FATTI
Dal mercato non sono stati pochi (in quantità assoluta) gli arrivi e la difesa sembra il reparto che si è voluto rinforzare maggiormente dopo anni col segno rosso profondo in fatto di gol subiti.
A centrocampo, in attacco e in porta probabilmente ci si aspettava di più:
- PORTA COPPOLA ha rinnovato per un altro anno per fare il terzo, mentre SILVESTRI è arrivato a fare (almeno in partenza) da secondo al confermatissimo NICOLAS.
- DIFESA Alle uscite definitive di PISANO e HELANDER sono seguiti i prestiti con diritto di riscatto di FELICIOLI e HEURTAUX, con obbligo per FERRARI e un prestito 'cammuffato' come quello di CÁCERES che probabilmente a Gennaio (o al massimo a Giugno) si aggregherà alla LAZIO
- CENTROCAMPO VIVIANI è stato spedito in prestito (probabilmente con la speranza che venga riscattato) per un'altra stagione e si è puntato tutto su Bruno ZUCULINI ingaggiato definitivamente e su BÜCHEL in prestito con obbligo di riscatto con l'incognita legata a Franco fratello di Bruno (sarà pronto molto in là ma dopo tre interventi al crociato e davvero molto difficile che torni ai livelli che le sue capacità tecniche e caratteriali gli permetterebbero)
- ATTACCO A fronte delle partenze di GOMEZ, LUPPI, SILIGARDI e CAPPELLUZZO non si è minimamente provato ad arrivare a GANZ (ammesso e non concesso che il giocatore avesse gradito rimanere dopo una stagione in cui il tecnico l'ha visto molto poco) ma, dopo la difesa, il settore offensivo è quello a cui si è certamente messo più mano con CERCI, VERDE e gli arrivi sul fil di lana di giovani talenti come LEE e KEAN
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OPINIONI
Personalmente ritengo che i veri colpacci siano state le permanenze di PAZZINI (fino all'ultimo associato a SASSUOLO e PARMA) e di RÔMULO ovvero gli unici due elementi di comprovata esperienza in Serie A al 30 Giugno scorso.
Per lo stesso motivo ritengo doppiamente dannoso l'atteggiamento di mister PECCHIA che, in accordo con la società, ha ritenuto di poter fare tranquillamente a meno del bomber capitano, delegittimandolo ulteriormente dopo la prima panchina all'esordio col NAPOLI con motivazioni francamente ridicole.
Recuperare in pieno il rapporto col 'Pazzo' dovrà essere la prima missione non solo del tecnico ma anche e soprattutto di SETTI e FUSCO onde evitare pericolose bombe a orologeria in uno spogliatoio probabilmente già provato dalla vicenda legata a CASSANO.
Ciò premesso non sono d'accordo con la maggioranza di pessimisti che rassegnati prevedono la retrocessione già alla seconda giornata di campionato ma ahimè non sono nemmeno troppo ottimista...
Proverò di seguito a scrivere la mia e a dare un giudizio con un po' di sano realismo:
- PORTA Non sono così convinto che il profilo di NICOLAS, su cui la dirigenza ha puntato subito quasi tutto, sia davvero indicato ad una neopromossa con le caratteristiche tattiche del VERONA... Avrei preferito un 'marpione' navigato come MARCHETTI (davvero inarrivabile?), PEGOLO, o POMINI che magari saranno stati atleticamente meno efficienti del guardiapali brasiliano ma di sicuro, a livello di esperienza e di sicurezza, avrebbero comunicato vibrazioni ben differenti da quelle che probabilmente potrà mai fornire DAVID ANDRADE.
Se le cose dovessero volgere al peggio sono pronti sia SILVESTRI che COPPOLA ma, a prescindere dalle loro qualità, a quel punto il grosso del danno sarebbe ormai fatto.
In sostanza: Il primo portiere è alla prima esperienza in A dopo una stagione tra luci ed ombre, il secondo conta tre presenze a CAGLIARI mentre il terzo, paradossalmente, è quello che conosce meglio la massima serie ma a 39 anni suonati dovrà far da chioccia ai due colleghi più giovani
- DIFESA Sulla carta HEURTAUX e CÁCERES rappresenterebbero una coppia di tutto rispetto al centro della difesa scaligera ma il francese viene da due stagioni in tono minore tra guai fisici e panchina mentre l'uruguagio, fermo a sua volta da tempo per problemi fisici, è comunque al VERONA solo in temporaneo 'parcheggio'; con loro il miglior acquisto è senz'altro l'ex Under 21 azzurro (convocato anche da VENTURA) FERRARI sperando che in un modo o nell'altro siano sempre a disposizione perchè CARACCIOLO (alla prima esperienza in Serie A) e CHERUBIN non possono essere considerati prime scelte così come BIANCHETTI quando rientrerà (solo a Gennaio).
Sulla fascia sinistra SOUPRAYEN è cresciuto molto in fase difensiva dove è sicuramente più accorto ma come conseguenza è quasi sparito in fase offensiva...
Sperando che Samuel trovi presto la quadra ecco FELICIOLI giovane di belle speranze, anche lui nel giro Under azzurro, che sfrutterà le prossime due stagioni in prestito con diritto di riscatto per mettersi in mostra.
In sostanza: L'impressione è che la coperta sia ancora corta perchè dopo l'esordio (e un grave errore) HEURTAUX è finito in panchina obbligando il mister a retrocedere RÔMULO in un ruolo che il giocatore non sente più suo e che soprattutto ha privato la squadra gialloblù di un'importante pedina tecnica e tattica in un settore chiave del campo.
Insomma, c'è da sperare fortissimamente che CÁCERES rimanga (sano) almeno fino a Giugno o torneremo a soffrire anche più del 2015-16...
- CENTROCAMPO Non sono così sicuro, al netto di quanto sappiamo, che rinunciare in partenza a VIVIANI sia stata una scelta azzeccata perchè, se i piedi di BÜCHEL sono quelli visti in queste prime due gare e FOSSATI continuasse a non avere la fiducia del tecnico (anche qui sarebbe interessante capire come mai ad un certo punto Marco sia praticamente sparito dai radar), verrebbe a mancare il play basso capace di cucire gioco e dettare i tempi visto che Bruno ZUCULINI è più adatto a interdire che a creare... Fra loro si muoveranno più o meno stabilmente BESSA e RÔMULO più abili ad inventare e attaccare che a 'far legna'.
Per VALOTI e ZACCAGNI si attende verosimilmente un altro anno di apprendistato.
In sostanza: Oltre ad un play basso degno di questo nome forse manca un pizzico di forza fisica, tecnicamente l'estro brasiliano garantisce fantasia e magari anche un agevole gestione della palla quando serve ma la partita allo Scida ha dimostrato come un possesso palla fine a sé stesso sia abbastanza inutile oltre che pericoloso se non si tira in porta (e i gialloblù non l'hanno mai fatto)...
- ATTACCO Non è il caso di soffermarsi troppo sulle partenze (nemmeno su quella di Juani GOMEZ trasformato da MANDORLINI in un terzino aggiunto e ormai scivolato fuori dal progetto-HELLAS a seguito di una stagione segnata dai guai fisici) anche se, prima di privarsi di TORREGROSSA e CAPPELLUZZO era magari meglio assicurarsi un vice-PAZZINI (prima di scoprire che nemmeno il capitano era così imprescindibile come più o meno tutti credevamo).
Le qualità di CERCI non sono in discussione ma Alessio viene da un anno di stop, è già ai box e sul suo futuro pesa una grossa incognita dal punto di vista fisico.
VERDE e KEAN hanno iniziato al meglio la stagione ma, insieme all'ex blaugrana LEE, rappresentano delle scommesse assolute.
In sostanza: È di fondamentale importanza recuperare il rapporto PAZZINI-PECCHIA, molto del prossimo futuro scaligero è destinato a decidersi dal loro definitivo chiarimento e da come esso sarà vissuto dallo spogliatoio ma è inevitabile pensare a quanto Tafazziane siano state le scelte del mister e a come il campionato scaligero parta con un handicap importante.
L'evoluzione del mercato, dalla fine della stagione 2016-17
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FUSCO: «SARÀ UN CAMPIONATO DURO, MA IL VERONA GIOVANE E CORAGGIOSO È PRONTO A LOTTARE»
01/SETTEMBRE/2017 - 14:30
Verona - Le dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate nella conferenza stampa in occasione della chiusura del calciomercato.
SUL MERCATO
«Le scelte di mercato che abbiamo effettuato sono state sempre coerenti con la linea intrapresa dall’inizio di questo percorso, ovvero quella di costruire una squadra coraggiosa, con giovani di qualità e giocatori di esperienza da mettere a disposizione dell’allenatore, con un equilibrio fondamentale per poter raggiungere il nostro obiettivo. Penso che ci siamo riusciti, sono arrivati giovani di prospettiva e calciatori che potenzialmente potranno far parte della squadra anche nei prossimi anni. Sono convinto che le squadre non si facciano con i nomi, ma con idee e coerenza. La squadra ha qualità, e sono soddisfatto da questo punto di vista. Lee e Kean? Sono sempre stati nostri obiettivi e crediamo che siano pronti per la Serie A, sono giovani talentuosi che hanno scelto il Verona. Abbiamo preso giocatori fermamente convinti di venire qua per mettersi a completa disposizione della nostra causa, la prerogativa è il gruppo. Ci sono stati giocatori che non avevano la giusta convinzione di venire qui come Djordjevic, ma chi non ha entusiasmo a vestire questa maglia non ci interessa, Perché questa squadra deve essere la prima scelta. Svincolati? La squadra è al completo, ma se dovesse esserci un’occasione la prenderemmo in considerazione».
SULLA ROSA
«Pazzini? Normale che avesse offerte, è un giocatore importante che ha dimostrato il suo valore l’anno scorso e nella sua carriera. Siamo contenti che abbia scelto di rimanere e che sia convinto di questo progetto, ora l’allenatore dovrà sfruttare al meglio le sue potenzialità. Sappiamo che è un valore aggiunto, in serie B è stato fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo, ma la Serie A è diversa, anche se sono sicuro che sarà importante assieme ai suoi compagni. Il nostro obiettivo è quello di vincere le partite, e tutte le scelte vanno in questa direzione. Abbiamo deciso di puntare su calciatori che erano con noi anche l’anno scorso come Fossati, Ferrari e Zuculini per dare continuità al progetto. Romulo è rimasto, Bessa ha rinnovato, tutti saranno importanti per un campionato che ci vedrà lottare su ogni pallone com’è nello spirito dei calciatori e dell’ambiente di Verona».
SUL BUDGET
«Per quanto riguarda il rapporto tra il fatturato e il monte ingaggi siamo in linea con quanto richiesto dalla UEFA. Abbiamo deciso di investire una parte di ciò che avevamo a disposizione in una struttura importante come l’Antistadio, preferendo mettere a disposizione impianti idonei a far crescere il talento dei nostri giovani e ad incrementare il valore della società e l’identificazione. Il club è estremamente organizzato, tanti rimangono colpiti dall’efficienza del Verona e di questo siamo orgogliosi. Il nostro obbligo è quello di mantenere una società solida e stabile evitando di comprometterne le ambizioni future come è successo ad altre realtà. Questo è il modo di ragionare mio e del presidente. Dobbiamo tenere ben presente sia l’obiettivo societario, quello di raggiungere l’autosufficienza economica, e sia quello sportivo, cioè di vincere le partite per raggiungere il nostro obiettivo».
SUL MISTER E SULLA SALVEZZA
«Salvezza? Sono convinto che non sia il mercato a spostare gli equilibri, ma come si scende in campo. Noi abbiamo fiducia assoluta in Pecchia perché siamo sicuri che saprà valorizzare al meglio ogni giocatore messo a sua disposizione. Siamo convinti che con la coerenza nelle proprie scelte, calcolando i rischi ed essendo consapevoli delle risorse a nostra disposizione potremo raggiungere insieme il nostro obiettivo principale, soprattutto se rimarremo uniti e ci sarà coesione da parte di tutti».
FONTE: HellasVerona.it
Fusco: “Chiudere anche in Italia il mercato in anticipo, sarebbe una scelta auspicata da tutti e da diverso tempo”
settembre 8, 2017
“Anche qui in Italia, quella di anticipare la chiusura del mercato, sarebbe una scelta auspicata da tutti e da diverso tempo. Avere la necessità di dover completare la rosa entro l’inizio del campionato rappresenterebbe un vantaggio per tutti. Certo, bisognerebbe anticipare un attimo le strategie, ma sarebbe un punto a favore per tutti: da noi direttori sportivi agli allenatori. La programmazione diventerebbe più naturale e tranquilla. Tutti gli allenatori, da sempre, mi chiedono: ‘direttore ma quando chiude questo mercato?’ Le varie operazioni condizionano anche la psicologia dei giocatori. Secondo me i trasferimenti potrebbe concludersi benissimo a fine luglio, in questo modo si toglierebbe ai calciatori molta ansia e pressione – ha dichiarato il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Filippo Fusco, a Sky Sport – Non vedo alcun rovescio della medaglia in tal senso. Se chiudesse a fine luglio, avremmo tutti 15 giorni di serenità, soprattutto i giocatori. Perché anche chi è certo del posto, alla fine, ha sempre la pressione dell’evolversi delle trattative. Il mercato, spesso, è una bella spada di Damocle. Per tutti gli allenatori con cui ho lavorato, soprattutto in concomitanza alle prime partite ufficiali, è sempre stata una sorta di maledizione”.
FONTE: HellasLive.it
Calciomercato, i voti al Verona di Pecchia e Cerci
Di Redazione Cm24 - 05/09/2017
Calciomercato, anche quest’anno hai regalato emozioni uniche e colpi stellari, con trattative a volte da togliere il fiato e cifre da capogiro spese come fossero soldi del monopoli. Sì, è stato davvero uno strano mercato questo, in cui per fortuna le squadre italiane hanno saputo distinguersi. Ma quale tra queste può essere giudicata come la regina delle trattative del Bel Paese?
Scopriamolo insieme grazie ai nostri voti ad ognuna delle squadre di Serie A.
HELLAS VERONA 6,5
La squadra di Fabio Pecchia è stata puntellata e migliorata per affrontare la massima serie. Al di là della triste telenovela legata ad Antonio Cassano, il mercato è stato sicuramente positivo. Hertaux e Caceres porteranno alla linea difensiva tanta esperienza e qualità. A centrocampo confermata la mediana che ha fatto sognare i tifosi lo scorso anno in Serie B. In attacco la rivoluzione: il bomber Pazzini avrà al suo fianco Alessio Cerci, a caccia di riscatto, e Verde talento della Roma. Impossibile non evidenziare anche il colpo di fine mercato: il prestito del giovane talento della Juventus, Kean.
(A cura di Antonio Anacleria)
FONTE: CalcioMercato24.com
Verona
I voti di Trivenetogoal al calciomercato: Hellas Verona 5.5
domenica 3 settembre 2017 - Ore 13:30
Giudizio complessivo: mercato insufficiente e con tante contraddizioni. La scommessa Cerci ha un senso e può anche essere vinta, Caceres è un’incognita e il caso – Cassano è stato gestito in maniera tutt’altro che felice. Diciamolo chiaramente: era un’operazione che non andava fatta e che ha creato solo malumori. Due buone intuizioni, invece, sono stati a nostro avviso Heurtaux, che può rilanciarsi e l’aver trattenuto Bessa, un potenziale crack.
La stella: Giampaolo Pazzini, alle prese però con una difficile convivenza con Fabio Pecchia.
La sorpresa: Più che una sorpresa, una certezza: Daniel Bessa può esplodere definitivamente
L’incognita: Sempre in panchina, con un allenatore che non pare adeguato alla gestione della rosa, né tantomeno alla Serie A
Difesa: 5
Centrocampo: 6.5
Attacco: 6
Voto: 5.5
Probabile formazione (4-3-1-2): Nicolas; A.Ferrari, Heurtaux, Caceres, Souprayen; Romulo, B.Zuculini, Bessa; Cerci, Pazzini, Verde. A disposizione: Silvestri, Coppola, Caracciolo, Cherubin, Felicioli, Buchel, Fossati, Zaccagni, Valoti, Fares. All. Pecchia
FONTE: TrivenetoGoal.it
Il sacrificio di Sane per il prestito di Kean
settembre 3, 2017
Con l’arrivo in prestito dalla Juventus dell’attaccante Moise Kean, l’Hellas Verona ha ceduto a titolo temporaneo con diritto di riscatto uno dei talenti più puri del Settore Giovanile gialloblù, Adama Sane, attaccante senegalese classe 2000, autore di 12 gol in 23 presenze l’anno scorso con l’Under 17.
Gonzalez tra Estudiantes, Turchia, Romania o Hellas Verona
settembre 3, 2017
Il futuro del difensore uruguaiano dell’Hellas Verona, Alejandro Gonzalez, è ancora da definire dopo la chiusura del mercato italiano. L’ex Penarol, da quanto appreso da Hellas Live, ha offerte dall’Argentina, col Club Estudiantes de La Plata che entro il 17 settembre deve chiudere la trattativa col club di via Francia. Possibilità anche di un trasferimento in prestito in Turchia o Romania, dove il mercato però chiude rispettivamente l’8 ed il 4 settembre. Non è infine da escludere anche la permanenza all’Hellas Verona fino a gennaio di Gonzalez.
FONTE: HellasLive.it
Curiosa la vicenda Fantantonio, che ha tenuto banco per diverse settimane. Qualità in attacco con Cerci e Pazzini, un pò meno negli altri reparti.
ANDREA INDOVINO
Dopo un anno di purgatorio trascorso nel campionato cadetto, l'Hellas è ritornato nel calcio dei 'grandi'. L'estate del Verona è stata però molto movimentata, ma più che per i colpi di mercato mandati a bersaglio, per i casi interni, legati ai nomi di Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini. Il primo, quello con protagonista Fantantonio, ha tenuto banco per diverse settimane. Tesserato dagli scaligeri, ha condotto uno show mica male: due cambi di idea per il talento di Bari Vecchia, che lo hanno poi visto lasciare il club definitivamente e, probabilmente, anche il calcio giocato. Il caso Pazzini, invece, ancora non è risolto, con l'attaccante che è in piena polemica con l'allenatore Fabio Pecchia. Polemiche derivanti da differenze di vedute, con il tecnico che lo ha relegato in panchina nei primi due impegni stagionali degli scaligeri.
In tutto questo, l'acquisto più importante dell'estate dell'Hellas è quello di Alessio Cerci che dovrà cercare di tornare ai livelli di quando vestiva la maglia del Torino per contribuire alla salvezza della compagine gialloblù. Il suo acquisto ha infiammato la piazza, il popolo veronese si aspetta tanto dal calciatore ex Atletico Madrid, che dopo anni bui è intenzionato a riprendere quota in Italia, con la maglia dell'Hellas. Due i rinforzi in difesa: acquistati Thomas Heurtaux e Martin Caceres, con il secondo prelevato grazie alla 'complicità' della Lazio. Il centrocampo è rimasto praticamente inalterato. I tre titolari saranno Romulo, Bruno Zuculini e Bessa, mentre in attacco, dopo Cerci, si è puntato su calciatori giovani, vere e proprie scommesse. Moise Kean ed il coreano Lee Seung-Woo. Entrambi giovanissimi, cercheranno di ritagliarsi spazio nel reparto d'attacco, che comunque non è affollatissimo.
Sufficienza striminzita. Da una società importante, gloriosa come l'Hellas ci si attendeva qualcosa in più. Ad eccezione di Caceres, giocatore esperto ma fisicamente poco integro, la difesa appare piuttosto debole, priva di calciatori d'esperienza. Stesso discorso per il centrocampo, mentre l'attacco, con Cerci e Pazzini, dovrebbe garantire un buon quantitativo di gol. Tutto da scoprire il rendimento che potranno offrire i due nuovi, Kean e Lee. L'obiettivo resta la conquista della salvezza, impossibile alzare l'asticella con questa rosa che palesa alcune lacune strutturali, piuttosto marcate.
FONTE: Italia.Vavel.com
Il Verona dei giovani. Un po’ poco però
Fusco va a caccia l’ultimo giorno. Arriva solo Kean
1ST SETTEMBRE, 2017 ILGIORNALEDEIVERONESI
La scorsa settimana Filippo Fusco aveva annunciato l’arrivo di due o tre giocatori a rinforzare lo scarno fronte offensivo di Pecchia. Sono arrivati un diciassettene e un diciannovenne: nasce il Verona dei teenagers. I tifosi attendevano qualche rinforzo dalle pirotecniche ultime 24 del mercato, ma si sono dovuti accontentare di ciò che il convento passa. Vale a dire poco. La novità di ieri si chiama Moise Kean, 17 anni, gioiellino della Juventus che Fusco ha inseguito per tutta l’estate. Va ad aggiungersi a Seung Lee-Woo, 19 anni, arrivato dal Barcellona B e già agli ordini di Pecchia. Era lecito attendersi qualcosina di più? Certamente sì. Ameno tre colpi, se non quattro sono sfumati nella giornata di ieri. Bony dal Manchester City, Djordjevic e Kishna dalla Lazio, e Boye dal Torino. Ne fosse arrivato anche uno solo, saremmo qui a raccontarvi un’altra storia. Fusco ha bussato alle porte de City per il centravanti ivoriano, ma quando sul piatto di Pep Guardiola il Swansea ha messo la bellezza di dodici milioni di sterline la porta per il ds scaligero si è chiusa come quella di Nick Carter. L’accordo con Djordjevic non è stato raggiunto a causa dello scoglio rappresentato dall’ingaggio, la stessa ragione che ha portato Kishna in Olanda. Su Boye c’era il veto di Sinisa Mihajlovic. Che ne dicano, Pazzini aveva le valige pronte, destinazione Sassuolo. Tuttavia, la mancanza di alternative ha indotto la società a fare dietrofront e trattenerlo. Dell’ipotizzato scambio con Matri non se n’è fatto nulla. Meno male, aggiungiamo noi. Rimane l’amaro in bocca. La società ha avuto tre mesi di tempo per mettere a fuoco una strategia e muoversi sul mercato, ma ha atteso l’inizio del campionato e ultimo giorno per darsi una mossa. Un po’ tardi. Come ministro senza portafoglio, Fusco in fin dei conti ha fatto ciò che poteva. Non deve aver fatto piacere nemmeno a lui aggirarsi con il cappello in mano per i corridoi dell’Hotel Melia e vedersi mostrare picche. Ora la palla passa a Fabio Pecchia, cui spetta il compito più gravoso. Se la squadra farà bene sarà un mago, se farà male non mangerà il pandoro. Nulla di nuovo. Nel mondo del calcio le cose vanno così.
Lorenzo Fabiano
Tabella mercato Hellas Verona:
ARRIVI: Caceres (Lazio), Buchel (Empoli), Silvestri (Leeds United), Felicioli (Milan), Ferrari (Bologna), B. Zuculini (Manchester City), Heurtaux (Udinese), Cerci (svincolato), Verde (Roma), Fossati (Cagliari), Cherubin (Bologna), Brosco (Latina), Lee (Barcelona), Kean (Juventus).
PARTENZE: Ferrari (Arezzo, pre.), Badan e Guglielmelli (Prato, pre.), Siligardi (Parma, def.), Casale (Perugia, pre.), Viviani (Spal, pre.), Cappelluzzo (Pescara, pre.), Torregrossa e Checchin (Brescia, pre.), Pisano (Bristol City, svi.), Helander (Bologna, def.), Gomez (svincolato), Luppi (Entella, def.), Brosco (Carpi, pre.)
FONTE: IlGiornaleDeiVeronesi.it
Fusco, ds Verona: «Poteva arrivare Djordjevic, ma…»
Il ds dell’Hellas Verona, Filippo Fusco, ha parlato della possibilità di prendere nell’ultimo giorno di mercato, Djordjevic dalla Lazio
Di Luca Palmieri - 1 settembre 2017
© foto www.imagephotoagency.it
Poteva salutare Giampaolo Pazzini in casa Hellas Verona. Il bomber ex Milan, aveva già raggiunto un accordo con il Sassuolo e il suo approdo in Emilia, avrebbe dato il là ad un valzer di attaccanti, che avrebbe portato Matri a Parma e Djordjevic proprio all’Hellas Verona. Di questo intreccio di mercato ha parlato oggi il ds Filippo Fusco in conferenza stampa: «Pazzini aveva delle offerte, è un giocatore importante, è normale che possa avere delle offerte. Poteva arrivare Djordjevic, che però non era motivato a venire a Verona».
FONTE: LazioNews24.com
Hellas Verona, le operazioni di mercato dell’estate 2017
By Federico Messini - 2 settembre 2017
Ecco tutte le operazioni di questo calciomercato estivo, condotte da Fusco per la prima squadra e da Margiotta per il settore giovanile.
Legenda:
P: prestito, def: trasferimento a titolo definitivo, sv: svincolato, fp: fine prestito, pdr: prestito con diritto di riscatto, pdrc: prestito con diritto di riscatto e di controriscatto, por: prestito con obbligo di riscatto.
Acquisti:
Viviani (fp Bologna), Gonzalez (fp Avellino), Torregrossa (fp Brescia), Brosco (def Latina), Bearzotti (fp Arezzo), Boni (fp Pistoiese), Riccardi (fp Sudtirol), Franchetti (fp Forlì), Laner (fp Modena), Calvano (fp Reggiana), Checchin (fp Prato), Salvetti (fp L’Aquila), Contri (fp Delta Rovigo), Fossati (def Cagliari), Cherubin (def Bologna), B.Zuculini (def Manchester City), A.Ferrari (por Bologna), Verde (pdrc Roma), Cerci (sv Atletico Madrid), Cassano (sv), Felicioli (pdr Milan), Heurtaux (pdr Udinese), Caon (pdr Viterbese), Borghetto (pdr Belluno), Silvestri (def Leeds), De Zotti (pdr Vittorio Falmec), Büchel (por Empoli), Toccafondi (def Prato), Corradini (pdr Prato), Negretti (def Riccione), Galazzini (pdr Castelnuovosandrá), Fiumicetti (pdr San Martino), Tota (pdr Renate), Faltracco (def Virtus Verona), Hudzik (def Sportowy), Ciezkowsi (def Progres Cracovia), Caceres (sv), Pierobon (pdr Feltre), Ahmetaj (def Miccoli), Saveljevs (def Babite), Guarino (pdr Cellatica), Quarta (pdr Lecce), Lee (def Barcellona), Kean (p Juventus), Valente (pdrc Atalanta), Turra (def Bassano).
Cessioni:
Ganz (fp Juventus), Troianiello (fp Salernitana), Helander (def Bologna), Boldor (fp Bologna), A.Ferrari (fp Bologna), B.Zuculini (fp Manchester City), Pisano (sv Bristol), Torregrossa (p Brescia), Checchin (pdrc Brescia), Viviani (pdr Spal), Cappelluzzo (pdrc Pescara), Casale (pdrc Perugia), Siligardi (def Parma), Pavan (p Paganese), Buxton (p Paganese), Carletti (def Levico), Riccardi (pdrc Lecce), Pellacani (p Imolese), Boni (def Cuneo), Cassano (sv), Guglielmelli (p Prato), Badan (p Prato), Cabroni (sv), Morselli (sv), L.Ferrari (p Arezzo), Contri (def Delta Porto Tolle), Luppi (por Entella), Gomez (sv), Salvetti (def San Teodoro), Brosco (p Carpi), Franchetti (p Arezzo), Marrulli (p Bustese), Sane (pdr Juventus).
Damiano Conati
Gonzalez, c’è tempo fino al 17 settembre per cederlo in Argentina
By Federico Messini - 2 settembre 2017
Scade il prossimo 17 settembre il calciomercato argentino.
Alejandro Gonzalez, attualmente fuori rosa al Verona, è stato contattato da una squadra argentina e sta valutando l’offerta.
Il Verona è disposto a lasciare andare il giocatore anche a titolo definitivo pur di privarsi del suo ingaggio.
D. Con.
Pazzini, il capitano rimane a Verona. Ma come?
By Federico Messini - 1 settembre 2017
Il Verona voleva un bomber più giovane e più forte fisicamente. Ha cercato Mitrovic, ha sfiorato Bony, ha trattato Djordjevic.
La società aveva messo in preventivo un acquisto nel ruolo di prima punta già qualche settimana fa ed è per questo che Pazzini si è trovato relegato in panchina con Napoli e Crotone: con un nuovo bomber, il Pazzo sarebbe finito sul mercato ed era necessario che giocasse il minimo indispensabile.
Alla fine non è arrivato nessuno, Pazzini ora rimane il capitano e il titolare e tutto è scoppiato in una bolla di sapone.
Ma Pazzini come vivrà questa stagione? Come entrerà in campo, sapendo che la società ha provato in ogni modo a sostituirlo?
Quale rapporto avrà con Pecchia che non l’ha fatto giocare per due partite per scelta della società?
Non è certamente una situazione semplice.
Pazzini ha esperienza da vendere ed è un professionista intelligente. Vivrà la stagione gialloblù alla grande, ma qualcosa ormai si è rotto e a giugno, comunque vada questa annata, preparerà la valigia.
Damiano Conati
Uno slot libero: cosa farà Fusco?
By Federico Messini - 1 settembre 2017
C’è ancora uno slot libero nella lista over del Verona.
Fusco potrà decidere di reintegrare un fuori rosa dei tre rimasti. Ci sono due difensori, Albertazzi e Gonzalez, e un centrocampista, Calvano.
Oppure potrà puntare su uno dei tantissimi giocatori svincolati che stanno cercando squadra.
Infine può decidere, in accordo con Pecchia, di mantenere il gruppo così com’è e aspettare gennaio per integrarlo se sarà necessario.
D. Conati
I voti del mercato estivo del Verona
By Federico Messini - 1 settembre 2017
Gestione del mercato: Voto 4
L’addio polemico di Toni, il granchio preso con Cassano, l’orribile gestione di Pazzini, la mancanza di un portiere da Serie A, i troppi giovani in attacco e l’incapacità di consegnare a Pecchia una squadra completa ad inizio campionato. Tutto questo pesa come un macigno sulla valutazione del mercato di Fusco.
Lungimiranza: Voto 7
Verde, Lee, Kean, Felicioli, Alex Ferrari sono tutti giovani che potranno fare bene in gialloblù. Si tratta di acquisti per il presente ma anche per il futuro.
Trattative: Voto 6
Tranne Verde e Kean, i giocatori del Verona sono tutti di proprietà o in prestito ma con diritto di riscatto a favore della società di Setti. Di certo da questo punto di vista, la società ha fatto bene, ma poteva fare meglio avendo investito pochissimo.
Completezza della rosa: Voto 5
La difesa finalmente è stata completata in ogni ruolo. Il centrocampo è organizzato e attrezzato bene in ogni zona. L’attacco invece sembra incompleto, forse anche per le carte di identità dei suoi protagonisti: giocare un intero campionato di Serie A con due vecchie volpi e poi una banda di ragazzini può essere davvero rischioso.
Cessioni: Voto 6
Bravissimo Fusco a piazzare moltissimi giocatori, ma ritrovarsi con tre calciatori fuori rosa e con i loro contratti da pagare almeno fino a gennaio, significa non essere riuscito a completare il lavoro.
Rapporto qualità-prezzo: Voto 8
Setti ha messo a disposizione di Fusco pochissimi soldi. Con le risorse che aveva, il diesse ha portato a Verona giocatori esperti (Cerci, Heurtaux, Caceres), nazionali (Büchel, Ferrari, Verde), giovani dal grande avvenire (Felicioli, Kean, Lee). Magari non c’è il colpo da novanta, ma la rosa del Verona sulla carta è molto più competitiva di molte delle squadre che lotteranno per non retrocedere.
Voto generale: 6
Setti dal suo punto di vista e Fusco dall’altro hanno fatto il minimo indispensabile. Viene consegnata a Pecchia una rosa appena sufficiente. Riuscirà l’allenatore a salvarsi? Potrebbe anche riuscirci, ma con questo gruppo è impensabile fare di più.
Damiano Conati
Pedullà: “Pessima la gestione di Pazzini”
By Redazione - 31 agosto 2017
L’esperto di mercato Alfredo Pedullá ha commentato la permanenza del capitano del Verona: “La gestione di Pazzini da parte del Verona è stata pessima! Pecchia rimane con una bomba ad orologeria nello spogliatoio”.
D.Con.
FONTE: HellasNews.it
Le pagelle del mercato | Hellas Verona, voto 6: l’analisi
Di: Francesco Cannone 2 settembre 2017 Alle 0:42
Dopo la chiusura del calciomercato, avvenuta ieri sera alle 23:00, si iniziano a tirare le prime somme. Ecco la pagella e l’analisi sulle trattative completate in entrata ed in uscita dell’Hellas Verona.
ACQUISTI:
Brosco dal Latina (titolo definitivo), Buchel dall’Empoli (prestito con obbligo di riscatto), Caceres (svincolato), Cherubin dal Bologna (titolo definitivo), Cerci (svincolato), Felicioli dal Milan (prestito con diritto di riscatto), Ferrari dal Bologna (prestito con obbligo di riscatto), Fossati dal Cagliari (titolo definitivo), Heurtaux dall’Udinese (prestito con diritto di riscatto), Kean dalla Juventus (prestito secco), Lee dal Barcellona (titolo definitivo), Silvestri dal Leeds United (titolo definitivo), Verde dalla Roma (prestito con diritto di riscatto e controriscatto), Bruno Zuculini dal Manchester City (titolo definitivo).
CESSIONI:
Brosco al Carpi (prestito secco), Cappelluzzo al Pescara (prestito con diritto di riscatto e controriscatto), Checchin al Brescia (prestito con diritto di riscatto e controroscatto), Juanito Gomez (rescissione), Helander al Bologna (titolo definitivo), Luppi alla Virtus Entella (titolo definitivo), Eros Pisano (svincolato), Siligardi al Parma (titolo definitivo), Torregrossa al Brescia (prestito secco), Troianiello (svincolato), Viviani alla Spal (prestito con diritto di riscatto).
HELLAS VERONA, L’ANALISI DEL MERCATO:
È un mercato sufficiente quello dei gialloblù nell’anno del ritorno in Serie A un anno dopo la retrocessione nonostante i ripensamenti di Antonio Cassano. L’acquisto più importante è quello di Alessio Cerci, che ha firmato un triennale dopo lo svincolo con l’Atletico Madrid. Ottimi anche i due arrivi d’esperienza in difesa di Thomas Herteaux e Martin Caceres. Molto buoni anche i due colpi di prospettiva in attacco, Moise Kean e Lee Sueng-Woo su di cui c’erano molti club.
HELLAS VERONA, IL RESOCONTO FINALE DEL MERCATO:
Il voto finale alle trattative concluse è di 6. Sufficienza per i gialloblù, che hanno sostituito bene Cassano con i suoi continui mal di pancia. Questo mercato, sarà ricordato anche per questo.
FONTE: SoccerNews.it
Calciomercato 2017: il pagellone delle 20 squadre di Serie A
Calciomercato 2017: il pagellone delle 20 squadre di Serie A. Milan, Inter, Juve, Roma, Napoli e le altre formazioni analizzate al dettaglio
Di Paolo Pirisi -1 settembre 2017
La data del 31 agosto, dopo una lunghissima attesa, è arrivata. Ed ecco che il mercato, dopo due mesi estenuanti di trattative, si conclude. In Italia non ci sono stati sussulti degni di nota nelle ultime ore, anche se i botti non sono certo mancati. Il Milan ha, di gran lunga, svolto il mercato più rivoluzionario: i rossoneri hanno allestito una rosa di primissimo livello, che ora Montella dovrà rendere competitiva. Per le altre, invece, il mercato ha assunto sfumature molto diverse: la Juve oggi pare leggermente indebolita rispetto allo scorso anno, l’Inter si è districata fra mille difficoltà legate al Fair Play Finanziario, mentre la Roma ha alternato tante luci e qualche preoccupante ombra. Napoli nullo o quasi in entrata per volere di Sarri. E ora, al termine del calciomercato 2017, è tempo di bilanci: analizziamo i giudizi sulla sessione delle 20 squadre di Serie A.
ATALANTA 6 – Fare cassa è un obbligo per tutti e la Dea, nonostante la qualificazione in Europa League, non può certo fare eccezione. Le partenze di Kessié e Conti sono pesantissime e indeboliscono la squadra, ma i nuovi arrivati promettono bene: Castagne, Gosens e il ritorno di De Roon, soprattutto in prospettiva, sono colpi di rilievo. Bene l’esperto Palomino in difesa, ma le incognite sono davanti. Petagna e Cornelius non assicurano gol a grappoli, mentre Ilicic è la solita incognita di sempre. Mercato appena sufficiente, solo Gasperini potrà renderlo speciale.
BENEVENTO 5.5 – La conferma di Ciciretti e di alcuni pilastri della promozione dello scorso anno dimostra la concretezza del progetto Vigorito. In difesa sono arrivati Costa, Antei, Lazaar e Letizia, quattro ottimi elementi per la categoria, e anche a centrocampo le buone notizie provengono da D’Alessandro, Memushaj e Cataldi, sicuramente pronti per affrontare una stagione che sarà complicata. La povertà delle streghe è tutta in avanti: Iemmello può far bene, ma è una scommessa ancora da vincere, mentre Coda non è affidabile per la massima serie. Serviva qualcosa in più per lasciare un po’ più sereno Baroni.
BOLOGNA 6 – Non servivano colpi mirabolanti per raggiungere l’obiettivo salvezza senza patemi d’animo, ma operazioni mirate. In difesa bene De Maio, un po’ meno l’incerto Gonzalez, mentre a centrocampo Poli è una certezza così come Donsah, rimasto sotto le due torri e pronto a prendere per mano una squadra che avrà bisogno della sua fisicità. In avanti Falletti arricchisce un reparto completo grazie ai giocatori rimasti: Verdi e Di Francesco si approcciano alla nuova stagione con grandi aspettative, mentre la vera speranza di Donadoni è rivolta al recupero di Destro, talento ancora troppo discontinuo e per questo inespresso.
CAGLIARI 6.5 – Il problema del portiere è stato messo a posto con il rientro alla base di Cragno, mentre Andreolli è abbastanza esperto per garantire il massimo dell’affidabilità. A centrocampo Cigarini è esattamente quello che mancava a Rastelli, mentre davanti la partenza shock di Borriello è stata adeguatamente compensata dall’arrivo dal Napoli di Pavoletti, uno che se sta bene ha il gol nel sangue. Resta, come unica pecca, il mai risolto problema della fascia destra: Van Der Wiel ha l’opportunità di tornare ad essere un giocatore importante, ma l’olandese è un punto interrogativo dopo alcune annate da dimenticare.
CHIEVO 5 – La dirigenza clivense doveva raggiungere l’obiettivo di ringiovanire la rosa, ma il tentativo è miseramente fallito. Per Maran, dunque, i soliti problemi di sempre: il tecnico deve sperare che mai nessuno abbia un raffreddore, perché altrimenti la coperta diventa davvero troppo corta. In attacco l’arrivo di Pucciarelli non compensa le lacune di questi anni, con Pellissier sempre chiamato a fare gli straordinari. Peccato che il bomber non possa garantire 38 partite di alto livello, ma soprattutto resta il nodo Inglese, che fatica a spiccare il volo. Stepinski e Tomovic, gli innesti last-minute, non cambieranno la vita del Chievo.
CROTONE 5 – Vrenna e Ursino, con le risorse che hanno, fanno quello che possono. Le partenze di Ferrari e Falcinelli possono diventare un grande problema che il mercato non ha risolto: Ajeti non è una sicurezza e davanti Budimir si deve togliere la ruggine accumulata nell’annata vissuta alla Sampdoria. Incuriosisce il ritorno in Serie A di Faraoni, ma anche il colpo Mandragora a centrocampo, chiamato a fornire qualità in dosi massicce. Infine Tumminello: sarà lui la sorpresa dei pitagorici?
FIORENTINA 5.5 – Il colpo Thereau, a pochissime ore dalla chiusura del mercato, vale mezzo voto in più perché il francese garantisce un livello di esperienza che la rosa ha perso quasi totalmente in estate. Gonzalo Rodriguez, Bernardeschi, Borja Valero, Vecino e Kalinic sono partiti e non potrà più essere, per ovvie ragioni, la viola ambiziosa di un tempo. Fra difesa e attacco tante scommesse di Corvino, ma gli arrivi di Simeone e Benassi si possono considerare di grande qualità. Pezzella, Vitor Hugo, Gaspar, Biraghi, Laurini, Veretout, Eysseric e Gil Dias sono idee che Corvino spera possano diventare vincenti. Ma restano incognite e, come tali, passeranno nelle mani di Pioli con tante belle prospettive ma pochissime certezze in termini di rendimento. Nota positiva: la permanenza di Badelj.
GENOA 5 – Parte Simeone e arriva Lapadula: fin qui tutto logico. Poi però si passa alle note dolenti di una difesa che il mercato non ha aggiustato nemmeno con i vari Rossettini e Zukanovic. Per Juric restano i soliti problemi di sempre anche a centrocampo, anche se la voglia di riscatto di Bertolacci può essere considerata un fattore più che positivo. Mercato sterile (impreziosito dall’arrivo del pupillo di Juric Ricci sul gong) anche a causa dell’imminente cambio di proprietà, che ha reso tutto più difficile. Ma la sensazione è palese: non esiste più il Genoa che, fra luglio e agosto, prendeva dei giovani talenti e li faceva diventare dei grandi campioni.
INTER 6.5 – Doveva essere un mercato faraonico, ma con il passare delle settimane è diventata una campagna acquisti di idee. Idee illuminanti che hanno portato l’ottimo Skriniar in difesa, i validissimi esterni Dalbert e Cancelo, ma soprattutto Borja Valero, un giocatore fondamentale per la manovra di Spalletti. Al pacchetto dei colpi si è aggiunto anche Vecino, pedina perfettamente funzionale al 4-2-3-1, mentre la grande notizia è la conferma di Perisic, un uomo che sarebbe diventato difficile da sostituire. La grande pecca di un mercato depotenziato dalla grana del FFP riguarda i centrali di difesa: l’unica alternativa a Skriniar e Miranda è Ranocchia, non esattamente una garanzia di affidabilità.
JUVENTUS 6 – La cessione di Bonucci a prezzo di saldo (42 milioni sono pochi per uno così) influenza inevitabilmente su una Juve che sembra più debole di quella dello scorso anno. Douglas Costa è un grandissimo colpo, ma Bernardeschi, De Sciglio e Howedes non spostano gli equilibri. Bene Matuidi, ma l’ex Psg costringe Allegri a dover ridisegnare da zero una Juve che dovrà passare al 4-3-3. Il mercato è buono, ma resta il dilemma del centrocampista: servivano o Emre Can oppure Matic, ma nessuno dei due è arrivato. Marotta e Paratici, rispetto agli anni scorsi, hanno dato qualche segnale di confusione.
LAZIO 5 – Simone Inzaghi perde due elementi che considerava fondamentali: Biglia e Keita. Due addii importanti, che hanno permesso ai biancocelesti di fiondarsi su Lucas Leiva e Nani, giocatori molto esperti ma non reduci da stagioni esaltanti. La coperta, per giocare anche l’Europa League a buoni livelli, resta cortissima. Anche quest’anno l’allenatore è chiamato a fare i miracoli con una rosa ridotta all’osso. Voto non gravemente insufficiente solo grazie alla conferma di Milinkovic-Savic, l’unico che può davvero fare la differenza in ogni partita.
MILAN 7.5 – Fassone e Mirabelli avevano due compiti importantissimi: restituire il sorriso ai tifosi, ma soprattutto ristrutturare totalmente una rosa che per troppi anni non è stata all’altezza della situazione. Obiettivi raggiunti dalla nuova dirigenza, che ha regalato a Montella Bonucci, ma anche giocatori di spessore internazionale come Rodriguez, Biglia e Kalinic, oltre a Kessié, Conti e Calhanoglu, talento ancora tutto da scoprire. Ora il compito più difficile passa a Montella, che dovrà modellare una rosa ambiziosa, ma ancora difficile da inquadrare a livello tattico. Da applausi anche le conferme di Donnarumma e Suso, ma c’è la piccola incognita legata ad André Silva, pagato 40 milioni ma ancora un pesce fuor d’acqua.
NAPOLI 7 – Nel girone di ritorno della passata stagione la squadra di Sarri aveva fatto più punti di tutti. E l’obiettivo della società, in accordo con la volontà del tecnico, è stato quello di non alterare nemmeno minimamente gli equilibri. I big sono rimasti, la rosa è stata sfoltita adeguatamente, ma non solo. Perché il Napoli ha anche accolto Ounas, alternativa funzionale per lo stakanovista Callejon, ma soprattutto Mario Rui, che potrà permettere a Ghoulam di tirare il fiato in qualche occasione. Bene anche la gestione complessiva del mercato, con l’unico tormentone Reina risolto senza spargimenti di sangue.
ROMA 5.5 – L’arrivo di Monchi nella sponda giallorossa della capitale sembrava il preludio ad un mercato di altissimo profilo. Ma così non è stato. Rudiger, Salah e Paredes non sono stati adeguatamente rimpiazzati e i nuovi Hector Moreno, Gonalons e Karsdorp (infortunato, suo malgrado) non alzano il livello complessivo della rosa. Serviva un esterno d’attacco, ma Mahrez non è arrivato: c’è Schick, pagato tantissimo ma comunque molto talentuoso, anche se non colma una lacuna che Di Francesco continua ad avere. E anche Defrel, strappato al Sassuolo per 25 milioni, non convince come vice Dzeko. Per affrontare la Champions League servivano giocatori determinanti che la Roma, al posto di prendere, ha perso.
SAMPDORIA 6.5 – Giampaolo, in pochi mesi, ha perso le pedine più importanti dello scacchiere: Skriniar, Bruno Fernandes, Muriel e Schick hanno salutato Genova e fino a qualche giorno fa la tensione fra la società e l’allenatore aveva abbondantemente superato i livelli di guardia. Prima degli arrivi di Zapata e Strinic, giocatori perfetti per una Samp che non è uscita con le ossa rotte dal mercato. E poi ci sono i nuovi: Ferrari e Caprari sono giovani interessanti, che in Serie A possono garantire un rendimento di livello. Per i blucerchiati un mercato frizzante, che fa felice la gestione tecnica, ma soprattutto le casse (incassati oltre 100 milioni, mica male per il folcloristico Ferrero). Peccato solo per il mancato arrivo di Tonelli, uno che avrebbe potuto fare comodo al Doria.
SASSUOLO 5.5 – Per Bucchi il lavoro sarà semplice, perché parte dall’ossatura della passata stagione e lavora con un modulo, il 4-3-3, già ampiamente collaudato da Di Francesco. Ma il mercato è stato nullo o quasi: è tornato Falcinelli per l’attacco ed è arrivato anche Cassata dalla Juve, un talento molto interessante. Va trovata la quadratura del cerchio in avanti senza Defrel, ma la sensazione è che i neroverdi dovessero fare qualcosina in più soprattutto a centrocampo, dove mancano sia quantità che qualità. Per la salvezza, comunque, il Sassuolo non dovrebbe correre rischi.
SPAL 6 – La neopromossa, con inaspettato coraggio, si è resa protagonista di un mercato molto frizzante. L’attacco è a posto con Borriello e Paloschi, mentre a centrocampo Viviani è l’uomo in più di una squadra che aveva bisogno di quantità. I simboli della cavalcata che ha portato il gruppo di Semplici al grande salto in Serie A sono rimasti tutti (da Vicari a Meret, passando per Mora e Floccari). A questi si sono aggiunti anche Oikonomou e Felipe, due giocatori da Serie A, e anche qualche giovane interessante come Mattiello, Rizzo e Grassi. La Spal dà l’impressione di una cenerentola che può farcela, seppur con qualche difficoltà.
TORINO 6.5 – Nelle ultime ore se ne è andato Zappacosta (rimpiazzato da un Ansaldi con tanta voglia di tornare protagonista), passato al Chelsea, ma il Toro sarà la vera mina vagante del campionato. Il giudizio sul mercato è strettamente legato al destino di Andrea Belotti, l’unico top player rimasto a furor di popolo: Cairo, con questa mossa, ha voluto fare sul serio. Ma non basta. Perché Petrachi ha regalato a Mihajlovic alcuni elementi di valore come Berenguer, strappato alla concorrenza del Napoli, ma anche gente di esperienza come N’Koulou e Rincon. Fino a Niang, la ciliegina sulla torta di un mercato da Europa League.
UDINESE 4.5 – L’autolesionismo dei friulani, palesato soprattutto negli ultimi due giorni di mercato, ha indebolito una rosa che sembrava sufficientemente attrezzata per affrontare le fatiche della stagione. La cessione di Thereau per 1.5 milioni alla Fiorentina, che ha comportato l’arrivo di un Maxi Lopez ormai bollito dal Toro, ha reso l’attacco incredibilmente più povero dell’anno scorso. Sono rimasti De Paul, Jankto, Fofana e Widmer, ma la difesa non dà garanzie di affidabilità e il centrocampo non convince del tutto. In attacco mancano i gol, soprattutto dopo l’addio di Zapata, mentre in porta non c’è più la sicurezza Karnezis ma l’incerto Scuffet, un vero e proprio azzardo. Guai in vista per Del Neri?
VERONA 5 – Cerci, Heurtaux e Caceres, i veri colpi degli scaligeri, lasciano più di un dubbio. Soprattutto dal punto di vista della tenuta fisico-atletica, aspetto da non trascurare per tutti e tre. La difesa fa acqua da tutte le parti e non è stata rinforzata in maniera consistente rispetto all’anno scorso, mentre a centrocampo Bessa è l’unico ad avere qualità in abbondanza. In attacco tante perplessità: fra queste c’è l’ex gioiellino coreano del Barcellona Lee, che avrà bisogno di tempo per ambientarsi in Serie A. Ma in chiusura è arrivato Kean, talento immenso che dovrà garantire i gol per raggiungere la salvezza. Insieme a Pazzini, ma Pecchia dovrà riabilitarlo…
FONTE: CalcioNews24.com
Serie A, lo strano caso dell’Hellas Verona: dai 68 anni di Pazzini-Cassano ai 38 di Kean-Lee
A luglio i tifosi veneti riponevano tutte le loro speranze in una coppia di ‘vecchietti’. Gli ultimi due acquisti potrebbero cambiare le gerarchie
Federico Gianquintieri 31 agosto 2017
L’estate in casa Hellas è stata piena di ritorni, colpi di scena e stravolgimenti, per poi finire come nel romanzo di Francis Scott Fitzgerald da cui è stato tratto il celebre film “Il curioso caso di Benjamin Button”. In pratica il nuovo Verona è nato vecchio e col passare del tempo e del calciomercato, è ringiovanito.
La squadra a disposizione di mister Pecchia, a mercato finito, è sicuramente interessante e può puntare tranquillamente alla salvezza. Buoni acquisti a rinforzare la difesa e giovani promettenti a rimpolpare l’attacco. Un giusto mix di esperienza e grinta.
Ma facciamo un passo indietro. Il pre-campionato veronese, sponda Hellas, era partito con l’entusiasmo per aver riunito la ‘coppia delle meraviglie’ Cassano-Pazzini. La stessa che portò la Sampdoria in Champions League, per intenderci. Unico problema: di primavere, per i due, ne sono passate parecchie e in questa estate 2017, insieme contano 68 anni.
Poi la sorpresa, il solito genio ribelle di Bari Vecchia dal nome Antonio Cassano, ha tenuto i riflettori puntati su di lui per almeno una settimana con una serie di decisioni contrastanti, che lo hanno infine portato al probabile ritiro dal calcio giocato.
Poi c’è il Pazzo, vicinissimo nelle ultime ore al Sassuolo, ma che è alla fine rimasto a Verona. Dopo le due panchine iniziali non digerite, bisognerà ora capire come resterà in gialloblu: se da separato in casa, da mina vagante per lo spogliatoio, o da leader che vuole riprendersi campo e fascia da capitano.
Si arriva così alle ultime 24 ore di mercato e agli ultimi due arrivi: Moise Kean, primo millennial a segnare in uno dei cinque principali campionati europei, e Lee Seung-Woo, giovane talento in arrivo dall’Oriente e dal Barcellona. Loro di anni in due ne fanno 38. Quando si dice puntare sul futuro.
Ora è tutto nelle mani di mister Pecchia. Bisognerà capire le scelte che farà il tecnico, se ci sarà una tregua con Pazzini e se i due nuovi arrivi riusciranno a trovare spazio in questo nuovo Verona. L’unica certezza è che il campionato dell’Hellas, ora più che mai, è davvero tutto da seguire.
?? Pillola di Fanta
Passiamo al fantacalcio. La coppia Cassano-Pazzini era un’incognita tanto quanto lo è quella Lee-Kean. Ora c’è un altro problema: il Pazzini titolare, capitano e rigorista, sarà ancora tale? O le panchine fino ad ora sono due indizi che fanno una prova? Hellas scommessa totale. PASSATO E FUTURO
FONTE: CalcioDAngolo.com
01 SET 2017
NON SON DEGNO DI TE
Il Verona è una roba seria. E non si scherza con le robe serie. Il Verona è una società nobile, con un blasone unico. Rappresenta una città e non si scherza con le città nè con i popoli. Il Verona vale trenta milioni di euro all’anno per i motivi sopra elencati e per mille altri. È una società unica che va rispettata e amata. È una società che ha conosciuto alti (altissimi) e bassi (bassissimi). Ma in entrambe le situazioni ha sempre avuto la sua gente accanto. Gente affidabile, che non molla mai. Che mugugna magari ma che ama. E chi ama non va preso in giro. Verona merita di più di questo Setti al risparmio e di due primavera di belle speranze. Il voto a questo mercato è semplicemente impossibile da dare perchè fare mercato non significa fare scommesse. Le scommese sono pericolosissime e rischiose. Il Verona oggi è una scommessa. Non è più tempo di scherzare. Il presidente Setti, che pure qualche merito ce l’ha nell’aver riportato il Verona ai livelli che merita ci deve dire se è ancora in grado di essere il gestore di questa società perché francamente a parte lacrime sudore e sangue facciamo fatica a intravvedere un barlume di idea dietro questo mercato al risparmio. Ed è per questo che anche le domande a Fusco in un simile contesto diventano inutili. Solo il presidente ci può dare risposta.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
VISTO DA NOI
Se è una rosa fiorirà
Il Verona è chiamato a una delle sue più difficili battaglie per la salvezza. Ma nulla è impossibile
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi 01/09/2017, 08:59
Il Verona chiude il mercato con 11 nuovi calciatori. Non pochi. Filippo Fusco ieri le ha tentate tutte per rafforzare ulteriormente l’attacco, riuscendoci in parte, essendo comunque stato di parola. “Arriveranno due o tre attaccanti”. Sono arrivati Lee e Kean, sottratti a molti club loro estimatori, mentre si è cullato il sogno Bony (che non è stato fantamercato, come qualche sapiente ha voluto far credere, essendoci in corso una trattativa) fin quando il potere dei soldi dello Swansea non ha prevalso. Sono sfumati anche Djordjevic e Boyè, che sarebbero, almeno uno dei due, stati la ciliegina su una torta confezionata con un budget molto limitato, che ha reso impossibile altri arrivi.
Pazzini. Il capitano è rimasto. In molti hanno declamato della sua certa partenza, venendo puntualmente smentiti. Peccato non lo abbia mai fatto il Verona. La sua panchina iniziale nelle prime due gare ha destato lo stracciar di vesti di molti. Il caso, che certamente si prestava a far discutere, è stato ingigantito. Ora starà al club e a Pecchia far rientrare la vicenda. Ma soprattutto sta a Pazzini, che dovrà, per il bene dell’Hellas, essere leader in campo e fuori, e dimostrare intelligenza se in qualche momento sarò chiamato a farsi da parte. Anche perché Kean corre e sa segnare.
Rosa. La difesa, nel suo complesso, lascia più di qualche dubbio. Nicolas deve assolutamente trasmettere maggior sicurezza in certe occasioni, i terzini ricordarsi che sono chiamati anche a difendere. Romulo, quando utilizzato in quel ruolo, in special modo. A proposito di Romulo: i colpi ad effetto lasciamoli stare, o lasciamoli a Messi, che se poi non riescono si rischia di far danni. Bene i centrali, invece, ottimi gli inserimenti di mercato. A sinistra c’è la curiosità di vedere anche Felicioli. A centrocampo c’è abbondanza. Buchel, subito inserito, mostra i denti giusti per mordere in A e una discreta capacità di palleggio, gli altri li conosciamo e danno sufficienti garanzie.
L’attacco è quello che si presta ai maggiori interrogativi. Con Pazzini e Cerci al top della forma ci sarebbe da essere ottimisti, ma così non è. Mentre per Pazzini la sosta potrà essere davvero utile, per Cerci il nuovo stop muscolare è arrivato in un pessimo momento, quando cioè la sua condizione non era delle migliori e ora ci vorrà tempo. Viene da pensare che Lee e Kean, che siamo ansiosi di vedere all’opera, potranno trovare spazio fin da subito.
Missione salvezza. Così com’è, oggettivamente, non riusciamo a vedere un Hellas superiore alle altre rivali per la salvezza, ma nemmeno inferiore. Sarà dunque una battaglia dopo l’altra a decretare chi avrà la meglio. Di certo vi è una serie A più difficile dello scorso anno. Se l’ambiente sarà compatto, se i calciatori d’oggi in avanti remeranno nella stessa direzione uniti all’allenatore, al porto si potrà pensare di arrivare salvi. Immaginarsi che ciò accada senza dover superare alcune tempeste sarebbe sciocco. Ma forse, anche per questo, sarà ancor più bello l’approdo.
FONTE: Hellas1903.it
IL DIFENSORE DEVE TORNARE IN ROSA
Caso Albertazzi: mobbing
Verona viene condannato
29/09/2017 23:15
Il Verona è in un momento delicatissimo della stagione e intanto scoppia il clamoroso caso di presunto "mobbing" su Albertazzi. Dopo più di 80 giorni fuori rosa dall’inizio della stagione, il difensore ex Milan dovrà essere reintegrato in rosa e tornerà agli ordini di Fabio Pecchia.
Lo ha deciso il Collegio Arbitrale al quale Albertazzi, assistito dall’Avvocato Mattia Grassani, si era rivolto per tutelare i propri interessi.
Albertazzi ha ottenuto così l’ordine di immediata reintegrazione nella rosa. Se ciò non bastasse il Verona è stato condannato al pagamento di circa 70mila euro a titolo di risarcimento, più le spese legali.
Il Collegio arbitrale nelle sue motivazioni parla di ripetute violazioni dei diritti fondamentali di Albertazzi parlando di gravi inadempimenti contrattuali, con esclusione del giocatore dai test atletici e da tutta la preparazione precampionato e da ogni attività dell'Hellas organizzata da luglio.
Era dal caso di mobbing Pandev-Lotito alla Lazio nel 2009 che non si vedeva nel calcio italiano di Serie A una sentenza, di questo genere, a favore di un giocatore fuori rosa.
CALCIOMERCATO
Il Verona alle prese con gli esuberi
01/09/2017 12:27
Il mercato è finito: il Verona ha preso solo il giovanissimo Kean nell'ultimo giorno.
Ma anche sul fronte cessioni l'Hellas non si è mosso: Albertazzi e Gonzalez restano a Verona, adesso bisognerà vedere se verranno reintegrati in rosa, visto che nella lista c'è ancora spazio disponibile.
Gonzalez potrebbe anche essere venduto all'estero: il mercato in SudAmerica è ancora aperto.
FONTE: TGGialloBlu.it
Juve, da Verona l'erede di Kean
del 02 settembre 2017 alle 20:52
Kean è andato al Verona e il classe 2000 poteva rappresentare un'alternativa importante anche per la Primavera di Dal Canto. E per non lasciare l'Under 19 scoperta, la Juve ha trovato l'erede. Proprio dal Verona arriva, infatti, Adama Sane, come riporta Mondoprimavera. L'attaccante, coetaneo di Moise, a scorsa stagione con l'Under 17 degli scaligeri ha collezionato 23 presenze, segnando 12 reti, adesso deve ripetersi in Primavera, con la pesante maglia bianconera. Arriva in prestito con diritto di riscatto.
Hellasmania: una pazza estate di mercato! Basterà?
del 01 settembre 2017 alle 15:08
di Nicola Corona
Il conto alla rovescia è terminato ieri sera alle 23.00. La sessione estiva 2017 del calciomercato ha chiuso i battenti facendo esplodere gli ultimi colpi in entrata e in uscita. Anche il Verona ha voluto chiudere la sua campagna col botto, ufficializzando l'arrivo in prestito di Kean dalla Juventus. Una sessione che lungo le rive dell'Adige non ha lesinato sorprese e colpi di scena nel corso di questa calda e pazza estate. La rosa ora è fatta e con questa è necessario arrivare almeno fino a gennaio. Ma il lavoro svolto dalla società basterà per raggiungere l'agognato obbiettivo della salvezza? Il Verona si è davvero rinforzato attraverso il mercato? Quali sono i reparti più completi e dove invece manca ancora qualcosa?
Capitolo portiere. La società ha deciso di rinnovare la fiducia a Nicolas come titolare, una scelta che tanti tifosi non hanno particolarmente apprezzato. Il numero uno brasiliano ha dimostrato di possedere ottime qualità, ma pure di avere qualche limite, soprattutto sulle uscite su palla inattiva, come accaduto nella prima di campionato con il Napoli. Servirà un po' più di fiducia da parte di tutto l'ambiente gialloblù per dare modo al brasiliano di giocare con maggiore tranquillità. Ad ogni modo la società si è cautelata anche sul mercato andando a prendere Marco Silvestri, che ha disputato le ultime stagioni in Inghilterra con il Leeds. Al momento Silvestri può rappresentare una valida alternativa a Nicolas.
Per quanto riguarda la difesa, il DS Fusco si è mosso bene, rinforzando parecchio un reparto che la scorsa stagione aveva palesato qualche problema soprattutto a livello numerico. Se ne è andato l'esperto Pisano e sono partiti pure Boldor e Brosco (in prestito al Carpi), ma il Verona è andato a pescare dal mercato Heurtaux, Caceres e Felicioli, oltre ad aver ottenuto il ritorno di Alex Ferrari. Si tratta di ottimi innesti, anche se tutti arrivati con la formula del prestito, che vanno ad aumentare il livello di un reparto che comprende pure Caracciolo, Bianchetti, Cherubin e Souprayen, oltre che al polivalente Romulo. In particolare, l'arrivo di due giocatori esperti e abituati alla categoria come Caceres ed Heurtaux fa ben sperare, così come il ritorno di Ferrari, già molto positivo nelle prime uscite stagionali.
A centrocampo la società ha concentrato i propri sforzi nel trattenere elementi importanti come Bessa e Fossati, con parecchie richieste dal mercato. Dopo la positiva seconda parte di stagione è stato acquistato a titolo definitivo Bruno Zuculini dal Manchester City, utile sia nel ruolo di regista che come mezzala. L'arrivo più importante riguarda Buchel, prelevato in prestito dall'Empoli. Pecchia ha dimostrato di volergli dare grande fiducia, consegnandogli fin da subito le chiavi del centrocampo. Sono rimasti poi Valoti, Zaccagni e Franco Zuculini che avranno certamente il loro spazio nel corso della stagione. Tra le partenze vanno segnalati solo gli addii di Troianiello e di Viviani, che già nella stagione passata era andato via in prestito. Nel complesso il centrocampo gialloblù pare piuttosto coperto, anche se probabilmente manca un giocatore di corsa e sostanza, un portatore d'acqua instancabile, utilissimo in una mediana dai piedi buoni ma non particolarmente efficace a livello di rottura del gioco avversario. Un profilo che in questo momento al Verona appartiene, in parte, solo a Franco Zuculini.
Infine arriviamo all'attacco, il reparto maggiormente rivoluzionato rispetto alla scorsa stagione. Quest'estate sono partiti Luppi, Siligardi, Juanito Gomez e Ganz, oltre al giovane Cappelluzzo finito in prestito a Pescara. Una diaspora. In rosa rispetto ad un anno fa sono rimasti solo Pazzini e Fares. In entrata Fusco si è affidato a tante diverse scommesse. Dal rilancio di Cerci, all'arrivo di Verde, senza dimenticare la scommessa già persa in estate con Cassano. Negli ultimi giorni di mercato, il reparto offensivo è stato integrato con l'arrivo di due giovanissimi come Lee Seung-Woo (classe 1998) e Kean (2000). In questo modo Pecchia con il suo 4-3-3 può idealmente contare su un tridente titolare formato da Cerci-Pazzini-Verde e tre cambi con Lee-Kean-Fares. L'impressione è che per affrontare al meglio la Serie A servissero almeno un paio di giocatori con più esperienza. Puntare sui giovani, specie se così promettenti, non è mai sbagliato, ma va evitato il pericolo di metterli in campo allo sbaraglio, senza punti di riferimento ai quali affidarsi. Proprio per questo è importante che Pazzini torni ad essere un giocatore centrale nel sistema della squadra scaligera e la speranza è che le difficoltà di queste due prime giornate di campionato tra lui e la società con l'allenatore siano già superate.
Insomma, tirando le fila del discorso, l'estate del Verona è stata complessa e non sono mancati i colpi di scena (qualcuno ha detto Cassano?). Fusco ha lavorato con quel che aveva tra le mani, puntando su tanti giovani e qualche elemento da rilanciare. Affrontare la Serie A non è affatto semplice, ma questo Verona non pare attrezzato peggio di almeno altre 3/4 squadre. Ci sarà da lottare per la salvezza e questo lo si sapeva fin dal principio. Questa sessione di calciomercato non ci ha fatto cambiare opinione. Questo Verona però, anche con così tante scommesse, ce la può fare. Voi che ne pensate?
MERCATO, I VOTI: Milan 10, Inter 5. Juve, campioni e contraddizioni: 6,5. Napoli e Toro bene, Fiorentina no: 3
del 01 settembre 2017 alle 09:30
di Stefano Agresti
ATALANTA 6 Si è indebolita (via Kessie e Conti) ma non quanto sembrava potesse accadere: la conferma di Gomez è un segnale di forza, così come l’opposizione alla Juve nel caso Spinazzola. Però c'è l'Europa League: peserà.
BENEVENTO 6 Fino all'ultimo giorno inserimenti non decisivi, Cataldi probabilmente sopravvalutato (sei milioni). Il 31 invece arrivano gli acquisti per provare a sperare nell’impresa salvezza.
BOLOGNA 5 Ha cambiato la difesa, ha perso Viviani e soprattutto Dzemaili a centrocampo. Poli dà sostanza, ma questo è il mercato di una società con poche ambizioni, destinata a non crescere mai.
CAGLIARI 7 L’acquisto più costoso nella storia del club (Pavoletti), un nome che qualche tempo fa era da grande squadra (van der Wiel), un po’ di esperienza seminata qua e là (Andreolli, Cigarini): Giulini vuole fare le cose per bene.
CHIEVO 5 Il solito grigio mercato da Chievo. Solo che alla fine, con una squadra piena di vecchi e priva di nomi da copertina, i veronesi fanno sempre la loro figura.
CROTONE 5,5 Ha perso per fine prestito giocatori importanti (Ferrari, Fancinelli), ha cercato di mettere sostanza soprattutto a centrocampo. Non basterà per non soffrire.
FIORENTINA 3 Una tra le più eclatanti smobilitazioni che si ricordino: chi ha mai perso tutti assieme giocatori come Bernardeschi, Kalinic, Borja Valero, Vecino, più il capitano Gonzalo Rodriguez? E i rinforzi sono incognite. Siamo curiosi di capire se questo percorso di indebolimento avrà una fine.
GENOA 6 Preziosi si prepara all’addio (così pare), ma consegna ai suoi successori un Genoa dignitoso: intelligenti gli inserimenti di Bertolacci e Lapadula, affamati di riscatto.
INTER 5 Ausilio e Sabatini hanno condotto un mercato oculato: scelte mirate, spesso giuste. L’insufficienza è per la proprietà, che non ha messo loro a disposizione i mezzi necessari per costruire una grande Inter. Nell’estate in cui il Milan cinese compra tutti, non avremmo mai immaginato che Suning costringesse i suoi direttori sportivi a risparmiare fino all’ultimo euro.
JUVENTUS 6,5 Un mercato ricco di campioni o comunque ottimi giocatori: Douglas Costa, Bernardeschi, Matuidi, Szczesny, Howedes, De Sciglio. Ma pieno anche di contraddizioni, dalla rischiosissima cessione di Bonucci alla scelta dello stesso Matuidi fino ai casi Keita, Schick e Spinazzola. Siamo abituati a un’altra Juve, ugualmente potente ma forse più lucida.
LAZIO 7 Nani al posto di Keita, Leiva al posto di Biglia: forse non è più forte della scorsa stagione, l’organico pare troppo scarno per affrontare anche l’Europa League, ma è fuori di dubbio che Lotito abbia venduto benissimo e comprato giocatori di spessore internazionale.
MILAN 10 Un mercato storico, per quantità degli investimenti e qualità dei calciatori scelti. Tutti con una logica, o quasi (perché Borini?). Clamoroso il colpo Bonucci. Sembrano tornati i fasti di Berlusconi, il resto lo vedremo strada facendo. Se fosse arrivato Belotti o Aubameyang, avrebbe meritato la lode.
NAPOLI 7 A volte confermare campioni richiesti da tutti è più importante che comprarne di nuovi. Forse avrebbe potuto decidere di cambiare il portiere a inizio mercato, ma si è dimostrato duro e deciso impedendo a Reina di andare al Psg negli ultimi giorni di trattative: sarebbe stato troppo rischioso.
ROMA 5,5 Ha perso due elementi decisivi: Salah e Rudiger. Preziosi gli inserimenti a centrocampo, comunque non titolari (Pellegrini e Gonalons). A effetto il colpo Schick, potenziale fuoriclasse benché estraneo al 4-3-3 di Di Francesco. L’insufficienza è per la difesa: con Moreno, Fazio e Juan Jesus, è inquietante.
SAMPDORIA 6,5 Ha ceduto giocatori importanti (Schick, Skriniar, Muriel, Bruno Fernandes), ma a valutazioni elevatissime: come deve fare un club tipo la Samp. I sostituti sono quasi tutti intriganti.
SASSUOLO 4,5 Trattenere Berardi è stato più semplice di un anno fa. E poi ha perso Defrel e Pellegrini. Esce dal mercato indebolito, fortuna che quest’anno non sprecherà energie in Europa.
SPAL 6,5 Una rivoluzione coerente, la squadra che ne è uscita sembra in grado di competere per la salvezza; apprezzabile la decisione di puntare su attaccanti esperti, che in A possono garantire i gol decisivi.
TORINO 8 La conferma di Belotti è il colpo dell’estate; la cessione in extremis di Zappacosta sembra inevitabile di fronte a un'offerta da 25 milioni. E’ stata aggiunta sostanza in mezzo alla difesa e a centrocampo (Rincon non è uno da Juve, ma da Toro sì). E poi i soliti esterni d’attacco che tanto piacciono a Mihajlovic, con la ciliegina Niang.
UDINESE 4 Un tempo sorprendeva scegliendo giovani di grande valore, ora punta su vecchi che immalinconiscono: incomprensibile la cessione di Thereau, peggio ancora l’acquisto di Maxi Lopez. Involuzione continua.
VERONA 5 Cerci e Verde possono dare fantasia, ma sono scommesse. L’organico pare incompleto e inconsistente. E a gennaio perderà anche Caceres, destinato alla Lazio.
FONTE: CalcioMercato.com
FOCUS
Hellas, Corriere di Verona: "Sassuolo e Parma spingevano per Pazzini"
01.09.2017 08:23 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Il Corriere di Verona si concentra sull'ultimo giorno di mercato dell'Hellas, che continua ad avere in organico Giampaolo Pazzini. L’entourage del capitano gialloblù - si legge - è stato contattato dal Parma e, soprattutto, dal Sassuolo. Le recenti incomprensioni tra il Pazzo e Pecchia hanno spinto l'ex Milan e Inter, che ha un ingaggio elevatissimo, lontano da Verona, ma le condizioni per una sua cessione non si sono realizzate: resterà all’Hellas.
SERIE A
UFFICIALE: Hellas Verona, finalmente Kean
31.08.2017 22:51 di Alessio Calfapietra
Al termine di un corteggiamento durato tutta l'estate, Moise Bioty Kean (17) si è trasferito in prestito dalla Juventus all'Hellas Verona. Ultimi minuti utili per formalizzare un trasferimento molto atteso per questo millennial che ha già esordito e segnato in serie A.
Non si tratta di una operazione isolata, visto che l'Hellas Verona in cambio ha ceduto, con la medesima formula, l'attaccante senegalese Sane Adama (17) ai bianconeri.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com