Tutti quelli che speravano in un attaccante-bomber saranno rimasti delusi perché GAICH tutto è fuorché questo... È piuttosto una copia più giovane di
(anche fisicamente) pur non arrivando ai quasi due metri di Milan anche per quanto riguarda le doti tecniche (anche se ogni tanto, magari di carambola, riesce ad estrarre dal cilindro dei numeri d'alta scuola) ma questo vuol dire poco perché non è che pure l'immenso Luca
fosse un mostro di bravura, eppure, quando partiva e puntava la porta, era difficilissimo da fermare in maniera corretta.
Il suo piede preferito è il destro e guardando il suo score appare subito chiaro che non è certo un cecchino d'area (non ha ancora superato il record di 5 gol in 12 presenze della sua seconda stagione in
ma tecnicamente il suo arrivo al VERONA si spiega più come la necessità di trovare un
che non faccia il muso lungo in caso di panchina prolungata e abbia il fuoco nelle vene quando gli sarà concesso minutaggio e in questo 'Dolfi' promette bene, nella progressione imponente che può avere in caso di gioco di rimessa col quale è stato impostato questo HELLAS.
Il quasi 24enne GAICH, che tradisce nel cognome e nell'aspetto fisico le sue origini tedesche, è in realtà nato in un paesino di un migliaio di persone nella provincia di Córdoba a Sud-Est dell'Argentina e dopo i primi calci con ATENAS DE UCACHA, ATLÉTICO DE PASCANAS e SPORTIVO CHAZÓN approda alle giovanili del SAN LORENZO per esordire in prima squadra a 19 anni.
Dopo un paio di stagioni con la squadra del quartiere Boedo di Buenos Aires (per cui pare tifi anche il Papa) sono in tanti a puntare il giovane talento argentino:
ma mister HANČARĖNKA non lo vede praticamente mai e gli preferisce CHALOV così a Gennaio 2021, dopo 13 apparizioni con scarso minutaggio e nessun gol in campionato e un unico centro nelle 5 presenze in
ma crede fermamente nella salvezza; il centravanti passa così al club campano in prestito con diritto di riscatto fissato a 11 milioni.
Prima che 'Dolfi' esordisca passa però quasi un mese ma la settimana successiva,
mettendo a segno il suo secondo e ultimo gol il primo giorno di Primavera allo 'Stadium' di Torino in un
. A fine stagione la retrocessione degli
e ovviamente il rientro a Mosca.
spagnola ma anche li la porta la vede pochissimo nonostante le 27 presenze in campionato che fruttano per lui una sola rete. Naturale il ritorno in Russia dove, ancora una volta, non gli viene data fiducia e dopo 8 presenze di meno di 10 minuti l'una il centravanti argentino prova a tornare in Serie A
com'era successo due anni fa col BENEVENTO.
STAGIONE 2024-25 + - =
STAGIONE 2023-24 + - =
Gaich a CH: “Sarei voluto restare, Verona nel cuore. Gol al Sassuolo speciale”
Le dichiarazioni dell’ex centravanti gialloblù sulla sua esperienza a Verona
di Mattia Zupo
18 Aprile 2024 13:30
L’italiano se lo ricorda ancora bene e Verona gli è rimasta nel cuore. Dopo i 2 gol segnati nei 6 mesi all’Hellas che avevano contribuito a ottenere 4 punti vitali per la salvezza della scorsa stagione, Adolfo Gaich ha raggiunto quota 10 gol stagionali con la maglia del Rizespor. Dalla Turchia, El Tanque si è raccontato in esclusiva a CalcioHellas.it:
Com’è il suo presente in Turchia?
“Tutto bene qua, sono felice per aver segnato ancora. Ci restano 6 partite da giocare e possiamo fare bene. Sono arrivato a quota 10 gol, è la mia migliore stagione in Europa. Ho anche ritrovato Ceccherini con cui ho avuto modo di scambiare la maglia e di parlare un po’. Siamo rimasti in buoni rapporti”.
Che ricordo ha di Verona?
“Sono stati 6 mesi intensi, in un Paese con una cultura simile a quella argentina: ho cercato di adattarmi velocemente e di vivere la città. L’Arena mi è piaciuta molto, così come la zona vicino all’Adige e quella del Lago di Garda. Ero contento di tornare in Italia dopo il Benevento, la Serie A era sempre stato il mio sogno. Mi porto nel cuore la gente di Verona e il club, nonostante sia stato poco mi sono goduto l’esperienza e aver raggiunto l’obiettivo della salvezza è stato bello”.
Qui la ricordano soprattutto per il gol al Sassuolo…
“Una rete che ha contribuito a salvarci. Ricordo bene l’urlo del Bentegodi, ancora oggi se ci ripenso mi porta alla mente bei ricordi. Quel momento e il legame con la gente è stato qualcosa di speciale”.
E lo spareggio con lo Spezia?
“Ho tanti ricordi di quella notte. Per noi è stata una liberazione. Quando siamo tornati a Verona, la gente festeggiava con i fumogeni gialloblù per il centro: è stato incredibile”.
C’è qualche aneddoto che può raccontarci della sua esperienza gialloblù?
“Al mio arrivo mi fecero cantare una canzone su una sedia come rito di benvenuto. Decisi di cantarne una dedicata a Maradona di un cantante argentino che si chiama Rodrigo. E poi mi ricordo che alla cena del club ho donato alla fondazione gli scarpini con cui ho segnato il gol nel compleanno numero 120 della società”.
Il Verona non ha esercitato il riscatto. Sarebbe voluto restare?
“Sì, ma certe volte le trattative non vanno come vorremmo. Sono tornato in Russia, ma non mi sono trovato bene e negli ultimi giorni di mercato ho ricevuto questa proposta dalla Turchia. Volevo giocare e segnare per tornare a sentirmi importante dentro il campo, quindi credo che sia stata una buona decisione. Avevo avuto anche qualche altra richiesta dall’Italia, ma non ci sono state trattative avanzate”.
Come vede il Verona attuale?
“Sono rimasti pochi dei miei compagni, ma credo che sono arrivati buoni giocatori che possono fare punti in queste ultime giornate: speriamo che possano raggiungere la salvezza”.
Un messaggio ai tifosi gialloblù?
“Li ringrazio per l’affetto che mi hanno dato, credo di averlo ricambiato in campo e fuori quando incontravo qualcuno di loro. Verona avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e rappresenta una tappa importante della mia carriera”.
Ex gialloblù, Gaich on fire al Rizespor
L’attaccante argentino ha segnato 8 gol nel mese di dicembre con la maglia del Rizespor
di Mattia Zupo
28 Dicembre 2023 12:53
Adolfo Gaich sta vivendo il suo momento migliore da quando nel 2020 è approdato in Europa al CSKA Mosca. Dopo le esperienze in prestito con le maglie di Benevento, Huesca e Hellas Verona, l’argentino è tornato protagonista al Rizespor in Turchia.
Dopo il gol all’esordio, il 24enne ha attraversato un periodo di ambientamento e nel mese di dicembre si è preso la maglia da titolare a suon di gol. Il primo squillo dell’ex gialloblù è avvenuto nella partita della Coppa di Turchia del 7 dicembre, quando il Rizespor ha sconfitto il Bucaspor (terza divisione) per 4-0 con una tripletta del centravanti cordobese, che si è ripetuto poi in campionato con un gol al 97 ‘ per l’1-1 contro l’Akaragücü.
Poi due partite da titolare consecutive e altrettante doppiette, per un totale di 8 gol nelle ultime 4 partite. Per quanto riguarda invece la sua esperienza in Turchia, per Gaich sono già 9 le reti in 13 presenze, di cui solo 5 giocate da titolare.
FONTE:
CalcioHellas.it
Traduzione dal turco di Google Traduttore
BENVENUTO ADOLFO GAICH
Giovedì 14 settembre 2023 17:41
Il nostro Çaykur Rizespor ha aggiunto alla sua rosa Adolfo Gaich, che gioca per la squadra russa CSKA Mosca.
Il 24enne centravanti della nazionale argentina Adolfo Gaich, dopo aver superato gli accertamenti sanitari, ha firmato un contratto che lo lega ai nostri colori verde-blu in prestito per 1 anno.
Diamo il benvenuto al nostro nuovo trasferimento, Adolfo Gaich, e gli auguriamo successo.
FONTE:
Caykurrizespor.org.tr
CALCIOMERCATO
Gaich, parla l'agente: "In Serie A può dare ancora tanto"
15/08 ALLE 19:30
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Per Adolfo Gaich il futuro potrebbe essere ancora in Italia. Il suo agente, Pablo Caro, ha parlato così dell'ex attaccante argentino del Verona nel corso dell'intervista rilasciata a Sportitalia: "Per Adolfo abbiamo ricevuto offerte concrete e reali da vari paesi: Inghilterra, Argentina, Brasile, Arabia Saudita e Turchia. Offerte che però non sono state accettate. Ritorno in Italia? In Serie A può dare tanto e l'accostamento al Cagliari ha fatto piacere. Un club dalla grande storia, glorioso, sarebbe bello per lui giocare lì".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
STAGIONE 2022-23 + - =
29 Giugno 2023 - 09:09 Hellas Live Lettura: 1 min.
Frosinone e Lecce su Gaich. L’Hellas Verona valuta un suo ritorno
Rientrato al CSKA Mosca dopo il prestito all’Hellas Verona, l’attaccante argentino, da quanto appreso da Hellas Live, è un obiettivo di Frosinone e Lecce. Ma anche l’Hellas Verona sta valutando di riportare in riva all’Adige Adolfo Gaich.
FONTE:
HellasLive.it
SERIE A
Verona, Gaich può restare: Sogliano cerca la quadra con il CSKA Mosca
22/06 ALLE 15:45
di NICCOLÒ PASTA
© foto di www.imagephotoagency.it
Tra i protagonisti della salvezza del Verona da gennaio in poi c'è anche Adolfo Gaich, autore di due gol nell'ultimo stint di campionato che hanno permesso all'Hellas di andarsi a giocare, e vincere, lo spareggio contro lo Spezia. Arrivato in prestito dal CSKA Mosca, Gaich farà ritorno in Russia a fine mese, ma nei piani del Verona c'è la sua permanenza. Lo scrive il Corriere di Verona, che spiega come i due club stiano parlando per trovare una quadra e permettere all'Argentino di restare in Italia. Ma non solo Gaich, il Verona pensa di trattenere anche Oliver Abildgaard e Jayden Braaf, che ha espresso la sua volontà di restare in Veneto.
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
ESCLUSIVE
ESCLUSIVA SI Ag. Gaich: "Spero in uno sforzo del Verona: vuole restare"
Pablo Caro ai microfoni di Sportitalia si appella al club veneto per il riscatto del cartellino dal Cska: “Ha tanto da dare ed è felice in Italia”
16.06.2023 12:30 di Daniele Najjar
© foto di www.imagephotoagency.it
La stagione dell’Hellas Verona si è chiusa come meglio non poteva, con la vittoriosa sfida allo Spezia ai playout che ne ha certificato la permanenza in Serie A il prossimo anno. Ora è tempo di progettare la nuova stagione, a partire dal mercato ormai alle porte, con alcuni casi di giocatori che sono tutt’ora in fase di stallo, per la scadenza del contratto il prossimo 30 giugno. Fra di essi c’è l’attaccante Adolfo Gaich, arrivato in prestito dal CSKA Mosca e per il quale la società non sembra convinta di voler esercitare il diritto di riscatto.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l’agente del calciatore, Pablo Caro, per parlare del suo futuro.
“Adolfo” – spiega senza mezzi termini il procuratore – “è felice in Italia. Vuole restare a Verona, che è una bella istituzione di questo campionato e dove sa che può continuare a crescere”.
Perché ciò avvenga però, non basta la volontà dell’argentino ed il suo agente lo sa, tanto da fare un appello al club: “Spero che facciano uno sforzo per tenerlo, perché credo che abbia ancora molto da dare”.
Al riguardo, il suo rappresentante non ha dubbi sul fatto che Gaich possa aiutare molto il Verona: “Sì, Adolfo ha molto da dare, è giovane ed ha già dimostrato le sue capacità".
In conclusione, Caro non vuole valutare ad oggi altre piste italiane, nel caso in cui i veneti non lo trattenessero: “Oggi la priorità è Verona, una grande istituzione, lo hanno trattato molto bene Adolfo è contento qui e spera, come dicevo, di rimanerci”.
FONTE:
SportItalia.com
NEWS
Gaich: “Spero di restare. Il gol al Sassuolo tra i più importanti della mia carriera”
L’attaccante argentino, dopo la salvezza arrivata grazie anche ai suoi due gol, ha parlato del proprio futuro a ESPN
di Mattia Zupo Giugno 15, 2023 - 08:35
Raggiunto da ESPN, Adolfo Gaich ha parlato della salvezza del Verona e del proprio eventuale futuro in riva all’Adige.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del Tanque gialloblù.
LO SPAREGGIO. «Dopo la gara di Milano abbiamo giocato lo spareggio contro lo Spezia, una partita durante la quale le due tifoserie si sono fatte sentire parecchio. Per fortuna l’abbiamo indirizzata già nel primo tempo, poi nella ripresa poi siamo rimasti in dieci e loro hanno sbagliato un rigore, ma ho visto la squadra molto più tranquilla in questa gara, che era la più importante dell’anno, rispetto alle altre».
“QUEL” PALLONETTO. «La rete al Sassuolo è stata importantissima, per la mia carriera e per la gente di Verona: un gol da tre punti a pochi minuti dalla fine nel giorno dei centoventi anni. La gente era impazzita. È stato uno dei gol più importanti della mia carriera!».
IL FUTURO. «La stagione è finita e anche il prestito. Le parti stanno trattando, ora sono a casa tranquillo con la famiglia sapendo che abbiamo fatto un grande lavoro. Da bambino guardavo sempre il campionato italiano, ho realizzato un sogno e mi sono trovato molto bene anche con la gente che mi ha dimostrato sempre molto affetto. Spero di poter restare in Serie A, anche se il mio sogno è sempre stato quello di giocare in Premier League. Sia io che il mio agente comunque vogliamo per ora continuare in Italia. Un ritorno in Argentina? Non escludo di tornare un giorno».
FONTE:
CalcioHellas.it
SERIE A
Le pagelle di Gaich: croce e delizia, segna il gol del vantaggio ma si divora il raddoppio
29/05 ALLE 14:00
di ANDREA PIRAS
Non è bastato il gol di Adolfo Gaich al Verona per portare a casa l'intera posta in palio e conquistare un pezzo di salvezza. L'attaccante gialloblu, entrato in campo nella ripresa, ha comunque timbrato il cartellino contro l'Empoli. "Due minuti dopo l'ingresso segna - scrive la Gazzetta dello Sport - sembra l'uomo della Provvidenza poi sbaglia il 2-0".
Tuttosport invece fa una media fra la rete realizzata e quella fallita, dando al giocatore un 6: "Bravo nel gol, cestina il possibile raddoppio". Questo il commento di TMW: " Ci mette 112 secondi per scaraventare in porta il gol dell'1-0. Poi però sbaglia da buona posizione il gol del 2-0 che avrebbe chiuso la partita".
LE PAGELLE
TuttoMercatoWeb.com: 6,5
Gazzetta dello Sport: 6,5
Tuttosport: 6
Corriere dello Sport: 6,5
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
28 MAGGIO 2023
Gaich: "Manca ancora una battaglia, dobbiamo restare positivi"
Verona - Le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Adolfo Gaich, rilasciate al termine di Hellas Verona-Empoli, 37a giornata della Serie A TIM 2022/23.
Adolfo, un risultato che lascia l'amaro in bocca, ma a prescindere il lavoro non sarebbe terminato oggi... "Purtroppo sì, ma dobbiamo comunque restare positivi. Dobbiamo pensare che oggi abbiamo conquistato un punto in ogni caso, e che manca ancora una battaglia da giocare a San Siro, dove dovremo dare tutto".
Un punto che vi consente di agganciare lo Spezia, e ora ci sarà il Milan: come si prepara questa sfida? "Penso sia una gara che andrà preparata principalmente dal punto di vista mentale. È una sfida sicuramente da affrontare bene, ma dovremo andare a San Siro a testa alta, pronti a dare il massimo. Dovremo avere l'atteggiamento giusto per dare tutto fino alla fine".
FONTE:
HellasVerona.it
11 Aprile 2023 - 08:11 Hellas Live Lettura: 1 min.
Hellas Verona, Gaich torna al gol dopo sette mesi
L’attaccante argentino,
sabato sera al Bentegodi contro il Sassuolo, al 95’ ha trovato da distanza siderale il gol vittoria, complice l’errore del portiere Consigli in disimpegno. L’ultima rete di Gaich era datata 10 settembre 2022, con la maglia del CSKA Mosca. Quella realizzata contro la squadra di Dionisi, è la terza rete in Italia per il classe 1999 in 24 presenze tra Benevento e Verona.
FONTE:
HellasLive.it
SERIE A
Verona, Gaich e il gol al Sassuolo: "È il più importante della mia carriera"
09/04 ALLE 21:23
di NICCOLÒ PASTA
© foto di Nicolo' Campo
Autore del decisivo 2-1 che ha regalato tre punti fondamentali al Verona, Adolfo Gaich ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano L'Arena dopo il successo con il Sassuolo: "Sono contento, ho calciato senza pensarci su, ho il pallone e ho tirato. Per fortuna è entrato. Questo è il gol più importante della mia carriera".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
ESCLUSIVE
Ag. Gaich a CH: “Il gol è la ricompensa per il suo impegno. Pensa solo alla salvezza”
Intervista all’agente dell’attaccante argentino autore del gol della vittoria contro il Sassuolo
di Mattia Zupo Aprile 9, 2023 - 12:55
Al 95’, da 35 metri e sotto la pioggia del Bentegodi vestito a festa per l’occasione: così è arrivato il suo primo gol con la maglia dell’Hellas. Il più importante della sua carriera, lo ha definito così Adolfo Gaich, l’eroe gialloblù nel giorno del 120esimo anniversario del club. L’argentino ha segnato il 2-1 contro il Sassuolo che permette al Verona di alimentare le speranze salvezza a 9 giornate dalla fine. Per commentare il suo momento, CalcioHellas.it ha contattato in esclusiva il suo procuratore, Pablo Caro:
Lei era allo stadio ieri e ha cenato con Adolfo dopo la vittoria: come lo ha visto?
“È stata una partita dura per il Verona, Adolfo ha avuto la possibilità di entrare gli ultimi minuti per cercare il pareggio e poi hanno vinto grazie al suo gol, in una gara importante per il club perche si festeggiavano i 120 anni. Dopo abbiamo cenato insieme e l’ho visto contento per la rete che era qualcosa che cercava da tempo: lo ripaga del lavoro e dell’impegno di questi mesi. Per un attaccante è importante segnare, oltre alla partecipazione al gioco che era qualcosa che comunque stava facendo bene. Ora avrà una settimana più tranquilla e questa vittoria spero possa essere una spinta in più per la squadra che merita dì salvarsi”.
Come ha vissuto le ultime settimane?
“Adolfo è sempre concentrato sul campo, agli aspetti da migliorare e ad aiutare il Verona. È in un grande club, con tifosi che seguono la squadra ovunque e questo è fantastico. Il suo obiettivo principale è salvare l’Hellas”.
Dopo la partita lo ha definito il gol più importante della sua carriera: è d’accordo?
“Il gol che ha segnato ieri mi ha dato tanta soddisfazione, perché nei momenti difficili ti si aprono porte insperate. Lo conosco da quando aveva 15 anni, fuori dal campo è un ragazzo dal cuore grande. Ricordo anche un gol in una vittoria contro il River al Monumental con la squadra che viveva un momento di difficoltà”.
Tornando al suo arrivo a Verona, cosa ricorda della trattativa e come si sta trovando?
“Quando il Verona ci ha chiamato siamo stati subito molto felici. L’Italia è un Paese che ci piace, bellissima da ogni angolo che la si guardi e simile all’Argentina per la gente: ci sentiamo a casa. Spero che Dio continui a illuminare nel cammino questa squadra, allenatore e dirigenti. Io ora torno in Argentina con la maglia del Verona e tiferò da lì”.
FONTE:
CalcioHellas.it
9 APRILE 2023
Gaich: "Vittoria importante in una partita speciale con un gol da sogno"
Verona - Le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Adolfo Gaich, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sassuolo, 29a giornata della Serie A TIM 2022/23.
Adolfo, che emozione è stata quella di segnare così il tuo primo gol con il Verona? "Sono molto contento per il gol e per la vittoria di questa sera. Era una partita speciale per noi per l'anniversario del Club, per i tifosi, e sono arrivati anche questi tre punti molto importanti. Un gol così lo vivi solo nei sogni. È sicuramente importante per me e per la squadra, oltre ovviamente che per i tifosi: sono molto felice, la mia famiglia e i miei amici mi hanno sempre sostenuto, il gol lo dedico a loro, al nostro pubblico e a tutti i miei compagni".
Non era facile rimontare contro un avversario come il Sassuolo, è una grande dimostrazione di carattere della squadra... "Dobbiamo continuare così, anche negli allenamenti in settimana. Stiamo lavorando bene e bisogna proseguire così. Non abbiamo mollato e continueremo così fino alla fine".
FONTE:
HellasVerona.it
SERIE A
Le pagelle di Gaich: stecca ancora. Sicuri sia un problema soltanto di condizione?
13/03 ALLE 13:23
di PIETRO LAZZERINI
L'Hellas Verona non va oltre il pareggio per 1-1 in casa contro il Monza e tra i più criticati tra i gialloblu figura ancora Adolfo Gaich. La Gazzetta dello Sport descrive così la sua prestazione: "Un tiro in porta, troppo poco per chi dovrebbe finalizzare". Anche Tuttosport lo critica apertamente: "Dialoga a stento con i due trequartisti e non punge sottoporta". Bocciato anche da TuttoHellasVerona: "Unico squillo quando conclude in porta un servizio dalla destra di Faraoni, anche se il tiro non impensierisce più di tanto Di Gregorio". Infine la valutazione di TMW: "Stecca ancora. Dialoga a stento con i due trequartisti, fatica a capitalizzare il patrimonio fisico che ha nel caveau e non punge sottoporta. Sicuri sia un problema soltanto di condizione?".
I voti
TMW: 5
Gazzetta dello Sport: 5,5
Corriere dello Sport: 5
Tuttosport: 5
TuttoHellasVerona: 5
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
21 FEBBRAIO 2023
Gaich: "Felice di essere qui, voglio aiutare la squadra"
Verona - Le dichiarazioni del nuovo attaccante dell'Hellas Verona, Adolfo Gaich, rilasciate ai microfoni ufficiali del Club in occasione della sua presentazione.
Adolfo, benvenuto e bentornato in Italia. Cominciamo dall'inizio: ci racconti la trattativa che ti ha portato qui e cosa ti ha convinto a scegliere il Verona? "È stata una trattativa difficile, ma volevo questa grandissima squadra e ora sono molto contento di essere qui a Verona".
Pronti, via e sei sceso subito in campo, è il modo migliore per velocizzare il tuo inserimento nell'Hellas Verona? "Certo, sono molto felice di aver già trovato spazio e minuti in campo ed essermi così inserito subito in squadra".
Hai debuttato con la maglia gialloblù contro la Lazio al 'Bentegodi', per poi giocare da titolare contro Salernitana e Roma. Partite differenti, ma tutte molto tirate, difficili, dove tu e la squadra vi siete sempre comportati bene... "Sicuramente la gara più difficile è stata quella con la Roma, ma abbiamo fatto punti nelle partite precedenti e la prossima contro la Fiorentina sarà molto importante per noi".
Come stai fisicamente, stai ritrovando in fretta la forma fisica dopo un periodo in cui hai giocato poco? "Mi sento molto bene e crescendo sempre di più settimana dopo settimana in allenamento, ma ovviamente posso ancora fare tanto".
Qual è il tuo obiettivo in questi mesi di campionato che restano? "Cercare di giocare il più possibile per aiutare la squadra ad uscire da questo momento particolare".
Hai conosciuto lo spogliatoio in queste prime settimane, come ti hanno accolto i tuoi compagni? Conoscevi già qualcuno di loro? "Mi sto trovando benissimo, sono tutti delle bravissime persone. Conoscevo già Fabio Depaoli e Lorenzo Montipò che erano stati miei compagni di squadra nella precedente esperienza al Benevento e ovviamente anche loro mi stanno aiutando tanto".
Ti abbiamo visto giocare in campo come prima punta: è il ruolo che senti più tuo tra quelli del reparto offensivo? "Sì, sono una prima punta, mi piace stare davanti al centro dell'attacco, ma allo stesso tempo aiutare la squadra nella manovra e giocare con il pallone tra i piedi".
Com'è giocare in messo a due giocatori così tecnici come Lazovic e Ngonge? "Sono due giocatori fortissimi tecnicamente e quindi è molto facile giocare assieme a loro".
Come ti stai trovando con mister Zaffaroni? Quali sono le sue indicazioni principali? "Mi ricorda sempre di essere un'alternativa per i miei compagni, di aiutare la squadra nel pressing e in fase di non possesso".
La Serie A l'hai già assaggiata per 6 mesi nel 2021, l'hai seguita in questi anni, che campionato hai ritrovato ora? "Sì, ho continuato a seguirla e ora l'ho ritrovata più bella perché i tifosi sono di nuovo presenti sugli spalti: due anni fa era diverso senza di loro, con gli stadi a porte chiuse".
Quale attaccante, numero nove del passato o del presente, è il tuo modello, il tuo punto di riferimento? "Con questa maglia, senza dubbio, dico Luca Toni: un attaccante fortissimo che mi piaceva molto".
Da argentino, come hai vissuto la cavalcata della tua Nazionale ai Mondiali in Qatar? "L'ho vissuta assieme alla mia famiglia: è stato un momento bellissimo".
Quando hai giocato a Benevento, non hai avuto modo di scendere in campo al 'Bentegodi' da avversario: come hai vissuto queste prima partite davanti ai nuovi tifosi? "Lo stadio è bellissimo, i nostri tifosi sono incredibili e ci supportano sempre".
Tifosi che, ancora una volta, saranno presenti lunedì sera per la partita con la Fiorentina: dopo lo stop di Roma, è un'occasione per riprendere il cammino in questo 2023? "È una partita molto importante per noi, come ho detto, possiamo uscire da questa situazione e sicuramente i tifosi ci aiuteranno".
FONTE:
HellasVerona.it
NEWS
Gaich: “Mi avevano cercato Independiente e Boca, ma volevo il Verona. Futuro in Argentina? Solo al San Lorenzo”
Le dichiarazioni dell’attaccante argentino sulle possibilità di tornare in patria
di Mattia Zupo Febbraio 16, 2023 - 16:43
L’attaccante dell’Hellas Verona, Adolfo Gaich ha parlato all’emittente argentina D Sports Radio: “So che all’epoca c’era stato un contatto con il Boca e il club russo, ma non so se sono andati avanti. Se dovessi scegliere nuovamente di lasciare il San Lorenzo, lo rifarei. Eravamo in una pandemia e non sapevo se avrei giocato. Ho avuto contatti con il San Lorenzo e con Troglio per tornare in Argentina. Qualcosa di simile è accaduto con l’Independiente, ma non c’era accordo tra le parti.”
VERONA. “Volevo provare qui in Europa e finirò per riuscirci. Ora sono in un bel club come il Verona”.
FUTURO. “Il presente del San Lorenzo mi rende felice. Non escludo un ritorno. Se non sarà il San Lorenzo, non ho intenzione di giocare per un altro club in Argentina.”
FONTE:
CalcioHellas.it
SERIE A
Hellas Verona, Zaffaroni su Gaich: "Per essere la prima gara ha fatto un'ottima prestazione"
13/2 ALLE 21:53
di LUCA BARGELLINI
Dopo la prima gara da titolare con l'Hellas Verona di Adolfo Gaich arriva l'analisi della prestazione da parte del tecnico degli scaligeri Marco Zaffaroni in conferenza stampa successiva alla vittoria contro la Salernitana: Gaich ha fatto un'ottima gara: ha tenuto bene certi palloni difficili da gestire, ha fatto salire la squadra... Per essere la prima gara ha fatto un'ottima prestazione. Ha una condizione fisica da sistemare, è reduce da un po' di inattività, ma gradatamente credo possa raggiungere la miglior forma".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
31 GENNAIO 2023
Rinforzo in attacco per il Verona: benvenuto Adolfo Gaich!
Verona - Hellas Verona FC comunica di aver acquisito da CSKA Mosca, a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2023 - con opzione di riscatto - il diritto alle prestazioni sportive dell’attaccante argentino Adolfo Gaich.
Nato a Cordoba, in Argentina, il classe 1999 cresce nelle giovanili del San Lorenzo per poi debuttare – nel 2018 – in Prima Squadra, dove realizza 8 gol in 28 presenze tra Superliga argentina, Copa Libertadores, Copa Superliga e Copa Sudamericana.
Il centravanti attira così l’attenzione del CSKA Mosca, e nell’annata 2020/21 debutta in Europa: nella prima parte di stagione colleziona 13 presenze nel campionato russo e 5 in Europa League, competizione dove va in gol al debutto. Le sue prestazioni attirano le attenzioni del Benevento, che lo acquista nella sessione di calcio mercato di gennaio: con la squadra campana gioca 15 partite in Serie A segnando 2 gol.
Nella stagione 2021/22 si trasferisce in Spagna all’SD Huesca, in seconda divisione, prima di far ritorno la scorsa estate al CSKA Mosca, con cui segna 2 reti in 11 presenze tra Coppa di Russia e Premier Liga.
Tra il 2019 e il 2021, inoltre, veste la maglia della Nazionale argentina: il bilancio è di 32 presenze e 10 gol tra selezione Olimpica, Under 20, Under 23 e formazione maggiore.
Hellas Verona FC rivolge un caloroso benvenuto a Adolfo Gaich, augurandogli una seconda parte di stagione in maglia gialloblù ricca di soddisfazioni, personali e di squadra.
FONTE:
HellasVerona.it
PRIMA DI VERONA + - =
ADOLFO GAICH, MARCATORE DELL'SD HUESCA
L'attaccante argentino arriva in prestito dal CSKA Mosca, dopo aver partecipato ai Giochi Olimpici con la sua squadra
Adolfo Gaich (Argentina, 1999) difenderà la maglia dell'SD Huesca la prossima stagione . L'attaccante argentino arriva al club dell'Huesca dal CSKA Mosca , in prestito con opzione di riscatto. Un valore sicuro per l'attacco del Barça, che spicca per la sua altezza (1,93 m), ma che ha grande velocità e abilità con i piedi, sempre con la porta nel mirino.
La traiettoria e i numeri di Gaich lo rendono uno dei centravanti più promettenti sulla scena mondiale , come dimostra l'interesse di diversi club europei per la sua firma lo scorso anno, anche se è stato finalmente il CSKA Mosca a finalizzare la sua incorporazione nell'estate del 2020 Per accelerare il suo adattamento al calcio europeo, ha giocato in prestito al Benevento italiano alla fine della scorsa stagione, segnando gol importanti per la sua squadra, come quello che ha regalato loro la vittoria contro la Juventus.
Gaich ha iniziato a giocare nell'accademia del San Lorenzo de Almagro nel 2014, a soli 15 anni, dopo essersi distinto in entrambi i club regionali. Al San Lorenzo ha vissuto un'incredibile progressione nei primi due anni, essendo il capocannoniere della sua categoria e salendo in prima squadra. Nell'agosto 2018 ha debuttato nella Super League argentina e solo un mese dopo sarebbe arrivato il suo primo gol. Nello stesso anno partecipa anche alla Conmebol sudamericana e fa il suo esordio segnando in Coppa d'Argentina. Nella stagione successiva si afferma in prima squadra, realizzando 5 gol in 13 partite.
Anche se qualcosa ha messo Gaich nella vetrina mondiale, sono le sue prestazioni con la squadra argentina, facendo il suo debutto in prima squadra in un'amichevole . Nelle categorie inferiori dell'albiceleste è stato incoronato campione dei Giochi Panamericani nel 2019 e del Torneo Preolimpico sudamericano nel 2020. Con l'Under 23 ha segnato 12 gol in 19 partite, mentre con l'U -20 ha segnato 7 gol in 15 incontri. La sua ultima presenza internazionale sono state le Olimpiadi di Tokyo.
'El Tanque', come viene soprannominato per le sue dimensioni, arriva a Huesca per diventare uno dei punti di riferimento della squadra in trasferta e continuare a crescere come giocatore, aggiungendo alla sua già grande carriera.
TRAIETTORIA
2021 SD HUESCA
2020-21 BENEVENTO
2020-21 CSKA MOSCA
2019-20 SAN LORENZO
2018-19 SAN LORENZO II
2014-18 CAT. SAN LORENZO DE ALMAGRO INFERIORE
30/08/2021 15:15
FONTE:
SDHuesca.es
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Juventus 0-1 Benevento | Impresa Benevento allo Stadium! | Serie A TIM
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Spezia 1-1 Benevento | Verde risponde al vantaggio di Gaich | Serie A TIM
Adolfo Gaich ha esordito con il Benevento in Serie A in Italia, contro il Napoli
Il 22enne attaccante argentino, originario del San Lorenzo, ha esordito nel calcio italiano e al Diego Armando Maradona, in quella che è stata la sconfitta per 2-0 della sua squadra contro la squadra locale. L'attaccante dell'Argentina Sub 23 è entrato dopo 69 minuti di gioco al posto di Gianluca Lapadula.
28/02/2021 19:07
Napoli 2 vs 0 Benevento
L'attaccante argentino Adolfo Gaich ha esordito con la maglia del Benevento dall'Italia, squadra a cui si è unito nell'ultimo calciomercato, nella sconfitta per 2-0 della sua squadra contro il Napoli in una partita corrispondente all'appuntamento numero 24 di Serie A .
Il calciatore 22enne è entrato in campo allo stadio Diego Armando Maradona dopo 69 minuti, al posto dell'attaccante italiano nazionalizzato peruviano Gianluca Lapadula. Occasione per El Tanque che definisce sopra la traversa, poi annullata per posizione avanzata.
Gaich era arrivato nella squadra guidata dallo storico goleador del Milan Filippo Inzaghi. dal CSKA Mosca, un mese fa e in prestito. L'obiettivo del giovane è quello di aggiungere i minuti che non ha avuto in Russia per guadagnare un posto nella Squadra Senior.
Inzaghi ha molta fiducia nell'ex San Lorenzo. "Mi ha detto che non ha sbagliato a sceglierne nove" , ha confessato il Tank. In attesa di occasioni, il Benevento affronterà l'Hellas Verona al prossimo appuntamento cercando di migliorare il livello mostrato finora in cui ha raggiunto quota 25 punti ed è sedicesimo.
FONTE:
TYCSports.com
Adolfo Gaich è un attaccante complesso
Cosa può dare l'argentino al Benevento?
28 febbraio 2021
Adolfo Gaich è arrivato al Benevento ormai da qualche settimana e non è ancora sceso in campo. Per il momento, l’unico atto del ventunenne centravanti di Bengolea, paese argentino di poco più di mille abitanti nella zona di Cordoba, è stata la scelta del numero di maglia. Durante Benevento-Sampdoria, uno striscione esposto al Vigorito ha ricordato Carmelo Imbriani, capitano e allenatore dei giallorossi, a otto anni dalla sua prematura scomparsa, in seguito a una grave malattia. Gaich era in tribuna e, dopo aver conosciuto la sua storia, ha deciso che avrebbe indossato la maglia numero 7 in suo onore. Con questo gesto, coraggioso e discreto allo stesso tempo, Gaich ha instaurato un primo autentico contatto emotivo con la sua nuova tifoseria, sgretolando subito quell’immagine di centravanti-meme che lo ha preceduto. Cambiare prospettiva, scegliere uno sguardo più profondo, è la chiave di lettura anche per capire che calciatore sia.
Quando Adolfo Gaich ha spazi a disposizione, le sue spalle larghe diventano lo strumento con cui tiene lontano l’avversario mentre cambia direzione. La sua tecnica appare grezza, perlomeno in alcuni fondamentali: i suoi stop non incollano quasi mai la palla al piede, alcuni dribbling sembrano esibizioni di equilibrismo, non per una destrezza che non possiede, ma per la concentrazione con cui gestisce il pallone e cerca di tenerselo più vicino possibile, come se stesse camminando su una fune. Le sue leve lunghe danno dinamismo al tronco da golem, permettendogli progressioni ben più rapide di quanto il suo corpo non lasci immaginare di poter compiere da fermo.
FONTE:
SportMediaset.Mediaset.it
3 FEBBRAIO 2021 DI REDAZIONE BN BLOG
Lele Adani scommette su Adolfo Gaich: “Forte fisicamente ma anche bravo tecnicamente”.
“Secondo me un bel colpo è quello di Adolfo Gaich al Benevento. E’ un giocatore forte, classe 1999, grosso fisicamente ma anche bravo tecnicamente. Se non va in forma è un po’ macchinoso. Se sta bene non sbaglia un passaggio, se sta male fisicamente non stoppa la palla e si incazza. Era già in orbita Italia, poi l’ha preso il CSKA Mosca ma non si è ambientato. E’ un bell’acquisto. In un mercato dove non c’erano tantissimi attaccanti, Gaich era uno di quei giocatori che potevano servire a tantissime squadre non di primissima fascia”.
A dichiararlo a Bobo Vieri Tv, il canale online dell’ex bomber della Nazionale, è stato il commentatore televisivo Lele Adani. Un esperto particolarmente attento ai nuovi talenti. In pratica un marchio di garanzia sul potenziale dell’ex San Lorenzo.
Intanto, il nuovo acquisto del Benevento, dopo aver preso confidenza con l’ambiente e i compagni, è dovuto rientrare in Russia per ottenere il transfer, condizione indispensabile per poter giocare in Italia. Insomma una situazione analoga a quella che sta vivendo anche Kokorin della Fiorentina.
Il rientro dell’argentino è previsto per venerdì e naturalmente dovrà sottoporsi al tampone di rito e attendere il suo risultato, prima di riaggregarsi ai compagni. Ragion per cui quasi siocuramente non sarà disponibile nel ‘lunch match’ di domenica al Vigorito contro la Sampdoria, ma dovrà attendere la trasferta di Bologna per la prima convocazione in maglia giallorossa.
FONTE:
BillyNuzzolillo.it
CALCIOMERCATO
Emanuele Atturo 2 febbraio 2021 7'
Perché il Benevento ha scelto Adolfo Gaich
Prospettive e limiti del nuovo attaccante della squadra di Filippo Inzaghi.
Daniel Munoz/VIEW press/Getty Images
Quando ci si avvicina a La Cumbrecita la vegetazione inizia a cambiare. Gli alberi tipici della Patagonia lasciano il posto a pini e abeti inusuali nell’emisfero sud. Entrando nel paese i cartelli sono scritti in tedesco; ai fianchi delle strade spuntano case a graticcio, balconi in legno pieni di gerani, siamo in Argentina ma sembra di essere sulle alpi svizzere. I locali servono birra lager accompagnata da goulash e schnitzel. Il paese è stato creato negli anni ’30 da una coppia di immigrati tedeschi sullo stile architettonico dei paesi bavaresi. Sono loro ad aver portato le conifere in Patagonia e i terreni ceduti avevano un vincolo preciso: ci si potevano costruire case sullo stile alpino che portavano nel cuore. La Patagonia ha una storia profonda di immigrazione tedesca, la loro epopea di esuli è stata raccontata anche da Bruce Chatwin nel suo romanzo più famoso. I lupini blu che circondano i loro giardini, le porcellane che arredano le loro case. A qualche ora da Cordoba, nascosti nella foresta, vicino al fiume Paranà, si possono trovare i ruderi di alcuni rifugi costruiti dai nazisti sempre negli anni ’30. Si diceva fossero la casa di Martin Bormann, il segretario di Hitler che si sarebbe rifugiato nella giungla della regione di Misiones. Una storia falsa che ne nasconde una vera ancora più incredibile: i rifugi erano stati costruiti dal partito nazista per nascondervisi nel caso in cui la Germania avesse perso la guerra.
È sempre in questa regione, a pochi chilometri da Cordoba, a Bengolea, che è nato da Adolfo Julian Gaich, il nuovo centravanti del Benevento. Alto un metro e 90, mascella dura, occhi azzurri vacui, Gaich non sembra avere niente della sensualità ombrosa che associamo ai sudamericani. Rasa i capelli ai lati e tira il ciuffo all’indietro con uno stile da Repubblica di Weimar; da quando li ha platinati ha assunto un’aria ancora più gelida. Il suo fisico è scultoreo, le spalle ampie, le braccia enormi. In campo le maglie, tutte le maglie che indossa, sembrano stargli risicate, come se il suo corpo crescesse durante la partita in modo ipertrofico. Se un altro centravanti gigante come Haaland almeno ha delle labbra carnose e un sorriso dolce che lo rendono buffo, in Gaich no, non c’è niente che non comunichi brutalità. I suoi soprannomi, “El Genocida del Gol”, il “Fuhrer”, cercano di racchiudere con un po’ di ironia questa impressione cupamente violenta da Wehrmarcht. Soprannomi da cui, va detto, ha preso le distanze. Non deve essere piacevole prendere il soprannome dal dittatore più sanguinario della storia occidentale. Preferisce i più normali “Tanque”, o “Gringo”, o l’imperscrutabile “Il dromedario del gol”, che si è forse guadagnato per la sua velocità non banale quando corre in campo aperto e sembra un grosso mammifero.
Gaich ha giocato in quasi tutte le selezioni giovanili argentine, e attorno a lui ronzavano piccoli centrocampisti ed esterni offensivi piccoli e maliziosi. Lui, al centro dell’attacco, aveva l’aria dei giganti di Potsdam, le guardie personali che Federico il Grande di Prussia voleva attorno a sé. Alte almeno un metro e 88, non erano semplici da trovare nel ‘700; il Re le cercava in tutta Europa e Pietro il Grande decise di spedirgliene un po’ dalla Russia. Con l’under-20 Gaich ha segnato 9 gol in 18 presenze ed è ai mondiali di categoria che ha attirato gli occhi su di sé. Attorno a lui, da quel momento, si è creato un piccolo culto sempre sul limite del ridicolo. Si parlava di lui più per il suo personaggio da fumetto, per i suoi soprannomi assurdi, che per il giocatore che era. Dietro alle battute, sin da quando Gaich ha esordito tra i professionisti è considerato uno dei giovani più interessanti del calcio sudamericano. Quindi se è vero che il Benevento ha una solida tradizione di calciomercati incredibili, l’acquisto di Gaich ha un tono certamente diverso, più interessante, rispetto a quelli di Guilherme e Cheick Diabaté di due anni fa. Le modalità del suo acquisto lo confermano: al termine del prestito di un anno e mezzo c’è un’opzione per il suo acquisto fissata a 11 milioni di euro. Teoricamente stiamo parlando di uno dei trasferimenti più costosi di questa sessione invernale in Serie A.
Gaich arriva dal CSKA Mosca, dove si era trasferito in estate dal San Lorenzo circondato da grandi aspettative. In primavera si parlava di lui per Inter, Milan e circolavano video intitolati «Questo è il perché tutti i grandi club vogliono comprare Gaich». La squadra più vicina ad acquistarlo era stato il Leeds di Bielsa, che poi ha preso Rodrigo. In Russia ha finito per non giocare praticamente mai. Complessivamente è partito titolare, tra campionato ed Europa League, appena tre volte. Per il resto qualche ingresso in partite compromesse, in un senso o nell’altro. Ha provato a trasformare in oro le briciole di tempo concesso, ma non ci è riuscito. Ha chiuso la sua esperienza con appena un gol segnato in Europa League contro il Wolfsberger. Un tiro incrociato dal limite dell’area su cui il portiere è stato troppo lento a scendere a terra. Per il resto gli è spesso stato preferito il talento locale Fedor Chalov.
A dire il vero, pur giocando centravanti, i gol non sono mai stati la cosa che riesce più facile a Gaich, se escludiamo le nazionali giovanili. Nonostante l’aria brutale, è uno di quei numeri nove il cui sogno è sempre stato essere un numero dieci. Gli piace ricevere la palla sui piedi, cominciare a toccarla con l’esterno per puntare l’uomo davanti a sé. Per questo è un po’ insofferente a rimanere troppo al centro, a lottare con i difensori. Si allarga sulla fascia destra, o meglio ancora quella sinistra, da dove può esercitarsi nel dribbling. A volte gli riescono cose assurde, tipo questa.
(video rimosso)
Altre volte incespica, va a sbattere sui suoi limiti o semplicemente sul corpo dei difensori avversari. Il suo primo controllo in particolare è molto ruvido, ed è sempre un po’ meccanico nei suoi movimenti col pallone. Il suo talento, molto spesso, non è all’altezza delle sue ambizioni. Altre volte riesce in cose impensabili, e non è chiaro quale sia il limite di Gaich, sempre in bilico tra essere un “intruppone” o un centravanti capace di fare questi gol.
Forse dei dribbling un po’ casuali, ma comunque una sontuosa preparazione al tiro.
In un calcio contemporaneo in cui è sempre più difficile trovare centravanti affidabili, Gaich affascina per il suo potenziale. Quello del numero nove capace di dominare fisicamente i suoi avversari, e di abbinare però un gusto tecnico per il gioco. Ma è un’immagine a cui corrisponde solo a sprazzi per ora. Al momento è un attaccante che si muove per il campo in modo istintivo, dalle letture acerbe e che sembra dover ancora imparare a mettere a frutto il suo potenziale fisico. Per esempio ha ammesso che, nonostante la stazza, il colpo di testa non è tra i suoi punti di forza. Quando è arrivato al San Lorenzo, ha detto, sapeva a malapena saltare. Dice che le giovanili non lo hanno formato abbastanza: era troppo più alto di tutti e non aveva bisogno di saltare o “pensare” il colpo di testa. Nei duelli con i difensori non sa sempre mettere bene il corpo, non gli manca l’intensità ma un po’ di malizia. È sempre un po’ lento e impacciato al momento della conclusione. In alcuni momenti però attacca bene la profondità, posizionandosi bene sulla linea, e sceglie tiri di collo pieno di potenza non indifferente. In quei momenti corrisponde davvero all’immagine del “Tanque”, del centravanti che passa sopra i difensori avversari. La somiglianza con German Denis – il torace ampio, la mascella squadrata che si apre nelle esultanze come a divorare il mondo – è chiara.
A vederlo, non stupisce che Gaich sia nato col mito del calcio inglese e non di quello sudamericano. A 7 anni chiese alla madre di poter studiare inglese perché un giorno avrebbe giocato in Premier League. Il trasferimento al Benevento sembra un passo indietro per le sue ambizioni, ma avrà modo di mettersi alla prova in un contesto per molti versi meno complicato di quello del CSKA.
Per il Benevento è una scommessa. La squadra ha giocato un girone d’andata sorprendente, ma ha mostrato qualche problema a concretizzare il gioco creato. Lapadula, per esempio, lavora tanto sul piano fisico con le difese e negli smarcamenti, e sotto porta non è sempre lucido. Il Benevento è la squadra di Serie A con la percentuale più bassa di conversione dei tiri in porta. Gaich in più aggiunge una fisicità in area di rigore che alla squadra campana manca, visto il roster di brevilinei formato da Lapadula, Caprari, Sau, Iago Falque. Un attaccante mancava anche a livello numerico, e uno di un metro e 90 offrirà a Filippo Inzaghi soluzioni diverse per attaccare e difendersi. Lapadula per esempio oggi è uno dei centravanti con la percentuale più bassa di duelli aerei vinti in Serie A. Gaich aiuterà quindi il Benevento a risalire il campo anche attraverso il fisico.
È interessante che una squadra che teoricamente lotta per non retrocedere, in un mercato conservativo come quello di gennaio, faccia una scelta così coraggiosa in un ruolo chiave come quello di prima punta. Il Benevento non si è affidato a un numero nove navigato della categoria come Pavoletti, per esempio, di cui pure si parlava, ma ha preferito investire su un giovane dalla figura e dal gioco suggestivo, che ancora non è chiaro quali margini abbia, in alto o in basso, nel suo rendimento. Ha appena 34 partite giocate con i club tra i professionisti ed è quindi difficile capire quale possa essere il suo impatto con l’Italia. Se però vi piacciono i centravanti giganti che sfidano i propri limiti a ogni azione, con un certo senso di disperazione, non perdetevi le sue partite.
Emanuele Atturo è nato a Roma (1988). Laureato in Semiotica, è caporedattore de l'Ultimo Uomo. Ha scritto "Roger Federer è esistito davvero" (66thand2nd, 2021).
FONTE:
UltimoUomo.com
30 GEN
GAICH IN GIALLOROSSO. PERFEZIONATO L'ACCORDO CON IL CSKA MOSCA
Il Benevento Calcio comunica di aver acquisito a titolo temporaneo dal CSKA Mosca, con diritto di opzione, le prestazioni sportive del calciatore Adolfo Julián Gaich, attaccante argentino classe 1999.
FONTE:
BeneventoCalcio.club
Adolfo Gaich passa al PFC CSKA
Il PFC CSKA ha concordato con il club argentino San Lorenzo il trasferimento del 21enne attaccante Adolfo Gaich.
05.08.2020
I rossoblù hanno firmato con l'attaccante un contratto di 5 anni.
In precedenza, Adolfo aveva superato con successo la visita medica.
Benvenuti al PFC CSKA!
Adolfo Gaich
Nato il 26 febbraio 1999
Ruolo : attaccante
Nazionalità : Argentina
Altezza : 190 cm
Peso : 94 kg Squadra
precedente: San Lorenzo.
Giocatore delle giovanili dell'Argentina, nel 2019 ha esordito con la maglia della Nazionale, nella quale ha disputato finora 1 partita.
FONTE:
PFC-CSKA.com
TyC Sports - San Lorenzo, tanti club in fila per Adolfo Gaich: l'Inter si iscrive alla corsa
C'è anche l'Inter nella lunga lista di club interessati ad Adolfo Gaich, promettente attaccante argentino in forza al San Lorenzo. Sul classe '99 - riferisce dall'Argentina TyC Sports, "come confermato da Marcelo Tinelli" - avrebbero puntato il mirino anche Barcellona, Psg, Atalanta, West Bromwich Albion, Gent e Atletico Mineiro. Un numero importante di società interessate al talento albiceleste che vanta una clausola rescissoria di 15 milioni di dollari.
Sezione: Focus / Data: Ven 29 maggio 2020 alle 00:23
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
FONTE:
FCInterNews.com
Adolfo Gaich è già pronto per arrivare in Europa?
simonegamberini
2 Maggio 2020
1:58 to read
Nel giro di un anno e mezzo Adolfo Gaich si è presentato al mondo del calcio come uno dei talenti argentini sul quale riporre più attese. E il fatto che sia un vero centravanti d’area di rigore stuzzica un po’ tutti, in un’epoca in cui dal Sudamerica principalmente si vanno a pescare talenti di fantasia ma difficilmente di fisico.
Il Sudamericano Sub 20 del 2019 l’aveva presentato al calcio, la parte iniziale della sua carriera con il San Lorenzo ha fatto capire che il materiale a disposizione è buono al punto di poter fare grandi progetti su di lui. Classe 1999, ha segnato 5 gol in 12 partite nell’ultima Superliga disputata con la maglia del Ciclón, di fatto il suo primo vero campionato in prima squadra: la concorrenza in attacco era numericamente importante, ma molto omogenea, tanto che nell’insieme di tantissimi attaccanti di qualità mancava un vero 9 capace di dominare le palle alte.
Nico Blandi, rimasto al Nuevo Gasómetro solo fino a gennaio, è una punta mobile di grande opportunismo; i gemelli Romero si adattano al ruolo di prima punta ma hanno caratteristiche di qualità, e l’altro paraguaiano Bareiro è un po’ un ibrido tra una seconda punta e un centravanti. Per non parlare poi degli altri giovani, i coetanei di Gaich, che in attacco faticano a superare il metro e 70 di altezza. Insomma il San Lorenzo, sia nella gestione Pizzi che in quella del Pipi Romagnoli, aveva il forte bisogno di lanciare un centravanti di stazza per avere un riferimento in area di rigore.
E Gaich in questo ruolo si è calato alla grande, dimostrando immediatamente di avere le qualità per essere una garanzia in questo campionato. Con il crescere del minutaggio sono aumentati anche i gol, caratteristica costante di una carriera in cui grazie al suo fisico ha spesso fatto la differenza nelle categorie giovanili. Ora però c’è da fare i conti con le aspettative che si creano attorno al ragazzo, che potrebbe essere destinato già a breve a un futuro in Europa: è in grado attualmente di avere un grande impatto in una realtà molto più competitiva? Sostanzialmente, è già pronto per il grande salto?
L’impressione è che Adolfo Gaich, per quanto sia indiscutibilmente il centravanti di peso più promettente che c’è in Argentina, abbia ancora bisogno di una stagione di formazione in patria, qualche presenza in più per non arrivare troppo acerbo a un appuntamento che potrebbe bruciarlo. Perché le sue reti arrivano grazie all’incredibile potenza del suo fisico di 190 cm, ma ancora nei movimenti e nella raffinatezza tecnica il lavoro da fare è ampio.
(Photo by ALEJANDRO PAGNI/AFP via Getty Images)
Gaich appare ancora un po’ sgraziato, poco pulito nel gesto tecnico, con tempi che vanno necessariamente velocizzati per poter fare la differenza anche in grandi realtà europee. È un centravanti che ha bisogno di arrivare già maturo a un momento della carriera così importante, perché con quei mezzi la cosa fondamentale è avere minutaggio ed esperienza, per presentarsi già come un titolare e non come un’alternativa con necessità di crescere.
FONTE:
FootBola.it
Leonardo Balerdi e Adolfo Gaich hanno esordito nella nazionale argentina
Il difensore del Borussia Dortmund e l'attaccante del San Lorenzo, entrambi con esperienza nelle giovanili, hanno aggiunto i loro primi minuti nel Major nel 4-0 contro il Messico.
11/09/2019 01:12
La nazionale argentina ha battuto 4-0 il Messico in un'amichevole giocata negli Stati Uniti con tre gol di Lautaro Martínez e uno di Leandro Paredes , su rigore.
In esso c'erano due giocatori che hanno aggiunto i loro primi minuti nel Major. Lionel Scaloni ha presentato Leonardo Balerdi, del Borussia Dortmund , e Adolfo Gaich, del San Lorenzo . Il primo è entrato dopo 82 minuti al posto di Lucas Martínez Quarta , mentre l' attaccante del Ciclón è entrato pochi minuti dopo per Rodrigo De Paul .
Entrambi hanno giocato nella Sub 20 sudamericana e nella Coppa del Mondo con Fernando Batista e Gaich ha fatto parte anche della squadra Sub 23 che ha vinto la medaglia d'oro ai Giochi Panamericani di Lima nel giugno di quest'anno. Mentre Bocha prova i nuovi giocatori per il torneo preolimpico che si giocherà a gennaio, Scaloni comincia a filmarli con i più grandi.
FONTE:
TYCSports.com
Traduzione dallo spagnolo a cura di Google Traduttore
Adolfo Gaich, il marcatore che ha imparato l'inglese da bambino perché sogna di giocare in Premier
Il Cordovan, che viene dall'essere l'artigliere dell'Argentina d'oro ai Giochi Panamericani, chiede indizi nel Ciclone. E scherza sulla concorrenza che ha nell'attacco del Barça.
Adolfo Gaich ha vinto l'oro con la Sub 23 ai Giochi Panamericani e vuole trovare il suo posto a San Lorenzo (Foto: Fernando de la Orden)
Nahuel Lanzillotta
16/08/2019 10:16 Clarin.com gli sport Aggiornato il 16/08/2019 14:53
"È il massimo", dice Adolfo Gaich quando parla di indossare la maglia della squadra giovanile, muovendo la sua mascella ben marcata come quella di Mr. Incredible, il personaggio Disney con cui condivide una somiglianza fisica e la capacità di avere un superpotere. L'obiettivo di questo nove gigante di dimensioni tedesche è quello di segnare gol. Molti. Tanti che ha finito per baciare l'oro con il Sub 23 ai Giochi Panamericani in Perù. Le loro grida si udirono fino in Europa e suscitarono parecchie curiosità. Ma questo biondo dalla faccia da supereroe nato 20 anni fa in un paesino di Córdoba chiamato Bengolea non vola: tiene i piedi attaccati a terra nonostante sia sulla bocca di tutti e sente mille voci di possibili trasferimenti all'altro sponda dell'Atlantico, il suo sogno da quando aveva 5 anni e chiese a sua madre di iniziare a studiare l'inglese per essere pronto quando sarebbe arrivato il momento. "È che la domenica guardavo la Premier inglese e volevo arrivarci", spiega il giovane di San Lorenzo a Clarín con il Nuevo Gasómetro come testimone.
-Quando avevi 5 anni guardavi già il calcio inglese ogni domenica?
-Sì, da quando ero piccolo la mia vita è tutta dedicata al calcio. Adoro guardare le partite.
-Hai continuato a studiare l'inglese?
-Ho fatto sette anni di studi, eh. Lo gestisco bene.
-E cosa provi quando parli di possibili offerte dall'Europa?
-Sono rilassato. Da L'Alcudia si parla di interesse dall'estero. Lo prendo con molta calma. Devo continuare a dimostrare. Se devi arrivarci, un giorno arriverà l'opportunità di uscire.
"Devo continuare a dimostrare", dice Gaich. (Foto: Fernando de la Orden)
-Ti piacerebbe fare il salto ora o senti di avere delle tappe da bruciare qui?
Si tratta di cogliere i momenti. Non è facile arrivare a un livello come il mio in questo momento, con la serie di gol che sto avendo. È difficile trovare questo livello. Dovremo anche vedere se ho continuità e riprese qui. Devi analizzare tutto.
-In Nazionale hai segnato più gol di tutti quest'anno, ma al San Lorenzo devi guadagnarti un posto. Come gestisci questi due regali paralleli?
-In Nazionale il mister mi ha finalmente conosciuto e sa già cosa posso dare per lui. Ringrazio Bocha Batista per la fiducia che mi ha dato dal sudamericano. Quando non contribuivo ai gol, anche lui ha continuato a servirsi di me e gli ho dato tutto quello che potevo dal fisico fino all'apertura del gol. E qui al club, DT ha un pasticcio importante per scegliere 9, ah. C'è una bella competizione nella posizione, con molti nomi. La chiave è sfruttare il momento di ogni giocatore. Quando sarà il mio turno, farò del mio meglio.
-Hai parlato con Pizzi?
-Non parliamo di niente. Ha chiesto ad Andrés (Herrera) e a me come ci sentivamo al ritorno dai Giochi Panamericani. Parliamo di riposo e carichi. Arrivo con un sovraccarico muscolare che l'ha trascinata dalla semifinale. Ora mi sto preparando per essere disponibile.
-
Come può essere che il tuo punto debole sia la testata con l'altezza e il portamento che hai?
-È fondamentale per un nove alto avere un buon gioco di passaggi ed è per questo che cerco sempre di risolverlo. Penso di essere molto meglio sotto questo aspetto. Quando sono arrivato al club non sapevo quasi saltare. È che nel mio campionato (Nota: la Beccar Varela League, Gaich ha giocato in Atenas de Ucacha, Atlético de Pascanas e Sportivo Chazón) non avevo bisogno di saltare a causa di quanto sono alto. Penso che abbia a che fare con quello. Qui devi combattere, saltare. È vero che mi sento più a mio agio con la palla tra i piedi ed è per questo che ho dovuto imparare molto sul gioco dei passaggi. Guardo i video e mi guardo.
"Quando sono arrivato al club non sapevo quasi saltare", confessa Gaich a proposito del suo punto debole: il gioco dei passaggi. (Foto: Fernando de la Orden)
-Ti piace rivedere i giochi che fai?
-Sì. Se finiamo molto tardi, lo guardo il giorno dopo. Torno sempre a trovarli per vedere dove posso migliorare.
Il Ciclone è unito dal lavoro e dalla passione, Gaich ha ereditato dal padre, Guillermo, ex difensore del campionato locale, il fanatismo per il San Lorenzo. Non è mai potuto venire a Buenos Aires per vederlo da tifoso, ma quando viveva in pensione ne approfittava per mimetizzarsi tra i tifosi e gridare i gol. "Il mio vecchio è un tifoso, è venuto all'addio di Beto Acosta . Mi piaceva tifare e immaginare il giorno in cui sarebbe stato in campo", ricorda Adolfo.
-
Cosa ti dice tuo padre ora?
-Parliamo molto. La maggior parte dei discorsi che abbiamo riguardano il calcio. Mi dice di prendere tutto con calma e soprattutto di godermi il presente. Sa quanto mi è costato arrivare a questo momento. Mi consiglia di sfruttare le opportunità quando si presentano. Ma soprattutto, pone molta enfasi sul divertimento.
-E ti stai divertendo?
-Sì. Man mano che uno progredisce, diventa sempre più difficile goderselo perché giorno dopo giorno lo indossi e non ti fermi per un po' a vedere tutte le cose belle che stanno accadendo.
-Quando ti fermi a pensare a tutte le cose belle?
-Quando sono con la mia famiglia. È lì che realizziamo la realtà. Tra di noi ci godiamo il presente e i passi che si stanno facendo a poco a poco.
-Quali idoli avevi da ragazzo?
-Idoli... Messi. Tutte le magliette che mi ha comprato erano di Messi. E al San Lorenzo quando sono arrivato io c'era (Mauro) Matos, che è stato uno dei migliori attaccanti che la squadra abbia avuto negli ultimi anni.
Gaich sta recuperando dal sovraccarico muscolare e sabato non giocherà contro il Central. (Foto: Fernando de la Orden)
-Hai mai incrociato Leo all'Ezeiza?
-Non ancora. Non dovevo essere uno sparring partner per il Major, andavo sempre a giocare i tornei giovanili.
-E cosa ti dicono i colleghi che lo hanno conosciuto?
-Stiamo parlando di Messi, ovviamente. Adesso in Perù eravamo con lo staff del Maggiore e ci hanno detto che è un gentiluomo, che è il migliore che ci sia. Ti dà felicità sapere che il tuo idolo è così. Ispirare.
-Chi conosce te e i tuoi colleghi sottolinea il tuo basso profilo, il tuo cameratismo e il fatto che non ci credi. Cosa non credo significhi nel calcio?
-Penso che accada non accontentandosi, essendo chiaro che c'è sempre qualcosa in più da migliorare. Nella mia breve carriera per ora ho realizzato cose bellissime, ma voglio andare molto oltre per ottenere molte più cose.
-È difficile per un ragazzo di 20 anni non crederci con tutti gli stimoli che riceve?
-È difficile, ma penso che dipenda molto dalle persone che hai intorno. Questa è la chiave. La mia famiglia, i miei amici, il mio manager, cercano tutti di riportarmi con i piedi per terra e anch'io provo a farlo. Ci sono molte cose che sono irreali. Oggi sei su e da un giorno all'altro puoi essere giù. Non devi mai sentirti meglio di nessuno e devi sempre continuare a lavorare.
-Ci sono molti ragazzi che ci credono nel calcio?
-C'è tutto. Per fortuna non ho trovato molti ragazzi che ci credano sia in società che in Nazionale. Ho suonato in gruppi molto bravi con persone brave e questo rende il gruppo migliore. È vero che i tempi sono cambiati e che i grandi dicono che i ragazzi di oggi sono diversi da prima, ma credo che abbia a che fare con un cambio generazionale che va di pari passo con tanti cambiamenti nel contesto della vita quotidiana. .
-Cosa ti succede quando leggi sulle reti che, a causa del tuo nome e cognome di origine tedesca, ti danno soprannomi come il genocidio del gol o il Führer?
-Non mi fa arrabbiare perché non so se le persone lo fanno con cattive intenzioni, ma devi capire che a molte persone non piacciono questi problemi. È un argomento abbastanza complicato e delicato. Non so se è come prenderla con una battuta del genere.
-Come ti chiamano la tua famiglia e i tuoi amici?
-Dolfi.
-E qui nel locale?
-Gringo o Tanque, sono più appassionati di calcio. Mi piacciono di più, sono più normali.
Dalla sfida di Tocalli e la consolazione di Beto al consiglio del Pampa
Il San Lorenzo è stato il club che ha aperto le porte ad Adolfo Gaich nel 2014 dopo non essere rimasto a River, Lanús e Belgrano. Per questo, questo lungo attaccante ricorda ognuna delle persone che lo hanno aiutato a mettere piede in Prima Divisione: "Antonio Mur, che è stato colui che mi ha visto lì e mi ha portato, Hugo Tocalli, Fernando Kuyumchoglu, Claudio Biaggio, loro sono stati tutti importanti e sono grato a loro".
-Hugo Tocalli è molto esigente?
Sì, richiede molto. L'avevo in Riserva e me ne sono accorto. Ma con i nostri compagni di squadra sapevamo che era necessario tirar fuori il meglio di noi.
Gaich è arrivato al San Lorenzo nel 2014, è stato campione in Sesta Divisione ed è passato alla Riserva. (Foto: Fernando de la Orden)
-Ed è vero che Beto Acosta una volta ti ha sfidato e ti ha dovuto consolare?
-Ah, sì. È stato durante un esercizio che doveva essere profilato e per me non è uscito. Tocalli me l'ha chiesto e io mi sono molto innervosita. E Beto è venuto a confortarmi e rassicurarmi. Ricordo sempre quella conversazione che abbiamo avuto.
-Pampa Biaggio è stato colui che ti ha messo in Riserva e in Prima Divisione, quanto ti ha aiutato ad essere un punto di riferimento nel tuo ruolo?
-Tanto. Mi ha dato consigli su come fermare la palla, come giocare spalle alla porta, come muoversi tra i difensori centrali. Perché la verità è che quando sono salito in Riserva ero in Sesta e stavo appena iniziando.
- Il modo in cui ha lasciato il club ti ha fatto male?
-Sì, naturalmente. A causa del modo in cui è stato criticato. Ho un affetto speciale per lui, perché è stato lui a darmene la possibilità. I risultati degli ultimi tempi non lo hanno aiutato molto e questo calcio è così.
Opinione
Juan Antonio Pizzi: "Ha un'ottima proiezione internazionale"
Non mi piace parlare di ipotesi o di quello che potrebbe accadere, per questo non parlo del futuro di Adolfo. Ma posso parlare del suo presente. È un ragazzo molto intelligente, molto localizzato, molto concentrato e umile. È da evidenziare il fatto che insieme ad Andrés Herrera è venuto ad allenarsi solo 12 ore dopo essere arrivato dal Perù, senza riposo e volendo vedere la famiglia. È un ragazzo sano ed educato. Puoi avere una conversazione molto coerente con lui sulla vita del calciatore e sull'esperienza che ha avuto lì. Non gliel'ho detto, ma deve intuirlo e lo sa: ha ancora molto da imparare. Ha un'ottima proiezione calcistica a livello internazionale.
FONTE:
Clarin.com