#VeronaRoma in anteprima: Risale a più di vent'anni fa l'ultimo successo dell'HELLAS sulla ROMA al Bentegodi ma JURIĆ ha fatto vedere chiaramente fino ad ora che i gialloblù non partono battuti con nessuno; peseranno le probabili assenze di KUMBULLA e VELOSO...
...Con la terza vittoria nelle ultime quattro gare il VERONA s'è proiettato prepotentemente in zona Europa League e, a cinque giornate dal giro di boa del campionato, a seguito di cinque vittorie e tre pareggi, si trova a +8 dal GENOA terz'ultimo (perchè nonostante le soddisfazioni avute sin qui è sempre bene tenere impresso in testa chi siamo, da dove veniamo e quanto è successo nelle ultime stagioni) sopra a compagini come FIORENTINA, MILAN, TORINO e SAMP partite con ben altri obiettivi rispetto agli scaligeri.
Nessuno da queste parti ha comunque dimenticto l'atteggiamento dei media nazionali (e non solo) nei confronti dell'HELLAS 2019-20: I gialloblù erano dati per retrocessi da tutti i bookmaker e JURIĆ era addirittura il favorito al pari di LIVERANI (allenatore del LECCE) come primo esonerato in Serie A e invece... La fantasia ha messo la freccia e ha superato alla grande la realtà mettendo in mostra un VERONA sorprendente fino ad ora in grado di mettere in difficoltà qualunque avversario dagli ottacampioni d'Italia consecutivi in giù.
Merito senza dubbio di un allenatore di poche chiacchiere che, senza inventare nulla di clamoroso, ha semplicemente puntato su una chiara idea di gioco inseguendo in prima persona (a fianco del diesse D'AMICO) gli interpreti che gli servivano per attuarlo e facendoli poi giocare nel loro ruolo: Tre mosse che parrebbero scontate per qualunque tecnico di ogni sport ma che evidentemente, GROSSOdocet, così scontate non sono.
Bravo (e molto fortunato) anche il patròn SETTI ad andare contro la piazza una volta di più, dopo l'allontanamento di mister AGLIETTI (non va mai dimenticato che se la squadra scaligera è in Serie A il merito è solo suo checché ne pensi e ne dica l'ineffabile Pres) per il quale anche il sottoscritto non nega di aver tifato, ma va altresì ricordato che il 'buon' Maurizio non ne aveva più azzeccata una dalla 'perdita' di SOGLIANO in poi.
Sia come sia, con JURIĆ la squadra scaligera ha finalmente trovato un allenatore che sa il fatto suo e che, tramite un'organizzazione di gioco impeccabile, ha trasmesso ai suoi sicurezza nei propri mezzi, determinazione e caparbietà; ogni giocatore sa cosa fare e quando farlo: In questo modo non solo le prestazioni di squadra sono state sempre all'altezza (a parte quel secondo tempo a Milano con l'INTER) ma anche le caratteristiche dei singoli ne hanno molto giovato aldilà dell'aver azzeccato totali scommesse come AMRABAT, di piacevolissime sorprese come KUMBULLA o di rivalutato gente come LAZOVIĆ e VELOSO.
Precedenti
L'ultimo match al Binti tra VERONA e ROMA risale all'inizio di Febbraio dello scorso anno: Il mercato di 'riparazione' era terminato lasciando l'HELLAS di PECCHIA evidentemente monco nel reparto offensivo mentre PAZZINI era stato mandato a 'svernare' al LEVANTE (in attesa di alternativa occupazione) e all'esordio purgava nientemeno che il REAL MADRID; fu solo una delle tante contraddizioni della stagione 2017-18 e bastò un solo gol ai giallorossi per avere ragione di una squadra scaligera in caduta libera (anche se eravamo... 'In crescita' per dirla col tormentone del tecnico che diventò anche un coro molto apprezzato e gridato a squarciagola dai tifosi gialloblù).
Prima di allora sono finite sul punteggio di 1 a 1 le ultime due sfide sul campo dell'HELLAS: Nel 2015-16 al gol di JANKOVIC fece replica dopo 5 minuti quello di FLORENZI mentre l'anno prima era stato TOTTI a portare in vantaggio gli ospiti prima del pari, ancora di JANKOVIC, sul finire del primo tempo e poi i gialloblù avevano tenuto il campo con una tigna clamorosa conquistando l'agognato punticino. 3 a 1 a favore della ROMA il 26 Gennaio 2014 nonostante un buon primo tempo dei gialloblù.
Per trovare l'ultimo successo gialloblù bisogna tornare all'inizio della stagione 1996-97 quando GIUNTA e ORLANDINI giustiziarono la ROMA che pure era riuscita a pareggiare i conti con DELVECCHIO.
28 i precedenti in totale in massima serie tra scaligeri e giallorossi con la ROMA in vantaggio per due vittorie nei confronti dell'HELLAS (9 a 7 per i capitolini) ed un equilibrio sostanziale a fronte di 12 pareggi.
Più di 1.200 i tifosi ospiti attesi al Binti, la regolarità della gara sarà il signor Marco Guida della sezione AIA di Torre Annunziata a dirigere la prossima sfida.
20 Ottobre 1996: Ultimo successo del VERONA sulla ROMA
QUI VERONA KUMBULLA e Capitan VELOSO sono tornati a lavorare, anche se solo in parte, da Martedì col gruppo e questa non può che essere una buona notizia ma ben difficilmente potranno partire dal primo minuto contro la corazzata giallorossa.
Spazio quindi ancora una volta ai sostituti che si sono dimostrati all'altezza contro la FIORENTINA e cioè BOCCHETTI e PESSINA per un undici che probabilmente non si discosterà da quello visto coi viola.
Probabile formazione
3-4-2-1 con Silvestri; Rrahmani-Gunter-Bocchetti; Faraoni-Amrabat-Pessina-Lazovic; Verre-Salcedo; Di Carmine.
QUI ROMA (sponda giallorossa) ZANIOLO squalificato per somma di ammonizioni non sarà disponibile per il match in programma al Bentegodi ma anche gli acciaccati FLORENZI e PASTORE rimangono in forte dubbio.
Torna invece pienamente a disposizione di mister FONSECA il terzino SPINAZZOLA che ha risolto i problemi muscolari che lo affliggevano.
Dopo il convincente successo ottenuto in trasferta a Istanbul (era più di un anno che la Maggica non riusciva a vincere in una trasferta europea) il tecnico portoghese non dovrebbe discostarsi molto dalla squadra che ha anullato il BRESCIA all'Olimpico. MKHITARYAN è entrato nei 20 minuti finali in Turchia ma anche sul campo dell'HELLAS dovrebbe partire dalla panchina così come FAZIO in ballottaggio con MANCINI.
Convocati MKHITARYAN è pronto ma non ha i 90 minuti nelle gambe mentre MANCINI sarà in campo sicuramente dall'inizio contro il VERONA.
In basso a destra tre possibilità: SANTON, SPINAZZOLA e anche FLORENZI (appena tornato in gruppo). PASTORE out.
Probabile formazione
4-2-3-1 con Pau Lopez; Spinazzola-Mancini-Smalling-Kolarov; Veretout-Diawara; Under-Pellegrini-Kluivert; Dzeko.
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Mister JURIĆ «Se contro la Fiorentina abbiamo raggiunto la consapevolezza della nostra forza? La squadra sta dimostrando partita dopo partita, indipendentemente dal risultato, di potersela giocare alla pari con ogni avversario. La partita contro la Fiorentina lo ha dimostrato, una volta di più. Sappiamo però anche che ogni match nasconde delle insidie. Noi la sorpresa del campionato? Siamo contenti sia del lavoro che stiamo facendo, sia del bottino di punti sin qui ottenuto. Ci auguriamo di continuare così, ma dobbiamo rimanere umili, attenti e concentrati in ogni partita. Le condizioni di Veloso e Kumbulla? Miguel sta bene: contro la Roma potrebbe essere una soluzione dall'inizio. Kumbulla invece non è ancora recuperato. Bocchetti? Ha fatto una buona gara contro la Fiorentina. Ricordiamoci che veniva da un periodo con molti acciacchi muscolari: adesso sta acquisendo la forma migliore. Rrahmani e Zaccagni? Stanno facendo bene entrambi: siamo contenti per come si esprimono in campo e per come lavorano durante la settimana. Günter? Spostandolo in mezzo alla difesa è migliorato, tanto. Contro la Fiorentina ha fatto veramente bene. Bessa? Sta recuperando, piano piano, ma è un infortunio complesso. Se il gruppo sta continuando a crescere? Lavoriamo in ogni allenamento per cercare di migliorare alcuni difetti e per esaltare i pregi di ogni singolo giocatore. Come sta lavorando l'attacco? Bene, come gli altri reparti. Ma abbiamo margini di miglioramento. Roma squadra competitiva? Gioca un bel calcio ed è una squadra efficace sia in fase offensiva che in quella difensiva. Insomma, è una squadra tosta: sarà una partita difficile. L’entusiasmo attorno al Verona? Bisogna sfruttare il momento positivo, anche in quest’ottica. Mihajlovic? Non è da tutti fare una conferenza stampa dove condividi ogni momento di quello che hai passato. Si è confermato una persona di grande spessore umano» HellasVerona.it
Mister FONSECA tecnico della ROMA «... Devo dire che domani abbiamo una sfida difficile contro una squadra molto buona e veloce in fase di attacco, molto aggressiva in fase difensiva. Sono la seconda squadra che ha subito meno gol tra tutte e questo è un dettaglio importante da considerare. Sarà una partita difficile. Mkhitaryan è pronto ma non per giocare 90 minuti. Mancini giocherà domani. Verona e Atalanta sono simili soprattutto nella fase difensiva. Oggi ci siamo allenati su questi dettagli, ma non posso parlarne altrimenti domani il Verona sa tutto di noi. Ma ci siamo preparati per giocare contro squadre che marcano a uomo» ASRoma.com
Il doppio ex IORIO «Juric è uomo che finalmente merita la copertina. A Crotone ha vissuto un momento magico. A Genova si è fatto tutto più difficile. Con il Verona ha trovato la sua dimensione. Ivan ha coraggio, ha dato letture appropriate. Ha saputo scommettere. Per esempio? Prendi un giovane di talento (Kumbulla ndr) e lo piazzi al centro della difesa in serie A. Lo fai sentire importante. Gli dai credito, lo valorizzi. Non è da tutti. Il valore aggiunto di Juric? Caratterizzare la squadra, plasmarla, renderla affine al suo modo d’essere. Senza snaturare il valore dei suoi giocatori. Se sono convinto che la strada sia quella giusta andando oltre la classifica? Bene, sì sono convinto. E il motivo è semplice: questo Verona ti arriva al cuore. Ha conquistato la gente. E il tifoso dell’Hellas, prima di giurati amore, ti mette alla prova. Li conosco bene i veronesi che tifano Hellas. Il calore è superiore anche alle piazze del sud che bruciano di calcio. Se dai tutto, ti danno tutto. Diventi beniamino. E da lì in avanti è fantastico. La Verona che ho vissuto, e che mi resterà dentro per sempre. Amrabat? Felice scoperta, giocatore che è già finito nel ciclone del mercato, è una delle cose più belle di questo splendido Verona. Perchè mi emoziono vedendo giocare il Verona? Lì ho visti contro l’Inter. Solidi, composti, per nulla impauriti. Se la sono giocata alla pari. Come una squadra d’onore. Per la quale tifi a prescindere. Io, poi, quella maglia me la sento addosso. Il mio Verona-Roma per sempre? Fanna contro Nela. La storia» HellasLive.it
Il doppio ex Attilio GREGORI «Parlare di Verona mi fa sempre un certo effetto. Doppio ex della sfida di domenica sera al Bentegodi? Per me c’è solo l’Hellas. Non sto scherzando. Non so perché, forse è una malattia (ride, ndr). Seguo sempre i gialloblù, sono rimasto tifoso. La squadra di Juric è molto difficile da affrontare, per tutti. E lo sarà anche per la Roma domenica sera al Bentegodi. Loro hanno sicuramente più qualità, ma questa squadra ha dimostrato di potersela giocare contro chiunque. Anche a Torino, contro la Juventus, ha fatto un’ottima partita. Il Gregori di oggi? Alleno in Eccellenza sotto casa mia, a Monterotondo. È come se abitassi all’Antistadio e giocassi al Bentegodi, bellissimo! È tutto fantastico. Mi sto togliendo davvero tante soddisfazioni con questi ragazzi. Grazie all’organizzazione ed all’intensità di gioco, l’Hellas Verona di partita in partita dimostra di avere anche qualità. Dopo tredici giornate ha già 18 punti, un bottino davvero importante, conquistato con merito. I gialloblù ti affrontano a tutto campo, sono organizzati, corrono tanto, rischiano a volte, ma regalano sempre bel calcio. Ti diverti a vederli giocare. E quest’anno il tifoso del Verona, comunque vada, esce sempre dallo stadio soddisfatto» HellasLive.it
Il difensore della ROMA MANCINI al primo gol in Serie A Domenica scorsa «Ci aspetta un sfida importante a Verona. Loro stanno andando forte, ho visto un po’ di partite, corrono molto e hanno grande aggressività. Noi dobbiamo continuare sul livello che abbiamo da un po’, migliorando sempre. Ogni domenica c’è un nuovo gradino da superare. Il campionato italiano sta diventando sempre più competitivo, non c’è più un grande divario tra le big e le cosiddette piccole almeno sulla carta. Ti fanno tutte sudare e dovremo essere concentrati per finire il ciclo di partite prima di Natale nel migliore dei modi» TuttoMercatoWeb.com
Il presidente SETTI a Sky 'Giù le mani dai nostri gioielli!' «Ho già detto che non abbiamo bisogno di cedere. È chiaro che è piacevole sapere che i grandi club guardino i nostri calciatori, è un motivo di orgoglio e siamo contenti di questo. Il campionato è lungo e non ci vogliamo privare dei nostri giocatori migliori» Hellas1903.it
Samuel DI CARMINE a Sportitalia «Il mister è una persona di carattere con molta grinta. In ogni allenamento ci chiede il 100%, ci fa correre e sudare. Ci fa rimanere umili. Il lavoro è la cosa più importante: per vincere e per fare risultati c’è bisogno di lavorare. Questo è il grande segreto di questa squadra, oltre al grande gruppo che si è formato. La promozione? E’ stata un’annata difficile anche per me. Ho avuto infortuni e ho giocato poco. Ai Playoff sono arrivato in forma ed è andata bene. Sono contento per aver aiutato la squadra a raggiungere la Serie A, che era il nostro obiettivo. Per me è il raggiungimento di un sogno perché sono dodici anni che giocavo in B. Obiettivi personali? Quest’anno il mio obiettivo è quello di dimostrare insieme alla squadra di poter giocare in Serie A. In A devo dimostrare e sono anche più sereno perché non ci ho mai giocato. Ho anche meno pressioni di far gol per forza» CalcioHellas.it
Valerio VERRE è cresciuto nelle giovanili della ROMA e parla ai microfoni di 'Rete Sport' «Stiamo bene, arriviamo con la testa libera. Gli ultimi risultati sono positivi, ma soprattutto siamo soddisfatti del gioco che stiamo facendo da inizio stagione. Non siamo più una sorpresa. Lavoriamo tanto, a testa bassa: siamo umili e i risultati si vedono. Il mister è esigente, pretende molto sia in fase offensiva sia in quella difensiva. Lavoriamo molto durante la settimana, e all’inizio ho trovato qualche difficoltà a rimettermi in forma allo stesso livello dei miei compagni. Adesso però mi sento bene e il mister mi sta dando fiducia. Mi dice di giocare tranquillo e con la testa libera. Il ricordo più bello dalle giovanili giallorosse? L’esordio con Luis Enrique. Sono andato in ritiro con la prima squadra, avevo diciassette anni ma mi teneva già in considerazione. Mi ha fatto esordire tra i grandi nell’amichevole estiva contro il Valencia, sono subentrato a Perrotta quando in panchina c’erano anche giocatori più esperti di me. L’obiettivo del Verona? La salvezza. Siamo partiti all’inizio della stagione con parecchie scommesse, calciatori che l’anno prima giocavano in Serie B. Adesso stiamo facendo un buon campionato ma non dobbiamo mollare perché basta un attimo per cadere. Le squadre viaggiano forte, e non ci sono più quelle che restano nelle ultime posizioni perché le perdono tutte: anche le ‘piccole’ possono fare punti con chiunque. È un campionato diverso rispetto agli altri anni» VoceGialloRossa.it
L'agente di KUMBULLA a FCInterNews.it «Sì, l’Inter lo sta seguendo e monitorando. La società nerazzurra è sempre molto attenta ai giovani profili che si mettono in luce nella massima serie e in tutti gli altri campionati ma in questo momento non ci sono trattative in ballo tra Inter ed Hellas Verona. Cosa potrà succederà a fine stagione? È difficile dirlo ora: il Verona è un club solido e farà le sue valutazioni a fine campionato. Dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile? Il mercato è fatto di opportunità: se ce ne saranno le prenderanno in considerazione. Se è stata già stabilita una valutazione? Non è stata ancora fatta perché non ci sono state società che si sono messe al tavolo a parlarne concretamente con il club scaligero» 90Min.com
Scatti di Natale all'interno dell'Arena per i 500 tesserati della squadra scaligera, il presidente SETTI ha commentato 'Non dimentichiamo che il calcio è un’azienda fatta di ricavi. I nostri ricavi e i budget sono nettamente inferiori a quasi tutte le squadre di serie A e quindi dobbiamo fare con le idee la differenza. Credo che in questi otto anni di presidenza l’unica cosa su cui abbiamo tenuto la barra dritta è stata quella di avere un’organizzazione che sta crescendo, che sta facendo le cose fatte sempre meglio ma non dobbiamo mollare di un centimetro perché noi diventiamo competitivi solo quando siamo così. Siamo stati bravi a scegliere un allenatore che sposa a pieno le necessità e le caratteristiche del Verona e di Verona. Gli va dato tanto merito, ha creato un’empatia, un gruppo che ogni domenica dà il 110%. Le nostre prestazioni devono continuare a essere queste perché nel momento in cui ci rilasciamo diventiamo una squadra molto vulnerabile. E’ anche un incitamento a spingere in questo modo perché questo fa la differenza' Sport.Sky.it
#CalcioMercato Hellas: NAPOLI in pole-position per AMRABAT ma prima di giugno, il centrocampista nato in Olanda da genitori marocchini, non si muoverà da Verona come da regolamento UEFA essendo sceso in campo anche col BRUGES in questa stagione.
L'esperto di mercato Gianluca Di Marzio segnala che il NAPOLI avrebbe già offerto 10 milioni per Sofyan all'HELLAS (in prestito con diritto di riscatto del club di via Olanda già fissato a circa 3,5 milioni) ma che SETTI vorrebbe qualcosa in più in attesa di altre offerte magari da INTER e/o FIORENTINA che molti rumors indicano siano interessate... Nell'attesa godiamoci le possenti ripartenze del giocatore, non c'è alcuna fretta! Su TUTINO si registra l'interessamento del LIVORNO di SPINELLI dalla Serie B, a riportarlo è il portale SerieBNews.com.
L'Arena parla dell'interesse per FARAONI di ROMA, FIORENTINA e INTER; i nerazzurri avrebbero addirittura già formulato un'offerta che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni (il doppio dell'effettivo valore attuale secondo Transfermarkt.it) ma di sicuro Via Olanda chiederà sensibilimente di più per un giocatore al momento insostituibile nel bel giocattolo costruito da JURIC (e D'AMICO). Ritorno a Reggio Calabria per Gigi VITALE? Il terzino non è molto impiegato dal tecnico croato e la REGGINA sarebbe secondo StrettoWeb.com interessata...
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EUROPA LEAGUE Hellas, i 500 tesserati all'Arena di Verona per la foto di Natale Prima squadra, squadra femminile, giovanili e vertici del club si sono ritrovati all'Arena per uno scatto che sarà distribuito ai tifosi per Natale. Maurizio Setti: "Siamo competitivi con la forza delle idee"
28 nov 2019 - 20:51
Una foto particolare che sarà distribuita ai tifosi per Natale. Tutti i 500 tesserati dell’Hellas Verona si sono ritrovati all’interno dell’Arena per uno scatto che sarà distribuito ai tifosi per Natale. In posa prima squadra, squadra femminile, le giovanili e al centro della foto lo stesso presidente Maurizio Setti e il figlio con i colori del club. L'intento è quello di trasmettere lo spirito familiare dell'Hellas e l'unione necessaria per raggiungere qualsiasi risultato.
“Competitivi con la forza delle idee”
In occasione della foto di squadra all'Arena di Verona, il presidente dell’Hellas ha parlato dell’ottimo inizio stagione della sua squadra. E dei talenti come Amrabat, Rrhami e Gunter già nel mirino dei grandi club. “Non dimentichiamo che il calcio è un’azienda fatta di ricavi. I nostri ricavi e i budget sono nettamente inferiori a quasi tutte le squadre di serie A e quindi dobbiamo fare con le idee la differenza. Credo che in questi otto anni di presidenza l’unica cosa su cui abbiamo tenuto la barra dritta è stata quella di avere un’organizzazione che sta crescendo, che sta facendo le cose fatte sempre meglio”. Per questo motivo allora: “Non dobbiamo mollare di un centimetro perché noi diventiamo competitivi solo quando siamo così. Siamo stati bravi a scegliere un allenatore che sposa a pieno le necessità e le caratteristiche del Verona e di Verona. Gli va dato tanto merito, ha creato un’empatia, un gruppo che ogni domenica dà il 110%. Le nostre prestazioni devono continuare a essere queste perché nel momento in cui ci rilasciamo diventiamo una squadra molto vulnerabile. E’ anche un incitamento a spingere in questo modo perché questo fa la differenza”.
FONTE: Sport.Sky.it
SPORT LUNEDÌ 25 NOVEMBRE 2019 L’Hellas Verona ha sorpreso tutti
Con giocatori di seconda scelta, scarti delle altre squadre e un allenatore in cerca di rivincite, il Verona ottavo in classifica è una delle grandi sorprese di questo campionato
I giocatori del Verona dopo la vittoria contro la Fiorentina (Getty Images)
Dopo tredici giornate di campionato e la vittoria contro la Fiorentina di domenica pomeriggio, l’Hellas Verona si può considerare una delle più grandi sorprese della Serie A. Con cinque vittorie, tre pareggi e la seconda miglior difesa del campionato dopo quella della Juventus, è inaspettatamente ottavo in classifica alla pari con il Parma e a soli due punti dal Napoli. In pochi se lo sarebbero aspettati a inizio stagione, per esempio dopo la brutta sconfitta subita contro la Cremonese – squadra di bassa Serie B – nei primi turni estivi di Coppa Italia.
Per stessa ammissione del suo allenatore, il croato Ivan Juric, ingaggiato lo scorso giugno, l’Hellas Verona è una squadra che – pochi mesi dopo una promozione raggiunta a fatica tramite i playoff – è stata costruita con giocatori di seconda scelta, riserve o scarti delle altre squadre del campionato. Anche lo stesso Juric si può definire un allenatore in cerca di rivincite, dopo le travagliate esperienze al Genoa in cui non era mai stato in grado di lavorare nelle migliori condizioni possibili.
Eppure, fin dalle prime giornate di campionato, il Verona è riuscito a proporre delle ottime prestazioni, anche nelle sconfitte di misura contro Juventus e Milan. La sua difesa a tre ha impressionato per solidità e organizzazione, facendo notare a tutti la bravura del kosovaro Amir Rrahmani, venticinquenne acquistato dalla Dinamo Zagabria, e il talento del giovane italoalbanese Marash Kumbulla. Un centrocampo folto sta riuscendo inoltre a fornire equilibrio, copertura alla difesa e soprattutto gol: i primi quattro marcatori della squadra giocano tutti a centrocampo, dall’esperto portoghese Miguel Veloso all’ex centrale dell’Atalanta Matteo Pessina. In questo reparto, però, la sorpresa è stata la qualità di Sofyan Amrabat, marocchino, fratello del più famoso Nordin, il cui acquisto è stato un’intuizione del direttore sportivo Tony D’Amico.
Ivan Juric (Paola Garbuio/LaPresse)
La scelta di Juric di affidarsi a giocatori già allenati in precedenza al Genoa ha premiato l’Hellas, dato che oltre a Veloso, il serbo Darko Lazovic sta rilanciando la propria carriera a Verona, mentre in difesa il turco Koray Günter offre una valida alternativa come terza scelta. Il reparto offensivo è stato fin qui il meno incisivo. L’impressione è che fra i sei giocatori di ruolo – e con il capitano Giampaolo Pazzini ancora infortunato – Juric stia ancora cercando di capire chi siano i migliori. Se la squadra dovesse continuare così, non è detto che nel mercato invernale la società non possa intervenire per aggiungere gol a una squadra che può raggiungere la salvezza in anticipo.
FONTE: IlPost.it
Verona, che sorpresa! Difesa di ferro e centrocampo granitico le armi per la salvezza
25 Novembre 2019
In quanti avrebbero scommesso sull’Hellas Verona a inizio stagione? Probabilmente in pochi, specie perché si tratta di una neopromossa. Eppure Ivan Juric e i suoi ragazzi stanno sovvertendo ogni pronostico.
Fin dalle prime giornate, a risaltare sono state le prestazioni di Marco Silvestri in porta, che ad oggi può contare su una media voto di 6.35 e una fanta media di 5,46. Il portiere scaligero vanta la seconda miglior imbattibilità del campionato con 11 reti subite, dietro alla coppia juventina Szczesny-Buffon a quota 10.
Salta all’occhio, però, anche la solidità della difesa a 3, con l’insostituibile Amir Rrahmani che finora ha fatto segnare l’en plein di partite giocate. Per il kosovaro la media voto è invidiabile: 6,15, con una fanta media pari a 6,12. Una vera certezza nel ruolo, a cui mancano però i bonus. Ancora meglio sono le prestazioni del giovane Marash Kumbulla, con 6,44 di media e 6,5 al fanta.
A centrocampo l’intoccabile è Sofyan Amrabat (MV 6,19 – FM 6,08), vero pupillo del tecnico croato. Stacanovista della mediana, il centrale marocchino è una sicurezza nei voti ma non riesce a sbloccarsi né con i gol né con gli assist. In tal senso, a fare da contraltare ci pensano Matteo Pessina (MV 5,88 – FM 6,29) e Mattia Zaccagni (MV 6,04 – FM 6,12): il primo con due gol segnati, il secondo con due assist messi a referto.
Discorso inverso, invece, per quanto riguarda il reparto avanzato. In attacco, al momento, nessuno è riuscito a dare le giuste garanzie e la titolarità non è sicura per nessuno nel ruolo. In attesa che anche le punte riescano definitivamente a sbloccarsi, Juric può affidarsi a una difesa di ferro e un centrocampo granitico, che fanno del Verona la squadra rivelazione di questa prima parte di stagione.
FONTE: CronacheDiSpogliatoio.it
La Reggina continua la preparazione per la sfida di campionato contro il Teramo, il club amaranto è reduce dal netto successo nella sfida contro il Rende, ottava vittoria consecutiva per la squadra di Toscano che ha sempre più intenzione di consolidare il primo posto ed allungare già dalle prossime partite. Il club amaranto ha già conquistato una serie di record, non ha ancora perso in campionato ed in casa ha sempre vinto, uscire indenni dal campo del Teramo vorrebbe dire mandare un ulteriore messaggio alle dirette concorrenti. La Reggina ha annunciato possibili innesti per il mercato di gennaio con l’intenzione di rinforzare una squadra già fortissima, durante la trasmissione ‘Buongiorno Reggina’ da alcuni tifosi è stato fatto il nome di un possibile innesto, una trattativa che sarebbe in stato avanzato, una voce che sarebbe ancora tutta da valutare, il possibile arrivo di Luigi Vitale, vecchio pupillo di Mimmo Toscano, un calciatore in grado di fare la differenza e che non ha bisogno di presentazioni.
Chi è Luigi Vitale
Luigi Vitale attualmente gioca nel Verona, si tratta di un terzino sinistro classe 1987, un calciatore dunque di grande esperienza e bravissimo anche dal punto di vista qualitativo. Inizia la carriera al Napoli ma la prima esperienza da segnalare è quella con il Lanciano, si mette subito in mostra. Torna al Napoli e gioca anche da titolare, si dimostra un calciatore in grado di ben figurare anche in Serie A, nel 2009 viene ceduto in prestito al Livorno. Torna al Napoli e gioca anche in Europa League, passa al Bologna ma non viene mai schierato, poi l’esperienza con la Juve Stabia. Torna alla Ternana ed è protagonista proprio con l’allenatore Mimmo Toscano, Vitale può essere considerato dunque un pupillo dell’allenatore amaranto. Molto buone le stagioni con la Salernitana, viene ceduto infine all’Hellas Verona. Sarà la Reggina la prossima destinazione? In alto la fotogallery con tutte le immagini di Luigi Vitale.
FONTE: StrettoWeb.com
CALCIOMERCATO Giallorossi interessati ad un pupillo dell’Hellas Verona
Marco Davide Faraoni, esterno dei gialloblu, piace al club giallorosso, che però dovranno vedersela con una concorrenza molto agguerrita
di Luca Pappaianni Novembre 27, 2019 - 20:52
La Roma è interessata a Marco Davide Faraoni, esterno dell’Hellas Verona. Sull’ex primavera della Lazio c’è però una concorrenza agguerrita, con la Fiorentina anch’essa interessata al ragazzo.
Secondo alcune indiscrezioni, l’Inter avrebbe già formulato la prima offerta. La valutazione del classe 1991 è di 2 milioni, ma potrebbe salire ulteriormente. Lo riporta “L’Arena“
FONTE: SiamoLaRoma.it
NEWS MERCATO
27 novembre 2019 - 13:29 L’Arena – Spunta Faraoni per la difesa: ritorno all’Inter?
L’ex nerazzurro è cresciuto molto ed è diventato un difensore affidabile, tanto da riacquistare interesse da parte della sua vecchia squadra
di Luca Zuaro
Un nome a sorpresa per la difesa interista potrebbe essere quello di Faraoni come riportato da L’Arena, giornale della città di Verona. L’ex Inter ha destato interesse in molti club di Serie A che hanno monitorato le sue prestazioni osservando un difensore roccioso, affidabile, con una buona gamba e tanta personalità da aver messo più volte la fascia da capitano dell’Hellas Verona. Il club vorrebbe tenerlo a tutti i costi visto che sta rappresentando una delle figure centrali di questa stagione iniziata in maniera fantastica e che la vede al momento lontana dalla zona retrocessione. Ma d’altra parte sarebbe anche un buon modo per ricavare degli introiti importanti. I nerazzurri comunque ci pensano e non è escluso che potrebbero provarci durante la finestra di gennaio.
Insieme all’interesse dei nerazzurri si affianca quello di Roma, Lazio e della Fiorentina. Tutte spingerebbero per avere questo rinforzo a gennaio ma la possibilità sembra remota; se ne parla quindi per giugno quando, dovesse Faraoni aver continuato con queste prestazioni, il club veronese potrebbe chiedere una somma anche abbastanza importante che si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro.
FONTE: PassioneInter.com
Il presidente Spinelli ha dichiarato di voler lavorare per l’arrivo di un nuovo attaccante: ecco che per il Livorno Tutino farebbe al caso giusto
Dopo una buona stagione in Serie B con il Cosenza, per Gennaro Tutino sembrava essere giunto, in estate, il momento giusto per fare il salto di qualità in un club di categoria superiore. Ecco quindi la Serie A e l’Hellas Verona, che decide di puntare sul giovane attaccante scuola Napoli per ripartire nel massimo campionato italiano. Ed in effetti una ripartenza c’è stata, tant’è che il club veronese è al nono posto in campionato ed a sole due lunghezze dal Napoli. Tutto questo però è arrivato senza l’aiuto del ventitreenne proveniente dalle giovanili del club campano, che è sceso in campo soltanto in poche occasioni. Per tale ragione un ritorno in cadetteria non è da escludere per il classe 1996, che ha tanta voglia di mostrare le proprie qualità.
FONTE: SerieBNews.com
RASSEGNA Gazzetta dello Sport: "Otto facce per otto gol. Il Verona senza bomber viaggia in convisione"
26.11.2019 15:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Oggi la "Gazzetta dello Sport" con Matteo Fontana concentra la sua attenzione sulla fase offensiva gialloblù, in particolare sul numero esiguo, ma tremendamente efficace, di reti segnate. Delle undici reti segnate ben otto sono gli autori. In attacco, andati a segno Salcedo e Di Carmine, rimangono ancora a secco Stepinski e Pazzini, quest'ultimo utilizzato con il contagocce. Nel compenso sono andati a rete Veloso, Pessina, Faraoni, Verre, Kumbulla e Lazovic. La sostanza, tenendo conto di una retroguardia che ha subito solo 11 reti - seconda solo alla Juventus - risiede, comunque, nella posizione in classifica, con ben 17 punti su 18 partite, un ruolino di marcia decisamente molto soddisfacente.
RASSEGNA L'Arena "Ivan ricorda l'Osvaldo. Poche parole, solo fatti. L'Hellas contagia la città"
26.11.2019 11:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: L'Arena
Oggi il quotidiano "L'Arena" mette a confronto Ivan Juric con Osvaldo Bagnoli, il tecnico dello scudetto. Nell'analisi di Gianluca Tavellin Il mister gialloblù, come l'indimenticato ex allenatore scaligero, pratica un gioco privo di fronzoli, senza privilegiare più di tanto il possesso palla. Rispetto al Verona scudettato non ci sono grandi individualità come poteva essere il gruppo di Tricella & c, tuttavia la squadra gialloblù, grazie ad un'ottima organizzazione di gioco, si è dimostrata in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. L'idea di gioco del tecnico di Spalato richiede grande dispendio di energie fisiche e mentali quindi il pensiero è rivolto a quanto potrà durare. Con questa situazione di classifica, comunque, inutile porsi dei limiti, almeno per il momento.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
27 NOV 2019 PIENI POTERI A JURIC
Qual è l’elemento di discontinuità col passato, la differenza tra le scelte scellerate di Pecchia, Fusco, Grosso e D’Amico e il presente? Uno solo: Ivan Juric. Non c’è dubbio che questa sia la miglior scelta della gestione di Setti. Come criticavamo pesantemente il presidente per la disgraziata stagione scorsa, che solo Aglietti ha raddrizzato in modo miracoloso, così gli va riconosciuto che stavolta non ha sbagliato il tecnico. Qualcuno, scherzando ma non troppo, ha detto che per la legge dei grandi numeri anche Setti ne ha finalmente imbroccata una, ma sarebbe ingeneroso metterla sotto questo piano.
Credo che invece Setti, pur non ammettendolo mai per orgoglio e per quell’aria da sborone emiliano che non riesce proprio a togliersi a causa del suo Dna, abbia in realtà capito moltissimo dai suoi errori. Finalmente ha scelto un allenatore che per mentalità, gioco, dedizione al lavoro, comunicazione è esattamente ciò che serve al Verona e alla sua tifoseria. Juric è il vero miracolo di questa squadra e su di lui bisogna costruire il Verona del futuro.
L’allenatore è un tassello troppo importante per una società. Inutile che stiamo qui a girarci intorno. La più grande panzana che raccontano è che un tecnico conti solo il venti per cento nelle fortune di una squadra. Alzerei questa percentuale almeno al settanta per cento. Guardate Gasperini all’Atalanta ad esempio. Certo, poi è molto meglio se la società è strutturata e in grado di assecondare il lavoro dell’allenatore. Ma questo aspetto viene dopo. Prima di tutto ci sono i risultati, il campo, l’empatia con la piazza, le scelte di mercato. Juric è esattamente tutto questo ed è evidente che tra il Verona di Grosso e quello di quest’anno la discriminante sta proprio nel tecnico.
Ecco perché, dopo essersela guadagnata sul campo con questi brillanti risultati, sarebbe molto bello che Juric potesse veramente avere carta bianca nel Verona. Un potere che il tecnico si è certamente conquistato e che, comunque, anche qui serve onestà nel dirlo, Setti con chiarezza e senza fronzoli gli ha concesso fino ad oggi. Il discorso è stato chiaro: non abbiamo i soldi delle altre, abbiamo il budget più basso della serie A, per salvarci serve un miracolo, per favore pensaci tu. E Juric ci ha pensato. Ha ispirato il mercato prendendo giocatori che sono andati a comporre in modo quasi perfetto il suo mosaico, ha detto le cose come stavano, ha pungolato, ma non ha mai cercato di scaricare il barile su altri. Consapevole di non poter avere Icardi, ma solo Stepinski si è messo di buzzo buono per trovare soluzioni e gol. Con il suo lavoro sta creando plusvalenze che potrebbero rappresentare il futuro del Verona. Uno così, quando lo trovi, non puoi perderlo. E lo devi responsabilizzare ancora di più. Fino a farlo il cardine del tuo domani.
Gianluca Vighini
26 NOV 2019 CHI DI HELLAS FERISCE…
Sarà che inizio a invecchiare, ma fatico sempre più ad accettare l’ipocrisia e la menzogna vestite da informazione.
Odio infatti il “politicamente corretto”, a cui prediligo lo “scorretto”, mai come ora specchio fedele dell’attuale momento storico.
Prendiamo il caso Balotelli; ha riempito intere pagine di giornali, spazi televisivi, servizi dei TG, mobilitato gli inviati di importanti trasmissioni e dato fiato alle opinioni di personaggi importanti del mondo del calcio. A farne le spese (con i ringraziamenti ai 15 coglioni che i buu li hanno fatti veramente) una volta di più, come sempre da un ventennio a questa parte, Verona e i tifosi gialloblù.
Per fortuna la vita se ne fotte delle fake news di giornalai in cerca di scoop facili e frasi fatte sulla pelle altrui e trova sempre il modo per ripristinare la realtà dei fatti.
E questo è quanto la vita ha sentenziato.
Balotelli ha cercato e costruito “il caso” su di sé, andando “oltre” come sua abitudine. Un modo per mascherare la sua stagione (l’ennesima) fallimentare, sulla via di un inevitabile declino. Il risultato? L’Italia “pensante” ha capito e non ha abboccato. Da Verona in poi, l’autogol mediatico del Mario nazionale ha assunto proporzioni incredibili. Scaricato dal nuovo tecnico per scarso impegno e abnegazione in allenamento e in campo. Scaricato dal Presidente Cellino: “è stata una scelta azzardata”, “doveva essere il valore aggiunto si è rivelato l’anello debole”. Scaricato dai suoi stessi tifosi che non gli hanno risparmiato accuse di insolenza e scarso feeling con la fatica e il sudore per la maglia. Il flop Mario si è consumato.
I tifosi gialloblu hanno dimostrato tutta la loro grandezza, a partire dal modo in cui hanno onorato la memoria di Roberto Puliero, sia alle esequie che al Bentegodi. Altro che razzisti.
Piero Pelù ha auspicato la scelta dei tifosi della Fiorentina di rompere il gemellaggio con gli amici gialloblù. La risposta del tifo viola lo ha zittito. In migliaia a Verona. Uno storico e consolidato gemellaggio val bene di più di 15/20 idioti che fanno buu.
Il Presidente della FIGC Gravina ha manifestato il suo personale disappunto per la decisione della Giustizia Sportiva di riaprire la Est. La festa dei 22 mila al Bentegodi, ha zittito anche lui.
Il Gialloblù è “UNTOUCHABLE”… e chi di Hellas ferisce, di Hellas perisce.
Mauro Micheloni
26 NOV 2019 IL CLUB A UN BIVIO
Godiamoci il momento e – perché no? – sogniamo in libertà. Non costa nulla. A dirla tutta, detesto da sempre la “retorica della salvezza”, molto conformista e ipocrita. Aggiungerei: molto italiana. Da che mondo è mondo ognuno in campo vuole vincere e cerca di migliorare. E la classifica la guarda, eccome. Qualcuno mi ricorderà, al solito, il Verona di Malesani: paragone che non regge, quel caso non fa scuola per le “stranezze” e l’unicità del contesto in cui si consumò.
Altra cosa è cercare di capire la consistenza reale del Verona di Juric. Abbiamo diritto di sognare, ma anche il dovere di guardare in faccia la realtà. La squadra in difesa e a centrocampo (su Pessina le mie fonti estive non si sbagliavano, che giocatore!) è probabilmente da prime otto; l’attacco chiaramente non è all’altezza degli altri reparti, sebbene Salcedo sia già un ottimo giocatore (diventerà un big) e Di Carmine abbia finalmente segnato. Ma le analisi non possono cambiare per un gol. Servirebbe una spalla al predestinato italo-colombiano. Provate a immaginare un Verona con Veloso e Amrabat in mezzo e Pessina a suggerire a Salcedo e a un mister X. E qualcosa andrebbe fatto per “allungare” la panchina sugli esterni, in modo da poter dare fiato ogni tanto a Faraoni e Lazovic.
Ecco, è questo il punto. A gennaio capiremo le intenzioni e le possibilità di Setti: rafforzare la squadra per provare a stupire, oppure risparmiare accontentandosi di vivere di rendita. L’ultima analisi dei bilanci dei commercialisti di “Verona col Cuore” dimostra che il club si sta gradualmente consolidando sul piano economico. Non penso dunque che si ripeterà un caso Jorginho, spero invece che si possa pure investire qualcosa. Il Verona è tornato ad appassionare la città, sarebbe antipatico disperdere questo patrimonio. La società, da questo punto di vista, è a un bivio.
E come avrebbe detto Roberto Puliero: alè alè alè bum bum bum.
P.s. Toccanti e vere le parole di quel gran uomo che è Juric su Roberto. “Al suo funerale ho capito molto di più di Verona”. Juric è arrivato al punto con grande intelligenza e sincerità, senza ruffianerie o velleità da capo-popolo. Mi dicono che l’allenatore di Spalato sia una persona di raffinata cultura e ottime letture. Si percepisce.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
NEWS
27 novembre 2019 - 16:59
L’avversario, la Roma di Fonseca
I giallorossi devono passare dall’Europa League, tanti infortunati per il tecnico portoghese
di Jacopo Michele Bellomi, @jjbellomi
Il Verona, dopo la vittoria in casa contro la Fiorentina, è atteso dalla Roma. La partita, in programma domenica sera alle 20:45, vedrà i gialloblù sfidare la squadra del tecnico portoghese Paulo Fonseca, allo stadio Olimpico.
COME ARRIVA – I giallorossi, prima di potersi concentrare sul campionato, devono pensare all’Europa League. La Roma giovedì volerà in Turchia per giocare la quinta giornata della fase a gironi contro l’Istanbul Basaksehir, una squadra che non perde da più di due mesi, proprio dal match di andata con i giallorossi. Parlando di risultati, la vittoria con il Brescia in Serie A ha interrotto la striscia di due sconfitte consecutive subite contro Borussia M. e Parma prima della sosta .
CLASSIFICA – La squadra di Fonseca si trova al 5° posto della classifica della Serie A, a pari punti con il Cagliari, ma svantaggiata a causa della peggiore differenza reti. Sono 23 i gol segnati dalla Roma, con 14 reti subite dagli avversari.
MERCATO – Tanti volti nuovi per questa stagione, a cominciare dal portiere: Pau Lopez è stato comprato per essere il titolare e così è stato. Mancini, obbligo di riscatto dall’Atalanta, e Smallig, in prestito dal Manchester United, formano la coppia difensiva che più sta stupendo in Serie A, tanto che la scorsa giornata hanno segnato un gol a testa. Spinazzola, complici gli infortunio di Florenzi e gli impegni europei, sta trovando il suo spazio, mentre Zappacosta si è rotto il crociato e tornerà al Chelsea, da cui era stato preso in prestito. A centrocampo c’è Veretout, comprato dalla Fiorentina, con Diawara, arrivato dal Napoli. Mkhitaryan, in prestito dall’Arsenal, e Kalinic, dall’Atletico Madrid, sono i nuovi arrivati in attacco.
ASSENTI E INFORTUNATI – Zaniolo salterà il match per squalifica, così come non saranno della partita gli infortunati di lungo corso Zappacosta, Cristante e Kalinic. Da monitorare le condizioni di Florenzi e Pastore, entrambi in dubbio per la trasferta in Turchia, come quelle di Mkhitaryan, che sembra essere recuperato dal’infortunio agli adduttori.
PROBABILE FORMAZIONE – Visti gli infortuni e l’Europa League, Fonseca dovrebbe schierare una formazione simile a quella scesa in campo con il Brescia. I ballottaggi sono sulla fascia destra, dove Spinazzola potrebbe sostituire Florenzi, e in attacco, con Perotti per Under. Possibile l’inserimento di Mkhitaryan a gara in corso.
PRECEDENTI – Gli ultimi incontri tra le due squadre risalgono alla stagione 2017/18, quando la Roma si era imposta in entrambe le occasioni. All’andata, allo stadio Olimpico, i giallorossi avevano battuto il Verona 3-0 (rete di Nainngolan e doppietta di Dzeko), poi si sono ripetuti anche al Bentegodi, vincendo in trasferta 0-1, grazie al gol di Under nei primi minuti del match.
NEWS
26 novembre 2019 - 11:02 Hellas, quanto pesano i gol che segni
Per il Verona 17 punti su 18 sono stati conquistati con 9 reti
di Redazione Hellas1903
Non segna molto, il Verona, ma quando lo fa monetizza al meglio le reti fatte.
Come riporta “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola, eccezion fatta per i gol di Miguel Veloso con la Juve e di Valerio Verre con l’Inter, tutte le marcature dell’Hellas hanno portato punti ai gialloblù.
Considerato lo 0-0 con l’Udinese, il Verona ha di fatto raccolto 17 punti su 18 con 9 gol determinanti su 11 totali. In media, quindi, ogni rete siglata vale per l’Hellas poco meno di due punti in classifica.
FONTE: Hellas1903.it
Hellasmania: che bel Verona! Ora è legittimo sognare?
del 27 novembre 2019 alle 14:05
di Alessandro Righelli
Tutti in silenzio, quasi zitti, i tifosi dell'Hellas stanno collezionando gioie e soddisfazioni partita dopo partita. Tutti in silenzio, quasi zitti, gli stessi tifosi hanno la ragione di iniziare a sognare qualcosa di più? Nel medesimo modo mi sento di dire, sì. Attenzione però, perché pur sempre di sogno si parla, ma a volte sognare, soprattutto in queste condizioni, non guasta.
L'Hellas di Juric entusiasma, fa divertire e cosa più importante, vince. Gli ingredienti per una salvezza, perché di salvezza prima di tutto bisogna parlare, ci sono tutti; nelle profondità delle coscienze calcistiche di ogni tifoso gialloblù però sta nascendo un qualcosa che va progressivamente oltre l'obiettivo principale, spinti dalla felicità nel vedere finalmente un Verona che non si vedeva oramai da anni. Bisogna sentirsi in colpa? Direi di no, perché, totem e scaramanzie a parte, provare a pensare ad ambizioni più alte non guasta.
Certo, la sfida che si protrae davanti è grandissima, una vera e propria montagna da scalare, guerreggiando con corazzate che possono sembrare imbattibili. Sempre per scaramanzia, non voglio soffermarmi a dire chiaro e tondo di cosa sto parlando, ma quel posticino disponibile per la prossima stagione ora come ora è a soli 4 punti di distanza. In questi pochissimi punti però si concentrano squadre del calibro di Napoli, Atalanta, Roma tra le tante, per non dimenticare Milan e Fiorentina che sono sempre assetate di un ritorno ai piani alti della Serie A. L'Hellas però ha saputo dimostrare che ogni avversario viene affrontato allo stesso modo, con la stessa concentrazione e voglia di vittoria, senza cadere in paure o timidezze. Juric ha saputo dare alla propria squadra lo spirito e il carattere che solo le squadre di alta classifica hanno ed è per questo che ogni partita viene giocata al 100% da tutti i giocatori, sia che si stia vincendo sia che si stia soffrendo. Se poi oltre a questo aspetto ci aggiungiamo un Amrabat in forma smagliante ed una difesa che sta sempre più trovando i meccanismi giusti in termini di compattezza e intesa, ecco che sognare diventa assolutamente giustificato.
Ora torniamo con i piedi per terra e pensiamo alla prossima partita, che come se farlo apposta, è proprio contro una di quelle squadre prima citate: la Roma. Nella capitale potremo allora capire se la fantasia rimarrà tale o l'architetto magico Juric tramuterà un sogno in realtà.
FONTE: CalcioMercato.com
Amrabat, il centrocampista che "gioca finchè non muore"
Serie A
26/11/19 17:00| Calciomercato | Autore: Alessandro Gardella
"C'è la possibilità che domani riposi un po'? No, no, gioca finchè non muore". In queste parole di Ivan Juric c'è tutto Sofyan Amrabat, autentico combattente e perno del centrocampo del Verona che sta stupendo il campionato, con il suo gioco basato su ritmo e intensità. Queste le caratteristiche principali di Amrabat, uno che non molla mai, che non si arrende fino a quando l'arbitro non decreta il fischio finale. E' la storia della sua carriera ma anche della sua vita, di un ragazzo che tra tante difficoltà è riuscito ad emergere e oggi il suo nome viene accostato a una delle squadre più importanti della Serie A. Ma la storia di Amrabat comincia diversi anni prima del suo arrivo a Verona, comincia dall'Olanda e da uno stato di povertà.
Sofyan Amrabat nasce infatti il 21 agosto 1996 a Huizen, una cittadina nei sobborghi olandesi, dove la vita ti costringe a lottare sin dalla più tenera età. Lui, figlio di immigrati marocchini, la voglia di non mollare mai l'ha imparata da lì. Il Marocco, il suo paese d'origine e la nazionale per la quale deciderà di giocare una volta diventato un giocatore professionista. La scalata di Amrabat comincia dal settore giovanile dell'Utrecht, con la cui maglia esordirà in Eredivisie nel 2015 a soli 19 anni.
Dopo sole due stagioni, arriva la chiamata del Feyenoord. Amrabat a soli 21 anni è già arrivato in una delle squadre top del campionato olandese, 2 gol e 3 assist in 38 presenze, tra cui una doppia sfida in Champions League contro il Napoli di Maurizio Sarri. La sconfitta al De Kuip costa agli azzurri l'uscita dalla Champions e in mezzo al campo c'è quel marocchino che corre e lotta su ogni pallone. Chissà che il DS Giuntoli non lo stia seguendo da allora.
Prestazioni importanti che gli valgono la chiamata del Club Bruges, in Belgio. Ma il giro d'Europa di Amrabat è solo agli inizi. Passa una sola stagione e riparte, direzione Verona. Arriva in Italia in sordina, rinforzo del centrocampo di una squadra neopromossa. Gli bastano una decina di partite per imporsi come uno dei centrocampisti più importanti del nostro campionato.
Nei 18 punti in 13 partite della formazione di Juric, c'è tanto anche del marocchino. La sua importanza sta tutta in quella frase dell'allenatore croato. In un'epoca dove il turnover e gli impegni ravvicinati la fanno da padroni, ci sono giocatori fondamentali che non possono essere sostituiti. 13 presenze in altrettante giornate di campionato. Amrabat è così e lo sarà sempre, uno che dà tutto per la propria maglia e, come dice Juric, "gioca finchè non muore".
26/11/19 13:54| Calciomercato | Autore: Redazione
Inizia la rivoluzione del Napoli per il futuro: pressing su Amrabat dell'Hellas Verona, presentata una prima offerta di circa 10 milioni. C'è ancora distanza tra le parti, ma la società azzurra ha fretta di chiudere ora l'affare che porterebbe il giocatore a Napoli a partire dal prossimo giugno
Un momento delicato in campo, con un successo in campionato che manca da ben cinque gare, e fuori: in casa Napoli però si pensa già al futuro, con la società azzurra pronta a dare il via alla rivoluzione.
Il club del presidente De Laurentiis, infatti, avanza sempre più per Sofyan Amrabat dell’Hellas Verona, uno dei centrocampisti rivelazione di questa prima parte di Serie A (13 presenze su 13 per lui fino a questo momento). Pressing forte quello del Napoli nei confronti del talento classe 1996: la volontà della squadra oggi allenata da Carlo Ancelotti è quella di chiudere ora l’operazione per giugno, visto che – anche a livello regolamentare – il calciatore non potrà cambiare squadra a gennaio, avendo collezionato in questa stagione presenze ufficiali con il Club Bruges e appunto con l’Hellas Verona.
L’offerta degli azzurri
Napoli pronto a un investimento importante per assicurarsi Amrabat: offerta intorno ai 10 milioni di euro, che però non accontenta ancora del tutto il Verona che chiede una cifra più alta per privarsi del calciatore. La società gialloblù ha acquistato la scorsa estate Amrabat dal Bruges con la formula del prestito gratuito con diritto di riscatto già fissato a 3.5 milioni di euro, opzione che eserciterà per poi rivendere il giocatore appunto a giugno e sapendo benissimo che il centrocampista terminerà la stagione al Bentegodi.
Napoli in pole: contatti continui tra le parti
Tra Napoli e Verona dunque c’è ancora un po’ di distanza sulla valutazione del cartellino di Amrabat, ma la società azzurra ha intenzione di provare a chiudere in fretta l’operazione per battere la concorrenza di Fiorentina e Inter (nerazzurri già al lavoro per regalare rinforzi a Conte), altre squadre interessate al giocatore. Nella giornata di lunedì i contatti tra le due società sono stati continui, c’è inoltre stata una conference call a Verona tra il ds azzurro Giuntoli e gli agenti del calciatore: Napoli dunque al momento in pole, un vantaggio che però adesso va mantenuto per provare ad arrivare alle intese definitive. Con il futuro di Amrabat che da giugno potrebbe tingersi d’azzurro…
Exploit Verona: quanto è costata la rosa dell'Hellas
Verona
26/11/19 09:00 | News calcio | Autore: Redazione
Una grande favola costruita con un piccolo budget. A dimostrazione che un lavoro ben fatto, e non solo nel calcio, ripaga. Il Verona sta stupendo tutti e se la sta giocando alla pari con tutta Serie A, dalla Juventus a Torino fino alla Fiorentina in casa: 18 punti in 13 giornate, nono posto in classifica e la seconda miglior difesa dopo i bianconeri di Sarri. Fare meglio di così, per una neopromossa, è difficile solo pensarlo. Il primo tassello di questo puzzle è stato inserito qualche giorno dopo la vittoria del playoff di B - ed è stata una scelta tutt’altro che ‘facile’ in quel momento storico per il presidente Setti e il ds D’Amico dopo l’impresa completata da Alfredo Aglietti, amatissimo dai tifosi - e si chiama Ivan Juric, una vera e propria scarica di energia che parte dalla panchina e arriva dritta al cuore di tutti i calciatori dell’Hellas. Il suo calcio in tre mosse: precisione, intensità, schiettezza. “Amrabat a riposo? No, resta in campo finché non muore”, ha detto una volta in conferenza.
Amrabat visite mediche Verona GDM
Ironia a parte, la squadra va a 200 all’ora e finisce le partite stremata dopo aver dato tutto e anche oltre. Tanti i segreti, pochi (-ssimi) i soldi spesi in estate per completare la rosa. Per esattezza: 1,8 milioni di euro per acquistare il difensore centrale Amir Rrahmani dalla Dinamo Zagabria. Il resto è tutto a… 0. O quasi. Andiamo nel dettaglio: i giovani Salcedo (Genoa) e Pessina (Atalanta) sono arrivati in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto, il ‘motorino’ Amrabat in prestito con diritto a 3,5 milioni dal Bruges, stessa formula per Verre dalla Samp e Adjapong dal Sassuolo. Il ‘colpo’ a livello economico sarà sicuramente Stepinski, preso a pochi minuti dalla chiusura del mercato di agosto per 5,5 milioni di euro. Ma, come detto, lo sarà, perché l’obbligo di riscatto dal Chievo parte dal prossimo anno. Non dimentichiamoci di Badu (prestito con obbligo in caso di salvezza dall’Udinese), Gunter (prestito secco dal Genoa), Tutino (prestito secco dal Napoli), Radunovic (prestito secco dall'Atalanta) e la coppia Veloso-Lazovic, presi a parametro zero. Tante idee e un’ottima programmazione a livello societario, senza dimenticare la 'cantera': la conseguenza diretta è che, ad oggi, vista così, la classifica del Verona di Setti lascia a bocca aperta. Ma l’obiettivo - salvezza - non cambia: e già in quel caso la favola da raccontare sarebbe davvero grandissima.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
18 PUNTI IN CLASSIFICA L'Hellas di Ivan, la vera sorpresa del campionato
26/11/2019 12:10
18 punti e ottavo posto in classifica (col Parma) a novembre. Alzi la mano chi lo aveva pensato ad agosto: praticamente nessuno. Il Verona di Juric è la vera sorpresa del campionato: due punti dal Napoli di Ancelotti e seconda difesa migliore del campionato con solamente un gol in più incassato rispetto alla capolista Juventus. Come ha detto Montella: "Il Verona fa soffrire ogni squadra che incontra". Ad ogni partita (anche con la Juve a Torino) l'Hellas è sempre in corsa per tutti i 90 minuti: anche quando perde, la partita rimane sempre aperta.
E' vero il Cagliari sta facendo benissimo, ma la società sarda ha investito milioni di euro portando sulla spiaggia del Poetto giocatori di livello internazionale come Nandez, Rog, Simeone, Nainggolan e tanti altri. Mentre il Verona, ai nastri di partenza, era la squadra con il valore della rosa più basso della Serie A. Una squadra composta prevalentemente da prestiti e parametri zero che stanno facendo la fortuna di Setti. L'imprenditore carpigiano finora ha speso "soldi importanti" per l'attaccante del Chievo Stepinski (5,5 milioni), che non si è ancora sbloccato.
L'artefice indiscusso di questo successo è il tecnico Ivan Juric. Con la sua rivoluzione copernicana ha cambiato volto all'Hellas. Non più orizzontale alla Pecchia/Grosso ma finalmente verticale: oltre che ad essere solido in fase di non possesso, è sempre pungente in avanti (e magari se avesse attaccanti di livello superiore i punti in classifica sarebbero molti di più). Una squadra battagliera che corre sempre a mille e pressa a tutto campo: semplicemente quello che qualsiasi tifoso vuole sempre vedere in campo.
L'Hellas era dato ultimo tra gli ultimi dagli addetti ai lavori e anche dai bookmaker: Juric era persino l'allenatore con la quota più bassa alla voce "Chi verrà esonerato per prima?". E invece a tre mesi di distanza, dalla prima partita di campionato, il "mondo" è cambiato. Il Verona è nella zona a ridosso dell'Europa League. E' la vera sorpresa del campionato.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A L'Hellas non è più una sorpresa. Di Carmine, può essere la svolta
28.11.2019 09:30 di Luca Chiarini
Non chiamatela più sorpresa. Perché se tre indizi fanno una prova, figurarsi tredici. Tanto per snocciolare qualche dato: seconda miglior difesa del campionato (significativo a dir poco, dopo un terzo abbondante di stagione), nono posto davanti a Fiorentina, Torino e Milan. Questi i più macroscopici. Poi c'è il campo, da sempre più probante di qualsiasi statistica. E anche lì si fa una gran fatica a trovar falle: vero che la vena realizzativa lascia ancora qualche dubbio (l'Hellas ha uno degli attacchi meno prolifici della Serie A), ma è una considerazione che va inserita nel ben più ampio principio fondante di ogni squadra di calcio, l'equilibrio. I veneti l'hanno trovato nell'ermetismo, nell'annientare le armi offensive della controparte, ancor prima che colpire a loro volta. Di certo davanti non si può che migliorare, e la sensazione è che anche in tal senso la strada sia tracciata. Juric lo sa, ma è anche conscio del fatto che non ci si possa permettere di snaturarsi, dopo aver trovato la quadratura in tempi tanto rapidi. Non chiamatela sorpresa, però. La costanza di rendimento, nelle vittorie e negli scivoloni (pochi fin qui), l'identità di gioco limpida, operaia ma con un occhio di riguardo all'estetica, cozzano con il significato intrinseco di sorpresa. Non c'è nulla di casuale in tutto ciò, solo la mano sapiente di un tecnico con idee chiare, e la forza di un gruppo che sta crescendo con lui. "Questa squadra ha un'anima", ha detto Montella dopo il ko domenica, riferendosi all'Hellas: difficile trovare una sintesi migliore.
DI CARMINE E IL CALENDARIO - Contro la Fiorentina si è sbloccato Samuel Di Carmine: primo gol in A, proprio contro la squadra che l'ha lanciato nel calcio professionistico, ma anche una boccata d'aria fresca dopo i tumulti delle ultime settimane. Escluso per motivi disciplinari, poi reintegrato e di nuovo al centro del progetto: può essere la svolta della sua stagione. Il dieci gialloblù proverà a ripetersi, nell'immediato, nelle tre partite che separano gli scaligeri dalla sosta natalizia. Calendario complicato, che metterà di fronte ai veneti prima la Roma al Bentegodi, poi l'Atalanta a Bergamo, e infine il Torino, ancora una volta a Verona, per provare a chiudere l'anno in bellezza. Vietato fare calcoli, anche perché il bottino accumulato consente una certa tranquillità, oltre ad un buon margine d'errore.
RASSEGNA STAMPA Corriere di Verona: "Di Carmine e Bocchetti: la forza ritrovata dei papà"
27.11.2019 09:49 di Antonio Parrotto Twitter: @AntonioParr8
"Di Carmine e Bocchetti: la forza ritrovata dei papà": così il Corriere di Verona in prima pagina. L'Hellas li aspettava e ora se li gode entrambi: l’attaccante in rete con la Fiorentina si è finalmente sbloccato, il difensore è di nuovo un valore aggiunto ed è leader di una difesa che continua a stupire e soprattutto a non incassare gol.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
27.11.2019 Innamorati pazzi dell’Hellas «E Juric si è preso l’anima»
Hellas e tifosi, un amore senza fine. Qui la festa del dopo gara con la Fiorentina FOTOEXPRESS
Di nuovo pazzi di Hellas. Sensazioni dimenticate, riaffiorate all’improvviso. Luce accecante, dopo tanto buio. «Ci stiamo stropicciando gli occhi, nessuno si sarebbe mai aspettato una squadra così bella e compatta. L’ambiente è rifiorito, anche allo stadio. Tutto splendido», il primo flash di Carla Riolfi, storica ex responsabile della tifoseria. Una vita al Bentegodi a viver di tutto. Anche la tempesta di certi periodi. Altra storia adesso. «Merito di tutti, in primis di chi il Verona l’ha costruito. Brava quindi la dirigenza, poi ci ha pensato la mano di Juric a far rendere tutti al meglio. Per di più lui è perfetto per la dimensione di Verona, per quel che la gente desiderava. Ci voleva un pragmatico, uno schietto, uno che parla solo quando deve e che non le manda mai a dire. Sempre sereno anche. Si vede che il suo lavoro gli piace molto. Aver avuto poi un certo potere nello scegliere i giocatori è stato un valore in più», il suo ulteriore quadro, a tal punto che adesso la salvezza pare agli occhi di molti soltanto il primo degli obiettivi della stagione. Senza correre però. Euforia da una parte, buonsenso dall’altra. «Diciotto punti sono tanti a sei giornate dalla fine dell’andata. Se due più due fa quattro è chiaro che la proiezione va ben oltre i quaranta punti, ma prima voglio aspettare primavera quando le carte spesso e volentieri cambiano di un bel po’. Solo cautela la mia», conclude Carla Riolfi, «nessuna preoccupazione vera visto che i ragazzi stanno tenendo benissimo anche sotto il profilo fisico e pure su campi che cominciano a diventare pesanti. Non vedo grandi difetti adesso. Tutti bravissimi, a partire dalla nostra rocciosa difesa. I migliori? Sicuramente Amrabat, poi Veloso, quindi Silvestri. Avanti così».
ANIMA VERA. Primo Gianello tocca altri tasti. E guarda avanti. «La base, essenziale, è l’unità d’intenti. Tutti in una sola direzione. Società, mister, giocatori, tifosi. Con queste condizioni si potrà anche cominciare a fare dei programmi. Sono contento che Juric abbia capito la vera anima di Verona. Con la Fiorentina mi sono sentito ancor più orgoglioso di essere veronese, quando ho visto la Curva Sud. Abbiamo dimostrato ancora una volta di saper stare insieme. Uniti. E di capire certi momenti», la fotografia di Gianello, 83 anni di cui 65 al seguito dell’amato Hellas e 50 da presidente del club di Santa Lucia, quando nel 1969 ad inaugurarlo arrivarono Garonzi e Bergamaschi. Poi la pennellata sul presente. «Meglio di così non potevamo cominciare. La squadra trasmette fiducia», la certezza di Gianello, «può far risultato contro tutti. Ha un cuore. Juric sa trasmettere una carica enorme a tutti. E i giocatori gli vanno dietro. Semplice, ma per niente scontato».
GIALLOBLÙ OVUNQUE. Giuseppe Calabrese è con sette amici, in un pomeriggio di lunedì diverso dagli altri. «Nessuno avrebbe scommesso su una classifica così, ma ricordiamoci che prima di tutto bisogna trovare tre squadre da lasciarci alle spalle. La salvezza resta il primo punto», l’ordine di Calabrese, abbonato dal 1971 e da cinque anni presidente del club di Pescantina e dei suoi quattrocento iscritti. Raggi di sole ovunque. «Juric intanto. Riduttivo definirlo allenatore, sta dimostrando di essere anche qualcosa di più. Sono spesso a Peschiera a vedere gli allenamenti. L’intensità è impressionante, la stessa che poi viene trasferita in partita. Tanti erano diffidenti quest’estate, adesso è il momento di ricredersi. Non è Mandorlini, non è Prandelli. Lui è Juric, per certi versi unico», il nastro riavvolto per un attimo da Calabrese, prima di rituffarsi nel dolcissimo dibattito con gli altri fedelissimi. «Amrabat mi sembra Briegel. Ci sta il paragone quando parte non lo prendi mai. Anche Rrahmani è fortissimo. E Faraoni? Avete visto com’è cambiato dall’anno scorso? Se va avanti così Mancini dovrà chiamarlo in Nazionale». •
A.D.P.
FONTE: LArena.it
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
30/NOVEMBRE/2019 - 18:45
Peschiera - Alla vigilia di Hellas Verona-Roma, prosegue la preparazioni dei gialloblù allo Sporting Center 'Paradiso' di Peschiera. La squadra, nel pomeriggio, ha iniziato la seduta con il riscaldamento, per poi passare alle esercitazioni tattiche e concludere con una partita a tema.
#VERONAROMA: LE STATISTICHE
30/NOVEMBRE/2019 - 17:00
Scopri i numeri, le statistiche e le curiosità fornite da Opta Sports di Hellas Verona-Roma, 14a giornata della Serie A TIM 2019/20, in programma domenica 1 dicembre (ore 20.45) allo stadio 'Bentegodi'.
I PRECEDENTI - Si contano un totale di 56 precedenti tra Hellas Verona e Roma: 9 successi per i gialloblù, 19 pareggi e 28 successi per i giallorossi. Sette dei nove successi del Verona sulla Roma in Serie A sono arrivati in casa.
LE CURIOSITA' - Tra le squadre affrontate almeno in sette occasioni in trasferta negli anni 2000, il Verona è l’unica contro cui la Roma è imbattuta fuori casa in campionato (3V, 4N). Le ultime otto reti del Verona in Serie A sono state messe a segno da otto marcatori differenti (esclusi autogol).
L'AVVERSARIO – La Roma ha vinto le ultime 19 gare di Serie A contro un’avversaria neopromossa: striscia di successi più lunga di sempre per una squadra nella storia della Serie A.
FOCUS GIOCATORI – Amir Rrahmani è il difensore che vanta più duelli aerei vinti (50) nelle prime 13 giornate di questa Serie A. Al secondo posto, Chris Smalling (41).
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
28/NOVEMBRE/2019 - 18:15
Peschiera - Tre giorni a Verona-Roma, prosegue la preparazione dell'Hellas. Oggi la squadra, allo Sporting Center Paradiso di Peschiera, ha iniziato la seduta con il riscaldamento, per poi passare alle esercitazioni tattiche e alla partita finale.
LE NOSTRE RUBRICHE: 'A TU PER TU CON... IYENOMA DESTINY UDOGIE'
28/NOVEMBRE/2019 - 12:00
Verona - Un 2019 fantastico quello che sta per lasciarsi alle spalle Iyenoma Destiny Udogie. Il terzino gialloblù è uno dei pilastri della Pimavera di Nicola Corrent, che già lo scorso anno ha avuto modo di allenarlo e crescerlo nella formazione Under 17. Le stesse idee, o quasi, del Cittì della Nazionale Under 17 Carmine Nunziata che in lui ha creduto per il Mondiale che si è appena concluso in Brasile. Quattro gare da titolare, assist e gol decisivo contro il Messico nella prima apparizione iridata per il ragazzo nato e cresciuto a Verona ma di origini nigeriane. Udogie però ora pensa solo all'Hellas, in un campionato Primavera tutto da giocare e in cui continuare a stupire, sognando il debutto al Bentegodi.
E' lui, questa settimana, il protagonista di 'A tu per tu' di Hellas Verona Channel. E tanti auguri di compleanno, Udo!
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
27/NOVEMBRE/2019 - 17:30
Verona - Prosegue la preparazione alla sfida di domenica contro la Roma per gli uomini di mister Ivan Juric, anche oggi al lavoro allo Sporting Center 'Paradiso' di Peschiera. I giallolbù hanno inizialmente svolto lavoro di forza in palestra, dedicandosi poi ad una sessione di 'torelli' sul campo. A seguire il gruppo si è cimentato in una serie di esercitazioni sul possesso palla, concludendo la seduta di allenamento con attenzione rivolta al lavoro tattico.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
26/NOVEMBRE/2019 - 18:23
Peschiera - Riprendono gli allenamenti dell'Hellas Verona, allo Sporting Center Paradiso di Peschiera, dopo la vittoria di domenica sulla Fiorentina. Oggi la squadra, agli ordini di mister Juric, ha iniziato la seduta con il riscaldamento, per poi passare ad esercitazioni sul possesso palla e partita a tema. In chiusura, partita in famiglia con la Primavera.
Verona - Hellas Verona FC è lieto di comunicare il prolungamento di contratto sino al 30 giugno 2022 dell’attaccante della Primavera gialloblù, Adama Sane, in questa stagione autore di 10 gol nel campionato Primavera 2, del quale è il capocannoniere. Il precedente contratto scadeva il 30 giugno 2020.