#VeronaBrescia + - =
...Come ben sa chi conosce la mia storia personale allo stadio e chi frequenta da qualche tempo questo blog, mi sono sempre scagliato con furore contro chi discrimini il prossimo per qualunque motivo dentro e fuori dallo stadio ma stavolta, al contrario di quanto è successo nei confronti di KESSIE in occasione di VERONA-MILAN dello scorso 15 Settembre, l'onestà intellettuale (che spero mi riconosca anche chi non è d'accordo con quanto scrivo) mi impone di sottolineare che alla TV non si sono percepiti i presunti e schifosi UH UH con i quali alcuni subumani attirano l'attenzione della massa e purtroppo riescono a distinguersi una volta tanto dalla mediocrità alla quale la natura li ha destinati.
Questo non significa che qualche ululato (sostantivo non corretto dal momento che sono semmai i lupi e non le scimmie, alle quali il cretino frustrato vorrebbe associare le persone di colore, ad ululare) non vi sia stato e d'altra parte sfido chiunque ad evitare che in mezzo alla folla non trovi posto purtroppo anche uno 0,05% di minorati mentali (come questo video pare testimoniare) ma da lì a scatenare il tam-tam mediatico a cui stiamo assistendo contro Verona e i suoi (tanti) tifosi degni di questo nome, permettetemi, ce ne passa...
E invece, dal 54° minuto di VERONA-BRESCIA, quando ancora tutti i presenti allo stadio e a casa, assistendo al gesto improvviso di BALOTELLI, si chiedevano che cosa stesse succedendo, c'era chi tra TV, giornali e web già preparava il pezzo su Verona razzista e i suoi sostenitori ignoranti emettendo un giudizio a prescindere senza nemmeno prima documentarsi. Il motivo? Chiarissimo: Suscitare clamore con scontati cliché per attirare qualche like in più da annoiati lettori e/o vendere più copie accontentando gli inserzionisti pubblicitari.
Per favore facciamola finita con il finto buonismo una volta tanto e decidiamo se combattere realmente il razzismo come hanno fatto (e tutt'ora stanno facendo) ad esempio in Premier League: Basta qualche telecamera a buon mercato e la voglia di fare pulizia, costa poco ed il risultato è assicurato sempre che ci sia la volontà politica di allontanare gli indegni da eventi sportivi, concerti e occasioni di ritrovo pubblico in genere.
Se questa volontà non c'è si vada avanti come ora stabilendo se gli UH UH siano stati in quantità sufficiente per giustificare la chiusura di un settore o di tutto il Binti, metodo insieme empirico (perchè si basa sulla distanza tra chi quei cori li fa e chi deve trascrivere su un block-notes che li sente) e ingiusto (perchè fa pagare tutti a causa di pochi imbecilli), ma per favore basta con i processi basati sulle presunzioni.
Intanto, dopo le gravi dichiarazioni espresse ad una radio locale da un dirigente di 'Forza Nuova', erroneamente presentato dai media come capo ultrà della tifoseria scaligera, lo stesso è stato dichiarato persona non gradita al Bentegodi fino al 30 Giugno 2030 (qui tutte le spiegazioni del caso da parte di CalcioEFinanza.it).
È l'inizio di un repulisti? Stiamo finalmente assistendo ad una rivolta della società civile che troppo a lungo ha sopportato e sottovalutato il fenomeno legato al razzismo negli stadi?
Personalmente ritengo che la strada sia ancora lunga ma è un inizio che promette bene anche se nel frattempo il dirigente di cui sopra ha goduto di un grosso momento di notorietà completamente gratuito (a danno ormai fatto) dal momento che troppo tardivamente ha smentito quello che molti sapevano o sospettavano, sostenendo cioè di esprimere opinioni esclusivamente come componente della suddetta forza politica.
Ora si vada a cercare uno per uno quei 15-20 che Domenica, rigorosamente nascosti dietro una muraglia umana, hanno ritenuto di potersi far beffe delle più elementari regole di convivenza civile senza conseguenze e daspiamo pure quelli, chissà che una volta tanto l'esempio non porti ad educarne molti altri...
Arriva anche la decisione ufficiale da parte del giudice sportivo '...I cori sono stati chiaramente percepiti, oltre che dal calciatore, anche dal rappresentante della Procura federale posizionato in prossimità; considerato, inoltre, che dopo i cori si sono levati, invece, da parte dei tifosi assiepati nell’attigua «curva sud» cori di sostegno, seguiti da un lungo applauso' si è deciso di chiudere per un turno il settore Poltrone Est del Bentegodi.
Non si può far altro che prendere atto della giustizia sportiva (in attesa che anche quella ordinaria faccia il suo giusto corso) anche se, a causa di 20 cretini, dovranno purtroppo pagare nell'ordine:
- I frequentatori delle Poltrone Est, settore nel quale trovano solitamente posto bambini e famiglie e dal quale appare quantomeno improbabile che siano partiti gli UH UH visto che anche lo stesso BALOTELLI, nei video della partita, sembra rivolgersi alla Curva Sud nella sua sacrosanta protesta
- 16mila innocenti (o la stragrande maggioranza di essi) che erano andati ad assitere, più o meno tranquillamente, ad un evento sportivo
- La città scaligera tutta, colpita da un ingentissimo danno d'immagine che sui media l'ha riportata indietro ad anni molto più bui che non si sentiva il bisogno di rivivere
Il presidente SETTI si è detto stupito a RaiNews 24 'Siamo un capro espiatorio', dello stesso avviso il DO BARRESI 'Il provvedimento ci lascia perplessi e anche stupiti, giacché lo riteniamo molto duro, specie se si arrivasse all'individuazione di quei pochi soggetti, come specificato dal Giudice Sportivo, nel contesto di un settore di migliaia di tifosi'.
Il 20 Dicembre viene parzialmente accolto dalla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC il ricorso della società scaligera in merito alla chiusura del settore Poltrone Est: Anziché l’intero settore si chiuderà solo lo spicchio 8 dello stesso. Ovviamente soddisfatto il club che si esprime attraverso l'avvocato Fanini 'Riteniamo che in seguito alla nostra approfondita difesa sia stato di fatto riconosciuto il grande impegno e sacrificio di Hellas Verona nell’adottare le precauzioni necessarie per prevenire comportamenti di natura discriminatoria nonché successivamente ai fini dell’individuazione dei responsabili secondo quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva. E’ una sospensiva che auspichiamo consentirà a tutti i tifosi dell’Hellas Verona di riflettere e responsabilizzarsi, essendo sempre ferma intenzione del Club continuare a combattere fermamente ogni episodio, anche se posto in atto da pochissimi, che sia manifestazione di qualsiasi forma di deprecabile intolleranza, collaborando con le Forze dell’Ordine e le Autorità preposte'.
...Pochi giorni più tardi risulta un solo indagato per i buuh razzisti contro BALOTELLI: Non tifa HELLAS ed è residente ad Agrigento! Questo non consola più che tanto dal momento che anche un unico grido razzista sarebbe stato di troppo ma più di qualche media dovrebbe magari ritrattare per aver additato un città intera.
Daspo di 5 anni quindi al 'tifoso' siciliano che, unico identificato fra pochi altri, provocò BALOTELLI con quell'ignominioso uh-uh al Bentegodi
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La Cronaca di Verona
“Caso Balotelli”: dal ridicolo al tragicomico
Giornali e tv hanno ricoperto di melma un’intera città. Ora che la vicenda si è sgonfiata nessuno chiede scusa. Il razzismo fa schifo, ma chi insulta a casaccio Verona non è da meno. Alla prossima
Di Cronaca di Verona - 23 Dicembre 2019
C’era una volta, per l’ennesima volta, un’intera città ricoperta di melma dai soliti noti dei giornali e della tivù perché 4 scemi su 15 mila avevano insultato il signor Mario Balotelli per il colore della sua pelle. Quella città si chiamava e si chiama Verona. L’ex promessa (mai mantenuta) della pedata italica, sentitosi preso di mira durante la partita del Brescia in casa dell’Hellas, si era infuriato con la Curva Sud scagliando il pallone in segno di protesta nel settore “caldo” del tifo gialloblù. L’episodio, in questo meraviglioso Paese, aveva riempito quotidiani e trasmissioni militanti. Era stata una sorta di riedizione del “caso Marsiglia”, il professore di religione ebraica del liceo classico Maffei che nel 2000 aveva finto di essere stato picchiato da una fantomatica banda di naziskin, una colossale balla smascherata in quattro e quattr’otto dagli inquirenti. Anche allora però Verona, per i soliti noti, era razzista e squadrista. C’era una volta Verona capitale mondiale del Klux Klux Klan, nessuno si è mai scusato per aver inutilmente vomitato fango su tutti noi, e nessuno lo sta facendo ora che si è scoperto che quei 4 scemi su 15 mila in realtà (nel momento in cui scriviamo) erano solo uno, e che peraltro non risiede nemmeno a Verona, ma ad Agrigento, da una vita, e a cui dell’Hellas non gliene frega un piffero. Ricordate il filmato girato col telefonino dalla Curva Sud in cui si sentiva uno scemo che ululava all’indirizzo di Balotelli? Pare che l’“ululatore” fosse il signore che vive ad Agrigento e che a filmarlo sia stata una sua amica. L’“ululatore” al momento è l’unico indagato per il caso che ha scosso l’Italia. Forse ce ne saranno altri, magari 3-4 (in tal caso persone da allontanare dagli stadi), ma al Bentegodi quel giorno c’erano 15 mila persone! Che figura di palta per gli accusatori! Come mai oggi i paladini dell’antirazzismo non rettificano quanto detto sui tifosi del Verona? Perché non si scusano per aver fatto passare ancora una volta la nostra città per un covo di incivili? Insultare le persone a causa del colore della loro pelle è da imbecilli, da ignoranti, è uno dei gesti più spregevoli che si possa commettere. E però è altrettanto vergognoso non scusarsi per quanto detto e scritto a vanvera sulla nostra città. C’era una volta lo stadio Bentegodi la cui tribuna Est era stata chiusa dal giudice sportivo a causa di presunti insulti razzisti che secondo Mario Balotelli erano volati dalla Curva Sud. C’era una volta la tribuna Est riaperta perché evidentemente i razzisti erano al massimo 3-4 e non era giusto penalizzare per colpa loro migliaia di persone perbene. C’era una volta, e c’è ancora oggi, un solo “ululatore” indagato. C’erano una volta, e speriamo che non ci siano mai più, professionisti dell’informazione che anziché informare disinformavano un’intera nazione.
FONTE: CronacaDiVerona.com
COMUNICATO UFFICIALE: PRONUNCIAMENTO CORTE SPORTIVA D’APPELLO NAZIONALE FIGC
20/DICEMBRE/2019 - 18:00
Verona - La Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC, in merito al ricorso presentato da Hellas Verona FC con l’avv. Stefano Fanini inerente la “chiusura per una giornata effettiva di gara, con decorrenza immediata, del settore Poltrone Est” ed all’espletato ulteriore supplemento di indagine richiesto alla Procura Federale, ha stabilito a seguito dell’udienza di discussione in data odierna che il reclamo è stato definitivamente parzialmente accolto e, per l’effetto, ha determinato la chiusura del solo settore 8 delle Poltrone Est dello Stadio Bentegodi concedendo altresì la sospensione condizionata della sanzione.
Hellas Verona FC accoglie con soddisfazione la decisione adottata dalla Corte Sportiva d’Appello Nazionale in seguito al reclamo proposto dal Club ed alle relative udienze di discussione, con cui ha riformato la decisione adottata dal Giudice Sportivo limitando, anziché all’intero Settore Poltrone Est, le chiusura al solo settore 8 dello stesso, con ulteriore concessione della sospensione condizionata per un anno di prova, annullando quindi la decorrenza immediata della sanzione.
«Riteniamo che in seguito alla nostra approfondita difesa sia stato di fatto riconosciuto il grande impegno e sacrificio di Hellas Verona nell’adottare le precauzioni necessarie per prevenire comportamenti di natura discriminatoria nonché successivamente ai fini dell’individuazione dei responsabili secondo quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva - commenta l’Avvocato Stefano Fanini -. E’ una sospensiva che auspichiamo consentirà a tutti i tifosi dell’Hellas Verona di riflettere e responsabilizzarsi, essendo sempre ferma intenzione del Club continuare a combattere fermamente ogni episodio, anche se posto in atto da pochissimi, che sia manifestazione di qualsiasi forma di deprecabile intolleranza, collaborando con le Forze dell’Ordine e le Autorità preposte».
FONTE: HellasVerona.it
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Dal Mesozoico è tutto.
Infatti oggi abbiamo visto tutti #Balotelli sbudellarsi dalle risate.#VeronaBrescia
Allarme sicurezza. Ritrovate decine di cervelli ancora inutilizzati nei pressi dello stadio Bentegodi. Per la Procura potrebbero essere stati abbandonati anni fa dagli ultrà veronesi.#Balotelli #VeronaBrescia #ultras #Verona #4novembre #noalrazzismo #calcio
ATTUALITA'
UNA “CONDANNA POLITICA” PER SHAKESPEARE:PURE DA LUI FANGO SU VERONA
Pubblicato 07/11/2019
DI ALESSANDRO ROBECCHI
Vorrei avvertire il direttore e gli avvocati che qui si rischia grosso. Perché io vorrei scrivere sulla ridente città di Verona, quella con “la squadra fantastica a forma di svastica”, come cantano certi suoi tifosi. Vorrei scrivere di quel bellissimo borgo, insomma, ma mi capita sotto gli occhi una mozione presentata da un consigliere comunale proprio a Verona, in cui si chiede una “condanna politica” (eh?) per chi diffama la città di Verona. Quindi se io faccio una battuta su Verona – che è in effetti il più bel quartiere di Brescia – può anche darsi che debba subire una “condanna politica” dalla città di Verona, di Giulietta, dell’Arena, eccetera eccetera, che potrà anche (leggo la mozione) “adire le vie giudiziali” se uno si permette di attaccare Verona “diffamandola ingiustamente”.
Che palle, nasce tutto dallo stadio, dai cori razzisti a Balotelli, che hanno causato un’ondata di sordità in città, con la difesa schierata a testuggine: Cori razzisti? Ma nemmeno per sogno! E intanto fioriscono su Youtube filmini e prove audio-video, oltre a certi divertenti cortometraggi con capo ultras – aspirante SS allo spritz – che inneggia a Adolf Hitler. Ma insomma, la città di Verona, di cui vorrei parlare un gran bene per non incorrere in una “condanna politica” (eh?) del consigliere comunale Andrea Bacciga (già rinviato a giudizio per saluto fascista), non è nuova alle orecchie foderate di prosciutto. Meno di un mese fa i buuu razzisti erano per Kessie, bravissimo zappatore del Milan, e la risposta della società Hellas Verona, via social, è che non era vero e avevano solo fischiato l’arbitro. Insomma, niente, orecchie tappate. E occhi ben chiusi, perché è capitato che sugli spalti degli ultras del Verona comparissero bandierine con la svastica, per dire.
E’ vero: di Verona si parla soprattutto per questioni di destra ultrà, cattolici col cilicio e feti di plastica per portachiavi, buontemponi che inneggiano a Hitler e che al family day, sfilano con politici di prima fila (tipo quel Fontana che diventò ministro per la famiglia). Non è giusto. Ora se ne parlerà anche per la mozione che punisce chi “getta fango” su Verona, è un passo avanti.
Immagino una simile mozione votata, che so, a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento. Zola e Balzac nella stessa cella che giocano a briscola rimproverandosi certe descrizioni: “Ma che cazzo, potevi star zitto sui topi della Senna!”. Oppure lo stato dell’Arizona che condanna Steinbeck per aver messo in cattiva luce gli abitanti di laggiù, un po’ severi (a schioppettate) con i migranti. Insomma, la mozione di Verona, per cui vorrei che questa bella città andasse famosa nel mondo, apre scenari interessanti soprattutto dal punto di vista letterario (Dostoevskij fu condannato a morte per molto meno, e la scampò all’ultimo minuto). Denuncerei anche Shakespeare, se fossi in loro, perché Verona non merita che si getti fango su di lei e la si descriva come un posto dove le famiglie si odiano e una storia d’amore finisce con tutti quei morti. Presto, una “condanna politica” (eh?) per il vecchio William! Immagino lo sconcerto in città quando Otello (che è “negro” come Balotelli) strangola Desdemona (le “nostre” donne!).
So perfettamente che a Verona abitano anche molte persone normali, bravi cittadini e gente perbene, che probabilmente vivono male questa fama della città e che vedranno a occhio nudo lo tsunami di ridicolo portato da una simile mozione. A loro va tutta la solidarietà, ovvio, ma anche quel vecchio monito da avanspettacolo, per cui si potrebbe dire all’ultras nazi: “Io non ce l’ho con te, ma con chi non ti butta di sotto”. Per dire che sottovalutazione e accettazione del fenomeno, i vari “sono ragazzate” e “non è vero”, non curano e non sopiscono, ma suonano come incoraggiamento.
Ps. Comunque è bellissima, eh!
FONTE: AlgaNews.it
Cos’è la “sospensione del gradimento”: come i club possono escludere razzisti e violenti
di Redazione - 5 Novembre 2019
(Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)
Cos’è la “sospensione del gradimento”? Il termine è salito agli onori della cronaca dopo il caso Balotelli, con l’Hellas Verona che ha infatti scelto di sospendere il gradimento nei confronti del capo ultras Luca Castellini.
La normativa è stata introdotta in seguito alla firma, il 4 agosto 2017, di un protocollo di intesa per “realizzare un rinnovato modello di gestione degli eventi calcistici” al fine di tutelare e promuovere la “dimensione sociale del calcio” tra Figc, Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro, LND, Aic, Aiac, Aia, CONI, Ministero dell’Interno e Ministero per lo Sport. Nel dettaglio, il protocollo prevedeva: “Le società sportive organizzeranno le proprie Ticketing policies riservandosi l’opzione di condizionare l’acquisto del titolo di ammissione alla competizione (biglietti, abbonamenti) e/o la sottoscrizione di carte di fidelizzazione da parte dell’utente ad un’accettazione tacita di “condizioni generali di contratto”, consistenti in un codice etico predeterminato. La violazione di questo deve comportare, quale meccanismo di autotutela, la sospensione o il ritiro del gradimento della persona da parte della medesima società per una o più partite successive”.
I club si sono così dotati del cosiddetto “Codice comportamentale e di regolamentazione della cessione dei titolo di accesso alle manifestazioni calcistiche”, la cui accettazione da parte dei tifosi è solitamente contestuale all’acquisto del biglietto o dell’abbonamento e in cui viene appunto disciplinato il tema. In sostanza, il “sistema di gradimento” è lo strumento attraverso cui le squadre possono non vendere il titolo di accesso o sospendere l’efficacia dello stesso nei confronti di chi non tenga un comportamento conforme al codice di condotta: si parla quindi di sospensione per un determinato periodo, seppur non tutti i club prevedano la stessa pena in termini di tempistiche.
L’ambito di applicazione, ovverosia le cosiddette “condotte rilevanti” che portano alla sanzione, è ampio e, anche in questo caso, varia da società in società. L’Hellas Verona, ad esempio, parla di “condotte contrarie ai valori dello sport ed al pubblico senso del pudore, nonché tutti quegli atti che nella loro espressione si concretizzino comportamenti discriminatori su base razziale, territoriale, etnica e religiosa verso la tifoseria della squadra avversaria, le Istituzioni, la Società organizzatrice, il personale di servizio e la società civile. Sono altresì colpite tutte quelle azioni che comportino penalizzazioni amministrative per la società sportiva, causino danni materiali o immateriali che arrechino nocumento agli interessi e all’immagine della stessa. Sono infine considerate condotte rilevanti la diffusione non autorizzata di immagini ritenute lesive dei diritti radiotelevisivi e di dati a scopo di betting”.
L’Inter, ad esempio, va dalla alterazione della propria identità all’introduzione di apparecchiature non professionali, fino alla disciminazione delle persone, al lancio di oggetti, alla violenza fisica e verbale. Il danneggiamento delle strutture dello stadio può portare fino alla sospensione del gradimento fino a 3 stagioni, mentre la violenza può portare alla revoca del gradimento fino a cinque stagioni sportive. In alcuni casi, si può arrivare anche all’immediata espulsione dallo stadio. La Fiorentina, ad esempio, prevede l’espulsione per chiunque “tenga atteggiamenti violenti, ingiuriosi o offensivi, discriminatori in senso razziale, etnico, religioso verso gli altri spettatori o verso gli atleti presenti nell’Impianto Sportivo”. Mentre c’è chi, come la Roma, allarga il range fino a social network e internet: “AS Roma si riserva la facoltà di ritirare il proprio gradimento a seguito dei seguenti comportamenti: Manifestazioni espressive di insulto o di offesa, o inneggianti alla violenza o alla discriminazione per qualsiasi motivo, qualora esternate in occasione di eventi o manifestazioni pubbliche e/o sui “social media” (inclusi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, blog, network professionali, network aziendali, Forum su internet, social gaming, social network, video sharing, virtual world, ecc.)”.
Si parla quindi di un ampio ventaglio di comportamenti per i quali le società possono intervenire direttamente nei confronti dei propri tifosi, attraverso le segnalazioni ma anche attraverso le immagini dell’impianto di video sorveglianza o diffuse a mezzo dei social network da cui è possibile identificare il soggetto ritenuto responsabile.
Il tema viene disciplinato anche dal Codice di Giustizia Sportiva della Figc, che all’articolo 27 recita: “Le società professionistiche devono adottare un codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche che:
- preveda il rifiuto di ogni forma di violenza, discriminazione e di comportamenti in contrasto con i principi di correttezza, probità e civile convivenza, individuando quali condotte rilevanti per l’applicazione del medesimo codice quelle riconducibili ad un evento calcistico che vìolino taluno di detti principi;
- subordini l’acquisizione dei medesimi titoli alla accettazione, da parte degli utenti, del medesimo codice;
- preveda, in caso di sua violazione, la applicazione, in relazione alla natura ed alla gravità dei fatti e delle condotte, dell’istituto del “gradimento” quale sospensione temporanea del titolo di accesso, il suo ritiro definitivo e il divieto di acquisizione di un nuovo titolo.
- In caso di mancata adozione del codice di regolamentazione, prima dell’inizio della stagione sportiva, le società incorrono nella sanzione dell’ammenda nelle seguenti misure: euro 200.000 per violazioni in ambito di Serie A; euro 100.000 per violazioni in ambito di Serie B; euro 50.000 per violazioni in ambito di Serie C.
- In caso di mancata applicazione dell’istituto del “gradimento” previsto dallo stesso codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche, le società incorrono nella sanzione dell’ammenda nelle seguenti misure: euro 20.000 per violazioni in ambito di Serie A; euro 10.000 per violazioni in ambito di Serie B; euro 5.000 per violazioni in ambito di Serie C.
- Le società devono individuare al loro interno un soggetto responsabile per la adozione e la applicazione del codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche, il quale, a richiesta, pone gli atti a disposizione della Procura federale”.
FONTE: CalcioEFinanza.it
SERIE A
4 Novembre 2019
Hellas Verona-Brescia, De Siervo: “I buu a Balotelli? Lavoriamo con la polizia per individuare i responsabili”
by Stefano Rossi
Mario Balotelli - Foto Antonio Fraioli
Luigi De Siervo, ad della Lega Serie A, è intervenuto a margine del Sport&Business summit, organizzato da 24ORE Business School in collaborazione con Il Sole 24 Ore e ha fatto capire che verrà utilizzato il pugno duro contro i responsabili dei versi nei confronti di Balotelli durante Hellas Verona-Brescia. Queste le sue parole: “I buu a Balotelli? La posizione della Lega è durissima. Stiamo lavorando con la Polizia per individuare i responsabili. L’obiettivo è fare in modo che queste persone non possano più entrare in uno stadio italiano”.
FONTE: SportFace.it
4.11.2019
Prefetto: «Caso Balotelli? Isoliamo i responsabili»
«Stiamo valutando e verificando quanto accaduto, è evidente che qualsiasi comportamento incivile va stigmatizzato e il nostro obiettivo è quello di individuare i pochi che macchiano il comportamento dei tanti, vanno individuati e sanzionati come previsto con i Daspo. Questi individui vanno allontanati dagli stadi». Parla così il prefetto di Verona Donato Cafagna sul caso Balotelli scoppiato ieri al Bentegodi durante Verona-Brescia.
Durante un’azione di gioco, il calciatore ha preso il pallone in mano e lo ha calciato con forza verso la tifoseria minacciando di lasciare il campo per via di quello che denuncia essere cori razzisti a lui diretti. Lo stesso Balotelli a fine partita, su Instagram, aveva scritto: «Grazie a tutti i colleghi in campo e non, per la solidarietà avuta nei miei confronti e a tutti i messaggi ricevuti da voi tifosi. Grazie di cuore, avete dimostrato di essere veri uomini, non come chi nega l’evidenza». Sempre sullo stesso social, il giocatore, commentando un video della curva del Verona, ha aggiunto: «Chi ha fatto il verso della Scimmia si vergogni».
Cori che però la società e lo stesso allenatore del Verona, hanno negato di aver sentito: «Non ho alcun problema a denunciare cori, se ci sono, anche se a farli sono i nostri tifosi - ha detto Juric- sono cose che non si possono accettare nel 2019. Ma oggi non c’è stato proprio niente».
Anche il sindaco Federico Sboarina è intervenuto: «Allo stadio c'ero e non ho sentito alcun insulto razzista. E come me le molte altre persone che a fine partita mi hanno scritto e contattato. Ciò che ha fatto Balotelli è inspiegabile perché senza alcun motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una città».
«Grave gesto anti-sportivo e provocatorio di Balotelli che, non nuovo a colpi di testa provocazioni, ha scagliato il pallone nella curva del Verona durante la partita con il Brescia» sono invece le dichiarazioni di Ciro Maschio, deputato di Fratelli d'Italia e presidente del Consiglio comunale di Verona. « Il gesto sarebbe stato la conseguenza di presunti cori razzisti del tutto inesistenti. Nessuno dei commissari di gara, infatti, dal campo, avevo a rilevato frasi razziste tanto che aveva ammonito Balotelli. Dai i tifosi del Verona solo ironia con i cori “Mario Mario Mario” ma nessuna forma di razzismo quindi Verona chieda danno di immagine per etichette di condanna preventiva da parte del PD e di alcuni media. Triste che il PD faccia sciacallaggio speculando sul nulla. Migliore in campo, invece, Salcedo che è uscito tra gli applausi dimostrando, a soli 18 anni, che maturità e intelligenza non hanno colore».
LE PAROLE DI ZENTI: «VERONA NON È COSI'»
«Verona non è quella che si vede allo stadio». Lo dice all’ANSA il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, in merito alle polemiche sulla tifoseria scaligera per il caso Balotelli. Zenti, pur premettendo di non conoscere l’ambiente del Bentegodi, dice di ritenere che le risposte debbano seguire la strade della giustizia. Sottolinea però che Verona è da sempre «una città accogliente, inclusiva, ricca di associazioni di volontariato», che «non merita di essere infangata».
FONTE: LArena.it
Calcio: Grasso, 'no ipocrisia, a Verona razzismo non tifo'
Roma, 4 nov. (Adnkronos) - "Voi sentite ironia in questo 'verso della scimmia'? Io sinceramente no. È ora di rompere questo velo di ipocrisia: è razzismo, non tifo. Il tentativo di minimizzare questi episodi non fa altro che alimentare il clima di odio", così il sen. Pietro Grasso (Leu) su Facebook, pubblicando il video della curva del Verona contro Mario Balotelli.
FONTE: MetroNews.it
News
Pres. VC Budapest: “Rompiamo il gemellaggio con i tifosi del Verona. Noi siamo civili”
Il fondatore del Viola Club Budapest, Danubio Viola: “Se siamo così civili noi tifosi viola prendiamo ufficialmente le distanze da questi personaggi. Rompiamo il gemellaggio con i tifosi del Verona”
Di Redazione Fiorentina.it - 05/11/2019 10:30
A Repubblica scrive così Sandor Zwack, tifosissimo della Fiorentina e fondatore del Viola Club Budapest, Danubio Viola: “Ho seguito ieri quello che è successo a Verona durante la partita Verona — Brescia, con i soliti ululati e conseguente reazione di Balotelli. Francamente quando vedo o sento queste cose mi viene da vomitare. Oltretutto leggo sul giornale che tal Luca Castellini, indiscusso capo della tifoseria veronese, dice che Balotelli non potrà mai essere del tutto italiano, e che comunque non sono razzisti perché anche loro hanno un negro in squadra. Il problema signore e signori, é che le la nostra tifoseria con questa gentaglia è gemellata da sempre. Io personalmente da tifoso viola con una tifoseria (che porta le bandiere con la svastica in curva) non voglio essere gemellato, anzi non voglio averci niente a che fare. Cosa mai possiamo avere noi, tifosi viola, a detta di tutti fra i più civili, a che spartire con chi nel 2019 fa i versi della scimmia a un giocatore con la pelle scura? Che cosa? Allora se siamo così civili prendiamo ufficialmente le distanze da questi personaggi. Per non parlare del presidente e dell’allenatore del Verona calcio, che dopo la partita sminuivano il tutto invece che condannare fermamente. Un saluto da Budapest. Sempre forza Viola”.
FONTE: Fiorentina.it
SPORT
Calcio: Martella, 'capo ultras Verona sfida Commissione Segre, inaccettabile'
di AdnKronos
4 NOVEMBRE 2019
Roma, 4 nov. (Adnkronos) - "Le dichiarazioni rilasciate oggi dal capo ultras del Verona, Luca Castellini, sono sconcertanti per la loro spavalderia e dopo l’episodio di ieri al Bentegodi sono ulteriore testimonianza di quel mix tra xenofobia ed ideologia neonazista che invade una parte rilevante degli stadi italiani ed avvelena lo sport. Un fenomeno di fronte al quale lo Stato non può chinare la testa accettando per giunta gravissime sfide verbali alle istituzioni”. A dirlo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Informazione ed Editoria e Attuazione del Programma, Andrea Martella.
“Fa rabbrividire il fatto che Castellini, animatore nel recente passato di feste ultras nel corso delle quali si inneggiava ad Adolf Hitler, Rudolf Hesse e svastiche, ora ribadisca le sue visioni aberranti e si permetta addirittura di duellare con la istituenda Commissione Segre. Se c’era ancora bisogno di una conferma sulla necessità di alzare un argine contro il fenomeno dell’odio, dell’intolleranza e del razzismo nel nostro Paese, ecco serviti gli scettici".
"Spero davvero – conclude Martella - che una volta per tutte ci sia una volontà bipartisan, senza distinguo, di combattere queste derive ideologiche e sociali di estrema gravità. Incompatibili con una democrazia moderna”.
FONTE: IlTempo.it
Cori razzisti dei tifosi del Verona. Ma il loro patrono era di colore
04/11/2019 di Redazione
Nulla di cui sorprendersi dagli stadi del calcio italiano. L’anno scorso il coro «Terùn terùn» di giocatori e tifosi del Brescia all’indirizzo delle squadre meridionali, episodio poi fatto passare per una goliardata. Ma quel vocabolo non è infrequente sulle gradinate, e nello stadio di Verona non pare si apprezzi il Sud Italia. L’arbitro Rocchi ieri ha interrotto Roma-Napoli per i cori di discriminazione territoriale. Non stupisce dunque se intorno ai campi di calcio si sentano ancora ululati contro i giocatori della pelle nera. Mario Balotelli ieri non ne ha potuto più e al nono minuto del secondo tempo di Verona-Brescia ha scagliato il pallone contro gli spalti e minacciato di abbandonare il campo. Partita ferma per quattro minuti. Il capo ultrà dell’Hellas Verona ha sentenziato che Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza, ma non potrà mai essere del tutto italiano. Ma Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione italiana calciatori e veronese, ricorda che il patrono della scaligera, San Zeno, era un vescovo di colore.
(in foto: Balotelli protesta contro i cori del “Bentegodi”)
FONTE: DailyMuslim.it
Politics
Liliana Segre sui 'buu' contro Balotelli: "Ancora si guarda alla pelle delle persone?"
La senatrice a vita commenta gli insulti contro l'attaccante del Brescia da parte degli ultras fascisti del Verona.
Liliana Segre
4 novembre 2019
Una settimana impegnativa anche per lei. In prima linea contro odio e razzismo in politica, sui social e ovviamente anche negli stadi. La senatrice a vita Liliana Segre, a margine di un incontro alla Statele di Milano, ha commentato le dichiarazioni del capo ultrà dell'Hellas Verona Luca Castellini: "Ancora guardano i colori delle persone?". Secondo il fanatico: "La Balotelli non potrà mai essere del tutto italiano" nonostante la cittadinanza italiana, e i cori razzisti partiti dalla curva giallo-blu durante la partita Verona-Brescia.
Nencini: Castellini prototipo italiano Salvini-Meloni?"Capo ultras del Verona calcio: 'Chiamo Balotelli negro e voglio vedere se la commissione Segre me lo impedisce'. Ed io voglio vedere se questo signore diventerà il prototipo del cittadino italiano sulle orme dei successi del duo Salvini/Meloni". Lo ha scritto Riccardo Nencini, senatore del Psi, sul suo profilo Facebook commentando le parole del capo ultras del Verona sull'attaccante del Brescia. Nencini aggiunge nel post: "E voglio anche vedere entro quanti minuti chi si è opposto alla commissione Segre condanna questo razzista 3.0".
Rossi e Lotti: affermazioni capo ultra Verona inaccettabili: "Sono totalmente inaccettabili le affermazioni del capo ultrà del Verona, Luca Castellini, che nulla hanno a che vedere con il mondo del calcio e lo sport in generale, ma che risultano di una tale gravità da richiedere un provvedimento immediato da parte della società Hellas Verona". Lo affermano in una nota Andrea Rossi e Luca Lotti, deputati del Pd.
"Ciò che ci preoccupa - proseguono Rossi e Lotti - non è solo la presa di posizione del capo ultrà, già noto alle cronache per le sue idee xenofobe, ma il fatto che l'uso di termini discriminatori come "negro" (una parola che un tempo nessuno avrebbe avuto l'ardire di utilizzare senza essere tacciato del peggior razzismo) trovi consenso nelle nostre comunità quasi senza più scandalizzare. Questa indifferenza e questa ignavia sono così preoccupanti che rischiano di legittimare una cultura razzista e xenofoba presente purtroppo non solo nelle curve italiane, ma dentro la società: ed è una spinta che sta emergendo con prepotenza da anni. D'altra parte, perché stupirci, visto anche l'ultimo, recente e cattivo esempio che proprio pochi giorni fa ci è stato offerto in Senato dal centrodestra unito (ormai dimentico della sua iniziale impronta liberale) sulla istituzione della Commissione Segre" concludono.
FONTE: Globalist.it
GIULIA SIVIERO BLOG LUNEDÌ 4 NOVEMBRE 2019
Verona è l’Hellas?
Dopo aver negato i cori razzisti allo stadio durante Hellas Verona-Brescia, il sindaco di Verona Federico Sboarina, vicino agli ambienti della curva, ha detto che il calciatore Mario Balotelli ha avviato senza alcun motivo «una gogna mediatica su una tifoseria e una città» e che lui sarà «fermo» contro «coloro che strumentalmente costruiscono sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi». L’ex vicesindaco di Verona ed ex ministro Lorenzo Fontana ha aggiunto: «È iniziata una vergognosa gogna mediatica contro Verona, andiamoci piano con le accuse e le sentenze«. Infine, alcuni consiglieri comunali hanno annunciato la presentazione di «una mozione in consiglio per (…) chiedere i danni di immagine a chi cerca di farsi pubblicità a danno di una città».
Detto fatto. Lunedì il consigliere Andrea Bacciga – già accusato di aver rivolto il saluto fascista ad alcune attiviste femministe del movimento Non Una di Meno durante una discussione in aula – ha presentato una mozione «in difesa dell’immagine» della sua città, «infangata e derisa troppe volte ingiustamente». L’ha presentata, dice, perché in molti gliel’hanno chiesta. La premessa è che «nessuno presente allo stadio udiva tali ululati né il pubblico presente né la panchina del Brescia né i giornalisti nemmeno professionisti della piattaforma SKY a bordo campo». La mozione impegna «il sindaco, l’assessore e gli uffici legali del comune a diffidare legalmente e/o adire le vie giudiziali nei confronti del calciatore e di tutti coloro che attaccano Verona diffamandola ingiustamente».
Ora, non mi è chiarissima una cosa: che significa “diffamare” Verona? Scrivere ad esempio che “in città si registra una saldatura abbastanza esplicita tra gli ambienti del tradizionalismo cattolico, quelli dell’estrema destra e quelli della destra istituzionale”? O scrivere che Verona si dimostra “accogliente” con certi eventi e offre spazi e sostegno a certi movimenti? In che modo rilevare certi comportamenti allo stadio diffamerebbe Verona?
Perché il comune di Verona nel suo insieme e la città tutta si dovrebbero sentire chiamati in causa se a “ululare” fossero stati “solamente” alcuni tifosi? Il negazionismo e la critica a parte della tifoseria “punita” da una mozione comunale, in che modo contribuirebbero a non far parlare “ingiustamente” di Verona e della sua amministrazione? E come aiuterebbe la decisione di “diffidare legalmente” il calciatore invece che costituirsi, ad esempio, parte civile contro i tifosi responsabili o attivarsi con la società per prevenire e punire certi atti? L’amministrazione Sboarina si identifica con la propria squadra di calcio o con parte della sua tifoseria? Non farebbero meglio sindaco, assessori e consiglieri vari a preoccuparsi di prendere le distanze da un certo tipo di ambienti legati alla curva, o da alcuni personaggi indiscutibilmente vicini all’estrema destra?
Il “Verona family pride” del 2015 organizzato da Forza Nuova e dal circolo Christus Rex gestito da Matteo Castagna. Con Lorenzo Fontana e Federico Sboarina ci sono Luca Castellini, di Forza Nuova, l’attuale assessore alla Sicurezza del comune di Verona Daniele Polato, l’attuale deputato della Lega Vito Comencini e Stefano Valdegamberi, consigliere in regione Veneto.
L’identificazione non sarà determinata invece dal fatto che il loro mondo è contiguo a quello della curva (o viceversa), con l’aggiunta di una stabile presenza in tribuna dell’ultraconservatorismo cattolico?
La reazione di Mario Balotelli ai cori razzisti della curva dell’Hellas Verona
Ieri alle 17:05
Nel secondo tempo di Hellas Verona-Brescia, una delle partita di Serie A giocate domenica pomeriggio, l’arbitro ha interrotto l’incontro per alcuni minuti dopo che Mario Balotelli aveva calciato il pallone verso la curva dell’Hellas Verona in risposta ai cori razzisti ricevuti. Balotelli è stato calmato sia dai compagni di squadra che da alcuni giocatori dell’Hellas e la partita è ripresa dopo l’annuncio dello speaker del Bentegodi previsto dal regolamento in caso di cori razzisti e discriminatori da parte del pubblico.
L’incontro è proseguito fino al termine ed è stato vinto 2-1 dal Verona, dopo che nei minuti finali proprio Balotelli aveva dimezzato lo svantaggio del Brescia. Nelle interviste del dopo partita a Sky Sport, sia l’allenatore del Verona, il croato Ivan Juric, che il presidente Maurizio Setti hanno detto di non aver sentito cori razzisti allo stadio. Setti ha aggiunto poi che solitamente il pubblico veronese “è ironico e non razzista”. Ma nei video che stanno circolando online si sentono chiaramente i versi da scimmia provenienti da un angolo della curva veronese.
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Nel frattempo il sindaco di Verona Federico Sboarina, vicino agli ambienti della curva dell’Hellas, ha detto che allo stadio lui c’era: «E non ho sentito alcun insulto razzista. E come me le molte altre persone che a fine partita mi hanno scritto e contattato. Ciò che ha fatto Balotelli è inspiegabile perché senza alcun motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una città. Condanno in maniera decisa ogni forma di razzismo, da perseguire senza mezzi termini termini. Ma sono altrettanto fermo contro coloro che strumentalmente costruiscono sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi. Questo è inaccettabile». Alcuni consiglieri comunali hanno a loro volta parlato di «una delle più grosse sceneggiate folcloristiche del calcio italiano» spiegando che «un calciatore in evidente difficoltà si è letteralmente inventato un alibi» e aggiungendo che presenteranno «una mozione in Consiglio comunale per (…) chiedere i danni di immagine a chi cerca di farsi pubblicità a danno di una città».
FONTE: IlPost.it
SPORT
Luca Castellini: il capo ultras del Verona che nega il razzismo nei buuu a Balotelli
@Mario Neri | 4 Novembre 2019
“Balotelli, che è un giocatore finito, ha deciso ieri, spinto secondo me da qualcuno e qualcosa, a fare quella pagliacciata e a lanciare il pallone in curva”: o stamani il capo ultrà dell’Hellas Verona Luca Castellini, intervistato al ‘Morning show’ dell’emittente veneta Radio Cafè, ha dato spettacolo sui ‘buu’ razzisti al centravanti del Brescia da parte della curva del Bentegodi.
Luca Castellini: il capo ultras del Verona che nega il razzismo nei buuu a Balotelli
“L’anno prossimo – ha sostenuto Castellini – Balotelli non gioca più a calcio, andrà in televisione a fare la primadonna. Appena è stato sotto la curva del Verona ha deciso di lanciare il pallone. A Verona lui si infastidisce perché gli cantiamo ‘Mario Mario’ e lui preferisce essere insultato, come fanno tutti quanti. Ha infamato Verona”. Interpellato dai conduttori della trasmissione che gli hanno fatto ascoltare la registrazione degli ululati, Castellini ha sostenuto che “ci sarà qualcuno che lo ha fatto, dieci persone, sette”, ma ha precisato che non li escluderebbe dalla curva.
Luca Castellini, che quindi fa parte dei simpatici ed assolutamente non razzisti ultras del Verona, è anche coordinatore di Forza Nuova in Veneto (lo si può vedere in azione in questo servizio di Piazzapulita). Ha presentato la sua candidatura alle elezioni europee. Nel 2012 ha avuto gli onori di una pagina sul Corriere della Sera perché ha inneggiato a Hitler durante una festa dei tifosi del Verona (quelli che non sono assolutamente razzisti). Qualche anno dopo ha sostenuto che “inneggiare a Hitler è goliardia” in un’intervista rilasciata a Francesca Fagnani per Non è l’Arena e difendeva il coro “Siamo una squadra fatta a forma di svastica”.
Luca Castellini: il leader dei tifosi del Verona che inneggiava a Hitler dice che su Balotelli non c’è razzismo
Casualmente, Castellini era anche contrario alla Commissione Segre, così come l’intero centrodestra italiano a trazione Salvini & Meloni.
Il problema non è Castellini, ovviamente. Il problema è che il presidente del Verona Maurizio Setti e l’allenatore Juric hanno ripetuto le stesse fregnacce di Castellini ieri per giustificare i propri tifosi, invece di vergognarsi.
FONTE: NextQuotidiano.it
Sport
Chi è Luca Castellini, ultras del Verona che osanna Hitler: "Ha fatto più danni la democrazia"
Dai microfoni di Non è L'Arena su La7, Castellini ha detto che "Hitler ha fatto meno danni della democrazia e della Chiesa"
Luca Castellini
globalist
4 novembre 2019
"Hitler? Si è macchiato di atrocità molto meno della democrazia, di Stalin, della Chiesa. Gli ebrei hanno subito un genocidio? Eppure comandano il mondo".
A parlare è Luca Castellini dai microfoni di Non è L'Arena, il programma di Massimo Giletti su La7. Castellini è capo ultrà della curva neofascista dell'Hellas Verona, responsabile doi Forza Nuova nel capoluogo veneto, che da anni ormai si è guadagnata la medaglia di città più nera d'Italia.
Castellini non è nuovo a queste pagliacciate: qualche anno fa, a un raduno di tifosi del Verona, dal palco ha proclamato: "Chi ci ha regalato questa festa ha un nome e un cognome: Adolf Hitler!", confermando in questo modo la sua ossessione per il Führer del Reich, che lui però bolla come una 'goliardata'.
Eppure, Castellini non si potrebbe definire un leghista, né vicino a Fratelli d'Italia. Le sue posizioni sono ancora più radicali, se possibile. Tanto che lui stesso ha definito l'astensione della Destra unita alla creazione della Commissione Segre come 'una pagliacciata', perché avrebbe preferito un 'no' netto.
Per quanto riguarda la sua storia giudiziaria, Castellini si conferma - come gran parte dei fascisti - un soggetto particolarmente turbolento: nel 2003 finì in manette per un raid, compiuto con altri estremisti, ai danni del fondamentalista islamico Adel Smith avvenuto in diretta durante una trasmissione tv di un’emittente veronese. In appello è stato assolto da ogni accusa.
Nonostante sia il capo 'spirituale' della curva dell'Hellas Verona, Castellini negli stadi non può entrare, avendo subito un Daspo nel 2002.
FONTE: SportFace.it
SIAMO TUTTI BALOTELLI
A proposito degli insulti razzisti della curva del Verona: così non va, così non deve andare. Noi oggi abbiamo una sola parte da cui stare, ed è quella di Mario l’ antipatico.
04/11/2019
di Sergio Tosatto
Abbiamo imparato a conoscerlo, nel bene e nel male. Ci siamo esaltati quando con la maglia azzurra ci ha trascinati in finale agli europei del 2012, ci siamo sentiti più volte delusi, a tratti oltraggiati, quando non ha sfruttato appieno il suo eccezionale talento perdendosi per strada in una carriera fatta di mille tentativi e altrettante cadute. Da Supermario a Mario l’ antipatico il passo è stato breve.
Ma oggi non è tempo di valutazioni calcistiche, non è tempo di dividersi sul suo talento o i suoi censurabili comportamenti. Oggi stiamo con lui, con Mario. Senza se e senza ma. Mettendo da parte il tifo, le opinioni da bar sport, l’ antipatia per certi suoi ripetuti e irriverenti atteggiamenti. Quello di cui è stato oggetto Mario Balotelli ieri, durante l’ incontro tra Hellas Verona e Brescia, è qualcosa che deve spingerci tutti dalla sua parte. I “buu” provenienti dagli spalti degli ultras veronesi, sedicenti tifosi che con la bellezza del calcio non hanno nulla a che spartire, non possono essere né minimizzati né tantomeno difesi. Non esiste il “non sono razzista, ma..”, non esiste nemmeno il concepire lo stadio con un porto franco dove chiunque si sente autorizzato a offendere e insultare per il colore della pelle senza il timore di venire punito per questo.
Lanciare il pallone contro la tribuna per dire “basta, andate avanti voi, ma io non ci sto più” è un gesto che vale più di un gol, merita il nostro sostegno e ci richiama tutti a non abbassare mai la guardia davanti agli ululati bercianti di certa tifoseria da accattoni. «Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano», ha delirato oggi il capo della tifoseria dell’ Hellas Verona, rincarando poi la dose: «Ce l'abbiamo anche noi un negro in squadra, che ha segnato ieri, e tutta Verona gli ha battuto le mani. Ci sono problemi a dire la parola negro? Mi viene a prendere la Commissione Segre perché chiamo uno negro?».
Il riferimento alla commissione straordinaria intitolata alla senatrice Liliana Segre – recentemente istituita per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza - non è casuale. Un provvedimento che intende tenere accesa la luce sulla recrudescenza di episodi di intolleranza nel nostro Paese è malvisto da chi confonde, con voluta malizia o con manifesta ignoranza, la libertà di espressione con la possibilità di offendere gratuitamente per il colore della pelle o per l’ appartenenza a una razza. Voluto o meno che sia, quello di Verona è un episodio da non minimizzare, come insegna la storia, e non è ascrivibile al campo delle leggerezze e delle stupidate.
Così non va, così non deve andare. Noi oggi abbiamo una sola parte da cui stare, ed è quella di Mario l’ antipatico.
FONTE: FamigliaCristiana.it
Fischi a Balotelli, chi è Luca Castellini, ultrà dell’Hellas e capo di Forza Nuova a Verona
Ho incontrato Luca Castellini, ultrà del Verona ma soprattutto esponente di spicco di Forza Nuova a Verona. Le parole che pronunciò di fronte alla mia telecamera non furono affatto moderate o scherzose. Si dichiarò d’accordo con una dichiarazione del Manifesto della Razza del 1938 e poi argomentò su una presunta “sostituzione etnica dei popoli dell’Europa” per colpa di “immigrati e stranieri”.
POLITICA ITALIANA 4 NOVEMBRE 2019 15:15 di Saverio Tommasi
Luca Castellini è in queste ore sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali, raccontato come “capo ultrà della curva del Verona” e dunque – questa è l’equazione – in qualche modo a conoscenza dei cori razzisti e degli ululati rivolti ieri dagli spalti a Mario Balotelli, giocatore italiano e nero. Luca Castellini, intervistato da Repubblica, minimizza. Dice: “Non siamo razzisti” e “anche noi abbiamo un ne*ro in squadra”. Poi aggiunge che comunque “Balotelli non sarà mai del tutto italiano”. Ma chi è, in realtà, Luca Castellini? E quanto dobbiamo credere alle sue minimizzazioni?
Luca Castellini non è solo ultrà della curva del Verona, ma è soprattutto esponente di spicco e responsabile di Forza Nuova a Verona, una delle città italiane dove l’organizzazione fondata da Roberto Fiore e Massimo Morsello, entrambi con condanne gravissime in tutti e tre i gradi di giudizio (Fiore condannato per banda armata e associazione sovversiva), è più forte.
Io incontrai Luca Castellini alcuni mesi fa, al Congresso della Famiglia a Verona, quello che vide la partecipazione di tutte le organizzazioni cattoliche ritenute più integraliste del panorama italiano, oltre che di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Incontrai Luca Castellini fuori dal Congresso e lo vidi entrare , dopo una trattativa con gli organizzatori. Incontrai Luca Castellini anche il giorno dopo, durante la manifestazione, e le parole che pronunciò non furono né moderate né scherzose, né tantomeno antirazziste. Prima si dichiarò d’accordo con una dichiarazione che aveva tratto dal Manifesto della Razza del 1938, poi argomentò su una presunta “sostituzione etnica dei popoli dell’Europa” per colpa di “immigrati e stranieri”.
Per questo la curva del Verona ha fischiato Mario Balotelli: per il colore della sua pelle, perché è nero e perché qualcuno usa il calcio come veicolo d’odio. Diciamolo forte: Mario Balotelli non è stato fischiato perché “antipatico” o “avversario calcistico”. Gli ululati contro di lui, partiti dalla curva del Verona, come il verso della scimmia cantato e urlato, non sono stati una goliardata, ma una gravissima espressione di razzismo. Ed è quanto meno strano che il capo ultrà ed esponente di Forza Nuova Luca Castellini non si sia accorto di (quasi) niente.
Chi nega il razzismo è il miglior alleato dei razzisti
Si parla di odio e di razzismo in rete ma se volete toccare con mano l’odio e il razzismo vi basta fare un giro in uno stadio italiano. L’ultimo caso è quello dei tifosi del Verona contro Balotelli ma le notizie dagli stadi sono ormai all’ordine del giorno. Eppure, se ci pensate, lì sono tutti facilmente identificabili, con nome e cognome.
LE UOVA NEL PANIERE POLITICA ITALIANA 4 NOVEMBRE 2019 12:35 di Giulio Cavalli
Avete voglia di trovare fogne che marciscono di odio e di razzismo? Davvero? Avete voglia una volta, una volta soltanto, di abbandonare le frasi fatte contro i social, la rete e internet (che vengono comode per fingere di dimenticare ciò che accade qui fuori) e capire una volta per tutte come il problema non sia l'anonimato ma il fatto che gli spargitori di bile si sentano impuniti ovunque, mica solo su Facebook? Bene, allora fatevi un giro negli stadi italiani (Verona contro Balotelli è solo l'ultimo caso) e vi rendete conto che anche lì ci sono tutti gli elementi tipici della circuitazione dell'odio (che sia razziale o di qualsiasi altra natura).
C'è la vigliaccheria, innanzitutto. Perché non tutti i vigliacchi sono fascisti e razzisti ma tutti i razzisti e fascisti sono vigliacchi. Insultano la Segre tutti belli tronfi sui loro profili social ma dicono di non essere neonazisti. Insultano un calciatore nero ma dicono di non essere razzisti. Sfilano con le facce di Mussolini e con il braccio teso e poi negano di essere fascisti. Allo stadio, allo stesso modo, si fanno forti mentre sono nascosti nella mandria del tifo ma poi addirittura fanno gli offesi quando qualcuno li racconta per quello che sono. Gli stadi sono ottimi catini, come i social e come i discorsi da bar, come quei luoghi in cui ci si sente liberi di esprimere la parte peggiore di se stessi: il problema è che lo spazio in cui dare il peggio ormai è diventato ampio, troppo ampio, e sconfina anche lì dove finisce per inquinare il vivere civile. Perché se li prendi uno a uno, questi urlatori da stadio, anche loro alla fine balbettano. Vigliacchi, insomma.
Ci sono i negazionisti. Come sui social che tutti additano, esattamente così: sulla vicenda di ieri di Balotelli a Verona tutti i negazionismi hanno dato il meglio di sé. Non sono negazionismi che fanno sorridere per le loro teorie strampalate piantate su YouTube, no, questi negazionisti sono in giacca e cravatta, ricoprono ruoli dirigenziali (presidenti di club, ad esempio) e continuano ad applicare il benaltrismo: vorrebbero dirci che gli insulti razzisti sono solo dei buuu contro l'avversario di turno e il fatto che gli improperi siano indirizzati al suo colore della pelle non è vero, dicono che è solo "ironia", "innocenti sfottò", "robe da curva" e in realtà non si rendono conto che i negazionisti travestiti da minimizzatori sono i migliori alleati dei razzisti.
E infine, se ci pensate, ci sono anche i mancati provvedimenti: negli stadi italiani ormai l'ostentazione dell'odio razzista è diventato all'ordine del giorno eppure poco si muove al di là delle belle parole. Si commina qualche multa (come un prurito) alle società e si inventa qualche nuovo slogan eppure i colpevoli sembrano non pagare mai. Eppure negli stadi si entra con nome e cognome, si è identificabili per tutta la durata della partita da telecamere sempre puntate e esistono già leggi chiare che sembra faticoso riuscire ad applicarle.
Ora capite perché fingere che l'odio sia una dinamica "solo" della rete è qualcosa che non ha senso? In rete ci sono le stesse persone che ci sono negli stadi, nei bar, nell'urna elettorale, negli uffici e nelle piazze. Per questo sarebbe ora di affrontare sul serio il problema. Sul serio.
FONTE: FanPage.it
"FOLKLORE, NON RAZZISMO"
"Balotelli ha fatto una pagliacciata", il capo ultras del Verona all'attacco
Luca Castellini ha negato gli ululati razzisti, definendoli folklore: "Balotelli ha infamato Verona, non sarà mai del tutto italiano"
04 novembre 2019
"Balotelli, che è un giocatore finito, ha deciso ieri, spinto secondo me da qualcuno e qualcosa, di fare quella pagliacciata e lanciare il pallone in curva". Lo afferma il capo ultras dell'Hellas Verona, Luca Castellini, intervistato al 'Morning show' dell'emittente veneta Radio Cafè sui 'buu' razzisti al centravanti del Brescia da parte della curva del Bentegodi. "L'anno prossimo - ha proseguito Castellini - Balotelli non giocherà più a calcio, andrà in televisione a fare la primadonna. Appena è stato sotto la curva del Verona ha deciso di lanciare il pallone. A Verona lui si infastidisce perché gli cantiamo 'Mario Mario' e lui preferisce essere insultato, come fanno tutti quanti. Ha infamato Verona".
Interpellato dai conduttori della trasmissione, che gli hanno fatto ascoltare la registrazione degli ululati, Castellini ha sostenuto che "ci sarà qualcuno che lo ha fatto, dieci persone, sette", ma ha precisato che non li escluderebbe dalla curva. "Noi abbiamo una cultura identitaria di un certo tipo - ha spiegato Castellini - siamo una tifoseria che è dissacrante, che prende per il c... il giocatore pelato, quello con i capelli lunghi, il giocatore meridionale e il giocatore di colore, ma non lo fa con istinti politici o razzisti. Questo è folklore, si ferma tutto lì".
"Come con il Milan due anni fa - ha proseguito Castellini - abbiamo esultato, abbiamo battuto le mani a Mario. Infatti l'arbitro, quando Balotelli ha buttato il pallone, non si è neanche reso conto del perché. E voi dovreste aspettare il Giudice Sportivo. Vedrete che la curva di Verona non sarà sanzionata. Quegli ululati sono di quattro persone che sono stati sentiti solo da chi ha fatto il video. Balotelli li ha sentiti nella sua testa".
"Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano". Ha aggiunto poi Castellini, che alla domanda se la tifoseria veronese sia razzista ha risposto: "Ce l'abbiamo anche noi un negro in squadra, che ha segnato ieri, e tutta Verona gli ha battuto le mani". "Ci sono problemi a dire la parola negro? Mi viene a prendere la Commissione Segre perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello?", ha concluso il capo della tifoseria dell'Hellas.
Insulti a Balotelli, l'ispettori federale: "Erano solo venti tifosi"
Cori intonati da poche persone: si va verso un'ammenda al Verona
04 novembre 2019
“Erano solo una ventina, oltretutto dal resto della curva è partito anche qualche applauso per Balotelli”. Con queste parole l'ispettore federale piazzato sotto il settore degli ultrà del Verona ha descritto i cori indirizzati a Balotelli durante la gara contro il Brescia. Un report che potrebbe ridimensionare i buu razzisti a SuperMario e archiviare la questione senza pesanti conseguenze. Secondo quanto prevede l’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva, infatti, la gravità degli insulti varia a seconda dei decibel e del numero di chi li urla.
Dopo il duro sfogo in campo di Mario e le polemiche, dunque, il caso Balotelli potrebbe sgonfiarsi al cospetto del Giudice Sportivo. Regolamento alla mano, a meno di clamorose sorprese, il report dell'ispettore federale potrebbe portare al massimo a un'ammenda al Verona. Il referto parla infatti di solo una quindicina di persone coinvolte. Troppo poche per pensare a una punizione esemplare per il club e la curva. Tutto nonostante la gravità della questione, l'impegno contro il razzismo e l'indignazione generale.
4. Le società sono responsabili per l’introduzione o l’esibizione negli impianti sportivi da parte dei propri sostenitori di disegni, scritte, simboli, emblemi o simili, recanti espressioni di discriminazione. Esse sono responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione che siano, per dimensione e percezione reale del fenomeno, espressione di discriminazione. In caso di prima violazione, si applica la sanzione minima di cui all’art. 8, comma 1, lettera d). Qualora alla prima violazione si verifichino fatti particolarmente gravi e rilevanti, possono essere inflitte, anche congiuntamente e disgiuntamente tra loro, la sanzione della perdita della gara e le sanzioni di cui all’art. 8, comma 1, lettere e), f), g), i), m). In caso di violazione successiva alla prima, oltre all’ammenda di almeno euro 50.000,00 per le società professionistiche e di
almeno euro 1.000,00 per le società dilettantistiche, si applicano, congiuntamente o disgiuntamente tra loro, tenuto conto delle concrete circostanze dei fatti e della gravità e rilevanza degli stessi, la sanzione della perdita della gara e le sanzioni di cui all’art. 8, comma 1, lettere d), e), f), g), i), m).
VERONA-BRESCIA
Verona-Brescia, cori razzisti a Balotelli: l'arbitro ferma il gioco
Partita sospesa tre minuti dopo gli insulti all'attaccante, che prende il pallone e lo scaglia verso il settore dello stadio da cui provenivano gli ululati
03 novembre 2019
Un nuovo episodio di razzismo macchia il calcio italiano. Il match tra Verona e Brescia è stato infatti sospeso per 4' dall'arbitro Mariani a causa di alcuni cori razzisti rivolti a Mario Balotelli, che all'11' della ripresa si è fermato e ha calciato il pallone in curva in segno di protesta, minacciando di lasciare il campo. L'attaccante è stato abbracciato da compagni e avversari prima che il gioco riprendesse dopo l'annuncio dello speaker. A fine gara l'allenatore del Verona, Juric, ha minimizzato l'accaduto: "Oggi non c'era nessun ululato razzista, grandi fischi, sfottò, nei confronti di un grande giocatore e nient'altro".
Verona-Brescia: cori razzisti a Balotelli, che ferma il gioco
La reazione di Balotelli agli ululati è stata decisa: durante un'azione di gioco, mentre si trovava vicino alla bandierina del corner proprio sotto la curva dei tifosi veronesi, Mario ha preso il pallone in mano e l'ha calciato con forza verso il settore degli ultras di casa. La gara in totale è stata interrotta per circa 4'.
JURIC: "NESSUN ULULATO RAZZISTA"
"Oggi non c'era nessun ululato razzista, grandi fischi, sfottò, nei confronti di un grande giocatore e nient'altro. Altre volte mi sono sentito dire 'zingaro di merda', ma oggi niente. Chiedete a Balotelli quello che ha sentito lui per reagire così". Il tecnico del Verona, Ivan Juric, a Sky Sport smentisce che a Verona ci siano stati episodi di razzismo contro Supermario. "Non ho alcun problema a denunciare cori, se ci sono, anche se a farli sono i nostri tifosi - aggiunge - sono cose che non si possono accettare nel 2019. Ma oggi non c'è stato proprio niente".
SETTI: "IRONIA, NON RAZZISMO"
Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, ai microfoni di Sky Sport conferma le parole del suo allenatore: “Il gesto di Balotelli ha più rilievo. Con un altro si sarebbe ripreso a giocare dopo un minuto. Allo stadio non abbiamo sentito nulla. Il razzismo tra i tifosi veronesi non esiste. Non possiamo gestire 20mila persone. Il nostro pubblico è ironico, non è razzista. Dobbiamo individuare i singoli. La soluzione è radiarli dal calcio”.
COMUNICATO BRESCIA: "COMPORTAMENTO INDEGNO DI ALCUNI TIFOSI DEL VERONA"
"Alla luce di quanto accaduto a Verona, durante la partita Hellas Verona-Brescia, il Brescia calcio stigmatizza il comportamento di alcuni tifosi della squadra di casa che si sono resi protagonisti di un comportamento indegno e incivile, ai danni di Mario Balotelli. Non meno gravi sono apparse le dichiarazioni di alti rappresentanti manageriali della società Hellas Verona, a tv e organi di stampa, nel tentativo di negare o minimizzare la gravità dell'accaduto". Con un comunicato il Brescia è intervenuto sul 'caso Balotelli', stigmatizzando tanto i cori razzisti all'indirizzo del giocatore (che voleva lasciare il campo durante la partita contro il Verona) quanto le dichiarazioni della dirigenza del club veneto.
BALOTELLI: "NON E' VERO UOMO CHI NEGA L'EVIDENZA"
"Grazie a tutti i colleghi in campo e non, per la solidarietà avuta nei miei confronti e a tutti i messaggi ricevuti da voi tifosi. Grazie di cuore, avete dimostrato di essere veri uomini, non come chi nega l'evidenza". Così, su Instagram Mario BalotellI, che ha aggiunto: "Chi ha fatto il verso della Scimmia si vergogni".
FONTE: Sportmediaset.Mediaset.it
Cori razzisti a Verona, Balotelli calcia il pallone in curva e minaccia di abbandonare il campo
E' successo durante Verona-Brescia, dura reazione di SuperMario che minaccia di lasciare il campo. Partita sospesa per 4-5 minuti
Antonio Prisco - Dom, 03/11/2019 - 17:18
Durante Verona-Brescia, Mario Balotelli preso pesantemente di mira con cori razzisti, intorno al 20' della ripresa ha calciato il pallone verso la curva dei tifosi veronesi che lo stavano bersagliando.
Un nuovo caso di razzismo scuote il campionato di Serie A, al minuto 54, con l'Hellas Verona avanti 1-0 sul Brescia, Balotelli viene offeso da una parte della tifoseria scaligera presente al Bentegodi. La reazione di SuperMario è forte e teatrale: durante un'azione di gioco prende il pallone in mano e lo calcia con forza verso il settore da cui sono piovuti gli insulti. Il centravanti bresciano, ammonito dall'arbitro Mariani per il gesto antisportivo, ha poi minacciato di abbandonare il terreno di gioco ma è stato fermato da compagni di squadra e avversari, che sono riusciti a calmarlo e a desistere. Il direttore di gara ha poi provato a ristabilire la calma, con l'annuncio dello speaker del Bentegodi che ha informato che in caso di reiterazione dei cori, la gara sarebbe stata sospesa definitivamente.
Dopo 4-5 minuti di stop la partita riprende, i gialloblù raddoppiano all'81' con Pessina ma è lo stesso Balotelli, cinque minuti dopo a riaprire la gara con un meraviglioso destro a giro che finisce alle spalle del portiere Silvestri. La risposta più bella ad un'altra domenica da dimenticare per il calcio italiano.
FONTE: IlGiornale.it
Balotelli Pinocchio, Juric lo mette all’angolo
Di Redazione -3 Novembre 2019
Durante la gara di serie A Hellas Verona -Brescia, nella ripresa l’indisciplinato Balotelli ha arbitrariamente sospeso la partita per quattro minuti dopo aver raccolto il pallone con le mani scagliandolo contro la Curva dei supporters del Verona.
A detta del 45 bresciano, i tifosi di marca scaligera si sarebbero macchiati di episodi discriminatori a suo discapito.
Una eventualità attualmente smentita da chiunque fosse presente allo stadio, Ivan Juric compreso, che intervistato ha candidamente ammesso che non si sono sentiti in alcun modo cori discriminatori.
Lo stesso arbitro a gioco in corso non ha sentito nulla.
FONTE: VeronaNews.net
Prima CdS - Balo si ribella. Bersagliato dai tifosi del Verona, scaglia la palla in curva
Prima pagina del Corriere dello Sport nella quale trova spazio anche il caso legato a Mario Balotelli, con l'ex attaccante dell'Inter bersaglio di cori razzisti a Verona. "Balo si ribella", si legge nella prima pagina. "Bersagliato dai tifosi del Verona, Mario scaglia la palla in curva e fa il gesto di andarsene. Gara sospesa. Juric: 'Nessun ululato'. Il giocatore sui social: 'Non è un uomo vero chi nega l'evidenza".
FONTE: FCInterNews.it
Cori razzisti a Verona, gli ispettori federali hanno sentito tutto: martedì il giudice Mastandrea si esprimerà
Balotelli non è impazzito, non ha inventato ne immagino i buu razzisti rinvolti nei suoi confronti da parte di una ristretta schiera di tifosi veronesi.
3 Novembre 2019
BALOTELLI CORI RAZZISMO – Balotelli non è impazzito, non ha inventato ne immagino i buu razzisti rinvolti nei suoi confronti da parte di una ristretta schiera di tifosi veronesi. Anche gli ispettori federali presenti allo stadio Bentegodi di Verona hanno potuto constatare che effettivamente i cori e i buu ci sono realmente stati. Non si tratta di sceneggiate mediatiche, soprattutto considerando la reazione di SuperMario. Il presidente dell’Hellas Verona Setti ha dichiarato nel post partita di non aver sentito nessun coro ne buu razzista ma di essersi comunque scusato con Balotelli. Adesso resta da capire cosa sia successo nel dettaglio e quanti siano i tifosi in questione implicati nel fatto suddetto.
Come riferisce il quotidiano Gazzetta dello Sport il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea martedì si esprimerà e prenderà una decisione anche se è molto probabile che decida di sospendere le sanzioni e chiedere un supplemento d’indagine alla Procura Federale. L’obiettivo è capire quanti tifosi siano coinvolti. Anche alcuni calciatori del Brescia che erano in campo hanno dichiarato di aver sentito i cori, mentre altri calciatori che erano in panchina non hanno sentito nulla.
FONTE: GonfiaLaRete.com
IL GESTO
Cori razzisti, Balotelli tira la palla contro la curva del Verona
SPORT 3 nov 2019, 16:45
Il derby Verona-Brescia di Balotelli - Foto NewReporter © www.giornaledibrescia.it
La partita tra Verona e Brescia sarà ricordata anche per il clamoroso gesto di Balotelli che al nono del secondo tempo ha scagliato con violenza il pallone verso la curva del Verona probabilmente dopo aver sentito nei suoi confronti cori razzisti.
La gara è stata sospesa per tre minuti con l'arbitro che ha fatto ricordare al pubblico, tramite lo speaker, che cori razzisti e discriminatori possono portare alla sospensione della partita. L'intero stadio Bentegodi ha poi intonato il coro «Mario Mario», come sfottò nei confronti dell'attaccante del Brescia che per il suo gesto è stato ammonito.
Ogni volta che Balotelli ha toccato palla durante il match è stato sonoramente fischiato.
FONTE: GiornaleDiBrescia.it
26 NOV 2019
CHI DI HELLAS FERISCE…
Sarà che inizio a invecchiare, ma fatico sempre più ad accettare l’ipocrisia e la menzogna vestite da informazione.
Odio infatti il “politicamente corretto”, a cui prediligo lo “scorretto”, mai come ora specchio fedele dell’attuale momento storico.
Prendiamo il caso Balotelli; ha riempito intere pagine di giornali, spazi televisivi, servizi dei TG, mobilitato gli inviati di importanti trasmissioni e dato fiato alle opinioni di personaggi importanti del mondo del calcio. A farne le spese (con i ringraziamenti ai 15 coglioni che i buu li hanno fatti veramente) una volta di più, come sempre da un ventennio a questa parte, Verona e i tifosi gialloblù.
Per fortuna la vita se ne fotte delle fake news di giornalai in cerca di scoop facili e frasi fatte sulla pelle altrui e trova sempre il modo per ripristinare la realtà dei fatti.
E questo è quanto la vita ha sentenziato.
Balotelli ha cercato e costruito “il caso” su di sé, andando “oltre” come sua abitudine. Un modo per mascherare la sua stagione (l’ennesima) fallimentare, sulla via di un inevitabile declino. Il risultato? L’Italia “pensante” ha capito e non ha abboccato. Da Verona in poi, l’autogol mediatico del Mario nazionale ha assunto proporzioni incredibili. Scaricato dal nuovo tecnico per scarso impegno e abnegazione in allenamento e in campo. Scaricato dal Presidente Cellino: “è stata una scelta azzardata”, “doveva essere il valore aggiunto si è rivelato l’anello debole”. Scaricato dai suoi stessi tifosi che non gli hanno risparmiato accuse di insolenza e scarso feeling con la fatica e il sudore per la maglia. Il flop Mario si è consumato.
I tifosi gialloblu hanno dimostrato tutta la loro grandezza, a partire dal modo in cui hanno onorato la memoria di Roberto Puliero, sia alle esequie che al Bentegodi. Altro che razzisti.
Piero Pelù ha auspicato la scelta dei tifosi della Fiorentina di rompere il gemellaggio con gli amici gialloblù. La risposta del tifo viola lo ha zittito. In migliaia a Verona. Uno storico e consolidato gemellaggio val bene di più di 15/20 idioti che fanno buu.
Il Presidente della FIGC Gravina ha manifestato il suo personale disappunto per la decisione della Giustizia Sportiva di riaprire la Est. La festa dei 22 mila al Bentegodi, ha zittito anche lui.
Il Gialloblù è “UNTOUCHABLE”… e chi di Hellas ferisce, di Hellas perisce.
Mauro Micheloni
05 NOV 2019
BALO CONTRO ULTRÀ
Siamo davvero il Paese delle Banane. Basta guardare al casino mediatico e giudiziario (penale e sportivo) montato da giornali, radio e tv per 15-20 imbecillì, convinti che fare buu nel 2019 sia ancora di moda.
In altri stadi in quanto a cori razzisti si assiste a spettacoli e cori, al cui confronto i 20 imbecilli veronesi sono dei “piccoli fan”.
Ad aumentare la eco mediatica del “nulla” accaduto domenica al Bentegodi, si è aggiunta l’intervista tv rilasciata da Luca Castellini, meglio conosciuto come “Il Caste”, capo della Curva Sud (lui smentisce ma chi va in curva sa bene che comanda lui).
Non entro nel merito delle sue dichiarazioni, cavalcate da radio e televisioni nell’incalzare di domande rivolte più all’esponente politico di Forza Nuova, che al leader degli ultrà gialloblù.
Ala fine a farne le spese, come sempre, Verona e i tifosi gialloblù che si son visti chiudere per una giornata il Settore Est, da cui, a detta degli ispettori federali, sembrano essere partiti i buu a Balotelli.
La speranza è che al prossimo buu, quei tifosi che non accettano il rischio di una nuova squalifica, rifilino un bel cinque sul coppino dell’uno o più imbecilli autori del verso.
Per il resto non ci resta che ammettere che la “vendetta” di Mario nei confronti della tifoseria che più lo ha messo in crisi, è stata chirurgica quanto perfetta nei tempi e nei modi.
Tutto studiato. I buu arrivano dalla Est (benché al confine con la Sud) ed egli fa la sceneggiata rivolto ai 5000 Butei che lo avevano irriso di fischi, applausi e tanti “Mario, Mario, Mario…”.
Era loro che voleva punire. Gli è andata male, vista la squalifica del solo Settore Est, ma la gogna mediatica a città e tifosi è stata imponente. E di questo ne andrà fiero.
Se pensa tuttavia di esserne uscito vincitore, ha fatto male i conti. Non è la prima volta che gli stessi ultrà che si sono fronteggiati e spesso scontrati tra loro in nome di una fede calcistica, si coalizzano per difendere l’identità e l’orgoglio che caratterizza un po’ tutte le curve e i gruppi ultras nazionali.
Si aspetti quindi il caro Mario una contro-vendetta di proporzioni abnormi nei suoi confronti, da parte di tutti gli ultrà che nel loro stadio ospiteranno il Brescia. Non si sentiranno buu, ma difficilmente toccherà un pallone senza aver nelle orecchie bordate di fischi e cori offensivi. Chi tocca un ultrà, tocca tutti gli ultrà.
Sono quindi personalmente convinto che presto maledirà il giorno della sceneggiata al Bentegodi e scommetto che il prossimo anno Raiola dovrà sudare non poco per piazzarlo da qualche parte all’estero.
Chi vivrà, vedrà,
Mauro Micheloni
05 NOV 2019
FANGO
Amo troppo Verona per vederla trattare così. Leggo, moltissimo, e mi pare di vivere in un’altra città, in un’altra nazione, in un altro pianeta. Ma davvero questa è Verona? Forse sono pazzo o semplicemente innamorato e sappiamo che l’amore rende ciechi a volte. Intervistano uno che probabilmente non è votato nemmeno dalla mamma e che non rappresenta nessuno o quasi (a me sicuramente non rappresenta) e dicono che Verona sia quella roba lì? Ma state scherzando? Per fortuna e non credo di sbagliare per il troppo amore, Verona è molto migliore di quella gente che oggi ha una ribalta mediatica fuori dimensione. Ribadisco che i buuh allo stadio, intesi come cori, cioè un insieme di persone che contemporaneamente ha fatto buuh, non ci sono stati. In un video si sente un deficiente che lo fa, ed è tutto. In un altro video registrato due metri più in là non si sente nulla. Certo, anche uno è di troppo, ha ragione Damiano Tommasi. Siamo d’accordo su questo concetto. Prima lo capiamo, meglio è. Ma la responsabilità deve essere personale. Punto e stop. Non possiamo denigrare una città per un imbecille che, grazie a quella merda che sono i social, ha il suo quarto d’ora di notorietà. Sarebbe banale dirlo ma ormai se non lo sottolinei passi a tua volta per essere razzista: Balotelli per me è italianissimo. Non esistono “Negri” ma persone. A volte sono dei coglioni, a volte dei geni. A volte brave persone, a volte delinquenti. E’ semplicissimo.
Gianluca Vighini
04 NOV 2019
MARIO… LA PROVA CHE LO SPUTTANA.
Et voilà… la vendetta di Mario Mario è servita.
Ha tenuto sul gozzo per anni quel pomeriggio di sfottò ironici (come solo la Sud sa inventare) ai tempi del Milan, per “smerdare” il Verona e Verona a livello nazionale e internazionale. “Così imparano a mettermi in crisi” si sarà detto.
La credibilità di Balotelli uomo è pari ai mille comportamenti anti sportivi e diseducativi di cui la sua carriera è costellata. La stessa credibilità dei commissari federali che in passato non hanno esitato a punire il Verona e Verona anche di fronte al nulla.
Ieri in un Bentegodi caldissimo che decideva di riservare bordate di fischi ad ogni tocco di palla del “genio decaduto”, gli unici ad aver sentito cori offensivi sono stati loro, Mario e i Commissari.
Balotelli e Commissari Federali… una bella accoppiata non c’è che dire.
Probabile che in mezzo ai fischi ci sia stato qualche idiota “buu” o “uh uh uh”, ma il fatto che nessuno li abbia uditi, nè allo stadio nè in tv, la dice lunga sulla vendetta premeditata di Balotelli.
Mario Balotelli è null’altro che un povero ragazzo arricchitosi oltre i suoi stessi meriti.
La sua bassezza umana mi è apparsa ieri sul mio televisore.
È fissata nelle immagini di Sky che invito gentilmente l’amico Vighini a recuperare quanto prima.
L’episodio in questione è l’infortunio di Kumbulla che si ferma dolorante ad un metro da Balotelli, che sta per rimettere in gioco con le mani il fallo laterale.
Le immagini di Sky sull’infortunio sono riproposte addirittura in rallenty. Il top per cogliere la sua bassezza umana.
Il difensore gialloblù piegato in avanti si tocca la coscia infortunata, Balotelli lo guarda, una, due volte. Capisce che è roba muscolare e quindi seria. L’istinto di qualsiasi giocatore sarebbe quello di fermarsi, ma il Mario Nazionale, se ne strafotte e dopo l’ennesimo sguardo all’avversario dolorante, rimette in gioco.
Mi sono rotto il cazzo di lezioni di vita da parte di “omuncoli” patentati.
DIFFONDIAMO QUESTE IMMAGINI. FACCIAMO VEDERE A TUTTI CHI È MARIO BALOTELLI, CAMPIONE DI ANTI SPORTIVITÀ.
DIMOSTRIAMO CHE IL BALOTELLI RISSAIOLO IN CAMPO CHE MEZZA EUROPA CONOSCE È NULLA RISPETTO ALLA SUA VILTÀ E BASSEZZA SPORTIVA.
IL WEB FA MIRACOLI CARO AMICO VIGO. ORA TOCCA A TE E ALLA TUA REDAZIONE.
PRENDI QUEL RALLENTY, GLI SGUARDI D BALOTELLI A KUMBULLA PIEGATO A UN METRO DA LUI PER L’INFORTUNIO E LA SUA RIMESSA IN GIOCO DELLA PALLA.
FACCIAMOLO DIVENTARE VIRALE PER DIMOSTRARE CHI È REALMENTE MARIO BALOTELLI… UN SUBDOLO, MESCHINO, EX PROTAGONISTA DEL CALCIO CHE CONTA, FRUSTRATO DAL LENTO DECLINO CHE INESORABILMENTE COLPISCE CHI AL TALENTO DEI PIEDI NON HA MAI SAPUTO ABBINARE IL MINIMO SINDACALE DEL CERVELLO.
Mauro Micheloni
03 NOV 2019
BALOTELLI NON PUO’ OFFUSCARE UN GRANDISSIMO VERONA
L’ondata mediatica è già partita. In pieno main-stream razzista colpevolista. Obiettivo facile: Verona città e i tifosi del Verona. Di mezzo c’è Mario Balotelli e la sua incredibile sclerata. Mani sulla palla, gioco fermo, l’accostamento ai cori razzisti. Mai visto prima. Ci sono stati? Tutti quelli che c’erano allo stadio dicono di no. L’inviata di Sky a bordo campo ha detto di non aver sentito nulla. L’inviato di Telenuovo ha confermato: nessun coro, sceneggiata di Balotelli. Il collega Giovanni Vitacchio ha chiesto persino a due agenti di polizia che hanno detto di non aver percepito nulla. Tutti quelli che erano allo stadio confermano. Balotelli è stato praticamente ignorato nel primo tempo, nel secondo tempo invece ha ricevuto fischi e il coro “Mario Mario”, quello che lui stesso aveva detto di “averlo destabilizzato più di ogni altro”.
L’arbitro, sorpreso dal gesto di Balotelli, dice chiaramente in campo di non aver sentito nulla. Poi, forse per lavarsi la coscienza fa leggere un messaggio allo speaker, giusto per essere politicamente corretti.
Balotelli ci aveva già provato anni fa quando con la maglia dell’Inter giocò contro il Chievo. Questa gente mi fa schifo, disse allora. I tifosi del Chievo sono notoriamente e all’unanimità i più corretti d’Italia. E l’accusa cadde nel vuoto.
Il fatto ha purtroppo offuscato l’impresa del Verona. Si parla di razzismo, non si nota che il nuovo idolo del Bentegodi è Salcedo, ragazzino italo-colombiano di 18 anni che Juric ha educato a calci in culo e carezze. Forse abbiamo trovato un attaccante o almeno uno che quantomeno quando ha la palla prova a fare gol. Il Verona è bellissimo. Dico proprio bellissimo alla faccia del tiki taka e di altre masturbazioni del genere. Difesa rocciosa, centrocampo di lotta e di governo, attacco essenziale e lavoratore.
Il Verona ha vinto con merito, issandosi a quota quindici, Balotelli è lontano perché lontano è quel sentimento da Verona e dai veronesi. Certo, i cretini ci sono ovunque, sugli spalti e anche in campo. Juric non è un cretino: è un “hombre vertical” che non ha problemi a dire quello che pensa. Ha lasciato a casa Di Carmine, ha lasciato in panchina Stepinski. E ha vinto con la sofferenza che è l’unico sentimento che appartiene a ogni tifoso del Verona. Ha detto che non ci sono stati cori razzisti. Viva il Verona.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Thuram: “Juric persona molto pericolosa”
novembre 6, 2019
L’ex difensore di Parma e Juventus, Lilian Thuram, ospite di Radio 24, ha parlato così del caso Balotelli. “Bisogna dire alle persone che il razzismo una storia, non è vero che parte dall’ignoranza. La storia dimostra che ci sono persone razziste e tante volte questo proveniente dalla politica, credono davvero in questo ideale. Il razzismo esiste da secoli, vuol dire che ci sono persone da sfruttare, è come il sessismo. Se qualcuno crede all’inferiorità delle donne non vuol dire che sia stupido”.
Cosa dice a chi definisce questi buu come folklore, come una cosa normale?
"È molto pericoloso pensarla così, non è normale, ed è grave. Gli altri devono essere abbastanza furbi da denunciare, da non accettare queste cose. Per questo quando sento l’allenatore del Verona, io dico che è una persona molto pericolosa. Ha detto che non ha sentito niente, è questo il pericolo. Quando una persona viene aggredita, sono gli altri a dover dare una risposta giusta, non chi viene aggredito. Quando gli altri giocatori decidono di uscire dal campo, le cose cambieranno velocemente. Se vedi in strada un’aggressione a una donna, che fai? Aspetti che lei trovi una soluzione? Il razzismo è una violenza".
Le frasi di Luca Castellini come se le spiega?
"Questo signore arriva a dire questo perché c’è una storia dietro, la nazionalità deriva dal colore della pelle. Il razzismo c’è allo stadio, ma all’interno della società invece? Molti dicono di non essere razzismi, ma cosa fanno poi per l’uguaglianza? Il discorso chiaramente parte dalla politica, il mondo del calcio deve capire che non è uno scherzo".
La situazione è migliorata da quando giocava lei?
"Prima, durante e dopo la mia attività di calciatore ho conosciuto il razzismo. Quale giocatore bianco è andato dai suoi tifosi a chiedere di smetterla? Nessuno. L’unico allenatore che si è schierato apertamente sul tema è Carlo Ancelotti, che io conosca almeno. I giocatori e gli allenatori bianchi devono avere il coraggio di dire basta".
Suo figlio gioca in Germania: se gli succedesse una cosa del genere, cosa farebbe?
"In Germania non ho mai sentito cose di questo tipo, bisogna chiedere ai giocatori che non fanno niente perché. Il coraggio è dire ai giocatori importanti, agli allenatori importanti, perché non fate niente? Perché non andate a parlare coi tifosi?".
Presidente Associazione Tifosi Fiorentini: “Il gemellaggio col Verona c’è stato, c’è e ci sarà sempre”
novembre 5, 2019
La Repubblica, edizione Firenze in edicola oggi, parla a lungo del caso Balotelli scoppiato a seguito di Hellas Verona-Brescia. Qualche “tifoso” viola ha cercato persino di mettere in dubbio lo storico gemellaggio tra i butei ed i viola, ma in merito ci ha pensato prontamente Federico De Sinopoli, presidente dell’Associazione Tifosi Fiorentini, a chiarire la posizione dei tifosi della Fiorentina: “Il gemellaggio col Verona c’è stato, c’è e ci sarà sempre. È stato siglato da gente di sinistra con gente che era di destra negli anni ’ 70. Erano altri i valori su cui si fondava, non certamente le diverse ideologie. I nostri gemellaggi, compresi quelli con Torino, Catanzaro e Sporting Lisbona, oltre ad essere duraturi nel tempo, sono forti e sani. Tutto il resto proprio non ci interessa”.
Dalla Curva Sud alle Poltrone Est, dai cori discriminatori agli applausi di sostegno
novembre 5, 2019
Più di qualcosa non torna. Leggendo il comunicato del Giudice Sportivo in merito a Hellas Verona-Brescia, il dott. Gerardo Mastrandrea, letto il referto arbitrale e la relazione della Procura federale, a seguito dei cori di discriminazione razziale rilevati da Balotelli e dal rappresentante della Procura federale al 9º del secondo tempo, da parte di alcuni tifosi dell’Hellas Verona posizionati nel settore denominato ”poltrone est”, ha disposto la chiusura per una giornata effettiva di gara, con decorrenza immediata, del settore sopracitato.
Cosa, cosa?!?
Proviamo a ricapitolare quanto accaduto domenica pomeriggio allo stadio Bentegodi. Pioggia a parte che ha fatto da cornice al derby del Garda, Mario Balotelli ad inizio ripresa decide, tra lo stupore generale, di calciare nel corso di un’azione di gioco, il pallone in Curva Sud. I presenti allo stadio, addetti ai lavori compresi, non capiscono. L’attaccante bresciano vuole lasciare il campo e per circa 3’ il gioco viene sospeso. Il direttore di gara non lo ammonisce nemmeno, il gioco poco dopo riprende ma il gesto di Mario basta ed avanza per creare in pochi minuti il ”caso Balotelli”, con seguente strumentalizzazione contro la città di Verona e la tifoseria gialloblù.
Condannando da sempre qualsiasi forma di discriminazione, più di qualcosa però non torna. Ed a pagare, come spesso accade, sono le persone che non c’entrano nulla.
Ma se Balotelli calcia il pallone verso la Curva Sud, seguito da gesti rivolti solo a quel settore, perché è stato deciso di chiudere le Poltrone Est, settore peraltro frequentato da intere famiglie? Ma come, gli insulti sono diventati per il Giudice Sportivo applausi? Una cosa pare evidente e sempre più certa: ancora una volta i più si sono divertiti ad infangare gratuitamente il nome di Verona.
Polato: “Sono indignato per la chiusura del settore Poltrone Est. Mi auguro che l’Hellas Verona faccia immediato ricorso”
novembre 5, 2019
“Sono indignato per la chiusura del settore poltrone Est dello stadio. Lo dico da assessore alla Sicurezza e da abbonato che, da anni, frequenta quella zona dello stadio: il provvedimento che è stato preso è scandaloso. Chi era in quella parte del Bentegodi non solo non ha sentito nulla dei presunti cori razzisti, ma addirittura ha interpretato il calcio al pallone di Balotelli come momento di stizza per averlo perso. In più è chiaro che il video in cui si sentono quelle poche persone urlare è stato girato non nel settore Est.
Se Balotelli avesse voluto calciare il pallone nelle poltrone Est di certo non gli mancano le capacità e la mira.
Quindi, siamo di fronte a un’ingiustizia palese in cui, invece, di combattere ed eliminare gli autori del gesto si va a colpire nel mucchio, dimostrando di non avere la minima conoscenza dello stadio né di come si sono svolti i fatti.
Perché il settore Est non è un piccolo spicchio, come si potrebbe intuire dalle motivazioni della squalifica, ma una parte molto grande del Bentegodi.
Il risultato è che si dovrà spiegare ai tanti tifosi, giovani, anziani e disabili, che non potranno andare a seguire la partita della propria squadra per una evidente ingiustizia, in cui si colpisce in maniera indiscriminata, per non essere stati in grado di individuare i pochi responsabili.
Una cosa assolutamente inaccettabile per Verona e per lo sport italiano, un precedente pericoloso che espone tifo e società sportive a macroscopici errori, come è quello attuale.
Evidentemente una cosa del genere non è ammissibile.
Verificheremo come abbonati un’eventuale class action nei confronti della Lega Serie A e mi auguro che la società Hellas Verona faccia immediato ricorso”. Così l’assessore alla Sicurezza del Comune di Verona, Daniele Polato, a seguito del comunicato del Giudice Sportivo dopo Hellas Verona-Brescia.
Sboarina: “Inaccettabile quello che sta succedendo”
novembre 4, 2019
“Sembra che la sentenza sia già stata scritta. E’ oggettivamente inaccettabile quello che sta succedendo alla nostra città". Lo dice all’ANSA il sindaco di Verona, Federico Sboarina, tornando sul caso di razzismo denunciato da Mario Balotelli. "Ribadisco – afferma Sboarina – ieri ero allo stadio e quando Balotelli ha calciato via la palla la sensazione di tutti è stata di stupore. Nessuno riusciva a spiegarsi perché". "Quindi – aggiunge – non può esistere che da un presupposto che non esiste, perché allo stadio non ci sono stati cori razzisti, venga messa alla gogna una tifoseria e una città”.
Condanna politica per chi diffama la città di Verona
novembre 4, 2019
Domenica 3 novembre, durante la partita Hellas Verona-Brescia, improvvisamente il calciatore del Brescia Mario Balotelli calciando il pallone verso la tifoseria avversaria usciva dal campo, accusando di aver ricevuto cori razzisti; Nessuno presente allo stadio udiva tali ululati nè il pubblico presente nè la panchina del Brescia nè i giornalisti nemmeno i professionisti della piattaforma Sky a bordo campo; Iniziamo da subito una campagna mediatica contro la città di Verona sia ad alcuni politici, come risulta dal comunicato del PD, sia da alcuni giornalisti che seppur non presenti allo stadio, non hanno perso l’occasione di gettare fango sulla nostra città.
Considerato che: non è accettabile che Verona sia messa sul banco degli imputati, pur quando, come in questo caso, non è accaduto nulla.
Con la presente mozione il Consiglio Comunale impegna: il Sindaco, l’assessore e gli uffici legali del Comune a diffidare legalmente e/o adire le vie giudiziali nei confronti del calciatore e di tutti coloro che attaccano Verona diffamandola ingiustamente.
Questo il testo della mozione presentata stamane dal consigliere comunale Andrea Bacciga a seguito del caso Balotelli scoppiato nel corso di Hellas Verona-Brescia.
Mandorlini: “Con Balotelli non c’è stato niente. Mi auguro che Mario capisca che era solo uno sfottò”
novembre 4, 2019
“Sono stato tanti anni a Verona, l’ironia fa parte della tifoseria. Chiaro che gli eccessi e le cose sbagliate vanno perseguite. Con Balotelli non c’è stato niente, forse ha esagerato questa situazione. Mi auguro che Mario capisca che era solo uno sfottò, che si fanno ai giocatori importanti” ha dichiarato l’ex allenatore dell’Hellas Verona, Mandorlini, a tmw.
Toni: “Verona non è una città razzista”
novembre 4, 2019
”Mi spiace parlare di Verona per questo episodio e non di quanto stia facendo bene l’Hellas da neopromossa in questo campionato. Verona non è una città razzista, ma accogliente dove si sta bene – ha dichiarato Luca Toni alla Rai – In ogni curva ci sono gli stupidi e questi andrebbero allontanati dagli stadi”.
Sboarina: “Allo stadio non ho sentito alcun insulto razzista. Gogna mediatica su tifoseria e città”
novembre 3, 2019
”Oggi allo stadio c’ero e non ho sentito alcun insulto razzista. E come me, le molte altre persone che a fine partita mi hanno scritto e contattato”. Lo ha detto all’ANSA il sindaco di Verona, Federico Sboarina. “Cio’ che ha fatto Balotelli – ha aggiunto – e’ inspiegabile, perche’ senza alcun motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una citta’”. “Condanno in maniera decisa ogni forma di razzismo, da perseguire senza mezzi termini – ha continuato Sboarina -, ma sono altrettanto fermo contro coloro che strumentalmente costruiscono sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi. Questo e’ inaccettabile”.
Ma quale razzismo!
novembre 3, 2019
Al 9’ del secondo tempo, protagonista in negativo al Bentegodi è stato l’attaccante del Brescia, Balotelli. Innervosito si vede dalla sua prestazione e di quella opaca della squadra di Corini, Mario ha deciso di scagliare senza alcun motivo il pallone direttamente in Curva Sud. Un gesto di stizza che non trova alcuna giustificazione. Se non per qualche illustre testata, nemmeno presente peraltro allo stadio Bentegodi. Troppo facile nascondersi dietro al razzismo, anche perché al Bentegodi non si è verificato oggi alcun episodio increscioso, come i più invece hanno già scritto. Meglio documentarsi prima di riportare fatti inesatti per evitare così di infangare, ancora una volta, la città scaligera e tutti i cittadini veronesi.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
05 novembre 2019 - 15:53
Fiorentina, Commisso vorrebbe la fine del gemellaggio con i tifosi dell’Hellas
Il patron del club viola non gradirebbe il legame con i sostenitori gialloblù
di Redazione Hellas1903
La notizia la riporta il “Corriere Fiorentino” oggi in edicola.
Rocco Commisso, patron viola, con il suo braccio destro Joe Barone non gradirebbe il fortissimo e storico gemellaggio tra i tifosi della sua squadra e quelli dell’Hellas.
Secondo il quotidiano, Commisso sarebbe stato molto colpito da quanto letto sul caso Balotelli e per questo vorrebbe che il legame venisse interrotto.
Nessuna pressione dei dirigenti sulla tifoseria, che quindi agirà secondo le proprie intenzioni. E, conoscendo il rapporto d’affetto con i sostenitori gialloblù, risulta ben difficile ipotizzare una rottura o anche un raffreddamento.
NEWS
04 novembre 2019 - 13:53
Tommasi: “Verona non è razzista”
Il presidente dell’Assocalciatori: “Ma anche un ululato verso un giocatore di colore è troppo”
di Redazione Hellas1903
Damiano Tommasi, ex gialloblù, veronese di Sant’Anna d’Alfaedo e presidente dell’Assocalciatori, parla della vicenda di Mario Balotelli al Bentegodi.
Dice, come riporta l’Ansa: “Inutile girarci intorno: se qualcuno fa il verso della scimmia a un giocatore perchè è di colore, quello è razzismo: sento troppi sì ma. E anche se sono solo due, sono troppi. Non è il caso Balotelli, e neanche il caso Verona. Pochi sanno che il patrono, San Zeno, è un vescovo di colore, e che qui sono nati i comboniani attivi in Africa. Razzista non è una città, ma i comportamenti sì, quelli sono razzisti“.
VISTO DA NOI
04 novembre 2019 - 02:08
Il falò delle fesserie
Quante menzogne sul presunto caso Balotelli. Ovviamente scritte da chi non c’era
di Matteo Fontana, @teofontana
Premessa: il vostro sofferente scrivano odia qualsiasi forma di razzismo, di discriminazione, di vergognoso distinguo tra chi dovrebbe essere, secondo il parere di certi minus habentes, superiori ad altri per qualsivoglia motivo, per chissà quali ragioni di pelle e religione. Anzi, si sente una profonda nausea, senza timore alcuno di dirlo, per chi fa del disgusto verso il presunto “diverso”, un motivo di vanto (orrore).
Detto questo, in queste ore si è visto il peggio, del peggio, del peggio del penoso, e presunto ed errato politically correct, il tutto causato dal pacchiano sfogo di Mario Balotelli contro i tifosi del Verona, “colpevoli” di essere troppo ironici. Al netto del discorso per cui l’attaccante in questione lo si sarebbe ben gradito all’Hellas (certo che sì, lo ribadiamo qui e ora, alla faccia dei chiacchieroni di turno), in estate, tutto il resto diventa grottesco, pessimo, ridicolo.
Ci si sono buttati dentro tutti quanti, piombati come i falchetti, sulla presunta storia di razzismo, del Supermario che calcia il pallone verso la Curva Sud, presunta responsabile di coracci gretti e volgari, ululamenti e via andare. Per carità, la notizia è deflagrata attraverso i soliti noti, ossia chi non ha visto e chi non c’era, artisti delle fake news in servizio permanente effettivo. Paradossale, in più, che si scopra che gli ispettori federali, ovviamente, dopo cotanto silenzio, abbiano sostenuto di aver sentito chissà cosa. Italia sì, Italia no.
La verità è un’altra. E corrisponde alle parole di Ivan Juric, al solito franco e diretto. Razzismo? Basta baggianate. Basta cretinerie. Si era tra amici, qualche ora fa, e sul blog di un noto cronista di un grande quotidiano italico, ovviamente votato allo “Sto con Mario” (non che si sia contrari al concetto, ma ci vorrebbe tempo e luogo…), è comparsa una scemenza secondo cui nel 1989, in un’Italia-Uruguay che fu, dai tifosi del Verona sarebbero stati gettati dei sassi (sic!) contro gli orchestrali che suonavano l’inno nazionale.
Siamo alle solite, al falò delle fesserie, delle idiozie, delle imbecillaggini assortite. Non ci sono dubbi sul fatto che, con tutto il can-can che vedremo in queste ore, il Verona, la sua gente, la passione di un popolo immenso e innamorato, saranno messi sotto accusa. Resistere, resistere, resistere.
NEWS
03 novembre 2019 - 18:48
Balotelli non parla, poi esce dallo stadio con Pazzini
L’attaccante, dopo l’episodio, percorre il tunnel col numero 11 dell’Hellas
di Redazione Hellas1903
hellas1903.it 3.11.19
Ha scatenato un putiferio in campo e sugli spalti, calciando, al 10′ della ripresa, la palla verso la Curva Sud dell’Hellas durante Verona-Brescia, terminata 2-1 per i gialloblù. Sul parte del web si è subito parlato di cori razzisti contro Balotelli. Cori che non ci sono stati, quantomeno in maniera udibile dal resto dello stadio e dagli arbitri (fischi e canti di scherno sì) come ribadito con forza anche da Ivan Juric. Anche Corini ha smorzato l’episodio, parlando di un gesto impulsivo del giocatore (“che forse ha sentito qualcosina”), poi tranquillizzato da compagni e avversari in campo.
Tutti lo aspettavano, nel post gara, per chiedere spiegazioni, ma lui ha tirato dritto: “Non parlo”. Uscito dagli spogliatoi attorniato dagli accompagnatori del Brescia, Balotelli ha percorso il tunnel del Bentegodi assieme a Giampaolo Pazzini, già compagno di squadra al Milan. Dialogo tra i due, sorrisi del Pazzo, volto rabbuiato di Balo.
FONTE: Hellas1903.it
Buu razzisti a Balotelli, che scaglia la palla verso la curva e vuole uscire: compagni e avversari lo bloccano
del 03 novembre 2019 alle 17:00
Ancora razzismo in Serie A. Vittima Mario Balotelli, ricoperto di buu a Verona. Dopo i vergognosi cori di discriminazione territoriale ascoltati ieri durante Roma-Napoli, oggi il campionato italiano scrive un'altra pagina di una vicenda che non ha alcun senso.
LA VICENDA - Secondo tempo della sfida tra Verona e Brescia, lombardi in attacco. Balotelli protegge palla vicino la bandierina, poi all'improvviso la scaglia con rabbia verso la curva degli scaligeri, a causa dei ripetuti cori contro di lui. Arrabbiato, l'attaccante ha minacciato di lasciare il campo: bloccato solo grazie al lavoro di compagni (e avversari), tra cui Gastaldello. Mariani, dopo averlo ammonito, ha sospeso la gara il tempo necessario per permettere allo speaker del Bentegodi di annunciare che, in caso di reiterazione dei cori, la partita sarebbe stata sospesa definitivamente.
FONTE: CalcioMercato.com
DECISIONE DEL QUESTORE
CORI A BALOTELLI DASPO PER AGRIGENTINO
09/01/2020 15:30
E' stata accertata l'identità del tifoso che, durante il match Verona-Brescia del 3 novembre, nel corso di un'azione di Mario Balotelli iniziò ad intonare dagli spalti cori razzisti diretti al giocatore.
L'uomo è un agrigentino di 38 anni, nei confronti del quale il Questore di Verona, Ivana Petricca, ha disposto il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, a conclusione delle indagini avviate dalla Polizia.
Utili all'individuazione del responsabile sono state le estrapolazioni dei filmati delle telecamere e l'acquisizione delle testimonianze raccolte dagli agenti.
Per questi motivi, l'agrigentino non potrà accedere, per i prossimi 5 anni, agli impianti sportivi sia sul territorio nazionale che su quelli dell'Ue.
A Verona, poi, durante le giornate in cui si svolgeranno le partite di calcio, all'uomo è stato fatto, divieto di accedere a determinate zone della città interessate dal transito delle tifoserie.
LA RISPOSTA DEL TECNICO DEL VERONA
Juric: Superficialità di Thuram è pericolosa
06/11/2019 19:27
“Non sono pericoloso, né ho detto nulla di pericoloso, come parrebbe aver sentenziato Lilian Thuram, senza conoscermi e senza aver compreso il senso delle mie parole, con una superficialità, questa sì pericolosa e irrispettosa della mia storia". Così Ivan Juric, tecnico del Verona, via ANSA, replica all'ex nazionale francese Lilian Thuram (ha giocato anche nella Juve e nel Parma) che lo ha definito “pericoloso" per aver detto, domenica, di non aver sentito gli insulti a Balotelli.
“Non ho mai giustificato, né inteso sminuire, qualsiasi manifestazione di razzismo o discriminazione, essendo peraltro stato io stesso, in passato, oggetto di tali volgari e disgustosi episodi - le parole del tecnico croato che fa sapere di essersi "già chiarito in privato con Balotelli" -. Domenica ho detto di non aver sentito nulla, se non fischi, semplicemente perché nulla ho sentito dalla mia postazione, come altri collaboratori che erano in tribuna ed in altre zone del campo, con i quali mi sono confrontato. Avessi affermato il contrario - aggiunge - cioè di aver sentito, avrei detto il falso. Questo non vuol dire che sono razzista, o che giustifico chi lo è, ma che sono onesto, anche se domenica sarebbe stato più comodo non esserlo".
LA DECISIONE DEL GIUDICE SPORTIVO DI CHIUDERE POLTRONE EST
Chiusura,Setti e Barresi: Capro espiatorio, stupiti
05/11/2019 18:04
"Siamo un capro espiatorio". Lo ha affermato il presidente dell'Hellas Verona, Maurizio Setti, in una dichiarazione rilasciata a Rainews 24, dopo la decisione del giudice sportivo che ha disposto un turno di chiusura per il settore 'Poltrone Est' dello stadio Bentegodi, dal quale sono partiti gli ululati razzisti contro Mario Balotelli.
Queste invece le parole del Direttore Operativo dell’Hellas Verona Francesco Barresi, rilasciate a Sky Sport: "Il provvedimento nei confronti di Luca Castellini? E’ una decisione presa dopo un’attenta riflessione nella giornata di lunedì. Non abbiamo mai tollerato e mai tollereremo comportamenti di questo tipo, combattendo qualsiasi forma di discriminazione. Abbiamo proceduto ad emettere questo provvedimento perché il soggetto in questione si è dimostrato estraneo a quelli che sono i principi e i valori che il Club pretende da qualsiasi sportivo e appassionato che possa far parte del nostro mondo e, quindi, venire allo stadio. La chiusura per un turno del settore Poltrone Est? E’ una decisione appena arrivata: valuteremo gli atti e poi decideremo come muoverci. Devo però dire sin d'ora che il provvedimento ci lascia perplessi e anche stupiti, giacché lo riteniamo molto duro, specie se si arrivasse all'individuazione di quei pochi soggetti, come specificato dal Giudice Sportivo, nel contesto di un settore di migliaia di tifosi (ce n'erano 3150, contro il Brescia). Vogliamo vederci chiaro, perché riteniamo che non sia corretto punire un intero settore per pochi individui, che stiamo cercando di individuare per tutelare le tantissime persone e le famiglie che tifano in modo sano l’Hellas Verona da molti anni".
VIOLAZIONE LEGGE MANCINO
Caso Balotelli, anche Procura apre inchiesta
05/11/2019 17:50
Il Caso Balotelli travalica anche la Giustizia Sportiva. La Procura di Verona ha aperto un'inchiesta per discriminazione razziale in violazione della legge Mancino dopo i cori verso l'attaccante bresciano. Per ora l'accusa è contro ignoti ma la Digos, tramite i filmati delle telecamere dello stadio e i video pubblicati sui social, sta identificando i tifosi nel Settore Poltrone Est che hanno preso di mira l'attaccante del Brescia con degli ululati (infatti il giudice sportivo ha deciso di chiudere il Settore "Poltrone Est" e non la "Curva Sud").
Inoltre la Procura ha aperto un'inchiesta parallela, sempre per la violazione della legge Mancino, contro il leader di Forza Nuova, Luca Castellini, dopo le frasi contro Balotelli per le quali è stato interdetto dallo stadio fino al 2030 dalla società dell'Hellas.
POLTRONE EST
Cori a Balotelli, chiuso un turno settore stadio
05/11/2019 14:12
Un turno di chiusura per il settore 'Poltrone Est' dello stadio di Verona dal quale sono partiti domenica scorsa durante la gara con il Brescia gli insulti razzisti nei confronti di Mario Balotelli.
Il giudice ha preso questa decisione dopo aver letto il referto arbitrale e la relazione della procura federale dove viene riferito che «al 9° del secondo tempo il direttore di gara era costretto a interrompere il gioco, per circa 3 minuti, poiché il calciatore Mario Balotelli era oggetto di cori di discriminazione razziale da parte di alcuni tifosi della Soc. Hellas Verona posizionati nel settore denominato «poltrone est»; considerato che il pur esiguo numero degli autori dei cori va rapportato al numero di occupanti quel settore e che comunque i cori sono stati chiaramente percepiti, oltre che dal calciatore, anche dal rappresentante della Procura federale posizionato in prossimità; considerato, inoltre, che dopo i cori si sono levati, invece, da parte dei tifosi assiepati nell’attigua «curva sud» cori di sostegno, seguiti da un lungo applauso; ritenuto, pertanto, che la sanzione possa essere applicata limitatamente al settore in primis indicato, impregiudicata ogni attività d’indagine in corso per l’individuazione dei responsabili».
LA PRECISAZIONE
Castellini: Non sono a capo della Curva Sud
04/11/2019 15:28
"Preciso che non sono a capo di nessuna curva e che qualsiasi mia dichiarazione passata presente o futura è fatta solo e soltanto come dirigente di Forza Nuova".
Questa la precisazione di Luca Castellini sul caso Balotelli.
NUOVO POST DELL'ATTACCANTE DEL BRESCIA
Balotelli: Quando segnavo con l'Italia vi piaceva?
04/11/2019 15:24
"Qua amici miei non c'entra più il calcio, state facendo riferimento a situazioni sociali e storiche più grandi di voi, piccoli esseri. Qua state impazzendo ignoranti... Siete la rovina. Però quando Mario faceva, e vi garantisco farà ancora gol per l'Italia vi stava bene vero? Le persone così vanno 'radiate' dalla società, non solo dal calcio. Basta mandare giù ora, basta lasciare stare". E' questo il nuovo sfogo via Instagram di Mario Balotelli.
PARLA SPADAFORA
Ministro: Cori, Sboarina e Setti prendano distanze
04/11/2019 14:58
“Chiedo al Verona di condannare fermamente quanto avvenuto e prendere i necessari provvedimenti, anche alla luce delle dichiarazioni del suo capo ultrà, che non si addicono di certo a chi dovrebbe avere l'onere e l'onore di guidare una tifoseria". Così il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora che chiede "anche al sindaco di Verona, che ha negato che ieri ci siano stati cori razzisti e incolpato il giocatore Balotelli di aver avviato una gogna mediatica contro la città, di rivedere i filmati e prendere le distanze da quei cori".
POI AGGIUNGE: “RAZZISTI SONO COME PECORELLE”
Capello: Balotelli? Gesto eccessivo
04/11/2019 12:34
"Abbiamo dato importanza a queste persone, nessuno ha avuto la forza di condannarli. Si sentono forti in gruppo e pecorelle quando non sono in gruppo''. Fabio Capello da sempre molto critico con il mondo ultras ha detto la sua su quanto accaduto a Verona per il caso Balotelli.
“Per questo - aggiunge Capello ai microfoni di RADIO Anch'io lo sport - fanno vedere il loro osceno modo di pensare. La reazione di Balotelli è stata eccessiva sotto un certo aspetto ma importante. Sotto questo aspetto si parla poco, ma decisioni serie poche. Basterebbe fare come in Inghilterra, ci sono delle telecamere. Servono decisioni, non chiacchiere''.
POLEMICHE
Le Iene a Verona per il Caso Balotelli
04/11/2019 12:10
Anche gli inviati del programma televisivo di Italia 1 "Le Iene" si stanno occupando della vicenda Balotelli. Una troupe della trasmissione è stata avvistata in giro per la città, prima in zona stadio Bentegodi e poi in piazza San Zeno, a caccia di tifosi del Verona. A loro vengono chiesti pareri sui presunti cori razzisti rivolti al giocatore del Brescia, che ieri, dopo fischi e sfottò, ha tentato di abbandonare il campo, prima di essere fermato dall'arbitro.
VERONA-BRESCIA CASO NAZIONALE
Caso Balotelli, martedì decisione del giudice
03/11/2019 21:53
Il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea si esprimerà martedì sul caso Balotelli e i presunti cori razzisti al Bentegodi.
E’ probabile che sospenda le sanzioni e chieda un supplemento d’indagine alla Procura federale, soprattutto per stabilire quanti siano stati i tifosi del Verona realmente coinvolti (si parla di meno di una ventina).
VERONA E LA SOLITA ACCUSA DI RAZZISMO
CASO BALOTELLI: PARTITA L'ONDATA MEDIATICA
03/11/2019 18:00
E' già partita l'ondata di sdegno mediatico contro Verona dopo la sceneggiata di Balotelli che ha interrotto la gara Verona-Brescia. Nonostante i cronisti presenti allo stadio, l'arbitro, le forze dell'Ordine stiano confermando che non vi è stato nessun coro razzista nei confronti di Balotelli, praticamente tutti i siti italiani stanno parlando di cori razzisti nei confronti del giocatore bresciano.
Netta la presa di posizione di Juric, tecnico del Verona, il primo a parlare della squadra scaligera- "Non c'è stato nessun coro razzista nei confronti di Balotelli. Non avrei problemi a dirlo perchè sono cose che mi fanno schifo. Non c'è stato nulla. Chiedete a Balotelli perchè si è comportato così".
FONTE: TGGialloBlu.it
RASSEGNA
GdS - Quando Balotelli venne distratto dai tifosi veronesi...
03.11.2019 11:30 di Stefano Bentivogli Twitter: @sbentivogli10
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport di oggi, scrive del ritorno al Bentegodi di Balotelli ricordando qualche interessante e cuorioso aneddoto:
"Il 24 agosto del 2013 Mario Balotelli andò in confusione. È un’affermazione perché è stato lo stesso numero 45 a raccontarlo due anni dopo durante un’intervista alla Gazzetta. «Quando cominciarono a fare i cori in mio favore per sfottò non me lo aspettavo e mi mandarono in confusione». Il riferimento è ai tifosi del Verona in occasione di quella partita contro il Milan vinta dall’Hellas in rimonta grazie alla doppietta di Luca Toni dopo il gol di Andrea Poli.I cori in suo favore iniziarono nel riscaldamento, quando a ogni tiro in porta che trovava il gol esplodeva la curva. Vicino all’Hellas E poi durante la partita ancora: «Mario, Mario, Mario!». Un simpatico e innocente sfottò che destabilizzò proprio lui, il Balotelli distaccato da tutto ciò che gli sta intorno. «È stata l’unica volta che i tifosi avversari mi hanno distratto» ammise.
Curioso come il destino gli abbia infilato uno dopo l’altro il confronto con Inter e Verona. Dopo gli squallidi insulti subiti martedì sera a cui ha risposto con il dito medio, oggi si troverà nello stadio che ha saputo distrarlo con ironia. Uno stadio che sarebbe potuto diventare il suo giardino quotidiano se avesse accettato subito la proposta dell’Hellas. Invece quando il Brescia si presentò con la sua, di offerta, Mario il bresciano preferì accettare di giocare ancor più vicino casa. Oggi proverà a ridare ossigeno alla sua squadra contro un avversario che ha sfidato solo due volte in carriera. Una nel giorno dei cori sorprendenti e una nel ritorno. Al Meazza i rossoneri vinsero 1-0 grazie a un suo rigore nel finale".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
STORE
BARRESI A SKY SPORT: «CASTELLINI? NON TOLLERIAMO COMPORTAMENTI SIMILI. IL GIUDICE SPORTIVO? PER POCHI INDIVIDUI PUNITO UN INTERO SETTORE: SIAMO PERPLESSI, VALUTEREMO GLI ATTI»
05/NOVEMBRE/2019 - 17:55
Verona - Le principali dichiarazioni del Direttore Operativo dell’Hellas Verona Francesco Barresi, rilasciate a Sky Sport.
«Il provvedimento nei confronti di Luca Castellini? E’ una decisione presa dopo un’attenta riflessione nella giornata di lunedì. Non abbiamo mai tollerato e mai tollereremo comportamenti di questo tipo, combattendo qualsiasi forma di discriminazione. Abbiamo proceduto ad emettere questo provvedimento perché il soggetto in questione si è dimostrato estraneo a quelli che sono i principi e i valori che il Club pretende da qualsiasi sportivo e appassionato che possa far parte del nostro mondo e, quindi, venire allo stadio. La chiusura per un turno del settore Poltrone Est? E’ una decisione appena arrivata: valuteremo gli atti e poi decideremo come muoverci. Devo però dire sin d'ora che il provvedimento ci lascia perplessi e anche stupiti, giacché lo riteniamo molto duro, specie se si arrivasse all'individuazione di quei pochi soggetti, come specificato dal Giudice Sportivo, nel contesto di un settore di migliaia di tifosi (ce n'erano 3150, contro il Brescia). Vogliamo vederci chiaro, perché riteniamo che non sia corretto punire un intero settore per pochi individui, che stiamo cercando di individuare per tutelare le tantissime persone e le famiglie che tifano in modo sano l’Hellas Verona da molti anni».
NOTA UFFICIALE DEL CLUB
05/NOVEMBRE/2019 - 12:30
Verona – Hellas Verona FC comunica di aver adottato nei confronti del Signor Luca Castellini una misura interdittiva che, proporzionata alla gravità dei fatti, alla luce di quanto previsto dagli artt. 6 e 7 del Codice Comportamentale, essendosi trattato di un comportamento basato su considerazioni ed espressioni gravemente contrarie a quelle che contraddistinguono i principi etici ed i valori del nostro Club, prevede la sospensione di gradimento nei confronti del Signor Luca Castellini da parte di Hellas Verona FC sino al 30 giugno 2030.
FONTE: HellasVerona.it