RECAP & IMPRESSIONI
Ritmo blando col caldo a ridurre i 22 in campo a più miti consigli nonostante l'importanza della posta in palio ma è il LECCE, ben più intraprendente del VERONA a passare in meritato vantaggio con KRSTOVIĆ dimenticato libero in area da GHILARDI e VALENTINI; i gialloblù palesano purtroppo le consuete difficoltà in fase di rifinitura con numerosi errori nei fondamentali e due punte che definire evanescenti è un eufemismo.
Fortunatamente, nel finale di primo tempo, COPPOLA indovina l'incornata imparabile all'incrocio opposto sul calcio di punizione di SUSLOV e ristabilisce l'equilibrio.
Nella ripresa il caldo e la paura bloccano le residue speranze di vittoria di entrambi i contendenti che si trascinano stancamente ad un pari che permette al LECCE di riagganciare l'EMPOLI al terzultimo posto e al VERONA di mantenere a -5 la retrocessione in attesa che il VENEZIA giochi domani al 'Franchi': Quota tranquilizzante ma non matematicamente sufficiente poer vivere senza patemi questo finale di stagione.
Una sola conclusione in porta da parte dell'HELLAS che nel primo tempo permette al VERONA di rimanere a galla in una giornata in cui l'intero popolo gialloblù, per giunta al cospetto dei campioni dello scudetto, attendeva una vittoria in uno scontro diretto e invece a recriminare, per un primo tempo in cui poteva ottenere di più (e una palla-gol sbagliata per millimetri nella ripresa), è ancora una volta l'avversario.
Pessimo anche il secondo tempo di un VERONA evanescente in attacco e vittima dei soliti erroracci di rifinitura nelle poche ripartenze concesse dal LECCE.
Viene rimandata ancora una volta la salvezza ma attenzione perché alla prossima arriva il COMO e nell'ultima al 'Castellani' sarà molto molto meglio essere già arrivati perché ho come l'impressione che se contassimo sul non carattere dimostrato anche oggi... Staremmo freschi.
IL GIORNO DOPO, A MENTE FREDDA...
Col LECCE cambia solo il risultato ma, per quanto non sia poco, sul piano dell'atteggiamento e del gioco la prestazione non è stata all'altezza delle aspettative del popolo gialloblù che, quantomeno riguardo al carattere e alla voglia di vincere si aspettava ben altro.
La salvezza ora è davvero vicinissima ma per ottenere ragione anche dalla matematica non è detto che non si debba arrivare addirittura all'ultima giornata: Niente che non si era preventivato ad inizio stagione, sia chiaro, ma anche grazie a questo e a causa del fatto che da anni ci hanno ormai abituato ad ingoiare m...a, e pure a ringraziare perché è pur sempre m...a di Serie A, le attese e le aspettative sulle mosse di una 'Presidio Investors' ancora in gran parte dietro le quinte (mentre davanti ha trionfato SETTI ancora una volta) saranno altissime.
Davvero non se ne può più di resettare completamente la squadra ad ogni stagione (quando va bene)!
È che anche da noi arrivi un progetto serio che segua un'adeguata programmazione contando su un budget finalmente all'altezza della categoria perché diversamente l'HELLAS VERONA continuerà ad essere ciò che è ormai diventato: Un porto di mare per gente in cerca di rilancio e scommesse sconosciute ai più (ma se il buongiorno s'è visto dal mattino chi convincerà gli americani che questa maniera di fare calcio è ormai improponibile?)
Come previsto GHILARDI e COPPOLA, scontata la squalifica, tornano al centro della difesa con VALENTINI ma non mancano un paio di 'sorprese' nelle fila scaligere come NIASSE al posto di SERDAR in tandem con DUDA al centro del campo e FRESE al posto BRADARIĆ sull'esterna sinistra; SUSLOV sulla trequarti cercherà di ispirare le due punte TENGSTEDT (di nuovo dal primo minuto) e SARR nel 3-4-1-2 di mister ZANETTI.
Risponde con un 4-2-3-1 il LECCE di mister GIAMPAOLO con FALCONE tra i pali, GUILBERT e GALLO terzini ai lati della coppia centrale formata da BASCHIROTTO e GASPAR, COULIBALY e PIERRET mediani e N'DRI (che vince il ballottaggio con PIEROTTI), HELGASON e MORENTE sulla trequarti in appoggio all'unica punta KRSTOVIĆ.
'Bentegodi' tutto esaurito per questa importantissima sfida salvezza al cospetto di molti eroi gialloblù che quarant'anni fa portarono a Verona il tricolore! Dirige la sfida il signor Fabio Maresca della sezione AIA di Napoli.
PRIMO TEMPO
3° PIERRET al volo da fuori area: Rasoterra debole destinato sul fondo...
13° MORENTE dal vertice sinistro: Palla in Curva Sud.
15° SUSLOV insegue e trattiene un avversario in maniera evidente: Cartellino giallo al trequarti gialloblù che verrà così squalificato contro il COMO.
16° MORENTE defilato a destra ma vicinissimo alla porta impegna severamente MONTIPÒ a terra: Occasione LECCE!
20° N'DRI dal vertice destro a fil di palo: MONTIPÒ blocca ancora a terra ma il 10 del LECCE s'era liberato di FRESE con una manata, si riprende con un calcio di punizione a favore del VERONA. 23° MORENTE sfugge a TCHATCHOUA e imbuca per KRSTOVIĆ che s'infila tra VALENTINI e GHILARDI e batte MONTIPÒ! LECCE in meritato vantaggio per ora, VERONA non pervenuto in fase offensiva.
29° Ottima ripartenza del VERONA ma alla fine TCHATCHOUA, sul più bello, sbaglia tutto servendo indietro dove non c'è nessuno: Protesta il Binti ma è un HELLAS molto impreciso con gli errori precedenti di DUDA e SUSLOV in mezzo al campo.
32° DUDA con un fallo sul velocissimo COULIBALY dopo una palla persa: Ammonizione per Ondrej che, diffidato, non ci sarà col COMO.
39° MORENTE dal limite dell'area prova la volée su una respinta: Palla sopra la traversa. 40° FRESE conquista un buon calcio di punizione dalla trequarti sinistra: Alla battuta SUSLOV con una palla a giro sul palo lontano dove COPPOLA sovrasta PIERRET e insacca all'incrocio opposto! Niente da fare per FALCONE e 1 a 1 HELLAS!
43° KRSTOVIĆ dal limite con una palla a effetto che sfiora il palo a destra di MONTIPÒ!
45°+1 GHILARDI con un tiro-cross dal lato corto dell'area: Palla suggli spalti.
45°+3 Il signor Maresca termina il primo tempo.
SECONDO TEMPO
46° SERDAR al posto di SUSLOV nel VERONA, VEIGA al posto di GUILBERT nel LECCE.
48° Bella cavalcata di TCHATCHOUA con finta e bel cross sul dischetto dove SARR, tutto solo, non incorna con la necessaria forza agevolando il recupero palla di FALCONE...
49° Inserimento di SERDAR con rasoterra dal limite neutralizzato da FALCONE con un tuffo a destra ma bella iniziativa di Suat.
50° SARR con uno spunto da sinistra, palla a centroarea per TENGSTEDT che liscia e TCHATCHOUA in ritardo... Altra azione pericolosa che meritava una rifinitura diversa.
55° Doppio cambio LECCE: Dentro BANDA e PIEROTTI al posto di MORENTE e N'DRI.
57° DUDA con un calcio d'angolo da sinistra sul primo palo dove COPPOLA di testa anticipa BASCHIROTTO ma allarga troppo sul secondo palo.
60° Gran riipartenza del LECCE, COULIBALY invita PIEROTTI al traversone che attraversa tutta l'area gialloblù e, sul secondo palo, BANDA arriva con un pizzico di ritardo a porta vuota! LECCE di nuovo vicino al vantaggio.
63° MOSQUERA da il cambio a un TENGSTEDT irriconoscibile nelle fila gialloblù.
65° Cambia anche il LECCE: BERISHA al posto di PIERRET.
72° NIASSE sbatte la palla a terra a causa di una rimessa laterale a suo dire invertita: Maresca estrae il giallo.
75° GASPAR non ce la fa dopo lo scontro aereo con MOSQUERA, spazio a GABRIEL nelle fila del LECCE.
76° Doppio cambio HELLAS: BERNÈDE per NIASSE e LIVRAMENTO per SARR.
79° BERISHA con un'azione prepotente fino in area mentre nessuna maglia gialloblù riesce a prendere l'avversario: Tiro debole, MONTIPÒ agguanta in presa bassa.
80° Ultimo cambio HELLAS: DANILIUC per VALENTINI e rimane sul centrosinistra.
90°+1 TCHATCHOUA con una manata su BANDA: Maresca lascia finire l'azione poi estrae il giallo.
90°+5 Maresca termina la gara: Altro passettino verso la salvezza ma che fatica ancora una volta in uno scontro diretto...
VOTI
MONTIPÒ Al 16° su MORENTE e al 20° su N'DRI riesce a metterci una pezza poi, sull'errore di VALENTINI in diagonale su KRSTOVIĆ, intercetta in uscita disperata ma purtroppo non riesce a chiudere lo specchio. Inoperoso nella ripresa 6+
GHILARDI Al 23° si fa sfilare alle spalle KRSTOVIĆ e anche se l'errore è più di VALENTINI ci si aspettava d Daniele un attenzione diversa in quell'occasione. Ordinaria amministrazione nel secondo tempo 5,5
COPPOLA Alla fine prende il premio di man of the match e col senno di poi è di certo meritato perché non sbaglia praticamente nulla dietro e davanti risulta quest'oggi decisivo con un gol fantastico che probabilmente dagli attaccanti non sarebbe mai e poi mai arrivato. Va vicino all'incredibile doppietta anche al 57°. Imperioso su KRSTOVIĆ all'82° in tackle scivolato. 7,5
VALENTINI Al 13° esagera col tackle su N'DRI e rischia grosso ma fortunatamente Maresca non vede un fallo che era come minimo da ammonizione. Al 23° non segue il taglio di KRSTOVIĆ che puntualmente punisce il VERONA. Bruttissimo errore in uscita su COULIBALY al 66°, fortunatamente ripara FRESE 5- (gli da il cambio DANILIUC all'80°: Non giudicabile)
TCHATCHOUA Al 23° non riesce a fermare MORENTE che lo supera e fornisce a KRSTOVIĆ la palla del vantaggio. Ottima ripartenza al 29° ma, sul più bello, sbaglia tutto servendo indietro dove non c'è nessuno! Ottima la palla che regala a SARR in apertura di ripresa. Ammonito al 91° per una manata su BANDA 6-
DUDA L'ammonizione che prende al 32° dopo un fallo sul velocissimo COULIBALY lo esclude dalla partita col COMO ma aldilà di questo è qualche partita che infila banali errori in fase di impostazione e questo penalizza un HELLAS molto a corto di qualità. Buono il corner con cui al 57° premia COPPOLA ma è troppo poco in un match in cui doveva dare ai compagni una determinazione e una sicurezza diverse 5,5
NIASSE Ad un giocatore che fa della forma fisica praticamente tutto l'infortunio ha tolto il senso di stare in campo col VERONA che tuttavia ha bisogno al momento di ogni goccia di energia da ogniuno dei suoi componenti, ecco perché oggi gioca senza davvero imbroccarne mezza. Al 72° protesta platealmente e viene ammonito 5 (gli da il cambio BERNÈDE al 76°: Prova a giocare qualche palla interessante ma si rende presto conto che i compagni tirano indietro e quindi si adegua all'andazzo... 6-)
FRESE Al 40° da un fallo su di lui nasce il calcio di punizione del pari scaligero poi combina poco altro ma anche come oggi a mezzo servizio è probabilmente più determinante di BRADARIĆ: Importante averlo ritrovato 6
SUSLOV Al 15° insegue e trattiene un avversario in maniera evidente venendo ammonito. Commette un sacco di errori nei pochi palloni che riesce a gestire ma al 40° parte dai suoi piedi l'assit per il pari di COPPOLA 5,5 (gli da il cambio SERDAR al 46°: Il suo match sta tutto in quel tiro masticato al 49° dove ha un bel lampo ma poi s'impappina sul più bello 5,5)
TENGSTEDT Improponibile al momento, sempre fuori tempo, sempre in ritardo, perennemente alla ricerca di una posizione... Al 50° liscia sul bel traversone di SARR 4,5 (gli da il cambio MOSQUERA al 63°: Combina poco ma la sua fisicità sarebbe forse servita più dell'evanescenza di TENGSTEDT 5,5)
SARR Invisibile nel primo tempo, apre il secondo sprecando, con un colpo di testa debole, un cross perfetto di TCHATCHOUA, bello lo spunto al 50° ma è troppo poco per arrivare alla sufficienza 5+ (gli da il cambio LIVRAMENTO al 76°: Nel finale una cavalcata anche esaltante ma poi già sapevo come sarebbe finita... Dailon è questo al momento 5+)
ZANETTI Mette probabilmente in campo la miglior squadra di cui dispone al momento e, contrariamente alla sua filosofia, accetta con entusiasmo questo punto... Forse la la fisicità di MOSQUERA sarebbe servita più dell'evanescenza di TENGSTEDT 6
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Mister ZANETTI «Accolgo positivamente questo punto che varrà tanto indipendentemente da quello che pensiamo oggi. Oggi il Lecce doveva vincere ad ogni costo e noi non ci sentiamo superiori a loro, adesso abbiamo due finali da preparare... Condizione della squadra non ottimale? Oggi ho forzato Tengstedt che non è riuscito a fare la sua miglior partita ma ho deciso di metterlo perchè è un giocatore che può tirarti fuori la giocata. Lo stesso discorso vale per Serdar che è un titolare assoluto ma fatica a giocare in maniera intensa, oggi però l'ho visto in crescita. Recuperiamo Dawidowicz, Valentini era già a rischio, ha stretto i denti e lo ringrazio ma ha un problema muscolare da valutare. In settimana e nel riscaldamento c'era un'atmosfera meravigliosa, ho scelto la via di mettere a posto la squadra dal punto di vista tattico, la squadra vuole salvarsi, è chiaro che ci sarebbe piaciuto essere salvi da un mese ma penso che avremmo firmato a inizio anno per trovarci in questa situazione a questo punto. Adesso manca il Venezia, comunque in questo momento sono gli altri che devono vincere per forza anche se questo non è il messaggio giusto da dare ai ragazzi. Dobbiamo scendere in campo come se fosse sempre la partita più importante della stagione, io non mi sento salvo, mancano ancora punti ma sono anche gli altri quelli che devono farli. Suslov? È un giocatore importante, erano entrambi ammoniti, ho scelto di tenere Duda, ora è squalificato e dispiace, mi spiace che non abbia ancora trovato il goal quest'anno perchè è uno che ha dato sempre l'anima. Il pre-partita? Mi sono emozionato, mi sono sentito di allenare una grande squadra anche se non penso che siamo degni di poter essere definiti tali, questo è un club straordinario, ho ringraziato gli eroi dello Scudetto per averci dato una grande carica» TuttoMercatoWeb.com
Mister GIAMPAOLO tecnico del LECCE «Rammarico per il gol preso goal su piazzato? C'è rammarico perché la squadra è partita bene e ha approcciato benissimo, siamo andati in vantaggio mettendo l'Hellas in difficoltà, bisognava avere la forza di cercare il secondo goal, poi abbiamo subìto il pareggio su punizione, potevamo fare meglio, peccato... Abbiamo commesso l'errore di andare in due a saltare, ritengo però che l'avversario sia stato bravo a trovare il goal. All'intervallo ci siamo detti che avremmo dovuto giocare come il primo tempo, l'Hellas è cresciuto, noi abbiamo perso un po' di freschezza e lucidità, poi la partita si è appiattita. Abbiamo comunque trovato due occasioni con Banda e Berisha dove avremmo potuto trovare miglior sorte ma pazienza. Che impressione mi ha fatto il Verona? Non lo so, il Verona lo giudicate, la partita era pesante per noi e per l'Hellas, adesso questo punto la mette al riparo, nel secondo tempo si è fatto schiacciare meno e ha subìto meno la partita. Situazione difficile? Le partite non sono mai scontate, bisogna giocarle tutte senza fare calcoli, quelli servono solo a chi fa le scommesse. » TuttoMercatoWeb.com
Diego COPPOLA a DAZN «Sono contento del gol, potevamo vincere perché è puntavamo a quello e volevamo chiuderla oggi. Però ci sono ancora due gare e alla prossima dobbiamo chiudere i giochi. Vogliamo salvarci il prima possibile e poi festeggiare» CalcioHellas.it
Martin FRESE «Sul campo è stata dura, ma è arrivato un pareggio utile per avvicinare la salvezza. L’incontro è stato complicato, l’importante era non perdere. Per noi è stata una festa splendida, giorni bellissimi insieme. E c’è stato l’arrivo di Preben, che non ci aspettavamo. Quando abbiamo saputo che ci sarebbe stato, la gioia è stata tanta. Una volta di più, è stato un grande. Abbiamo vissuto sensazioni bellissime,
i tifosi ci hanno dato un affetto incredibile. Ogni volta è stupendo, siamo tutti felici, contenti di aver visto tanta gente piena di amore» CalcioHellas.it
Antonino GALLO difensore del LECCE «Abbiamo giocato una buona partita, dopo il pareggio abbiamo creato qualche occasione nel secondo tempo che non abbiamo sfruttato ma vediamo il bicchiere mezzo pieno, siamo lì con l'Empoli e ce la giocheremo fino alla fine. Nello spogliatoio c'è rammarico, volevamo vincere a tutti i costi ma queste partite se non le vinci è importante anche non perderle. Cosa cambia dagli anni passati? Il livello è sempre più alto, ogni anno salgono squadre con fondi sempre più importanti ed è chiaro che di riflesso salvarsi sia sempre più difficile» TuttoMercatoWeb.com
Pierino FANNA al 'Corriere di Verona' «Sul campo è stata dura, ma è arrivato un pareggio utile per avvicinare la salvezza. L’incontro è stato complicato, l’importante era non perdere. Per noi è stata una festa splendida, giorni bellissimi insieme. E c’è stato l’arrivo di Preben, che non ci aspettavamo. Quando abbiamo saputo che ci sarebbe stato, la gioia è stata tanta. Una volta di più, è stato un grande. Abbiamo vissuto sensazioni bellissime, i tifosi ci hanno dato un affetto incredibile. Ogni volta è stupendo, siamo tutti felici, contenti di aver visto tanta gente piena di amore» CalcioHellas.it
Serie A Enilive 2024/25 | Le voci del post partita: Zanetti e Frese
Nell'anticipo di Venerdì a 'San Siro' 3 a 1 in rimonta del MILAN sul BOLOGNA che pure era andato avanti con ORSOLINI ad inizio ripresa.
Stesso risultato e modalità anche ieri a Como dove i locali hanno subito il vantaggio del CAGLIARI prima di scaricare addosso ai sardi i gol di CAQUERET, STREFEZZA e CUTRONE; anche la JUVENTUS ci prova all'Olimpico contro la LAZIO ma, in inferiorità numerica dopo un'ora di gioco a causa dell'espulsione di KALULU, viene ripresa al 96esimo dalla squadra di mister BARONI.
Nell'altra sfida salvezza tra EMPOLI e PARMA i toscani passano per primi con FAZZINI e quando i ducali rimangono in dieci per l'espulsione di VALENTI alla mezz'ora la partita sembra in discesa, poi però ĐURIĆ al 73esimo pareggia e i padroni di casa la spuntano solo con una magia di ANJORIN a 4 minuti dal 90esimo!
Torna a vincere dopo ben 5 mesi il MONZA nonostante sia ormai in Serie B: L'UDINESE era anche riuscita al 75esimo a riportare il match in pari con LUCCA dopo il vantaggio lombardo griffato CAPRARI ma al 90esimo è stata fatale la disattenzione di PAFUNDI in area su KETA BALDÉ.
Alle 18.00 l'INTER proverà a tenere vivo il sogno scudetto sul campo del TORINO mentre alle 20.45 il NAPOLI farà di tutto per fare lo stesso contro il GENOA al 'Maradona'.
Due i posticipi di domani: alle 18.30 VENEZIA-FIORENTINA e alle 20.45 ATALANTA-ROMA con la squadra di mister RANIERI che potrebbe addirittura agganciare il quarto posto dopo un campionato iniziato in maniera pessima!
#PRIMAVERA 1: I ragazzi di SAMMARCO ci provano a lungo contro i pari età della JUVENTUS ma i sogni di sorpasso si stampano sulla traversa colta da VERMEȘAN, all'Olivieri finisce a reti bianche la sfida playoff davanti a più di un migliaio di spettatori. Il mister non si cruccia 'Orgoglioso dei ragazzi, il rammarico è solo per il risultato' e il difensore KURTI non molla 'Oggi meritavamo di vincere, lottiamo fino alla fine'
il blog di Francesco Barana NOI, D’INIZIO 80, GLI SFIGATISSIMI: ARRIVATI CHE LA FESTA ERA APPENA FINITA
Senza categoria, 12 Maggio 2025
“La mia generazione ha perso” (Giorgio Gaber)
Noi che lo scudetto lo abbiamo solo… sfiorato. Qualche immagine, pochi flash, ricordi sbiaditi. Noi che lo scudetto lo abbiamo soprattutto sentito raccontare, dai padri, dai nonni, attraverso gli scritti e gli aneddoti postumi. Noi che siamo arrivati verso fine impero e abbiamo vissuto più che altro il crepuscolo di quel Verona: l’epitaffio europeo di Brema, la pietra tombale della retrocessione di Cesena.
Noi, classe 1980 (ma vale anche per gli ‘81 o ‘79), che non ne abbiamo ancora 50, ma siamo già abbondantemente sopra i 40, a proposito di quell’epopea ci troviamo in quel limbo fastidioso delle occasioni mancate: c’eravamo già, ma è come non ci fossimo stati, troppo piccoli per vivercela davvero. Siamo la generazione che è arrivata poco dopo i fasti, quando la festa era appena finita e tutto e chiunque intorno a noi ce lo faceva capire, gli sguardi dei “vecchi”, le loro discussioni sugli spalti nei tempi morti di una partita, il loro disincanto di chi sa già che gli anni ruggenti sono passati. Siamo stati battezzati dalla malinconia delle cose che si concludono; la nostra iniziazione è stata bagnata immediatamente dal rimpianto per qualcosa che era appena passato e non avevamo potuto afferrare.
Noi Elkjaer lo abbiamo visto al canto del cigno, mica segnare senza scarpa. Cavallo Pazzo ce lo ricordiamo al passo d’addio, con la schiena a pezzi e l’usura fisica che prima o poi ti chiede il conto (il giorno in cui L’Arena scrisse della sua cessione ero in auto che stavo andando al mare, pensate il malinconico calciomercato delle nostri estati…). Noi il miglior Bagnoli lo abbiamo visto al Genoa, mentre il Verona agonizzava verso il fallimento tenuto vivo solo da Fascetti & C.. Noi i sogni ce li frantumò quella traversa di Iachini a Brema, era il segno di un destino ormai balordo, l’incornata di Volpecina due minuti dopo fu solo beffarda illusione. Sapevamo già che il vento era girato. Noi malediciamo ancora il Condor Agostini per quel triste e troppo caldo pomeriggio del Manuzzi.
Per questo ho sempre pensato che la mia è la generazione di tifosi più sfigata, più di quelli nati negli anni 90 che pure si sono sorbiti l’infausta retrocessione di Piacenza e hanno attraversato l’adolescenza nell’inferno della serie C. Quei ragazzi quantomeno sono cresciuti più strutturati: l’humus attorno a loro infatti era diverso, eravamo già tutti più abituati agli psicodrammi, l’epopea degli Ottanta era un ricordo lontano per chiunque, la modestia sportiva ormai radicata.
Mica come noi, arrivati con un soffio di ritardo all’appuntamento sportivo della vita. E ogni anniversario è sempre lì un po’ a ricordarcelo.
il blog di Gianluca Vighini LA SOFFERENZA È IL PREZZO DELLA GRANDEZZA. QUINDI SIAMO GRANDISSIMI
Sport, 11 Maggio 2025
“La sofferenza è il prezzo della grandezza”. Non lo ha detto un tifoso del Verona abituato a resistere alle più brutte partite a cui abbia mai assistito nella sua vita, a campionati presi per i capelli, a salvezze miracolose. Era il succo del pensiero di Winston Churchill. E quindi siamo grandissimi. Nella nostra indicibile sofferenza, in quella resilienza che risulta essere il carattere identitario di un popolo che non piange mai, che si piega ma non si spezza. Davanti all’epopea gialloblù che ricordava che una volta tanto le giostre si sono fermate anche qui per farci divertire, siamo ripiombati nella dura realtà di una squadra che fa quasi tenerezza da tanto che è fragile e da tanto che si fa attanagliare dalla paura anche quando intorno a lei si dipanano le meravigliose ali del popolo gialloblù. Il calcio è una brutta bestia perché imponderabile nei meandri della mente che fa girare le gambe, altrimenti non si spiegherebbe perché alcuni giocatori non reggono la pressione delle grandi piazze e perché il miserabile Hellas (miserabile perché un prodotto di budget miserabili), stia a quota 33 a due giornate dalla fine.
Dovremo gioire di questo, invece siamo tutti, francamente stanchi. Non ci si accontenta più del “settimo anno di serie A consecutivo”, non è più sufficiente spiegare che Mosquera non è una scelta ma un obbligo, l’obbligo di chi non può spendere. E così ci arrabbiamo con Mosquera, che cito a mo’ di esempio, perché vorremmo tornare ad esercitare il nostro diritto al sogno, che è proprio di ogni tifoso. Ci siamo ridotti a contabili, a ragionieri della salvezza, prima a fare i calcoli delle plusvalenze, poi dei soldi spesi, infine dei punti che mancano. Di chi ci innamoriamo? Di quale giocatore? C’è qualcuno tra questi che abbia smosso il nostro cuore? Nessuno. Anche perché, non sia mai, se ti affezioni poi rischi la delusione eterna al prossimo mercato quando ancora sull’altare del dio pagano della plusvalenza, ti venderanno quel tuo pupillo. Così deve vincere il sano realismo, la logica, la razionalità. Come Montanelli quando si turava il naso ma votava Dc. E’ un buon punto. Credo fondamentale per la salvezza. Non sufficiente per non soffrire fino alla fine. Lo sapevamo. Volemoghe ben al Verona.
il blog di Giovanni Vitacchio IL PAGELLONE DI VERONA-LECCE
Sport, 11 May 2025
MONTIPO’ 6 Prende un gol per colpa di una difesa a dir poco passiva sull’infilata di Krstovic. Poi, sui tiri da fuori del Lecce non si fa mai sorprendere, così come sui palloni che spiovono in area di rigore.
GHILARDI 5 Cataloghiamo questa partita come un brutto episodio. A parte il fatto che tiene in gioco Krstovic sul gol del Lecce, la sua prestazione è goffo a dir poco. Sbaglia tantissimi palloni, così come spesso pare nella posizione sbagliata quando i salentini attaccano. Male anche quando tenta di impostare, le idee sono un pelo confuse. Ci prova a rimettersi in partita, ma l’eccesso di foga gli offusca ancora di più i pensieri. Ripeto, cataloghiamo il tutto alla voce “brutto episodio”
COPPOLA 7 Anche lui nei primo tempo soffre l’esagerata tensione della squadra. Le gambe si irrigidiscono. Ma le scioglie al momento giusto, con un gol stupendo, di testa che, al pari di quello segnato nello scorso campionato contro l’Udinese, rischia di diventare decisivo. Il secondo tempo gli va davvero in discesa e un paio di interventi sugli attaccanti giallorossi fanno spellare le mani al pubblico del Bentegodi. Va anche vicino al possibile gol vittoria, sempre con un colpo di testa che esce davvero di un amen
VALENTINI 5.5 E’ molto meno preciso e reattivo rispetto al solito. Timoroso quando si prova a costruire da dietro, in affanno quando viene chiamato a difendere. Ma a tutto c’è una spiegazione. Gioca infatti mezzo azzoppato, in condizioni fisiche molto problematiche. Per rimetterlo in piedi lo staff medico le ha tentate tutte e ce l’ha anche fatta. Ma per forza di cose si è dovuto pagare pegno.
DANILIUC s.v. (dal 36° s.t.)
TCHATCHOUA 6 – Si fa mangiare da Tete Morente, assist man per il gol di Krstovic. Assurdo che si addormenti in quel modo lì, spalancando la strada al Lecce e facendo scendere sullo stadio un’atmosfera pesantissima. Diciamo che poi in qualche modo si sistema e comincia a spingere, soprattutto nella ripresa, col Verona nettamente migliore rispetto a quello visto nella prima parte di gara. Tanti cross, tutto sommato non malvagi, ma che purtroppo, non per colpa sua, rimangono lettera morta. Si prende un cartellino giallo, ma almeno lui non era diffidato.
DUDA 6.5 Nel primo tempo non riesce proprio a far girare la squadra. Ma la colpa non ricada tutta su di lui, visto che se gli altri stanno impalato, la vedo dura costruire qualcosa. Il cartellino giallo che si prende, giusto, fa male perché lo costringe a saltare la prossima in casa contro il Como. Ma nella ripresa l’ammonizione se la dimentica e pensa solo al momento, a un risultato da portare a casa. E gioca, eccome se gioca. Fa girare il pallone che è un piacere e si concede anche qualche delizia tecnica. Sempre imprescindibile.
NIASSE 5 Un primo tempo da incubo, come tutta la squadra, d’altra parte. Non si capisce dove sia la posizione di campo, probabilmente non lo comprende nemmeno lui perché vagabonda senza una meta precisa. Lento e impacciato, non riesce a mettere il fisico al servizio della squadra. I centrocampisti del Lecce hanno gioco facile con lui, che quando perde palla ci impiega sempre qualche secondo di troppo per tentare almeno di andare a riprendersela.
BERNEDE 6 (dal 30° s.t.) Buon impatto.
FRESE 6 In campo a sorpresa al posto di Bradaric, inizia la partita nel peggiore dei modi. Prima una capocciata che lo manda ko, poi una pallonata in faccia che risuona come un pugno di Tyson. Barcolla ma non molla e mette insieme una prestazione diligente. Addirittura nel primo tempo è tra i migliore, tanto male hanno fatto gli altri, però. Rimane sempre concentrato, sul pezzo e anche nelle situazioni più delicate ci mette la malizia giusta.
SUSLOV 5.5 Se non fosse per la punizione assist per il gol di Coppola, la sua sarebbe una partita assolutamente da dimenticare. Si prende un giallo, magari un po’ esagerato, che lo costringerà a saltare la prossima sfida in casa contro il Como. L’ammonizione contribuisce a limitarlo. Già di suo, comunque non stava dando nulla di interessante al match, evidentemente in condizione fisica non all’altezza.
SERDAR 6.5 (dal 1°s.t.) Eccolo quello che sembra essere il vero Serdar. Ottimo impatto con la partita, va subito vicino al gol del 2-1. Prende sempre più coraggio e tocca tantissimi palloni. Mette minuti nelle gambe e questo fa ben sperare per le prossime due.
TENGSTEDT 5 Tutti confidavano nel ritorno del danese per riprendere finalmente la strada del gol. La realtà delle cose è stata molto diversa e ci ha consegnato un Tengstedt inevitabilmente non in condizione. A poco è servito qualche spezzone per riconsegnarci l’eccezionale giocatore capace di cucire centrocampo e attacco. Rendendosi conto di non essere all’altezza della situazione è anche parecchio nervoso e continua a rimbrottare ogni compagno gli passi a un palmo di naso.
MOSQUERA 5.5 (dal 18°) Solito impegno, ma poca concretezza.
SARR 5 + Qualcosina meglio rispetto a Tengstedt, che però aveva almeno la scusa di rientrare dal primo minuto dopo tanto tempo. Lo svedese si taglia i capelli e sembra perdere le forze come Sansone. Fa la battaglia sui tanti palloni alti che piovono tra rigore e zone limitrofe. Qualche volta gli va anche bene, ma qualche volta non sempre basta. Con Tengstedt proprio non si capiscono ed è una sorpresa, visto che il Verona, proprio con loro due insieme, ha fatto vedere gran belle cose.
LIVRAMENTO 6 (dal 30° s.t.) Meglio rispetto a Mosquera, sfrutta la velocità.
ALL. ZANETTI 6 Cambia e lascia fuori Bradaric, che comunque finora aveva assolutamente meritato, e Serdar. Piazza Niasse a centrocampo, ma la mossa sembra non pagare. Ma ancora di più sembra che in questo momento il Verona non riesca a sopportare due punte più Suslov. Nella prima parte di gara i gialloblù fanno tanto male, lenti, impauriti, sicuramente non aiutati da una condizione fisica eccellente. L’intervallo, però, serve a smuovere qualcosa e infatti l’Hellas entra in campo molto meglio, più padrone del campo anche se poco pericoloso rispetto a quello creato. Un altro punticino che avvicina all’obiettivo. Contro il Como, domenica prossima, servirà un altro Verona altrimenti si rischia una piallata.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Verona-Lecce 1-1, le pagelle gialloblù di CH
Coppola salva tutto come fece contro l'Udinese. Male Valentini e i due attaccanti titolari
di Tommaso Badia
11 Maggio 2025 18:15
Non la miglior partita stagionale del Verona che però, contro il Lecce, ottiene un pareggio che permette di tenere a distanza una diretta concorrente e di mettere un altro mattoncino sulla salvezza.
Continuano a persistere i problemi in attacco, ma qualche nota lieta arriva dalla retroguardia e da Serdar.
Di seguito, infatti, le pagelle dell’Hellas per la sfida del Bentegodi.
MONTIPÒ: 6
Può poco sul gol di Krstovic e, anzi, a momenti fa il miracolo. Per il resto, normale amministrazione.
GHILARDI: 6
Non sempre perfetto, ma tiene botta.
COPPOLA: 7
Una gran partita a livello difensivo coronata da un gol pesante come quello segnato contro l’Udinese l’anno scorso.
VALENTINI: 5
Si perde Krstovic in occasione del gol e anche oggi si dimostra abbastanza impreciso.
TCHATCHOUA: 6
Arrembante e spesso pericoloso, dalla sua fascia fa piovere cross interessanti e crea diversi grattacapi alla difesa ospite. Mezzo voto in meno, però, per la dormita sul gol del Lecce.
NIASSE: 6
Tecnicamente è quel che è, ma in mezzo fa il lavoro sporco che serve.
DUDA: 6
Inizia già piuttosto nervoso, poi sembra tranquillizzarsi un po’ e inizia a girare un po’ meglio. Ammonito, salterà il Como.
FRESE: 6,5
Prende botte e pallonate da chiunque, ma disputa una gara attenta e ha il grande merito di procurarsi la punizione da cui nasce il gol del Verona.
SUSLOV: 6,5
Parte bello aggressivo, forse pure troppo, regala sprazzi di vero Suslov e dal suo piede nasce l’assist (il suo primo stagionale) per il gol di Coppola. Pure lui ammonito come Duda, non ci sarà contro il Como.
TENGSTEDT: 5,5
Non è al meglio e si vede. Esce senza aver combinato granché.
SARR: 5,5
Tchatchoua gli recapita un gran pallone in area, lui lo passa a Falcone.
SERDAR: 6
A corrente alterna, ma meglio rispetto alle ultime uscite. Va anche al tiro in porta, trovando però le mani di Falcone.
MOSQUERA: 5,5
La sua unica pseudo-conclusione è un colpo di testa quasi dal limite dell’area. Prova a lottare, ma è impreciso.
LIVRAMENTO: 6
Ingresso tutto sommato positivo. Prova a sgasare e crea un paio di situazioni interessanti.
BERNEDE: 5,5
Una ventina di minuti in cui contiene, ma non crea praticamente nulla.
DANILIUC: s.v.
ZANETTI: 6
Il suo Verona fa tutto fuorché incantare, ma ottiene lo stretto indispensabile. Chiudere il discorso sarebbe stato auspicabile, tuttavia il pareggio permette comunque di tenere a distanza il Lecce e di smuovere la classifica.
FONTE: CalcioHellas.it
12 Maggio 2025 - 20:29 Hellas Live Serie A, Venezia-Fiorentina 2-1. Hellas Verona a +5 dal terzultimo posto
Al Penzo si impongono i lagunari contro i viola. La squadra di Di Francesco abbandona la zona retrocessione (terzultimo ora il Lecce, ndr) e sale in classifica a quota 29 punti.
Sono 33 quelli conquistati invece dai gialloblù di Zanetti in 36 giornate.
12 Maggio 2025 - 19:29 Hellas Live Lo scudetto dell’Hellas Verona 1984/85, un’impresa storica firmata Osvaldo Bagnoli
Da allenatore, e prima da giocatore, ha saputo portare il club gialloblù nel punto più alto della sua gloriosa storia. Una città intera l’ha amato e in eterno lo ringrazierà per quello che ha saputo fare, insieme ai suoi ragazzi. Una squadra, un gruppo, costruito negli anni e gestito con poche parole ma con tanto affetto. Semplicemente… Grazie.
12 Maggio 2025 - 16:27 Hellas Live Galderisi: “Eravamo i più forti di tutti. Non è stato un miracolo”
“Con l’arrivo di Elkjaer e Briegel, il gruppo percepì subito le grandi potenzialità della squadra. Io ed Elkjaer ci integravamo alla perfezione, Di Gennaro aveva una qualità incredibile, Fanna era imprendibile. Giocavamo con una sorta di 3-5-2 moderno, con due marcatori e Tricella come nostro primo contropiedista. Il nostro era un calcio molto concreto. Come ci ripeteva sempre il nostro grande Bagnoli: “In tre passaggi dobbiamo arrivare dall’altra parte”. E noi, in tre passaggi, ci arrivavamo davvero. Quando Bagnoli parlava, sapevamo già cosa volesse dirci: c’era una totale sintonia. C’era sempre allegria e voglia di stare insieme.
Noi ci allenavamo all’antistadio, e per arrivarci bisognava uscire dallo spogliatoio dello stadio e attraversare la strada, passando dunque in mezzo alla gente. È lì che abbiamo costruito un legame incredibile. Eravamo molto uniti e ci sostenevamo a vicenda. Davvero qualcosa di unico. Non a caso, la nostra chat si chiama ancora: “Unici e per sempre”.
Non fu un miracolo: eravamo semplicemente più forti di tutti. Non ci prendevano mai! I momenti difficili li abbiamo affrontati superati da squadra vera, da gruppo unito. Quell’anno in Italia c’erano i giocatori più forti del mondo. La squadra che ci mise più in difficoltà fu il Torino di Schachner e Junior.
Quando abbiamo realizzato che avremmo vinto lo scudetto? A Torino contro la Juve e a Milano contro il Milan. Lo scudetto dell’Hellas Verona è unico perché… dimostra che i sogni non sono i possibili. Sono realizzabili”.
Giuseppe “Nanu” Galderisi
12 Maggio 2025 - 11:21 Hellas Live Marangon: “Grazie Grazie Grazie. Ci avete fatto rivivere quell’incredibile giorno… 12/05/1985”
Il commento sui social del campione d’Italia 1984/85, Luciano Marangon, dopo il tributo del Bentegodi per il 40º anniversario dell’impresa della squadra di Osvaldo Bagnoli.
12 Maggio 2025 - 08:52 Hellas Live 12 maggio 1985, Hellas Verona campione d’ltalia
Una data storica per i tifosi gialloblù.
Domenica 12 maggio 1985, allo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, pareggiando per 1-1 con l'Atalanta, l'Hellas Verona conquista lo scudetto sotto la guida di Osvaldo Bagnoli, classe 1935, indole forgiata nella periferia milanese e operaia della Bovisa. Oltre a quello dell'allenatore, diversi i nomi che sono rimasti impressi nella memoria di chi assistette a quell'impresa che, decennio dopo decennio, è entrata sempre più nella leggenda: il portierone Claudio Garella, destinato poi a un altro tricolore nel 1987 con il Napoli di Maradona; il difensore tedesco Hans-Peter Briegel, non tanto roccioso quanto proprio scolpito nel granito; l'inesauribile centrocampista Antonio Di Gennaro; il fantasista nostrano Pietro Fanna e l'attaccante altrettanto "doc" Giuseppe Galderisi, detto "Nanu" capocannoniere di quell'incredibile stagione gialloblu con 11 goal in 29 partite. Infine, il fuoriclasse danese Preben Larsen Elkjaer, autore in quel di Bergamo della rete che laureò il Verona campione d'Italia, ma anche di un incredibile goal realizzato alla Juventus... calciando senza una scarpa: roba da nulla per uno soprannominato
"Cavallo Pazzo" e che in quel magico 1985 fu secondo solo a Michel Platini nella classifica del Pallone d'Oro. In testa dalla seconda giornata, il Verona venne riagganciato temporaneamente dall'Inter alla 15ª ma di fatto compì una lunga cavalcata solitaria, chiusa poi a quota 43 punti con 15 vittorie, 13 pareggi e due sole sconfitte, una contro l'Avellino e l'altra contro il Torino, che si piazzò secondo con quattro lunghezze di distacco dagli scaligeri. Questi i numeri dell'impresa gialloblù.
Serie A Di Gennaro: "Fiorentina più forte di quella di Italiano. Napoli, senza Lobotka..."
12/05 alle 16:08
di TMW Radio Redazione @TMW_radio
L'ex calciatore e commentatore tv Antonio Di Gennaro è stato ospite di TMW Radio, durante Maracanà.
Che bei festeggiamenti a Verona per l'anniversario dello scudetto:
"E' stato qualcosa di unico. Era difficile trattenere l'emozione. Mancava qualcuno purtroppo, ma è stato davvero bello" [...]
Torna al gol anche se il suo Lecce non trova la vittoria. Nikola Krstovic ha realizzato la rete momentaneo vantaggio al "Bentegodi" contro la squadra scaligera allenata da Paolo Zanetti. "Stringe i denti - riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport - riuscendo a essere decisivo sull’unico pallone utile". Per Tuttosport oggi in edicola "Non al meglio, lotta però come un leone".
Questo il commento di TMW: "Non è al top, ma è il bomber della squadra e Giampaolo non può farne a meno. E non poteva che essere lui a sbloccare lo 0-0. Sfiora la doppietta a fine primo tempo con un tiro potentissimo. Poi la stanchezza si fa sentire".
Le pagelle di Nikola Krstovic
TuttoMercatoWeb.com: 6,5
Gazzetta dello Sport: 7
Tuttosport: 6,5
Corriere dello Sport: 7
Corriere della Sera: 7
Un gol che vale un punto importante per il suo Verona. Diego Coppola ha trovato la rete dell'1-1 aiutando la squadra di Paolo Zanetti a conquistare un pareggio importantissimo in vista della salvezza finale. "Deve fare gli straordinari in zona gol vista la carenza degli attaccanti - si legge sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola - dopo aver chiuso tutti gli spazi possibili dietro". "Ha l'indubbio merito di realizzare quello che potrebbe anche diventare il gol della salvezza gialloblù - riporta Tuttosport -. E in questo momento vale tantissimo".
Questo il commento di TMW: "Riscatta un periodo non positivo - per lui e per tutta la difesa dell'Hellas - con il gol che vale il pareggio. Di fatto è l'unico tiro pericoloso nello specchio della porta".
Le pagelle di Diego Coppola
TuttoMercatoWeb.com: 6,5
Gazzetta dello Sport: 7
Tuttosport: 6,5
Corriere dello Sport: 7
Corriere della Sera: 7
Un punto in fin dei conti prezioso quello conquistato dall'Hellas Verona di Paolo Zanetti nella domenica del "Bentegodi" con il Lecce di Marco Giampaolo ma non ancora sufficiente per festeggiare aritmeticamente una salvezza che la compagine scaligera sarà ancora una volta costretta a sudarsi fino al termine del campionato. L'1-1 nello scontro diretto mantiene a debita distanza la zona rossa della graduatoria lasciando però al contempo anche quell'amaro in bocca tipico di chi avrebbe voluto chiudere il discorso in maniera definitiva senza ulteriori pensieri con cui dover convivere.
Reazione immediata
E' stato un Verona capace di reagire come non troppo spesso si è visto in stagione quello del match del quarantesimo anniversario dello storico Scudetto, davanti agli occhi degli eroi dei favolosi anni ottanta gialloblù, in grado di non implodere su se stesso dopo il goal del vantaggio del Lecce firmato Krstovic ma di ricompattarsi in fretta trovando il punto del pari grazie ad un'inzuccata di Coppola su palla inattiva nel finale del primo tempo; per poi crescere gradualmente nella ripresa seppur senza riuscire a produrre delle vere e proprie occasioni per portare a casa l'intera posta in palio.
Ancora in casa ma in emergenza
Tra sette giorni esatti sarà ancora una volta "Bentegodi", con l'Hellas che ospiterà un Como senza più obiettivi reali di classifica ma nel pieno di un momento di strabiliante forma. Paolo Zanetti dovrà inoltre fronteggiare l'ennesimo stato di emergenza per via delle squalifiche degli slovacchi (Duda e Suslov, ammoniti da diffidati ieri) e con diverse pedine chiave della rosa arruolabili ma visibilmente non al top della forma come Valentini, Serdar e Tengstedt. Il traguardo però, numeri alla mano, appare in vista, con l'Hellas che comunque vada, da qui alla fine della stagione resterà in ogni caso il solo e unico padrone del proprio destino.
Il quotidiano L'Arena oggi in edicola in prima pagina si è concentrato anche sull'Hellas Verona, che ha festeggiato i quarant'anni della vittoria del suo storico Scudetto. Il Bentegodi infatti nella giornata di ieri ha accolto gli eroi della stagione 1984-1985, segnata appunto dalla conquista del tricolore da parte dell'Hellas. Un risultato straordinario per gli scaligeri, che festeggiarono la vittoria aritmetica del campionato proprio il 12 maggio 1985. Un risultato storico per il Verona e per la stessa città veneta, al momento primo e unico non capoluogo di provincia che ha celebrato la vittoria di un campionato di Serie A.
Al Verona infatti bastò un pareggio contro l'Atalanta, che bloccò i gialloblu sull'1-1: la festa in ogni caso divenne ufficiale per l'Hellas, che con un turno d'anticipo festeggiò la vittoria del campionato dopo un lungo duello con Torino e Inter. Gli eroi dello Scudetto del 1985 sono stati giustamente celebrati dal pubblico di Verona, che ieri invece ha assistito ad un 1-1 nella sfida salvezza contro il Lecce. Il punto è risultato utile in ogni caso all'Hellas, adesso a +5 rispetto alla zona retrocessione: la permanenza in Serie A quindi è alla portata del Verona, che potrebbe festeggiare già al termine del prossimo match contro il Como.
Si è concluso in parità lo scontro salvezza fra Hellas Verona e Lecce. Al Bentegodi finisce 1-1, con reti di Krstovic per i salentini e di Coppola per i padroni di casa.
HELLAS VERONA (a cura di Luca Esposito)
Montipò 6 - Non deve compiere interventi particolarmente difficili, ma si fa trovare pronto quando chiamato in causa.
Ghilardi 5 - Anche lui ha responsabilità sulla rete del Lecce, visto che sale in ritardo e perde contestualmente la marcatura. Da qualche settimana dà la sensazione di essere in difficoltà.
Coppola 6,5 - Riscatta un periodo non positivo - per lui e per tutta la difesa dell'Hellas - con il gol che vale il pareggio. Di fatto è l'unico tiro pericoloso nello specchio della porta.
Valentini 5,5 - Anche lui sale in ritardo in occasione del gol del Lecce, unica macchia di una partita non indimenticabile, ma nella quale mostra la concretezza e la concentrazione di sempre. Dall'82' Daniliuc sv.
Tchatchoua 5,5 - E' stato accostato a tante squadre top, ma questo campionato conferma che forse alcune valutazioni di mercato sono eccessive o, comunque, premature. Spinge, ma sbaglia molti cross e, nel finale, viene ammonito per un brutto fallo su Banda.
Duda 5 - Nettamente perso il duello con Lassana Coulibaly, soffre in interdizione e raramente riesce a chiudere le linee di passaggio all'avversario. Nel finale si fa saltare da Berisha che, per poco, non trova il gol dell'1-2.
Niasse 5 - Voto anche generoso, visto che non è praticamente mai entrato in partita. Ciliegina sulla torta il giallo per proteste. Sostituzione anche tardiva. Dal 76' Livramento sv.
Frese 6 - Un colpo al volto e uno alla schiena: nei primi due minuti non è particolarmente fortunato. Merita la sufficienza perchè ci ha messo tanto impegno e ha corso con generosità fino alla fine.
Suslov 5,5 - Difficile giudicare la sua partita, visto che sforna l'assist che vale la rete dell'1-1, ma in precedenza sbaglia tanto sembrando anche nervoso. Il giallo subito lo avrebbe condizionato e dunque Zanetti preferisce lasciarlo sotto la doccia all'intervallo. Dal 45'st Serdar 5,5 - Un bel tiro a inizio ripresa, ma è solo un'illusione visto che si adegua ai ritmi bassi della gara e si accende a sprazzi.
Tengstedt 5 - "Non è al top, ma non abbiamo tempo e c'è bisogno di tutti" aveva detto Zanetti nel pre-partita, gioendo per il recupero dell'attaccante. Oggi, però, vive una giornataccia e perde nettamente il duello con Baschirotto. Va detto che il Verona produce poco in attacco ed è lui il più penalizzato. Dal 63' Mosquera 5 - Non pervenuto, come tutti gli attaccanti del Verona.
Sarr 5 - Con la presenza di Tengstedt dovrebbe agire costantemente nell'area di rigore avversaria, ma il condizionale è d'obbligo visto che a tratti sembra quasi pestarsi i piedi con il compagno di reparto. Prova anonima e senza spunti degni di nota. Dal 76' Bernede sv.
Paolo Zanetti 5 - Vale un po' il discorso fatto ieri per Nicola: rischia di salvarsi anche per demeriti degli altri. Soprattutto in casa si evidenzia una involuzione sul piano del gioco, gli attaccanti non ricevono mai palle giocabili. Di fatto fa gol con un solo tiro in porta. Fa discutere la scelta di tener fuori fino alla fine Lazovic e Kastanos.
LECCE (a cura di Luca Esposito)
Falcone 6 - Per larghi tratti spettatore non pagante, non può nulla sulla rete di Coppola.
Guilbert 5,5 - Fa il suo in fase difensiva, ma non spinge come Giampaolo vorrebbe e resta in panchina all'intervallo. Dal 45'st Veiga 6 - Sicuramente più propositivo.
Baschirotto 6,5 - Pomeriggio tranquillo, almeno per 45 minuti. Poi nel finale il Lecce si sbilancia a caccia della vittoria e serve tutta la sua bravura nell'anticipo per evitare ogni tipo di ripartenza pericolosa.
Gaspar 6,5 - L'infortunio alla spalla è una brutta tegola per Giampaolo, visto che il difensore è in costante crescita e anche oggi ha disputato una buona gara. Di testa le ha prese tutte, giganteggiando nella propria area di rigore in tandem con Baschirotto. Dal 76' Gabriel sv.
Gallo 6 - Non è il solito motorino a tutta fascia, a tratti preferisce restare basso per presidiare la zona di competenza. E lo fa bene.
Coulibaly 6,5 - Ottima prestazione da parte dell'ex centrocampista della Salernitana, forse la migliore in maglia giallorossa. Mette in vetrina la sua dote migliore: recuperare palla e trasformare da subito l'azione da difensiva ad offensiva con qualità e imprevedibilità.
Pierret 5,5 - In interdizione si fa rispettare, perde però qualcosa quando è chiamato ad impostare. Nella ripresa cala anche fisicamente e viene richiamato in panchina. Dal 65' Berisha 6 - Vicino al gol dell'1-2 con una bella azione personale.
Konan N'Dri 5,5 - La scelta a sorpresa di Giampaolo si fa apprezzare per personalità e intensità, ma dal punto di vista tecnico c'è ancora un po' da lavorare visto che sbaglia qualche passaggio di troppo. Dal 65' Banda 5,5 - Veiga sforna un cross perfetto, lui arriva con un attimo di ritardo e spreca. Nel finale tiene alta la squadra con un paio di buone accelerazioni.
Helgason 5 - E' senza dubbio il meno brillante e propositivo dei giallorossi, si concede qualche pausa di troppo pur sacrificandosi stoicamente in non possesso.
Tete Morente 6 - Indovina la giocata giusta e manda in porta Krstovic permettendogli di trovare la rete del provvisorio 0-1. Poco dopo ci prova dal limite, ma Montipò è attento. Meno attivo nella ripresa. Dal 57' Pierotti 5 - Non ha avuto l'impatto che ci si aspettava.
Krstovic 6,5 - Non è al top, ma è il bomber della squadra e Giampaolo non può farne a meno. E non poteva che essere lui a sbloccare lo 0-0. Sfiora la doppietta a fine primo tempo con un tiro potentissimo. Poi la stanchezza si fa sentire.
Marco Giampaolo 6 - Ai punti forse avrebbe meritato qualcosa in più, ha il merito di mettere in campo una squadra propositiva che, di fatto, non corre mai rischi. Il gol preso su palla inattiva fa riflettere, così come la sua media punti ancora troppo bassa per garantirsi la salvezza.
Sfida intensa e tirata, quella andata in scena al Bentegodi fra Hellas Verona e Lecce, gara importantissima nell'ottica della corsa salvezza. Alla fine le squadre si porta a casa un punto a testa, grazie all'1-1 finale, risultato maturato grazie alle reti (entrambe nel primo tempo) di Nikola Krstovic e Diego Coppola. Col punto conquistato il Verona è quasi salvo, essendo a +5 dal terzultimo posto a 2 giornate dal termine. Il Lecce invece, a pari punti con l'Empoli, dovrà lottare fino alla fine.
Le parole di Zanetti
"E' un punto importante. La partita era difficile per entrambe le squadre, la posta in palio era alta. Sarebbe un errore essere insoddisfatti del pareggio: abbiamo tenuto a distanza il Lecce, staccando altre squadre. Ci sono altre due finali e faremo di tutto per arrivare quanto prima alla salvezza. L'approccio non è stato dei migliori, ma esserci sciolti dopo lo svantaggio conferma fosse solo un aspetto mentale. L'approccio delle emozioni ha un certo rilievo, abbiamo regalato un sacco di palloni in impostazione e questo ha dato coraggio al Lecce. La nostra paura deriva dalla voglia di arrivare all'obiettivo il prima possibile, ma vedo che non siamo gli unici. Anche tutte le altre squadre hanno questo problema in comune con noi. Tengstdet? Ha bisogno di recuperare, ma tempo non ce n'è. A differenza degli altri, però, ha la giocata estemporanea ed è il calciatore più forte dal punto di vista tecnico. Era giusto metterlo in campo, toccava alla squadra servirlo meglio. Non posso permettermi calciatori che si gestiscono, come nel caso di Serdar. Veniva da un lungo stop, ma ha avuto 45 minuti a disposizione e ha fatto la sua parte. Coppola? Ha le sue qualità, in marcatura è un difensore già da grande squadra. Quando è concentrato non ho mai visto attaccanti metterlo in difficoltà, poi la giornata no fa parte del percorso di crescita. Sulla rete del Lecce non ha responsabilità, con Valentini che non segue il movimento dell'attaccante e un errore generale della fase difensiva".
Le parole di Giampaolo
"Da 13 partite non riusciamo a vincere e questo è un dato di fatto, ma la squadra ci ha provato. La pecca è stata quella di non aver raddoppiato, il Verona era in difficoltà e potevamo approfittarne. Dopo l'1-1 l'inerzia del match è cambiata, perché loro hanno trovato coraggio e rimesso la gara in equilibrio. Era il loro primo tiro in porta ed era una situazione che si poteva evitare. Coppola ha fatto un eurogol, sono stati bravi, forse Gaspar è andato a saltare in zona Guilbert e ci siamo complicati la vita. Ripeto, c'è rammarico perché non si erano mai resi pericolosi. Nella ripresa c'è stato un calo generale e, pur avendo costruito qualche buona occasione, non siamo stati lucidi al momento dell'ultima scelta. La nota positiva è che siamo ancora in corsa, non credo ai risultati fatti prima perché le gare sono tutte difficili e vanno giocate. Le tabelle le lascio agli altri, sono fiducioso e positivo perché vedo un gruppo che ha piglio e atteggiamento giusto. Gli episodi non sono stati favorevoli, ma fa parte del gioco e siamo lì a giocarci il nostro obiettivo pur sapendo che avremo un calendario tosto in questo finale".
Serie A Il Bentegodi saluta gli scudettati di 40 anni fa, l'Hellas Verona: "Campioni per sempre"
12/05 alle 00:23
di Dimitri Conti @dimitri_conti
Bella festa allo stadio Bentegodi prima della partita poi pareggiata 1-1 dall'Hellas Verona contro il Lecce, che regala alla squadra di Zanetti una zona di sicurezza nella corsa salvezza. Manca di fatto ormai solo la matematica per gli scaligeri, a meno di eventi incredibili e impronosticabili. In queste ore ricorre però soprattutto il quarantennale dalla vittoria dello storico Scudetto dei gialloblù, conquistato il 12 maggio del 1985 dalla squadra di mister Bagnoli.
Grande spazio ai sentimenti al Bentegodi tra tutti i presenti. Tra i più emozionati e in fibrillazione si è segnalato Antonio Di Gennaro (nell'immagine dell'articolo). Presenti anche bomber Preben Elkjaer, il compagno di reparto Giuseppe 'Nanu' Galderisi oltre a Domenico Volpati, il simbolo della fascia Pierino Fanna, Roberto Tricella e ancora Luciano Bruni, Silvano Fontolan, Mauro Ferroni.
Anche lo stesso Hellas Verona ha voluto celebrare il momento, condividendo sui propri profili social uno scatto del momento e accompagnandolo con la didascalia che segue: "Campioni per sempre. È stata un’emozione unica avervi qui oggi in questo giorno speciale".
Il 12 maggio del 1985, al Comunale di Bergamo, si scrive la storia. Perché l'Atalanta ospita il Verona che, con un pareggio, vince lo Scudetto. Il primo e ultimo della sua storia, con Osvaldo Bagnoli in panchina e alcuni eroi come Elkjaer, Galderisi e Briegel in campo. Vero è che delle strisciate non c'era il Milan degli olandesi (con Silvio Berlusconi che diventerà poco dopo il presidente rossonero, sostituendo Farina) ma quello di Mark Hateley. Però c'era la Juventus, con Michel Platini come punta di diamante, l'Inter di KarlHeinz Rummenigge, il Napoli di Diego Armando Maradona, che vincerà due anni dopo (e cinque, anche, appena a ridosso dei Mondiali italiani).
Succede tutto o quasi nel primo tempo: il Lecce, dopo un ottimo inizio di partita in fatto di pressing e intensità, trova la rete del vantaggio dopo 23 minuti col suo bomber, Nikola Krstovic. L'azione manovrata parte da lontano, col pallone che arriva al limite dell'area sui piedi di Tete Morente che imbuca per lo scatto del centravanti che a tu per tu con Montipò non sbaglia e segna lo 0-1. L'Hellas però è in partita e ha voglia di chiudere il discorso salvezza davanti ai propri tifosi: al 41' calcio d'angolo battuto ottimamente da Suslov, col pallone che arriva in area e trova la testa di Diego Coppola che con un'incornata precisa fa 1-1, risultato che non cambierà più fino all'intervallo.
Nella ripresa si intravede subito la maggiore attenzione alla fase difensiva e la voglia di non perdere da parte di entrambe le squadre. Il Lecce resta propositivo, ma continua a soffrire le palle inattive con Coppola che sfiora la doppietta. Le sostituzioni danno respiro e nuova energia ad entrambe le squadre, ma la partita fatica ad accendersi anche per via della posta in palio particolarmente alta. Gli uomini di Giampaolo ci provano fino in fondo, ma il risultato non cambia: Hellas Verona-Lecce finisce 1-1.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
11 maggio 2025 Serie A Enilive 2024/25 | In un Bentegodi tutto gialloblù, tra Verona e Lecce finisce 1-1
Verona - Si è conclusa 1-1 Hellas Verona-Lecce, 36a giornata di Serie A Enilive 2024/25.
Venendo alla cronaca, la prima occasione è per gli ospiti. Al 15’ Morente riceve palla su calcio di punizione e tenta il tiro sul primo palo da posizione defilata, ma Montipò è attento e respinge in calcio d’angolo.
Al 23’ passa in vantaggio il Lecce con Krstovic. Ghilardi riesce a intercettare il lancio di Pierret, ma Morente anticipa Niasse e trova l’imbucata per il numero 9, che dal limite dell’area piccola insacca il pallone di sinistro.
Al 40’ arriva il pareggio del Verona. Frese si procura un calcio di punizione sulla sinistra. Suslov si incarica della battuta e con il mancino disegna un cross preciso in mezzo all’area dove Coppola svetta su tutti e di testa supera Falcone, firmando l’1-1.
Pochi minuti dopo, al 43’, è ancora Krstovic a provarci con un potente tiro dalla distanza che sfiora il palo alla destra di Montipò.
Dopo tre minuti di recupero, il primo tempo si conclude così sull’1-1.
Nella ripresa, il Verona parte subito in attacco. Al 48’ Tchatchoua, autore di una grande giocata sulla fascia destra, supera Gallo e arriva al cross per Sarr, ben posizionato al centro dell’area. Il colpo di testa dell’attaccante svedese viene bloccato da Falcone.
Un minuto dopo ci prova Serdar che, dopo una percussione palla al piede, si accentra e tenta la conclusione rasoterra, che viene parata ancora dall’estremo difensore giallorosso.
Al 50’ Sarr vince un duello in velocità e mette in mezzo un pallone su cui si avventa Tchatchoua, che calcia dal limite, trovando però la deviazione di un difensore.
Al 57’ Coppola sfiora la doppietta personale e il possibile vantaggio gialloblù. Il numero 42 anticipa tutti sul corner e riesce a colpire di testa il pallone, che esce di un soffio al lato del palo.
Al 60’ Pierotti, servito in contropiede da Coulibaly, effettua il traversone sul secondo palo, dove Banda, in scivolata, spedisce in rimessa dal fondo il pallone, grazie anche all’ottima copertura di Tchatchoua.
Al 79’ Berisha tenta il tiro di destro dal limite dopo una percussione palla al piede: Montipò blocca senza problemi.
Dopo cinque minuti di recupero, la partita si conclude sul risultato di 1-1.
Il prossimo impegno del Verona sarà domenica 18 maggio (data e ora da confermare) quando i gialloblù affronteranno il Como allo stadio ‘Bentegodi’, match valido per la 37a giornata di Serie A Enilive 2024/25.
Verona - Hellas Verona FC informa che i biglietti per la sfida Hellas Verona-Lecce, valida per la 36a giornata di Serie A Enilive 2024/25, in programma domenica 11 maggio 2025 (ore 15), allo stadio ‘Bentegodi’, saranno disponibili nei punti vendita Ticketone e sul sito Ticketone dalle ore 16 di oggi, lunedì 5 maggio.
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DELL'OMAGGIO AI CAMPIONI GIALLOBLÙ NEL PREPARTITA DELLA SFIDA
CHE CELEBRERÀ I 40 ANNI DALLA CONQUISTA DELLO SCUDETTO!
Verona - Si è conclusa 0-0 Hellas Verona-Juventus, 37a giornata di Primavera 1 2024/25.
Venendo alla cronaca, in uno stadio con più di mille spettatori presenti per sostenere e spingere i gialloblù, parte subito bene il Verona. La prima occasione arriva all’11’ con Vermesan. Il numero 9 recupera palla e serve Mogentale per la ripartenza gialloblù. Il centrocampista trova Agbonifo in area, che allarga per Dalla Riva. Nwanege riceve e arriva al cross, con Vermesan che colpisce di testa senza trovare lo specchio della porta.
Al 15’ Agbonifo batte corto l'angolo su Monticelli, che di tacco gli restituisce il pallone per l'assist a Dalla Riva. Il numero 4 è ben posizionato al limite dell'area, dove tenta la conclusione: il pallone termina alto.
Al 18’ Kurti e Agbonifo recuperano palla a centrocampo, con il numero 7 che con un tunnel salta l'avversario e arriva al traversone in area, dove riceve Mogentale. Suo l'assist per Vermesan, il cui tiro è però troppo debole.
Al 41’ arriva la prima occasione per la Juventus. Ripani recupera palla nella sua metà campo e riparte accentrandosi verso la porta avversaria. Dall'altro lato serve sulla corsa Pugno, che conclude potente trovando la parata di Magro.
Al 43’ viene assegnata punizione dal limite per il Verona. Agbonifo si presenta sul pallone e calcia bene, ma Marcu in tuffo respinge in calcio d'angolo.
Dopo un minuto di recupero, il primo tempo si conclude così sullo 0-0.
Nella ripresa, il Verona va subito vicino al vantaggio con Szimionas. Vermesan dall'area trova il numero 8 che, dalla distanza, si coordina e calcia al volo. Marcu respinge ancora.
Al 53’ Monticelli approfitta della respinta della difesa bianconera e colpisce bene il pallone al volo dal limite, trovando una deviazione in calcio d'angolo. Sugli sviluppi del corner riesce a ripartire la Juventus, che arriva al tiro in contropiede con Lopez: Nwanege è attento e sventa il pericolo.
Al 69’ Agbonifo accelera sulla fascia sinistra e si accentra, saltando tre avversari. Al limite dell'area tenta la conclusione di destro, ma il pallone finisce alto sopra la traversa.
Al 76’ ancora Agbonifo calcia sul secondo palo la punizione guadagnata da Vermesan. Monticelli fa sponda di testa per Kurti, che sfiora il gol trovando il salvataggio di Martinez.
All’80’ sfiora ancora il vantaggio il Verona. Vermesan colpisce di sinistro la traversa dopo aver ricevuto il pallone da Mogentale.
Dopo quattro minuti di recupero, la partita si conclude sul risultato di 0-0.
Nella prossima e ultima giornata di campionato, il Verona affronterà il Monza al Centro Sportivo 'Silvio e Luigi Berlusconi' di Monzello.
LA CRONACA
1' Fischio d'inizio. DAI VERONA!
11' Occasione Verona. Vermesan recupera palla e serve Mogentale per la ripartenza gialloblù. Il numero 11 trova Agbonifo in area, che allarga per Dalla Riva. Nwanege riceve e arriva al cross, con Vermesan che colpisce di testa senza trovare lo specchio della porta
15' Agbonifo batte corto l'angolo su Monticelli, che di tacco gli restituisce il pallone per l'assist a Dalla Riva. Il numero 4 è ben posizionato al limite dell'area, dove tenta la conclusione. Il pallone termina alto
18' Grande recupero a centrocampo di Kurti e Agbonifo, che con un tunnel salta l'avversario e arriva al traversone in area, dove trova Mogentale. Suo l'assist per Vermesan, il cui tiro è però troppo debole
41' Occasione Juventus. Ripani recupera palla nella sua metà campo e riparte accentrandosi verso la porta avversaria. Dall'altro lato trova sulla corsa Pugno, che conclude potente trovando la parata di Magro
43' Agbonifo calcia bene la punizione dal limite, Marcu in tuffo respinge in calcio d'angolo
45' Finisce qui il primo tempo
46' Inizia la ripresa. FORZA RAGAZZI!
50' Verona vicino al vantaggio. Vermesan dall'area trova Szimionas che, dalla distanza, si aggiusta il pallone e calcia al volo. Marcu respinge
53' Monticelli approfitta della respinta della difesa bianconera e colpisce bene il pallone al volo dal limite, trovando una deviazione in calcio d'angolo
54' La Juventus arriva al tiro in contropiede con Lopez, che trova Nwanege bravo a chiudere
69' Si accende Richi Agbonifo che accelera sulla fascia sinistra e si accentra, saltando tre avversari. Al limite dell'area tenta la conclusione di destro, ma il pallone finisce alto sopra la traversa
76' Agbonifo calcia sul secondo palo la punizione guadagnata da Vermesan. Monticelli fa sponda di testa per Kurti, che sfiora il gol trovando il salvataggio di Martinez
80' Traversa Verona. Mogentale riesce a servire Vermesan che, dal limite, calcia potente di sinistro colpendo la traversa
90'+4' Termina la partita
HELLAS VERONA-JUVENTUS 0-0
HELLAS VERONA (3-5-2): Magro; Nwanege (dal 73' Popovic), Kurti, Nwachukwu; Agbonifo (dal 90'+3' Stella), Szimionas, Dalla Riva, Mogentale, Philippe; Monticelli, Vermesan
A disposizione: Castagnini, Grassi, Garofalo, Bancila, De Rossi, Scharner, Vapore, Albertini, Barry
Allenatore: Paolo Sammarco