...Come sempre, quando per il MILAN è in gioco qualcosa di importante, la trasferta al Bentegodi risveglia i sopiti fantasmi della 'Fatal Verona' che ai rossoneri ha fatto perdere un paio di scudetti ma forse mai come in questa annata la squadra di mister PIOLI deve temere.
Chiariamo subito che, sulla carta, le due formazioni non potrebbero essere nemmeno messe a confronto per ingaggi e obiettivi stagionali ovviamente, però la squadra scaligera sta facendo sul serio in questo finale di campionato all'inseguimento del record di punti e di gol ed è effettivamente diventata un po' la mina vagante del finale di stagione, capace di alternare gare scialbe come quella contro la SAMPDORIA ad altre di una determinazione e ferocia tale da impensierire anche le big del campionato: Il MILAN che, incalzato dall'INTER, potrebbe non doversi accontentare di un pari, è avvisato...
Bentegodi verso il tutto esaurito con un totale di circa 31mila presenze per uno stadio che sarà praticamente diviso a metà nel tifo e nei settori misti creando potenziali situazioni ad alta tensione tra sostenitori gialloblù e rossoneri ma nessuna restrizione è stata imposta dall'Osservatorio, per cui si confida nel buon senso di tutti per una partita che è e deve rimanere uno spettacolo sportivo anche sugli spalti.
Precedenti
'Uno stadio e una squadra storicamente ostili', 'Un campo maledetto' e, senza passare dal consueto refrain delle due Fatal Verona (con altrettanti scudetti persi al Bentegodi da parte dei rossoneri nel 1973 e nel 1990), è un dato di fatto che il MILAN ha vinto solo quattro di volte negli ultimi venti anni contro l'HELLAS a Verona ma le ultime due coincidono purtroppo anche con i match più recenti tra le due compagini nello stadio veronese:
Sono comunque in totale 33 i VERONA-MILAN giocati a Verona con bilancio in assoluto pareggio fatto da 11 vittorie per parte, la stessa quantità di pareggi e i rossoneri che, a 3 giornate dalla fine e a sole 2 lunghezze di vantaggio dall'odiata INTER nella corsa al tricolore, sanno che dovranno far di tutto per vincere ma che in ogni caso non potranno permettersi di perdere.
Ad arbitrare la prossima sfida è stato chiamato il signor Daniele Doveri della sezione AIA di Roma 1.
QUI VERONA
L'unico dubbio per TUDOR dovrebbe essere il ritorno di GÜNTER al centro della difesa perchè, con un CASALE così in forma, un CECCHERINI 'sporco' ma sempre efficace ed un TAMÈZE che dove lo metti lo metti fa sempre anche più del suo... I 'chiari di luna' di Koray potrebbero anche non essere necessari.
Convocati
Ancora fuori DAWIDOWICZ, COPPOLA e ovviamente PANDUR che rientrerà solo nella prossima stagione.
Probabile formazione LAZOVIĆ tornerà a scorazzare sulla mancina e ad inventare calcio con CAPRARI mentre BARÁK e SIMEONE completeranno i triangolo offensivo scaligero.
Detto del dubbio in difesa, anche HONGLA potrebbe essere confermato in mediana in coppia con ILIĆ.
3-4-2-1 con Montipò; Tamèze-Casale-Ceccherini; Faraoni-Ilic-Hongla-Lazovic; Barák-Caprari; Simeone.
QUI MILAN
Mister PIOLI ritroverà BENNACER e KESSIE al top della forma dopo la fine del Ramadan, a Milanello dopo quasi un mese si è rivisto anche FLORENZI ma, se sarà convocato, al Bentegodi partirà certamente dalla panchina.
Fuori il lungodegente KJAER dopo la ricostruzione al legamento crociato subita a fine Gennaio e Daniel MALDINI.
Convocati
Torna a disposizione FLORENZI dopo più di un mese, fuori LAZETIC.
Probabile formazione
Tra i pali certamente l'inamovibile MAIGNAN tra i migliori interpreti del ruolo nella stagione, TONALI e BENNACER pronti a fare da mediani davanti alla difesa nel 4-2-3-1 che vedrà anche un KESSIÉ trequartista atipico fra i tre fantasisti dietro GIROUD. IBRAHIMOVIC, ancora alle prese con i problemi al ginocchio, partirà dalla panchina.
4-2-3-1 con Maignan; Calabria-Kalulu-Tomori-Theo Hernández; Tonali-Bennacer; Messias-Kessié-Leão; Giroud.
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Mister TUDOR «E' stata una settimana vissuta con la giusta concentrazione, in vista di una gara bella ed entusiasmante, importante per entrambe le squadre. Il Milan punta allo Scudetto, ma anche noi abbiamo i nostri obiettivi da raggiungere e giocheremo esclusivamente in quest'ottica, per noi stessi. Il Milan ha fatto un lavoro straordinario a livello di Club e di guida tecnica, faccio i complimenti a Pioli per quello che è riuscito a fare in questi tre anni. Hanno una grande fisicità e giocatori forti, quindi sarà molto dura e dovremo essere altrettanto bravi e motivati. Come sta la squadra? Stiamo bene fisicamente, e questo è un punto di forza, ma deciderò chi giocherà domani solo dopo la rifinitura. Hongla? Può essere un'opzione importante, ha fatto una grande crescita da tutti i punti di vista, mi è piaciuto sia contro l'Empoli che contro il Cagliari e può darci una mano da qui alla fine. Dawidowicz? Rientrerà tra i convocati contro il Torino. Frabotta? Sarà convocato. Le belle parole di Marcello Lippi? (che potete leggere qui n.d.S.) Nutro una stima enorme per questo allenatore che fatto la storia, è stato il mister più importante della mia carriera, quello che mi ha portato in Italia, tra le altre cose. La sua serietà e la sua cultura del lavoro sono alla base della mia formazione come allenatore, gli voglio bene anche se non ci vediamo da un po' di tempo. Sono i complimenti più belli che ho ricevuto in questi ultimi anni» HellasVerona.it
L'ex difensore gialloblù PIOLI ora allenatore al MILAN «Per tutti noi sarà bello affrontare un'altra partita così importante con tanti tifosi milanisti. La loro presenza ci sta dando grande energia e un entusiasmo importante, tutte qualità che vogliamo mettere in campo anche contro il Verona. Nei ragazzi ho visto grande attenzione e motivazione. Affrontiamo un avversario di spessore, in grado di crearci difficoltà, ma queste sfide possono permetterci di acquisire consapevolezza. Non dobbiamo dimostrare solo che siamo bravi, ma che siamo migliori. I ragazzi sono sul pezzo e motivati, stanno gestendo bene queste pressioni. In questo aspetto riconosco una grande crescita del gruppo. Dobbiamo continuare su questo percorso che ci ha permesso di salire sempre più in alto. Adesso ci mancano 7 punti per fare qualcosa di straordinario. Servirà una gara da Milan. Il Verona farà di tutto per cercare di batterci. Siamo una rivale prestigiosa, ma noi faremo di tutto per vincere. Dovremo fare attenzione al loro reparto offensivo, hanno giocatori di qualità e dovremo fare una fase difensiva importante. La storia del Milan a Verona? Non guardo al passato. Stiamo cominciando a scrivere la nostra storia, e la storia si scrive col presente» ACMilan.it
Tudor
Pioli
20 Maggio 1973, ipse dixit di Gianfranco ZIGONI entrando in campo al Bentegodi contro il MILAN «Vidi il mio stadio, il nostro stadio, completamente rossonero. Mi girai verso i miei compagni e dissi: “Che cazzo festeggiano questi? Non sanno che oggi vinciamo noi?”»
Pierino FANNA a 'Tuttosport' parla della seconda 'Fatal Verona' «Nel ’90 il Milan arrivò a Verona già nervoso, mentre per noi la sfida era fondamentale per la corsa alla salvezza. Loro con l’andare del tempo diventavano sempre più agitati e noi alla fine ne approfittammo, anche se alla fine non bastò per rimanere in Serie A. La sfida di domenica? L’Hellas di Tudor non regala nulla e vuole il record di punti. I tifosi gialloblù ricordano il ’73 e il ’90 e credono nella vittoria» CalcioHellas.it
Antonio DI GENNARO a 'TMW Radio' «Quanto è delicata Verona per il Milan? Tanto, anche per la storia dietro a questa partita, se ne parlava già quando ci giocavo io. Tudor sta portando avanti quanto iniziato da Juric negli scorsi anni, con un gioco anche esteticamente valido, il Milan però ha grande spirito e metà stadio: è davvero da tripla. I rossoneri però hanno 20-30% di vantaggio» TuttoMercatoWeb.com
L'ex allenatore Alberto BIGON giocava nel centrocampo rossonero nella prima 'Fatal Verona' e così ricorda al quotidiano 'TuttoSport' «La Fatal Verona del ’73 brucia tantissimo ancora dopo cinquant’anni, fu una delusione tremenda per tutti. Arrivammo stanchi nella mente e nel corpo dopo la finale di Coppa delle Coppe contro il Leeds. Poi successe una serie di coincidenze avverse, dalla nebbia a Salonicco che ci fece rientrare in ritardo alla mia febbre e all’infortunio nel riscaldamento di Schnellinger, oltre agli autogol che ci condannarono. Il destino aveva deciso che dovessimo perdere. Il ricordo però è dolceamaro: nel ’90 infatti vinsi lo scudetto da allenatore del Napoli proprio grazie al k.o. del Milan a Verona. Domenica, visti i precedenti, sarà decisiva» CalcioHellas.it
Nanu GALDERISI a 'Sky Sport' «Fatal Verona? Guardando un po’ come sta andando il campionato ci sono 2-3 squadre che io non vorrei mai incontrare in questo momento: la Fiorentina, il Verona e il Torino. Il Milan ha incontrato la Fiorentina e ha sofferto, ci ha creduto e ha giocato con grande intensità. E’ stato bravo a vincere. Il Verona è un’altra squadra che va a mille e ha la fiducia: è una piazza in fermento ed è convinta di poter battere il Milan. Sarà un test importante e il Milan dovrà stare attento, anche se ha recuperato giocatori importanti dal punto di vista fisico e mentale. Il Milan ha imparato a gestire queste difficoltà, ma il Verona non lo vorrei incontrare» CalcioHellas.it
Ivan ILIĆ a L'Arena «Noi rispettiamo tutti, ma non abbiamo paura di nessuno. Il Milan è una grande squadra e si sta giocando lo scudetto, ma dopo la sfortunata partita d’andata e con lo stadio pieno vogliamo fare il massimo per i nostri tifosi e cercare anche di battere il record di punti in Serie A. Sono convinto che ci riusciremo, ma intanto spero di disputare una buona gara per aiutare la squadra. Siamo consapevoli del grande campionato disputato, ma ci aspettano tre incontri di fuoco. Nella seconda parte di stagione sono migliorato e il merito è dei compagni e dello staff. Sono più dentro al gioco della squadra e mi sento bene. In mezzo mi trovo alla grande con tutti, anche se con Tameze c’è più affinità perché abbiamo giocato molto insieme. Differenze tra Juric e Tudor? Poche, sono molto simili e sono entrambi due grandi allenatori» CalcioHellas.it
...Anche Luigi MASCALAITO fu tra i protagonisti di quel 20 Maggio 1973 come spiega al 'Corriere di Verona' «Tre giorni prima della partita contro di noi il Milan aveva vinto la finale di Coppa delle Coppe contro il Leeds. Fu una gara durissima e si presentarono al Bentegodi sfiniti, noi ne approfittammo. A fine partita Albino Buticchi, il loro presidente, ci portò due bottiglie di champagne che aveva portato per festeggiare lo scudetto e ci fece i complimenti. Un signore. La prossima sfida col Milan? Il Verona è leggero e libero da ansie e preoccupazioni come lo eravamo noi nel ’73. È la situazione ideale per dare il meglio. Il Verona gioca bene e libero da responsabilità, quindi è pericolosissimo e il Milan dovrà stare molto attento. Tudor ha avuto l’intelligenza di non snaturare la squadra e sono entusiasta di quanto ha fatto. Il Verona è una gran bella squadra in cui tutti si mettono al servizio degli altri, combina aggressività e tecnica» CalcioHellas.it
Il Campione del Mondo ex gialloblù Luca TONI a 'La Gazzetta dello Sport' «Sarà sicuramente una bella lotta fino all'ultimo, ma penso che l'Inter alla fine possa farcela. Da ex attaccante punto tutto sul centravanti, decidono sempre loro. Lautaro da una parte, Giroud ma anche Ibrahimovic dall'altra. Per i nerazzurri la partita plù difficile nel calendario delle ultime tre è sicuramente quella in trasferta sul campo del Cagliari: hanno una salvezza da conquistare. Per Il Milan sarà fondamentale la prossima in casa del Verona: li conosco, stanno bene fisicamente e giocare lì non è davvero mai facile» HellasLive.it
Gigi BUFFON a 'La Gazzetta dello Sport' «Sarà anche per la storia che ci riporta alla fatal Verona, ma se c’è una partita delicatissima è quella che il Milan giocherà domenica al Bentegodi. Se i rossoneri supereranno lo scoglio, anche pareggiando, penso che potranno arrivare a dama» TGGialloBlu.it
Mister MANDORLINI a RadioRossonera.it «Per lo scudetto vedo favorito il Milan. E’ vero, ha un calendario più difficile rispetto all’Inter, però arrivati a questo punto del campionato diventano importantissimi e decisivi i punti, e il Milan ne ha di più. L’Hellas ha fatto un ottimo campionato lottando contro chiunque dando sempre tutto sul campo. Fatico a sbilanciarmi per la partita di domenica, ma se il Verona dovesse fare risultato per me l’uomo decisivo sarà Barak. Nel Milan vedo molto bene Tonali, non lo conoscevo, ma quest’anno mi ha stupido, ha fatto un campionato pazzesco trascinando il centrocampo rossonero. L’uomo simbolo del Milan? Senza dubbio ti dico Leao. Si vedeva che aveva del potenziale, ma quest’anno ha fatto veramente qualcosa di incredibile. Mi piace, è un attaccante concreto, ovvero che bada alla sostanza. E’ molto adatto al gioco di Stefano Pioli e del Milan. L’allenatore rossonero? Non ha mai vinto uno scudetto. Quest’anno ha fatto un grandissimo lavoro, se dovesse arrivare in fondo al primo posto, se lo meriterebbe. Mi piace perché è uno che non è mai sopra le righe ma a cui piace rispondere sul campo» HellasLive.it
Xavier Jacobelli popolare opinionista e giornalista sportivo a L'Arena «La seconda Fatal Verona? Ricordo un Milan e un arbitro non particolarmente in forma, oltre ad Arrigo Sacchi che imbocca la via del tunnel degli spogliatoi. Non so se Setti voglia davvero vendere il Verona, certo non è facile continuare a questi livelli con plusvalenze e diritti televisivi. La società però è lanciata, D’Amico e Tudor hanno fatto un grandissimo lavoro e quest’anno la squadra a tratti ha giocato il miglior calcio d’Italia. Domenica sera al Bentegodi sarà una grande emozione: il Milan è a tre partite dello scudetto, ma sulla sua strada ci sarà ancora una volta l’Hellas. I rossoneri faranno meglio a non rilassarsi mai perché la squadra di Tudor è un diavolo ed è fortissima. Mi aspetto grande calcio e un incontro spettacolare» CalcioHellas.it
L’ex difensore gialloblù Victor Hugo SOTOMAYOR al 'Corriere di Verona' «Il calcio di Igor Tudor mi piace e la squadra fa un ottimo gioco, segna molto, diverte. Il Milan è primo e tutto è in discussione per lo scudetto: penso che debba stare molto attento all’Hellas. La vittoria del 1990? Noi giocammo bene. Avevamo avuto delle occasioni prima del loro vantaggio. C’era un solo risultato per continuare a credere nella salvezza ed eravamo determinati a coglierlo. Ci fu quel calcio d’angolo, con il pallone messo in mezzo benissimo da Piero Fanna. Staccai, fu una rete che ci esaltò. E dopo, nel finale, Davide Pellegrini mise dentro il gol della vittoria. Loro erano furibondi, fu espulso anche Costacurta. Lo stadio impazzì» HellasLive.it
Pierluigi PIZZABALLA difendeva la porta scaligera in quel giorno di primavera inoltrata al 'Binti' «Quella domenica del 20 maggio 1973 è entrata a far parte della mia storia, di uomo e di calciatore. Chi può dimenticare quel 5-3 rifilato dal Verona al Milan, che costò lo scudetto ai rossoneri? Negli anni viene ricordata come la ‘Fatal Verona’ ed è rimasta scolpita nell’immmaginario collettivo. Tutt’ora è considerato uno degli episodi più bislacchi nella storia del calcio italiano. il Milan partiva favorito: aveva un punto di vantaggio sulla Juve, e 2 sulla Lazio. Invece, alla fine del primo tempo, i rossoneri erano sotto 3-1: una cosa incredibile e assolutamente imprevedibile. Singolare che, un mese dopo, sarei stato ceduto proprio al Milan. Come mi salutò Rivera quando arrivai a Milano? Mi disse solo ‘ben arrivato, con un risultato diverso avresti avuto delle soddisfazioni anche a Milano'» TGGialloBlu.it
Paolo Tomaselli giornalista del 'Corriere della Sera' «Per il Milan non c’è peggior avversario del Verona. Questo è certo. Il Verona gioca benissimo, è libero di testa e affronterà i rossoneri con la voglia di fare un’impresa. Però se vuoi vincere uno scudetto queste partite le devi giocare e vincere. C’è poco da fare» TGGialloBlu.it
L'ex gialloblù Francesco GUIDOLIN a 'La Gazzetta dello Sport' «L’Hellas è combattivo. Il Milan dovrà restituirgli tanta aggressività, “andare a prendere” a sua volta i gialloblù nei loro territori. Sono cose che negli spogliatoi si dicono: “Ragazzi, ci attaccheranno e morderanno e noi dovremo rispondere colpo su colpo”. Il Milan dovrà pareggiare l’intensità del Verona per far valere la maggior cifra tecnica. Ci vorrà una grande reattività sulle seconde palle. A quel punto, a parità di condizioni fisico-agonistiche, verrà fuori la maggior qualità rossonera» TuttoMercatoWeb.com
Francesco Repice, noto radiocronista per 'Tutto il calcio minuto per minuto' su Rai Radio 1 «Sarò lì a raccontarla, importante è che venga vissuta e goduta con serenità anche dagli spalti. E’ una partita da corsi e ricorsi storici, sono in tanti a parlare di “Fatal Verona” e anche a me vengono in mente tante cose. Gli occhi di Sacchi, Van Basten che abbandona il campo, il 1973. Il Milan, oltre alla corsa Scudetto, ha la possibilità di sfatare un tabù pesante nella sua storia» MilanNews.it
L'ex allenatore della JUVENTUS e cittì della Nazionale Marcello LIPPI a 'La Gazzetta dello Sport' «Il Verona di Tudor, organizzatissimo, con motivazioni forti. Un pò mi ha sorpreso, non era come Conte o Deschamps, ma un lavoratore serio e taciturno. Ora è proprio bravo» Calciostyle.it
L'ex difensore e commentatore tecnico Fulvio COLLOVATI «Percentuali scudetto? 51% a favore del Milan, 49% Inter. Molto dipende dal Verona: sappiamo che il Milan ha preso due lezioni lì. Non devono toccare ferro su di me, devono toccare ferro sul passato: la partita di Verona è quella che lo può consacrare campione o non campione» NerazzurriSiamoNoi.it
Stefano De Grandis giornalista di Sky Sport «A due punti di distanza ora può fare la differenza la cattiveria. Il Milan quello deve fare: essere concentrato quando le partite non sono semplici! L’Hellas Verona mette paura ai tifosi del Milan per ciò che ha rappresentato in passato… Mi sento di dire che, se vince a Verona, il Milan vince lo Scudetto. Poi può fare un pareggio, ad esempio contro l’Atalanta. E all’ultima giornata non sarà un problema il Sassuolo, proprio per la questione della cattiveria» Inter-News.it
L'ex portiere Simone BRAGLIA «La corsa Scudetto? Penso che il Milan sia avvantaggiato. La giornata decisiva sarà la prossima, se riuscirà a battere il Verona, che non regala niente a nessuno, si lancerà davvero verso la vittoria del campionato» TuttoMercatoWeb.com
Antonio CASSANO a 'Bobo TV' «Da qui alla fine della stagione, solo il Verona che va a mille all'ora può dare fastidio ai rossoneri. Poi avrà in casa l'Atalanta che sta facendo fatica. Sacchi ha detto una cosa fondamentale: l'Inter fa un buon calcio per l'Italia, mentre il Milan fa risultati con la voglia. Bisogna far solo loro gli applausi alla squadra di Pioli perché è meritatamente prima e io era uno di quelli che non la considerava neanche tra le prime due. Simone Inzaghi? Se non vince il campionato, è un fallimento. Lo sta vincendo la quarta forza del campionato, non Juve o Napoli» FCInterNews.it
#CalcioMercato L'ATALANTA punta (anche) BARÁK.
Si va verso il riscatto definitivo per Martin HONGLA, per la fascia destra occhi su un terzino del PISA [...] (tutti i particolari come sempre nel post B/=\S dedicato al #Calciomercato).
SERIE A: A tre giornate dal termine salta la panchina di Walter MAZZARRI al CAGLIARI; fatale la sconfitta di Sabato scorso contro l'HELLAS. Non può non lasciare perplessi l'allontanamento dell'ormai ex tecnico dei sardi soprattutto e l'affidamento della panchina all'ex gialloblù Alessandro AGOSTINI a sua volta ex tecnico della Primavera isolana (portata da lui ai playoff scudetto) all'esordio da tecnico in Serie A: In una posizione di classifica allarmante, a sole due lunghezze dalla SALERNITANA terzultima ma in grande crescita, da affrontare in trasferta seguita dalla gara interna con l'INTER in piena corsa scudetto e, in chiusura di stagione, da un altro scontro diretto al 'Picco' di Venezia non si capisce appieno la mossa della proprietà che sarà pure costretta, come da clausola contrattuale, a rinnovare per un anno l'accordo con l'allenatore esonerato quando il CAGLIARI non risulta ancora nelle ultime tre in classifica.
STATISTICHE
07 maggio 2022
HELLAS VERONA-MILAN: I DUELLI Le sfide individuali più interessanti della partita del Bentegodi
Terzultima giornata di campionato e penultima trasferta stagionale: il Milan, reduce da tre vittorie consecutive, al Bentegodi di Verona cerca continuità e conferme. Di fronte l'Hellas di Igor Tudor, grande sorpresa di questa stagione e ora - classifica alla mano - in lotta per un posto in Europa. La sfida valida per la 36ª giornata si deciderà sui singoli duelli: andiamo a scoprire quelli più interessanti.
GIANLUCA CAPRARI vs RAFAEL LEÃO
I gol che arrivano da sinistra. 12 (e 7 assist) di Caprari contro 10 (e 5 assist) di Leão. Caprari contro i rossoneri ha fatto il suo esordio in Serie A, era il 7 maggio 2011, vestiva la maglia della Roma e quel giorno i rossoneri festeggiarono all'Olimpico il tricolore. Il classe 1993 quest'anno è a due assist di distanza dal record per un giocatore del Verona in un singolo campionato di Serie A dal 2004/05 ad oggi (9, Hallfreðsson nel 2014/15); sommando le 12 reti segnate, potrebbe diventare il secondo italiano dell'Hellas in questi ultimi 17 anni in grado di partecipare ad almeno 20 gol in un singolo torneo di A (l'altro fu Luca Toni). Una stagione sopra le righe, come quella di Leão, che ha deciso l'ultima sfida con la Fiorentina, ed è diventato il quinto portoghese a raggiungere la doppia cifra di gol in un campionato di Serie A dopo C. Ronaldo, Rui Barros, Rui Costa e Beto. Rafa è anche il quarto giocatore per dribbling riusciti (93) nei maggiori cinque campionati europei, dopo Saint-Maximin, A. Traoré e Mbappé. A Verona ha una missione: ritrovare il gol in trasferta, che gli manca da ottobre (Bologna-Milan).
GIOVANNI SIMEONE vs OLIVIER GIROUD
La sfida dei 9, anche se l'argentino sulla maglia ha voluto raddoppiare vestendo la 99. L'attaccante del Verona è tornato a splendere in Serie A con una stagione da 16 gol in 33 presenze, regalandosi anche un poker di reti contro la Lazio a ottobre e una tripletta contro il Venezia a febbraio. Simeone ha colpito due volte contro il Milan in Serie A, l'ultima delle quali il 20 maggio 2018, ma non ha trovato il gol nelle ultime cinque sfide contro i rossoneri in Serie A. Ritroverà Stefano Pioli, allenatore sotto la cui guida ha giocato 69 partite di Serie A e segnato 20 reti, più che con qualsiasi altro mister. L'attacco rossonero sarà invece guidato dall'esperienza di Olivier Giroud, 26 partite, 9 gol e 4 assist finora nella sua prima esperienza italiana in carriera, e la possibilità di diventare il terzo francese a raggiungere la doppia cifra di gol in una singola Serie A dopo Jean-Pierre Papin (13 nel 1992/93) e Jérémy Ménez (16 nel 2015/16). Gol decisivi, calibrati, importanti, come quello della gara d'andata a San Siro, che ha dato il via alla rimonta rossonera.
ANTONIN BARAK vs FRANCK KESSIE
Dalla mediana alla trequarti, un percorso comune a entrambi i giocatori. Il processo di avanzamento del ceco è iniziato qualche stagione fa su impulso di Jurić, quello del rossonero invece si è materializzato in questa annata. Entrambi sono andati a segno nella gara d'andata, entrambi su calcio di rigore. Barak ha segnato due gol in tre sfide giocate con la maglia del Verona contro il Milan in Serie A, sempre a San Siro, e in questa stagione ha raggiunto la doppia cifra di gol (già 11) in Serie A per la prima volta in carriera. Per Franck quella di ottobre è stata invece la prima marcatura in carriera contro gli scaligeri. Il 79 rossonero, in Serie A, non ha ancora trovato la via del gol nel 2022 ed è "fermo" alla doppietta segnata a dicembre al Castellani di Empoli. Sono 5 i gol stagionali dell'ivoriano in campionato, bilancio lontano dai 13 della scorsa annata ma comunque di peso e di valore.
KORAY GÜNTER vs FIKAYO TOMORI
Germania contro Inghilterra, un classico del calcio mondiale, Günter contro Tomori. Due difensori a confronto, entrambi con 28 presenze all'attivo in campionato quest'anno. Il tedesco ha deciso con un'autorete il 3-2 dell'andata ma è il leader degli scaligeri per passaggi nella propria metà campo (748), respinte difensive (100), tiri respinti (19) e palloni intercettati (67). Fik, dal canto suo, è invece il rossonero con più passaggi effettuati (1575), di cui 1113 nella metà campo difensiva, ma anche contrasti (67), respinte difensive (71), tiri respinti (21) e palloni intercettati (42). Sia Günter (in assoluto) che Tomori (nel 2021/22) sono ancora alla ricerca del primo gol nella competizione.
FONTE: ACMilan.com
SPORT VENERDÌ 6 MAGGIO 2022 La storia della “fatal Verona”
Domenica il Milan può avvicinarsi allo Scudetto nella città in cui, nel 1973 e di nuovo nel 1990, lo perse per due volte alle ultime giornate
La pagina sportiva del quotidiano Il Nuovo Adige del 21 maggio 1973
Domenica sera il Milan gioca a Verona contro l’Hellas nel posticipo della terzultima giornata di Serie A. Da prima in classifica con due punti di vantaggio sull’Inter — che gioca venerdì sera in casa contro l’Empoli — non può ancora vincere matematicamente il campionato ma può ottenere i primi tre punti dei sette che gli servono per assicurarsi lo Scudetto dopo undici anni di attesa.
Per la terza volta nella storia del Milan, l’esito di una stagione potenzialmente vincente passerà per la “fatal Verona”, un’espressione che nel calcio italiano deriva da due inaspettate e decisive sconfitte che proprio il Milan subì nella città veneta nel 1973 e poi nel 1990.
Nel 1972 il Milan era ancora sulla scia del primo periodo più vincente della sua storia, iniziato tra il 1961 e il 1963 con le vittorie dell’ottavo Scudetto e della prima Coppa dei Campioni. L’allenatore di quelle vittorie, Nereo Rocco, nel frattempo era diventato direttore tecnico e pur rimanendo il punto di riferimento per la squadra, il suo posto da allenatore era stato preso da due suoi vecchi giocatori: l’ex capitano Cesare Maldini, triestino come lui, e il milanese Giovanni Trapattoni.
Nereo Rocco e Cesare Maldini nel 1963 (LaPresse)
Alla squadra, già composta dal Pallone d’Oro Gianni Rivera, dal vice campione del mondo Karl-Heinz Schnellinger e dagli italiani Romeo Benetti e Pierino Prati, in estate era stato aggiunto un attaccante dalla Fiorentina, Luciano Chiarugi. L’anno precedente il campionato era stato vinto dalla Juventus, che in estate aveva acquistato Dino Zoff e José Altafini. A Cagliari c’era ancora Gigi Riva, ma non più l’allenatore dello Scudetto, Manlio Scopigno, sostituito da Edmondo Fabbri. La Fiorentina aveva appena acquistato Giancarlo Antognoni dalla Serie B, mentre l’Inter, che l’anno prima aveva perso la finale di Coppa dei Campioni, aveva iniziato a svecchiare la squadra. La Lazio, invece, era appena tornata in Serie A, e l’anno successivo avrebbe vinto il suo primo Scudetto.
La stagione del Milan iniziò bene e proseguì spedita, così come quella della Juventus e a sorpresa anche quella della Lazio, che da neopromossa aveva il vantaggio di non giocare le coppe europee. A metà stagione questo era l’ordine della classifica, con la Lazio terza a pari merito con l’Inter, che però nel girone di ritorno si staccò.
A tre giornate dalla fine, il Milan si trovava in testa con 41 punti, seguito dalla Lazio a 40 e dalla Juventus a 39 (all’epoca una vittoria valeva due punti). Nonostante le vittorie, il Milan aveva dato segnali di stanchezza, causati principalmente dalle faticose trasferte a Varsavia, Mosca e Praga per la Coppa delle Coppe. Anche la Juventus aveva l’impegno della Coppa dei Campioni, dove in quella stagione raggiunse la finale, poi persa a Belgrado contro l’Ajax di Johan Cruijff. A differenza del Milan, però, in campionato continuò a vincere, aiutata da un calendario meno fitto.
Il 29 aprile, alla terzultima giornata, il Milan pareggiò contro il Torino, la Juventus vinse a Bergamo e la Lazio pareggiò contro il Bologna. Alla penultima vinsero tutte e tre, e si presentarono quindi all’ultima giornata con il Milan avanti di un solo punto, ma con un impegno in più: la finale di Coppa delle Coppe, che aveva giocato e vinto a Salonicco quattro giorni prima contro l’impegnativo Leeds United. La Juventus, invece, ebbe il vantaggio di giocare la sua finale il 30 maggio, a campionato finito.
Il 20 maggio, contro un Verona a ridosso della zona retrocessione, il Milan crollò, concludendo il primo tempo in svantaggio 3-1. Anche a Roma la Juventus si trovò sotto di un gol nel primo tempo, ma poi recuperò e vinse con i gol di Altafini e Antonello Cuccureddu. Il Milan invece non riuscì a recuperare e finì per perdere 5-3, mentre la Lazio perse all’ultimo minuto contro un Napoli descritto come molto agguerrito, nonostante fosse già salvo.
Successivamente, anche in tempi recenti, diversi dei giocatori coinvolti in quell’ultima giornata di campionato sostennero che all’intervallo di Napoli-Lazio un gruppo di dirigenti e giocatori della Lazio andò dal capitano del Napoli, Antonio Iuliano, per assicurarsi l’esito della partita. Iuliano però disse: «Siete arrivati tardi». Le rivelazioni, anche per la prassi dell’epoca, non ebbero nessuna conseguenza, così come quelle su un presunto e mai accertato “premio a vincere” — fino agli anni Ottanta di uso comune nel campionato — offerto al Verona dalla Juventus per battere il Milan, che però quella partita non sembrò mai in grado di vincerla.
La Juventus vinse così, all’ultima giornata, il suo quindicesimo Scudetto. «Lo abbiamo vinto negli ultimi novanta minuti… bisognava giocare anche questi ultimi novanta minuti» disse negli spogliatoi dell’Olimpico di Roma il presidente, Giampiero Boniperti.
Diciassette anni dopo il Milan di Arrigo Sacchi e degli olandesi Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard — considerata la miglior squadra italiana di sempre — si ritrovò in una situazione simile. Andò a giocare a Verona non all’ultima, ma alla penultima giornata, e soprattutto a quattro giorni da una faticosa semifinale di Coppa dei Campioni, giocata a Monaco di Baviera e terminata con la qualificazione ai tempi supplementari.
Allora il Milan si giocava lo Scudetto con il Napoli di Diego Armando Maradona. Fu un campionato in cui accaddero molte cose fin dalle prime settimane, anche non legate prettamente al campo, come l’incidente del 3 settembre 1989 in cui morì uno dei campioni del mondo del 1982, Gaetano Scirea, che aveva smesso da poco di giocare con la Juventus. L’attesa, inoltre, era molta, dato che la Serie A era il miglior campionato d’Europa e in estate in Italia si sarebbero giocati i Mondiali.
Il confronto fra Napoli e Milan fu quello che definì maggiormente la qualità della Serie A in quegli anni. Il Napoli aveva vinto lo Scudetto per la prima volta nel 1987. L’anno dopo il Milan si era messo in mezzo, riuscendo a vincerlo di tre punti proprio davanti al Napoli. Dopo lo Scudetto della cosiddetta “Inter dei record” di Giovanni Trapattoni, nel 1989 Napoli e Milan si erano ritrovate nuovamente favorite.
Con Maradona all’apice della carriera, già affermato come giocatore più forte al mondo, il Napoli si confermò come grande favorito nel corso del girone di andata, concluso al primo posto. Ma nella seconda metà della stagione il suo andamento calò e a febbraio fu superato dal Milan, in corsa anche per la vittoria della Coppa dei Campioni.
Diego Maradona e Franco Baresi in Napoli-Milan del 21 ottobre 1990 (ANSA/Cezaro De Luca)
L’8 aprile ci fu un episodio decisivo. Durante Atalanta-Napoli una monetina lanciata dagli spalti dello stadio di Bergamo colpì alla testa Alemao, centrocampista brasiliano del Napoli. La partita finì 0-0 ma il giudice sportivo assegnò successivamente la vittoria a tavolino al Napoli, che riuscì così a raggiungere il Milan a 47 punti.
Due settimane dopo, alla penultima giornata, il Milan perse inaspettatamente per 2-1 a Verona contro l’Hellas, che cinque anni prima aveva vinto lo Scudetto e che in quel momento rischiava però la retrocessione. Il Milan andò in vantaggio alla mezzora, ma nel secondo tempo la partita divenne nervosissima. Sacchi venne espulso per proteste e il Verona pareggiò dopo un’ora di gioco. Negli ultimi dieci minuti al Milan vennero espulsi due giocatori: Rijkaard per doppio giallo e Van Basten per proteste. A un minuto dalla fine il Verona andò in vantaggio, e un altro giocatore milanista, Alessandro Costacurta, venne espulso per proteste. La partita finì 2-1 ma a fine campionato il Verona venne ugualmente retrocesso.
Nel frattempo, a Bologna, il Napoli vinse facilmente e si allontanò di due punti in classifica. La settimana successiva, grazie alla vittoria contro la Lazio all’ultima giornata, il Napoli vinse matematicamente il suo secondo e ultimo Scudetto. Anche in quel caso ci furono polemiche, riassunte anni dopo da Van Basten nella sua autobiografia. «Non mi è mai capitato di assistere a una cosa del genere. L’arbitro, Rosario Lo Bello, quel giorno fece di tutto per farci perdere, fischiò in maniera scandalosa» scrisse l’olandese. Il Milan tuttavia si rifece pochi giorni dopo, vincendo la sua quarta Coppa dei Campioni, e la seconda consecutiva, battendo a Vienna il Benfica.
FONTE: IlPost.it
Il Milan perse a Verona lo scudetto nel 1973 e quello del 1990 tra le polemiche: quattro espulsi e Van Basten che lancia la maglia. Il racconto di quelle due gare e il quadro complessivo dei precedenti che, invece, sorridono ai rossoneri e a Pioli
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MA COSA DICONO I PRECEDENTI? - Che il Milan, col Verona a Verona e in Serie A è davanti. 11 vittorie a 10, con 8 pareggi. Le ultime due trasferte sono state vincenti per il Milan, lo scorso anno con un 2-0 firmato da Krunic e Dalot.
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GLI ALTRI VERONA-MILAN NEL FINALE DI CAMPIONATO - Ci sono quelli del 1973 e del 1990, ma capitò altre due volte: due vittorie. Nel 1978 il Milan di Liedholm vinse 2-1 con le reti di Bigon e Buriani. Nel 2002 il Milan di Ancelotti vinse in rimonta, e nel finale, con reti di Inzaghi e Pirlo, fondamentali per la conquista della qualificazione Champions.
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IL RENDIMENTO DEL MILAN FUORI CASA - Una costante della gestione Pioli. I rossoneri hanno una miglior media punti (2.35 fuori casa contro i 2.05 in casa), hanno segnato di più (35 a 26) e perso solo una volta. Che risale al novembre scorso: il 4-3 a Firenze con la Fiorentina.
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PIOLI A VERONA - Bilancio in positivo anche per l'allenatore rossonero, che ha vinto le ultime tre trasferte contro l'Hellas con tre squadre diverse: Milan (0-2 nel 2021), Fiorentina (0-5 nel 2017) e Lazio (1-2 nel 2015). L'unica sconfitta un 3-0 subìto col Modena in B nel 2004.
FONTE: Sport.Sky.it
Designato l’arbitro di Verona-Milan, tifosi infuriati: “È un tifoso dell’Inter”
Per Francesco Cammuca - 05/05/2022
www.imagephotoagency.it
Doveri Verona-Milan – Sono arrivate, come di consueto poco dopo l’ora di pranzo, le designazioni degli arbitri per la 36^ giornata del campionato di Serie A. Soprattutto in questa stagione, in cui gli errori da parte dei direttori di gara sono stati molto pesanti, si tratta di notizie molto attese tra tifosi e addetti ai lavori.
E rischia di fare particolarmente discutere la designazione per quanto riguarda la sfida tra il Verona e il Milan. Uno dei match sui quali saranno raccolti i maggiori interessamenti, considerando che il Diavolo è in piena lotta per lo scudetto. Ma anche per capire se i rossoneri riusciranno a sfatare un mito che dura ormai da mezzo secolo.
Sia nel 1973 che nel 1990, infatti, il Milan ha perso lo scudetto dopo aver perso sul campo del “Bentegodi”. Una casualità che naturalmente fa ben sperare i tifosi dell’Inter, ma nel frattempo divampa la polemica per la scelta fatta dall’Aia. Sarà infatti Daniele Doveri a dirigere la partita in programma domani sera a Verona.
Doveri Verona-Milan, la designazione dell’arbitro fa infuriare i rossoneri
Il direttore di gara della sezione arbitrale di Roma 1, infatti, era già finito nell’occhio del ciclone dopo la finale di Supercoppa Italiana, tra i nerazzurri e la Juventus. Qualcuno lo ha infatti paparazzato con addosso uno zainetto della formazione nerazzurra. Da lì non si è fatto attendere l’attacco: “Doveri è un tifoso dell’Inter“.
Ma al di là del chiacchiericcio tipico dei social, c’è tantissima attenzione già dalle designazioni degli arbitri nelle ultime giornate. Errori arbitrali piuttosto chiari, che hanno portato anche a prese di posizione ufficiali da parte dei club, rischiano di avvelenare il clima nella lotta per lo scudetto [...]
FONTE: FantaMaster.it
Non ha mancato di sollevare qualche discussione la scelta del designatore di affidare la direzione di Verona-Milan a Doveri. L'arbitro toscano, infatti, è stato protagonista nel recente incontro disputato dai gialloblù lo scorso marzo al Bentegodi contro il Napoli. L'errata espulsione comminata a Ceccherini, infatti, gli è costata la sospensione di un turno da parte dei vertici dell'AIA. Ecco perchè i tifosi veronese non hanno accolto di buon grado la sua designazione.
Sezione: News / Data: Ven 06 maggio 2022 alle 11:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
Hellas, a tre partite dalla fine il record di 54 punti è a un passo
La squadra gialloblù non vuole porsi limiti. Una volta ottenuta la salvezza la squadra di Tudor ha puntato l'obiettivo sul record di 54 punti stabilito dal Verona di Mandorlini nella stagione 2013/2014. Contrariamente ai soliti detrattori, Veloso & C. hanno dimostrato di aver acquisito la giusta mentalità e ora, a tre partite dalla fine, con 52 punti già in saccoccia, il traguardo è veramente dietro l'angolo. Il calendario mette in fila le sfide con Milan e Torino in casa e Lazio in trasferta ma guardando le ultime prestazioni l'obiettivo è sicuramente raggiungibile. Appena dietro l'angolo ci potrebbe essere addirittura l'Europa. Ma questa è un'altra storia.
Sezione: Primo Piano / Data: Dom 01 maggio 2022 alle 19:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Una stagione straordinaria. Non solo nel gioco, per quella che è stata la reazione dopo un inizio difficile. Non solo per 52 punti conquistati con merito ma anche per quelli che sono i dati dei singoli. Tre uomini dell'Hellas Verona sono andati in doppia cifra, tre tenori e trascinatori della formazione di Igor Tudor.
I tre tenori di Tudor
Giovanni Simeone: 16 + 5 assist
Antonin Barak: 11 (4 rig). + 4 assist
Gianluca Caprari: 12 (1 rig) + 7 assist
39 gol e 16 assist: partecipato a 55 gol su 61
Simeone sta vivendo la miglior stagione della sua carriera, Barak è diventato grande sotto porta e come uomo assist e i numeri di Caprari lo eleggono potenzialmente a grande rivelazione di questa Serie A.
Il confronto con le ultime stagioni
Serie A 2019/20
12 v, 13 p, 13 sc
49 punti
47 gol fatti, 51 subiti
Serie A 2020/21
11 v, 12 p, 15 sc
45 punti
46 gol fatti, 48 subiti
Serie A 2021/22
14 v, 10 p, 11 sc
52 punti (a 3 partite dalla fine)
61 gol fatti, 52 subiti
Un crescendo straordinario sotto ogni aspetto. Questo Hellas Verona ha superato quello del maestro: Igor Tudor è riuscito a far anche meglio di Ivan Juric, col trait d'union delle scelte di Maurizio Setti e di Tony D'Amico. Numeri pazzeschi. Da grande.
FONTE: MilanNews.it
Mondo Inter Inter, lo scudetto passa da Verona e da Simeone: una speranza – TS
Le speranze di scudetto dell’Inter passano, inevitabilmente dal “Bentegodi”: lì domenica il Milan sfiderà il Verona del “Cholito” Simeone
Filippo Miosi4 Maggio 2022 - 10:44 Tempo di lettura: un minuto
(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images via OneFootball)
SPERANZA – Con la sconfitta rimediata contro il Bologna, l’Inter non è più padrona del proprio destino: per vincere lo scudetto, adesso, deve sperare in un passo falso del Milan. Il prossimo turno potrebbe essere quello decisivo. I nerazzurri, infatti, venerdì, sfideranno l’Empoli a San Siro con un solo obiettivo: vincere per mettere pressione al Milan impegnato, domenica sera, contro l’Hellas Verona. Uno stadio ed una squadra che evocano ricordi amari per i rossoneri che nel 1973 e nel 1990 persero lo scudetto proprio a causa di uno stop contro gli scaligeri. Le speranze scudetto dell’Inter, quindi, passano da Verona e dai piedi di Simeone: i tifosi nerazzurri sperano, spiega Tuttosport, che il “Cholito” possa piegare i rossoneri, in maniera simile a quanto il padre aveva fatto contro l’Inter nella famosa sfida contro la Lazio del 5 maggio 2002.
I tifosi rossoneri più longevi, o coloro che hanno studiato l’appassionante e lunga storia del Milan, sanno cosa vuol dire giocarsi una fetta di Scudetto in casa dell’Hellas Verona.
Un avversario sempre ostico da affrontare in trasferta, soprattutto quest’anno. La squadra di Igor Tudor è una delle rivelazioni per gioco espresso e punti fatti, tanto che ha ancora due obiettivi chiari: il record di punti in Serie A e l’aggancio clamoroso al settimo posto, ovvero alla Conference League.
Ma più di ogni altra cosa, Verona-Milan è ricordata come sfida per i due precedenti terribili che tolsero ben due Scudetti alla compagine rossonera. Nel 1973 e nel 1990 il Milan fu condannato ad arrivare secondo in classifica dopo i k.o. inaspettati al Bentegodi. Prima il roboante 5-3 che consegnò il titolo alla Juventus, poi diciassette anni dopo il discusso 2-1 per l’Hellas che favorì la vittoria finale del Napoli.
Pioli imbattuto con l’Hellas. E ritrova i suoi uomini di fiducia
La cosiddetta “Fatal Verona” spaventa, per via di una cabala storica che fa sempre parlare di sé. Ma come ricorda la Gazzetta dello Sport, il Milan odierno può dormire sonni più tranquilli. Grazie all’effetto Stefano Pioli, un tecnico pronto ad annullare la maledizione ed a giocarsela sul campo.
In realtà i precedenti con Pioli in panchina contro il Verona sono positivi. Il tecnico emiliano, da allenatore del Milan, non ha mai perso contro la temuta squadra veneta. Due vittorie e due pareggi dal 2020 ad oggi: l’unico precedente al Bentegodi risale al 7 marzo 2021, quando le reti di Dalot e Krunic regalarono 3 punti ad un Milan falcidiato dalle assenze.
Inoltre per la sfida di domenica sera in trasferta, Pioli ritrova al top due sue elementi chiave. Ismael Bennacer e Franck Kessie torneranno al top della forma dopo la fine del Ramadan. Ovvero il mese sacro del digiuno per il popolo musulmano. Entrambi avranno recuperato energie in questi giorni e potranno rendersi disponibili al 100%.
In particolare Bennacer sarà di nuovo a pieno regime. Già convocato per Milan-Fiorentina, l’algerino dovrebbe riprendere il suo posto da titolare a centrocampo contro il Verona. Mentre Kessie slitterà sulla trequarti al posto di un Brahim Diaz sempre poco convincente da titolare.
Pioli punterà sull’artiglieria pesante, una formazione esperta, fisica e solida per prendersi 3 punti fondamentali. E dare un calcio ai ricordi negativi della Fatal Verona.
FONTE: MilanLive.it
Serie A Corsa salvezza in Serie A: è tutto ancora aperto
Di Giulia Bianchi
May 2, 2022
Se per i grandi appassionati di calcio, la lotta Scudetto è sempre qualcosa di sublime a cui dar voce, quest'anno anche la lotta salvezza non è da meno. Negli anni passati è sempre capitato che quasi a fine campionato si dovesse decidere solo per la terza retrocessione, ma in quest'annata non c'è ancora nemmeno la prima già retrocessa in Serie B.
La 35ª giornata di campionato si chiuderà questa sera con il match tra Atalanta e Salernitana, sfida che potrebbe permettere ai campani di raggiungere il Cagliari a quota 28 punti. Inoltre, se fino a questo weekend rientrava nel discorso anche la Sampdoria, con la vittoria nel Derby ligure e la sconfitta del Cagliari, è fuori dai giochi e può iniziare a tirare un sospiro di sollievo. Adesso la lotta è a quattro: Cagliari, Salernitana, Genoa e Venezia.
Cagliari Calcio v Hellas Verona FC - Serie A / Enrico Locci/GettyImages
CAGLIARI 28 PUNTI - La squadra sarda è in una condizione fisica e mentale difficile. I rossoblù con la sconfitta contro l'Hellas Verona hanno collezionato un ulteriore risultato negativo. La situazione per loro non è delle migliori, considerando anche il problema con gli scontri diretti. Già con il Genoa nella 34ª giornata ha preso gol all'ultimo minuto, adesso si ritrova ulteriori due match da dentro o fuori contro la Salernitana alla 36ª giornata e contro il Venezia all'ultima. Di mezzo l'Inter che non farà sconti, in quanto nulla è deciso per la lotta scudetto.
Milan e un tabù da infrangere
Iniziano ad aleggiare sul Bentegodi storici richiami per le due tifoserie in vista della gara-scudetto di domenica sera a Verona tra l’Hellas di Tudor già salvo quindi senza pensieri ed il Milan capolista, 2 punti sopra l’Inter che giocherà venerdì alle ore 18,45 contro l’Empoli al Meazza. Specie se i nerazzurri riusciranno a battere i toscani. Calcio d’inizio al Bentegodi: ore 20,45. Si profila il “tutto esaurito”. Richiami amari per gli appassionati rossoneri. Ribatezzati con due vocaboli: “fatal Verona”.
Era il 20 maggio 1973 quando il Verona, già salvo, sconfisse il Milan 5-3, facendogli perdere lo scudetto a beneficio della Juventus. Memorabili, allora, le parole all’entrata sull’erba del Bentegodi dell’estroso Zigoni, Zigo-gol “Entrai sul campo. Vidi il mio stadio, il nostro stadio, completamente rossonero. Mi girai verso i miei compagni e dissi “Che c…festeggiano questi? Non sanno che oggi vinciamo noi?”. Detto e fatto. Il Milan, che il 16 maggio di quell’anno vinse la Coppa delle Coppe a Salonicco in Grecia contro gli inglesi del Leeds United, entrò in campo in testa alla classifica con 44 punti, uscì dal Bentegodi con il tasca il primo dei due biglietti perdenti del tricolore. Umiliato dalle reti di Sirena, autorete di Sabadini, Luppi per il 3-0 dopo mezz’ora, Rosato 3-1, Luppi 4-1, autorete di Turone 5-1, Sabadini e Bigon 5-3 finale.
La “fatal Verona” ci ha messo lo zampino anche il 22 aprile 1990: il Milan di Sacchi, fresco campione d’Europa, si presenta al Bentegodi ancora una volta capolista, sopra di 1 punto al Napoli di Maradona che quella domenica vincerà a Bologna. Al Bentegodi, contro i gialloblù di Osvaldo Bagnoli, i rossoneri passano in vantaggio nel primo tempo con Simone; nella ripresa Sacchi viene espulso dall’arbitro Lo Bello che non avrebbe visto due calci di rigore in area veronese. Quindi l’Hellas pareggia con l’argentino Sotomayor. Le decisioni del direttore di gara mandano su tutte le furie Rijkaard e Van Basten, rosso anche per loro. Davide Pellegrini, in zona Cesarini, regala al Verona il 2 a 1. Due punti d’oro che non basteranno ai gialloblù: sconfitti all’ultima giornata a Cesena scenderanno in B. Ma tanto bastò perché il Milan perdesse il secondo scudetto nella fatal Verona. Domenica 8 maggio l’epilogo: sarà ancora “fatal Verona” per la serie “Non c’è due senza tre…” oppure il Milan riuscirà a sfatarla e proseguire la sua corsa verso lo scudetto.
FONTE: Sportal.it
INTER, LA PROSSIMA GIORNATA DECISIVA: LA ‘FATAL VERONA’ PUÒ COLPIRE ANCORA Continua la lotta scudetto e la prossima giornata potrebbe risultare fondamentale. I rossoneri affronteranno l’Hellas, una vera e propria bestia nera
02.05.2022 20:30 di Vincenzo Mirto
Inter, a sole tra giornate dal termine del campionato lo Scudetto resta un obiettivo concreto.
Il Milan, in vetta alla classifica, è padrona del proprio destino e al momento resta la favorita per il tricolore ma l’Inter può e deve continuare a sperare. Sono soltanto due i punti che dividono le due squadre e i nerazzurri possono sperare nel sorpasso già la prossima giornata.
Venerdì prossimo gli uomini di Simone Inzaghi affronteranno l’Empoli nell’anticipo della trentaseiesima giornata e con una vittoria potrebbero riportarsi almeno per 48 ore in cima alla classifica e quantomeno mettere pressione ai cugini rossoneri che saranno impegnati in una trasferta delicata. La banda di Pioli, infatti, affronterà nel posticipo domenicale l’Hellas Verona di Igor Tudor, una delle rivelazioni di questo campionato che può ancora sperare per un posto in Europa.
La trasferta del Bentegodi spaventa i rossoneri in quanto ricorda due delle sconfitte più dolorose della storia Milanista che sono costate lo scudetto. La prima è quella dell’ultima giornata della stagione 1972/1973, quando i rossoneri di Nereo Rocco primi in classifica persero clamorosamente per 5-3 e consegnarono di fatto lo scudetto alla Juventus. La storia si è ripetuta 27 anni dopo, esattamente il 22 aprile 1990, alla penultima giornata di Serie A. Il Milan era primo in classifica con un punto di vantaggio sul Napoli e uscì sconfitto dal Bentegodi con un 2-1 in rimonta e mille polemiche dovute all’arbitraggio. Il Napoli riuscì a battere il Bologna nell’altro match e successivamente vinse anche l’ultima partita conquistando il suo secondo scudetto della storia.
FONTE: InterDipendenza.net
SERIE A Hellas Verona: nel 2022 meglio di Roma e Fiorentina
Il campionato è agli sgoccioli ed è arrivato il momento di tirare le somme. Nell’anno 2022 l’Hellas Verona si è distinta per la quantità di punti ottenuti.
Marcello Rotondano 02/05/2022
Mancano solamente tre giornate al termine del campionato di Serie A 2021/2022.
È stata una stagione ricca di sorprese, conferme e delusioni. A poco meno di un mese dal traguardo gli esiti sono tutt’altro che scontati; scudetto, competizione europee e lotta salvezza sono nel vivo e niente è ancora definitivo.
Solo le prime quattro posizioni, occupate Milan, Inter, Napoli e Juventus hanno la garanzia di partecipare alla prossima edizione della UEFA Champions League.
Valutando l’operato delle squadre italiane a partire dall’inizio del 2022, vale a dire dal girone di ritorno in poi, è interessante notare chi ha spinto maggiormente il piede sull’acceleratore.
Hellas Verona, la sorpresa del 2022
In testa a questa speciale classifica ci sono Milan e Juventus.
I rossoneri che attualmente guidano il campionato, insieme alla Juve di Massimiliano Allegri, sono le due compagini che hanno ottenuto più punti nell’anno solare fino ad ora: 35 per parte.
A seguire, Napoli e Inter con 31 e 29 punti rispettivamente e poi la Lazio di Maurizio Sarri.
Ma la più grande sorpresa di questo girone di ritorno è proprio l’Hellas Verona.
I gialloblù -che si sono resi artefici di una stagione meravigliosa- attualmente si trovano al nono posto in classifica, con ben cinque punti in più del Torino che li insegue.
E così come per la Lazio, sono 28 i punti accumulati dalla squadra di Tudor nell’anno 2022. Più di Roma, Fiorentina e Atalanta (che è a quota 17).
Insomma, un piazzamento che preso singolarmente vorrebbe dire zona Europa, un obiettivo altisonante che l’Hellas potrebbe pensare di perseguire a partire dalla prossima stagione.
In fondo alla lista, così come nel tabellone regolamentare, c’è il Venezia. 9 sconfitte consecutive e soli 5 punti in 15 gare per il club Veneto.
FONTE: CalcioStyle.it
NEWS Al Bentegodi il “Parcheggio Ospiti 20 maggio 1973”
Simpatico sfottò da parte dei tifosi gialloblù che ricordano ai tifosi avversari la prima Fatal Verona
di Tommaso Badia Maggio 8, 2022 - 13:35
Il parcheggio riservato ai tifosi ospiti oggi diventa il parcheggio “20 maggio 1973”: questo il modo in cui, con un semplice foglio attaccato sullo striscione indicante il park per milanisti, i supporter dell’Hellas hanno ricordato agli avversari odierni la famosa prima Fatal Verona.
Questa dunque l’immagine girata nelle ultime ore attraverso i social e pervenuta alla nostra redazione:
NEWS Bentegodi rossonero? Ricordatevi di quello che disse Zigoni…
Il giorno della prima Fatal Verona, il vulcanico ex attaccante gialloblù caricò la squadra a modo suo
di Tommaso Badia Maggio 5, 2022 - 09:45
«Vidi il mio stadio, il nostro stadio, completamente rossonero. Mi girai verso i miei compagni e dissi: “Che cazzo festeggiano questi? Non sanno che oggi vinciamo noi?”». Gianfranco Zigoni dixit.
È il 20 maggio del 1973, al Bentegodi arriva un Milan che appare vicinissimo a festeggiare lo scudetto e al suo seguito si presenta una fiumana rossonera pronta a gioire per il titolo che pare una formalità. Zigogol però non ci sta, carica i suoi e, pur non segnando, è tra i protagonisti del 5-3 che passerà alla storia come la prima Fatal Verona.
A poco meno di cinquant’anni di distanza, gli eventi potrebbero ripetersi: in un Bentegodi che domenica si preannuncia tutto esaurito, i tifosi rossoneri si presenteranno in massa (stimati circa sedicimila tifosi del Diavolo) e pronti a esultare per quello che sarebbe un altro importantissimo passo verso il titolo. Sulla strada dei ragazzi di Pioli ci sarà però un Verona che in questo finale di stagione ha già dimostrato di non fare sconti a nessuno e che, dopo aver già portato a casa diversi risultati di prestigio, vorrà aggiungere un altro scalpo alla propria collezione.
Noi quindi vogliamo immaginarci un Igor Tudor “zigoniano”, pronto a caricare i suoi in vista di un match giocato in uno stadio che si preannuncia caldissimo. Chissà come si dice “Non sanno che vinciamo noi?” in croato…
FONTE: CalcioHellas.it
Verso il Milan: tra biglietti, traguardi, previsioni, polemiche e… lo zainetto dell’arbitro Doveri
By Damiano Conati - 5 Maggio 2022
Verona-Milan è sempre più rovente. Tra scaramanzie, previsioni fatalistiche, tranquillità proclamata e paure malcelate, ci si avvicina alla sfida di domenica sera al Bentegodi. Tra l’altro con i giornali che parlano di 16mila tifosi rossoneri, anche se non è ancora chiarissimo da dove arriva questa cifra e soprattutto, se fosse vera, dove andranno a sedersi tutti questi tifosi del Milan. Ma mentre negli altri stadi d’Italia, le società avversarie fanno a gara per confinare i tifosi del Verona sempre più lontani e separati dal resto del mondo, oppure vietano la vendita dei biglietti a tutti coloro che sulla macchina hanno la targa che inizia per VR, in terra scaligera nessuna limitazione, tutti possono comprare tutto, milanisti mischiati a veronesi e allegria! In attesa poi che lunedì vengano annunciati incidenti sugli spalti, tifosi del Verona additati come beceri e maleducati, polemiche ed insulti, immagine della città macchiata e il sindaco di turno o il prossimo che sarà eletto che dovrà dire che Verona non è così come viene dipinta, bla bla bla bla! Previsioni facili da fare. Speriamo solo che non accada nulla di grave.
Nel frattempo il designatore ha avuto l’idea brillante e grandiosa di mettere Doveri a dirigere la gara. Doveri è colui che ha fatto vincere il Napoli al Bentegodi con decisioni mirate e orchestrate a suo piacimento, è un signor arbitro, capace di indirizzare le partite. E proprio per questo non mancano le polemiche: Doveri è già stato visto in aeroporto con lo zainetto dell’Inter: un gadget regalo, ha detto… una volta Moggi e amici elargivano Rolex, ora cinesi e americani consegnano zainetti. Segni dei tempi? Forse, anche se nessuno ha visto il contenuto. Nel frattempo i milanisti sono incavolati. E hanno paura della cabala legata alla Fatal Verona. Rabbia e paura insieme: non bei sentimenti.
E i giocatori? Quelli del Verona pensano a quanto sarebbe bello giocare una coppa europea l’anno prossimo e hanno i social pieni di messaggi dei tifosi interisti, quelli del Milan non parlano ma pensano (sbagliando) che Verona sia davvero l’ultimo ostacolo verso il Tricolore, come se Atalanta e San Siro e Sassuolo in trasferta fossero barzellette.
Insomma, il clima è caldo, teso, agitato, preoccupato, ma bello, bellissimo. Bello come solo il calcio può esserlo. E le sfide di Champions degli ultimi giorni hanno fatto capire quanto questo sport possa ancora accendere la passione nelle folle dopo due anni di vuoto. Magari anche in Italia, magari già domenica sera, in un popolo, quello del Verona, che in realtà la passione non l’ha mai persa. E che ha voglia di un’altra grande impresa!
Damiano Conati
Pioli sereno? Fatalità lo erano anche Rocco e Sacchi…
By Damiano Conati - 5 Maggio 2022
Pioli da allenatore del Milan non ha mai perso a Verona e nemmeno a Milano. La Gazzetta oggi ha cercato di esorcizzare così la trasferta rossonera in terra scaligera. Vero, verissimo, ma è altrettanto vero che il Milan di Pioli non si è mai giocato lo Scudetto sulle rive dell’Adige.
In passato il Milan nella terra di Romeo e Giulietta ha vinto e ha perso, ha dominato ed è caduto, ma solo due volte è venuto a Verona per giocarsi il Tricolore. E quelle due volte l’ha perso. Stavolta è la terza.
La leggenda a Verona iniziò quel fatidico 20 maggio 1973. Data leggendaria. Il Milan di Nereo Rocco arrivò a Verona all’ultima giornata da prima in classifica. Lo stadio era per tre quarti rossonero, ma all’ingresso in campo dei calciatori, il mitico Gianfranco Zigoni guardò arrabbiato quello stadio invaso da milanisti e disse ai suoi compagni: “Che cazzo festeggiano questi? Non sanno che oggi vinciamo noi?”. Così fu. 20 maggio 73, Verona 5 – Milan 3. I rossoneri persero lo Scudetto, superati dalla Juve, e Verona divenne improvvisamente fatale.
Diciassette anni dopo, il 22 aprile 1990, un nuovo Verona-Milan decisivo per lo Scudetto. Penultima giornata al Bentegodi, con i gialloblù ormai con un passo in B. Sotomayor e Davide Pellegrini ribaltarono il vantaggio milanista. Finì 2-1 per il Verona, con il Milan che perse pure la testa terminando la gara con tre espulsi e il Napoli di Maradona che superò il dream team di Berlusconi regalandosi lo Scudetto.
Sono passati 49 anni dalla prima volta. La giornata stavolta è la terz’ultima e i rossoneri sono lassù, ad un passo dallo Scudetto conteso dai cugini dell’Inter. Una sconfitta al Bentegodi significherebbe sorpasso decisivo da parte dei nerazzurri. È vero, il Pioli milanista a Verona non ha mai perso. Ma non si è nemmeno mai giocato lo Scudetto al Bentegodi come Rocco e Sacchi prima di lui. Fatalità il proverbio dice: “non c’è due senza tre”. Eh già, fatalità…
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
Sindaco di Verona: '16mila tifosi del Milan domenica? Non mi sembra una scelta intelligente'
del 05 maggio 2022 alle 17:17
I tifosi del Milan si preparano a invadere Verona per la sfida con l'Hellas, 16mila sostenitori rossoneri sono attesi al Bentegodi e c'è preoccupazione per la possibilità di scontri. Il sindaco della città veneta, Federico Sboarina, ha commentato la vicenda a Il Corriere di Verona: "Domenica ci saranno 16mila tifosi del Milan, la scelta non mi sembra molto intelligente. Stiamo lavorando con la questura per fare un piano di avvicinamento e di allontanamento al Bentegodi, perimetrando tutta la zona dello stadio. Il rischio è che il lavoro di prevenzione e di controllo per la tranquillità di andare alla partita e del traffico sia vanificato, trovandosi in un contesto incontrollato".
Milan, i tifosi invadono Verona: rischio incidenti
del 04 maggio 2022 alle 10:00
Entusiasmo alle stelle in casa Milan. Il popolo rossonero sente profumo di scudetto e vuole trascinare la squadra di Pioli in queste ultime tre giornate di campionato. A partire dal posticipo di domenica sera sul campo dell'Hellas Verona: per l'occasione lo stadio Bentegodi è già tutto esaurito e almeno la metà degli oltre 31mila spettatori sarà milanista.
RISCHIO INCIDENTI - L'unico problema possibile è legato all'ordine pubblico. Infatti, oltre a riempire il settore ospiti (2.600 posti) e quello poltronissima nord a loro riservati, i tifosi rossoneri saranno sparsi nel resto dello stadio a stretto contatto con quelli veronesi. L'Osservatorio nazionale non ha rivelato criticità e ha dato il via libera alla vendita dei biglietti senza restrizioni da parte delle autorità, però i precedenti invitano a prestare la massima attenzione per evitare il rischio di possibili scontri dentro e fuori dallo stadio.
IL FATTACCIO - Picchiato insieme al figlio dopo Verona-Inter di fine agosto, il giornalista e conduttore televisivo Fabrizio Nonis aveva raccontato: "Un gruppetto di sei, sette persone ha cominciato a seguirci. Non volevo mettermi a correre, anche se avevo una bruttissima sensazione. A un certo punto hanno cominciato a urlare ‘Ehi, tu, ehi voi. Che ore sono?’. Ci siamo fermati e mio figlio ha risposto: ‘Le undici meno dieci’. Erano a un metro da noi. Un uomo fra i 45 e i 50 anni, con il cappellino dell'Hellas in testa mi ha chiesto ‘Che c.. ci fate qua’. A quel punto ho pensato che forse sarebbe stato meglio rispondere in dialetto, così da far capire che eravamo veneti anche noi e ho risposto che eravamo venuti a vedere la partita. ‘Che squadra tifate?’ mi ha detto l’energumeno. Ho detto che non tifavo per nessuna squadra, ma lui mi ha incalzato e allora ho detto che avevo simpatie per l’Udinese. Non ho fatto in tempo a pronunciare il nome della squadra friulana che mi sono trovato a terra. Quell’uomo mi aveva colpito con un pugno in pieno volto che mi ha fatto perdere l’equilibrio. ’Che cosa fate?’, ha urlato mio figlio. E via una sberla anche a lui, finito a terra come me. Gli altri, tutti con t-shirt o polo o cappellini dell'Hellas si erano messi a cerchio per bloccare le vie di fuga. Noi, cadendo, eravamo in mezzo a due auto parcheggiate. E lì hanno cominciato uno dopo l'altro a darci calci. Ai fianchi, alle gambe, al volto. Le auto un po’ ci proteggevano. Io con le ultime energie che avevo ho urlato: ’Ma che state facendo, siamo veneti anche noi’ per fugare ogni dubbio che appartenessimo alla tifoseria della squadra avversaria. E giù altri calci. Non so come, ma siamo riusciti ad alzarci e infilandoci tra le auto, abbiamo attraversato la strada. E quasi sono stato investito da un'auto di passaggio. Abbiamo raggiunto la nostra automobile e lì è arrivata la seconda dose. Pugni e calci, sberle a mio figlio, a cui hanno schiacciato il volto contro il cofano. Sono stati dieci, quindici minuti di terrore. Poi non ho capito che cosa è successo, un anziano è sceso dal suo appartamento o forse era di passaggio e ha chiesto che cosa stesse accadendo, loro si sono fermati e si sono allontanati un po’. Così abbiamo avuto qualche secondo di liberà, il tempo di entrare in auto, bloccare le porte e partire. Abbiamo fatto qualche centinaio di metri, poi ci siamo fermati e ho chiamato il 118. In ospedale sono arrivati anche gli agenti della questura e della Digos, che mi hanno riconosciuto, cosa che, invece, escludo abbiano fatto i tifosi, anche se sarebbe più corretto chiamarli delinquenti. Volevano picchiare per far male, hanno lasciato stare chi si allontanava dallo stadio in gruppo e hanno beccato due persone non con corporatura robusta che passavano per strada. La nostra fortuna è stata quella di non reagire. Nessuno è intervenuto in nostro soccorso anche solo per chiamare la polizia".
Blog: Milan, e ora esorcizziamo Verona
ARMI53
02 maggio 2022 21:03
Nel maggio 1973 non avevo ancora compiuto 20 anni e stavo preparandomi a chiudere con l'esame di Maturità il mio percorso di studente; mi sarei certo iscritto a un corso universitario, ma il "pezzo di carta" da raggiungere ad ogni costo era il Diploma.
La distrazione comunque non era tale da allontanarmi dal tifo per il Milan, men che meno in un torneo condotto dall'inizio e caratterizzato dalla messe di reti messe a segno da un attacco da sogno: Rivera Bigon Prati e Chiarugi.
4 gol al Palermo all'esordio, poi 9 (avete capito bene!) all'Atalanta, tante volte segnature multiple; tutto ciò però non era bastato a staccare in maniera significativa le rivali, soprattutto la Juventus che sorniona aspettava il momento giusto per azzannare il Diavolo.
I problemi di quella squadra nascevano sia dentro il campo (i frequenti infortuni di Pierino Prati, assente per gran parte della stagione, la Coppa delle Coppe che assorbiva tesori di energia fisica e mentale), che fuori dal campo (i conflitti riveriani con gli arbitri, segnatamente con Concetto Lo Bello e col presidente Buticchi colpevole di averne proposto la cessione al Torino in cambio di Claudio Sala).
Insomma se la giornata girava bene Milan travolgente altrimenti travolto; gli alti bassi avevano quindi reso il torneo equilibrato fino all'ultima giornata.
A Verona appunto, con la Juve staccata di un punto che giocava a Roma contro i giallorossi.
Solo 3 giorni prima i rossoneri avevano conquistato la Coppa delle Coppe. 1-0 al Leeds con gol di Chiarugi su punizione, in una partita di sofferenza e grande dispendio di energie; troppo navigato l'allenatore, il grandissimo Nereo Rocco, capì subito il momento e cercò un disperato intervento per posticipare l'ultimo turno di campionato, cercando di guadagnare qualche altro giorno di riposo per i suo sfiniti ragazzi.
In un'epoca dove le regole erano rigorose e invariabili, era improponibile anche solo cambiare l'orario, figuriamoci il giorno: causa persa in partenza.
Così VERONA DIVENTA FATALE per i sogni scudetto del Milan, che incassa 5 gol pur segnandone 3; mentre la Juve -appreso l'andamento della concorrente al titolo- completa la rimonta sulla Roma in vantaggio nel primo tempo, segnando con Cuccureddo il gol del 2-1 nel finale al cardiopalma.
Le decine di migliaia di tifosi rossoneri che avevano invaso di bandiere rossonere l'autostrada Milano- Venezia, fecero un ben più mesto rientro nel pomeriggio di quel drammatico giorno.
Diverso il contesto nel maggio 1990; dal 1986 il Grande, innovativo ricchissimo ma discusso e discutibile Presidente Silvio Berlusconi aveva acquisito la proprietà del club, issandolo -come aveva previsto- in cima all'Italia, all'Europa, al Mondo.
Il Milan era la squadra indiscutibilmente più forte e in un Paese che aborrisce la perfezione ciò rappresentava una grave colpa; il Milan era sicuramente il club più innovativo, ma in un Paese conservatore questo era uno scandalo; il Milan era la Società più ricca, ma in un Paese dove tutto è soggetto a critiche, a invidia, a diffamazione, questa opulenza era una provocazione!
In sostanza gli schieramenti erano nettamente delineati: da un lato Berlusconi e i tifosi rossoneri, dall'altro il resto dell'ITALICO MONDO e meno male che il "nostro" non aveva ancora deciso di darsi alla politica, come invece avvenne dal 1994!
Il Napoli, avversario di tutto rispetto come squadra, catalizzò su di sè ovviamente tutto il tifo "contro" e quindi fu chiaramente aiutato da alleanze (congiure...) di Palazzo a strappare lo scudetto al "Gigante" cattivo in maglia rossonera. La monetina di Bergamo è solo il piede di porco per aprire la via a quell'autentica esecuzione che si svolse a Verona.
Il "giustiziere" guarda caso è il figlio di Concetto Lo Bello, Rosario che -non volendo essere da meno del suo genitore- opportunamente designato a dispetto dei trascorsi (complimenti ai designatori...) per quella partita decisiva per le sorti dello scudetto, trova modo e maniera per indirizzarla come stabilito e guai a chi si ribellava, visto che Sacchi, Costacurta, Van Basten e Rijkaard furono tutti espulsi.
UNA VERGOGNA SULLA QUALE A DISTANZA DI ANNI PERSINO LE MEZZE PAROLE DELL'EX PRESIDENTE NAPOLETANO FERLAINO HANNO CONFERMATO QUANTO MARCIO CI FOSSE IN QUELLA PARTITA.
Sono passati 32 anni e Verona ha sin qui taciuto, senza più provocare altri disgraziati precedenti ai tifosi rossoneri; il Milan, domenica sera, si presenterà quindi senza il timore di vedersi perseguitato da funerei presagi, ma addirittura sostenuto dalla simpatia che solitamente accompagna chi è stato per molto tempo lontano dalla vittoria.
I rossoneri potranno rappresentare anche il "minore dei mali" anche rispetto alla paventata vittoria del Campionato da parte interista, mal sopportata in particolare dagli juventini. E comunque oggi Maldini vanta sempre alti indici di gradimento rispetto a Berlusconi; lo stile della società è ben lungi dalla sicumera arroganza e sfarzo degli anni '90; oggi si guarda alla sostenibilità, al risparmio, a misurare il passo rispetto alla gamba.
Certo, gli arbitri nella stagione si sono rivelati tutt'altro che amici dei colori rossoneri, ma nessuno al Milan obietta sulla loro buona fede e sulla indiscussa neutralità, nonostante i diversi errori marchiani e incomprensibili soprattutto inspiegabili in tempo di VAR.
Andarsi a giocare una buona fetta di scudetto in condizioni di equità è già sufficiente garanzia di buon esito della operazione Verona, che un tempo fatale, si cercherà di trasformare in DESTINAZIONE PARADISO.
Un bel passo avanti per il DIAVOLO ROSSONERO.
FONTE: CalcioMercato.com
Interviste e Storie
Data: 02/05/2022 Verona, -3 dal record di punti grazie ai gol di Simeone, Barak e Caprari
Il Verona è a soli tre punti dal suo record in Serie A. Grandi meriti vanno al tridente Simeone-Caprari-Barak, che hanno contribuito al 90,1% dei gol
Autore: Redazione
Dopo la separazione in estate con Ivan Juric, protagonista di due ottime stagioni, e dal difficile inizio con Di Francesco, in pochi avrebbero pensato che l'Hellas Verona, a tre giornate dalla fine, avrebbe totalizzato 52 punti, potendo ancora sperare in una qualificazione alle coppe europee. La squadra di Igor Tudor è inoltre a tre punti di distanza dal record di punti in Serie A della società, quota 54, conquistati nella stagione 2013/14.
Verona, l'incisività del tridente Simeone-Caprari-Barak
Grandissimi meriti per i risultati del Verona vanno al tridente offensivo composto da Simeone, Caprari e Barak. I tre, sommando gol e assist, hanno partecipato a 55 gol sui 61 totali della squadra: il 90,1%. Un tridente atipico, costituito da due "seconde punte" e da un centravanti di movimento, che è stato il più veloce, dopo quello del Liverpool, a raggiungere la doppia cifra di gol con ogni suo componente.
Il più incisivo, tra i tre, risulta essere il cholito Simeone. Arrivato in veneto per riscattare gli anni con più ombre che luci di Cagliari, si è reso protagonista con 16 gol (tra cui una doppietta alla Juventus e un poker alla Lazio) e 5 assist. Al secondo posto del tridente, per incisività si piazza Caprari, arrivato anche lui nella scorsa finestra estiva di mercato, ereditando la numero 10 lasciata libera da Zaccagni, così come Simeone a Verona ha trovato la sua migliore stagione a livello realizzativo: 12 gol segnati, con 7 assist. Infine, Barak. L'unico dei tre presente già la scorsa stagione, il nazionale della Repubblica ceca questa stagione sembra essere sbocciato definitivamente, con 11 gol (di cui quattro su rigore) e 4 assist.
I numeri delle ultime tre stagioni a confronto
Il Verona è tornato in Serie A nella stagione 2019/20 in seguito alla vittoria dei playoff di Serie B nella stagione precedente. Affidata la squadra a Ivan Juric, i veneti hanno ottenuto due salvezze con largo anticipo, con rispettivamente 49 punti nella stagione 19/20 e 45 nella 20/21. Tutte statistiche già superate nell'attuale stagione che, come già detto, vede il Verona a tre giornate dalla fine avere 52 punti, frutto di 14 vittorie, 10 pareggi e 11 sconfite, a tre punti dal proprio record, sognando l'Europa.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
HELLAS VERONA di Redazione, 06/05/2022 15:42 Verona ammazza grandi: nessuna quest'anno ha avuto vita facile con l'Hellas
Il Verona con le grandi
Sono tutti d’accordo a pochi giorni dal big match del Verona contro il Milan. La squadra di Tudor è la peggior squadra possibile per i milanisti lanciati verso lo scudetto in questo momento. Non solo per la “fatal Verona”, leggenda finchè si vuole, ma fattore ambientale importante come si è visto anche nella magica rimonta del Real Madrid contro il City.
Ma opggettivamente il Verona gioca bene, non ha paura, non ha timore reverenziale. Poche volte quest’anno l’Hellas ha sbagliato l’appuntamento, anche contro le grandi. Solo l’Inter, forse, è riuscita a battere nettamente l’Hellas di Tudor sia all’andata che al ritorno, ma proprio il Milan, all’andata, sa benissimo quanto sia stato difficile venire a capo di una squadra che vinceva addirittura per 2-0.
Il Verona ha fatto punti anche con Napoli, Juventus, Roma, Lazio e Atalanta, l’ultima delle grandi battuta qualche settimana fa. In totale i gialloblù con le squadre che li precedono in classifica hanno fatto 16 punti, con 4 vittorie e 4 pareggi. Da giocare ci sono appunto le gare contro il Milan al Bentegodi e all’ultima giornata contro la Lazio. Per il Milan tutt’altro che una passeggiata verso il tricolore. E con la Lazio, incredibile ma vero, potrebbe essere addirittura uno spareggio per l’Europa.
HELLAS VERONA di Redazione, 04/05/2022 10:16 Bentegodi caput mundi: invasione rossonera, stadio tutto esaurito
Tifosi del Milan
Tutti gli occhi puntati sul Bentegodi. Domenica sera (ore 20.45) si giocherà la partita più importante della giornata e forse della stagione con il Milan di Pioli atteso dal Verona rivelazione di Tudor. I rossoneri sono primi in campionato e veleggiano verso lo scudetto ma prima devono uscire indenni dallo stadio veronese dove il Verona ha giocato spesso brutti scherzi.
Con queste premesse è logico che la partita sia da tutto esaurito. I 2600 biglietti del settore ospiti sono stati bruciati in poche ore, la prevendita sta andando a gonfie e vele, l’incasso sarà quasi sicuramente da record.
Ovviamente è una gara molto delicata anche dal punto di vista dell’ordine pubblico. Molti tifosi milanisti siederanno nei settori dove tradizionalmente vi sono tifosi del Verona, servirà massima attenzione per evitare “frizioni” e liti. Al di fuori del Bentegodi grande dispiegamento delle forze dell’ordine, già impegnate anche nell’attività di prevenzione. Particolarmente sorvegliate tutte le strade adiacenti allo stadio, dove in passato si sono purtroppo verificati episodi di violenza.
E’ bene sapere che non esiste nessuna zona d’ombra comunque e che tutta l’area del Bentegodi è sorvegliata da telecamere che registrano interamente le sequenze di eventuali risse. Non a caso, tutti i responsabili di aggressioni, sono stati individuati denunciati e pesantemente “daspati”.
HELLAS VERONA di Redazione, 03/05/2022 16:11 Verona, un 2022 da sogno. E' la rivelazione del campionato a ridosso delle grandi
La classifica del 2022
Un 2022 da sogno. Il Verona di Tudor nel 2022 è senza dubbio la rivelazione del campionato. Basta guardare la classifica relativa all’anno solare. Appena dietro alle grandi c’è l’Hellas che continua a stupire e ora aspetta il Milan nella supersfida di domenica sera al Bentegodi.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS Verona-Milan: nuovo record d'incasso per il Bentegodi, battuto Verona-Juve
8/5 ALLE 14:05
di ENRICO BRIGI
per Tuttohellasverona.it
Per la sfida con il Milan lo stadio 'Bentegodi' fa registrare il tutto esaurito. Già ieri, infatti non erano più disponibili nuovi biglietti. Sommando gli oltre 30.000 paganti tra quota abbonati e tagliandi venduti, l'impianto veronese fa registrare il nuovo record d'incasso battendo quello precedente raggiunto con 28.880 spettatori in occasione della gara Verona-Juventus dello scorso ottobre.
Sarà una notte da grandi numeri: l’Hellas festeggia il record di spettatori dal ritorno in Serie A. Ma la metà saranno rossoneri: il Bentegodi sembrerà un po’ San Siro. Come ha abituato lo stadio di Milano nelle ultime settimane, anche a Verona sarà tutto esaurito. Il venduto complessivo registra 30mila paganti tra abbonati (9368) e biglietti singoli. Il primato precedente, ormai battuto, è della gara casalinga con la Juventus dell’ottobre scorso: 28.800 presenti. Il conto salirà questa sera: nel calcolo - sottolinea La Gazzetta dello Sport - rientrano i 3.475 milanisti in Curva Nord, settore ospiti. Ma senza restrizioni delle autorità i rossoneri in trasferta saranno molti di più: occuperanno metà dello stadio. Così milanisti e veronesi siederanno anche fianco a fianco: l’Osservatorio non ha rilevato particolari criticità. Per i club valgono gli stessi presupposti: la vicinanza non crea apprensione.
Tuttosport: "Alta tensione a Verona". No degli ultras a tifosi rossoneri fuori dal settore ospiti
"Alta tensione a Verona: Milan pronto al controsorpasso". Così in taglio basso l'edizione odierna di Tuttosport, che si proietta verso la delicata sfida - anche per ragioni di ordine pubblico - tra veneti e rossoneri al Bentegodi. Gli ultras gialloblù - si legge - non vogliono tifosi milanisti fuori dal settore ospiti. E sui cancelli dell'impianto spunta uno striscione contro Zlatan Ibrahimovic, preso di mira dagli animalisti.
Uno striscione contro Zlatan Ibrahimovic aggiunge ulteriore pepe alla vigilia di Hellas Verona-Milan. Ad affiggerlo, all'esterno del Bentegodi, è stato il movimento Centopercentoanimalisti. "Ibra ammazza gli animali, lo sport non cancella l'odore", la scritta esibita dal movimento, che ha poi spiegato in una nota: "Ibrahimovic si è procurato licenze per ammazzare gli animali più rari, tra cui un leone, ha comperato un’isola nel Baltico per trasformarla nella sua riserva esclusiva. Insomma, uccidere è il suo maggior divertimento, accompagnato dalla moglie, cacciatrice anche lei. Molti appassionati di calcio non lo sanno o se ne sono dimenticati, quindi ci abbiamo pensato noi a ricordarlo".
Di seguito la foto dello striscione in questione (realizzata da Telenuovo), che è stato poi rimosso nel corso della mattinata:
Striscione contro Ibrahimovic
Dopo aver vidimato la salvezza con largo anticipo per il terzo anno consecutivo, il Verona è ad un passo da un altro traguardo, più simbolico che "pratico", ma non per questo meno rilevante. L'attuale bottino in classifica è di 52 punti, appena due in meno del record dei veneti in Serie A, stabilito nel 2013/14 con Mandorlini. La squadra di Tudor ha tre cartucce a disposizione per provare a batterlo: la prima verrà sparata domenica sera, contro il bersaglio più remoto, il Milan capolista e ormai ad un passo dallo Scudetto. Riuscire a colpirlo, al di là dell'effetto déja-vu correlato alla fatal Verona, sarebbe la perfetta ciliegina di una stagione in crescendo sotto tutti i profili: dei risultati, dell'identità di squadra e della proposta di gioco.
Il colpaccio contro una grande al Bentegodi manca da un po': dal trentuno ottobre scorso, per l'esattezza, quando i gialloblù si imposero sulla Juve grazie a una doppietta del Cholito Simeone. Nelle uniche due sfide casalinghe contro le sette sorelle della Serie A di questo 2022 - Atalanta e Napoli - sono arrivate due sconfitte, che hanno controbilanciato un ruolino che in precedenza aveva annoverato successi di pregio contro Roma, Lazio e appunto i bianconeri. C'è dunque voglia di tornare a respirare quell'elettricità che pervade da tradizione il Bentegodi dopo ogni smacco ad una nobile del campionato. Anche perché lo stadio sarà gremito, seppur con una foltissima rappresentanza di tifosi rossoneri anche nei settori "misti".
Accanto a queste motivazioni, una chimera che forse chimera non è più: l'Europa. Che resta improbabilissima, perché quattro punti da rimontare con sole tre giornate a disposizione (e perdipiù a due squadre) sono probabilmente troppi. Non può essere un'aspirazione, dunque, ma un sogno dolcissimo da cullare fino a quando l'aritmetica lo consentirà sì. A partire dalla missione (quasi) impossibile contro il Milan.
L'allievo ha superato il maestro, quanto meno nei numeri. Igor Tudor, a 52 punti, sta vivendo un'annata da sogno all'Hellas Verona, tanto che è sempre in corsa per l'Europa League. Chiaro, 4 punti di distanza e tre gare da giocare. Però il ruolino di marcia è impressionante, considerato poi che è arrivato per sostituire Eusebio Di Francesco dopo i tracolli iniziali. Un inizio di spessore, un percorso da montagne russe e un andamento poi più stabile e solido, Ivan Juric ha gettato le basi in questa stagione per costruire il progetto a lunga percorrenza in casa Torino.
Restano o prendono l'eredità di Gasperini?
Il Verona non vuol perdere Tudor, il Torino non vuol perdere Juric. Gian Piero Gasperini dovrebbe restare alla guida dell'Atalanta ma è chiaro che tra le possibilità ventilate in questi giorni per l'eventuale eredità ci siano anche i due 'allievi'. Due tecnici simili per approccio e filosofia, tattica e di gioco, a Gasp. Solo che è difficile che Pagliuca, in caso di ribaltone, scelga proprio di puntare su un allenatore con cui avrebbe nel caso deciso di rompere.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
7 MAGGIO 2022 Serie A TIM | #VeronaMilan: i numeri e dove seguire il match
Verona - Le statistiche, i numeri e le curiosità fornite da Opta Sports relative a Hellas Verona - Milan, match valido per la 36a giornata della Serie A TIM 2021/22 e in programma domani, domenica 8 maggio, allo stadio 'Bentegodi' (ore 20.45).
I PRECEDENTI
Sono 59 i precedenti tra Hellas Verona e Milan in Serie A: avanti i rossoneri con 28 successi, mentre sono 10 quelli per i gialloblù. A completare il parziale 21 pareggi.
In occasione del match di domani sera al 'Bentegodi', Verona e Milan si sfideranno per la sesta volta nella loro storia nel mese di maggio in Serie A.
L'ultimo successo dell'Hellas in casa contro il Milan risale al 17 dicembre 2017. Nell'occasione per i gialloblù andarono in gol Caracciolo, Kean e Bessa.
CURIOSITÀ
Tutti i 10 successi del Verona contro il Milan in Serie A sono arrivati in match disputati allo stadio 'Bentegodi'.
L'Hellas è la squadra più prolifica del campionato nel primo quarto d'ora di gara grazie a 13 reti realizzate. I gialloblù superano di una lunghezza in questa speciale classifica proprio il Milan (12, a pari merito con la Lazio).
Verona (308) e Milan (340) sono due delle quattro squadre della Serie A in corso che hanno effettuato più recuperi offensivi.
FOCUS GIOCATORI
Gianluca Caprari ha fatto il suo esordio in Serie A proprio contro il Milan nel maggio 2011, quando vestiva la maglia della Roma. Il numero 10 gialloblù ha trovato per la prima volta il gol contro i rossoneri in occasione della gara di andata dello scorso ottobre.
Il centrocampista ceco Antonin Barak ha realizzato due reti in tre sfide giocate con la maglia dell'Hellas Verona contro il Milan in Serie A sinora.
Adrien Tameze è l'unico giocatore del Verona ad essere sceso in campo in tutte le 35 partite di Serie A finora disputate, mentre il giocatore di movimento gialloblù con più minuti è Darko Lazovic (2527').
7 MAGGIO 2022 Serie A TIM | #VeronaMilan è sold out: apertura cancelli alle 18.15
Verona - Hellas Verona FC informa che in occasione della gara Hellas Verona - Milan, valida per la 36a giornata della Serie A TIM 2021/22 e in programma domenica 8 maggio (ore 20.45), i cancelli dello stadio 'Bentegodi' apriranno alle ore 18.15.
Si informa che è terminata la disponibilità di tagliandi per la gara in oggetto e non sarà quindi possibile acquistarne all'esterno dello stadio o nei punti vendita Vivaticket il giorno della partita, ed è dunque fortemente sconsigliato recarsi al 'Bentegodi' sprovvisti di regolare biglietto.
Si raccomanda fortemente, vista la grande affluenza di pubblico prevista, di raggiungere l'impianto con congruo anticipo, al fine di evitare code e assembramenti in occasione dell'espletamento delle procedure di accesso allo stadio.
6 MAGGIO 2022 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda - Oggi, venerdì 6 maggio, nuova seduta di allenamento settimanale per i gialloblù, in preparazione al prossimo impegno di campionato, in programma domenica 8 maggio (ore 20.45), contro il Milan, allo stadio 'Bentegodi'.
Di seguito le attività svolte stamane: attivazione in palestra, esercizio tecnico e lavoro tattico.
5 MAGGIO 2022 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda - Oggi, giovedì 5 maggio, nuova seduta di allenamento settimanale per i gialloblù, in preparazione al prossimo impegno di campionato, in programma domenica 8 maggio (ore 20.45), contro il Milan, allo stadio 'Bentegodi'.
Di seguito le attività svolte stamane: attivazione, partite a campo ridotto e a campo intero.
4 MAGGIO 2022 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda - Oggi, mercoledì 4 maggio, nuova seduta di allenamento settimanale per i gialloblù, in preparazione al prossimo impegno di campionato, in programma domenica 8 maggio (ore 20.45), contro il Milan, allo stadio 'Bentegodi'.
Di seguito le attività svolte stamane: lavoro di forza in palestra e mini-partite a tema.
3 MAGGIO 2022 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda - Prima seduta settimanale per i gialloblù, in preparazione al prossimo impegno di campionato, in programma domenica 8 maggio (ore 20.45), contro il Milan, allo stadio 'Bentegodi', e valido per la 36esima e terzultima giornata del campionato di Serie A TIM 2021/22.
Di seguito le attività svolte stamane: attivazione in palestra, riscaldamento (mobilità e allunghi), esercitazione sui passaggi, possesso-palla e partitella ('blocco' di corsa finale per chi non ha giocato contro il Cagliari).
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A: A tre giornate dal termine salta la panchina di Walter MAZZARRI al CAGLIARI; fatale la sconfitta di Sabato scorso contro l'HELLAS. Non può non lasciare perplessi l'allontanamento dell'ormai ex tecnico dei sardi soprattutto e l'affidamento della panchina all'ex gialloblù Alessandro AGOSTINI a sua volta ex tecnico della Primavera isolana (portata da lui ai playoff scudetto) all'esordio da tecnico in Serie A: In una posizione di classifica allarmante, a sole due lunghezze dalla SALERNITANA terzultima ma in grande crescita, da affrontare in trasferta seguita dalla gara interna con l'INTER in piena corsa scudetto e, in chiusura di stagione, da un altro scontro diretto al 'Picco' di Venezia non si capisce appieno la mossa della proprietà che sarà pure costretta, come da clausola contrattuale, a rinnovare per un anno l'accordo con l'allenatore esonerato quando il CAGLIARI non risulta ancora nelle ultime tre in classifica.
Un passato da calciatore di alto livello, un presente da artista. Gianni Bui sbarca a Vernante, all’interno dei locali del Centro Visita del Parco Alpi Marittime, a partire da sabato 7 maggio alle ore 17.30. Nell’occasione verrà infatti inaugurata la mostra “La Pittura di Gianni Bui nel paese di Pinocchio”. Il nome di Gianni Bui, come detto suonerà famigliare a tutti gli appassionati di calcio.
Modenese, classe 1940, fu protagonista da attaccante in Serie A e in Serie B tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Le sue esperienze più significative con Catanzaro, Verona e Torino, con apparizioni anche con le maglie di Lazio, Milan e Bologna. Una carriera degna di nota, quella di Bui, chiusa con 188 presenze e 48 reti nel campionato di massima serie, e proseguita da allenatore con Genoa, Chievo e Venezia. Ora Bui si dedica alla pittura da autodidatta, e come detto le sue opere sbarcano a Vernante. All'interno della mostra anche un richiamo al calcio, nello specifico a quel Torino in cui Bui ha militato per quattro stagioni tra il 1970 e il 1974: negli stessi spazi del Centro Visita troverà posto anche la collettiva Omaggio al Grande Toro, con opere di Maurizio Ovidi, Silvio Rosso e Anna Valle. Presenterà l'esposizione il professor Massimo Centini. Le mostre saranno visitabili dal venerdì al mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 18. Giorno di chiusura il giovedì, ingresso libero, per informazioni è possibile contattare lo 0171920550.
“È con grande orgoglio che annuncio ufficialmente la nascita di Save Moras Italia. Abbiamo deciso di staccarci da Save Moras Grecia e di proseguire il progetto con le nostre gambe, portando sempre avanti la volontà di mio fratello Dimitris. Ringraziamo l’associazione greca, ma questo passaggio ci permetterà di essere più in autonomia e di continuare a coltivare ancora di più il nostro sogno, che è quello di portare più persone a donare. Questo passaggio ci permette anche di avere un’organizzazione più snella e veloce. Un grazie speciale all’amica Elisa Barana per tutto quello che ha fatto in questi anni e quello che continua a fare per Save Moras. L’appuntamento è per venerdì 13 maggio alla pizzeria Corte Fusina (info e prenotazioni 3492866920, ndr) una serata da trascorrere in compagnia dove ci saranno anche graditissimi ospiti. Resterò poi a Verona dieci giorni, periodo in cui mi dedicherò ai miei due amori: Save Moras e l’Hellas. A Verona mi sento a casa. Andrò a seguire qualche allenamento e contro il Torino, tornerò al Bentegodi. Credetemi, non vedo l’ora di rivedere quello stadio che tante gioie mi ha regalato e quella fantastica curva! Domenica sera Verona-Milan? Questa squadra ha la possibilità di fermare i rossoneri. I gialloblù hanno fatto un altro anno straordinario, giocano senza stress mentre la squadra di Pioli, contro l’Hellas, si giocherà una fetta importante dello scudetto. Contro il Milan al Meazza, ho esordito in Serie A con la maglia del Bologna (1-2, ndr), al ritorno nel massimo campionato italiano col Verona, vincemmo 2-1. Speriamo che i ragazzi di Tudor riescano a ripetersi anche questa volta. Il mio percorso da allenatore? Ho preso il patentino UEFA A ed ora sto lavorando per il UEFA Pro. Quest’anno è andata molto bene, col P.O.Ellasonas, club di Serie C greco, siamo partiti per salvarci ed alla fine abbiamo conquistato il terzo posto e vinto la Larissa Football Clubs Association Cup, il mio primo trofeo, battendo in finale ai rigori la squadra che si è classificata prima nel nostro girone. Una grande soddisfazione per me, i miei ragazzi e la società. Ma il mio obiettivo è quello di tornare in Italia, sognando di allenare un giorno l’Hellas. Intanto ci vediamo, per chi vorrà, venerdì prossimo. L’invito è aperto a tutti. Più siamo, più doniamo ed aiutiamo persone meno fortunate di noi” ha dichiarato a Hellas Live, l’ex difensore gialloblù Vangelis Moras.
FONTE: HellasLive.it
03 mag 2022 Mister Agostini subito in campo
È iniziata ufficialmente questo pomeriggio la nuova esperienza di Alessandro Agostini alla guida della prima squadra. Il neo mister, coadiuvato dal suo staff, ha diretto la sua prima seduta di allenamento ad Asseminello: dopo un’attivazione a secco, il gruppo ha svolto una serie di torelli. A seguire esercitazioni su tattica e possesso palla, accompagnate da una partita giocata su campo ridotto.
La squadra si ritroverà domani, mercoledì 4, per un nuovo allenamento fissato al mattino.
Il Cagliari Calcio comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra ad Alessandro Agostini, che questo pomeriggio sarà in campo ad Asseminello per dirigere la ripresa degli allenamenti.
Autentica bandiera rossoblù, con il Cagliari ha collezionato da calciatore 298 presenze nell’arco di 9 stagioni. Agostini ha iniziato la carriera da allenatore nelle giovanili del Club: durante la stagione 2017-18 è entrato a far parte dello staff tecnico della prima squadra, trasmettendo al gruppo le sue conoscenze, l’attaccamento al Cagliari, e dando così il suo contributo al raggiungimento della salvezza. Nei due anni successivi è stato vice allenatore della Primavera, seconda in classifica nel 2019-20, poi allenatore in prima. Nell’attuale campionato, con la squadra da subito posizionata nelle zone più alte della classifica, ha guidato il gruppo sino alla conquista della matematica certezza dei play-off, raggiunta con quattro giornate di anticipo.
Mister Agostini si avvarrà dell’esperienza di altre due figure simbolo, interne al Club: Daniele Conti, oggi già coordinatore tecnico della Primavera, e Andrea Cossu, coordinatore dell'Area scouting, lavoreranno a stretto contatto con staff e squadra. Il vice allenatore sarà Michele Filippi; collaboratore tecnico Alberto Piras. Confermati il preparatore dei portieri Walter Bressan; i preparatori atletici Mauro Baldus e Francesco Fois.