LEGENDA: CI=Coppa Italia, CU=Coppa UEFA, QCL=Qualificazione Champions League, CL=Champions League, EL=Europa League, PD=Primera División (Serie A Spagnola), PO=Play Off
Colpaccio di mercato come da tempo non se ne vedevano in casa HELLAS, su PAZZINI gravano praticamente tutte le speranze future dei tifosi scaligeri convinti di aver trovato l'erede naturale del grandissimo TONI (Dio ce lo conservi a lungo) con il quale, magari non sempre, ma sperabilmente almeno nella maggioranza delle gare casalinghe, sarà chiamato a dividere le fatiche in attacco: Ora tutto stà nella testa e nella volontà di mister MANDORLINI, noto 'talebano' del 4-3-3, far convivere i due (grandi amici anche fuori dal campo tanto da passare regolarmente le ferie estive insieme) ed evitare un caso-SAVIOLA atto secondo...
Ma personalmente sono fiducioso prima perchè il mister conosce benissimo il nuovo centravanti per averlo avuto alle dipendenze ai tempi dell'ATALANTA e poi perchè non stipuli un quinquennale ad un giocatore 31enne se non sei strasicuro di fare la cosa giusta!
...Del resto sono banali anche le presentazioni per uno che a lungo è stato tra i migliori attaccanti italiani e ha giocato per squadre del calibro di INTER e MILAN prima di conquistare la maglia azzurra: Attaccante 'leggero' ma veloce e letale PAZZINI è pericolosissimo nei colpi di testa ma anche di piede non scherza dribblando e trovando lo specchio della porta anche da posizioni impensabili... Prima o seconda punta? Poco importa se non ai puristi del genere, Il Pazzo ritroverà la verve (e magari di nuovo la maglia azzurra) con l'HELLAS dimenticando gli ultimi grami mesi al MILAN squadra senza capo né coda guidata dall'agnello sacrificale INZAGHI troppo fedele alla causa rossonera per riconoscere e accettare i propri limiti.
GIOVANILI ALL'ATALANTA POI CON MANDORLINI...
Nativo di Pescia in provincia di Pistoia ma da sempre residente a Monsummano Terme, PAZZINI comincia a giocare a calcio prima nel MONTECATINI, dove milita per tre stagioni, poi al MARGINE COPERTA prima di passare poco più che quindicenne nelle floridissime scuole calcio dell'ATALANTA che in quel periodo addocchiano ed ingaggiano pure un certo MONTOLIVO.
Nel 2003-04 il primo contratto da professionista nelle fila della 'Dea' in Serie B: Titolare da subito con MANDORLINI Gianpaolo infila 9 gol in 31 presenze e trascina gli orobici in Serie A.
Nella tribolata stagione successiva il mister viene esonerato ma il giovane attaccante gioca ancora da titolare fino a Gennaio quando la FIORENTINA investe su di lui 6,5 milioni e lo porta in viola.
FIORENTINA CON PRANDELLI E TONI
Anche per il resto della stagione 2004-2005 Gianpaolo è protagonista in campo con 14 presenze e 3 gol (i tifosi della Viola ricorderanno in particolar modo quello nel 3 a 3 contro la JUVE del 9 Aprile 2005).
Nell'annata successiva ZOFF viene rimpiazzato da mister PRANDELLI (fermo da un anno a causa della moglie gravemente malata e poi purtroppo scomparsa) che sceglie spesso il modulo tattico col nuovo acquisto TONI unica punta e PAZZINI con BOJINOV a dividersi spezzoni di gara in cui Cesare decide di attaccare a 2 davanti: Il risultato è che il Pazzo gioca raramente dal primo minuto ma mette comunque insieme 27 presenze.
L'annata 2006-2007 parte male per il centravanti che s'infortuna ad inizio Settembre con la Nazionale Under 21: Rientrerà alla grande 2 mesi dopo regalando ai viola il successo sull'ATALANTA con una doppietta nei minuti finali.
Nell'estate successiva rinnovo quadriennale con la squadra dei DELLA VALLE poi l'esordio in Coppa UEFA seguito nell'Agosto del 2008 da quello nei preliminari di Champions League prima di trasferirsi alla SAMP nel Gennaio 2009: Con il club gigliato Gianpaolo ha messo insieme un totale di 134 presenze e 33 gol.
ALLA SAMP IN CAMBIO DI 9 MILIONI PIÙ BONAZZOLI MA CHE COPPIA CON CASSANO!
Mercato d'inverno del 2009: La DORIA ingaggia PAZZINI lasciando alla FIORENTINA l'intero cartellino di Emiliano BONAZZOLI e circa 9 milioni di Euro ma l'idea di formare un tandem d'attacco PAZZINI-CASSANO è per GARRONE troppo ghiotta!
Mister MAZZARRI è ovviamente al settimo cielo e sul campo i due richiamano alla memoria gli anni in cui erano i grandissimi VIALLI e MANCINI a mandare i tifosi in delirio... Peccato per quella finale di Coppa Italia persa ai rigori con la LAZIO!
Ma la verve dell'ex viola non si ferma certo qui: Nella stagione seguente il Pazzo insacca 19 gol in 37 gare (alla terrificante media di quasi una rete ogni due partite) e trascina la SAMP alla conquista dei preliminari di Champions che i genovesi si giocano senza fortuna contro il WERDER BREMA.
Non male anche la prima metà di stagione per PAZZINI alla SAMP: 25 presenze e 12 gol tra campionato e coppe poi arriva l'INTER.
ALL'INTER IN CAMBIO DI 12 MILIONI PIÙ BIABIANY: ESORDIO DA FENOMENO!
A fine Gennaio 2011, dopo un totale di 87 presenze e 48 gol a partita nei blucerchiati (più di un gol ogni 2 match), PAZZINI firma un quadriennale per l'INTER che in cambio paga la SAMP con 12 milioni e l'intero cartellino di BIABIANY.
L'esordio del Pazzo è da urlo a San Siro: Con 2 gol ed un rigore procurato dal nuovo acquisto i nerazzurri battono il PALERMO in rimonta!
A Febbraio in trasferta a Firenze Gianpaolo fa valere ancora la legge dell'ex e segna al Franchi la 100esima rete tra i professionisti nella vittoria dell'INTER contro la FIORENTINA.
A fine stagione col Biscione arriva anche il primo titolo in carriera per Gianpaolo che coi compagni conquista la Coppa Italia 2010-11 nella finale contro il PALERMO.
Nella seconda (e ultima) stagione nerazzurra PAZZINI viene quasi completamente ignorato dal nuovo tecnico GASPERINI, con l'arrivo RANIERI invece va meglio ma solo come presenze in campo mentre come gol la stagione non è all'altezza delle sue anche se a lungo ricorderà il 27 settembre 2011 data in cui va a segno per la prima volta in Champions League in occasione della vittoria esterna a Mosca contro il CSKA; chiude l'esperienza nerazzurra con 19 gol in 60 presenze.
AL MILAN PER CASSANO + 7,5 MILIONI
Relegato ai margini della squadra nerazzurra, il Pazzo viene ingaggiato dal MILAN in cambio del cartellino di CASSANO e 7,5 Milioni di Euro mentre il giocatore firma un triennale fino al 30 Giugno 2015 da 2,7 milioni a stagione.
Buona la media gol/presenze che torna a livelli eccellenti ma la sfortuna è dietro l'angolo: PAZZINI subisce un intervento al ginocchio destro e rimette piede in campo solo a fine Dicembre 2013 dopo circa 6 mesi e quando torna al gol a metà Gennaio è costretto a fermarsi ancora una volta... La stagione 2013-2014 è perciò deficitaria con solo 3 gol in 11 presenze.
Anche l'ultimo anno di contratto coi rossoneri è da dimenticare: Con mister INZAGHI che gli preferisce regolarmente MENEZ il feeling è molto scarso e per Gianpaolo solo scampoli di partita nei quali riesce comunque a raggiungere il 100esimo gol in Serie A il 24 maggio su rigore A San Siro contro il TORINO con la fascia da capitano al braccio.
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Ufficiale il ritiro di Gianpaolo PAZZINI: L'ex attaccante scaligero lo ha annunciato via Instagram dopo aver cominciato il corso per DS organizzato dalla FIGC qualche giorno fa. Al Pazzo il grazie e la riconoscenza che si deve ad un grande campione che ha indossato la maglia gialloblù ed è arrivato con essa alla soglia dei 200 gol in carriera dall'estate del 2015
Addio al Pazzo... Oggi pomeriggio in conferenza stampa il Capitano di mille battaglie ha annunciato l'addio alla maglia scaligera dopo 5 anni 'Sono molto emozionato, solo due giorni fa mi sono reso conto che sarebbe finita anche se il direttore mi aveva detto due mesi fa che le loro idee erano diverse. Solo vedendo la partita al Bentegodi contro la Lazio ho capito che era la fine. Sono stati cinque anni intensi tra alti e bassi. Verona è più di una semplice squadra o una semplice esperienza. E' stato un percorso bello dove ho dato tutto. Ringrazio i tifosi che mi sono stati sempre vicino, soprattutto nei momenti più difficili. Verona rimarrà sempre nel mio cuore. Sono orgoglioso di aver vinto due campionati di B ma il Verona non merita questa categoria, non dovrebbe mai scendere dalla Serie A. I 5 anni di contratto erano stati un grande complimento nei miei confronti e sentivo l'esigenza di ripagare le aspettative. Io ho dato tanto ma Verona e i suoi tifosi mi hanno dato molto di più. Sassolini nella scarpa? Ce li ho ma dicendoli ora cosa aggiungerei? Io ho la coscienza a posto. Pensiamo solo alle cose belle che sono state tantissime. Il momento più bello? La promozione a Cesena e lo stadio pieno col Cittadella e poi la ciliegina sulla torta è stata la vittoria con la Juventus, col mio gol'
PAZZINI bollito? Ma se va in gol ogni 39 minuti! Questo è l'impressionante dato raccolto da TGGialloBlu.it che ha calcolato i gol di Gianpaolo in base ai minuti di presenza nella stagione 2019-20 in Serie A... E dire che in molti lo consideravano sulla soglia della pensione: Che farà alla scadenza del contratto coi gialloblù a Giugno?
Cinquantello in gialloblù col gol (decisivo) realizzato alla JUVE nella magica serata di inzizio Febbraio nel catino del Binti tutto esaurito: Con il calcio di rigore che ha battuto Gianpaolo si porta ad una sola lunghezza dalla coppia CHIECCHI-TONI, a 58 sul gradino più basso del podio TAVELLIN. Ma non solo: Con una percentuale del 95,8% dei rigori realizzati (23 su 24 calciati) il Pazzo è anche il miglior rigorista della Serie A in attività e batte pure RONALDO e IBRAHIMOVIC
...Dopo PECCHIA e GROSSO anche JURIC considera PAZZINI una seconda scelta e al primo impegno ufficiale in Coppa Italia con la CREMONESE e l'indisponibilità di DI CARMINE gioca TUPTA! Ma davvero il 35enne Pazzo è così alla frutta o c'è dell'altro? L'unico dato certo è che nell'ultima stagione in Serie B ha fatto anche più del suo quando è stato chiamato in causa...
Tredicesimo marcatore scaligero di tutti i tempi, con il gol alla SALERNITANA il Pazzo supera CAMMARATA e CHIECCHI toccando quota 43 gol con la maglia scaligera: È il tredicesimo marcatore gialloblù di tutti i tempi
Fuori per scelta tecnica anche al LEVANTE, dopo il gol del pari al REAL MADRID PAZZINI è via-via sparito dai radar Granotes fino alla non convocazione per scelta tecnica di fine Marzo...
Dai e dai sono riusciti ad allontanre il principale artefice della promozione! Con le valige in mano da Luglio e senza che gli sia mai stata data la possibilità di valere ancora la Serie A, PAZZINI lascia il VERONA nell'ultimo giorno di mercato, destinazione LEVANTE nella Liga spagnola per ora in prestito secco...
Caso PAZZINI Pronti-Via e all'esordio della nuova stagione in Serie A contro il NAPOLI capitan PAZZINI deve accomodarsi in panchina. 'Semplice scelta tecnica, volevo più velocità davanti...' chiarirà nella conferenza stampa dopo partita il tecnico PECCHIA ma il gesto di rabbia del giocatore platealmente rivolto alla panchina (dopo il suo ingresso ed il gol su rigore) non è sfuggito a nessuno come la forte scelta del mister che si è assunto una responsabilità importante salvo poi cambiare strategia (probabilmente troppo tardi aldilà del valore dell'avversario)... Potrebbe crearsi un caso, a meno che i due non risolvano la cosa da persone adulte e intelligenti per il bene del VERONA.
Premiato alla B-Best Awards Night come capocannoniere del campionato cadetto, con Gianpaolo anche NICOLAS in qualità di calciatore con più minuti in assoluto disputati durante la stagione regolare...
Lacrime da promozione! Emozionante la commozione con la quale Gianpaolo accoglie la promozione in Serie A al Manuzzi di Cesena 'E' stata una grande delusione l'anno scorso. Ma volevo assolutamente rimettermi in gioco e riportare l'Hellas in A, come era giusto che fosse. Il mio record di gol? Purtroppo non c'è stato. Mi avrebbe fatto piacere ma son molto contento lo stesso per aver vinto il Campionato. Sono comunque il capocannoniere del torneo e ho contribuito alla promozione del Verona. Ho voglia di far festa, abbiamo sofferto tanto, per cui adesso non vedo l'ora di abbracciare i nostri tifosi che ci stanno attendendo. Sono dei supporters stupendi, non ci hanno mai abbandonato e meritano la massima categoria. Le difficoltà incontrate? Abbiamo fatto fatica nelle prime 7 o 8 gare di ritorno, mai poi ci siamo ripresi. Il finale disputato è stato importante ed il traguardo è meritato. Il futuro? Pazzini c'è e ha voglia di fare una grande stagione in Serie A. Adesso però divertiamoci e festeggiamo'. Il Pazzo ha festeggiato anche il titolo di capocannoniere della cadetteria con 23 gol.
Brutto gesto del 'Pazzo' al Curi di Perugia alla 38esima di Serie B 2016-17: Il Capitano, richiamato in panca al posto di GANZ, esce scuro in volto e giunto nei pressi della panchina scaligera tira un violento calcio ad una bottiglietta che sfiora le teste di CAPPELLUZZO e FOSSATI! Subito dopo PAZZINI chiede scusa ai compagni dando il cinque a tutti ma il brutto gesto, soprattutto considerato il suo ruolo in squadra, rimane tutto e arriva fra l'altro a 15 giorni dalla polemica esultanza di Novara...
20esimo centro in campionato: È record! Con la ventesima rete stagionale realizzata al Provinciale di Trapani Gianpaolo mette a segno il record di gol realizzati in campionato in Italia e a quota 20 supera sè stesso e i 19 centri in Serie A con la SAMPDORIA del 2009-10!
Record personale di 19 reti eguagliato alla 28esima giornata di Serie B (quinta doppietta altro record stagionale in cadetteria) ma siamo solo a fine Febbraio e il Pazzo ha a disposizione altre 14 occasioni per battere sé stesso ed i 19 centri in Serie A con la SAMPDORIA 2010-11!
Il Pazzo si racconta in questa bella intervista alla Gazzetta ripresa da Gianluca Di Marzio 'Sono tornato in B invece di scappare perché quella sarebbe stata la strada più semplice: l’avrebbero fatto tutti. Una squadra di A l’avrei trovata, ma non potevo lasciare un ricordo così brutto. Mi è scattata una molla: far ricredere tanta gente e farne tacere altra. Non mi sono mai sentito un giocatore di B, ma sono qui per scelta e non per caso. E se mi chiamassero dalla Cina? Il denaro è importante, essere contento di più: non puoi fare una cosa solo per guadagno, altrimenti non te la godi'. Tra i momenti memorabili la tripletta di Wembley con l'Under 21, il giorno dell'inaugurazione, il 24 marzo 2007: 'E' un ricordo meraviglioso, ma pure un rimpianto. Quando ero all’Inter mi chiamò il museo di Wembley: volevano le scarpe di quella partita, ma siccome sono gelosissimo delle mie cose del calcio dissi no'. Pazzo e scaramanzia: 'La vera scaramanzia in realtà è non fare più foto posate con il gesto delle due dita sotto gli occhi: lo misero in uno spot Fifa, le cose cominciarono ad andare malissimo e mi dissi “Mai più”. La mia mania è più che altro fare cose ripetute, è anche un modo per “preparare” le partite: sempre lo stesso parcheggio, le stesse cose alla stessa ora, finché si vince la stessa camicia bianca, da anni la appendo nell’armadietto come una reliquia e se il collo diventa un po’ nero pazienza'. Cosa farà Pazzini da "grande"? 'Firmare un contratto che scadrà nel 2020 è stata una scelta che ho fatto non pensando alla categoria, e comunque non sono sicuro di giocare davvero fino ad allora. Una cosa è sicura: non mi trascinerò fino al 2020 a fare figure meschine solo perché ho un contratto: voglio lasciare con il ricordo di un’annata bella e sarò io a dire basta, non quella firma che ho messo'.
15 gol in 20 partite media gol esaltante che ha portato 18 dei 37 punti ottenuti dall'HELLAS ad una giornata dal giro di boa del campionato! Il Pazzo ha già eguagliato la media di bomber importanti in cadetteria ed è a soli due centri dal record assoluto sulle 21 gare detenuto da BUCCHI nella B del 2005-06...
Media gol migliore d'Europa! Nessuno segna come il Pazzo in Europa: 8 gol in 5 gare alla media di una rete segnata ogni 45 minuti! Da SUAREZ a LEWANDOWSKI, da CAVANI a GRIEZMAN, da MESSI a RONALDO: Nessuno dei bomber europei sta tenendo testa alla paurosa media-gol di PAZZINI...
TONI 'incensa' PAZZINI alla Gazzetta dello Sport «Le sue qualità non sono mai state in discussione. Bisognava convincerlo che il Verona in B è di passaggio. S’è preso una bella responsabilità, con coraggio: siamo sulla buona strada. Ha entusiasmo. E sta molto bene, non come l’anno scorso. Si è sbloccato subito, gli è tornata la voglia di segnare. Entra di più nel vivo del gioco, prima era abituato ad aspettare. Ha capito che il gol è solo la ciliegina: deve trascinare ed aiutare e può solo migliorare. Questa estate abbiamo parlato parecchio. Verona in B non poteva prescindere da lui, gli ho fatto una testa così, questa piazza con l’entusiasmo giusto ti fa sentire importante. E siccome smettevo io, doveva toccare a lui riportarci in A... Offerte? Qualche chiacchiera c’era stata, anche dall’estero. Ma gli dicevo che erano squadre che non facevano per lui... Mi da sempre del tu, c’è rispetto dei ruoli, tra ragazzi intelligenti ci si capisce: il lavoro è una cosa, fuori un’altra. Mi dice che lo stresso, ma gli parlo con entusiasmo e lui lo sa. Prossimo capocannoniere della B? Lo aspettano tutti. Ogni difensore lo vuole fermare. Ma sono sfide che lo devono caricare. E’ capocannoniere, vuole migliorare: un atteggiamento giusto. I rigori c'erano tutti, a parte uno... Però bisogna segnarli: c’è chi ha perso un Mondiale ai rigori. Lui segna perché sta bene. Visto col Brescia? Il primo gol è stato da centravanti vero. Giampaolo capocannoniere? Sì, tornerebbe in A da protagonista. Ma se fa 30 gol e non andiamo in A, sarebbe un disastro! Se invece vinciamo il campionato con lui capocannoniere, beh, mi deve offrire una settimana di vacanza...»
Tripla doppia... Partenza al fulmicotone per capitan 'Pazzo' in cadetteria: La terza doppietta consecutiva regala a Gianpaolo l'ottavo gol in campionato e l'allungo sul trono dei capocannonieri della B ma soprattutto raddrizza una gara che col BRESCIA s'era fatta difficile
Mastino del Bentegodi 2015-16 Il 'Pazzo' vince il premio 'Il Mastino del Bentegodi' 2015/2016 (anche perchè Emil Hallfredsson, arrivato primo con 163 voti, è adesso un giocatore dell'Udinese). Pazzini, per 4 volte eletto migliore in campo dai tifosi, chiude con 125 voti e precede Moras, secondo con 89 consensi e 1 successo di tappa; sul gradino più basso dell’ideale podio Wszolek, con 81 preferenze e 2 primi posti
Festa del papà un po' amara dopo la sconfitta interna col CARPI che segna la retrocessione praticamente certa dell'HELLAS ma Gianpaolo si può parzialmente consolare con la dedica della moglie alla festa del papà anzi... Del super Papà!
Rimango anche in B! Il VERONA torna alla vittoria in campionato dopo ben 262 giorni quando il treno salvezza sembra ormai lontano ma la squadra scaligera sembra crederci ancora e dopo il gol da 3 punti contro l'ATALANTA il Pazzo assicura 'Io a giugno ho fatto una scelta, non torno indietro. Verona è una piazza importantissima: chiaro che se dovesse essere Serie B, deve essere solo di passaggio'
Dopo 8 giornate il primo gol in gialloblù... Superato un periodo poco fortunato, anche per via di un infortunio alla caviglia, Gianpaolo trova il primo gol scaligero grazie al calcio di rigore vincente contro l'UDINESE; con questa rete il bomber ha segnato con 6 maglie diverse nel massimo campionato italiano!
Testimone di Abate Il 19 Giugno scorso, poco prima di svincolarsi dal MILAN, Gianpaolo fa da testimone al difensore compagno di squadra al matrimonio organizzato da sua moglie Silvia...
INZAGHI ignora il marito e la signora PAZZINI sbotta via Instagram 'Supponiamo che ci vengano date 9 possibilità per far colpo su una persona... o per ottenere un lavoro... o per dimostrare ciò di cui siamo capaci. E che ogni volta dopo 3.8 minuti di media ci venga detto - basta così! - ... ecco, io mi chiedo chi può dire se quella persona è brava o no? O se avendo magari 30 minuti, o 45 o meglio ancora 90 minuti magari cambieremmo idea? E se quella persona fosse una di quelle che non urla o fa scena plateali.. ma continuasse a fare in modo serio, diligente e costante ciò per cui è stata voluta... cercata e pagata... (...) provo dispiacere nel pensare che in Italia la famosa meritocrazia non sempre esiste' messaggio chiarissimo e subito eliminato ma non così in fretta da non finire su vari tabloid italiani...
Anche l'ultimo anno di contratto coi rossoneri è da dimenticare Con mister INZAGHI che gli preferisce regolarmente MENEZ il feeling è molto scarso e per Gianpaolo solo scampoli di partita nei quali riesce comunque a raggiungere il 100esimo gol in Serie A il 24 maggio su rigore A San Siro contro il TORINO con la fascia da capitano al braccio.
Addio al veleno con la maglia nerazzurra... "L'Inter? Mi ha fatto fuori. Sogno di essere decisivo in un derby" - così l'esordio del Pazzo alla conferenza stampa di presentazione al MILAN - "Potrei dire delle cose, ma è meglio che stia zitto. La sera prima del ritiro ho ricevuto una telefonata in cui mi si diceva che ero fuori dal progetto. Il giorno dopo mi è stato detto: non farai nessuna amichevole. Non è stato Stramaccioni. Ho sentito cose un po' così, ma ora guardo avanti"
Media gol impressionante alla SAMP con CASSANO: Gianpaolo infila in rete 48 palloni in 87 gare tra campionato e coppe alla media di più di un gol ogni 2 partite
Esordio in Europa contro gli olandesi del GRONINGEN in Coppa UEFA il 4 Ottobre 2007 ed in Champions League quasi un anno dopo quando la FIORENTINA, nei preliminari, gioca contro lo SLAVIA PRAGA il 12 agosto 2008
2 Mesi di stop dopo l'infortunio con l'Under 21 azzurra all'inizio della stagione 2006-2007 ma al rientro Gianpaolo è subito protagonista con la doppietta nei minuti finali che vale la vittoria della FIORENTINA al 'Franchi' contro l'ATALANTA il 11 novembre 2006: Gran vendetta dell'ex in un'annata tutto sommato grigia anche se nel finale sarà un crescendo con 7 centri in 9 gare da titolare
Miglior giovane nella stagione 2004-2005 nonostante il cambio di maglia dall'ATALANTA alla FIORENTINA quando conquista l'Oscar di specialità secondo l'AIC battendo 'Oba Oba' MARTINS dell'INTER e Mirko VUCINIC del LECCE
Ragioniere diplomato quando non gioca o si allena gli piacciono TV e Playstation: Almeno fino al 2006 perchè ora con moglie e figlio molto sarà cambiato...
Il Pazzo! Con questo simpatico nomignolo, curiosamente vicino al modo di dipingere i veronesi secondo un famosissimo detto veneto, chiaramente derivante dal cognome i tifosi di calcio chiamano il giocatore...
Figlio e fratello d'arte! Il padre ed il fratello di Gianpaolo hanno giocato a calcio a medi livelli raggiungendo la Serie C
Citazioni di Giampaolo Pazzini
„[Riferito allo scambio con Cassano] Con Antonio abbiamo un bel rapporto dai tempi della Sampdoria. Quando ho letto di questa trattativa sulla prima pagina di un quotidiano l'ho chiamato e gli ho detto con una battuta: "Vedi, ormai hai bisogno di me per andare in prima pagina...“
„Il più ostico è Chiellini, tra l'altro un mio amico. È una cosa fuori dal comune, io lo chiamo un "osso clamoroso" perché non avendo grandi doti tecniche sopperisce con la sua grande fisicità.“
„Ormai questa maglia comincio a sentirla sulla pelle. Quando sono arrivato a Milano mi è cresciuta la voglia di vincere, mi è venuta una fame mai avuta sin lì.“
„La svolta? Quando sono passato alla Sampdoria: a Firenze venivo da mesi di sofferenza, mi sentivo ai margini del progetto. Arrivato a Genova, ho trovato tutto un ambiente pronto a circondarmi di attenzioni, dai compagni, Cassano in primis, al mister Mazzarri che mi ha dato fiducia. Nel giro di una settimana ho t
rovato le certezze che mi erano mancate. Dopo aver lasciato la Fiorentina, dove feci un solo gol, ne segnai 11.“
„[Su Massimo Moratti] Non è un presidente qualunque, lui ha avuto tantissimi cannonieri. Quando mi ha chiamato ero felice e sorpreso, emozionato e stupito.“
FONTE: Le-Citazioni.it
Giampaolo Pazzini
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Giampaolo Pazzini (Pescia, 2 agosto 1984) è un calciatore italiano, attaccante dell'Hellas Verona. È soprannominato Il Pazzo.
Carriera
- Club
Giovanili e Atalanta
Nato in una famiglia dedita al calcio (suo padre Romano e suo fratello Patrizio hanno militato nella loro carriera anche in Serie C) e da sempre residente a Monsummano Terme, la sua prima squadra è stata il Montecatini, dove disputa 3 stagioni. Cresce poi calcisticamente nel Margine Coperta. Viene successivamente acquistato dall'Atalanta, per disputare le giovanili del club bergamasco insieme al suo futuro compagno di Nazionale e di squadra Riccardo Montolivo.
Inizia la sua carriera professionistica nel campionato di Serie B 2003-2004 con gli orobici, disputando 39 partite e segnando 9 gol. La squadra nerazzurra ottiene la promozione in Serie A e l'anno successivo il giovane attaccante colleziona 12 presenze e 3 gol nella prima metà di campionato.
Fiorentina
Nel gennaio del 2005 è acquistato dalla Fiorentina per una cifra intorno ai 6,5 milioni di euro. In quella metà di campionato disputa 14 presenze segnando 3 gol, di cui uno contro la Juventus nel match del 9 aprile seguente pareggiato per 3-3.
Nel campionato 2005-2006 non trova molto spazio, in quanto il tecnico viola Cesare Prandelli predilige spesso il modulo ad un'unica punta (Toni), e Pazzini si alterna spesso con Valeri Bojinov nel ruolo di seconda punta, collezionando in totale 6 gol stagionali, di cui 5 (in 27 partite) in campionato ed uno in Coppa Italia ancora contro la Juventus. Nel 2006 ha vinto l'Oscar del calcio AIC come miglior giovane del 2004-2005, battendo la concorrenza dell'interista Obafemi Martins e del leccese Mirko Vucinic.
La stagione 2006-2007 non inizia nel migliore dei modi: dopo la doppietta al Giarre nel primo turno di Coppa Italia del 19 agosto seguente, si infortuna con la Nazionale italiana Under-21. Rientrato 2 mesi dopo, sigla due gol nei minuti finali di Fiorentina-Atalanta dell'11 novembre 2006, regalando la vittoria ai viola contro la sua ex squadra. Dopo un campionato più in panchina che in campo, il finale di stagione è in crescendo: segnerà alla fine 7 gol (su un totale di 9 partite da titolare disputate).
Il 20 agosto 2007 rinnova il suo contratto con i viola, allungando il termine dello stesso fino al 30 giugno 2011.
Nella stagione 2007-2008 esordisce nelle competizioni UEFA per club, in occasione della partita di Coppa UEFA del 4 ottobre 2007 vinta per 5-4 dopo i tiri di rigore contro gli olandesi del Groningen. In totale, in questa annata, mette a segno 13 gol su 46 partite, di cui 9 in campionato e 4 in Coppa Italia.
Nella prima parte della stagione seguente Pazzini gioca 12 partite in campionato (di cui 3 da titolare) e mette a segno 1 gol su calcio di rigore nella partita del 18 ottobre 2008 vinta per 3-0 contro la Reggina; l'attaccante toscano riesce anche ad esordire in Champions League, nel match del 12 agosto 2008 contro lo Slavia Praga terminato sul punteggio di 2-0 per la squadra viola.
Termina la sua esperienza quadriennale alla Fiorentina con 134 presenze e 33 reti, di cui 108 (25) in campionato, 12 (8) in Coppa Italia, 12 in Coppa UEFA e 2 in UEFA Champions League.
Sampdoria
Il 14 gennaio 2009 si trasferisce a titolo definitivo alla Sampdoria in cambio del cartellino di Emiliano Bonazzoli e una cifra intorno ai 9 milioni di euro. Segna il suo primo gol con la maglia blucerchiata nella sfida di Coppa Italia contro l'Udinese del 21 gennaio seguente, terminata 1-1 e poi vinta ai rigori per 5-2 dai blucerchati. Il primo gol in campionato arriva invece il 1º febbraio 2009, in occasione della partita pareggiata per 1-1 contro il Chievo allo Stadio Marcantonio Bentegodi. Assieme al suo compagno di squadra Antonio Cassano, il Pazzo forma una coppia d'attacco ottima, tanto da richiamare alla memoria gli anni dei gemelli del gol Vialli-Mancini. La nuova coppia offensiva aiuta la squadra genovese ad arrivare in finale di Coppa Italia, giocata e persa il 13 maggio 2009 contro la Lazio; in questo match (terminato 7-6 dopo i tiri di rigore per la squadra biancoceleste) Pazzini segna anche un gol, che però non basta ai blucerchiati a conquistare il trofeo.
La stagione successiva inizia con un gol per il Pazzo: segna infatti nella 1ª giornata di campionato contro il Catania al Massimino, partita terminata sul punteggio di 2-1 per i blucerchiati. Pazzini, con i suoi gol (19 in 37 partite di A), aiuta la squadra a raggiungere l'obiettivo della qualificazione ai play-off della Champions League, arrivata aritmeticamente il 16 maggio 2010 (ultima giornata di campionato) grazie alla vittoria contro il Napoli per 1-0, proprio con un gol di Pazzini.
All'inizio della stagione seguente gioca entrambe le partite che separano la Sampdoria dalla fase a gironi della Champions League contro il Werder Brema, segnando sia nel match di andata al Weserstadion del 18 agosto seguente (3-1 per i padroni di casa) che nella partita di ritorno del 24 agosto vinta per 3-2 dopo i tempi supplementari a Marassi (doppietta). La Samp, dunque, non riesce a passare il turno. Pazzini chiude la sua terza annata con la maglia blucerchiata con 19 presenze e 6 reti in campionato, 1 (1) in Coppa Italia, 2 (3) nei play-off di Champions e 3 apparizioni e 2 gol in Europa League, che vede la Sampdoria eliminata alla fase a gironi.
Inter
Il 28 gennaio 2011 viene acquistato a titolo definitivo dall'Inter per 12 milioni di euro circa e il cartellino di Jonathan Biabiany; il giocatore toscano firma quindi un contratto quadriennale fino al 30 giugno 2015. In occasione del suo esordio in maglia nerazzurra, nel match contro il Palermo valevole per la 22ª giornata del campionato di Serie A, mette a segno una doppietta e procura un rigore firmando così la vittoria finale in rimonta per 3-2.
Il 16 febbraio seguente segna il suo 100º gol in carriera, arrivato nella vittoria esterna per 2-1 contro la Fiorentina, sua ex squadra. Chiude l'annata 2010-2011 con un bottino totale di 17 gol in campionato (11 in nerazzurro e 6 in blucerchiato). Il 29 maggio 2011 vince il suo primo titolo con la maglia dell'Inter e il primo in assoluto della sua carriera, la Coppa Italia, ottenuta grazie alla vittoria in finale contro il Palermo per 3-1.
Nella stagione seguente, con l'avvento del nuovo allenatore Gian Piero Gasperini, viene relegato pressoché in panchina fino all'arrivo di Claudio Ranieri, giocando quindi da titolare nella trasferta del 24 settembre seguente vinta per 3-1 contro il Bologna, match in cui segna anche una rete. Segna il suo primo gol in Champions League con la maglia dell'Inter il 27 settembre 2011, in occasione della vittoria esterna per 3-2 contro il CSKA Mosca. Chiude la sua seconda ed ultima stagione nerazzura con 40 presenze e 8 gol.
Tornato dalla tournée in Indonesia a fine maggio 2012, viene relegato ai margini della rosa insieme al compagno di squadra Júlio César.
Milan
Stagione 2012-2013: Il 22 agosto 2012 viene ufficializzato il suo trasferimento al Milan nell'ambito dello scambio che ha portato Antonio Cassano, suo ex compagno di squadra alla Sampdoria, all'Inter, più un conguaglio di 7,5 milioni in favore dei nerazzurri; il giocatore firma un contratto triennale fino al 30 giugno 2015 da 2,7 milioni di euro a stagione e sceglie di indossare la maglia numero 11. Esordisce con la casacca rossonera il 26 agosto seguente, nel match casalingo perso per 1-0 proprio contro la Samp. Il 1º settembre seguente mette a segno una tripletta, in occasione della partita vinta per 3-1 in casa del Bologna, mentre il 2 marzo 2013 realizza una doppietta, nel corso del match vinto per 3-0 contro la Lazio a San Siro, che permette al Milan di superare la stessa Lazio in classifica e di raggiungere per la prima volta in stagione il terzo posto solitario in campionato.
Stagione 2013-2014: Al termine della stagione, conclusa con all'attivo 37 presenze e 16 gol, si è sottoposto a un'operazione al ginocchio destro, che l'ha tenuto fuori dai campi di gioco per circa 6 mesi. Ritorna a giocare in partite ufficiali il 22 dicembre 2013, in occasione del Derby di Milano contro l'Inter perso per 1-0, mentre realizza la sua prima rete dopo l'infortunio il 15 gennaio 2014, nel corso della partita di Coppa Italia contro lo Spezia (vinta a San Siro per 3-1). Durante questa partita subisce un infortunio all'adduttore della coscia destra che lo costringe a fermarsi nuovamente. Termina la stagione con 21 presenze e 3 gol in tutto.
Stagione 2014-2015: Nella stagione 2014-2015 non trova molto spazio e segna la sua prima rete il 13 gennaio 2015 nella gara di Coppa Italia vinta per 2-1 contro il Sassuolo. Segna il suo primo gol in campionato il 22 febbraio nella sfida interna contro il Cesena (2-0) su calcio di rigore nei minuti finali. Va in rete anche contro l'Udinese il 25 aprile e il Torino il 24 maggio su rigore arrivando così a quota 100 gol in Serie A indossando peraltro la fascia da Capitano in quest'ultima partita.
Verona e Levante
Rimasto svincolato, l'11 luglio 2015 firma per l'Hellas Verona. Fa il suo esordio ufficiale con gli Scaligeri a Verona il giorno di Ferragosto, vittoria in rimonta sul Foggia (3-1), gara valevole per il Terzo Turno Eliminatorio di Coppa Italia. Segna 6 gol in 30 partite di campionato non riuscendo a salvare il club dalla retrocessione.
La stagione successiva, con i veronesi in Serie B, inizia siglando un numero considerevole di reti, realizzando tre doppiette di fila. Trascina il Verona al ritorno in serie A realizzando 23 reti in 35 presenze e divenendo così capocannoniere della serie B.
A fine stagione fa rientro al Verona, nuovamente caduto in serie cadetta. Nominato capitano dei gialloblu, segna 10 reti nella stagione regolare e due negli spareggi promozione (entrambe al Perugia), vinti in finale in rimonta sul Cittadella, sancendo il ritorno immediato degli scaligeri in massima divisione.
La prima parte di campionato non lo vede protagonista: molte partite in panchina, anche a causa di problemi fisici. Torna al gol in Serie A il 15 dicembre 2019, nel corso del match Verona-Torino 3-3 contribuendo alla rimonta gialloblu trasformando un rigore. Segna anche nel match successivo, il 5 gennaio 2020 (primo gol dei gialloblù nel nuovo anno): il suo stacco di testa sblocca la partita contro la Spal, terminata 0-2 per gli scaligeri. È decisivo anche il 26 gennaio contro il Lecce, segnando il penalty del 3-0, chiudendo definitivamente la partita. L'8 febbraio, invece, realizza la rete che decide la partita contro la Juventus: dal dischetto segna la rete del definitivo 2-1. Sono quindi 4 le reti segnate in questa stagione di Serie A per un totale di 50 gol segnati in 135 partite con la maglia del Verona. A fine stagione annuncia la separazione dagli Scaligeri.
- Nazionale
Ha giocato in tutte le nazionali giovanili. Con l'Under 19 nel 2003 ha vinto l'Europeo U-19 disputato in Liechtenstein.
Dal 2004 al 2007 ha militato nella Nazionale Under-21, con la quale ha realizzato 5 gol in 22 presenze. Ha partecipato a 2 Europei U-21, nel 2006 con il tecnico Gentile, e nel 2007 con il tecnico Casiraghi.
Il 24 marzo 2007 partecipa alla partita di inaugurazione del nuovo Wembley, una sfida tra le rappresentative Under-21 di Italia e Inghilterra. In quella occasione segna il primo gol nella storia del nuovo stadio, dopo appena 30 secondi dal fischio d'inizio dell'incontro. Successivamente segnerà altri due gol nella stessa partita e uscirà a 15 minuti dalla fine salutato con una ovazione dai 55.000 spettatori presenti. A fine partita, data la tripletta, suo fu il pallone con gli autografi di tutti i giocatori, come è consuetudine in Inghilterra.
Il 28 marzo 2009, a 24 anni, esordisce in Nazionale con il c.t. Lippi nella partita Montenegro-Italia (0-2) valida per le qualificazioni ai Mondiali 2010; subentrato a Iaquinta, dopo quindici minuti realizza il suo primo gol in Nazionale con un colpo di testa. Quattro giorni dopo a Bari viene schierato titolare contro l'Irlanda: la sua partita termina però al 4' del primo tempo, quando viene espulso a causa di una gomitata sul volto al difensore John O'Shea. Alla sua terza presenza sbaglia un rigore contro l'Irlanda del Nord.
Viene convocato per i Mondiali 2010 in Sudafrica, dove l'Italia viene eliminata al primo turno. Pazzini fa il suo debutto nella seconda partita del girone contro la Nuova Zelanda (1-1), subentrando nel secondo tempo.
Il 3 giugno 2011, due anni dopo la sua prima rete, realizza il suo secondo gol in Nazionale nella partita di qualificazione a Euro 2012 contro l'Estonia (3-0) disputata a Modena. Il 6 settembre seguente realizza a Firenze il gol decisivo nella partita vinta 1-0 contro la Slovenia che permette all'Italia di raggiungere la qualificazione aritmetica a Euro 2012; è inoltre la rete numero 700 della Nazionale in terra italiana. Si ripete l'11 novembre in amichevole contro la Polonia, a Breslavia siglando il gol del definitivo 0-2. Dopo non essere stato convocato per la Confederations Cup 2013 scivola fuori dal giro della nazionale.
Palmarès
- Club
Coppa Italia: 1 Inter 2010-2011
- Nazionale
Campionato d'Europa Under-19: 1 Liechtenstein 2003
- Individuale
Oscar del calcio AIC: 1 Migliore calciatore giovane 2005
FONTE: Wikipedia.org
STAGIONE 2024-25 + - = 18 Ottobre 2024 - 14:09 Hellas Live Pazzini: “18/10/2015. Il primo di 50 in maglia gialloblù, l’inizio della storia con l’Hellas. Che ricordi!”
L’ex attaccante gialloblù ha pubblicato su Instagram il rigore del momentaneo vantaggio siglato al Bentegodi contro l’Udinese, la prima rete con la maglia scaligera, datato 18 ottobre 2015. Con l’Hellas Verona, in 135 presenze si contano 50 reti per Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
Torna protagonista nel mondo del calcio Giampaolo Pazzini. L'ex attaccante di Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Inter ed Hellas Verona, appese da qualche anno le scarpette al chiudo, è entrato a far parte della dirigenza della Pistoiese, in Serie D.
"Sono contento ed entusiasta di poter cominciare quest’avventura dirigenziale nella FC Pistoiese - ha detto il Pazzo attraverso il proprio profilo Instagram -. Una squadra che è sempre stata importante per la mia famiglia di generazione in generazione. Prima col mio babbo che giocava con la maglia arancione dal 1957 al 60, e poi mio fratello nel 1989/90 e dove fin da piccolo andavo a vedere le partite .
Il futuro è tutto da costruire con impegno , sudore , sacrificio e gioia. Mi metterò a disposizione per aiutare questa piazza e questo territorio!".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Nella cornice del Nursery Campus di via Bonellina è stato presentato il progetto per la rinascita della ‘Nuova Pistoiese’, al momento rinominata “Pistoia Fc”. [...] il presidente Sergio Iorio ha illustrato i programmi e presentato tutte le cariche societarie: «[...] Come direttore sportivo Massimo Taibi, figura con più di 10 anni alle spalle di direzione sportiva che sarà affiancato da Giampaolo Pazzini, direttore coordinamento Area Tecnica-Gestione che promuoverà accordi anche con società più grandi, per cercare di avere una o due partnership importanti [...]
FONTE: PistoiaSport.it
Giampaolo Pazzini ha segnato 200 gol in carriera contando tutte le partite con i club, oltre alla Nazionale maggiore e quella Under21. Verrà ricordato sostanzialmente per due cose: la grande tripletta a Wembley, nell'amichevole fra Italia e Inghilterra Under21, che di fatto consacra il nuovo stadio. E poi per la doppietta in Roma-Sampdoria 1-2. L'inizio della fine, sia per i giallorossi che - dodici mesi dopo - per i blucerchiati. Perché se c'è un momento in cui il Triplete è stato a rischio è il 25 aprile del 2010. All'Olimpico si sfidano due vecchi amici, Totti e Cassano, con la Roma che tampina l'Inter di José Mourinho per la vetta della classifica.
La squadra di Claudio Ranieri ha quindi la possibilità di portarsi, con una vittoria, a più uno dall'Inter, che nel frattempo stecca contro la Fiorentina. Insomma, anche considerati i risultati inanellati nell'ultimo periodo, i giallorossi possono sfruttare il turno serale per mettere ancora più pressione all'Inter. Il problema è che non succede proprio a causa di Giampaolo Pazzini: doppietta su assist di Cassano, l'ultimo al minuto 39, e Roma che rimane a meno due dai meneghini. È il primo segnale di quello che accadrà poi, fra Coppa Italia e Champions, oltre allo Scudetto.
Pazzini ovviamente non è solo quello. Ma anche la Champions conquistata proprio quell'anno con la Sampdoria. Le buone annate con Fiorentina, Inter e Milan, anche se solamente una volta (a testa) in doppia cifra. Due volte la differenza a Verona, sempre in Serie B, siglando 23 e 13 gol, entrambe le volte per la promozione. Un attaccante più che discreto che forse ha raccolto meno di quanto poteva fare con mezzi tecnici a sua disposizione, pur sempre nel ristretto club dei 200 gol. Oggi Giampaolo Pazzini compie 39 anni.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
L'ex attaccante Giampaolo Pazzini, dagli studi DAZN, ha così commentato la vittoria del Milan in casa dell'Hellas Verona: “Per il Milan era importante vincere, l’Hellas li ha messi sotto fino alla fine, giocando con coraggio e personalità. Il Milan non era brillantissimo, ma se vinci le partite anche quando sei così mandi un bel segnale alle altre squadre”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
STAGIONE 2021-22 + - = HELLAS VERONA di Redazione, 07/05/2022 10:20 Pazzini: Tudor ha ereditato da Juric una squadra con basi solide, per il Milan sarà dura
Giampaolo Pazzini (foto Twitter Verona)
“Per il Milan sarà una gara chiave per il campionato, ma il Verona non farà regali perché sta bene e vuole fare il record di punti. Credo che verrà fuori un match bello e intenso nel quale gli attaccanti faranno la differenza. L’Hellas, col suo modo di giocare, è il vestito perfetto per le caratteristiche di Simeone. Lui corre, riparte, si propone e la squadra lo asseconda. È un centravanti che lavora molto per i compagni, un altruista, che non si risparmia mai e che, anche se non fa gol, offre sempre una prestazione di spessore. Lui il 6 lo merita in ogni incontro per ciò che dà”. Lo ha detto, al Corriere dello Sport, Giampaolo Pazzini.
“Il Verona ha grandi motivazioni: ha a portata di mano il record di punti in Serie A della sua storia e ha confermato di star bene battendo il Cagliari e l’Atalanta. L’Europa? A tre giornate dalla fine è un bello svantaggio, ma a prescindere dalla posizione in cui finirà la stagione sarà stata comunque strepitosa. Tudor? Ha ereditato da Juric una squadra con basi solide ed è stato bravo a metterci del suo. In fase offensiva la squadra crea tanto, ancora di più rispetto al passato, e ha tre giocatori in doppia cifra. Per il Verona credo sia un traguardo eccezionale, ma non certo frutto del caso” ha concluso l’ex capitano del Verona.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
13 Marzo 2022 - 08:36 Hellas Live Lettura: 1 min. Pazzini: “Partita complicata per il Napoli. Il Verona è in fiducia”
C'è anche Giampaolo Pazzini tra gli ex giocatori che hanno preso il patentino “Uefa A” a Coverciano.
Ecco l’elenco completo dei neoallenatori UEFA A:
Ignazio Abate, Gianluca Curci, Alessandro Del Piero, Daniele De Rossi, Daniele Gastaldello, Massimo Maccarone, Alessandro Matri, Riccardo Montolivo, Marcelo Otero, Giampaolo Pazzini, David Pizarro, Stefano Torrisi e Christian Vieri.
HELLAS VERONA di Redazione, 20/09/2021 10:19 Pazzini: Mi aspettavo una reazione così del Verona. E Faraoni gli dedica il gol
“Mi aspettavo una grande reazione del Verona, è stato un secondo tempo molto bello da vedere”. Giampaolo Pazzini, presente al Bentegodi nel ruolo di commentatore e talent di Dazn, ha commentato così a fine partita la prestazione superlativa dei suoi ex compagni di squadra gialloblù. E l’autore del gol decisivo, Davide Faraoni, gli ha dedicato la rete mimando l’esultanza diventata storica, portando le dita agli occhi: “Ho visto che ci stava guardando e per noi è sempre un nostro compagno” ha detto a fine match il capitano del Verona.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Pazzini: ”I veronesi sono un popolo unico. Zaccagni può diventare la bandiera dell’Hellas. Di Francesco? Sono fiducioso”
agosto 2, 2021
“Esattamente un anno fa terminavo con qualche minuto a Marassi col Genoa, anche se la mia vera gara d’addio era stata con la Spal. Il saluto dei tifosi gialloblù? Non sapevo nulla. Non immaginavo che in tempo di Covid si potesse. Eppure quando uscì dallo stadio, tutti i ragazzi della Curva Sud con quello striscione. Ho ancora i brividi. Mi dispiacque ma l’anti doping, mi costrinse a farli attendere. Ecco in quell’abbraccio c’è tutto quello che mi hanno dato in cinque anni i veronesi. Un popolo unico. Toni? Un fratello, in pratica. Ci vediamo e ci sentiamo spesso. Ha portato bene in tv all’Italia. Il mio futuro? Ho tanto tempo libero e francamente non mi vedo senza calcio. Ho studiato da diesse e ora da allenato-re. Poi deciderò cosa fare in base anche alle proposte. Non c’è fretta. Intanto studio e mi aggiorno. Sono sempre in contatto con lo staff sanitario, i ragazzi e alcuni giocatori come Veloso, Faraoni o il piccolo (ride ndr) Zaccagni. Sento il diesse, Tony D’Amico. Parliamo di calcio. Hanno venduto ma sono convinto che completeranno la squadra, nel migliore dei modi Zaccagni? È un ottimo giocatore. Un ragazzo educato con tanti valori. Si è fatto uomo ed è la cosa più importante e poi è un talento della nostra serie A. Forse si è parlato troppo di lui e questo ha nuociuto in fase di mercato. Un bandiera dell’Hellas? Ha tutto per diventarlo e forse lo è già. Di Francesco? Il mister non lo conosco, viene da due stagioni travagliate, via facciamo da una e mezza. Però non vuol dire. Sa come far giocare bene una squadra e la semifinale di Champions con la Roma e lì a dimostrarlo. Per l’Hellas l’unica cosa importante sarà partire forte. Con i risultati immediati arriva tanta fiducia. È successo così con Juric e si è visto. Poi la squadra ha mantenuto la stessa ossatura con gente come Lazovic, Fara e Veloso. Sono fiducioso” ha dichiarato a L’Arena, l’ex attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
Giampaolo Pazzini torna a parlare, anche se questa volta non di Verona in senso stretto: l’ex capitano dell’Hellas è infatti stato raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport per parlare dei bomber della Serie B, categoria in cui anche lui ha fatto la differenza spingendo l’Hellas verso due promozioni a suon di gol, tra i quali spiccano senz’altro gli otto (distribuiti in quattro doppiette consecutive) messi a segno nelle gare contro Frosinone, Ternana, Brescia e Ascoli.
Queste, dunque, le principali dichiarazioni del Pazzo:
«Ricordo le mie quattro doppiette di fila: era il girone d’andata dell’annata in Serie B con Pecchia e io ero appena tornato in Serie B. Rilanciarsi così è stato importante, un exploit del genere non riesce tutti i giorni. Coda ha fatto lo stesso con il Lecce? È stato molto bravo, anche se è uno che ha sempre fatto la differenza in cadetteria. Bravo anche Corvino che per vincere ha puntato su di lui, che è una certezza. La categoria richiede corsa ed entusiasmo, ma l’esperienza è fondamentale. Grazie ai suoi gol il Lecce è tra le favorite alla promozione, così come l’Empoli».
FONTE: CalcioHellas.it
Pazzini: “Verona è nel cuore della mia famiglia. Questo Hellas può fare meglio dell’anno scorso. Juric ha grandissimi meriti”
febbraio 25, 2021
“Tornare a Peschiera mi ha fatto un effetto strano. Molto emozionante, già quando ho varcato il casello dell’autostrada. Non c’ero più tornato al centro sportivo ed è stata una bellissima emozione. La squadra invece l’avevo già incontrata in Toscana, quando i gialloblù giocarono contro la Fiorentina. Ma rivedere i vecchi compagni, e non solo, è sempre molto piacevole. Come i membri dello staff medico oppure i magazzinieri, persone che appaiono poco ma che contano davvero tanto. Tutti mi hanno lasciato qualcosa di bello.
L’accoglienza stamane è stata super, mi hanno fatto davvero un sacco di feste. Come ho ritrovato Juric? Il solito (ride, ndr). Il mister lo sento qualche volta, so quando ci sono le settimane che posso chiamarlo e quelle dove invece è meglio evitare. L’ho visto carico e motivato. Abbiamo parlato un po’ della squadra ed in generale. Ripetersi, si sa, è ancora più difficile e Juric ha davvero grandissimi meriti. La base della squadra è rimasta ma sono cambiati tanti interpreti. Ma lui è un trascinatore ed è riuscito a costruire una identità forte ed importante. Sono molto contento che ora l’Hellas Verona sia visto in maniera diversa. Lo merita la piazza.
Quando ho deciso di smettere? Per diversi motivi, un’idea di “appendere le scarpe al chiodo” ce l’avevo già da un po’. Non volevo andare in giro così tanto per, quindi ho preferito finire in Serie A. Rimane il rammarico per non aver raggiunto quota 200 gol (199, ndr) ma quello sarebbe stato solo un record personale. Sono infatti più che contento della mia carriera.
Il rapporto con la città e la gente di Verona? Da subito, fantastico! È stata una tappa molto importante della vita. Dopo il primo anno disgraziato, penso si sia rafforzato il rapporto sia da parte mia che dei tifosi. Un legame così è davvero difficile da creare. La mia famiglia porta Verona nel cuore e spesso ne parliamo con mia moglie e mio figlio della vostra splendida città. Ci manca molto vivere il centro, in bici oppure a piedi, incontrare la gente, passeggiare sul Lungadige. Causa anche Covid-19, adesso abbiamo deciso di vivere a Forte dei Marmi, poi chissà.
Cosa farò da grande? Non l’ho ancora deciso. Mi sono preso quest’anno per valutare. Sono andato due volte con DAZN, una bella esperienza, ma sono anche iscritto ai corsi per diventare allenatore e direttore sportivo. Devo capire ancora cosa voglio fare.
Che partita mi aspetto sabato contro i bianconeri? Diversa rispetto l’anno scorso. Questa è un’altra Juve, con Pirlo. Mi aspetto invece il solito Verona, all’arrembaggio, aggressivo, intenso. Trentaquattro punti per la squadra di Juric come l’anno scorso? Quest’anno per me possono migliorare. Dopo il successo contro la Juve, noi fummo costretti ad interrompere il campionato causa Covid-19 nel nostro momento migliore, ora invece con la continuità, coi giocatori che purtroppo oramai sono abituati a giocare senza pubblico, i gialloblù possono fare più punti. Questo Verona, è la squadra giusta per la città ed i suoi splendidi tifosi”.
L’intervista rilasciata a Hellas Live dall’ex attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
Pazzini: “Juric ha grandissimo merito per quanto dimostrato dal Verona in queste ultime due stagioni”
febbraio 4, 2021
“Juric ha la forza di tirare fuori il meglio da chiunque, sempre. Ha grandissimo merito per quanto dimostrato dal Verona in queste ultime due stagioni” ha dichiarato al Corriere dello Sport, l’ex attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini.
Allenatore UEFA A, in corso con Pazzini, De Rossi, Del Piero e Vieri
dicembre 3, 2020
L’ex capitano dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini, figura tra gli iscritti al corso di “Allenatore UEFA A”. Insieme all’ex bomber gialloblù, figurano Del Piero, Vieri e De Rossi.
Pazzini: “Grande orgoglio essere stato il capitano dell’Hellas Verona. Ricordo con piacere Mandorlini, Delneri e Juric”
novembre 29, 2020
“Un legame fortissimo da subito con la città di Verona e i tifosi dell’Hellas. Esserne stato capitano è un grande orgoglio. Quali allenatori ricordo con maggiore piacere? Mandorlini mi ha fatto esordire. E anche Mazzarri e Delneri. Mi sono trovato benissimo con Allegri, il numero uno. E’ andata bene anche con Leonardo all’Inter e con Juric. Toni è stato invece compagno, amico e mentore ” ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
Quello che ricorderemo del "Pazzo" Pazzini
23 Novembre, 2020 Giovanni Salvatore
Qualche giorno fa Giampaolo Pazzini ha deciso di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo. Un ritiro dal calcio giocato già preannunciato da diverso tempo e posticipato solo di qualche mese. Dopo la fine della sua esperienza all’Hellas Verona è rimasto svincolato in attesa di un contratto con qualche altra squadra. L’attesa, come detto, è durata solo per un breve periodo. Giampaolo Pazzini, affidandosi ai suoi social, ha pubblicato un post con il quale ha ufficializzato il proprio addio al calcio giocato.
Giampaolo #Pazzini su IG ufficializza il suo addio al calcio giocato. L’ex attaccante tra le altre di Inter e Milan chiude la carriera con 115 gol in Serie A e 25 presenze (con 4 reti) in Nazionale. Nel suo futuro la carriera dirigenziale come ds. Tutto confermato! 👇🏻👇🏻👇🏻 pic.twitter.com/fDSOaIY4ir
La carriera dell’attaccante natio di Pescia è stata una continua montagna russa, vissuta in grandi piazze del nostro Paese, il più delle volte lasciando il segno. Ecco perché il nostro omaggio finale alla vita calcistica del Pazzo Pazzini vuole essere un po’ diverso. D’altronde ripercorrere le tappe della sua avventura in Serie A e in giro per il mondo sarebbe stato fine a sé stesso. Basta recarsi sulla pagina Wikipedia a lui dedicata e farsi una veloce lettura, tra carriera e statistiche. Quello che vogliamo fare, invece, è raccontare Pazzini attraverso tre momenti indimenticabili, tre diapositive indelebili che lo hanno fatto entrare, checché ne vogliate, tra i centravanti più riconoscibili del suo tempo. Questo è quello che ricorderemo del Pazzo.
LA TRIPLETTA A WEMBLEY
Il primo frame che viene in mente pensando a Giampaolo Pazzini è questo: il primo giocatore (oltre che unico italiano) ad esser stato in grado di realizzare una tripletta nel “nuovo” Wembley. Il 24 marzo 2007 l’allora centravanti della Fiorentina entra nella storia. E lo fa come di consueto a suo modo, segnando. Il Pazzini di allora è un giovane attaccante rampante della Viola. Non è un titolare inamovibile, ma Prandelli lo considera già una punta in grado di fare la differenza. Lo stesso vale per Pierluigi Casiraghi, tecnico dell’Italia Under 21 della quale fa parte il Pazzo. A fine marzo viene ultimato il “nuovo” Wembley e per l’inaugurazione ufficiale viene organizzata un’amichevole. Di fronte all’Inghilterra Under 21 si presentano gli Azzurrini. Il gruppo di Casiraghi, capitanato proprio dal giovane Giampaolo, può contare su ragazzi di gran talento. Qualche nome a caso: Chiellini, Rossi, Montolivo, Nocerino.
Quella serata, però, ha un unico grande attore protagonista. L’attaccante si erge a one-man-show contro un’Inghilterra padrone di casa che impara, dopo quel giorno, una delle esultanze più iconiche dell’ultimo decennio. Le due dita, indice e medio, ad indicare gli occhi. La nascita di quella esultanza, leitmotiv della carriera del Pazzo, è da ricondurre a Luca Toni. Il quale faceva sempre il gesto dell’orecchio: “ci sentite?“. Pazzini, suo giovane compagno di squadra, si inventa quindi il gesto degli occhi: “ci vedete?“.
“Voglio dire grazie con tutto il cuore a quei 50mila spettatori. I loro applausi al momento della mia uscita dal campo sono stati qualcosa di incredibile, faticavo a capire cosa stesse succedendo”
Inghilterra-Italia finisce 3-3, ma le prime pagine sono tutte per quell’attaccante con il numero nove sulle spalle che fa impazzire la retroguardia inglese. Sembra il preludio di un’ascesa inevitabile; e invece alla Fiorentina trova sempre scarsa fiducia, tanto da essere poi costretto a lasciare Firenze per andare alla Sampdoria. Lì le cose vanno diversamente.
ROMA-SAMPDORIA 1-2
Nel gennaio 2009, dopo un lungo apprendistato in Serie A con la maglia della Fiorentina, Pazzini viene acquistato dalla Sampdoria. Il progetto doriano ha delle basi solide ed è molto ambizioso. La stagione 2009/10 è senza dubbio la migliore della sua carriera e in blucerchiato trova un compagno con il quale pare esserci un feeling particolare: Antonio Cassano. La stampa nostrana li chiama ” gemelli del gol“, paragonandoli al duo Vialli-Mancini che a inizio anni ’90 fecero le fortune della Samp e conquistarono uno storico Scudetto.
La fantasia, l’estro, le magie di Cassano sono complementari alla incredibile vena realizzativa di Pazzini. I due si cercano con gli sguardi e si trovano con i piedi. La squadra genovese chiude quel campionato al quarto posto, con due punti di vantaggio sul Palermo. La rincorsa allo storico piazzamento Champions è memorabile, da perdere il fiato. Pazzini chiude la sua stagione a quota 19 gol, suo personale career-high. Delle 19 reti, due ne realizza il 25 aprile 2010 alla Roma. Roma-Sampdoria è una delle partite più thriller che si ricordi. I giallorossi si giocano lo Scudetto con l’Inter e sono avanti in classifica; per portare a casa il Tricolore è tuttavia necessario vincerle tutte. La squadra di Del Neri, invece, è una vera e propria mina vagante. Il sogno Champions è più che reale e quella che si presenta all’Olimpico di Roma è un gruppo coeso, spavaldo, spettacolare da vedere in campo.
Fonte: gianlucadimarzio.com
Nel primo tempo la Roma va in vantaggio 1-0 e più volte sfiora il gol del raddoppio. Nella ripresa, però, lo spartito cambia. Il direttore d’orchestra è ancora una volta Giampaolo Pazzini. La rete del pareggio arriva a inizio primo tempo, su assist del solito incantevole Cassano. I due si trovano a meraviglia, sembrano nati per giocare assieme. Cassano porta a spasso Burdisso sulla sinistra, con una delle tipiche finte di bacino si libera lo spazio per pennellare in area un cross sul quale si avventa Pazzini di testa. Ranieri, tecnico della Roma e oggi guida tecnica della Doria, mette dentro Toni alla disperata ricerca del nuovo vantaggio. Ma qualcosa sembra essersi rotto nella testa dei giocatori. Ed è così che a cinque minuti dal termine Pazzini segna la sua seconda rete, un cross basso di Mannini. Il centravanti ex Fiorentina aggredisce l’area di rigore come se non potesse più segnare altri gol, come se fosse quella la partita del del destino, della storia. Rivedere quei gol, quelle movenze, quella esultanza oggi fa anche un certo effetto. Toni, che la mano all’orecchio se la portava per essere sicuro che tutti lo stessero a sentire, guarda l’ex compagno Pazzini soffiargli la gloria e gran parte dello Scudetto. Pazzini vuole essere sicuro che tutti lo guardassero. Quella notte, senza dubbio, lo guardarono anche i tifosi e i dirigenti dell’Inter. Gli stessi che un anno dopo decisero di acquistarlo e di concedergli, forse, l’occasione della vita.
L’ESORDIO CON L’INTER
”Lo Scudetto del Triplete? In parte è anche mio”
Di Pazzini avremmo potuto raccontare ancora tanto altro. Per esempio della sua anonima – ma comunque positiva – parentesi al Milan guidato da Allegri. Del suo esordio da sogno con la maglia del Levante, in cui è riuscito a segnare al Real Madrid. O ancora delle ultime stagioni all’Hellas Verona, vissute a volte da protagonista (23 gol in Serie B due anni fa), a volte da comprimario. Ma l’ultimo ricordo che vogliamo dedicare al Pazzo Pazzini è l’esordio in nerazzurro. Nel gennaio 2011, quasi un anno dopo aver steso la Roma da solo in quella famosa notte di fine aprile, Pazzini è il nuovo attaccante dell’Inter. Parte del Triplete, del resto, è anche suo.
Quando si parla del Pazzo in nerazzurro è impossibile non menzionare il suo esordio contro il Palermo. Alla prima gara con la maglia numero sette dell’Inter l’attaccante segna una doppietta con due gol bellissimi, e si procura un rigore poi trasformato da Eto’o. Una partita che l’Inter vince in rimonta, dopo esser stata sotto 0-2 in casa contro un Palermo micidiale, trascinato dal talento di Miccoli, Pastore e Ilicic.
Fonte: corriere.it
Pazzini entra in campo all’inizio della ripresa. E la prima cosa che fa è quello per cui, in quel momento, l’Inter ha deciso di sborsare un bel po’ di soldi. Ovvero segnare. E che gol poi. Kharja disegna un filtrante alto per l’attaccante nerazzurro. Pazzini si trova spalle alla porta, all’altezza del dischetto dell’area di rigore, leggermente decentrato sulla destra. È marcato a uomo da Munoz, difensore argentino, roccioso ma ancora inesperto. Il Pazzo, invece, di esperienza ne ha da vendere: il primo controllo è per mettere giù la sfera, il secondo è funzionale a caricare il tiro diretto in porta. Nel frattempo con il braccio sinistro tiene contatto con Munoz, un espediente classico per un centravanti puro come lui. Dopo il secondo tocco l’attaccante si gira in una frazione di secondo e lascia partire un tiro di destro in diagonale: la palla passa sotto le gambe di Munoz e brucia in controtempo Sirigu, portiere dei rosanero. San Siro esplode in un boato di gioia e di urla che trascina l’Inter al più emozionante dei comeback.
Il secondo gol di Pazzini è un suo evergreen: il colpo di testa. Sulla punizione calciata da Maicon, Pazzini vola in terzo tempo. Colpisce così bene la palla che non sembra reale. E di nuovo indice e medio portati sotto gli occhi. L’Inter di Leonardo alla fine trova la rete decisiva con un rigore segnato da Eto’o, ma procurato sempre da Pazzini, mvp di una gara che è stato un film thriller a pieno regime. Come la carriera del Pazzo. Un film che ha visto passare momenti bui e momenti eccitanti. Ma che ricorderemo comunque.
FONTE: Numero-Diez.com
Giampaolo Pazzini resta a spasso e incassa quello che sembra proprio essere un 'no' da parte di una di quelle che sembravano tra le pretendenti: il Pescara.
Il tecnico della formazione abruzzese, Massimo Oddo, ha osservato che il navigato attaccante non gioca da tempo, facendo intendere che ha bisogno di calciatori già pronti per scendere in campo.
Lo Spezia, che sembrava interessato all'ex Hellas Verona, non ha affondato il colpo neanche dopo il problema muscolare che ha messo Galabinov fuori dai giochi per circa un mese.
FONTE: It.Sports.Yahoo.com
NEWS Bocchetti su Pazzini: «Non l'ho sentito negli ultimi giorni, farebbe comodo a qualsiasi squadra»
12/10 ALLE 08:00
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
Il futuro di Giampaolo Pazzini non sarà al Pescara. Alcuni rumors di mercato davano l'ex attaccante gialloblù in orbita del club abruzzese, ma Bocchetti, con lui all'Hellas e ora nuovo difensore proprio del Pescara, ha escluso che Pazzini possa raggiungerlo in Abruzzo: «Non l’ho sentito negli ultimi giorni, ovviamente parliamo di un grande attaccante che sarebbe importante per qualunque squadra».
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Da quando ha raggiunto l'accordo con l'Hellas Verona per chiudere il contratto che lo legava agli scaligeri Giampaolo Pazzini è oggetto delle attenzioni di numerosi club di A e B.
La Spal si è chiamata fuori ingaggiando Esposito ma in cadetteria il Pescara spinge e non poco per arrivare al toscano. A sparigliare la carte, però, potrebbe essere l'infortunio di Galabinov, autore di una partenza sprint con lo Spezia ma che è finito ai box per noie muscolari. La neopromossa in A, a cui l'ex Fiorentina e Inter era stato accostato neanche un mese fa, starebbe prendendo in considerazione l'ipotesi di chiamarlo: una punta centrale a Italiano serve.
FONTE: Sportal.it
13/09/2020 11:39 NEWS, SERIE C Pazzini, futuro in C? Tante squadre interessate al bomber svincolato
Giampaolo Pazzini deve ancora decidere il suo futuro. L’attaccante è rimasto svincolato dall’Hellas Verona e a 36 anni deve valutare se ritirarsi o continuare a giocare. Una scelta difficile che sta comportando tanto tempo di riflessione; sullo sfondo, però, ci sono tante società, soprattutto di Serie C, pronte a ingaggiarlo.
Secondo quanto riportato da ‘La Stampa’, sulle tracce di Pazzini ci sarebbe il Novara, ambiziosa squadra del Girone A. Anche l’Alessandria, secondo Tuttosport, ci avrebbe fatto un pensierino, ma tutto dipende dalla volontà del “Pazzo”.
La voglia di giocare c’è ancora, il gol numero 200 in carriera è lì a un passo, ma Pazzini vuole valutare bene e scegliere un progetto che lo coinvolga a pieno. Per questo, altre big di Serie C potrebbero provare a strappargli un “sì” nel caso la sua decisione fosse quella di continuare a giocare.
Pazzini non ha mai giocato in Serie C e nell’ultima stagione, in A, ha giocato 15 partite segnando 4 gol. L’ultimo campionato in doppia cifra, invece, è quello 2018/19, in B col Verona, con 10 reti in 24 presenze.
FONTE: StadioNews.it
Blog: Se il Pazzo è pazzo, ci sarà un motivo
Non c'è un muro, non c'è un palazzo, ma solo un 'Pazzo' che corre come un razzo ed esulta come un...'Pazzo'.
10 settembre 2020 22:57
Fin da bambino sognava di giocare al calcio, partito da Pescia Toscana, si trasferisce a Montecatini Terme, dove muove i suoi primi passi, non serve un genio per capire che quel ragazzino, è un talento, è un bomberino di razza già a 14 anni, tanto che dalla terra della Dea, dove si dice, che un signore baffuto seduto sulla panchina (Emiliano Mondonico), appena un anno prima lo segnala alla sua società, che però attese ancora una stagione prima di portarlo a Bergamo, ma proprio in quell'anno il baffuto signore non c'era più, era andato via dalla società. Così quel ragazzino di 15 anni approda nell'Under 17 della squadra bergamasca, giovane e pimpante, non sembra poter divenire un fisico prorompente, e la sua corsa sembra più quella di un centrocampista più che di un attaccante. Ma la fame di gol è la cosa che lo galvanizza di più. Cresce e si fa notare, tanto che nella stagione 2003-2004 all'età di 20 anni, il tecnico Giovanni Vavassori lo porta in prima squadra nel campionato cadetto, gioca ben 39 gare di cui 21 da titolare, e 9 reti stagionali. Con la promozione in Serie A, il suo posto diviene da riserva, giocando ben 12 gare di cui 6 da titolare, e 3 reti.
Ma questo ragazzo piace e la Fiorentina per 6,5 milioni di Euro se lo porta a casa. Il ragazzo, quindi ha la possibilità di misurarsi con un club molto importante, al fianco di Luca Toni nel reparto avanzato. Proprio in quell'anno in contrapposizione al compagno di reparto che muove la mano davanti l'orecchio per festeggiare una rete, lui s'inventa le due dita ad indicare gli occhi, come a dire "Mi vedete bene?". Ecco che in poco tempo, il suo cognome dimezzato e con l'aggiunta di una O alla fine si trasforma in Pazzo. Tra il 2005 e il 2009 in maglia viola in 108 presenze, di cui 62 da titolare, tra campionato e coppe, mette a segno soltanto 25 reti. Forse la magia di Firenze non ha colpito nel segno, ma comunque resta nel cuore dei tifosi. Ma la sua stagione importante sta per arrivare...
Nel 2009 la Sampdoria per 9 milioni di Euro se lo porta a casa e il Pazzo esplode in modo definitivo. Nella prima stagione in 37 presenze tra campionato e coppe mette a segno ben 19 reti, con la Samp che vola ad un inaspettato 4° posto finale, grazie alle sue reti. A Gennaio 2011 la Samp si trova davanti a 19 milioni di Euro offerti dall'Inter, non può rifiutare, la squadra di Massimo Moratti se lo porta a Milano. Per lui si tratta della prima grandissima occasione, divenendo addirittura l'uomo della copertina del videogioco Fifa 12 della Sony. La squadra che aveva conquistato il Triplete appena due mesi prima, punta su di lui. Approdato all'Inter in meno di sei mesi, si presenta ben 17 volte in campo siglando 11 reti, ma l'anno successivo, perde la sicurezza, tanto che in 33 presenze mette a segno solo 5 reti. Il Pazzo non va, l'Inter lo cede al Milan per 14 milioni di Euro. Nella prima stagione sembra tornare a grandi livelli, 30 presenze e 15 reti, ma poi nelle due successivo (2013-2014 - 2014-2015) cade in un baratro, in ben 44 presenze, soltanto 6 reti. La sua carriera sembra aver preso una strana piega, e di quel felice ragazzino che correva e festeggiava reti a gogò, sembra si siano perse le tracce.
Non crede nessuno in lui, ed ha soltanto 30 anni, le big non lo cercano più, ora si deve trovare una sistemazione più adeguata, con un ingaggio più adeguato. La squadra che nella stagione 2014-2015 l'unica offerta all'altezza per restare in Serie A, è quella del Hellas Verona che se lo porta a casa a titolo gratuito, il Pazzo, accetta la sfida, ma forse lo smalto perso nelle ultime due stagioni, portano un bottino magro per l'attaccante pistoiese, visto che in 30 presenze mette a segno solo 6 reti, la squadra retrocede in B, ma lui decide di restare. Quando tutto sembrava sul viale del tramonto, nella stagione 2016-2017, il Pazzo fa una stagione strepitosa, tanto che fa segnare in 35 presenze stagionali, di cui 33 da titolare, la bellezza di 23 reti risultando il capocannoniere della serie cadetta con due lunghezze sul secondo Fabio Ceravolo del Benevento a quota 21.
L'Hellas torna in A, il Pazzo diviene un punto di riferimento importante, un punto cardine per l'attacco, ed è alla soglia dei 34 anni. Ma tutto sembra cambiare, tutto sembra meno nitido, la stagione dell'attaccante toscano si conclude di nuovo con poche reti, 4 per la precisione in 19 presenze, di cui 7 da titolare, il Verona torna in B, e il Pazzo, sembra comincia a meditare l'addio, che si certifica nel calciomercato nel Gennaio 2018 passando agli spagnoli del Levante, in prestito secco. La mezza stagione spagnola non porta bene al Pazzo, sembra scarico, tanto che in 9 presenze mette a segno solo una rete, contro il Real Madrid, che lo inorgoglisce, lo gratifica, ma non è dello stesso pensiero il Levante, che a fine stagione lo rispedisce a Verona a fine stagione. La squadra di Verona era in Serie B, il Pazzo torna e in 24 partite mette a segno 14 reti, che servono alla squadra per risalire in Serie A.
L'Hellas, quindi, era di nuovo tornato in Serie A, e il Pazzo era tornato importante per il progetto, il Verona va molto bene piazzandosi in un sorprendete 9° posto finale a ridosso della zona Europa, ma qualcosa non va, l'attaccante toscano è spesso relegato in panchina, conta solo 15 presenze e 4 reti, sembra che a 35 anni suonati, sia arrivato il momento di dire addio in modo definitivo all'Hellas Verona. La stagione si conclude con lo svincolo da parte della società che non gli rinnova il contratto, il Pazzo, tramite social trova una grandissima alleata, la moglie Silvia Slitti, che lo sostiene e lo difende davanti a tanti attacchi. La stagione 2020-2021 lo vede un trentaseienne in attesa di occupazione, si parla di un interesse del Monza del duo Berlusconi-Galliani, proprio i due che lo portarono al Milan, si parla della Virtus Entella addirittura tornando a giocare in coppia, niente meno con il suo ex compagno di squadra alla Sampdoria, Antonio Cassano, per concludere una carriera che lo ha reso il 'Pazzo' per tutti, che non lo ha visto mai sopra le righe, mai con parole fuori posto, ma sempre un ragazzo in linea con l'atteggiamento giusto in campo, ha vestito anche la maglia della Nazionale facendo tutta la trafila; dall'Under 16, Under 21 e Maggiore. L'inaugurazione di nuovo stadio di Wembley, dove mise a segno una tripletta contro l'Inghilterra Under 21, chiamato in modo sporadico in tre anni, ricordando un rosso, per una gomitata a a O'Shea dell'Irlanda Del Nord, che era poco più di un appoggio, giudicato molto male dall'arbitro Stark.
Il Pazzo è nel cuore di tutti, anche di chi non l'ha mai avuto nella sua squadra, ma che molte volte avrebbe voluto vedere quel cartello con la sua entrata, tanto bravo nelle palle nell'area piccola, soprattutto in gare ostiche. Si, la sua carriera è stata più avara del solito se vediamo il complesso, ma forse anche i passaggi in squadre più importanti, dove militavano anche grandi campioni, gli hanno chiuso sul nascere la sicurezza di essere un uomo importante, tanto da utilizzarlo più come una riserva di lusso, che per un attaccante titolare quale poteva essere.
FONTE: VivoPerLei.CalcioMercato.com
CALCIOMERCATO Pazzini, lo vuole Italiano allo Spezia
03/09/2020 17:50
Giampaolo pazzini potrebbe continuare la sua avventura in serie A. Come ha spiegato l'allenatore della Virtus Verona Gigi Fresco, l'attaccante avrebbe intenzione di continuare a giocare ma solo se arrivasse una proposta dalla massima serie. E a sorpresa, questa proposta, potrebbe essere del neopromosso Spezia di Vincenzo Italiano. Lex centrocampista del Verona starebbe pensando proprio a Pazzini per dare spessore ed esperienza alla sua squadra appena arrivata nella massima serie.
FONTE: TGGialloBlu.it
Ultim'ora Calciomercato Reggiana, obiettivo bomber | Idea clamorosa
E’ partita la ricerca per un centravanti da doppia cifra da parte del club. L’idea potrebbe essere lo svincolato Pazzini per la Reggiana
Da Marco D'Amiano - 24/08/2020 ULTIMO AGGIORNAMENTO 16:39
Pallone Serie B (Getty Images)
Dopo l’approdo in Serie B per la Reggiana è tempo di costruire un gruppo competitivo ed all’altezza della situazione. La squadra granata avrà come obiettivo minimo la salvezza, ma nulla impedisce di pensare che voglia ambire anche a qualcosa di più. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Reggio oggi in edicola, il club, attraverso il lavoro del direttore sportivo Tosi, sarebbe alla ricerca di un bomber. Oltre a piazzare gli esuberi altrove, sarebbe dunque partita la caccia verso un attaccante che possa garantire la doppia cifra e dare un grosso contributo per il raggiungimento degli obiettivi stagionali.
FONTE: SeriebNews.com
NEWS Pazzini, tentazione Virtus Verona. Fresco: “Vogliamo salire in B con lui”
Progetto ambizioso per la Virtus Verona, che con Gamberini in panchina come vice allenatore prova a convincere anche l’ex capitano del Verona
di RedazioneAgosto 10, 2020 - 09:55
Sulle pagine de L’Arena in edicola stamani si torna a parlare di Giampaolo Pazzini. L’ex capitano dell’Hellas è il sogno di mercato della Virtus Verona, che ha un progetto biennale per provare a salire in Serie B.
Gigi Fresco, un po’ Presidente e un po’ allenatore, è una rarità nel calcio italiano. La Virtus Verona è la sua vita e post lockdown ha avuto la fortuna e la bravura di trovare nuovi sponsor che credono in lui. Il progetto è davvero ambizioso. “La proposta a Pazzini l’abbiamo fatta. Vorremmo facesse parte del nostro progetto per il centenario. Due anni per salire di categoria, come il suo contratto. Il disegno c’è, vogliamo ci sia anche lui al nostro fianco. Per lui restare a Verona sarebbe un piacere, questo è il primo punto. Non credo per lui sia una questione economica. Conta il suo desiderio di calcio. Venisse da noi per soldi non lo prenderemmo“.
FONTE: CalcioHellas.it
RASSEGNA STAMPA Tuttosport - C'è l'idea Pazzini alla Pistoiese
09.08.2020 08:30 di Antonino Sergi
La Pistoiese dopo aver annunciato Nicolò Frustalupi come tecnico, prima esperienza da allenatore per lo storico vice di Mazzarri, si tuffa sul mercato. L'edizione odierna di Tuttosport fa un punto della situazione riguardo l'operazione Giampaolo Pazzini. "A 36 anni l'attaccante Giampaolo Pazzini potrebbe chiudere la carriera a due passi da casa nella Pistoiese del nuovo allenatore Nicolò Frustalupi. Un colpo sensazionale per le ambizioni degli arancioni".
FONTE: TuttoC.com
CALCIOMERCATO Gamberini: Pazzini-Virtus intuizione di Fresco
06/08/2020 12:52
Questo il commento di Alessandro Gamberini, nuovo vice allenatore della Virtus Verona, intervenuto alla trasmissione "Supermercato" sulla possibile trattativa
Pazzini-Virtus, uscita nelle ultime ore come una vera bomba di mercato:
"A mio avviso è stata inizialmente un'idea e un intuizione di Luigi Fresco che nasce da alcune considerazioni comunque giuste. Pazzini in questo momento è di fronte ad un bivio: trovare una piazza importante dove finire la propria carriera ma questo comporterebbe lo spostamento suo e di tutta la sua famiglia in un'altra città. Oppure restare a Verona, città che Pazzini ama, per finire la carriera divertendosi vicino a casa, aiutando una realtà emergente come la Virtus che avendolo ipoteticamente come punta farebbe un salto di qualità importantissimo.
Io con Giampaolo ci ho giocato insieme diversi anni, abbiamo un rapposto d'amicizia molto forte e lui sa benissimo la stima che ho nei suoi confronti, sia come persona che come giocatore".
"Luigi Fresco ha subito chiamato il giocatore, facendogli capire che la Virtus potrebbe essere un opzione da tenere in considerazione. Pazzini ovviamente ha ringraziato subito Fresco per l'interesse e l'offerta della Virtus, starà a lui ora prendersi qualche giorno di riflessione per pensare bene cosa è meglio per il suo futuro e la sua famiglia".
R.C
FONTE: TGGialloBlu.it
CALCIOMERCATO Per Pazzini si muove anche l’Alessandria
L’ex centravanti gialloblù potrebbe continuare la sua carriera in Serie C nel club piemontese
di Mattia Zupo Agosto 5, 2020 - 17:39
Secondo Tuttosport, c’è anche l’Alessandria tra i club interessati a Giampaolo Pazzini. L’ormai ex attaccante dell’Hellas Verona è finito nel mirino dei grigi, ma c’è da capire ancora quale sia la volontà del giocatore: se continuare a giocare o concludere la carriera.
Il centravanti classe 1984 ha segnato 4 gol in 15 presenze nella sua ultima stagione in maglia gialloblù.
FONTE: CalcioHellas.it
CALCIOMERCATO CLAMOROSA TRATTATIVA
LA VIRTUS VUOLE PAZZO
05/08/2020 09:20
Pazzini potrebbe restare ancora a Verona. Ma dopo l'addio all'Hellas, potrebbe essere la Virtus Verona di Gigi Fresco la sua prossima squadra.
La notizia lanciata martedì sera da Gianluca Vighini durante la trasmissione Supermercato ha trovato conferme e dettagli.
Sarebbe stato Gamberini, nuovo vice di Gigi Fresco a contattare Pazzini. I due hanno giocato assieme a Firenze e sono amici. Pazzini si è riservato un periodo di riflessione, dopo aver detto addio al Verona. Ma l'idea di rimanere ancora a vivere a Verona e di continuare l'attività con la Virtus sarebbe una collocazione ideale. Mercoledì sera, proprio Gamberini sarà ospite di Supermercato e la trattativa potrebbe arrichirsi di ulteriori dettagli.
FONTE: TGGialloBlu.it
LO STRISCIONE Tifosi a Pazzini: In bocca al lupo, Capitano
29/07/2020 23:58
Al termine del match vinto dal Verona per 3-0 contro la Spal, un gruppo di tifosi gialloblù si è radunato al Bentegodi per salutare Giampaolo Pazzini, che ha giocato (dal 75' sostituendo Di Carmine) l'ultima partita in casa con la maglia dell'Hellas. I supporters della Curva Sud si sono presentati con lo striscione: "In bocca al lupo, Capitano".
A.F.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
29 luglio 2020 - 22:45 I tifosi salutano Pazzini: “In bocca al lupo capitano!”
Un gruppo di supporter ha aspettato il Pazzo fuori dal Bentegodi
di Redazione Hellas1903
Foto Hellas1903.it
Un centinaio di tifosi del Verona ha aspettato Giampaolo Pazzini fuori dal Bentegodi dopo Verona-Spal con uno striscione: “In bocca al lupo capitano!”
Pazzini, che ieri ha annunciato il suo addio all’Hellas, è uscito ed è andato a prendersi l’abbraccio virtuale dei tifosi, salutandoli e ringraziandoli per l’affetto ancora una volta dimostrato nei suoi confronti.
FONTE: Hellas1903.it
L’omaggio di Sboarina a Pazzini
luglio 29, 2020
Ultima partita al Bentegodi di questo difficile quanto anomalo finale di stagione.
Prima della gara, sono passato allo stadio per salutare la squadra che, nonostante la mancanza forzata dei tifosi, ha sempre giocato senza mai mollare, facendo un grande campionato.
Un saluto speciale a Giampaolo Pazzini per l’attaccamento dimostrato alla maglia gialloblu. A lui e alla moglie, che ha scritto una bellissima lettera di affetto per la nostra città, va il mio ringraziamento perché chi ama così tanto Verona è sempre benvenuto fra noi.
Il commento e la foto pubblicati sui social dal Sindaco di Verona, Federico Sboarina
FONTE: HellasLive.it
LA CONFERENZA STAMPA DI GIAMPAOLO PAZZINI
28/LUGLIO/2020 - 18:20
Verona - Rivivi la conferenza stampa odierna di Giampaolo Pazzini e Tony D'Amico, durante la quale il capitano gialloblù ha salutato il Verona e Verona, ricevendo i ringraziamenti e una targa celebrativa dal Direttore Sportivo e dal Presidente Maurizio Setti.
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA Hellas non conferma Pazzini: Verona speciale
28/07/2020 16:05
Dopo cinque anni il capitano del Verona, Giampaolo Pazzini, lascia l'Hellas: "Sono molto emozionato, solo due giorni fa mi sono reso conto che sarebbe finita - ha detto Pazzini - anche se il direttore mi aveva detto due mesi fa che le loro idee erano diverse. Solo vedendo la partita al Bentegodi contro la Lazio ho capito che era la fine. Sono stati cinque anni intensi tra alti e bassi. Verona è più di una semplice squadra o una semplice esperienza. E' stato un percorso bello dove ho dato tutto".
Presente in conferenza stampa anche Tony D'Amico che ha dichiarato: "Dopo cinque anni bellissimi terminerà il rapporto con Giampaolo Pazzini. Volevamo essere tutti presenti oggi, staff e società, per salutarlo ma le normative anti-Covid non ce l'hanno consentito. Non abbiamo proposto un ruolo dirigenziale a Giampaolo, perché parlando col giocatore ci sembrava giusto così".
Pazzini, che si è commosso, ha continuato: "Ringrazio i tifosi che mi sono stati sempre vicino, soprattutto nei momenti più difficili. Verona rimarrà sempre nel mio cuore. Mio futuro? Ho un'idea precisa in testa, nelle prossime settimane rifletterò bene con la mia famiglia su 'cosa fare da grande'. Speravo di essere confermato all'Hellas perché a Verona sto benissimo. Sto valutando di restare a vivere in città. Ma va bene così, i dirigenti sono stati corretti con me: quando le cose vengono dette in faccia va sempre bene".
Il capitano gialloblù ha proseguito: "Sono orgoglioso di aver vinto due campionati di B ma il Verona non merita questa categoria, non dovrebbe mai scendere dalla Serie A. I 5 anni di contratto erano stati un grande complimento nei miei confronti e sentivo l'esigenza di ripagare le aspettative. Io ho dato tanto ma Verona e i suoi tifosi mi hanno dato molto di più. Voglio giocare contro la Spal nell'ultima partita al Bentegodi. Sassolini nella scarpa? Ce li ho ma dicendoli ora cosa aggiungerei? Io ho la coscienza a posto. Pensiamo solo alle cose belle che sono state tantissime".
Pazzini ha concluso: "Con Juric c'è stato un rapporto trasparente: forse qualche parola poteva anche evitarla, e dopo che abbiamo avuto un dialogo schietto l'ho fatto ricredere sulle mie qualità. L'Hellas ha fatto una grandissima scelta a confermarlo. Il momento più bello? La promozione a Cesena e lo stadio pieno col Cittadella e poi la ciliegina sulla torta è stata la vittoria con la Juventus, col mio gol".
FONTE: TGGialloBlu.it
Monza, contatti con Pazzini per l'attacco. Il centravanti è in scadenza con l'Hellas
3/7 ALLE 13:04 SERIE B
di TOMMASO MASCHIO
Secondo quanto riferito dai colleghi di Sky Sport il Monza avrebbe avviato i primi contatti esplorativi con Giampaolo Pazzini, centravanti classe ‘84 in scadenza con l’Hellas Verona. Potrebbe essere l’ex centravanti di Milan – dove lavorò con il duo Berlusconi-Galliani – e Fiorentina – dove giocò con l’attuale tecnico brianzolo Brocchi – il grande colpo per l’attacco della società biancorossa che non nasconde le ambizioni di puntare subito alla Serie A. Prima però il Monza dovrà sfoltire la rosa dai tanti over presenti visto che le regole della Serie B permettono il tesseramento solo di diciotto elementi con più di 23 anni.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Prolungamento di contratto col Verona fino al 31 agosto per Giampaolo Pazzini. Un atto scontato (la scadenza era il 30 giugno) ma che andava formalizzato. E le parti lo hanno chiuso oggi.
Pazzini dunque ci sarà per il finale di campionato. Per il futuro, invece, pare che le strade tra l’attaccante e l’Hellas siano destinate a dividersi.
FONTE: Hellas1903.it
Editoriali Palermo vuole un bomber: ecco chi potrebbe arrivare dalla Serie A
Di Claudio Ingrassia - 17 Giugno 2020
Il Palermo ha dichiaratamente detto di volere per la prossima stagione un attaccante che sia in grado di garantire numerose reti, un bomber che trascini la squadra nei momenti di difficoltà.
Sagramola non si è mai nascosto in tal senso: ciò che serve alla squadra rosa-nero sono degli acquisti nel reparto offensivo, con elementi di qualità ed una certa esperienza, gente dall’usato sicuro che riesca ad incidere positivamente sulle sorti del Palermo.
La Serie A è ricca di occasioni che il Palermo potrebbe sfruttare a proprio vantaggio. Tra i numerosi profili che potrebbero scegliere di scendere di categoria per il capoluogo siciliano, abbiamo individuato quattro giocatori navigati, tutti in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno, e che potrebbero rientrare nell’identikit cercato dalla dirigenza di Viale del Fante.
Il primo tra questo è Giampaolo Pazzini, attaccante attualmente di proprietà dell’Hellas Verona. Il “pazzo” è un attaccante con un grandissimo fiuto del gol, capace di giocare bene con i compagni, e il suo apporto di reti nel corso delle stagioni non è mai venuto a mancare: ciò che è venuta meno è stata la titolarità e la centralità in un progetto che non l’ha mai coinvolto pienamente. Palermo potrebbe garantirgli quella centralità che è mancata a Verona, e lui potrebbe ripagare l’occasione fornendo alla causa rosa-nero reti preziosissime [...]
FONTE: TifosiPalermo.it
14.6.2020 Il Pazzo viaggia ai 200 all’ora
L’Hellas è la casa dei record
Centonovantanove. Manca uno per fare conto tondo. Giampaolo Pazzini è a un passo dal diventare bomber bicentenario. La ripresa, anche del calcio, dopo il lockdown, ha sapore particolare per il Pazzo. Uomo da record. Bomber da diciassette anni a questa parte. Attaccante già entrato, di diritto, nella storia del Verona. I numeri sussurrano frasi dolci. Già contro il Cagliari, al Bentegodi il prossimo 20 giugno, Pazzini potrebbe festeggiare le sue 200 reti in carriera. Divise così: 190 tra campionati e coppe (serie A, serie B, Liga spagnola, Coppa Italia, Champions ed Europa League), nove con le maglie azzurre di under 21 (cinque reti) e Nazionale maggiore (quattro gol). «Prima sconfiggiamo il virus, poi vorrei riprendere a giocare per arrivare a quota 200 gol. Era uno dei miei obiettivi di inizio stagione» ha dichiarato il Pazzo pochi giorni fa.
TANTO TEMPO FA. Sembra una favola, è la sua storia. Pazzini ha iniziato a fare il professionista nel 2003. All’Atalanta lo fa esordire tra i cadetti Andrea Mandorlini, uno di quelli che qui a Verona difficilmente dimenticheremo. Il primo gol da “pro“ arriva nel derby bergamasco con l’Albinoleffe. Due a uno il finale, con il Pazzo (15 settembre 2003) a mettere il sigillo alla vittoria della Dea. Da lì in avanti, l’attaccante toscano mette in fila quindici stagioni consecutive in serie A. La cadetteria la ritroverà proprio qui a Verona. Con il mondo Hellas destinato a diventare l’ultimo lungo viaggio (cinque anni di contratto) di una storia che quasi sicuramente non si concluderà quest’anno. Visto che Pazzini va a scadenza con il Verona ma non ha mai espresso la volontà di chiudere la sua carriera.
COMPLEANNO SPECIALE. Il 2 agosto, giorno che segnerà la fine di questa stranissima serie A, il Pazzo compirà 36 anni. Candeline da spegnere sul campo di Genova. Al Ferraris, infatti, l’Hellas completerà la sua stagione, chiudendo un’annata che, almeno la salvezza, sembra averla già garantita. Pazzini andrà oltre. In tasca almeno un altro anno. Forse altrove. Forse da protagonista.
HELLAS AL TOP. Il Verona, di fatto, è il club con il quale il Pazzo ha segnato di più nella sua carriera. Sono 50 reti tonde in 130 partite. Divise per cinque anni (tra A, B e Coppa Italia), fanno una media giusta da doppia cifra: dieci reti a stagione. Vero, anche, che Pazzini ha segnato tanto tra i cadetti qui a Verona (35 gol in B, 14 in A ed una rete in Coppa Italia), ma cinquanta gol restano sempre bottino notevole. All’Atalanta ne aveva segnati 15 in 56 partite. Alla Fiorentina 33 in 133 partite; alla Sampdoria (momento d’oro della sua carriera) 48 in 87 partite. Poi è arrivata la doppia avventura milanese: 19 gol all’Inter in 60 partite e 24 gol in 86 partite al Milan. Più la rete al Real Madrid, realizzata con la maglia del Levante nella Liga. TOP FIVE. E poi c’è una classifica speciale da scalare. Quella dei top scorer della storia del Verona (che tiene conto dei gol realizzati tra A e B). Anche qui va detto che il Pazzo rispetto agli illustri colleghi ha realizzato più reti - ad onor del vero - in B piuttosto che in A (51 per Toni in tre stagioni). Ma, fatta questa premessa, il Pazzo merita di entrare di diritto nella storia dei bomber dell’Hellas ultracentenario. E le prossime dodici partite di campionato potrebbero permettere all’attaccante gialloblù, attualmente settimo nella classifica “bomber all time“ di piazzarsi addirittura a ridosso del podio. Comanda l’eterno italo brasiliano Porta con 74 reti, seguito da Sega con 73. Al terzo posto Tavellin con 58, il più avvicinabile, al momento, per il Pazzo. Al quarto posto Adailton con 52, poi Toni e Chiecchi con 51. Dunque, a Pazzini basterebbero tre reti per fare un triplo salto in avanti e piazzarsi ai piedi del podio. Per quel che vale, vale. Molto anche. Per il ricordo e la storia.
E POI IL FUTURO. Dal Cagliari, al Genoa. In mezzo ci sta il senso della lunga riflessione che Pazzini avrà modo di fare in vista del futuro prossimo. L’impressione è che l’avventura con il Verona possa essere arrivata quasi alla fine. Le voci di un passaggio del Pazzo al Monza di Berluscono e Galliani la prossima stagione non hanno trovato conferme. Ma il primo passo è: toccare quota duecento. Non per tutti. Di sicuro, l’ennesimo traguardo di prestigio per Pazzini. Forse non ancora l’ultimo di una carriera senza fine. •
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Hellas Verona-Pazzini ai titoli di coda?
giugno 14, 2020
Ultime 13 partite per Giampaolo Pazzini con la maglia dell’Hellas Verona? L’avventura di uno dei giocatori più amati dal pubblico gialloblù pare essere arrivata al termine. Il contratto quinquennale è oramai in scadenza e le parti sembrano orientate a salutarsi dopo anni ricchi di gioie e dolori. Prima di pensare al futuro, Pazzini ha come obiettivo quello di tagliare il traguardo delle 200 reti (50 con l’Hellas Verona, ndr) da professionista. Solo un gol lo separa dall’ambita meta.
FONTE: HellasLive.it
CALCIOMERCATO Pazzini, il neopromosso Monza si defila
Il club lombardo sembra aver virato su altri profili per rinforzare il reparto offensivo in vista della prossima stagione in cadetteria
di Mattia Zupo Giugno 12, 2020 - 17:38
Secondo Tuttosport, dopo la promozione in Serie B, il Monza sta già iniziando a programmare la rosa da allestire in vista della prossima stagione. Dopo l’arrivo di Barberis, il club lombardo cerca una punta. Galliani segue Donnarumma del Brescia e Coda del Benevento, oltre agli attaccanti del Pescara, Galano e Bocic.
Sembra tramontare invece la pista che portava a Giampaolo Pazzini. Il centravanti è in scadenza di contratto con l’Hellas Verona ed era stato accostato al club brianzolo nelle scorse settimane.
FONTE: CalcioHellas.it
SERIE A Pazzini, titoli di coda
Cinque anni... pazzeschi
03/06/2020 11:25
Ci sono ancora 13 partite da giocare e poi la storia di Giampaolo Pazzini con il Verona dovrebbe chiudersi. Una storia durata cinque anni, partita in maniera trionfale, chiamato a Verona dall’amico Luca Toni e da Andrea Mandorlini, spinto dall’agente che tutti e tre avevano in comune, Tullio Tinti e da Giovanni Gardini. Un primo anno culminato con la retrocessione e l’incredibile dualismo che si era creato proprio con Toni, poi, in serie B, con Pecchia alla guida la sua migliore stagione. 23 gol e un contributo decisivo alla promozione. Incredibile quello che successe in serie A: improvvisamente pazzini venne accantonato sebbene in attacco il Verona avesse preso solo in prestito un ragazzino della Juventus come Kean. A gennaio ci fu la cessione in prestito al Levante. Tornato a Verona e di nuovo in serie B, nella squadra di Grosso ha ancora una volta recitato un ruolo da comprimario. Stretto nella morsa di un altro dualismo, quello con Di Carmine, si è segnalato comunque per la professionalità e l’attaccamento alla maglia. Molto più chiaro il suo ruolo con Juric. Partito come riserva ha man mano scalato le preferenze del mister, sempre a suon di serietà e professionalità e ora si appresta a vivere da protagonista le ultime 13 partite. Cinquant’uno i gol segnati con il Verona tra campionato e coppa Italia.
FONTE: TGGialloBlu.it
PRIMO PIANO ESCLUSIVA TB - Monza: diversi nomi sul taccuino di Galliani
01.06.2020 12:45 di Christian Pravatà Twitter: @Christianpravat
Monza grandi firme. Secondo quanto raccolto da tuttob com, Galliani progetta la B: nel mirino Cigarini (Cagliari), Viviano (svincolato), Barberis (Crotone) e Pazzini (in scadenza col Verona).
FONTE: TuttoB.com
Hellas Verona e Giampaolo Pazzini ai saluti: l’attaccante non ha ricevuto alcuna proposta per il rinnovo di contratto
L’avventura di Giampaolo Pazzini con la maglia dell’Hellas Verona potrebbe terminare alla fine della stagione 2019/20.
Come riportato dall’edizione odierna de L’Arena, l’attaccante non ha ancora ricevuto alcuna proposta di rinnovo da parte del club gialloblù.
FONTE: CalcioNews24.com
Giampaolo Pazzini | Il Capitano dell' Hellas Verona | Intervista Esclusiva | Serie A TIM
Intervista Esclusiva con Giampaolo Pazzini, attaccante dell'Hellas Verona: dall'ultima partita giocata del campionato 2019/20 contro la Sampdoria al gol contro la Juventus, il Capitano dell'Hellas si racconta | Serie A TIM
Pazzini: “Mi piacerebbe realizzare il gol n.200. Mentalità vincente quella di Juric. Contro la Juve il punto più alto della stagione”
maggio 5, 2020
“Quando Zaccagni è risultato positivo ero un po’ preoccupato perché nel viaggio di ritorno, dopo la partita con la Sampdoria, ero seduto accanto a lui ed inoltre avevo salutato anche tutti i giocatori della Sampdoria che poi sono risultati positivi. Per fortuna, adesso stanno tutti bene. Il fatto che anche altri giocatori siano risultati positivi al coronavirus, ci fa capire che questo non sarebbe dovuto succedere: è chiaro che i giocatori sono persone come tutti gli altri, hanno le loro paure, debolezze, i loro sogni, quindi forse questo ci ha avvicinato un po ‘di più. Juric? Ha cambiato la nostra mentalità. Ci ha insegnato a non aver paura di giocare ed a farlo in modo più spensierato, oltre a non mollare e accontentarsi mai. La vittoria contro la Juventus? È stato il punto più alto della stagione. Lo stadio Bentegodi era pieno e dall’altra parte del campo c’era uno dei club più forti. Segnare quel rigore a tre o quattro minuti dalla fine è stata un’emozione molto forte. Meritavamo quel risultato per i tifosi e la città. La quarantena? Prima si davano molte cose per scontate. Forse la routine era qualcosa di normale. L’odore del campo e dello spogliatoio, i momenti con la squadra, la sensazione di andare allo stadio con l’autobus della società prima di una partita o provare a vincere davanti ai tifosi: queste sono le cose che mi sono mancate di più in questo periodo. Il gol n.200? Sono a 199 ed era tra i miei obiettivi in questa stagione. Mi piacerebbe davvero realizzarlo. Per farlo però dobbiamo sconfiggere il virus, che al momento resta la partita più importante” ha dichiarato al canale della Serie A, l’attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
PLAYER FOCUS: GIAMPAOLO PAZZINI
04/MAGGIO/2020 - 12:00
Verona - Di gol Giampaolo Pazzini ne ha fatti tantissimi in carriera: in area da vera punta, talvolta - specie nei primi anni - calciando dalla distanza, poi di testa sfruttando una coordinazione aerea fuori dal comune e, infine, anche dal dischetto, a certificare la sua freddezza nei momenti più delicati.
#11 GIAMPAOLO PAZZINI
Data di nascita: 2 agosto 1984
Luogo: Pescia, Pistoia
Altezza: 1,80 m
Nazionalità: italiana
Ruolo: attaccante
Piede preferito: destro
Caratteristiche: innato senso del gol
Presenze in Serie A: 378
Presenze Hellas Verona: 130
«Pazzini è buono per tutte le stagioni: l'anno scorso è stato l’unico capace di segnare in autunno, inverno e primavera»
Cit. Massimiliano Allegri
ATALANTA E FIORENTINA
Giampaolo Pazzini, appena ventenne, si presenta in Serie A dopo essersi rivelato fondamentale nel corso della Serie B 2003/04, nella quale mette a segno 9 gol in campionato con la maglia dell'Atalanta, di cui il primo nel derby del 14 settembre 2003 con l'Albinoleffe per il decisivo 2-1 all'82'. Il 12 settembre 2004, alla 1a giornata contro il Lecce, Pazzini parte titolare e dopo appena 2', sul traversone perfetto di Demetrio Albertini, stoppa di petto e con il mancino trafigge Sicignano. Appena 120 secondi e ha già segnato la sua prima rete in A. Ritroverà la gioia del gol contro Inter e Cagliari, per poi passare a gennaio dalla Dea alla Fiorentina, dove rimarrà per 4 stagioni. Risale a quello stesso settembre anche l'esordio con la Nazionale Under 21: anche in questo caso gol al debutto per il 'Pazzo', nel 2-0 per gli azzurrini sulla Norvegia a Trapani. Partito in sordina con la nuova maglia, sarà però devastante quando Zoff lo chiamerà in causa a cavallo tra marzo e aprile: 3 gol in 3 partite contro Reggina, Inter e Juventus, guadagnandosi così la riconferma a Firenze. L'esperienza viola risulterà una delle più importanti della sua intera carriera: in 4 anni segnerà 34 reti in 135 partite, ritagliandosi uno spazio importante in una Fiorentina fortissima come quella di Cesare Prandelli. Del 24 marzo 2007, inoltre, l'indimenticabile notte di Londra: Pazzini segna una straordinaria tripletta nella gara fra le Nazionali Under 21 di Inghilterra e Italia, nella prima serata assoluta del nuovo Wembley Stadium, con la prima rete dopo appena 28 secondi.
SAMP E NAZIONALE
Arrivato alla Samp nel gennaio 2009, l'impatto in blucerchiato è clamoroso. Dopo aver giocato a singhiozzo nella prima parte di stagione con la Fiorentina, a Genova segna addirittura 11 gol in 19 partite, ben 8 reti in altrettante partite nei mesi di febbraio e marzo. È solo il preludio di quella che sarà, nel 2009/10, una delle migliori stagioni nella recente storia sampdoriana. Gli eccellenti risultati convincono Marcello Lippi a convocarlo in Nazionale: il 'Pazzo' segna all'esordio pure qui, nella vittoria per 2-0 in casa del Montenegro. In azzurro totalizzerà 25 partite e 4 gol, giocando il Mondiale in Sudafrica e contribuendo, poi, alla qualificazione ad Euro 2012. La migliore stagione in Serie A di Giampaolo Pazzini è – appunto – quella 2009/10: 37 presenze e 19 reti, davanti a lui solo Diego Milito e Antonio Di Natale, con la Sampdoria che si aggiudicherà il quarto posto in campionato, qualificandosi alla Champions League dopo 19 anni dall'ultima volta. Memorabile la sua doppietta all'Olimpico contro la Roma, ma l'immagine del 'Ferraris' che esplode dopo la rete decisiva del 'Pazzo' il 16 maggio 2010, in Sampdoria-Napoli 1-0, è da brividi. Segnerà anche 3 gol, tra andata e ritorno con il Werder Brema, ma non basteranno ai blucerchiati per qualificarsi ai gironi e quell’eliminazione dalla massima competizione europea per Club sarà, purtroppo, l'inizio di una stagione sfortunatissima per la Samp. Pazzini verrà ceduto all'Inter a gennaio.
PAZZINI A MILANO
A dispetto di quanto si possa pensare, non sono pochi i calciatori ad aver giocato sia per il Milan che per l'Inter. Pazzini inizia dalla sponda nerazzurra, arrivando nel gennaio del 2011 in una squadra di campioni che hanno appena vissuto la memorabile stagione del triplete e che poche settimane prima dell’arrivo del ‘Pazzo’ hanno messo in bacheca anche il Mondiale per club. Eppure anche qui, tanto per non perdere un vizio che lo ha contraddistinto nella maggior parte delle sue esperienze, l'esordio è memorabile: il 'Pazzo' è un calciatore nerazzurro da soli 3 giorni, ma - con la squadra in svantaggio per 2-0 con il Palermo e a rischio imbarcata - Leonardo decide di mandarlo in campo al posto di Philippe Coutinho. Al 57' si fa spazio in area a, girandosi in un istante, riesce a fulminare Sirigu, presentandosi così al 'Meazza'. Julio Cesar salva di nuovo l'Inter parando un rigore a Pastore al 63 e, 10' più tardi, Pazzini fa venire giù lo stadio con uno dei gol che più lo ritrae: punizione di Maicon dal vertice, coordinazione aerea e colpo di testa, 2-2. Ci penserà poi Samuel Eto'o a completare la rimonta, realizzando dal dischetto il rigore procurato proprio dal 'Pazzo'. Probabilmente questa rimane la sua partita più bella all'Inter: l'esperienza nerazzurra annovera 19 gol (3 in Champions League) in 60 presenze. Nell'agosto del 2012 passa al Milan: il 1° settembre di quell'anno, alla seconda partita rossonera, segna un tripletta nel 3-1 in casa del Bologna. Concluderà quella stagione con 15 gol. Ha segnato 24 reti in 86 partite coi rossoneri. Nell’estate del 2015 passa all'Hellas Verona.
Calciomercato Hellas Verona: Giampaolo Pazzini è finito nel mirino del Monza che vuole allestire una super squadra per la Serie B
Giampaolo Pazzini è finito nel mirino del Monza, il quale starebbe pensando all’attaccante dell’Hellas Verona per la prossima Serie B.
L’Arena riporta che l’ex attaccante dell’Inter è in scadenza di contratto con il club scaligero e per questo motivo Adriano Galliani (che lo ha avuto al Milan) lo ha messo nel mirino. Pazzini sarebbe uno dei tanti acquisti di lusso che il club lombardo farà per la Serie B.
FONTE: CalcioNews24.com
NEWS Pazzini: “L’anno scorso la scintilla arrivò a Cittadella. Ripresa? Senza pubblico non è calcio!”
Il capitano gialloblù si è raccontato durante una lunga chiacchierata con il cestista della Mitchell Poletti
di Tommaso Badia 17 Aprile, 2020 - 21:55
Qualche risata ma anche momenti più seri: quella tra capitan Giampaolo Pazzini e il cestista Mitchel Poletti (giocatore della Scaligera Basket) è stata una live ricca di argomenti interessanti, che ha divertito, fatto rivivere qualche splendido ricordo ma anche riflettere.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’attaccante gialloblù.
LA QUARANTENA. «Siamo in casa dal 9 marzo, ma le giornate tra una cosa e l’altra passano velocemente. Io cerco per quanto possibile di tenermi in forma con i programma che ci invia il nostro preparatore atletico, e poi mi godo la famiglia, una cosa che nei periodi “normali” non sempre riesco a fare».
SENZA TIFO NON È CALCIO. «Ogni giorno leggo i giornali per sapere qualcosa sul prosieguo della stagione, ma tutte le volte leggo cose diverse e che poco hanno a che fare con lo sport. Il calcio è fatto di stadi pieni e partite “vere”, giocare senza pubblico è osceno. Tra l’altro in questo momento faccio pure fatica a pensare allo sport: ci sono troppi contagiati e morti per farlo, e io steso conosco persone che hanno perso qualcuno…».
VERONA. «Io in questo momento mi trovo a Verona, e devo dire che ho visto una città diligente, conscia dell’emergenza e solidale. Certo non è una cosa che scopro oggi…».
CAPITAN PAZZINI. «Essere capitano di una squadra così importante e rappresentare una piazza come Verona per me è motivo d’orgoglio. Avverto tanta responsabilità, anche perché sono qui da tanto tempo, ma anche tanta felicità, e tutti i giorni cerco di trasmettere e di far capire ai miei compagni cosa sia Verona e cosa questo pubblico voglia vedere da noi».
L’ESULTANZA. «La mia esultanza nasce a Firenze: lì c’era Toni che faceva il gesto dell’orecchio a tutte le ore, come a dire “Mi senti? Mi senti?”, quindi io iniziai a fare questo gesto per dire “Mi vedi? Mi vedi?”. Poi è piaciuto e quindi ho continuato».
SERIE A E SERIE B. «Nonostante la Serie A non sia più quella di dieci o quindici anni fa, in cui la qualità era nettamente superiore, mantiene ancora una grande differenza con la Serie B: in B puoi permetterti qualche passo falso, mentre in A ci sono attaccanti che in un’azione ti fanno due gol!».
JURIC. «Con il mister facciamo un allenamento al giorno, ma è più che sufficiente: è un allenatore che pretende davvero molto!».
LA PALLA A SPICCHI. «Il basket mi è sempre piaciuto e l’ho sempre guardato sin da piccolo. Anche ora, quando posso, cerco di seguirlo, è uno sport che mi piace veramente: ai cestisti invidio il fatto di avere moltissime “palle pesanti” a disposizione, mentre nel calcio è più raro. Anche Veloso ama la pallacanestro, segue spesso l’NBA».
FONTE: CalcioHellas.it
INTERVISTA ALLA GAZZETTA Pazzini: Non abbiamo mai sbagliato una partita
07/04/2020 10:40
”Come uomo vivo le preoccupazioni per il futuro, fiducioso di tornare gradualmente alla normalità nel bene collettivo. Come padre e marito cerco di usare questo tempo per condividerlo con la famiglia visto che in una stagione normale sei spesso fuori di casa. E come giocatore si prova a restare in forma con un paio d’ore di esercizi quotidiani, anche se il campo è un’altra cosa. Eravamo in fiducia, ma la sospensione sarà un interrogativo per tutte. Ma ora è il tempo della salute. Quest’anno non abbiamo mai sbagliato una partita. Merito di tutti, Juric e giocatori, perché questa squadra ha un’identità ben precisa". Così Giampaolo Pazzini parla a La Gazzetta dello Sport
Il capitano gialloblù ha concluso: "Il sacrifico quotidiano che stiamo affrontando in questo perito ci permetterà di tornare a fare ciò che ci piace di più e per apprezzare ciò che davamo per scontato. Sono maniacale nella preparazione delle partite, la ripetitività di certi gesti mi aiuta a concentrarmi meglio. Zaccagni positivo al Covid-19? Appena saputo della positività di Zac ci siamo sentiti, era sereno. Eravamo vicini in pullman quando siamo tornati da Genova… Siamo più conosciuti come giocatori che come uomini. E invece siamo prima uomini, persone. Quindi è vero che siamo privilegiati, ma abbiamo le nostre paure, i nostri sogni, le nostre speranze. Come tutti”.
FONTE: TGGialloBlu.it
VERONA
02 aprile 2020 - 13:30 Verona, Pazzini: “Mai avuto paura di calciare rigori. Uno tra i più importanti? Quello contro il Palermo”
Giampaolo Pazzini, attaccante del Verona, racconta il proprio feeling con i calci di rigore, raccontando statistiche, momenti migliori ed errori
Giampaolo Pazzini, il bomber per eccellenza.
L’attaccante del Verona, intervistato ai microfoni di DAZN durante la nuova rubrica ‘Quando batto un rigore’, può vantare un grande record per quanto riguarda proprio i tiri dal dischetto, dimostratosi infallibile tranne che in un’unica occasione. La punta ex Milan e Inter si racconta: “Per me il rigore è sempre stata una grande occasione da goal. Quindi ho sempre cercato di allenarmi per questo. Si tratta di un momento carico di adrenalina, l’esito poi dipende da molte cose, soprattutto dal portiere. Il mio modo di calciare cambia sicuramente se conosco il portiere o se ho già battuto altri rigori contro di lui. Quando decido dove calciarlo? Dipende. Molto dipende dalla fiducia che ha il giocatore in quel momento. A volte decido prima ancora di prendere la rincorsa, altre volte decido di guardare che fa il portiere. Poi da quando c’è il VAR passa sempre tanto tempo prima di calciare e ti vengono in mente mille cose. Il rigore più importante? Non ho mai avuto paura nel tirare un calcio di rigore, anche perché se sei uno che tira rigori non puoi averne. Deve esserci tensione e preoccupazione ma paura no. Il rigore più importante che ho tirato? Dipende dalle annate, ma potrei dire l’ultimo segnato contro la Juventus o quello segnato con la Sampdoria nello spareggio per andare in Champions contro il Palermo”.
Infine Pazzini si esprime sull’unico errore dal dischetto, risalente a una sfida tra Inter e Udinese nella stagione 2011: “Quel primo rigore sbagliato mi è rimasto tanto in testa. Devo dire soprattutto per il momento: ero a San Siro, al 92′, poteva essere il goal della vittoria e quindi era pesante. Avevo deciso di aprire il piatto e tirare a destra, Handanovic rimase fermo ma io sono scivolato. Fortunatamente c’era Ranieri come allenatore, che mi diede sempre grande fiducia. Poi dopo ne ho segnato un altro in Champions League nella stessa porta e da lì sono ripartito”.
FONTE: MediaGol.it
Dainelli: “Lunga vita al Pazzo. Ha ancora voglia di giocare”
marzo 31, 2020
“Lunga vita al Pazzo. Deve giocare ancora e penso abbia voglia di farlo. Una stagione che si interrompe così non può essere la fine della sua carriera” ha dichiarato a L’Arena, l’ex difensore dell’Hellas Verona, Dario Dainelli.
FONTE: HellasLive.it
NEWS Gilardino: “Pazzini? Uno dei più forti del calcio italiano nell’attaccare la palla di testa”
L’attuale allenatore della Pro Vercelli ha ricordato il gol segnato dal centravanti gialloblù con la maglia azzurra contro il Montenegro nelle qualificazioni al Mondiale 2010
di Mattia Zupo 28 Marzo, 2020 - 16:20
Alberto Gilardino, compagno di squadra di Pazzini alla Fiorentina, ha parlato a L’Arena per ricordare l’esordio con gol in Nazionale dell’attuale attaccante dell’Hellas Verona:
“Appena lo vidi da vicino mi colpì la sua capacità nell’attaccare la palla di testa. Aveva un tempo straordinario. In quel movimento è stato uno dei più forti di tutto il calcio italiano”.
NEWS Sammarco: “Pazzini? Con Cassano si compensavano. Bellissimo vederli insieme”
Il centrocampista della Virtus Verona ha ricordato il gol segnato dal centravanti gialloblù con la maglia azzurra contro il Montenegro nelle qualificazioni al Mondiale 2010
di Mattia Zupo 28 Marzo, 2020 - 14:00
Paolo Sammarco, ex compagno di Giampaolo Pazzini alla Sampdoria, ha parlato a L’Arena per ricordare il gol al debutto dell’attaccante gialloblù in Nazionale:
“Ci mise un secondo ad ambientarsi. E poi trovò Cassano. Bellissimo vederli insieme. Erano due fuoriclasse che si compensavano. Uno più stoccatore, l’altro più fantasista”.
FONTE: CalcioHellas.it
Greatest Hits - Giampaolo Pazzini, l'attaccante che prevede il futuro Il Milan, l'Inter, i goal alla Juventus e la sua esultanza diventata iconica. Tutto questo è Giampaolo Pazzini, un attaccante unico nel suo genere.
Federica Zille
Ultimo aggiornamento 22/3
Getty
Su Giampaolo Pazzini ho delle convinzioni - magari sbagliate, sia chiaro: la prima è che ha vinto meno di quanto avrebbe potuto. La seconda è che sia un tipo molto schietto, e questo non deve averlo aiutato nella sua carriera.
La terza è che sappia prevedere il futuro. Nel senso, fateci caso: tanti dei suoi goal hanno una cosa in comune, nascono da un’intuizione, da un anticipo pazzesco su chi gli sta in marcatura, dal vedere una possibilità dove un altro vede solo il complicato.
Con le sette maglie della sua vita, per motivi diversi, ha sempre lasciato il segno ma senza essere mai protagonista assoluto. Se non alla Samp, dove era indiscutibilmente il frontman dell’attacco: i casi sono due, o soffriva troppo la concorrenza, oppure è stato sottovalutato. Su questo non ho convinzioni ma delle immagini, dalla più nitida alla più datata.
HELLAS VERONA-TORINO 3-3 Verona-Torino, dicembre 2019, è stata una partita stupenda. Per il Toro è un po’ il punto di rottura della stagione, perché per un’ora quella gara l’hanno dominata: nel primo tempo giocano il calcio più bello della loro stagione, sempre aggressivi, Verdi e Berenguer ispiratissimi, veramente piacevoli da vedere pure dalla prospettiva distorta che si ha da bordocampo. Poi arriva il minuto 64, entra in campo Pazzini e tutto cambia. In cinque minuti segna su rigore e soprattutto dà una scarica di elettricità ai suoi. Da un suo tiro nasce il 2-3, quando poi Stepinski sbaglia il goal del pareggio lo applaude, lo incoraggia. E infatti poco dopo il pallone lo metterà comunque in rete. E’ un capitano d’altri tempi.
GENOA-MILAN 0-2
Si infortuna, al 22’ segna il goal del vantaggio, tre minuti dopo esce perché il dolore è troppo forte. Il comunicato del Milan, qualche giorno dopo, chiarisce che Pazzini ha segnato quel goal nonostante “una micro infrazione alla testa del perone della gamba destra”. L’immagine di Galliani in tribuna che, esultando, se la prende con Portanova, autore dello scontro col Pazzo, è un’immagine abbastanza storica: sapeva che pochi giorni dopo il Milan avrebbe dovuto giocare, senza la sua unica punta vera, il ritorno di Champions col Barcellona. La partita del palo di Niang insomma. 4-0 per il Barça.
INTER-PALERMO 3-2
Quando il Pazzo entra in campo al 46’ al posto di Coutinho, l’Inter è sotto di due goal (partita memorabile tra l’altro: Palermo stratosferico nel primo tempo, poi Julio Cesar che para un rigore a Pastore, un sacco di conclusioni, pali e cose belle). Comunque, per Pazzini è semplicemente l’esordio in nerazzurro e in mezz’ora segna una doppietta. Un classico della casa: facendo una classifica dei “bomber dalla panchina” dal 1994 a oggi, Pazzini è al secondo posto con 22 goal da subentrato; più di lui, solo Matri (25).
SAMPDORIA-SIENA 2-2
Del periodo doriano, la partita che tutti ricordano è forse quella che ha infilato Pazzini sul quadernino nero dei romanisti. Nel 2010 la Roma perde lo scudetto, in sostanza, per colpa di una sua doppietta. Però no, Siena-Samp, perché contiene il primo feat di Pazzini e Cassano: cross di Antonio da destra, tap in del Pazzo e poi via, con due dita sugli occhi verso le gradinate di Marassi. Si trovavano alla grande, il 99 immaginava tagli che poi Pazzini avrebbe fatto sul serio. Finalmente da solo al centro di un attacco, in due anni con la Samp segna 48 goal in 87 partite.
FIORENTINA-JUVENTUS 3-3
Basta un solo girone in Serie A con l’Atalanta per convincere la Fiorentina a portarsi a casa quello che sembra l’attaccante italiano del futuro. Pazzini la ripaga praticamente subito in quella che a Firenze è La Partita. Controllo, rientro sul destro, botta di potenza pura dal limite.
Rivedendo questo goal magnifico ho fatto caso all’esultanza: con la mano destra vicino all’orecchio, Pazzini fa lo stesso gesto che caratterizza Toni fin dai tempi di Palermo. Qualche mese dopo se lo ritroverà in spogliatoio e soprattutto in campo, situazione non semplice da maneggiare quando hai vent’anni e sei un centravanti. Insomma, fin dall’inizio ha dovuto imparare a muoversi in spazi stretti. Sia in area che nelle gerarchie.
FONTE: CalcioNews24.com
NEWS
20 marzo 2020 - 09:29 Il Pazzo aspetta: “vede” quota 200 gol in carriera
L’attaccante gialloblù ha segnato 199 reti tra i professionisti. E attende che si torni a giocare
di Redazione Hellas1903
Un grande traguardo “congelato”.
Giampaolo Pazzini ha segnato 199 reti in carriera (50 di queste con la maglia del Verona). Quota 200 è a un passo.
Il blocco del campionato ha messo in attesa anche il possibile raggiungimento di questo speciale obiettivo per l’attaccante.
Se ci sarà modo di ricominciare e di chiudere questa stagione, il Pazzo cercherà di centrare un eccezionale risultato personale.
FONTE: Hellas1903.it
Verona - Il Carnevale di Verona, un momento magico per tutta la città, raccontato in questa puntata di 'Dentro il Mondo Gialloblù' dalle parole dei protagonisti di una notte alla quale l'Hellas non ha voluto mancare e nella quale Giampaolo Pazzini è stato premiato per i 50 gol in maglia gialloblù.
FONTE: HellasVerona.it
IL CAPITANO SEMPRE DECISIVO Pazzini, dati shock: un gol ogni 39 minuti
12/02/2020 18:00
Con il sole o con la pioggia, con il freddo o con il caldo, titolare o panchinaro: la sua firma c’è sempre. Capitan Pazzini, con il suo gol su calcio di rigore, ha regalato al Verona la strepitosa vittoria sulla Juventus, nella magica notte di sabato sera al Bentegodi. Nella perfetta macchina creata da Ivan Juric anche Pazzini sta trovando il suo ruolo ideale ed è spesso decisivo, anche se gioca con il contagocce. Si sa, Juric preferisce altri tipi di attaccanti: è richiesto grande lavoro in fase di non possesso, e forma fisica sempre al massimo. Bisogna eseguire tutti i compiti dettagliati richiesti dal tecnico croato: soprattutto in fase di copertura, disturbando i portatori di palla avversari.
Ma serve essere anche lucidi sotto porta e Pazzini, indiscutibilmente, è la punta in rosa che più di chiunque altro sa finalizzare la manovra offensiva gialloblù: il capitano, nonostante l'età, non ha mai perso l'innato senso del gol che è richiesto agli attaccanti "d'area" come lui. Il Pazzo ha segnato il 50esimo gol con la maglia dell'Hellas e ora punta l'altro ex capitano gialloblù, l’amico Luca Toni (a quota 51).
Quest'anno ha segnato quattro reti in nove presenze, che in realtà sono nove spezzoni di partita. Infatti sono stati 158 i minuti disputati da Pazzini in questa stagione. Il bomber toscano ha segnato quattro reti: quindi un gol ogni 39 minuti e 30 secondi. Una media-gol pazzesca: in pratica una rete per meno di un tempo.
Dei 4 gol realizzati, 3 sono stati trasformati su rigore. Infatti, Pazzini detiene altri record impressionanti, anche quando si parla dei tiri dagli 11 metri. E' il miglior rigorista della Serie A. Il capitano gialloblù ha realizzato 23 rigori su 24 battuti in carriera nella massima serie (95,8 di realizzazione): è davanti ai campioni Cristiano Ronaldo della Juventus, con 12 rigori su 13 calciati (92,3%), e Ibrahimovic del Milan, con 23 rigori trasformati su 25 (92%).
Pazzini, proprio come Juric, è l'oro di questo Hellas, anche se gioca pochissimo e il suo contratto scadrà a giugno.
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona, Giampaolo Pazzini “part-time”: così il Pazzo sempre decisivo
By Nicola Marinello 10 Febbraio 2020
Da ultima riserva a protagonista (part-time) indiscusso. Giampaolo Pazzini, 36 anni il prossimo 2 agosto, con umiltà, lavoro e professionalità si è “ripreso” il Verona.
Utilizzato poco o nulla nella prima parte del campionato anche a causa di una condizione fisica non perfetta (a detta dello stesso Juric), Pazzini ha lavorato sodo per farsi trovare pronto qualora il tecnico croato avesse deciso di concedergli una chance. E l’occasione arriva il 15 dicembre nell’ultima partita del 2019. Il Verona sta perdendo per 3-0 in casa contro il Torino, Juric e il Bentegodi chiamano Pazzini e il capitano gialloblù risponde presente. Segna il rigore dell’1-3, propizia il secondo gol di Verre e il Verona, alla fine, riesce nell’impresa di pareggiare grazie alla rete di Stepinski nel finale.
Da lì in poi la stagione di Pazzini si capovolge: va ancora a segno contro Spal e Lecce, fino al rigore decisivo contro la Juventus. A quasi 36 anni Pazzini dimostra ancora di saper essere decisivo, sebbene la freschezza e la condizione atletica non siano quelli di un tempo. Ma la classe ed il senso del gol si, quelle non passeranno mai. Il contratto scadrà il prossimo 30 giugno, e non è da escludere che la società decida di prolungarglielo, magari a cifre ridotte.
Con il pesantissimo rigore che ha sconfitto la Juve sabato sera Pazzini sale a quota 50 gol in maglia gialloblù, piazzandosi momentaneamente al settimo posto della classifica marcatori della storia dell’Hellas Verona. Ad una marcatura di distanza troviamo Egidio Chiecchi e Luca Toni, mentre a quota 52 si attesta Martins Adailton. Il terzo posto di Guido Tavellin è distante 8 marcature.
Foto: Facebook Hellas Verona FC
FONTE: Verona.YSport.eu
SERIE A Pazzini meglio di CR7 e Ibra: top rigorista nella storia della Serie A
09.02.2020 13:46 di Giacomo Iacobellis Twitter: @giaco_iaco
Gli anni passano, ma i gol restano... Così, dopo il 2-1 firmato dal dischetto ieri sera contro la Juventus, Giampaolo Pazzini è diventato il miglior rigorista della storia della Serie A. Alla soglia dei 36 anni, il centravanti dell'Hellas Verona ha trasformato infatti 23 rigori su 24 totali battuti nel massimo campionato italiano: una statistica del 95,8%, con un solo errore contro l'Udinese dell'allora portiere Samir Handanovic commesso il lontano 3 dicembre 2011.
Chi dietro al Pazzo? Cristiano Ronaldo della Juventus, con 12 rigori trasformati su 13 (percentuale del 92,3%), e Zlatan Ibrahimovic del Milan, con 23 rigori trasformati su 25 (percentuale del 92%).
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
09 febbraio 2020 - 11:47 Pazzini vola, sono 50 i gol con il Verona
Con un’altra rete, la punta gialloblù entrerà nella top 5 di sempre dell’Hellas
di Redazione Hellas1903
Con quello di ieri, sono 50 i gol segnati da Giampaolo Pazzini con la maglia del Verona.
Una rete pesantissima e decisiva, firmata su rigore alla Juve, per dare la vittoria all’Hellas e avvicinarsi, sul piano statistico, alla top 5 dei realizzatori gialloblù si ogni tempo.
A 51, alla pari, al quinto posto, ci sono Egidio Chiecchi e Luca Toni.
Un’altra marcatura e il Pazzo entrerà in questo speciale “club”. Quarto, poi, è a 52, è Martins Bolzan Adailton, mentre il podio è più distante, con i 58 gol di Guido Tavellin, terzo.
FONTE: Hellas1903.it
PAZZINI: «QUESTA SQUADRA HA UN CUORE IMMENSO: NON VOGLIAMO FINIRE DI STUPIRE»
08/FEBBRAIO/2020 - 23:50
Verona - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate al termine di Hellas Verona-Juventus, 23a giornata della Serie A TIM 2019/20.
«La partita di stasera? Ci tenevamo a fare una prestazione importante contro una squadra come la Juventus. Sono veramente contento, volevamo fortemente fare una partita del genere davanti a uno stadio pazzesco. Dove abbiamo trovato la forza per vincere? Questa squadra ha un cuore grandissimo, non finisce mai di stupire. Avevamo preparato questa partita per giocare in attacco, e anche quando siamo andati sotto non abbiamo mai smesso di lottare, credendoci fino all'ultimo minuto. Se ci aspettavamo una gara così? No, però la mentalità che ci trasferisce mister Juric ci spinge ad affrontare qualsiasi difficoltà. La nostra idea di gioco non cambia in base a situazioni di vantaggio o svantaggio, cerchiamo sempre di dare il massimo per tutti i novanta minuti. Sono veramente contento per la prestazione di oggi. Cosa è meglio tra giocare e segnare? Va benissimo così, entrare e segnare è fantastico. Sto provando una sensazione di felicità indescrivibile, siamo sesti, è tutto pazzesco. Abbassare la guardia? Sono tranquillo da questo punto di vista perchè abbiamo un mister che non molla mai. Sono sicuro che da martedì tornerà a farci lavorare duramente, ma ora è giusto godersi questo momento».
FONTE: HellasVerona.it
CALCIO
06 febbraio 2020 - 7:53 A Roma è sempre derby: in Curva Nord spunta uno striscione che ringrazia…Pazzini
Ci sono giocatori che diventano eroi…per vie traverse, causando gioie a chi non sopporta determinate squadre. E quindi non c’è troppo da stupirsi se durante Lazio-Verona spunta uno striscione dei tifosi biancocelesti che saluta Pazzini, che dieci anni fa ha sfilato uno scudetto alla Roma.
di Redazione Il Posticipo
Il nemico del mio nemico, si sa, è mio amico. Un adagio vecchio quanto il mondo, ma che nel calcio assume forme davvero particolari. Ci sono giocatori che diventano eroi…per vie traverse, causando gioie non tanto ai propri tifosi, quanto a chi non sopporta determinate squadre. Marco Asensio, tanto per fare un esempio, è forse più celebre tra chi va contro alla Juventus che tra la stessa aficion del Real Madrid, grazie al 4-1 realizzato nella notte di Cardiff alla Signora. E quindi succede anche che all’Olimpico, nella partita che per la Lazio può valere il secondo posto, spunti uno striscione che ringrazia…un giocatore del Verona.
PAZZINI – L’eroe della Nord, neanche a dirlo, è Giampaolo Pazzini. L’attaccante, oggi in Veneto, è entrato nel cuore del tifo biancoceleste ormai dieci anni fa, quando una sua doppietta è di fatto costata lo scudetto alla Roma di Ranieri. Il 25 aprile 2010 all’Olimpico è stato psicodramma giallorosso, con i capitolini che finiscono il primo tempo in vantaggio con gol di Vucinic, ma che nella ripresa crollano sotto i colpi del bomber toscano. A fine stagione a mancare all’appello sono proprio quei due punti e l’Inter può festeggiare il Triplete e i cugini dei giallorossi…lo scampato pericolo. Da quel momento in poi, il “Pazzo” entra nel Pantheon del tifo laziale.
BEFFA – Dunque, dopo la coreografia con l’aquila che stupisce il mondo, la Curva Nord decide di onorare l’attaccante degli ospiti con il più classico degli striscioni: “25/4/2010, grazie Pazzini”. Parole che, nell’infuocato clima derby che a Roma non si spegne mai, sono già nella storia della rivalità tra giallorossi e biancocelesti. Per la Lazio, però, quasi finisce in beffa. Intanto…Pazzini non entra, quindi non può ricevere l’applauso che i tifosi laziali gli tributano ogni volta che gioca contro di loro. E poi il Verona rompe le uova nel paniere a Inzaghi e ai suoi, portando a casa un punto che impedisce ai capitolini di superare l’Inter. L’eroe della serata stavolta è Marco Silvestri, portiere dei veneti, che para tutto il parabile. E che non si stupirà di certo se un giorno, in futuro, dovesse ricevere uno striscione di ringraziamento da parte della Curva Sud. In fondo, a Roma è sempre derby.
FONTE: IlPosticipo.it
NEWS
30 gennaio 2020 - 08:39 Pazzini, 4 gol al Milan. A San Siro da ex
L’attaccante è a -2 da Toni tra i bomber di sempre per il Verona
di Redazione Hellas1903
Con il gol segnato al Lecce su rigore, Giampaolo Pazzini è arrivato a quota 49 con il Verona.
Settimo bomber di sempre, il Pazzo, a -2 dal quinto posto, dalle 51 reti di Luca Toni. Domenica l’Hellas va a San Siro per sfidare il Milan. Per Pazzini è partita da ex, visto che in rossonero ha giocato dal 2012 al 2015.
Al Diavolo ha fatto 4 gol in carriera: tre con la Sampdoria, uno con il Verona.
Pazzini, in questo periodo, è stato impiegato con buona frequenza da Ivan Juric. Con il Milan comincerà dalla panchina, ma può essere un cambio utilissimo per la causa gialloblù nel duello con la formazione di Stefano Pioli.
FONTE: Hellas1903.it
Rete n.950 in Serie A per l’Hellas Verona. La firma è di Giampaolo Pazzini
gennaio 27, 2020
Giampaolo Pazzini, con il gol messo a segno ieri contro il Lecce, non solo sale a quota 49 gol con la maglia del Verona (che lo porta a -2 da Luca Toni e si sgancia da Preben Larsen Elkjaer), ma addirittura spetta a lui segnare il gol numero 950 in Serie A nella storia dell’Hellas.
Nella classifica all time dei marcatori di Serie A, sale a quota 114 reti in 376 presenze in solitaria alla posizione n. 58.
Altra pillola statistica: con il calcio di rigore di ieri, sono 15 consecutivi realizzati in massima serie, ed 1 solo sbagliato (il 3/12/2011 con la maglia dell’Inter scivoló al momento di calciare la palla) sui 24 calciati.
ETERNO CAPITANO!!
Fonte: hellasveronastyle.eu
FONTE: HellasLive.it
SERIE A Verona, Pazzini: "Orgogliosi del nostro cammino. Europa? Salviamoci"
26.01.2020 17:14 di Dennis Magrì Twitter: @MagriDenn
Giampaolo Pazzini, attaccante dell’Hellas Verona, ha commentato così il successo per 3-0 contro il Lecce ai microfoni di Sky Sport: “Vedere lo stadio ricco di entusiasmo ci dà gioia, merito di una squadra che sta facendo cose incredibili. Siamo orgogliosi di quanto fatto fin qui, stiamo bene e vogliamo continuare così. Questo pubblico si merita una squadra così. Europa? Non lo so, adesso salviamoci perché il campionato di Serie A è difficile. Alleniamoci come stiamo facendo e i risultati arriveranno. Anche oggi abbiamo fatto settanta minuti ad alta intensità contro il Lecce, non era semplice”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
IL CAPITANO E' TORNATO Strepitoso Pazzini un gol ad ogni ora
07/01/2020 12:45
Il capitano è tornato e segna a raffica. Dopo molti mesi in panchina, Giampaolo Pazzini è di nuovo protagonista con la maglia dell'Hellas. Ivan Juric è tornato a dargli fiducia: "E' in crescita. L'ho visto meglio in allenamento nelle ultime settimane" aveva detto il tecnico croato nei giorni scorsi.
E Pazzini ha subito ripagato la fiducia del tecnico: il capitano ha segnato due gol in 117 minuti effettivi di gioco (collezionati in 5 presenze totali, molte con spezzoni a fine gara). Una rete ogni 58 minuti: una media di un gol in meno di un'ora di gioco. Numeri impressionanti: Il Pazzo prima è stato decisivo quando è entrato nella ripresa col Torino e da protagonista ha portato il Verona dallo 0-3 al 3-3 (un gol e un palo decisivo per il tap-in di Verre) e poi ha sbloccato il match con la Spal a Ferrara. Ora è davvero difficile togliergli la maglia da titolare...
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
07 gennaio 2020 - 08:25 Dialogo con Juric e allenamenti speciali: così è nato il rilancio di Pazzini
Fondamentale il confronto con il tecnico. Il peso della preparazione personalizzata
di Redazione Hellas1903
Giampaolo Pazzini è tornato a segnare in A con il Verona, l’ha fatto per due partite di fila, cosa che non gli accadeva dal 2016.
Sta bene, il Pazzo, nella testa e nelle gambe, gestito con intelligenza dallo staff dell’Hellas.
Il suo pieno rilancio è nato, come riporta “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola, dal dialogo con Ivan Juric. Un patto stretto tra tecnico e giocatore nel momento in cui gli spazi per l’attaccante erano ridotti al minimo.
Juric ha spiegato a Pazzini come aveva intenzione di impiegarlo, dicendogli che appena fosse stato in condizione non avrebbe esitato a schierarlo, anche dall’inizio.
Parole cui sono seguiti i fatti.
Nel frattempo, infatti, è stata fissata una tabella di preparazione specifica per il Pazzo. Allenamenti calibrati, meno tempo in campo con il gruppo, ma più qualità nel lavoro.
I risultati sono arrivati: Pazzini c’è.
FONTE: Hellas1903.it
Pazzini e Pandev, il calcio è un mestiere per "vecchi"
La prima giornata del 2020 riporta alla ribalta due volti familiari della Serie A. Gente che, puntualmente, riemerge come un fiume carsico quando è il momento di lasciare un segno
di Leo Lombardi
6 Gennaio 2020 alle 09:04
Nei momenti di difficoltà ci si aggrappa agli anziani, siano essi un padre della patria cui affidare le sorti di un Paese in confusione o un nonno cui chiedere qualche ora del suo tempo per stare con il nipotino. Il calcio non fa eccezione, soprattutto in Italia. Hai un bel parlare di strade sbarrate ai giovani, ma quando le situazioni diventano tese gli allenatori preferiscono sempre battere le piste più conosciute, affidandosi a chi è da più tempo nel calcio: vuoi perché sul campo sa trovare una soluzione a un problema, vuoi perché nello spogliatoio determina clima ed equilibri di un gruppo. La prima giornata del 2020 ha così riportato alla ribalta due volti familiari come quelli di Giampaolo Pazzini e Goran Pandev. Gente che, puntualmente, riemerge come un fiume carsico quando è il momento di lasciare un segno.
Pazzini, quindi. Domenica ha ritrovato un gol su azione che mancava da maggio. Ha colpito secondo abitudine, punendo un errore avversario, peculiarità che ne ha fatto il perfetto attaccante d'area fin dal suo apparire nel 2003. Il centravanti è figlio del florido centro sportivo di Zingonia, dove l'Atalanta cura con amore quello che è il miglior vivaio d'Italia. Pazzini non ha ancora 20 anni, Andrea Mandorlini dà fiducia a lui e a un altro ragazzino, Riccardo Montolivo, di un anno più giovane. I due sono fondamentali per la promozione in serie A. Insieme nell'Atalanta, insieme due anni dopo nella Fiorentina, dove firmano le migliori pagine della gestione Della Valle, con Cesare Prandelli in panchina. Lo stesso capita alla Sampdoria, dove Pazzini incrocia il talento rinato di Antonio Cassano, riportando nel 2009 i blucerchiati a un primo posto che mancava da vent'anni e a una insperata qualificazione ai preliminari di Champions League, con eliminazione per mano del Werder Brema. Un'avventura che segna in negativo il destino dei liguri: a gennaio la squadra viene smantellata, Pazzini si ritrova prima all'Inter e poi al Milan, dove torna a far coppia con Montolivo fino al 2015, quando si lega al Verona dopo un eccesso di panchine in rossonero.
Quella con i veneti è una storia di alti e bassi che dura fino a oggi. A una immediata retrocessione, segue la promozione nel 2017 con il record di gol in carriera (23). Torna in serie A, il tecnico Fabio Pecchia gli fornisce una singolare motivazione per scaricarlo: “Dovremo difenderci, partirai più spesso in panchina”. Quanto basta per accettare a gennaio il prestito con il Levante in Spagna, dove si toglie la soddisfazione di segnare al debutto nel 2-2 con il Real Madrid e di battere 5-4 il Barcellona. Torna nell'estate e ritrova un Verona ovviamente in B, viste le idee di Pecchia. Cercano di venderlo a causa dello stipendio alto, il tentativo fallisce. Fabio Grosso lo mette in panchina, lui riconquista la scena aspettando il suo momento e, soprattutto, l'esonero dell'allenatore a una giornata dal termine della regular season. Ai playoff Pazzini segna la doppietta al Perugia e contribuisce al ritorno in serie A. A 35 anni non può pretendere una maglia da titolare fisso, si accomoda in panchina e attende una chiamata, come la mezz'ora che Ivan Juric gli concede con il Torino. La situazione è disperata, il Verona sta perdendo 3-0 in casa. Il centravanti trasforma il rigore del 3-1 e avvia la rimonta fino al pareggio finale. E anche quando parte dall'inizio, ritrova la verve dei tempi migliori, come il colpo di testa di domenica che ha aperto la strada al successo in trasferta sulla Spal, risultato che avrà un peso fondamentale nella lotta salvezza.
[...]
FONTE: IlFoglio.it
NEWS
05 gennaio 2020 - 19:33 E sono 113! Pazzini, i gol in A non finiscono mai
Dal 2016 il centravanti non segnava due reti di fila nel massimo campionato
di Redazione Hellas1903
Con la rete di oggi a Ferrara, Giampaolo Pazzini ha toccato quota 113 marcature in Serie A.
Si colloca, quindi, al quinto posto tra i giocatori ancora in attività nel massimo campionato, dietro a Fabio Quagliarella, Zlatan Ibrahimovic, Gonzalo Higuain e Ciro Immobile.
Pazzini non segnava in due gare consecutive di A dal gennaio del 2016, quando firmò i gol del pareggio con la Roma e col Genoa.
FONTE: Hellas1903.it
05 GEN 2020 CAPITANO, MIO CAPITANO
Molta gente stasera si dovrebbe vergognare. Tantissima. Tutti quelli che, ad esempio, pensavano che Pazzini fosse un giocatore finito. E prima di loro, tutti quelli che lo hanno messo in discussione. E quelli che, quinte colonne del pensiero societario, leccaculi in perenne azione, cercavano di disgregarne l’immagine e la professionalità. Ce ne sono tantissimi. Nickname che spuntavano come funghi sui social e sui blog e insultavano chi come noi, sosteneva che era una bestemmia non vedere uno come Pazzini titolare in serie B, additandoci come nemici della società, o addirittura nemici del Verona. Tutti spazzati via da un gol, da una partita, dal sorriso di un giocatore che il Verona non poteva permettersi di tenere fuori, in panchina, trattandolo a volte peggio di un lebbroso.
Per fortuna la verità viene sempre a galla, anche se a volte fa percorsi strani e lunghi e in molti se ne dimenticano. Pazzini è un ragazzo gentile, educato, disponibile, ma prima di tutto un campione. Un campione che il Verona ha pagato molto e poi ha cercato di scaricare perché il suo ingaggio era eccessivo. Bastava dirlo, invece, s’è scelta una strada in cui le buche erano piene di nefandezze e di ipocrisie.
L’unico che ha cercato a suo modo di rimettere chiarezza in questa vicenda è stato Juric. Il primo a spiegare perchè Pazzini non giocava e cosa si aspettasse da lui. E il primo ad ammettere anche il suo errore di non averlo inserito prima (“Forse” ha detto dopo la gara con la Spal “anch’io mi sono sbagliato”). Juric è un uomo vero e il suo splendido Verona è specchio della sua immagine. Non poteva Juric tenere fuori uno come Pazzini, ed infatti, pur tardivamente, il bomber ha rifatto capolino nella partita che non ti aspettavi. Ha segnato, ha corso, ha giocato di fino (tacco sulla linea dell’out). Ha zittito i pidocchiosi lacchè del presidente che stasera avranno un po’ di gustoso sterco da mangiare.
Mentre noi esultiamo per il gol di un campione che ha regalato all’Hellas Verona tre punti e una salvezza sempre più vicina.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
«Il gol di oggi? Sicuramente il merito è da dividere con la squadra e soprattutto con Lazovic. Personalmente ho sempre cercato di lavorare per migliorare la mia condizione. Rimanere sul pezzo a volte non è facile, però sono molto contento di essermi tolto questa grande soddisfazione, mi rende molto orgoglioso e mi dà carica per il futuro. Un lavoro specifico durante queste settimane? Quando si cresce con l'età è giusto trovare un proprio equilibrio sotto certi aspetti. Ci sono caratteristiche che non possono essere quelli di dieci anni fa, bisogna lavorare di testa e d'esperienza. Vanno curati tutti gli aspetti che riguardano la quotidianità. Però ripeto, oggi Darko mi ha dato una palla bellissima. Mi dispiace per il secondo gol invece, quella è una rete sbagliata. Il movimento sul gol? Il difensore guardava spesso solo la palla, quindi volevo e speravo che la sfera potesse arrivare lì dove l'ho colpita. La qualità della vita e della città in cui sei aiuta a 35 anni? Io con Verona ho un rapporto fantastico che si è creato nel tempo. Questo mi ha spinto a fare sempre meglio, per la responsabilità che sento dall'affetto delle persone»
FONTE: HellasVerona.it
I dieci migliori marcatori dalla panchina della storia della Serie A: 3º posto per Pazzini
dicembre 20, 2019
La media migliore è di George Weah, con 5 reti in 6 presenze da subentrato. Nella classifica assoluta, primo posto per Alessandro Matri con 25 reti in 143 gare. Subito dietro Del Piero con 19 (100) e terzo posto per Giampaolo Pazzini (19 in 140). Fonte: La Gazzetta dello Sport
FONTE: HellasLive.it
Pazzini a -1 da Elkjaer
dicembre 17, 2019
Sono 47 i gol realizzati da Giampaolo Pazzini con la maglia dell’Hellas Verona, uno in meno dell’eterno Sindaco di Verona, Preben Larsen Elkjaer, autore di 48 reti in gialloblù in 130 presenze tra campionato e coppe.
Per Pazzini rete n.112 in Serie A, la 47ª con l’Hellas Verona
dicembre 17, 2019
Contro il Torino, l’ingresso in campo di Giampaolo Pazzini ha ribaltato l’andamento di una partita che sembrava più che compromessa, con l’Hellas Verona sotto 0-3. Il rigore trasformato dall’attaccante gialloblù ha dato poi il via alla storica rimonta dei ragazzi di Juric. Per Giampaolo Pazzini si contano in 372 presenze nel massimo campionato italiano, 112 reti (con l’Hellas Verona, 11 gol in Serie A, per un totale di 47 marcature, ndr) numeri che gli hanno permesso di raggiungere Cavani e Pellissier nella classifica marcatori di tutti i tempi della Serie A. Pazzini ora è a -1 da Antonio Cassano, -3 da Mazzola e -4 da Abel Balbo.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
15 dicembre 2019 - 16:29 Pazzini conta fino a 112: il gol in A gli mancava da due anni
L’ultima rete, sempre su rigore, contro l’Inter, a ottobre 2017
di Redazione Hellas1903
Grande prova di Giampaolo Pazzini, con il Torino.
Il suo ingresso è coinciso con il cambio di marcia dell’Hellas. Suo il gol su rigore che ha riaperto il confronto. Per il Pazzo, le reti in Serie A sono 112. E soltanto il palo gli ha tolto il bis, dopo una gran girata. Sulla ribattuta, Valerio Verre ha rimesso in porta il pallone, spingendo il Verona al 2-3.
Pazzini non segnava in A dal 30 ottobre 2017, sempre con l’Hellas sempre su rigore. I gialloblù persero per 2-1 con l’Inter, al Bentegodi.
Di Pazzini fu il provvisorio pareggio, dopo il gol di Borja Valero. In seguito, Perisic siglò la marcatura decisiva.
Tutt’altro finale, quello di oggi.
FONTE: Hellas1903.it
PARLA IL CAPITANO Pazzini: Non sono bollito mi sono operato in estate
15/12/2019 16:24
“Non sono bollito, quando lo sarò davvero sono il primo che dirà basta. Poco spazio? Se la squadra vince va bene anche così. Il Verona non muore mai, volevamo chiudere bene questo 2019. Dopo un primo tempo sottotono abbiamo trovato la forza per reagire, contro una grande squadra. Il pareggio è il giusto premio” Giampaolo Pazzini parla così dopo il pareggio col Torino, una rimonta condita dal suo gol.
Il Pazzo ha svelato anche un dettaglio rimasto segreto: “Non l'avevo detto pubblicamente, ma quest'estate mi sono sottoposto a una piccola operazione al ginocchio per cercare di fare una grande annata. Dedico il gol alla mia famiglia che mi è stata vicina in questo momento difficile. Juric? Parla diretto, cerca attaccanti con caratteristiche differenti rispetto alle mie. Non faccio polemiche. Voci di mercato si di me? Pura fantasia. Contratto? Scade a giugno, vedremo cosa accadrà”.
Il capitano gialloblù ha concluso: “I gol segnati dai subentrati? Significa che abbiamo fame, che abbiamo voglia di lottare e che remiamo tutti nella stessa direzione. Sono contento per il gol, così come per Verre e per Stepinski. Gli applausi dei tifosi? Con me sono sempre grandi, li ringrazio ancora perchè anche oggi ci hanno trascinato. Gran parte del merito va a loro”.
FONTE: TGGialloBlu.it
«Un Verona che non muore mai? È così, volevamo chiudere bene questo 2019. Dopo un primo tempo sotto tono abbiamo trovato la forza per reagire, contro una grande squadra. Il pareggio è il giusto premio. I gol segnati dai subentrati? Significa che abbiamo fame, che abbiamo voglia di lottare e che remiamo tutti nella stessa direzione. Sono contento per il gol, così come per Verre e per Stepinski. Oggi è una giornata positiva. Gli applausi del Bentegodi? Loro con me sono sempre grandi, li ringrazio ancora perchè anche oggi ci hanno trascinato. Gran parte del merito va a loro».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
11 dicembre 2019 - 21:58 Pazzini: “L’affetto della gente di Verona mi riempie il cuore. Domenica col Torino vogliamo vincere”
L’attaccante gialloblù: “Verona in Europa? Sarebbe bello, dobbiamo cercare di migliorare sempre”
di Redazione Hellas1903
Giampaolo Pazzini, intervistato da Sky, ha parlato del campionato dell’Hellas e del suo rapporto speciale coi tifosi. “Verona in Europa? Sarebbe bello, dobbiamo cercare di migliorare sempre e provare ad ambire a qualcosa in più il prossimo anno. Me lo auguro e lo auguro alla città, perché si merita una squadra importante. All’Atalanta bisogna fare i complimenti, hanno fatto qualcosa di straordinario”.
“Quest’anno – prosegue Pazzini – si è creato un grande entusiasmo, siamo partiti bene nelle prime partite, facendo punti, e siamo stati facilitati da questo. La squadra ha fatto tanto, ci ha messo impegno, non ha mai sbagliato una prestazione. All’inizio ci davano già per spacciati, invece è una squadra che lotta e che ha già fatto tanti punti, anche se siamo ancora a meno di metà di quello che dobbiamo fare, ma sono fiducioso. È un gruppo sano, che ha fame, tutti remano nella stessa direzione. Domenica vogliamo fare tre punti col Torino. L’affetto dei tifosi nei miei confronti? È una cosa che addirittura mi intimidisce, non so mai come ringraziarli, mi hanno sempre fatto sentite importante sia nei momenti belli che in quelli meno belli, è una cosa che mi riempie il cuore. Mi hanno dato la spinta per non mollare mai”.
FONTE: Hellas1903.it
L’aveva dichiarato al primo giorno di ritiro a Primiero e la volontà dell’attaccante Giampaolo Pazzini non è affatto cambiata ad oggi. In scadenza di contratto il prossimo 30 giugno 2020, Pazzini non ha alcuna intenzione di lasciare la città scaligera nella prossima sessione di mercato. Qualcuno ha perfino scritto e detto dell’interesse del Vicenza per Pazzini, ma da quanto appreso da Hellas Live non risulta alcun contatto tra le parti, forte anche della volontà del bomber di non lasciare la provincia veronese.
FONTE: HellasLive.it
Mercato Verona, su Pazzini-Vicenza per ora nessuna conferma: gli aggiornamenti
giovedì 5 20 Dicembre19 - Ore 23:40 - Autore: Dimitri Canello
Trivenetogoal news: l’indiscrezione era circolata la settimana scorsa, poi domenica sera durante il posticipo di Serie A Verona-Roma Gianluca Vighini su Telenuovo l’ha lanciata con decisione: Giampaolo Pazzini starebbe trattando con il Vicenza o, perlomeno, ci sarebbero stati alcuni contatti con il suo agente Tullio Tinti. Una notizia che avrebbe del clamoroso. Tutte le verifiche condotte sinora, sia lunedì che in data odierna, hanno però portato per ora a un nulla di fatto. La situazione: Pazzini, che a breve compirà 36 anni, sta arrivando alla scadenza del suo maxicontratto quinquennale con l’Hellas che tanto ha fatto discutere nel corso degli anni e guadagna una cifra monstre di 1,2 milioni netti a stagione. Il vincolo scadrà a giugno del 2020. Nei giorni scorsi ci sono stati i primi tentativi di dialogo per una rescissione a gennaio, con buonuscita e incentivo all’esodo, ma a quanto risulta al momento non c’è alcun accordo fra le parti, né l’intesa viene segnalata in dirittura d’arrivo. Pazzini non vuole rinunciare neppure a un euro di quanto previsto dall’attuale vincolo e oltretutto non vuole spostarsi da Verona. L’ipotesi Vicenza, pur suggestiva e geograficamente vicina, per il momento rimane tale, anche se la cifra attorno a cui ragionare a gennaio (comunque elevatissima) sarebbe la metà del compenso annuo: non sappiamo cosa accadrà da qui a fine gennaio e ci sarà un colpo di scena sul modello Luca Rigoni ma oggi la situazione è questa. Qualcuno nelle ultime ore ha ipotizzato persino contatti fra Renzo Rosso e la moglie di Pazzini, Silvia Slitti, wedding planner ben inserita nel mondo della moda come personal shopper, interior designer e assistente personale. Anche qui, per ora, di conferme neppure l’ombra.
FONTE: TrivenetoGoal.it
Giampaolo Pazzini, attaccante dell’Hellas Verona, sta trovando pochissimo spazio con Ivan Juric sulla panchina degli scaligeri. Secondo quanto riporta “La Gazzetta dello Sport” il giocatore potrebbe andare in Serie B per trovare più spazio, sulle sue tracce ci sarebbe la Salernitana.
FONTE: ILovePalermoCalcio.it
Sport E’ Il rebus dell’Hellas, Pazzini ai raggi X
Le ragioni del sì, le ragioni del no. Così l’’impiego del “Pazzo” divide i tifosi Juric sembra intenzionato a non cambiare idea, ma forse ci sta pensando...
Di Cronaca di Verona - 4 Dicembre 2019
Le ragioni del sì
LA STORIA. Beh, se uno nella sua carriera ha segnato più o meno 200 gol, un motivo ci deve pur essere. Tra gli attaccanti in dotazione a Juric, non ce n’è uno che abbia le sue caratteristiche, nè, ovviamente, il suo curriculum vitae. D’accordo, il passato non conta, ma parliamo di uno che ha 35 anni, non 80…
IL “FIUTO”. Diciamolo chiaro, il “Pazzo” in mezzo all’area è un pericolo pubblico. Un difensore che lo deve guardare di sicuro non può mai essere tranquillo. Lo dicono i numeri. E Pazzini lo ha sempre dimostrato negli anni veronesi, anche in serie A, sia pure impiegato a scartamento ridotto. Il fiuto non ha età, non si compra al mercato. O ce l’hai o non ce l’hai…
LA SERIETA’. Già, non è da tutti, non è da sottovalutare. Pazzini ha dato a Verona l’esempio di un profesisonista serio, che accetta ogni decisione senza polemiche, senza creare “casini” in spogliatoio. D’accordo, dirà qualcuno, con l’ingaggio che prende…No, non è quello il punto. Anzi, proprio l’ingaggio poteva consigliargli un diverso atteggiamento. Il “Pazzo” si allena, esegue, va in panchina senza fiatare. Quanti altri l’avrebbero fatto?
LA “MOLLA”. Occhio alla voglia di rivincita. Occhio anche alla scadenza del contratto. Il “Pazzo” sa che il Verona non lo confermerà. E potrebbe avere dentro il “sacro fuoco” di chi cerca una vetrina per il futuro. Un motivo in più, da non sottovalutare…
Le ragioni del no
LA CONDIZIONE. Juric, a una precisa domanda, qualche tempo fa aveva risposto secco: “Non ha la condizione per giocare una partita in serie A”. Parole anche dure, ma Juric si sa, non le manda a dire. La realtà è che Pazzini, da anni, “combatte” con qualche inevitabile acciacco che gli impedisce di allenarsi al top e, dunque, di avere quella condizione perfetta che un tecnico chiede ai suoi.
IL MODULO. O meglio, il tipo di gioco che Juric chiede alla squadra. Dove le punte devono essere “i primi difensori”. Dove serve movimento, lotta aspra, capacità di sacrificio, pressing alto… Tutte cose che uno Stepinski può fare, ma che un Pazzini, ovviamente, fa molta più fatica a garantire. Ecco allora il ricorso a gente che ha meno senso del gol ma caratteristiche che meglio si adattano al “credo” tecnico di Juric.
L’ETA’. Juric, si sa, predilige i giovani, soprattutto se di valore. Vedi Kumbulla, lo stesso Salcedo, ora purtroppo costretto ai box da un grave infortunio. Età che vuol dire freschezza atletica, maggiore elasticità mentale, superiore adattabilità alle richieste. Se chiedi a Salcedo una cosa te la fa, magari un Pazzini può essere un po’ meno “malleabile”.
LA COERENZA. Già, potrebbe incidere anche questo. Juric è intelligente, dunque il rischio (forse) non esiste. Ma a volte, per coerenza, non si torna indietro su decisioni già prese. Eppure, il “Pazzo” merira un ripensamento…
FONTE: CronacaDiVerona.com
BOLLETTINO MEDICO: GIAMPAOLO PAZZINI
14/OTTOBRE/2019 - 20:26
Peschiera - Hellas Verona FC comunica che - nel corso dell’allenamento di oggi pomeriggio, lunedì 14 ottobre - Giampaolo Pazzini ha interrotto anzitempo la seduta per un risentimento muscolare. Le visite strumentali alle quali si è sottoposto in serata hanno evidenziato una lesione muscolare 3A, ovvero di primo grado, all’adduttore breve della coscia sinistra.
Non sono al momento quantificabili i tempi di recupero.
FONTE: HellasVerona.it
Da RedazioneSB - 11/10/2019
Soltanto 2 presenze in campionato per Giampaolo Pazzini, per un totale di appena 7 minuti giocati. Se ci si aggiunge anche la presenza in Coppa Italia il risultato non cambia poi tanto: altri 15 minuti per un totale di 3 presenze e 21 minuti di gioco. A trentacinque anni suonati per l’attaccante ex Sampdoria e Inter potrebbe non esserci più spazio nella massima categoria italiana, dove la lotta nelle retrovie, che coinvolge il suo Hellas Verona, è come sempre più agguerrita che mai. Ivan Juric ha scelto di tenerlo lontano dal proprio progetto tecnico, ma l’esperienza e la statura di un attaccante che ha calcato ogni tipo di palcoscenico in Italia potrebbero ancora tornare utili in Serie B.
Pazzini Serie B, ipotesi valida in un solo caso
Il ‘Pazzo’ ha un contratto in scadenza nel giugno del 2020 con l’Hellas. Molti club del campionato cadetto potrebbero però tentare l’assalto preventivamente con un piccolo indennizzo di poche centinaia di migliaia di euro.
Dal proprio canto, con ogni probabilità, il numero 11 dei gialloblu accetterebbe un’ultima avventura in B soltanto se vissuta da protagonista. Data l’età, infatti, per Pazzini potrebbe giungere a breve il momento di appendere le scarpe al chiodo e salutare per sempre il mondo del calcio giocato. Ma non prima, forse, di aver detto ancora una volta la sua facendo la differenza, a suon di gol, in un club del campionato cadetto.
M.D.A.
FONTE: SerieBNews.com
SERIE A Hellas Verona, Pazzini non è in condizione. Juric: "Non ci siamo"
20.09.2019 12:51 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Giampaolo Pazzini non sarà in campo per la sfida di domani tra Hellas Verona e Juventus. Con l'assenza di Stepinski per squalifica, mister Juric in settimana aveva pensato al suo utilizzo.
Ma oggi, in conferenza stampa, ha spiegato il motivo per cui non ci sarà: "Fare giocare Pazzini era nella mia testa questa settimana, con la squalifica di Stepinski. Ma non ci siamo, pensavo che stesse meglio e che potesse dare di più, ma non è ancora pronto".
Per Pazzini, quindi, proseguirà la sua tabella di recupero personalizzata: al momento però non è dato sapersi quando sarà di nuovo in campo.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS Seric: “Pazzini? Bisogna credere a Juric”
di Redazione Settembre 20, 2019 - 10:00
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PAZZINI. “Non entro nel merito. Nessuno però, soprattutto un allenatore, fa una scelta che possa danneggiare la squadra. E se Juric ha detto che adesso non è al massimo bisogna credergli, pur avendo io sempre apprezzato Pazzini”.
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FONTE: Hellas1903.it
Setti su Pazzini: “Noi lo dobbiamo solo rispettare”
settembre 20, 2019
“In cinque anni le cose cambiano. Quando hai una certa età o certe caratteristiche devi decidere cosa vuoi fare della tua carriera. Ora toccherà a lui cercare di recuperare il terreno o fare scelte diverse. Noi lo dobbiamo solo rispettare”. Il commento del presidente dell’Hellas Verona alla rosea.
FONTE: HellasLive.it
IL MURO DEL TIFOSO E se alla fine arrivasse il Pazzo?
Il ds Trinchera continua instancabilmente nella sua ricerca di profili che possano garantire un rendimento sicuro. Il nome dell’esperto attaccante di proprietà dell’Hellas Verona potrebbe essere quello giusto per infiammare la piazza rossoblu?
di Antonio Battaglia Agosto 29, 2019 - 10:27
Il Cosenza cerca un bomber di razza per la prossima stagione. Visto il recente infortunio di Gianluca Litteri, il ds rossoblu Stefano Trinchera sta cercando di accelerare le operazioni per regalare a mister Braglia una prima punta di peso. E non ci sono solo i nomi noti a tener banco in casa Cosenza. Si parla di una trattativa avanzata per Tupta o di un concreto interesse per Mokulu, ma attenzione all’inedita pista che porta a Giampaolo Pazzini.
Il curriculum parla già da sé: 154 gol in 475 presenze, di cui la maggior parte in Serie A tra le file di Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Inter, Milan e Hellas Verona. Ed è proprio dal club scaligero che il Pazzo è attualmente in uscita: nonostante la fascia di capitano, la sua posizione in gialloblu non è stata mai salda. Già nel gennaio del 2018, infatti, era stato scaricato al Levante, per poi tornare a Verona e vedersi chiuso da Tupta e Di Carmine.
Ecco allora che l’idea di rendersi ancora protagonista in un club di seconda serie potrebbe accarezzare la mente del ‘Pazzo’, il quale a trentacinque anni non dovrebbe ormai più avere grandi ambizioni di carriera. A favorire una possibile trattativa col Cosenza, che spalmerebbe l’esoso ingaggio del ragazzo su base pluriennale, c’è inoltre l’aspetto procuratore: il suo agente Tullio Tinti, infatti, ha già curato le operazioni Broh e Pierini.
Pura suggestione o qualcosa in più, il profilo dell’esperto attaccante bergamasco potrebbe essere quello giusto per garantire i gol al Cosenza?
FONTE: TifoCosenza.it
DOPO L'ESCLUSIONE PAZZINI: UN DILEMMA PER I TIFOSI
20/08/2019 12:07
Pazzini è un dilemma. E' il giocatore più pagato del Verona, il capitano in pectore, eppure non gioca. E' ormai tre anni che la storia va avanti. Ogni tipo di racconto aleggia sulla punta del Verona, amatissimo dai tifosi. Nessuno fa chiarezza. E' in forma? E' alla frutta? E' rotto? E' logoro? La materia viene trattata in varie forme. Fusco aveva azzardato: non è più in grado di giocare in serie A come una volta. E' un attaccante che va bene solo se la squadra gioca nella metà campo avversaria. Pazzini rispose per le rime. Grosso lo trattò da comprimario. Di Carmine titolare, Pazzini vice. Pazzini però giocava e segnava. E i tifosi continuavano a non capire. Ora Juric. Pazzini, ha detto, deve lavorare tanto e di più. Questo tecnico almeno fa un po' di chiarezza. Così domenica dopo l'esclusione a favore di Tupta: "Vedo gli allenamenti era la cosa più logica da fare". Cioè, Pazzini non era in grado di giocare. Il dilemma insomma persiste. Pazzini doveva essere un valore aggiunto, cinque anni di contratto, investimento a lungo termine, il nuovo Luca Toni: rischia invece di essere un peso anche quest'anno. E la gente continua a non capire. E forse non capisce anche Pazzini...
FONTE: TGGialloBlu.it
Saranno cose da… Pazzini L’ultima stagione gialloblu del bomber inizia come sempre in...panchina. Setti parla di una nuova punta, lui sta in silenzio e prepara i...botti per la grande chiusura
Di Cronaca di Verona - 31 Luglio 2019
Tranquilli, in fondo è la solita storia. Un film già visto, un copione già recitato e imparato a memoria. Il bomber…dimenticato, che poi si fa ricordare alla sua maniera. Un film imparato a memoria, attore protagonista Gianpaolo Pazzini. Quello che parte sempre dalla panchina, quello che “non regge la serie A”, quello “un po’ logoro per la B”, quello “che ha troppi acciacchi”, quello che… Potremmo continuare a lungo, lo sapete. La storia degli ultimi anni, A o B, dell’Hellas, è stata scritta spesso attorno a quella personale del bomber, che ha sempre risposto alla sua maniera. Con i gol, perché questo è il suo destino e a quello, Pazzini, non s’e mai sottratto. Basta prendere l’ultima stagione. O tornare a quella di Pecchia, sempre serie B. La’ era stato devastante, decisivo. Con Grosso s’e dovuto limitare, ma non per colpa sua. Ogni volta che il destino l’ha voluto in campo, un segno l’ha lasciato. Poi, misteriosamente, se n’è sempre tornato in panchina, “vittima” (forse), di equivoci tattici, di questioni fisiche, o magari (perché no) anche di strane gelosie. Pazzini è uno che “pesa”, in uno spogliatoio. Fate le debite proporzioni, è un po’ il Toni di questi anni. Uno che ha fatto valanghe di gol, che ha giocato con Milan, Inter, in maglia azzurra. Uno che ne ha viste troppe per non essere, anche, “uomo spogliatoio”. Magari silenzioso, perché i leader non sempre lo sono a parole. Un leader lo sa essere anche solo con un’occhiata, una smorfia. Pazzini è così, un leader. Lo sarà ancora, onorando senza un filo di polemica l’ultimo anno del suo ingaggio da campione. Mai fatto storie, peraltro. Mai contestata una decisione del mister, da Mandorlini a Grosso o Aglietti. “Io sono qui per dare una mano e devo farlo accettando le scelte del mister” ha sempre detto. Serietà e professionalità, da campione vero. “Io devo dare il meglio per il Verona, farmi trovare pronto se il mister mi chiede di giocare. Nessuno ha il posto assicurato, nessuno mi ha mai regalato niente nella mia carriera”. Pazzini è questo, lo sarà anche quest’anno. Dove partirà (ancora) in seconda fila. “Di Carmine s’e conquistato la serie A e merita di farla” ha detto Juric, giorni fa. E il presidente Setti, ha aggiunto: “Si, cerchiamo una punta, uno che sappia fare gol e li abbia già fatti in serie A”. Musica per le orecchie di Pazzini, una sinfonia già ascoltata. Partirà in seconda o terza fila, ma non stupitevi se prima o poi lo rivedremo in pole position, in fondo gli è capitato spesso. Perché Pazzini sa come si fa. Perché alla sua età non ci sono più segreti. Perché quelli forti sono forti e basta. Perché “se cercate una punta che sa fare gol in serie A, beh, magari l’avete in casa”. Oh, attenzione, senza alzare la voce e senza “musi lunghi”. Se dovrà parlare, lo farà con i fatti, come sempre. Lo sa lui e, in fondo, lo sa pure Juric. Vecchio lupo di mare, uno che conosce il calcio e sa come vanno a finire spesso certe storie e certe partite. Tu le prepari, attacchi, non entra, la sfortuna, il palo, il portiere che le prende tutte, tu che non sai che fare e poi ti si accende l’idea buona. “Dai, Pazzo, va dentro…”. Lui entrerà, maglia numero 11, i compagni gli diranno “pensaci tu”, gli altri si spaventeranno un po’, il Pazzo alla prima palla ci andrà vicinissimo, alla seconda colpirà. Perché questo sanno fa i bomber veri. Già, andrà così, anche stavolta. Non sarà facile, magari, ma serviranno ancora cose da…Pazzini.
L.T.
FONTE: CronacaDiVerona.com
Hellasmania: Pazzini ancora protagonista? Certo che sì! Ed ora si può costruire la squadra partendo da lui
del 14 luglio 2019 alle 17:46
di Alessandro Righelli
Pazza idea? Nulla è pazzia se in mezzo c'è capitan Pazzini. Frase d'effetto certo, ma con tante verità all'interno. Nuova stagione, nuovi obbiettivi e nuove speranze per i tifosi gialloblù che non vedono l'ora di vedere di nuovo la propria squadra battere i campi di serie A. Abbiamo parlato di mercato e abbiamo analizzato come questa sessione possa regalare qualche colpo per rinforzare la squadra in vari reparti, ma non ci siamo ancora chiesti il ruolo del più importante giocatore in campo, per esperienza e per bravura, di questo Hellas Verona: Giampaolo Pazzini.
Che sia un idolo indiscusso dei tifosi è oramai cosa più che conclamata, ma tra le fila dirigenziali si devono fare ancora i passi decisivi per confermare al 100% la permanenza del giocatore ancora per tutto il prossimo anno. Certo, molti indizi danno la cosa per assoldata, vedi le foto sponsor con il Pazzo in primo piano, ma cosa dovrà spingere la scelta di tutto l'ambiente gialloblù a farlo restare a Verona? L'attaccante è diventato con gli anni un punto fermo non solo del reparto offensivo, ma di tutta la squadra. La sua esperienza è enorme e il suo aiuto sia dentro che fuori dal campo a tutti i compagni è fondamentale. I giovani devono vederlo come un esempio da seguire oltre che cercare di innescare tutta la sua bravura in partita.
Pazzini può dare allora ancora tanto almeno per un altro anno ancora. La forma fisica è ottima e aver giocato un campionato fisico e tosto come quello di serie B può essere stata una buonissima "palestra" per lui. Ovviamente ora i ritmi si faranno più serrati, più veloci, e l'età comunque ne risente, ma se sarà attorniato dai giusti compagni, sicuramente sarà protagonista indiscusso del Verona. Dalle sue ultime dichiarazioni si vede anche quanta voglia abbia di far bene e di stupire il suo pubblico, avendo dichiarato che la serie A è la sua casa e che vuole difenderla proprio per i colori della sua squadra.
Mi sembra più che giusto allora creare una rosa partendo proprio da lui, punto fisso indiscusso. Avrà bisogno anche di riposo e proprio per questo si dovrà trovare anche un degno sostituto per quelle partite nelle quali dovrà restare in panchina, ma per il resto è promosso ancora a "king" della squadra. La fiducia di tutti è con lui allora e il Pazzo ha tanta voglia di ripagarla; staremo allora a vedere fin da questa preparazione estiva, in attesa, ovviamente, dei botti di calciomercato.
FONTE: CalcioMercato.com
PAZZINI: «BELLO TORNARE A PRIMIERO. LA SERIE A È DURA, MA È IL CAMPIONATO PIÙ BELLO»
11/LUGLIO/2019 - 14:15
Primiero (Trento) - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate al termine della prima seduta d'allenamento dal ritiro di #Primiero2019.
«Tornare a Primiero? È il terzo anno che sono qua ed è un nuovo inizio, come tutti gli anni ci sono speranze, obiettivi e sogni che ognuno di noi ha nella testa e nel cuore ed è bello avere nuove ambizioni, anche se i primi giorni sono duri e faticosi. Poi siamo in Serie A, quindi si respira un'altra aria. Pazzini e Verona? Io mi sento a casa, anche per il rapporto che ho con la città, sapete qual è la mia volontà e io sono molto felice di essere qui. Adesso voglio lavorare ed entrare in condizione, anche se ci vorrà un po' di tempo, ma servirà benzina perché la Serie A non è come la B e noi, che abbiamo fatto tanto per essere qui, dobbiamo lottare per mantenere la categoria perché Verona merita di starci. Due mesi dopo la sconfitta a Cittadella: quelle dure parole sono servite? Quella situazione era il fondo e ognuno ha raschiato dentro di sè, poi a volte nel calcio basta poco per cambiare la stagione, come la vittoria contro il Foggia che ci ha dato fiducia ed entusiasmo. Allora la gente ci ha trascinati e a poco a poco ce l'abbiamo fatta. La serata della finale è stata pazzesca, davanti a uno stadio del genere con una vittoria così, è stato incredibile specie dopo aver perso 2-0 all'andata. È stata veramente una bellissima soddisfazione e sembra ieri, ma oggi siamo qua per ricominciare con tanta voglia e mettendosi a disposizione, perché la Serie A è dura ma è il campionato più bello da affrontare e per questo siamo molto carichi. Su Aglietti? Ha fatto qualcosa che è più di importante. Noi dobbiamo ringraziarlo perché è riuscito, nella sua semplicità e nella sua normalità, una grande cosa. Ha ridato fiducia a un gruppo che l'aveva persa e dobbiamo solo dirgli grazie perché grandissima parte del merito è sua. Su Juric? Ancora non c'è stato modo di parlare perché siamo arrivati ieri tra test fisici, allenamenti e viaggi. Me lo ricordo già da giocatore nei derby che abbiamo giocato contro, era un giocatore molto duro quindi le sue squadre avranno un gioco aggressivo e propositivo, noi ci mettiamo a disposizione per apprendere ciò che chiede e cercare di mettere in pratica. Bessa? Fa piacere vederlo qua, Daniel è un giocatore di qualità. Le dinamiche di mercato non le faccio io e non mi interessano, quello che possiamo fare noi 'vecchi' e far capire a chiunque arrivi cosa significhi indossare la maglia del Verona e giocare al Bentegodi, mentre i 'nuovi' devono essere bravi a mettersi a disposizione del gruppo per l'obiettivo comune. Quanto sarà difficile salvarsi? Negli ultimi anni le statistiche hanno dimostrato il divario per le neopromosse. C'è sicuramente da fare tanto, sapendo che il gap tecnico è maggiore e andrà compensato con agonismo, cattiveria, determinazione e lotta, ma è chiaro che ci vorrà un po' di fortuna senza però mollare nulla. Abbiamo un pubblico e una città che ci sono sempre vicini e ci sostengono, ma dobbiamo anche essere bravi noi a farci aiutare. Arrivano i tifosi a Primiero? Sono una costante, anche nei momenti difficili nessuno ci ha mai abbandonati quindi è un grande punto a nostro favore che dobbiamo alimentare e sfruttare sempre di più. Voglia di rivalsa per Pazzini? Due anni fa mi ero conquistato sul campo la Serie A, quest'anno me la sono riconquistata e me la voglio giocare bene: mi sento più a casa in A che in B».
FONTE: HellasVerona.it
PAZZINI: BOMBER DI GRANDE QUALITÀ CON LA MAGLIA DEL VERONA
Vincere la classifica di capocannoniere della Serie B, da sempre campionato molto difficile da interpretare (soprattutto per l’agonismo in campo) è sinonimo di qualità che (presumibilmente) verranno poi confermate nella massima serie (nel caso, per esempio, delle giovani promesse), o conferma delle qualità tecniche di bomber dal grande fiuto del gol. E’ il caso di Giampaolo Pazzini, che, nella stagione 2016/17, con la maglia dell’Hellas Verona ha conquistato il titolo di miglior marcatore del campionato.
Il centravanti gialloblù riuscirà a strappare questo titolo (con ben 23 gol) a Fabio Ceravolo(Benevento), che, invece, si fermerà a 20 reti. Subito dietro Francesco Caputo(Entella) con 18, così comeMirco Antenucci (Spal). Nella top five anche Federico Dionisi(Frosinone) con 17 reti. Questo risultato per il “Pazzo”, così come amano chiamarlo i suoi fan, si configurerà come un record personale(in termini di realizzazioni personali) all’età, tra l’altro, di 32 anni. Questa stagione eccellente riporterà l’Hellas Verona nuovamente nella massima serie (conquisterà il secondo posto, dietro la Spal, con 64 reti realizzatee 40 subite), trasformando il centravanti (con esperienze in 7 diversi club incluso il Verona) in un beniamino della tifoseria veneta (rimasta temporaneamente “orfana” post ritiro di Luca Toni).
Il calciatore, nativo di Pescia (oggi 34enne), resterà fino al termine del 2017 all’interno della “rosa” del club scaligero. Poi, nel gennaio 2018, volerà, per una stagion,e a Valencia al Levante UD, prima di tornare nuovamente a Verona, un anno dopo, con l’obiettivo di riportare la squadra nel “salotto buono” del calcio tricolore.
Obiettivo raggiunto, nuovamente, al termine dei playoff di quest’anno. L’Hellas Verona infatti ha affrontato e superato la “sorpresa” Cittadella. Un avversario che ha dato filo da torcere ai gialloblù giocando sempre a viso aperto. Solo nel match di ritorno al “Bentegodi” i veronesi hanno piegato i “granata”, che avevano conquistato la gara d’andata con il risultato secco di 2-0. Nel ritorno il Verona ha ribaltato il pronostico vincendo 3-0 (con l’ultimo gol segnato, all’83°, dal calciatore italiano naturalizzato tunisino Karim Laribi).
22/06/2019
FONTE: FootballFunArena.it
SERIE A Hellas Verona, Donnarumma primo obiettivo: offerti 3 milioni più Pazzini
19.06.2019 16:30 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
L'obiettivo numero uno del mercato dell'Hellas Verona neo promosso è Alfredo Donnarumma. L'ultimo capocannoniere della Serie B è da tempo nel mirino dei gialloblu che avrebbero messo sul piatto uno scambio con Giampaolo Pazzini più un conguaglio economico per una cifra che dovrebbe essere vicina ai 3 milioni di euro. A riportarlo è L'Arena.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO Pazzini, ipotesi spalmatura contratto
13/06/2019 15:56
Giampaolo Pazzini ha un altro anno di contratto. L'accordo quinquennale con il Verona scadrà nel 2020. Cifre importanti: un milione e 500 mila euro a campionato. Pazzini è il gialloblù che percepisce di più.
Un problema per la società che dopo la discesa in serie B aveva convinto il giocatore a ridursi l'ingaggio.
La riconquista della serie A con Pazzini grande protagonista, autore di 23 reti, riportarono lo stipendio al livello pattuito.
Ora, dopo una stagione "strana" in cui Pazzini non doveva essere protagonista, torna d'attualità l'idea di spalmare il suo ingaggio su più stagioni. Pazzini, che in questo momento è in vacanza con la famiglia in California, a Verona sta benissimo e ha accettato il ruolo di comprimario. Potrebbe così decidere di ridursi l'ingaggio e allungare il contratto.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS Nuova sfida, Pazzini è pronto. Col Verona per una A da sognoRedazione
L’attaccante comincerà la sua quinta stagione in gialloblù. Obiettivo, cancellare i ricordi del 2018 ed aggiornare i 111 gol
di Redazione giugno 11, 2019 - 08:39
In mezzo a diverse incognite, prima fra tutte quella relativa all’allenatore, c’è una certezza in casa Hellas Verona per la prossima stagione, quella del ritorno in Serie A. Giampaolo Pazzini, volato in vacanza negli Stati Uniti, ci sarà. Lì, al suo posto, nell’attacco gialloblù. Disputerà la sua quinta stagione al Verona, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.
12 gol stagionali gli valgono il titolo di capocannoniere del Verona, adesso l’obiettivo è quello di aggiornare lo score nella massima serie. Il Pazzo è infatti fermo a 111 segnature. Stando così le cose, sarà l’ultima stagione all’Hellas di Pazzini, anche se secondo quanto riporta la rosea non è da escludere un rinnovo con spalmatura dell’ingaggio. Ma è ancora presto per parlarne.
FONTE: CalcioHellas.it
Spazio poi ai due allenatori che si sono seduti in panchina con Grosso che “ha ottime idee e farà una grande carriera, ma a un certo punto la squadra non reagiva più” e Aglietti che “s’è subito fatto voler bene e ha tirato fuori l’autostima svanita. Con lui siamo stati più concreti”.
I tifosi poi hanno dato il proprio contributo nonostante il rapporto non idilliaco con la società: “I tifosi contestavano presidente e allenatore, se fosse venuto meno l’affetto per noi la situazione sarebbe stata complicata. Non so come ringraziarli”.
Infine il futuro con un contratto in scadenza fra un anno: “Oggi mi godo la festa, poi si vedrà. Qui sto bene, a prescindere dal contratto Non so quando smetterò, se non starò bene lo dirò io per primo. Di sicuro nel mio futuro non c’è il ruolo di allenatore”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
IL CAPITANO SCALPITA Continua il mistero del Caso Pazzini
31/05/2019 12:30
Prima con Pecchia, poi con Grosso e infine con Aglietti. Cambiano gli allenatori ma non cambia la sostanza: Pazzini rimane sempre in panchina. Il capitano gialloblù, capocannoniere della squadra, non è al centro del progetto nemmeno in questi decisivi play-off.
Rinunciare dal primo minuto al giocatore più forte in rosa continua ad essere una follia. Ma Aglietti va avanti per la sua strada: "Pazzini l'ho messo quando era giusto metterlo" ha detto a fine match l'ex tecnico di Ascoli e Virtus Entella, lasciando capire che ci sono poche possibilità che Pazzini possa essere titolare nella gara di ritorno.
Il Caso Pazzini sta diventando sempre più assurdo. La domanda sorge spontanea: se Pazzini non avesse un contatto pesantissimo, per la società di via Francia, avrebbe lo stesso trattamento? Il giocatore più forte della rosa lasciato in panchina è sempre più un mistero.
L'ATTACCANTE DECISIVO ANCHE A PESCARA Perchè Pazzini sposta sempre gli equilibri
27/05/2019 16:19
Forse qualcuno non lo vuole far notare, forse Pazzini dà ancora fastidio, forse si vuole mettere la testa sotto la sabbia e non vedere.
Ma la verità, quella che emerge dal campo, quella che non si può negare è che Pazzini è imprescindibile nel Verona.
A trovare una pecca nella lettura della partita da parte di Aglietti proprio il cambio "ritardato" di Pazzini. Aglietti prima di inserire Pazzo ha tolto Laribi (tra l'altro uno dei migliori) e inserito l'evanescente Lee. Poi la scintilla.
Pazzini in campo e la gara è letteralmente cambiata. Pillon, intimorito proprio dall'ingresso di Pazzini, ha tolto un attaccante (Sottil) per inserire Campagnaro e pochi minuti dopo è arrivata l'azione che ha causato il rigore pro Verona. Palla per Pazzini che di prima ha verticalizzato per Di Carmine.
Manata sciagurata di Scognamiglio e decisione ineccepibile di Abbattista. Di Carmine ha poi segnato freddamente portando il Verona alla finalissima. Ma da Pazzini questo Verona non può prescindere. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
Il video-tributo di DAZN a Pazzini
By Stefano Pozza - 22 Maggio 2019
PAZZINI: «CONTENTISSIMO PER I GOL E PER LA VITTORIA. CONTRO IL PESCARA CON CORAGGIO: SIAMO IL VERONA!»
18/MAGGIO/2019 - 23:55
Verona - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate a DAZN al termine di Hellas Verona-Perugia, Turno Preliminare dei Playoff della Serie BKT 2018/19.
«Sensazioni dopo la partita? Sono contentissimo e non tanto per i due gol segnati, ma perché volevamo assolutamente passare il turno. La gara? Abbiamo preso un gol e abbiamo giocato mezzora in superiorità numerica, forse perché i compagni volevano farmi giocare di più. Comunque è stata una partita dura, che forse avremmo potuto chiudere prima. Tifosi? Questa gente merita il meglio e per perciò dobbiamo dare il massimo. Mi sento in debito con questa tifoseria perché mi fa sentire sempre un grande affetto. Sono uno stimolo per tutti per migliorarsi sempre e sono fondamentali. Pescara? Saranno due partite molto importanti, perché il Pescara è una squadra forte che gioca bene a calcio. Mercoledì saremo in casa e dovremo dare il massimo, affrontare il Verona non può essere facile per nessuno. Di Carmine? Sono contento per Samuel, perché ha trovato continuità».
FONTE: HellasVerona.it
Chiede scusa il Capitano, ammette che non c’è anima, non scarica colpe ad altri, anzi, ci mette la faccia, lui che per mesi ha visto il campo col contagocce (es: nove partite, zero minuti), lui che nonostante Grosso lo abbia snobbato e talvolta umiliato si ritrova tutt’ora capocannoniere del Verona.
È certamente tra i meno responsabili di questa disastrata stagione, ma sente tuttavia di dover rompere il silenzio stampa imposto e comportarsi da uomo e non da codardo
E per far capire quanto sia sincero e dispiaciuto per i tifosi, non solo ne giustifica i fischi di fine partita ma con grande onestà intellettuale aggiunge che, per quanto fatto sul campo, di fischi e ingiurie la squadra ne avrebbe meritati molti, ma molti di più.
Da Pecchia a Fusco, da Grosso a D’Amico, per non parlare di Setti, nessuno che sia sentito in dovere in questi anni di chiedere scusa, chi per il fallimento sportivo, chi per promesse mai mantenute, chi per aver mancato di rispetto a migliaia di tifosi.
Anzi, peggio, hanno proposto arroganza, megalomania, ipocrisia e falsità.
Per quel che vale, grazie Capitano. Sono certo che un minimo di vergogna almeno tu l’hai provata e questo, in un Verona che pullula di esseri “senza vergogna”, non può che essere apprezzato.
… e liberaci dal male… amen.
Mauro MIcheloni
FONTE: Blog.Telenuovo.it
PAZZINI: «OGGI VERGOGNOSI, POSSIAMO SOLO CHIEDERE SCUSA»
04/MAGGIO/2019 - 21:00
Cittadella (PD) - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate al termine di Cittadella-Hellas Verona, 37a giornata della Serie BKT 2018/19.
«Oggi non c'è niente da dire, siamo stati vergognosi. Una squadra che deve fare i playoff non può fare una partita del genere. Ci prendiamo tutte le responsabilità di una prestazione simile, abbiamo fatto pena e possiamo solo chiedere scusa. Mi sento responsabile in questo momento, dopo anni che sono qui. Ora c'è un'altra settimana, non dipende più da noi dopo oggi. Quando scendi in campo devi avere fame e orgoglio, una squadra che ha obiettivi di un certo tipo fa altre prestazioni. Oggi ci meritiamo tutti gli insulti dei tifosi, che anche quest'anno ci hanno sempre sostenuto. E' un enorme dispiacere, ora pensiamo al Foggia e poi faremo i bilanci»
FONTE: HellasVerona.it
Pazzini: “Toni amico vero”
aprile 12, 2019
“A volte mi fermo a pensare a tante cose che ci sono state, tante partite, gioie e delusioni. Fino a 18 anni ho vissuto il calcio come un gioco, mi sono sempre divertito cercando di migliorarmi. Per come gioco, essendo una punta d’area, devi per forza avere qualità in acrobazia. Spero sempre che la palla vada dove voglio io per riuscire così ad anticipare l’avversario. Se devo pensare agli anni migliori sono quelli della Sampdoria. Il Pazzini di Wembley? Ero alla Fiorentina, allora pensavo a giocare per la squadra è non al gol. Poi mi sono accorto che il gol conta tanto e qualcosa in me è cambiato. Mi rendo conto più oggi che ieri di quello che ho fatto in quella partita, fare tre gol a Wembley non capita spesso – ha dichiarato Giampaolo Pazzini a DAZN – Primo rigore parato (a Padova, ndr) in campionato? Mi sono pentito molto perché ho cambiato angolo alla fine e quando fai così sbagli. Il secondo? Delusione più personale mia perché poi abbiamo vinto. In carriera ne ho calciati tanti e sbagliati tre. Chi o cosa mi ha deluso di più nel calcio? Tante persone si sono comportate male, certe dovranno fare il giro largo quando mi incroceranno mentre io potrò sempre girare a testa alta. Amico vero nel calcio? Penso sia Luca (Toni, ndr). Non mi ci vedo come lui, diventare capocannoniere a 38 anni è tanta roba. Quagliarella? Sono contento per Fabio. Kean? Ha talento però è giovane. Dovrà mettere mattoncino su mantoncino per diventare un campione”.
FONTE: HellasLive.it
11 aprile 2019 - 18:04 Cannonieri Serie B, nel Verona soltanto Pazzini in doppia cifra
Al comando vola Donnarumma, salgono Coda e Nestorovski
di Redazione Hellas1903
FONTE: Hellas1903.it
Pazzini, sulle orme di Toni
5TH APRILE, 2019
Il goal spesso non ha età, oltre a non avere alcuna appartenenza geografica. In qualsiasi campionato o latitudine, chi sa centrare la porta avversaria porta con sé un’arte innata che non si dimentica con il tempo ma anzi può addirittura migliorare. In questo contesto, di attaccanti centrali nati e cresciuti nel campionato italiano che hanno grande confidenza con il goal ce ne sono tanti. Ma se ci dovessimo concentrare su Verona, più esattamente sull’Hellas, vediamo come negli ultimi anni sono stati due i centravanti che hanno esaltato i tifosi del Bentegodi a suon di reti: stiamo parlando di Giampaolo Pazzini e Luca Toni. Il primo, attuale capitano della squadra gialloblu, fu il primo calciatore a mettere a segno una tripletta nel nuovo Wembley quando giocava con la nazionale italiana under 21. Centravanti d’area, il Pazzo, come lo chiamano gli amici, è sempre stato un attaccante piuttosto prolifico, anche se il suo miglior periodo in assoluto è stato quello dal 2009 al 2011, quando con la maglia della Sampdoria mise a segno 48 reti in 87 incontri, grazie anche agli assist di un certo Antonio Cassano. Ora in Serie B con il Verona, squadra che sta provando a risalire in Serie A, Pazzini è andato in goal 10 volte in 18 partite, dando dimostrazione che a 35 anni sa ancora come trascinare la sua squadra.
Prima di lui, in quel di Verona era stato Luca Toni a regalare ai tifosi dell’Hellas emozioni a non finire. L’ex attaccante della Juventus, assoluta favorita alla vittoria del torneo attuale secondo le quote sulla Serie A di Betfair, approdò in gialloblu alla fine della carriera. Arrivato a Verona nella stagione 2013-14, Toni rinacque dopo una serie di stagioni in cui non riusciva a trovare né la via del goal né la continuità di rendimento adatta per far bene. Fu al Bentegodi dove tornò ad essere l’attaccante d’area che dominava su tutti gli avversari, caratteristica che gli permise di essere il titolare della nazionale italiana vincitrice de mondiale di Germania 2006. Dopo aver messo a segno 20 reti nella sua prima stagione con gli scaligeri, il centravanti modenese ne realizzò 22 l’anno successivo, proclamandosi così capocannoniere del campionato insieme a Mauro Icardi. Già massimo marcatore della Serie A nel 2005-06 con la Fiorentina e capocannoniere della Bundesliga nel 2007-08 con il Bayern Monaco, Toni visse un’autentica seconda giovinezza nel Verona.
Adesso, mentre la squadra gialloblu lotta per tornare nella massima serie, Pazzini è il capitano e il centravanti incaricato di riportare l’Hellas dove le compete attraverso i goal che tutti i tifosi vogliono da lui. Il Verona, per ora quarto a 47 punti, ossia a sei lunghezze di distanza dalla capolista Brescia, spera in lui per raggiungere il grande obiettivo stagionale. Sebbene difficilmente riuscirà ad essere capocannoniere del campionato, visto che Alfredo Donnarumma lo distacca di ben 14 segnature, il Pazzo segue le orme di Luca Toni per aiutare nuovamente il Verona a concludere una stagione importante, con la speranza di difendere questa maglia anche in Serie A l’anno prossimo.
FONTE: IlGiornaleDeiVeronesi.it
IL VERONA DELUDE Pazzini in panchina, il "suicidio" di Grosso
31/03/2019 13:21
Ancora una volta il Verona ha deluso: a Cremona, l'Hellas non è riuscito a conquistare i tre punti. Fabio Grosso ha ancora cambiato le carte in tavola nella formazione gialloblù, mettendo Faraoni in mediana e spostando Bianchetti terzino.
In attacco. invece, è stato messo di nuovo Di Carmine, che ha segnato il rigore ma ha offerto un'altra prova deludente. Intanto, Pazzini rimane sempre in panchina. Grosso gli ha concesso solo 10 minuti (contando il recupero): sono bastati 25 secondi in campo e il capitano ha sfiorato il gol con un colpo di testa.
Lasciare Pazzini in panchina, capocannoniere della squadra, ormai è diventato un mistero senza risposta. E' sempre di più un suicidio tecnico-tattico di Fabio Grosso, avvallato dal ds D'Amico e dal presidente Setti.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS Il vizio del gol non passa: il Verona si aggrappa al Pazzo
Nonostante l’età, il Pazzo non si ferma e con i suoi gol vuole guidare l’Hellas verso la promozione
di Redazione marzo 26, 2019 - 11:12
Se c’è una cosa che Giampaolo Pazzini sa fare bene è segnare. Il capitano gialloblù lo ha sempre fatto in carriera, e anche in questa stagione è già arrivato doppia cifra.
Quello messo a segno contro l’Ascoli, prima della sosta, è infatti il suo decimo gol. Cifra che lo colloca al quinto posto della classifica marcatori di B insieme a Mancosu e Verre, come riporta La Gazzetta dello Sport. E pensare che il Pazzo potrebbe stare ancora più in alto in quella classifica se non avesse fallito i rigori nei derby contro Padova e Venezia.
Dopo che i dissapori con Fusco e Pecchia lo avevano portato lontano da Verona nella passata stagione, in Spagna, Pazzini è tornato e si è rimesso a fare ciò che lo ha sempre contraddistinto in carriera: segnare.
Anche andare in doppia cifra per lui è un abitudine: da quanto ha esordito tra i professionisti sono infatti sei, come sottolinea la Rosea, i campionati in cui il bomber ha chiuso con almeno 10 reti all’attivo. Tre di questi con la maglia dell’Hellas. Tra i quali anche la stagione 2016-17 con il record di 23 marcature in B e il titolo di capocannoniere.
Proprio in quella stagione per i gialloblù arrivò la promozione nel massimo campionato. E come allora, oggi il Verona si aggrappa ai gol del Pazzo per inseguire la A.
DI CARMINE. Con Pazzini e Samuel Di Carmine, Grosso ha a disposizione due bomber capaci di ribaltare la classifica e spingere i gialloblù verso la rimonta.
L’ipotesi di vederli insieme in campo però è valida solo a partita in corso.
FONTE: CalcioHellas.it
RASSEGNA CdV - "All'Hellas servono cose da Pazzo"
24.03.2019 09:30 di Anna Vuerich
Fonte: Corriere di Verona
Il Corriere di Verona oggi punta tutto su Giampaolo Pazzini: l'attaccante classe '84 viene scelto come il vero trascinatore della squadra per la lotta alla promozione in Serie A.
Se si riuscisse a fare questo grande passo, sarebbe la terza volta che Pazzini prenderebbe parte al salto di livello dalla B alla A: "la prima fu con l'Atalanta", racconta il Corriere, "quando era un ragazzo da poco uscito dal settore giovanile". Chi era l'allenatore che gli diede fiducia? Andrea Mandorlini.
La seconda promozione la conquistò proprio con l'Hellas Verona nella stagione 2016/2017: "i 23 gol che gli valsero il titolo di capocannoniere furono il 'pass' per la A di quel Verona", commenta il quotidiano locale.
Oggi i gialloblù hanno bisogno di un vate che gli indichi la via nella selva oscura delle ultime giornate di campionato. E chi meglio di Giampaolo Pazzini per questo compito?
FONTE: TuttoHellasVerona.it
QUINTO IN SERIE B
Pazzini non è titolare ma è tra migliori bomber
22/03/2019 10:17
Capocannoniere della squadra nonostante non sia un titolare fisso. 10 gol sono il bottino fino ad ora in campionato di Giampaolo Pazzini. Il capitano gialloblù segna una rete ogni 107 minuti, quasi una a partita.
Nonostante il poco minutaggio concesso da Grosso, Pazzini è il quinto bomber del campionato, superato solamente da La Mantia del Lecce (11 gol), Massimo Coda del Benevento (13 gol), Leonardo Mancuso del Pescara (17 reti) e Alfredo Donnarumma.
Il talentuoso attaccante del Brescia, che a Cellino è costato meno rispetto a Di Carmine (acquistato dal Ds Tony D'Amico), ha segnato ben 23 reti.
FONTE: TGGialloBlu.it
Sesta volta in carriera in doppia cifra Giampaolo #Pazzini: in particolare in #SerieBKT strepitose le sue medie: 42 reti in 91 partite, in campo per 6128 minuti, 1 gol ogni 146’. Scopri tutte le altre curiosità post 29^ giornata 👉 https://t.co/fqpcaD0Ewtpic.twitter.com/vkUPyf6BKT
19 marzo 2019 - 15:14 Cannonieri Serie B, Pazzini è quinto
Il gialloblù a segno con 10 gol, Donnarumma sempre primissimo
di Redazione Hellas1903
In rete con l’Ascoli, Giampaolo Pazzini è arrivato in doppia cifra, a quota 10 gol.
Il Pazzo è quinto nella classifica cannonieri della Serie B, sempre comandata con netto margine di vantaggio dall’attaccante del Brescia Alfredo Donnarumma.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE B Hellas, Pazzini mette nel mirino Gomez e Elkjaer Larsen
18.03.2019 17:42 di Tommaso Maschio Con la rete contro l’Ascoli nell’ultimo turno il centravanti dell’Hellas Verona Giampaolo Pazzini ha raggiunto quota 44 reti con la maglia dei veneti mettendo così nel mirino quattro calciatori della storia del club. Si tratta di due volti molto noti come Juan Gomez Taleb e Preben Elkjaer Larsen e di due meno come Emiliano Mascetti e Mario Patuzzi: Gomez e Mascetti sono infatti a quota 46, mentre il danese protagonista dello Scudetto gialloblù è due reti più in su, mentre infine Pattuzzi (bomber degli anni ‘30) è a 49 reti all’attivo. Quattro giocatori che da qui alla fine dell’anno potrebbero essere raggiunti e superati dal centravanti che, in un periodo più lungo, potrebbe puntare anche le 51 reti del duo Egidio Chiecchi (dal 1921 al 1927) e Luca Toni (dal 2013 al 2016). Nella classifica dei bomber di tutti i tempi ci sono poi il brasiliano Adailton (52 reti dal 1999 al 2006), Guido Tavellin (58 reti dal 1939 al 1946 e poi nel 1954-55) e gli irraggiungibili Sergio Sega (73 reti dal 1946 al 1952 e poi nella stagione 1954-55) e Arnaldo Porta (74 reti dal 1914 al 1930).
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PAZZINI: «PECCATO, VOLEVAMO VINCERE. SOSTA IDEALE PER RIPARTIRE CON NUOVE ENERGIE»
16/MARZO/2019 - 20:50
Verona - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate al termine di Hellas Verona-Ascoli, 29a giornata della Serie BKT 2018/19.
«Il gol? È stato bellissimo segnare, ma volevamo vincere perché sarebbe stato un ulteriore mattoncino dopo due vittorie. Siamo andati sotto e abbiamo fatto fatica a riprenderla, la squadra secondo me ha fatto un primo tempo importante: abbiamo giocato, corso, creato e lottato. C'è un po' di rammarico per non esserci riusciti anche nel secondo tempo perché siamo calati. Ora però abbiamo la sosta e il tempo di lavorare prima dello sprint finale. In ottica classifica? Il tempo stringe quindi ogni punto vale tanto. Peccato perché sapevamo che poteva essere un mattoncino importante. Ora ci prepariamo per queste prossime otto partite e dovremo andare a duemila. Creazione di gioco? La squadra ha fatto molto bene nel primo tempo anche nel costruire nella metà campo avversaria, dobbiamo essere più cinici specie sull'ultimo passaggio. Non siamo stati in grado di continuare la prestazione della prima frazione, ma c'è ancora tempo».
FONTE: HellasVerona.it
Pazzini da record: 1 gol ogni 88’!
febbraio 24, 2019
Contro la Salernitana, l’attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini, ha realizzato il nono gol in campionato. Rete che ha permesso all’Hellas Verona di conquistare la seconda vittoria consecutiva e di tornare al successo davanti al pubblico amico dopo circa due mesi. In carriera il Pazzo non aveva mai segnato un gol ogni 88’ giocati e con la maglia gialloblù il bomber è arrivato a quota 43 reti realizzate, 13º posto nella classifica di tutti i tempi dei capocannonieri dell’Hellas Verona, a -3 dalla top 10 della storia del club veronese.
FONTE: HellasLive.it
IL CAPITANO CHE SEGNA AD OGNI PARTITA La follia di lasciare Pazzini in panchina
23/02/2019 12:21
Una rete ogni 89 minuti, 9 gol in 797 minuti giocati. Tradotto? Una partita, senza neanche bisogno di recupero, e lui ci mette sempre la firma. Giampaolo Pazzini garantisce queste cifre al Verona: un gol ad ogni partita. Ma nonostante questo non è ancora la prima scelta di Grosso: il "Pazzo" incredibilmente non è il perno di questo Verona.
Di Carmine (il titolare) ha segnato solamente cinque gol giocando il doppio rispetto al capitano gialloblù e non ha ancora saputo scaldare il cuore dei tifosi. Contro la Salernitana se non ci fosse stato Pazzini difficilmente il Verona avrebbe portato a casa i tre punti. Dopo un primo tempo che ha regalato soltanto sbadigli, l'Hellas ha creato qualche occasione in più rispetto alla Salernitana (piena di assenze pesanti) ed è riuscito a vincere con la zampata del bomber nonostante sia mancata una prestazione ancora del tutto convincente.
Lasciare ancora Pazzini in panchina in questi ultimi mesi sarebbe l'ennesima follia. Ma siamo sicuri che a Lecce, martedì sera, il "Pazzo" partirà dal primo minuto? Difficile mettere la mano sul fuoco...
FONTE: TGGialloBlu.it
Giampaolo Pazzini con la maglia dell’Hellas Verona ieri sera al Bentegodi ha realizzato il gol n.43. Superati Fabrizio Cammarata e Giovanni Chiecchi, fermi a quota 42. Pazzini è il tredicesimo marcatore di tutti i tempi con la maglia dell’Hellas Verona.
FONTE: HellasLive.it
PAZZINI: «VITTORIA CHE SERVIVA, ORA AVANTI PER LA NOSTRA STRADA»
22/FEBBRAIO/2019 - 23:00
Verona - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate a DAZN al termine di Hellas Verona-Salernitana, 25a giornata della Serie BKT 2018/19.
«La palla non voleva entrare? Doveva, perché avevamo troppo bisogno di questa vittoria. Secondo me meritavamo anche qualcosa in più, anche se abbiamo sbagliato troppe volte l'ultimo passaggio soprattutto nel secondo tempo. Sono contento per il gol, farlo da centrocampo o farlo da un metro vale sempre uno quindi sono molto felice. Una vittoria importante in ottica classifica? È già un po' che non la guardo, dobbiamo guardare a noi stessi perché abbiamo già lasciato diversi punti per strada. Adesso abbiamo fatto due vittorie di fila, dobbiamo cercare di sfruttare questo andamento e continuare così. Il pubblico si è fatto sentire? Questa tifoseria sostiene sempre la squadra e per noi è tanto importante specie quando giochiamo in casa. Sono un punto di forza e noi dobbiamo sfruttarlo al meglio».
FONTE: HellasVerona.it
IL BOMBER ACCANTONATO Pazzini. ormai è solo una riserva
19/02/2019 20:53
Giampaolo Pazzini ormai è solo una riserva. Accantonato perennemente dalle scelte di Grosso, l'attaccante che ha l'ingaggio più alto nella rosa del Verona e che è il capocannoniere della squadra nonostante i pochi minuti giocati, è relegato a fare il vice Di Carmine. Anche a La Spezia nemmeno un minuto per lui. Quando Grosso ha cambiato Di Gaudio gli ha preferito Tupta.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pazzini: “Vittoria pesante, adesso continuare che è lunga”
By Redazione - 18 Febbraio 2019
Queste le “stories” pubblicate dal capitano gialloblù Giampaolo Pazzini dopo la vittoria di ieri sera: “Vittoria pesante, bravi tutti! Adesso continuare che è lunga”
FONTE: HellasNews.it
IL CAPITANO SCALPITA Pazzini, l'ultima àncora di salvezza per Grosso
15/02/2019 12:31
Un gol ad ogni match. Giampaolo Pazzini, che segna di media una rete ogni 89 minuti (8 in 708 giocati), è l'ultima àncora di salvezza per Grosso.
Il capitano gialloblù, paradossalmente, è stato escluso dal tecnico abruzzese moltissime volte: quando Di Carmine era in forma, il "Pazzo" andava sempre in panchina. Ora a rischiare di più la "panchina" è Fabio Grosso nella sfida di La Spezia, domenica alle 21.
Rinunciare ancora una volta, dal primo minuto, al capocannoniere della squadra sarebbe l'ennesima scelta autolesionista del tecnico ex Bari.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pazzini regala un sorriso ad un bambino di Villafranca Padovana
febbraio 12, 2019
Da un episodio spiacevole e` nato un gesto di grande generosita`, che ha ridato il sorriso a un bimbo di sei anni. Al piccolo di Villafranca Padovana, cui qualche vandalo aveva tagliato le luci di Natale appese al cancello che lo rendevano felice, la societa` calcistica Villafranchese ha fatto un regalo che lui ha apprezzato tantissimo: la maglia autografata dal suo idolo, Giampaolo Pazzini, attaccante e capitano della squadra di calcio del Verona. Le luci in giardino la sera non sono ancora tornate, ma il sorriso sul volto del bambino almeno si`. “Certo, ogni sera mi indica ancora il cancello per dirmi di accenderle” racconta il padre del piccolo, Tomas Bellotto a Il Mattino di Padova “ma era fuori di se´ dalla gioia quando domenica la societa` Villafranchese, che e` affiliata con l’Hellas Verona di cui mio figlio e` tifosissimo gli ha consegnato la maglia con tanto di autografo e dedica. Un gesto nobile e bellissimo che non ci aspettavamo”. Tomas aveva reso nota via social la disavventura capitata alla sua famiglia: per rallegrare il figlioletto minore, affetto da disabilita`, aveva lasciato una fila di luci di Natale appesa alla recinzione di casa, ma qualcuno la scorsa settimana le aveva ridotte in pezzi. Il bimbo era disperato e suo padre aveva condiviso quel post per far capire come un gesto apparentemente innocuo possa causare grande sofferenza in un minore. La notizia del gesto inqualificabile aveva suscitato grande sdegno e commozione.
FONTE: HellasLive.it
SERIE B Hellas, interessa Ceravolo. Pazzini può salutare: piace al Benevento
30.01.2019 18:21 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Fabio Ceravolo interessa al Verona, come scritto da Tuttosport in edicola questa mattina. A salutare l'Hellas potrebbero esserci Samuel Di Carmine e Giampaolo Pazzini: per entrambi - si legge - c'è stato un sondaggio del Benevento.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Terzo rigore sbagliato in carriera da Pazzini
gennaio 21, 2019
Il capitano dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini, al 37’ del secondo tempo allo Stadio Euganeo di Padova, si è procurato il calcio di rigore che si è poi visto neutralizzare dal portiere Minelli. È il terzo errore dagli undici metri in carriera per Pazzini. L’ultimo sbaglio dagli undici metri era datato 3 dicembre 2011. Sono invece 32 i rigori realizzati in carriera dal Pazzo, 15 con l’Hellas Verona.
FONTE: HellasLive.it
«Cosa è andato storto? È stato il peggior modo per ricominciare, abbiamo sbagliato la prestazione e il fatto che siamo andati subito sotto l'ha resa ancora più complicata, perché loro si difendevano in otto. Nel secondo tempo volevamo fare diversamente ma è stata tutta in salita, una giornata storta. Peccato perché ci eravamo preparati per fare tutt'altra prestazione, ci dispiace per i nostri tifosi che erano qua e per tutti perché non è stata una bella partita. I punti persi? Se vogliamo ambire a qualcosa di importante dobbiamo avere più continuità di rendimento e risultati, purtroppo possiamo solo rimboccarci le maniche e cercare di ripartire. Le 100 presenze? Oggi ero contento, per me è un traguardo importante e avrei preferito festeggiarlo meglio».
FONTE: HellasVerona.it
VERSO PADOVA Di Carmine in forma Pazzini in panchina?
18/01/2019 12:43
Si avvicina il ritorno in campo dopo la pausa. Il Verona domenica alle 15 sfida il Padova, ultimo in classifica, all'Euganeo. Grosso dovrà rinunciare a Lee in attacco (in Asia per la coppa con la Corea). Al suo posto sarà ballottaggio Laribi-Cissè, in attesa di capire se D'Amico riuscirà a comprare un esterno offensivo (Di Gaudio o Sprocati).
Sarà ancora 4-3-3. Continua così l'eterno tormentone: giocherà Pazzini o Di Carmine? Il capitano gialloblù ha segnato gol a raffica (4 in 2 partite) schierato da Grosso che lo ha scelto grazie all'infortunio dell'ex Perugia.
IL CASO PAZZINI E LE SCELTE DI GROSSO Il bomber panchinaro che segna un gol ad ogni ora
08/01/2019 12:42
Seduto tutto il tempo in panchina nelle ultime 7 partite su 11. E' una riserva? No. E' una seconda scelta? No. E' semplicemente il capitano e il bomber della squadra che però non ha convinto molto il suo allenatore (e non si sa neanche il perchè).
La storia di Giampaolo Pazzini e Fabio Grosso è diventata un caso in tutta Italia. L'attaccante più forte in rosa (e di tutta la Serie B) grazie all'infortunio di Samuel Di Carmine è tornato titolare, nonostante Grosso abbia pensato seriamente anche a Tupta titolare, e ha segnato gol a raffica: 4 in 2 partite.
Otto gol in nove partite sono il bottino del Pazzo che anche quest'anno sta togliendo le castagne dal fuoco del forno rovente gialloblù. I numeri sono sempre più impressionanti: Pazzini ha segnato un gol ogni 66 minuti (9 reti in solamente 530 minuti giocati, in pratica neanche sei partite "piene"). Tradotto: un gol ogni ora.
Il Pazzo sta facendo meglio anche del "mostruoso" Alfredo Donnarumma del Brescia (preso a 1,7 milioni da Cellino contro i 2,5 milioni spesi da Tony D'Amico per Di Carmine) capocannoniere del torneo con 14 gol, in 15 partite giocate. Lo "score" dell'ex Salernitana recita un gol ogni 86 minuti. L'attaccante toscano ha superato anche Lorenzo Mancuso, l'esterno rivelazione del torneo con 12 gol su 18 partite (un gol ogni 128 minuti).
Giampaolo Pazzini è il re dei bomber di questo campionato: ma incredibilmente non è considerato un titolare dal suo allenatore, che gli preferisce un giocatore che fatica a centrare la porta. La speranza dei tifosi è una sola: che il Pazzo al 31 gennaio vesta ancora la maglia gialloblù...
FONTE: TGGialloBlu.it
Pazzini da record! Un gol ogni 66’
gennaio 3, 2019
Mai così bene, nemmeno ai tempi d’oro di Sampdoria e Milan. Giampaolo Pazzini ha chiuso il 2018 a quota 8 gol in 530’ giocati, una media di una rete ogni 66 minuti. Bottino che gli ha permesso di chiudere il girone d’andata al terzo posto della classifica marcatori della Serie BKT.
Giampaolo Pazzini, -1 dalle 100 presenze con la maglia dell’Hellas Verona
gennaio 2, 2019
L’attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini, in gialloblù dall’estate 2015, in una stagione e mezza in Serie A ed altrettante in Serie B, ha collezionato 93 presenze in campionato (49 in A e 44 in B, ndr) e 6 in coppa Italia con la casacca scaligera. Sono 42 invece le reti di Giampaolo Pazzini in gialloblù: 10 nella massima categoria italiana, 31 in cadettaria e 1 in Coppa Italia.
FONTE: HellasLive.it
PAZZINI: «VERONA CON CARATTERE E CONSAPEVOLEZZA. PARTITA DURA, MA CERTE DECISIONI...»
30/DICEMBRE/2018 - 16:05
Foggia - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini rilasciate al termine di Foggia-Hellas Verona, 19a giornata della Serie BKT 2018/19.
«Una partita di questo genere? Sapevamo di trovare un ambiente difficile e siamo stati bravi a reagire colpo su colpo. Siamo riusciti ad andare in vantaggio e, nonostante abbiano pareggiato, poi abbiamo fatto il secondo gol. Nel secondo tempo abbiamo sofferto, ma ci teniamo questo punto anche se eravamo venuti qua per vincere. Peccato perché si era messa bene, ma l'importante è aver fatto un altro punto, aver dato continuità e adesso si tratta solo di ricaricarci e ripartire già da Padova. L'arbitraggio? Non vogliamo parlare di queste cose, anche se la gestione diversa di qualche cartellino all'inizio avrebbe fatto sì che la partita non si alzasse così di livello nei toni. Una partita maschia un po' vecchio stampo. Pazzini verso il 2019? Io voglio aiutare la squadra e i miei compagni a vincere il più possibile, perché abbiamo un obiettivo importante da raggiungere e sono contento di aver dato una mano oggi. Squadra più matura? È cresciuta la maturità e soprattutto la consapevolezza e l'entusiasmo. Aspettavamo la scintilla della vittoria e infatti dopo la prima abbiamo fatto delle partite migliori crescendo: dobbiamo continuare perché siamo solo a metà, nel ritorno dobbiamo andare avanti così e migliorare. I minuti dopo il 2-2? Almici è andato a far vedere la bocca tutta spaccata all'arbitro, ora ha 5 punti in bocca e il naso tutto rotto. Non si poteva non fischiare un fallo del genere. Siamo consapevoli che la partita era difficile da arbitrare, ma forse con una gestione diversa dall'inizio la gara poteva scorrere con più tranquililtà. Manca un rigore su Matos? Oggi mancano tante cose. Ripeto: prendiamoci il punto anche se eravamo venuti per vincere e ci siamo andati vicini. La squadra ha avuto carattere e ha lottato in un ambiente particolare e non era facile, è un punto importante. Una nuova promozione con il Verona? Me lo auguro, perché questi tifosi, questa piazza e questa città meritano sempre di stare in Serie A».
FONTE: HellasVerona.it
Giampaolo Pazzini entra di diritto nella storia dell’Hellas Verona. Mai nessuno in passato era riuscito a realizzare due triplette con la maglia gialloblù in una singola stagione. L’attaccante quest’anno ha realizzato 7 reti, partendo titolare solo in cinque occasioni, con una media di un gol ogni 63’. Pazzini, con 41 reti, è entrato nella top 15 di tutti i tempi del club scaligero.
FONTE: HellasLive.it
28 DIC 2018 PAZZINI, SETTI, SENECA E LE “LEZIONI” DI GROSSO
Ora sembrerebbe perfino tutto ovvio. E infatti lo è. Tranne (sembra) che per Grosso, che in sala stampa – tra un congiuntivo sbagliato e l’altro – minimizza QUEL fatto, IL fatto, che vive, luccica ed esplode fragoroso di luce propria. Parla (tanto, troppo) d’altro, Grosso. Dei giovani, dell’anima, del gruppo, dell’ambiente ostile e banalità varie. Pure della stampa, che – dice il nostro, improvvisandosi professore di giornalismo che neanche Bob Woodward, Carl Bernstein, Indro Montanelli e Leo Longanesi insieme – deve essere meno pessimista. Roba da Pulitzer, ecco spiegata dopo secoli la funzione del quarto potere: non essere pessimista. L’avesse saputo, che so, Oriana Fallaci, ecco forse si risparmiava un sacco di guai.
Pazzini non è dibattito, è sentenza. Inappellabile, indiscutibile. Dinanzi a lui si tace e ci si inchina. Ecco, forse non lo insegnano più a Coverciano, dove la “new generation” di allenatori che sembrano tutti uguali (è il fordismo standardizzato tecnico-tattico, bellezza!) probabilmente crede di avere inventato il calcio e in un riflusso tardivo di sacchismo mette il modulo davanti ai giocatori, in un avanzo di anti-luddismo pone la macchina davanti all’uomo, in un’illusione di guardiolismo scimmiotta Guardiola mentre Guardiola ha già cambiato.
Grosso dice che lui non prende ordini. Non capisco l’esigenza di doverlo specificare. Gli crediamo e ne prendiamo atto, ci mancherebbe, ma Pazzini è un caso che Setti, volente o nolente, trascina da due stagioni. Lo ha creato e alimentato lui, inopinatamente e inspiegabilmente. E ancora oggi il presidente non dà spiegazioni. Come peraltro su mille altre cose.
Resta la bellezza stasera del “nostro Verona” (Pazzini per spirito, umiltà ed educazione lo rappresenta appieno) che torna a sorridere e a vincere. Resta pure la sensazione che “l’altro Verona”, quello che non ci appartiene (sapete a cosa e chi mi riferisco), un po’ intimamente rosichi. Resta la rivincita di un vecchio campione che con la classe (in campo e fuori) ha zittito – ancora una volta – le oche starnazzanti, servili, conformiste. E pure contorsioniste, talmente si dannano per difendere l’indifendibile.
“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità” scrisse Seneca. Pazzini non solo deve giocare, ma deve essere messo nelle condizioni migliori di giocare. Magari anche con Di Carmine (i due sono complementari). Non credo che a Coverciano insegnino un solo modulo…
Francesco Barana
28 DIC 2018 LA VERITA’ DEL CAMPO
Più forte delle arrampicate sugli specchi, delle frasi fatte, dei dischi rotti. Più forte di tutto e di tutti. La verità del campo svela uno squarcio di luce sul Verona, sul suo allenatore, sui suoi dirigenti. Nessuna menzogna può resistere alla forza dei gol e alla banalità della realtà. Un giocatore forte va fatto giocare sempre. Non ci sono artifizi dialettici che reggano ai tre gol segnati da Pazzini stasera. Non vederlo in campo è uno scempio calcistico, una bestemmia, uno scandalo. Non ci sono tante alternative: se un allenatore, come Grosso, non lo schiera o è scarso e quindi va sostituito subito, oppure prende ordini. Altre strade non ci sono tanto è evidente ciò che è successo al Bentegodi. Evito di snocciolarvi dati e cifre per testimoniare che Pazzini in serie B è uno che fa la differenza. Solo Grosso continua a reputarlo “uno come gli altri”. Non è vero. Pazzini va fatto giocare sempre, senza se e senza ma, va messo nelle condizioni di essere il leader di questa squadra, va ricollocato al centro del villaggio. Questo urla a squarciagola la verità del campo. Il re è nudo. Ora tutti se ne sono accorti. Quante triplette serviranno per far giocare sempre titolare Pazzini?
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Hellas Verona, dove vuoi mettere questo Pazzini?
Di Andrea Zanolli - 28 dicembre 2018
La sfida d’alta classifica di ieri fra Hellas Verona e Cittadella si è conclusa con un sonoro 4-0 per i padroni di casa. I gialloblù sono stati trascinati da Giampaolo Pazzini, che ha siglato la propria seconda tripletta stagionale. Alla vigilia, per l’ennesima volta in questa stagione, il Pazzo pareva destinato alla panchina. Invece, finalmente Grosso ha deciso di concedergli quella fiducia che poche volte gli è stata data nel corso di questo campionato. A qualche ora di distanza dalla fine della partita e con il tabellino in mano possiamo dire che la scelta del mister ex Bari è stata azzeccata.
Come accadde con Pecchia nella scorsa annata, anche Grosso ha lasciato spesso Pazzini fuori dai titolari in questa stagione. I numeri del capitano dell’Hellas sono comunque impressionanti: solo 8 presenze, di cui 3 da subentrato, 7 gol e un assist. Davanti a statistiche di questo tenore, difficile non chiedersi come mai Grosso preferisca altre soluzioni. Insomma, i numeri ci confermano che Pazzini è tuttora un calciatore di lusso per la Serie B, ma anche che il Verona sta provando a fare a meno del suo apporto.
Intervistato al termine della vittoria contro il Cittadella, il numero 11 gialloblù ha confermato che il suo rapporto con Grosso è positivo e che le sue esclusioni sono solamente di origine tecnica. Nessun problema comportamentale o relazionale. Davanti a queste dichiarazioni, si concretizzano ancor di più i dubbi attorno alla gestione tecnica dell’attacco dell’Hellas. Gli stessi tifosi gialloblù richiedono fin da inizio anno la titolarità fissa di Pazzini, che è molto apprezzato per la propria serietà, per la propria professionalità e, ovviamente, per i gol e le prestazioni.
A questo punto della stagione, con la Serie B vicina al giro di boa, Grosso e il Verona devono scegliere cosa farsene del proprio capitano. I numeri sono straordinari, la classifica è sempre più positiva e la squadra sta iniziando, con un po’ di ritardo, a dare segnali continui e incoraggianti. Dove sarà inserito Pazzini in questo corso? Al centro dell’attacco con la fascia di capitano o in panchina con il giaccone e il volto scuro? Nel frattempo, la sua risposta a queste domande è già arrivata: «Resto a Verona: voglio riportare questa piazza in Serie A.»
FONTE: MondoSportivo.it
IL CAPITANO IN MIXED-ZONE Pazzini: Via a gennaio? Resto sicuramente
28/12/2018 12:46
"Io ho sempre detto la verità e per questo posso guardare tutti negli occhi. Ci sono stati tanti episodi che sono successi ma non ho tempo per dirli tutti qui davanti a voi giornalisti in due minuti". Così Giampaolo Pazzini parla in mixed-zone, a proposito delle sue rumorose esclusioni dal campo, al termine di Verona-Cittadella (dopo aver fatto una tripletta).
Pazzini non vuole assolutamente andare via: "Rimango a gennaio sicuramente. Nessuno, almeno ufficialmente e direttamente, mi ha detto che sono in partenza. Grosso? Ha sempre detto che stavo in panchina per scelta tecnica".
Pazzini segna un gol ogni 61 minuti (7 reti in 442 minuti). Nonostante questo, Fabio Grosso lo ha lasciato (quasi) sempre in panchina, preferendogli "bomber" Di Carmine (tre reti finora), ma anche il giovane Tupta.
Anche con il Cittadella, l'Hellas non è apparso impeccabile, il risultato di 4-0 è abbastanza bugiardo: i granata hanno tirato in porta ben dieci volte (contro le sei conclusioni dei gialloblù) e Silvestri ha fatto interventi determinanti. Quando non poteva arrivarci il portiere ex Leeds, la traversa ha salvato il Verona (rovesciata di Panico sullo 0-0).
L'Hellas appare ancora fragile difensivamente e poco concreto a centrocampo. La differenza l'ha fatta il Pazzo che ha capitalizzato tutti i palloni che gli sono capitati sui piedi: semplicemente quello che deve fare un vero bomber. Ora non c'è tempo per rifiatare: domenica, all'ora di pranzo, si gioca a Foggia per l'ultima partita del girone d'andata. Grosso avrà ancora il coraggio di lasciare in panchina il capitano?
FONTE: TGGialloBlu.it
5 partite da titolare, 7 reti per Giampaolo Pazzini
dicembre 28, 2018
Contro il Cittadella, Giampaolo Pazzini è tornato titolare e grazie alla sua tripletta, la seconda in gialloblù, l’Hellas Verona ha conquistato la terza vittoria nelle ultime quattro gare. Fabio Grosso quest’anno l’ha utilizzato in 8 occasioni su diciassette giornate giocate, per un totale di 442 minuti. Cinque volte Pazzini è partito titolare, contro Carpi, Spezia, Lecce, Brescia e Cittadella. Poco minutaggio ma tanti gol per il capitano gialloblù, autore di ben 7 reti. Il bomber è tornato…
Pazzini eguaglia De Vitis
dicembre 28, 2018
Grazie alla tripletta contro il Cittadella, Giampaolo Pazzini sale a quota 41 gol realizzati con la maglia dell’Hellas Verona. Il capitano gialloblù eguaglia così bomber Antonio “Totó” De Vitis ed ora punta Fabrizio Cammarata fermo a 42.
Pazzini: “Non è male tornare a casa con lui…”
dicembre 27, 2018
PAZZINI: «MOLTO CONTENTO PER LA SQUADRA E I GOL. ABBIAMO UN GRANDE OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE INSIEME»
27/DICEMBRE/2018 - 23:45
Verona - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini rilasciate al termine di Hellas Verona-Cittadella, 18a giornata della Serie BKT 2018/19.
«La tripletta? Sono davvero felicissimo, ma soprattutto è servita per vincere una partita difficile e questa è la cosa più importante. Devo ringraziare i miei compagni che mi hanno messo nelle condizioni di fare questi tre gol. Nel secondo tempo siamo stati bravi a uscire dal lungo pressing del Cittadella, che si è confermata la squadra difficile che sapevamo. E' bello anche che Tupta abbia segnato il suo primo gol su azione con l'Hellas, se lo merita perché si impegna ed è forte. Spero di farmi trovare semrpe pronto e di dare una mano al Verona per tornare dove questi tifosi e questa città meritano di stare».
FONTE: HellasVerona.it
IL RETROSCENA Grosso non parla più con Pazzini
26/12/2018 14:50
Dopo la partita di Brescia tra Grosso e Pazzini è sceso il gelo. A quanto appreso da fonti interne alla squadra scaligera da Tggialloblu.it, tra l'attaccante e il proprio allenatore non c'è più dialogo. Grosso non avrebbe motivato al proprio attaccante lo scarso impiego (cinque minuti con il Palermo e poi tre panchine consecutive) anche se per il momento Pazzini ha deciso di non sollevare polemiche, forte del suo ricco contratto e del fatto di essere comunque l'attaccante più prolifico del Verona, nonostante i pochi minuti giocati.
Contro il Cittadella, con Di Carmine non al meglio, Pazzini potrebbe tornare titolare e prendersi una bella rivincita. A meno che Grosso non decida di schierare Tupta al centro dell'attacco.
CALCIOMERCATO CALAIO' O PAZZINI IL PADOVA CI PROVA
26/12/2018 14:44
Il Padova cerca un attaccante per rincorrere la salvezza e l'attenzione è su due bomber che possano portare gol e punti. Il primo è Calaiò che il 31 dicembre finirà la squalifica e che ha chiesto un anno e mezzo di contratto. L'altro è il bomber del Verona Giampaolo Pazzini che non trova spazio nella formazione di Grosso. Pazzini ha un contratto oneroso, sicuramente il Padova chiederà uno sconto al Verona, ma l'affare si può fare.
I NUMERI DEL CAPITANO Pazzo fa un gol a match: ma sta sempre in panca
24/12/2018 12:25
Il Verona non convince e fatica a trovare punti: ma, nonostante questo, Grosso lascia sempre in panca il capitano. Il capocannoniere della squadra, l'uomo più affidabile in zona gol, non è nemmeno usato con il contagocce: il posto fisso di Giampaolo Pazzini ormai è la panchina.
Anche a Livorno il Pazzo è rimasto seduto, costretto a vedere l'Hellas soffrire contro l'ultima in classifica (non si è neanche riscaldato). Fabio Grosso lo ha impiegato solamente due volte nelle ultime nove giornate: a Brescia (in 90 minuti l'ex Milan ha segnato un gol ed è stato l'unico a salvarsi nella prestazione orrenda della squadra) e un "contentino" di 5 minuti in casa contro il Palermo.
I numeri parlano chiaro. Pazzini segna 1 gol ogni 88 minuti: il capitano gialloblù ha giocato 352 minuti in questa stagione, realizzando 4 reti in campionato. E' semplice: garantisce un gol a partita.
Il Pazzo ha disputato 7 partite su 17 giornate (ma titolare solamente nei match contro Carpi, Spezia, Lecce, Brescia). Il paragone con "bomber" Di Carmine è impietoso: l'ex Perugia ha segnato solo tre gol in quasi 900 minuti giocati...
FONTE: TGGialloBlu.it
Terza panchina consecutiva per Pazzini, la settima nelle ultime nove giornate
dicembre 23, 2018
Giampaolo Pazzini, anche a Livorno, non si è nemmeno riscaldato. L’allenatore Fabio Grosso, nelle ultime nove giornate, l’ha impiegato solo a Brescia (90’) ed in casa (5’) contro il Palermo. Sono 7 in totale, dopo 17 giornate, le presenze raccolte dall’attaccante gialloblù in questo campionato. Pazzini è attualmente il capocannoniere della squadra di Grosso grazie alle quattro reti realizzate in campionato.
Presente anche Luca Toni al compleanno della moglie di Pazzini
dicembre 20, 2018
Grande festa per Silvia Slitti, moglie di Giampaolo Pazzini. Tra gli invitati anche Luca Toni, insieme alla moglie Marta Cecchetto. Presenti anche Caracciolo e Marrone. Foto Instagram
Pazzini: “Tanti auguri di buon compleanno amore mio!!”
dicembre 20, 2018
“Tanti auguri di buon compleanno amore mio!! A te che sei una mamma e una moglie stupenda!! Io e tommi siamo così orgogliosi e fortunati ad averti nella nostra vita”. Questa la dedica di buon compleanno per la moglie Silvia Slitti e la foto pubblicati sui social da Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
Presidente Ascoli: “Pazzini credo che stia bene al Verona del mio amico Setti”
dicembre 11, 2018
“La gara di Venezia? E’ andata male, abbiamo perso. Per ora non riusciamo a fare il salto di qualità, speriamo che ciò avvenga presto. Ora 4 gare molto difficili. Ceravolo a gennaio? Non credo. Lapadula? Non credo venga a giocare in Serie B. Pazzini? Credo che stia bene al Verona del mio amico Setti. Credo e penso che dei nomi che avete fatto non arriverà nessuno. I nostri stanno lavorando e sono certo che faranno bene. Ninkovic? Ce lo stanno chiedendo in molti. Obiettivo? Restano i playoff". Queste le dichiarazioni del presidente dell’Ascoli, Massimo Pulicinelli, a picenotime.it
FONTE: HellasLive.it
Questo appunto dicono la logica e le prestazioni. Pazzini è stato l'unico a salvarsi nella disastrosa gara di Brescia, segnando tra l'altro il suo quarto gol stagionale.
Lui è il bomber del Verona, il capitano, il riferimento. In una squadra senza carattere è l'unico che può essere leader.
Lo era, per la verità dall'inizio del campionato. Ma Grosso ha creato un'ambiguità folle che ha dilaniato il Verona. Pazzini in panchina: una bestemmia calcistica. Ne ha pagato le conseguenze anche Samuel Di Carmine, stritolato dentro questa morsa psicologica creata dal suo allenatore.
Non c'è dubbio, dunque, che Pazzini dovrà essere il titolare nella gara più importante di questa prima parte della stagione. Ma Grosso, spesso, è sfuggito alla logica. Contro la Cremonese ha giocato Tupta...
CRISI VERONA L'Hellas ora deve aggrapparsi a Pazzini
19/11/2018 10:49
L'ultimo ad arrendersi. Anche contro il Brescia, Pazzini ha fatto gol. Il capitano gialloblù è stato l'unico a creare problemi ad Alfonso, che per larghi tratti del match è stato uno spettatore non pagante.
Nonostante quattro partite di fila seduto in panchina, dove Grosso non gli ha concesso nemmeno 5 minuti facendo entrare più volte il giovane Tupta con in campo il titolarissimo Di Carmine (un solo gol all'attivo), il Pazzo con grande professionalità è sceso in campo facendo quello che gli riesce meglio: il gol.
L'Hellas, senza identità di gioco e in crisi di risultati, ora dovrà aggrapparsi a Pazzini, capocannoniere della squadra con 4 gol (anche se ha giocato pochissimo). Sempre che Grosso non lo lasci in panchina anche nella decisiva partita col Palermo...
FONTE: TGGialloBlu.it
09.11.2018 Toni spinge Pazzini a Brescia «Per la B un bomber di lusso»
Giampaolo Pazzini, 34 anni, insieme a Toni: il centravanti del Verona non rientra
Giampaolo Pazzini a Brescia in gennaio? Luca Toni fa una premessa: «Il Pazzo è un amico, lo sento ancora spesso - dice l’ex centravanti di Brescia e Verona, 41 anni -, ma non credo mi faccia velo il nostro rapporto se dico che è ancora un grande attaccante». Toni è momentaneamente fuori dai giochi, ma è informato di tutto e non chiude la porta all’operazione rivelata da Bresciaoggi: «Non so perché a Verona non stia giocando. Ma uno come Pazzini la B la fa con la sigaretta in bocca. Ricordate 2 anni fa? Fu lui a trascinare l’Hellas in Serie A con i suoi gol, 23, a tenerla su nei momenti di difficoltà. E mi chiedo dove potrebbe arrivare il Brescia se aggiungesse uno così nel motore».
TONI, dall’alto dei 308 centri in carriera (15 nelle 2 stagioni in biancazzurro dal 2001 al 2003, 48 nel triennio in gialloblù, l’ultimo della carriera agonistica, dal 2013 al 2016), di punte se ne intende: «Il Brescia ha una batteria di attaccanti con pochi eguali in Serie B.
(...)
08.11.2018 Il mercato accende il derby: solo un’idea Pazzini a Brescia?
Giampaolo Pazzini: quattro panchine consecutive nelle ultime settimane
Metti un Pazzo nel motore. Il Verona l’ha fatto, due campionati fa, ed è stato promosso. Il Brescia potrebbe farlo, chissà, già a gennaio. Il mercato accende il derby prima di scendere in campo: non è fantacalcio ipotizzare un trasferimento del gialloblù più blasonato in biancazzurro a stagione in corso. Sarebbe una bomba, di quelle in grado di spostare gli equilibri e mutare gli umori. Cambiare i destini, in un senso o nell’altro, di due squadre che a novembre ancora non sanno quale futuro le attende, anche se il Brescia sorride, il Verona ultimamente un po’ meno. Giampaolo Pazzini due tornei fa era considerato il miglior giocatore della Serie B. Contendeva lo scettro ad Andrea Caracciolo. Due anni dopo, la caduta degli dei: il totem Airone si è dovuto trasferire altrove, il Pazzo è tornato in forza all’Hellas che però ultimamente non sembra saper cosa farsene. Ed è singolare, visto che sta bene e segna ancora, quando gioca. Il problema è che non gioca mai.
(...)
FONTE: BresciaOggi.it
I numeri di Giampaolo Pazzini dopo 11 giornate
novembre 7, 2018
L’attaccante dell’Hellas Verona, tra Coppa Italia e campionato, ha collezionato sino ad ora 7 presenze, 4 reti e 1 assist, per un totale di 335’ giocati. Contro la Juve Stabia al Bentegodi lo scorso 5 agosto, nell’esordio ufficiale dei gialloblù di Fabio Grosso, Pazzini è partito titolare con tanto di gradi di capitano al braccio, e ha siglato il gol del momentaneo 3-1 (finale 4-1, ndr). Nel turno successivo di coppa che ha visto l’Hellas Verona essere eliminato dal Catania, in Sicilia Pazzini è partito dalla panchina, subentrando a Matos al 75’. Contro la squadra di Sottil, prima panchina stagionale per l’ex Levante. Alla prima di campionato contro il Padova (1-1) Pazzini non è tra gli undici titolari e prende il posto di Matos all’84’. A Cosenza, gli scaligeri conquistano la vittoria a tavolino (0-3, ndr) per impraticabilità del campo Marulla, mentre alla terza giornata, il punto più alto sino ad ora della stagione per Giampaolo Pazzini. Prima tripletta (due rigori, ndr) in gialloblù e vittoria per 4-1 contro il Carpi. Un infortunio muscolare lo mette poi ko nella vittoriosa trasferta di Crotone, ma rientra subito ed a distanza di tre giorni contro lo Spezia, al Bentegodi contro i liguri rimane in campo 66’ contribuendo al successo (2-1) degli scaligeri grazie anche all’assist per la rete del pareggio di Matos. Dopo il ko di Salerno, con Pazzini in campo gli ultimi 5’, il capitano è protagonista della seconda sconfitta consecutiva dell’Hellas Verona contro il Lecce (0-2), rimanendo in campo davanti al pubblico amico per tutti i 90’. Dopo la battuta d’arresto contro i pugliesi, qualcosa si è inceppato perché Pazzini nelle ultime quattro gare, contro Venezia, Perugia, Ascoli e Cremonese (5 punti raccolti in 4 gare, ndr) ha potuto seguire solo dalla panchina le gesta dei gialloblù guidati da Grosso
FONTE: HellasLive.it
IL CASO DEI DUE ATTACCANTI SCOMPARSI PAZZINI E DI CARMINE A "CHI L'HA VISTO"
06/11/2018 11:09
Spariti. Forse se ne occuperà anche la trasmissione “Chi l’ha visto”. O meglio: chi li ha visti? Pazzini e Di Carmine fuori, non pervenuti. Prima uno, poi l’altro, impossibile assieme. Ce ne sarebbe abbastanza perchè una società si facesse sentire.
Nessuno ci ha capito qualcosa. Come si fa a fare una scelta del genere? Grosso ha cercato di spiegare. Cercavo la profondità. Probabilmente quella degli abissi in cui sta sprofondando il Verona. Increduli i tifosi allo stadio si chiedevano che cavolo fosse successo? Battuta semplice: Grosso ha risolto il dualismo piazzandoli entrambi in panchina.
Se non fosse tutto terribilmente serio ci sarebbe da farci su una risata. Setti ha assistito dalla tribuna. Di Carmine e Pazzini li paga lui. Profumatamente. Pazzini costa un milione e trecentocinquantamila euro all’anno. Di solito quando si paga così tanto un giocatore è perchè faccia la differenza. Ma se non lo fai giocare e lo ritieni un giocatore come gli altri, come farà a fare la differenza Pazzini? Scelta folle, a quanto pare avvallata dalla società.
Sull’argomento non si conosce peraltro il pensiero del direttore sportivo D’Amico. Dopo la prima balbettante conferenza stampa in cui fu presentato Grosso è sparito dalla circolazione. Incredibile anche questo in una piazza come Verona.
Ancora più folle accantonare anche Di Carmine. Non regge nemmeno un secondo l’alibi delle tre partite in una settimana.
E’ vero, invece, che purtroppo ad Ascoli Di Carmine è sembrato un pesce fuor d’acqua, l’ennesima prestazione incolore. Si vede lontano un chilometro che con questo modulo Di Carmine non riesce a rendere.
Troppo lontane le due ali, troppo isolato l’ex Perugia per poter fare quello che a lui piace di più: attaccare la profondità con triangoli stretti e rapidi. Profonde crepe si intravvedono in quello che era il roboante proclama estivo: riconquistare con gioco e risultati il pubblico deluso del Bentegodi. Oggi, invece, più lontano che mai. Da Chi l’ha visto a Tafazzi, il passo è più breve di quanto si pensi.
INSIEME A DI CARMINE...MA IN PANCHINA Il paradosso Pazzini diventa caso nazionale
05/11/2018 15:25
Perdere giocando male con l'aggravante di lasciare in panchina il capitano, il capocannoniere della squadra, il giocatore più pagato della rosa (per quattro partita di fila e per tutti i 90 minuti). Il paradosso Pazzini esce dai confini di Verona e diventa caso nazionale.
L'ultima puntata venerdì sera contro la Cremonese: Di Carmine e Pazzini sono stati schierati finalmente insieme... però in panchina. Anche l'ex attaccante del Perugia è stato preferito a Tupta e Cissè. La gestione del Pazzo sta diventando sempre più un paradosso. Il Verona gioca male e perde (o al massimo pareggia) e a Pazzini è concesso solamente riscaldarsi a bordo campo.
Anche sulla stampa nazionale il caso comincia a far discutere. I telecronisti di Dazn ad ogni diretta rimarcano quanto sia strano vedere Pazzini mestamente seduto in panchina, così come i commentatori della Rai (Rambaudi) hanno espresso dubbi sulle scelte di Grosso.
Rinunciare al Pazzo è solamente una scellerata scelta tecnica o ci sono altri "problemi" sotto? Il contratto dell'attaccante toscano scade a giugno 2020. La società dovrebbe fare chiarezza per non esporre Grosso al pubblico ludibrio (come era successo con Pecchia), ma da via Francia nessuno parla...
IL CASO PAZZINI IN PANCHINA UN "GROSSO" MISTERO
01/11/2018 10:44
Non c’è un osservatore calcistico che non se lo chieda: ma perchè Giampaolo Pazzini non gioca nel Verona in serie B? E’ uno dei misteri di questa stagione. Pazzini usato come un ornamento, in panchina da tre gare, mentre il Verona affonda.
E’ un assurdo spreco del potenziale di questa squadra, considerazioni che vanno sicuramente fuori dal terreno di gioco e investono direttamente la gestione della società.
La storia è ormai nota: Pazzini è stato legato al Verona con un contratto quinquennale a cifre che Setti non vuole più pagare. E’ l’unica spiegazione plausibile del resto, perchè se veramente si pensasse ad una scelta tecnica, Fabio Grosso dovrebbe essere esonerato tanto è folle questa decisione.
Due anni fa, Fabio Pecchia, mise Pazzini al centro del suo progetto. Lo coccolò, come è giusto che venga coccolato un giocatore con il suo curriculum e ne venne ripagato con 23 reti che portarono il Verona in serie A. E’ vero che 17 di quei gol vennero segnati nel girone d’andata, ma la presenza, l’esperienza, il carisma di Pazzini non furono mai in discussione. Semmai la discussione si presentò al via del campionato successivo in serie A. Pazzini in panchina, trattato alla stregua di un giocatore normale anzi inutile, Pazzini infuriato, Pazzini poi ceduto in extremis a gennaio al Levante.
Polemiche che corrosero il Verona, affidato ad un ragazzino talentuoso ma imberbe e per di più prestito secco dalla Juventus come Kean. Insomma un disastro gestionale che si sta ripetendo anche oggi. Apparentemente Pazzini appare tranquillo, tutti giurano che non esiste un caso, ma è impossibile credere che in questo momento l’attaccante sia sereno.
Per di più si è creato un assurdo dualismo con Di Carmine che sta penalizzando anche l’altro attaccante del Verona il quale sente sul collo il fiato della pressione che il nome di Pazzini esercita sull’opinione pubblica. Ad Ascoli Di Carmine è stato irritante, mai dentro la partita, mai cercato, mai incisivo. Di Carmine non è Luca Toni, non ha l’esperienza di Pazzini, è un buon attaccante di serie B, ma deve essere il terminale di un’orchestra come lo è stato a Perugia.
Il Verona per ora è solo una scalcinata banda di paese. Uno esclude l’altro? Sono in molti a ritenere che l’intelligenza dei due e soprattutto il mediocre campionato di serie B, possa permettere al Verona di supportare il doppio attaccante, modulo che tra l’altro darebbe anche un senso logico che oggi, nel tourbillon di doppioni e di rotazioni, non c'è. La palla è tra i piedi di Grosso. Tutto da vedere se l’inesperto allenatore venuto dall’opaca stagione di Bari, cambierà qualcosa.
CRISI HELLAS Perdere male con Pazzini in panchina
31/10/2018 10:06 Un'altra sconfitta, un'altra partita senza segnare gol. L'attacco del Verona non gira: i portieri avversari non sono mai "miracolosi". La porta per i gialloblù sembra diventata Marte, impossibile da raggiungere.
Il caso Pazzini diventa sempre più paradossale: gli attaccanti fanno fatica e il capitano gialloblù sta seduto in panchina (non entrando nemmeno per 5 minuti).
Tre partite di fila senza vedere il Pazzo in campo. Che finora, tra l'altro, è il capocannoniere del Verona con tre reti...
Grosso fin dall'inizio della stagione ha cercato di "ridimensionare" il ruolo di Giampaolo. Utile, ma non indispensabile il suo leit motiv. La panchina con il Padova, l'ovazione del pubblico quando il bomber entrò in campo, i minuti finali con una girata geniale sono stati l'evidenziatore giallo delle scelte dell'allenatore fino ad oggi. Scelte incomprensibili, dopo che Pazzini è salito in cattedra con la tripletta contro il Carpi. Pazzini in panchina a Salerno, anche quando la spinta era violenta, in panchina a Venezia, con il giovane Tupta chiamato a svoltare il match in Laguna. Non sfugga che contro lo Spezia è stata una sua meravigliosa iniziativa a portare al gol di Matos.
Ordini dall'alto, dunque? La società smentisce, ma ciò che è accaduto nella scorsa stagione è più di un indizio. L'alto ingaggio di Pazzini non è più in linea con il budget della società. Insomma: se solo ci fosse stata una mezza offerta, sicuramente Pazzini non sarebbe rimasto in gialloblù. Ma è questo il modo giusto di gestire un campione del suo calibro e del suo curriculum? No, evidentemente. Non c'è logica: tanto più che Pazzini il Verona lo deve pagare lo stesso. E allora tanto vale sfruttarlo. Nemmeno il discorso tecnico regge un accantonamento del genere. Già reggeva poco in serie A l'anno scorso quando Fusco e Pecchia spiegavano che Pazzini nella massima serie non poteva fare la differenza. Ma in B davvero questa è una castroneria. In questa mediocre B poi... Insomma la scelta di Grosso è davvero autolesionista. Così come l'aver creato un assurdo dualismo tra Pazzini e Di Carmine che, con un altro modulo e un'altra filosofia di gioco potrebbero benissimo stare insieme e creare grattacapi alle difese avversarie. Invece Pazzini se ne resta in panchina, Di Carmine gioca ma non incide e il Verona in tre giornate ha fatto un punto ed è scivolato fuori dalla promozione diretta. Forse si sta sbagliando qualcosa. La speranza è che il manovratore se ne accorga in fretta.
TUPTA LO SUPERA NELLE GERARCHIE Pazzini ora è la terza scelta
22/10/2018 11:11
Ormai è diventata la normalità non vedere Pazzini in campo. Non se ne parla più neanche in conferenza stampa alla fine della partita.
Il capitano gialloblù in Serie B dovrebbe essere un valore aggiunto, un attaccante capace di fare la differenza (tripletta al Carpi) ma Grosso sembra avere idee diverse: ora nelle gerarchie non ha solamente davanti Di Carmine (ancora deludente, con 0 gol segnati), ma anche il giovane Tupta.
La domanda sorge spontanea: Pazzini non gioca per scelta tecnica o ci sono altri motivi "extra-campo"? Pazzini, con un ingaggio ben sopra la media, ha il contratto in scadenza nel 2020, frutto del quinquennale di Bigon e Setti.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pazzini: 'La mia Inter come la Juve oggi. Sono stato vicino due volte ai bianconeri'
del 20 settembre 2018 alle 14:05
Giampaolo Pazzini, attaccante del Verona, ha parlato alla Gazzetta dello Sport e ha svelato un retroscena di mercato sulla Juventus: "L'Inter? Sono arrivato nella squadra campione del mondo, che aveva una mentalità pazzesca. Come la Juve oggi. È vero che sono stato vicino due volte alla Juve? Sì, prima e dopo l'Inter. Rimpianti? Direi di no, ho giocato in grandi squadre e in Champions, ho fatto più di 100 gol in A. Ma un rimpianto ce l'ho: essere rimasto fuori da Euro 2012 dopo aver fatto tutte le qualificazioni da titolare e averlo saputo dai giornali e non da Prandelli".
FONTE: CalcioMercato.com
INTERVISTA ALLA GAZZETTA DELLO SPORT PAZZINI:IO E DI CARMINE?
SI PUO' FARE...
20/09/2018 12:00
Intervistato stamattina da Guglielmo Longhi della Gazzetta dello Sport, Giampaolo Pazzini, attaccante del Verona ha toccato un argomento importante per il futuro tattico della squadra di Grosso: la coesistenza tra lui e Di Carmine (attualmente infortunato). Pazzini, dunque, può giocare con Di Carmine? "Certo, ci completiamo: lui cerca la profondità, io l’area".
Pazzini ha poi voluto chiudere la polemicha con l'ex ds Fusco, polemica che aveva corroso l'estate gialloblù.
"(...) Non ho niente da dimostrare - ha spiegato Pazzini - , penso che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Ho detto quello che pensavo, voglio godermi il momento".
Un riferimento anche alle panchine d'inizio stagione.
«Non è un problema - ha detto Pazzini -, ho parlato con Grosso, anche se non c’era niente da chiarire. Sarà un campionato lungo e servirà una rosa abbondante, per vincere c’è bisogno di tutti».
E sul nuovo allenatore del Verona, Pazzini ha spiegato: «E' uno che parla poco e lavora molto sul campo. Mi piace, ha un’idea di calcio propositiva e concetti nuovi. Ma ci vuole tempo per assimilarli, è stato un inizio faticoso: la sosta, la gara di Cosenza non giocata, dobbiamo ancora prendere il ritmo».
E sul Verona che deve assolutamente vincere questo campionato, Pazzini ha spiegato: «Se la giocherà con Palermo, Crotone e Benevento. E poi ci sarà la solita sorpresa, come il Cittadella che in realtà sorpresa non è più».
Una battuta, infine, quando vengono tirati in ballo Elkjaer e Toni, i due grandi attaccanti che lo hanno preceduto. «Per i tifosi lui è il sindaco e Toni il vice, io mi accontenterei di diventare assessore...».
L'ATTACCANTE GIALLOBLU' Una partita e Pazzini
è già capocannoniere Dati finali abbonamenti: Chievo sorpassa l'Hellas
19/09/2018 10:10
E' bastata solo una partita e Giampaolo Pazzini è già in cima alla classifica marcatori della Serie B. Con la tripletta al Carpi, il capitano gialloblù ha raggiunto Vido del Perugia a quota 3 gol.
Due anni fa, con Pecchia, conquistò lo scettro dei bomber della serie cadetta con 23 reti.
FONTE: TGGialloBlu.it
La tripletta realizzata domenica al Bentegodi contro il Carpi, ha permesso a Giampaolo Pazzini di entrare nella top 20 dei goleador dell’Hellas Verona. È il diciannovesimo bomber di sempre con la maglia gialloblù. Sono 37 le reti realizzate con l’Hellas Verona dal Pazzo, 26 di queste firmate in Serie B. Poi ce ne sono 10 in A e una in Coppa Italia (quella nel 4-1 alla Juve Stabia, ad agosto) – si legge sul Corriere di Verona – Cosi` l’attaccante ha superato un trio di leggende del Verona: Gianfranco Zigoni, a quota 35, e Gianni Bui e Livio Luppi, a 36, insieme ad Arnaldo Morandi, prolifica ala della squadra negli anni ’20. Tra i professionisti, in totale sono 178 le reti realizzate da Giampaolo Pazzini.
FONTE: HellasLive.it
17 SET 2018 LA MALEDIZIONE DEGLI UOMINI È CHE ESSI DIMENTICANO
E fu così che venne giù il castello. Delle ipocrisie, delle balle sesquipedali, delle mezze frasi da comari: “Eh ma Pazzini non si allena…”. Pazzini, beninteso, che per lor signori (i reggi-microfono) era finito. Perché guai a disturbare il conducente, sia mai. E il conducente, si sa, il Pazzo lo voleva cedere (l’anno scorso, pur di liberarsene, lo si è dato in prestito accollandosi buona parte dell’ingaggio). L’altro giorno, per dire, in conferenza stampa non ho sentito una domanda che sia una a Grosso su Pazzini, che è ancora il giocatore più pagato e titolato dell’intera rosa. Eppure era come se non esistesse. Di più: per i leoni da tastiera che si sono scordati…troppo in fretta (una fretta sospetta), eravamo noi di questa testata a montare ad arte il caso.
“La maledizione degli uomini è che essi dimenticano” diceva il Mago Merlino. Pure a Verona qualcuno ha già dimenticato la vergogna della scorsa stagione. E allora Pazzini fino a ieri era diventato un tabù. Vietato parlarne, argomento troppo scomodo. Ora gli stessi che su di lui avevano steso una (colpevole) cortina fumogena lo celebrano. Le facce di tolla non vanno mai in vacanza.
Per me è persino ovvio che Pazzini debba giocare. Ma deve sempre essere messo nelle migliori condizioni per farlo, modulo o non modulo. Lui è un cecchino negli ultimi 15 metri e a 34 anni il fisico non è più quello di un tempo. Cosa gli chiediamo, di correre e di fare reparto da solo? O di giocare in solitaria con due ali a trenta metri? Non scherziamo, su. Attorno bisogna costruirgli una squadra, senza astruserie da pedanti professorini del pallone (e negli ultimi anni da Coverciano ne sono usciti a iosa, mi auguro che Grosso non sia uno di questi). Come ho sempre scritto e detto in tv lui sarebbe stato utile anche l’anno scorso, con Kean si sarebbe completato a meraviglia (non casualmente l’unica volta che hanno giocato assieme rimontammo a Torino contro il Toro). Invece fu trattato come un ferrovecchio.
Ma il punto per chi scrive non è nemmeno mai stato Pazzini in sé. Ma quello che il “caso Pazzini” (nato a causa della società e non del giocatore) ha rappresentato per lo spogliatoio e creato attorno. Le macerie. Come mi disse una volta confidenzialmente uno dei leader del Verona dello scudetto: “Se tu tratti così il tuo bomber e capitano che ti ha portato in A, come pensi che si sentano i compagni meno titolati e meno tutelati? Così rovini il gruppo e fattelo dire da me che qualche spogliatoio l’ho frequentato”.
Ma non si doveva dire. Non si doveva scrivere. Usciremo mai da questa palude di conformismo e di paraculi? Ma quando mai impareremo? Quanto tempo abbiamo perso nel frattempo? Oggi siamo qui a festeggiare chi non avremmo mai dovuto abiurare. Così anche la gioia, a volte, può avere un suo retrogusto amaro.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Corsi e ricorsi storici: triplette da Pazzini a… Pazzini
By Redazione - 17 settembre 2018
Era l’1 settembre 2012, Bologna-Milan, al Dall’Ara. Era il Milan di Massimiliano Allegri, quello dei Robinho e Balotelli. Un Milan che alla fine arrivò terzo in campionato e fu eliminato agli ottavi di Champions dallo schiacciasassi Barcellona di Messi.
In quella squadra era arrivato a fine mercato estivo anche Giampaolo Pazzini che quel primo settembre 2012, alla seconda in rossonero segnò la sua personale tripletta al Bologna. E fu l’ultimo tris prima di Verona-Carpi.
Sei anni dopo, sempre in settembre, contro un’emiliana e sempre con lo stesso numero 11 sulle spalle, il Pazzo si porta a casa il pallone e lo fa con la leggerezza di un ragazzino. La sua ultima rete in campionato l’aveva segnata a febbraio al Real Madrid, ora riprende dal Carpi, che non è esattamente la stessa cosa. Pazzini non è mai stato un fuoriclasse assoluto e in carriera ha vinto poco, ma ovunque abbia giocato, dalle big alle piccole squadre, una caratteristica non l’ha mai persa: il fiuto per il gol. E in questa Serie B dal livello tecnico bassissimo, uno come lui può davvero essere letale.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
NEWS
17 settembre 2018 - 11:35 Pazzini gol, la rete su azione col Verona in campionato mancava da 17 mesi
L’ultima marcatura fu a Bari, nel 2-0 del 22 aprile di un anno fa
di Redazione Hellas1903
Giampaolo Pazzini segna per tre volte col Carpi, l’ultima su azione.
Al solito infallibile dal dischetto, il Pazzo non segnava col Verona su azione in una gara di campionato dal 22 aprile 2017.
Allora fu un suo gol ad aprire il 2-0 con cui l’Hellas sbancò il campo del Bari.
Poi ci sono state le quattro reti su rigore della passata stagione. In prestito al Levante, Pazzini ha firmato subito un gol con il Real Madrid (questo sì con palla in movimento). Poi non ce ne sono stati altri.
Su azione ha firmato anche la terza delle quattro marcature con il Verona ha superato in Coppa Italia la Juve Stabia. Poi, ieri, il digiuno si è interrotto anche in campionato, dopo 17 mesi.
NEWS
16 settembre 2018 - 21:43 Sei forte, Pazzo (anche se ci sono quelli che…)
Valore aggiunto per il Verona, il capitano. Alla faccia di chi vuole contrapporlo a Di Carmine, a Grosso e all’Hellas
di Matteo Fontana, @teofontana
Nel cappello c’è il pallone per Tommaso. L’hat-trick, la chiamano, in Gran Bretagna, la tripletta. Il trucco del cappello, appunto. Non c’è trucco e non c’è inganno nella giornata-show di Giampaolo Pazzini. Verona, il capitano, non ha mai smesso di tenerselo stretto. E quando la speaker del Bentegodi ha annunciato che sarebbe stato titolare con il Carpi il boato è stato poderoso, ripagato da una tombolata di reti gialloblù e dalla firma del Pazzo.
DOMENICA BESTIALE Appena sigillato il 4-1, le parole del centravanti fluiscono dolci come il miele: “Giornata perfetta, questa. Una grande vittoria, tre gol segnati: è qualcosa di bellissimo”. La domenica bestiale di Pazzini passa per le stoccate che hanno infilato la porta di Colombi (che fa almeno un paio di paratone per contenere la furia dell’Hellas) e che si conclude in famiglia, con la moglie Silvia e con Tommaso, il figlio che ha riabbracciato, anche lui, Verona: “Gli avevo promesso che gli avrei portato il pallone e ci sono riuscito”. Non c’è gioia più grande di quella che prova un papà che rende felice il proprio bambino: il Pazzo lo può confermare con il sorriso di chi sente di aver trovato, ancora una volta, il posto del cuore.
PASSATO ADDIO Se fai una tripletta ti regalano il pallone della partita: questo vuole la tradizione. Per questo Tommaso ha un nuovo gioco. Suo padre non sarebbe stato titolare, non fosse stato per il problema muscolare che ha fermato Samuel Di Carmine (macché rivale: avercene, di gente così…). Ma c’è un concetto, la serendipità, che corrisponde all’euforia prodotta da una scoperta inaspettata. Pazzini, inserito dal 1’, ha vissuto un pomeriggio da califfo. I contrasti con la società e lo staff tecnico, il grande freddo con Filippo Fusco e Fabio Pecchia, ex d.s. ed allenatore dell’Hellas, sono un passato cui dire addio, e i giudizi non sono un luogo da frequentare qui e ora, perché ognuno può dire la sua su che cosa sia andato e che cosa no. Il futuro è la trasferta di Crotone, con un monito: “Il Verona deve pensare a fare il Verona, dopo vedremo dove arriveremo”. Con buona pace degli specialisti della polemica a prescindere e di chi utilizza il totem Pazzo per dare contro al colto e all’inclita, a suon di parole e parolacce che fanno tanto chic anziché no. D’altronde, nel mondo dei chiacchieroni che stanno un po’ di qua e un po’ di là, la buona regola per proteggersi dalle pochezze si traduce in un brocardo latino: de minimis non curat praetor. E soltanto chi considera l’Hellas come un motivo di disputa e di rottura non potrà essere contento per quel pallone con cui, ora, si diverte il piccolo Tommaso.
FONTE: Hellas1903.it
16 SET 2018 TRE VOLTE PAZZINI
Il calcio è semplicissimo. Pazzini in serie B è un bomber che fa la differenza. Non farlo giocare è una bestemmia, la riprova si è avuta oggi quando Pazzini ha giocato (perchè Di Carmine era infortunato) e ha segnato tre gol. Può essere un problema Pazzini per il Verona? Neanche per sogno. E’ una risorsa, ma non quando sta in panchina, come qualcuno ha scritto nella scorse settimane. Non deve diventare una guerra di religione, ma semplicemente l’ovvietà per riportare il Verona in serie A. Pazzini non può essere nemmeno la riserva di Di Carmine. Se proprio va fatta una scelta tra i due (io non la farei), deve giocare lui.
Che Verona ho visto? Molto superiore ad un Carpi imbarazzante, ma ancora con tanti problemi ed equivoci. Ad esempio in difesa. Ricordiamoci che sul 2-0 il Carpi ha colpito un palo per con la nostra difesa dormiente che poteva anche riaprire il match. E poi abbiamo preso un altro gol in fotocopia a quello preso col Padova. Riportiamo i giocatori nel loro ruolo (Dawidowicz in difesa, Marrone a centrocampo), sistemiamo qualche equivoco, giochiamo con più cattiveria. Manca ancora un’anima, si spera che la vittoria aumenti l’autostima. Pazzini ha fatto il leader e la sua guida può essere utile per far crescere in velocità la squadra. E un leader, come mi disse un allenatore qualche anno fa, non lo può fare uno che va in panchina, ma solo chi lotta in campo.
In mezzo a tutto questo m’è piaciuto Laribi e come Grosso gli abbia ritagliato un ruolo nel posto giusto, dove viene valorizzato molto di più di quando viene sistemato interno a centrocampo. E poi Henderson, un talento che non va sprecato a cui va data continuità e che potrà regalarci grandi soddisfazioni.
C’è moltissimo da lavorare e da crescere e soprattutto si attendono avversari all’altezza per tracciare un giudizio . Dopo Crotone avremo qualche notizia in più su questa squadra.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Protagonista assoluto della vittoria al Bentegodi contro il Carpi è Giampaolo Pazzini, autore della prima tripletta con la maglia gialloblù. Per il capitano scaligero rete n.36 in campionato
FONTE: HellasLive.it
Verona - Le principali dichiarazioni dall'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate a DAZN al termine di Hellas Verona-Carpi, 3a giornata di Serie BKT 2018/19.
«La gara? La prima volta che faccio tre gol, sono contentissimo per come è andata la gara, regalerò il pallone a mio figlio. Obiettivi di Pazzini? Io sono qua e sono contentissimo. Ho un buonissimo rapporto con chiunque, con la città e con la gente. Spero di farmi trovare pronto e di poter dare una mano tutti. Con l'allenatore? Mi sto trovando bene, è uno a cui piace lavorare molto. Ora siamo ancora all'inizio e possiamo migliorare. Sono a disposizione per dare una mano ai miei compagni e alla squadra. I prossimi impegni? Ci aspetta una gara importante contro il Crotone, ma tutte le partite saranno difficili. Noi siamo una squadra forte che può ancora migliorare, durante il campionato avremo bisogno di tutti ed è importante prendere continuità e trovare sempre più fiducia».
FONTE: HellasVerona.it
LA FOTO SU INSTAGRAM Grosso: Problemino Pazzo
Lui: Sempre sul pezzo
La foto postata da Pazzini ieri su Instagram
01/09/2018 12:09 Manca poco alla sfida col Cosenza. La squadra è da ieri pomeriggio in Calabria: Grosso non dovrebbe cambiare modulo, confermando il 4-3-3 che ha fatto molta fatica all'esordio col Padova. Giocherà quindi solamente una punta e quasi sicuramente sarà Di Carmine.
Grosso in conferenza stampa ha detto chiaramente che è quasi impossibile vedere Pazzini giocare dal primo minuto al Marulla. L'ex allenatore della Primavera della Juventus si è giustificato così: "Pazzini ha avuto qualche problemino e si è allenato a parte".
Ma guardando il profilo Instagram di Pazzini, ad un occhio malizioso, sembrerebbe il contrario. Il capitano gialloblù, ieri, ha postato una foto dove si mostra in piena forma, con un salto da far invidia ad un attaccante della Primavera. Pazzini ha scritto, accanto alla foto, "Sempre sul pezzo" e "Top".
FONTE: TGGialloBlu.it
Pazzini resta all’Hellas Verona. Nessuna trattativa con i turchi dell’Alanyaspor
agosto 31, 2018
L’attaccante dell’Hellas Verona, Giampaolo Pazzini, non si muove. Da quanto appreso da Hellas Live, non esiste alcuna trattativa col club turco dell’Alanyaspor per l’ex Fiorentina. Il giocatore è stato regolarmente convocato per la trasferta di Cosenza. La squadra gialloblù di Fabio Grosso partirà questo pomeriggio per la Calabria dove domani, ore 18, sarà protagonista allo stadio Marulla per la seconda giornata della Serie BKT
FONTE: HellasLive.it
Clamoroso dalla Turchia: Pazzini all’Alanyaspor
By Redazione - 31 agosto 2018
Clamorosa notizia dalla Turchia. L’Alanyaspor, squadra della massima serie turca, avrebbe offerto a Giampaolo Pazzini un contratto pluriennale a cui difficilmente il bomber direbbe di no.
Per ora non si trovano conferme e le indiscrezioni provengono solo dalla stampa turca, tanto che il Verona ha regolarmente convocato il suo attaccante per la trasferta di Cosenza.
Se la trattativa dovesse risultare reale e Pazzini dovesse dire il suo definitivo addio al Verona, in gialloblù potrebbe arrivare uno svincolato per rimpiazzarlo, con l’ex Carpi, Jerry Mbakogu, principale indiziato.
D.C.
FONTE: HellasNews.it
Ovazione per Giampaolo Pazzini
agosto 27, 2018
Al momento del riscaldamento sotto la Curva Sud, il pubblico del Bentegodi ha voluto subito dimostrare il proprio affetto a Giampaolo Pazzini. Scrosci di applausi accompagnati da cori seguiti dal saluto del capitano gialloblù. Al suo ingresso in campo, all’84’, la spinta dei tifosi gialloblù è stata determinante per l’ultimo affondo scaligero, proprio con Pazzini che al 93’ con una giocata da Attaccante ha rischiato di far venire giù il Bentegodi. Solo il portiere del Padova gli ha negato la gioia dell’eurogol. In 9’ compreso il recupero, Pazzini ha dimostrato di avere tanta voglia e di poter essere ancora una spina nel fianco delle difese avversarie, anche in coppia con Di Carmine. Spetta ora a Fabio Grosso trovare la soluzione migliore per il bene dell’Hellas Verona
FONTE: HellasLive.it
SERIE B Hellas, la prima del rientrante Pazzini dura poco ma merita gli applausi
27.08.2018 15:23 di Dimitri Conti Twitter: @dimitri_conti Quella di ieri sera è stata la prima apparizione del rientrante Giampaolo Pazzini con l'Hellas Verona. Rientrato dal prestito al Levante, l'espertissimo centravanti si è accomodato in panchina per l'esordio interno con il Padova, subentrando solamente nel finale, a sei dal novantesimo. Dopo aver sfiorato il gol nel recupero, il Pazzo è stato salutato al termine dell'incontro da una vera e propria standing ovation dei tifosi scaligeri nei suoi confronti.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS-PADOVA FINISCE 1-1 Già alla prima partita esplode il Caso Pazzini
27/08/2018 10:07
Siamo solo alla prima partita di campionato (1-1 col Padova) e subito esplode il caso Pazzini. La scelta di Grosso (giocare con il 4-3-3 con Di Carmine unica punta) non è piaciuta ai tifosi. A maggior ragione lascia perplessi aver inserito l'ex Milan solamente a cinque minuti dalla fine. Infatti, l'unica occasione veramente pericolosa per l'Hellas l'ha creata dal nulla "Il Pazzo" che con una girata ha sfiorato il gol, impedito da una buona parata di Merelli.
La scelta di Grosso è stata tecnica o la società gialloblù ha suggerito all'allenatore di non farlo giocare titolare, anche perchè il mercato (in uscita) chiude il 31 agosto?
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona, ingaggio da capogiro e zero offerte: Pazzini rimane
Da Giacomo Principato il 18 agosto 2018 alle 14:10
PAZZINI VERONA – In casa Hellas col mercato ormai alle spalle è tempo di valutazioni. A rimanere sul groppone della società veneta troviamo Giampaolo Pazzini; zero offerte per l’esperta punta, costretta perciò a rimanere in casa scaligera. Se sotto l’aspetto tecnico l’ex Sampdoria può essere una buona pedina, il suo oneroso ingaggio può essere un problema. Secondo quanto riporta il Corriere di Verona, l’attaccante percepisce la cifra di 1.35 milioni stagionali e, non essendo arrivate offerte concrete, il 34enne rimarrà in Serie B. Un elemento d’eccezzione per la categoria ma che, alle casse della società veronese, comporta un grosso esborso.
FONTE: PianetaSerieB.it
SERIE B Hellas, Pazzini resta il simbolo: nessuna offerta reale per l'ex Inter
18.08.2018 12:23 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Giampaolo Pazzini (34) è tornato all'Hellas dopo gli ultimi sei mesi vissuti in Spagna con la maglia del Levante, senza salutare nuovamente Verona per vestire nuovamente la maglia scaligera. Il Corriere di Verona in edicola sottolinea come lo stipendio dell'ex punta di Milan e Inter pesi sulle casse scaligere (1.35 milioni a stagione al netto, che al lordo fanno 2.7). Di offerte reali, per il 'Pazzo', in queste settimane non ne sono pervenute e così il Verona in attacco si affiderà a lui in coppia con Samuel Di Carmine (29).
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
14 agosto 2018 - 13:57 Mercato Verona, Pazzini verso la permanenza all’Hellas
L”attaccante sempre più vicino alla conferma
di Redazione Hellas1903
Foto Grigolini-Fotoexpress
Qualche contatto, nulla più, con il Genoa per Galabinov. Altrettanto col Frosinone per Ciano. Il Verona prova a rinnovare ulteriormente l’attacco ma ad oggi non c’è nulla di concreto. La soluzione più probabile, a tre giorni dallo stop al calciomercato, è che Giampaolo Pazzini resterà all’Hellas, a comporre il duo d’attacco con Di Carmine. Duo che difficilmente giocherà assieme, data la scarsa compatibilità nel ruolo. Scenderà in campo da titolare chi darà più garanzie.
Il Pazzo, 34 anni, ha uno stipendio netto di 1.350 mila euro, uno scoglio duro da affrontare per chi fosse interessato a lui. E al momento di richieste non ve ne sono. Salvo clamorose svolte delle ultime ore di mercato (che possono sempre spuntare all’improvviso), Pazzini vestirà ancora la maglia del Verona. La speranza è che possa, come due anni fa, essere decisivo sottoporta quando sarà chiamato in causa. A.S.
FONTE: Hellas1903.it
04 AGO 2018 PER FAVORE BASTA CON L’EQUIVOCO PAZZINI
C’è Di Carmine e c’è Pazzini. Il campionato è quello di B dove il Verona dovrebbe dominare in lungo e in largo. E allora dov’è il problema? Pazzini e Di Carmine in serie B devono giocare assieme. Invece ascolto le prime dichiarazioni di Fabio Grosso e sento troppa prudenza e troppa diplomazia. Pazzini e Di Carmine? Lavoriamo per migliorare (ma va?), sono motivatissimi (ma dai?) e via andare così, girandoci attorno con la fiera delle banalità.
Ma porca miseria, mi chiedo: ma è così difficile dire che con i due il Verona ha un attacco spaziale e che solo un masochista non li metterebbe assieme in quella schifezza mediocre che è la serie B?
Poi però leggi le Pravde aziendali e un po’ capisci di più, perché tra le righe te lo scrivono: il problema è l’ingaggio di Pazzini. Troppo alto, troppo elevato…Ed infatti ecco che gli esperti di mercato, opportunamente imbeccati dalla società, fanno sapere che Pazzini è stato proposto al Frosinone in cambio di altri due.
Ora si spiega tutto. Pazzini resterà sul mercato fino all’ultimo secondo perchè l’ordine di Setti è quello di abbassare drasticamente il monte ingaggi. E se resterà preparatevi già al solito equivoco. Dove forse la tattica è la cosa che conta meno…
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Il club di Maurizio Setti sta trattando col Frosinone la cessione di Giampaolo Pazzini. Nell’affare verrebbero inseriti gli attaccanti Nicola Citro, classe 1989, e Camillo Ciano (1990). Fonte: La Gazzetta dello Sport
FONTE: HellasLive.it
TCP – Pazza idea di mercato per il Foggia Calcio
Inserito da La Redazione Data: luglio 13, 2018
Il Foggia è molto attivo sul mercato. Sembra, ormai, fatta per il portiere argentino Bizzarri e per quattro giovanissimi ma il ds Luca Nember continua a guardarsi intorno. Secondo quanto riportato da Tuttocalciopuglia.com, un ottimo calciatore per i rossoneri potrebbe essere l’attaccante Giampaolo Pazzini, giocatore di esperienza attualmente al Verona. L’ex Inter ha un ingaggio importante ma sognare non è vietato.
FONTE: FoggiaSport24.com
NEWS
04 luglio 2018 - 15:34 Pazzini-Verona, l’attaccante parte per Primiero
Il centravanti andrà in ritiro con l’Hellas. E, per adesso, la sua cessione resta difficile
di Redazione Hellas1903
Giampaolo Pazzini farà parte del gruppo del Verona che, dal 7 al 22 luglio, sarà in ritiro a Primiero San Martino di Castrozza.
L’attaccante, per adesso, rimane all’Hellas. Non ci sono offerte concrete per ingaggiarlo, la sua cessione rimane difficile, dopo il rientro dal prestito al Levante.
Il Pazzo, 23 gol in B col Verona nel 2016-2017, 35 in totale in gialloblù, ha un contratto per altri due anni con il club, a 1.3 milioni di euro netti a stagione (circa 2.5, al lordo). Una cifra che pesa molto sul budget dell’Hellas, che proverà a trovargli una destinazione.
In caso contrario, Pazzini rimarrà con l’obiettivo di ripetere il grande campionato tra i cadetti disputato con il Verona, coronato dal titolo di capocannoniere e dal raggiungimento della promozione.
FONTE: Hellas1903.it
Pazzini da sabato a Primiero con l’Hellas Verona
luglio 2, 2018
Giampaolo Pazzini, dopo il prestito al Levante, dal 1 luglio è rientrato all’Hellas Verona. L’ex attaccante del Milan partirà sabato con la squadra di Fabio Grosso per il ritiro in attesa poi di capire quale sarà il suo futuro. Il contratto di Pazzini da 1.3 milioni di euro netti a stagione, si chiude il 30 giugno 2020.
FONTE: HellasLive.it