Dopo 5 sconfitte consecutive in campionato (+ una in Coppa Italia), 2 punti nelle ultime 10 partite in cui sono arrivati 4 miseri gol, 2 mesi in cui al 'Binti' il VERONA rimane a secco e la sfiducia in una squadra senza identità, fragile e timorosa come il suo allenatore, la novità (almeno a sentire i bene informati de L'Arena che per primi hanno riportato il rumor) sarebbe il passaggio alla difesa a 4.
Ma come? Ma non era stato proprio mister BARONI, dopo aver provato il 'suo' modulo durante la preparazione estiva, a dire che gli interpreti scaligeri imponevano il proseguimento nel solco della tattica di JURIĆ che ha dato si molte soddisfazioni ma ha anche 'bruciato' DI FRANCESCO (ora rinato al FROSINONE) e CIOFFI (che in breve tempo ha risollevato una disastrata UDINESE)?
E ora, proprio ora che FARAONI è squalificato a destra e a sinistra terzini di ruolo non ve ne sono, ci vengono a dire che ci siamo sbagliati e che la terra promessa verrà raggiunta giocando col 4-3-3 o il 4-2-3-1? E poi i numeri non contano, ha sempre predicato il tecnico gialloblù (e la maggioranza di chi l'ha preceduto), ma a volte evidentemente, contano un po' di più... Sarà, io rimango perplesso e convinto che BARONI, con tutta la stima dell'uomo e del fu giocatore, semplicemente non è adatto alla piazza né alla squadra e prima lo capiranno dalle parti di Via Olanda (dove SETTI non è mai parso più lontano di così), più tempo avrà l'HELLAS di riorganizzarsi e ripartire per tornare a sperare in una salvezza che al momento appare lontanissima.
Precedenti
22 i match tra le due compagini tra Serie A, B e C: Particolarmente soddisfacente per i colori gialloblù gli ultimi due match al Bentegodi ad inizio dell'anno scorso quando l'HELLAS vinse 2 a 0 conquistano tre punti fondamentali grazie a DEPAOLI e LAZOVIĆ ma anche a Gennaio 2020 quando aprì DAWIDOWICZ, chiuse PAZZINI e il VERONA liquidò i salentini con un bel 3 a 0.
Tre vittorie al Bentegodi per i salentini: Nella stagione 1929-30 VERONA e LECCE si incrociarono per la prima volta in assoluto con i Mastini a perdere battuti di misura come nel 1994-95, mentre il LECCE di LIVERANI impartì lezioni di calcio a domicilio all'HELLAS di GROSSO il 5 Ottobre 2018 vincendo per 2 a 0.
Sono in totale 12 i match in cui ha invece prevalso l'HELLAS a fronte di 7 pareggi come nella stagione 2006-07: Era la seconda di andata e il Conte ARVEDI si presentava quale nuovo ed unico proprietario dell'HELLAS VERONA dopo la controversa era pastorelliana: Terminò pari con il vantaggio del 20enne PEDRELLI con un gran destro dal limite ed il pari di ANGELO nel secondo tempo.
Da ricordare per i colori scaligeri il 5 a 1 del 1998-99 con mister PRANDELLI in panca: Al termine di quel campionato il VERONA conquistò la promozione anche grazie ai 15 gol di CAMMARATA e gli 8 di GUIDONI con una squadra che poteva contare anche su Totò DE VITIS, AGLIETTI, ITALIANO, CORINI, MELIS, MARASCO, Chicco BROCCHI e Leo COLUCCI senza dimenticare i FALSINI, i LAURSEN, i GONNELLA e i LUCCI nel reparto arretrato e Graziano con BATTISTINI tra i pali... Insomma anche quella era una signora squadra!
Prossima sfida affidata al signor Federico La Penna della sezione AIA di Roma 1.
QUI VERONA FARAONI squalificato per somma d'ammonizioni, LAZOVIĆ al rientro, qualche dubbio permane ancora su DAWIDOWICZ.
Convocati
'Micro frattura dello scafoide tarsale del piede sinistro' riportato nell'ultimo allenamento per MAGNANI che salterà quindi la gara col LECCE; fuori anche DAWIDOWICZ.
Probabile formazione
Mister BARONI col dubbio se continuare col modulo cui i giocatori sono più abituati o provare a svoltare con la difesa a 4 pur senza terzini di ruolo dato che a destra TERRACCIANO sarebbe adattato così come eventualmente il rientrante CABAL a sinistra (mentre DOIG, ormai esterno di centrocampo puro, sarebbe in perenne difficoltà difensiva)... Ciò detto se 4-3-3 (o 4-2-3-1) sarà, sarà probabilmente solo col rientro di FARAONI quindi per me il mister non si discosterà dal solito modulo.
3-4-2-1 (o 3-4-1-2) con Montipò; Coppola-Hien-Amione; Terracciano-Duda-Folorunsho-Lazovic; Suslov-Bonazzoli; Djuric.
QUI LECCE
Fuori RAMADANI per squalifica, anche ALMQVIST verso il forfait mentre per KABA dovrebbe essere recuperato per la trasferta al Bentegodi.
Probabile formazione
Mister D'AVERSA col consueto 4-3-3 che ha messo in grande difficoltà il MILAN prima della sosta: Davanti a FALCONE agiranno PONGRAČIĆ e BASCHIROTTO (nativo di Isola della Scala) mentre ai loro lati troveranno posto GENDREY e uno tra DORGU e GALLO; in mediana sarà BLIN il playmaker tra RAFIA e GONZÁLEZ.
Nel tridente spazio a STREFEZZA, KRSTOVIĆ e BANDA.
4-3-3 con Falcone; Gendrey-Pongračić-Baschirotto-Dorgu; Blin-Gonzàlez-Rafia; Strefezza-Krstović-Banda.[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Mister BARONI «Partita dall'importanza maggiore? Si, abbiamo lavorato per questo, la giochiamo in casa, stiamo cercando di invertire la rotta consci di quello che è stato il nostro percorso. Se è possibile un cambio tattico? Mi riservo l'ultima seduta per valutare la condizione di alcuni giocatori, vedremo... Tifosi delusi Non ho nessun messaggio da dare, nel senso che conosco bene il nostro pubblico e so che ci sosterrà dall'inizio alla fine, al fischio d'inizio saremo tutti insieme dal 1' al 100'. Partita della svolta? Le svolte non arrivano mai per grazia divina, siamo sempre noi che dobbiamo cercare di far girare le cose dalla nostra parte» TuttoMercatoWeb.com
Mister D'AVERSA tecnico del LECCE «Indipendentemente dal sistema di gioco del Verona dobbiamo stare attenti alla partita. Giocano davanti al loro pubblico e noi dobbiamo essere pronti sia fisicamente sia mentalmente per portare a casa un risultato. In queste gare i risultati valgono doppio. D'Aversa contro Baroni? No, la partita è importante per la classifica. Ci stanno aspettando per uscir fuori dalle loro difficoltà, ma dobbiamo ragionare su quanto lasciato tra Roma e Milan. » TuttoMercatoWeb.com
Il diesse SOGLIANO (finalmente) serra le fila «Non è un momento molto positivo. Abbiamo voglia e bisogno di punti. Nel calcio contano i risultati ma abbiamo davanti tante partite. Non deve mancare l’aspetto caratteriale: a volte lo abbiamo, altre volte non lo tiriamo fuori. Difficile capire il motivo ma la società in questo momento vuole dare fiducia all’allenatore. Se ci sono dei punti in meno ha delle responsabilità, ma le abbiamo anche noi e i calciatori. Prima di prendere un’altra strada bisogna restare uniti. Baroni è un tecnico navigato, sa che i risultati devono arrivare. La squadra lavora bene durante la settimana e, nonostante tutti i limiti che ci sono, ci fa ben sperare. Il mercato è stato difficile, abbiamo cercato di abbassare il monte ingaggi e, quando bisogna cambiare, o fai una rivoluzione totale o l’allenatore decide il modulo in base ai giocatori a disposizione. Nessuno gli ha mai detto come giocare. La scelta della difesa a tre era stata presa in estate valutando i giocatori a disposizione e il reparto non ha fatto male, ma durante l’anno può capitare di cambiare. Baroni adesso deve trasmettere alla squadra quello che sente durante la settimana. La priorità è la classifica. Il popolo gialloblù sa soffrire, purtroppo quest’anno sapevo che sarebbe stato un anno difficile, me lo sentivo dentro. Le altre squadre si sono rinforzate tanto e tutti hanno le carte in regola per salvarsi. Dobbiamo trovare la voglia e l’orgoglio di fare imprese, siamo qui per cercare la salvezza fino all’ultima giornata. Difficile capire cosa manca al Verona... Dopo i buoni risultati iniziali, l’autostima si è un po’ abbassata. Le prestazioni ci sono, ma a volte manca al carattere che nel calcio può compensare la qualità. Serve tirarlo fuori velocemente. Il cambio di proprietà? Non ho novità o cose da poter condividere su eventuali nuovi investitori per la società. Se sono voci, rimarranno voci, altrimenti arriverà il momento in cui tutti sapremo qualcosa» CalcioHellas.it
Tim Parks: "Questa Pazza Fede, il mio omaggio alla città che mi ha fatto sentire a casa"
Celeste PIN al 'Corriere di Verona' «Baroni è un uomo di grande valore e un allenatore preparato: giusto che sia stato confermato alla guida del Verona. Poi è chiaro che i prossimi risultati, già dalla gara con il Lecce, saranno decisivi. Ha perso fiducia dopo un avvio molto convincente. Penso che Marco sia un tecnico esperto, ha vissuto durante la sua carriera diversi momenti simili a questo. Ritengo che abbia i mezzi e le idee per dare al Verona la spinta che è mancata. Saponara? Sinceramente sono sorpreso che sia stato schierato con poca frequenza, finora. Alla Fiorentina ha inciso in tutte le competizioni e l’ha fatto anche subentrando a gara in corso. Ha talento, fantasia e anche esperienza. Quando è andato al Verona mi sono detto che sarebbe stata una piazza in cui avrebbe fatto grandi cose. Per adesso, non è quel che è accaduto» CalcioHellas.it
FERRARESE, SALVETTI, BRUNI e COSSATO spiegano a L'Arena il loro punto di vista su SAPONARA, il giocatore con più qualità nell'attuale rosa scaligera «Saponara è un grande giocatore. Ha la stessa qualità di Verdi, però lo vedo più sull’esterno sinistro, anche se non so quanto dinamismo possa avere per stare sulla corsia laterale» dice 'Caio' che aggiunge «Per me è un fantasista... Vedrei più Lazovic sull’esterno ma in questo Verona però un posto bisogna trovarglielo. Troppo piatta la squadra vista negli ultimi mesi. Serve qualità». Rincara la dose Emiliano «Saponara? Fortissimo. Dovrebbe sempre giocare», più preciso Luciano 'Jolly' del tricolore «Saponara, se sta bene fisicamente, deve giocare sempre: è un ottimo giocatore... Ultimamente l’ho visto di sfuggita in TV e mi pareva un po’ “rigidino”, tuttavia stiamo parlando di un giocatore che ha colpi, eccome, bisogna vedere come sta a livello fisico, ma se è al top considerando l’età deve giocare assolutamente. Il Verona ha necessità di piedi buoni». Ottimista Michele, l'eroe di Reggio «Saponara nel 4-3-3 è perfetto. Lo vedo bene a sinistra, da dove potrebbe rientrare in mezzo con il piede invertito» CalcioHellas.it
Il doppio ex Gianni MUNARI «Quest’anno ho visto quasi tutte le partite del Lecce e devo dire che fanno un bel calcio. Sono una squadra ben costruita, sempre viva e difficile da affrontare. L’allenatore gli ha dato un’identità ed in rosa può vantare tante soluzioni sugli esterni e giocatori molto interessanti. Il Lecce può contare poi su un dirigente a dir poco preparato come Pantaleo Corvino, un grande conoscitore di calcio che anche quest’anno ha saputo acquistare calciatori ai più sconosciuti ma di grandi qualità. Anche il Verona lo seguo e dopo un ottimo avvio di campionato, i gialloblù hanno incontrato momenti di difficoltà. L’anno scorso però ci insegna che se si trova la giusta compattezza ed armonia, si può ribaltare ogni pronostico. Per l’Hellas e Baroni la sfida contro il Lecce sarà decisiva. Dagli scaligeri mi aspetto un segnale, sia per i tifosi che per la società. Il Bentegodi, saprà com’è sempre stato, dare una mano alla squadra. Baroni, considerata anche la posta in palio, potrebbe riprendere il suo credo calcistico passando quindi alla difesa a quattro. Ma è bene sempre ricordare che il modulo va scelto ed adattato in base alle caratteristiche dei giocatori che hai a disposizione. La rosa di quest’anno la ritengo superiore a quella dell’anno scorso, con Ngonge che rappresenta il giocatore di maggiore qualità. Anche se il suo minutaggio sino ad oggi non è stato certo elevato, non mi priverei invece della qualità ed esperienza di Saponara, un giocatore capace di indirizzare la partita in ogni momento. L’Hellas Verona dovrà in tutti i modi cercare di invertire la rotta dopo un filotto di sconfitte, ma di fronte troverà sicuramente un Lecce compatto e difficile da superare» HellasLive.it
Sogliano: "Tutti uniti vogliamo tornare a fare punti insieme al popolo gialloblù"
Il doppio ex Alberto CAVASIN, che al VERONA ha giocato e al LECCE allenato, ha parlato a L'Arena «Il Lecce ha tenuto dopo l’avvio di campionato ed è sereno, l’Hellas invece si è sciolto. Difficile dire cosa sia successo, ma qualcosa ha ridimensionato i valori della squadra e le voci relative a un cambio di società possono anche avere destabilizzato. Ho visto qualche partita del Verona e credo siano mancati la giusta serenità e un po’ di coraggio. Dispiace vedere così la squadra perché non ha mai sbracato con nessuno. Lunedì sarà importante non perdere. Chi mi piace? Hien, credo sia un giocatore da grande squadra» CalcioHellas.it
Darko LAZOVIĆ al 'Corriere di Verona' «Ci aspettavamo di fare molto di più ma abbiamo il tempo e la forza per sollevarci. Non è un bel momento. A maggior ragione perché l'inizio di campionato era stato molto promettente, con le due vittorie con Empoli e Roma. La Serie A, tuttavia, la conosciamo bene. Sapevamo che sarebbe stata molto dura, comunque. E certo, c'è da cambiare marcia. Dobbiamo sbloccarci sul piano mentale, la testa è rivolta alla partita con il Lecce. Da troppo tempo mancano i tre punti, ma la squadra c’è. La svolta spetta a noi. Quel che è accaduto nella passata stagione è una lezione da portare con noi. I primi responsabili siamo noi. Mancano i risultati e anche le prestazioni, a essere franchi, non sono state soddisfacenti. Siamo arrabbiati, c'è la consapevolezza degli errori che facciamo. Baroni? Lo seguiamo sempre. Cos’è Verona per me? Sono molto legato all’Hellas, ho un forte senso di appartenenza. Questa è la maglia con cui ho giocato di più in carriera. A Verona potrei restare a vivere con la mia famiglia. La mia stagione sino ad ora? Le mie prove non sono state all'altezza di quel che mi attendevo. Ma ora testa al Lecce» HellasLive.it
Cyril NGONGE intervistato da L'Arena «Sono rimasto, nonostante la buona offerta ricevuta (dal Sassuolo n.d.S) Setti e Baroni mi hanno convinto a restare. Sono stati molto chiari nel dirmi come mi volevano in campo, e che volevano mi prendessi responsabilità all’interno del gruppo. Mi trovo molto bene in città e con i tifosi, avevo già superato il periodo di adattamento, per questo quella di rimanere qui è stata una scelta semplice. Le difficoltà di quest'anno? È difficile da dire, abbiamo provato diverse cose con l’allenatore e il sistema di gioco. La squadra ha subito diversi cambiamenti, non è stato semplice, specialmente all’inizio, trovare stabilità e continuità perché abbiamo dovuto cambiare la formazione titolare ogni partita. Una stagione sportiva è fatta di alti e bassi. Le disposizioni di Baroni? Mi chiede di restare concentrato durante le partite, di prendere più responsabilità ed essere consapevole del fatto che io posso aiutare la squadra a vincere le gare. Mi chiede anche di essere più coinvolto dal punto di vista della leadership e dello spirito del gruppo, cercando di essere un giocatore di squadra. Migliorare sotto questi punti di vista potrebbe portarmi a diventare il punto di riferimento un giorno» TuttoMercatoWeb.com
NAZIONALI GIALLOBLÙ:DOIG e HIEN non impiegati rispettivamente da SCOZIA e SPEZIA nelle ultime due partite di qualificazione agli europei mentre DUDA e SUSLOV sono stati titolari per quasi tutto il match nel 2 a 1 in trasferta della SLOVACCHIA (già qualificata agli Europei) sulla BOSNIA ERZAGOVINA. AMIONE titolare e in campo per tutto il primo match dell'ARGENTINA Under 23 contro i pari età del GIAPPONE che hanno vinto per 5 a 2, pari a reti inviolate e 75 minuti di presenza per Bruno nella seconda amichevole con i nipponici.
90 minuti di campo per COPPOLA con l'ITALIA Under 21 nel 2 a 2 a Cork contro i padroni di casa irlandesi e anche TERRACCIANO ha avuto lo stesso minutaggio con gli azzurri Under 20 impegnati in 'Elite League' nella vittoria per 2 a 1 contro il PORTOGALLO.
2 a 0 della SPAGNA Under 19 sui pari età di CIPRO e primo gol in nazionale per Siren DIAO Balde attaccante della Primavera gialloblù entrato al 72° mentre, nel secondo match in GEORGIA, il ragazzo è stato in campo per 68 minuti.
Poco più di un quarto d'ora per Alphadjo CISSÈ con l'ITALIA Under 19 battuta di misura dalla SVIZZERA in un match stregato che ha visto gli azzurri colpire ben 5 legni! Ancora panchina per Christian CORRADI che nella successiva gara contro la SVEZIA ha fatto 4 minuti. SZIMIONAȘ e VERMEȘAN entrambi impiegati e, a turni alterni, in gol con la ROMANIA Under 18 nella doppia amichevole contro l'ITALIA pari età.
FESTIVAL DEL CALCIO ITALIANO 2022/23: Tra i premiati anche Michael FOLORUNSHO quale miglior centrocampista della Serie B.
#CALCIOMERCATO ...Anche l'HELLAS tra le squadre che seguono PETROVIĆ difensore serbo classe 2005 in forza al PARTIZAN [...] (tutti i particolari come sempre nel post B/=\S dedicato al #Calciomercato).
NEWS Da Lecce e Lecce: Henry potrebbe tornare titolare dopo dodici mesi
L'attaccante francese dovrebbe aver trovato la forma migliore dopo il grave infortunio: Baroni pronto a schierarlo dall'inizio già contro i salentini?
di Andrea Molinari
22 Novembre 2023 14:10
Da Lecce a Lecce. Thomas Henry potrebbe tornare titolare, almeno secondo i colleghi de La Gazzetta dello Sport, proprio contro il club salentino, lo stesso con cui lo scorso 21 gennaio accusò il grave infortunio al crociato.
L’attaccante francese, dopo aver giocato qualche spezzone contro Atalanta e Napoli e aver messo minuti nella gambe disputando due gare con la Primavera di Paolo Sammarco, potrebbe infatti diventare la punta ideale e titolare per il 4-3-3 di Marco Baroni.
L’Hellas segna poco (appena sette reti finora) e un suo apporto in fase realizzativa (nove reti con il Venezia durante la stagione 2021/2022) darebbe una grande mano.
FONTE: CalcioHellas.it
20 Novembre 2023 - 10:14 Hellas Live Hellas Verona, al Bentegodi non si va a punti dal 18 settembre
Dopo il pareggio a reti inviolate contro il Bologna, solo sconfitte per i gialloblù davanti al pubblico amico. A Verona sono infatti passate poi Atalanta (0-1), Napoli (1-3) e Monza (1-3).
Degli 8 punti attualmente in classifica, penultimo posto a -2 dalla zona salvezza, 4 sono stati conquistati in casa e altrettanti in trasferta.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di L. VAL., 21/11/2023 12:00 Continuare sul "modello Juric" o fare la rivoluzione col 4-3-3: i dubbi di Baroni
Baroni durante un allenamento
Ogni allenatore che è arrivato a Verona dopo Juric si è dovuto confrontare col 3-4-2-1, il modulo che ha rilanciato l'Hellas consentendo ai colori di gialloblù di rimanere nel calcio che conta. Un modulo che è diventato croce e delizia. Con Tudor non ci sono stati problemi: i risultati sono stati notevoli anche grazie alla qualità tecnica degli attaccanti (Barak, Caprari e Simeone). Ma poi il “modello Juric” è diventato un fardello: i giocatori rimasti non riuscivano ad interpretare altri moduli ed ogni allenatore ha dovuto cambiare le sue idee per venire incontro alla squadra.
Prima Di Francesco si è snaturato, liquidato in poche settimane. Poi è naufragato Cioffi. Con la scelta di affidare la squadra all'inesperto Bocchetti (come condizione primaria avrebbe mantenuto l'impronta di Juric) la situazione non è cambiata. Solamente nel girone di ritorno, anche grazie all'arrivo di Zaffaroni come tutor dell'ex Milan, la squadra è riuscita a salvarsi per il rotto della cuffia, vincendo lo spareggio contro il non irresistibile Spezia (ora nei bassifondi della B), mantenendo il modulo spalatino.
Con Baroni all'inizio la musica sembrava cambiata. Subito dal primo giorno di ritiro si è lavorato sul 4-3-3, modulo prediletto dell'ex Lecce: "Questa squadra può giocare dietro a quattro" aveva detto il tecnico toscano. Ma dopo poche settimane il cambio di rotta. Nel pre-partita della sfida di Coppa Italia con l'Ascoli, Baroni aveva capito che la rosa a disposizione non poteva continuare su quella strada: "In questo momento non voglio forzare sulla difesa a quattro" aveva chiarito.
Una situazione che non è cambiata a mercato finalmente finito. Sogliano, che ha lavorato col portafoglio vuoto, non è riuscito a portare giocatori di livello adatti al 4-3-3. E così Baroni si è adeguato anche se più di una volta ha lanciato messaggi in pubblico. Da "Modulo 3-4-2-1? Metto davanti la squadra a quello che voglio io... è la squadra che deve fare quello che sa" a "In questa rosa dietro ci mancano terzini di ruolo", frasi dette dopo il pareggio col Torino, ad inizio ottobre.
Ma ora la panchina traballa: Baroni ha continuato sull'impronta del 3-4-2-1 (con leggere variazioni) e viene da cinque sconfitte consecutive dopo il pareggio con la squadra di Juric. Cosa fare ora? Una rivoluzione sembrerebbe la scelta più logica: riproporre il 4-3-3 (con variante 4-2-3-1) provato in ritiro per dare una scossa. Ma i giocatori sono pronti? E soprattutto sono adatti? In difesa il problema più evidente: l'unico terzino di ruolo in rosa è Terracciano. Faraoni (comunque indisponibile col Lecce) ha iniziato la carriere da terzino ma il meglio l'ha dato da esterno con la difesa a 3.
Se a destra ci sono piccole crepe, a sinistra ci sono buche grosse come le strade di Roma. Doig può fare il terzino ma è un esterno puro che ha qualità nell'attaccare lo spazio e crossare ma è molto meno efficiente nel difendere. Lazovic invece è un trequartista che è stato adattato a centrocampo e sarebbe impensabile metterlo in difesa (così come Tchatchoua). Quindi si possono solamente adattare i centrali mancini: Cabal (ancora infortunato) e Amione, che non sta brillando per usare un eufemismo.
Inoltre bisogna verificare quanto i difensori possano rendere in coppia. Con una difesa a tre spesso i centrali prediligono la marcatura a uomo e i duelli fisici. Con due centrali si dovrebbe agire con un altro approccio e i mediani dovrebbero fare maggiore filtro per coprire la difesa. In attacco invece ci sono molti trequartisti che potrebbero giocare esterni, creando più occasioni offensive con il supporto delle mezzali, con i meccanismi giusti.
Continuare col "modello Juric" o cambiare tutto, tornando al tanto caro 4-3-3? Baroni, se potesse, tornerebbe immediatamente al suo modello prediletto ma... i giocatori della rosa a disposizione saranno adatti ad interpretare questo modulo nella sfida delicatissima contro il Lecce? In questi tanti giorni di lavoro a Castelnuovo arriverà la risposta.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
SERIE A Allegri e Mou le panchine più costose in Serie A, D'Aversa e Gila le meno: gli ingaggi dei tecnici
22/11 ALLE 13:38
di DIMITRI CONTI @DIMITRI_CONTI
Non soltanto i calciatori, nel viaggio all'interno degli stipendi della Serie A in cui vi accompagniamo oggi noi di TMW c'è spazio anche per l'analisi sugli emolumenti che i club riconoscono verso i propri condottieri, coloro che tentano di muovere i fili dalla panchina. Gli allenatori, insomma. E sono in due a comandare questa speciale graduatoria individuale: Max Allegri e Jose Mourinho, i quali sono probabilmente non a caso i più vincenti del lotto, palmares alla mano. Sul podio l'Inzaghi interista (il fratello alla Salernitana, invece, è in "zona retrocessione"), dietro di lui il rivale cittadino Pioli, quasi un milione e mezzo netto in meno l'anno.
Dei tecnici che allenano le cosiddette grandi, quello più economico è l'ultimo arrivato Mazzarri: da oggi a giugno percepirà 1 milione di euro, altrettanti per il 2024/2025 in caso di conferma. Chiudono la classifica completa, basata su dati e informazioni in nostro possesso incrociate con segnalazioni sui mezzi di informazione specializzati, Gilardino e D'Aversa.
GLI STIPENDI DEGLI ALLENATORI DI SERIE A
Allegri (Juventus) 7 milioni di euro netti a stagione
Mourinho (Roma) 7 milioni
S. Inzaghi (Inter) 5,5 milioni
Pioli (Milan) 4 milioni
Gasperini (Atalanta) 3 milioni
Sarri (Lazio) 3 milioni
Juric (Torino) 2 milioni
Motta (Bologna) 2 milioni
Italiano (Fiorentina) 1,7 milioni
Ranieri (Cagliari) 1,5 milioni
Mazzarri (Napoli) 1 milione
Baroni (Hellas) 1 milione
Dionisi (Sassuolo) 1 milione
Palladino (Monza) 1 milione
Cioffi (Udinese) 800mila
Di Francesco (Frosinone) 750mila
F. Inzaghi (Salernitana) 600mila
Gilardino (Genoa) 500mila
D'Aversa (Lecce) 500mila
TMW vi porta alla scoperta degli stipendi in Serie A. Sembra esserci un indirizzo ben preciso dietro alle ultime evoluzioni dell'Hellas Verona in sede di mercato. Non è un mistero che ormai da mesi si rincorrano voci a proposito di una possibile cessione del club scaligero da parte di Setti e la politica di gestione degli ingaggi fa capire come non siano notizie del tutto campate in aria. Da un'occhiata approfondita alla rosa dell'Hellas ne viene fuori un quadro in cui solamente tre calciatori arrivano a prendere un milione di euro netto l'anno o più, dei quali due sono in prestito con opzione e uno (Saponara) ha firmato un contratto annuale. Dei tanti volti nuovi arrivati, nessuno supera questa quota ideale. Poco più di 15 milioni di euro netti il monte totale, una cura societaria dimagrante anche per rendere più appetibile il futuro del club. Uno scenario nel quale, comunque, regna l'equilibrio: quasi tutti gli stipendi della rosa si concentrano entro un range di 600mila euro. In nove solamente si chiamano fuori dal recinto.
Di seguito il dato sui singoli calciatori, con gli stipendi netti in milioni di euro e tra parentesi l'anno di scadenza. Segnati con l'asterisco i dati ancora da verificare totalmente.
Il primo terzo di stagione rispecchia quanto visto un anno fa, ossia con Lorenzo Montipò nettamente migliore della squadra per rendimento complessivo, seguito da Isak Hien. Poco altro da salvare, se non il giovane Terracciano che sta trovando spazio in questa stagione e si sta facendo apprezzare per la duttilità. Bene anche Dawidowicz, spunti interessanti fin qui fatti vedere da Folorunsho. Molte le insufficienze e spicca su tutte quella dello scozzzese Doig.Ci si aspetta molto dallo scozzese, che in estate è stato tentato da Bologna e Torino e alla fine è rimasto. Anche per colpa di un infortunio che l'ha tenuto fuori un mese non sta riuscendo a esprimersi come un anno fa.
26 NOVEMBRE 2023 Serie A TIM 2023/24 | #VeronaLecce: i numeri
Verona - Le statistiche, i numeri e le curiosità fornite da Opta Sports relative a Hellas Verona-Lecce, 13a giornata della Serie A TIM 2023/24, in programma domani, lunedì 27 novembre, allo stadio 'Bentegodi' (ore 18.30).
I PRECEDENTI
Hellas Verona e Lecce si sono affrontate 47 volte nella loro storia: i gialloblù hanno vinto 19 confronti mentre il Lecce ne ha vinti 15, 13 invece i pareggi tra le due formazioni.
Quello di domani, sarà il primo incontro in Serie A tra Hellas Verona e Lecce giocato di lunedì.
CURIOSITÀ
Il Lecce è stata la prima squadra ad affrontare il Verona Campione d'Italia. La 1a giornata del campionato 1985/86 vide infatti le due squadre sfidarsi al 'Bentegodi'. Il match terminò con il punteggio di 2-2: Elkjaer Larsen e Di Gennaro andarono in gol per i gialloblù, Nobile e Paciocco per i salentini.
Il Verona, è la squadra con la seconda percentuale più bassa di questa Serie A per gol subiti su palla inattiva. I gialloblù hanno subito solo due gol su palla inattiva, in totale solo il 12.5% dei gol subiti in stagione.
FOCUS GIOCATORI
Da quando veste la maglia gialloblù, Darko Lazovic è il giocatore ad aver preso parte a più gol casalinghi contro il Lecce, con due.
25 NOVEMBRE 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento sabato 25 novembre
Castelnuovo del Garda - Oggi, sabato 25 novembre, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto una seduta di allenamento mattutina. Di seguito il report: riscaldamento, partite a tema, tattica ed esercizi sulle palle inattive.
24 NOVEMBRE 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento venerdì 24 novembre
Castelnuovo del Garda - Oggi, venerdì 24 novembre, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto una seduta di allenamento pomeridiana. Di seguito il report: riscaldamento tecnico, tecnica di ruolo e tattica.
23 NOVEMBRE 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento giovedì 23 novembre
Castelnuovo del Garda - Oggi, giovedì 23 novembre, allo Sporting Center 'Paradiso', i gialloblù hanno svolto una seduta di allenamento pomeridiana. Di seguito il report: attivazione tecnica, partita a tema, tattica e partita finale.
23 NOVEMBRE 2023 Tim Parks: "Questa Pazza Fede, il mio omaggio alla città che mi ha fatto sentire a casa"
Verona - Un ragazzo di Manchester cresciuto a Londra, neppure trentenne, si trasferisce a Verona per lavoro. Fa il giornalista, lo scrittore, il professore universitario di Traduzione letteraria. Dopo qualche tempo, per curiosità e passione per il calcio, decide di andare a vedere allo stadio la squadra della città che sta diventando casa sua. E il resto è storia.
La passione per l'Hellas, i suoi colori e soprattutto la sua gente permea per sempre l'animo di Tim Parks, che a lungo diventerà uno spettatore fisso del Bentegodi, fino al 2000, quando decide che è arrivato il momento di fare una cosa mai fatta prima in Italia: seguire, rigorosamente con i tifosi, tutte le trentasei (spareggio compreso) partite del Verona in quella Serie A. Un lungo viaggio su e giù per lo Stivale, con i gol, le vittorie e le sconfitte che si mescolano alla vita di tutti i giorni, con Verona e i veronesi che sono i veri protagonisti della storia, ancora più delle sorti della squadra.
Un libro unico su una stagione unica, conclusa con lo storico doppio spareggio vinto con la Reggina grazie ai gol di Laursen all'andata e Cossato al ritorno, che ha affascinato centinaia di migliaia di lettori tra Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Germania e non solo, rendendo Tim Parks una delle figure che più hanno contribuito all'affermazione dell'Hellas Verona nella cultura popolare che va ben oltre l'Italia. Queste le sue parole a Hellas Verona Channel.
Tim, com’è stato tornare in Curva Sud per Verona-Monza?
Splendido, veramente bello. Per tanti anni ho avuto l’abbonamento in Curva insieme a mio figlio e l’emozione che provo nel ritornarci è sempre la stessa. È sorprendente il senso di comunità nell’incontrare le persone nel tragitto verso lo stadio, il sentire di stare andando tutti verso un qualcosa di più grande di noi. Poi cammini nei corridoi affollati, incontri gli amici, e all’improvviso boom… ti ritrovi lo stadio, il sole che illumina il campo. Io sto benissimo quando vengo, è un’esperienza molto intensa. Forse anche troppo!
Vent'anni dopo ‘Questa pazza fede’, continua ad appassionare lettori di tutto il mondo, attraverso quello che potrebbe sembrare, a prima vista, il semplice racconto di una stagione sportiva...
L’affetto che il libro ha suscitato è stato un po’ inaspettato. In quel periodo volevo trovare un modo diverso per raccontare l’Italia e avevo l’abbonamento in curva dell’Hellas. Allora ho pensato a tutte le partite fuori casa, i viaggi, ma anche il senso di comunità dei tifosi. Non ero sicuro di ottenere materiale sufficiente per scrivere un libro, ma alla fine ho dovuto tagliare quasi metà di quello che che avevo raccolto. È il mio piccolo tributo a Verona, la meravigliosa città che mi ha ospitato per trent’anni.
Nonostante siano passate tante stagioni, è un libro ancora attuale? Cosa diresti ad un ragazzo che non ha vissuto quel campionato e non ha letto il tuo libro per convincerlo a farlo?
In realtà, il campionato che ho descritto io è molto simile a quello dello scorso anno, conclusosi con lo spareggio. Al giorno d’oggi tutti sono in competizione per qualcosa, ma sorprendentemente allo stadio questa cosa non avviene: si vince e si perde assieme, si vive in una comunità. Mio figlio ha frequentato lo stadio per diverso tempo, dai cinque ai dieci anni e per lui questa è stata senza dubbio un’esperienza importante per gestire le emozioni. Penso che questi momenti possano essere davvero utili e formativi per i più giovani.
È l’unico libro sul Verona che ha venduto così tanto all’estero, sicuramente aiutato dal fatto che tu sei inglese. Rendere omaggio non solo alla squadra, quanto anche alla comunità veronese è quello che sicuramente ha fatto la differenza nel rendere oggi tanti inglesi quantomeno curiosi sull’Hellas.
Io sono uno scrittore che ha sempre avuto un occhio antropologico: quello che più mi interessa è far emergere l’idea che l’individuo appartiene a un collettivo e ho sempre pensato che il calcio fosse lo strumento giusto per far trasparire tutto ciò. Analizzare i veronesi allo stadio è sicuramente molto interessante sotto questo punto di vista. Allo stadio viene meno quella riservatezza che, secondo me, caratterizza un po’ la città di Verona. Mi piace anche l’intensità del canto. Anche col Monza mi sono divertito a cantare tutti i cori. Il mio preferito è quello con l’armonia dell’Aida.
Rifaresti oggi l’esperienza di seguire tutto il campionato?
Seguire un intero campionato, senza mancare mai ad una partita, è un’impresa, è come un lavoro. Soprattutto se vuoi viaggiare fuori casa e con i tifosi. Io l’ho fatto per entusiasmo, non solamente per scrivere un libro. Bisogna avere un motivo molto forte per seguire tutte le partite. Al giorno d’oggi sarebbe difficile andare ad ogni match, lo farei sicuramente per qualche partita fuori casa.
Hai menzionato la scorsa stagione, che è sicuramente la più simile di sempre a quella che hai descritto tu nel libro. Campionato lungo, difficile, che si conclude con uno spareggio vinto. Tu come hai vissuto lo scorso campionato?
Ho seguito lo spareggio con lo Spezia in un bar di Milano, dove vivo, e ricordo che ero l’unico a guardare la partita. Negli ultimi venti minuti non credevo che saremmo riusciti a resistere e portare a casa la vittoria. È stato un momento glorioso.
Nel libro racconti una cosa tipica dei veronesi: inizialmente hai percepito diffidenza in loro, poi sei entrato nei loro cuori, ti hanno adottato.
Vedere una persona inglese, di quarant’anni, che appare senza annunciarsi, non è semplice. Quando hanno visto che stavo lì per vedere la partita, hanno iniziato a volermi bene. Io stavo nell’anonimato, non ho mai preso nota di quello che succedeva. Solo verso la fine hanno capito che l’intento era quello di scrivere un libro. Qualcuno subito era un po’ diffidente, ma poi lo hanno letto e ne sono rimasti entusiasti. Anche col Monza molta gente mi ha salutato, nonostante siano passati tanti anni. Questo fa molto piacere.
Alcuni tifosi ti hanno soprannominato ‘il Parroco’. Ti piace?
È stato un fatto molto comico: un tifoso, Simone, un giorno ha visto la mia acconciatura (ero già un po’ calvo) e mi ha dato questo soprannome. La cosa bizzarra è che mio padre era un Pastore protestante e, di conseguenza, sono cresciuto in una famiglia molto religiosa. Quindi il soprannome era perfetto per me. Quando me l’ha detto per la prima volta sono scoppiato a ridere davanti a lui, poi ho spiegato la motivazione.
22 NOVEMBRE 2023 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento mercoledì 22 novembre
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FONTE: HellasVerona.it
Brutta esperienza per Mattia Zaccagni: la notte scorsa ladri si sono introdotti nell'abitazione dell'ex giocatore del Verona, ora alla Lazio. I malviventi hanno preso di mira la casa di Zaccagni in via della Camilluccia, nella zona di Ponte Milvio, mentre il calciatore e sua moglie Chiara Nasti non erano in casa.
La refurtiva consisterebbe in circa 70mila euro in gioielli. Zaccagni era uscito di casa per andare a prendere la moglie e il figlio. Al ritorno, dopo circa un'ora verso le 20, la scoperta del furto.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Adrien Tamèze è finito nell'orbita della Premier. Secondo quanto riportato oggi dalla redazione di tuttomercatoweb, che riprende l'edizione odierna di Tuttosport, sull'ex centrocampista del Verona ci sarebbe l'interesse di Brighton, West Ham e Fulham. Per il suo acquisto il Torino ha versato quest'anno nelle casse del Verona una cifra di poco inferiore ai 3mln di euro. Il valore del suo cartellino sarebbe ora già lievitato a circa 10mln.
"Ho scelto di continuare a giocare, come ho sempre fatto, per sentirmi bene. Per fortuna non ho mai avuto infortuni gravi, e questo aiuta, negli ultimi anni a Verona però tanti piccoli problemi non mi hanno dato la continuità voluta". Il centrocampista del Pisa Miguel Veloso ha parlato così in un'intervista al quotidiano lusitano Miguel Veloso parlando della scelta di vestire la maglia del club toscano.
"Mi sento bene, voglio continuare a giocare, riuscire a trasmettere qualcosa. Mister Aquilani mi ha chiesto se avessi potuto dare una mano, ne ho parlato con la mia famiglia e ho accettato. Ha le idee precise, come avere la palla il più a lungo possibile. Dopo un buon inizio, le sconfitte non ci hanno permesso di progredire a livello mentale. - conclude il regista guardando agli obiettivi - Siamo migliorati, abbiamo tutto quello che serve per arrivare ai play off".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.