HELLAS VERONA 1-1 CREMONESE: Altro brodino caldo per i gialloblù partiti in questo campionato con ben altre aspettative, ma la chicca di stasera è l'esclusione in contemporanea di PAZZINI e DI CARMINE (45 gol in due in Serie B tra il 2016 e il 2018), non male per una squadra che fatica a segnare ma prende sempre almeno un gol
RECAP
Mister GROSSO sorprende tutti e lascia in panca sia DI CARMINE che PAZZINI nel 4-3-3 che vede il ritorno di CRESCENZI dal primo minuto sulla fascia destra della difesa ed EMPEREUR come terzino dalla parte opposta, in mediana esordio stagionale per CALVANO che prenderà il posto di HENDERSON a fianco di COLOMBATTO e ZACCAGNI.
Grosse novità anche nel tridente dove sarà TUPTA il centrale tra RAGUSA e CISSÉ.
Usuale 4-3-3 anche per la CREMONESE dell'ex MANDORLINI con TERRANOVA e MIGLIORE novità difensive rispetto alla gara persa in laguna, in cabina di regia contrariamente alle aspettative è confermato l'ex gialloblù GRECO mentre BRIGHENTI ritorna al centro dell'attacco grigiorosso in mezzo a CASTROVILLI e PERRULLI.
671 i tifosi ospiti presenti in Curva Nord, si parte agli ordini del signor Luca Giua della sezione AIA di Olbia che incrocia per la prima volta i colori gialloblù.
VERONA SUBITO AVANTI
I gialloblù partono con l'atteggiamento giusto pressando altissimi e facendo vedere di voler imprimere subito una svolta al match, cosa che peraltro succede dopo due minuti: ZACCAGNI subisce fallo sulla trequarti offensiva mancina, sulla palla va COLOMBATTO che pennella sul palo lontano dove è in agguato CARACCIOLO che, approfittando del liscio di CLAITON, incorna tra palo e portiere! HELLAS in vantaggio.
La CREMONESE reagisce subito con PERRULLI che dal vertice sinistro finta e controfinta, si libera di RAGUSA e cerca il secondo palo ma la palla finisce a lato...
Bella azione verticale dei gialloblù al 10° CISSÉ dal centrocampo prova l'imbucata per CRESCENZI che entra in area inseguito da tre avversari ma al momento del tiro spara su RADUNOVIC.
IL GURDALINEE SEGNALA IL FUORIGIOCO... ANZI NO, PARI CREMONESE!
Risponde la CREMONESE con ARINI che riceve palla al limite e prolunga per la rasoiata di EMMERS a lato di poco.
È il preludio al pareggio ospite che avviene in cisrcostanze del tutto particolari al 31°: PERRULLI batte un calcio d'angolo dal corner destro, a centro area la palla è ribattuta da CISSÉ ancora verso PERRULLI che la riprende, il guardalinee prende un abbaglio e alza la bandierina per segnalare un off-side inesistente (anche perchè la palla è stata ribattuta dalla difesa scaligera non dai grigiorossi), il signor Giua ha però visto correttamente e fa giustamente proseguire, PERRULLI rimette sul secondo palo dove ARINI brucia tutti e insacca di destro tra le inutili proteste dei gialloblù...
TRAVERSA DI RAGUSA CISSÉ perde palla in uscita dall'area al 38°, ne approfitta GRECO che dal limite spara alto...
Un minuto più tardi grande percussione sulla fascia sinistra di ZACCAGNI che trova il fondo poi mette in mezzo per la girata in tuffo di testa di RAGUSA che sbatte sulla traversa bassa a portiere battuto! Sul rimbalzo va CALVANO che però tira su RADUNOVIC che riesce a respingere
La prima metà di gara termina con i tiracci in Curva Nord di TUPTA e CISSÉ.
MARRONE EVITA LA BEFFA IN APERTURA DI RIPRESA
Capitan BRIGHENTI affonda in zona centrale senza incontrare resistenza alcuna dai centrali gialloblù, palla scaricata a destra per il liberissimo EMMERS che prova a prendere in controtempo SILVESTRI in uscita ma fortunatamente MARRONE mura la conclusione dello svizzero salvando il risultato! PERRULLI scende a sinistra al 49° e prova ad uccellare SILVESTRI sul secondo palo ma il portiere scaligero smanaccia e sventa.
DAL 4-3-3 AL 4-2-3-1 MA IL VERONA È SEMPRE QUELLO...
Doppio cambio di GROSSO al 58°: Entrano DAWIDOWICZ e DI CARMINE al posto di CALVANO e CISSÉ ed i gialloblù passano al 4-2-3-1 con l'ex PERUGIA attaccante centrale davanti a ZACCAGNI trequartista centrale supportato ai lati da TUPTA che si sposta a destra e RAGUSA che scala a sinistra mentre Pawel agirà in mediana con COLOMBATTO. TUPTA ruba palla a centrocampo e lancia ZACCAGNI in contropiede a destra, Mattia è messo giù dal fallo tattico di CROCE al limite, alla battuta del calcio di punizione va lo slovacco che però sciupa tutto sparando alle stelle...
L'HELLAS LENTO E COMPASSATO NON SA COSA FARE TRA GLI OLÈ DEL PUBBLICO
L'HELLAS è lento e compassato, cerca idee attivando una sorta di melina sulla propria trequarti incalzato dagli ironici Oléè del pubblico gialloblù
Al 75° CASTROVILLI prova la conclusione a giro dal vertice sinistro con palla che finisce alta di pochissimo sulla traversa difesa da SILVESTRI.
VERONA pericoloso al 79° col neoentrato LARIBI che lancia TUPTA a destra, palla in mezzo destinata a DI CARMINE anticipato in angolo da MIGLIORE.
Passano tre minuti e RAGUSA aggira la trappola del fuorigioco scendendo sul corridoio di sinistra palla a DI CARMINE che la difende ad un metro dalla linea di porta poi si gira e tira murato da MARCONI!
Gara che si chiude con CARACCIOLO che recupera su CASTROVILLI in maniera provvidenziale!
IMPRESSIONI ...Fallo è quando arbitro fischia verrebbe da dire parafrasando un famoso aforisma del saggio Vujadin!
Meglio prenderla con filosofia e riderci su perchè per quanto si vede in campo non è ci sia da stare tanto allegri: Com'è possibile che dei professionisti del calcio si blocchino in attesa del fischio dell'arbitro e se la prendano perchè non arriva?
Il VERONA in questo periodo non è di certo fortunato ma di sicuro non è nemmeno aiutato dalle scelte degli undici in campo e da quelle cervellotiche di chi le dirige: Tutti si chiedono come mai uno come PAZZINI non trovi posto in squadra e GROSSO che fa? Tira fuori un altro coniglio dal suo fantastico cilindro e, oltre ad escludere il Pazzo, tiene fuori anche DI CARMINE così che l'HELLAS col problema del gol si affida al giovane TUPTA quando, comodamente seduti in panchina, conserva un bottino di 45 gol realizzati dai capocannonieri delle ultime due annate di Serie B!
Robe da matti... Ma il tecnico ex BARI da che parte sta?
Scelte dell'allenatore a parte, quello che preoccupa davvero è che i gialloblù subiscono sempre almeno un gol ogni volta che scendono in campo (campionato o Coppa Italia che sia) e che spesso danno l'impressione di non sapere cosa fare, tanto da smistar palla a destra e a manca in attesa di un'illuminazione che non arriva mai!
Intanto arriva un altro deludentissimo pareggio e non si vede la fine del tunnel...
SILVESTRI Non può nulla sul gol subito e per il resto si guadagna anche oggi la pagnotta... Voto 6
CRESCENZI Alle prese con noie al flessore stringe i denti e scende in campo senza peraltro trovare quasi mai uno sbocco offensivo anche se stavolta corre meno rischi in fase difensiva. Si presenta davanti a RADUNOVIC ma non ne ha più e spara sul portiere... Voto 6
CARACCIOLO Con la complicità di CLAITON insacca il primo gol in campionato e impedisce a CASTROVILLI di creare problemi nel finale sradicandogli il pallone dai piedi, voto 6,5
MARRONE ...Non commette evidenti errori oggi e anzi si distingue con quella provvidenziale chiusura su EMMERS in apertura di ripresa che probabilmente salva il pari: Voto 6,5
EMPEREUR Sbattuto sulla fascia fa quel che può ma non è un terzino e si vede, mai un affondo, mai un acuto, termina la gara in maniera piatta: Voto 5,5
CALVANO Parte bene nella prima mezz'ora poi si estranea dal gioco, voto 5 (gli da il cambio al 58° DAWIDOWICZ che entra bene in un contrasto difensivo al 63° poi inanella una serie di errori in facili appoggi che lo rendono bersaglio di fischi impietosi (ma giusti) dagli spalti, voto 5)
COLOMBATTO Sua la battuta del calcio di punizione che porta all'iniziale vantaggio, poi sparisce dal campo: Voto 5,5
ZACCAGNI Quando parte in progressione mette paura alla difesa avversaria ed in questo momento rappresenta il dinamismo nella compassata mediana gialloblù, gran palla per la girata di testa di RAGUSA che finisce sulla traversa, voto 6,5 (gli da il cambio al 75° LARIBI che innesca TUPTA 4 minuti dopo con una gran palla ma nel finale è richiamato all'ordine da CARACCIOLO perchè, persa palla sul pressing avversario, non si sogna nemmeno di rincorrerlo... Voto 5)
RAGUSA Pendolino inesauribile è presente su tutta la fascia correndo dal primo al 95esimo minuto, sfortunato su quella girata di testa che meritava miglior sorte, uomo ovunque! Voto 6,5
TUPTA Chi l'ha visto? 45 minuti nell'anonimato più totale non viene mai coinvolto dai compagni, leggermente meglio da esterno dove peraltro si distingue solo al 64esimo, troppo poco per arrivare alla sufficienza: Voto 5
CISSÉ La cosa migliore della gara la fa mettendo CRESCENZI davanti al portiere avversario con una grande imbucata ma è l'unica in mezzo ad un mare di errori di impostazione che vengono regolarmente notati e fischiati dal pubblico del Binti: Voto 5,5 (gli da il cambio al 58° DI CARMINE che riceve due palloni due: Sul primo è anticipato da MIGLIORE, sul secondo è murato da MARCONI, voto 5)
GROSSO La trovata di oggi di escludere PAZZINI e DI CARMINE è l'ultima di una serie di scelte difficilmente comprensibili come quella di insistere con un modulo ed un gioco (quale?) che evidentemente non da i risultati attesi... Voto 4
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Mister GROSSO «Chiaro che vogliamo avere più punti, sappiamo che dobbiamo migliorare. Gli episodi non ci stanno dando una mano. La mia panchina è in bilico? Cerco di dare sempre il 100%, il mio lavoro è sempre in discussione. Porte chiuse a Peschiera e il distacco dei tifosi? Non è di sicuro il motivo dei risultati che non arrivano. Ripeto: gli episodi non stanno venendo dalla nostra parte, dobbiamo continuare a lavorare. Le scelte iniziali? Matos non stava molto bene, ho scelto i giocatori che ritenevo pronti. Dobbiamo fare di più per vincere le partite. I fischi? Quando la gente non è contenta non è facile esprimere al massimo le nostre potenzialità. Pazzini fuori? Ho fatto delle scelte precise: ho preferito mettere davanti un giocatore diverso da Giampaolo, Di Carmine non era al 100% e volevo un attaccante (Tupta, ndr) che legasse di più coi compagni a centrocampo per innescare gli esterni. Poi ho messo Di Carmine e mettere un'altra punta, in quel momento finale, poteva essere rischioso. Se analizziamo con onestà le gare passate gli avversari non hanno fatto molto più di noi per conquistare la vittoria. Sono fiducioso delle qualità di questo gruppo. Tiriamo poco in porta? Potevamo fare meglio nelle ultime gare però a Salerno abbiamo tirato 20 volte in porta. Modulo da cambiare? Non siamo focalizzati sul modulo, è il modo di giocare che al momento non ci sta dando soddisfazione. Anche perchè gli episodi non girano dalla nostra parte» TGGialloblu.it
Mister MANDORLINI tecnico della CREMONESE «Sono contento per la risposta del pubblico e per come mi ha accolto: Verona è per sempre nel cuore, poi le cose personali me le tengo per me. Sono contento della prestazione dei miei ragazzi. La forza del Verona? Sono là davanti, la rosa ha tanta qualità, ho parlato con Fabio, deve stare tranquillo: i risultati arriveranno. Chiaro che l'ambiente pretende tanto. Gestione Pazzini? Non parlo del Verona, penso solo alla Cremonese. Il mio addio a Verona? Adesso non mi va di parlarne, dovrà passare ancora un po' di tempo, magari parlerò in futuro... Mi sono commosso a tornare qui al Bentegodi. Parlano gli anni passati qui e i tanti numeri fatti. Possiamo essere l'outsider della Serie B? Abbiamo buone qualità, dobbiamo sfruttarle» TGGialloblu.it
Tonino RAGUSA «Il Verona dà il massimo ma non raggiunge il risultato? Sono già quattro partite che noi ce la mettiamo tutta ma non arriva la vittoria. Tutti volevano qualcosa in più, noi per primi cercavamo di ottenere qualcos'altro, purtroppo non è arrivata la vittoria e dobbiamo chiudere le partite. Brescia? In Serie B non ci sono partite facili, ci faremo trovare pronti per la trasferta cercando di migliorare ciò che non è andato oggi. Ce la giocheremo con loro come con tutti, con lo stesso impegno e cercando di sistemare le cose che non sono andate. I tifosi? È normale che ci tengano a vincere le partite come ci teniamo noi, dobbiamo dare il massimo e cercare di trasformare questi fischi in applausi» HellasVerona.it
NICOLINI storico collaboratore di mister MANDORLINI «È una emozione soprattutto per Andrea perché fa parte della storia. Ho un ricordo bellissimo di questa città, creato tante amicizie fuori dal campo. Sono contento perché è stato riconosciuto il giusto tributo ad Andrea. Speravamo di essere noi ad andare in vantaggio perché sapevano delle difficoltà ambientali in cui vive il Verona. Per noi è un risultato importante! È un campionato molto incerto e molto combattuto, io sono sicuro che alla lunga le squadre importanti verrano fuori, e il Verona è una di questa. Toni e Pazzini come di Carmine e Pazzini? È normale quando ci sono giocatori forti. Uno come il Pazzo può far comodo, le scelte del mister vanno rispettate, e sono poi i numeri a far torto o ragione. Ci aspettavamo Di Carmine e non Pazzini, invece Grosso ci ha sorpreso facendo turno over!» HellasNews.it
RASSEGNA L'Arena: "Attento Grosso, così non va. Dov'è finito l'Hellas d'agosto?"
04.11.2018 10:20 di Anna Vuerich
Fonte: L'Arena
Alla ricerca del ritmo perduto. Che all'inizio aveva convinto un po' tutti e che adesso lascia un po' tutti perplessi. Un Verona dai due volti, un Verona che troppo spesso sembra la brutta copia di quello visto nelle prime giornate. Dopo 11 turni è lecito tirare le somme e il primo giro di boa del campionato dice che l'Hellas di Fabio Grosso all'improvviso ha scalato la marcia: bene nelle prime cinque giornate con 13 punti sui 15 disponibili, di cui i famosi tre a tavolino con il Cosenza, così così invece nelle ultime sei gare con cinque punti portati a casa sui 18 disponibili.
Un cambio di rotta che ha iniziato a preoccupare l'ambiente. Che non ha aspettato un altro turno decidendo di far sentire forte e chiaro i fischi del Bentegodi al termine del match con la Cremonese. Insoddisfazione e malumore che già serpeggiavano dopo la sconfitta con l'Ascoli, nonostante nelle due gare precedenti l'Hellas avesse raccolto una vittoria con il Perugia e un pari a Venezia.
CAMPANELLI DI ALLARME Prima però c'erano state la sconfitta interna con il Lecce e quella ancora difficile da spiegare di Salerno. Un andamento in altalena, tra alti e bassi in cui gli acuti sono troppo pochi per una squadra costruita per andare dritta in Serie A. E che nella prima parte di stagione aveva provato a mettere subito in chiaro le cosse con le altre rivali, pareggiando con il Padova al Bentegodi all'esordio per poi infilare tre vittorie consecutive contro Carpi, Crotone e Spezia, senza dimenticare il successo a tavolino con il Cosenza.
ZONE ALTE Un bottino notevole che ancora oggi permette a Caracciolo e compagni di restare nelle zone alte della classifica. A guardare solo la graduatoria infatti non ci sarebbe di che preoccuparsi: squadra in linea con le aspettative e sempre ai primi posti, con nessuna delle altre rivali per la Serie A capace di fare molto meglio. Ma l'analisi va approfondita. Il Verona del secondo periodo è un'incognita che sparge preoccupazione. Perché se è vero che già l'Hellas dell'inizio mancava di compattezza e di quell'idea di squadra che può venire solo con il tempo dopo tanti cambiamenti in estate, la formazione gialloblù vista nelle ultime giornate ha lasciato perplessi un po' tutti tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
QUANTI CAMBI In primis le scelte e i continui cambi di uomini, con parecchie novità ad ogni gara decisa da mister Fabio Grosso, spiegate con l'esigenza del turnover per le gare ravvicinate e dalla necessità di tenere tutti sulla corsa, ma che di fatto hanno reso il Verona un'incompiuta ancora in cerca della sua identità.
Poi le ultime gare, che vanno analizzate in profondità a prescindere dal risultato. Eccole in fila: contro la Cremonese una squadra con poche idee e capace di tirare pochissimo nella porta avversaria, con poca spinta dagli attaccanti esterni e slegata tra reparti in varie fasi della partita.
Prima ancora c'era stata la prova di Ascoli, con un Verona incapace di costruire azioni pericolose e a volte addirittura in balia di un avversario abbastanza modesto.
ILLUSIONE Ma ad essere sinceri anche la vittoria con il Perugia aveva mascherato diversi problemi, visto che i tre punti erano arrivati anche grazie ad una prova pazzesca di Silvestri che tra i pali aveva salvato di tutto. A Venezia l'Hellas dopo essere stata protagonista di un buon primo tempo si è spenta con il passare dei minuti, prima ancora erano arrivate le due sconfitte al Bentegodi con il Lecce e quella di Salerno.
Il punto di rottura tra il Verona dell'inizio e quello attuale. Troppo lontano da come si aspettano tutti. E con troppi pochi punti conquistati per puntare davvero alla A.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
CAMPIONATO CREMO, CUORE E DETERMINAZIONE: A VERONA FINISCE 1-1
3 NOVEMBRE, 2018
Verona-Cremonese 1-1
Verona (4-3-3): Silvestri; Crescenzi, Caracciolo, Marrone, Empereur; Calvano (14’ st Dawidowicz), Colombatto, Zaccagni (31’ st Laribi); Ragusa, Tupta, Cissè (14’ st Di Carmine). All.: Grosso.
Cremonese (4-3-3): Radunovic; Mogos, Claiton (31’ st Marconi), Terranova, Migliore; Emmers, Greco, Arini (15’ st Croce); Castrovilli, Brighenti, Perrulli (26’ st Piccolo). All.: Mandorlini.
Arbitro: Giua do Olbia (assistenti: Tardino di Milano, Moktar di Lecco. Quarto ufficiale: Ros di Pordenone).
Note – Ammoniti: Caracciolo (V), Ragusa (V), Cissè (V), Greco (C), Croce (C), Piccolo (C). Espulso al termine del primo tempo Almici (V)
Reti: 3’ pt Caracciolo (V), 32’ pt Arini (C)
Cuore e determinazione. La Cremo torna da Verona con un punto pesante dopo aver rimontato lo svantaggio iniziale e torna a smuovere la classifica. Una prova d’orgoglio quella dei grigiorossi che nella ripresa sfiorano il colpaccio.
Comincia male la Cremonese che al 3’ subisce la rete del Verona: a battere Radunovic è un colpo di testa di Caracciolo. I grigiorossi reagiscono e sfiorano il pareggio con un tirocross di Perrulli che termina a lato di poco (8’). Il portiere serbo al 10’ blocca in due tempi una conclusione pericolosa di Crescenzi. Al 16’ ci prova Emmers dal limite, il suo destro non trova la porta. Torna a spingere la Cremo che al 28’ torna a farsi pericolosa con un colpo di testa di Arini che termina sul fondo. Il centrocampista riporta in parità l’incontro insaccando di precisione un traversone radente di Perrulli (32’). Padroni di casa di nuovo vicini al gol al 39’ quando Ragusa colpisce la traversa con un colpo di testa e poi Radunovic salva sul tentativo di tap in di Calvano.
Passano trenta secondi e nella ripresa Emmers, servito da Brighenti, ha la palla per portare in vantaggio la Cremo ma il suo destro è ribattuto da Marrone. La partita resta in equilibrio, poi al 30’ fiammata di Castrovilli che manda la palla alta di poco sopra la traversa di Silvestri. Al 35’ Migliore salva sull’inserimento di Di Carmine. Due minuti dopo Marconi stoppa la conclusione ravvicinata di Di Carmine. L’ultima emozione la procura Castrovilli che va in contropiede ma si vede anticipare in angolo prima della conclusione.
FONTE: USCremonese.it
03 NOV 2018 ONESTAMENTE? UNO SCHIFO
Fabio Grosso ha invitato ad analizzare con onestà le ultime prestazioni del Verona. Come a dire che nell’analisi che la stragrande maggioranza dei tifosi del Verona ha fatto ci sia stata poca onestà o addirittura disonestà. Allora, siccome qualcuno onestamente si deve prendere la briga di dirlo a questo allenatore, ci proviamo noi: caro mister… a Venezia abbiamo fatto angossa (si faccia tradurre), col Perugia abbiamo vinto ma ci sono venuti gli sgrisoloni (anche qui traduzione), ad Ascoli è stata una partita vergognosa, mentre stasera abbiamo fatto semplicemente schifo. Ecco… Schifo mi sembra la parola migliore per non cadere in volgarità. Sempre con onestà le dico che giocando così non solo i tifosi non si riavvicineranno più, ma con queste prestazioni lei si è già giocato il bonus che le era stato concesso. Ora recuperare fiducia e credibilità sarà sempre più dura.
Non so cosa si aspettasse di trovare Grosso a Verona. Ma doveva sapere che dopo la vergognosa retrocessione dell’anno scorso qui ci si aspettava molto. Un cambiamento di rotta, gioco, spettacolo, allenamenti a porte aperte, simpatia. Dov’è tutto questo? Non c’è. Le dichiarazioni del tecnico del Verona ripercorrono un filo conduttore già sentito, già visto, vuoto. Si parla di episodi, un salvataggio in angolo per qualsiasi allenatore del mondo in difficoltà. Banalità. E’ colpa di Grosso. No. E’ colpa di una società che non ha voluto ascoltare nessuno, ha voluto imporre un allenatore sbagliato, in un momento sbagliato. Per di più senza il filtro di una dirigenza all’altezza, con il capo degli osservatori del direttore sportivo che aveva fallito l’anno prima, addirittura promosso. Incredibile.
Incredibile vedere Pazzini in panchina e sentire le assurde giustificazioni di Grosso a spiegare la scelta folle e suicida di stasera e di tutte le precedenti volte in cui Pazzini non ha giocato. Sarebbe interessante che ora la società, dopo aver pubblicato le foto sorridenti del Pazzo a inizio stagione ci facesse sentire che cosa pensa realmente di questa umiliazione l’attaccante. Pazzini in panchina è un caso clamoroso, evidentemente avallato dalla società che condivide in toto le scelte del proprio allenatore. Fra un paio di partite Setti dovrà per forza tirare le somme. Vedremo se in caso di altre gare del genere ci sarà una seria presa di posizione o se assisteremo alla riedizione della manfrina dello scorso campionato. A tal proposito, noi abbiamo pochi dubbi.
Gianluca Vighini
03 NOV 2018 PROFESSIONISTI ALLO SBARAGLIO
Buone notizie. Abbiamo tirato in porta due volte. Un netto miglioramento dopo gli zero tiri di Ascoli. Sono soddisfazioni. E, si sa, un nuovo tormentone è per sempre: Grosso – che ha messo in cantina il mitico refrain pecchiano del “siamo in crescita” – da un po’ di tempo ripete stancamente un “dobbiamo migliorare” che detta così, senza una dannata spiegazione del dove e come, non significa assolutamente nulla. Un’analisi talmente originale e profonda da far rimpiangere qualsiasi domanda di Marzullo a mezzanotte.
Buone notizie. Cinque i punti nelle ultime sei partite (il Verona), ma il Mantova è primo. Risuona quel vecchio spot dell’amaro: che volete di più dalla vita?
Buone notizie. Le fabbricano gli ottimisti di professione. Sospetti troll, o trinariciuti da togliere il fiato. Sono quelli che da due anni, nonostante il fondo pietoso toccato più volte, vedono il bicchiere mezzo pieno sempre e comunque. A prescindere, avrebbe detto Totò. Solo pochi giorni fa (prima di Ascoli) dicevano puntuti: “Eh ma siamo secondi, di che vi lamentate?”. Ora che rischiamo di scivolare in 4°-5° posizione e di allontanarci dalla vetta ci spiegheranno che i play off sono alla portata. Non fanno bene al Verona.
Buone notizie. Mandorlini in sala stampa si è incazzato con un collega di Cremona. Ho sorriso, è sempre meravigliosamente lui. Che nostalgia, gli scazzi con lui erano leali. Pane e salame. Oggi tutto è ovattato, cupo e indifferente. Non c’è scontro perché non c’è passione. E’ tutto uno scoglionamento e non ci s’incazza nemmeno più. Scivola via tutto, nell’imperturbabilità. Frasi di circostanza che generano sonnolenza e sbadigli. Mi chiedo solo: mentre le pronunciano, in cuor loro, non provano un po’ d’imbarazzo? Recitano (male) il loro lacunoso copione. Sono piccole e mediocri comparse capitate inopinatamente su un palcoscenico, Verona, più grande di loro e che non meritano.
Professionisti allo sbaraglio. Preferivo i dilettanti di Corrado.
Francesco Barana
03 NOV 2018 NON NE VALE LA PENA… NON COSÌ. IO MI FERMO QUI.
Ci sono momenti nella vita in cui si ha il dovere di guardarsi dentro e se ciò che appare è in totale distonia con la propria coscienza, se si è uomini e non burattini, ci si ferma; quel tanto che basta per capire se valga ancora la pena andare avanti.
E così quando la partita, gli aspetti tecnici e tattici, diventano paradossalmente secondari… quando tenere alta l’attenzione su colui che tutti considerano il vero male del Verona, ti porta solo rogne… e per assurdo nel momento in cui cerchi di smuovere le coscienze semi-addormentate, diventi addirittura il bersaglio da colpire… beh, forse è davvero il momento di riflettere… e bene anche.
Sono sinceramente stanco di attaccare allenatori totalmente inadeguati, schiavi della Società, che anziché ambire a diventare grandi si accontentano del contrattino annuale o biennale… e obbediscono ”, anche a costo di appiattire con la loro mediocrità una rosa non eccelsa ma da tutti riconosciuta tutt’altro che mediocre.
Quante parole abbiamo sprecato ad esempio, a criticare l’ex Fabio Pecchia, un quaquraquà che ha recitato la parte, salvo dichiarare in tv di recente: “con quella squadra fatta a costo zero era impossibile salvarsi”.
E quante parole stiamo sprecando per Fabio Grosso, l’ennesima terza scelta asservita alle logiche aziendali. Uno che per zittire chi lo critica per lasciare Pazzini in panca, in panca ci manda anche Di Carmine, mandando in campo un ragazzino della Primavera. A uno così che gli vuoi più dire? Primo: sei scarso. Secondo: fatti vedere da un bravo analista. Questo gli puoi dire.
Persino chiedere ai tifosi di unirsi in una protesta collettiva forte si è trasformata in “lesa maestà”… e dall’alto dei miei prossimi 60 anni vissuti con il massimo rispetto e la massima dignità, mi spiace ma non accetto lezioni da nessuno.
Un coro con tutta la rabbia e il risentimento contro Setti da parte di tutto il Bentegodi vale i mille post di tre ardui “Don Chisciotte” che scrivono su un blog.
I cronisti non potrebbero ignorarlo nè in diretta TV nè sulla carta stampata.
Un coro dall’effetto deflagrante, perché la “voce” di chi ama il Verona che si fa sentire.
Aspettando quel coro, costante nella sconfitta come nella vittoria, io mi fermo… mi siedo… guardo il mulino a vento che dovrei combattere (Maurizio Setti) e mi rendo conto che si, mollare è sbagliato, ma continuare non serve a niente. Non così.
Le battaglie si fanno tutti insieme in nome di un’unica fede.
Mi rialzerò quindi solo quando scoprirò di avere al mio fianco un vero esercito, quello che, piaccia o no, ora non esiste.
Ne godrà Maurizio Setti che avrà un accanito detrattore in meno che puntualmente lo attacca, ma non canti vittoria… tornerò più forte di sempre.
Staranno sereni anche coloro che pensano più ad attaccare chi attacca Setti che non il contrario. Una vittoria di Pirro. Contenti loro.
Sono stati mesi bellissimi quelli vissuti sentendomi tifoso tra i tifosi. Prendendomi critiche e parole… ma anche tante, tantissime condivisioni e sostegno morale.
Mesi anche difficili perché vissuti all’insegna del “mai una gioia”, ma tant’è, troppo comodo scendere in campo per “vincere facile”.
Mi vanto di non aver mai e ripeto mai “bannato” nessuno. Mai!
Sono fiero di aver dato voce a chi ama davvero l’Hellas Verona, tra i quali un gruppo di fedelissimi che ho scoperto persone meravigliose dalla passione smisurata. .
Il mio post migliore? La lettera di un Butel da Lassù nel Ciel, ispiratami dal Fuss, ragazzo che conoscevo e ho visto spegnersi circondato dall’effetto dei so amici Butei, in una stanzetta di ospedale piena di sciarpe e bandiere gialloblù.
Il più visitato? Quello completamente vuoto. Post querela di Setti. Nessun titolo e all’interno una pagina bianca: oltre 10mila visualizzazioni e migliaia di persone che sono entrate per riempirla di passione, di amore, di Gialloblù.
Grazie amici gialloblù.
Grazie Butei.
È stato bello… davvero.
a presto… io… io non mollo… mai!
Mauro Micheloni
03 NOV 2018 IL PAGELLONE DI H.VERONA-CREMONESE
SILVESTRI 6-. Attento tra i pali e in uscita, colpevolmente sorpreso anche lui come il resto della difesa sul gol del pareggio.
CRESCENZI 5. Un minimo intraprendente, ma dalla sua parte ha fatto meglio Perrulli.
CARACCIOLO 6-. Arriva alla sufficienza ma solo per il gol, che poi è un clamoroso regalo di Radunovic. Alti e bassi, tra un paio di notevoli svarioni qualche chiusura provvidenziale e un secondo giallo rischiato più volte. Finisce a corto di energia.
MARRONE 5,5. Provvidenziale in una chiusura dopo una palla persa in uscita da Caracciolo a inizio ripresa. Più nel ruolo del solito, ma sul gol guarda passargli davanti il pallone senza intervenire e non si accorge di Arini dietro le spalle e un paio di volte è stato salvato nel fuorigioco dalla giornataccia dei guardalinee.
EMPEREUR 5. Fuori posizione, non ha il passo per fare il terzino. Non è mai salito e dietro Castrovilli lo ha bucato un paio di volte.
CALVANO 5. Poca autonomia, poca personalità nel non andare oltre il compitino.
dal 57’ Dawidowicz 5. Non aggiunge nulla ad un centrocampo ancora una volta sotto tono.
COLOMBATTO 5. Uno dei più involuti; poche idee, poca costruzione, più attento a coprire che a offendere.
ZACCAGNI 6+. L’unico che in un centrocampo piatto e assai poco dinamico, si è preso la briga di andare in verticale e di provare due o tre incursioni palla al piede, raccogliendo per strada un paio di cartellini gialli degli avversari e l’assist per la traversa di Ragusa. Ma come sempre, non è arrivato in fondo alla partita.
dal 75’ Laribi 4. Per l’atteggiamento e la palla persa a due minuti dalla fine che ha innescato una pericolosissima ripartenza di Castrovilli. Dovrebbe fare la differenza, continua a deludere.
RAGUSA 5,5. Non gli fanno difetto né la disponibilità (specie nei rientri) né l’impegno. Ma a parte un colpo di testa a chiusura di un break di Zaccagni finito sulla traversa ha inciso pochissimo nella partita.
TUPTA 5. Si è trovato addosso il peso di una scelta tecnica incomprensibile, dandosi da fare ma senza essere mai pericoloso. Si è mosso tanto, ma ha legato poco. E da esterno fa molta fatica.
CISSE’ 5. Un pallone in diagonale all’inizio per Crescenzi e un tiro finito fuori dallo stadio. Per liberare Grosso dal Bari forse si poteva pescare di meglio.
dal 57’ Di Carmine 5. E’ la scelta di Grosso che per lui continua a sacrificare Pazzini nonostante un solo gol in undici partite e un lavoro da punta centrale isolata, che ancora non gli appartiene. Nell’unica occasione si fa ribattere il tiro nell’area piccola.
GROSSO 4 Continua a cambiare formazioni iniziali senza mai trovare una quadra sul gioco dando l’impressione di non sfruttare al meglio la rosa a disposizione. Ha creato il caso Pazzini (non facendolo giocare) e non fa nulla per farlo rientrare (quattro partite filate in panchina senza entrare), nonostante la squadra non convinca (questa volta è stata anche contestata) per prestazioni e risultati (5 punti nelle ultime 6 partite). Ancora una volta rivedibile (molto) nella gestione dei cambi.
GIUA 5,5. Fischietto emergente che non tradisce in personalità quando corregge al volo l’errore del collaboratore che segnala un fuorigioco inesistente nell’azione del gol della Cremonese, che però è comunque viziato dalla disattenzione (non l’unica) del collaboratore. “Morbido” nell’interpretazione di alcuni falli.
Stefano Rasulo
FONTE: Blog.Telenuovo.it
02 novembre 2018 Verona-Cremonese 1-1: apre un gol di Antonio Caracciolo, chiude Arini
Fabio Grosso fallisce il sorpasso al Pescara e resta a -1, ora la squadra di Pillon può scappare via. Non basta un gol di Antonio Caracciolo, la Cremonese pareggia con Arini (primo gol stagionale per lui). L'ex di turno Mandorlini rovina la festa all'Hellas e va a 12 punti in classifica
VERONA-CREMONESE 1-1
3' A. Caracciolo (V), 31' Arini (C)
Ammoniti: A. Caracciolo (V), Ragusa (V), Cisse (V), Greco (C), Croce (C), Piccolo (C)
Niente primo posto per l'Hellas
Poteva dormire per una notte in testa alla classifica, ma ora il Pescara può andare a +4. Il Verona passa subito in vantaggio con Caracciolo e poi si butta via mezz'ora dopo: gol di Arini tra le polemiche. Il guardalinee alza la bandierina e poi ci ripensa, ma intanto l'Hellas si è fermato e la Cremonese ha segnato il gol del pari. Tutti intorno all'assistente, ma la rete è valida. 1-1. Finisce così al Bentegodi, tra i fischi dei tifosi e tanta delusione, perché l'Hellas avrebbe potuto superare il Pescara ma non ha sfruttato la chance. Il gol di Caracciolo non basta, 18 punti (come il Palermo) e secondo posto, ma ora le altre possono scappare via. La Cremonese, invece, va a 12 e guadagna un punto. L'ex Mandorlini (5 stagioni da allenatore del Verona) rovina la festa alla sua ex squadra.
FONTE: Sport.Sky.it
Verona-Cremonese 1-1, Hellas ancora inceppato: e Grosso (fischiato) esclude Pazzini, Di Carmine, Henderson e Laribi…
VERONA – Tenere fuori dall’undici titolare nientemeno che Di Carmine, Henderson, Laribi e Pazzini. La ricetta di Fabio Grosso per rivitalizzare il Verona dopo il ko di Ascoli pare quantomeno singolare. E infatti contro la Cremonese al Bentegodi non succede nulla di quanto sperato. L’Hellas va in vantaggio al 4′ con Caracciolo: Radunovic va a a farfalle, Claiton non interviene e il cross di Colombatto trova l’incornata vincente del difensore gialloblù. Pari della Cremonese altrettanto rocambolesco: fuorigioco inesistente segnalato dal guardalinee, l’arbitro lo ignora e Perrulli serve Arini che non può sbagliare. L’1-1 al 33′ è servito. Nella ripresa tanti cambi e tanta buona volontà, ma nessun gol. E il Bentegodi mugugna, l’1-1 di fronte all’ex Mandorlini non può certo soddisfare nessuno.
HELLAS VERONA (4-3-3): Silvestri; Crescenzi, Caracciolo, Marrone, Empereur; Calvano (dal 13′ st Dawidowicz), Colombatto, Zaccagni (dal 30′ st Laribi), Tupta, Cissé (dal 13′ st Di Carmine), Ragusa. A disposizione: Ferrari, Tozzo, Henderson, Matos, Gustafson, Pazzini, Balkovec, Lee, Almici. All.: Grosso.
CREMONESE (4-3-3) : Radunovic, Mogos, Terranova, Claiton (dal 30′ st Marconi), Migliore; Arini (dal 14′ st Croce), Greco, Emmers, Castrovilli, Brighenti, Perrulli (dal 20′ st Piccolo). A disposizione: Ravaglia, Volpe, Kresic, Castagnetti, Strefezza, Del Fabro, Carretta, Renzetti, Boultam. All.: Mandorlini.
Arbitro: Giua (sez. AIA di Olbia).
Assistenti: Tardino (sez. AIA di Milano) e Gamal Mokhtar (sez. AIA di Lecco).
NOTE. Espulso: Almici dalla panchina al 47′ pt. Ammoniti: Caracciolo, Ragusa, Greco, Croce. Spettatori: 10.489 (abbonati: 7.655, paganti: 2.834). Recupero: pt 2′, st 5′
FONTE: TrivenetoGoal.it
SERIE B
02 novembre 2018 - 23:00 Serie B, Hellas Verona-Cremonese 1-1: Arini risponde a Caracciolo. Il commento
Il commento della gara valida per l’anticipo dell’undicesima giornata del campionato di Serie B
E’ terminata 1-1 la sfida tra Hellas Verona e Cremonese, sfida valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie B. Pronti via e gli scaligeri passano avanti al 3’ minuto con Caracciolo, bravo a staccare di testa sui risvolti di un corner. La Cremonese non ci sta e reagisce sfiorando il gol due volte: prima con Crescenzi, poi con Emmers. Al 31’ la squadra di Mandorlini riesce ad acciuffare il pari: azione di Perrulli che mette il pallone al centro area dove arriva l’accorrente Arini che spedisce il pallone alle spalle di Silvestri. Con questo pareggio l’Hellas Verona sale a quota 18 punti agganciando il Palermo, mentre sale al decimo posto con 12 punti.
FONTE: MediaGol.it
Una squadra distante dalla città
By Redazione - 3 novembre 2018
Dopo serate come quella di ieri ci si accorge come l’Hellas Verona sia staccato dalla città.
I fischi a fine partita, i tifosi che a squarciagola invitano i giocatori a rientrare negli spogliatoi al termine dei novanta minuti sono sintomo che qualcosa si è rotto.
La squadra vive da settimane confinata a Peschiera, il muro degli allenamenti a porte chiuse rende impossibile il contatto con i calciatori, e ne risulta un gruppo che vive in un mondo parallelo staccato dalla realtà.
Perché invece non aprire le porte agli allenamenti (non sembrano esserci particolari tattiche o scelte da nascondere)? perché non dimostrare ai sostenitori che la battaglia per la serie A la si deve fare insieme? Storicamente il pubblico Scaligero è il dodicesimo giocatore in campo, un punto di forza per i colori gialloblù e non un limite.
Perché non portare sistematicamente la squadra all’antistadio per riallacciare il rapporto con la città? Perché non favorire un confronto costruttivo tra le parti?
Domenica ci aspetta una partita importante, un derby con il Brescia che deve essere preparato al meglio. Sarà un match che nel bene o nel male si rivelerà crocevia di importanti scelte future, quale migliore occasione per una rifinitura in zona Bentegodi?
Stefano Pozza
Fonte foto: Hellasverona.it
Nicolini: “Per noi è un risultato importante”
By Stefano Pozza - 3 novembre 2018
Queste le dichiarazioni di di Enrico Nicolini, storico collaboratore di mister Mandorlini: “è una emozione soprattutto per Andrea perché fa parte della storia. Ho un ricordo bellissimo di questa città, creato tante amicizie fuori dal campo. Sono contento perché è stato riconosciuto il giusto tributo ad Andrea.
Speravamo di essere noi ad andare in vantaggio perché sapevano delle difficoltà ambientali in cui vive il Verona. Per noi è un risultato importante!
È un campionato molto incerto e molto combattuto, io sono sicuro che alla lunga le squadre importanti verrano fuori, e il Verona è una di questa.
Toni e Pazzini come di Carmine e Pazzini? È normale quando ci sono giocatori forti. Uno come il Pazzo può far comodo, le scelte del miste vanno rispettate, e sono poi i numeri a far torto o ragione.
Ci aspettavamo Di Carmine e non Pazzini, invece Grosso ci ha sorpreso facendo turno over!”
“Il Verona è sempre e per sempre!”
By Stefano Pozza - 2 novembre 2018
Queste le dichiarazioni Mandorlini a fine gara: “mi sono emozionato per quei cori! Sono stati fantastici, ci tenevo a fare bene e ringrazio la mia squadra per aver fatto una buona partita, facendomi fare bella figura. Verona per me è sempre e per sempre! Le emozioni sono state forti come lo sono state negli anni in cui sono stato qui.
Ho detto a Grosso di non molllare e stare tranquillo, la squadra è forte e deve solo avere pazienza. Per loro è importante l’equilibrio soprattutto a livello mentale.
Noi ai playoff? Viviamo alla giornata, qualche sconfitta di troppo e soprattutto moltissimi infortuni.
Volevamo fare il risultato è lo abbiamo fatto. Non parlo del Verona, magari fra tanti anni dirò la mia, ora non è il momento!
FONTE: HellasNews.it
Finale, Hellas Verona-Cremonese 1-1
novembre 2, 2018
Anche contro la Cremonese, l’Hellas Verona evidenzia i suoi limiti. In tutti i reparti. Trame di gioco solo a tratti, poco incisive e ben confuse peraltro. Un pareggio che non può e deve soddisfare. L’allenatore Fabio Grosso sorprende tutti e si presenta con Di Carmine e Pazzini in panchina contro la Cremonese. Nuova rivoluzione nell’undici di partenza, Hellas Verona che conferma il 4-3-3 con Silvestri, Crescenzi, Caracciolo, Marrone, Empereur; Calvano, Colombatto, Zaccagni; Ragusa, Tupta, Cissè. La sfida si apre col tributo del Bentegodi all’ex allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini. Scaligeri che si presentano davanti al pubblico amico dopo tre sconfitte nelle ultime cinque giornate. Ma è proprio l’Hellas Verona a passare subito in vantaggio dopo appena 4’, con Caracciolo che approfitta della distrazione della difesa della Cremonese per battere di testa Radunovic sul secondo palo, concretizzando al meglio la punizione di Colombatto. Pericoloso il tiro-cross di Perrulli quattro muniti dopo il gol dei gialloblù, mentre al 10’ gran azione in verticale dell’Hellas Verona con Calvano che serve Cissè, palla a Crescenzi che prova ad impegnare il portiere ospite. Al 16’ diagonale a lato di poco di Emmers, mentre al 28’ Arini di testa manda fuori. Incredibile quello che accade al Bentegodi al 32’. Il guardalinee Mokhtar alza la bandierina per segnalare una posizione di fuorigioco che non c’è, la difesa gialloblù si ferma ma l’azione prosegue. Perrulli da destra mette in mezzo e di testa Arini non dà scampo a Silvestri. Tutto da rifare per i gialloblù di Grosso. Ottima risposta dei gialloblù al 39’, con Zaccagni che da destra trova Ragusa al limite dell’area piccola, colpo di testa in torsione per l’ex Sassuolo col pallone che si stampa però sul legno. Sulla ribattuta, Calvano di potenza obbliga Radunovic a chiudere in calcio d’angolo. Cissè non inquadra lo specchio della porta al 43’, primo tempo che si chiude in parità ——
Intervallo movimentato al Bentegodi con l’espulsione per proteste di Almici. Passano appena 35’’ ad inizio ripresa e l’errore di Caracciolo spiana la strada a Emmers, provvidenziale il tackle di Marrone che chiude in angolo. Doppio cambio al 58’ per i gialloblù, con Dawidowicz e Di Carmine al posto di Calvano e Cissè. Al 73’ dagli spalti gli olè di scherno da parte dei tifosi dell’Hellas Verona rivolti alla squadra di Grosso, con Castrovilli che al 75’ impensierisce la squadra scaligera con una conclusione a giro di poco a lato, gialloblù che effettuano il terzo ed ultimo cambio con Laribi al posto di Zaccagni. Al 79’ cross da destra di Tupta con Migliore che in qualche modo chiude in angolo. All’82’ Di Carmine si gira bene e va alla conclusione, ma Marconi mura. Castrovilli all’89’ accelera e costringe la difesa veronese a chiudere in angolo. È l’ultima occasione della sfida in programma al Bentegodi, solo i fischi accompagnano i gialloblù negli spogliatoi, Hellas Verona che sale in classifica a quota 18 punti dopo undici giornate. Un bottino troppo scarno per le ambizioni del club di Maurizio Setti, preso di mira dai tifosi scaligeri.
FONTE: HellasLive.it
VISTO DA NOI
03 novembre 2018 - 16:21 Verona a stento e quel “Non fatemi parlare” di Setti
Momento difficile in casa Hellas: risultati magri e contestazione. L’ira del presidente
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
A volerci vedere del buono è andata bene a non perdere con la Cremonese, perché gare così spesso presentano il conto totale da pagare. Buon per i gialloblù che il “Mandorla”, che doveva salvare la panchina, nella ripresa si è rifugiato nella sua metà campo rispolverando per lunghi tratti il caro buon vecchio catenaccio. L’Hellas, chiamato alla svolta dopo la delusione di Ascoli, non si è presentato all’appello preparato e ha steccato, seppure a metà. Assistente e traversa non hanno dato una mano, ma sono alibi fragili a fronte di un’altra partita nella quale il portiere avversario ha dovuto preoccuparsi davvero poco e in cui non si è visto un gioco continuo e produttivo quanto basta per essere degno di una pretendente alla promozione.
La sfiducia dell’ambiente ha raggiunto livelli elevati. Uno stadio che dileggia la propria squadra, del resto, la dice tutta sul grado di credito che ha la truppa di Grosso, allenatore in testa. Per non essere esonerato il tecnico dovrà ora centrare partita e risultato a Brescia.
L’Hellas ha perso il suo ritmo promozione alle prime difficoltà, precisamente dalla sconfitta di Salerno, arrivata dopo tre vittorie di fila (quattro con Cosenza). Poi col Lecce si è persa la gara e soprattutto Ryder Matos, vero mattatore e anima del valido inizio di torneo nel quale non si può dire che non si sia visto del buono. Sono venute quindi a galla la paura di perdere e dunque una personalità carente in vari momenti chiave delle partite. Il Verona, poi, non ha saputo inspiegabilmente capitalizzare l’energia positiva arrivata dopo aver battuto il Perugia, seppur in una gara “sporca” e ben giocata solo per mezzora, andando a far brutta figura ad Ascoli. Ieri il brodetto con i grigiorossi.
Maurizio Setti a fine gara era nero in volto come la pece. “Non fatemi parlare”, il suo commento prima di scartare di lato verso la sua auto. Non è escluso che in settimana il patron del Verona voglia tenere tutti a rapporto, per incalzare squadra e allenatore. Setti, che è tornato a mettere soldi, vuole salire in A ed è ovvio che non sia contento. Nessuno oggi scommetterebbe su un Verona di nuovo vincente e sulla permanenza di Grosso in panchina. O questa squadra riuscirà a cementarsi nelle difficoltà o sarà impossibile venirne fuori. Chi di dovere, quindi, dovrà provvedere a far ricredere gli scettici, ai quali certo oggi non si può dar torto. La ricetta è una sola: vincere. E poi vincere ancora.
NEWS
03 novembre 2018 - 01:07 Pagelle, troppo poco Verona per vincere
Colombatto, assist e ordine. Attacco, funziona soltanto Ragusa. Tupta e Cissé non vanno
di Matteo Fontana, @teofontana
SILVESTRI 6
La Cremonese non gli crea grandi preoccupazioni, ma gli tocca prendere gol in maniera beffarda, e senza colpe: l’1-1 di Arini sigilla la partita
CRESCENZI 5,5
Il leit-motiv si ripete: efficace in fase offensiva, in difficoltà in copertura. Perrulli è indemoniato e scappa via da tutte le parti. Per contenerlo rinuncia ad attaccare.
CARACCIOLO 6
Con un balzo da opportunista, e con la decisiva “cooperazione” di Radunovic, infila la rete del vantaggio del Verona. Preso in mezzo, pure lei, nell’occasione del pari.
MARRONE 6
Si fa notare per un salvataggio determinante su Emmers, in avvio di secondo tempo. Registra la difesa con buon ordine, tenta di impostare.
EMPEREUR 6
Fronteggia Castrovilli, che è un talento puro, e gli concede poco. Per caratteristiche non si può ipotizzare che si faccia sentire in avanti, e infatti non si vede mai di là.
CALVANO 6
Prima da titolare in questa stagione, è come d’abitudine generoso. Corre tanto, fino a esaurire la batteria. Radunovic è lesto nella respinta che gli toglie il possibile bis per il Verona
COLOMBATTO 6
Pronti via, è lui a disegnare la traiettoria che libera Caracciolo per il gol dell’1-0. Regia pulita, anche se non cambia il ritmo dell’azione dell’Hellas.
ZACCAGNI 5,5
Una folata impetuosa, con l’assist per Ragusa e successiva traversa colta dalla punta gialloblù, ma il lampo resta isolato in una gara in cui non trova modo di inserirsi.
RAGUSA 6
Il migliore dell’attacco del Verona. Salta con frequenza l’uomo, è il più pericoloso tra i gialloblù. Gli difetta la stoccata risolutiva, ma non è l’unico a mancare in questo senso nell’Hellas.
TUPTA 5
Tocca bocciarlo senza alibi, e non soltanto per la scarsa incisività in area. Appena si abbassa in difesa, pasticcia e si smarrisce, ed è quanto avviene sulla rete di Arini, con Perrulli che lo sorprende in fascia.
CISSÉ 5
Vaga sulle fasce alla ricerca della posizione più adatta, ma non la trova. Giusto qualche accelerata, ma per il resto non lo si nota.
DAWIDOWICZ 5,5
Conferma di essere appannato.
DI CARMINE 5,5
Non aggiunge spessore alla fiacca forza d’urto del Verona.
LARIBI 5,5
Nessuna giocata di rilievo.
GROSSO 5
La partita si mette subito bene, l’Hellas potrebbe e dovrebbe colpire di nuovo, invece la squadra consente alla Cremonese di tirarsi fuori dalle paure, fino a cogliere il pari, per quanto in modo rocambolesco. Poi il Verona fa confusione. Certo, non rischia, ma nemmeno osa a sufficienza. L’involuzione rimane e la classifica ne risente.
NEWS
02 novembre 2018 - 23:08 Il Verona non svolta: con la Cremonese è solo 1 a 1. Fischi al Bentegodi
Rivoluzione di Grosso in formazione. A segno Caracciolo, pari di Arini
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
1 a 1 tra Verona e Cremonese al Bentegodi. Un pareggio che serve a Mandorlini per salvare la panchina e al Verona per non si sa ben cosa. L’Hellas non riesce a svoltare dopo la sconfitta di Ascoli e i piani alti della classifica rischiano di allontanarsi di brutto. Il clima, poi, al Bentegodi, è di contestazione, che si fa più intensa via via che scorrono i minuti. Finisce tra i fischi sonori e il coro “Voi siete senza c…i”.
FORMAZIONI, MOLTE LE SORPRESE
Rivoluzione Fabio Grosso. Il mister lascia tutti di stucco. Le scelte di formazione sono figlie della deludente partita di Ascoli più che all’esigenza di turnover. Un segnale allo spogliatoio. Si rinuncia a giocatori di maggior qualità per mettere in campo, si immagina, più cattiveria e determinazione. Il rischio della scelta è alto. I bocciati di lusso sono Laribi, Henderson e Di Carmine, oltre a Balkovec, Dawidowicz e Gustafson che avevano giocato al Del Duca.
Silvestri tra i pali, difesa con Crescenzi, Caracciolo, Marrone e Empereur terzino sinistro. In mezzo al campo torna Colombatto. Al suo fianco Calvano e Zavccagni. In avanti ci sono Ragusa, Tupta e Cissè.
Mandarlini schiera il 4-3-3 così composto: Radunovic – Mogos, Claiton, Terranova, Migliore – Emmers, Greco, Arini – Castrovilli, Brighenti e Perrulli
Non molta gente al Bentegodi, sono 10.489 gli spettatori, con 671 tifosi della Cremonese. I fischi, all’annuncio delle squadre, sono per Cissè e Grosso. Applausi per Pazzini e cori per il grande ex Mandorlini dalla tribuna Ovest e dalla Sud, che lo omaggia anche con un ironico “Mandorlini teròn”.
Verona in maglia blu, arbitra Giua di Olbia. Una leggera pioggia bagna il terreno di gioco.
PRIMO TEMPO: PRONTI VIA E SEGNA CARACCIOLO
Passano quattro minuti di studio con la Cremonese arroccata dietro. Colombatto batte una punizione dalla trequarti di sinistra. Sul secondo palo arriva Caracciolo che, libero, infila Radunovic da due passi. Si mette bene per l’Hellas.
La Cremonese risponde con Perrulli, il cui tiro cross è sul fondo al minuto otto. Al 10’ Cissè lancia Crescenzi con un filtrante al bacio. Il terzino entra in area ma, spostato a destra, calcia centrale e sfuma l’occasione del raddoppio. I grigiorossi non cambiano tattica, prediligendo quella difensiva.
Al 16’ Zaccagni perde una palla sanguinosa, Emmers va al tiro che finisce fuori. Al 18’ Caracciolo prende un giallo per un fallo su Emmers. Il Verona perde il possesso palla, a vantaggio degli avversari. Empereur è provvidenziale nel ribattere un tiro violento di Castrovilli al 21’. Empereur fa rifiatare l’Hellas dalla pressione con una sgroppata a tutto campo al 24’ che mette scompiglio in area cremonese. Lo stesso fanno Ragusa e Cissè un minuto dopo a destra. Calvano spazza palloni. Al 31’ ne butta uno da centrocampo in corner, roba difficile da vedere. Da lì nasce il pareggio.
1 A 1, RETE DI ARINI. L’ARBITRO CONDIZIONA L’AZIONE DEL GOL
Contestatissimo il pareggio (Ragusa ammonito), che però è regolare nonostante l’alzata del guardialinee, perché dal corner è Cissé a toccare la palla che finisce a Perrulli, che dribbla facilmente sul fondo Tupta e mette dentro dove il tocco più rapido è di Arini. Detto ciò, l’arbitro Giua non tiene conto dell’assistente, coi giocatori del Verona fermi ad aspettare il fischio vedendo la bandierina sventolare. L’Hellas, in ogni caso, paga il calo dopo l’1 a 0.
La Cremonese ci crede e pressa, il Verona tenta di rimettere la testa con fatica oltre il centrocampo. Marrone salva tutto su un liscio di Caracciolo.
TRAVERSA DI RAGUSA
I gialloblù tornano in avanti con Zaccagni al 38’: la mezzala inventa a sinistra un’azione prepotente che lo porta al cross. Ragusa gira di testa in torsione ma la palla rimbalza sull’incrocio dei pali. Calvano ci va ma Radunovic mette in corner il tiro sul primo palo del centrocampista. La Cremonese torna dietro, Cissé prova un tiro fuori misura al 43’.
Nel tunnel che conduce agli spogliatoi Almici protesta con l’arbitro e viene espulso. Non potrà entrare in caso di bisogno. Allontanato anche Rinaudo, il ds della Cremonese.
SECONDO TEMPO
Caracciolo commette un errore folle dopo pochi secondi, la Cremonese parte veloce ed Emmers calcia in area. Salva tutto Marrone che respinge il tiro. Greco tira giù Zaccagni, giallo al 12’.
La gara non decolla, Grosso cambia al 13’ mettendo Dawidowicz per Calvano e Di Carmine per Cissé, che viene fischiato. 4-2-3-1 con Ragusa, Tupta e Zaccagni a sostegno di Di Carmine.
19’: Tupta ruba un gran pallone a centrocampo e mette in movimento Zaccagni, abilissimo a scappare via. Croce, neo entrato, lo mette giù a tre metri dall’area. La punizione di Tupta lascia però molto a desiderare, con palla mestamente alta.
A Metà tempo affiora nettamente la paura di perdere. Mandorlini rischia la panchina più di Grosso. Le squadre giocano male, alla ricerca di qualche invenzione del singolo più che del gioco. La tribuna Ovest lancia degli “olè” ironici al giro palla del Verona, che non cava un ragno dal buco.
Grosso rischia tutto al 31’: dentro anche Laribi per Zaccagni, con formazione super offensiva. 34’: il Verona va vicino al gol, Laribi imbecca Tupta che va sul fondo, il cross sul primo palo è deviato in corner con affanno dalla difesa grigiorossa.
Occasionissima Hellas al 37’. Ragusa vola sul fondo a sinistra e mette sul primo palo dove Di Carmine blocca la palla, si gira ma calcia addosso a Radunoivic. Stessa cosa due minuti dopo con Laribi che serve Colombatto con la difesa della Cremonese, in netto affanno che rappezza all’ultimo. Grosso salta nell’area tecnica, capisce che l’avversario è alle corde e che si può piazzare il colpo del ko.
Prova un contropiede la squadra di Mandorlini al 43’. Caracciolo mette in corner. Per il resto i grigiorossi sono ben sistemati dietro. Nel festival horror c’è tempo di vedere Mogos calciare in out.
L’Hellas, oggi, non è una squadra da promozione. I 5 punti nelle ultime 6 partite ne danno spietata conferma. Il tempo per ingranare nuovamente c’è, ma serve fare in fretta, perchè le altre non stanno certo a guardare.
FONTE: Hellas1903.it
IL PUNTO SULLA B 11^ di B, Pescara risponde al Palermo
05/11/2018 23:42
Dopo l’11a giornata, la capolista della Serie B è sempre il Pescara che ha battuto (anche se a fatica) il Lecce per 4-2, all’Adriatico. Nel monday-night del 5 novembre, i “delfini” di Pillon, sopra di 2 reti, si fanno rimontare dai giallorossi di Liverani, i quali nel secondo tempo, restano addirittura in 9 per l’espulsione prima di Calderoni (53’) e poi di Meccariello (76’). Decisive però le reti al 90’ e al 95’ (concessi 5’ di recupero), del neo entrato Del Sole. Gli abruzzesi partono benissimo e vanno immediatamente in vantaggio (3’) col solito Mancuso (assist dalla destra di Memushaj) che in classifica marcatori raggiunge al primo posto Donnarumma del Brescia (7 reti per entrambi). Al 22’ il raddoppio è firmato da Gravillon che mette dentro, sfruttando un altro assist dalla destra sempre di Memushaj. Sembrava tutto semplice per i padroni di casa, ma nella ripresa il Lecce tira fuori gli attributi e accorcia le distanze al 47’ con Palombi. Nonostante l’inferiorità numerica, i pugliesi continuano ad attaccare e trovano il gol del pari con Tabanelli (67’). Costa troppo cara però l’espulsione anche di Meccariello ed in 11 contro 9, il Pescara riesce a mettere la freccia solo al 90’ con il classe 98’, Ferdinando Del Sole, subentrato dalla panchina al posto di Marras. Ed il nr 29 dopo 5’, in contropiede, concede anche il bis. Il Pescara sale a quota 22, mentre il Lecce resta a 16 (zona playoff).
Secondo posto invece per il Palermo di Roberto Stellone che in seguito alla vittoria sul Cosenza per 2-1 (secondo successo consecutivo), si portano a 21 punti. I rosanero però, per conquistare il successo al Barbera coi calabresi, hanno faticato parecchio. Dopo un primo tempo a reti inviolate, il risultato lo sblocca Salvi al 77’ su assist di Falletti. Risposta immediata degli uomini di Braglia che dopo 2’ pareggiano con Baclet. I siciliani però insistono e soltanto alla fine del match (90’), ottengono tutta la posta in palio grazie al gol firmato da Puscas.
Al terzo gradino segue il deludente Verona (18 punti) di Fabio Grosso che al Bentegodi, nell’anticipo di venerdì 2 novembre, non va oltre l’1-1 contro la modesta Cremonese di Andrea Mandorlini (esonerato il 4 novembre).
Dopo i gialloblù, a 17 punti c’è la Salernitana di Stefano Colantuono. I campani interrompono la loro striscia positiva di 6 giornate consecutive (3 vittorie e 3 pareggi), perdendo a Venezia per 1-0 (gol di Domizzi al 31’) contro gli arancioneroverdi, rigenerati dopo l’arrivo in panchina di Walter Zenga (2 successi e 2 pareggi).
Sotto i granata, troviamo a 16 punti, 3 squadre: Cittadella, Benevento e Lecce. I primi hanno pareggiato per 0-0 il derby all’Euganeo col Padova, mente i secondi cadono a sorpresa al Vigorito contro l’Ascoli di Vivarini per 1-2. Le “streghe” spaventano subito gli avversari al 2’ con Coda (al suo 5° centro stagionale), ma al 17’ subiscono il pari a causa di un autogol di Volta. Ad inizio ripresa (47’) decisivo il serbo (classe ’94), Nikola Ninkovic (assist di D’Elia) che regala ai suoi i 3 punti, in un campo difficilissimo.
Il Brescia (a quota 15), prossimo avversario del Verona (domenica 11 novembre – ore 15 al Rigamonti), ottiene un bel punto allo Zaccheria di Foggia: 2-2 il risultato finale. In apertura (6’), “satanelli” in vantaggio con Mazzeo, ma al 14’ c’è il pareggio dell’ex gialloblù Ernesto Torregrossa. Ancora in apertura di secondo tempo (52’), è Gerbo a siglare la rete del nuovo vantaggio pugliese, ma all’83’ a firmare il definitivo pari per le “rondinelle”, è Tremolada.
Gara combattutissima all’Armando Picchi di Livorno, dove il Perugia di Nesta, vincendo per 2-3, raccoglie 3 punti importantissimi, trascinato da due dei suoi uomini migliori: Melchiorri e Vido. Nel Livorno, l’ultimo ad arrendersi (ed anche ad illudere) è il fantasista classe ’83, Alessandro Diamanti. Al 13’, umbri in vantaggio con Melchiorri (assist di Vido), a cui risponde al 32’ Diamanti (servito da Agazzi). Lo stesso nr 23, al 40’ firma il rigore del momentaneo 2-1 per i toscani, che nel 2° tempo subiscono la rimonta del “grifone”. Al 53’ è Verre (assist di Melchiorri) a fare 2-2, ed al 75’, Vido dal dischetto batte Mazzoni e regala ai suoi il 2° successo consecutivo, dopo quello col Padova sempre per 3-2.
Infine, 1-1 allo Scida tra Crotone a Carpi. Al 22' "squali" in vantaggio con Molina, raggiunti poi al 73' da Concas. In classifica, i calabresi salgono a 12 in compagnia di Cremonese e Venezia; mentre nei bassifondi, i carpigiani (6 punti) staccano di un punto il Livorno (a 5) che resta ultimo da solo.
In questa giornata ha riposato lo Spezia.
ANDREA FAEDDA
LA CONFERENZA DELL'ALLENATORE Grosso: Ecco perchè ho scelto Tupta, non Pazzini
02/11/2018 23:51
"Chiaro che vogliamo avere più punti, sappiamo che dobbiamo migliorare. Gli episodi non ci stanno dando una mano. La mia panchina è in bilico? Cerco di dare sempre il 100%, il mio lavoro è sempre in discussione. Porte chiuse a Peschiera e il distacco dei tifosi? Non è di sicuro il motivo dei risultati che non arrivano. Ripeto: gli episodi non stanno venendo dalla nostra parte, dobbiamo continuare a lavorare. Le scelte iniziali? Matos non stava molto bene, ho scelto i giocatori che ritenevo pronti". Fabio Grosso parla così in conferenza stampa dopo il deludente pareggio con la Cremonese di Mandorlini.
L'allenatore del Verona ha continuato: "Dobbiamo fare di più per vincere le partite. I fischi? Quando la gente non è contenta non è facile esprimere al massimo le nostre potenzialità. Pazzini fuori? Ho fatto delle scelte precise: ho preferito mettere davanti un giocatore diverso da Giampaolo, Di Carmine non era al 100% e volevo un attaccante (Tupta, ndr) che legasse di più coi compagni a centrocampo per innescare gli esterni. Poi ho messo Di Carmine e mettere un'altra punta, in quel momento finale, poteva essere rischioso".
Grosso ha concluso con le sue personali considerazioni: "Se analizziamo con onestà le gare passate gli avversari non hanno fatto molto più di noi per conquistare la vittoria. Sono fiducioso delle qualità di questo gruppo. Tiriamo poco in porta? Potevamo fare meglio nelle ultime gare però a Salerno abbiamo tirato 20 volte in porta. Modulo da cambiare? Non siamo focalizzati sul modulo, è il modo di giocare che al momento non ci sta dando soddisfazione. Anche perchè gli episodi non girano dalla nostra parte".
L'ALLENATORE IN CONFERENZA Mandorlini: Addio Verona?
Parlerò solo in futuro..
02/11/2018 23:46
"Sono contento per la risposta del pubblico e per come mi ha accolto: Verona è per sempre nel cuore, poi le cose personali me le tengo per me. Sono contento della prestazione dei miei ragazzi. La forza del Verona? Sono là davanti, la rosa ha tanta qualità, ho parlato con Fabio, deve stare tranquillo: i risultati arriveranno. Chiaro che l'ambiente pretende tanto. Gestione Pazzini? Non parlo del Verona, penso solo alla Cremonese". Andrea Mandorlini parla così in conferenza stampa dopo il pareggio del Bentegodi.
L'allenatore della Cremonese ha parlato anche del suo passato in gialloblù: Del mio addio a Verona? Adesso non mi va di parlarne, dovrà passare ancora un po' di tempo, magari parlerò in futuro... Mi sono commosso a tornare qui al Bentegodi. Parlano gli anni passati qui e i tanti numeri fatti. Possiamo essere l'outsider della Serie B? Abbiamo buone qualità, dobbiamo sfruttarle".
FINISCE 1-1 CON LA CREMONESE L'Hellas non vince più: fischi al Bentegodi
02/11/2018 20:53
Un altro pareggino. Il Verona delude ancora, anche in casa al Bentegodi contro la modesta Cremonese dell'ex Mandorlini. Finisce 1-1, succede tutto nel primo tempo: al 3' segna Caracciolo, poi al 32' replica Arini. Un Verona che, a parte la traversa colpita da Ragusa, ha fatto fatica a tirare in porta, non rendendosi mai veramente pericoloso. Un'altra prova deludente dove le scelte di Grosso hanno fatto rumore: ancora una volta Pazzini in panchina (non è entrato nemmeno per 5 minuti). Il pubblico sta cominciando a stancarsi: fischi sonori al triplice fischio finale. Prossima sfida domenica a Brescia. Ora le avversarie possono allungare in classifica, lasciando dietro l'Hellas.
Finisce qui
93' Il Verona fa fatica ad entrare in area. Cori contro Setti dal pubblico.
Cinque minuti di recupero
88' Castrovilli pericoloso in progressione: Caracciolo lo blocca in area e salva la situazione, deviando la palla in corner.
87' L'Hellas attacca ma non riesce ad impegnare seriamente Radunovic.
82' Il Verona sfiora il vantaggio con Di Carmine: Terranova salva davanti alla porta. Il tiro dell'ex Perugia era a botta sicura ma finisce sul corpo del difensore. Si rimane 1-1.
79' Azione in attacco del Verona con Laribi e Tupta, lo slovacco mette in mezzo per Di Carmine: Migliore anticipa tutti ma rischia, di un soffio, l'autogol. Palla in corner.
75' Ultimo cambio per Grosso. Entra Laribi per Zaccagni: anche questa volta Pazzini resta sempre in panchina.
70' Fischi e sbadigli al Bentegodi, match bruttissimo: intanto Pazzini rimane in panchina. Il pubblico, spazientito, canta cori ironici.
65' Una punizione di Tupta finisce alle stelle. Calciata malissimo.
62' L'Hellas non riesce a tirare in porta.
58' Doppio cambio per il Verona: entrano Dawidowicz e Di Carmine per Calvano e Tupta. Cambia anche Mandorlini: Croce per Arini.
56' Ammonito Leandro Greco per un fallo a metà campo. Match bloccato in questo momento: nessuna occasione da gol degna di nota.
55' Corner per il Verona: la difesa della Cremonese spazza via dopo un po' di confusione in area.
49' Perrulli è sempre pericoloso sulla fascia sinistra: Silvestri esce e allontana con difficoltà il cross dell'esterno romano, tra i migliori in campo.
46' Errore di Caracciolo in disimpegno, Emmers ne approffitta e calcia in porta: Marrone si oppone col corpo. Palla allontanata, ma che rischio in avvio per il Verona.
Parte il secondo tempo
Dopo 45 minuti è 1-1 tra Hellas e Cremonese. Vantaggio gialloblù con Caracciolo al terzo minuto. L'Hellas però lascia spazio alla Cremonese che pareggia con Arini al 31'. Traversa in chiusura con Ragusa. Si rimane 1-1.
Finisce qui il primo tempo
Due minuti di recupero
43' Cissè si accentra e calcia in porta: palla alle stelle.
39' Doppia clamorosa occasione per l'Hellas: Zaccagni serve Ragusa che in torsione colpisce la traversa: sulla ribattuta Radunovic salva con i piedi una conclusione di Calvano.
35' La Cremonese è pericolosa davanti: il Verona ha accusato il colpo.
31' GOL CREMONESE: Perulli riceve palla sulla destra: il guardalinee alza la bandierina e la difesa del Verona si ferma. Ma l'arbitro non è dello stesso avviso e non fischia: Arini sul cross del compagno è il più veloce di tutti e deposita in rete. 1-1 al Bentegodi. Gol regolare.
29' Perrulli serve Arini: il colpo di testa dell'ex Avellino va fuori di poco.
25' Ci prova Cissè: Radunovic si rifugia in angolo, anche se la palla stava per andare fuori.
21' Perrulli mette sempre in difficoltà Crescenzi: i cross invitanti dell'esterno offensivo romano però non vengono raccolti dagli attaccanti lombardi.
18' Ammonito Caracciolo per un fallo scomposto su Emmers.
15' La Cremonese non demorde e ci prova con una conclusione da fuori di Emmers. La palla esce di pochissimo: sospiro di sollievo per Silvestri.
10' Crescenzi viene servito bene in verticale da Cissè: la conclusione del terzino gialloblù viene respinta da Radunovic.
8' Brighenti entra in area, praticamente solo davanti a Silvestri, ma si allunga la palla. Rimessa dal fondo.
6' Reazione della Cremonese con un tiro-cross pericoloso di Perrulli: la palla sfiora il palo.
3' GOL VERONA Calcio piazzato per l'Hellas: Caracciolo è lasciato tutto solo in area e schiaccia di testa per l'1-0. Radunovic non è impeccabile: vantaggio Hellas.
2' Le squadre si studiano in questi primi minuti.
1' Almici (che era in panchina) è stato espulso dopo le proteste nel tunnel per gli spogliatoi.
Live
Grosso stupisce tutti schierando insieme Di Carmine e Pazzini (ma in panchina... perchè gioca il giovane Tupta). Tanti cambi in formazione con Emprereur spostato terzino sinistro, Calvano in mediana. Mentre davanti ci sono Tupta e Cissè con Ragusa. Mandorlini risponde con il 4-3-3 e con il tridente formato da Castrovilli, Brighenti, Perrulli. L'ex Hellas Leandro Greco playmaker a centrocampo.
Arbitro: Giua (sez. AIA di Olbia). Assistenti: Tardino (sez. AIA di Milano) e Gamal Mokhtar (sez. AIA di Lecco).
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona - Cremonese 1-1 | Pareggio tra i fischi allo stadio Bentegodi
Le reti di Caracciolo e Arini arrivano entrambe nella prima frazione, con i gialloblu che non riescono a mettere alle corde l'avversario manifestando ancora i soliti difetti e le scelte di Fabio Grosso non pagano neanche questa volta
Luca Stoppele 02 novembre 2018 19:54
L'Hellas Verona non riesce ad uscire dalla propria crisi di gioco e risultati, e nell'anticipo dell'undicesima giornata di Serie B viene fermato sull'1-1 allo stadio Bentegodi dalla Cremonese, guidata dall'ex Mandorlini.
Sembrava essersi messo tutto per il meglio per la formazione di Fabio Grosso, che dopo soli tre minuti è passata in vantaggio con Caracciolo che, dimenticato dalla difesa sul secondo palo, ha incornato e insaccato con la complicità di Radunovic. Un inizio che però ha ingannato i tifosi scaligeri: la reazione della Cremonese non si è fatta attendere e poco dopo il tirocross di Perulli (autentica spina nel fianco per la formazione di casa) non ha trovato la giusta deviazione. La squadra dell'ex Mandorlini ha dimostrato fin da subito di avere ben altra aggressività rispetto agli avversari, lottando su ogni pallone e portando una pressione che gli scaligeri hanno sofferto dal primo all'ultimo minuto. Ma quando sono riusciti a scambiare con buona velocità, i gialloblu sono diventati pericolosi come al 10', quando Crescenzi ha visto respinto dal portiere il proprio destro.
Quella che dovrebbe essere la regola però, è più che altro un caso isolato: troppo lenta nel far circolare la palla, la squadra di Grosso non è quasi mai riuscita a concretizzare il proprio possesso palla, affidandosi più che altro alle giocate dei singoli (come Cissé) o a lanci lunghi. E a metà ripresa per il Verona è arrivata anche la beffa: la respinta della difesa su un corner è arrivata in fascia Perrulli al 32', il guardalinee ha alzato la bandierina pensando al fuorigioco, così Tupta e la difesa si sono fermati. L'arbitro però non ha fischiato vedendo l'errore dell'assistente e il pallone messo in mezzo è stato ribadito in gol da Arini. Veementi in questo caso le proteste scaligere, ma nonostante l'errore del guardalinee solo il fischio del direttore di gara può interrompere l'azione.
Arrabbiato e frustrato, l'Hellas ha provato a replicare, ma le conclusioni di Ragusa e Calvano al 38' hanno trovato prima la traversa e poi il piede di Radunovic.
La ripresa è iniziata sempre nel segno della maggiore presenza degli uomini di Mandorlini, che nei primissimi minuti sono riusciti in un paio di occasioni a far sudare freddo i sostenitori gialloblu, complice anche un atteggiamento troppo leggero dei padroni di casa, che piano piano hanno provato a dare qualche timido segnale di risveglio, complice anche il calo fisico degli avversari. Poche le occasioni nel finale, nonostante il tentativo di alzare i giri da parte dei gialloblu, che una sola volta sono riusciti ad innescare bomber Di Carmine, fermato però dal piede di Marconi. Così dopo gli ironici olè per la sterile e lenta rete di passaggi, al triplice fischio sono piovute dagli spalti bordate di fischi per i giocatori di casa.
Ancora una volta deludente, l'Hellas Verona ha ottenuto solo un punto contro un avversario modesto come la Cremonese, che per tutta la partita ha dimostrato di avere maggiore aggressività e voglia, meritando il pareggio. Anche stasera la squadra di Grosso ha messo sul terreno di gioco una manovra lenta e prevedibile, che non le permette di avere velocità e di creare occasioni da rete, come mostrano i tiri fatti in porta. L'intesa tra giocatori e reparti sembra ancora molto lontana dall'essere ottimale, come dimostra la pressoché totale assenza di rapidità nel far girare la sfera e i tempi necessari al portatore per individuare l'uomo smarcato. Una situazione sottolineata proprio dagli olè del pubblico, irretito dal gioco compassato.
Anche le scelte dell'allenatore non convincono. La decisione di lasciare fuori sia Pazzini (ancora una volta) che Di Carmine ad esempio non trova attualmente facile spiegazione, così come l'ingresso di Dawidowicz ad inizio ripresa, quando forse serviva più spunto che prestanza fisica. Resta il fatto che il Verona gioca male, imbrigliato forse da idee che gli stessi interpreti non sono ancora riusciti ad assimilare. E si vede. In tutto questo, il giocatore più rappresentativo e con più esperienza, quello che in teoria dovrebbe togliere spesso le castagne dal fuoco, continua a restare seduto in panchina: vedendo quanti palloni giocabili arrivano agli attaccanti forse neanche il Pazzo potrebbe fare più tanto, ma un tentativo forse è il caso di farlo.
La prossima sfida che attende l'Hellas ora è quella di domenica prossima sul campo del Brescia.
HELLAS VERONA - ASCOLI 1-1
MARCATORI: Caracciolo (HV) al 3', Arini (C) al 32'
ARBITRO: Giua (sezione AIA di Olbia).
ASSISTENTI: Tardino (sezione AIA di Milano) e Gamal Mokhtar (sezione AIA di Lecco).
AMMONITI: Caracciolo, Ragusa, Cissé, Greco, Croce, Piccolo.
PRIMO TEMPO - I padroni di casa iniziano comandando il gioco. Al 3' la punizione dalla trequarti di Colombatto trova l'incornata di Caracciolo che sorprende Radunovic. La Cremonese cerca la reazione immediata, ma il tirocross di Perrulli non trova deviazioni ed esce di poco. Al 10' Cissé serve sulla corsa Crescenzi, ma il suo destro viene bloccato in due tempi dal portiere. Sanguinoso pallone perso dall'Hellas sulla trequarti al 15', ma il destro di Emmers esce non di molto. Il Verona fatica ora a costruire per la pressione ospite. Mischia in area lombarda al 20', ma il tiro di Cissé viene ribattuto. Sul ribaltamento di fronte è Empereur a dire no a Castrovilli. Arini mette in angolo l'assist di Cissé al 25', rischiando anche l'autorete. Un minuto dopo Castrovilli sfonda centralmente ma la conclusione viene respinta. Arini al 28' si avventa di testa su un traversone dalla destra ma non trova la porta. Pareggio della Cremonese al 32': sulla respinta da corner il guardalinee alza la bandierina, l'arbitro non fischia e la difesa si ferma. Perulli a quel punto può metterla in mezzo e Arini la appoggio in rete. Partita sempre molto equilibrata. Al 38' Zaccagni sfonda sulla sinitra in contropiede, la mette per Ragusa che in tuffo colpisce la traversa. Arriva poi Calvano per il tap in da posizione defilata e Radunovic mette in corner. Prova a spingere il Verona: al 43' Cissé si accentra dalla sinistra, ma il suo tentativo ha solo la potenza.
SECONDO TEMPO - La Cremonese ruba subito palla sulla trequarti e solo la chiusura di Marrone blocca il tiro di Emmers. Al 49' Silvestri allontana un bel cross di Migliore ed evita problemi. Cremonese più aggressiva e veloce anche ad inizio ripresa. L'Hellas da qualche segnale di risveglio, ma i suoi assalti vengono respinti. Il match resta combattuto anche a metà secondo tempo, ma le occasioni latitano. Migliore e Radunovic al 68' si ostacolano e quasi fanno un pasticcio, ma gli ospiti alla fine si salvano. Sempre troppo lenta la manovra gialloblu per eludere il pressing avversario. Castrovilli prova la botta al 75', che sibila sopra la traversa. Migliore al 79' sfiora l'autogol ma riesce a mettere in corner il servizio di Tupta a Di Carmine. Marconi salva con un miracolo su Di Carmine all'82', che aveva agganciato e calciato l'assist di Ragusa. Azione fotocopia poco dopo, ma il passaggio di Colombatto viene intercettato. Caracciolo all'89' chiude all'ultimo su Castrovilli in angolo. I padroni di casa provano a spingere, ma non riescono a creare vere occasioni.
FONTE: VeronaSera.it
SERIE B Hellas, la pazienza sta esaurendosi: fischi per Grosso e squadra
03.11.2018 11:38 di Tommaso Maschio
La pazienza dei tifosi del Verona sta per esaurirsi e di certo le ultime uscite dell'Hellas di Fabio Grosso non hanno certo aiutato. Dopo il pareggio casalingo contro la Cremonese i tifosi presenti al Bentegodi hanno infatti fischiato sonoramente squadra e tecnico, reo di scelte piuttosto cervellotiche per rivitalizzare la squadra. A fare rumore è stata la scelta di schierare Tupta al posto sia di Samuel Di Carmine si di Gianpaolo Pazzini con quest'ultimo per per l'ennesima volta è rimasto in panchina tutta la gara nonostante una situazione di pareggio e la difficoltà della squadra gialloblù di andare al tiro. Ora contro il Brescia domenica prossima c'è una tappa da non fallire per non perdere ulteriore terreno con le prime e perdere il treno, seppur siamo ancora all'inizio della stagione, promozione.
SERIE B Corriere di Verona: “Hellas, occasione sprecata”
03.11.2018 10:26 di Tommaso Maschio
Spazio al pareggio contro la Cremonese da parte del Verona nell'anticipo di Serie B sul Corriere di Verona che titola: “Hellas, occasione sprecata”. “Bentegodi amaro, la Cremonese è colpita a freddo da Caracciolo poi alla mezz'ora pareggia Arini. - si legge ancora – Grosso fa entrare Laribi, ma gli attacchi finali non portano a nulla. Pazzini altra partita in panchina”.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
02.11.2018 L'Hellas delude
Fermata sull'1 a 1 dalla Cremonese
Hellas - Cremonese: la partita si chiude sull'1 a 1.
L'Hellas sfida la Cremonese al Bentegodi. E il Verona di Grosso sfida Mandorlini. Grande partenza del Verona che parte in attacco e va subito in gol dopo una manciata di minuti. Ma assorbito il colpo, la Cremonese contrattacca mettendo in qualche occasione in difficoltà il Verona. E al 32' con Arini trova il gol del pareggio. Il primo tempo si chiude 1 a 1. Difficile per il Verona l'inizio della ripresa. Anche durante il secondo tempo non trova grinta e concentrazione e spesso subisce l'iniziativa degli avversari. La partita si chiude con un Hellas deludente che non va oltre l'1 a 1. La squadra di Grosso, che in caso di vittoria poteva balzare in testa alla classifica, sale così a 18 punti agganciando al secondo posto il Palermo, mentre i lombardi avanzano a 12.
LA PARTITA
Secondo tempo
90' - L'arbitro decide 5 minuti di recupero che però non cambiano il risultato finale
86' - L'arbitro ammonisce Piccolo dopo un contatto con Ragusa
82' - Sfuma un'incursione gialloblù in area
79' - Occasione perduta per il Verona con Tupta ma parte un pericoloso contropiede
76' - Grosso decide di sostituire Zaccagni con Laribi
76' - Cambio nella Cremonese: dentro Marconi e fuori Claiton
71' - La Cremonese sostituisce Perulli con Piccolo
64' - Fallo su Zaccagni, cartellino giallo per Croce
60' - Per la Cremonese esce Arini ed entra Croce
59' - Il Verona sostituisce Calvano con Dawidowicz e Cissè con Di Carmine
55' - Dopo un contrasto con Zaccagni, l'arbitro ammonisce Greco
50' - La Cremonese riparte con grinta. Ammonito Cissé
Primo tempo
45' - L'arbitro concede due minuti di recupero
39' - Il Verona ritrova determinazione e con Ragusa centra la traversa
34' - Ragusa protesta e l'arbitro lo ammonisce
32' - Arini trova il gol del pareggio con la difesa del Verona ferma per la segnalazione di un fuorigioco da parte dell’assistente.
26' - La Cremonese prende coraggio: tiro da fuori area di Castrovilli ma pericolo sventato da Marrone
19' - L'arbitro ammonisce Caracciolo per un intervento su Emmers
15' - Emmers prova il tiro da 15 metri ma sfiora il palo
10' - Nuova occasione per l'Hellas: il tiro rasoterra di Crescenzi viene bloccato da Radunovic
3' - Partenza da brividi con il Verona in gol al 3° minuto grazie a Caracciolo su punizione di Colombatto
Arbitro: Giua (sez. AIA di Olbia).
Assistenti: Tardino (sez. AIA di Milano) e Gamal Mokhtar (sez. AIA di Lecco).
FONTE: LArena.it
GROSSO: «DOBBIAMO FARE DI PIÙ, SONO CONVINTO CHE QUESTO GRUPPO CI RIUSCIRÀ»
03/NOVEMBRE/2018 - 00:30
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Grosso, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cremonese, 11a giornata della Serie BKT 2018/19.
«Abbiamo i punti che ci meritiamo, tutti ci aspettavamo qualcosa di diverso. Dobbiamo migliorare e fare di più, ma credo nelle qualità di questo gruppo e sono convinto che questi ragazzi possano fare bene. Abbiamo giocato tre partite in sette giorni, ho sfruttato le risorse che avevo a disposizione, abbiamo trovato il gol all'inizio prima di prendere la rete del pareggio in modo rocambolesco, ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, per cercare di vincere le partite. Abbiamo le qualità per fare meglio e sono convinto ci riusciremo».
RAGUSA: «CI TENIAMO E DIAMO IL MASSIMO, MA DOBBIAMO CHIUDERE PRIMA LE PARTITE»
03/NOVEMBRE/2018 - 00:00
Verona - Le principali dichiarazioni dall'attaccante gialloblù Antonino Ragusa, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cremonese, 11a giornata di Serie BKT 2018/19.
«Il Verona dà il massimo ma non raggiunge il risultato? Sono già quattro partite che noi ce la mettiamo tutta ma non arriva la vittoria. Tutti volevano qualcosa in più, noi per primi cercavamo di ottenere qualcos'altro, purtroppo non è arrivata la vittoria e dobbiamo chiudere le partite. Brescia? In Serie B non ci sono partite facili, ci faremo trovare pronti per la trasferta cercando di migliorare ciò che non è andato oggi. Ce la giocheremo con loro come con tutti, con lo stesso impegno e cercando di sistemare le cose che non sono andate. I tifosi? È normale che ci tengano a vincere le partite come ci teniamo noi, dobbiamo dare il massimo e cercare di trasformare questi fischi in applausi».
SERIE BKT: HELLAS VERONACREMONESE 1-1
02/NOVEMBRE/2018 - 20:00
Verona - Finisce con un pareggio l'anticipo dell'11a giornata della Serie BKT tra Verona e Cremonese. Gialloblù in vantaggio dopo 3' minuti con un colpo di testa di Caracciolo, su punizione calciata dalla sinistra da Colombatto, al 32' la Cremonese pareggia con Arini dopo un'azione viziata da un'incertezza del guardalinee. Nell'intervallo espulso Almici e allontanato il direttore sportivo della Cremonese, Rinaudo, mentre nella ripresa i gialloblù non riescono a ribaltare il punteggio a loro favore.