Figlio, nipote e fratello d'arte, Riccardo BIGON non ha avuto da calciatore una carriera nemmeno lontanamente paragonabile a quella del padre Alberto che fu anche Campione d'Italia col NAPOLI e, dopo quasi vent'anni di calcio giocati tra i Dilettanti e la C2, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e dedicarsi alla carriera del dirigente sportivo.
Laureato in Giurisprudenza all'Università di Ferrara, Riccardo ha bruciato le tappe nella sua seconda carriera e, partito nel 2004 come Team Manager e Direttore Generale della REGGINA, dopo 5 anni è approdato al grandissimo calcio della Serie A come apprezzato Direttore Sportivo del NAPOLI prima di approdare in riva all'Adige con un contratto fino al 2018.
Stile pacato, aziendalista convinto anche a costo di aspre critiche (come è successo a Napoli dove spesso gli si contestava di aver subordinato le sue opioni a quelle del presidente DE LAURENTIIS) Riccardo ha lasciato i partenopei con una lettera aperta nella quale saluta e ringrazia tutti concludendo 'Ho ragionato, agito, e vissuto sempre e solo a protezione della squadra. Non era mia intenzione lasciare nel Napoli il segno indelebile dell’uomo forte. Del manager decisionista ed autoritario. Spero di essere riuscito a lasciare solamente un’impronta di professionalità, serietà e competenza, convinto come sono che il nostro amato mondo del calcio ha bisogno più di correttezza, normalità e studio, piuttosto che di imposizioni, arroganza e furbizia. Un grande ha detto: meglio stare zitto e fare la figura del fesso che aprire bocca e togliere ogni dubbio'
Un compito davvero arduo lo aspetta come subentrante a SOGLIANO in un ruolo davvero delicato e difficile che il suo predecessore ha svolto tra molte luci (da ITURBE a ROMULO a SAVIOLA, TONI e MÁRQUEZ) e poche ombre (GONZÁLEZ, LUNA, NENE): A BIGON i migliori auguri per (almeno) tre anni di scelte fortunate e di successo con l'HELLAS VERONA!
Qui trovate il link al profilo LinkedIn del nuovo DS scaligero, questo invece l'account Twitter...
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Riccardo Bigon
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Riccardo Bigon (Padova, 26 giugno 1971) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, attuale direttore sportivo dell'Hellas Verona.
Biografia
Laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Ferrara, è il figlio dell'ex-calciatore e allenatore Alberto Bigon, Campione d'Italia nel 1989-1990 alla guida del Napoli, e nipote di Luciano Bigon, fratello minore di Alberto, anch'egli calciatore. Inoltre ha un fratello Davide Bigon che come lui ha intrapreso la carriera da calciatore.
Carriera
- Giocatore
Cresciuto nelle giovanili del Padova, nelle stagioni 1994-1995 (28 presenze), 1995-1996 e 1996-1997 gioca in Eccellenza, Campionato Nazionale Dilettanti e Serie C2 con il Mestre ottenendo due promozioni.
Nel campionato 1998-1999 e nel campionato 1999-2000 gioca per il Thiene Valdagno nel Campionato Nazionale Dilettanti, passando poi nel 2000-2001 alla Pievigina in Serie D dove gioca assieme a suo fratello Davide.
Nel 2001-2002 e 2002-2003 veste la maglia del Conegliano in Eccellenza e Serie D mentre nella stagione 2003-2004 gioca per il Bassano in Serie D dove chiude la carriera.
- Dirigente
Dal 2004 al 2009 ha svolto il ruolo di Team Manager e Direttore Generale nella Reggina.
Dal 7 ottobre 2009 al 6 giugno 2015 è stato il Direttore Sportivo del Napoli che riporta in Champions League e con cui vince due volte la Coppa Italia e una volta la Supercoppa Italiana.
L'8 giugno 2015 firma un contratto triennale con l'Hellas Verona come direttore sportivo a partire dal 1° luglio in sostituzione di Sean Sogliano.
FONTE: It.Wikipedia.org
Rinnovo del contratto del DS Riccardo Bigon
#Bigon
14 Apr 2018
Il Bologna Fc 1909 comunica il rinnovo del contratto del Direttore Sportivo Riccardo Bigon e del suo staff (Maurizio Micheli, Leonardo Mantovani e Marco Zunino), fino al 30 giugno 2019.
FONTE: BolognaFC.it
SERIE A
Bologna, rinnovo in vista per il ds Bigon
Il patron Saputo in città per programmare la prossima stagione
12.04.2018 21:48 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
(ANSA) - BOLOGNA, 12 APR - Sul campo, il Bologna sarà chiamato domenica a battere il Verona per chiudere la pratica salvezza. Fuori, invece, è già tempo di pensare al futuro. In città è sbarcato in mattinata da Montreal Joey Saputo e con il rientro del patron rossoblù a Casteldebole è arrivato il momento di cominciare a pianificare la prossima stagione. La prima mossa in programma è quello del rinnovo del contratto del direttore sportivo Riccardo Bigon. L'accordo è stato raggiunto ormai da un paio di settimane e nelle prossime ore è atteso dal club l'annuncio ufficiale.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
LA PROSSIMA SFIDA
Il ritorno di Bigon dopo il fallimento
14/11/2017 15:55
La sfida con il Bologna è anche il ritorno di Bigon a Verona dopo la disastrosa stagione di due anni fa.
Venuto a Verona fortemente voluto dall'amico Gardini e dal presidente Setti, Bigon è stato l'emblema di quella stagione. Incapace di prendere una decisione, in balia degli eventi e dopo una campagna acquisti piena di contraddizioni e che portò in gialloblù giocatori costosi e ipervalutati, Bigon lasciò il Verona a fine stagione come era ampiamente nelle previsioni. Nessuno a Verona lo rimpiange.
FONTE: TGGialloBlu.it
Torna il nefasto Bigon
By Redazione - 14 novembre 2017
È riuscito nell’impresa di sbagliare tutto: proveniente da Napoli ed arrivato a Verona con un modesto pedigree, Bigon ha sventrato l’Hellas con un mercato imbarazzante che di fatto ha posto le basi per la retrocessione.
Sulle rive dell’Adige, quello che ha toccato lo ha trasformato in un disastro. Indelebile il pasticcio del quinquennale a Pazzini, i discutibili acquisti Souprayen-Helander e soprattutto i quattro milioni di euro sborsati per tesserare l’eterno infortunato Viviani.
Dopo altre perle stagionali – lo svincolato Matuzalem e un mercato di gennaio per nulla lungimirante – sul groppone di Bigon pesa la pessima gestione dell’esonero di Mandorlini, avvenuto troppo tardi rispetto alle esigenze di una squadra ormai in “barca”.
Dopo di lui, Fusco ha dovuto ricominciare dalle macerie di una gestione approssimativa e che ha lasciato strascichi economici con buchi di bilancio importanti. Delle operazioni da DS, solo Wszolek ha fruttato una discreta plusvalenza, segno che il lavoro di Bigon e del suo staff è risultato completamente inadeguato.
M.C.
FONTE: HellasNews.it
NEWS
Bologna, Bigon: “A Verona per prenderci i tre punti”
Il ds rossoblù: “Il campionato è una maratona e bisogna saper arrivare in fondo”
di Redazione Hellas1903, 13/11/2017, 18:28
(Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)
“Andremo a Verona per prendere tre punti ma ogni partita va vissuta cercando di fare il massimo. Cerco di combattere la filosofia delle 38 ultime spiagge figlia dell’eccessiva spettacolarizzazione del nostro calcio. Il campionato è una maratona e bisogna sempre saper arrivare in fondo. Palacio e Destro insieme? Decide il mister ma posso dire che è meglio avere i giocatori forti e quando giocheranno insieme faranno bene”.
Queste le considerazioni del direttore sportivo del Bologna Riccardo Bigon, in vista della partita di lunedì prossimo al Bentegodi, rilasciate all’Auditorium Villani dove si trovava per ritirare il premio Gergs destinato a Simone Verdi.
FONTE: Hellas1903.it
NEWS
Bigon: “Cassano? Impossibile trovarsi male a Verona”
Il ds del Bologna, ex Hellas: “Antonio arriva in una piazza caldissima”
di Redazione Hellas1903, 11/07/2017, 08:11
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Riccardo Bigon, direttore sportivo del Bologna e al Verona nella stagione 2015/2016, ha avuto modo di parlare anche di Cassano e del suo approdo in gialloblù.
Dice Bigon: “Penso che Verona sia un ambiente giusto un po’ per tutti, è difficile trovarsi male in una piazza così calda e importante, se Antonio sta bene può fare grandi cose in gialloblù”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A
Bigon avverte il Bologna: "La lotta per la salvezza non è chiusa"
30.11.2016 13.45 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Riccardo Bigon, direttore sportivo del Bologna, ha parlato oggi in sala stampa nel centro tecnico di Casteldebole: "Non possiamo parlare di un Bologna senza più obiettivi a novembre. Mi riferisco a quanto letto e sentito in questi giorni sui media, e proprio per questo motivo voglio che sia chiaro che in questa stagione c'è ancora tanto da soffrire. La lotta per la salvezza non è assolutamente chiusa, bastano un paio di risultati positivi di quelle che stanno dietro per riaprire i giochi. L'anno scorso con il Verona abbiamo girato a 8 punti, e siamo stati in corsa per salvarci praticamente fino alla fine. Veniamo da una promozione e da un'annata complicata come quella passata, che deve servirci da insegnamento. Adesso stiamo cercando di gettare le basi per il progetto a lungo termine che abbiamo impostato, ma nel breve periodo ci sarà da soffrire. Perciò la salvezza per noi è un obiettivo troppo importante: se ci salviamo facendo un punto in più dell'anno scorso, stappiamo lo champagne. Se ci salviamo per un punto, stappiamo ugualmente anche se non potremo essere soddisfatti".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
COPPA ITALIA
Il Verona ritrova Bigon
30/11/2016 10:05
In attesa di affrontare un altro incontro importante del campionato di B contro il temibile Perugia di Bucchi, il Verona si concentra sulla Coppa Italia nella sfida di giovedì sera contro il Bologna. Probabile che Pecchia faccia un corposo turn-over al Dall'Ara.
La squadra di Donadoni è 14esima in classifica in Serie A e non sta particolarmente brillando in questa stagione. L'Hellas ritrova così da avversario il Ds Bigon, l'anno scorso a Verona nell'indecorosa stagione che ha portato i gialloblù in Serie B: l'ex Ds del Napoli ha portato quest'estate nella città felsinea Viviani (prestito con diritto di riscatto fissato sopra i 4 milioni) ed Helander (prestito con obbligo di riscatto in cambio di Cherubin).
L.VAL.
FONTE: TgGialloblu.it
Lo sfortunato Bigon
7 settembre 2016
Così come accadde dodici mesi fa al Verona, allo stesso modo oggi il Bologna deve fare i conti con problemi d’infermeria.
In particolar modo la sfortuna si è concentrata sugli estremi difensori rossoblù: dai problemi di salute di Mirante alla frattura del mignolo del neo arrivato Gomis, i felsinei sono in piena emergenza e probabilmente dovranno ricorrere al mercato degli svincolati (proprio come fece l’Hellas con il tesseramento di Matuzalem).
Quello che fa sorridere, anche se probabilmente è solo una coincidenza, e’ che a raccogliere i cocci dei contrattempi e’ ancora l’ex diesse gialloblù, oggi al Bologna, Riccardo Bigon. Decisamente sfortunato.
Fosse vissuto a cavallo tra il 700 e l’800, sicuramente non sarebbe mai stato scelto da Napoleone Bonaparte..
FONTE: HellasNews.it
L'EX DS DEL VERONA
Bigon:Bologna stimolante
Setti era contento di me
08/06/2016 16:49
"Ho visto che alcuni giornalisti hanno parlato così tanto male di me che forse mi hanno fatto pubblicità. Ho sperato che la cosa tra me e il Bologna si potesse concretizzare perché la soluzione Bologna era molto stimolante: Bologna piace a tutti. E’ stato un mese di passione perché ci tenevo molto e di grande difficoltà verso il Verona con cui avevo due anni di contratto. Il Verona che si salva in due anni di Serie A è al top della sua potenzialità attuale, fare meglio era molto complicato, ho avuto solo un anno di tempo. Ho una piccola soddisfazione personale: nell'ultima conferenza stampa il Presidente Setti è stato contento del lavoro fatto, anche se può sembrare un paradosso vista la retrocessione”. Riccardo Bigon si presenta così come nuovo DS del Bologna.
L'ex Ds del Verona ha parlato di Saputo in toni entusiastici: “Verona è un rammarico grande che mi porterò dietro. In Canada è stato un viaggio interessante. Non mi aspettavo un presidente, una famiglia e un gruppo così unito e disponibile. Abbiamo di fronte un personaggio di alto profilo, il Bologna questo patrimonio deve tenerselo stretto. Poi la mentalità americana è fondamentale, mi ha chiesto di migliorare, ma non domani e nell’immediato. Si guarda a lungo raggio”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Bigon: “Io al Bologna dopo un mese di passione”
Il ds al Bologna: “Alcuni giornalisti hanno parlato male di me: mi hanno fatto pubblicità”
di Redazione Hellas1903, 08/06/2016, 13:47
“L’Hellas che si salva per due anni consecutivi è al top della sua possibilità tecnica, e poi ci sono state tante difficoltà su cui è inutile soffermarsi. Nonostante l’annata, il presidente si è detto contento del lavoro fatto”.
Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate da Riccardo Bigon nel giorno in cui si è presentato ufficialmente come nuovo direttore sportivo del Bologna.
Bigon ha aggiunto: “È stato un mese di passione perché ci tenevo molto e di grande difficoltà verso il Verona con cui avevo due anni di contratto. Ho visto che alcuni giornalisti hanno parlato così tanto male di me che forse mi hanno fatto pubblicità”.
L’ex ds del Verona è rimasto in carica all’Hellas per una stagione, chiusa con la retrocessione in Serie B della squadra gialloblù.
FONTE: Hellas1903.it
Bologna, UFFICIALE: Bigon è il nuovo direttore sportivo
del 06 giugno 2016 alle 15:56
Pantaleo Corvino ha dato oggi il via ufficialmente ad un valzer dirigenziale che comprende, ovviamente, anche il Bologna club dal quale si è separato al termine della stagione. Oggi il club emiliano ha ufficializzato di aver affidato a Riccardo Bigon, ex ds del Verona, l'incarico di nuovo direttore sportivo del club.
Ecco il comunicato ufficiale:
Il Bologna Fc 1909 comunica che a partire dall’1 luglio 2016 il nuovo Direttore Sportivo sarà Riccardo Bigon. La presentazione avrà luogo mercoledì 8 giugno alle 11 presso la sala stampa dello stadio Dall’Ara.
Bolognamania: arriva Bigon, diamogli tempo
del 03 giugno 2016 alle 09:15
Dopo mesi di sondaggi, trattative, avvicinamenti e allontanamenti è stata fatta finalmente una scelta definitiva per quanto riguarda il nuovo Direttore Sportivo del Bologna: manca ancora l'ufficialità (dovrebbe arrivare all'inizio della prossima settimana) ma sarà l'ex DS del Verona Riccardo Bigon a sostituire Pantaleo Corvino alla guida dell'area tecnica rossoblù.
Facendo un passo indietro, il Bologna era intenzionato a portare sotto le Due Torri Walter Sabatini dalla Roma ed era disposto anche ad aspettarlo fino alla fine di giugno pur di regalare alla piazza un nome che non facesse rimpiangere Pantaleo Corvino, vedendo nel Ds della Roma l'uomo giusto per ripartire e raggiungere traguardi sempre più importanti. Il dietrofront di Sabatini, dovuto al fatto di non riuscire a dare tempistiche certe sul suo addio alla Roma, ha portato la dirigenza a virare in fretta su un altro nome tenuto sempre a stretto giro di posta ovvero quello di un giovane DS come Bigon.
Per lui, l'occasione è più che ghiotta anche perché ha la possibilità di rilanciarsi dopo un'annata decisamente negativa: la retrocessione con l'Hellas lo mette nelle condizioni di dover dimostrare a tutti di essere all'altezza della situazione, in particolare modo a quei tifosi rossoblù che chiedevano un nome 'famoso' alla guida dell'area tecnica per sostituire Corvino. Da questo punto di vista la piazza si divide appunto tra chi vede in lui un direttore troppo acerbo e chi invece crede possa far bene, pensando anche agli anni di Napoli dove Bigon ha ottenuto grossi risultati.
L’unica cosa certa è che il nuovo DS rossoblù ha una carriera davanti per rilanciarsi e sa dell'importanza di questa occasione, un compito tanto speciale quanto difficile quello di essere un elemento chiave di una società come il Bologna. È bene guardare a quella che è stata la sua carriera senza trarre però conclusioni troppo affrettate: il Ds piace molto a Donadoni e si sa quanto sia importante l'alchimia fra staff tecnico e dirigenziale. In questo senso, i giorni passati a Montreal insieme al Patron Saputo, Marco Di Vaio, Claudio Fenucci e Roberto Donadoni sono stati fondamentali per Bigon al fine di capire e studiare le strategie per la prossima stagione.
Negli ultimi dieci anni, il Bologna ha cambiato 8 direttori sportivi ed è probabilmente un record per quanto riguarda la Serie A. Cerchiamo di dare fiducia all'ultimo arrivato e valutiamolo alla fine di questa prima sessione di mercato prima di etichettarlo in qualsiasi maniera, anche perché la sua storia in rossoblù è ancora tutta da scrivere. Cerchiamo di dimostrare ora più che mai il 'We are One' che è alla base di questa società accogliendolo nel miglior modo possibile. Benvenuto Riccardo Bigon!
FONTE: CalcioMercato.com
L'ADDIO DEL DS
Quando Bigon disse: Io al Bologna? Tutto falso
02/06/2016 09:48
"Io a Bologna? Mah!, ho letto quello che hanno letto tutti: sinceramente, sono tanti anni che sono nel mondo del calcio e ogni volta mi sorprendo come si possano dire determinate cose, completamente prive di ogni fondamento. Non mi sono incontrato con il Bologna". Così parlò Riccardo Bigon il 17 aprile 2016, dopo la sconfitta contro il Frosinone, ai microfoni di Telenuovo intervistato da Giovanni Vitacchio. Dichiarazioni che si sono scontrate inesorabilmente con la realtà dei fatti (manca solo l'ufficialità del suo passaggio a Bologna). Riguardando le immagini dell'intervista non serviva certamente l'eclettico Tim Roth alias Cal Lightman in "Lie to me" per accorgersi che il Ds padovano non era perfettamente sereno mentre pronunciava quelle parole (si guardava indietro, occhi rivolti verso il basso, segni di negazione con la testa, etc etc).
E pensare che lo stesso Setti si era esposto in prima persona nel giorno in cui aveva presentato l'ex Ds del Napoli, progettando un programma di tre anni "qualunque cosa succeda". L'imprenditore carpigiano mentre presentava Bigon il 18 giugno 2015 aveva detto: "Bigon è una persona abituata a stare nel campo, non negli uffici: è abituato a costruire dei 'discorsi nel tempo'. Con lui e tutto il suo staff abbiamo deciso di intraprendere un percorso che durerà ALMENO tre anni. In questi TRE anni non ci saranno MAI cambiamenti, lo dico già adesso".
E invece come Giovanni Gardini, che aveva detto che sarebbe rimasto Dg del Verona in un'intervista all'Hellas Store di questo autunno, anche Bigon ha cambiato squadra. Due facce della stessa medaglia: entrambi i dirigenti veneti hanno trovato una sedia su cui sedersi anche in Serie A, mentre il Verona è sprofondato in Serie B dopo un solo anno della loro ben poco lungimirante gestione. "E' il mondo del calcio italiano bellezza!"..."E tu non puoi farci niente! Niente!" direbbe probabilmente (con un'altra enfasi e un altro significato) il leggendario Humphrey Bogart alias Ed Hutcheson, direttore di un giornale in "L’ultima minaccia", se fosse passato alla cronaca sportiva...
FONTE: TGGialloBlu.it
Nota Ufficiale
01/GIUGNO/2016 - 18:15
Verona - L’Hellas Verona FC comunica di aver risolto, consensualmente, il rapporto professionale con il Direttore Sportivo Riccardo Bigon e il suo staff. Il presidente Maurizio Setti e la Società in tutte le sue componenti augurano a Bigon e collaboratori le migliori fortune professionali.
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, si attende l’ufficialità di Bigon al Bologna per annunciare Pecchia e Fusco
Riccardo Bigon (ph.Grigolini)
Gianluca Di Marzio 30-05-2016 11:50
Giro di ds tra Bologna e Verona ormai al completo ed in attesa solamente delle definitive ufficialità, con lavori in corso già intrapresi e programmi per la prossima stagione immediatamente al via. Riccardo Bigon, di rientro dal Canada, ha definito con Saputo le condizioni e i programmi per le annate future in casa rossoblu: non appena verrà sancito il suo passaggio al Bologna, arriveranno anche le ufficialità per Pecchia e Fusco come nuovo allenatore e ds dell'Hellas Verona. Il prossimo ds gialloblu, tuttavia, ha praticamente già iniziato oggi la sua nuova attività all'interno del club del presidente Setti: pianificando quella che dovrà rivelarsi come la stagione del riscatto, alla ricerca del ritorno immediato in A.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
IL NUOVO DS DEL BOLOGNA
Bigon pronto a fare la "spesa" a Verona
28/05/2016 10:50
Dopo il vertice a Montreal con Saputo, Riccardo Bigon è pronto a diventare il nuovo Ds del Bologna. L'ex dirigente del Napoli sta già preparando il mercato in entrata per gli emiliani, ed è pronto a pescare a piene mani nel Verona. Interessano molto i profili di Helander e Ionita, che potrebbero essere acquistati in via definitiva. Alto l'interesse anche per Viviani: ma il problema riguarda i 4 milioni usati da Bigon per portarlo a Verona. Setti dovrà realizzare una minusvalenza? Al momento appare molto più probabile una cessione in prestito con eventuale diritto di riscatto che copra (o si avvicini) a quella cifra.
FONTE: TGGialloBlu.it
13:02 | mercoledì 25 maggio 2016
Bigon ad un passo dal Bologna: ecco cosa manca
Sarà il nuovo direttore sportivo della società felsinea: ma ad una condizione...
di Andrea Bartolone - twitter: @andreabartolone
CALCIOMERCATO BOLOGNA BIGON HELLAS VERONA - La sua ultima avventura al Verona è andata molto male, ma per Riccardo Bigon, figlio di Alberto Bigon, si stanno già aprendo le porte di una nuova esperienza nel mondo del calcio. L'attuale d.s. dell'Hellas, che in passato ha lavorato per Reggina e Napoli, portando Higuain sotto al Vesuvio e vendendo a peso d'oro Cavani e Lavezzi al Paris Saint-Germain, infatti, è destinato ad una nuova avventura: il Bologna.
IL PROSSIMO DIRETTORE - La società felsinea ha lasciato andare Pantaleo Corvino, destinato ad un ritorno alla Fiorentina, aprendo così il valzer dei direttori sportivi. Secondo quanto riporta l'edizione del Resto del Carlino non ci sono dubbi: sarà Bigon il nuovo direttore sportivo del Bologna. Prima, però, dovrà sganciarsi dal Verona, visto che il club non ha alcuna intenzione di pagare una buonuscita per liberarlo. Bigon avrà un contratto biennale col Bologna con la formula 1+1 legato alla salvezza del club: con lui lavoreranno Micheli, Mantovani e Zunino.
FONTE: CalcioNews24.com
ALTRE NOTIZIE
Corriere di Bologna - Setti spinge Bigon al Bologna. Summit a Montreal
25.05.2016 08.43 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
"Setti spinge Bigon al Bologna. Summit di mercato a Montreal". Il Corriere di Bologna analizza i destini della dirigenza rossoblù: il Verona ha liberato Riccardo Bigon, dopo le parole del presidente Maurizio Setti. Ma l'annuncio arriverà solo nella prossima settimana, anche perché oggi Fenucci, Bergamini e Winterling voleranno a Montreal per raggiungere Di Vaio, Donadoni e il suo gruppo di lavoro a casa Saputo.
In un primo momento era stato ipotizzato che alla compagnia in partenza per il Canada avrebbe potuto aggregarsi lo stesso Bigon, ma pare che per una questione di tempi per il visto l'idea sia stata rimandata.
RASSEGNA STAMPA
"Subito Giac": il Resto del Carlino indica il primo colpo per Bigon
25.05.2016 07.43 di Ivan Cardia
"Subito Giac": il Resto del Carlino, in edicola oggi, analizza la svolta dirigenziale in arrivo a Bologna, con il primo colpo già pronto. Il nuovo ds Riccardo Bigon è infatti in arrivo, prosegue il quotidiano: deve sganciarsi da Verona, ma firmerà un contratto biennale con la formula 1+1 legato alla salvezza. E il primo colpo dovrebbe essere il riscatto di Emanuele Giaccherini: il centrocampista è attualmente in prestito dal Sunderland, è un punto fermo della Nazionale e i felsinei puntano a che rimanga tale anche all'ombra delle Due Torri. Ma "il tempo stringe", chiosa il quotidiano.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
16:59 | martedì 24 maggio 2016
Udinese: tra Osti e Pradè spunta Bigon
Osti verso l'addio alla Sampdoria: le ultime
di Massimo Balsamo - twitter:@Massimo_Bals© Foto: www.imagephotoagency.it
CALCIOMERCATO UDINESE BIGON ULTIME - Sarà un’estate ricca di movimenti di mercato in Serie A, non solo riguardanti i calciatori ma anche i direttori sportivi. Tra le squadre che potrebbero cambiare il direttore dell’area tecnica c’è la Sampdoria: Carlo Osti è in bilico poiché in rotta di collisione con l’allenatore Vincenzo Montella, che è stato riconfermato a grande voce sulla panchina blucerchiata dal presidente Massimo Ferrero.
SAMPDORIA MA NON SOLO – Oltre la Samp, cambieranno certamente ds Udinese e Bologna (ufficiale l’addio di Pantaleo Corvino, destinato alla Fiorentina): entrambi i club hanno avuto dei contatti con Daniele Pradè, che ha dato l’addio alla Viola, ma spunta un nome nuovo per i friulani. Secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto, il nuovo direttore sportivo dell’Udinese potrebbe essere Riccardo Bigon, non riconfermato dall’Hellas Verona. Il patron Pozzo sta valutando le diverse candidature: l’annuncio è previsto dopo giugno.
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Sabatini verso la conferma a Roma. Bigon-Bologna, Fusco per il Verona
24.05.2016 16.30 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Walter Sabatini e la Roma. Il direttore sportivo viaggia verso la conferma in giallorosso, dopo quattro mesi di dimissioni comunicate a James Pallotta. Lo scrive La Gazzetta dello sport: Sabatini era da tempo ad un passo dal Bologna, piazza dove però andrà Riccardo Bigon. Il tutto, mentre Pantaleo Corvino viaggia verso Firenze dove Cognigni ha comunicato a Pradè che non sarà più ds e Filippo Fusco, scrive La Gazzetta dello Sport, è in pole per l'Hellas Verona.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, Setti nega buonuscita a Bigon e lo staff: i dettagli
24.05.2016 00.19 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Riccardo Bigon e il Bologna, affare in dirittura d'arrivo. Sorride Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona. Il direttore sportivo e il suo staff hanno chiesto la risoluzione del contratto con buonuscita, proposta rifiutata da Setti che non ha preso in considerazione le condizioni chieste dai suoi ormai ex dirigenti. Risoluzione del contratto e niente buonuscita, Bigon, Zunino, Micheli e Mantovani risolvono il contratto che li legava fino al 2018 all'Hellas Verona. La prossima tappa è Bologna...
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Bologna, Riccardo Bigon è il nuovo ds
23.05.2016 22.09 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Riccardo Bigon nuovo direttore sportivo del Bologna, parti vicine. Il ds del Verona sta salutando l'ambiente gialloblù. Vicino l'accordo per la risoluzione del contratto. Bigon verso Bologna, ci siamo...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
Fenucci non fa nomi
Ma Bigon ora è in pole
23/05/2016 12:17
Nomi non ne fa, ma la candidatura di Bigon diventa sempre più forte in casa del Bologna. L'ad dei rossoblu Fenucci ha spiegato a Tuttomercatoweb la sua posizione in merito al prossimo ds del Bologna: "Corvino? Stiamo parlando per trovare una definizione del rapporto. Credo che a breve si possa trovare una soluzione. Se può arrivare Sabatini? Fare nomi non è il caso, il profilo che cerchiamo è un professionista che possa lavorare in un team guardando al Bologna ma anche alle sinergie che possono nascere col Montreal. I tempi non li so, è un percorso che può richiedere tempi più lunghi in relazione a situazioni contrattuali di possibili candidati". Ovviamente il profilo può corrispondere anche a Sabatini, ds della Roma, ma proprio dalla capitale arrivano notizie che difficilmente l'uomo mercato dei giallorossi lascerà la società come aveva ventilato qualche mese fa.
CALCIOMERCATO
Sabatini alla Roma
Fenucci ripensa a Bigon
18/05/2016 12:30
Passano i giorni e le speranze del Bologna di avere come ds Sabatini si stanno assotigliando.
Anzi: Sabatini è sempre più probabile che rimanga alla Roma così come ha raccontato Spalletti ai giornalisti. E dunque a Bologna si riapre il toto ds. Fenucci ha chiuso a Corvino ("Resta l'amicizia ma le strade si divideranno") e così torna in pista Bigon, ritenuto la soluzione meno "impattante" per l'ambiente.
In realtà resistono altre due candidature: quella di Ausilio (ma anche lui non può liberarsi ora dall'Inter) e quella di Osti che però le ultime notizia di casa Samp danno vicino alla conferma.
La porta di Bologna, dunque, si riapre per Bigon. Che intanto ha iniziato a lavorare per la prossima stagione del Verona, scandagliando il mercato allenatori: Stellone appare la sua prima scelta e un primo approccio con l'ex del Frosinone, raccontano in Ciociaria, c'è stato. Stellone avrebbe incontrato in queste ore sia Bigon sia il presidente Setti. (g.vig.)
SAPUTO VUOLE SABATINI
Bologna, ora si chiude la porta per Bigon
05/05/2016 16:59
La rimonta di Sabatini chiude la porta del Bologna a Bigon. L'attuale ds della Roma pare aver deciso: accetterà la proposta di Fenucci e di Saputo e quindi, automaticamente, questa porta, si chiude per Riccardo Bigon.
L'attuale ds del Verona ci aveva provato nei giorni scorsi. Se non fosse arrivato Sabatini (e in subordine Ausilio) sarebbe stato lui a prendere il posto di Corvino. C'era stato anche un contatto venerdì scorso in Lega tra Fenucci (ad del Bologna) e Setti, presidente del Verona. Ora però la brusca frenata. Sabatini, che ha un anno di contratto con la Roma (ma non dovrebbe essere un problema) si è incontrato a Milano proprio con Fenucci accompagnato da Di Vaio: lì gli sono stati illustrati i programmi e gli investimenti da fare. Il Bologna sarà una società molto attiva sul mercato e sarà possibile per Sabatini anche iniziare una sinergia con la Montreal Impact, la società canadese sempre di proprietà dei Saputo.
A questo punto per Bigon ci sono pochissimi spiragli. E secondo quanto ha detto Setti, Bigon, che ha ancora un contratto, resterà a Verona anche la prossima stagione. Quella in cui vincere sarà un obbligo. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona, il primo a partire sarà Bigon
By Stefano Bentivoglio 2 maggio 2016
Con la retrocessione ormai matematica, l’Hellas Verona è al lavoro per ripartire dalla B tentanto subito la risalita nella massima serie. Come riporta TuttoHellasVerona.it, sono tanti gli interrogativi in merito a quella che sarà la prossima stagione, a chi vestirà la maglia dell’Hellas e chi ci resterà ancora dell’attuale dirigenza. Sembra infatti che il primo a partire sarà Riccardo Bigon. Il direttore sportivo non ha lasciato il segno come si sperava ed è corteggiato da tempo dal Bologna che ha individuato in lui la figura ideale per sostituire Bigon.
FONTE: RadioGoal24.it
IL GIORNALISTA DEL CORRIERE DI BOLOGNA
Beneforti: vi spiego l'affare Bigon-Bologna
02/05/2016 12:25
Claudio Beneforti, giornalista del Corriere di Bologna, è intervenuto a 91' minuto spiegando nei dettagli la situazione societaria del Bologna che potrebbe vedere Riccardo Bigon come prossimo ds rossoblu.
"Bigon è uno dei profili che possono andare bene al Bologna - ha spiegato il cronista -. Ce ne sono anche altri, non è una prima scelta. A Bologna potrebbe venire Sabatini, che è amico di Fenucci (l'amministratore, ndr), ma Sabatini ha le stesse caratteristiche e la stessa personalità di Corvino. Sono uomini abituati a decidere e pare che Corvino sia stato tagliato fuori per questo. Quindi se Corvino non va bene, perchè dovrebbe andare bene Sabatini? Diventerebbe una guerra personale e questo non può andare bene alla proprietà. Ecco perchè Bigon, meno decisionista degli altri due, può essere il candidato ideale. C'è stato anche un primo colloquio tra Setti e Fenucci nella recente riunione di Lega (quella di venerdì...) per superare l'intoppo del contratto di Bigon".
A Bologna però resta viva anche un'altra candidatura: "Ausilio, ds dell'Inter, sarebbe il prescelto. Ma ci sono ostacoli, anche temporali. Il Bologna deve programmare la prossima stagione e non può aspettare. E' anche per questo che le quotazioni di Bigon sono in rialzo".
Beneforti ha poi spiegato il profilo di Filippo Fusco, che potrebbe diventare il nuovo ds del Verona: "Lo conosco da tanti anni. E' un ds atipico, nel senso che lui è anche agente Fifa e ha fatto il ds poche volte. Ma noi a Bologna lo abbiamo conosciuto in circostanze difficili e mi sento di dire che ha lavorato bene. Praticamente senza soldi ha costruito la squadra che è stata promossa, sbagliando la scelta del tecnico però (l'ex del Cagliari Lopez, ndr). Ma è anche vero che lui voleva portare Zeman, anzi era venuto a Bologna proprio perchè pareva che Zeman fosse il nuovo allenatore".
BIGON A BOLOGNA?
Bologna, il ds in pole è Bigon
01/05/2016 14:33
Il Bologna stringe i tempi per il suo nuovo ds e come riporta il Corriere di Bologna, da un pezzo firmato dal collega Claudio Beneforti, è sempre Riccardo Bigon dell'Hellas, il favorito nr 1 per il dopo Pantaleo Corvino. Attenzione però, in ballo restano anche le piste che portano a Walter Sabatini e Piero Ausilio, anche se vengono considerate “meno calde”. Se non si chiudesse con uno di questi 3, il club felsineo virerebbe su Guido Angelozzi, buon amico di Fenucci (amministratore delegato della società).
Il perché Bigon è in pole position, è presto detto. È una figura che piace a tutti, da Saputo (chairman rossoblù) a Fenucci, nonché da Di Vaio (club manager) al mister Donadoni. Inoltre, da quel che si afferma, sarebbe l’uomo più facile da portare a Casteldebole, nonostante Bigon abbia ancora un anno di contratto col club scaligero. Le parole del presidente Maurizio Setti infatti, che a quanto pare lo vorrebbe trattenere anche in Serie B, potrebbero essere solo di circostanza. Presto il patron gialloblù s’incontrerà sia con Fenucci che con lo stesso ds e potrebbe dare il suo via libera all’operazione, senza ritardi .
ANDREA FAEDDA
A RADIO KISS KISS
E Bigon parla del Napoli
29/04/2016 10:37
Riccardo Bigon, ds del Verona, ha rilasciato un'intervista a Radio Kiss Kiss dove ha parlato di Marek Hamsik, centrocampista del Napoli. All'indomani della retrocessione del Verona, Bigon ha spiegato alla radio napoletana: "(Marek) è un giocatore estremamente intelligente, si muove in relazione ai movimenti della squadra. Per questo è diventato un calciatore fondamentale“.
Il ds scaligero ha poi aggiunto: "Si è sempre allenato al massimo cercando di mettere in pratica le disposizioni dell’allenatore, anche se forse non li gradiva appieno. Anche in questo ha dimostrato grande professionalità, e nonostante tutto anche con Benitez ha fatto tanti gol e assist“. Bigon ha anche parlato del lato umano di Hamsik: "E’ un ragazzo fantastico. Penso sia il fidanzato che ogni padre vorrebbe per la propria figlia. Mia figlia è piccola ma quando crescerà spero che troverà un ragazzo serio come Marek. Ha la semplicità e l’umiltà dei grandi campioni: spesso le persone più forti sono anche quelle più semplici. Si è legato alla maglia e alla città perchè ha dei valori che vanno al di là della voglia di andare in club blasonati. La sua crescita è figlia del grande lavoro suo e di allenatori, staff e compagni“.
Nessun commento invece sul campionato del Verona.
FONTE: TGGialloBlu.it
Bigon: «Siamo delusi, non siamo riusciti a risollevarci»
17/APRILE/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate al termine di Hellas Verona-Frosinone (1-2):
«La delusione è tanta, la partita è stata un po' lo specchio della nostra stagione. Hanno segnato al primo tiro in porta, la squadra ha subito la situazione e c'è grande rammarico. Il Club è forte e solido, ha la forza per ripartire. Il Presidente tirerà le somme e ognuno di noi dovrà assumersi le sue responsabilità. Verona farà la sua stagione il prossimo anno, sperando di portare l'Hellas nel calcio che conta. La mia partenza? Ora c'è tanto rammarico, tutti ci assumiamo le nostre responsabilità e parlarne adesso non ha senso. Le ultime partite sono stati gli ultimi passi di un percorso difficile, nei primi due mesi abbiamo avuto 40 infortuni, si tratta di una difficoltà iniziale dalle quali non siamo usciti. Le colpe sono le nostre in una stagione che non ha brillato per momenti positivi. Abbiamo la coscienza pulita per come e quanto si è lavorato, la retrocessione segnerà solo un passo di questa gloriosa società che ha tutto per ripartire. Ora cerchiamo di metabolizzare la delusione, su quello che sarà il futuro è giusto tirare le somme fra qualche settimana con un po' più di lucidità. Abbiamo buttato in campo tutto quello che abbiamo. Il loro gol è venuto al primo tiro, un episodio che ci ha condannato come spesso è accaduto quest'anno. La situazione psicologica della squadra è davvero difficile. Siamo delusi da una stagione che non ci aspettavamo. Avevamo il dovere di rialzarci, purtroppo non ce l'abbiamo fatta»
FONTE: HellasVerona.it
PARLA IL DS
Bigon: Siamo in B tutti hanno delle colpe
17/04/2016 18:19
“La prossima stagione sarà una stagione di B, questo non toglie che la società abbia la forza per risalire, anche se adesso faccio fatica a pensare al futuro. La squadra oggi ha buttato in campo tutto quello che aveva: siamo stati anche sfortunati, il primo gol di Russo è stato fortunoso. La condizione mentale della squadra è molto difficile: solo chi la vive da dentro può capire, facciamo sempre tanti cross ma non riusciamo a segnare. Questo è il momento di prendersi delle responsabilità: anche dal sottoscritto, anche se ho lavorato tantissimo quest’anno”. Così Riccardo Bigon dopo Verona-Frosinone finita 1-2.
Il ds padovano però non specifica le sue responsabilità: “Le mie colpe? Poi ci sarà un momento adatto per fare l’analisi, adesso sono talmente giù che non farei un’analisi lucida. Nessuno può pensare di non avere responsabilità per questa stagione. La stagione è iniziata male, con molti infortuni però noi tutti: dai dirigenti agli allenatori ai giocatori, dovevamo aver maggior forza per ribaltare la stagione. Oggi la delusione è enorme: però la società è solida. Io a Bologna? Ogni volta mi sorprendo a leggere certe cose. Io non ho incontrato nessuno a Bologna”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
IL FUTURO
Bigon vede Saputo conferma da Bologna
15/04/2016 09:11
Bigon è sul piede di partenza: l'anticipazione di tggialloblu.it trova oggi riscontri a Bologna. Stamattina ne scrive il Corriere di Bologna che fornisce ulteriori dettagli sulla partenza di Bigon. Non solo l'attuale ds, legato da un altro anno di contratto, ha parlato con l'amministratore Fenucci, ma ci sarebbe stato anche il contatto con Joey Saputo, chairman del Bologna, uno dei dieci uomini più ricchi del mondo. Bigon avrebbe incassato il si sia di Fenucci, sia di Donadoni. Ora il Bologna deve solo risolvere la grana Corvino, e poi Bigon potrà raggiungere la nuova destinazione. Dopo essersi liberato dai vincoli contrattuali con il Verona, ovviamente. (g.vig.)
IL DS VERSO BOLOGNA
Fenucci-Bigon incontro a breve
14/04/2016 11:23
Potrebbe esserci a brevissimo (forse già oggi...) l'incontro tra Bigon e Fenucci, l'amministratore delegato del Bologna.
Bigon ha la valigia pronta e dopo aver sondato l'Udinese qualche mese fa, ora ci prova con il Bologna.
Ieri Fenucci ha parlato ai giornali bolognesi: "Con i nomi usciti sui giornali, non solo con Sabatini, mi sento spesso" ha spiegato "perchè facciamo parte dello stesso mondo ma fino a quando qualcuno non manifesterà ufficialmente i problemi a inserirsi nel nostro quadro operativo non penseremo ad un nuovo ds".
Fenucci ha anche dato una stoccata a Corvino e tracciato indirettamente un identikit che calza perfettamente su Bigon: "All'interno dei club di calcio serve una riorganizzazione che preveda modelli di governance nuovi, perchè le società in questi anni non sono ancora diventate aziende vere e proprie. Servono condivisione di obiettivi e scelte, struttura dinamica, processi interni lineari: oggi nessun club può assegnare il monopolio di un'area ad un dirigente".
Sembra di sentire parlare Gardini dopo la cacciata di Sogliano. In effetti, tra Fenucci e Gardini esiste un legame molto forte. E sentite cosa aggiunge Fenucci su Corvino (che per carattere e per visione calcistica assomiglia a Sogliano...): "Abbiamo un ds capace, se vorrà integrarsi e stare in linea con le nostre regole andremo avanti, altrimenti faremo altre scelte. Se è emerso un malumore per questa situazione, non è uscito certo da noi perchè non avevamo nessun interesse: dovesse interrompersi il rapporto con Corvino, una volta avuta la certezza della salvezza, faremo le nostre valutazioni".
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
10:56 | mercoledì 13 aprile 2016
Bigon a Bologna, Gerolin a Verona
Corvino verso la Fiorentina, poi gli enigmi Palermo, Roma, Milan e...
di Michele Ruotolo - twitter:@michelenews24© www.imagephotoagency.it
VERONA BIGON BOLOGNA PALERMO GEROLIN - Tutto pronto per l'ennesimo valzer, ma stavolta non parliamo di calciatori o allenatori, bensì di direttori sportivi: ma come questa estate, probabilmente, in molti cambieranno sponda. Tutto partirà da Bologna, dove Pantaleo Corvino è ormai pronto a lasciare dopo nemmeno un paio di anni il progetto rossoblu: per lui pronto il ritorno alla Fiorentina al posto di Daniele Pradé che, a sorpresa, non dovrebbe però accasarsi al Bologna... Come infatti raccolto in esclusiva dalla redazione di calcionews24.com, sono confermate le voci che vedrebbero Riccardo Bigon in rossoblu la prossima stagione. L'ex d. s. del Napoli, approdato in questa stagione fallimentare all'Hellas Verona, dovrebbe raccogliere il testimone di Corvino, ma c'è di più. Secondo infatti le ultime al suo posto, a Verona, dovrebbe approdare Manuel Gerolin, dirigente veneto attualmente direttore sportivo del Palermo ma praticamente ai margini delle società dopo alcuni attriti con il presidente Maurizio Zamparini in questa annata decisamente molto, ma molto, movimentata.
I POSTI VACANTI - Restano ancora da occupare però alcune caselle: quella del Palermo, appunto, dove al momento ad occuparsi della gestione delle risorse è il nuovo consulente del presidente Gianni Di Marzio, ma anche quella della Roma, che ha sancito l'addio a parola di Walter Sabatini ma che, un po' a sorpresa, potrebbe decidere di tornare sui suoi passi trattenendo il d. s. che ha ancora un anno di contratto. Arriverà un direttore sportivo probabilmente anche in casa Milan: se non sarà Sabatini, potrebbe essere un nome a sorpresa, visto che non sono esclusi colpi di scena anche altrove. All'Inter, per esempio, rimane confermato Piero Ausilio, anche se si parla da un po' di un suo addio in concomitanza con il riassetto societario nerazzurro con le ben note vicende. Per il momento dunque i primi tasselli cominciano ad andare lentamente in ordine, con Bigon e Gerolin che, almeno in teoria, avrebbero già trovato posto.
FONTE: CalcioNews24.com
Bigon: «Non discuto il Napoli, ma il Verona merita rispetto»
10/APRILE/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate al termine di Napoli-Hellas Verona (3-0):
«Era una partita proibitiva, l'episodio del rigore, giusto. Cosa non è andato? Abbiamo perso perché il Napoli è più forte, ma noi e i nostri tifosi meritano rispetto e meritiamo più rispetto sul campo, vogliamo onorare la maglia ma certe leggerezze da parte dell'arbitro non ci stanno. Il gol nasce da un fallo chiaro su Gomez, la mancata espulsione di Albiol è clamorosa, ma sfido ad espellere Albiol dopo quanto fatto con Higuain la scorsa settimana. Probabilmente avremmo perso comunque, ma vogliamo giocare con il rispetto di tutti gli altri. Non sono contro il Napoli, contro Albiol, ma sto parlando del futuro. Nelle prossime sei partite vogliamo vedere un atteggiamento diverso. Delneri? Il presidente a fine stagione tirerà le somme e valuterà tutti noi, come è giusto che sia. La stagione è stata negativa, soprattutto l'inizio, ci siamo trovati spesso senza attacco e ora dobbiamo arrivare alla fine tutti quanti. Guardando la classifica le speranze sono poche, dobbiamo preparare la settimana al meglio per essere pronti con il Frosinone, sperando di avere un po' più di attenzione».
FONTE: VeronaSera.it
SERIE A
Hellas, Bigon: "Albiol andava espulso, pretendiamo rispetto"
Napoli-Hellas 3-0
10.04.2016 18.07 di Gennaro Di Finizio
Riccardo Bigon, ex ds del Napoli ed attuale dirigente del Verona, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport: "Ringrazio i giocatori del Napoli che mi hanno salutato, mi hanno fatto vedere quanto sono bravi, anche se avrei preferito si prendessero una giornata di pausa. Questi ragazzi sono bravi e lo fanno vedere danni, sono contento che proseguano.
Noi abbiamo perso perchè il Napoli è più forte e non c'è nulla da dire, ma se dobbiamo finire la stagione con questo atteggiamento arbitrale allora non ci stiamo. Bisogna avere rispetto per il Verona, i tifosi e per noi. In una stagione con mille problemi, cerchiamo di onorare il campionato e la maglia, certe leggerezze dell'arbitro di oggi non ci stanno. Anche se non sono questi i motivi per cui abbiamo perso.
Il gol nasce da un fallo chiaro su Gomez, magari perdiamo lo stesso, ma se c'è fallo di devi fischiare. La mancata espulsione di Albiol è clamorosa, immagino cosa sarebbe successo se fosse stato espulso dopo la squalifica di Higuain. Albiol dà due pacche sulla spalla e batte le mani al guardalinee, magari perdiamo anche se restiamo in dieci, ma vogliamo giocarci tutte le partite nel rispetto di tutti. Noi vogliamo fare il nostro lavoro al meglio, ma devono farlo anche gli arbitri. Tutto quello che ho detto non è contro il Napoli o Albiol, ma nelle prossime sei partite pretendiamo un atteggiamento diverso. Loro sono troppo più forti, e noi siamo in un momento difficile sia psicologico che tecnico.
Delneri? In questo momento, in una stagione cosi complicata, il presidente tirerà le somme a fine stagione. Questo campionato è stato negativo, abbiamo lavorato su obbiettivi e presupposti che non si sono verificati. Abbiamo avuto un inizio di stagione molto negativo, più di 40 infortuni che avrebbero ucciso qualsiasi squadra. In questo momento, è chiaro che dobbiamo arrivare fino alla fine".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Verona, Bigon in uscita: ecco i possibili sostituti
05 aprile alle 19:36
Secondo quanto scrive Tuttosport, il direttore sportivo del Verona Riccardo Bigon lascerà il club a fine stagione. Si fanno già i nomi per i suoi possibili sostituti: Pasquale Sensibile, ex Sampdoria e adesso nello staff giovanile della Roma, Nereo Bonato del Sassuolo e Roberto Zanzi, già in uscita dal Bologna.
FONTE: CalcioMercato.com
STAGIONE DA DIMENTICARE
Così parlò
Riccardo Bigon
27/03/2016 11:38
Non c’è due senza tre: dopo le dichiarazioni di Setti e Gardini, ecco cosa asseriva il Direttore sportivo Riccardo Bigon nelle varie conferenza stampa indette in questa stagione:
Bigon nella conferenza della sua presentazione – giugno 2015: “Voglio continuare la crescita e il consolidamento di questa società, che merita la serie A grazie alle persone che lavorano e che hanno lavorato qui fino a oggi. La base di partenza è ottima”.
Bigon alla fine del mercato di agosto – 1 settembre 2015: “Ho fatto il mercato che sono abituato a fare, cioè fare qualcosa di mirato per il gruppo e consegnare la rosa al mister prima possibile, ha sempre portato ottimi risultati. L’ultimo acquisto, a parte qualche aggiustamento, è stato Albertazzi a fine luglio: abbiamo consegnato la squadra già pronta al mister. Non abbiamo svenduto Sala. Questa squadra è clamorosamente adeguata per l‘obiettivo salvezza”.
Pasqua 2016 – Il Verona è sempre ultimo da solo a 19 punti, il consolidamento si è tramutato in "scioglimento". Sala è stato venduto a gennaio alla Sampdoria. Albertazzi ha dimostrato, ancora una volta, di avere limiti tecnici evidenti per giocare in Serie A.
Bigon in conferenza insieme a Mandorlini dopo la conferma di Bologna – 11 novembre 2015: “Teniamo Mandorlini in panchina, perché la squadra ha le chance per uscire da questo momento appoggiandosi al lavoro del mister, la squadra sta dimostrando disponibilità a Mandorlini. Noi fondiamo la nostra filosofia sul lavoro: perché il lavoro paga”.
30 novembre 2016 - Mandorlini viene esonerato dopo 19 giorni da questa conferenza.
Bigon 2 in conferenza insieme a Mandorlini dopo la conferma di Bologna - 11 novembre 2015: “Ho ricevuto in questi giorni tante autocandidature da molti allenatori, ma io non ho mai contattato nessuno. Sono ancora convinto che questa squadra sia adeguata alla salvezza se avesse la rosa al completo. Oggi è normale che con un numero clamorosamente alto di infortuni ci siano dei problemi”.
Pasqua 2016 - La rosa clamorosamente adeguata alla salvezza, anche senza (o quasi) infortuni è sempre ultima a 19 punti.
Bigon dopo il mercato di gennaio – 9 febbraio 2016: “Furman ha il diritto di riscatto, è un giocatore molto interessante: giocava nella “Juventus della Polonia”. Samir? È un giocatore utile, il difensore centrale che ci serviva, mancino, di prospettiva. Può giocare anche terzino sinistro per noi”.
Pasqua 2016 – Questi due acquisti (in prestito) di gennaio hanno un minutaggio pari a 0.
LUCA VALENTINOTTI
IL DIBATTITO
Squadra scarsa o scarso rendimento?
24/03/2016 12:20
Una squadra di "bidoni", molto lontana da quel "clamorosamente adeguata alla salvezza" pronunciato da Bigon a inizio stagione, o solo una squadra a cui fa difetto la personalità e che non si è molto "applicata" in questo campionato?
Il dibattito, ora che i buoi sono scappati dalla stalla, resta di attualità. Dopo la gara con il Carpi, il partito della squadra "scarsa" ha ingrossato le fila. Chi sostiene questa tesi parte da questo presupposto: si era detto che era tutta colpa di Mandorlini ma non è che con Delneri le cose siano molto migliorate. Ergo la squadra è scarsa. L'analisi finisce lì ed evita di ricordare che Mandorlini aveva appoggiato tutte le scelte della società in estate, dopo aver firmato il contratto biennale e che questa squadra era stata definita dopo il mercato, la più "mandorliniana" di sempre.
C'è poi chi sostiene che la squadra non sia così pessima. E che semmai a mancare è la compatezza dello spogliatoio, le regole, gli allenamenti intensi. Una squadra che non ha mai subito una contestazione ma che lo stesso si è afflosciata su stessa. Delneri ci ha messo il carico, se è vero che dopo il mercato di gennaio le "deficienze" strutturali non sono state affrontate e la squadra che ne è uscita è un ibrido tra quella che ha voluto Mandorlini e quella che avrebbe voluto Delneri.
Errori su errori che inevitabilmente, in entrambi i casi, chiamano in causa direttamente chi questa squadra ha costruito e gestito. Insomma, il direttore sportivo Bigon. Se per un tratto di campionato l'argomento infortuni è stato quello che ha tenuto banco (unito ai metodi d'allenamento di Mandorlini), successivamente, quando l'emergenza è terminata, è stata la gestione dello spogliatoio a tradire. E le parole di Luca Toni, durissime nelle forma e nella sostanza, hanno sollevato quasi interamente tutti gli altarini. La squadra, ha detto Toni con realismo, "è scarsa" e "non merita la serie A". Una presa d'atto amarissima che però non può passare sotto silenzio, perchè evidentemente tira in ballo chi ha costruito questa squadra e le scelte del direttore sportivo oltre che quelle del nuovo allenatore.
Resta anche il dubbio su quale sia il vero Verona: quello che ha battuto il Chievo e pareggiato con l'Inter o quello orribile che ha perso con il Carpi? E perchè questa squadra ha fallito, sia con Mandorlini, sia con Delneri, tutti gli scontri diretti? Domande che rimbalzano ora nella testa di tutti i tifosi, ma soprattutto in quella del presidente Setti che ha rinviato ogni decisione dopo la fine del campionato. (g.vig.)
PANCHINA BOLLENTE
Toni dirigente e Mandorlini in panca?
22/03/2016 14:52
Ore concitate in casa del Verona. La gara con il Carpi ha fatto precipitare la fiducia di Setti. Il presidente per ora non parla, ma è chiaro che in questo momento sta riflettendo sul domani. Continuare con Delneri, Bigon, Barresi e la "longa manus" di Gardini da Milano o cambiare tutto? Attenzione perché in queste ore sta circolando un'altra ipotesi. Una rivoluzione morbida, appoggiata da Tullio Tinti, procuratore di Toni, Pazzini e in ottimi rapporti con Mandorlini. L'idea del potente procuratore bresciano sarebbe quella di far tornare Mandorlini sulla panchina del Verona, dando un ruolo dirigenziale a Luca Toni, relegando quindi in un angolo Bigon che resterebbe solo perché legato da un contratto. Resta da vedere se anche Setti si farà convincere da questo scenario, dopo la netta chiusura di gennaio al ritorno di Mandorlini, sebbene in presenza di un contratto che lega il tecnico romagnolo sino al 2017. (g.vig.)
LE PAROLE DEL DS
Bigon: Paracadute B? C'è poco da essere allegri
05/03/2016 21:13
“Siamo amareggiati: non c’è stato lo spirito combattivo che c’era stato nelle scorse settimane. Dopo il 3-0 non c’è stata la giusta reazione: il nostro pubblico non si meritava questa prestazione. Questa squadra aveva dimostrato grande carattere: dobbiamo tornare alle prestazioni delle scorse partite. È stata una stagione sempre negativa: non è facile sempre rincorrere e giocare bene ogni domenica”. Il Direttore Sportivo del Verona, Riccardo Bigon, parla ai microfoni di Telenuovo dopo la sconfitta contro la Sampdoria.
L’ex Ds del Napoli non pensa che il Paracadute per la B sia una cosa positiva: “Sono tuttora convinto che questa squadra fosse clamorosamente adeguata per la salvezza, questa squadra l’ha dimostrato: posso capire che dopo questi mesi difficili molti facciano fatica a reagire, anche se non giustificano le prestazioni come quelle di oggi. Per il futuro sapremo ripartire: il Paracadute per la B di 25 milioni? La retrocessione è sempre un dramma, sarà un danno economico: non c’è da essere allegri, molti soldi saranno “fumati” dal monte ingaggi. Il paracadute ti può garantire solo un buon campionato di Serie B”.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Bigon: «Onoriamo questa maglia fino alla fine»
05/3/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sampdoria (3-0):
«È chiaro che siamo molto amareggiati e dispiaciuti per la piega che ha preso la partita dopo pochi minuti. Lo spirito combattivo che doveva esserci in campo non c'è stato, dopo il 3-0 siamo usciti dalla sfida e questo è un grande rammarico. Abbiamo subìto 2 gol evitabili dopo 10 minuti e la partita è diventata complicatissima. Avevamo il dovere di fare meglio, abbiamo creato le giuste occasioni ma quando ti gira così non concretizzi. Il nostro pubblico non si meritava una partita di questo tipo. Ora dobbiamo onorare la maglia e andare avanti a testa alta, dobbiamo tornare ad essere quelli di 10 giorni fa. La vittoria nel derby, arrivata dopo buone prestazioni. Ad Udine non avevamo fatto una partita ottima, ci sta, ma quella di oggi no. E' stata una stagione difficile, sempre a rincorrere, ma la partita di oggi non ha giustificazioni. Questa è la prima partita in un anno negativo in cui non usciamo a testa alta. Abbiamo sempre messo grinta e voglia, e abbiamo il dovere di ritrovarle già dalla prossima partita. Questa squadra ha dimostrato di poter stare in Serie A, ma nelle difficoltà c'è stata poca forza per reagire. Dobbiamo trovare il nostro spirito già dalla prossima partita, per tornare ad uscire a testa alta. Ma è stata talmente un'annata difficile che capisco il fatto che qualcuno possa fare fatica. Ripartire dalla Serie B? La retrocessione è sempre un danno economico per il Club, non c'è da stare allegri se dovessimo andare giù. Ma fino alla matematica andremo avanti per vincere tutte le partite che mancano. Cosa dico ai tifosi? Siamo tutti quanti dispiaciuti e rammaricati, assicuriamo che faremo tutto il possibile per tornare ad essere la squadra che vende cara la pelle in ogni partita. Questo è un Club solido e organizzato, che guarda il futuro. Certo, l'immediato futuro non è bello e non volevamo essere questi».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A
Hellas Verona, il club cambia dopo l'addio di Gardini: più poteri a Bigon
19.02.2016 00.45 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Con il dg Giovanni Gardini che ha raggiunto un accordo con l'Inter, l'Hellas Verona s'è messa al lavoro per ridefinire i ruoli nel suo organigramma. Secondo Sky, il patron Setti sarà più presente nelle decisioni nevralgiche per il club, ma allo stesso tempo darà maggiori poteri al ds Riccardo Bigon. Promozione in vista per Francesco Barresi, attuale assistente alla direzione generale.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Bigon: «Troppe partite ravvicinate, ora ricarichiamoci»
11/2/2016
Verona - Ecco le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate al termine di Lazio-Hellas Verona (5-2):
«Il discorso salvezza era complicato prima e resta complicata oggi. C'è un po' di rammarico, nel primo tempo fatto bene, abbiamo subito gol al 44'. Nel secondo tempo c'è stato un passo indietro, ci può stare per una squadra come la nostra che sta spendendo tanto abbia pagato un po'. Nel primo tempo la Lazio non ha fatto un tiro in porta e noi abbiamo avuto due grosse occasioni, nel secondo tempo abbiamo concesso troppo. Si riparte dalla prossima partita per tornare a vincere. Perché parlo io? Non c'è nessun motivo. I ragazzi erano molto giù per il risultato finale, mi sembra giusto. Venivamo da un buon momento, nel primo tempo abbiamo creato più occasioni rispetto a loro. Abbiamo sempre riposato un giorno in meno rispetto all'avversario. Prendere 5 gol dopo un primo tempo in cui la Lazio non ha calciato in porta è stato inaspettato, abbiamo pagato la striscia di partite ravviciniate. Atalanta e Inter sono state partite molto intense, nel primo tempo avevamo fatto bene e creato dei presupposti. Ci rimbocchiamo le maniche e ci prepariamo a ripartire. L'atteggiamento degli arbitri nei confronti del Verona? Il Verona, per squadra e tifoseria merita rispetto, e purtroppo non è la prima volta che accade per episodi dubbi. Ora bisogna pensare a ripartire. Ai tifosi devi dire solo grazie, che ci hanno sempre sostenuto in questa stagione difficile».
Bigon: «Il rammarico è per i tifosi»
09/2/2016
Verona - Rivivi su Hellas Verona Channel la conferenza stampa del Direttore Sportivo gialloblù Riccardo Bigon.
OGNI SCELTA PER IL BENE DEL VERONA
«Un giudizio sul mercato invernale? Quello di gennaio in particolare è complicato in quanto presenta diverse difficoltà. A render ancor più difficili le cose ci s e' messa la nostra situazione di classifica. Nel complesso siamo soddisfatti, poi come sempre sarà il campo a dare la risposta. Questa estate è stata scelta la linea della continuità, ora si è cercato di lavorare su problematiche contingenti. Ogni scelta va contestualizzata, commentare dopo è poco produttivo, bisogna decidere quando è tempo di farlo, a volte può andare male anche dopo una scelta ponderata. In questo mercato abbiamo continuato il lavoro, ad inizio campionato il Club aveva dato come input lo svecchiamento della rosa, con calciatori di proprietà, oggi ci sono 28 giocatori in rosa di cui 21 sono nostri e 5 in prestito, l’età media è passata da 28 a 26 anni, la media dei nuovi acquisti è di 23 anni. Si è creata la giusta competizione anche durante gli allenamenti, se il mister durante la settimana vede bene Fares allora Fares gioca. Domenica contro l’Inter in campo c’erano 8 calciatori nati dopo il ‘90. Non era facile acquisire calciatori di livello, non sempre si è disposti ad accettare un trasferimento definitivo in una squadra ultima in classifica, in situazioni come questa è normale tenersi aperta una porta aperta sul futuro, non è detto che a fine prestito qualcuno possa decidere di rimanere: magari si trova il modulo giusto, un allenatore disponibile, una città nella quale si vive bene. Ovviamente tutto è stato fatto all’interno delle possibilità economiche, la linea è stata incentrata anche sul cambiamento di alcune personalità all’interno dello spogliatoio, sono usciti 7 calciatori e ne sono entrati 8, sono cambiate alcune dinamiche nel gruppo. Si guarda sempre al bene del Club».
UNICO RAMMARICO? PER I TIFOSI
«Fino ad oggi è stata la stagione del rammarico, vorrei che non lo fosse più da oggi in poi. C’è dispiacere per come sta andando questa annata, è chiaro che alcune cose non sono andate come pensavamo. Ma il rammarico più grande per quanto mi riguarda è rivolto ai tifosi, oggi stiamo vedendo qualcosa di unico in Italia, il nostro riferimento in questa stagione devono essere loro. Siamo di fronte a una città matura dal punto di vista calcistico, quando c’era da criticare hanno criticato, quando c’era da applaudire l’hanno fatto. Le persone che seguono il calcio analizzano e capiscono la serietà delle persone che lavorano. Al tifoso veronese interessa una Società che tuteli i colori, si fa del riconoscimento della maglia una religione. Si cresce con il lavoro quotidiano di un Club solido, magari non si vince sempre, anche se tutti vorrebbero farlo, si sale e si scende, può succedere a tutti come è accaduto ad Atalanta e Torino, fa parte del gioco. Bisogna fare sempre meglio e per farlo bisogna crescere e migliorare, noi per primi. Gli infortuni sono dei dati oggettivi, inutile negarlo. Non devono però diventare un alibi».
MANDORLINI E DELNERI
«Un errore insistere su Mandorlini? La scelta della conferma era una scelta di continuità condivisa a inizio stagione tra me, il mister e il Presidente. Nel calcio non ci sono certezze, ci sono determinati momenti in cui prendi decisioni ponderate e poi magari sbagli, altre scelte prese con istinto magari sono azzeccate. Per l’intensità e la voglia che Mandorlini metteva nel lavoro eravamo portati a tenere duro, nonostante i risultati. La scelta era mia e mi assumo come sempre la responsabilità e lo faccio senza problemi. Mandorlini non ha rescisso il contratto, le interviste sono concordate. Ho un buon rapporto con lui, se ci fosse un problema se ne parlerebbe insieme. Se le sue dichiarazioni possono nuocere a Delneri? Assolutamente no, le persone forti non hanno bisogno di altri per sentirsi tali».
LE OPERAZIONI
«Sala? In estate Jacopo era stato richiesto, ma solo da squadre di livello medio, mai una vera offerta. Così insieme con il ragazzo si è scelto per la permanenza in gialloblù, dove aveva un posto sicuro come titolare e un allenatore che lo aveva cresciuto, per noi è stato un colpo di mercato. Poi sono cambiati i parametri nostri, quelli del ragazzo e anche l’allenatore, l’operazione con la Sampdoria è stata utile poiché all’interno di questa c’era anche l’operazione Wszolek, un classe ’92 in odore di nazionale. Hallfredsson? Conosco Emil da tanti anni, dai tempi della Reggina, ieri è tornato a Peschiera per salutare tutti e ci siamo fatti una bella chiaccherata. Avevamo varie opzioni in uscita, c’erano parecchi giocatori che facevano gola a molte squadre, ho cercato di tener duro per trovare le migliori opzioni tatticamente valide, devo far uscire calciatori meno importanti ed Emil, nonostante sia calciatore fortissimo, per caratteristiche era meno adatto per il tipo di gioco di Delneri. Lui aveva voglia di una nuova avventura, come ha scritto nella sua lettere di addio, era contento nonostante le lacrime al momento dei saluti. Moras? E’ in scadenza, abbiamo appuntamento con l’agente nelle prossime settimane per fare due chiacchiere. Nonostante l’annata difficile sta dando il suo contributo, mi sembra giusto sedersi ad un tavolo per discutere. Furman? E’ stato capitano dell’Under 21 polacca, è arrivato con 1.800 minuti giocati al Legia Varsavia, il corrispettivo della Juventus del suo Paese. E’ un calciatore di buona esperienza, è stato preso perché Viviani, seppur sia in fase di rientro, si sta ancora riprendendo dall’operazione. Samir? Ha preso il posto lasciato libero da Marquez, è mancino e può fare anche il terzino, ora Bianchetti ed Helander stanno facendo bene e gioca chi merita. Rafael? Credo che Gollini si sia creato la sua occasione, dopo Frosinone si è giocato bene le sue carte. E’ stato facile puntare su un giovane. Rafael a fine stagione tornerà qui, per ora è stato ritenuto corretto trovare una sistemazione a Cagliari, è stata una scelta condivisa. Winck? Ha mercato in Brasile, che chiuderà a metà marzo, stiamo valutando diverse opportunità. Matuzalem e Marquez? 'Matu' era venuto da svincolato per sostituire Viviani, ma già sapevamo che a gennaio sarebbe andato a Miami. Rafa aveva percepito che la sua avventura qui fosse arrivata agli sgoccioli e ci ha comunicato la sua volontà di tornare a casa. Quanti rimarrebbero in Serie B? Se Pazzini ha detto che resterebbe allora potrebbero restare tutti, poi si vedrà. Ionita è uno di quelli che aveva molto mercato, l’abbiamo ritenuto fondamentale e siamo riusciti a tenerlo qui. Ha un altro anno d contratto e stiamo discutendo di rinnovo, abbiamo diverse opportunità sul futuro e andremo a valutarle insieme, per ora Artur è concentrato sulla stagione».
FONTE: HellasVerona.it
CONFERENZA DI FINE MERCATO
Bigon: Vi racconto tutto Gardini, Winck e i nuovi
09/02/2016 11:53
"Il mercato di gennaio è complicato e vista la nostra situazione di classifica possiamo ritenerci tutto sommato soddisfatti. Questa estate è stata scelta una linea che abbiamo cambiato a gennaio: 7 sono usciti, 8 sono entrati. Noi cerchiamo sempre di fare il bene per il Verona. Mandorlini è stato confermato con una scelta condivisa confermarlo in estate. Esonero tardivo? Spesso il cambio allenatore porta a peggiorare nel calcio, abbiamo analizzato quella situazione, e in quel momento il lavoro di Mandorlini che vedevamo era per noi buono. Mi prendo la responsabilità per quella scelta. Questa è la stagione del rammarico: il dispiacere più grande è per i tifosi, sono tifosi unici in Italia per come ci stanno supportando”. Inizia così la conferenza stampa di Riccardo Bigon, dopo la fine del mercato di riparazione.
L'ex DS del Napoli non crede ancora alla B: “L’annata non è finita, abbiamo tanta voglia di lottare, adesso vediamo come andrà a finire. La Serie B non la prendo ancora in considerazione: la squadra adesso sta facendo cose importanti. Il numero dei giocatori utilizzati ora è notevole: c’è competizione positiva tra i compagni. Wszolek adesso gioca sempre con Delneri, ci sono già interessamenti di mercato per lui. Oggi c’è un trend positivo: anche se la distanza in classifica è tanta”.
Sulle tante interviste di Mandorlini e i prestiti secchi, il Direttore ha continuato: "Le tante interviste di Mandorlini di questo periodo? Sono tutte concordate con la società. Non indebolisce Delneri: le persone forti non devono preoccuparsi di queste cose. Tanti prestiti secchi? Prendere giocatori forti e a livello definitivo non era possibile a gennaio: sia a livello economico, sia perché in questa situazione di classifica, un giocatore di livello non veniva a titolo definitivo".
Sull’addio di Gardini: “Chiarisco una cosa: Giovanni lo conosco dal 2008, ma non è che siamo amici da bambini. Ho un buon rapporto ma sono venuto qui solo per il Verona, non perché c’era Gardini. Il suo futuro non lo so, dovete chiederlo a lui: indipendentemente da questo una società deve andare bene anche se vanno via elementi importanti in dirigenza. Infortunati? Non cerco scusanti però abbiamo avuto tanti giocatori indisponibili: gli allenamenti hanno risentito di questo".
Su Winck e Matuzalem: "Con Matuzalem avevamo un accordo con lui. Avevamo solo tre mesi di contratto, o meglio accordi verbali. A gennaio doveva andare al Miami. Eravamo tutti d’accordo già da settembre. Marquez preferiva tornare a casa: con noi si è comportato in maniera corretta. Winck ha mercato in Brasile: è in lista d’uscita. Le sue caratteristiche hanno fatto fatica ad abbinarsi con il calcio italiano: può capitare un’annata così visto anche la stagione iniziata malissimo".
Su Rafael: “Gollini ha sfruttato le sue chance e mostrato grandi potenzialità. In estate abbiamo puntato sul gruppo storico e non ci è andata benissimo. Oggi Rafael va solo ringraziato come Moras, Gomez, Hallfredsson etc etc.. Mi sembra giusto avergli dato una chance a Cagliari, visto che qui avrebbe fatto panchina con Gollini titolare”.
Il Direttore ha parlato anche dei nuovi arrivati: “Furman ha il diritto di riscatto, è un giocatore molto interessante: giocava nella “Juventus della Polonia”, abbiamo preso un centrocampista in più visto le condizioni fisiche di Viviani. Non ha ancora giocato perché non è come Marrone, che conosce la lingua e il mister: ha bisogno di tempo. Samir? È un giocatore utile, il difensore centrale che ci serviva, mancino, di prospettiva. Può giocare anche terzino sinistro per noi”.
Ionita poteva andare via a gennaio: “Era uno dei quei giocatori che avevano mercato: però a livello tattico è un uomo importante per Delneri. Vedremo più avanti, adesso è un giocatore importante per noi. Rinnovo Moras? Nelle prossime settimane faremo degli incontri con lui per valutare il suo futuro. Prelazione con la Fiorentina per la cessione di Viviani nell'operazione Rebic? Si è parlato di questo, ma non c’è nessuno accordo”.
Infine, sulla cessione di Hallfredsson: “Con Emil ho un rapporto stretto, fin dai tempi di Reggio Calabria. Avevo varie opzioni in uscita: ho cercato di tener duro fino alla fine, per cercare le soluzioni migliori a livello tattico. Emil era meno inserito nel gioco di Delneri: inoltre il ragazzo era contento del trasferimento, anche se aveva le lacrime perché era legatissimo alla città".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, sale Gerolin per il dopo Bigon: la situazione
05.02.2016 12.17 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Riccardo Bigon e l'Hellas Verona, un addio sempre più certo per la prossima stagione. Salgono le quotazioni di Manuel Gerolin, attualmente al Palermo. Contatti che vanno avanti da diverse settimane, Gerolin nei pensieri dell'Hellas Verona. Una possibilità sempre più concreta. E sullo sfondo un contratto in scadenza con il Palermo, al momento con sempre meno possibilità di essere rinnovato. L'Hellas in pressing, Gerolin nel mirino per il dopo Bigon...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
EDITORIALE DI: MICHELE CRISCITIELLO
Addio 2015: i peggiori 10 personaggi dell'anno. Da Ghirardi a Ferrero fino a...
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
28.12.2015 00.00 di Michele Criscitiello Twitter: @MCriscitiello
La scorsa settimana eravamo sotto Natale e ci sentivamo tutti più buoni, quindi, stilammo la classifica dei migliori 10 personaggi del calcio del 2015. Passato il Natale, possiamo tornare ad essere obiettivi e cinici. Chi preferisce un giornalismo al servizio del potere non deve leggere questo editoriale. Chi preferisce dire che va tutto bene, o addirittura fare il professore dopo che i fatti sono già accaduti, allora, non condivide il nostro pensiero di fare giornalismo. Noi preferiamo parlare prima, rischiando brutte figure e a volte scivolando anche sulla buccia di banana di Tavecchio, però, seguiamo le nostre idee ed i nostri pensieri. Credere che il nostro calcio funzioni significa distorcere la realtà. Oggi dalla serie A ai dilettanti accade di tutto. Se volessimo davvero andare al cuore del problema, tireremmo fuori quasi tutto il marcio del sistema ma in teoria per queste cose ci sono la Procura della Repubblica e la Procura Federale. Noi ad un certo punto dobbiamo fermarci. In basso la classifica dei 10 peggiori personaggi del 2015. Gente osannata che poi ha deluso. Personaggi che si fingono in un modo e nella realtà sono fatti in un altro. Allenatori che non riescono più ad emergere e calciatori che hanno buttato al vento tutto il proprio talento.
Buona lettura...
[...]
4) Riccardo Bigon
Roba da fargli rifare l'esame per Direttore Sportivo. A Coverciano stanno ancora cercando i professori che hanno ammesso alla professione il giovane Riccardino. A Napoli ha sprecato un patrimonio (a partire da Izzo regalato ad Avellino e Genoa) fino ad arrivare alla pessima gestione degli anni con Benitez. Arrivato a Verona, in 6 mesi, ha affossato l'Hellas che l'anno prima con lo stesso allenatore viaggiava a gonfie vele. Tante scelte sbagliate e inopportune. Sembra quasi un accanimento il nostro ma è, purtroppo, una triste cronaca del 2015.
[...]
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, a fine stagione può lasciare Bigon: idea Gerolin
14.12.2015 18.23 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Riccardo Bigon e l'Hellas Verona, si va verso l'addio a fine stagione. E potrebbe lasciare anche il dg Gardini. Per il futuro gialloblù c'è l'idea Manuel Gerolin, oggi direttore sportivo del Palermo e prossimo a lasciare la Sicilia alla scadenza del contratto. Gerolin un'idea dell'Hellas Verona, una possibilità per la prossima stagione. E per Bigon, presto, l'ora dei saluti...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Hellas Verona, Bigon apre al ritorno di Iturbe: “Questa è la sua casa, pronti ad un sacrificio”
Riccardo Bigon (ph.Grigolini)
Redazione 12-12-2015 11:26
Sei punti ed ultimo posto in classifica, l'Hellas Verona deve rialzarsi al più presto per sperare nella salvezza. Un aiuto può arrivare anche dal calciomercato di riparazione? A L’Arena, il direttore sportivo Riccardo Bigon ha aperto al possibile arrivo di Iturbe: “Siamo pronti a fare un sacrificio: Verona è la casa di Iturbe. Tornando con noi ritroverebbe molti compagni di due anni fa, compreso Toni, con il quale ha legato molto. Non siamo l’unica squadra interessata, vedremo. Dipenderà anche dalle prossime quattro gare che sanciranno la fine del girone d’andata: riuscire a fare un po’ di punti potrebbe essere la spinta giusta per riportarlo qui".
"Il Verona - ha proseguito il DS - ha il vantaggio di averlo lanciato, ma la classifica è quella che è. Lui sarebbe perfetto nel 4-4-2 di Delneri, sarebbe fantastico per i nostri attaccanti. Queste gare ci diranno quali reali possibilità avremo e di che cosa necessità l’Hellas. Sarà decisivo il giudizio anche di Delneri, certo che Iturbe sarebbe il massimo”.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
FOCUS
Bigon: "Sono convinto ci salveremo e ho fatto un voto"
12.12.2015 11:00 di Anna Vuerich
Nella sua intervista al quotidiano L'Arena, Riccardo Bigon ha parlato anche dell'esonero di Andrea Mandorlini dal ruolo di allenatore dell'Hellas Verona: "Mandarlo via è stata la cosa più difficile. Con lui c'era del feeling, come ora per Delneri. Anche se sono l'ultimo direttore sportivo della classifica, non mi preoccupo e ho fatto un voto: non posso rivelarlo, ma sono convinto che ci siano tutti i presupposti per la salvezza".
FONTE: TuttoHellasVerona.it
13:38 | mercoledì 02 dicembre 2015
Verona, Bigon: «Mercato? Faremo qualcosa»
Il direttore sportivo: «Seguiremo le indicazioni di Delneri»
di Andrea Bartolone - twitter: @andreabartolone Foto: ©Imagephotoagency.it
HELLAS VERONA BIGON CALCIOMERCATO - Riccardo Bigon, direttore sportivo dell'Hellas Verona, annuncia la volontà del club di intervenire sul mercato a gennaio. In conferenza stampa, infatti, Bigon ha annunciato che qualcosa verrà fatto in entrata, a seconda delle indicazioni che fornirà lo staff tecnico e l'allenatore, Gigi Delneri. Queste alcune delle dichiarazioni di Bigon: «Non cambia nulla rispetto a prima, la volontà di intervenire sul mercato di gennaio c'era già prima e anche adesso. Com'era prima anche adesso va relazionata ai giocatori che ci sono e che hanno infortuni, abbiamo avuto momenti in questa stagione in cui ci son mancati veramente i reparti interi, penso ad esempio alla partita contro il Napoli, avevamo 2 centrocampisti disponibili sui sette in rosa».
LE DICHIARAZIONI - Prosegue Bigon: «Se ci fermiamo in quei periodi dovremmo comprare un centrocampista, se ci fermiamo al momento in cui mancavano Toni e Pazzini dovremmo comprare una punta. Arriviamo a Natale, vedremo chi avrà recuperato e chi potrà darci una mano di quelli già in rosa e, sulla base dell'allenatore e delle sue idee, le sue indicazioni saranno importanti per capire quali giocatori e con quali caratteristiche andare a cercarli».
FONTE: CalcioNews24.com
Bigon: «Rifletteremo con il Presidente»
Postata il 29/11/2015 alle ore 18:15
Frosinone - Nel rispetto del regolamento la Società, che ha scelto per il silenzio stampa, ha deciso di comunicare la scelta attraverso il Direttore Sportivo Riccardo Bigon che, a prescindere, si è messo a disposizione dei rappresentanti dei media rispondendo ad alcune domande: «Ora prendiamoci del tempo per riflettere, per fare delle valutazioni. Dobbiamo assumerci tutti le nostre responsabilità. Mancano 24 partite alla fine, dobbiamo lavorare e non mollare, oggi non è finito il campionato. La reazione? Siamo ultimi, i numeri sono chiari. Dobbiamo provare a cambiare qualcosa per continuare a crederci, stasera mi incontrerò col Presidente e valuteremo il da farsi. Rafael? Sicuramente ha sbagliato e verrà multato nel rispetto del nostro regolamento interno. Il ragazzo lo conoscete, tra i più corretti in assoluto della rosa, con un comportamento esemplare. Oggi ha sbagliato. E' un ragazzo d'oro molto legato a questi è colori e sono sicuro che non farebbe mai male a qualcuno consapevolmente. Rimanere in 10 è stato decisivo però è inutile analizzare gli episodi, oggi siamo ultimi da soli, questa è la verità. Non ci vogliamo arrendere. Il Verona non muore oggi, il Verona va avanti. Non siamo finiti e non ci arrenderemo».
FONTE: HellasVerona.it
Il vero ex di giornata sta dietro la scrivania...
18-11-2015 16:20
di Marco Galiero
Il match col Verona è ormai alle porte. Non ci saranno ex in campo, sia da un lato che dall'altro. L'unico grande ex è Riccardo Bigon. I migliori anni della sua carriera sono quelli passati a Napoli, per cui, il suo nome sarà sempre associato al club partenopeo. Lo scorso giugno, si è seduto alla sua scrivania e ha buttato giù due righe: con una lettera d’addio, ha salutato la società e i tifosi prima di accettare la corte dell’Hellas Verona, società alla quale si è legato per tre stagioni.
Leggendo tra le pagine dei ricordi, si può giungere anche a quella relativa al suo arrivo a Napoli. Nel 2009, dopo l'ennesima sconfitta in casa, De Laurentiis diede il ben servito sia a lui che a Roberto Donadoni, rimpiazzandoli con una coppia affiatata dati i trascorsi felici a Reggio Calabria: Bigon e Mazzarri, che fecero il proprio esordio nel club di De Laurentiis.
Ogni ciclo giunge al termine. Bigon si è accorto, lo scorso giugno, che anche il suo al Napoli era finito. La scelta di rimanere vicino alla famiglia e la voglia di fare nuove esperienza. Il Napoli gli ha dato tanto e viceversa: le notti di Champions, le due Coppe Italia, la Supercoppa. Il Napoli è cresciuto e maturato tanto, sia in mezzo al campo con l'aiuto di Sarri, che in termini finanziari.
Domenica, quando al Bentegodi ci sarà il Napoli e al suo posto Cristiano Giuntoli, Bigon vivrà sensazioni abbastanza particolari. Una creatura, il Napoli, che è anche un po' ancora sua ed ora è diventata avversaria.
FONTE: CalcioNapoli24.it
RASSEGNA STAMPA
Il Roma - Domenica prima da ex per Bigon, dall’addio al Napoli al baratro dell’ultimo posto
Riccardo Bigon ha legato indissolubilmente il suo nome alla storia del Napoli
17.11.2015 13:50 di Redazione Tutto Napoli.net Twitter: @tuttonapoli
Riccardo Bigon ha legato indissolubilmente il suo nome alla storia del Napoli. Lo scorso giugno, con una lettera d’addio, ha salutato piazza e tifosi prima di accettare la corte dell’Hellas Verona, prossima avversaria in campionato e società alla quale si è legato per tre stagioni. A Napoli ha vissuto sei anni in cui non sono mancate critiche, elogi, vittorie, successi, dispiaceri. Soprattutto prime volte. Ha affiancato De Laurentiis in sede di mercato e gli allenatori in panchina, accompagnandone ogni consiglio, pensiero, idea, sensazione. Prima Mazzarri, col quale aveva già lavorato alla Reggina, poi Benitez, al quale è rimasto particolarmente legato.
CORSI E RICORSI. Bigon, a Napoli, non sarà mai un cognome qualsiasi. Merito di Albertino, allenatore del secondo scudetto azzurro, ma anche di suo figlio Riccardo, che dal padre ha ereditato somiglianza fisica, carattere e passione per il calcio. Il suo arrivo a Napoli coincise con l’addio di Pierpaolo Marino, che salutò la poltrona di direttore generale nel 2009 dopo la sconfitta esterna contro la Roma. De Laurentiis, stufo dell’ennesimo risultato negativo, diede il ben servito sia a lui che a Roberto Donadoni, rimpiazzandoli con una coppia affiatata dati i trascorsi felici a Reggio Calabria. Bigon e Mazzarri entrarono a far parte della famiglia Napoli da personaggi emergenti, giovani, motivati ma anche relativamente inesperti.
SUCCESSI. Sei anni dopo, sfogliando l’archivio dei ricordi, Bigon sorride e ripensa fiero a quanto costruito. Ha abbracciato una squadra adolescente e l’ha salutata grande, matura, con una bacheca più ricca ed un organico competitivo pieno zeppo di campioni, talento e futuro. Bigon ha esultato per la doppia vittoria in Coppa Italia, per il successo in Supercoppa Italiana, per le notti magiche di Champions League al cospetto di top club europei ammirati, fino a quel momento, solo in tv. Bigon ha visto crescere il Napoli e, parallelamente, è maturato grazie alla possibilità di lavorare al fianco di De Laurentiis per la costruzione di una squadra sempre più competitiva.
MERCATO. “Molto ho fatto e molto ho sbagliato. Mi dispiaccio per ciò che non ha funzionato”. Basta questo passaggio della sua lettera d’addio per raccontare del Bigon operatore di mercato, sempre in giro a caccia di talenti, giovani promesse o giocatori già pronti. Nel bagaglio di operazioni di mercato tanti elogi e altrettante critiche da condividere con De Laurentiis. Scelte sbagliate (Rafael, Ruiz), acquisti indovinati (Cavani, Mertens), intuizioni felici a metà (Inler, Dzemaili) ed altre sfuggite via non senza rimpianti (Vidal).
ADDIO. Alla base del suo divorzio con Napoli la scelta di riavvicinarsi alla famiglia. Anche, ma non solo. Bigon lo ha confermato nella sua lettera con annesso riferimento, più o meno ironico, al saluto di De Laurentiis: “Ora vado dalla mamma e dal papà, che mi mancano tanto...”, le parole di Bigon dal sapore di velata polemica per come si è concluso il suo ciclo partenopeo. Un percorso che lo ha arricchito e reso orgoglioso di aver scritto, nel suo piccolo, un gran bel pezzo di storia azzurra.
FONTE: TuttoNapoli.net
Bigon e Mandorlini: «Crediamo nella squadra»
Postata il 11/11/2015 alle ore 16:50
Peschiera - Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate durante la conferenza stampa tenutasi nella sala stampa dello 'Sporting Center' di Peschiera.
UNA SCELTA PONDERATA
«La riconferma del mister? La scelta è maturata valutando i fatti, quelli che abbiamo avuto negli anni passati e in questi mesi. Mandorlini ha dimostrato con i fatti e col lavoro sul campo quello che ha fatto e che può dare alla squadra. Siamo consapevoli della difficoltà del momento che non ci rendono contenti, ma sappiamo che abbiamo le chances di uscirne appoggiandoci al lavoro quotidiano per arrivare al risultato finale. Nessuno lavora per sè stesso ma per il bene del Verona, questa scelta è dettata dalla filosofia che dice che il lavoro paga e siamo convinti che pagherà anche quest’anno. Prima lavoriamo, poi valuteremo a bocce ferme».
NIENTE CACCIA ALLA STREGHE, ORA SI LAVORA
«Io sono molto autocritico, spesso anche troppo, normale che ci siano delle responsabilità, ce le assumiamo tutti. Chi non fa non sbaglia, mentre chi non sa fare spesso parla. Credo che la cosa fondamentale oggi non sia cercare un colpevole, ma arrivare all’obiettivo finale, la salvezza e ci dobbiamo andare tutti uniti, e lo dico, sai chiaro, non per scrollarmi di dosso le responsabilità. Nel calcio la fiducia è incondizionata fino a domani, per tutti e per me in primis. Ho intenzione di stare qui tanti anni ma so che la fiducia è a tempo, oggi sarebbe troppo facile trovare un colpevole nel solo Mandorlini. Ora tutti, all’interno e all’esterno, dobbiamo stare uniti e lavorare insieme, forti delle competenze e qualità di ognuno, consapevoli delle difficoltà. Se abbiamo contattato altri allenatori? Ci sono arrivate molte candidature spontanee, anche diverse rispetto ai nomi che ho letto in questi giorni. Questo ci fa capire che Verona è una buona piazza, nessuno vorrebbe venire qui se la squadra fosse già data per spacciata. Siamo riconosciuti come un Club serio, con una tifoseria tra le più importanti del panorama italiano. Io non ho contattato nessuno, vogliamo uscire tutti insieme da questa situazione».
ALL’ALTEZZA DELL’OBIETTIVO
«Un commento alla rosa? Se la prendiamo al 31 agosto vorrei vedere chi non direbbe che non è adeguata all’obiettivo del Verona. Il mercato di gennaio? Siamo pronti ad intervenire nel caso ce ne fosse bisogno. Viviani? L’anno scorso ha avuto problemi alla caviglia, poi ha avuto sfortuna, la pubalgia non è prevedibile, anche il Milan deve fare i conti con lo stesso problema che affligge Balotelli, Sfiammare al 100% una pubalgia è difficile. Stiamo parlando di un calciatore con 31 presenze al Latina lo scorso anno, con 8 gol e molti assist all'attivo. Aveva un problema alla caviglia e lo sapevamo, poi gli è venuta la pubalgia. Ricordiamo che Viviani era quasi accasato al Palermo, aveva fatto le visite anche da loro. E anche in questo caso non c’era stato alcun sentore. La pubalgia è una problematica subdola che può ripresentarsi anche se in un primo momento sembra passare. Proprio per salvaguardare questo investimento importante abbiamo cercato di risolvere il problema per andare avanti. Pazzini? Anche in quel caso ad agosto ho sentito tanti complimenti per Giampaolo, mentre adesso si dice che è troppo vecchio».
LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI
«Se gli infortuni sono stati gestiti bene? Abbiamo 5 realtà convenzionate nel territorio veronese alle quali ci appoggiamo costantemente, poi una serie di strutture esterne specializzate che utilizziamo a spot a seconda della situazione. Senza scendere nel caso specifico, è normale che per avere ulteriore pareri senti anche altri consulenti oltre ai dottori in loco, soprattutto per le visite specialistiche. Il caso di Ionita è particolare, prima ha avuto un’ernia addominale a destra che è stata curata, poi il problema si è riproposto a sinistra ma non c’è correlazione tra i due casi, non si tratta di una ricaduta. Tutti gli infortuni che abbiamo avuto sono stati curati e risolti, come nel caso di Hallfredsson. Poi c’è il problema alla caviglia di Pazzini, un altro infortunio subdolo. Giampaolo aveva dolore ma non c’era nessuna frattura, abbiamo consultato diversi specialisti per avere un quadro chiaro della situazione. L’anno scorso ci sono stati molti infortuni a livello muscolare, quest’anno varie situazioni, quindi è difficile e inutile trovare una causa comune a tutto ciò. Con lo staff medico ho valutato la lista degli infortuni, non è mai successo che capitassero tanti problemi tutti insieme. Non ci abbattiamo, non siamo morti, abbiamo dei problemi e non facciamo finta di non vederne».
[...]
FONTE: HellasVerona.it
IL DS
Bigon: tutta colpa degli infortuni...
11/11/2015 16:06
Rosa clamorosamente "adeguata per salvarsi"? "Si con tutta la rosa credo ancora sia così". Ma una rosa adeguata non è una rosa che ha la capacità di assorbire gli infortuni? "Non quando la striscia degli infortuni è clamorosamente lunga". Riccardo Bigon, ds del Verona non si tira indietro. Ammette: "Ovvio che ci sono delle colpe anche nostre, mie. Ma adesso non ha senso cercare il colpevole. Ora bisogna essere tutti uniti ed uscire da questa situazione". Il problema è che il Verona è ultimo: e bisogna capire come sia stato possibile che sia finito in questa condizione: "Mai visti tanti infortuni. Toni, Pazzini e tutti di diverso tipo". Si parla di medici, di mancanza di strategia e Bigon spiega: "Non è vero. Abbiamo cinque strtutture. Le usiamo tutte. Ogni infortunio è una storia a sè". E poi su Viviani specifica: "Non era infortunato quando è arrivato. Aveva un problema alla caviglia, solo dopo è venuta fuori la pubalgia. Il Milan secondo voi sapeva di Balotelli?".
Il Verona è pronto ad andare sul mercato a gennaio. Bigon lo assicura: "Ovviamente faremo quello che serve. Vedremo per gennaio come sarà la situazione".
E sui possibili sostituti di Mandorlini. "Io non ho contattato nessuno. In tanti si sono proposti. Questo fa piacere. Vuol dire che la squadra è buona e che la piazza fa ancora gola".
FONTE: TGGialloBlu.it
EDITORIALE
Bigon ha cambiato il Verona... ma soprattutto il Napoli. Giuntoli, miglior DS italiano per conoscenza di calciatori. Milan, non sei guarito. Buffon ha fatto bene, basta finti moralisti. La Primavera ha bisogno della riforma
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
09.11.2015 10.00 di Michele Criscitiello Twitter: @MCriscitiello
Bigon ha cambiato il Verona... ma soprattutto il Napoli. Giuntoli, miglior DS italiano per conoscenza di calciatori. Milan, non sei guarito. Buffon ha fatto bene, basta finti moralisti. La Primavera ha bisogno della riforma
Nel calcio di oggi i direttori sportivi contano più degli allenatori. L'allenatore incide al 20%, un bravo DS al 30%. La squadra, ovviamente, fa il 50%. Se il tifoso crede che un Direttore sia bravo solo da giugno ad agosto per la campagna acquisti e cessioni, allora, è fuori strada. Ci sono due categorie di Direttori. Quelli che fanno da talent scout che girano i campi e cercano calciatori e quelli che devono far quadrare i conti ma soprattutto devono parlare tre volte al giorno con l'allenatore ed occuparsi della gestione del gruppo. Il quotidiano è fondamentale. Un Direttore che neanche entra nello spogliatoio si può considerare un impiegato bancario.
A Napoli erano abituati a Riccardo Bigon. Lui la gavetta l'ha fatta, eccome. In poco tempo è passato da consegnare a Reggio Calabria la lavagna luminosa al quarto uomo a comprare calciatori per il Napoli. Adesso che non c'è più se ne stanno accorgendo i napoletani e i napoletani intelligenti oggi capiscono che negli ultimi anni non parlavamo male del Napoli per partito preso ma perché avevamo un'idea precisa di come veniva gestita quella società. A Verona, negli ultimi anni, andavano forti come un missile. Quest'anno sembrano una vecchia 500 con il motore ingolfato. Eppure non è cambiato nulla. Cooooosa? Mandorlini è lo stesso degli ultimi 5 anni, la squadra non è stata smantellata e per chi crede che Toni fosse mezzo Verona sarebbe giusto ricordare che Pazzini è costato un capitale e Toni non poteva essere eterno.
Siccome non vogliamo mettere la croce addosso a Bigon dobbiamo anche essere onesti con noi stessi. A Verona ci sono un po' di anomalie. Non sappiamo come viene gestita la parte economica del club, non conosciamo i movimenti della proprietà e non sappiamo se le colpe tra Bigon e Gardini vadano divise al 50%, oppure debbano essere attribuite a quest'ultimo all'80%. Mandorlini non è uno dei nostri allenatori preferiti, sia chiaro, ed è anche un grandissimo rompiscatole, ma che sia solo lui il problema del Verona è abbastanza riduttivo. Verona rischia di fare la fine del Cagliari. Il Carpi non si è goduto neanche un giorno della sua serie A e il Frosinone vive sperando che qualcuno faccia peggio e che quest'anno possano bastare 38 punti per salvarsi.
[...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Bigon: «Lavoriamo a testa bassa»
Postata il 25/10/2015 alle ore 15:45
Genova - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Riccardo Bigon. Ecco le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo gialloblù, rilasciate al termine di Sampdoria-Hellas Verona (4-1): «Ritiro? Non andremo questa sera, probabilmente andremo da domani. Siamo partiti molto bene, giocando larghi. Il gol ce lo siamo fatto da soli, è un momento in cui dobbiamo essere ancora più bravi. Dopo il secondo gol siamo usciti dalla partita e questo non va bene. Il 3-0 a fine primo tempo non ci ha aiutato. L'approccio alla partita non non è stato male, i ragazzi ci tengono e lavoro come dei pazzi. La fotografia del nostro campionato è la classifica che abbiamo, che ci deve dare stimolo. Siamo professionisti, dobbiamo avere la forza di combattere anche nei momenti difficili, ci sono calciatori di un gruppo storico che soffrono in queste situazioni. Ripartiamo da questa situazioni cercando di vivere la partita con più entusiasmo e più spregiudicatezza. A questo periodo negativo si rimedia con il lavoro e i risultati sono il mezzo giusto per acquisire autostima e fiducia. L'ho già detto e lo ripeto, non dobbiamo farci prendere dal panico e continuare a lavorare. Non siamo una squadra morta, abbiamo perso meno di altre 8 squadre del campionato. Non siamo allo sbando, ci sono delle situazioni sfortunate. Abbiamo bisogno di lavorare ancora di più per fare meglio. Il calendario da qui a dicembre? Sono partite chiave, da qui in avanti si devono fare punti. Viviamo di giornata in giornata, dobbiamo raccogliere con il cortello fra i denti il miglior risultato possibile. Stiamo insieme per cercare di far quadrato, ma non siamo una squadra disunita nel gruppo e lavora alla grande. Troviamo la chiave per risollevarci. Pensiamo a partita per partita, la squadra segue l'allenatore. Negli anni Mandorlini ha fatto benissimo con la squadra, questi sono i fatti».
Bigon: «La squadra è solida, stiamo uniti»
Postata il 18/10/2015 alle ore 18:35
Verona - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista al Direttore Sportivo Riccardo Bigon. Ecco le principali dichiarazioni rilasciate al termine di Hellas Verona-Udinese (1-1): «Dobbiamo stare uniti per raggiungere la vittoria il prima possibile, ci è sfuggita spesso nei minuti finali. Dobbiamo fare tutti qualcosa in più, abbiamo pagato tanto le assenze. Dobbiamo solo lavorare e farlo al massimo per uscire da questa situazione. Questa è la nostra stagione e quindi bisogna fare qualcosa in più per raggiungere la salvezza. Paghiamo sicuramente gli infortuni, perché c'è chi ha giocato tanto e invece molti hanno dovuto recuperare in fretta e ovviamente non possono essere ancora al 100%. Infortuni? Quando sono traumatici non puoi fare tanto. È difficile capire cosa si potrebbe fare per evitarli. Non deve diventare un alibi però, le risorse ci sono. Lavoriamo bene e i risultati arriveranno. Questa rosa è competitiva e all'altezza. Non siamo sicuramente fortunati. Sono qui a parlare perché vogliamo sottolineare che la società è vicina alla squadra. Il segnale è quello di unione e di fiducia verso un gruppo in cui abbiamo piena fiducia. Dobbiamo cercare dentro di noi la forza di fare i 3 punti. La vittoria che non arriva? Oggi credo che abbiamo fatto la nostra partita, ripartivamo bene e secondo me meritavamo più noi il secondo gol che loro il pareggio. Atteggiamento sbagliato? Dopo il gol è normale difendersi, ci siamo abbassati solo negli ultimi 15 minuti. Dopo il loro pareggio, siamo stati noi a chiuderli dietro. Quale potrebbe essere la scintilla per ripartire? La vittoria. Dobbiamo allenarci bene, tutti insieme senza infortuni. Pazzini oggi ha giocato nonostante avesse ancora dolore alla caviglia. E' stato davvero bravo. Mandorlini rischia? Non è in discussione, rimane il nostro mister e lo sarà ancora, è il motore di questa squadra. La classifica a volte butta fumo negli occhi. Stiamo lavorando bene. Paghiamo infortuni e un po' di sfortuna. Squadra in ritiro? Sono contrario a priori, noi corriamo e lottiamo, non sono in discussione la voglia e il lavoro. Dobbiamo crescere in personalità. Un commento sul momento difficile? Lo è solo psicologicamente, abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato. Però ribadisco questo gruppo va avanti dritto, il mister, i calciatori e la società, tutti uniti. L'Udinese ha fatto tre tiri in porta. Ripartivamo bene e li mettevamo in difficoltà però poi hanno pareggiato. Gira così, ma non bisogna abbattersi, importante non avere infortuni e lavorare sodo. Quest'anno ci sarà da soffrire, rimbocchiamoci le maniche, lo spirito è quello giusto, adesso facciamo i punti».
Bigon: «Abbiamo fatto il mercato che volevamo»
Postata il 01/09/2015 alle ore 17:20
Verona - Le dichiarazioni del direttore sportivo Riccardo Bigon rilasciate durante la conferenza stampa di fine mercato.
IL MERCATO CHE VOLEVAMO
«Un bilancio sul mercato estivo? È stato quello che abbiamo pensato di mettere in piedi. È stata un’estate difficile per tutti, ho lavorato come sono abituato a fare, facendo un lavoro mirato per il gruppo e cercando di dare una rosa definitiva il prima possibile. La squadra era pressoché completa prima del mese di agosto e credo che questo abbia un valore, come il lavoro sul campo. L’obiettivo è quello di continuare su questa strada, lavorando con testa e con un occhio di riguardo verso aspetti tecnici e non solo. Lo snellimento della rosa? Era una delle nostre priorità, una rosa di un Club ha senso se ha patrimonio tecnico, quindi abbiamo deciso di ridurre il patrimonio sportivo. L’anno scorso c’erano 10 calciatori in prestito nella squadra, quest’anno soltanto due. Sarà il futuro a dirci se questa strada ci ha portato ad avere 23 calciatori effettivi che un domani ci daranno patrimonio tecnico ed economico. Un commento sulla difesa? Bisogna investire sul futuro per avere valori tecnici importanti. Dall’altra parte bisogna ricordare che è la squadra che fa la fase difensiva. Questo è un Verona che negli anni ha fatto molti punti facendo tanti gol ma subendone molti, con una squadra che subisce poche reti si vince il campionato. Il nostro obiettivo non è quello di vincere lo scudetto, se si imposta la squadra per essere propositiva qualcosa bisogna concedere, ma non è coi difensori centrali che si cambia la fisionomia della squadra. Bisogna fare un Verona forte, solido, competitivo che faccia i punti e mantenga la categoria, cercando di attuare strategie che diano alla società forza nel futuro, come avere più calciatori di proprietà giovani e ‘spendibili’ dal punto di vista tecnico in campo e nel mercato. Abbiamo il 50% della rosa italiana, senza contare Rafael e Juanito Gomez, che sono ormai veronesi a tutti gli effetti, e Fares che è cresciuto nel nostro vivaio».
L’OBIETTIVO E’ LA SALVEZZA
«Un commento sul campionato? Chi pensa che l’Hellas Verona possa fare un calcio champagne ha sbagliato. Ci saranno dei momenti in cui dovremo soffrire, ci sarà da sudare e da lottare. Dovremo restare uniti, avremo bisogno del sostegno dei nostri tifosi e della critica per darci gli input per migliorare. Il lavoro deve essere comune, tutti devono fare la propria parte».
UNO SGUARDO ALLA ROSA
«Souprayen? Il suo valore era già stato notato dai miei collaboratori, per le informazioni che avevo non mi ha sorpreso la sua personalità. Già in fase di trattativa sapeva quello che voleva e a cosa andava incontro. L’affare Wszolek? L’infortunio di Hallfredsson non ha cambiato la mia valutazione, volevo che la rosa avesse due calciatori per ogni ruolo. Sala e Romulo? Il Verona non aveva bisogno di vendere a tutti i costi. Ovviamente bisogna fare i conti sul bilancio, ma la priorità è che la squadra abbia un futuro e che duri nel tempo. Il fatto che Sala sia rimasto è da considerarsi come un acquisto. Jacopo non è stato un colpo in chiusura, negli ultimi giorni non c’è stato nessun ritorno di fiamma, a cavallo di Ferragosto c’è stato un momento di grande interessamento da parti di molti club. Il Verona è stato bravo a non svenderlo e da parte del calciatore c’è stata una grande volontà di restare, non ha mai dato nemmeno l’idea di voler andare via. Ha dimostrato coi fatti quello che aveva detto al momento della firma, questa solidità ha fatto capire ai pretendenti che sarebbe stata un’operazione difficile. Dal punto di vista tecnico siamo contenti che sia rimasto. Romulo viene da una stagione sfortunata a causa degli infortuni e in questo momento il suo valore non è paragonabile alle sue abilità. Luca Toni? Sono abituato a stare con la squadra, sono sempre al campo e assisto agli allenamenti. Con Luca ci confrontiamo spesso, non ho bisogno di capire quello che pensa da una dichiarazione rilasciata alla stampa. Lui è un punto di forza, incarna lo spirito di questa squadra. Domenica il gruppo non ha preso bene la sconfitta e questo è un bene, perché se si fatica a digerire una sconfitta si cercherà di perdere il meno possibile».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, Bigon: ‘Per Sala nessun contatto ufficiale. Il mercato? Valutiamo occasioni”
Riccardo Bigon (ph.Grigolini)
Redazione 15-08-2015 00:15
Tanti acquisti e una rosa competitiva per la prossima stagione: è l'Hellas Verona, che viaggia a ritmi spediti sul mercato. Il ds Riccardo Bigon l'artefice di una serie di operazioni. Ospite ai microfoni di Sky Sport, Bigon ha spaziato su vari argomenti: ''I calciatori non sono mai a zero, in mezzo ci sono le commissioni degli agenti, che molto spesso sono alte. A volte i parametri zero hanno esborsi importanti. Quanto ho speso per l'Hellas Verona? Abbiamo investito molto per Viviani, giocatore importante. Ma anche Helander, il riscatto della metà di Bianchetti dall'Inter, poi Pazzini, Albertazzi, Winck, Siligardi. Viviani? Avevo parlato con lui nei giorni precedenti, ragionando sulle varie alternative che aveva, dopo una telefonata è scattata la scintilla. Il rapporto interpersonale che si crea, soprattutto in fase di trattativa, è fondamentale. Sia per ottenere obiettivi di mercato che per la stagione sportiva. Ho grande fiducia in questo gruppo, due ottime stagioni in Serie A.
Grande fiducia nel lavoro di Mandorlini, al di là degli undici la vera forza del gruppo sono i 23-24 giocatori che compongono il gruppo. Il nostro lavoro è mettergli una rosa competitiva a disposizione. Sala obiettivo del Napoli? Non ho avuto contatti ufficiali, l'interesse non è mai stato esternato dal punto di vista di canali ufficiali. Da ciò che mi risultata non è un obiettivo del Napoli. Il mercato fa le valutazioni. L'unico calciatore italiano, dopo Toni, è stato Gabbiadini, il Napoli davanti ha un grande potenziale. In questo momento il mercato è finito, ci son talti calciatori e dobbiamo pensare alle uscite. Ovvio che negli ultimi giorni di mercato staremo attenti a qualche occasione, ma non abbiamo esigenze.
Hellas, Bigon: “Elander giocatore importante, Pazzini super acquisto. Adesso dobbiamo sfoltire la rosa”
Riccardo Bigon in compagnia di Andrea Mandorlini
Redazione 24-07-2015 23:01
L'Hellas Verona prosegue la preparazione a Racines, Bigon e la società continuano a muoversi sul mercato. Proprio il ds gialloblù è intervenuto pochi istanti fa ai microfoni di Sky Sport, parlando appunto degli ultimi arrivati in casa Hellas e delle aspettative per la prossima stagione: "Elander è un calciatore che si conosceva già - ha detto Bigon - Pur essendo un '93, vanta 95 presenze con il Malmoe. Ha giocato in Champions contro la Juventus e pure in Europa League. Lo abbiamo seguito più volte, anche all'Europeo U21 dove è riuscito a trionfare con la sua nazionale nella finale di Praga. Adesso dobbiamo inserirlo nel nostro gruppo, che è già solido e forte".
"Siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto - ha proseguito il dirigente gialloblù - ci eravamo prefissati di dare all'allenatore la squadra completa nel minor tempo possibile e ci siamo riusciti". L'obiettivo sarà ancora una volta la permanenza in Serie A, Bigon ne è sicuro: "La salvezza è l'obiettivo principale, dobbiamo consolidarci prima di crescere ancora. Bisognerà mantenere la categoria e poi provare a togliersi qualche soddisfazione". E quella coppia Toni-Pazzini che fa sognare i tifosi gialloblù: "Toni? Luca si commenta da solo, ha grandissime qualità sia come uomo che come giocatore. E' il nostro leader, trascina la squadra ma trasmette anche leggerezza. Ha la battuta facile e questo è importante in momenti di lavoro e fatica come questi, quando si è lontani da famiglie ed affetti. Insieme con Pazzini? Su questo non sono la persona ideale per dare la risposta. Sarà Mandorlini a decidere moduli, schemi e quali giocatori mandare in campo. All'Hellas serviva avere giocatori forti e preparati in tutti i reparti. Pazzini è un super giocatore, sarà fondamentale per questa squadra". Già tanti colpi effettuati, adesso spazio allle uscite: "Bocchetti? No, non è un obiettivo. Siamo a posto, non penso che faremo altri acquisti. Adesso dovremo sfoltire la rosa cedendo alcuni elementi.".
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
20.07.2015
Bigon va a caccia di «granatieri» «Pazzini? Un bel regalo ai tifosi»
«Le qualità ci sono, deve fare un po' di chilometri e ritrovare continuità Winck è in arrivo, qualcuno andrà via Siamo tutti molto vicini a Moras»
Il direttore sportivo del Verona, Riccardo Bigon, sul campo di Racines FOTOSERVIZIO EXPRESS
La giornata di Racines si ravviva verso ora di pranzo quando un elicottero solca il cielo ed atterra all'improvviso vicino allo Scheenberg, l'Hotel dove alloggia il Verona. I tifosi accorrono convinti che all'interno vi sia il presidente Setti. Anche il diesse Bigon è curioso, si guarda in giro e cerca di capire. «Strano non ne so nulla...», ammette. Escono dall'ultraleggero invece Natale e Gigi Pasquali prima artefici del miracolo Pescantina - tanti anni fa sfidava il Chievo per un posto fra i professionisti - e poi proprietari del Mantova. «La passsione per l'Hellas è rimasta intatta - racconta Gigi - siamo qui per la partita». E pensare che la famiglia Pasquali nel '91 aveva cercato di acquistare il Verona dal fallimento. Altra storia, altri tempi. «Ricordo quegli anni, certo poco fortunati per l'Hellas». È il commento di Riccardo Bigon.
PAPÀ ALBERTINO. Fisico esile, educato e praticamente la copia perfetta del padre: Albertino Bigon che con il Verona perse uno scudetto nel 1973, per poi conquistarlo matematicamente o quasi nel gara di ritorno nel 1979: vittoria per due a uno sui gialloblù di Calloni e Chiappella. «Si vede che era destino che arrivassi in gialloblù. Ero molto piccolo, ma quel cinque a tre fa parte della storia della mia famiglia. Mio padre era in campo ed era arrivato al Milan da un paio d'anni. Figuratevi la delusione per un giovane attaccante. È un dolore sportivo che si porta ancora dentro nel cuore: ci sta è il bello e il brutto del calcio». E proprio Bigon, padre, segnò in quel 20 maggio del '73 una rete alla Pazzini a Pizzaballa. «È vero un gol da attaccante - continua -. Pazzini ha solamente bisogno di fiducia e di mettere chilometri nelle gambe. I movimenti e le qualità della punta di razza sono rimaste intatte. Il presidente Setti ha fatto un grande regalo ai tifosi». Insomma con il " Pazzo" si ripete la stessa storia di Luca Toni. Un grande attaccante da rivitalizzare e qui a Racines tutti giocano già per lui.
CENTO PUNTI. «Non fai cento punti in due anni se non hai un buon gruppo», commenta Bigon. Un gruppo che va completato soprattutto dietro. «Fosse facile - ammette il diesse del Verona - è quasi più facile reperire attaccanti sul mercato che difensori. È il frutto del lavoro di almeno dieci anni dei settori giovanili, dove si ragiona più per reparto che nell'individualità di uno stopper o comunque di un marcatore tradizionale che sappia arrangiarsi nell'uno contro uno. Poi l'evoluzione del calcio mondiale dove viene premiata la fase offensiva per lo spettacolo ha fatto il resto».A Verona a dir la verità un difensore c'è in questi giorni. È il brasiliano, giovane talento carioca, Claudio Winck Neto, ma è un piccolo Cafu. «È un giovane interessante, fa molto bene la fascia. Lo abbiamo preso in prestito dal Porto Alegre Internacional con un opzione per un altro anno con noi ed infine, se si affermerà sarà definitivo». La cifra si aggira attorno ai due milioni e mezzo di euro, ma è una scommessa calcolata. Verona orfana di difensori, il Verona orfano di Dimitris Moras.
L'ABBRACCIO. «Esatto - prosegue Riccardo Bigon - siamo ancora costernati da quanto è accaduto. Siamo tutti con Vangelis Moras e con la sua famiglia. Lo attendiamo nuovamente in ritiro, quando potrà. Lui è un uomo serio e un grande professionista». Nella hall dell'hotel piomba il diggì Giovanni Gardini e con fare macchiavellico suggerisce a Bigon di guardare le email. «Noo, direttore...». Questo il commento laconico del diesse. Ci sono contratti da più pagine da analizzare, valutare e poi firmare. Il ritmo a Racines è serrato anche per i dirigenti. «Abbiamo alcuni giocatori da piazzare, è normale. Il nostro centrocampo è fortissimo ma qualcuno per forza partirà. Forse uno o due fra Romulo, Sala e Valoti resterà». La verità è che il brasiliano di ritorno dalla Juventus non ha il mercato di un anno fa, mentre il giovane Valoti piace a club importanti di serie B. «È presto per sognare Aquilani dunque o qualche altro giocatore di nome. Il Verona di Mandorlini ha bisogno di un paio di centrali, il resto è soltanto fumo. Non sempre infatti in Italia, l'attacco è la miglior difesa».
FONTE: LArena.it
Le precisazioni del Ds Bigon a proposito di Jacopo Sala
Postata il 11/07/2015 alle ore 17:30
Racines - Precisazione del DS Bigon a proposito delle voci rincorse stamani sul calciatore Jacopo Sala: «Il periodo del mercato è normalmente molto concitato e caotico. Si susseguono idee, notizie e pseudo trattative, oggi, però, mi vedo costretto a precisare alcune cose a proposito di quanto sta emergendo su Sala. Sto leggendo tante amenità in merito a presunte cifre, che non rispecchiano assolutamente la realtà e il valore reale di un calciatore come Jacopo. Per cui, a prescindere dal fatto che in questo momento non sono in corso trattative ufficiali, sottolineo che, anche solo in fase di ipotesi, sarebbe opportuno ragionare approfonditamente sui valori in gioco».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, Bigon: “Zamparini arrabbiato per Viviani? Abbiamo sfruttato l’occasione”
Riccardo Bigon in compagnia di Andrea Mandorlini
Gianluca Di Marzio 05-07-2015 15:00
Era pronto a giocare a Palermo, Federico Viviani; visite già programmate, poi si è inserito il Verona e ha rovinato i piani di Zamparini: trattativa lampo, accordo trovato in poche ore con la Roma e col giocatore. A raccontare il trasferimento del giocatore a Verona è il nuovo direttore sportivo gialloblù Riccardo Bigon, come riporta la Gazzetta dello Sport: "Il sogno di ogni ds è consegnare la squadra intera pronta per il raduno, ma rimane un’utopia: il mercato si dovrebbe chiudere fine luglio, noi in quindici giorni abbiamo già chiuso due acquisti: il francese Souprayen e Viviani. Zamparini si è arrabbiato? Ci hanno chiamato all’1.15 di notte e abbiamo sfruttato subito l’occasione”.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
08:10 | domenica 05 luglio 2015
Bigon rivela: «Provai a prendere Bale»
Il diesse del Verona su Pazzini: «Ci pensiamo»
di Silvana Palazzo - twitter: @silvpalazzo
CALCIOMERCATO NAPOLI VERONA BIGON - Ha preso una decisione molto delicata Riccardo Bigon lasciando il Napoli, ma dopo le esperienze a Reggio Calabria e in Campania il direttore sportivo ha deciso di ripartire dall’Hellas Verona, avvicinandosi così a casa: «E’ il club giusto per dare continuità al mio modo di lavorare: filosofia aziendale moderna, grandi possibilità di sviluppo nel futuro e dopo 100 punti in due stagioni è l’ora di consolidarci. Ho firmato per 3 anni e credo nella crescita sia del club sia personale», ha dichiarato il dirigente gialloblù a La Gazzetta dello Sport, a cui ha confessato poi il momento in cui ha deciso di lasciare il Napoli: «Tra febbraio e marzo ho fatto un bilancio e pensato che era il momento di prendere una strada nuova. L’ultimo anno? C’era un’aspettativa iniziale troppo elevata e in una stagione considerata negativa abbiamo vinto la Supercoppa Italiana e raggiunto le semifinali di Europa League e Coppa Italia».
RETROSCENA – Bigon ha poi rivelato un retroscena: ha rifiutato di seguire Rafael Benitez al Real Madrid, senza che glielo chiedesse, ma avrebbe potuto dire sì a seguirlo al West Ham. «Lì c’era stato un certo discorso. Poi quando è venuto fuori il Real, ho bussato alla sua stanza e gli ho detto: ”Mister, io a Madrid non vengo, perché un giorno voglio raccontare ai nipotini di aver rifiutato il Real”. La verità è che non mi ha chiesto di seguirlo...», ha spiegato il diesse. Ma non è finita qui, perché Bigon ha rivelato di aver provato a prendere Gareth Bale nel 2010: «Nel 2010 cercai di prendere Bale quando faceva panchina al Tottenham. Flop Vargas? Colpa mia. E’ arrivato in Italia nel momento sbagliato, quando non c’erano le condizioni per dare il meglio. E la falsa partenza ha condizionato anche i giudizi: lo pagai 11 milioni, ora ne vale molti di più».
MERCATO – Bigon, che ha creato con i suoi collaboratori un software per garantire agli allenatori profili adatti alle necessità in pochissimo tempo, ha parlato del mercato dell’Hellas Verona: «Ufficializzeremo i rinnovi di Rafael, Nicolas e Valoti tra pochi giorni. E anche due acquisti: il francese Souprayen e Viviani. Ho fatto arrabbiare Zamparini con Viviani? Ci hanno chiamato all’1.15 di notte e abbiamo sfruttato l’occasione. Pazzini? Suggestione estiva, ci pensiamo sotto l’ombrellone... (sorride). Stiamo parlando, vediamo se ci saranno le condizioni».
FONTE: CalcioNews24.com
Postata il 26/06/2015 alle ore 13:05
augurano tanti auguri di buon compleanno a Riccardo Bigon.
Il Direttore Sportivo gialloblù compie 44 anni
FONTE: HellasVerona.it
19.06.2015
Bigon, inizia l'avventura gialloblù «La salvezza è il primo obiettivo»
«L'Hellas merita la A, dobbiamo puntare al nostro consolidamento Sala in partenza? Le offerte arrivate finora non ci hanno convinto»
Il presidente del Verona Maurizio Setti con Riccardo Bigon alla presentazione del nuovo direttore sportivo dell'Hellas nella sala stampa di via Belgio FOTOSERVIZIO EXPRESS
Non ama le rivoluzioni Riccardo Bigon. Basta ripensare alla sua carriera. Sei anni al Napoli, cinque alla Reggina, sempre in Serie A, undici stagioni per lasciare il segno anche se lui ha solo 44 anni. Ieri mattina è iniziata l'avventura gialloblù per il nuovo direttore sportivo dell'Hellas. Tre anni di contratto per continuare il lavoro che ha fatto Sean Sogliano, tre campionati di alto livello con una promozione dalla B alla A, un'Europa solo sfiorata da matricola, una salvezza tranquilla nella primavera del 2015. Bigon non teme i confronti, ha idee chiare e un progetto da seguire. «Ho conosciuto il grande calcio a Napoli ma sono molto contento di essere arrivato a Verona - racconta Bigon - questa è una società prestigiosa, merita di restare in A. Quando ho conosciuto il presidente Setti è nata da subito un'intesa sui metodo di lavoro, sugli investimenti, sulla filosofia che si vuole portare avanti. Vengo a lavorare in un club molto attivo, dinamico, fatto di persone competenti e serie, con in mente percorso di crescita importante. Per tutte queste ragioni ho firmato un accordo pluriennale, il nostro primo obiettivo è la salvezza e quindi il consolidamento di questa società per dare continuità agli sforzi di tutte le persone che hanno lavorato per il Verona fino a questo momento, la base di partenza è ottima. dobbiamo continuare su questa squadra».
È arrivato a Verona solo da qualche giorno ma si è già fatto prendere dalla passione che circonda l'Hellas. «Per gli avversari giocare al Bentegodi non è mai stato facile - continua Bigon - i tifosi dell'Hellas si fanno sentire, non fanno mai mancare il loro appoggio e io lo so bene visto che sono stato qui con Reggina e Napoli, due squadre che non sono molto amate. Una grande passione allo stadio ma tanto lavoro in società. Sono cresciuto tantissimo in poco tempo, difficile trovare un altro club che ha fatto lo stesso percorso, un grande salto avanti in tre o quattro anni. Il Verona è un'azienda di grande livello, un modello per tutti nel panorama italiano».
Adesso bisogna mettersi al lavoro. Prima di tutto ci sono le comproprietà da risolvere poi si potrà pensare alla rosa da consegnare a Mandorlini. «Faccio questo mestiere da 11 anni - racconta - ho fatto della continuità tecnica il caposaldo per la gestione della squadra. Il primo passo è stato la conferma di Mandorlini visto il lavoro positivito svolto dal mister in questi anni. Stessa cosa vale per la rosa, ho intenzione di dare fiducia a coloro che hanno portato a casa cento punti in due anni. Chi ha portato a questi risultati va premiato, poi normale che verrà cambiato qualcosa, ma sempre sulla linea della continuità».
Grande attenzione anche ai contratti in scadenza, tra tutti quelli di Jankovic e Gomez. «Siamo a buon punto per il rinnovo, con uno dei due siamo alle fasi finali, a breve arriverà l'annuncio - ammette -. Vogliono fortemente restare a Verona, questo ci fa molto piacere. È la conferma che qui si sta bene, si sente l'entusiasmo dei tifosi e la società è sana. Questi sono fattori molto importanti per un calciatore». Un occhio di riguardo ai giovani. «Valuteremo la scelta migliore per Gollini, per la sua crescita se ci sarà spazio lo aggregheremo alla prima squadra altrimenti lo manderemo a giocare per fare esperienza - conclude Bigon mentre Sala si è confermato uno dei migliori talenti italiani di questo campionato ma in questo momento le offerte arrivate non sono sufficienti per lasciarlo andar via».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
Bigon: «Sono qui per consolidare il Verona»
Postata il 18/06/2015 alle ore 13:20
Verona - Le dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù, Riccardo Bigon, rilasciate durante la conferenza stampa di presentazione.
SONO QUI PER CONSOLIDARE IL VERONA
«Quando ho conosciuto il Presidente Setti è nata da subito l'intesa su metodo di lavoro e filosofia che si vuole portare avanti. Vengo a lavorare in una società prestigiosa, fatta da persone competenti e serie, con in mente percorso di crescita importante. Ecco spiegata la scelta del pluriennale, ovvero per proseguire obiettivi di crescita e consolidamento per questa società che merita la Serie A. Il merito è delle persone che lavorano e che hanno lavorato qui fino ad oggi, la base di partenza è ottima».
HELLAS, MODELLO PER LE SOCIETA’
«La mia prima impressione di Verona? Per gli avversari giocare al Bentegodi non è mai facile, i tifosi dell’Hellas si fanno sentire. E’ difficile trovare un club che in poco tempo sia cresciuto così tanto come ha fatto il Verona, in 3-4 anni è stato fatto un grande salto in avanti, il Verona è un’azienda di grande livello, un modello per tutti nel panorama italiano».
18 Giugno 2015, BIGON si presenta... |
LA ROSA E IL MERCATO
«Un commento sul calciomercato? In 11 anni che faccio questo mestiere ho fatto della continuità tecnica il caposaldo della gestione della squadra, il primo passo è stato conferma di Mandorlini per la positività del lavoro svolto. Stessa cosa vale per la rosa, ho intenzione di dare fiducia a coloro che hanno portato a casa 100 punti in 2 anni. Chi ha portato a questi risultati va premiato, poi normale che verrà cambiato qualcosa, ma sempre sulla linea della continuità».
JANKOVIC E GOMEZ VERSO IL RINNOVO, GOLLINI E SALA...
«Jankovic e Gomez? Siamo a buon punto per il rinnovo, con uno dei due siamo alle fasi finali, a breve arriverà l’annuncio. L’aspetto fondamentale è che entrambi vogliono fortemente restare a Verona. Questa è la riprova che qui si sta bene, si sente l’entusiasmo dei tifosi e questi sono fattori molto importanti per un calciatore. Gollini? Sarà importante trovare lo spazio giusto per lui, valuteremo la scelta migliore per la sua crescita: se sarà così resterà in prima squadra, altrimenti andrà a fare un’esperienza in prestito. Sala? E’ sotto gli occhi di tutti in quanto è stato uno dei migliori talenti italiani di questo campionato. Il mister ha detto le parole giuste, difficilmente resterà ma non vuol dire che non resterà a priori, in questo momento le offerte arrivate non sono sufficienti per dire di avere una cessione in mano, se ne arriveranno di serie allora nessuno tratterrà calciatori con prospettive migliori, fermo restando che a decidere saremo in tre».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, Bigon annuncia: “Jankovic rinnova. Per Sala nessuna offerta all’altezza”
Riccardo Bigon - Hellas Verona
Redazione 18-06-2015 12:54
Giornata importante in casa Verona. Nel corso della presentazione del nuovo direttore sportivo Riccardo Bigon, il club gialloblù - come anticipato in esclusiva - ha annunciato il rinnovo di Bosko Jankovic: "A breve arriverà l'annuncio ufficiale del suo rinnovo di contratto con il Verona - ha annunciato lo stesso Bigon durante la conferenza - "Quasi pronto anche il rinnovo di Juanito Gomez. Sala? Tante squadre interessate a lui, ma sin qui nessuna offerta all'altezz" ha concluso poi il neo ds del Verona.
Hellas Verona, presentato Bigon: “Ripartiamo dall’ottimo lavoro svolto. Vogliamo dare continuità al progetto”
Hellas Verona - Bigon
Redazione 18-06-2015 12:51
Giornata importante per il futuro dell'Hellas Verona. Il presidente Maurizio Setti ha presentato alla stampa Riccardo Bigon, nuovo direttore sportivo, primo tassello in vista della prossima stagione: "E' stato un acquisto importante - ha dichiarato il presidente ai giornalisti presenti - e abbiamo deciso di intraprendere un discorso di almeno tre anni. Campagna abbonamenti? Non ci saranno troppe variazioni rispetto a quella dello scorso anno".
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Bigon e Mandorlini in sede
Postata il 17/06/2015 alle ore 19:20
Verona - E' arrivato alle ore 18, in via Belgio, il nuovo Direttore Sportivo dell'Hellas Verona FC, Riccardo Bigon. Accompagnato dal team manager Sandro Mazzola, Bigon ha voluto salutere tutti i dipendenti della sede, prima di iniziare una riunione con il Direttore Generale Giovanni Gardini. Alle ore 18.40 è arrivato anche mister Mandorlini, che si è subito intrattenuto con Bigon per un incontro programmatico in previsione della stagione 2015/16.
FONTE: HellasVerona.it
Verona, inizia l'era Bigon
Giovedì la presentazione ufficiale, poi un mese al fulmicotone tra rinnovi, prestiti, comproprietà da risolvere ed acquisti da azzeccare.
15/06/2015 - 23:40
Comincia a prendere forma il nuovo Verona di Andrea Mandorlini che giovedì nella sede in via Belgio a Verona presenterà il nuovo direttore sportivo Riccardo Bigon, ex Napoli. O meglio: sta riprendendo forma il vecchio Hellas visto che non poteva e non può prescindere dalla conferma di Toni. Conferma fortemente voluta dallo stesso Mandorlini che sul campione del mondo di Germania 2006 ha costruito finora le due ottime stagioni nella massima serie.
Se al tecnico romagnolo il presidente Setti ha fatto sottoscrivere un contratto biennale, il capocannoniere dello scorso torneo, seppur in coabitazione con l'interista Icardi, ha firmato per un altro anno, il terzo in maglia gialloblù dopo due annate in cui ha realizzato la bellezza di 41 reti. Se Mandorlini ha, di fatto, riconfermato il Gran Capitan, il messicano Rafa Marquez, il presidente Setti, in coabitazione col direttore generale Gardini, ha chiuso il rapporto col direttore sportivo Sogliano, il direttore che ha portato in gialloblù Iturbe e Romulo.
Il Verona ha stretto un accordo biennale col nuovo diesse ex Napoli. Gardini, padovano come Bigon, un dettaglio tutt'altro che irrilevante, stima l'ex dirigente partenopeo, convinto delle sue qualità sia nella gestione della campagna acquisti che nell'amministrazione societaria dopo il progressivo raffreddamento dei rapporti con Sogliano, considerato in primis uomo mercato.
Giovedì Bigon sarà presentato alla stampa, quindi lo aspetterà un mese al fulmicotone tra rinnovi prestiti, comproprietà da risolvere ed acquisti da azzeccare per una piazza gialloblù che, quanto ad abbonamenti annuali, anche la scorsa stagione è stata tra le prime in Italia con 14mila abbonati nelle partite casalinghe dell'Hellas Verona.
FONTE: GazzettaDiParma.it
Comunicato - Riccardo Bigon nuovo direttore sportivo
Postata il 08/06/2015 alle ore 18:00
Verona - L'Hellas Verona FC comunica di aver affidato, a partire dal 1 luglio 2015, la direzione sportiva a Riccardo Bigon per le prossime tre stagioni.
Il Presidente Maurizio Setti e la società danno il benvenuto al nuovo direttore sportivo gialloblù e ringraziano Sean Sogliano e i suoi collaboratori per l’impegno e la professionalità dimostrata in questi anni di collaborazione, augurando loro le migliori fortune professionali per il futuro.
Hellas Verona FC
FONTE: HellasVerona.it
LE INTERVISTE
La lettera d'addio di Riccardo Bigon: "Sei anni meravigliosi in una città unica. Ho sempre protetto la squadra..."
Ieri sono state ufficializzate le dimissioni di Riccardo Bigon da direttore sportivo del Napoli.
07.06.2015 10:30 di Redazione Tutto Napoli.net Twitter: @tuttonapoli
Ieri sono state ufficializzate le dimissioni di Riccardo Bigon da direttore sportivo del Napoli. Il dirigente, prossimo all'approdo al Verona, ha voluto salutare i tifosi con una lettera pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno: "Ho deciso di affidare a queste righe il compito di mandare il mio personale saluto a Napoli ed ai napoletani - ha scritto Bigon -. Sono arrivato in questa città, unica al mondo, in punta di piedi e nello stesso modo ho deciso di andare via. Personalmente, sono state sei stagioni meravigliose. Sei campionati fatti di passione, di impegno, di costruzione, di condivisione, di gioie, di dolori e di colori. Il Napoli, Napoli ed i napoletani mi hanno dato tanto. Tantissimo. Sicuramente più di quanto non sia riuscito a restituire. La dedizione alla causa è stata, comunque, da parte mia, totale».
Poi sugli errori: «Molto ho fatto e molto ho sbagliato. Mi dispiaccio per ciò che non ha funzionato. Le critiche fanno parte della vita, e nel calcio sono all’ordine del giorno. Ed è giusto che sia così. Con molti giornalisti ho condiviso le varie fasi di questa avventura. A tutti loro va un mio personale ringraziamento per i proficui, e a volte combattuti, confronti che in tante occasioni abbiamo avuto».
Poi sullo spirito del suo lavoro: «Ho ragionato, agito, e vissuto sempre e solo a protezione della squadra. Non era mia intenzione lasciare nel Napoli il segno indelebile dell’uomo forte. Del manager decisionista ed autoritario. Spero di essere riuscito a lasciare solamente un’impronta di professionalità, serietà e competenza, convinto come sono che il nostro amato mondo del calcio ha bisogno più di correttezza, normalità e studio, piuttosto che di imposizioni, arroganza e furbizia. Un grande ha detto: meglio stare zitto e fare la figura del fesso che aprire bocca e togliere ogni dubbio».
Quindi il saluto alla città: «Tra qualche giorno lascerò Napoli. Qui sono cresciuti i miei figli, e Napoli ci seguirà per sempre, esattamente come ha sempre seguito la mia famiglia, dai tempi del secondo scudetto. È un orgoglio per noi Bigon che il nostro nome rimanga legato ad alcuni trofei azzurri. I colori di una città che saranno sempre con noi. Quante persone dovrei ringraziare? Decine? No, probabilmente centinaia! Lo farò personalmente e privatamente. A Napoli ci sono tante persone che vivono “per” il Napoli e “di” Napoli, e il loro aiuto l’ho sentito, imparato ed apprezzato e, di tutto ciò, amici miei, ve ne sono immensamente grato. Spero di resistere, quando sarò altrove, alla tentazione di rilasciare interviste e commenti sul Napoli. E spero, di conseguenza, che il mio silenzio non venga confuso con indifferenza, ma solo abbinato al rispetto che sempre avrò per questa squadra e per le persone che vi lavorano e che vi lavoreranno. A loro va il mio più grande augurio di successi e vittorie. Ora vado dalla mamma e dal papà, che mi mancano tanto... Grazie Napoli. Grazie con tutto il mio cuore.
FONTE: TuttoNapoli.net
CALCIOMERCATO NAPOLI - Il ds Bigon rassegna le dimissioni
Dopo 6 anni in azzurro, il direttore sportivo lascia la società partenopea
Redazione 6 giugno 2015
Riccardo Bigon ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di direttore sportivo del Napoli. Con una nota sul sito ufficiale, il presidente Aurelio De Laurentiis ha ringraziato il dirigente per il lavoro svolto in questi anni.
Bigon era arrivato in azzurro nell'autunno del 2009.
FONTE: NapoliToday.it
06/giu/2015 17.08.04
Il direttore sportivo Riccardo Bigon
Bigon saluta il Napoli: "Le critiche? Meglio fesso che arrogante... "
Il ds Riccardo Bigon ha detto addio al Napoli, rassegnando le dimissioni dopo sei stagioni: "Non era mia intenzione lasciare nel Napoli il segno del manager decisionista".
Il direttore sportivo Riccardo Bigon
Redazione Goal Italia
Riccardo Bigon ha detto addio al Napoli. Il direttore sportivo ha chiuso, dopo 6 stagioni, la sua avventura partenopea. Dopo la gavetta alla Reggina durata cinque stagioni, Riccardo Bigon era approdato al Napoli nel 2009 in qualità di direttore sportivo, un club che è legato a doppio filo con la famiglia Bigon, visto che il padre Alberto col Napoli nel 1990 ha vinto uno Scudetto e una Supercoppa Italiana.
Ora, però, Bigon ha deciso di lasciare il club partenopeo e ha spiegato le motivazioni con una lettera aperta pubblicata dal quotidiano campano "Il Mattino" nella sua edizione online. "Sono state sei stagioni meravigliose - ha scritto fra le altre cose Bigon - Sei campionati fatti di passione, di impegno, di costruzione, di condivisione, di gioie, di dolori e di colori. Il Napoli, Napoli ed i napoletani mi hanno dato tanto. Tantissimo. Sicuramente più di quanto non sia riuscito a restituire. La dedizione alla causa è stata, comunque, da parte mia, totale".
Le critiche arrivate negli anni su Bigon, per le scelte di calciomercato fatte, e anche per quelle non fatte, non sono state poche... "Le critiche fanno parte della vita - ha scritto Bigon - e nel calcio sono all'ordine del giorno. Ed è giusto che sia così. Il Napoli è dei i suoi tifosi ed è lecito che ognuno di loro possa esprimere la sua opinione".
Una delle critiche mossegli è di essere stato sempre troppo 'aziendalista', di aver espresso poche volte la proprio opinione, appoggiando invece sempre le scelte di De Laurentiis, anche magari quando non perfettamente in accordo con esse. Bigon, però, non ritiene si essere stato 'aziendalista', bensì di essere stato un direttore sportivo che ha pensato più a lavorare sottotraccia che alle dichiarazioni roboanti.
"Non era mia intenzione lasciare nel Napoli il segno indelebile dell'uomo forte - ha scritto ancora Bigon - Del manager decisionista ed autoritario. Spero di essere riuscito a lasciare solamente un'impronta di professionalità, serietà e competenza, convinto come sono che il nostro amato mondo del calcio abbia bisogno più di correttezza, normalità e studio, che di imposizioni, arroganza e furbizia. Un grande ha detto: meglio stare zitto e fare la figura del fesso che aprire bocca e togliere ogni dubbio. Il rumore del silenzio, in un mondo di frastuono, a volte, può essere assordante".
FONTE: Goal.com
Napoli, Bigon: addio nell'anonimato
01 giugno alle 15:55
Sei anni napoletani, passati a schivar colpi provenienti da ogni dove, come farebbe un pugile esperto. Lui sempre tra due fuochi, prima confidente di Mazzarri, poi amico di Benitez. Riservato, lontano dai riflettori, pacato, mai fuori dagli schemi, questo è Riccardo Bigon. Un direttore sportivo “di sostanza” che però ieri sera ha “tradito” quel personaggio che faticosamente era riuscito a costruirsi durante la sua esperienza partenopea. Come si legge sul "Roma", è esploso, sopraffatto dalla tensione, dalla posta in palio altissima, quando il risultato era ancora fermo sul due a due. Proteste veementi e espulsione inevitabile. Un modo (involontario) per sottrarsi alla contestazione che di li a poco si sarebbe abbattuta sui calciatori.
Lo attende il Verona che nel frattempo ha salutato Sean Sogliano, in corsa per la sua successione, proprio a Napoli. Va via dopo una stagione fallimentare che finisce per coinvolgere anche lui. Il mercato, condotto spalla a spalla con Benitez (con la supervisione di De Laurentiis) ha regalato, almeno quest’anno, pochissimi sorrisi e tanti sprechi. Risorse gettate al vento, basti pensare a Michu, De Guzman, David Lopez e forse allo stesso Koulibaly al quale, in ogni caso, andranno concesse nuove opportunità, se non altro per l’attenuante legata alla giovane età. Cosa lascia Bigon? Tanti, tantissimi problemi da risolvere, dei quali è corresponsabile, avendo operato a stretto contatto con i vertici tecnici e societari, pur non godendo di grandissima libertà di manovra, anzi.
G.S.
Napoli: oltre a Benitez, rischia Bigon
21 aprile alle 14:00
Non c'è solo Benitez in scadenza. In casa Napoli, salvo novità, tra qualche settimana sarà tempo di altri addii. Anche l'intero settore scouting è in scadenza di contratto e il futuro dello staff capitanato dal ds Riccardo Bigon è tutto da decidere. Il direttore sportivo, invece, ha ancora un altro anno di contratto, ma il suo futuro difficilmente sarà slegato dal suo team di lavoro.
LO SCOUTING - L'attuale settore scouting del Napoli è composto, appunto, dal vertice che è Riccardo Bigon, direttore sportivo. Dietro di lui il responsabile scouting Maurizio Micheli, il capo degli osservatori Leonardo Mantovani e il coordinatore degli osservatori Marco Zunino. Queste tre figure sono tutte in scadenza il prossimo 30 giugno, e il loro destino è legato a quello di Riccardo Bigon. Nonostante il d.s. abbia un altro anno di contratto (scadenza 30 giugno 2016) il suo futuro potrebbe essere legato, a sua volta, a quello di Rafa Benitez. Se lo scouting non dovesse rinnovare, è ipotizzabile un addio di Bigon, che in questo periodo ha avuto un ruolo di mediatore tra presidente e allenatore per cercare di ammorbidire le posizioni della società sul ritiro forzato. Ovviamente può arrivare in qualsiasi momento la chiamata del presidente per rinnovare tutti i contratti, confermando quindi l'area tecnica. Ma fin quando questo non accadrà, si rimarrà in un clima di incertezza.
DECIDE AURELIO - Deciderà il presidente De Laurentiis, che in questo anno e mezzo di cura-Benitez ha registrato una forte sintonia tra l'allenatore e il direttore sportivo. Una vicinanza che potrebbe legare il destino del dirigente a quello dell'allenatore. E forse, secondo qualche indiscrezione, Benitez potrebbe perfino pensare di proseguire a lavorare con Bigon in un'altra eventuale società. Qualcuno ha letto così gli elogi pubblici fatti nel dopo Wolfsburg per lui e per Fabio Pecchia, allenatore in seconda del Napoli. Solo ipotesi, naturalmente, ma in questa annata così contraddittoria non si può escludere una rivoluzione tecnica orchestrata da De Laurentiis. Giorni di attesa, tra risultato e decisioni: il futuro del Napoli è tutto da scrivere.
Giovanni Scotto
FONTE: CalcioMercato.com
Mercato Reggina – Rabbia Bigon: Roberto Insigne rischia di non andare al Catania
I continui cambiamenti di idea di Roberto Insigne rischiano di costare il trasferimento al Catania al giocatore
2 febbraio 2015 19:41 - Vincenzo Currò
Esplode la rabbia di Riccardo Bigon, ds del Napoli: a scatenare l’ira del dirigente partenopeo è la situazione legata a Roberto Insigne, fratello del più noto Lorenzo. Insigne jr, attualmente in prestito alla Reggina, era ad un passo dal Catania ma i continui cambiamenti di idea del giocatore avrebbero irritato i vertici del club campano, adesso poco propensi a fargli cambiare casacca. A questo punto si prefigurerebbero per Insigne jr. sei mesi fuori rosa, alla Reggina, viste le recenti vicissitudini che lo hanno visto protagonista.
FONTE: CalcioWeb.eu
Napoli, Bigon e il mercato: quando l’organizzazione è tutto
IDI DI MARZIO. Ospite a Speciale Calciomercato, il ds azzurro non ha nascosto gli obiettivi futuri e la forza della sua squadra: se è capace di "prescindere anche da partenze scomode", è merito soprattutto della programmazione
Riccardo Bigon con i nuovi acquisti Strinic e Gabbiadini
30 gennaio 2015
Niente più barba, lunga e incolta. Segno di una serenità raggiunta da un mercato finito prima ancora di iniziare. Un, due, Napoli. Così Bigon ha preso Gabbiadini e Strinic prima che partisse la caccia ai prestiti con obblighi e alle pazze idee, così ha accontentato l'allenatore in tempi brevi e utili. Gabbia a titolo definitivo per il presente e futuro, Strinic sorpresa ma non troppo visto che anche Inter e Juve lo seguivamo da tempo. Un, due e tre? No, non ci sono segnali di un terzo colpo in arrivo per il ds ospite ieri di "Calciomercato, l'originale". Abile nel rispondere a ogni domanda, anche scomoda, e sincero nell'ammettere che Lucas Leiva è stato e forse sarà un obiettivo, Darmian è il profilo giusto per il domani, Zuniga resta e Zapata non si tocca. E "il Napoli ha una rosa e una forza che può prescindere dalle partenze di chiunque, Benitez o Higuain, Bigon o chicchessia", eccolo il merito del figlio d'arte che da sei anni ha plasmato il Napoli.
Quello di aver costruito una struttura che ha dimostrato di poter sopperire alle partenze di Lavezzi o Quagliarella, Cavani o Reina. Un gruppo di lavoro che era arrivato prima su Vidal ("ma poi ha scelto la Juve e ha fatto bene visti i risultati...), che ha preso il Matador per 17 milioni nonostante un fax rotto e l'ha rivenduto a 64. Che ha scoperto Koulibaly quasi dal nulla, senza lasciarsi prendere dal fascino di grandi nomi, magari poco funzionali. Un po' come lui, ds che ama poco i riflettori e la popolarità, silenzioso e schivo, riflessivo e maniacale. Uno che alla fine di ogni mercato manda una mail al suo presidente con l'analisi e le destinazioni finali dei giocatori che erano stati segnalati o trattati, anche solo per dimostrare che quegli obiettivi (poi magari non approfonditi per mille motivi) sono finiti in club comunque importanti e il lavoro -non solo di scouting- era stato minuzioso e approfondito. Mail, auricolari, iPad e cravatta sempre blu. Nel suo mondo dipinto d'azzurro.
FONTE: Sport.Sky.it
RICCARDO BIGON: ” PER ME NAPOLI SIGNIFICA TANTO, GARETH BALE IL MIO RAMMARICO”
Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al periodico È Azzurro
REDAZIONE NSN — 17 GENNAIO 2015
Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al periodico È Azzurro
Cosa significa Napoli per lei? “Tanto. Mio padre ci ha giocato e poi allenato ottenendo grandi risultati. È un rapporto che va al di là della sfera professionale. È un vero e proprio sentimento che regala emozioni e gioie”.
Cosa ricorda dello scudetto del 1990? «A quel tempo giocavo, quindi non ero sempre in tribuna a godermi quella squadra. Ero sugli spalti a Bologna quando il Napoli vinse 4-2 e poi al San Paolo contro la Lazio nella gara che sancì la conquista del tricolore. Ovviamente partecipai ai festeggiamenti sulla nave».
A lei dopo due Coppe Italia e la Supercoppa manca lo scudetto. Le piacerebbe eguagliare suo padre? «La risposta è scontata. Chiaramente sarebbe bello riuscirci. Per un dirigente, comunque, la prospettiva è diversa. L’allenatore ha soprattutto il risultato sul campo da raggiungere, un direttore sportivo ha obiettivi ampi come la programmazione, la formazione della rosa e la crescita societaria al di là della singola stagione. Io ormai sono alla sesta con il Napoli».
Ripercorriamo la sua carriera. Ha cominciato alla Reggina. «È stata un’esperienza fondamentale. Sono entrato in questo mondo direttamente in serie A, dove sono ininterrottamente da undici anni. Ho avuto la fortuna di lavorare con un presidente competente come Foti, dal quale ho imparato tanto. Ho cominciato con un allenatore come Mazzarri che è un altro maestro. Li ringrazio per questo. Sono stati due motori molti forti per la mia carriera».
Ci racconta com’è nata l’ipotesi Napoli? «Era il 2009. Ricevetti una chiamata da Chiavelli (consigliere delegato, ndr) che mi chiese la disponibilità ad un incontro. Ero tra Pescara e Giulianova e cercavogiocatori per la Reggina. Ovviamente dissi sì. Ero in auto: cambiai subito strada, in direzione Roma».
Come mai De Laurentiis pensò a lei? «Reja gli parlò bene di me. Mazzarri ovviamente fu d’accordo. Ringrazierò sempre il presidente per l’opportunità che mi ha dato».
Direttore sportivo a tutto tondo. Quali sono i suoi compiti? «Secondo molti il mio lavoro si esaurisce con l’acquisto dei calciatori. Ovviamente non è solo questo. Devo creare le condizioni giuste affinché tutti i professionisti che lavorano nell’area tecnica possano esprimere al meglio le loro qualità. La resa di un magazziniere, ovviamente nel rispetto dei ruoli, è importante quanto quella di un portiere. Tra i miei compiti ovviamente c’è il rapporto con la squadra scouting, un settore all’avanguardia, visto che teniamo anche dei corsi a Coverciano, come docenti».
Ci spiega come lavora la sua equipe? «Faccio una premessa: dobbiamo inserire calciatori che siano compatibili al nostro contesto. Per trovare i giocatori è fondamentale sfruttare le informazioni. Noi ne accumuliamo tante. Naturalmente è importante che i miei collaboratori abbiano lo stesso sentimento calcistico perché bisogna percorrere la stessa direzione. Organizzo riunioni ogni tre settimane, ma non basta. Faccio in modo che la mia equipe possa vedere anche degli allenamenti della squadra a Castel Volturno in modo che possa rendersi conto di cosa cerchiamo, quando sono in giro per il mondo. Abbiamo un sistema collaudato e all’avanguardia: le relazioni delle partite mi arrivano in pdf via mail un secondo dopo il fischio finale attraverso un programma che abbiamo ideato. Tutto confluisce nella nostra banca dati che raccoglie a pure le diverse segnalazioni che riceviamo. Il nostro è un metodo innovativo, voluto fortemente da De Laurentiis. Abbiamo a portata di mano i profili di migliaia di calciatori secondo una scala di valori».
Cosa convince un giocatore ad accettare Napoli? «La nostra serietà. Un esempio: Benitez. Quando siamo andati a parlargli, il campo aveva già fatto tanto per noi. Abbiamo dimostrato con i risultati la nostra professionalità. Siamo gente credibile».
Entriamo nel dettaglio. Da quanto tempo inseguiva Gabbiadini? «Lo notai nel 2010. Giocammo un’amichevole a Rovereto contro il Cittadella (2-1 per gli azzurri, ndr) e Gabbiadini fu protagonista realizzando un gol. Parlai subito dopo la partita con il direttore sportivo dei veneti, Stefano Marchetti, e gli chiesi dettagli sul giocatore. Da allora, mi sono sempre informato con il suo procuratore, Stefano Pagliari, sulla possibilità di acquistarlo. Stavolta si sono create le condizioni e abbiamo affondato il colpo».
Quanto può dare Gabbiadini al Napoli? «Mi baso sui numeri che sono abbastanza chiari. E’ un giovane, classe ‘91, che ha sempre fatto tanti gol. Nel calcio questo è importante, poi ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili. È un mancino, ha una buona struttura fisica e ha caratteristiche universali. Ha potenzialità di livello e può crescere ancora».
L’idea Strinic com’è nata? «Me ne parlò Reja qualche anno fa, quando allenava l’Hajduk. Mi disse che aveva talento. Allora giocava terzino sinistro, esterno alto e a volte anche mezz’ala in un centrocampo a tre. Poi l’abbiamo affrontato anche con il Dnipro. Ovviamente lo abbiamo visionato dal vivo e abbiamo deciso di presentare un’offerta qualche mese fa. Siamo riusciti a chiudere presto la trattativa. È l’ennesima dimostrazione della forza del club: a mezzanotte e un minuto del 5 gennaio abbiamo già depositato due contratti».
Il mercato in entrata è finito? «Volevamo fare queste due operazioni e ci siamo riusciti centrando così i nostri obiettivi. Teoricamente non ci saranno altri acquisti, ma se dovessero creare le condizioni per sfruttare un’opportunità, saremmo pronti a coglierla ».
Qual è stata la trattativa più difficile? «Ne dico due. Rafael e Vargas. Il portiere brasiliano era seguito anche da Roma, Inter e squadre straniere. Per quanto riguarda il cileno, ho trascorso diverse notti insonni per definire l’affare considerando la concorrenza di Zenit San Pietroburgo e Chelsea».
Cosa non ha funzionato con lui? «Evidentemente non c’erano le giuste condizioni affinché potesse dare il meglio. Probabilmente fu un errore anticipare l’operazione di sei mesi. Pensavamo potesse ambientarsi, invece faticò ad inserirsi e questo fu un duro colpo alla sua autostima. Non è riuscito a rendere al meglio nel Napoli, ma non si può negare che sia un buon giocatore”.
Avrà un rimpianto sul mercato? «Sì qualcuno ce l’ho». Il primo? «Gareth Bale. Nel 2010, ero arrivato da poco al Napoli, e avevamo un’emergenza sulla corsia sinistra. Ci serviva un mancino e lui giocava poco nel Tottenham con Redknapp in panchina e si poteva acquistare, era molto giovane e non ci furono le giuste condizioni. Avremmo dovuto investire 10 milioni di euro. Peccato».
Il secondo? «Arturo Vidal. Mi sono mosso con anticipo. Incontrai ad aprile il suo agente, Felicevich, in occasione di Bologna-Napoli e poi mi recai in gran segreto a Leverkusen per parlare con il Bayer. Ho ancora il fax con la loro richiesta. Se il giocatore non fosse partito per la Coppa America, probabilmente l’avrei spuntata. Invece lui partì, prese tempo e poi si fece sotto la Juventus e l’affare si complicò».
Qual è stato il giocatore più sorprendente che abbia mai acquistato? «Ovviamente Cavani. Eravamo tutti convinti della sua forza. Ricordo che il suo acquisto fu anche contestato perché fu ceduto Quagliarella. Poi conquistò tutti: ha segnato 104 gol in tre anni. Davvero incredibile ».
Com’è il suo rapporto con Benitez? «È molto profondo. Per me è un onore lavorare con lui. È un professionista di livello incredibile che ha vinto tutto. L’intesa è molto importante nel quotidiano. Benitez tiene conto del giudizio degli altri, il nostro è davvero un bel confronto ».
Si sbilanci. Benitez resterà a Napoli? «I presupposti per un rinnovo ci sono. Il rapporto è ottimo e si lavora bene. Ovviamente non contano solo questi aspetti quando si stipulano i contratti. Parlerà con il presidente De Laurentiis e decideranno cosa fare. Benitez comunque non ha mai escluso di poter restare».
Cosa ne pensa della riforma Tavecchio? «Direi che è positiva. Dobbiamo restare al passo con le altre nazioni e noi club dobbiamo adeguarci in qualche modo. Ovviamente va applicata nei modi giusti. Il problema semmai è un altro».
Quale? «Si fa fatica a produrre calciatori italiani dai campionati giovanili. Non sono pronti. Il campione si afferma a prescindere, gli altri fanno fatica. La formula del campionato Primavera è sbagliata. Purtroppo in Italia il risultato è troppo condizionante ea volte è difficile portare avanti un progetto».
Quanto tiene in considerazione il settore giovanile? «È un tema che mi sta molto a cuore. Mi sono sempre occupato anche a Napoli del vivaio, poi è arrivato Gianluca Grava che è una persona eccezionale e con la quale lavoro in sintonia».
Il San Paolo le dà mai dei brividi? «Assolutamente sì. Quando lo stadio canta è qualcosa di incredibile. È impossibile rimanere indifferenti».
Cambiamo per un attimo argomento. Cosa fa Bigon quando non lavora? «Mi dedico prevalentemente alla mia famiglia, a mia moglie Bianca e ai miei due bambini, Albertino e Ludovica. Ho poco tempo libero e quindi quando posso ne approfitto per stare con loro».
Quali sono i suoi interessi? «Il cinema, ma riesco ad andarci poco, una volta al mese. Mi piace molto leggere».
I suoi autori preferiti? «Ultimamente ho letto la serie di Marco Malvaldi sui delitti del Bar Lume e i sei gialli della scrittrice svedese Camilla Lackberg. E poi ovviamente quelli del nostro team manager, Paolo De Matteis… ».
È scaramantico? Ha qualche rito quando conclude una trattativa? «Uno solo. I giocatori firmano il contratto sempre con la stessa penna».
Eccola. Come mai proprio questa? «È quella del Bayern Monaco, ricevuta in occasione del nostro incontro in Champions League».
C’è un motivo particolare? «Vedo nel Bayern Monaco il punto più alto del calcio europeo. È un vero e proprio modello. È un piccolo punto di riferimento per il Napoli»
FONTE: NapoletanoSiNasce.com
IL PERSONAGGIO: Riccardo Bigon, buon sangue non mente
Pubblicato da Antonio Gagliardi
il 30 apr 2014, 0:36
Riccardo Bigon attuale direttore sportivo delCalcio Napoli è uno dei figli di Albertino Bigon ex tecnico azzurro nonché ultimo allenatore ad aver portato lo scudetto alle falde del Vesuvio; d’altra parte basta vedere due loro foto, una accanto all’altra, per notare quanto si somiglino.
Nato a Padova il 26 giugno 1971 ha alle spalle una carriera di difensore svoltasi tutta nel Veneto dal 1988 al 2003 avendo nel Padova, nel quale è calcisticamente cresciuto, il suo club più importante.
Laureatosi in Giurisprudenza, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha intrapreso la carriera di dirigente cominciando nella Reggina dove ha ricoperto il ruolo di team manager prima e direttore sportivo poi. A Reggio Calabria ha conosciuto Walter Mazzarri e non è un caso che l’arrivo dell’attuale tecnico dell’Inter sulla panchina del Napoli nell’ottobre 2009 sia stato immediatamente seguito dal suo.
De Laurentiis gli ha affidato le chiavi del mercato azzurro ricoprendolo, forse, di una responsabilità fin troppo gravosa; Bigon proveniva dalla Reggina, club non di prima fascia, e per quanto potenzialmente bravo non aveva certo l’esperienza ed il peso di Pierpaolo Marino o Italo Allodi tanto per citare due manager protagonisti negli anni d’oro del club azzurro. Rispetto ad allora, però, i tempi sono cambiati e non in meglio: la sentenza Bosman ha rivoluzionato le regole del mercato, i procuratori hanno molta più voce in capitolo, i diritti d’immagine sono sempre più al centro delle trattative.
Se poi ci mettiamo gli stessi calciatori che pretendono di ridiscutere ogni sei mesi contratti pluriennali ecco che l’attività di direttore sportivo non è delle più agevoli. E lo è ancor meno in una piazza come Napoli che pur essendosi stabilmente inserita nella elite del calcio italiano è da anni che cerca il colpo vincente per il definitivo salto di qualità.
D’altra parte, se ti poni l’obiettivo di vincere devi necessariamente trattare ed acquistare giocatori di un livello superiore offrendo loro proposte allettanti sia tecniche (e qui non è da sottovalutare l’ostacolo del non diretto accesso del Napoli alla Champion’s League) che economiche ed il Napoli sotto quest’aspetto ha poco da invidiare ai maggiori club.
Non è poi facile rendere conto del proprio lavoro ad un tecnico esigente come Benitez, il pluridecorato tecnico spagnolo con cui il Napoli ha deciso di aprire un ciclo. Come già visto all’Inter, Benitez non avrebbe problemi a salutare tutti se si accorgesse che la società non vuole o non può seguire i suoi dettami. Proprio la prossima sessione di mercato estivo si preannunzia particolarmente calda dato che se dopo il cambio di guida tecnica questo è stato un anno di transizione, l’anno prossimo si farà sul serio puntando decisamente allo scudetto. C’è l’arduo compito di sistemare prima il mercato in uscita e, secondo voci sempre più insistenti, il Napoli pare stia valutando alcune cessioni importanti. Occorre ricavare il massimo da queste operazioni diffidando da quegli operatori che inseriscono giocatori che magari non interessano per limare il prezzo.
E poi, come detto, convincere giocatori di qualità ad accettare le offerte tenendo presente che il calcio italiano non è più l’eldorado di un tempo.
La piazza è un po’ scettica su Bigon, sia a torto che a ragione. Fu magistrale il colpo Cavani messo a segno in quattro e quattr’otto dopo l’improvvisa cessione di Quagliarella. Inutile ripetere quanto l’uruguaiano abbia pesato nei suoi tre anni al Napoli e quanto sia stata forte la plusvalenza dovuta alla cessione. Cavani è stato poi sostituito da Higuaìn, non “cecchino” come il Matador, ma perfetto per lo schema offensivo di Benitez. Meno da incorniciare l’operazione Inler, lo svizzero non ha reso per quanto è stato pagato, così come l’acquisto del difensore Fernandez il quale, doppietta di Monaco a parte, non ha fatto vedere granché.
Resta da definire la questione Reina, in prestito dal Liverpool. Il portierone, sempre più leader in difesa, sarebbe l’ideale per un rilancio in Champion’s League e Benitez gli pagherebbe l’albergo pur di trattenerlo. Però c’è la tentazione Barcellona che ha capito quanto sia rischioso affidarsi alle mani di Pinto. Le sirene del Camp Nou sono notevoli e possono anche incidere sul calciomercato.
Antonio Gagliardi
FONTE: PianetaAzzurro.it
Milan, per il ruolo di ds spunta Bigon
a cura di Datasport 27 marzo 2014
E' il momento di sfogliare la margherita in casa Milan. Dopo il caos societario di questa stagione e i fiumi di parole spesi per il ruolo di successore di Ariedo Braida, è giunta l'ora di decidere chi sarà il direttore sportivo rossonero nella prossima stagione. Il quotidiano Tuttosport in edicola stamattina analizza la situazione e fa un nome nuovo, quello di Riccardo Bigon. Le alternative all'uomo mercato del Napoli sono Sean Sogliano, che fino a pochi giorni fa veniva dato per favorito, e Andrea Berta, ds dell'Atletico Madrid.
Sarebbe stato lo stesso Adriano Galliani ad indicare il figlio di Alberto Bigon come futuro compagno in seno alla società rossonera: secondo Tuttosport all'amministratore delegato sono stati attribuiti pieni poteri per scegliere il direttore sportivo, carica al momento scoperta nell'organigramma del Diavolo. Ma sarà dura strappare Bigon al Napoli: il rapporto con De Laurentiis appare infatti più saldo che mai, anche se il richiamo del Milan potrebbe essere una notevole tentazione.
FONTE: IlSole24Ore.com
13 NOV 2013
RICCARDO BIGON: IL CAMPIONE SOTTOVALUTATO A GENNAIO SI GIOCA IL SUO SCUDETTO
Il ds più maltrattato e criticato, è l'unico che quest'anno non ha sbagliato nulla. E a gennaio ha la possibilità del salto di qualità: con 30 o forse persino 50 milioni di euro
By Boris Sollazzo
Siamo un popolo di allenatori, presidenti e soprattutto direttori sportivi. Chiedete nell'ambiente del calcio di Riccardo Bigon: sentirete parole come "genio", "grande", espressioni come "uno dei migliori". Ma a Napoli i tifosi lo considerano poco più di uno yesman. Sentono la nostalgia di Pierpaolo Marino che, in fondo, a esser sinceri, ha azzeccato una sola sessione di calciomercato: estate 2007, arrivano Marek Hamsik ed Ezequiel Lavezzi. E se vogliamo essere generosi, pure Gargano. L'anno dopo è la volta di Maggio, due anni dopo di Hugo Campagnaro, pagati però a caro prezzo in uno dei giardini preferiti del grande ds avellinese, la Sampdoria.
Il grande Napoli, quello delle Champions, è nipote di Marino, insomma, ma figlio di Bigon jr e De Laurentiis. Ma tutti accusano Riccardo di essere freddo (ma basterebbe ricordare un paio di sue espulsioni), con poco carattere (come potrebbe, tenendo testa da 4 anni a uno come Aurelio?) e di non essere mai stato determinante. Ma la verità è che il ragazzo è un campione. Sottovalutatissimo, ma lo è. Ad esempio, ricordate chi aveva puntato tutto su Vidal? Già, proprio lui, che trovò anche l'accordo economico con il Bayer: il presidente, in ossequio al fair play finanziario, non soddisfò le esose richieste del cileno e arrivò la Juventus. E chi, peraltro, ottenne Criscito a una valutazione persino bassa rispetto alle solite di Preziosi? Sempre lui. E non fu certo per colpa sua se l'affare sfumò.
Ok, direte: è l'uomo delle grandi intuizioni evaporate. Non è vero, il meglio degli azzurri degli ultimi anni è opera sua anche se obbedendo al suo understatement e a una filosofia professionale che lo porta a essere collaboratore necessario e strettissimo di presidente e allenatore e non protagonista solista, di volta in volta il merito dei colpacci di calciomercato sono stati dati ad altri. Normalmente era l'allenatore a prendersi il grosso delle gratificazioni delle campagne acquisti, lasciando l'asso al presidente che con abilità comunicativa senza pari alzava il telefono e chiudeva tutto (vedi il modello Cavani). Due ego notevoli, che lui sapeva mettere allo stesso tavolo. Se abbiamo "evitato" Gasperini e abbiamo raggiunto Coppa Italia e seconda qualificazione in Champions lo si deve alla paziente azione di cucitura di rapporti di questo dirigente. E lo stesso vale per l'affaire Hamsik-Milan, sgonfiato proprio da lui.
Sue sono le ultime quattro campagne acquisti. Fatte di molte soddisfazioni e qualche bidone. Ma, per dire, Santana, Donandel, Uvini, Sosa e Dumitru sono costati, tutti insieme, meno di Rinaudo, una delle zavorre che il ds si è trovato a dover smaltire in ogni calciomercato. E Fideleff, Chavez (un regalo di Mazzoni, più che altro) e Rosati solo un milione di euro in più rispetto a Erwin Hoffer. Laddove, insomma, l'attuale direttore sportivo dell'Atalanta spendeva molto per i brocchi, almeno il nostro si limita. E quando uno dei suoi affari, quasi sempre a buon mercato, non va bene, lui rivende quasi al prezzo dell'acquisto: Sosa al Metalist è andato via per 200.000 euro in meno di quanto fu pagato al Bayern Monaco, Ruiz al Valencia per la stessa cifra a cui era stato acquistato dall'Espanyol (riuscendo anche a mettere a bilancio la cessione della metà di Datolo, ultimo regalo del collega).
E non parliamo di Vargas, Fernandez e Britos. Il primo in Brasile fa sfracelli e in Russia vorrebbero pagarlo quasi a quanto l'abbiamo comprato, il secondo è un nazionale argentino che di sicuro vale più dei tre milioni scarsi che l'abbiam pagato, il terzo sarà anche costato la folle cifra di 10 milioni di euro (dietro grande insistenza di Mazzarri, come d'altronde per Inler la cui trattativa fiume sfibrò il ds), ma alla fine quando non è in infermeria finisce praticamente sempre nell'undici titolare. Vero è che noi sugli spalti ce ne stupiamo sempre, ma sia Walter che Rafa non riescono a farne a meno. Anzi, in queste settimane ci è persino mancato.
Al suo attivo Bigon ha quel Cavani pagato a comodissime rate, un Pandev in due soluzioni, Dzemaili, Inler e Behrami (che se non fossero così soli sarebbero ottimi elementi: anzi, il terzo è un top player), El Kaddouri (che dopo un anno di transizione a Napoli, in prestito al Torino è titolare fisso e con Cerci e D'Ambrosio è il migliore dei granata) e infine la gestione zemaniana di Insigne, tornato al momento giusto. E, siamo, onesti: i 100 milioni di euro delle clausole interamente pagate dal PSG per Lavezzi e Cavani in due anni, saranno anche merito suo. Tutto ciò gli è valso un contratto rinnovato con penale decisamente alta, perché Aurelio uno così sa che non lo ritrova facilmente. E la corte del Milan in queste ultime settimane lo conferma.
Il suo capolavoro, però, l'ha fatto quest'anno. Di fronte a una rifondazione totale - tecnica, tattica e persino filosofica - non ha avuto paura, ha buttato cuore e professionalità oltre l'ostacolo e lui, che veniva dalla Reggina e finora trattava al massimo con Palermo, Parma, Sampdoria, Fiorentina e Bologna, si è messo al tavolo con il Real Madrid, dove ha speso quasi tutti i soldi presi dalla clausola di Cavani pagata dal Psg (37 per Higuain, 10 ciascuno per Callejòn e Raul Albiol, più bonus eventuali). Ora c'è da giurarci, ci farebbe almeno una ventina di milioni in più a rivenderli, se non trenta. E, attenzione, mentre i soldi dai francesi li ha presi tutti e subito, ai galacticos li darà un po' per volta.
Poi il piccolo folletto Mertens l'ha preso al Psv, sempre per 10 milioni. A giudicarlo ora, un affare, anche se tutti sparavano su Benitez e Bigon che l'avevano voluto, a inizio stagione. E ancora Zapata, l'unico bidone che ancora sospettiamo che sia tale, ha comunque regalato con un eurogol il fondamentale successo a Marsiglia. Reina, in prestito e con parte dell'ingaggio pagato, è stato un capolavoro se si pensa allo scherzo fatto da Julio Cesar, che ora è fuori rosa al QPR e rischia di non fare i mondiali (ma noi eravamo subito pronti a criticare Bigon e DeLa per esserselo fatto scappare). Di Rafael, infine, si dice un gran bene: tanto da far "scappare" uno come Morgan De Sanctis. Insomma, il ds quest'estate non ha sbagliato nulla (e che gusto se dovesse riuscirgli anche il colpo Reveillere), se è vero che il tecnico spagnolo si è dichiarato pienamente soddisfatto del suo operato, tanto da dire che a Napoli "hanno rispettato le promesse, all'Inter no". Ma al San Paolo tutti a dire che è merito di Quillon, il manager amico di Benitez, che c'è il clan dei colombiani e quello degli spagnoli. E che lui il campione non lo scova mai: già, ha il difetto di ascoltare il suo allenatore, non di imporgli schemi di gioco e calciatori, guarda un po'. E comunque i Lasicki e i Novothny, su cui ha puntato, stanno crescendo bene.
Ora, però, Bigon jr deve fare il definitivo salto di qualità: Aurelio De Laurentiis ha allargato i cordoni della borsa. Non paga più salari risicati, ha persino fatto qualche eccezione calcolata sulla giustissima pretesa dei diritti d'immagine. E i soldi per i cartellini ci sono. Se a gennaio arriveranno i campioni, da Mascherano alla coppia Agger-Skrtel, passando per Gonalons, allora nessuno potrà neanche più fiatare, se non per elogiarlo.
Chi scrive è convinto che, insieme a Pradé, il buon Riccardo sia il migliore ds della serie A. E non vede l'ora che lo dimostri un'altra volta.
FONTE: CalcioWeb.eu
Napoli, Bigon punta su Lucarelli: "Ma faremo qualcos'altro"
28 dicembre 2010
E' Cristiano Lucarelli il primo rinforzo del mercato di gennaio del Napoli, parola di Riccardo Bigon (Getty)
Il ds azzurro confida molto nel bomber livornese al rientro dopo un lungo infortunio ma non esclude altri interventi: "Cristiano sarà una pedina in più. Siamo a buon punto in varie situazioni ma in questo periodo meno si parla e meglio è"
FONTE: Sport.Sky.it
Dopo Mazzarri arriva anche Riccardo Bigon. Sarà lui il nuovo direttore sportivo
07 ottobre 2009 ASKALA
Il nuovo direttore sportivo del Napoli è alle porte. Dopo Walter Mazzarri la società azzurra sta annunciando Riccardo Bigon, figlio del già noto Albertino. Il prossimo Ds ha già lavorato con il tecnico livornese ai tempi dell’esperienza con la Reggina, squadra in cui dal 2004 ad oggi ha ricoperto più ruoli, dal team manager al direttore generale.
L’incarico di Bigon potrebbe essere a tempo (diventerà poi capo degli osservatori azzurri), in attesa di un altro Ds che potrebbe essere scelto tra Braida, Marotta e Baldini.
Fonte: Napolipress.it
FONTE: AmoNapoli.it