Data di nascita: | 30/03/1958 |
Luogo di nascita: | Rovato (BS) |
Italiana | |
Ruolo: | Centrocampista |
Altezza: | 177 cm |
Peso: | 72 kg |
Posizione: |
CARRIERA DA ALLENATORE + - = | |||||
Squadra | Stagione | Partite | |||
Hellas Verona | 2009-2010 | 34 | |||
Hellas Verona | 2008-2009 | 33 | |||
Piacenza | 2007-2008 | 10 | |||
Sassuolo | 2006-2007 | 34 | |||
Sassuolo | 2005-2006 | 34 | |||
Canzese | 2004-2005 | 34 | |||
Giovanili Brescia | 2002-2003 | - | |||
Giovanili Brescia | 2001-2002 | - | |||
Giovanili Brescia | 2000-2001 | - | |||
Cremapergo | 1999-2000 | 9 | |||
Legnano | 1998-1999 | 34 |
CARRIERA DA GIOCATORE + - = | |||||
Squadra | Stagione | Partite | Goal | ||
Brescello | 1995-1996 | 24 | 0 | ||
Brescello | 1994-1995 | 30 | 0 | ||
Brescello | 1993-1994 | 34 | 0 | ||
Lecco | 1991-1992 | 34 | 2 | ||
Lecco | 1990-1991 | 33 | 2 | ||
Fidelis Andria | 1987-1988 | 32 | 0 | ||
Orceana | 1986-1987 | 24 | 0 | ||
Reggiana | 1985-1986 | 32 | 0 | ||
Carrarese | 1984-1985 | 34 | 0 | ||
Carrarese | 1983-1984 | 23 | 0 | ||
Pro Vercelli | 1978-1979 | 34 | 3 | ||
Romanese | 1977-1978 | 32 | 4 |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
- Un tecnico molto cercato nonostante l'ultimo esonero a PIACENZA: ad Aprile Gianmarco REMONDINA era stato accostato a MESSINA, UDINESE e LIVORNO e più recentemente a PARMA, BRESCIA, CREMONESE e COMO (neopromosso in C2) ma alla fine l'ha spuntata l'HELLAS VERONA grazie alla volontà dello stesso tecnico ("Per me VERONA rimane la scelta numero uno") e al fatto, non indifferente, che da noi ha trovato Nardino PREVIDI, uno di cui si fida ciecamente e che stima moltissimo
STAGIONE 2022-23 + - =
NEWS
Remondina: “Cioffi ha fatto il possibile dopo le cessioni. Bocchetti sta costruendo, ma con Dionisi sarà dura”
Le dichiarazioni del doppio ex in vista della gara di lunedì al Mapei Stadium
di Mattia Zupo Ottobre 22, 2022 - 14:29
Il doppio ex di Hellas Verona e Sassuolo, Gian Marco Remondina ha parlato al Corriere di Verona:
“Il livello della squadra e le aspettative ci chiedevano di vincere, invece dopo un ottimo campionato cedemmo nel finale e, all’ultima giornata, la sconfitta col Portogruaro ci fece mancare l’obiettivo. Fui esonerato, ma non ho recriminazioni: sono concreto, so che un allenatore si valuta per i risultati, oltre che per il gioco. E, purtroppo, noi non andammo su”.
RICORDI. “L’emozione di stare in un posto speciale. Ho diretto l’Hellas per due stagioni, una di ricostruzione, l’altra di grosse e giuste ambizioni. Ho commesso degli errori, altre cose non sono girate per il verso giusto. A rimanere dentro è quel che rappresenta Verona. Il coro dei tifosi, quando entravamo per il riscaldamento. La passione della gente. Quella è unica. E non può che essere così anche ora”.
SASSUOLO-VERONA. “Molte cose sono differenti, di qua e di là. L’Hellas ha la necessità di cedere di stagione in stagione, serve avere attenzione al bilancio. Un giocatore di spicco non può rimanere a lungo al Verona: i conti devono restare equilibrati. Il Sassuolo ha altri mezzi. È in grado di tenere Berardi, di aspettare a cedere Raspadori o Scamacca, oppure di rifiutare ricche offerte per Frattesi”.
VERONA. “Il discorso torna verso le partenze obbligate: Simeone, Caprari, Barak, ma anche Casale. La qualità ha un peso e un costo. E 40 gol sono un tesoro chiaro. Per riprenderselo c’è da lavorare e da farne emergere uno nuovo. Quindi, ci vuole tempo. Quello che nel calcio, in realtà, non c’è”.
CIOFFI-BOCCHETTI. “Ho visto delle partite del Verona e ritengo che abbia fatto il possibile, in un contesto in cui ci sono state tante variazioni. Adesso c’è Bocchetti: ho guardato la gara col Milan. L’Hellas mi è piaciuto, la prestazione che ha offerto è stata buonissima, meritava almeno un punto. Il segnale è favorevole, da ribadire proprio a Reggio Emilia”.
SCINTILLA PER RIPARTIRE. “Lo spirito che ha mostrato nel confronto con il Milan è un fatto rilevante. Attaccare e difendere assieme, sempre compatti: questo è tanto. Il resto lo fanno i mezzi che si hanno”.
DIONISI E BOCCHETTI. “Da una parte, quella di Dionisi, c’è un tecnico formato e con un’esperienza evidente, affermato, per molti versi. Dall’altra, per Bocchetti, un tragitto che è appena iniziato. Il debutto di domenica è una promessa da mantenere”.
PRONOSTICO. “Il Sassuolo ha tutte le possibilità che gli vengono da un certo tipo di rosa, ma il Verona dalla sua ha il temperamento che, appunto, ha mostrato col Milan, l’organizzazione che ha avuto. Leggo che sconterà delle assenze, ma deve andare oltre le difficoltà, sempre convinto e determinato”.
FONTE: CalcioHellas.it
STAGIONE 2020-21 + - =
Remondina: “Juric è un fenomeno”
novembre 18, 2020
“Juric e De Zerbi sono allenatori unici con concetti di calcio diverso. Li accomuna il fatto di essere bravi pur con idee diverse. Il mio Verona? Giocavamo un bel calcio, fatto di pressione ma ci mangiamo nel finale il grande vantaggio. Se fu colpa mia? Anche, ma fu un crollo più mentale che fisico. Contro il Portogruaro ci fu un rigore clamoroso su Ciotola lo videro 25.000 persone tranne l’arbitro. Si vede che ce l’aveva col Verona (Massa, ndr). Solo solo che tra il primo e secondo tempo mi disse che non poteva dare un rigore così. Ma cosa vuol dire. O è o non è rigore. Sbagliai qualcosa e negli anni venne a sapere che qualche giocatore finale faceva tardi la sera – ha dichiarato a L’Arena, il doppio ex allenatore di Hellas Verona-Sassuolo, Gianmarco Remondina – Juric? Lo conoscevo già dai tempi del Genoa ed ho visto in tv le gare con Roma Juve. Bravissimo nell’uno contro uno e nell’aggressività. L’Hellas poi ha una grande organizzazione difensiva. Juric è un fenomeno perché senza almeno sei titolari rispetto all’anno scorso, sta ottenendo gli stessi risultati. Credo che abbia una bella sintonia pure con D’Amico, bravo a trovare i calciatori giusti. Complimenti perché la vita del club gialloblù dipende dalle cessioni. Un Sassuolo. ad esempio un Berardi o un Bogà, non lo cederebbe mai a meno che non arrivi una proposta milionaria. L’Hellas non può ancora permetterselo di trattenere i migliori. Chi mi piacerebbe allenare dei gialloblù? Zaccagni, un giocatore duttile ed eclettico. Un calciatore completo”.
FONTE: HellasLive.it
STAGIONE 2019-20 + - =
Remondina: “L’Hellas Verona è la vera sorpresa del campionato. A Ferrara partita aperta”
gennaio 3, 2020
“Ad inizio stagione, nessuno si sarebbe aspettato di vedere giocare così bene l’Hellas Verona. Tanti giocatori ai più erano sconosciuti ed il grande merito di questi risultati è da attribuire all’allenatore ed a chi gli ha messo a disposizione questa rosa. Riescono ad abbinare il gioco ai risultati e questo non è mai facile. L’obiettivo primario resta la salvezza ma se continua così può ambire anche a qualcosa di più – ha dichiarato a Hellas Live il doppio ex della sfida di domenica allo stadio Mazza, Gian Marco Remondina – Chi mi ha più impressionato di questo Verona? Quando arrivano i risultati, i meriti sono sempre da condividere, ma se devo fare dei nomi dico Amrabat, Zaccagni e Kumbulla: a mio avviso questi tre giocayori hanno dato un’impronta alla squadra. Che partita Spal-Hellas Verona? Aperta a qualsiasi risultato, con l’Hellas che dalla sua ha sempre il pubblico, il vero dodicesimo uomo in campo. I tifosi gialloblù apprezzano questo tipo di gioco. Non sarà facile comunque per entrambe. La posta in palio è importante. Dalla Spal mi aspettavo qualcosa di più, pensavo trovassero una loro dimensione ma qualche infortunio ha compromesso il loro cammino. I ricordi del mio Verona? Impossibile dimenticare la mazzata ricevuta al Bentegodi, all’ultima giornata di campionato, contro il Portogruaro. L’Hellas adesso invece si trova nella serie che più gli compete e gli auguro di riuscire a stabilizzarsi – spiega l’ex allenatore scaligero alla prima applicazione al mondo dedicata solo all’Hellas Verona – Mi fa molto piacere vedere miei ex giocatori che oggi giocano a livelli importanti, come Parolo, Rafael e Farias, senza dimenticare Jorginho. Ai miei tempi, il giovedì si andava a fare le amichevoli in provincia e spesso e volentieri lo convocavo. Jorginho era un’acciughina ma già allora si vedevano le sue qualità. Aveva un altro passo rispetto agli altri e l’annata alla Sambonifacese per lui è stata di vitale importanza. Ha fatto il percorso giusto, senza bruciarsi ed oggi lo troviamo protagonista in uno dei campionati più importanti al mondo”. Foto zimbio
FONTE: HellasLive.it
NEWS
24 ottobre 2019 - 15:34
Remondina: “Che spinta il pubblico per il Verona: il Sassuolo dovrà soffrire”
L’allenatore, ex dei gialloblù e dei neroverdi: “L’Hellas ha già trovato identità e consapevolezza”
di Redazione Hellas1903
Gian Marco Remondina ha allenato il Verona e il Sassuolo. Doppio ex in panchina, dunque, intervistato dal “Resto del Carlino”.
Dice il tecnico: Per il Sassuolo sarà fondamentale la capacità di soffrire al cospetto di un avversario che sembra avere già trovato quell’ identità e quella consapevolezza nei suoi mezzi che la squadra di De Zerbi mi sembra stia ancora cercando, come del resto era lecito attendersi visto il tanto che il Sassuolo ha cambiato in estate. Chi è salito dalla B, non solo l’Hellas, sta facendo meglio di realtà già consolidate come Genoa e Samp. Occhio poi al pubblico: il Bentegodi, quando spinge, è sempre un alleato prezioso per gli scaligeri
FONTE: Hellas1903.it
STAGIONE 2018-19 + - =
NEWS
Remondina ricorda il suo Hellas: “Jorginho fenomenale, doveva solo crescere fisicamente”
L’ex tecnico gialloblù ha ricordato il suo passato sulla panchina scaligera
di Redazione giugno 12, 2019 - 22:40
Gian Marco Remondina, ex allenatore dell’Hellas Verona, ha parlato ai microfoni di Sportitalia ricordando alcuni suoi ex giocatori protagonisti nell’attuale Serie A:
“Rafael era giovane, c’era già Farias ma soprattutto Jorginho che giocava nella Berretti e lo convocavo quando c’era qualche infortunato. Veniva sempre ad allenarsi con noi ed è diventato quel giocatore forte. Ora gioca vertice basso, ma prima poteva ricoprire più ruoli come mezzala o trequartista: aveva una velocità di gioco fenomenale, doveva solo crescere fisicamente“.
FONTE: CalcioHellas.it
RASSEGNA STAMPA
Jorginho, parla uno dei primi allenatori: "Che errore cederlo al City"
Così al Roma
25.06.2018 13:50 di Redazione Tutto Napoli.net Twitter: @tuttonapoli
Fonte: di Fabio Tarantino per "Il Roma"
Il Napoli sta perfezionando la cessione di Jorginho al Manchester City per una cifra che si avvicina, anzi supera, i 50 milioni di euro. Si tratta della terza plusvalenza più alta per la società azzurra dopo quelle di Higuain e Cavani, ceduti (ma con clausola) rispettivamente a Juventus e Psg. Una grande operazione di mercato incentivata da molteplici fattori: la volontà di Jorginho di lavorare con Guardiola, la necessità del City di acquistare un regista con determinate caratteristiche e, soprattutto, la disponibilità di Ancelotti a privarsi del calciatore, convinto di poter sostituirlo con un elemento differente per indole tecnica. Jorginho lascerà un bel ricordo ai tifosi, lo stesso che custodisce Gian Marco Remondina, ex centrocampista, uno dei suoi primi allenatori all'Hellas Verona: lo notò nelle giovanili, lo convocò in prima squadra e da allora Jorginho ne ha fatta di strada, tanto da arrivare a giocare in Premier League.
Jorginho al Manchester City, se l'aspettava?
"Per me è una grossa perdita, per il Napoli. Jorginho era decisivo nello scacchiere di Sarri, perfetto per il suo sistema di gioco. Di sicuro non mi stupisce questo trasferimento per il valore del ragazzo, che ho conosciuto da piccolissimo, al Verona, quando s’intuiva già il suo talento".
E ancora: si aspettava, ad un certo punto della sua carriera, che valesse cinquanta milioni di euro?
"I giocatori crescono, maturano, migliorano. Jorginho con Sarri è migliorato tantissimo. L’allenatore lo ha valorizzato al cento per cento dal punto di vista umano e tattico. Jorginho vedeva calcio ogni secondo già da ragazzino, lo intuiva prima di tutti gli altri. Con Sarri c’è stato il vero salto di qualità. Oggi Jorginho è fondamentale anche per la Nazionale, specialmente se Mancini continuerà col 4-3-3".
Quanto è gratificante sapere che, presto, Jorginho sarà allenato da un “top” della categoria come Guardiola?
"Tanto, anche perché Guardiola l’ho conosciuto e ricordo sempre un episodio: io allenavo gli allievi del Brescia e il maestro Mazzone, quando la prima squadra andava in ritiro la domenica per giocare, lasciava a noi gli infortunati o gli squalificati. Tra questi, oltre a Baggio, c’era anche Guardiola. Mi diceva sempre di soffrire il calcio italiano perché in Spagna non era abituato a correre così tanto ma era abituato a far correre la palla. Io, da allenatore alle prime armi, cercavo di accontentarlo: non lo facevo mai riscaldare senza pallone. Pensandoci, in panchina Guardiola è lo stesso e Jorginho, da questo punto di vista, è il giocatore ideale per la sua idea di calcio".
Come lo sostituirà, il Napoli?
"Non so, tutto dipende da come giocherà Ancelotti. A prescindere dal modulo, lui ha sempre avuto un pensatore a centrocampo, mi viene in mente Pirlo al Milan, quindi sicuramente arriverà un calciatore dalle caratteristiche simili".
FONTE: TuttoNapoli.net
STAGIONE 2009-10 + - =
- Il tecnico ai raggi X (fonte:TGGialloblu.it - 6 Ottobre 2009)
Remondina dalla A alla Zeta
Tutto quello che volevate sapere sul tecnico bresciano che sta conducendo il Verona e che deve riportare la squadra in serie B.
Questo è il testo integrale del servizio televisivo scritto da Gianluca Vighini. Remondina dalla A alla Zeta.
A come Anselmi. Un difensore alto e roccioso fortemente voluto dal tecnico bresciano. Fino ad oggi ha giocato zero minuti. Ma Bonato è stato chiaro: “Una squadra forte deve avere 18, 19 giocatori forti a disposizione”. Il discorso non fa una piega.
B come Serie B. Oggi è un traguardo ancora lontano. Ma a pensarci bene anche la serie B è una categoria che va stretta all'Hellas. Remondina non si è nascosto: “Quest'anno dobbiamo arrivarci”.
C come contestazione. Scattata dopo il pareggio interno contro la Cavese. Vissuta con serenità dal tecnico. “Ci sta” dice Remo quando commenta quei cori. “Il pubblico ha sempre ragione”. Dopo di che si è rimboccato le maniche ed ora, con tre vittorie di fila, il feeling è di nuovo ristabilito.
D come difesa. E chi l'avrebbe mai detto? La difesa è diventato il punto di forza del 4-3-3 dell'allenatore. Smentiti coloro che sostenevano che questo modulo è troppo offensivo. Come sempre nel calcio valgono due principi: 1) L'equilibrio. 2) L'interpretazione.
E come esperimenti. Poche concessioni a scelte “esotiche” in questo campionato. L'unica che si è concessa il tecnico è stata a Ravenna quando nel finale è entrato Colombo e Rantier è andato dietro le punte. Una scelta vincente, tra l'altro.
F come Facebook. Dopo il pareggio con la Cavese era comparso un gruppo che diceva “Remondina vaff...”. Che sia stato cancellato?
G come Giulia. E' la figlia del Remo. Una promessa del tennis. La sua miglior caratteristica? Non molla mai. Che abbia preso dal padre?
H come Hellas. Una squadra nobile da riportare nel calcio che conta. La missione che Remondina si è dato è proprio questa.
I come Illusione. Poteva il Verona della scorsa stagione arrivare ai play-off? La domanda resta sospesa. Di sicuro c'è che è stata solo un'illusione.
L come Lambrusco. Per chi non lo sapesse: è il vino preferito dal mister. Magari bevuto dopo aver mangiato un genuino salame.
M come Miracolo. Il Sassuolo dei miracoli. Così veniva definita la squadra del Remo che scalò la C2, approdò in C1 e perse clamorosamente i play-off per andare in B contro il Monza.
N come Nardino. Previdi lo aveva portato a Verona credendo ciecamente in lui. Ma pochi giorni prima di morire, il vecchio dirigente lo scaricò clamorosamente. “Remondina mi ha deluso” disse. Remondina non replicò. Dopo la scomparsa di Previdi disse solamente: “Sono sicuro che quelle cose non le pensava veramente”.
O come Orceana. C'è anche questa squadra nel curriculum di Gian Marco. Stagione 1986/'87. 24 presenze, zero gol. Remondina era un mediano.
P come Pateracchio. Quello che combinò Macalli ai danni di Remondina. Già, perchè il tecnico bresciano prese in mano la Canzese e la portò dalla serie D alla C2. Ma la squadra non venne iscritta per lo stadio non a norma si dice per favorire il Lecco che era arrivato al secondo posto staccato di sette punti.
Q come Quattro. Se batte l'Andria, il filotto è completo. Com'è che si dice? Non c'è tre senza quattro?
R come Rovato. Il paesone del bresciano dove Remondina è nato il 30 marzo 1958. Oggi però vive a Trenzano, sempre in provincia di Brescia dove ha un ufficio personale in cui guarda decine di Dvd con le partite degli avversari.
S come Sassuolo. Nel 2005/2006 Bonato si ricorda del suo vecchio compagno di squadra (erano assieme al Brescello) e porta Remondina sulla panchina del Sassuolo in C2. La cavalcata è emozionante e la piccola squadra arriva alla C1. L'anno dopo Remondina continua l'ottimo lavoro ed approda ai play off. In semifinale vince la gara d'andata 1-0 contro il Monza, ma perde incredibilmente 4-2 al ritorno.
T come Tiziana. Moglie di Gian Marco, conosciuta quando il tecnico giocava nella Carrarese. E' mamma di Giulia e di Giacomo. Anche lei è una sportiva appassionata. Infatti è maestra di tennis.
U come Umiltà. Uno stile. Remondina viaggia sempre con un basso profilo. Disponibile, non polemizza mai nemmeno davanti alle domande più scomode e nei momenti più difficili.
V come Vittoria. Quest'anno deve vincere. Un verbo che Remondina sognerà anche di notte. Inevitabile, però, visto che per il terzo anno di fila l'Hellas affronta la Prima Divisione
Z come Zucchero. Il cantante preferito dal tecnico assieme a Vasco Rossi. E per dirla con Sugar: Sogno qualcosa di buono
PRIMA DI VERONA + - =
- Così fu commentato l'esonero di PIACENZA (fonte: EuroSport.Yahoo.com - 23 Ottobre 2007)
Piacenza: via Remondina, arriva Mario Somma
Il Piacenza ha esonerato Gianmarco Remondina: al suo posto arriva Mario Somma. Costa caro il brutto avvio di stagione della squadra emiliana. Dopo il ko rimediato a Pisa (sconfitta per 3-1), la dirigenza ha deciso di cambiare. Via Gianmarco Remondina, arriva Mario Somma, ex allenatore di Arezzo, Empoli e Brescia. Remondina, pero`, era ufficialmente solo il vice di Felice Secondini, allenatore in prima che verra` mantenuto nello staff in qualita` di assistente del nuovo tecnico. Somma provera` a rilanciarsi dopo due stagioni difficili, coincise con altrettanti esoneri dalle panchine di Empoli e Brescia.
Insomma a PIACENZA non ha mai potuto lavorare seriamente essendo sempre stato in un ruolo non ben definito a voler usare un eufemismo...
- Quando fu presentato a PIACENZA (fonte: ESPNSoccerNet.it - 2 Luglio 2007)
Piacenza: Remondina e' il nuovo allenatore
E' Gian Marco Remondina il nuovo allenatore del Piacenza. Alla guida tecnica sara' affiancato da Felice Secondini. Remondina, che succede a Beppe Iachini, e' infatti sprovvisto del patentino per la categoria. Dopo aver portato la Canzese nel calcio professionistico, il tecnico originario di Rovato, nel bresciano, ha legato il suo nome al Sassuolo. Con la societa' emiliana ha ottenuto una storica promozione dalla C2 alla C1 nel 2006 e nell'ultima stagione ha sfiorato la finale dei playoff.
Però non aveva il patentino adatto e allora fu deferito dalla FIGC insieme alla società biancorossa per responsabilità oggettiva:
... Per quanto invece riguarda la squadra emiliana, il procuratore federale ha deferito Fabrizio Garilli, presidente del Piacenza `per avere consentito al tesserato all`epoca dei fatti Gianmarco Remondina, con qualifica di allenatore in seconda, lo svoglimento di funzioni di allenatore della prima squadra, al posto del tecnico preposto, Felice Secondini, pur essendo sprovvisto della necessaria qualifica`. Anche in questo caso la societa` e` stata deferita per responsabilita` diretta e oggettiva. Coinvolti anche Felice Secondini e Gianmarco Remondina, il cui deferimento e` stato disposto davanti alla Commissione Disciplinare presso il settore tecnico.
- Una famiglia pazza per lo sport (fonte: LArena.it - 13 Giugno 2008)
...la famiglia Remondina ha lo sport nel Dna. La figlia, Giulia, 19 anni, è la miglior tennista bresciana, una delle top in Italia, occupa una posizione intorno al numero 500 nel ranking mondiale femminile. Il figlio più piccolo, Giacomo, 14 anni, gioca a calcio nei Giovanissimi del Brescia.
- Senza contare che la moglie del nuovo mister dell'HELLAS è insegnante di TENNIS!
Leggete qua (fonte: Gazzetta.it - 11 novembre 2006)...
Sassuolo e tennis L' Olimpiade di casa Remondina. L' allenatore imbattuto ha una figlia grande promessa e un figlio che gioca nel Brescia
... Chi invece il lavoro se lo ritrova in casa, dopo aver finito il proprio, può anche essere contento. Soprattutto se fa come Marco Remondina, che alla sera dopo aver allenato il Sassuolo torna a casa dagli atleti di famiglia. Giulia ha 17 anni, è una B3 di tennis, è la numero 582 della classifica mondiale, ha vinto un torneo mondiale ITF e guadagnato più di 10.000 dollari; Giacomo invece ha 13 anni, gioca nei Giovanissimi del Brescia e parla di calcio con papà, mentre Giulia ha nella mamma, che di tennis è istruttrice, il punto di riferimento.
CARRARA Galeotta è stata Marina di Massa. Era il 1980 e Remondina, biondo mediano di gran corsa e quantità (anche Reggiana, Forlì, Legnano, Samb e Brescello in carriera), è finito alla Carrarese di Corrado Orrico. Lì ha giocato quattro anni (una promozione in C1), lì ha conosciuto Tiziana, che come le sorelle insegnava tennis. La figliolanza ha scelto lo sport di riferimento per par condicio. Racconta il tecnico, classe 1958: «Sì, con Giacomo parliamo di pallone. Con Giulia invece ci confrontiamo soprattutto sul "dopo", perché adesso deve andare a scuola; però è molto appassionata, a 4 anni aveva la racchetta in mano, fa tanti sacrifici, è determinata, dopo il liceo Scientifico vedremo che fare. Ma la vera fatica è quella di mia moglie: Giacomo prende il pullmino e va, mentre Giulia gira l' Italia, si allena lontano, spesso va all' estero e Tiziana con lei».
IN PANCHINA Dopo aver smesso di giocare, Remondina ha iniziato ad allenare nei dilettanti con Legnano e Pergocrema, poi ha capito tutto nel settore giovanile del Brescia: «Ho fatto tre anni fondamentali,' un' esperienza necessaria per ogni allenatore. Orrico è stato un maestro, per personalità e correttezza; faceva faticare molto perché si possono avere risultati anche senza avere grandi nomi in squadra. E poi D' Astoli, che ho avuto al Brescello: è un allenatore che ha idee». Dopo il Brescia, la sua carriera è stata un successo unico: primo in D con la Canzese (che poi rinuncerà alla C2 perché senza stadio), primo in C2 con il Sassuolo, che oggi è la rivelazione nel girone A, dove è l' unica imbattuta.
IL CAMPIONATO Oggi Remondina fa parte del carnet dei tecnici emergenti. Il Sassuolo, secondo a un punto dal Monza, gioca bene, vince e ha anche accarezzato il primo posto (9a giornata): «Siamo dei novelli, non abbiamo mai fatto la C1, andiamo piano... Siamo partiti bene, ma siamo solo a metà dell' opera, che sarà completata quando saremo salvi. La fortuna è che siamo un gruppo che lavora insieme da due anni, ma il campionato è duro». Lui ha fatto al C1 vent' anni fa e la conosce bene: «Non è cambiato niente. C' è un abisso dalla C2, il torneo è molto vicino alla B, ci sono molti giocatori che sopra ci starebbero benissimo. Non è facile per nessuno vincere. Ai miei tempi c' erano Brescia, Vicenza e Como che facevano fatica, oggi invece devono soffrire Padova, Pisa, Lucchese. Ci sono mille insidie, puoi perdere sempre».
IL PORTAFORTUNA Se però 11 giornate significano qualcosa, questo Sassuolo può recitare la parte che in passato, sotto queste latitudini, ha avuto come protagonisti i vari Chievo, Alzano, AlbinoLeffe e Cittadella, che in C1 hanno vinto, ma anche Brescello, Fiorenzuola e Lumezzane, che la B l' hanno solo sfiorata. Se durerà, Remondina è pronto a calare il jolly nel momento decisivo: «Mia moglie e i miei figli non vengono mai a vedere le mie partite. Sono venuti solo due volte: l' ultima partita della Canzese, quella della promozione in C2, e la finale dei playoff del Sassuolo, quella vinta con la Sansovino». E la terza?
- Con l'U.S. SASSUOLO ha dato il meglio fino ad ora (fonte: BiancoScudati.net - 5 Aprile 2007)
Il Sassuolo, grande rivelazione del girone
Sorprendente il cammino della matricola emiliana, ad un solo punto di distanza dalla coppia di testa.
Con 47 punti in 27 giornate e a -1 dalla coppia di testa, il Sassuolo può essere definita come la rivelazione positiva di questo torneo, in cui ha messo in mostra un’ottima organizzazione di gioco la quale ha fruttato 13 vittorie che, a pari merito con il Padova, permettono ai neroverdi emiliani di condurre la speciale classifica delle partite vinte. Pur giocando tutto il girone d’andata al “Giglio” di Reggio Emilia, il Sassuolo è riuscito ad ottenere uno score di tutto rispetto per quanto riguarda il computo dei match casalinghi, dove ha ottenuto 27 punti, frutto di otto successi, tre pareggi e due inopinate sconfitte contro Sangiovannese e Ivrea.
Principale artefice di questo piccolo “miracolo” è l’allenatore 49enne Gianmarco Remondina, discreto passato da centrocampista e due promozioni alla guida di Canzese (dalla D alla C2 nel 2004-2005, poi non iscritta per una “strana” norma partorita da Macalli) e Sassuolo (vittoria ai playoff nella scorsa stagione). Il tecnico bresciano è solito adottare un 4-3-3 molto dispendioso, fatto di pressing, movimenti senza palla e verticalizzazioni: proprio in virtù del gioco espresso possiamo dire che la matricola emiliana merita la posizione di classifica che occupa attualmente...
- Gianmarco nel mondo del calcio fino all'approdo al PIACENZA (fonte: Liberta.it - Luglio 2007)
In oltre 30 anni di navigazione (per un ventennio da giocatore, per un decennio da allenatore) sui mari del mondo del calcio, a Gianmarco Remondina, neo-allenatore in seconda biancorosso, non era mai riuscito di approdare a un porto della serie B. Invece il suo conterraneo Gigi Cagni nel 1990 era arrivato a Piacenza con la sola esperienza della stagione precedente alla guida della Centese in serie C2, ma al termine di una carriera che l'aveva visto protagonista (dal 1970 al 1987) di ben 16 campionati di serie B, nei quali ha totalizzato la cifra record di 483 presenze (254 nel Brescia e 229 nella Sambenedettese).
PROMOZIONI SFIORATE Tuttavia Remondina, instancabile mediano, non è andato molto distante da un paio di promozioni nella serie cadetta. Nell'annata 1982-83 la neo-promossa Carrarese guidata da Corrado Orrico ha disputato un grande campionato di serie C1, terminando al terzo posto dietro Triestina e Padova dopo aver lottato a lungo per il vertice della graduatoria. E' stata la stagione nella quale il Piacenza è amaramente retrocesso in serie C2, condannato dalla classifica avulsa pur avendo concluso a parità di punti con Brescia, Sanremese, Modena e Rondinella. In quel campionato la più pesante sconfitta dei biancorossi é giunta proprio ad opera della Carrarese, con lo 0-3 allo stadio della Galleana del 24 ottobre 1982. Quel giorno però nella squadra apuana era assente Remondina, per infortuno.
Tre anni dopo, una delle maggiori protagoniste nel girone A della serie C1 è stata la Reggiana di Remondina. A fine andata i granata erano terzi e precedevano di un punto il Piacenza di Titta Rota, ma verso il termine della stagione hanno accusato qualche battuta a vuoto e si sono dovuti accontentare del quarto posto, alle spalle delle promosse Parma e Modena e del Piacenza, che per il secondo anno consecutivo si è visto sfuggire il traguardo della serie B.
DOPPIETTA A BRESCELLO Significativi poi per Gianmarco Remondina i due campionati consecutivi vinti a Brescello. Nella stagione 1994-95 i gialloblù della Bassa reggiana si sono imposti nel girone C del campionato Dilettanti, distanziando di 6 lunghezze il Capriolo. Nell'annata successiva il Brescello si è superato in serie C2, infliggendo 16 punti di distacco al Saronno e salendo per la prima volta in serie C1. Un'impresa che poi Remondina, nelle ultime tre stagioni, ha avuto la possibilità di superare in veste d'allenatore.
IL TRIENNIO D'ORO Non erano stati molto fortunati, i primi passi in panchina del tecnico di Rovato. Nel campionato di serie D 1999-2000 era durata appena nove giornate la sua esperienza al Cremapergo, poi andato alla deriva con altri tre allenatori. Il grande rilancio di Remondini inizia nell'annata 2004-05, quando la sua Canzese stravince il girone B della serie D staccando di sette punti il Lecco e di 15 l'Alghero. Poi però Mario Macalli, "dittatore" della serie C, impedisce alla Canzese di assaporare per la prima volta nella sua storia la serie C . Motivo? A Canzo, paesino comasco di appena 4.000 anime, lo stadio non è a norma. Tra i professionisti sale così il Lecco, e Remondina masticando amaro dopo la grande vittoria che aveva conseguito sul campo, conta di ripetersi nella stagione successiva. Cosa che puntualmente avviene, alla guida del Sassuolo nel girone B della serie C2. La squadra modenese termina seconda alle spalle della Cavese, ma nei play off sale anch'essa in C1, superando in semifinale l'Ancona e in finale i toscani del Sansovino. Quest'anno il Sassuolo si è ripetuto, andando vicino alla storica impresa della sua prima promozione in serie B. Per tutto il campionato la formazione di Remondina ha recitato un ruolo da protagonista, concludendo la stagione regolare distanziata di un solo punto dal Grosseto. Nella semifinale d'andata dei play off, la vittoria di Monza sembrava aver aperto al Sassuolo le porte della finalissima con il Pisa, ma nel ritorno i modenesi, pur tenendo a lungo il pallino del gioco, si sono fatti sorprendere dalle azioni in contropiede dei brianzoli di Sonzogni e hanno visto così svanire in dirittura d'arrivo il loro grande sogno. Ma per Remondina, poche settimane dopo, il lungo "tabù della serie B" si è finalmente spezzato con il suo approdo al Piacenza.
- La scheda del tecnico dal sito dell'HELLAS VERONA (fonte: HellasVerona.it - 14 Giugno 2008)
Nato a Rovato nel 1958, ha condotto il Sassuolo alla promozione in Serie C1
Gian Marco Remondina è nato a Rovato (BS) il 30 marzo 1958. Dopo aver allenato gli juniores del Legnano, passa alla Prima Squadra. Successivamente approda a Pergocrema, per poi lavorare tre stagioni nel settore giovanile del Brescia.
Nel 2005 sale alla ribalta per la vittoria del Campionato Nazionale Dilettanti con la Canzese, ma la Lega di Serie C non le consentì la partecipazione in Serie C2 a causa del campo da gioco definito troppo piccolo.
Nel 2005-06 il Sassuolo punta senze mezze misure al salto di categoria, il Direttore Sportivo Bonato si ricorda del suo vecchio compagno al Brescello Gian Marco Remondina. Al nuovo tecnico viene in pratica affida la squadra della stagione precedente con solo 3 nuovi arrivi. Gli avversari sono quelle del così detto girone adriatico e si chiamano Ancona, Spal, Reggiana, oltre a Benevento e Cavese.
L’undici di Remondina pratica da subito un calcio concreto ma piacevole, che porta la squadra nelle prime posizioni, concludendo la stagione regolare al secondo posto dietro la Cavese. Alla 30^ di campionato gli emiliani, si recano a Cava dei Tirreni, dove i padroni di casa festeggiano la promozione in C1. Durante il primo tempo gli emiliani passano a condurre ed al ritorno negli spogliatoi succede di tutto; nel tunnel succede di tutto, i giocatori del Sassuolo subiscono atteggiamenti intimidatori di ogni tipo. La stessa cosa avviene in tribuna alla dirigenza ed ai componenti dello staff neroverde. I padroni di casa nella ripresa rimontano e vincono per 2-1, con i giocatori ospiti choccati da quanto è successo nell’intervallo. Il ricorso alla Lega Calcio, produce solo una multa di 3.000€ per i campani. Il secondo posto garantisce comunque un ottima posizione ai play-off ed in semifinale il team di Remondina supera ogni ostacolo. Prima vincendo la semifinale di andata ad Ancona per 2-3, con un rigore di Andreini al 90’, che scatenerà la furia della tifoseria locale. Il ritorno vede i dorici vincere al "Ricci" per 1-0, ma la finale era ormai acquisita. Sassuolo che quindi si gioca la storica promozione in C1 con un’altra neofita come la Sansovino. In Toscana pareggia per 2-2, mentre in casa una rete di Pensalfini al 26’ regala la certezza della C1.
Nel campionato 2006/2007 la società del patron Squinzi effettua ancora pochi ma mirati innesti come il portiere Agazzi ed il centrocampista italo-argentino Erpen dalla Triestina, i centrocampisti Gambadori e Giardina dal Pisa, Jiday dal Castel San Pietro, il roccioso difensore Tarozzi e la guizzante punta Selva dal Padova, sfiorando lo storico traguardo della promozione in Serie B pur rimanendo sempre nelle primissime posizioni. La formazione di Remondina centra i play off con il secondo posto a una sola lunghezza dal Grosseto. In semifinale incontra il Monza; gli emiliani vanno a vincere al "Brianteo" per 0-1 per poi soccombere malamente in casa per 2-4, consegnando la finale ai biancorossi, dove verranno sconfitti dal Pisa.
La scorsa stagione siede sulla panchina del Piacenza affiancato da Felice Secondini. La sua avventura termina alla decima giornata (23/10/2007) dopo la sconfitta subìta a Pisa.
- La scheda di REMONDINA sull'Arena di Verona (fonte: LArena.it - 14 Giugno 2008)
LA PRESENTAZIONE. IL NUOVO ALLENATORE DEL VERONA SI PRESENTA ALLA CITTÀ. IL SUO PASSATO REGALA CERTEZZE E SPERANZE AI TIFOSI GIALLOBLÙ
Remondina tutto casa ed Hellas. Finiti gli allenamenti torna sempre a casa dove ha allestito uno studio-"laboratorio" Ama pesce, salame, Lambrusco e Zucchero
Depardieu. La somiglianza salta subito all’occhio. Gianmarco Remondina, però, di professione fa l’allenatore. Non ingannino le cinquanta primavere che si porta sul groppone. Il suo è un ciuffo troppo giovanile da pensare che il nuovo mister del Verona abbia abbandonato le abitudini da calciatore. Biondo, quasi irriverente. «E in campo, infatti, ci va ancora ’vestito’ da calciatore. Lui si mescola ai ragazzi. Poi, quando serve, con qualche urlaccio ristabilisce i ruoli». A raccontare il nuovo allenatore dell’Hellas è Remo Morini, team manager del Sassuolo. Nessuno lo conosce meglio di lui. Due anni insieme, come fratelli.
CASA DOLCE CASA. «Remondina appena può torna a casa - spiega Morini - anzi, a dire il vero lo fa quasi sempre». Originario di Rovato, l’allenatore bresciano vive a Trenzano, dove ha allestito nella sua casa uno studio-ufficio attrezzatissimo. «E’ un cervello elettronico. Cataloga tutto. Squadre, avversarie. Sa tutto di tutti. La partita la prepara nei minimi dettagli. Certo cura l’aspetto tattico, ma mette anche a nudo virtù e difetti degli avversari».
FAMIGLIA DI SPORTIVI. Remondina ha sposato Tiziana, maestra di tennis, conosciuta quando giocava nella Carrarese. Il mister ha due figli: Giulia, una promessa del tennis italiano e Giacomo, che gioca nelle giovanili del Brescia. «Sono proprio un bel gruppo di...ragazzi - spiega Morini - una famiglia in blue jeans. E Giulia, poi, è davvero un asso della racchetta. Quello che era un divertimento può divenatare definitivamente la sua professione».
PESCE E SALAME. E com’è a tavola il «Remo»? Carne o pesce? «Ama molto il pesce. Ma ha un debole anche per il salame e il Lambrusco. Sia inteso: fa vita da atleta. Lo considero un grande allenatore e un uomo tutto d’un pezzo. Di quelli che rigano dritto, che danno tutto per un ideale. A Sassuolo ha dimostrato di essere questo».
ZUCCHERO E VASCO. E c’è spazio, naturalmente, anche per i passatempi. La musica per esempio. «Ama Vasco e Zuchero. E legge molto. Non chiedetemi cosa. Io lo vedevo sempre con qualcosa tra le mani». A Sassuolo, Remondina entrava in campo con un pacchetto di appunti infilato nella parte posteriore dei pantaloncini. Poi, al momento giusto, estraeva tutto.
IL MODULO VINCENTE. Ha ottenuto grandi successi Remondina. E ha trovato anche il ’suo’ modulo. A Sassuolo il 4-3-3 gli ha permesso di raccogliere risultati e consensi. Ma, come ha spiegato lui nelle prime dichiarazioni da nuovo allenatore dei gialloblù «si può sempre cambiare. Perchè il mio lavoro si adatta anche ai giocatori che mi sono stati messi a disposizione». Altro da dire? Oggi «Depardieu» si offrirà in pasto ai suoi nuovi tifosi.
EROE DELLA C. Il tecnico è reduce dalla non certo felice esperienza di Piacenza dove è stato esonerato a campionato in corsa. In C, però, alla guida del Sassuolo ha fatto grandi cose. Promozione dalla C2 alla C1 nel primo anno in neroverde. Raggiungimento dei play off (poi persi) nella seconda stagione. Ha lasciato il segno. Il direttore Previdi, che lo ha avuto come calciatore alla Reggiana. si fida di lui. I veronesi non vedono l’ora di conoscerlo...
- Il nuovo condottiero scaligero da TG Gialloblù (fonte: TGGialloBlu.it - 13 Giugno 2008)
Remondina: ecco chi e' l'allenatore che dovrà rilanciare l'Hellas
Ha compiuto 50 anni il 30 marzo, un passato da giocatore in C (era un mediano) poi da allenatore. Come il Verona, ha un conto aperto con il Presidente della Lega Macalli che gli tolse una promozione. Ecco chi è Gianmarco Remondina, il tecnico scelto da Nardino Previdi per rilanciare il Verona.
E' nato a Rovato (Brescia) il 30 marzo del 1958. Instancabile mediano, la carriera da calciatore di Gian Marco Remondina comincia in Interregionale, nella Romanese nella stagione 77/78. Remondina gioca 32 gare e segna 4 gol (il suo record). L'anno dopo è in C/2 nella Pro Vercelli (34 presenze, 3 reti). Quando il Verona vince lo scudetto, nella stagione 84/85, Remondina gioca in C/1 nella Carrarese: gioca 57 partite in due campionati. Quella con la Reggiana (32 partite nella stagione 1985/86) e l'ultima presenza in C/1 prima di una lunga trafila in C/2: quattro campionati tra Orceana, Andria e Lecco. Nel campionato 93/94, a 35 anni, Remondina scende ancora di categoria ma azzecca l'ultimo filotto da calciatore. E' infatti l'attuale allenatore del Verona uno degli artefici della clamorosa scalata del Brescello (maglia gialloblù) dal Nazionale Dilettanti alla C/1. Due campionati vinti da protagonista: nella stagione 94/95 staccando di 6 punti il Capriolo, l'anno dopo dominando il campionato e infliggendo addirittura 16 punti di distacco dal Saronno. Chiusa la carriera da calciatore all'età di 38 anni (24 presenze con il Brescello in C/1 nel torneo 95/96) Remondina inizia a "studiare" da allenatore.
I primi passi in panchina arrivano nella stagione 99/00, 9 giornate sulla panchina del Cremapergo in serie D. Il rilancio qualche anno dopo (stagione 04/05) quando Remondina stravince il girone B della serie D alla guida della Canzese, paesino da quattromila anime del comasco. Il Lecco finisce a 7 punti, l'Alghero a 15, ma lo stadio di Canzo non è a norma e il padre-padrone della serie C, Mario Macalli, in C/2 fa salire il Lecco. La carriera da allenatore di Remondina è però ormai lanciata: l'anno dopo approda al Sassuolo che porta dalla C/2 alla C/1 vincendo i playoff e poi sfiora (l'anno dopo) la clamorosa promozione in B. Il resto è storia recente: il debutto in serie B nella stagione scorsa sulla panchina del Piacenza, l'esonero a ottobre e la chiamata, pochi giorni fa di Nardino Previdi e del Verona.