#VeronaTorino in anteprima: Due sconfitte consecutive per l'HELLAS che riceve tanti complimenti ma (ormai troppo) spesso torna a casa a mani vuote, due vittorie consecutive per il TORINO pur contestato dai suoi tifosi, al Bentegodi partita interessante con KUMBULLA e BELOTTI ancora a rischio...
...Con animo ancora indisposto, dopo l'ennesima immeritata sconfitta che alla fine potrebbe costare davvero cara (anche se le dirette concorrenti, BRESCIA a parte, non sono sembrate spiccare il volo e il team di JURIĆ conserva ancora un discreto vantaggio sulla terz'ultima), sono a raccogliere le idee che porteranno l'HELLAS ad affrontare il TORINO al Binti nel lunch-match di Domenica e non nascondo di essere un po' preoccupato per le sorti del nostro amatissimo VERONA alla seconda sconfitta di fila ma soprattutto a seguito dei sei gol subiti: Se il reparto che più di tutti ha impressionato per precisione e bravura sin qui, ha beccato in due partite quasi un terzo del passivo totale, mi chiedo se sia l'inizio di una crisi o piuttosto due sbavature che, unite al secondo tempo a Milano contro l'INTER (scaligeri rintanati dietro incapaci di ripartire), sono semplicemente fisiologiche per una compagine come quella scaligera e frutto delle assenze forzate.
In realtà, al netto della grave perdita di KUMBULLA che speriamo tutti rientri dal primo minuto contro i granata, con la ROMA e con l'ATALANTA abbiamo assistito a due determinanti errori da parte del solitamente irreprensibile RRAHMANI, al rigoraccio causato con i capitolini da un GÜNTER che al centro sembrava aver trovato la sua dimensione più efficace e alla triste conferma di un DAWIDOWICZ che per concentrazione e ritmi non riesce purtroppo ad ingranare in Serie A (con il BOLOGNA ha concesso un penalty e lasciato la squadra in inferiorità numerica per più di un'ora, a Bergamo ha contribuito non poco alla sconfitta facendosi espellere a causa di un fallo ingenuo e gratuito a metacampo) per tacere di un EMPEREUR sempre in bilico tra disastro e genialità... Insomma: Che i sostituti non siano all'altezza delle prime linee era chiaro anche prima ma se cominciano a 'mollare' anche le buone sorprese di fa durissima!
Contro il TORINO ci sarà estremo bisogno di ripartire dalle certezze della retroguardia, dalla ritrovata verve di AMRABAT (anche lui piuttosto in ombra a casa della Dea) e dalla condizione di VELOSO che al rientro dal primo minuto è parso annebbiato; fortuna che sembra essersi svegliato DI CARMINE sperando non sia un fuoco di paglia!
Nonostante i tre successi negli ultimi quattro turni, a Torino la squadra di mister MAZZARRI viene contestata, al patron CAIRO vengono chiesti ulteriori investimenti e ai giocatori di non pensare solo ai soldi, clima dunque di sfiducia attorno ai granata che anche a Verona vorranno però dimostrare ai loro sostenitori di non meritare tirate d'orecchi e che quel posto né carne né pesce a metà classifica è solo temporaneo...
Precedenti
Bilancio dei match al Binti tra VERONA e TORINO leggermente a favore degli ospiti che hanno vinto 14 volte contro le 13 dei gialloblù a fronte delle 38 gare disputate (e gli 11 X).
Il più recente successo scaligero risale al 2 a 1 del 2017-18 grazie ad un roccioso CALVANO davanti alla difesa e alla doppietta di VALOTI.
Fu una delle (poche) vittorie di Pirro di quella stagione di record al contrario e alla fine, come sappiamo, la squadra di PECCHIA fu rispedita dritta in Serie B dopo un rapido giro di giostra in cui mai fu competitiva...
Prima di allora i gialloblù interruppero la striscia negativa di 5 sconfitte consecutive il 13 Settembre 2015 con un 2 a 2 griffato dai gol di TONI e Juanito GOMEZ.
Doppio 3 a 1 granata nella stagione 2013-14 e 2014-15.
Da ricordare per i gialloblù anche il successo dell'annata 1986-87 quando il gol di ELKJAER fu pareggiato da quello di PILEGGI prima che PablitoROSSI portasse avanti in maniera definitiva l'HELLAS.
Nessun ex di turno a parte il team manager gialloblù Alessandro MAZZOLA, intorno ai 350 i tifosi granata in arrivo a Verona, a dirigere la sfida è stato chiamato il signor Federico La Penna della sezione AIA di Roma 1.
Juric
Mazzarri
QUI VERONA
In difesa rientra GÜNTER al centro con RRAHMANI che agirà alla sua destra e BOCCHETTI dalla parte opposta, difficile rivedere KUMBULLA dal primo minuto anche se Marash verrà sicuramente convocato per il match contro i granata. DAWIDOWICZ squalificato per un turno dopo il rosso per somma di ammonizioni rimediato nel finale con l'ATALANTA.
Probabile formazione
3-4-2-1 con Silvestri; Rrahmani-Gunter-Bocchetti; Faraoni-Amrabat-Veloso-Lazovic; Verre-Pessina; Di Carmine.
QUI TORINO (sponda granata)
Il centrocampista serbo LUKIC è tornato in gruppo a lavorare in gruppo e certamente sarà tra i convocati per la trasferta al Bentegodi ma anche il 'Gallo' BELOTTI dovrebbe farcela (anche se, con ogni probabilità, non verrà 'rischiato' dall'inizio da MAZZARRI); in ogni caso occhio ai granata che, senza il loro uomo più rappresentativo, hanno ottenuto 3 successi e 2 pari in 5 partite.
Il difensore DE SILVESTRI in ripresa ma ancora in dubbio per il lunch-match domenicale più probabile l'impiego di AINA al suo posto.
Sicuramente out EDERA e BONIFAZI ancora alle prese con le terapie per guarire dai rispettivi infortuni.
Convocati
Tutti recuperati i giocatori in dubbio alla vigilia...
Probabile formazione
3-5-2 con Sirigu; Izzo-Nkoulou-Bremer; Aina-Baselli-Rincon-Ansaldi-Berenguer; Verdi-Zaza.
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Mister JURIĆ «Torino? Squadra forte, noi però pensiamo a noi stessi per affrontarla con lo spirito di sempre, pensando al fatto che è un'altra occasione per fare punti. Sia Zaza che Belotti sono attaccanti di altissimo livello, in Serie A ogni squadra ha grandi calciatori che vanno attenzionati. Bisogna correre più di loro e non fare errori, la ricetta è sempre la stessa. Il nostro percorso? Non mi aspettavo certe prestazioni, sono sincero, ma quello che conta è fare punti. Siamo molto contenti di come ci stiamo esprimendo, ma vogliamo muovere la classifica. Contro Roma e Atalanta abbiamo commesso errori difensivi che normalmente eravamo bravi a non fare, e mi dispiace perché sono state due grandi prestazioni, specialmente contro i giallorossi. Il mercato non ci deve distrarre, voglio vedere ancora una volta una grande prestazione perché sarebbe molto importante chiudere bene. Non abbiamo paura di nessuno, affrontiamo tutti a viso aperto, l'unica cosa che conta è restare in Serie A e se ci riusciamo potremo pensare a tutto il resto. Kumbulla? Ha fatto la settimana interamente con la squadra, vediamo se giocherà dall'inizio perché viene dall'infortunio e non è mai facile. Di Carmine? Mi piacciono i suoi movimenti, deve continuare così, a lavorare per la squadra. Badu? Ha cominciato a lavorare con noi, penso che a gennaio sarà disponibile. Anche Bessa ha cominciare a fare delle cose con la squadra e, con un po' di pazienza, tornerà pienamente disponibile. Gunter domani tornerà titolare, su Pessina devo ancora decidere ma siamo molto contenti della sua crescita» HellasVerona.it
Mister MAZZARRI tecnico del TORINO «Il Verona è in gran forma, bisogna fare i complimenti a Juric. Giocano bene e mettono in difficoltà tutti, basta vedere come hanno giocato contro l’Atalanta a Bergamo nell’ultima partita. Penso sia la rivelazione, insieme al Cagliari, di questo campionato: hanno raccolto, come noi, meno punti di quelli che avrebbero meritati”. Il tecnico Walter Mazzarri ha presentato così la sfida di domani contro il Verona, elogiando la squadra di Juric: “Giocano un calcio offensivo, è la squadra che si avvicina di più a come gioca l’Atalanta. Noi però dobbiamo pensare a quello che facciamo noi, dobbiamo giocare una partita importante per fare risultato» TorinoFC.it
Il doppio ex Ezio ROSSI al 'Corriere del Veneto' «Vince il Verona 2-1! La mia vita l’ho trascorsa a metà tra Torino e Verona. Sono le due squadre che più hanno segnato la mia carriera sportiva e non solo. Mio figlio è nato a Verona, non è un gran appassionato di calcio, ma simpatizza per l’Hellas. Mia figlia invece è nata a Torino e tifa Toro. L’Hellas odierno? Sta facendo grandissime cose. Mi piace perché è una squadra che vuole far gioco. Merito di Juric, allenatore che stimo da anni. Si vede che ha avuto un maestro come Gasperini. E poi sono contento per Di Carmine che ho allenato al Gallipoli. Già allora aveva qualità. Eravamo in una situazione disperata, non c’erano nemmeno i soldi per l’acqua: ce la compravano i tifosi» TrivenetoGoal.it
Il doppio ex mister MANDORLINI giovane calciatore al TORINO e allenatore all'HELLAS «Il Verona sta giocando veramente bene, la cura Juric funziona e ha perso solo con squadre che hanno organici superiori. Il Toro sulla carta ha una rosa più competitiva ma resta un'incognita. Se c'è una favorita? Difficile dirlo, perché il Verona in casa si esalta ma anche in diverse trasferte ha dimostrato di essere formazione organizzata, solida. Ha una delle migliori difese della Serie A, si vede che c'è un bel lavoro dietro. Mazzarri invece arriva da due vittorie di fila ma per quel poco che ho visto non sono state prestazioni esaltanti. La chiave tattica della gara? Sono due squadra moto fisiche, ma l'Hellas in questo momento mi sembra più in palla fisicamente, corrono molto e mai a vuoto. Credo che la pressione sui portatori di palla granata potrà fare la differenza» TorinoGranata.it
Capitan PAZZINI a Sky Sport «Verona in Europa? Sarebbe bello, dobbiamo cercare di migliorare sempre e provare ad ambire a qualcosa in più il prossimo anno. Me lo auguro e lo auguro alla città, perché si merita una squadra importante. Quest’anno si è creato un grande entusiasmo, siamo partiti bene nelle prime partite, facendo punti, e siamo stati facilitati da questo. La squadra ha fatto tanto, ci ha messo impegno, non ha mai sbagliato una prestazione. All’inizio ci davano già per spacciati, invece è una squadra che lotta e che ha già fatto tanti punti, anche se siamo ancora a meno di metà di quello che dobbiamo fare, ma sono fiducioso. È un gruppo sano, che ha fame, tutti remano nella stessa direzione. Domenica vogliamo fare tre punti col Torino. L’affetto dei tifosi nei miei confronti? È una cosa che addirittura mi intimidisce, non so mai come ringraziarli, mi hanno sempre fatto sentite importante sia nei momenti belli che in quelli meno belli, è una cosa che mi riempie il cuore. Mi hanno dato la spinta per non mollare mai» Hellas1903.it
Il doppio ex BUI a 'La Gazzetta dello Sport' «Del Verona mi dicono un gran bene, è una squadra che piace per come gioca. I tifosi gialloblù amano chi si spende completamente per la maglia, chiedono questo prima di tutto e mi pare che quest’anno ci sia l’atteggiamento che piace. Il Toro si è rimesso in moto. Sì, se la giocano alla pari. Il mio cuore sarà al Bentegodi» Hellas1903.it
Il doppio ex FERRARESE attuale diesse al LEVICO TERME «Verona è stata la mia vita: sono partito dal settore giovanile, ho esordito in Serie A e in Serie B, vivendo gioie e dolori. Da veronese si può immaginare cos’abbia significato per me l’Hellas… Anche il Torino comunque è stata una parentesi importante: lì ho vissuto una promozione in Serie A, ho giocato in una piazza pazzesca e ho vestito una maglia gloriosa. Sono fiero di quell’esperienza. Sei gol incassati dall'Hellas e a zero punti fatti al seguito di buone prestazioni? Quando si giocano partite del genere e poi si perdono rimane certamente un po’ di rammarico, ma nessuna preoccupazione: certo bisogna stare attenti, ma ricordiamoci che l’obiettivo è la salvezza. Poi comunque c’è da sottolineare come l’Hellas, anche quando perde, dia sempre l’idea di essere una squadra. Credo inoltre che al Verona manchino tre o quattro punti che avrebbe meritato di avere…» CalcioHellas.it
Il presidente SETTI a Sky Sport «Il sogno nel cassetto è fare meglio di tutti gli anni scorsi. Oggi dobbiamo pensare a salvarci. Il nostro obiettivo, oggi, è questo. A Natale festeggiamo un periodo bello dove la domenica il Verona gioca nello stesso modo e fa divertire, dopo tante sofferenze degli anni scorsi. I tifosi si divertono e sono contenti, noi siamo contenti e va bene continuare così. Abbiamo la consapevolezza di avere una squadra viva, che va a giocare in tutti i campi dando del filo da torcere a tutte le squadre. Per essere una neopromossa penso che stiamo facendo un ottimo lavoro. Le critiche degli anni scorsi? Fanno parte di questo ruolo. Penso che abbiamo fatto buone cose in questi anni a Verona, ma abbiamo anche commesso errori. L’abbiamo sempre ammesso. Il rapporto con Juric? È un rapporto sincero, ma di poche parole. Sono abituato a non disturbare, ma ogni tanto lo sento e parliamo di tutto. Credo che questa squadra deve restare unita per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Penso che questi giocatori non si spostano nel mercato di gennaio. Dal mercato possono sicuramente arrivare nuovi innesti da inserire in rosa, ma ad oggi siamo contenti e andiamo avanti» Hellas1903.it
Mariusz STĘPIŃSKI a 'Canal Plus Sport' «L’attaccante vive di momenti e io ho avuto momenti più difficili oppure non li ho saputi sfruttare: la stagione però non è finita sabato, ma si concluderà solo a maggio. Finora ho proseguito la mia carriera cogliendo ogni opportunità mi si presentasse e sono felice di ciò. Non è il momento per tornare a giocare in Ekstraklasa. Dopo un anno senza giocare, magari potrei decidere di farlo, ma ho appena firmato un contratto di cinque anni con l’Hellas Verona» CalcioHellas.it
L'ex bomber (e diesse) gialloblù Mauro 'Gibo' GIBELLINI promuove DI CARMINE a 'La Gazzetta dello Sport' «Di Carmine la punta che serve al Verona? Credo di sì, perché è completo, ha un repertorio ampio: sa segnare in tanti modi, è un’opportunista, se gli arriva il pallone buono non sbaglia. Ha dovuto adattarsi alla dimensione della Serie A, ma adesso è in condizione e si vede. Quanto ha fatto con la Fiorentina e con l’Atalanta parla chiaro» Hellas1903.it
'Erano amici e soci, ora Volpi chiede il fallimento di Setti' Questo uno dei titoli della 'Gazzetta dello Sport' di oggi e non può che preoccupare visto che VOLPI chiede ora 18 milioni al proprietario unico dell'HELLAS VERONA e 11,3 milioni ad altre società riconducibili in qualche modo alla galassia scaligera.
RASSEGNA Corriere di Verona: "Hellas la coperta sembra corta. La difesa frena, l'attacco riparte"
10.12.2019 13:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: Corriere di Verona
Come analizza oggi il "Corriere di Verona" la partita di Bergamo, conclusasi con una sconfitta maturata in tempo di recupero, offre due importanti spunti di riflessione. Il primo riguarda l'attacco, tornato ad essere prolifico. Con la Roma ci sono state le due reti di Faraoni - una annullata dal VAR per un millimetrico fuorigioco - mentre con i nerazzurri di Gasperini è stato Di Carmine a siglare una doppietta,, purtroppo non sufficiente a uscire dal campo con un risultato positivo.
L'altro aspetto riguarda la difesa, perforata sei volte negli ultimi due incontri. Senza nulla togliere ai chi ha giocato, sicuramente ha pesato l'assenza di Kumbulla. Il suo rientro domenica contro il Torino, che dovrebbe consentire a Juric di tornare schierare il blocco "titolare", e la ritrovata prolificità in attacco, potrebbero essere di buon auspicio per tornare a fare punti.
RASSEGNA Gazzetta dello Sport: "Verona, ora riparti. Amrabat, Veloso e un Kumbulla in più"
10.12.2019 12:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: La Gazzetta dello Sport
In occasione della partita di Bergamo il Verona ha ritrovato la sua coppia di centrocampo più affidabile formata da Miguel Veloso e Sofyan Amrabat. Come analizza oggi "La Gazzetta dello Sport" il capitano gialloblù, dopo lo spezzone con la Fiorentina ha ripreso posto mostrando di aver smaltito l'infortunio muscolare mentre il centrocampista marocchino si è confermato ai suoi livelli. In vista del Torino è auspicabile anche il rientro di Kumbulla, la cui assenza in un certo senso si è avvertita, pur senza togliere meriti a chi lo ha sostituito.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
TORO
10 dicembre 2019 - 16:00 Verona: contro il Torino una difesa incerottata. E Kumbulla…
Focus on / Il reparto arretrato degli scaligeri è il quinto migliore del campionato: 17 gol subiti nelle prime 15 partite disputate
di Marco De Rito, @marcoderito
NAPLES, ITALY - OCTOBER 19: Marash Kumbulla of Hellas Verona during the Serie A match between SSC Napoli and Hellas Verona at Stadio San Paolo on October 19, 2019 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Un po’ di grattacapi in difesa per Ivan Juric in vista della gara del suo Hellas Verona contro il Torino, che andrà in scena domenica alle 12.30. L’allenatore gialloblù dovrà fare fronte all’assenza sicura di Dawidowicz, squalificato nell’ultima gara contro l’Atalanta, e anche le condizioni di Bocchetti sono da valutare. Entrambi erano titolari nell’ultima partita contro la Dea.
LE SCELTE – Per due giocatori che difficilmente saranno disponibili contro i granata, ce ne sono due che tornano. Kumbulla – titolare nelle prime giornate di campionato – dovrebbe tornare disponibile dopo la lesione muscolare alla coscia destra. Gunter, invece, tornerà disponibile dopo aver scontato la squalifica. Probabile che la linea difensiva a tre di Juric sarà composta da Empereur a sinistra, al centro dovrebbe tornare Gunter mentre a destra bisogna verificare le condizioni Bocchetti. Quest’ultimo, in caso di forfait, potrebbe essere sostituito da Rrahmani. Difficile invece che Kumbulla, tra le sorprese di questo avvio di stagione del Verona, possa giocare 90′ dopo i problemi fisici che hanno caratterizzato il suo inizio campionato.
POCHI GOL SUBITI – Secondo le statistiche, l’Hellas Verona è una delle migliori difese del campionato italiano. Sono solo 17 gol subiti dagli scaligeri: soltanto quattro squadre hanno fatto meglio dei veneti in queste prime 15 giornate di campionato. L’Inter è la miglior difesa e ne ha subiti 13, poi ci sono Juventus, Lazio e Roma che ne hanno subiti 15. Anche se il trend dei veronesi, almeno ultimamente, sembra essersi invertito: solo nell’ultime due partite contro Roma e Atalanta la squadra di Juric ha subito sei gol. Insomma, nonostante le buone statistiche generali, qualche limite c’è: ora starà al Torino approfittarne.
TORO
10 dicembre 2019 - 14:30 Torino, a Verona la prova del nove: stavolta di fronte un avversario in salute
Verso la partita / I granata tornano ad affrontare l’Hellas al Bentegodi, l’ultima volta spense i sogni europei della squadra appena affidata a Mazzarri
di Roberto Ugliono, @UglionoRoberto
Tre vittorie nelle ultime quattro partite hanno riportato il Torino a ridosso della zona Europa League. In casa granata, dopo le difficoltà passate, i risultati riportano un po’ di sereno, così da ritrovare la giusta tranquillità durante la settimana. La crescita dei ragazzi di Mazzarri si vede nei numeri, visto che sono aumentate le occasioni create a partita, così come sono diminuiti i tiri concessi agli avversi. Piano con gli entusiasmi, però, come ha sottolineato lo stesso Mazzarri dopo la vittoria con la Fiorentina.
PROVA DEL NOVE – Anche perchè i 3 successi ottenuti sono tutti arrivati contro squadre in difficoltà. Il Brescia era appena stato affidato a Grosso, il Genoa non riusciva a fare risultati e la Fiorentina arrivava da 3 sconfitte consecutive in campionato. Comunque, il Torino è stato bravo a portare a casa tre successi contro squadre affamate di rivalsa, e soprattutto ha saputo vincere tre partite in cui fare risultato era obbligatorio. Domenica alle 12.30 ci sarà il Verona sulla strada dei granata e questa sì che può essere definita una vera e propria prova del nove per testare la consistenza della risalita dei granata.
HELLAS IN FORMA – Questo perchè, a differenza degli avversari precedentemente incontrati, gli scaligeri sono una squadra in buona forma. La testimonianza sono i risultati e le prestazioni dell’ultimo periodo della squadra di Ivan Juric. I gialloblù oltre a giocare un buon calcio, sono al momento anche tra le migliori difese del campionato (17 gol subiti, quattro in meno del Torino), motivo per cui sarà interessante anche vedere come si comporterà la fase offensiva granata (ancora non si sa se in Veneto sarà presente capitan Belotti). In più, nell’ultima partita giocata al Gewiss Stadium di Bergamo, l’Hellas è riuscita a mettere in grande difficoltà l’Atalanta, dimostrando di essere una piacevole sorpresa del campionato (i nerazzurri hanno vinto in rimonta in pieno recupero per 3-2). D’altronde a inizio stagione nessuno si sarebbe aspettato un Verona così positivo, considerando l’assenza di giocatori di prima fascia. Il Torino dovrà andare in Veneto con la voglia di continuare la striscia di risultati utili, sperando di riscattare anche l’ultima trasferta al Bentegodi contro l’Hellas. Due anni fa, infatti, i granata persero malamente contro la squadra all’epoca allenata da Fabio Pecchia, mettendo così una pietra tombale sulle aspirazioni europee del Torino.
FONTE: ToroNews.net
14 DIC 2019 VAR, RALLENTATORE, DUBBI E TECNOLOGIA
Per anni c’è stato un acceso dibattito sulla tecnologia da applicare al calcio tra implacabili sostenitori e convinti detrattori. Io ero tra i favorevoli e ritengo anche oggi che la tecnologia può rendere una competizione più precisa e più giusta. Gli esempi sono tantissimi in svariate discipline sportive.
Restando al calcio, la tecnologia ha finalmente risolto il problema del gol fantasma, del pallone che oltrepassa la linea di porta per poi uscire, ingannando un po’ tutti. Sulle situazioni oggettive, gli strumenti tecnologici sono utilissimi, direi indispensabili al giorno d’oggi. Credo ad esempio che sarebbe giusto introdurre anche un sistema immediato sul fuorigioco. Non dovrebbe essere difficile calcolare in tempo reale la posizione irregolare o meno di un giocatore al momento del passaggio, senza dover valutare visivamente la situazione, cercando ad occhio nudo un mezzo piede, un dito, la punta del naso, un pezzo di gomito più in là dell’avversario. Forse ci arriveremo.
Sui contrasti in area invece ho molti dubbi. Rivedere un’azione al rallentatore è ingannevole, soprattutto quando c’è da valutare l’entità di una spinta, di un contatto, di una trattenuta. Tutto troppo soggettivo, come troppo soggettive sono le decisioni che spingono gli arbitri al Var a richiamare l’attenzione del direttore di gara. Falli che non vengono analizzati, altri che invece diventano oggetto di verifica a seconda di chi li commette e chi li subisce. Sospetti che si alimentano insieme alle polemiche.
Capisco il tentativo di abbassare il margine d’errore umano, ma troppe assurdità si sono viste in questa prima parte di campionato. Penso al gol annullato a Faraoni contro la Roma per un fuorigioco millimetrico di Lazovic, fatalità dopo aver verificato che il pallone non era uscito sul fondo. Penso al rigore concesso all’Atalanta, dopo che l’azione era proseguita e terminata. Ma gli esempi di situazioni allucinanti sono infiniti. Insomma, Var o non Var, gli arbitri possono indirizzare le partite a loro piacimento. Bisogna solo sperare nella loro rettitudine. Io purtroppo nutro molti dubbi anche su questo.
Luca Fioravanti
12 DIC 2019 JURIC IL MIGLIORE DEGLI ULTIMI VENT’ANNI, EPPURE…
L’impresa dell’Atalanta in Champions League mi conferma quanto ho pensato a caldo dopo la nostra sconfitta di Bergamo: l’Atalanta è tra le cinque-sei grandi squadre di questo campionato e al Verona, nei 90 minuti, contro di esse manca qualcosa per spuntarla o quantomeno non perdere.
Inutile che continuiamo con la nenia del “meritavamo di più”, ma è altrettanto sbagliato essere preoccupati per l’assioma “giochiamo bene ma non raccogliamo”. Non sono vere nessuna delle due affermazioni: giochiamo bene e raccogliamo con le squadre del nostro livello o inferiori, paghiamo la superiore qualità (è il calcio, bellezza!) contro le più forti (e Roma e Atalanta rientrano nella categoria). Perciò abbiamo la classifica perfetta, quella che rispecchia fedelmente il nostro valore a oggi.
Mancano quattro partite alla fine del girone di andata e con Torino, Spal e Genoa si può muovere la classifica. Penso che il Verona di Juric sia squadra da 9°-12° posto, poi dipenderà dagli infortuni (a un Kumbulla, si è visto, non possiamo rinunciare a lungo) e dal mercato di gennaio (in entrate e in uscita, perché con Setti non si sa mai…).
Resta tuttavia una costante nell’effimero volatile del calcio: l’Hellas propone un calcio concreto e divertente, verticale, fisico, veloce e organizzato. Non si vede spesso in Italia e non avevamo ricordi a queste latitudini.
Senza nulla togliere a Mandorlini e ai suoi straordinari risultati (che posizionano il tecnico di Ravenna tra i più vincenti della nostra storia), credo che sul piano tecnico-tattico, quindi come allenatore puro, Juric sia il migliore capitato a Verona negli ultimi vent’anni. E’ dai tempi di Prandelli e (poco dopo) forse il primo Ficcadenti che non abbiamo un tecnico moderno per l’epoca.
Tuttavia se la società vuole crescere non deve innamorarsi di nessuno, ma pensare a una progettualità che prescinda dagli uomini e che, semmai, gli uomini possano far lievitare. Ho avuto il privilegio di seguire da cronista il Chievo di Sartori e di conoscere il suo metodo di lavoro da vicino. Quella gestione tecnica (non svendere i giocatori forti ma dar loro una certa continuità, Delneri o Pillon confermati non per sentimento ma finché c’erano i margini tecnici-economici per farlo) dovrebbe essere la bussola. Sartori oggi è all’Atalanta: non avremo i soldi di quel club, ma almeno il metodo potremo farlo nostro.
Francesco Barana
05 DIC 2019 ALZI LA MANO…
In un periodo in cui è il calcio giocato a farla da padrone, trovo poco utile ribadire concetti tecnico-tattici, motivazionali e di squadra, espressi in maniera più che esaustiva da penne sicuramente più prestigiose e qualificate della mia, quali i colleghi di Blog del TG Gialloblù.
Gennaio (e cioè il mercato) appaiono ancora lontani e non ci è dato sapere le intenzioni di Setti-D’Amico, tantomeno le indicazioni di Ivan Juric al riguardo. Da qui ad allora bisogna pensare solo alle ultime sfide del girone di andata dove, come sostiene Francesco Barana, serve fare i 5 punti in 5 partite per girare con quasi metà salvezza in tasca (toccando ferro naturalmente).
Anche cosa serve per migliorarci è noto da tempo… inutile rimarcarlo come un mantra.
Se il Verona si rafforzerà o meno lo vedremo a breve.
Personalmente sono fortemente dubbioso perché, credo si alle conversioni , ma solo in ambito religioso, e resto convinto che il lupo abbia perso il pelo ma non il vizio (inteso come modo di concepire il business calcio).
Vedo di spiegarmi con un esempio: il Cagliari di Giulini ha capitalizzato in estate 42 milioni di euro dal crack Barella all’Inter. Sono quindi arrivati: Olsen dalla Roma, Rog dal Napoli, Naingolan dall’Inter, il nazionale argentino Nandez, Luca Pellegrini dalla Juventus, Diego Simeone dalla Fiorentina, Castro e Birsa dal ChievoVerona, Lykogiannīs dallo Sturm Graz, Walukiewicz dal Pogon Stettino, Ragnar Klavan dal Liverpool.
Non entro nel merito di acquisti e prestiti nelle diverse forme, che rappresentano comunque una spesa non indifferente. Mi chiedo invece a quanto ammonterà il monte ingaggi dei sardi dopo un’entrata economica così importante.
Bastano gli stipendi dei nuovi arrivati (Naingolan 3,2 milioni- Marko Rog (1,5) – Giovanni Simeone (1,5) – Nahitan Nandez (1,5) – Alberto Cerri (1,0) – Ragnar Klavan (1,0) , Luca Pellegrini(1,0), a cui aggiungiamo quelli per il resto della rosa, per capire quanto il presidente Giulini abbia reinvestito nella competitività della squadra, moltissimi dei 42 milioni incassati dalla vendita di Barella.
Una scelta che gli sta dando ragione vista l’attuale posizione in classifica tra la zona Champions e UEFA League.
Ora: alzi la mano chi pensa che Maurizio Setti avrebbe fatto gli stessi investimenti; tenendo per sè solo una parte della plusvalenza, e non il contrario.
Mauro Micheloni
FONTE: Blog.Telenuovo.it
NEWS
11 dicembre 2019 - 12:00 L’avversario, il Torino di Mazzarri
Belotti ancora in dubbio, granata che arrivano da due vittorie
di Jacopo Michele Bellomi, @jjbellomi
(Foto Getty Images)
Verona-Torino sarà la prima partita del sabato di Serie A, in programma alle 12:30 sul campo dello stadio Bentegodi. I gialloblù giocheranno in casa contro la squadra granata, allenata dal tecnico Walter Mazzarri.
COME ARRIVA – Tre vittorie e due sconfitte nelle ultime cinque gare per i granata, anche se bisogna dire che i risultati negativi sono arrivati contro Juventus e Inter, le prime due della classifica. Successi, invece, su Brescia, Genoa e, lo scorso turno, Fiorentina.
CLASSIFICA – Il Torino è nono in classifica, a pari punti del Milan ma con una migliore differenza reti. La squadra allenata da Mazzarri è un punto dietro Parma e Napoli, mentre ne ha due di vantaggio proprio sul Verona. Tra le prime dieci del tabellone, i granata hanno il secondo peggiore attacco (18 gol segnati, meglio del Milan che ne ha fatti 16) e la seconda peggiore difesa (21 reti subite, peggio solo l’Atalanta con 23).
MERCATO – Pochi movimenti in estate per il Torino e alcuni riscatti importanti per lo scacchiere del tecnico. Ceduti Ljajic e Niang per una cifra complessiva intorno ai 22 milioni, sono stati riscattati Zaza, Aina, Ansaldi e il difensore Djiji. In prestito, invece, sono arrivati Laxalt dal Milan e Verdi dal Napoli, quest’ultimo con l’obbligo di riscatto a 20 milioni.
PROBABILE FORMAZIONE – Capitan Belotti è ancora in dubbio per la gara al Bentegodi, per questo è più probabile che giochi Zaza, andato in gol contro la Fiorentina. In difesa spazio ai titolari, come in mediana. Possibile ballottaggio sulle fasce, con Aina che potrebbe fare spazio al mancino Laxalt, e quindi spostare Ansaldi a destra. Mazzarri, però, potrebbe fare una scelta più conservativa, schierando il centrocampista Meité per Berenguer: il questo caso il modulo passerebbe a un 3-5-2 più classico, con Verdi a supporto dell’attaccante.
PRECEDENTI – Un pareggio e una vittoria per il Verona negli ultimi due incontri con il Torino, risalenti alla stagione 2017/18. La gara di andata era terminata sul punteggio di 2-2: ai gol di Iago Falque e Niang avevano risposto in extremis Kean e Pazzini di rigore. La partita di ritorno, invece, aveva visto il Verona vincere 2-1 e conquistare tre punti al Bentegodi. A segno Valoti, con una doppietta, e in mezzo il gol del granata Niang.
J.M.B.
VISTO DA NOI
09 dicembre 2019 - 19:24 Col Toro stringere i denti prima del sole tunisino
Un altro passettino, magari anche due, da mettere sotto l’albero. Poi se ne riparlerà a Ferrara il 5 gennaio
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Getty Images
Dov’eravamo rimasti? Ah già, «Piedi per terra» suggerivamo una settimana fa. Meglio guardare all’ingiù piuttosto che all’insù, si diceva. Ebbene, a 48 ore dalla sconfitta di Bergamo, lo ribadiamo ad alta voce con rinnovato vigore fino a farne il nostro mantra da qui a maggio. Dietro, per fortuna gli altri non corrono, quindi in fondo poco male. Nonostante abbiamo perso due partite di fila e preso sei gol, siamo infatti pur sempre fuori dalla zona che scotta; tuttavia, le antenne è bene tenerle drizzate che nel calcio a fidarti fai malissimo, e non fidarti è invece la cosa più saggia che tu possa mai fare.
La rabbia non è ancora sbollita mentre battiamo i tasti, ma tant’è. Perdere contro Roma e Atalanta, mica è un disonore, anzi. Se aggiungi, che da queste due partite meritavi di uscire come minimo con due punti, più che arrovellarti nel dispiacere, diciamo pure che ti girano gli zebedei. «Il calcio è questo», dicevano quel tale, quell’altro, e pure quell’altro ancora, ma quando Eupalla ti molla due ceffoni senza un’apparente ragione, piuttosto che porgere l’altra guancia, incazzarsi un attimino ci parrebbe un sacrosanto diritto.
E invece una ragione per mollarci i ceffoni, Eupalla ce l’ha. Dei 17 gol subiti finora in campionato, otto (è il 46%) sono arrivati nell’ultima mezz’ora. Segno che negli ultimi due segmenti di gara, affiora l’acido lattico e andiamo un po’ in sofferenza. E a vedere bene, ci sta pure questo, se pratichi un calcio molto dispendioso che si nutre prevalentemente di corsa, sei alle prese con gli infortuni, hai una coperta che proprio così lunga non è, e da agosto in campo vanno più o meno gli stessi. Equivale più o meno a disputare un Gran Premio di Formula Uno senza fermarsi ai box a sostituire i penumatici. Gli altri lo fanno regolarmente ogni tot di giri, ma tu mai. Logico che nella parte finale della corsa, il battistrada qualche segno di usura lo mostri.
È ciò che si è visto negli ultimi venti minuti a Bergamo, quando la squadra si è di fatto abbassata arroccandosi dentro le mura del fortino. Atteggiamento dettato più da un calo fisico, che mentale. Detto che a decidere la partita è stata l’espulsione di Dawidowicz (affrettata, ma pure pollo lui), è innegabile che più di uno dei fanti di Ivan Juric abbia le gomme sgonfie e necessiti di tirare un po’ il fiato. Son umani ‘sti ragazzi, non dimentichiamolo.
La sosta, con programma ricostituente al tepore del sole tunisino, sia allora benedetta. Intanto, stringiamo i denti e affrontiamo con la benzina che ci rimane nel serbatoio, la sfida di domenica col Torino, l’ultima prima della sosta natalizia. Un altro passettino, magari anche due, da mettere sotto l’albero. Poi se ne riparlerà a Ferrara il 5 gennaio. Un’ultima osservazione: non si sa ancora quando, ma con l’anno nuovo recupereremo due pedine di fondamentale importanza come Badu e Bessa. E allora non solo allungheremo la coperta, ma le daremo ancor più spessore. Mica poco, non vi pare?
FONTE: Hellas1903.it
SERIE A POSSESSO PALLA? CON JURIC SI VOLTA PAGINA
12/12/2019 11:48
Ricordate l'imbarazzante tiqui taqua del Verona di Fabio Grosso? Ecco, non serve un genio per dire che le cose con Juric sono letteralmente cambiate. In pochi mesi il Verona è passato dallo stucchevole possesso palla orizzontale voluto dall'ex campione del mondo, ad una verticalità che infiamma il Bentegodi con precise e velocissime ripartenze. La rete segnata dal Verona contro la Fiorentina è una specie di manuale per capire la filosofia di gioco di Juric.
A suffragare quello che è già evidente ci sono anche le statistiche. Il Verona è infatti la penultima squadra della serie A come possesso palla, solo il Brescia tiene il pallino del gioco in mano meno del Verona.
La media totale per la squadra di Juric parla di 21'19 secondi a partita così suddivisi. 12'minuti e 12 secondi nella propria metà campo 9 secondi e sette secondi nella metà campo avversaria. In testa a questa speciale classifica c'è l'Inter che ha in mano il gioco per 28 minuti e 51 secondi a partita.
HELLAS VERONA PALI E TRAVERSE QUANTA SFORTUNA!
12/12/2019 11:41
Chissà come potrebbe essere la classifica del Verona se la squadra scaligera avesse concretizzato la gran mole di lavoro che ha fatto in attacco.
La fortuna non ha certo aiutato la squadra scaligera che ha colpito ben nove pali e traverse in questo campionato.
La squadra di Juric è seconda in questa speciale classifica della "sfortuna" o dell'imprecisione. Al primo posto c'è il Napoli che ha colpito 10 pali/traverse fino ad oggi.
Al terzo posto c'è la Lazio con otto pali e poi a sette ci sono Inter, Genoa, Atalanta e Roma.
Di contro le squadre che hanno giocato contro i gialloblù hanno colpito sette pali.
SULLA GAZZETTA DELLO SPORT VOLPI VUOLE INDIETRO 18 MILIONI DI EURO
12/12/2019 09:18
Secondo la Gazzetta dello Sport in edicola stamattina, Gabriele Volpi tramite la società Santa Benessere & social Spa (a lui riconducibile) ha presentato istanza di fallimento al tribunale di Bologna nei confronti di HV7 Spa, società in liquidazione e riconducibile a Setti che deteneva le azioni del Verona. Volpi, ex amico e socio in affari di Setti, vanterebbe in totale un credito di diciotto milioni di euro nei confronti dell'imprenditore di Carpi. Oltre 5 milioni di euro dell'HV7 per cui è già stato eseguito il sequestro conservativo di tutti i beni.
Inoltre ci sarebbero altri debiti: 6 milioni e trecentomila euro della H23 Spa, anche questa società titolare delle azioni del Verona e di cui il tribunale del Lussemburgo avrebbe già disposto il pagamento. E a questi due debiti si devono aggiungere altri cinque milioni di bond scaduti.
Volpi ha fatto sapere in una nota, racconta la Gazzetta, che le "azioni del Verona sono state trasferite prima da HV7 a HV23 e poi da HV23 a Star Ball srl, attuale socio, tutte società amministrate da Maurizio Setti, unicamente per sottrarsi al pagamento dei debiti".
La Procura federale aveva indagato in passato sulla commistione di Volpi nella proprietà del Verona, ma il fascicolo fu archiviato.
IL CENTROCAMPSITA SI ALLENA IN GRUPPO Badu vede la luce in fondo al tunnel
11/12/2019 12:25
Emmanuel Badu vede la luce in fondo al tunnel. Il centrocampista ghanese, che si fermò ad agosto dopo il ricovero in ospedale per una microembolia polmonare, ha ripreso martedì ad allenarsi col gruppo, svolgendo l'intera seduta con i compagni (a parte la partita finale).
Badu, infatti, ha superato tutti i controlli medici e dopo Natale è attesa l’ultima decisiva verifica, quella necessaria per ottenere l’idoneità sportiva. Se ci sarà l'ok dei medici, Badu potrà rientrare subito a gennaio, quando si riaprirà la lista (al momento l'ex Udinese è fuori dall'elenco).
FONTE: TGGialloBlu.it
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
13/DICEMBRE/2019 - 15:25
Peschiera - Nell'antivigilia della gara contro il Torino, i gialloblù hanno proseguito allo Sporting Center 'Paradiso' di Peschiera la loro preparazione al match di questa domenica, 15 dicembre, al Bentegodi (ore 12.30). Nella seduta odierna, dopo il riscaldamento iniziale, la squadra ha svolto una fase di attivazione fisica, seguita da una partita a tema. I gialloblù hanno quindi concluso l’allenamento disputando una partita a campo intero.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
12/DICEMBRE/2019 - 13:30
Peschiera - Proseguono gli allenamenti dei gialloblù, allo Sporting Center 'Paradiso', in preparazione alla partita di domenica 15 dicembre (ore 12.30) allo stadio 'Bentegodi' contro il Torino. I ragazzi di mister Ivan Juric, dopo il consueto riscaldamento iniziale, si sono dedicati ad un lavoro tattico e hanno quindi concluso l’allenamento disputando una partita a campo intero.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
11/DICEMBRE/2019 - 14:45
Peschiera - Prosegue per gli uomini di Ivan Juric la settimana di preparazione al 'Lunch Match' di domenica, 15 dicembre (ore 12.30), contro il Torino. I gialloblù hanno svolto inizialmente lavoro di forza, prima in palestra e quindi sul campo. La seduta di allenamento si è poi conclusa con una serie di esercitazioni tattiche.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
10/DICEMBRE/2019 - 14:20
Peschiera – Allo Sporting Center ‘Paradiso’ è iniziata nella tarda mattinata odierna la preparazione dei gialloblù al match di domenica, 15 dicembre, al Bentegodi (ore 12.30), contro il Torino, nell'ultima partita ufficiale del 2019.
Dopo il consueto riscaldamento, la squadra si è cimentata in una serie di esercitazioni tecniche sui possessi-palla. A seguire, partitelle a tema e mini-partita conclusiva a campo intero.
FONTE: HellasVerona.it
11/12/19 10:52| Calciomercato | Autore: Nino Caracciolo
A Piacenza ha scritto alcune delle pagine più belle della sua storia calcistica e proprio al Piacenza, in Serie C, era tornato la scorsa estate per dare una mano alla squadra che tanto ama e dove si è sempre sentito amato da tutto l’ambiente, tifosi in prima fila.
Cacia-Piacenza, storia ai titoli di coda: i motivi
Sei mesi dopo, però, Daniele Cacia sta per mettere fine alla sua avventura con il club del presidente Gatti: l’attaccante classe 1983 (14 presenze e 1 gol in questo campionato) ha infatti chiesto – e otterrà – la risoluzione del contratto perché non ritiene ci siano più i presupposti per continuare nel club dopo le tante tensioni delle scorse settimane. E, soprattutto, perché – dopo aver capito che la sua avventura al Piacenza è di fatto terminata – non vuole rimanere sotto contratto fino al termine della stagione “rubando” soldi alla sua attuale società.
Voglia di… Serie B
Un gesto di rispetto nei confronti del Piacenza e anche la volontà di affrontare una nuova affascinante sfida: Cacia, infatti, sarà libero di trovarsi una nuova squadra dopo la risoluzione contrattuale con il Piacenza e il suo obiettivo è quello di tornare a giocare in Serie B a partire dal prossimo mese di gennaio.
A una rete dal record
Cacia, che non ne farà una questione economica, cerca infatti una squadra che abbia bisogno di un finalizzatore. E in questo l’attaccante classe 1983 è uno dei maggiori specialisti della categoria: a spingerlo a voler nuovamente giocare in Serie B (non accetterà invece una nuova sfida in C) è anche la voglia di diventare il miglior marcatore di sempre di questo campionato. Cacia, infatti, è a quota 134 gol segnati in Serie B, soltanto uno in meno rispetto a Stefan Schwoch, detentore del primato. Un record che Cacia vuole far suo: in attesa della giusta chiamata per iniziare una nuova sfida.
Il Calcio Padova informa che a partire da oggi si allenerà con la prima squadra il centrocampista Emil Hallfreðsson. Attualmente svincolato, nelle ultime stagioni l’Islandese classe 1984 ha giocato con Udinese, Verona, Frosinone ed è nella rosa dei possibili convocati della sua nazionale a Euro 2020.
FONTE: PadovaCalcio.it
Direttore Sportivo, esame superato per gli gialloblù Berrettoni, Cangi, Cassano, Coppola e Ferrarese
dicembre 9, 2019
Giornata di esami al Centro Tecnico Federale: sono tornati infatti nelle aule di Coverciano gli aspiranti ‘Direttori Sportivi’ per l’ultimo ostacolo del loro percorso formativo. Gli allievi del corso per Ds hanno sostenuto oggi prova orale e discussione della tesi, dopo aver effettuato – nelle scorse settimane – la prova scritta. Il corso ha avuto un programma didattico di 144 ore complessive di lezione, tenute interamente nelle aule di Coverciano dal 16 settembre allo scorso 30 ottobre.
Tra gli allievi gli ex gialloblù Emanuele Berrettoni, Francesco Cangi, Antonio Cassano, Ferdinando Coppola e Claudio Ferrarese.
Di seguito, l’elenco completo degli ammessi oggi a sostenere gli esami finali:
Cristoforo Barbato, Andrea Baretti, Emanuele Berrettoni, Gianluca Berti, Gianluca Bocconcello, Dario Bova, Francesco Cangi, Antonio Cassano, Salvatore Maria Castorina, Ferdinando Coppola, Cristian Simone Cottarelli, Irene Cravero, Simone Farina, Claudio Ferrarese, Sergio Filipponi, Massimo Frassi, Riccardo Gaucci, Giuseppe Giglio, Simone Grillo, Simone Guerri, Giuseppe Lolaico, Alessandro Lucarelli, Giorgio Marinucci Palermo, Matteo Padalino, Sergio Pellissier, Marco Pianotti, Nicola Pozzi, Christian Puggioni, Carmine Russo, Matteo Scala, Mattia Serafini, Elisabet Spina, Stefano Stefanelli, Massimo Tanzillo, Tomaso Tatti, Matteo Tognozzi, Orlando Urbano, Fortunato Varrà, Marco Zanardini e Francesco Zanardini.
Fonte e foto figc.it
FONTE: HellasLive.it
De Laurentiis: Benvenuto Ringhio. Ad Ancelotti mi legherà sempre vera amicizia
Notizie | 11/12/2019
"Benvenuto Ringhio". Aurelio De Laurentiis introduce la prima conferenza stampa del nuovo tecnico Gennaro Gattuso facendo da padrone di casa. Il Presidente ci tiene prima a salutare Carlo Ancelotti
"Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti, resto suo amico, lo ero prima e lo sono ancora adesso. Non ho mai avuto dissidi e contrasti con Carlo, mi dispiace che le cose siano andati così ma molto spesso anche tra marito e moglie si divorzia ma si resta in ottimi rapporti"
"Abbiamo coltivato un sogno ma ci siamo risvegliati all'improvviso. Con grande responsabilità, io, anche per non rovinare il suo palmares ho salvaguardato la sua persona e ho detto che era meglio per tutti che ognuno andasse per la propria strada"
Notizie | 11/12/2019
"Essere a Napoli è un motivo di grande orgoglio. Qui c’è tutto per far bene". Gennaro Gattuso si presenta con determinazione e idee chiare alla sua prima conferenza stampa da tecnico azzurro.
Cosa l'ha spinta ad accettare la proposta del Napoli?
"E’ facile dire sì al Napoli, è un Club di assoluto valore protagonista in Italia e in Europa da ormai dieci anni. In questo momento non sta attraversando un buon momento in campionato ma ha una rosa che ritengo funzionale al calcio che piace a me e quindi sono felicissimo di poter guidare questo gruppo".
Ha parlato con Ancelotti?
"Ho vissuto dei giorni non facili perché sapevo di dovermi chiarire con Carlo e sono stati dei passaggi che mi hanno messo in difficoltà. Ma Carlo anche oggi si è dimostrato un papà per me. Nei momenti di difficoltà mi ha sempre aiutato e oggi per l’ennesima volta ho avuto la conferma dell’uomo splendido che è".
"Mi ha anche dato dei consigli su come aiutare la squadra. Però vi dico subito: non fate paragoni tra me e Ancelotti perché lui ha vinto tutto mentre io sono ancora un giovane allenatore di 41 anni. Spero di ottenere il dieci per cento di quello che ha conquistato lui in carriera".
Che obiettivo si è prefissato per questa stagione?
"Non ci giro attorno. Questa è una squadra che non può stare fuori dalla Champions e l’obiettivo è quello di recuperare il terreno che ci divide dai primi posti".
"Il Napoli ha l’obbligo di provarci e di imporre un certo tipo di gioco. Io so quello che posso dare ma squadra e Società mi devono aiutare. Bisogna camminare di pari passo e lavorare sodo".
Qual è la ricetta per uscire da questo periodo difficile?
"Se ne esce con i risultati e con prestazioni importanti. Non c’è altra strada che questa. Spero anche di poter esprimere buon gioco perché questo è il cammino intrapreso dal Napoli da anni".
"Per il resto, ribadisco che non avrei potuto desiderare una squadra migliore perché a livello funzionale ho dei giocatori a disposizione che si sposano perfettamente con la mia idea tattica".
Si è fatto una idea di cosa non ha funzionato sinora nel Napoli?
“Io credo che ci siano aspetti migliorabili, sia nella fase difensiva che nel possesso palla. Penso che possiamo crescere in vari aspetti. Certamente vedere questa squadra al settimo posto è un po’ imbarazzante, ma ritengo che questa squadra possa risalire la corrente”.
Che sensazione ha avuto della squadra dopo il suo primo allenamento?
E’ una squadra consapevole che può fare di più, che ha voglia di rivalsa e che non si aspettava di essere in questa situazione. Questa è la prima sensazione. Ed è una sensazione positiva che ho avuto sia come rosa che come struttura e organizzazione societaria".
Teme la pressione della piazza?
"Il Napoli è un mare grande in cui si rischia anche di annegare. Ma chi mi conosce sa che non ho paura di nulla ed ho la consapevolezza di lavorare con gente di alto profilo".
Si sente di dire qualcosa ai tifosi?
“Io penso che in questo momento debba parlare la squadra non l’allenatore. L’umore dei tifosi è legata all’atteggiamento in campo dei ragazzi. Dipenderà molto da noi, da come ci esprimeremo e di quanti risultati riusciremo a fare”
"E personalmente mi auguro davvero di poter ottenere grandi risultati.
Non c’è cosa più bella di lavorare in un ambiente in cui ti piace tutto, dalla qualità della rosa allo spessore del Club. Questo è il principale motivo per il quale non ci ho ensato un attimo a dire sì al Napoli...".
Comunicato stampa della SSC Napoli
Notizie | 10/12/2019
La Società Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l'incarico di responsabile della prima squadra al signor Carlo Ancelotti.
Rimangono intatti i rapporti di amicizia, stima e rispetto reciproco tra la Società, il suo Presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti.
FONTE: SSCNapoli.it
SERIE A Carlo Ancelotti esonerato dal Napoli, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions
Con un comunicato di due righe la società azzurra ha esonerato il suo allenatore. Lo ha fatto dopo la qualificazione agli ottavi di Champions, ottenuta grazie a un rotondo 4 a 0 al Genk che sembrava poter scacciare la crisi
di F. Q. | 10 DICEMBRE 2019
Per Aurelio De Laurentiis doveva essere l’Alex Ferguson di Napoli. Ma è durato meno – molto meno – di Maurizio Sarri. Con un comunicato di due righe il Napoli ha esonerato Carlo Ancelotti. Lo ha fatto dopo la qualificazione agli ottavi di Champions league, ottenuta grazie a un rotondo 4 a 0 al Genk che sembrava poter scacciare la crisi. E invece no. “La Societa Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Carlo Ancelotti. Rimangono intatti i rapporti di amicizia, stima e rispetto reciproco tra la società, il suo presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti”, è il post pubblicato su Twitter dal profilo della società partenopea.
Un esonero che era nell’aria da alcuni giorni ma che appunto sembrava essersi allontanato dopo il passaggio del turno in Europa. “Sabato sarò ancora qui? Mi auguro di sì. È una valutazione che dovrò fare con il presidente, domani ci vediamo, sarà un incontro di comune accordo per valutare la situazione del momento. Dimissioni? Mai fatte in vita mia, mai le farò”, ha detto il tecnico emiliano dopo la vittoria. Ancelotti doveva domani incontrare i vertici della società: e invece è stato esonerato solo due ore dopo la qualificazione. Al Napoli aveva preso il posto di Maurizio Sarri nel 2018: su 53 partite di serie A ne ha vinte 29 e pareggiate 13. L’anno scorso è arrivato secondo in Campionato mentre in Champions è uscito al primo turno. Quest’anno, invece, è crisi nera in campionato: il Napoli è lontano dalla vetta e dalla zona Europa. Dove invece brilla: col Liverpool campione d’Europa non ha mai perso. Il rapporto col presidente e con alcuni senatori – su tutti il capitano Lorenzo Insigne – si è però logorato. Aadesso per la successione del tecnico di Reggiolo prende vigore il nome di Gennaro Gattuso, che di Ancelotti è stato calciatore al Milan: insieme hanno vinto due Champions e uno scudetto. L’epopea del Ferguson di Napoli è durata circa 1400 partite in meno di quello di Manchester.
La Societa Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Carlo Ancelotti.
Rimangono intatti i rapporti di amicizia, stima e rispetto reciproco tra la società, il suo presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) December 10, 2019
FONTE: IlFattoQuotidiano.it
CHAMPIONS LEAGUE Inter-Barcellona 1-2: Conte va in Europa League
Davanti ad un San Siro da record i nerazzurri steccano la gara decisiva. Ospiti avanti con Carles Perez, pari in chiusura di tempo di Lukaku. Nella ripresa mancano le energie e si sbaglia troppo: il baby Ansu Fati condanna i padroni di casa alla sconfitta e all'eliminazione
Simone Zizzari
martedì 10 dicembre 2019 23:00
Carles Perez prima, Ansu Fati poi. Due perle dei nuovi astri nascenti del Barcellona regalano la notte più amara della vita interista di Antonio Conte. L’Inter perde 2-1 in casa e dice addio agli ottavi contro un avversario già qualificato ma non per questo arrendevole. Tutt’altro. Davanti a 72 mila spettatori (record assoluto di incasso per un evento sportivo in Italia) i nerazzurri non riescono a strappare il pass per il passaggio del turno e retrocedono amaramente in Europa League. Inutile il pari momentaneo siglato in chiusura di primo tempo da Lukaku. Coraggiosi ma poco incisivi in avanti, i padroni di casa sono stati traditi dalla stanchezza quando nella ripresa, proprio nel momento in cui c’era da ingranare la marcia, non sono riusciti a trovare le energie utili per trovare il gol qualificazione.
Le scelte di formazione
Orfano di Messi, rimasto a casa per recuperare energie, Valverde lascia in panchina inizialmente anche l'altra stella Suarez. C’è solo Griezmann titolare fra i big blaugrana. A centrocampo spazio all’ex Juve Vidal al fianco di Rakitic. Conte non ha scelta e lì davanti si affida ancora al magico duo Lukaku-Martinez. A centrocampo ci sono Vecino e Brozovic con Borja Valero.
Perez apre, Lukaku risponde
Agonismo sì, spettacolo insomma. Il primo tempo tra l’Inter e il Barça sperimentale messo in campo da Valverde è divertente ma nelle gambe e nella testa dei padroni di casa si sente la tensione per la enorme posta in gioco. L’Inter non gioca in modo fluido e la manovra è piuttosto farraginosa. Meglio il Barça che gioca più libero di testa non avendo l’ansia del risultato. A creare i primi pericoli però sono i padroni di casa con D’Ambrosio che sballa una conclusione dal limite in apertura e Lukaku che accende San Siro con un sinistro che incenerisce Neto in posizione, però di fuorigioco. E non siamo nemmeno al decimo minuto. Il Barcellona però non è venuto in gira e lo dimostra il tarantolato Perez con un diagonale rasoterra ben ribattuto da Handanovic. Vidal e Rakitic lì in mezzo sono spada e fioretto. Giocano bene e lo fanno anche per i tanti corteggiatori che li seguono in Italia. Conte è in moto perenne e al quarto d'ora impreca contro la malasorte quando Lukaku viene stoppato sul più bello da un salvataggio provvidenziale di Langlet. Sarebbe stato il gol del vantaggio e invece si resta in equilibrio. Nemmeno Biraghi al 19’ riesce a romperlo calciando su Neto da buona posizione. L’Inter spreca buone occasioni e il Barça ringrazia. Siamo al 23’ quando Griezmann sulla trequarti nerazzurra inventa una verticalizzazione da fenomeno per Vidal, anticipato da Godin. Il tocco dell’ex Atletico però diventa un assist invitante per Perez che non sbaglia a pochi passi dalla porta. E’ l’1-0 che ammutolisce San Siro e stordisce i padroni di casa che ci mettono una decina di minuti ad assorbire il colpo. I catalani sfiorano addirittura il bis con Langlet, capace di divorarsi un gol a porta sguarnita sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Sarebbe stato il colpo del ko e la pietra tombale alle ambizioni nerazzurre di qualificazione. Il pericolo scampato ha il merito di riaccendere l’Inter che con D’Ambrosio sfiora il pari di testa. E’ l’antipasto del pari che arriva proprio sul tramonto della prima frazione. Siamo al 44’ quando un lancio lungo di De Vrij viene controllato da Lautaro, bravo a difendersi dal ritorno di Todibo. L’argentino vede arrivare al limite dell’area il gemello Lukaku e lo serve all’istante: la botta rasoterra del belga non è irresistibile ma basta per infilare un distratto Neto. E’ l’1-1 che scatena di nuovo l’entusiasmo del pubblico nerazzurro e rilancia le speranze di approdo agli ottavi di finale.
Decide il baby fenomeno Ansu Fati
I ritmi della ripresa rallentano. All’Inter basta un gol e Conte capisce che la priorità è non subirlo. Il Barcellona non ha fretta e palleggia aspettando il momento buono per colpire. La prima chance è sul sinistro di Griezmann che dal limite spaventa con un diagonale rasoterra Handanovic. L’Inter non sta a guardare e con Lukaku ha due grandi chance in rapida sequenza intorno all’ora di gioco ma il belga le spreca entrambe in modo abbastanza clamoroso. Valverde fa rifiatare Griezmann e Rakitic inserendo al loro posto Suarez e de Jong. Vidal mette i brividi ai 72mila di San Siro con una conclusione dal limite a lato di poco. La risposta nerazzurra è portentosa con una grandissima azione personale di Lautaro al 72’ che non entra nella storia di questa Champions per una questione di centimetri. Lo stesso Martinez due minuti dopo si vede annullare una girata vincente su lancio di Godin per fuorigioco. Conte inserisce Politano e il baby Esposito chiedendo ai suoi uno sforzo finale nel tentativo di raggiungere il gol qualificazione che ancora manca. L’incubo fuorigioco della notte interista prosegue all’80’ quando un gol di Lukaku viene annullato dall’arbitro Kuipers. E’ l’ennesimo segnale di una serata stregata. I titoli di coda sulle speranze di qualificazione di Conte arrivano all'86’ quando il baby Ansu Fati, appena entrato in campo, infila Handanovic con un rasoterra dal limite di rara bellezza (è il più giovane marcatore della storia della competizione). La partita, di fatto, finisce qui. Al triplice fischio i blaugrana esultano per l’ennesima grande prestazione in Champions. L’Inter retrocede amaramente in Europa League.
NAPOLI Napoli, l'esonero di Ancelotti scatena i tifosi: sui social è bufera
La decisione di De Laurentiis ha infiammato il web, con decine di commenti da parte dei sostenitori azzurri che hanno preso d'assalto Twitter
mercoledì 11 dicembre 2019 10:03
NAPOLI - Una notizia che ha colto impreparati in molti. Soprattutto per come è arrivata: l'esonero di Carlo Ancelotti infatti è stato comunicato a poche ore di distanza dalla vittoria per 4-0 contro il Genk, che ha consentito al Napoli di passare il turno in Champions League come seconda, alle spalle dei campioni in carica del Liverpool. Sui social le reazioni da parte dei tifosi azzurri sono state le più disparate: chi non vedeva l'ora che arrivasse la nota del club, chi invece è rimasto totalmente spiazzato. C'è anche chi applaude all'uomo, riconoscendo però il fallimento dal punto di vista tecnico in questo anno e mezzo di gestione. Mentre in molti sono pronti a dare la colpa di tutto ciò ai calciatori, che non hanno dimostrato lo stesso impegno sia in campionato che in Champions. E in attesa che venga ufficializzato Gattuso come erede di Ancelotti, a Napoli continua a far discutere la decisione di De Laurentiis di aver sollevato dall'incarico uno degli allenatori più vincenti di sempre.
FONTE: CorriereDelloSport.it
mercoledì 11 dicembre 2019
KHARKIV - Gian Piero Gasperini esulta: ha conquistato gli ottavi di Champions League in casa dello Shakhtar Donetsk, ribaltando il pronostico. Ecco le sue parole in conferenza stampa: "Nel primo tempo è stata difficile, combattuta. Abbiamo avuto delle ottime occasioni a inizio gara, qualcuna anche clamorosa. Poi hanno avuto anche loro ottime opportunità: loro hanno giocatori veloci, di qualità. Nella seconda frazione è stata combattuta, almeno fino al gol, poi è andata bene". I suoi giocatori hanno risposto presente: "Sono molto felice per i ragazzi, per il tipo di partita che hanno fatto. Noi volevamo stare in partita, sapevamo della difficoltà e della velocità. Sapevamo che se fossimo arrivati a mezz'ora dalla fine le nostre chance sarebbero cresciute tanto. C'è stata la lucidità. Sappiamo che quando arriviamo lì siamo pericolosi. Sono molto felice per tre ragazzi, la squadra è cresciuta. Rispetto all'esordio c'è tutto in più". Gli ucraini non partivano sfavoriti: "La matematica diceva che lo Shakhtar era avanti. Sentivamo il risultato di Zagabria, a loro bastava il pari. La percentuale era effettivamente più alta".
Atalanta agli ottavi di Champions: che impresa per Gasperini!
I nerazzurri sono la prima squadra di sempre nella storia della Champions ad accedere ai quarti dopo tre sconfitte: "Se ci credevo davvero? Al giro di boa sì, perché c'era stato il pareggio col City. Dopo il secondo pari a Zagabria ci abbiamo pensato. Noi abbiamo pareggiato con il City, la squadra era cresciuta. Quel segnale del 3-3 tra Dinamo e Shakhtar è stato un segnale del destino, come il gol al 95' all'andata. Lì era possibile e con due vittorie eravamo in Europa League. C'era l'opportunità di rimanere qui. Poi è stato molto importante il risultato del City". L'aver ottenuto la qualificazione senza Zapata e Ilicic rende tutto più epico: "Ha vinto il gruppo Atalanta, anche quella di Toloi è un'assenza importante. Praticamente ci mancava l'attacco, però c'è questa consapevolezza, una qualità di gioco a prescindere. Le interpretazioni individuali sono molto importanti. Hanno giocato Pasalic, Malinovskyi, Muriel, anche in campionato. Sotto questo aspetto siamo solidi". L'inserimento di Ibanez ha colto tutti di sorpresa: "Kjaer non è venuto per mia scelta tecnica. È un giocatore molto forte, ma fa fatica a interpretare il nostro modo di giocare sotto l'aspetto dinamico. Ha altre caratteristiche, io volevo farlo giocare questa settimana, ma non sono stato convinto. Ho scelto Ibanez e Masiello: il brasiliano è giovane, ha qualità, ma il livello è alto. Avevo il desiderio che andasse a giocare in prestito, perché solo giocando può migliorare. In Serie A fa un po' fatica".
Shakhtar Donetsk-Atalanta, non interrompere il sogno
I nerazzurri il 17 dicembre conosceranno il nome dell'avversario negli ottavi: "Cosa sceglierei? Quello che uscirà dall'urna... ci sono otto teste di serie, Juventus, e City non le possiamo incontrare. Le altre sei dove capiti capiti, intanto siamo felici, speriamo di portare la nostra gente in un bel posto, in una bella città. Sicuramente non mandiamo solo Marino. Voi pensate che Lipsia o Valencia siano due squadre semplici...". Gasperini conclude così: "È giusto che i ragazzi festeggino, poi domenica troveremo una squadra che vuole riscattarsi. Questa vittoria vogliamo che ci dia considerazione in campionato. Qualche episodio di troppo è stato a nostro sfavore: ci deve essere un po' più di attenzione in tal senso, perché noi ci siamo guadagnati sul campo la giusta credibilità. Quello che è successo in campionato è stato pesante".
FONTE: TuttoSport.com
Al termine degli accertamenti condotti dagli agenti delle Volanti e della Divisione Anticrimine, il Questore di Verona, dott.ssa Ivana Petricca, nei giorni scorsi, ha emesso due daspo nei confronti di due genitori che, durante una partita di calcio dei loro bimbi, si sono resi protagonisti di un forte litigio, sfociato in insulti e minacce. Durante l’incontro calcistico della categoria “pulcini”, disputato nel pomeriggio dello scorso 30 novembre, presso l’impianto sportivo di via Santa Elisabetta, in zona Santa Lucia, è scoppiata una lite tra alcuni genitori presenti sugli spalti. Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti intervenuti immediatamente sul posto, una banale discussione tra un cittadino albanese di 38 anni e un cittadino marocchino di 50, sarebbe sfociata in gravi insulti ed aggressioni.
La lite tra i due genitori
Infatti, dapprima il più giovane dei due, mentre stava rimproverando il proprio figlio, sarebbe stato aggredito dall’altro che, per farlo tacere, gli avrebbe messo le mani in faccia, provocandogli ferite alle labbra e ai denti. Aggressione culminata nella reazione del 38enne che, dopo aver estratto un coltello, lo avrebbe puntato contro l’altro genitore, minacciandolo di morte. In quell’occasione, quindi, l’uomo è stato denunciato a piede libero per minaccia aggravata. Considerato che l’episodio è stato commesso per motivi di estrema futilità e che dal fatto risulta implicitamente accertata la pericolosità dei soggetti per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stato disposto il daspo. Per entrambi i soggetti, il provvedimento prevede il divieto di accedere per due anni all’interno degli impianti sportivi dove si svolgono manifestazioni sportive relative al gioco del calcio. Inoltre, nella città di Verona e nelle giornate in cui si disputano gli incontri calcistici, il divieto è esteso anche ai luoghi interessati dall’evento come, ad esempio, la Stazione F.S. di Verona Porta Nuova e le aree limitrofe allo stadio.
FONTE: VeronaSetteGiorni.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.