RECAP & IMPRESSIONI
Il VERONA parte aggressivo senza timori reverenziali di sorta ma al 9° va sfortunatamente sotto: HRUSTIC con un passaggio sciagurato dalla trequarti serve GIROUD che parte trovando sbilanciata tutta la difesa scaligera, palla a LEÃO che sulla mancina sfugge in velocità a MAGNANI, traversone in area che sbatte sul fianco di VELOSO e carambola in porta!
La botta stordisce l'HELLAS che meno di 60 secondi più tardi va ancora in apnea ma GIROUD fortunatamente grazia gli scaligeri.
Pareggio gialloblù al 19°: HENRY difende palla sul corner sinistro e riesce a mantenere il possesso, TAMÈZE da fuori area cerca DEPAOLI che al limite con la suola la da indietro all'accorrente GÜNTER, piattone del turco che sembra poter essere intercettato dal tuffo di TĂTĂRUȘANU ma arriva GABBIA che col sinistro, nel tentativo di spazzare, insacca nella propria porta!
A metà del primo tempo le due squadre rallentano e non sicreano più pericoli salvo l'assalto finale del VERONA che però non sfonda ma le statistiche raccontano di un HELLAS che ha tirato più del doppio degli avversari (10 a 4) centrando la porta due volte contro le zero del MILAN.
Nella ripresa PIOLI gioca le carte ORIGI e REBIĆ per ridare verve ad un MILAN stanco e l'ex gialloblù sfiora subito il gol sul muro di MONTIPÒ che si distende e para. Al 56° è il VERONA ad avere un'ottima occasione con PICCOLI che di testa prende la parte bassa della traversa e poi GÜNTER sulla ribattuta per pochissimo non trova l'eurogol. Venti minuti dopo altra doppia occasione MILAN con HERNANDEZ e REBIĆ ma il portiere gialloblù respinge bravamente.
All'81° il gol vittoria degli ospiti col 'solito' TONALI che evidentemente ha un conto aperto col VERONA: Ripartenza micidiale del MILAN con REBIĆ che sfugge a CABAL, palla sul dischetto del rigore dove VELOSO non riesce a prendere il regista rossonero libero di battere MONTIPÒ con un preciso rasoterra.
Il forcing finale dei gialloblù non porta purtroppo a nulla e il VERONA incappa nella quinta sconfitta consecutiva ma assume la fondamentale sicurezza che, giocando come stasera, la salvezza è senz'altro raggiungibile.
L'impronta di BOCCHETTI si vede subito: Pressing a tutto campo, molto più movimento senza palla, duelli uno contro uno senza paura e verticale cercata a breve senza tanti fronzoli, qualche volta si notano persino alcuni sprazzi dell'HELLAS che ci ha fatto divertire molto negli ultimi 3 anni ma ovviamente la qualità è quella che è soprattutto se paragonata a quella di cui ha potuto disporre TUDOR.
La differenza per il MILAN la fanno i cambi di cui il VERONA non può disporre (anche) a causa dei numerosi infortuni ma la prima dell'ex tecnico della Primavera è comunque di spessore perché restituisce alla squadra scaligera la garra e il coraggio che fino a qui s'erano un po' persi.
Alla fine risultano 19 a 16 i tiri a favore dell'HELLAS di cui 5 in porta contro i 6 del MILAN, avanti con fiducia dunque: Non può piovere per sempre (e prima o poi la fortuna si ricorderà anche dell'HELLAS).
IL GIORNO DOPO, A MENTE FREDDA...
...Per come mi aspettavo il VERONA contro il MILAN devo dire che i gialloblù mi hanno davvero stupito e che mi si è aperto il cuore nel vedere alcune azioni verticali in velocità come non si vedevano dall'addio di TUDOR, il problema è che nella passata stagione la qualità di CAPRARI, BARÁK e SIMEONE (40 gol e più di 20 assist in 3) faceva spesso la differenza mentre in questa VERDI, HRUSTIC e HENRY sono ancora lontani da arrivare lì (e probabilmente mai ci arriveranno).
Se a questo aggiungiamo le assenze di LAZOVIĆ, DOIG e CECCHERINI (che dietro per l'HELLAS è comunque un fattore) e le precarie condizioni di FARAONI e MAGNANI (che dietro per l'HELLAS ha dimostrato per l'ennesima volta di poter essere un fattore se tenuto in considerazione) arriviamo alla conclusione che, al netto delle occasioni mancate dagli ospiti ma anche al settimo legno colto dagli scaligeri, i margini di crescita ci sono tutti: Basteranno per raggiungere la salvezza? Speriamo di sì ma ne sapremo di più a fine Novembre alla pausa per i mondiali in Qatar, fino alla quale i gialloblù dovranno 'rimanere sul pezzo' dimostrando che la prestazione col Diavolo, in seguito all'esonero di CIOFFI, non è stata un fuoco di paglia ma bensì un ritorno di fiamma che ha incendiato di nuovo gli animi e la grinta spianata che la squadra pareva aver dimenticato.
3-4-2-1 con qualche novità per mister BOCCHETTI che, per il suo 'battesimo del fuoco' contro i Campioni d'Italia, rispolvera MAGNANI dal primo minuto accanto a HIEN e GÜNTER, schiera il più esperto DEPAOLI al posto del rampante DOIG (che non risulta nemmeno in panca) sull'esterna sinistra mentre dalla parte opposta ritorna titolare FARAONI.
In mezzo al campo TAMÈZE proteggerà la regia di VELOSO mentre HRUSTIC e VERDI cercheranno di dare un po' di qualità sulla trequarti dietro a HENRY unica punta.
150esima presenza sulla panchina del MILAN per Stefano PIOLI (che nella sua carriera da calciatore ha giocato come difensore in gialloblù dal 1987 al 1989) che conferma in blocco la difesa vista contro il CHELSEA in Champions League nel 4-2-3-1 che vede KRUNIĆ in mediana con TONALI e la prima da titolare dell'eclettico ADLI sulla linea dei trquartisti completata da LEÃO e DIAZ con GIROUD riferimento centrale qualche metro avanti a loro.
In un 'Bentegodi' gremito da circa 22mila tifosi, si parte agli ordini del signor Davide Massa della sezione AIA di Imperia.
PRIMO TEMPO
3° TOMORI con quello che sembra un fallo su HENRY, GIROUD ne approfitta e va alla conclusione da fuori area con una srta di pallonetto che però vola sopra la traversa.
7° FARAONI prova la botta da fuori col mancino che non è propriamente il suo piede: TĂTĂRUȘANU la blocca in due tempi. 9° HRUSTIC con un passaggio sciagurato dalla trequarti serve GIROUD che parte trovando sbilanciata tutta la difesa scaligera, palla a LEÃO che sulla mancina sfugge in velocità a MAGNANI, traversone in area che sbatte sul fianco di VELOSO e carambola in porta! HELLAS in vantaggio al primo affondo rossonero.
11° GIROUD con un veloce uno-due con DIAZ si presenta davanti a MONTIPÒ che in uscita riesce a disturbare la conclusione del centravanti francese che riesce a mettere a lato a porta spalancata! Poi richiama animatamente i suoi all'ordine... 19° Il VERONA pareggia: HENRY difende palla sul corner sinistro e riesce a mantenere il possesso, TAMÈZE da fuori area cerca DEPAOLI che al limite con la suola la da indietro all'accorrente GÜNTER, piattone del turco che sembra poter essere intercettato dal tuffo di TĂTĂRUȘANU ma arriva GABBIA che col sinistro, nel tentativo di spazzare, insacca nella propria porta!
40° Fallo di mano di KALULU in area scaligera e palla sul fondo, Massa da il corner agli ospiti salvo poi rettificare la decisione ma BOCCHETTI protesta una volta di troppo e viene ammonito...
43° FARAONI prova dalla distanza ma sbaglia di grosso il bersaglio e chiede scusa ai compagni.
45° HELLAS all'assalto della porta milanista da corner prima e con VELOSO poi il cui tiro è deviato sul fondo.
45°+2 Il signor Massa termina il primo tempo.
SECONDO TEMPO
46° Mister PIOLI prova a svoltare: Dentro ORIGI e REBIĆ fuori GIROUD e DIAZ ma dal punto di vista tattico il MILAN rimane col 4-2-3-1.
47° Ripartenza al fulmicotone per il VERONA con una palla geniale di VERDI che pesca HRUSTIC sul lato opposto: L'australiano entra in area dal vertice destro e prova il tiro a giro ma allarga troppo e la palla va sul fondo.
49° HERNANDEZ imbuca per REBIĆ che a tu per tu con MONTIPÒ fortunatamente non trova il buco e il portiere scaligero respinge bravamente!
54° HRUSTIC dolorante alla gamba sinistra dopo un contrasto aereo prova a rimanere in campo ma non ce la fa, gli da il cambio PICCOLI e il VERONA passa al 3-4-1-2.
56° Doppia occasione HELLAS con VELOSO che mette sulla testa di PICCOLI un cioccolatino ma l'incornata dell'ex ATALANTA si infrange sulla traversa! Sulla ribattuta va GÜNTER di prima sfiorando la parte alta della porta... Settimo legno stagionale per il VERONA che non si può dire certo fortunato.
60° Altro doppio cambio MILAN: Dentro POBEGA e BENNACER al posto di ADLI e KRUNIĆ e MILAN che vira sul 4-3-3.
64° TAMÈZE si gira in area e la mette in mezzo dove PICCOLI prova la volée ma non impatta bene: Nessun problema per TĂTĂRUȘANU che si trova la palla in mano.
65° Doppio cambio anche per BOCCHETTI: HONGLA per TAMÈZE che zoppica e ĐURIĆ per HENRY.
66° PICCOLI cambia lato da destra ma il MILAN intercetta e riparte, ORIGI in velocità sulla fascia destra semina MAGNANI che prova il tackle ma prende netto il giocatore: Massa opta per il giallo (speso bene) per Giangiacomo.
68° HONGLA da dietro su POBEGA: Giallo anche per il mediano camerunense.
70° MAGNANI esce stremato, gli da il cambio CABAL che va a sinistra dov'è più a suo agio mentre. Spazio anche per KALLON che sostituisce VERDI.
74° FARAONI da dietro su BENNACER con un fallo tattico, Massa estrae un altro giallo.
76° Frustata da fuori area di Theo HERNANDEZ: MONTIPÒ respinge a mani aperte, palla a TONALI che da sinistra pesca REBIĆ sul primo palo ma la conclusione dell'ex gialloblù è neutralizzata ancora dal portiere scaligero!
78° ORIGI da fuori area si gira e tira: Palla a lato.
80° Theo HERNANDEZ stende DEPAOLI che stava ripartendo: Massa sventola in faccia al rosonero la prima ammonizione per il MILAN. 81° Ripartenza micidiale del MILAN con REBIĆ che sfugge a CABAL, palla sul dischetto del rigore dove VELOSO non riesce a prendere TONALI che batte MONTIPÒ con un preciso rasoterra.
82° LEÃO fa spazio a THIAW.
85° Palla in mezzo per PICCOLI che se la trova lì e prova il tiro a giro mancando di molto il bersaglio.
87° VELOSO in mezzo, respinta del MILAN, DEPAOLI va al tiro sulla ribattuta ma impatta su THIAW che forse tocca col braccio ma il VAR smentisce...
90° HELLAS che cerca di sfondare ad un passo dalla porta ma il muro di THAW salva il MILAN. REBIĆ da dietro su KALLON: Ammonizione per l'ex gialloblù.
90°+5 REBIĆ in area allarga per la botta di TONALI: MONTIPÒ respinge coi pugni!
90°+6 Il signor Massa fischia tre volte: HELLAS battuto per la quinta volta di fila ma stavolta, la consapevolezza che giocando così la salvezza è raggiungibile, vale moltissimo! E lo riconoscono anche i butei salutando con una sciarpata e un 'Alè VERONA alè' molto significativo.
VOTI
MONTIPÒ Mai chiamato in causa nel primo tempo se non quando all'11°, in uscita su GIROUD, riesce a chiudergli lo specchio di quel tanto che basta a farlo sbagliare. Storia diversa nella ripresa quando è bravo a bloccare in tuffo il rasoterra di REBIĆ in apertura e poi al 76° sul doppio tentativo milanista con HERNANDEZ e ancora con Ante. Nulla può all'81° sul gol-vittoria di TONALI. Attento anche al 95° col VERONA proteso in avanti alla ricerca del pari quando mura un tiro a colpo sicuro del regista avversario 7,5
HIEN LEÃO è un miraggio per tutti e il difensore svedese non fa eccezione ma con l'aiuto di MAGNANI e FARAONI riesce ad evitare il peggio anche se al portoghese per essere decisivo è bastato un solo guizo sul quale Isak si fa nettamente sorprendere... 6-
MAGNANI Pronti-Via e il miglior marcatore del VERONA, tenuto fino ad ora in naftalina insieme a PRASZELIK, torna in campo e non demerita nel suo ruolo naturale da centrale. Sull'affondo di LEÃO in occasione del primo gol ospite fa quel che può dato che non è la velocità la sua arma migliore ma è sulla diagonale e al 66° su ORIGI fa quanto può per non farlo scappare spendendo al meglio l'ammonnizione; esce stremato due minuti dopo 6+ (gli da il cambio CABAL al 70°: Il ragazzo è giovane, arriva da un campionato straniero e ci vuole pazienza ma su quel guizzo di REBIĆ che alla fine vale 3 punti per il MILAN doveva fare di più e meglio... 5)
GÜNTER Ottima gara da braccetto di sinistra nell'emergenza difensiva scaligera e al 19° si toglie anche la prima soddisfazione del gol in gialloblù. Al 49° Si fa intercettare palla in mezzo al campo fornendo agli avversari una pericolosa ripartenza. Per un pelo non trova la doppietta con quella conclusione al 56° che sfiora la traversa. Qualche resonsabilità all'81° sulla diagonale su TONALI quando vede che VELOSO non ce la fa a prenderlo: Leggerezza che costa tantissimo al VERONA 6-
FARAONI Bentornato capitano! Finalmente recuperato Davide infila una prestazione di spessore andando anch al tiro dalla distanza un paio di volte nel corso del primo tempo. Nel secondo tempo si vede di più in fase difensiva quando cerca di dare una mano su LEÃO. Rimane un giocatore fondamentale soprattutto in un momento delicato come questo quando anche la dea bendata sembra aver voltato le spalle all'HELLAS 6
TAMÈZE ...Si può dire quasi del tutto recuperato da quella svogliatezza che, ormai lo conosciamo, lo caratterizza per un paio di mesi dopo l'inizio del campionato (e prima o poi bisognerà capire perché): Si batte come un leone nella mediana scaligera e dai suoi piedi parte l'azione del pari gialloblù al 19°. Ricicla tanti palloni per VELOSO e a metà del secondo tempo prova anche a dare a PICCOLI l'assist del 2 a 1 senza fortuna 7- (gli da il cambio HONGLA al 65°: Ammonito un paio di minuti dopo il suo ingresso in campo è subito condizionato e fa il 'compitino' senza sbagliare nulla né eccellere. Prima o poi uscirà dall'anonimato? 6)
VELOSO Senza ILIĆ (ma anche in coppia con lui) non è possibile attualmente prescindere dalle geometrie del capitano che tiene sempre dritta la barra anche in mezzo alla tempesta. Sfortunatissimo al 9° ad insaccare col fianco nella propria porta, alla fine del primo tempo prova anche ad impensierire TĂTĂRUȘANU. Al 56° mette sulla testa di PICCOLI un cioccolatine ma la cattiva sorte con la complicità della traversa nega al VERONA la gioia del vantaggio. All'81° si fa scappare TONALI che poi decide la gara ma non è aiutato da GÜNTER che si guarda bene dal chiudere come dovrebbe fare un centrale difensivo degno di questo nome. All'87° l'ultimo pericoloso pallone spedito nell'area avversaria 6-
DEPAOLI Chiamato in causa per l'assenza di DOIG sfodera un'altra prestazione convincente anche se, rispetto allo scozzese, ha meno gamba: Riesce ad infilarsi nelle pieghe della partita fuoriuscendone quando al limite per andare alla conclusione o di sponda per gli affondo di GÜNTER da anche una buona mano alla fase offensiva orfana pure di LAZOVIĆ. Suo il furbo assist di suola (manco avesse gli occhi dietro la testa) per il pari del centrale turco-tedesco al 19°. Tiene botta fino alla fine quando fa beccare un'ammonizione a HERNANDEZ e pochi minuti dopo chiama THIAW al muro provvidenziale 6,5
HRUSTIC Il suo sanguinoso al 9° apre un'autostrada al MILAN anche se il gol è da assegnare a VELOSO ma errori così non sono ammissibili. Al 17° spreca una buona ripartenza ignorando FARAONI che saliva libero alla sua destra. Si vede che è ancora lontano dall'essere integrato nelle giocate gialloblù che nel frattempo sono cambiate ancora col cambiare dell'allenatore ma deve sbrigarsi sennò diverrà presto inutile. In apertura di ripresa avrebbe una buona possibilità pescato da VERDI ma non è abbastanza freddo e spreca malamente. Toccato duro nella ricaduta da un contrasto aereo al 52° prova a rimanere in campo ma deve uscire dolorante: Speriamo non sia nulla di grave soprattutto in questo momentaccio 5+ (gli da il cambio PICCOLI al 54°: Sfortunatissimo su quel colpo di testa a due minuti dal suo ingresso poi però sbaglia malissimo un appoggio al 66° favorendo la ripartenza del MILAN e non è freddo in un altro paio di occasioni che poteva sfruttare meglio 6-)
VERDI Tignoso su TONALI al 6° quando conquista un corner ma si accende a sprazzi e nel primo tempo si vede pochino... Meglio nella ripresa quando in apertura consegna una gran palla a HRUSTIC sul lato destro e prova in tutti i modi ad accendere il VERONA salvo poi arrendersi anzitempo ad una condizione fisica non ancora al top 6 (gli da il cambio KALLON al 71°: Si vede poco, mette a referto un ammonizione per REBIĆ e poco altro 5,5)
HENRY A parte rendersi pericoloso sotto porta (che dovrebbe essere il minimo per un attaccante) si sbatte molto, difende al meglio un paio di palloni sul corner di destra e da questa sua tignosità nasce l'azione che porta al temporaneo pari gialloblù però... I discorsi sono quelli di sempre: Raramente riceve palloni alti e su quelli bassi la tecnica lo penalizza; prima o poi bisognerà pura cambiare modo di servirlo (o cambiare attaccante) 6- (gli da il cambio ĐURIĆ al 65°: Prova a sfondare più di quanto abbia fatto HENRY ma riesce solo a conquistare qualche corner in più, 5,5)
BOCCHETTI In una sola settimana (scarsa visto com'è andata) cambia volto ad una squadra che pareva a tratti imbolsita recuperando il vituperato spirito-HELLAS tanto invocato prima e dopo l'arrivo di CIOFFI: Il suo esordio da capo allenatore poteva anche valere un punto ma alla fine è fondamentale aver ritrovato quella garra e quella convinzione che potranno trascinare il VERONA alla quarta salvezza consecutiva in Serie A 7
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Mister BOCCHETTI «I ragazzi hanno fatto una partita straordinaria, hanno risposto alla grande facendo tutto quello che gli ho chiesto. Posso solo ringraziarli perché hanno dato tutto e sono fiducioso per il futuro, questa squadra giocando così può arrivare lontano. Intensità, pressing e sacrificio? Sono tutti fattori che ho visto in campo questa sera, anche perché c'era voglia di andare a contrasto e non perdere i duelli. Devo solo fare un applauso a questi ragazzi, devono continuare cosi. Ritrovato lo 'Spirito Hellas'? Sì, e credo che l'applauso a fine gara dei nostri tifosi testimoni tutto questo. Dobbiamo insistere su questa grinta e su questa cattiveria, con questo spirito di partite ne perderemo poche. Meritavamo un altro risultato, resta un po' di amaro in bocca anche perché abbiamo affrontato i campioni in carica» HellasVerona.it
Mister PIOLI tecnico del MILAN «Dentro questa partita c’erano tante motivazioni e soprattutto di trovare la terza vittoria consecutiva in campionato che non c’era ancora riuscito, la voglia di continuare a fare bene in trasferta. Sapevamo benissimo cosa avrebbe fatto Bocchetti, vuole continuare un percorso che il Verona conosce bene, quindi le posizioni erano quelle, anche se non pensavo giocasse Depaoli. Qualche errore l'hanno indotto loro con la pressione, qualche errore l'abbiamo commesso noi. Ma vincere queste partite difficili significa che stiamo crescendo a livello mentale» TGGialloBlu.Telenuovo.it
Koray GÜNTER al primo gol in gialloblù dopo 100 presenze ufficiali tagliate stasera coi rossoneri «Volevamo dimostrare che possiamo fare molto di più di quello che abbiamo fatto finora. Sono fiero della mia squadra e credo che, al di là del risultato, sia stata una bella partita in casa con la nostra tifoseria. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo giocato contro i campioni d'Italia. Ho visto un buon gioco da parte della squadra, abbiamo sicuramente cose da migliorare facendo un passo per volta. L'obiettivo è quello di mostrare voglia, grinta, fame e sacrificio. Con un po' di fortuna il risultato poteva essere migliore, ma per oggi ci teniamo stretti la buona prestazione: dobbiamo andare avanti così perché questa è la strada giusta. Il mio primo gol in Serie A con il Verona nella partita numero 100 con questa maglia? Sì, penso che queste cose facciano la storia. Ieri mi sentivo di fare un gol oggi e così è stato. Sono contento per il mio primo gol e ogni volta che posso dare una mano alla mia squadra. Credo che abbia ancora tanto da migliorare e da recuperare per dare sicurezza sia con la palla che senza. E' stata una serata importante con la mia famiglia allo stadio a cui ho dedicato il gol» HellasVerona.it
Il match-winner Sandro TONALI ai microfoni di Dazn «Pesa tanto e lo sappiamo dalla stagione scorsa, questa vittoria ha un valore importante. Volevamo fare bene in trasferta come stiamo facendo, siamo felici che anche nelle partite no riusciamo a vincere. Se sapevo che dovevo uscire? No, non avevo visto. Forse è meglio così, siamo felicissimi per i nostri tifosi che ci danno una mano incredibile. Feeling col Verona? A maggio era diverso perchè eravamo nel rush scudetto però l'importanza di questa vittoria non è molto differente» TuttoMercatoWeb.com
Divock ORIGI attaccante del MILAN ai microfoni di Dazn «Bello dare una mano ai compagni, il Verona ha avuto grande cuore ma anche noi. Abbiamo dimostrato il nostro valore, di essere i campioni d’Italia. Come vivo l'alternanza con Giroud? Tutti quanti saranno importanti in questa stagione per aiutare la squadra» TuttoMercatoWeb.com
Il doppio ex PAZZINI ora opinionista per Dazn «Per il Milan era importante vincere, l’Hellas li ha messi sotto fino alla fine, giocando con coraggio e personalità. Il Milan non era brillantissimo, ma se vinci le partite anche quando sei così mandi un bel segnale alle altre squadre» TuttoMercatoWeb.com
Gianfranco ZIGONI intervistto da 'Il Foglio' «Sono sempre stato un po’ anarchico, tuttavia ho dei paletti: non accetto che un uomo faccia male a un altro uomo, infatti per me la guerra in Ucraina è inconcepibile. Una volta avevo anche una pistola e due fucili, ma dopo aver colpito un merlo e aver visto il suo sguardo mentre moriva, ho regalato tutto. Il sistema? Non mi piace né quello del calcio, né quello che governa il mondo. Ero spesso squalificato perché, dopo le partite ufficiali, ne cominciavo spesso un’altra contro gli arbitri. Come vorrei essere ricordato? Come una persona onesta. Da grande non sono diventato più forte di Pelè solo perché ho messo la mia libertà davanti ai sacrifici. Non ho ho mai amato il calcio fino in fondo, non si poteva mangiare, bere e passare le serate con gli amici. L’unico rimpianto che ho è non aver ripagato a dovere la passione dei miei tifosi, avrei potuto dar loro di più. Odio il calcio di oggi, i giocatori non hanno orgoglio e dignità mentre gli arbitri non sono tutti onesti come vogliono farci credere» CalcioHellas.it
Nell'anticipo delle 15.00 ieri prima sconfitta per il MONZA di PALLADINO che ad Empoli ha ceduto di misura non riuscendo a battere un grandissimo VICARIO nonostante i numerosi tentativi.
Alle 18.00 il 'Derby della Mole' fra TORINO e JUVENTUS che ha visto i granata perdere di misura e un JURIĆ molto deluso e rassegnato nella conferenza stampa post gara.
In serata il SASSUOLO è passato per primo all'ex 'Atleti azzurri d'Italia' poi l'ATALANTA, con un 1-2 tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo, ha completato la rimonta.
Nel lunch-match di oggi 2 a 0 a Milano fra INTER e SALERNITANA.
Due pareggi nel pomeriggio tra LAZIO e UDINESE, finita 0 a 0 e a La Spezia dove la CREMONESE, in vantaggio dopo due minuti, ha subito la rimonta dei liguri in poco più di venti minuti salvo poi strappare il 2 a 2 finale grazie a PICKEL al primo centro in Serie A.
Fatica più del necessario il NAPOLI contro il BOLOGNA al 'Maradona' ma alla fine, grazie al 3 a 2 ai danni dei felsinei, infila la decima vittoria di fila e torna in testa alla classifica.
Domani alle 18.30 SAMPDORIA-ROMA e, alle 20.45, LECCE-FIORENTINA chiuderanno la giornata numero 10 della Serie A.
Highlights Primavera 1 TIM | Roma-Hellas Verona 1-0
Verona-Milan 1-2: Autorete di Veloso e pari di Gunter, la decide Tonali
Irossoneri vincono nel finale 2-1, sorpassando in classifica Udinese e Lazio, ancora grazie al gol decisivo di Tonali (come l’anno scorso). Il Milan va avanti con l'autorete di Veloso sul passaggio di Leao, poi Giroud manca il raddoppio. Il Verona di Bocchetti (all’esordio coi gialloblù) pareggia con Gunter, grazie al tiro deviato da Gabbia, e colpisce una traversa con il neoentrato Piccoli. All’81’ il centrocampista rossonero firma la rete che vale i tre punti
FONTE: Sport.Sky.it
L'ANALISI Il Milan bada al sodo: Pioli agganciato al treno scudetto
I rossoneri vincono a Verona senza brillare e restano in scia al Napoli
di Simone Redaelli
17 ottobre 2022
Prima i punti, poi il gioco. Il Milan a Verona ha badato al sodo e ha ottenuto una vittoria importantissima, anche Pioli l'ha sottolineato a caldo. Tre punti utili a restare in scia al Napoli, a -3 dalla vetta, e che danno morale, molto. In una serata difficile, i rossoneri sono stati capaci di soffrire senza affondare. L'Hellas di Bocchetti insidioso non meritava di perdere, ma che ha lasciato spazio all'incursione di Tonali. Un gol che ha riportato alla mente di molti la doppietta "scudetto" dell'8 maggio scorso. Il Bentegodi è praticamente il giardino di casa sua, il centrocampista con il numero 8 sulle spalle è la bestia nera dei gialloblù.
Un leader tecnico e non solo. Pioli gli ha dato le chiavi del centrocampo e dello spogliatoio. Titolare fisso dal 3 settembre, Sandro parla poco ma quando lo fa è incisivo, come in campo. "Vincere partite di questo tipo pesa tanto. Anche nelle "partite no" riusciamo a portare a casa la vittoria". Telegrafico, ma un segnale importantissimo lanciato al Napoli: il Milan c'è.
Per il bel gioco, invece, bisogna ancora aspettare. Nessun allarme, sia chiaro. Pioli, come tutti, gongola per la vittoria ma sa bene che bisogna alzare ancora l'asticella, partita dopo partita. Tra infortunati e stanchezza, il percorso è ancora lungo. Per questo mettere fieno in cascina ora, in questo modo, assume ancora più valore. Ieri, per la prima volta, il tecnico rossonero ha dato più spazio ai nuovi. Adli alla prima da titolare ha dimostrato di avere una buona tecnica, ma è sembrato ancora acerbo. A Thiaw, invece, sono bastati 7 minuti per presentarsi con un ottimo cv. Entrato per difendere il risultato, il 21enne tedesco ha obbedito agli ordini con due grandi salvataggi su Depaoli e Djuric. Infine Origi che sembra pronto a sbocciare, sicuramente ha smania di farlo.
Ora una settimana senza impegni per preparare nel migliore dei modi la partita con il Monza e il tour de force fino alla pausa per il Mondiale, sette partite in venti giorni. Una settimana chiave dove Pioli vuole lavorare per dare la svolta tecnica.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
SERIE A - VERONA-MILAN 1-2, PAGELLE: DECIDE TONALI, THIAW DETERMINANTE, ADLI RIMANDATO, SERATA NO PER VELOSO SERIE A - L'MVP è Tonali, autore del gol vittoria, ma sullo stesso piano si colloca l'ex Schalke, che entra nel finale e per due volte impedisce all'Hellas di pareggiare. Opaco Adli, negativo Gabbia. Serata no per Veloso, mentre non basta ai veneti un buon Verdi.
Malick Thiaw durante Verona-Milan - Serie A 2022-23
Credit Foto Imago
DA EUROSPORT
PUBBLICATO 16/10/2022 ALLE 23:17 GMT+2
Verona-Milan, match valido per la decima giornata di Serie A, è terminato sul punteggio di 1-2, frutto dell'autogol di Veloso, dell'immediato pareggio di Gunter (aiutato da una deviazione di Gabbia) e della rete decisiva messa a segno nel finale da Tonali. La gara è stata arbitrata da Davide Massa di Imperia.
Qui di seguito i voti ai protagonisti della partita per capire l'andamento della gara e per un primo sguardo in ottica Fantacalcio.
LE PAGELLE DEL VERONA
Lorenzo MONTIPÒ 6,5 - Fa quel che può per tenere chiusa la porta. Battuto per due volte senza colpe, per il resto della gara svolge appieno la propria missione.
Isak HIEN 6 - Deve fronteggiare un cliente scomodissimo come Leão e inevitabilmente soffre. Compensa con più di una chiusura e una concentrazione sempre alta.
Giangiacomo MAGNANI 6 - Bene nell'uno contro uno, maggiormente in difficoltà quando deve rincorrere un avversario in velocità: l'ammonizione della ripresa lo conferma (dal 70' Juan CABAL s.v.)
Koray GUNTER 6,5 - Inizia sul centro-sinistra, finisce sul centro-destra. E nel mezzo ha il tempo di farsi notare: segna, sfiora per due volte la doppietta e dietro se la cava.
Marco Davide FARAONI 5,5 - Meno ficcante rispetto ad altre occasioni. Raramente riesce a creare situazioni di pericolo dalla propria zona di campo.
Miguel VELOSO 5 - L'autorete che regala il primo vantaggio al Milan è goffa. La mancata chiusura su Tonali è un'altra macchia. Serata storta.
Adrien TAMEZE 6,5 - Un mastino in mezzo al campo. Fa sentire in pieno la propria fisicità e la capacità di inserirsi nei pressi dell'area avversaria. Ottima prestazione (dal 66' Martin HONGLA 5,5 - Si fa notare per un'ammonizione e poco altro)
Fabio DEPAOLI 6 - Gioca a tutta fascia, provando più volte l'incursione personale specialmente in un buon primo tempo. Nel finale ha la palla del 2-2.
Ajdin HRUSTIC 5,5 - Ha sulla coscienza l'errore che porta allo 0-1 milanista. Poi a dire il vero si riprende, ma la macchia rimane (dal 54' Roberto PICCOLI 6 - Entra bene in partita, creando scompiglio in area: la traversa, però, gli dice di no)
Simone VERDI 6,5 - Sempre nel vivo del gioco, sempre presente e in partita con la testa. Apre per i compagni, partecipa alla manovra offensiva, si propone. Bene (dal 70' Yayah KALLON s.v.)
Thomas HENRY 6 - Non ha la possibilità di far male, ma compensa con fisico e volontà di mettersi a disposizione della squadra. Tiene in apprensione la difesa rossonera (dal 66' Milan DJURIC 5,5 - Non riesce a dare continuità al lavoro di Henry)
All. Salvatore BOCCHETTI 6,5 - Esce dal campo sconfitto, ma rinfrancato: l'Hellas pare aver ritrovato la verve e il gioco di un tempo. La salvezza è più che possibile.
Yacine Adli durante Verona-Milan - Serie A 2022-23
Credit Foto Imago
LE PAGELLE DEL MILAN
Ciprian TATARUSANU 6 - Non deve compiere interventi fuori dall'ordinario. Maledice il fuoco amico di Gabbia, benedice la traversa.
Pierre KALULU 6 - Alterna buoni interventi a qualche momento di difficoltà. In generale, in ogni caso, si guadagna la sufficienza anche da terzino.
Matteo GABBIA 5 - La sua deviazione sul tiro di Gabbia è tanto ingenua quanto inutile. E anche dopo l'ingresso in campo di Piccoli traballa in maniera piuttosto visibile.
Fikayo TOMORI 6 - Serata non semplice nemmeno per lui con la mobilità dell'attacco veronese. Alla fine, comunque, si porta a casa la pagnotta.
Theo HERNANDEZ 6,5 - Non è forse il miglior Theo, ma non è neanche il peggiore. La spinta c'è sempre, la voglia di fare pure. Nella ripresa mette Rebic davanti al portiere.
Rade KRUNIC 5,5 - In discreta difficoltà. Non riesce praticamente mai a imporsi in mezzo al campo (dal 60' Tommaso POBEGA 6 - Porta fisicità e freschezza nel finale)
Sandro TONALI 7 - Per buona parte della gara fatica e sembra destinato a vivere una serata da comprimario. Poi, proprio come nella scorsa stagione, è lui l'uomo decisivo. Il Bentegodi gli porta bene.
Brahim DIAZ 6,5 - Quando la palla è tra i suoi piedi, qualcosa di buono ci può scappare sempre. Manda in porta sia Giroud che Kalulu, che non ne approfittano (dal 46' Ante REBIC 6,5 - Ingresso in campo brillante. Il suo assist al bacio per Tonali è un cioccolatino da scartare. In precedenza si era fatto murare da Montipò)
Yacine ADLI 5,5 - Titolare per la prima volta in Serie A, tradisce nel complesso le attese. Piuttosto opaco in tutto quello che fa (dal 60' Ismael BENNACER 6 - Con lui migliora la fluidità della prima manovra rossonera)
Rafael LEÃO 6 - Protagonista di un avvio devastante, propizia l'autorete di Veloso che vale il primo vantaggio. Poi si spegne in maniera progressiva (dall'82' Malick THIAW 7 - In pochi minuti trova il tempo di salvare per due volte il risultato. Assolutamente determinante)
Olivier GIROUD 5,5 - Partecipa all'azione del vantaggio, ma è una delle poche situazioni positive del suo primo tempo. Ha subito la palla dello 0-2, ma se la divora (dal 46' Divock ORIGI 6 - Cerca di convincere Pioli a concedergli più spazio con una ripresa volitiva. Per due volte spaventa Montipò e costringe al giallo Magnani)
All. Stefano PIOLI 6 - Non è il Milan più brillante della stagione. Anzi. Lui ha il merito di cambiare in corsa subito, cercando la chiave per svoltare un incontro complicatissimo.
Verona-Milan 1-2, la partita: decide Tonali, Pioli sorpassa Lazio e Udinese
I rossoneri vincono in casa dell'Hellas nel decimo turno di Serie A: autorete di Veloso, pari momentaneo di Gunter e gol decisivo dell'ex Brescia
16.10.2022 19:53 6 MIN
VERONA - Il Milan di Pioli vince sul campo del Verona nel decimo turno di Serie A e scavalca Lazio e Udinese nella classifica di Serie A, salendo al terzo posto a quota 23 (a meno 3 dal Napoli capolista). I rossoneri hanno sbloccato l'incontro al 9' minuto di gioco del primo tempo con l'autorete di Veloso e l'Hellas ha trovato il pareggio al 19' con Gunter ma nella ripresa, all'81', Tonali ha segnato il gol decisivo e regalato la vittoria a Pioli. Quinta sconfitta di fila per il Verona, che resta fermo al terzultimo posto con 5 punti.
FONTE: TuttoSport.com
SERIE A - VERONA-MILAN 1-2: TONALI DECIDE NEL FINALE DOPO L'AUTORETE DI VELOSO E IL PAREGGIO DI GUNTER SERIE A - Come nella scorsa stagione è l'ex bresciano, a segno a 9 minuti dal termine, l'uomo copertina dei rossoneri. In precedenza la squadra di Pioli era passata in vantaggio grazie a un'autorete di Veloso, facendosi raggiungere da Gunter, aiutato da una deviazione di Gabbia. L'Hellas dell'esordiente Bocchetti recrimina per una traversa di Piccoli sull'1-1.
Sandro Tonali esulta dopo il gol segnato durante Verona-Milan - Serie A 2022-23
Credit Foto Getty Images
DA STEFANO SILVESTRI
AGGIORNATO 16/10/2022 ALLE 23:18 GMT+2
Ancora Sandro Tonali. Ancora lui. Come era già accaduto nella scorsa stagione, nel colpo esterno che valse un pezzettino di Scudetto. Stavolta a Verona finisce 2-1 per il Milan, non 3-1, ma il protagonista è sempre l'ex bresciano, autore nel finale di un sospirato gol da 3 punti. Per 81 minuti era stata una notte complicata per il Diavolo, contrastato ad armi pari dal nuovo Hellas dell'esordiente Salvatore Bocchetti. I rossoneri avevano trovato immediatamente il vantaggio grazie a un'autorete di Veloso, facendo pensare a una serata in discesa. Ma Gunter, aiutato da Gabbia, aveva riportato quasi subito il punteggio in parità. E nella ripresa Piccoli aveva colpito una clamorosa traversa. Il successo del Bentegodi consente agli uomini di Pioli di tenersi a 3 punti di distanza dal primo posto del Napoli, senza aumentare il distacco dalla capolista. E conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il Diavolo ha tutta l'intenzione di rincorrere il sogno del bis Scudetto.
IL TABELLINO
Verona-Milan 1-2 (primo tempo 1-1)
Verona (3-4-2-1): Montipò; Hien, Gunter, Magnani (70' Cabal); Faraoni, Veloso, Tameze (65' Hongla), Depaoli; Hrustic (54' Piccoli), Verdi (70' Kallon); Henry (65' Djuric). All. Bocchetti
Milan (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Krunic (60' Pobega), Tonali; Diaz (46' Rebic), Adli (60' Bennacer), Leão (83' Thiaw); Giroud (46' Origi). All. Pioli
LA CRONACA IN 7 MOMENTI CHIAVE
9' – GOL DEL MILAN. Hrustic perde palla, Leão vola sul fondo e mette in mezzo, trovando la deviazione nella propria porta di Veloso. 0-1.
11' – Giroud viene servito perfettamente da Brahim Diaz, ma davanti a Montipò sbaglia il cucchiaio, spedendo il pallone di pochissimo sul fondo.
19' – GOL DEL VERONA. Azione alla mano dell'Hellas, la palla arriva a Gunter, il cui interno destro viene deviato in maniera netta e decisiva nella porta rossonera da Gabbia. 1-1.
L'esultanza di Koray Gunter durante Verona-Milan - Serie A 2022-23
Credit Foto Getty Images
49' – Rebic viene servito in area da Theo Hernandez, ma davanti a Montipò vede il proprio sinistro respinto con un grande intervento dal portiere veronese.
56' – Cross di Veloso, Piccoli incorna benissimo e colpisce la traversa a Tatarusanu battuto. Poi la palla arriva al limite a Gunter, che al volo calcia alto di pochissimo.
76' – Cross di Tonali per Rebic, colpo di testa ravvicinato respinto da Montipò e successivo sinistro alto del croato.
81' – GOL DEL MILAN. Gran palla di Rebic per l'inserimento di Tonali, che si presenta davanti a Montipò e col sinistro lo fulmina.
MVP
Sandro TONALI. Per buona parte della gara fatica e sembra destinato a vivere una serata da comprimario. Poi, proprio come nella scorsa stagione, è lui l'uomo decisivo. Il Bentegodi gli porta bene.
FANTACALCIO
PROMOSSO – Ante REBIC. Ingresso in campo brillante. Il suo assist al bacio per Tonali è un cioccolatino da scartare. In precedenza si era fatto murare da Montipò.
BOCCIATO – Miguel VELOSO. L'autorete che regala il primo vantaggio al Milan è goffa. La mancata chiusura su Tonali è un'altra macchia. Serata storta.
FONTE: EuroSport.it
NEWS E con quello di Piccoli fanno sette legni, tre di fila
Il Verona in credito con la fortuna in questa prima parte di campionato
di Tommaso Badia Ottobre 17, 2022 - 11:25
L’Hellas esce a testa alta dalla sfida contro il Milan e, suo malgrado, con l’ennesimo legno di stagione: con quello di Piccoli il Verona ha infatti portato a sette il numero di pali e traverse centrate in questo inizio di stagione, piazzandosi al primo posto (in coabitazione con il Napoli) in questa speciale classifica.
Il più sfortunato di tutti è Thomas Henry a quota tre (ma in occasione della partita contro la Sampdoria la palla è entrata), con lui in classifica anche Koray Günter, Darko Lazovic, Simone Verdi e, come detto, da ieri sera anche Roberto Piccoli. Da notare come quelli di Günter, Verdi e Piccoli siano peraltro arrivati nelle ultime due partite: la fortuna, insomma, non sembra proprio girare in favore dei gialloblù…
NEWS GdS: “Verona-Milan, Massa promosso”
Il colleghi della Rosea apprezzano l’operato dell’arbitro di Imperia e gli danno un “6,5” in pagella
di Tommaso Badia Ottobre 17, 2022 - 10:45
Davide Massa in Verona–Milan? Promosso, almeno secondo La Gazzetta dello Sport. I colleghi della Rosea hanno infatti premiato con un “6,5” la prova del fischietto di Imperia.
Questo infatti il giudizio del quotidiano:
«Fino al 20’ del secondo tempo, Massa fischia undici falli e lascia molto correre. Poi, da quel momento, la gara diventa più ruvida ed elettrica e cominciano a emergere cartellini gialli e situazioni da “check”.
In sequenza, Magnani (su Origi), Hongla (pestone a Pobega), Faraoni (fallo tattico con uomo in fuga) e Theo (idem) meritano i cartellini mostrati. A 3’ dalla fine, il primo check per eventuale tocco di mano: per Mazzoleni (VAR) né Tomori, né Gabbia e tantomeno Thiaw (che chiude con la gamba destra) toccano il pallone col braccio sull’assalto veronese. Al 90′ Massa si affida a un altro controllo video: nella rovesciata di Djuric in area, Pobega ha il braccio aderente al corpo. Niente rigore anche qui.
Prima, al 63′, Leao cade in area: sandwich fra Hien e Veloso ma non ci sono estremi da penalty. Nel primo tempo, Massa si corregge giustamente due volte. Gol tutti regolari».
LE PAGELLE DI CALCIO HELLAS Verona-Milan 1-2, le pagelle gialloblù di CH
Montipò attento, Günter a proprio agio nel suo ruolo “originario”. Steccano invece Veloso e Hrustic
di Tommaso Badia Ottobre 16, 2022 - 23:10
Un Verona da battaglia e anche un pelo sfortunato cade in casa contro il Milan ma esce comunque a testa altissima: questo, in breva, quanto accaduto questa sera al Bentegodi.
Di seguito, dunque, le nostre pagelle del match terminato 1-2 in favore dei rossoneri.
MONTIPÒ: 6,5. Non particolarmente impegnato nell’arco dei novanta minuti, ma si fa trovare pronto con alcune ottime parate quando chiamato in causa. Battuto da una sfortunata deviazione di Veloso e da Tonali, ma in entrambi i casi non poteva fare granché.
HIEN: 6. All’inizio Leao lo svernicia, poi gli prende le misure e tutto sommato lo contiene abbastanza bene.
MAGNANI: 6. Leao gli va via in occasione dell’autogol di Veloso, ma per il resto offre una prestazione piuttosto solida. Un buon ritorno in campo dopo l’oblio cioffiano.
GÜNTER: 6,5. Trova un gol fortunoso, ma da braccetto se la cava decisamente bene ed è protagonista di un paio di sortite offensive niente male. Che questo ritorno alle origini gli abbia giovato?
FARAONI: 6. Torna in campo da titolare dopo l’infortunio e tutto sommato non sfigura.
TAMEZE: 6,5. Questo ci sembra un po’ più simile al “Tameze con il sorriso”: corre, si sbatte, si fa vedere in avanti ed esce completamente stremato, forse acciaccato.
VELOSO: 5,5. Non gli diamo colpe sullo sfortunato autogol, però si perde Tonali in occasione del raddoppio milanista. A sua parziale discolpa, era stanchissimo.
DEPAOLI: 6. Molto bene nel primo tempo, quando si fa vedere in avanti. Nella ripresa si gestisce, conscio anche del fatto di non avere cambi.
HRUSTIC: 5. Fa molto poco e regala al Milan il pallone che poi si trasforma nello 0-1 rossonero.
VERDI: 6. Qualche buono spunto. Non è al 100%, ma piano piano sta entrando in forma.
HENRY: 6. Tanto lavoro sporco, si salva.
PICCOLI: 6,5. Entra bene e centra una traversa. Peccato, avrebbe meritato maggior fortuna.
HONGLA: 6. Battaglia in mezzo al campo.
DJURIC: 6. A fine partita la sua maglia è una XXXXXL (per carità, parte da una buona base, però…). Quando c’è da tenere su la palla è una garanzia, se poi Massa gli fischiasse anche qualcosa a favore sarebbe pure meglio.
CABAL: 6. Preso in mezzo in occasione del secondo gol, ma non ci sentiamo di dargli troppe colpe.
KALLON: 5,5. Combina poco o nulla.
BOCCHETTI: 6,5. Un Verona come non si vedeva da tempo: aggressivo, battagliero e pericoloso. Rispolvera Magnani, torna al primo Juric schierando Günter braccetto di sinistra e viene ripagato da una buona prestazione da parte di entrambi. Alla fine cade all’81’ contro i campioni d’Italia dopo aver anche rischiato di passare in vantaggio, ma gli appalusi del Bentegodi dicono più di mille parole.
FONTE: CalcioHellas.it
17 Ottobre 2022 - 10:08 Hellas Live Lettura: 1 min. Pali e traverse, primo posto per l’Hellas Verona
Contro il Milan, i gialloblù di Bocchetti hanno colpito il settimo legno stagionale, con Piccoli di testa all’11’ della ripresa. È il terzo consecutivo dopo quelli di Salerno centrati da Gunter e Verdi. In questa speciale classifica, l’Hellas Verona condivide il primo posto col Napoli.
17 Ottobre 2022 - 09:55 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, Gunter festeggia la 100ª in gialloblù col primo gol in Serie A
A distanza di un anno, dall’autorete a San Siro proprio contro il Milan al primo gol in Serie A. È mancata solo la vittoria per festeggiare al meglio la centesima partita con l’Hellas Verona, la n.111 nel massimo campionato italiano, per il difensore Koray Gunter.
17 Ottobre 2022 - 09:40 Hellas Live Lettura: 1 min. Bentornato, Hellas
Sono bastati pochi giorni per tornare ad apprezzare quello spirito di squadra che negli ultimi anni ci aveva resi orgogliosi in giro per l’Italia. Un risultato, contro i campioni d’Italia in carica, che non ha premiato gli sforzi di Verdi e compagni ma che ha segnato un nuovo inizio in casa gialloblù. La quinta sconfitta consecutiva brucia, ma ha un sapore più dolce rispetto alle precedenti. Strano a dirsi, ma è proprio così. Voglia, determinazione, corsa e gioco hanno contraddistinto il nuovo corso aperto con Salvatore Bocchetti. La strada è ancora lunga, il cammino è in salita ed è ricco di tante insidie, ma i tifosi veronesi possono oggi tornare a crederci. La salvezza resta l’unico vero obiettivo e con qualche accorgimento tecnico, tattico ed in sede di mercato, l’amato Verona può regalarci ancora questa gioia. Ma sia chiaro, l’atteggiamento mostrato contro il Milan deve al più presto tramutarsi in punti. Tornare a muovere la classifica dopo 5 ko di fila è l’unica soluzione per accantonare una volta per tutte il passato e guardare con maggiore fiducia al futuro. A partire da lunedì sera, in casa del Sassuolo. Crediamoci. Tutti insieme, niente è impossibile. Dai Verona!
16 Ottobre 2022 - 23:23 Hellas Live Lettura: 1 min. Pagelle
A Verona decide ancora Tonali: 2-1 Milan, Pioli 3° in solitaria
del 16 ottobre 2022 alle 22:53
Il Milan fatica ma passa a Verona: 2-1 in casa dell'Hellas per la squadra di Pioli, che stacca così Lazio e Udinese e si porta al terzo posto solitario, tenendo il passo di Napoli e Atalanta. A decidere al Bentegodi è ancora Sandro Tonali: dopo la doppietta dello scorso anno, il centrocampista firma il gol della vittoria a meno di 10' dalla fine, prima rete in questo campionato per l'ex Brescia. In precedenza l'autogol di Veloso e il momentaneo pareggio di Gunter, grazie anche alla maldestra deviazione di Gabbia. Il Milan è ora l'unica squadra imbattuta in trasferta nel 2022 in tutta Europa. Esordio amaro per Salvatore Bocchetti, subentrato all'esonerato Cioffi: è la quinta sconfitta consecutiva per gli scaligeri.
LA PARTITA - Alla 150ª panchina al Milan, Pioli sorprende lasciando Bennacer in panchina e mandando in campo dal 1' Adli alle spalle di Giroud. L'Hellas parte con intensità, ma al 9' va sotto: iniziativa sulla sinistra di Leao, cross teso in area sul quale interviene Miguel Veloso deviando il pallone all'interno della propria porta. I rossoneri hanno subito l'occasione di raddoppiare con Giroud, ma il francese si divora l'opportunità. 'Gol sbagliato, gol subito' recita un celebre adagio del calcio e al 19' il teorema si applica con il pareggio dell'Hellas: azione insistita, Gunter calcia dalla sinistra e trova la deviazione di Gabbia che beffa Tatarusanu. Si va all'intervallo in parità, a inizio ripresa Pioli manda in campo Origi e Rebic per Gioud e Diaz ma la prima occasione è dei padroni di casa con Hrustic, pallone a lato. Risponde subito il Milan con Rebic, ma Montipò si oppone bene sulla conclusione del croato. La squadra di Bocchetti prende coraggio e campo, flirtando a più riprese cn il gol: al 56' Piccoli solo in area svetta di testa e centra la traversa, sugli sviluppi dell'azione Gunter va vicino alla doppietta calciando di poco alto. Pioli cambia ancora mettendo Pobega e Bennacer per Adli e Krunic, il Milan riprende campo e si fa vedere dalle parti di Montipò con Theo (parato) e Origi, di poco a lato. Sono i prodromi del nuovo vantaggio, che arriva all'81': Leao apre da sinistra a destra per Rebic, pallone di prima per l'accorrente Tonali che batte Montipò, 2-1 Milan. Pioli toglie Leao per blindare la difesa con Thiaw e proprio il difensore è fondamentale con due chiusure nel finale. Il Milan ha l'occasione di chiudere l'incontro ma Montipò nega il gol a Origi e Tonali. Finisce così, i rossoneri vincono ancora a Verona e restano in scia a Napoli e Atalanta.
FONTE: CalcioMercato.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 17/10/2022 1:27 Vighini: Com'è dura vivere in simbiosi...
Setti con Marroccu
Stenderei un velo pietoso sugli eventi della scorsa settimana. Per ritrovare un simile grado di improvvisazione bisogna ritornare a tempi che parevano finiti per sempre. Vi ricordate i casini con Beppe Cannella-Colomba-Davide Pellegrini-Sarri-ancora Davide Pellegrini? Ecco pareva di essere tornati proprio lì con una magica macchina del tempo.
Esonerato Cioffi mancava un piano B, ma anche il C e il D erano stati smarriti. Abbiamo atteso quattro giorni per sapere il nome del nuovo allenatore mentre sul Verona aleggiavano corvacci di ogni risma. Marroccu ha risposto alle poche domande concesse dopo la presentazione di Bocchetti con “supercazzola” degna del Conte Mascetti (non il Ciccio, ma l’impareggiabile Tognazzi di Amici Miei), mentre Setti abbandonava frettolosamente la sala stampa prima che qualcuno avesse l’ardire di fargli un paio di domande.
Alla fine è arrivato Sasà Bocchetti, ovviamente secondo Marroccu “la prima scelta, fin dall’estate scorsa” quando lui l’avrebbe proposto a Setti come miglior alternativa al dopo Tudor. Peccato che al suo posto sia poi arrivato via Udinese Gabriele Cioffi, alias “il predestinato” (sic dixit Marroccu) bruciato in sole nove gare dalla stessa società che lo aveva scelto.
Qualcosa nella comunicazione “simbiotica” tra presidente e ds non deve aver funzionato in quel momento e per la verità la “simbiosi” ha avuto qualche problema anche lunedì scorso quando girava per la sede il fidato Diego Lopez, uomo che Marroccu porta nel taschino come una pochette personale. Era lui il prestanome scelto per permettere a Bocchetti di allenare? Qui siamo nel campo delle variabili. Un po’ come la parola incedibile. Che vuol dire sì “incedibile” ma fino a quando un giocatore ti chiede di essere ceduto. E allora non sei più incedibile. Roba che a pensarci su un attimo ti viene il mal di testa con annesso senso di nausea.
Terminata questa meravigliosa farsa che Roberto Puliero avrebbe saputo raccontare con la straordinaria forza della sua satira, siamo arrivati dunque a Sasà Bocchetti. Che senza tutto quel circo sopra descritto, sarebbe stata una bella e coraggiosa idea da perseguire senza dubbio. Bocchetti rappresenta quella continuità che si cercava, un Tudor 2.0, erede di Gasp, Juric e appunto di Igor. Un ragazzo che ha visto come si fa e ha praticato spogliatoi importanti. E infatti gli effetti del suo lavoro si sono già visti contro il Milan. Il Verona si è ripreso quell’intensità da cui non si può prescindere e avrebbe meritato di non perdere questa gara, così come, non avrebbe meritato di perdere a Salerno, peraltro.
Il problema è che ora le sconfitte sono cinque di fila e che in qualche maniera la classifica va corroborata. Aspettarsi una reazione così dopo l’esonero di Cioffi era lecito, ma ora anche per Sasà viene il difficile. Bisogna far finta di niente dopo una partita in cui la sfiga ci ha visto benissimo e fare una grande partita (e soprattutto punti) anche a Sassuolo. Da lì riparte il nostro campionato.
HELLAS VERONA di Giovanni Vitacchio, 16/10/2022 22:59 Il pagellone di Verona-Milan: Verdi inventa calcio, Magnani non trema. Henry ancora giù
verdi, foto grigolini da hellasverona it
MONTIPO’ 6.5 Impietrito sull’autogol di Veloso, nel primo tempo non è chiamato a grandi cose. Nella ripresa, il Milan, pur lasciando campo al Verona, riesce a costruire un paio di occasioni interessanti con Rebic prima, con Theo dopo e ancora con Rebic. Lui c’è e non si fa sorprendere. Davanti a Tonali soccombe, privo di difese.
HIEN 6.5 Ha il pericolo pubblico numero uno da tenere, Leao. Gli riesce quasi sempre, tranne in un paio di occasioni nel quale il portoghese si accende. Ma è poca roba rispetto a quello che potrebbe fare e non fa. Il difensore gialloblù ci mette fisico, corsa ed esperienza. Forse la sua miglior prestazione, di grande personalità, da quando è a Verona
GUNTER 6.5 A sinistra, su Diaz, potrebbe soffrire la velocità dell’attaccante milanista, ma è bravo a puntare tutto sul gioco d’anticipo. Non deve faticare nemmeno più di tanto per portarsi a casa la pagnotta. Si gratifica con il gol del pareggio e va vicino alla doppietta con un tiro uscito di un soffio sopra la traversa di Tatarusanu. Mezzo voto in meno perché in occasione dell’1-2 avrebbe potuto stringere per contrastare Tonali, ma è arrivato troppo tardi.
MAGNANI 6.5 Guarda un po’ chi si rivede. Messo ai margini da Cioffi, costretto ad allenarsi a parte, viene ripescato da Bocchetti, anche per le tante assenze dietro, e il risultato è decisamente positivo. Forte come sempre nel gioco aereo, perde solo una volta Giroud, che sbaglia un gol clamoroso. Per il resto, anche quando entra Origi, lascia poca roba ai milanisti.
CABAL 6 (dal 25’ s.t.) Il suo lo ha fatto.
FARAONI 6 Mancava come l’ossigeno a questo gruppo e anche solo averlo in campo è positivo. Poi, certamente non è ancora il Faraoni che a Verona è diventato un giocatore importante. Ma c’è stato, come tutta la squadra. Avanti così.
TAMEZE 6 + Andamento lento per il francese che più che costruire pensa a difendere su Adli, di fatto annullandolo. Manca il suo dinamismo, sempre prezioso nell’accendere l’ardore della squadra, ma le consegne tattiche sono chiare, guardare dietro, non davanti. Gli manca un po’ di gamba, però c’è tanto di lui nel gol del pareggio, con quel bel passaggio, spizzato poi da Depaoli per Gunter. Esce zoppicante, si spera solo per un indolenzimento.
HONGLA 6 (dal 20’ s.t.) Ordinato.
VELOSO 6 C’è lui nei due episodi chiave che, a conti fatti, hanno deciso la partita. E’ sfortunato, ma anche goffo in occasione dell’autogol. Lì serviva più attenzione da uno come lui. Non si fa comunque scalfire e riprende a giocare come sa, dispensando palloni a go-go. E’ sempre lui il cervello del Verona, ma alla tecnica affianca anche una corsa leggera e libera. Le gambe lo lasciano quando Tonali, che potrebbe essere suo nipote, gli va via per il più classico degli inserimenti solitari. Lì è mancato, ahimè.
DEPAOLI 6.5 Conferma di essere in fiducia, aiutato anche dall’ottima prestazione di Salerno, dove ha anche segnato. Ha altre qualità rispetto a Lazovic, ci mancherebbe, però è concreto e ordinato, meno fantasioso ma non meno efficace. E’ bravo, col tacco, a deviarla quanto basta per far arrivare l’assist decisivo per il gol del pari.
VERDI 7 Che bravo sto ragazzo, che partita di qualità. Destro, sinistro, per lui non c’è alcuna differenza. Davanti inventa calcio e raramente fa cose banali. La qualità è alta e finalmente anche le gambe lo aiutano. Certo, fisicamente non è un colosso e qualche contrasto lo perde, ma ci sta. Tutto il resto gli riesce con grandissima facilità.
KALLON 5.5 (dal 25’ s.t.) Deve creare scompiglio nella difesa milanista, ma si inceppa.
HRUSTIC 5.5 Un suo alleggerimento sciagurato e senza senso spalanca un’autostrada per il vantaggio del Milan. Fatica tremendamente a entrare nel gioco e a trovarsi la posizione. Piano piano migliora, sembra più a suo agio, aiuta anche dietro. Va vicino al gol nella ripresa, ma sono sicuro che possa fare molto meglio di così.
PICCOLI 6 + (dal 10’ s.t.) Dentro da un paio di minuti, prende subito una traversa, a Tatarusanu praticamente mummificato. Poi ancora un paio di occasioni interessanti, ma non è fortunato
HENRY 5.5 Un po’ meglio rispetto alle ultime, più voglioso e determinato nell’andare a cercare un posto al sole. Ma sono tanti i palloni che fatica a tenere per dare una mano alla squadra a portare su il baricentro e rifiatare. Una cosa è giusta dirla, di cross non gliene arriva mezzo di decente per il suo testone.
DJURIC 5.5 (dal 20’ s.t.) Si butta nella mischia, ma ne prende poche.
ALL. BOCCHETTI 6.5 Una cosa ha fatto, ha tolto ogni equivoco tattico. Quello che aveva dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione, lo ha mantenuto: uomo contro uomo, corsa, agonismo e cuore. Ha toccato le corde giuste dei suoi ragazzi, più da un punto di vista motivazionale, non poteva fare molto altro. Ha ripreso un discorso che Cioffi aveva provato a fare suo, ma non sempre con convinzione. Questo Verona, con questo atteggiamento, può assolutamente salvarsi e non deve avere paura di farlo.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Prima panchina in Serie A da allenatore dell'Hellas Verona per Salvatore Bocchetti, subentrato a Cioffi dopo l'esonero arrivato in settimana. Un ko contro il Milan che però fa ben sperare per quanto si è visto da parte dei gialloblu e che infatti ha portato il tecnico ad ottenere molti buoni voti. La Gazzetta dello Sport esordisce scrivendo: "Non inventa niente, ma è giusto così". Poi aggiunge: "Il Verona gioca tanto nella metà campo del Milan, lottano alla pari, rischiano anche di vincere". Per il Corriere dello Sport "finisce per perdere ma dopo aver creato mille ansie al Milan". Tuttosport invece scrive: "Il suo arrivo dà una scossa alla squadra. Il Verona gioca una gara gagliarda e se Piccoli avesse segnato...". L'Arena è ancora più diretto: "Con mezza squadra lavora sulla motivazione e stimola vecchie corde. Ha preso al collo il Milan e per poco non ci scappava il colpaccio". TuttoHellasVerona mette a confronto la sua squadra con quella del recente passato: "La squadra regge finalmente i ritmi intensi rispondendo colpo su colpo ai campioni d'Italia in carica. Ai punti i gialloblù meritavano sicuramente almeno il pari. Nonostante la sconfitta i segnali di risveglio sono confortanti". Infine la valutazione di TMW: "Allievo di Gasperini e Juric, sul campo ne ripropone fedelmente i principi. Il suo è un calcio diretto senza troppi fronzoli: accetta il rischio di giocare uomo su uomo, consapevole dei rischi. Alla prima panchina in Serie A per poco non ferma il Milan. Non ci riesce ma la squadra sembra già trasformata".
I voti
TMW: 6,5
Gazzetta dello Sport: 6,5
Corriere dello Sport: 7
Tuttosport: 7
L'Arena: 6,5
TuttoHellasVerona: 6,5
Il Milan batte il Verona non senza fatica ma Stefano Pioli può comunque festeggiare per i tre punti fondamentali. Per la Gazzetta "il Milan non onora la sua partita numero 150" e il perché è presto spiegato: "Tanti difetti, da squadra con poca fame". Però poi aggiunge anche che "le scelte funzionano" come quella di Rebic e quella di lasciare in campo Tonali. Il Corriere dello Sport invece descrive così la prova rossonera: "Non è un Milan brllante, ma non ha paura a tirare fuori anche l'elmetto quando è necessario". Tuttosport lo applaude scrivendo: "Viene a capo a una partita che si era fatta più complicata del cubo di Rubik". Il Corriere della Sera semplicemente scrive: "Festeggia le 150 panchine milaniste con una vittoria molto sofferta". MilanNews invece scrive: "La squadra è forte mentalmente e riesce non solo a prendersi la vittoria con lucida ferocia, ma anche mettendosi nell’angolo a subire l’assalto finale del Verona". Infine la valutazione di TMW: "Se il calcio fosse solo cattiveria, determinazione e approccio, i primi minuti sarebbero del Verona, ma a passare avanti è il suo Milan. Fallito il raddoppio, però, la più classica delle punizioni: il gol avversario, con collaboratori inattesi in maglia rossonera. I suoi incassano il colpo e rimangono troppo spesso vittima delle linee di pressione scaligere, creando ben poco per tornare in vantaggio. A un quarto d’ora dal novantesimo cinque minuti di sussulto offensivo: tanto basta per portarsi a casa la posta in palio".
I voti
TMW: 6,5
Gazzetta dello Sport: 6,5
Corriere dello Sport: 6,5
Tuttosport: 6,5
Corriere della Sera: 6,5
MilanNews: 6,5
Il Milan batte il Verona non senza fatica e uno dei protagonisti non propriamente in positivo è Adli, alla prima da titolare da quando veste la maglia rossonera. La Gazzetta dello Sport lo boccia definendolo: "Champagne francese analcolico". Il Corriere dello Sport scrive: "Che ha buona qualità tecnica si vede, ma non basta". Anche Tuttosport ne critica l'atteggiamento: "In una gara dove ci vorrebbero elmetto e piccone, si presenta in smoking, risultando abbastanza fuori contesto". Il Corriere della Sera non cambia registro: "La prima da titolare è deludente: mancano ritmo, spirito e giocate". MilanNews invece è l'unico media a dargli la sufficienza: "Non eccelle per chissà cosa e non sbaglia grandi cose. Una prima da titolare da mettere in archivio con coraggio". Infine la valutazione di TMW: "Alla quattordicesima partita in stagione, è tempo della prima da titolare. Un po’ timido nell’approccio, come molti compagni, sembra sempre in procinto di tirare fuori la giocata giusta, ma quel momento non arriva".
I voti
TMW: 5,5
Gazzetta dello Sport: 5
Corriere dello Sport: 5,5
Tuttosport: 5
Corriere della Sera: 5
MilanNews: 6
Il Milan rischia a lungo di rimanere incastrato nella rete dell'Hellas Verona e del nuovo tecnico Bocchetti, poi però conquista tre punti pesantissimi anche in chiave classifica. Il protagonista assoluto è Sandro Tonali, trascinatore e in rete con il decisivo 2-1. Per la Gazzetta "ruba le chiavi della città a Tommasi, che conosce la vita da mediano". Il Corriere dello Sport invece scrive "più di una volta deve vedersela contro Verdi che è sempre un cliente complicato. Come l'anno passato, condanna il Verona alla sconfitta". Tuttosport lo applaude: "Gara di sofferenza su Verona, illuminata dal "solito" gol a Verona, il terzo in due campionati, arrivato con una percussione da fuoriclasse". Il Corriere della Sera riparte ricordando il recente passato: "L'anno scorso al Bentegodi aveva firmato la doppietta scudetto, stavola la percussione da tre punti, oltre al terzo posto, regala al Milan una settimana di tranquillità". MilanNews gioca col suo nome: "Torna la Tonal-Verona ed è ancora lui, con un inserimento senza palla di quelli che gli piacciono tanto, a regalare tre punti fondamentali al Milan. Come lo scorso anno segna nella porta sotto la Sud e lo fa con un’importanza capitale". Infine la valutazione su TMW: "Serata non sempre facilissima, l’aggressività degli avversari è una condizione di scomodità ricorrente. Quando trova uno spazio da attaccare, però, si invola verso la porta e regala i tre punti".
I voti
TMW: 7
Gazzetta dello Sport: 7
Corriere dello Sport: 7,5
Tuttosport: 7
Corriere della Sera: 7
MilanNews: 7,5
Sandro Tonali ha risolto la sfida di ieri sera del Milan con un inserimento dei suoi, contro un Hellas Verona che sembrava avere in mano il controllo della partita. E alla fine i rossoneri hanno espugnato il Bentegodi proprio grazie alla sua esultanza. L'impianto scaligero, sottolinea la Gazzetta dello Sport, porta decisamente bene al numero 8 di Pioli che ha segnato proprio a Verona il 50% dei suoi gol con la maglia del Milan: in totale sono 6 le esultanza, di cui tre al Bentegodi. Quella di ieri, ma pure le due della decisiva doppietta dello scorso 8 maggio.
Inizia con una sconfitta l'era Bocchetti a Verona. Per molti tratti preventivabile, contro il Milan campione d'Italia e con più di un'assenza pesante (l'ultima, in ordine di tempo, di Josh Doig, fermato da un infortunio muscolare nella rifinitura). Eppure l'amarezza con cui l'Hellas ripone in archivio la sfida con i rossoneri è quasi pungente: lo è perché per lunghi tratti sono tornati a fare capolino i connotati-cardine delle ultime stagioni: aggressione alta, giri del motore al limite della soglia di sopportazione e un abbondante carico di coraggio.
Un ritorno all'antico in piena regola
La sensazione, risultato finale a parte, è che al Bentegodi sia stato riannodato un filo. Reciso non per colpa di Cioffi, che ha poi tentato con il poco di cui disponeva di riattaccare i due capi. Bocchetti è stato il vice di Tudor per l'intera stagione scorsa, e dunque, a differenza del collega, non ha dovuto cominciare da zero, ma ha avuto l'opportunità di attingere da un patrimonio di lavoro e conoscenze molto più composito. Un 'vantaggio' che ieri si è tradotto in una risposta temperamentale (ma anche sul piano tattico) convincente, che ha per lunghi tratti ha restituito, appunto, il vecchio Hellas. Sono cinque k.o. consecutivi in campionato, ma per il Verona può essere davvero un nuovo inizio. Bocchetti, come Tudor, comincia la sua avventura contro una big: il croato bagnò il debutto con una vittoria (contro la Roma), ma chissà che non possa essere di buon auspicio. Una scintilla è già scoccata, la ricostruzione delle prossime settimane dovrà alimentarla e renderla fuoco vivo. Il primo ad esserne consapevole è proprio Sasà: "La strada è in salita, ma con questi ragazzi sarà più facile - ha commentato nel dopo-gara -. Sono convinto che con questo atteggiamento perderemo poche partite".
"Moviola Verona-Milan: Massa non convince, no rigore su Leao" scrive il Corriere dello Sport oggi in edicola. Non ha convinto la prestazione dell'arbitro Davide Massa "quasi svogliato per buona parte della gara". Inizialmente non fischia e non ammonisce molto, poi fischia tutto e assegna 4 gialli in un quarto d'ora. Proteste rossonere per un presunto fallo su Leao: "le immagini gli danno torto, c’è un appoggio sulla spalla sinistra di Hien ma senza trattenute sostanziose e sostanziali".
HELLAS VERONA (di Marco Pieracci)
Montipò 7 - Trafitto subito dal fuoco amico, graziato dallo scavetto fuori misura di Giroud. La prima parata vera è su Rebic, sul quale si ripeterà più tardi. Dice di no anche a Theo, non può niente su Tonali.
Hien 6 - Ripulisce l'area di rigore con delle ottime letture dimostrando di possedere un discreto senso della posizione.
Magnani 5,5 - Maltrattato da Leao, però merita solidarietà: gli servirebbe un motorino per riuscire a tenerlo quando decide di accelerare.
Gunter 6,5 - Lascia la mattonella centrale a Magnani, si riscopre goleador trovando il pareggio con la gentile collaborazione di Gabbia. Sfiora due volte la doppietta.
Faraoni 6 - Torna titolare dopo due mesi e il battesimo è da far tremare i polsi perchè quelle zolle sono bazzicate da Theo e Leao. Esame superato.
Tameze 6,5 - Recuperatore seriale di palloni, avvia l'azione del gol. Boss del centrocampo: clonarlo non sarebbe una cattiva idea. Quando esce si nota la differenza. Dal 66' Hongla 5,5 - Si becca subito un giallo, fa rimpiangere chi lo precede.
Veloso 5 - Beffa Montipò con un tocco tanto maldestro quando sfortunato. Mette una gran palla a Piccoli, aiuta sempre nei raddoppi ma si perde Tonali nell'episodio decisivo.
Depaoli 6 - Padroneggia discretamente bene la corsia mancina, nonostante non sia la sua comfort zone. Geniale il tacco per il pareggio.
Verdi 6 - Cresce la condizione e con essa pure le prestazioni. Regista offensivo in piena regola, cuce il gioco dando qualità alla manovra. Dal 70' Kallon sv
Hrustic 5,5 - La partita inizia come peggio non potrebbe: è lui a mandare in porta Leao. Prova a riscattarsi con un bel sinistro a giro fuori di poco, poi si fa male. Dal 54' Piccoli 6 - Fa tremare subito la traversa di Tatarusanu.
Henry 6 - Non segna più da tempo, nonostante la buona volontà. Rigorosamente spalle alla porta, aiuta con delle sponde utili per far salire la squadra. Dal 66' Djuric 6 - Chili e centimetri per tenere la pressione alta.
Salvatore Bocchetti 6 - Allievo di Gasperini e Juric, sul campo ne ripropone fedelmente i principi. Il suo è un calcio diretto senza troppi fronzoli: accetta il rischio di giocare uomo su uomo, consapevole dei rischi. Alla prima panchina in Serie A per poco non ferma il Milan. Non ci riesce ma la squadra sembra già trasformata.
MILAN (di Dimitri Conti)
Tatarusanu 6 - Il Verona spinge ma lo insidia poco, a fargli male è quel Gabbia che in teoria dovrebbe aiutare a difenderlo. Nel secondo tempo ringrazia la traversa per aver fermato l’incornata a botta sicura di Piccoli.
Kalulu 6 - Il suo diretto avversario di serata, Hrustic, è abbastanza vivace e serve attenzione per non farlo andare in porta. Limita la fase di spinta a rare circostanze, ma concede pochi spazi da attaccare sul suo lato.
Gabbia 5 - Maldestro nell’andare a intercettare il tiro-cross di Gunter, si rivela fuoco amico per Tatarusanu e Re Mida al contrario. Non perfetto neanche quando va in marcatura su Piccoli, fermato solo dal legno. Brutta serata.
Tomori 6 - Evidenzia piccole imperfezioni, soprattutto nel finale del primo tempo, ma nel complesso vive una serata pienamente all’interno della soglia della sufficienza. Errori da matita rossa non se ne ricordano, miracoli neppure.
Theo Hernandez 6,5 - In una serata di inedita sterilità offensiva dal centrocampo in su, l’aiuto può arrivare dalla difesa e nel secondo tempo, vista l’antifona, si applica: sia da assistman che calciando. Non va, ma per poco.
Tonali 7 - Serata non sempre facilissima, l’aggressività degli avversari è una condizione di scomodità ricorrente. Quando trova uno spazio da attaccare, però, si invola verso la porta e regala i tre punti. Vicino persino al bis.
Krunic 5,5 - Lui che per Pioli ha scritto “multiuso” e non il suo cognome dietro la maglia, al Bentegodi viene arretrato a centrocampo per far rifiatare Bennacer. Non regala la stessa pulizia di chi rimpiazza nell’ora in cui sta dentro. Dal 60’ Bennacer 6 - Contribuisce a migliorare l’uscita dal basso, una delle cose meno efficaci del Milan nella prima ora di gioco. Anche se non si vede, se non quando è ammonito, incide.
Diaz 6 - Spostato sulla destra per far spazio ad Adli, la fascia non è il terreno di caccia che predilige e in qualche tratto della gara si vede. Non quando vede il corridoio giusto per mandare in porta Giroud, che spreca. Dal 46’ Origi 5,5 - Si sistema largo a destra, in una posizione che non sarebbe proprio la sua. Un paio di cross invitanti, poi sparisce per lunghi tratti. Un mancino potente ci ricorda che c’è, ma non basta.
Adli 5,5 - Alla quattordicesima partita in stagione, è tempo della prima da titolare. Un po’ timido nell’approccio, come molti compagni, sembra sempre in procinto di tirare fuori la giocata giusta, ma quel momento non arriva. Dal 60’ Pobega 5,5 - Sta trovando il suo posto nella visione tattica di Pioli, smentendo quei tanti che credevano il contrario. Stasera, però, non trova la giusta collocazione in campo.
Leao 6,5 - Scombinatore per natura, manda in imbarazzo tre avversari e causa l’autogol di Veloso. Ogni volta che accelera per chi si trova sulla sua strada son dolori, ma i compagni stasera faticano a coinvolgerlo come si deve. Dall’83’ Thiaw 7 - Entra per dare più sostanza alla difesa e trasforma in realtà l’intento, con un muro decisivo su Depaoli. Evita un gol già fatto e si ripete al novantesimo: un punto per ogni minuto regolamentare giocato.
Giroud 5 - Raccoglie l’involontario invito di Hrustic e innesca Leao per lo 0-1, ma un minuto dopo spreca la palla del raddoppio immediato. Errore pesante, visto che l’Hellas rientra subito in gara. Lui, invece, esce presto. Dal 46’ Rebic 7 - Va ad agire più centrale, da centravanti, e dopo quattro minuti fa le prove con il gol. Serve un super Montipò, di nuovo, per non farlo esultare: allora si traveste da rifinitore e manda in porta Tonali.
Stefano Pioli 6,5 - Se il calcio fosse solo cattiveria, determinazione e approccio, i primi minuti sarebbero del Verona, ma a passare avanti è il suo Milan. Fallito il raddoppio, però, la più classica delle punizioni: il gol avversario, con collaboratori inattesi in maglia rossonera. I suoi incassano il colpo e rimangono troppo spesso vittima delle linee di pressione scaligere, creando ben poco per tornare in vantaggio. A un quarto d’ora dal novantesimo cinque minuti di sussulto offensivo: tanto basta per portarsi a casa la posta in palio. Con Rebic, dentro già all’intervallo, come arma tattica e Thiaw cambio felicemente azzeccato per il difficile finale.
Il Milan non gioca una partita scintillante, non ruba l’occhio né riesce a mettere sotto del tutto il primo, caparbio Hellas Verona targato Bocchetti (un ex) ma alla fine porta a casa i tre punti, aspetto fondamentale per chi gioca nelle sfere dell’alta classifica. La partita del Bentegodi è stata sofferta, rognosa e decisa da un guizzo: da “fatal” che fu, è oggi la Tonal Verona. La decide lui, ancora una volta.
Pioli si gode il successo, la bontà di alcune sue scelte a gara in corso (leggi soprattutto Rebic e l’inserimento nel finale di Thiaw, autore di due salvataggi super) e la possibilità finalmente di lavorare una settimana intera con la sua squadra, con il vento in poppa e il ruolino di marcia migliorato. C’è un dato, che racconta bene il suo Milan: nessuna squadra nei top-5 campionati europei, tranne i rossoneri, possono vantare l’imbattibilità in trasferta per tutto l’anno solare 2022.
Inizia con una sconfitta il cammino di Salvatore Bocchetti sulla panchina dell’Hellas Verona. Ma ci sono ko e ko, e non è un caso che a fine partita il pubblico del Bentegodi abbia riservato applausi convinti ai ragazzi in maglia gialloblu: l’1-2 finale a favore del Milan, infatti, non racconta fino in fondo la buona prestazione collettiva scaligera.
Non è bastata, contro la qualità e la capacità del Milan di indirizzare a suo favore gli episodi, contro un pizzico di sfortuna come quella che ha portato il colpo di testa di Piccoli a sbattere sulla traversa invece di entrare. Ma, ripetono in coro a fine partita sia il fresco neo-allenatore che Gunter, autore del gol del momentaneo 1-1 valsogli la prima gioia in A, “giocando così di partite il Verona ne perderà poche”.
Il carattere si è visto, dalle prossime partite serviranno per forza anche i punti: li impone la classifica.
Montipò 6,5 Trafitto dall’autorete di Veloso e graziato da Giroud, salva il risultato sull’inzuccata di Rebic, cosa che non gli riesce su Tonali nel finale
Hien 6,5 Argina le scorribande di Leâo, mettendoci fisico e molta attenzione. Si fa vedere anche davanti con buoni risultati
Magnani 6 Rispolverato da Bocchetti al centro della retroguardia appare sin da subito solido e concentrato. Spende un giallo per fermare una pericolosa percussione in contropiede di Origi (dal 25' s.t. Cabal 5,5 sbaglia qualche appoggio, precipitoso in alcuni disimpegni)
Günter 6,5 dirottato a sinistra chiude bene gli spazi, controlla Diaz e sfrutta sapientemente alcune situazioni per spingersi in avanti. Segna la rete del pari e va vicino per ben due volte a una clamorosa doppietta. Non è impeccabile quando non chiude la diagonale su Tonali lanciato a rete.
Faraoni 6 Finalmente titolare dopo molte settimane. Dosa gli inserimenti per garantire man forte alle scorribande della coppia Leâo e Theo Hernandez, vera arma in più dei rossoneri. Sua la prima conclusione del match.
Tamèze 6,5 Lottatore indomito, prezioso nei recuperi e nelle ripartenze. Esce quando si accende la spia della riserva (dal 20’ s.t. Hongla 5,5 il suo innesto non porta l'effetto sperato)
Veloso 5,5 Sfortunato protagonista in occasione del vantaggio rossonero, si lascia sfuggire Tonali nell'azione del raddoppio , che ha però un passo ben diverso dal suoi. Delizioso l'assist per Piccoli che l'ex atalantino spedisce sulla traversa.
Depaoli 6,5 Pimpante nella prima frazione di gara, rimane nella ripresa in una posizione più attendista. Geniale il colpo di tacco per Günter nell'azione del pareggio. Nel finale ha sui piedi la palla del pari ma viene murato dal piedone di Thiav.
Hrustic 5,5 Con un retropassaggio velenoso innesca l’azione del vantaggio rossonero. Tanta buona volontà ma è ancora troppo poco incisivo. Prova il gol ma il suo sinistro a giro esce di un nulla. (dal 9’ s.t. Piccoli 6,5 impatto positivo sul match. Coglie una clamorosa traversa di testa, ha l'occasione per rifarsi poco dopo ma la conclusione è troppo debole)
Verdi 6,5 Tra le linee è ovunque dove cerca e trova, quasi sempre, l’imbucata giusta. Vero valore aggiunto, esce tra i meritatissimi applausi. (dal 25’ s.t. Kallon 5,5 la solita vivacità improduttiva e fine a sè stessa).
Henry 6 Tiene continuamente in ansia la retroguardia rossonera, efficace nel lavoro di sponda e nel dare profondità alla manovra offensiva. La rete, però, manca da troppe settimane. (dal 20’ s.t. Djuric 5,5 cerca di far salire la squadra usando la sua fisicità ma non è mai pericoloso).
Bocchetti 6,5 Il suo è un 3-4-2-1 che ritrova finalmente spirito battagliero e intensità con diversi sprazzi di qualità. La squadra regge finalmente i ritmi intensi rispondendo colpo su colpo ai campioni d'Italia in carica. Ai punti i gialloblù meritavano sicuramente almeno il pari. Nonostante la sconfitta i segnali di risveglio sono confortanti, Ora, però, oltre al gioco servono i punti.
Salvatore Bocchetti, nuovo allenatore dell'Hellas Verona, parlando in conferenza stampa dopo la sconfitta interna col Milan si è così espresso sulla prestazione della sua squadra: "È questo il Verona che tutti conosciamo, e per questo a fine partita tutto lo stadio ha applaudito. Questi ragazzi meritavano di più".
22.50 - A margine della sconfitta contro il Milan, il tecnico del Verona Salvatore Bocchetti è atteso nella sala stampa del Bentegodi per la conferenza post-partita. Vi proponiamo di seguito, con una diretta scritta, tutte le sue dichiarazioni.
23.14 - Inizia la conferenza stampa.
È riuscito a cambiare l'approccio della squadra. Cosa le rimane di questa gara?
"Devo fare i complimenti ai ragazzi, che hanno dato tutto. Sono contento di come hanno reagito, credo che questa sia la strada giusta".
Si è rivisto il vecchio Verona.
"Un po' di amaro in bocca rimane. Dispiace per i ragazzi, che hanno dato l'anima. È questo il Verona che tutti conosciamo, e per questo a fine partita tutto lo stadio ha applaudito. Questi ragazzi meritavano di più".
Può subentrare un po' di paura ora?
"Dobbiamo pensare di gara in gara, con questo atteggiamento di partite ne perderemo poche quest'anno. La squadra alla lunga è un po' calata, bisognerà quindi lavorare anche a livello fisico".
Ci spiega la scelta di Magnani? Cos'è successo con Massa sull'ammonizione?
"Ho un gruppo fantastico, conto su tutti i ragazzi che ho a disposizione: se lavorano bene e dimostrano che possono giocare, giocano tranquillamente. Io ho visto bene in quella situazione, poi l'arbitro ha ritenuto di ammonirmi".
Che emozioni ha provato in questo esordio contro il Milan?
"Più per il Bentegodi per il Milan. Davanti a questi tifosi è un'emozione unica: sono contento e fiducioso per come andrà avanti, con questi ragazzi e questo spirito andremo molto avanti".
Il tempo c'è ancora, anche se la panchina un po' corta rischia di incidere.
"Sì, abbiamo tempo, ma bisogna ragionare di gara in gara. Rientreranno piano piano anche gli infortunati, e ce la giocheremo ancora con più cattiveria".
Ha rispolverato Gunter da braccetto.
"Ho a disposizione ragazzi che ricoprono più ruoli, sono contento di come hanno interpretato la partita, con spirito aggressivo. Sono molto fiducioso".
Le è dispiaciuto non avere a disposizione Doig?
"Sarebbe stato meglio fosse stato con noi stasera, come altri, ma bisogna sfruttare chi c'è e metterlo in condizione di esprimersi al meglio".
Chi l'ha impressionata di più del Milan?
"Il Milan ha giocatori fortissimi, uno più forte dell'altro. Un nome non saprei farlo, lotteranno per lo Scudetto fino alla fine".
È mancato solo l'ultimo passo stasera.
"La salita sarà dura, ma con questi ragazzi sarà più semplice. Gli faccio un plauso, sono sempre stati in partita, anche se dispiace aver perso. Sono fiducioso per il futuro, conosco solo una strada ed è quella di lavorare e lavorare".
Salvatore Bocchetti, all'esordio oggi in panchina, ha commentato a DAZN la sconfitta subita contro il Milan: "Ho trovato una squadra giù di morale dopo questi risultati negativi, si era perso entusiasmo. Ma i ragazzi si sono messi a disposizione, mi hanno ben accolto e oggi hanno risposto alla grande. Sono molto fiducioso per il futuro, non era facile contro i campioni d'Italia. Sono molto fiducioso e lavoreremo meglio nei prossimi giorni".
Soffermandosi, poi, sull'azione che ha regalato la vittoria ai rossoneri ha aggiunto: "Vedendo Veloso in ritardo Günter doveva stringere su Tonali. Appena vedi che il compagno è in ritardo devi stringere verso il centro".
Tatarusanu 6 - Il Verona spinge ma lo insidia poco, a fargli male è quel Gabbia che in teoria dovrebbe aiutare a difenderlo. Nel secondo tempo ringrazia la traversa per aver fermato l’incornata a botta sicura di Piccoli.
Kalulu 6 - Il suo diretto avversario di serata, Hrustic, è abbastanza vivace e serve attenzione per non farlo andare in porta. Limita la fase di spinta a rare circostanze, ma concede pochi spazi da attaccare sul suo lato.
Gabbia 5 - Maldestro nell’andare a intercettare il tiro-cross di Gunter, si rivela fuoco amico per Tatarusanu e Re Mida al contrario. Non perfetto neanche quando va in marcatura su Piccoli, fermato solo dal legno. Brutta serata.
Tomori 6 - Evidenzia piccole imperfezioni, soprattutto nel finale del primo tempo, ma nel complesso vive una serata pienamente all’interno della soglia della sufficienza. Errori da matita rossa non se ne ricordano, miracoli neppure.
Theo Hernandez 6,5 - In una serata di inedita sterilità offensiva dal centrocampo in su, l’aiuto può arrivare dalla difesa e nel secondo tempo, vista l’antifona, si applica: sia da assistman che calciando. Non va, ma per poco.
Tonali 7 - Serata non sempre facilissima, l’aggressività degli avversari è una condizione di scomodità ricorrente. Quando trova uno spazio da attaccare, però, si invola verso la porta e regala i tre punti. Vicino persino al bis.
Krunic 5,5 - Lui che per Pioli ha scritto “multiuso” e non il suo cognome dietro la maglia, al Bentegodi viene arretrato a centrocampo per far rifiatare Bennacer. Non regala la stessa pulizia di chi rimpiazza nell’ora in cui sta dentro. Dal 60’ Bennacer 6 - Contribuisce a migliorare l’uscita dal basso, una delle cose meno efficaci del Milan nella prima ora di gioco. Anche se non si vede, se non quando è ammonito, incide.
Diaz 6 - Spostato sulla destra per far spazio ad Adli, la fascia non è il terreno di caccia che predilige e in qualche tratto della gara si vede. Non quando vede il corridoio giusto per mandare in porta Giroud, che spreca. Dal 46’ Origi 5,5 - Si sistema largo a destra, in una posizione che non sarebbe proprio la sua. Un paio di cross invitanti, poi sparisce per lunghi tratti. Un mancino potente ci ricorda che c’è, ma non basta.
Adli 5,5 - Alla quattordicesima partita in stagione, è tempo della prima da titolare. Un po’ timido nell’approccio, come molti compagni, sembra sempre in procinto di tirare fuori la giocata giusta, ma quel momento non arriva. Dal 60’ Pobega 5,5 - Sta trovando il suo posto nella visione tattica di Pioli, smentendo quei tanti che credevano il contrario. Stasera, però, non trova la giusta collocazione in campo.
Leao 6,5 - Scombinatore per natura, manda in imbarazzo tre avversari e causa l’autogol di Veloso. Ogni volta che accelera per chi si trova sulla sua strada son dolori, ma i compagni stasera faticano a coinvolgerlo come si deve. Dall’83’ Thiaw 7 - Entra per dare più sostanza alla difesa e trasforma in realtà l’intento, con un muro decisivo su Depaoli. Evita un gol già fatto e si ripete al novantesimo: un punto per ogni minuto regolamentare giocato.
Giroud 5 - Raccoglie l’involontario invito di Hrustic e innesca Leao per lo 0-1, ma un minuto dopo spreca la palla del raddoppio immediato. Errore pesante, visto che l’Hellas rientra subito in gara. Lui, invece, esce presto. Dal 46’ Rebic 7 - Va ad agire più centrale, da centravanti, e dopo quattro minuti fa le prove con il gol. Serve un super Montipò, di nuovo, per non farlo esultare: allora si traveste da rifinitore e manda in porta Tonali.
Stefano Pioli 6,5 - Se il calcio fosse solo cattiveria, determinazione e approccio, i primi minuti sarebbero del Verona, ma a passare avanti è il suo Milan. Fallito il raddoppio, però, la più classica delle punizioni: il gol avversario, con collaboratori inattesi in maglia rossonera. I suoi incassano il colpo e rimangono troppo spesso vittima delle linee di pressione scaligere, creando ben poco per tornare in vantaggio. A un quarto d’ora dal novantesimo cinque minuti di sussulto offensivo: tanto basta per portarsi a casa la posta in palio. Con Rebic, dentro già all’intervallo, come arma tattica e Thiaw cambio felicemente azzeccato per il difficile finale.
Finisce 1-2 la partita del Bentegodi tra Hellas Verona e Milan. Decide Tonali all'81' dopo l'autogol di Veloso e il successivo pari di Gunter nel primo tempo.
L’Hellas risponde subito allo svantaggio
Parte bene l’Hellas di Bocchetti, che vuole far colpo sul nuovo allenatore e sfrutta un approccio non proprio perfetto del Milan per tentare due-tre sortite interessanti. I gialloblu però finiscono molto rapidamente col farsi male da soli: l’azione del minuto 9 conta almeno tre errori, l’ultimo dei quali e decisivo è di Veloso, che trasforma il cross di Leao in autogol. Un minuto dopo gli scaligeri sono graziati dalla scarsa mira di Giroud e ringraziano per la gentilezza andando a segnare l’1-1. Quello di Veloso è autogol, quello di Gabbia al 19’ quasi: il difensore rossonero sporca un innocuo tentativo di Gunter fatalmente e finisce per sorprendere Tatarusanu. I giocatori del Diavolo sembrano accusare un po’ il colpo subito, e seppure continuino a costruire prestano il fianco alle fameliche ripartenze dei padroni di casa, tornati ad interpretare il calcio come duelli uno-contro-uno a tutto campo. Di occasioni da gol, però, se ne segnalano poche. Anzi, una, in mischia: dal non aver mai segnato nelle precedenti 110 partite di Serie A, Gunter va vicino alla doppietta in un solo tempo. Ma non arriva sul pallone, ed Hellas e Milan rientrano all’intervallo con il punteggio in parità.
Basta un lampo offensivo di pochi minuti
Pioli non perde tempo e opera un doppio cambio, togliendo Diaz e Giroud per Origi e Rebic, puntando su un attacco con meno riferimenti. Il croato, messo centravanti, fa subito le prove con il gol, ma è l’Hellas ad andarci più vicino: nella stessa azione Piccoli sbatte sulla traversa e Gunter, in serata di grazia, sfiora di nuovo il bis con bella esibizione balistica. Pioli attinge ancora ai cambi, ma la sua squadra fatica a manovrare, a creare azioni con soluzione di continuità e ad andare oltre alle toste linee di pressione chieste e organizzate dal neo-arrivato Bocchetti. Il più vivo è Rebic e lo conferma di nuovo a un quarto d’ora dal novantesimo, chiamando Montipò all’ennesimo intervento da sottolineatura della sua serata. Non può nulla però il portiere di casa quando Tonali, servito da Rebic il cui impatto sul match è stato ben concreto, gli arriva davanti e, all’81’, riporta il Diavolo avanti grazie a un sussulto offensivo durato qualche minuto ma sufficiente per indirizzare al meglio una serata in cui Pioli trova anche il modo di regalare l’esordio in Serie A a Thiaw. Una scelta che si rivelerà importante, visti i due salvataggi su altrettanti tiri a botta sicura dei padroni di casa nel finale, in cui si reclama per un fallo di mano di Pobega che però ha il braccio attaccato al corpo. Non basta il cuore dell’Hellas: la qualità del Milan, anche se espressa solo per alcuni tratti di gara, fa la differenza e rende amaro l’esordio di Bocchetti sulla panchina gialloblu.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
SERIE-A 16 ottobre 2022 TONALI A VERONA, ANCORA UNA SENTENZA: 2-1
I rossoneri faticano ma la risolvono nel finale grazie a Sandro: vittoria di cuore al Bentegodi
Questo Milan non muore mai. Dopo non essersi espressi al meglio, dopo aver segnato, sprecato, subito e sofferto, i rossoneri riescono comunque a vincere con forza e cuore: 2-1 ed Hellas Verona ko nel finale grazie alla zampata di Tonali. Proprio Sandro non segnava dalla doppietta al Bentegodi dello scorso maggio, fondamentale per lo Scudetto: era destino... È stato un match davvero complicato, più del previsto nonostante un approccio impeccabile: 1-0 e il possibile 2-0 sprecato in meno di un quarto d'ora. Ma i gialloblù hanno messo voglia e grinta da vendere, sicuramente ricaricati dal cambio in panchina, pareggiando con Günter e tenendo botta fino alla fine. O quasi.
Tonali è il protagonista di serata, ma va sottolineato in particolare anche la prova di Thiaw, determinante a sventare gli assalti avversari. Per il Diavolo è il terzo successo di fila, sia in campionato che in trasferta. Un verdetto preziosissimo, il quale consente alla squadra di Pioli - al termine della decima giornata - di salire da solo al terzo posto in classifica a quota 23 punti, rimanere in scia del Napoli capolista (-3) e mantenere il vantaggio su Inter (+5) e Juventus (+7). Le fatiche di Champions League si sono fatte sentire, però il cuore dei nostri ragazzi è stato ancora decisivo. Ora nella prossima giornata, sabato 22 ottobre alle 18.00, a San Siro arriverà il Monza.
LA CRONACA
La novità è Adli, all'esordio da titolare e impiegato come trequartista; Bennacer in panchina, Krunić arretra in mediana. Giroud al 3' firma il primo tentativo, pallonetto dalla distanza - dopo il recupero di Tomori - sopra la traversa. Al 9' il Milan trova il gol: un errore di Hrustic spiana la strada per Giroud, passaggio per Leão il quale mette il turbo e poi crossa trovando la deviazione nella propria porta di Veloso. Nemmeno il tempo di ricominciare e Giroud - servito al bacio da Díaz - ha una grande occasione per il raddoppio, divorata mandando a lato il tocco morbido sottomisura. Un errore pagato molto presto e a caro prezzo, perché il Verona al 19' raggiunge il pareggio: Tameze apre per Günter, destro piazzato che batte Tătărușanu ma la differenza la fa il tocco in traiettoria di Gabbia. La gara procede veloce, le squadre concedono e godono di ampi spazi per attaccare anche se di azioni degne di nota non c'è traccia.
Due importanti modifiche alla ripresa: Origi e Rebić prendono il posto di Giroud e Díaz. Divock impatta bene, ma un'offensiva corale sprecata permette una ghiotta chance gialloblù in ripartenza: al 47' Hrustic la piazza, il pallone lambisce il palo. Al 49' è Rebić ad avere un'opportunità: smarcato da Hernández, calcia in girata costringendo Montipò al salvataggio provvidenziale. Avversario a un passo da raddoppio e sorpasso al 56', quando Piccoli lasciato libero stacca di testa e colpisce in pieno la traversa; poi tiro di Günter di poco alto. Gli ingressi di Bennacer e Pobega non impediscono a Piccoli al 64' di impegnare di nuovo Tătărușanu. Sofferenza sì, reazione anche. Il Diavolo inizia a gettarsi in avanti e crea più pericoli: al 76' Montipò dice di no alla botta di Hernández e soprattutto all'incornata di Rebić. Difficile segnare, ma Tonali ci riesce all'81': geniale la palla in profondità di Rebić, preciso il mancino in corsa di Sandro per il sorpasso. Nel finale non mancano i brividi: all'85' Piccoli non morde, all'87' e al 90' Thiaw si immola quando il gol sembrava quasi inevitabile. Ad anticipare il triplice fischio un destro di Tonali a scaldare le mani di Montipò.
16 OTTOBRE 2022 Serie A TIM | Tanto Verona, ma al Bentegodi passa di misura il Milan
Verona – Si è conclusa 1-2 Hellas Verona-Milan, 10a giornata della Serie A TIM 2022/23. In gol per i gialloblù Koray Günter, che ha trovato così la prima rete in campionato con la maglia del Verona in occasione della sua 100esima presenza in gialloblù. In rete il Milan grazie all’autogol di Veloso, propiziato da Leao, e Tonali.
Venendo alla cronaca, parte meglio l’Hellas, che nei primi minuti del match pressa alto gli avversari, gestisce la manovra del gioco cercando l’imbucata giusta per la sua punta centrale, Henry.
Al 9’ però sono gli ospiti a passare in vantaggio con un contropiede guidato da Leao che arriva sul fondo da sinistra e crossa verso il centro, trovando la sfortunata deviazione di Veloso che fa terminare il pallone alle spalle di Montipò. Due minuti più tardi il Milan ha con Giroud l’occasione per raddoppiare, ma l’attaccante francese a tu per tu con Montipò calcia sul fondo.
Il Verona, nonostante lo svantaggio, continua a giocare in maniera propositiva ed al 20’ trova la rete del pareggio con Koray Günter. Il numero 21 gialloblù, servito di tacco da Depaoli, si presenta in area e con un destro piazzato – deviato da Gabbia – trova il gol dell’1-1, il suo primo in campionato con la maglia del Verona.
Allo scadere del primo tempo il Verona ha anche la chance di passare in vantaggio, sempre con Günter, che ci prova di testa su cross di Faraoni dalla destra, ma la sua conclusione non trova lo specchio della porta.
Nella ripresa, il Verona ha subito una chance con Hrustic che entra in area e prova il sinistro a giro: tiro che sfiora il palo e termina sul fondo. Il Milan ci prova al 49’ con Rebic, che riceve da Theo Hernandez e prova il sinistro di prima potente, ma Montipò è bravo a chiudere lo specchio ed a respingere la conclusione.
Al 57’ grandissima occasione per l’Hellas con Piccoli - appena entrato al posto di Hrustic – che servito da Veloso, stacca nel cuore dell’area e colpisce di testa, ma la sua conclusione termina sulla traversa. Sul prosieguo dell’azione il pallone termina tra i piedi di Günter che prova la botta potente dalla distanza, ma il suo tiro termina di poco alto sopra la porta difesa da Tatarusanu.
Al 65’ ci prova ancora Piccoli per i gialloblù, che dal cuore dell’area va alla conclusione di prima al volo, parata però dall’estremo difensore rossonero. In contropiede, però, è il Milan ad andare di nuovo in gol con Tonali che, servito dalla destra da Rebic, si presenta davanti a Montipò e conclude a rete.
All’87’ Depaoli, servito da Djuric, prova la conclusione potente a pochi passi da Tatarusanu, ma il Milan riesce a salvarsi grazie all’intervento provvidenziale di Thiaw che devia il tiro dell’esterno gialloblù. Due minuti più tardi il Verona si costruisce un’altra grande chance con Djuric, che dal fondo prova in semi rovesciata la conclusione, ma il numero 28 rossonero riesce ancora a intervenire.
Il prossimo impegno dei gialloblù sarà quello di lunedì 24 ottobre, quando al ‘Mapei Stadium’ di Reggio Emilia il Verona affronterà il Sassuolo, match valido per l’11a giornata della Serie A TIM 2022/23.
Verona - Nell’8a giornata del campionato Primavera 1 TIM i gialloblù sono stati superati dalla Roma 1-0, che allo stadio ‘Tre Fontane si è imposta grazie alla rete di Cassano siglata nella ripresa.
Venendo alla cronaca, il Verona cerca subito di impensierire la Roma con una verticalizzazione di Bragantini per Cazzadori, che aggancia il pallone senza però riuscire a calciare in porta.
La Roma gestisce così il possesso palla nella prima parte di gara, sino allo scambio di colpi che avviene tra le due squadre fra il 22’ ed il 27’: nella prima situazione i padroni di casa vanno al tiro con Satriano, che manca la porta, mentre i gialloblù ci provano su calcio di punizione con Bragantini, che calcia sul fondo.
La Roma si rende così pericolosa alla mezz’ora con Keramitsis, che manca la porta colpendo di testa, e al 35’, quando il pericoloso tiro di Tahirovic viene respinto dall’ottimo intervento di Boseggia.
Nella ripresa, al 55’, la Roma sblocca la partita: Pisilli serve Cassano, che controlla e calcia col destro da posizione defilata trovando l’angolo basso alla sinistra di Boseggia.
Nel corso del secondo tempo la Roma si mantiene nella metà campo difesa dal Verona, che grazie al proprio estremo difensore respinge alcune situazioni di pericolo. Boseggia è infatti decisivo sia al 78’ che all’82’, protagonista di due difficili interventi col piede in seguito alle conclusioni a botta sicura di Volpato.
L’Hellas non molla, e in pieno recupero va alla conclusione con Cisse: il classe 2006 calcia al volo e sfiora l’incrocio dei pali dopo la deviazione di Pellegrini.
Un minuto più tardi, il tocco di braccio di Chesti in piena area porta i gialloblù dal dischetto. Boer vince però il duello dagli undici metri con Cazzadori, tuffandosi alla propria destra e respingendo il mancino dell’attaccante in maglia numero 22.
Termina così la sfida, con i gialloblù superati di misura dalla Roma, che passa temporaneamente al comando della classifica al pari della Juventus.
I gialloblù torneranno in campo mercoledì 19 ottobre (ore 15) al ‘Sinergy Stadium’ contro il Padova, nella sfida valida per i 32esimi di finale di Primavera TIM Cup 2022/23.
ROMA-HELLAS VERONA 1-0
Rete: 55' Cassano
SECONDO TEMPO
94' Termina così la sfida: vince la Roma 1-0 al 'Tre Fontane'
94' Si salva la Roma grazie al provvidenziale intevento di Boer, che dagli undici metri blocca il mancino di Cazzadori
93' Calcio di rigore per il Verona, tocco di braccio di Chesti in piena area!
92' Cisse ad un passo dal pareggio! Grandissima conclusione del classe 2006, che calcia al volo trovando la deviazione di pellegrini: pallone vicino al palo!
90' Concessi 4' di recupero: Hellas in avanti!
82' Ancora Boseggia! Ancora col piede a respingere una pericolosa conclusione di Volpato
78' Roma vicina al raddoppio con Volpato: Boseggia devia col piede, compie un super intervento e spedisce in corner
70' Cassano tenta di entrare in area ma viene bloccato dalla difesa gialloblù
55' GOL. Roma in vantaggio: Cassano, servito da Pisilli, controlla e di destro calcia a rete da posizione defilata. La conclusione rasoterra termina nell'angolino basso alla sinistra di Boseggia.
50' Cherubini cerca la conclusione da fuori area, ma la palla viene deviata da Ebenguè
46' Si ricomincia, forza ragazzi!
PRIMO TEMPO
45' Concesso 1 minuto di recupero
42' Occasione per la Roma, ottima uscita di Boseggia che blocca la sfera
38' Occasione per i gialloblù con il cross di Bernardi, Cazzadori non arriva al pallone che termina sul fondo
35' Tahirovic tenta la rete del vantaggio con un tiro insidioso, Boseggia legge bene l'azione e blocca la conclusione
30' Colpo di testa di Keramitsis su cross di Cassano: la palla si spegne sul fondo
27' Calcio di punizione per l'Hellas: Bernardi calcia ma la sfera va alta al di sopra della trasferta
22' Occasione per i padroni di casa con il tiro di Satriano, ma la palla termina fuori
15' Primo quarto d'ora sul cronometro: 0-0 tra Roma ed Hellas Verona
12' Conclusione centrale di Pisilli, la prima del match, con Boseggia che blocca il pallone
11' Altro servizio in verticale per Cazzadori, questa volta ad opera di Bernardi: pallone recuperato da Boer
7' Roma in possesso di palla in questo avvio di gara
3' Ottimo lancio di Bragantini per Cazzadori, che aggancia la sfera in area senza però riuscire a calciare in porta
1' Si parte al 'Tre Fontane' di Roma, forza ragazzi!
[OFFTOPIC] + - = VITA DA EX: Il dramma del 30enne Ezequiel CIRIGLIANO in carcere ormai da un paio di mesi per tentata rapina, parla la madre disperata 'Se resterà ancora in prigione, morirà lì dentro. Sono disperata, mio figlio non è un criminale, se aveva un'arma non era per un atto criminale, ma per farsi del male...'.
Ivan JURIĆ abbattuto dopo il ko nel derby contro la JUVENTUS, era andato via per giocarsi l'Europa ma il patròn del TORINO s'è rivelato un nuovo SETTI: 'A gennaio non chiederò rinforzi, ho sempre preso due schiaffi e fatto tre passi indietro. Io ho sempre litigato, insistito, ho avuto scontri pazzeschi, anche a Verona come quando doveva arrivare Amrabat. Non chiederò nessuno, dedicherò tutta la mia energia sul campo di allenamento. Poi Torino non è come Verona, lì il decimo posto valeva lo scudetto. Mi dicevano: «Perché non sei felice, siamo decimi», ma io volevo andare in Europa. Io mi sento di non riuscire a dare a questi tifosi soddisfazione. Io da solo non riesco a fare quel passo, io mi chiedo come non ci riesca, sono molto critico con me stesso. Il mio ruolo è quello di valorizzare i giocatori per ottenere risultati. È il motivo per cui mi danno tanto, prendono giocatori che sembrano scarsi e diventano giocatori da 20 o 30 milioni.'
L'allenatore del Torino Ivan Juric ha parlato al termine del derby perso 0-1 contro la Juventus in conferenza stampa [...]
"Non sento di riuscire a dare ai tifosi più del decimo posto"
Dopo aver parlato della partita, l'allenatore croato è stato molto autocritico, arrivando a discutere sia delle ambizioni di club e tifosi, sia di calciomercato. "A gennaio non chiederò rinforzi, ho sempre preso due schiaffi e fatto tre passi indietro. Io ho sempre litigato, insistito, ho avuto scontri pazzeschi, anche a Verona come quando doveva arrivare Amrabat. Non chiederò nessuno, dedicherò tutta la mia energia sul campo di allenamento".
Il paragone con la sua precedente avventura è poi ritornato, a cercare di fare un confronto col Torino attuale. Al secondo anno, Juric piazzò la squadra al decimo posto, che al Torino "non basta", parole sue. "Verona e Torino sono diverse, magari qui perdo altre tre partite e mi esonerano… Al Toro non basta il decimo posto o il dodicesimo. Ma per arrivare di nuovo decimi ci deve essere la positività dello scorso anno. Poi Torino non è come Verona, lì il decimo posto valeva lo scudetto. Mi dicevano: «Perché non sei felice, siamo decimi», ma io volevo andare in Europa. A Torino, per l’ambiente, decimo e dodicesimo non va bene".
"Io mi sento di non riuscire a dare a questi tifosi soddisfazione - ha concluso seccamente Juric. Io da solo non riesco a fare quel passo, io mi chiedo come non ci riesca, sono molto critico con me stesso. Il mio ruolo è quello di valorizzare i giocatori per ottenere risultati. È il motivo per cui mi danno tanto, prendono giocatori che sembrano scarsi e diventano giocatori da 20 o 30 milioni. Poi, però, arriva l'insoddisfazione, perché non faccio risultati".
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
14 OTTOBRE 2022 21:07 La madre dell’ex Verona Cirigliano è disperata: “Non vuole più vivere, aiutatelo”
Ezequiel Cirigliano è in carcere da due mesi per tentata rapina, l’ex promessa del calcio argentino che in Italia ha giocato nel Verona è un uomo distrutto, con gravi problemi mentali. L’appello in lacrime della madre.
A cura di Paolo Fiorenza
Ezequiel Cirigliano con Ciro Immobile in un Torino–Verona del 2013
Lo scorso 15 agosto Ezequiel Cirigliano è stato arrestato presso la Questura dipartimentale di Tres de Febrero, in provincia di Buenos Aires, con l'accusa di tentata rapina con uso di arma da fuoco, detenzione illegale della suddetta arma e violazione di domicilio. A due mesi dal suo arresto, l'ex centrocampista – che giovanissimo al River Plate sembrava destinato ad una grande carriera e che poi ha giocato nel Verona per una stagione nel 2013/14 – si trova ancora in carcere e sua madre Flavia ha rotto il silenzio per lanciare tra le lacrime una disperata richiesta di aiuto.
La foto segnaletica di Ezequiel Cirigliano dopo il suo arresto
Cirigliano, oggi 30enne, era già da tempo la pallida copia del giocatore che a 18 anni era stato paragonato a Mascherano. L'addio al Verona – che non si accordò col River sulla cifra necessaria per riscattarlo – segnò l'inizio di una caduta verticale del calciatore di pari passo con quella dell'uomo. Nel 2015, a 23 anni, fu arrestato per guida in stato di ebbrezza e resistenza all'arresto. Messo fuori rosa al River, proseguì la sua carriera in maniera invisibile vestendo le maglie di Dallas, Tigre, Atletico Tucuman, poi tre anni in Messico, uno in Cile e infine il ritorno in Argentina l'anno scorso per giocare col Godoy Cruz (una sola presenza).
Cirigliano in azione con Marchionni in un Parma–Verona
A febbraio di quest'anno ‘El jefecito' era tornato in Italia accettando l'offerta di un club di dilettanti, il Cynthialbalonga Calcio, società laziale militante in Serie D. Esperienza ugualmente senza squilli, con soli 22 minuti giocati in appena due presenze. Il giocatore era finito da tempo, ma il peggio sarebbe arrivato qualche mese dopo. A ferragosto è stato arrestato per essersi introdotto in un'abitazione armato e per aver successivamente sparato colpi di pistola una volta dileguatosi. La polizia gli ha sequestrato una pistola calibro 9 millimetri con 11 proiettili nel caricatore e uno nella camera pronto ad essere esploso.
Secondo chi gli sta vicino, Cirigliano non voleva commettere alcun crimine, men che meno un furto o sparare a qualcuno: il giocatore sarebbe vittima di gravi problemi mentali per i quali era in cura dopo essere caduto in depressione perché non giocava più a calcio da professionista. La sua foto segnaletica, col volto ferito e l'espressione persa, aveva sconvolto l'Argentina, adesso la mamma tocca nel profondo i cuori con parole di lancinante dolore: "Se resterà ancora in prigione, morirà lì dentro. Sono disperata, mio figlio non è un criminale, se aveva un'arma non era per un atto criminale, ma per farsi del male… Ezequiel soffre di una grande depressione da più di 10 anni, è molto triste, lui non farebbe mai male a nessuno".
"È in contatto con me e con gli avvocati. Matias Almeyda (suo ex allenatore al River, ndr) è l'unico che lo aiuta, ha messo il suo psicologo che è andato a trovarlo in questura – ha ringraziato Flavia, che in lacrime ha continuato – Ezequiel ha confessato quello che aveva intenzione di fare. Voleva farsi del male, non vuole più vivere. I giudici devono decidere tra cinque giorni. Chiedo ai giudici di liberarlo per portarlo in una clinica". Proseguendo nella sua accorata testimonianza, la madre ha rivelato che "sanno che non è un criminale", che "per due mesi lo hanno tenuto lì dentro e si sta distruggendo sempre di più", e ha implorato di lasciarlo sottoporre a cure in modo che "possa avere l'aiuto di cui ha bisogno e sorridere di nuovo".
La donna ha poi lanciato accuse a chi ha arrestato suo figlio e ora lo detiene: "L'hanno picchiato, ha ancora dei segni sulla faccia. Quello che gli hanno fatto è tremendo. Lo hanno picchiato, gli hanno spruzzato addosso spray al peperoncino, gli hanno quasi rotto il polso ed è detenuto in un luogo che ha una capienza di otto persone e attualmente sono 18, più del doppio. Se vedete i video di quella sera, stava camminando verso casa mia. Lo hanno dovuto arrestare perché aveva un'arma, ma non era per commettere un reato. Dalla pandemia non può controllare la sua depressione". La madre di Cirigliano – che ha assicurato che dalla morte del padre "Ezequiel non è più riuscito a rialzarsi" – chiede adesso di riaccendere una luce di speranza nel cielo buio della vita del figlio.
FONTE: FanPage.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
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Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
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3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.