...A salvezza acquisita con una giornata d'anticipo non sarebbe bello terminare il campionato con una sconfitta umiliante come quella della passata stagione, ecco perché bene ha fatto mister BARONI a richiamare un'ultima volta l'attenzione dei suoi sul prossimo match da affrontare contro una squadra che, pur indebitata fino al collo (tanto da aver dovuto cambiare proprietario in settimana), è potenzialmente in grado di massacrare il VERONA sotto tutti i punti di vista.
P.S: La conferenza stampa di SETTI? Ha parlato a lungo senza dire niente con quella franchezza che alcuni di noi 'leoni da tastiera' scambiano per spocchia ed arroganza (ma quello è un problema nostro).
Spero che qualcuno non si sia illuso che avrebbe rivelato chissà che cosa! Ha semplicemente parlato dei soliti concetti, rispondendo come fa di solito alle solite domande preconfezionate fatte da giornalisti 'addomesticati' che in ogni caso, se pure avessero fatto domande 'scomode', non avrebbero comunque cavato un ragno dal buco e quindi: Avanti come fatto fino ad ora, un po' alla garibaldina, puntando la solita fiche sulla roulette del campionato e vada come vada.
Come ha fatto a esplodere il costo del personale di Via Olanda (passato da 39 a 54 milioni in un anno secondo i dati di 'Verona col Cuore')?
L'ingiustificato stipendio che il patròn continua ad autoelargirsi essendo il dirigente più pagato in Serie A? Dettagli!
Progetto sportivo? Consolidarsi e crescere? Maddeché!
Se in più pensiamo che anche in quest'annata ha abbassato ulteriormente gli ingaggi e ha imparato che pure a Gennaio è possibile ripartire da zero e poi salvarsi... Beh! Perché non riprovarci nella prossima stagione avendo il doppio delle possibilità di realizzare plusvalenze?
E dal suo punto di vista come dargli torto?
Precedenti
Match dalla grandissima tradizione quello tra VERONA e INTER: Il primo scontro risale addirittura a più di un secolo fa! L'HELLAS aveva 11 anni ed era il 7 Giugno 1914 con i nerazzurri vincenti per 2 a 1 in quella e in altre due occasioni prima che i gialloblù riuscissero di misura a piegare il Biscione il 4 Aprile 1926...
Con un salto agli anni '90, troviamo l'ultimo successo gialloblù il 9 Febbraio 1992 grazie alla rete di Ezio ROSSI; da allora 13 sconfitte in 16 match interrotte da 3 pareggi.
L'INTER portò via i 3 punti anche nel 2014 con PALACIO e JONATHAN a sbrigare la pratica e nel 2015 grazie alle reti di ICARDI, PALACIO e all'autogol di MORAS mentre il 7 Febbraio 2016 le due compagini diedero vita ad un rocambolesco 3 a 3 dopo che i gialloblù erano stati vicini all'impresa con le segnature di HELANDER, PISANO e IONITA a ribaltare lo 0 a 1 di MURILLO ma la contro rimonta di ICARDI e PERISIC fu implacabile al contrario delle tante occasioni sprecate dagli scaligeri.
2 a 1 il 30 Ottobre 2017 con l'HELLAS di mister PECCHIA (stranamente) messo in campo meglio del solito ma che, dopo aver pareggiato con PAZZINI, subirono pochi minuti dopo il definitivo 2 a 1 di PERISIC.
2 a 2 il 9 Luglio 2020 con un primo tempo sontuoso da parte dei gialloblù ed i nerazzurri ad uscire nel secondo tempo e quello è l'ultimo punto conquistato dal club scaligero sul proprio campo contro i più quotati avversari che da allora infilarono tre vittorie consecutive di cui l'ultima con un punteggio tennistico:
Dato senz'altro curioso, ma tutt'altro che incoraggiante, è che nelle ultime undici partite al Bentegodi contro il VERONA, l'INTER sia riuscita a segnare due reti o più...
Prossima sfida affidata alle cure del signor Luca Zufferli della sezione AIA di Udine.
Baroni
Setti
QUI VERONA
Oltre a HENRY e CRUZ anche DUDA dovrà rinunciare a salutare i tifosi dal campo avendo preso un ulteriore cartellino giallo all'Arechi che lo ha fatto squalificare in automatico.
Convocati
Fuori MONTIPÒ, FOLORUNSHO e ŚWIDERSKI e già quello che BARONI ha detto in conferenza stampa e cioè che 'sarà la formazione migliore che il VERONA si può permettere al netto di qualche problemino fisico' (capitato a fagiolo a quanto pare) assume un significato particolare...
Probabile formazione
Con niente più da chiedere al campionato mister BARONI potrebbe concedere più spazio a chi fin qui ha giocato meno a partire dalla porta dove si potrebbe rivedere PERILLI ma anche sulla fascia sinistra dove VINAGRE potrebbe dare ancora il cambio a CABAL, sicuramente in mediana Dani SILVA partirà titolare al posto di DUDA e magari a partita in corso ci sarà spazio per CHARLYS e BELAHYANE, sulla trequarti vedremo finalmente TAVŞAN all'opera?
4-2-3-1 con Perilli; Centonze-Coppola-Cabal-Vinagre; Silva-Serdar; Tavşan-Suslov-Noslin; Bonazzoli.
QUI MILANO (sponda nerazzurra)
Tutti a disposizione per mister INZAGHI che verrà al 'Bentegodi' a far più che altro passerella ma deciso pure a far chiudere in bellezza la sua squadra già da tempo laureatasi Campione d'Italia.
Probabile formazione
Ampio turnover è previsto anche in casa nerazzurra con AUDERO tra i pali, BISSECK e DE VRIJ al rientro nel reparto arretrato con la posizione di CARLOS AUGUSTO che potrebbe cambiare a seconda dell'impiego di BASTONI o BUCHANAN mentre a destra DUMFRIES appare favorito su DARMIAN.
In cabina di regia ASLLANI dovrebbe dare il cambio a ÇALHANOĞLU e anche in attacco sia ARNAUTOVIĆ che SÁNCHEZ potrebbero formare un'inedita coppia d'attacco...
3-5-2 con Audero; Bisseck-De Vrij-Carlos Augusto; Dumfries-Frattesi-Asllani-Barella-Buchanan; Arnautović-Sánchez.[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Mister BARONI «Vogliamo fare una bella partita perché l’avversario è enorme. La considero una squadra tra le prime cinque d’Europa e noi vogliamo fare bella figura davanti ad un avversario così, anche se le difficoltà non ci hanno mai spaventato, anzi, ci hanno dato grandi stimoli. Non è stato facile rimettere in carreggiata la squadra dopo festeggiamenti, ma sono convinto che la squadra farà una bella prestazione. Il futuro? Presto per fare valutazioni, sono concentrato per fare bene questa partita perché non voglio fare brutta figura. Giochiamo di fronte al nostro pubblico, è un periodo di festa, ma è un termine che non mi piace. La vera festa è quando andiamo in campo e dobbiamo concentrarci su quello. Faremo delle valutazioni in tempi opportuni e ci sarà modo di capire i piani della società... Abbiamo festeggiato la salvezza stando insieme in settimana e abbiamo fatto un pranzo con l’aiuto di Juanito, che è un amico. E quando porti avanti un’annata così difficile è normale che ci sia distensione. Cose che mi hanno dato fastidio durante l’anno? La mia visione è sempre all’interno della squadra, non mi faccio toccare da quello che non posso gestire» TuttoMercatoWeb.com
Ondrej DUDA «L’anno scorso è stato più difficile conquistare la salvezza, lo spareggio è stato tosto. Anche questa stagione non è stata semplice, sia chiaro: dopo essere partiti alla grande, non riuscivamo più a vincere. Quello è stato in assoluto il momento più duro. Per fortuna, a cavallo di fine anno, abbiamo cambiato marcia. Se ne sono andati giocatori chiave come Hien, Djuric o Ngonge, ma chi è arrivato si è inserito benissimo dando una grossa mano. Se ci saremmo salvati anche con la rosa precedente? Credo di sì, perché c’erano giocatori di grande valore. Il mister? Baroni è stato fondamentale, ha sempre creduto in noi, ma va dato grande merito anche al suo ottimo staff. Ripartire da lui? Lo spero proprio. Ovviamente non spetta a me decidere, ma sono sicuro che, se rimanesse, potremmo fare molto meglio di quest’anno. Il futuro? Io credo che il Verona possa ambire a qualcosa di più. Da due anni giochiamo per non retrocedere, ma a nessuno piace farlo: siamo tutti ambiziosi e vorremmo lottare per piazzarci più in alto in classifica. Sono convinto che si possa fare» CalcioHellas.it
Tijjani NOSLIN a L'Arena «Si sta concludendo una stagione complicata, sono felice per l’obiettivo raggiunto, per i gol segnati e per aver segnato a squadre importanti. Ora ho un sogno a breve termine: segnare un gol anche all’Inter. Tra un po’ di tempo spero di avere l’occasione di giocare in Champions, ma adesso a Verona mi trovo bene sia come squadra che come città» CalcioHellas.it
Mister SARRI ex allenatore della LAZIO (per sue dimissioni volontarie fatto più unico che raro nell'Italia attuale) «...Se l’allenatore dell’anno è Motta? Thiago Motta ha fatto una bellissima stagione ma lo affiancherei a Baroni, è al secondo miracolo consecutivo, altra stagione straordinaria in una situazione difficile. A livello mediatico ci sono allenatori di cui si parla molto, altri di cui si parla poco...» SportItalia.it
Emil HALLFREDSSON al 'Corriere di Verona' «I cambiamenti vissuti a gennaio dall’Hellas sono stati tanti e la bravura di Baroni è stata inserire in fretta, in tempi rapidissimi, i giocatori messi a disposizione da Sean Sogliano. Il grande lavoro sul gruppo e il modo con cui a gennaio hanno gestito benissimo un altro passaggio delicato, cioè il cambio del sistema di gioco: i giocatori hanno capito subito come si voleva che giocassero. Sogliano? È uno che ti fa stare sul pezzo perché tiene in considerazione tutta la squadra. Forse qualche giovane può quasi sentirsi intimorito da come lui cerca di stimolare il gruppo. Però è onesto, diretto e al contempo molto corretto» CalcioHellas.it
Giangiacomo MAGNANI ai microfoni di 'Radio Serie A' «...Ad un certo punto tutta Italia ci dava per spacciati. ma noi abbiamo lasciato rispondere il campo, è stato questo il nostro segreto. Ai tifosi veronesi posso solo dire grazie. Nei quattro anni qua mi sono sempre sentito a casa, anche nei momenti di difficoltà. Verona è incredibile, è l’unica città che mi ha fatto perdere la testa tra quelle in cui ho vissuto e, da emiliano, devo ammettere che si mangia benissimo. L'allenatore? Trovare persone come mister Baroni, che ti stimolano e ti tirano fuori il meglio, ti cambia la vita calcistica. Una grande parte della nostra impresa è anche sua» CalcioHellas.it
PRIMAVERA 1: Alphadjo CISSE inserito da Sportitalia, TV ufficiale della #Primavera1TIM 2023/24, nella Top 11 del campionato Primavera 1!
#CALCIOMERCATO Dopo la SALERNITANA (che sarebbe interessata all'accoppiata con SOGLIANO), anche il CAGLIARI, stando a quanto riportato dalla 'Gazzetta dello Sport', valuterebbe l'ingaggio di mister BARONI in seguito all'addio anticipato di 'sir' RANIERI... NOSLIN e COPPOLA nel mirino del TORINO ma Diego interesserebbe anche alla LAZIO.
Intanto SETTI chiede (stranamente) lo sconto rispetto ai 4,5 milioni pattuiti con l'HERTA BERLINO per il riscatto definitivo di SERDAR ma il club tedesco, stando a Kicker.de, fa 'orecchie da mercante' dopo la valorizzazione che Suat ha avuto in questa stagione che lo ha portato all'attenzione di vari estimatori...
Il CALDIERO TERME neopromosso in Serie C tiene d'occhio i giovani gialloblù RIAHI, CALABRESE, FLORIO e CAZZADORI che, tornato all'HELLAS a Gennaio dopo il prestito all'ARZIGNANO, è nel mirino della VIRTUS VERONA che vorrebbe così riunirlo all'ex CAIA col quale fece faville nella Primacera scaligera (L'Arena).
SERIE A: Mister RANIERI si congeda dal CAGLIARI (e vista l'età forse anche dal calcio sul campo); nel frattempo l'INTER passa ufficialmente al gruppo 'OakTree' dopo la mancata restituzione del debito di 395 milioni da parte dell'ormai ex proprietario cinese ZHANG. Ufficiale l'addio di Thiago MOTTA al BOLOGNA (per lui si parla della panchina della JUVENTUS) e di Stefano PIOLI al MILAN.
La FIORENTINA vince a CAGLIARI grazie ad un rigore al 113° e si qualifica per l'Europa aritmeticamente.
EUROPA LEAGUE: Impresa ATALANTA che, dopo aver battuto tante 'prime della classe' (fra cui il LIVERPOOL), rifila un rotondo 3 a 0 in finale ad un BAYER LEVERKUSEN che non perdeva da 51 partite e non ha conosciuto sconfitta in Bundesliga in stagione! Grande protagonista Ademola(mia) LOOKMAN autore di una fantastica triplée, primo (meritatissimo) trofeo per GASPERINI e grandissima commozione del patròn PERCASSI prima e dopo il match...
Abbiamo lottato. Abbiamo sofferto. Abbiamo gioito. Ci siamo commossi fino alle lacrime, che fossero amare o di gioia. Come puoi spiegare a chi non è dell'Hellas cos'è stata questa stagione? Ce la siamo tenuta. L'abbiamo difesa. Ora abbracciamoci, per l'ultima volta. A domani 💛💙 pic.twitter.com/NHQjqL0BIa
HELLAS VERONA di Redazione, 24/05/2024 18:19 VIGHINI | Vi dico cosa penso di Maurizio Setti
Maurizio Setti
La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre. Lo diceva Churchill. Potrebbe andare bene anche per Setti. Non sarà il massimo, non sarà simpatico, ma gli altri? Cosa ci avevano offerto prima di lui? Lacrime, sudore e sangue. E serie B, poi C, poi il rischio del nulla. Chiariamoci: serve un presidente che beva birra e si metta la sciarpetta per essere simpatico e che magari rutti ma che poi sia una sciagura e porti la squadra vicino al fallimento? Cosa si può oggettivamente dire di un presidente che nei suoi 12 anni di presidenza ha mantenuto la squadra in A nove anni, ottenendo tre promozioni dalla B e che iscriverà il club per il sesto anno consecutivo nella massima serie?
Setti è il migliore dei mondi, anche perché è l'unico. Non vi è traccia purtroppo di nessun veronese interessato al Verona. Se ne tengono tutti distante, prevenuti, impauriti. Lo fanno da anni, avranno le loro ragioni, Percassi a Verona non c'è. Inutile star qui ad arrovellarsi lo facciamo da tanti anni, troppi ed insistere su questo argomento rischia di farci sentire degli stupidi. Il Verona di Martinelli era un gioiellino, eppure nessuno se lo accollò. Solo Setti ne capì le potenzialità imprenditoriali, cosa avrebbe potuto sviluppare qui. E anche, perchè no, cosa ci avrebbe potuto guadagnare. Ma vi ricordate quei tempi? Il Verona sembrava una società di reietti, con tifosi razzisti e beceri, schifata da tutti. In città, la città che conta, con i suoi giornaloni e le sue capocchie tifava da altra parte. Non mi pare di aver sognato tutto questo, non posso pensare che ora ci si sia dimenticati di quei momenti. Ebbene Setti ha avuto la forza e la bravura di aver rimesso l'Hellas al centro del Villaggio.
Il peggior Setti è stato quello che si è fatto trasportare dalle congiure, che fece fuori i suoi fedelissimi, come Sogliano, poi richiamato nel momento del bisogno. Fummo spietati in quel momento, contro Setti e quella combriccola di masnadieri che fecero il male del Verona, portandosi dietro i soliti beoti, a volte ben pagati e ben risarciti. Una cricca di cui, per fortuna, ci siamo liberati.
I fatti degli ultimi due anni, ci hanno dato ragione, ma non è questo l'importante. Setti ha tenuto il Verona in serie A, un miracolo che una potenza come la Mapei, non è riuscita a compiere. Lo ha fatto con le sue doti migliori. La velocità nel prendere le decisioni, anche estreme, la capacità di reggere l'urto e la pressione della piazza, l'autonomia che lascia ai suoi collaboratori, la chiarezza nel definire gli obiettivi e la consapevolezza dei propri limiti. Non è poco.
I dati parlano tutti a suo favore. Il rischio è rimpiangerlo un giorno. Si può andare in meglio, ma come storia insegna, anche molto molto peggio. Guardatevi intorno, qui in Veneto, accanto a noi, alzate i vostri sguardi dagli smartphone e ditemi se non è la verità.
HELLAS VERONA di Redazione, 22/05/2024 16:13 La rivoluzione di gennaio? I mancati rinforzi? Ecco il post che racconta la verità...
C'è un post che gira in queste ore sui social e che racconta meglio di ogni altra cosa la rivoluzione di gennaio in casa dell'Hellas Verona ed anche il destino di qualche mancato rinforzo al mercato di gennaio. Ecco il testo: “Doig retrocesso col Sassuolo, Hongla retrocesso col Granada, Lasagna, Ceccherini e Gunter retrocessi col Karagumruk, Manolas (che a gennaio ha rifiutato l'Hellas) retrocesso con la Salernitana, Hrustic in zona retrocessione con l'Heracles, Kallon ai playout di serie B col Bari, Saponara in zona retrocessione col Ankaragucu”. Ogni altro commento sarebbe superfluo…
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A Hellas Verona, il presidente Setti: "Senza la rivoluzione non ci saremmo salvati"
24/05 ALLE 14:53
di FRANCESCO GALVAGNI @GALVAVR
Dopo la salvezza conquistata con una giornata di anticipo, il Presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti romperà finalmente il silenzio al termine di una stagione travagliata ma culminata nel migliore dei modi. Il numero uno gialloblù parlerà dunque dalla sede del club per commentare il campionato che si chiuderà domenica con la sfida all'Inter al "Bentegodi" e per illustrare quelli che saranno i suoi progetti futuri. Potrete seguire la DIRETTA LIVE testuale della conferenza stampa su TUTTOmercatoWEB.com.
14.00 - Inizia la conferenza stampa
Qual è la situazione del Verona ad oggi?
"L'intento è di avere sempre una salvezza più tranquilla, da 13 anni cerco di avere due cose equilibrate, la salvezza e i conti con una logica. Di errori se ne fanno, tutti li fanno, nella mia figura si è sempre cercato di fare il calcio che possiamo fare, un calcio che porta normalmente alla salvezza, un risultato che la piazza merita, ma al contempo c'è il rischio di retrocedere, ogni anno è sempre più difficile, ci sono proprietà straniere che arrivano con investimenti importanti. Poi ci sono proprietà che fanno investimenti importanti ma non vanno a buon fine, penso al Sassuolo".
Sogliano e Baroni resteranno al Verona?
"Nella mia esperienza ho capito che i contratti ci sono ma valgono poco. Non abbiamo ancora parlato, vogliamo finire bene questo campionato poi inizieremo a fare le valutazioni di quello che ci aspetterà, insieme e in grande serenità".
A gennaio c'è stata una rivoluzione, perchè?
"Normalmente il Verona fa cessioni, nel mercato estivo non è successo perchè le offerte sono arrivate troppo tardi, il punto fondamentale è che la rivoluzione di gennaio viene fatta con quattro giocatori titolari, quattro che erano riserve, e tanti non hanno mai giocato ed erano fuori rosa. Senza rivoluzione non ci si sarebbe salvati, questo l'abbiamo deciso insieme a mister e d.s.. Tanti giocatori non volevamo più restare qua, l'unico era Ngonge che però ha avuto una valutazione troppo elevata per non cederlo, gli altri speravano in contratti migliori o situazioni diverse. Questo club vive di plusvalenze quindi non avendole fatte prima avrei dovuto farle dopo".
Il Verona è in vendita?
"Di concreto e vero non c'è mai stato nulla, solo degli avvicinamenti, il club è aperto a delle opportunità, se arriva il socio di capitale ben venga, se arriva una persona facoltosa che può portare il club a risultati migliorativi ben venga, io non ho gli occhi a mandorla, non sono un fondo, non ho le possibilità finanziarie per fare campionati da primi sei posti ma penso di aver dimostrato in questi anni il calcio che mi posso permettere al massimo. Quello che posso promettere ai nostri tifosi è che si deve capire dove si cala questa realtà. Ho raggiunto il record di campionati consecutivi in Serie A, quindi se nessuno prima ci è riuscito bisogna farsi delle domande, poi se arriva qualcuno che può migliorare la situazione e portare il club a lottare per altri obiettivi io sono aperto".
E' stata una stagione complicata anche per le vicende extra-campo, Volpi, Parma...
"Con Volpi avremmo potuto risolvere la situazione nove anni fa ma l'abbiamo risolta adesso. Per quanto riguarda Parma è una cosa che non mi riguarda ma appartiene ad inizio anni 2000 (Gilardino, Mutu, Vanoli). Pur avendo ragione abbiamo deciso di transare questa operazione anche se togliersi 8-10 milioni dalla sera alla mattina non è cosa facile. Comunque ora il club è perfetto e sono molto contento. Non voglio farmi i complimenti da solo ma penso che dal giorno della prima conferenza ad oggi abbiamo fatto tanti passi in avanti. Se devo darmi un voto è alto, non 10 nè 6 ma una via di mezzo".
Quanto vale il Verona?
"Ci sono tanti parametri, è un club con una grande storia, con una splendida città, uno zoccolo di tifosi, un parco giocatori importante, chiunque si voglia approcciare ha comunque dei parametri da rispettare, oggi dire una cifra sarebbe difficile".
In estate però stavi trattando la cessione del club...
"Le trattative sembravano reali, vere, è una bella storia ma ve la racconterò più avanti quando potrò farlo. Il calcio è cambiato, non è più quello nostalgico dei Mazzola o dei Rivera" .
Quindi il Verona non lo vende?
"Oggi mi sento solo, ho costruito rapporti importanti con tutti, penso di poter stare nel tavolo con qualsiasi trattativa ma al momento non c'è stato nessun avvicinamento con alcun investitore".
Capitolo centro sportivo, il "Bottagisio" è all'asta...
"E' una possibilità, si valuterà cosa fare, prendere un centro del genere comporta delle scelte perchè comunque non ci potresti mettere dentro tutta la famiglia, è un'opportunità da non sottovalutare. Il calcio di oggi è con le cuffie, i centri devono avere delle caratteristiche con un certo tipo, vedremo".
L'anno prossimo tante proprietà straniere quanto italiane, è sempre più difficile stare dentro la giostra?
"Io penso che sulla carta è come dici tu, le proprietà straniere che arrivano hanno capacità di spesa e investimenti importanti, io sarei contento di avere un partner, un socio. Poi quando entri negli ambienti nostri penso che ci posso ancora stare. Penso che questo sia stato il campionato più difficile che ho affrontato. Non vorrei essere nei panni di chi domenica si deve scannare per salvarsi. Spero finiscano i discorsi per cui è più conveniente andare in B per prendere il paracadute, sono cazzate allucinanti, anche perchè la B è sempre più difficile. Poi è vero che in A ormai ci sono dei costi veramente allucinanti ed è sempre più difficile. I diritti sono sempre meno e le spese sono sempre di più, si deve arrivare a quello che è un auto-sostentamento del calcio".
Nella vittoria dell'Atalanta c'è anche l'impronta di tanti imprenditori bergamaschi che a Verona sembrano non interessarsi, con gli Europei il Bentegodi sarà rimodernato?
"Ho sempre cercato di coinvolgere imprenditori veronesi e ho sempre trovato un ostacolo, tra tifosi, nomea e via dicendo. Io ho visto sempre un miglioramento. Poi i nostri tifosi non sono meglio o peggio di altri che ci sono in giro. Poi chiaramente non vado in giro col piattino a chiedere niente a nessuno. Se poi ci fosse qualcuno che vuole intervenire ben venga. Tutti gli interventi allo stadio, magari invisibili come lo sky box, sono stati fatti da noi in autonomia. Tommasi si sta dando da fare, non so se qualcosa verrà fatto e come verrà fatto. Lo stadio non deve vivere un giorno alla settimana ma sette su sette, l'importante non è tanto ristrutturare lo stadio ma avere un progetto, e per i progetti servono i soldi, perchè altrimenti restano nei cassetti. Non so se sia l'Europeo che sblocca la situazione o se ci sia qualche fondo immobiliare. Poi è anche vero che abbiamo fatto le leggi per fare gli stadi più velocemente ma io vedo ad esempio Bologna dove Saputo aveva promesso lo stadio e ancora lo deve fare anche dopo 300 milioni di investimenti".
Il governo vuole introdurre una nuova normativa in fase di controllo, cosa ne pensi?
"Tanti politici parlano ma non capiscono che ci sono club che di fatto sono imprese che danno da mangiare a 500 persone, che muovono masse, che producono tasse, e nonostante questo vedono forse solo il lato sociale, mettendo sempre più incombenze e ti portano a spendere sempre più soldi. Ricordo che il cinema ha avuto un miliardo a fono perduto, il calcio niente. Ti vedono come il cretino che fa calcio, io mi sento così anche se molto meno di altri. Devono capire che il calcio è uno spettacolo, una partita in Champions del Milan produce 6 milioni di ricavi, una all'estero 12-13 perchè c'è tutto un indotto con lo stadio dietro e da questo punto di vista siamo dei fenomeni a portare ancora squadre in finale in Europa. Per quanto riguarda le nuove introduzioni del governo in materia di controllo non le capiamo, non sapremo come andrà a finire ma siamo tutti concordi sul fatto che non ci sia alcuna logica sul fatto che una terza parte governativa dopo federazione e Covisoc venga a controllare se tutto va bene o no".
La querelle con Volpi si è chiusa, come sono i rapporti con lui?
"A livello personale qualche problema me l'hanno creato, fortunatamente però ho le spalle larghe, si poteva risolvere tutto nove anni fa ma è finito tutto adesso".
Se trovassi un socio...
"Non fatemi dire cose di cui poi mi pento, come il modello Borussia Dortmund che poi mi tirate dietro (risata generale). E' chiaro che se ci fossero più disponibilità anzichè vendere quattro giocatori ne vendi due. Il calcio è cambiato, un allenatore che sta in un club tanto tempo è perchè ha un'età tale in cui ha già fatto prima e si vuole sistemare. Se prendi l'allenatore giovane se è bravo ti va via, se prendi il giocatore giovane se è bravo ti va via, quindi devi trovare un giusto mix tra giovani e gente di esperienza che ti portano a fare un campionato soddisfacente, come l'anno di Tudor".
Baroni finisce la stagione dopo anni con tanti cambi, è mai stato in bilico?
"Credo che non sia stato mai in bilico, ci siamo sempre confrontati, mi ricordo che mi disse a Genova che voleva cambiare modulo, io gli ho detto di fare quello che si sentiva, a me alla fine cambiava poco. La frenesia di cambiare allenatore io non l'ho mai avuta. Con Baroni ho avuto un rapporto cordiale e sincero, non sono uno che chiama tutti i giorni, bastava un confronto o due a settimana. Lui è leale e ha il modo giusto di fare calcio".
Grazie ai 37 punti fino a qui conquistati in questa stagione in massima serie l'Hellas Verona riuscirà a superare il Palermo nella classifica perpetua della Serie A. I gialloblù saliranno infatti al sedicesimo posto a quota 1058 (che potrebbero essere ulteriormente ritoccati domenica sera in caso di risultato positivo con l'Inter), lasciando invece il Palermo in diciassettesima posizione a 1048.
Salvezza raggiunta in anticipo con l'Hellas Verona, ma non solo. Con la splendida cavalcata culminata con la permanenza in Serie A - ottenuta con una giornata d'anticipo - per mister Marco Baroni è scattato anche il rinnovo automatico per un'altra stagione sulla panchina scaligera.
Un rinnovo meritato, visti i risultati raggiunti e nonostante le difficoltà affrontate durante tutto l'anno. Una volta finito il campionato - il Verona giocherà l'ultima gara contro i campioni in carica dell'Inter -, ci sarà poi modo in casa Hellas di cominciare a programmare il futuro. Detto del rinnovo automatico del contratto dell'allenatore, lo stesso Baroni si confronterà con la dirigenza e in primis col ds Sogliano - l'altro protagonista della salvezza assieme ai calciatori - per capire il da farsi. La certezza, ad oggi, è che il Verona vuole continuare con Baroni. Il tutto, al netto dei primi rumors che cominciano a circolare, come ad esempio il possibile interessamento del Cagliari (orfano di Ranieri in panchina).
Le parole di Baroni dopo la salvezza
"Come ho detto ai ragazzi devo dirgli grazie di cuore, ma anche al direttore Sean Sogliano perché a gennaio ci siamo guardati ed eravamo rimasti sulla barchetta, con un remo per uno in mano. Quello che è capitato al Verona è stata una cosa anomala, ma ho avuto grande partecipazione da parte di tutti, anche il sostegno da parte dei nostri tifosi. Si è creata quella simbiosi tra pubblico e squadra che ci ha portato a dare qualcosa di più. Questa squadra nel girone di ritorno sarebbe decima, mi ha sempre dato certezze durante la settimana, è stata subito ricettiva capendo la situazione e calandosi dentro senza titubanze. Mi ha seguito e devo ringraziarla, così come il mio staff che sono bravissimi, più di me. Dobbiamo festeggiare, gioire con la città, per quello che ci è successo nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di noi però io ci ho sempre creduto, nel lavoro perché anche se avevamo perso tanti giocatori c'era un gruppo che è rimasto e ha capito la grande opportunità".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
25 MAGGIO 2024 Serie A TIM 2023/24 | #VeronaInter: i numeri
Verona - Le statistiche, i numeri e le curiosità fornite da Opta Sports relative a Hellas Verona-Inter, 38a giornata della Serie A TIM 2023/24, in programma domani, domenica 26 maggio (ore 20.45), allo stadio 'Bentegodi'.
PRECEDENTI
L’Hellas Verona affronterà l’Inter all’ultima giornata di campionato per la seconda volta nella sua storia – la precedente risale al 17 maggio 1987, in quell’occasione arrivò un pareggio per 0-0, con Osvaldo Bagnoli in panchina.
Il risultato più frequente tra Hellas Verona e Inter in Serie A è lo 0-0, il più recente dei quali tuttavia risale all’11 marzo 1990, con Bagnoli e Trapattoni nelle due rispettive panchine.
CURIOSITÀ
L’Hellas Verona si è salvato per la quinta stagione consecutiva in Serie A: i gialloblù in particolare hanno ottenuto 19 punti dopo la chiusura del mercato invernale il 1° febbraio (su 37 totali del torneo in corso).
L’Hellas Verona è, insieme a Inter, Juventus e Lazio, una delle quattro squadre che non hanno perso neanche un incontro con più di due gol di scarto in questa Serie A.
L’Hellas Verona è la squadra che ha vinto più duelli in questa Serie A (2044).
FOCUS GIOCATORI
Michael Folorunsho, giocatore di movimento dell’Hellas Verona con più presenze nel torneo in corso (34 gettoni), è il centrocampista che ha vinto più duelli in questa Serie A (221).
Giangiacomo Magnani ha esordito in Serie A contro l’Inter il 19 agosto 2018 con la maglia del Sassuolo e sempre contro i nerazzurri, a San Siro, ha trovato il suo primo e finora unico gol nella competizione il 24 giugno 2020.
Darko Lazovic è ad una distanza dall’eguagliare Sergio Madde (166) come terzo giocatore con più presenze con l’Hellas Verona nella storia della Serie A (davanti solo Emiliano Mascetti a 232 e Paolo Sirena, 172): contando invece anche lo spareggio salvezza contro lo Spezia della scorsa stagione diventerebbe il terzo giocatore in solitaria con più presenze in gialloblù nella competizione.
24 MAGGIO 2024 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento venerdì 24 maggio
Castelnuovo del Garda - Oggi, venerdì 24 maggio, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto una seduta di allenamento mattutina. Di seguito il report: attivazione, lavoro tattico e partita finale.
23 MAGGIO 2024 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento giovedì 23 maggio
Castelnuovo del Garda - Oggi, giovedì 23 maggio, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto una seduta di allenamento mattutina. Di seguito il report: attivazione, partita a tema, lavoro tattico e partita finale.
FONTE: HellasVerona.it
SERIE A: Mister RANIERI si congeda dal CAGLIARI (e vista l'età forse anche dal calcio sul campo); nel frattempo l'INTER passa ufficialmente al gruppo 'OakTree' dopo la mancata restituzione del debito di 395 milioni da parte dell'ormai ex proprietario cinese ZHANG. Ufficiale l'addio di Thiago MOTTA al BOLOGNA (per lui si parla della panchina della JUVENTUS).
La FIORENTINA vince a CAGLIARI grazie ad un rigore al 113° e si qualifica per l'Europa aritmeticamente.
EUROPA LEAGUE: Impresa ATALANTA che, dopo aver battuto tante 'prime della classe' (fra cui il LIVERPOOL), rifila un rotondo 3 a 0 in finale ad un BAYER LEVERKUSEN che non perdeva da 51 partite e non ha conosciuto sconfitta in Bundesliga in stagione! Grande protagonista Ademola(mia) LOOKMAN autore di una fantastica triplée, primo (meritatissimo) trofeo per GASPERINI e grandissima commozione del patròn PERCASSI prima e dopo il match...
Il Treviso FBC 1993 ha annunciato il nuovo allenatore della prima squadra, Fabrizio Cacciatore, durante una conferenza stampa tenutasi oggi allo Stadio Tenni. Cacciatore, nato a Torino nel 1986, ha una carriera da giocatore con oltre 350 presenze nei professionisti, di cui più di 150 in Serie A con le squadre di Sampdoria, Cagliari, Chievo e Verona.
Da ottobre della scorsa stagione, Cacciatore è stato l’allenatore del Montecchio Maggiore, ottenendo il settimo posto in classifica a fine campionato con 51 punti, 6 dei quali proprio ai danni dei biancocelesti.
“Volevo ringraziare sia il Direttore che la società per questa grande opportunità che mi è stata data – sono le prima parole di Mister Cacciatore in biancoceleste, che aggiunge – E’ una grande occasione per me, è il mio terzo anno da allenatore ed essere qui è motivo di orgoglio per me. Spero di ripagare la fiducia che mi è stata data e cercherò di fare il massimo per questa società e per questa città. Dalla mia squadra voglio il massimo, dobbiamo essere umili e soprattutto non presuntuosi”.
“Innanzitutto voglio ringraziare Romano Perticone per l’operato di questo finale di stagione – commenta il DG Attilio Gementi -, do il benvenuto a Mister Cacciatore, una persona che rispecchia i valori di questa società, profilo che ha molto entusiasmo e determinazione nel voler fare qualcosa di importante. La scelta è stata presa collegialmente e siamo certi che possa fare del suo meglio per una piazza come Treviso”.
“Diamo il benvenuto al nostro nuovo Mister, abbiamo un’ambizione importante, a livello societario stiamo lavorando assiduamente per strutturare ancora di più il club con un impegno quotidiano e continuativo. – ha sostenuto il Presidente Francesco Saruggeri aggiungendo – Auguriamo al Mister buon lavoro e un grande in bocca al lupo”.
FONTE: TrevisoCalcio.tv
giovedì 23 Maggio 2024 - h 12:59 Nota del Club
Nella mattinata di oggi Thiago Motta ha comunicato alla Società l’intenzione di non rinnovare il contratto con il Bologna FC 1909. Preso atto della decisione, il Club ringrazia il tecnico per lo straordinario lavoro svolto e gli augura le migliori fortune per il prosieguo della carriera.
“In questi due anni ho conosciuto un allenatore preparato e vincente”, dichiara il Presidente Joey Saputo, “che ha dato alla squadra un’identità di gioco brillante. Il traguardo della qualificazione in Champions League consegna lui e tutti i giocatori alla storia del nostro Club. Avrei voluto che rimanesse al Bologna, ma non posso che ringraziare lui e il suo staff per queste stagioni meravigliose e augurargli il meglio per il futuro”.
FONTE: BolognaFC.it
MEDIA 24 maggio 2024 COMUNICATO UFFICIALE: STEFANO PIOLI
AC Milan e Stefano Pioli non proseguiranno insieme nella prossima stagione
AC Milan e Stefano Pioli comunicano che nella prossima stagione non proseguiranno insieme, intendendo interrompere il rapporto professionale che li lega da ottobre 2019.
Il Milan ringrazia con affetto Stefano Pioli, e tutto il suo staff, per aver guidato la Prima Squadra in questi cinque anni, ottenendo uno Scudetto che resterà indimenticabile e per aver riportato il Milan stabilmente nelle più importanti competizioni europee. Stefano con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del Club.
Stefano Pioli ringrazia il Milan per l'opportunità di far parte della Storia di questo glorioso Club e esprime profonda gratitudine nei confronti di proprietà, dirigenti, squadra, staff e tutto il personale di Milanello e di Casa Milan per il supporto e la grande professionalità. Il tecnico rivolge un pensiero speciale ai tanti tifosi che hanno sostenuto il Milan in questi anni, dimostrando un attaccamento incondizionato.
FONTE: ACMilan.com
Massimo Donati lascerà il Legnago dopo la promozione in C dello scorso anno e il raggiungimento dei play off nella stagione corrente. Tra i nomi papapili per la sua successione c'è anche quello di un altro ex gialloblù: l'ex calciatore scaligero Nicola Corrent, già tecnico della formazione Primavera e vice di Fabio Pecchia.
Panagiotis Tachtsidis resta al Cluj. Il centrocampista greco, classe 1991, era tornato in Europa dopo le esperienze in Arabia Saudita con l'Al-Fayha e negli Emirati Arabi Uniti con il Khor Fakkan per trasferirsi in Romania. Era arrivato a titolo gratuito, aveva firmato un contratto fino a fine stagione che prolungherà fino al 30 giugno 2025, con opzione per altri 12 mesi.
Lunga esperienza in Italia
Tachtsidis è stato a lungo protagonista nel nostro Paese, in vari momenti della sua carriera. A 19 anni fu prelevato dal Genoa, che lo acquistò dall'AEK, e poi venne girato in prestito a Cesena, Grosseto e Verona, prima della cessione a titolo definitivo alla Roma nel 2012. In giallorosso una sola stagione senza grandi sussulti, così passa al Catania. Torino, ancora Verona, Cagliari e Lecce sono le ultime tappe in Italia, nel mezzo Olympiacos e Nottingham Forest, prima dell'avventura asiatica.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Mister Ranieri si congeda dal Cagliari: nelle sue due esperienze con il Club è riuscito sempre a portare la squadra al raggiungimento dell’obiettivo finale. Già autore in passato di due promozioni (dalla C alla A) e di una salvezza nella massima serie, nell’ultimo anno e mezzo ha compiuto l’ennesimo capolavoro con la vittoria dei playoff e la conquista in questa stagione della permanenza nel massimo campionato.
“Risorgeremo, lo ha detto Claudio Ranieri”. Era l’estate 1988 quando un appena trentasettenne allenatore romano arrivava in Sardegna per raccogliere un’eredità pesante: guidare il Cagliari, la squadra di un’Isola, società nobile ma decaduta, scivolata in Serie C e ritrovatasi alle soglie del fallimento. Era stata un’intuizione dell’allora presidente Tonino Orrù e del direttore sportivo del tempo, Carmine Longo, che videro in lui l’uomo giusto per pianificare la risalita. Così giovane, ma allo stesso tempo maturo, parlava con la sicurezza di un veterano: da capitano delle sue squadre era stato già allenatore in campo, sotto la guida di tecnici come Gianni Di Marzio e Carlo Mazzone. La sua determinazione, il carisma, i suoi modi garbati, la disponibilità. Sempre la battuta pronta, una buona parola per tutti: le sue qualità professionali e umane fecero subito breccia nell’ambiente. I Sardi si innamorano subito di lui, lui si innamorò dell’Isola.
“Risorgeremo”, disse il Mister alla squadra, un tam-tam che ben presto si diffuse tra i tifosi. Fu l’inizio di un ciclo di successi: subito due promozioni consecutive, dalla C alla B e poi dalla B alla A. Qualcosa riuscito poche volte nella storia del calcio italiano. La stagione 1990-91, con il Cagliari di nuovo nella massima serie, partì male: la squadra stentava e chiuse l’andata al penultimo posto. Da lì, un’altra impresa: il gruppo nel girone di ritorno macinò gioco e punti, salvandosi addirittura con una giornata di anticipo.
Le strade del Mister e del Cagliari si dividono lì, ma con la promessa di ritrovarsi, un giorno. Claudio Ranieri intraprende un percorso da allenatore che lo porta a sedersi sulle panchine dei più importanti club in Europa, ad inanellare successi. Senza, però, mai perdere di vista il “suo” Cagliari. Così quando vince la Premier League 2015-16 con l’outsider Leicester, compiendo un autentico “miracolo” sportivo, il suo pensiero si fa subito a tinte rossoblù: “Il Leicester mi ha dato gran parte della fama mondiale che ho adesso, ma il mio sogno da allenatore resta Cagliari, è lì che è iniziato tutto questo”.
Ecco quella promessa, quelle strade che per anni hanno camminato in parallelo sono destinate a rincontrarsi. È la stagione 2022/23: il Cagliari è di nuovo in difficoltà, invischiato nelle sabbie mobili della B. Come anni prima fu per Tonino Orrù, oggi l’intuizione è del presidente Tommaso Giulini, con il direttore sportivo Nereo Bonato: è Claudio Ranieri il condottiero per guidare la risalita. Non è, però, così semplice: “Avevo paura di sporcare quel bel ricordo”, confiderà poi il Mister. In suo soccorso Gigi Riva: “Claudio è uno di noi, mi farebbe molto piacere se tornasse”, le parole del Mito a rompere definitivamente gli indugi.
Un nuovo inizio, una nuova avventura in rossoblù. “Datemi tempo”, esordisce subito il Mister, ma soprattutto ai tifosi dice: “Soffiateci dietro sempre, da soli non ce la faremo”. È un crescendo: dal gennaio 2023 comincia una cavalcata che porta il Cagliari a conquistare posizioni su posizioni in classifica sino ai 60 punti che valgono il quinto posto e i play-off. I rossoblù battono in casa il Venezia, si aggiudicano il doppio confronto contro il Parma e nella finale di ritorno di Bari conquistano la A.
Un tassello è stato posto, il Cagliari è di nuovo dove merita di stare. Ma ora la massima serie va difesa. Come 31 anni fa, nella prima stagione di mister Ranieri in Serie A con il Cagliari, la squadra all’inizio stenta, non trova continuità di risultati: ma al timone c’è una guida sicura che sa bene come portare la barca in porto, superando le “libecciate”. Perché intanto i tifosi non smettono mai di “soffiare” e tutti – Società, squadra, staff, ambiente – remano sempre nella stessa direzione. Quando il 22 gennaio 2024 il mondo si ferma e tutta la grande famiglia del Cagliari, attonita, piange la scomparsa del suo Eroe, la promessa è fare di tutto per conquistare la salvezza.
La squadra a metà febbraio cambia passo, artefice di una serie di risultati e vittorie di prestigio – come quella contro l’Atalanta e i pareggi contro Inter e Juventus – che la allontanano dalle zone più calde della classifica. La salvezza è lì, a portato di mano, ma bisogna prendersela. Il Cagliari vola a Reggio Emilia per giocare contro il Sassuolo, è la gara che vale una stagione, quella decisiva, da non sbagliare. “Poco prima di iniziare la partita ho ripetuto alla squadra quello che già dissi negli spogliatoi di Bari, quando mi chiamò al telefono il nostro Gigi Riva: “Ricorda ai ragazzi che dietro di loro c’è tutta un’Isola”. A Reggio Emilia sono in quattro mila, riempiono una Curva che trasborda di passione rossoblù. Con il cuore al Mapei Stadium ci sono tutti i Sardi. Segna Prati, a tempo scaduto raddoppia Lapadula e può partire la festa. Mister Ranieri viene portato in trionfo dalla squadra sotto la Curva e festeggia con i tifosi insieme al presidente Giulini. Il Cagliari è ancora in Serie A, anche quella promessa è stata mantenuta: la salvezza è per Gigi.
È così la chiusura di un cerchio. La permanenza in A, esattamente come 33 anni prima, è arrivata il 19 maggio, sempre in Emilia, con una giornata di anticipo. La sensazione è quella di vivere un film, uno di quelli da Oscar, che ti conquistano per la loro sceneggiatura perfetta: uno di quelli che ti fa ridere, ma che sa farti anche emozionare e commuovere. Sono lacrime di gioia e riconoscenza nei confronti di chi ha saputo scrivere tra le più belle pagine della storia del Cagliari: perché quanto fatto resterà indelebile nel cuore di ogni tifoso.
Cagliari è e sarà sempre la tua casa. Per sempre grati, Mister.
FONTE: CagliariCalcio.com
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8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
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22
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22
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22
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21
Milan *
17
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16
Bologna *
15
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14
Empoli
14
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13
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9
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9
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9
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8
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3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.