Nato a/il: | Formia (LT) il 24/08/1963 |
Italiana | |
Contratto: | Definitivo fino al 30 Giugno 2017 (+opzione) |
Ruolo da giocatore: | Centrocampista |
Altezza: | 172 Cm |
Peso: | 70 Kg |
Posizione: |
CARRIERA DA ALLENATORE/VICE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | |||
Hellas Verona | 2016 - 2017 | B | - | |||
Newcastle | Mar. 2016 - 2016 | PL (Vice) | 18 (+1CR +6CL) | |||
Real Madrid | 2015 - Gen. 2016 | PD (Vice) | 18 (+1CR +6CL) | |||
Napoli | 2014 - 2015 | A (Vice) | 38 (+4CI +2CL +14 EL +1SCI) | |||
Napoli | 2013 - 2014 | A (Vice) | 38 (+5CI +6CL +4 EL) | |||
Latina | 2012 - Apr. 2013 | LP | 26 | |||
Gubbio | 2011 - Ott. 2011 | B | 11 | |||
Foggia | 2009 - Gen. 2010 | LP (Vice) | 18 | |||
LEGENDA: LP=Lega Pro Prima Divisione, CI=Coppa Italia, CL=Champions League, EL=Europa League, SCI=Supercoppa Italiana, PD=Primera División (Serie A Spagnola), CR=Coppa del Re (Coppa di Lega Spagnola), PL=Premier League (Serie A Inglese) |
CARRIERA DA GIOCATORE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | Goal | ||
Foggia | 2008 - 2009 | C1 | 24 | 1 | ||
Frosinone | 2007 - 2008 | B | 28 | 1 | ||
Foggia | Gen. 2007 - 2007 | C1 | 14 | 4 | ||
Ascoli | 2006 - Gen. 2007 | A | 6 | 0 | ||
Bologna | 2005 - 2006 | B | 32 | 3 | ||
Robur Siena | 2004 - 2005 | A | 23 | 2 | ||
Bologna | 2003 - 2004 | A | 27 | 4 | ||
Como | 2002 - 2003 | A | 27 | 6 | ||
Bologna | 2001 - 2002 | A | 33 | 5 | ||
Napoli | 2000 - 2001 | A | 27 | 6 | ||
Torino | 1999 - 2000 | A | 22 | 1 | ||
Sampdoria | 1998 - 1999 | A | 26 | 1 | ||
Juventus | 1997 - 1998 | A | 21 | 1 | ||
Napoli | 1996 - 1997 | A | 32 | 5 | ||
Napoli | 1995 - 1996 | A | 28 | 4 | ||
Napoli | 1994 - 1995 | A | 32 | 2 | ||
Napoli | 1993 - 1994 | A | 33 | 4 | ||
Avellino | 1992 - 1993 | C1 | 29 | 1 | ||
Avellino | 1991 - 1992 | B | 4 | 0 | ||
Giovanili Avellino | 1985 - 1992 | - | - |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
Tre esoneri da vice e due da capo allenatore: Non sono certo queste le premesse che inducono la maggioranza dei tifosi scaligeri all'ottimismo sul prossimo tecnico dell'HELLAS che nelle speranze di tutti dovrebbe, se non ammazzare il campionato cadetto, veleggiare comunque nelle posizioni di testa ed acciuffare l'immediata promozione a Giugno 2017...
Non si può dire che a Fabio PECCHIA manchino le esperienze ai massimi livelli del calcio nazionale ed internazionale: Non si diventa certo vice di un 'santone' come Rafa BENITEZ se non si hanno una professionalità e delle capacità adeguate
Conoscere al contempo realtà calcistiche importanti come NAPOLI e REAL MADRID ed avere a che fare con calciatori come HIGUAIN e Cristiano RONALDO (per citare i più famosi) non è certo da tutti i giorni... Ciò che lascia perplessi i più è che da capo coach il buon Fabio non abbia ottenuto nessun risultato (anche se il suo LATINA nel 2012-13 si impose lungamente in testa alla classifica e conquistò la finale di Coppa Italia di Lega Pro) e nonostante ciò approdi al timone di una squadra e di una piazza in cerca di immediata riscossa a seguito forse della peggior stagione in Serie A della sua storia.
Come a dire che non ci sarà tempo per esperimenti e nuove occasioni: Il nuovo allenatore dovrà essere in grado di imporsi sin da subito ed avere immediatamente le idee chiare sul da farsi tra lussi in Serie B come PAZZINI e giovani in rampa di lancio come FARES, CHECCHIN e lo stesso ZACCAGNI in attesa che in un modo o nell'altro si risolvano casi spinosi come quello legato a RÔMULO passato da possibile protagonista con la maglia azzurra ai Mondiali 2014 nel dimenticatoio del calcio in due stagioni in cui non ha praticamente visto più il campo!
CENTROCAMPISTA COL VIZIO DEL GOL
Piedi fini, intelligenza tattica ed inserimenti al fulmicotone: Queste le armi del PECCHIA calciatore che da esterno di centrocampo in grado di giocare indifferentemente su entrambe le fasce non ha mai concluso un campionato da titolare senza andare a segno almeno una volta (se si eccettua la sfortunata esperienza all'ASCOLi Ascoli nella mezza stagione del 2006)
MAI UNA STAGIONE PIENA DA ALLENATORE
Dopo una breve esperienza come commentatore tecnico SKY PECCHIA inizia la sua esperienza fuori dal calcio giocato come vice di mister PORTA al FOGGIA ma a Gennaio viene esonerato (ed i diavoletti si salvano dalla retrocessione in Lega Pro Seconda Divisione solo ai play-out).
Dopo quasi due stagioni ri-parte come capo-coach al GUBBIO in Serie B ma, dopo aver ottenuto un risultato di prestigio eliminando la titolata ATALANTA dal torneo di Coppa Italia, imbrocca una brutta serie di risultati negativi venendo allontanato dalla panchina umbra ad Ottobre 2011 senza che i rossoblù riuscissero comunque a salvarsi a fine stagione.
Giugno 2012, Fabio viene assunto alla guida del LATINA in Prima Divisione ma, nonostante un ottimo avvio, la testa della classifica d'inverno e l'approdo in finale di Coppa Italia di Lega Pro, ad inizio Aprile viene esonerato con i nerazzurri che a fine stagione conquisteranno la Coppa e soprattutto la storica promozione in Serie B dopo i playoff col PISA.
A Giugno la possibilità di lavorare come vice del grande BENITEZ al NAPOLI, la collaborazione col tecnico spagnolo proseguirà poi al REAL MADRID fino in Premier League al NEWCASTLE.
MODULO D'ATTACCO?
Con Rafa BENITEZ ha studiato e avuto modo di applicare soprattutto il 4-2-3-1 che i gialloblù hanno spesse volte applicato con DELNERI ma all'HELLAS potrebbe riportare il 4-3-3 che tanto bene fece al LATINA (almeno fino allo strano esonero ad Aprile) e che per anni s'è visto in casa scaligera con MANDORLINI.
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- Al pari di Rafa mister PECCHIA centra l'obiettivo come il suo maestro BENITEZ ha fatto in Inghilterra col NEWCASTLE (da cui arrivano le congratulazioni)! Rafa in Premier League, Fabio in Serie A 'Forse non mi rendo nemmeno conto di quello che sta succedendo. Sono felice, sereno, soddisfatto, l'obiettivo è raggiunto. Ci godiamo questo risultato, non è scontato, noi sappiamo cosa c'è dietro. Dieci mesi, notti insonni, difficoltà, per creare un gruppo vincente, un Verona in Serie A, un Pazzini capocannoniere... Voglio allenare, ho voluto correre questo rischio scegliendo il Verona, una vittoria così, all'Hellas, ha un valore ancora più grande. Godiamocela, abbiamo fatto un gran lavoro, il risultato finale ci premia. Io voglio allenare, con la mia filosofia, portiamo avanti questo progetto. Ho cercato di portare avanti un'idea di gioco, anche nei momenti difficili, insieme al mio staff e al direttore sportivo Fusco. La cosa più difficile è stata costruire una mentalità vincente in una squadra retrocessa un anno fa'
- Al Partenio-Lombardi di Avellino gara pessima dei gialloblù che perdono per 2 a 0! A riconoscerlo per primo e stigmatizzare con parole dure la quarta sconfitta esterna sulle ultime 5 trasferte e proprio il mister forse mai così duro coi suoi davanti alle telecamere a fine partita 'La mia lettura della partita? Non c'è stata reazione, prestazione non degna delle nostre qualità e della maglia che portiano, l'Avellino ha meritato di vincere'
- ...Che rabbia contro il BENEVENTO! Ad inizio Febbraio 2017 il VERONA è primo in Serie B e al Bentegodi contro i sanniti in forma smagliante soffre ed è sotto alla fine del primo tempo, a metà ripresa il direttore di gara fa il protagonista espellendo prima il l'ex Karamoko CISSÈ (dopo averlo ammonito) poi il tecnico dei campani BARONI e qualche minuto dopo, forse per ristabilire un'inferiorità numerica troppo affrettata dallo stesso signor Abisso, capitan PAZZINI che per una presunta carica sul portiere non meritava nemmeno il giallo! Alla fine l'HELLAS giungerà ad un buon pari ma la prossima squalifica dell'uomo-gol dell'HELLAS per motivi totalmente inventati, sommata ai soli cinque minuti di recupero concessi a fronte di almeno otto/nove persi nel secondo tempo (orologio alla mano), sommati all'episodio di Latina (primo vantaggio avversario a seguito di plateale fallo di mano in area), nonché quelli subiti anche nella pesante disfatta interna col NOVARA (due gol in fuorigioco netto) fanno infuriare il tecnico e il diesse FUSCO nelle interviste a fine partita 'Probabilmente vogliono rendere il campionato più avvincente ma la misura è colma!'
- Dopo un avvio esaltante doppio disastro HELLAS in un Novembre nero! Miglior attacco del campionato con più di 30 gol realizzati in 13 partite e solo 13 subiti sino alla debacle interna per 0 a 4 col malandato NOVARA e il disastro al 'Tombolato' col CITTADELLA dove i gialloblù subiscono la seconda coppola consecutiva e buscano 5 gol con NICOLAS protagonista in negativo... Mister che diavolo sta succedendo?
- Così alla presentazione 'Il modulo sarà il 4-3-3, ma senza fissarsi troppo su un singolo schema, l’importante sarà la mentalità della squadra, che deve sempre giocare per vincere. I contatti con il Direttore Sportivo sono quotidiani, su una cosa dobbiamo essere molto attenti: cerchiamo calciatori con qualità morali, che siano orgogliosi di venire a Verona per rappresentare questa Società e vestire la maglia, poi sul piano tecnico ci possono essere calciatori con qualità differenti. Nel momento in cui mi daranno una maglia per allenare mi si appiccicherà addosso. Pazzini? Deve fare quello che sa fare, il campione: è un calciatore sul quale puntiamo, ho grandissima fiducia in lui e nel suo potenziale, deve tornare a fare quello che sa fare meglio. Chi sarà il capitano? Valuteremo le personalità, voglio una squadra con 25 leader, se sarà un ragazzino di 20 anni ben venga, voglio creare in tutti senso di responsabilità. I giovani? Saranno importanti per la squadra, se un calciatore è forte non ci saranno problemi e questi ragazzi saranno importantissimi per la squadra, penso ai vari Cappelluzzo, Zaccagni e Fares, testimoni del grande lavoro fatto da mister Pavanel e da tutto il Settore Giovanile. La mia visione del calcio? La squadra deve essere protagonista e consapevole, deve sapere come comportarsi e gestire le varie situazioni, equilibrata punto di vista tecnica e mentale. Il mercato? Non viene venduto nessuno ma sono tutti sul mercato, proprio come ha detto il Direttore'
- Debacle al Real Madrid? Volevano Ancelotti Il tecnico di Formia spiega così il fallimento madrileno 'Ci hanno mandato via sul più bello. Quando non avevamo infortunati e ci aspettavano 6 partite abbordabili, 4 in casa, e impegni solo nel fine settimana. Tempo e condizioni per lavorare e crescere bene. C’erano attriti comuni a qualsiasi spogliatoio, niente di straordinario. I giocatori non hanno gradito il licenziamento di un tecnico, Carlo Ancelotti, col quale avevano vinto e trovato grande affinità, e siamo partiti di rincorsa'
- Una panchina in Serie A da capo allenatore il 15 Maggio 2015 in occasione di NAPOLI-CESENA in cui Rafa BENITEZ risultava squalificato...
- Sposato con Angela ha tre figlie Sophie, Lucrezia e Ludovica Mister PECCHIA a PositanoNews.it parla del suo ruolo di 'avvocato mancato', del suo rapporto con BENITEZ, del suo più grande errore e della sua preferenza spiccata per il 4-2-3-1...
- 'Allenare comunicando' questo il titolo della tesi con cui nel 2012 Fabio Pecchia ha ottenuto il patentino di Allenatore Professionista di Prima Categoria Uefa Pro. In questo articolo de IlNapolista.it un ampio stralcio di quella tesi nella quale esalta il ruolo di comunicatore di un tecnico «Per l'allenatore è necessario conoscere i principi che regolano la comunicazione, perché deve essere consapevole che il rendimento di un atleta dipende spesso dalla comunicazione verbale (quanto e cosa gli viene detto) e da quella non verbale (come ci si comporta nei suoi confronti). Quindi l'allenatore è (e deve essere) innanzitutto un comunicatore, inteso come colui che mette in comune, fa condividere tanti singoli egoismi e li plasma in una squadra! Ecco perché allora mi viene da dire che allenare significa comunicare, dove per comunicazione non s’intende semplicementeparlare, ma si presuppone necessariamente una relazione e quindi uno scambio. Ma non basta: l’allenatore, oltre a un’efficace comunicazione, deve avere infatti anche una spiccata capacità di ascolto che gli permetta di cogliere i feed-back che quotidianamente la squadra gli lancia, sia per capire in pieno ciò che gli sta comunicando sia soprattutto per verificare se la sua comunicazione è stata efficace. Quando un allenatore comunica efficacemente, accresce la sua leadership, perché crea un ordine nella "testa" dell'atleta; e quanto più la leadership aumenta tanto più facile è guidare una squadra. La comunicazione è il mezzo principale che fa nascere un'emozione piuttosto che un'altra»
- Luglio 2012 promosso al Master per allenatori di prima categoria Uefa organizzato dal Settore Tecnico della Figc... Massimo punteggio a MANGIA, DAL CANTO e NICOLA in un corso dove figurano anche Roby BAGGIO e quel GianMarco REMONDINA che guidò il VERONA dal 2008 al 2010...
- 'Professorino' e 'Avvocato' i suoi soprannomi da calciatore, il secondo gli fu appioppato dal compianto Vujadin BOSKOV dopo il superamento dei primi esami in giurisprudenza ma nel 2007 la Corte d’Appello di Bologna gli ha rilasciato il permesso per l’accesso alla professione forense facendo di lui un avvocato a tutti gli effetti dopo la laurea ottenuta all'Università di Napoli con una tesi sulla rescissione dei contratti (diventando poi consulente e consigliere dell'AIC)...
- Dopo il quadriennio di NAPOLI da calciatore una squadra all'anno per i successivi 12 anni! Nel 2006-07 due squadre nella stessa stagione passata tra Ascoli e Foggia...
- 20 anni e 300 milioni da gestire! Ad una intervista alla Gazzetta Dello Sport nel 2006 Fabio parla di aver imparato a sue spese a gestire grossi patrimoni e ricorda quell'Audi nuova rubata a Napoli... 'A Napoli, a 20 anni, avevo un bel contratto: 300 milioni. Ho gestito il patrimonio con l’aiuto dei miei genitori, a Napoli comprai subito una bella Audi. Me la rubarono, da quel momento giro con un usato stravecchio'
Fabio Pecchia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fabio Pecchia (Formia, 24 agosto 1973) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Caratteristiche tecniche
Centrocampista abile a giostrare su entrambe le fasce, nonostante sia il destro il suo piede preferito. Molto abile nelle verticalizzazioni, è molto veloce con la palla al piede e questo gli consente di ribaltare efficacemente il gioco, rendendosi molto pericoloso in fase offensiva.
Carriera
- Giocatore
Avellino
A 12 anni entra alle giovanili dell'Avellino. Esordisce in prima squadra nella stagione 1991-1992 in serie cadetta, con 4 presenze a fine campionato. La stagione successiva, 1992-1993, Pecchia è confermato all'Avellino sceso in Serie C1. Diventa titolare e a fine campionato ha 29 presenze e un gol.
Napoli
Nella stagione successiva passa in Serie A; comprato inizialmente dal Parma, il suo cartellino è ceduto al Napoli. Debutta in serie A il 29 agosto 1993: a 20 anni diviene il perno del centrocampo del Napoli: il tecnico Lippi lo utilizza per esprimere la sua tattica fatta di verticalizzazioni e gioco veloce. Pecchia comprende questo modulo e, grazie a una buona visione di gioco e duttilità tattica, si impone come uno dei talenti italiani.
Piccolo e generoso centrocampista, un andirivieni per il campo, Pecchia diventa rapidamente il leader del centrocampo partenopeo anni novanta. Nella sua prima stagione in massima serie realizza 4 reti in 33 partite, contribuendo alla qualificazione in Coppa UEFA.
Gioca nel Napoli altre tre stagioni diventando un leader dello spogliatoio azzurro, apportando un contributo importante al club, aggravato da pesanti debiti finanziari, in anni difficili per il Napoli che si aggrappa soltanto a intuizioni della dirigenza e sacrifici della squadra. Nel 1996 conquista, con la Nazionale Under-21 allenata da Cesare Maldini, gli Europei del 1996 e partecipa nello stesso anno ai Giochi olimpici di Atlanta.
Nella stagione 1996-97, complice l'assenza prolungata di Bordin, diventa capitano del Napoli. Sotto la guida tecnica di Luigi Simoni, il Napoli giunge alla sosta natalizia al secondo posto in classifica insieme al Vicenza, alle spalle della Juventus. Nella stessa stagione raggiunge la doppia finale di Coppa Italia, disputata contro il Vicenza, segnando il gol vittoria nella partita andata. Nel match di ritorno il Napoli viene poi sconfitto ai supplementari dalla squadra di Guidolin.
Legatissimo alla maglia azzurra, per esigenze di bilancio viene "sacrificato" con la cessione alla Juventus per 10 miliardi di lire nella stagione 1997-1998.
Fa poi ritorno al Napoli nella stagione 2000-2001, culminata con la retrocessione in Serie B. Con i partenopei colleziona in totale 152 presenze e 21 reti.
Stagioni altalenanti
Alla Juve ritrova Marcello Lippi e colleziona 21 presenze e un gol ma giocò da riserva. Purtroppo per lui,la stagione non fu fortunata; Zidane è sempre presente in campo e la società acquista Edgar Davids, chiudendo, ulteriormente , le porte del campo all'ex giocatore azzurro. Pecchia realizza un goal a Empoli, che risulterà decisivo per la conquista dello scudetto.
E'poi ceduto prima in compartecipazione, in seguito a titolo definitivo, con Sampdoria (1998-1999), Torino (1999-2000) e di nuovo Napoli, nell'annata in cui otterrà la retrocessione.
Nella stagione 2001-2002, in Serie A col Bologna, gioca 33 partite segnando 5 gol. L'anno seguente passa al Como (2002-2003), neopromosso in Serie A; segna 6 gol ma la squadra è retrocessa in Serie B.
Nel 2003 torna al Bologna, poi passa al Siena (2004-2005), dove contribuisce a evitare la retrocessione, per poi tornare nuovamente al Bologna in Serie B (2005-2006), con 32 presenze e 3 gol segnati. Nella stagione 2006-2007 gioca nell'Ascoli, in Serie A.
Ultimi anni
Il 31 gennaio 2007 passa al Foggia, in Serie C1.
Il 10 luglio 2007 è acquistato dal Frosinone, in serie B. Coi canarini colleziona 26 presenze e sigla una rete nella gara interna col Chievo Verona.
Il 10 giugno 2008 torna al Foggia firmando un contratto fino al 2010 ma nell'estate 2009 si ritira.
In carriera ha collezionato 446 presenze e realizzato 50 reti: 337 presenze 41 reti in Serie A, 62 presenze 4 reti in Serie B, 47 presenze 5 reti in Serie C1.
- Allenatore
Commentatore tecnico di Sky, nel 2009-2010 è vice allenatore al Foggia.
Il 18 giugno 2011 diventa allenatore del Gubbio in Serie B in sostituzione di Vincenzo Torrente, passato al Bari. Dopo la qualificazione in Coppa Italia ottenuta eliminando l'Atalanta, squadra di serie A, il Gubbio ha un difficile avvio di campionato con quattro sconfitte consecutive seguito da un ciclo di risultati positivi con 7 punti in 5 partite; all'allenatore è fatale la sconfitta maturata nei minuti finali per 2-1 sul campo del Crotone e il 16 ottobre è esonerato.
A giugno 2012 diventa allenatore del Latina, in Prima Divisione girone B: la squadra pontina è la sorpresa positiva del campionato di Lega Pro e Pecchia mantiene la squadra in testa alla classifica per buona parte della stagione, oltre a conquistare la finale di Coppa Italia di Lega Pro col Viareggio e la vittoria 2-1 fuori casa nella finale d'andata, ma è esonerato l'8 aprile 2013 in seguito alla sconfitta a Benevento 1-0, col Latina terzo in classifica.
Il 5 luglio 2012 acquisisce a Coverciano il titolo di allenatore di Prima Categoria UEFA Pro, il diritto di ricoprire il ruolo di tecnico in una squadra di massima serie.
Il 21 giugno 2013 diventa allenatore in seconda al Napoli di Rafael Benítez; per Pecchia si tratta del terzo ritorno nella città Partenopea.
Il 3 giugno 2015 segue Rafa Benítez al Real Madrid, anche qui con il ruolo di vice-allenatore. Il 4 gennaio 2016, a seguito dell'esonero di Benítez, viene sollevato dall'incarico.
L'11 marzo 2016, sempre al seguito di Benítez, diventa vice-allenatore del Newcastle.
Palmarès
- Club
Campionato italiano: 1 Juventus: 1997-1998
Supercoppa italiana: 1 Juventus: 1997
Coppa Italia di Serie C: 1 Foggia: 2006-2007
- Nazionale
Europeo Under-21: 1 1996
Fabio Pecchia
From Wikipedia, the free encyclopedia
Fabio Pecchia (Italian pronunciation: [ˈfaːbjo ˈpekkja]; born 24 August 1973) is an Italian former footballer who played as a midfielder; he is currently the assistant manager of Newcastle United. Throughout his career, he was also known as "l'avvocato" (the lawyer, in Italian), as he obtained a law degree through the University of Naples.
Club career
A journeyman with eleven different clubs in his career, Pecchia amassed over 300 first division appearances. He began his career with Avellino in 1991, and remained at the club for two seasons. Despite heavy interest from Parma, he moved to Napoli in 1993, where he played for four seasons, becoming a key figure for the club, although he later struggled to establish himself in other teams. He made his Serie A debut with the Neapolitan club on 29 August 1993, at the age of 20, becoming a vital member of Marcello Lippi's midfield; Pecchia's tactical versatility, speed, technique, vision, and passing range allowed him to excel in Lippi's offensive tactical system, which made frequent use of long balls and fast-paced football. With Napoli, Pecchia soon established himself as one of the most promoising and talented young Italian stars of the 90s, due to his leadership and work-rate; during his first season with Napoli, he helped the club qualify for the UEFA Cup. He remained at the club for three more seasons, despite the club's financial difficulties and lack of success during this time. During the 1996–97 season, he was named Napoli's captain, and he helped the club to reach the 1997 Coppa Italia Final under manager Luigi Simoni, in which Napoli was defeated by Vicenza in extra time; during the first leg of the final, Pecchia scored Napoli's winning goal. Despite his attachment to the club, he was sold to Juventus in 1997 for 10 billion Lit., in an attempt to manage the club's debts; he would later return to Napoli, on loan, however, for a single season, in 2001. In total, he made 152 appearances for Napoli, scoring 21 goals.
Pecchia spent a single season with Juventus during the 1997–98 season, under his former Napoli manager Marcello Lippi, winning the 1997 Supercoppa Italiana, and the Serie A title with the club that season, also reaching the 1998 UEFA Champions League Final. He made 21 league appearances that season, and scored a decisive goal against Empoli to claim the league title. He struggled to break into the first team, however, and was usually used as a reserve, due to the presence of Zinedine Zidane and Edgar Davids in Juventus's mdifield. Pecchia was subsequently loaned out to Sampdoria for the 1998–99 season, and he was sold to cross-city rivals Torino for 5.9 billion Italian lire (€3,047,096) in 1999, playing the 1999–2000 season with the Turin club, and suffering relegation to Serie B. In June 2001 Juve gave up the remain 50% registration rights to Torino.
The following season, Pecchia moved back to Napoli on loan, although he was unable to save the club from relegation to Serie B. He spent the 2001–02 season with Bologna, and remained with the club until the 2005–06 season, although he spent the 2002–03 season with Como, and was loaned out to Siena during the 2004–05 season.
He spent the first half of the 2006–07 Serie A season with Ascoli, but on 31 January 2007, he was signed by Serie C1 side U.S. Foggia. On 10 July 2007 he signed a 1-year contract with Serie B club Frosinone, making 26 appearances for the club, and scoring a goal in a home fixture against Chievo Verona. On 10 June 2008, he returned to Foggia, signing a two-year contract that would keep him at the club until 2010, although he retired during the summer of 2009. In total, he made 446 appearances throughout his career, scoring 50 goals. He made 337 appearances in Serie A, scoring 41 goals, 62 in Serie B, scoring 4 goals, and 47 appearances in Serie C, scoring 5 goals.
International career
Although he never represented Italy at senior level, Pecchia played for the Italy national under-21 football team on 11 occasions between 1993 and 1996, under manager Cesare Maldini, and was a member of the team that won the 1996 UEFA European Under-21 Football Championship; he also competed for Italy at the 1996 Summer Olympics, making three appearances.
Managerial career
Pecchia retired from playing football in 2009, and successively became Foggia's assistant coach. He left his coaching post by mutual consent, together with head coach Antonio Porta, on 19 January 2010.
On 18 June 2011 he was appointed head coach of Serie B club Gubbio. He was removed from his managerial post on 16 October 2011 due to poor results.
In the season 2012–13 he became the new head coach of Latina, helping the team earn Serie B promotion. From 21 June 2013, he has served as assistant coach for Rafael Benítez at his former club Napoli. From 3 June 2015 to 4 January 2016, he was assistant coach at Real Madrid under Benítez. When the Spaniard was announced as Newcastle United on 11 March, Pecchia was also announced as part of the coaching set up.
Style of play
Pecchia was capable of playing on both midfield wings, despite being naturally right-footed. Throughout his career, he was known in particular for his vision, and long-passing, although he was also a quick, creative player, with good technical ability, who was known for his speed on the ball. These attributes enabled him to be extremely adept at starting attacking plays, in particular during counter-attacks, and made him a serious offensive threat.
Honours
- Juventus F.C.
Serie A: 1997–98
Supercoppa Italiana: 1997
- Italy U-21
UEFA European Under-21 Football Championship: 1996
FONTE: Wikipedia.org
RASSEGNA STAMPA + - =
Pecchia e Corrent ospiti al Gran Galà Pallone d'Oro
30/MAGGIO/2017 - 10:30
Verona - Un premio dedicato al calcio dilettantistico, a quelle migliaia di appassionati che ogni fine settimana fanno sacrifici e si muovono solo per passione. Questo è il Pallone d'Oro del calcio veronese, il concorso indetto ogni anno dal quotidiano L'Arena che permette di votare il proprio calciatore locale preferito nelle categorie che vanno dalla Serie D alla Terza Categoria. A vincere il Pallone d'Oro (Serie D ed Eccellenza) Enrico Peroni della Virtus Verona; ad Alberto Benedusi del San Giovanni Lupatoto il Pallone d'Argento (Promozione e Prima Categoria); a Alessadro Ortolani del Bovolone quello di Bronzo (Seconda e Terza categoria). Nella serata di ieri, ospiti del galà in Gran Guardia anche l'allenatore gialloblù Fabio Pecchia e il suo vice Nicola Corrent, che hanno portato i saluti del club e ritirato uno speciale riconoscimento per l'avvenuta promozione in Serie A.
Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate durante il galà: «Siamo grati, a nome di tutto il Verona, di questo riconoscimento. Nel nostro mestiere le critiche esistono e le prendono tutti. E questo è perché il calcio è lo sport più seguito in Italia e tutti sentono di poter dire qualcosa. Si sbaglia, ma poi con l'impegno e la perseveranza si può arrivare fino in fondo, e noi ci siamo riusciti. Lo stesso possono fare i calciatori che oggi militano nelle squadre dilettantistiche, spesso si tratta ti trovare il momento e la situazione giusta per fare il salto di categoria e arrivare ad alti livelli. Quello che posso dire ai tanti giovani che hanno questo sogno è che, quando passa il treno, bisogna prenderlo al volo. Serie A? Cercheremo di mantenere la nostra identità, la nostra idea di calcio. Già quest'anno, in B, abbiamo provato a proporre un calcio ragionato, forse più simile a quello che si fa nella massima serie. Abbiamo alle spalle un ambiente che ha grande entusiasmo e vogliamo fare sempre meglio».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Pecchia si racconta: “Sono un papà, un marito, un allenatore”
Il tecnico del Verona al “Corriere della Sera”: “Si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie”
di Redazione Hellas1903, 29/05/2017, 17:19
Fabio Pecchia parla di sé, del Verona e del calcio in un’intervista concessa al “Corriere della Sera” oggi in edicola.
Descrivendosi, tra l’altro, l’allenatore dell’Hellas dice: “Chi sono? Un papà di tre figlie, un marito, un professionista appassionato. Uno che ha impa- rato di più dalle esperienze negative che da quelle positive: la vittoria è deformante”.
Sul mercato e l’ipotesi Cassano, Pecchia commenta: “Non lo so. Leggo, sento. Vediamo. Di sicuro per la A bisogna strutturarsi in modo sostanzioso”.
NEWS
Pecchia: “Gregario e campione, questo l’Hellas che mi piace”
Il tecnico al “Corriere di Verona”: “Il calcio è come il ciclismo, si vince con la fatica”
di Redazione Hellas1903, 26/05/2017, 10:40
Lunga intervista concessa da Fabio Pecchia al “Corriere di Verona” oggi in edicola.
L’allenatore racconta le proprie esperienze di vita, da giocatore, allenatore e soprattutto uomo.
Sull’Hellas promosso in A, tra l’altro, dice: “Il calcio è come il ciclismo. Uno sport in cui devi andare oltre la fatica, in cui la squadra viene prima del singolo, perché ci sono i campioni che arrivano primi al traguardo, ma per riuscirci serve il sacrificio di tutti. Servono i gregari. E in questo Verona gregario e campione lo è stato ogni giocatore, lo è stato lo spogliatoio. A me piacerebbe che l’Hellas, in A, avesse la stessa tempra che fu di Marco Pantani. Coraggioso, tenace, sempre pronto a scattare”.
FONTE: Hellas1903.it
IL RITRATTO
Pecchia, elogio di un uomo normale
23/05/2017 12:40
Pecchia è un uomo normale. Un ragazzo normale. Ama fare cose normali. Dichiarazioni normali. E questo è il suo essere speciale in un acquario in cui nuotano piranha e pesci variegati. Fabio Pecchia si stupisce davanti allo stupore: "Perchè dovrei cambiare?". Voleva vincere senza snaturarsi, ce l'ha fatta. E la vittoria allora vale doppio. Non è cambiato. Ha però imparato. "Solo gli stupidi non cambiano mai". Non è un masochista, non è un talebano, ma è fedele ad un'idea: "Tenere il pallone tra i piedi, fare la partita". Non facile. Quando lo ha fatto, il suo Verona, sembrava una macchina perfetta. Poi ha vacillato e Fabio ha cambiato. Meno belli, più pratici. Ma senza buttare nell'umido tutto quello che aveva fatto fino a quel momento. Benitez gli ha insegnato l'importanza di "volare alti" e di avere un concetto del calcio manageriale. Troppo, forse, quando le mentalità sono ancora arretrate. L'estetica coniugata ai risultati è un'utopia da inseguire, non su cui morire. Forse Pecchia ha imparato questo nel durissimo anno di B. Veniva dopo Mandorlini, uno che a Verona ha lasciato un segno profondo. Stili diversi, filosofie diverse. Rispettabili entrambe. Ed infatti Fabio, che mentre giocava ad Avellino andò a studiare giurisprudenza "perchè nella vita non si sa mai", non ha mai voluto fare una guerra di religione. Solo che a lui quel calcio non garba. Ne propone un altro. Semplicemente. Normalmente. Lo ha fatto sempre difendendo il gruppo, sempre sposando le idee di Fusco e quindi della società. Mai una parola fuori posto, quando magari sarebbe stato facilissimo trovare un alibi, una scusa. Dare la colpa al mercato, al direttore sportivo, alla squadra giovane. Invece Pecchia è stato "normale". Ha preferito concentrarsi sul campo e solo chi non ha mai visto un allenamento lo può aver accusato di essere "molle". Ora lo attende la serie A, sicuramente a Verona, ma con una squadra che dovrà essere "strutturata" come ha detto ieri a Radio Rai. Per la sua normalità Pecchia ricorda in chiave moderna il più normale degli allenatori italiani. Uno che a Verona conosciamo molto bene.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE B
Verona, Pecchia: "Sempre creduto nella promozione. Ripartiremo da Pazzini"
22.05.2017 10.04 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
Il tecnico del Verona Fabio Pecchia ha parlato a Radio Uno durante la trasmissione Radio Anch'io lo Sport: "Ho sempre creduto nella promozione diretta, anche nei momenti più difficili. È stata sofferta ma anche molto bella e meritata".
Cosa ha chiesto a Setti per la prossima stagione?
"Dobbiamo ancora parlare del futuro. Chiudiamo la stagione e poi ripartiremo, dobbiamo ancora buttare giù il programma per la Serie A".
Paura di essere esonerato?
"Ogni allenatore è sempre in bilico. Ho sempre sentito la fiducia del presidente e del direttore sportivo, quindi non ho mai avuto questo timore".
Serviranno tanti rinforzi o la squadra è già pronta per la Serie A?
"Faccio fatica a dirlo adesso. Saremo una neo promossa e non sarà facile".
Pazzini resterà?
"Credo proprio di sì. È stato un giocatore determinante, non solo per i gol che ha fatto, anche perché ne avrebbe potuti fare di più. Ripartiremo da lui nella prossima stagione".
Come vede la lotta al secondo posto?
"Bella. Tutto resta aperto, anche se il piccolo vantaggio dei giallorossi penso che sarà determinante. Entrambe le squadre meriterebbero il secondo posto".
Perché Benitez non ha sfondato a Napoli?
"Non la penso assolutamente così, ha vinto due titoli. Conquistare lo Scudetto non è possibile, per il resto non si può certo dire che il club azzurro abbia fallito con il tecnico spagnolo in panchina. Insigne, Callejon, Mertens e Koulibaly sono stati tutti giocatori voluti da Benitez. Sarri ha avuto il merito di esaltarli".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Pecchia: “Questa Serie A è la mia gioia più bella”
L’allenatore del Verona a “la Repubblica”: “Stagione durissima, ora festeggiamo”
di Redazione Hellas1903, 20/05/2017, 11:52
“È ovviamente la soddisfazione più bella della mia carriera, spero sia solo la prima. Ora sembra normale, ma è stata durissima. Alla fine è stato premiato il lavoro di ognuno. La nostra partenza velocissima ha illuso, si pensava che avremmo vinto con la sigaretta in bocca, ma un campionato simile ti mette di fronte sfide continue, e ci sono stati i momenti difficili. Ora festeggiamo”.
Queste le parole di Fabio Pecchia, intervistato oggi da “la Repubblica” all’interno di una pagina dedicata alla promozione in Serie A dell’Hellas.
NEWS
Promozione Hellas, le congratulazioni del Newcastle
Pecchia, negli ultimi mesi della scorsa stagione, è stato vice allenatore dei Magpies
di Redazione Hellas1903, 19/05/2017, 20:04
Dopo i complimenti di Rafa Benitez per la promozione del Verona, arriva anche il tweet del Newcastle, tramite il proprio profilo ufficiale.
Pecchia, negli ultimi mesi della scorsa stagione, è stato vice allenatore del tecnico spagnolo con i Magpies.
Nel messaggio, riportato qui sotto, le congratulazioni della società inglese all’allenatore dell’Hellas, per aver guidato i gialloblù alla promozione in Serie A.
VISTO DA NOI
E orA vogliAtegli bene
Il Verona promosso è il riconoscimento al lavoro di Pecchia, l’anti-capopolo per eccellenza
di Lorenzo Fabiano, @lollofab 19/05/2017, 14:53
“Ai tifosi non bisogna dire, bisogna fare” parole di Fabio Pecchia, l’uomo che con il lavoro, la serietà, e l’educazione ha messo tutti d’accordo riportando dopo un solo anno di purgatorio tra i cadetti il Verona nei cieli della massima categoria. Sotto le stelle della notte più bella, il buon Fabio ha mantenuto il suo aplomb in totale antitesi alla categoria di allenatori ultrà, strilloni di professione e grilli parlanti di cui il calcio attuale abbonda. Davanti al tripudio del popolo non ha indossato gli abiti da Masaniello (quanto sarebbe stato facile!) ma ha preferito rimanere fedele al suo stile lasciando tutto il palcoscenico ai suoi ragazzi con un gesto di grande classe e signorilità.
Potremmo pensare a una figura come l’antieroe Chesley “Sully” Sullenberger, il pilota d’aereo immortalato sul grande schermo da Clint Eastwood. Preferiamo tuttavia rimanere in casa, oggi più che mai. I tempi sono cambiati, le personalità e i caratteri sono ovviamente molto diversi, ma nell’atteggiamento modesto e riservato ci ricorda un piccolo grande uomo che ventisette anni fa proprio a Cesena concluse con un’amara retrocessione il ciclo d’oro della storia dell’Hellas. Per chi ebbe la sventura di vivere quella giornataccia, andare a riprendersela proprio lì è stata una liberazione da un incubo, oltre che una grande emozione.
Arrivato in estate tra lo scetticismo generale in una piazza arrabbiata e sfiduciata dopo una stagione sciagurata, ha indossato capellino, calzoncini e maglietta mettendosi subito al lavoro con grande dedizione ed energia. Dalla sua bocca non sono mai usciti proclami e facili promesse, che nel calcio non portano poi mai a nulla di buono e sono semmai il primo legittimo motivo per diffidare di qualcuno. In tutti questi mesi lo abbiamo sempre sentito replicare senza stizze, ma con garbo e serenità anche alle legittime domande più scomode e cattivelle. Lavoro, lavoro, e ancora lavoro. Non ha predicato altro l’avvocato di Formia. L’inizio è stato col botto: la squadra girava a meraviglia e dava sfoggio di calcio spumeggiante, roba da spellarsi le mani. Poi due partite maledette, nove ceffoni presi in appena una settimana da Novara e Cittadella, hanno fatto girare Saturno e creato crepe evidenti nel muro delle certezze. Il Verona perdeva entusiasmo e punti, s’ingrigiva di settimana in settimana così come la sua classifica.
Dopo la sosta natalizia è arrivato il momento più difficile iniziato con la serie nera delle sconfitte in trasferta e culminato con il tonfo casalingo contro lo Spezia. Poteva saltare Pecchia, forse una valigia in cuor suo l’aveva anche fatta preparandosi al peggio. Sarebbe il caso di farsi un giretto sui social e leggere i post che il webbismo militante gli dedicava in quei giorni nemmeno tanto lontani. VATTENE era forse la più affettuosa delle carinerie. Lui non batteva ciglio e con umiltà continuava a sgobbare alla ricerca dell’antidoto giusto. Ha commesso errori certo, nessuno del resto gli ha fatto sconti. Ma nei giorni più difficili va detto che ha avuto il merito di trovare la cura e dare alla squadra le tre cose di cui più aveva bisogno: quadratura, equilibrio e concretezza. Il Verona si è fatto meno bello, ma molto più solido. Necessità, virtù.
Da lì ha svoltato e ha fatto il filotto che lo ha trascinato fino a un traguardo voluto, sudato, e meritato. Ieri sera il buon Fabio non ha spalancato le ali del pavone (chissà quanti altri lo avrebbero fatto al posto suo…). Si è limitato a ringraziare la società per avergli dato fiducia quando il benservito non avrebbe fatto gridare allo scandalo, e ha poi dedicato la promozione a Rafa Benitez. Giusto che gli allievi si ricordino ogni tanto dei maestri. Giusto anche che il presidente Setti abbia fugato ogni minimo dubbio sancendo la riconferma nella bollente sala stampa del Manuzzi. Sarebbe anche giusto che ora qualcuno gli dicesse almeno grazie. Il suo basso profilo rimarrebbe tale, non gli si gonfierà certo il petto per questo. Non è tipo, credeteci. Ma lo troveremmo un bel gesto che al cuor suo farebbe tanto piacere. Anche al nostro.
NEWS
Benitez: “Bentornati tra i grandi, Fabio e Filippo”
Il manager del Newcastle: “Un abbraccio a entrambi e complimenti a tutta la città di Verona”
di Redazione Hellas1903, 19/05/2017, 14:03
Con un messaggio pubblicato nel suo sito ufficiale, www.rafabenitez.com, Rafa Benitez, manager del Newcastle, che meno un mese fa ha festeggiato l’immediato ritorno in Premier League, si è complimentato con Fabio Pecchia e il diesse gialloblù Filippo Fusco. Il tecnico dell’Hellas è stato a lungo il ‘secondo’ dell’allenatore spagnolo, al Napoli, al Real Madrid e allo stesso Newcastle negli ultimi mesi della scorsa stagione.
Questo il post di Benitez: “Bentornati tra i grandi, Fabio e Filippo. Con la promozione ottenuta a Newcastle avevamo la sensazione che quest’anno era molto buono dal punto di vista sportivo. E ieri sera anche l’Hellas Verona di Fabio Pecchia e Filippo Fusco è tornato nella massima serie italiana. Entrambi sono eccellenti professionisti, due grandi compagni nel calcio e anche due grandi amici. Complimenti all’Hellas e in generale alla città di Verona, ma soprattutto a Fabio e Filippo. Complimenti di nuovo e un abbraccio a entrambi”.
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia: «Fiducia della società decisiva per questo grande risultato»
19/MAGGIO/2017 - 12:50
Cesena - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Cesena-Hellas Verona (0-0), 42a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Forse non mi rendo nemmeno conto di quello che sta succedendo. Sono felice, sereno, soddisfatto, l'obiettivo è raggiunto. Ci godiamo questo risultato, non è scontato, noi sappiamo cosa c'è dietro. Dieci mesi, notti insonni, difficoltà, per creare un gruppo vincente, un Verona in Serie A, un Pazzini capocannoniere... Voglio allenare, ho voluto correre questo rischio scegliendo il Verona, una vittoria così, all'Hellas, ha un valore ancora più grande. Godiamocela, abbiamo fatto un gran lavoro, il risultato finale ci premia. Io voglio allenare, con la mia filosofia, portiamo avanti questo progetto. Ho cercato di portare avanti un'idea di gioco, anche nei momenti difficili, insieme al mio staff e al direttore sportivo Fusco. La cosa più difficile è stata costruire una mentalità vincente in una squadra retrocessa un anno fa».
Pecchia: «Cesena forte e in salute, dovremo fare la nostra miglior prestazione»
17/MAGGIO/2017 - 13:00
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate alla vigilia di Cesena-Hellas Verona, 42a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
BELLO GIOCARE PARTITE COSI'
«Giocare partite così? Bello ed emozionante, ci arriviamo con il giusto entusiasmo e con la giusta serenità. La prestazione fatta sabato contro il Carpi mi fa essere fiducioso e devono esserlo anche i giocatori, abbiamo la salute sia fisica che mentale per affrontare una gara così. Il doppio risultato, però, non deve cambiare assolutamente il nostro modo di pensare, il nostro atteggiamento. Siamo una squadra ormai matura, che ha lavorato con grande intensità e voglia in settimana. La situazione è chiarissima, l'obiettivo anche. Ho la squadra quasi al completo, e una grande condizione generale. Abbiamo una nostra fisionomia, non stravolgerò la formazione titolare ma sono in grado di giocare tutti, domani. Veniamo da 7 gare da dentro o fuori, quindi la squadra è proiettata a fare quello che sta facendo, a sopportare questo tipo di pressioni. Vogliamo fare la nostra miglior prestazione stagionale davanti ai tanti tifosi che ci seguiranno e ci daranno una grande mano».
CESENA, SQUADRA DI VALORE
«Il Cesena è una squadra che è stata capace di uscire da un momento difficile, ed è arrivata dove è con la propria filosofia, con l'idea di calcio di Camplone. Penso sarà una gran bella partita. Hanno valori, provano sempre a giocare a calcio e vorranno fare la loro partita, come hanno fatto a Trapani».
CARPI, PROVA POSITIVA
«La partita di Carpi mi fa rabbia perché per quanto espresso abbiamo raccolto poco. Tra andata e ritorno abbiamo fatto 35 tiri in porta e solo due punti, ma il calcio è anche questo, e il modo di giocare degli avversari conta. Per come abbiamo costruito e strutturato il Verona, speculare sul risultato non è nel nostro DNA. Abbiamo messo sotto una squadra esperta, rischiando poco contro una formazione che gioca bene il contropiede».
Pecchia: «Volevamo vincere per i tifosi. Ora testa al Cesena»
13/MAGGIO/2017 - 19:00
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Carpi (1-1), 41a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Carpi? La squadra ha fatto una grandissima prestazione, non rinunciando mai a giocare contro un avversario di valore. Il pareggio ci sta stretto e per questo c'è un pizzico di amarezza. Dopo lo svantaggio non era semplice ma la squadra ha dimostrato di crederci fino all'ultimo. La prestazione di oggi è figlia di 9 mesi di lavoro, il gruppo è cresciuto e migliorato, affrontando la sfida con la giusta personalità. A questo punto dobbiamo guardare quello che ci succede intorno, la sconfitta del Frosinone ci fa vedere la classifica in maniera diversa. Poteva essere una festa, anche oggi però il nostro pubblico è stato straordinario. C'è un ultimo sforzo da affrontare, giovedì col Cesena, non c'è tempo di stare a pensare a quello che è successo e da domani si riparte a lavorare. Cesena? Vediamo com'è la condizione di tutti, abbiamo 3 giorni per preparare la gara e faremo le nostre valutazioni. Il cambio di Ganz? Si è fatto trovare pronto con le sue qualità di finalizzatore».
Pecchia: «Concentrati sul campo e determinati contro una squadra di valore»
12/MAGGIO/2017 - 13:15
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate in vista di Hellas Verona-Carpi, 41a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
CONCENTRAZIONE E DETERMINAZIONE CONTRO IL CARPI
«Il Carpi? E’ una squadra con valori e di qualità. Come atteggiamento cercano spesso la verticalizzazione, sanno fare molto bene il loro gioco, ma noi non siamo da meno. Scenderemo in campo con personalità e determinazione per fare una grandissima partita, servirà una concentrazione straordinaria e in settimana ho visto una squadra molto consapevole del momento. Dobbiamo focalizzarci esclusivamente al rettangolo di gioco e ai 180 minuti che restano da giocare, perciò zero calcoli, testa bassa e pedalare. Vediamo cosa succederà domani, ho molta fiducia nei miei».
COI TIFOSI AL NOSTRO FIANCO
«La riapertura della Curva Sud è stata una bella notizia per noi, per la città e per i tifosi, fondamentali in una partita così importante, in cui sarà determinante avere tutto lo stadio a spingerci. Il mio ricordo dello Scudetto? Ero molto piccolo, ma ricordo che fu qualcosa di straordinario, speriamo che la data sia di buon auspicio in vista della partita di domani».
IN UN GRUPPO SANO, IL SINGOLO…
«La squadra nel complesso sta bene, sono contento di avere praticamente tutti a disposizione per questa partita. Dopo molte partite ravvicinate abbiamo potuto lavorare nella nostra settimana tipo, abbiamo recuperato bene e la squadra ha lavorato con grande concentrazione. Viene sempre prima il gruppo: è all’interno di una squadra sana che il singolo può esaltarsi. Prima è stato il momento di Pazzini, ora è il momento di Bessa. Gomez? La sua convocazione è un premio, non è stato facile per lui stare fuori tanto tempo. Si è allenato con noi e siamo contenti di averlo. Franco Zuculini? So che è in possesso delle energie per superare questo momento, come uomo e come calciatore».
PRIMAVERA, IN BOCCA AL LUPO!
«Desidero fare un grande in bocca al lupo a Massimo Pavanel e a tutti i ragazzi della Primavera, spesso alcuni lavorano con noi e domani si giocano l’accesso ai play off con il Napoli».
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA
Il futuro di Pecchia è ancora da scrivere
10/05/2017 15:47
In A con il Verona? Il futuro di Fabio Pecchia è ancora tutto da scrivere. Così come la sua riconferma. L’allenatore farà le sue valutazioni, altre ne farà la società. E’ ovvio che tutto è subordinato alla promozione. Pecchia, i giocatori, Fusco e lo stesso Setti, in questo momento sono fortemente tesi verso l’obiettivo.
Ma il pensiero a quello che sarà il domani del Verona c’è, anche se sottotraccia. Pecchia è un tecnico che Setti ha difeso strenuamente anche nel momento più duro della stagione. E questo ha cementato il loro rapporto. La fiducia incassata nei momenti di crisi è merce rara nel calcio di oggi. E Pecchia ha sicuramente apprezzato anche se magari non tutte le componenti erano così solide al fianco del tecnico. Setti ha difeso Pecchia ma si è posto sicuramente anche qualche domanda.
Pecchia ha fatto solo il suo dovere pilotando uno “squadrone” verso la serie A o ha anche messo farina del suo sacco in questa impresa? E soprattutto: Pecchia è in grado di navigare anche in serie A quando il livello qualitativo della squadra inevitabilmente calerà?
Setti riflette, Fusco non ha dubbi. Per lui, Pecchia è un cavallo di razza, un ottimo allenatore destinato prima o poi ad una grande, e come tale il Verona deve tenerselo e preservarlo.
Dal canto suo Pecchia, aziendalista fino al midollo (mai una dichiarazione fuori posto, mai una polemica, mai neanche un gesto di nervosismo), ha rischiato di restare con il cerino in mano dopo il mancato mercato di gennaio e, probabilmente, in sede di campagna acquisti, vorrà il prossimo anno avere più voce in capitolo.
Attenzione poi, perchè c’è l'argomento Toni. Il bomber ha “studiato” da ds, un ruolo molto operativo che non lo potrà vedere a lungo nel ruolo di consigliere del presidente e/o di braccio destro di Setti. Il rischio di creare doppioni o equivoci è dietro l'angolo e ciò non gioverebbe alla squadra che potrebbe risentirne pesantemente.
Il futuro del Verona dipenderà anche da che ruolo avrà Luca Toni.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Verona di qualità e sacrificio, avanti con fiducia»
06/MAGGIO/2017 - 18:00
Chiavari - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Virtus Entella-Hellas Verona (1-2), 40a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Il nostro è un gruppo che anche oggi ha dimostrato di voler vincere, saprendo soffrire e stando in campo con la giusta umiltà e qualità. Siamo partiti forte e in 10 minuti abbiamo fatto due gol, poi l'Entella ha dimostrato di essere una squadra in salute e nel secondo tempo ci ha messo in difficoltà. Nella ripresa abbiamo avuto qualche incertezza, ma nonostante ciò la nostra vittoria è stata meritata. Mancano ancora 180' e il margine è minimo, con 6 punti a disposizione può ancora succedere di tutto. Bessa? E' cresciuto molto e ha ancora ampi margini di crescita, con l'Entella ha stretto i denti e si è messo a disposizione del gruppo, come del resto chiedo a tutti i miei ragazzi. Ora rimaniamo concentrati sul rush finale, dobbiamo fare come i ciclisti, tenere la testa bassa e pedalare fino alla fine, aggrappandoci alle nostre prestazioni. Il Carpi è una squadra ostica in trasferta, li affronteremo sperando di avere tutto il 'Bentegodi' a disposizione».
Pecchia: «Castorina bravo e preparato. Con l'Entella forza e un pizzico di follia»
04/MAGGIO/2017 - 13:00
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate in vista di Virtus Entella-Hellas Verona, 40a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
CON L’ENTELLA VOGLIO UN VERONA CON UN PIZZICO DI FOLLIA
«Devo stare concentrato sul campo e anche la squadra deve fare altrettanto, davanti a noi ci sono tre step fondamentali per raggiungere il nostro obiettivo, dobbiamo triplicare gli sforzi e buttare tutto quello che abbiamo sul rettangolo di gioco. L’Entella? In casa hanno ottenuto risultati importanti, il nuovo allenatore Castorina è stato prima calciatore poi allenatore delle giovanili dell'Entella e ha fatto molto bene, dovremmo essere più determinati di loro. A Chiavari dovremo giocare con voglia, forza, entusiasmo e anche un pizzico di follia. Arrivati a questo punto del torneo, i valori contano relativamente, le motivazioni possono fare la differenza. Come ho sempre sostenuto, in questo finale di campionato deve emergere la forza di un grande gruppo, unito fin dal primo giorno. Come giocare sul sintetico? Ci adatteremo a tutto, anche a giocare sui sassi o sull’asfalto. Tante assenze? So che gli undici che scenderanno in campo daranno tutto, mi aspetto una grande prestazione. Il tiro da fuori? È una delle nostre opzioni, così come il fraseggio. Dobbiamo saper alternare entrambe le soluzioni a seconda dell’atteggiamento difensivo gli avversari».
L’ANALISI DEL DERBY
«Vorrei vedere ancora più follia nella mia squadra, grazie a quella siamo riusciti a ribaltare una gara che sembrava ci stesse scivolando di mano. Siamo rimasti aggrappati al risultato e con grande determinazione siamo riusciti a portare a casa il derby. Il Vicenza ha fatto la gara che doveva fare, difendendosi bene e ripartendo, noi ad un certo punto siamo stati costretti a spingere molto, concedendo qualche spazio. La squadra si è dimostrata più forte degli episodi negativi, dobbiamo riuscire ad esaltare questa caratteristica e di diventare ancora più forti. Abbiamo avuto un buon approccio, non è stato semplice ma abbiamo reagito con voglia. Il secondo tempo è stato straordinario, abbiamo raggiunto picchi molto alti. Siamo stati bravi a gestire la situazione critica, sapendo anche soffrire quando necessario. L’unica nota negativa è sull’1-2: in quel momento avrei voluto vedere la squadra spingere di più».
Pecchia: «Partita che rimarrà nel nostro cuore, continuiamo a correre...»
01/MAGGIO/2017 - 18:30
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Vicenza (3-2), 39a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Una partita emozionante, una vittoria sofferta e meritata. Il Vicenza si è difeso bene, hanno elementi di qualità. Dopo lo svantaggio ci siamo dovuti esporre, siamo rimasti freddi e lucidi per riuscire a portarla a casa. Non era facile trovare il varco giusto, abbiamo creato molto, tante situazioni, tanti tiri. E' una partita che rimarrà nel cuore dei miei giocatori, nel cuore della gente. La classifica? Cambia poco, dobbiamo continuare per la nostra strada. Mancano tre gare, c'è da rincorrere. Ora c'è l'Entella, una squadra che lotta per i playoff, ogni partita ha le sue difficoltà, la testa è già là. Recuperiamo tutte le forze necessarie, usando le energie positive che regala una vittoria come questa».
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA
Pecchia: Un derby vinto col cuore
01/05/2017 18:04
"Che bello vincere il derby così. Nel secondo tempo abbiamo rischiato anche di perderla con un passivo peggiore ma siamo stati bravi a crederci fino alla fine e a rimontare. Bessa? Non stava bene ma per fortuna ha tenuto per tutti i 90 minuti. Questa vittoria è un bel regalo per i nostri tifosi, anche se giustamente loro si aspettano un regalo ancor più grande da noi (La Serie A, ndr). Questa vittoria di cuore racchiude un po' tutta la nostra stagione". Fabio Pecchia parla alla fine del derby vinto in rimonta sul Vicenza (3-2).
Il tecnico del Verona ha continuato. "Il merito di questa vittoria va dato a tutto questo gruppo. Siamo contenti ma noi dobbiamo pensare alla prossima partita: la Spal, non dimentichiamoci, è ancora davanti. Adesso testa all'Entella. Valoti, Bruno Zuculini e Souprayen non ci saranno a Chiavari? Spero non ci saranno altre squalifiche, abbiamo bisogno di tutti. Troianiello amuleto per il Verona? Ha speso poco rispetto agli altri in questa stagione, può darci qualcosa di importante in questo finale. Frosinone stasera a Salerno? Adesso vado a casa dalle mie bambine e da mia moglie poi forse accenderò la televisione...".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Derby importante, da vincere tutti insieme»
28/APRILE/2017 - 13:10
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate in vista di Hellas Verona-Vicenza, 39a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
UN DERBY DA VINCERE INSIEME
«Ci sono 12 punti in palio, questa è una gara da affrontare, come le ultime, con lo spirito giusto, con grande personalità. Questo è un derby, c'è rivalità, pensiamo alla classifica e ai tre punti in palio. All'andata fu una brutta prestazione, sappiamo come è andata, ma ora la squadra ha la maturità per sapere dell'importanza della gara e di cosa vorrebbe dire fare bottino pieno. Ognuno gioca per il proprio obiettivo, questo vale per tutte le squadre. In questo momento chi ha più energia e più voglia porta a casa il risultato. Dobbiamo fare una partita importante e trascinare il nostro pubblico, sono convinto che si creerà il clima giusto, quello di uno stadio infuocato come il nostro».
BARI E PERUGIA: COSA CI LASCIANO
«Torniamo da queste due trasferte consapevoli che serve la giusta umiltà per portare a casa il risultato. Perugia? Tutte le gare si possono vincere, ma non esistono partite facili, sicuramente potevamo gestire meglio i 30 secondi dopo il gol. Quando c'è stato da soffrire, anche a Bari, tutti hanno avuto la voglia di sacrificarsi e fare anche il lavoro sporco, di questo sono contento. Per vincere, oltre alla voglia di soffrire, ci vogliono la qualità e la determinazione. E' stato un tour de force, ma ora avremo il tempo necessario per recuperare le energie tutte le energie fisiche e mentali necessarie».
COME STIAMO, COME STO
«Pisano si è allenato con noi, ho praticamente tutta la rosa a disposizione e rientrano anche i due squalificati Ferrari e Siligardi, questo fa ovviamente piacere. Bruno Zuculini? E' in crescita, non è facile inserirsi in un gruppo, ma riesce a proporsi bene anche in zona gol. Ma abbiamo bisogno di tutta la rosa per fare questo sprint finale. Testa bassa e continuare a pedalare, questo deve essere il nostro motto. Noi dobbiamo rincorrere, e la situazione è ben chiara alla squadra. La SPAL può gestire il vantaggio mentre noi dobbiamo continuare a lottare e guardare avanti. Vivo le sensazioni e le emozioni che questa piazza dà, ma sono un professionista e devo continuare a restare concentrato sul campo, indirizzando la squadra. Dobbiamo prendere le energie positive, lasciando stare tutto il resto. Mi fa rabbia che escano voci in un momento delicato, posso dire di lavorare da dieci mesi con una società che non ci ha mai fatto mancare niente, che ci ha messo nelle migliori condizioni possibili per operare ed esprimerci al meglio».
Giudice sportivo: una giornata a Pecchia, Ferrari e Siligardi
23/APRILE/2017 - 13:45
Verona - Il Giudice Sportivo, Emilio Battaglia, ha squalificato per una giornata l'allenatore gialloblù Fabio Pecchia «per avere, al 20° del secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale, rivolgendo agli Ufficiali di gara espressioni offensive». Una giornata di squalifica anche per Alex Ferrari, espulso durante Bari-Hellas Verona «per doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario». Infine, squalifica di un turno anche per Luca Siligardi, ammonito «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario» (già diffidato, quinta sanzione). Il tecnico e i due calciatori quindi non ci saranno per Perugia-Hellas Verona, 38a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17
Pecchia: «Vittoria importante, ma la strada è lunga. Pensiamo al Perugia»
22/APRILE/2017 - 18:30
Bari - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Bari-Hellas Verona (0-2), 37a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Abbiamo giocato la partita che avevamo preparato, tenendo bene palla e creando gli spazi giusti. Nel secondo tempo, anche in 10, è venuta fuori la determinazione del mio gruppo, sono contento per la grande personalità e il carattere dimostrati. Siamo riusciti a rischiare davvero poco e si sono create le condizioni per segnare anche un gol in più. Con un uomo in meno siamo riusciti a sruttare le caratteristiche di velocità di alcuni giocatori, anche se ci siamo dovuti difendere contro una squadra di qualità che in casa non perdeva da 5 mesi. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi per la qualità offerta in campo. Oggi rappresentiamo le caratteristiche e il grande cuore di Franco, la vittoria va a lui che ci è vicino e ci supporta, sapendo che avrà la forza per riprendersi ancora una volta da un brutto infortunio. La svolta nell'ultimo periodo? La trasferta l'abbiamo sentita di più verso la fase finale del girone d'andata. Ci siamo ripresi il Bentegodi dove ci dava molta rabbia non riuscire a fare risultato. Il campionato comunque non è ancora finito, voglio parlare di continuità perché è ancora tutto da decidere e ci sono ancora 5 finali da disputare. Anche se il Frosinone ha frenato, la SPAL continua la sua marcia e noi dobbiamo mettercela tutta; quando si insegue bisogna avere molta più forza ed energia di chi ci sta davanti. Da stasera si pensa già al Perugia»
Pecchia: «Vittoria importante e complicata, complimenti ai ragazzi»
17/APRILE/2017 - 18:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cittadella (2-0), 36a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Ho visto una squadra che ha sofferto un po' all'inizio, ma che ha saputo vincere con grande carattere e tirando fuori un secondo tempo di forza e sostanza. Abbiamo avuto umiltà e voglia di vincere. Il campionato è ancora molto lungo, ci sono ben 18 punti a disposizione, possiamo solo continuare a lavorare consapevoli che sarà un finale molto caldo dove tutte le squadre hanno qualcosa da giocarsi. Non c'è nulla di definito, i verdetti a mio avviso arriveranno proprio sul finale. Questa squadra è dall'inizio dell'anno che ha l'obbligo di vincere, ma noi siamo una squadra di Serie B che gioca in Serie B. Bisogna avere la giusta serenità, perché nell'ultimo periodo in casa abbiamo vinto troppo poco per una squadra che vuole restare al vertice. Il Cittadella, al di là dei nomi, è una squadra organizzata e complicata da affrontare. Alcuni epidosi ci hanno girato bene e siamo riusciti a passare in vantaggio, ma poi abbiamo meritato la vittoria».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE B
Corriere di Verona: "L'ultima occasione di Pecchia"
13.04.2017 10.34 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
"Rilanciare l'Hellas e se stesso. L'ultima occasione di Pecchia" è il titolo che il Corriere di Verona propone quest'oggi sul tecnico scaligero che ha raccolto la fiducia dell'ambiente ma che si giocherà il futuro nel derby contro il Cittadella. In caso di esito negativo per una eventuale sostituzione il quotidiano propone un novero di nomi che comprende Edoardo Reja, Delio Rossi, Luigi De Canio, Alberto Malesani e lo stesso tecnico della primavera Massimo Pavanel.
SERIE B
Hellas Verona, fiducia a tempo per Pecchia
11.04.2017 18.07 di Tommaso Maschio
Dopo il pareggio di ieri sera contro il Novara torna in bilico la posizione di Fabio Pecchia sulla panchina dell'Hellas Verona. L'allenatore per ora resta al suo posto, grazie alla rete di Pazzini allo scadere e alla fiducia del direttore sportivo Fusco, ma il presidente Setti si aspetta uno scatto d'orgoglio in questo finale di stagione. Secondo tggialloblu.it se contro il Cittadella non dovesse arrivare un cambio di passo il numero uno scaligero potrebbe decidere di dare una scossa all'ambiente.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pecchia:«Abbiamo anche sofferto, ma ripartiamo con fiducia dai primi 50 minuti»
10/APRILE/2017 - 23:50
Novara - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Novara-Hellas Verona (2-2), 35a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Che gara è stata? Primo tempo di livello, durante il quale abbiamo giocato con personalità contro una squadra forte, meritando il vantaggio. Nel secondo tempo, invece, siamo stati al di sotto delle nostre possibilità. Il Novara ha trovato il gol da palla inattiva, e lì si è aperta la gara. Abbiamo un po' sofferto la loro fisicità, quindi credo che il pareggio sia il risultato più giusto alla fine. Va sottolineato che, ad esempio, Troest andava espulso per un secondo fallo da ammonizione su Pazzini, come provano le immagini televisive. Avremmo giocato gli ultimi 10 minuti in superiorità numerica. Torniamo a casa tenendo lo sguardo sul primo tempo che siamo riusciti a fare. Dobbiamo riuscire a capitalizzare di più quando facciamo un gioco di quel tipo. Altro errore è stato quello di non sfruttare al meglio gli spazi in ripartenza, ma sarebbe stata una beffa perdere questa gara. Quando si fa questo tipo di calcio, provando a essere propositivi, bisogna necessariamente raggiungere il doppio vantaggio, si rischia sempre la rimonta altrimenti. Personalità e carattere abbiamo dimostrato tante volte di averli, ora serve dare continuità a queste caratteristiche. E' questo che ci è mancato, in questi mesi. Manca sempre meno alla fine, bisogna tornare a vincere in casa, e se riusciamo a riportare quello che abbiamo fatto nel primo tempo in una gara intera abbiamo grandi possibilità di vincere più partite».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE B
Hellas, Pecchia al bivio: gara col Novara può essere decisiva per il tecnico
06.04.2017 17.26 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Il portale Tggialloblu.it prova a fare il punto sul Verona, reduce dal ko interno contro lo Spezia. E' ovvio che se l'Hellas dovesse fare un'altra partitaccia contro il Novara, la posizione del tecnico Fabio Pecchia sarebbe fortemente a rischio. L'ex vice di Rafa Benitez sulle panchine di Napoli, Real Madrid e Newcastle gode ancora della completa fiducia del ds Filippo Fusco, ma in società esiste un'altra anima rappresentata da Luca Toni, da sempre vicinissimo al presidente che spingerebbe per un'altra soluzione. Novara, insomma, è un viatico e la squadra dovrà dimostrare chiaramente di lottare anche per il proprio allenatore.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Fascetti: “Verona, ora ci si guardi negli occhi”
L’ex allenatore: “Pecchia non ha tutte le colpe, ma è in una piazza esigente”
di Redazione Hellas1903, 06/04/2017, 14:08
Eugenio Fascetti, allenatore promosso in Serie A con il Verona nel 1990-91, parla, intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, della situazione dell’Hellas.
Dice Fascetti: “Cosa farei in questo momento? Chiuderei la porta dello spogliatoio e guarderei i giocatori negli occhi. Certe partite, come quella con lo Spezia, sono indecifrabili. Pecchia ha delle responsabilità, ma le colpe non sono mai soltanto di uno, anche se è facile far credere che sia così”.
Prosegue l’ex tecnico: “Consigli a Pecchia? Di tapparsi le orecchie, di fregarsene delle critiche e di andare avanti. Sappia lui per primo, però, che tocca a lui tenere il comando e non farselo sfuggire. Si trova in una piazza esigente. L’ho vissuta e so bene che se le cose non funzionano non te le mandano a dire”.
FONTE: Hellas1903.it
PANCHINA BOLLENTE
Toto allenatore: Pavanel
Malesani e...
06/04/2017 13:16
Fiducia. Ma la sfuriata di Setti potrebbe avere ripercussioni sulla panchina di Pecchia. E' ovvio che se il Verona dovesse fare un'altra partitaccia contro il Novara, la posizione del tecnico sarebbe fortemente a rischio. Pecchia gode ancora della completa fiducia di Fusco, ma in società esiste un'altra anima rappresentata da Toni, da sempre vicinissimo al presidente che spingerebbe per un'altra soluzione. Novara, insomma, è un viatico e la squadra dovrà dimostrare chiaramente di lottare anche per il proprio allenatore.
Ma chi potrebbe venire al posto di Pecchia in caso di rovescio? Un'ipotesi, abbastanza accreditata, parla di una promozione di Massimo Pavanel, il tecnico della Primavera che da quattro anni sta facendo miracoli lanciando giovani a ripetizione. Una soluzione interna, di basso costo che potrebbe da una parte portare entusiasmo e freschezza ma che ha, logicamente, anche molti rischi.
Sulla piazza c'è sempre Alberto Malesani, la cui bravura non si discute. Malesani sarebbe pronto a rimettersi in gioco con l'Hellas, convinto di dover "saldare" un debito dopo la retrocessione del 2002. Soldi e durata dell'ingaggio non sarebbero un problema. Malesani, al richiamo del Verona, non saprebbe dire di no.
C'è poi la strada che porta a Guidolin: ma qui c'è un ostacolo quasi insormontabile, cioè l'ingaggio.
S'era parlato anche di Reja, ma il fatto che con il vecchio allenatore non ci sia più il suo vice Bollini, oggi alla Salernitana, ne avrebbe raffreddato la candidatura.
Sono disponibili anche Andrea Stramaccioni dopo l'esperienza in Grecia e Delio Rossi, che il Verona aveva contattato due stagioni fa per sostituire Mandorlini.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
Avanti con Pecchia
By Redazione - 5 aprile 2017
Ad otto giornate dal termine la guida tecnica gialloblù non è in discussione. L’allenatore di Formia ha la fiducia della Società che crede ciecamente nella ripresa della squadra per ambire fino alla fine alla promozione. Pecchia rimane quindi il Mister dell’Hellas Verona
FONTE: HellasNews.it
Fabio Pecchia non è in discussione
aprile 5, 2017
L’allenatore dell’Hellas Verona, Fabio Pecchia, non è in discussione. Da quanto appreso da Hellas Live, il presidente Maurizio Setti non ha alcuna intenzione di cambiare la guida tecnica.
FONTE: HellasLive.it
Pecchia: «Brutta prestazione, dobbiamo reagire subito»
05/APRILE/2017 - 00:10
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Spezia (0-1), 34a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Rispetto agli ultimi pareggi casalinghi, dove c'era stata una grande prestazione, oggi è questa è mancata. Non siamo stati in grado di dare continuità all'ottima prova di Trapani, ed è una sconfitta che pesa perché non siamo riusciti a palleggiare in velocità, sono mancati il ritmo e la voglia di creare difficoltà contro una squadra venuta a fare la propria partita. Abbiamo fatto troppo poco per portarla a casa, nonostante la squadra avesse lavorato bene per preparare la gara. Dispiace molto per il nostro pubblico e per noi stessi, perché stavamo facendo un percorso di crescita ma quello di oggi è sicuramente un passo indietro. Rimbocchiamoci subito le mani per ripartire, il campionato è aperto e nonostante il passo falso dobbiamo reagire immediatamente».
Pecchia: «Spezia? Fondamentali intensità, animo e carica del Bentegodi»
03/APRILE/2017 - 13:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Spezia, 34a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
LA VITTORIA DI TRAPANI
«Trapani? E' stata una partita di grande sostanza da parte nostra, esattamente il tipo di gara che serviva fare su quel campo contro quella squadra. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, una vittoria meritata, quindi è giusto che sia stato un Verona operaio. Sono soddisfatto, ma bisogna subito archiviarla e guardare al futuro. L'animo e l'atteggiamento devono essere questi da qui fino alla fine, col Trapani abbiamo intrapreso una nuova strada, da rendere ancora più fluida, che ci deve portare a vincere le partite».
SFIDA ALLO SPEZIA
«Spezia? E' una squadra forte, con un allenatore molto esperto, serviranno ritmi altissimi per poter fare la nostra prestazione. Sono una squadra di livello, ma a prescindere dal tipo di atteggiamento che avranno vogliamo fare tutto per vincere».
IL MIO GRUPPO
«Il modulo visto a Trapani? Riusciamo a giocare più in verticale, per sfruttare la profondità con i due uomini alti, ma anche a difendere nella metà campo avversaria, con l'atteggiamento giusto, che non cambia a prescindere alla disposizione in campo, che è sempre un concetto relativo. Nel buon finale di gara a Trapani, ad esempio, siamo passati ad una difesa a quattro, ma l'intensità è rimasta la stessa. Ho un gruppo forte, al di là delle individualità, e il nostro obiettivo è chiaro e grande, ci sarà bisogno di tutti per raggiungerlo, ben vengano quindi i rientri di Bessa e Romulo. Anche a Trapani chi è entrato in campo è stato determinante per raccogliere il risultato pieno. Sia chi ha più qualità che chi è più 'operaio' deve avere lo stesso atteggiamento e la stessa voglia. Abbiamo tempi ristretti tra una gara e l'altra, è vero, ma la squadra si è sempre allenata alla grande e si tratta quindi di energie mentali più che fisiche. Siamo pronti, e pensiamo solo alla prossima sfida. Zuculini? Dispiace molto, ma sembra sia meno grave del previsto e aspettiamo i nuovi esami per trarre conclusioni. Pazzini? I gol sono la normalità per uno come lui. E' un campione infinito per disponibilità, atteggiamento e come esempio positivo».
IL NOSTRO PUBBLICO
«Anche a Trapani ono venuti tanti nostri tifosi, ci hanno dato una grande carica positiva, la squadra ne ha bisogno. Allo stesso modo, domani avremo fortemente bisogno del nostro ambiente, con il nostro atteggiamento sommato a quello del pubblico possiamo fare grandi cose».
Pecchia: «Dimostrata maturità, determinante la voglia di fare risultato»
01/APRILE/2017 - 18:35
Trapani - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Trapani-Hellas Verona (0-2), 33a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Sono contento per come abbiamo giocato oggi, è stata una partita maschia, di carattere. Ho apprezzato molto la maturità che ha saputo mettere in campo la mia squadra. Ho visto un Trapani in salute, determinato e tosto ma dò il merito ai miei per essere riusciti a mettersi in campo in modo da evitare situazioni troppo pericolose. Pazzini? Determinante, ce lo teniamo stretto. Zuculini? Cuore e passione, dispiacerebbe molto perderlo perché ci sta dando delle qualità che saranno preziosissime da qui alla fine. Voglio solo il meglio dai miei uomini, il modulo non conta. Scendere in campo a 3 o a 5 non ci cambia le cose. La voglia di raggiungere il risultato è sempre determinante. Sono arrivati i tre punti, ma accantoniamo subito questo momento e pensiamo a martedì e allo Spezia. Serie A? A fine stagione si arriva tutti insieme, perché anche oggi chi è entrato durante la partita ha avuto l’atteggiamento e la grinta giusta. Arriveremo a fine campionato con il lavoro di tutto il gruppo. Fino a oggi le partite erano 10. Ora 9. Lo Spezia? Dobbiamo affrontare la sfida con grinta e cattiveria, come tutte le partite che mancano da qui alla fine».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona: Pecchia confermato solo se…
Pubblicato il 29 marzo 2017 di Fabio Iacono
L'Hellas Verona si tiene stretto Fabio Pecchia. Secondo quanto pubblicato da calciomercato.it, dopo i risultati non esaltanti delle ultime settimane era a forte rischio esonero, ma ha ricevuto la conferma della società. All'ex vice di Benitez è stato chiesto di far salire il livello di gioco della propria squadra e soprattutto dovrà tornare a vincere per conquistare punti importanti per la classifica in vista del rovente finale di stagione.
FONTE: BZona.it
NEWS
Pecchia: “Punti persi con Ascoli e Pisa”
Il tecnico gialloblù: “Mancano 10 partite e tutto può succedere”
di Redazione Hellas1903, 27/03/2017, 23:35
Intervenuto ai microfoni di Sky durante le premiazioni per la “Panchina d’Oro”, a Coverciano, Fabio Pecchia ha commentato il momento del Verona dopo il pari con il Pisa.
Osserva Pecchia: “Il campionato è aperto e ancora tutto è possibile, vedo la squadra in crescita. L’obiettivo del Verona è chiaro, anche se vincere è sempre difficile. In questo momento abbiamo rallentato il nostro cammino ma mancano ancora 10 giornate alla fine del campionato che possono dire molto. Gli ultimi tre pareggi? In casa contro Ascoli e Pisa avremmo meritato ampiamente di vincere, i punti persi pesano sulla classifica”.
Poi: “Contro il Pisa avevamo la partita sotto controllo e al di là del rigore non concesso, episodio evidente che si commenta da solo, dovevamo essere bravi a chiudere prima la gara. Stavamo tenendo bene il campo, certe partite si possono vincere anche 1-0 e non avevamo rischiato nulla ma, sull’unica opportunità costruita dagli ospiti, hanno trovato un risultato insperato per loro con un grande gol”.
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia in bilico: l’Hellas pensa a Reja o Guidolin
By Redazione Cm24 - 20/03/2017
Pecchia resta in bilico sulla panchina dell’Hellas Verona. Secondo quanto riportato da Sportmediaset la dirigenza non è contenta dei risultati ottenuti. Si pensa al cambio in panchina. I nomi più caldi sono Reja, Guidolin e del tecnico della Primavera, Massimo Pavanel.
La società non si accontenta del terzo posto
Il Verona ha semprea avuto l’obiettivo di tornare in A. Hanno affidato una rosa importante nelle mani di Pecchia. Ma ora si ritrovano al terzo posto, a -4 dalla capolista Spal.
FONTE: CalcioMercato24.com
Se credi in un allenatore lo difendi. Situazione Hellas Verona
di: Mattia Cagalli - 20 marzo 2017
Le cose non vanno, inutile coprirsi con il paraocchi. Non lo stanno facendo i tifosi, non deve farlo la dirigenza.
Qualche settimana fa, in un articolo ventilavo per l’Hellas Verona gli spettri dell’anno di Lega Pro con Remondina allenatore. Purtroppo dopo il pareggio di Vercelli, questi spettri stanno prendendo maggior sostanza. Un 1 a 1 totalmente inutile e raggiunto in extremis, dopo una delle peggiori prestazioni dei Gialloblu. A fine partita i giocatori hanno lamentato la poca vicinanza dei tifosi alla squadra. È la seconda volta che capita nel giro di poche partite.
Conoscendo il pubblico dell’Hellas Verona, che non ha mai fischiato e criticato la squadra in campo, nemmeno durante la disgraziata retrocessione dello scorso anno, i fischi dell’ultimo periodo sono strani.
Avvenuti addirittura in modo preventivo, alla lettura delle formazioni contro l’Ascoli. Con questa squadra e questo allenatore non si è creato un feeling, nonostante l’eccezionale prima parte di campionato. Era difficile infatti prevedere un calo del genere, nel gioco, nei risultati e nell’autostima. Questi giocatori infatti sembrano terrorizzati di vincere.
Il carattere non si compra al mercato, è qualcosa che si ha o non si ha e se non lo si ha, deve trasmetterlo l’allenatore. Non credo a chi dice che Fabio Pecchia non sia un duro, uno che nei commenti dei tifosi viene definito “mollo”. Solo perché non sbraita davanti ai microfoni della stampa, non significa che nello spogliatoio non sbatta le porte e prenda a pugni gli armadietti.
Il problema piuttosto è il suo essere “talebano” nel modulo e nell’impostazione della squadra.
Inutile insistere, questi giocatori non sono adatti al 433 e i risultati arrivano quando si hanno due punte vicine; vedi il goal Ganz con Cappelluzzo a fianco. Il grande allenatore comprende i limiti delle proprie idee e soprattutto adatta il gioco ai giocatori a disposizione!
Questa mania degli allenatori moderni di far giocare fuori ruolo, adattando l’attaccante esterno, terzino, la mezzapunta a centrocampo eccetera, è qualcosa di insopportabile. Ricordo le parole di un allenatore diventato leggenda proprio a Verona, uno che Arrigo Sacchi considera maestro, parlo di Osvaldo Bagnoli. Lui andava dal giocatore e gli chiedeva “Tu dove preferisci giocare?”. E in base alla risposta lo metteva in campo, il terzino deve fare il terzino, il mediano il mediano. È così difficile?
Continuando così, questa squadra non vedrà la serie A nemmeno con il binocolo. Certamente non direttamente e non ha la forza di affrontare i play-off, la forza caratteriale.
Di cambiare l’allenatore non se ne parla, la Società ha scommesso su Pecchia e difficilmente ammetterà il proprio errore con un esonero. Allora però, va difeso e riconfermato con una conferenza o si rischia di lasciarlo solo come già fatto a Gennaio. Quando tutti si rinforzavano e a Pecchia non sono stati presi giocatori utili davvero al suo gioco.
Mattia Cagalli
FONTE: LaVocediVenezia.it
SERIE B
Hellas Verona, Pecchia vacilla. Prende piede anche il nome di Pavanel
20.03.2017 15.49 di Tommaso Maschio
In casa Hellas Verona resta sempre in bilico la posizione del tecnico Fabio Pecchia. Secondo quanto rivelato da Hellasnews.it dopo la gara pareggiata contro la Pro Vercelli sia il presidente Maurizio Setti sia il dirigente Luca Toni sono stati visti visibilmente contrariati a causa di una squadra apparsa compassata e senza una vera identità. Al momento Pecchia, che viene comunque da 4 risultati utili di fila, non rischia, ma un ulteriore passo falso e un conseguente allontanamento dalle prime due posizioni potrebbe far cambiare le carte in tavola con un nuovo allenatore che si aggiunge ai nomi di Edy Reja e Francesco Guidolin. Si tratta di Massimo Pavanel, attuale tecnico della Primavera gialloblù.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pecchia: «Dobbiamo fare molto meglio ma salvo la reazione»
18/MARZO/2017 - 19:06
Vercelli - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Pro Vercelli-Hellas Verona (1-1), 31a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Brutto primo tempo, siamo andati sotto di un gol e si è fatta subito difficile per trovare occasioni con 10 giocatori costantemente in area. Salvo la reazione nel finale di gara, perché la mia squadra è stata brava a crederci fino in fondo. Ma se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo fare cose diverse, giocare molto meglio e cambiare marcia. Contro l’Ascoli abbiamo creato l’impossibile, un gran numero di occasioni. Mancano ancora 11 gare e sono 4 i punti di distanza dalla vetta; è giusto pensare che sia ancora tutto aperto. Ganz? Sono molto contento, è stato premiato».
Pecchia: «Lavoriamo tutti uniti per il nostro obiettivo»
05/MARZO/2017 - 18:50
Brescia - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Brescia-Hellas Verona (0-1), 29a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Contento della vittoria con il Brescia, l’abbiamo creata in settimana con l’allenamento, questo ci dà una grande soddisfazione. Possiamo migliorare, voglio vedere una maggior voglia di creare occasioni da gol e più rabbia agonistica. Arriviamo da giorni duri, ma la squadra ha risposto bene a livello fisico e psicologico, siamo tutti uniti. L’analisi della partita? Abbiamo speso i primi minuti studiando l’avversario, poi abbiamo iniziato a spingere, riuscendo a schiacciare il Brescia nella sua metà campo. I gialloblù hanno giocato un primo tempo maturo e consapevole, nel secondo dovevamo chiuderla, abbiamo avuto molte occasioni ma non le abbiamo sfruttate, siamo stati imprecisi, dobbiamo lavorare anche sotto questo aspetto. Il cambio di Pazzini? Avevo bisogno di energie fresche, ho ritenuto opportuno far riposare il nostro campione, che aveva dato tutto. Dietro ogni vittoria c’è sempre sacrificio e tanto lavoro, non è mai semplice perché tutti vogliono vincere e il Brescia si è dimostrata una squadra con valori in un campo caldo. Abbiamo affrontato tre partite ravvicinate, dopo la delusione per la sconfitta di Frosinone siamo tornati a vincere in casa con la Ternana e siamo riusciti ad affrontare questa gara con la giusta serenità. Siamo già proiettati verso la prossima gara. La catena di sinistra? Sono molto contento del lavoro di Fares e Souprayen, ‘Momo’ ha spinto molto, supportato da Samuel. La contestazione? Preso atto del malcontento, abbiamo risposto sul campo. Adesso dobbiamo cercare continuità, la strada è ancora lunga e le partite dobbiamo chiuderle in fretta, questo la squadra lo sa. Possiamo imparare molto dalla prestazione di oggi».
FONTE: HellasVerona.it
02 MAR 2017
SE PECCHIA E’ UN INCAPACE…
Seguitemi un istante in questo ragionamento: in molti sostengono che Pecchia sia un incapace. Coloro evidentemente ritengono molto deludente il suo lavoro. Il postulato di questi critici è ritenere la squadra gialloblù la più forte della serie B. Uno squadrone. La Juventus della categoria. E quindi si ritiene che il Verona abbia l’obbligo di stravincere il campionato, ammazzare le partite, divertire.
Ci sta. Questa gente, parallelamente, pensa che la società e quindi il presidente Setti abbiano fatto un grande lavoro. Perchè se la squadra è fortissima e ora va male, per forza deve essere così. E perciò a deludere è Pecchia che non sa condurre questa corazzata con la giusta esperienza e con sufficiente capacità.
Io credo invece che il Verona sia solo una buona squadra. Nè più forte nè meno forte di tante altre. Una squadra che proprio attraverso il grande lavoro di Pecchia è diventata una delle candidate alla serie A. La valutazione del Verona passa soprattutto attraverso due uomini. Il primo è Giampaolo Pazzini. Che oggi è un trascinatore ma sette mesi fa era un coglione. Va detto. Nessuno avrebbe mai immaginato che Pazzini dopo il campionato dello scorso anno potesse fare una stagione del genere. Gravato da un logorio fisico, Pazzo sembrava il classico giocatore sul viale del tramonto. E’ stato invece proprio Pecchia a volerlo fortemente. Lo ha guardato negli occhi, gli ha regalato stimoli, lo ha reso importante sia nello spogliatoio, sia tatticamente. E i risultati sono questi.
L’altro è Romulo. Un giocatore che è stato immenso a Verona per mezzo campionato. E che poi non abbiamo più visto. Martoriato da infortuni e da una testa che a volte lo frena. Romulo è un ragazzo d’oro, magari attanagliato da strane paure. Lo stesso Romulo ha detto nell’ultima conferenza stampa di quanto sia stato vicino al ritiro. Togliessimo questi due giocatori, cosa resterebbe del Verona?
Ho appreso che il monte ingaggi dell’Hellas è stato abbassato notevolmente. Con gli ingaggi (spalmati) di Pazzini e Romulo, con quello di Gomez, e con lo stipendio di Mandorlini e del suo staff (circa un milione e mezzo), siamo a quindici milioni. Zaccagni ha rinnovato a 60 mila euro. Idem Cappelluzzo. Anche Boldor prende 60 mila euro. Franco Zuculini ne prende solo 30 mila. Nicolas da 70 mila è passato a 130 mila. Questo per dire che a Pecchia non è stata affidata una corazzata. Dal mercato sono arrivati Bessa (grande operazione chiusa con l’Inter a 1 milione e ottocentomila euro) e Ganz (in prestito dalla Juve) Entrambi erano retrocessi con il Como (che poi a ben vedere era retrocesso anche Volpati quando arrivò a Verona…). Fossati è arrivato come parziale contropartita della cessione di Ionita al Cagliari. Sono rimasti alcuni giocatori come Souprayen che in serie A avevano fatto pena.
Ora vi chiedo: questa è una squadra capace di ammazzare il campionato? E’ quella super corazzata che i critici di Pecchia ritengono essere? Forse, aggiungo io, l’avvio straordinario del campionato ha illuso tutti. E sicuramente Pecchia non è stato aiutato dal mercato di gennaio quando Setti doveva mettere mano al portafoglio, come scrissi in tempi non sospetti. Ecco allora che forse il lavoro di questo allenatore va un tantino rivalutato. Magari se ragionassimo guardando un po’ più in là del nostro naso ci accorgeremmo che Pecchia non è poi così incapace. E che probabilmente il Verona terzo a tre punti dalla prima, in piena corsa per la promozione diretta in serie A è in piena linea con le reali aspettative tecniche ed economiche della società.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.TeleNuovo.it
Pecchia: «Nella tempesta barra dritta, con forza e personalità»
27/FEBBRAIO/2017 - 15:50
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate in vista di Hellas Verona-Ternana, 28a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
BARRA DRITTA
«Ternana? Ci vorrà il giusto approccio, dovremo pressare alto con forza e personalità, voglio giocare nella metà campo avversaria ma soprattutto dobbiamo ritrovare la via del gol. Gli equilibri di una partita si rompono trovando la rete e noi dobbiamo lavorare per farne di più degli avversari. Giocare nei 40 metri della metà campo avversaria è il nostro modo di essere e non cambieremo atteggiamento. E’ così che cambieremo le partite. Con la Ternana sarà una partita da vincere, come tutte le altre. A volte ci siamo riusciti e a volte meno, ma noi dobbiamo pensare ai 3 punti in palio. Solo a quello e stop. Credo nella rosa e ho fiducia nei miei ragazzi. Siamo in piena tempesta e il comandante deve tenere la barra dritta in un momento del genere, ho gli strumenti e la forza e la lucidità per farlo».
L’ANALISI E IL MOMENTO
«Frosinone? Ci sono sconfitte e sconfitte, quando ci sono le prestazioni le si vedono con occhio diverso. Così come quando vincevamo 4 a 0, ho sempre detto che ci sono squadre attrezzate e che la Serie B è un campionato difficile. Abbiamo perso contro la capolista, una formazione forte. In questo momento bisogna guardare oltre, la squadra ha avuto un buon approccio, pensavamo di fare una partita diversa. Così non è stato, il rigore ha cambiato le sorti della gara e quindi il nostro gioco non ha prodotto effetti sperati. La verità è che bisogna vincere, quando tutto va bene i cambi erano corretti e l’allenatore ci aveva visto giusto, mentre quando vanno male... Ma questo è naturale, è il gioco delle parti. Se mi sento in discussione? Lo sono sempre, quotidianamente, è una caratteristica del ruolo che ricopro. Davanti a calciatori, stampa e tifoseria. Ma dalla mia parte ho una società che lavora e ha fiducia, ho un contatto stretto con il Presidente e tutti i dirigenti».
LA CONTESTAZIONE
«Ho voluto l’allenamento a porte aperte, facciamo sempre così di domenica, ritengo che sia importante avere un rapporto con la città il giorno dopo una gara. Prendiamo atto del dissenso da parte della tifoseria e lo accettiamo».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE B
Pecchia traballa, ma non rischia. L'Hellas però valuta le alternative
ESCLUSIVA TMW - Verona, è crisi di risultati: la società riflette
27.02.2017 12.23 di Tommaso Maschio
Nonostante una flessione importante con due punti nelle ultime quattro gare e lo scivolone dal primo al quarto posto la posizione di Fabio Pecchia sulla panchina dell'Hellas Verona non sembra essere in discussione anche se una nuova sconfitta potrebbe compromettere la sua posizione. Per questo, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la società starebbe comunque guardandosi attorno e avrebbe individuato in Edy Reja e Francesco Guidolin le possibili alternative.
EDITORIALE
Verona, per la A esonera Pecchia e prendi un De Canio...
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
27.02.2017 09.25 di Michele Criscitiello
[...]
In serie B, invece, non c'è stato neanche il tempo di respirare che già si torna in campo: che spettacolo. Benevento-Bari è stato uno spot per la serie B, campionato comunque mediocre come non accadeva da anni. L'Hellas Verona se non vince questo campionato deve rinchiudersi a Verona per anni. Una squadra costata come un club di serie A, una tifoseria che da sola ti spinge il pallone in porta e rivali che, con tutto il rispetto, non sono invincibili ma semplicemente organizzati. Lo scorso anno mi scrivevano che dovevo smetterla di elogiare Rastelli ché, se anche avesse allenato il portiere del mio stabile, Tonino, comunque il Cagliari avrebbe vinto. Fesseria.
La B è lunga e le insidie sono numerose. Non basta avere una squadra nettamente superiore alle altre; serve un condottiero che conosca la categoria. Il Verona ha commesso questo grande errore e lo diciamo da tanto tempo. Fabio Pecchia negli ultimi anni ha vissuto in altri mondi. Da Napoli a Madrid fino in Inghilterra, non guardi la serie B se non i risultati. La B la devi vivere e da un anno all'altro sono campionati completamente differenti. Rastelli arrivò a Cagliari dopo tre anni miracolosi ad Avellino. Baroni a Benevento ha sulle spalle le esperienze di Lanciano, Pescara e Novara.
Marino è un allenatore di serie A prestato alla B ma conosce tutti i trucchi del mestiere e la B l'ha già vinta. Pecchia non ha esperienza e a Verona bisogna vincere sempre, subito e bene. Il campionato è ancora lungo e solo il Verona può perdere la promozione, ma vedete ad Avellino cosa è successo. E' arrivata una vecchia volpe della B e, nel girone di ritorno, l'Avellino è primo in classifica. Il Verona ha bisogno di Luigi De Canio o di un De Canio sul mercato. Zero scommesse e gente navigata e pronta ad andare in mare.
[...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
DOPO FROSINONE
Pecchia è ottimista, i tifosi contestano
27/02/2017 01:37
Nessun cambio di marcia da parte del Verona. Nonostante le dichiarazioni alla vigilia del big-match di Frosinone, altra battuta d’arresto dei gialloblù. Al Matusa, ennesima sconfitta in trasferta (5 ko nelle ultime 6 gare via dal Bentegodi) e zero gol realizzati da 3 match di fila. Insomma, la crisi di risultati e di gioco della squadra di Pecchia, continua. Un’involuzione che si protrae dopo l’1-4 inflitto allo Spezia il 5 novembre scorso. Da allora un cammino assolutamente discontinuo (4 successi, 4 ics e 6 sconfitte) che ha portato l’Hellas dal 1° posto in classifica con un buon margine sulle inseguitrici, al 4° gradino con 46 punti. Adesso sono 5 le lunghezze di distacco dal Frosinone capolista (a quota 51), mentre sono 2 quelle dalla Spal (48) in 2^ posizione.
A tale situazione di declino però, mister Pecchia continua a restare sereno. Al termine del match in terra ciociara, il tecnico ha mostrato sicurezza e fiducia, affermando che la prestazione dei suoi è stata comunque soddisfacente e che resta un buon segno per il proseguo del torneo.
In effetti l’approccio del Verona non è stato male per impegno e voglia di fare, ma la manovra là davanti, raramente ha trovato sbocchi. Motivi? Tanti. Dalle scarse idee, alla mancanza di lucidità e “cattiveria”. A niente poi sono serviti i cambi di modulo. In un modo o nell’altro, negli ultimi 16 metri, si è assistito ad un “imbottigliamento” e ad una confusione generale. I tanti (troppi) cross dalle fasce con cui si è cercato di bucare la retroguardia avversaria, sono rimasti vani ed il Frosinone si è difeso senza grossi affanni. Inoltre, inutile attaccarsi al "mani" in area di Ariaudo su tiro di Cappelluzzo. La verità è che l’Hellas era partito bene, ma dopo la solita sbavatura in difesa (e conseguente penalty ai ciociari), ha mostrato ancora una volta i suoi limiti nell’incapacità di reagire efficacemente.
Quest'altalena di risultati ha spinto i tifosi a montare una protesta. Domenica mattina, alla ripresa degli allenamenti, un numero importante di supporters si è presentato a Peschiera per contestare staff tecnico e giocatori, ai quali son stati lanciati uova ed insulti. Sta a Pecchia trovare le corrette soluzioni e coi fatti, trasmettere alla piazza, il suo ottimismo. Alla squadra si chiede lo stesso: più fatti e meno parole. Infine, davanti a tale circostanza, sarebbe anche giusta una strigliata o una scossa da parte della società. Martedì al Bentegodi ci sarà la Ternana. Pecchia è fiducioso, i tifosi attendono. La loro pazienza però pare sia finita.
ANDREA FAEDDA
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Verona, è crisi di risultati: la società riflette
26.02.2017 20.51 di Alessandra Stefanelli
Momento delicato in casa Verona alla luce del momento difficile vissuto dal club scaligero, scivolato dal primo al terzo posto in classifica. Secondo quanto raccolto da TMW, dopo il ko subito nello scontro diretto con il Frosinone la società sta cominciando a valutare la posizione di Fabio Pecchia. Non nell’immediato, ma indubbiamente i prossimi risultati potrebbero essere decisivi. In caso di addio, si fanno i nomi di due svincolati di grande esperienza: Delio Rossi ed Edy Reja.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pecchia: «Sembra tutto negativo, ma questa prestazione mi dà fiducia»
25/FEBBRAIO/2017 - 19:07
Frosinone - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Frosinone-Hellas Verona (1-0), 27a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Oggi non voglio parlare degli episodi, la squadra è arrivata in campo con la voglia di fare una prestazione importante. Dopo il gol si sono aperti gli spazi e loro sono riusciti ad avere qualche contropiede di troppo. Ci siamo difesi bene, è vero che oggi abbiamo perso ma sono abituato a guardare sempre avanti e così faremo. Peccato per il risultato, la squadra atleticamente sta bene in un ambiente in cui, in questo momento, è più difficile essere positivi, ma abbiamo le qualità per uscire e per superare il peso psicologico di questa sconfitta e lo dimostreremo. È un momento particolare, nel quale per vincere dobbiamo fare sempre un qualcosa di straordinario. Il rigore ha cambiato l'inerzia della partita, serve più cattiveria e aggressività per arrivare al gol. Classifica? Era più bella prima, nulla di compromesso anche se per noi è inedita ma tutto può ancora accadere. Affrontiamola con grinta e coraggio. Questo campionato è così, un'altalena. Sono convinto che questo mio gruppo deve continuare a lavorare come sta facendo ora, con serietà e serenità, anche se è un momento difficile prima o poi raccoglieremo i risultati. Il nostro lavoro è quello che ci ha dato risultati importanti negli scorsi mesi, serve metterci qualcosa di nuovo. Adesso sembra tutto nero, ma la voglia di fare la partita in casa del Frosinone c'è stata. I moduli? Non sono la cosa più importante e sappiamo che possiamo cambiare. Nel primo tempo siamo scesi con un 3-4-1-2 con Bessa più alto. Sono contento della partita di Bruno Zuculini, non era una gara semplice. Il lavoro è l'unica strada per riprenderci e andare avanti, dobbiamo pensare alla Ternana»
FONTE: HellasVerona.it
VISTO DA NOI
Cronaca di una rivoluzione non annunciata
Tutto quello che (nel bene e nel male) è successo con la Spal. Aspettando Frosinone
di Lorenzo Fabiano, @lollofab 21/02/2017, 11:48
Pecchia il rivoluzionario. Che la squadra fosse rimaneggiata a causa degli infortuni lo si sapeva, ma che cambiasse letteralmente volto, nemmeno i maghi indovini lo avrebbero potuto azzeccare. Le rivoluzioni sono di due categorie: ragionate o emotive. Le prime si fondano su un progetto e un’analisi logica, le seconde si materializzano sotto l’urto delle emozioni e spesso della disperazione. La storia dimostra come queste ultime non portino quasi mai a nulla di buono e spesso finiscano per peggiorare, se possibile, le cose.
Qui sta il punto: alcune scelte di Pecchia francamente sembrano più dettate dall’istinto, ovvero dalla voglia di spaccare piuttosto che da un’attenta e lucida lettura delle situazioni. Se ieri sera ci ha convinto la scelta di schierare Boldor in difesa al posto di Bianchetti (una bocciatura?), dalla cintola in su le cose hanno suscitato più di una perplessità. Zaccagni per passo e caratteristiche tecniche, ci pare sia più opportunamente utilizzabile sulla linea dei centrocampisti piuttosto che sulla corsia offensiva di destra. Il ragazzo ha palleggio e visione, ma non è propriamente uno scattista in grado puntare e saltare l’uomo; in quella posizione avremmo forse visto meglio Franco Zuculini, che ha invece doti di dribbling sul breve e rapidità d’esecuzione. Purtroppo il giocatore è apparso ieri sera ancora lontano da una condizione fisica accettabile. Non ha minimamente inciso. Ci domandiamo allora perché metterlo in campo dall’inizio.
Bessa e Fossati avrebbero dovuto farsi carico della baracca e invece hanno entrambi steccato smarrendosi nei labirinti del nervosismo e dell’imprecisione. Mohamed Fares non giocava una partita da oltre due mesi, quando entrò dalla panchina per gli ultimi disastrosi minuti contro il Perugia. Il ragazzo è una scommessa di Pecchia. A gennaio Fusco avrebbe voluto fargli cambiare aria per consentirgli di trovare maggior spazio altrove. L’allenatore ha insistito perchè rimanesse. Ieri a sorpresa lo ha rispolverato schierandolo dal primo minuto: non ha fatto cose strabilianti, ma almeno non ha sfigurato. Suo l’assist fornito a Cappelluzzo nella ripresa, per l’unica vera palla gol creata dal Verona in tutto l’arco della gara. Vista la situazione di emergenza, ci chiediamo perchè Luppi, il cui rendimento al Bentegodi è comunque positivo, sia rimasto novanta minuti in panchina.
La partita ha visto la squadra ruminare e faticare molto senza costruire un granché. Se a Pazzini non è arrivato un solo pallone giocabile, qualcosa evidentemente non ha funzionato. Che non sia giunto il momento di affiancargli una seconda punta con Bessa a suggerire sulla trequarti? Noi che lo diciamo da tempi non sospetti, lo ribadiamo oggi con rinnovata convinzione.
Chiudiamo infine con i dati: il Verona ha tenuto complessivamente più palla e ha avuto una chiara supremazia territoriale. Con le idee annebbiate, la manovra è però risultata sterile, macchinosa, e prevedibile. Non è una novità. I numeri premiano la Spal con una percentuale di attacco alla porta più efficace e soprattutto un indice di pericolosità nettamente superiore. Gli emiliani hanno costruito tre nitide palle gol: due con Floccari e Zigoni (che destino crudele sarebbe stato se avesse segnato proprio lui…), la terza quando Vicari ha centrato la traversa a cinque minuti dal termine.
Noi abbiamo invece dovuto attendere fino all’ottantesimo per costruirne una degna di nota. Se questo ha passato il convento, in soldoni il punto va bene. In fin dei conti siamo sempre lì. Di buono rimane poco altro, se non la grinta e l’impegno profuso. Da quel punto di vista va detto che la squadra ha risposto. A fine gara Pecchia si è detto soddisfatto e fiducioso per il futuro, dichiarando di aver ricevuto indicazioni positive. Ce ne compiacciamo e speriamo davvero abbia ragione lui. Per quanto ci riguarda confessiamo di essere tornati a casa con addosso una buona dose di preoccupazione e altrettanta perplessità. Sabato si va a Frosinone. Il calcio è materia strana e imprevedibile, dove tutto sembra fatto per essere smentito. Chissà…
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia: «SPAL? A testa alta con fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi»
17/FEBBRAIO/2017 - 13:15
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, alla vigilia di Hellas Verona-SPAL, 26a giornata della Serie B ConTe.it.
VERSO LA SFIDA DI LUNEDI'
«La sfida con la SPAL? Ben venga in questo momento, abbiamo dimostrato le nostre qualità e sappiamo che possiamo giocarcela con tutti, tutto dipende da noi al di là del valore dell’avversario. La squadra è consapevole del momento e convinta del suo valore. Le critiche fanno parte del gioco, intendiamo rispondere sul campo. Con la SPAL sarà una partita diversa rispetto all’andata ma l’affronteremo con la stessa filosofia, mi aspetto una prestazione di alto livello e sono sicuro che il pubblico ci trascinerà come ha sempre fatto. Mi ha fatto piacere la reazione dell’ambiente, quando abbiamo fatto cose belle il pubblico ha sempre apprezzato. All’andata fu una delle nostre gare migliori, ora loro sono in crescita, meglio così: penso alla prestazione che dobbiamo fare e non alle difficoltà che affronteremo, ogni gara dopotutto vale 3 punti».
TRA CAMPO E SPOGLIATOIO
«Credo in questo gruppo, che deve riconoscersi nella personalità e nell’identità che lo contraddistinguono, voglio che la squadra si attacchi a queste nostre qualità per vincere. Tutti devono sentirsi responsabili, ognuno a modo suo è leader in questo gruppo, ora bisogna lavorare in silenzio e fare i fatti, facendo parlare il campo. Romulo? Ad Avellino ha giocato 30 minuti con la testa rotta, devo fargli i complimenti, ha dimostrato di volerci essere sempre. Ha rischiato un infortunio più grave, fortunatamente è questione di giorni e l’avremo di nuovo con noi. La sfida tra Pazzini e Floccari? Penso al mio bomber, il ‘Pazzo’, gli altri mi interessano poco. Le responsabilità sono di tutti, il capitano ha un bottino importante e deve continuare a fare quello che sa fare, poi arriveranno anche i gol degli altri. Come sto vivendo il momento? Voglio vincere, l’obiettivo è ben chiaro e non cambia assolutamente il mio modo di essere e lavorare. Le difficoltà fanno parte della crescita e continuo a lavorare con la stessa filosofia. Il mio Verona è cresciuto molto, devo cambiargli l’abito e farne uno più grande. Le responsabilità sono mie, il gruppo fa riferimento al suo allenatore. Ho massima fiducia nei miei ragazzi e nelle loro capacità, so che possiamo superare questo periodo a testa alta e con il petto in fuori, con le stesse capacità mostrate in questi mesi».
Pecchia: «Non abbiamo giocato da Verona, lavoriamo per ripartire»
11/FEBBRAIO/2017 - 18:45
Avellino - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate a termine di Avellino-Hellas Verona (2-0), 25a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«La mia lettura della partita? Non c'è stata reazione, prestazione non degna delle nostre qualità e della maglia che portiano, l'Avellino ha meritato di vincere. Verona incerto fuori casa? Queste 4 sconfitte pesano, i numeri lasciano spazio a poche interpretazioni. Abbiamo fatto bene con il Benevento, nonostante le difficoltà la squadra era in salute e ha terminato la gara in crescendo. Dobbiamo invertire la rotta e cambiare atteggiamento, che non può essere questo. La Serie B è lunga e difficile, c'era chi diceva che il campionato l'avevamo vinto ad ottobre ma sono sempre rimasto della mia idea, anche se siamo stati primi per quattro mesi. La classifica è corta, può ancora succede di tutto. Mi piace essere primo, ma in questo momento ci sono squadra che stanno facendo meglio di noi, mentre il Verona sta sbagliando troppo. La responsabilità in primo luogo è mia, perché sono l'allenatore. Dobbiamo continuare a lavorare, la nostra strada è questa, mettendoci anche qualcosa in più oltre alla qualità tecniche e tattiche. L'agguato al Presidente? L'ho saputo solo a fine partita, è un episodio da condannare con forza».
FONTE: HellasVerona.it
VERONA-BENEVENTO 2-2
Pecchia:Rosso a Pazzini? Verona merita rispetto
03/02/2017 23:43
"Abbiamo seguito finora una linea 'serena' con gli arbitri, ma bisogna portare rispetto al Verona e alla sua piazza, l'espulsione di Pazzini è un episodio molto grave: forse si vuole rendere più avvincente il campionato. Potevamo vincere: i minuti di recupero dovevano essere di più. Ennesimo gol su calcio piazzato? Bisognerà migliorare nell'attenzione nel "lavoro di linea", di sicuro sul gol di Lucioni non abbiamo fatto bene". Pecchia parla ai microfoni di Telenuovo alla fine del match.
Il tecnico del Verona ha parlato anche dei singoli: "Romulo? Sta facendo grandi cose, può giocare in molti ruoli non solo a centrocampo. Zuculini per Zaccagni? Oggi Zac poteva entrare ma non è sparito: è con noi sta lavorando bene, non è stato utilizzato in queste partite ma tornerà ad essere utile. Abbiamo avuto un buon atteggiamento negli ultimi minuti: anche perchè loro avevano tenuto dei ritmi forsennati nel primo tempo. Comunque sono contento perchè la squadra ha creato molto, contro a mio avviso la miglior difesa del campionato. Ora penso all'Avellino".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Benevento forte, noi di più. Ma che rabbia gli episodi!»
04/FEBBRAIO/2017 - 00:15
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate a termine di Hellas Verona-Benevento (2-2), 24a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Finora abbiamo sempre avuto una linea tranquilla e serena sugli episodi. Non dico che si stia mancando di rispetto, però questa città e questo pubblico meritano altro. Assistiamo continuamente a degli errori, Abisso ha visto bene l'episodio dell'espulsione di Pazzini, non posso dire nulla, però queste cose pesano e sono continue, reiterate. Vogliono rendere il campionato più avvincente e ci stanno riuscendo, noi andiamo avanti. La partita è stata ferma per 4 minuti 40 secondi, più 3 minuti per le sostituzioni. In quei minuti in più avremmo potuto vincere la partita e questo fa enorme rabbia. Perché abbiamo fatto una grande prestazione contro una squadra molto pericolosa, in una gara dai ritmi intensissimi, abbiamo avuto una grande reazione e creato tantissimo. Abbiamo sofferto qualche ripartenza, ma siamo riusciti a tirare 24 volte in porta, sfondando diverse volte sulla sinistra come avevamo preparato. Abbiamo voluto provare a fare questo tipo di partita, ad attaccare, concedendo qualche spazio ai loro attaccanti, che sono molto forti. Dobbiamo però salire meglio con tutti i reparti, in particolare rispetto al primo tempo quando ci siamo 'spaccati' qualche volta, commettendo degli errori tecnici che hanno dato spazio alle loro ripartenze. Questo non è successo nel secondo tempo, quando abbiamo gestito meglio gli spazi e anche il Benevento è calato, lo si è visto anche dai loro crampi, e ha pensato soprattutto a difendersi. Le difficoltà le abbiamo trovate quando siamo stati disordinati, questo sì. Ma oltre al danno è arrivata la beffa, perché perdiamo il nostro capitano. La prossima partita è sempre la più importante, quindi Avellino, da affrontare con la voglia di cercare il risultato a tutti i costi. Questa è andata, ci dà delle indicazioni e andiamo avanti».
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA
Pecchia: Mercato? Spero finisca presto
29/01/2017 21:27
"Abbiamo vinto una partita difficilissima. Siamo stati fortunati in alcuni episodi oggi come eravamo stati sfortunati in altri episodi a Latina. La Salernitana è una squadra forte ed esperta, era difficile affrontarla oggi. Tutto passa dalla continuità: vincere è difficile ma più vinceremo e più avremo possibilità di raggiungere i nostri obiettivi. Bessa più alto? Non cambia molto, ho giocatori in grado di ricoprire più ruoli, questo è un valore aggiunto". Così Fabio Pecchia dopo la vittoria al Bentegodi contro la Salernitana.
Il tecnico del Verona ha continuato: "Il pubblico è stato fondamentale, dobbiamo essere bravi ad accenderlo perché sa essere determinante, sappiamo diventare una cosa sola: mantenere la positività nell'ambiente è fondamentale. Bruno Zuculini? Non era semplice oggi per lui, anche perchè l'ammonizione l'ha condizionato. E' stato bravo a rimanere sempre lucido, è calciatore di carattere, sono felice della sua prestazione, si sta inserendo bene, anche grazie al fratello. Pazzini? Sono felicissimo di averlo, ha fatto un grande lavoro per tutta la partita, come sempre. Ma al di là del singolo c'è sempre il gruppo. Ora pensiamo solo alla prossima sfida col Benevento. Ma comunque dovremo affrontarle tutte, pensiamo sempre partita dopo partita".
L'ultimo pensiero è rivolto agli ultimi due giorni di mercato: "Sono strafelice del mio gruppo. Il mercato conta fino ad un certo punto: speriamo che il mercato finisca presto".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Squadra e pubblico, una cosa sola»
29/GENNAIO/2017 - 20:50
Verona - Le principali dichiarazioni del allenatore gialloblù Fabio Pecchia rilasciate al termine di Hellas Verona-Salernitana (2-0), 23a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Vittoria dal valore altissimo, perché trovata contro una squadra forte ed esperta, al termine di una partita difficile. Risultati altalenanti? Tutto passa dalla continuità, vincere è difficle ma più ne avremo e più avremo possibilità di raggiungere i nostri obiettivi. Il pubblico è stato fondamentale, dobbiamo essere bravi ad accenderlo perché sa essere determinante, sappiamo diventare una cosa sola. Bruno Zuculini? Bravo a rimanere sempre lucido, è calciatore di carattere, sono felice della sua prestazione. Pazzini? Sono felicissimo di averlo, ha fatto un grande lavoro per tutta la partita, come sempre. Ma al di là del singolo c'è sempre il gruppo. Ora pensiamo solo alla prossima sfida, il Benevento».
Pecchia: «Approccio sbagliato, lavoriamo per crescere»
21/GENNAIO/2017 - 18:35
Latina- Le principali dichiarazioni del allenatore gialloblù Fabio Pecchia rilasciate al termine di Latina-Hellas Verona (2-0), 22a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«In partite come queste l'approccio alla gara è tutto, oggi non siamo riusciti a scendere in campo come volevamo e anche quanto fatto nel secondo tempo è stato condizionato dall'avvio poco positivo. Il Latina è stato bravo a difendersi e ripartire. Episodi dubbi? Penso ad analizzare le prestazioni dei miei e quando non riesci ad entrare in partita poco conta che si giochi a pallavolo o pallamano. Oggi è stata una sconfitta diversa dalle altre, poiché il primo quarto d'ora non siamo riusciti a rispondere a dovere all'offensiva degli avversari, nel secondo tempo siamo tornati a fare quello è che nelle nostre qualità. Abbiamo creato tanto ma ci manca ancora un po' di determinazione e cattiveria davanti l'area avversaria, non ci possiamo più permettere di sbagliare sotto porta. Peccato non essere riusciti a sistemare il risultato, per metà partita abbiamo meritato il pareggio. La classifica? La Serie B è un campionato difficile che si sta dimostrando essere sempre più equilibrato, come ho già detto non dobbiamo guardare le altre ma pensare solo al nostro cammino, non disperdere energie e fare più punti possibili partita dopo partita. Giocare in casa o in trasferta dovrebbe essere uguale per noi, da domani faremo tutte le valutazioni e riprenderemo il cammino, consapevoli che quando siamo lontani dal Bentegodi dobbiamo migliorare la marcia. Paura? Dobbiamo pensare al nostro lavoro, il campionato è solamente all'inizio del girone di ritorno e in generale il termine "paura" non mi piace. I tifosi? Dispiace per tutta la strada che hanno fatto per stare con noi, il nostro obiettivo è e rimane quello di crescere sempre»
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Pecchia e il mercato: “Inciderà”
Il tecnico del Verona: “I valori sono variabili. Ogni avversario dà di più con noi”
di Redazione Hellas1903, 17/01/2017, 09:07
Fabio Pecchia parla con “La Gazzetta dello Sport” e interpreta le attese per il girone di ritorno del campionato di Serie B.
Dice il tecnico dell’Hellas: “I valori sono variabili. Il mercato inciderà, le distanze ristrette incoraggiano. Chi gioca contro il Verona, visto il nome che porta, vuole sempre dare qualcosa in più: adesso che siamo primi, lo faranno ancora di più”.
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia: «Primato importante, ma il percorso è ancora lungo»
11/GENNAIO/2017 - 14:00
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate durante la conferenza stampa in vista dell'amichevole Padova-Hellas Verona.
MENTALITA' HELLAS
«Il mese di novembre? Evidentemente il nostro percorso doveva passare anche da sconfitte pesanti come Novara, Cittadella e Bologna. Nemmeno io so dare una piena spiegazione a quel periodo negativo, senza dubbio abbiamo pagato carissimo i nostri cali di tensione. Il rendimento dei calciatori è inevitabilmente variabile nel corso di una stagione, ma ciò che incide sulle gare è il modo di affrontarla e reagire, più che la condizione fisica».
MIGLIORIAMO INSIEME
«Il mestiere dell'allenatore consiste nel volersi sempre migliorare, sei mesi di lavoro in una squadra di un certo livello e in una piazza prestigiosa mi hanno fatto crescere molto e spero di continuare a crescere insieme ai miei giocatori. Voglio una squadra consapevole di quello che vive, per migliorare vorrei una gestione ottimale delle varie situazioni che si presentano in una partita. E maggiore concretezza sottoporta. La nostra strada è questa, esaltare le qualità di ciascuno, cercare sempre di avere un'idea di gioco. C'è tutto un girone da disputare, siamo primi ma conta esserlo a maggio. Il percorso è molto lungo, questi sei mesi mi hanno insegnato che bisogna pensare di partita in partita. La classifica attuale ha un valore relativo».
CALCIOMERCATO
«Mercato? Mi piacerebbe fosse più breve, ma una cosa è certa: mi aspetto di recuperare Gomez, Zuculini, Cherubin e Albertazzi, giocatori che abbiamo avuto molto poco. Anche Caracciolo sta lavorando molto, è quello più vicino al rientro. Albertazzi? Il suo infortunio richiede tempo, abbiamo una ventina di giorni per valutarne la sua condizione, così come Cherubin. Tante squadre stanno cambiando, ma io ho fiducia nel mio gruppo, e non voglio che venga rotto in alcun modo. Il Verona deve tutelare questo collettivo, perché ci ha portati fin qui e ci permetterà di affrontare il girone di ritorno con più forza. La nostra strada è questa, esaltare le qualità di ciascuno, cercare sempre di giocare e avere un'idea di gioco».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Pecchia come Benitez: stesso obiettivo e stesso cammino
Hellas e Newcastle, percorsi simili per maestro e allievo
di Raffaele Campo, 06/01/2017, 21:53
Se in Europa, per risultati e statistiche, esiste una squadra molto simile al Verona di Pecchia, quella è il Newcastle United, club inglese di Championship. Il paragone non è affatto casuale. Il manager dei bianconeri è Rafa Benitez, il “maestro” di Fabio Pecchia. Per molto tempo infatti, l’allenatore dell’Hellas è stato il “secondo” del tecnico spagnolo: al Napoli, al Real Madrid e proprio al Newcastle nell’ultima parte della scorsa stagione.
Diversi sono gli aspetti in comune delle due compagini. Anzitutto, entrambe sono reduci da un’amara retrocessione e l’obiettivo è un immediato ritorno nella massima serie.
Inoltre, i percorsi nei rispettivi campionati di Serie B e di Championship sono quasi gli stessi: molte vittorie ma anche qualche capitombolo. Da un lato, il Verona, dopo un ottimo inizio, 7 vittorie nelle prime 10 gare, ha avuto un momento di appannamento da metà novembre a inizio dicembre, con 3 sconfitte in 5 match. Dall’altro, il Newcastle, che tra la fine di settembre e la fine di novembre ha incamerato ben 8 successi consecutivi, in queste settimane ha avuto una flessione: 2 ko in 3 giornate, l’ultimo pochi giorni fa in casa del Blackburn. La squadra di Benitez è comunque seconda in classifica a sole due lunghezze dalla capolista Brighton. Domani è chiamata al pronto riscatto in FA Cup contro il Birmingham di Gianfranco Zola.
Un ulteriore parallelismo è l’elevato numero di giocatori andati in rete: tredici per parte. Anche il Newcastle, proprio come il Verona con Pazzini, non solo ha il suo bomber, vale a dire Dwight Gayle, autore di 19 marcature e 2 assist in 21 presenze, ma anche i suoi centrocampisti, Ritchie, Shelvey e Diamé, hanno il vizio del gol, come Bessa, Romulo e Valoti.
Cammini, dunque, quasi paralleli. Con la speranza che entrambi i tecnici possano festeggiare la promozione a fine stagione.
FONTE: Hellas1903.it
LA CONFERENZA
Pecchia: Ripresi dopo stagione balorda
30/12/2016 23:42
"Non era semplice chiudere l'anno così: abbiamo fatto un'ottima prestazione davanti ad una buona squadra, sono contento di questa vitoria davanti ai nostri tifosi. Dobbiamo continuare a lavorare: guidare l'Hellas è molto prestigioso, voglio sempre migliorarmi e dare sempre di più. Oggi dovevamo tenere i ritmi alti: il campo è migliorato molto rispetto alla settimana scorsa e il nostro gioco ne ha risentito in meglio. Al di là della qualità tecnica, stiamo dimostrando di stare bene anche fisicamente". Pecchia interviene in conferenza stampa al termine della vittoria sul Cesena (3-0).
Il tecnico del Verona ha continuato: "Io non faccio mai 'bluff', nel post-Entella dicevo la verità: secondo me era stata una prestazione importante dopo settimane molto dure. L'anno scorso la città ha vissuto una stagione balorda, è stato difficile e importante ricompattare il gruppo e ripartire. Boldor ha fatto un'ottima partita, sono contento. Dal primo giorno di ritiro sapevamo cosa dovevamo affrontare: adesso ci aspetta un girone di ritorno tutto da vivere".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Sono contento, ma possiamo crescere ancora»
30/DICEMBRE/2016 - 23:40
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cesena (3-0), 21a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Sono felice della prestazione di questa sera, contro una squadra forte e di valore. È bello chiudere così il 2016 davanti ai nostri tifosi. Guidare l'Hellas è per me un compito prestigioso, il mio obiettivo è e rimarrà quello di dare sempre di più ogni partita. Oggi il miglior Verona? Non lo so, abbiamo fatto una bella gara, coronata da gol e soprattutto siamo riusciti a non prenderne. Sono tutti dati positivi, ma la prestazione di Carpi mi è piaciuta di più. Boldor? Al di là del gol ha fatto una grande prestazione, sono felice e orgoglioso di lui perché ha sempre lavorato tanto e la partita di oggi è il miglior premio per la professionalità che ha dimostrato. So bene quanto sia difficile dare risposte quando non si gioca spesso, come lui abbiamo tanti giovani con qualità e il loro inserimento in squadra sarà graduale. Oggi dovevamo mantenere alto il ritmo e palleggiare bene perché avevamo di fronte una squadra che sapeva gestire bene ogni pallone. Rendimento della squadra? Mi aspetto tanto da tutti, in particolare sta rientrando Juanito; dare continuita ai suoi allenamenti sarebbe il vero acquisto dell'inverno. Sei mesi a Verona? Abbiamo imparato a conoscerci e gettato le basi per lavorare al meglio anche nel girone di ritorno. La classifica? È bella ma non la voglio guardare per il momento»
Pecchia: «Vincere non è mai scontato, complimenti ai ragazzi»
19/DICEMBRE/2016 - 23:30
Verona - Segui su Hellas Verona Channel le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Virtus Entella (1-0), 19a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Abbiamo fatto un gran primo tempo, creando quattro o cinque nitide palle gol. Oggi il campo era pesante, difficile giocare sullo stesso terreno a 24 ore di distanza dal Chievo, quindi faccio i complimenti ai miei perché oggi era importante vincere. Nel secondo tempo abbiamo creato meno e rischiato di più, ma sono contento per Pisano che è sempre bravo sulle palle inattive e in questa stagione finora un po' ci è mancato. All'inizio del secondo tempo abbiamo perso un po' le distanze, ma c'è stata una grandissima reazione. Complimenti sia a Ganz che a Juanito, che sono entrati bene nella gara. Voglio un gruppo che sappia cambiare pelle senza perdere la voglia di giocare al calcio. Pazzini? E' l'anima della squadra, dà l'esempio, deve continuare su questa strada. Non capisco perché molti pensano che il Verona debba vincere il campionato a dicembre con 20 punti sulla seconda, sono tre le squadre retrocesse che si sono allestite per risalire, così come hanno fatto Spezia, Bari ed altre. Questo non ci aiuta, il Verona è una squadra di Serie B, è una trappola nella quale non dobbiamo cadere. Carpi? Abbiamo bisogno di recuperare energie e di continuare a lavorare. E' una gara importante, contro una squadra forte».
FONTE: HellasVerona.it
ALTRE NOTIZIE
Pecchia su Napoli-Real: "Spagnoli favoriti ma occhio alle idee di Sarri"
14.12.2016 15.27 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
Fabio Pecchia, attuale tecnico dell'Hellas Verona ed ex vice di Benitez al Napoli e al Real Madrid ha parlato della prossima sfida di Champions tra i due club: "Il Real Madrid è sempre favorito, contro tutti ma il Napoli ha esperienza e soprattutto ha le idee chiare. Al momento manca un vero goleador ma hanno un grande impianto di gioco e il San Paolo può fare la differenza con la spinta dei tifosi".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
“La Gazzetta dello Sport”: “Verona, così per la A è dura”
Il quotidiano: “Squadra piatta e scontata, Pecchia la svegli”
di Redazione Hellas1903, 11/12/2016, 08:34
Commento che non fa sconti al Verona, quello de “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola.
Il quotidiano, nel commento al derby di Vicenza persa dall’Hellas, scrive, nell’articolo firmato da Roberto Pelucchi: “È meglio che in casa Verona si prenda coscienza che, con questo andazzo, la corsa verso la promozione in Serie A sarà un terreno minato”.
Prosegue Pelucchi: “Una scossa deve darla Pecchia, perché attualmente la squadra è piatta e scontata, e lui non incide con le scelte”.
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia: «Siamo meno brillanti, serve più concretezza»
10/DICEMBRE/2016 - 18:45
Vicenza - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia rilasciate al termine di Vicenza-Hellas Verona (1-0), 18a giornata della Serie B ConTe.it.
«Dobbiamo analizzare con lucidità questo nostro momento particolare. Per i primi 25-30 minuti abbiamo provato a giocare come sappiamo e ci siamo resi pericolosi su più azioni. Nella ripresa è stato difficile vedere il campo a causa delle difficili condizioni del tempo. Volevamo giocarcela, poi è arrivata l'interruzione per la nebbia e subito dopo il gol. Non siamo stati bravi a reagire prontamente. Il risultato poteva anche rimanere sulla parità, dovevamo essere più 'killer' in molte situazioni, più decisi, più determinati, più cattivi. Siamo una squadra costruita per far bene e vincere. Per farlo bisogna andare a rete e segnare. Spesso invece ci capita di non affondare il colpo quando ne abbiamo la possibilità. È questo che mi fa più rabbia, per martedì dovremo essere già pronti e più carichi di prima. Cambio di modulo? Non mi piace andare contro i muri ma piuttosto preferisco vedere le cose che il mio gruppo è in grado naturalmente di dare con le sue qualità e caratteristiche. Cambiare si può ma non per colpa di una situazione che non funziona. Ora analizziamo con calma e a mente fredda la partita. È vero, ci sono dei cali di rendimento e dobbiamo tenerne conto per evitare di andare a sbattere. I tifosi? Ci tenevano moltissimo ed è anche per loro che sono arrabbiato e deluso. Ma abbiamo un solo modo per ripagarli; le prestazioni. Ora davanti a noi abbiamo una settimana abbastanza lunga, alleniamoci e prepariamoci. Qual è la vera squadra? Il Verona è quello che ha fatto 34 punti, ci siamo arrivati facendo tante belle prestazioni e altre meno. È il nostro percorso e dobbiamo continuare a crescere»
FONTE: HellasVerona.it
IL RETROSCENA
La strigliata di Pecchia il "finto buono"
08/12/2016 12:03
Se i muri di Peschiera potessero parlare racconterebbero cose diverse rispetto a quello che emerge pubblicamente. Racconterebbero, per esempio, di una sfuriata di Fabio Pecchia, avvenuta martedì alla ripresa degli allenamenti.
Pecchia è un "finto buono". Scambiare i suoi modi educati davanti alla telecamere con una scarsa capacità di strigliare lo spogliatoio, è un errore da non commettere.
L'allenatore sa i tasti su cui pigiare. E' stato un leader negli spogliatoi da lui frequentati quando era un giocatore, un ragazzo con nervo e carattere.
I panni sporchi, però, giustamente si lavano in famiglia. E così durante le interviste Pecchia non si lascia mai andare ad "accuse" al gruppo, nè tantomeno a singoli giocatori.
Ma dopo il pareggio con il Perugia era furibondo. A fine gara era arrabbiato e amareggiato ma ha lasciato ogni discorso alla ripresa degli allenamenti.
Martedì a Peschiera un discorso molto "forte" alla squadra. Un Pecchia arrabbiato che ha chiesto al gruppo rabbia e concentrazione sino al 90' e che non ha digerito il calo di tensione del secondo tempo e quel gol preso in maniera assurda.
In vista del derby con il Vicenza, Pecchia ha alzato la tensione e ha riportato la squadra con i piedi per terra. Grinta che si dovrà vedere sabato in campo al Menti.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Risultato ingiusto, ma dobbiamo crescere»
01/DICEMBRE/2016 - 23:50
Bologna - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Bologna-Hellas Verona (4-0), IV° Turno Eliminatorio di TIM Cup 2016/17.
«Dispiace per il risultato pesante, troppo per quanto abbiamo fatto, sopratutto nel primo tempo. Ho visto grande approccio e voglia di giocare con la giusta personalità fin dal primo momento, con rabbia, poi non siamo stati fortunati nelle occasioni, come il palo di Ganz e il primo gol subìto a causa di una deviazione al secondo tiro in porta, c'è dell'amarezza per questo. Il passivo è troppo pesante. La crescita passa, purtroppo, anche di queste sconfitte. Abbiamo subito molti gol, dobbiamo migliorare e tenere alta l'attenzione, gli ultimi due gol erano evitabili, considerando che sono arrivati a partita praticamente finita. Sono contento di diversi giocatori che hanno giocato poco finora, non è stato facile. Ho avuto risposte comunque positive. Domani sarà il tempo dell'analisi, già in ottica Perugia. Con loro non sarà partita difficile, oggi hanno messo in difficoltà il Genoa. Affronteremo la sfida con il giusto atteggiamento».
Pecchia: «Vittoria del gruppo, importante e straordinaria»
27/NOVEMBRE/2016 - 20:45
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Bari (1-0), 16a giornata della Serie B ConTe.it.
«Questa contro il Bari è una vittoria straordinaria, perché arriva in un momento particolare contro una grande squadra, con grandi interpreti, che arriverà in fino in fondo. La fortuna ha aiutato il Verona? Il primo tempo abbiamo rischiato solo alla alla fine, nel resto della prima frazione siamo stati noi a condurre il gioco. Durante la ripresa, la partita è stata più aperta e ci sono stati più spazi, e nella sofferenza siamo stati premiati. Queste gare ci faranno crescere molto, perché abbiamo dimostrato che il gruppo è unito. Ho visto l'atteggiamento giusto da parte dei miei, è la vittoria di tutto l'ambiente, anche il Bentegodi è stato straordinario. Ora riprendiamo il cammino, pensando come sempre una gara alla volta: testa al Bologna».
Pecchia: «Bari? Siamo uniti e compatti per fare una grande prestazione»
26/NOVEMBRE/2016 - 12:30
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia alla vigilia di Hellas Verona-Bari.
UNA RIFINITURA SPECIALE
«Bello l'abbraccio dei tifosi all'Antistadio, abbiamo respirato grandi sensazioni e non vogliamo deluderli»
VERSO IL BARI
«Contro squadre come quella biancorossa, attrezzata per i vertici della classifica, dobbiamo pensare alla nostra prestazione e portarla avanti per 90 - anzi 100 minuti - ad altissimo livello. Il Bari è una squadra forte e non siamo noi a dirlo, ma la sua storia. Questi 10 giorni sono stati lunghi, ma ci hanno permesso di lavorare bene. Questo è il momento in cui bisogna compattarsi ancora di più, di farci forza l’un l’altro. Per me è facile affermare che il gruppo è forte, poiché ne sono il responsabile, ma chi vive intorno a noi sa quanto sia solido. Abbiamo parlato di sconfitte pesanti, ma dobbiamo e vogliamo rispondere sul campo, con i giusti comportamenti e atteggiamenti. Come voltare pagina? Con lo stesso metodo di lavoro che utilizziamo dal primo giorno, dobbiamo essere concentrati esclusivamente al campo. Fino dalla prima partita con il Foggia è sempre stato così, bisogna tenere il focus sulla gara. Aspetto tecnico, tattico, fisico e psicologico: tutto va indirizzato sulla gara che dobbiamo affrontare»
SUL MOMENTO
«Abbiamo fatto 4 mesi di lavoro a grandissimo livello, dietro ogni vittoria c’è tantissimo lavoro e sacrificio. Non siamo extraterrestri, ma una squadra di Serie B e giochiamo nel campionato cadetto. Ci deve essere in giusto equilibrio nella vittoria come nella sconfitta, solo così si può analizzare con la giusta tranquillità quanto successo per poi concentrarsi sulla prossima gara. Lavorare sulle vittorie è semplice in un verso e difficile in un altro, mentre dalle sconfitte possiamo trarre importanti insegnamenti e insistere sul nostro modo di essere. Non ha senso cambiare dopo 5 gol, tuttavia dopo Cittadella ho chiesto maggiore attenzione. Per me la dimostrazione di forza è fare le cose giuste al momento giusto, se c’è possibilità di giocare a calcio bene, ma bisogna anche saper soffrire, quando la squadra avversaria preme allora dobbiamo saper sfruttare le palle indirizzate. La squadra deve saper fare tutto. Un commento sulla partita di Cittadella? Abbiamo avuto un buon inizio, poi ci hanno raggiunto e superato. Abbiamo provato a reagire, la voglia c’era. Forse nel secondo tempo avremmo potuto spingere di più. L’ho sempre detto, la Serie B è un campionato talmente lungo e difficile che non si poteva pensare che fosse già tutto scritto a ottobre. Abbiamo spinto molto, queste 2 sconfitte ci hanno rallentato ma la nostra crescita deve continuare anche attraverso questo momento e noi dobbiamo saper cogliere i segnali giusti».
SULLA SQUADRA
«Nicolas? Non mi piace parlare della prestazione dei singoli, il calcio è uno sport di squadra. L’ho visto sereno, ha lavorato alla grande e tutti noi abbiamo bisogno di dare delle risposte. La reazione deve venire da tutti, dalla squadra e anche dall’ambiente. Pazzini è un punto di riferimento anche in questo. Caracciolo? Antonio ci da solidità, ma sono felice anche di Bianchetti e Cherubin. A Cittadella mi è piaciuta molto la prestazione da centrale di Pisano, aveva a che fare con attaccanti difficili».
'Valori gialloblù': Pecchia: «Fiducia e sincerità, il mio modo di essere»
24/NOVEMBRE/2016 - 19:30
Verona - E' andato in scena, nella cornice del Teatro Nuovo di Verona, il dibattito 'Valori gialloblù. Quando lo sport diventa espressione e identificazione della comunità'. Un evento voluto e portato avanti dalla Banca Popolare di Verona che, davanti a una platea gremita, ha visto la partecipazione dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, oltre ai tecnici delle principali realtà sportive veronesi: Andrea Giani (coach Blu Volley), Luca Dalmonte (coach Scaligera Basket), Rolando Maran (allenatore Chievo). Il tutto con la presenza del giornalista e telecronista Federico Buffa, con l'intento di discutere sui valori positivi che può veicolare lo sport, a Verona in particolare.
Proprio su questo tema ha preso la parola mister Pecchia: «Durante la mia carriera di allenatori ne ho avuti tanti, ciascuno col suo modo di condurre il gruppo, il proprio modo di essere, la propria cultura. Quindi non ho un unico 'prototipo' cui ispirarmi, non mi è mai sembrato giusto fingere di essere qualcun altro, io ho il mio modo di essere. Mi sono mostrato ai miei giocatori così come sono, fin dal primo giorno. Coi miei pregi, i miei difetti, le mie emozioni, senza paura di scoprirmi, basando tutto sulla fiducia. E anche oggi sono più fiducioso che mai nei miei ragazzi, con l'idea di dare un obiettivo chiaro. Noi giochiamo sempre per vincere, poi le prestazioni e il risultato bisogna saperli accettare. Sono andato via di casa a dodici anni per giocare nell'Avellino. A guardare oggi le mie figlie mi viene da pensare che magari è stata una follia. Ho addirittura fatto la terza media ad Avellino, ero troppo giovane, ma al tempo stesso era troppo grande la voglia di giocare. Di quel gruppo non tutti hanno avuto la mia fortuna di arrivare in Serie A, non tutti hanno avuto le giuste soddisfazioni dopo tanti sacrifici, ma si scendeva in campo per stare insieme, facendo le cose semplici, con tanta voglia di vincere. Ma è saper accettare la sconfitta il vero fair play».
Pecchia: «Le parole non servono, rialziamoci con il lavoro»
18/NOVEMBRE/2016 - 23:50
Cittadella - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Cittadella-Hellas Verona (5-1), 15a giornata della Serie B ConTe.it.
«Dopo una sconfitta è giusto parlare, sono qui ad assumermi le responsabilità del momento. Dobbiamo trovare la forza di rialzarci, parole non ce ne sono, dobbiamo pensare a lavorare con umiltà e voglia di affrontare le prossime gare. La reazione non c'è stata, la squadra ha avuto un buon approccio all'inizio con il gol, potevamo arrivare al raddoppio e lì dovevamo essere più precisi. I gol sui calci piazzati? Ci hanno punito, avevano gamba e giocavano di contropiede sono reti pesanti. Loro hanno uomini di velocità, gli abbiamo permesso di creare spazi, ma alla fine i gol sono arrivati da palla inattiva. Se c'è un problema fisico? Le sconfitte, così come le vittorie, non sono mai per caso, dobbiamo lavorare sul punto di vista fisico, mentale e tattico. Dobbiamo riprenderci e lavorare. Mi spiace per i tifosi, a loro bisogna chiedere scusa. Non con le parole, ma con i fatti. Tutti ci danno come i più forti, ma la verità è che noi siamo una squadra di Serie B, dobbiamo pensare a fare il nostro cammino».
FONTE: HellasVerona.it
L'ANALISI
Pecchia e la pazienza perduta...
14/11/2016 11:05
Pecchia e la pazienza hanno preso strade diverse. La sensazione di un tecnico che (in completa buonafede) abbia la tendenza a "forzare" la partita quando le cose non vanno come voluto (sperato) è sostenuta dai fatti. Dopo Benevento (sconfitta) è successo con il Novara. Pecchia ha cambiato interpreti, modulo, assetto. Alla ricerca di un Verona diverso in una giornata storta ma non compromessa.
Un'ansia ingiustificata francamente vista la classifica e la forza che la squadra ha dimostrato a più riprese. Ma comprensibile con il modo che ha questo allenatore di "sentire" il calcio. Un calcio offensivo, propositivo che non vuole solo vincere, ma spesso stra-vincere. Ecco: a volte non sempre è possibile. E magari anche un pareggio può diventare un buon risultato... (g.vig.)
FONTE: TgGialloblu.it
Pecchia: «Giornata no, da salvare solo l'applauso finale»
13/NOVEMBRE/2016 - 18:00
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatoregialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Novara (0-4), 14a giornata della Serie B ConTe.it.
«Queste sconfitte sarebbe meglio evitarle, è stato bravo il Novara, ma fino al gol l'approccio nostro era stato buono. La cosa più bella è l'applauso finale del pubblico. Dell'arbitro non ho mai parlato e non lo farò neanche oggi, io penso alla prestazione della squadra. Dopo il primo gol abbiamo fatto più confusione nel palleggio e loro sono stati bravi a chiudersi e ripartire. Questa però è una grande occasione di crescita e ci dà grandi indicazioni, oggi ci è girato tutto male ma voltiamo pagina. Il Novara é riuscito a chiudersi bene e noi siamo stati meno lucidi del solito nel gestire la palla, abbiamo perso un po' di serenità. Il Frosinone? Non è una sorpresa, è una grande squadra che sta facendo un grande cammino, ma noi pensiamo solo a noi stessi e al nostro atteggiamento. Dobbiamo essere bravi a sfruttare questi momenti come opportunità di crescita, di cambiamento. L'atteggiamento nelle prossime partite? Troveremo le giuste contromosse, bisogna adattarsi alle situazioni, di sicuro la nostra identità non la cambieremo, questo modo di lavorare ci ha dato soddisfazioni. Dobbiamo solo guardare avanti e preparare la sfida con il Cittadella. Sconfitta utile? Le prossime prestazioni dovranno dimostrare che è stato così».
Pecchia: «Novara? Numeri importanti, servirà il giusto atteggiamento»
12/NOVEMBRE/2016 - 12:30
Peschiera - Segui su Hellas Verona Channel la diretta streaming della conferenza stampa dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, alla vigilia di Hellas Verona-Novara, 14a giornata della Serie B ConTe.it.
IL NOVARA DI BOSCAGLIA
«I numeri dicono che il Novara fa fatica in trasferta ma anche che è una squadra in salute, al di là dei risultati. La scorsa gara le mancavano quatto o cinque giocatori importanti. E ogni partita riserva sempre maggiori e nuove difficoltà, in questo caso contro una squadra costruita per una classifica diversa. E' la squadra che tira più in porta, è quarta per possesso, crea tante occasioni e ha giocatori importanti. La classifica la guardo fino a un certo punto, in campo vedo una squadra competitiva e ben allenata. I dati sono indicativi, come per il Perugia che inizialmente non vinceva ma alla lunga sta uscendo, e anche il Novara ha giocato sempre bene, ho visto la partita di La Spezia e ha meritato pur perdendo. Sono costruiti per fare un campionato diverso da quello che dice la classifica. A mio avviso sarà una partita molto aperta, tutto dipenderà dall'atteggiamento e dalla voglia di sacrificarsi».
IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO
«L'entusiasmo fa bene, dobbiamo vivere di entusiasmo, viviamo a Verona, viviamo il contatto con la città, ma in campo dobbiamo essere concentrati sul nostro lavoro, è l'unico modo di vincere, dobbiamo vivere di settimana in settimana, pensando solo alla partita successiva. Noi dobbiamo crescere continuamente, gli avversari sono bravi ad analizzare i nostri difetti ma noi pensiamo a migliorarci. Cerco di sfruttare le caratteristiche di ciascuno, i miei giocatori hanno le qualità per ruotare ed alternarsi, con i tempi giusti. Zuculini? Ci aveva fatti preoccupare, ma sembrava molto più grave di quanto non sia e speriamo di poterlo avere a disposizione al più presto. Fossati? Sono contento della doppietta e della sua voglia di accorciare in avanti nonostante il ruolo arretrato. Sul primo gol ha avuto fortuna, molto lucido sul secondo. Gazzetta? E' stata una bella giornata, ho voluto esaltare il gruppo che si è creato e la nostra metodologia di lavoro».
FONTE: HellasVerona.it
INTERVISTA ALLA GAZZETTA
Pecchia: Questo Hellas è come la Juve di Lippi
11/11/2016 10:49
"Siamo partiti con tanta pressione addosso ma anche con tanta voglia di vincere. Dopo una retrocessione bisognava gestire la situazione soprattutto a livello psicologico e creare un gruppo vincente. La consapevolezza di fare il calcio che vogliamo, senza lasciare nulla al caso. L’equilibrio tra fase difensiva e offensiva. La maturità per affrontare bene le partite. Il Verona è la squadra da battere, adesso che è primo lo è ancora di più". Fabio Pecchia si racconta in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
L'allenatore dell'Hellas ha ricordato che all'inizio della sua avventura in riva all'Adige, sia lui che Fusco non erano stati accolti con molto entusiasmo: "All’inizio qualche battuta su Totò e Peppino c’è stata. Però lo scetticismo è svanito in fretta, è bastato vedere come lavoravamo e abbiamo subito sentito la fiducia. E con le prime vittorie è arrivato anche l’entusiasmo. Quando il Bentegodi trascina è fantastico. Io sto a Peschiera ma vado spesso a Verona. E’ stupenda. La gente mi ferma, con grande educazione, e mi fa i complimenti. Ho tre figlie che giocano a pallavolo a Castel d’Azzano: solo a Newcastle non mi hanno seguito, perché andavano a scuola a Madrid. Ho visitato la casa di Giulietta? Certo! Una santa donna! (ride)".
Non poteva mancare un riferimento al calcio estero con una piccola critica al calcio tutto catenaccio-contropiede: "In Inghilterra c’è più fisicità, gli arbitri fischiano poco e quindi c’è più ritmo: la Premier, da questo punto di vista, ricorda la B, tutti possono battere tutti. In Spagna il Barcellona ha lasciato il segno e tutti giocano a viso aperto, anche se sono al Bernabeu. In questa B il calcio è propositivo, vedi Spal, Perugia, Brescia e altre. Il calcio d’attesa non è meno redditizio, guardate Simeone. Non lo discuto, lo rispetto: a me però non piace, preferisco essere protagonista della partita. Dalle mie esperienze all’estero vorrei portare allenamenti solo al mattino. E vorrei abolire i ritiri prima delle partite in casa: noi l’abbiamo già fatto 4-5 volte, per la Coppa Italia ci siamo visti direttamente allo stadio".
Il tecnico pontino ha poi rivelato come ha convinto Pazzini a restare: "La B è sempre imprevedibile, può ancora succedere di tutto. Con noi sono retrocessi Carpi e Frosinone, che in A avevano fatto più punti e hanno cambiato pochissimo: verranno fuori. Poi occhio al Bari, che ha giocatori importanti, e allo Spezia, che lavora con lo stesso allenatore dall’anno scorso. Pazzini? Il lavoro dell’allenatore è anche psicologico. Tutti erano demoralizzati per la retrocessione, lui aveva anche avuto diversi infortuni. Però ci ha dato subito grande disponibilità. Non giochiamo solo con i cross alti per lui, anzi: giochiamo palla a terra e lui partecipa. Vi svelo in retroscena: quest’estate io e Fusco siamo andati a Montecatini a casa sua una sera a mezzanotte. Gli abbiamo detto: levati la maglia del Milan, dell’Inter, della Nazionale, metti la canottiera del muratore e facci vincere. E così ha fatto. E’ straordinario. Non mi stupirei se un domani Ventura pensasse anche a lui".
Pecchia ha chiosato: "Siamo un gruppo di leader. Anche Romulo, Coppola o Troianiello: tutti, a modo loro, sono leader nel nostro spogliatoio. Come succedeva quando giocavo nella Juve di Lippi. Abbiamo scelto giocatori di qualità che si adattano a più ruoli, cerchiamo di esaltare le loro caratteristiche. Il vertice può essere basso o alto, si può ruotare, lo sviluppo del gioco può cambiare. Come il dj: nel nostro spogliatoio c’è sempre la musica, ma non la mette uno solo, si cambia".
Un ultimissimo pensiero è rivolto a Fusco: "Ci conosciamo da vent'anni, quando parliamo diciamo le stesse cose. I giocatori sono i primi a percepire qualche crepa: qui non ce ne sono e la cosa aiuta. Lui comunque non voleva che io facessi l’allenatore, invece..."
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
LA CONFERENZA
Pecchia: Pisano e Romulo poi si sono abbracciati
30/10/2016 17:53
E' stato difficile scardinare la difesa del Trapani, la prima occasione l'hanno avuta loro, ma poi ci siamo rimessi in ordine e abbiamo meritato. Sono contento della crescita dei miei ragazzi. Pazzini? Non ha segnato ma ha lavorato tanto per la squadra. Sono contento anche per Siligardi e soprattutto per quelli che sono subentrati. Bene le tre partite in una settimana, adesso c'è un giorno di riposo e poi iniziamo subito a preparare la gara contro Spezia, una sfida dura e complicata". Queste le principali dichiarazioni di Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Verona-Trapani 2-0,
Il tecnico dell'Hellas ha continuato: "Piccolo litigio a fine gara tra Romulo e Pisano? Reazione che ci può stare alla fine di una gara tirata, bello vederli subito dopo abbracciati insieme al resto della squadra. Sono contento di ciò che abbiamo fatto in mezzo al campo, poi è normale che chi viene qui a giocare cerchi di difendersi e ripartire, noi dobbiamo avere pazienza e far girare la palla. Dobbiamo solo pensare alla prossima partita e prendere spunti da ogni gara per crescere. E' un campionato duro, come dimostra l'Ascoli: ha perso con noi per poi fare risultati importanti in trasferta".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
VISTO DA NOI
Il calcio di Pecchia, un “canto libero” alla Lucio Battisti
Arrivato tra scetticismi e ironie, l’allenatore del Verona ha costruito una squadra che vince e diverte
di Lorenzo Fabiano, @lollofab 23/10/2016, 13:26
Scetticismo e facili ironie avevano accolto Fabio Pecchia al suo arrivo in città. Pochi mesi e ne tessiamo le lodi. Così vanno le cose nel pazzo mondo del calcio. Siamo solo alla fine di ottobre e il Verona è solo in testa alla classifica con cinque punti di vantaggio sulla seconda e ben sette sul gruppo delle terze. La squadra gira a meraviglia: vince, fa gol a grappoli, e diverte giocando a tratti un calcio da far invidia a molti anche in massima serie. L’allenatore era stato chiaro sin dal primo giorno: “voglio costruire nel gruppo una mentalità vincente: la mia squadra deve andare sempre in campo per i tre punti. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, che sono il vero patrimonio dell’Hellas”.
In controtendenza con un cattivo costume del calcio attuale, Pecchia non è il classico allenatore catapultato dall’alto su un panchina: da buon studente ha fatto un suo percorso e ha saputo attendere il suo momento. Dopo aver fatto apprendistato per tre anni a fianco del maestro Benitez, lo ha trovato a Verona. La sua idea di calcio offensivo e totale sta facendo ricredere anche i più scettici. Il suo entusiasmo e la voglia di vincere sono coinvolgenti. Lo ha confermato lo stesso Pazzini nella conferenza stampa di mercoledì scorso quando ha parlato di “gruppo fantastico e staff tecnico molto preparato con cui si lavora davvero bene”.
Il Pazzo è rinato. L’ectoplasma dello scorso anno è per fortuna solo un lontano ricordo. Viene da pensare che colui che vedevamo solo pochi mesi fa annaspare in campo, fosse in realtà suo cugino. Oggi il vero il Giampaolo Pazzini lotta su ogni pallone, fa gol a grappoli, e batte ogni record; ritrovata la fiducia, è ora l’uomo simbolo attorno al quale si stringe il Verona del nuovo corso. In questo c’è anche la mano di Pecchia, che ha sempre creduto in lui, e su di lui ha puntato senza la minima incertezza affidandogli i gradi di leader del gruppo. Lo ha rigenerato ridandogli stimoli e motivazioni. Stesso discorso vale per Matteo Bianchetti, altro che sta mostrando un volto nuovo: sicuro, preciso, piedi educati, agisce sia da centrale che all’occorrenza da terzino destro. Da sempre nell’occhio della critica, in estate doveva andare alla Sampdoria. Quando l’affare sembrava fatto, il ragazzo si è impuntato per rimanere a Verona, rinunciando alle luci della serie A e a maggiori guadagni. I fatti gli stanno dando ragione.
La verità sta nel fatto che le idee di Pecchia hanno da subito conquistato i favori del gruppo: il suo progetto vede il modulo al servizio dei giocatori, anziché il contrario. Niente ortodossie, ma un calcio più leggero, più fresco e libero da fisse e rigide posizioni, in grado di esaltare le qualità tecniche del singolo per il bene della squadra. Mettendola in musica, verrebbe da parafrasare Lucio Battisti e intonare “il mio calcio libero”. Pecchia lavora su un’idea di 4-3-3 aperta a mutazioni: a centrocampo il movimento e l’intercambiabilità sono in continua evoluzione: in tal modo gli avversari perdono riferimenti e faticano a trovare le contromisure. Ennesima prova di questo, è stata la partita di ieri con la Pro Vercelli: partito con il consueto 4-3-3 con Bessa esterno alto a sinistra, Pecchia ha rimescolato le carte e ridisegnato la scacchiera con due mediani, Maresca e Fossati, alle spalle del brasiliano libero di agire da trequartista, ruolo che ama sin da quando era ragazzo e in cui può dar libero sfogo alla fantasia e alle sue doti di fine palleggiatore. Romulo, spostato in corsia, ha avuto effetti devastanti per la malcapitata linea difensiva piemontese.
Il Verona ripensato dal suo allenatore è stato straripante e ha offerto spettacolo. Il popolo del Bentegodi gradisce e si diverte. Non accadeva da un bel po’. Aver ritrovato l’entusiasmo della tifoseria, è il primo obiettivo raggiunto in questa stagione. Per quello più importante, c’è ancora molta strada da fare. Tuttavia, è fuor di dubbio che abbiamo imboccato quella giusta. Intanto riconosciamo a Pecchia, uomo serio, preparato, onesto, coerente con le sue idee, i suoi meriti. Ne ha molti.
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia: «Vittoria bella e complicata; ora testa al Pisa»
22/OTTOBRE/2016 - 17:29
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Pro Vercelli (3-0), 10a giornata della Serie B ConTe.it 2016/2017.
«Vantaggio decisivo rispetto agli scorsi campionati? Ogni stagione è diversa dall'altra e non amo guardare le statistiche. Mi interessa la prestazione e oggi c'è stata anche se non è stato semplice. Buona la gestione del primo tempo dove abbiamo rischiato poco, poi il gol ha sbloccato e messo in discesa la partita. Pazzini? E' un campione, ci mette sempre tanta grande voglia e determinazione in ogni partita, un esempio positivo per tutta la squadra. Anche oggi chi è entrato ha fatto davvero bene. E' giusto elogiare chi entra in campo ma voglio fare i complimenti anche a chi gioca meno e si fa sempre trovare pronto con lo spirito giusto»
Pecchia: «Vittoria importante, pensiamo a partita dopo partita»
15/OTTOBRE/2016 - 18:35
Ascoli - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Ascoli-Hellas Verona (1-4), 9a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Con l'Ascoli non la miglior partita della stagione, grande merito ai bianconeri che ci ha messo in difficoltà. Sono stati più bravi, hanno spinto sull'acceleratore e noi abbiamo sofferto. Il primo cambio? Juanito stava facendo bene ma ha avuto un problema muscolare, l'ingresso di Zaccagni è stato comunque positivo. Questa situazione bilancia il risultato ottenuto con il Brescia, perché raccogliamo una vittoria importante contro una squadra che ci ha dato grossi problemi. I miei ragazzi sono stati lucidi perché consapevoli di aver sofferto, abbiamo fatto 4 gol e abbiamo avuto altre occasioni per concludere. Complimenti a Nicolas che ci ha salvato in tante situazioni, dobbiamo imparare a gestire meglio le situazioni di vantaggio. Ad ogni modo la prima posizione in classifica non cambia il nostro modo di lavorare, dobbiamo pensare alla prossima gara con la Pro Vercelli. E' ancora presto, la classifica è momentanea, però ci dà stimoli maggiori, ma la nostra filosofia rimane la stessa. Un commento sull'Ascoli? Ho visto una squadra viva, capace di una bella prestazione, con qualità».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Il Verona ritrova la bellezza del calcio, Pecchia è il futuro
Col Brescia la conferma di una squadra che diverte, che esalta e che si esalta
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi 10/10/2016, 09:44
D’accordo, la possibilità di passare primi è sfumata. Ma, a conti fatti, la partita di ieri col Brescia ieri è stata la conferma di un Verona che diverte, che esalta e si esalta, che non smette mai di giocare, che non annovera il catenaccio tra i termini del manuale di istruzioni che Fabio Pecchia sta insegnando ai suoi, tanto per dirne una. Che per questo, consapevole, si prende i suoi rischi esponendo a volte i meno dotati tecnicamente a degli errori, ma nello stesso tempo, in tal modo, li stimola a crescere, a prendersi delle giuste responsabilità.
Non è un caso che la partita finisca tra gli applausi, meritati, dopo una gara che, quante ne abbiamo viste, si era messa male per due volte. Una giornata che eravamo pronti ad annovarare tra le domeniche nere che il pallone riserva.
Nicola Binda oggi sulla Gazzetta dello Sport parla di Pecchia e Brocchi come del futuro del calcio. Sono già protagonisti del presente, seppur in questo scorcio iniziale di campionato, avendo dato un’impronta decisa alle loro squadre, mai riluttanti nel proporre gioco (ieri decisamente di più l’Hellas), nell’imprimere ai calciatori una mentalità moderna e vincente. Complimenti a entrambi, dunque.
È stata una domenica che, passato il quarto d’ora di delusione per la mancata vittoria (Siligardi, passa!), ci ha riconsegnato una volta di più, quest’anno, la bellezza del calcio, dell’andare allo stadio non solo a vedere se il Verona vince e suda in campo, ma a godersi uno spettacolo. Come dovrebbe essere, certo. Ma come in molti stadi d’Italia manca clamorosamente. Poi, se la bravura di Pecchia e dei suoi porterà anche il primato, che per alcuni appare scontato e quasi dovuto (ci andassero loro in campo o in panchina), sarà ancor più esaltante. E da godersi gara dopo gara. Per ora la certezza è che si va allo stadio a vedere un gran bel Verona quasi primo, e chiamatelo poco.
FONTE: Hellas1903.it
Pecchia: «Prestazione convincente, questo è ciò che voglio»
09/OTTOBRE/2016 - 16:00
Verona - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia rilasciate al termine di Hellas Verona-Brescia (2-2), 8a giornata della Serie B ConTe.it 2016/2017.
«Vogliamo migliorare, vogliamo crescere, ma oggi come allenatore sono contento perché una squadra se vuole arrivare lontano deve creare tanto, e il loro portiere ha fatto tante parate difficili. Siamo entrati spesso in area, poi nel secondo tempo ho fatto delle considerazioni, volevo tenerli bloccati e arrivare in porta col palleggio. Qui tutti dobbiamo cercare di migliorare, ma sono contento della prestazione e dell'approccio. Anche di Siligardi, in cui ho fiducia. Sono convinto che se continuiamo a fare questo tipo di prestazioni, possiamo toglierci delle soddisfazioni. Fare sempre la nostra partita deve essere la mentalità. Ganz? Sono contento sia di come è entrato in partita sia di come è sempre stato. E' sempre presente in zona gol e si è abbassato bene per aiutare l'azione».
Pecchia: «Bene approccio e gestione. Avanti così»
01/OTTOBRE/2016 - 18:45
Terni - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Ternana-Hellas Verona (0-3), 7a giornata della Serie B ConTe.it.
«Abbiamo vinto una buona gara, ma finisce qui: la strada è lunga. Sapevo che la Ternana sarebbe stata una squadra difficile, siamo stati bravi a sbloccare il risultato grazie ad un episodio e una bella giocata di Souprayen. Romulo? Faccio le mie scelte in virtù della gara, Romulo viene da un tour de force tremendo in cui ha spinto sempre tantissimo, in settimana ha avuto alcune situazioni da gestiore e ho preferito preservarlo. Verona miglior attacco della Serie B? Arriviamo tante volte in zona gol e dobbiamo migliorare in fase realizzativa, mi fa piacere che anche oggi la squadra non abbia incassato gol, tutta la squadra ha saputo difendere bene, a parte in un episodio nel primo tempo con Falletti che poteva compromettere la gara, ma ho visto una buona attenzione da parte di tutti. Maresca? L'arbitro ha visto una gomitata, non voglio dire nulla. Brescia? Tutte le partite sono difficili, i biancoblu stanno facendo bene e questo è sotto gli occhi di tutti. Cittadella? Sta andando più veloce di tutti, a loro vanno i miei complimenti».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE B
Ecco come Pecchia si è preso il Verona
27/09/2016 08:15
Sono bastati pochi mesi di lavoro per sgombrare il campo dalla diffidenza iniziale. Fabio Pecchia ha ormai conquistato anche i più scettici, a suon di prestazioni e risultati. In pochi mesi si è preso il Verona. Ecco come.
ALLENAMENTI INTENSI. Fin dal ritiro Pecchia ha dato un'impronta ben precisa al suo lavoro. Un allenatore che vive di calcio, presente in campo, in ogni aspetto dell'allenamento. Il livello delle sedute si è alzato esponenzialmente creando un ciclo virtuoso. I giocatori si divertono, si impegnano, sono affascinati dal nuovo modello proposto. E questo significa maggior competizione dentro la rosa, minori infortuni, scelta più ampia per l'allenatore.
PUGNO DI FERRO IN GUANTO DI VELLUTO. Sbagliato pensare a Pecchia come ad un tipo "morbido". I metodi educati non devono essere scambiati con scarso polso. Anzi. Il tecnico è un "martello" incessante, duro nelle situazioni in cui è necessario, ma sempre propositivo. Salta all'occhio nelle sue sedute la volontà di "costruire" la stima dei giocatori e non di "distruggerla" segnalando le incapacità o gli errori. Atteggiamento che il gruppo gradisce e che permette anche di superare le difficoltà con maggiore serenità.
IDEE INNOVATIVE. Pecchia è un tecnico "moderno" che ha lavorato con grandi campioni e che ha un passato da "costruttore" di gioco. Propone un calcio ambizioso, fatto di possesso palla, ma non fine a sè stesso. La qualità della didattica è altissima grazie anche ad una capacità dialettica inusuale. Varietà di esercitazioni, capacità di lavorare anche sul singolo sono le sue doti migliori.
CAMBIARE E' INTELLIGENZA. L'intelligenza è saper mettere a frutto gli errori, cambiando, senza cambiare il pensiero di fondo. La capacità di analisi di Pecchia e del suo staff è elevatissima. Posto che il fine ultimo è vincere le gare, Pecchia ha corretto in fretta il tiro di una squadra che, essendo abile tecnicamente, aveva l'indole di "giogioneggiare" troppo. Dopo Benevento Pecchia ha lavorato di cesello. Ha imposto maggiore concretezza, più responsabilizzazione di attaccanti e centrocampisti, più capacità di leggere la situazione e affondare quando si può. Il tenore delle tre vittorie consecutive ha un sapore diverso per come sono arrivate. Il Verona ora si sa adattare alle situazioni, studia l'avversario, conosce più i propri limiti, ma impone il proprio gioco e la propria classe superiore.
LA SFIDA. Pecchia ha una sfida da vincere. Quella di dimostrare che la difesa del Verona è un buon reparto. Convintissimo che i singoli siano dei buoni giocatori, il mister vuole limare tutti quegli errori che ancora condizionano il rendimento. Partendo dal presupposto che una buona difesa coinvolga tutta la squadra, l'allenatore sta "massacrando" il reparto, pur allentando l'evidente pressione che esiste su Bianchetti e compagni. Finalmente i primi risultati si vedono e le ottime prestazioni di Souprayen e di Bianchetti contro il Frosinone sono la prova evidente che questo lavoro sta portando i frutti sperati.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TgGialloblu.it
Pecchia: «Vittoria di carattere e sacrificio»
25/SETTEMBRE/2016 - 20:50
Verona - Segui su Hellas Verona Channel le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Frosinone (2-0), 6a giornata della Serie B ConTe.it.
«I rigori? Devo pensare solo alla prestazione della mia squadra, analizzando gli episodi, a Benevento ho analizzato la partita come fosse stata normale, oggi l'arbitro ha visto così e ha fischiato di conseguenza. Sono contento della vittoria, della prestazione e di non aver subito gol. Nelle ultime gare alla minima occasione venivamo puniti, mentre oggi c'è stata una deviazione decisiva su un tiro di Soddimo che ci ha permesso di mantenere la porta inviolata. Il Cittadella è ancora davanti, ma noi pensiamo alla nostra crescita, è stata una settimana produttiva, anche fisicamente abbiamo tenuto bene. E' un campionato molto difficile e competitivo, i valori non sono ancora definiti, alcune squadre vanno forte ma io penso all'Hellas, al fatto di voler crescere. Si diceva che eravamo solo una squadra di fioretto ma oggi abbiamo vinto con la sciabola. I miei sono stati bravi a ribattere colpo su colpo, ne siamo usciti alla grande perché il Frosinone è una squadra forte e ben allenata. Siamo riusciti a batterlo e adesso andiamo avanti. Siligardi? Ha fatto una grande prestazione lontano dalla palla, entrambi i rigori vengono da suoi recuperi, quando aggiungerà la qualità che ha sarà un calciatore straordinario. Oggi abbiamo giocato meno rispetto a quelle che sono le nostre caratteristiche, dobbiamo riuscire a gestire la palla in maniera diversa, specie quando siamo in vantaggio, ma sono soddisfatto».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE B
Verona, Pecchia: "Ho scelto Verona per il progetto. Benitez un grande"
24.09.2016 13.26 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
Il tecnico del Verona Fabio Pecchia ha parlato a Radio Deejay della scelta di sposarela causa scaligera e del passato con Rafa Benitez: "Ho girato tanto, sono tante situazioni che via via si sono create. Ho fatto per tanto tempo il secondo a Rafa Benitez perché era un'occasione di crescita, lui resta uno degli allenatori più forti che ci siano, i titoli parlano per lui".
Verona? "La scelta è stata fatta da entrambi. Avevo tre anni di contratto col Newcastle, in Inghilterra il calcio è ad alti livelli. Ho fatto questa scelta con consapevolezza, c'è una grande società e una grande ambizione. Poi ho un rapporto consolidato con Fusco".
La Juventus? "I campionati bisogna vincerli e per farlo serve solo il lavoro. La Juve ha fatto grandi investimenti, ha operato bene sul mercato ma anche il Napoli potrà dire la sua, così come la Roma".
La gara col Frosinone? "Sono felice della mia squadra, ma vincere è sempre difficile".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pecchia: «Ho un grande gruppo, la concorrenza fa bene»
20/SETTEMBRE/2016 - 23:50
Ferrara - Segui su Hellas Verona Channel le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine della sfida SPAL-Hellas Verona, 5a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Sono contento perché la SPAL aveva numeri importanti per possesso e conclusioni ma l'abbiamo affrontata col piglio giusto, sono contento di tutti ma soprattutto del rientro di Pazzini, fondamentale per la squadra. Abbiamo fatto la partita fino alla fine, a Salerno e Benevento c'era stata la prestazione ma oggi abbiamo raccolto anche il risultato. L'atteggiamento è stato giusto, ma dobbiamo continuare a lavorare. Dà fastidio aver subito un altro gol, su questo dobbiamo lavorare così come su tante altre cose. Valoti? Grande partita e grande applicazione. Cerco di sfruttare la rosa a disposizione che è di qualità, vedo gli allenamenti e giudico in base a quello. Domenica era in tribuna e oggi era titolare. Avere un gruppo così unito e una concorrenza così aiuta sia me che l'intensità degli allenamenti. Cittadella? Bisogna fare loro i complimenti, sono primi con merito, evidentemente hanno fatto un gran lavoro di società. Palese ad ora abbiamo fatto meglio di tutti gli altri. Frosinone? Squadra forte, che giocherà per i vertici del campionato».
Pecchia: «Importante tornare a vincere, ora testa a Ferrara»
17/SETTEMBRE/2016 - 18:50
Verona - Segui su Hellas Verona Channel le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Avellino, 4a giornata della Serie B 2016/17.
«Giochiamo bene in casa, ma dobbiamo crescere lontano dal Bentegodi. Questa è una partita vinta facendo delle buonissime cose e altre meno buone. Però venivamo da due gare in cui avevamo fatto solo un punto, quindi sono contento. Abbiamo trovato un buon Avellino, ma abbiamo avuto tantissime occasioni per chiuderla senza riuscirci. Faccio i complimenti a tutti perché alcuni non erano in condizioni ottimali eppure l'atteggiamento è stato quello giusto. Vorrei maggiore consapevolezza da parte dalla squadra, ma c'è sempre il giusto impatto sulla partita, stiamo crescendo e abbiamo fatto gol di buona fattura. Gomez? Bella partita, è uscito perché non ne aveva più, va recuperato perché viene da una stagione difficile, per me è importante per come è e per quello che ha dato a questa squadra. Cherubin? E' un giocarore di esperienza e voglio usare tutti i calciatori in rosa, sono felice anche di Zaccagni e del modo in cui è entrato nella gara. Pazzini? Tornerà a dare il suo contributo in campo. C'erano, contro l'Avellino, anche tanti giocatori alla prima gara, ma siamo usciti indenni dal punto di vista fisico. Abbiamo subito gol su cross deviato, abbiamo subito un po' la prestanza fisica di alcuni elementi, ma sia la fase offensiva che quella difensiva si fanno in undici, se sbagliamo qualcosa la responsabilità è di tutta la squadra. Noi dobbiamo pensare a fare le prestazioni e i risultati arriveranno. SPAL? Ci aspetta una squadra di valore che gioca bene e ha numeri importanti».
FONTE: HellasVerona.it
Amarcord 1912
Verona-Avellino, Fabio Pecchia è l’ex di turno
di Stefano D'Argenio - 16 settembre 2016
La partita di Verona mette di fronte all’Avellino la squadra candidata a vincere il campionato di serie B. L’arduo compito di traghettare nuovamente gli scaligeri in massima serie è stato affidato a Fabio Pecchia. Per l’allenatore di Formia, dopo i tre anni vissuti da secondo di Benitez sulle panchine di Napoli, Real Madrid e Newcastle, questa è una nuova opportunità dopo il non esaltante inizio di carriera da tecnico, con due esoneri nelle prime due esperienze lavorative: Gubbio in B e Latina in Prima Divisione. La gara contro i lupi di Toscano è un rewind per l’ex centrocampista di Napoli e Juve.
La sua carriera calcistica, infatti, incomincia proprio in Irpinia. Nel lontano 1985, il talent scout Gino Corrado lo porta ad Avellino dopo averlo visto giocare nel Lenola, paese vicino Formia. A dodici anni entra nelle giovanili della società irpina. Nel 1990/91 vince, con la formazione Primavera, la Coppa Italia. Nella parte finale della stagione 1991/92, con l’Avellino ormai retrocesso in C1, esordisce in serie B. Il 17 maggio del 1992, infatti, l’allenatore Graziani lo schiera titolare nella gara persa contro la Lucchese. Stagione sfortunata per l’Avellino che retrocede in terza serie dopo vent’anni trascorsi tra A e B, mentre Pecchia chiude l’annata con 4 apparizioni in serie cadetta. E’ comunque la stagione 1992/93 che lo consacra definitivamente. Il giovane centrocampista, classe ’73, si rivela pedina fondamentale dello scacchiere di Lombardi. La sua personale stagione si chiude con all’attivo 29 presenze, 7 da subentrato, ed una sola rete (Barletta-Avellino 0-1, 17° giornata). Al termine del campionato parecchie squadre s’interessano al centrocampista. Alla fine, dopo una lunga telenovela, la spunta il Parma che acquista Pecchia per la cifra di 1,5 miliardi per poi girarlo immediatamente al Napoli nell’affare che porta il tandem Zola-Crippa in Emilia. E’ il lasciapassare per la serie A.
FONTE: Avellino-Calcio.it
I RISULTATI DEL NOSTRO SONDAGGIO
Pecchia, avanti così
Ma la difesa...
15/09/2016 17:59
I tifosi del Verona credono in Pecchia e in questa filosofia di gioco. Ma chiedono più attenzione in difesa e meno errori che stanno costando carissimo al Verona in questo avvio di campionato. E' questo il risultato del sondaggio lanciato da Tggialloblu.it dopo la sconfitta di Benevento in cui si chiedeva ai tifosi di votare varie ipotesi.
Ebbene, la maggioranza (51,91%) degli oltre 7700 votanti ha risposto che il Verona avrebbe dovuto mettere più attenzione in difesa. Al secondo posto i tifosi hanno votato un'opzione che concede molta fiducia a Pecchia e al progetto voluto da Fusco: in sostanza Pecchia non deve cambiare niente, perchè siamo appena all'inizio e alla fine questa filosofia di gioco pagherà (26,59%).
Il 7,33 per cento chiede a Pecchia di cambiare il modulo perchè il 4-3-3 non è ritenuto equilibrato. Ma c'è anche una fetta che sfiora il 10 per cento a cui proprio Pecchia e questo modo di giocare non va giù e quindi cambierebbe tutto, magari affidandosi ad un altro allenatore. Infine solo per il 4,81 per cento bisognerebbe cambiare atteggiamento perchè troppo votato all'attacco.
FONTE: TgGialloblu.it
Pecchia: «Che rabbia, ora testa all'Avellino»
10/SETTEMBRE/2016 - 18:15
Benevento - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Benevento-Hellas Verona, 3a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Il cartellino rosso a Caracciolo? Per me il fallo è prima sul nostro centrale, la partita comunque è stata troppo condizionata dall’episodio. Perché non ho messo un difensore dopo il rosso? Non volevo bruciarmi un cambio prima di vedere la reazione della squadra, credo che dopo la squadra abbia tenuto bene il campo creando diverse occasioni. Ci è mancato il gol, perché appena sbagli gli altri ti puniscono. Un commento sulla fase difensiva? Abbiamo commesso tutti errori, non solo dietro. L'espulsione ci ha condizionato, ma il fallo era prima su Caracciolo. Verona con grande personalità? Abbiamo fatto un grandissimo primo tempo, le prime occasioni da gol le abbiamo create noi, c’era voglia di giocare e fare la partita contro una squadra viva e con tanto entusiasmo, soprattutto là davanti. Ho visto la squadra con voglia di fare nonostante le difficoltà. Abbiamo avuto l’opportunità di riaprire la gara, fa più rabbia questa partita rispetto a quella di Salerno, ora pensiamo all’Avellino. Cosa ci manca? Stiamo crescendo, abbiamo fatto due trasferte con grande personalità, ma dobbiamo essere più cattivi nei 20 metri».
Pecchia: «Contento anche se potevamo fare di più»
04/SETTEMBRE/2016 - 23:59
Salerno - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Salernitana-Hellas Verona, 2a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«L'atteggiamento della squadra mi è piaciuto, non è facile venire a Salerno e imporre il nostro gioco. L'atteggiamento è stato quello giusto, però dobbiamo crescere se vogliamo fare bene in questo campionato. C'era voglia e opportunità di vincere su un campo difficile, contro una buonissima squadra, con un ambiente particolarmente impegnativo, ma sono contento della voglia che ci hanno messo i miei ragazzi. Se pesa il favore del pronostico? Dobbiamo avere la mentalità per fare bene e pensare solo al nostro. La mia esperienza con Benitez? Il modulo per me non è molto importante, conta più l'organizzazione di gioco».
FONTE: HellasVerona.it
IL TECNICO GIALLOBLU' NEL POST-MATCH
Pecchia: Approccio ok, soddisfazione a metà
04/09/2016 23:25
«I ragazzi sono usciti dal campo scontenti e questa loro reazione mi fa piacere. C’era la voglia di vincere e le opportunità di farlo non sono mancate. Avevamo di fronte una bella squadra in un ambiente abbastanza impegnativo, ma comunque sono soddisfatto a metà». Queste le parole dell’allenatore del Verona, Fabio Pecchia, al termine del match giocato a Salerno e pareggiato per 1-1. Continua il tecnico gialloblù: «Partita in mano nei primi 20’? L’approccio è stato giusto. Siamo venuti qui per fare la partita e vincerla. Abbiamo segnato e non siamo riusciti ad avere la giusta determinazione per il raddoppio. Poi abbiam subito il ritorno della Salernitana che comunque giocava bene, guadagnando il suo punto sul campo. Grande merito a loro mentre noi dovevamo fare di più. Il gol subito? E’ stato davvero una gran rete. Il rammarico però, un po’ c’è perché la difesa era schierata. Verona narciso? La nostra idea era quella di giocarcela. Era il nostro primo test lontano dal Bentegodi e direi che è stato superato. Se abbiamo effettuato troppo possesso palla, alla fine era per affondare al momento propizio. Purtroppo non ci siamo riusciti. Quest’atteggiamento può essere considerato anche come un modo per difenderci, ma in questo caso, direi che la mia squadra può coprirsi senz'altro in un’altra maniera. Siamo in fase di crescita e di partita in partita dobbiamo dimostrare qualcosa in più. Ad ogni modo, nel complesso oggi è andata tutto sommato bene».
ANDREA FAEDDA
FONTE: TGGialloBlu.it
PARLA IL MISTER
Pecchia: Dobbiamo tenere i piedi per terra
27/08/2016 23:33
"Sono contento dell'approccio alla gara: è stato un approccio giusto. Il Latina è una buona squadra, non era una squadra di passaggio. Abbiamo provato a mantenere il pallino del gioco. Molti giocatori erano alla prima partita: non è stato semplice. E' entrato Gomez invece di Ganz? Una questione di scelte. Mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra: non era semplice fare una partita in attacco ed essere allo stesso tempo equilibrati dietro". Fabio Pecchia parla in conferenza stampa dopo l'esordio vincente contro il Latina.
Il tecnico dell'Hellas ha proseguito con una piccola stoccata ai suoi ragazzi: "Però commettiamo ancora troppi errori: abbiamo ancora grandi margini di miglioramento, Pazzini? Non ho ancora parlato con lui, ha avuto un problema al ginocchio ma ha giocato bene, le occasioni dentro l'area sono venute da lui. Bessa? Una scelta ponderata del direttore sportivo, ha sofferto molto ma si è integrato subito bene. Chiedo rispetto del gruppo: noi dobbiamo pensare a vincere le partite. Mercato? Non stravolgeremo la squadra, tutte le scelte saranno ponderate. Viviani ed Helander oggi fuori non sono state scelte dettate dal calciomercato".
Pecchia, nonostante la vittoria, vuole mantenere i piedi per terra: "Dobbiamo avere maggior voglia di chiudere la gara: dobbiamo essere più concreti. Fares? Sono contento di lui, come per tutti gli altri. Non voglio esaltarmi per questa vittoria: l'ambiente si può esaltare ma noi dobbiamo tenere i piedi per terra".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Contento per l'esordio, ora la Salernitana»
27/AGOSTO/2016 - 23:55
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Latina, 1a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«La vittoria? Sono contento della prestazione del mio Verona, in più c'era un'atmosfera straordinaria. E' tutto bellissimo, davvero, la partita della squadra ha trascinato il pubblico. I nostri tifosi fanno la differenza. Cosa non è andato bene? Alcune cose nel secondo tempo non mi sono piaciute, abbiamo gestito bene la palla ma dobbiamo farlo meglio e crescere ancora. Sono contento di questo esordio ma adesso la testa è già alla Salernitana. Bessa? L'abbiamo voluto perché conoscevamo le sue qualità. Contro il Latina ha dimostrato anche tenuta, tanta intelligenza e qualità al nostro servizio. Ganz? Ho fatto delle scelte, ma Simone sarà importantissimo. Noi favoriti? Mai pensato che il nostro percorso sarebbe stato facile. Gli esempi sono tanti, vincere non è mai semplice. Vinci solo se ti sacrifichi, ti impegni e lavori sodo».
FONTE: HellasVerona.it
Pecchia l'avvocato, Minala e l'ironia sull'età. Barbara Petrillo festeggia Santacroce
del 24 agosto 2016 alle 09:27
Buon compleanno a
[...]
FABIO PECCHIA, 1973, neoallenatore del Verona, vice di Benitez a Napoli, che se lo è portato anche a Madrid e Newcastle. Non era mai capitato che, una volta terminata l’esperienza in Italia, un vice seguisse il proprio capo allenatore anche all’estero. Per allenare il Verona ha rinunciato a 3 anni contratto a Newcastle ”Voglio un calcio propositivo, un Hellas all'inglese. L’esempio? Il Leicester di Claudio Ranieri".
Ex centrocampista di Avellino, Napoli (2 volte) Juventus, Sampdoria, Torino, Bologna (3 volte), Como, Siena, Ascoli, Foggia, Frosinone. A Napoli era il perno del centrocampo. Alla Juve, invece era chiuso da un certo Zidane.
E' laureato in legge ( “ci ho messo dieci anni a laurearmi e devo anche ringraziare mia moglie. Noi ci siamo conosciuti all'Università e mi interrogava prima di ogni esame, avvocato anche lei. Ci sono stati periodi durissimi, il calcio, la famiglia, poi sono arrivati i figli. Commerciale e Procedura Civile li ho dati mentre ero già padre”) e ha ottenuto l'abilitazione all'avvocatura. Del resto a Napoli lo avevano soprannominato l'Avvocato, quando era ancora soltanto uno studente
[...]
FONTE: CalcioMercato.com
Tanti auguri mister!
24/AGOSTO/2016 - 09:00
La Società, lo staff tecnico e tutta la squadra augurano buon compleanno a Fabio Pecchia.
L'allenatore gialloblù compie oggi 43 anni.
Pecchia: «Latina? Dobbiamo avere grande voglia di vincere»
23/AGOSTO/2016 - 16:15
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate a margine della prima tappa del Road Show Sky, tenutasi nella Sala Arazzi del Comune di Verona.
«Siamo agli sgoccioli, il ghiaccio lo abbiamo rotto in TIM Cup, ma il campionato è un'altra cosa: c'è emozione e voglia di iniziare. Possiamo affrontare la stagione in una buona condizione atletica. Il Latina è una squadra valida e organizzata, dobbiamo pensare a prenderci i tre punti in palio tenendo la testa sulla partita. L'importante, in questo momento dove le voci di mercato creano scompiglio, è restare concentrati. Dobbiamo convincerci di avere un gruppo valido per affrontare la gara e il campionato, perché la mia squadra deve avere una grandissima voglia di vincere. E' un esordio particolare per me, questo con il Latina, ma i tre punti in palio sono la cosa più importante. Pazzini? Deve fare quello che sa fare, ma deve essere supportato da tutta la squadra. Mercato? Le voci non mi interessano, io penso solo a preparare la prossima gara con tutti i calciatori che ho in rosa. La Serie B è un campionato veramente imprevedibile, c'è chi parte in sordina e poi arriva in alto, c'è chi fa un campionato di vertice dopo aver faticato l'anno precedente, ci sono le neopromosse che sono già abituate a vincere spesso azzeccano la stagione. Dalla nostra parte però avremo anche la nostra tifoseria, sempre presente».
Pecchia: «Vittoria importante, ma la strada è ancora lunga»
14/AGOSTO/2016 - 23:50
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Crotone, III° turno della TIM Cup 2016/17:
«La nostra miglior partita? Sono contento perché abbiamo giocato contro una squadra che ha dei valori, però dobbiamo ancora crescere. La prestazione del primo tempo? Mi è piaciuta molto, per la gestione e per aver trovato il gol del vantaggio, però dobbiamo crescere ancora perché il campionato è alle porte. Pazzini? Tutti gli attaccanti giocano per il gol. Anche lui. Soprattutto lui. Contro il Crotone ha fatto una prestazione importante per la squadra. Fares? E' un calciatore con qualità e ampi margini di miglioramento. Il gol subito? Ci può stare e mi dispiace, in questo dobbiamo assolutamente migliorare. Le vittorie? Ci possono dare tanto dal punto di vista del morale, però dobbiamo archiviare in fretta la coppa e lavorare per la prossima partita. I tifosi? Che bello vederli così carichi, però dipenderà sempre da noi, dobbiamo essere bravi a trascinarli dalla nostra parte».
FONTE: HellasVerona.it
SERIE B
Verona, Pecchia: "Noi favoriti? Si dice così, ma la B è imprevedibile"
09.08.2016 17.57 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Salutati Real Madrid e Newcastle, ove è stato vice di Rafa Benitez, Fabio Pecchia riparte dal ruolo di allenatore del Verona. L'ex centrocampista di Juventus e Napoli ne ha parlato a B Magazine: "Noi favoriti? A quanto pare quello che si dice è questo. Tutti parlano, ma io penso alla mia squadra e solo ed esclusivamente a lavorare. Ora pensiamo a crescere, come squadra e come gruppo, poi si vedrà.
La B è un campionato apertissimo, mentre la Serie A è decisamente più prevedibile. In B cambiano valori e situazioni improvvisamente. Tante squadre sulla carta negli anni scorsi dovevano lottare per non retrocedere e poi sono state promosse. Il campionato è bello e imprevedibile. Proprio per quello mi viene da ridere quando si parla dell'Hellas Verona favorito.
Benitez? Sapeva che prima o poi avrei ripreso il mio cammino. In questi anni ho cercato di rubargli il più possibile. Ho fatto esperienze bellissime in club importantissimi, ma come ho detto volevo riprendere la mia strada. Quindi per lui non è stata una sorpresa.
Modulo preferito? 4-3-3, ma i numeri lasciano il tempo che trovano. Pazzini? Il 'Pazzo' è grande giocatore e una gran persona. Tra di noi c'è un rapporto leale spontaneo e diretto. Ha fatto anche lui una scelta consapevole per riprendersi e ripagare fiducia che l'Hellas Verona ha avuto in lui. E sono sicuro lo farà".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pecchia: «Atteggiamento positivo, ora dobbiamo crescere»
05/AGOSTO/2016 - 23:30
Verona - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate al termine di Hellas Verona-Foggia, II° turno della TIM Cup 2016/17:
«In questo momento è difficile analizzare la prestazione con il Foggia, eravamo un'incognita in questa prima partita. Faccio i complimenti al Foggia per la gara disputata e ai miei ragazzi per l'atteggiamento. Quella di oggi è stata la cartina di tornasole del nostro impegno, abbiamo creato 15 palle gol, soffrendo in alcuni casi il palleggio della squadra avversaria. La mentalità è quella giusta e anche la gente l'ha capito, però abbiamo ancora molto da lavorare. Pazzini e Ganz? Come già detto, gestirli non è un problema, cercheremo di tirare fuori il massimo da tutti».
Pecchia: «Con il Foggia, il giusto atteggiamento»
04/AGOSTO/2016 - 16:00
Verona - Segui su Hellas Verona Channel la conferenza stampa di mister Pecchia alla vigilia di Hellas Verona-Foggia.
LE SENSAZIONI PER IL FOGGIA
«Sono contento, intanto, di iniziare in casa. Dobbiamo essere concentrati e pensare esclusivamente a quella che sarà la partita di domani, perché è il nostro esordio. C'è, fortunatamente, tanta voglia di cominciare. E' quasi un mese che lavoriamo tutti insieme, ma alla fine quello che conta è la gara ufficiale. Sensazioni? Abbiamo lavorato bene, con il gruppo, che è stato praticamente al completo salvo rarissime eccezioni, e che ci ha permesso di mettere i carichi giusti, di creare la giusta mentalità. Viceversa arriviamo a una gara ufficiale con pochi test importanti nelle gambe. E' saltata l'amichevole con il Panetolikos, e con essa tutti i nostri programmi di organizzazione. E poi c'era in programma la presentazione, con il fatto di poterci allenare al Bentegodi. C'è qualche incognita, quindi, sulla tenuta nella gara».
LO STATO DI SALUTE DELLA ROSA
«Sono contento che siamo al completo, oggi si è allenato anche Souprayen. Domani c'è un'altra seduta per fare delle valutazioni sulle sue condizioni. In generale, ho potuto lavorare quasi sempre col gruppo al completo e questa è una grandissima cosa per un allenatore. Ci sono tante opzioni e soluzioni in rosa, che ci permetteranno di adattarci alla gara e all'avversario. Come terzino sinistro ci sono Romulo e Fares, oltre allo stesso Souprayen: questo mi lascia tranquillo. Fisicamente è difficile dare una percentuale, visto il periodo, ma diciamo 60%. Ma sull'atteggiamento, sulla mentalità dovremo essere al massimo. Il primo passo dobbiamo farlo noi, riconquistare il Bentegodi, riconquistare il nostro pubblico. Essendo saltata la presentazione ufficiale, la nostra presentazione sarà domani. Sono contento di chi è arrivato dal mercato perché hanno lavorato alla grandissima, tutti. Quello che succederà da qui alla fine del mercato lo vedremo, gli obiettivi sono chiari e c'è fiducia assoluta. Tutte le mie valutazioni sulla gara di domani non terranno conto del mercato, saranno riferite solo al Foggia».
GLI OBIETTIVI PER DOMANI
«L'obiettivo è quello di vedere un'identità da cui poi partire. Vogliamo abbracciare i tifosi, avere il giusto atteggiamento nei confronti dell'ambiente. Poi le squadre si costruiscono nel tempo, e lo vedremo di partita in partita. Vogliamo avere equilibrio e giocare per vincere. Non sono fissato sul modulo, la squadra deve avere un'identità sempre e contro chiunque. Nessuna soluzione, anche in attacco, sarà un problema. Nessun pregiudizio. La formazione è giusto che i calciatori la sappiano da me. Ogni allenamento può influenzare lo schieramento, qualsiasi sia la durata. Quindi anche domattina valuterò tutte le varie condizioni della squadra. Quando si gioca in casa mi piace, avendo la struttura a disposizione, fare allenamento anche al mattino. La giornata è lunga, stare troppo tempo in albergo non fa bene. Sarà più che altro un risveglio, quello di domani. Sono sicuro che il nostro pubblico sarà numeroso e noi dovremo abbracciarlo nel migliore dei modi».
IL FOGGIA DI DE ZERBI
«A Foggia sono stato per due anni e mezzo, da giocatore e allenatore, ho raggiunto due volte i playoff. La città è molto passionale, lì è nata anche la mia terza figlia. Le mie emozioni personali, che ci saranno, svaniranno però al fischio d'inizio. Conosco bene la mentalità, il tifo, la squadra in questi ultimi anni ha fatto molto bene, vanno fatti i complimenti a De Zerbi. Nemmeno mi sembra di parlare di una squadra di Lega Pro, anche lo scorso hanno ha sfiorato la Serie B. Alle spalle poi c'è una società che mi dà la sensazione di aver voglia di risalire. Il Foggia ha entusiasmo, come lo scorso anno, non rinunceranno in partenza e verranno qui per giocarsela. Il nostro deve essere un atteggiamento giusto, di chi vuole presentarsi nel modo giusto nel proprio stadio e ai propri tifosi».
Pecchia: «Sta nascendo un bel gruppo»
17/LUGLIO/2016 - 20:46
Racines (Bolzano) - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate al termine del test match Hellas Verona-Top 22 Calcio Dilettante: «Le mie urla? Sono contento di come si sta allenando la squadra dall'inizio del ritiro. In campo voglio vedere la pressione alta e giocare palla a terra. Considerando i carichi di lavoro cerchiamo di andare a recuperare la palla alta, questo comporta un dispendio notevole ma anche un obiettivo. In qualche occasione abbiamo forzato le giocate, però stiamo lavorando per migliorare anche sotto questo aspetto. Partiamo da un livello molto alto, però dobbiamo continuamente provare ad alzare l'asticella. Mi aspetto che i centrocampisti si buttino dentro il più possibile. Possibili rinforzi in difesa? Se arriva qualcuno di forte ben venga, però per adesso valutiamo al meglio quelli che ci sono per capire cosa possono darci. Ganz? Speriamo che faccia bene come il padre. Lui deve migliorare in tutto, il fiuto del gol non gli manca e quindi è sulla buona strada. Pazzini? Cerco di tenerlo il più possibile vicino all'area di rigore ma fa anche il lavoro sporco. Viviani? Lo tengo in forte considerazione, come tutti gli altri. Per quello che vedo nello spogliatoio si respira l'aria giusta. Il modulo? Lavoriamo sul 4-3-3 ma l'interpretazione del modulo può cambiare tutto. Zuculini? Ha preso un colpo alla schiena e non volevo caricarlo troppo. Bisogna saper gestire le forze e ho chiuso gestendo i carichi dei calciatori».
FONTE: HellasVerona.it
PARLA IL MISTER
Pecchia: Siamo sulla buona strada
14/07/2016 11:56
“Abbiamo avuto il giusto atteggiamento: di questo sono molto contento perché in queste partite, nonostante la gamba non in ottime condizioni, si deve dimostrare predisposizione al sacrificio e la voglia di cercare sempre la palla più velocemente possibile: c'è stata la giusta intensità. Siamo all'inizio del lavoro, i carichi stanno aumentando, adesso bisogna creare le basi per creare la cultura del lavoro e del sacrificio". Queste le parole di Mister Pecchia al termine dell'amichevole vinta a Racines per 13-0.
L'ex vice di Benitez ha risparmiato Gomez e Fares per il test match contro la Rappresentativa Val D'Isarco: "Sono felice per l'atteggiamento dei più giovani, dobbiamo creare un giusto mix tra senatori e giovani. Siamo sulla buona strada: la squadra sta prendendo forma. Serie B? L'obiettivo è chiaro a tutti: abbiamo tanti buoni giocatori per fare bene. Dobbiamo essere un tutt'uno. Fares e Gomez assenti? Il campo non era in ottime condizioni, non volevo rischiare certi giocatori".
L.VAL.
FONTE: TgGialloblu.it
11 luglio - A tu per tu con Fabio Pecchia
11/LUGLIO/2016 - 22:20
Racines (Bolzano) - Segui su Hellas Verona Channel la prima puntata di 'HV24 - Speciale Racines'. Ospite l'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, che racconta in esclusiva le sue sensazioni dal ritiro di Racines.
FONTE: HellasVerona.it
INIZIA LA STAGIONE DELL'HELLAS
Pecchia: Pazzini? Dovrà essere nostro campione
08/07/2016 20:18
"E' il momento di cominciare a lavorare, sudare, a parlare di calcio. Lo spirito è quello giusto, siamo felici di iniziare. Vogliamo creare subito i valori giusti: gruppo, compattezza, umiltà, senso di appartenenza, voglia di giocare per il Verona, orgoglio. Su questo costruiremo poi la squadra e una mentalità vincente. Tutte le esperienze che ho vissuto mi sono rimaste dentro e mi permettono di affrontare questa esperienza con maggiore consapevolezza. I grandi campioni che raggiungono grandi traguardi continuano ad alzare l'asticella, questo ho imparato e questo voglio imprimere: non bisogna mai accontentarsi e volere sempre di più". Queste le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate in occasione del primo allenamento stagionale oggi a Peschiera.
L'allenatore pontino ha continuato: "Partire con la squadra completa e ideale è impossibile, ma siamo a buon punto e sono molto contento dei nuovi arrivi. Quelli che verranno sono stati scelti oculatamente, guardando oltre alle qualità tecniche anche la voglia e la giusta attenzione, il giusto atteggiamento per affrontare una stagione all'Hellas. Pazzini? Deve fare il campione, cioè quello che sa fare. Faremo interventi oculati, abbiamo già una buona base, quando dovremo intervenire lo faremo, gli obiettivi sono chiari. Ho molta fiducia nella squadra, nella società e nelle tempistiche".
Pecchia ha parlato infine della rosa a sua disposizione: "Ci sono calciatori forti, con dei valori, già dimostrati anche a Verona. Devono riprendere i loro standard di prestazione e io li aiuterò a creare l'ambiente giusto. Sono molto fiducioso, ho visto in tutti quelli che vogliono rimanere qui la voglia di fare, di affrontare questa esperienza. Con lo spirito giusto. Pazzini sarà il nostro riferimento, il nostro campione. Altrettanto Viviani e tutti gli altri. Poi non ho la sfera di cristallo ma sono giocatori forti su cui puntiamo".
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia: «Finalmente in campo, ora si lavora»
08/LUGLIO/2016 - 20:12
Peschiera - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia, rilasciate in occasione del primo allenamento stagionale:
IL VERONA DI PECCHIA
«E' il momento di cominciare a lavorare, sudare, a parlare di calcio. Lo spirito è quello giusto, siamo felici di iniziare. Vogliamo creare subito i valori giusti: gruppo, compattezza, umiltà, senso di appartenenza, voglia di giocare per il Verona, orgoglio. Su questo costruiremo poi la squadra e una mentalità vincente. Tutte le esperienze che ho vissuto mi sono rimaste dentro e mi permettono di affrontare questa esperienza con maggiore consapevolezza. I grandi campioni che raggiungono grandi traguardi continuano ad alzare l'asticella, questo ho imparato e questo voglio imprimere: non bisogna mai accontentarsi e volere sempre di più».
IL MERCATO FINORA
«Partire con la squadra completa e ideale è impossibile, ma siamo a buon punto e sono molto contento dei nuovi arrivi. Quelli che verranno sono stati scelti oculatamente, guardando oltre alle qualità tecniche anche la voglia e la giusta attenzione, il giusto atteggiamento per affrontare una stagione all'Hellas. Pazzini? Deve fare il campione, cioè quello che sa fare. Faremo interventi oculati, abbiamo già una buona base, quando dovremo intervenire lo faremo, gli obiettivi sono chiari. Ho molta fiducia nella squadra, nella società e nelle tempistiche».
LA ROSA A DISPOSIZIONE
«Ci sono calciatori forti, con dei valori, già dimostrati anche a Verona. Devono riprendere i loro standard di prestazione e io li aiuterò a creare l'ambiente giusto. Sono molto fiducioso, ho visto in tutti quelli che vogliono rimanere qui la voglia di fare, di affrontare questa esperienza. Con lo spirito giusto. Pazzini sarà il nostro riferimento, il nostro campione. Altrettanto Viviani e tutti gli altri. Poi non ho la sfera di cristallo ma sono giocatori forti su cui puntiamo».
FONTE: HellasVerona.it
21 GIU 2016
UN RAGAZZO EDUCATO. TROPPO?
Me lo avevano descritto proprio così. Un ragazzo educato, colto, umile. La sensazione dopo la prima conferenza stampa è che Fabio Pecchia sia esattamente questo: una persona squisita, che vuole instaurare corretti rapporti umani, non un baciabanchi (basabanchi in dialetto…) nè un conta palle.
Mi chiedo, ora a caldo, se questa educazione (che è un valore solitamente) non sia alla fine un difetto.
Mi spiego meglio: a Verona c’è bisogno di un polso fermo e di qualche sano calcio in culo. Bisogna ristabilire in quello disgraziato spogliatoio che ci ha trascinato in serie B a furia di gare non giocate o giocate da bestie, gerarchie, valori, intensità, puntualità.
Serve insomma il bastone ancora prima della carota e appunto dell’educazione.
Può anche essere che Pecchia sia tutto questo e che in campo si trasformi. Sinceramente lo spero, perchè il Verona, questo Verona dove resteranno molti giocatori della passata stagione, ha bisogno di resettare completamente il registro.
Credo anche, e l’ho detto nei giorni scorsi al ds Fusco in una chiacchierata informale, che il ruolo della società sia primario. Senza l’appoggio costante di Setti, Fusco e Toni (a cui mi auguro sempre venga dato un ruolo al più presto…), Pecchia avrà vita breve. Non ce ne facciamo niente di un Bigon che dalla mattina alla sera se ne stava a Peschiera guardando il sole e le stelle mentre i lupi attorno a lui ballavano placidamente.
Pecchia dovrà lavorare tanto sul campo ma prima di tutto ricreare uno spogliatoio e dare delle regole ad un gruppo sconclusionato.
Buon lavoro Fabio. Ne hai bisogno. E l’educazione, per un po’, mettila da parte…
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.TeleNuovo.it
Pecchia: «Lavoro ed entusiasmo per questo Verona»
21/GIUGNO/2016 - 17:20
Verona - Su Hellas Verona Channel la conferenza stampa dell'allenatore gialloblù, Fabio Pecchia.
IL MIO ARRIVO A VERONA
«Le mie prime impressioni come allenatore del Verona? E’ una grande emozione. Il mio arrivo? Scelta consapevole, voluta e consensuale con il Presidente Setti: ci siamo conosciuti e piaciuti subito. Prima di scegliere Verona ho comunque rotto un contratto importante di 3 anni con il Newcastle, volevo fortemente allenare l’Hellas. Questo momento ora è arrivato, con grande emozione e grande felicità. Cosa mi ha fatto scegliere Verona? Il mio primo contatto è stato col Presidente, una persona determinata, che sa quello che vuole. Parlando di Hellas, è una Società prestigiosa, una squadra importante, con squadra e tifoseria importanti; per me un’occasione da prendere sul serio! Importante anche il rispetto dei ruoli, perché l'allenatore da solo non è in grado di arrivare a grandi risultati. Ma se alle spalle c’è una Società seria, sana, con rispetto dei ruoli, dei valori e condivisione degli stessi, si può lavorare con maggiore serenità, questo è un valore aggiunto»
L’HELLAS VERONA DI PECCHIA
«Come sarà il Verona di Pecchia? Al di là del modulo cercheremo di lavorare per avere un gruppo, una mentalità e uno spogliatoio forti, per poi affrontare nel corso della stagione eventuali momenti di difficoltà. Chiaramente il mio sarà un calcio propositivo, in grado, spero, di trascinare il nostro pubblico, il Bentegodi deve essere nostro amico. Il modulo sarà il 4-3-3, ma senza fissarsi troppo su un singolo schema, l’importante sarà la mentalità della squadra, che deve sempre giocare per vincere. I contatti con il Direttore Sportivo sono quotidiani, su una cosa dobbiamo essere molto attenti: cerchiamo calciatori con qualità morali, che siano orgogliosi di venire a Verona per rappresentare questa Società e vestire la maglia, poi sul piano tecnico ci possono essere calciatori con qualità differenti. Nel momento in cui mi daranno una maglia per allenare mi si appiccicherà addosso. Juventino napoletano? Quello che è stato, fa parte del passato, il mio futuro è l’Hellas e darò tutto me stesso per questa squadra e questi colori. Qualche richiesta per il Direttore Fusco? Sono molto sereno e ho tantissima fiducia nel suo operato, arriveremo in ritiro con la struttura della squadra già pronta, il mio obiettivo è tirare fuori il massimo dai calciatori e le loro possibilità, penso a Pazzini e Gomez e anche a tanti altri. Come eliminare le scorie della retrocessione? Penso alle ultime partite vinte con Juventus e Milan, la squadra ha valori importanti. Concentriamoci su quello che sarà, a gettare le basi di una stagione importante già dal ritiro. Cosa chiedo a Toni e Pazzini? Luca è una grande risorsa, ha smesso col calcio giocato ma rappresenta un grosso valore per me. In questi anni è stato un simbolo per questa Società. Pazzini deve fare quello che sa fare, il campione: è un calciatore sul quale puntiamo, ho grandissima fiducia in lui e nel suo potenziale, deve tornare a fare quello che sa fare meglio. Le aspettative della piazza? Dobbiamo fare un campionato bello, avvincente: molte squadre guarderanno la cima e lo faremo anche noi. Quale sarà la rivale del Verona? Parlarne adesso è riduttivo, il Crotone l’anno scorso si è salvato ultima giornata e quest’anno è stato protagonista, penso alla squadra e a creare ambiente positivo ed entusiasmo. Chi sarà il capitano? Valuteremo le personalità, voglio una squadra con 25 leader, se sarà un ragazzino di 20 anni ben venga, voglio creare in tutti senso di responsabilità. I giovani? Saranno importanti per la squadra, se un calciatore è forte non ci saranno problemi e questi ragazzi saranno importantissimi per la squadra, penso ai vari Cappelluzzo, Zaccagni e Fares, testimoni del grande lavoro fatto da mister Pavanel e da tutto il Settore Giovanile. Di questo avremo bisogno, di un mix di entusiasmo e spensieratezza della gioventù. Se sentirò la pressione? Non c’è obbligo di vincere, ma ho voglia di vincere, cercheremo di creare una mentalità vincente. L’esperienza più fresca è quella del Leister, che ha vinto grazie ad un grande gruppo e allo spogliatoio, un’esperienza molto simile a quella del Verona di Bagnoli. La mia esperienza? Da calciatore ho cambiato tanti allenatori, tutti mi hanno insegnato qualcosa, Gigi Simoni in particolare era grandissimo nel ricercare i valori per costruire un gruppo, proprio come faceva Bagnoli. L’ho visto da calciatore, è un aspetto importante, perché senza di questo si parte con il freno a mano La mia visione del calcio? La squadra deve essere protagonista e consapevole, deve sapere come comportarsi e gestire le varie situazioni, equilibrata punto di vista tecnica e mentale. Il mercato? Non viene venduto nessuno ma sono tutti sul mercato, proprio come ha detto il Direttore».
LO STAFF
«Il mio staff è quello con cui ho lavorato a Latina, il mio secondo ha fatto un’altra scelta, quella di lavorare con le proprie gambe, decisione che anche io ho intrapreso. Con Nicola Corrent c'è un ottimo rapporto dai tempi del Como. È sveglio e intelligente, inoltre conosce bene la piazza. Il preparatore dei portieri, invece, sarà Valerio Visconti. Come giudico le strutture di Peschiera e Racines? Sono assolutamente all’altezza, ci permettono di lavorare bene. Ho saputo che stanno rifinendo i lavori all’antistadio, è mia intenzione portare lì la squadra, compatibilmente con le possibilità e le tempistiche dei lavori. Lo stadio deve essere la nostra casa».
IL MIO MESSAGGIO AI TIFOSI
«Dobbiamo lavorare, questo è l’obiettivo. Come gruppo e come squadra dobbiamo fare il primo passo, con giusto entusiasmo e mentalità. Nicola Corrent mi ha raccontato della tifoseria, che ha caratteristiche inglesi. C’è grande passione, dobbiamo creare trasporto attraverso il giusto atteggiamento».
FONTE: HellasVerona.it
NUOVO ALLENATORE GIALLOBLù
L'avvocato Pecchia e la sfida Hellas
14/06/2016 19:25
Da Cristiano Ronaldo a Michelangelo Albertazzi: nuova vita per Fabio Pecchia, prossimo allenatore del Verona. L’Hellas si affiderà al tecnico pontino per tornare dove merita: in Serie A. Nato il 24 agosto 1973 in provincia di Latina, a Formia (città-porto del litorale laziale meridionale che vide morire il grande Cicerone, esiliato da Roma e assassinato dai sicari di Marco Antonio, non particolarmente entusiasta delle sue "Filippiche"…), il giovane Fabio dimostrò fin da subito il suo talento con i piedi e già a 12 anni entrò nell’Avellino, lasciando il suo paese, Lenola, a pochi kilometri da Formia (Avellino che in quegli anni era in Serie A). Centrocampista duttile, in grado di giocare in tutti i ruoli del centrocampo dalla regia all’esterno, Pecchia vinse nel 1996 l’oro agli Europei in Spagna con l’Italia Under 21 di Cesare Maldini. Nello stesso periodo legò il suo nome a Napoli dove poco più che ventenne, dopo il riposo forzato di Bordin per un tumore alla tiroide, diventò capitano dei partenopei al posto dell’ex vice dell’Hellas, sfiorando la vittoria della Coppa Italia.
AVVOCATO COI PARASTINCHI. Coppa Italia che sfumò, nonostante il suo gol all’andata, nel ritorno a Vicenza: furono proprio i veneti, rivali storici del Verona, allenati da Guidolin a vincere la Coppa nel 1997 dopo i supplementari. L’anno dopo, Pecchia venne acquistato dalla Juventus di Lippi e pur non giocando con continuità, conquistò Campionato e Supercoppa Italiana con i bianconeri. Inoltre, arrivò anche in finale di Champions League ma la sua Juve venne sconfitta dal Real Madrid per 1-0, grazie al gol realizzato nella ripresa dal mitico “Pedja” Mijatovic. Pecchia, nonostante i soldi, non ha mai pensato solo al calcio. Quando era a Napoli, il pomeriggio si allenava e al mattino andava all’università, per seguire il corso di Giurisprudenza all’Università Federico II dove prese la laurea che gli diede il suo soprannome: L’Avvocato. Dopo un breve ritorno a Napoli, la sua vita calcistica continuò tra le piazze più disparate d’Italia: Bologna, Como, Siena, Ascoli fino a concludere la sua carriera da calciatore a Foggia.
SIMONI E LATINA. Finita la carriera a Foggia, trovò subito una panchina: restando a fare il vice nella città di Renzo Arbore. Dopo la parentesi in Puglia, arrivò la grande occasione a 38 anni: Gigi Simoni (che lo aveva avuto a Napoli) lo scelse come allenatore del Gubbio, neo-promosso in Serie B grazie alla valanga di gol (18) di Juanito Gomez. Quel Gubbio (che aveva giocatori in rampa di lancio come Mario Rui e Daniel Ciofani) non si salvò: Pecchia fu esonerato ad ottobre dopo uno score di 1 vittoria, 4 pareggi e 5 sconfitte. L’anno dopo approdò nella “sua” Latina. L’allenatore laziale nella prima parte della stagione portò i suoi conterranei in testa alla classifica della Lega Pro, nonostante una rosa non eccezionale, ma nel girone di ritorno il rendimento della squadra calò e Pecchia subì un altro cocente esonero. A fine stagione il Latina (con Stefano Sanderra in panchina) vincerà la finale play-off contro il Pisa, guadagnandosi la Serie B.
SPALLA DI BENITEZ. Pecchia si consolò subito: il Napoli lo chiamò per fare il vice a Rafa Benitez, appena arrivato sotto il Vesuvio. L’ex centrocampista negli anni di Castel Volturno consolidò il suo rapporto con il tecnico castigliano diventando la sua ombra, tanto che “Rafa” lo portò con sé a Madrid per allenare il Real, andando contro la dirigenza e il pubblico madrileno: lo spagnolo disse di no a Fernando Morientes come vice, ex attaccante storico delle “Merengues”, pur di averlo ancora al suo fianco. Il resto è storia recente: Pecchia sempre vice di Benitez anche dopo l’approdo al Newcastle, e poi la successiva chiamata del Verona. Una chiamata irrinunciabile, dopo tre anni da spalla, “L’Avvocato” ha la grande occasione da primo allenatore dopo gli esoneri di Gubbio e Latina. Negli ultimi anni il modulo di riferimento che ha avuto il tecnico pontino è un must beniteziano: il 4-2-3-1, anche se Pecchia sia a Gubbio che a Latina mostrò propensione per il 4-3-3, se la difesa a quattro è un punto fermo, il centrocampo e l’attacco possono avere cambiamenti tattici più o meno decisi. Pecchia è una scommessa che Setti e Fusco vogliono vincere: se da una parte è un tecnico giovane che ha grandi ambizioni, buona esperienza internazionale unita alla conoscenza delle lingue e ad una buona cultura (che non guasta mai per un allenatore) dall’altra parte ha avuto solo (poche) esperienze negative come primo allenatore (2 squadre, 2 esoneri). Sarà l’allenatore giusto per riportare il Verona in Serie A? Tutto il popolo gialloblù spera di sì.
LUCA VALENTINOTTI
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE B
La nuova serie B - Hellas Verona, a scuola da don Rafa: c'è Pecchia
13.06.2016 18.03 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Con la promozione del Pisa arrivata ieri sera la Serie B ha le sue 22 partecipanti alla prossima stagione che vedrà il ritorno di piazze importanti come, oltre quella toscana, Ferrara con la Spal o Verona con l'Hellas, e l'esordio assoluto del Benevento. Iniziamo così il viaggio fra le 22 contendenti della Serie B che verrà.
Un ex centrocampista per il futuro del Verona: gli scaligeri hanno scelto infatti Fabio Pecchia. A scuola da Rafa Benitez, l'ex centrocampista ha svolto il ruolo di vice dell'iberico sulle panchine di Napoli, Real Madrid e Newcastle. Ora, la grande occasione: la squadra di patron Setti è ambiziosa e si propone come principale candidata alla promozione nella stagione a venire. Con Giampaolo Pazzini: il bomber di Pescia ha firmato l'anno scorso un contratto quinquennale. A cifre che per la Serie B sembrano un lusso, ma il Verona pare deciso a poterselo permettere.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
Fusco e Pecchia
Ecco le cifre
11/06/2016 14:34
Quanto costeranno a Setti Fusco e Pecchia? Sicuramente cifre molto diverse da quelle che il presidente ha elargito in precedenza agli uomini del suo staff. Se Sogliano, Gardini e Bigon viaggiavano oltre il mezzo milione di euro, Fusco è arrivato a Verona per molto meno: 90 mila euro e un premio in caso di promozione. Non è lo stipendio di un operaio, per carità, ma dimostra anche tutta la buona volontà che il ds vuole dimostrare in questa avventura veronese. Fusco avrà anche il rinnovo automatico in caso di promozione.
Pecchia invece percepirà 120 mila euro e anche per lui è previsto un rinnovo automatico e un premio in caso di promozione. Come per Fusco, anche per lui questa sarà l'occasione più importante della sua carriera da allenatore. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
Ricominciando da Pecchia
di Matteo Fontana - Il Giallo e il Blu
Un Hellas poliedrico con al centro la comunicazione tra allenatore e giocatori. Fabio Pecchia ha appena firmato il contratto che lo legherà al Verona per la prossima stagione, nella settimana entrante verrà presentato ufficialmente e intanto già ha iniziato a studiare le soluzioni per la squadra che Filippo Fusco, il direttore sportivo del club di via Belgio che l’ha voluto fortemente al volante gialloblù, allestirà. Dal 4-3-3 al 4-2-3-1: questi i percorsi tattici abitualmente seguiti da Pecchia. Che ha avuto insigni maestri, da Marcello Lippi a Gigi Simoni, e infine ha svolto in questi anni, dopo le esperienze poco in chiaro e molto in scuro a Gubbio e a Latina, un fruttuoso lavoro di “internato” al fianco di Rafa Benitez.
E proprio dal tecnico spagnolo Pecchia ha appreso i segreti più articolati sull’applicazione di un modulo (il 4-2-3-1, appunto) che potrebbe essere il punto di partenza del nuovo Verona. Grande aggressività degli esterni, gioco verticale, due mediani bloccati a centrocampo: i dettami di base sono questi, da rimescolare a seconda delle caratteristiche dei giocatori che saranno messi a disposizione di Pecchia. Che, nella sua pur breve storia in panchina, si è affidato più frequentemente al 4-3-3, ma che ha imparato che variare è il fulcro per non cadere nella routine delle idee. Più di tutto, però, per capire il calcio che vuole Pecchia, è utile la lettura della tesi con cui ha ottenuto il Master Uefa Pro, nel 2012: “Allenare comunicando”, il titolo dello scritto, che consta di 43 pagine in cui tra i fili conduttori ci sono le numerose citazioni di “guru” del calcio, da Marcelo Bielsa a Zdenek Zeman, da Johan Cruijff a Pep Guardiola, passando per Arsène Wenger.
Principio di fondo: la motivazione dei giocatori. Osserva Pecchia: “La prima considerazione da fare a livello psico-emotivo è che “vince chi pensa di vincere”: se non pensi di vincere sei già battuto in partenza. Ma allo stesso tempo bisogna riuscire a creare nei calciatori la cultura, la mentalità, l’approccio giusto alle sfide agonistiche: sono degli atleti, e come tali, devono sentirsi “amanti” delle sfide (per cui possono vincere o perdere) ed è per questo che un’eventuale sconfitta deve essere vista solo come un’opportunità di crescita per preparare i futuri successi”. Se questo è il metodo annunciato, altro discorso è quello relativo al passaggio dalla teoria alla pratica.
FONTE: VenetoBlog.CorriereDelVeneto.Corriere.it
04 GIU 2016
LA SPERANZA DI AVER TORTO
Nemmeno Juncker e i demiurghi del “pareggio di bilancio” di stanza nei palazzi dell’Unione europea avrebbero saputo far meglio. Spending review, austerity, taglio della spesa, ditelo come vi pare: il Verona sarà votato al risparmio. Del resto lo si era capito già dalla recente conferenza stampa – minimalista, un redde rationem noiosamente spartano – che Setti sarebbe passato dai vigorosi e sfacciati proclami ranzaneschi di un tempo – un tempo vicino eppure mai come ora così lontano (quella del “modello Borussia Dortmund” rimarrà negli annali) – alle prosaiche dichiarazioni contabili attuali (“i 25 milioni li metterò nel bilancio”).
“Sono un musicista contabile” cantava graffiante Manuel Agnelli degli Afterhours, senza sapere che un ventennio dopo sarebbe andato a X-Factor a fare il giudice. C’era un Setti che parlava di calcio, di giocatori, di obiettivi (“consolidamento in serie A”) ammiccando financo alla grandeur (“vincere la coppa Italia”); c’è un Setti ora che parla di soldi ed economia: “L’unico mio obbligo è dare continuità all’azienda Verona”. Un cambiamento evidente, come nei contratti, non più pluriennali, ma annuali, come nelle scelte, ricadute su dirigenti e allenatori senza grande esperienza specifica.
Il ds Fusco a Bologna con poco ha saputo costruire molto, ma la sua esperienza da direttore sportivo è quasi tutta lì. L’avvocato napoletano è stato soprattutto un procuratore (anche di Pecchia). Saprà confermare quanto fatto sotto le Due Torri? Setti per ora gli ha dato un’opportunità, non le chiavi di un progetto. Idem a Pecchia, ottimo incursore di metà campo da calciatore, un’incognita da allenatore a questi livelli. E’ risaputo che la mia scelta sarebbe ricaduta, in rigoroso ordine, su Iachini o De Zerbi – attenzione non Mourinho, Hiddink o Guardiola -, due nomi realistici e (pensavo) abbordabili per una retrocessa con 25 milioni di diritti tv. Il Verona invece non si è rivelato attraente economicamente per gli allenatori di prima fascia e forse neppure per un emergente come l’attuale tecnico del Foggia. Pecchia invece è una scommessa: metodologicamente è senza dubbio preparato, resta da valutare se sarà in grado di trasferire le sue idee sul campo.
A lui va il mio personale in bocca al lupo e l’augurio di smentire i miei dubbi, anche perché dopo un anno di allarmi fondati e previsioni azzeccate sono anche stanco di aver ragione. “La ragione aveva torto” titola un bellissimo saggio di Massimo Fini. “La ragione è dei matti”, dicevano più semplicemente i nostri nonni. La ragione lasciamola agli altri.
Francesco Barana
FONTE: Blog.TeleNuovo.it
NEWS
Fanna: “Pecchia-Verona, forti motivazioni”
La bandiera gialloblù: “Ci si aspettava un allenatore più esperto, ma la decisione non è forzata”
di Redazione Hellas1903, 04/06/2016, 14:48
Piero Fanna, bandiera gialloblù, all’Hellas dal 1982 al 1985 e dal 1990 al 1993, commenta, intervistato dal “Corriere di Verona”, la scelta del club di via Belgio di puntare su Fabio Pecchia come tecnico per la prossima stagione.
Dice Fanna: “Il Verona ricomincia daccapo e lo fa partendo da un nome che è uscito a sorpresa. Non c’è da nascondere il fatto che più di qualcuno si attendesse un profilo più navigato. Ma questo non significa che la decisione sia stata frettolosa o forzata. Un giovane emergente come Pecchia avrà grandi motivazioni: essere all’Hellas è un’opportunità unica. Dovrà calarsi immediatamente nella realtà del Verona e in quella della B, che non fa sconti”
FONTE: Hellas1903.it
CALCIOMERCATO
Pecchia e il modulo "alla Benitez"
03/06/2016 16:18
Come giocherà il Verona di Pecchia? In attesa di sapere che forma prenderà il Verona e gli uomini che comporranno la formazione gialloblù che affronterà il campionato di serie B, è interessante formulare alcune ipotesi.
ALL'INSEGNA DEL MAESTRO. Non c’è dubbio che l’esperienza con Rafa Benitez abbia plasmato Pecchia in questi anni. Una filosofia calcistica che non sempre ha portato grandi risultati, ma i cui obbiettivi sono chiari. Possesso palla, gioco arioso, grande sfruttamento dell’ampiezza, feroce pressing a centrocampo e squadre cortissime.
MARCHIO DI FABBRICA. Il marchio di fabbrica di Benitez è indubbiamente il 4-2-3-1 con cui ha plasmato sia il Valencia, sia il Liverpool, sia successivamente il Napoli. E sono proprio i due di centrocampo i giocatori che devono compiere i maggiori sforzi, vuoi che si chiamino Albelda e Baraja, Gerrard o Xabi Alonso. Su questo modulo però è stato immolato un giocatore come Jorginho che non riusciva a coprire una porzione simile di campo e che con Benitez aveva subito una brutale involuzione tattica.
LA PUNTA CENTRALE. Altra caratteristica delle squadre di Benitez è la punta centrale che deve essere forte fisicamente ma non necessariamente un finalizzatore. A Benitez piace chi partecipa alla manovra e chi fa andare in gol i compagni. Ecco perchè in questo senso l’identikit non si conforma a un giocatore come Cacia, abilissimo nei venti metri finali ma poco avvezzo a giocare con la squadra.
SULLA FASCIA VA. Altra caratteristica delle squadre di Benitez sono le incursioni dei terzini che devono essere molto offensivi (sempre per sfruttare la famosa ampiezza) e pronti ad entrare con i tempi giusti. Per intenderci: gente come Carboni, Maggio, Armero, e prima al Liveropol Riise, Traorè e Finnan. (g.vig.)
NUOVO ALLENATORE
Pecchia all'Hellas
Benitez: "Sono triste"
01/06/2016 20:28
"Thank you Fabio, and good luck" e "Gracias Fabio, mucha suerte", tradotto: "Grazie Fabio, buona fortuna". Con due tweet dal suo profilo ufficiale Twitter, Rafa Benitez ha augurato così buona fortuna al suo ex vice-allenatore. Fabio Pecchia è il nuovo allenatore dell'Hellas dopo tre anni al fianco di Benitez nelle esperienze di Napoli, Real Madrid e Newcastle. Benitez ha continuato sul suo sito ufficiale: "Fabio Pecchia ha appena accettato un’offerta dall’Hellas Verona e ci lascia per tornare in Italia. Sono triste per la sua partenza perché è stato un ottimo professionista dal primo all’ultimo giorno in cui abbiamo lavorato insieme. Ma sono contento, per questa tua nuova avventura, sia professionalmente che personalmente. Ti auguro il meglio, buona fortuna e grazie di tutto, Fabio”.
L'ex allenatore del Napoli ha parlato anche di Fusco: "L’Hellas Verona ha fatto una buona scelta con Fabio e Filippo Fusco, un’altra persona vicina a me. Filippo è professionale, diligente, capace e altrettanto qualificato come Fabio. Questo è un altro motivo per essere contento per la partenza di Fabio. Auguro loro le migliori fortune".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Rafa Benitez suffers Newcastle blow after first team coach Fabio Pecchia leaves club to become Hellas Verona manager
- Fabio Pecchia had worked with Rafa Benitez at Napoli and Real Madrid
- Benitez wrote on his website that he was sad to see Pecchia depart club
- However he also said that he was happy to see Pecchia given the role
- Newcastle are already making steps to replace Pecchia at St James' Park
By PRESS ASSOCIATION REPORTER
PUBLISHED: 19:04 GMT, 1 June 2016 | UPDATED: 19:04 GMT, 1 June 2016
Rafa Benitez's bid to lead Newcastle back to the Premier League at the first time of asking has suffered a blow after his assistant was appointed manager of Hellas Verona.
Fabio Pecchia has been named boss of the Italian side, who finished bottom of Serie A last season, having served alongside Benitez at Napoli, Real Madrid and, latterly, St James' Park.
Benitez was unable to keep Newcastle in the top flight following his appointment as Steve McClaren's successor in March, but last week signed a three-year contract after opting not to exercise the release clause in the event of relegation.
A Newcastle statement read: 'Newcastle United have this evening confirmed that first-team coach Fabio Pecchia will be leaving the club to become manager at Italian club Verona.'
Benitez wrote on his official website, rafabenitez.com: 'I am sad to see him depart as he has been an excellent professional from the first day and until the last in the years we have worked together.
'Second and most importantly, I am pleased because he has been considered for this new position, he leaves to face these new and exciting challenges, both personally and professionally.'
Benitez praised Pecchia's qualities and Verona's choice of coach.
Newcastle added that steps are being made to replace the Italian.
The Newcastle statement added: 'Good progress is being made with regard to replacing Pecchia, and a further announcement will be made in the coming days.'
FONTE: DailyMail.co.uk
Ufficiale: Pecchia è il nuovo tecnico dell'Hellas
01/GIUGNO/2016 - 18:55
Verona - L’Hellas Verona FC comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Fabio Pecchia, con contratto in scadenza al 30 giugno 2017. L’allenatore di Formia sarà affiancato da Nicola Corrent (vice allenatore), Marco Antonio Ferrone (preparatore atletico) e Valerio Visconti (preparatore dei portieri).
FONTE: HellasVerona.it
PRIMA DI VERONA + - =
Hellas, si delinea lo staff di Pecchia: il vice sarà Corrent
Fabio Pecchia
Gianluca Di Marzio 30-05-2016 17:53
Fabio Pecchia saluta Rafa Benitez e riparte dalla Serie B. Tornerà ad essere primo allenatore ma non sarà solo. Inizia a delinearsi, infatti, lo staff che lo affiancherà dal prossimo anno alla guida del Verona. Il suo vice sarà Nicola Corrent, ex centrocampista gialloblù con trascorsi anche con la maglia del Napoli.
Entreranno a far parte dello staff dirigenziale anche Emanuele Righi come coordinatore dell’area tecnica e scouting, Cozzuto e – probabilmente – anche Ercolani, entrambi alle dipendenze del direttore sportivo Filippo Fusco. Ecco dunque la squadra, lo staff che aiuterà Pecchia a ripartire dopo tre stagioni al fianco di Rafa Benitez tra Napoli, Real Madrid e Newcastle.
Hellas Verona, si attende l’ufficialità di Bigon al Bologna per annunciare Pecchia e Fusco
Gianluca Di Marzio 30-05-2016 11:50
Giro di ds tra Bologna e Verona ormai al completo ed in attesa solamente delle definitive ufficialità, con lavori in corso già intrapresi e programmi per la prossima stagione immediatamente al via. Riccardo Bigon, di rientro dal Canada, ha definito con Saputo le condizioni e i programmi per le annate future in casa rossoblu: non appena verrà sancito il suo passaggio al Bologna, arriveranno anche le ufficialità per Pecchia e Fusco come nuovo allenatore e ds dell'Hellas Verona. Il prossimo ds gialloblu, tuttavia, ha praticamente già iniziato oggi la sua nuova attività all'interno del club del presidente Setti: pianificando quella che dovrà rivelarsi come la stagione del riscatto, alla ricerca del ritorno immediato in A.
Verona-Pecchia, intesa raggiunta: i dettagli dell’accordo
Gianluca Di Marzio 29-05-2016 23:45
Il Verona riparte da Fabio Pecchia. Dopo le esperienze da vice allenatore di Napoli, Real Madrid e Newcastle, l'ex centrocampista vivrà la sua prima esperienza da capo-allenatore. L'Hellas del presidente Setti, infatti, ha raggiunto l'accordo con Pecchia, che ha ricevuto anche l'ok di Rafa Benitez: troppo forte il richiamo di una panchina per il suo ormai ex vice.
Per Pecchia contratto di un anno con rinnovo automatico in caso di promozione in Serie A: nel giro di un giorno o due il nuovo allenatore gialloblù sarà in città per la firma, così da rendere ufficiale un matrimonio già fatto. Quello tra Pecchia e il Verona, per tornare subito in Serie A. Insieme a lui ci sarà un nuovo direttore sportivo: si tratta di Filippo Fusco, ex Bologna, che andrà ad occupare il posto lasciato libero da Riccardo Bigon.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
SERIE B
Bari, si valuta anche Castori. Stellone aspetta l'ultima decisione del Verona
29.05.2016 02.00 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Alfredo Pedullà, esperto di mercato di Sportitalia, ha fatto il punto sulla panchina del Bari mediante il proprio sito. "Il Bari farà presto chiarezza sulle vicende societarie e poi ripartirà. Con un allenatore che sia all'altezza della categoria dopo il testacoda Camplone. Sarà valutato anche Fabrizio Castori, in uscita da Carpi, che in B ha dimostrato di saper fare la differenza. Non risultano trattative avanzate con firma imminente da parte di Roberto Stellone. Quest'ultimo aspetta l'ultima decisione del Verona, che può virare su Pecchia dietro consiglio del probabile nuovo diesse Fusco. L'ultima decisone sarà del presidente Setti dopo la fallimentare stagione appena conclusa, resa ancora più amara da alcune sue - opinabili - dichiarazioni. Il Verona aveva e avrebbe De Zerbi in cima alla lista, ma come altri club dovrebbe aspettare l'epilogo dei playoff di Lega Pro", si legge.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pecchia, il Verona attende il “sì” di Benitez. De Zerbi, priorità Foggia: ma il Crotone lo aspetta
Gianluca Di Marzio 28-05-2016 12:12
Delusione per la retrocessione smaltita e voglia di ripartire subito al massimo, per tentare di riconquistare la Serie A con un nuovo allenatore sulla panchina gialloblu. Per l'approdo di Fabio Pecchia all'Hellas Verona, con Fusco ds, manca solamente l'ultimo "sì" di Rafa Benitez, che non vorrebbe lasciar partire il suo vice.
Pecchia, tuttavia, è deciso a ripartire da solo, aprendo così sempre più la strada ad una separazione dal Newcastle per poter sposare il progetto della società del presidente Setti, deciso a puntare sull'ex giocatore di Juve e Napoli su indicazione del nuovo ds senza attendere il termine dei playoff di Lega Pro e, di conseguenza, la possibilità di arrivare a Roberto De Zerbi, allenatore del Foggia...
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
28.05.2016
«Sono Pecchia, mi manda Benitez»
L’avvocato col pallone riparte dalla B
Fabio Pecchia con la maglia del Bologna in contrasto con ThuramFabio Pecchia
Fino al 4 di gennaio Fabio Pecchia ha allenato Cristiano Ronaldo, Bale e Benzema. Fidato vice di Benitez al Real Madrid così come al Napoli. Dai primi di luglio, dal ritiro di Racines, il vestito della festa dovrà per forza essere sostituito da una molto più umile tuta da lavoro. In Serie B e non sul tetto del mondo, sulla panchina del Verona e non su quella del Real. La scelta è pressoché definitiva, manca solo la firma. l'Hellas ha rallentato con Stellone e De Zerbi accelerando rapidamente con Pecchia, uno che a Foggia ha conosciuto bene Filippo Fusco, il prossimo direttore sportivo del Verona.
ESONERI AMARI. Il cammino da capo allenatore di Pecchia è fermo da oltre tre anni a 37 panchine, divise fra le 11 al Gubbio in B e le 26 in Lega Pro al Latina. Tutte e due le volte Pecchia è stato costretto a salutare prima della fine del campionato, esonerato velocemente a Gubbio e a fine stagione dopo un buon lavoro a Latina che guadagnò la promozione in B e vinse la Coppa Italia di categoria.
L'INTESA CON RAFA. Dopo essere passato nel 2012 da Coverciano per prendersi il patentino per la Serie A, durante l’esperienza campana dell’ex Liverpool, Pecchia è diventato l'alter ego di Rafa Benitez da cui ha cercato di immagazzinare ogni sfumatura. Tattica e nella gestione di grandi giocatori così come di supercampioni. A Napoli d'altronde Pecchia aveva costruito gran parte delle sue fortune in una buonissima carriera da ordinato centrocampista ma anche da ottimo guastatore, capace sempre di entrare coi tempi giusti fra le difese avversarie e raccogliere un bel gruzzolo di gol. Il valore aggiunto spesso e volentieri, fra quantità e qualità. Benitez ha voluto Pecchia pure al Real e successivamente a Newcastle da gennaio in avanti, in una vana rincorsa salvezza. La retrocessione in Championship, una tragedia in una piazza dove si vive di pallone come in nessun altro posto in Gran Bretagna, non ha impedito a Benitez di prolungare il suo contratto con la garanzia però di essere coadiuvato da uno staff che conosca alla perfezione la seconda divisione inglese, parecchio distante dal Real di Ronaldo e Bale. Così Pecchia, che prima o poi quel cordone ombelicale doveva pur romperlo, ha colto la palla al balzo e cominciato a prendere una strada tutta sua. Quella di Verona, a 42 anni, mettendo in tasca una laurea in giurisprudenza e in valigia le maglie di Napoli, Juventus, Sampdoria, Torino, Bologna, Siena, Ascoli, Avellino, Foggia e Frosinone.
CALCIO D'ATTACCO. Pecchia con Benitez s'è cibato soprattutto di 4-2-3-1, modulo molto vicino alla maniera di intendere il calcio anche dell'ultimo Verona ma da cui potrebbe staccarsi per seguire le sue di idee concentrate soprattutto sul 4-3-3 com'era ad esempio a Latina, nella sua miglior stagione. O sul 4-2-3-1, sistema parente stretto delle sue caratteristiche di giocatore-incursore alle spalle delle punte. Fusco ha più volte tessuto le lodi di Pecchia, evidenziandone qualità ed equilibrio. Un'incognita fino a un certo punto. Partendo da una base: non è Fusco che ha scelto Pecchia, la decisione è stata del Verona e quindi di Setti dopo aver incontrato anche Stellone e De Zerbi. Tutti profili che piacciono molto anche al prossimo diesse, che ha avuto Pecchia come calciatore a Napoli e Foggia ma che ha avuto modo di valutare bene negli anni anche gli altri due. La variabile è stata proprio la voglia di Pecchia di allontanarsi da Benitez, di rinunciare a due anni di contratto che probabilmente sarebbe comunque riuscito a guadagnarsi anche fra i nuovi collaboratori di Don Rafa, di rientrare in Italia e crearsi un'identità tutta sua. Partendo dal Bentegodi, da una Serie B dura ma anche parecchio affascinante. Gli stimoli certo non gli mancano, occasioni così non capitano tutti i giorni. Nemmeno per chi fino a cinque mesi fa aveva in tasca le chiavi del Santiago Bernabeu e di mezza Madrid.
FONTE: LArena.it
NEWS
Un avvocato in panchina, chi è Fabio Pecchia
Il tecnico di Formia è stato per tre anni il vice di Benitez
di Jacopo Michele Bellomi, @jjbellomi 27/05/2016, 10:18
Fabio Pecchia è l’uomo scelto da Setti per riportare il Verona in Serie A. Il presidente è rimasto colpito dall’ex vice di Benitez, inoltre ha già lavorato con Fusco – che sostituirà Bigon nel ruolo di Direttore sportivo.
Pecchia è originario di Formia, in provincia di Latina e, prima di diventare allenatore, è stato anche un calciatore di discreto successo: ha vinto un’oro europeo con la nazionale U21 e scudetto e coppa Italia 1997/98 con la maglia della Juventus. I suoi migliori anni da giocatore si legano al Napoli, dove era il perno del centrocampo.
L’esperienza da allenatore inizia come vice nel Foggia, poi allena Gubbio e Latina, fino alla chiamata del Napoli di Benitez nel 2013, che gli propone di affiancarlo in panchina. Inizia, quindi, una collaborazione che lo porterà anche al Real Madrid e successivamente in Inghilterra a Newcastle.
Curiosità: Pecchia è laureato in giurisprudenza e sa dialogare con i propri giocatori, facendo sentire tutti importanti. Il modulo preferito è il 4-3-3, anche se in questi anni ha potuto studiare il 4-2-3-1, con gli esterni d’attacco che devono aiutare in fase difensiva.
FONTE: Hellas1903.it
CALCIOMERCATO
Setti ha deciso
Pecchia guiderà l'Hellas
27/05/2016 08:04
Sarà Fabio Pecchia, ex di Benitez, a guidare il Verona 2016/2017. Oltre a Pecchia arriverà come ds Filippo Fusco.
Quarantadue anni, nato a Formia nel Lazio, Pecchia ha giocato in moltissime squadre durante la sua carriera da calciatore. Cresciuto nell'Avellino è poi passato al Napoli dove era considerato una bandiera. Ha giocato anche nella Juventus, nella Sampdoria, nel Torino, nel Bologna, nel Siena, nell'Ascoli, nel Foggia e nel Frosinone. Ha iniziato ad allenare a Foggia come vice, poi la prima panchina vera al Gubbio, dove prese il posto di Torrente che era passato al Bari. Qui viene esonerato dopo una sconfitta a Crotone.
Passa poi al Latina, dove fa un buon campionato ma viene esonerato anche qui, con la squadra terza in classifica dopo una sconfitta a Benevento.
A giugno 2013 diviene il vice di Rafa Benitez a Napoli. Ha seguito il tecnico spagnolo anche a Madrid, in una disgraziata stagione culminata con l'esonero di Benitez. E ora arriva il Verona. Sicuramente l'occasione della vita per la carriera di Pecchia.
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona: rebus allenatore
Di Enrico Brigi - 27 maggio 2016
Dopo la separazione da Gigi Delneri, in vista del prossimo campionato di B, in casa gialloblù tiene campo il rebus del nuovo allenatore che sarà chiamato a tentare l’immediata risalita in serie A. I nomi più gettonati rimangono quelli di Roberto Stellone – negli ultimi giorni entrato anche in orbita Chievo dopo la notizia del quasi certo addio di Maran – e De Zerbi. Il tecnico del Foggia, tuttavia, impegnato attualmente nei play off di Lega Pro, in caso di promozione potrebbe comunque decidere di restare alla guida dei pugliesi. Il nome nuovo, invece, pare essere quello di Fabio Pecchia, attuale vice di Benitez al Newcastle, che dopo la retrocessione in Championship della squadra inglese, potrebbe anche tentare nuovamente l’avventura da primo allenatore, dopo gli esoneri di Gubbio e Latina. I candidati rientrano tutti nell’orbita di Filippo Fusco, ex direttore sportivo del Bologna, attualmente indicato come principale indiziato a prendere il posto di Riccardo Bigon, il cui divorzio dalla società di Via Belgio e’ dato oramai per certo. Nel giro di qualche settimana il puzzle dovrebbe essere completato.
FONTE: VeronaNews.net
17:28 | venerdì 27 maggio 2016
Hellas Verona, quattro nomi per il dopo Delneri
Da Stellone a De Zerbi passando per Pecchia e Zeman
di Giuseppe Carotenuto - twitter:@GiuCarotenuto© www.imagephotoagency.it
HELLAS VERONA NUOVO ALLENATORE - L'Hellas Verona punta a ricostruire la squadra per la prossima Serie B, ma prima bisognerà capire chi siederà sulla panchina degli scaligeri per il dopo Delneri. In arrivo il nuovo direttore sportivo che sarà con ogni probabilità Filippo Fusco, avvocato ex ds del Bologna e agente Fifa con tantissimi contatti nel mondo del calcio, stando all'edizione odierna de L'Arena ci sarebbe un poker di nomi alla quale starebbe pensando la società gialloblu.
QUATTRO NOMI PER IL VERONA - In cima alla lista continua ad esserci Roberto Stellone, ex tecnico del Frosinone che si è già congedado dai ciociari. La prima scelta è proprio lui, ma occhio alla concorrenza: su di lui anche Chievo Verona e Bari. Un altro profilo che piace alla dirigenza è quello di Roberto De Zerbi che arriva dalla positiva stagione al Foggia. Su di lui c'è però il Crotone e in questo momento è impegnato con i play off promozione: i tempi non sono ancora maturi. Il terzo nome è quello di Fabio Pecchia, che però dovrebbe considerare la possibilità di rescindere con il Newcastle dove fa da vice a Rafa Benitez. E infine Zdenek Zeman: il tecnico boemo resta l'ipotesi più remota, piace a Fusco ma, a quanto pare, non rientrerebbe del tutto nei piani dell'Hellas.
FONTE: CalcioNews24.com
CALCIOMERCATO
Quattro allenatori per una panchina
25/05/2016 08:24
Quattro allenatori per una panchina. Entro la fine della settimana prossima (Setti dixit) il Verona conoscerà il nome del nuovo tecnico che dovrà riportare subito il Verona in serie A. La società (che aspetta anche il nome del nuovo ds) ha messo sotto la lente d'ingrandimento quattro profili. Vediamoli.
ROBERTO STELLONE. Ha creato il miracolo "Frosinone" ed è giovane. Ha esperienza, è abituato a lottare e a creare un gruppo. Tatticamente non impressiona, ha un gioco "solido" ma non creativo. In più dovrebbe ritrovare a Verona quello spirito che a Frosinone era partito da lontano, addirittura dalla Lega Pro. La pausa di riflessione, quasi aspettasse altre piazze di serie A, non gli ha giovato. Quotazioni: in ribasso.
ROBERTO DE ZERBI. Il suo Foggia sta incantando in Lega Pro. La vittoria nel match d'andata per 3-2 contro il Lecce lo ha proiettato in copertina. Gioca un calcio d'attacco, molto spettacolare, con tutti i rischi che questo comporta. E' giovane, ma ha idee e personalità. E' legato anche lui alla scuderia Tinti e questo può fare la differenza. Il problema è che finchè il Foggia è in corsa il Verona non lo può ufficializzare. E il Crotone ha messo gli occhi su di lui per sostituire Djuric in partenza per Genova. Quotazioni: in forte rialzo.
FILIPPO INZAGHI. E' un altro "storico" della ditta Tinti. E' stato un campione, ma al Milan si è "bruciato". Deve ripartire dal basso, in pratica fare gavetta. A Verona resta un nome molto "simpatico" alla piazza. Qui aveva iniziato nel grande calcio, qui lo hanno battezzato Superpippo. Verona, insomma è nel suo destino. Quotazioni: stabili.
FABIO PECCHIA. Attenzione: è un nome che i lettori di Tggialloblu.it conoscono bene perchè spuntato fuori a più riprese in questi anni. Setti lo voleva già l'anno scorso al posto di Mandorlini. Il vice di Benitez è un allenatore in rampa di lancio e anche Fusco (forse prossimo ds) è molto legato a lui. Non ha esperienza in prima persona, ma ha cultura e tanti anni di campo assieme a Benitez. Può essere l'"outsider" che sbaraglia il campo. Quotazioni: in ascesa.
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellas Verona, Fusco favorito per il ruolo di ds: non solo De Zerbi, c’è anche Pecchia per la panchina
Maurizio Setti - Hellas Verona
Gianluca Di Marzio 24-05-2016 17:30
Stagione difficilissima, piena di ostacoli, culminata con la dolorosa retrocessione in Serie B. Il Verona, però, vuole ripartire subito, cominciando a pianificare una stagione che dovrà essere quella della rinascita. Cambiamenti importanti sono previsti sia nella dirigenza, quanto in ottica panchina.
In sostituzione di Riccardo Bigon, il favorito per la carica di direttore sportivo resta Filippo Fusco, ex ds anche del Bologna. Quest'ultimo potrebbe portare con sè Fabio Pecchia, negli ultimi anni secondo di Benitez al Napoli, al Real Madrid e al Newcastle. Lo spagnolo non vorrebbe lasciarlo andare, ma l'ex centrocampista della Juventus potrebbe decidere di iniziare il suo nuovo percorso da allenatore ripartendo proprio dal Verona. Resta però sempre viva l'altra idea, quella che porta a Roberto De Zerbi. Grande protagonista sulla panchina del Foggia in questi ultimi due anni, tutt'ora impegnato con i play-off per la promozione in Serie B. Qualora dovesse lasciare i rossoneri, potrebbe essere il nome giusto proprio per l'Hellas.
Il Verona comincia a muoversi in vista del prossimo futuro. Fusco favorito per il ruolo di ds; per la panchina, invece, i nomi caldi sono quelli di De Zerbi e Pecchia...
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Ma quale Latina? Fabio Pecchia di Lenola vola al New Castle a braccetto con Benitez
11/03/2016 - 23:23
Fabio Pecchia assieme a Rafa Benitez ai tempi del Napoli
Ancora insieme, nel bene e nel male. Fabio Pecchia, mister di Lenola ed ex Latina, e Rafa Benitez. Quest'ultimo, allenatore di fama internazionale, è stato chiamato al New Castle e, come avviene ormai da tre anni, ha chiamato con sé il suo più fido scudiero. Nonostante due esoneri amarissimi, con Napoli e, in questa stagione, niente meno che al Real Madrid, i due sono stati chiamati in un top club di Premier che però se la passa malissimo, rischiando, in virtù del penultimo posto attuale, di finire addirittura in Championship (i cadetti inglesi) dopo gloriosi anni di massima serie. Si spiega anche così il rifiuto secco di Pecchia al suo ritorno in panchina al Latina che era pronto ad offrirgli una panchina da primo allenatore in Serie B. Pecchia, oltre che per i rapporti incrinati con il presidente Maietta, evidentemente stava aspettando la chiamata di Benitez, preferendo uno stipendio decisamente più elevato ad una nuova chance da primo allenatore, per giunta in un campionato importante come la Serie B.
FONTE: LatinaOggi.it
EUROPA
Newcastle, Pecchia ancora al fianco di Benitez: sarà il suo vice
11.03.2016 17.51 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
E' stato reso noto oggi lo staff che accompagnerà Rafa Benitez nella non facile avventura al Newcastle. Con l'iberico ci saranno i connazionali Francisco de Míguel Moreno, Antonio Gómez Pérez ma anche l'italiano Fabio Pecchia, confermato viceallenatore dopo la poco fortunata e breve esperienza al Real Madrid.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
Calciomercato Latina, ipotesi Pecchia in panchina
Il tecnico potrebbe tornare dopo la prestigiosa ma breve esperienza al Real Madrid come vice di Benitez: in corsa anche Gautieri, Calori e De Canio
© LaPresse
VENERDÌ 4 MARZO 2016 10:55
LATINA - Il nome più gettonato per la panchina del Latina rimane al momento Carmine Gautieri, vecchio pallino della dirigenza, fermo ai box dopo l'esonero dello scorso anno a Livorno. Un contatto ci sarebbe stato anche con Alessandro Calori e con Luigi De Canio, da tempo fuori dal giro. Oltre a queste ipotesi, nelle ultime ore si è fatta strada una soluzione a dir poco azzardata ma decisamente suggestiva: al Francioni potrebbe fare ritorno Fabio Pecchia, reduce dalla prestigiosa ma breve esperienza al Real Madrid come vice di Benitez.
DAI TEMPI DELLA LEGA PRO - L'ex Napoli allenò il Latina nel 2012, ai tempi della Lega Pro, e fu esonerato l'8 aprile dell'anno successivo con la squadra terza in classifica e in finale di Coppa Italia. Si dice che quella rottura lasciò il segno nei rapporti tra il tecnico e la dirigenza, ma c'è anche chi è pronto a scommettere su un improvviso ritorno di fiamma. Di sicuro, ad oggi, al timone dei nerazzurri c'è Chiappini, deciso a giocarsi tutto nel confronto con il Como. Le porte chiuse del ritiro romano lasceranno il dubbio fino all'ultimo sulle condizioni di Schiattarella, alle prese con un problema al polpaccio. Per il resto dovrebbero esserci tutti, e dovrebbero anche riapparire quelle certezze indispensabili per puntare alla salvezza.
FONTE: CorriereDelloSport.it
E' terminata l'ora di Benitez al Real Madrid
Pecchia spiega la debacle Benitez al Real: "La squadra voleva Ancelotti..."
16/feb/2016 12.10.02
Fabio Pecchia è stato mandato via dal Real Madrid insieme a Rafa Benitez: per l'allenatore in seconda il problema è stato l'amore dei giocatori per Ancelotti.
"Ci hanno mandato via sul più bello. Quando non avevamo infortunati e ci aspettavano 6 partite abbordabili, 4 in casa, e impegni solo nel fine settimana. Tempo e condizioni per lavorare e crescere bene", si apre così l'intervista di Fabio Pecchia a 'La Gazzetta dello Sport'.
L'allenatore in seconda di Rafael Benitez, prima al Napoli e successivamente al Real Madrid, spiega qual'è stato il problema con la squadra: "C’erano attriti comuni a qualsiasi spogliatoio, niente di straordinario. I giocatori non hanno gradito il licenziamento di un tecnico, Carlo Ancelotti, col quale avevano vinto e trovato grande affinità, e siamo partiti di rincorsa".
Quindi l'ex calciatore si è espresso sul match di domani sera: "Sfida aperta, anche se c’è un favorito chiaro ed è il Real Madrid. La Roma è in crescita ma non so se un mese è stato sufficiente a Spalletti per far passare la propria idea di fronte a un ostacolo così alto. Luciano deve ridare un’identità alla squadra, e i tempi sono stretti".
Pecchia si lascia andare a qualche consiglio per la squadra giallorossa: "Il Real si può battere con la velocità di Salah, Perotti ed El Shaarawy per esempio. La forza di Dzeko e la classe di Pjanic. E con l’attenzione in difesa. In questo momento per la Roma sono più importanti i singoli del collettivo perché l’allenatore è arrivato da poco. Bisogna togliere la palla al Madrid, e fare attenzione a quando la si perde".
Infine l'allenatore si sofferma su un dato importante: "Il Real è abituato a giocare certe partite, è animale molto europeo, mentre la Roma avrà sicuramente nella testa le sconfitte col Barça e col Bayern di un anno fa. Risultati che possono pesare psicologicamente, ma Spalletti è la persona giusta per lavorare sulla testa dei giocatori. Io l’ho avuto alla Samp e ho il ricordo di un allenatore davvero preparato".
FONTE: Goal.com
lunedì 24 agosto 2015
Fabio PECCHIA
Nasce a Formia, in provincia di Latina, il 24 agosto 1973; dopo due ottime stagioni all’Avellino, è ceduto, nell’estate del 1993, al Napoli dove disputa quattro stagioni ad altissimo livello, tanto da guadagnarsi le attenzioni della Juventus. Lippi, che ha avuto Fabio a Napoli, ritiene che sia un giocatore fondamentale per far rifiatare Zidane e, così, Pecchia approda in riva al Po, nell’estate del 1997. Purtroppo per lui, però, la stagione non è fortunata: Zizou è in pratica sempre presente in campo e la società bianconera acquista Edgar Davids, chiudendo, in sostanza, le porte del campo all’ex giocatore del Napoli. Pecchia scende in campo solamente trentasette volte, ma ha la fortuna e la bravura di realizzare un goal a Empoli, che risulterà fondamentale per la conquista dello scudetto. Al termine di quella stagione, è ceduto alla Sampdoria e inizia un lungo girovagare per l’Italia: Torino, Napoli, Bologna, Como, ancora Bologna, Siena e di nuovo nel capoluogo emiliano, sempre disputando campionati da protagonista.
MARCO MANASSERO, “HURRÀ JUVENTUS” GIUGNO 1997
Certo che Fabio Pecchia è un nuovo acquisto per la Juventus, ma quando si incontreranno, lui e Lippi, a Torino, la sensazione non sarà certo quella che si prova quando due persone si vedono per la prima volta. No, i due si stimano, si conoscono bene, al punto che fu proprio Marcello Lippi a fare esordire il centrocampista in Serie A con la maglia del Napoli. Era il 29 agosto del 1993, e per Pecchia cominciava una straordinaria avventura che lo avrebbe portato a vincere il Campionato d’Europa con l’Under 21 e a diventare il capitano del Napoli e uno dei simboli della squadra. I tifosi partenopei, naturalmente, già lo rimpiangono, quelli bianconeri, già si fregano le mani, confortati anche dal fatto che l’altro “azzurro” che lo ha preceduto a Torino, Ciro Ferrara, ha dato e continue garanzie di affidabilità e di impegno.
«Napoli è un posto eccezionale, una città stupenda – spiega Pecchia – ma anche un luogo che ti aiuta a crescere. Non potrò mai dimenticare i quattro anni trascorsi in questa città. Adesso mi sento più forte, più maturo, pronto per la Juve. Perché può giocare dovunque, uno che è stato a Napoli, è pronto a tutto». E sul fatto che Pecchia sia un giocatore affidabile nessuno nutre dei dubbi.
A cominciare da Marcello Lippi che sa di avere a disposizione un giocatore completo, che può giocare, nonostante il suo piede preferito sia il destro, su entrambe le fasce. Molto abile nelle verticalizzazioni, è molto veloce palla al piede e questo gli consente di ribaltare efficacemente il gioco rendendosi costantemente pericoloso in chiave offensiva. In questi anni ha confermato di essere un professionista serissimo e un trascinatore, proprio come quelli che servono alla Juve di Lippi che fa del temperamento e della motivazione uno dei suoi punti di forza. Per dire: dopo la notizia del suo ingaggio da parte della Juve, il giovanotto non si è mica concesso una vacanza premio, macché: è salito in auto e ha percorso i 200 chilometri che separano casa sua, a Lenola, da Cerreto Sannita, dove ha lo studio il fisiatra De Nicola. Con lui ha stilato una tabella di lavoro per le vacanze: vuole presentarsi alla Juve nelle migliori condizioni possibili.
Al di là dell’aspetto sportivo, comunque, Pecchia è un uomo maturo e responsabile, certamente più di quanto i suoi ventiquattro anni potrebbero far pensare, forgiato anche dalle vicende personali: a tredici anni non esitò ad andarsene di casa per giocare nelle formazioni giovanili dell’Avellino: «Quella – ha sempre affermato –- fu certo l’esperienza umana più importante della mia vita. Il fatto di essere costretto a stare lontano dalla famiglia mi ha aiutato a maturare in fretta e a responsabilizzarmi».
Un atteggiamento che non si riflette solo nell’attività professionale, ma anche nella vita privata e nell’atteggiamento che ha nei confronti del mondo del calcio che lo vede impegnato attivamente come consigliere dell’Associazione Calciatori, il sindacato di cui fa parte anche Vialli. Nel tempo libero, poi, Pecchia si dedica con successo ai libri: è iscritto a Giurisprudenza, un argomento di conversazione in più con l’Avvocato per eccellenza, Gianni Agnelli. «Dove trovo il tempo per studiare? In ritiro, in viaggio, cerco di sfruttare ogni momento libero. Certo, è un sacrificio, ma dà grandi soddisfazioni. E poi sono convinto che la vita è una continua sfida per migliorarsi, guai a sentirsi arrivati, nemmeno quando ti compra la Juve, che pure è professionalmente il massimo, la squadra più prestigiosa al mondo. Sì, anche questo deve essere considerato un punto di partenza, non di arrivo».
La legge, il diritto, il calcio e l’amicizia: quella con l’ex compagno Fabio Cannavaro e quella, che sconfina nella riconoscenza, con Gino Corrado, talent scout avellinese che ne consigliò l’acquisto al Napoli.
FONTE: IlPalloneRacconta.BlogSpot.it
Fabio Pecchia, il vice allenatore più invidiato al mondo
giugno 10, 2015
“Io credo che il Napoli abbia in casa un grande allenatore. Mi riferisco a Fabio Pecchia, il vice di Benitez che stasera siederà in panchina per la squalifica dello spagnolo. Lo conosco bene, è una persona seria e corretta. Credetemi, diventerà davvero un numero uno”. Gigi Simoni conosce Fabio Pecchia da quasi vent’anni, precisamente da quando ne aveva fatto il fulcro e il leader del centrocampo del suo Napoli che, nel 1997, sfiorò la vittoria della Coppa Italia nella finale poi persa con il Vicenza di Francesco Guidolin. Parole che suonano profetiche, dopo che da qualche giorno è ufficiale la notizia che l’Avvocato, sarà il vice di Rafa Benitez anche al Real Madrid.
Come cambiare la tua vita con un click (titolo di un film di qualche anno fa), grazie al destino, ad un incontro, capace di indirizzare per sempre la carriera e la vita di un gran lavoratore, stimato professionista e fine conoscitore di calcio e di tutte le sue sfaccettature. Un uomo che ha trasferito la saggezza che lo contraddistingueva in campo, anche in panchina, al fianco di uno dei tecnici più innovativi al mondo, forse per questo mai fortunato nelle sue due esperienze italiane. Gigi Simoni aveva già ampiamente intuito le qualità di Fabio Pecchia già quando era stato un suo giocatore; su di lui, aveva scommesso fin dai tempi del Gubbio (dove però nel 2011 le cose non andarono come previsto), prima di prenderne addirittura il posto nel finale di stagione. Da Cottafava, Ciofani, Paonessa e Matronunzio, a Cristiano Ronaldo, Kroos, James Rodriguez e Bale, il passo può essere lunghissimo o durare il tempo di qualche ora di aereo.
L’esperienza di Napoli (da vice allenatore, dopo quella di calciatore) lo ha certamente maturato e migliorato dopo le infelici parentesi di Foggia, Gubbio e Latina. Preparato e puntiglioso nel lavoro quotidiano, Pecchia è ormai un tecnico dal profilo internazionale, abituato a svolgere il delicato compito di primo confidente dei giocatori, collante tra squadra e tecnico, responsabile di roboanti vittorie e rovinose sconfitte. Quanto conta per un club il ruolo del vice allenatore? Tanto, a giudicare da quanto, negli ultimi tempi, questa figura sia cambiata assumendo notevole importanza all’interno dello spogliatoio; non è sbagliato affermare che, la bravura di un allenatore, sta anche nel saper scegliere bene il proprio vice. Soprattutto per un tecnico straniero che arriva in Italia, circondarsi di un collaboratore che conosca l’ambiente e le dinamiche del nostro calcio, sembra diventata una prerogativa assoluta; a parte Luis Enrique e Rudi Garcia (curiosamente entrambi sulla panchina della Roma), gli ultimi stranieri ad aver allenato da noi hanno tutti espressamente scelto un vice italiano.
Da questo punto di vista tuttavia, l’esperienza di Pecchia con Benitez, rappresenta un’eccezione. Non era mai capitato che, una volta terminata l’esperienza in Italia, un vice seguisse il proprio capo allenatore anche all’estero; lo stesso Mourinho, uno dei precursori di questa tendenza, una volta lasciata l’Inter (dove aveva voluto con sé Beppe Baresi) per il Chelsea, è tornato a disporre del fidato Rui Faria. Segnale evidente di come la stima e l’affetto tra i due ex napoletani, sia andata oltre gli altalenanti risultati raccolti in questi ultimi due anni. Salutato Carlo Ancelotti, Florentino Perez ha deciso di puntare tutto sull’esperienza e il carisma di Rafa Benitez che, a sua volta, ha chiesto a Fabio Pecchia di aiutarlo a tenere unito uno spogliatoio dall’equilibrio instabile.
Lui, l’Avvocato, non poteva rifiutare: perché i treni passano, e un vice non è per sempre.
FONTE: MaiDireCalcio.com
Sport
Fabio Pecchia al Real. Il tecnico pontino vice di Benitez sulla panchina delle Merengues
L'ex allenatore del Latina, già secondo del tecnico spagnolo nelle ultime due stagioni al Napoli, sarà l'allenatore in seconda della squadra dieci volte campione d'Europa
Alessandro Tosques
04 giugno 2015 14:41
Da Formia fino a Madrid. Il salto è di quelli lunghi e vertiginosi. Fabio Pecchia sarà ancora il vice di Rafa Benitez, anche se non più sulla panchina del Napoli. Il tecnico pontino seguirà “Don Rafaè” nella sua nuova avventura alla guida delle Merengues, dopo il deludente quinto posto ottenuto con il Napoli.
Per Pecchia, nato a Formia il 24 agosto di 42 anni fa ma originario di Lenola, si tratterà di un’avventura importantissima per il proprio futuro da allenatore. Lui, che nel 2012 ha ottenuto il patentino di Prima Categoria, continuerà l’esperienza da secondo, forse l’ultima prima di provare a rilanciarsi come primo allenatore, dopo le infelici esperienze di Foggia, Gubbio e Latina, tutte e tre terminate con un esonero.
Amara fu proprio l’ultima esperienza, alla guida dei pontini, quando fu esonerato nell’aprile del 2013 con la squadra in finale di Coppa Italia, e terza in classifica. Quell’anno poi i pontini avrebbero conquistato la prima storica promozione in Serie B con Stefano Sanderra in panchina.
Ora incomincia la nuova avventura al Real, che cercherà il rilancio dopo l’eliminazione in semifinale di Champions patita contro la Juve, e il secondo posto nella Liga alle spalle degli acerrimi rivali del Barcellona.
FONTE: LatinaToday.it
NOTIZIE
La squalifica di Benitez da un'altra prospettiva: battesimo in panchina per Fabio Pecchia
Napoli-Cesena sarà la prima volta in panchina di Fabio Pecchia
15.05.2015 21:20 di Fabio Tarantino Twitter: @FabTarantino_19
La squalifica di Benitez da un'altra prospettiva: battesimo in panchina per Fabio Pecchia
Napoli-Cesena sarà la prima volta in panchina di Fabio Pecchia. L'ex centrocampista azzurro esordirà alla guida dei partenopei dopo due anni alle spalle di Rafa Benitez. La squalifica rimediata dallo spagnolo (respinto anche il ricorso, clicca qui) permetterà a Pecchia di vivere una notte da protagonista. Dopo le esperienze a Foggia, Gubbio e Latina, Pecchia romperà il ghiaccio anche in massima serie.
FONTE: TuttoNapoli.net
11 Maggio 2015
Campioni Sportivi
Fabio Pecchia
data di nascita: venerdì 24 agosto 1973 (42 anni fa)
Fabio Pecchia: Nato a Formia (in provincia di Latina), è un ex calciatore e ora allenatore, soprannominato "l'avvocato", perché ha la laurea in giurisprudenza. Inizia nelle giovanili dell'Avellino, diventando un titolare fisso della squadra campana nel 1992-1993 in serie C1.
La stagione seguente gioca subito, sempre da titolare, nella massima serie italiana nel Napoli di Lippi. Resta nella squadra del capoluogo partenopeo altre tre stagioni, divenendone il capitano e realizzando in totale 15 gol in 125 presenze.
In carriera indossa anche la maglia di Juve, Sampdoria, Torino, Bologna, Como, Siena, Ascoli, Foggia e Frosinone, vincendo uno scudetto, una Supercoppa italiana e una Coppa Italia di serie C.
Con i rossoneri del Foggia inizia la carriera d'allenatore come vice, passando poi al Gubbio. Contribuisce alla promozione in serie B del Latina. È il secondo di Rafael Benítez al Napoli, per due anni dal 21 giugno 2013, e poi al Real Madrid.
FONTE: Mondi.it
29/07/2014
Pecchia ex capitano azzurro e vice di Benitez. Napoli come il Liverpool
Fabio Pecchia sposato con Angela ha tre figlie (Sophie, Lucrezia e Ludovica).In un intervista al mattino parla della sua vita e di Benitez
Miki De Lucia per Positanonews
Di fare l'avvocato, ormai è chiaro, non ne ha alcuna intenzione?«Proprio no. Sono certo che i miei studi e le mie conoscenze legali mi aiuteranno comunque nella mia professione. Ma io ora voglio fare questo lavoro qui».
Come è la scuola di Rafa?«Interessante, intrigante,importante. Ma quando parla di Benitez si deve parlare di uno staff intero dove competenze e professionalità sono di altissimo livello»
.Lei è stato allenato da tantissimi allenatori: cosa ruberebbe ad ognuno di loro?«Avrei solo l'imbarazzo della scelta perché Spalletti, Lippi e Zeman sono stati tra coloro che mi hanno spinto a scegliere di fare questa vita».
La squadra che a suo avviso ha giocato il più bel calcio degli ultimi 20 anni? Il Liverpool di Benitez era uno spettacolo da vedersi per intensità e qualità del gioco. Era una macchina perfetta.Alcune sue partite dovrebbero essere studiate nelle scuole per allenatori».
Il Napoli a che punto è?«Stiamo lavorando bene per raggiungere quel livello nel minor tempo possibile».
Si rimprovera qualcosa nella sua carriera?«Dovevo avere più pazienza in certi momenti. Ed è quello che spesso consiglio ai miei giocatori per non fare i miei stessi errori».
Il più grande errore?«Quando arrivai alla Juventus dovevo capire che non era un disonore giocare poco avendo davanti Zidane,Deschamps e Davids.Invece, commisi lo sbaglio di chiedere di andar via nonostante avessi il mio spazio».
Cinque anni a Napoli:cosa ha detto a Benitez della città? «La passione dei tifosi è enorme e coinvolgente. Ti travolge in certi momenti, ma è sempre un valore aggiunto»
.E lui?«Che a Liverpool è la stessa cosa. Che anche lì si vive per il calcio e dunque non avrebbe avuto nessun problema».
Sarà il 4-2-3-1 il suo modulo da allenatore?«È bello, imprevedibile,molto innovativo. Mi ha affascinato dal primo momento.Penso proprio di sì». fonte.ilmattino
FONTE: PositanoNews.it
Ultime Notizie
NAPOLI, FABIO PECCHIA SU BENITEZ: “È IL MIGLIORE”
di Paolo Serra - 26 luglio 2014
Fabio Pecchia vice allenatore del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. In particolare ci sono alcuni spunti molto interessanti quando racconta di Rafa Benitez, e della sua metodologia di lavoro. L’ex calciatore del Napoli nonchè avvocato, voluto fortemente proprio dal presidente De Laurentiis per la sua cultura, è stato ritenuto si da subito l’uomo giusto da affiancare al tecnico spagnolo.
E’ un Fabio Pecchia a tutto campo, molto carico e voglioso di iniziare l’ennesima avventura come secondo di Benitez: “Benitez ha una cultura straordinaria del lavoro applicata al calcio. A me piace molto il suo modo di essere e di fare. Il lavoro di Rafa nel convincere i calciatori nelle trattative, è facilitato sicuramente da fatto di conoscere 4 – 5 lingue, il suo carisma è infallibile, chi lo ascolta si convince da solo”.
Poi Pecchia continua la sua intervista parlando anche di possibili obiettivi della stagione futura: “Dobbiamo partire dal presupposto che lo scorso campionato siamo finiti a 24 punti dalla Juve. Bisogna lavorare di più e meglio. Per il mercato non è obbligatorio che debba trattarsi di un nome eclatante. Sono arrivati Callejon e Mertens e nessuno li conosceva, poi si è visto cosa sono capaci di fare”.
FONTE: CalcioMercato.Napoli.it
DEDICATA A MARCELO BIELSA
25/03/2015 00:20
Con questa tesi Pecchia diventò allenatore: «Giocherò col 4-2-3-1. Questo è il discorso d’insediamento che farò»
“Allenare comunicando” questo il titolo della tesi con cui nel 2012 Fabio Pecchia ha ottenuto il patentino di Allenatore Professionista di Prima Categoria Uefa Pro. Ne pubblichiamo ampi stralci.
La premessa
"I momenti della mia vita nei quali sono cresciuto di più sono collegati agli insuccessi; i momenti della mia vita nei quali sono peggiorato sono collegati al successo. Il successo è deformante, rilassa, inganna, ci rende peggiori, ci aiuta ad innamorarci eccessivamente di noi stessi; al contrario, l'insuccesso è formativo, ci rende stabili, ci avvicina alle nostre convinzioni, ci fa ritornare ad essere coerenti. Sia chiaro che competiamo per vincere, ed io faccio questo lavoro perché voglio vincere quando competo ma se non distinguessi quello che è realmente formativo e quello che è secondario, commetterei un errore enorme". (Marcelo Bielsa)
Il suo primo esonero
«...questa notte ho sognato che mi esoneravano! Preveggenza? Sesto senso? Era un'evenienza che in quel momento davvero non mi aspettavo, nonostante il mio sembrava essere l'esonero più annunciato di tutti i campionati professionistici degli ultimi 20 anni; pagavo un inizio non proprio brillantissimo (per usare un eufemismo!): le prime 4 partite 4 sconfitte!»
«...mi hanno esonerato proprio quando pensavo di aver risalito la china insieme alla mia squadra; poco a poco, punto dopo punto, eravamo riusciti a restare ancora "vivi": in fondo ieri abbiamo perso al 93' e venivamo da 5 risultati utili consecutivi... ma al risveglio mi sono reso conto della triste realtà: mi hanno esonerato davvero! Non era un sogno: era la realtà; vorrei dire ancora la triste realtà, proprio un brusco e brutto risveglio. E allora: perché mi hanno esonerato?»
La sua esperienza di allenatore dopo l'esonero
«Ho sempre pensato (e adesso lo penso più che mai) che allenare una squadra fosse una cosa entusiasmante ma che, allo stesso tempo, fosse un lavoro con innumerevoli difficoltà, ricco di variabili impazzite. Tante volte però, durante la mia carriera da calciatore, ho ritenuto (sbagliando) che il mio allenatore del momento si stesse complicando da solo il proprio lavoro. Ma adesso, dopo l'esperienza vissuta in prima persona, posso affermare che, forse, la solitudine del ruolo, i carichi di tensione accumulati, gli svariati e differenti interlocutori da fronteggiare, possono far venir meno, in alcuni momenti della stagione, quella necessaria lucidità nel prendere delle decisioni: decisioni che invece, dall'esterno, sembrano semplici e a volte, addirittura ovvie e scontate».
L’incostanza
«Quanti sono i calciatori che partono benissimo e promettono ottimamente da adolescenti per poi perdersi durante la carriera e venir meno alle grandi aspettative riposte in loro?»
«Perché alcuni atleti pur rimanendo nello stesso contesto (società, squadra, città) rendono di più con alcuni allenatori che con altri?»
L’importanza della comunicazione
«Per l'allenatore è necessario conoscere i principi che la regolano, perché deve essere consapevole che il rendimento di un atleta dipende spesso dalla comunicazione verbale (quanto e cosa gli viene detto) e da quella non verbale (come ci si comporta nei suoi confronti)».
«Quindi l'allenatore è (e deve essere) innanzitutto un comunicatore, inteso come colui che mette in comune, fa condividere tanti singoli egoismi e li plasma in una squadra! Ecco perché allora mi viene da dire che allenare significa comunicare, dove per comunicazione non s’intende semplicementeparlare, ma si presuppone necessariamente una relazione e quindi uno scambio»
«Ma non basta: l’allenatore, oltre a un’efficace comunicazione, deve avere infatti anche una spiccata capacità di ascolto che gli permetta di cogliere i feed-back che quotidianamente la squadra gli lancia, sia per capire in pieno ciò che gli sta comunicando sia soprattutto per verificare se la sua comunicazione è stata efficace»
«Quando un allenatore comunica efficacemente, accresce la sua leadership, perché crea un ordine nella "testa" dell'atleta; e quanto più la leadership aumenta tanto più facile è guidare una squadra. La comunicazione è il mezzo principale che fa nascere un'emozione piuttosto che un'altra»
Episodi della sua carriera di calciatore
«Un giorno, prima di entrare in campo per l'allenamento, l'allenatore ci chiese di rimanere nello spogliatoio; era un momento delicato della stagione e la domenica avremmo dovuto incontrare una squadra che lottava per lo scudetto. Dopo qualche minuto di attesa, tra battute e risate, da lontano ho sentito zampettare un animale (ho pensato subito ad un cane, forse perché ne ho la fobia). Ed i miei timori trovarono immediata conferma: il nostro allenatore era entrato con un Rottweiler nello spogliatoio e, senza profferire parola, lasciò che l'animale ringhiasse (anche abbastanza arrabbiato!) per qualche attimo verso di noi. Il suo messaggio era chiaro: la domenica avremmo dovuto avere lo stesso atteggiamento del nostro ospite; scendemmo in campo e iniziammo l'allenamento».
«La determinazione e la convinzione dell'allenatore si trasmette "quasi per osmosi" ai suoi calciatori; a volte tale convinzione (ovviamente orientata all'ottimismo) sembra rasentare la pazzia ma è proprio quando "l'impossibile diventa possibile" che nasce la forza per superare i nostri limiti. Per questo non potrò mai dimenticare una straordinaria notte allo Stadio S. Paolo di Napoli: ormai sono passati tanti anni ma sento ancora il brivido della folla sulla mia pelle e l'emozione di aver vissuto quel giorno una serata speciale: "Era una partita in notturna contro la squadra di Zeman; il primo tempo si concluse con noi sotto di due reti e "soddisfatti" del risultato, il passivo, infatti, poteva essere molto più pesante: avevamo preso una "bambola" mai vista. Nel lungo (che in quel momento mi sembrava lunghissimo) sottopassaggio che dal campo ci conduceva negli spogliatoi continuavo a pensare alle numerose occasioni da gol degli avversari e soprattutto mi facevo tante domande...Nel frattempo ero finalmente arrivato nello spogliatoio: mi sedetti sconsolato al mio posto e guardai il resto della squadra: teste basse e nessuno che provava ad aprire bocca un po' per rabbia, un po' per delusione ma, soprattutto, perché avevamo bisogno di recuperare fiato, eravamo in apnea. Dopo aver bevuto un bicchiere di tè caldo entrò il mister e pensai: "ora ci massacra" e invece, senza dare alcuna indicazione tecnico/tattica, ci disse: "dai dai giovanotti, adesso torniamo su e vinciamo 3 a 2!!" " Sicuro! Sicuro!"...Il vento evidentemente era cambiato, ma a dare forza alla nostra spinta, oltre al calore di un San Paolo infuocato ed entusiasta, c'era appunto la possibilità di materializzare la "profezia" del nostro istrionico tecnico. Fu così che negli ultimissimi minuti vincemmo quell’incredibile partita»
«Ero un ragazzo di poco più di vent'anni, con più capelli che muscoli ma con una determinazione smisurata che mi aveva portato ad andare via da casa ad appena dodici anni. Ero arrivato al Napoli, dopo un discreto campionato di C con l'Avellino, ma mai avrei potuto immaginare che l'allenatore del Napoli, dopo solo poche giornate di campionato, riponesse in me tutta la sua fiducia facendomi diventare un titolare inamovibile e, di fatto, un calciatore di serie A! Eravamo alla vigilia della terza giornata di campionato, le prime due partite le avevamo perse e quel campionato non prometteva niente di buono per la nostra squadra; alla ripresa degli allenamenti, l'allenatore raduna al centro del campo i tre calciatori più giovanidella squadra: Fabio Cannavaro Giovanni Bia ed il sottoscritto per parlare con noi....Con serena fermezza ci disse: "ragazzi ora tocca a voi, conoscete il momento, datevi da fare ma sappiate semplicemente che io ho grande fiducia in voi !!!!" in quel preciso momento incrociai il suo sguardo e lessi chiaramente nei suoi occhi la voglia di giocarsi le sue probabilmente ultime carte come allenatore del Napoli affidandosi a tre giovani come noi. Le sue parole, la sua mimica, il suo sguardo mi diedero una carica impressionante per affrontare sul campo tutti i "mostri sacri" di quel tempo. Credo che non lo deludemmo e, da quel momento, mi sentii pronto per affrontare qualunque sfida calcistica».
Il suo profilo da allenatore
«Sono sicuro che, da adesso in poi, quando preparerò una partita già dal primo giorno della settimana, parlando alla squadra, farò grande attenzione a dare istruzioni più positive che negative e, pertanto, al mio difensore centrale che affronta un attaccante forte fisicamente e molto bravo di testa con la sua squadra che puntualmente lo cerca per andare sulla spizzata, invece di rimarcare “non andare a duello” gli ripeterò “lascialo saltare e mantieni la linea difensiva”; oppure, affrontando una squadra disposta con il 4.3.1.2 contro il nostro 4.2.3.1, per attuare la mia idea di calcio che è di giocare sempre dal basso al portiere gli dirò: “la prima uscita è sui terzini” anziché “non giocare con i difensori centrali”».
«Il nostro punto di riferimento come sempre deve essere la palla; e, come vi ho sempre detto, quando la palla è dell'avversario tutti lavoriamo per andarcela a prendere, ma quando è nostra tutti pronti per andargli a far male, quindi: portiere, quando recuperi palla la prima giocata è sul terzino; difesa aperta, dobbiamo arrivare prima possibile sui terzini che devono essere sempre molto larghi ed alzarsi solo quando ricevono palla (per non togliersi spazio e tempo), quasi sempre saranno pressati dalle mezzali che arriveranno con un tempo che ci permetterà di trovare le nostre giocate. Terzini sempre in sovrapposizione pronti a creare superiorità numerica».
L’ipotetico discorso di insediamento sulla prossima panchina
«È ovvio che nel calcio ci sono due fasi di gioco, quella di possesso e quella di non possesso; la palla o è nostra o è dell'avversario. Quando ce l'abbiamo noi dobbiamo gestirla e non perderla facilmente, gli avversari devono far fatica a recuperarla; quando la perdiamo, chi la perde o il più vicino va in pressione feroce sul portatore e gli altri vanno sugli appoggi. Se però non siamo messi bene (nel senso che non ci sono le distanze opportune) dobbiamo recuperare le posizioni e ritornare a 3000 all'ora sotto la linea della palla. Predisposizione mentale da parte di tutti a partecipare alle due fasi. Su questa base costruiremo il nostro progetto tattico di squadra. Voglio giocare con un 4.2.3.1 perché è un modulo propositivo (fase possesso), copre bene il campo e puoi affrontare qualsiasi modulo senza fare grossi cambiamenti (fase di non possesso).
Il portiere non deve essere un corpo estraneo alla squadra, può essere il primo regista e nella fase di non possesso la sua posizione si deve integrare con quella della linea difensiva; deve essere abile e pronto a leggere la situazione appena recupera palla, per giocare velocemente con il compagno libero e non dare il tempo agli avversari di risistemarsi.
Obiettivo è creare superiorità con gestione della palla, e ricerca della profondità; grande personalità e convinzione di giocare la palla dal basso utilizzando anche il portiere. Dai terzini (mi piace continuare a chiamarli così...) voglio grande partecipazione alla fase offensiva Voler giocare sempre la palla, ma cambiando alcune combinazioni in relazione al tipo di disposizione degli avversari. Voglio vincere giocando, cercando di imporre sempre il nostro gioco; è il massimo vedere la mia squadra giocare con disinvoltura e personalità, su ogni campo e contro chiunque avversario».
Considerazioni conclusive sul ruolo dell'allenatore
«Ho la convinzione che la scelta di una giusta comunicazione possa dare quel “quid pluris” per vincere (intendo raggiungimento dell'obiettivo), aiutando il calciatore a sfruttare tutte le risorse cheha dentro di sé. Per vincere, infatti, non è detto che bisogna avere una differenza di valore notevole rispetto all'avversario. In un contesto sempre più attento ad ogni dettaglio, con figure sempre più specifiche e specialistiche in ogni ruolo, forse proprio l'esplorazione di zone ancora “grigie”, potrebbe offrire ad un allenatore quel qualcosa in più, a livello di gestione delle risorse, per raggiungere l'obiettivo fissato con la propria società. Il nostro ruolo, però, non deve essere legato solo al risultato immediato: è chiaro che vincere le partite ed i campionati sia l'aspetto più appariscente per qualificare un allenatore come “vincente”; ma vincere vuol dire anche riuscire a creare, sviluppare le doti di un campione o di tanti “potenziali” campioni. Per questo noi allenatori abbiamo l’obbligo di comunicare loro traguardi precisi, affinché abbiano ben chiaro l’obiettivo: migliorarsi ogni giorno, in ogni allenamento, curando tanto l'allenamento “visibile” quanto quello “invisibile” e siamo noi allenatori a dover essere capaci di guidarli in questo percorso, sia individuale che di squadra e solo così potremo essere sicuri di vincere la nostra “sfida” più difficile: rendere compatibile il successo della squadra con il miglioramento costante di ogni singolo calciatore».
Fabio Pecchia
FONTE: IlNapolista.it
2015 17 Mar
I WANT YOU, DON FABIO
Una pazza idea si fa strada in uno dei nostri fondatori. Vuole Don Fabio dopo Don Rafé. Non Capello, però
di Alessandro De Simone
Succede nelle migliori famiglie, chiamate Barcellona, Real Madrid, Manchester United, Bayern Monaco. Trovare la soluzione all’addio di un grande allenatore in casa. Adesso lo potrebbe fare anche il Napoli, con un suo pupillo, un giocatore che ha amato la squadra e la città e che è tornato a casa appena gli è stata presentata l’occasione.
Sì, parliamo proprio di Fabio Pecchia, detentore del patentino per allenare in serie A e da due anni scudiero inseparabile di Rafa Benitez sulla panchina azzurra.
Pochissima esperienza precedente, anche se la Coppa Italia di Serie C del Latina nella stagione 2012/13 è tutta farina del suo sacco. Esonerato mentre la squadra era terza in classifica e dopo avere vinto, in trasferta, la finale d’andata, Pecchia è stato vittima della peggiore abitudine del calcio italiano, quella smania dei presidenti di cacciare gli allenatori che non fanno il Triplete nelle prime otto partite della stagione.
Meglio così, come si suole dire si chiude una porta, si apre un portone. Per l’Avvocato Pecchia si è materializzata un’occasione unica: due anni a stretto contatto con uno degli allenatori che ha vinto di più in attività e con un sistema di gioco e una mentalità internazionale.
Rispetto a Rafa, Pecchia ha una maggiore flessibilità tattica. Amante del 4-3-3 di zemaniana memoria, già prima di venire a Napoli aveva testato personalmente le potenzialità del 4-2-3-1, modulo ostico ma di grande efficacia nel momento in cui i giocatori lo abbracciano senza pregiudizi. Cosa difficilissima nella catenacciara Italia, ma è quello il calcio che interessa al Napoli? Il Presidente vuole altri orizzonti per gli azzurri, quelli europei, ragione per cui è ben soddisfatto di una stagione che ha già visto un trofeo che è anche stato uno spot a livello mondiale, la Supercoppa Italiana, e un cammino in Europa League che ha in parte attenuato la delusione dell’esclusione dalla Champions.
In attesa di conoscere le decisioni di Benitez, diviso tra la famiglia a Liverpool, ipotesi al momento che appare complicata, e un’ipotetica offerta da parte del Manchester City, che di conseguenza libererebbe un altro tecnico di grande valore come Pellegrini, che non ha escluso l’ipotesi di trasferirsi sul golfo più bello del mondo se arrivasse un’offerta.
Brendan Rodgers sta portando il Liverpool a un passo dalla Champions, nonostante una stagione difficile e un Balotelli disastroso su cui tanto aveva investito. Quindi Rafa sta ancora pensando, le alternative sarebbero in linea con il budget che già viene stanziato per lui, tra Pellegrini, Spalletti, Bielsa, Klopp. Tutti grandi nomi dal profilo internazionale.
Ma pensiamoci un attimo: Fabio Pecchia in panchina, uno stipendio oltretutto poco impegnativo che potrebbe portare all’ingaggio di un top player con quello che si risparmia, e una continuità di gioco che il Napoli ha avuto con Mazzarri, ma che ha portato solo a una Coppa Italia in quattro anni e mezzo. Con Benitez due trofei in un anno e mezzo. Poi si vedrà.
Ma io a Don Fabio un pensiero lo farei. Meglio dopo un altro anno di Don Rafè. Ma un pensiero…
FONTE: ExtraNapoli.it
NO AL DOPING, FABIO PECCHIA (VICE ALLENATORE SSC NAPOLI) OSPITE DELL’ISTITUTO TELESI@
REDAZIONE · 4 GIUGNO 2014
Foto archivio Tutto Calcio Napoli
Presso il Centro Congressi delle Terme, organizzato dall’IIS Telesi@, si è tenuta una lezione sul tema della legalità nel mondo dello sport “Doping out” con la partecipazione del responsabile dello staff medico del Napoli Calcio Alfonso De Nicola e del vice allenatore del Napoli Fabio Pecchia. Sono intervenuti l’assessore allo Sport del Comune di Telese Terme Francesco Bozzi e la dirigente Domenica Di Sorbo. Ha moderato i lavori il giornalista Billy Nuzzolillo.
Nella sua introduzione l’assessore Bozzi, dopo aver portato alla platea di circa 600 studenti i saluti del sindaco Pasquale Carofano e dell’Amministrazione comunale, si è soffermato sul valore dello sport che offre ai ragazzi la possibilità di una crescita e di un confronto che si rileva fondamentale nel percorso di vita di ognuno ma solo quando è praticato in maniera leale perché – ha sottolineato l’Assessore – “il sorriso di una vittoria conquistata con l’inganno oscura ingiustamente la gioia di chi ha invece gareggiato con lealtà ed onestà”. Pertanto bisogna levare forte la voce contro ogni forma di doping.
Grande l’interesse dimostrato dagli studenti su questo tema che purtroppo negli anni ha visto coinvolti tanti atleti di diversi sport e particolarmente apprezzata è stata la relazione del dottor De Nicola supportata da slides molto dettagliate.
Nel suo intervento Fabio Pecchia ha posto l’accento sul rapporto sport – scuola, un legame forte che lui stesso ha rispettato riuscendo a laurearsi nonostante i tanti impegni di calciatore professionista. Gli studenti hanno interagito con i due ospiti che hanno così avuto modo di illustrare altri aspetti della tematica oggetto dell’incontro.
FONTE: CorriereSannita.it
GLI EROI BIANCONERI
Gli eroi in bianconero: Fabio PECCHIA
Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
24.08.2013 10:25 di Stefano Bedeschi
Nasce a Formia, in provincia di Latina, il 24 Agosto 1973; dopo due ottime stagioni all’Avellino, viene ceduto, nell’estate del 1993, al Napoli dove disputa quattro stagioni ad altissimo livello, tanto da guadagnarsi le attenzioni della Juventus.
«A sei anni», racconta, «mio padre mi ha iscritto presso la scuola di calcio di Lenola, il mio paese. A dodici anni, il talent-scout Gino Corrado, mi ha portato ad Avellino, lontano dalla famiglia e dagli amici; è iniziata, per me, una vita di responsabilità, senza certezze. Solo uno su mille riesce a diventare qualcuno; io sono stato molto fortunato».
Lippi, che ha avuto Fabio a Napoli, ritiene che sia un giocatore fondamentale per far rifiatare Zidane e, così, Pecchia approda in riva al Po, nell’estate del 1997. Purtroppo per lui, però, la stagione non è fortunata; “Zizou” è praticamente sempre presente in campo e la società bianconera acquista Edgar Davids, chiudendo, praticamente, le porte del campo all’ex giocatore del Napoli.
Peccato, perché Fabio è un ottimo giocatore abile a giostrare su entrambe le fasce, nonostante sia il destro il suo piede preferito. Molto abile nelle verticalizzazioni, è molto veloce con la palla al piede e questo gli consente di ribaltare efficacemente il gioco, rendendosi molto pericoloso in fase offensiva.
Pecchia scende in campo solamente 37 volte, ma ha la fortuna e la bravura di realizzare un goal ad Empoli, che risulterà fondamentale per la conquista dello scudetto.
Al termine di quella stagione, viene ceduto alla Sampdoria ed inizia un lungo girovagare per l’Italia: Torino, Napoli, Bologna, Como, ancora Bologna, Siena e di nuovo nel capoluogo emiliano, sempre disputando campionati da protagonista.
FONTE: TuttoJuve.com
RUBRICHE
La storia siete voi: L'Avvocato Fabio Pecchia
E' il nuovo secondo di Benitez ma non è nuovo alla piazza. L'Avvocato saprà farsi valere anche in questa nuova veste
26.06.2013 21:00 di Leonardo Ciccarelli Twitter: @leocicco
Prima “Il Professorino”, poi “L’Avvocato”, una cosa è certa: Fabio Pecchia è una persona di cui ci si può fidare.
Nasce in una torrida estate degli anni ’70 in uno splendido paese di mare come Formia e capisce fin da subito che il pallone sarà la sua vita ma da personaggio pragmatico qual è non riesce a dedicare tutto se stesso alla causa perché ritiene fondamentale per un calciatore anche la propria formazione personale, la propria formazione culturale.
A 12 anni lascia la famiglia e si trasferisce in Campania, destinazione Avellino, dove muove i primi passi seri verso quel sogno chiamato professionismo. Esordisce nella stagione ‘91/’92 con la maglia dei lupetti in Serie B e si ripete l’anno successivo dopo la retrocessione in C1 ma le doti del centrocampista sono cristalline ed allora il Napoli di Lippi investe su di lui. Il cartellino in realtà è acquistato dal Parma che lo cede immediatamente alla società di Ferlaino.
A 20 anni è il perno del centrocampo del Napoli in Serie A, l’allora emergente Marcello Lippi vede in lui il perfetto calciatore per esprimere al meglio il suo credo tattico fatto di verticalizzazioni e gioco veloce. Fabio Pecchia comprende perfettamente questo modulo e così grazie alla sua visione di gioco ed alla sua duttilità tattica si impone come uno dei talenti più splendenti del panorama calcistico italiano.
Sono anni difficili quelli, con un Napoli che riesce ad andare avanti solo grazie alle intuizioni della dirigenza ed ai sacrifici della squadra. 4 anni a Napoli, 125 presenze prima del sacrificio: Fabio Pecchia va alla Juventus per 10 miliardi di lire.
Un solo anno in bianconero, 21 presenze, 1 goal ma tanti trofei: Supercoppa italiana e Scudetto, nel mezzo dell’avventura c’è anche la vittoria dell’Europeo U21 con l’Italia di Cesare Maldini ed una squadra irripetibile: Buffon, Nesta, Totti, Panucci, Cannavaro.
Dopo l’esperienza bianconera comincia il suo lungo peregrinare per il Bel Paese, che comprende un altro ritorno a Napoli, ma che vede anche Bologna, Como, Siena, Ascoli , Frosinone e Foggia. Si ritira proprio quando vestiva la maglia rossonera e diviene il vice allenatore di Ugolotti.
Il Professorino non ha mai abbandonato l’altra sua passione però, lo studio. Negli anni dell’università la mattina andava a seguire i corsi di giurisprudenza alla Federico II, a Spaccanapoli ed a Mezzocannone. Nel 2007 la Corte d’Appello di Bologna gli ha rilasciato il permesso per l’accesso alla professione forense facendo di lui un avvocato a tutti gli effetti.
Dopo l’esperienza a Foggia bazzica gli studi di Sky come commentatore ma il campo gli manca ed allora accetta prima la sfida del Gubbio dei miracoli di Gigi Simoni e poi va al Latina dove, soprattutto grazie a lui, conquista il terzo posto in campionato e la vittoria della Coppa Italia di Serie C. Pecchia è stato esonerato dal Latina ma le motivazioni non sono pervenute.
Ora la storia che stiamo scrivendo è un work in progress. Pecchia ha abbracciato per la terza volta la causa Napoli e con un “Sono onorato” ha liquidato l’avvicinamento al ruolo di vice allenatore di Rafa Benitez, un uomo che conosce perfettamente perché da tempo ne segue le orme.
Personaggi molto simili, dediti al lavoro ed allo studio, che vedono il calcio in maniera molto simile pur parlando due lingue diverse. Di lui parlano bene allenatori come Zeman, Boskov e Lippi. Di lui parla bene anche Rafa Benitez. Una persona per bene l’avvocato e Napoli ha un estremo bisogno di questi personaggi: chi ama non dimentica, grazie di tutto Avvocà e grazie per tutto quello che farai in queste nuove vesti.
FONTE: TuttoNapoli.net
23/06/2013
CHI È PECCHIA – Il secondo di Benitez che è già entrato nel cuore dei napoletani
Sarà il secondo di Rafa Benitez e lo spagnolo avrà ovviamente puntati su di se tutti i riflettori.
Ma poco importa, perchè per Fabio Pecchia la possibilità azzurra è un treno da prendere al volo.
Farà l’intermediario tra i giocatori e il tecnico di Madrid, la spola tra lo spogliatoio e il campo, l’elemento partenopeo in un coaching staff tutto a forti tinte giallo e rosse, i colori della Spagna.
IL CALCIATORE – Fabio Pecchia nasce a Formia, nel 1974, e a 12 anni ha già a che fare col calcio che conta. Entra nelle giovanili dell’Avellino, con cui fa tutta la trafila delle giovanili, fino all’esordio in prima squadra nel 1991. Con i lupi resterà fino al ’93 quando per lui si apriranno le porte della Serie A, prima con l’acquisizione del suo cartellino da parte del Parma, poi trasferito a Napoli.
Con la maglia azzurra arriva la sua consacrazione: centrocampista tecnico e dinamico, Pecchia diventerà uno dei punti fermi della squadra allora allenata da Lippi, e anche dopo l’addio del tecnico di Viareggio resterà un giocatore imprescindibile per gli azzurri, tanto da diventarne anche capitano, acclamato dal popolo del San Paolo.
Ritroverà Lippi alla Juventus, quando arriverà in bianconero nel 1997, ma a Torino non metterà mai in mostra le sue doti con continuità: comincia allora un lungo viaggio in tutta la penisola, tra Sampdoria, Torino, Bologna, Siena ed anche un ritorno al Napoli nella stagione della retrocessione azzurra in B 2000-2001.
Gli ultimi anni sul campo, li passerà nelle serie minori, tra serie e C, con Ascoli, Foggia e Frosinone.
L’ALLENATORE – Con le scarpe al chiodo, la carriera di Pecchia non si ferma neanche un attimo. E riparte proprio da Foggia, l’ultima squadra che lo aveva visto in campo e che adesso lo accoglie come vice, dietro Antonio Porta.
L’anno successivo si spalancano le porte della B, investito del ruolo di capo allenatore al Gubbio, ma, complice un avvio deludente, resterà in carica solo fino ad ottobre.
La svolta arriva nel 2012 a Latina dove riesce in una cavalcata quasi sempre vincente in un girone di Lega Pro di altissimo livello.
Nello stupore generale verrà esonerato ad Aprile, con la squadra terza in classifica.
Il Latina ha poi guadagnato la Serie B tramite i Playoff, e gran merito di questo risultato è stato attribuito all’ormai ex allenatore.
Mai domo, Pecchia porta avanti la sua formazione, e avendo conseguito a Coverciano il titolo di allenatore di Prima Categoria UEFA Pro lo scorso Luglio, è pronto a sedersi su una panchina della massima serie.
Da qui, l’offerta del Napoli, irrinunciabile ed irripetibile.
Sarà il secondo, ma un secondo con un ruolo importantissimo, per lui che conosce già il calore dei tifosi e la voglia di vincere di tutto l’ambiente azzurro.
G.A.
FONTE: NapoliCalcioLive.com
Ufficiale: Fabio Pecchia vice di Benitez al Napoli
L'annuncio attraverso l'account sui twitter del club
22 GIUGNO 2013 15:39 di Maurizio De Santis
"Sarà il vice di #Benitez e per lui si tratta di un ritorno a casa: bentornato Fabio #Pecchia #SSCNapoli". E' che questo messaggio pubblicato attraverso il proprio account ufficiale su Twitter che il Napoli ha ufficializzato l'arrivo di Fabio Pecchia. L'ex azzurro sarà il vice di Rafa Benitez. "Mi piace come persona, è educato, colto e parla le lingue", aveva detto di lui poche settimane fa il presidente, De Laurentiis. Si tratta di un ritorno a casa per Pecchia che da calciatore ha vestito la casacca dei partenopei dal 1993 al 1997 e nella stagione 2000-2001. "L’avvocato", dopo aver appeso le scarpette al chiodo dopo una carriera in cui ha indossato la casacca di numerosi club, nel 2009 ha intrapreso la carriera di allenatore sedendosi sulle panchine di Foggia, Gubbio e Latina. Un gradito ritorno, con leggero ritardo rispetto alle intenzioni della dirigenza: era stato vicino al Napoli già due stagioni fa, Bigon voleva affidargli la panchina della Primavera.
FONTE: Calcio.FanPage.it
Napoli e Pecchia, il ritorno?
1 GIU 2013 - 15:28
All’ombra del Vesuvio, potrebbe far ritorno uno che ne sa e come di “napoletanità”, stiamo parlando di Fabio Pecchia.
Nato a Formia ma originario di Lenola, all’età di dodici anni entra nelle giovanili dell’ Avellino, per esordire in prima squadra nella stagione 1991/1992 nella serie cadetta. Dopo due stagioni tra serie C1 e B all’ Avellino, passa direttamente in Serie A; comprato inizialmente dal Parma, il suo cartellino viene ceduto al Napoli allenato da Lippi, il quale lo schiera come titolare, debuttando in Serie A il 29 agosto 1993 nella sconfitta casalinga della prima giornata di campionato contro la Sampdoria per 2-1. Realizza 4 gol in 33 partite, tra cui quello nella sconfitta in trasferta a Milano per 2-1 del 21 novembre 1993 contro il Milan di Maldini e Capello che al termine della stagione avrebbe vinto lo scudetto, dando un consistente aiuto alla squadra per la qualificazione in Coppa UEFA. Fabio Pecchia gioca ancora nel Napoli per altre tre stagioni, diventando anche capitano e disputando una finale di Coppa italia contro il Vicenza, segnando anche un gol all’andata. Il Napoli otterrà dei buoni piazzamenti in campionato e per la squadra partenopea Pecchia collezionerà in totale 125 presenze e 15 reti.
In quel periodo farà parte della Nazionale Under-21, allenata da Cesare Maldini, con la quale vincerà gli Europei del 1996 e parteciperà ai Giochi olimpici di Atlanta nello stesso anno.
Nella stagione 1997-1998 passa alla Juventus per 10 miliardi di lire, dove ritrova Marcello Lippi e colleziona 21 presenze e un gol, segnato contro l’ Empoli in Juventus-Empoli (1-0); con la squadra vince lo scudetto.
Sarà poi ceduto prima in compartecipazione, in seguito a titolo definitivo, ad altre squadre. Giocherà rispettivamente con le squadre della Sampdoria (1998-1999), del Torino (1999-2000) e, nuovamente, del Napoli, nell’annata in cui subisce la retrocessione.
Gli ultimi anni lo vedono indossare le maglie del Frosinone e del Foggia, dove chiuderà la carriera nel 2009 e si propone come tecnico dei pugliesi, affiancando poi come vice il nuovo tecnico Antonio Porta.Il 18 giugno 2011 viene annunciato come nuovo allenatore del Gubbio in Serie B. Pecchia viene esonerato il 16 ottobre seguente a causa del pessimo inizio di campionato con soli 7 punti in classifica in 10 partite tra cui una sola vittoria, quattro pareggi e cinque sconfitte. Nel giugno 2012 diventa allenatore del Latina, in Prima Divisione ove l’8 aprile 2013 alla luce dei risultati negativi che stava conseguendo la squadra è stato esonerato.
Ora Fabio Pecchia potrebbe ricoprire un grosso incarico, quello di vice di un top coach, Rafa Benitez, al quale potrebbe trasferire quel pò di napoletanità acquisita negli anni trascorsi in azzurro.
Gaetano Brancaccio
FONTE: SpazioNapoli.it
NAPOLI 2013/2014, FABIO PECCHIA VICE-ALLENATORE CON BENITEZ AL NAPOLI?
di Massimo Esposito - 31 maggio 2013
Secondo quanto riporta Sky Sport, il Napoli starebbe pensando a Fabio Pecchia per il ruolo di vice-allenatore degli azzurri. L’ex centrocampista partenopeo sarebbe l’uomo scelto da De Laurentiis per affiancare Rafael Benitez nella costruzione del nuovo Napoli.
Pecchia consentirebbe di facilitare il nuovo approccio di Benitez con il calcio italiano, anche perché non sarebbe il suo esordio alla conduzione tecnica di una squadra. Già tre le esperienze maturate sul campo, prima a Foggia, in qualità proprio di vice-allenatore, poi a Gubbio e Latina.
Nato a Formia, l’esordio calcistico (a soli 18 anni) è nelle fila dell’Avellino. Con la squadra irpina 33 presenze ed un gol. La consacrazione avverrà, però, nelle fila del Napoli post Maradona, con 125 presenze e 15 gol. Quel Napoli perse la Finale di Coppa Italia contro il Vicenza ai tempi supplementari. Da lì, praticamente, iniziò il declino azzurro al quale, in parte, prese parte proprio Fabio Pecchia che, dopo qualche stagione in giro per il Bel Paese, tornò a Napoli nell’amaro 2000/2001.
FONTE: CalcioMercato.Napoli.it
Latina, Facci: “Esonero Pecchia voluto dalla proprietà”
Pubblicato il 8 aprile 2013
di Filippo Gherardi
La settimana di Lega Pro, e quella di Prima Divisione più in particolare, si apre con la notizia, arrivata nella tarda mattinata di oggi, dell’esonero di Fabio Pecchia dal ruolo di allenatore del Latina. Decisivi, per le sorti dell’ex giocatore di Juventus, Napoli e Bologna, i pessimi risultati ottenuti nelle ultime settimane, con i nerazzurri pontini capaci di raccogliere appena due punti nelle ultime cinque partite disputate e scivolati al quarto posto in classifica ad otto punti dall’Avellino capolista. Al posto di Pecchia, notizia sempre di oggi, è stato richiamato Stefano Sanderra, già e a più riprese tecnico del Latina negli ultimi anni nonché protagonista della promozione, sempre dei pontini, dalla Seconda alla Prima Divisione. Poche ore dopo la notizia dell’avvicendamento abbiamo raggiunto, telefonicamente, il Direttore Sportivo del Latina Mauro Facci, il quale ci ha rilasciato queste brevi dichiarazioni: «È stata una decisione presa e voluta direttamente dalla proprietà, che ha ritenuto opportuno dare una scossa forte a tutto l’ambiente dopo un periodo, in termini di risultati, davvero poco positivo, nella speranza di tornare a recitare un ruolo da protagonista in questo ultimo spezzone di campionato e di giocarsi fino in fondo le nostre chance in chiave promozione. Era difficile per tutti, in primis per i giocatori ma anche per il sottoscritto, prevedere una decisione del genere». Nel corso del pomeriggio, sempre in merito all’esonero di Pecchia e al ritorno in panchina di Sanderra, abbiamo sentito anche il vice presidente dei nerazzurri, nonché figlio della presidentessa Cavicchi, Fabrizio Colletti: «Si è trattata di una scelta dolorosa, e ringraziamo ufficialmente Pecchia per quanto fatto in questi mesi tanto in campionato quanto in Coppa Italia. Purtroppo, però, abbiamo ritenuto necessario portare uno scossone a tutto l’ambiente per non rischiare di perdere anche la possibilità di partecipare ai prossimi play off, visto che nelle ultime settimane il rendimento della squadra è stato da retrocessione diretta. La scelta di richiamare Sanderra ci è sembrata in assoluto la più giusta, conosce l’ambiente, vive e frequenta regolarmente Latina e per questo non avrà difficoltà ad inserirsi subito e nel modo migliore. E poi Sanderra rappresenta un pezzo di storia di questo club, a cui siamo ancora molto legati. Per quel che ci riguarda crediamo ancora nella possibilità di raggiungere la serie B, anche tramite i play off, e non abbiamo intenzione di mollare fino a che avremo la possibilità di giocarsi le nostre chance di promozione».
FONTE: ProfessioneCalcio.it
Lega Pro: Latina corsaro a Lecce, Pecchia batte Toma
28 febbraio 2013 11:25 - Giuseppe Mazza
Il Latina vola verso la finale di Coppa Italia di Lega Pro. La squadra allenata da Fabio Pecchia si è imposta per 2-0 sul campo del Lecce nell’andata della semifinale. A decidere la partita le reti di Agius e Ricciardi. La gara di ritorno è in programma il 13 marzo. In finale, ad aspettare la vincente del confronto tra i pugliesi e i laziali, il Viareggio.
Si tratta della prima sconfitta per Antonio Toma da quando siede sulla panchina giallorossa.
FONTE: CalcioWeb.eu
ALTRE NOTIZIE
Coverciano, Roby Baggio tra i nuovi allenatori
05.07.2012 21.44 di Luca Esposito
Figura anche il nome di Roberto Baggio tra i 29 nuovi allenatori che hanno partecipato al Master per allenatori di prima categoria Uefa organizzato dal Settore Tecnico della Figc. Tutti promossi e quindi ora in grado di allenare tutte le squadre a partire dalla Serie A. Il corso ha preso il via lo scorso 19 Ottobre ed ha visto laurearsi con il massimo punteggio tre tecnici: Devis Mangia, Alessandro Dal Canto e Davide Nicola. Questa la lista completa dei 29 allenatori promossi: Valerio Bertotto, Benito Carbone, Benoit Fabiens Cauet, Alessandro Dal Canto, Davide Dionigi, Gianluca Festa, Emanuele Filippini, Fabio Fratena, Luigi Fresco, Federico Giunti, Archimede Graziani, Stephen Grima, Roberto Lorenzini, Paolo Andrea Mandelli, Stefano Manfioletti, Devis Mangia, Michele Mignani, Davide Nicola, Fabio Pecchia, Gianpiero Piovani, Carlo Prayer, Marco Ragini, Claudio Rastelli, Gianmarco Remondina, Pasquale Ussia, Antonio Venuto, Lamberto Zauli, Ze' Maria.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Il Latina ufficializza Fabio Pecchia
Scritto da Marco Iannotta il 15 giugno 2012.
Salvato in Italia, Lega Pro, Prima Divisione
Con una conferenza stampa tenuta presso il “Circolo Cittadino” di piazza del Popolo, l’Us Latina Calcio ha presentato ufficialmente Fabio Pecchia in qualità di nuovo tecnico nerazzurro. Il mister ex Gubbio si è fatto conoscere sottoponendosi alle domande dei giornalisti e dei tanti curiosi accorsi per l’occasione. Insieme al nuovo allenatore era naturalmente presente tutta la dirigenza dell’Us Latina nelle persone del presidente Michele Condò, del vicepresidente Pasquale Maietta, del direttore generale Luigi Angiello e del medico sociale il dottor Gianluca Martini. Ospite d’onore il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi che ha augurato le migliori fortune alla società, ringraziando per il lavoro svolto tutta la dirigenza e ribadendo l’impegno dell’amministrazione in favore del club pontino, allestendo intanto un campo in erba sintentica nel complesso della “Ex Fulgorcavi”, sede del settore giovanile e degli allenamenti della prima squadra dell’Us Latina Calcio.
A prendere per primo la parola, naturalmente, è stato il neo tecnico nerazzurro: “Sono pronto ad intraprendere questa grandissima esperienza professionale – questo il primo pensiero di Fabio Pecchia, successore di Stefano Sanderra sulla panchina dell’Us Latina – Ho accettato con grande entusiasmo la chiamata, e questo nonostante avessi anche altre offerte interessanti e che avrebbero aperto delle opportunità importanti. Alla fine il cuore mi ha detto Latina per tanti motivi. La mia scelta, in primis, è di carattere strettamente personale: sono un figlio di questa terra (Pecchia è originario di Lenola, in provincia di Latina n.d.r.) e per questo sarei onorato nel contribuire in prima persona nel farmi portatore del nostro comprensorio nel mondo del calcio professionistico. Il secondo motivo che mi ha spinto verso il Latina è stato certamente la bontà del progetto che la dirigenza vuole portare avanti anche nella prossima stagione. Dopo un campionato di Seconda Divisione vinto ed una salvezza, che non è mai facile da matricola, ottenuta in Prima Divisione, penso proprio che questo club non possa più definirsi una meteora del professionismo italiano, bensì una solida certezza. Oltre a tutto ciò ho trovato, cosa rara, uno staff tecnico propenso al lavoro in collaborazione con la figura dell’allenatore e pronto a costruire insieme a me la nuova rosa di giocatori”.
Proprio a proposito di giocatori, Pecchia ha le idee chiare: “La mia esperienza nel mondo del calcio come giocatore, mi dà la certezza che per fare bene non servono tanto nomi altisonanti, ma piuttosto un gruppo solido e inattaccabile sia dall’esterno che dall’interno. Un gruppo composto da giocatori esperti e da giovani rampanti accomunati però dalla medesima voglia di emergere. Quel che cercherò di costruire insieme al diesse Facci e a al direttore tecnico Mannarelli sarà infatti una rosa che sia un giusto mix tra giocatori esperti ma ancora vogliosi di dare qualcosa a questo sport – non scesi in Lega Pro per svernare – e giovani pronti a compiere il grande salto nel calcio che conta. Effettueremo dei test al Francioni per poi partire, verso metà luglio, con il ritiro. Il mio intento è quello di avere una rosa meno ampia possibile, senza dimenticare qualche ragazzo del vivaio che certamente sarà aggregato alla squadra”.
La chiosa finale di Pecchia, stuzzicato anche dalle domande della stampa, è per l’esperienza di Gubbio della scorsa stagione, culminata con l’esonero ad ottobre: “Ricorderò Gubbio, nonostante l’avventura non proprio edificante, come un momento importante della mia carriera. Ne esco rafforzato perché ora credo di sapere quali errori non ripetere. Ero partito con una squadra giovane ed inesperta; nonostante questo come media punti ho fatto meglio dei miei successori. Penso che quella esperienza non vada quindi presa come un qualcosa di negativo. Adesso, però, penso solo al Latina e a Latina, questa città che vuole emergere ma che, spero, l’anno prossimo possa sospingerci verso la comoda salvezza che è il reale obiettivo prefissato”.
L’avvento del nuovo tecnico è stato naturalmente salutato da tutti i vertici societari: “Auguro a Pecchia le migliori fortune – ha spiegato il presidente Michele Condò – Finalmente Latina ha un allenatore che fa parte di questa provincia: penso proprio sia stata fatta la scelta giusta”.
“Per disponibilità, passione e primo impatto, Pecchia è stato certamente quello che mi ha colpito più di tutti tra i molti tecnici che abbiamo incontrato – ha detto il vicepresidente Pasquale Maietta – Possiamo dire che per noi è stato quasi un amore a prima vista. Senza contare che il mister possiede le due caratteristiche che cercavamo per il nuovo tecnico della nostra squadra. In primis è giovane e desideroso di lavorare con i giovani; in secondo luogo è affamato di vittorie e di riscatto, come lo siamo noi. Con lui vogliamo soffrire il meno possibile ed evitare la lotteria degli spareggi a cui abbiamo dovuto far fronte nella scorsa stagione”.
“Un tassello fondamentale è stato posto per iniziare ora a costruire seriamente la prossima stagione – queste le parole del direttore generale Luigi Angiello – Il lavoro da fare è tanto, le novità anche. Quello che però servirà per la prossima stagione sarà smuovere le coscienze della gente di Latina che deve cominciare a sostenere questa squadra e questa società che sta effettuando molti sacrifici”.
Fonte: ufficio stampa US Latina Calcio
FONTE: MondoPallone.it
18 Giugno 2011
GUBBIO: FABIO PECCHIA NUOVO ALLENATORE
GUBBIO - L'A.S.Gubbio 1910 comunica che domani, domenica 19 giugno, verrà perfezionato l'accordo con Fabio Pecchia quale allenatore della prima squadra per la prossima stagione calcistica 2011-2012. Fabio Pecchia sarà presentato in conferenza stampa lunedì mattina alle 11,30 presso il Park Hotel "Ai Cappuccini". Successivamente alle ore 18,30 si incontrerà con i tifosi sugli spalti dello stadio "Pietro Barbetti" (lato vecchia gradinata). Fabio Pecchia, 38 anni, vanta una eccellente carriera da calciatore. Ha collezionato 446 presenze e realizzato 50 reti: 337 presenze e 41 reti in Serie A, 62 presenze e 4 reti in Serie B, 47 presenze e 5 reti in Serie C1. Ha indossato le maglie di Avellino, Napoli, Juventus (con cui ha vinto uno scudeto con Marcello Lippi in panchina), Sampdoria, Torino, Bologna, Como, Siena, Ascoli, Foggia, Frosinone. E' soprannominato l'avvocato per il fatto che, nonostante una vita trascorsa sui campi di calcio, è riuscito brillantemente a laurearsi in giurisprudenza all'Università di Napoli.
Nell'ultima parte della sua carriera Foggia è stata una tappa importante. Il 10 giugno 2008 infatti ritorna a vestire la maglia rossonera firmando un contratto che lo legherà alla società fino al 2010. Nell'estate 2009 appende gli scarpini al chiodo e si propone come tecnico del Foggia, affiancando poi come vice il nuovo tecnico Antonio Porta. Con quest'ultimo rimarrà alla guida dei "Satanelli" fino al 19 gennaio 2010. Il diesse Giammarioli: "Pecchia è un giovane che ha grande voglia di emergere. Io e Gigi Simoni abbiamo creduto fortemente in lui e non è stato facile strapparlo alla concorrenza. Era stato infatti richiesto dal Napoli per allenare la Primavera e da importantissime squadre di Prima Divisione. E' una scommessa, come lo era stato a suo tempo l'allenatore che lo ha preceduto. E sia a me, che a Gigi Simoni le scommesse ci piace vincerle. Pecchia è sinonimo di continuità di un progetto che è iniziato da due anni e che ha nella valorizzazione dei giovani e nel rispetto del budget i punti forti di una strategia che finora si è rivelata vincente".
Il presidente Marco Fioriti: "Anche alla società piace vincere le scommesse. Pecchia è un ragazzo intelligente e le referenze tecniche che ci sono state date sono inossidabili. Lui rappresenta il futuro che è quello dei giovani che dovrà saper valorizzare in un contesto quale quello eugubino che ha finora dimostrato di essere l'habitat ideale per far crescere e maturare talenti". Il direttore generale Giuseppe Pannacci ha infine annunciato che "nel pomeriggio è stato raggiunto l'accordo con l'intero staff tecnico, vale a dire Romano Mengoni, Giovanni Pascolini, Michele Barilari. Questo un altro segnale di continuità sul lavoro intrapreso da due anni dalla società. Nelle prossime ore saranno definiti anche gli accordi con lo staff medico".
FONTE: ASGubbio1910.com
Fabio Pecchia, il sogno del Lenola
9 SETTEMBRE 2010 - 16:03 DI STAFF
Dalla serie A alla Prima categoria ci passa un abisso… un abisso colmato dall’amore per la propria città, per il proprio paese, per la propria gente. E’ questo la storia ed il percorso di Fabio Pecchia, famosissimo calciatore di serie A che, quest’anno, vestirà i colori della Virtus Lenola, squadra neo promossa dalla Seconda categoria e guidata dal fratello Francesco. Nulla ancora di ufficiale, ma sembra proprio che il forte centrocampista di Lenola, che ha appeso gli scarpini al chiodo solamente al termine della stagione 2008/2009 dopo aver vestito la maglia del Foggia in Lega Pro Prima Divisione, vestirà i colori rossoverdi nella stagione che sta per cominciare, sempre in attesa di qualche chiamata per qualche panchina. Sì, perchè sfumata la permanenza sulla panchina del Foggia, dove l’anno scorso ha fatto da secondo allenatore a Porta e Ugolotti, Pecchia non è riuscito ancora a trovare nessuna squadra da allenare. Nel frattempo, dunque, Pecchia si sta allenando con la squadra che l’anno prossimo sarà impegnata nel girone «G» di Prima categoria.
Nato nel 1973 a Formia, Pecchia, ha vissuto una carriera lunga e piena di soddisfazioni. All’età di dodici anni entra nelle giovanili dell’Avellino per esordire in prima squadra nella stagione 1991-1992 nella serie cadetta, con 4 presenze a fine campionato. Nella stagione successiva, 1992-1993, Pecchia viene riconfermato dall’Avellino, che sceso in Serie C1 decide di dare spazio a molti giovani. Diventa un titolare inamovibile ed a fine campionato ha 29 presenze e ha segnato un gol. Nella stagione successiva passa direttamente in Serie A, viene comprato inizialmente dal Parma, i loro cartellini vengono ceduti al Napoli, allenato da Marcello Lippi, il quale lo schiera come titolare. Realizza 4 gol in 33 partite, dando un consistente aiuto alla squadra per la qualificazione in Coppa UEFA. Fabio Pecchia gioca ancora nel Napoli per altre tre stagioni, diventando anche capitano e disputando una finale di Coppa Italia contro il Vicenza (segnando anche un gol all’andata).
Il Napoli otterrà dei buoni piazzamenti in campionato e per la squadra vesuviana Pecchia collezionerà 125 presenze e 15 reti. In quel periodo farà parte della Nazionale Under-21, allenata da Cesare Maldini, con la quale vincerà gli Europei del 1996 e parteciperà ai Giochi Olimpici di Atlanta nello stesso anno. In quella squadra, tra gli altri, c’erano Francesco Totti, Alessandro Nesta e Fabio Cannavaro. Nella stagione 1997-1998 passa nella squadra della Juventus, dove ritrova Marcello Lippi e colleziona 21 presenze e un gol, segnato contro l’Empoli: con la squadra vince lo scudetto. Poi un continuo excursus in tutte le squadre di serie A, tra cui Napoli, Bologna, Como, Siena e Ascoli.
Gianpiero Terenzi e Stefano Scala
FONTE: ZonaPontina.com
LEGA PRO
UFFICIALE: Foggia, Porta e Pecchia se ne vanno
19.01.2010 10.27 di Marco De Toma
E' ufficiale. All'indomani della brutta sconfitta interna subita dai rossoneri nel derby-salvezza con l'Andria, il tecnico Antonio Porta ed il suo vice Fabio Pecchia hanno risolto consensualmente il contratto con il club dauno, che adesso sta sondando il terreno per un sostituto (verrà ufficializzato domani).
Restano invece da definire le posizioni dello staff tecnico, ossia del preparatore atletico Mauro Franzetti e dell'allenatore dei portieri, Valerio Visconti, anche loro comunque orientati a lasciare Foggia.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Come spendono i calciatori
Un'inchiesta della Gazzetta su cosa fanno davvero dei loro soldi i giocatori? Coco: "Non mi interessano le macchine, le spese folli le faccio per le vacanze". Pecchia: "Quante fregature all'inizio"
[...]
GLI INVESTIMENTI - Fabio Pecchia vide il primo miliardo quando andò alla Juve. "Ma anche a Napoli, a 20 anni, avevo un bel contratto: 300 milioni. Ho gestito il patrimonio con l’aiuto dei miei genitori, a Napoli comprai subito una bella Audi. Me la rubarono, da quel momento giro con un usato stravecchio. Ho imparato tante cose in 13 anni ad alto livello. All’inizio ho preso anche io le mie fregature, a Torino proprio. Al campo ti si avvicina tanta gente, molti del genere "gatto e la volpe": assicuratori, broker, consulenti finanziari, tutti vogliono gestire il tuo patrimonio. Bisogna stare attenti".
[...]
FONTE: Gazzetta.it
UFFICIALE: FABIO PECCHIA ALLENATORE IN SECONDA DELL’U.S. FOGGIA
venerdì 7 agosto 2009
La Redazione
E’ ora ufficiale, Fabio Pecchia sarà il vice-allenatore del Foggia per la prossima stagione. Lo ha confermato l’U.S. Foggia, sottoscrivendo un contratto che legherà l’ex capitano al club rossonero fino al 30 Giugno 2010. Pecchia, fresco di Master a Coverciano, ha diretto nel pomeriggio di ieri il suo primo allenamento accanto al tecnico Antonio Porta.
FONTE: Gazzetta.it