RECAP & IMPRESSIONI
Mezz'ora e più di pressapochismo tecnico a dispetto pure del ritmo basso che inviterebbe perlomeno alla calma nelle giocate, gioco molto spezzettato dai continui falli dello SPEZIA e partita brutta ma al 30° ecco il raggio di sole ad illuminare un grigio Bentegodi: DAWIDOWICZ mura un avversario di poco fuori all'area scaligera, palla a DEPAOLI che con ripartenza fulminea serve LASAGNA in profondità, Kevin si accentra in dribbling seminando tre difensori e tocca palla sul secondo palo dove VERDI la stoppa di destro e col sinistro in pallonetto beffa DRAGOWSKI. Il VERONA è in vantaggio!
Il (brutto) match prosegue con l'infortunio subito da DRAGOSWKI, sfortunato nel piantare il piede nel terreno sul contrasto con LASAGNA (e probabilmente procurarsi una frattura di tibia e perone), poi nel finale ci prova lo SPEZIA ma è bravo MONTIPÒ a mantenere la propria porta al sicuro.
Lo SPEZIA pareggia al 53°: AMPADU tocca per BASTONI palla appoggiata a NZOLA che anticipa HIEN e batte MONTIPÒ sull'angolino destro e trova il pari per gli Aquilotti.
Il VERONA non reagisce o comunque non crea pericoli agli avversari così ne approfitta ancora lo SPEZIA che completa la rimonta al 67°: Secondo corner consecutivo da sinistra che finisce dalla parte opposta dove BOURABIA crossa in mezzo all'area: NZOLA salta su VELOSO e la gira a fil di palo dove MONTIPÒ non arriva. BOCCHETTI prova a buttare in mischia KALLON, DOIG e pure TERRACCIANO ma l'HELLAS, energie nervose a parte, deve abbassare il cpo per la decima volta consecutiva: Lo SPEZIA conquista i primi 3 punti lontano dal 'Picco' mentre l'HELLAS sprofonda a 8 punti dalla salvezza!
Vero per dirla con BOCCHETTI che nessuno è mai retrocesso a Novembre ma 8 punti d arecuperare ai diretti avversari di oggi a tre partite dal giro di boa sono tantissimi, se non è sentenza manca veramente un soffio.
Ora il popolo gialloblù dovrà sperare anche in un calo verticale da parte delle squadre che stanno sopra l'HELLAS perché, se non sarà così, hai voglia ad attuare una rivoluzione (improbabile) di uomini e rifare daccapo la preparazione: La situazione è disperata!
Come nel 2007 lo SPEZIA spedisce all'inferno il VERONA ma stasera, al contraro del raggelante silenzio di allora, i tifosi scaligeri avviano una contestazione feroce fatta di urla e fischi a tutti ma, è facile da immaginare, soprattutto a questa imbelle dirigenza unica e vera responsabile del disastro sportivo in corso.
Decima sconfitta di fila e stavolta non c'è nemmeno la consolazione di aver giocato alla pari contro un modesto avversario come la squadra spezzina che, lungi dall'essere tecnicamente superiore a quella scaligera, ha messo in campo le uniche armi di cui dispone: Grinta spianata, falli tattici e un'idea di gioco che, per quanto prevedibile, è riuscita a sorprendere un HELLAS davvero scandaloso in tutto a partire dai veterani fino a scendere agli ultimi arrivati mai davvero in partita.
IL GIORNO DOPO, A MENTE FREDDA...
Il fatto è che hai perso (male) una partita che era da vincere per non trovarti a -8 dalla salvezza.
Il fatto è, che nell'immediato dopopartita, quando il responsabile di questa situazione finalmente apre la bocca, dice che hanno giocato i 9/11esimi di chi giocava nella stagione scorsa e che quindi è inspiegabile l'ultimo (meritatissimo) posto in classifica, dimenticando che CAPRARI-BARÁK e SIMEONE non sono esattamente LASAGNA-VERDI e HENRY (o ĐURIĆ) ma soprattutto che MARROCCU non è D'AMICO (o SOGLIANO) e che BOCCHETTI non è TUDOR (o JURIĆ) tralasciando che, nell'infinita arroganza che ti caratterizza, tra tutti gli allenatori che potevi prendere hai portato quello che, con i suoi soli sei mesi da capoallenatore in Serie A, non aveva nemmeno l'esperienza per sostenere una piazza come quella che guidi!
E, come non bastasse, gli hai smontato completamente il giocattolo vendendo anche quelli che avevi promesso di tenere come caposaldi (e che per inciso non credo fosse così impossibile tenere rinunciando ad una piccola parte di quei 3 milioni a stagione che ti sei assegnato), creando quella tipica aria di smobilitazione che ha distrutto uno spogliatoio fino a quel momento meraviglioso.
E ora? Ora che la missione salvezza è largamente compromessa e che servirebbero un SABATINI, un ANDREAZZOLI e almeno un acquisto di categoria per reparto, vorresti farmi credere che farai di tutto per ottenerli? Magari rinunciando anche ad una parte dei 9 milioni incassati nelle ultime 3 stagioni? Sbugiardando peraltro anni in cui hai ingrassato il portafoglio pensando di aver trovato la quadratura del cerchio che altri avevano in realtà trovato per te, unendo grande competenza ad una del tutto particolare congiunzione astrale?
Ma per piacere... Prepariamoci piuttosto a non finire (un'altra volta) come il VENEZIA e tifiamo perché vengano promosse in Serie B VICENZA e PADOVA, così da tornare a gustarci il sano calcio che più ci si addice, questa Serie A non fa per noi soprattutto con gente come te al comando.
Mister BOCCHETTI rimescola ancora un po' le carte escludendo HIEN dalla difesa e riportando al centro della stessa GÜNTER tra DAWIDOWICZ e CECCHERINI; a centrocampo ritorna il tandem VELOSO-TAMÈZE mentre sulle fasce riecco LAZOVIĆ e DEPAOLI con VERDI e LASAGNA sulla trequarti qualche metro dietro a ĐURIĆ alla seconda da titolare.
Nello SPEZIA mister GOTTI ritrova DRAGOWSKI tra i pali, conferma CALDARA al centro dei tre in difesa tra AMIAN e KIWIOR, e schiera BASTONI sulla fascia sinistra con HOLM dalla parte opposta e AMPADU a dirigere le operazioni fra le mezzali EKDAL e AGUDELO. Al fianco dell'inamovibile NZOLA spazio a GYASI rimasto in dubbio fino a dopo l'allenamento di rifinitura.
Tutto pronto nel catino del Bentegodi per HELLAS VERONA-SPEZIA, dirige il signor Fabio Maresca della sezione AIA di Napoli.
PRIMO TEMPO
13° VERDI profondo per LASAGNA che parte davanti a tutti e sbaglia il diagonale a tu per tu con DRAGOWSKI ma era comunque in fuorigioco.
16° EKDAL da fuori area impegna MONTIPÒ in tuffo! Palla a lato recuperata dalla difesa gialloblù.
20° DEPAOLI ruba palla a BASTONI sulla destra poi punta il fondo e crossa sul primo palo dove LASAGNA è troppo in anticipo e di testa incorna sopra la traversa.
22° EKDAL imbuca verticale per HOLM che sfugge a LAZOVIĆ: Bravo in uscita MONTIPÒ ad anticipare GYASI.
23° LAZOVIĆ dal vertice sinistro: HOLM devia fuori ma il VERONA non ottiene nemmeno il calcio d'angolo. 30° Ripartenza fulminea con DEPAOLI che serve LASAGNA in profondità, Kevin in dribbling si accentra seminando tre difensori, palla sul secondo palo dove VERDI la stoppa di destro e col sinistro in pallonetto beffa DRAGOWSKI.
32° AMPADU commette un fallo di troppo per la sua squadra, finalmente Maresca prende provvedimenti estraendo il cartellino giallo.
35° HOLM protesat per un fallo laterale concesso ai gialloblù: Altra ammonizione da parte di Maresca.
38° Palla profonda per LASAGNA che insegue il pallone e nel contestarlo a DRAGOWSKI arriva insieme al portiere al quale resta la caviglia piantata nel terreno: Brutto infortunio per il guardapali avversario che salterà sicuramente il mondiale. Tutti i giocatori sotto shock... Le immagini parlano piuttosto chiaramente purtroppo col piede in posizione del tutto innaturale rispetto al corpo. I migliori auguri di pronta guarigione a DRAGOWSKI rincuorato anche da mister BOCCHETTI.
42° Entra il secondo portiere ZOET e la partita riprende.
44° HOLM in area va alla conclusione e forse tocca il braccio di GÜNTER che lo aveva comunque attaccato al corpo: Il VAR conferma, si prosegue.
45° Errore di CALDARA, per poco non ne approfitta LASAGNA che spara altissimo sul contrasto di KIWIOR.
45°+1 ĐURIĆ sponda per VERDI che tira centrale e debole: ZOET raccoglie senza problemi.
45°+2 LASAGNA sfugge a EKDAL poi sulla corsa molla un pestone a CALDARA: Maresca estrae il giallo per Kevin. Dall'altra parte ci prova NZOLA dal limite: MONTIPÒ con la punta delle dita la tocca sul fondo.
45°+2 Sul successivo calcio d'angolo: GÜNTER provvidenziale nel rubar palla a EKDAL ad un passo dalla riga di porta, poi KIWIOR con una botta violenta sulla quale è pronto ancora MONTIPÒ ma la ribattuta è ancora degli avversari con BASTONI a sparare altissimo.
45°+5° HOLM libero di scendere fino al limite, CECCHERINI e DAWIDOWICZ non escono e l'avversario tira con un rasoterra che impegna il bravo MONTIPÒ.
45°+6 Il signor Maresca termina la prima frazione.
SECONDO TEMPO
46° Mister BOCCHETTI butta in mischia HIEN, gli fa spazio GÜNTER mentre nello SPEZIA entra l'ex gialloblù VERDE al posto di EKDAL e i liguri che virano su un più offensivo 3-4-3. Il match riprende con il cross di LAZOVIĆ sul palo lontanissimo dove DEPAOLI è dimenticato da BASTONI ma il tiro di Fabio è altissimo. 53° AMPADU tocca per BASTONI palla appoggiata a NZOLA che anticipa HIEN e batte MONTIPÒ sull'angolino destro e trova il pari per gli Aquilotti.
56° DEPAOLI trova la sponda di ĐURIĆ che spizza in verticale per LASAGNA, Kevin si butta nello spazio allargandosi a sinistra poi prova il mancino sul quale ZOET si 56° oppone smanacciando a lato.
57° LAZOVIĆ con un cross da sinistra, LASAGNA riesce solo a girarla debolmente di testa e a metterla sul fondo.
58° Doppio rimpallo in area tra GYASI, BASTONI e MONTIPÒ azione confusa e SPEZIA che conquista un corner da destra.
60° Altro cambio per lo SPEZIA: Dentro BOURABIA per GYASI. Cambio di centravanti per BOCCHETTI che inserisce HENRY per ĐURIĆ.
61° VERDI si libera al limite con una finta poi la palla gli sfila e il tiro che ne consegue, col corpo sbilanciato all'indietro, finisce in Curva Sud. 67° AGUDELO da destra sul palo lontano dove DAWIDOVICZ di testa cerca di spazzare ma da palla a VERDE che prova il diagonale deviato sul fondo. Sugli sviluppi altro angolo dal vertice sinistro dove AGUDELO trova BASTONI che col piedone destro evita il peggio. Altro corner che finisce dalla parte opposta dove BOURABIA crossa in mezzo all'area: NZOLA salta su VELOSO e la gira a fil di palo dove MONTIPÒ non arriva e lo SPEZIA la ribalta.
70° Doppio cambio HELLAS: DOIG e KALLON rilevano LAZOVIĆ e VERDI.
73° BOURABIA da fuori area su una palla di controbalzo: Bravissimo MONTIPÒ a toccarla a lato con la punta delle dita.
76° VELOSO con un calcio di punizione da destra in area dove CECCHERINI con l'esterno destro anticipa tutti ma davanti a ZOET riesce a non centrare la porta!
78° TAMÈZE col piede a martello su AMPADU: Maresca estrae il giallo.
80° Tocca a TERRACCIANO, gli fa spazio DEPAOLI.
81° Doppio cambio SPEZIA ELLERTSON e NIKOLAU al posto di AGUDELO e BASTONI: Lo SPEZIA vira su un classico 4-4-2.
83° TAMÈZE con un cross da sinistra sul secondo palo: TERRACCIANO di testa non riesce ad incornare con forza e ZOET recupera.
86° AMIAN duro su KALLON che stava ripartendo: Ammonito il giocatore ospite.
90°+4 ELLERTSON sgambetta KALLON che stava dettando la ripartenza: Giallo all'Aquilotto.
90°+5 VELOSO con un calcio d'angolo da destra sul secondo palo dove LASAGNA supera NIKOLAU di testa ma non inquadra la porta.
90°+6 Il signor Maresca fischia tre volte e decreta la prima vittoria dello SPEZIA in trasferta in questo campionato. Gialloblù nel baratro alla decima sconfitta di fila e quasi fuori dalla lotta retrocessione dato che ormai i liguri terzultimi volano a +8: Un disastro.
VOTI
MONTIPÒ Comincia a scaaldarsi le mani al 16° sulla conclusione da fuori area di EKDAL. Bravo in uscita al 22° ad anticipare GYASI. Attento anche nel finale di primo tempo sulla botta di KIWIOR e sulla conclusione di HOLM. Nulla può al 53° sul tiro di NZOLA bravo a trovare l'angolino più. Al 58° chiude lo specchio a BASTONI sottoporta anche se defilato. Al 67° cade ancora una volta sulla spizzata imparabile di NZOLA. Al 73° è provvidenziale nel deviare a lato con la punta delle dita la botta di BOURABIA. Insomma, in breve, il migliore in campo e non può essere una buona notizia, in casa, per una squadra che deve salvarsi 7
DAWIDOWICZ Combatte come al solito ma è ancora lontano dal Pawel dominante nella passata stagione fino all'infortunio. Bravo e puntuale al 9° nella diagonale su NZOLA perso da GÜNTER. Sul finire di primo tempo, insieme a CECCHERINI, non esce su HOLM che va alla conclusione pericolosa. Pagava col modulo di CIOFFI e paga altrettanto ora con BOCCHETTI in un sistema di gioco che dovrebbe essere più vicino a quello di TUDOR (e JURIC) ma in realtà è lontano anni luce da quella organizzazione e compattezza non solo fisica ma anche di movenze sul campo ovviamente 6-
GÜNTER Al 9° liscia l'anticipo su NZOLA (fortuna che dietro spazza DAWIDOVICZ). Provvidenziale nel finale di primo tempo nel rubar palla a EKDAL ad un passo dalla riga di porta. Esce con una fasciatura in testa dopo aver rimediato un taglio in un contrasto aereo che non sembrava così grave da metterlo ko 6 (gli da il cambio HIEN al 46°: Sul pari di NZOLA arriva un pizzico in ritardo nella chiusura ed è totalmente sorpreso dal tiro dell'avversario. Poi controlla più o meno bene le operazioni ma dov'era sul vantaggio dello stesso angolano che salta sovrastando VELOSO? 5)
CECCHERINI Al 19° prova il servizio profondo per LASAGNA e DJURIC ma sbaglia misura. Sul finire di primo tempo, insieme a DAWIDOWICZ, non esce su HOLM che va alla conclusione pericolosa. Al 76° davanti alla porta riesce incredibilmente a non inquadrare lo specchio su un'azione, va detto, che non è per forza di cose nelle sue corde 5,5
DEPAOLI Inizia sprecando il passaggio in profondità a LASAGNA al 10°. Furbo al 20° DEPAOLI nel rubar palla a BASTONI sulla destra e poi a puntare il fondo per il cross a Kevin posizionato sul primo palo. Alla mezz'ora è lui ad avviare l'azione del temporaneo vantaggio gialloblù. In apertura di ripresa avrebbe una buona occasione ma è posizionato male e spara alto. Avvia la ripartenza anche al 56°: In generale dai suoi piedi partono le migliori occaioni dei gialloblù e, dopo l'errore iniziale, Fabio non sbaglia più anche se non è sempre assistito nel migliore dei modi dai compagni 6 (gli da il cambio TERRACCIANO all'80° e dopo tre minuti prova ad arrivare su quella palla di TAMÈZE Non giudicabile)
TAMÈZE Assente ingiustificato nel primo tempo si vede solo al 78° per quel fallo da ammonizione su AMPADU e all'83° con quel cross da destra per TERRACCIANO: Irriconoscibile rispetto alla stagione scorsa non sembra nemmeno addentro al gioco quanto dovrebbe essere. Svagato... Sembra girare per il campo in attesa che qualcosa succeda: Dov'è la fame e la determinazione che l'anno scorso ne aveva fatto uno dei migliori interditori in Serie A? Deludentissimo 5
VELOSO Bravo al 3° nell'imbucata per TAMÈZE contrato poi da AGUDELO. Poi cerca di dare un senso al gioco del VERONA senza dare l'impressione di trovare mai il bandolo della matassa. Al 67° cerca di contrastare le doti aeree di NZOLA ma non era lui a doversi occupare del marcantonio avversario! Sicuramente in difesa è saltato qualcosa... Al 76° mette un cioccolatino perfetto sui piedi sbagliati (quelli di CECCHERINI) poi spreca due calci di punizione che nel finale dovevano essere sfruttati diversamente... 5+
LAZOVIĆ Ah ma c'era anche lui? Al 23° un'occasione un po' strozzata da darko e un po' deviata HOLM poi più nulla ma il mister lo lascia in campo così in apertura di ripresa l'esterno serbo prova a trovare DEPAOLI sul palo opposto con una palla troppo lunga. Al 57° ci riprova ma è troppo poco per arrivare ad una prestazione accettabile 4,5 (gli da il cambio DOIG al 70°: Non lascia traccia, non s'innesca mai... Stavolta poteva restarsene seduto in panchina dove forse aveva lasciato cuore e testa 5)
LASAGNA Al 20° arriva con troppo anticipo sul cross di DEPAOLI e sparacchia alto. Alla mezz'ora con una ripartenza fulminea fa fuori tre avversari e regala a VERDI una palla fantastica per il momentaneo vantaggio gialloblù. Al 38° non ha colpe sul gravissimo infortunio di DRAGOWSKI se non quella d'inseguire un pallone che poteva portar frutti (sfortunatissimo il portiere avversario nel restare col piede incastrato a terra sull'anticipo di Kevin). Nel finale di primo tempo prova a rendersi ancora pericoloso mettendosi in proprio ma non ottiene nulla. Al 56° sulla spizzata di ĐURIĆ ha un sacco di campo e tempo per presentarsi al meglio davanti a ZOET ma sceglie di allargarsi a sinistra e di concludere da troppo lontano per impensierire il portiere dello SPEZIA. Nel finale supera NIKOLAU di testa ma poi non trova il bersaglio... Con tutti i suoi limiti realizzativi è l'attaccante più pericoloso del VERONA (ed è tutto dire!) 6
VERDI Bella idea al 13° per LASAGNA che parte purtroppo con un pizzico di anticipo incappando nel fuorigioco. Suo alla mezz'ora lo splendido gol che regala il vantaggio all'HELLAS con un tocco vellutato da sotto. Nel finale di primo tempo è troppo precipitoso sulla sponda di ĐURIĆ. Perde l'attimo della giocata al 52° e la palla sfila sul fondo e 9 minuti dopo sparacchia alto da buona posizione quando è probabilmente già in riserva da un po'. 6+ (gli da il cambio KALLON al 70°: Nei minuti finali prova a ripartire ma provoca soltanto due ammonizioni agli avversari che se la giocano al meglio 6)
ĐURIĆ Nel primo tempo la sponda gli riesce solo nei minuti finali al 56° invece libera in profondità LASAGNA al meglio. Fa quello che può e se non si esprime al meglio è anche perchè viene servito con palle veloci sulle quali non arriva mai data la stazza... 5,5 (gli da il cambio HENRY al 60°: Incredibile l'involuzione di questo giocatore che doveva sostituire SIMEONE nella capacità di far salire la squadra e invece, anche stasera, cicca l'ennesima occasione che gli regala BOCCHETTI: 4,5)
BOCCHETTI Probabilmente starà rimpiangendo amaramente di aver accettato questa bollentissima patata ma, non me ne voglia il buon Sasa che ci sta mettendo sicuramente tutto il cuore, appare in confusione nelle scelte perché GUNTER forse non andava tolto (al netto della botta in testa che non sembrava così grave) e ad un LAZOVIĆ è meglio rinunciare. Tradisce le aspettative anche TAMÈZE mai in partita. Non parliamo dei subentrati che dovrebbero cambiare la partita ma appaiono più in panico di quelli che lasciano il campo. In questo momento è come sparare sulla croce rossa ma lui è stato voluto dallo spogliatoio e lui doveva spronare i veterani a dare di più, invece non è stato ancora in grado di conquistare un solo punto... Qualcosa vorrà pur dire 5
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Il presidente Maurizio SETTI rompe finalmente il silenzio parlando al posto di mister BOCCHETTI «Situazione grave? In questo momento ho messo tutto in discussione. Non me lo sarei mai aspettato. Oggi in campo c'erano nove undicesimi della squadra dell'anno scorso, più Verdi e Djuric. Io non posso pensare che questa sia una squadra che non possa salvarsi. Lo diciamo da dieci partite, però continuiamo a perdere. Non siamo retrocessi, ma è una cosa che faccio fatica a capire, dopo una prestazione come quella contro la Juventus, rifarne un'altra così. Questi alti e bassi vanno capiti, quindi in questo momento, dico la verità, devo riflettere su tutti, su tutta la piramide. La contestazione dei tifosi? Sullo 'smantellamento' della squadra non mi sembra che sia il nostro caso. Mi sembra che sia il nostro caso, da sempre, che tutti gli anni determinati giocatori vadano via per due motivi: uno perché credo che sia necessario per questo club, come modus di vivere; due perché, questi giocatori, nella maggior parte dei casi, vogliono andare via perché vogliono guadagnare di più, perché vogliono giocare le coppe, per andare a calcare palcoscenici più importanti. E dobbiamo renderci conto che il Verona è questo, ma non gli ultimi dieci anni di Verona di Setti: il Verona è questo a livello di storia. Mi dispiace chiaramente che i tifosi, i quali capisco da un lato, prendano me come un esempio di qualcuno che vuole disfare tutti gli anni, perché vi posso garantire che tutti gli anni spendiamo più di quello che incassiamo. Le coci sulla vendita della società? È vero che ci sono degli interessamenti, come ogni anno, ma non esiste nessuna vendita. Io so di almeno sei o sette squadre rimaste al primo giro di vendita e che sono rimaste sul mercato. Quindi non c'è nessuna vendita e penso che in questo momento ce ne sia ancora meno. Come si può superare questa situazione? In questo momento non lo so. Devo veramente riflettere. Credo che le persone, sia quelle che sono andate sia quelle che ci sono, siano capaci e che possano fare il bene di questo club. Qualcosa non ha funzionato, ma adesso se vado indietro alle giustificazioni sono cose assurde. Oggi sono sconvolto perchè mi sto ammalando per il Verona, sono dieci giorni che non dormo, non riesco a capire il motivo. Se si va a guardare questa rosa, a detta di tutti, è più forte di quella dell’anno scorso tranne nei singoli davanti che magari non si sono ancora espressi... Le cose sono tante, ma io non sono qui a trovare delle giustificazioni. Sono qui a cercare la medicina per risolvere la situazione in questi 50 giorni perché sicuramente non ci si arrende oggi, non siamo retrocessi. Siamo in una situazione molto critica e non posso credere che la squadra sia questa e farò di tutto per trovare la medicina giusta per il resto del campionato. Non mi voglio arrendere, ma soprattutto non vorrei retrocedere. Quando si aprirà il mercato ci saranno determinate dinamiche e noi sicuramente qualcosa faremo. Questa debolezza mentale va risolta. Se pesano più le scelte o la confusione nella gestione tattica? Non penso sia una questione di confusione a livello tattico. Penso che Bocchetti sia l'espressione migliore del nostro modo di concepire il calcio, ma sono altrettanto allibito nel pensare che non siamo riusciti a conquistare almeno un risultato. Ci sono tante cause, troppe e la colpa è solo nostra. Le riflessioni che verranno fatte toccheranno tutto. La tifoseria mi imputa anche un atteggiamento distante dalla squadra? Sinceramente sono dispiaciuto del fatto che i tifosi mi reputino distante dal Verona. Io mi ritengo una persona semplice in realtà, chi mi conosce bene lo sa. Credo, però, che in particolar modo in questa piazza il fatto che io viva e lavori in una città che non sia Verona possa far pensare che ne sono anche distaccato: in realtà, sottraggo del tempo al mio quotidiano e a qualsiasi altra cosa per il Verona, e credo che pochi altri dedichino tutto il tempo che dedico ad una causa simile. Non sono una persona che si magnifica, preferisco i fatti. Devo ammettere anche che senza dubbio non mi aspettavo questa situazione e ad oggi non la so ancora giudicare. Dirò la verità, devo riflettere con calma e a mente fredda. Oggi potevamo essere a meno due in classifica dalla zona salvezza, invece siamo a otto punti. Non è finita, ma è il modo in cui ci siamo sciolti dopo aver subito il primo gol che devo ancora capire, non riesco a capacitarmene. Il deficit mentale di questa squadra sicuramente va capito, analizzato e affrontato nei prossimi giorni» HellasVerona.it
Mister GOTTI tecnico dello SPEZIA «Sicuramente un contributo importante è stato dato dai subentrati, dopo un primo tempo in cui è emersa un po' di paura. Il gol del Verona ha dato poi una sferzata da un punto di vista tecnico, mentre l'episodio dell'infortunio di Dragowski ci ha compattato da un punto di vista emotivo. Già nel finale di primo tempo abbiamo avuto dieci minuti in cui ci siamo resi pericolosi più volte, nel secondo tempo invece la gara è cambiata in positivo per noi. Ci siamo ripresi quello che l'amarezza delle scorse giornate ci aveva tolto. Non abbiamo notizie certe su Dragowski, di sicuro è un infortunio serio, dispiace ovviamente perché il ragazzo non potrà partire per il mondiale in Qatar. Voglio però fare un ringraziamento al dottor Gatto del Verona che ha aiutato il nostro staff medico a ridurre la lussazione già dal campo, è una cosa bella che ci regala lo sport. E poi, contestualmente al grande augurio a Dragowski di pronta guarigione, voglio sottolineare la grande capacità di Zoet nell'entrare nella gara di oggi, ha dimostrato grandissima professionalità. Ho voluto dare un segnale a inizio ripresa, togliendo un centrocampista e inserendo un attaccante in più, anche grazie ai cambi abbiamo ripreso la gara in mano, portandola dalla nostra parte. Mi aspettavo un Verona aggressivo, sapevamo che ci sarebbero stati diversi momenti all'interno della stessa partite e siamo stati bravi a leggerli e indirizzarli a nostro favore. Nzola oggi ha fatto una partita clamorosa, non solo per i due gol, peraltro decisivi, ma ha saputo anchd sacrificarsi, aiutando i compagni e lottando per la squadra su tutti i palloni. Ha dato una risposta importante quest'oggi» ACSpezia.com
M'Bala NZOLA autore della doppietta che ha fatto rimontare lo SPEZIA parla a Dazn a fine gara «La vittoria in trasferta era importante, avevamo perso sempre e avevamo voglia di vincere stasera. Lo abbiamo fatto e la dedica è per Dragowski che purtroppo oggi si è fatto male. Come è iniziata questa stagione? Mi sento bene, questa stagione iniziata con la fiducia del mister e della squadra. Io cerco di ripagarla sul campo in ogni partita. Dove può arrivare lo Spezia?
"Abbiamo giocatori di qualità, cerchiamo di lavorare ogni giorno. Non ci poniamo limiti cercando di arrivare il più lontano possibile» TuttoMercatoWeb.com
L'ex gialloblù Daniele VERDE entrato ad inizio ripresa «É una vittoria che ci voleva, ci permette di guardare alla sosta con un altro spirito, ci siamo sbloccati in trasferta e abbiamo preso una bella boccata d'ossigeno in classifica; siamo davvero felici. Vogliamo dedicare questo successo a Dragowski, ci dispiace perché è una grande persona, mi auguro che si possa riprendere il prima possibile e noi gli staremo vicino costantemente. La squadra dopo il suo infortunio si è compattata sempre più, ci siamo uniti e abbiamo reagito sul campo; la nostra forza è il gruppo e anche oggi lo abbiamo dimostrato. È stata una partita tesa, giocavamo contro una squadra forte, che voleva vincere a tutti i costi e quindi la soddisfazione è tanta. Ci giocavamo tanto e siamo stati bravi a sfruttare le nostre occasioni. Sono contento di avere dato il mio contributo, volevo aiutare i miei compagni dopo un primo tempo che ci vedeva in svantaggio. Siamo stati bravi a continuare a giocare come avevamo chiuso il primo tempo, dove eravamo arrivati diverse volte alla conclusione. Nella ripresa abbiamo sfruttato le occasioni che ci sono capitate. Ogni partita è fondamentale, noi vogliamo continuare a crescere e sono sicuro che daremo tutto fino alla fine per riuscire a raggiungere i nostri obiettivi» ACSpezia.com
Setti: "Siamo tutti in discussione, ci sono riflessioni importanti da fare"
Nell'anticipo di Venerdi l'EMPOLI ha battuto per 2 a 0 la CREMONESE tenedola ancora alla portata del VERONA in una classifica che era e resta molto complicata per i gialloblù.
Ieri 3 a 2 al 'Maradona' dove il NAPOLI ha annichilito l'UDINESE con 3 goal prima di pensare di aver ormai già vinto e lasciare ai friulani un paio di gol dal 79esimo all'82esimo: Per i campani vittoria consecutiva numero 11 e ulteriore consolidamento in testa alla classifica.
Per la SAMPDORIA altra sconfitta e contestazione nel ko interno per 2 a 0 contro il LECCE mentre il BOLOGNA ne appioppa 3 al SASSUOLO nel derby tutto emiliano svoltosi al Dall'Ara.
Terzo ko casalingo nel lunch-match di oggi per l'ATALANTA che cede per 2 a 3 all'INTER.
La ROMA acciuffa il TORINO solo al 94esimo all'Olimpico!
Rotondo 3 a 0 del MONZA ai danni della SALERNITANA in 10 dal minuto 74.
Alle 18.00 MILAN-FIORENTINA e alle 20.45 JUVENTUS-LAZIO, chiuderanno la 15esima giornata di Serie A in attesa della ripresa del campionato il prossimo 4 Gennaio dopo la sosta per i Mondiali in Qatar.
Lo Spezia Calcio intende ringraziare il Dottor Gatto, tutto lo staff medico dell’@HellasVeronaFC e la Croce Verde di Verona per il tempismo, la preparazione e la grande professionalità dimostrate in occasione dell’infortunio subito da Bartlomiej Dragowski.
DOPO L’AUTO-COMPENSO (MILIONARIO), ARRIVA L’AUTO-ELOGIO
14 Novembre 2022
Le dichiarazioni di Setti? Lunari e quindi incommentabili. Perché non val nemmeno la pena spendere due righe per chi afferma che il Verona di oggi è più forte di quello della scorsa stagione; o per chi dopo anni di slogan ragionieristici (“prima il bilancio” e il “Verona si deve auto-sostenere”), con le spalle al muro e impopolare tra opinione pubblica e tifosi, cambia subitaneamente narrazione e cerca forse di commuovere la platea spiegando che il club nel quale lui auto-percepisce compensi milionari “spende più di quanto incassa”. Cosa dire? Ascoltate le sue parole, auguriamo sinceramente a Setti, come faremmo con chiunque, tanta salute e di tornare a dormire sereno.
Del resto la conferenza stampa di ieri del presidente del Verona è un triste, affannato, crepuscolare, narcisistico soliloquio, in cui mancava solo che si facesse l’applauso da solo. Non una mezza autocritica, il barile delle colpe scaricato sui collaboratori (“sono tutti in discussione”), e anzi l’auto-elogio, non bastasse l’auto-compenso: “Ho molti meriti in questi dieci anni” (rispetto, ca va sans dire, alla storia del Verona).
Resta l’ennesimo scempio dopo i campionati di Gardini-Bigon del 2015-16 e Fusco-Pecchia del 2017-18. Il solito smantellamento dopo una manciata d’anni discreta, con ricchi diritti tv (ininterrotti dal 2013, considerando tali anche i paracadute) e plusvalenze. L’ennesima altalena, come scrivevo lunedì scorso, di investimenti e disinvestimenti (i risultati sportivi sono una conseguenza). E come da tradizione quando butta male, le conferenze stampa piene di vuoti, vaghezze e alibi. Un déjà vu che non ci viene spiegato, perché forse non tutto può spiegare. Ma quantomeno Setti ci risparmi inutili parole. E’ già dura sopportare questa agonia.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
BOLLETTINO MEDICO: BARTŁOMIEJ DRĄGOWSKI
14 novembre 2022 - 12:51
Spezia Calcio comunica che i primi esami diagnostici ai quali è stato sottoposto il calciatore Bartłomiej Drągowski, infortunatosi in occasione della sfida contro il Verona, hanno escluso fratture ossee e hanno evidenziato una lussazione della caviglia destra per la quale è stato necessario intervenire con una prima immobilizzazione dell'arto.
Il calciatore è stato sottoposto questa mattina a valutazione ortopedica, ma esami più approfonditi potranno essere eseguito solo in seguito alla stabilizzazione del quadro della caviglia infortunata.
FONTE: ACSpezia.com
13 NOVEMBRE 2022 15:59 Infortunio terrificante per Dragowski: compagni e avversari disperati, non riescono a guardare
Terribile infortunio per Dragowski durante Verona-Spezia. Disperazione al Bentegodi per il portiere destinato a saltare i Mondiali.
A cura di Marco Beltrami
Verona-Spezia sarà una partita che Bartlomiej Dragowski non dimenticherà mai. L'estremo difensore dei liguri ha rimediato un gravissimo infortunio, che avrà conseguenze molto pesanti purtroppo per lui. Un incidente di gioco terribile per l'ex numero 1 della Fiorentina che senza ombra di dubbio sarà costretto a saltare i Mondiali. Una delusione enorme per il 25enne.
Shock al Bentegodi, per quello che è uno degli episodi più brutti della giornata. Nel corso del primo tempo della sfida tra il Verona e lo Spezia, Dragowski è finito letteralmente ko. In occasione di un'uscita bassa molto coraggiosa, l'estremo difensore polacco è entrato in rotta di collisione con Kevin Lasagna. Impatto durissimo tra i due, con il giocatore ospite che ha avuto la peggio. Tutti si sono accorti subito della gravità della situazione, con il povero Dragowski molto dolorante e sconvolto.
Urla e disperazione per l'estremo difensore dello Spezia che si è portato anche le mani sul volto. Immediati i soccorsi in campo con Dragowski che ha rimediato danni pesanti. I replay sono emblematici: torsione innaturale della caviglia destra per il classe 1997, rimasta al momento del contatto sotto il peso del corpo. L'immagine è terribile, con lo stesso portiere disperato. La sensazione è che l'articolazione si sia spezzata. Non ci sono dubbi sulla gravità del problema fisico, con compagni di squadra e avversari molto colpiti da quanto accaduto.
La torsione innaturale della caviglia di Dragowski
Mentre Dragowski si è lasciato andare alle lacrime, i giocatori hanno provato a consolarlo. Se alcuni dei protagonisti in campo non sono riusciti a guardare la scena, altri si son portati le mani tra i capelli. Il ragazzo nel frattempo è stato trasportato via in barella, consapevole di quello che è un proprio incubo.
Una delusione inimmaginabile per Dragowski che sarà costretto certamente a saltare i Mondiali. Proprio lui che era uno degli ‘italiani' pronto a volare in Qatar con la Polonia, con gli altri due colleghi tutti militanti in Serie A, Szczesny e Skorupski. Un sogno spezzato proprio all'ultima curva, quando il traguardo era vicino. Lo stop sarà lunghissimo per il portiere che dovrà trovare la forza di rialzarsi dopo questa mazzata. A tal proposito grande attesa per gli esami.
Il tributo dei compagni allo sfortunato Dragowski
Dopo il secondo gol della formazione ospite, bellissimo tributo per il portiere. Nzola, che ha realizzato una doppietta, si è recato in panchina e ha preso la maglia di Dragowski, con l'abbraccio collettivo di tutto il gruppo.
FONTE: FanPage.it
LE PAGELLE DI CALCIO HELLAS Verona-Spezia 1-2, le pagelle gialloblù di CH
Lasagna regala spunti interessanti, Verdi trova il gol. Assente, invece Lazovic
di Tommaso Badia Novembre 13, 2022 - 17:55
Psicodramma al Bentegodi: con lo Spezia per l’Hellas arriva infatti la decima sconfitta consecutiva (l’ennesima in rimonta) e chiude l’anno con cinque punti, a -8 dalla zona salvezza.
Andiamo a vedere le pagelle del Verona.
MONTIPÒ: 6. Nell’arco della partita è più volte salvatore della patria. Non pare irreprensibile sul primo gol di Nzola (la conclusione non pare troppo angolata), ma evita un passivo decisamente superiore.
DAWIDOWICZ: 6. Non ha particolari colpe sui gol e tutto sommato si destreggia. Nel finale prova anche a dare il proprio contributo in avanti, ma i piedi sono quel che sono…
GÜNTER: 6. In campo nel primo tempo, chiude con il turbante. Sostituito durante l’intervallo.
CECCHERINI: 5. Il meno solido dei tre in difesa, si divora una clamorosa occasione da gol.
DEPAOLI: 5. Resta piantato a terra in occasione della prima rete dello Spezia, per il resto disputa una prestazione anonima.
TAMEZE: 5. Pare quasi spaesato.
VELOSO: 5,5. Fatica parecchio, anche se nel finale da un paio di sue punizioni nascono alcune situazioni interessanti. Perché ci fosse lui a marcare Nzola in occasione del secondo gol, resta un mistero…
LAZOVIC: 5. Ha già la testa al Mondiale? Non lo sapremo mai, ma la prestazione è assolutamente negativa.
VERDI: 6. Si accende a sprazzi, si salva grazie al gol.
LASAGNA: 6. I più grossi pericoli nascono da sue accelerazioni, anche se quando c’è da calciare in porta non è mai preciso. Il gol di Verdi, però, è tanto merito suo.
DJURIC: 5,5. Qualche buona spizzata e poco altro.
HIEN: 5. Lascia tanto spazio a Nzola in occasione del gol del pareggio.
HENRY: 5,5. Non combina molto più di Djuric.
DOIG: 5,5. Anche il suo ingresso dà poco al Verona.
TERRACCIANO: s.v.
BOCCHETTI: 5. Sesta sconfitta consecutiva e l’impressione che alcune scelte di formazione (Depaoli al posto dell’ottimo Terracciano visto contro la Juventus è un esempio) fossero discutibili. Questa è forse stata la sua ultima partita da allenatore del Verona.
FONTE: CalcioHellas.it
15 Novembre 2022 - 09:07 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, alta tensione in casa gialloblù. Henry risponde ai tifosi
Una sconfitta sia in campo che fuori. L’attaccante dell’Hellas Verona, Thomas Henry, dopo l’ennesimo passo falso della squadra gialloblù contro lo Spezia, è stato purtroppo protagonista di uno spiacevole episodio all’esterno dello stadio Bentegodi. Additato da alcuni tifosi presenti all’uscita del parcheggio della squadra, l’ex Venezia ha risposto con toni non certo amichevoli, chiedendo rispetto. Peccato che a questa scena hanno assistito anche tanti bambini. Davvero un brutto momento, sotto più punti di vista.
14 Novembre 2022 - 11:28 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, il caos regna sovrano in casa gialloblù
“Non so cosa fare” ha dichiarato ieri il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti. “Sono tutti in discussione”. Direttore sportivo ed allenatore in primis. La squadra allestita ha dimostrato innumerevoli lacune e solo una rivoluzione potrebbe rianimare un paziente che oramai da troppo tempo non dà segnali di vita. Secondo La Gazzetta dello Sport, i gialloblù da oggi sino al 26 novembre saranno in vacanza, per riprendere poi gli allenamenti al centro sportivo lacustre. Ma chi sarà a guidare Veloso e compagni? Una domanda che ad oggi nemmeno il numero uno del club gialloblù sa dare una risposta. La Serie A intanto si ferma per ben 51 giorni, dal 14 novembre al 3 gennaio. Il 4, l’Hellas Verona sarà di scena a Torino contro i granata di Juric.
14 Novembre 2022 - 10:44 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, 5 punti in 15 giornate
Una striscia di risultati negativi sempre più da record. Mai così male, nemmeno quando eravamo ad un passo dalla C2. Contro lo Spezia, i gialloblù hanno subito la decima sconfitta consecutiva, Hellas Verona che arriva alla sosta mondiale con appena 5 punti conquistati in 15 giornate, con una media di 0.3 periodico a partita. La salvezza dista ora 8 punti.
14 Novembre 2022 - 10:23 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, un attaccante torna al gol dopo 74 giorni
L’ultima rete di un attaccante in maglia gialloblù era datata 31 agosto, gol di Kallon che valse il pareggio a Empoli. Ieri, dopo ben dieci partite, un altro attaccante ha trovato la via del gol, la prima peraltro con l’Hellas Verona, un gol quello di Simone Verdi che purtroppo però ha solo illuso il pubblico veronese.
13 Novembre 2022 - 19:21 Hellas Live Lettura: 1 min. Pagelle
Maurizio Setti è proprietario dell'Hellas Verona da più di 10 anni. Se andassimo a valutare, senza approfondire, i risultati sportivi dovremmo innegabilmente confermare che il bilancio, termine tanto caro al presidente, è dalla sua parte. La nostra riflessione vuole però basarsi su un'analisi più profonda e concentrarsi sul più importante risultato che il presidente è riuscito a raggiungere: costruire un "sistema" in grado di tenere sotto scacco tutto il mondo Verona, dalla società stessa a tutto l'ambiente, con un unico vero obiettivo: ingrassare il suo portafoglio. Nonostante questo "sistema" abbia caratteristiche complesse risultano paradossalmente molto chiare: è un sistema fatto di scelte ben precise e di atteggiamenti incredibili.
La contestazione non inizia certo oggi ma, vista l'attuale situazione del Verona, riteniamo opportuno ricapitolare le regole e i punti principali del "sistema Setti":
1. NESSUN RISPETTO PER LA TIFOSERIA.
Da anni denunciamo il distacco che l'attuale gestione è riuscita a creare tra l'Hellas Verona e la città: nessuna sensibilità verso storia e colori, errori tra il tragico e comico, nessun interesse verso i tifosi e mai una scelta o un'iniziativa volta a compattare l'ambiente. Siamo addirittura arrivati al punto di dover chiedere, sperando venga concesso, di poter sostenere la squadra prima di un impegno importante. Una società che apprezza i propri tifosi li chiama a raccolta, non esilia per anni la squadra fuori città, soprattutto durante i momenti più delicati. D'altra parte, al di là del ricorrente stupore, dobbiamo anche prendere atto che da un presidente che recrimina la tifoseria della sua squadra come "dalla contestazione facile" non ci si può aspettare diversamente.
2. VIETATO COMUNICARE.
La comunicazione è senza ombra di dubbio, dal 2012 ad oggi, la qualità peggiore di questa società. Recentemente, la Curva Sud, nel comunicato "Perseveranza", ha posto per l'ennesima volta delle domande ben precise al presidente Setti: quesiti che lasciavano trasparire una certa preoccupazione per l'attuale situazione del Verona. Ancora una volta abbiamo constatato che la via della chiarezza e dell'onestà non è ritenuta percorribile da Setti che, negli anni, non ha mai accettato inviti di questo tipo preferendo nel migliore dei casi il silenzio e nel peggiore frasi ridicole come "ce l'hanno con me ma io li lascio fare". Ci rifiutiamo di pensare che il presidente, durante la sua decennale gestione, non abbia capito che i tifosi del Verona hanno un'unica pretesa che va ben oltre a calciomercato, sconfitte e vittorie: umiltà e trasparenza sul futuro. Il silenzio, le menzogne, la confusione o la provocazione sono i punti cardine della strategia comunicativa del "sistema Setti": non si tratta, quindi, di semplici mancanze ma di scelte volute e malignamente studiate.
3. ILLUDERE, DISTRUGGERE, GUADAGNARE.
Archiviato il modello "Borussia”, possiamo tranquillamente parlare di modello "altalena". La trama, durante questi 10 anni, è sempre stata la stessa: raggiungere risultati importanti per poi trasformarli nello stipendio più alto di tutti i presidenti di serie A. E inquietante, ma ovviamente non casuale, come Setti, di punto in bianco, da una stagione all'altra, decida di passare dal nono posto in serie A a nove sconfitte di
fila o, addirittura, ritenga accettabile o necessario retrocedere. Questa strategia che, ribadiamo per l'ennesima volta, ha come unica finalità il guadagno personale, da una parte condanna il Verona ad una mediocrità perenne, dall'altra logora il tifoso perché lo tiene agganciato e contemporancamente lo porta in una condizione di imprevedibilità e instabilità. Fare, disfare, incassare senza reinvestire e senza dare spiegazioni è il disegno aziendale del "sistema" Setti. Setti e il suo "sistema", al di là della tanta serie A vista in questi 10 anni, sono la rovina del Verona. Questo personaggio, evidentemente inadeguato e sgradito, è riuscito a trasformare il nostro Verona in una qualunque delle sue imprese con cui trafficare e da spremere a proprio piacimento.
ORA CHE FARE? Innanzitutto invitiamo ogni tifoso del Verona a ragionare e a non limitarsi alle classiche banali frasi in stile "e se va via lu? ci le compra?". Non è certo questo il punto. Non si pretendono benefattori, ma nemmeno spregiudicati affaristi incapaci di comprendere che una squadra di calcio è qualcosa di molto più complesso di un'azienda d'abbigliamento. Piaccia o no, una società calcistica coinvolge migliaia e migliaia di persone che ne formano il vero patrimonio.
Abbiamo chiesto più volte di fare quadrato attorno al Verona. Ora chiediamo a tutti di non restare passivi, di ostentare orgogliosi i nostri simboli e di seguire il Verona ovunque sia possibile. Non lasciamo che questo sistema prevalga, rimaniamo uniti, non permettiamo a nessuno di inquinare la nostra comunità e dimostriamo che nemmeno il più cinico e approfittatore dei presidenti che siano mai passati da Verona potrà rovinare I'Hellas Verona e il sostegno ai suoi colori!
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 14/11/2022 8:36 PAGELLONE. Il crollo della vecchia guardia. Veloso e Lazovic inguardabili. Si salva solo Montipò
Veloso
Questo il pagellone di Verona-Spezia.
Montipò: senza di lui sarebbe stata una goleada umilante. Nettamente il migliore in campo. Voto 7
Ceccherini: non fa grandi danni, ma mai riesce a dare la sensazione di sicurezza. Voto 5
Günter: sembra un soldatino della prima guerra mondiale in balia degli austriaci. Voto 4 (dal 46′ Hien: solito problema. Non è un cattivo giocatore ma non ha ancora capito questo sistema di gioco. Voto 5)
Dawidowicz: apprezzabile lo spirito finale quando è l’ultimo che ammaina la bandiera. Però la qualità è quella che è. Voto 5
Depaoli: a sinistra aveva fatto molto meglio. Impalpabile. VOTO 5 (dall’80’ Terracciano: chissà perchè non lo fanno giocare. SV)
Veloso: dispiace molto essere cattivi con uno dei simboli del Verona degli ultimi anni. Ma purtroppo non ne ha più. Va ai due all’ora, batte male le punizioni, incredibile che Bocchetti non lo sostituisca. Voto 4
Tameze: corre ma sempre a sproposito. Il lontano parente del meraviglioso giocatore dell’ultima stagione. Voto 4
Lazovic: come per Veloso, dispiace essere cattivi. Ma forse era meglio che prendesse quell’aereo per Marsiglia. Voto 4 (dal 70′ Doig: in una stagione così è la nota più lieta. E’ un mistero il fatto che non sia titolare in una gara così. SV).
Verdi: non è Zaccagni. Non è Caprari. Eppure basta un suo lampo di qualità per portare il Verona in vantaggio. Voto 6 (dal 70′ Kallon: tanto fumo, zero arrosto. SV)
Lasagna: lo giudichiamo per l’impegno? Per la capacità, rara in questa squadra, di creare situazioni da gol dal nulla? O dal fatto che non segna mai? E’ un attaccante e non possiamo dimenticarcelo. Voto 4
Djuric: le categorie nel calcio hanno un senso. Non è semplicemente da serie A. Nonostante impegno e dedizione. Voto 5 (dal 60′ Henry: un caso umano, ormai. Il primo da cedere nel prossimo mercato. Voto 4)
Bocchetti: Sbaglia tutto nella gara più importante. Si affida alla vecchia guardia che lo tradisce clamorosamente proprio quando pareva aver trovato delle soluzioni interessanti con qualche giovane. Insiste con giocatori decotti e opera i cambi in pesante ritardo. Voto 4.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 13/11/2022 20:43 Vighini: Setti, ma allora fu solo sfacciatissima fortuna?
Maurizio Setti
Trova Sogliano che s’incastra perfettamente con Mandorlini e poi gli fa fare plusvalenze milionarie e disfa tutto per ascoltare lo “Schettino” dei conti, quello che ad aprile col Verona ultimo se ne andò all’Inter. Poi prende Bigon che ne combina peggio di Bertoldo, è costretto a riparare da Fusco che lavora come un liquidatore, torna in serie A vincendo un rocambolesco derby col Vicenza e un miracoloso gol di Romulo, poi pianifica la retrocessione in B, arriva ultimo, Fusco se ne va ma lui si affida a Tony D’Amico, un carneade inesperto. I due prendono Grosso, il Verona annaspa, arriva Aglietti che con un colpo di reni agguanta in extremis la promozione in serie A, nel frattempo c’è un contratto da rispettare con Juric (già pronto ad allenare in B, come lui stesso ammise) e il Verona svolta.
Il generale Ivan imprime un passo diverso al Verona, comunicativo e organizzativo. D’Amico ne beve la conoscenza calcistica come una spugna fino a diventarne un alter ego. Il Verona costruito a zero diventa una bellissima rivelazione, Setti pare baciato da sapienza e fortuna. D’Amico e Juric permettono a Setti di diventare ricchissimo, macinano plusvalenze a iosa, si staccano dividendi e stipendi che nemmeno Agnelli, Setti è persino riabilitato davanti alla piazza. Addirittura quando va allo scontro con Juric sono in molti a parteggiare per il presidente, è lui ad averlo voluto dicono, Juric l’ingrato. E Setti vende, vende sempre, tutto il vendibile. Tanto poi ci sono Ivan e Tony a rifare la tela.
Juric chiede di più, chiede un salto di qualità, è utopico e visionario. Setti gli sbatte in faccia i conti, non accetta, non vuole alzare l’asticella, i due si dividono. Tocca a D’Amico fare Juric, ma prima c’è l’errore Di Francesco subito riparato dal dietro front e dall’arrivo di Tudor, amico di Ivan, già contattato in estate. Ne esce una stagione epica. Ma le crepe emergono ad aprile. Tony chiede qualche investimento e più autonomia rispetto alla “donna dei conti”, Simona Gioè che nel frattempo ha sempre più potere e prende sempre più decisioni. D’Amico in questo clima e con l’Atalanta che lo corteggia, se ne va, Tudor lo segue. In tre anni Setti perde tutte le sue galline dalle uova d’oro, compreso Anselmi il saggio ufficio stampa che riesce a equilibrare tutte queste forti personalità. C’è ancora una volta aria di ridimensionamento, che in pochi mesi estivi diventa un imbarazzante smantellamento. Forse stufo di essere tirato per la giacchetta o forse desideroso di dimostrare di essere il più importante nel Verona, Setti prende un ds “aziendalista” come Marroccu (con il bene placet di Gioè), i due scelgono Cioffi (se il padre di certe scelte, vedi Juric, è certo, di altre come Cioffi è incerto…), vendono, svendono, smantellano, cambiano rotta.
Il resto è cronaca: Cioffi è triturato da una società che non lo accompagna, vittima dello stesso errore che ha già “fulminato” Di Francesco. Proseguire con il gioco alla Juric, senza averne sensibilità e capacità. Squadra a Bocchetti, risultato che non cambia. Il Verona fa schifo, è un disastro, dieci sconfitte consecutive. Il tutto in meno di sei mesi.
Setti esce così in conferenza stampa e pare un coniglio bagnato. Non sa, è confuso, crede di aver fatto tutto bene. Non si è ancora accorto dopo tutti questi anni che le persone fanno la differenza. Che Bigon non è Sogliano, che Marroccu non è D’Amico, che Cioffi non è Juric. E’ stato solo fortunato in passato? Un dubbio che oggi ha più certezze. Ma ora Setti può ancora incredibilmente rimediare. E dimostrare a tutti che in quei Verona-meraviglia c’era anche un po’ della sua bravura.
HELLAS VERONA di Redazione, 13/11/2022 17:40 Contestazione fuori dal Bentegodi: tifosi contro Setti
Contestazione fuori dal Bentegodi: i tifosi gialloblù hanno intonato cori contro il presidente Maurizio Setti dopo la sconfitta con lo Spezia.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
L'Hellas Verona ha perso anche lo scontro diretto contro lo Spezia in casa e sono sei ko su sei per l'allenatore Salvatore Bocchetti, subentrato in corsa a Cioffi. Per la Gazzetta "la squadra psicologicamente è più che fragile. Poi sbaglia pure i cambi". Tuttosport scrive senza mezzi termini che "l'avventura sembra al capolinea". L'Arena punta il dito soprattutto verso il club scrivendo: "Cinque anni di contratto per un debuttante senza patentino sembrano davvero troppi. Tra l'altro col rischio di bruciarlo". Poi si chiede: "Chissà ora cosa accadrà. Perché gli unici punti sono quelli fatti da Cioffi". TuttoHellasVerona ribadisce: "Inizio prudente quasi timoroso. Il vantaggio, anziché migliorare le cose, le complica. La squadra si smarrisce, aprendo la strada alla rimonta ligure. Non convincono alcune scelte iniziali e anche i cambi effettuati in corsa. Sei sconfitte di fila suonano come una sonora bocciatura anche se lui rimane l'ultimo a cui addossare tutte le colpe". Infine la valutazione di TMW: "Stasera nemmeno lui è esente da colpe. Perché l'avversario e alla portata, per valori, e perché le motivazioni sono (sarebbero) a mille. E invece la sua squadra si sgretola dopo appena un tempo. Urgono profonde riflessioni, a tutti i livelli".
I voti
TMW: 5
Gazzetta dello Sport: 4,5
Corriere dello Sport: 5,5
Tuttosport: 5
L'Arena: 5
TuttoHellasVerona: 5
SERIE A L'Hellas e l'incertezza del domani. Setti mette tutti in discussione: ore di riflessione
14/11 ALLE 09:30
di LUCA CHIARINI
Di doman non c'è certezza. In questo verso di Lorenzo de' Medici è racchiusa tutta la complessità del momento del Verona. In procinto di vivere una sosta lunga e angosciante, dopo la sconfitta nello scontro diretto con lo Spezia che ha tutta l'aria di una sentenza di retrocessione anticipata. Nulla è ancora compromesso, ovviamente, perché otto punti da recuperare sono molti ma non troppi. Se prima serviva un'impresa, però, ora occorrerà qualcosa di simile a un miracolo.
Setti rompe il silenzio: ora sono tutti in discussione
Nel dopo-gara di ieri è stato il presidente gialloblù a presentarsi nella sala stampa: "Tutti in discussione" e "non posso credere che questa sia una squadra che non possa salvarsi" alcuni dei passaggi più salienti del suo intervento. Sono ore di riflessione profonda, per stessa ammissione dell'imprenditore carpigiano, e dunque stabilire con esattezza cosa possa accadere da qui ai prossimi giorni è un esercizio complicato. L'impressione, vivida e sostenuta dai fatti, è che in qualche modo un segnale andrà lanciato, e che una svolta andrà cercata. Difficile proiettare scenari futuri che contemplino la permanenza in panchina di Bocchetti (per il quale la deroga è scaduta proprio ieri): il tecnico campano, catapultato in una situazione molto critica, pagherà con buone probabilità colpe non sue (se non marginalmente). Le valutazioni riguardano ovviamente anche la direzione sportiva: il d.s. Marroccu è a rischio dopo la débacle di ieri? Per il momento, in attesa di sviluppi, fanno fede le parole di Setti: sono tutti in discussione.
Futuro societario: smentita di facciata?
Tra gli argomenti toccati da Setti nella sua conferenza c'è anche quella relativo ai rumors su una possibile cessione della società nei prossimi mesi: "Ci sono degli interessamenti, come ogni anno, ma in ballo non c'è alcuna vendita", ha assicurato. Non una smentita categorica, e questo è già di per sé un segnale, ma anche una sottolineatura sul fatto che non vi sia alcun passaggio di consegne all'orizzonte. Verità o dichiarazioni di facciata? Le voci, intanto, continuano a rincorrersi.
Montipò 6,5 - Triplo intervento salvifico in coda al primo tempo: si distende bene su Nzola e Holm, ed è reattivo sulla botta dalla trequarti di Kiwior. Non è perfetto sul primo timbro dello Spezia, ma se la nave non affonda prima del 90' il merito è in gran parte suo.
Dawidowicz 6 - Piccolo 'incidente' in avvio: perde una lente a contatto e gioca con questo handicap per una manciata di minuti. Ripristinato il problema, soffre insieme al resto della linea: qualche scricchiolio, senza però debordare. Non ha responsabilità sulle due reti incassate.
Gunter 6 - Rimedia la vistosa fasciatura alla Chiellini in uno scontro ruvido con la testa di Amian. Si muove bene al centro della linea, ed è efficace soprattutto negli anticipi. Dal 46' Hien 5,5 - C'è lui in marcatura su Nzola: rivedibile.
Ceccherini 6 - Non si macchia di alcuna colpa in contenimento e sfiora il pareggio su piazzato dopo il raddoppio spezzino. Lui risponde presente, peccato che a questo Verona occorrerebbe molto di più.
Depaoli 5 - Convince poco in fase di propulsione: la squadra necessita più che mai della spinta degli esterni, ma lui non trova sfogo a destra. E poi c'è il gol dello Spezia, sul quale concede un centimetro di troppo a Bastoni. Dall'80' Terracciano s.v.
Tameze 5 - Il vecchio Adrien è ufficialmente un desaparecido. Risente del contesto, delle difficoltà di tutta la squadra, ma anche lui sembra aver meno nerbo e artigli meno affilati in inserimento.
Veloso 5,5 - Rientro scontato dopo lo spezzone con la Juve. Mette ordine, con la calma del veterano, anche se è colpevolmente statico sul bis di Nzola.
Lazovic 5 - Nelle fasi iniziali sembra avere qualche problema con il calcolo delle misure: si trascina in tre o quattro circostanze la palla fuori, anziché affondare sulla sinistra. Sfiora il vantaggio prima dello scavetto di Verdi con un radente che sfuma a lato di un soffio. Non è brillante, e si vede. Dal 70' Doig 5,5 - Palloni toccati: zero, o giù di lì. Non entra in partita.
Verdi 6 - Meglio tardi che mai. Il primo gol in gialloblù è una bellezza: inserimento puntuale sulla rifinitura di Lasagna e lob dolcissimo ad eludere l'uscita dello sfortunatissimo Dragowski. Non un granché il resto: lascia il campo a 20' dalla fine. Dal 71' Kallon 5,5 - Scarica elettrica, ma a parte generare un po' di confusione nella difesa spezzina combina ben poco.
Lasagna 6 - La fiducia di Bocchetti è ben riposta: all'atteggiamento, al solito encomiabile, accompagna - finalmente - una buona dose di efficacia. S'inventa il vantaggio di Verdi con una giocata super seguita da palla laser chirurgica per il compagno. Anche se la mira sotto porta, ancora una volta, appare perfettibile.
Djuric 5,5 - La sua funzione è perfettamente in linea con le sue caratteristiche: Bocchetti gli chiede incisività nel gioco aereo, lui - quando i compagni lo imbeccano - esegue senza affannarsi. Il problema, non trascurabile, è che non produce alcun pericolo. Dal 61' Henry 5,5 - Il digiuno è infinito, i riferimenti non pervenuti. Abbandonato al suo destino.
Salvatore Bocchetti 5 - Stasera nemmeno lui è esente da colpe. Perché l'avversario e alla portata, per valori, e perché le motivazioni sono (sarebbero) a mille. E invece la sua squadra si sgretola dopo appena un tempo. Urgono profonde riflessioni, a tutti i livelli.
SPEZIA (di Niccolò Pasta)
Dragowski 6 - Vederlo uscire in lacrime, disperato, dopo un terribile infortunio che gli farà saltare il Mondiale fa molto male. Prende un gol in cui è incolpevole, poi la caviglia gli resta impiantata nel terreno in un contrasto con Lasagna e finisce il suo sogno. In bocca al lupo. Dal 43’ Zoet 6,5 - Entra a freddo e si difende bene. Provvidenziale ad inizio ripresa su Lasagna, para ciò che deve, con tante uscite precise e coraggiose.
Amian 5,5 - Soffre quando Lazovic mette il turbo e, in collaborazione con i compagni, difende molto male in occasione del gol del vantaggio dell’Hellas.
Caldara 5,5 - Era uno degli uomini più in forma della difesa, ma contro Djuric fa tanta fatica, venendo più volte sormontato e non riuscendo mai a trovare un anticipo. Soffre tremendamente i movimenti dell’ex attaccante della Salernitana e non riesce a dare solidità e a guidare la linea difensiva, più volte posizionata molto male sugli attacchi del Verona.
Kiwior 5,5 - Spostato sul centro-sinistra, è responsabile di una difesa troppo morbida in occasione del gol del vantaggio del Verona, che dalla sua zona attacca maggiormente. Prova a riscattarsi nel finale di primo tempo con un violento sinistro che per poco non gli vale il gol, ma nel complesso la sua è una gara di sofferenza.
Holm 6 - Corre come un cavallo sulla destra, quasi non si stancasse mai. Non sempre è lucido, prova comunque a dare la scossa allo Spezia, anche nel momento di maggior sofferenza.
Ekdal 5,5 - Suo il primo squillo dello Spezia con un tiro da fuori, fatica a dettare i tempi di costruzione delle Aquile e commette diversi falli, preso in mezzo dai giocatori del Verona. Rimane negli spogliatoi all’intervallo. Dal 46’ Verde 6,5 - Entra e ribalta lo Spezia. Con qualità si prende la squadra sulle spalle, cercando il dialogo con i compagni e con traiettorie che mettono in difficoltà il Verona. Non entra attivamente nelle azioni che portano al gol, ma il suo ingresso trasforma la squadra di Gotti.
Ampadu 6 - Partita a due volti: fatica nel primo tempo, ma cresce nella ripresa, in cui conquista diversi palloni e anestetizza la manovra offensiva degli avversari, più volte costretti a scavalcare il centrocampo spezzino.
Agudelo 6 - Solita buona volontà, ringhia sui portatori palla degli avversari e quando conquista il possesso non sempre lo gestisce bene. Spesso frenetico, valuta meglio i tempi di gioco nella ripresa e aiuta a rendere più fluida la manovra dello Spezia. Dall’81’ Ellertsson sv
Bastoni 6 - Rientrato contro l’Udinese per uno scampolo di partita, Gotti lo propone dall’inizio a tutta fascia, ma la mancanza di ritmo si fa sentire, soprattutto nel primo tempo. Soffre Depaoli, commette anche un paio di leggerezze che per poco non costano caro allo Spezia e sbaglia qualche pallone di troppo. Meglio nella ripresa, dove prende più campo e dove partecipa attivamente a diverse azioni offensive dei suoi, servendo anche l’assist a Nzola. Dall’81’ Nikolaou sv
Gyasi 5,5 - Recuperato last minute, Gotti lo lancia dall’inizio in coppia con Nzola, con cui però non riesce a combinare come invece accaduto prima dell’infortunio. Non al top di condizione, prova a svariare molto per trovare occasioni, ma non ha grande successo. Esce stremato. Dal 59’ Bourabia 6,5 - Entra per dare fisicità e solidità a centrocampo, dimostrandosi una pedina molto importante in fase offensiva. Un tiro salvato miracolosamente da Montipò, poi l’assist per il secondo gol di Nzola. Ingresso molto incisivo.
Nzola 8 - Chi se non lui per interrompere il tabù sconfitte in trasferte. Con una doppietta cambia tutto, manda lo Spezia a +6 dalla zona retrocessione e guida la squadra a tre punti fondamentali. Due gol molto belli, di piede e di testa, e una partita da leone, a battersi con la difesa avversaria. Difficile fare meglio.
Luca Gotti 7 - La partita valeva tanto e il suo giovane gruppo paga la pressione nel primo tempo. Decide così di modificare qualcosa e nella ripresa manda in campo Verde, ribaltando la partita. In difesa si soffre, ma la squadra crea tanto e riesce ad interrompere quella brutta striscia di ko di fila. Passerà un Natale più sereno.
I FATTI DEL GIORNO L'Hellas Verona non esce dal tunnel: decimo ko di fila, Setti: "Tutti in discussione"
14/11 ALLE 00:44
di NICCOLÒ PASTA
Niente da fare per l'Hellas Verona. La squadra di Bocchetti perde ancora e arriva a dieci ko di fila, subendo la rimonta dello Spezia di Luca Gotti e chiudendo il 2022 all'ultimo posto in classifica, con solo cinque punti. Non basta un buon primo tempo ai veneti per tornare a fare punti, uscendo dal campo tra i fischi e la contestazione del pubblico di Verona.
Nel post gara a parlare è il presidente Maurizio Setti, un fiume in piena. "Ho messo tutti in discussione, questa squadra non può non salvarsi", spiega il presidente, già contestato nel pre partita dai suoi tifosi.
Alcune centinaia di tifosi gialloblù hanno contestato vivacemente club e giocatori, fuori dagli spalti del Bentegodi, dopo la sconfitta subita contro lo Spezia in una partita, dove vista l'importanza della posta in palio, era lecito attendersi un atteggiamento ben diverso.
Montipò 6,5 I suoi guantoni arrivano più volte a salvare il risultato ma su Nzola il miracolo non gli riesce.
Dawidowicz 6 Duello subito spigoloso con Nzola. Nella ripresa passa a mordere le caviglie a Gyasi. Uno dei pochi a non arrendersi. Encomiabile
Günter 6 Pulito senza sbavature. Un’inzuccata con Amian lo costringe a convivere per buona parte del primo tempo con un vistoso turbante. Nell’intervallo rimane negli spogliatoi (dal 1’ s.t. Hien 5 Ingaggia cruenti corpo a corpo con Nzola che, purtroppo per lui, mette a referto una doppietta)
Ceccherini 6 Piede ruvido ma almeno efficace. Gli capita il pallone del pareggio ma alza malamente sopra la traversa.
Depaoli 5 Partenza incoraggiante, si smarrisce con il passare dei minuti. Spedisce alto da pochi metri un traversone a lunga gittata di Lazovic ma si fa ingenuamente ingannare dal movimento di Bastoni che spalanca la visuale al sinistro di Nzola. (dal 34’ s.t Terracciano 6 nella mischia del finale, non poteva fare molto. Dopo la prova convincente contro la Juve, avrebbe meritato la riconferma).
Tamèze 4,5 Naviga senza meta. Abulico, quasi avesse la testa altrove. Praticamente un fantasma.
Veloso 5 Regia priva della necessaria inventiva, poco lucido. Nel finale ha la punizione sulla mattonella giusta ma incoccia la barriera.
Lazovic 5 Qualche rara accelerazione. In procinto di partire per i Mondiali, con il senno di poi non andava fatto giocare (dal 25’ st. Doig 5 dovrebbe ravvivare la fascia sinistra, la cosa non gli riesce nemmeno un po’).
Verdi 6 Primo tempo di buona fattura impreziosito dal gol del vantaggio. Poi si spegne piano piano fino al cambio (dal 25’ st. Kallon 5,5 si muove su tutto il fronte alla ricerca dello spunto vincente, senza mai trovarlo. La buona volontà, che non gli difetta, non è sufficiente).
Lasagna 5,5 Serve l’assist vincente a Verdi mentre il gol rimane una chimera. Prima spara alto poi a negargli la gioia ci pensa Zoet. Rimane invischiato in un tunnel dal quale fatica a vedere la via d'uscita.
Djuric 6 Solito lavoro di sponda, magari non così bello da vedere ma utile a far guadagnare metri alla squadra (dal 30' s.t. Henry 5 sembra un pesce fuor d'acqua)
Bocchetti 5 Inizio prudente quasi timoroso. Il vantaggio, anziché migliorare le cose, le complica. La squadra si smarrisce, aprendo la strada alla rimonta ligure. Non convincono alcune scelte iniziali e anche i cambi effettuati in corsa. Sei sconfitte di fila suonano come una sonora bocciatura anche se lui rimane l'ultimo a cui addossare tutte le colpe.
La decima sconfitta consecutiva dell'Hellas Verona scatena il pubblico scaligero al Bentegodi. Al triplice fischio della sfida contro lo Spezia, lo stadio ha tuonato contro il presidente Setti, bersagliato per tutta la gara e protagonista di un comunicato di protesta nel pre partita, e contro la squadra. Tanti fischi e cori da parte dei supporter dell'Hellas, tra cui "Voi siete senza co****ni".
Montipò 6,5 - Triplo intervento salvifico in coda al primo tempo: si distende bene su Nzola e Holm, ed è reattivo sulla botta dalla trequarti di Kiwior. Non è perfetto sul primo timbro dello Spezia, ma se la nave non affonda prima del 90' il merito è in gran parte suo.
Dawidowicz 6 - Piccolo 'incidente' in avvio: perde una lente a contatto e gioca con questo handicap per una manciata di minuti. Ripristinato il problema, soffre insieme al resto della linea: qualche scricchiolio, senza però debordare. Non ha responsabilità sulle due reti incassate.
Gunter 6 - Rimedia la vistosa fasciatura alla Chiellini in uno scontro ruvido con la testa di Amian. Si muove bene al centro della linea, ed è efficace soprattutto negli anticipi. Dal 46' Hien 5,5 - C'è lui in marcatura su Nzola: rivedibile.
Ceccherini 6 - Non si macchia di alcuna colpa in contenimento e sfiora il pareggio su piazzato dopo il raddoppio spezzino. Lui risponde presente, peccato che a questo Verona occorrerebbe molto di più.
Depaoli 5 - Convince poco in fase di propulsione: la squadra necessita più che mai della spinta degli esterni, ma lui non trova sfogo a destra. E poi c'è il gol dello Spezia, sul quale concede un centimetro di troppo a Bastoni. Dall'80' Terracciano s.v.
Tameze 5 - Il vecchio Adrien è ufficialmente un desaparecido. Risente del contesto, delle difficoltà di tutta la squadra, ma anche lui sembra aver meno nerbo e artigli meno affilati in inserimento.
Veloso 5,5 - Rientro scontato dopo lo spezzone con la Juve. Mette ordine, con la calma del veterano, anche se è colpevolmente statico sul bis di Nzola.
Lazovic 5 - Nelle fasi iniziali sembra avere qualche problema con il calcolo delle misure: si trascina in tre o quattro circostanze la palla fuori, anziché affondare sulla sinistra. Sfiora il vantaggio prima dello scavetto di Verdi con un radente che sfuma a lato di un soffio. Non è brillante, e si vede. Dal 70' Doig 5,5 - Palloni toccati: zero, o giù di lì. Non entra in partita.
Verdi 6 - Meglio tardi che mai. Il primo gol in gialloblù è una bellezza: inserimento puntuale sulla rifinitura di Lasagna e lob dolcissimo ad eludere l'uscita dello sfortunatissimo Dragowski. Non un granché il resto: lascia il campo a 20' dalla fine. Dal 71' Kallon 5,5 - Scarica elettrica, ma a parte generare un po' di confusione nella difesa spezzina combina ben poco.
Lasagna 6 - La fiducia di Bocchetti è ben riposta: all'atteggiamento, al solito encomiabile, accompagna - finalmente - una buona dose di efficacia. S'inventa il vantaggio di Verdi con una giocata super seguita da palla laser chirurgica per il compagno. Anche se la mira sotto porta, ancora una volta, appare perfettibile.
Djuric 5,5 - La sua funzione è perfettamente in linea con le sue caratteristiche: Bocchetti gli chiede incisività nel gioco aereo, lui - quando i compagni lo imbeccano - esegue senza affannarsi. Il problema, non trascurabile, è che non produce alcun pericolo. Dal 61' Henry 5,5 - Il digiuno è infinito, i riferimenti non pervenuti. Abbandonato al suo destino.
Salvatore Bocchetti 5 - Stasera nemmeno lui è esente da colpe. Perché l'avversario e alla portata, per valori, e perché le motivazioni sono (sarebbero) a mille. E invece la sua squadra si sgretola dopo appena un tempo. Urgono profonde riflessioni, a tutti i livelli.
Ore di bilanci in Serie A dopo sconfitte o risultati deludenti: l'Hellas Verona, contestato dalla propria tifoseria, prenderà le sue decisioni a breve su Salvatore Bocchetti. Gli scaligeri sono alla decima sconfitta consecutiva, il club potrebbe sfruttare la sosta (oggi è scaduta la deroga per essere allenatore in prima a Bocchetti) per cambiare ancora dopo averlo fatto da Cioffi a Bocchetti.
Spezia: avanti con Gotti. Ok Nicola nonostante il ko
La vittoria contro l'Hellas, garantisce la posizione salda a Luca Gotti sulla panchina dello Spezia che era però sotto osservazione. La sensazione, ma in settimana ne sapremo di più, è che non dovrebbero esserci ribaltoni alla Salernitana in virtù dei risultati stagionali nonostante la sconfitta pesante contro il Monza. Avanti con Davide Nicola mentre è da capire cosa vorrà fare la Cremonese: a rischio c'è il futuro di Massimiliano Alvini. Martedì ci sarà l'ultimo allenamento prima della sosta e allora il club di Arvedi prenderà la sua decisione.
È M'Bala Nzola il protagonista assoluto del pomeriggio del Bentegodi. L'attaccante dello Spezia regala il primo successo esterno dei liguri in stagione, ribaltando con una doppietta il Verona, che con Verdi aveva chiuso in vantaggio il primo tempo. Decimo ko di fila per la squadra di Bocchetti, che ora rischia la panchina durante la lunga pausa per il Mondiale.
Studio e timore, poche chance
Per interrompere la striscia di nove ko di fila Bocchetti si affida all’esperienza di Djuric, con Lasagna e Verdi a supporto e con Depaoli preferito al giovane Terracciano, visto l’infortunio di Faraoni. Lo Spezia invece ritrova Gyasi dall’inizio, scelta per giocare al fianco di Nzola, con Bastoni che prende il posto dell’infortunato Reca e Ampadu che fa un passo in avanti, giocando a centrocampo preferito a Bourabia. Il primo quarto d’ora di gara si sviluppa all’insegna dello studio, con le due squadre attente a non concedere chance agli avversari. L’Hellas cerca la verticalità e la profondità per liberare gli attaccanti ad agire attorno a Djuric, mentre lo Spezia cerca maggiormente il palleggio e trova il primo pericolo della gara, con una conclusione da fuori di Ekdal, ben respinta in tuffo da Montipò.
Tanti errori, la sblocca Verdi. Brutto infortunio per Dragowski
La gara è poco spettacolare, le squadre commettono diversi errori e cercano di sfruttare le seconde palle per fare male agli avversari. Attorno al ventesimo l’Hellas si fa vedere per la prima volta dalle zone di Dragowski, con un colpo di testa di Lasagna a centro area che non trova la porta, dopo un buon crossi di Depaoli. Lo Spezia risponde con una ripartenza rapida per liberare Holm sulla corsa, ma Lazovic ci mette una pezza chiudendo lo svedese, a tu per tu con Montipò. La partita si accende e lo stesso Lazovic sfiora l’1-0 con un destro rasente l’erba, che spiazza Dragowski e sfiora il palo alla sua destra. L’Hellas cresce, lo Spezia fatica ad imbastire una manovra offensiva chiara e i veneti sbloccano la sfida, grazie ad un super Kevin Lasagna. L’ex capitano dell’Udinese, parte da centrocampo e salta quattro uomini dello Spezia, scarica su Verdi che, solo contro Dragowski, non trema e con un delizioso pallonetto scavalca il polacco, trovando il suo primo gol in maglia scaligera e soprattutto l’1-0. Lo Spezia non riesce a reagire, continua a commettere errori su errori e, nel finale, perde anche Bartlomiej Dragowski per un bruttissimo infortunio alla caviglia. Il portiere, in contrasto con Lasagna, ha la peggio e vede la sua caviglia girarsi in maniera innaturale, probabilmente rompendosela. Un colpo durissimo per lo Spezia e per il portiere, che esce in lacrime e che con grande probabilità sarà costretto a saltare anche il Mondiale con la sua Polonia. Il primo tempo si chiude con il vantaggio veronese, nonostante un finale di forcing spezzino, in cui prima Kiwior, poi Holm fanno esaltare Montipò, che blinda l’1-0.
Nzola ribalta tutto
La ripresa si apre con un cambio per parte, con Bocchetti che inserisce Hien per l’acciaccato Gunter e con Gotti che tenta la mossa offensiva, sostituendo Ekdal con Daniele Verde. Il cambio spezzino porta i suoi frutti e con una bella azione di squadra i liguri trovano il pareggio, con il solito M’Bala Nzola. L’angolano apre il sinistro dal limite dell’area dopo una sponda di Bastoni, servito da Gyasi, e batte Montipò trovando il suo primo gol lontano dal ‘Picco’ in stagione. Il gol scuote il Verona, che si getta in avanti alla caccia del pari e con una situazione analoga al gol del vantaggio sfiora il raddoppio con Lasagna, a cui viene chiusa la porta da Zoet. I ritmi si alzano, l’Hellas prova a rendersi pericoloso di testa, lo Spezia rischia il ribaltone con Bastoni. Gotti toglie Gyasi per inserire Bourabia, Bocchetti cambia il 9, inserendo Henry per Djuric. Ma lo Spezia ha più inerzia e comincia ad assaltare la porta di Montipò, che salva su Bastoni, respinge diversi cross ma si deve arrendere ancora a M’Bala Nzola, che con una frustata di testa cambia tutto. Cross di Bourabia, zuccata dell’angolano che spedisce il pallone all’incrocio e firma il sorpasso, 1-2 Spezia. Il Verona subisce il contraccolpo e lo Spezia cerca il colpo del ko: Montipò si supera ancora su Bourabia, ma l’Hellas sfiora il pari con Ceccherini, che da due passi spedisce alto dopo una punizione. Lo Spezia si abbassa per proteggere il vantaggio, entrano Ellertsson e Nikolaou mentre il Verona inserisce Kallon e Doig e cerca l'assalto finale. Decine di cross, tanti palloni buttati in area ma pochissime chance create. La partita si chiude così, con la vittoria dello Spezia, che interrompe la striscia di ko di fila e manda all'inferno l'Hellas, alla decima sconfitta consecutiva.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
13 NOVEMBRE 2022 Serie A TIM | Verona-Spezia termina 1-2
Verona – Si è conclusa 1-2 Hellas Verona-Spezia, 15a giornata della Serie A TIM 2022/23. Alla prima rete di Simone Verdi in gialloblù che ha sbloccato il match al 30' del primo tempo ha risposto Nzola con una doppietta nella ripresa.
Venendo alla cronaca, il match si apre con un’occasione per il Verona: al 3’ di gioco Tameze infatti si invola sulla fascia destra e dal cuore dell’area prova a calciare, ma Agudelo all’ultimo riesce a intercettare il suo tiro con un intervento in scivolata.
Al 14’ altro squillo gialloblù, questa volta con Lasagna, che riceve da Verdi, entra in area e calcia, ma il suo sinistro sfiora il palo alla sinistra di Dragowski e termina sul fondo. Azione che in ogni caso, però, sarebbe stata annullata per fuorigioco del numero 11. Quattro minuti più tardi altra chance per l’attaccante del Verona: Depaoli intercetta il pallone sulla destra, arriva al limite e crossa al centro proprio per Lasagna, che colpisce di testa ma la sfera termina alta sopra la traversa.
Al 24’ è Lazovic a sfiorare la rete dell’1-0, con una conclusione dal limite dell’area che sfiora il palo destro e termina sul fondo. Al 30’ il Verona poi realizza la rete del meritato vantaggio con Simone Verdi: il numero 7 gialloblù – servito da Lasagna al termine di un’ottima azione personale – riceve e con il sinistro infila Dragowski sul secodo palo sbloccando così il match e trovando il primo gol con la maglia del Verona.
Nel finale lo Spezia ci prova prima con Nzola ed in seguito con Kiwior, ma Montipò è attento e in tuffo respinge entrambi i tentativi dei giocatori bianconeri mantenendo il risultato invariato sull’1-0 al termine del primo tempo.
Nella ripresa, l’Hellas ha subito una chance per raddoppiare con Depaoli: il numero 29 arriva coi tempi giusti sul secondo palo e prova la battuta al volo, ma il suo destro termina alto.
Al 53’, però, sono gli ospiti ad andare in rete con Nzola, che dal limite dell’area con un sinistro a giro rasoterra trova il gol dell’1-1. Al 57’ l’Hellas ha subito l’occasione per tornare in vantaggio con Lasagna, ma il sinistro del numero 11 gialloblù viene respinto da Zoet. Al 69’ poi, sullo sviluppo di un corner, è lo Spezia a trovare il gol dell’1-2 con Nzola che colpisce di testa e segna.
Al 76’ capita a Ceccherini una grande chance per rimettere il punteggio in parità: sullo sviluppo di un calcio di punizione battuto da Veloso verso il centro, il numero 17 gialloblù arriva sul pallone prima di tutti, ma la sua deviazione termina alta sopra la traversa.
Allo scadere l’Hellas ha altre opportunità per pareggiare il match: prima con un calcio di punizione dai 20 metri battuto da Veloso, ma la sua conclusione viene ribattuta dalla difesa avversaria ed in seguito con Lasagna, che ci prova di testa sullo sviluppo di un corner ma il pallone termina fuori.
Il prossimo impegno dei gialloblù sarà quello di mercoledì 4 gennaio 2023 (ore 14.30), quando al termine della pausa per i Mondiali di Qatar il Verona riprenderà il campionato affrontando fuori casa il Torino, match valido per la 16a giornata della Serie A TIM 2022/23.
HELLAS VERONA-SPEZIA 1-2
Reti: 30' Verdi, 53' e 69' Nzola