ITALIAN SPORT AWARDS 2020-21 Andrea D'AMICO miglior direttore sportivo della Serie A! Per il diesse scaligero si tratta di un doppio successo consecutivo dato che era stato premiato nella stessa maniera anche per la stagione 2019-20
27 MAGGIO 2022: ADDIO A TONY D'AMICO Nel primo pomeriggio è (finalmente) ufficiale anche l'addio del Direttore Sportivo che nelle ultime tre stagioni è stato determinante nel fare le nozze con i fichi secchi e procurare al club scaligero ricche plusvalenze.
PRIMA DI LASCIARE LA PAROLA AL NUOVO TECNICO TUDOR il Direttore Sportivo del club scaligero ha voluto spiegare i motivi che hanno portato all'esonero di mister DI FRANCESCO 'Credo sia giusta una piccola premessa: quando si fanno queste scelte c'è grande dispiacere, a livello umano, per un professionista come Di Francesco, che ritengo un buon allenatore e un'ottima persona. Il nostro lavoro è iniziato il dieci luglio, e credo sia venuta meno una prospettiva. Non abbiamo ritenuto che le modalità fossero ancora quelle idonee per una società come la nostra. Una scelta così implica un errore di valutazione questa estate. Noi non ci sottraiamo alle nostre responsabilità, e quindi siamo intervenuto velocemente. Ribadisco la stima umana e professionale verso Di Francesco, ma dal mio punto di vista abbiamo bisogno di ritrovare il nostro spirito, quello che i nostri calciatori hanno mostrato in campo negli ultimi due anni, affrontare tutte le squadre con coraggio, ambizione, voglia di mettersi in gioco e ottenere qualcosa che era grande per noi. Per questo abbiamo affidato la guida tecnica a mister Igor Tudor'
PREMIO CESARINI: Anche il dirigente scaligero tra gli insigniti quale Direttore Sportivo fra i più emergenti del panorama calcistico italiano. 👏 👏
IL DIESSE D'AMICO ALLA PRESENTAZIONE DI MISTER DI FRANCESCO 'Abbiamo scelto il mister dopo alcuni incontri. Siamo stati colpiti dalla sua grande voglia, dall’energia dimostrata di far parte della famiglia Hellas. Rispecchia le caratteristiche che cercavamo. Siamo contenti di ripartire e ci auguriamo di farlo in settembre col nostro pubblico che ci è mancato tanto. Speriamo di avere un Bentegodi pieno di affetto. Per quello che riguarda il calciomercato è ancora presto, avremo tutto il tempo per parlarne'
NEWS E CURIOSITÀ DALLE PASSATE STAGIONI + - =
- Stagione 2020-2021: ...Con la permanenza ed il rinnovo biennale di mister JURIĆ anche il diesse pescarese rinnova fino al 2023 con estrema soddisfazioni di tutte le parti in causa.
Parte dei soldi provenienti dalle cessioni di KUMBULLA, AMRABAT e RRAHMANI vengono reinvestiti con gli arrivi di CECCHERINI e MAGNANI in difesa, BARÁK, ILIĆ, TAMÈZE, VIEIRA e BENASSI a metacampo (anche se questi ultimi due si riveleranno dei 'pesi morti' dati i problemi fisici) mentre FAVILLI e KALINIĆ andranno a rinforzare l'attacco. Vengono inoltre rinnovati i prestiti di DIMARCO e SALCEDO (due pedine molto care al tecnico scaligero) dall'INTER e anche GÜNTER rinnova con un biennale a rassicurare l'allenatore croato con VELOSO, LAZOVIĆ e FARAONI: Purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco e in mediana il VERONA soffrirà pesantemente le assenze di VIEIRA e BENASSI ma l'obiettivo salvezza non appare mai in pericolo e viene rinforzato a Gennaio con gli arrivi di STURARO e LASAGNA a dare una mano alla causa gialloblù.
La salvezza matematica arriva ad inizio Maggio ma già da tempo la squadra scaligera era al sicuro nella parte sinistra della classifica, Via Olanda festeggia quindi una seconda permanenza in A consecutiva (e assolutamente non scontata anche a causa della stagione per forza condizionata dalla pandemia). - Stagione 2019-2020: Stavolta l'allenatore lo decide SETTI (col consiglio del diesse mandato ovviamente in avanscoperta per un tecnico che doveva allenare in B), via AGLIETTI dentro JURIĆ e con l'allenatore croato che è anche un ottimo manager, Tony instaura un rapporto speciale: I due si intendono a meraviglia, il diesse arriva più o meno a tutti gli obiettivi stabiliti dall'allenatore (su tutti AMRABAT, RRAHMANI e PESSINA pur nell'estrema carenza di risorse economiche) e D'AMICO festeggia al meglio il premio 'Italian Sport Awards' per la stagione passata (abbastanza inspiegabilmente) gli omologhi al BRESCIA e al LECCE che hanno portato le lro squadre in A senza particolari patemi.
- Stagione 2018-2019: ...Entrato in un nuovo ruolo in punta di piedi (forse troppo visto che non è nemmeno stato mai presentato ufficialmente dando un'impressione di provvisorietà che non è mai passata dopo l'addio di FUSCO), l'ormai ex responsabile degli scout scaligeri da un paio d'anni allestisce da Direttore Sportivo una squadra di tutto rispetto per la categoria e indicata da tutti come una corazzata imbattibile.
Purtroppo è decisivo anche il nuovo allenatore e GROSSO si rivelerà il vero punto debole della stagione con i suoi continui cambi di schemi, ruoli e interpreti ma verrà esonerato solo a due giornate dal termine con il VERONA quasi fuori dai playoff; nel mezzo una difesa strenua dell'amico-allenatore e pure una grave scivolata mediatica quando, chiamato in sala stampa al posto del tecnico, si sfoga malissimamente contro un giornalista che stava facendo né più né meno il suo lavoro (ma che aveva il grave difetto di non appartenere ad una testata 'amica').
Tre mesi dopo le tardive scuse, poi la conferma da parte del patròn scaligero dopo l'insperata promozione ai playoff targata AGLIETTI quando tutto sembrava perduto.
RASSEGNA STAMPA + - =
SERIE A
Atalanta, D'Amico ricorda gli anni a Verona: "Fantastici. Sarò riconoscente a vita a Setti"
20/05 ALLE 22:00
di LUCA CHIARINI
© foto di Uff. Stampa Hellas Verona
"Gli anni a Verona sono stati fantastici". Nell'intervista concessa a DAZN nel pre-partita di Atalanta-Hellas, Tony D'Amico, direttore sportivo dei nerazzurri e grande ex proprio degli scaligeri, ha ricordato con particolare affetto la sua lunga avventura in gialloblù: "Sarò riconoscente a vita al presidente Setti, che mi ha dato grande fiducia e sostegno, anche nei momenti più difficili, oltre a grande autonomia, che ritengo fondamentale per chi fa un lavoro come il mio. Porterò per sempre questa esperienza nel cuore"
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
TONY D’AMICO DIRETTORE SPORTIVO NERAZZURRO
Sarà in carica dal 1° luglio 2022
Atalanta BC è lieta di comunicare, a decorrere dal 1 luglio 2022, l’inserimento all’interno del proprio organigramma societario di Tony D’Amico in qualità di Direttore Sportivo.
Quarantaduenne nato a Popoli, cresciuto a Pescara, D’Amico è uno dei dirigenti emergenti che più si è messo in luce in questi ultimi anni.
Nell’Hellas Verona, dopo un periodo come Responsabile Scouting, dalla stagione 2018-2019 ha assunto l’incarico di Direttore Sportivo.
In questi quattro anni ha ottenuto con la società scaligera una promozione in Serie A e tre piazzamenti nella parte sinistra della classifica (due noni posti e un decimo posto), facendosi apprezzare per la gestione e la capacità di selezione e valorizzazione dei giocatori nell’ottica di una progressiva patrimonializzazione del club.
D’Amico, a Bergamo, proseguirà il lavoro di scouting che in questi anni ha caratterizzato la nostra Società ed ha consentito un’importante crescita in termini sportivi.
Buon lavoro Direttore!
30/05/2022
FONTE: Atalanta.it
HELLAS VERONA di Redazione, 28/05/2022 18:00
Ora è ufficiale, D'Amico nuovo Ds dell'Atalanta. Percassi: Lavoriamo a testa bassa
Tony D’Amico
“Posso confermare che il nuovo direttore sportivo è Tony D’Amico e ribadire che stiamo lavorando a testa bassa per un’Atalanta forte e competitiva”. Nel salutare l’ormai ex responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori, l’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi ha ufficializzato l’ingaggio del ds uscente del Verona: “Lavorerà fianco a fianco con Lee Congerton, responsabile dello sviluppo internazionale dall’area sport”, precisa l’alto dirigente.
“Preciso che su Sartori la scelta è solo della società. Zamagna resta, Migliaccio pure, Fausto Vinti seguirà Giovanni perché è un suo collaboratore storico. Ci lasciamo bene con grande rispetto. Il mio obiettivo è vendergli un giocatore, quindi lo avverto di non fare il Sartori con me”, scherza Percassi.
Infine, due dichiarazioni programmatiche: “Le nostre vendite sono sempre state caratterizzate prima di tutto dalla considerazione che il giocatore di turno non si sentiva più coinvolto nel progetto e non era felice, o aveva dato tutto e quindi aveva aspettative diverse – la chiosa -. Giovanni è silenzioso per natura come me, meglio una parola in meno, anche se a volte non comunicare è sbagliato. Il mio impegno sarà far sì che la società possa raccontare di più quello che di solito si fa”.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
27 MAGGIO 2022
Nota del Club - Tony D’Amico
Verona - Hellas Verona FC comunica l’interruzione consensuale del rapporto professionale con il Direttore Sportivo Tony D’Amico dopo sei anni di intensa e proficua collaborazione, nel contesto della quale Tony D’Amico è stato dapprima Responsabile Scouting e poi – appunto – Direttore Sportivo del Club, incarico – quest’ultimo – ricoperto nelle ultime quattro stagioni.
Il Presidente Maurizio Setti, in primis, e tutto Hellas Verona FC ringraziano sentitamente il Direttore Tony D’Amico per aver messo a disposizione del Club non solo le sue grandi capacità e competenze, ma anche un’encomiabile dedizione al lavoro volta dapprima alla crescita e poi al consolidamento dell’area sportiva.
Il Direttore Tony D’Amico esprime profonda gratitudine a tutto il Club, ma in modo particolare al Presidente Maurizio Setti per la fiducia che gli è stata riconosciuta e per la grande opportunità che gli è stata concessa di operare con crescente autonomia e in armoniosa simbiosi con la proprietà per il bene del Club, cui augura le migliori fortune e soddisfazioni per il futuro.
FONTE: HellasVerona.it
21 Maggio 2022 - 07:39 Hellas Live Lettura: 1 min.
L’ultimo atto di D’Amico. Grazie Tony
Contro la Lazio, sarà la sua ultima apparizione in panchina da direttore sportivo dell’Hellas Verona. Bergamo aspetta Tony D’Amico ed il club gialloblù è pronto a voltare pagina. Ma quanto fatto in questi anni resterà e frutterà alle casse della società di Setti un bel gruzzolino. A D’Amico non resta quindi che ringraziarlo ed augurargli un grande in bocca al lupo per la nuova avventura con l’Atalanta. Nella speranza che il nuovo corso all’Hellas Verona porti gli stessi risultati.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
L’Arena: “L’Atalanta fa spesa a Verona”
A quanto riportato dal quotidiano, Tudor potrebbe seguire D’Amico in quel di Bergamo
di Tommaso Badia Maggio 11, 2022 - 11:05
L’Atalanta fa spesa a Verona? Oltre a Tony D’Amico, sempre più vicino a diventare il nuovo d.s. della Dea, a Bergamo potrebbe infatti arrivare Igor Tudor.
Tanti i motivi che spingono i colleghi de L’Arena a ipotizzare questo scenario: il possibile addio di Gasperini e la contemporanea difficoltà ad arrivare a Juric (legato al Torino per altre due stagioni), tanto per cominciare, potrebbero essere un buon motivo per puntare sul Gigante di Spalato. Lo stesso vale per il buon rapporto instauratosi tra il d.s. e l’attuale tecnico dell’Hellas.
Il “silenzio” dello stesso allenatore potrebbero essere poi un ulteriore indizio. Dopo la Lazio probabilmente ne sapremo di più, resta da capire come si muoverebbe la società (anche in sede di mercato) di fronte a uno stravolgimento così radicale.
FONTE: CalcioHellas.it
11 Maggio 2022 - 09:35 Hellas Live Lettura: 1 min.
Atalanta-D’Amico, proseguono i contatti
Pare sempre più ai titoli di coda l’avventura di Tony D’Amico all’Hellas Verona. L’attuale direttore sportivo gialloblù, sotto contratto con la società di Maurizio Setti sino al 2024, è pronto a salutare la città scaligera per trasferirsi a Bergamo. Se l’Atalanta dovesse chiudere il rapporto con Gian Piero Gasperini, D’Amico punterebbe sull’ex allenatore gialloblù, Ivan Juric.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Redazione, 03/05/2022 16:40
Schira: Se D'Amico va via, Accardi è in pole position. In tanti si stanno proponendo a Setti...
“Se Tony D’Amico va via è perchè vuole fare un salto di qualità, Setti sceglierà un ds giovane e rampante. Il principale candidato è Pietro Accardi ds dell’Empoli”. Così Nico Schira, esperto di mercato sulla situazione in casa dell’Hellas Verona. “D’Amico è nella stessa posizione di Juric nella scorsa stagione. Pensa di poter avere più risorse a Bergamo come Juric pensava di averle a Torino. Setti non farà andare via il ds gratis. L’Atalanta se vuole D’Amico dovrà dare un indennizzo. Ma tra le due società c’è feeling e buoni rapporti. Non sarà difficile trovare un accordo. Setti ha avuto un contatto con Accardi che a Empoli ha fatto bene come D’Amico a Verona. Contatto anche con Faggiano, ma forse Accardi convince di più. Verona è una piazza ambita. In tanti si stanno proponendo in questo momento”.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
La giostra degli uomini mercato: tutte le strade portano a D’Amico
Direttori sportivi, è cominciata la rumba: Bigon lascia Bologna sostituito da Sartori, l’uomo mercato del Verona non ha altro che Bergamo
di Simone Fornoni Maggio 2, 2022 - 16:30
La conferma arriva dall’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, anche se certe voci andranno poi accoppiate all’ufficialità, difficile da ottenere prima della scadenza naturale dei contratti il 30 giugno. E anche se quello di Tony D’Amico con l’Hellas Verona non è in dirittura d’arrivo, è la giostra iper-girevole dei direttori sportivi a destinarlo naturalmente all’Atalanta, sempre che il ruolo di operatore nella compravendita dei giocatori non venga ricoperto da Lee Congerton, responsabile dello sviluppo internazionale dell’area sport.
D’AMICO E GLI UOMINI MERCATO. Per Giovanni Sartori, mai ds a Bergamo perché la carica appartiene a Gabriele Zamagna e la sua è sempre stata quella di responsabile dell’area tecnica, la porta girevole destinata ad aprirsi tramite sgombero dell’occupante è quella del Bologna, dove Riccardo Bigon è all’addio. Per i gialloblù, in pole, ci sarebbe l’attuale responsabile dei movimenti estivi e invernali Daniele Faggiano. Servono conferme, soprattutto per i nerazzurri, dopo l’allusione “al nuovo direttore sportivo” dell’allenatore Gian Piero Gasperini a margine dell’eliminazione ai quarti di Europa League col Lipsia. E lì l’unico arrivato davvero era il succitato gallese.
FONTE: CalcioAtalanta.it
HELLAS VERONA di Redazione, 26/04/2022 10:38
Schira: Setti ha contattato Accardi nel caso partisse Tony D'Amico
Pietro Accardi
Maurizio Setti non vuole farsi trovare impreparato nel caso Tony D'Amico dovesse lasciare il Verona. La questione, è bene dirlo, è tutta da scrivere ancora, ma ci sono molti segnali di un possibile divorzio. D'Amico, dopo quattro stagioni brillantissime, vorrebbe avere maggiore autonomia e avere anche un budget più alto a disposizione. Ma per ora Setti non ha intenzione di modificare il corso dato alla società, dove Simona Gioè, il direttore generale, ha il compito di controllare gli aspetti finanziari.
Secondo quanto raccontato a Supermercato da Nicolò Schira, giornalista esperto di mercato, per sostituire la figura fondamentale di Tony D'Amico, quindi, Setti avrebbe già contattato Pietro Accardi, il giovane ds palermitano dell'Empoli. Accardi che ha un passato come calciatore sta lavorando per una società che ha la stessa filosofia del Verona e forse anche meno budget. Sarebbe molto allettato di venire a Verona per fare un salto di qualità nella sua carriera. Ma attenzione anche a Morgan De Sanctis. L'ex portiere della Roma, da sempre vicinissimo a Federico Pastorello, era al Bentegodi per seguire l'Hellas con la Sampdoria e potrebbe essere la nuova figura da lanciare.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 25/04/2022 21:15
Verona, D'Amico medita l'addio. Lo vogliono Atalanta, Lazio e Bologna
Setti e D’Amico all’antistadio (Twitter)
E’ un futuro tutto da scrivere quello del Verona, un crinale molto sottile perchè tutto potrebbe cambiare tra qualche settimana. Tutto ruota attorno a Tony D’Amico, il ds scelto da Setti quattro anni fa dopo l’addio di Fusco. Quattro anni in cui D’Amico è cresciuto, maturato fino a diventare uno dei migliori ds d’Italia.
Al fianco di Juric la sua svolta personale. I due hanno composto la coppia perfetta, c’è stata sintonia calcistica, Juric indicava gli obiettivi e D’Amico come un cecchino li andava a conquistare. Sostituire Juric è stata l’impresa più grande di D’Amico. Che prima ha scelto Di Francesco, poi accortosi dell’errore, ha modificato la rotta, andando su Tudor.
Ed è qui che è uscito il suo capolavoro. D’Amico ha preso per mano il nuovo allenatore, lo ha sostenuto, ha puntellato lo spogliatoio, lo ha pungolato.
Sul mercato poi ha compiuto mosse da fuoriclasse: ha sostituito il top player Zaccagni con Caprari, ha preso Montipò con pochi spiccioli, ha investito su Ilic, ha portato Simeone. Nel borsino negativo ci possiamo mettere solo Hongla che non ha reso come si sperava, una scommessa che D’Amico non è ancora convinto di aver perso del tutto.
D’Amico non è quello di 4 anni fa e forse teme di aver dato tutto per il Verona, insomma che più di così non si potrebbe fare rimanendo qua.
I timori per una stagione balorda come quella prossima, con i mondiali di mezzo, la partenza anticipata e un calcio che sta rapidamente cambiando, unitamente alle richieste che ha ricevuto di Atalanta, Lazio e Bologna lo potrebbero allontanare da Verona e da Setti.
D’Amico vorrebbe avere legittimamente più spazio, più autonomia e anche maggiori investimenti senza dover ogno volta passare dall’area gestionale della società. Setti, fedele ai suoi principi, non è disposto a cambiare la sua filosofia. In mezzo c’è il Verona che rischia di ripartire da zero per l’ennesima volta, senza sfruttare questo vantaggio accumulato da tre anni fantastici. E si sa che non sempre le ciambelle riescono con il buco. Soprattutto nel calcio che poggia su equilibri delicatissimi.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
L’Hellas Verona pensa a Faggiano: il futuro dipende da D’Amico. Le ultime
Daniele Faggiano piace molto in Serie B, ma non solo: il direttore sportivo della Sampdoria è corteggiato dall’Hellas Verona
Pubblicato il 20 Aprile 2022
Di Francesca Faralli
Daniele Faggiano non piace solo in Serie B. Il direttore sportivo della Sampdoria è nel mirino di due club: il Frosinone e il Benevento, come riporta Il Secolo XIX.
Secondo una ricostruzione de L’Arena, Faggiano però sarebbe anche in odore Hellas Verona. Il club scaligero potrebbe infatti perdere Tony D’Amico in direzione Bergamo e orientarsi proprio su Faggiano, che ha un contratto fino a giugno 2023, per sostituirlo.
FONTE: SampNews24.com
Hellas Verona: D’Amico e le condizioni per rimanere
Domenico Cutrupi
Notizie | 19 Aprile, 2022
L’Hellas Verona e D’Amico, un duo vincente che pare stia per separarsi. L’interesse dell’Atalanta fa paura al Verona ma la condizione per rimanere è una sola.
L’operato di Tony D’Amico ha permesso ai tifosi del Verona e al patron Setti di vivere annate stupende dove i gialloblù sono stati protagonisti in Serie A.
Adesso però, con l’Atalanta che ha messo gli occhi sul D.S. per far sì che l’unione tra D’Amico e Setti continui c’è bisogno che vengano date garanzie sul mercato.
Che cosa significa? Significa che, dei tanti nomi in uscita ne esca non più di uno e che Giovanni Simeone venga riscattato.
Per quanto riguarda la prima condizione, il più probabile che esca è Barak, corteggiato da tante big in Italia e all’estero e per il quale il Verona chiede almeno 30 milioni di euro.
Per il riscatto invece dell’attaccante argentino che, con Tudor, ha trovato una nuova primavera non si hanno ancora news fresche.
Se non dovesse vedere accettate queste richieste con ogni probabilità, le strade di D’Amico e dell’Hellas Verona si separeranno, con un progetto che dovrà ripartire da zero.
FONTE: CalcioStyle.it
SERIE A
Atalanta-RB Lipsia, sugli spalti D'Amico. Quotazioni in rialzo per un ruolo a Bergamo
15/4 ALLE 01:20
di ANDREA LOSAPIO @LOSAPIOTMW
fonte Dall'inviato al Gewiss Stadium, Bergamo
L'Atalanta ha salutato l'Europa League nelle scorse ore, con la sconfitta per 2-0 contro il Lipsia. Sugli spalti del Gewiss Stadium c'era anche Tony D'Amico (in tribuna d'onore, due file sotto il sindaco Giorgio Gori), dirigente dell'Hellas Verona. Negli scorsi giorni l'uomo mercato è stato accostato più volte ai nerazzurri, tanto da sembrare il primo nome come prossimo direttore dell'area tecnica, al netto del ruolo di Lee Congerton che sarà di primissimo piano. D'Amico è quindi in pole position, anche se la visita a Bergamo può essere sembrata solo come l'opportunità di vedere una bella partita.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Per #Sartori si aggiunge alla lista dei corteggiatori anche l’#Hellas Verona. Specie se la corte del #Bologna non dovesse andare a buon fine, in quel caso per i rossoblu resta caldo il nome di #Angelozzi. https://t.co/ME9kxQiLdz
— Gianluigi Longari (@Glongari) April 13, 2022
6 Aprile 2022 - 10:30 Hellas Live Lettura: 1 min.
Hellas Verona, contratto sino al 2024 per Tony D’Amico
Da quanto appreso da Hellas Live, il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Tony D’Amico, è legato contrattualmente sino al 30 giugno 2024 al club gialloblù del presidente Maurizio Setti.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 28/03/2022 21:15
Sartori, l'Atalanta, Tony D'Amico: cosa sappiamo e cosa potrebbe succedere
Sartori che rompe con l’Atalanta, Tony D’Amico che diventa un candidato ideale. Ci sono scenari che sembrano come le tessere di un puzzle. Perfetti. E non serve nemmeno avere un riscontro diretto. Perchè quando si tratta di trattative di questo tipo riscontri ce ne sono pochi.
Ma quello che è certo è che i Percassi hanno pensato al direttore sportivo del Verona per affrontare la successione di Giovanni Sartori. Non sarà il solo, non sarà l’unico, come sempre accade ci saranno piani A e piani B. Un approccio magari ci può essere stato, “Sarebbe disposto a venire da noi?”.
Ed ecco dunque che la palla passa nelle mani del ds veronese, voluto e lanciato da Setti, difeso contro tutto e contro tutti quando pareva non ne azzecasse una, ragazzo intelligente, determinato, orgoglioso che in questi anni ha imparato tantissimo, è maturato, cresciuto è diventato un elemento fondamentale del Verona. Ombra di Juric da cui ha carpito il sacro furore e il modo di fare calcio, mediando e studiando, potrebbe aver chiuso il suo ciclo quest’anno con la terza salvezza consecutiva, quella che più gli appartiene. La storia la conoscete bene.
Dopo aver scelto Di Francesco per il dopo Juric, D’Amico ha cambiato dopo appena tre giornate. Si è assunto la partermità di quell’errore, ha ingaggiato Tudor, ha offerto un appoggio costante allo spogliatoio e all’allenatore incarnando la società in tutto e per tutto. Il risultato è stato strabiliante, salvezza anticipata, calcio spettacolo altre plusvalenze in arrivo. Cosa può fare di più e di meglio D’Amico al Verona? Sarà questa la domanda che rimbalzerà nella sua testa da oggi in poi, combattuto tra cuore e ragione, tra un debito enorme di riconoscenza per Setti e per il Verona e un’offerta che lo farebbe crescere professionalmente tantissimo. Decisione da prendere a brevissimo, visti i tempi ristretti della prossima stagione. D’Amico va o resta? Setti, come con Juric, farà di tutto per non perderlo ma senza distaccarsi mai dal concetto basilare che il Verona non potrà mai fare il passo più lungo della gamba.
HELLAS VERONA di Francesco Barana, 28/03/2022 18:01
Barana: snodo Hellas. Il futuro di D'Amico
Tony D’Amico
Di veri direttori sportivi oggi ne esistono pochi. Molti sono scendiletto dei presidenti, che delegano sempre meno e non concedono poteri di firma o gestioni dirette del budget. È il motivo per cui ne troviamo di mediocri in serie A e di bravi nella risulta della B (vedi Marchetti).
Tony D’Amico è un operativo, nella struttura snella del Verona è titolare di deleghe pesanti, sebbene sia poi Setti a gestire direttamente le operazioni più importanti e danarose. Non stupisce dunque che D’Amico possa avere una pretendente come l’Atalanta, club nella quale la figura del manager sportivo ha ancora una sua specificità, si veda il lavoro svolto da Sartori in questi anni. D’Amico, 41 anni, ds dell’Hellas dal 2018, ma a Verona già dal 2016 come capo-scout di Fusco, è uno che è cresciuto in fretta e bene. È un sanguigno e un rampante, coltiva le sue ambizioni. Tradotto: non possiamo dare per scontato che rimanga.
I punti nodali sono due: deleghe e budget. Escluso che Setti possa ampliare i poteri di D’Amico a discapito dei suoi, non ci si deve aspettare grandi aumenti nemmeno sul budget da destinare alla squadra. Qualcosa in più ci sarà, Setti dal 2020 ha sempre gradualmente accresciuto il livello degli investimenti. Tuttavia la solfa sarà la solita: saranno ceduti i più bravi (Barak, Caprari e Casale sono gli uomini mercato), che andranno rimpiazzati senza indebolirsi sul piano tecnico. D’Amico ci è riuscito bravamente negli ultimi due anni, ma è il primo a sapere che non è scontato ripetersi sempre e in automatico.
Gli affezionati lettori sanno come la penso: il Verona resta, gli uomini passano. Il mio pensiero è anche la filosofia di Setti, che non si è mai legato a nessuno più del necessario. Ha ragione. Personalmente ho sempre rigettato la mitizzazione degli allenatori, che fossero Mandorlini o Juric. Sul lavoro di quest’ultimo abbiamo vissuto un po’ di rendita anche quest’anno, eppure è stato giusto separarsi se non c’erano più le condizioni di stare assieme. Le motivazioni sono alla base di tutto, valeva per il tecnico croato, determinante per il consolidamento del club, vale per D’Amico. Dico però anche che un direttore sportivo, per certi equilibri, può essere più importante di un allenatore.
Oggi D’Amico rappresenta innanzitutto un metodo di lavoro che si sposa perfettamente con la struttura che ha creato Setti. Questo ingranaggio è più sottile e difficile da replicare di un modulo di gioco. Di allenatori ce ne sono tanti, più o meno bravi certo, ma è una categoria maggiormente intercambiabile. Siamo a uno snodo decisivo per il Verona, che per la prima volta dagli anni ‘80 farà il suo quarto torneo di serie A consecutivo. Ci stiamo consolidando, ma non ci siamo ancora consolidati. La differenza è tutta qui. E richiede di non sbagliare la scelta sul diesse.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 27/03/2022 10:39
Sartori via dall'Atalanta che pensa a D'Amico. Setti trema ma il legame tra i due è fortissimo
Tony D’Amico
Tony D'Amico è stato il punto fermo del Verona negli ultimi tre anni. Fedelissimo “scudiero” di Ivan Juric con il quale ha condiviso due anni splendidi ma molto impegnativi, il ds abruzzese ha compiuto in questa stagione il suo vero capolavoro.
“Orfano” del tecnico croato, D'Amico ha dapprima ingaggiato Di Francesco, ma dopo poche giornate si è preso la grande responsabilità di esonerarlo, ingaggiando Igor Tudor. La salvezza di quest'anno, la terza consecutiva, porta senza dubbio la sua firma.
Logico che la maturazione di D'Amico non sia passata inosservata. Infatti ora da Bergamo arrivano voci insistenti che Percassi avrebbe scelto proprio D'Amico come sostituto di Sartori in partenza.
Profilo perfetto per l'Atalanta visto che D'Amico è abituato a lavorare con budget bassi e molte idee ed ha appreso perfettamente la filosofia “gasperiniana” dopo aver lavorato con Juric.
Ma una partenza di D'Amico lascerebbe un vuoto clamoroso nel Verona.
D'Amico è una “creatura” di Maurizio Setti, che lo ha voluto, imposto e difeso dopo l'addio di Fusco del quale l'attuale ds era l'osservatore.
Tra i due esiste una stima e un feeling profondo e anche difficile da spezzare. Ma nel calcio tutto è possibile e magari D'Amico potrebbe lasciare dopo anni duri e logoranti, ritenendo chiuso un ciclo.
E' un passaggio molto delicato per il Verona. In ballo c'è il futuro e la stabilità del club.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
“L’era bela da vedar”… l’Atalanta si è accorta di D’Amico
By Damiano Conati - 27 Marzo 2022
Era già da qualche settimana che avevamo pronto l’articolo della scadenza del contratto di Tony D’Amico non lontana: 30 giugno 2023. In cuor nostro non volevamo svegliare un cane profondamente addormento per la paura che qualcuno potesse accorgersi di lui. Ma è ovvio che per non interessarsi di questo strepitoso direttore sportivo dovrebbe essere addormentato qualsiasi dirigente, contratto in scadenza o meno.
D’Amico è senza dubbio uno dei migliori diesse della storia del Verona: sempre presente, sempre sul pezzo, capace di costruire ottime squadre ogni anno con pochissimi spiccioli, plusvalenze da capogiro, scoperte incredibili sul mercato straniero e italiano e soprattutto tanto coraggio e umiltà in certe scelte, come quella dell’esonero lampo di Di Francesco per chiamare Tudor.
L’Atalanta lo ha messo sopra la lista dei suoi desideri al posto del partente Sartori, altro fuoriclasse nel ruolo. Come dare torto alla società bergamasca?
E D’Amico cosa farà? Accetterà le lusinghe di questa nuova big del calcio italiano, con tutte le pressioni e le responsabilità che ciò comporta? O se ne starà comodo a Verona, a lavorare in totale autonomia e indipendenza, con in mano una carta bianca incondizionata e comunque sempre pochi spiccioli?
Decisione non semplice. Setti resta alla finestra, ma pensa già a Marchetti del Cittadella come possibile sostituto. Chiaro che la priorità resta D’Amico, ma l’ultima parola spetta a lui.
FONTE: HellasNews.it
NEWS
Atalanta, per il post-Sartori c’è D’Amico in pole
L’attuale direttore sportivo gialloblù è finito nel mirino del club nerazzurro
di Mattia Zupo Marzo 26, 2022 - 18:33
Secondo Sportitalia, la famiglia Percassi avrebbe avviato i contatti per l’eventuale sostituto di Giovanni Sartori, attuale direttore sportivo nerazzurro che a fine stagione potrebbe lasciare Bergamo.
In pole per sostituirlo c’è Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Hellas Verona, il cui contratto scade a giugno 2023.
FONTE: CalcioHellas.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 06/01/2022 18:15
Vighini: Per un D'Amico in più...
Tony D’Amico
Con Tony D’Amico ci sono state scintille in passato. Non lo reputavo pronto a essere il ds del Verona, erede di Fusco, inadatto al ruolo. Tony s’incazzò con me e con Telenuovo in una conferenza stampa diventata famosa. Pensava fossimo noi a far andar male le cose, se Grosso non ne imbroccava una. Semplicemente facevamo notare quello che era evidente a tutti. Grosso non c’entrava niente col Verona. Ci siamo trovati una volta in un’aula del tribunale per cercare di trovare un’intesa. Non avevo mai parlato con lui, non c’era modo di intenderci, ma quel giorno abbiamo allacciato un minimo di rapporto. Forse lui si accorse che non ero così stronzo come gli raccontavano le anime nere della sede e io mi accorsi che non era così scarso come pensavo. Anzi. Vidi una persona di carattere, risoluta, pronta a lottare per le sue idee e per il Verona.
Poi c’è stato un altro incontro: stavolta più disteso, ma in cui ci siamo detti in faccia tutto. Io quello che pensavo di lui e lui quello che pensavo di me. Da quel giorno con D’Amico non ho più avuto problemi. Come sempre faccio ho cercato di essere libero nel mio giudizio. Ne ho apprezzato la capacità di stare a fianco di Juric. Credo che Tony sia cresciuto moltissimo accanto all’allenatore croato, che lo ha fatto migliorare nella gestione e nella visione del calcio. Ma credo anche che Juric ne abbia assai beneficiato. Tanto da rimpiangerlo oggi.
Dopo l’addio traumatico di Juric c’era il rischio che il castello cadesse. E invece, proprio in quel momento, Tony D’Amico è uscito fuori dimostrando di essere oggi la trave portante del Verona. Ha sbagliato con Di Francesco, ma ha avuto intelligenza, capacità e, permettetemi, le palle, di cambiare assumendosi tutta la responsabilità. Lo ha fatto perché credeva veramente nel suo lavoro e nella squadra che aveva costruito. “E’ forte” mi disse quando esonerò Di Francesco, vincendo a fatica la mia diffidenza. Aveva ragione lui. Se allenata in un certo modo questa squadra è forte e Tony sapeva che con Tudor le cose sarebbero tornate al loro posto. Questo Verona è figlio suo, non c’è dubbio, ed è merito suo se l’addio di Juric non ha provocato ribaltoni. Cedendo Zaccagni e prendendo Caprari, penso abbia costruito il suo capolavoro. Non l’unico, peraltro. Oggi è l’uomo più importante del Verona, Setti che lo ha scelto e lo ha difeso, giustamente se lo può coccolare.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Con D’Amico la sorpresa è dietro l’angolo
By Damiano Conati - 31 Dicembre 2021
Succede spesso con D’Amico che non si riesca a sapere con anticipo le sue mosse. Il direttore sportivo del Verona si muove sottotraccia, anche per evitare avvoltoi o aste assurde. Un anno fa a gennaio arrivava Lasagna e fu un fulmine a ciel sereno. Come pure l’acquisto del Cholito, mai veramente chiacchierato negli ultimi giorni del mercato estivo. Oggi tocca a Depaoli: e chi se lo aspettava?
Ora tocca al difensore centrale. Perché delle altre zone del campo si è detto e ridetto, da Stryger Larsen a Miranchuk, però per il ruolo di difensore centrale in sostituzione a Dawidowicz non è ancora emerso nulla. Tutto tace, anche se si tratta di una priorità assoluta come detto dallo stesso Tudor. Si aspetta, quindi, D’Amico al varco con un nome a sorpresa che di sicuro lascerà spiazzati. Sperando possa diventare un valore assoluto anche in campo.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
HELLAS VERONA di G.Vig., 31/12/2021 10:13
MERCATO. Il blitz di D'Amico per Depaoli è un segnale al campionato
Tony D’Amico
Il Verona non dorme. Si muove e lo fa bene. D’Amico ha piazzato il primo colpo di mercato con l’ingaggio di Depaoli, sistemando una falla nella rosa: quella della fascia destra. Depaoli sarà il vice Faraoni, ma non solo. Potrà giocare anche come braccetto di destra nella difesa a tre, risolvere insomma un bel po’ di problemi. Il segnale è stato chiaro. Troppo importante portare la nave Verona in salvo, perfetta l’analisi tecnica della società. La rosa del Verona deve essere solo ritoccata, non rivoluzionata. Arriverà anche un difensore e forse un centrocampista. Altri partiranno. Ci sono (finalmente) le idee chiare. E il campo ne beneficerà.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Il potere di D’Amico nel dire no alle grandi e gustarsi l’Amarone
By Damiano Conati - 26 Dicembre 2021
Venghino signori, venghino, che qui c’è il vino buono e a pochi soldi. Ahinoi, era vero. Gennaio 2014: prima offertuncola del Napoli a Sogliano per Jorginho, fatta! Già sei anni di Setti dopo, a gennaio 2020, qualcosa era cambiato: gioco al rialzo di D’Amico, fino alle offertone di Napoli e Fiorentina per Rrahmani e Amrabat, cessioni ok ma partenze solo a giugno.
Da lì in poi la musica è cambiata del tutto. Vedere denaro, dare cammello. Per Kumbulla, D’Amico se l’è tirata come una modella durante la Milano Fashion Week e ha ottenuto quello che voleva, per Lovato il prezzo (altissimo) l’ha fatto lui e non l’Atalanta, per Silvestri e Zaccagni ha guadagnato il massimo possibile visto che erano in scadenza e non c’erano margini per un rinnovo.
Oggi il Verona non ha immediata esigenza di denaro sonante, può permettersi di dire dei no e di rifiutare certe offerte, soprattutto se non ci sono contratti a scadenza, che poi sono l’unica chiave di volta in mano di procuratori o acquirenti. E così Lasagna in prestito secco alla Lazio è poco più di una barzelletta, mentre Barak oggi al Milan con pagamento (basso) a giugno è una notizia da quotidiani sportivi nazionali, ma non di certo da agenda di D’Amico.
Lazio e Milan hanno problemi di liquidità, devono cedere, più che acquistare, e nessuna delle due oggi può permettersi le cifre che il Verona chiede, anzi esige, per Lasagna e Barak. Significa che i due resteranno a Verona? No, perché se il denaro arriva, nessuno è incedibile. Significa però che Milan e Lazio non devono sentirsi superiori e che il manico del coltello non è certo dalla parte loro.
Questo “potere di mercato” acquisito da D’Amico e dal Verona negli ultimi anni offre inoltre la certezza che se ci sarà una partenza, arriverà subito un sostituto all’altezza. D’Amico aveva già bloccato Caprari, ancora prima di cedere Zaccagni, come aveva Montipò in mano con Silvestri ancora in ritiro con l’Hellas. Il dialogo con l’Atalanta per Miranchuk è iniziato un mese fa, quando ci sono state le prime chiacchierate (in inglese) per la cessione di Barak. Il russo al posto del ceco? Probabile, ma non è detto. Perché potrebbero giocare insieme fino a giugno e poi Barak potrà davvero salutare con tanto di plusvalenza.
Insomma, il Verona non è più soltanto da parte sinistra della classifica dal punto di vista sportivo, ma lo è diventato anche nelle stanze dei bottoni e in sede di mercato. E che adesso venghino pure i presunti ricchi e furbetti in cerca del vino buono. L’Amarone li aspetta, ma il prezzo lo fa Verona.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
PRIMO PIANO
Italian Sport Award: premio come miglior direttore sportivo per Tony D'Amico
14/12 ALLE 08:30
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
fonte twitter @hellasveronaFC
Importante riconoscimento per il direttore sportivo gialloblù Tony D'Amico che ieri agli Italian Sport Awards ha ricevuto il premio come "Miglior Direttore Sportivo" della stagione 2020/2021.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
14 DICEMBRE 2021
Italian Sport Awards 2020/21 | Tony D'Amico miglior Direttore Sportivo, premiati anche Faraoni, Casale e l'Area Comunicazione
Castellammare di Stabia - Si è tenuta nella serata di ieri - lunedì 13 dicembre - la decima edizione degli Italian Sport Awards, il galà che premia le eccellenze calcistiche italiane di ogni stagione sportiva. Teatro della serata è stato, anche in quest'occasione, l'Hotel Dei Congressi di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.
Premiato per l'Hellas Verona, con riferimento alla stagione 2020/21, Tony D'Amico, insignito del premio di Miglior Direttore Sportivo dell'Anno. Presente alla serata, D'Amico è stato premiato dal dottor Donato Alfani, che ogni anno organizza con generosità e dedizione il premio, e dal giornalista Luca Esposito. Per il Direttore Sportivo gialloblù si tratta della seconda vittoria del premio, dopo quella ottenuta per il lavoro svolto nella stagione 2018/19.
Altri tre sono stati, poi, i premiati tra le fila del Verona: Marco Davide Faraoni (Miglior Terzino Destro della Serie A 2020/21), Nicolò Casale (Miglior Difensore della Serie B 2020/21, ex aequo con Massimiliano Mangraviti) e Andrea Anselmi (Miglior Responsabile Comunicazione). FONTE: HellasVerona.it
13 Dicembre 2021 - 22:46 Hellas Live Lettura: 1 min.
D’Amico: “I meriti di Juric sono indiscutibili, ma domenica saremo avversari. Tudor sta facendo molto bene”
“In questo momento, a parte la sconfitta di ieri, siamo soddisfatti nel complesso, consapevoli che il campionato è lungo e molto difficile. Meriti di Juric? I suoi meriti sono indiscutibili - dice D’Amico riferendosi alla stagione scorsa - e lo sta dimostrando anche a Torino, con lui siamo cresciuti tanto tutti e ne posso solo parlare bene, ma domenica saremo avversari".
Avete affrontato le big, sarà un campionato a quattro per lo Scudetto?
"Questo non lo so, credo che sia un bel campionato e sarà sicuramente combattuto fino alla fine, la più forte vincerà".
Tudor cosa ha portato di diverso rispetto a Juric?
"Li accomunano tante cose, poi ognuno prova a mettere del suo, il mister sta facendo molto bene e ha una media punti importante".
Simeone ha media incredibili, state già ragionando sul suo riscatto?
"No, siamo concentrati a quello che arriverà domani, all'Empoli, al Torino e poi alla sfida alla Fiorentina. Questa annata per il Verona è molto importante. Obiettivi a medio periodo? Solo la salvezza, è troppo importante, poi è anche giusto ci siano dei sogni" ha dichiarato agli Italian Sport Awards, il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Tony D’Amico.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Redazione, 05/12/2021 18:10
D'Amico: Simeone? In un gruppo forte emergono le qualità dei singoli
“Siamo contenti per il momento, sappiamo che è un campionato molto difficile: ogni anno raggiungere la salvezza diventa più complicato. Siamo orgogliosi di questo gruppo, che affronta la gara con ambizione e coraggio ogni domenica, ma la strada è ancora lunga”. Così ha parlato Tony D’Amico a Dazn.
“Simeone? Siamo contenti di Giovanni. In un gruppo forte riescono ad emergere le qualità dei singoli, ma credo che alla base ci sia la struttura della squadra, dello staff tecnico e della società, che cercano di lavorare al meglio. Il gruppo rimane la base portante per arrivare agli obiettivi” ha concluso il Ds del Verona.
HELLAS VERONA di Francesco Barana, 02/11/2021 18:04
Barana: Tudor mai sazio, D'Amico adrenalinico
Maledetta vita degli allenatori. Condannati a non essere mai, davvero, felici, Se il popolo del Verona gode e si lascia trasportare dagli attimi di euforia, il governo Tudor, dopo il ko inflitto alla Juventus, alza la posta e butta già lo sguardo in là: “Non siamo al top, perché il top non esiste mai”, mi ha detto l’allenatore di Spalato sabato sera in sala stampa.
Mi ha colpito anche la dialettica: in dieci minuti di conferenza il tecnico quasi non ha parlato di quello che aveva appena fatto, cioè della memorabile pagina appena scritta. Sarebbe stato normale, cullarsi anche solo per una sera su quell’impresa. Tudor invece, già un minuto dopo, parlava del futuro, anche perché il croato si rende perfettamente conto che il “suo” Verona comincia a vedersi solo ora, dopo qualche settimana in cui lui ha potuto lavorare sul campo quotidianamente. La fase difensiva è migliorata e i “mammasantissima” là davanti, Simeone su tutti, continuano a infierire sui malcapitati avversari.
Eppure Tudor me l’ha spiegata la sua (meravigliosa) utopia: “Un allenatore, se è bravo, deve continuare a rompere (…) ai suoi giocatori, altrimenti si perdono anche le cose buone. Nello stesso tempo devi migliorare quello che ancora non ti piace. Ma non c’è un ideale di dove vuoi arrivare, solo il fatto di non voler rinunciare a nulla e quindi di vedere la tua squadra forte davanti e pure dietro, equilibrata in tutto”,
Poi c’è Tony D’Amico, che ha abbracciato a lungo Tudor sulle scale che dagli spogliatoi salgono verso la zona mista. L’ho incrociato fuori sul piazzale, il diesse. Due chiacchiere, la sua sigaretta che cercava (vanamente) di placargli un po’ la tensione accumulata. D’Amico è un giovane 40enne ambizioso e totalmente assorbito da questi suoi anni che vive a cento allora. Lo capisco, siamo coetanei. Non ha il cinismo o la calma di un dirigente navigato, mentre nelle movenze e nell’oratoria cogli l’energia adrenalinica del carpe diem da prendere al volo. Tudor è il “suo” allenatore, come lo era Juric. Tra loro si ritrovano tra simili, per temperamento, istinto, fame, passione, esuberanza. Grosso e Di Francesco, entrambi pescati nel suo Abruzzo ( in un certo sensonemo propheta in patria), invece con lui non c’entrano nulla. Ora, credo, lo sa anche lui.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 01/11/2021 9:21
D'Amico, l'uomo che impara velocemente e non si ferma mai
Tony d’Amico
C'era qualcosa che non lo convinceva ad inizio stagione. Non vedeva il Verona lavorare con intensità, con foga, con quella fame che Juric gli aveva inculcato dentro. Così non va, diceva a se stesso prima ancora che agli altri. “La squadra è forte, fidati” mi disse però appena finito il mercato. Non ero convinto. Non così forte, almeno. Però Tony D'Amico, il diesse del Verona, quei ragazzi li aveva presi, scelti e messi lì uno per uno. Sapeva quanto avevano dato e cosa potevano ancora dare. Per quello non gli tornavano i conti. “Caprari è uno che segna, Simeone ha una voglia pazza di dimostrare che non è quello di Cagliari, Faraoni, Lazovic e Barak tre garanzie. Abbiamo due giocatori per ogni ruolo” mi raccontò.
Di Francesco l'aveva scelto lui. Aveva puntato su uno che era una garanzia. Voglia di riscatto, curriculum, idee. E la voglia di fare un calcio diverso, quello che Juric aveva impresso al Verona. Juric per Tony D'Amico è stato più di un collega. Ivan ha fatto svoltare il Verona, i due hanno lavorato fianco a fianco, scelto giocatori che sono diventati plusvalenze, con pochissimi soldi da investire. Hanno costruito un binomio indissolubile, in cui uno faceva l'ariete e l'altro il cuscinetto, rivoltando la società dalle fondamenta, dando una svolta decisiva al Verona. D'Amico ha visto Juric andarsene al Torino, ma l'amicizia, la stima, il rapporto non è certo finito.
Ecco perché la scelta del dopo Juric è stata durissima. Un altro Juric non c'era in giro, la squadra però non si poteva rivoluzionare, non c'erano i mezzi. Il casting di Tony è stato breve e travagliato. Ed è arrivato al Difra a cui è stata fatta la domanda sbagliata: “Te la senti di giocare come giocava Juric?”.
Tony però impara in fretta. E quando sbaglia lo ammette. Difese Grosso a spada tratta, troppo a lungo. Anche se più d'uno dentro al Verona dice che lui l'avrebbe esonerato prima, molto prima. Lui non me l'ha mai detto, credo per coerenza.
Invece con Di Francesco gli è bastato il secondo tempo di Bologna. Sono sensazioni. Il Verona si sta smarrendo, disse a pochi intimi. “Ho dovuto cambiare” mi spiegò la mattina in cui Di Francesco fu licenziato. Dolorisissima scelta, anche dal punto di vista economico.
Ma sul successore Tony D'Amico non ha avuto dubbi. Si va su Tudor. Ne parlò sicuramente anche con Juric con cui ogni tanto si vede nelle trattorie di Verona. Tudor è un ragazzone che aveva tutto per continuare l'opera di Ivan. Compresa quell'elasticità che il predecessore non aveva. Tante telefonate sono corse in quei giorni. Tra Tony e Juric. Tra Tudor e Juric. E poi è ricominciato il lavoro. Stavolta sì sull'onda di quanto aveva seminato Ivan, la cultura maniacale del lavoro, del particolare, quella scarsa stabilità emotiva che tende al “stay foolish” di Steve Jobs. Ecco perchè Juric, al netto delle sue esternazioni e della sua scelta di andare al Torino, resta stimatissimo in casa scaligera e non solo non è stato ripudiato ma addirittura ha fatto da “consigliere” esterno preziosissimo in una fase in cui tutto rischiava di cadere.
E così è ricominciata l'epopea gialloblù. Per certi versi ancora più bella. L'intelligenza di Tudor, supportata dal lavoro incessante di D'Amico, condita con la consapevolezza e la maturità acquisita dalla squadra (ricordatevi le parole di Faraoni che ha dichiarato che se Juric ha fatto quei risultati è anche per il valore della rosa…), hanno non solo risollevato il Verona ma anche reso l'Hellas di nuovo una gemma preziosa del campionato italiano.
HELLAS VERONA di Redazione, 30/10/2021 18:10
D'Amico: Tudor ha idee e carattere ma la strada per la salvezza è ancora lunga
Tony D’Amico
“Tudor ha dato continuità al lavoro di Juric, poi ovviamente ha sue idee che sviluppa soprattutto nella fase offensiva e al momento siamo contenti della scelta fatta. E’ una persona di gran carattere, tranquilla, che ha belle idee e ci troviamo molto bene. Sappiamo che il nostro sarà un campionato di sofferenza, sarà dura per la lotta salvezza, per cui la strada è molto lunga. I ragazzi hanno uno spirito fantastico, si tratta di un gruppo di gran carattere e, come è stato già negli ultimi anni, siamo convinti sarà la nostra forza”. Così Tony D’Amico, direttore sportivo dell’Hellas, ha parlato ai microfoni di DAZN prima del calcio d’inizio di Verona-Juventus.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Hellas Verona, D'Amico: "Siamo migliorati, ma potevamo fare più punti. Lavoriamo sulla difesa"
03/10 ALLE 14:48
di PIERPAOLO MATRONE @PIEROMATRONE
© foto di Uff. Stampa Hellas Verona
Tony D'Amico, direttore sportivo dell'Hellas Verona, prima della sfida interna contro lo Spezia è intervenuto al microfono di Dazn: "Sicuramente la squadra, almeno nelle prestazioni, è migliorata. Abbiamo raccolto dei punti, potevamo raccoglierne di più. C'è da lavorare, ma conosciamo la strada".
Subite troppi gol?
"Quando si parla di difesa si parla di fase difensiva, quindi è chiaro che bisogna lavorare. Ma il nostro spirito è battagliero, cerchiamo sempre un gol in più. Il mister lavorerà da questo punto di vista".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
_
...Prima di lasciare la parola al nuovo tecnico TUDOR, il Direttore D'amico ha spiegato la scelta di esonerare DI FRANCESCO dopo sole tre giornate di campionato (ovvero a poco più di tre mesi dalla sua presentazione)
SERIE A
Goodbye Italia: Hellas, la missione riuscita di D'Amico. Sfoltire la rosa di Di Francesco
6/9 ALLE 19:15
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Chi ha detto addio alla Serie A questa estate? Tuttomercatoweb.com ha raccolto, squadra per squadra, i nomi dei giocatori che nel corso dell'ultima sessione di mercato hanno salutato l'Italia. Sono compresi i giocatori ceduti a titolo definitivo, chi è andato via in prestito a farsi le ossa, o magari con un diritto di riscatto, lontano dal nostro campionato, e pure chi ha avuto il contratto in scadenza e ha deciso di non rinnovare iniziando una nuova vita altrove.
HELLAS Tra contratti in scadenza e giocatori fuori dal progetto, ogni direttore sportivo ha un'ardua missione durante l'estate. Ben più che acquistare, ben più che vendere i migliori a buon prezzo. E' quella di sfoltire, di trovare una soluzione per tutti, anche per quelli che sono esclusi dalle gerarchie dell'allenatore. C'è riuscito l'Hellas Verona, dopo che nella scorsa estate era rimasto come qualche giocatore (Di Gaudio, Ragusa, Badu), in rosa. Nessuno fuori lista, stavolta, ma giocatori piazzati o liberati per ogni latitudine. I nomi? Il più celebre a livello internazionale certamente Alan Empereur che, contratto in scadenza, resta in Brasile dove ha di recente vinto la Libertadores col Palmeiras. Come caratura, Mariusz Stepinski, che sognava ben altre cose in Italia e con la maglia degli scaligeri. Ci riproverà a Cipro.
CHI HA DETTO ADDIO (O ARRIVEDERCI) ALLA SERIE A
Alan Empereur (Cuiaba)
Lubomir Tupta (Slovan Liberec)
Mariusz Stepinski (Aris Limassol)
Lucas (Farense)
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Hellas: sono quattro giocatori in scadenza di contratto
Terminata la sessione estiva di calciomercato, il diesse gialloblù Tony D'Amico dovrà ora affrontare il tema rinnovi. Sono, infatti, quattro i gialloblù con il contratto in scadenza al 30 giugno 2022. Su tutti spicca il nome di Miguel Veloso, oramai 35enne, il cui valore di mercato seconto Transfermarkt si aggira sui 900mila euro. Al nome del capitano gialloblù si aggiunge quello di Nikola Kalinić con un cartellino che vale circa 1,5 mll. Gli altri due nomi sono quelli di Daniel Bessa, il giocatore al momento con il valore di mercato più elevato, valutato circa 2,5 mln e Antonino Ragusa, in procinto di cambiare aria ma rimasto alla fine a Verona, il cui valore è stimato intorno a 500mila euro.
Setti e D'Amico saranno prossimamente chiamati a intavolare delle trattative con ogni singolo giocatore per capire chi potrà ancora fare parte o meno del progetto gialloblù.
Sezione: News / Data: Dom 05 settembre 2021 alle 17:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
_
Nell’ambito del #PremioCesarini, Tony #DAmico è stato premiato stasera, a Senigallia, per essere diventato uno dei Direttori Sportivi più emergenti d’Italia. 👏 #HVFC pic.twitter.com/EvydHpbhRF
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) September 1, 2021
Hellas: in attacco D'Amico vuole accelerare con gli esuberi
© foto di Uff. Stampa Hellas Verona
Tony D'Amico starebbe cercando di accelerare sul fronte cessioni nel reparto d'attacco secondo quanto riportato da "L'Arena". Il d.s. dell'Hellas Verona vorrebbe provare a chiudere il prima possibile i casi Stepinski e Di Carmine. Per il primo si sarebbero rallentate le trattative con lo Young Boys, mentre per l'ex Perugia ci sarebbe l'interesse di mezza Serie B ma non è del tutto da escludere una sua permanenza,
Sezione: Calciomercato / Data: Ven 09 luglio 2021 alle 13:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Francesco Galvagni
FONTE: TuttoHellasVerona.it
D’Amico, ancora una volta tutto tace (per fortuna)
By Damiano Conati - 25 Giugno 2021
D’Amico ci ha abituato così. Ci ha abituato a tenere sotto traccia tutte le trattative. Rrahmani è arrivato senza la minima spifferata ad anticiparlo, come pure i vari Pandur, Rüegg, Tameze, Ilic e prima ancora Veloso, Lovato e Pessina. Quelle di Amrabat e Lazovic sono state trattative arrivate prima sui giornali e poi concretizzate, ma in entrambi i casi c’è stato un primo rifiuto che si è trasformato solo nelle settimane successive in un finale a lieto fine.
Anche in questo mercato per ora tutto tace in entrata, ma ormai sappiamo che più di un’idea bolle in pentola. Ci sono idee italiane e (tante) idee sul mercato estero. Qualcosa di sicuro è già stato fatto, ma non ancora annunciato.
Non ci resta che attendere la spifferata solitamente dell’altra società coinvolta o del procuratore di turno, perché sappiamo che dalla parte del Verona tutto resterà segreto fino all’ultimo. L’importante è che D’Amico sappia comunque replicare l’ottimo mercato fatto negli ultimi anni con le pochissime risorse a disposizione.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
HELLAS VERONA di Redazione, 16/06/2021 15:55
D'Amico: colpiti dalla grande voglia del mister di far parte della nostra famiglia
Poche parole all’inizio della conferenza stampa di presentazione di Eusebio Di Francesco per il direttore sportivo del Verona, Tony D’Amico, che non ha toccato l’argomento calcio mercato.
“Abbiamo scelto il mister dopo alcuni incontri. Siamo stati colpiti dalla sua grande voglia, dall’energia dimostrata di far parte della famiglia Hellas. Rispecchia le caratteristiche che cercavamo. Siamo contenti di ripartire e ci auguriamo di farlo in settembre col nostro pubblico che ci è mancato tanto. Speriamo di avere un Bentegodi pieno di affetto. Per quello che riguarda il calciomercato è ancora presto, avremo tutto il tempo per parlarne”.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
E se fosse proprio D’Amico il Re Mida gialloblù?
By Damiano Conati - 9 Giugno 2021
C’era una volta il Chievo di Malesani. Quando andò via il tecnico, sembrava una disfatta, ma poi arrivò Delneri. Irraggiungibile? Macchè. Beretta, Pillon, Iachini, Di Carlo, Corini sono riusciti a tenere in alto il Chievo lo stesso, anzi è arrivato addirittura in Champions. Lungi da noi in questa sede tessere le lodi del Chievo, ma ci piace soffermarci sul denominatore comune di quei successi e di quei mister: Giovanni Sartori! Andato via lui, il Chievo è crollato. E in compenso è arrivata lassù in alto l’Atalanta che guarda caso c’è riuscita con Sartori dirigente.
Ora passiamo al suo collega sponda Hellas. D’Amico è entrato a Verona in silenzio, ha rivoluzionato in B una squadra neoretrocessa in malo modo e quando gli hanno messo in panchina un buon allenatore, la sua rosa ha centrato la promozione. L’anno dopo in coabitazione con Juric ha costruito una squadra strabiliante, con alcuni capolavori (Rrahmani, Amrabat, Pessina sono opera sua) che hanno portato plusvalenze e valore al Verona. Quest’anno ha allestito una squadra molto competitiva in pochissimi giorni, ha ceduto esuberi del passato, ha gestito i continui mal di pancia di Juric e ha scoperto i vari Lovato, Pandur, Ilic su cui pochi avrebbero scommesso. Ricordiamo altri suoi colpi da maestro: Faraoni, pagato 250mila in B, Empereur, arrivato a zero finché era fuori rosa a Foggia, Barak, Magnani, Tameze, acquistati per pochi milioni di euro. Senza dimenticare le cessioni eccellenti avvenute senza barcollare alle prime lusinghe delle big, Kumbulla su tutti. D’Amico in tre anni ha costruito una nave da crociera con pochissimi soldi e Juric (che lo ha sempre elogiato) l’ha condotta magistralmente nel mare spesso in tempesta.
Ora siamo alla prova del nove. Saprà ripetersi il direttore sportivo dei miracoli? Se riuscirà a regalare a Di Francesco una rosa importante come negli ultimi anni e portare a Verona nuovi giocatori poco conosciuti da valorizzare e vendere a peso d’oro, allora D’Amico non sarà più solo conosciuto grazie al lavoro sul campo di Juric, ma può diventare a tutti gli effetti il nuovo Giovanni Sartori che tutti i tifosi gialloblù si augurano.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it