...Come se giocare l'ultima giornata in contemporanea allo SPEZIA e una banale multa di 700mila Euro alla JUVENTUS bastassero a far recuperare in un colpo credibilità al nostro calcio, la Serie A si avvia ad una chiusura avvincente per via dell'assegnazione degli ultimi posti in Europa ma soprattutto per stabilire chi, tra Aquilotti e Mastini, manterrà il diritto di giocare in massima serie.
Decisioni non ancora definitive perché lo spareggio tra VERONA e SPEZIA è dietro l'angolo e la FIFA potrebbe dal canto suo eliminare il club bianconero dalle competizioni europee a prescindere: Ciò che è sicuro è che non basta giocare alla stessa data e alla stessa ora solo nell'ultima giornata facendo finta che le (almeno) 5 partite precedenti non siano state decisive quanto questa per le sorti di un'intera stagione così come è assolutamente ipocrita permettere alle società di calcio di inventarsi bellamente plusvalenze milionarie (e/o 'giocare' con gli stipendi dei tesserati) pur di fregare il sistema e il fatto che lo facciano un po' tutti non è certo un motivo valido per accettare un equilibrio di cose che ha premiato soprattutto le grandi ai danni delle piccole ma in Italia, si sa, le regole sono fatte per essere aggirate e alla fine trovare un accordo che salvaguardi sempre gli interessi dei potenti (too big to fail) e se qualche debole (il CHIEVO in una situazione simile ad esempio?) dovrà perire... Beh colpa sua ché non è diventato potente baby!
Bel mondo davvero quello che stiamo consegnando ai posteri.
Precedenti
67 i match disputati tra Diavoli e Mastini in totale, 28 a 11 in favore dei primi le vittorie, mai il VERONA è riuscito a vincere a San Siro in era moderna (mentre s'impose di misura al 'Campo di viale Lombardia' il 12 Marzo 1922 quando il campionato era quello della 'Confederazione Calcistica Italiana' e i gialloblù partecipavano con i rossoneri al Girone A della Lega Nord).
Fu sconfitta per 3 a 2 il 16 Ottobre 2021 quando mister TUDOR incassò la prima sconfitta da allenatore gialloblù al 'Meazza' nonostante un fantastico primo tempo chiuso in vantaggio grazie a CAPRARI e BARÁK salvo poi vedere i padroni di casa nella rimontare nella ripresa.
Colpaccio sfiorato da parte dell'HELLAS l'8 Novembre 2020 quando solo al 93° i rossoneri riuscirono a pareggiare fissando il punteggio sul 2 a 2. Rossoneri in grandissima sofferenza per strappare il pari agli scaligeri, penalizzati oltremodo dalla dea bendata, anche il 2 Febbraio 2020 quando la buona sorte favorì nettamente i padroni di casa regalando loro un autogol, due legni e l'inferiorità numerica della squadra di JURIĆ.
Gran brutti ricordi riaffiorano alla mente dei tifosi gialloblù nel ricordare invece il MILAN-VERONA del 5 Maggio 2018: A seguito di un sonoro 4 a 1 rossonero il VERONA veniva matematicamente (e meritatamente) retrocesso nella peggiore stagione in Serie A che gli annali ricordino (e che contava già 24 sconfitte e 71 gol subiti)!
Sconfitta anche nell’Ottobre 2014 (VERONA 1-3 MILAN aperta subito dall'incredibile autogol di MARQUES e continuata con una giornata imbarazzante in fase difensiva da parte degli scaligeri) mentre finì in parità il 7 Marzo 2015 quando col 2 a 2 finale i gialloblù tornavano a strappare un punto a Milano dopo 15 anni e il 13 Dicembre 2015 con un 1 a 1 che serviva a poco ma scaldava i cuori in un periodo infelice prima di un'altra retrocessione finale.
La prossima gara sarà diretta dal signor Paolo Valeri della sezione AIA di Roma 2.
QUI MILANO (sponda rossonera)
In quest'ultima giornata della stagione il MILAN sfoggerà in anteprima la nuova maglia 2023-24 ma probabilmente non potrà schierare Zlatan IBRAHIMOVIĆ per l'addio ai tifosi rossoneri dato il problema muscolare al polpaccio accusato nel riscaldamento contro il LECCE.
Si prevede comunque un 'Meazza' in sold-out per la partita che archivierà la stagione con i padroni di casa già qualificati per la Champions League dopo aver battuto la JUVENTUS nell'ultimo turno ma anche, come sempre, vogliosi di vendicare i due scudetti persi al 'Bentegodi' spedendo in Serie B i gialloblù.
Probabile formazione
Nonostante dopo la conquista matematica di un posto in Champions League il MILAN non abbia più niente da chiedere al campionato, mister PIOLI (giustamente) non farà regali alla squadra gialloblù e contro il VERONA, al contrario di quanto successe a La Spezia dove risparmiò parecchi titolari per il ritorno di semifinale con l'INTER che sarebbe arrivato di lì a poco, sembra intenzionato a schierare almeno all'inizio le prime linee: Solita difesa a quattro davanti a 'saracinesca' MAIGNAN e TONALI in mediana in coppia con KRUNIĆ dietro al terzetto di fantasisti MESSIAS-DÍAZ-LEÃO e all'unica punta GIROUD.
4-2-3-1 con Maignan; Calabria-Thiaw-Tomori-Hernández; Tonali-Krunić; Messias-Díaz-Leão; Giroud.
QUI VERONA
'Chi si arrende è un vile! Tutti a Milano!' e 'Chi si arrende è un vile! Fuori i coglioni!': Non v'è alcun dubbio su quale sia lo stato d'animo della Curva Sud che ha esposto i suddetti striscioni al Bentegodi e al campo di Peschiera ma la squadra, dal punto di vista mentale, saprà andare oltre il pareggio-mazzata sul fil di lana subito dall'EMPOLI e combattere con tutte le forze per strappare almeno un punto a San Siro?
È quello che si chiedono i tifosi scaligeri piagati da un'annata veramente difficile per i nostri colori. LAZOVIĆ e VERDI lavorano al massimo per esserci, DOIG e DAWIDOWICZ ancora in dubbio mentre LASAGNA salterà anche quest'ultima trasferta dopo la sfortunata ricaduta.
Probabile formazione
Difficile rivedere CABAL come braccetto di difesa mancino dopo il primo tempo in grande difficoltà contro l'EMPOLI, spazio quindi a CECCHERINI a fianco dei confermati HIEN e MAGNANI; in mezzo si va verso la conferma di TAMÈZE e ABILDGAARD con SULEMANA terzo incomodo mentre sulle fasce DEPAOLI e asinistra darà anora il cambio ad un LAZOVIĆ che purtroppo non sembra in grado di partire dall'inizio.
Sulla trequarti dovrebbe essere VERDI a far coppia con NGONGE mentre in attacco GAICH contenderà fino all'ultimo il posto a ĐURIĆ.
3-4-2-1 con Montipò; Magnani-Hien-Ceccherini; Faraoni-Tamèze-Abildgaard-Depaoli; Verdi-Ngonge; Djurić.[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Mister PIOLI tecnico del MILAN «Domani dovremo battere l'Hellas Verona perché siamo il Milan, perché giocheremo - ancora una volta - davanti a oltre 70mila tifosi e potremmo inoltre diventare la seconda squadra con più punti casalinghi dopo il Napoli. Non ci servono motivazioni extra, abbiamo il dovere di chiudere il campionato nel miglior modo possibile. La classifica è sempre importante, vogliamo assolutamente ottenere i tre punti anche se l'Hellas sarà altamente motivato. Dobbiamo dare il massimo e rimanere concentrati su noi stessi» ACMilan.com
Gianfranco ZIGONI sulla partita con l'EMPOLI e il prossimo match a San Siro parla al 'Corriere di Verona' «Non ci ho dormito la notte. Come si fa a buttare via una partita così? Adesso è dura, ammetto di avere un brutto presentimento, però continuo a sperare. Vedo quel giocatore (Abildgaard, ndr ) che indietreggia e nessuno che va ad aiutarlo raddoppiando. Mi domando: 'Che succede? Così segnano'. Ed è successo. Con il Milan c’è proprio bisogno di andare oltre la storia. Neanche io ci ho vinto con il Verona, figurati...» TuttoMercatoWeb.com
Antonio DI GENNARO a L'Arena «Contro l’Empoli era fatta per l’Hellas. Era una partita da portare a casa a ogni costo, anche perché i toscani avevano assenze importanti, ma si sono rivisti i consueti limiti mentali del Verona. A trenta secondi dalla fine non puoi concedere tre o quattro metri in area a Stojanovic!. Il Milan sarà appagato per aver raggiunto l’obiettivo minimo stagionale, vale a dire la qualificazione in Champions, ma il Verona dovrà disputare la partita della vita. I rossoneri hanno concesso qualcosa durante il campionato, ma non arriveranno regali e i dettagli saranno decisivi... Nonostante abbiano dato tutto a Budapest, i giocatori della Roma dovranno battere lo Spezia per qualificarsi nuovamente all’Europa League. La squadra di Semplici però è in difficoltà e se gioca come contro il Torino può essere battuta anche da una Roma a metà. L’ipotesi spareggio è concreta. E lì, in gara secca, può davvero succedere di tutto. Non voglio fare polemica, però il Lecce ha difeso Baroni e ha avuto un’idea di calcio per tutta la stagione. Ciò non è avvenuto con Verona e Spezia e queste sono cose importanti. Non si può vendere tutti e perdere D’Amico. Se non ci sono tanti soldi a disposizione, si può parlare chiaro con la piazza e iniziare un progetto con i giovani, tanto il tifoso seguirà sempre l’Hellas» CalcioHellas.it
Mister SEMPLICI tecnico dello SPEZIA «Non ho mai messo in discussione le designazioni o cose successe in altre partite, oltre che nelle nostre. Ho grande fiducia nella classe arbitrale, gli arbitri che ci hanno designato sono tra i migliori. Allo spareggio non ho nemmeno pensato, siamo convinti di fare un risultato positivo, poi vedremo cosa faranno gli altri. Per fortuna negli ultimi anni si è invertito il trend delle ultime partite, tutti se le stanno giocando con massima serietà. Sono convinto che troveremo una partita difficile, così come sarà per il Verona. Sono sereno su questo» TuttoMercatoWeb.com
Daniel MALDINI in prestito dal MILAN allo SPEZIA rassicura i tifosi liguri a 'La Gazzetta dello Sport' «Non ho sentito nessuno dei ragazzi. Ma non serve. Sono sicuro che faranno il loro lavoro e cercheranno di vincere, come sempre. Non è necessario che li chiami. E papà… Beh, con lui ho parlato, certo. Ma mica delle partite di domenica. È stata una telefonata normale. Certo che sembra quasi un segno del destino: io e il Milan che ci incrociamo a distanza in una giornata così importante. Comunque in Italia adesso tutti giocano al massimo anche gli ultimi turni: non sarebbe giusto mettere in dubbio la professionalità di qualcuno» TuttoMercatoWeb.com
Gianmarco Medusei presidente del consiglio regionale della Liguria e tifoso spezzino doc punta il faro sul VERONA «Siamo una realtà consolidata, con una tifoseria e una città che meritano rispetto chiediamo la massima attenzione per domenica dopo una serie di sviste arbitrali, ultima il clamoroso fallo di mano sul gol del Verona contro l’Empoli". Insomma, nell’ultima giornata della serie A, allo Spezia sono andati a cercare il pelo nell’uovo per togliere un calcio di rigore e annullare un gol a Nzola, mentre al Verona non è stato visto un fallo di mano e in precedenza non è stato espulso Cabal che ha fermato una chiara occasione da rete e ha tirato una gomitata a un avversario in piena area di rigore. Lo Spezia deve potersi giocare la salvezza ad armi pari non si possono tollerare certe sviste arbitrali che indirizzano le partite in una direzione. Spero non siano vere, perché sarebbero molto gravi le parole del presidente Setti che si augura un Milan “distratto”...» LaNazione.it
Thomas HENRY a L'Arena «l mio stop è stato devastante per la mia testa e non solo per il fisico. E’ lunga ancora, però non facendo le vacanze estive, sarò pronto per il prossimo campionato. Dicono sei o otto mesi per tornare quello di prima. Sto lavorando forte per quello. Vittoria sul Lecce? Non ho pensato che fossimo già salvi, la Serie A è molto dura, più di qualsiasi altro campionato. Per la salvezza è stato sempre un discorso tra noi e lo Spezia. Ora ci sono novanta minuti e poi si vedrà. Mi dispiace non essere a Peschiera con i miei compagni. Spero che vada tutto bene per il Verona» CalcioInPillole.com
Mimmo VOLPATI al 'Corriere di Verona' «Dopo il 6-0 contro l'Inter pareva che fosse finita, che una mazzata così avesse steso la squadra. Invece si è tirata su ed è andata a vincere a Lecce. Certo, è davvero durissima. Lo spogliatoio deve avere tanta forza dentro. Lo spareggio per me è l'ipotesi più probabile, ma spero ancora. Serve una prova di spessore» TuttoMercatoWeb.com
Il giornalista Manuel Codignoni a 'Piazza Affari' su TMW Radio «Sono diversi anni che il Verona vende metà squadra e si salva uguale. Basti pensare alle dichiarazioni di Cioffi alla prima giornata. Questo giochetto, perciò, doveva arrivare ad una conclusione...» TuttoMercatoWeb.com
SERIE A: La SAMPDORIA evita il fallimento passando da FERRERO alla coppia RADRIZZANI-MANFREDI, la JUVENTUS patteggia e se la cava a 'tarallucci e vino' (altro che, come sostiene Gravina, giustizia veloce, puntuale, rigorosa) come sempre; durissimo con Gravina (presidente della FIGC) il patròn della TERNANA BANDECCHI ai microfoni di TVPLAY 'La Juventus ha rubato, il Chievo aveva una situazione simile è stato fatto fallire. Mi sono sempre comportato nella maniera giusta, ho pagato le tasse che dovevo pagare, gli stipendi che dovevo pagare. Il mondo del calcio a me fa particolarmente schifo, ogni volta emerge qualcos’altro, troppe irregolarità su cui si passa sopra. Penso che da domani comincerò a rubare per poter risparmiare qualcosa, poi mi aspetto di essere assolto perché faccio tanti soldi e sono nel mondo del calcio...'
EUROPA LEAGUE: ROMA ko ai rigori in finale col SIVIGLIA dopo 150 minuti di gioco, polemiche da parte dei giallorossi per un tocco sospetto con braccio largo di un avversario nella propria area.
ECONOMIA
Martedì, 30 maggio 2023 Moda, Manila Grace ko: in rosso il marchio del patron dell'Hellas Verona
L'azienda Antress Industry in mano a Maurizio Setti, attiva nel settore del fashion col marchio "Manila Grace", a causa del Covid ha subito perdite per 11,8 mln
di Andrea Giacobino
Antress Industry in rosso, Andrea Billi nuovo amministratore unico
Strada in salita a 40 anni dalla nascita per Antress Industry (Antress), società di moda di proprietà attraverso la Moulin Rouge dell’imprenditore Maurizio Setti, fra l’altro proprietario e presidente dell'Hellas Verona, consigliere delegato e socio di maggioranza del Mantova 1911. Qualche giorno fa, infatti, Emilia Salvatore giudice delegato del tribunale di Modena ha nominato Maurizio Bisi commissario dell’azienda ammessa al concordato preventivo, così accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Andrea Novarese dello studio White & Case.
FONTE: AffarItaliani.it
Sport Calcio – Mantova, il momento no di Setti: dai debiti con l’azienda allo spettro della B col Verona
31 Maggio 2023
MANTOVA È un periodo difficile per Maurizio Setti. La retrocessione del Mantova è solo uno degli episodi negativi che andranno a incidere sulle scelte future, in ambito sportivo e professionale, dell’imprenditore carpigiano. È di questi giorni la notizia che l’azienda Antress Industry, di proprietà di Setti e attiva nel settore del fashion col marchio Manila Grace, ha subìto perdite per quasi 12 milioni di euro. Il Tribunale di Modena ha nominato un commissario dell’azienda che è stata ammessa al concordato preventivo. Per facilitare il concordato, Setti si è dimesso dal consiglio d’amministrazione di cui era presidente e amministratore delegato.
E poi c’è il Verona. Mentre proseguono nel riserbo più assoluto le trattative per la cessione del club (di cui vi abbiamo dato conto sulla Voce di lunedì) a un fondo qatariota, c’è lo spettro della retrocessione in Serie B da scacciare. Attualmente l’Hellas divide il terzultimo posto con lo Spezia e quindi si andrebbe allo spareggio. Domenica ultima giornata di campionato: i liguri affronteranno all’Olimpico la Roma, mentre il Verona sarà a San Siro contro un Milan già sicuro della qualificazione in Champions. Staremo a vedere.
Per quanto riguarda la situazione col Mantova, la strada è tracciata: Setti cederà le sue quote a Filippo Piccoli. C’è un’intesa di massima, ma manca l’accordo sulla parte economica, che dipenderà in buona parte dalla categoria che disputerà il Mantova il prossimo anno.
FONTE: VoceDiMantova.it
Josh Doig ha vinto la quattordicesima edizione del premio Sante Begali, il riconoscimento dedicato alla memoria del grande ex gialloblù, capitano del Verona tra il 1949 e il 1962, scomparso nel 2008 e ricordato per la grande correttezza in campo. Nella votazione dei tifosi, il difensore scozzese è stato preferito agli altri quattro finalisti Lorenzo Montipò, Darko Lazovic, Adrien Tameze e Yayah Kallon. Il premio è stato consegnato da Pier Giorgio Begali, figlio di Sante e ideatore del premio. Juanito Gomez, al Verona dal 2008 al 2010 e dal 2011 al 2017, invece, è stato insignito del riconoscimento dedicato ai grandi ex, entrando così a far parte degli ‘Indimenticabili’.
Palmares premio Fair Play
2010 Pensalfini
2011 Rafael
2012 Rafael
2013 Sgrigna
2014 Agostini
2015 Benussi
2016 Siligardi
2017 Bessa
2018 Romulo
2019 Di Carmine
2020 Silvestri
2021 Veloso
2022 Lasagna
2023 Doig
NEWS Errori in Verona-Empoli: lo Spezia esprime disappunto alla Lega Serie A
Tre gravi errori dell’arbitro Chiffi al Bentegodi e il rigore revocato a Nzola contro il Torino nel mirino
di Guido Lorenzelli Maggio 30, 2023 - 15:00
Non sono ovviamente passati inosservati neanche alla dirigenza dello Spezia durante Verona-Empoli 1-1 i tre gravi errori dell’arbitro Chiffi.
A questi va aggiunto la revoca del netto rigore conquistato da Nzola per fallo di Buongiorno, che poteva valere l’1-1 già nel primo tempo, tolto dal VAR per un controllo con il braccio di Gyasi nettamente spinto da un calciatore granata nella circostanza in cui il capitano cercava di controllare di petto il pallone.
E come riporta oggi La Nazione la dirigenza dello Spezia ha deciso di farsi sentire in Lega Serie A esprimendo disappunto per la direzione delle due partite.
Un gesto dovuto da parte del Club di via Melara che probabilmente non porterà a niente o quasi, ma in qualche modo lo Spezia doveva farsi sentire.
FONTE: CalcioSpezia.it
3 Giugno 2023 - 12:53 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, un silenzio assordante
Alla vigilia della sfida in programma allo stadio Meazza, il club gialloblù ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione. Bocche cucite. Nessuno escluso. L’allenatore Zaffaroni, prima della partenza per Milano, non si presenterà davanti a microfoni e taccuini. Men che meno il presidente Setti o il direttore sportivo Sogliano.
La speranza è che sia il campo a parlare, a favore dei gialloblù, domani sera.
1 Giugno 2023 - 09:56 Hellas Live Lettura: 1 min. L’Hellas Verona deve cercare di pensare solo a fare risultato domenica sera al Meazza
È inutile aspettarci aiuti dagli altri. Chiaro, il risultato di Roma ci interessa da molto vicino, ma prima di tutto dobbiamo trovare la forza per strappare almeno un punto ai rossoneri dell’ex Pioli. Solo così possiamo, a 90’ dal termine del campionato, tenere ancora viva la speranza di mantenere la categoria.
All’Olimpico, lo Spezia troverà una Roma sicuramente provata dopo il brutto ko di ieri sera nella finale di Europa League, ma Mourinho non farà alcuno sconto agli spezzini di Semplici, non solo per confermare un posto in coppa, ma anche per chiudere al meglio la stagione davanti ai suoi tifosi.
Questo travagliato campionato offre così l’ennesima occasione ai gialloblù, con due risultati su tre a disposizione contro il Milan.
È anche vero però che in caso di sconfitta sia dell’Hellas Verona che dello Spezia, la situazione in classifica rimarrebbe invariata, con entrambe le squadre che chiuderebbero così la stagione regolare a quota 31 punti.
Ma all’eventuale spareggio ci penseremo domenica sera solo dopo il triplice fischio finale.
FONTE: HellasLive.it
È il giorno della verità. L'attesa sta per terminare: oggi l'Hellas conoscerà il proprio destino. Provvisorio o definitivo che sia. Gli scenari sono tre: salvezza diretta, in caso di vittoria o pareggio in casa del Milan e contestuale sconfitta dello Spezia a Roma, retrocessione, qualora dovesse accadere l'esatto opposto, oppure il 'purgatorio' dello spareggio in campo neutro, nel caso in cui i risultati dei gialloblù e dei liguri dovessero sovrapporsi. Tutto ancora aperto, a novanta minuti dal termine del campionato: c'è voglia di inseguire l'impresa, in quel Meazza rossonero mai espugnato dai veneti nella loro storia. Serveìirà però che la squadra di Zaffaroni mostri il proprio volto migliore, quello delle grandi prestazioni contro Lazio o Napoli, che hanno fruttato gli unici due pareggi contro le big in questo campionato.
Un segno 'X', questa sera, potrebbe apporre il sigillo sulla permanenza in Serie A.
Lazovic e Verdi arruolabili: uno in panchina e l'altro dall'inizio?
L'elenco dei convocati, diramato nel tardo pomeriggio di ieri, ha regalato qualche lieta conferma. A partire dal rientro di Darko Lazovic, sul quale Zaffaroni si era mostrato possibilista già prima della sfida contro l'Empoli. Il serbo ha recuperato in extremis, e difficilmente verrà rischiato dall'inizio, ma potrebbe tornare utile in caso di estrema necessità in corso d'opera. Chi può candidarsi a una maglia da titolare è Verdi: sette giorni fa era in panchina, ma di fatto non ancora arruolabile, nemmeno per un breve spezzone. Con una settimana di allenamenti in più nelle gambe, però, lo scenario è cambiato: Simone spera di poter vivere una notta da protagonista, inseguendo un'altra impresa, dopo quella riuscitagli un anno fa a Salerno.
Ultima chiamata per il treno salvezza. Con una possibilità d'appello, legata - soprattutto in caso di pareggio o sconfitta - a quello che lo Spezia riuscirà a raccogliere sul campo della Roma. Gli ultimi mesi hanno però insegnato al Verona a non aggrapparsi ai risultati altrui: i liguri hanno mietuto vittime illustri (Milan e Inter su tutte), e tenteranno un altro colpo grosso all'Olimpico, contro una squadra incerottata e reduce dalla bruciante sconfitta in finale di Europa League. Un assist indiretto per l'Hellas, visto che la Roma dovrà necessariamente vincere per evitare di farsi superare dalla Juventus. Al contempo, però, le fatiche del match di mercoledì potrebbero presentare il conto questa domenica.
Vincere a San Siro? Più di un'impresa
I 'colpi grossi' ai quali si faceva riferimento hanno fruttato ben sei punti allo Spezia, consentendogli di fatto di non sprofondare nelle sabbie mobili della zona retrocesione.
All'Hellas è mancato proprio questo: una vittoria contro una big, consolidata abitudine del triennio con Juric e Tudor, miraggio irraggiungibile in questo campionato. C'è ancora tempo per rimediare, ma per farlo occorrerebbe imporsi in casa del Milan (domani sera, ore 21), impresa mai riuscita ai veneti in tutta la loro storia. Il che, peraltro, non sarebbe automaticamente garanzia di salvezza diretta, ma scongiurerebbe quantomeno lo spauracchio di una retrocessione diretta. Tutto in novanta minuti: in caso di arrivo a pari punti con lo Spezia l'ultimo slot per la permanenza in A verrà assegnato da uno spareggio in campo neutro, ma a pochi metri dal traguardo può ancora succedere qualsiasi cosa.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
3 GIUGNO 2023 Serie A TIM | #MilanVerona: i numeri
Verona - Le statistiche, i numeri e le curiosità fornite da Opta Sports relative a Milan-Hellas Verona, 38a giornata della Serie A TIM 2022/23, in programma domani, domenica 4 giugno, allo stadio 'Giuseppe Meazza' (ore 21).
I PRECEDENTI
Gara numero 62 in Serie A tra Milan e Verona: sono 10 le vittorie dei gialloblù, con 21 pareggi e 30 successi per la formazione lombarda a completare il bilancio.
L'unica sfida tra Milan e Verona giocata nel mese di giugno risale al ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, andato in scena mercoledì 1 giugno 1983 allo stadio 'Giuseppe Meazza'. La gara si concluse con il punteggio di 3-3 e il conseguente passaggio del turno dei gialloblù. A segno, per la formazione allenata da Osvaldo Bagnoli, Roberto Tricella, Dirceu e Domenico Penzo, autore del colpo di testa decisivo, al minuto 89'.
CURIOSITÀ
Il Verona è la squadra che ha vinto più duelli in questa Serie A: 2037.
Marco Zaffaroni ha affrontato una sola volta il Milan in carriera, da giocatore, il 28 settembre 1988 quando vestiva la maglia del Torino, nella gara valida per la 3a giornata del Girone A di Coppa Italia (terminata 1-0 in favore dei granata): raggruppamento vinto dall'Hellas Verona con 7 punti.
FOCUS GIOCATORI
Il Milan è una delle tre squadre contro cui Marco Davide Faraoni ha segnato più di un gol in Serie A (due, come a Napoli e Roma) - tra queste tre formazioni però, quella rossonera è quella affrontata meno volte dal classe '91 nella competizione (nove incontri).
Isak Hien è il giocatore ad aver ingaggiato complessivamente più duelli in questa Serie A (375) ed anche il primo per quanto riguarda lo stesso dato relativo ai novanta minuti (12.24).
2 GIUGNO 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento venerdì 2 giugno
Castelnuovo del Garda - Oggi, venerdì 2 giugno, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto le seguenti attività: attivazione e lavoro tattico.
1 GIUGNO 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento giovedì 1 giugno
Castelnuovo del Garda - Oggi, giovedì 1 giugno, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto le seguenti attività: attivazione, lavoro tattico e partita a campo ridotto.
31 MAGGIO 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento mercoledì 31 maggio
Castelnuovo del Garda - Oggi, mercoledì 31 maggio, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto le seguenti attività: attivazione tecnica, partite a tema e finalizzazioni.
30 MAGGIO 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento martedì 30 maggio
Castelnuovo del Garda - Oggi, martedì 30 maggio, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto le seguenti attività: lavoro defaticante per chi è sceso in campo contro l'Empoli; attivazione tecnica, possessi e mini partite per chi, invece, non è stato impiegato o è subentrato a gara in corso.
I giocatori Padel Dawidowicz, Josh Doig, Darko Lazovic e Simone Verdi hanno svolto un lavoro sul campo a parte.
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A: La SAMPDORIA evita il fallimento passando da FERRERO alla coppia RADRIZZANI-MANFREDI, la JUVENTUS patteggia e se la cava a 'tarallucci e vino' (altro che, come sostiene Gravina, giustizia veloce, puntuale, rigorosa) come sempre; durissimo con Gravina (presidente della FIGC) il patròn della TERNANA BANDECCHI ai microfoni di TVPLAY 'La Juventus ha rubato, il Chievo aveva una situazione simile è stato fatto fallire. Mi sono sempre comportato nella maniera giusta, ho pagato le tasse che dovevo pagare, gli stipendi che dovevo pagare. Il mondo del calcio a me fa particolarmente schifo, ogni volta emerge qualcos’altro, troppe irregolarità su cui si passa sopra. Penso che da domani comincerò a rubare per poter risparmiare qualcosa, poi mi aspetto di essere assolto perché faccio tanti soldi e sono nel mondo del calcio...'
EUROPA LEAGUE: ROMA ko ai rigori in finale col SIVIGLIA dopo 150 minuti di gioco, polemiche da parte dei giallorossi per un tocco sospetto con braccio largo di un avversario nella propria area.
30 MAGGIO 2023 17:41 Celebrare un patteggiamento come “il risultato più bello”: l’ultimo abisso del calcio italiano
Lasciar passare il messaggio che quanto accaduto in queste ore sia una sorta di trionfo della giustizia “veloce, puntuale, rigorosa” soprattutto per la tempistica sfasata che l’ha caratterizzata è qualcosa di stucchevole. Così come leggere l’accordo tra incolpato (i bianconeri) e la Procura federale come una sorta di atto di pacificazione nazionale è inaccettabile. La celebrazione del patteggiamento era qualcosa che si poteva evitare.
A cura di Maurizio De Santis
Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha commentato con soddisfazione l’epilogo del secondo processo sportivo alla Juve.
"Il risultato più bello per il calcio italiano". Usare queste parole per celebrare il patteggiamento della Juventus, la cui ex dirigenza era stata deferita per aver violato i principi di lealtà, correttezza e probità (come recita l'articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva) è qualcosa che si poteva evitare.
Parlare di "serenità ritrovata" dopo un compromesso sulla riduzione del danno per una società che, al netto dell'impianto accusatorio confermato dal Collegio di Garanzia del Coni, era stata condannata una seconda volta ma in forma più lieve (dal -15 al -10) per lo stesso filone (quello delle plusvalenze fittizie) è una capriola dialettica difficilmente comprensibile.
Leggere l'accordo tra incolpato (i bianconeri) e la Procura federale che aveva già fissato la data per il processo (15 giugno) sul filone manovre stipendi, rapporti con gli agenti, partnership con altre società come una sorta di atto di pacificazione nazionale è inaccettabile. Non perché la Juve andasse affondata, distrutta e spazzata via, spedita in B e quant'altro di peggio si possa augurare. No, non sarebbe stato giusto porsi con questo animo.
Ma neanche lo è lasciar passare il messaggio che quanto accaduto in queste ore sia una sorta di trionfo della giustizia "veloce, puntuale, rigorosa" soprattutto per la tempistica sfasata che l'ha caratterizzata, con tutto quel che ne è derivato in termini di equilibri e condizionamenti sull'intero campionato. E se a esprimere questi concetti è il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è anche peggio.
Se la Juventus, che ha trattato sulla sua posizione, s'era ritrovata in una vicenda scabrosa non è stato certo per l'ira funesta e forcaiola della stessa Procura federale, che prima ha operato di slancio improvviso e poi, poco alla volta, ha sancito la chiusura del caso modulando con gli avvocati il male minore (una multa di 700 mila e rotti euro) rispetto alla mole e alla gravità delle imputazioni, ma a causa dell'Inchiesta Prisma di Torino e delle violazioni che i magistrati hanno rilevato nella gestione finanziaria e dei bilanci prefigurando ipotesi di reato in ambito penale.
In buona sostanza, a cacciare la Juve in questo pasticcio è stata se stessa, il board dimissionario e inibito che l'ha diretta in questi anni (inibizioni ribadite anche dal Collegio di Garanzia del Coni oltre che dalla CAF). E, tutto sommato, non ne esce così male: ha conservato un posto in Europa, ha regolato oggi e subito i conti con la giustizia sportiva, e adesso può riprendere a programmare il futuro con meno ansie anche in caso di sanzioni dell’Uefa. Perché è meglio star fuori dalla Conference quest'anno (magari sacrificando un trofeo nemmeno tanto redditizio sull'altare del rischio calcolato) che imbattersi in un tremendo biennio di assenza dalle Coppe.
"Con questi 30 giorni – ha aggiunto il numero uno della Figc – la giustizia esaurisce il suo corso". Già, peccato che in questo mese (compresa la scia di veleni che s'è portata dietro) sia accaduto di tutto e la stagione stravolta per ben tre volte nel giro di poco tempo: -15 iniziale inflitto alla Juve, cancellato con pena da rivedere rinviando tutto in Corte d'Appello, nuova sentenza di -10. E che, alla luce di tutto ciò, il presidente Gravina commenti con grande soddisfazione ed enfasi sincera l’epilogo del secondo processo sportivo spiega in quale abisso è sprofondato il calcio italiano.
FONTE: FanPage.it
La settimana-dieci giorni potenzialmente migliore del calcio italiano degli ultimi decenni è iniziata male, anzi, malissimo. Non c'entra molto la Roma, scippata dall'arbitro Taylor soprattutto per un rigore abbastanza evidente, bensì la sentenza sugli stipendi della Juventus. Partiamo da un assunto: nessuno ce l'ha con i bianconeri, ma come si denuncia il malcostume delle plusvalenze - andare a vedere gli altri editoriali per conferma, ora tutti parlano del caso Osimhen ma prima delle Procure nessuno si azzardava neanche ad entrarci (a parte noi) - è giusto capire perché i bianconeri sono riusciti in un colpo da maestro, sotto la placida regia di un Gabriele Gravina. Le domande sono semplici, quasi scontate. Perché solo 718 mila euro di multa? Perché 718 mila euro di multa e non 717? In che modo è stata calcolata la sanzione? E considerando che la Juventus aveva un monte stipendi oltre i 250 milioni, non sembra un po' poco?
Non è che sembra. È molto poco. Eppure ci dovrebbe essere una levata di scudi contro i bianconeri. Invece l'unico - verrebbe da dire povero, se non fosse che ha mostrato più dignità degli altri - a lamentarsi è stato Bandecchi, della Ternana. Nemmeno Commisso ha detto qualcosa, ma va detto che lui si era esposto in tempi diversi. Il calcio è un circuito chiuso. Chi dà contro la Juventus, la principale forza economica del calcio italiano, rischia di avere dei problemi, almeno in potenza, relativamente grossi. Tutti quanti si sono detti soddisfatti, non solo Gravina - principale sponsor dell'operazione, eppure è vicepresidente UEFA con Ceferin che stangherà la Juve, ça va sans dire - ma anche gli altri dirigenti. Perché? Perché così fan tutti, o lo hanno fatto in un passato remoto. Il Napoli con Osimhen non voleva inserire Liguori, Manzi e Palmieri, perché era una stortura evidente per chi manco c'è mai stato a Lille. Però in Francia guardano con molta attenzione i bilanci e il rischio, per il club francese, era quello di non potersi iscrivere. E allora ecco che Osimhen è valutato 70 milioni, Karnezis e i tre carneadis (scusate il gioco di parole) ne valgono 20. Tutti felici.
Non bisogna però confondere patate con ananas. Perché questa è la questione stipendi - e se non paghi i contributi vieni penalizzato, chiedere ai club di B e C come Reggina o Siena (ma anche altri) - e l'altra è quella delle plusvalenze. Ma alla fine qui non c'è più niente di sportivo. Si gioca per guadagnare e per spendere, soprattutto dirigenti e club, poi se arriva il risultato va bene, altrimenti chissenefrega. Magnifichiamo il percorso della Roma perché Mourinho ha fatto un miracolo, è vero. Ma è un club che perde ogni anno centinaia di milioni. Centinaia. Vuol dire che quelli che mettono le firme probabilmente in campo economico non ne capiscono un tubo, se va bene, o sono in malafede, se va male. Chiaramente non è solo la Roma, che peraltro con i Friedkin stanno cercando un percorso virtuoso, spendendo zero per il mercato. Sono tutti i club. Dalla Juventus in giù. L'Inter che rimane in piede grazie a Oaktree e che si permette di dire di no a 54 milioni per Skriniar (e arriva in finale di Champions senza), oppure il Bologna che negli anni di Saputo ha fatto un -200 milioni e rotti. La Sampdoria che viene salvata è il chiaro esempio che il calcio ha delle potenzialità enormi, ma che poi alla fine arriva Pantalone a pagare per tutti e ripianare.
Per finire: la sanzione della Juventus sulla manovra stipendi è ridicola. La UEFA arriverà e gli toglierà la Conference/Europa League, tutti quanti ricominceranno come prima. Magari con l'accortezza di far passare un paio di sessioni di mercato. Però se Gravina vuole davvero cambiare qualcosa, la smetta con le regole da zone più sul grigio che sul bianco o sul nero. Ci si può iscrivere se si rispettano i paletti. Si può comprare un club se presenti delle certezze a livello monetario. Si possono costruire stadi se... No, questo è un altro mondo. Perché siamo in Italia e c'è sempre qualcuno che vuole decidere qualcosa e, possibilmente, scaricare il barile sugli altri. Esattamente come la Juventus del così fan tutti. Il bello è che funziona. Sempre.
Igor Tudor lascia l'Olympique Marsiglia. Lo ha confermato lo stesso tecnico croato nella conferenza stampa in vista dell'ultimo impegno di campionato. Una conferenza alla quale sono presenti anche Pablo Longoria e Javier Ribalta: "Ciao a tutti, non parlo francese ma voglio ringraziare il presidente e tutti voi. È stato un onore lavorare all'interno di questo club, all'interno di questa famiglia con tifosi unici. A livello personale sono cresciuto. Lascio il club in una situazione migliore di quella in cui l'avevo trovato. Lascio per motivi privati e professionali. Non ho firmato con un altro club e non ho litigato con nessuno. Penso che lavorare qui per un anno sia come lavorare per due o tre anni in un altro club. Ci ho pensato per un po' e ho preso questa decisione".
"Scurdammoce ’o passato" sarebbe, a detta di Alessandro Barbano, "la colonna sonora perfetta" del patteggiamento "che chiude, più o meno onorevolmente, un contenzioso tra la Figc e la Juve". In una logica utilitaristica, sottolinea il giornalista dalle colonne del Corriere dello Sport, "il compromesso trovato realizza il suo obiettivo di riportare serenità e, per così dire, rimette la palla al centro, rendendo effettiva una sanzione che, alla luce degli illeciti contestati, pare anche ragionevole". Resta però il fatto che a questo risultato si giunge "in una logica di riequilibrio tra rapporti di forza, che lascia intatti i problemi di logicità e di coerenza mostrati dalla giustizia sportiva. E ne rende perciò indifferibile una riforma". Da quest'anno horribilis, chiosa Barbano la giustizia sportiva "esce sfigurata": "È l’ora di aprire un cantiere, con il contributo delle migliori intelligenze giuridiche del Paese, per costruire un sistema sanzionatorio coerente, equo, uguale per tutti, indipendente e autorevole. Si può ancora fare".
Il giorno dei giorni. Così avevamo titolato ieri per descrivere la giornata appena trascorsa. Doveva essere l'alba di una nuova era per la Sampdoria e così è stato. La notizia è arrivata intorno alle 22 quando prima all'emittente di Telenord l'ormai ex patron Massimo Ferrero ha annunciato il passaggio di mano della società blucerchiata e poi quando il presidente Marco Lanna, Alberto Bosco e Gianni Panconi sono scesi dalla sede di Corte Lambruschini per dare la notizia ai tantissimi tifosi presenti. Abbracci, cori e tanta felicità per una trattativa estenuante, iniziata in questi giorni e proseguita ad oltranza per tutte queste ore fino al momento in cui il board ha dato il via libera per il prestito obbligazionario per l'aumento di capitale per 40 milioni.
La giornata
Una giornata intensa dicevamo. Iniziata in mattinata e giocata su più fronti. A Milano le parti, Radrizzani e l'attuale proprietà, cercavano un'intesa sul passaggio di proprietà mentre a Genova andava in scena l'assemblea degli azionisti, ovviamente bloccata dall'esito di quanto accadeva nel capoluogo lombardo. Ore di trattative, che passavano come fossero anni, decenni. In prima serata, quando il sole stava per scomparire, arrivava l'ok da Milano con il Consiglio d'amministrazione che dava il via alla ricapitalizzazione delle casse societarie per una cifra che si aggira attorno ai 40 milioni. Il resto è storia recente con lo spettro del fallimento finalmente allontanato e la proprietà che passa al duo Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani ponendo fine dopo nove anni all'era di Massimo Ferrero.
I tifosi
All'esterno della sede si erano radunati fin dalle 13 tantissimi sostenitori blucerchiati guidati dai gruppi della Gradinata Sud che anche ieri hanno voluto presenziare nel piazzale di Corte Lambruschini. Tanti sono i cori di sostegno alla maglia blucerchiata, quelli cantati alla domenica sui gradoni dello stadio "Luigi Ferraris", ma anche cori contro la vecchia proprietà, l’ex presidente Edoardo Garrone - reo di aver commesso il “peccato originale” di aver regalato il club a Ferrero - e i tradizionali "Liberate la Samp" e "Giù le mani dalla Sampdoria". Poi la festa. La Serie D è scongiurata. La Sampdoria ripartirà dalla Serie B. Con Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi.
RASSEGNA STAMPA Il Fatto Quotidiano titola in apertura: "La Juve patteggia e se la cava con poco"
31/05 ALLE 08:23
di LUCA CHIARINI
"La Juve patteggia e se la cava con poco: multa e punti invariati". Questo il titolo che campeggia in apertura su Il Fatto Quotidiano all'indomani dell'ufficialità del patteggiamento del club bianconero con la Procura Federale nell'ambito della manovra stipendi. Nessuna nuova penalizzazione in classifica per la Signora, che dovrà pagare una multa di 718mila euro.
RASSEGNA STAMPA Il Giornale: "Multa da 700mila euro: i giudici salvano la Juve (e tutto il nostro calcio)"
31/05 ALLE 07:43
di LUCA CHIARINI
"Multa da 700mila euro: i giudici salvano la Juve (e tutto il nostro calcio)". Questo il titolo che campeggia in taglio basso su Il Giornale, all'indomani della chiusura dei conti del club bianconero con la giustizia sportiva. Ufficiale il patteggiamento della Signora, ma non di Andrea Agnelli, che andrà a processo.
RASSEGNA STAMPA L'apertura di Tuttosport: "Ritorno al futuro". La Juve ha chiuso con la giustizia sportiva
31/05 ALLE 07:13
di LUCA CHIARINI
"Ritorno al futuro", titola stamane in apertura Tuttosport. La Juventus ha chiuso con la giustizia sportiva, da oggi - sottolinea il quotidiano - si parla di calcio. Basta punti di penalizzazione, dal Tribunale Federale 718mila euro di ammenda. L'Europa al momento è salva, ma Ceferin può toglierla. Agneli patteggia a parte. Adesso Giuntoli e la decisione su Allegri.
Non usa mezze parole il presidente della Ternana Stefano Bandecchi, nuovo sindaco di Terni, in merito alla sentenza della Juventus: "Con tutto il rispetto per Gravina penso che debba cambiare spacciatore, ha detto qualcosa di gravissimo per un uomo con una carica come la sua. Ha sbagliato, quello che ha detto non ha né capo né coda, forse voleva dire qualcosa di diverso. Non esiste nessuno di considerabile sopra le leggi, perché sennò scusate io domani vado a fare una rapina in banca e con quei soldi risolvo i miei problemi. Il mondo del calcio deve allinearsi di più con le problematiche di tutti i giorni. Io voglio bene ai tifosi della Reggina, ma il Chievo aveva una situazione simile ed è stato fatto fallire. Il mondo del calcio continuo a capirlo poco, la Juventus ha debiti incredibili come Milan e Inter, è un mondo che fa vivere molto bene calciatori, allenatori, ma poi massacra i presidenti. Parlare con Gravina? Ci sono sempre discussioni, la Serie A prende molto più denaro di noi e ci sono discussioni incredibili tra A e B, in B abbiamo spese incredibili e infatti chi sale in A poco dopo scende, non c’è molto dialogo ad oggi”, ha detto Bandecchi ai microfoni di TVPLAY.
Il mondo del calcio mi fa schifo
“Mi sono sempre comportato nella maniera giusta, ho pagato le tasse che dovevo pagare, gli stipendi che dovevo pagare. Il mondo del calcio a me fa particolarmente schifo, ogni volta emerge qualcos’altro, troppe irregolarità su cui si passa sopra.
Penso che da domani comincerò a rubare per poter risparmiare qualcosa, poi mi aspetto di essere assolto perché faccio tanti soldi e sono nel mondo del calcio. Penso che ci siano decine di campionati tra A e D che andrebbero buttati, le cose andrebbero riequilibrate, perché chi fa certi magheggi ha inevitabilmente più disponibilità di altri. Inutile che qualcuno faccia il tifoso, qui bisogna tornare al concetto di giustizia. Sennò torniamo al 1979, gli uomini potevano ammazzare le donne se le ritenevano sgualdrine, ma le donne non potevano ammazzare gli uomini. Dobbiamo ricollegare il cervello, ci sono cose che vanno oltre il rettangolo verde, ci sono quelli che rubano e che non rubano, se hai rubato devi accettare la tua condanna, vale per tutti, non può non valere per Juventus o Milan o Inter, altrimenti si facessero il campionato loro. Tutti spendiamo i soldi per fare il campionato che è premiante, con categorie, promozione e retrocessioni, chi scende dalla A giocherà in B e chi è salito dalla B giocherà in A. Stessa cosa per la C. Bisogna tenere presente questi vasi comunicanti, il campionato italiano divide i soldi male, in Inghilterra e Spagna le cose vanno diversamente”.
Ospite della redazione di Tuttomercatoweb.com, l'ex attaccante Papa Waigo, oggi responsabile dell'accademia Ndar Diedj in Senegal, ha affrontato alcuni temi del calcio italiano, riguardanti perlopiù le squadre in cui ha giocato. La prima tappa in Italia, per lui, è stata in quell'Hellas Verona che oggi si trova a lottare per non retrocedere: "È una squadra particolare, sono anni da incubo. Arrivano in Serie A, fanno qualche anno buono e poi subito c'è un calo. La società deve rimediare alla mancanza di continuità, negli ultimi due campionati il Verona lottava per delle belle posizioni con giocatori che nessuno voleva. I cambi di allenatore danno fastidio, il club deve capire cos'altro non va. Succede spesso che fanno su e giù con la Serie B...".
Il problema principale è quindi nella fluidità della panchina?
"Nel calcio bisogna avere dei modelli societari. Che lavoro stanno facendo, quale progetto mettono in piedi? Fanno esplodere tanti giocatori sconosciuti e il giorno dopo vanno via... Questo rischi di pagarlo tanto, la società deve dare delle radici, una base di anni. Tutto parte da quello. E ogni volta che qualcuno parte, deve esserci subito chi può sostituirlo: se ogni anno perdi i migliori si fa difficile".
In questo dovrebbero ispirarsi all'Atalanta?
"Potrebbero, ma ora sono diversi anni che l'Atalanta sta su. E lavora molto coi settori giovanili: forse non si nota, ma ogni anno lanciano due o tre giovani. Hanno una Primavera che fa bene e un allenatore che crede nei giovani, questa continuità dà tranquillità. I cambi di panchina costano...".
A Firenze l'hanno capito, in questo biennio di Italiano.
"Lo conosco bene, perché è stato il mio capitano. Mi diceva sempre: "Tu vai, la palla te la facciamo arrivare". Vederlo a questi livelli non mi sorprende, era già un allenatore in campo. Ormai non si può nemmeno più chiamare giovane per quanto bene sta facendo. Sono sicuro che starà studiando già il West Ham e che ne stia parlando con tutti i suoi ragazzi".
[...]
Una parentesi conclusiva sul Genoa, altra sua ex squadra che festeggia il ritorno in A.
"Sono una squadra che ha fatto tanti anni di Serie A e questa scommessa Gilardino allenatore ha bisogno che gli sia costruito un progetto dietro. Sono contento per lui, ci ho giocato insieme sia a Verona che a Firenze, ora è lì ed è un grande uomo che merita tutto questo. Ora devono dargli fiducia e continuità, vedo che c'è una bella atmosfera nel gruppo, serve solo qualche rinforzo, qualche giocatore maturo da mettere dentro per fare bene il prossimo anno".
Infine, ci racconta del suo lavoro?
"Quando ho smesso di giocare sono tornato in Italia e ho preso il patentino UEFA B. Potevo lavorare qui, avevo delle proposte ma ho scelto di rientrare in Senegal, lì ci sono ragazzi che hanno bisogno dell'accompagnamento. Ho notato che ci sono tanti africani cui manca solo qualcuno che abbia giocato nel calcio e che stia loro vicino, che dia consigli. Lavoro molto sul piano della psicologia, per rendere fiduciosi e mentalmente forti i giovani. Ho una scuola calcio, lavoro con un procuratore spagnolo sul mercato internazionale e portiamo ragazzi in tutto il mondo. Mi occupo dell'Africa per l'Europa, mi sto divertendo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.