#RestiamoACasa ZACCAGNI primo positivo al Covid19 del VERONA - Ufficiale il rinvio al 2021 degli Europei - Calciomercato: NAPOLI e FIORENTINA si contendono PESSINA
...Ma per favore non chiamatelo lavoro agile! Con lo scoppio dell'epidemia di Coronavirus sento sempre più spesso in TV (e vedo scrivere sui media) il termine 'lavoro agile' per riferirsi alla pratica dello 'smart working' (ovvero il lavorare da casa via internet)... Ecco volevo aprire questi spunti di riflessione dalla rassegna stampa scoraggiando per quanto possibile la traduzione letterale dall'inglese: C'è ben poco di agile nello schiacciare i tasti di un PC fissando un monitor! Meglio dire 'telelavoro' o al limite 'lavoro da remoto' se proprio non si vuole usare il termine usato dal popolo di sua maestà... Ma 'lavoro agile' proprio non si può sentire!
Primo contagiato da Covid19 anche all'HELLAS, il sito web di Via Olanda rivela che Mattia ZACCAGNI è stato trovato positivo al test e prolungherà la già avviata quarantena a pochi giorni della partita contro la SAMPDORIA. Il giocatore sta sostanzialmente bene anche se nei giorni scorsi ha avuto qualche linea di febbre e, via social, ha ringraziato tutti per il sostegno
Europei 2020 rinviati di un anno: Le 55 federazioni nazionali europee hanno ufficialmente deciso che il campionato di calcio continentale per nazioni si giocherà dall'11 Giugno all'11 Luglio del 2021 per consentire la normale conclusione dei vari campionati nazionali e delle Coppe europee. La Lega di Serie A starebbe valutando una ripresa ai primi di Maggio con conclusione a metà Luglio ma, ovviamente, è tutto in divenire...
Calciomercato: Dopo aver duellato per AMRABAT, NAPOLI e FIORENTINA sarebbero in corsa anche per un altro centrocampista sbocciato nel VERONA: Il 'Corriere dello Sport' rivela che i partenopei, perso Sofyan andato alla Viola, avrebbero puntato i fari su PESSINA in prestito alla società di Via Olanda ma di proprietà ATALANTA.
Per Matteo il club gialloblù ha un diritto di riscatto facilmente controriscattabile (per una differenza di circa 500mila Euro) dai bergamaschi: Il giocatore vale ora circa 20 milioni, impensabile che la Dea non si avvalga del controriscatto.
Corsi e ricorsi storici anche per le epidemie. Non solo Covid19: Nel 1973 il VERONA rifiutò la trasferta a Bari in Coppa Italia a causa di un'epidemia di colera scoppiata nel sud e in particolare nel capoluogo pugliese e a Napoli. Partita persa a tavolino e un punto di penalizzazione per i gialloblù...
Campionato sospeso prima del termine? La Lega e molti club di A (e, stando a quanto riporta 'Libero', anche i calciatori che si potrebbero vedere decurtati gli stipendi) sarebbero contrari ma del doman non v'è certezza per cui vale la pena ricordare che un precedente esiste e ce lo ricorda in questo articolo CronacaDiVerona.com: Era il 23 Maggio 1915 e il campionato veniva sospeso alla penultima giornata a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale (per la cronaca lo scudetto fu assegnato al GENOA che perse poi 25 tra calciatori, staff e dirigenti a causa del conflitto).
Intanto la Serie A dovrebbe prolungare anche lo stop totale agli allenamenti; troppi i contagiati fra giocatori e tesserati per rischiare ulteriormente...
Non solo campioni e semplici tesserati, i club di Serie A pagano tanti altri dipendenti che mediamente costano intorno ai 55mila Euro l'uno a stagione: Anche in questo caso l'HELLAS risulta la società che più fa musina (alias risparmio por los que no entende l'idioma) spendendo 'appena' 533mila Euro per mantenere in piedi la baracca (di meno spende solo il LECCE con poco meno di 500mila).
Da tenere presente poi, che anche numericamente ci sono enormi differenze tra grandi e piccoli club, si va ad esempio dai 250 dipendenti in corpo alla JUVENTUS ai 10 del BRESCIA. Per saperne di più consiglio questo articolo di CalcioEFinanza.it nella rassegna stampa, buona lettura!
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Antonio DI GENNARO a L'Arena «Questa potrebbe essere l’occasione per cambiare mentalità: si potrebbe per esempio iniziare sempre ai primi di agosto, lasciando più date libere a Natale. Credo che la gente preferisca andare allo stadio con il caldo… Il Verona? Credo che tutte le ultime partite, non solo quella dell’Hellas, siano state falsate dal pericolo contagio. Non ho visto la solita cattiveria, l’attenzione e la voglia di giocare: il Verona si è adeguato, ma bisognava fermare tutto almeno una settimana prima. Noi sappiamo cosa significa giocare a porte chiuse, e senza il pubblico non è calcio» CalcioHellas.it
Luca TONI «Da ex calciatore penso che il problema all’inizio sia stato un po’ sottovalutato in generale. Il virus va assolutamente debellato in qualche modo, perché dà tanti problemi di salute e bisogna stare molto attenti, per cui le misure adottate dal governo italiano sono giuste e le condivido totalmente. Dobbiamo seguire rigorosamente le indicazioni fornite dal Ministero della Salute e restare a casa, anch’io esco pochissimo soltanto per necessita essenziali e primarie come fare la spesa. Negli ospedali in rianimazione non ci sono tantissimi posti, per questo motivo il problema non riguarda tanto del virus in sé, bensì il fatto che a causa delle problematiche di matrice respiratorie che comporta nei casi più gravi il paziente essa debba essere curato in alcuni casi in terapia intensiva. Il nostro sistema sanitario sta producendo il massimo sforzo ma nel caso in cui non vi fossero più posti nel reparto specifico negli ospedali la situazione diventerebbe sempre più drammatica. La Raccolta fondi per la Croce Rossa Italiana promossa dai campioni del Mondo azzurri del 2006? Ognuno di noi fa il possibile per aiutare il prossimo nei momenti di difficoltà. Io e il gruppo di ex Campioni del Mondo con l’Italia di Marcello Lippi abbiamo una chat in cui ci sentiamo spesso, da qui è nata l’idea di raccogliere dei fondi per sostenere la Croce Rossa Italiana. L’offerta è libera, più siamo e più riusciamo a donare meglio è per tutti i nostri connazionali in difficoltà. Abbiamo già raccolto una somma importante ma desideriamo accumulare ancora maggiori risorse. Vogliamo raccogliere una cifra ancora più importante per dare una grande mano d’aiuto al Paese. Quando potrebbe potenzialmente riprendere il campionato di Serie A? Bisogna capire concretamente quando riusciremo a sconfiggere il Coronavirus, ripristinando le condizioni di normalità e sicurezza sanitaria per ognuno di noi, questa è in assoluto la cosa più importante. Bisognerà valutare con attenzione come gestire il prosieguo della stagione calcistica. Propendere per un’ipotesi piuttosto che per un’altra è davvero molto difficile, perché qualsiasi decisione venga presa si va inevitabilmente a danneggiare qualcuno. Il campionato verrebbe evidentemente falsato anche se si optasse per la disputa di play-off e play-out, perché magari qualche squadra di bassa classifica aveva già affrontato squadre molto forti a differenza delle concorrenti, mentre nel resto del calendario avrebbe dovuto disputare degli scontri diretti per raggiungere l’obiettivo salvezza. In alternativa, si potrebbe decidere di annullare per intero la stagione calcistica corrente e ripartire l’anno successivo da zero. Bisogna valutare anche cosa ne sarà in termini temporali ed organizzativi dei campionati Europei, che sono una competizione molto prestigiosa ed importante ma per comprendere il da farsi in quest’ottica sarà necessario capire come reagiranno e si porranno sul tema tutte le altre federazioni e gli altri Stati. I calciatori sono molto fortunati sotto tutti i punti di vista, sono una categoria privilegiata sotto molti aspetti e quando si tornerà a giocare dovranno dare gioia ed entusiasmo alla gente, che senza dubbio sarà ancora profondamente segnata da quanto accaduto. L’Italia dovrà affrontare una grossa crisi sul piano economico e sociale, per cui le persone faranno anche fatica a ripartire nel lavoro e nella loro quotidianità. Tutti insieme dobbiamo cercare di dare una mano. I calciatori, da questo punto di vista, avranno certamente meno assilli e problemi. Per gli italiani sarà una fortuna ed una liberazione emotiva poter tornare allo stadio a festeggiare la propria squadra ed i propri beniamini dopo questo periodo di clausura, non vediamo l’ora di goderci il calcio e tornare a sorridere insieme ad amici e familiari. E’ un momento molto difficile per tutta la Nazione e per il mondo intero, inutile nasconderlo e girarci intorno» MediaGol.it
L'ex portiere scaligero Sebastien FREY a 'Radio Toscana' «Dobbiamo prendere esempio dagli italiani, bisogna applaudirli per come hanno accolto le direttive del Governo. In Francia invece molta gente non ha capito, e temo che la situazione si rivelerà peggiore che in Italia: c’è meno rigore e più menefreghismo, dovevano prevedere alcune cose ma non l’hanno fatto. I calciatori italiani come si vede dai social, stanno a casa, fanno video e rispettano le regole. Vedo tanti segnali positivi, noi dobbiamo essere i primi a dare l’esempio di quella professionalità che abbiamo dentro. Bisogna pensare al futuro e proteggere i nostri cari per un domani più sicuro e felice. #Iorestoacasa è la cosa più nobile e saggia dell’ultimo periodo. Senza sacrificio non ne verremo fuori» CalcioHellas.it
Il presidente dell'UEFA Aleksander Ceferin dopo la decisione di rinviare il torneo per nazionali europee al 2021 «È in momenti come questo che la comunità del calcio deve mostrare responsabilità, unità, solidarietà e altruismo. La salute dei giocatori, degli staff e dei tifosi è la nostra priorità. Da parte di tutti c’è stato un autentico spirito di cooperazione» Hellas1903.it
Zibì Boniek, componente dell’Esecutivo dell’Uefa e presidente della Federcalcio della Polonia a 'La Gazzetta dello Sport' «Il rischio di non giocare più? Tutto purtroppo è possibile. Se non si potesse più, in Polonia, in Italia, dovunque non so cosa succederebbe con titoli e retrocessioni. Un grande problema. Ma non credo esista la possibilità di finire questo campionato in autunno. Meglio chiuderlo al 30 giugno e ad agosto cominciare il nuovo» Hellas1903.it
Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, alla RAI «Abbiamo sospeso tutti gli adempimenti fiscali fino al 30 maggio per tutte le Federazioni sportive e per tutte le altre attività sportive. Abbiamo sospeso gli affitti di tutte le strutture di proprietà dello Stato e abbiamo previsto una indennità di 600 euro una tantum per le decine di migliaia di collaboratori sportivi che sono in giro per l’Italia e lavorano nelle piccole realtà italiane. Cosa accadrà alla Serie A? Ritengo che la Serie A possa tornare a giocare il 3 maggio, poi valuteremo se a porte aperte o a porte chiuse. A questo si aggiungeranno le competizioni internazionali, come Europa League e Champions League, che si aggiungeranno al campionato» TGGialloBlu.it
Il presidente del CONI, Giovanni Malagó, a 'GR Parlamento' «Nessuno sa come saranno le cose da qui a uno, due, tre mesi. Nessuno poteva immaginare qualcosa del genere. Una deadline potrebbe essere il mese di giugno e mancano 130 giorni all’Olimpiade. Preferirei finire la Serie A, così niente strumentalizzazioni, ma non so se ci riusciranno. Non devo entrare nelle scelte, ma posso avere una politica unitaria. Giusto che decida Gravina» TGGialloBlu.it
Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ospite di 'Radio anch'io sport' su Rai Radio 1 «In questo momento nulla si può escludere. Lavoriamo su auspici, speranze. Tutti vorremmo chiudere il campionato (di Serie A, ndr) entro l'estate, ma od oggi è difficile fare previsioni. Vogliamo programmare con l'idea più ottimistica possibile, ovvero portare a termine i vari tornei. Non escludo nulla... Tanto che, ha aggiunto, viene preso in considerazione addirittura un effetto 'trascinamento' del campionato attuale sul '20-'21, con un bilanciato su due stagioni diverse» TGGialloBlu.it
NBA & CORONAVIRUS: Sono 7 i giocatori positivi al Covid 19 nel massimo campionato di basket americano; dopo il francese GOBERT, MITCHELL e WOOD, i NETS annunciano 4 contagi tra i propri tesserati tra cui il campionissimo KD Kevin DURANT.
Calcio sospeso fino ad inizio aprile. Poi chissà. L’Italia si ferma e così anche lo sport, che in questi giorni ha fatto registrare i primi casi di giocatori positivi al coronavirus. E’ la seconda volta nella storia del calcio italiano che la Serie A viene interrotta. Nel 1915 l’unico precedente.
Era la primavera del 1915, in un campionato non ancora a girone unico. Nel luglio precedente era iniziata la Grande Guerra, il primo conflitto mondiale. Per questo motivo, ad un solo match dall’ultima giornata del Girone Finale Nord, il torneo venne sospeso prima di Genoa-Torino e del Derby Milan-Inter.
Il 23 maggio 1915, centocinque anni fa, la FIGC decise per l’immediata sospensione della Serie A senza confrontarsi con le società. L’Italia entrava in guerra contro l’Impero Austro-Ungarico. Il Genoa vinse lo Scudetto in virtù della prima posizione al momento della sospensione, nel girone Finale Nord.
Arrivarono i reclami di Inter e Torino, mentre le squadre centro-meridionali che avebbero dovuto sfidare la vincente del girone nord vennero considerate poco competitive ed escluse completamente dal dibattito. Per questo motivo la Lazio, ancora oggi, cerca di portare in società quello Scudetto 1915.
In questi giorni, tornando al presente, molti stanno pensando alle possibili soluzioni in caso il campionato di Serie A 2020 non possa riprendersi causa pandemia di coronavirus. Il campionato 1915 e la sospensione furono diversi per diversi motivi, dal perchè dalla sospensione alla mancanza di un girone unico da cui attingere e prendere spunto.
Ognuno ha la propria idea riguardo il campionato 2020, tra playoff a cancellazione dello stesso con zero scudetti o retrocessioni. Tanti dubbi, nessuna certezza. Rimane quella del 1915, in cui il Genoa allenato da Garbutt vinse il settimo dei nove titoli nazionali, ultimo dei quali arrivato nel 1924.
Assurda e triste la storia di quel Genoa 1915, come dei tanti giocatori tra le due guerre mondiali: tra calciatori, staff e dirigenti, morirono 25 tesserati del Grifone a causa del primo conflitto mondiale.
FONTE: CronacaDiVerona.com
Secondo quanto riportato oggi da "Libero" in caso di annullamento dei campionati di calcio le società sarebbero intenzionate a operare delle trattenute sulle competenze mensili dei calciatori. Laddove la cosa si verificasse, si aprirebbe sicuramente una vertenza con l'AIC, pronta a scendere in campo per difendere i propri assistiti.
Nel 1973 un’altra tragica epidemia mise in subbuglio l’Italia. Si trattò del colera. Il Mezzogiorno della Penisola, con Napoli e Bari in prima fila, venne colpito dal vibrione, mettendo in fibrillazione anche i palazzi del pallone nostrano.
Il bilancio del funesto contagio, iniziato nell’agosto di quell’anno, fu molto inferiore a quello dell’attuale pandemia legata al Covid-19. Si ebbero, infatti, 227 persone infettate in tutto il Sud, con 24 decessi.
Tuttavia, infinite discussioni scoppiarono anche allora, relativamente all’opportunità di giocare o meno al calcio, quantomeno nelle località colpite dal virus. Tutto ciò causò il rinvio di alcune gare di Coppa Italia, in programma quell’estate.
Il Bari, allora allenato da Carlo Regalia, venne inserito in un girone da 5 squadre, con Perugia, Fiorentina, Palermo e Verona.
I galletti iniziarono la competizione, che prevedeva si disputassero solo partite secche (due in casa e due in trasferta per ciascuna compagine), con un buon pareggio in rimonta sul campo del Perugia. L’incontro terminò 1-1. A segnare, per il club del Presidente De Palo, fu Arduino Sigarini, a due minuti dal termine.
Il calendario della Coppa nazionale venne una prima volta stravolto dalla decisione di posporre, a causa della malattia in espansione sul territorio, la gara in programma al “Della Vittoria” il 2 settembre, contro i rosanero.
I biancorossi, dunque, si trovarono costretti a dover affrontare la seconda partita consecutiva fuori casa, contro la Fiorentina di Antognoni. I baresi, militanti in serie B, si fecero onore, strappando un altro punto, grazie ad una doppietta di Scarrone.
Il fatto più eclatante, legato a quel torneo, si verificò, però il 16 settembre, quando l’Hellas non si presentò in Puglia per disputare il match. Il comportamento dei veneti venne punito, con la penalizzazione di un punto in classifica e la vittoria per 2-0 a tavolino per Italo Florio e compagni.
Tre giorni dopo, ebbe luogo l’ultima sfida del raggruppamento, il recupero contro i siciliani, che, a differenza dei loro colleghi, disputarono regolarmente l’incontro in terra barese. I due club si presentarono alla sfida appaiati in graduatoria.
Il gol al 63’ di Scarrone fece cullare ai ragazzi di Regalia sogni di qualificazione, spenti sette minuti più tardi dall’autorete di Cazzola.
I siculi, anche loro nel campionato cadetto, guadagnarono poi il primo posto nel girone, ed il passaggio del turno, grazie al successivo pari, proprio con il Verona. La loro avventura si fermò solo in finale, persa ai rigori contro il Bologna.
Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 Marzo 2020 alle 16:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
FONTE: TuttoBari.com
Non solo gli oltre 1,4 miliardi che le squadre attualmente in Serie A hanno versato, nella passata stagione, ai giocatori.
Serie A: quanto vale il mondo del pallone (dipendenti compresi)
C’è anche una fetta di indotto del mondo del pallone, decisamente più piccola, che serve per i dipendenti delle società e che stando agli ultimi bilanci vale circa 100 milioni di euro.
Considerando infatti gli ultimi documenti resi noti dai 20 club che disputano la massima serie nella stagione 2019/20, sono infatti 1.581 i dipendenti non tesserati che fanno parte delle società.
Si va dai 250 della Juventus fino ai 10 del Brescia, con anche Inter, Roma, Milan e Udinese che superano quota 100 tra dirigenti, impiegati, quadri e operai.
Sulla cifra complessiva (così come sulla media) impattano ovviamente non solo il numero di dipendenti, ma anche la presenza di contratti pesanti tra dirigenti e top manager: a pagare di più in salari e stipendi così è l’Inter (18,8 milioni), seguita da Juventus (14,4 milioni) e Roma (13,6 milioni).
Salari e stipendi dei club di Serie A
Società
Bilancio
Dipendenti
Salari e stipendi non tesserati
Media
Atalanta
31/12/18
38
3.068.313
80.745
Brescia*
30/06/19
10
–
–
Bologna
30/06/19
66
2.398.299
36.338
Cagliari
30/06/19
60
1.756.143
29.269
Fiorentina
31/12/18
99
5.196.272
52.488
Genoa
31/12/18
42
4.171.655
99.325
Inter
30/06/19
232
18.808.000
81.069
Juventus
30/06/19
250
14.475.000
57.900
Lazio
30/06/19
38
1.595.000
41.974
Lecce
30/06/19
18
493.787
27.433
Milan
30/06/19
166
12.191.000
73.440
Napoli
30/06/19
47
1.814.031
38.596
Parma
30/06/19
24
1.530.119
63.755
Roma
30/06/19
194
13.665.000
70.438
Sampdoria
31/12/18
52
3.481.000
66.942
Sassuolo
31/12/18
33
1.153.000
34.939
Spal
31/12/18
42
751.815
17.900
Torino
31/12/18
26
3.134.000
120.538
Udinese
30/06/19
126
2.982.900
23.674
Verona
30/06/19
18
533.000
29.611
TOTALE
1581
93.198.334
55.072
Elaborazione CF su dati bilancio
*non fornisce dettaglio su stipendi
Serie A: chi spende meno tra salari e stipendi
Le cifre più basse sono invece quelle di Spal (750mila euro), Hellas Verona (533mila euro) e Lecce (493mila euro), con queste ultime due che, insieme al Brescia (la quale tuttavia non fornisce nel proprio bilancio il dettaglio tra stipendi dei tesserati e dei non tesserati), nella stagione a cui è riferito il bilancio erano in Serie B.
La cifra complessiva è pari così a 93,1 milioni di euro, con una media del salario e stipende per dipendente per ciascuna squadra pari a circa 55mila euro.
FONTE: CalcioEFinanza.it
Quanto influisce il tifo su una partita di calcio?
A volte pensiamo che il tifo sia semplicemente un corollario folcloristico a quel che avviene in campo. Le partite a porte chiuse che ultimamente abbiamo visto ci hanno dimostrato che non è proprio così
Pubblicato da Redazione NanoPress Martedì 17 marzo 2020
Foto Getty Images | Francesco Pecoraro
I maggiori campionati di calcio sono al momento fermi, ma appena una settimana fa, in Serie A, in alcuni match di Champions League, e in Liga, si è giocato a porte chiuse, in un clima talmente surreale da farci domandare: “ma quanto influisce il tifo su una partita di calcio?”.
Il valore dei tifosi
Quello del tifoso è sempre stato un ruolo sottovalutato dalle società, che spesso tendono a considerare i propri tifosi come dei veri e propri “clienti”, che pagano per seguire la propria squadra. La realtà, però, non è assolutamente questa, e le malinconiche partite a porte chiuse a cui abbiamo assistito durante quello che al momento rimane l’ultimo turno di campionato, ne sono la prova.
Le partite senza tifosi infatti, quelle senza fischi e cori, hanno qualcosa di diverso, spesso a favore della squadra ospite.
A porte chiuse, il concetto di “squadra di casa” e “squadra in trasferta” viene totalmente annullato, stravolto. Non esiste più una squadra avvantaggiata dal sostegno canoro dei propri tifosi, ma solamente due squadre intende a sfidarsi nel silenzio generale. Gli unici rumori in un campo di calcio senza tifosi sono le grida degli allenatori, e quelle dei calciatori: tutto sembra più ovattato, a testimonianza del fatto che il calcio senza i tifosi non è nient’altro che uno sport come tutti gli altri, perde quel qualcosa in più.
Le rimonte senza tifosi
C’è un dato statistico che conferma quanto detto: nel turno di Serie A giocatosi a porte chiuse, c’è stata una sola rimonta, quella della Sampdoria ai danni dell’Hellas Verona, per due a uno dopo lo svantaggio iniziale. Il verdetto è stato ribaltato da Fabio Quagliarella, che, al secondo goal, per esultare è andato davanti alle telecamere, unico metodo “per gioire insieme ai tifosi” dirà poi nel post-partita. Questo perché per compiere un’impresa ardua come ribaltare un risultato, il sostegno e la spinta emotiva dei tifosi sono elementi imprescindibili, fondamentali, e la loro mancanza questa volta si è fatta sentire.
A dimostrazione del fatto che al contrario di quello che credono in molti, il tifo negli stadi non ha solamente un ruolo marginale, ma uno da vero protagonista.
Playoff in Serie A: sono una buona idea? L'emergenza Covid-19 ha bloccato la Serie A e allo studio ci sono varie proposte per terminarla regolarmente. Una di queste, disputare i playoff come in NBA. Ma come funzionerebbero e quali vantaggi potrebbe trarne il nostro Campionato? Come si potrebbero gestire i tempi?
Pubblicato da Redazione NanoPress Lunedì 16 marzo 2020
Foto Getty Images | Emilio Andreoli
Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato il primo weekend calcistico senza l’amata Serie A. Il campionato infatti, a seguito dei vari casi di positività al Covid-19 all’interno delle squadre, si è fermato ufficialmente lo scorso martedì, e, se non ci saranno ulteriori rinvii, riprenderà il prossimo 4 aprile. Se si volesse concludere il campionato in modo regolare, si tratterebbe di una vera e propria corsa per recuperare il tempo perso, posticipando l’Europeo al 2021 (con le relative amichevoli) e scendendo in campo una volta ogni tre giorni.
Se però la situazione al prossimo 4 aprile non permetterà alle squadre di Serie A di tornare in campo, la situazione si farebbe davvero complicata: a quel punto infatti riuscire a terminare l’attuale calendario prima di luglio sarebbe davvero impossibile, e costringerebbe la Lega Calcio a ricorrere a soluzioni drastiche. Una di queste potrebbe essere organizzare dei playoff e dei playout, in pieno stile NBA, ipotesi peraltro già discussa in una riunione apposita.
Playoff in Serie A: come funzionerebbero
La speranza (di tutti) è quella di riuscire a portare a termine in maniera regolare questa stagione, concludendo, seppur in maniera forzata (giocando ogni tre giorni) l’attuale calendario. In caso di estrema necessità però, dopo il consiglio tenutosi la scorsa settimana, la Lega Calcio ha già trovato una possibile soluzione, ovvero quella di creare dei playoff e playout.
Il sistema, utilizzato principalmente da sport come Basket e Football Americano, prevede due fasi: la prima, che gli americani chiamano “regular season”, corrisponderebbe al nostro campionato; nella seconda, chiamata “playoff”, le migliori otto della classifica della regular season si sfidano per la conquista del titolo.
Ed è proprio questa l’idea per riuscire ad avere un vincitore: playoff in Serie A per le prime otto della classica, che al momento sarebbero Juventus, Lazio, Inter, Atalanta, Roma, Napoli, Milan ed Hellas Verona. Se l’ipotesi dovesse prendere piede, la Juventus sfiderebbe l’Hellas Verona, la Lazio il Milan e così via, fino ad arrivare a una vera e propria finalissima. Per quanto riguarda i bassifondi della classifica invece, le ultime quattro andrebbero a giocarsi la salvezza nel medesimo modo.
Ma quella che sarebbe solamente una remota e ipotetica soluzione d’emergenza, potrebbe in futuro diventare una grossa novità per il nostro campionato?
Pregi e difetti dei Playoff in Serie A
Quello che per noi sarebbe un sistema per gestire una situazione d’emergenza, a cui nessuno appena due mesi fa avrebbe mai pensato, dall’altra parte del mondo è messo in pratica da sempre, e anche con ottimi risultati.
La National Basket Association, abbreviata in NBA, è infatti una delle leghe più seguite al mondo, con degli introiti annuali a cui non si può avvicinare neanche la Premier League, il campionato di calcio più famoso al mondo. Tra i mille motivi che hanno reso celebre la NBA, c’è infatti anche il sistema dei playoff: su di un totale di trenta squadre, che gli americani chiamano franchigie, ben sedici, terminata la regular season, si danno battaglia per la conquista del titolo, rendendo la competizione ogni anno sempre più spettacolare.
Ovviamente una cosa del genere, applicata al calcio (solo la MLS, il campionato per club statunitensi e canadesi, usa questo sistema) sarebbe una vera e propria rivoluzione, ma perché non fare un tentativo?
Sicuramente potremmo guadagnarci in visibilità, presentando una grossa novità che poi potrebbe avere risvolti inaspettati. Ma quali sono i difetti di questo sistema? Un grosso problema sarebbe rappresentato dal numero maggiore di partite: se infatti un normale campionato ha come termine il mese di maggio, con eventuali playoff la Serie A si dovrebbe prolungare fino a giugno, andando ad intaccare Europei e Mondiali, un problema sicuramente non da poco. Per il resto però, una Serie A in pieno stile NBA potrebbe diventare una competizione davvero interessante.
FONTE: NanoPress.it
L’EPIDEMIA DA CORONAVIRUS RISCHIA DI FAR CROLLARE IL SISTEMA CALCIO ITALIANO
17 MAR 2020
Redazione REDAZIONE
L’emergenza Coronavirus sta producendo e produrrà danni economici importanti anche alle aziende del pallone. Un crac inevitabile per chi versava già in condizioni di sofferenza ed aveva conti non in ordine. Allarme che riguarda numerosi club ma non la Salernitana. Il club granata dovrebbe uscire economicamente sano e salva dall’emergenza Coronavirus. Lo afferma Marcel Vulpis, direttore dell’agenzia Sporteconomy.it in una intervista a Pasquale Tallarino sul quotidiano Il Mattino.
“Alla ripresa dell’attività agonistica, nella migliore delle ipotesi a maggio, il calcio farà i conti con ingaggi, store chiusi, abbonamenti, contratti televisivi” ha spiegato Vulpis
“Le tre categorie partivano da una esposizione debitoria complessiva di 4,2 miliardi di euro con il sistema creditizio, a fronte di 3,5 miliardi di euro di ricavi, report Figc-Arel 2019 (nella foto l’immagine di Gabriele Gravina presidente FIGC) sui dati 2017-2018. A fine stagione, potrà esserci uno spettro fallimento per l’effetto del coronavirus o con l’effetto del coronavirus”.
Secondo Vulpis dunque sarà fondamentale l’apporto delle famiglie che controllano le società: “Per evitare il tracollo, ci sarà bisogno delle famiglie. Non solo a quelle che devono ritornare a popolare gli stadi. Conteranno anche le famiglie al timone dei club: supererà il guado chi avrà liquidità in cassa oppure solidità economica per intervenire con il portafoglio dell’investitore; pagherà dazio chi ha fondato il proprio modello gestionale sull’autofinanziamento”.
È il caso della Salernitana: “In Serie B è tra le società con famiglie solide alle spalle, come il Frosinone che ha Stirpe e lo stadio, come il Benevento che ha Vigorito, il Chievo Verona, il Cittadella. Tutti i serbatoi segneranno rosso fisso ma i club meno a rischio sono quelli che potranno rilanciare attraverso un intervento straordinario dei presidenti, patron e co-patron: in Serie A la Juventus, l’Inter, la Lazio, il Napoli, il Cagliari, l’Hellas Verona, l’Udinese, l’Atalanta, il Sassuolo che tra sponsorizzazione dello stadio e sponsorizzazione della maglia fattura 14 milioni di euro.
In merito alla questione dei playoff per concludere il campionato di Serie A, Vulpis sostiene che “c’è un contratto con Sky e Dazn. È vincolante: la Lega si impegna a garantire il regolare svolgimento del campionato ma adesso non può. Sky ha già anticipato soldi o comunque deve farlo con le ultime tranche. Sky più Dazn è una torta da 300 milioni di euro. Se Sky chiede la restituzione perché non ci sono partite, tanti club non potranno sopperire. I playoff, dunque, sarebbero una ciambella di salvataggio, perché rappresenterebbero – per appeal, eccezionalità, eco mediatica – una specie di Super Bowl all’italiana, un evento da ‘caricare’ in tutti i modi per creare audience, ritorno d’immagine, in grado di assorbire da solo ilmancato introito, prima televisivo e poi al botteghino, di tante partite congelate. Tra mercato domestico ed estero la torta per le tv è di 1 miliardo e 343 milioni di euro”.
Un altro nodo è rappresentato dagli abbonamenti: “Ci sono club che per contratto non prevedono il rimborso – pure Juventus, Inter, Atalanta – e altri che invece contemplano questa possibilità, ad esempio il Milan. Pure gli abbonamenti sono un anello di una catena che comincia a non avere più olio per girare. Il merchandising, ad esempio, non è più una priorità per il tifoso”
FONTE: SportEconomy.it
Editoriali Il futuro del calcio: i play-off per lo scudetto
Scritto da: Davide Luise - 16 Marzo 2020
È una situazione molto delicata quella che sta vivendo l’Italia. Una pandemia che ha bloccato e sta facendo bloccare l’intero Bel Paese. Un’economia ferma, un paese nella paura ed anche il calcio ai box.
Ma non bisogna arrendersi ed è per questo che è giusto già pensare al futuro e pensare a quando l’Italia tornerà a vivere e a correre non solo sui campi di calcio.
Ma quale potrebbe essere il futuro del campionato in corso? Il Corona Virus purtroppo non ci permette di conoscere una data di fine e per questo che bisogna considerare tutte le ipotesi, tra le quali anche il sistema dei play-off.
Un sistema che talvolta fa spavento ma che potrebbe diventare il futuro del calcio europeo. Una mini competizione finale che potrebbe dar lustro ai massimi campionati europei. Un mini torneo che potrebbe ribaltare le sorti di un campionato dando spazio magari a qualche novità o a qualche tenera rivelazione. Mettendo forse da parte anche eventuali sfavori ricevuti nel corso dell’anno perchè tanto alla fine tutto potrebbe essere ri-deciso in una fase finale stile Champions.
E se proprio quest’anno potrebbe essere l’anno giusto per provare questo nuovo esperimento? La situazione ad oggi sarebbe questa con le prime 8 squadre impegnate nella corsa a titolo. Il Verona sfiderebbe la Juventus, il Milan troverebbe la Lazio, il Napoli, come in coppa Italia, l’Inter ed invece l’ultimo match vedrebbe impiegate la Roma e l’Atalanta.
Una svolta che almeno per quest’anno potrebbe salvare le sorti dei Campionati Europei!
FONTE: MondoNapoli.it
Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, nella prossima sessione di mercato può accendersi un duello tra Napoli e Fiorentina per il centrocampista del Verona, in prestito dall’Atalanta, Matteo Pessina.
Pessina, duello Napoli-Fiorentina
La Fiorentina non riscatterà il cartellino di Milan Badelj che continua ad essere seguito da vicino dal Torino. Francesco Cassata del Sassuolo, ad un passo dalla Fiorentina nell’ultima sessione di trattative, dunque, può tornare in pole position per l’estate. L’altro centrocampista su cui i viola stanno raccogliendo informazioni è invece Matteo Pessina, ventiduenne del Verona. Per lui l’Atalanta si è assicurata il contro riscatto su cui però c’è, forte, anche il Napoli.
FONTE: CalcioNapoli1926.it
NEWS
17 marzo 2020 - 11:10
Verona, difesa da record. L’unica neopromossa così? La Juve…
I 26 gol subiti dall’Hellas pareggiano quelli dei bianconeri nel 2007-2008
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Una difesa da record per il Verona.
Nessuna neopromossa in passato, in un torneo a 20 squadre, ha subito meno gol dell’Hellas giunti a questo punto del campionato.
Unica eccezione, quella della Juventus, risalita dalla B dopo lo scandalo Calciopoli. I bianconeri, nel 2007-2008, avevano incassato, arrivati fino a questa soglia della stagione, 26 reti, esattamente con il Verona di oggi.
Ma la Juve, naturalmente, era una neopromossa nella forma, non nella sostanza. L’Hellas di Ivan Juric resta, in questo senso, da primato.
FONTE: Hellas1903.it
Tifoso innamorato da sempre quando il calcio era CALCIO!!! Blog: Mio caro amato calcio in quarantena...
nostalgico rossonero
16 marzo 2020 17:47
Mio caro amato calcio in quarantena...
Mio caro amore, non puoi immaginare quanto mi manchi. Non puoi sapere quanta sofferenza e quanto dolore io sto provando in questi giorni. Al dispiacere di sapere delle sofferenze e delle perdite dell'umanità si aggiunge ora quello di saperti in quarantena.
Il dispiacere più forte è quello di non poterti vedere, di non poter accogliere il tuo invito per gioire assieme. Mi mancano le tue notizie giornaliere che mi fanno sentire sempre felice e spensierato, lo spettacolo che offri stimolando sempre le mie emozioni.
Sapevo di non poter fare a meno di te, ma oggi, che la realtà ci ha drammaticamente proiettati sul fatto compiuto, capisco che mai potrò rinunciare a te, qualunque cosa accadrà con l'intento di separarci. Ti giuro che nulla sarà mai più forte del sentimento che nutro per te, caro unico indispensabile e insostituibile amore.
Hanno tentato di distruggerti in tutti i modi, di assassinarti selvaggiamente con numerosi interventi delittuosi e mortali: il denaro soprattutto, quel demone che ha fatto l'impossibile e sta facendo di tutto per ucciderti, poi “calciopoli” e ora il “corona virus”. Ma questi eventi negativi non riusciranno mai a eliminarti totalmente, saranno solo capaci di trasformarti in meglio o in peggio, ma mai potranno distruggerti definitivamente perchè l'amore che nutriamo per te, noi innamorati, sarà la panacea assoluta e la più efficace per renderti immortale rinnovando le nostre gioie, legate a migliaia di avvenimenti che ci proporrai costantemente. Tanti bei ricordi che, da parecchi decenni ormai, ci tramandi da padre in figlio, da nipoti a pronipoti, da generazioni intere. Da sempre!
Le gioie che hai dato ai tifosi di ogni squadra di club sono state immense, ma non ci hai donato solo quelle; le gioie che, generosamente, tu mi hai dato e che hai donato a tutti noi, come ad esempio i quattro titoli mondiali che l'Italia ha conquistato, ci hanno emozionati fino alle lacrime e ancora oggi custodiamo gelosamente il ricordo nei nostri cuori. Sono ricordi che tutti non potremo mai dimenticare, ricordi fatti di particolari che a noi innamorati, magari, qualche volta sfuggono, ma non cancellano l'emozione del momento.
E sono tanti i miracoli che hai procurato a noi tifosi! Miracoli impensabili ma tanto sentiti dal profondo del cuore, come gli scudetti conquistati da formazioni inconsuete e poco avvezze a vincere un titolo in Italia che non fosse stato invece esclusivo appannaggio delle solite squadre più famose: Milan, Inter e Juventus.
Io seppure ancora ragazzino ricordo il primo scudetto vinto dalla Fiorentina nel 1956 [...]
E come non ricordare poi quello scudetto del 1984/85 conquistato dal Verona? La squadra scaligera fece scalpore poiché, due anni prima dopo essere stata promossa dalla serie B alla serie A, conquistò il quarto posto nel campionato della massima serie. Il Verona si affermò ancora maggiormente l'anno successivo fino a conquistare infine lo scudetto nel maggio del 1985.
Il miracolo lo compì Osvaldo Bagnoli, l'allenatore (cresciuto da giocatore anni prima nel Milan) artefice di una promozione entusiasmante iniziando il cammino nel 1981 sotto la guida oculata del presidente Celestino Guidotti.
Fecero parte di quella squadra pure: Spuri, Fabio Marangon, Bruni, Donà, Sacchetti, Terracciano, e Turchetta.
Bagnoli nemico del catenaccio difensivo, pretese sempre dai suoi giocatori una manovra molto ricca votata alla ricerca costante dei compagni di gioco. Egli escogitò uno stratagemma seminando lo scompiglio tra le difese avversarie, chiedendo ai due attaccanti Galderisi e il danese Elkjaer Preben Larsen di scambiarsi reiteratamente la posizione in campo con veloci automatismi sincronizzati. Questa tattica favorì gli inserimenti, tra gli spazi liberi, dei tre centrocampisti molto dotati tecnicamente: il nazionale tedesco Briegel, l'esterno a tutto campo Fanna e il gioiello trequartista Antonio Di Gennaro (oggi commentatore Tv nelle telecronache Rai). Essi infatti spesso a turno, inserendosi nella manovra avanzata, andarono in goal quasi con la stessa continuità di quella delle due punte. Ancora oggi ricordo con tanta immutata emozione quel fantastico tourbillon gialloblu che si propose con simpatia, riscuotendo parecchia ammirazione da parte di tutti gli esperti appassionati del bel calcio [...]
Io spero che questa epidemia del “coronavirus” finisca presto, pertanto mi auguro sin da ora che tutto possa ritornare come prima, e che tutti gli appassionati possano tornare nuovamente a vivere sognando, come solo il calcio può farci sognare, perchè il problema vero non è quello che riguarda il COME devono essere portati a termine i campionati nazionali ed europei e con quale formula da scegliere onde poter completare la stagione, ma invece il problema riguarda semplicemente il QUANDO si dovrà riprendere a giocare, perchè prima o poi si dovrà ricominciare e non vediamo l'ora che ciò succeda per scacciare definitivamente l'incubo che oggi tiene in ansia tutti noi!!
Quindi mio caro calcio, sono sicuro che il nostro amore non finirà mai. Mio adorato non temere, io ti amerò sempre e ti attenderò fino all'ultimo giorno della mia vita!
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Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
Il Verona di Juric è tra le principali rivelazioni di questa stagione di Serie A. Molto simile in diversi principi all’Atalanta di Gasperini, è una formazione molto verticale che consolida poco il possesso dal basso, ma che anzi cerca molto il lancio lungo.
Basti pensare che è la penultima squadra del campionato per pass accuracy: 76.6%, solo il Brescia ha fatto peggio. Allo stesso tempo, l’Hellas è però la prima squadra del campionato per duelli aerei vinti a partita. Segno di come gli scaligeri sappiano anche rendersi efficaci con il gioco lungo.
La Lega Serie A sembra decisa a sospendere gli allenamenti delle squadre per un’altra settimana. Questa decisione nasce, spiega il Corriere dello Sport, per due motivi: ia perché 7 club su 20 (Juventus, Inter, Sampdoria, Verona, Fiorentina, Udinese ed Atalanta) hanno i loro tesserati in quarantena, sia perché la ripresa del campionato è lontana.
Si sono arresi a questa decisione anche i presidenti che non volevano fermarsi (Lotito, De Laurentiis). La salute pubblica in questo momento va al primo posto.
FONTE: CalcioNews24.com
DOPO RINVIO DEGLI EUROPEI A maggio la Serie A? Gli scenari possibili
18/03/2020 11:10
Dopo il rinvio degli Europei al 2021, ora il calcio italiano guarda a come modificare il calendario. Anche perché, da quello che si è intuito, infatti, final four (in Europa) e playoff (in Italia) non piacciono per evidenti ragioni economiche, come riporta gazzetta.it: meno partite, più tagli al budget assicurato dalle tv.
La volontà dei club, espressa nella riunione Uefa di ieri, è quella di giocare tutte le partite che restano, tra Serie A (12 giornate da calendario, 13 per chi ha un turno in più da recuperare) e Coppa Italia, con i due ritorni delle semifinali e la finale. Le date della possibile ripartenza sono cerchiate a maggio, con tre diverse opzioni: 2 maggio, ipotesi oggi ottimistica, 9 maggio e 16 maggio. La prima permetterebbe di concludere il campionato il 28 giugno; le altre due avrebbero bisogno di sforare a luglio, di una o due settimane. Andrebbe richiesta una proroga per i contratti dei calciatori in scadenza a giugno. La Uefa però tende a scoraggiare questa soluzione perché si scontrerebbe con l’inizio della stagione successiva. E per la Lega di A ripartire ad aprile è un’opzione da escludere, alla luce della situazione sanitaria attuale. Ieri altre due commissioni si sono costituite: una tra i club e l’Associazione Calciatori. Temi: la ripresa in sicurezza del lavoro e la possibile condivisione del danno economico. Le società chiederanno ai calciatori di contribuire.
RACCOMANDAZIONE DELLA FEDERAZIONE MEDICO SPORTIVA ITALIANA Stop agli allenamenti almeno fino al 3 aprile
18/03/2020 11:00
Stop agli allenamenti dei club professionistici "almeno fino al 3 aprile". E' la raccomandazione della Federazione Medico Sportiva Italiana, con riferimento all'attuale dibattito "circa la possibilità delle società di ogni disciplina sportiva di disporre lo svolgimento di allenamenti collettivi". Per le società dilettantistiche viene consigliata l'interruzione delle sedute di training fino a nuove indicazioni", mentre per il settore giovanile scolastico lo stop degli allenamenti dovrebbe durare "fino al 30 giugno".
FONTE: TGGialloBlu.it
Verona - Hellas Verona FC comunica che Mattia Zaccagni è stato sottoposto ad esami medici che hanno evidenziato la sua positività al Coronavirus-COVID-19. Il calciatore, così come tutta la squadra, prolungherà il già attivato isolamento volontario domiciliare sino al prossimo 25 marzo, continuando ad essere monitorato. Zaccagni sta bene: nei giorni scorsi ha avuto qualche linea di febbre.
#WeAreOneTeam
17/MARZO/2020 - 16:30
#WeAreOneTeam
Tifiamo tutti insieme per una sola squadra: Medici, Infermieri, Cittadini.
#WeAreOneTeam: in attesa di tornare ad abbracciarci sugli spalti, adesso tifiamo tutti insieme per una sola squadra, quella dei Medici, degli Infermieri e dei Cittadini di tutta Italia. Forza!
Questo il messagio della campagna promossa dalla Lega Serie A con il patrocinio del Ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità e della Protezione Civile. L'obiettivo di questa iniziativa è quello di testimoniare la solidarità di tutta la Serie A verso tutti coloro che stanno fronteggiando in prima linea l'emergenza legata al COVID-19.
DISTANTI MA... COMUNICANTI: A CASA DEL PROF BARBERO
16/MARZO/2020 - 21:30
Verona - Noi #RestiamoACasa, ma le rubriche di Hellas Verona Channel non si fermano. Perché comunicare, parlare e ascoltare, in un momento come questo dove le relazioni umane sono fisicamente ridotte al minimo, è socialmente utile.
Anche in nome di queste riflessioni, prende vita oggi un nuovo format, che ci porta letteralmente nelle case e nelle vite dei protagonisti gialloblù.
Ad inaugurare 'Distanti ma... comunicanti', il professor Paolo Barbero, preparatore atletico dell'Hellas Verona di mister Ivan Juric e vero punto di riferimento per tutta la squadra e lo staff tecnico.
Dai valori umani che riemergono in un momento tanto difficile come quello che stiamo vivendo, alla riorganizzazione di una quotidianità inevitabilmente stravolta, dal piacere riscoperto delle piccole cose, alle nuove dinamiche della vita personale e di quella della nostra squadra, dalla dieta suggerita ai calciatori, ai contatti quotidiani con mister Juric e con gli altri componenti lo staff gialloblù: tutto questo, ed altro ancora, ce lo racconta il ‘Prof’, direttamente da casa sua.
FONTE: HellasVerona.it
NBA & CORONAVIRUS: Sono 7 i giocatori positivi al Covid 19 nel massimo campionato di basket americano; dopo il francese GOBERT, MITCHELL e WOOD, i NETS annunciano 4 contagi tra i propri tesserati tra cui il campionissimo KD Kevin DURANT.
Il calciatore Blaise Matuidi è risultato positivo. In isolamento volontario domiciliare, è asintomatico e sta bene.
Il calciatore Blaise Matuidi è stato sottoposto ad esami medici che hanno rivelato la sua positività al Coronavirus-COVID-19. Il calciatore, da mercoledì 11 marzo, in isolamento volontario domiciliare, continuerà ad essere monitorato e a seguire lo stesso regime. Sta bene ed è asintomatico.
FONTE: Juventus.com
La franchigia newyorkese ha comunicato che quattro membri della squadra sono risultati positivi al COVID-19: uno è Kevin Durant, come confermato dallo stesso giocatore. L'ultima squadra che i Nets hanno affrontato prima della sospensione erano stati i Los Angeles Lakers, i quali si sottoporranno ai test e osserveranno 14 giorni di quarantena auto-imposta
Quattro nuovi casi di COVID-19 in NBA. Dopo Rudy Gobert, Donovan Mitchell e Christian Wood, i Brooklyn Nets hanno annunciato che quattro giocatori sono risultati positivi al test per il coronavirus. Uno di questi è Kevin Durant, come confermato dallo stesso giocatore a The Athletic: "Sto bene, tutti devono stare attenti, prendersi cura di loro stessi e rimanere in quarantena. Ne usciremo assieme". Secondo quanto scritto, Durant è asintomatico.
Durant has not had symptoms and was among four positive test results on the Nets. The two-time NBA Finals MVP's message is one for everyone to heed: Stay quarantined. https://t.co/7E58fcyFjm
Il comunicato dei Brooklyn Nets
I Nets avevano comunicato che tre giocatori risultavano asintomatici, mentre solo uno ha attualmente sintomi compatibili con la malattia; tutti comunque si trovano in isolamento nelle loro abitazioni dove stanno venendo curati dallo staff, in contatto con le strutture sanitarie locali. L'ultima squadra ad averli affrontati prima della sospensione del campionato sono stati i Los Angeles Lakers, a cui è stato subito comunicato quanto emerso: "L’organizzazione sta rendendo nota la situazione a chiunque sia entrato in contatto con i giocatori, inclusi i recenti avversari [tra cui anche Chicago, San Antonio, Memphis, Boston e Miami, ndr] e sta lavorando con le autorità sanitarie locali e statali" si legge nel comunicato dei Nets. "A tutti i giocatori e i membri che hanno viaggiato coi Nets è stato chiesto di rimanere in isolamento, monitorando attentamente la loro salute e mantenendosi in costante comunicazione con lo staff medico. La salute dei nostri giocatori e del nostro staff è la priorità assoluta dell’organizzazione e la squadra sta facendo tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che chi ne è stato affetto possa essere trattato nella miglior maniera possibile".
La dura reazione del business manager di Durant
Se le prime parole di Kevin Durant, che evidentemente ha accettato che la sua identità fosse resa pubblica, hanno voluto tranquillizzare tifosi e opinione pubblica, diverse quelle invece espresse da Rich Kleinman, il business manager della superstar dei Nets, che su Twitter si è così espresso: "È tragico, pazzesco e da ignoranti che la gente ancora non ascolti le indicazioni date e continui a uscire. Le scene viste sulle spiagge in Florida [dove i ragazzi celebrano il consueto spring break come se nulla fosse, ndr] sono tragiche. State a casa, tutti, salvate voi stessi e gli altri. Questo non è un film, è la realtà! Restate a casa ed ascoltate quello che vi viene detto..."
Sources: Lakers just had conference call with players and will be tested tomorrow for Coronavirus and will have 14 day self-quarantine.
The Lakers released their first public statement since all this began saying they began following the next steps in their COVID-19 protocol upon learning of the Nets’ positive tests. pic.twitter.com/H7jHK09xNN