: Nonostante la pandemia Covid morda ancora pesantemente, la Serie A riparte (tra mille controlli sanitari ed estrema prudenza) e mister
: Per il tecnico spalatino rinnovo biennale e la promessa da parte del Pres che sul mercato Via Olanda si sarebbe mossa premiando il gran risultato ottenuto nel campionato appena terminato.
Ma subito si ha l'impressione che ancora una volta le parole di SETTI siano state scritte sulla sabbia:
torna all'ATALANTA senza che si sia fatto praticamente niente per trattenerlo (e per JURIĆ è un colpo tremendo: Sente che il suo lavoro di valorizzazione sul ragazzo andrà a premiare la società bergamasca e non sbaglia), cambiano casacca anche i 'promessi sposi'
(per la verità senza troppe lacrime da parte dei tifosi) fa ritorno alla SAMP che non concede sconti per il fantasista.
sarà tutto da rifare: I patti col Pres di certo non erano questi ma SETTI perde comunque l'ennesima (ottima) occasione per stare zitto e, a fine mercato, parla di sacrifici importanti, della 'ciliegina' KALINIĆ e sembra caricare sulle spalle del tecnico spalatino tutte le responsabilità...
Ovviamente Ivan non ci stà e, furente, riporta tutto nella giusta ottica ribadendo che
Il lavoro del tecnico spalatino è comunque ancora una volta encomiabile e il VERONA costruisce la salvezza con un ottimo girone di andata fatto di prestazioni di spessore e alcune esaltanti vittorie (su tutte il
) mentre nel ritorno i gialloblù calano vistosamente mentre crescono le voci che vogliono
su un altra panchina per la prossima stagione nonostante il suo contratto scada nel 2023.
': È l'inizio... Della fine del rapporto tra SETTI e JURIĆ e infatti poco dopo il presidente risponde al mister (ancora dalle colonne del quotidiano locale) che '
'.
Alla fine i due si incontrano ma successivamente JURIĆ si dichiara ancora una volta deluso '
' quasi naturale, a pochi giorni dall'ultima di campionato pareggiata al 'Diego Armando Maradona' di Napoli, il
quasi senza salutare.
danneggiate, come del resto l'HELLAS VERONA, dalle decisioni delle suddette, poi
: Avrebbe illecitamente sottratto fondi (6,5 milioni) alle casse della società calcistica e impiegato indebitamente quei fondi per ristrutturare un'altra società...
Il presidente SETTI ai microfoni di 'Radiosei' (intervista completa)
HELLAS VERONA di Redazione, 30/05/2022 17:05
Setti svela l'addio di Tudor: Ecco perché è andato via... E su Cioffi dico...
Maurizio Setti (foto Grigolini)
“Bisogna andare d'amore e d'accordo ogni anno, il nostro Ds D'Amico ha fatto una scelta dopo anni di cammino insieme per fare un passo in avanti e l'ho favorito. Tudor non è stato convinto dai programmi che gli sono stati sottoposti e ha voluto fare un passo indietro perché non era convinto”. Lo ha detto Maurizio Setti, parlando ai microfoni di Radiosei.
"Dieci anni di presidenza per me? Molto impegnativo ma molto bello, con dinamiche non facili ma che hanno permesso di costruire un percorso ben fatto per un piccolo club. Cioffi è un nome che c'è tra i candidati alla panchina, se sarà lui sarebbe una scelta adatta alle caratteristiche del nostro calcio" ha chiosato Setti.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
2 MIN
Lazio, linea mercato con il Verona. Setti: “Uno o due affari li faremo…”
Il patron dell’Hellas parla delle possibili trattative con Lotito. In ballo ci sono i nomi di Casale, Simeone e Ilic
30.05.2022 11:04
ROMA - Prime strategie di mercato, la Lazio guarda con interesse in casa del Verona. Piacciono Casale, molto apprezzato da Maurizio Sarri, Ilic e il Cholito Simeone. Ai microfoni di Radiosei, il presidente dei gialloblù Maurizio Setti ha commentato la situazione: “Nicolò Casale è seguito da tanti club. La Lazio aveva dimostrato interesse già a gennaio per un giocatore di grande prospettiva, ci sarà sicuramente una possibilità che vada a Roma ma bisogna muoversi prima dell'inizio del ritiro. Vedremo nei prossimi giorni ma noi siamo sereni che Casale può fare bene in club più prestigiosi del nostro. Rischio derby di mercato? Sì, potrebbe esserci. Certi nomi sono ambiti da tante società, non solo da due: staremo a vedere che succede sul mercato, gli incastri si faranno tra un po'. Noi saremo rispettosi e trasparenti con tutti”.
I nomi di Simeone e Ilic
“Se vengono tutti a giocare alla Lazio poi Lotito deve tirare fuori troppi soldi e si arrabbia (ride, ndr). Non credo si possa fare tutto con un unico club con i miei pezzi pregiati, è un discorso che non mi sento di garantire che si possa intraprendere con un club solo. Non abbiamo preclusioni con nessuno, è questione di programmi: se la Lazio continua con Sarri deve fare un mercato di un certo tipo, ma sono decisioni che non mi riguardano. Io ovviamente consiglierei questi giocatori a chiunque. Io a Lotito ho consigliato cosa fare, la possibilità di fare un'operazione con la Lazio c'è e anche in percentuale abbondante. Forse anche due. Dipende però dai programmi che la Lazio ha per il mercato".
FONTE:
CorriereDelloSport.com
Setti a 360° anche su TeleArena
By Damiano Conati - 27 Maggio 2022
Lunga intervista al presidente dell’Hellas, Maurizio Setti, a TeleArena. Ecco il riassunto delle sue parole:
LA STAGIONE APPENA CONCLUSA.
“Tutte le stagioni hanno le loro difficoltà, per come siamo partiti era difficile pensare di finirlo così. È stato un anno meraviglioso che ci ha lasciato delle certezze. Un gruppo che è migliorato ancora, composto da ragazzi sani. È stato un grande anno”
LA PARTITA PIÙ BELLA
“Quella che secondo me è stata la più sorprendente: la prima di Tudor,
il 3-2 con la Roma”
IL MISTER CHE SARÀ
“Il mister è solo uno ed è Igor Tudor. Ci siamo incontrati di nuovo dopo il discorso che abbiamo iniziato a fare una decina di giorni fa. Tudor è una persona cordiale, gli ho spiegato cosa posso fare e con grande serenità ne riparleremo la prossima settimana. Io l’ho confermato, ma si deve stare bene in due. Come sempre, sono stato onesto su quello che posso e voglio fare. Cosa mi aspetto tra una settimana? La sensazione è che qualcuno l’abbia cercato e se è così, sarebbe vero che i contratti di questi tempi sembra non abbiano valore. Forse mi dirà che i programmi del club non corrispondono ai suoi. La cosa certa è che chi rimane, deve avere voglia, cattiveria ed essere consapevole di quello che il club gli può dare”.
NOMI IN LIZZA PER LA PANCHINA
“Cioffi è stato un mio giocatore a Carpi. Si è scritto addirittura di cifre, ma noi non faremo contratti fino a quando non sarà risolta la situazione su Tudor. Anzi, non abbiamo parlato di cifre con nessuno. Io non so cosa scrive la gente, stiamo parlando di chiacchiere da bar”.
E IL DIRETTORE SPORTIVO
“È vicina la chiusura del rapporto con mio figlio D’Amico. Ci sono stato male, ma dopo ho capito che era meglio che se ne andasse. L’amore va avanti così. Lui non ha chiesto niente. Io avrei cercato di farlo star meglio economicamente, ma non cercava quello. Anche sul suo sostituto non siamo ancora decisi su chi andare. Non ho preso alcuna decisione e ad ora ne sto interpellando vari. Diciamo che ci sono due-tre nomi in ballo. Marroccu? È uno dei papabili. Faggiano? Ho un buon rapporto con lui, ma ha un contratto ed è attualmente in carica, al contrario di Marroccu che invece è in scadenza”.
LA ROSA.
“Abbiamo un gruppo solido, lo zoccolo duro, ma ovviamente ci sono anche situazioni di mercato. La rosa verrà sicuramente cambiata, perchè è inevitabile che ci saranno delle cessioni. Noi abbiamo sempre venduto e lanciato giovani preferibilmente della nostra Primavera. Io devo fare un calcio che si autosostiene. Non siamo come le proprietà americane che investono tanti soldi. Poi non è detto che ottengano risultati, ma questi investimenti qua pesano. Chi decide di andare via da Verona, lo fa sempre per migliorare, vedi lo stesso Kumbulla che ha appena vinto un trofeo ed è ancora giovane. Dimarco ha voluto fortemente tornare all’Inter. Tameze lo scorso anno non era nessuno e ora ha mercato, ma attenzione che alle sue spalle c’è Hongla che è giocatore vero. Così come è accaduto con Zaccagni e Caprari. Non bisogna concentrarci su queste dinamiche, perché altrimenti iniziamo a guardare cosa è successo a Cagliari, Genoa o Venezia che hanno speso e investito e poi sono retrocessi. La società viene prima di tutto”.
IL MERCATO
“Il mercato deve ancora iniziare. Certo i più forti non li posso tenere. Non possiamo ogni anno agitarci perché pensiamo che va via questo o quello. Al centro deve esserci la società.
SIMEONE E BARAK
“Simeone non è una scommessa vinta perché era già un giocatore di valore. Era un giocatore che volevamo anche la stagione prima. È un giocatore generoso, che dà sempre il massimo. Se lo riscattiamo? Vediamo. Dobbiamo incontrare i procuratori e fare dei ragionamenti.
Barak è fortissimo. Ha dimostrato di essere nell’età per fare il salto di qualità. Il Napoli? Qualche contatto, ma niente di ufficiale”.
LA SQUADRA DELL’ANNO PROSSIMO
“Restano di sicuro Montipó, Faraoni, Lazovic, Coppola, Dawidowicz, Caprari. Lo zoccolo duro dei vecchi lo manteniamo e sappiamo che è la nostra forza. L’obiettivo resta la salvezza, poi la posizione in classifica spetta solo al campo deciderla, però vogliamo sempre migliorarci. Oggi non ho il direttore sportivo, le idee me le sono fatte io. In vista dell’anno prossimo, non posso dubitare del mio gruppo: faró e faremo il massimo”.
LE STRUTTURE
“Che gran casino. Il messicano dello stadio nuovo non si è fatto più sentire, non si sa più niente. Stiamo andando avanti con il centro sportivo per un progetto che ci potrebbe rappresentare, c’è da trovare ancora qualche accordo. È un investimento importante, c’è da fare un piano. Ci sono situazioni da capire su altre aree, ma Peschiera potrebbe essere quella che stiamo valutando”.
I GIOVANI DEL FUTURO
“Abbiamo Cancellieri che è forte e ha potenziale, sulle qualità non si discute e si capisce anche dal fatto che sia stato convocato in Nazionale: questo gli permette di fare esperienza. In teoria resta con noi, poi è ovvio che se arriva il Manchester United con 30-40 milioni, ci pensiamo su… poi tra i giovani abbiamo Tochi. Dagli addetti ai lavori è stato definito un crack. Non è vero che non lo abbiamo pagato e che è arrivato a parametro zero, qualcuno che ci guadagna c’è sempre. Comunque Tochi rappresenta il modello di giocatore che cerchiamo. Siamo stati bravissimi a battere la concorrenza: nel calciomercato ci sono delle tempistiche che se riesci a sfruttare, ti permettono di trovare occasioni interessanti. Poi non è detto che ti vada sempre bene”.
RIMPIANTO UDOGIE?
“Era chiuso da Lazovic che è un nazionale. Poi il suo procuratore aveva esigenze e pretese che non erano nelle nostre possibilità. Abbiamo fatto un buon affare, pur sapendo che il suo valore poteva aumentare. E comunque ci siamo tenuti una percentuale sulla rivendita“.
SQUADRA PRIMAVERA. BOCCHETTI ALLA GUIDA?
“Sicuramente è un uomo Hellas. Mi piacerebbe, è un profilo giusto e potrebbe essere una soluzione. Ma dobbiamo ancora parlare con lui”
QUANTO VALE IL VERONA OGGI.
“Vale più di 130 milioni. Non sono io che devo fare il prezzo perché non è il momento, comunque non ho ricevuto offerte. Gli americani arrivano in Italia per cercare di fare un modello di spettacolo. Il calcio nella sua natura fa fatica: bisogna mantenere un equilibrio. Purtroppo non ci sono imprenditori di Verona interessati, ma non ne faccio una colpa e aggiungo, magari ci fosse qualcuno a darmi una mano. Anche dall’estero. Qualche sondaggio per la vendita c’è stato in passato, ma mai nulla di concreto”.
MODELLO ATALANTA.
“Non è semplice. Intanto io non sono Percassi. Il nostro è un modello che si è costruito da 4/5 anni. Quando sono arrivato non c’era niente ed è stato un percorso difficile. Abbiamo fatto debuttare tanti giovani nostri. Ricordiamo che io sono un piccolo imprenditore che ha cercato di ricavare un modello ed un lavoro su quelle che sono le mie possibilità. Sono molto contento di quanto fatto sino adesso”.
E JURIC…
“Basta così.
Ha detto che ha sbagliato a me e in pubblico. Viene spesso a Verona mi dicono, qui è stato bene. È andata così”.
CAPITOLO MASCETTI
“Vedi sopra. Mi sono scusato personalmente e più di chiedere scusa tante volte non si può fare.
È successo un fatto grave ma deve finire lì. Noi abbiamo fatto tutto il possibile e credo che alla fine ci siamo chiariti”
IL PUBBLICO DI VERONA
“Sarebbe bello vedere lo stadio sempre pieno. Questo pubblico fa la differenza ed in casa qualche punto in più lo porta anche. Abbiamo bisogno di loro per la salvezza e sarebbe bello avere qualche abbonato in più, è innegabile che il loro aiuto anche economico è importante per le casse della società”.
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
25 MAGGIO 2022
7a edizione 'Renato Cesarini' | Maurizio Setti premiato come uno dei più grandi manager del calcio italiano
Morrovalle (MC) - Nel contesto della 7a edizione del 'Premio Renato Cesarini', e nella splendida cornice di Villa Nicolino, situata a Morrovalle (in provincia di Macerata), il Presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti è stato premiato come uno dei più grandi manager del calcio italiano per la stagione appena conclusasi.
A ricevere il significativo riconoscimento - in rappresentanza del padre - è stato il figlio di Maurizio Setti, Federico, Presidente dell'Hellas Verona Women, il quale nella serata di ieri - martedì 24 maggio - ha partecipato alla serata di premiazione.
"Sono qui presente in rappresentanza di mio papà, che non ha potuto presenziare per impegni professionali già programmati - le parole di Federico Setti dinanzi alla numerosa platea di invitati -. Vi trasferisco l’orgoglio di mio padre per questo premio, perché riassume bene nella sua intitolazione (“Uno dei più grandi manager del calcio italiano”) quello che ha fatto e cercherà sempre di fare per il bene dell’Hellas Verona, e cioè gestire il Club con grande oculatezza manageriale, garantendo stabilità anzitutto dal punto di vista finanziario e poi - naturalmente - anche sul piano sportivo. Le due cose per mio papà devono sempre andare di pari passo. Vi porto i suoi saluti e vi ringraziamo ancora per questo premio che è motivo di grande soddisfazione per tutto il nostro Club".
L'evento ha visto la partecipazione di molte figure di spicco del panorama calcistico italiano, fra le quali Claudio Lotito, Jose Altafini e Zdenek Zeman.
FONTE:
HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Redazione, 23/05/2022 23:30
Setti a Telenuovo si commuove per D'Amico: Con Tudor sono stato chiaro e Simeone lo riscatto
Setti a Telenuovo
“Questa è stata la più bella squadra, e il gruppo più bello, ha dato pochissime preoccupazioni quest’anno. In queste ultime stagioni di Serie A abbiamo fatto tutto quello che potevamo anche se potevamo aver più fortuna, soprattutto nelle stagioni delle retrocessioni. Dopo tutti questi anni mi sento anche io un po’ veronese. Con i tanti bomber che sono passati da Verona (Cacia, Toni, Pazzini e Simeone, ndr) siamo stati anche fortunati. Toni? Sono in ottimi rapporti, dopo la chance da dirigente forse ha capito che la sua strada è quella dell’opinionista”. Lo ha detto il presidente del Verona, Maurizio Setti, a Telenuovo, ospite della trasmissione “Supermercato”.
“Certi giocatori sono difficile da trattenere, per esempio Dimarco spingeva per tornare all’Inter. Certi giocatori, ambiti, quando vogliono andare via è impossibile convincerli a rimanere, io cerco di prediligere sempre il rapporto umano con i giocatori. In questo momento il mercato non c’è. Caprari? Ha fatto una stagione bellissima, nessuno si aspettava potesse fare anche meglio di Zaccagni, è un giocatore su cui puntiamo. Casale e Simeone? Non so se rimarranno il prossimo anno, oggi è impossibile fare previsioni, ora a maggio. La cessione di Jorginho? Non mi sono pentito, era il momento giusto per venderlo. L’abbiamo venduto a 9,5 milioni, non credo si potesse cedere a più di 12 milioni” ha continuato Setti.
Il presidente del Verona ha proseguito parlando della mancata conferma di Aglietti e dell’arrivo di Juric: “Lui ha cambiato il Verona ma grazie anche, e soprattutto, a Tony D’Amico, loro due si compensavano. Noi abbiamo imparato da Ivan e Juric ha imparato da noi. Juric ci ha migliorati ma senza di noi Ivan non sarebbe diventato il tecnico che è ora. A Torino ci siamo visti e mi ha abbracciato e mi ha chiesto scusa. Il suo comportamento per certi versi non è stato giusto quando è andato via ma sul campo per noi è stato molto importante. Ho mandato via Aglietti anche se era stato straordinario quell’anno, ma non credevo fosse l’allenatore giusto per la nuova stagione in Serie A. Anche Tony ha avuto un tentennamento ma ho deciso io che era quella la cosa giusta da fare. Io vado sempre avanti per la mia strada, anche quando ho contro tutti”.
“Juric per certe cose è andato oltre, a livelli fuori dal mondo, è arrivato a dire che dovevamo investire 100 milioni sul mercato, ma io sono un imprenditore e certi rischi non posso correrli. Guardate Giulini a Cagliari per esempio, dopo tutto quello che ha investito ora è finito in B…” ha aggiunto Setti.
L’imprenditore carpigiano poi si commuove parlando del Ds con le valigie in mano: “D’Amico va via? Lui è mio figlio, è difficile allontanarsi da lui, è bravissimo, ma nella sua crescita c’è da dire che certe cose non riesce ancora ad intuirle, se andrà via sarà un pezzo di cuore che se ne va (a Setti scendono le lacrime e per un momento mancano le parole, ndr). Devo cercare di creare rapporti più professionali, ed emotivamente distaccati, e meno viscerali in futuro. Perché vuole andare via? Perché giustamente uno punta sempre a qualcosa di più ambizioso. In questo momento come società noi dobbiamo stare ancora più attenti ai conti. Finché uno non va via ufficialmente c’è sempre la speranza che rimanga ma io gli ho detto a Tony che se vuole partire può farlo”.
“Esonero Di Francesco? Non potevamo più permetterci di sbagliare. Avevo già sbagliato a non esonerare prima Mandorlini, che continuava incessantemente a dirmi di avere la possibilità di cambiare rotta alla squadra ma avevamo solo 8 punti all’andata, e poi Grosso. Su Pecchia il secondo anno invece è stato un po’ diverso: Fusco, che è il “padrino” di D’Amico, aveva grande amore per Pecchia e si fece fuori lui dimettendosi, e così mi ha “inculato” da bravo napoletano (lo dice con una battuta ridendo, ndr). Grosso aveva una squadra forte ma non riusciva a concretizzare in fase offensiva, poi ogni storia ha il suo percorso. L’esonero di Grosso è stato difficile per Tony perché era un suo amico. Sogliano? Ho avuto sempre un rapporto schietto e diretto con lui anche nei momenti difficili. La differenza con D’Amico è che Tony è una mia “creatura”. È un talento, potrebbe essere il nuovo Sabatini” ha continuato Setti.
Il presidente del Verona ha continuato: “Scelgo il Mantova o il Verona? C’è ancora tempo per decidere, possono ancora cambiare le regole con i ricorsi. Comunque aspetto sempre una mano per chi vuole entrare in società. Americani? Io non ho visto nessuno e non ho ricevuto offerte. Se un miliardario americano mi offre 100 milioni non accetto, Verona vale molto di più. Invece si può parlare di percentuali per entrare in società. Verona è una città perfetta, appetibile, anche dal punto di vista logistico. E se arriva un’offerta da 150 milioni? Non do nessun valore ora perché nessuno mi ha fatto queste offerte. Ricordo a tutti che sono tante le uscite e che nessuno conta: per esempio ho speso 1,5 milioni solo di tamponi e le cose legate al Covid…”
Setti ha parlato poi del nuovo possibile Ds: “Non ho ancora deciso nulla, Marroccu (Ds del Brescia, ndr) è un profilo che ho sondato ma non ho ancora deciso, perché poi Tony è ancora qui. Io punto sulla bravura ma prima di tutto sull’onestà e sulla trasparenza. Non sarà facile cambiare Ds che è una figura che dà equilibrio alla società. Non c’è solo Marroccu come nome, ci sono altri nomi in ballo, nei prossimi 8-10 giorni deciderò. Non ho avuto molte proposte dirette, per scelta non ho tanti rapporti stretti nel mondo del calcio, cerco di andare oltre le amicizie. Marroccu ha esperienza ed è rimasto legato ad un solo presidente per tanti anni (Cellino, ndr). Accardi? Lo vedo simile a D’Amico, è uno giovane ma è bravo e già formato, all’Empoli si lavora in un certo modo preciso e che sa fare belle squadre con pochi soldi, una cosa molto apprezzata. Petrachi? E’ un mio amico ed è un profilo interessante, vediamo… ma poi c’è un altro nome di Ds che nessuno sa… ma non ve lo dico…magari sarà lui il nuovo Ds”.
“Tudor ha un rinnovo automatico e quindi in teoria l’allenatore ce l’ho. Io ho già parlato col mister una prima volta e dobbiamo parlare ancora. Io sono stato onesto e chiaro con Tudor sulle possibilità della nostra società. Con Di Francesco abbiamo fatto una scelta sbagliata, con Tudor siamo tornati sui binari più adatti alla nostra squadra. Poteva arrivare anche in estate ma poi è andata così. Tudor ha un carattere completamente diverso da Juric anche se è di Spalato come lui. Ci parleremo e vedremo. Se Tudor va via arriva Cioffi? Se Igor abbandona sarà un bel casino, non saprei che allenatore prendere. Cioffi ce l’avevo a Carpi e lo conosco ma ad ora non c’è nulla. Ci serve un allenatore che entri in un meccanismo già assodato. Ci sono poi altri profili di tecnici, magari che ora sembrano delle scommesse” ha proseguito Setti.
Il presidente del Verona ha continuato: “Simeone? Credo che cerchi qualcosa di importante. Per noi ha uno stipendio alto. Il riscatto è più di 11 milioni, faremo delle valutazioni col Ds che ci sarà e poi vedremo se rimarrà. Comunque per Simeone il riscatto iniziale è tutto pronto. Barak? E’ un giocatore che si sente pronto per un grande club, magari anche all’estero. Tameze ha fatto benissimo, ma occhio ad Hongla che è in grande crescita. Piccoli in entrata? Per ora l’abbiamo bloccato in nostro favore”.
“Per il prossimo anno l’obiettivo è sempre la salvezza. Mi piacerebbe realizzare il centro sportivo che è essenziale per ogni società. Me ne frego dei record, io voglio continuare con un bel percorso” ha concluso Setti prima della fine della trasmissione.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
Setti: “D’Amico? Sto lanciando un figlio. Aspetto una risposta da Tudor. Proveremo a riscattare Simeone”
Le dichiarazioni del presidente gialloblù prima della gara contro la Lazio
di Mattia Zupo Maggio 21, 2022 - 20:24
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti ha parlato a DAZN prima della gara contro la Lazio:
“Sicuramente è stata una stagione bellissima, che ci ha consacrato per la terza volta nella parte sinistra della classifica. E’ un orgoglio mio, e di tutti i ragazzi che sono con me da tanto tempo. Proveremo a fare questa cosa qua, ma la difficoltà della fine del campionato nel giocarci una partita così è che le energie non sono al 100%. Cercheremo di fare il massimo”.
FUTURO. “D’Amico? Sto lanciando un figlio. Per Tudor c’è un discorso diverso. Abbiamo fatto un po’ di parole e penso che la prossima settimana concluderemo queste parole per capire come dovremo interpretare il prossimo campionato. Fiducioso di continuare con lui? Io gli ho espresso il mio punto di vista e devo aspettare la sua risposta”.
SIMEONE. “Il Cholito ha fatto un campionato strepitoso, ma è nelle sue corde. Il mercato deve iniziare e ha le sue dinamiche. Dobbiamo capire cosa lui vuole fare, ma noi il Cholito ce lo terremmo ben stretto. A giugno capiremo cosa può succedere. Il riscatto? Dobbiamo capire perché il ds è un po’ di qua e un po’ di là in questo momento: dobbiamo parlare con lui. L’idea è provare a riscattarlo, ma non siamo i soli a dover decidere”.
NEWS
Setti: “Corrent al Mantova perché è bravo, non per altro. Penso ai professionisti, non ai tatuaggi”
Le dichiarazioni del patron sulla decisione di affidare la panchina del Mantova all’attuale tecnico della Primavera gialloblù
di Mattia Zupo Maggio 21, 2022 - 13:34
Nonostante lo striscione di contestazione, Nicola Corrent sarà con ogni probabilità l’allenatore del Mantova nella prossima stagione.
A confermare la scelta è stato lo stesso presidente Maurizio Setti. Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta di Mantova:
“Qui parliamo di professionismo e di nient’altro. E se a Mantova bisogna fare le cose fatte bene non possiamo agire secondo il profilo di chi guarda i tatuaggi (Corrent si è tatuato il simbolo dell’Hellas, ndr), ma secondo quello di una società che cerca di fare il meglio possibile.
Ci sono mille esempi nel calcio di professionisti legatissimi a una piazza che hanno lavorato in altre senza problemi. Per dire, anche Mandorlini come Corrent aveva tatuata sulla pelle la scala dell’Hellas, ma questo non gli ha impedito poi di allenare Genoa, Cremonese e Padova.
Non prendo Corrent perché è di Verona o legato all’Hellas, lo faccio perché l’ho visto lavorare negli ultimi anni e ho capito che è veramente bravo. E allora mi sono detto: perché andare a cercare altrove se un tecnico capace ce l’abbiamo in casa? Poi ovviamente sarà il campo a decidere, gli allenatori sono tutti legati ai risultati. Per quanto mi riguarda, la scelta è fatta: Battisti sta discutendo il contratto e non credo che ci saranno problemi, almeno da parte nostra. E, per come conosco Corrent, ha un carattere che non lo porterà di certo a tirarsi indietro, anche di fronte a questo bel casino”.
FONTE:
CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Redazione, 16/05/2022 21:30
Col Torino si è chiuso un ciclo: ora Setti ne deve pazientemente aprire un altro
Maurizio Setti
E’ difficile criticare una squadra che ha fatto 52 punti, ottenuto una salvezza anticipata, che è andata oltre ogni più rosea previsione, divertendo e giocando a testa alta ovunque. Certo, ci si aspettava una gara diversa con il Torino del generale Ivan, venuto al Bentegodi con il magone, capace di imbrigliare i gialloblù con le sue armi fatte di pressing totale e duelli in ogni zona del campo.
Non è stata una bella partita, il Torino ha vinto perchè ha segnato un golletto con Brekalo a cui il Verona non è riuscito a trovare risposta, un po’ a corto di energie, soprattutto nel secondo tempo, quando è mancato l’assalto alla porta avversaria. Senza Barak, ormai in vacanza e con la testa lontano da Verona e con poche idee dalla panchina, la squadra di Tudor ha sbattutto sul muro costruito furbescamente da Juric conscio di avere comunque meno abilità tecniche dei gialloblù.
Così l’ultimo pomeriggio al Bentegodi è scivolato via con l’affetto di quasi 25 mila spettatori che hanno giustamente abbracciato una squadra che giustamente sarà ricordata nella storia come una delle più belle degli ultimi anni. La sensazione di essere alla fine di un ciclo è ormai concreta, molte facce cambieranno soprattutto nella stanza dei bottoni dove se ne andrà il ds D’amico e dove anche Tudor non è certo che rimarrà. Un segno del destino forse che questo ultimo atto si sia compiuto davanti a Juric, cioè l’uomo che ha iniziato questo meraviglioso ciclo triennale e che ha cambiato la storia recente dell’Hellas. Juric, commosso in sala stampa e forse con la valigia piena di rimpianti per essere andato frettolosamente via da Verona e dalla magia del Bentegodi. Una magia che ora il presidente Setti deve pazientemente ricostruire con il bagaglio finanziario, d’esperienza e tecnico che comunque questi tre anni gli lasciano in eredità.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Intervista a Maurizio Setti ai microfoni di Dazn
By Damiano Conati - 10 Maggio 2022
Il presidente del Verona Maurizio Setti ha parlato a DAZN durante la gara Fiorentina-Roma.
L’Hellas era da Europa?
“Credo che quelle davanti abbiano qualcosa in più, la nostra resta però una grande classifica”.
C’è ancora qualche obiettivo per voi?
“L’obiettivo sarebbe provare a fare meglio dei 54 punti che sono il punteggio migliore della storia del Verona”.
Cosa pensa di Amrabat?
“Sono felice di averlo visto rivitalizzato, per questo faccio i complimenti a Italiano perché finalmente l’ho rivisto giocare da Amrabat”.
Come ha visto invece il Milan?
“Si vede che ha voglia di portare a casa lo Scudetto, ho visto una squadra unita, un gruppo senza star ma che si aiuta molto e che ha corso tanto e bene.
Il Verona poteva fare qualcosa in più, ma è anche normale che contro squadre così ti può andare bene qualche volta e solo se te la giochi al 110%. Si è vista un po’ di sofferenza da parte nostra, forse stanchezza, forse qualcuno che era all’80/90%. Poi l’intelligenza tattica di Pioli ha fatto la differenza”.
Lei conosce Pioli, avendolo avuto a Bologna. Come lo ha trovato?
“Pioli è cambiato tanto, è maturato e l’ho visto molto rilassato e molto convinto di poter portare a casa qualcosa di importante”.
Il futuro di Tudor?
“Il calcio ha tutte le sue dinamiche, intanto finiamo il campionato, cercando di fare il massimo”.
Differenze tra Tudor e Juric?
“Tudor è un po’ più malleabile rispetto a Juric, più arioso, un po’ più morbido nei confronti dei giocatori. Poi ha dato più serenità ai tre davanti, che fanno un po’ più quello che pare a loro e questo anche per merito delle qualità tecniche che hanno. E infatti sono andati tutti in doppia cifra”.
Come si sceglie un allenatore?
“Va valutato sotto tanti punti di vista, non uno solo”.
Uno degli allenatori emergenti più importanti quest’anno è l’ex gialloblù Vincenzo Italiano…
“Ho avuto il piacere di conoscere Italiano, una persona che vive di calcio dalla mattina alla sera. E questa è una caratteristica molto importante per un allenatore”.
Caprari merita la Nazionale?
“Per me è già pronto. Prima non aveva la voglia e lo spirito di sacrificio di fare ciò che ha fatto quest’anno, ma a Verona riusciamo a tirare fuori il meglio dai giocatori. E in questa stagione si è sacrificato tanto ed è una cosa che prima di questa stagione non sapeva nemmeno cosa fosse”.
Un ultimo pensiero su Bonaventura, in passato vicino al suo Verona…
“È vero, in passato ho fatto un pensierino su Bonaventura. Mi piace. È un giocatore che ho anche guardato quando aveva finito con il Milan, ci avevo pensato proprio allora, ma poi è andato alla Fiorentina”.
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 03/05/2022 17:15
Il sindaco di Mantova a Setti: Ambizione dei tifosi legittima. Massima disponibilità del comune
Maurizio Setti (foto Grigolini)
Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha parlato alla Gazzetta di Mantova del campionato appena concluso dai virgiliani.
"Con Setti ci siamo sentiti il giorno della salvezza e dopo avergli fatto i complimenti mi sono fatto interprete del sentimento dei tifosi che ora vorrebbero assistere ad un campionato di vertice. Negli ultimi 15 anni il calcio a Mantova ha vissuto sull'altalena, tra imprenditori che hanno investito seriamente e altri personaggi che hanno combinato disastri. Con Setti ora stiamo vivendo una fase di stabilità e l'ambizione dei tifosi di fare sempre meglio è legittima. Da parte del Comune c'è la massima disponibilità per fare il bene di Mantova e del Mantova. Se i vertici societari vorranno investire noi saremo al loro fianco".
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
25 Aprile 2022 - 11:04 Hellas Live Lettura: 1 min.
Setti contestato a Mantova: “Resto e adesso programmeremo il futuro”
Nonostante la salvezza, i tifosi vigiliani hanno preso di mira anche ieri il presidente dell’Hellas Verona e patron del Mantova, Maurizio Setti: “Non mi faccio condizionare dai cori, resto qui e adesso programmeremoil futuro. Sono venuto to al Martelli per metterci la faccia, come ho sempre fatto e sono felice della salvezza. È stata più sofferta di quanto ci aspettavamo, potevamo avere 3-4 punti in più e finire anche ai playoff ma non sarebbe cambiato nulla. È stato un anno difficile per me e per varie circostanze, fra le quali la pandemia. E diciamo che non siamo stati neppure molto fortunati: il solo rigore avuto in 38 partite ne è un esempio. Ma credo sia bello che a Mantova ci sia una società che non ha mai fatto false promesse: abbiamo sempre fatto ciò che abbiamo detto. Personalmente, credo nel lavoro, nell'impegno e nell'essere coesi: cosi andremo avanti” ha dichiarato alla Gazzetta di Mantova, il numero uno della società gialloblù, Maurizio Setti.
FONTE:
HellasLive.it
HELLAS VERONA di Francesco Barana, 24/04/2022 16:55
Barana: Se Setti vende fa l'affare della vita
Veloso e Setti
Igor Tudor ha aperto una breccia sul (suo) futuro: “Con questo Verona firmerei cento anni”. Uno slancio sentimentale del momento, certo, che chiaramente non basta a chiarire se resterà. Però quella frase è anche una presa d’atto di rilievo: il Verona oggi è un club strutturato economicamente, con giocatori forti e realtà brillante del calcio italiano. È merito di Setti, che dopo le altalene, le omissioni, le opacità anche finanziarie (vedi il caso Volpi) ha trovato una certa solidità di gestione da società di medio livello.
Ma fino a quando possiamo stare tranquilli? Nel calcio attuale tutto è scivoloso, labile, provvisorio. Mi fa ridere quando sento qualcuno parlare di progetto: appena si è parlato di progetto-Atalanta, Percassi ha venduto. Non esistono progetti, ma solo il presente. Tudor infatti ha detto che firmerebbe con “questo” Verona.
Arrivo al punto: in settimana sono uscite indiscrezioni, con tanto di cifre, su una trattativa tra Setti e degli investitori per la cessione della società. Setti non solo non le ha smentite, ma qualche giorno dopo alla Gazzetta di Mantova ha dichiarato che, a meno di sorprese, non venderà il Mantova, suo secondo club. Parole non casuali: sappiamo che dal 2024-25 non saranno più ammesse le doppie proprietà, Setti entro allora dovrà decidere dove restare.
Pare dunque che Setti sia intenzionato a scegliere il Mantova e non si tratterebbe solo di un’imposizione del regolamento: Setti, al di là della facciata ranzanesca da rampante ganassa di provincia, è un uomo pratico e realista, da emiliano delle Basse. Sa che qui ha ottenuto quasi il massimo, che il Verona – che oggi vale 100-120 milioni – con lui non può crescere poi così oltre. Inoltre il calcio continua a cambiare in fretta e sono i fondi d’investimento internazionali a farla sempre più da padrone. Dieci anni fa Setti prese il Verona a poco e in questo lasso di tempo, tra diritti tv e plusvalenze, il club ha già incassato qualche centinaio di milioni. Business lo ha già fatto, ma diciamocelo: vendendo farebbe l’affare della vita.
Secondo questo ragionamento la domanda, quindi, non è tanto se vende, ma quando. Qualche voce accreditata nel mondo del calcio prevede che possa accadere già entro l’estate. Non è da escludere, anche se credo che un altro anno Setti potrebbe prenderselo per acquistare un centro sportivo – o un terreno dove costruirlo – in modo da accrescere definitivamente il valore del club (e della cessione).
In questo ampio scenario ballano, di conseguenza, anche le posizioni di D’Amico e a ruota Tudor. C’è ancora da aspettare.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 21/04/2022 10:22
Setti, D'Amico, il Verona, gli americani: ecco tutto quello che si sa in questo momento
Maurizio Setti
Se da una parte il Verona continua a regalare momenti esaltanti, vittorie monumentali come quella di Bergamo, esponendo giocatori sul mercato, probabili future plusvalenze, dall'altra si continuano a registrare voci sul futuro della società che non fanno dormire sonni tranquilli come il periodo e la classifica vorrebbero.
Se c'è un momento in cui il futuro va pianificato è adesso. E se guardiamo ai fatti, il prolungamento del contratto di Coppola fino al 2027, ne è un esempio lampante.
Poi ci sono le voci: mai smentite. La prima vorrebbe Tony D'Amico, il direttore sportivo diventato architrave della società, ormai destinato ad altri lidi. Atalanta, in primis, ma non solo. D'Amico ha avuto una parte fondamentale nella brillante stagione del Verona, dimostrandosi la scelta migliore di Setti.
Ma dopo quattro anni vissuti brillantemente ma sempre su una sottile lastra di ghiaccio, D'Amico potrebbe decidere di lasciare. Il timore di "ciccare" una stagione e la voglia di provarsi in un altro contesto sono solo due molle che potrebbero spingerlo altrove. In realtà esiste anche una richiesta di maggiore autonomia gestionale, visto che le fortune di Setti arrivano tutte dal settore tecnico, e di maggiori investimenti. Insomma: non si possono sempre fare miracoli davanti ad un calcio che nei prossimi anni vedrà grandi gruppi finanziari investire massicciamente. Se se ne andasse D'Amico, Setti dovrebbe ritrovare un ds all'altezza. I nomi? Da Stefano Marchetti del Cittadella (che era stato ad un passo prima di D'Amico), a Faggiano (in rotta ormai con la Sampdoria), a Margiotta (che sarebbe promosso dal settore giovanile).
E da qualche mese, ormai, proprio a proposito di gruppi finanziari, il Verona è un possibile obiettivo. Non serve Einstein per capire che una società come l'Hellas, ben gestita, con i conti a posti, da tre anni rivelazione del campionato, può far gola. Il recente viaggio a Miami di Setti può essere un indizio, di certo ci sono le parole dette dal presidente in passato: "Lascerò solo a qualcuno molto più grande di me, certamente non a qualcuno più piccolo".
Setti può fare il colpo della vita, meritato se pensiamo a cosa ha fatto a Verona, riportato dalla parte sinistra della classifica dopo l'altalena A e B. La valutazione di 100 milioni di euro è congrua, visto che il Verona è ancora senza asset immobilare (la sede non è certo sufficiente).
Ma forse Setti per vendere vorrebbe attendere proprio il momento in cui ci sarà un progetto concreto di un centro sportivo (potrebbe essere l'attuale location di Castelnuovo del Garda...). E a quel punto il Verona potrebbe valere 150/170 milioni con ulteriore incremento della plusvalenza per Setti.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Hellas Verona, contatti per la cessione. Setti vuole 150 milioni, valutazione da 120
20/4 ALLE 19:06
di ANDREA LOSAPIO @LOSAPIOTMW
fonte In collaborazione con Luca Chiarini
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Negli ultimi giorni c'è una novità sul fronte Hellas Verona. Perché ci sono stati dei contatti con un gruppo di investitori per la possibile cessione della totalità del pacchetto azionario, attualmente di proprietà del presidente Maurizio Setti. Circa 120 milioni di euro. È questa la valutazione di uno dei due club in attivo nel corso delle ultime due stagioni, comprensivi di debiti. Quest'ultimi, guardando al bilancio 2020-21 sono 28,6 finanziari (erano 4,4) e 15,5 quelli tributari. Insomma, nella regione fra i 40 e i 45 milioni, anche se poi bisognerà aspettare ancora qualche mese per avere la fotografia ufficiale. Una richiesta non eccessiva considerando i 100 milioni dello scorso fatturato e che ci sono degli asset - Casale, Barak, Simeone, Ilic, Tameze - che hanno molto mercato. Anche per questo alcune fonti parlano di una richiesta di 150, sull'onda di quanto successo al Genoa.
80 milioni rifiutati
Quello che è certo è che nel corso dei mesi c'è stata una proposta sul tavolo di Setti: 80 milioni di euro. Una cifra rifiutata perché l'intenzione era quella di ricevere di più (sempre considerato i circa 45 di debiti). Ora che la possibile proposta è più alta, sul nome della cordata vige la massima riservatezza, ma è possibile che ci sia anche un gruppo straniero, come già successo con vari club in Serie A. I due esempi più recenti sono Milan e Atalanta, con i primi che potrebbero cambiare di mano nelle prossime settimane, mentre l'Atalanta lo ha già fatto due mesi fa con Pagliuca. Tuttavia gli interessamenti negli ultimi mesi si sono moltiplicati, fino alle prime avvisaglie di una trattativa che potrebbe entrare nel vivo nelle prossime settimane.
Niente cessione del Mantova.
Setti detiene anche il Mantova e ieri ha rilasciato queste dichiarazioni, riprese da La Gazzetta di Mantova: "Non ci sono trattative per cedere la società, non mi ha contattato nessuno e non conosco il ds Vicini. A meno di sorprese clamorose resterò proprietario di questo club e sto già lavorando perché sia la società e sia la squadra siano più competitive la prossima stagione. Che vogliamo giocare in Serie C a tutti i costi, ovviamente. Capisco i tifosi, neanche io mi diverto a soffrire, anche se poi il calcio non è matematica e non sempre è facile far combaciare i risultati con le intenzioni". Lo stop alle multiproprietà è fissato per l'inizio della stagione 2024-25 (quindi fra due anni), ma è evidente che un'eventuale cessione del Verona avrebbe una ripercussione, con i virgiliani che diventerebbero la squadra di riferimento di Setti, sperando di emulare le gesta proprio degli scaligeri.
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 20/04/2022 16:34
Setti: Non me ne vado da Mantova... E resteremo ancora in C
Maurizio Setti
"Non mi ha contattato nessuno, non conosco il Ds Vicini e non credo proprio che da qui alla prossima stagione ci sarà qualcun altro a posto mio. A meno di sorprese clamorose - e lo dico soltanto perché nella vita non si sa mai - resterò proprietario del Mantova e sto già lavorando perché sia la società e sia la squadra siano più competitive la prossima stagione. Che vogliamo ovviamente giocare in Serie C a tutti i costi". Così il proprietario del Mantova Maurizio Setti alla Gazzetta di Mantova dopo le voci degli ultimi giorni su una possibile dismissione della società lombarda e la contestazione dei tifosi mantovani.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
Setti: “Non ci poniamo limiti. I tifosi del Verona ci fanno emozionare”
I patron gialloblù, raggiunto da L’Arena, ha parlato dei propri dieci anni di presidenza tra passato, presente e futuro
di Tommaso BadiaAprile 17, 2022 - 10:15
Il bilancio dei primi dieci anni di presidenza, ma anche gli obiettivi futuri, la città e non solo: sono diversi gli argomenti toccati da Maurizio Setti durante l’intervista concessa dal patron gialloblù a L’Arena per celebrare la vittoria dell’Art Bonus da parte del progetto 67 colonne della Fondazione Arena, successo a cui anche l’Hellas ha dato il proprio contribuito.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dal numero uno di via Olanda.
VECCHI RICORDI. «Ho sempre cercato di guardare avanti. Ripenso al 2013, alla promozione in Serie A: una felicità incredibile, ma mentre stavamo facendo il giro del campo al Bentegodi mi girai verso Sogliano e gli dissi che avremmo subito dovuto metterci al lavoro per prepararci al nuovo campionato».
UN PRIMO BILANCIO. «Non mi sono mai posto dei limiti, ma ho anche sempre fatto i conti con la realtà. Ho ricevuto tante critiche quando ho detto che il nostro modello avrebbe dovuto essere il Borussia Dortmund: è chiaramente un’esagerazione, però in questi dieci anni di presidenza l’Hellas ha ottenuto tre promozioni e ha disputato sette campionati di Serie A, inoltre ha un’organizzazione diversa, una sede prestigiosa e dà lavoro a tanta gente. Il centro sportivo resta un obiettivo importante, anche se non siamo ancora riusciti a realizzarlo».
GLI OBIETTIVI. «Nei prossimi anni vogliamo mantenere la squadra in Serie A, valorizzare i giovani e toglierci qualche soddisfazione come fatto finora. La Coppa Italia? Vincere il campionato è impossibile perché con le “big” c’è troppa differenza economica, ma la Coppa Italia è un torneo differente: sono gare secche e con un po’ di fortuna può succedere di tutto. Si tratta comunque di un sogno».
LA CITTÀ. «Verona è sempre stata nel mio destino, la mia prima partita IVA è stata registrata qui (ride, ndr)! Scherzi a parte, ho sempre amato Verona, la sento mia, ha la mia dimensione. Basta perdersi per le vie del centro per innamorarsene, ma non è solo arte e cultura: ha anche un’imprenditoria importante e tanto potenziale sotto questo aspetto. L’amore dei tifosi dell’Hellas poi non ha limiti, sono rimasti vicini a questi colori anche nei momenti di difficoltà e hanno dato continuità nel rispetto di tradizione, fede e passione. Magari andrebbe limata qualche “esuberanza” di troppo, ma questo tifo fa emozionare».
LA FONDAZIONE. «L’Hellas Verona Foundation fa parte del nostro percorso di crescita, vogliamo aiutare chi è più i difficoltà e trasmettere un’immagine positiva anche al di fuori del nostro territorio. Vedere i bambini di Busajo che giocano a calcio a piedi nudi con la maglia gialloblù regala emozioni indescrivibili».
DOPPIO COMPLEANNO. «L’anno prossimo saranno cento anni di stagione lirica e centoventi dell’Hellas. Sarebbe bello ritrovarsi tutti insieme in Arena come successo nel 2013. Magari potrebbe essere l’occasione per festeggiare un’altra salvezza».
FONTE:
CalcioHellas.it
15 APRILE 2022
Nota del Club
Verona - La Corte di Cassazione, seconda sezione penale, in data 13.04.2022, ha annullato il provvedimento del Tribunale del Riesame di Bologna, che aveva - in parte - confermato il sequestro preventivo disposto contro Maurizio Setti il 27.04.2021 ed eseguito il giorno 12.05.2021 dalla Guardia di Finanza per 6,5 milioni di euro.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Maurizio Setti, difeso dal Prof. Avv. Vittorio Manes di Bologna e dall’Avv. Paolo Pasetto dello studio Unilegal di Verona.
Alla base del sequestro, che aveva avuto grande risonanza mediatica, vi era l’accusa contro Maurizio Setti di avere indebitamente utilizzato somme per l’importo di 6,5 milioni di euro, nel contesto della gestione della società Hellas Verona FC S.p.A.
Maurizio Setti ha sin da subito affermato di aver sempre agito in totale trasparenza, nel rispetto della legge e a tutela degli interessi del Club.
E ora questa sua affermazione è avvalorata dal pronunciamento della Corte di Cassazione a lui favorevole.
FONTE:
HellasVerona.it
HELLAS VERONA di Redazione, 11/04/2022 12:10
“Non siamo una succursale, Setti vattene”, Mantova in crisi e scatta la protesta dei tifosi
Setti, patron Mantova (foto, Gazzetta di Mantova)
Il Mantova sbaglia la gara dell’anno e perde in casa contro la Pergolettese, complicandosi maledettamente la strada verso la salvezza e incappando in una contestazione che prende di mira tutti, a partire da patron Setti invitato a gran voce dagli ultras ad andarsene. Lo scrive la Gazzetta di Mantova.
"Noi non siamo una succursale” e “Setti vattene” alcuni dei cori rivolti all'imprenditore carpigiano.
“Le critiche mi sembrano quantomeno un po' ingenerose. In tutta sincerità mi aspettavo una prova diversa in particolare nel primo tempo, in considerazione dell'importanza della gara. Qualcosa di meglio è stato fatto nella ripresa, però certamente non è stato abbastanza per portare a casa almeno il pareggio” ha detto Setti alla Gazzetta di Mantova.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Benvenuti nella città dei “mai contenti”
By Damiano Conati - 10 Aprile 2022
A Setti si chiede:
– che vinca le partite
– che dia stabilità al Verona in Serie A
– che ci metta soldi per comprare giocatori forti
– che non si prenda soldi dal Verona per usarli per se stesso
– che non venda giocatori
– che faccia di più per la città di Verona (come se la ristrutturazione di moltissime zone dello stadio, l’Antistadio nuovo di zecca, due negozi dedicati e una sede meravigliosa in Zai che trasuda storia gialloblù, li avesse costruiti qualcun altro)
– che non vada da Marzullo a raccontare la storia sbagliata del Verona Hellas
– che smetta di pagare 700mila euro a stagione un hotel privato di Peschiera per far allenare alla grande l’Hellas. Magari il campetto parrocchiale di Concamarise è gratuito
– che convinca Draghi a cambiare regole anticovid per gli hotel privati di Peschiera per tornare ad avere gli ingressi liberi e gli allenamenti aperti al pubblico
– che abbia più passione per l’Hellas, proprio come hanno tutti gli altri imprenditori veronesi che stanno investendo miliardi di euro per la squadra della loro città e come hanno tutti i presidenti cinesi, americani, curdi, lapponi e chi più ne ha, più ne metta che la domenica seguono le squadre di Serie A di cui sono proprietari, senza nemmeno saperlo
– che costruisca il centro sportivo di tasca sua
– che costruisca lo stadio nuovo di tasca sua, ma senza abbattere il Bentegodi di cui tutti sono affezionati
– che non vada a comprare altre società per avere una squadra in Serie C dove far crescere i suoi giovani del Verona. Che faccia l’Under 23 come la Juve piuttosto
– che entri nel cuore della città, senza quindi premiare l’abbonata più anziana, il piccolo tifoso con disabilità, il rider sfregiato e soprattutto senza che continui a entrare nelle scuole e a creare academy sul territorio, portando ogni domenica un sacco di piccoli nuovi tifosi allo stadio a prezzi di favore
– che dia più importanza al made in Verona, come se i vari Danzi, Kumbulla, Udogie, Casale, Coppola, una decina di ragazzi della Primavera e mister Corrent fossero nati tutti a Barletta
– che la smetta di fare associazioni di volontariato in aiuto del prossimo, inserendo gli amati Toni e Pazzini come uomini immagine, se le deve chiamare in inglese
– che faccia associazioni di volontariato in aiuto del prossimo, inserendo gli amati Toni e Pazzini come uomini immagine, chiamandole in italiano. Fondazione, no Foundation, Maurizio. Fondazione
– che si metta le fasce del lutto al braccio nel baule della sua Mustang gialloblù, perchè il magazziniere delegato se le può dimenticare. E chissà che dispiacere nel cuore avrà oggi quel pover’uomo che le ha lasciate in hotel.
A Setti non si chiede di:
– scegliere il Mantova. Il perchè probabilmente sarà molto chiaro tra una trentina d’anni.
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 10/04/2022 18:31
Barana: Il segno più grave della mancanza di cultura per ciò che siamo
Emiliano Mascetti con Gigi Riva
In tempi non sospetti scrivevo di un Verona contabile, inteso come società, che piaceva solo ai tifosi contabili, gli onanisti del calciomercato e delle plusvalenze (come se fossero poi soldi loro). La vergognosa dimenticanza del lutto al braccio ieri a San Siro in memoria di Ciccio Mascetti è la conferma di un club dalla mentalità solo economicistica, in nome del dio plusvalenza, dei gretti e grotteschi inglesismi (l’ultimo in ordine di tempo è la Foundation, perché Fondazione pareva brutto), di una tifoseria che sembra trattata solo come bancomat e dei media locali forse annoverati alla stregua di cani da riporto del verbo ufficiale.
Setti potrà consolidare (lo sta facendo e gliene do atto), realizzare il centro sportivo (per ora sono solo dieci anni di promesse), lasciare che il Comune faccia costruire lo stadio a un messicano sconosciuto che non porterebbe un euro al club e alla città (ma tranquilli, è solo fantascienza che piace ai giornali). Può fare questo e altro, ma riceverà l’applauso solo dei tifosi consumatori e contabili, quelli che guardano solo alla categoria, una bolla social che non è il cuore di Verona e del popolo Hellas. La realtà ci dice di un calcio business ma con sempre meno spettatori tv e stadi semi-deserti. Attenzione rischia di succedere anche a Verona, dove il paradosso è che nonostante la serie A, la passione per questo calcio che non crea epica sta scemando.
Rimane l’amore per il Verona Hellas in quanto essenza, storia e identità. E’ la benzina di tutto. Per questo lo sfregio a una bandiera è stato un atto di una vergogna infinita e indicibile. L’ennesimo segno, il più grave, dell’assenza di empatia e cultura per ciò che siamo. Questione di anima, c’è chi ce l’ha e chi no. Chi ne è sprovvisto magari arricchisce il suo conto in banca, ma non passera mai alla storia. A differenza di Mascetti.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 09/04/2022 22:32
Vighini: Un errore imperdonabile su cui riflettere
Maurizio Setti
Cosa siamo senza la Storia? Nulla. Cosa sarebbe il Verona senza la sua Storia, che talvolta è anche la nostra? Solo una macchina da plusvalenze, arida, impersonale, inutile come un portafoglio.
Capire questo è molto semplice e basta per spiegare che quello che è successo al Meazza è un errore non tollerabile. Lungi da me richiamare Torquemda e la Santa Inquisizione per flagellare l’autore della dimenticanza. Non è questo il punto. Sbagliare è umano, soprattutto per chi lavora e ho sempre odiato chi se la prende con l’ultimo della catena.
Il problema è che è stato dimenticato Ciccio Mascetti, non le fasce nere da mettere al braccio. Ecco: da tempo dico e scrivo che il Verona è troppo lontano dalla città, distaccato, quasi avulso. Setti ha fatto una scelta precisa. De-veronesizzare il Verona, togliere i veronesi dai posti chiave, per paura di essere troppo coinvolto, di dar vita a un chiacchiericcio che in passato bene non ha fatto. Il recidere il legame con la città, mantenendo solo l’aspetto “copertina” (Bagnoli presidente onorario, gli Ambassador) ha provocato un’assenza di cuore, di passione, di legame.
Certo, sono in molti ad essersi legati alla nostra città tra i dipendenti del Verona, pur venendo da fuori. Ma a molti di loro manca proprio il vissuto, la conoscenza. Anche a Setti è mancata questa passione. Fin dai tempi degli studenti di greco che avrebbero fondato l’Hellas, il presidente, bravissimo in tantissimi altri aspetti, ha peccato di superficialità da questo punto di vista. Dimenticarsi di Ciccio Mascetti, una delle più grandi figure dell’Hellas Verona, è il frutto di questa superficialità. Non può essere tollerato né essere questione da mettere sbrigativamente sotto il tappeto.
Setti ha presentato le scuse di persona, non scontato, e di questo gli va dato atto. Ora però questo errore gravissimo deve innescare in società una pesante riflessione. Forse è l’ennesima lezione di Mascetti da lassù. Dare anche al Verona di Setti un’eleganza, un cuore e uno stile che fino ad oggi sono mancati.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
9 APRILE 2022
Setti: "Non possiamo che chiedere scusa"
Milano - Le dichiarazioni a DAZN del Presidente Maurizio Setti: “Mi rivolgo alla famiglia Mascetti, ai tifosi, alla città. L’utilizzo tardivo del lutto al braccio è una dimenticanza, per la quale non posso, a nome del Club, fare altro che chiedere scusa. Abbiamo fatto il massimo per recuperarle nel minor tempo possibile, le avevamo lasciate in hotel e ce ne siamo accorti tardi, ma prima dell’inizio della partita non siamo riusciti a consegnare le fasce ai ragazzi. Lo abbiamo fatto nell’intervallo”.
FONTE:
HellasVerona.it
NEWS
Setti: “Tudor mi ha stupito, Simeone e Caprari no. E su D’Amico e Di Francesco…”
Intervista ad ampio spettro per il patron gialloblù a La Gazzetta dello Sport. Tra i nomi citati, anche quelli di Ilic e Cancellieri
di Tommaso Badia Aprile 8, 2022 - 09:45
Dalla stagione in corso fino alla sfida contro l’Inter, passando per il cambio di allenatore, i giocatori, il d.s. e non solo: sono davvero moltissimi gli argomenti toccati da Maurizio Setti durante la lunga intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport.
Senza perdere tempo, ecco dunque le principali dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Hellas.
LA STAGIONE. «Credo che questa sia la prima o la seconda, dopo quella del debutto in Serie A, stagione più bella della mia gestione. Sicuramente questa è la squadra più forte che abbia avuto e la più bella per organizzazione di gioco, spettacolarità e risultati. Siamo molto contenti perché abbiamo raggiunto la salvezza con ampio anticipo rispetto alla fine del campionato».
GLI OBIETTIVI. «Tanti anni fa dichiarai che mi sarebbe piaciuto vincere la Coppa Italia, con un po’ di fortuna potrebbe starci. Sin qui ho avuto tante di gioie, forse quella che mi manca è il centro sportivo, ma ci stiamo lavorando. I record? Belli, ma alla fine le soddisfazioni si trovano nella continuità».
IL CAMBIO IN PANCHINA. «La scelta di cambiare allenatore non è arrivata per le tre sconfitte consecutive, bensì quando ci siamo resi conto che il modus operandi del precedente operatore non rispecchiava quello di cui la squadra aveva bisogno: venivamo da determinate caratteristiche di sacrificio, lavoro duro… Tra le parole dette e i fatti non c’è stata coerenza. Senza nulla togliere a Di Francesco, che è bravo, oggi il calcio ha bisogno di uno staff diverso da quello che aveva lui. E lo ha capito. Tudor? Era in linea con la nostra filosofia e già a inizio stagione era tra i papabili. C’era bisogno di concetti già acquisiti, così abbiamo pensato a un tecnico che aveva nelle corde un certo tipo di calcio».
IL MISTER. «Tudor è bravissimo e ha stupito anche me, nella scelta siamo caduti anche meglio di quello che speravamo. Sapevamo di avere una buona squadra per la salvezza, invece siamo oltre le previsioni. Abbiamo già gli stessi punti della scorsa stagione, anzi due in più: allora c’era infatti stata la vittoria a tavolino con la Roma».
I SINGOLI. «Non sono sorpreso da Simeone e Caprari e sono contento che le scelte mie e di Tony D’Amico, più sue che mie per la verità, abbiano funzionato. Li avevamo cercati anche prima e abbiamo provato che non stavano meritando la giusta considerazione. Credo che il merito vada anche al sistema che abbiamo costruito e che dà la possibilità ai giocatori di rendere al massimo. Caprari, per esempio, ha uno spirito di grinta e sacrificio che prima nessuno gli riconosceva. Ilic può fare molto di più: ha possibilità infinite, ma deve crescere. In queste ultime partite mi aspetto che dimostri di voler diventare un campione da Champions League. Cancellieri poco utilizzato? Non credo che Tudor non veda i giovani, è che davanti andiamo alla grande e Cancellieri dovrebbe sostituire una delle punte».
IL DIRETTORE. «D’Amico ha altri due anni di contratto: nessuno, tra virgolette, me lo può portare via. Nella vita, come dissi per Juric, bisogna però essere felici in due. Io comunque so che ho dato a Tony una chance che nessuno gli avrebbe dato».
LA PROSSIMA SFIDA. «Nelle ultime sfide al Meazza siamo stati sfortunati, potevamo prenderci qualche punto.
Scenderemo in campo contro l’Inter con l’idea di fare una gara importante. Loro sono i campioni d’Italia e avranno lo stadio pieno, ma noi non tremeremo, anzi ci piace, inoltre non abbiamo nulla da perdere».
FONTE:
CalcioHellas.it
Il pensiero del Presidente Setti in ricordo di Emiliano 'Ciccio' Mascetti
HELLAS VERONA di Redazione, 29/03/2022 14:27
Viaggio negli Usa per Setti: vacanza o affari?
Setti e la compagna su Instagram a Miami
Maurizio Setti in questi giorni si trova a Miami, in Florida. Il presidente del Verona è in vacanza con la compagna Patrizia Ricci e si è fatto riprendere sui social. Ma sono in molti a pensare che il viaggio negli Stati Uniti non sia solo una vacanza ma anche un viaggio d'affari. Se poi c'entri il Verona è davvero impossibile saperlo. Ma di questi tempi con i fondi americani che stanno sbarcando in Italia è chiaro che anche il Verona potrebbe fare gola…
HELLAS VERONA di Redazione, 23/03/2022 12:30
Hellas, bilancio positivo per il secondo anno consecutivo: 25,1 milioni di plusvalenze
Maurizio Setti (foto Grigolini)
La Gazzetta dello Sport ha analizzato i conti delle società di calcio della Serie A con uno speciale di due pagine:
ANALISI SUL VERONA
Non sembrerebbe un modello sostenibile, ma per il secondo anno consecutivo il Verona riesce a essere in positivo. Questo perché, in una stagione non propriamente brillante per quanto riguarda il mercato, alla fine le plusvalenze sono 25,1 milioni, che porta un risultato netto a +1,1. In peggioramento, è vero, rispetto all’anno precedente con 8,3 milioni, ma nel computo generale può essere soddisfacente essere una delle poche società in Serie A a essere in positivo (con l’Atalanta).
Il fatturato. È in linea con quello dei club della sua regione. Cioè 72,7 milioni, dovuti all’ottima posizione nell’anno precedente e la traslazione dei diritti televisivi nell’anno successivo. I costi sono intorno ai 93,3 milioni, con molti ammortamenti per gli investimenti fatti per poi riuscire ad avere calciatori in grado di rappresentare una plusvalenza. Barak o Simeone per quest’anno, ma anche Casale. Il gioco è quello di avere un allenatore che dà qualcosa alla squadra e che migliora i giocatori, anche giovani.
La situazione può migliorare anno per anno. Il 2021-22 sarà probabilmente molto vicino allo zero, poi dipenderà molto dalle cessioni e da quello che potrà essere recuperato, visto che comunque ci sarà un investimento con Simeone da 12 milioni. I debiti netti sono 45,5 e il patrimonio da 5,7. Una situazione non tranquilla ma non irrisolvibile, tanto che il Verona potrebbe essere un investimento fruttuoso. Ben sapendo che il passo va fatto secondo la gamba e che la situazione difficilmente sarà differente a meno di qualificazioni in Champions.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
Setti: “In questi anni siamo cresciuti. Io e D’Amico siamo un bel duo”
Il presidente gialloblù, raggiunto dai colleghi de L’Arena, ha toccato diversi argomenti interessanti
di Tommaso Badia Marzo 11, 2022 - 09:30
Ph. Francesco Grigolini - Fotoexpress
È un Maurizio Setti a 360 gradi quello raggiunto dai colleghi de L’Arena per una lunga intervista che ha visto il patron gialloblù toccare un ampio spettro di argomenti.
Senza perdere tempo, ecco dunque la prima parte delle principali dichiarazioni del patron gialloblù.
IL MOMENTO. «Sono felice per la stagione calcistica, anche se sono molto preoccupato per la situazione che stiamo vivendo: dopo il Covid è arrivata una guerra e non è facile. Speriamo tutto finisca presto».
I DIECI ANNI DI PRESIDENZA. «Sono fiero di quanto abbiamo fatto tutti insieme negli ultimi dieci anni e della filosofia interna al club: pur con qualche momento difficile, siamo cresciuti moltissimo. Penso per esempio al nostro settore giovanile che, oltre ai risultati sportivi, ha portato in prima squadra tanti giocatori. Siamo ai massimi livelli pur non avendo le disponibilità economiche di altri club in un calcio che ormai ha costi alle stelle».
I GIOCATORI DI IERI... «In Jorginho ho visto grandi potenzialità, anche se non avrei mai pensato che raggiungesse livelli così alti. Difficile paragonarlo ad altri giocatori passati da qui, anche se vedere Rrahmani titolare in una squadra che lotta per lo scudetto mi rende orgoglioso».
… E DI OGGI. «Se penso ai nostri tre là davanti dico che sono fortissimi: fanno tanti gol e rendono felici i tifosi. Chi resterà tra Barak, Caprari e Simeone? Io non precludo niente, il Verona non può permettersi di correre dietro a chi non vuole o non può restare. Davanti a determinate cifre si fa fatica a rifiutare, anche Juve, Inter e Milan cedono i propri giocatori se qualcuno offre di più. Devo però dire una cosa: a inizio stagione erano tutti depressi per la cessione di Zaccagni, ora che mi dite di Caprari? Bisogna dare atto alla società che nel cambio dei giocatori ha sempre fatto bene. Pensiamo anche a Tameze…».
IL DIRETTORE SPORTIVO. «D’Amico è il miglior direttore sportivo che abbia avuto e io sono maturato molto come presidente. Siamo un bel duo».
GLI ALLENATORI. «Non credo che Juric si sia pentito di aver cambiato aria. Ha preso la propria decisione e penso sia felice di essere al Torino. Tudor? È in una fase di costruzione, si sta integrando nel nostro sistema e condivide la settimana con tutti. Al campo è molto giocoso e quindi aiuta la squadra a liberare la mente, inoltre lavora bene e ha capito di avere un gruppo di grande qualità».
LA PROSSIMA PARTITA. «Quella contro il Napoli sarà una grande gara. La squadra è pronta per un ottimo finale, ma i conti si fanno alla fine».
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Ancora Setti: “Sono razionale, non freddo. E su stadio, centro sportivo e multiproprietà…”
Seconda parte della lunga intervista concessa dal patron gialloblù ai colleghi de L’Arena
di Tommaso Badia Marzo 11, 2022 - 09:55
Dopo una prima parte dedicata più che altro alla parte sportiva, la seconda metà dell’intervista concessa da Maurizio Setti ai colleghi de L’Arena è incentrata su aspetti più “amministrativi” come lo stadio e il centro sportivo, ma è anche presente una “autodescrizione” del patron gialloblù.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
LO STADIO. «Non ho notizie sul nuovo stadio, anche perché la questione è in mano ad altri. La pandemia non ha aiutato, ma mi sembra che si sia rallentato un po’ troppo. Quanti punti in più con un impianto “all’inglese”? Almeno quattro o cinque a stagione».
IL CENTRO SPORTIVO. «Per il centro sportivo si va avanti, è l’ultimo tassello per lasciare qualcosa di concreto oltre ai risultati sportivi. In Italia c’è troppo burocrazia, spero che la situazione si sblocchi al più presto perché inizio ad avere una certa età! Costruirlo a Castelnuovo dove siamo ora? Non lo so, abbiamo più opzioni. Al momento comunque stiamo apportando diverse migliorie».
LA MULTIPROPRIETÀ. «Non so come finirà la questiona relativa alla proprietà di Verona e Mantova, ma c’è tempo. A fine stagione valuteremo. Quanto vale il Verona? Non saprei».
UN UOMO ORDINATO. «Dicono che sono un uomo freddo, ma non è vero: sono molto caldo ma anche razionale, quindi mi comporto di conseguenza. Sono molto ordinato, non mi esalto e non mi abbatto».
FONTE:
CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 01/03/2022 12:43
Vighini: ecco perchè Setti farà sempre meglio di una proprietà veronese
Stefano Magrini (a sinistra) a Supermercato
La chiave di lettura me l’ha data durante Supermercato Stefano Magrini, imprenditore veronese che per anni ha sorretto il volley a Verona assieme ad altri soci. Magrini ha spiegato in poche parole perché Maurizio Setti farà sempre meglio di un veronese alla guida del Verona: “Setti non è tifoso del Verona. E questa è la chiave. Quello che apparentemente un difetto” ha detto Magrini “è in realtà il suo miglior pregio. Il fatto di non farsi coinvolgere nelle vicende del Verona in maniera pesante gli consente di avere una visione della realtà distaccata e quindi di prendere decisioni che non sono di “pancia” ma sempre aziendali. Inoltre non si lega agli uomini. Non ha debiti di riconoscenza nei confronti di nessuno che lavora con lui, non c’è affetto, ma solo un rapporto di lavoro. Credetemi, io l’ho vissuto nel mio piccolo sulla mia pelle. Il volley mi aveva così assorbito che non vivevo più. Volevo sempre migliorare e sono finito in una spirale che mi impediva di vedere le cose in maniera aziendale. E così ho fatto tanti errori che poi ho pagato caro”.
Qualche settimana fa raccontavo di un Verona “distaccato” dalla città e dai tifosi, se vogliamo una delle cose che mancano a Setti per essere “perfetto”. Magrini però mi ha dato una chiave di lettura diversa. Quella freddezza è figlia di un presidente che non si vuole “scottare” e che fa di tutto per non diventare tifoso per non rischiare di perdere la testa. Mi chiedo se non sia possibile una via di mezzo, cioè un Verona più vicino alla gente e un Setti meno “freddo”. Ma forse è proprio come la storia di Icaro: se ti avvicini troppo al sole (della passione) si scioglie la cera delle ali e tu cadi impietosamente.
HELLAS VERONA di Redazione, 13/02/2022 22:58
Vighini: Cosa manca ancora al Verona di Setti per essere magnifico
Maurizio Setti
Stiamo vivendo anni meravigliosi calcisticamente parlando. Eppure ci manca qualcosa. Terribilmente. A noi che abbiamo vissuto epoche dorate, quando la squadra era dentro la città, quando si potevano toccare con mano i campioni, quando ci facevamo firmare le bandiere e le sciarpe. E’ l’ultimo step, ma il più importante, quello che ancora manca a Setti e forse mancherà per sempre a questa società. Il Verona è una cosa altra, avulsa da noi, non ci appartiene se non alla domenica per poco tempo, troppo poco per farci infiammare l’anima per farlo sentire interamente nostro.
L’Hellas si allena a Peschiera, ormai in un bunker chiuso, fuori dal mondo, fuori da tutto. Allenamenti blindatissimi ora per il Covid, prima per trattenere i segreti di schemi astrusi che alla domenica in campo si rivelavano porcate assolute. La pandemia è un alibi che va bene a tutti. mettiamocela via. Non rivedremo mai più le porte aperte di un allenamento, neanche quando finirà questo tormento.
Le interviste, tranne quelle pre-confezionate per i media che intrattengono rapporti commerciali con la società non esistono più. Esiste una comunicazione social che più volte ho definito fine a se stessa. il Verona si promuove come se fosse un’auto da vendere, come un tortellino, come un vestito. Il tifoso viene tenuto distante, costretto a essere un cliente, un fruitore di un prodotto, costretto persino a digerire in silenzio l’abominio di un’orribile maglietta verde bianca. I giocatori passano da qui e se ne vanno senza lasciare niente. Kalinic, un campione, è andato via dopo uno scarno comunicato alla fine di una partita a mercato chiuso.
Sembra quasi che Setti non voglia portare il Verona dentro la città temendo che faccia la fine di Icaro quando si è avvicinato troppo al sole. Esiste un negozio, a due passi dall’Arena, ma è da tempo immemorabile che non ci va nessuno, sia Tudor o sia Simeone solo a ricordarci che il negozio è ancora aperto.
In sede le facce veronesi le contiamo sulla punta delle dita e nessuno occupa posti di responsabilità. Scrivo ciò proprio stasera dopo un 4-0 in cui fortuna e audacia si sono date una mano, perché sarebbe facilissimo fare come quei lacchè che da tempo credono di essere la voce della società solo perché scodinzolano quando il padrone gli mostra la pallina da riportare e dire sempre che tutto va bene anche quando dal cielo non piove proprio acqua pura. Gli stessi che peraltro affermavano certi qualche settimana fa che Kalinic non se ne sarebbe mai andato da qui.
Ma chi ama il Verona non è chi lascia scie di saliva dove cammina Setti. Ma chi fa notare gli errori e cerca di correggere la visione e la rotta. Che oggi, da questo punto di vista è miope e sbagliata. Il Verona, il nostro bellissimo Hellas, va riportato dentro la città, dentro le nostre mura. Prima che sia troppo tardi.
HELLAS VERONA di Redazione, 09/02/2022 7:00
Vendere il Verona o il Mantova? Setti non ha ancora deciso: “È tutto prematuro”
Maurizio Setti (Foto La Gazzetta di Mantova)
“Galderisi al nostro Mantova ha trasmesso la mentalità giusta e ha portato entusiasmo. È un professionista che ha tanta esperienza e lavora molto. Come piace a me: tanto lavoro e poche parole. Sviluppi sulla questione multiproprietà? Nessuno. È tutto prematuro. Puntiamo dritti verso la salvezza e con fiducia”. L’ha detto Maurizio Setti alla Voce di Mantova.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Quegli affari con la Samp che devono far riflettere Setti
By Damiano Conati - 26 Gennaio 2022
La Samp compra Depaoli dal Chievo per 4,5 milioni di euro.
Il Verona compra Magnani dal Sassuolo per 3,5 milioni.
Depaoli alla Samp è una riserva e la squadra va male.
Magnani al Verona è una riserva e la squadra va a gonfie vele.
La Samp decide di prestare Depaoli al Verona a gennaio con un diritto di riscatto di 3 milioni: 1,5 milioni di minusvalenza.
Il Verona decide di prestare Magnani alla Samp a gennaio con un diritto al riscatto di 4,5 milioni: 1 milione di plusvalenza.
E Magnani è più vecchio di 2 anni di Depaoli.
Morale della favola: squadra che vince porta denaro. Squadra che perde, porta alla svalutazione dei cartellini.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Damiano Conati
Setti: “Per Barak ben più di 25 milioni e intanto il prezzo sale”
By Damiano Conati - 17 Gennaio 2022
Maurizio Setti è intervenuto a “La politica nel pallone”, su Rai Gr Parlamento: “Non voglio entrare nel merito delle decisioni del Cts che ha competenze maggiori, ma spero che dopo la sosta per le nazionali si possa davvero tornare al 100% della capienza degli stadi per due motivi: perché il calcio è spettacolo per i tifosi e perché anche noi abbiamo bisogno di aiuto economico. Finora non ci è stato concesso nulla, se non dilazioni e questo è veramente un grandissimo problema. Con il limite dei 5.000 spettatori per due giornate la Lega Serie A ha fatto un gesto pubblico per far capire che siamo d’accordo sull’importante della salute. Io però sono molto pragmatico e devo dire quello che penso come ho già fatto in Lega. Noi usiamo protocolli particolari e siamo controllati in un modo impossibile, come nessun altro sport. Siamo molto sicuri che i giocatori non possano avere grandi problemi. E altrettanto va detto per lo stadio, un luogo all’aperto dove entra solo chi ha determinate condizioni. Ci dicono che il problema resta la curva, dove i tifosi si avvicinano, ma in Premier League da sei mesi gli stadi sono pieni senza mascherine”.
Sulle perdite: “L’anno scorso causa Covid abbiamo perso 14 milioni di euro e ne abbiamo speso un altro per rispettare tutti i protocolli sanitari”.
Sul mercato: “Quanto vale Barak? Diciamo tanto. Leggo certi numeri e mi viene da ridere. 25 milioni? Non lo so, penso che siano pochi. Non sono io che decido il prezzo ma chi vuol comprare il giocatore. Ora ce lo teniamo stretto, ma sicuramente capisco che per lui è un momento importante, è maturo per una grandissima squadra. Ieri era contentissimo dopo la tripletta, girava per lo spogliatoio col pallone in mano. Ha necessità di andare in un grande club, per caratteristiche può giocare nei primi 4-5 club d’Europa. Ma aspettiamo e se continua così il prezzo sale”.
Infine su Montipò: “L’avevo visto giocare e non pensavo fosse così forte. Ma abbiamo avuto anche fortuna: il nostro preparatore dei portieri l’aveva avuto e quando ci è stato proposto l’abbiamo preso subito. Viene da un infortunio al ginocchio, ha fatto 4 mesi di grande riabilitazione, è stato bravo. Non ha ancora dimostrato quanto vale, è molto giovane e può diventare molto molto forte. Può ambire alla Nazionale”.
D.Con.
Ancora Setti: “Voglio dare serenità a un club meraviglioso come l’Hellas”
By Damiano Conati - 18 Gennaio 2022
Ecco la seconda parte dell’intervento del presidente Setti alla trasmissione “La Politica nel Pallone” su GR Parlamento.
“È stato bello festeggiare le 250 partite in Serie A con il Verona con la vittoria a Reggio Emilia. I ragazzi hanno fatto una grande prestazione, quindi li ringrazio per avermi dato questa gioia. Le mie 250 presenze in A sono significative soprattutto perché sono un quarto della storia più che centenaria del Verona. Questo è il calcio, cerchiamo di renderlo ancor più spettacolare, perché è uno sport già spettacolare”.
Riguardo ai risultati ottenuti da quando è al Verona.
“A me non piace esaltarmi per i numeri, anche se sono quelli che dicono la verità. Però da presidente del Verona sto riuscendo a centrare bene o male quasi tutti i record che il club ha fatto nella sua storia. Non è però questo il mio obiettivo: voglio dare serenità a un club che è meraviglioso e che ultimamente sta giocando un bel calcio. Speriamo di fare sempre meglio, è quello che mi auguro da presidente e da appassionato di calcio”.
Perchè Juric prima e Tudor poi?
“Quello che noi abbiamo fatto come Verona è partito prima di Juric. Ma non perché Juric non sia stato importante: a un certo punto la città non lo voleva perché avevamo vinto il campionato con Aglietti, io ho insistito per prenderlo. Avevo già in testa un percorso insieme al diesse D’Amico. Abbiamo preso un allenatore con determinate caratteristiche: Verona non ha bisogno del tiki-taka, ma di un calcio aggressivo. Abbiamo valorizzato diversi giocatori, come Amrabat e Rrahmani, che all’inizio erano sconosciuti e oggi sono protagonisti in Serie A, seppur uno lo sia meno dell’altro. Il nostro percorso deve essere questo, sono orgoglioso di aver lanciato tanti giocatori anche del nostro settore giovanile e di averli eventualmente venduti, perché questo è il nostro scopo, e credo che per adesso ci stia riuscendo abbastanza bene”.
D.Con.
FONTE:
HellasNews.it
250 volte Setti! Tanti auguri presidente
By Damiano Conati - 17 Gennaio 2022
In occasione delle 250 gare in A di Setti, riproponiamo l’articolo controcorrente che avevamo pubblicato il 4 settembre scorso dedicato al presidente Setti, da parte del nostro inviato speciale Gino L’Onto.
Tra qualche mese ricorrerà un importante anniversario per l’Hellas Verona: ad inizio 2022 infatti festeggeremo i dieci anni di proprietà e presidenza di Maurizio Setti.
Festeggeremo? Tutti tutti?
Sicuramente molto dipenderà dalla situazione di classifica dell’unica squadra gialloblù.
Tuttavia il bilancio di dieci anni di uno dei presidenti non più amati ma più vincenti della storia del Verona non può che essere ampiamente positivo. E non stiamo parlando di aspetti economici dei quali noi del popolino gialloblù non capiamo un cadenasso.
Eppure tra i tutti matti, il dio del pallone ha posto un buffone.
Correva la fine del grigio inverno 2018/2019, ultimo senza CoVid, e la squadra non stava concludendo nulla di Grosso, nella foschia anonima della serie B, lontana dalla ribalta, quando anticipando la primavera la nostra bella Verona cominciò a fiorire di un numero strabiliante di boccioli gialli e blu: sui lampioni, sui cartelli stradali, sui cassonetti, sulla panchine, sulle luci dei semafori, praticamente ovunque spuntarono decine di migliaia di adesivi che riportavano – con o senza ritratto nel nostro – l’epiteto buffone accostato a Setti.
Crediamo si tratti di una delle contestazioni più massive, pacifiche, diffuse e pervasive che una città e la sua squadra di calcio abbia mai visto.
Chi vi scrive si trovò sulla scrivania dell’ufficio la versione macro, il cartello Buffone ostentato in curva quelle settimane, lasciato bell’apposta da un collega, che ha in seguito evidentemente cambiato lavoro. Ma il cartello campeggia ancora alle nostre spalle a ricordarci che quello che Setti è noi fummo e saremo.
Non sarà mai inneggiato come il carismatico Garonzi, coccolato come il tenero Guidotti, osteggiato come lo sfortunato Chiampan, contestato come il sapiente vicentino barbuto, guardato con tenerezza come l’allegro conte, ricordato con malinconia come il povero Martinelli.
Ma Maurizio il Buffone è il novello Odisseo dal multiforme ingegno: ogni anno non manca di scandalizzare ingenui, affezionati, soloni e malmostosi di professione con decisioni e soprattutto cessioni, però a ben guardare in dieci anni ha architettato più di un cavallo di Troia: ha portato tre volte il Verona dalla B alla A e ha raggiunto quattro onorevolissime salvezze. Dovesse riuscirgli – la vediamo dura – la terza consecutiva avrà il secondo miglior bilancio della storia gialloblù dopo l’inarrivabile Guidotti. Auguri Buffone, auguri Hellas.
Gino l’Onto
Foto: instagram Hellas Verona
FONTE:
HellasNews.it
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HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 13/01/2022 12:20
Vighini: Lo stipendio alto? Setti è un benefattore del Verona e vi spiego perchè
Maurizio Setti
Tremilionisettecentoottantomila euro: una cifra altissima, da top manager di multinazionale. E' lo stipendio di Setti, amministratore unico del Verona. In tanti si sono scandalizzati per questi soldi, io no. Anzi, ritengo Setti un benefattore del Verona e ora vi spiego perchè.
La storia recente del Verona forse non è chiara a molti di voi. L'Hellas ha rischiato di sparire perchè nessuno in questa città se lo filava. Dopo i Mazzi, era arrivato Pastorello con l'aiuto di Tanzi e dopo Pastorello per salvare il Verona dovette arrivare Arvedi e successivamente Martinelli.
A quel tempo, il Verona pareva un peso, un fardello, un orpello inutile che forniva solo fastidio con quella tifoseria mal sopportata, razzista e contestatrice. La più brillante idea che partorì la nostra città in quel tempo fu di fare una fusione, unendo il Chievo di Campedelli, allora esempio e modello e la tradizione dell'Hellas.
La fusione sbattè contro un muro costruito dai tifosi, Martinelli cambiò rotta, risanò il Verona, tornò grazie a Mandorlini in serie B. Ammalato e stanco, il presidente di Castelnuovo del Garda, cercò disperatamente di far uscire il Verona dall'isolamento. Ma senza riuscirci. Nessuno in quel momento storico ebbe il coraggio, la capacità imprenditoriale, la lungimiranza di capire il potenziale del Verona. Solo Setti. In quel senso, lo possiamo considerare un visionario. Piccolissimo imprenditore di Carpi, forse con potenzialità minore rispetto allo stesso Martinelli, sicuramente molto più piccolo della stragrande maggioranza delle imprese veronesi, Setti aveva ben chiara una cosa. Se ben gestito il Verona è una miniera d'oro.
Lascio perdere qui il percorso che Setti ha fatto per ottenere i risultati di oggi. E' stato un percorso travagliato, pieno di errori, ma che il presidente ha sempre corretto con tremenda puntualità, tagliando teste e liberandosi di coloro che lo avevano mal consigliato.
Resta il fatto innegabile, che grazie a fiuto, istinto, fortuna, lungimiranza, concretezza, il Verona oggi è una società che ha i conti a posto e produce utili. Lo stipendio enorme di Setti altro non è che il risultato di tutto ciò.
Setti ha dimostrato urbi et orbi che il Verona non è un peso ma uno straordinario marchio, che tra l'altro avrà ulteriori sviluppi nei prossimi anni. Nessuno potrà più dire da Setti in poi che il Verona è un buco nero in cui qualche sprovveduto ci mette i capitali di famiglia, rovinandosi. In realtà il Verona è una macchina da soldi e Setti lo ha dimostrato e probabilmente lo dimostrerà ancora quando lo rivenderà a 80, 90 100 milioni di euro a qualche fondo straniero. Quei soldi, insomma, Setti se li merita, alla faccia di chi voleva far sparire il Verona.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
12 Gennaio 2022 - 18:22 Hellas Live Lettura: 1 min.
Serie A, i dirigenti più pagati, 1º posto per il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti
Nel bilancio del club scaligero al 30 giugno 2021 è presente anche il compenso per Setti: nel 2020/21 infatti il “compenso all’Amministratore Unico“, ovverosia il patron della società gialloblù, Maurizio Setti, è stato pari a 3,788 milioni di euro, rispetto ai 3,061 milioni di euro della stagione 2019/20. Alle spalle di Setti, considerando i soli dati ufficiali, troviamo il Ceo del Milan Ivan Gazidis, con un compenso da 3,150 milioni lordi, seguito da Fabio Paratici, ex Managing Director dell’area Football della Juventus, con 2,6 milioni. Giù dal podio invece due ex dirigenti della Roma: l’ex ad Guido Fienga, con 2,0 milioni, e l’ex vicepresidente Mauro Baldissoni, che ha lasciato la propria carica a settembre del 2020 con 1,5 milioni. Tra gli altri dirigenti, a quota 600mila euro troviamo il presidente della Lazio Claudio Lotito e il numero uno del Milan Paolo Scaroni, mentre in casa Juventus il presidente Andrea Agnelli nel 2020/21 ha percepito 512 mila euro totali, mentre sono 436 mila gli euro che ha incassato il vice presidente Pavel Nedved. Tra i dirigenti le cui cifre non sono ufficiali, secondo quanto riportato dalla Gazzetta della Sport al momento dell’accordo, l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta avrebbe un ingaggio da 1,5 milioni di euro a stagione più corposi bonus. Fonte: calcioefinanza.it
FONTE:
HellasLive.it
HELLAS VERONA di Redazione, 06/01/2022 18:20
Setti: Nuovo protocollo per evitare che si fermi Serie A, milioni in ballo. Obiettivo é salvezza
Setti
"Abbiamo dovuto fare un nuovo protocollo per evitare che si fermi il campionato. Sento tante persone che parlano del calcio, gente che è anche fuori da questo mondo e che non conosce tante cose. Stiamo parlando di milioni in ballo, bisogna avere delle regole per andare avanti. Ci sono accordi importantissimi da rispettare, quindi abbiamo stilato nuove regole che hanno la funzionalità di far disputare tutte le gare o quasi” lo ha dichiarato a Dazn Maurizio Setti.
“Con queste nuove regole è quasi impossibile che una squadra non possa giocare. L’obiettivo dell’Hellas é quello di salvarsi” ha concluso il presidente del Verona.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
24 DICEMBRE 2021
Buon Natale e buon 2022 gialloblù: gli auguri del Presidente Maurizio Setti
"Auguro alla città di Verona, ai veronesi e ai tifosi del nostro Hellas Verona di trascorrere un felice Natale assieme ai propri cari. A tutti voi un augurio di un 2022 in cui la salute e la serenità non manchino mai, un anno nel quale continuare a perseguire i propri sogni e le proprie ambizioni, lavorative e personali. Lo faremo anche noi, come Hellas Verona, con quello spirito di gruppo che ci ha permesso di crescere negli ultimi anni e che ci permetterà di crescere ancora. Un abbraccio, sentito, a tutti voi".
Maurizio Setti
Presidente Hellas Verona FC
FONTE:
HellasVerona.it
Maurizio Setti: «Siamo molto soddisfatti di Tudor»
© foto di HellasVerona.it
Alla viglia di Verona-Atalanta ai microfoni di DAZN ha parlato il presidente Maurizio Setti. «Siamo molto soddisfatti di Tudor. Per quanto riguarda il futuro e il prossimo mercato per fortuna siamo una società "corta" dove c'è un presidente, un direttore sportivo e un allenatore. Ne parleremo naturalmente insieme per cercare di capire le esigenze e quello che si potrà fare».
Sezione: Focus / Data: Dom 12 dicembre 2021 alle 14:50 / Fonte: DAZN
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE:
TuttoHellasVerona.it
7 DICEMBRE 2021
Hellas Family Christmas | Il Presidente Setti: "Gioco di squadra, passione, spirito Hellas: sono i segni distintivi della grande famiglia gialloblù”
Pescantina – Prima Squadra maschile e femminile, Primavera, Settore Giovanile, dipendenti, istituzioni cittadine e partner, insomma, all’Hellas Family Christmas c’era tutto il mondo gialloblù.
Nella fantastica cornice offerta da Monteci a Pescantina, si è tenuta la festa natalizia dell’Hellas Verona con circa 350 invitati. Tra sfere colorate e danzatrici volanti si sono succeduti sula palco, allestito ad hoc, tutti i protagonisti di questa stagione a partire, ovviamente, dal Presidente Maurizio Setti, che è anche intervento ai microfoni di Hellas Verona Channel: “Gruppo, gioco di squadra, famiglia, spirito Hellas. Sono questi gli elementi, anzi i valori portanti e distintivi dell’Hellas Verona. Valori che devono appartenere a chi scende in campo e a chi lavora nelle varie aree del nostro Club. E’ più di un concetto di lavoro. E’ un principio che deve accomunare noi tutti, al fine di porci come obiettivo quello di una graduale ma costante crescita, sotto ogni punto di vista e in ogni settore del Club. In questo modo possiamo anche essere più ricettivi verso chi vuole avvicinarsi al nostro Club. Siamo cresciuti molto negli ultimi anni, ma miriamo a crescere ulteriormente, attorniati da sempre più persone che vogliono il bene del Verona. Deve essere questo il minimo comune denominatore per tutti. Siamo una azienda, e ci comportiamo come tale. Ma operando nello sport, e nel calcio in particolare, non possono mancare in ognuno di noi componenti come la passione e l’aspetto emozionale. Componenti che permeano il nostro Club, ed è per questo motivo che ringrazio tutti coloro i quali sostengono quotidianamente il nostro Club, dai partner ai dipendenti, dalle istituzioni ai collaboratori”.
Ai microfoni di Hellas Verona Channel è intervenuta anche Simona Gioè, Direttore Generale del Club.
“Questa festa di Natale l’abbiamo voluta dedicare alla sempre più numerosa famiglia Hellas, che è composta da chi – a vario titolo – lavora e collabora con il nostro Club. E’ un momento conviviale nel quale, proprio in nome del nostro concetto allargato di famiglia, abbiamo voluto radunare tutti coloro i quali gravitano attorno al mondo dell’Hellas Verona, e mi riferisco alle istituzioni, ai nostri partner, ai dipendenti, ai collaboratori e – naturalmente – alla nutritissima area sportiva, fra Prima Squadra Maschile, Prima Squadra femminile, Settore Giovanile, eSports, Hellas Verona for Special… E’ la prima volta che ci sono tutti, ma davvero tutti i protagonisti della nostra attività quotidiana, da chi opera sotto la luce dei riflettori a chi lavora dietro le quinte. E’ un modo per ringraziarli, perché ognuno di loro è per noi fondamentale nell’apporto che fornisce al Club con grande senso di appartenenza e massima dedizione”.
FONTE:
HellasVerona.it
Verona, Setti rassicura l'ambiente: a gennaio non parte nessuno
del 24 novembre 2021 alle 19:52
Le ottime prestazioni dell'Hellas Verona targato Igor Tudor hanno riacceso i riflettori sui giocatori gialloblu. Nel match contro l'Empoli, sugli spalti del Bentegodi erano presenti diversi osservatori per seguire i principali gioielli veronesi, su tutti Barak, Simeone e Tameze. Il quotidiano L'Arena, in vista del mercato di gennaio, si chiede cosa farà il presidente Setti: il numero uno scaligero, secondo fonti vicine alla squadra, non ha alcuna intenzione di smantellare la rosa a metà anno, i conti sono in ordine e pertanto i tifosi possono dormire sonni tranquilli.
FONTE:
CalcioMercato.com
HELLAS VERONA di Redazione, 22/11/2021 18:40
Setti: Simeone lo volevamo da tanto tempo...
Maurizio Setti (La Presse)
"Il Cholito lo volevamo da tanto tempo. Non è una scelta che parte da giugno ma molto prima. A volte capita che molte cose vengano accoppiate nel momento giusto e lui qui a Verona si è trovato in condizioni ideali per potersi esprimere al meglio. Speriamo che continui a fare tanti gol" Lo ha detto Maurizio Setti a Dazn prima del match contro l'Empoli.
Il presidente del Verona ha continuato: "L'Empoli è una delle rivelazioni del campionato: se non giochi al massimo tutte le partite in Serie A rischi molto. Bisogna avere un buon approccio alla partita".
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
Setti: “Del 2020 mi resta quella settimana di febbraio. A Tudor auguro di tornare presto”
Il presidente, raggiunto da L’Arena in occasione della premiazione del Cangrande d’oro, ha parlato anche dei giovani
di Tommaso Badia Novembre 11, 2021 - 10:30
La consegna del Cangrande d’Oro dall’Hellas è stata per Maurizio Setti l’occasione per rivivere il 2020, un anno senz’altro agrodolce per il Verona. Raggiunto dai colleghi de L’Arena, il patron gialloblù ha infatti parlato sia degli ottimi risultati sportivi del club che delle difficili condizioni imposte dal Covid.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL 2020. «Se penso all’anno solare 2020 e ai suoi momenti più iconici, la memoria mi riporta alla settimana di febbraio in cui giocammo tre big match in sei giorni: l’1-1 in casa del Milan, lo 0-0 all’Olimpico contro una Lazio in corsa per lo scudetto e poi l’apoteosi contro la Juventus, battuta in un Bentegodi tutto esaurito e traboccante di tifo gialloblù. È stato il momento più alto e più gratificante di quella stagione che segnava il nostro ritorno in Serie A. L’emozione più grande però resta con la Lazio: giocammo una prova fatta di coraggio, esuberanza fisica e spirito Hellas. Il 2020 però porta alla mente anche brutti ricordi, ci siamo dovuti rinchiudere in casa e ripartire non è stato facile. In quel periodo ho però capito di essere alla guida di un club forte che ha saputo far fronte comune per il bene dell’Hellas. A tal proposito, ringrazio tutti i miei collaboratori perché non è stato facile».
IL MISTER. «Lo spirito Verona ancora oggi è uno dei nostri principali segni distintivi grazie all’ottimo contributo che sta dando mister Tudor, al quale faccio gli auguri di pronta guarigione. Lo aspettiamo presto di nuovo alla guida della nostra squadra».
I GIOVANI. «Menzione di merito anche per il settore giovanile e per chi ci lavora: credo molto nel nostro vivaio e anche nel 2020 lo abbiamo valorizzato. La Primavera per esempio nella seconda parte dell’anno solare ha dato il via alla cavalcata conclusasi con la promozione, ma sono contento anche per per il premio che la città di Verona ha voluto riconoscere a Nicolò Casale, il quale dopo gli anni di gavetta si è meritato il ritorno a casa per giocare in Serie A da protagonista».
FONTE:
CalcioHellas.it
SERIE A
Setti: "Questo è il mio Verona più forte. Anche gli altri lo erano, ma ora c'è più qualità davanti"
DOMENICA 07 NOVEMBRE 2021 17:51
di PIERPAOLO MATRONE @PIEROMATRONE
Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, prima della partita sul campo del Napoli è intervenuto al microfono di Dazn: "Fa piacere vivere questo momento, è bello vedere le prestazioni che stiamo facendo. E' un crescere del lavoro che facciamo ormai da dieci anni. Alla base di tutto c'è la volontà di fare le cose fatte bene, un club come il nostro deve basare su questo la propria crescita.
L'Hellas Verona attuale è il suo Hellas Verona più forte?
"Sì, questa forse è la miglior squadra che abbiamo. Un gruppo bellissimo, una squadra che si sta ritrovando. Lo dico non perché le altre siano state inferiori, ma perché abbiamo messo più qualità davanti e questo ci rende più competitivi".
Lei aveva predetto un Napoli in lotta per lo scudetto.
"Penso che sia una squadra completa, che ha oliato meccanismi per anni. Ha giocatori forti e un Osimhen al meglio che l'anno scorso per gli infortuni non aveva fatto vedere il suo livello. Credo che abbia tutto per vincere il campionato".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 01/11/2021 7:00
CALCIOEPEPE. La lettera del cane Billy a Maurizio Setti: Volevo ringraziarti perché...
Il cane Billy con Maurizio Setti dopo la vittoria
Riceviamo e pubblichiamo la lettera del cane Billy a Maurizio Setti dopo la vittoria con la Juventus.
“Ciao Pà,
ti scrivo perché mi riesce meglio, sai che a parole faccio un po’ fatica a farmi capire, faccio troppo casino quando abbaio, ops quando parlo… Volevo ringraziarti, tanto, tantissimo, con tutto il cuore. Perché mi hai regalato una grande emozione sabato. Sì, non Tudor o Simeone, o tutta la squadra e chi lavora per l’Hellas Verona. Certo, loro vanno ringraziati per il lavoro che fanno e che fanno bene. Ma tu mi hai regalato l’emozione più bella. E sai perché? Perché ti ho visto sorridere, per la prima volta, allo stadio, davanti al tuo pubblico. Sì, il tuo pubblico. Perché questi (quasi) dieci anni sono volati, da quel lontano giugno del 2012, dove lo so che hai sofferto tanto, dove tante cose non sono state capite, tante magari non ti sono riuscite bene (ma tu per orgoglio non vuoi ammetterlo), e però quando mi hai preso in braccio e mi hai fatto volare, dopo aver vinto 2-1 contro la Juventus, sìcontrolajuventus, io mi sono sentito al settimo cielo. C’era perfino Umberto Smaila che piangeva quando è partita Verona Beat. Da non credere quanto ti batteva il cuore, da non credere quanto mi hai stretto forte forte. Da non credere che quasi mi soffocavi nella mia maglietta gialloblù, che mi stava anche un po’ strettina ma-la-va-ben-così. Da non credere che tutti e due abbiamo pensato la stessa cosa, al nostro Baldo, che era lì con noi e ci sostiene sempre, è il nostro angelo custode. E ci ha dato una bella spinta, perché quei palloni di Simeone in porta li avrà spinti anche lui con le sue zampone. Io mi sono sentito stretto fra te e lui, e stavo benissimo, Pà. E allora ho pensato che era giusto dirtelo, perché queste emozioni te le meriti anche tu, perché tanti non sanno quello che fai, tutti i giorni, per questa squadra. Si fa in fretta a criticare, ma non sanno che tu hai un cuore grande e a me dai tanto amore. Allora Pà, sai cosa ti dico? Che in quel momento mi è venuto da pensare che dopo aver aiutato i bambini di Abeo, potremmo anche aiutare gli animali di Verona, aprire un centro di aiuto per i cani. So che ne saresti felice! Non so se lo stai già facendo, ma era un’idea che mi è venuta in mente e volevo dirtela. Oltre a ringraziarti, Pà, perché vorrei che mi spingessi ancora tante volte così in alto e che il tuo Verona continuasse a segnare e vincere. E sai perché? Perché così io sento il tuo cuore grande e i tifosi continueranno a vederti sorridere. Ciao Pà, ora ti saluto perché devo andare a cavarme la majeta… tuo Billy”.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Setti a Tele Arena: “Tudor e D’Amico con lo spirito Hellas. Barak il più forte”
By Damiano Conati - 29 Ottobre 2021
Il presidente dell’Hellas, Maurizio Setti, si è raccontato alla trasmissione Diretta Verona di Telearena.
L’addio di Di Francesco.
“Ci siamo resi conto che Di Francesco non era il tipo di allenatore che andava bene per quello che dovevamo e volevamo fare. Pensavamo potesse avere un determinato spirito che invece non aveva”.
Perchè Tudor.
“Tudor è un allenatore coi coglioni. Avevamo già parlato con lui ad inizio estate, ma abbiamo tergiversato. Noi due ci assomigliamo, entrambi parliamo poco, ma ci capiamo. Ha una caratteristica molto bella che Juric non aveva: la tranquillità prima della partita”.
E D’Amico?
“Toni D’Amico vive di calcio ed è sempre sul pezzo. Io e lui siamo allineati, soprattutto sul modo di pensare, ci piace tanto parlare di pallone”.
La squadra?
“Questo Verona è il migliore della mia era. Una squadra equilibrata, che può fare molti gol, che lavora molto durante la settimana, parlando poco e lasciando spazio ai fatti. Poi c’è uno come Barak, che è una spanna sopra a tanti, un giocatore da top club. L’obiettivo è la salvezza, raggiunta quella si potrà pensare a qualcosa in più”.
I giocatori del passato?
“Arrivato a Verona, mi sono innamorato di
Jorginho. Del passato colui a cui sono più legato è Luca
Toni. Invece il mio rammarico maggiore è Rafa
Marquez”.
Il centro sportivo?
“Da anni è un obiettivo che abbiamo. Anche se ne riconosco la necessità, non è un passo semplice da fare perchè si tratta di un investimento importante. C’è stata una pandemia che non ci ha aiutato in questo senso. Insomma, il centro sportivo è nei nostri pensieri, perchè stiamo parlando di un valore aggiunto indispensabile, ma serve tempo”.
Fonte intervista: Diretta Verona – Tele Arena
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 12/10/2021 17:01
Setti inaugura a Mantova il centro sportivo. E il sindaco lo punzecchia: Molla il Verona...
L’inaugurazione di Mantovanello con Setti
Mentre a Verona si attende ormai da anni la nascita del nuovo centro sportivo della società scaligera, Maurizio Setti ha inaugurato nei giorni scorsi “Mantovanello”, il nuovo centro sportivo del Mantova, società di cui Setti è proprietario assieme al Verona.
Setti ha investito quasi 100 mila euro per questa operazione fatta in stretto contatto con l’amministrazione comunale mantovana.
Un’operazione che il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha descritto così: “Quando abbiamo costruito questa operazione all’Acm abbiamo detto: noi vi diamo l’area, ma i soldi li mettete voi, perché è il Mantova che dovrà utilizzare questo campo e soprattutto dimostrate alla città di voler crescere ed investire”.
Palazzi ha anche invitato Setti a tenere solo il Mantova in vista della stagione 2024/2025 quando il patron del Verona dovrà decidere quale delle due squadre tenere. “Molla il Verona e lo stadio te lo regalo. Però lo sistemi tu” ha detto Palazzi in tono ironico (ma non troppo) come ha raccontato la Voce di Mantova.
HELLAS VERONA di Redazione, 12/10/2021 14:29
CalcioePepe: Vendere o non Vendere. Siamo entrati (con ironia) nella testa di Setti
Maurizio Setti in smoking
La domenica senza pallone di Serie A è un disastro. Sono qui a casa che devo capire cosa fare. C'ho mille pensieri, cosa mi ingegno oggi per sbolognare sta giornata qua? Di solito vado allo stadio, ci vado con tutti quanti appresso. Famigliari, amici, parenti e chi più ne ha più ne metta. Ma stavolta cosa mi invento… e sì che di squadre ne ho due, già. Proprio un bel dilemma. Fino a Seregno, ti dirò, c'ho mica tanta voglia di andare. Stavolta son fregato, ma mi passan per la testa mille idee…
Idea A: mi metto lo smoking e vado al festival di Venezia, così tanto per girare, anche se è chiuso e la mostra è a settembre. Cazzomene…
Idea B: prendo l'elicottero, mi alzo in volo per spostarmi dal tinello alla piscina e ritorno. Sì, però in effetti più di venti secondi andataeritorno non è che ci perdo.
Idea C: chiamo il tizio genoano che mi ha insultato volontariamente e stavolta lo convoco io volontariamente per dirgli di venire a suonare al citofono, così simuliamo una bella rissa e buttiamo la domenica in vacca. Se ci scappa, alla fine ci mangiamo pure un tortelen… Vaccaboh, sta sosta proprio non ci voleva, anche perché dopo 8 punti in 4 partite, mi tocca sfidare Ibraesoci. Stavamo andando alla grande… Comunque, qui c'è da risolvere un problema più grosso, prima che in famiglia si incazzino dalbon…
Vediamo, idea D: Gravina mi ha fregato, entro il 2024 devo vendere una delle due società. Quale? Non è questo il punto, adesso c'è un problema più grosso da risolvere. Allora, ho sentito qualcuno che dice che c'è un Armeno, sì un Armeno, interessato a comprare in Serie C. Ecco! Che super idea! Lo convoco di domenica mattina in piazza a bere uno spritz e così gli rifilo la squadra, la macchina, sì, cazzo, il Suv nero a benzina di 6mila di cilindrata 500 cavalli 8 tori 6 aironi 5 lucertole 4 maglioni 2 t-shirt 1 tappeto persiano solo non si vedono i due leocorni, proprio quello, un negozio di magliette, un paio di motorini elettrici che van di moda alla grande così si gira tutta la città senza spendere un euro e se ci casca, e mi dà 3 zucchine a 6 zeri, ci aggiungo anche una scatola di cubani. Vuota, certo. Mica son scemo. Programma dopo l'aperitivo: lo porto a vedere il Verona femminile, così andiamo tutti insieme, gli faccio pure provare la macchina e la benza ce la mette lui, vediamo la partita, facciamo la trattativa e se l'Armeno c'ha già il gruzzolo dietro, chiudiamo l'affare. E anche questa domenica, senza pallone, ce la siamo tolta, valà…
Ah, aspetta, ma che cazzo c'è che mi punge sotto al sedere sul sedile del passeggero!? Ma è un pentolino rosa… Che ci fa qui?? Sì sì, ora ricordo… lo avevo interpellato per il risultato di Verona-Spezia. In effetti ha portato culo, 4 pere agli “amici” spezzini. Ma allora non è che vendo la squadra sbagliata, quella di Serie C? Se il tipo aggiunge 97 zucchine a 6 zeri magari…Sentiamo un po' cosa avrà da dire il P…ENTOLINO, voglio vederci più chiaro su questo Armeno, sì un Armeno.
P…ENTOLINO ci sei? Eccolo, vaccaboh… Le energie del P…ENTOLINO dicono che l'Armeno di zeri non ne ha, possiede solo 3 zucchine… Ecco, vedi, te lo dicevo che la domenica senza pallone è un disastro. Allora, per vendere c'ho tempo, l'Armeno, sì un Armeno, se le tenga le sue zucchine. Io mi guardo il Verona femminile. E intanto penso.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
il blog di Francesco Barana
IL (PICCOLO) PASSO IN AVANTI DEL VERONA DI SETTI
12 Ottobre 2021
Nei giorni caldi dell’esonero di Di Francesco e dell’arrivo di Tudor, con il Verona ultimo a zero punti, c’era un ragionamento che filtrava dall’entourage del presidente Setti: “Ci sono almeno 5-6 squadre inferiori a noi…”.
Ragionamento che serve a comprendere l’avvicendamento in panchina e, soprattutto, qual è il posizionamento del Verona nell’attuale serie A: club medio-piccolo, di terza fascia, ma posto un gradino sopra ai piccoli di quarta destinati ad affannarsi in zona rossa. Tradotto: niente sogni di gloria, ok, ma salvezza tranquilla, quella sì.
Considerazioni effettivamente non campate in aria, alla luce di qualche investimento in più (a fronte, certo, di cessioni e plusvalenze di svariati milioni di euro) che negli ultimi due anni c’è stato. Pensiamo agli ingaggi di Kalinic, Lasagna e Simeone, le conferme di Faraoni e Lazovic, l’acquisto di Ilic. Tutti giocatori, a livello di mercato e relativi stipendi, di fascia media, certamente da serie A stabile. Non era così, per esempio, nella disgraziata stagione di Pecchia, quando i titolari erano i Budel e i Calvano. E’ stato così però nel biennio di Juric, che con il suo talento è riuscito nel surplus di dare qualche punto in più e trasformare in media (per un certo periodo medio-alta) una squadra medio-piccola (ma non piccola, come a modo suo ha puntualizzato alla Gazzetta Faraoni). Ora con Tudor, che come ha ricordato Tricella “non è Juric”, tuttavia è allenatore funzionale e “normodotato”, siamo perfettamente in linea con la nostra dimensione.
Non si può parlare di vero e proprio consolidamento, parola abusata dallo stesso Setti in questi anni, men che meno di progetto, termine il cui prerequisito sarebbe quello di non dover, ogni anno, vendere i pezzi pregiati o cambiare i connotati alla squadra. Per definire la piccola evoluzione della società tornerei a usare un’espressione di qualche tempo fa, che fece tanto discutere e che però mi sembra la più calzante per misurare la dimensione del Verona: piccolo cabotaggio. Che, però, al momento, sulla carta, tanto basta in questa sempre più scalcinata serie A.
Francesco Barana
FONTE:
Blog.Telenuovo.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini , 12/10/2021 10:21
Vighini: Setti non è un emiro ma non è neanche Satana
Il presidente del Verona Maurizio Setti
Chi è Maurizio Setti? Che giudizio darà la storia sul presidente del Verona? Ci siamo spesso arrovellati su queste considerazioni, molto spesso condizionati dai risultati della squadra scaligera. Non è facile rispondere perché il rischio di fraintendimento è alto e non è nemmeno facile essere compresi. Bisogna anche astrarre il personale giudizio sull’antipatia o la simpatia del personaggio per guardare solo al suo lavoro alla guida del Verona.
I fatti dicono che Setti ha preso il Verona nel 2012, nove anni fa. Sei di questi il Verona li ha passati in serie A, ottenendo tre promozioni dalla serie B. E’ un bilancio notevolmente migliore rispetto a tutte le gestioni precedenti, anni di Chiampan esclusi, ovviamente.
Basterebbe questo per girare in positivo il giudizio. In realtà qualche considerazione va fatta perchè nessun proprietario precedente a Setti ha mai goduto di tanti soldi assicurati dal sistema calcio. E nonostante questi soldi il Verona è retrocesso malamente due volte, una in particolare con una rosa altamente inadeguata. Una retrocessione quasi programmata, tesa ad abbassare i costi e a incassare il paracadute.
Va detto che dopo quella sciagurata stagione con l’aggravante della successiva in cui Setti ha quasi “bissato” il fallimento sportivo rischiando clamorosamente di non andare in serie A fino all’esonero di Grosso, la società ha svoltato, cercando una stabilità che da tempo a Verona non vedevamo.
L’ingaggio di Juric, due stagioni fantastiche e tante plusvalenze hanno prodotto opulenza finanziaria ma anche una rosa che negli anni è sempre migliorata e in cui i giocatori di proprietà sono sempre di più.
Una crescita che probabilmente con un imprenditore più forte di Setti avrebbe potuto essere esponenziale ed è proprio su questo punto che bisogna riflettere. Possiamo fare una colpa a Setti di non essere un emiro saudita? Evidentemente no. Anche perché lo stesso Setti non ha mai barato su questo punto. Setti è un piccolissimo imprenditore che da solo sta gestendo il Verona. Credo che fino ad oggi, date le possibilità, abbia comunque fatto il massimo possibile. Credo anche che questo massimo sia stato raggiunto. Più di così, Setti difficilmente potrà fare alla guida del Verona. Juric lo sapeva benissimo quando ha firmato il suo contratto triennale e tirare Setti per la giacchetta da questo punto di vista non è stato giusto.
Il più grande merito di Setti, credo, sia aver fatto capire alla città e agli imprenditori veronesi che il Verona è un buon affare quando gestito con criterio. Il fatto che il presidente si paghi un lauto stipendio per il suo lavoro non rappresenta di per sè un problema. A patto che il lavoro sia buono. E poichè negli ultimi due anni la gestione del Verona e i risultati sportivi sono stati eccellenti, ritengo personalmente adeguato lo stipendio di Setti. Non è quello il problema. Lo sarà nel momento in cui il Verona dovesse retrocedere e Setti continuasse a pagarsi quell’emolumento.
Tornando al giudizio: quest’anno sarà una stagione fondamentale per il Verona e per lo stesso presidente. Il Verona non si salva per tre anni di fila in serie A dagli anni di Bagnoli, riuscirci sarebbe una piccola, grande impresa che assicurerebbe al presidente un importante posto nella storia del Verona. Che è molto meglio di essere simpatico.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Da Mantova. Setti: “Non so ancora se venderò Hellas o Mantova”
By Damiano Conati - 1 Ottobre 2021
Non se lo aspettava Maurizio Setti, ma il fulmine è arrivato prima del previsto. Ha quasi 3 anni di tempo per cedere una delle due società in suo possesso visto che la stagione 2024/25 dovrà iniziare in Italia con una proprietà soltanto per ciascun presidente.
“Non ho assolutamente deciso nulla e sul tavolo ci sono tutte le opzioni”, queste le sue parole sui giornali mantovani odierni. Forse oggi è più facile trovare un investitore straniero che punti su una squadra di Serie A piuttosto che su una di C, ma dipende dalle pretese di Setti e dalle tempistiche. Tre anni sono pochi da un lato, ma potrebbero essere anche una vita nel mondo del calcio. Parlando a giornali mantovani, Setti ha voluto rassicurare i tifosi dei biancorossi: “Con calma prenderemo tutte le decisioni necessarie, ma assicuro che faremo il bene del Mantova. I tifosi possono stare tranquilli”.
La nuova legge Gravina non vieta di essere proprietari di una seconda società all’estero e quindi il progetto Setti potrebbe continuare con una seconda squadra fuori confine, ma oggi il problema si chiama Hellas o Mantova. Una sola delle due resterà nelle sue mani. Quale?
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 30/09/2021 14:57
Stop alla doppia proprietà: Setti dovrà decidere se stare al Verona o andare a Mantova
Maurizio Setti (foto clubDoria)
Il Consiglio federale Figc ha approvato all’unanimità il divieto di qualsiasi partecipazione societaria in più di un club professionistico con l’obbligo di tempestiva dismissione, a pena di decadenza dell’affiliazione, per quelle società che dovessero salire in Lega Pro dalla Serie D. Per i casi esistenti, attraverso una disciplina transitoria, si è dato tempo per la dismissione entro l’inizio della stagione 2024/25. “Non solo sarà escluso categoricamente il controllo assoluto della società ma non si potrà neanche avere alcuna partecipazione”, ha affermato il presidente della Figc Gabriele Gravina. Dopo il caso-Salernitana con le società facenti capo a Claudio Lotito, restano da risolvere le situazioni legate a Bari (De Laurentiis) e Mantova (Setti). Per favorire la maggiore espressione democratica possibile all’interno di tutte le componenti federali, il Consiglio ha votato all’unanimità una modifica ai principi informatori degli Statuti e dei Regolamenti delle Leghe, prevedendo la possibilità di richiedere le designazioni per le candidature per gli organi direttivi fissando un numero minimo e un numero massimo che consentano un’ampia partecipazione dell’elettorato passivo. Le Leghe interessate dovranno adeguare i propri Statuti e Regolamenti entro il prossimo 20 ottobre. Questo significa che Maurizio Setti, che detiene sia il Verona, sia il Mantova, dovrà decidere quale delle due società cedere.
HELLAS VERONA di Redazione, 27/09/2021 16:42
Setti furioso a Genova: cronaca (semiseria) di cosa è successo a Marassi
Setti furioso a Genova
Furioso è dir poco, in tribuna a Marassi,
dopo il gol di Kalinic. Ma chissà perché… Maurizio Setti è saltato in piedi, sul suo posto in tribuna d'onore. Con tanto di sigaro in mano che per poco non gli cade a terra. E allora cos'è capitato al minuto 90 e passa secondi, in quell'istante dopo il pareggio del “suo” Verona? Setti, circondato dal fumo del cubano, ha proferito una frase. Tanti, fra i tifosi, sconcertati a loro volta per vedere il loro presidente così appassionato alle sorti della squadra dopo anni che lo vedevano mummificato con l'immancabile cubano al Bentegodi (per onor di cronaca: contro il Foggia ebbe un leggero sussulto, ma niente a che vedere con i fatti di Genova di sabato sera), si sono chiesti cosa lo abbia spinto a una reazione così degna e onorevole nei confronti della passione gialloblù. Per dovere siamo tenuti a riportare le varie versioni che stanno circolando e che vi elenchiamo qui di seguito. La prima: “Quel portafoglio è mio!!!”, perché due file sotto di lui c'erano due tifosi genoani che si stavano domandando ignari di chi fosse un portafoglio rinvenuto fra il posto H e G. La seconda: “La plusvalenza di Kalinic l'ho voluta io!!!", questa tesi è rafforzata dal fatto che nella fila sotto di lui c'erano i familiari dell'attaccante e il presidente ha rimarcato la sua immancabile forza sul calciomercato, raccontandolo anche a un tifoso genoano, di nome Enrico e di cognome Preziosi, che per 18 anni è stato sempre presente nei cuori dei tifosi ma che si stava pian piano allontanando dallo stadio, dietro una bandiera americana. Tale Enrico si dice fosse un abile uomo di plusvalenze. La terza: “Ti porto a fare un giro!!!” riferito a un tifoso genoano che al gol del 3-2 aveva detto a Setti di stare attento all'auto all'uscita dello stadio, forse perché l'aveva parcheggiata senza disco orario. Il presidente, con grande educazione, gli ha risposto al 3-3 invitandolo sulla sua auto, un Suv nero a benzina di 6mila di cilindrata 500 cavalli 8 tori 6 aironi 5 lucertole 4 maglioni 2 t-shirt 1 tappeto persiano solo non si vedono i due leocorni, per andare a Portofino a mangiare delle trofie al pesto in amichevole compagnia… La quarta: “Fammi un P…ENTOLINO!!!", chiaro riferimento alle previsioni sempre azzeccate da un noto e sexy avvocato veronese che parla per conto di un sedicente pentolino-pendolino durante una famosa trasmissione sportiva. Il pentolino sarebbe stato invocato dal settipresidente per sapere il risultato della prossima partita con lo Spezia. All'uscita dello stadio, Setti ha recuperato il portafoglio ancora in mano ai due tifosi, è salito sulla sua auto da solo e da sabato sera non si hanno più notizie. Si dice che abbia un Pentolino di colore rosa adagiato sul sedile del passeggero…
HELLAS VERONA di Redazione, 26/09/2021 7:30
Anche Setti "sclera" dopo il gol di Kalinic
Setti dopo il gol di Kalinic a Genova
Mai visto un Setti così:
dopo il gol di Kalinic anche il presidente del Verona, solitamente “misurato” e quasi “freddo” quando è allo stadio, si è lasciato andare. Irritato probabilmente da qualche tifoso genoano che lo aveva beccato durante la partita, Setti si è alzato dopo il gol e ha inveito con una “colorita” espressione emiliana, liberando così anche la tensione accumulata durante la tiratissima battaglia che il Verona dopo aver dominato stava quasi per perdere.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Hellas Verona, Setti: "Mai cercato Ribery. Tudor? Rosa di valore, ha lavorato sulla testa"
22/9 ALLE 18:14
di PIERPAOLO MATRONE @PIEROMATRONE
Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, prima della sfida contro la Salernitana è intervenuto al microfono di Dazn: "Ci auguravamo questo impatto di Tudor. Sappiamo il valore dei giocatori e per i pochi giorni che ha avuto ha lavorato molto sulla testa. Siamo contenti, speriamo di proseguire".
Avete cercato Ribery in estate? Che effetto vi farà trovarlo da avversario?
"L'effetto di trovare un grande campione è sempre importante. Non l'abbiamo cercato. E' una notizia venuta fuori nei giorni scorsi, ma non c'è stato nulla di concreto".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Redazione, 20/09/2021 10:30
E Setti, per la prima volta, cambia posto allo stadio...
Setti nel nuovo posto in tribuna
Semplice coincidenza o volontà scaramantica? Fatto sta che il Verona ritrova la vittoria in campionato e Setti, per la prima volta da quando è presidente, ha cambiato posto allo stadio. Anziché sedersi in tribuna d'onore, dove solitamente si sedeva con il figlio, ha preferito i nuovi skybox a bordo campo, collocati nell'area parterre proprio davanti all'uscita del tunnel degli spogliatoi. E' la prima volta che accade e, fatalità, il Verona è tornato a vincere. Chissà se il presidente continuerà a mantenere questa nuova postazione o tornerà alla sua vecchia poltroncina, che ha occupato fin da quando ha centrato la promozione in Serie A nel 2013.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
15 SET 2021
QUESTA VOLTA SETTI HA AVUTO IL CORAGGIO (E L’UMILTÀ ) DI DARSI TORTO
No, questa volta non moriremo di “pecchismo”. Setti quattro anni fa – 2017-18 – lasciò la barca placidamente affondare, confermando Pecchia fino alla fine di quella disgraziata stagione, culminata con la più infausta retrocessione dalla A alla B della storia del Verona. Anche con Grosso, l’anno dopo, si aspettò la disperazione dell’acqua alla gola per cambiare e chiamare Aglietti.
Setti questa volta si è dato una mossa con velocità disarmante e inusitata per i suoi standard. Via Di Francesco dopo tre partite. Giusto così. Il tecnico abruzzese è parso da subito un pesce fuor d’acqua e solo i trinariciuti su social e media “lealisti” hanno finto di non accorgersene.
Chi vi scrive, su questa testata aveva espresso forti perplessità sulla scelta del tecnico già il 13 giugno, poche ore dopo la sua presentazione. Concetti che avevo ribadito il 18 agosto alla vigilia del campionato. Quindi non sto qui a dilungarmi su cose già dette
Piuttosto plaudo Setti, che questa volta ha avuto il coraggio di darsi platealmente torto (rispetto appunto alla scelta estiva) pur di salvare il bene superiore: il Verona. Per chi in passato ha peccato (mortalmente) di orgoglio e superbia, è una svolta morale non da poco. Insomma, per dirla con un po’ di sana demagogia: non è più tempo di paracaduti.
Torno a ripetere quanto detto e scritto nelle scorse settimane: come parco giocatori il Verona è tranquillamente da salvezza. Magari non da parte sinistra della classifica (quello è stato l’effetto di un tecnico straordinario come Juric), ma in grado di mettere dietro 5-6 squadre sì. Lazovic, Faraoni, Barak, Simeone, Ilic, Magnani, Cancellieri, Tamezé (e ci metto dentro anche il desaparecido Kalinic e Lasagna) sono giocatori di tutto rispetto nell’attuale (scadente) serie A.
Il nuovo allenatore Tudor, se vogliamo, non mi entusiasma in assoluto, ma per temperamento e una maggiore somiglianza calcistica al concittadino Juric, mi sembra già più adatto a raggiungere il minimo sindacale, pur senza frizzi e lazzi. Non è l’allenatore dei sogni, ma nemmeno un equivoco come Di Francesco.
Francesco Barana
FONTE:
Blog.Telenuovo.it
SERIE C
Ghirelli: "In due anni si chiuderà il capitolo multiproprietà". Setti: "Io non ne so nulla"
10/9 ALLE 11:19
di LUCA BARGELLINI
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
"A chiudersi non sarà il progetto seconde squadre, semmai nei prossimi due anni quello delle multiproprietà" queste parole del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli nel corso di un'intervista a L'Avvenire hanno sollevato numerose reazioni nel mondo della Serie C. Una di queste ("Io non ne so nulla" riportata dalla Gazzetta di Mantova) è quella di Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona e del Mantova, quindi uno dei soggetti direttamente interessati dal tema delle multiproprietà. Poche parole che certamente non danno l'impressione di una situazione che presto troverà una soluzione. Anzi, tutt'altro.
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
Hellas: sono quattro giocatori in scadenza di contratto
Terminata la sessione estiva di calciomercato, il diesse gialloblù Tony D'Amico dovrà ora affrontare il tema rinnovi. Sono, infatti, quattro i gialloblù con il contratto in scadenza al 30 giugno 2022. Su tutti spicca il nome di Miguel Veloso, oramai 35enne, il cui valore di mercato seconto Transfermarkt si aggira sui 900mila euro. Al nome del capitano gialloblù si aggiunge quello di Nikola Kalinić con un cartellino che vale circa 1,5 mll. Gli altri due nomi sono quelli di Daniel Bessa, il giocatore al momento con il valore di mercato più elevato, valutato circa 2,5 mln e Antonino Ragusa, in procinto di cambiare aria ma rimasto alla fine a Verona, il cui valore è stimato intorno a 500mila euro.
Setti e D'Amico saranno prossimamente chiamati a intavolare delle trattative con ogni singolo giocatore per capire chi potrà ancora fare parte o meno del progetto gialloblù.
Sezione: News / Data: Dom 05 settembre 2021 alle 17:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE:
TuttoHellasVerona.it
Controcorrente di Gino l’Onto – Tutti matti più uno
By Redazione - 4 Settembre 2021
Tra qualche mese ricorrerà un importante anniversario per l’Hellas Verona: ad inizio 2022 infatti festeggeremo i dieci anni di proprietà e presidenza di Maurizio Setti.
Festeggeremo? Tutti tutti?
Sicuramente molto dipenderà dalla situazione di classifica dell’unica squadra gialloblù.
Tuttavia il bilancio di dieci anni di uno dei presidenti non più amati ma più vincenti della storia del Verona non può che essere ampiamente positivo. E non stiamo parlando di aspetti economici dei quali noi del popolino gialloblù non capiamo un cadenasso.
Eppure tra i tutti matti, il dio del pallone ha posto un buffone.
Correva la fine del grigio inverno 2018/2019, ultimo senza CoVid, e la squadra non stava concludendo nulla di Grosso, nella foschia anonima della serie B, lontana dalla ribalta, quando anticipando la primavera la nostra bella Verona cominciò a fiorire di un numero strabiliante di boccioli gialli e blu: sui lampioni, sui cartelli stradali, sui cassonetti, sulla panchine, sulle luci dei semafori, praticamente ovunque spuntarono decine di migliaia di adesivi che riportavano – con o senza ritratto nel nostro – l’epiteto buffone accostato a Setti.
Crediamo si tratti di una delle contestazioni più massive, pacifiche, diffuse e pervasive che una città e la sua squadra di calcio abbia mai visto.
Chi vi scrive si trovò sulla scrivania dell’ufficio la versione macro, il cartello Buffone ostentato in curva quelle settimane, lasciato bell’apposta da un collega, che ha in seguito evidentemente cambiato lavoro. Ma il cartello campeggia ancora alle nostre spalle a ricordarci che quello che Setti è noi fummo e saremo.
Non sarà mai inneggiato come il carismatico Garonzi, coccolato come il tenero Guidotti, osteggiato come lo sfortunato Chiampan, contestato come il sapiente vicentino barbuto, guardato con tenerezza come l’allegro conte, ricordato con malinconia come il povero Martinelli.
Ma Maurizio il Buffone è il novello Odisseo dal multiforme ingegno: ogni anno non manca di scandalizzare ingenui, affezionati, soloni e malmostosi di professione con decisioni e soprattutto cessioni, però a ben guardare in dieci anni ha architettato più di un cavallo di Troia: ha portato tre volte il Verona dalla B alla A e ha raggiunto quattro onorevolissime salvezze. Dovesse riuscirgli – la vediamo dura – la terza consecutiva avrà il secondo miglior bilancio della storia gialloblù dopo l’inarrivabile Guidotti. Auguri Buffone, auguri Hellas.
Gino l’Onto
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 03/09/2021 11:10
Hellas Verona, mercato in "attivo": fra cessioni e acquisti, Setti guadagna 1 milione
Maurizio Setti (Hellas Verona channel)
Attivo. La parola d’ordine del mercato di Setti è sempre la stessa. E così anche l’estate 2021 si è chiusa con un “più” nella sessione dei trasferimenti. Salvaguardando il principio “vendere e poi pentirsi”, il presidente del Verona ha fatto un lavoro mirato, certosino, che ha rafforzato l’asset tecnico di proprietà, ma ha anche “indebolito” la rosa dei prospetti migliori di prospettiva (Lovato, Udogie) e non (Zaccagni). Veniamo ai numeri: si è chiusa la sessione di mercato con un milione di attivo: 23,5 milioni entrano nelle casse gialloblù, ne escono 22,5. La forbice sarebbe stata più netta, se non si fossero dovuti conteggiare i pesanti riscatti di Barak (6 milioni), Magnani (4) e Ceccherini (3), già impostati un anno fa. Il colpo dell’estate è stato l’acquisto di Ivan Ilic per 7,5 milioni dal Manchester City. Un bel colpo che dovrà lavorare parecchio sul campo per crescere e dimostrare di valere la spesa fatta da Setti: il centrocampista ha già dato lampi delle sue qualità, per diventare una certezza ripassare fra alcuni mesi. Poi ci sono gli acquisti definitivi travestiti da prestiti come Hongla (1 milione) e Simeone (1) con obblighi di riscatto già fissati a determinate condizioni. Anche Caprari ha la stessa formula e sarà riscattato, così come per il portiere Montipò. Ma è in uscita che il Verona lavora sempre egregiamente: le cessioni più remunerative sono state di Zaccagni alla Lazio (8 milioni) e Lovato all’Atalanta (8 milioni). Si sarebbe potuto fare di più con Silvestri (2,5 milioni dall’Udinese), ma andava in scadenza e quindi è stata realizzata e ben capitalizzata l’operazione di Udogie (obbligo a 4 milioni, sempre dall’Udinese). Che così si è assicurata anche un bel prospetto dal futuro garantito. Infine, Danzi a Cittadella sarà contabilizzato per poco meno di un milione. Le cessioni definitive come Di Carmine o, in prestito, come Stepinski, hanno permesso di alleggerire il monte ingaggi e quindi anche questo rappresenta un risparmio per le casse del club. Con l’addio a Lucas Felippe (definitivo al Farense) e l’uscita di Laribi ed Empereur, il Verona si è tolta dei fardelli bilancistici che avrebbero appesantito ulteriormente il monte ingaggi. Il primo è andato alla Reggina, il secondo ha fatto risoluzione consensuale.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 02/09/2021 21:28
Lettera aperta a Setti: Caro presidente fai quest'ultimo sforzo e portaci Ribery
Maurizio Setti
Caro presidente,
la cessione di Zaccagni ha indiscutibilmente ridimensionato il Verona. Checchè ne dica qualche “servus callidus” sempre prono al tuo cospetto, non abbiamo certo scoperto l’acqua calda affermandolo. Questo non vuol dire che Tony D’Amico abbia lavorato male sul mercato. Anzi. Siamo convinti che il ds con i pochi denari messi a disposizione abbia fatto un buon lavoro, ricavando risorse da reinvestire e sfruttando le occasioni (Simeone) nel miglior modo.
Così come criticavamo D’Amico quando portò Grosso, sbagliando completamente scelta, la nostra libertà d’opinione ci ha permesso di elogiarlo quando ha lavorato bene. Non ci interessa qui una pacca sulla spalla in più, stiamo bene lo stesso, lo sai benissimo. Ci interessa di più il bene del Verona, che poi è l’unica cosa che conta. Infatti abbiamo censurato Juric e la sua penosa dipartita per l’approdo granata dove forse ha capito nell’ultimo mese che tutto sommato qui a Verona non si stava poi tanto male.
Il problema è che Zaccagni non è un giocatore qualunque. E’ diventato nel corso degli anni e sotto la tua gestione un top-player, uno di quelli che possono cambiare le gare e che danno un’anima alla squadra. Non siamo stati noi a sottolineare l’importanza del giocatore ma prima di tutto lo ha detto Di Francesco e poi la stessa società che ha dato il 10 a Zaccagni, forse coltivando l’illusione di convincerlo ad allungare il contratto.
Non è andata così e non basta l’arrivo di Caprari a sanare questa dolorosa cessione. Ma c’è un giocatore che potrebbe rialzare il morale sotto i tacchi di molti tifosi e anche, perchè no? accendere qualche sogno. E’ evidentemente Franck Ribery, un colpo… alla “Setti”. Sì, perchè sei stato tu ad insegnarci che dietro un vecchio campione si può nascondere ancora qualche meraviglia. Luca Toni, Saviola, Pazzini sono stati alcuni esempi. Magari non sempre la scommessa è stata vinta (vedi Rafa Marquez), ma è indubbio che l’arrivo di un giocatore di questo spessore porta una ventata di irrefrenabile entusiasmo che male non fa, anzi. Pensiamo anche a Eusebio Di Francesco, onesto e bravo allenatore a cui forse è necessario mettere un po’ di vento a favore per invertire la sua personale rotta di negatività.
Ora si tratta di scandagliare se c’è ancora spazio per un po’ di sano romanticismo all’interno dell’Hellas Verona e se Setti ha voglia di riaccendere la passione di migliaia di veronesi facendo quest’ultimo sforzo. Secondo noi: si può fare. Setti lo può fare.
HELLAS VERONA di Redazione, 28/08/2021 11:52
Setti: Zaccagni? Non fermerò mai qualcosa d'importante...
Setti a Primiero
Maurizio Setti e il futuro di Zaccagni. Resta o va via? Rinnova o aspetta di liberarsi a zero (il suo contratto scade a giugno)? Il presidente del Verona, prima della partita contro l'Inter, ha rilasciato questa dichiarazione a Sky Sport: “È un nostro giocatore. Sono dell'idea che finché sono nostri dobbiamo pensare che rimangano a vita. Poi non fermerò mai qualcosa d'importante. Spero rimanga perché sta dimostrando quello che non sapevamo potesse fare”. I dubbi, quindi, rimangono. E Setti lascia aperta la porta di mercato che si chiuderà il 31 agosto… Zaccagni, che nelle prime due giornate di campionato, ha dimostrato di essere il miglior talento dell'Hellas, resta una spina nel mercato dei gialloblù. Il presidente, poi, ha toccato altri temi. Come il Cholito Simeone. “C'è stato un gioco di squadra. Arrivare alla fine del mercato senza un altro attaccante era complicato, ma lui è sempre stato l'obiettivo. Abbiamo chiuso con un blitz e Di Francesco è contento del suo arrivo". Chiusura dedicata alla novità Cancellieri, titolare contro l'Inter e convocato in Under 21: "Mi piace tantissimo la voglia di valorizzare i giovani. Lui è un 2002 spero prosegua nel suo cammino, senza pressione eccessiva. In Italia per un giovane è complicato, per l'eccessivo tatticismo, ma sono convinto che di lui si parlerà ancora”.
HELLAS VERONA di Redazione, 26/08/2021 22:21
Setti: Simeone grande opportunità. Il mercato è chiuso
Maurizio Setti
Maurizio Setti ha parlato ai giornalisti in occasione della sua partecipazione alle Olimpiadi del cuore organizzata a Forte dei Marmi da Paolo Brosio con cui il presidente dell’Hellas condivide la fede nella Madonna di Medjugorie dove ha fatto qualche pellegrinaggio. “Sono contento dell'arrivo di Simeone. È stata un'ottima evoluzione del mercato. Ci aspettiamo di fare una bella stagione come Verona. Domani c'è l'Inter e l'Inter è la squadra campione d'Italia ma ce la giocheremo come sempre. La gara col Sassuolo? Il calcio è una cosa strana, stavamo dominando e non meritavamo questo risultato e poi l'espulsione... gli errori li fanno anche gli arbitri. Si poteva evitare. Mercato? Il nostro è chiuso".
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Hellas Verona, Setti: "Di Francesco entusiasta. Mercato? Manca una punta"
14/8 ALLE 13:00
di DANIEL UCCELLIERI
fonte A cura di Lorenzo Marucci
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, è intervenuto ai microfoni di TMW a margine della presentazione delle Olimpiadi del Cuore, evento benefico organizzato da Paolo Brosio che si terranno a Forte dei Marmi il 25 e il 26 agosto, che vedranno la partecipazione del mondo dello spettacolo e dello sport: "È bello che il mondo dello sport possa dare il proprio contributo ad una iniziativa benefica come questa".
Il Verona, salutato Juric, riparte da Eusebio Di Francesco. Come ha visto il nuovo allenatore in queste settimane?
"L'ho visto carico ed entusiasta, così come lo siamo tutti quanti. Siamo pronti per ripartire".
È tornato Ilic, questa volta a titolo definitivo
"Siamo davvero contenti del suo acquisto, era quello che volevamo da tempo".
Per questo finale di mercato cosa si devono aspettare i tifosi? Arriverà un attaccante?
"Una punta ci manca e proveremo ad acquistarla, vedremo".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 10/08/2021 8:00
Zhang, Campedelli, il Chievo, Juric e Setti: c'è un filo che unisce tutto
Maurizio Setti
Zhang, l’Inter, Campedelli e il Chievo. L’estate del calcio italiano è dentro questi quattro soggetti. Cosa c’entrano con Setti e il Verona? In apparenza nulla, ma in realtà moltissimo. Vediamo perché.
L’Inter rappresenta il gotha del calcio italiano assieme alla Juventus. Mentre Zhang è il rappresentante della Cina rampante, alla conquista dell’Occidente. Il grave stato di crisi finanziario del gruppo Sunning sta costringendo l’Inter ad un mercato fatto di cessioni. Prima Conte, poi Hakimi, ora Lukaku, infine forse Lautaro. Il mercato interista è all’insegna del “tagliare, tagliare, tagliare”.
Il Chievo è stato dipinto per anni come un modello del calcio italiano. Riusciva a stare in serie A e ad essere una società virtuosa. Così ci hanno raccontato abili aedi che professavano il calcio pane e salame. Erano giornalistoni famosi e voraci, soprattutto quando si trattava di mangiare a scrocco al Cavour a spese di Campedelli.
Invece la società non pagava le tasse e i conti erano una disperazione. Al di là di ogni considerazione sui due pesi e due misure, la verità è che Campedelli non doveva mai trovarsi in una situazione simile. C’è poco da fare. I conti gli sono sfuggiti di mano, il Chievo viveva al di sopra delle proprie possibilità, Campedelli non è stato capace di ridimensionare e di rimettere il Chievo in linea di galleggiamento. Incredibile che si sia trovato in una situazione simile.
Ed eccoci a Setti. Lui, tra mille difetti, una cosa giusta l’ha fatta. Ha tenuto i conti del Verona in regola. Ma così tanto in regola, che oggi il problema suo e del Verona è che una parte dei soldi prodotta è stata usata per salvare un’altra azienda. I tribunali stabiliranno se lecitamente o illecitamente come da indagine della GDF di Bologna, ma il fatto incontrovertibile è che il Verona ha prodotto guadagni per le casse del presidente di quasi 10 milioni di euro, se ci aggiungiamo il suo lauto stipendio.
Ora, possiamo dire quello che vogliamo su Setti, ma non che non sia bravissimo a far soldi con il calcio, mentre sia le grandi, vedi Inter, sia le piccole, vedi Chievo, ci perdono e addirittura si rovinano.
Forse la fortuna di Setti è proprio di non avere una grande ricchezza alle spalle. Siccome sa benissimo di non poter mai rischiare del suo, alla fine resta sempre un passo indietro. Tanto da perdere l’allenatore dalle uova d’oro, pur di non far mezzo investimento avventato come gli era richiesto. Ma anche su questo ha ragione lui. Non bisogna mai cambiare il modo di ragionare perché il calcio sa essere infido e conduce spesso a spese incontrollate.
Cosa volete dire a Setti e al suo calciomercato in questa estate così folle? Il Verona ha ottenuto un tesoretto cedendo Udogie e Silvestri, poi ha fatto una plusvalenza seria con Lovato e reinvestito parte di questo soldi con Ilic. Quasi da applausi per certi versi. Se poi riuscirà a salvarsi per il terzo anno di fila, spendendo come al solito un budget molto basso per il monte ingaggi, c’è da fargli una standing ovation alla Vasco Rossi. Ah, le operazioni di cui sopra erano in gran parte le richieste che faceva Juric (soprattutto quella di Ilic). Chissà cosa sta pensando ora Ivan che al Torino in questo mercato gli hanno preso Pjaça in prestito…
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Stop multiproprietà. Setti: Hellas o Mantova?
By Damiano Conati - 28 Luglio 2021
La FIGC si prepara a dire addio alle multiproprietà nel mondo del calcio. Tra le novità emerse a seguito della riunione odierna del Consiglio Federale, si è parlato anche di questo scottante tema, dopo il caso Salernitana. E il Consiglio ha approvato “le modifiche alla disciplina relativa alle acquisizioni nelle partecipazioni di società professionistiche”.
Su proposta del presidente, il Consiglio Federale ha quindi deliberato di “vietare le plurime partecipazioni di controllo da parte di un medesimo soggetto in ambito professionistico, anche nell’ipotesi in cui una società dilettantistica, controllata da un soggetto impegnato come socio di controllo nel professionismo, salga in Serie C”.
Cosa significa? Che Setti entro il 30 giugno 2023 dovrà scegliere una squadra tra Mantova e Verona. E conseguentemente l’altra la dovrà cedere. Quale sceglierà?
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 27/07/2021 19:21
Multiproprietà vietate: Setti dovrà vendere l’Hellas o il Mantova
Setti a Primiero
Multiproprietà vietate. La norma secondo l’ex dirigente della Figc Antonello Valentini sta per essere varata. Scrive Valentini sulla sua pagina Facebook: “Signori, si cambia, mai più un caso Salernitana.
Entro il 30/6/2023 De Laurentiis e Setti dovranno cedere una società.
Con una nuova norma oggi all’approvazione del Consiglio federale,la Figc volta pagina e vieterà d’ora in poi ogni ipotesi di multiproprietà. Per le situazioni in essere, 2 anni di tempo per cedere: entro il 30 giugno 2023, i De Laurentiis dovranno decidere se vendere il Napoli o il Bari; e così anche per Setti, oggi comproprietario del Verona e del Mantova.
In caso di mancata vendita alla data del 5 luglio , la squadra partecipata successivamente perderà l’affiliazione alla Figc per decadenza.
Ha lasciato il segno la recentissima esperienza -così sofferta e complessa- della Salernitana,società che faceva capo a Claudio Lotito e a suo cognato Mezzaroma: com’è noto, al termine di una faticosa trattativa normativa e giuridica, la vicenda della doppia proprietà è stata risolta sul filo di lana per consentire alla squadra campana di disputare il campionato di Serie A dopo la meritata promozione sul campo.
Ma per fare chiarezza ed evitare in futuro nuovi casi Salernitana, la Federcalcio ha deciso di bloccare ogni ipotesi di doppia proprietà, al di là della Lega di appartenenza di ogni singola società, escludendo anche gli incroci tra settore professionistico (A,B e C) e club della Lega Dilettanti”.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
Primiero 2021, esordio per il presidente Setti
luglio 21, 2021
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, insieme al ds Tony D’Amico ed il figlio Federico, è arrivato a Mezzano per assistere alla seconda amichevole stagionale dei gialloblù di Di Francesco
FONTE:
HellasLive.it
L'altra multiproprietà, Setti tra Mantova e Verona. Ma potrebbe lasciare
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Finisce, o almeno è questa l’intenzione della Federcalcio, l’epoca delle multiproprietà. Il caos scatenatosi a seguito della promozione in Serie A della Salernitana ha messo in luce la disorganizzazione e l’approssimazione di chi governa il calcio italiano, incapace di trovare in tempi celeri una soluzione a un problema conosciuto da più di dieci anni. Tra cessioni annunciate e trust bocciati, i granata sono riusciti a salvare la categoria, non senza passare da un’agonia lunga un mese e che sembrava potesse concludersi nel modo peggiore.
Farà giurisprudenza il triangolo Lotito-Lazio-Salernitana, seppur sembri che nelle stanze dei bottoni vogliano evitare che un domani possa ripresentarsi lo stesso grattacapo. Sono due le multiproprietà rimaste nel calcio italiano: oltre al Bari della famiglia De Laurentiis ce n’è un’altra meno conosciuta ma ugualmente invisa alla FIGC. È il Mantova, società anch’essa militante in terza serie e di proprietà di Maurizio Setti, patron dell’Hellas Verona e dal 2018 anche del club virgiliano. Seppur le ambizioni del Mantova differiscano da quelle dei galletti, i lombardi pagherebbero allo stesso modo gli effetti della nuova norma, sempre che Setti non decida invece di cedere il Verona.
Da anni in contrasto con la piazza scaligera, l’imprenditore carpigiano ha speso molte forze nell’ultimo periodo per far crescere la società biancobandata, dimostrando grande attaccamento nei confronti del Mantova e dei suoi tifosi. Dopo aver attraversato alcuni guai giudiziari mai chiariti con l’ex proprietario dello Spezia Gabriele Volpi, Setti è pronto a riprendere in mano le redini delle sue creature, con la consapevolezza di dover scegliere a breve tra una delle sue figlie. Una richiesta non facile, che per alcuni potrebbe sancire anche la definitiva uscita di scena dal mondo del pallone di Maurizio Setti, un uomo, prima che un imprenditore, da sempre amante dei colpi di scena.
Sezione: News / Data: Dom 18 luglio 2021 alle 17:00
Autore: Andrea Papaccio
FONTE:
TuttoBari.com
NEWS
Comunicato Curva Sud: “Dubbi sulla trasparenza di Setti inevitabili, ma facciamo quadrato attorno al Verona“
Il testo del comunicato dei tifosi affisso allo stadio di Mezzano per la prima amichevole dei gialloblù
di Mattia Zupo Luglio 17, 2021 - 21:00
Di seguito il comunicato pubblicato dalla Curva Sud e affisso al centro sportivo di Mezzano, nel giorno della prima amichevole della stagione per l’Hellas:
“Ormai prossimi all’inizio di un nuovo campionato, ci sembra opportuno richiamare l’attenzione sulla situazione del nostro Verona. Arriviamo da due campionati importanti che, in termini di risultati sportivi possiamo definire eccellenti. È innegabile e ne siamo ovviamente felici.
Tuttavia, vogliamo focalizzarci su quegli aspetti che, ancora una volta, gettano ombre e perplessità sulla gestione a livello economico-finanziario del patrimonio Hellas Verona da parte di Maurizio Setti. L’inchiesta della procura di Bologna riguardo presunti illeciti finanziari commessi a danno dell’Hellas Verona non può passare inosservata. Non vogliamo precipitare in conclusioni approssimative e lasciamo a chi di competenza il giudizio sull’operato di Setti.
Preferiamo invece, indipendentemente dall’evoluzione dell’indagine, soffermarci e lanciare una riflessione su alcune domande che, da tifosi del Verona, nascono spontanee: perché questi milioni sono stati spostati dalle casse dell’Hellas ad altre società che nulla hanno a che vedere con la questione sportiva? È corretto trattare l’Hellas Verona come una qualunque “anonima” ditta? È eticamente giusto usare come “paracadute” per altre aziende una società la cui prima ricchezza sono una storia ultracentenaria ed il supporto di una città intera?
I dubbi sulla trasparenza del presidente Setti sono inevitabili, dobbiamo quindi restare vigili o attenti sull’operato di “prestigiatori” e “baruconi” di ogni risma.
Nel frattempo, nonostante tutto ciò, sosteniamo i nostri colori e facciamo quadrato attorno al Verona come non mai!”.
FONTE:
CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 07/07/2021 12:30
Il dibattito. Da Jorginho a Udogie: quando è giusto cedere un giocatore?
Il presidente del Verona Maurizio Setti
“Venditi e pentiti”. Me lo disse per la prima volta il re delle cessioni: Giambattista Pastorello. Me lo ha ripetuto Setti, proprio dopo la cessione di Jorginho al Napoli. Venditi e pentiti vuol dire non aver rimpianti. E' il motto dei broker, di chi vive facendo trading. Pastorello si imputava solo un grane errore nella sua gestione a Verona: non aver ceduto Mutu alla Juventus a gennaio nell'anno della retrocessione. Con quella vendita, sostiene, il Verona non avrebbe avuto nessun problema. Qualche anno dopo, però, cedette a gennaio, in piena corsa per la A, Vincenzo Italiano al Genoa. E senza il suo uomo migliore, il Verona fallì la promozione. Quanto ci perse e quanto ci guadagnò Pastorello con quella operazione?
Jorginho se ne andò a Napoli. Anche lui ceduto a gennaio. Setti volle monetizzare immediatamente il valore del giocatore, senza nemmeno aspettare la fine della stagione. Fu Gardini a convincerlo. Dall'altra parte c'era Bigon, che solo un anno dopo divenne il ds del Verona, chiamato proprio da Gardini. Sogliano avrebbe preferito aspettare giugno. La Fiorentina, infatti, voleva Jorginho ma era disposta a prenderla solo alla sessione estiva.
L'avrebbe pagato molto di più degli otto milioni con cui De Laurentiis aveva preso il giocatore, pagandone solo la metà, peraltro. Il Verona si complicò la vita, perché nel frattempo Jorginho con Benitez giocava male, svalutandosi in maniera impressionante. Quasi quasi il Verona dovette supplicare il Napoli di prendere l'altra metà per non perdere completamente l'introito. Il resto è storia nota. L'arrivo di Sarri cambiò la vita di Jorginho che divenne il gioiello dei partenopei. Ceduto poi al Chelsea (dove era arrivato Sarri) per sessanta milioni di euro. Venditi e pentiti. Ma qui c'è da sbattersi gli zebedei come Tafazzi.
E arriviamo ai giorni nostri. L'anno scorso Setti ha ceduto Kumbulla e Amrabat a Roma e Fiorentina. Chi ha fatto l'affare? Vedendo com'è andata la stagione pare che il Verona abbia avuto ragione. Kumbulla ha giocato poco e maluccio, Amrabat è stato un mezzo disastro. A pentirsi, stavolta sono le squadre che hanno acquistato i due giocatori. Fino a prova contraria però. Perché come con Jorginho sarebbe meglio aspettare un po' prima di giudicare.
E ora il Verona vorrebbe cedere Lovato e Udogie, due giovanissimi. Le voci di mercato hanno creato un aspro dibattito tra i tifosi. Divisi tra chi vede Setti solo come un mero speculatore e chi invece lo ritiene un abile uomo d'affari, capace di trovare risorse per mantenere il Verona in A.
Il problema credo sia un altro. Riguarda la forza economica e la stabilità che l'Hellas è ancora lontano dal trovare. Setti, s'è visto con Juric, ha dichiarato la sua incapacità attuale di alzare l'asticella. Non può e non vuole fare il passo più lungo della gamba. Setti non ha nessun “paracadute” alle spalle e non può sostenere il peso finanziario di un investimento errato. Questo è il punto. La speranza è di poter crescere attraverso i risultati. Ma serve calma e pazienza. Il primo e fondamentale passo è conquistare la terza salvezza di fila. Eusebio Di Francesco è padrone del destino del Verona. Se sarà capace di portare a casa questo risultato, credo che si posso iniziare a vedere un futuro più roseo in cui anche Setti (al netto della grana con Volpi), potrà iniziare a rischiare di più. Almeno fino al giorno in cui lascerà il Verona in mani più solide. Per ora accontentiamoci della serie A. Che è già molto.
HELLAS VERONA di Francesco Barana, 30/06/2021 12:30
Pessina e Jorginho: i due gioielli che il Verona non si è mai goduto
Jorginho e Pessina con la maglia del Verona
Guardali lì, Jorginho e Pessina in azzurro. Emblemi paradossalmente di quello che lo scrivente chiama, da tempo, il piccolo cabotaggio settiano. Jorgi e Pes, con modalità diverse ma simili, sono le due grandi occasioni (volutamente) mancate dal presidente del Verona per fare quel piccolo salto di qualità tecnico e finanziario che, pure, la montagna di soldi incassati tra diritti tv, paracaduti e plusvalenze di questi anni avrebbe legittimato.
Sia chiaro, non siamo così ingenui da pensare che Jorginho e Pessina potessero rimanere a lungo nel Verona. In queste righe non c'è nessuna concessione romantica, ma solo un ragionamento: Setti, che dal Verona ha prelevato denari per destinarli ad altre sue società (legittimo fino a prova contraria ma eticamente discutibile, permettetemi), si è trovato ad essere “la penna più veloce del west” (o del nord-est) nello “svendere” Jorginho al Napoli nel 2014 - quando invece investendo sul suo contratto si sarebbe potuto cedere a cifre maggiori – e l'anno scorso non ha davvero mai provato a imbastire con l'Atalanta una trattativa per l'acquisto di Pessina, che (fonti bergamasche) a 10 milioni di euro si poteva acquisire poiché solo un anno fa non rientrava nei piani di Gasperini. Si è preferito invece andare ad “elemosinare” un rinnovo del prestito (ciao core...). Prendersi Pessina significava fare un investimento finanziario prima ancora che tecnico. Chi scrive infatti non è contrario alle plusvalenze in sé, anzi, ma al modo e ai tempi con cui esse si fanno. Insomma, Setti ha il Verona dal 2012, era lecito aspettarsi che nel frattempo avesse messo le basi per una crescita vera.
Invece siamo punto a capo. Il famoso piccolo cabotaggio, nel silenzio generale di chi si accontenta e accetta ogni anno i compromessi al ribasso. Questo ovviamente non significa togliere alcunché alla bontà delle intenzioni del nuovo allenatore Di Francesco, che stimiamo e che, se accontentato a dovere con giocatori adatti al suo credo, può esprimere cose egregie. Ma per quanto? Un anno? Per rilanciarsi appena può verso nuovi lidi? Perché Setti avrà pure ragione e i contratti si rispettano (ma nel calcio, chi lo fa?), ma resta il fatto che qui con lui, a livello gestionale, si vive del minimo sindacale. Alla giornata.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it
PRIMO PIANO
Maurizio Setti: «Qualche giovane della Primavera arriverà a Mantova»
29/6 ALLE 19:00
di FRANCESCO GALVAGNI
per Tuttohellasverona.it
fonte La Voce di Mantova
Il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti è stato raggiunto da "La Voce di Mantova", parlando del possibile futuro di alcuni giovani gialloblù al Mantova, club del quale Setti è proprietario, in Serie C: «Qualche giovane della Primavera del Verona che ha ancora bisogno di maturare potrebbe arrivare al Mantova: quest’esperienza potrebbe essere per loro un trampolino di lancio, la grande occasione per maturare tra i grandi».
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
Setti alla Gazzetta: “Vi racconto il mio Verona”
By Damiano Conati - 27 Giugno 2021
Maurizio Setti si è raccontato alla Gazzetta Sportiva in edicola oggi:
MODELLO ATALANTA – «Credo che un modello esatto non esista. Ma certo quello dell’Atalanta è vincente e penso sia da seguire. Poi loro hanno un’altra dimensione e noi siam partiti da un’altra base, anche per come era messo il settore giovanile quando sono arrivato».
JURIC – «Dico la verità, non mi piace l’andazzo di non rispettare i contratti. Bisogna sempre ricordarsi da dove si parte. Con Ivan c’era un contratto e probabilmente quello che offriva il nostro club gli dava una certa insicurezza. A quel punto contestualmente si è arrivati a una conclusione meno turbolenta di quello che si era passato prima. Siamo cresciuti insieme e il merito è stato sicuramente del mister ma anche del direttore sportivo e della società che gli ha consentito di essere protetto nei momenti in cui avrebbe fatto grandi stupidate».
DI FRANCESCO – «Abbiamo avuto modo e tempo di confrontarci tanto, soprattutto col direttore. Credo che Di Francesco abbia capito che non possiamo smembrare una squadra e certi principi debbano rimanere.Mi sembra che lui stesso l’abbia sottolineato che non stravolgerà quello che ha proposto l’Hellas in questi anni. Sicuramente ci metterà del suo e cambierà qualcosa: lo trovo corretto e anche stimolante perché anch’io avrei voluto vedere la mia squadra fare qualcosa in più e magari ora lo vedrò. Senza nulla togliere ai predecessori, è il tecnico più importante del Verona della mia gestione. Due anni fa ha fatto la semifinale di Champions e l’anno prima era terzo in A, non dimentichiamolo. Mi è piaciuto molto, sono contento e orgoglioso di lavorare con lui».
LAVORARE CON I GIOVANI – «Era indispensabile. Il bene della mia azienda deve passare attraverso i talenti. Per noi c’è un solo principio: far giocare più giovani possibili. Senza nulla togliere ai senatori io l’obbligo nelle squadre lo metterei per loro, massimo tre per squadra, non per i giovani. In questo squadra Di Francesco è perfetto per me. L’Italia di Mancini è un ottimo esempio di come si possano costruire squadre valide e competitive puntando sui giovani. E anche in Europa quella è la linea».
IL NUOVO KUMBULLA – «Di sicuro è Lovato, perché lo ha già dimostrato. Poi penso sia l’anno buono di Cancellieri, un 2002 che parte con noi in ritiro e mi auguro diventi il nuovo Bruno Conti. E di Amione che dicono sia un fenomeno, vedremo».
JORGINHO – «I miei amici lo sanno. Prima di prendere il Verona ho visto sei/sette gare di nascosto e mi sono deciso a comprarlo perché ho visto Jorginho. E’ stato un colpo di fulmine.Mi son detto: lui mi aiuterà a rientrare dell’investimento. Così è stato. Era un ragazzino esile e per certi versi imberbe, ma con una classe cristallina, fuori dal comune. Per tocco di palla, facilità di calcio, intelligenza tattica, movenze eleganti. Guardando giocare “Jorj” mi sono visto presidente di una squadra che va alla ricerca di talenti. Certi giocatori li vorresti tenere a vita, ma una società come la nostra non ha la forza per farlo».
ZACCAGNI – «Napoli o Milan? Sta bene da noi, non dobbiamo venderlo per forza. Se arrivasse una richiesta adeguata la valuteremo perché Mattia vale una squadra di Champions».
LEGA CALCIO – «Cosa bolle in pentola? Provare a fare protocolli più snelli per alleggerire in termini di procedure e costi le società da certi obblighi. La possibilità di vaccinare tutti i gruppi squadra e di fare entrare la gente allo stadio, tutta. Non dico dal 20 di agosto ma nei prossimi tre mesi. In modo che prima dell’inverno possono riempirsi gli stadi. Il pubblico genera non solo incassi, ma sponsor e indotto. Non si può fare a meno del pubblico».
D.Con.
FONTE:
HellasNews.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 25/06/2021 9:41
Cronache sotto l'ombrellone: il dopo Juric e il ruolo di Setti
Juric e Setti
Sotto l’ombrellone c’è tempo per riflettere. Che ne sarà del Verona del dopo Juric? Dopo due anni fantastici l’addio del tecnico croato è stata una sciabolata al mio cuore.
Lo pensavo diverso, l’ho già detto e ripetuto. Mi pareva uno con valori altissimi, che avesse una coerenza e un romanticismo. La fuga dal Verona è stata troppo repentina, troppo veloce, senza un minimo di logica. Juric non ha pensato ai tifosi, alla società dove lavorava, all’ambiente. Era offuscato dalla sua guerra assurda contro Setti, pensando erroneamente che tutto splendesse fuor dalle mura di Verona.
Setti lo conosciamo. E’ uno che con il calcio fa affari e li fa anche bene. Guadagna con il Verona che ha reso il suo principale asset o se volete la sua principale fonte di guadagno. Non mi scandalizza questo nel momento in cui riesce a mantenere la categoria. Setti è ciò che Verona merita, il massimo in questo momento. La città ha sempre “schifato” l’Hellas, visto più come un problema che come un’opportunità. Altre realtà sinceramente non se ne scorgono all’orizzonte. Finita la sponsorizzazione di Calzedonia il volley si è sciolto come neve al sole.
Il Chievo arranca e sarà pesantemente ridimensionato, il basket ha rinunciato alla A perché nessuno ha aiutato i Pedrollo che sono gli unici che ci mettono soldi propri.
Setti non si può attaccare quando ottiene risultati. Va pungolato per ricordargli che il Verona non è solo la sua tetta, ma anche un patrimonio comune che deve essere rispettato sempre e comunque. Nel momento in cui ottiene due salvezze tranquille, per quanto mi riguarda può anche staccarsi un assegno da 10 milioni di euro per pagarsi lo stipendio. Dirò di più: se lo merita. Se non altro per aver dimostrato a tutti che il Verona non è una palla al piede che succhia denaro, ma se condotto bene può addirittura diventare un business.
Gran parte del merito di Setti è aver scovato Juric quando nessuno affidava al croato una panchina. Juric era disposto ad allenare anche il Verona in serie B e temette che Setti decidesse di tenere Aglietti dopo la promozione in A. Invece Setti decise di cambiare, assumendosi un rischio folle e offrendo a Juric un’opportunità più unica che rara.
Sarebbe stato il minimo se Juric, successivamente bravissimo a produrre ricchissime plusvalenze, avesse avuto un minimo di riconoscenza per quel gesto.
Juric è andato al Torino di Cairo, non al Chelsea. Non so se nella sua testa pensasse di migliorare ma vuol dire che l’hanno informato malissimo. Da sotto l’ombrellone le cose si vedono meglio e basta fare un rapido passaggio nei forum dei tifosi granata per capire che al confronto del presidente del Torino, Setti è il nostro Abramovic. Juric dovrà rifondare una squadra da zero, pochi giocatori dell’attuale rosa sembrano adatti al suo gioco. Sicuramente non lo è Belotti che con Juric non c’entra nulla. Gli mancano le ali, gli mancano i trequartisti, gli manca lo spogliatoio. E Cairo non gli chiederà sicuramente la salvezza come Setti. Mi vien proprio voglia di domandargli: Ivan ma chi te lo ha fatto fare?
Di Francesco mi ha sorpreso in positivo. Resto perplesso solo su un fatto. Che possa ripercorrere la strada tracciata da Juric. Non vorrei che su questo aspetto si incasinasse. Lui ha sempre fatto il 4-3-3 è il suo marchio di fabbrica. L’esperienza mi dice che quando non vi è chiarezza di idee, si crea sempre confusione che poi nell’arco del campionato diventa una valanga. A Cagliari, leggo, è successo proprio questo e Di Francesco ad un certo punto non ci ha capito più nulla in un continuo cambiare di moduli e uomini che hanno causato anche rotture nello spogliatoio. Spero non diventi un gigantesco equivoco. Per il resto ho visto un allenatore di spessore e molto preparato. Un ragazzo anche sincero. Temevo un po’ di “plastica” viste le sue conferenze stampa precedenti, ma invece Difra mi ha sorpreso in positivo. Credo che merito vada dato anche ad Andrea Anselmi, il capo della comunicazione del Verona, che evidentemente ha spiegato molto bene a Di Francesco la piazza di Verona e cosa servisse per entrare in sintonia. Sono queste figure che fanno la differenza in una società, credetemi, e quando abbiamo criticato pesantemente Setti lo abbiamo fatto proprio per essersi circondato da persone con bassa professionalità che gli hanno creato danni enormi.
Sotto l’ombrellone si capisce benissimo che il prossimo anno sarà durissima. Il grande traguardo si chiamerà salvezza. Un traguardo che, stavolta veramente, potrebbe iscrivere Setti nella storia del Verona, come unico presidente capace di ottenere tre salvezze consecutive in serie A dopo l’era Bagnoli. A noi, caro Juric, basta così. Per adesso.
FONTE:
TGGialloBlu.Telenuovo.it