IL PUNTO DI SOGLIANO SUL MERCATO DI GENNAIO per quanto mi riguarda ha fatto estrema chiarezza su tre punti fondamentali:
- È stata una 'campagna vendite' perché il club aveva estrema necessità di rientrare dopo 3 annate al di sopra delle proprie possibilità a livello di spese
- Continuando su questa linea di monte ingaggi i problemi dovrebbero essere rientrati per qualche tempo (ma qui il Direttore è rimasto sul vago non essendo lui un amministrativo).
- La rivoluzione è stata fatta ora invece che in estate (quando sarebbe stata più consona al resto della stagione) perché in primis sembrava che in proprietà dovesse entrare un nuovo socio che avrebbe dato una grossa mano a livello economico entro Dicembre (e invece ahinoi così non è stato) e poi perché le (numerosissime) richieste avute a Gennaio in estate non s'erano verificate.
IL VAR IGNORA UN'EVIDENTE FALLO ANTISPORTIVO di BASTONI su DUDA al 'Meazza', l'azione prosegue e l'INTER insacca il gol vittoria nel recupero: Furiosa la reazione del diesse a fine match 'Oggi abbiamo subito una totale mancanza di rispetto per il Club, la città e i tifosi'
A POCHI GIORNI DAL MATCH COL LECCE già da vincere a tutti i costi per bloccare l'emorragia di punti che vede il VERONA a secco da due mesi al 'Bentegodi' e, alla 13esima giornata, sconfitto da 5 partite di fila in campionato, il diesse parla ancora (stavolta in una conferenza stampa pubblica) confermando la piena fiducia a mister BARONI e spiegando che nessuno gli ha imposto la difesa a tre. Il cambio di proprietà? Nessuna novità e comunque lui è concentrato sul campo.
...CON LA SQUADRA PRECIPITATA AL PENULTIMO POSTO in classifica e la piazza che punta il dito soprattutto su BARONI, finalmente SOGLIANO rompe il silenzio parlando dalle colonne de L'Arena confermando la fiducia al mister ma questa intervista, quasi sottotraccia, è ben altra cosa rispetto ai tempi di MANDORLINI quando Sean parlava in conferenza stampa, a muso duro, davanti ai giornalisti di tutte le testate invocando orgoglio e unità d'intenti... Solo un cambiamento di stile dato dall'età che avanza o qualcosa che dietro le quinte lo sta in qualche modo frenando? Chissà.
IL PUNTO AL TERMINE DEL #CALCIOMERCATO ESTIVO: 'È stato un mercato difficile, complicato per tutte le società e a maggior ragione per noi che venivamo da una stagione complicata. La volontà di cambiare qualcosa c'era, ma volevamo anche mantenere alcune situazioni già presenti per poterle anche migliorare. Noi abbiamo cercato di abbassare il monte ingaggi (e questo ha permesso anche di resistere a qualche offerta che è arrivata), di inserire alcuni giocatori magari meno noti e di farne uscire altri. Ad oggi gran parte del lavoro è stato fatto. Alcune posizioni hanno un po' condizionato la fase finale di questa sessione, e quando le destinazioni vengono rifiutate dai giocatori tutto si complica. Forse un po' più di collaborazione da parte di qualcuno avrebbe aiutato... Sapevamo di non dover fare investimenti importanti quest'estate perché erano già stati fatti l'anno scorso, quando sono stati spesi circa 15 milioni per l'acquisto di giocatori. Quest'anno sapevamo che non avremmo potuto ripetere questo modus operandi. Serviva portare giocatori magari meno noti, sperando che possano avere il giusto rendimento, anche per essere in futuro loro stessi degli uomini mercato L'impostazione su un modulo tattico preciso? Mister Baroni è un allenatore esperto, sa riconoscere le potenzialità e anche le difficoltà di una squadra. L'anno scorso ha fatto un'ottima stagione giocando con la difesa a quattro. Per cambiare modulo servono caratteristiche precise. Il mercato era bloccato e non ci sono state le opportunità per poter fare un cambiamento così radicale. Magari non sarà definitivo, ma potrà cambiare nel tempo in base alla crescita dei calciatori, al loro inserimento nei meccanismi tecnici o in base agli avversari'.
SEAN RINFORZA L'AREA DI RICERCA DI NUOVI TALENTI: Il suo vice sarà Gennaro DELVECCHIO già Responsabile del Settore Giovanile del LECCE mentre Vincenzo BEVO sarà il nuovo Responsabile dello Scouting gialloblù (quest'ultimo è in realtà un ritorno dato che l'ormai ex collaboratore dell'area tecnica della FIORENTINA lavorò già col diesse scaligero al VERONA dal 2013 al 2015).
MERITATISSIMO IL RINNOVO di SOGLIANO fino al 2026, chissà se gli anni passati da separati avranno avvicinato almeno un po' le posizioni del 'prima il bilancio' del Pres SETTI e le sacrosante ambizioni di Sean per fornire al nuovo allenatore Marco BARONI una squadra all'altezza: Lo speriamo tutti, per il bene del VERONA e in nome di un rapporto che, finché ha funzionato, ha portato buoni frutti. [Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
NEWS E CURIOSITÀ DALLE PASSATE STAGIONI + - =
Stagione 2022-2023: Veni, Vidi, Vici! accostare l'imperatore Gaio Giulio Cesare al vecchio Sean è oltremodo esagerato, perché ben conosciamo le difficoltà che un VERONA praticamente retrocesso ha dovuto superare per conquistare, peraltro allo spareggio, una salvezza che a Novembre sembrava pura utopia, eppure il ritorno del 'figliol prodigo' SOGLIANO è stato certamente prodromo alla lenta risalita dei gialloblù e fondamentale nel reperire al mercato di Gennaio, con scarsissime risorse, le pedine giuste per far avverare l'impossibile.
Stagione 2013-2014: La 'Banda Sogliano' stupisce in Serie A!
Stagione 2012-2013: Sean SOGLIANO firma un biennale e diventa il nuovo direttore sportivo dell'HELLAS VERONA, sarà un matrimonio proficuo...
Sean Sogliano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sean Luca Sogliano (Alessandria, 28 febbraio 1971) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Carriera
Giocatore
Figlio di Riccardo, anch'egli dirigente sportivo, ha giocato in Serie A con Ancona, Torino e Perugia, vestendo inoltre le maglie di Varese, Lucchese, Ravenna e Napoli. Il 31 gennaio 2004 ritorna all'Ancona, dove termina la sua carriera.
Dirigente
Si ritirò dal calcio giocato nel 2004 per diventare il direttore generale/sportivo dell'appena rifondato Varese Calcio, che sotto la sua gestione risalì dal campionato dilettantistico regionale di Eccellenza fino alla Serie B, sfiorando anche la promozione in Serie A nei play-off della stagione 2010-2011.
L'8 giugno 2011 diventa il nuovo direttore sportivo del Palermo. Anche lui quindi, come il padre, è stato alle dipendenze di Maurizio Zamparini. Il 1º novembre seguente rassegna le sue dimissioni a causa di incomprensioni col Presidente.
Il 9 giugno 2012 diventa direttore sportivo dell'Hellas Verona e ottiene, alla prima stagione, la promozione in Serie A che mancava alla società scaligera da undici anni e, nelle due successive, la salvezza nella massima serie. Il 28 maggio 2015, a pochi giorni dalla scadenza del suo contratto, annuncia la fine del rapporto con la società scaligera.
Il 1º luglio seguente diventa direttore sportivo del neopromosso Carpi. Il 3 novembre dello stesso anno rescinde di comune accordo con la società il proprio contratto, visto il ritorno in panchina di Castori.
Nel dicembre 2015 diventa Direttore Sportivo del Genoa, e il club ligure si salva molto agevolmente nella Serie A 2015-2016.
Il 1º luglio 2016 passa al Bari, in Serie B; lo segue il suo ex compagno di squadra ai tempi del Perugia, Fabio Gatti, come collaboratore tecnico. Conclude la sua esperienza a Bari nel luglio 2018, a seguito dell'esclusione della società dal campionato cadetto.
Il 3 giugno 2019 viene annunciato come nuovo direttore sportivo del Padova. Il 23 gennaio 2022, il club biancoscudato comunica di averlo rimosso dall'incarico.
Il 17 novembre dello stesso anno, fa il suo ritorno a Verona come direttore sportivo dell’Hellas Verona contribuendo alla rimonta salvezza con il mercato di gennaio (da sottolineare l’acquisto di Cyril Ngonge, autore di 5 gol nel girone di ritorno tra cui la doppietta decisiva nello spareggio contro lo Spezia). A fine stagione prolunga il contratto con il club fino al 2026.
Carriera in sintesi
- 2004-2011: Varese - Direttore generale
- giu. - dic. 2011: Palermo - Direttore sportivo
- 2012-2015: Verona - Direttore sportivo
- giu. - dic. 2015: Carpi - Direttore sportivo
- dic. 2015-2016: Genoa - Direttore sportivo
- 2016-2018: Bari - Direttore sportivo
- 2019-2022: Padova - Direttore sportivo
- 2022-: Verona - Direttore sportivo
Palmarès
Giocatore
- Competizioni nazionali
Campionato italiano Serie C2: 1 Varese: 1989-1990 (girone B)
FONTE: Wikipedia.org
RASSEGNA STAMPA + - =
HELLAS VERONA di G.Vig., 12/06/2024 15:24
Del Vecchio, Gemmi, Sogliano: così il ds del Verona è tornato a imporre un modello
Il giorno dopo l'esonero di Padova, quando fu fatto fuori dopo aver vinto il derby con la Triestina, Sean Sogliano pareva un ds senza più futuro. Lo aveva cercato il Genoa del 777 Partners ma non se ne fece nulla. Ruvido e scontroso Sogliano pareva il contrario di quanto il calcio moderno richiedeva. Yes men al servizio dei presidenti, ds ridotti al ruolo di maggiordomi, inutili accessori senza potere né carisma. Il contrario di Sogliano. Il quale ha sempre voluto lavorare in autonomia, calandosi in categorie che non gli appartenevano perché “il calcio è il calcio, sia in C, sia in serie A”.
Da quel giorno tanta acqua sotto i ponti è passata. E mentre a Padova transitano da un fallimento ad un altro, Sogliano a Verona ha compiuto due miracoli. Una salvezza dopo spareggio, bella, sofferta incredibile. E una miracolosa, passata attraverso una rivoluzione e un sacco di idee di mercato. Ecco così che il metodo Sogliano-Setti è tornato di moda. Filiera cortissima, ruoli chiari, potere dello spogliatoio e della parte sportiva in mano al ds, un amministratore che sta al suo posto e che guarda i conti della società (Gioè).
Ora il modello sembra tornato di moda. Almeno in quelle società dove fare calcio vale più della politica. Così in questo momento a Empoli hanno scelto proprio un uomo di Sogliano: Roberto Gemmi. Braccio destro di poche parole e moli fatti, Gemmi ha lavorato in piazza tumultuose ottenendo salvezze e soddisfazioni. Ora arriva anche per lui la serie A, dove andrà a duellare per la salvezza, proprio contro l'amico Sean.
Chance importante anche per Gennaro Delvecchio, che Sogliano ha portato a Verona come fido scudiero. Delvecchio ha usurato almeno tre paia di scarpe facendo chilometri in tutti i campi di mezzo mondo. Ora andrà a Cosenza dove lavorerà al fianco di un altro vecchio artigiano del calcio: Ursino che a Crotone ha costruito miracoli in serie, scoprendo allenatori e giocatori a ripetizione, da Gasperini a Juric.
Insomma, come disse qualche anno fa Graziano Battistini, apprezzatissimo agente, il “sistema” Sogliano è tornato in auge. Grazie all'intuizione di Setti, che accantonati vecchi rancori ha richiamato il vecchio amico al capezzale del “quasi” moribondo Hellas.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Dal Vangelo secondo Sean
Vecchia scuola, sofferenza, fiuto per il talento e risultato: il metodo Sogliano ha funzionato anche quest'anno
di Andrea Molinari
28 Maggio 2024 16:00
Anche quest’anno è stata la salvezza di Sean Sogliano. Non solo per i calciatori che ha portato a Verona, ma anche per il suo modo di fare, alla vecchia maniera.
Il direttore sportivo gialloblù è tra i pochi dirigenti della Serie A a non avere Whatsapp (nessun disturbo dall’esterno) ed è una parte integrante dello staff della squadra. Lo dice il nome della sua carica, dirige. E così ha fatto durante tutto l’anno, quasi come se fosse un allenatore in seconda: indicazioni, urli, delusioni ed esultanze, tutto in prima fila dalla panchina. Anche quando ci ha messo la faccia dopo l’arbitraggio di Inter-Verona.
Forse è stata davvero la gara del Meazza a svoltare la stagione, o forse il mercato di gennaio. Non lo sapremo mai, quello che conta è il risultato, che Sean Sogliano ha sempre raggiunto nelle sue stagioni con l’Hellas. Dalla promozione in Serie A nel 2012 (e le due spettacolari stagioni nella massima serie con Mandorlini) fino alle ultime due salvezze consecutive. Insomma, quando c’è Sean Sogliano il Verona può dormire sonni tranquilli. Più o meno.
Sì, perché la sofferenza è stato il comune denominatore delle ultime due annate, ma si sa, ciò che non uccide, fortifica. Anche le quattordici dolorose partenze del mercato di gennaio, Cyril Ngonge in primis. Sogliano lo aveva preso dal Groningen per 550 mila euro per poi venderlo a circa venti milioni dopo aver letteralmente salvato l’Hellas nello spareggio di Reggio Emilia. Anche il buon vecchio Adolfo Gaich, decisivo con il Sassuolo, era stata una sua idea, così come Ondrej Duda.
Quest’anno, invece, ha scovato elementi come Tomas Suslov, Suat Serdar, Jackson Tchatchoua e Tijjani Noslin, pilastri di una salvezza insperata, ma senza nemmeno un briciolo di esperienza nel campionato di Serie A, così come tutti gli altri acquisti di gennaio. Baroni ci ha messo tutto sé stesso per farlo venire fuori, ma Sogliano ha sempre saputo annusare il talento nei giocatori. Non dimentichiamoci che uno dei suoi primi colpi in gialloblù è stato un certo Juan Manuel Iturbe… E anche stavolta ha avuto ragione.
Sogliano: “Rimanere a Verona è un orgoglio. Baroni? Parleremo nei prossimi giorni”
Dalla salvezza al mercato: le dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù
di Mattia Zupo
27 Maggio 2024 22:32
Il ds dell’Hellas Verona, Sean Sogliano ha parlato a Telenuovo: “Innanzitutto col Presidente Setti, già la prima volta già 10 anni fa, sono stati anni belli, emozionanti. E non ti nascondo che tornare a Verona l’anno scorso è stata una soddisfazione grandissima: per me lavorare con una squadra di calcio vuol dire attaccarsi emotivamente. Ero arrivato in un momento in cui a livello nervoso ero più lucido, perché non avevo addosso 10 sconfitte di fila. Quando fai questo lavoro rappresenti una città e devi dare tutto te stesso: qui a Verona Setti si è fidato di me e qua ho trovato un ambiente in cui lavorare bene. Poi il Presidente è un martello, non stacca mai come me e la mentalità della società è questa. Ieri tutti gli sforzi sono stati ripagati: vedere tutto lo stadio che festeggia la salvezza è una cosa bellissima e quando dai un obbiettivo alla gente, i tifosi poi ti aiutano”.
STRISCIONE IN CURVA. “Il ruolo del Presidente va incontro a delle critiche, lui appare come una persona poco coinvolta, quando in realtà ci vive per il Verona ed è molto legato a questa città. Una tifoseria deve amare un club per quello che al massimo riesce a fare, cercando ogni anno di migliorarsi”.
MERCATO. “Il mercato belga e olandese è molto interessante per una società per l’Hellas, con degli ingaggi accessibili e a livello giovanile sono molto forti e ben allenati. C’è tanta offerta di questa fascia di giocatori. Anche il Verona sta dimostrando che a livello giovanile sta facendo bene, grazie a Margiotta, e ai giovani che giocano: da Coppola a Terracciano, questa è un’altra forza su cui insistere e per noi è linfa vitale”.
RIVOLUZIONE DI GENNAIO. “Io avrei voluto fare questa rivoluzione già la scorsa estate, ma il calcio mercato non sempre ti lascia fare quello che vuoi. Il Verona ha bisogno di giocatori in base all’obbiettivo, ragazzi che abbiano fame, che lottano per la maglia: ci vuole la rabbia per rimanere in serie A e solo con un gruppo così siamo riusciti a salvarsi. E poi giocare nel Verona è una cosa bella, ti senti un giocatore vero: giocare davanti ad un pubblico così è una cosa emozionante, come ieri, e i giocatori questi lo sentono”.
FUTURO. “Io ho dato il massimo, per me rimanere a Verona è un orgoglio e sta diventando una seconda casa. Verona sta diventando come una seconda casa. Il presidente sa quanto sono legato a Verona, è intelligente, furbo (ride, ndr) e chi rimane deve avere, a livello nervoso, la voglia e la forza di sapere che dobbiamo giocare un’altra stagione soffrendo come quest’anno. Salvandoci all’ultima giornata. Quello che hai fatto oggi, domani non conta ma resta solo dentro di te. Dal prossimo ritiro ci dobbiamo presentare con l’elmetto dal primo allenamento. Ma chi rimarrà deve avere la forza emotiva per lottare come abbiamo fatto quest’anno”.
SERDAR. “Ora dobbiamo riscattare Serdar, giocatore forte, che dá tutto, ci ha messo un po’ di più ad entrare in sintonia, ma è forte e anche lui sarebbe contento che il Verona lo riscattasse”.
SUSLOV. “È un ragazzo molto caratteriale, deve essere più lucido in certi atteggiamenti, ha temperamento: ha fatto una prima parte di campionato eccezionale, un bel finale e a Salerno è stato liberatorio anche per lui”.
TAVSAN. “Tavsan è un ragazzo che ha avuto poco spazio, e paradossalmente era più quotato di Noslin. È un ragazzo sensibile, arrivato che non fisicamente non stava benissimo: son contento che ieri sia entrato col piglio giusto”.
GHILARDI. “Abbiamo fatto la scelta di tenere Coppola questa estate, entrambi 2003. Ghilardi l’abbiamo girato in prestito alla Sampdoria, con obbligo di riscatto solo in caso di Serie A, quindi il ragazzo torna a Verona. Giocare da protagonista un anno in blucerchiato per vincere il campionato, vuol dire che hai personalità. Valuteremo bene cosa fare con lui”.
BARONI. “Fino alla partita con l’Inter non abbiamo parlato del suo futuro. Lui aveva il rinnovo automatico in caso di salvezza e così è successo. Parleremo con lui in questi giorni per capire. E’ giusto che faccia una disamina personale anche lui come ho fatto io. Se avrà voglia ancora di battagliare come quest’anno penso che non ci saranno problemi. Il nostro rapporto? Buono, io parlo sempre prima con un allenatore prima di sceglierlo. Lui ha capito che la società è presente, ma sia io che il presidente siamo persone coerenti: facciamo fatica a cambiare un allenatore. Marco sa che c’è una grande sinergia e penso che questo per un allenatore sia una cosa importante”.
TCHATCHOUA. “Penso che si sia meritato il riscatto. Stiamo cercando di trattare con il club per abbassare le loro richieste, ma l’idea è quella di riscattarlo”.
NGONGE. “Un ragazzo speciale: nelle situazioni di cessioni varie che abbiamo avuto, secondo me lui non voleva andare via. Lui stava bene con noi e ha fatto dei gol strepitosi. Far giocare Noslin e Cyril insieme sarebbe stata una grande soddisfazione. Comunque è stata un’operazione incredibile con il Napoli: non perché non vale quello che è stato pagato, a Napoli sento cose da tastiera…Si è fatto male, ma è un giocatore forte ed è molto diverso da Noslin. Noslin sta sempre in partita, a Ngonge certe volte gli dovresti tirare un cazzotto e poi ti fa una giocata per vincere la partita”.
LASAGNA, GUNTER E CECCHERINI. “Hanno il contratto con noi e torneranno qui. Poi valuteremo”.
IDEE PER L’ANNO PROSSIMO. “Io non dormo la notte, figuriamoci se non ho idee, poi bisogna vedere se porto avanti le trattative”.
DEL VECCHIO. “Del Vecchio è un ragazzo che mi sopporta, così come Vincenzo Beo che cura bene lo scouting e a cui ho fatto girare tutta Europa”.
NOSLIN. “Rimane? Speriamo (ride, ndr)”.
CONTI DEL CLUB. “Le cessioni di gennaio hanno aiutato molto. Io credo che sia stato più un miracolo amministrativo che sportivo. I giocatori che sono arrivati hanno ingaggi sostenibili”.
PORTOGHESI. “I portoghesi sono caratteriali, arrivano da un calcio diverso rispetto al nostro. Dani si è inserito velocemente e ha qualità tecniche: parla poco ed è un rognoso quando resta fuori e non gioca, ma penso che sia un atteggiamento giusto. Quando ha giocato ha fatto vedere che ha delle qualità. Vinagre forse si aspettava di giocare di più, ma è stato preso prima di spostare Cabal terzino sinistro che ha dato molta fisicità. Vinagre ha giocato meno per le prestazioni di Cabal”.
FONTE: CalcioHellas.it
SERIE A
Sogliano firma la seconda salvezza, anche vendendo tutti a gennaio. Sempre più difficile
20/05 ALLE 21:07
di ANDREA LOSAPIO
Secondo anno e seconda salvezza. Sempre più difficile. Perché Sean Sogliano, da quando è tornato a Verona il 18 novembre del 2022, ha avuto momenti davvero difficili. Dalla partenza, sin da subito, quando il club era ultimo in classifica con cinque punti in quindici partite, otto punti in meno dello Spezia che era quart'ultimo. Paradossalmente saranno proprio i bianconeri a giocarsi la sfida salvezza, lo spareggio, con un Ngonge protagonista e Nzola che sbaglia uno dei rigori decisivi. Eppure l'addio di Ilic sembrava issare bandiera bianca, soprattutto per chi arrivava: illustri sconosciuti, tutti avulsi dalla realtà della nostra massima serie.
Se la scorsa stagione era complicata, questa è stata ai limiti dell'impossibile. Sogliano si è trovato a dovere fare le nozze con i fichi secchi, puntando (ottimamente) su Baroni, cercando di creare un undici competitivo con un budget inesistente. Addio di Tameze, poi quelli di Verdi e Lasagna - che avevano stipendi pesanti ma che non offrivano grandi garanzie - mentre in entrata arrivavano solo prestiti. Solo Mboula era arrivato a titolo definitivo, gli altri potevano essere delle comparse in Serie A.
E a gennaio? Incredibile a dirsi, vanno via Amione, Doig, Faraoni, Hien, Terracciano, Hongla, Ngonge, Djuric, Mboula. Più di 45 milioni, pochi quelli reinvestiti. Sogliano deve cedere, dietro diktat della proprietà. Arriva alla penultima giornata con il match point contro una Salernitana già retrocessa e lo sfrutta, dopo avere speso davvero pochissimo. Come il Lecce, quando le idee valgono possono arrivare obiettivi impensabili. Stavolta è davvero ai limiti dell'incredibile.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Salernitana, Iervolino pensa anche a Sogliano come ds
Il direttore sportivo gialloblù è tra i profili valutati dal club campano
di Mattia Zupo
3 Maggio 2024 13:14
Secondo il Corriere dello Sport, il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino sta iniziando a valutare i profili di direttore sportivo per la prossima stagione in Serie B.
Angelozzi è il primo della lista dell’imprenditore di Palma Campania, ma ci sono anche Sogliano, Faggiano e Meluso.
GdS: “Il Napoli nel futuro di Sogliano?”
Il d.s. gialloblù potrebbe essere uno dei candidati alla successione di Meluso qualora questi salutasse i partenopei a fine stagione
di Tommaso Badia
8 Marzo 2024 10:35
Dopo i giocatori del Verona, il Napoli potrebbe mettere nel mirino anche… i dirigenti. Come infatti riportato da La Gazzetta dello Sport, i partenopei starebbero pensando a Sean Sogliano.
Il d.s. azzurro Mauro Meluso, nonostante la scorsa estate abbia firmato un contratto biennale con opzione per un terzo anno, non sembra così sicuro della conferma e potrebbe dunque salutare anzitempo.
Il direttore sportivo del Verona, comunque, in caso di effettivo cambio non sarebbe comunque l’unico indiziato: con lui ci sarebbero infatti anche Pietro Accardi dell’Empoli e l’ex gialloblù Tony D’Amico, oggi all’Atalanta.
FONTE: CalcioHellas.it
8 FEBBRAIO 2024
Sogliano: "Migliorata la forza economica del Club, lotteremo tutti insieme fino alla fine"
Verona - Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Sean Sogliano, rilasciate nella conferenza stampa tenutasi oggi, giovedì 8 febbraio.
Direttore, da quale nuovo arrivato si aspetta di più? Chi può essere il nuovo Ngonge o il nuovo Duda? "Vorrei iniziare facendo una precisazione. Noi abbiamo cercato di fare delle valutazioni e di portare qui dei ragazzi che, per la maggior parte, devono ancora esplodere e farsi conoscere, nonostante abbiano già avuto esperienza in categorie importanti, anche i più giovani. Sono venuti tutti con grande entusiasmo. Sono giocatori che si nota da come si allenano quanta voglia hanno di farsi conoscere dai nostri tifosi. Abbiamo preso calciatori che corrispondono alla linea sposata dalla società: sostituire chi è uscito con giocatori dalle caratteristiche differenti, soprattutto dal punto di vista degli ingaggi. In questo momento il Club non ha agito con mezze misure, ma ha preso una linea precisa. Abbiamo inserito ragazzi giovani che hanno entusiasmo, e penso che alcuni di loro faranno vedere che questa squadra può lottare fino alla fine. Non voglio fare un nome in particolare per non levare importanza a nessuno, perché tutti la hanno. Molti hanno già calcato palcoscenici importanti, come Swiderski e Vinagre, poi ci sono anche giovani che in futuro secondo me ci daranno soddisfazioni".
Esiste già un piano per un'eventuale Serie B? "La linea presa dalla società è stata quella di voler sistemare e migliorare la forza economica del Club. Le vendite hanno dato solidità al Verona. Quando un Club è sano e solido, cade in piedi qualsiasi cosa succeda, questa è stata la priorità. Le prestazioni delle ultime partite dimostrano che non ci siamo arresi e non abbiamo alzato bandiera bianca. La classifica dice che abbiamo delle difficoltà, ma anche che mancano ancora tante partite. Siamo una squadra che lotterà fino alla fine, come l'anno scorso, fino all'ultima giornata per fare un'altra grande impresa. Le cessioni sono state fatte anche perché i giocatori che devono rimanere qui non devono avere voglia di andare via, soprattutto quando si lotta per la salvezza. Il gruppo vincente è quello che nasce quando i calciatori come priorità hanno quella di salvare la propria squadra. Forse il giocatore che più voleva restare era Ngonge, che voleva finire l'anno, ma come potete capire la sua è stata un'operazione impossibile da non portare avanti per entrambi, sia per il Club che per il ragazzo. Le altre uscite sono state quelle di ragazzi che hanno fatto la loro parte, ma che quest'anno avevano avuto un rendimento differente rispetto alla stagione scorsa. Stare nel mezzo non avrebbe giovato a nessuno. Chi voleva andare via è andato e i conti sono stati sistemati. Ora diamo forza a questi ragazzi, facciamo riscattare quella scintilla che possa aiutarci a fare più punti possibili".
Cosa le ha detto il Presidente Setti prima dell'inizio del mercato? Qual era l'obiettivo da perseguire? "Un obiettivo che in estate non è stato portato avanti, anche perché il mercato lo fanno le richieste. Non c'è da vergognarsi se una società prende coscienza della propria situazione economica e deve migliorarla per evitare problemi futuri. Abbiamo rifiutato altre due o tre offerte per alcuni nostri giocatori, perché quando abbiamo raggiunto l'equilibrio necessario ci siamo fermati. È difficile forse da accettare la vendita di Ngonge, ma sinceramente trovo anche un senso di orgoglio nell'aver risolto gran parte delle nostre problematiche finanziarie con un ragazzo arrivato qui lo scorso anno da sconosciuto. Il Presidente mi ha detto chiaramente che avremmo dovuto rientrare nei costi sostenuti nel passato. La situazione attuale è figlia di due o tre anni in cui sono state fatte spese eccessive per la società. Abbiamo venduto dei calciatori e li abbiamo sostituiti con dei ragazzi giovani, ma non con giocatori inferiori a quelli che sono andati via. Bisognerà vedere ora che impatto avranno in questa situazione, non è semplice arrivare a campionato in corso. Dovranno dimostrare il loro valore, ed è una bella sfida essere ancora qui a dire 'proviamoci'. È un grande orgoglio e una sfida che dobbiamo avere la voglia di affrontare".
Manolas era un suo obiettivo? "Siamo una società che deve dimostrare coerenza, soprattutto in questo momento. Manolas è un giocatore importante, che conosce la Serie A. Io ho parlato con lui, ma per la coerenza che dobbiamo avere in questo momento non possiamo permetterci un ingaggio come il suo, soprattutto perché abbiamo lasciato uscire giocatori con determinati contratti per noi non sostenibili. Ci abbiamo parlato e gli abbiamo fatto una proposta, senza perdere però la nostra coerenza, non avrebbe avuto senso, non sarebbe rientrato nei nostri parametri. È andato in una società che evidentemente può permettersi ingaggi diversi".
Ora l'Hellas ha la sicurezza economica necessaria per continuare ad esistere? "Credo che questa domanda andrebbe fatta al Presidente o al Direttore Generale. Posso dire che quello che abbiamo fatto ha dato una grande mano al Club. Penso però che la società debba continuare a ragionare in un certo modo, una finestra di mercato non può risolvere eternamente certe questioni. Bisogna sposare una linea, la linea ad esempio che avevo qui in passato: prendere ragazzi che ci hanno dato tanto ma che non avevano ingaggi esagerati, giocatori che vengono da percorsi diversi. Salvo due 'crack' come Toni e Turbe, che lo è diventato con noi, noi abbiamo fatto la Serie A sputando l'anima in ogni partita, che è quello che dovremo fare anche oggi. Sarà molto dura, ma non vuol dire che non ci toglieremo delle soddisfazioni".
Perché questa rivoluzione non è stata fatta in estate? "Probabilmente ci sono state delle dinamiche che presupponevano l'entrata di un gruppo o di un socio per il Presidente, una situazione che potesse cambiare in breve tempo, cosa che poi non è successa. Le cose poi sono andate in maniera diversa. Il fatto che il Verona è stato al centro del mercato di gennaio presuppone però che le offerte siano arrivate adesso e non in estate. Solo Hien aveva delle offerte che abbiamo rifiutato l'ultimo giorno di mercato. Non era possibile accettare un'offerta dell'ultima ora, anche se quando un giocatore ha delle offerte deve andare. Con il senno di poi avremmo dovuto ragionare diversamente e venderlo subito, anche per il rendimento che ha avuto poi".
Quanto è stato difficile per lei questo mercato? "Con alcuni giocatori quando abbiamo ricevuto delle offerte abbiamo pensato che era giusto lasciarli andare. Se si ragiona in maniera emotiva esiste il rischio di lasciarsi prendere, mentre quando ragioni in maniera analitica riesci a vedere anche quello che i calciatori ti stanno dando in quel momento. Bisognava anche analizzare il contributo che stavano dando durante l'anno. Su Ngonge, quando ci siamo resi conto che era un giocatore in uscita, lì un pochino ho traballato, perché oltre ai gol caratterialmente stava riuscendo sempre di più a prendere in mano il gruppo, gli altri lo vedevano anche come quello che poteva risolverti la partita, e quando è così diventi importante per il Club. La sua però era un'operazione che non si può rifiutare. Altri calciatori sono usciti, faranno bene dove sono andati, ma il loro è un rendimento più facilmente sostituibile".
Qual è la situazione di Henry e Bonazzoli che sono rimasti? "Henry è un giocatore che viene da un infortunio pesante, da un'annata difficile, nonostante abbia fatto tre gol quest'anno. Lui ha affrontato un crociato complicato, ha degli alti e bassi fisici, ci sono momenti in cui è pronto per giocare e altri in cui non lo è, situazione normale nell'anno post infortunio. C'è stata la possibilità per lui di andare in Belgio, e i suoi agenti volevano che lui andasse. Non è successo perché non era possibile andare all'estero in prestito, avevamo esaurito gli slot, l'unica soluzione era che andasse in maniera definitiva. L'ultimo giorno ha avuto la possibilità di andare a Salerno ma a questo abbiamo detto no. Ho parlato con lui, deve rimboccarsi le maniche. È un bravo ragazzo, molto sensibile, a volte forse anche troppo, ma è uno degli attaccanti che abbiamo e che deve segnare per noi. Bonazzoli è un ragazzo che ha una testa particolare. Per me è un bravo ragazzo, ma vive con se stesso una situazione complicata. Sicuramente sta giocando poco, penso che la chiusura del mercato sia una manna dal cielo per lui. Ora può pensare solamente ad allenarsi dando il massimo per riuscire a giocare oppure ad allenarsi male per andare via tra cinque mesi. Spero che scelga la prima possibilità, ma questo dipende da lui".
Considera il mercato chiuso? "Mai dire mai, ormai c'è sempre qualche mercato ancora aperto. Io sono sereno perché penso che una volta presa una strada bisogna portarla avanti. Noi abbiamo fatto il massimo che potevamo. Dal punto di vista difensivo in questo momento abbiamo tre centrali più Cabal, che può giocare in quel ruolo, e giocando a quattro numericamente ci siamo. Penso che possa capitare di avere un'idea e di portarla avanti, ma può capitare anche che da qui alla fine del campionato possa esordire un giovane della Primavera. Noi monitoriamo tutto, ma l'importante è avere coerenza".
8 FEBBRAIO 2024
Iniziativa 'Amici dei Bambini': Sean Sogliano premiato per la categoria Direttore Sportivo
Milano - Si è svolta ieri sera alla 'Black Area' della Galleria Lampo a Milano, la serata organizzata dall'associazione Sportiva Dilettantistica 'US Aldini' insieme all'associazione 'Amici dei Bambini', che ha visto, tra le altre, la premiazione del DS dell'Hellas Verona, Sean Sogliano, per la categoria 'Direttore Sportivo', premiato dall'allenatore del Varese, mister Corrado Cotta.
La manifestazione, che si svolge da ben 19 stagioni, quest’anno raccoglie fondi per sostenere il progetto 'Casa Padre Mario' una nuova comunità educativa per gli adolescenti fuori famiglia. Nel corso della serata è stato illustrato il programma del torneo 'Amici dei Bambini', oltre al progetto benefico che l'associazione ha scelto di sostenere, ovvero la realizzazione di una nuova comunità che possa essere un ambiente il più possibile familiare, e che garantisca accoglienza e protezione ad adolescenti allontanati dalle loro famiglie di origine.
La struttura andrà ad aggiungersi alle altre 17 che 'Amici dei Bambini' ha già attive, distribuite tra comunità educative, case-famiglia e comunità mamma-bambino. 'Ai.Bi' è un’organizzazione non governativa, costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie, che dal 1986 lavora ogni giorno - con una sede nazionale e 25 tra sedi regionali e punti informativi in tutte le regioni - al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l'emergenza abbandono. 'Ai.Bi.', inoltre, è presente nel mondo in più di 30 paesi, con sedi operative in Europa dell’Est, Americhe, Africa e Asia.
Oltre al Direttore Sogliano, altre personalità del mondo sportivo, e non solo, sono state premiate durante la serata. I riconoscimenti, infatti, sono stati assegnati anche al Sindaco di Milano Giuseppe Sala, al Direttore Sportivo dell'Inter Piero Ausilio, all'allenatore del Genoa Alberto Giardino e anche ad alcuni calciatori di Serie A, come Andrea Colpani e Yacine Adli - centrocampisti rispettivamente di Monza e Milan - Giorgio Scalvini e Alessandro Bastoni, difensori nell'ordine di Atalanta e Inter. Tra i premiati, inoltre, anche Massimo Callegari, giornalista e telecronista di SportMediaset, e il procuratore Vincenzo Raiola.
FONTE: HellasVerona.it
2 Febbraio 2024 - 10:23 Hellas Live
Il mercato invernale boccia quello estivo. La rivoluzione dell’Hellas Verona
Nove acquisti (a cui si aggiunge il riscatto di Suslov, ndr) e 16 cessioni. Un mercato da record, in uscita, per l’Hellas Verona. Società scaligera che ha incassato ben 44.7 milioni di euro, come riportato da transfermarkt. Ora il compito più gravoso spetta a Baroni che dovrà ricostruire daccapo spogliatoio e squadra. In tempi celeri. I gialloblù intanto sono in piena corsa per mantenere la categoria e la speranza è che i nuovi arrivati, insieme a quello che è rimasto della vecchia guardia, riescano nell’impresa salvezza.
Forza gialloblù!
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 01/02/2024 23:51
VIGHINI | Il commento post mercato. Sogliano come il signor Wolf. Risolve i problemi
Sono Wolf, risolvo problemi. Come il personaggio di Pulp Fiction Sean Sogliano ha dovuto sistemare il Verona. Agendo su più fronti in una prova professionale drammatica quanto affascinante che ha fatto emergere una volta di più la capacità di Sogliano di lavorare in condizioni emergenziali.
Sistemazione del bilancio. Il bilancio del Verona versava in condizioni pessime e aveva necessità di una cura di cavallo. Non tanto in termini assoluti quanto relativamente alla debolezza finanziaria del suo proprietario. Senza plusvalenze il Verona si sarebbe inevitabilmente avviato verso una condizione pre fallimentare che avrebbe aperto scenari devastanti e le cui conseguenze non erano e non sono calcolabili. Le cessioni inevitabili hanno portato a tre enormi sacrifici. Cessione di Hien, cessione di Terracciano, cessione di Ngonge. La prima forse la meno dolorosa, per quello che Hien (non) stava dimostrando in questo campionato. Le altre due eccezionali e soprattutto “piene”, indispensabili anche se il Verona non fosse stato in un simile stato di crisi. Nessun presidente di una provinciale avrebbe potuto opporsi ai venti milioni più due di bonus per Ngonge e ai 5 (più bonus) per Terracciano.
Abbassamento del monte ingaggi. In questi anni di “vacche grasse” il monte ingaggi del Verona era schizzato alle stelle. Era necessario livellarlo, riportarlo entro limiti finanziari normali. Per farlo bisognava cedere quei giocatori che percepivano gli stipendi più alti e che purtroppo, per vari motivi, non stavano rendendo come il livello di questi stipendi richiedeva.
Restano solo i giocatori motivati. La cessione di Djuric è stata una sberla in faccia. Nessuno si sarebbe aspettato che l’attaccante bosniaco, una specie di fratellone maggiore per molti ragazzi dello spogliatoio, sarebbe stato il primo a chiedere di essere ceduto. Djuric non ha retto alla corte del Monza, ha spiegato di non essere più motivato a restare a Verona, è stato comunque onesto. Sogliano non avrebbe voluto cederlo, ma quella titubanza era una crepa nello spogliatoio che poteva avere conseguenze pesanti anche per altri. Così si è parlato chiaro: chi vuole andare, lo dica adesso: qui deve restare solo chi ha voglia di lottare. Ora siamo certi: chi è qui dopo questo mercato ha assicurato a Sogliano tutto il proprio impegno. Non c’è più spazio per ambiguità e zone grigie.
Il progetto tecnico. Alla fine di tutto, Wolf-Sogliano ha dovuto affrontare anche il problema principale, cioè la riprogettazione, tramite rivoluzione della squadra di Baroni. La certezza è il modulo, ora chiaro a tutti: un 4-2-3-1 che potrebbe diventare in corso d’opera anche un 4-3-3. Attorno a questa idea sono arrivati, per quanto possibile i giocatori giusti. Serviva un play ed è arrivato Dani Silva. Servivano due laterali e sono arrivati Vinagre e Centonze. Servivano trequartisti e sono arrivati Noslin e Tavsan, servivano attaccanti e sono arrivati Mitrovic e Swiderski. Sono restati Bonazzoli ed Henry, la ciliegina sulla torta era Andrè Silva, praticamente preso, ma che non si è potuto tesserare per il mancato accordo del francese col Gent.
In conclusione. Un lavoro immane, gigantesco, il cui effetto si vedrà alla lunga. Come sempre sarà il campo a decretare il successo di questa opera biblica. Semmai dovesse arrivare la salvezza, credo che Tommasi debba seriamente pensare a dare la cittadinanza onoraria a Sogliano. Se non dovesse arrivare, la consolazione di aver garantito ancora qualche anno di vita al vecchio Hellas. Che era più vicino al baratro di quanto si possa immaginare.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Sean Sogliano furioso dopo Inter Vs Hellas Verona
6 GENNAIO 2024
Sogliano: “Oggi abbiamo subito una totale mancanza di rispetto per il Club, la città e i tifosi”
Milano - Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Sean Sogliano rilasciate al termine di Inter-Hellas Verona, 19a giornata di Serie A TIM 2023/24.
"In questo momento sono rammaricato e molto deluso. Non fa parte del mio carattere e non fa parte della storia di questa società parlare di arbitraggio. Non voglio fare moralismi però oggi siamo venuti a Milano, abbiamo fatto una grande partita contro una grande squadra che molto probabilmente vincerà lo scudetto, e abbiamo subito una enorme mancanza di rispetto nei confronti di una società che vuol lottare fino alla fine. L'episodio della gomitata di Bastoni a Duda in occasione del secondo gol dell'Inter è impossibile che non sia stato visto in una sala VAR dove ci sono dei tecnici preparati, che ripeto non possono non aver visto che il gol era da annullare.
Non è possibile che non abbiano avvisato l'arbitro dell'episodio, il quale poteva anche non aver visto quanto successo in campo, anche se secondo me poteva comunque vederlo.
Tutti noi abbiamo voluto e pensato che il calcio potesse migliorare inserendo l'utilizzo del VAR, ed è impossibile che questo gol non sia stato annullato. Questa è una forte mancanza di rispetto da parte di professionisti qualificati. Oggi sono davvero deluso.
Gli errori li facciamo tutti: giocatori, allenatori, arbitri, direttori, tutti e sono sempre in buona fede, ma quello che è successo oggi non è un errore. È una grave mancanza di rispetto verso una società, una città e una tifoseria.
Non è concepibile non intervenire e annullare il gol per questo episodio evidente di gomitata a palla lontana subita dal nostro giocatore. Abbiamo subito un gol palesemente irregolare.
Sono deluso e amareggiato. Non ho mai fatto un’intervista in vita mia per parlare di VAR, ma oggi è stata una cosa vergognosa”.
FONTE: HellasVerona.it
5 Dicembre 2023 - 11:53 Hellas Live
Sogliano: “Pareggio importante a Udine. Siamo tutti in discussione, anche l’allenatore. Ngonge ha caratteristiche simili a Berardi”
“Sono risultati che nell'ottica di una lotta salvezza molto difficile sono importanti, soprattutto per dare morale a una squadra che ultimamente sta raccogliendo poco. Nella gara di Udine ci sono stati errori e ingenuità da parte nostra. I giovani stanno giocando tanto, la difesa era composta da quattro ragazzi molto giovani e sbagliando si deve crescere. Raggiungere un pareggio a Udine facendo tanti gol è importante e penso che questo punto sia fondamentale per il morale e per la squadra.
Baroni spesso in discussione? L'ho già detto tre o quattro settimane fa. Venire ad allenare il Verona quest'anno non era facile. Raggiungere la salvezza in uno spareggio è stato come vincere uno scudetto e dopo aver centrato un risultato del genere non è mai facile ripartire. Secondo me abbiamo lasciato per strada tre o quattro punti che sono dentro a questa squadra. Erano alla nostra portata, ma sono convinto che questi risultati, come quello di Udine e quello contro il Lecce, ci faranno trovare orgoglio, dignità e carattere. Siamo tutti in discussione, anche l'allenatore. Il cambio di gioco e di modulo penso che lo senta di più. Lo aiuteremo ma poi lo sa benissimo: i punti servono. A noi va bene anche continuare partita per partita. La lotta salvezza è molto difficile
Classifica corta? Sarà difficile salvarsi, sono tutte squadre competitive. Tanti club si sono rinforzati, le neopromosse sono neopromosse tanto per dire. A parte il Frosinone che sta facendo un grandissimo campionato e in pochi se lo aspettavano, penso che Genoa e Cagliari siano due società importanti, che sono abituate a stare in Serie A. È un campionato dove sarà difficile arrivare alla salvezza, ma ci proveremo fino alla fine.
Ngonge? L'ho detto a inizio anno che vedevo un ragazzo che sta crescendo sotto tutti i punti di vista, anche caratteriale e comportamentale. Si allena bene e ha voglia di emergere. Sono convinto perché lo vedo tutti i giorni, a volte riesce a essere decisivo, altre no, ma è così anche per i campioni. È un giocatore importante, ogni partita è un esame e sarà sempre più difficile. Qual è il suo ruolo ideale? Può ricoprire più ruoli, ha caratteristiche simili a Berardi, uno che ha dimostrato di essere un campione. Ngonge deve migliorare e fare tanti gol e spero che ne faccia tanti, perché a noi servono. L’obiettivo è quello di trattenerlo a gennaio? Sappiamo tutti qual è la situazione del nostro club, vogliamo salvarci ma guardando anche al punto di vista amministrativo, alle necessità che ci sono. Dobbiamo pensare a fare più punti possibile fino al mercato, poi vedremo che cosa succederà.
Hien? Per una casualità abbiamo avuto tre difensori centrali infortunati. Hien ha fatto un'ottima stagione l'anno scorso ma deve riconfermarsi. Il calcio è tremendo certe volte, è un ottimo giocatore ma deve far vedere che sa ripetere la stagione passata.
Il mercato di gennaio? Siamo abituati a fare di necessità virtù, faremo ancora così a seconda delle linee societarie che ci saranno. Certo che fare un po' di punti in queste partite che mancano al mercato ci aiuterebbe molto.
Sabato la Lazio? L'anno scorso hanno fatto un grande campionato, sono agli ottavi di Champions e sono una squadra molto forte. Sabato sarà una partita molto difficile, contro giocatori di livello molto alto. Chi è la sorpresa del campionato? La risposta è facile, nessuno si aspettava che il Frosinone facesse tanti punti e buonissime prestazioni. I loro punti sono meritati, nessuno te li regala in Serie A.
Penso che sia questa la squadra che mi ha sorpreso. Tra le altre dico il Bologna e la Fiorentina, due squadre che sono in grado di fare partite importanti. Trovare la continuità non è facile nel nostro campionato” ha dichiarato a tmw il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Sean Sogliano.
FONTE: HellasLive.it
22 NOVEMBRE 2023
Sogliano: "Tutti uniti vogliamo tornare a fare punti insieme al popolo gialloblù"
Verona - Le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo gialloblù Sean Sogliano, rilasciate nella conferenza stampa di oggi, mercoledì 22 novembre.
Direttore lunedì può essere la gara della svolta? "Non stiamo attraversando un momento molto positivo, ma abbiamo voglia e bisogno di punti. Credo questi due fattori debbano essere la prima cosa che non ci potrà mancare lunedì, nell'affrontare una partita così difficile. Nonostante le assenze per le Nazionali la squadra ha lavorato in questi 15 giorni, in generale da questa settimana l'atteggiamento non possa mancare".
Lunedì meglio vincere giocando anche male o fare una buona prestazione senza magari ottenere risultato? "Sappiamo che quello che conta di più in questo sport sono i risultati. Il momento non è semplice, ma abbiamo davanti molte partite ancora da giocare. Quello che non ci deve mancare è l'aspetto mentale, un fattore che questa squadra mostra a momenti alterni, come successo anche nella scorsa stagione. Penso però che lunedì questo aspetto non mancherà".
La fiducia a mister Baroni passa soprattutto dal risultato di lunedì? "Sono molto chiaro quando parlo di queste cose. Penso che ognuno abbia il proprio stile: la nostra società in questo momento vuole dare fiducia all'allenatore. Se abbiamo raccolto dei punti in meno rispetto alle aspettative le responsabilità non sono solamente sue, ma anche della società e dei calciatori. Prima di cambiare strada vogliamo cercare di stare uniti e di uscire dalle difficoltà insieme. Baroni è un allenatore navigato, che ha esperienza: tutti sappiamo che i risultati dovranno arrivare. In questo momento dobbiamo essere intelligenti: il popolo gialloblù sa soffrire, e che quest'anno sarebbe stato un anno difficile me lo sentivo. Ad oggi però dobbiamo avere la consapevolezza che abbiamo bisogno di ritrovare quella voglia di fare l'impresa, di rimontare la classifica, e quell'orgoglio che è scattato lo scorso anno per ribaltare i pronostici. Il nostro destino penso sia quello di lottare fino alla fine per riuscire a salvarsi: questa consapevolezza deve motivarci, non toglierci la voglia e la rabbia di lottare in ogni partita".
Il Presidente le ha comunicato qualche novità in merito al futuro della società? "Non ho novità su questo aspetto. Se quelle che si sentono sono voci rimarranno tali, se sono invece qualcosa in più arriverà il momento in cui conosceremo la situazione. Tutti vogliamo il bene della squadra e della società, ma in questo momento le mie preoccupazioni sono solo sportive, rivolte alla squadra che ad oggi deve ritrovare autostima e fare un risultato positivo. Abbiamo lasciato qualche punto per strada, e con qualche risultato positivo in più forse oggi avremmo avuto un altro umore. Lunedì dovremo fare una gara di carattere".
Cosa manca a questo Verona a livello mentale? A volte sembra una squadra arrendevole... "È difficile dare una risposta a questa osservazione. Quest'anno è stato particolare. Salvarsi allo spareggio per noi è stato come vincere un campionato all'ultima giornata per una squadra che lotta in alta classifica. A livello nervoso l'anno scorso abbiamo speso tanto, e forse chi viene da quella stagione ne ha risentito, non è stato facile ripartire dal punto di vista mentale. Nell'ultimo periodo abbiamo abbassato un po' l'autostima: credo che i due pareggi arrivati contro Bologna e Torino siano state due buone partite, ma a volte sembra che ci manchi qualcosa a livello caratteriale, un aspetto importante nel nostro sport, che a volte ti fa ottenere risultati oltre le aspettative. Penso che la squadra abbia voglia di fare vedere che ha carattere e dovrà farlo velocemente".
I continui cambiamenti tattici hanno influito sui risultati? "Penso sia un 50 e 50. Influisce quando si fa fatica a rimodellare una squadra e un gruppo. Il mercato è stato difficile per tanti motivi, e credo che in queste ultime due finestre siano state fatte delle operazioni per dare sicurezza alla società. Quando bisogna cambiare una squadra è difficile: o si fa una rivoluzione totale o si fanno delle scelte in base ai giocatori a disposizione su come impostare moduli e mentalità. Credo che durante l'anno possa capitare di modificare delle scelte: l'unico fattore che non deve cambiare è l'atteggiamento. Baroni in questo momento deve trasmettere alla squadra quello che sente e che vede durante la settimana, e la squadra deve dare tutto per fare risultato, a prescindere dal modulo. Oggi bisogna pensare partita per partita: le priorità sono fare punti e una grande partita lunedì".
Cosa l'ha convinta a confermare mister Baroni? "Quando non arrivano i risultati bisogna provare ad uscire da queste situazioni insieme. A volte poi non va o si cambia idea, ma è stata molto chiara la nostra posizione sul mister nonostante le voci. Noi vogliamo uscire da questa situazione insieme a lui. L'abbiamo fatto anche in passato, penso sia la cosa migliore e ci auguriamo arrivino i risultati".
Lei ha sempre tenuto i piedi per terra nonostante le prime vittorie, si aspettava questa situazione? "Quest'anno tutte le squadre hanno le carte in regola per salvarsi. Noi dovremo lottare fino all'ultimo minuto dell'ultima partita. Baroni lavora bene durante la settimana, i ragazzi si allenano bene e il mister è dentro la squadra: questo è il rammarico per gli ultimi risultati, ma allo stesso tempo ci dà speranza, nonostante i nostri limiti e gli infortuni. Possiamo fare punti e provare a lottare fino alla fine. È importante lavorare bene durante la settimana, ma nei 90 minuti penso che dovremo dare qualcosa di più. Quando sono arrivato un anno fa vi avevo detto che i nostri sono ragazzi che non si tirano indietro nel lavoro, nel fare fatica, ma in partita bisogna avere dentro qualcosa di più e ora bisogna tirarlo fuori. Sono sicuro che anche i tifosi in quei 90 minuti ci daranno una mano".
Ngonge l'aveva definito 'una scommessa che stavate vincendo' all'inizio dell'anno: ha cambiato idea? "Sono convinto di quello che ho detto perché lo vedo allenarsi tutti i giorni. Per me è un calciatore di qualità, che tiene al fatto di giocare qui, si capisce da come si allena. Il suo calo penso sia dovuto dal calo generale della squadra, è difficile che da solo un giocatore possa risolvere le partite. Ha iniziato bene la stagione e poi ha avuto una flessione, ma credo che farà ancora bene nel Verona".
FONTE: HellasVerona.it
Sogliano: “Non abbandoniamo Baroni. Ha commesso i suoi errori ma le colpe sono di tutti”
Il direttore sportivo dell'Hellas ha confermato la sua fiducia al mister
di Andrea Molinari
15 Novembre 2023 10:00
Intervistato dai colleghi del quotidiano L’Arena, Sean Sogliano ha confermato la scelta di proseguire con Marco Baroni in panchina.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù.
FIDUCIA. «Marco è un ottimo allenatore. Bisogna mantenere la lucidità e la capacità di alleggerire le critiche. Oggi è giusto che la gente sia preoccupata. Anche io sono preoccupato. La situazione è difficile, come lo era l’anno scorso. Al mio ritorno a Verona sapevo che sarebbe stato necessario fare un’impresa. E ci siamo riusciti. Marco ha commesso i suoi errori ma quando i punti non arrivano, gli errori sono di tutti. Credo sia una scelta virile quella di aiutare il nostro allenatore e non abbandonarlo».
OBIETTIVI. «Non c’è nulla da nascondere: questo è un club che sta facendo i salti mortali per mantenere la categoria e per cercare di restare a buoni livelli. Dopo qualche anno vissuto al di sopra delle aspettative, si è tornati a lottare per la salvezza. In più: sapevo benissimo che qualsiasi allenatore fosse venuto quest’anno dopo l’impresa salvezza della scorsa stagione avrebbe trovato delle difficoltà. Tanti problemi che c’erano l’anno scorso ci sono ancora. Parlo di problemi di natura mentale».
CONTINUITÀ. «Il gruppo non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Magari, per qualcuno, pesa ancora il passato. Ma mai come adesso dobbiamo cercare di fare un’altra impresa. Se noi ci dividiamo, se non creiamo un grande senso di squadra sarà difficile compiere un’altra impresa».
TIFOSI. «Il grande popolo dell’Hellas viaggia sempre al nostro fianco. E questa impresa la vogliamo realizzare con loro. Anche l’anno scorso ci hanno dato una grande spinta. Giusto ci siano le critiche. Ma credo nel popolo gialloblù che sa benissimo che non sarebbe stato un anno tranquillo. Magari tutti partiamo con un sogno o una speranza che poi deve fare i conti con la realtà delle cose».
FONTE: CalcioHellas.it
EDITORIALE CALCIO
[...] Verona, Sogliano che errore: tradito da Baroni
23.10.2023 08:12 di Michele Criscitiello Twitter: @@mcriscitiello
[...] Infine una parentesi calcistica. Sto seguendo il Verona con attenzione da inizio stagione e reputo Sogliano un grande Direttore Sportivo che non aveva nulla a che fare con la serie C e meritatamente si è ripreso la serie A. Tuttavia non ho capito la scelta di Marco Baroni, dopo che Sogliano ha salvato la pelle al Verona in uno spareggio con lo Spezia. Baroni non è un allenatore da Verona ma un allenatore di serie B a vincere. E la vince. La serie A l’ha fatta senza fare un punto a Benevento e poi un anno a Lecce dove c’era Corvino che telecomandava tutto e tutti. Il Verona aveva bisogno di un altro tipo di allenatore e la soluzione migliore sarebbe stata continuare con Zaffaroni. Sogliano ha commesso un errore che rischia di pagare a caro prezzo adesso che ci sarà la cessione della società ad un fondo guidato da Marroccu che si riprenderà la direzione e potrebbe cambiare allenatore. Baroni ha un grande vantaggio: il suo vice bravissimo sulla fase difensiva, altro che il maestro Giampaolo, e un Preparatore atletico che forse oggi è il migliore in Italia. Per il resto, cinema finito.
FONTE: SportItalia.com
14 SETTEMBRE 2023
Sogliano: "Hellas, lotta ogni partita per raggiungere la salvezza"
Verona - Le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo gialloblù Sean Sogliano, rilasciate nella conferenza stampa di oggi, giovedì 14 settembre.
Direttore il mercato si è chiuso, è stato fatto un percorso condiviso con il Presidente e mister Baroni... "Sì, alcune operazioni sono state fatte, altre invece non sono state chiuse. È stato un mercato difficile, complicato per tutte le società e a maggior ragione per noi che venivamo da una stagione complicata. La volontà di cambiare qualcosa c'era, ma volevamo anche mantenere alcune situazioni già presenti per poterle anche migliorare. Personalmente io non mi ritengo mai contento di come si chiude una sessione di mercato perché penso si possa sempre fare meglio, è un mio modo di essere, ma sono consapevole che quello che si è appena concluso è stato un mercato difficile. Noi abbiamo cercato di abbassare il monte ingaggi, di inserire alcuni giocatori magari meno noti e di farne uscire altri. Ad oggi gran parte del lavoro è stato fatto. Alcune posizioni hanno un po' condizionato la fase finale di questa sessione, e quando le destinazioni vengono rifiutate dai giocatori tutto si complica. Forse un po' più di collaborazione da parte di qualcuno avrebbe aiutato, ma noi ora dobbiamo pensare solamente al campo e a cercare di fare più punti possibili".
Come ci può descrivere il Verona che avete costruito? "Penso che per costruire qualcosa di nuovo serva tempo. In generale credo che al Verona di oggi non debba mancare una sola cosa: la consapevolezza di dover lottare in ogni partita per raggiungere il nostro obiettivo, quello della salvezza. Noi siamo una squadra che in questa stagione dovrà affrontare un campionato molto difficile. Quest'anno anche le società neopromosse hanno potenzialità economiche importanti; ad oggi trovare tre squadre da mettere dietro di noi non è semplice".
Sono stati trattenuti giocatori come Hien, Ngonge... Cos'è cambiato in questo senso rispetto alle scorse sessioni di mercato? "Quest'anno ci sono stati due-tre mesi in cui si è parlato molto, ma le offerte concrete sono arrivate solo alla fine, e questa componente ha contribuito sul nostro modo di agire. Il lavoro fatto sul mercato è stato quello di abbassare il monte ingaggi, e questo ha permesso anche di resistere a qualche offerta che è arrivata: il Presidente ha resistito a queste proposte e gliene va dato atto. Abbiamo fatto un mercato di investimenti, puntando su ragazzi che hanno fame e voglia di farsi conoscere. Dovranno dimostrare che conta ancora anche questo: la voglia di lottare, di volersi affermare".
Il mercato è stato impostato su un modulo tattico preciso? "È stata una via di mezzo. Mister Baroni è un allenatore esperto, sa riconoscere le potenzialità e anche le difficoltà di una squadra. L'anno scorso ha fatto un'ottima stagione giocando con la difesa a quattro. Per cambiare modulo servono caratteristiche precise. Il mercato era bloccato e non ci sono state le opportunità per poter fare un cambiamento così radicale. Credo che ragionando e vedendo le caratteristiche dei calciatori a disposizione il mister abbia deciso di riproporre un assetto tattico a cui la squadra era già abituata. Magari non sarà definitivo, ma potrà cambiare nel tempo in base alla crescita dei calciatori, al loro inserimento nei meccanismi tecnici o in base agli avversari".
C'è stato il 'colpo' della sessione? "Io sono contento se la squadra fa punti. A gennaio sono state fatte delle operazioni che erano delle scommesse: forse una la stiamo vincendo, ma non voglio dirlo a voce alta. È un giocatore che ha ancora strada da fare. In questa sessione sono arrivati calciatori che hanno dimostrato di saper giocare in campionati importanti, e poi c'è sempre la speranza di aver avuto l'intuizione giusta, vedremo nel tempo. Dire un nome solo ora non sarebbe giusto: bisogna lasciare ai ragazzi il tempo di dimostrare".
È difficile convincere i giocatori ad accettare Verona come destinazioni? "Io se fossi un giocatore verrei qui subito, mi sarebbe piaciuto giocare a Verona. Penso che un calciatore che gioca con questa maglia possa provare grandi emozioni. Se non si capisce questo aspetto penso sia meglio che non si venga qui".
Quanto conta aver fatto anche quadrare i conti? "Soprattutto qui conta tantissimo. Il Presidente ci ha dato una linea che in questi mesi ho seguito. Non è facile mantenere un club in Serie A, che è un campionato sempre più competitivo anche dal punto di vista economico. Sapevamo di non dover fare investimenti importanti quest'estate perché erano già stati fatti l'anno scorso, quando sono stati spesi circa 15 milioni per l'acquisto di giocatori. Quest'anno sapevamo che non avremmo potuto ripetere questo modus operandi. Serviva portare giocatori magari meno noti, sperando che possano avere il giusto rendimento, anche per essere in futuro loro stessi degli uomini mercato".
Cosa servirà quest'anno per raggiungere la salvezza? "Io sono preoccupato per la difficoltà del campionato che stiamo affrontando, ma penso che la preoccupazione in generale debba farti correre di più in campo, non spaventarti. Bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare. L'abbiamo dimostrato l'anno scorso: la voglia e la volontà, la spinta dei tifosi ti aiutano. Dovremo cavalcare questo campionato con la stessa voglia dello scorso anno. Non dobbiamo cullarci in quello che siamo riusciti a fare la scorsa stagione: ora abbiamo 6 punti e dobbiamo farne altri 34. Lo spirito già da lunedì dovrà essere questo".
Come mai è stato anticipato l'arrivo di Cruz? "Cruz doveva arrivare già lo scorso anno, ma non ha rinnovato il suo contratto in Argentina ed è stato messo fuori rosa dal suo ex club. Noi l'avremmo preso a gennaio a fine contratto, ma il suo entourage è riuscito a liberarlo prima e perciò abbiamo anticipato il suo arrivo. Sicuramente questo è stato un vantaggio per il ragazzo, per poterlo mettere in una condizione che possa aiutarlo. Se non si fosse allenato per tre mesi sarebbe arrivato in una condizione meno facile da recuperare".
In questo mercato ha fatto qualche scelta che possiamo definite 'utile'? "Mi piace questa domanda perché fa intendere il mio modo di pensare e di agire. Per me la miglior sensazione per un club è quella di poter fare esordire un giocatore della propria Primavera o proprio del Settore Giovanile, portare in Prima squadra dei ragazzi che possano crescere con chi ha più esperienza di loro. Io appartengo ancora a questo calcio. A volte sono operazioni che riescono, a volte invece no, altre volte non è semplice, ma penso sia importante lavorare con questa mentalità. Ci sono situazioni in cui è giusto provare. Sulemana lo scorso anno è arrivato dalla Primavera e ci ha dato una mano, Charlys potrebbe vivere la sua stessa situazione. Solo a vedere come si allena ti viene voglia di provarci. Avrà bisogno di tempo, dipenderà da lui, ma ha una fame e un'educazione che ha colpito tutti".
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA di G.Vig., 02/08/2023 10:23
MERCATO | Ecco perché l'attacco è un paradosso e perché serve uno come Bonazzoli
Un paradosso, un rompicapo, un puzzle dove avanza sempre una tessera e ne manca sempre una. Insomma un rompicapo: mettersi a lavorare per “aggiustare” l'attacco del Verona è come scalare l'Everest senza ossigeno. Ci sta provando Sogliano, trovandosi davanti però ad un'impresa titanica.
Costretto a lavorare tra i strettissimi paletti finanziari della società, gli stipendi altissimi di chi già è in rosa, lo scarso rendimento dei suddetti, i guai fisici e la necessità comunque di dare a Baroni almeno un giocatore per iniziare il campionato, Sogliano sta combattendo una specie di guerra, armato solo di “stuzzicadenti”. Lasagna, Henry, Djuric: il mercato ruota attorno a questi tre giocatori. Il primo reduce da due stagioni disastrose e con l'ingaggio più alto di tutta la squadra. Il secondo, infortunato, verso un lento recupero pieno di incognite. Il terzo, unica alternativa, un solo gol all'attivo nell'ultimo campionato.
A Bastia c'era solo Djuric perchè Lasagna dopo qualche allenamento e cinque minuti con la Virtus è già fermo ai box ed Henry sarà pronto, si spera e si stima, tra settembre e ottobre. Sogliano sta cercando di recuperare alla causa Lasagna che deve per forza abbassarsi l'ingaggio per restare ancora qui a giocarsi della carte, ma nel frattempo ha puntato Bonazzoli della Salernitana a cui Verona piace e molto. Fosse per lui, anzi, avrebbe già scelto. Non c'è discussione tra Verona e Cremonese, almeno su questo. Poi però c'è l'ingaggio e Bonazzoli a Salerno guadagna molto. Troppo per il Verona che vorrebbe uno sconto. Su questo si lavora (quanto ci mette la Salernitana?) con Tinti, procuratore del giocatore che cerca la quadra. Ma Bonazzoli serve e serve tantissimo al Verona, non è un vezzo. Sogliano ci prova, come quei giocolieri del circo capaci di far roteare sei birilli, tre palline e bere contemporaneamente un bicchiere d'acqua.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A
Verona, non solo Delvecchio: Bevo entra a far parte della squadra mercato di Sogliano
13/07 ALLE 10:23
di PIERPAOLO MATRONE
Dopo aver messo sotto contratto Gennaro Delvecchio, nuovo vice direttore sportivo e reduce da un'esperienza molto positiva al Lecce, l'Hellas Verona allarga ancora la squadra mercato del d.s. Sean Sogliano. Altro tesseramento in arrivo: si tratta di Vincenzo Bevo, ex collaboratore dell'area tecnica della Fiorentina, che sarà il nuovo responsabile dello scouting, grande uomo di fiducia di Sogliano.
Parliamo, tra l'altro, di un ritorno: Bevo aveva già lavorato nell'area scouting del club scaligero dal 2013 al 2015 con particolare attenzione al Sud Italia e all'estero.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Data: 12/07/2023
Calciomercato LIVE: tutte le news e le trattative di oggi
Tutte le news di oggi, mercoledì 12 luglio, sul calciomercato delle squadre italiane ed estere
Autore: Redazione
[...]
10:45 - Gennaro Delvecchio sarà il nuovo vice di Sean Sogliano a Verona. L'ex responsabile del settore giovanile del Lecce ha già iniziato a lavorare nelle ultime ore.
[...]
FONTE: GianlucaDiMarzio.com