... Il numero uno della società partenopea aveva dato la colpa di tutto a delle ostriche mangiate a cena ma purtroppo la realtà era un'altra e, ricevuto l'esito positivo del tampone, ha dovuto avvisare tutti i colleghi di Serie A che avevano partecipato alla stessa assemblea.
La Lega s'è affrettata a precisare che tutte le cautele del caso erano state prese ma questo evidentemente potrebbe non essere stato sufficiente così, com'è d'uopo ai tempi del CoronaVirus, è scattata la quarantena per tutti i presidenti della Serie A con buona pace di chi, come il patròn dell'HELLAS, aveva dato fiducia ai colleghi.
: La nona edizione del prestigioso premio nazionale ‘Pietro Calabrese’ è patrocinata da Coni, Figc, Lega Serie A e Serie B, Istituto per il Credito Sportivo, Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti e Regione Lazio. Così il presidente a margine della premiazione '
Intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', il patròn scaligero ha toccato molti temi «
Verona, Setti a FcIN: "Tenere Dimarco e Salcedo? Vedremo, è ancora presto"
© foto di FcInterNews.it/E.P.
All'esterno dell'Hotel Hilton, Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, intervistato dall'inviata di FcInterNews.it ha risposto brevemente a una domanda in merito all'eventuale permanenza nel club scaligero di Federico Dimarco ed Eddie Salcedo: "Vedremo, è ancora presto per entrambi. Non so".
Sezione: Web Tv / Data: Lun 07 giugno 2021 alle 16:58 / Fonte: Dall'inviata Egle Patanè
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
FONTE:
FcInterNews.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 26/05/2021 6:21
Setti-Juric: storia di un divorzio annunciato e di un amore mai nato
Juric e Setti
A ripensare oggi ai due anni di Juric a Verona non c'è mai stato un momento di pace. Lui e Setti non si sono proprio mai presi. Indomito e sincero, Juric ha iniziato fin dal giorno della sua presentazione il 2 luglio 2019 a tirare palle incatenate contro la società e il modo di lavorare che aveva trovato a Verona. Una sorta di “gli è tutto sbagliato l'è tutto da rifare” perenne. Juric iniziò subito a dire che in quella squadra che aveva miracolosamente scalato i play-off con Aglietti c'era gran poca gente che aveva fatto la serie A. Giusto Pazzini e Bessa. La prima “botta” mediatica dopo anni di stucchevoli conferenze stampa in cui si parlava di “squadra in crescita” anche davanti a scoppole memorabili e in cui veniva completamente travisata la realtà del campo.
Bordate che poi sono continuate per tutto l'anno. Juric spiegò con chiarezza che “non c'erano nemmeno i soldi per le trasferte”, dopo che la società aveva fatto andare la squadra a Napoli in treno per risparmiare sul charter e “annusando” le future plusvalenze disse: “Se entra cento, deve uscire ottanta”. Parlava di investimenti Juric, chinando la testa davanti alle cessioni. A fine della straordinaria stagione, spezzata dal Covid e dal lockdown, Juric ebbe il primo “redde-rationem” con Setti. Juric decise di restare, allettato dal triennale e dalla promessa che i soldi delle cessioni sarebbero stati reinvestiti. Ma a fine agosto il bubbone era di nuovo scoppiato. La crisi che forse ha portato al divorzio esplode in ritiro.
Juric si ritrova ad allenare un manipolo di giocatori, annulla le amichevoli, non sa che pesci pigliare, ogni obiettivo di mercato sfuma. L'allenatore medita seriamente di dare le dimissioni. In quella fase Juric è un vulcano. Sente che la stagione è a rischio, mentre la società tentenna sugli investimenti sino alla certezza della cessione di Kumbulla. Juric accumula tensione, nervosismo, rancore. Solo l'abilità diplomatica di Tony D'Amico e dell'addetto stampa Andrea Anselmi riescono in qualche modo ad arginarlo.
Per fortuna i primi risultati riescono a calmarlo, ma la sua comunicazione non cambia. E di nuovo è guerra con il presidente quando a fine mercato, Setti riveste i panni dello “sborone”. Durante la presentazione dei calendari, il presidente parla di investimenti milionari, di follia con l'ingaggio di Kalinic dando l'impressione di chiedere addirittura qualcosa in più della salvezza al suo allenatore. Juric che sa le premesse e che nel frattempo lavora in mezzo a difficoltà di ogni tipo, esce di testa. Non perdona a Setti quelle parole, è il momento della rottura che poi diventerò insanabile. Juric rinfaccia a Setti di aver smantellato la squadra, ricorda ad ogni intervista le cessioni, parla di una squadra che è dovuta ripartire da zero.
La situazione si sta facendo insostenibile, Setti e Juric sono praticamente separati in casa. Fino a Natale quando le diplomazie si rimettono al lavoro e costruiscono un incontro chiarificatore tra i due. Il vertice libera qualche nuvola, ma non porta alla pace. E' solo una tregua armata, in attesa del mercato di gennaio. Quando Setti cerca di accontentare Juric anche grazie alla pressione di D'Amico. Arrivano Lasagna, con un'operazione finanziaria spalmata su più stagioni e Sturaro in prestito, due mosse che riportano un po' di calma.
Ma Juric riprende a martellare forte, qualche settimana dopo. Il tecnico non capisce perché i “gioielli” della squadra siano sempre esposti sui giornali, sempre in vetrina come se la sua squadra fosse perennemente in vendita. Rinfaccia la mancata programmazione, chiede una carezza, è vago sul futuro. Non vede in Setti la sua stessa voglia di migliorare, di fare qualche investimento di livello più alto, che porti il Verona a crescere. E' un leone in gabbia, non riesce proprio a far capire al proprio presidente quanto sia stata miracolosa la salvezza anticipata, quanto sia stato sottile il ghiaccio su cui il Verona ha danzato in questa stagione, quanto sia fondamentale ridurre il gap dalle altre.
Setti lo lascia “appeso”, rinfacciandogli il contratto triennale firmato e Juric è sempre più lontano. Eppure tutti sono convinti che basta poco, un piccolo sforzo per poter continuare ancora assieme. Poi arriva il “giovedì nero”, quando Setti è investito dall'indagine di Bologna. Quella sera Juric è un fantasma in panchina. Silenzioso, pensieroso, si alza solo per farsi espellere, nervosissimo. Forse è quello il momento dell'addio. Anche se cavallerescamente Juric tende la mano al suo presidente: una famiglia in casi come questi deve restare unita.
Il campionato finisce con la straordinaria partita di Napoli, lo sfogo di Juric a Sky, ma prima c'è stato l'ultimo incontro con Setti. Juric ci va e viene “gelato”. Setti non si discosta dalla linea del rigore. Anzi, per certi versi invoca un nuovo periodo di “lacrime, sudore e sangue”. Incontro che fa da contraltare all'incontro con Cairo che nel frattempo si è rimesso alla caccia di Juric dopo il tentativo della scorsa stagione. Cairo offre carta bianca a Juric, investimenti, la possibilità di costruire una squadra da zero. Juric è allettato, non ancora convinto. C'è ancora l'ultima parola della famiglia da tenere presente. Juric condivide sempre le sue scelte con la moglie e con le figlie. E la moglie a Verona si trova benissimo. E' la carta che tutti sperano sia risolutiva e faccia cambiare il corso della storia, assieme all'amore che nel frattempo Verona e i veronesi gli stanno dimostrando.
Ma è proprio la moglie che chiarisce i dubbi: “Ire, che faccio?”. “Ivan a Verona noi stiamo benissimo, ma io voglio vederti felice e nell'ultimo anno non lo sei stato. Fai quello che ti senti di fare”. Per Juric le parole di Irena e le facce di Lucia e Carla, le due figlie, sono come una liberazione. E dice sì al Torino. Verona è stata solo una meravigliosa parentesi della sua carriera. Voleva cambiare la storia, non ce l'ha fatta. Il suo rammarico più grande.
HELLAS VERONA di Redazione, 25/05/2021 17:35
Setti: Juric? Ha un contratto di 2 anni... fra poco si chiarirà tutto. Zaccagni? C'è il Milan...
Maurizio Setti (foto clubDoria)
Maurizio Setti, in attesa di sapere la decisione di Ivan Juric riguardo al suo futuro all'Hellas, ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli: “Juric al Torino? Ha un contratto di due anni con noi, le cose poi nel calcio cambiano in trenta secondi. Nei prossimi giorni si chiarirà tutto".
"Zaccagni andrà al Napoli? Vedremo, ho letto anche del Milan. Andare in un grande club vorrebbe dire aver lavorato bene con un ragazzo forte ed un professionista serio come Mattia" ha concluso Setti.
FONTE:
TGGialloBlu.it
24 MAG 2021
IL PROBABILE ADDIO DI JURIC E LE INACCETTABILI NOZZE CON I FICHI SECCHI
Ma dove lo (ri)troviamo uno così? Juric che ci fa giocare da dio. Juric che ci dà ogni stagione 7-8 punti in più. Juric che va dritto al punto, che rifletta o polemizzi. Juric istrione mattatore in una città che forse non ha gli anticorpi storici per reggerlo del tutto.
Be’ lo stiamo perdendo senza muovere un dito, Juric. E passi il rosario di frasi autoconsolatorie che si leggono in questi giorni: da “conta il Verona” a “ce ne faremo una ragione”, fino al proverbiale e immancabile “morto un Papa se ne fa un altro”. Tutto vero. Tutto persino ovvio. Sul piano strettamente tecnico Setti dovrà trovare un sostituto bravo – emergente o esperto che sia - e non il solito raccomandato che vive di rendita dei fasti da calciatore. Ma non è scontato: lo “storico” non è dalla parte del presidente, che Mandorlini se lo è trovato in casa e quelli che ha scelto – Delneri, Pecchia, Grosso, Aglietti e Juric – tre volte su cinque li ha sbagliati.
Lo stiamo perdendo non per una big, Juric, ma per il Torino, o il Cagliari, o la Fiorentina. Sia chiaro, piazze importati, club danarosi e ambiziosi, in particolare Torino e Firenze. Ecco il punto sta qui: se Juric decide di andarsene non per un vero grande club, ma per società potenzialmente “solo” medio-grandi, significa che con Setti il Verona non potrà mai fare uno step successivo di autentico consolidamento.
Una realtà che è difficile accettare dati i cospicui incassi (tra diritti tv e plusvalenze) che il Verona ha totalizzato in questi anni. Ancor di più alla luce delle recenti notizie sull’inchiesta bolognese. Sulla vicenda giudiziaria è necessario il totale garantismo. La linea difensiva di Setti, si evince dal suo comunicato, è che i 6,5 milioni oggetto dell’indagine non sono stati sottratti illecitamente dalle casse del Verona. E fino a prova contraria, in nome del garantismo, è così. Siamo ancora in territorio di indagini, quindi in una fase precedente a un possibile rinvio a giudizio e a un eventuale processo. Restano però i fatti. Che dalle casse del Verona quei soldi sono effettivamente usciti verso altre società. Fino a prova contraria è tutto legale, ripeto, ma il fatto è che quelli erano soldi del Verona che non sono stati reinvestiti nel Verona. Questo andrà pur sottolineato, visto che la squadra pare destinata eternamente a fare le nozze con i fichi secchi, o no?
Francesco Barana
FONTE:
Blog.Telenuovo.it
In tanti nelle crepe tra Juric e Setti
By Damiano Conati - 20 Maggio 2021
Juric ha un contratto fino al 2023, sta bene a Verona perché ha carta bianca in tutte le decisioni, è coccolato, è stato accontentato in molte richieste. Tra l’altro la sua famiglia a Verona si trova alla perfezione.
Tutto ciò dovrebbe bastare per dire che lui non si muoverà da Verona.
Setti è contentissimo di Juric: risultati sportivi eccellenti e plusvalenze economiche superbe ogni anno. Gli ha blindato il contratto, ha ribadito che non vuole privarsi minimamente di lui e con il mercato di gennaio ha voluto dimostrare che crede nel suo lavoro e nel futuro assieme.
Tutto ciò dovrebbe bastare altrettanto per dire che Juric e Setti non si separeranno.
Però radiomercato ronza. Ieri era il Napoli, poi l’Atalanta, poi la Fiorentina, oggi sono Torino e Sampdoria, domani saranno altre due. Perché qualche crepa nel rapporto tra il tecnico e il Verona indubbiamente c’è: Juric ambisce a una crescita ulteriore della società, pretende programmazione a media e lunga scadenza, senza dimenticare che di carattere è un impaziente, ansioso e brontolone. Setti è più silenzioso, ha rinviato riunioni a fine torneo, pensa più ai bilanci in ordine che a una eventuale qualificazione europea. È chiaro che in queste crepe, più o meno grandi, può infilarsi il giornalista di turno in cerca di uno scoop, ma anche il direttore sportivo che chiede informazioni o il presidente vulcanico con la pretesa di avere una risposta positiva. Tutto ciò però non significa che Juric se ne andrà da Verona. Anzi, oggi è molto più semplice tappare la crepa con un poco di cemento che aprirla del tutto, con frattura insanabile.
Dopo la gara con il Napoli, Juric e Setti si incontreranno con tranquillità, come ha detto il vice Paro nella sua ultima intervista. Si guarderanno in faccia, metteranno sul piatto esigenze, idee, programmi, desideri, difficoltà e piani d’azione, magari anche con l’aiuto di D’Amico. E se si troveranno davvero d’accordo in gran parte della chiacchierata, Juric non si muoverà da Verona. Per buona pace di tutto coloro che in questi giorni si sono infilati nella famosa crepa.
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
18 MAG 2021
IL FUTURO E’ ADESSO
“Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”. Non serve scomodare Nietzche per capire che mai come in questo momento si gioca il domani dell’Hellas. Il campionato è agli sgoccioli, il Verona non riesce più a vincere e ha offuscato la splendida immagine che aveva dato di sè fino a febbraio. Anche la gara con il Bologna, giocata benissimo, ha lasciato un pugno di mosche in mano. E’ arrivato un punticino che porta la classifica a 44 e quasi sicuramente il decimo posto.
Un risultato straordinario che dovrebbe far esultare qualsiasi persona dotata di buon senso. Invece sui social si legge di tutto. Gente che mugugna, gente che ce l’ha con Juric reo di aver detto sempre la verità. E’ la condanna che spetta alle persone coerenti e schiette. Il popolo non accetta che gli si dica che il re è nudo. E Socrate per salvare la sua coscienza e la sua coerenza bevve la cicuta. Gli orfani di Grosso si sono dimenticati in fretta dello schifo a cui abbiamo assistito nel recente passato e vogliono ridimensionare il lavoro eccezionale di Juric. Incredibile.
Io penso invece al Verona e alla straordinaria occasione di crescita che aver trovato Juric pone davanti. Ora, proprio adesso, si tratta di capire se questa occasione può essere colta oppure no. Qualche passo in avanti è stato fatto e non si può negare. Rispetto a due anni fa, oggi il Verona ha molti più giocatori di proprietà e ha iniziato un lavoro importante in prospettiva. Ma, ci dice Juric, questo non è sufficiente. Perchè non sempre ti va bene nel calcio e spesso si balla su uno strato sottile di ghiaccio che può rompersi da un momento all’altro.
Nella recente indagine della Guardia di Finanza di Bologna, un passaggio è stato emblematico, al di là di ogni considerazione finale. E cioè che il Verona è un “asset produttivo”. Non importa qui sapere se i 6,5 milioni sequestrati a Setti siano frutto di un’operazione lecita o meno. Saranno i tribunali a dirlo. Ma il fatto che oltre al ricco stipendio del presidente (anche qui siamo nel campo della piena legittimità), il Verona ha prodotto questa ulteriore ricchezza. Comunque la si voglia mettere, significa che l’Hellas con Juric è diventato una macchina che fa soldi. E questa ricchezza va quantomeno investita nella stessa società per permetterle una crescita importante. Questo è null’altro ha detto Juric in questi mesi, appellandosi anche all’orgoglio di noi tifosi che spesso invece di sognare siamo diventati dei ragionieri.
D’altro canto va anche riconosciuto a Setti di non aver mai fatto il passo più lungo della gamba e questo ha permesso alla società di avere conti a posto, stipendi pagati, equilibrio finanziario. Non sono state necessarie finte plusvalenze per salvare il bilancio, né richieste di dilazioni degli stipendi come sta capitando alla società che ha vinto lo scudetto. Il Verona è oggi una società sana, che presenta conti in regola, che non ha debiti.
Non credo e resto ottimista in questo senso, che la distanza Setti-Juric sia abissale, al di là del carattere dei due. Alzando leggermente l’asticella Setti può andare verso il suo allenatore che d’altro canto sa benissimo di avere grande autonomia a Verona, autonomia che compensa i maggiori mezzi che troverebbe d’altre parti.
Ma, appunto, il futuro è adesso. Rimandare ancora questa sintesi, sarebbe veramente controproducente per la società e ci farebbe perdere un enorme vantaggio che serve invece per raggiungere un’altra salvezza fondamentale nella prossima stagione.
Gianluca Vighini
FONTE:
Blog.Telenuovo.it
HELLAS VERONA di Redazione, 14/05/2021 10:05
L'accusa a Setti: "Ha preso 6.5 milioni dalle casse del Verona per non far fallire la Star Ball"
Maurizio Setti (foto clubDoria)
Sei milioni e mezzo di euro illecitamente sottratti a febbraio 2020 alle casse dell'Hellas Verona e impiegati per ristrutturare un'altra società, così da scongiurarne il fallimento. Poi un trucco, un'operazione di "maquillage contabile" sui bilanci, per nascondere la reale provenienza della somma. E' questa, in estrema sintesi, l'accusa che la Procura di Bologna muove a Maurizio Setti, indagato per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Nei suoi confronti, accogliendo l'ipotesi degli inquirenti, il gip ha disposto il sequestro preventivo dei soldi al centro dell'operazione. Un provvedimento imposto, spiega lo stesso giudice, "in prima battuta per parare il colpo derivante all'Hellas Verona dall'appropriazione indebita" ed evitare il "fortissimo rischio" di dispersione delle risorse asservite illecitamente a garanzia del debito dell'altra società, la Star Ball Srl, da cui la società calcistica è interamente partecipata.
Accuse che Setti rigetta con forza: "Intendo ribadire l'assoluta regolarità e correttezza del mio operato. Respingo tutte le prospettazioni accusatorie che mi sono ascritte, consapevole d'aver sempre agito con piena trasparenza e nell'interesse dell'Hellas Verona e nel rispetto dei tifosi che la sostengono", ha detto in una nota pubblicata sul sito ufficiale dell'Hellas. "I bilanci di una società di calcio - ha aggiunto - sono attentamente formati e controllati. Non ho mai avuto alcun rilievo sui bilanci dell'Hellas, né dal collegio sindacale, né dai revisori, o dagli organi di controllo".
L'inchiesta nasce nasce dalle verifiche su due società in decozione, H27 e H23, con sede a Bologna, anche queste in precedenza nella catena di controllo del Verona. E dal contrasto tra Setti e Gabriele Volpi, finanziere, ex presidente dello Spezia Calcio. La richiesta di sequestro della Procura muove proprio dall'iniziativa del creditore Volpi che, sottolinea il gip, finanziò Setti nella sua impresa di prendere in gestione il Verona. A fronte della controversia, che ha dato luogo a un contenzioso civile culminato in richieste di fallimento di società, accolte in primo grado e poi respinte in appello, da parte di Setti ci sono stati ripetuti trasferimenti della partecipazione sociale dell'Hellas Verona "che allo stato non paiono giustificati da altra ragione se non quello di vanificare i tentativi del suo contradditore di recuperare il credito", per cui Volpi ha vittoriosamente instaurato un giudizio civile in Lussemburgo, nel 2018.
Quanto al "maquillage" il presidente avrebbe indicato in diversi documenti bancari e contabili la provenienza dei soldi da una distribuzione di dividendi, sebbene si trattasse, in realtà, di una disponibilità finanziaria accantonata in bilancio quale "riserva di versamenti soci in conto futuro aumento di capitale", di per sé non distribuibile. Nell'indagine non risultano coinvolte aziende del tessile, altro settore di attività dell'imprenditore, legato alla griffe di Manila Grace. Setti in passato era stato anche vicepresidente del Bologna, che lunedì affronta proprio il Verona al Bentegodi.
FONTE:
TGGialloBlu.it
13 MAGGIO 2021
Nota Ufficiale
Verona - In ordine alle notizie di stampa comparse oggi in correlazione alle vicende concernenti Hellas Verona, il Presidente Maurizio Setti chiarisce quanto segue:
“Intendo ribadire l’assoluta regolarità e correttezza del mio operato. Respingo tutte le prospettazioni accusatorie che mi sono ascritte, consapevole di aver sempre agito con piena trasparenza e nell'interesse dell'Hellas Verona e nel rispetto dei tifosi che la sostengono. Non ho sottratto illecitamente all’Hellas Verona alcuna somma. I bilanci di una società di calcio sono attentamente formati e controllati. Non ho mai avuto alcun rilievo sui bilanci dell’Hellas, né dal Collegio Sindacale, né dai Revisori e, men che meno, dagli organi di controllo di settore. Confido che, nel più breve tempo possibile, la magistratura possa fare chiarezza sulle vicende in questione, anche perché il mio operato è già stato giudicato positivamente dalla Corte d’Appello di Bologna. È oltremodo dannoso il clamore mediatico generato in relazione a questa vicenda”.
FONTE:
HellasVerona.it
Operazione scala greca
maggio 13, 2021
Al termine di una complessa indagine avviata alla fine del 2020 e coordinata dai Magistrati della locale Procura della Repubblica – Dott. Francesco CALECA (Procuratore Aggiunto) e Dott.ssa Elena CARUSO (Sostituto Procuratore), i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno sottoposto a sequestro preventivo, su provvedimento del G.I.P. del Tribunale – Dott. Sandro PECORELLA, disponibilità per un valore di 6,5 milioni di euro riconducibili a un noto imprenditore modenese, patron della squadra di calcio di “Serie A” Hellas Verona Football Club S.p.A., indagato per appropriazione indebita e autoriciclaggio.
Il provvedimento cautelare scaturisce dalle risultanze degli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna sulle vicende di due società bolognesi rientranti, nel recente passato, nella catena di controllo della società calcistica, nei confronti delle quali erano state emesse sentenze di fallimento successivamente revocate, all’inizio di quest’anno, in sede di reclamo.
All’esito di approfonditi riscontri, che hanno consentito di ricostruire, minuziosamente, flussi finanziari e operazioni societarie stratificatesi nel tempo, è emerso che la partecipazione detenuta dalle due società nella Hellas Verona era stata oggetto, negli anni, di vorticose operazioni di cessione infragruppo e rivalutazioni (anche grazie al coinvolgimento di società estere) che ne avevano strumentalmente e ingiustificatamente incrementato il valore.
È stata inoltre individuata una sofisticata operazione di autoriciclaggio per ben 6,5 milioni di euro, importo illecitamente sottratto dall’indagato alle casse della società calcistica sfruttando il suo doppio ruolo di amministratore e socio unico. Tali ingenti somme sono state quindi impiegate, indebitamente, per portare a compimento un articolato piano di ristrutturazione di una delle due società bolognesi volto a scongiurarne il fallimento, dal quale sarebbe potuto derivare lo spossessamento della società di calcio, vale a dire dell’unico, vero asset produttivo dell’intera catena di controllo sopra menzionata.
Attraverso una vera e propria operazione di “maquillage contabile”, l’imprenditore ha cercato di celare l’origine delittuosa delle somme di cui si era appropriato indicandone in diversi documenti bancari e contabili la provenienza da una distribuzione di “dividendi”, sebbene si trattasse, in realtà, di una disponibilità finanziaria accantonata in bilancio quale “riserva di versamenti soci in conto futuro aumento di capitale”, di per sé non distribuibile. L’operazione testimonia ancora una volta l’attenzione che, da sempre, la Guardia di Finanza ripone nella tutela dell’economia legale, a garanzia dell’imprenditoria sana e rispettosa delle regole e a contrasto di quanti, invece, avvalendosi di strumenti fraudolenti sempre più complessi, sofisticati e insidiosi, puntano a realizzare ingenti profitti in spregio alle norme di riferimento.
Comunicato Stampa Comando Provinciale della Guardia di Finanza Bologna
FONTE:
HellasLive.it
HELLAS VERONA di Redazione, 13/05/2021 15:02
Il Gip Pecorella: Volpi ha indubbiamente finanziato Setti per prendere il Verona
L’ex patron dello Spezia Volpi
L'indagine che ha portato al sequestro di 6,5 milioni a carico del presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti, indagato per autoriciclaggio e appropriazione indebita, nasce dal contrasto tra lo stesso Setti e Gabriele Volpi, finanziere, ex presidente dello Spezia Calcio. La richiesta di sequestro della Procura muove proprio dall'iniziativa nella qualità di creditore di Volpi che, sottolinea il Gip Sandro Pecorella, "ha indubbiamente finanziato Setti nella sua impresa di prendere in gestione la società di calcio". Setti, infatti, "per acquistare e gestire la società Hellas Verona si è interamente fatto finanziare da società riconducibili a Volpi" osserva ancora il giudice nel provvedimento di sequestro. A fronte della controversia tra Volpi e Setti, che ha dato luogo a un contenzioso civile culminato in richieste di fallimento di società, accolte in primo grado e poi respinte in appello, da parte di Setti c'è stata una serie di ripetuti trasferimenti della partecipazione sociale dell'Hellas Verona "che allo stato non paiono giustificati da altra ragione se non quello di vanificare i tentativi del suo contradditore di recuperare il credito", per cui Volpi ha vittoriosamente instaurato un giudizio civile in Lussemburgo, nel 2018. (ANSA).
HELLAS VERONA di Redazione, 13/05/2021 13:49
Il procuratore di Bologna Amato: Il Verona è parte lesa
Il procuratore di Bologna Amato
“Ci siamo mossi per impedire lo svuotamento della società calcistica”. Questo il commento del procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato a margine della conferanza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione Scala Greca in cui risulta indagato il presidente del Verona Maurizio Setti. “Queste somme di denaro -ha spiegato- erano nelle disponibilità della società di calcio poi sono state trasferite come utile di altre società” e in tutto questo “Hellas Verona è parte lesa” mentre il sequestro preventivo avvallato dal Gip “letteramente ‘para il colpo’ di un potenziale danno per il normale esercizio della società calcistica”.
FONTE:
TGGialloBlu.it
13 MAG 2021 10:21
ECCO PERCHÉ POI NON CI SONO I SOLDI PER IL MERCATO DEL VERONA - IL PATRON DELL'HELLAS MAURIZIO SETTI INDAGATO PER AUTORICICLAGGO: AVREBBE SOTTRATTO DALLE CASSE DEL CLUB 6,5 MILIONI GRAZIE A UN "MAQUILLAGE CONTABILE" PER RISTRUTTURARE UN'ALTRA SOCIETÀ, COSÌ DA IMPEDIRNE IL FALLIMENTO - GIUSTO LA CIFRA, PER ESEMPIO, CHE SERVIREBBE PER RISCATTARE IL TERZINO RIVELAZIONE DIMARCO...
MAURIZIO SETTI
(ANSA) Il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti è indagato dalla Procura di Bologna per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Nei suoi confronti è scattato un sequestro, eseguito dalla Guardia di Finanza, per 6,5 milioni di euro.
Secondo gli investigatori è la somma illecitamente sottratta alle casse della società calcistica e impiegata indebitamente per ristrutturare un'altra società, così da impedirne il fallimento.
È stata anche accertata un'operazione di "maquillage contabile" con cui l'imprenditore modenese avrebbe cercato di nascondere l'origine delle somme di cui si era appropriato.
Setti, secondo le indagini, avrebbe indicato in diversi documenti bancari e contabili la provenienza dei soldi da una distribuzione di dividendi, sebbene si trattasse, in realtà, di una disponibilità finanziaria accantonata in bilancio quale "riserva di versamenti soci in conto futuro aumento di capitale", di per sé non distribuibile.
Gli esiti dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Caleca e dalla pm Elena Caruso, sono stati presentati in conferenza stampa dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal generale Gianluca Filippi, comandante provinciale delle Fiamme gialle bolognesi. Il sequestro è stato emesso dal Gip Sandro Pecorella. Tutto è nato dalle verifiche del nucleo di polizia economica finanziaria su due società bolognesi rientranti nella catena di controllo del Verona, nei confronti delle quali c'erano state sentenze di fallimento successivamente revocate, all'inizio del 2021, dopo un reclamo. E' emerso che la partecipazione delle due società nell'Hellas era stata oggetto, nel corso degli anni, di cessioni infragruppo e rivalutazioni (anche grazie al coinvolgimento di società estere) che ne avrebbero strumentalmente e ingiustificatamente incrementato il valore.
L'autoriciclaggio di 6,5 milioni riguarda, appunto, la somma sottratta da Setti dalle casse del club sfruttando il doppio ruolo di amministratore e socio unico e il piano di ristrutturazione di una delle due società per evitarne il fallimento dal quale, spiega la Finanza, sarebbe potuto derivare lo spossessamento della società di calcio, vale a dire dell'unico vero asset produttivo dell'intera catena di controllo. Nell'indagine non risultano coinvolte aziende del tessile, altro settore di attività dell'imprenditore, legato alla griffe di Manila Grace.
FONTE:
DagoSpia.com
HELLAS VERONA di Redazione, 13/05/2021 9:34
Setti indagato per autoriciclaggio, sequestrati 6,5 milioni
Maurizio Setti
Il presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti è indagato dalla Procura di Bologna per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Nei suoi confronti è scattato un sequestro, eseguito dalla Guardia di Finanza, per 6,5 milioni di euro.
Secondo gli investigatori è la somma illecitamente sottratta alle casse della società calcistica e impiegata indebitamente per ristrutturare un’altra società, così da impedirne il fallimento.
E’ stata anche accertata un’operazione di “maquillage contabile” con cui l’imprenditore modenese avrebbe cercato di nascondere l’origine delle somme di cui si era appropriato.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 11/05/2021 12:10
Setti-Juric: finitela qua. Avete stufato e i tifosi non vi capiscono più
Setti-Juric, la querelle continua
In questo momento mi metto nei panni di un tifoso del Verona. Logorato dalla pandemia, alle prese con i problemi suoi, preoccupato per il futuro, ha nel Verona uno dei pochi momenti di svago e di bellezza, ma costantemente la sua pazienza viene messa a dura prova nel leggere di questa querelle continua tra Juric e Setti. Oltre a non capire, il tifoso del Verona si è stufato.
Siamo nel 2021 e per l’ennesima volta si sta creando uno schema di contrapposizione tra allenatore e società, o peggio ancora tra allenatore e presidente. Quante volte l’abbiamo visto? Prandelli contro Pastorello, Ficcadenti contro Pastorello, Malesani contro Pastorello e poi in anni più recenti Mandorlini vs Setti o peggio ancora contro Sogliano come qualche vipera affermava (e si è visto poi com’è andata…).
Sembra una condanna, come se non ci fosse una via di mezzo, come se si dovesse parteggiare per forza per uno o con l’altro. O con me o contro di me, che nell’era social diventa un partito contro un altro partito, e il Verona, inteso come patrimonio collettivo della città che va a farsi benedire.
Qui non si tratta di capire chi ha ragione o chi ha torto. Entrambe le fazioni hanno argomenti da portare al loro mulino. Tra chi dice che Setti deve tutto a Juric e chi afferma invece il contrario, tra chi dice che non esiste la gratitudine e chi richiede invece una carezza.
Setti e Juric non riescono a trovare una sintesi da offrire ai tifosi e nel frattempo si randellano pubblicamente con dichiarazioni che non tengono conto degli effetti collaterali, ovvero un logoramento dei rapporti e più in generale uno sfinimento del tifoso. E’ un gioco pericoloso che rischia di corrodere quanto di buono è stato fatto e la cui metastasi può arrivare alla prossima stagione, quando si affronterà un altro durissimo campionato.
Cosa succederà se arriverà qualche momento di difficoltà? Si rinfaccerà a Juric di aver tirato la corda? A Setti di non aver rafforzato la squadra? Già si leggono cose assurde da una parte e dall’altra. Tra chi si è dimenticato in fretta di Grosso e critica Juric e chi non riesce proprio a riconoscere un merito a Setti neanche quando fa le cose per bene.
A me non sembra che sia così difficile. Juric ha meriti enormi in questa crescita, ma è Setti ad aver scelto Juric. Ognuno di loro deve qualcosa all’altro. Juric ha il sacrosanto diritto di chiedere al presidente di alzare l’asticella, Setti ha il sacrosanto dovere di fare i conti in questi tempi di pandemia in cui non si sa ancora su quali entrate contare.
E’ bene smetterla subito, prima che sia troppo tardi. Trovatevi, spiegatevi, magari divorziate. Ma finitela di tediare i tifosi del Verona con questa manfrina.
FONTE:
TGGialloBlu.it
HANNO DETTO
Verona, Setti: «Juric al centro del progetto. Se ha dubbi ce li dicesse»
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato a L’Arena del futuro di Juric. Le sue parole
11 Maggio 2021
Di Redazione CalcioNews24
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato a L’Arena rispondendo alle dure accuse di Ivan Juric contro la società veneta.
JURIC – «So che a Juric capita, nelle interviste, di enfatizzare alcuni concetti, perché la sua dialettica è schietta e immediata. Quello che mi ha dato fastidio, a essere onesto, è che avremmo potuto parlarne insieme, privatamente, come già avvenuto in altre occasioni, non c’era bisogno di farlo a mezzo stampa. Al Verona non sono mai mancati correttezza e rispetto, fanno parte delle linee guida del nostro club e della mia persona. Non sono per carattere e indole uno facile ad elargire complimenti, ma quando ho ritenuto che il mister lo meritasse gli ho dimostrato tutta la mia stima e il mio apprezzamento, con un rinnovo triennale e con un ingaggio raddoppiato».
JURIC E D’AMICO – «Anche perché Juric ha fatto un lavoro eccezionale sul campo e nella valorizzazione dei calciatori. Per vari motivi, ultimamente, sono stato meno presente del solito ma so che a fianco a Juric c’è sempre Tony D’Amico, mio uomo di fiducia per l’area sportiva, e con lui parlo quotidianamente. La nostra è una filiera corta, e c’è piena condivisione, ma a capo della piramide c’è sempre il presidente, che decide e detta le linee guida ed economiche del club per tutte le aree e le attività ad esse collegate (Prima Squadra, settore giovanile, settore femminile, infrastrutture). Strategicamente ed operativamente, D’Amico si occupa per mia delega dell’intera area sportiva, io ed i miei collaboratori di tutto il resto. Ho investito di più nel corso di questa stagione, da luglio 2020 a gennaio 2021, che in ognuna di tutte le altre stagioni di mia presidenza all’Hellas, nonostante nell’ultimo anno e mezzo, causa emergenza Covid, abbiamo visto svanire 20 milioni fra spese e mancati ricavi. La portata delle nostre spese va valutata alla luce di una situazione di crisi per l’intero sistema calcio. Il caso della Superlega ne è l’ultima dimostrazione.
SALVEZZA – «Dopo Cagliari, superata quota 40 punti, ho portato tutti a cena. Ho voluto condividere una piacevole serata con squadra e staff. Ad ognuno di loro ho fatto un regalo. E a fine serata il mister ed io abbiamo parlato per tre ore della situazione, di quello che si può fare e non fare nel contesto nebuloso in cui si trova il calcio. Tutti concetti su cui ci siamo trovati d’accordo. Il calcio si trova in un momento delicato per tutti, ancora non si capisce ciò che si può fare e quello che invece non si può fare. Ci sono società in difficoltà nel pagare gli stipendi, mentre il Verona li sta saldando regolarmente. Ci siamo mossi sempre su queste basi fin dall’inizio e continueremo a farlo. Per pensare di poter competere per un piazzamento in Europa occorre più tempo, il mister ci ha fatto migliorare tantissimo».
FUTURO JURIC – «Per quanto mi riguarda Juric resterà sicuramente ad allenare l’Hellas Verona, poi non so se lui abbia dubbi, ma se fosse così vorrei che me lo dicesse. Per me lui è al centro del nostro progetto, assieme a D’Amico. Siamo ormai al termine di un’altra grande stagione, e io sono davvero contento del Verona che stiamo costruendo».
HANNO DETTO
Verona, Setti: «Non voglio penalizzazioni per Inter, Juve e Milan. Facciamo tutti mea culpa»
25 Aprile 2021 Di Redazione CalcioNews24
Maurizio Setti, presidente del Verona, ha parlato ai microfoni di DAZN prima del match contro l’Inter. Le sue parole
«Sulla questione Superlega sono allineato sul fatto che non si debba fare. Sul fatto che si debba sanzionare dei club o avere delle pressioni per lasciare a casa della gente prenderei un attimo di tempo per parlarne. Ci siamo detti in Lega di calmarci e di tenere i toni bassi, provando a discutere con grande serenità. Il concetto è che dobbiamo fare mea culpa e metterci seduti cercando di compattare la Lega altrimenti così è difficile».
FONTE:
CalcioNews24.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 22/04/2021 12:25
Il Verona che vota con la Juventus: errore che Setti può pagare carissimo
Maurizio Setti
Stare sempre con i più forti. Da sempre Maurizio Setti ha sposato questa linea, impostata anni fa dal dg Gardini e perseguita poi da Barresi che di Gardini era il fido scudiero. Una linea di convenienza che permette al Verona di avere un ruolo, sebbene da comprimario. Si sa come vanno queste cose. Sei utile finchè sei in serie A e voti con loro, poi l'opportunismo delle grandi si dimentica facilmente di te. Così vanno le cose in Italia.
Setti preferisce giocare su questa linea: l'ultima mossa è stata chiedere le dimissioni di Dal Pino, presidente della Lega di serie A, votando al fianco di Juventus, Milan e Inter, le tre grandi che hanno cercato di fare il golpe con la Superlega.
Una mossa che alla luce degli ultimi avvenimenti potrebbe avere ripercussioni sulla “politica estera” del Verona che ha sposato la linea dei “traditori” accusati ora, soprattutto la Juventus, di aver sabotato l'arrivo dei fondi internazionali che avrebbero portato una boccato d'ossigeno al calcio italiano.
Il Verona rischia di restare con il cerino in mano. Non sfugga che è stata La Repubblica, giornale in mano agli Agnelli, a riportare la circostanza che il Verona avrebbe votato con Atalanta e Cagliari per l'espulsione dalla Lega dei ribelli, il giorno dopo l'istituzione della Superlega. Una notizia che appariva quasi come una “polpetta avvelenata”, tanto che l'Ufficio stampa dell'Hellas è dovuto intervenire con una doverosa smentita.
E ora cosa succederà? In Lega sicuramente vi sarà una resa dei conti, con Marotta dell'Inter che rassegnerà le dimissioni da consigliere della Figc e i ribelli che rischiano di pagare carissimo la loro azione. Per il Verona, una lezione epocale: in questo momento meglio decidere in autonomia, magari facendo muro con le medio.piccole. Molto meglio che essere un vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro.
FONTE:
TGGialloBlu.it
04 APR 2021
SETTI PRETORIANO DEL SISTEMA
Ancora una volta è stato Ivan Juric a metterci la faccia e a esigere rispetto per il Verona, che a leggere in giro sembra ridotto al rango di supermercato. Ridda di voci, retroscena, procuratori che parlano. Tutto, ovviamente, sempre e soltanto in un’unica direzione: quella delle cessioni o degli addii.
Per carità, ci siamo abituati, da provinciale sappiamo che i giocatori forti siamo destinati a perderli. Ma c’è un discorso di forma che poi si fa sostanza, che poi è anche il succo del ragionamento di Juric: non si può dare per scontato che il Verona vende questo o quell’altro, o sia a disposizione dei desiderata di altri club più ricchi. Cioè, si può anche vendere, ma non si deve darlo per scontato già adesso.
Juric ha pure chiesto espressamente che la società si faccia sentire al riguardo. Mi verrebbe da usare un’espressione tipicamente romana (“ciao core”) per dare l’idea di come le aspettative dell’allenatore naufragheranno. Setti da sempre ha scelto il basso profilo politico, decidendo di stare nel mazzo delle carte da gioco. Setti, al contrario di Juric, si adatta, vede un po’ dove tira il vento e si aggrega. Il presidente è un pretoriano del sistema, non un attore protagonista, intelligentemente consapevole dei suoi limiti, conscio che solo così può ricavarci business.
Il Verona con Setti sarà sempre a ruota dei club più potenti, sia nel palazzo quando si discutono i diritti tv, sia in sede di calciomercato. Sono le regole non scritte del sistema, che puoi modificare a tuo piacimento solamente se hai tanti capitali da poter avere peso e voce in capitolo. Altrimenti sempre pretoriano rimarrai.
Insomma, Juric ha ragione, ma rischia di abbaiare alla luna. E il paradosso è che è il primo a saperlo.
Francesco Barana
FONTE:
Blog.Telenuovo.it
HELLAS VERONA di Redazione, 11/03/2021 10:17
Setti: il Covid c'è costato 12/13 milioni a stagione e ha fermato la nostra crescita
setti
Il presidente del Verona Maurizio Setti ha rilasciato un'intervista a Tuttosport in cui ha spiegato i danni economici della pandemia sui conti del Verona. “Abbiamo perso 12/13 milioni a stagione. Le cessioni estive ci hanno permesso di mitigare queste perdite, però hanno rallentato il progetto di crescita della nostra azienda” ha detto Setti.
“De Laurentiis è il più moderno: certe considerazioni sui diritti tv lui le faceva già tre anni fa. Mentre Andrea Agnelli, grazie anche alla presidenza dell’Eca, ha una visione più chiara e completa dei cambiamenti a cui il calcio europeo sta andando incontro. Il ruolo di Agnelli nell’Eca è un valore aggiunto per tutto il nostro sistema calcio. Mi auguro che Cristiano resti in Italia. In caso contrario Agnelli lo saprà sostituire adeguatamente” ha poi aggiunto Setti.
Dopo il Borussia Dortmund, che doveva essere il modello del Verona, ecco ora un altro sogno. Spiega Setti: “Forse è arrivata l’ora del salary cup. E poi bisogna modernizzare gli stadi. Io ne sogno uno stile Bayern per il Verona”.
Infine un auspicio: “Il rumore della gente manca tantissimo, a tutti. Spero che dopo Pasqua si possa tornare a ragionare sulle 1000 persone a gara. Io ho un’idea: vorrei regalare il vaccino a tutti i miei abbonati. Sarebbe un bello sforzo, però i veronesi lo meriterebbero. Mi sono informato e per il momento non è realizzabile. Ma sono ottimista per il futuro”.
FONTE:
TGGialloBlu.it
2 MARZO 2021
Andrea Gresele è stato dimesso dall’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar
Verona – Hellas Verona FC è lieto di comunicare che Andrea Gresele, dopo gli incoraggianti responsi della prima fase riabilitativa che non ha rilevato significativi deficit motori e cognitivi, è stato dimesso dall’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella per fare ritorno a casa, in famiglia. Il 18enne vicentino proseguirà a domicilio la convalescenza, cui seguiranno le fasi successive del percorso riabilitativo.
“È un giorno speciale e di grande gioia per tutto il Club - commenta con malcelata commozione, il Presidente Maurizio Setti -. Siamo contenti per Andrea, per la sua straordinaria famiglia, che ha affrontato il difficile momento con grande determinazione e pari lucidità, ma anche per le tante, tantissime persone che si sono strette attorno ad Andrea, ai suoi cari e all’Hellas Verona. Noi ci siamo messi a disposizione del ragazzo, della famiglia e di chi lo ha preso in cura. Niente di straordinario, ci siamo fatti anzitutto condurre dalle ragioni del cuore: Andrea è uno di famiglia, della nostra, grande famiglia dell’Hellas, e continueremo a stargli accanto”.
“Aspettavamo questa meravigliosa notizia da tempo, e con grande fiducia – commenta Massimo Margiotta, Responsabile del Settore Giovanile gialloblù -. Andrea si è sempre distinto, non solo in campo, per la grande tenacia. E’ un ragazzo che si è fatto voler bene da tutti, e non solo all’Hellas e a Verona. Sin dai primissimi giorni e in tutte queste settimane, difficilissime da gestire dal punto di vista emotivo, abbiamo ricevuto una quantità impressionante di attestati di solidarietà, di vicinanza e di affetto. Tutto il mondo del calcio – dalla Serie A alle categorie minori - ha avuto un pensiero per Andrea. Posso solo dire grazie, con tutto il cuore e con profonda gratitudine, anche a nome di Andrea e della sua famiglia”.
FONTE:
HellasVerona.it
MAURIZIO SETTI
"Fatto di tutto per rosa competitiva"
27/02/2021 23:26
"Il nostro mercato? E' stato fatto in base alle esigenze del mister. Volevamo dargli una squadra superiore a quella dell'anno scorso. Il tempo per allestirla però non è stato sufficiente. Abbiamo fatto il possibile". Così Maurizio Setti, il presidente del Verona prima del match contro la Juventus, ai microfoni di Dazn. Prosegue il patron scaligero: "Il nostro merito è stato quello di fare tanti punti con pochi giocatori in rosa. Ora con i nuovi elementi spero che il tasso di competitività aumenti".
Sul prossimo anno: "Vedremo che accadrà. Abbiamo effettuato delle operazioni in entrata e ci sono tante valutazioni da fare. Spero che si torni alla normalità. Serve anche l'apporto del pubblico e degli sponsor".
A.F.
FONTE:
TGGialloBlu.it
Com’è bello questo Verona che cresce
By Damiano Conati - 23 Febbraio 2021
Cresce il Verona di Setti. Cresce nella prima squadra che grazie a D’Amico è ormai composta per lo più da giocatori di valore e di proprietà e cresce nei risultati con una organizzazione tecnica e agonistica da fascia sinistra della classifica grazie al lavoro di Juric e del suo staff. Cresce la società nei vari ruoli dirigenziali. Cresce il mondo dello scouting e delle conoscenze sui mercati italiani, europei e sudamericani. Il settore giovanile, grazie a Margiotta, è tornato a risplendere nei risultati e a dare con continuità prospetti alla prima squadra, mentre la società satellite del Mantova permette una crescita graduale nel professionismo a coloro che escono dalla Primavera. Si è stabilizzato il settore femminile, è nata una Academy con progetti di collaborazione internazionale, è arrivato un nuovo outlet dedicato e da un paio d’anni brilla la nuova sede. Il tutto contornato da plusvalenze da capogiro che mostrano una società senza debiti e in ordine con i conti e permettono anche al presidente di non metterci del suo dal punto di vista economico, per concentrarsi solo sul piano organizzativo e strategico. Che dire di più?
Che se verrà data continuità allo staff composto in questi due anni e se saranno solo una o due a stagione le plusvalenze, si può pensare a una società più forte e solida, anche nei confronti delle altre, si può puntare davvero al centro sportivo nuovo e nei risultati ci si può consolidare tra le prime 10 in Italia, sognando anche qualcosa in più della salvezza tranquilla. La strada è tracciata, i magnifici tifosi intorno ci sono sempre e comunque, ora non resta che continuare a crescere.
Foto: Zimbio
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it
SERIE A
Hellas, tante offerte da stranieri per il club. Valutato fra gli 80 e i 100 milioni
11/2 ALLE 17:15
di ANDREA LOSAPIO @LOSAPIOTMW
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Il calcio italiano è nel mirino dei fondi di investimento. Dopo l’ubriacatura della Premier League, la Serie A è pronta ad aprire ai capitali stranieri. Il nostro è storicamente il campionato che ha il contatto più vicino alla popolazione, ma negli ultimi anni molto è cambiato. Da Elliott a Suning, finendo a Friedkin e Krause, passando per Commisso. L'ultimo in ordine di tempo è certamente il probabile addio di Volpi, presidente dello Spezia, senza detenere nemmeno una quota minoritaria del club finalmente arrivato in A. Quale può essere il futuro del nostro torneo? TMW racconta la situazione delle venti proprietà in base a bilanci, investimenti e possibili scelte future.
HELLAS VERONA
Come se fosse (davvero) una piccola Atalanta, Juric sta cambiando la vita del Verona di Maurizio Setti. Il presidente è riuscito, con le plusvalenze dell’anno scorso, a mettere a posto il bilancio, tra Amrabat, Kumbulla e Rrahmani. Con Zaccagni e Lovato probabilmente riuscirà a puntellare ulteriormente: nell’anno passato il numero uno veronese si è corrisposto 3 milioni di euro di stipendio per i risultati straordinari costruiti.
NON MANCANO LE OFFERTE - L’Hellas Verona è una società appetibile ora, ma lo era anche prima del suo ritorno in Serie A. Perché nel corso degli anni ci sono stati molti investitori - principalmente stranieri - che avrebbero voluto giocare sullo yo-yo del Verona, tra Serie A e Serie B. Ovviamente ora è praticamente impossibile che arrivi una proposta esagerata che può far girare la testa al presidente Setti: la valutazione fatta è tra gli 80 e i 100 milioni di euro, ma francamente il valore di mercato dovrebbe essere inferiori, al netto delle plusvalenze.
RIMANE NEL CALCIO - Eventualmente Maurizio Setti non lascerebbe il calcio, anche se dovesse arrivare una proposta da un colosso straniero. Perché ha in mano anche il Mantova, club di Serie C e vicino geograficamente a Verona, con cui non si distaccherebbe completamente. Quindi la vendita al momento, a meno di cifre clamorose, è da escludere. Più avanti bisognerà capire, anche se Juric è la gallina dalle uova d’oro delle ultime due stagioni.
NEWS
Verona, Setti svela: "Il mio più grande rimpianto è legato a Rafa Marquez"
8/2 ALLE 19:00
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
Nel corso dell'intervista per AM, inserto di Tuttosport e del Corriere dello Sport, il presidente del Verona Maurizio Setti ha parlato di un suo rimpianto: "Un rimpianto? Sì, Rafa Marquez. Ha giocato con noi tra il 2014 e il 2015. Penso che se fosse stato allenato da Juric avrebbe mostrato le sue grandi qualità, che purtroppo al Verona non è riuscito ad esprimere".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
Verona – Setti: “Di ADL penso questo. Zaccagni piace a tutti”
Scritto da: Luigi Di Palma - 7 Febbraio 2021
In un intervista esclusiva al Corriere dello Sport, il presidente del Verona Maurizio Setti ha toccato diversi argomenti, fra cui una sua preferenza fra i presidenti di Serie A ma soprattutto ha parlato di Mattia Zaccagni. Qui le sue parole:
“Fra i presidenti che reputo più bravi ci sono sicuramente Lotito e De Laurentiis, negli anni hanno raggiunto ottimi risultati sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista della gestione. Li ammiro. Quello che mi sta più simpatico è Ferrero, molto ironico, ha sempre la battuta pronta. Il gol di Zaccagni è un gioiellino, sono certo che resterà per molto tempo nella memoria dei nostri tifosi e di quella degli amanti del calcio. Zac è un calciatore che piace tutti, sicuramente il più elegante.”
FONTE:
MondoNapoli.it
Hellas Verona, Setti: “Se scambierei Juric con Guardiola, Mourinho o Klopp? No, è perfetto per noi”
Di Matteo Celletti - Febbraio 7, 2021
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, ha parlato ai microfoni di Am, circa il percorso del tecnico Ivan Juric con gli scaglieri negli ultimi due anni in Serie A. Il patron gialloblu ha affermato che non scambierebbe l’allenatore neanche per Guardiola, Klopp o Mourinho perché lo ritiene perfetto per il gioco e gli obiettivi dell’Hellas Verona. Di seguito riportiamo le sue parole.
Le parole di Setti
“Il nostro segreto è la catena di comando molto snella, composta da me, dal ds Tony D’Amico e dall’allenatore Ivan Juric. Uno scambio con Guardiola, Mourinho o Klopp? No, Juric è perfetto per il Verona. Guardiola, Mourinho e Klopp sono grandissimi tecnici ma credo che il nostro allenatore abbia tutte la qualità per arrivare al loro livello”.
FONTE:
OkCalcioMercato.it
SERIE A
Hellas, Corte d'Appello di Bologna dà ragione a Setti nella battaglia legale con Volpi
La Corte d'Appello di Bologna annulla le sentenze del Tribunale di Bologna che aveva dichiarato fallimento di H23 e HV7
3/2 ALLE 07:30
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
Una sentenza importante, che va a segnare un punto pesante per Maurizio Setti nella battaglie legale contro il patron dello Spezia, Gabriele Volpi. Importante perché la Corte d'Appello di Bologna ha sancito un'importante vittoria giudiziaria per Setti, che sancisce e demarca la solidità finanziaria della proprietà e dell'Hellas Verona, annullando le sentenze del Tribunale di Bologna che aveva dichiarato fallimento di H23 e HV7: Hellas Verona rientra nelle società che fanno capo a Setti e che comprendono Star Ball e le stesse HV7 e H23.
Le tappe e la nota dei legali 'Il Tribunale di Bologna, in data 8 giugno 2020, su richiesta delle società Delta e Lonestar, riconducibili a Gabriele Volpi – aveva dichiarato il fallimento di H23; il giorno 14 luglio 2020 – su richiesta della società Santa Benessere, anch’essa di Gabriele Volpi – aveva dichiarato il fallimento di HV7. I legali di Maurizio Setti (studio Unilegal Avvocati Associati) avevano reagito a queste decisioni, impugnandole, con appositi reclami, avanti la Corte di appello di Bologna, rilevando che esse erano 'manifestamente errate e ingiuste'. La Corte d’appello ha totalmente accolto le difese e le ragioni di Maurizio Setti e delle sue società H23 e HV7, ribaltando le pronunce del Tribunale: con sentenza n. 3035/2020, depositata il 25.11.2020, ha revocato il fallimento di H23, accertando e dichiarando che la società H23 ha la capacità economica-finanziaria per pagare tutti coloro che in futuro risultassero – all’esito di eventuali giudizi favorevoli – suoi creditori; con sentenza n. 182/2021, depositata il 29.1.2021, ha revocato il fallimento di HV7, accertando e dichiarando che la società Santa Benessere non è creditore di HV7 e, pertanto, non poteva chiederne il fallimento; questa decisione smentisce radicalmente il Tribunale di Genova, che, in passato, aveva autorizzato, in via cautelare, Santa Benessere a sequestrare parte del patrimonio di HV7', come precisa una nota dei legali di Maurizio Setti.
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
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NEWS
Setti: “Juric è l’allenatore che rappresenta meglio l’Hellas”
Le dichiarazioni del presidente del Verona sulla sua esperienza alla guida del club
di Mattia Zupo Gennaio 18, 2021 - 19:06
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato al canale mediatico gialloblù:
LA PASSIONE PER IL CALCIO. “La mia passione per il calcio è iniziata come per tutti i bambini: col pallone per strada, invece di studiare cercavo di divertirmi il più possibile. Una passione che ho da quando sono nato”.
GARA PIU’ EMOZIONANTE. “Quella col Cittadella che ci ha permesso di tornare in Serie A l’ultima volta, c’era un’atmosfera meravigliosa. Ci aggiungerei anche lo 0-0 dello scorso anno con la Lazio: una partita splendida, come se avessimo giocato in Champions League”.
GIOCATORI. “Io ho avuto pochi rapporti con i giocatori, non voglio essere invasivo. Con Luca Toni, sia sportivamente che umanamente, credo che sia una persona a me cara. Spirito Hellas? Alla fine ciò che conta è quello che passa dal cuore, dal sentimento. Chi gioca nell’Hellas deve essere consapevole di rappresentare una città e una tifoseria come questa, che della passione e dell’agonismo fanno le cose principali”.
ALLENATORI. “Con Mandorlini abbiamo fatto un percorso importante. Personalmente, chi rappresenta meglio l’Hellas da un punto di vista dell’agonismo è Juric“.
SALVARSI O CONFERMARSI. “Credo che confermarsi in Serie A sia più difficile della salvezza alla prima stagione”.
VERONA. “Una delle città più belle d’Italia: si sta bene, si vive con concetti giusti per me come l’ordine, la pulizia. Un po’ mezzo tedesco, ma comunque italiano, con una bellezza artistica in ogni angolo. Rappresenta bene anche il mio spirito”.
TIFOSI. “Non vedo l’ora di rivedere il Bentegodi pieno e riabbracciare tutti i tifosi”.
FONTE:
CalcioHellas.it
Hellasmania: questa è la miglior annata dell'Hellas, ma ora presidente Setti non buttiamo via tutto
del 26 dicembre 2020 alle 11:45
di Alessandro Righelli
Al di là di tutto, è stato un anno fantastico, almeno sotto l'aspetto calcistico. L'Hellas Verona infatti ha chiuso ora un 2020 davvero importante, pieno di soddisfazioni e di gioie che, anche se non hanno portato un titolo in bacheca, ha comunque confermato l'enorme crescita avuta con l'arrivo di Juric. A quelli a cui poi piacciono le statistiche, è stato il miglior anno solare da quando esiste l'era dei 3 punti, come ricorda anche un post su Facebook della stessa società. Insomma, un 2020 che vuole creare le basi per un futuro sempre sulla cresta dell'onda e che, si spera, porti i gialloblù ai fasti di un tempo.
Prima di parlare dell'intero anno però (cosa che si farà nel prossimo "mania"), bisogna soffermarci sulla conclusione di questo dicembre, proiettandosi al nuovo 2021 e al girone di ritorno. L'ultima partita contro l'Inter ha confermato ciò che già da qualche tempo si sta assistendo: una squadra che sta dimostrando un carattere davvero da top club, unita anche nelle enormi difficoltà. Sì, perché Juric sta cercando come può di rattoppare quei buchi dati dalle numerose assenze che stanno attanagliando questi ultimi mesi la sua squadra. Ovviamente la situazione si risolverà via via col tempo, ma urge assolutamente che la proprietà e il presidente Setti intervengano in questa sessione invernale del mercato per rafforzare una rosa che non può e non deve perdere colpi.
Un esempio chiaro? Ilic e Salcedo oramai sono svariate partite che stanno giocando praticamente fuori ruolo, sacrificandosi con grande dedizione per mantenere in equilibrio il gioco gialloblù. Questo però non basta e addirittura vanifica, come visto anche contro l'Inter, l'enorme sforzo fatto da tutti i giocatori, nel momento in cui non si riesce a concretizzare le occasioni prodotte. Urge quindi che dal mercato vengano presi almeno dei rinforzi per la mediana e soprattutto per il reparto offensivo, che sino ad ora non ha visto alcun grande cambiamento, nemmeno con l'inserimento di Kalinic, che ancora è fermo ai box. Sicuramente però il croato non potrà prendersi sulle spalle tutto un reparto e quindi, come si diceva, c'è assolutamente bisogno di una punta che possa segnare il più possibile in questo girone di ritorno.
Il nuovo anno si aprirà inoltre con tre gare estremamente importanti, che l'Hellas non può fallire. Nel giro di pochi giorni infatti si affronteranno Spezia, Torino e Crotone, tre squadre assolutamente abbordabili ma che non devono essere affrontate con leggerezza. Ricordo infatti che l'obiettivo principale è quello di raggiungere al più presto i punti salvezza e poi raccogliere tutto quello che si può raccogliere. I sogni però ci sono ancora e quindi è giusto pretendere da questa società che si possano fare sacrifici, ovviamente nel limite del possibile di una pandemia globale in corso, per cercare di raggiungere questi sogni.
FONTE:
CalcioMercato.com
Gli auguri di Natale del Pres
CALCIOMERCATO
12 dicembre 2020 - 21:00
Setti: “A gennaio l’intento è di tenere tutti”
Il presidente del Verona: “Crescita di Zaccagni merito anche di Juric”
di Redazione Hellas1903
Il presidente del Verona Maurizio Setti è intervenuto ai microfoni di DAZN. Queste le sue dichiarazioni: “Zaccagni è cresciuto molto, e penso ci sia dietro il lavoro di tutti: la sua maturazione è unita all’eccellente lavoro di Juric, che ha messo in risalto le qualità che avevamo intravisto in lui fin da molto giovane. Il mercato di gennaio? Non si sa: sicuramente l’intento è quello di tenere tutti i giocatori, e penso sarà così”.
FONTE:
Hellas1903.it
FINANZA
Hellas in utile di 8 milioni nel 2020: 3 milioni a Setti
di Redazione - 6 Dicembre 2020
Bilancio Hellas Verona 2020
I calciatori dell'Hellas Verona festeggiano dopo un gol (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)
Bilancio Hellas Verona 2020 – L’Hellas Verona ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2020 con un utile di 8 milioni di euro, spinto dalla crescita dei ricavi legata a diritti tv e plusvalenze. Per la società veneta si tratta del secondo utile consecutivo, dopo il rosso di circa 700mila euro nella stagione 2017/2018.
Il ritorno in Serie A nella stagione 2019/2020 ha dato così la spinta ai conti dei gialloblu, con un fatturato record per il club. I ricavi hanno infatti toccato quota 65,59 millioni di euro, in crescita di poco meno di 20 milioni rispetto ai 45,8 milioni del 2018/19 (su cui pesava soprattutto il contributo da 25 milioni legato al paracadute dopo la retrocessione in Serie B).
Bilancio Hellas Verona 2020 – La suddivisione dei ricavi
Nel dettaglio, pur con ricavi legati alle ultime cinque gare di campionato che sono stati spostati nell’esercizio 2020/2021 (in quanto disputate dopo il 30 giugno 2020 per effetto della pandemia di Covid), i ricavi da gare sono passati da 2,5 a 3,3 milioni di euro, mentre i ricavi da diritti tv sono passati da 6 a 29,1 milioni di euro e i ricavi da plusvalenze da 5,4 a 15 milioni di euro.
In particolare, la plusvalenza maggiore è stata fatta registrare dalla cessione di Amrabat alla Fiorentina per 10,5 milioni (6,8 milioni di plusvalenza), seguita dalla cessione di Rrahmani al Napoli per 7,2 milioni (5,6 milioni di plusvalenza) e dalla cessione di Wesley alla Juventus per 1,5 milioni (1,5 milioni di plusvalenza). Dal mercato, inoltre, l’Hellas Verona ha registrato ulteriori 12,15 milioni di ricavi, riferiti ai “premi di rendimento e valorizzazione maturati dalla società nella stagione 2019/20”.
Bilancio Hellas Verona 2020 – La ripartizione dei costi
I costi a livello complessivo sono passati da 44,1 a 55,8 milioni di euro. A pesare in particolar modo i costi per il personale e gli stipendi, passati da 20,89 a 27,4 milioni di euro. I compensi contrattuali per i calciatori sono cresciuti da 13,8 a 20,6 milioni, mentre quelli per gli allenatori sono passati da 1,26 a 1,74 milioni di euro.
In leggera crescita anche gli ammortamenti legati ai calciatori, passati da 4,2 a 4,9 milioni. Nel corso dell’esercizio 2019/2020, il Verona ha acquistato Amrabat dal Brugge per 3,6 milioni, Stepinski dal Chievo per 3,5 milioni, Rrahmani dalla Dinamo Zagabria per 1,74 milioni, Lovato dal Padova per 1 milione e Jocic dalla Stella Rossa per 500mila euro.
Bilancio Hellas Verona 2020 – Lo stipendio di Setti
Tra i costi, inoltre, è presente anche il compenso per il presidente Maurizio Setti: nel 2019/2020 infatti il “compenso all’Amministratore Unico”, ovverosia il patron, è stato pari a 3,061 milioni di euro, rispetto ai 209mila euro della stagione 2018/2019.
FONTE:
CalcioEFinanza.it
Hellas Verona, Setti: «Morte Maradona? Piango da tre giorni»
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ha parlato ai microfoni di DAZN prima del match contro l’Atalanta
Di Redazione CalcioNews24 - 28 Novembre 2020
© foto www.imagephotoagency.it
CORONAVIRUS – «Stiamo cercando di sopperire al Coronavirus con l’intervento dei fondi e una gestione oculata. Per il calcio è una grave perdita, oltre al tifo, perché il contesto dello stadio pieno viene a mancare da troppo tempo e porta conseguenze, fino a quando non saremo tutti immuni. La Lega deve essere attenta».
MARADONA – «Piango da tre giorni, non so perché. L’ho vissuto da tifoso, l’ho visto giocare dal vivo e per me resta il più grande di tutti. È ciò che il calcio esprime: fantasia e cuore».
FONTE:
CalcioNews24.com
FATTI
Il Verona calcio ha un presidente da 3 milioni di euro
Il bilancio della società gialloblù chiude in positivo e i risultati potevano essere migliori. Ma i soldi sono serviti per stipendiare il proprietario Setti
PIPPO RUSSO
Maurizio Setti nel 2012 ha rilevato l’Hellas Verona Calcio di cui è amministratore unico. Foto: LaPresse
26 novembre 2020 • 12:19
- Per l’Hellas Verona l’esercizio 2020 è stato caratterizzato da ricche plusvalenze ma anche da un’impennata dei costi, alcuni dei quali da interpretare. Un compenso da 3,1 milioni di euro è andato all’amministratore unico della società.
- Ci sono poi dividendi e rimborsi di capitale per 7.137.255 euro corrisposti alla Star Ball srl, soggetto che controlla il Verona ed è controllato dal suo presidente.
- Dal vasto intreccio di società al contenzioso con l’ex amico Gabriele Volpi, magnate italo nigeriano della logistica petrolifera e patron dello Spezia. Per il presidente del Verona la normalità è condizione impossibile.
PIPPO RUSSO
Sociologo, saggista e giornalista italiano. È docente a contratto di sociologia all'Università degli Studi di Firenze.
FONTE:
EditorialeDomani.it
7 NOVEMBRE 2020
Nota del Club
Verona - Hellas Verona FC comunica che il Presidente Maurizio Setti è risultato positivo al Coronavirus-Covid-19 in seguito al test diagnostico effettuato ieri.
Il Presidente, lievemente sintomatico, sta bene, è già in isolamento presso la propria abitazione e seguirà ora le procedure previste dal protocollo sanitario.
FONTE:
HellasVerona.it
IL PRESIDENTE ALLA GAZZETTA DELLO SPORT, PARTNER DELLA SOCIETA'
Setti fa la pace Juric ha ragione
06/11/2020 09:16
In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, partner media della società scaligera, il presidente del Verona Maurizio Setti allunga la mano a Ivan Juric. Dopo il malcontento per il mercato manifestato dal tecnico croato, Setti ha così spiegato i mancati investimenti: "Gli do ragione. Perchè le intenzoni iniziali erano queste. Il momento particolare e molto difficile anche sotto il profilo economico per tutto il calcio italiano mi ha consigliato, in chiusura del calcio mercato, maggiore prudenza. Viviamo nell'incertezza e non sappiamo cosa potrà riservae il futuro. Innegabile che i mancati incassi dovuti alla chiusra degli stadi, ma anche le contrazioni a livello di sponsorizzazioni, merchandising e di attività commerciali in genere abbiano inciso sulla mia decision e di creare una sorta di "cuscinetto" per il bene del club, di tutto l club, non volendo mettere a rischio posti di lavoro e pagamenti regolari degli stipendi. In un altro momento storico qualche investimento in più l'avrei certamente fatto anche per gratificare ulteriormente il nostro tecnico che ha lavorato e continua a lavorare benissimo con straordinaria capacità nella valorizzazione dei calciatori che gli abbiamo messo a disposizione".
Un'evidente retromarcia dopo le dichiarazioni fatte da Setti appena chiuso il mercato quando disse: "Serviva fantasia, l'opportunità Kalinic è venuta tramite il ds D'Amico. E' un colpo importante per il Verona. Quanto è costato? Molto, fuori categoria, ma abbiamo fatto una pazzia perché è un investimento, è nostro ed è importante. La rosa si è rafforzata, sta al mister amalgamarla ora". Parole che irritarono molto Juric che successivamente parlò di Kalinic come di un'opportunità straordinaria e non di una follia. Ora però il presidente è di nuovo in sintonia con il suo allenatore.
PARLA IL PRESIDENTE
Setti: Kalinic? Ci avevo provato anche nel 2019
06/11/2020 09:00
“Restiamo una squadra che deve lottare per la salvezza. Sappiamo che la strada è molto lunga che dobbiamo far fronte anche alle tante difficoltà legate al periodo particolare che stiamo attraversando. Il mister i ragazzi sono però da elogiare per come hanno iniziato il campionato. Spirito e mentalità sono quelli della scorsa stagione. Juric è un martello pneumatico. Non mollerebbe di un centimetro nemmeno se stesse vincendo 7-0" Maurizio Setti parla così a La Gazzetta dello Sport.
Il presidente dell’Hellas Verona ha continuato: "Kalinic? Ci avevamo già provato nel 2019, ma non si era verificate le condizioni per poterlo prendere. Ci abbiamo ritentato nel 2020 e abbiamo capito che era un affare fattibile. Juric ha detto che si aspettava qualche investimento in più? Gli do ragione, perché le intenzioni iniziali erano queste. Il momento particolare e molto difficile anche sotto il profilo economico per tutto il calcio italiano mi ha consigliato, in chiusura di mercato, maggiore prudenza. Viviamo nell’incertezza e non sappiamo cosa ci potrà riservare il futuro".
Setti ha concluso: "Innegabile che i mancati incassi dovuti alla chiusura degli stadi, ma anche le contrazioni a livello di sponsorizzazioni, merchandising e di attività commerciali in genere abbiano inciso sulla mia decisione di creare una sorta di cuscinetto per il bene del club, di tutto il club, non volendo mettere a rischio posti di lavoro e pagamenti regolari degli stipendi. In un altro momento storico qualche investimento in più sul mercato l’avrei certamente fatto, anche per gratificare ulteriormente il nostro tecnico che ha lavorato e continua lavorare benissimo, con straordinaria capacità nella valorizzazione dei calciatori che gli abbiamo messo a disposizione”.
ECCO COSA C'E' DIETRO LO SCONTRO TRA PRESIDENTE E ALLENATORE
SCONTRO JURIC-SETTI LA DOPPIA VERITA'
22/10/2020 12:24
Giochi di ruolo. Maschere. Commedia dell'arte - arte nel senso prosaico di mestiere. Maurizio Setti e Ivan Juric, a modo loro, l'hanno imbastita pizzicandosi l'un l'altro pubblicamente.
Setti che ha passato il cerino a Juric affermando che quest'anno ha fatto follie economiche e ora tocca al tecnico assembrare il suo (ottimo, a suo dire) lavoro. Juric che, di rimando e più realisticamente, gliel'ha ripassato facendo presente che la squadra è più debole, giovane e inesperta, snocciolando in cifre il reale dimensionamento dei pochi investimenti settiani. Tradotto: ci vorrà un altro capolavoro tecnico per salvarla.
Ognuno, certo, porta acqua al suo mulino e sbaglia chi vede in questo bisticcio una rottura tra presidente e allenatore. Sono, appunto, giochi delle parti di chi è abile a utilizzare strumentalmente, pro domo sua, una stampa “notaia”, che pigramente si limita solo a riportare dichiarazioni senza più porre domande o riportare fatti.
La questione di fondo è che Setti ha investito quasi esclusivamente sull'allenatore (leggi ricco triennale) e meno sulla rosa. Forse a Juric erano state dette altre cose, ma tant'è: per il presidente ora il tecnico se la deve cavare da solo. Ma c'è uno scartamento più sottile nella strategia mediatica settiana: se le cose andranno bene il merito sarà suo (per le cosiddette “follie” vendute come reali ai tifosi), se butterà male, be' sapete con chi prendervela. Una linea di demarcazione lieve nel tratto ma netta nella sostanza, perché Setti forse non vuole che si ripeta il precedente populistico di Mandorlini, caudillo e capopopolo.
Tuttavia Juric, che se non fosse stato per le dichiarazioni di Setti se ne sarebbe stato zitto, evidentemente sul piano mediatico-popolare non può accettare questo gioco e così ne crea uno suo, parallelo: se salvarsi sarà un (altro) miracolo, be', l'autore di questo miracolo sarò io.
Questa dicotomia tra due forti personalità accende il dibattito, ma come ogni dicotomia si mangia la verità. Che non sta nel mezzo, come vorrebbe un luogo comune, ma che è altrove. Che non è né di Setti e né di Juric. La verità, per citare un celebre romanzo di Baldacci, è “semplice”: il Verona non è squadra da sogni, investimenti e follie (smentito Setti) e nemmeno da salvezza miracolosa (smentito Juric). Il Verona è squadra che può stare sopra la linea di galleggiamento, senza altre velleità.
Su una cosa Juric però ha ragione: date le premesse (leggi plusvalenze), era lecito aspettarsi qualcosa di più brillante. Pertanto il vero miracolo sarebbe ripetere il campionato dello scorso anno. E, questo sì, accadesse, sarebbe esclusivo merito di Juric.
FRANCESCO BARANA
FONTE:
TGGialloBlu.it
Maurizio Setti alla Gazzetta: “L’obiettivo del Verona è rimanere in Serie A”
By Pietro De Conciliis 16 Ottobre 2020
HELLAS VERONA – Sulle colonne dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, è apparsa una lunga ed interessante intervista al Presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, che ha parlato degli obiettivi del club scaligero e del mercato condotto dal DS D’Amico, senza dimenticare le difficoltà economiche
Queste le principali dichiarazioni rilasciate dal patron gialloblu alla Rosea: “L’obiettivo stagionale del Verona rimane la permanenza in Serie A. Restare a questo livello consente a qualunque club di creare un lavoro di continuità e di programmazione. I punti raccolti ad inizio stagione aiutano dal punto di vista morale, alla fine potranno servire perché non dobbiamo dimenticare che questo campionato rischia di restare anomalo come la seconda parte dello scorso. Tra contagiati e infortuni dovuti a un periodo di sosta e riposo ridottissimo fra una stagione e l’altra, ci saranno difficoltà per tutti.
L’avvio in campionato? Dobbiamo continuare a pensare di essere una neopromossa dalla Serie B – ha aggiunto Setti –. Lavoriamo coesi come abbiamo fatto e continueremo sulla retta via, senza creare aspettative sproporzionate. È cambiata la squadra, sostanzialmente, ma non la testa di chi la gestisce. I giocatori nuovi sono tanti, molti di loro sono arrivati negli ultimi giorni di mercato ed il mister ha potuto iniziare a plasmare la squadra solo a campionato già iniziato. Saranno necessari spirito di sacrificio e pazienza.
L’età media della squadra? Ci piace giocare con i giovani, perché risponde ad una politica societaria, ma anche perché abbiamo un allenatore molto bravo a valorizzarli. Abbiamo però voluto inserire nella rosa anche i giocatori esperti e affidabili per la categoria.
Il nostro sogno? È sempre quello di poter dare all’Hellas un centro sportivo. Nel corso del 2021, punto a posare la prima pietra di un nuovo progetto. Vorrei che la gente capisse che il calcio è un’industria. Non prendete come modello giocatori che guadagnano milioni di euro all’anno. Prendete come modello i dipendenti che percepiscono stipendi normali, come succede in tutte le aziende. Il rischio della cassa integrazione per queste figure è concreto e si rischierebbe il default. E lo dico rivolgendomi a giocatori e procuratori che ogni tanto credono di vivere in un limbo e lo dico anche al Governo perché ho l’impressione che il calcio venga visto come un hobby”.FONTE:
Verona.YSport.eu
CALCIOMERCATO HELLAS
Ecco perché Setti ha detto: "Ho speso 40 mln"
07/10/2020 17:10
"Ho speso 30-40 milioni in questa sessione di mercato". La frase detta da Maurizio Setti, a fine calciomercato, continua a far discutere i tifosi gialloblù. Ma perché il presidente del Verona ha "sparato" quella cifra, quando tutti i siti specializzati mostrano chiaramente altri numeri? Forse l'imprenditore carpigiano calcola anche costi aggiuntivi, non legati solamente ai prezzi dei cartellini, e probabilmente calcola anche che alcuni prestiti obbligatori verranno riscattati a fine anno (quasi sicuramente) perché le condizioni che farebbero scattare l'obbligo sono facilmente raggiungibili.
Fonti delle società a tggialloblu.it hanno spiegato che per i riscatti obbligatori di Barak, Ceccherini e Magnani si arriverebbe a circa 15 milioni di euro. Inoltre Tameze, sempre secondo le fonti della società, è stato pagato 5 milioni, poi è stato riscattato Gunter, Cetin verrà pagato 7 milioni (nell'operazione Kumbulla con la Roma quindi si deve contare un incasso di 23 milioni e non 30), poi ci sono i 2 milioni per Amione e Ruegg. In più ci sono i costi "onerosi" per alcuni prestiti che porterebbero la cifra sopra i 30 milioni considerando anche gli eventuali bonus da pagare all'Atletico Madrid per Kalinic (fino ad un massimo di 5 milioni).
FONTE:
TGGialloBlu.it
Calciomercato 2020, decimo posto per l’Hellas Verona
Secondo transfermarkt, il club gialloblù di Maurizio Setti ha speso 13.7 milioni di euro, acquistando 16 calciatori. Chi ha speso di più è la Juventus (110), ultimo posto di questa speciale classifica per il Bologna (2.8).
FONTE:
HellasLive.it
SETTI PARLA A SKY
"Ho speso 30/40 milioni ora tocca a Juric..."
05/10/2020 20:15
"Cercavamo un attaccante veramente forte. Serviva fantasia, l'opportunità Kalinic è venuta tramite il Ds D'Amico. Ho buone sensazioni: è un colpo importante per il Verona. Quanto è costato? Molto, fuori categoria, ma abbiamo fatto una pazzia perché è un investimento, è nostro ed è importante" Così il presidente Setti ha parlato a Sky alla fine del Calciomercato.
L'imprenditore carpigiano ha continuato: "Abbiamo preso 12 giocatori spendendo 30/40 milioni in questo mercato, ormai ho perso il conto di quanto ho speso. E per altri 7 giocatori abbiamo un diritto di riscatto nel prestito. La rosa si è rafforzata, sta a Juric amalgamarla ora".
CORONAVIRUS
Setti in isolamento, attende esito tampone
11/09/2020 15:51
Maurizio Setti si trova attualmente in isolamento, in attesa dell'esito del tampone a cui si è sottoposto nelle scorse ore. Anche il presidente del Verona si trovava all'assemblea di Lega che si è svolta a Milano nell'hotel Hilton, in zona stazione Centrale.
Alla riunione era presente anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, risultato positivo al Coronavirus, e ora con la febbre.
Tutti gli altri presidenti dei club di serie A sono stati a stretto contatto con lui per diverse ore e quindi tutti i presenti all'incontro hanno dovuto sottoporsi al tampone e auto-isolarsi in attesa dei risultati.
FONTE:
TGGialloBlu.it
7 SETTEMBRE 2020
Premio 'Pietro Calabrese' / Setti: “Un riconoscimento non solo per me ma per tutto il Club protagonista di una stagione eccellente sia dal punto di vista sportivo che gestionale”
Soriano nel Cimino (Vt) - Le principali dichiarazioni del Presidente gialloblù Maurizio Setti, rilasciate a Sky Sport a margine della consegna del premio nazionale 'Pietro Calabrese' per "l’oculata gestione dell’Hellas Verona".
"Se il riconoscimento che ho ricevuto è anche un premio alla stagione del Verona? È stata la miglior stagione della mia gestione per il modo con il quale siamo riusciti ad ottenere un buon risultato sportivo, rispettando i nostri parametri economici e valorizzando molti calciatori di spessore ma anche esprimendo un ottimo calcio. Resto convinto che, per quello che era il nostro rendimento prima che il torneo si interrompesse a causa del Covid, avremmo potuto lottare sino alla fine per un posto in Europa League. Ma va bene così, non possiamo che essere soddisfatti. Mister Juric allievo di Gasperini? Nonostante il ruolo importante che può aver avuto Gasperini nella formazione del nostro mister, Juric ha un modo unico di allenare che si concretizza in un gruppo molto solido che lavora sempre al massimo. La nuova stagione? Confermarsi sarà difficile, specie dopo aver stupito tutti nella scorsa annata. L'obiettivo è la salvezza. Kumbulla? Nulla è ancora deciso. Il ragazzo piace a tante squadre, ma dobbiamo prendere una decisione per il bene del Club e di Marash".
FONTE:
HellasVerona.it
NEWS
07 settembre 2020 - 17:52
Setti: “Kumbulla da big, rivogliamo Pessina. E punto su Zaccagni”
Il presidente dell’Hellas: “Intelaiatura di squadra confermata, ci sono anche giovani di valore”
di Redazione Hellas1903
Foto Hellas Verona
Maurizio Setti ha parlato a QS Sport.
Queste le sue dichiarazioni, a cominciare da quelle che riguardano Marash Kumbulla: “Abbiamo tante offerte, tutte di club di prima fascia. Noi su Kumbulla abbiamo sempre creduto, rifiutando offerte veramente importanti quando era in Primavera: come testa quel ragazzo è da primi dieci club del mondo”.
Prosegue Setti: “Scommetto su Mattia Zaccagni, che è un centrocampista che può fare il salto di qualità. So che Roberto Mancini lo sta seguendo e spero di vederlo presto in azzurro”.
Infine: “Dobbiamo sostituire i partenti, ma l’intelaiatura sarà confermata. Inseriamo qualche giovane come Lovato, Terracciano e Udogie. Quest’ultimo è un talento già in nazionale azzurra Under 17 e Under 19. E con lui, Cetin, arrivato dalla Roma, e Magnani, dal Sassuolo, abbiamo sistemato la difesa. Cerchiamo un altro Amrabat che abbini qualità a quantità. Vogliamo ripetere le operazioni come quella di Veloso che è l’esempio del giocatore che deve venire al Verona e crede nel progetto, capace di integrarsi e costruire lo spogliatoio. In ogni caso il nostro sarà un mix di giovani e anziani di qualità. Naturalmente vogliamo riprendere Pessina che è rientrato a Bergamo e speriamo torni da noi”.
FONTE:
Hellas1903.it
SETTI: “CONTENTI DI AVER MANTENUTO UN’OSSATURA IMPORTANTE, COMPLETEREMO LA ‘ROSA’ CON PROFILI GIUSTI PER NOI”
05/SETTEMBRE/2020 - 18:00
Santa Cristina ini Val Gardena (Bz) - Le principali dichiarazioni del presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti, rilasciate nel quindicesimo giorno del ritiro di #ValGardena2020.
"Impressioni sul ritiro? La Val Gardena è stupenda in tutti i sensi, qui si sta davvero bene anche grazie alla capillare organizzazione che ha preceduto queste settimane. Tutte le componenti del Club sono molto soddisfatte, speriamo sia di buon auspicio. Dispiace solo per l'assenza dei tifosi, dovuta alle vigenti normative per il contenimento del Covid: anche loro sarebbero stati benissimo qui, specialmente le famiglie. Speriamo che l'anno prossimo si torni alla normalità. La squadra che sta nascendo? L'idea di base era quella di mantenere l'ossatura e lo spirito della scorsa stagione. Questo calciomercato è particolare e complesso, ma insieme al Direttore Sportivo Tony D'Amico ci stiamo muovendo con consapevolezza e gli innesti già effettuati sono profili interessanti che volevamo fortemente. Sappiamo molto bene quello che vogliamo fare: completare, con la pazienza che impone questa sessione così anomala, l'importante zoccolo duro che ci ha dato grandi soddisfazioni la scorsa stagione. La nuova Serie A? Credo che il nostro sia un calendario abbastanza equilibrato, con le "big" alternate in modo omogeneo alle altre squadre. Lo staff tecnico? Abbiamo voluto dare continuità, confermando il gruppo di lavoro che ci ha fatto vedere un gran bel calcio per provare a ripeterci. L'obiettivo è la salvezza e penso che sarà un campionato ancora più difficile dello scorso anno. Nella scorsa stagione siamo cresciuti anche a livello organizzativo come Club e ci affacciamo alla nuova stagione con determinazione".
NONA EDIZIONE PREMIO NAZIONALE ‘PIETRO CALABRESE’: IL NOSTRO PRESIDENTE MAURIZIO SETTI PREMIATO PER L’OCULATA GESTIONE DELL’HELLAS VERONA
05/SETTEMBRE/2020 - 15:15
Verona – Fra i riconoscimenti che verranno assegnati nel corso della nona edizione del prestigioso premio nazionale ‘Pietro Calabrese’, in programma lunedì 7 settembre, a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, spicca quello al nostro Presidente Maurizio Setti, che verrà premiato “per aver riportato in alto con una gestione oculata il buon nome dell’Hellas Verona, squadra che nel corso della stagione 2019/20 ha espresso un bel calcio con un gioco veloce, aggressivo e brillante”. Il premio nazionale ‘Pietro Calabrese’ è intitolato al compianto ex Direttore – fra le altre testate – de ‘La Gazzetta dello Sport’.
Nel Viterbese convoglieranno noti personaggi del mondo del calcio e prestigiose firme del giornalismo. La manifestazione avrà luogo, a partire dalle ore 17, nella Piazza Vittorio Emanuele ll e sarà condotta dai giornalisti Giuseppe Di Piazza del Corriere della Sera e Cristiana Buonamano di Sky Sport.
Promosso dal giornalista Antonio Agnocchetti e dal sindaco della cittadina medievale del Viterbese, Fabio Menicacci, il premio conferisce ogni anno al termine del campionato di calcio un riconoscimento a presidenti, dirigenti, allenatori ed ex calciatori. Fra i premiati anche giornalisti sportivi e personalità legate al mondo sportivo.
Per la nona edizione, oltre al Presidente Maurizio Setti, verranno chiamati sul palco per ricevere la “Castagna d’oro”, simbolo di un prodotto tipico della zona, Guido Fienga, CEO della Roma, Daniele De Rossi, per un riconoscimento alla carriera di calciatore, e Federico Balzaretti, ex giocatore di buon livello e ora apprezzato opinionista.
Saranno poi insigniti dell’onorificenza Pino Capua, specialista medicina e traumatologia dello sport e presidente Commissione antidoping Figc, Alfonso Morrone, presidente Associazione italiana direttori e collaboratori sportivi, Ilario Di Giovambattista, direttore Radio Radio e Valeria Biotti, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Premiati anche Massimo De Luca, figura storica di Rai sport e i giornalisti Martina Maestri, vicedirettore e responsabile Sky Sport 24, Andrea Di Caro, vicedirettore La Gazzetta dello Sport, Fabrizio Failla, caporedattore Rai Sport, Guido D’Ubaldo, caposervizio Corriere dello Sport e segretario Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti e gli inviati Pietro Pinelli Sport Mediaset, Alessandro Angeloni de Il Messaggero e Luigi Salomone de Il Tempo.
L’evento ha il patrocinio di Coni, Figc, Lega Serie A e Serie B, Istituto per il Credito Sportivo, Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti e Regione Lazio.
FONTE:
HellasVerona.it
Setti presente in ritiro
settembre 4, 2020
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, presente in ritiro a Santa Cristina.
FONTE:
HellasLive.it
ESCLUSIVA
Pres. H. Verona: "Tante trattative per Kumbulla. Benassi e Vlahovic ci piacciono"
29/8 ALLE 02:18SERIE A
di LORENZO MARUCCI
Nell'intervista che potete vedere sotto, ha parlato in esclusiva a TMW il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti. Presente a Forte dei Marmi all'evento 'Le Olimpiadi del Cuore', ha detto: "Spero che quest'anno ci possiamo riconfermare, questo mercato è diverso e difficile, cercheremo di fare una squadra per salvarsi. Oggi sono arrivati Ruegg e Magnani ma è in arrivo anche un francese (si riferisce probabilmente a Tameze, ndr). Pian piano si fa la rosa, anche se c'è poco tempo per assemblarla". Su Kumbulla ha detto: "Ci sono tante trattative e interessi, vediamo cosa succede. Vederlo finire ad un gran club sarebbe una grande occasione per il ragazzo, ma se rimane non è un problema, è un gran giocatore e lo teniamo volentieri. Benassi e Vlahovic? Vediamo, se li muovono c'è il nostro forte interesse. C'è un ottimo rapporto con i viola. Col nostro tecnico potrebbero far bene".
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Setti: “Il budget per gli acquisti aumenterà. Kumbulla potrebbe restare”
Il patron gialloblù, durante una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, non ha parlato solo di calciomercato
di Tommaso Badia Agosto 21, 2020 - 09:00
È un Maurizio Setti a 360° quello che si è raccontato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport a pochi meno di un mese dall’inizio del prossimo campionato.
Senza perdere tempo, andiamo quindi a vedere le principali dichiarazioni rilasciate dal patron gialloblù ai colleghi della Rosea.
LA SCORSA STAGIONE. «Durante l’ultimo campionato siamo andati ben oltre le aspettative, quindi in pagella ci meritiamo un voto alto. Il lockdown ci ha danneggiato, ma resto comunque orgoglioso di quanto fatto. Il passaggio a vuoto più brutto? La partita di Brescia (2-0 per le Rondinelle, ndr): al Rigamonti ho un Verona sottotono, ma anche questo fa parte della crescita di un gruppo giovane come il nostro».
IL FUTURO. «Vogliamo dare stabilità alla nostra permanenza in Serie A, quindi l’obiettivo per il prossimo campionato rimane la salvezza. Cercheremo anche di mostrare un bel gioco e di scendere in campo senza paura di nessuno. Restare in Serie A è prestigioso e gratificante dal punto di vista sportivo, ma serve anche a consolidare la base economica della società».
UN CALCIOMERCATO “DIVERSO”. «Credo ci aspetterà un mercato particolare anche a causa delle diverse tempistiche con cui le squadre hanno terminato la stagione. Sicuramente noi cercheremo di acquistare solo elementi utili a rafforzare la rosa a disposizione del mister. Il budget aumenterà, ma non butteremo i soldi, anche perché dobbiamo capire se e in caso come il pubblico tornerà allo stadio e come verranno distribuiti i fondi che arriveranno “dall’alto”».
LE SINGOLE TRATTATIVE. «Per Kumbulla stiamo attendendo la fine dell’Europa League (stasera l’Inter giocherà la finale contro il Siviglia, ndr), però ci sono tanti club di prima fascia interessati a lui. E poi non escludo possa rimanere con noi un altro anno… A Borini abbiamo fatto la nostra offerta, rimaniamo in attesa. Il futuro di Günter, Pessina, Verre e Salcedo? Difficile sbilanciarsi ora, serve pazienza».
IL RITORNO DEL PUBBLICO. «Sono favorevole alla graduale riapertura degli stadi:lo sport senza pubblico è incompleto e gli impianti vuoti sono deprimenti Chiaramente servirà procedere con senso di responsabilità».
LE STRUTTURE. «Sono riuscito a dare una casa operativa al Verona con la nuova sede, ora vorrei riuscire a dare a questa società anche una casa sportiva, quindi lavoriamo al centro sportivo. Lo stadio? Siamo spettatori in attesa…».
FONTE:
CalcioHellas.it
Hellas Verona, Setti: “Kumbulla? A gennaio forte interesse del Napoli. È destinato ad un top club”
Di Riccardo Menicacci - Agosto 10, 2020
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss svelando interessanti retroscena sulle trattative per Marash Kumbulla, Faraoni e Rrahmani. In particolare il difensore albanese, dopo essere sfumato l’accordo col Napoli, sembra essere al centro del mercato, con Lazio, Inter e Juve pronte a sfidarsi per ottenerlo.
Le dichiarazioni
Su Kumbulla: “A gennaio c’è stato in realtà un forte interesse proprio del Napoli, ma i tempi erano stretti ed il calciatore ha preferito prendersi del tempo per riflettere. E’ stato l’unico motivo per il quale non si è trasferito in azzurro. Ora ci sono diverse squadre su di lui, è un ragazzo di talento destinato ad una carriera da top club“
Su Rrahmani: “Il Napoli ha acquistato un grande professionista. Deve ancora esprimere tutto il suo potenziale e sono certo che con la maglia azzurra troverà un valore aggiunto per mostrare le sue qualità. Ha colpito parecchi pali quest’anno ma può migliorare anche in termini di gol. E’ molto veloce, è un difensore completo e non credo avrà problemi anche giocare con una linea a quattro. Dal punto di vista calcistico è molto intelligente sotto la guida di Gattuso può completarsi”
Su Faraoni: “Ne ho parlato diverse volte con Cristiano Giuntoli, inutile nasconderlo. Anche lui ha un motore davvero importante. Non so se alla fine andrà al Napoli ma con Giuntoli abbiamo già parlato anche di cifre e vi posso assicurare che il Ds del Napoli lo ha segnato sul proprio taccuino”
FONTE:
OkCalciomercato.it
Setti, questione di modelli
By Redazione - 9 Agosto 2020
Maurizio Setti aveva iniziato la sua avventura a Verona parlando di brand internazionale, di crescita sotto ogni aspetto e di modello Borussia Dortmund.
Il presidente aveva investito i primi anni proprio in questa direzione e sembrava che a Verona si potesse pensare di tornare al grande calcio.
Poi però qualcosa era andato storto.
Qualche errore nelle scelte, alcune difficoltà economiche, la sfortunata retrocessione con una squadra che aveva Pazzini, Toni e Rebic in attacco. E si è passati ben presto al modello Crotone: obiettivo salvezza in A all’ultima giornata, se non addirittura retrocessione dignitosa con priorità ai conti.
Con l’arrivo di Juric è cambiato di nuovo tutto. Intanto Setti ha capito che il brand Hellas può essere valorizzato grazie alla sua storia, alla sua tradizione e ai suoi tifosi. Poi si è tornati a investire nei ruoli dirigenziali: un ufficio stampa di livello, una nuova sede sociale di proprietà, uno staff importante per l’allenatore e da quest’anno anche per il direttore sportivo, che potrà contare su un’area scout da Serie A. Ora si parla di modello Atalanta, ma per la prima volta non è Setti a dirlo pubblicamente. E forse questo può fare la differenza.
Damiano Conati
FONTE:
HellasNews.it