Sfida del tutto inedita in panchina tra BALLARDINI e JURIĆ ma di certo molto sentita dal tecnico croato che giocherà contro un pezzo sostanzioso della sua carriera e che pur nel 2019-20, col suo VERONA 'giudice' dello scontro salvezza tra GENOA e LECCE, non diede di certo l'impressione di giocare al massimo delle proprie possibilità (mettiamola così).
Tutti i tifosi scaligeri sperano che Sabato sia una storia diversa, se non nel risultato almeno nella prestazione; di certo Ivan 'Il Terribile' avrà messo bene in chiaro le cose con la squadra che, oltre a sé stesso, conta tra gli ex grifoni più o meno freschi, VELOSO, GÜNTER, LAZOVIĆ, SALCEDO, FAVILLI, STURARO nonché il 'Figliol Prodigo' BESSA, tutta gente che, in campo o no, dovrà avere una motivazione tutta particolare al netto di una concentrazione fin dai primi minuti che negli utlimi tempi è venuta a mancare...
Precedenti
Il GENOA risulta imbattuto da 7 match al 'Ferraris' contro il VERONA essendo reduce da 5 vittorie e 2 pareggi.
Padroni di casa, manco a dirlo, in netto vantaggio in Serie A contro gli scaligeri con 16 vittorie contro le uniche 2 gialloblù nei 19 match disputati fin qui.
La prima partita in massima serie tra le due compagini risale al 1957 con il Grifone a vincere, come del resto nelle ultime 6 gare in quel di Genova tra rossoblù e scaligeri; l'ultima risale all'Agosto scorso con i padroni di casa costretti a vincere per evitare la retrocessione ed un VERONA assolutamente irriconoscibile subire una sonora quanto meritata sconfitta:
Prossima sfida affidata alle cure del signor Matteo Marchetti della sezione AIA di Ostia Lido (all'esordio in Serie A).
QUI GENOVA sponda rossoblù
Timori ingiustificati per Mimmo CRISCITO ko dopo pochi minuti nell'ultimo turno al 'Grande Torino' a causa del forte trauma subito alla caviglia: Il capitano dovrebbe tornare a disposizione (e titolare) contro il VERONA ma nel caso è pronto MASIELLO.
Rosa completamente a disposizione dunque per mister BALLARDINI che ritroverà anche BADELJ dopo il turno di squalifica.
Nel reparto offensivo SHOMURODOV sostituirà PANDEV e farà coppia con DESTRO dal primo minuto.
Convocati
Capitan CRISCITO c'è, ancora fuori ZAPATA.
Pobabile formazione
300esima presenza in Serie A per il 'Jolly' RADOVANOVIC scalato dalla mediana al centro della difesa (60esima in maglia rossoblù).
3-5-2 con Perin; Goldaniga-Radovanovic-Criscito; Zappacosta-Zajc-Badelj-Strootman-Czyborra; Destro-Shomurodov.
QUI VERONA DIMARCO squalificato dopo il 5° cartellino giallo rimediato nel posticipo vincente col PARMA, assenti sicuri saranno anche COLLEY (postumi distrattivi al ginocchio sinistro con interessamento del legamento collaterale mediale) e KALINIC (lesione di primo-secondo grado del bicipite femorale della coscia destra); nel frattempo BENASSI è tornato ad allenarsi a Verona dopo la permanenza a Firenze per recuperare dall'infortunio al polpaccio (ma per vederlo in campo ancora non si hanno tempi certi).
Pobabile formazione
In cabina di regia ILIĆ partirà ancora titolare per dar modo a VELOSO di ritrovare con calma il ritmo gara, ZACCAGNI al rientro formerà con BARÁK e LASAGNA il triangolo offensivo mentre FARAONI 'spingerà' di nuovo LAZOVIĆ sulla mancina.
Ballottaggio ÇETİN-MAGNANI sul centrodestra, LOVATO ancora titolare sul centrosinistra?
3-4-2-1 con Silvestri; Cetin-Guenter-Lovato; Faraoni-Tameze-Ilic-Lazovic; Barak-Zaccagni; Lasagna.
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Mister BALLARDINI tecnico del GENOA «L'ultima partita contro il Torino ci ha dato forza e consapevolezza ma quella è passata. Adesso c'è un'altra partita altrettanto importante e difficile contro una squadra molto chiara nell'idea di gioco che ha. Sono due anni che il Verona sta facendo molto bene. Sono stati molto bravi nella scelta dei giocatori, hanno un'idea di gioco molto chiara e questo penso sia la ragione degli ottimi risultati che hanno ottenuto fra le stagioni scorsa e anche quest'anno. Se per il Genoa si può parlare di altri obiettivi a parte la salvezza? C'è la partita col Verona che va fatta al meglio. Poi per il resto non abbiamo altri pensieri se non di fare una bella partita col Verona. Dal mio arrivo il Genoa ha la percentuale più alta per quanto riguarda i tiri nello specchio? Questi sono dati che ti responsabilizzano ulteriormente perchè, se hai fatto finora tutto questo, è altrettanto chiaro che da qui in avanti hai il dovere di essere altrettanto bravi. Per tutto quanto di buono fatto fino ad ora, sappiamo benissimo che non basta» TuttoMercatoWeb.com
Il doppio ex Bosko JANKOVIC giocava con JURIC al GENOA prima di vestire la maglia gialloblù «Il Verona con Juric gioca un calcio che nessuno si sarebbe immaginato: giocano non per difendersi, ma per segnare un gol in più dell’avversario. Sorpreso dai risultati? In effetti sì, anche perché è una squadra molto giovane, però quando hai Ivan come allenatore può succedere di tutto. Quando ero al Genoa non ho mai avuto modo di parlare con Juric del futuro, quindi non avevo idea che volesse intraprendere la strada del tecnico. Lui e Thiago Motta quando giocavamo avevano però qualcosa in più, erano allenatori in campo. Un pronostico? Per il Genoa quella contro il Verona sarà una partita difficilissima, anche perché Juric da ex vorrà fare bene. Spero comunque che il Grifone riesca a portare a casa un risultato positivo» CalcioHellas.it
Ivan RADOVANOVIC centrocampista del GENOA a 'Tuttosport' «La partita di domani per me sarà un po' come un derby (da ex Chievo ndr). Sarà una partita speciale per me, ma soprattutto fondamentale per la squadra. Dobbiamo essere consapevoli di quanto abbiamo fatto ma anche ricordarci che fino ad ora non abbiamo fatto niente perché mancano ancora dei passi che vogliamo fare il prima possibile. Da riserva fissa ad assoluto protagonista nel Genoa? Ho fatto tanta gavetta e i miei contratti sono sempre stati in crescita ed ho migliorato sempre. Probabilmente non mi faccio apprezzare molto dai tifosi perché non segno ma do sempre il 100%. A chi mi sta vicino e vede come mi alleno, questo piace. Il nuovo ruolo di difensore? Mi piace. Qualcuno dice che forse ho sbagliato ruolo in precedenza ma vorrei ricordare che da mediano ho giocato 290 partite in Serie A. Mi tengo stretto questo ruolo oltre al fatto che mi vedo giocare con questa maglia ancora per molto tempo» TuttoMercatoWeb.com
Adrien TAMÈZE a L'Arena «Io più forte di Amrabat? Lui è un ottimo calciatore, ma in generale nella passata stagione tutta la squadra ha disputato un grande campionato. In generale comunque sono contento che si parli bene di quello che sto e stiamo facendo... Juric? Mi ha dato una visione di calcio diversa: noi cerchiamo sempre di arrivare al gol attraverso il gioco, ma sappiamo bene qual è l’obiettivo. Quest’anno abbiamo avuto due momenti importanti: l’ottimo avvio di campionato e il mese di gennaio, durante il quale abbiamo vinto molto. La sfida contro il Genoa? nasconde tante insidie perché loro sono in un grande momento e non perdono da parecchio tempo. Anche noi però stiamo bene e siamo reduci da una vittoria importantissima come quella contro il Parma...» CalcioHellas.it
Milan BADELJ centrocampista del GENOA a 'Genoa Channel' parla del avvento di BALLARDINI «Il mister ha portato una nuova aria ma così significa parlare male di Maran che non è stato l’unico colpevole dei risultati del Genoa. Con mister Ballardini abbiamo capito che dovevamo saltare sull’ultimo treno salvezza altrimenti a febbraio eravamo già in Serie B» FantaCalcio.it
L'edizione odierna de "Il Secolo XIX" ha riservato uno spazio alla sfida Genoa-Verona in programma sabato a Marassi. "Lo «Zio» contro il «Pirata» " titola il quotidiano ligure che inquadra così la sfida tra Davide Ballardini e Ivan Juric, due tecnici che fino a ora si sono mai incontrati da avversari ma che sono «legati» dal fatto di essersi seduti entrambi, in momenti diversi, sulla panchina rossoblù.
Sezione: Rassegna / Data: Mer 17 febbraio 2021 alle 14:00 / Fonte: tuttomercatoweb.com
Autore: Francesco Galvagni
Corriere di Verona: "Juric, sguardo oltre quota mille"
"E ora in attacco tutto su Lasagna". Raggiunti i mille gol in Serie A, ora Juric e il suo Verona hanno bisogno dei gol degli attaccanti per migliorare questo record. Con Kalinic e Favilli infortunati, scrive il "Corriere di Verona", il peso dell'attacco si riversa tutto sull'ex Udinese, ingaggio di peso del mercato invernale. Dopo le lodi di Juric ("Mi ricorda Milito") quindi, "per aprire il nuovo millennio la chiamata è per lo sprinter Lasagna".
Sezione: Rassegna / Data: Mer 17 febbraio 2021 alle 10:00 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Nicola Sordo / Twitter: @NicolaSordo95
Le ultime prestazioni di Antonin Barak hanno chiaramente attirato attenzioni dei grandi club italiani. Nelle ultime ore anche l'Inter ha messo gli occhi sul giocatore che sta facendo la differenza in gialloblu. Il giocatore è al Verona con la formula del prestito con obbligo di riscatto condizionato dall’Udinese. Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, l'Inter sta pensando a lui e la valutazione del giocatore è di 10 milioni di euro. Barak piace molto anche a Lazio e soprattutto alla Roma che è a caccia di rinforzi per la prossima stagione.
Sezione: Calciomercato / Data: Mar 16 febbraio 2021 alle 23:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
PRIMOCANALE – Juric, Veloso e Lazovic: stavolta il Verona degli ex rossoblù spaventa il Genoa
Giovanni Porcella: «Per ora il "derby in famiglia" su tre occasioni è in perfetta parità»
di Redazione Pianetagenoa - 17 Febbraio 2021
Ivan Juric (foto Facebook di Hellas Verona)
Per ora il derby in famiglia col Verona è in perfetta parità: un successo per i gialloblù, uno per i rossoblu e un pari. Da quando l’ex mister del Grifone Juric è arrivato a Verona, per lui sono arrivati solo successi e complimenti. Da due stagioni la squadra fatta da molti scarti del Genoa – il genero di Preziosi Veloso, il vituperato Lazovic, ma pure Gunter, Salcedo, Bessa e ora anche Favilli comunque ai box – fa incetta di applausi. Gioco e punti, con la zona europea vicina e la salvezza già in tasca prima della primavera. Un miracolo per il mister croato che qui non ottenne risultati ma solo esoneri, malgrado Preziosi gli abbia concesso pure occasioni. Ambiente, stampa va detto e qualche cessione importante non hanno aiutato Juric.
Sabato dunque sarà la sfida tra ex con un risultato di vittoria che farebbe gola a tutti. Al Verona, che continua a volare dopo un paio di giri a vuoto; e al Genoa che con Ballardini è fuori dal pantano ma non ha ancora i piedi all’asciutto. A Juric hanno tolto parecchi giocatori forti come Amrabat e Kumbulla eppure la sua formazione va sempre forte. Perin e compagni nell’agosto scorso si salvarono proprio contro il Verona all’ultima giornata, con gli avversari ormai in vacanza da tempo; comunque il Lecce non ci credeva più e perse col Parma.
Ora il torneo è nel pieno del suo sviluppo e servirà ai rossoblu la gara perfetta. Juric ha qualche defezione, come Dimarco squalificato e Kalinic ko ma c’è poco da fidarsi. Ballardini ha l’imbarazzo della scelta e carica i suoi. Stavolta occhio ai “parenti serpenti”.
Giovanni Porcella – Tratto da Primocanale.it
FONTE: PianetaGenoa1893.it
NEWS Costruzione dal basso? Il Verona preferisce il rinvio lungo
L’Hellas è la squadra che dal rinvio dal fondo mantiene la lunghezza media dei passaggi più alta, con tutti i “pro” e i “contro”
di Tommaso Badia Febbraio 17, 2021 - 11:45
Costruzione dal basso? No grazie. In un calcio in cui le squadre cercano sempre più di partire a giocare dalla propria difesa, il Verona preferisce infatti il lancio lungo.
A riportare questa statistica sono i colleghi de La Gazzetta dello Sport, sulle cui pagine odierne viene messo il focus sulla lunghezza media dei rinvii dal fondo dei portieri della squadre di Serie A, un indice abbastanza indicativo. Guardando infatti a questa statistica, si nota dunque come Silvestri sia l’estremo difensore che calcia più “lungo” (50,44 metri), mentre per esempio quelli di Juventus e Napoli preferiscono passarla ai compagni più vicini (26,66 e 28,82 le rispettive medie).
Ciò porta ovviamente il Verona a non rischiare in fase di impostazione, ma si traduce anche in una minor precisione (solo il 30% dei rinvii raggiunge effettivamente un compagno) in fase di impostazione.
Qual è la filosofia giusta? Difficile a dirsi, ma quel che è sicuro è che, finora, mister Juric ha sempre avuto avuto ragione…
NEWS Da Clerici a Barak, ecco i gol “centenari” in Serie A del Verona
Dalla prima rete in assoluto fino a quella del ceco, ecco le pietre miliari della storia gialloblù
di Tommaso Badia Febbraio 17, 2021 - 10:30
Tutto iniziò con Cesare Maccacaro: era l’8 settembre 1957 e il bussolenghese segnò il primo gol della storia dell’Hellas in Serie A. Avversario di giornata era peraltro la Juventus, squadra che a fine anno avrebbe portato a casa il decimo scudetto della propria storia.
Da allora sono passati tantissimi anni e, soprattutto, altre 999 reti gialloblù in massima serie, l’ultima delle quali arrivata lunedì sera contro il Parma grazie a Barak,
Per festeggiare la millesima marcatura i colleghi de L’Arena hanno quindi deciso di ripercorrere tutti i gol “centenari” del Verona, notando come tra questi siano presenti autentiche leggende, ma anche giocatori trovatisi al posto giusto al momento giusto e pure… un avversario!
Di seguito, dunque, l’elenco completo delle reti “a due zeri”.
GOL NUMERO 100
Sergio Clerici
1/2/1970
Verona-Milan 2-2
GOL NUMERO 200
Sergio Maddè
31/3/1974
Sampdoria-Verona 2-1
GOL NUMERO 300
Egidio Calloni
29/10/1978
Verona-Ascoli 2-3
GOL NUMERO 400
Luca Moz (autogol)
28/10/1984
Verona-Fiorentina 2-1
GOL NUMERO 500
Dario Bonetti
20/09/1987
Verona-Avellino 4-1
GOL NUMERO 600
Filippo Maniero
17/11/1996
Verona-Vicenza 2-2
GOL NUMERO 700
Vincenzo Italiano
6/5/2001
Verona-Fiorentina
GOL NUMERO 900
Daniele Verde
22/10/2017 Verona-Chievo 3-2
FONTE: CalcioHellas.it
Genoa, amarcord Verona. Quante storie incrociate con gli scaligeri
del 19 febbraio 2021 alle 10:28
di Marco Tripodi
Prima il Torino, ora il Verona. Dopo aver affrontato i granata dei tanti ex nel turno precedente, il Genoa prosegue il suo viaggio tra volti un tempo familiari ospitando domani a Marassi l'Hellas di Ivan Juric, la squadra in assoluto in cui milita il più alto numero di tesserati con un passato in rossoblù.
E proprio il tecnico croato riporta alla mente dei tifosi liguri un mare di ricordi spesso contrastanti fra loro. Alle dolce rimembranze di quanto compiuto da giocatore con la maglia del club più antico d'Italia fanno infatti da contraltare le tre terribili parentesi vissute dal pirata dalmata sulla panchina del Grifone. Periodi difficili sia per la squadra che per il tecnico che dopo essersi tanto amati corsero il serio rischio di rovinare tutto a causa dell'unica cosa che conta nel calcio: il risultato. Oggi che entrambi hanno preso strade diverse l'acredine reciproca sembra essersi attenuata, lasciando spazio solo ai ricordi più belli vissuti assieme.
Ma in riva all'Adige ci sono altre storie che hanno un passato tinto fortemente di rossoblù. La più recente è quella di Stefano Sturaro, arrivato a Pegli da bambino e andatosene da uomo, per poi farvi ritorno nel mezzo di una carriera ricca di soddisfazioni ma anche di imprevisti e che ora all'Hellas cerca di rilancio definitivo con la speranza malcelata di rientrare nuovamente alla casa madre.
Un altro esempio è Miguel Veloso, uno in grado di passare da idolo dei tifosi a loro capro espiatorio, anche per via di un rapporto di parentela con il presidente Preziosi sempre visto come una colpa da gran parte del popolo genoano. E poi c'è Darko Lazovic, classico talento discontinuo mai esploso in Liguria ma in grado di trovare la sua dimensione in Veneto. Il lungo elenco di ex Grifone prosegue ancora a lungo annoverando al suo interno i nomi dei vari Daniel Bessa, Andrea Favilli, Godot del gol vanamente atteso dai tifosi del genoani, Koray Gunter, difensore ancora di proprietà rossoblù, Mattia Lovato ed Eddie Salcedo, altri prodotti del sempre florido vivaio ligure.
Per tutti loro, ma anche per tanti tifosi che li hanno amati o maledetti a seconda dei casi, quella tra Genoa e Verona non sarà una partita come tutte le altre.
FONTE: CalcioMercato.com
CALCIOMERCATO Silvestri puo' restare
La Roma va su Musso
17/02/2021 10:51
Non più "prima scelta" ma ora solamente un'alternativa. In una settimana è cambiato tutto per Marco Silvestri, portiere del Verona in scadenza di contratto a giugno 2022. La Roma, infatti, non è più così convinta di prendere il numero uno dell'hellas per sostituire Pau Lopez la prossima stagione e sta vagliando altri profili. Il primo è quello di Musso che si sta mettendo in copertina a Udine. Ma poi c'è stato un sondaggio anche per Gollini con Silvestri che addirittura sarebbe sceso in terza posizione. La serataccia dell'Olimpico in cui Silvestri ha avuto responsabilità praticamente su tutti e tre i gol giallorossi ha lasciato il segno. Così ora non è escluso che Silvestri e il suo manager Raiola decidano di rinnovare il contratto con il Verona. Forse il vero affare per entrambi.
IL 18ENNE DELLA PRIMAVERA HELLAS Andrea Gresele si è risvegliato dal coma
17/02/2021 09:25
Si è risvegliato Andrea Gresele, il 18enne difensore della Primavera dell'Hellas, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Borgo Trento, dopo essere stato folgorato sui binari a Porta Vescovo nella notte tra il 6 e il 7 febbraio.
Andrea è stato fatto uscire dal coma farmacologico, ora è sveglio e respira in maniera autonoma: non ha mostrato rilevanti deficit agli arti inferiori e superiori, riconosce le persone e ha anche pronunciato alcune parole.
Il 18enne rimane monitorato e nei prossimi giorni il quadro clinico sarà più chiaro.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A Hellas, salvezza quasi raggiunta con un girone ancora da disputare. E adesso?
18/2 ALLE 09:30
di LUCA CHIARINI
La vittoria di lunedì sul Parma ha avuto una funzione quasi catartica. Non tanto per la qualità del gioco e il carattere ritrovato, pure indiscutibili e certificati nel dopo gara da Juric, quanto per aver riportato il Verona nella sua reale dimensione. Se c'era chi già sospettava che le prestazioni sottotono di Roma e Udine fosse prodromiche di chissà quale crollo verticale nel girone di ritorno si sarà probabilmente ricreduto.
Novanta minuti non bastano a stravolgere i giudizi, beninteso, e replicare il girone d'andata (o anche andarci vicino) resta complicatissimo. I fatti però raccontano che a sedici giornate dal gong finale sono appena sette (ne basterebbero probabilmente di meno) i punti che separano i gialloblù dal traguardo virtuale dei quaranta punti, che significano salvezza, e quindi obiettivo stagionale raggiunto. Poco più di una formalità, a questo punto, comunque da espletare "attraverso il lavoro", come ha voluto rimarcare lo stesso Juric dopo il successo in rimonta di lunedì.
Lo stato dell'arte fotografa nitidamente la fruttuosità degli sforzi profusi sinora. Ma pone anche un interrogativo: e ora? Il rischio è quello di rilassarsi troppo, o è la condizione ideale per mettere ulteriormente a fuoco un progetto tecnico che, al netto del viavai di interpreti, è in perenne crescita da un anno e mezzo a questa parte? Juric sa bene che la prima ipotesi è un rischio da non sottostimare e da scongiurare, ma è già al lavoro per mettere a punto la seconda.
Un lavoro multifronte che non può prescindere dal potenziamento di alcuni singoli. Primo tra tutti l'ultimo arrivato, Kevin Lasagna. "In allenamento mi sta facendo vedere cose che raramente ho visto in carriera, forse con Milito", ha detto di lui il tecnico di Spalato. Un'investitura che sorprende per i modi, non per il contenuto: la fiducia in lui è massima, corroborata dall'investimento fatto a gennaio. E l'infortunio di Kalinic ha di fatto sbaragliato la concorrenza per il posto da titolare. La speranza di tutti, a Verona, è che con lui l'attacco prenda definitivamente il volo.
PRIMO PIANO Verona, Juric ritrova Veloso: sarà staffetta con Ilic
18/2 ALLE 09:00
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
Il portoghese rientrato nei minuti finali di Verona-Parma torna a completa disposizione. Juric si affiderà a lui in una staffetta con Ilic.
Ivan Juric ritrova Miguel Veloso. Contro il Genoa il portoghese potrebbe tornare a giocare addirittura dal primo minuto. Una partita molto speciale per lui visti i suoi trascorsi in rossoblu. Veloso è tornato nei minuti finali della sfida contro il Parma. Pochi attimi per tornare a riassaporare il profumo dell'erba e vivere il clima partita. Dopo un lungo stop, Juric ritrova un tassello importante del suo scacchiere.
Il tecnico croato ora dovrà decidere se puntare su di lui dall'inizio o a partita in corso. Tutto è da decidere. Chiaramente il centrocampista portoghese Vnon ha i 90 minuti nelle gambe quindi, sia che parta dall'inizio o che entri in campo a partita in corso, il portoghese farà con ogni probabilità staffetta con Ivan Ilic. La decisione finale sarà solo del tecnico gialloblù che sa di poter contare su due centrocampisti di assoluto livello in una partita che il Verona non deve fallire per dare continuità ai tre punti conquistati contro il Parma.
RASSEGNA STAMPA Corriere di Verona: "Punti che pesano come un tir. L'Hellas dice 33, sinonimo di salute"
"Punti che pesano come un tir. L'Hellas dice 33, sinonimo di salute", titola stamane il Corriere di Verona. Questi sono punti pesantissimi. L'Hellas batte il Parma e allontana la nebbia delle due sconfitte consecutive incassate con Roma ed Udinese. Lo fa in rimonta, dimostrando di abbondare sempre per temperamento. Va sotto e torna su, propone del buon gioco e quando occorre si abbarbica e soffre, con l'elmetto degli opliti. L'Hellas non si fa sorprendere e dice 33, emblematico sinonimo di buona salute. Al posto giusto, al momento giusto.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
19 FEBBRAIO 2021 #GenoaVerona: le statistiche
Scopri i numeri, le statistiche e le curiosità fornite da Opta Sports di Genoa-Hellas Verona, 23a giornata della Serie A TIM 2020/21, in programma sabato 20 febbraio (ore 18) allo stadio 'L. Ferraris' di Genova.
I PRECEDENTI
- Si contano un totale di 27 precedenti tra Hellas Verona e Genoa in Serie A: 8 vittorie per i gialloblù, 8 pareggi e 11 vittorie per i rossoblù.
LE CURIOSITA'
- 33 punti dopo 22 partite per l'Hellas Verona che, nell’era dei tre punti a vittoria in Serie A, ha fatto meglio - a questo punto della stagione - solamente nel 2013/14 (35).
- Solo il Milan (15) ha colpito più 'legni' dell'Hellas Verona (12) in questa Serie A. Nessuna formazione più di quella gialloblù, però, conta più giocatori diversi con almeno un 'legno' all’attivo nel campionato in corso (10).
FOCUS GIOCATORI
- Mattia Zaccagni ha realizzato la sua prima rete in Serie A contro il Genoa, nel gennaio 2020. Inoltre, insieme ad Antonín Barák, è il miglior marcatore dell'Hellas Verona in questa Serie A con 5 gol all’attivo.
- Tra i portieri con almeno 10 presenze in questa Serie A Marco Silvestri (73%) e Mattia Perin (74%) sono i due con la più alta percentuale di tiri parati.
19 FEBBRAIO 2021 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera - Nella vigilia di Genoa-Verona - match valido per la 23esima giornata della Serie A TIM 2020-2021 - si è tenuta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento incentrato sull’attivazione, mini-partita a tema, partita a campo e minutaggio ridotti, lavoro tattico.
18 FEBBRAIO 2021 Sporting Center ‘Paradiso’: report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera - È proseguita oggi, giovedì 18 febbraio, la preparazione dei gialloblù al match di sabato, allo stadio ‘Luigi Ferraris’ (ore 18), contro il Genoa, match valido per la 23esima giornata della Serie A TIM, quarta del girone di ritorno.
Allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento incentrato sull’attivazione, esercitazione tattica a reparti, lavoro tattico di squadra e partita a campo e minutaggio ridotti.
17 FEBBRAIO 2021 Sporting Center ‘Paradiso’: report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera - È proseguita oggi, mercoledì 17 febbraio, la preparazione dei gialloblù al match di sabato prossimo, allo stadio ‘Luigi Ferraris’ (ore 18), contro il Genoa, match valido per la 23esima giornata della Serie A TIM, quarta del girone di ritorno.
Allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: attivazione in palestra e lavoro di recupero sul campo.
16 FEBBRAIO 2021 Bollettino medico: Ebrima Colley e Nikola Kalinic
Verona – Hellas Verona FC comunica che Ebrima Colley e Nikola Kalinić si sono sottoposti nelle scorse ore ad esami strumentali e visite specialistiche per appurare natura ed entità dei rispettivi infortuni.
Ebrima Colley: postumi distrattivi al ginocchio sinistro con interessamento del legamento collaterale mediale.
Nikola Kalinić: lesione di primo-secondo grado del bicipite femorale della coscia destra.
I tempi di recupero non sono al momento quantificabili e dipendono dalla progressione clinica dei due calciatori.
16 FEBBRAIO 2021 Serie A TIM | Giudice Sportivo: una giornata di squalifica a Dimarco
Verona - Il Giudice Sportivo ha squalificato per una giornata effettiva di gara il calciatore Federico Dimarco per raggiunto cumulo di ammonizioni (5).
Il difensore gialloblù non sarà quindi disponibile per il match di sabato, 20 febbraio, Genoa-Hellas Verona, 23esima giornata - quarta di ritorno - della Serie A TIM 2020/21.
16 FEBBRAIO 2021 Sporting Center ‘Paradiso’: report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera - È iniziata oggi, martedì 16 febbraio, la preparazione dei gialloblù al match di sabato prossimo, allo stadio ‘Luigi Ferraris’ (ore 18), contro il Genoa, match valido per la 23esima giornata della Serie A TIM, quarta del girone di ritorno.
Allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento incentrato sull’attivazione, esercitazione tecnica e mini-partita a campo ridotto, per chi non è stato utilizzato contro il Parma; lavoro di recupero, per tutti gli altri.
FONTE: HellasVerona.it
L’allenatore dello Spezia, Vincenzo Italiano, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport a due giorni dalla sfida contro la Fiorentina.
Tanti i temi toccati, a cominciare dal rapporto col tecnico viola: “Incontro con Prandelli? Sarà davvero troppo emozionante. A lui devo molto, quasi tutto: è stato il primo in assoluto a darmi fiducia e a schierarmi dall’inizio. Con quel Verona, nel ‘98/99, fummo promossi in Serie A e l’anno successivo ci salvammo giocando davvero un bel calcio Sì: assomigliavamo a questo Spezia. Non vedo l’ora di riabbracciarlo”.
Italiano si sofferma su altri temi, a cominciare dal suo futuro: “Sinceramente non sono ancora stato contattato da nessuno. Ma non nego che gli attestatati di stima siano piacevoli e neppure nascondo che questo mestiere lo si fa anche per ambizione. Ma ora io ho in testa solo la salvezza dello Spezia. Cosa faro in caso di salvezza? Andrò a piedi da La Spezia a Portovenere. Sono una ventina di chilometri che diventerebbero una processione pazzesca con migliaia di persone al seguito. Sarebbe splendido e anche per questo non spreco un secondo del mio tempo: non voglio negare quell’emozione a questa gente. Già si è dovuta rassegnare a non godersi la prima volta in Serie A allo stadio, almeno si merita il regalo finale. Daremo tutto”.
FONTE: FiorentinaNews.com
La Cronaca di Verona Sport “Verona, ti penso con molti rimpianti”
“Domani c’è Stella Rossa-Milan, la mia partita. Quella che poteva cambiare la storia”
Di Cronaca di Verona - 17 Febbraio 2021
Eccolo qua, Dragan Stojkovic. Un solo anno al Verona, ma quanta nostalgia.
Che cosa fa oggi Dragan Stojkovic?
“Dopo aver allenato per cinque anni il Guangzhou R&F, in Cina, ho chiuso il rapporto. Sono praticamente in vacanza e visti i tempi è stato un buon timing per chiudere il ciclo”.
Parliamo di Stella Rossa-Milan: quando queste due squadre si incontrano è inevitabile pensare alla partita del 1988…
“Quando parli di Stella Rossa-Milan parli della storia del calcio. In Serbia ancora oggi tutti ne parlano: la si può vedere in TV, si leggono ancora storie sui giornali. Sono partite leggendarie, credo sia una di quelle pochissime che hanno fatto davvero la storia. Quel Milan era straordinario, con i tre olandesi, posso dire che sia stata la squadra più forte contro la quale io abbia giocato in Europa. L’intensità, il pressing degli uomini di Sacchi fu pazzesco per l’epoca”
Quello che avete affrontato era il Milan dei primi anni di Silvio Berlusconi. Che prendeva i migliori giocatori al mondo. Lei è mai stato vicino ai rossoneri?
“Sì, ma nel 1989 avevo firmato un pre-contratto col Marsiglia. Pensi, dopo due ore che avevo trovato l’accordo mi chiama Adriano Galliani. Mi chiede, fra l’italiano e l’inglese: ‘Tu, contract Marseille?’. Io nego l’evidenza. Bernard Tapie, presidente dell’OM, aveva già sparso la voce in giro, dicendo di aver comprato il Maradona dell’Est. Non potevo dire di no ai francesi, del resto Tapie era arrivato a casa mia col suo aereo privato offrendomi un contratto da giocatore top. Più tardi, nel 1991, il Milan mi invita a giocare un torneo amichevole a Madrid: faccio tre giorni di allenamento a Milanello ma la Federcalcio non dà il permesso perché non sono un tesserato del Milan”.
Rimpianti?
“È così la vita. Però il Milan mi ha lasciato bei ricordi. E due orologi. Me li regalò Silvio Berlusconi, per me e mia moglie, durante la mia stagione al Verona, in prestito dal Marsiglia. Fu il suo saluto, pensava evidentemente che l’anno dopo sarei andato al Milan. Purtroppo ebbi problemi col ginocchio, la cartilagine e non se ne fece più nulla. Presero poi Savicevic”.
E Verona?
“Il rimpianto è esserci arrivato infortunato. Non potevo fare di più, stavo tornando in forma, ma avrei avuto bisogno di tempo. Ho comunque un bel ricordo, della società, della famiglia Mazzi, dei tifosi. E’ stata una tappa importante per la mia carriera”.
Un’ultima curiosità: eri noto col soprannome Pixie. Come è nato?
“Per il cartone animato Pixie e Dixie, ai miei tempi era molto popolare. Nasce dal fatto che quand’ero bambino e giovavo per strada con i miei amici mi fermavo sempre alle 7 di sera per andare a guardare quel cartone, che amavo molto. Una volta finito tornavo a giocare”.
La Cronaca di Verona Sport “Cassano super, ma Stojkovic di più”
“Sapete, non ho ancora digerito l’esonero di Verona. Con me potevamo ancora salvarci”
Di Cronaca di Verona - 17 Febbraio 2021
Raffaele Tomelleri
Non c’è bisogno di strofinarla, la lampada. Il Genio c’è sempre. Non cambia mai, Genio Fascetti. “Non son cambiato in 82 anni, vuoi che cambi ora?”.
Sorride. Guarda il calcio da lontano e, dice, “…non mi diverto molto”. Perchè, gira e gira, “…puoi aggredire lo spazio finchè vuoi, ma se non hai giocatori forti, non vinci le partite”. Ce l’ha (un po’) con chi parla “senza farsi capire. Mi spieghi cosa vuol dire “aggredire gli spazi”? Ascolti certe cronache e ti chiedi, “ma che sport è mai questo?” Adesso parlano di ripartenze e di esterni bassi o alti, ma il calcio è sempre quello di prima. Io credo che col mio “casino organizzato” farei successo anche oggi”.
Ripensa volentieri a Verona, “a quel Verona”. “Un gruppo di matti simpatici, che fecero un’impresa incredibile. Non c’era società, non si sapeva neanche, a volte, se il pullman ci avrebbe portato, visto che non c’era chi pagava. Eppure andammo in A. Bellissimo”.
Meno bello l’anno dopo, “…ma se avessi avuto un centravanti vero, al posto di Raducioiu…”. Ricorda con affetto “…la famiglia Mazzi, i dirigenti di allora, anche se quando ci penso, forse, non avrebbero dovuto esonerarmi. Non eravamo messi malissimo, con me ci si poteva ancora salvare”.
In quel Verona “c’era il giocatore più forte che ho allenato. Dragan Stojkovic, sì, più forte anche di Cassano. Peccato che fosse reduce da un infortunio e che avesse una gamba più piccola dell’altra. Ma quando giocava, vinceva da solo certe partite. Come quella con l’Inter. Un fenomeno”.
Di fenomeni ne ha visti tanti, “con uno ci ho pure giocato, Omar Sivori. E non ditemi che i giocatori sono tutti uguali, dai, i grandi sono diversi. Vi racconto questa: una sera, siamo in ritiro, Sivori ordina pesce fritto. Il mister chiude un occhio. Il giorno dopo, Sivori fa tre gol e buonasera”. E Fascetti giocatore, com’era? “Se mi girava, giocavamo in dodici. Ma se non mi girava, giocavamo in dieci…”. Arrivederci.
FONTE: CronacaDiVerona.com
Il coltello tra i denti come marchio di fabbrica, nei duelli in campo e nelle esultanze. Borini è il nuovo pirata del Karagümrük. Una sfida nuova e affascinante quella di riportare un club con una grande tradizione in Turchia nelle competizioni europee. D'altronde Fabio non ha mai avuto paura nella sua lunga carriera: a 16 anni lasciò la sua Bologna per volare a Londra e diventare, un anno dopo, il capocannoniere della squadra delle riserve del Chelsea. Poi un lungo viaggio tra Swansea, Parma, Roma, Liverpool, Sunderland, Milan e Verona. Che l'attaccante classe 1991 racconta in una lunga chiacchierata con la nostra redazione.
Borini, la sua nuova esperienza al Karagümrük si è aperta nel migliore dei modi: 4 gol nelle ultime 5 partite, l'ultimo molto bello segnato nel derby con il Fenerbahce con un tiro a giro sotto l'incrocio. E' come se fosse tornato all'inizio della sua carriera quando giocava da attaccante?
"Sicuramente il campionato turco mi permette di concentrarmi di più sulla fase offensiva. Negli altri campionati maggiori europei si lavora più sul complessivo, sull'applicazione dal punto di vista tattico. Qui si gioca più sull'istinto e su quello che vedi in anticipo. Io sono avvantaggiato perché ho giocato anche in leghe diverse da questa".
Ha ricevuto qualche messaggio in particolare dopo l'ultima prodezza di sabato scorso?
"Non in particolare, a parte i miei amici che mi seguono ovunque io giochi. Finalmente sono tornati a vedermi segnare con regolarità, ecco".
Dopo pochi mesi il bilancio può essere parziale: rifarebbe la scelta di andare a giocare nel Karagümrük?
"Si, senza nessun dubbio. E' un campionato che mi piace, mi permette di concentrarmi su me stesso. Cercheremo di ottenere risultati importanti come la qualificazione alla prossima Europa League. Il club vuole raggiungere obiettivi importanti, la squadra non è stata costruita a caso sinceramente".
E' stata costruita con tanti giocatori che provenivano dal campionato italiano, con Biglia e Bertolacci hai condiviso l'esperienza al Milan. L'hanno aiutata ad ambientarsi in un contesto diverso come quello turco?
"Con Andrea abbiamo fatto qualche allenamento insieme al Milan ma soprattutto abbiamo fatto le giovanili in Nazionale insieme. Diciamo che è stato d'aiuto anche se io sono stato molto in giro all'estero. Relazionarsi con culture e lingue diverse fa parte del mio essere, mi interessa di più. E' una cosa che mi attrae molto".
Lei fin da giovanissimo si è messo alla prova andando a giocare nel campionato, probabilmente, più bello e difficile del mondo come è la Premier League.
"Si, sicuramente il più difficile. Ho ricordi molto belli della mia lunga esperienza in Premier League".
Com'è la vita a Istanbul?
"Istanbul ha 20/25 milioni di abitanti, da est a ovest sono 180 km. Quindi è abbastanza immensa per dare un'opinione (ride, ndr) . Hai tutto quello che ti serve, è cosmopolita al massimo. Non è di certo la Turchia tradizionale che magari la gente si aspetta".
Se dovesse continuare a segnare con regolarità, considerando l'attenzione particolare del c.t Roberto Mancini verso gli italiani all'estero, farebbe un pensierino anche al prossimo Europeo?
"Pensarci direttamente, no. Non perché non ci voglia andare o non ci creda sicuramente. E' tanto tempo che non vado in Nazionale ed è un po' di tempo che non segno e non gioco con regolarità. Quindi penso a me stesso e a essere costante nei miei risultati domenica per domenica. Davanti a me ci sono giocatori forti e molto avanti per fare l'Europeo, poi il calcio è una ruota che gira".
Nella sua esperienza al Milan si è spesso sacrificato in ruoli forse non proprio congeniali alle sue caratteristiche: esterno di centrocampo con Montella, terzino con Gattuso e mezzala con Giampaolo. Potesse tornare indietro, ridarebbe questa disponibilità totale ai suoi allenatori?
"Al Milan ho fatto meno l'attaccante che da altre parti (ride, ndr), questo è sicuro. No, avrei dato comunque una disponibilità totale perché così facendo mi sono tolto la soddisfazione di giocare di più. Davanti avevo gente forte come Calhanoglu e Suso, mi sarei tolto delle ulteriori possibilità di giocare. Ho sempre dato priorità alla squadra, è lavoro del mister quello di capire dove posso essere utile alla squadra. Dire di no a certe opportunità è come spararsi sui piedi".
Lei è un buon amico di Hakan Calhanoglu. E' sorpreso da questa evoluzione avuta dal nazionale turco nell'ultimo anno e mezzo?
"Non sono affatto sorpreso. Si vedeva che ce l'aveva, che voleva tirare fuori tutta la sua personalità. Solo che è un personaggio molto sensibile, da fuori non si vede. Qualche situazione non in suo controllo, come i cambi di allenatore e l'instabilità societaria, hanno influito. Sensibile non vuole dire essere debole, anzi è il contrario. Adesso si sta vedendo, con un po' più di supporto e con la forza che danno i risultati e i compagni, cosa può dare in campo. Forse, secondo me, può fare ancora un po' di più".
Le consiglierebbe di rinnovare con il Milan o è giusto pensare a nuove sfide?
"Vedendo com'è andata nella mia esperienza, che è comunque diversa rispetto alla sua, il Covid influenza molto nell'arrivare a scadenza nel 2020 o 2021. E' un'altra roba essere a scadenza in questi tempi, quindi gli consiglierei assolutamente di rinnovare".
Lei fu decisivo in Europa con il Milan nel doppio confronto con il Ludogorets. Qual è stato il suo momento più alto in rossonero e cosa deve aspettarsi il Diavolo dalla partita contro la Stella Rossa di giovedì?
"Le finali che abbiamo giocato di coppa Italia e Supercoppa, che potevamo portare dei trofei in più. E i momenti europei, l'habitat naturale del club. La Stella Rossa è un avversario ostico con un campo ostico, che ci siano o non ci siano i tifosi. In qualche modo si faranno sentire o vedere i loro tifosi, un modo lo trovano. Sono le cose belle del calcio, io in Turchia sto vivendo questo tipo di situazioni. Il Karagümrük è una delle squadre con una grande tradizione ma che era un po' sparita dai radar. Una buona parte dei tifosi di Fenerbahce, Besiktas e Galatasaray era originariamente del Karagümrük e si sono spostati. Speravo di giocare con qualche stadio aperto, qui i tifosi si fanno sentire molto. Io preferisco giocare sotto la pressione del tifoso piuttosto che con lo stadio vuoto. Mi carico con il sostegno dei tifosi, anche semplicemente con una scivolata, penso si veda in campo. Tutto questo deriva dalla mia esperienza nel calcio inglese. Io avevo giocato qui sul campo del Besiktas, c'erano già 60.000 tifosi a fischiarti due ore prima del fischio d'inizio".
Ha avuto pressione dai tifosi ma anche da qualche allenatore come Gattuso. Lei aveva un buon rapporto con l'allenatore del Napoli, che effetto le fa vederlo così spesso in discussione?
"Il nostro rapporto era buono, mi descriveva sempre come un grande uomo. Diceva che mettevo il muso in allenamento ma andavo comunque a duemila all'ora. Lui come allenatore è uguale, si appoggia sulle critiche. Lavora dalla mattina alla sera e si appoggia su quello perché gli dà garanzie, giustamente. Non si può criticare Gattuso quando sta facendo un lavoro in linea con gli obiettivi, siamo solo a metà febbraio. Senza tifosi non è la stessa cosa il campionato, lo vedi ovunque che senza di loro certe partite prendono direzioni molto strane".
Da un allenatore sanguigno all'altro come Ivan Juric che lei ha avuto a Verona. E' pronto per una grande squadra al netto di una stagione molto positiva, come quella scorsa, senza particolari sforzi sul mercato?
"Si , lui lo sottolinea spesso ma queste sono robe sue. Se è pronto per il passo quello deve decidere lui, se lo deve sentire lui. A Verona so che ha trovato la sua dimensione, può lavorare come vuole, può spremere i giocatori a suo piacimento, può fare quello che vuole con i suoi giocatori. Il passo per la grande squadra se lo devono sentire gli allenatori, non può essere determinato da altri fattori o da altre persone. Ci sono stati tanti allenatori, come lo stesso Stefano Pioli, che ci sono andati e poi hanno cambiato traiettoria prima di tornare su una panchina importante".
La decisione di non restare a Verona è stata presa di comune accordo o dettata dalle ristrettezze economiche dovute al Covid?
"Le ristrettezze economiche non sono mai state un problema. Ce ne sono stati dal punto di vista delle ambizioni, come ha menzionato lei pocanzi. Juric chiedeva investimenti importanti per migliorare la squadra, non che non sia successo, per dare un segnale al campionato, di provare a stare in alto piuttosto che avere solo l'obiettivo minimo dei 40 punti. A me non andava tanto bene e ho scelto per quello che si addiceva al periodo specifico della mia carriera. Se devo essere sincero, qui guadagno meno rispetto a quello che mi offriva il Verona".
Domenica ci sarà il derby che lei vedrà, immagino, da tifoso del Milan. I suoi ex compagni di squadra partono da sfavoriti rispetto a una Inter con il vento in poppa dopo aver operato il sorpasso?
"Dei miei compagni sono rimasti pochi in realtà (ride, ndr). Forse a un derby è meglio arrivarci con un po' di rabbia derivata dalla sconfitta, dal sorpasso. Ci vuole un po' di sana cattiveria agonistica. E' una di quelle partite, come dicevo prima, molto diversa senza tifosi. Poi era tanto tempo che non si vedeva un Milan-Inter così importante vista l'attuale classifica delle due squadre e il tifoso poteva farti cambiare la partita. Devono giocare sulla voglia di rimettere la freccia sull'Inter, di non accontentarsi, il campionato è ancora molto lungo e può accadere di tutto".
Lei è ambizioso in campo ma anche fuori: questa estate ha conseguito il diploma da geometra. Intende proseguire il suo percorso di studi con l'Università?
"Si, assolutamente. Avevo iniziato a informarmi per il percorso universitario poi sono arrivato qui in Turchia ed è un po' difficile. Il diploma l'ho preso per avere l'opportunità di continuare gli studi anche magari al termine della mia carriera, non è detto che debba farlo per forza durante. Dopo lo farò sicuramente, per me è molto importante. Io non mi fermo, con le mani in mano non riesco a stare".
Ci racconta i due momenti più belli della sua lunga carriera?
"Il gol all'Olanda, me lo ricordo sempre. Era l'Europeo under 21 e la mia rete ci permise di arrivare in finale. Calcisticamente ed emozionalmente è stato un momento molto forte, che sul momento non ricordi bene. Ma se vai scavare un pochino ti fa sentire le formiche alle gambe, non tanto i brividi quanto l'emozione. L'altro è la salvezza con il Sunderland, un momento davvero incredibile. Eravamo in una posizione di classifica quasi impossibile, tutto il percorso è stato forte. Ricordo che quelle sono state le vacanze che mi sono goduto di più perché ero carico da tutta la stagione".
Una scelta, invece, che non rifarebbe?
"Nessuna, sono sincero. La mia carriera sta andando molto bene, sto spremendo ogni cellula per fare il meglio che posso. La mia 'spremuta' la sto dando".
Considerando il percorso che ha fatto il Milan dopo l'interruzione del campionato nel marzo scorso, ha qualche rimpianto in più di non essere rimasto in rossonero con Stefano Pioli?
"Era giusto sperarsi perché non giocavo. Io sono un professionista che vuole giocare e lì non lo facevo più, semplice semplice".
FONTE: CalcioMercato.com
EX CALCIATORE Coltivava marijuana, ex Verona Sartor arrestato
16/02/2021 15:30
La Guardia di Finanza di Parma lo ha trovato assieme al complice mentre stava curando la sua serra molto particolare: 106 piante di marijuana che aveva deciso di coltivare in un casolare abbandonato di Lesignano Palmia, piccola frazione della montagna parmense. Protagonista della vicenda, ora agli arresti domiciliari, l'ex giocatore di calcio Luigi Sartor, 46 anni. Lo riporta la Gazzetta di Parma.
L'ex di Juventus, Inter, Verona e Parma ha scelto la città emiliana come sua residenza undici anni fa. E venerdì scorso, all'ora di pranzo, gli agenti della Fiamme Gialle lo hanno trovato assieme a un altro 46enne di Parma, Marco Mantovani, intento a curare la coltivazione che, secondo le stime, avrebbe potuto fruttare oltre due chili di sostanza stupefacente. Gli inquirenti da tempo indagavano sull'attività che si svolgeva all'interno di quel casolare all'apparenza completamente disabitato ma per il quale era stato richiesto il raddoppio della potenza del contatore. In più, di notte, dalle fessure dello stabile brillavano le luci dell'illuminazione interna e all'esterno si percepiva un odore particolare.
L'ultimo indizio gli agenti lo avevano avuto una decina di giorni fa simulando un controllo stradale di routine della vettura dell'ex calciatore avvertendo, all'interno della vettura, lo stesso aroma di marijuana. Luigi Sartor nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice Beatrice Purita si è avvalso della facoltà di non rispondere e ora è agli arresti domiciliari. Sartor fu uno dei nomi della vicenda Calcioscommesse partita dalla Procura di Cremona nel 2011. Finito in carcere, l'inchiesta si concluse per lui nel 2019 con la dichiarazione di prescrizione. Il tribunale di Bologna dichiarò estinta la partecipazione ad associazione a delinquere.
FONTE: TGGialloBlu.it
Che in termini di scaramanzia applicata al calcio Massimo Cellino non abbia eguali è cosa risaputa. L'ultima riprova è arrivata in occasione della vittoria interna delle Rondinelle contro il Chievo Verona: non solo il primo successo della gestione di Pep Clotet ma anche e soprattutto la prima vittoria dopo un digiuno che durava dall'ultimo match del 2020 contro la SPAL.
Il numero uno dei lombardi per il match contro i clivensi ha, infatti, imposto l'inversione delle panchine, con quella di casa che è divenuta quella sulla destra guardando il campo dalla tribuna centrale. Una posizione, questa, che non veniva occupata dal Brescia dalla stagione 2006/2007 quando fu Serse Cosmi di cambiare panchina per essere più vicino alla Curva Nord, sede del cuore del tifoso di casa. A riportare la notizia è il quotidiano Tuttosport.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.