#VeronaFiorentina in anteprima: In una gara da sempre molto attesa dalle due tifoserie accomunate da un vecchio e inossidabile gemellaggio la Viola arriva al Binti dopo la debacle subita al 'Sardegna Arena' e ad una sola lunghezza in classifica dai gialloblù: Chi l'avrebbe detto?
In una gara da sempre molto attesa dalle due tifoserie accomunate da un vecchio e inossidabile gemellaggio (messo alla prova anche recentissimamente dal caso BALOTELLI e dalle accuse di razzismo che alcuni media volevano allargare a tutta la tifoseria gialloblù a causa di non più di una ventina di stupidi incivili) la Viola arriva al Binti dopo la debacle subita al 'Sardegna Arena' e ad una sola lunghezza in classifica dai gialloblù: Chi l'avrebbe detto?
Il VERONA sta sorprendendo un po' tutti in Serie A ed è posizionato in un tranquillo centroclassifica a +6 dalla zona calda mentre la FIORENTINA non sta rendendo al meglio nonostante la presenza delle superstar CHIESA e RIBERY, di vecchie conoscenze dal buon rendimento come THÉRÉAU e di rimpianti ex come CÁCERES; il patròn americano COMMISSO continua a ribadire la fiducia in MONTELLA ma la piazza gigliata borbotta sempre più e, secondo un recente sondaggio di FirenzeViola.it, sta predendo fiducia nel tecnico campano.
L'HELLAS nel frattempo viene dalla 'brutta' sconfitta di Milano con l'INTER, brutta nel senso che, se è nell'ordine delle cose perdere contro una squadra composta di fuoriclasse con obiettivi ben diversi da quelli scaligeri, non è (stato) nell'ordine delle cose (fino a quel momento) rimanere in 10 dietro la linea della palla in attesa dell'avversario senza riuscire mai a ripartire per (quasi) tutta la durata della ripresa: Se è dipeso da un (comprensibile) momento di stanchezza da chi ha sempre tirato il carro fino ad ora ne vedremo ancora delle belle, diversamente ci aspetteranno tempi grami ma una parte di queste risposte arriverà senz'altro contro la FIORENTINA (sperando di recuperare almeno uno tra KUMBULLA e VELOSO)...
Per trovare l'ultima vittoria gialloblù dobbiamo risalire a più di 17 anni fa quando, il 5 Maggio 2001, l'11 di mister PEROTTI s'impose per 2 a 1 grazie alle reti di SALVETTI e ITALIANO; di CHIESA (Enrico ovviamente) il gol bandiera dei Gigliati nei minuti di recupero mentre è del 1999-00 l'ultimo pareggio con la doppietta di MORFEO a cui risposero BATISTUTA e RUI COSTA....
28 i match totali tra VERONA e FIORENTINA al Bentegodi, solo 7 le vittorie scaligere contro le 13 sconfitte e gli 8 pareggi.
Si va verso i 3mila tifosi ospiti attesi al Binti (curva ospiti esaurita) per un totale che supera i 21mila (anche grazie alla sospensione della chiusura del settore Poltrone Est in attesa di una sentenza definitiva sul caso BALOTELLI da qui a tre settimane) ed una giornata di festa come sempre dovrebbe essere aldilà di estemporanei gemellaggi, l'HELLAS giocherà col lutto al braccio in memoria di Roberto Puliero, popolare attore, regista ma soprattutto voce narrante delle più belle imprese scaligere.
Ad arbitrare la prossima sfida è stato designato il signor Antonio Giua della sezione AIA di Olbia.
Juric
Montella
QUI VERONA
Nell'amichevole col SEZANA mister JURIĆ ha provato il 3-4-1-2 con VERRE trequartista alle spalle di STĘPIŃSKI e DI CARMINE ottenendo buoni spunti (doppietta per Samuel) ma anche tristi conferme (l'allergia al gol del polacco): Con la FIORENTINA sarà varato il nuovo modulo tattico?
Molto dipenderà anche dal recupero o meno di KUMBULLA, ormai titolare al centro della difesa scaligera, e VELOSO (più no che si) imprescindibile metronomo della mediana.
In dubbio rimane anche PAZZINI rimasto a riposo precauzionale contro gli sloveni mentre sembrerebbe tornato a piena disposizione PESSINA dopo la brutta botta al piede rimediata nel test match; la buona notizia arriva dal recupero di BOCCHETTI che potrebbe tornare titolare dopo settimane di fastidi fisici e problemi di forma.
Convocati
Oltre a BESSA e TUPTA ancora fuori VELOSO e KUMBULLA. Indisponibile anche DANZI a causa di una distorsione alla caviglia.
Probabile formazione
3-4-2-1 con Silvestri; Rrahmani-Gunter-Empereur; Faraoni-Amrabat-Pessina-Lazovic; Verre-Zaccagni; Salcedo;
QUI FIRENZE
Due belle tegole per mister MONTELLA che dovrà rinunciare alla coppia fissa di centrocampo CASTROVILLI e PULGAR sempre presente fin qui: Entrambi squalificati per somma di ammonizioni dopo il giallo guadagnato contro il CAGLIARI, hanno fornito un terzo del totale dei 18 gol viola in questo campionato.
A sostituirli quasi certamente BENASSI (ex capitano del TORINO passato ai gigliati nell'estate 2017 che a quanto pare, fuori dal progetto del tecnico, interesserebbe anche ai gialloblù per Gennaio), e uno tra il giovane talento polacco ZURKOWSKI, la 'vecchia volpe' BOATENG e l'outsider CRISTOFORO che non ha mai giocato fino ad ora ma nell'amichevole contro l'ENTELLA ha fatto decisamente bene.
In cabina di regia sarà confermato BADELJ mentre sul fronte offensivo è pronto a tornare RIBERY dopo aver scontato ben tre giornate di squalifica (anche se, vittima di un'influenza, non potrà essere certo al meglio), al suo fianco è quasi scontato l'impiego di CHIESA che però da punta centrale non rende bene quanto VLAHOVIC le cui quotazioni sono in crescita e per il quale MONTELLA potrebbe scegliere un 4-3-3 col serbo centraletra i due big succitati.
Convocati CHIESA non è al meglio ma c'è con EYSSERIC, PEDRO e RIBERY reduce da un attacco influenzale. Prima convocazione per il portiere CEROFOLINI.
Probabile formazione
3-5-2 con Dragowski; Milenkovic-Pezzella-Caceres; Lirola-Benassi-Badelj-Zurkowski-Dalbert; Ribery-Chiesa
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Mister JURIĆ «I Nazionali? Amrabat e Rrahmani stanno bene, anche ad Adjapong ha fatto bene giocare. Fiorentina? Hanno grandi interpreti che possono risolvere le partite con una singola giocata, hanno perso a Cagliari ma restano una squadra pericolosa e avranno sicuramente una reazione emotiva. Kumbulla e Veloso? Non sono ancora recuperati. In difesa e in attacco sto ancora pensando quale sia la scelta migliore da fare, anche in base alle caratteristiche dell'avversario, ma le soluzioni ci sono. Le prossime quattro partite sono fondamentali per noi, finora abbiamo raccolto un buon bottino e sono fiducioso anche per le prossime, siamo concentrati sulle gare da qui a Natale. Ogni partita è, per noi, sia molto difficile che una grande occasione per fare punti. L'atteggiamento in campo? Non solo difesa, siamo anche molto offensivi. I pochi gol presi sono merito del grande lavoro e della concentrazione dimostrati finora. Calciomercato? Ci pensiamo dopo le gare di dicembre, ma già recuperando Badu e Bessa avremo due nuovi giocatori di esperienza e spessore. Roberto Puliero? Non lo conoscevo ma in questi giorni ho capito quello che ha dato alla città. I funerali sono stati tristemente belli, mi sono sinceramente emozionato, ho percepito molto di Verona ieri sera» HellasVerona.it
Mister MONTELLA tecnico della FIORENTINA «La sconfitta di Cagliari non l'abbiamo ancora assorbita del tutto, sono e siamo rabbiosi, da una parte va dimenticata per ripartire, dall'altra va ricordata per non ripetere certi errori. Dobbiamo gestire bene Federico Chiesa per il resto ho visto la squadra bene, abbiamo dimostrato contro il Sassuolo e in parte con il Parma di non essere Ribery-dipendenti ma è ovvio che si sia trattata di un'assenza importante, lo sarebbe stata per qualsiasi club A Verona ci aspetta una battaglia contro una delle squadre rivelazione del campionato. L'importante sarà non perdere mai l'equilibrio mentale» TGGialloblu.it
Gigi SACCHETTI a 'Lady Radio' «L’attacco è il problema di questa squadra, nel senso che stanno facendo gol tutti tranne che gli attaccanti. Questo credo sia il frutto del modo di giocare che ha il Verona in questo momento: giocano tutti, sono propositivi e stanno bene. Io ho mostrato delle perplessità su come arriverà questa squadra ai momenti topici del campionato, ovvero verso febbraio. Mi auguro che il Verona raccolga tanti punti e che quando affronterà quel periodo sia già tranquillo, altrimenti sarà dura giocare con questi ritmi. Juric? A Crotone mi aveva dato una buona impressione. A Verona ne parlano tutti bene: fa lavorare tanto e trasmette tanto entusiasmo. In questo momento i risultati gli danno ragione. La squadra esce sempre dal campo con la maglia sudata, come vuole il pubblico. Qualcosa in termini di qualità manca. Domenica sarà una bella partita, la con Fiorentina che ha giocatori di qualità contro una squadra che fa molta intensità» CalcioHellas.it
Il doppio ex EMPEREUR, cresciuto nelle giovanili viola, a 'La Nazione' «Sono felice di come sta andando la mia stagione, ma non mi monto per niente la testa. Adesso penso solo alla salvezza, quello è il nostro unico obiettivo. Se sono emozionato per domenica? Eccome, a Firenze sono cresciuto come calciatore e persona per cui ovunque andrò porterò sempre dentro la maglia viola. Le vittorie di Coppa Italia e Supercoppa quando giocavo in Primavera sono ancora vive in me, così come gli allenamenti insieme alla prima squadra. I viola sono forti, dovremo stare attenti in particolare alle ripartenze di Chiesa e a Ribery, che tornerà proprio contro di noi. Mister Montella è davvero bravo: il suo gioco palla a terra mi è sempre piaciuto. Noi però sappiamo di potercela giocare contro tutti» Hellas1903.it
SALCEDO a 'La Gazzetta dello Sport' «Rappresentare l’Italia è un grandissimo onore oltre che un privilegio che non tutti i ragazzi della mia età possono avere. Quindi lavoro ogni giorno per tenermela stretta. Mi ricordo le prime chiamate in Under 15. Volevo esserci ma non c’ero mai: ho aspettato tre anni ma alla fine tutto si è risolto. Conservo due maglie: quella dell’esordio e quella del primo gol. Cosa ricordo dell’esordio in Serie A? Tutto. Mi chiamó Juric, non me l’aspettavo, non capivo niente. Sfiorai anche il gol. Da sempre lo aspettavo il primo in Serie A e fortunatamente è arrivato contro il Brescia, con la maglia del Verona. L’esultanza era studiata? Ne avevo una pronta, ma non ci ho capito niente. Il primo gol non me lo immaginavo quindi mi sono lasciato andare. È una sorpresa, la vedrete al prossimo gol. La popolarità? Cerco di rimanere con i piedi per terra. Devo viverla con umiltà. L’importanza di Juric nella scelta di venire all’Hellas Verona? Ho scelto questa società soprattutto per lui. Mi lega un bel rapporto al mister. Poi ho scoperto tutto il resto: la città è bella, come la squadra e la tifoseria. Il mio idolo d’infanzia? Neymar. I miei sogni? Tanti. Il primo è quello di giocare un Mondiale con la Nazionale. Obiettivi a breve? La salvezza con il Verona. Spero di arrivare almeno a cinque gol» HellasLive.it
KUMBULLA a L'Arena «Se sarò della partita contro la Fiorentina? Non lo so. Sto lavorando tanto da solo e un po’ con gli altri. Vedremo la condizione ma su questo deciderà il mister, come è giusto che sia. Devo solo cercare di farmi trovare pronto. Tra terapie e campo spero di recuperare. A me quello che interessa adesso è crescere e continuare a giocare per il Verona. Una squadra che amo perché mi ha preso dal Cavalcaselle quando ero un pulcino ed ora sono qui tra i professionisti. Incredibile. Insieme a me, ci sono anche Tupta e Danzi, entrambi dal settore giovanile, senza dimenticare Casale che è al Venezia. Cosa mi disse Juric prima dell’esordio? Niente. Lui è uno pratico. Un mister bravo che sa quello che fa. Era dal ritiro e dalle prime uscite che aveva le giuste attenzioni su di me. La Juve su di me? Fa piacere ma non leggo e difficilmente sogno queste cose. I miei genitori mi hanno insegnato a restare con i piedi per terra. La scelta della nazionale albanese? Di cuore» HellasLive.it
Silvano FONTOLAN a 'La Gazzetta dello Sport' «Juric ha dato una fisionomia tattica forte. L’Hellas concede poco agli avversari. Con l’Inter è stato normale soffrire di più, ma va evidenziato un fatto: il Verona non ha crolli mentali, c’è concentrazione totale, ci sono meccanismi che scattano con puntualità. Proprio per questo preferisco non soffermarmi su un giocatore piuttosto che un altro. Siamo di fronte ad una Squadra con la S maiuscola. Sono orgoglioso di questo Hellas» HellasLive.it
Nanu GALDERISI a 'La Gazzetta dello Sport' «Il modo di fare calcio di Juric mi è sempre piaciuto. Per questo ero contento del suo arrivo a Verona. Lo sono ancora di più adesso, con la squadra che sta andando bene e che pratica un gioco che dà entusiasmo. La sfida contro la Fiorentina? Sono molto curioso. Questo Verona attorno a sé ha creato un clima bellissimo. La gente si identifica con la squadra, un Hellas capace di conquistare tutti anche nelle sconfitte. Grande segnale. Juric ha dato tratti chiari al gruppo, c’è il suo marchio. Io poi ho una predilezione per Salcedo. E vedrete che, una volta che si sarà sbloccato, Stepinski si prenderà tante soddisfazioni» HellasLive.it
Mimmo VOLPATI a 'La Gazzetta dello Sport' «Negli ultimi anni il Verona non convinceva. Ma anche prima c’erano delle carenze: si prendevano valanghe di reti, a salvare la squadra erano i gol di Luca Toni. Perso lui, l’Hellas è precipitato. Ora è diverso. Ha un’anima, un’impostazione tattica delineata, precisa. Juric ha trovato presto la quadratura che cercava. Sarebbe sbagliatissimo dare già per certa la salvezza, ma quel che è sicuro è che il Verona non tradirà le attese dei suoi tifosi: è battagliero, non si arrende mai, sfida senza paura le grandi» Hellas1903.it
'Turbo' FANNA a 'La Gazzetta dello Sport' «Osvaldo Bagnoli ha sempre detto che il singolo rende bene in un collettivo che funziona. Credo che il Verona di Juric sia l’ulteriore dimostrazione della verità di queste parole. Ci sono degli uomini che spiccano, come Rrahmani, Amrabat, Veloso e Faraoni… Il Verona e chi lo segue ha, finalmente, delle gratificazioni. Si gioca a testa alta, non si conosce la paura. I tifosi dell’Hellas amano che la squadra abbia questo tipo di atteggiamento. Poi, si può perdere, ma mai mollando, mai dando là sensazione di arrendersi» HellasLive.it
Il doppio ex Luca TONI a l'Arena «Firenze e Verona sono due città meravigliose che hanno accolto me e la mia famiglia davvero bene. Ho vinto la classifica marcatori con loro in Italia e non con Inter o Juve. Questo ha ancora più valore. Al Verona manca un bomber? Non credo che con Juric avrei avuto molto spazio. Lui, che sta facendo un lavoro pazzesco, predilige gli attaccanti che difendono. Pazzini? Juric non lo vede, ci può stare. Esodo viola domenica al Bentegodi. E pensare che qualcuno ha parlato di interrompere il gemellaggio… I tifosi del Verona ormai sono marchiati. In Italia va così. La curva gialloblù non mi sembra razzista ed in città vedo gente di tutte le culture e religioni perfettamente integrate. Nell’era dei social bastano cinque o sei imbecilli che rovinano tutto. Li andassero a prendere con i filmati. A Verona si vive bene. In città è tornato l’entusiasmo? Sì, l’ho respirato anch’io in uno dei miei blitz. Ci voleva una squadra di lotta e corsa. Brava la società Chi mi ha sorpreso di più? Veloso. Finora è stato fondamentale» HellasLive.it
Il doppio ex sulle panchine di VERONA e FIORENTINA PRANDELLI intervistato da L'Arena «Aspetto la chiamata giusta, senza ansie, senza frenesia. Vivo il mio tempo senza subire il trascorrere del tempo. L’Hellas? Grande Verona di inizio stagione. Grandi meriti sono di Juric: ha dato un gioco e tanta intensità alla sua squadra. Ivan è uno che sa di calcio e sino a qui ha svolto un ottimo lavoro. Questo Verona ha un senso, una identità, vive di organizzazione e di orgoglio. La Fiorentina? Ha cambiato molto. E il cambiamento, spesso, ti mette alla prova. La Fiorentina ha alternato grandi prestazioni a momenti di opacità. La faccia dell’Hellas? I Butei della Curva. Il rapporto è sempre stato straordinario. Eravamo una cosa sola. E certe cosa restano per sempre. La copertina di questo Hellas Verona? Amrabat. Non lo conoscevo, penso sia stata una sorpresa per molti. Ha forza, grande dinamismo e accentuata personalità. Toni e Mutu hanno fatto la storia di Fiorentina e Hellas Verona? Loro rappresentano la voce del gol. Una garanzia per chi ha avuto la fortuna di allenarli» Hellas1903.it
Mister AGLIETTI «Rendimento positivo da parte della squadra di Juric? La squadra, a parte per Faraoni, Silvestri e Zaccagni, poi è stata completamente rivoluzionata. Juric si è affidato a giocatori che conosceva come Lazovic e altri giocatori che avevano giocato nel Genoa e la società glielo ha permesso: questo è sicuramente un aspetto positivo perché ha permesso di plasmare la squadra con le sue idee e i risultati si stanno vedendo. Di Carmine? È sempre difficile dare una spiegazione sul perché Samuel giochi poco. Il Verona gioca con una sola punta, e quindi a volte ha giocato Salcedo, altre Stepinski o lo stesso Di Carmine. Di Carmine si è dimostrato un giocatore importante. A Firenze lo conoscono perché è cresciuto nella Fiorentina e io lo conosco benissimo perché con me ha fatto bene sia a Chiavari che lo scorso anno a Verona. La Serie A richiede altre cose, ma credo che possa ritagliarsi uno spazio perché ha qualità importanti ed è un professionista serio. Nei momenti di difficoltà riesce sempre a farsi trovare pronto e mi auguro che riesca a trovare le soddisfazioni che merita» Fiorentina.it
L'ex centravanti gialloblù BOGDANI ha allenato sia KUMBULLA che RRAHMANI nella nazionale Under 19 dell'ALBANIA «Kumbulla è un predestinato. Ha bruciato le tappe, è cresciuto in fretta, dimostrando grande personalità. I meriti sono suoi. Ma anche di Juric, che già dal ritiro ha fatto capire di voler puntare sul ragazzo. A volte serve occhio, a volte serve coraggio. Juric si è fatto guidare dalle sue sensazioni e ci ha visto giusto. All’under 19 d’Albania avevo anche Rrahmani, altro ragazzo di grande valore. Poi lui ha scelto di sposare la causa del Kosovo. Non ho mai smesso di seguirlo. È diventato capitano della sua Nazionale. Lo considerano un punto di riferimento. Prendendo lui, il Verona ha fatto un affare. Il Verona di Juric pare essere una scommessa vinta? Lo è. E grandi meriti vanno attribuiti proprio all’allenatore. Si è fatto ascoltare da subito. E ha preso in mano la squadra. Si vede che l’Hellas gioca anche per il suo allenatore. Perché porta con sé in campo carattere e personalità di Juric. Ivan è stato bravo a realizzare tutto questo in poco tempo. E non è cosa da tutti» LArena.it
#VeronaFiorentina come nacque lo storico gemellaggio: All'inizio fu Stefano Biagini detto 'Il Pompa' a fare irruzione tra i tifosi del VERONA...
Calciomercato: Il VERONA punta forte su BERISHA della LAZIO, secondo il Corriere dello Sport Via Olanda sarebbe pronta a sacrificare sia KUMBULLA che AMRABAT per arrivare al centrocampista per cui i biancazzurri hanno sborsato 7,5 milioni: A mio modesto avviso sia Marash che Sofyan valgono già ora ben più del giocatore laziale, speriamo che anche SETTI e D'AMICO la pensino così (ammesso e non concesso che il tutto non arrivi dal fantamercato) visto che Igli TARE, diesse dei biancazzurri, secondo il portale LaLazioSiamoNoi.it starebbe monitorando pure RRAHMANI.
Il forte investimento su STĘPIŃSKI, i dissapori con JURIĆ e i pochi minuti giocati (anche a causa di un avvio di stagione difficile sotto il profilo fisico); l'Arena ipotizza un futuro lontano dall'HELLAS per DI CARMINE che sarebbe fortemente seguito da SALERNITANA e BENEVENTO.
Ci sarebbe anche il VERONA su MAISTRO talento emergente dell'Under 21 in mediana 'pescato' da LOTITO nel RIETI dopo il flop nella Primavera della FIORENTINA...
Si profila all'orizzonte uno scambio tra VERONA e FIORENTINA? I gigliati sono interessati a VERRE in prestito dalla SAMP con diritto di riscatto già fissato per i gialloblù che in cambio riceverebbero dai viola l'ex capitano del TORINO BENASSI che con MONTELLA appare ormai ai margini.
Chiacchierata anche la posizione dell'Under 21 ADJAPONG che fino ad ora non ha ancora trovato spazio nel VERONA: Per lui (in prestito gratuito dal SASSUOLO con diritto di riscatto dei gialloblù) si prospetta un ritorno alla base?
...E giusto per non farci mancare nulla c'è chi sogna lo svincolato IBRAHIMOVIC e già lo vede con la maglia del VERONA addosso!
VITA DA EX: La strana parabola di RAGATZU da 'oggetto misterioso' all'HELLAS alla zona Champions col CAGLIARI di MARAN... Un po' come andò per COSSU che nei suoi anni a Verona non uscì mai dall'anonimato prima di tornare in Sardegna e conquistare addirittura la maglia azzurra. Grande momento anche per Pierluigi GOLLINI fresco d'esordio con la Nazionale azzurra! Incredibile PETKOVIĆ ora è nel giro della nazionale croata e anche il BARÇA si interessa a lui! Nel VERONA 16 presenze, nessun gol e tanta tanta mediocrità....
Lo svincolato Andrea COCCO riparte dall'OLBIA in Serie C: Per lui contratto biennale.
La tristezza di Verona, la “sua” città
Se n’è andata una delle voci più belle, Roberto era “il cantore di un sogno” Tra stadio e teatro, Hellas e Barcaccia, cultura e ironia: resterà un simbolo...
Di Cronaca di Verona - 20 Novembre 2019
La stessa domanda. “Com’è possibile?”. Lo stesso dolore. E un ricordo, ogni volta diverso. Il giorno dopo, senza Roberto Puliero, è un giorno triste. La città s’è svegliata senza una delle sue voci più belle. Più forti. Più autorevoli. Per via del calcio, certo. Perchè il calcio, lo sport, te ne accorgi in momenti come questo, sono uno straordinario messaggio che unisce tutti. Perché Puliero era stato la voce di un sogno, quello dello scudetto.
Per via della sua straordinaria Barcaccia, perché tutti, chi prima o chi dopo, chi ieri e chi ieri l’altro, la Barcaccia l’avevano vista. Seguita. Apprezzata. Per via, anche, di quei suoi unici, inimitabili, personaggi. “Gennaro Caputon, chi non lo conosce?”. E don Bortolon, parroco di Cavaion?
Siamo tutti cresciuti con lui, questa è la verità. La sua voce, la sua cultura, la sua ironia, ci hanno accompagnato per anni, nel calcio e nella vita e adesso che se n’è andato, ti resta dentro il dolore che c’è quando se ne va un amico. Un amico di tutti. Uno che era entrato nelle case di tutti, con la sua voce, le sue radiocronache, autentiche perle, infilate una dopo l’altra, da quella famosa domenica, là a Firenze, era il Verona di zio Uccio Valcareggi. Gol di Busatta e Zigoni, il Verona che vince, un segno del destino.
Da allora, per tanti, lunghissimi anni, mai un’assenza. Mai. Il sabato sera a teatro, poi la partenza per arrivare in tempo allo stadio, quasi che senza di lui, il Verona non giocasse. L’anno dello scudetto, poi le Coppe, ma anche la discesa in B, l’amarezza della C, gli stadi vuoti di Marcianise o di Gubbio. Lui c’era. E il suo grido di battaglia, non era mai cambiato. “Reteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”, sia che a segnare fosse Preben Elkjaer, sia che il bomber si chiamasse Sforzini. O Morante. Fino alla Pro Patria e a una serie C ripresa per un pelo. L’urlo di Busto Arsizio, per una C2 evitata all’ultimo, resta una delle cose più emozionanti.
E nel frattempo, sempre avanti, sempre in Barcaccia, un testo nuovo, o un Goldoni da rivisitare, artista vero, completo. Uno di quelli che, probabilmente, avrebbe potuto cercare (e trovare) fortuna anche “fuor da queste mura”,ma che ”a queste mura” era legato a doppio filo. Gli sarebbe parso un tradimento, lasciare Verona. La sua città. Quella dove tutti lo conoscevano, tutti gli parlavano, tutti lo cercavano. Dove aveva pure insegnato, lettere, ovviamente, distribuendo ai ragazzi pezzi di cultura e di grande umanità. Verona era casa sua, lui c’era per tutti.
Una festa, una serata, poesie in dialetto, o la “poesia del balòn”, come titolò un suo libro in rima, sugli “eroi” del calcio gialloblù. Non se ne sarebbe mai andato. Solo il destino, maledetto, poteva portarlo via così.
Raffaele Tomelleri
FONTE: CronacaDiVerona.com
EDITORIALE Ciao Roberto
20.11.2019 10:00 di Giacomo Mozzo
È successo tutto durante la visione di “Diego Maradona”, l’ultimo splendido documentario di Asif Kapadia che racconta il periodo napoletano del Pibe de Oro. In una narrazione caratterizzata dalle voci di Diego e da quella di altri protagonisti dell’epoca, tra cui importanti giornalisti stranieri, ecco che, per raccontare della prima partita in Italia del fuoriclasse argentino, questo regista inglese di origine indiana sceglie la voce di un pittoresco cronista locale. E non poteva esserci voce migliore che quella di Roberto Puliero, per raccontare quel Verona-Napoli del settembre 1984, con Briegel ad annullare Maradona e i gialloblù a dare vita a quella cavalcata trionfale che si sarebbe conclusa otto mesi più tardi, a Bergamo, con la conquista di un memorabile scudetto tricolore.
Roberto Puliero è stato figura centrale della nostra città negli ultimi quarant’anni, personaggio poliedrico e dalle mille sfaccettature. Brillante attore, regista teatrale, raffinato poeta ed insegnante, è stato, soprattutto, anche storica voce delle vicende dell’Hellas. Ha raccontato gli anni belli dello scudetto, della “miglior squadra d’Italia” dopo il gol senza scarpa di Elkjær alla Signora, ma ha anche accompagnato i tifosi gialloblù nel periodo buio della Serie C, fino al drammatico spareggio di Busto Arsizio, quando quel gol di Zeytulaev sembrò cogliere di sorpresa perfino lui.
Con la sua immensa cultura, la sua ironia e la sua gentilezza, Puliero ha raccontato gli ultimi anni di Verona. Con la sua comicità semplice, diretta e mai sopra le righe ha preso in giro, in modo pungente ma sempre bonario, esponenti della politica, dello spettacolo e dello sport cittadino. Con i suoi personaggi e le sue imitazioni è entrato nell’immaginario collettivo dei veronesi, simbolo di quel genuino provincialismo che da sempre ci contraddistingue.
Negli ultimi anni ha sofferto molto, prima per la lontananza dalle sue (nostre) amate radiocronache, poi per motivi molto più seri, sui quali ha sempre mantenuto estrema riservatezza e grande dignità. Negli ultimi tempi era tornato ad emozionarci con i suoi racconti del “nostro magnifico Verona”, con la voce più stanca e affaticata, meno energica di un tempo, ma sempre con quella dialettica precisa e puntuale, l’eloquio inappuntabile, le sue esultanze più sofferte ma comunque trascinanti.
Per gran parte dei tifosi dell’Hellas, i migliori ricordi della giovinezza sono legati alla sua voce così teatrale, alle sue radiocronache così folkloristiche. E se a noi un rinvio sbilenco sembrerà sempre “un po’ a capocchia” e un difensore possente avrà “il fisico da autentico granatiere”, se sarà “4-1 il conto dei corner e 0-0 il punteggio che conta” il merito è solo suo. E ringraziandolo per tutto, ci perdonerà se, guardando il mondo che ha appena lasciato, sembrerà forse che “el muro l’è cascà par gnente”.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Hellas Verona, lutto al braccio con la Fiorentina per la morte di Roberto Puliero Una fascia nera in segno di lutto. I calciatori dell’Hellas Verona la metteranno al braccio domenica prossima prima di scendere in campo al Bentegodi contro la Fiorentina. Un segno di rispetto per commemorare Roberto Puliero, regista, attore e radiocronista storico degli scaligeri morto martedì scorso all’età di 73 anni.
21 NOVEMBRE 2019 08:57di Maurizio De Santis
Una fascia nera in segno di lutto. I calciatori dell'Hellas Verona la metteranno al braccio domenica prossima prima di scendere in campo al Bentegodi contro la Fiorentina. Un segno di rispetto per commemorare Roberto Puliero, regista, attore e radiocronista storico degli scaligeri morto martedì scorso all'età di 73 anni dopo aver convissuto a lungo con un brutto male. Ai dottori e agli infermieri dell'ospedale di Borgo Trento che lo hanno curato ha dedicato anche una poesia: Grassie a chi m'ha curà, Grazie a chi mi ha curato sono le ultime parole dell'artista, un pezzo di storia della Città di Giulietta.
Hellas Verona FC comunica che questa domenica, 24 novembre, in occasione del match al Bentegodi (ore 15) contro la Fiorentina, la squadra gialloblù giocherà con il lutto al braccio – si legge nella nota ufficiale della società – per commemorare la figura umana e professionale di un veronese che ha lasciato tracce indelebili nella storia della città e dell’Hellas quale Roberto Puliero, scomparso nei giorni scorsi.
Chi era Roberto Puliero, con lui Verona perde un pezzo di storia
Roberto Puliero non era solo la voce nota ai tifosi dell'Hellas ma anche un grande attore. Il suo volto, la sua maschera hanno fatto spesso capolino nelle televisioni veronesi interpretando gag, spettacoli spesso dedicati a personaggi della politica e del mondo del calcio che raccontava alla sua maniera. Per anni, una vita intera, Puliero è stato il radiocronista degli scaligeri di cui esaltò le gesta nell'anno dello scudetto. Raccontava le partite della formazione gialloblù con enfasi sudamericana, sottolinenando le prodezze e i gol del Verona con una conduzione originale.
Chi voleva ascoltare tutto il calcio minuto per minuto degli scaligeri non poteva non sintonizzarsi sulle sue frequenze. Si era fatto apprezzare anche in Trentino con la sua compagnia, "La Barcaccia", con la quale si era reso protagonista di spettacoli anche in Val Lagarina, l'ultimo tratto tra i monti della valle attraversata dal fiume Adige. L'ultimo pezzo percorso da Puliero col sorriso sulle labbra e lo sguardo al di là del palco. Buio in sala, applausi. Silenzio.
FONTE: Calcio.FanPage.it
5 CURIOSITÀ SU HELLAS VERONA-FIORENTINA
21/11/2019 09:12
Museo Fiorentina per Violachannel
1) Allo stadio Marcantonio Bentegodi (e prima ancora al "Comunale"), Verona e Fiorentina (tra serie A, serie B, coppa Italia e Divisione Nazionale) si sono incontrate 35 volte. Positivo lo score per i viola con 14 vittorie, 10 pareggi ed 11 sconfitte. 46 le reti fatte, 43 quelle subìte. Il primo Verona-Fiorentina nella massima serie è datato 17 novembre 1957, e terminò col risultato di 1-0 per la Fiorentina con gol di Francisco Ramon Lojacono. In quel Verona militavano Francesco Rosetta che appena due anni prima aveva vinto lo scudetto a Firenze ed Osvaldo Bagnoli che nella stagione '84-'85 guiderà i gialloblù alla conquista del tricolore.
2) La storia di Verona, del Bentegodi e di Giancarlo Antognoni sono legati da ricordi e circostanze indelebili. Cominciamo col 15 ottobre 1972 quando, in un pomeriggio veronese, esordì “il ragazzo che gioca guardando le stelle”. Quel Verona-Fiorentina finì 1-2 con le reti per i viola di Clerici e autorete di Mascalaito, ma fin dalle prime giocate di "Antonio" (quel giorno con un'insolita maglia numero 8) la sensazione fu di aver assistito ad un evento a dir poco storico. Proseguiamo con un Verona-Fiorentina 2-2 del 15 marzo 1987 quando lo stesso Antognoni, con un tiro da fuori area, realizzò il suo ultimo gol esterno col giglio sul petto. Da notare che, appena un mese dopo, Antognoni realizzerà contro l'Empol (stavolta in casa) l'ultimo gol in assoluto con la maglia della Fiorentina, ribattendo in rete un rigore respinto dal portiere Drago.
3) Verona-Fiorentina è stato teatro di due tra i gol più singolari e particolari della storia viola. Il primo è del 7 novembre 1976: Antognoni calcia una punizione dal limite dell'area... di esterno piede. Il pallone, con una traiettoria arcuata e beffarda, termina in rete alle spalle del portiere veronese Franco Superchi. Fu quello un gesto tecnico di rara bellezza che lasciò di stucco l'ex portiere viola campione d'Italia. Il secondo, invece, vide protagonista Eraldo Pecci che, il 28 ottobre 1984, segnò al Verona direttamente da calcio d'angolo. Era la stagione dello scudetto scaligero, la Fiorentina perse la partita per 2-1, ma la prodezza del centrocampista di San Giovanni in Marignano (fortuna? casualita? oppure chissà... vero e proprio colpo da biliardo), resterà per sempre.
4) Verona-Fiorentina del 3 marzo 2002 passerà alla storia come l'ultima vittoria in campionato dell'AC Fiorentina, prima del fallimento avvenuto qualche settimana dopo. Fu un 2-1 firmato Morfeo ed Adriano. Per il Verona andò a segno un giovanissimo Adrian Mutu. Da quel momento la Fiorentina, nelle restanti nove giornate, inanellò due pareggi e ben sette sconfitte, terminando il campionato al penultimo posto.
5) Con riferimento alla sopracitata tradizione favorevole della Fiorentina contro il Verona, ricordiamo come i viola abbiano vinto gli ultimi sei confronti disputati al Bentegodi. L'ultimo è stato un roboante 5-0 datato 10 settembre 2017: quel giorno andarono a segno Simeone, Thereau su rigore, Veretout, Gil Dias e... Davide Astori. Fu l'ultimo dei tre gol realizzati da Davide col giglio sul petto. Gli altri due, entrambi segnati al Franchi, erano stati contro Crotone ed Inter.
FONTE: It.ViolaChannel.it
Domenica al Bentegodi alle ore 15 torneranno ad affrontarsi Hellas Verona e Fiorentina, due squadre che hanno due tifoserie legate da un gemellaggio tra i più duraturi tra quelli che si possono annoverare nelle curve italiane. Un rapporto quello tra Viola e Butei molto particolare. Sicuramente uno dei più consolidati. Il rapporto tra Curva Sud veronese e Curva Fiesole fiorentina non è sempre stato così, però. Prima del 1976, anno dello storico gemellaggio, c’erano stati numerosi tafferugli, anche se nel codice delle tifoseria erano considerati “leali”. Due tifoserie che nonostante orientamenti politici all’interno hanno saputo tenere un legame forte: i tifosi del Verona orientati a destra, quelli viola a sinistra, con quest’ultimi che determinati a lasciare gli schieramenti ideologici e politici al di fuori dello stadio decisero di andare oltre questo scoglio ed iniziare un legame che racconta di due tifoserie che da allora non si sono mai più lasciate. Rimaste unite anche in questi giorni, quando tanti esponenti del mondo viola hanno giustamente stigmatizzato gli episodi di Verona-Brescia, che tra l’altro hanno portato alla chiusura del settore Poltrone Est del Bentegodi per la partita con la viola. Domenica saranno tanti i tifosi viola presenti a Verona: dopo i primi giorni d’apertura delle vendite dei biglietti per la gara, sono già stati staccati 1500 tagliandi. Esodo viola…
Come nacque…
Furono due tifosi viola del gruppo Ultras a proporre agli esponenti delle Brigate Gialloblu, fulcro della tifoseria organizzata veronese, un’unione, un gemellaggio che andasse oltre le posizioni politiche, anzi le eliminasse. Tutto inizio nel ’76 quando, la leggenda narra, fu lo storico tifoso della Fiorentina Stefano Biagini, detto il Pompa, a sancire il gemellaggio con una ”irruzione” nella curva degli scaligeri a bordo di un motorino.
Nonostante gli inevitabili avvicendamenti generazionali, l’amicizia è stata portata avanti in modo molto saldo. Un bellissimo segno di fratellanza fu quello del 1991, quando la Fiesole si colorò di gialloblu per onorare lo scioglimento delle Brigate Gialloblu dopo 20 anni dalla fondazione. Non di rado tifosi dell’Hellas Verona raggiungono il Franchi e la Curva Fiesole per sostenere la Fiorentina in partite importanti ed il percorso inverso lo fanno proprio i fiorentini, sugli spalti del Bentegodi per sostenere l’Hellas.
FONTE: CalcioStyle.com
15 NOVEMBRE 2019
Valerio Verre è un giocatore che, in vista del mercato di gennaio, interessa alla Fiorentina. Cresciuto nel settore giovanile della Roma, adesso gioca nell’Hellas Verona, società in cui è approdato dalla Sampdoria con la formula del prestito con diritto di riscatto. Come riportato da L’Arena, il cub viola e gli scaligeri potrebbero imbastire uno scambio nel prossimo mercato invernale: in riva all’Arno sbarcherebbe proprio Verre, mentre a fare il percorso inverso sarebbe Marco Benassi. L’ex capitano del Torino è sceso in campo solo una volta dal primo minuto in stagione ed è ormai fuori dal progetto tecnico della Fiorentina.
FONTE: FiorentinaNews.com
STAMPA
19 novembre 2019 - 10:05 Vlahovic e Kumbulla in rampa di lancio, Verona-Fiorentina in salsa millennials
La sfida a distanza tra due giovani predestinati
di Redazione VN
Dopo la doppietta rifilata al Cagliari, anche se a punteggio ampiamente compromesso, il classe 2000 Dusan Vlahovic è in cerca di una maglia da titolare. Come riportato da il Corriere dello Sport-Stadio, la concorrenza è agguerrita e con il ritorno di Ribery, Montella potrebbe adottare soluzioni alternative. Dopo la disfatta sono attese risposte dalla squadra. In Sardegna l’attaccante serbo è stato l’unico a salvarsi, il predestinato portato da Corvino brilla sempre per impegno e grinta e per questo è già beniamino di molti tifosi. A Verona invece è esploso Marash Kumbulla, difensore centrale albanese anche lui classe 2000. Entrato nel settore giovanile del club gialloblù ad otto anni, non ha più cambiato casacca, scalando le selezioni fino alla prima squadra. Perno centrale di una delle migliori difese del campionato, ha già esordito con la nazionale maggiore del suo paese.
FONTE: ViolaNews.com
L’Hellas tra Chiesa, Dzeko e… Barrow
Domenica arriva la Fiorentina, poi toccherà alla Roma far visita al Bentegodi E intanto si riparla di una trattativa con l’Atalanta, per il giovane attaccante...
Di Cronaca di Verona - 18 Novembre 2019
La quiete prima della “tempesta”. Arrivano al bentegodi, una dopo l’altra, Fiorentina e Roma. Abbordabile (ma arrabbiata) la prima, più impegnativa (e lanciatissima), la seconda. Due test che possono lanciare definitivamente l’Hellas nella parte “sinistra della classifica”, oppure frenare in qualche modo di sogni di gloria. intanto, si torna a parlare di mercato, in entrata e in uscita
BARROW NI. E si riparla di Musa Barrow, attaccante a lungo cercato in estate, oggi di nuovo in partenza da Bergamo. Barrow gioca poco, all’Hellas potrebbe trovare più spazio, soprattutto se confermasse tutto quello che aveva fatto vedere un anno fa. Operazione fattivile, sotto forma di prestito, dunque non troppo onerosa.
KUMBULLA&C. Non si muoverà nessuno tra i big, compreso quel Kumbulla sul quale tutte le grandi stanno in agguato, assieme ad alcune big straniere. “Nè lui, nè Amrabat lasceranno il Verona a gennaio”, il secco parere della società. Setti non vuole certo indebolire la squadra, anche perchè sa che il valore dei giocatori è destinato a salire.
DI CARMINE VA?
Qualcosa si muoverà comunque in uscita. Di Carmine è il primo della lista, visto che i bomber sono sempre molto seguiti. In B c’è la fila, per lui. Di Carmine vorrebbe giocarsela ancora in A, ma sa che lo spazio è comunque ridotto e l’eventuale arrivo di Barrow lo restringerebbe ancora di più… Le prossime partite potrebbero essere decisive…
FONTE: CronacaDiVerona.com
PRIMO PIANO L'Arena: Rrhamani, Kumbulla, Verre: tesoretto in casa gialloblù
18.11.2019 10:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Fonte: L'Arena
Come ricorda il giornale "L'Arena" oltre ad Amrabat, nella squadra gialloblù si sono messi in luce altri giocatori che hanno attirato le attenzioni di club blasonati. Oltre al centrocampista marocchino, infatti, ci sono Rrhamani e Kumbulla che si stanno dimostrando tra i migliori difensori del campionato.Mentre sul primo la società scaligera vanta un diritto di riscatto nel caso di Kumbulla si tratta di un giocatore cresciuto nel vivaio. A questi si aggiunge Verre, già entrato nelle mire della Fiorentina, la cui situazione, oltre al diritto di riscatto a favore del Verona, vede di mezzo anche la Sampdoria, proprietaria del cartellino. In vista del prossimo mercato la società scaligera si trova tra le mani un vero e proprio tesoretto.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
NOTIZIE DI FV SOLIDITÀ CONTRO BLACK-OUT: HELLAS-FIORE SI GIOCA IN DIFESA
19.11.2019 20:00 di Andrea Giannattasio Twitter: @giannattasius
Solidità, sempre e comunque. Il credo tattico di Ivan Juric, pigmalione della rivelzione Hellas, è tutto racchiuso in una sola parola. Facile quando fai del carattere il tuo punto di forza e in men che non si dica ti ritrovi ad avere in rosa il difensore forse rivelazione di tutto il campionato, quel giovanissimo Marash Kumbulla nato a Peschiera del Garda, cresciuto nel vivaio gialloblù ma con il cuore radicato in Albania (ha scelto la nazionale delle aquile in onore delle sue origini). Sono in tutto appena undici gol subiti dalla retroguardia dell'Hellas in questo avvio di campionato: una media di un gol subito a partita ma soprattutto il vanto di ben quattro cleen sheet che hanno permesso alla difesa del Verona di essere la seconda migliore di tutta la Serie A alle spalle della sola Juve, che ha subito appena due gol in meno. Se poi quando Kumbulla manca, il sostituto (l'ex viola Alan Empereur) non lo fa rimpiangere, il gioco è fatto.
Situazione del tutto opposta alla Fiorentina, che dopo la cinquina rimediata in Sardegna non soltanto è diventata la quinta peggior difesa del massimo campionato ma soprattutto ha stabilito il record di peggior passivo accumulato dopo undici giornate da dopo il fallimento del 2002 a oggi. Un dato - quello delle 19 reti incassate - certamente inflazionato dalla deludente prova di Cagliari (e anche dei quattro gol subiti alla prima giornata contro il Napoli) ma che deve far riflettere, visto che nella parte centrale di questo avvio di stagione le prestazioni di tutto il pacchetto difensivo, in particolare del neo acquisto Caceres, avevano fatto ben sperare. Anche perché, all'interno dell'impietoso confronto tra le retroguardie di Verona e Fiorentina, c'è un dato assai curioso da prendere in esame ed è quello relativo ai tiri in porta subiti. Dragowski infatti è il terzo portiere di A ad aver dovuto intercettare meno conclusioni verso la sua porta (appena 33, dietro ad Handanovic dell'Inter e Meret del Napoli), mentre Silvestri, estremo difensore gialloblù, si trova esattamente a metà classifica, con 10 parate in più.
FONTE: FirenzeViola.it
Calciomercato Serie B, si pesca in A: l’idea dal Verona
Dalla Serie A alla Serie B, l’idea potrebbe concretizzarsi per Empoli, Benevento e altre che sognano l’arrivo di Adjapong dal Verona
Da RedazioneSB - 19/11/2019
Claud Adjapong (Getty Images)
In estate le ipotesi di calciomercato per lui erano numerosissime, sia dalla Serie B che dalla Serie A. Alla fine ad aggiudicarsi il cartellino di Claud Adjapong è stato l’Hellas Verona, club della massima categoria che sta disputando un buon campionato. Il calciatore, che fa stabilmente parte della Nazionale Under 21, non sta però giocando con i gialloblu, con i quali sono arrivate solo panchine in 12 giornate. Motivo, questo, per il quale si può ipotizzare un addio al Verona e, perchè no, alla Serie A con un ritorno a tutta birra delle big del campionato minore, che lo avevano cercato anche in estate, nei suoi confronti.
FONTE: SerieBNews.com
CALCIOMERCATO Salernitana e Benevento sull’ex Perugia Samuel Di Carmine
L’attaccante dell’Hellas Verona sta trovando pochissimo spazio in Serie A e sembra destinato a cambiare squadra nella sessione invernale di mercato.
di Redazione Novembre 15, 2019 - 16:16
Samuel Di Carmine è finito ai margini dell’Hellas Verona. L’ex centravanti del Perugia, recordman in Serie B per numero di gol con la maglia biancorossa, potrebbe per questo cambiare squadra a gennaio. Come riporta CalcioHellas, Di Carmine vuole giocarsi fino in fondo la sua chance in Serie A ma se da qui a gennaio non dovesse trovare spazio le prospettive potrebbero cambiare.
Il quotidiano veronese L’Arena riporta l’interessamento di Benevento e Salernitana, due delle big della Serie B che avrebbero già chiesto informazioni. Non è escluso dunque che il Grifo possa ritrovarsi DC10 come avversario nella seconda parte del campionato.
Anche perché il Verona sta pensando a Barrow dell’Atalanta e in rosa ci sono già Salcedo, che Juric sta utilizzando come terminale offensivo, oltre a Stepinski, per cui l’Hellas ha sborsato più di 5 milioni in estate, e Pazzini che è in scadenza ma con un ingaggio pesante.
E’ da tuttosalernitana.com che emerge un curioso retroscena di mercato, riguardante il centrocampista Fabio Maistro, ora in forza alla Salernitana. Lo scorso anno al Rieti, il classe ’98 era finito nel mirino del Perugia, che aveva avanzato un’offerta, e di almeno altre quattro società di Serie B disposte ad assicurarsene le prestazioni: gli amarantocelesti, a quel punto, hanno alzato il prezzo, ed ecco che Claudio Lotito, tramite la Lazio, ha deciso di acquistarlo soddisfacendo le onerose richieste del club.
Ora il calciatore è seguito da SPAL, Verona e Lecce.
FONTE: CalcioHellas.it
Lazio, il Verona mette sul piatto due giocatori per Berisha
del 15 novembre 2019 alle 11:40
Berisha in uscita dalla Lazio. Dopo l'errore contro il Celtic, la sua avventura in biancoceleste sembra al capolinea. Il feeling con Inzaghi non è mai sbocciato, a centrocampo la concorrenza è folta: il kosovaro viene dietro i titolari, Parolo e Cataldi. Come riporta il Corriere dello Sport, il Verona avrebbe effettuato un sondaggio per il centrocampista. La Lazio non vuole scontare i 7,5 milioni di euro spesi, ma il Verona potrebbe mettere sul piatto due contropartite interessanti: si tratta del difensore Marash Kumbulla e del centrocampista Sofyan Amrabat. Il primo è un classe 2000 già entrato nelle convocazioni di Reja, l'altro è una delle sorprese del campionato ed è arrivato in prestito con diritto di riscatto fissato a 3.5 milioni di euro dal Bruges.
FONTE: CalcioMercato.com
Per le caratteristiche di Verre e Zaccagni, l’Hellas Verona concentra gli attacchi a sinistra. Nessuno lo fa più degli scaligeri
Il 3421 dell’Hellas Verona di Juric è piuttosto sbilanciato sul lato sinistro. Verri e Zaccagni, i due trequartisti, tendono entrambi a giocare molto vicini tra loro, associandosi sul centro-sinistra. Lo scopo è quello di attirare l’avversario su quel lato per poi effettuare un cambio campo su Faraoni.
Non a caso, l’Hellas Verona è la squadra della Serie A che attacca di più sulla fascia mancina del campo. Ben il 42% delle proprie offensive provengono su quel lato. Al secondo posto c’è la Fiorentina, con Ribery che concentra sui suoi piedi buona parte della manovra offensiva.
FONTE: CalcioNews24.com
L'EX SPARTAK MOSCA AL RIENTRO Il ritorno di Bocchetti difesa ancora più forte
16/11/2019 12:00
18/11/2019 12:50
"Felice di essere tornato in campo". Con questo commento laconico, postato su Instagram, Salvatore Bocchetti è tornato a parlare (e sorridere). Il difensore campano, dopo mesi difficili, è stato schierato dal primo minuto da Juric nell'amichevole col Sezana. Il tecnico croato gli ha affidato anche la fascia di capitano.
Bocchetti ora sembra essersi completamente ripreso dopo i tanti piccoli infortuni di questo inizio stagione.
L'esperto difensore è il giocatore con più esperienza internazionale in rosa (insieme a Veloso) e sulla carta è il leader della difesa designato. Per ora, grazie all'esplosione di Kumbulla e al sistema di ferro di Juric, il Verona non ha sentito la mancanza dell'ex Spartak Mosca, ma il suo rientro in questo momento è provvidenziale visto che il giovane albanese, infortunato, difficilmente sarà presente con la Fiorentina.
Se Bocchetti dovesse tornare al 100% sarebbe schierato sul centrosinistra (lui è mancino puro) ma, in assenza di Kumbulla, potrebbe stare al centro della difesa ad impostare. Quando rientrerà Kumbulla la difesa titolare potenziale, completata dall'altra bella sorpresa Rrahmani, avrà tre giocatori di sicuro affidamento per alzare ancora di più il livello che è già importante. Anche con Gunter, Dawidowicz ed Empereur in campo, Juric è riuscito a far diventare il Verona la miglior difesa del campionato, seconda solamente alla capolista Juventus. Con Bocchetti in forma Juric avrà ulteriori certezze.
FOTOMONTAGGIO SUI SOCIAL Ibra, il sogno dei tifosi del Verona
16/11/2019 12:00
"E adesso potete tornare a guardarvi il baseball" Zlatan Ibrahimovic ha abbandonato così, a modo suo, con questo messaggio, gli Stati Uniti d'America dopo l'esperienza ai Los Angeles Galaxy. L'attaccante svedese ora è libero ed è sul mercato. Uno come lui, anche se ha 38 anni, fa gola a molti.
Non mancano club importanti in Italia e in Europa interessati al bomber di Malmoe (Milan e Schalke 04 su tutti). Uno come Ibra ha un ingaggio che solamente club importanti possono sostenere. Ma i sogni (soprattutto quando si parla di calciomercato) non muoiono mai e così nelle discussioni sui social più di un tifoso gialloblù spera che Ibra possa venire al Verona.
Addirittura un tifoso ha fatto un fotomontaggio di un'immagine di Ibrahimovic con la maglia dell'Hellas, ricalcando gli annunci che la società gialloblù mette sul proprio sito quando è ufficializzato un nuovo giocatore.
Ibra, il grande sogno dei tifosi del Verona. Ma è destinato ad essere solamente un sogno...
FONTE: TGGialloBlu.it
RASSEGNA STAMPA Corriere di Verona: "Hellas, Juric alle prese col rebus attaccante"
21.11.2019 09:35 di Antonio Parrotto Twitter: @AntonioParr8
"Hellas, Juric alle prese col rebus attaccante": così il Corriere di Verona in prima pagina. Tre attaccanti per una maglia: Mariusz Stepinski, Samuel Di Carmine ed Eddie Salcedo hanno, al momento, le stesse possibilità di giocare dal 1’, domenica al Bentegodi contro la Fiorentina.
RASSEGNA STAMPA La Nazione: "Ribéry ha la febbre, Montella cerca medicine"
21.11.2019 07:58 di Mattia Verdorale
"Ribéry ha la febbre, Montella cerca medicine". Titola così La Nazione sulla Fiorentina a pagina 33. Il titolo è in riferimento all'allemento di ieri della Fiorentina al quale l'asso francese non ha prese parte a causa di un po' di influenza: "Il francese non si è allenato (ma a Verona ci sarà). Incontro dirigenti-squadra, stto esame il pesantissimo flop di Cagliari. Il modo in cui la squadra è sta ta sommersa dal Cagliari ha lasciato strascichi non ancora assorbiti. Verso il ritorno al 3-5-2, anche se la posizione di Chiesa potrebbe cambiare".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
23/NOVEMBRE/2019 - 18:15
Verona - Alla vigilia di Hellas Verona-Fiorentina, gli uomini di Juric sono scesi in campo nel pomeriggio di oggi, sabato 23 novembre, per l’allenamento allo Sporting Center ‘Paradiso’. Dopo il riscaldamento i gialloblù hanno proseguito con delle partite a tema a campo ridotto, passando poi a una partitella a campo intero e concludendo con delle esercitazioni su palla inattiva.
ANCHE L’HELLAS VERONA PRESENTE PER L’ULTIMO SALUTO A ROBERTO PULIERO
22/NOVEMBRE/2019 - 19:30
Verona - Nella basilica di San Zeno, la città di Verona si è stretta attorno alla famiglia Puliero per l’ultimo saluto a Roberto. Presente anche l'Hellas Verona, insieme a centinaia di tifosi dei colori che Puliero ha raccontato e sublimato per una vita.
Presente una delegazione della Società gialloblù con il Direttore Operativo Francesco Barresi, il Direttore Sportivo Tony D'Amico, il Team Manager Sandro Mazzola e l'allenatore Ivan Juric, oltre agli Ambasciatori, agli Ex Gialloblù e a tanti dipendenti del Club di via Olanda che hanno voluto essere presenti.
In rappresentanza della squadra, c’erano Giampaolo Pazzini, Miguel Veloso, Marash Kumbulla, Daniel Bessa, Emmanuel Badu e Lubomir Tupta.
Il Club ha voluto donare ai famigliari, oltre alla corona di fiori, una maglia dell'Hellas firmata da tutta la squadra e, in memoria delle mille imprese raccontate da Roberto, anche una maglia della stagione dello Scudetto 1984/85.
#VERONAFIORENTINA: LE STATISTICHE
22/NOVEMBRE/2019 - 18:00
Scopri i numeri, le statistiche e le curiosità fornite da Opta Sports di Hellas Verona-Fiorentina, 13a giornata della Serie A TIM 2019/20, in programma domenica 24 novembre (ore 15) allo stadio 'Bentegodi'.
I PRECEDENTI - Si contano un totale di 56 incontri tra Hellas Verona e Fiorentina: 13 vittorie per i gialloblù, 16 pareggi e 27 vittorie per la Viola.
LE CURIOSITA' - Tra le squadre neopromosse nei top-5 campionati europei in corso, il Verona è la seconda squadra ad aver subito meno gol (11). Solo lo Sheffield ne ha subiti meno (9).
L'AVVERSARIO – La Fiorentina è, con la Roma, una delle due squadre ad avere mantenuto lo stesso ruolino di marcia sia in casa che in trasferta in questo campionato (8 punti interni e 8 esterni per la Viola). La Fiorentina è la squadra che conta più giocatori diversi (6) con almeno 2 gol realizzati nella Serie A in corso.
FOCUS GIOCATORI – Valerio Verre ha segnato nell’ultimo match di Serie A (vs Inter); l’ultimo giocatore del Verona a trovare la rete in almeno due gare consecutive nella massima serie è stato Federico Viviani nel maggio 2016.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
22/NOVEMBRE/2019 - 15:30
Peschiera - Nell'antivigilia della gara di domenica contro la Fiorentina, i gialloblù hanno proseguito allo Sporting Center 'Paradiso' di Peschiera la loro preparazione al match. Gli uomini di Ivan Juric sono scesi in campo nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 22 novembre: dopo il riscaldamento con 'torelli', lavoro tattico e partita a campo intero.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
21/NOVEMBRE/2019 - 16:55
Peschiera - Mentre si avvicina la gara di domenica contro la Fiorentina, i gialloblù proseguono la loro preparazione al match presso lo Sporting Center 'Paradiso' di Peschiera. Gli uomini di Ivan Juric sono scesi in campo nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 21 novembre: dopo il riscaldamento, la squadra ha proseguito la seduta con delle esercitazioni sui possessi palla, per poi concludere con una partita finale a campo intero.
CONTRO LA FIORENTINA COL LUTTO AL BRACCIO IN MEMORIA DI ROBERTO PULIERO
20/NOVEMBRE/2019 - 13:40
Verona - Hellas Verona FC comunica che questa domenica, 24 novembre, in occasione del match al Bentegodi (ore 15) contro la Fiorentina, la squadra gialloblù giocherà con il lutto al braccio per commemorare la figura umana e professionale di un veronese che ha lasciato tracce indelebili nella storia della città e dell’Hellas quale Roberto Puliero, scomparso nei giorni scorsi.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
20/NOVEMBRE/2019 - 17:25
Peschiera - Gialloblù al lavoro anche oggi pomeriggio, mercoledì 20 novembre, in vista della partita di domenica al Bentegodi (ore 15) contro la Fiorentina. Presso lo Sporting Center "Paradiso" di Peschiera, i ragazzi di Ivan Juric hanno dapprima svolto lavoro di forza in palestra per poi dedicarsi ad una serie di esercitazioni tattiche sul campo.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
19/NOVEMBRE/2019 - 17:30
Peschiera - E' iniziata oggi, martedì 19 novembre, la settimana di preparazione dell'Hellas Verona alla partita di domenica al Bentegodi (ore 15) contro la Fiorentina. Presso lo Sporting Center "Paradiso" di Peschiera, agli ordini di mister Ivan Juric e del suo staff, i gialloblù hanno dapprima svolto una fase di riscaldamento volta a sollecitare la mobilità. A seguire lavoro tecnico-tattico, intervallato da esercitazioni sul possesso-palla. La seduta si è conclusa con una mini-partita a campo intero.
HELLAS VERONA SI ASSOCIA AL DOLORE DI TUTTA LA CITTÀ PER LA SCOMPARSA DI ROBERTO PULIERO
19/NOVEMBRE/2019 - 14:10
Hellas Verona FC esprime i sensi del più profondo cordoglio e della più sincera vicinanza a famigliari e amici per la scomparsa di Roberto Puliero, per quasi 40 anni voce storica dell’Hellas Verona nelle sue appassionate e indimenticabili radiocronache.
FONTE: HellasVerona.it
VITA DA EX: La strana parabola di RAGATZU da 'oggetto misterioso' all'HELLAS alla zona Champions col CAGLIARI di MARAN... Un po' come andò per COSSU che nei suoi anni a Verona non uscì mai dall'anonimato prima di tornare in Sardegna e conquistare addirittura la maglia azzurra. Grande momento anche per Pierluigi GOLLINI fresco d'esordio con la Nazionale azzurra! Incredibile PETKOVIĆ ora è nel giro della nazionale croata e anche il BARÇA si interessa a lui! Nel VERONA 16 presenze, nessun gol e tanta tanta mediocrità....
Lo svincolato Andrea COCCO riparte dall'OLBIA in Serie C: Per lui contratto biennale.
MONSIEUR PLATINI PIENAMENTE ASSOLTO dai giudici svizzeri, nella vicenda del presunto pagamento illecito ricevuto dall’allora ex presidente della Fifa Sepp BLATTER, boccia il VAR a modo suo 'Non risolve i problemi, ma li sposta. Sono contro la Var, penso che è una bella cagata e che purtroppo non si tornerà più indietro' Poesia dedicata a Roberto Puliero
novembre 23, 2019
Par gnanca vera che te si andado Via
Sensa de ti….come sarala na partia
Da quarant’ani ne le recie la to voce profonda
come quando l’acqua de l’Adese…..la sbate su la sponda
forse solo adesso se rendemo conto tutti quanti
de quanto te eri grande con i to RETEEEE assordanti
T’è amado la squadra, i colori e sta città
e nesuno par questo mai el te scordarà
te manchi da un giorno ma paremo sa persi
ne manca qualcosa……par che semo diversi
riguardemo nei calti se catemo qualcosa
na cassetta, un to disco o na to foto gioisa
na foto dele to maciete da Elvis Ciurla a Gedeone tifoso de Bovolon
da Gustavo la Pearà a Gennaro caputon veronese Teron
Te ne mancarè Roberto …..non te se ancora quanto
ma averte visto e sentido, par noialtri sarà sempre un Vanto
Ora riposa in pace Roberto… e da lassù tifa el Verona
ricordandote sempre che al to ricordo….el nostro cor el se incoccona
Ciao Roberto
Il Bozza
FONTE: HellasLive.it
NEWS
22 novembre 2019 - 18:04 L’addio a Puliero: “San Zeno non ha mai visto una basilica così”
Migliaia di persone hanno reso omaggio al grande cantore gialloblù
di Redazione Hellas1903
Una folla. Commossa, silenziosa, plaudente. L’amatissimo Roberto Puliero è accolto in piazza San Zeno da migliaia di veronesi, sotto una leggera pioggia, come in quel 12 maggio 1985 quando raccontò il punto più alto del Verona, a Bergamo.
Autorità, rappresentanti dell’Hellas Verona, ex gialloblù, i colleghi de La Barcaccia, i ragazzi della Curva Sud, che hanno esposto lo storico striscione delle Brigate, ma soprattutto tanti, tantissimi veronesi di ogni età hanno reso omaggio al loro cantore Roberto Puliero, straordinario interprete della sua città, delle sue passioni, del suo cuore.
Un lunghissimo applauso ha accolto il feretro. Poi la funzione con molti concelebranti, e la famiglia di Roberto commossa: la moglie Kety Mazzi, i fratelli Renzo, Francesco e Mario.
La lettura è di San Paolo: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo”. Il Vangelo è quello del buon ladrone: “Oggi sarai con me in Paradiso”.
L’Omelia è di don Carlo Vinco. “San Zeno non ha mai visto una basilica così, con questa partecipazione enorme – dice – oggi è stata deposta una penna. Graffiante, significativa, che ha scritto quello che sempre vorremmo sentire. Questa platea è affettuosa, è amica. Tutti noi vorrebbero ancora sentire quella voce che ha gridato sempre la parola Umanità. Roberto, oggi la rete l’hai fatta tu. Non sentiamo più la sua voce, e i familiari hanno scelto di non farla sentire, per dare spazio solo ai ricordi. Tutta questa gente ti ha ascoltato per molti anni, in questo momento la risentiamo, c’è chi ride alle tue torcolade. Fino all’ultimo hai riempito lo spazio che avevi intorno. Roberto non accettava la stupidità, la menzogna, perchè cercava la verità. Attorno a lui si è raccolta un’unità meravigliosa. Qui non ci sono appartenenze politiche o religiose, siamo tutti attratti da una persona libera, schietta e vera. Per questo lo dobbiamo ringraziare”.
La soprano veronese Cecilia Gasdia canta il brano “Fratello Sole, Sorella Luna”.
A fine Messa la moglie Kety ha scelto il brano cantato “Su ali d’aquila”.
Poi, le parole di Elena in rappresentanza dei giovani della Barcaccia: “A 20 anni grazie a te siamo riusciti a realizzare molti dei nostri sogni di attori”, di uno dei suoi alunni di scuola: “Ci hai scelti, accompagnati, sei stato maestro di vita. Non ti abbiamo mai visto triste. Da te tutti hanno “succhiato felicità”. Eri un uomo comune amato dalla gente comune”, del collega della Barcaccia : “Hai fatto amare lo sport e la cultura, per me un privilegio essere tuo amico”, di Giovanni, che fin da bambino è stato sul palco con lui: “Siamo vissuti in simbiosi da quando sono nato, sei stato un secondo papà e mi hai chiamato figlio. In teatro tutto quello che ho imparato me lo hai insegnato tu”.
Il regista Alessandro Anderloni ha infine letto una poesia in dialetto veronese dedicata a Puliero.
All’uscita dalla basilica di nuovo tanti applausi, la tromba suona il silenzio, i tifosi cabtano “Lassù nel ciel”, molti vanno a toccare la bara.
La pioggerella sono le lacrime dei veronesi che perdono un loro grande interprete e portavoce, l’applauso è lungo e intenso fatto di quel calore umano e di quella gioia che Roberto ha sempre messo in tutto quello che ha fatto.
Andrea Spiazzi
NEWS
19 novembre 2019 - 20:58 “A che te dào!” Frasi e personaggi del mito. I vostri ricordi di Roberto Puliero
Sulla pagina Facebook di hellas1903.it il ricordo dei tifosi gialloblù
di Redazione Hellas1903
Sono innumerevoli le frasi e i personaggi creati da Roberto Puliero e amatissimi dai veronesi e dai tifosi del Verona. Dalle espressioni tipiche in radiocronaca “Chi crede nei miracoli può ancora sperare”, “Gridiamo alto il nostro alè Verona”, “Momento di grandissima emozione”, “Stringiamoci attorno ai nostri ragazzi”, “Là c’è la giustizia”, “Inciampa sulle primule”, “Alè viva il parroco”, “Momenti di broccaggine”, e chi più ne ha ne metta, fino alla creazione di personaggi televisivi che traendo spunto dal tifo per l’Hellas arrivavano fino alla satira politica, con, inoltre, le tante canzoni ironiche da Puliero scritte e cantate.
Elvis Ciurla col suo “A che te dao”, Gennaro Caputon, Gedeone tifoso di Bovolone, Gustavo La Pearà tifoso della Brà, Don Bortolon parroco di Cavaion, fino all’assessore Garonzi e il suo “Palassetto”, al marito del sindaco Michela Sironi, Toni Gigiotto reduce del ’68, le caricature dei presidenti Pastorello, Arvedi, Martinelli, Setti e tanti altri.
Poi ci sono i ricordi personali, di quando lo si incontrava per strada o dopo qualche suo spettacolo.
Sulla pagina Facebook di hellas1903 raccogliamo i vostri ricordi del mitico Roberto, che oggi ci ha purtroppo lasciato ma che continuerà a vivere nello spirito di Verona e del Verona.
FONTE: Hellas1903.it
22 NOV 2019 IKIGAI
In Giappone lo chiamano IKIGAI che, tradotto in italiano, significa “qualcosa per cui vivere” o “una ragione per esistere” o più semplicemente “un motivo per cui alzarsi il mattino”.
Ikigai è l’intersezione di quattro elementi: Ciò che amiamo fare. Ciò che sappiamo fare. Quanto ciò è utile agli altri e quanto ci permette di sostenerci economicamente.
Ecco, se ripenso a Roberto Puliero, alla sua vita e all’immenso amore che la città di Verona, i veronesi tutti e i tifosi dell’Hellas Verona, gli hanno tributato nel giorno del suo addio, posso dire che nessuno più di lui incarna la forma della della felicità. L’Ikigai appunto.
Ha fatto di ciò che amava e sapeva fare, un dono agli altri e a se stesso, vivendo le sue grandi passioni. Il teatro innanzitutto. Ma anche il calcio e l’amore per il suo Verona, di cui ne è stato cantore per oltre 40 anni.
Quante persone possono dire di aver fatto nella loro vita sempre ciò che amavano e sognavano? Roberto lo ha fatto, con amore, dedizione e passione.
Abbiamo finito per abituarci alla sua voce, alla sua simpatia, alla sua bravura, alla sua misura ed educazione. Ora che ci ha lasciato, l’abitudine diventa assenza.
Ecco perché al suo funerale la mitica Curva Sud ha rispolverato il simbolo più alto del tifo per l’Hellas Verona, lo storico striscione delle Brigate Gialloblu. Un omaggio riservato ai grandi, e Roberto lo era. Onore ai Butei per il nobile gesto.
Ikigai è vivere preferendo agli schemi i propri sogni. In due parole: vivere felici.
Sia di esempio Roberto per tutti i giovani pieni di passioni e sogni, a cui la vita (o almeno il modello imposto nel mondo occidentale) imporrà presto di allinearsi a standard prestabiliti: studiare, mettere su famiglia, lavorare sino a piegarsi e morire piegati.
Roberto ha scelto di fare ciò che amava e sapeva fare meglio, divertirsi regalando gioia a una intera comunità.
È la prova che ognuno di noi puó vivere secondo il proprio Ikigai. Sta a noi crederci.
È questa l’eredità più preziosa che il grande Roberto Puliero ci ha lasciato.
ONORIAMOLO
Mauro Micheloni
20 NOV 2019 CIAO ROBERTO
Come non farsi ingurgitare dalla retorica? Come colmare quel vuoto che lascia la sua morte? Come onorarlo? Non ne ho idea. Come un pugno nello stomaco la morte di Roberto mi colpisce, mi sbrana l’anima, mi lascia annichilito. Faccio fatica a spiegare e a spiegarvi. Roberto è stato un mio personale punto di riferimento, un modello giovanile da seguire, un idolo. Le sue meravigliose radiocronache, i suoi geniali personaggi, le sue commedie: perle rare in una città che lo ha reso simbolo ma che, mi permetto di dirlo, forse non lo ha mai compreso fino in fondo. Roberto era molto, molto di più di quello che appariva. Un istrione colto ed educato, ma feroce e coerente come pochissimi in riva all’Adige, incapace di chinare la testa davanti al potente di turno. Ci stimavamo a vicenda, bastavano due chiacchiere per farci trovare sempre d’accordo. Il Verona è stata la nostra vita, togliergli la possibilità di raccontare il “suo” Hellas è stata la bastardata più grande che gli si potesse fare. Non ha voluto mai lasciare Verona per seguire una carriera che poteva essere molto più importante ma che inevitabilmente lo avrebbe allontanato dalla città che amava.
Ci mancherà. Mi mancherei Roby. Ma si vede che lassù avevano bisogno di uno che urlasse “reteeee” durante le partite tra Angeli e Diavoli. Ti sia lieve la terra grande amico mio.
Gianluca Vighini
20 NOV 2019 IL TESTAMENTO DI ROBERTO
L’artista di popolo non è mai amato dagli altri artisti. Anche Roberto Puliero, autentico artista di popolo, era (mal) sopportato nel suo ambiente. Troppo famoso e popolare. Molti colleghi si sentivano in ombra e sparlavano: “Qualche teatrante invidioso diceva che riempivo i teatri solo perché il Verona ha vinto lo scudetto, mentre qualcuno che voleva scritturare la compagnia chiedeva ‘ma è quella di quel Puliero che fa el paiasso?’”, mi raccontò l’estate di due anni fa, seduti uno di fianco all’altro nel retropalco del cortile dell’Arsenale.
Anche qualche giornalista poco tollerava Puliero. Per lo stesso motivo: il cantore conosciuto era Roberto, mica il cronista di turno che mentre ne sparlava anelava con invidia misera e feroce alla sua fama. Quando è stato allontanato dalle radiocronache, qualcuno di sottecchi se la rideva pure. Piccole e ottuse gelosie da strapaese. Ma c’è di più: pensate che Roberto con la sua “Edicola” televisiva – satira sferzante sul conformismo e sulla mediocrità e sgrammaticatura (estetica ed etica) di un certo giornalismo – si fosse fatto nuovi amici?
La verità era che Roberto era l’attore, il poeta, il cantore della gente. Nessuno a Verona, nell’epoca moderna, è stato come lui. Un’icona. Ce ne stiamo accorgendo più che mai in questi giorni che piangiamo la sua morte. Roberto è tanti ricordi sociali, collettivi. Roberto per migliaia di persone è la domenica pomeriggio. Roberto è il 33 giri del post scudetto che ascoltavi la domenica mattina con papà e mamma cantando fino alle lacrime. Credo che molti di noi si sentano un po’ più vecchi e pure un po’ orfani. Come se gli anni passati ci avessero chiesto il conto. Ci resta sabbia tra le mani. Cupi, impotenti e un po’ più soli, siamo noi.
Roberto ha segnato un’epoca e un’epica. Epopea meravigliosa, irripetibile e indimenticabile. Il suo testamento morale e culturale però rimane e spero che qualcuno (anzi tanti), in questa dormiente città, possa coglierlo: il vero intellettuale (e Roberto lo era) non se la tira con sciccherie snob, unisce l’alto con il basso, sa comunicare, regala generosamente la cultura alle masse. E le migliora. Roberto mi disse: “Il mio è un teatro popolare, divertente o drammatico che sia, di chiara lettura e ampio respiro spettacolare. Amo coinvolgere la gente, per questo ho fatto diversi adattamenti anche di testi importanti. Se oggi il teatro è meno conosciuto è colpa dei teatranti che fanno delle cose pallose, difficili. Prendi la tragedia greca, la puoi leggere, la puoi studiare, ma non proporla a teatro”. Arrivare al popolo, per lui, non significava abbassare il livello, al contrario: “Ho un debole per Goldoni, questo però è anche molto pericoloso. Ci sono molte compagnie di attori modesti che dicono ‘femo Goldoni perché el fa ridar, perché è in dialetto’. Lo conoscono superficialmente, Goldoni è un grande autore universale, rappresentato in tutto il mondo. Il rischio così è di declassarlo a folclorismo e io odio il dialetto come folclore, come comunicazione rozza, mi è sempre piaciuto portare in teatro il dialetto alto, quello del Ruzante. Il mio intento è far conoscere Goldoni per quello che è e per farlo tagliuzzo molto, anche intere scene, ma il miglior modo per esser fedeli a un classico è non essergli fedele del tutto. So che lui sarebbe contento, mi direbbe bravo, ai miei attori dico che io con Carlo ci parlo”.
Roberto è stato il nostro Giorgio Gaber. Ti sia lieve la terra.
Francesco Barana
19 NOV 2019 CIAO ROBERTO… MITO GIALLOBLÙ
È una di quelle notizie che non ti aspetti, che ti lacerano il cuore e gelano il sangue.
La “Voce dell’Hellas Verona”, Roberto Puliero se n’è andato improvvisamente, lasciando nel dolore i suoi cari, i tanti attori cresciuti con lui nella sua Compagnia Teatrale “La Barcaccia”, ma soprattutto le migliaia di tifosi gialloblù di ogni età che con lui, o meglio con la sua voce, hanno gioito e pianto.
Una voce stanca, quasi sofferente, quella che ha accompagnato la tripletta promozione nella finale Playoff col Cittadella, ma cuore e anima erano quelli di sempre
Conservo ancora l’audio cassetta con tutti i gol della stagione dello scudetto raccontati dalla voce di Roberto; quella serie infinita di “Reteeeeeeee… Alè Alè Alè…Bum Bum Bum… Golgolgol…Nanunanunanu è così via”, sino al brivido finale di Bergamo: “È finitaaaa… Campioni… Campioni… Alè Alè Alè…”
Insieme abbiamo condiviso i festeggiamenti pre partita di Verona-Avellino, e la successiva serata in Brà. Momenti che Roberto ha reso indimenticabili scrivendo pagine di raffinata radio cronaca su Radio Adige prima e Radio Verona dopo.
Aveva un nomignolo per ogni giocatore, che puntualmente intercalava tra nome e cognome nel leggere dagli altoparlanti del Bentegodi la formazione del suo e nostro Verona.
La sua passione e il suo grande talento teatrale lo portavano spesso a romanzare un cross, una triangolazione, facendoci palpitare il cuore appena gli avversari superavano la metà campo. Era il suo stile, unico e inconfondibile.
Digitalizziamo i momenti che solo un cantore come Roberto ha saputo rendere epici al di là del successo sportivo, affinché nulla vada perduto e si possa, Dio volendo, raccontare da nonni ai nostri nipoti, di un grande uomo la cui voce è stata colonna sonora di Scudetto, spareggi e finali.
Ci mancherà Roberto, e tanto. Mancherà il suo entusiasmo genuino. Quel suo gioire alla “sudamericana”, ancora oggi unico ed inimitabile.
Verona gli voleva bene. Tutti gli volevano bene e questo è sicuramente il gol più importante che ci ha raccontato .
Merita un posto d’onore nella lunga e gloriosa storia del Verona Hellas.
Sicuramente lo ha nel nostro cuore di tifosi, nei Butei di ogni età e tempo.
Piangiamo oggi un grande uomo, un grande artista e un grande tifoso di cui mi onora l’aver condiviso il tripudio e l’estasi tricolore.
Ciao Roberto… ci rivedremo un giorno… “lassù, nel ciel”.
Mauro Micheloni
FONTE: Blog.Telenuovo.it
FUNERALI PULIERO Tutta Verona per l'ultimo saluto a Roberto
22/11/2019 18:20
Tutta Verona si è riunita nella Basilica di San Zeno per l'ultimo saluto a Roberto Puliero che si è spento martedì mattina all'età di 73 anni. Oltre alle autorità cittadine, c'erano anche gli ex giocatori dell'Hellas, con alcuni Campioni dello Storico Scudetto oltre che ai rappresentanti dell'Hellas di oggi come Juric e Pazzini. Puliero era la voce dell'Hellas ma era anche un uomo di grande cultura e punto di riferimento del teatro veronese con la sua compagnia "La Barcaccia".
Ma in piazza San Zeno c'era soprattutto la gente comune: i tanti veronesi innamorati della voce e delle maschere di Puliero che hanno accompagnato intere generazioni. Un lungo applauso ha accolto il feretro di Roberto per il suo ultimo viaggio.
"E' calato il sipario, si è spento un tasto del telecomando con Roberto - ha detto nell'omelia Don Carlo Vinco - Puliero ora è in cielo e sicuramente starà facendo un'imitazione dei santi".
All'uscita della bara dalla Basilica, prima c'è stato il momento del silenzio solenne con la tromba. Poi i tifosi del Verona hanno reso omaggio a Roberto con i cori.
"La città si ferma per Roberto. Puliero ha rappresentato tutti noi, entrava nelle nostre case tutti i giorni con la sua voce e le sue imitazioni - ha detto il sindaco Sboarina - vedere così tanta gente qui per lui ti riempie davvero il cuore. Oltre alla Tribuna Stampa dedicheremo anche una borsa di studio e una targa a suo nome in uno dei teatri cittadini".
"Abbiamo perso un pezzo importante della cultura veronese. Con Roberto perdiamo un pezzo di storia, oltre che una persona eccezionale - ha detto l'ex sindaco Tosi - Le sue imitazioni dimostravano sempre una grande intelligenza".
FUNERALI PULIERO Il saluto dei tifosi dell'Hellas a Roberto
22/11/2019 15:54
Tutta Verona si è riunita nella Basilica di San Zeno per l'ultimo saluto a Roberto Puliero che si è spento martedì mattina all'età di 73 anni. C'erano anche i tifosi del Verona che hanno reso omaggio alla voce dell'Hellas con uno striscione.
PER LA VIA CI VOGLIONO 10 ANNI La tribuna stampa dedicata a Puliero
20/11/2019 17:10
Il sindaco Sboarina, rispondendo alle sollecitazioni e alle richieste avanzate anche da esponenti politici e da semplici cittadini, ha ricordato che per l'intitolazione di una via o una piazza è necessario che siano trascorsi almeno 10 anni dalla morte.
Tuttavia l'Amministrazione Comunale omaggerà la figura di Roberto Puliero dedicandogli la tribuna stampa dello stadio Bentegodi, istituendo una borsa di studio scolastica e ponendo una targa in uno dei teatri comunali dove ha recitato, in modo da ricordare i tre grandi ambiti in cui Puliero è stato impegnato: sport, scuola e teatro.
Queste le parole di Federico Sboarina: “L’essenza di Roberto Puliero è racchiusa in tre aspetti: l’attore, il cronista sportivo e l’uomo di cultura. Affinché la sua eredità resti come patrimonio di tutta la città, saranno tre le iniziative che il Comune metterà in campo a breve. Gli verrà intitolata la tribuna stampa dello stadio Bentegodi, da dove Roberto ha fatto per decenni le radiocronache dell’Hellas Verona. Ma è stato anche una grande presenza in palcoscenico, e per questo verrà apposta una targa in suo ricordo in uno dei teatri cittadini. Spazio ancora da decidere e da valutare magari in collaborazione con la sua storica compagnia. Infine, l’eredità culturale che mi piace sia indirizzata ai giovani, come fondamentali custodi della memoria. Già dal prossimo anno scolastico il Comune bandirà per le scuole una borsa di studio dedicata al suo nome, con l’obiettivo di creare uno stimolo culturale e artistico che continui ad arricchire Verona come sapeva fare Roberto Puliero”.
LE PROPOSTE PER RICORDARE LA VOCE DELL'HELLAS Una via e un settore dello stadio per Roberto
20/11/2019 11:45
Con Roberto Puliero ci ha lasciato un pezzo della storia di Verona. La notizia della sua morte ha colpito tutta la città. Un simbolo di Verona che merita un riconoscimento ufficiale. Il presidente del Consiglio Comunale, Ciro Maschio, ha annunciato che Puliero verrà ricordato con un minuto di silenzio nella seduta di giovedì.
Intanto, il gruppo "Verona Domani" ha già chiesto all'Amministrazione Comunale di intitolare una via o una piazza a Roberto. Mentre sui social molti tifosi chiedono di dedicare un settore dello stadio Bentegodi alla voce dell'Hellas. La tribuna stampa, la sua "casa domenicale" per molti anni, sembra l'ipotesi più probabile da tenere in considerazione.
DEDICATA AI DOTTORI L'ultima poesia di Puliero in ospedale
20/11/2019 09:15
Roberto Puliero non perdeva mai il sorriso, anche nei momenti più duri. Roberto ci ha lasciato martedì mattina, a 73 anni. Durante il ricovero in ospedale ha scritto una poesia dedicata ai dottori e infermieri che l'hanno curato. Eccola:
Quando un giorno uno el se cata
ricoverado a l’ospedal,
più che ben, se po’ anca dir
che, struca struca... te stè mal
Ma, za dopo un par de giorni,
te te senti consolà,
e da una serie de attensioni
circondado e confortà!
Gh’è un bel sciapo de infermiere
che come ti te le ciami,
le se parcipita a iutàrte
come un supìo de tsunami!
Le te alsa, le te sbalsa,
le te senta, le te sbassa,
le te palpa, le te tasta,
le te dindola e strapassa
Fin da mattina imboressàde
la Federica o la Veronica
un’iniesson de bonumor
che la par la bomba ’tomica!
E le prova ad una ad una
sigalando un fià a la bona...
... che sia pronte par la sera
le cansone del Verona,
e le sistema le bandiere!,
parchè riva fin lassù
la gioiosità festosa
dei colori gialloblù!
... po’ gh’è Andrea, che te lo senti
quando riva el so vocion
che’l par proprio vegnù fora
da un Sior Todaro brontolòn
E Francesco che po’ se casco,
so a la fin contento istesso...
sono sicuro: co un colpetto
el me tira su dal cesso!
E gh’è la Elena col boresso
sempre annesso e incorporado
con la Kety a far da spalla
a quel “duo“ un fià scombinado
Fin che intanto la Michela,
coi so oceti birichini,
la te fa solo pensar
a pastissi e tortellini...
... e po’ gh’è la Paola capobanda:
per governar quelo che gh’è,
ela ghe basta un bel sorriso,
’na parola, anca un giossetin de te...
Du anni fa, forsi impisocado
e de sonno ancora storno,
m’era fin scapà da dir
“quasi quasi qua ghe torno!“
Ben, scusè, m’ero sbalià!...
Voi tornar ma no malà...
voi tornar pa ringrassiar
chi ogni giorno m’ha curà
con affetto e co umiltà
impinando el so lavoro
de amicissia e umanità
LA STRANA CARRIERA DELL'ATTACCANTE Ragatzu, fantasma Hellas ora Champions a Cagliari
18/11/2019 12:08
A Verona era rimasto solamente sei mesi e non aveva mai giocato (solo tre partite con la Primavera). Daniele Ragatzu era arrivato nel dicembre 2012 a parametro zero ma dopo un mese era stato girato alla Pro Vercelli. Tornato alla base a Peschiera, dopo mesi fuori dal progetto, era poi ripartito per giocare a Lanciano. Era considerato una promessa da giovane ma a Verona non aveva dimostrato il suo valore e poi le sue tracce si erano perse e si era tornato a parlare di lui solamente per vicende giudiziarie: è stato rinviato a giudizio per presunti maltrattamenti all'ex fidanzata.
Come tanti giocatori sardi si era "smarrito" fuori dall'amata isola e proprio dopo il ritorno nella sua terra ha ripreso a fare tanti gol, all'Olbia, in Serie C. Ora Ragatzu è tornato alla sua "Casa madre" a Cagliari e vuoi anche per un pizzico di fortuna (infortunio di Pavoletti, oltre al bisogno della società di avere giocatori formati nel vivaio in rosa a causa del regolamento della Serie A), è diventato l'attaccante di scorta alle spalle di Simeone e Joao Pedro (insieme a Cerri).
Così Maran qualche volta lo sta inserendo negli ultimi minuti di gara per far rifiatare le sue bocche da fuoco che, insieme al centrocampo di altissimo livello, stanno portando il Cagliari momentaneamente al terzo posto in Serie A. La strana parabola di Ragatzu: da fantasma al Verona alla Champions League (per ora virtuale) col Cagliari.
FONTE: TGGialloBlu.it
La Società rende noto di aver acquisito a titolo definitivo i diritti alla prestazioni sportive del giocatore Andrea Cocco. L'attaccante ha firmato con il club bianco un accordo valido sino al 30 giugno 2021. Nato a Cagliari l'8 aprile 1986, Cocco vanta in carriera 316 presenze e 80 reti, di cui rispettivamente 200 e 52 in Serie B.
Cresciuto calcisticamente nel vivaio del Cagliari, esordisce in Serie A il 19 dicembre 2005 occasione di Parma-Cagliari. Nella stagione 2005/2006 totalizza complessivamente 5 presenze in campionato e 2 presenze e 1 rete in Coppa Italia. Nella stagione successiva mette insieme con la maglia rossoblù 3 presenze e 1 rete in campionato (contro l'Udinese) e 2 presenze e 1 rete in Coppa Italia, prima di trasferirsi in Serie C1 a Venezia dove totalizza 9 presenze e 2 reti. Dopo l'esperienza in Serie C1 con la maglia della Pistoiese nel 2007/2008 (13 presenze e 1 rete), si trasferisce a Rovigo in Seconda Divisione mettendo a referto 21 presenze e 4 reti. Nella stagione successiva realizza 15 reti in 29 partite con la maglia dell'Alghero sfiorando l'accesso alla fase playoff del girone.
L'ottima stagione in maglia giallorossa gli vale le attenzioni dei club di categorie superiori e l'inizio della lunga militanza nel campionato cadetto. All'inizio della stagione 2010/2011 si trasferisce all'Albinoleffe dove realizza 5 reti in 30 apparizioni. Nell'annata successiva, ancora in forza al club bergamasco, migliora il proprio record chiudendo il campionato con 12 reti in 31 presenze. Nel 2012/2013 passa al Verona (17 presenze e 1 rete), mentre nella stagione successiva si divide tra Reggina (18 presenze e 1 rete) e Beira Mar, nella Serie B portoghese, dove mette insieme 12 presenze e 4 reti.
Nella stagione 2014/2015 si laurea capocannoniere della Serie B con la maglia del Vicenza che trascina sino al 3° posto in classifica totalizzando 20 reti in 37 partite, playoff compresi. Nel campionato seguente è in forza al Pescara, prima di trasferirsi a Frosinone e Cesena, dove nella seconda parte della stagione 2016/2017 totalizza 5 reti in 18 presenze. In estata fa quindi ritorno al Pescara dove, nei successivi 18 mesi, complice un infortunio al ginocchio, scende in campo in 13 occasioni mettendo a segno 2 reti. Nella seconda parte della scorsa stagione, il trasferimento al Padova.
L'arrivo a Olbia segna per Andrea il ritorno in Sardegna a distanza di 9 anni. Al giocatore vanno i migliori auguri per l'inizio di questa nuova stimolante esperienza insieme.
FONTE: OlbiaCalcio.it
domenica 17 novembre 2019
BERGAMO - «Oggi sono felice. Oggi è un giorno speciale». Si chiude con queste parole il bellissimo messaggio che Pierluigi Gollini, portiere dell'Atalanta, ha postato su Instagram a poche ore dall'esordio assoluto nella Nazionale italiana allenata da Mancini. Sul risultato di 3-0 per gli azzurri, il commissario tecnico ha sfruttato il terzo cambio a disposizione contro la Bosnia per regalare all'estremo difensore della Dea la gioia della prima volta con l'Italia. Un'emozione intensa, una gioia enorme per un ragazzo che, come tanti, è partito da Ferrara con una marea di sogni in valigia ed è arrivato a toccare il cielo con un dito.
«La prima volta - ha scritto Gollini sui social - non si scorda mai. Ma questa è già indelebile. È un sogno che diventa realtà. È la somma dei sacrifici che diventano sorrisi. È quella cosa che ripeti sempre quando da bambino giochi per strada: voglio fare il calciatore e giocare in Nazionale. La dedica è tripla, non potrebbe essere altrimenti. La mia famiglia, perché c’è sempre stata; i miei amici, perché sono la mia forza; la mia compagna, perché è vita. E ancora tutti gli allenatori dei portieri che mi hanno accompagnato fino a qui, perché mi hanno fatto crescere e capire. E alla mia gente, quella di Poggio e quella di Ferrara, perché sono orgoglioso di essere uno di loro».
Per Gollini si tratta senza dubbio del momento più importante in carriera, l'anno scorso di questi tempi stava seduto in panchina a guardare Berisha giocare e pensare che oggi è titolare inamovibile di una squadra che lotta pure in Champions League è qualcosa di grande. Molto grande. Classe 1995 con un passato nel settore giovanile del Manchester United, Gollini ha iniziato a giocare con continuità lo scorso 3 marzo contro la Fiorentina a Bergamo e dal quel momento non ha più saltato una partita tranne che a Reggio Emilia con il Sassuolo alla sesta giornata della stagione in corso.
FONTE: TuttoSport.com
«64 anni ho la possibilità di un’ultima avventura, ma non posso sbagliare e ci devo pensare bene». L’ex fuoriclasse della Juventus ed ex presidente dell’Uefa, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, si è detto felice per le parole del presidente francese Emanuel Macron che lo vorrebbe rivedere nel mondo del calcio, in particolare in quello transalpino.
E commentando la completa assoluzione nella vicenda del presunto pagamento illecito ricevuto dall’allora ex presidente della Ffa Sepp Blatter, Platini, nel presentare la sua nuova autobiografia ‘Il re è nudo’, ha aggiunto: «Ho sofferto per un mese, poi ho pensato a difendermi. Dopo che la giustizia svizzera mi ha assolto, ora sono io a spiegare come sono andate le cose».
Sulla Var ha ribadito la sua totale contrarietà: «Ci vorrebbe mezz’ora per spiegare perché non risolve i problemi, ma li sposta. Sono contro la Var, penso che è una bella cagata e che purtroppo non si tornerà più indietro». (Ansa)
FONTE: Daily.VeronaNetwork.it
EX VERONA
18 novembre 2019 - 16:51 Ex Verona, Petkovic star della Dinamo Zagabria. E il Barcellona ci pensa
Momento molto importante per l’attaccante croato, in gol anche nell’ultima sfida contro la Slovacchia
di Raffaele Campo
Getty Images
Da gennaio a giugno di due anni fa aveva vestito la maglia del Verona, ma senza lasciare il segno: 16 presenze con nemmeno un gol e tante prestazioni opache.
Stiamo parlando di Bruno Petkovic, attaccante croato classe 1994. L’allora tecnico gialloblu Fabio Pecchia puntava su di lui per provare a centrare una difficile salvezza, obiettivo poi non raggiunto.
Ma proprio dopo quei sei mesi la sua carriera è letteralmente svoltata: il giocatore è tornato alla Dinamo Zagabria, dove aveva svolto parte del settore guovanile. E nella capitale croata ha ritrovato il gol e soprattutto quella continuità che in Italia, salvo alcuni mesi al Trapani, non aveva mai avuto. Con la sua squadra quest’anno ha realizzato 9 gol in 23 presenze.
E anche in Nazionale il suo apporto e la sua importanza sono evidenti: con la marcatura di sabato sera a Rijeka contro la Slovacchia, sono infatti 5 le marcature, in un totale di 8 gare, siglate in questa fase di qualificazione a Euro 2020.
Tali performances non sono passate inosservate. E infatti secondo il giornale croato “TPortal”, Petkovic sarebbe finito nientemeno che nel mirino del Barcellona, ossia in uno dei più prestigiosi club del mondo.
Quando un intero percorso può totalmente svoltare nel giro di soli diciotto mesi…
FONTE: Hellas1903.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.