il singolo calciatore. Le scelte sono fatte in base a quello che vedo in allenamento, a volte sono giuste e in altre occasioni sono sbagliate, ma questo fa parte del gioco. E' la squadra a essere determinante e gioca chi sta bene»
- Dopo la sconfitta interna col CARPI la retrocessione è praticamente certa, è quindi periodo di grandi riflessioni per SETTI: Tenere DELNERI o richiamare MANDORLINI a libro paga fino a Giugno 2017? Che fare con TONI qual'ora smettesse col calcio giocato? E BIGON?
- Il derby da entrambe le parti dopo essere stato sulle panchine di SAMPDORIA e GENOA e avendo vissuto da allenatore il derby della Lanterna da entrambe le panchine, Gigi ripeterà ora quell'esperienza anche a Verona...
- 'Due anni di salvezza in A... Ora vorrei di più' È così che DELNERI si congeda da RUGGERI presidente dell'ATALANTA che ad Aprile rivela la non continuazione del rapporto di lavoro col tecnico friulano 'Il signor Del Neri non sarà più l'allenatore dell'Atalanta nella prossima stagione. Le motivazioni sono che Del Neri vuole una squadra più importante dell'Atalanta, con obiettivi diversi dalla salvezza. L'Atalanta ha tutti gli anni come obiettivo la salvezza e non possiamo garantire di più. Ho incontrato Del Neri la prima volta circa un mese fa lui mi aveva detto che a Bergamo si trovava benissimo e che doveva parlare con i collaboratori per poi darmi una risposta a livello economico su cosa si aspettava. Una settimana dopo Del Neri mi aveva riferito che aveva ricevuto una proposta da una squadra più importante dell'Atalanta, che come obiettivo per l'anno prossimo aveva la Champions League e voleva qualche giorno di tempo per dare una risposta. Mi ha detto che a 58 anni forse era la sua ultima chance di lottare per obiettivi diversi e comunque non ha chiesto all'Atalanta di lottare per la Champions'
- Tornare con ZAMPARINI? Anche no... Gigi commenta l'ennesimo esonero del presidente del PALERMO la cui vittima è stavolta SANNINO '...Se tornerei da Zamparini se richiamato? Per carità, io ho già dato. Molto meglio frequentarlo in amicizia fuori dal campo. Noi abitiamo anche vicini, è una persona piacevolissima e le assicuro, anche molto corretta. Scelgo assolutamente di frequentarlo come amico'
- Il fallimento al PALERMO frutto di uno scontro tra friulani secondo il mister 'Il periodo di Palermo è stato un fallimento. Zamparini è un presidente particolare, eppoi siamo entrambi friulani, non avevamo chance di trovare un accordo. Abbiamo punti di vista differenti: lui pensa che quando non si vince una partita si debba cambiare, io no. Io non ho nessuno spirito di rivalsa, a Palermo ho vissuto benissimo. Mancò la pazienza per aspettare i frutti del mio lavoro, quella che invece c'è stata qui alla Sampdoria. Poi serve sempre un pò di fortuna. Visto dove è arrivato il Palermo, però, dobbiamo ammettere che, seppur a modo suo, Zamparini ha fatto un gran lavoro' anche se, aggiungo io, non è che sia il massimo della coerenza licenziare un'allenatore due settimane dopo averlo 'blindato'...
- Troppe assenze e il PORTO lo licenzia dopo nemmeno un mese! In realtà al tecnico viene contestata la rigidità nel modulo tattico a quanto pare non amato dal presidente portoghese che coglie al balzo il suo mancato rientro dopo un paio di giorni in Italia (a quanto pare per problemi tecnici nel volo che avrebbe dovuto riportarlo ad Oporto) e lo silura mettendo al suo posto LUXEMBURGO... Gigi non la prende bene ovviamente 'E' un momento difficile ma leggo molte cose che non sono vere. La cosa che mi ha contraddistinto in questi anni è stata la puntualità. S'immagini se potevano essere le assenze... Più avanti io dirò la mia verità, quando sarà il momento giusto. Sono molto amareggiato, adesso voglio rilassarmi mentalmente un pò prima di parlare di questa avventura delle quale non sono pentito. Era un'esperienza che comunque dovevo fare: adesso so cosa vuol dire...'
- 4-4-2? Anche no... Pur essendo legato al modulo più antico del calcio, quel 4-4-2 che pur essendo un po' piatto garantisce la migliore copertura di ogni zona del campo, mister DELNERI sa adattarsi alle situazioni come fece ad esempio nel 2010 quando da 3 mesi alla JUVE virò sul 4-3-3 che qualche soddisfazione in più la diede...
- Mister LIPPI lo immaginò sulla panchina della JUVE allorchè, intervistato dal Corriere della Sera prima di un JUVE-CHIEVO d'alta quota nel 2003, sentenziò 'Del Neri al mio posto? È un allenatore bravissimo, destinato a una grande squadra. Dopo di me, gli auguro di guidare la Juve.'
- Il CHIEVO dei miracoli... Tornato alla TERNANA in B dopo la brutta parentesi empolese, Luigi non riesce a ripetere i fasti passati e viene di nuovo esonerato per giungere al CHIEVO ancora in cadetteria nel 2000-01 e conquistare una storica promozione in Serie A dietro TORINO e PIACENZA.
Ma l'ottimo lavoro del mister prosegue nell'anno successivo dove i gialloblù della Diga viaggiano a ritmi scudetto e fino a metà campionato si insediano stabilmente nelle zone altissime della classifica per finire poi l'annata al quinto posto e giocare in Europa nel 2003-04 - Esonerato all'EMPOLI senza nemmeno cominciare la stagione! Dopo anni di scuola SPALLETTI l'EMPOLI chiama a guidare la squadra dal Giugno 1998 mister DELNERI che, dopo vari dissidi (veri o presunti) con i senatori dello spogliatoio sul modulo da adottare, viene esonerato ad Agosto alla prima esperienza da allenatore in Serie A e nemmeno 3 mesi dal suo arrivo in Toscana Non so spiegarmi di preciso quello che è successo ma evidentemente non ero e non sono la persona giusta per l'Empoli. Io sono un allenatore che ha delle idee proprie, e che cerca di portarle avanti. Loro, i dirigenti, volevano una clonazione di Spalletti. La squadra voleva giocare col vecchio modulo? Con i ragazzi non c' erano problemi. Abbiamo impiegato un po' di tempo a capirci, ma poi le cose hanno preso la giusta direzione. L'amarezza è tanta. L'Empoli ha fatto e disfatto con troppa facilità. Sono stati loro a venirmi a cercare e credevo di meritare un po' di rispetto, anche dal punto di vista umano.
- Che spettacolo quella TERNANA targata DELNERI! Dal 1996 il mister trascina i rossoverdi dalla C2 alla B con una serie positiva di ben 39 partite a cavallo delle due stagioni...
- DEL NERI o DELNERI? Chiamatemi Gino... Modi spicci e poco bado alla forma da buon friulano Luigi (detto Gigi) all'anagrafe di Aquileia è iscritto con cognome Delneri, senza quello spazio aggiunto successivamente da giornalisti poco attenti e magari un po' snob verso quegli allenatori che arrivano al grande calcio dopo una lunga gavetta nelle serie inferiori ma Gigi (così lo conoscono in tanti per nome) non ci ha mai fatto caso più che tanto e non lo fece notare nemmeno a quelli del CHIEVO che, sulla sua scheda nel sito web ufficiale, lo chiamavano DEL NERI 'Tanto gli amici mi chiamano Gino' tranquillizzava il tecnico col suo tipico sorriso a metà...
Alla fine lo spazio ebbe la meglio nel senso che anche il tecnico ammise di preferire la versione tarocca del suo cognome e di firmare gli autografi come Del Neri - Che coppia con SCALA al FOGGIA! Mezzala dai piedi buoni e col vizio del gol, da giocatore Luigi viene ricordato nel FOGGIA che fu per quella coppia che in mediana seppe dettar legge per lameno un paio di stagioni di Serie A tra il 1976 ed il 1978 mentre nella SAMPDORIA, pur non essendo particolarmente prolifico, segnò un gol nel derby col GENOA del 1980-81 direttamente da calcio d'angolo!
Luigi Delneri
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Luigi Delneri, detto Gigi (Aquileia, 23 agosto 1950), è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, attualmente alla guida tecnica del Verona.
In veste di tecnico ha ottenuto una promozione in Serie A con Chievo (2000-2001), una in Serie B con la Ternana (Serie C1 1997-1998), e 3 in Serie C1 con la succitata Ternana (1996-1997), Nocerina (1994-1995) e Ravenna (1991-1992).
Caratteristiche tecniche
Allenatore
In tutta la sua carriera di allenatore ha sempre utilizzato il modulo tattico 4-4-2.
Carriera
Giocatore
Dopo una lunga carriera da centrocampista, nella quale si ricorda la coppia di centrocampo con Nevio Scala al Foggia, i trascorsi con Udinese e Sampdoria (gioca 33 partite, realizza un unico gol nel derby della Lanterna della stagione 1980-1981, segnato su calcio d'angolo sotto la gradinata Sud), Delneri finisce la sua esperienza a Oderzo nel 1985, quando il presidente Ettore Setten lo convince a diventare allenatore.
Allenatore
Dai dilettanti al Miracolo Chievo
Dopo pochi mesi allena il Pro Gorizia, nel 1989 conduce il Partinicaudace al secondo posto nei dilettanti, nella stagione 1990-1991 ottiene il terzo posto col Teramo in Serie C2. Allena il Ravenna (vinse il campionato di C2 1991-1992), e sempre in C2 Novara per due stagioni, dal 1992 al 1994, Nocerina, dove in due annate vince un campionato di Serie C2 1994-1995 e raggiunge i play-off di Serie C1 l'anno successivo, perdendoli.
Nel 1996 gli è affidata la Ternana: dalla Serie C2 conduce il club umbro in Serie B, con due promozioni di fila e imbattibilità di 39 partite a cavallo dei campionati di Serie C2 1996-1997 e Serie C1 1997-1998. Dopo la vittoriosa finale play-off di Serie C1 di Ancona con la Nocerina, lascia la Ternana e va in Serie A con l'Empoli ma durante il ritiro con la squadra toscana nell'estate 1998, sorgono problemi anche tattici coi giocatori e la società, e Delneri non inizia neanche il campionato, venendo licenziato. Richiamato a stagione in corso in sostituzione di Antonello Cuccureddu alla Ternana in Serie B, è esonerato e sostituito da Vincenzo Guerini.
Nel 2000 Delneri è ingaggiato dal Chievo, squadra di un piccolo borgo veronese militante in Serie B. Ottiene subito la promozione in Serie A, giungendo terzo in Serie B 2000-2001, la prima nella storia dei clivensi, e nella stagione d'esordio in massima categoria fa dei gialloblù la squadra-rivelazione del campionato portandola, grazie a un gioco vivace ed efficace, a marciare inaspettatamente come capolista nel girone d'andata e a chiudere poi l'annata a un lusinghiero quinto posto, che vale il debutto europeo della piccola realtà veneta in Coppa UEFA. Nei tornei seguenti, con Delneri in panchina la compagine clivense raggiunge un settimo posto nel 2003, e un nono nel 2004.
La parentesi al Porto, Roma e Palermo
Nell'estate del 2004 è ingaggiato dalla società portoghese del Porto, allora campione d'Europa, venendo licenziato prima di inizio stagione ufficiale a seguito di dissapori coi senatori dello spogliatoio. A settembre, dopo quattro giornate di campionato giocate, è ingaggiato dalla Roma in sostituzione del dimissionario Rudi Völler sino al marzo successivo, quando si dimise dopo la sconfitta 3-0 a Cagliari, la terza consecutiva dopo le precedenti 1-2 con la Juventus e 2-0 a Palermo. In ventiquattro gare di campionato con la Roma ottenne 34 punti e poche soddisfazioni.
Nell'estate del 2005 firma per il Palermo che allena fino a gennaio 2006, che dopo aver raggiunto la qualificazione ai sedicesimi di finale di Coppa UEFA, quando è esonerato dal presidente Maurizio Zamparini a seguito della sconfitta 1-3 subita dal Siena in Serie A; Delneri dichiara che la sua esperienza a Palermo è stata un fallimento, anche a causa di incomprensioni con presidente dei rosanero il quale, a distanza di quattro anni, ha ammesso di essersi sbagliato nel relazionarsi con l'allenatore di Aquileia.
Il ritorno a Chievo ed il biennio con l'Atalanta
A ottobre 2006 è richiamato dal presidente Luca Campedelli, per cercare di risollevare il Chievo, in sostituzione dell'esonerato Giuseppe Pillon. La stagione si conclude con la retrocessione in Serie B e con il suo esonero. Nella stagione 2007-2008 è sulla panchina dell'Atalanta dopo le recenti e deludenti esperienze. Fra gli altri risultati, ottiene la doppia vittoria sul Milan. L'Atalanta conclude il campionato al nono posto, raggiungendo la salvezza con due giornate d'anticipo. Nel 2008-2009 la dirigenza, non più guidata da Ivan Ruggeri, dichiara di non voler andare oltre la salvezza. A poche settimane da fine stagione annuncia che non allenerà più la squadra orobica l'anno successivo.
Sampdoria
Il 1º giugno 2009 la Sampdoria ufficializza l'ingaggio di Delneri da nuovo allenatore, con contratto di un anno. L'inizio di campionato dei blucerchiati, con quattro vittorie in altrettante gare, porta la squadra al primo posto solitario dopo sei giornate con, tra gli altri, la vittoria a Marassi con l'Inter campione d'Italia in carica. Le gare successive registrano un peggioramento nelle prestazioni dei genovesi e vedono Antonio Cassano relegato dall'allenatore fuori rosa, anche per un infortunio che sembra allontanare i due. Segue la risalita del club che porta al quarto posto solitario, che la Samp mantiene fino a fine campionato mettendo assieme il record societario di punti nei tornei a venti squadre; Delneri, con 41 punti nel girone di ritorno, centra la qualificazione ai preliminari di Champions League, massima competizione che mancava alla squadra blucerchiata da diciotto anni. Il 17 maggio 2010 termina il rapporto di lavoro con la Sampdoria.
Juventus e Genoa
Il 19 maggio 2010 firma il contratto biennale che lo lega alla Juventus. Il 21 maggio 2011, al termine di quella che sarà la sua unica stagione sulla panchina bianconera, annuncia il suo addio al club piemontese in seguito ai risultati negativi raccolti dalla squadra sia in campionato, settima e, dopo vent'anni, non qualificata alle competizioni europee, sia in campo continentale; l'ufficialità del divorzio arriva dieci giorni dopo, con una nota della società.
Il 24 ottobre 2012 è presentato da allenatore del Genoa sostituendo l'esonerato Luigi De Canio, diventando il sesto allenatore (dopo Paolo Tabanelli, Gipo Poggi, Roberto Lerici, Guido Vincenzi, Luigi Cagni), ad aver guidato entrambe le formazioni genovesi. Nelle sue prime 5 gare subìsce 5 sconfitte consecutive. Il 20 gennaio 2013, a seguito della sconfitta interna con il Catania (0-2), è esonerato insieme al suo staff. Coi liguri, in 13 gare totali di campionato, ha ottenuto 2 vittorie, 2 pareggi e 9 sconfitte.
Verona
L'1 dicembre 2015, dopo la quattordicesima giornata di campionato, torna a Verona ma cambiando sponda: passa infatti ad allenare il Verona, dopo aver già allenato in passato l'altra squadra della città veneta, il Chievo. È la seconda volta durante la sua carriera che allena due squadre della stessa città, dopo Sampdoria e Genoa. Prende il posto dell'esonerato Andrea Mandorlini, con la squadra all'ultimo posto solitario in classifica con sei punti, a otto lunghezze dalla salvezza e senza aver ancora vinto una partita in campionato.
Palmarès
- Giocatore
Competizioni nazionali
Coppa Italia di Serie C: 1 L.R. Vicenza: 1981-1982
Serie B: 1 Udinese: 1978-1979
- Allenatore
Club
Campionato italiano Serie C2: 3 Ravenna: 1991-1992 (girone A), Nocerina: 1994-1995 (girone C), Ternana: 1996-1997 (girone B)
Individuale
Oscar del calcio AIC: 1 Migliore allenatore: 2002
Panchina d'oro: 1 2001-2002
Luigi Delneri
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Luigi "Gigi" Delneri, often incorrectly written as Del Neri[1] (born 23 August 1950) is an Italian football manager and former player.
Playing career
Born at Aquileia, province of Udine, Delneri made his professional debut as player at the age of 16 for Spal, Ferrara's football team, for which he had worked as storer. After playing for Foggia and Novara, he moved to Udinese, with whom he gained promotion to Serie A, Italy's top division. He was later traded to Sampdoria, and then to Lanerossi Vicenza, Siena, Pro Gorizia and Opitergina, an amateur team from Oderzo, where he ended his playing career at 34.
Coaching career
After his retirement as a player, Delneri stayed at Oderzo, appointed by chairman Ettore Setten (now owner of Treviso) as head coach. In 1986 he signed for Serie D team Pro Gorizia. He then coached Partinicaudace, a minor Sicilian Serie D team, in 1989, Teramo, Ravenna, Novara and Nocerina of Serie C2; with this last team he won the league and promotion to Serie C1. He then moved to Ternana of Serie C2, guiding it to Serie B after two consecutive promotions.
In 1998, after his second consecutive promotion, he was signed by Empoli of Serie A, but was fired before starting the championship, and was then recalled by his former team Ternana at the Serie B level.
In 2000 he signed with Chievo Verona of Serie B, a team representing a small quarter of Verona. It was the beginning of the so-called "Chievo miracle", in which the team was promoted for the very first time to Serie A and then even qualified for the UEFA Cup in its first season at the highest level of Italian football, after leading Serie A at the end of the winter break.
In the summer of 2004, Delneri was signed by Champions' League holders FC Porto, but, as with Empoli, was fired before making his debut. He maintained that he wanted to return to Italy for personal reasons. Signed in October 2004 by AS Roma, replacing Rudi Völler, he in turn left this position in March 2005 after a dismaying series of defeats, which were regarded as only partially the fault of Delneri.
In mid-2005 he accepted the offer of US Palermo to coach the Sicilian team, which had also qualified for the UEFA Cup. After a good beginning, including a surprising 3–2 win against Inter Milan and qualification to the UEFA Cup group stages, the team started producing poor results, slowly losing position in the Serie A table. After a 3–1 defeat at home against Siena, Delneri was fired on 28 January 2006.
On 16 October 2006, Delneri returned to coach Chievo Verona, replacing Giuseppe Pillon. Despite a good start, he did not manage to save his side from relegation, losing a spot in the following season's Serie A with a 2–0 loss to Catania on the final match day. Following the relegation, Delneri announced he was going to leave Chievo. He was announced as new Atalanta boss in June 2007. Delneri spent two successful seasons with Atalanta in which he led the team to 9th and 11th place, which can be seen as a great success since the team fell to 18th place and were demoted to Serie B after his departure. After two seasons in Bergamo, he left to take over at Sampdoria on 1 June 2009, a team that had a disappointing season in which they finished 13th. He guided Sampdoria to a surprising fourth place in which they beat Italian teams F.C. Internazionale Milano, AC Milan, Juventus F.C., and AS Roma, and as a result of the fourth-place finish, Sampdoria received a spot to the third qualifying round of the 2010–11 UEFA Champions League. Delneri left the blucerchiati the day after his team secured fourth place.[2]
On 19 May 2010, Delneri was appointed as coach of Juventus after he quit as coach of Sampdoria on 17 May 2010.[3] On the day of his appointment, Delneri stated,"I want to build a team with a definite identity, that doesn't change depending on which team it is playing," Delneri said. "We want to return to the level that Juventus has always played throughout its century and recreate a winning mentality. I've won some hard challenges and it isn't easy, but it has allowed me to be considered by a big club," Delneri said. "I know full well that we need a lot of quality to achieve our aims. But we need continuity and if we achieve that we might be able to reach our goals earlier. After a slow start to the new season, the Turin side kept their first clean sheet since October in a 4–0 win over Udinese.[4] He guided Juventus to third place in the league before the winter break, however since the new year Juventus have lost 7 of their 11 games. AC Milan beat Juventus 1–0 in Turin on 5 March; this was the third straight defeat for Juventus, which has led to fans[who?] calling for his resignation.
At the end of the 2010–11 season Delneri was sacked by the Juventus board[5]
On 22 October 2012, Delneri was named new head coach of Genoa in Serie A succeeding sacked coach Luigi De Canio.
On 20 January 2013, Delneri was sacked from Genoa following the 0–2 home loss to Catania and a string of bad results for the team finding only two wins in his 13 matches long tenure at the club.
FONTE: Wikipedia.org
RASSEGNA STAMPA + - =
STAGIONE 2023-24 + - =
20 Aprile 2024 - 09:28 Hellas Live
Delneri: “Hellas Verona-Udinese, lo 0-0 non basta. Chi perde farà fatica a riprendersi”
“Come la vedo? Tesa. Dura mentalmente. Perché tutte e due le squadre hanno un disperato bisogno di punti. Chi la perderà farà fatica a riprendersi. Perché a cinque giornate dalla fine una sconfitta può essere una brutta botta. L'Udinese non doveva trovarsi in questa situazione. È una squadra che ha qualità, ma ha perso troppi punti nel finali di partita, anche nei recuperi. Il Verona invece ha immesso energia nuova dopo la rivoluzione di gennaio in cui ha venduto tanti giocatori di spessore. Ha, però, preso dei calciatori interessanti e ha aggiunto, col lavoro di un tecnico come Baroni, intensità, densità e pure qualità. La difesa a quattro che lui interpretava bene con il Lecce si è rivelata fondamentale. Ha saputo cambiare sistema rispetto ai predecessori che avevano sempre giocato diversamente. Chi mi piace dell’Hellas? Folorunsho, Noslin e Lazovic, un elemento assolutamente fondamentale per l’Hellas. Da che parte sto? Sono friulano. Vivo in Friuli Venezia Giulia. Vorrei che l'Udinese si salvasse, credo che sia normale per chi vive questo territorio. Ma sono sicuro che ce la farà, ha le qualità per venirne fuori. Chi decide questa sfida? La serenità. Che in questo momento non c'è né all'Udinese e nemmeno al Verona perché la tensione è normale che regni. Lo 0-0 non basta. Può non servire a nessuno. Ma in questo tipo di sfide, che sono delle finali, partite della vita, o chiamatele come volete, servono nervi saldi, ma soprattutto tanta positività. Le motivazioni sicuramente non mancano” ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, il doppio ex di Hellas Verona-Udinese, Luigi Delneri.
FONTE: HellasLive.it
STAGIONE 2022-23 + - =
NEWS
Delneri: “Verona, ritrova entusiasmo e intensità!”
L’ex tecnico gialloblù ha parlato a L’Arena anche in vista del match contro la Juventus
di Tommaso Badia Marzo 25, 2023 - 12:10
Raggiunto dai colleghi de L’Arena, Luigi Delneri ha parlato della situazione del Verona e anche della prossima sfida tra i gialloblù e la Juventus.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’ex allenatore dell’Hellas.
LA SALVEZZA. «Il Verona deve credere alla salvezza perché questa è la condizione imprescindibile per rimanere vivi. Serve spingere per accorciare, anche se i passi falsi possono svuotarti e non è facile recuperare il tempo perduto. Il k.o. contro la Sampdoria può avere risvolti pesanti, ma ci sono ancora le partite per riprendersi. L’Hellas deve ritrovare l’entusiasmo e l’intensità».
I SINGOLI. «Il Verona deve affidarsi a Veloso, uno come lui serve in campo e in spogliatoio. È l’uomo di cui il Verona ha bisogno. L’attacco? È vero, non si segna, ma la colpa è di tutti, non solo degli attaccanti. È il momento di essere uniti, le critiche volte a cercare un capro espiatorio non servono a nessuno».
GLI ALLENATORI. «Bocchetti e Zaffaroni mi sembrano una coppia equilibrata. A inizio 2023 sembravano aver trovato una quadra, ma ora è arrivato il momento difficile».
LA PROSSIMA AVVERSARIA. «La Juventus ora è molto solida: ha saputo reagire alle difficoltà e gran parte del merito va ad Allegri. Chi temere di più? Rabiot è cresciuto molto, Chiesa fa la differenza e Di Maria ha un talento purissimo, anche se deve fare i conti con il proprio fisico».
FONTE: CalcioHellas.it
mercoledì 28 Settembre 2022 - Ore 11:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Nell’Udinese ci sono compattezza, equilibrio tattico e qualità. La squadra sa fare bene sia la fase difensiva che quella offensiva: in campo è sempre corta e ciò le consente di spendere di meno, e poi ci sono individualità di spicco. Se l’Udinese dovesse centrare l’Europa, dovrà poi consolidare il grande risultato. L’Udinese può conseguire un grosso risultato, ma deve sempre crederci: pratica un calcio pregevole, per cui va sfruttato il momento e ci sono buone prospettive che le cose vadano ancora bene. Lasagna nell’Hellas Verona? In campo si muove bene, gioca soprattutto per la squadra, crea spazi ai compagni, ma gli manca il gol. Forse vede poco la porta, come si dice in gergo, ma ha carattere, è un grande lavoratore. Certo, se alla lunga ti vengono a mancare quei 5-6 gol in più che tutti si aspettano, la squadra inevitabilmente ne risente»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Gigi Delneri.
FONTE: TrivenetoGoal.it
STAGIONE 2020-21 + - =
NEWS
Delneri saluta Brescia: “Non mi sarei mai aspettato di essere esonerato dopo due giornate”
di Giuseppe Granieri
8 Ottobre 2020 12:06
All’indomani dell’esonero dalla panchina del Brescia, attraverso le colonne di Tuttosport arrivano alcune dichiarazioni di Luigi Delneri, tecnico allontanato dal presidente Massimo Cellino dopo appena due giornate.
ESONERO DOPO DUE GIORNATE. “Quello che mi è successo è una situazione inverosimile, non mi sarei mai aspettato di essere esonerato dopo due giornate, ma ho capito che a 70 anni posso ancora fare l’allenatore e spero che mi venga data ancora una chance da un’altra parte“.
FONTE: CalcioLecce.it
Data: 06/10/2020
Brescia, esonerato Delneri: è ufficiale
Autore: Redazione
Luigi Delneri deve dire già addio al Brescia. Dopo le conferme sulle indiscrezioni di questa mattina del Giornale di Brescia, l'allenatore è stato esonerato. Il tutto gli è stato comunicato da Perinetti, responsabile dell'Area Tecnica. Ora c'è anche l'ufficialità.
"Brescia Calcio comunica l'esonero di Luigi Delneri - si legge sul comunicato del club - Sollevato dall'incarico anche Stefano Lucchini, vice del tecnico friulano. Il Club ringrazia entrambi per il lavoro svolto".
Nel pomeriggio Perinetti ha chiamato direttamente Delneri dalla sede per ribadirgli la decisione presa dal presidente Cellino. Ora imminente il ritorno di Lopez, ancora sotto contratto col Brescia e già nelle prossime ore atteso in città.
Delneri, che in un primo momento sarebbe dovuto arrivare a Brescia in qualità di Responsabile dell'Area Tecnica, era stato poi nominato a sorpresa allenatore del club lombardo proprio da Cellino, che però ha voluto cambiare dopo appena due partite: il pareggio all'esordio in campionato con l'Ascoli e la netta sconfitta (3-0) alla seconda giornata sul campo del Cittadella.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Luigi Delneri è il nuovo tecnico della Prima Squadra
4 set 2020
Cominciata la Stagione Sportiva 2020-2021, il Brescia Calcio comunica che il nuovo Mister della Prima Squadra è Luigi Delneri.
Delneri verrà presentato lunedì 7 settembre, assieme al suo staff, alle 14:30 al DoubleTree by Hilton di viale Europa 45, Brescia.
FONTE: BresciaCalcio.it
STAGIONE 2018-19 + - =
L'INTERVISTA
DELNERI: IL CHIEVO IN B? MI FA MALE AL CUORE
16/04/2019 18:33
“Mi fa male al cuore vedere retrocedere il Chievo. Domenica ero emozionato. Provavo dispiacere, ma anche orgoglio per quello che il Chievo ha rappresentato per vent'anni. Ho ripensato a quello che abbiamo fatto, al rapporto che ho con il presidente, che sento spesso...”.
Gigi Delneri risponde dalla sua casa di Aquileia. In questi giorni si sprecano gli epitaffi: “La fine della favola” è il tema ricorrente sui giornali nazionali. E allora logico pensare a Delneri che quella “favola” - così si scriveva all'epoca - l'ha narrata in prima persona tra il 2000 e il 2002. “Gli anni più belli. Tracciammo una strada. Allora tutti davano due mesi di vita al Chievo in serie A... Eravamo una banda di sconosciuti, il club di quartiere che diventa grande tra i grandi”. Delneri ritornerà sulla panchina clivense anche nel 2006-2007, stagione della prima retrocessione: “Ma allora fu diverso, retrocedemmo a 39 punti, lottando fine alla fine...”
Oggi invece si respira un clima da fine impero...
“Invece voglio sperare che il Chievo possa tornare subito in alto, perché ormai è un patrimonio della serie A. Certo, allora il Chievo si ritrovò in B con giocatori fuori categoria. Oggi magari deve sistemare delle cose, ma deve provarci immediatamente”.
Ma i bilanci sono in rosso...
“Ho letto, ma non ho approfondito queste questioni. Io guardo al calcio e credo che, lavorando in un certo modo, si possa risalire comunque”.
Si parla del ritorno di Sartori. Ci crede?
“Nel calcio mai dire mai, ma Sartori sta facendo un grande lavoro all'Atalanta, non è che sia in ritiro sul lago Maggiore. Non penso possa accadere”.
Lei ritornerebbe?
“Guardi, credo che la mia storia con il Chievo appartenga al passato e penso che Di Carlo sia l'allenatore giusto per ripartire. Poi, ripeto, nel calcio mai dire mai, le cose nel nostro ambiente cambiano in fretta”.
Ma lei è ancora in pista, giusto?
“Dipende, se arriva una società che mi propone qualcosa di interessante sì, sennò resto anche qui a casa mia”.
Ha avuto una parentesi anche all'Hellas di Setti. Qui la gente è arrabbiata, lo sa?
“Sì sto seguendo. Verona ama l'Hellas, è la squadra della città, con un potenziale di pubblico fisso di 25 mila persone. La gente pretende la serie A, normale che il clima non sia dei migliori”.
Lei che idea si è fatto?
“Il Verona negli ultimi anni ha avuto troppa discontinuità, A e B, B e A, difficile poter far risultati così e strutturarsi. Setti è un presidente calcisticamente giovane, forse non riesce a trovare la giusta sintonia con la piazza”.
Ma vista la forza economica del paracadute, il campionato è decisamente sotto le aspettative...
“Il Verona è inferiore al Palermo, che ha più esperienza, ma con Brescia e Lecce se la sarebbe potuta giocare. Ma il Lecce ha l'entusiasmo, la leggerezza e la spregiudicatezza mentale della matricola, mentre il Brescia con Corini propone un calcio di grande qualità tecnica. 'Genio' schiera sempre due punte e una mezza punta”.
Grosso invece alterna Di Carmine e Pazzini. Con lei giocherebbero assieme?
“Sì, io ho sempre giocato con due punte fisse. Ma ogni allenatore ha le sue idee”.
Grosso lei lo ha allenato a Palermo e alla Juve. Che tipo è?
“Io l'ho conosciuto come calciatore e non come allenatore. Da giocatore era un ragazzo mite, serio, disponibile ed educato”.
Pare non brillare in empatia...
“E' sempre stato uno che esterna poco. Io spero possa farcela ai play off, Verona merita almeno una squadra in A”.
Prima accennava a Corini. Contento di vederlo finalmente un allenatore compiuto?
“Molto. Lui è bravo sia nella gestione che nell'insegnamento. Credo che certi passaggi a vuoto gli siano serviti. Ma guardi che in quel Chievo almeno 7-8 sono diventati allenatori, compreso chi in seconda, chi dei portieri. Infatti ogni volta che li risento ai ragazzi dico sempre la stessa cosa...”
Cioè?
“'Adesso che grazie a me allenate tutti lasciate un pezzo di torta anche al vostro vecchio mister. Che sennò non alleno più' (risata fragorosa, ndr)”
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
Un allenatore al giorno – Luigi Delneri, l’apice a Verona e Genova con qualche rimpianto di troppo
Di Alessandro Tavani 03:00 19.09.18
Foto LaPresse/Marco Alpozzi
La carriera da allenatore di Luigi Delneri inizia dal basso, dal massimo campionato dilettantistico con la Pro Gorizia, ai tempi presieduta dal fratello di Giampaolo Pozzo, presidente dell’Udinese. Dopo tre stagioni in cui manca l’appuntamento con i professionisti anche a causa di una situazione societaria poco tranquilla, passa al Partinicaudace, ancora nei dilettanti e poi al Teramo in C2. A Ravenna in Serie D nella stagione 1990-91 vince il campionato di Serie D e si guadagna la chiamata del Novara in Serie C2: in due stagioni raggiunge un terzo e un quinto posto. La crescita personale del tecnico si concretizza con il passaggio alla Nocerina, condotta in C1 e a un passo dalle porte della Serie B, venendo sconfitto ai playoff.
Il primo “miracolo” di Delneri risale al periodo di Terni, dove in due anni porta la prima squadra della città dalla C2 alla Serie B. Così si concretizza la prima grande occasione per il tecnico friulano: l‘Empoli di Fabrizio Corsi, già ai tempi propenso a lanciare tecnici non proprio espertissimi, gli offre la panchina, ma a causa di alcune incomprensioni con il gruppo lascia la Toscana dopo pochi giorni. Anche la seconda esperienza alla guida della Ternana non va meglio, anzi, Delneri viene esonerato.
All’alba del nuovo millennio, però, ecco il secondo miracolo sulla panchina del Chievo Verona, una piccola squadra di una frazione di Verona appena promossa in B. L’exploit è immediato: promozione storica in massima serie al primo anno e un altrettanto storico quinto posto nel primo campionato di Serie A che vale la partecipazione dei veronesi alla Coppa Uefa. La stagione seguente il Chievo verrà eliminato subito dall’Europa, ma a fine anno arriva un altro positivissimo settimo posto, seguito dal nono del campionato successivo.
Il bel gioco e gli ottimi risultati inducono il Porto, fresco campione d’Europa, a offrirgli la panchina nell’estate 2004, ma l’esperienza parte male a causa di diverbi con i calciatori più importanti e Delneri termina a malapena la fase di preparazione. Il burrascoso 2004 però non è terminato qui per il tecnico friulano, che subentra a Rudi Voller nella Roma dopo sole quattro giornate di campionato. Il gioco e i risultati sono lontani da quelli del Chievo dei “miracoli”, così a marzo viene esonerato.
Segue l’esperienza al Palermo dal 2005 dove disputa la Coppa Uefa (prima volta per i rosanero) e vince a sorpresa il girone composto da Espanyol, Lokomotiv Mosca, Brøndby, Macc. Petah Tiqwa. Con Del Neri la squadra di Zamparini supera anche i sedicesimi contro lo Slavia Praga, ma a Gennaio 2006 il presidente lo esonera dopo una sconfitta contro il Siena, dichiarando anni dopo di essersene pentito.
Il ritorno al Chievo è tutt’altro che positivo, in quanto a fine stagione arriva la retrocessione. Nonostante ciò, Ivan Ruggeri, presidente dell’Atalanta, sceglie lui per la stagione 2007-08: Delneri rimane a Bergamo per due stagioni conquistando un nono posto e un undicesimo posto. È l’ultimo anno di Ruggeri alla presidenza della Dea, mentre Del Neri passa alla Sampdoria, squadra in cui ha militato da calciatore. Con il tandem d’attacco Cassano-Pazzini, Del Neri rimane imbattuto al “Ferraris” e conquista un sorprendente quarto posto e porta i blucerchiati ai preliminari di Champions, dopo un’assenza di diciotto anni dai massimi livelli del calcio europeo.
La terza grande occasione per il tecnico di Aquileia è rappresentata dalla Juventus. Nell’unica stagione in bianconero chiude il campionato al settimo posto ed esce ai gironi in Europa League. Rimane fermo un anno e inizia a far fatica a trovare una panchina: nell’ottobre del 2012 lo chiama il Genoa, ma sono più i bassi degli altri e l’esonero arriva puntuale nel gennaio successivo. La storia recente lo visto senza una panchina per i due anni successivi, salvo sedere sulla panchina del Verona nel 2015 alla disperata ricerca della salvezza che non arriverà. Infine nel 2016 subentra a Iachini all’Udinese, dove ripropone per l’ennesima volta il suo 4-4-2, marchio di fabbrica da inizio carriera, e ottiene un tredicesimo posto. Sembra l’inizio della risalita, ma l’Udinese inizia malissimo la stagione 2017-18 e dopo tredici gare e nove sconfitte, Delneri viene esonerato da Pozzo.
FONTE: CalcioWeb.eu
STAGIONE 2017-18 + - =
Delneri: “L’allenatore deve essere credibile coi giocatori”
maggio 3, 2018
“L’allenatore deve essere credibile coi giocatori, deve dialogare con loro, chiaro poi che i risultati determinano tante cose. Questa è la base più importante per ottenere successi. Bisogna dare rispetto prima di riceverlo”. Così Gigi Delneri ospita a Bardolino, in compagnia di Bagnoli, Fascetti e Maifredi, ospiti di Raffaele Tomelleri all’evento “l’allenatore ieri, oggi, domani…”.
FONTE: HellasLive.it
SPORT MARTEDÌ 21 NOVEMBRE 2017
L’Udinese ha esonerato l’allenatore Luigi Delneri
L’Udinese, squadra al 12° posto della Serie A di calcio, ha esonerato l’allenatore Luigi Delneri e il suo allenatore in seconda Giuseppe Ferazzoli. Su 12 partite giocate in questa Serie A, l’Udinese ne ha vinte quattro e perse otto. Nell’ultima partita di campionato, giocata domenica 19 novembre, l’Udinese ha perso 1-0 contro il Cagliari in una partita giocata in casa. Delneri allenava l’Udinese dall’ottobre 2016. Non è ancora ufficiale ma tutti i principali siti sportivi italiani dicono che il suo posto sarà preso da Massimo Oddo: campione del mondo da giocatore ed ex allenatore del Pescara.
foto (ANSA/ALBERTO LANCIA)
FONTE: IlPost.it
STAGIONE 2016-17 + - =
UFFICIALE – Udinese, Delneri rinnova fino al 2018
Di Francesco Moria - 30 maggio 2017
Copyright MondoSportivo.it / Simone Galli
Sarà Luigi Delneri l’allenatore dell’Udinese 2017-2018. È questa la grande notizia arrivata nella giornata di oggi da parte della società friulana, che ha deciso di aver esercitato il diritto di opzione per il prolungamento del rapporto con il tecnico di Aquileia fino a giugno 2018: un rinnovo già nell’aria, visto l’ottimo impatto mostrato dall’allenatore ex Hellas Verona e Genoa sulla squadra fin da ottobre, quando fu ingaggiato al posto di Iachini, tanto da permettere ai bianconeri di chiudere la stagione a un tranquillo 13esimo posto.
FONTE: MondoSportivo.it
NEWS
Delneri: “Toni? Bisogna essere campioni in tutto”
L’ex tecnico del Verona: “L’anno scorso poteva dare di più. Anche un grande accetti di stare fuori”
di Redazione Hellas1903, 13/10/2016, 08:11
Gigi Delneri, da dicembre scorso allenatore del Verona, con cui non è riuscito a centrare l’impresa della salvezza, parla con “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola e si sofferma anche su quanto avvenuto all’Hellas.
Dice l’attuale tecnico dell’Udinese: “Abbiamo fatto grandi imprese, ma abbiamo perso due partite cruciali con Carpi e Frosinone, eravamo stanchi mentalmente”.
Delneri commenta anche il rapporto con Luca Toni, con cui non mancarono le incomprensioni: “È abituato a essere protagonista. Poteva dare qualcosa in più. Bisogna essere campioni in tutto. Anche un grande può stare fuori e accettarlo”.
FONTE: Hellas1903.it
Udinese, ecco Delneri: "Riconquistiamo i tifosi. Stranieri? Trasmettiamo loro il calcio italiano"
Presentato il nuovo tecnico friulano: "Ci eravamo rincorsi a lungo, felice di essere qui"
4 Ottobre 2016
Udinese, ecco Delneri: "Riconquistiamo i tifosi. Stranieri? Trasmettiamo loro il calcio italiano"
L'era Delneri è ufficialmente cominciata. L'Udinese ha presentato il proprio nuovo allenatore, subentrato all'esonerato Iachini. "Era tanto tempo che ci inseguivamo. Ora è il momento giusto. E' una bella occasione che mi riporta nella mia terra, a vestire, anche se idealmente, il bianconero, come fatto da giocatore". Queste le prime parole del tecnico che debutterà dopo la sosta contro un'altra sua ex, la Juve.
Il primo pensiero di Delneri è quello per la sua terra: "Ho la mentalità friulana; ho assorbito questo dalla mia regione". Il secondo per Iachini: "Il nostro è un mondo molto particolare, se vinci va tutto bene, se perdi rischi di uscire, ma lui merita di tornare più presto nel mondo del calcio".
Poi Delneri ha parlato della situazione dell'Udinese e sul lavoro da fare: "Nessuna promessa, anzi una: massima dedizione". Si parla di moduli. "Sono sempre stato uno che ha sempre creduto nella specializzazione del giocatore. Cercheremo di dare un apporto tattico alla squadra, che generalmente sarà sempre a 4. Cercheremo di lavorare sulla squadra e al contempo sui singoli, per far rendere ogni giocatore al massimo della sua qualità. I giocatori che ho a disposizione possono essere adattati a diverse soluzioni, e noi dovremo trovare la migliore possibile".
Tra gli obiettivi riconquistare i tifosi. "Il rapporto con loro è importantissimo - continua - è una situazione simile a quanto accaduto lo scorso anno a Verona. Dobbiamo trovare soluzioni che ci permettano di andare in gol. L'abbinamento squadra-tifoseria-società è fondamentale per ritrovare risultati".
Alla ripresa Delneri debutterà contro la Juve, sua ex squadra: "Sarà l'impegno potenzialmente più facile da preparare, non si fatica a trovare le motivazioni contro di loro, ci vorrà coraggio". E sui tanti stranieri dice: "La ricetta è trasmettere le prerogative del calcio italiano a chi non è abituato ad averle".
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
Delneri: 4 modi per festeggiare il suo ritorno in Serie A
Ott 04, 2016 Paolo Nicoli
Delneri is back sono le tre parole più inflazionate di Udine e provincia, perché il grande Gigi torna proprio da quelle parti anche se, forse, da quella zona non si è mai allontanato. Del resto, cartina alla mano tra Udine e Aquileia non ci sono più che cinquanta chilometri di distanza, motivo per cui Delneri non ne dovrà fare poi molta di strada per presentarsi sul suo nuovo posto di lavoro. Sì, la famiglia Pozzo non ha solamente detto sì al cacciare l’uomo con il cappellino più famoso d’Italia, ma è andata oltre, dicendo sì al progetto di affidare la squadra più internazionale della Serie A ad uno della zona. Già, quel Luigi Delneri che con il bianconero ha un legame particolare, perché si sono incrociati in passato in più di un’occasione. Facile, infatti, ricordarsi quella sua figurina con baffi e la maglia proprio dell’Udinese, ma nella sua vita da calciatore c’è una parentesi meno nota a Siena, mentre è sicuramente più nota quella sulla panchina della Juventus. Per la cronaca, non è un qualcosa che i tifosi della Vecchia signora ricordano con particolare emozione, poiché c’è quel particolarissimo record di non aver portato la Juve in Europa dopo vent’anni, motivo per cui la cacciata è apparsa obbligatoria.
La pacata reazione all’annuncio del suo ritorno!
Il grande regista del calcio, però, ha deciso che Luigi Delneri proprio dal bianconero deve ripartire e il fatto che il suo debutto con l’Udinese andrà in scena allo Juventus Stadium la dice lunga su come il bianconero sia un colore alquanto particolare per lui. Esattamente come particolare è il modo di stare in panchina di Luigi Delneri, in quanto qualche perle non manca mai di essere ripresa, motivo per cui tutti si augurano il ritorno di una speciale telecamera a bordo campo con un microfono bell’accesso e, soprattutto, puntato sul nuovo allenatore dell’Udinese, perché siamo sicuri che non mancherà di regalare delle perle destinate a migliorare le nostre giornate. D’altronde, era anche ora di aggiornare il repertorio.
DELNERI: SYSTEM OF A DELNERI!
La Serie A è pronta a riabbracciare Luigi Delneri anche se non è poi molto tempo che la sua figura manca dai palcoscenici del grande calcio, visto che l’ultima sua apparizione è stata sulla panchina dell’Hellas Verona. No, non è andata sicuramente bene, eppure fare di meglio risultava alquanto difficile, perché è sbarcato sull’altra sponda dell’Adige il 1 dicembre 2015 con il Verona ultimo in classifica ed è lì che la possiamo trovare anche all’ultima giornata dello scorso campionato. Dicesi, 24 partite con 7 pareggi, ben 12 sconfitte e solo 5 vittorie tra cui quella contro il Milan che rappresenta la ciliegina sulla torta anche se per noi in realtà è questo pezzo.
DELNERI: LA NOBILE ARTE DELLA CONFERENZA STAMPA!
In una Serie A priva del re indiscusso di tutte le interviste non è sicuramente facile per i tifosi appassionarsi alle dichiarazioni degli addetti ai lavori, perché senza Walter Mazzarri è tutto, decisamente, più triste. Del resto, come animava lui le conferenze stampe spiegando come nel gioco del calcio conti avere il record di calci d’angoli battuti è un qualcosa di irripetibile, ma Luigi Delneri è promette spettacolo. Certo, non ci sarà la fantasia del grande WM, eppure le nostre facce potrebbero avere la stessa espressione basita di chi non crede a quello che sente. D’altronde, capirlo è un’impresa da pochi. Vedere, o meglio, ascoltare per credere.
DELNERI: C’È PANE PER I TRADUTTORI!
In un’Italia dove il tasso di disoccupazione non vuole sapere di scendere la notizia che Luigi Delneri è di nuovo un allenatore di Serie A ha fatto esultare un’intera categoria come quella dei traduttori, poiché adesso sono diventati una merce sicuramente preziosa per tutte le televisioni che vorranno parlare di calcio con Luigi Delneri. D’altronde, occorre per forza far passare i sottotitoli quando parla il tecnico friulano, perché così comprensibile non lo è di certo. Prego, che Sky, Mediaset e la Rai si attrezzino il prima possibile, visto che non vogliamo perderci nemmeno una sillaba che fuoriesce dalla sua bocca. Dicesi, perle preziosi che non vanno gettate.
DELNERI: L’EVERGREEN DI GIGI!
Insomma, Luigi Delneri è tornato su una panchina di Serie A e tutti i devoti del calcio esultano come quando si apprende la notizia che a vostra suocera è partito il crociato, motivo per cui le campane della parrocchia del pallone suonano a festa. Del resto, è il ritorno in Serie A dell’artefice del Miracolo Chievo, perché inutile dire che nella stagione 2001/02 eravamo tutti tifosi dei Mussi volanti. Impossibile dimenticare quel suo 4-4-2 con la quale ha stregato l’Italia intera, perché Lupatelli, Moro, D’Anna, D’Angelo, Lanna, Luciano, Perrotta, Corini, Manfredini, Marazzina, Corradi con Cossato pronto ad entrare dalla panchina e il ricordo di Mayélé sono un qualcosa che appartengono alla storia del calcio. Ecco, il come sia riuscito Delneri a farlo è ancora oggi un mistero, dato che in panchina si potevano assistere a robe del genere. Attenzione, armarsi di fazzoletti in quanto è possibile che sul volto scenda più di una lacrima.
FONTE: BuzzNews.it
Ora è ufficiale: Delneri ha firmato
La società bianconera ha ufficializzato l’ingaggio del nuovo tecnico che sottoscritto un accordo annuale con un’opzione per la prossima stagione. Domani alle 12 la presentazione
di Barbara Castellini, @barchettazzurra 3 ottobre 2016, 18:23
VERONA, ITALY - MAY 08: Head coach of Hellas Verona FC Luigi Delneri looks on during the Serie A match between Hellas Verona FC and Juventus FC at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on May 8, 2016 in Verona, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
Adesso è ufficiale: Gigi Delneri è il nuovo allenatore dell’Udinese. L’annuncio è giunto pochi minuti fa attraverso un comunicato sul sito ufficiale del club bianconero, che riportiamo integralmente:
“Udinese Calcio comunica di aver affidato la conduzione della Prima Squadra a Luigi Delneri. Il tecnico friulano ha firmato un contratto annuale con opzione per il secondo e sarà presentato in conferenza stampa domani alle 12, in diretta su Udinese Tv.
Delneri è già stato parte dell’Udinese, vestendo la maglia bianconera da giocatore dal 1978 al 1980, potendo vantare la vittoria del campionato di serie B 1978-1979. Nella lunga carriera di allenatore spiccano i risultati raggiunti con il ChievoVerona all’inizio degli anni Duemila, dalla promozione in Serie A fino alla prima storica qualificazione in Europa dei veneti. Grazie a questi traguardi, l’allenatore è stato anche insignito del prestigioso premio Panchina d’Oro nella stagione 2001-2002 e il premio di migliore allenatore agli Oscar del calcio AIC nel 2002. Delneri ha guidato inoltre nella massima serie Roma, Palermo, Atalanta, Sampdoria, Juventus, Genoa e Verona, conquistando l’accesso ai preliminari di Champions League nel 2009-2010 con la formazione blucerchiata“.
FONTE: MondoUdinese.it
INTERVISTA AL TECNICO
ESCLUSIVA Delneri: Ecco perchè non sono rimasto
07/07/2016 09:32
“Pecchia? È giovane ed è tutto da valutare: porterà la sua esuberanza giovanile unita comunque ad esperienze importanti a livello internazionale. Io gli auguro di portare il Verona dove merita: in Serie A”. Gigi Delneri parla a tggialloblu.it dopo l’amara retrocessione in B del Verona. Il tecnico di Aquileia interviene su molti temi che hanno caratterizzato l’ultima stagione dell’Hellas:
Nonostante 20 punti nel girone di ritorno, il Verona è retrocesso in B…
“20 punti sono stati anche pochi per quello che abbiamo espresso in campo però abbiamo sbagliato l’aggancio in classifica sulle terzultime nelle partite fondamentali della stagione, quelle se vogliamo più “abbordabili”: gli scontri salvezza (Carpi e Frosinone in casa, ndr)".
Empoli e Palermo all’andata i rimpianti più grandi?
“Assolutamente sì. Abbiamo pagato caro i pochi punti dell’andata e nel girone di ritorno il peso psicologico di vincere tutte le domeniche, e giocare sempre la partita della vita, è stato troppo grande da sopportare per il gruppo”.
Qual è stato il momento più bello da allenatore del Verona?
“Il derby è stato il momento clou: abbiamo giocato decisamente meglio del Chievo quella domenica. Poi quando abbiamo recuperato giocatori importanti come Viviani abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti, volendo dimostrare che anche se eravamo retrocessi avevamo anche noi i nostri valori (vittorie su Milan e Juventus, ndr)”.
Quando sei arrivato come era la condizione atletica generale della squadra? Con l’arrivo del tuo staff è innegabile che ci sia stato un miglioramento dal punto di vista atletico…
“Quando siamo arrivati abbiamo dovuto fare un lavoro abbastanza intenso: per venire incontro alle nostre idee di calcio dovevamo dare un’intensità maggiore agli allenamenti. Ognuno ha il suo modo di vedere il calcio: senza nulla togliere a chi ci ha preceduto, che aveva fatto molto bene gli altri anni. Poi siamo stati favoriti dal fatto che c’erano molti giovani che hanno dato un grande impulso fisico: da Helander a Gollini fino a Fares”.
Inoltre nella prima parte della stagione ci sono stati tantissimi infortuni…
“Le annate nascono storte anche in quel senso. Gli infortuni poi condizionano anche i risultati”.
Hai dichiarato che dopo la sconfitta col Carpi è stato il momento più brutto. Il giorno dopo ti eri incontrato col presidente Setti e avevi dato alla società una lista di giocatori con cui ripartire in Serie B…. Chi erano quei giocatori?
“Erano i giovani. Il progetto che avevo presentato era sui giovani che potevano fare bene in cadetteria, così anche da poter crescere. Poi le idee e le dinamiche cambiano: non abbiamo programmato insieme e sono andato via. Adesso sono in Friuli non seguo tutti i giorni l’Hellas, però credo che la società stia programmando una squadra che abbia le qualità per fare un campionato di buona classifica in Serie B”.
Quale disaccordo c’è stato sulla tua permanenza a Verona?
“Non c’è stato nessun disaccordo: è stata una decisione presa insieme. Io volevo un certo progetto, la società un altro: abbiamo avuto un rapporto molto buono nel primo periodo poi negli ultimi mesi per altre varie vicissitudini le cose non sono andate nel verso giusto. Ma sono state discussioni abbastanza normali che fanno parte delle dinamiche del mondo del calcio”.
Forse non avevi avuto rassicurazioni su una squadra altamente competitiva in B?
“No, questo no, semplicemente ci sono state tante situazioni, che adesso non voglio rispolverare, che hanno favorito l’imbocco di strade diverse tra me e il Verona: ecco perché non sono rimasto. La squadra penso che sia pronta per la B, anche se bisognerà vedere la sinergia con i nuovi acquisti. Se Pazzini verrà recuperato fisicamente sarà un valore aggiunto. Per ambire alla Serie A chiaro che si dovrà creare un gruppo vincente: per rispetto del pubblico e per rispetto dell’ambiente”.
Ti aspettavi un sostegno così grande da parte del pubblico nonostante la brutta stagione?
“Non ho riscontri di una tifoseria così nella mia carriera: il pubblico è stato forte, paziente, è stato sempre vicino alla squadra. I tifosi hanno capito che abbiamo sempre dato il massimo in ogni gara. La cosa che mi è dispiaciuta di più di questa esperienza è l’amarezza della retrocessione data al pubblico di Verona. Loro meritano la Serie A: è un dato di fatto che ho toccato con mano, prima da avversario (allenatore Chievo, ndr) e poi da tecnico dell’Hellas. Sono la tifoseria migliore d’Europa”.
Nello spogliatoio hanno remato tutti dalla stessa parte?
“Lo spogliatoio ha reso al massimo di quello che poteva rendere: chiaro che quando lasci fuori un giocatore importante per farlo recuperare (Toni, ndr), dando opportunità anche ad altri di giocare, poi possono nascere delle polemiche. Queste cose capitano sempre nel mondo del calcio. Secondo me tutti hanno dato il massimo per il Verona: poi c’è chi ha dato di più e c’è chi ha dato di meno. Ma il pubblico di Verona ti invoglia sempre a dare il massimo”.
Quando hai lasciato fuori Toni sei stato molto criticato, anche se a Bologna la squadra aveva vinto e convinto senza di lui. Come è nata la scelta di rimettere Toni nella partita dopo (e dopo la trasferta di Napoli, ndr) al Bentegodi contro il Frosinone (partita persa 1-2, ndr) affiancato da Jankovic?
“Tutti sono utili e nessuno indispensabile. Toni era rimasto fuori per un concetto di rapporto e di scelta: nessuno deve essere intoccabile nel mondo del calcio. Frosinone? Ho tentato di dare motivazioni a chi ne avevo meno. In quella settimana avevo visto allenarsi bene Gomez e Jankovic così provai a puntare su di loro. Volevo dare stimoli ai miei giocatori per poter far vedere che tutti remavano dalla stessa parte per il bene del Verona”.
Il mercato di gennaio non ha sortito gli effetti sperati. Da Emanuelson che non era in grande forma fisica fino a tutti prestiti secchi… Non ti aspettavi qualcosina in più?
“Giocatori come Rebic e Marrone hanno dato qualcosa di interessante al Verona mentre Emanuelson si è messo a disposizione della squadra solo sul finire del campionato. Non si poteva fare di più: eravamo ultimi e i giocatori non erano invogliati a venire. Il presidente ha poi avuto un riguardo economico visto l’ultima posizione in classifica”.
A maggior ragione non ti è sembrata una resa della proprietà essere quasi condannati a gennaio e non investire sul mercato?
“La volontà di prendere giocatori c’era: eravamo vicini a prendere D’Alessandro e Falcinelli ma in quella settimana avevano giocato e segnato. Non era facile strappare giocatori quasi titolari di altre squadre di A”.
In un mondo del calcio dove spesso gli uffici stampa ti negano le interviste, nel periodo di dicembre-gennaio le molte interviste a Mandorlini (6-7 in tutto, tutte approvate dalla società come disse Bigon, ndr) non ti hanno facilitato il tuo lavoro all’interno dello spogliatoio?
“Andrea è un allenatore che ha fatto molto bene a Verona. Le sue interviste non mi toccavano più di tanto, non erano un problema: fa parte del gioco, ognuno esprime la sua opinione, non gli ho dato tanto peso, sono abbastanza inserito nel mondo del calcio, so come funzionano certe cose. Poi è sempre il lavoro quotidiano sul campo che ti identifica e dice quello che sei”.
Non sono state interviste destabilizzanti per lo spogliatoio? Mandorlini è stato per cinque anni l’allenatore del Verona con un solido gruppo di giocatori al suo fianco…
“La stima reciproca in uno spogliatoio è un fattore umano molto bello. Poi è normale che dopo tanti anni passati insieme, con dei bei risultati, è soddisfazione per un allenatore creare un gruppo coeso. Sarei stato preoccupato se non ci fosse stata stima reciproca tra Mandorlini e il gruppo che mi aveva lasciato. Ma io ho sempre pensato solo a lavorare: solo se un giocatore non giocava bene lo lasciavo fuori”.
Pazzini è l’attaccante adatto per vincere in B?
“Pazzini ha avuto alcuni problemi fisici sotto la mia gestione, spero che quest’anno stia bene e dia il suo apporto per la causa Hellas. Se è un giocatore che in A si è avvicinato a fare 20 gol in una stagione nella sua carriera, in Serie B potrebbe fare lo stesso: un goleador rimane sempre un goleador, la porta la vede sempre. Da come lo conosco io (lo ha allenato anche alla Sampdoria, ndr) per me quest’anno avrà motivazioni importanti dopo la retrocessione”.
Pecchia è il nuovo allenatore del Verona: è l’uomo giusto per tornare in A?
“Pecchia ha fatto delle esperienze importanti dietro ad un allenatore del livello di Benitez. Evidentemente è stato scelto perché ha le qualità giuste per guidare il Verona. È giovane ed è tutto da valutare: porterà la sua esuberanza giovanile unita comunque ad esperienze importanti a livello internazionale. Io gli auguro di portare il Verona dove merita: in Serie A”.
LUCA VALENTINOTTI
FONTE: TgGialloblu.it
A TU PER TU
...con Delneri
"Italia, un grande cammino. Pellè, il rigore non cancelli l'Europeo. Il Galles la sorpresa. Hellas, che ambiente! Felice di aver aiutato Gollini, il prossimo anno tanti gol per Pazzini"
07.07.2016 00.00 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
"Il cammino dell'Italia, all'Europeo, è stato ottimo". Parole firmate Luigi Delneri a TuttoMercatoWeb. "Gli azzurri hanno prodotto un calcio da squara vera. Tattica, applicazione, amore per la maglia: sì - continua Delneri - è stato un cammino importante".
Pellè: un grande Europeo, poi il gesto di provocazione a Neuer che ha scatenato le critiche dopo l'errore.
"È stato bersagliato, ma ha fatto un grande Europeo. Non si può cancellare quanto fatto. Lo perdoniamo, ma non deve fare più un gesto simile. Quel gesto ha cancellato l'idea nei suoi confronti e questo non è giusto: le due cose vanno distinte".
La squadra che le è piaciuta di più?
"Il Galles. Ha prodotto di più ciò che s'è visto in questo Europeo: gioco di squadra, corale, tutti uniti per la causa comune. Con applicazione, dedizione al lavoro e gruppo si può fare bene. Con gruppo e giocatori applicati si può fare bene, a determinare la prestazione è la squadra. E poi in questo Europeo è mancato il giocatore leader, sono state più le squadre a farsi vedere e mettersi in mostra".
Lei e l'Hellas Verona: l'anno scorso una sfida impossibile.
"No, non era impossibile. Abbiamo giocato belle partite, ma non supportate dai risultati. Comunque ho conosciuto una grande realtà, un grande pubblico".
Gollini all'Aston Villa, all'Hellas 5 milioni.
"Ha le caratteristiche per essere un ottimo portiere, non togliendo meriti a Rafael che ha fatto davvero bene. Spero che l'anno appena passato gli sia stato d'aiuto anche per reggere le emozioni dell'Inghilterra. Mi auguro di averlo aiutato a mettere in mostra le sue qualità, ora tocca a lui con più attenzione e una maturazione diversa".
Si aspettava di più da Pazzini l'anno scorso?
"Ha avuto degli infortuni. A Verona ha fatto qualche partita buona e altre meno, ma l'esperienza dell'anno scorso gli servirà: il prossimo anno farà bene e porterà il Verona dove gli compete".
E lei, mister?
"All'Hellas ho vissuto un'esperienza straordinaria, ho conosciuto un grande ambiente. Rientrare è stato importante, dispiace per la retrocessione, l'unica nota negativa. L'Hellas vista da vicino è una grandissima realtà, dà stimoli importanti. Ora aspetto, vedremo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
STAGIONE 2015-16 + - =
19:03 | giovedì 26 maggio 2016
Verona, Delneri: «D'accordo su De Zerbi o Stellone»
«A Gennaio avevamo Falcinelli e D'Alessandro in mano»
di Francesco Toscano - twitter:@FrancescoTosky© Foto: www.imagephotoagency.it
DELNERI HELLAS VERONA - Luigi Delneri lascia l'Hellas Verona dopo la retrocessione in Serie B. Il Presidente Setti, intanto, si prepara a rilanciare il club gialloblù che vivrà una vera e propria rivoluzione. Il tecnico, intanto, ha rilasciato un'intervista a l'Arena, dove parla della propria avventura con l'Hellas. La decisione della separazione sarebbe arrivata nell'incontro con il Presidente dopo la partita con il Carpi: «Avevamo già deciso di lasciarci» queste le parole del tecnico che va a sottolineare come quella del Verona sia stata un'annata davvero complicata in cui è accaduto davvero di tutto: sfortuna, infortuni, decisioni arbitrali dubbi, poco carattere. E forse anche qualche errore personale, anche se Delneri, tiene a precisare essere arrivato quando la situazione era ormai compromessa, ma di aver comunque svolto un ottimo lavoro portando calciatori come Gollini, Wszolek ed Helander a maturare molto. Il motivo della Serie B, secondo quanto detto dal tecnico, vanno ricercati nel fatto che in Italia club piccoli non hanno le possibilità economiche di spendere e quindi cercano di costruire qualcosa con i pochi mezzi a disposizione.
LA STAGIONE - Delneri continua parlando del rapporto tra Toni e Pazzini e di come la squadra abbia avuto difficoltà a supportarli entrambi: «Sono giocatori statici per il calcio moderno». La squadra secondo il tecnico, andava rinforzata, soprattuto in attacco ed infatti arriva la rivelazione:«A Gennaio avevamo in mano Falcinelli e D'Alessandro». Due calciatori che non sono arrivati dati i pochi punti fatti dal Verona nelle giornate successive e la quasi sicura retrocessione. Una situazione compromessa, che secondo quanto riferito da Delneri, avrebbe poi spinto il Presidente Setti a decidere di non spendere a Gennaio. Ora si pensa al futuro, l'Hellas Verona potrebbe scegliere per la panchina De Zerbi o Stellone: «Entrambi sanno lavorare con i giovani» dice il tecnico, che condivide la scelta della società. L'allenatore poi saluta i propri tifosi, ringraziandoli per l'affetto e la pazienza, e rilascia un pensiero su Ventura, che probabilmente prenderà il post di Conte sulla panchina azzurra: «Contento per Giampiero».
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE B
Verona-Delneri, ora l'addio è ufficiale
23/05/2016 15:08
"L’Hellas Verona FC e tutte le sue componenti desiderano ringraziare sinceramente e con profonda stima, umana e professionale, mister Luigi Delneri e il suo staff per il lavoro svolto nel corso di questa stagione, con puntigliosità e tenacia. Di comune accordo il Club e lo staff tecnico hanno deciso di non proseguire il rapporto professionale. Il Presidente Setti e la Società augurano pertanto all’allenatore e ai suoi collaboratori le migliori fortune per il prosieguo della carriera".
E' il comunicato pubblicato sul sito del Verona pochi minuti dopo le 15 con cui si sancisce il divorzio tra la società gialloblù e Gigi Delneri. Delneri era subentrato alla 15/a giornata, dopo che Mandorlini aveva ottenuto 6 punti in 14 partite. Sotto la sua gestione il Verona ha conquistato 22 punti con 5 vittorie, un bottino che non è bastato a salvare i gialloblù da una clamorosa retrocessione.
FONTE: TGGialloBlu.it
23.05.2016
Hellas e Delneri, è separazione "consensuale"
Delneri lascia l'Hellas dopo 24 partite
Il Verona e Delneri si separano. «L’Hellas Verona FC - il comunicato del club - e tutte le sue componenti desiderano ringraziare sinceramente e con profonda stima, umana e professionale, mister Luigi Delneri e il suo staff per il lavoro svolto nel corso di questa stagione, con puntigliosità e tenacia. Di comune accordo il Club e lo staff tecnico hanno deciso di non proseguire il rapporto professionale. Il Presidente Setti e la Società augurano pertanto all’allenatore e ai suoi collaboratori le migliori fortune per il prosieguo della carriera». Delneri, in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno, ha guidato il Verona per 24 partite, chiamato al posto di Mandorlini dopo la sconfitta all'andata in casa del Frosinone.
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Nota Ufficiale
23/MAGGIO/2016 - 15:00
Verona – L’Hellas Verona FC e tutte le sue componenti desiderano ringraziare sinceramente e con profonda stima, umana e professionale, mister Luigi Delneri e il suo staff per il lavoro svolto nel corso di questa stagione, con puntigliosità e tenacia. Di comune accordo il Club e lo staff tecnico hanno deciso di non proseguire il rapporto professionale. Il Presidente Setti e la Società augurano pertanto all’allenatore e ai suoi collaboratori le migliori fortune per il prosieguo della carriera.
Delneri: «Alla faccia delle voci, onorato il campionato»
15/MAGGIO/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Palermo-Hellas Verona (3-2):
«Questa partita è l'esatta sintesi dell'annata: abbiamo preso due pali, la squadra ha corso, onorando il campionato, ha fatto decisamente il suo dovere. Le accuse del Carpi? Si ci hanno infastidito, il Verona questa sera ha dimostrato dignità e come si è visto ha profuso molti sforzi per fare gol e ha preso il terzo gol con un'azione viziata da un più che evidente fuorigioco. Abbiamo risposto con i fatti alle parole, dimostrando professionalità fino all'ultimo minuto di questo sofferto campionato. Il mio futuro? In settimana, come ho già detto ieri, parleremo col Presidente e vedremo. La mia eventuale permanenza dipende da diversi fattori: da me, dalla Società, dal Presidente, vedremo. Parleremo nella massima serenità».
Delneri: «Faremo la nostra gara, come sempre»
14/MAGGIO/2016
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Luigi Delneri, rilasciate alla vigilia di #PalermoVerona.
FAREMO LA NOSTRA PARTITA
«Verona arbitro della salvezza? Lo è anche il Carpi, che deve vincere a Udine, non sarà facile. Noi andremo a Palermo per fare il nostro dovere e il Carpi, come i rosanero, vorrà raggiungere il proprio obiettivo contro squadra che, purtroppo, non ha più nulla da chiedere al campionato. Ecco perché Palermo-Verona, come partita, dal punto di vista motivazionale è uguale a Udinese-Carpi. Noi ci siamo sempre comportati molto bene, abbiamo sempre avuto la forza di dare il massimo in campo. A Sassuolo e a Empoli abbiamo fatto delle prestazioni importanti, a Palermo faremo la nostra partita e poi tireremo le somme. È chiaro che i rosanero avranno più motivazioni di noi, ma scenderemo in campo per dare tutto. Lo faremo per noi e per i tifosi, per dimostrare che ci teniamo. Abbiamo delle motivazioni personali, per far vedere che il gruppo meritava altro quest'anno. Come prestazioni non ci si può dire niente, abbiamo fatto sempre il massimo».
TRA FORMAZIONE E FUTURO
«Organico? Hanno recuperato tutti tranne Toni. Lo schieramento sarà il migliore, senza concedere niente a una partita che, al di là delle polemiche, vogliamo rispetti i canoni del calcio. Il futuro? Con la Società abbiamo avuto un rapporto buono, ora vedremo quello che accadrà. Occorre ci siano delle prospettive comuni da tutte le componenti. La settimana prossima penso sarà decisiva per capire il futuro del Verona. Da chi ripartire il prossimo anno? Se ci sarò io ripartiró con le mie idee, il gruppo è solido e in B bisogna essere equilibrati nei momenti brutti e nei momenti belli. Occorre avere un'idea e migliorarla, per far esprimere al massimo i calciatori. La città sente questi colori e credo che la Società abbia grande rispetto di questo».
IL PARACADUTE
«Il paracadute? Spero che la Società non abbia bisogno dei soldi del secondo anno, vorrà dire che sarà già in Serie A. Il Club avrà l'attenzione di dare a squadra e città un gruppo che possa ottenere il massimo dei risultati. Poi ci possono essere tante situazioni, ma la società farà di tutto per il futuro».
LAVORATO BENE, MA POTEVAMO FARE MEGLIO
«Il mio bilancio sulla panchina gialloblù? Avendo due o tre mesi di lavoro in più, senza partite, si poteva ottenere qualcosa di meglio. Per il nostro obiettivo abbiamo raccolto pochi punti, ci dispiace. La piazza è sempre stata attaccata ai colori, abbiamo avuto prestazioni importanti con le grandi squadre, perché magari si aprivano più spazi. L'annata è stata difficile ma abbiamo fatto un ottimo lavoro sul campo, avendo cura nel lancio dei giovani e cercando di migliorare sempre. Come mi sento io? Amareggiato per non aver raggiunto l'obiettivo, anche se concettualmente non era facile. Ritengo di avere fatto un ottimo lavoro, venti punti nel girone di ritorno sono un bottino importante per la Serie A. Penso si sia fatto un ottimo lavoro in prospettiva futura e questo è determinante. Sono sereno di aver fatto il mio compito con pienezza. Il nostro momento cruciale? In casa contro l'Empoli, la prestazione non ci ha dato la vittoria che meritavano e lì sarebbe cambiato lo scenario. La seconda partita fondamentale è stata sempre in casa, con il Palermo. Anche lì meritavamo la vittoria, ci è mancata la fortuna. Abbiamo speso molto per andarci a giocare partite che non potevamo sbagliare».
FONTE: HellasVerona.it
PALERMO
Gds, lettera a Delneri: “Caro Gigi, c’è una richiesta da parte della città di Palermo”
Arrivando a Palermo, nel 2005, disse che essendo friulano come Zamparini non avrebbe mai litigato col presidente. Ma poi non gli rispose più al telefono.
11/05/2016, 09:00
L’occasione per tirare un lungo sospiro di sollievo.
Quest’anno come non mai, il Palermo se l’è vista brutta: in tre giornate di campionato è stato in grado di ribaltare la situazione in classifica, rispedendo al terzultimo posto il Carpi di Fabrizio Castori.
La parola ‘fine‘ tuttavia la si scriverà solamente domenica, quando – in virtù dei risultati che matureranno nelle ultime sfide stagionali – i rosanero sapranno quale sarà il loro destino. Gli emiliani affronteranno l’Udinese alla Dacia Arena nel giorno in cui Totò Di Natale lascerà i friulani; in contemporanea i siciliani se la vedranno col già retrocesso Hellas Verona.
Diversi gli ex di turno nella squadra di Delneri: da Luca Toni (che non giocherà) a Eros Pisano, passando proprio dal tecnico di Aquileia, alla guida del Palermo nella stagione 2005-06.
Al mister gialloblù è indirizzata una lettera aperta da parte del ‘Giornale di Sicilia‘, proposta nell’edizione odierna del quotidiano. “Caro Delneri, chissà quante telefonate riceverà in settimana da Partinico, dove ha lasciato tanti amici, avendo iniziato la sua carriera tra i dilettanti dell’Audace – ricorda il quotidiano regionale -. La città di Palermo Le chiede un favore. Il favore, se così si può chiamare, non è certo quello di regalare la partita alla squadra di Balladini. Semmai quello di giocare la sua onesta gara, senza rancore. Senza pensare a quella tristissima esperienza del 2005 sulla panchina rosanero, da cui fu naturalmente esonerato. Arrivando a Palermo disse che, essendo friulano come Zamparini, non avrebbe mai litigato col presidente. E difatti non lo fece. Ben presto andò oltre: non gli rispose più al telefono. E dopo 22 partite fece le valigie. Speriamo che abbia dimenticato, del resto quella macchia non compromise la sua carriera, non c’è dunque motivo di serbare rancore. Anche perché il pubblico di Palermo in fondo l’ha sempre apprezzata, pur non comprendendo sempre il suo slang”.
Mediagol @Mediagol
FONTE: MediaGol.it
Delneri: «Questa è stata una partita eccelsa»
08/MAGGIO/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Juventus (2-1):
«Oggi abbiamo espresso un calcio attento, razionale, abbiamo fatto il possibile e ottenuto un bel risultato. Nessun rimpianto, sono successe tante cose, è una di quelle annate in cui niente va per il verso giusto, in ogni partita il Verona ha prodotto un bel gioco. Luca ha fatto la storia del calcio, è stato salutato dal suo pubblico, giusto così. La squadra ha giocato bene stasera, abbiamo disputato una partita eccelsa: il Verona ha creato abbastanza come al solito, non rende meno amara la situazione ma rende l'esattezza della nostra dimensione. Le partite che dovevamo perdere le abbiamo vinte, quelle che dovevamo vincere le abbiamo perse, ci vuole un po' di fortuna e non ne abbiamo avuta molta. L'uscita dal campo di Toni? Giusto che abbia ricevuto il giusto tributo, gli è stata concessa questa opportunità volentieri, perché è un campione. Toni in campo anche a Palermo? vedremo come siamo messi, se posso gli evito di venire, vedremo- Mercoledì ci sarà la ripresa, probabilmente avremo il Pazzo quindi...».
FONTE: HellasVerona.it
DOPO LA VITTORIA SULLA JUVE
Delneri: Contento per la grande prestazione
08/05/2016 23:47
"Stasera i ragazzi hanno prodotto una prestazione importante. Emanuelson ha dato grande qualità in basso a sinistra, ci mancavano Albertazzi, Fares e Souprayen: Emanuelson ha ricoperto quel ruolo con dedizione dopo che non faceva il terzino da anni. Questa squadra ha dimostrato di avere la testa e di lavorare bene ogni settimana: se questa squadra non avesse sofferto la pressione psicologica di dover vincere sempre ogni domenica, forse si sarebbe salvata”. Così Gigi Delneri, in conferenza stampa, dopo la bella vittoria sulla Juventus.
Il tecnico gialloblù ha continuato: “Quando si fanno gli errori, si fanno sempre di squadra. Oggi abbiamo fatto belle sponde con Toni e belle ripartenze con Wszolek e gli altri. Toni a Palermo? Se recupera Pazzini posso anche accontentarlo e non convocarlo (Toni aveva espresso nel pre-partita la volontà di non giocare a Palermo, ndr). Sotto la mia gestione abbiamo migliorato la qualità del gioco: abbiamo pagato dazio in alcune partite e abbiamo perso parecchie partite con il fattore C a favore per gli altri. Soprattutto in queste ultime settimane abbiamo lavorato bene e in queste partite si è visto in campo”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Verona, Delneri: "Il mio futuro dopo Palermo. Promuovo il mio lavoro"
07.05.2016 16.45 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus, il tecnico del Verona Luigi Delneri ha parlato del suo futuro: "Se quella con i bianconeri sarà la mia ultima al Bentegodi? Può essere ma ancora non lo so. Ne parleremo dopo Palermo, oggi non è il momento. Ho lanciato dei giovani e cercato di dare nuove idee, credo che il lavoro sia stato ottimo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Verona, Delneri polemico: 'Toni? Non è indispensabile'
07 maggio alle 15:28
Delneri ha parlato in conferenza dell'addio di Toni: "Vuole chiudere domani col calcio? Magari giocherà anche a Palermo, vediamo. Non è vero che il mio rapporto con lui è stato teso, semplicemente è un rapporto normale tra giocatore e allenatore. In campo vanno in undici e io faccio le mie scelte, chiaro che l'allenatore non sia amico dei calciatori e viceversa. Spero che domani Luca faccia gol, poi è anche vero che il calcio è uno sport di squadra e nessuno è indispensabile. Toni, come Di Natale o Totti, ha fatto tanto per il calcio italiano però gli anni passano anche per lui".
FONTE: CalcioMercato.com
SERIE A
Verona, Delneri: "Rapporti tesi con Toni? Non è vero. Le scelte portano malumori"
07.05.2016 15.00 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus, il tenico del Verona Luigi Delneri ha parlato di Luca Toni, che in settimana ha annunciato il suo ritiro dal calcio: "vuole chiudere domani col calcio? Magari giocherà anche a Palermo, vediamo. Non è vero che il mio rapporto con lui è stato teso, semplicemente è un rapporto normale tra giocatore e allenatore. In campo vanno in undici e io faccio le mie scelte, chiaro che l'allenatore non sia amico dei calciatori e viceversa. Toni, come Di Natale o Totti, ha fatto tanto per il calcio italiano però gli anni passano anche per lui".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Delneri: «Onoriamo la stagione con una grande gara»
07/MAGGIO/2016
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Juventus.
TONI? GIUSTO DARGLI IL TRIBUTO CHE MERITA
«Il ritiro di Toni? Il calcio perde un protagonista. È stato un calciatore determinante in tante squadre, qui ha fatto molto bene ed è giusto dargli un tributo importante per quello che ha dato a questo sport. Il mio rapporto con Toni? A cena non ci siamo mai andati, c'è stato un rapporto corretto tra allenatore e calciatore. Giocano in 11, in alcuni momenti ci sono state delle frizioni per delle decisioni ma questo è il gioco dell'allenatore. Senza rancore, sia chiaro. L'allenatore prende delle decisioni coerenti e importanti, fare il mister è una cosa, il calciatore un'altra. C'è sempre stato grande rispetto reciproco fra tutte le componenti che fanno calcio, è normale che delle discussione ci possano essere».
E' VERO, ABBIAMO IL PUBBLICO MIGLIORE D'EUROPA
«Forse la mia ultima partita al 'Bentegodi'? Può essere, ma vorrei dire una cosa. Qui ho passato sei mesi e devo ringraziare il pubblico, si dice che questa è la tifoseria migliore d'Europa ed è vero. I tifosi ci hanno dato forza, credevano in quello che facevamo, volevamo riuscire nell'impresa ma a livello psicologico abbiamo pagato molto in questo campionato. Verona si merita la Serie A, abbiamo fatto di tutto per restarci, facendo il massimo per ottenere il massimo. Un conto sarebbe stato girare a 19 punti nel girone d'andata, un altro è farne 8, ogni partita era da ultima spiaggia.Abbiamo cercato di modificare la qualità del gioco nella sua totalità, abbiamo lanciato dei giovani e fatto cose importanti. Abbiamo fatto il massimo, cercando di dare una svolta in un'annata sfortunata. L'unione fra squadra e città ci ha dato una grande mano».
IL FUTURO
«Se parlerò con la Società? È giusto rimandare tutto a fine anno. Abbiamo due partite importanti per vari motivi, penso che sia meglio parlare del campionato in corso. Oggi noi vogliamo finire la stagione con grande forza, giocando come abbiamo fatto con Milan e Sassuolo. Poi bisogna anche riuscire a buttare dentro il pallone, ma questo riguarda un insieme di fattori. Contro la Juventus sarà una partita importante per tante cose, noi possiamo battere i Campioni d'Italia, loro vorranno continuare il trend di vittorie. Questa squadra ha dimostrato di avere un cuore per sopperire a mancanze importanti. Ha dimostrato di avere anima, forza e dignità. Spero che Toni possa finire bene una storia importante nel calcio, ma la squadra dipende dalla squadra e non da un singolo calciatore. Chi andrà in campo e chi subentrerà darà l'anima per lottare alla pari con la prima in classifica».
Delneri: «Col Sassuolo lo specchio dell'annata»
01/MAGGIO/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Sassuolo-Hellas Verona (1-0):
«La mia analisi della partita? Forse saremo noi a non saper concretizzare però questa gara è per davvero lo specchio della stagione. E' un'annata che bisogna archiviare velocemente e iniziare da capo. Abbiamo giocato e creato, come al solito in questo campionato abbiamo prodotto 7 occasioni da gol ma per vincere bisogna metterla dentro. Abbiamo giocato in modo dignistoso, combattendo. Difficilmente si riperetà un'annata del genere per una squadra che produce tanto come noi. Maciniamo molti chilometri in campo, c'è impegno costante, durante la settimana e anche in partita, questo è il nostro compito fino alla fine del campionato. Abbiamo questo trand negativo, è cosi: creiamo molto ma perdiamo».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Verona, Delneri può rimanere. Spunta il nome di Baroni
28.04.2016 13.39 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Nome nuovo per la panchina del Verona in vista della prossima stagione. Secondo quanto appreso dalla redazione di TuttoMercatoWeb.com qualora a fine campionato dovesse maturare il divorzio con Luigi Delneri (attualmente tutt'altro che scontato, ndr) la dirigenza scaligera avrebbe messo nel mirino l'attuale tecnico del Novara Marco Baroni. Assieme all'allenatore toscano rimangono in lizza anche Alfredo Aglietti della Virtus Entella e Roberto De Zerbi del Foggia.
SERIE A
Verona, Delneri verso l'addio. Piacciono Aglietti e De Zerbi
28.04.2016 11.15 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Con la matematica della retrocessione per il Verona si apre il progetto per il rilancio della squadra in vista della Serie B. In primis tiene banco la questione dell'allenatore. Secondo quanto riportato dal Corriere di Verona Luigi Delneri è probabile che lasci l'Hellas con la cadetteria anche se una decisione non è stata ancora presa. Alfredo Aglietti dell'Entella e Roberto De Zerbi del Foggia i primi nomi per il futuro. Da non escludere neanche Giuseppe Iachini e Stefano Colantuono.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
09:47 | martedì 26 aprile 2016
Verona: Delneri saluta
Pazzini resta, così come il ds Bigon
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti© www.imagephotoagency.it
VERONA DELNERI PAZZINI BIGON - Il Verona è retrocesso in Serie B e non avrà Luigi Delneri come allenatore per la prossima stagione stando alle news di calciomercato dei tecnici. Per il momento sembra che Delneri, nonostante l'ottima parentesi in panchina con l'Hellas, non sia candidato per proseguire anche in serie cadetta la prossima stagione. Ci saranno dei cambi ma il paracadute permetterà alla squadra scaligera di ammortizzare la retrocessione e quindi di tenere giocatori come Giampaolo Pazzini, il quale ha già fatto sapere di voler restare.
DELNERI NO, GLI ALTRI... - Stando alle parole di Maurizio Setti però non ci saranno stravolgimenti a livello societario. Si parlava di un ritorno di Sean Sogliano ma proprio il presidente Setti ha chiuso le porte a un arrivo dell'attuale dirigente del Genoa; rimarrà dunque Riccardo Bigon come direttore sportivo e sarà verosimilmente lui a scegliere l'erede di Delneri. Per ora non ci sono certezze, si aspetterà la fine della stagione per programmare la possibile risalita con più calma.
FONTE: CalcioNews24.com
LA CONFERENZA
Delneri: Resto? Ci sarà tempo per ragionarci...
25/04/2016 20:04
“Il mio rimpianto non è tanto rivolto alle partite con Carpi e Frosinone, ma più ad Empoli e Palermo all’andata al Bentegodi: con 6-7 punti in più all’andata non avremmo rincorso tutto il girone di ritorno e avremmo affrontato le partite con Carpi e Frosinone con un altro spirito. È stata una settimana difficile: sono contento per Siligardi, che finalmente ha espresso appieno le sue qualità. Oggi abbiamo avuto undici palle-gol , ma per vincere ci è servito un eurogol: i portieri migliori in campo ci sono capitati molte volte quest’anno, purtroppo”. Così Gigi Delneri in conferenza stampa al Bentegodi dopo la vittoria sul Milan.
Il tecnico friulano rimane sibillino circa il proprio futuro: “Fallito con le piccole e ottime partite con le big? Il dovere richiama un impegno energetico diverso, anche se con Carpi e Frosinone abbiamo avuto le nostre occasioni ed episodi a sfavore: non credo che Lasagna nella sua carriera faccia ancora un gol su punizione da 30 metri. Ci dispiace molto per la stagione, ma oggi abbiamo dimostrato chi siamo e cosa possiamo dare, anche per il futuro. Futuro Pazzini? Non ho idea del suo futuro, chiedete in società. Io sto bene a Verona, è una città fantastica con un pubblico fantastico. Per il mio futuro ci sarà tempo per ragionarci sopra”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Delneri: «Questo è il vero spirito del Verona»
25/APRILE/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Milan (2-1):
«Dispiace per il risultato finale di questa stagione, però siamo riusciti a far crescere dei calciatori. Hanno sempre provato a dare il massimo questi ragazzi che sono vicini alla città e volevano fare bene. Rebic fuori nel primo tempo? Oggi non ha fatto benissimo. Poi volevo cambiate situazione di gioco e Gomez e gli altri sono riusciti a dare una mano al 'Pazzo'. Il cambio ci ha dato dimostrazione della bontà di questi calciatori. Lo spirito da qui fino alla fine? Continueremo ad allenarci come sempre. Ci danno in Serie B da gennaio e non è facile, però la squadra ha sempre lavorato bene e al massimo. Da mercoledì cominceremo preparare la prossima sfida. Questa città merita la Serie A, oggi ha dimostrato di essere di un altro pianeta. Ringrazio tutti perché ci hanno sostenuto sempre anche nelle difficoltà. I tifosi oggi ci hanno tributato il loro affetto perché l'abbiamo meritato come abbiamo meritato anche i fischi. Loro sono fantastici questa città merita la Serie A. Troppe occasioni perdute? Credo che le sfide principali sono quelle di Empoli e Palermo, quando meritavamo e non siamo riusciti a fare punti. Con quelle vittorie il nostro sarebbe stato un altro campionato. Un commento alla partita? Non tutte le partite nascono allo stesso modo. Abbiamo lavorato bene e con attenzione. Oggi Siligardi ha fatto quello che mi aspettavo, non parlo solo del gol ma della predisposizione al lavoro che abbiamo provato. Abbiamo creato 11 palle gol ma per vincere abbiamo dovuto realizzare un super gol. Questo è il segnale che comunque non è una stagione fortunata. Perché il Verona gioca meglio con le grandi? Il dover vincere richiede un sacrificio doverso rispetto a quando hai poco da perdere e puoi essere più libero. Però anche con Carpi e Frosinone abbiamo fatto una prestazione di fatica, le hanno decise gli episodi come il gol di Lasagna. Purtroppo certe stagione nascono così. Oggi però sono contento perché abbiamo dimostrato chi siamo e che teniamo a questa maglia».
Delneri: «Il dovere di fare una prestazione importante»
23/APRILE/2016
Peschiera - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Delneri. Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Milan.
VERSO IL MILAN
«Come affrontare Milan e Juventus? Abbiamo il compito di dare il massimo, di fare delle grandi prestazioni. Sono partite sentite dalla piazza e anche dalla squadra, penso che daranno stimoli importanti a chi scenderà in campo. Speriamo di fare una prestazione come quella vista con il Chievo per dare vita ad una partita vivace, giusta ed intensa fino in fondo, malgrado quello che dice la classifica. L’infermeria? Fares e Toni non ci saranno, speriamo di recuperare Luca per domenica prossima. Ionita? Più si che no. Chi al posto di Viviani? Marrone. Per quanto riguarda Checchin, prima della fine ci sarà posto anche per lui. Souprayen è squalificato, a sinistra potrebbe giocare Albertazzi. Un commento su Gollini e Donnarumma? Noi e il Milan abbiamo fatto la scelta giusta puntando su di loro. Donnarumma non lo conosco bene, ma i numeri parlano per lui: ha esordito in Serie A a 16 anni, sa stare in campo con personalità. Per quanti riguarda Gollini, sta facendo un buon campionato: mi auguro che continui su questa strada, per restare ad alti livelli serve volontà e il ragazzo ha la testa giusta, penso che abbia un futuro importante, il campionato italiano ha bisogno di giovani come lui».
L’ANALISI DELLA STAGIONE
«Un commento sul campionato? Abbiamo alternato momenti buoni e meno buoni: Bologna ed Empoli sono state partite intense, la squadra ha reso molto, con intensità, poi ci sono state prestazioni meno belle, come quelle con Carpi e Frosinone. Fa male a tutti questa situazione, non è problema di lavoro, lavoriamo sempre con intensità, non abbiamo mai mollato. Vogliamo arrivare fino in fondo, questi ultimi scontri ci daranno la giusta spinta. Un commento sugli scontri diretti? Con il Palermo abbiamo perso nonostante avessimo giocato bene, è un’annata difficile da inquadrare. Anche ad Empoli non ci siamo comportati male, tirando spesso in porta. Dopo il derby vinto abbiamo avuto prestazioni altalenanti: male con Udine e Sampdoria, poi c’è stata una reazione importante a Bologna, poi il difficilissimo scontro in casa del Napoli. Se avessimo avuto in dote più punti all’andata forse avremo avuto un campionato diverso, abbiamo speso molto e pagato a caro prezzo la rincorsa. Squadra troppo lenta? Non è un limite, ci sono calciatori che compensano con l'esperienza, grazie alla quale puoi diventare veloce anche se sei lento, la lentezza è determinata dalla velocità di esecuzione. A volte si sbaglia per la troppa foga. Toni e Pazzini? Sono due calciatori importanti per la squadra, insieme hanno fatto delle buone partite, basti pensare agli scontri con Chievo ed Atalanta. Quest’anno abbiamo avuto anche una buona dose di sfortuna sulle palle vaganti, sui rimpalli negativi e a volte abbiamo dovuto fare i conti con la bravura del portiere avversario».
LA STAGIONE CHE VERRÀ
«Gollini l’uomo da cui ripartire? Dipende dalle dinamiche di mercato, in rosa ci sono tanti calciatori che hanno dimostrato di essere sempre sul pezzo. L’anno prossimo sarà un campionato diverso, bisognerà avere giocatori che hanno la giusta intensità per affrontare un determinato tipo di partite, la rosa ha una buona base da cui ripartire. Io in discussione? Un allenatore lo è ogni domenica, queste sono situazioni giornalistiche che non mi toccano, ne parleremo quando sarà il momento. Se è già retrocessione? Manca poco, non dipende da noi ma dal Carpi. Abbiamo sbagliato qualche partita, abbiamo vissuto momenti difficili ma anche belli, dobbiamo ricordarci anche delle cose buone. Una volta assorbita la botta, il Verona ripartirà, perché la città merita la Serie A».
Delneri: «Ci manca un rigore, adesso testa al Milan»
20/APRILE/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Empoli-Hellas Verona (1-0):
«La squadra ha risposto bene, anche in settimana, con l'Empoli abbiamo dimostrato di giocare alla pari. Quello che decideva la gara sarebbe stato il penalty, non si dovrebbe parlare di queste cose, ma ogni domenica all'Hellas non si può negare un calcio di rigore! Senza nulla togliere all'Empoli, che è ben messa in campo ed è un'ottima squadra. I ragazzi sono usciti sfiniti, dovremo fare così anche col Milan per essere almeno a posto con la coscienza. Toni? In panchina per scelta tecnica, com'è stato fuori Moras, Albertazzi e via dicendo. E' entrato anche se già ieri non stava benissimo, speriamo di averlo a disposizione quanto prima. La fase difensiva di Souprayen? Ha qualità, è chiaro che deve crescere. Deve imparare ad assorbire alcune idee, va migliorato, ma Maccarone questi gol li ha fatti con molti altri difensori. A mio avviso cmq ha fatto bene. Wszolek? Forse effettivamente ha il limite del gol, ma è un giocatore importante, sono mesi mesi che gioca con continuità, speriamo che possa crescere nell'Europeo. Gollini? E' un ragazzo di qualità, deve mantenere l'equilibrio e saper lavorare per il futuro, per fare il portiere ad alti livelli deve crescere nel lavoro quotidiano, ma è sulla buona strada».
Delneri: «Massimo impegno in tutte le prossime gare!»
19/APRILE/2016
Peschiera - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Delneri. Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Empoli-Hellas Verona.
VERSO EMPOLI
«Come affrontare il post Frosinone? Non è facile assorbire colpi così, oggi siamo pronti a partire per Empoli. Il calcio ha diverse situazioni e noi dobbiamo cercare di andare fino in fondo dando il meglio di noi stessi. Andremo in campo con intensità e voglia di vincere, con lo stesso atteggiamento avuto a Bologna. Per noi dovrà essere sempre una partita importante, bisogna giocare sempre per vincere, indipendentemente dalla categoria. Affrontiamo i prossimi impegni senza abbassare la guardia, le motivazioni nel calcio le dà la partita».
TRA PASSATO E FUTURO
«Se rifarei le stesse scelte? Ho fatto delle cose sempre con senso pratico, pensando a ciò che doveva succedere sul campo. Abbiamo avuto delle prestazioni importanti che poi non abbiamo capitalizzato, abbiamo pagato duramente in certe partite dal punto di vista psicologico. I punti fatti sotto la mia gestione non bastano per agganciare gli altri, gli scontri diretti in casa hanno determinato un risultato di questo tipo. Non abbiamo avuto nemmeno tante soluzioni favorevoli, con il Palermo abbiamo fatto qualcosa di buono, ma purtroppo in quella situazione il migliore in campo è stato Sorrentino. Carpi e Frosinone sono soluzioni che si sono create da sè. È stata un'annata molto particolare che cercheremo di onorare fino in fondo, con i nostri pregi e i nostri difetti. Il futuro? Mi sembra opportuno parlare del nostro futuro più prossimo, l'Empoli. Virtualmente si può considerare finita, aritmeticamente no. Andiamo in campo e siamo tutto ogni domenica, per noi stessi e per il pubblico. Se ho mai pensato di dire basta? Siamo sempre stati in corsa per ottenere qualcosa di importante. Uno che lavora deve farlo al massimo delle sue potenzialità, non è nel mio carattere pensare di andare via».
ZAMPARINI E GRECO
«Le parole di Zamparini? Non le commento. Col Frosinone è stata una partita nervosa, sembra che abbia parlato in un momento di sana follia. Il gol subìto contro il Frosinone? Abbiamo corso per 94', ci poteva stare il fatto di essere stanchi. Più stanchi si è, meno il pensiero viaggia veloce. Nel secondo tempo in difesa abbiamo fatto bene. Penso che il tifoso del Verona sia affranto ma abbia rispetto del Verona. Quello che è successo a Greco non mi piace molto. Ci può stare l’amarezza, qualche volte c’è stato qualche striscione al campo d'allenamento e dobbiamo essere corretti e accettarli. Ma gli atti di violenza, quelli no».
Delneri: «Siamo dispiaciuti, questa gente merita la A»
17/APRILE/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Frosinone (1-2):
«Nel primo tempo abbiamo avuto un po' di occasioni importanti, nella ripresa la squadra ha espresso un calcio di intensità e cattiveria, ma abbiamo pagato a caro prezzo ogni minima situazione. Forse questa partita è lo specchio della stagione. Questa gara sancisce la Serie B, concretamente non matematicamente. Questa è un'annata nata male e che è continuata senza i risvolti che ci aspettavamo. All'andata si è rivelata una stagione difficoltosa, poi nel girone di ritorno ci abbiamo provato. Non siamo riusciti a concretizzare quanto poi abbiamo creato, anche se dal mio punto di vista meritavamo qualche punto in più. Dobbiamo ora parlare, nella settimana magari che verrà riordineremo un attimo le idee e vedere cosa fare. Mi spiace molto, questa gente merita la A ed è giusta questa contestazione, purché rimanga nei limiti, quasi quasi se potessi mi contesterei da solo».
FONTE: HellasVerona.it
POST VERONA-FROSINONE
Delneri: Oggi è la sconfitta più pesante
17/04/2016 18:05
"Abbiamo fallito il match con il Frosinone come con il Carpi: oggi è più pesante. Il gol nella ripresa è arrivato quando loro avevano creato poco o nulla nella ripresa. Jankovic? In questa settimana stava bene e Wszolek veniva da tante partite giocate da titolare, volevo dare una chance a Bosko, che è un giocatore del Verona. Toni? Ogni domenica stiamo a discutere chi gioca e chi no, abbiamo 24 giocatori. Pazzini è entrato bene nel match anche se non abbiamo sfruttato bene le occasioni sotto porta”. Così Gigi Delneri al termine di Verona-Frosinone in conferenza stampa.
Il tecnico di Aquileia ha continuato: “Abbiamo cercato di sfruttare gli esterni, la squadra ha prodotto quello che poteva produrre in questo momento. Abbiamo perso gli scontri diretti e abbiamo avuto anche le nostre sfortune, Lasagna che segna da 30 metri è emblematico”.
Delneri non si sbilancia ancora sul futuro: “Quando si arriva in una piazza come Verona si cerca sempre di fare il meglio possibile: abbiamo fallito nelle ultime spiagge, quando dovevamo avere quella forza per fare meglio. I pochi gol? Ci sono annate in cui tutto va bene e gli attaccanti segnano a raffica e altre no. Futuro? Adesso pensiamo ad oggi, il problema di fondo è riassestare le idee. Non ho parlato con Setti in settimana, lui è a capo di tutto e deciderà per il futuro. Il Verona chiaramente merita il ritorno in Serie A”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Delneri: «Toni convocato, è una partita chiave»
16/APRILE/2016
Peschiera - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Delneri. Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Frosinone.
TONI E' CONVOCATO
«Toni? È convocato come tutti gli altri calciatori, è a disposizione. Ho ancora un giorno di tempo per valutare, anche per non dare anticipazioni agli altri. Siamo tutti in ritiro per cui è anche lui uno dei convocati. Sarebbe stato convocato anche senza ritiro. In questa partita deve tornare utile, ho diversi calciatori a disposizione ma credo sia giusto dare delle chance se ci sono le opportunità. Vedremo cosa mi dirà la rifinitura, ci possono essere anche dei cambi, non è un discorso solo legato a Toni. Spero sia arrabbiato, sicuramente è arrabbiato. Uno che sta fuori non è che sia contento. La squadra ha risposto bene in queste due settimane, fuori casa si cerca qualche soluzione tattica diversa. A Bologna è andata bene, a Napoli il divario in inferiorità numerica è stato un po' più pesante. In casa c'è un altro tipo di approccio, dove magari avremo bisogno anche di un punto di riferimento importante. Toni si è allenato bene, specialmente questa settimana, e devo dire che è questo quello che un allenatore cerca. Io devo dare una motivazione psicologica a tutti, perché tutti devono avere le loro chance. Qui tutti siamo utili e nessuno è indispensabile. Luca Toni rappresenta un punto di riferimento importante e anche lui ha bisogno di riposare e di ricaricarsi. Anche la squadra ha bisogno di sapere che può fare delle cose anche senza di lui. Decisione appoggiata dal Presidente? Ci parliamo e ci confrontiamo, le decisioni dell'allenatore sono avvallate dalla società. Illogico non vederlo titolare contro il Frosinone? Ti sei fatto una domanda e ti sei dato una risposta (ride, ndr)».
LA FORMAZIONE
«Pazzini? Anche lui ha possibilità di giocare, è un altro punto di riferimento. Abbiamo provato a giocare con due punte e con una sola, ultimamente sostenere due attaccanti ci ha portato ad avere qualche difficoltà. Le partite si vincono e si perdono in 100 minuti, non in 15. Non possiamo giocare con 6 punte, abbiamo fatto bene sia con un solo attaccante che con due, ma come ho detto le partite durano 100 minuti e non è detto che se in avanti inziamo a giocare a due poi termineremo la partita nello stesso modo. Come giocherò in attacco? Se io scelgo di far giocare Pazzini non posso pretendere un attacco veloce, devo giocare in modo diverso. Lui ha sempre giocato in questa maniera, cercheremo di mettere in campo i calciatori in modo che riescano a dare il massimo del loro rendimento. Non è un fattore di schierare gente leggera in attacco, avremo bisogno anche di forza fisica. Moras? Non centra la scadenza del contratto, anche perché da noi stanno giocando calciatori in prestito. In chiave difensiva abbiamo delle scelte importanti. Io penso che la difesa con Bianchetti ed Helander sia alta e veloce, positiva per noi. Samir terzino sinistro? Non ha le caratteristiche per farlo. Romulo? Deve stare bene fisicamente. Sono tutti convocati, noi giochiamo in 11 e non in 20, in 11 devono restare fuori. Non è un problema di calciatori e di nomi, se mi fai altri nomi ti posso dire anche perché Jankovic non gioca, perché Rebic gioca poco, perché Greco gioca poco, perché Furman gioca poco o non ha giocato niente. Il problema non si pone sul nome e sulle domande sui singoli, oggi deve interessare che l'Hellas Verona combatta fino in fondo per la salvezza a prescindere da chi gioca e chi non gioca. Poi si può discutere se uno è migliore o meno, però il problema di fondo è che tu devi giocare da Hellas Verona e chi va in campo e chi va in panchina rappresenta il Verona, chiunque esso sia».
LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO
«La situazione in campionato? Penso che il girone di ritorno sia stato buono, in linea con il trend che doveva essere. Ci mancano dei punti, come ad esempio con il Palermo nell'ultima partita del girone d'andata. Poteva essere determinante per affrontare le altre partite più positivamente. Noi abbiamo avuto la forza e la fortuna di continuare ad avere la nostra opportunità e ce la giocheremo fino in fondo. Abbiamo le qualità e la forza per farlo, il gruppo ha dimostrato di essere valido. Ci sono le qualità caratteriali per fare il massimo in partite che sono sono fondamentali per noi. Questa sicuramente è l'ultima spiaggia. Diamo merito ai ragazzi per quello che hanno fatto a Bologna, da Napoli era difficile uscire bene e ora abbiamo un opportunità che cercheremo di sfruttare al massimo anche per i nostri tifosi. Ora sono un po' arrabbiati, ma sono certo che domani ci daranno una mano. Come vivo queste ultime partite? Dobbiamo produrre il massimo sforzo, occorre essere bravi e fortunati anche per sfruttare i risultati delle altre. Sappiamo tutti che questa è l'ultima chance, per noi il Frosinone è fondamentale e dobbiamo vincere assoultamente. Questa è una partita da ultima spiaggia, lo sappiamo tutti. La vittoria di Bologna ha fatto cambiare idea sul Verona, il Verona può giocarsela alla pari con le squadre al suo livello. Per tenere viva la nostra speranza noi abbiamo il compito di vincere. Se rifarei la scelta Verona? Questa è una piazza e una società importante. Avevamo la convinzioni di poter lottare più favorevolmente. A volte bisogna avere anche un po' di fortuna soprattutto all'inizio, parlando della mia esperienza, e questa non c'è stata. Abbiamo perso partite che meritavamo di vincere, mentre abbiamo perso le sfide che meritavamo di perdere. Abbiamo ottenuto meno di quanto prodotto, esprimendo un buon calcio. Il lancio delle uova? Non è stata una bella accoglienza, ma se questo può essere uno stimolo a fare meglio ben venga. Empoli? Giocheremo fuori casa e bisognerà avere energie importanti, le scelte di domani saranno legate anche alle prossime sfide. In questo momento non dobbiamo disperdere energie in chiacchiere ed avere grande fiducia, credo che ci sarà anche più attenzione da parte dei direttori di gara nello sbagliare il meno possibile».
FONTE: HellasVerona.it
Delneri: «Un grande Napoli, ma certe situazioni condizionano»
10/APRILE/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Napoli-Hellas Verona (3-0):
«Per far punti a Napoli devi aver fortuna, però il primo episodio è stato importante, decisivo, di fatto ha creato il gol: lo scontro di gioco tra Jorginho e Juanito. Nulla da togliere al Napoli, però in quell'occasione c'è stata mancanza di attenzione. Quando c'è fallo bisogna fischiarlo, quello su Juanito è stato un fallo e Gomez ha preso la palla con le mani perché è stato spinto. Quel gol poi ha spianato la strada, la vittoria, poi, è meritata. Il Napoli ha meritato di vincere, indiscutibilmente, però ho sempre detto e dirò sempre che le situazioni si verificano in campo potevano cambiare la partita».
FONTE: VeronaSera.it
SERIE A
LIVE TMW - Verona, Delneri: "Avanti così, non affronteremo sempre il Napoli"
10.04.2016 17.55 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Fonte: Dall'inviato al San Paolo, Marco Frattino
17.57 - Termina la conferenza stampa
Gollini è da grande squadra? "Noi siamo contenti di diversi giovani che si stanno mettendo in mostra, poi bisogna chiedere al direttore per il futuro".
Ionita lo reputa pronto per il Napoli? "E' un nazionale, quindi c'è poco da discutere, ha grande fisicità, temperamento, qualità, deve abituarsi al calcio italiano. Un paio di giocatori hanno caratteristiche interessanti".
Perchè discutete dell'arbitraggio Il Napoli ha vinto meritatamente, ma discuto di alcune situazioni che abbiamo pagato a caro prezzo. Discutere il risultato no".
Cosa non ti è piaciuto? "Resta in dieci, fino a quando eravamo in parità numerica eravamo in partita. C'è anche la bravura dell'avversario che ti fa rendere di meno".
17.53 - Cosa dirà alla squadra? "Dai, in due domenica abbiamo recuperato tre punti, andiamo avanti così senza pensarci ma provando a fare più punti. Per mezz'ora abbiamo fatto il nostro dovere. Col Frosinone diventa importante per noi, per dimostrare che non eravamo quelli prima di Bologna"
Nella sua esperienza juventina ha notato differenze sul piano arbitrale? "Apre un discorso attuale, ma diciamo che bisogna dare meriti a chi vince. Possiamo discutere tutto, ma la Juve ha sei punti e quindi quando si tirano le somme il risultato è quello che si merita".
Il Verona non è sembrato una brutta squadra. "Ogni domenica c'è un combattimento psicologico, si spende più degli altri per il ritardo. Nel calcio serve anche fortuna, io parlo di gare che meritavamo di vincere e abbiamo perso. Non molleremo fino alla fine, non troveremo sempre il Napoli".
Perchè senza Pazzini? "Volevamo giocatori con un passo diverso per far male alla difesa. Non credo che abbiamo fatto malissimo, al di là del risultato. Io cerco di scegliere chi può rendere al massimo, la squadra fino al gol subito ha tenuto, anche se il Napoli ha sbagliato qualche gol".
17.48 - Inizia la conferenza stampa
Amici di Tuttomercatoweb.com, buonasera. Benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Luigi Delneri, tecnico del Verona che a breve parlerà della sconfitta maturata contro il Napoli al San Paolo.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Delneri: «A Napoli con coraggio e intensità»
09/APRILE/2016
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Hellas Verona.
TONI NON E' UN CASO
«Toni non convocato? Restano a casa anche Furman, Romulo, Helander e Fares. Confermo la scelta tecnica e la decisione di giocare con attaccanti che abbiano caratteristiche diverse. Non c'è nessun caso, in questo momento particolare la squadra ha bisogno di passo e fisicità in attacco, non dobbiamo dare punti di riferimento affrontando determinati tipi di difese. Io e Toni non abbiamo nessun segreto, ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci e ci siamo comportati rispettivamente da allenatore e da calciatore. Non viene neanche in panchina? Noi abbiamo il dovere di avere sempre grande ritmo, la formazione può variare, non è detto che debbano giocare sempre quelli. E' infatti la squadra a determinare tutto e non il singolo calciatore. Le scelte sono fatte in base a quello che vedo in allenamento, a volte sono giuste e in altre occasioni sono sbagliate, ma questo fa parte del gioco. E' la squadra a essere determinante e gioca chi sta bene».
LA SFIDA DEL 'SAN PAOLO'
«Abbiamo una base su cui abbiamo costruito un modello variabile. Questo ci chiede il calcio attuale, ora bisogna avere calciatori polivalenti che ricoprano in campo varie posizioni in cui possano rendere bene. Ci vogliono rapidità e velocità, basta guardare alla prestazione di Emanuleson a Bologna. Ho letto poco riguardo alla situazione del Napoli, ma avranno avuto le loro ragioni per fare determinate cose. Parliamo sempre di una squadra motivata, che sta lottando per vincere lo Scudetto. Questo deve darci attenzioni maggiori, inoltre devono risollevarsi dopo una sconfitta. Noi e loro saremo calcisticamente arrabbiati, dovremo provare ad offendere e per far questo dovremo essere bravi, forti e avere coraggio».
LA FORMAZIONE
«Samir ancora in campo? A Bologna difensivamente abbiamo giocato bene, cambiare sarebbe controproducente. Souprayen? Sta recuperando e si sta allenando bene in sedute intense. Contro il Bologna ha anche spinto, cosa importante per il nostro gioco. Viviani? In mezzo al campo può giocare da solo. Ha proprietà di contrasto, l'ho visto in crescita e anche tatticamente è importante e questo migliora la prestazione di squadra. Tutti qui sono utili e nessuno è indispensabile».
TIFOSI A NAPOLI
«Cosa dico ai tifosi? Sappiamo di dover affrontare una squadra importante, spero ci sia un tifo giusto e corretto. So che sentiremo la voce dei nostri supporters anche in uno stadio pieno come sarà il San Paolo domani. Questa la stagione dei rimpianti? Per poter non sbagliare mai devi avere tutte le componenti a tuo favore. A ogni ultima spiaggia devi spendere di più, i miei rimpianti sono le sconfitte contro Empoli e Palermo, tra dicembre e gennaio. Dovevamo vincere e abbiamo perso».
FONTE: HellasVerona.it
09:13 | venerdì 08 aprile 2016
Che succede tra Toni e Delneri?
Le ultime news sulla crisi interna al Verona
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti© www.imagephotoagency.it
HELLAS VERONA DELNERI TONI - Luca Toni ha chiuso con il Verona? Continuano le voci sul caso inerente all'attaccante gialloblu, che a fine stagione potrebbe davvero lasciare il Verona. Nell'ultima partita di Bologna è arrivata a sorpresa l'esclusione di Luca Toni da parte di Luigi Delneri e c'è chi pensa che la formazione titolare del Verona a Napoli domenica possa dare grosse indicazioni sul futuro sia di Toni che dell'attacco del Verona: qualora l'emiliano non fosse presente, risulterebbe ancor più evidente la frattura con Delneri e l'ambiente.
TONI E IL VERONA - «Questi giocatori non sono adatti alla Serie A» è quanto avrebbe detto Luca Toni dopo la sconfitta con il Carpi di qualche settimana fa, e queste parole sembrano aver turbato sia il Verona che Delneri e in questo caso il tecnico scaligero avrebbe scelto di non caricare ulteriormente la piazza e quindi di punire Toni lasciandolo fuori. Delneri nega ma si va verso un'altra mancata convocazione del giocatore, stando a Il Corriere del Veneto.
FONTE: CalcioNews24.com
Delneri: «Andiamo avanti con orgoglio»
04/APRILE/2016
Bologna - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Bologna-Hellas Verona (0-1):
«Siamo contenti perché abbiamo raccolto dei punti, la squadra ha meritato la vittoria, specie dopo un primo tempo così. Samir? Giocatore di grande espressione tecnico-tattico, con un futuro importante, preso dall'Udinese, ci ha dato una mano. Ha creato, fatto gol, lui è di caratura internazionale. Toni? Noi pensiamo di lottare sempre, avevamo bisogno di gente che ci desse un certo tipo di punti di riferimento, scelta normale senza un particolare futuro, ci serviva gente così stasera, abbiamo ragazzi giovani interessanti. Le parole di Toni? Si può essere d'accordo o non d'accordo, è rimasto a casa perché illogico tenerlo in panchina: o gioca o sta a casa a recuperare. Adesso diventa una lotta per un posto in squadra. Si va avanti con orgoglio, speriamo che la vittoria ci dia forza morale per continuare e spero che non succeda quello che è successo dopo la vittoria sul Chievo. Il Bologna? Abbiamo fatto tesoro dell'andata, potevamo chiuderla nel primo tempo, siamo contenti, continuiamo a giocare e a ragionare così: fino alla fine, poi vediamo».
FONTE: HellasVerona.it
IL MISTER NEL POST-GARA
Delneri: Toni fuori?
Oggi andava bene così
04/04/2016 23:59
«La classifica ci condanna ma noi andiamo in campo cercando di fare il massimo di quello che possiamo fare. Stasera siamo contenti perché abbiamo raccolto un po’ di punti, soffrendo anche, come era logico che fosse. La squadra comunque mi è piaciuta, è stata molto equilibrata e per quanto fatto vedere soprattutto nel primo tempo, ha meritato di vincere». Queste in sintesi le parole di mister Delneri nel post-partita di Bologna-Verona 0-1. Prosegue il tecnico dell’Hellas. «Samir è un giocatore di spessore, di qualità, con un futuro importante. Può darci una grossa mano. Toni fuori? Dobbiamo pensare di giocare sempre come abbiamo fatto oggi. Volevo persone che non dessero punti di riferimento costanti davanti. La scelta è stata fatta in questo senso. Pazzini, Gomez e Wszolek davano meno punti di riferimento e secondo me abbiamo avuto più profondità. È una decisione normale, senza nessun risvolto futuro. Toni ha fatto tanto per il Verona, ha bisogno anche lui di qualche recupero. Se gioca dall'inizio bene, altrimenti la panchina non gli si addice proprio. Le decisioni vanno prese di partita in partita e chi per me è più pronto gioca. Oggi i ragazzi hanno fatto una gara straordinaria. Classifica? Andiamo avanti con orgoglio e dignità. È tutto l’anno che cerchiamo di recuperare. Speriamo che questa vittoria ci dia la forza soprattutto morale di andare avanti. 7 partite son tante, 21 punti pure. Mi auguro che il post vittoria col Chievo non si ripeta. Anzi, di questo ne sono sicuro. I tifosi? In questi giorni hanno manifestato giustamente il loro disappunto. Oggi abbiamo dimostrato di essere dalla loro parte, non tanto perchè si è vinto, piuttosto perchè si è giocato».
ANDREA FAEDDA
FONTE: TGGialloBlu.it
Delneri: «A Bologna con il giusto atteggiamento»
02/APRILE/2016
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate in vista della sfida Bologna-Hellas Verona.
RESTANO OTTO PARTITE IMPORTANTI
«Stiamo valutando bene le cose per il futuro, vedremo da qui alla fine i valori anche di chi ha giocato meno. Lunedì potrebbero avere spazio i giovani e sicuramente giocherà Pazzini come punta centrale. Lui deve dimostrare, con questa opportunità, di avere ancora grandi potenzialità. Non penso che il Verona cambierà tutto in futuro, al di là del fatto che io resti o meno. Chi giocherà, da adesso in poi, dovrà meritarsi questa piazza. Ci sono calciatori che hanno dimostrato di avere potenzialità importanti, altri che hanno giocato in Nazionale, tutti avranno l'occasione di far vedere quanto valgono. Il gruppo ha dato quello che poteva dare, abbiamo ridato motivazioni a chi non ne aveva all'inizio, abbiamo fatto del cose buone e meno buone. Albertazzi a sinistra? Credo giocherà lui, abbiamo anche Souprayen che si sta allenando bene ma non è ancora pronto per i 90 minuti. Penso di avere un gruppo di calciatori che da qui alla fine può fare comunque bene e sarei ben contento che chi ha giocato meno dimostri poi di poter tornare qui. Romulo? E' sempre stato male, mancano ancora 8 gare ed è uno di quelli che può dimostrare ancora qualcosa. Abbiamo il dovere di tarare i giovani e pensare al futuro del Verona, questa è una piazza che deve lottare per un ruolo importante l'anno prossimo, ci siamo seduti già a tavola con il Presidente, verranno quindi fatte poi delle dovute valutazioni al momento giusto».
LE PAROLE DEL PRESIDENTE
«Le parole del Presidente? Ha fatto un'analisi lucida, ha detto quelli che sono i fatti, l'annata non è andata secondo le aspettative per molte situazioni. Il Presidente ha fatto una cosa corretta. Andrea (Mandorlini, ndr) ha disputato campionati fantastici, aveva il rispetto dell'ambiente e secondo me il Presidente l'ha allontanato a malincuore. Il mandar via o prima o dopo non ha controprova, sicuramente l'ha fatto a malincuore».
IL RAPPORTO CON I TIFOSI
«Il rapporto con i tifosi? E' nato bene, poi è stato tradito dal nostro comportamento. I tifosi hanno fatto determinate azioni come riflesso dell'amore verso la squadra. Possiamo ricompattarci solo con le prestazioni positive. La contestazione deve dare stimolo ed entrare in campo con energia e volontà. Noi stiamo pensando con coscienza ed entusiasmo al futuro, pensiamo sempre a un domani e crediamo che debba essere necessariamente migliore. Non dobbiamo prendere la contestazione malamente ma ci deve servire come stimolo. Non è stata fisica ma verbale, i tifosi hanno avuto questo modo di esprimersi opinabile nella forma, giustificato però dal grande amore che la gente ha per questa maglia. Lunedì spero ci sia un atteggiamento come quello visto a Firenze, dovremo essere quelli e fare il nostro dovere».
FONTE: HellasVerona.it
PANCHINA BOLLENTE
Toni dirigente e Mandorlini in panca?
22/03/2016 14:52
Ore concitate in casa del Verona. La gara con il Carpi ha fatto precipitare la fiducia di Setti. Il presidente per ora non parla, ma è chiaro che in questo momento sta riflettendo sul domani. Continuare con Delneri, Bigon, Barresi e la "longa manus" di Gardini da Milano o cambiare tutto? Attenzione perché in queste ore sta circolando un'altra ipotesi. Una rivoluzione morbida, appoggiata da Tullio Tinti, procuratore di Toni, Pazzini e in ottimi rapporti con Mandorlini. L'idea del potente procuratore bresciano sarebbe quella di far tornare Mandorlini sulla panchina del Verona, dando un ruolo dirigenziale a Luca Toni, relegando quindi in un angolo Bigon che resterebbe solo perché legato da un contratto. Resta da vedere se anche Setti si farà convincere da questo scenario, dopo la netta chiusura di gennaio al ritorno di Mandorlini, sebbene in presenza di un contratto che lega il tecnico romagnolo sino al 2017. (g.vig.)
SERIE A
Verona, quel futuro così nebuloso
22/03/2016 14:46
"Ora bisogna capire cosa fare, con il presidente ci vedremo prima di Pasqua e decideremo la linea da tenere...".
Le parole di Delneri, pronunciate domenica scorsa dopo la gara persa contro il Carpi, aprono scenari diversi in casa del Verona. C'é la necessità di non far diventare queste ultime otto gare una lunga "via crucis", ma non solo. C'é anche il pensiero rivolto al domani. Cosa succederà in casa del Verona adesso quando anche il capitano Luca Toni ha parlato di squadra non adeguata alla serie A?
IN CAMPO I GIOVANI. Si fa presto a dire che ora devono giocare solo i giovani che forse hanno più motivazioni del gruppo attuale. Ma il rischio di esporre i ragazzi a figuracce é dietro l'angolo. Con in più il pericolo di "bruciare" i ragazzini. É una scelta non facile né cosi scontata. E poi chi far giocare? Checchin? Tupta? E al posto di chi?
DELNERI AL CAPOLINEA. Anche questa é una possibilità. Accertato il fallimento anche della gestione di Delneri, potrebbe essere che anche il tecnico friulano faccia un passo indietro. Setti potrebbe rimettere sulla panchina Mandorlini o promuovere il tecnico della Primavera Pavanel. Due opzioni per chiudere questa sciagurata stagione.
AVANTI COSÌ IN ATTESA DELLA RIVOLUZIONE. La via più semplice é quella di continuare così in attesa di fare le scelte giuste a fine stagione. Magari cercando di inserire qualche ragazzo e cercare di salvare almeno la dignità.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Verona, Delneri sempre più verso la permanenza. Con o senza Serie A
22.03.2016 17.30 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
Il Verona è impegnato nella difficilissima impresa legata al mantenimento della Serie A. Difficile quindi, per non dire impossibile, concentrarsi sugli argomenti legati al futuro della panchina. Qualche indizio però possiamo già raccoglierlo: il Verona infatti da quando ha cambiato guida tecnica sembra rinato, almeno nella voglia di lottare fino alla fine, delle partite e soprattutto della stagione. Grande merito va a Gigi Delneri che ha reso a Toni e compagni la voglia di non mollare di fronte ad un'impresa che oggettivamente sembra impossibile. La sconfitta col Carpi ha peggiorato le cose, ma gli scaligeri continueranno a dare battaglia. Poi, quando la matematica darà le proprie sentenze, sarà tempo di giudizi e decisioni. In caso di salvezza la permanenza di Delneri sarebbe scontata, ma anche in caso di retrocessione il tecnico di Aquileia potrebbe restare al Bentegodi per tentare una quanto più rapida possibile risalita. Ad oggi, in attesa dei verdetti del rettangolo verde, sembra comunque essere questa la proiezione più verosimile.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Hellas Verona, presto le riflessioni sulla panchina per il futuro: dalla conferma di Delneri a Iachini, il punto
Gianluca Di Marzio 22-03-2016 13:30
Con una stagione forse (tristemente) archiviata e con una retrocessione sempre più vicina, in casa Verona è tempo di riflettere sul futuro e pianificare la prossima stagione, con l'obiettivo di ripartire e tornare, in caso di nuovo approdo in B, a respirare ancora aria di Serie A.
Riflessioni che partono dalla panchina: il presidente Setti comincerà presto a pianificare la strategia per il futuro con Bigon e Barresi. Si considererà se continuare con Del Neri, che sebbene non riuscirà presumibilmente a raggiungere la salvezza, è stato comunque apprezzato per il lavoro svolto ed è dunque un'ipotesi concreta, anche in virtù dello staff che lo accompagna, molto stimato dal Verona. Un'alternativa potrebbe invece consistere nel puntare su un allenatore esperto della categoria, come Iachini o Colantuono, entrambi reduci da esperienze poco fortunate in Serie A. Ma non è nemmeno da escludere che si possa "rischiare" una scommessa, scegliendo un allenatore emergente come De Zerbi. Quel che è certo che la prima pietra per la rifondazione sarà la panchina: a Verona è tempo di guardare al futuro, per dimenticare un presente deludente.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Delneri: «Ci assumiamo le nostre responsabilità»
20/3/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Carpi (1-2):
«I fischi sono meritati, sembra si sia spenta la luce dopo il Chievo. Non c'è nessuna scusante, abbiamo buttato via probabilmente il nostro campionato, non abbiamo dato il cambio di marcia. Le ultime 3 sconfitte sono state determinanti per abbandonare le speranze, adesso la B è più concreta, manca solo la matematica. Salta all'occhio l'amore dei tifosi per l'Hellas, so che i ragazzi hanno dato quello che avevano, ma è poco per un pubblico del genere. Come accettiamo gli applausi, accettiamo il dissenso, che è lecito. La qualità di impostazione diverse della partita ha fatto la differenza, quando devi attaccare e impostare qualcosina ti manca. Oggi abbiamo avuto 3/4 palle gol, il portiere loro ha parato molto mentre Gollini non è stato impegnato...».
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA
Delneri: Non abbiamo più grandi speranze
20/03/2016 17:58
“Abbiamo pagato a caro prezzo i nostri errori: abbiamo sbagliato la partita. Siamo stati farraginosi, dopo la vittoria con il Chievo non siamo stati sempre all’altezza. Oggi abbiamo pagato alcuni episodi, questa partita ha rispecchiato la stagione del Verona. Non abbiamo prodotto quello che potevamo produrre, e che abbiamo dimostrato in altre partite: adesso non abbiamo grandi speranze, abbiamo il dovere di fare bene e onorare la maglia. Abbiamo avuto due-tre palle gol, dovevamo sfruttarle meglio”. Così Gigi Delneri, al termine di Verona-Carpi, è intervenuto in conferenza stampa.
Il tecnico friulano ha continuato: “Se siamo ultimi in classifica vuol dire che abbiamo dei limiti: dal carattere alla velocità. I tifosi hanno il diritto di fischiare, il nostro pubblico meritava molto di più da noi. Dopo la vittoria nel derby eravamo pronti per uno sprint importante e invece lo sforzo psico-fisico ci si è rivolto contro. Dopo la partita con il Chievo pensavamo di essere arrivati a giocarci la salvezza, e invece ci ha scaricati mentalmente. Oggi comunque Toni ha avuto una palla importante all’inizio della partita che purtroppo non è entrata, abbiamo avute alcune occasioni importanti in zona-gol”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
13/3/2016
Delneri: «Siamo ancora in corsa»
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Luigi Delneri, rilasciate al termine di Fiorentina-Hellas Verona (1-1):
«L'Hellas è rientrato mentalmente nella corsa che si chiama salvezza.Siamo ancora distanti dall'obiettivo, ma un gol come quello di oggi ci dà comunque delle chances. Per quanto abbiamo creato, il risultato ci sta anche stretto. Una motivazione per dire che siamo ancora in corsa? Questa partita. La squadra è motivata, la matematica non ci condanna quindi lotteremo fino in fondo. Kalinic? C'era fallo su Fares, mi aspettavo che il più che alla parata di Gollini. Non molliamo, la squadra c'è. Il Verona ha le qualità per dire la sua ogni domenica, nel calcio può succedere di tutto, perciò è un dovere provarci. Questo Verona deve giocare senza pressione e stare in questa bagarre salvezza che durerà fino alla fine».
FONTE: HellasVerona.it
PANCHINA GIALLOBLU'
Delneri, dieci partite per essere riconfermato
09/03/2016 08:30
Sarà ancora Delneri l'allenatore del Verona il prossimo anno? Anche in serie B? Le prossime dieci partite saranno decisive per il futuro dell'allenatore di Aquileia, arrivato a sostituire Mandorlini dopo la partita con il Frosinone per tentare una disperata rimonta.
FEELING CON IL PRESIDENTE. Fin da subito questa è apparsa una scelta di Setti. C'è un feeling tra il presidente e Delneri. Setti ha riconosciuto nel tecnico quelle doti che lui cercava da tempo e che non ha mai trovato in Mandorlini. Gioco d'attacco, valorizzazione dei giovani, regole rigide nello spogliatoio. Per questo l'idea di tenere Delneri anche in caso di retrocessione in serie B è diventata sempre più concreta nella testa del presidente. Proprio Setti nell'ultima conferenza stampa ha escluso un ritorno di Mandorlini sulla panchina scaligera, sebbene in presenza di un contratto sino a giugno del 2017, mentre ha aperto alla possibilità che sia ancora Delneri a guidare la truppa veronese.
ULTIME PRESTAZIONI. La scelta sembrava perfetta, soprattutto dopo le gare con Atalanta, Inter, Chievo che avevano riacceso una flebile fiammella di speranza. Il lavoro di Delneri iniziava a vedersi, i giovani ad emergere, persino una campagna acquisti al risparmio e volta a fare cassa come quella di gennaio, pareva aver avuto un senso. Ma dopo questo fuoco di paglia il Verona si è arenato. Ed ora questa frenata, un'involuzione inspiegabile, potrebbe far cambiare idea anche su Delneri.
PRESIDENTE IN VACANZA. In molti hanno notato domenica scorsa l'assenza di Setti al Bentegodi. Mentre le telecamere inquadravano i festeggiamenti "pirotecnici" di Ferro, presidente della Sampdoria, in quella che era considerata la gara più importante della stagione, non c'era traccia della dirigenza veronese. Non vi era Gardini, "fuggito" in fretta e furia all'Inter, non c'era Setti, che da quello che si è appreso era in vacanza. Un segnale di "distacco"? Per la verità Setti andò in vacanza anche nella scorsa stagione in questo periodo e anche allora il Verona era in corsa per la salvezza. Ma in quel Verona c'erano referenti ben precisi e di personalità nello spogliatoio e alla fine la squadra si salvò.
ALTRI CANDIDATI. E' probabile che il presidente tenga aperte varie ipotesi. Delneri resta il favorito, ma prima di questa scelta Setti dovrà decidere i principali collaboratori. Resterà Bigon, ad esempio? Il ds è legato da un contratto e Setti intende rispettarlo. Radiomercato, però, racconta di alcuni movimenti di Bigon per lasciare il Verona. Il ds sta faticando sul piano morale a reggere questa situazione, l'intervista di domenica scorsa è abbastanza eloquente. Bigon sa che gran parte del fallimento di una retrocessione sempre più concreta, ricadrebbe a questo punto sulle sue spalle, adesso che anche Gardini si è ufficialmente defilato. Come dire: il cerino in mano resterebbe a lui, con il rischio di "bruciarsi" una fetta di carriera in un campionato di serie B, che è tutt'altro che semplice da affrontare.
Se Bigon se ne andasse, Setti avrebbe le mani libere per puntare su altri dirigenti. I quali, ovviamente, potrebbero optare per allenatori di fiducia. Magari un giovane da lanciare.
SCELTA AL RISPARMIO. Non stupirebbe, infine, che Setti optasse per una scelta al risparmio. Richiamare Mandorlini sulla panchina per affrontare la serie B. Nonostante le dichiarazioni, pur di non pagare altri ingaggi, Setti potrebbe scegliere questa strada, puntando ancora una volta sull'ascendente che Mandorlini conserva su una parte della tifoseria. Al momento è questa l'ipotesi meno realistica. Ma nel calcio non si deve mai dire mai...
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
Delneri: «E' dura, ma la rincorsa continua»
05/3/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni di mister Luigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sampdoria (3-0):
«La prima mezz ora ci ha tagliato le gambe, spero che il derby non abbia avuto l'effetto contrario. Ho visto una squadra giù, oggi abbiamo fatto una partita difficile da commentare, la Sampdoria si è espressa bene, noi sempre in rincorsa e questa cosa ci ha evidentemente creato problemi. Non era il Verona a cui eravamo abituati. La Sampdoria ha meritato, noi non abbiamo sfruttato niente di quello che potevamo sfruttare. Tutte le situazioni, inoltre, sono girate storte. E' dura, chiaro, però i ragazzi stanno dando tutto, la rincorsa continua ti fa pagare dazio sul lungo termine».
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA
Delneri: Il campionato non è finito
05/03/2016 21:02
“Abbiamo sofferto molto, non siamo stati all’altezza rispetto alle scorse settimane. Dopo il derby vinto abbiamo avuto un riflesso negativo: sia ad Udine, sia oggi la prima mezz’ora con la Sampdoria, che è stata devastante. Fares sostituito? Veniva fischiato dal pubblico, dovevo tutelarlo, ho grande stima del giocatore, uno scivolone non cambia la mia opinione. Dobbiamo mantenere il rapporto col pubblico: stiamo pagando dazio dopo dei mesi di grande rivalsa. Adesso abbiamo il dovere di far la partita ogni volta per il rispetto a noi stessi, e per rispetto al nostro pubblico”. Gigi Delneri interviene in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Sampdoria (0-3).
Il tecnico di Aquileia ha continuato: “Dobbiamo pensare di far più punti possibili: il campionato non è finito. Quando affronti tutte le volte una partita come fosse l’ultima, con grande intensità come abbiamo fatto nelle settimane scorse, poi puoi pagare dazio. I ragazzi oggi hanno dato tutto, anche se molti potrebbero non pensarlo. Abbiamo avuto comunque qualche occasione con Luca Toni, chiaro che i primi gol ci hanno tagliato le gambe”.
Infine, Delneri prova a tenere alte le motivazioni nonostante appaia piuttosto sconsolato: “Non siamo in agonia, non abbiamo subito il match per novanta minuti: due mesi fa eravamo retrocessi, poi eravamo tornati a sperarci, adesso siamo calati di nuovo, il calcio è così. Sicuramente possiamo giocare meglio di oggi e dobbiamo riiniziarlo a fare da subito”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Delneri: «Corsa e sacrificio per battere la Samp»
04/3/2016
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di #VeronaSampdoria.
CORSA E SACRIFICIO PER BATTERE LA SAMP
«La sfida contro la Sampdoria? Ogni partita per noi è l'ultima spiaggia. Abbiamo un solo compito, cercare di vincere una partita di importanza fondamentale, come lo erano quelle con Chievo e Udinese. Come si batte la Samp? Correndo e soffrendo, avendo grande rispetto per una squadra che ha calciatori importanti. Hanno vinto con il Frosinone in un momento in cui non stavano benissimo, giocheranno per vincere. Come squadra Non concedono molto, dovremo stare molto attenti a quello che faremo per riuscire ad entrare in campo con una mentalità vincente. La salvezza per noi deve rimanere un'opportunità concreta. Chi al posto di Pazzini in avanti? Devo ancora decidere, abbiamo la rifinitura da svolgere. Wszolek? Sta migliorando di partita in partita e darà il suo apporto per il rush finale. Ha trovato il suo ruolo definitivo, sta lavorando molto bene e merita tutte le attenzioni che ha».
CREARE LA GIUSTA MENTALITA'
«La squadra è già mentalizzata, sa di avere le qualità per andare in campo con la mentalità di vincere ogni partita. Nessuna squadra al mondo scende sul terreno di gioco per perdere, noi dobbiamo metterci velocità e intensità, lotteremo su ogni pallone per cercare di vincere ogni partita. La sconfitta di Udine non ha tolto certezze a noi e alla città, pensiamo solo a fare il massimo dando equilibrio a quello che facciamo».
TRA PASSATO E FUTURO
«Come si crea l'alchimia che c'era nella Sampdoria 2009/10? Si passa attraverso le sofferenze, ci sono dei periodi buoni e altri meno. Quella era una Sampdoria diversa, il risultato positivo dà energie importanti e ci vogliono anche mentalità e quel pizzico di fortuna in più. Lo spogliatoio è fondamentale, questo è un grande gruppo. Inoltre i tifosi credono molto nei ragazzi e il loro supporto sarà una base importante. Il mio futuro? Noi siamo concentrati solo sulla serie A e pensiamo solo a questa. Il resto lo valuteremo al momento opportuno. Il mio unico pensiero è lottare per la massima categoria con questa squadra».
Delneri: «Dobbiamo continuare ad avere fiducia»
28/2/2016
Udine - Ecco le principali dichiarazioni di mister Luigi Delneri, rilasciate al termine di Udinese-Hellas Verona (2-0):
«La mia lettura della gara con l'Udinese? Quando giochiamo tutte le partite con intensità ci sta che si possa mancare una partita. Nel suo piccolo la squadra ci ha provato, oggi abbiamo pagato la fisicità e la voglia dell'Udinese di riscattarsi. Sono episodi che incidono, abbiamo preso 2 gol in offside e il secondo su ingenuità difensiva ma l'Udinese non ha rubato niente. Dobbiamo lottare e provarci fino all'ultima partita, la squadra in casa si esprime nella maniera diametralmente opposta rispetto a quando gioca fuori. Ci sta pagar dazio su partite del genere, noi però siamo altri, dobbiamo recuperare le forze e non dobbiamo troppo guardare gli episodi arbitrali ma dobbiamo lavorare sull atteggiamento da tenere».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Valzer delle panchine, Verona: Delneri può restare. Con o senza Serie A
24.02.2016 23.16 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
L'Hellas Verona si è svegliato e ora prova a rincorrere una salvezza che fino a poche settimane fa sembrava pura e semplice utopia. Toni e compagni invece si sono fatti trascinare dall'orgoglio e dal lavoro di Luigi Delneri e ora l'obiettivo sembra un po'più possibile da raggiungere. In tal caso, la conferma del tecnico sarebbe praticamente scontata, visto il valore dell'impresa. Ma anche in caso di retrocessione la dirigenza scaligera potrebbe decidere di proseguire con lui per tentare un'immediata risalita. Ad oggi sembra questa la decisione più probabile, ma occhio a possibili sorprese estive sempre da mettere in conto.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
LA CONFERENZA DELLA STAMPA
Delneri: Questa squadra ha un grande cuore
20/02/2016 21:21
“Abbiamo cambiato marcia: però la sconfitta contro la Lazio è stata più pesante di quello che era realmente. Marrone è stato fondamentale nel non dare punti di riferimenti a Birsa. Abbiamo sofferto il giusto, sono contento personalmente per il gol di Ionita, se lo è meritato. L’importante è sempre creare occasioni da gol, il calcio è fatto di tante situazioni: non solo palla alta per Toni o Pazzini. Ogni domenica ci giochiamo una fetta di campionato: a Peschiera lavoriamo con grande intensità e si sta vedendo”. Queste le dichiarazioni di Gigi Delneri in conferenza stampa dopo la vittoria nel derby contro il Chievo.
Il tecnico di Aquileia ha elogiato la squadra: “Sono soddisfatto: questa squadra avrà mille difetti ma ha un grande cuore. I nostri esterni hanno difeso bene oggi: sia Siligardi che Wszolek, l’accoppiata Pazzini-Toni ha funzionato bene. I calci di rigore? Su Toni era evidente, su quello di Moras l’arbitro ha visto solo la sua trattenuta e non quella di Inglese. Fares è un ventenne molto duttile, può fare un campionato di valore. Noi dobbiamo fare di tutto per vincere: non dobbiamo avere paura, dobbiamo difendere bene come oggi senza dare profondità agli avversari. Secondo me è stato il primo tempo migliore della mia gestione”.
Infine, Delneri è rimasto soddisfatto dalla disposizione tattica della squadra: “Le lacrime di Moras dimostrano grande riconoscenza per questa città: quando trovi 25mila persone che ti spingono così e quasi un obbligo dare tutto quello che hai. Stasera non ho visto grossi errori nei miei ragazzi: anche se si può fare sempre meglio. Il lavoro costante porta più sicurezze: e noi stiamo lavorando bene ogni giorno. Oggi per esempio nessuno ha invaso le ‘linee’ degli compagni: abbiamo coperto bene il campo”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Delneri: «Abbiamo giocato un calcio grintoso»
20/2/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Chievo (3-1):
«Con il Chievo è arrivata una vittoria per la classifica e le speranze. Abbiamo la forza per tenere in vita la squadra, stanno lottando domenicalmente i ragazzi con una grande forza, penso che il rigore e l'espulsione non ci fossero, però bisogna accettare ciò che capita. Il 'Pazzo' ha gamba, l'età giusta per lottare e sta applicando concetti tattici importanti. Noi dobbiamo fare la gara su noi stessi, dobbiamo essere pronti ed essere opportunisti. Non dovremo avere nessun rimborso, le caratteristiche per far bene le abbiamo. La squadra sta vincendo giocando un calcio grintoso, questo può farci sognare di salvarci fino all'ultima domenica. Toni e Pazzini possono e devono giocare assieme, lo dimostrano partite come queste».
09:42 | sabato 20 febbraio 2016
I tifosi sfottono Delneri: «Vicino a un record storico»
Alcuni veronesi "storici" parlano della stracittadina
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti© www.imagephotoagency.it
HELLAS CHIEVO VERONA DELNERI - Ci si avvicina al derby di Verona, una stracittadina che però non ha mai messo in mostra una reale rivalità come nelle altre situazioni in Italia. Il Chievo è tutto sommato una realtà nuova e in continua espansione, la squadra più tifata in città è l'Hellas Verona ma domani sarà una sfida particolare con il Chievo virtualmente salvo e il Verona vicino alla retrocessione anche se mai domo. E partono già i primi sfottò, indirizzati in special modo a Luigi Delneri.
DELNERI, CHIEVO E HELLAS - La Gazzetta dello Sport ha intervistato qualche voce storica di Verona tra cui Roberto Puliero, il quale ha detto: «Per me è un derby triste, il Verona può andare in Serie B ma anche vincere la partita. Avrei tenuto Mandorlini, Delneri può avere il record storico di essere retrocesso con ambedue le veronesi». Altro illustre veronese è Andrea D'Amico, che afferma: «Se vogliamo che il derby di Verona vada avanti, bisogna sperare nel miracolo Hellas». Tra gli altri parla anche il tecnico del basket Marco Crespi: «Il Chievo è una nicchia, ma più solido».
FONTE: CalcioNews24.com
Delneri: «Rimaniamo sereni e diamo tutto»
19/2/2016
Peschiera - Rivivi la conferenza stampa dell'allenatore Luigi Delneri, alla vigilia di Hellas Verona-Chievo.
DERBY? RIMANIAMO SERENI
«La sfida con il Chievo? Il derby è una partita a parte, dove non conta la classifica. Dobbiamo rimanere sereni, un'eventuale vittoria potrebbe darci grandi stimoli per il futuro, per raggiungere il nostro obiettivo. Faremo di tutto per riuscirci, affronteremo una squadra che ha praticamente raggiunto l'obiettivo stagionale e che giocherà con tranquillità. Sarà una partita molto complicata che non dovremo complicare ancora di più e una spinta maggiore arriverà sicuramente dal nostro pubblico. Una partita da vincere a tutti i costi? Entrambe le squadre affronteranno la sfida con grande temperamento, spero sia una partita bella da vedere ma difficilmente i derby lo sono, visto che c'è tanto spirito agonistico. Da qui in avanti saranno tutte partite importanti e con il Chievo sarà fondamentale, anche per la credibilità che una vittoria potrebbe dare alla squadra. Dobbiamo fare di tutto per vincere e per continuare a credere nel nostro obiettivo, sappiamo l'importanza che ha questa partita e metteremo tutto quello che abbiamo sul campo. Gli arbitraggi delle ultime gare? Dobbiamo andare oltre e dare ancora di più rispetto a quello che ci viene tolto».
LA FORMAZIONE
«Sono contento di avere praticamente tutta la squadra a disposizione. Abbiamo varietà di scelta, dunque valuteremo bene. Toni e Pazzini? Ci danno molto in campo e fuori. Tutti i calciatori che andranno sul terreno di gioco dovranno avere le caratteristiche per fare male al Chievo, giocheranno i più in forma. Siligardi? Si sta adattando molto bene al nuovo ruolo e ha anche fatto gol. Secondo me può rendere molto di più nella posizione che sta ricoprendo ora rispetto a quello che faceva prima. Marrone? L'importante è dare un assetto equilibrato alla squadra scegliendo gli uomini giusti. Quello di Luca è un rientro importante, ci dà molto per struttura e tipo di giocare. Emanuelson? Adesso non ha la condizione fisica necessaria per il tipo di gioco che dobbiamo sviluppare. È da tanto che non gioca, in campo scendono 11 calciatori e l'allenatore deve fare delle scelte. Può essere comunque importante a partita in corso».
CHIEVO? SQUADRA RODATA
«Il Chievo? E' una squadra molto fisica, abituata a giocare con intensità, come noi. Giocano insieme da molti anni e hanno una situazione di classifica che li fa stare tranquilli. Noi dovremo avere fame da qui fino alla fine, dobbiamo continuare a mostrare miglioramenti. Nel girone di ritorno abbiamo totalizzato più punti del Chievo e se la Serie A fosse iniziata a gennaio adesso avremmo un'altra classifica. L'importante è capire gli errori e andare avanti per migliorarli, cerchiamo di non adattarci al modo di giocare del Chievo e a mettere in campo tanta intensità».
LA STORIA DEL DERBY
«Quello di Verona è un derby bellissimo, forse il bello della mia carriera. La città merita una partita di questo tipo ed è per questo che deve continuare a esseci. Bisogna essere orgogliosi e fieri di una partita che dà forza e visibilità a tutta la città. Giocheremo senza timore reverenziale, abbiamo le qualità per fare bene. L'iniziativa Save Moras? E' bello che ci sia unione fra le due società all'avanguardia nel lanciare questo messaggio di solidarietà».
FONTE: HellasVerona.it
12:35 | martedì 16 febbraio 2016
Hellas Verona, Delneri: «Resto anche in caso di B»
Il tecnico apre a una sua permanenza anche in caso di retrocessione
di Antonio Parrotto - twitter:@AntonioParr8© Foto: www.imagephotoagency.it
HELLAS VERONA DELNERI ULTIMISSIME - Gigi Delneri, tecnico dell'Hellas Verona, ha preso gli scaligeri a campionato in corso. Il Verona è ultimo in classifica ma continua a credere nella salvezza nonostante i 10 punti di distacco e le sole 13 giornate rimaste. L'Hellas crede nel miracolo e Gigi Delneri non ha intenzione di mollare e non vuole lasciare la panchina gialloblù in caso di retrocessione in serie B.
IL COMMENTO - Queste le parole di Delneri sul momento e sul futuro ai microfoni di "TeleArena": «Derby? Cercheremo di onorare la sfida. Spero che l'Hellas riesca a farlo suo, queste partite si vincono con cuore, forza e carattere. Noi, come sempre, ci metteremo tutto e proveremo a vincere. Salvezza? Ci credo, lo dicono i dati. Noi dobbiamo continuare a sfoderare queste prestazioni, dobbiamo provarci. I tifosi sono incredibili, è bellissimo il rapporto che si è instaurato con i giocatori. I nostri tifosi amano questi colori, saranno determinanti e faremo di tutto per meritare il loro rispetto. Futuro? Resterei anche in caso di B, il Verona rimane una società da serie A».
FONTE: CalcioNews24.com
Delneri: «Nonostante la sconfitta abbiamo creato situazioni interessanti»
11/2/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Lazio-Hellas Verona (5-2):
«La mia lettura della gara? Dipende come si vede la partita, penso che il 3-2 c'avrebbe lasciato in partita. Le situazioni che si sono create ci hanno penalizzato, c'era un gol da annullare, poi Hoedt ha preso un legno. Noi abbiamo fatto 3 partite di grosso livello in una settimana, abbiamo avuto un giorno in meno di riposo rispetto altri, le squadre contro cui abbiamo giocato hanno sempre avuto un giorno in più. La squadra è calata, in questi 10 giorni abbiamo avuto problemi di infortuni, di squalifica e di dispendio di energie. Abbiamo vissuto 10 giorni infernali, abbiamo pagato dazio. Abbiamo preso un gol discutibile, la squadra ha prodotto cose importanti, ha concesso il quarto e quinto gol in situazioni facilmente districabili, ma in questi 10 giorni non posso rimproverare niente. La strada è giusta, dobbiamo recuperare giocatori e sicuramente anche energie. Non potevamo disperdere più energie di così, prendiamo quanto di buono abbiamo fatto e cercheremo di migliorarle. Gomez in panchina? Perché non posso far giocare tre punte, le cose vanno avanti così, dobbiamo accettare questo risultato. Giampaolo è andato fuori ma dispiaciuto per il risultato, non per la sostituzione».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, Delneri: “La salvezza sarebbe un’impresa vera, ma noi ci crediamo”
Urby Emanuelson e Luigi Delneri - Hellas Verona (ph. Grigolini)
Redazione 08-02-2016 11:45
Mollare mai, crederci sempre. Potrebbe essere questo lo slogan del Verona, ultimo in classifica da ormai troppo tempo ma ancora in corsa per il miracolo salvezza; dopo la prima vittoria arrivata nel turno infrasettimanale di mercoledì infatti, la squadra di Delneri ha aggiunto l’ennesimo pareggio stagionale, mostrando forti segnali di vitalità.
Per questo motivo, l’allenatore gialloblu commenta amaramente il match del Bentegodi a mente fredda: “Siamo arrabbiati per ieri, siamo noi che abbiamo buttato via due punti, potevano darci ambizioni ancora più concrete – commenta Del Neri a Radio Anch’io Sport, su RadioUno – ora dobbiamo pensare a restare vivi e salvarci, arrivando all’ultima giornata credendo in ciò che facciamo”. Il girone di ritorno è iniziato bene per il Verona, che sarebbe addirittura sesta in classifica, se il campionato fosse iniziato a gennaio. “Ho accettato questa sfida perché era stimolante e perché questa città merita di salvarsi: il pubblico è un’arma in più, noi ce la metteremo tutta e se dovessimo riuscirci sarebbe un’impresa. Noi ci crediamo”. Pur vincendo pochissimo, il Verona si sta dimostrando una squadra equilibrata, che non subisce quasi mai passivi pesanti e resta spesso in partita per novanta minuti, come dimostrano i dodici pareggi ottenuti fin qui: “Gli altri sbaglieranno e noi dobbiamo essere pronti ad approfittare di qualsiasi passo falso; l’importante è avvicinarci gradualmente, incutendo quel tremolio che anche gli altri possono pagare sul campo”.
La situazione è drammatica e in pochi l’avevano prevista all’inizio della stagione: “Sono annate che nascono male e continuano peggio, venir fuori da una serie di non vittorie è molto complicato”. Una nota positiva arriva dai neo-acquisti del mercato di gennaio, su tutti quello di Luca Marrone: “Ha fatto una grande partita, deve tornare a essere un giocatore importante per il calcio italiano – commenta il tecnico fiulano – ci dà quella serenità tattica che prima mancava e le sue punizioni sono nel suo dna, questa è un’esperienza che sicuramente gli servirà per il futuro”. Oltre ad aver trovato un eccellente sostituto dell’infortunato Viviani, Del Neri può compiacersi anche dell’accresciuta intesa offensiva tra Pazzini e Toni: “Sono giocatori che hanno sempre fatto gol, per questo dobbiamo sfruttarli al massimo. Chi diceva di non poterli far giocare insieme, è stato smentito dalla gara di ieri”.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Delneri: «Lotteremo fino alla fine»
Postata il 07/02/2016 alle ore 15:40
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Inter (3-3): «Che sfida è stata? Avevamo la partita in mano, siamo stati bravi ad andare sul 3-1, poi però abbiamo poi concesso qualcosa soprattutto sul piano fisico. Con tante partite giocate in pochi giorni è normale, ci sono forza e mentalità giuste per lottare, abbiamo tenuto testa all'Inter con dignità. Ci crediamo ancora e di più, oggi in campo non si sono visti 30 punti di differenza fra le due squadre, questo è chiaro. Questa squadra c'è e ci sarà fino alla fine, è una cosa evidente. Sono orgoglioso, ho a disposizione dei ragazzi che lavorano, che ci provano e corronio fino in fondo».
Delneri: «Finalmente, è la vittoria del gruppo»
Postata il 03/02/2016 alle ore 23:10
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Atalanta (2-1): «Finalmente la vittoria, meritata, contro una squadra che fuori fa spesso punti. Era lì da molto tempo ma che non arrivava, le vittorie intanto ti danno fiducia, la squadra oggi ha buttato il cuore sul campo, ha tanta voglia di far bene. Finché la matematica non ci condannerà ci crederemo, e ci crediamo. Ora 2 partite molto importanti con Inter e Lazio, ci sono ancora tanti punti a disposizione e molti scontri diretti. Abbiamo sfatato un tabù importante. Abbiamo giocatori nuovi, con qualità indubbie, ci siamo rinforzati. Siamo usciti da questo incubo che ci perseguitava, abbiamo sofferto una squadra importante fuori casa, nel secondo tempo abbiamo creato molto. Abbiamo passato un periodo all'inferno, anche giocando un calcio di un certo livello, passiamo viva Dio 2 o 3 giorni più tranquilli, ma dobbiamo darci dentro. Le vittorie non sono mai figlie di una persona sola, ma del gruppo, ricordiamolo!».
FONTE: HellasVerona.it.com
ALTRE NOTIZIE
Verona, Delneri: "Buono il punto con il Torino, non siamo morti"
31.01.2016 21.10 di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
L'allenatore dell'Hellas Verona, luigi Delneri, ha analizzato la partita con il Torino.
Di seguito le sue parole:
Il Torino ha creato tante occasioni senza renderle concrete e a parte il rischio che avete corso alla fine su tiro di Martinez avete gestito la partita contenendo i granata. Soddisfatto?
"Il tiro di Martinez lo abbiamo concesso noi però, non lo hanno creato loro. Il brivido c'è stato e meno male che la porta si è spostata questa volta (sorride, ndr). Battute a parte, la mia squadra si è comportata come doveva con il Torino che ha fatto grande pressione grazie all'attacco importante che ha. La nostra priorità era non dare assolutamente profondità ai loro esterni, quindi la squadra si è difesa molto bene ed è stata in grado di ripartire quando ha potuto avendo occasioni offensive anche discrete. Il Torino ha profuso un grande sforzo in attacco, però, non ha trovato grandi sbocchi se non in occasione di un tiro dal limite con grande parata del nostro portiere".
Ci si aspettava un Verona più offensivo. Avete avuto difficoltà ad attaccare?
"Eh, noi avevamo tutti i giocatori offensivi a casa e abbiamo mandato in campo la formazione più offensiva che avevamo: Gomes, Toni e Jankovic sono punte, Wszolek è un tornante di punta. A casa avevamo Siligardi, Rebic, tanti giocatori che non stanno bene e quindi abbiamo cercato alla fine della gara di formare un duo d'attacco con Pazzini e Toni per dare in chiave di forza fisica più fastidio al Torino, però, non avevamo giocatori cin quelle caratteristiche e di conseguenza abbiamo fatto il possibile in fase d'attacco per vincere la partita con gli uomini che avevamo a disposizione".
Il punto conquistato è buono soprattutto per il morale?
"Il punto è buono ed è il terzo consecutivo che conquistiamo e con il Torino è stata una delle partite dove non abbiamo subito gol e questo è importante anche come concetto di rapporto. La classifica è sempre deficitaria, però, noi non siamo morti, siamo vivi e combatteremo tutte le volte che andremo in campo e lo faremo anche di più quando avremo a disposizione tutti i giocatori importanti. Lo faremo già mercoledì quando avremo un giocatore importante, di qualità e veloce in attacco e penso che lottando così come stiamo facendo, se ci sarà qualche squadra fra quelle che adesso sono davanti a noi che frenerà un po', potremo in modo miracoloso riuscire a rientrare nella lotta per la salvezza".
Si aspettava di più dal Torino?
"Il Torino ha trovato un Verona molto abile in fase difensiva, ha avuto difficoltà a trovare spazi importanti e non ha avuto soluzioni in profondità come, ad esempio, gli era capitato con l'Empoli quando aveva perso uno a zero però creando sei palle gol davanti alla porta. Quindi diciamo che il Torino me l'aspettavo così, molto voglioso, forte fisicamente e che avrebbe giocato con grande intensità e devo dire che l'abbiamo limitato per quello che potevamo. Il Torino ha avuto situazioni importanti, ma non gli abbiamo concesso nessuna alternativa su palla inattiva è questo è stato positivo perché i granata sfruttavano sempre bene le palle inattive. Oggi la mia squadra si è comportata molto bene e ha concesso quello che doveva a un Torino motivato che ha avuto una gara difficile perché il Verona gli ha concesso veramente poco".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Delneri: «Il Verona non mollerà mai»
Postata il 31/01/2016 alle ore 18:05
Torino - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Torino-Hellas Verona (0-0): «Il Verona è una squadra che non mollerà mai nulla. Quella col Torino è stata una dimostrazione di impegno, abbiamo tenuto bene e sofferto il giusto. Mercato? Contiamo di recuperare alcuni calciatori ed eventualmente di migliorare l'organico. A noi manca un esterno basso, destro e con caratteristiche di spinta. La società è attenta e vigile e sono sicuro e sta lavorando su questo fronte».
Delneri: «Continuiamo a provarci»
Postata il 24/01/2016 alle ore 18:40
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Genoa (1-1): «In questo momento qui le cose nnn vanno. Creiamo molto, lottiamo e riusciamo a reggere fisicamente. Abbiamo il dovere di provarci, i ragazzi devono provarci. Questa squadra ha qualità morali importanti, il pubblico l'ha vista crescere. La bandiera bianca la teniamo nascosta, perché questa squadra ha caratteristiche per lottare fino in fondo».
Delneri: «Risultato importante per il futuro»
Postata il 17/01/2016 alle ore 17:50
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Roma-Hellas Verona (1-1): «E' un periodo così, il Verona che fa ottime partite ma manca la vittoria. Oggi è iniziato il nostro campionato, bisogna giocare con questa intensità per provare a giocarcela sempre. Abbiamo iniziato con un 3-4-3, nella ripresa abbiamo adottato il 4-1-4-1 sistemando qualcosa. Abbiamo fatto con coraggio la nostra partita, siamo soddisfatti. Questo risultato è importantissimo per il futuro. La Roma ha affrontato la gara nel modo giusto, con Luciano Spalletti sono in buone mani».
Delneri: «A Roma carichi e motivati»
Postata il 16/01/2016 alle ore 14:46
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza alla vigilia di Roma-Hellas Verona.
DOMANI INIZIA IL NOSTRO CAMPIONATO
«Domani inizia il nostro campionato, il girone di ritorno è pieno di insidie. Spalletti? Lo conosco bene, il cambio di allenatore porterà sicuramente entusiasmo. Davanti la Roma ha molta qualità, se il Verona sta sul pezzo può fare la partita. Nelle grandi emergenze vedremo di che pasta siamo fatti, non possiamo pensare di andare a Roma e calare i pantaloni, non è quello il nostro stile. Andremo invece con una squadra dinamica, che crede in quello che fa come è successo col Palermo e in tante altre partite. Diciamo che l’unica cosa che non è andata per il verso giusto è il risultato, le prestazioni ci sono e questo ci dà fiducia, possiamo fare la partita sempre. La squadra non ha l’atteggiamento dell’ultima in classifica, leggendo le statistiche col Palermo siamo stati quelli che hanno tirato in porta più di tutti, creando situazioni importanti e conquistando 12 calci d’angolo a favore, meglio di chiunque altro nell’ultima giornata del girone d’andata. Nel calcio non c’è un’equazione esatta, dobbiamo buttarla dentro e in altre situazioni si fa gol anche con un tiro sbilenco, a noi questo non succede mai. La squadra è motivata a fare il suo dovere, lo dobbiamo ai nostri tifosi, abbiamo la convinzione che questa squadra può lottare ogni giorno per raggiungere la salvezza.
TRA MODULO E MERCATO
«Modulo? La squadra che scenderà in campo avrà buona tecnica e aggressività, non abbiamo niente da perdere e tutto da guadagnare, siamo abituati a giocare la partita e a non adattarci, questa squadra ha bisogno di stimoli importanti per poter verificare sul campo la propria forza. Rebic? E’ un’attaccante di grande profondità, con la Fiorentina ha giocato sia in TIM Cup che in campionato, è in forma e credo che sarà della partita. Ha carattere, come tutti in squadra, perché credo che questo sia stato dimostrato nell’intensità della prestazione vista col Palermo. Chi non ci sarà? A Viviani si è riacutizzato il problema alla caviglia, mentre Souprayen ha un’infiammazione al tendine, vediamo di recuperarli più in fretta possibile, in questo momento abbiamo poche alternative. Albertazzi, Pisano, Siligardi e Toni stanno recuperando, speriamo che dalla settimana prossima possano tornare a disposizione. Lo spogliatoio? Dobbiamo puntare su calciatori di esperienza come Toni, Pazzini e Moras. Sono contento dei giovani, vedo molti miglioramenti, la struttura della squadra è quella di lavorare sulla linea verde. Mercato? Con la partenza di Marquez siamo un po’ contati dietro, chi verrà deve sapere che ci sarà lottare, anche per un posto da titolare, ci servono persone motivate».
E IL FUTURO…
«Le parole del Presidente Setti? Mi hanno fatto piacere. Il futuro? La mia disponibilità per un rapporto con una società che ritengo fantastica ci sarà sicuramente».
Delneri: «Noi non molliamo!»
Postata il 10/01/2016 alle ore 18:10
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Palermo (0-1): «Gli episodi? Paghiamo forse la classifica, io penso che quando ci sono le occasioni importanti da concedere, sono da concedere. Rivedendo le immagini il Verona, in almeno due situazioni, poteva avere dalla sua almeno un calcio di rigore. La squadra ha fatto una grande partita e poi il pubblico è stato fantastico, dobbiamo continuare ad avere questa sintonia con loro. Ci sono dei periodi così, le ultime cinque partite che ho visto fare dal mio Verona le ho viste di livello. Lo spirito della squadra e' proiettato sull'andare a prendersi punti dappertutto, siamo scesi in campo con un assetto che ha concesso mezzo episodio al Palermo, senza contare i miracoli di Sorrentino e i due rigori che non ci sono stati assegnati. I tifosi? Sono eccezionali, dobbiamo continuare a mantenere questo feeling con loro. Spero siano sempre con noi. La salvezza? Finché non c'è la matematica non bisogna mollare, siamo stati sfortunati anche su dei rigori che c'erano, c'è poco da dire. Andiamo sempre in campo con questa mentalità poi, se non dovesse andar bene, la società avrà la forza per iniziare un nuovo ciclo insieme ai tifosi. Noi le abbiamo provate tutti».
Delneri: «Juve troppo forte, testa al Palermo»
Postata il 06/01/2016 alle ore 18:00
Torino - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Gigi Delneri, rilasciate al termine di Juventus-Hellas Verona (3-0): «In questo momento il Verona ha concesso il giusto, abbiamo soluzioni importanti, ma non siamo riusciti a tirare in porta, la Juventus è stata superiore in tutto. Col Palermo sarà un'altra partita, fondamentale. Dobbiamo recuperare Sala, Viviani e Pisano non soltanto Toni, oggi non abbiamo voluto rischiare con Luca. Contettualmente, quella di oggi non era una partita alla portata, il campionato del Verona inizia domenica. Noi abbiamo il dovere di provare Toni e Pazzini insieme, hanno 20 gol a testa, oggi si è sentita la mancanza di Luca ma il Verona, quando recupererà tutti i calciatori, avrà dei cambi importanti».
Delneri: «Che sostegno i tifosi!»
Postata il 05/01/2016 alle ore 15:35
Peschiera - Le dichirazioni dell'allenatore Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Hellas Verona.
METTEREMO IN CAMPO LE NOSTRE QUALITA’
«Un commento sulla Juventus? Ha dimostrato che qualsiasi rimonta è possibile, fino a due mesi fa sembrava che l’Inter fosse la favorita per lo Scudetto, poi la Juventus ha fatto un filotto di sette vittorie, per me loro al momento sono la squadra più forte del campionato. Il ritorno dalla pausa invernale è sempre difficile, contiamo che i bianconeri concedano qualcosa, il Verona dovrà essere bravo a sfruttare queste occasioni. Chiaramente la partita la faranno loro, noi dovremmo essere bravi a difendere e mettere in campo le nostre qualità, come temperamento, voglia e aggressività».
LE MIE SCELTE
«Gollini? È una scelta stabile, rispettando Rafael e Coppola, che sono due professionisti seri. Pierluigi ha fatto bene, penso che su di lui e su altri – come Toni, Pazzini e Hallfredsson - sia proiettato il futuro del Verona. L’infortunio di Pisano? E’ una cosa tutto sommato abbastanza leggera, abbiamo ritenuto meglio non rischiarlo perché domenica c’è un’altra partita. Abbiamo tante soluzioni, Bianchetti si adatta bene come terzino destro. Il ragazzo ha qualità e statura, che nel calcio di oggi sono importanti, può ancora migliorare. Vedremo come si muoverà la nostra difesa, fisica e veloce, abituata ad affrontare avversari di spessore fisico e di qualità. Emanuelson? È pronto, ha bisogno di assaporare diverse situazioni. Ha qualità, ci vuole dare mano ed è motivato. Accettando Verona ha lanciato una sfida a sé stesso, può ad essere calciatore importante. In attacco spazio a Toni e Pazzini? La situazione non è ottimale, ma non si sa mai. Ad ogni modo penso che rappresentino il futuro del Verona. Ionita terzino destro? È un tuttofare, ma non credo che abbia le caratteristiche per stare basso. Juanito Gomez? Sta recuperando velocemente, ma sarà pronto per settimana prossima. Ha sempre abbinato attacco e copertura sull’avversario. Può fare anche seconda punta vicino a calciatori come Toni o Pazzini. A centrocampo spazio a Greco, Hallfredsson e Ionita, calciatori di esperienza».
RIPARTIAMO CON ENTUSIASMO
«Palermo sfida fondamentale? Abbiamo la nostra classifica e dobbiamo migliorarla. La stagione esprimerà quello che il Verona potrà dare sul campo. In questo momento siamo in un limbo, le prestazione con Milan e Sassuolo sono state importanti, anche la sfida con l’Empoli ci ha mostrato come affrontare le squadre di pari grado in maniera corretta. La Juventus per noi è un passaggio da affrontare per vedere se abbiamo capito se possiamo giocarcela con tutti. Mi aspetto di vedere miglioramenti dal punto di vista tattico e fisico, è un mese che siamo insieme e dobbiamo continuare così per fare bene fino a maggio. Cosa è cambiato? La sosta è stata benefica, le partite fin qui affrontate in campionato e in Coppa Italia sono state utili per riempire il serbatoio. Abbiamo ottenuto più credibilità, i tifosi credono in noi, l’esodo di domani lo dimostra, colgo l’occasione per ringraziarli, faremo di tutto per non buttare via il lavoro fatto fino ad oggi, noi e loro possiamo fare insieme qualcosa di importante».
FONTE: HellasVerona.it
Verona, Delneri: “Toni e Pazzini coppia da 40 gol: possiamo salvarci. Juventus? Impossibile da rifiutare, non ho rimpianti”
Redazione 03-01-2016 10:31
Delneri-Juventus, le strade si rincrociano. Nel 2010 la grande occasione, i bianconeri puntano sull'allenatore di Aquileia per tornare grandi e investono sul mercato: Bonucci, Krasic, Quagliarella, Pepe, Martinez...Più di 50 i milioni spesi, ma le cose non vanno come previsto: "Eppure in autunno avevamo battuto a San Siro il Milan di Allegri – si legge sulle pagine de La Gazzetta dello Sport - che poi avrebbe vinto lo scudetto, e a metà dicembre eravamo secondi. Ci rovinò la partita col Parma, alla ripresa post natalizia: sconfitta, espulsione di Melo con squalifica di tre turni, infortuni di Bonucci e Quagliarella. In particolare pesò la rottura di “Quaglia”, che per il mio gioco era fondamentale: ad esempio, faceva “uscire” difensori avversari e permetteva a Krasic di involarsi in fascia. Si ruppe pure Iaquinta, che in quel periodo andava. A gennaio ci incartammo. Con un po’ di fortuna sarebbe andata meglio, la squadra era almeno da 4° posto".
Rimpianti? "Lascai la Sampdoria portata in Champions, ,ma era impossibile rifiutare la Juve. No, non ho rimpianti. Ho fatto quel che dovevo. Ogni ricostruzione impone un prezzo da pagare, i cambiamenti portano con sé momenti difficili. Non penso di avere fallito, alla Juve, e con Agnelli, Marotta e Paratici sono rimasto in ottimi rapporti. Ogni tanto ci si sente per telefono e martedì allo Stadium li rivedrò volentieri. Me ne andai da Torino con amarezza e scoramento, ma il tempo ha riassestato i ricordi e oggi non covo rabbia né assurdi propositi di vendetta. E’ stato un onore allenare la Juve. Con i tifosi? Non ci siamo neppure conosciuti, è stato tutto troppo breve. Conte? Ha fatto il suo, a prescindere da me, e con giocatori nuovi e importanti, come Pirlo, Vidal e Lichtsteiner. Krasic con me disputò un’ottima annata: nove gol, una marea di uno contro uno vincenti, il costante miglioramento nella fase difensiva. Invito tutti a rivalutare quella stagione di Krasic. Il “mio” Martinez resta ingiudicabile: si infortunò subito, non riuscì a dimostrare nulla".
Mercoledì 6, alle 15, appuntamento allo Stadium con i bianconeri. L'allenatore friulano indica la ricetta per mettere in difficoltà la Juve: "Aggressività e temperamento, però noi faremo quello che la Juve ci permetterà di fare. Saranno loro a lasciarci eventualmente qualcosa e noi dovremo essere bravi a raccoglierlo. Se ci vedrete spesso in fase difensiva, non sarà per nostra scelta, ma perché costretti. Non è nella mia natura allestire formazioni remissive. Toni e Pazzini assieme? Può darsi, non lo so ancora, però anche Juanito Gomez è rientrato in gruppo. Toni e Pazzini formano una coppia da 40 gol potenziali, a me basterebbe che ne segnassero la metà. Sono bene assortiti, un duo da combattimento. Bravi in tutto e per tutto, non soltanto sui palloni alti, e con scorte infinite di esperienza. Due così fanno spogliatoio, danno coraggio ai compagni. Mi ricordano il tandem Toni-Matri che usai con successo alla Juve nel girone di ritorno".
Possibilità di salvezza? "Se guardiamo la classifica sì, non abbiamo più del 30 per cento di chance salvezza, ma noi oggi ignoriamo la classifica. La squadra è molto più forte degli otto punti che ha. Se analizziamo i valori tecnici e caratteriali del gruppo, io dico che ci salviamo al cento per cento. Con me le prestazioni ci sono state: contro Empoli, Milan e Sassuolo abbiamo giocato bene e meritavamo più dei due punti ottenuti. Nel ritorno avremo tanti scontri diretti al Bentegodi. No, non è così impossibile come sembra".
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Delneri: «Crediamoci e diamo il massimo»
Postata il 20/12/2015 alle ore 18:30
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Gigi Delneri, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sassuolo (1-1): «Abbiamo recuperato un punto, è sbagliato pensare che con una partita si sarebbe potuto cambiare tutto. Siamo un po' delusi, però lo prendo come un risultato valido, i 3 punti sarebbero stati vitali, ora bisogna crescere e impegnarsi. Il Verona ha fatto miglioramenti, oggi eravamo un po' incerottati ma la squadra ha retto comunque. Il pubblico ci dà forza, crede in noi. Questa squadra 30 punti può farli, lavoriamo bene e diamo il massimo».
Delneri: «Mente sgombra e diamo il massimo»
Postata il 19/12/2015 alle ore 15:30
Peschiera - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Delneri. Le dichiarazioni dell'allenatore, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Sassuolo.
SASSUOLO? MENTE LIBERA E DIAMO IL MASSIMO
«Contro il Sassuolo cercheremo di prenderci i punti. L'importante sarà scendere in campo con la mente libera, con la coscienza di poter fare la nostra partita per dare tutto quello che abbiamo. Non dobbiamo pensare alla classifica attuale, ma alla prestazione e al recupero dei calciatori importanti. Da qui alla fine saranno tutte partite importanti, ma dobbiamo gestire bene anche le energie mentali e non buttarle via a causa della tensione. Giochiamo al massimo delle nostre possibilità per ottenere tutto quello che possiamo. Il nostro pubblico è un esempio, per i tifosi non conta la posizione in classifica e dovrà essere così anche per noi».
LA FORMAZIONE
«Souprayen e Viviani? Saranno a disposizione, valuteremo bene la loro condizione fisiche prima di decidere se schierarli in campo dal 1' o meno. In porta è confermato Gollini, che in questo momento sta facendo bene. E' giovane e istintivo, sicuramente Rafael ha le qualità per riprendersi il posto da titolare ma ora questa è la mia scelta. Sala? Giocherà come terzino destro. Ha le qualità per poter giocare sulla fascia e crescere in quel ruolo. Deve affinare la fase difensiva, ma ha delle giuste chiavi di lettura. Fares terzino sinistro? È giovane e per me è un ottimo calciatore. Contiamo su di lui. Può giocare in quel ruolo, così come Albertazzi, seppur con caratteristiche diverse. Toni e Pazzini insieme già contro il Sassuolo? Ripeto, è una coppia che potrebbe darci delle soddisfazioni. Non dobbiamo aver fretta però di recuperare Pazzini, visto che non ha ancora i 90' nelle gambe. Siligardi? Da esterno ha caratteristiche importanti, può darci molto».
IL SASSUOLO E' UN MODELLO DA SEGUIRE
«Sassuolo? Lavorano bene, rappresentano un modello. In campo attaccano bene gli spazi e hanno calciatori con delle qualità. Dovremo essere in forma e molto attenti, pensando anche a come fargli male».
RAFA MARQUEZ E IL MERCATO
«Rafa Marquez? Ha dei problemi fisici e non sarà convocato per la sfida contro il Sassuolo. Ma è un calciatore che alla riapertura del mercato non sarà più con noi. E' una scelta fatta serenamente. Chi resta dovrà avere ancora più anima, forza e convinzione per ottenere la salvezza. Chi arriverà dovrà dare tutto per l'Hellas, acquistare tanto per farlo non serve a nulla. I nuovi acquisti dovranno dare ancora più solidità a questo gruppo, che ha dimostrato di avere tutte le qualità per raggiungere l'obiettivo. Serviranno dei calciatori già pronti, per darci una mano concreta in un momento come questo».
Delneri: «Ora testa al Sassuolo»
Postata il 16/12/2015 alle ore 21:35
Napoli - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Gigi Delneri, rilasciate al termine di Napoli-Hellas Verona (3-0): «Esperienza positiva per i giovani, che hanno giocato con grandi campioni. Noi abbiamo fatto quello che potevamo, è comunque un'esperienza positiva al di là del risultato. La trasferta di Napoli era una missione non impossibile ma complicata, dobbiamo recuperare alcuni giocatori importanti, non possiamo permetterci di perdere giocatori oggi in vista della gara col Sassuolo. Abbiamo sofferto il giusto, giocando contro una grande squadra. Sono contento per Sarri che è un tecnico che stimo molto, ha idee fresche e dinamiche, al Napoli il mio più grande in bocca al lupo in vista della corsa scudetto. La sosta ci permetterà di recuperare le energie, poi ci sarà il mercato. Ma ora testa al Sassuolo».
Delneri: «Punto che fa morale e classifica»
Postata il 13/12/2015 alle ore 18:30
Milano - Segui l'intervista a Luigi Delneri. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine di Milan-Hellas Verona (1-1): «Sono contento, un punto che fa morale e classifica, avanti cosi. E' nostra intenzione crescere, la squadra ha affrontato la gara con piglio giusto e voglia, quando siamo usciti abbiamo fatto bene. Inoltre, abbiamo dimostrato che la bella prestazione con l'Empoli non era un fuoco di paglia. Ci sono stati episodi particolari, si è fatto male Juanito Gomez appena entrato, però le motivazioni ci sono, il calcio di rigore c'era. Anche il Verona può ricriminare su un calcio di rigore, il Milan poteva vincere anche al di là di queste situazioni. Ognuno di noi a fine gara si lamenta, un arbitro può sbagliare da una parte e dall'altra. Però abbiamo fatto la nostra partita, cercando di pungere, la squadra è partita bene ed è cresciuta, ha dimostrato carattere recuperando il gol. Il Milan? Con squadre come l'Hellas possono trovare difficoltà, resta comunque una squadra costruita per vincere, il Milan ha un ottimo tecnico».
Delneri: «La prestazione mi dà fiducia»
Postata il 06/12/2015 alle ore 18:20
Verona - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Delneri. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine di Hellas Verona-Empoli (0-1): «Con l'Empoli ho visto una prestazione di alto livello e di intensità, è importante che la squadra resti motivata, da adesso in poi serve un concetto di gioco preciso. Tatticamente siamo stati bravi a chiudere gli avversari, sulle ali abbiamo capito di potercela giocare. Mancano 23 partite, portano in cantiere 69 punti, con la Samp ho fatto 41 punti nel girone di ritorno perciò tutto è possibile nel calcio. E' stato un esordio comunque positivo sotto il profilo del gioco, il risultato ci penalizza molto, abbiamo concesso poco. Possiamo agguantare la salvezza, il rammarico è che il Verona ha le qualità e non merita questa posizione, dobbiamo andare avanti puntando su queste caratteristiche e avere fiducia fino alla fine».
Delneri: «Per la salvezza fino alla fine»
Postata il 05/12/2015 alle ore 16:00
Peschiera - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luigi Delneri. Le dichiarazioni dell'allenatore, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Empoli.
FINO ALLA FINE VERSO LA SALVEZZA
«Dobbiamo mentalizzarci sul fatto di lottare per la salvezza fino a fine anno. Ci vuole tempo, ma tre punti sarebbero indispensabili per l'entusiasmo, avere credibilità e darci la voglia di fare bene. Pensiamo a lunga scadenza, dobbiamo costruire qualcosa di importante che possa portarci a lottare fino in fondo. Dobbiamo fare il massimo, quando facciamo questo abbiamo fatto una buona cosa che potrà portarci a raggiungere il nostro obiettivo. Personalmente darò anima e corpo per l'Hellas, che rappresenta il mio presente e spero anche il mio futuro. La mia priorità è lavorare bene, questa per me è un'occasione importante e spero di fare ciò che Mandorlini ha fatto in questi anni».
FORMAZIONE E CONDIZIONE FISICA
«Formazione? Gomez e Pazzini non saranno della partita, non potremo contare nemmeno sullo squalificato Rafael. Poi ci sono degli acciaccati che comunque saranno dei nostri. Anche Siligardi e Sala ci saranno, si stanno allenando bene e saranno della sfida. Siligardi? Ha caratteristiche importanti, abbiamo delle soluzioni per poterlo schierare in modo tale da farlo rendere al meglio. Vogliamo sfruttare al massimo le qualità dei calciatori per avere velocità di esecuzione con la palla fra i piedi e tanta corsa negli spazi senza possesso. La nostra condizione fisica? Quando le cose vanno male credo occorra fare un discorso generale, bisogna crescere nelle qualità da avere quando giochiamo a calcio».
EMPOLI, TASSO TECNICO ELEVATO
«Empoli? Loro hanno un tasso tecnico elevato, soprattutto in attacco e a centrocampo. Dovremo essere aggressivi e cercare di negargli la profondità. Stanno lavorando bene da un paio di stagioni, noi dovremo lavorare in un certo modo».
UN GRUPPO CHE SI APPLICA
«Toni? È un leader, la sua figura stimola gli altri a dare il massimo. Ha temperamento e voglia di fare bene, vogliamo affidargli una squadra che lo porti ad essere più dentro alle proprie caratteristiche. Per noi è un punto di riferimento, abbiamo parlato con lui e anche con gli altri. Marquez? Sono contento di tutti, comunque sì ho parlato pure con lui. È innegabile che la sua esperienza abbia una valenza superiore a quella dei giovani, soprattutto in un momento come questo. Tutti sono papabili per un posto in squadra, anche l'ultimo allenamento sarà fondamentale per decidere. Souprayen? Ha le caratteristiche per fare l'esterno, ha un buon piede ma deve avere più coraggio per andare fino in fondo. Ionita? E' il nostro jolly, utile in varie situazioni. Basta pensare che contro il Pavia ha giocato in 3 ruoli molto bene. Gollini o Coppola in campo? Devo ancora decidere, tutti e due meritano di giocare. Tupta? Recupereremo calciatori importanti, e i giovani devono essere pronti a giocare. Per un Primavera serve più tempo, soprattutto in questo momento. Chi mi ha sorpreso di più? Tutti si sono applicati molto, hanno voluto capire l'allenatore e hanno lavorato tutti insieme. Questa non è stata una settimana come le altre, abbiamo cercato di farci conoscere in tempi brevi. Anche dal punto di vista tattico abbiamo cercato di dare poche e semplici nozioni. È un lavoro lungo e in campo ci sono tutti calciatori esperti con delle basi importanti. Alcuni calciatori possono adattarsi in ruoli diversi, dipende dalla loro applicazione».
RIFINITURA A PORTE APERTE
«Rifinitura a porte aperte? E' utile, i tifosi vengono per incitare la squadra. Dal punto di vista tattico non abbiamo cose da nascondere, ormai anche in tv si può vedere tutto. Abbiamo grande rispetto per i nostri tifosi e vogliamo mostrargli che stiamo lavorando bene. La salvezza passa anche da loro, che si sono sempre stati vicino».
Delneri: «Continuiamo su questa strada»
Postata il 02/12/2015 alle ore 21:30
Verona - Segui l'intervista a Luigi Delneri. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine di Hellas Verona-Pavia (1-0): «Un ritorno faticoso, finita con i giovani, però come minimo questa vittoria dà energie positive, si lavora meglio. Winck? La mossa vincente l'ho azzeccata, ma ho aspettato mezz'ora in più per metterlo. Quando recuperemo tutti i giocatori probabilmente proporremo un gioco diverso. Il Verona deve ripartire, dobbiamo continuare a credere in questa salvezza».
Porte aperte domattina per la rifinitura
Postata il 01/12/2015 alle ore 19:35
Verona – Sono giornate intense queste per il Verona. Che al di là del campionato, deve guardarsi anche dalle insidie derivanti dal quarto turno di Tim Cup. Al ‘Bentegodi’ arrivano il Pavia e 210 suoi sostenitori, che si accomoderanno nel Settore Ospiti. Oggi primo allenamento per mister Delneri a Peschiera, il penultimo prima del match con i lombardi. Perché penultimo? Perché la rifinitura è stata spostata a domani: Toni e compagni scenderanno in campo alle 11. Una vera e propria novità. Delneri e staff infatti non intendono perdere tempo e hanno deciso di non “gettare all’aria” una potenziale giornata di lavoro, per favorire la conoscenza tra uomini e metodolgie. Pertanto al di là della gara ufficiale in calendario alle 18, sotto con un allenamento supplementare.
Prima seduta a Peschiera per Delneri
Postata il 01/12/2015 alle ore 18:40
Peschiera - La curiosità e l'attaccamento ai colori anche nei momenti più bui, questione di dna, ha spinto oltre un centinaio di sostenitori a Peschiera per vedere all'opera, per la prima volta, mister Delneri e staff sebbene il clima invogliasse a starsene al coperto. A rompere gli indugi un discorso che lo stesso tecnico di Aquileia ha fatto al gruppo completo pochi istanti prima di scendere in campo, ai margini del terreno di gioco. Poi spazio al riscaldamento, per lo più a secco, sotto l'egida del collaboratore D'Angelo e del preparatore Alimonta, che si è anche occupato di tenere caldi Marquez e compagni tra un'esercitazione tecnico-tattica e l'altra. Da segnalare appunto il ritorno nei ranghi del Gran Capitan e pure di Jankovic, che ha smaltito i postumi della tonsillite. A chiudere i lavori, all'imbrunire, una partitella. Stasera niente ritiro, domattina però è in calendario un allenamento supplementare (ore 11), a prescindere dall'incombente gara ufficiale col Pavia. La lista dei convocati sarà resa nota al termine della seduta di domani.
Delneri: «Col Pavia partita per conoscerci»
Postata il 01/12/2015 alle ore 17:55
Verona - Segui l'intervista a Luigi Delneri. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Pavia: «Col Pavia sarà una partita per conoscere la rosa, spazio soprattutto a chi ha bisogno di giocare e riposo a chi avrà più spazio in campionato, che per noi per forza di cose è più importante. Affronteremo la Coppa Italia con la giusta serietà, a nessuno piace perdere. Cercheremo di mettere in campo una formazione che possa affrontare al meglio la partita. Spazio anche ai giovani, sicuramente. Se ricorreremo al 4-4-2? Vedrò chi ho a disposizione, possiamo fare anche il 4-3-3, l'importante è giocare bene sfruttando i calciatori che hanno caratteristiche per lavorare sugli esterni e coprire bene il campo in fase di possesso».
FONTE: HellasVerona.it
Delneri è il nuovo tecnico del Verona: “Allenare mi mancava, farò di tutto per la salvezza”
L’ex di Chievo e Juve prende il posto di Mandorlini: «Abbiamo qualità per restare in A»
Luigi Delneri, 65 anni (ANSA)
Sarà un lavoro prima di tutto psicologico quello che da oggi pomeriggio, dirigendo il primo allenamento dell’Hellas, Luigi Delneri, metterà in cantiere per tentare di risollevare il Verona ultimo in classifica. A indicarlo oggi in conferenza stampa lo stesso tecnico 64enne di Aquileia chiamato dai vertici della società scaligera al posto di Andrea Mandorlini, esonerato dopo la sconfitta di domenica a Frosinone.
«Ad accettare l’incarico mi hanno convinto l’amore per Verona città e il grande desiderio di tornare a vivere il calcio dal campo e non attraverso la televisione - ha spiegato Delneri - ben sapendo che la sfida è di quelle toste. Ritengo che il momento sia dettato dai risultati che hanno provocato un abbattimento mentale più che tecnico. Il gruppo va tranquillizzato perché se giochi con la paura è difficile che il risultato arrivi. La squadra, salvo qualche elemento, è sostanzialmente quella degli anni scorsi e dobbiamo stare attenti a non disperdere quanto fatto nel recente passato anche grazie al fantastico lavoro di Mandorlini».
«È da qui che dobbiamo riprendere - ha aggiunto l’ex tecnico di Chievo, Genoa, Sampdoria, Juventus, Roma, Porto - Abbiamo la possibilità di farcela. Non lasceremo nulla di intentato. Il Verona ha nel suo dna le potenzialità per farcela».
Presentato dal direttore sportivo Riccardo Bigon («la carriera di Gigi parla per lui ci auguriamo che sappia applicare anche al Verona le sue grandi possibilità) Delneri non ha voluto entrare in particolari tecnici del suo Hellas. «Il Verona ha valori importanti - ha ricordato - conosco già ragazzi che hanno lavorato con me e mi hanno dato tanto nel passato, come Pazzini e Toni. Questo agevolerà il mio lavoro. Toni è mancato molto a questa squadra, è uomo di spogliatoio e non è detto che la convivenza in attacco con Pazzini sia da escludere».
Per l’uomo che trasformò in realtà la favola del Chievo rendendo la formazione della Diga una delle protagoniste della serie A, non ci sarà incompatibilità con il pubblico sponda Hellas. «È una grande tifoseria, attaccata alla squadra e sono convinto che ci darà una mano regalandoci quella tranquillità di cui abbiamo bisogno». Bigon ha confermato che la società interverrà sul mercato di gennaio. «Arriviamo a Natale, vediamo come siamo messi con la rosa e poi attraverso le indicazioni di Delneri muoveremo i passi più opportuni».
FONTE: LaStampa.it
Luigi Delneri, nuevo técnico de Rafael Márquez
Foto: Hellas Verona
Verona, Ita., 1 Dic (Notimex).- Hellas Verona, equipo donde milita el defensa mexicano Rafael Márquez, ya tiene nuevo director técnico, Luigi Delneri, quien sustituirá a Andrea Mandorlini, cesado la víspera por malos resultados.
“Doy las gracias al club por su atención hacia mí, vengo a Verona con la confianza para el futuro de este equipo. Éste es un lugar importante, con grandes aficionados y de una gran tradición”, indicó en conferencia de prensa.
Apuntó que Mandorlini hizo un gran trabajo, por lo que retomará ese legado, “a nosotros nos toca dar más valor a su trabajo. En el futbol afectan mucho los resultados, pero con un poco de suerte vamos a hacerlo mejor, siempre respetando lo que hizo él”.
Subrayó que tratarán de ser mejores y deben ser capaces de defender y atacar explotando las características de los jugadores. “El equipo puede luchar para salvarse. Está en su ADN”.
Aunque admitió que estar en el último lugar de la tabla general es una situación es complicada, descartó que sea imposible, por lo que pondrá todo de su parte, no solo sus conocimientos tácticos y técnicos. Hellas acumula apenas seis puntos en el lugar 20, mientras el líder, Nápoles, tiene 31.
Este miércoles, el club jugará contra Pavia, en la cuarta ronda de la Copa de Italia, en el Estadio Marcantonio Bentegodi, para lo cual Rafa Márquez estuvo en el entrenamiento de este martes, con ejercicio táctico y técnico.
FONTE: EstoEnLinea.Oem.Com.mx
01.12.2015
Delneri: «Metteremo anima e corpo per salvare l'Hellas»
Gigi Delneri oggi in conferenza stampa
Giochi fatti. Il Verona ha trovato l'accordo con Gigi Delneri per la successione ad Andrea Mandorlini. Il tecnico di Aquileia si è incontrato con la società di via Belgio ed è pronto a legarsi per sei mesi all'Hellas. Con opzione per la stagione successiva, in caso di permanenza in serie A. Con lui arriverebbero il vice Francesco Conti, il collaboratore tecnico Maurizio D'Angelo e il preparatore atletico Luca Alimonta. In questo momento, dunque, il futuro dopo Mandorlini si chiama Delneri.
"Metteremo anima e corpo per salvare l'Hellas", ha dichiarato Delneri nel corso della conferenza stampa trasmessa in diretta sul nostro sito e da Telearena. "Se necessario", ha aggiunto, "lavoreremo anche 24 ore al giorno. Il Chievo è un passato importante, che non rinnego. Ma oggi c'è il Verona, rappresenta il mio presente. Posso dire che darò l'anima per questa società e per chi vive per l'Hellas. Credo che il rapporto con i tifosi del Verona sia stato sempre molto educato".
"Toni e Pazzini? Si troverà il modo anche di farli giocare insieme. Giampaolo ha vissuto con me una grande stagione alla Samp. Siamo qui per motivarlo e responsabilizzarlo". Ed ha aggiunto: "Qui nessuno rema contro. Non può essere così. Sono arrivato per valorizzare il lavoro di Mandorlini. Non dimentichiamo che lui qui ha fatto grandi cose.
La scelta di Verona. Sono rimasto colpito dalle parole del direttore Bigon e dal dinamismo per presidente Setti. Sono convinto: ce la possiamo fare. Eredità pesante? Le scommesse vanno accettate, il calcio è fatto anche di questo. Il modulo? Non sono qui per snaturare. Certo, nelle mie corde c'è il 4-4-2 ma non escludo di partire dal 4-3-3.
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Da Chievo a… Verona: Delneri il ‘maestro’ supera ‘l’allievo’ Corini. La salvezza per un nuovo ‘miracolo’
Jacopo Simonelli 01-12-2015 16:45
L'allievo supera il maestro...non sempre. Luigi Delneri batte il suo ex pupillo Eugenio Corini nella corsa alla panchina dell'Hellas. Riparte da Verona, la città che gli ha regalato le gioie più grandi in panchina. Stessi colori, squadra diversa stavolta. Agli inizi degli anni 2000 creò quel 'miracolo Chievo' che resiste ancora oggi. Una squadra organizzata, grazie a un 4-4-2 fatto di difesa alta e verticalizzazioni. Così portò i gialloblu dalla Serie B all'allora Coppa Uefa. Anche se ripensandoci bene non fu proprio un miracolo. D'Anna e D'Angelo difendevano la porta di Lupatelli, Manfredini e Luciano mettevano il turbo sulle fasce, azionando il duo Marazzina-Corradi. Perrotta e appunto Corini dominavano il centrocampo. Proprio quest'ultimo rinacque in quegli anni.
E il destino a volte la mano vuole proprio mettercela. Più di un decennio dopo, l'allievo e il maestro si sono ritrovati di fronte nella corsa verso la stessa panchina. Si dice che gli allievi finiscono spesso per batterli i maestri, ma non è questo il caso. Dal centrocampo alla panchina, ma non quella del Verona. Quella se la prende Gigi, col suo aplomb ed il suo savoir faire. A Corini non mancheranno occasioni, ma stavolta vince Delneri. Che Verona l'aveva lasciata ormai tanti anni fa.
Come tutte le storie più belle, infatti, anche quella col Chievo finì. Delneri provò l'esperienza al Porto, ma senza successo. Così come quelle con Roma e Palermo. Meglio riprovare con il Chievo ma, si sa, le minestre riscaldate non sempre sono buone. Riparte quindi dall'Atalanta, qui si rivede il suo gioco. Due tranquille salvezze, con Doni e Floccari protagonisti. Il rapporto con Ruggeri però si logora, ecco quindi arrivare la chiamata della Sampdoria.
A Genova fa la storia, torna ai livelli del Chievo e con Cassano e Pazzini conquista la Champions. Proprio Pazzini, che adesso ritrova in gialloblù. Il binomio regalò gioie ai tifosi della Samp, chissà che non accada lo stesso anche all'Hellas. Dopo la Sampdoria, riportare la Juventus ad alti livelli però lo intriga di più, ma a Torino viene schiacciato dalle pressioni. Tenta nuovamente l'aria di Genova, stavolta quella rossoblu, i risultati non sono lontanamente paragonabili a quelli blucerchiati. Arriva l'esonero e il periodo senza squadre, fino all'occasione chiamata Hellas.
Delneri trova una squadra ultima, che ha tanta voglia di ripartire. E le credenziali non le mancano. A centrocampo ha quel Viviani che ricorda tanto Corini, pronto ad amministrare il gioco. Per lui potrebbe essere pronto un compito simile. E soprattutto davanti ci sono Toni e Pazzini. Il primo è pronto a ripartire dall'infortunio dopo due anni pieni di gol, il secondo vuole riscattare due campionati e un inizio deludente. Ora in panchina siede proprio l'uomo con il quale segnò più gol in una stagione, coi colori blucerchiati addosso. Per ripartire c'è tempo, Delneri lo sa: Verona gli porta bene. Chissà che dopo il Chievo non possa dar vita ad una sorta di miracolo anche all'Hellas...
Hellas Verona, ecco Delneri: “Questa è la mia città. Non stravolgerò nulla e lotteremo per la salvezza”
Hellas Verona - Ph Grigolini
Gianluca Di Marzio 01-12-2015 14:22
L'Hellas Verona ha scelto di affidarsi a Luigi Delneri per tentare di conquistare la salvezza dopo la deludente prima parte di stagione sotto la guida di Mandorlini. Oggi l'ufficialità, e subito la presentazione del nuovo allenatore gialloblù, intervenuto in conferenza stampa:
"Mandorlini all’Hellas ha fatto molto bene, ora non bisogna disperdere quello che è riuscito a costruire. La squadra ha dei valori importanti, vorrei ricordare che Toni è mancato in molte partite. È un punto di riferimento per la squadra sia come leader nello spogliatoio che in campo. La squadra va tranquillizzata, perché la paura del risultato condiziona. Se riusciremo a farlo i risultati arriveranno. Nell’Hellas ci sono tanti giocatori con grandi qualità come Sala, Hallfreddson e Siligardi. Con un po’ di applicazione e cercando di dare delle migliorie, la squadra può lottare per la salvezza. Possiamo ancora farcela, abbiamo le qualità, non lasceremo nulla di intentato”.
“Gli infortuni? Bisogna valutare bene, sono arrivato tra ieri e oggi - ha proseguito Delneri - ed è ancora tutto da vedere. Dobbiamo fare un lavoro più mirato sia durante gli allenamenti che nei tempi di recupero. C’è bisogno di un intervento psicologico, se continueremo a giocare nella nostra area di rigore prima poi i prenderemo gol. Dobbiamo riuscire ad esprimere il nostro gioco, non solo difendere, ma anche esprimere i nostro gioco. Modulo? In questo momento continueremo con il trend di questi anni, non voglio stravolgere nulla. Poi con il tempo si potranno dare imput differenti per cambiare e migliorare. Mi ha convinto ad accettare perché il campo mi mancava, poi Verona è la mia seconda città. Inoltre ci sono anche giocatori che ho già allenato, così da avere un impatto più veloce sul gruppo. Pazzini? Va rigenerato facendogli capire che è importante, è un giocatore indispensabile, come per altro Toni. Per molti sono incompatibili, per me no. Con il lavoro e facendogli capire come stare in campo, possono coesistere: per me possono giocare insieme già la prossima partita”.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Delneri takes over at Verona
Having been appointed head coach of Hellas Verona, Luigi Delneri says he is relieved to have been given the chance to return to football.
Luigi Delneri says he is excited to return to football after being appointed as the new head coach of Hellas Verona.
The former Juventus and Roma boss has been out of the game since his sacking by Genoa in January 2013 but has been named as the successor to Andrea Mandorlini, who was dismissed following Sunday's 3-2 loss to Frosinone.
"I thank the club for the opportunity they have given me, I was really missing football," Delneri said at a press conference on Tuesday. "Verona is a great place and the club can be proud of its brilliant support.
"The first thing that I must work on above all is the squad's mental state."
Francesco Conti, Maurizio D'Angelo and Luca Alimonta have joined Delneri's backroom staff.
Verona are currently bottom of Serie A and without a win from their opening 14 games.
FONTE: FourFourTwo.com
Ufficiale: l'Hellas Verona riparte da Gigi Delneri: "Faremo di tutto per restare in Serie A"
L’ex allenatore di Juventus e Genoa sostituisce l’esonerato Mandorlini. Il suo secondo sarà Francesco Conti. Delneri è stato presentato presso la sede della società scaligera nel primo pomeriggio. "Faremo di tutto per mantenere la categoria", ha detto Delneri
Ultimo aggiornamento 20 ore fa - Pubblicato on 01/12/2015 at 12:47
Saison 2012/2013: Luigi Delneri - Eurosport
Di Andrea Tabacco
Curiosamente, l’Hellas Verona ripartirà dall’uomo a cui più è legata l’altra realtà della città di Romeo e Giulietta, il Chievo. Sì, perché a sostituire l’esonerato Andrea Mandorlini sarà Gigi Delneri, tecnico nativo di Aquileia nato il 23 agosto del 1950. Delneri, che alla guida del Chievo ha scritto una delle pagine più belle del calcio italiano degli ultimi anni, è stato presentato nel primo pomeriggio, presso la sede della società clivense, in Via Belgio, 12.
"Faremo di tutto per rimanere nella categoria. Questa squadra ha qualità, lavoreremo intanto sulle motivazioni - ha detto -. Ringrazio il Verona per la fiducia, il calcio mi mancava. Arrivo in una piazza ricca di passione e di tradizione. Non stravolgeremo il grande lavoro di Mandorlini. Ha raggiunto degli obiettivi importanti con questa squadra".
Già scelti i suoi collaboratori. Francesco Conti gli farà da vice, mentre Maurizio D’Angelo, suo giocatore proprio ai tempi di quel Chievo, svolgerà il ruolo di collaboratore tecnico, con Luca Alimonta che sarà invece il preparatore atletico. Dopo aver condotto la Sampdoria ai preliminari di Champions League nella stagione 2009-2010, Delneri ha fallito il salto nella grande squadra con la Juventus nell’annata successiva, quindi nell’ottobre del 2012 è ripartito dal Genoa. Esperienza sfortunata, però, anche quella di Marassi, chiusa con un esonero appena tre mesi dopo il suo arrivo sulla panchina del Grifone. Ora il Verona, e una salvezza da raggiungere partendo dall’ultimo posto in classifica. Nelle prime 14 giornate di campionato, l’Hellas ha raccolto sin qui la miseria di 6 punti, frutto di altrettanti pareggi. La squadra scaligera è l’unica di tutta la Serie A a non aver vinto ancora una partita.
FONTE: It.EuroSport.com
BY ASSOCIATED PRESS
Luigi Delneri hired to replace Mandorlini at winless Verona
VERONA, Italy -- Luigi Delneri has been hired to replace Andrea Mandorlini as Hellas Verona coach.
Verona made the announcement on Tuesday, a day after firing Mandorlini with the club still winless after 14 Serie A matches and in last place.
The well-traveled Delneri established himself with Chievo Verona from 2000-04 and has also coached Roma, Palermo, Atalanta, Sampdoria, Juventus and most recently Genoa in 2012-13.
Verona's 3-2 loss at promoted Frosinone on Sunday was their third consecutive defeat.
Mandorlini took over Verona five years ago and brought the club up to Serie A from the third division.
"Mandorlini did a great job and I am inheriting a tough legacy," Delneri said. "It's up to us to give more value to his work. Unfortunately in football the results matter, with a little luck will we get back on track, with respect to the work he has already put in place."
Verona finished 10th and 13th in Serie A in 2014 and 2015, respectively.
It's the sixth coaching change in Serie A this season.
FONTE: ESPNFC.com
Ufficiale Verona, Delneri è il nuovo allenatore
Il tecnico di Aquileia prende il posto dell'esonerato Mandorlini
martedì 1 dicembre 2015
VERONA - È Luigi Del Neri il nuovo allenatore del Verona, che ieri ha esonerato Andrea Mandorlini. Lo ha annunciato il club scaligero. Il tecnico di Aquileia sarà affiancato da Francesco Conti (vice allenatore), Maurizio D'Angelo (collaboratore tecnico) e Luca Alimonta (preparatore atletico). La conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore è in programma alle 13.30.
LA SFIDA - "So bene che la sfida è di quelle toste, ma l'amore per Verona e il gran desiderio di tornare a vivere il calcio dal campo mi hanno convinto ad accettare l'incarico". Queste le parole di Gigi Delneri nella conferenza stampa di presentazione poco dopo l'annuncio del suo ingaggio quale allenatore del Verona, che ieri ha esonerato Andrea Mandorlini. "Credo che il momento sia dettato dai risultati che hanno provocato un abbattimento mentale, il gruppo va tranquillizzato - ha detto ancora il tecnico -. La squadra è in sostanza quella degli anni scorsi e non dobbiamo disperdere quanto fatto anche grazie al fantastico lavoro di Mandorlini". "È da qui che dobbiamo riprendere - ha concluso il tecnico friulano - Abbiamo la possibilità di farcela. Non lasceremo nulla di intentato. Il Verona ha nel suo dna le potenzialità per farcela".
FONTE: TuttoSport.com
Delneri: «Lavoreremo intanto sulle motivazioni»
Postata il 01/12/2015 alle ore 16:15
Verona - Le dichiarazioni del nuovo allenatore gialloblù, mister Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza stampa di presentazione.
TRA PASSATO E FUTURO
«Ringrazio la società per l’attenzione nei miei riguardi, arrivo a Verona fiducioso sul futuro di questa squadra. Questa è una piazza importante, con tifosi calorosi e una grande tradizione, bisogna rispettarla e tentare tutto il possibile per mantenere la categoria, come è giusto che sia. Il mondo del calcio è fatto di momenti, il cambio generalmente arriva dall’allenatore e non dai calciatori quindi... Mandorlini ha fatto un grande lavoro, raccolgo un’eredità pesante, starà a noi dare ulteriore valore al suo lavoro. Purtroppo nel calcio incidono molto i risultati, con un po’ di fortuna ne faremo di migliori, sempre rispettando quanto fatto da lui».
LA SQUADRA
«La rosa ha grandi valori, se c’erano prima ci sono anche adesso. I risultati hanno portato ad un abbattimento psicologico, bisogna lavorare tutti insieme e tentarle tutte, i calciatori devono capire che possono farcela. Toni è un valore aggiunto e anche di più, un punto di riferimento, uno che sa essere sia leader che calciatore. La rosa ha valore e molte potenzialità, basta pensare a Sala, Viviani, Hallfredsson, non certo gli ultimi arrivati, e non avete ancora visto il miglior Siligardi. La squadra va responsabilizzata, tranquillizzata e liberata dalla paura di fare risultato, quello viene se dai in massimo sia in campo che nella vita privata. Cercheremo di fare delle migliorie, bisogna saper difendere e offendere sfruttando le caratteristiche dei singoli. La squadra può lottare per la salvezza, è nel suo DNA».
MODULI E TATTICA
«Un commento sulla tattica? Non bisogna stravolgere tutto, ci sarà tempo per valutare, parlerò con la squadra per capire certe situazioni. Daremo input, anche piccoli, per migliorare: voglio dare loro delle certezze. Penso che bastino 10 minuti al giorno per far capire alle persone quello che possono fare. Ho in mente allenamenti specifici per settori per dare maggiore sicurezza in ogni singolo reparto. Intendo curare personalmente la fase difensiva. Toni e Pazzini insieme? Visivamente non sono compatibili, ho un’idea ben precisa su come lavorare, hanno caratteristiche diverse, ma non escludo che possano giocare in coppia. Gli impegni con Pavia ed Empoli? La priorità va al campionato ma chiaramente a nessuno piace perdere, il turno di Coppa Italia sarà un’occasione per conoscerci meglio, verificheremo chi ha bisogno di giocare e chi di riposare. Se giocheremo con il 4-4-2? Devo vedere chi ho a disposizione, possiamo fare anche il 4-3-3. Se verrà innalzato il livello dell’intensità? A livello fisico preferisco allenamenti più intensi e più corti, sul lungo periodo interverremo anche a livello tecnico e tattico. La classifica? E’ un momento complicato, ma di drammatico nel calcio non c’è niente. Voglio mettere a disposizione la mia esperienza, facendo leva su valori come appartenenza, crescita e rispetto dei ruoli. La situazione è complicata ma risolvibile, di mio ci metterò tutto quello che ho dentro e non soltanto a livello tattico e tecnico».
PRESIDENTE E SOCIETA’
«Un commento sul Presidente Setti? E’ dinamico, desideroso di far bene, so che è contento del mio arrivo e questo mi fa piacere. Il Presidente è motivato a lottare per dare al Verona la sua esatta dimensione. Come tutti in società, vuole il bene dell’Hellas, ha molto entusiasmo e la giusta determinazione per andare avanti per gettare le basi per la realtà futura al club».
UN APPELLO AI TIFOSI
«Nessuno si aspettava questa classifica per il Verona, mancano equilibrio e serenità e bisogna ricrearle. I calciatori hanno il dovere di dare il massimo in campo per la maglia che indossano, chiediamo una mano ai tifosi per uscire da questa situazione. Da sempre i sostenitori del Verona sono il dodicesimo uomo in campo, sono esigenti e si aspettano di vedere la squadra dare il massimo in campo, impregnando la maglia di sudore. Anche io lo farò, dalla panchina, indossando l’abito sociale».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, il “tradimento” di Delneri
L’approdo all’Hellas di Gigi Delneri richiama inevitabilmente l’altra esperienza veronese del tecnico di Aquileia, quando guidava il Chievo dei miracoli, quello capace di ottenere 54 punti al primo anno in Serie A (con vetta solitaria della classifica dall’ottava alla quindicesima giornata) e 55 al secondo.
Dopo aver “cambiato sponda” a Genova (Sampdoria 2010-11, quarto posto e qualificazione ai preliminari di Champions League; Genoa, 2012-13, appena tredici gare), ecco ora che la storia si ripete in riva all’Adige. Lo stesso discorso sarebbe stato valido anche per l’altro candidato, Eugenio Corini, anche lui ex tecnico clivense e regista proprio del Chievo di Delneri.
Non è certo il primo “tradimento” che si consuma nelle guide tecniche delle città con più compagini: limitando il discorso agli ultimi trent’anni abbiamo assistito ad Alberto Zaccheroni e Leonardo sulle panchine di Milan e Inter; a Gigi Cagni e Delio Rossi su quelle di Genoa e Sampdoria; a Sven Goran Erikson e Zdenek Zeman su quelle di Lazio e Roma; e al Bentegodi si era già verificato il passaggio dal Chievo al Verona da parte di Alberto Malesani. Agli allenatori si perdona di più, rispetto ai giocatori, il salto da una panchina all’altra della città. Rimane comunque un azzardo passare da una piazza dove sei considerato un mito a un’altra dove hai molto da perdere, con la squadra ultima in classifica, ancora senza vittorie a dicembre e che ha appena esaurito un ciclo durato cinque anni con il precedente allenatore. Non sarà un’esperienza facile, anche perché Delneri (che nel suo staff avrà anche Maurizio D’Angelo, anche lui storica leggenda del Chievo) è allenatore più da da programmazione che da subentro in corsa; pensiamo alla prima avventura alla Ternana, alla prima al Chievo, e a quelle con Atalanta e Sampdoria: le esperienze migliori le ha avute guidando le squadre dall’estate; al contrario, le esperienze negative, Ternana bis, Roma, Chievo bis, Genoa hanno tutte come comun denominatore l’arrivo a stagione iniziata.
Il tecnico comunque pare bello carico e sembra intenzionato a non stravolgere il lavoro di Andrea Mandorlini. Potrebbe persino rinunciare al suo marchio di fabbrica del 4-4-2 per proseguire con il 4-3-3 e non stravolgere l’identità della squadra. Per il Verona si tratta di una scommessa per cercare di dare un senso alla stagione. Per Delneri, l’occasione di rientrare nel grande calcio, dopo anni di magra.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco
FONTE: Blog.GuerinSportivo.it
ASSOCIATED PRESS DECEMBER 1, 2015, 8:40 AM
Winless Hellas Verona hire coach Luigi Delneri
Well-travelled Luigi Delneri hired to replace Andrea Mandorlini as coach of winless Verona. (Massimo Pinca/AP)
VERONA, Italy — Luigi Delneri has been hired to replace Andrea Mandorlini as Hellas Verona coach.
Verona made the announcement Tuesday, a day after firing Mandorlini with the club still winless after 14 Serie A matches and in last place.
The well-travelled Delneri established himself with Chievo Verona from 2000-04 and has also coached Roma, Palermo, Atalanta, Sampdoria, Juventus and most recently Genoa in 2012-13.
Verona’s 3-2 loss at promoted Frosinone on Sunday was its third consecutive defeat.
Mandorlini took over Verona five years ago and brought the club up to Serie A from the third division.
Verona finished 10th and 13th in Serie A in 2014 and 2015, respectively.
It's the sixth coaching change in Serie A this season.
FONTE: SportsNet.ca
Sorpresa Verona: il nuovo allenatore è Gigi Delneri
di Il Boss - martedì 1 dicembre 2015
L'Hellas Verona ha comunicato il nome del nuovo allenatore dopo l'esonero di Andrea Mandorlini (vedi articolo): a sorpresa il prescelto è Gigi Delneri, tecnico del primo Chievo in Serie A.
Si pensava che fosse questione di ore per l'annuncio di Eugenio Corini, poi si è parlato di Lucien Favre e infine stamattina è spuntato a sorpresa Luigi Delneri. L'ex tecnico del Chievo 2001-2002 è il nuovo allenatore del Verona, sostituisce Andrea Mandorlini esonerato ieri a seguito della sconfitta per 3-2 sul campo del Frosinone. Delneri torna in panchina a quasi tre anni, era stato infatti rimosso dalla guida del Genoa il 20 gennaio 2013 e successivamente non aveva più allenato. Così come a Genova anche a Verona allena entrambe le squadre della città e si tratta di una decisione sorprendente, perché fin qui era stato sempre ritenuto più un uomo Chievo, artefice della prima promozione nel 2001. L'esordio alla guida della formazione scaligera in campionato sarà domenica pomeriggio in casa contro l'Empoli, ma già da domani potrà guidare i suoi in Coppa Italia col Pavia. L'Hellas è ultimo in classifica con soli sei punti ed è l'unica squadra di tutta la Serie A ancora a secco di vittorie, con la zona salvezza distante otto lunghezze.
[Immagine presa da calcioblog.it]
FONTE: SpazioCalcio.it
Luigi Delneri è il nuovo tecnico del Verona
Postata il 01/12/2015 alle ore 12:42
Verona - L’Hellas Verona FC comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Luigi Del Neri. Il tecnico di Aquileia sarà affiancato da: Francesco Conti (vice allenatore), Maurizio D’Angelo (collaboratore tecnico) e Luca Alimonta (preparatore atletico). La conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore e del suo staff è in programma oggi alle 13.30 presso la sede di via Belgio 12.
Squadra in campo nel pomeriggio
Postata il 01/12/2015 alle ore 09:27
Verona - L’allenamento di questo pomeriggio è stato programmato alle 15.30 presso lo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera. Confermate le porte aperte. In giornata sia Juanito Gomez che Pazzini saranno sottoposti ad accertamenti diagnostici per conoscere l’entità dei rispettivi infortuni.
FONTE: HellasVerona.it
PRIMA DI VERONA + - =
01/dic/2015 10.05.16
Luigi Del Neri potrebbe ripartire un'altra volta da Verona: ma questa volta non con i clivensi. Sarà lui il successore di Mandorlini sulla panchina scaligera?
Panchina Verona, c'è la svolta: il nuovo allenatore sarà Del Neri? Luigi Del Neri obiettivo primario del Verona per il dopo Mandorlini
di Romeo Agresti - Corrispondente Juventus per Goal.com
Luigi Del Neri al Verona, si può fare? In giornata, dopo un summit fissato con i vertici del club scaligero, il 65enne allenatore di Aquileia darà una risposta definitiva. L'opportunità di poter rientrare nel giro è concreta, nelle scorse settimane l'ex allenatore – tra le altre società – della Juventus, è stato sondato anche dalla Sampdoria per il dopo Walter Zenga, discorso però non entrato concretamente nel vivo.
Ora, però, per Del Neri potrebbe arrivare la svolta. Il Verona, per cautelarsi, aveva bloccato Eugenio Corini. Ma, secondo quanto raccolto in mattinata da Goal Italia, la società veneta preferirebbe un allenatore con maggiore esperienza e, dopo il secco no ricevuto da Francesco Guidolin, la dirigenza gialloblù s'è buttata con decisione su colui che, con i cugini clivensi, è riuscito a scrivere una pagina memorabile del calcio nostrano.
Dentro o fuori. Il Verona, per cercare di salvare una situazione disperata, ha fretta di chiudere in tempi rapidi per il successore di Andrea Mandorlini. E, per questo motivo, a Del Neri è stata chiesta una risposta in giornata. Le parti nell'incontro previsto in mattinata affronteranno diversi temi in quello che si preannuncia come un colloquio positivo; durata del legame lavorativo, staff tecnico e interventi sul mercato. Da questo triangolo, infatti, saranno tratte le somme complessive.
Gli scaligeri, insomma, si giocheranno tutte le carte in proprio possesso per convincere Del Neri a tuffarsi in un'avvenutra difficile ma intrigante. Ieri sera, a testimonianza di come l'asse sia piuttosto caldo, sono andati in scena contatti telefonici sfociati in un “aggiorniamoci a domani”. Il Verona chiama, Gigi risponde. Fumata bianca?
FONTE: Goal.com
Sampdoria: Montella si allontana, pronti Delneri o Corini
a cura di Datasport
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Alternative che sono principalmente due. La prima si chiama Luigi Delneri. Il 65enne tecnico di Aquileia è fermo da quasi tre anni, ovvero da quando venne esonerato dal Genoa a metà stagione: in quell'occasione subentrò a De Canio a ottobre e rimase in panchina per 13 giornate con un bottino di 9 sconfitte, 2 vittorie e 2 pareggi. Delneri aveva già allenato i blucerchiati conquistando la qualificazione ai preliminari di Champions. La seconda alternativa a Montella è Eugenio Corini, 45enne bresciano che ha indossato la maglia della Samp da giocatore nella stagione 1992-93: Corini è fermo dalla stagione 2013-14 quando venne esonerato dal Chievo dopo sette giornate di campionato.
FONTE: IlSole24Ore.com
Del Neri: Zamparini mi ha chiamato, adesso sono in attesa
La rivelazione del tecnico friulano a tuttomercatoweb.com
11/11/2015
"Mi sembra che la Samp stia cercando un altro allenatore". Così a TuttoMercatoWeb.com Luigi Delneri, altro candidato per la panchina della Sampdoria. Probabilmente l'unico, nel caso in cui Vincenzo Montella non riuscisse a liberarsi dalla Fiorentina.
"Per ora - dice Delneri - non si è verificata nessuna situazione, sono in attesa. Fa piacere essere accostato a questo discorso, la Sampdoria è una società di alto livello. Se son rose fioriranno".
Era stato contattato anche qualche mese fa dalla Samp. "Sì, ma niente di che. I rapporti con gli amici li ho sempre, però di concreto non c'è nulla. Diciamo che sono in stand by".
Se la Samp richiamasse... "Farebbe piacere, certo. Mi sembra una cosa logica. Tornerei in un posto dove spero di aver lasciato un buon ricordo. Vediamo che succede. Io sono pronto..."
Se le dico Antonio Cassano? Zenga non lo vedeva... "Antonio è un valore aggiunto, ha delle qualità straordinarie ma deve rimettersi a posto. Va stimolato, è un campione. Un giocatore di sicuro affidamento. Le sue qualità non si discutono".
Sampdoria a parte, poteva andare al Palermo? "Con Zamparini ho sempre rapporti, mi aveva chiamato. Ma il Presidente poi ha fatto la sua scelta e quindi preso Ballardini, uno che fa bene il suo lavoro".
FONTE: UdineseBlog.it
Palermo, aria di crisi. Zamparini riflette. Pronto un nuovo esonero?
Posted on nov 3 2015 - 10:50am by Gioacchino Moncado
La sconfitta casalinga contro l’Empoli ha certificato la crisi del Palermo, risucchiato nei bassifondi della classifica di Serie A. I rosanero attualmente occupano la sedicesima posizione, a + 2 dal terzultimo posto occupato dal Bologna. Una situazione che sicuramente non farà felice il patron del Palermo Maurizio Zamparini e che potrebbe spingere il presidente rosanero all’ennesimo esonero della sua lunga ” carriera” da guida di squadre di calcio. Iachini nelle ultime settimane ci ha messo anche del suo nel far perdere la pazienza al proprio presidente con alcune prestazioni deludenti della squadra, frutto anche di scelte tecniche discutibili del tecnico rosanero.
La formazione palermitana nelle ultime cinque giornate ha totalizzato soltanto quattro punti, frutto di una vittoria ( 1 a 0 a Bologna), un pareggio ( 1 a 1 contro l’Inter) e tre sconfitte ( contro Empoli, Napoli, Roma). Il calendario, ad onor del vero, non è stato dei più semplici per il Palermo ma questo non giustifica una posizione di classifica molto deficitaria.
Ai rosanero sta mancando incisività in zona gol, come testimoniano le tante occasioni non realizzate nel match contro l’Empoli, ma quello che preoccupa maggiormente è la tenuta della difesa. Sedici gol subiti dal Palermo fino ad ora ( quinta peggior difesa del campionato) nonostante un super Sorrentino che in diverse occasioni ha evitato passivi pesanti per i rosanero. L’unirsi delle due ” criticità” va ad incidere inevitabilmente sulla classifica del Palermo che è chiamato ad una pronta risalita e ad una sterzata in grado di rimettere la formazione siciliana in carreggiata. Il presidente Zamparini non ha rilasciato alcuna dichiarazione dopo la gara contro l’Empoli ed è presumibile che il presidente rosanero stia analizzando con attenzione la situazione. La riflessione di Zamparini potrebbe anche portare alla decisione di esonerare il tecnico Iachini come mossa per dare la scossa alla formazione rosanero. Già nelle settimane scorse il patron del Palermo aveva simpaticamente parlato di Iachini e della necessità di ” prenderlo a calci nel sedere..” confermando però, all’epoca, come il tecnico rosanero non rischiasse il posto. Adesso, dopo il brutto stop contro l’Empoli, la situazione in casa Palermo potrebbe essere cambiata.
Le prossime ore saranno in questo senso decisive come decisiva sarà la sfida di domenica pomeriggio, nuovamente al Barbera, contro il Chievo. Se Iachini supererà indenne la sconfitta contro Empoli per lui l’ultima chance sarà proprio contro i clivensi. In caso di mancato risultato contro il Chievo, a quel punto, la panchina potrebbe traballare con decisione.
Zamparini da quando ha rilevato il Palermo, dopo l’esperienza a Venezia, ha cambiato ben 20 allenatori sulla panchina dei rosanero.
Questo l’elenco completo:
Ezio Glerean – Luglio 2002 > Ottobre 2002
Daniele Arrigoni – Ottobre 2002 > Gennaio 2003
Nedo Sonetti – Gennaio 2003 > Giugno 2003
Silvio Baldini – Luglio 2003 > Gennaio 2004
Francesco Guidolin – Gennaio 2004 > Giugno 2005
Gigi Del Neri – Luglio 2005 > Gennaio 2006
Giuseppe Papadopulo – Gennaio 2006 > Giugno 2006
Francesco Guidolin – Luglio 2006 > Aprile 2007
Renzo Gobbo e Rosario Pergolizzi – Aprile 2007 > Maggio 2007
Francesco Guidolin – Maggio 2007 > Giugno 2007
Stefano Colantuono – Luglio 2007 > Novembre 2007
Francesco Guidolin – Novembre 2007 > Marzo 2008
Stefano Colantuono – Marzo 2008 > Settembre 2008
Davide Ballardini – Settembre 2008 > Giugno 2009
Walter Zenga – Luglio 2009 > Novembre 2009
Delio Rossi – Novembre 2009 > Febbraio 2011
Serse Cosmi – Febbraio 2011 > Aprile 2011
Delio Rossi – Aprile 2011 > Maggio 2011
Stefano Pioli – Giugno 2011 > Agosto 2011
Devis Mangia – Agosto 2011 > Dicembre 2011
Bortolo Mutti – Dicembre 2012 > Giugno 2012
Giuseppe Sannino – Giugno 2012 > Settembre 2012
Dopo Sannino sono arrivati Gasperini, Malesani, ancora Gasperini e poi Gennaro Gattuso nell’anno di Serie B culminato con la promozione nella massima serie con l’attuale tecnico Iachini.
FONTE: News.SuperScommesse.it
Bortolotti: “Delneri sta studiando il Bologna”
Dopo aver intervistato Luigi Delneri, Alberto Bortolotti racconta le sue impressioni sul possibile subentro a Delio Rossi con un commento riguardante anche il momento della Virtus
set 28, 2015 Marco Vigarani Bologna
Il Bologna è reduce da cinque sconfitte su sei gare precedute dall’eliminazione immediata dalla Coppa Italia ed ora, nonostante le smentite ufficiali provenienti a più riprese direttamente dai dirigenti rossoblù, è inevitabile iniziare a riflettere sul futuro della panchina felsinea. Alberto Bortolotti racconta le impressioni derivanti dall’intervista realizzata per il portale PlayBologna al tecnico svincolato Luigi Delneri che ha ammesso di seguire con interesse il Bologna di Delio Rossi e di vedere qualche lacuna migliorabile.
Delneri è pronto a sedersi sulla panchina del Bologna? “Lui sta seguendo con grande interesse l’evoluzione della squadra rossoblù, ha già visto varie volte gli uomini di Rossi all’opera e mi ha parlato di alcuni aspetti piuttosto precisi derivanti da uno studio accurato della materia. In primis la fragilità del centrocampo, la solitudine offensiva di Destro ma soprattutto l’accantonamento di due sicuri leader come Brighi e Gastaldello. Delneri vuole rientrare nel calcio, non si sente più legato esclusivamente ad un modulo e penso che apprezzerebbe molto tornare a lavorare in una piazza importante come Bologna“.
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FONTE: IlPalloneGonfiato.com
Delneri: 'L'Udinese mi cerca, ma senza convinzione. Portai Barzagli alla Juve'
23 maggio alle 16:30
Allenare per Luigi Delneri è più di una professione. E’ passione, è vita. "Il mio lavoro è questo, pesa stare fermi, ma il calcio è così". Il tecnico friulano non si siede su una panchina da quel 20 gennaio del 2013, quando a Marassi il suo Genoa perse contro il Catania. Allora Preziosi, che lo aveva chiamato solo in ottobre, lo sollevò dall’incarico assieme al suo staff. Dopo un anno e mezzo, Delneri ha voglia di tornare in panchina e in questi giorni si fa il suo nome in chiave Udinese: "Non so se ci andrò – dice il friulano a Calciomercato.com – ma la cosa che sarà certa è che non starò fermo. Mi guarderò intorno e se non sarà Udinese valuterò anche proposte dall’estero. Non mi piace prendere le squadre in corso d’opera, ma se ci fosse una proposta allettante, non me la farei scappare anche se a campionato in corso. Con l’Udinese i contatti sono ottimi, io sono friulano, con i Pozzo sono amico da anni, conosco la proprietà e mi farebbe piacere allenare la squadra della mia regione".
Delneri, dica la verità, è stato contattato?
"Sì, sono stato contattato, ma senza convinzione. Le cose si fanno in due, abbiamo parlato, ma l’Udinese sta valutando e io aspetto. Ho rispetto per la proprietà, per i Pozzo, facciano con calma le valutazioni, io farò le mie. Non c’entra nulla la questione economica, diciamolo subito, l’Udinese è una squadra a cui non si può dire di no".
Percentuali che diventi lei l’allenatore della prossima stagione?
"Zero. Loro guardano tutto e anche all’estero, come me. Comunque vada io rimango in ottimi rapporti con i vertici bianconeri".
Se le dico Juventus?
"Mi viene in mente sicuramente una esperienza fantastica. Che non posso considerare fallimentare assolutamente. Malgrado il settimo posto raggiunto, io non penso che la mia stagione in bianconero sia da buttare. Avevamo poche certezze, non c’era tutto questo entusiasmo, vincere aiuta a vincere, ovvio, ma la mia Juve fino a gennaio aveva fatto vedere cose ottime".
Poi?
"Poi nulla. Siamo andati a picco ma per una serie di fattori. Vedete l’Atletico Madrid, è pronto a giocarsi la Champions ma non era certo favorita. Ci sono delle stagioni dove progetti ma non ti riesce nulla, altre invece dove sei pronto a vincere. L’ambiente e i giocatori sono importanti, come gli altri fattori che, tutti insieme producono risultati. A noi andò male tutto, anche dopo le grandi cose fatte nel girone di andata ci siamo sciolti, ma non considero la mia stagione un fallimento".
Cosa vuol dire?
"Purtroppo è andata male, ma sono stato io, ad esempio, a portare Barzagli a Torino, lo avevo allenato al Chievo e nessuno ci aveva scommesso un euro, vedete ora dove sta".
E se le dico Roma?
"Nemmeno qua mi sento di dire di aver fallito. La squadra era in confusione, prima Prandelli, poi Voeller. Io ho lasciato una squadra al sesto posto, non sono stato esonerato, ma sono stato io a lasciare. Avevamo Cerci giovane, De Rossi, Totti era il capitano, con loro avevo e ho un ottimo rapporto, ma anche lì non sono stato aiutato. Mexes mi è mancato per quattro mesi, e allora di che parliamo? Certo, poi i risultati non sono venuti anche per colpa mia, ma potevamo raccontare questa storia in un altro modo. Quella di Roma è una parentesi felice lo stesso, che mi ha insegnato tante cose, che porto nel cuore".
Il suo nome è stato accostato anche al Parma, cosa ci dice?
"Sono solo accostamenti, Donadoni a meno di clamorosi ribaltoni non lascerà i ducali".
Guglielmo Trupo
FONTE: CalcioMercato.com
Che fine ha fatto
Che fine ha fatto Luigi Del Neri: disoccupato dal curriculum (quasi) vincente
Di Pietro Freda - 9 aprile 2014
Luigi Del Neri, chiamato spesso con il diminutivo di Gigi, è uno dei personaggi più controversi della storia del calcio, un allenatore che ha alternato alti e bassi con squadra di medio classifica e alta classifica. Alcuni lo ricorderanno per le sue imprese al Chievo e alla Sampdoria, dove il tecnico friulano conquistò la qualificazione in Coppa Uefa e Champions League stabilendo dei record in entrambe le squadre, altri invece lo ricorderanno per le sue pessime stagioni con la Roma o con la Juventus dove ha lasciato brutti ricordi nella mente dei tifosi.
Gigi Del Neri è famoso anche per la sua parlantina veloce che spesso l’ha reso protagonista di discorsi indecifrabili, sia per noi che per i giocatori, ma anche per il suo modulo, l’eterno 4-4-2 che non ha mai cambiato, la sua ostilità contro il turnover e il poco feeling con i fuoriclasse avuti in squadra, su tutti Cassano che alla Samp fu messo fuori rosa.
Ma che fine ha fatto Gigi Del Neri? La sua ultima avventura è stata sulla panchina del Genoa dove prese il posto dopo l’esonero di De Canio. Il suo cammino fu disastroso, in tredici partite Del Neri raccolse solo otto punti con nove sconfitte. Del Neri è ancora sotto contratto con la formazione ligure e per adesso non sta allenando nessuna squadra, anche se ultimamente ha ricevuto delle offerte dall’estero. L’allenatore ex Juventus però vorrebbe allenare in Italia e il suo sogno è quello di allenare la squadra della sua città, l’Udinese.
FONTE: CalcioMercato-Juve.it
Delneri: “Dovevamo aprire un ciclo, è andata male. Tevez? Un affarone”
Pubblicato da: Alessandro Frigoli, News 22 agosto 2013
La Juve di Antonio Conte, bella, vincente, è il risultato di due anni di intenso lavoro da parte dello staff tecnico e della dirigenza della società bianconera. Ma bisogna sempre ricordarsi da dove veniamo, e cioè dalla prima Juve del nuovo corso Agnelli-Marotta. Ne sa qualcosa Luigi Delneri, mister bianconero nella sciagurata stagione 2010-2011, che si concluse con un ennesimo settimo posto in classifica e con il suo successivo esonero per lasciar posto proprio al mister pugliese.
Delneri è tornato a parlare oggi dalle pagine del Corriere dello Sport, commentando la nuova Juve in vista del prossimo impegno contro un suo altro ex team, la Sampdoria: “Sono state due realtà che ho vissuto di seguito, una estremamente positiva e una scandita da tante difficoltà, tipiche dei grandi cambiamenti. Sampdoria? Raggiungemmo un risultato storico, che mancava dai tempi di Vialli e Mancini: determinanti la coesione, la forza del gruppo, le qualità di Pazzini e Cassano.
Juventus? Dovevamo aprire un ciclo, ma le cose non sono andate come avremmo voluto: i tempi non erano maturi e i risultati non sono stati quelli che il popolo juventino esigeva giustamente. Nessun pentimento, però: giudico comunque positiva l’esperienza e sono contento di aver potuto allenare la squadra bianconera. Mi tengo stretti il lancio di Sorensen, che non aveva ancora diciott’anni, e il ritorno di Buffon a livelli mondiali dopo sei mesi di stop per l’operazione alla schiena post mondiale. Hanno pesato gli infortuni, la poca esperienza e le fatiche dell’Europa League. Rotti gli equilibri, abbiamo buttato via un’infinità di partite.
Juve favorita per lo scudetto? Dopo averla vista contro la Lazio, direi proprio di sì: ha qualità e carattere, è ben forgiata dall’allenatore, possiede sicurezze che mancano ad altre squadre e si è rinforzata con intelligenza. Difficile scalzarla. Champions League? Non sempre vince chi spende di più: il gioco, la personalità e gli investimenti oculati possono cambiare le gerarchie. Tevez è stato un affarone. Contatti con le due dirigenze? Con i doriani sì, sono stato anche al trofeo Garrone. Con i bianconeri ho meno rapporti, le strade a volte si dividono, però guardo la Juve con grande simpatia e sono contento di averla allenata”
FONTE: JuveNews.net
08:37 | mercoledì 14 novembre 2012
Genoa, torna il tormentone: "Delneri" o "Del Neri"?
di Silvana Palazzo - twitter: @silvpalazzo© Foto: www.imagephotoagency.it
GENOA – E’ riesploso il tormentone relativo al cognome di Gigi Delneri, che secondo alcuni andrebbe scritto staccato e, quindi Del Neri. Stando a quanto riportato da Il Secolo XIX, ci sono due scuole di pensiero a riguarda: una, più integralista, fa appello all’anagrafe e afferma che lì è riportato “Delneri”, l’altra, invece, si affida alla volontà del tecnico del Genoa, il quale preferirebbe la versione “Del Neri”, con la quale tra l’altro firma gli autografi.
Del Neri, come preferisce essere chiamato lui, non è uno attaccato alla panchina, né ai soldi: non a caso ha scelto sempre contratti a scadenza annullare e non ha mai esitato ad andarsene quando la situazione non era più idonea. Ad una cosa, però, i tifosi vorranno che sia attaccato, almeno quest’anno: la salvezza.
FONTE: CalcioNews24.com
Delneri al Genoa, un sampdoriano in rossoblù: orgoglio e sacrilegio a Genova
Pubblicato il 25 ottobre 2012 10:39 | Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2012 10:52
GENOVA –Delneri al Genoa, un sampdoriano in rossoblù: orgoglio e sacrilegio a Genova. In principio fu lo scambio Baldini-Bonetti in rossoblù per Bergamo alla Sampdoria. Estate 1950, non proprio il Pleistocene del calcio, ma quasi. La giovanissima Sampdoria, anno di fondazione 1946, era scesa sulle macerie del dopoguerra ad insidiare il primato, fino ad allora indiscusso, del Genoa. Il Glorioso Grifone. La squadra italiana primigenia. Una rivalità coltivata nei decenni a venire tra umori malmostosi, sfide spaccacuore al ribasso, mors tua vita mea, sempre sul filo dell’abisso. Solo una parentesi, splendida, lo scudetto blucerchiato con Paolo Mantovani al timone. Anno di grazia 1991. Vujadin Boskov al comando di una squadra sublimata dal talento di Mancini e Vialli. Uno scudetto coinciso, non fu un caso, col miglior risultato del Genoa nel secondo dopoguerra: quarto posto, con Bagnoli in panca e Aguilera e Skuhravy a fare sfracelli sottoporta. Una congiunzione unica. Irripetibile.
Da allora, ognuno per la propria strada. Guardandosi in cagnesco. In questo quadro da separati in casa, Genoa e Sampdoria hanno centellinato i connubi. Rari, e spesso contestati (dai tifosi), gli scambi di casacca. Rarissimi, sei appena in 66 anni, i voltagabbana disposti a transitare da una panchina all’altra. I nomi sono consegnati alla storia. Paolo Tabanelli, Roberto Lerici, Matteo “Gipo” Poggi (genovese purosangue, classe 1913, unico calciatore ad aver indossato tutte e sei le maglie delle squadre professionistiche genovesi: Dominante, Genoa, Sampierdarenese, Liguria, Andrea Doria e Sampdoria), Guido Vincenzi e Gigi Cagni. L’ultimo saltafosso, roba freschissima, è Gigi Delneri, condottiero vittorioso della Sampdoria di Cassano e Pazzini, approdata al quarto posto e ai preliminari di Champions League, appena due stagioni fa. E goleador blucerchiato (un pallone calciato dalla bandierina del corner spinto nel sacco dal vento) in un antico derby del dicembre 1980.
Delneri si è appena trapiantato sulla panca rossoblù, chiamato d’urgenza dal presidente Enrico Preziosi al capezzale di un Grifone periclitante e allo sbando. Sacrilegio? Macché. Una volta tanto, il pragmatismo ha fatto premio sui mal di pancia popolari. I tifosi rossoblù hanno applaudito la scelta del presidente. Senza riserve. «L’esperienza alla Sampdoria non si cancella, rimane un anno importante – ha chiosato il Delneri rossoblù – Mai pensato di dire no al Genoa per i miei trascorsi e poi quest’estate non ho ricevuto chiamate dalla Samp…». Gioverà ricordare che centrato l’exploit, Delneri salutò la Sampdoria per seguire il direttore generale Beppe Marotta alla Juventus. Avventura infelice, chiusa dopo appena una stagione con un modesto settimo posto, fuori dalle competizioni europee. Altri ex delle due sponde hanno garantito fedeltà. Roberto Mancini ha chiarito che mai allenerebbe il Genoa, idem Beppe Iachini, oltretutto inviso ai genoani per vecchie ruggini dei tempi in cui allenava a Ravenna e a Piacenza. Stessa musica da Roberto Pruzzo, O Rey di Crocefieschi. Tenacemente genoano a dispetto della lunga militanza romanista. Luca Pellegrini, capitano dello scudetto blucerchiato ha rivelato di aver rifiutato due volte le offerte del Genoa: “Sono sampdoriano. Non avrei proprio potuto accettare di vestire la maglia rossoblù”.
A Del Neri la Gradinata Nord ha dunque srotolato il tappeto rosso. I blog dei tifosi genoani sono zeppi, semmai, di dubbi e di critiche verso la politica ondivaga del presidente Preziosi, inviso alla frangia più calda della tifoseria ma tollerato e talvolta ringraziato dalla massa critica del popolo rossoblù. I numeri dicono che se salverà la pelle, il Genoa centrerà il record di durata nella permanenza in serie A: sei stagioni filate. Sono i fans blucerchiati, semmai, ad ondeggiare tra ironia, dispetto ed indifferenza. Sulla “Gazzetta dello Sport” di mercoledì 24 ottobre (rubrica Porto Franco, di Franco Arturi), Michele Federici, da Pralboino (Brescia), scrive: “Tu, Luigi, che ci hai portato in Champions League e ci hai fatto godere con le lacrime agli occhi…Caro Delneri le soddisfazioni ce le toglieremo noi tifosi della Samp quando ti vedremo uscire dal campo a testa bassa, dopo aver perso il derby”. - See more at: https://www.blitzquotidiano.it/sport/genoa-sport/delneri-al-genoa-sampdoriano-rossoblu-1376975/#sthash.QASkglz1.dpuf
FONTE: BlitzQuotidiano.it
Delneri: “Tornerei da Zamparini? Per carità!”
Gigi Delneri, ex allenatore del Palermo, intervistato da Calcissimo.com ha commentato il primo esonero della Serie A, quello di Giuseppe Sannino da parte del club rosanero di Maurizio Zamparini
di Redazione Mediagol, 22/09/2012, 15:52
Gigi Delneri, ex allenatore del Palermo, intervistato da Calcissimo.com ha commentato il primo esonero della Serie A, quello di Giuseppe Sannino da parte del club rosanero di Maurizio Zamparini: “Ormai va così. Si sa che i grandi cambiamenti impongono tempo e fortuna. Qualcuno ne ha, altri no. Guardate il Milan e la pressione che si è creata intorno ad Allegri. Oppure guardiamo Sannino che non è stato fortunato col calendario. Pronti, via ha incontrato Napoli e Lazio ed è saltato. Bontà nostra pensiamo sempre di avere tempo. Scatta un meccanismo nella testa che ti fa lavorare comunque coi tuoi metodi e tempi. Nessuno parte con l’idea di avere i giorni contati. Se tornerei da Zamparini se richiamato? Per carità, io ho già dato. Molto meglio frequentarlo in amicizia fuori dal campo. Noi abitiamo anche vicini, è una persona piacevolissima e le assicuro, anche molto corretta. Scelgo assolutamente di frequentarlo come amico”.
FONTE: Mediagol.it
Ufficiale: la Juve saluta Del Neri
Con una nota sul proprio sito ufficiale il club ringrazia il tecnico
ROMA, 31 maggio - La Juventus saluta Del Neri. L'esonero del tecnico bianconero ora è ufficiale. Ecco la nota sul sito della società: «Juventus Football Club comunica che Luigi Del Neri non sarà l’allenatore per la stagione 2011/2012. Il Presidente Andrea Agnelli, i dirigenti e la squadra lo ringraziano per l’impegno profuso e gli augurano un futuro professionale ricco di soddisfazioni».
FONTE: TuttoSport.com
Del Neri, addio alla Juve: «Ci sarà un nuovo tecnico»
L'allenatore in conferenza stampa conferma il suo addio a fine stagione: «Ero arrivato con grandi aspettative ma, ripeto, farei le stesse scelte. La società mi ha comunicato la sua scelta mercoledì scorso. Per quanto mi riguarda, si chiude una porta e spero che si possa aprire un portone»
TORINO, 21 maggio - «Il prossimo anno la Juventus avrà un nuovo allenatore». E' lo stesso tecnico bianconero Gigi Del Neri ad annunciare il suo addio alla Juventus. Un addio amaro, con un pizzico di rammarico per una stagione che è andata male, molto sotto le aspettative. «La società mi ha informato mercoledì scorso di questa decisione», ha proseguito Del Neri. «Accetto questa scelta anche se, torno a ripetere, rifarei tutto daccapo. La Juve non ha avuto il tempo di attendere un cambiamento e una crescita graduale. Per quanto mi riguarda se si chiude una porta spero che si possa aprire un portone».
«MI AVEVANO CHIESTO SUBITO LO SCUDETTO» - «Il progetto Juve mi aveva inorgoglito inizialmente, tanto che ho rinunciato alla Champions con la Samp pur di farne parte», ha proseguito Del Neri. «Ero felice degli arrivi di Quagliarella e Aquilani, della maturazione di De Ceglie, dello stato di forma di Iaquinta, poi il crollo di gennaio ha cambiato tutta la stagione. Gli infortuni hanno condizionato tutto», ha commentato amaramente Del Neri. «La società mi aveva chiesto di ottenere il massimo dei risultati e io gli avevo detto che lo scudetto era una parola grossa, soprattutto dopo tutti i cambiamenti avvenuti. Però li capivo, un club come la Juve deve sempre lottare per vincere. Personalmente mi sarei confermato anche per il prossimo anno, anche perchè ho un contratto per altri 12 mesi. Comunque questa esperienza non la considererò mai come una mia sconfitta personale. La panchina bianconera mi ha fatto maturare. I ragazzi sono stati splendidi, è stato facile gestirli. Ho conosciuto un ambiente nuovo che mi ha fatto crescere molto. Non devo dimostrare nulla a nessuno e la vita va avanti».
FONTE: CorriereDelloSport.it
Juve: la mossa vincente di Delneri
L'allenatore cambia: da 4-4-2 a 4-3-3
18 Ottobre 2010
La nuova Juventus ha trovato la quadratura giusta. Il lavoro di Gigi Delneri, dopo quasi tre mesi di lavoro, inizia a vedersi e, non a caso, hanno cominciato ad arrivare anche gioco e risultati. A stupire, però, è che oltre ad essere cresciute personalità e sicurezza nei giocatori bianconeri, il vero decollo della Juve è arrivato da quando il tecnico ha abbandonato il suo storico modulo, il 4-4-2, per passare ad un non troppo mascherato 4-3-3.
Contro l'Inter è arrivata la vera novità e il conseguente cambio di rotta: solita difesa a 4, centrocampo a 3 con Melo, Aquilani e Marchisio, anche se leggermente dirottato a sinistra, Quagliarella e Krasic che partono più larghi ma liberi di accentrarsi e una punta centrale fissa (Amauri o Iaquinta). Un 4-3-3 moderno.
Per Delneri non deve esser stato facile abbandonare il suo classico modulo, ma probabilmente ha capito che per sfruttare le qualità dei 2 giocatori bianconeri in grado di fare la differenza, Krasic e Aquilani, aveva bisogno di aggiustare qualcosa. Il sacrificio più grande è stato richiesto a Marchisio, abile nel reprimere i propri istinti offensivi e nel coprire le avanzate di Krasic o Aquilani quando i due si inseriscono in avanti.
La copertura di Melo, rinato, e Marchisio, infatti, permette ad Aquilani di essere sgravato da compiti di interdizione e di avere più libertà nel dettare i tempi di gioco. E allo stesso tempo da a Krasic la possibilità di sganciarsi in proiezioni offensive. L'altro giocatore duttile che ha permesso a Delneri la variazione di strategia è stato Quagliarella. L'ex Napoli sa partire largo, sa coprire quando serve ed è il classico attaccante di movimento che non da punti di riferimento alle difese avversarie.
Va specificato che la Juve in rosa non ha giocatori simili ad Aquilani (la sua assenza potrebbe rivelarsi quindi un problema), mentre Quagliarella può essere sostituito sia da Martinez (che in quel ruolo a Catania faceva sfracelli) che da Iaquinta. Rischiano invece di essere penalizzati Pepe, che infatti fatica a trovare spazio e Del Piero, che però sta dimostrando affidabilità anche a ridotto minutaggio.
Delneri, quindi, per il bene della Vecchia Signora, ha preferito adattare il suo amato 4-4-2 agli uomini che aveva a disposizione, palesando grande intelligenza tattica. La Juventus è rinata anche per questo: non solo nuovi uomini, anche un nuovo modulo.
Enrico Turcato
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
Juventus: Luigi Delneri è il nuovo allenatore
maggio 19, 2010 scritto da Marco P
E’ notizia di pochissime ore fa. Dopo la disastrosa stagione, gli errori societari e le scelte fin troppo opinabili, la Juventus ha deciso di dare già inizio a quello che sarà un vero e proprio ‘percorso di risalita’ per la prossima stagione.
Zaccheroni, era prevedibile, non siederà più sulla panchina bianconera. Al suo posto arriverà Luigi Del Neri, ex tecnico della Sampdoria qualificata in Champions League, autore in passato del miracolo Chievo e di un ottimo campionato con l’Atalanta la scorsa stagione. Del Neri segue Beppe Marotta, ex dg della squadra blucerchiata, anche lui giunto a Torino dopo le dimissioni di Alessio Secco.
L’annuncio ufficiale, come sempre in casa Juventus, si fa attendere.
E’ stato Vincenzo Iaquinta il primo a togliere ogni dubbio alla stampa, mostrandosi contento per l’arrivo di un “allenatore preparato” come Del Neri.
Prima dell’ufficializzazione della nomina del nuovo mister e del nuovo ds, c’è da espletare la burocrazia per quella di Andrea Agnelli alla presidenza. Tutto rimandato a giovedì o venerdì, dunque.
Il tecnico ex doriano, però, è già a Torino per la firma del contratto. Si parla di un biennale a 1,5 milioni di euro l’anno, ma c’è anche chi parla di un impegno limitato ad un solo anno con opzione per il secondo.
Fatto sta che Luigi Del Neri ha già messo le mani avanti parlando di mercato. L’idea sarebbe quella di ripartire da Del Piero e Buffon. Il primo perchè irrinunciabile dal punto di vista umano oltre che calcistico. Il secondo perchè, se in forma, può dare un serio aiuto in termini di classifica. Per ora la sicurezza di restare a Torino l’hanno data solamente Del Piero, Marchisio e Chiellini. Tutti gli altri saranno sul mercato e si vedranno ceduti in presenza di offerte vantaggiose. Le partenze eccellenti sono quelle di Diego e Amauri, troppo in ombra per essere confermati. Si parla anche della cessione di Felipe Melo (ma la Juve non recupererà mai i 25 milioni che ha speso per acquistarlo) e degli addii di Cannavaro, Grosso, Camoranesi e Trezeguet.
Sul fronte del mercato in entrata, la voce più attendibile vorrebbe il centrocampista doriano Palombo in partenza per Torino. Il blucerchiato è un uomo di fiducia di Del Neri e prenderebbe in mano le redini del gioco bianconero. L”offerta della Juventus consisterebbe in uno scambio tra Palombo e Almiron, aggiungendo eventualmente De Ceglie se non si dovesse raggiungere un accordo immediato, visto che la Sampdoria valuta il suo giocatore tra i 18 e i 20 milioni di euro. L’altra sponda del mercato bianconero è quella di Palermo. Amauri sembra destinato a tornare in rosanero (e Zamparini se lo prenderebbe a occhi chiusi) e l’operazione includerebbe anche Cavani e Kjaer in cambio.
Siamo sicuri che non è finita qui.
FONTE: SporTrade24.it
Intervista al nuovo allenatore della Juventus, Luigi Del Neri
Prima regola: comanda lui. Luigi Del Neri («scritto staccato, mi piace di più») appende subito l’avviso: «Penso che nessun giocatore sia indispensabile e chi non collabora con me sta fuori». Detto con tranquillità, come facesse parte del mestiere, e in effetti è così, senza fare il fenomeno: «Chi sono? Uno che allena, che cerca di …
Scritto da: Enrico Fracassi mag 18, 2010
Prima regola: comanda lui. Luigi Del Neri («scritto staccato, mi piace di più») appende subito l’avviso: «Penso che nessun giocatore sia indispensabile e chi non collabora con me sta fuori». Detto con tranquillità, come facesse parte del mestiere, e in effetti è così, senza fare il fenomeno: «Chi sono? Uno che allena, che cerca di insegnare qualcosa, nulla di più». Vista la deriva vagamente anarchica dello spogliatoio juventino nella coda degli ultimi anni, è comunque un buon codice. Tra oggi e domani firmerà un contratto biennale con la Juve e riceverà i gradi del comando. Le idee però sono già piuttosto chiare, sul campo e a parole, esposte con schiettezza e senza tante scorciatoie. Una sicurezza che a tratti rischia di sconfinare nella presunzione, ma che va molto meglio dell’ipocrisia, pratica ampiamente diffusa tra gli abitanti del pallone.
Gigi Del Neri, cosa ha detto ieri al presidente Riccardo Garrone?
«Che la Juve è sempre la Juve, e che a questa offerta proprio non si poteva dire di no. Si può rifiutare la Juve?».
Quando ha pensato che sarebbe potuto diventare bianconero?
«Negli ultimi tempi, davvero. Quando si è allontanato Benitez. Ma sono stato zitto, ero troppo concentrato sulla Samp, per una grande impresa ».
Non si sente un ripiego?
«Vuole fare polemica? No, mi sembra normale che quando si fa una scelta importante si voglia puntare e si scelga il massimo. Con lo stesso criterio, posso dire di essere stato preferito ad altri, o giudicato più adatto. Almeno per qualcuno conta ancora la meritocrazia, cosa ha fatto uno: non sempre succede».
La Grande occasione all’alba dei sessant’anni.
«Con la Juve hanno iniziato sui sessant’anni Capello, e poi Ranieri: non posso farlo io?».
È un traguardo?
«Non voglio che lo sia. Un punto da cui ripartire, piuttosto ».
Una rivincita?
«Non devo prendermi nessuna rivincita, con nessuno».
Del Neri bravissimo con le piccole, molto meno con le grandi: chiacchiera da bar?
«Sbagliata, semmai. Al Porto mi lasciarono solo un mese, ma per un motivo: volevo dare fiducia a giocatori come Bosingwa, Bruno Alves, Quaresma, Seitaridis. Non me lo hanno permesso: ma forse aveva ragione il sottoscritto. E oltre alle chiacchiere ci sarebbero anche altri fatti».
Prego.
«In quel mese, in un’amichevole a Toronto, battemmo il Liverpool, futuro campione d’Europa: queste cose non si scrivono, però».
C’è anche la Roma.
«Non mi cacciarono, come molti dissero, me ne andai io, quando eravamo settimi, dopo 34 punti in 24 partite: non era il mio posto».
Alla Juve qualche suo collega ha avuto guai con alcuni campioni.
«È l’aspetto che mi preoccupa di meno, sono ottimista e ho fiducia nei giocatori ».
Magari qualcuno non ne ha in lei.
«Chi non collabora sta fuori».
In principio fu la squadra.
«Credo che non ci sia un giocatore indispensabile, parlo in generale: anzi, il grande giocatore deve mettersi al servizio della squadra, e aumentarne il livello ».
Integralista del 4-4-2: altra chiacchiera?
«Che male c’è? Guardi che se qualcuno ha una formula con la quale si vince di sicuro, io l’adotto subito. Visto che non esiste, scelgo il sistema che, a mio avviso, meglio interpreta la mia idea di calcio».
Diego, di professione trequartista , può giocare con lei?
«Non ne ho idea, perché bisogna anche vedere cosa gli avevano chiesto quest’anno».
È una Juve tutta da rifare?
«No, ci vuole molta calma, perché quella appena finita mi è sembrata una stagione molto particolare. Qui ci sono giocatori di qualità, e dovremo valutare tutto molto bene».
Del Neri o Delneri?
«Sui documenti attaccato, ma a me piace staccato. Non capisco perché i brasiliani con quattro nomi possano chiamarsi Pelé e io non Del Neri».
Pensava di tornare in una big?
«Guardi che ero felice anche quando allenavo in C, ma lo dico davvero. E poi dieci anni filati di serie A sono già un buon risultato, e una chance come questa c’è pure chi non ce l’ha: però, penso di essermela guadagnata».
Credits: La Stampa
Fracassi Enrico – Juvemania.it
FONTE: VeronaSera.it
18 maggio 2010
Del Neri: "Juve punto di partenza, Buffon? Incedibile"
Nonostante la società bianconera non ne abbia ancora ufficializzato l'ingaggio, l'ex tecnico della Samp già parla da allenatore della Signora: "Diego? Con me Doni all'Atalanta ha sempre giocato. Bisogna ricostruire la mentalità vincente".
Non è più l'allenatore della Sampdoria, la Juventus non ne ha ancora ufficializzato l'ingaggio ma Gigi Del Neri parla già da nuovo tecnico bianconero. E con le idee chiare. Certo, restando in blucerchiato avrebbe calcato il palcoscenico della Champions ma "la Juve è sempre la Juve, a questa offerta proprio non si poteva dire di no - dice in un'intervista a 'La Stampa' - Quando ho pensato che sarei potuto diventare bianconero? Negli ultimi tempi, davvero. Quando si è allontanato Benitez. Ma sono stato zitto, ero troppo concentrato sulla Samp, per una grande impresa".
Del Neri non si sente un ripiego e ribadisce che la panchina della Juve "rappresenta un punto di partenza, mica d'arrivo - aggiunge a 'Tuttosport' - In un club così sei costretto a porti grandi obiettivi. Dovrò essere esigente con giocatori, società e me stesso". Alla Juve riporterà il 4-4-2. "Se qualcuno ha una formula con la quale si vince di sicuro, io l'adotto subito - sottolinea Del Neri - Visto che non esiste, scelgo il sistema che, a mio avviso, meglio interpreta la mia idea di calcio". Ma con questo modulo Diego rischia di diventare un problema. "Bisogna anche vedere cosa gli avevano chiesto quest'anno", risponde il tecnico, che ricorda che "Doni ha sempre giocato con me all'Atalanta, ma di solito guardo alle specificità. Quindi divido il campo in undici settori e voglio altrettanti specialisti per ogni zona. Se mi hanno preso è perché mi conoscono, comunque nel calcio non si vince sposando un modulo, ma grazie all'organizzazione, alla mentalità vincente e alla qualità".
Secondo Del Neri non è una Juve tutta da rifare, "ci vuole molta calma, perché quella appena finita mi è sembrata una stagione molto particolare. Qui ci sono giocatori di qualità, e dovremo valutare tutto molto bene. Penso sia molto più difficile arrivare in una squadra che ha vinto tutto, qui c'è da ricostruire una mentalità".
Ma della Juve del futuro il tecnico friulano vuole che ne faccia parte anche Buffon. "Spero di sì, gli parlerò - conferma - Gigi è il portiere della Nazionale, sostituirlo non sarebbe facile. E' uno che può dare molto in campo e nello spogliatoio, per l'ambizione, la fame di vittorie che lo accompagna. Buffon e Del Piero rappresentano tanto anche come immagine".
FONTE: Sport.Sky.it
Juventus-Del Neri| Lunedì si sblocca l’affare
13 maggio alle 17:05
Sembra essere vicinissimo l’approdo di Luigi Del Neri alla Juventus. Dopo la rinuncia di Rafa Benitez e la difficile trattativa con la Fiorentina per Cesare Prandelli, sembra essere proprio il tecnico della Samp il più quotato per la panchina bianconera. Al momento infatti l'allenatore di Aquileia è l’unica vera soluzione, forse non un tecnico di primissimo piano (a 60 anni non ha mai vinto nulla di importante) ma che potrebbe far bene soprattutto con la presenza di Beppe Marotta e di Fabio Paratici, i due uomini blucerchiati che entreranno nella dirigenza bianconera. Tutto però è rimandato a lunedì prossimo.
Se a Torino danno quasi per imminente l'ingaggio del trittico (con l’aggiunta in seguito di Palombo), a Genova non sono poi così sicuri che tutta l’operazione vada in porto e soprattutto che il presidente Riccardo Garrone dia il suo benestare all’operazione. Ieri il numero uno della Erg, ai giornalisti che gli chiedevano notizie sul futuro del suo amministratore delegato, ha risposto con una frasi sibillina: «Non so niente davvero, se ha firmato oppure no... comunque ho la possibilità di parlare agli azionisti della Juventus... agli azionisti».
Frasi che potrebbero essere lette anche così: non forzate la mano cari amici della Juventus, se no faccio saltare tutto, ad iniziare dal trasferimento di Marotta. Pochi giorni e si capirà tutto con più chiarezza. Al momento comunque Del Neri è il più vicino alla Vecchia Signora. Intanto si sta già pensando al sostituto di Delneri che potrebbe essere Mimmo Di Carlo, reduce da un'ottima stagione al Chievo. Sempre che Garrone non scombini tutto…
(ilsussidiario.net)
FONTE: CalcioMercato.com
PROSSIMO AVVERSARIO
Sampdoria, Del Neri: "Il mio periodo a Palermo è stato un fallimento..."
05.05.2010 10:18 di Alessandro Mazziotta
L'ex allenatore dei rosa, Luigi Del Neri, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, in merito alla sfida Champions di domenica: "Quella di Zamparini (stireremo la Sampdoria) è stata solo una battuta. Andremo a giocare in un ambiente caldo come un ferro da stiro, ma la mia squadra ha dimostrato di saper reggere le pressioni come ha fatto a Milano con l'Inter o a Roma. Non cambierò filosofia di gioco; non è nello stile né della Sampdoria né nel mio far dipendere qualcosa dall'esito di una partita".
In riferimento all'esperienza passata nelle file del Palermo ha commentato così: "Il periodo di Palermo è stato un fallimento. Zamparini è un presidente particolare, eppoi siamo entrambi friulani, non avevamo chance di trovare un accordo. Abbiamo punti di vista differenti: lui pensa che quando non si vince una partita si debba cambiare, io no. Io non ho nessuno spirito di rivalsa, a Palermo ho vissuto benissimo. Mancò la pazienza per aspettare i frutti del mio lavoro, quella che invece c'è stata qui alla Sampdoria. Poi serve sempre un pò di fortuna. Visto dove è arrivato il Palermo, però, dobbiamo ammettere che, seppur a modo suo, Zamparini ha fatto un gran lavoro".
FONTE: TuttoPalermo.net
27 novembre 2009
Quando Delneri segnava nel derby
Guarda la prodezza del tecnico doriano
Sabato sera a Marassi si gioca il derby della Lanterna. Per Gigi Delneri sarà la prima stracittadina alla guida della squadra blucerchiata ma non il primo in assoluto. Perché l'attuale tecnico doriano questa partita l'ha già disputata da calciatore proprio con la maglia della Sampdoria. E da protagonista. E' la stagione 80-81 e Genoa e Samp sono in serie B. Il 7 dicembre si gioca il derby di andata: Delneri va a battere un calcio d'angolo proprio sotto la Gradinata Sud, calcia e...segna direttamente dalla bandierina. La gara terminerà 1-1 e alla fine della stagione il Genoa sarà promosso in serie A mentre la Sampdoria resterà un altro anno in cadetteria. Ironia della sorte quel gol sarà l'unico realizzato dall'attuale tecnico in 33 gare con la maglia blucerchiata.
IL TABELLINO
Campionato di Serie B - 13° giornata
07 Dicembre 1980 Genova - Stadio "Luigi Ferraris"
SAMPDORIA - GENOA 1-1
SAMPDORIA: Garella, Pellegrini, Ferroni, Redeghieri, Logozzo, Pezzella, Orlandi, Del Neri, De Ponti, Roselli (54' Vella), Chiorri.
Allenatore: Riccomini.
GENOA: Martina, Gorin, Testoni, Corti, Onofri, Nela, C.Sala, Manfrin, Russo, Odorizzi, Boito.
Allenatore: Simoni.
Arbitro: Menegali di Roma
Marcatori: Del Neri 35' (S) Manfrin rig. 38' (G)
Spettatori: 46.000.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
Sampdoria
"Grazie, Mazzarri arriva Del Neri"
Ora è ufficiale: il tecnico friulano a Genova dopo due buone stagioni alla guida dell'Atalanta. Mercoledì la presentazione. La società ringrazia il tecnico uscente
"Grazie, Mazzarri arriva Del Neri"
GENOVA - È Gigi Del Neri il nuovo allenatore della Sampdoria. All'indomani della separazione consensuale con Walter Mazzarri, il club blucerchiato ha annunciato ufficialmente l'ingaggio del tecnico friulano. Del Neri arriva a Genova (dove giocò un campionato all'inizio degli anni '80) dopo due stagioni molto positive all'Atalanta. Il neo allenatore e il suo staff saranno presentati mercoledì mattina alle 11.30 allo Starhotel President. Non sono ancora noti i termini contrattuali dell'accordo. Probabilmente si saprà di più in giornata.
L'ANNUNCIO DELLA SAMP - "L'U.C. Sampdoria comunica di aver sottoscritto un contratto economico con il sig. Luigi Del Neri in qualità di allenatore della prima squadra", si legge nel comunicato della società blucerchiata. "Il signor Del Neri ed il suo staff, Francesco Conti (allenatore in seconda), Roberto De Bellis (preparatore atletico), Guido Bistazzoni (preparatore dei portieri) - continua la nota - saranno presentati mercoledì 3 giugno, alle ore 11.30, presso lo Starhotel President di Genova. Nel contempo la Società intende ringraziare il signor Walter Mazzarri ed il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrata in queste ultime due stagioni ed augura al mister e ai suoi collaboratori le migliori fortune umane e professionali per il prosieguo della loro carriera".
1 giugno 2009
FONTE: Repubblica.it
COMUNICATO STAMPA: È LUIGI DEL NERI IL NUOVO ALLENATORE
lunedì 01 giugno 2009 12:17
Arriva l'ufficialità: il nuovo allenatore della Sampdoria è Luigi Del Neri, che arriva a Genova (dove giocò un campionato all'inizio degli anni '80) dopo due stagioni molto positive all'Atalanta. Del Neri e il suo staff saranno presentati mercoledì mattina (ore 11.30) presso lo Starhotel President.
FONTE: Sampdoria.it
Delneri alla Sampdoria: sostituisce Mazzarri
Luigi Del Neri è il nuovo allenatore della Sampdoria. Approda a Genova dopo due ottime annate all'Atalanta
di Redazione Sportlive.it 1 giugno 2009
Luigi Delneri è il nuovo allenatore della Sampdoria, e sostituisce Mazzarri, che quest'anno ha portato i blucerchiati alla finale di Coppa italia. E' la stessa società che annuncia l'ingaggio: "L'U.C. Sampdoria S.p.a comunica di aver sottoscritto un contratto economico con il signor Luigi Del Neri in qualità di allenatore della prima squadra". Del Neri arriva a Genova (dove giocò un campionato all'inizio degli anni '80) dopo due ottime annate all'Atalanta.
Delneri porta alla Samp il suo staff di fedelissimi: Francesco Conti (allenatore in seconda), Roberto De Bellis (preparatore atletico), Guido Bistazzoni (preparatore dei portieri ed ex portiere Samp negli anni '80) saranno presentati mercoledì 3 giugno, alle ore 11.30, allo Starhotel President di Genova.
FONTE: SportLive.it
Ruggeri: «Del Neri non resterà all’Atalanta»
Il presidente nerazzurro: «Scelta personale. Floccari? Non va alla Juve»
BERGAMO, 20 aprile - L'addio di Luigi Del Neri all'Atalanta è ufficiale, il prossimo anno non ci sarà più lui sulla panchina nerazzurra. Lo ha confermato il presidente della società bergamasca, Alessandro Ruggeri. «Il signor Del Neri non sarà più l'allenatore dell'Atalanta nella prossima stagione» le parole riportate dall'Eco di Bergamo. Poi, intervenendo, a Sky ha spiegato: «Le motivazioni sono che Del Neri vuole una squadra più importante dell'Atalanta, con obiettivi diversi dalla salvezza. L'Atalanta ha tutti gli anni come obiettivo la salvezza e non possiamo garantire di più. Ho incontrato Del Neri la prima volta circa un mese fa, gli ho fatto i complimenti per l'ottimo campionato disputato e che stiamo disputando, lui mi aveva detto che a Bergamo si trovava benissimo e che doveva parlare con i collaboratori per poi darmi una risposta a livello economico su cosa si aspettava. Una settimana dopo Del Neri mi aveva riferito che aveva ricevuto una proposta da una squadra più importante dell'Atalanta, che come obiettivo per l'anno prossimo aveva la Champions League e voleva qualche giorno di tempo per dare una risposta. Venerdì c'è stato l'ultimo nostro incontro, dove Del Neri ha espresso questa sua volontà. Mi ha detto che a 58 anni forse era la sua ultima chance di lottare per obiettivi diversi e comunque non ha chiesto all'Atalanta di lottare per la Champions».
Quindi, il giovane presidente ha annunciato: «Ogni anno l'Atalanta deve cedere un paio di pezzi pregiati per esigenze di bilancio». Il primo pensiero è andato subito a Floccari: «Penso che non andrà alla Juve né alla Roma».
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
martedì 26 febbraio 2008
Del Neri, un gol nel derby e dirsi addio
Stadio “Luigi Ferraris” di Genova. Domenica 7 dicembre 1980, tredicesima di andata: è derby di Serie B. La Sampdoria - che gioca in casa - attacca sotto la Sud. Minuto 35 del primo tempo; calcio d'angolo dalla sinistra. Davanti a 50 mila spettatori - per un record di incassi pari a 250 milioni di lire - una bionda e baffuta mezzala di Aquileia si appresta a calciare col destro il tiro dalla bandierina. La palla, sospinta dalla violenta tramontana, finisce per insaccarsi sul palo più lontano alle spalle del numero uno genoano Silvano Martina, sorpreso e uccellato dalla strana e beffarda traiettoria. 1-0 Doria, per una rete - subito pareggiata da un rigore del rossoblù Tiziano Manfrin - particolarmente bizzarra ed entrata quindi nella storia.
L'avventura in blucerchiato di Gigi Del Neri - la mezzala in questione - è quasi tutta qui. Prelevato dall'Udinese durante la campagna di rafforzamento '80-81 targata Mantovani-Nassi, il centrocampista friulano, all'epoca esperto trentenne, disputò da sampdoriano soltanto una discreta stagione, quella in cui la formazione di Enzo Riccomini mancò la promozione in massima serie classificandosi al quinto posto alle spalle di Milan, Genoa, Cesena e Lazio. Prima di ripartire alla volta di Vicenza, per l'attuale mister dell’Atalanta 33 presenze in campionato (più due in Coppa Italia) e quell'unico gol ai cugini rossoblù direttamente da calcio d'angolo, supportato dallo zampino del vento, che raramente sarà dimenticato.
Federico Berlingheri
(Goal.com, 26 febbraio 2008)
Pubblicato da Federico a 1:01 PM
FONTE: FedericoBerlingheri.blogspot.com
Mercato allenatori, presentato anche Del Neri all'Atalanta
Di Sabino Lops giovedì 14 giugno 2007
E’ stato presentato il nuovo tecnico dell’Atalanta, Gigi Del Neri: “L’obiettivo è migliorarsi”.
Del Neri è la prima pedina nel futuro nerazzurro. Il presidente Ivan Ruggeri lo ha presentato ieri mattina con grande entusiasmo. Il tecnico non é stato da meno: “Non stravolgerò il lavoro di Colantuono. Il nostro obiettivo è quello di salvarsi prima e di migliorare il piazzamento in classifica poi”. Eppure Del Neri, integralista del 4-4-2, dovrà rivedere qualcosa, come ad esempio la posizione in campo di Cristiano Doni: “Il mio predecessore utilizzava un 4-4-1-1 che non varia poi di tanto dal modulo che prediligo. Cercherò comunque di migliorare qualcosa. E Doni, che comunque ha fatto benissimo da trequartista, lo vedrei meglio in un’altra posizione”.
Chissà che Del Neri non proponga al leader orobico il ruolo in cui vedeva bene Francesco Totti all’epoca della sua permanenza sulla panchina della Roma, quello di regista. L’addio di Migliaccio e Donati potrebbe portare a questa soluzione. Di certo Del Neri non cambierà la posizione di Christian Vieri e Riccardo Zampagna, a patto che restino a Bergamo: “Dipende tutto da come andrà il mercato. Fosse per me rimarrebbero tutti”.
In chiusura, a proposito di permanenza in nerazzurro, il tecnico ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato a firmare “solo” un accordo annuale con il club di Ruggeri: `Un allenatore deve poter lavorare sempre in autonomia. In quest’anno io conoscerò la dirigenza e la dirigenza conoscerà me. Se tutto andrà come speriamo, basterà una stretta di mano per prolungare il contratto”.
FONTE: CalcioMalato.BlogoSfere.it
SERIE A
UFFICIALE: Delneri lascia la panchina del Chievo
02.06.2007 12.31 di frama
Fonte: ansa.it
Gigi Delneri non è più l'allenatore del Chievo: il divorzio è conseguente alla retrocessione dei veneti in serie B. Il tecnico di Aquileia, artefice sei anni fa della promozione del Chievo in A e dei maggiori successi del club veronese, aveva ancora un anno di contratto con i gialloblù. Nei prossimi giorni Delneri e il presidente Campedelli dovranno quindi trovare una soluzione all'interruzione del rapporto anche sotto l'aspetto economico.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Chievo, salta Pillon. Clamoroso ritorno di Del Neri.
Di mattia lunedì 16 ottobre 2006
Prime crisi stagionali e prime panchine che saltano. Dopo l’esonero prestagionale di Gianni De Biasi a Torino, sulla graticola ci sono Parma, Ascoli e Chievo con tre situazioni però diverse: se in Emilia Pioli ha la fiducia incondizionata della società, ad Ascoli Tesser è fortemente in discussione e probabilmente proprio lo scontro diretto del Tardini deciderà del suo futuro. A Verona invece Bepi Pillon ha già fatto le valigie: il tecnico veneto paga un avvio di stagione al di sotto delle aspettative (fuori dalla Champions League – e ci sta, ma fuori anche dalla Coppa Uefa e soprattutto un solo punto in campionato raccolto a Empoli) e restituisce la panchina al suo vecchio osannato proprietario: Gigi Del Neri.
Il tecnico di Aquileia torna così nella città che l’ha reso famoso e nella squadra di quartiere che ha guidato all’ennesimo miracolo calcistico italiano: ingaggiato nel 2000, dopo tre belle stagioni a Terni, Del Neri prese il Chievo in Serie B e ottenne subito la promozione, l’anno seguente stupì il mondo portando la matricola terribile al quinto posto (e alla prima avventura europea), seguito da un settimo e da un nono. I successi con il Chievo gli valsero una certa notorietà soprattutto per il gioco offensivo e molto divertente praticato dal tecnico friulano che, con ali come Eriberto (poi ribattezzato Luciano) e Manfredini e con centrali intelligenti e disposti al sacrificio come Corini, Barone e Perrotta, di fatto inventò quell’incredibile 4-2-4 con la difesa alta e stretta e quattro punte a occupare l’intera larghezza del campo, lanciando in Nazionale i vari Corradi, Marazzina e Lanna.
Ma dal 2004 in poi Luigi Del Neri colleziona solo delusioni e critiche: quell’estate lascia il Chievo per il Porto, allora campione d'Europa, ma viene licenziato incomprensibilmente prima dell'inizio della stagione ufficiale a seguito, sembra, di dissapori con i senatori dello spogliatoio. A settembre passa allora alla Roma, al posto di Rudi Völler, ma si dimette dopo 24 partite e risultanti deludenti in una delle stagioni peggori della storia giallorossa. Nell'estate 2005 firma per il Palermo, che allena fino a gennaio 2006, quando viene esonerato dal presidente Maurizio Zamparini a seguito della sconfitta interna subita ad opera del Siena. Senza di lui il Palermo si issa al quinto posto del campionato e quest’anno vola saldamente nelle prime tre. Ora il cerchio si chiude: Gigi torna dove è diventato Del Neri, ma qualcuno parla già con scarso entusiasmo di minestra riscaldata. Che sapore avrà?
FONTE: CalcioBlog.it
28/1/2006
Palermo: esonerato Del Neri
Papadopulo favorito per la panchina
La sconfitta contro il Siena è costata la panchina a Gigi Del Neri. Il tecnico friulano è stato esonerato dal presidente rosanero Maurizio Zamparini. La notizia è stata ufficializzata dal vicepresidente del Palermo, Guglielmo Miccichè. Domenica, al termine di una riunione che si svolgerà a Milano, la società siciliana comunicherà il nome del nuovo allenatore, che dovrebbe essere Giuseppe Papadopulo.
Finisce in un brutto sabato pomeriggio di gennaio la storia tra Gigi Del Neri ed il Palermo. La pesante sconfitta interna contro il Siena è il capolinea dall'avventura del tecnico sulla panchina rosanero, i cui scricchiolii si sentivano già da qualche settimana, praticamente dalla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia.
Il tecnico friulano paga gli scarsi risultati in campionato della sua squadra che, dopo un inizio brillante con l'entusiasmante successo interno contro l'Inter, non è riuscita ad andare oltre il decimo posto e 26 punti, a 10 punti (ma con una partita in più) dalla zona Uefa. Differente il bilancio europeo dove i rosanero sono ancora in corsa ed affronteranno lo Slavia Praga nei sedicesimi.
Il ds Foschi sull'esonero di Delneri: "E' la peggior serata dlla mia carriera, perchè ho dovuto dare il benservito a un allenatore che stimo. Sono triste, Del Neri ha avuto molta sfortuna. Domenica parlerò con il presidente Zamparini per fare il punto della situazione. La mia amarezza mi porta a dire che potrei addirittura pensare di lasciare. Le decisione dell'esonero è maturata solo questa sera".
La società di Zamparini ripartirà molto probabilmente da Giuseppe Papadopulo, che dovrebbe essere ufficializzato nella giornata di domenica, dopo un vertice tra i dirigenti del club siciliano. Le alternative si chiamano Zdenek Zeman e Alberto Zaccheroni, ma sarebbe una sorpresa se il nuovo allenatore non sarebbe l'ex del Siena.
FONTE: TGCom24.Mediaset.it
22 gen 2006 12:55
Calcio: palermo, Zamparini prepara l'esonero di Delneri
Luigi Delneri ha le ore contate: Maurizio Zamparini sta preparando l'esonero in un vertice con Rino Foschi. Il presidente rosanero non ha gradito in particolar modo l'atteggiamento della difesa in occasione dei tre gol subiti a San Siro, arrivati su palla inattiva. Già nei mesi scorsi aveva comunque criticato molto pesantemente i giocatori rosanero e le prestazioni della squadra. Adesso, secondo quanto riporta il sito stadionews.it, ha convocato il ds nella sua abitazione per un vertice che dovrebbe costare caro all'allenatore. Per la successione uno dei nomi potrebbe essere quello di Carlo Mazzone che, in un'intervista concessa mercoledì scorso all'agenzia radiofonica AGR, aveva fatto capire di star aspettando una chiamata da una società importante.
FONTE: Archivio.AGI.it
SERIE A
Palermo, Zamparini: "Del Neri non rischia"
14.01.2006 15.18 di Francesco Graffagnini
Raggiunto da 'Stadionews', Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo, ha chiarito la sua posizione nei confronti del suo tecnico, Gigi Del Neri, che non ritiene a rischio panchina: "Il rischio di esonero di Del Neri è soltanto un'invenzione giornalistica. Del Neri non corre alcun rischio. Le mie critiche dopo la partita con il Bari erano conseguenza degli errori commessi in difesa. Tutti vedono che il Palermo ha difficoltà nella fase difensiva ed è per questo motivo che ho detto che sarebbe necessario marcare ad uomo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Del Neri esonerato...
12 AGO 2004 12:08
Gigi Del NeriCome alcuni anni fa ad Empoli Gigi Del Neri è stato esonerato ancor prima di iniziare la stagione. Come allora è stato accusato di essere troppo "integralista" nell' applicare il 442, il modulo che gli ha dato tante soddisfazioni. Oggi come allora viene di fatto accusato di non essere il clone del suo predecessore, Spalletti allora, Mourinho adesso. Allenatori che con le debite proporzioni hanno fatto la storia dei loro club.
Però se per l' Empoli c'è l' attenuante del fatto che Del Neri allora era ancora poco conosciuto, il Porto di alibi non ne ha proprio. Anche i ciechi sanno che gioca con il 442 (alternandolo raramente il 433) e il Porto ha avuto tutto il tempo per parlare e discutere su tutti gli aspetti col tecnico italiano. Una prova di dilettantismo per un club che è campione d' Europa, patetiche sono le spiegazioni circa alcune assenze di Del Neri agli allenamenti. Una brutta figura davvero per il Porto...
FONTE: FootballArt.IoBloggo.com
Football
Porto fire Italian coach Del Neri
Saturday, August 7, 2004 Posted: 1401 GMT (2201 HKT)
LISBON, Portugal -- European champions Porto have fired new coach Luigi Del Neri, who took over when Jose Mourinho moved to Chelsea in June.
The club said that "personal reasons" were the cause of his departure, but media reports suggested that the Italian had been dismissed for repeated absences.
Del Neri denied this in an interview.
Del Neri and Porto officials met late on Friday when it was agreed to terminate his contract .No replacement was named.
"FC Porto and Mr Luigi Del Neri have agreed to interrupt their labor contract on Friday night for private reasons," the club statement read.
Del Neri agreed a three-year contract to replace Mourinho on June 4 after four years with Italy's Chievo di Verona, whom he led to the Italian Serie A.
Porto officials were irritated by the amount of time Del Neri spent away from the club, according to the private TSF radio station and the A Bola newspaper's website.
He took two days off this week and was not at Friday's training session, saying that he had missed flight connections while returning to Portugal.
But Del Neri denied that he had been fired for too many absences from the club.
"It's true that yesterday I arrived late to training but I don't think one can make planes come down to keep me punctual," he told Italy's ANSA news agency.
"Yesterday the flight was three hours late for technical reasons. Lateness has never been a problem in my career.
" I am very embittered. Now I want to relax mentally a bit before speaking about this adventure," he told ANSA.
Players and officials also were unhappy with his handling of the team, A Bola and TSF said.
An assistant coach will take temporary control, the club's statement said.
The firing of Del Neri coincides with the team's presentation gala scheduled for Saturday night at Porto's Do Dragao Stadium. The club is expecting a sold-out event.
Porto won the Champions League final in May with a 3-0 victory over Monaco and are also the Portuguese champions.
Porto beat Liverpool in a pre-season game in Canada last week but lost 2-1 to Turkish side Galatasaray in East Rutherford.
FONTE: Edition.CNN.com
Questa sera l'annuncio, arriva il brasiliano Luxemburgo
Fin dai primi test il suo modulo non convinceva il presidente
Il Porto licenzia Del Neri i dirigenti: "Troppe assenze"
L'allenatore: "Mi sono sempre contraddistinto per la puntualità
Ora lascio parlare loro, ma più avanti dirò la mia verità"
LISBONA - Si è conclusa ancor prima di cominciare l'avventura di Luigi Del Neri in terra lusitana. La dirigenza del Porto ha deciso di dare il benservito al tecnico italiano per le sue ripetute assenze. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbero stati due giorni di permesso non autorizzati presi in settimana e il mancato rientro per l'allenamento di ieri. Ma già dai primi test effettuati dalla squadra, il presidente aveva manifestato insoddisfazione per il modulo dell'allenatore. Al posto del tecnico italiano dovrebbe essere in arrivo il brasiliano Wanderley Luxemburgo.
Luigi Del Neri era reduce da due giorni di riposo che aveva concesso ai suoi e che lui aveva utilizzato per tornare in Italia. Ieri avrebbe dovuto rientrare a Oporto e dirigere l'allenamento, ma non si era presentato. Il fatto aveva molto irritato il presidente Pinto da Costa, che già non aveva condiviso la decisione di dare 48 ore libere alla squadra. Del Neri aveva spiegato la sua mancata presenza con problemi nel viaggio aereo dall'Italia. Sarebbe stato proprio il presidente in prima persona a prendere la decisione di rescindere il contratto e di arrivare a una transazione con il tecnico italiano (che ha un contratto fino al 2007), sostituendolo con il brasiliano Wanderley Luxemburgo.
A Del Neri viene imputato il fatto di essersi sempre ostinato, in tutti i test finora disputati, di giocare con il 4-4-2, che può diventare 4-2-4 con l'avanzamento dei due esterni di centrocampo (che diventano delle vere e proprie ali). L'utilizzo di questo sistema di gioco, secondo il presidente, penalizza in particolare le due stelle brasiliane della squadra, il 19enne Carlos Alberto e il 18enne Diego, appena arrivato da Santos, due giocatori che secondo Pinto da Costa rappresentano "il presente e il futuro del Porto". Di Carlos Alberto, autore di un gol nell'ultima finale di Champions League, Del Neri avrebbe chiesto perfino la cessione.
E' lo stesso Del Neri a ritenere che il suo licenziamento non dipenda dalle sue assenze. "E' un momento difficile - dice il tecnico italiano - ma leggo molte cose che non sono vere. La cosa che mi ha contraddistinto in questi anni è stata la puntualità. S'immagini se potevano essere le assenze... Più avanti io dirò la mia verità, quando sarà il momento giusto".
Il licenziamento è un colpo duro per l'allenatore, che a giugno aveva lasciato Verona per andare a guidare il Porto campione d'Europa. "Sono molto amareggiato, adesso voglio rilassarmi mentalmente un pò prima di parlare di questa avventura". Avventura che sarebbe dovuta durare tre anni, tanti ne prevedeva il contratto con il club portoghese, e che invece è finita dopo neppure due mesi. "Ma non sono pentito. Era un'esperienza che comunque dovevo fare: adesso so cosa vuol dire...".
La decisione di licenziare Del Neri dovrebbe essere annunciata dal presidente Pinto da Costa durante la festa di presentazione della stagione ai soci del club, fissata per stasera con inizio alle 21.30, ora portoghese.
(7 agosto 2004)
FONTE: Repubblica.it
Pubblicato: Sabato, 7 agosto 2004, 12.42CET
Il Porto esonera Del Neri
Già finita l’esperienza del tecnico friulano sulla panchina dei campioni d’Europa.
È già finita l’avventura di Luigi Del Neri sulla panchina dei campioni d’Europa dell’FC Porto. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione del club convocato d’urgenza e durato fino a notte fonda (3 del mattino di sabato, ora locale). Il tecnico friulano era alla guida dei campioni del Portogallo da giugno e non ha disputato gare ufficiali.
Contratto triennale
Il presidente del Porto Pinto da Costa aveva scelto Del Neri, 53 anni, per non far rimpiangere l’ex tecnico José Mourinho, passato nel frattempo al Chelsea FC. Del Neri aveva firmato con i Dragoni un contratto triennale, dopo gli ottimi risultati conseguiti con l’AC Chiedo Verona (dalla serie B all’Europa) e che avevano convinto Da Costa a scommettere sul tecnico dei miracoli.
Riunione straordinaria
Il consiglio di amministrazione del Porto si è riunito d’urgenza venerdì notte, dopo che Del Neri aveva saltato nel pomeriggio l’allenamento della squadra. Tutta colpa, pare, di un aereo diretto a Oporto e perso a Madrid, dove Del Neri aveva fatto scalo proveniente da Milano.
Tournée americana
Insieme a Del Neri, lasceranno il Portogallo anche Francesco Conti, allenatore in seconda, e il preparatore atletico Ugo Maranza. Con Del Neri in panchina, il Porto aveva battuto 1-0 il Liverpool FC e perso 2-1 contro il Galatasaray SK nella tournée negli Stati Uniti.
Nuova stagione
La ripresa del campionato portoghese è fissata per il prossimo 29 agosto, mentre l’inizio della fase a gironi a della Champions League è prevista per la metà di settembre.
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FONTE: It.UEFA.com
IL VERO COGNOME LA SFIDA
L' ALLENATORE BIANCONERO INCORONA IL COLLEGA DEL CHIEVO: «GLI AUGURO DI ARRIVARE QUI»
TORINO - [...] Dopo la vittoria larga contro la Reggina di domenica scorsa e la sconfitta imprevista di mercoledì in Coppa Italia con il Perugia, c' è attesa attorno alla Juventus per la sfida di questa sera. Chiudere il girone di andata con un risultato negativo potrebbe avere ripercussioni sul morale oltre che sulla classifica: «La squadra di Del Neri gioca in maniera diversa rispetto alla scorsa stagione. Ma è sempre veloce nelle ripartenze e nel portare avanti la palla. Il controllo delle corsie laterali è importante, malgrado spesso i pericoli arrivino dal centro»
[...]
Per un paio di stagioni non cambierà nulla neppure sulla panchina bianconera. Poi Lippi si farà da parte, magari per la nazionale: «Del Neri al mio posto? È un allenatore bravissimo, destinato a una grande squadra. Dopo di me, gli auguro di guidare la Juve. Del resto augurerei a qualsiasi collega di avere questa fortuna». Ma per tutti è un' investitura.
Rino Pucci.
...Per favore, chiamatelo Gino Delneri
In principio era Delneri. Nel registro nascite dell' anagrafe di Aquileia (Udine), alla data 23 agosto 1950, è infatti iscritto Delneri Luigi, professione allenatore di calcio, ultimo domicilio conosciuto Verona, frazione Chievo. Proprio così: Delneri, una sola parola; e Delneri sarà, ma soltanto fino al 1966. Ai tempi, Paolo Mazza - il «Pavlòn» presidente e talent-scout della Spal per un trentennio - porta a Ferrara un tale Delneri Luigi, magazziniere alla Marzotto di San Giorgio di Nogaro. Un sedicenne di belle speranze, forse un po' legnoso, ma la palla la gioca veloce. Con i biancazzurri allenati da Gibì Fabbri, allora in A, la mezzala Delneri si mette in luce, le cronache locali ne parlano bene, ma - chissà perché - dividono il suo cognome: Del Neri, puntualmente, due parole. A lui non sembra un gran problema, più che il nome conta il voto in pagella, anzi si convince che la cosa gli porti addirittura fortuna. E così lascia correre. Da allora, dovunque abbia giocato o allenato - in C come in A, a Foggia come a Vicenza o a Nocera - Delneri Luigi da Aquileia è stato sempre Luigi Del Neri: Del Neri per i giornali, Del Neri per gli addetti ai lavori, Del Neri, oggi, per il sito ufficiale dell' AC Chievo Verona, Del Neri per i tifosi, ai quali firma autografi con la N svolazzante e rigorosamente maiuscola. Delneri Luigi è noto a pochi intimi, tra i quali gli arbitri nei referti, la Lega Calcio nei comunicati ufficiali. Fin qui il cognome. Per il nome la storia non cambia: c' è chi ha deciso di chiamarlo Gigi anziché Luigi. «Veramente gli amici mi chiamano Gino », precisa tutto d' un fiato, per paura di incespicare sulle parole. Ma lo dice - solo se interrogato - con il candore dei friulani, senza scomporsi, quasi scusandosi: più che il nome, al solito, conta il voto in pagella.
Gino Minguzzi
Pagina 39
(19 gennaio 2003) - Corriere della Sera
FONTE: ArchivioStorico.Corriere.it
Ottava giornata di A segnata dall'ennesimo trionfo dei veronesi. La Roma aggancia la Juventus
Chievo in testa
Il Milan annulla l'Inter
Cinque gol dell'Udinese all'Atalanta
Baggio trascina il Brescia. Crac della Fiorentina
ROMA - L'imperatore Terim tira fuori Contra dal suo cilindro e trasforma il Derby milanese in una Caporetto per l'Inter. Caporetto della quale approfitta il Chievo che si può godere la testa di una classifica cortissima che, Lazio a parte, vede racchiuse in 4 punti tutte le pretendenti allo scudetto con la Roma che strapazza il Lecce e rilancia la sua candidatura.
[...] Quello che non finisce è il sogno del Chievo che anzi prende forza e vede i veronesi in testa alla classifica. Dopo 19 anni, dai tempi del Verona, una matricola non era in testa al campionato all'ottava giornata.
La capolista non scherza. E s'è capito una volta di più. Centrocampo robusto, squadra assai ben disposta in campo, la sorpresa della stagione ha subito preso il comando delle operazioni nella sfida interna col Parma. E l'azione del gol, come è spesso accaduto quest'anno, è stata una giocata esemplare: lancio di Corini, stop dello scatenato Eriberto, inserimento di Corradi per il tocco decisivo. Al di là del gol, il Chievo ha dominato. Ed è meritatamente in testa, da solo. Oggi applaude il brasiliano Eriberto, migliore in campo, cui alla fine è stata tributata una standing ovation dal suo pubblico.
[...]
(21 ottobre 2001)
Il miracolo del Chievo divide già Verona
Il vicesindaco: spero che tra i loro tifosi non ci siano ex dell’ Hellas.
La replica: getta benzina sul fuoco
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VERONA - L' altra faccia del calcio (e della città) ha il sorriso timido di un ragazzo di 32 anni, sfinito da due giorni di insonnia.
Al bar «la Pantalona» i tifosi lo accolgono fra gli applausi e ne cantano le lodi in coro, come i vecchi alpini facevano con il loro capitano. «Il Luca? E' uno che ha buonsenso, passione, bravura, fortuna». Tutto qui?, gli fai, per provocarli. «No», aggiungono, «ha anche il merito di credere ai sogni. Una prova? Quando qualche mese fa gli chiedevano se non lo spaventasse l' avventura nel mondo miliardario della serie A, lui ribatteva tranquillo: "In campo vince il più forte, i soldi non fanno gol"».
C' è da dire che fino a questo momento non ha avuto torto, Luca Campedelli, presidente del Chievo: in undici anni la squadra è passata dalla C1 al supremo empireo del football, senza che lui perdesse né la testa né l' azienda. Merito di un ostinato «step by step», insegnatogli dal padre, che gli raccomandava: «Bisogna fare un passo alla volta, in modo che il pallone non ci mangi il pandoro». Allude alla premiata ditta dolciaria Paluani, che la sua famiglia avviò al miracolo rilevandola dalla liquidazione proprio come è successo con la società gialloblu. Il mitico «paron Gigi» è scomparso improvvisamente nel 1992, ma ha costruito un modello di quelli che funzionano, fedele al «borgo della diga», dove ancora i Campedelli abitano, indifferenti all' idea di approdare ai «quartieri alti» della città per sentirsi promossi socialmente.
Chievo, detto «Ceo», è un ex paese contadino che sta a quattro chilometri da piazza Brà. Una piccola frazione senza una fisionomia particolare: palazzine e villette, un po' di capannoni, una antica villa che era stata anche sanatorio, il monumento ai caduti, la scuola elementare, la chiesa e appunto la diga, a un passo dall' Adige. In tutto 2.700 abitanti. Parecchi meno dei 3.500 tifosi che ogni domenica si sono comodamente seduti allo stadio grazie una politica di estremo favore (un abbonamento annuo familiare per tre persone costava 450 mila lire, ma per certe partite i bambini potevano entrare con appena mille lire e le donne 2.000). La tifoseria è sbalorditivamente educata: gli slogan deragliano di rado dal «forza ragazzi», gli striscioni sembrano scritti da liceali visto che citano il «capitano, mio capitano» di Whitman.
Insomma: una «razza» tanto garbata di tifosi da deprimere lo scrittore inglese Tim Parks, che da quando vive a Verona si è convertito alla bollente curva B dell' Hellas: e infatti la marchia come troppo light, «una noia». Bisogna andare al bar «la Pantalona», covo dei supporter, per capire la faccenda. La padrona, Elide Ottolini, nuora del «Pantalon» che ha dato nome al locale, ha un doppio rapporto con i ragazzi: di testimone speciale e quasi di nutrice. Rievoca gli anni eroici del primo presidente, il medico condotto Ludovico Iorio, che si faceva compensare le visite con un' offerta per la squadra, che poi registrava su un quadernetto. E parla della «solidarietà» della gente come arma segreta, allora come oggi, «un sentirci legati fra noi, quel che ci ha fatto andare sempre avanti».
E qui si entra nel discorso della «diversità», che rischia di fare dei «clivensi» (come si chiamano gli abitanti di Chievo, dai clivi delle colline moreniche intorno), una sorta di eccezione antropologica nel panorama del tifo. Va detto subito che la gente del borgo non accetta di farsi dipingere come il contraltare «civile» di Verona, l' «anima buona». Dicono in sinergia il presidente e l' allenatore Del Neri: «Per due-trecento esagitati dell' Hellas, che fanno il paio con gli esagitati di ogni stadio, si è buttata la croce addosso alla città. Anche la nostra è una squadra di Verona, e quelli sono solo pregiudizi interessati che colpiscono tutti, colpa dei giornali e dei politici». Se questo fosse soltanto il fair play di dirigenti che pensano a conquistarsi una fetta di pubblico per la prossima stagione, c' è da giurare che non avranno comunque vita facile, Campedelli e Del Neri.
Basta pensare al messaggio che il vicesindaco Luca Bajona (An) ha affidato alle colonne del quotidiano locale, L' Arena. Un avvertimento ai potenziali voltagabbana del tifo: «Spero che fra i neo tifosi del Chievo non vi siano alcuni di quelli che parteciparono ai festeggiamenti per lo scudetto dell' Hellas nel 1985. Sarebbe veramente molto "italico", ma altrettanto triste. Mi rallegro moderatamente, da veronese, dei successi dei cugini della diga. Continuerò però a frequentare il Bentegodi solo nei giorni in cui gioca il Verona».
E' un genere di sortita che fa sgangherare uno dei sostenitori più in vista del «Ceo», lo scultore d' arte concettuale «Innocente» (Dino Scardoni): «Così si getta la benzina sul fuoco, si innescano inutili tensioni e meccanismi di confronto, perfino politico, che non esistono. Ed è come se indirettamente si confermassero le più torve teorie sulla città. Dovrebbero farlo tacere, quel vicesindaco "del" Verona».
«Innocente» è accontentato in tempo reale. Michela Sironi Mariotti, forzitalista alla guida del municipio da sette anni, si proclama «fiera» per la tifoseria «sana» della frazione, che va allo stadio solo per divertirsi, e guardacaso contrappone proprio i «valori morali» del Chievo, ai «non condivisibili fenomeni» generati dalle frange estremiste dell' Hellas. Se ne verrà fuori una polemica, sarà comunque una bolla di sapone, assicura Luigi Righetti, avvocato di fama e presidente della società editrice dell' Arena.
«Da ragazzo ho giocato nel Chievo per lunghe stagioni. Quando mi misero la fascia di capitano, qualcuno suggerì che me l' ero conquistata perché sapevo trattare con gli arbitri, più che per i gol. Conosco la mia gente e credo che i veronesi mi assomiglino, e cerchino più la concordia che il conflitto».
Marzio Breda
IL «MIRACOLO» SCALIGERO LA SOCIETA'
Il Chievo Verona nasce nel 1929, è rifondato nel ' 46. Nell' 81 gioca tra i Dilettanti, 5 anni dopo è in C2. Nell' 89 la serie C1, nel ' 94 Alberto Malesani porta la squadra in B. Ora la promozione in A. Presidente è Luca Campedelli, appassionato di calcio inglese
IL BILANCIO
Il giro d' affari è vicino agli 11 miliardi di lire. Ma triplicato il patrimonio: dai 10.600 milioni del 2000, oggi i calciatori del Chievo valgono più di 33 miliardi
IL QUARTIERE E'
Un borgo a nordovest di Verona con meno di 3 mila abitanti, contro i 250 mila del capoluogo
I TIFOSI
Gli abbonati sono 1.336. I club dei supporter sono 17
I PROTAGONISTI
Dal Facchetti locale al nuovo Taricone Ecco i segreti dei piccoli eroi scaligeri
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VERONA - La favola sta racchiusa dentro un palazzo anonimo, ma col cuore spalancato, di Borgo Milano. La sede del Chievo è corta e intensa, come la squadra del sacchiano Luigi Del Neri: ci si scontra facilmente, storditi dalla felicità. Ritratto di squadra a colori, con l' aiuto fondamentale di Marco Pacione, team manager e addetto stampa e del capitano Maurizio D' Angelo. Parte della responsabilità, quindi, ricade su di loro, con complimenti anche ai non citati, fondamentali come gli altri.
SERGIO MARCON - Portiere, 30 anni, di Cormons (Go). E' specializzato nel parare rigori. Un miscuglio di riflessività ed istinto. Ombroso, da buon numero 1. FABIO MORO - Esterno difensivo di destra, 26 anni, di Bassano del Grappa (Vi). Faccia d' angelo con un carattere da pazzo, deve coniugare la forma fisica con la passione per la pasta con le melanzane. M
AURIZIO D' ANGELO - Centrale difensivo, 31 anni, di Napoli. Si definisce equilibrato. Capitano, al Chievo da 12 anni, tre promozioni. Poliglotta, parla tre dialetti: napoletano, vicentino, veronese. Nella sua famiglia, sette fratelli, metà parlano in napoletano, metà in veneto. «Non riesco ancora a raccapezzarmi. E' la realizzazione di un sogno».
LORENZO D' ANNA - Centrale difensivo, 29 anni, di Oggiono. Temperamentale. Molto richiesto sul mercato è un mastino taciturno.
SALVATORE LANNA - Esterno difensivo di sinistra, 25 anni, di Carpi (Mo). Testardo, anche nel vestire: il «dandy» Corradi lo prende in giro per la sua «normalità». E' il Facchetti locale.
ERIBERTO - Eriberto Da Conceicao Silva, laterale destro, 21 anni, di Rio Bonito, Brasile. Zuzzurellone, si è messo una parrucca per le celebrazioni, lui che è rapato a zero. Brillante, ha iniettato brasilianità nel gruppo. Il problema è che la brasilianità gli rende la vita privata assolutamente turbolenta. Da bravo Casanova.
EUGENIO CORINI - Centrocampista, 31 anni, di Bagnolo Mella. Ex di Juve, Sampdoria, Napoli, campione europeo con l' Under 21. L' ideologo del gruppo, per il ruolo in campo e per il ragionamento fuori. Un infortunio al ginocchio destro, tre anni fa, non lo ha fermato. «Sono sempre stato ambizioso, sapevo di non venire qui a svernare. Il segreto del Chievo? Il quartiere è piccolo, ma la società è grande. Ogni mese qui arriva lo stipendio, in club più importanti non c' è eguale certezza».
SIMONE BARONE - Centrocampista, 23 anni, di Nocera inferiore. Rivelazione del campionato. E' entrato in squadra a fine ottobre e non ne è più uscito. Un pericoloso buontempone: suoi sono gli scherzi più terribili.
CHRISTIAN MANFREDINI - Laterale di sinistra, 26 anni di Port Bouet (Costa D' Avorio). Adottato da una famiglia di Battipaglia parla anche lui diversi dialetti. Con Eriberto è la faccia nera del Chievo, contrapposto al Verona monocolore per il razzismo di parte della curva. «La società non ha fatto nulla di speciale ingaggiando due giocatori di colore: deve prendere quelli di cui ha bisogno, senza badare alla pelle. Comunque io, a Verona, non ho mai avuto problemi. E forse di queste cose si parla troppo». Si divide tra play-station e letture (Paulo Coelho). Ultimo libro letto: Veronica decide di morire.
CIRO DE CESARE - Attaccante, 29 anni, di Salerno. Guascone, gli piace stare al centro dell' attenzione. E' il «Taricone» del gruppo. Viene da un quartiere popolare di Salerno. L' anno scorso ebbe una crisi esistenziale: gli rubarono la Mercedes. Al ristorante Bella Napoli, si serve la «pizza De Cesare».
BERNARDO CORRADI - Attaccante, 25 anni di Siena. E' Il capocannoniere della squadra. Cocciuto, anche negli studi: è l' elegantone del gruppo. Maturità classica, qualche esame alla laurea in Scienze Politiche. ENRICO FRANCHI - Centrocampista, 28 anni di Verona. L' altro fedelissimo, qui dalla serie C1. Il professore della squadra, pure lui laureando. Fino a pochi anni fa, già professionista in serie B, riceveva dalla madre mille lire, come da ragazzo, per ogni gol che segnava.
FEDERICO COSSATO - Attaccante, 29 anni, di Verona. Ha un fratello che gioca nel Verona: spera nella sua salvezza per un derby di famiglia in serie A. Il «Forrest Gump» del gruppo. «Perché se c' è una cosa da fare, lui ne fa un' altra». E dopo ogni gara telefona sempre al fratello.
GIORGIO GORGONE - Centrocampista, 25 anni di Roma. Poeta quasi come il Belli, in occasione della promozione in serie A ha declamato una poesia in romanesco da lui composta e dedicata all' evento. LUIGI DEL NERI - Allenatore, 51 anni, di Aquileia. Seguace delle idee di Arrigo Sacchi, la sua espressione preferita per dire che una cosa è sicura è: «Secco di pallino». Come il Chievo in serie A.
Roberto Perrone
Pagina 21
(5 giugno 2001) - Corriere della Sera
FONTE: ArchivioStorico.Corriere.it
18 Agosto 1998
L' Empoli licenzia Del Neri
Non sono il sosia di Spalletti
EMPOLI - A poco meno di un mese dall' inizio del campionato è già saltata la prima panchina in serie A. è quella dell' Empoli che nel primo pomeriggio di ieri, con uno stringato comunicato, ha ufficializzato l' esonero di Luigi Del Neri. Quattro settimane o poco più, dunque, è durata l' avventura del tecnico friulano che era stato scelto come successore di Luciano Spalletti.
Ma proprio l' eredità di Spalletti, secondo Del Neri, è stata fatale. "Non so spiegarmi di preciso quello che è successo - dice il tecnico - ma evidentemente non ero e non sono la persona giusta per l' Empoli. Io sono un allenatore che ha delle idee proprie, e che cerca di portarle avanti. Loro, i dirigenti, volevano una clonazione di Spalletti".
I dirigenti cercavano un allenatore che proseguisse il lavoro di Spalletti e che confermasse il 3-4-3 come modulo base. Ma l' ex tecnico della Ternana ha cercato di tornare alla difesa a quattro. La cosa non è piaciuta. O almeno così la spiega il presidente Corsi. "Dispiace sempre arrivare a scelte di questo tipo, ma abbiamo preferito intervenire ora. Troppo diversa la nostra filosofia con quella del tecnico".
Si è parlato anche di un ruolo decisivo della squadra, ma sia Del Neri che i dirigenti smentiscono categoricamente. "Con i ragazzi - spiega il tecnico - non c' erano problemi. Abbiamo impiegato un po' di tempo a capirci, ma poi le cose hanno preso la giusta direzione". C' è grande rammarico, comunque, nelle parole del tecnico.
"L' amarezza è tanta. L' Empoli ha fatto e disfatto con troppa facilità. Sono stati loro a venirmi a cercare e credevo di meritare un po' di rispetto, anche dal punto di vista umano". E ora caccia al successore. Viscidi, dato come favorito in un primo momento, ha visto crollare le quotazioni. In corsa restano Perotti, Sandreani, Oddo, De Canio e Catuzzi.
di DAVID BIUZZI
FONTE: Ricerca.Repubblica.it
LA SORPRESA / SALTA LA PRIMA PANCHINA IN A. IN ARRIVO VISCIDI
Del Neri cacciato dall’ Empoli "Volevano clonare Spalletti"
Salta la prima panchina in A. In arrivo Viscidi Del Neri cacciato dall'Empoli "Volevano clonare Spalletti" EMPOLI - Luigi Del Neri non e' piu' allenatore dell'Empoli. Il presidente toscano Fabrizio Corsi parla di "rapporto non decollato" e di "incompatibilita", senza usare il termine esonero. Il vero erede di Luciano Spalletti sara' quasi sicuramente Maurizio Viscidi, 36 anni, sacchiano come il predecessore.
In lizza per la prima panchina libera della serie A, teoricamente c'e' anche Attilio Perotti. "La verita' e' che volevano clonare Spalletti" e' stato l'amaro commento del tecnico licenziato. Da tempo esistevano incomprensioni sul modulo: Del Neri ha portato la Ternana dalla C2 alla B con il 4 - 4 - 2; il gruppo storico dell'Empoli ha conquistato la salvezza col 3 - 4 - 3. Pero' il dettaglio non spiega la fine di una storia appena cominciata. Era stato infatti l'immediato apprezzamento delle qualita' umane a indirizzare la scelta della societa' empolese su Del Neri.
Alla sua presentazione desto' tuttavia stupore proprio quel "signor Spalletti" riferito a un collega piu' giovane e con un passato calcistico meno importante. "Conosco bene Luciano ma, per educazione, preferisco dare del lei" spiego' Del Neri. Pure la sua prima frase, davanti ai cronisti schierati, suono' singolare: "Mi sento un imputato". Durante il ritiro a Pinzolo Del Neri faceva footing in solitudine e, nelle partitelle in famiglia, placava le recriminazioni dei suoi ragazzi, per rigori concessi o meno, con estrema civilta' lessicale.
Il piccolo Empoli ha poi affrontato alla pari, nel torneo di Middlesbourgh, squadre finora viste in tv, quali Benfica e Newcastle. Quindi si e' aggiudicato un triangolare contro le dirette concorrenti Vicenza e Bari, perdendo a Livorno con una formazione rimaneggiata. Altro particolare trascurabile in una decisione comunque inattesa: fino a due giorni fa Del Neri chiedeva pubblicamente un paio di rinforzi. Ma la strisciante e banale quotidianita' ha cancellato questo "colpo di fulmine" calcistico, a Ferragosto, quando Del Neri aveva programmato il summit coi dirigenti "per tirare le somme". Carlo Salvadori
Salvadori Carlo
Pagina 33
(18 agosto 1998) - Corriere della Sera
FONTE: ArchivioStorico.Corriere.it
L'Empoli esonera l'allenatore Del Neri
lunedì 17 agosto 1998 ore 23:57
Luigi Del Neri, allenatore dal 1 luglio 1998 dell'Empoli calcio, questo pomeriggio è stato esonerato dalla società toscana. L'improvvisa decisione, un mese prima addirittura che inizi il campionato, è stata presa per i dissidi sorti tra Del Neri e giocatori riguardo il modulo tattico da adottare. Il mister della squadra biancoazzurra predilige il 4-4-2 mentre i giocatori guidati dal capitano Baldini vogliono giocare con il vecchio modulo, 3-4-3, schema tanto caro all'ex Spalletti.
Per la successione di Del Neri i nomi più accreditati sono Perrotti e Viscidi, con quest'ultimo in pole-position dal momento che è un fautore del 3-4-3. L'anno passato Maurizio Viscidi è stato esonerato dal Pescara.
Redazione Nove da Firenze
FONTE: Ricerca.Gelocal.it
21 Giugno 1998
Presentato Del Neri, l'allenatore che sostituirà Spalletti Empoli, vai col rischio Un mister vincente in C1 e C2: ora il gran salto
EMPOLI - «Cercavamo un tecnico capace di dare qualcosa a questo gruppo, un tecnico che potesse aiutarci a crescere e a costruire qualcosa attraverso il lavoro. Lo abbiamo trovato». Così Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha presentato Luigi Del Neri, 47 anni da compiere il prossimo 23 agosto, l'uomo che dovrà raccogliere l'eredità di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Empoli. Lui, Del Neri, non ha mai allenato in serie A. La sua carriera _ decennale _ è tutta costruita fra C1 e C2, con quattro campionati vinti come biglietto da visita. Ora si appresta al grande salto.
«E' una vera e propria avventura _ dice il tecnico friulano _ e la vivo con grande umiltà. Mi aspetta un compito difficile, ma ho accettato le proposte dell'Empoli con grandissimo entusiasmo. Ho fatto tanta gavetta e ora che è passato l'autobus giusto, e sono riuscito a prenderlo, spero di restare a lungo nelle alte sfere». Le difficoltà, come detto da Del Neri, non mancheranno. Tra queste anche quella di dover raccogliere l'eredità di un tecnico, Spalletti, capace di portare l'Empoli dalla C1 alla A e di lasciarcelo. «E' impossibile emulare Spalletti _ spiega l'allenatore che con l'Empoli ha firmato un contratto annuale _ e infatti io cercherò di ripartire da quello che lui ha fatto. Sarebbe un errore gravissimo stravolgere tutto». E infatti l'Empoli giocherà ancora a zona.
«Con un 4-4-2 _ rivela _ capace di trasformarsi in 3-4-3 o in 3-5-2 non appena entreremo in possesso di palla. I difensori puri, insomma, saranno tre. Il quarto delle linea dovrà spingere e partecipare attivamente alla manovra». Al di là di numeri e tattiche, però, Del Neri vuole trovare due valori: «Il lavoro e il sacrificio. Il mio Empoli _ dice _ dovrà correre, correre, correre. Per fare bene in serie A non potremo metterla sul piano tecnico. Dovremo invece essere sempre al top sotto il profilo psico-fisico». Del Neri sarà seguito a Empoli dal suo vice, Bugnolo, e forse da Quironi, ex Lucchese, che potrebbe appendere le scarpe al chiodo e iniziare la carriera di preparatore dei portieri. Sul fronte del mercato, dopo aver preso l'attaccante Palumbo, si cerca un difensore per completare il reparto: il preferito è Siviglia del Verona. In arrivo anche Carparelli, che prima però partirà per il ritiro con la Sampdoria.
David Biuzzi
FONTE: Ricerca.Gelocal.it