#FiorentinaVerona IACHINI senza DUNCAN e col dubbio CASTROVILLI, JURIC porta a Firenze anche ZACCAGNI e BORINI che ben difficilmente però partiranno titolari...
13esima a pari punti con l'UDINESE e reduce dal pari a reti bianche ancora al Franchi col CAGLIARI, la FIORENTINA dell'ex gialloblù IACHINI a quota 35, continua a viaggiare nelle zone basse della classifica ma ormai quasi al sicuro da capitomboli in zona retrocessione a sole 7 gare dal termine e 5 punti da ragranellare per metterci una definitiva pietra sopra (anche se la quota salvezza, come ogni anno a questa parte, sarà ben più bassa dei 40 fatidici punti).
Dall'altra parte il commovente HELLAS che anche di fronte ai supercampioni dell'INTER non ha abbassato la testa e, pur in debito con la buona sorte a causa di qualche episodio girato bene a favore dei nerazzurri avversari, è riuscito ad acciuffare il pari col redivivo VELOSO.
L'Europa sembra via via evaporare ma sarà comunque bellissimo, dopo annate sportivamente umilianti, crederci fino alla fine...
QUI FIRENZE
La squalifica di DUNCAN per somma d'ammonizioni sarà destinata ad incidere in una squadra piuttosto compassata dal punto di vista atletico come quella di mister IACHINI che trovava nel ghanese buona quota di ritmo e aggressività ma d'altra parte il giorno di riposo goduto in più rispetto alla squadra scaligera non potrà che aiutare i gigliati. CASTROVILLI, già assente col CAGLIARI nell'ultimo turno per un problema alla caviglia, proverà ad esserci anche se non al meglio e nel caso sarà pronto BADELJ.
Sulle esterne spazio a DALBERT dal primo minuto sulla mancina mentre dal lato opposto si profila un ballottaggio tra LIROLA e VENUTI.
In difesa riecco PEZZELLA al centro fra MILENKOVIC e l'ex scaligero CÁCERES mentre per il tridente offensivo CHIESA e RIBERY agiranno ai lati di VLAHOVIC (o l'ex MILAN CUTRONE).
Probabile formazione
3-4-3 con Dragowski; Milenkovic-Pezzella-Caceres; Lirola-Pulgar-Castrovilli-Dalbert; Chiesa-Vlahovic-Ribery.
QUI VERONA
Ancora fuori EYSSERIC, DANZI, UDOGIE, SALCEDO, PAZZINI e BORINI sono da valutare le condizioni di DAWIDOWICZ, BOCCHETTI e soprattutto ZACCAGNI a causa di un'infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro che lo ha estromesso, al pari dei colleghi precedentemente citati, dal match con l'INTER.
Mattia è preziosissimo nello scacchiere tattico di JURIĆ che sulla trequarti ha gli uomini contatissimi (e Giovedì ha dovuto inventarsi un altro modo di attaccare trasformando il 3-4-2-1 in 4-2-3-1).
In difesa uno tra GÜNTER e KUMBULLA potrebbe tirare un po' il fiato con l'ingresso di EMPEREUR anche se l'impressione è che il mister vada verso la conferma della squadra vista nell'ultimo turno con magari gli ingressi di VERRE accanto a PESSINA sulla trequarti in appoggio all'ex viola DI CARMINE vertice alto del triangolo a scapito di uno STEPINSKI apparso un po' un pesce fuor d'acqua anche contro i nerazzurri di Milano.
In mediana fari puntati sull'iradiddio AMRABAT che certo vorrà fare buona impressione davanti ai suoi nuovi tifosi (che ricorderanno bene in ogni caso la prestazione del marocchino naturalizzato olandese all'andata).
Convocati
Fuori BORINI, PAZZINI e gli infortunati di lungo corso, ZACCAGNI andrà almeno in panca...
Probabile formazione
3-4-2-1 con Silvestri; Rrahmani-Gunter-Kumbulla; Faraoni-Amrabat-Veloso-Lazovic; Pessina-Verre; Di Carmine.
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Mister IACHINI tecnico della FIORENTINA «Verona? Sicuramente sarà una partita difficile, come tutte in questa ripresa. Ci sono tante incognite, quando si gioca in maniera molto ravvicinata. Noi ci stiamo preparando, i ragazzi sono consapevoli di affrontare una squadra che è insieme da un anno, sta facendo un ottimo campionato e viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Giocando in casa, ci manca il nostro dodicesimo uomo che sono i tifosi. Ma dovremo essere bravi a fare una gara all’altezza della situazione per 95 minuti. Per vincere bisogna essere più concreti. Com’è la condizione in vista dell’Hellas? Abbiamo qualche assenza tra squalifiche e acciacchi, che sono normali. Abbiamo due sedute di allenamento per verificare la condizione, insieme allo staff medico, e capire chi può partire. Non è che chi parte è il titolare e chi arriva dopo non lo è. Nella stessa partita ci sono più partite e vanno lette tutte con la stessa importanza. Nei secondi tempi possono esserci dei ritmi diversi e chi subentra può essere determinante. Inoltre dopo tre giorni giocheremo un’altra partita difficile, in trasferta, quindi ci sono valutazioni da fare e le faremo in queste ultime ore pre-gara. Kouamé e Ribery? Tutti si impegnano al massimo, considerando le tante difficoltà. L’Hellas Verona viene addosso, fa uno contro uno in ogni parte del campo. Dovremo essere veloci negli smarcamenti e riconoscere presto le varie situazioni di gioco. Abbiamo verificato le diverse cose, poi c’è il campo che ce lo dirà» TGGialloBlu.it
Christian KOUAMÉ attaccante della FIORENTINA che dovrebbe entrare a gara in corso «Il Verona è una buona squadra e sono ottavi in classifica. Ma è una partita che va giocata e cercheremo di fare risultato, giochiamo in casa e vedremo come si metterà la sfida. A disposizione del mister? Sì, il calcio è quello che voglio fare e se l’allenatore mi chiama io sono contento» CalcioNews24.com
Nordin AMRABAT parla del fratello e... Da un consiglio a mister JURIĆ «Per molte persone Sofyan è stata la grande sorpresa di questa stagione, ma conosco le qualità di mio fratello e dal primo giorno ero convinto che avrebbe fatto bene in Italia. Vuole sempre migliorarsi, quindi mi aspetto anche di più da lui nella prossima stagione alla Fiorentina! Sofyan in campo è un predatore, ma fuori è ancora un ragazzo che ha bisogno della fiducia dell’allenatore. Dal primo giorno Juric ha riconosciuto la sua qualità e gli ha dato la libertà e la responsabilità di guidare il centrocampo e l’intera squadra. Al Bruges e al Feyenoord, Sofyan era arrivato quando le squadre avevano vinto il campionato e gli allenatori logicamente davano fiducia ai giocatori con cui avevano vinto: era molto difficile per lui conquistarsi un posto in squadra. Juric accostato alla Fiorentina per la prossima stagione? Non è un segreto, ma anche a Sofyan piacerebbe: si è creato un rapporto eccellente tra loro, ma tutto dipenderà dalla Fiorentina. Penso che Juric sarebbe un allenatore straordinario per la Fiorentina, basta vedere quello che sta facendo con il Verona. Immagina cosa potrebbe fare con i viola, che con tutto il rispetto, hanno una squadra migliore. Ho lavorato con molti allenatori e grandi nomi: spesso i club scelgono un grande nome, ma questi non sempre si rivelano grandi allenatori. Il calcio sta cambiando e penso che quello che Juric sta facendo sia davvero speciale. Un altro allenatore che mi piace molto e che per me può fare bene con la Fiorintina è Walter Mazzarri: ha esperienza e ed è un buon allenatore» Fiorentina.it
Nuovo positivo al PARMA: Il membro dello staff, asintomatico, è stato messo immediatamente in isolamento come comunicato ufficialmente dal sito web della squadra ducale; anche la prima squadra emiliana è per ora in isolamento ma potrà continuare regolarmente l’attività.
L’attenzione del Bari e dei suoi tifosi è inevitabilmente rivolta al debutto nei playoff di Serie C, previsto per il 13 luglio al San Nicola contro un’avversaria ancora da definire. Dall’eventuale promozione dei galletti dipenderanno anche le strategie di mercato che saranno inevitabilmente diverse se il club dovrà affrontare il campionato cadetto oppure un’altra stagione in terza serie.
Ad ogni modo, qualche timida voce di mercato inizia già a circolare: nelle ultime ore è emersa l’indiscrezione che parla di un interessamento del Bari per Giampaolo Pazzini dell’Hellas Verona, attaccante che non ha bisogno di presentazioni dopo tanti anni di gol in Serie A. L’ex Fiorentina, Inter e Milan andrà in scadenza di contratto con gli scaligeri e non rinnoverà, pertanto sarà libero di accasarsi dove preferirà.
Se il Bari fosse promosso in Serie B convincere il bomber a vestire la maglia dei galletti e a far parte di un progetto vincente (con Antenucci potrebbe formare una coppia potenzialmente devastante) potrebbe non essere fantascienza. Discorso sicuramente diverso se i galletti dovessero malauguratamente rimanere in C. In quel caso, la concorrenza di squadre come il Monza, anch’essa interessata al Pazzo, non potrebbe essere contrastata.
Con il Verona, oltre a Pazzini, c’è in ballo anche il futuro di Karim Laribi, calciatore di proprietà dell’Hellas in prestito al Bari che si è ben distinto con i colori biancorossi: i galletti vorrebbero tenerlo, a prescindere da quale sarà la categoria in cui giocheranno la prossima stagione. Decisive saranno la volontà del club e del giocatore.
FONTE: LaBariCalcio.it
Commisso lo ha definito un genio dopo averlo visto contro la Fiorentina al Bentegodi, Juric lo ha indicato come il giocatore che più l’ha sorpreso tra tutti quelli che ha allenato. Quella di domenica tra Fiorentina e Verona sarà una partita speciale per Sofyan Amrabat. Il centrocampista marocchino giocherà per la prima volta al Franchi, anche se senza i suoi nuovi tifosi. Il classe 1996 ha impressionato tutti alla sua prima stagione in Serie A per continuità di prestazioni, nelle quali ha abbinato quantità e qualità. Un’intuizione che il ds D’Amico ha pagato 3 milioni, per poi venderlo dopo appena cinque mesi a 20 milioni su precisa richiesta del presidente viola. Per commentare la sua stagione e conoscerlo meglio, Fiorentina.it ha contattato in esclusiva chi lo conosce bene, ovvero suo fratello Nordin, attaccante dell’Al Nassr ed ex di Galatasaray, Psv, Watford e Malaga:
Contro l’Inter, Sofyan è stato protagonista dell’ennesima prestazione di livello: lei si aspettava questo impatto in Serie A?
“Per molte persone Sofyan è stata la grande sorpresa di questa stagione, ma conosco le qualità di mio fratello e dal primo giorno ero convinto che avrebbe fatto bene in Italia. Vuole sempre migliorarsi, quindi mi aspetto anche di più da lui nella prossima stagione alla Fiorentina!”.
Qualche settimana fa è stato a Verona a trovarlo: come lo ha visto?
“Sono stato poche volte in Italia, ma adoro la mentalità e la vita italiana. Ci sono alcune città meravigliose e Verona è una di queste. È sempre bello incontrare mio fratello, normalmente ci incontriamo solo in nazionale e nelle vacanze estive”.
Cosa ha trovato suo fratello a Verona di diverso rispetto alle sue precedenti esperienze?
“Sofyan in campo è un predatore, ma fuori è ancora un ragazzo che ha bisogno della fiducia dell’allenatore. Dal primo giorno Juric ha riconosciuto la sua qualità e gli ha dato la libertà e la responsabilità di guidare il centrocampo e l’intera squadra. Al Bruges e al Feyenoord, Sofyan era arrivato quando le squadre avevano vinto il campionato e gli allenatori logicamente davano fiducia ai giocatori con cui avevano vinto: era molto difficile per lui conquistarsi un posto in squadra”.
Domenica ci sarà Fiorentina-Verona, crede che sarà emozionato ad affrontare il suo futuro?
“In circostanze normali, senza il coronavirus sarebbe stata sicuramente emozionante, anche perché ci sarebbero stati i tifosi della Fiorentina. Tutti quelli che conoscono bene Sofyan sanno che è un grande professionista e darà tutto per l’Hellas Verona fino all’ultimo minuto della stagione.
A gennaio la Fiorentina lo ha acquistato battendo la concorrenza di tanti club: cosa l’ha convinto ad accettare?
“Ci hanno pensato il presidente Rocco e i 2 registi della trattativa: Joe Barone e Daniele Pradè. Dal primo giorno ha sentito quanto lo volessero. Dopo il Feyenoord e il Bruges, Sofyan sapeva di essere pronto a fare un ulteriore step in Serie A, che avrebbe giovato a lui e al Verona. Abbiamo parlato anche con l’Inter, il Milan, l’Atalanta e il Napoli, oltre a due club di Londra. Questa volta però la decisione l’ha presa seguendo il suo istinto, senza tener conto della grandezza del club. Pradè e Barone gli hanno fatto capire l’ambizione che hanno. Roma non è stata costruita in un giorno e Sofyan non vede l’ora di costruire qualcosa insieme alla Fiorentina”.
Però la Fiorentina sta attraversando una stagione al di sotto delle aspettative…
“Non è corretto da parte mia dire qualcosa al riguardo. Posso solo direS che i dirigenti della Fiorentina stanno lavorando molto duramente per cambiare la situazione. Ci vuole tempo ma la filosofia e la strategia del club sono davvero interessanti. Vedremo una Fiorentina diversa la prossima stagione”.
Da fratello maggiore che consigli dà a suo fratello?
“Ho 10 anni in più, ma non gli ho mai detto di fare questo o quello. In passato al massimo gli ho detto di pensarci o di prestare attenzione: Sofyan è una persona intelligente, cresciuta con un fratello maggiore che è un calciatore professionista. Questa professionalità fa parte della nostra famiglia. Potete chiedere a tutti i suoi vecchi allenatori: tutti diranno che ‘mangia, beve e dorme pensando al calcio'”.
Ma crede che potrà fare una carriera più importante della sua?
“Per questo credo che non ci vorrà molto tempo (ride, ndr). Avrà una grande carriera, con più presenze in nazionale di me e spero anche che vinca più trofei”.
E a lei non piacerebbe giocare in Italia?
“Sono davvero felice al momento, tutti mi amano e ho fatto una buona stagione. Il mio contratto scade nel 2021: rinnoverò oppure la prossima estate tornerò in Europa. Preferirei tornare in Spagna, ma anche l’Italia sarebbe davvero interessante. Vorrei essere allenato da Juric: adoro le sue idee tattiche e il suo pressing in avanti”.
Proprio Juric è uno dei nomi accostati alla Fiorentina per la prossima stagione…
“Non è un segreto, ma anche a Sofyan piacerebbe: si è creato un rapporto eccellente tra loro, ma tutto dipenderà dalla Fiorentina. Penso che Juric sarebbe un allenatore straordinario per la Fiorentina, basta vedere quello che sta facendo con il Verona. Immagina cosa potrebbe fare con i viola, che con tutto il rispetto, hanno una squadra migliore. Ho lavorato con molti allenatori e grandi nomi: spesso i club scelgono un grande nome, ma questi non sempre si rivelano grandi allenatori. Il calcio sta cambiando e penso che quello che Juric sta facendo sia davvero speciale. Un altro allenatore che mi piace molto e che per me può fare bene con la Fiorintina è Walter Mazzarri: ha esperienza e ed è un buon allenatore”.
Amrabat, quei blitz ‘segreti’ a Firenze. Maxi investimento e una sera da avversario
Il centrocampista marocchino è costato circa 20 milioni, per richiesta esplicita di Commisso. La Fiorentina ha superato in extremis il Napoli
Di Redazione Fiorentina.it - 11/07/2020 08:18
Zero gol e solo un assist in 28 partite giocate da centrocampista, non in difesa, eppure Amrabat è quasi sempre il migliore in campo e fa collezione di lodi trasversali: storia di un ex sconosciuto rapidamente trasferito dal mercato nel reparto emergenti, un nuovo acquisto che la Fiorentina si troverà contro domani sera. Senza il lockdown, Amrabat ora sarebbe a Moena con la maglia viola per il ritiro precampionato, ma nel frattempo sono saltati il ritiro e (quasi) il campionato, scrive La Nazione.
GIA’ A FIRENZE. Di sicuro la conoscenza fisica fra il giocatore e Firenze è già cominciata: Amrabat è già stato in città almeno 4 volte e ha avuto la possibilità di visitarla in assoluta libertà, non avendo ancora i tifosi scannerizzato i suoi connotati. Amrabat ha scelto anche l’abitazione che lo accoglierà da metà agosto.
GRANDE INVESTIMENTO. Farà comunque un certo effetto vedere il centrocampista domani sera contro la Fiorentina, che su di lui ha investito la somma più alta della sua storia: in tutto 20 milioni, una cifra da mezza star per un centrocampista arrivato al Verona in prestito dal Bruges con un diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni. Diritto che ovviamente la società veneta ha esercitato, mettendo a segno in 5 mesi una plusvalenza di quasi 17 milioni. Durante il suo compulsivo mercato di gennaio, la Fiorentina si è mossa con decisione e ha battuto la concorrenza del Napoli – che per primo aveva cominciato una trattativa con il Verona – avendo la possibilità Pradè di rilanciare con le spalle coperte, anzi copertissime: la richiesta di acquistare Amrabat è arrivata direttamente da Commisso.
RICHIESTA DI ROCCO. Chi è quel numero 34 che ci sta demolendo da solo, si chiese fra l’altro Rocco, preoccupato per lo spessore minimo della sua squadra, ma con gli occhi pieni di Amrabat? Nacque nella testa di Commisso quel giorno (era il 24 novembre) l’idea di prendere il centrocampista marocchino. E’ stata evidentemente molto convincente la Fiorentina a inserirsi in un affare che il Napoli credeva di aver quasi chiuso. Fu il giocatore a decidere e il Verona accettò di buon grado la scelta essendo fra l’altro migliore l’offerta viola rispetto a quella del Napoli.
Dal Chiesa ‘non sta bene fisicamente e mentalmente’ a Ribery che predica nel deserto. Tutto è cambiato, per non cambiare nulla Rispetto all’andata tra Hellas Verona e Fiorentina, in casa viola molto è cambiato, quasi niente. C’è un altro allenatore. C’è Ribery che predica nel deserto tecnico, e un Chiesa ‘mentalmente non al meglio’.
Di Gianluca Bigiotti - 10/07/2020 23:41
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Deriva da qui, dal Gattopardo, il ‘cambiare tutto per non cambiare niente’. Se si ripensa alla gara d’andata tra Hellas Verona e Fiorentina, in casa viola molto è cambiato, quasi niente. C’è un altro allenatore. C’è Ribery che predica nel deserto tecnico, e un Chiesa ‘mentalmente non al meglio’.
ALL’ANDATA. Un girone fa, al Bentegodi in panchina c’era Vincenzo Montella, l’Hellas vinse con un gol di Samuel Di Carmine, che non segnava da mesi in tipica tradizione fiorentina di rianimare i moribondi, dopo un errore arbitrale clamoroso per un non rosso allo stesso autore del gol vittoria per gomitata in faccia a Pezzella che si ruppe lo zigomo (di nuovo). C’era Ribery che era costretto a fare tutto da solo, Vlahovic non strusciava il pallone, e Chiesa venne lasciato in panchina. Al termine di quei 90’, a precisa domanda sul motivo dell’esclusione del 25 viola, Montella rispose così: “Chiesa giocherà quando starà bene fisicamente e mentalmente”. Quelle parole provocarono un vespaio che in questi giorni sembra essere ritornato dopo l’esclusione di Chiesa dall’undici titolare a Parma, e la prestazione orribile contro il Cagliari. Montella poi corresse il tiro dicendo che quel mentalmente fosse riferito ai postumi di un problema fisico che lo poteva condizionare in campo.
BRONCIO. Erano i giorni in cui le telecamere indugiavano sul volto di Federico, e su quel malumore per un’estate che lo avrebbe potuto portare altrove, e che invece, con il cambio di proprietà, lo vide rimanere in maglia viola. Erano i giorni del silenzio, senza dichiarazioni pubbliche, e del gelo tra Enrico Chiesa e la Fiorentina. A dicembre qualcosa è cambiato nei rapporti extracampo. Con l’avvento di Iachini anche l’atteggiamento di Chiesa in campo e nelle prestazioni. Fino alle ultime uscite, in cui il nastro sembra essersi riavvolto tornando a quanto accadeva giusto un girone fa. Tutto è cambiato, per non cambiare nulla. Appunto.
AMRABAT. Una cosa, in realtà, è cambiata. All’andata la Fiorentina rimase impressionata dalla prestazione di Sofyan Amrabat. Così come molti tifosi viola. E un girone dopo, il centrocampista del Verona è già di proprietà della Fiorentina, mentre lui continua a stupire a suon di prestazioni sul campo. Juric, invece, ha trascinato il Verona fino alla medio alta classifica con il corteggiamento negli ultimi mesi proprio da parte del club gigliato, mentre i viola si sono ritrovati a lottare per evitare la B. Come un anno fa. E rispetto ad allora è cambiato proprio tutto, ma in realtà quasi niente. Se non le ambizioni. E chissà che i cambiamenti che verranno fatti in vista del prossimo campionato non possano, stavolta, portare ad un drastico cambiamento di rotta.
Fio-Verona, l’ALBUM DEI RICORDI: da Bati a Baggio fino all’1-4 della contestazione I precedenti storici della sfida tra la Fiorentina e l’Hellas Verona che si ritroveranno di fronte domenica sera al Franchi di Firenze per la 32° di Serie A
Di Gianluca Bigiotti - 10/07/2020 15:192
Sono 29 i precedenti a Firenze tra Fiorentina ed Hellas Verona in Serie A. Il bilancio dice 14 vittorie viola, 9 pareggi e 6 vittorie veronesi.
L’ultima volta che le due squadre si sono affrontate al Franchi è stato uno dei momenti più bassi del ciclo Pioli. Al Franchi l’Hellas passeggiò, vincendo 1-4. Scattò la contestazione da parte del tifo, che lasciò dapprima lo stadio e proseguì all’esterno la protesta con nel mirino Corvino e Della Valle.
1-1, tre anni fa, con gli scaligeri in fondo alla classifica e la Fiorentina di Sousa in calo vertiginoso post mercato di Gennaio. Per i viola gol di Zarate:
La volta prima andò pure peggio, fu 0-1, con gol di Obbadi allo scadere. Una gara, quella, che arrivava in mezzo alle due partite con la Dinamo Kiev per i quarti di Europa League, e che insieme al ko interno col Cagliari costarono l’accesso alla Champions alla Fiorentina di Montella.
Partita pazza quella dell’anno precedente. 4-3 per i viola con la doppietta di Borja Valero, il gol di Vargas e quello di Giuseppe Rossi.
Prima di quelli delle ultime stagioni, l’ultimo precedente tra Fiorentina e Verona in gare ufficiali risaliva alla stagione 2004-05, in Coppa Italia. Terza gara del girone che si giocò a Firenze con netta affermazione 3-0 per i viola con doppietta di Riganò e gol del galattico Portillo. Prima di quel 3-0 ci fu un Fiorentina-Hellas Verona al Franchi anche in Serie B nel 2003-04, finì 1-0 con gol vittoria di Angelo Di Livio. L’ultimo Fiorentina-Verona in Serie A al Franchi, invece, risaliva addirittura al 2001-02 e fu una sconfitta per i colori viola. Nell’anno della retrocessione per quella Fiorentina che portò poi al fallimento della gestione Cecchi Gori, fu ko a Firenze per i viola: finì 0-2, con reti di Massimo Oddo e Adrian Mutu. In panchina per il Verona c’era Alberto Malesani.
Nel 2000-01 fu invece vittoria per i gigliati 2-0 nel segno di Enrico Chiesa e di Fatih Terim
mentre l’anno prima fu goleada 4-1 con tripletta di Batistuta e gol di Chiesa:
Ancora vittoria viola nel 1996-97, 2-0, reti di Robbiati e Batistuta così come in B nel 1993-94 dove a segno andarono Zironelli e Banchelli.
Altro 4-1 nel 1991-92, reti di Carobbi, Dunga, Matrone e Batistuta.
Dalle magie di Batistuta a quelle di Roberto Baggio. Contro il Verona nel 1989-90 fu doppietta per il ‘divin codino’ nel 3-1 viola:
Solo pareggio 1-1 nell’88-89, gol ancora di Baggio:
Nel 86-87 invece ko 0-1 con gol di Pacione e 0-0 l’anno prima. Nel 1984-85 il Verona che vinse lo scudetto si impose a Firenze 1-3. Nell’83-84 vittoria 2-0 per i viola: reti di Bertoni e Monelli
All’andata fu ko 1-0 per la Fiorentina, con Montella che lasciò in panchina Chiesa concludendo la partita con quel ‘non è sereno’ che fece molto discutere.
Da ricordare anche lo 0-5 del Bentegodi di tre stagioni fa:
FONTE: Fiorentina.it
Firma o non firma? Il futuro del Verona e di Juric
Resta incerta la permanenza dell’allenatore croato, anche se filtra un certo ottimismo. Con lui ancora in panchina l’Hellas ripartirebbe da basi solide. Manca l’intesa finale con Setti, che l’anno scorso l’aveva voluto per sostituire Aglietti. Un azzardo riuscito
Di Cronaca di Verona - 11 Luglio 2020
foto di Renzo Udali
Un anno fa, più o meno di questi tempi, Setti decideva di sostituire Aglietti con Juric. Aglietti aveva appena riportato il Verona in serie A, dunque era una decisione impopolare. Il presidente si era ravveduto appena in tempo su Grosso, la cui gestione era stata disastrosa, e affidando la squadra all’ex puntero è riuscito a centrare l’obiettivo stagionale. Oggi, tra i tifosi del Verona, di Aglietti non parla più nessuno. Non per irriconoscenza, ma perché il tecnico di Spalato ne ha raccolto l’eredità al meglio, ha plasmato una squadra che sulla carta era da retrocessione certa e l’ha portata alle soglie dell’Europa. Obiettivo ormai difficilmente raggiungibile, ma l’Hellas è salvo da inizio febbraio e questo vale un trionfo.
Aglietti era stato messo al volante di una Formula Uno che prima viaggiava al ritmo di una 500. Juric di una Panda che va come una Mercedes di grossa cilindrata. Il Verona si è consolidato tra le prime 8 squadre d’Italia. Alcuni pezzi da 90 sono già stati ceduti ma la permanenza di Juric sarebbe un’ottima garanzia per la prossima stagione e forse per quelle a venire. L’allenatore, a specifica domanda sul suo futuro, da mesi risponde con schiettezza che ne sta parlando col presidente. Significa che finora i due non hanno la stessa visione del futuro. Juric vuole alzare l’asticella, anche perché le offerte dall’Italia e dall’estero non gli mancano. Setti vuole andarci coi piedi di piombo. In queste ore si vocifera di un accordo imminente, ma in questo calcio nulla è scontato.
Juric è arrivato al Verona tra lo scetticismo generale. La sua carriera è costellata di sali e scendi. Di lui si diceva che avesse solo un gran carattere e poco più. In realtà ha costruito un Verona che per gioco, guardando agli ultimi vent’anni, forse è inferiore solo a quello di Prandelli. C’è chi dice che il Verona, con il croato ancora al timone, diventerebbe la nuova Atalanta. Sbagliato, perché l’Atalanta sforna talenti da trent’anni. Il Verona, per fare un paragone, potrebbe ripercorrere le orme dell’Udinese, non quello delle ultime tribolate annate, ma la squadra che lottava costantemente per un piazzamento Uefa. Juric ha detto che senza l’interruzione la squadra avrebbe centrato l’Europa League. Non c’è la controprova, ma l’impressione è questa.
Alessandro Gonzato
FONTE: CronacaDiVerona.com
MERCATO Non solo Parma: anche l'Hellas Verona su Agoume dell'Inter
10.07.2020 23:11 di Sebastian Donzella
Lucien Agoume, classe 2002 dell'Inter, continua a essere monitorato in Serie A. Il centrocampista camerunense, secondo quanto raccolto da FcInterNews.it, sarebbe seguito con grande interesse dall'Hellas Verona. Il prospetto nerazzurro, nel corso della stagione, è stato attenzionato da Saint-Etienne e Parma.
FONTE: ParmaLive.com
Amrabat e Kouamè: così nasce la Fiorentina di Juric? Il tecnico a Firenze, da avversario (per ora)
C’è un nome per unire i pezzi del puzzle che la società gigliata assembla sul proprio tavolo
di Paolo Poggianti, @PaoloPoggianti
Il presente
Strani intrecci attendono la Fiorentina nel prossimo turno di campionato. All’Artemio Franchi, infatti, la squadra viola riceverà la visita dell’Hellas Verona di Ivan Juric. Il tecnico croato e gli scaligeri sono reduci dal pareggio conquistato contro l’Inter di Antonio Conte. Un risultato che non può essere considerato una sorpresa, vista la straordinaria stagione che stanno disputando Amrabat e compagni. Juric, dopo la favola vissuta con il Crotone, ha mantenuto gli stessi principi del suo gioco, anche al cospetto delle avversarie di Serie A. Una caratteristica che contraddistingue le partite dei gialloblù è la chiara organizzazione di gioco: principi e impronta che rispecchiano le idee del proprio allenatore. Nel 3-4-2-1 tutti gli effettivi della rosa conoscono a menadito meccanismi e compiti che Juric esige nell’interpretazione dei ruoli. Non stupisce perciò che, per quanto possano cambiare gli interpreti in campo, l’identità della squadra veronese rimane sempre la stessa, senza venire meno alla propria natura.
Il passato
Una caratteristica che è senz’altro figlia del proprio allenatore, cresciuto all’ombra di quel Gasperini che tanto bene sta facendo dalle parti di Bergamo. Analogie con il Gasp che ritroviamo anche nel percorso professionale, con un comune passato dalle parti di Marassi, alla corte di Preziosi. Molto più recente l’esperienza in Liguria del tecnico croato e, allo stesso tempo, molto distante dalle soddisfazioni raccolte dal tecnico torinese sulla panchina del Grifone. Chiamato da Preziosi nell’estate 2016 per guidare il Genoa, Juric ha vissuto un’esperienza travagliata con il vulcanico presidente dei rossoblù: esonerato e poi richiamato nel corso della stagione riesce comunque a condurre il Grifone alla salvezza. La stagione seguente viene di nuovo allontanato, fino a che, quasi un anno dopo, non sostituisce colui che lo aveva rimpiazzato: Davide Ballardini.
Il terzo ritorno, durato la miseria di otto partite, si rivela interessante da mettere sotto la lente d’ingrandimento. È in questo frangente che Juric si ritrova per la prima volta in squadra Christian Kouamè. L’ivoriano era stato prelevato pochi mesi prima dal Cittadella. Otto partite che segnano la sua esplosione a fianco del bomber genoano di quella stagione: Kristof Piatek. Koaumè, con Juric a guidarlo dalla panchina, si sblocca dal punto di vista realizzativo: 3 reti e altrettanti assist il suo score parziale. Siamo alla quattordicesima giornata, puntualmente timbrata dall’ivoriana, ma il suo goal non basta e il Torino si impone 2-1. Questa e la successiva sconfitta con l’Entella in Coppa Italia sarebbero poi costate l’esonero all’attuale tecnico scaligero. Per dare un’idea, nelle successive 24 partite di campionato l’attaccante viola segnerà la miseria di un goal, pur giocando sempre da titolare anche con Prandelli.
Il futuro?
Kouamè è rientrato dopo il lungo infortunio, esordendo mercoledì in maglia viola contro il Cagliari. Domenica, di fronte al suo mentore in rossoblù, si augura già di alzare i giri del motore, come ha confidato raggiante nel post-gara. Quel che è certo è che l’anno prossimo in viola ci sarà anche Sofyan Amrabat, un altro che agli ordini di Juric se la sta cavando piuttosto bene. Il futuro per adesso si chiama Fiorentina-Verona, ma la suggestione di vedere completato quello che sembra un puzzle perfetto resta. D’altro canto due pezzi su tre hanno già preso la via verso Firenze e l’altro marcherà visita questa domenica, magari per l’ultima volta da avversario…
FONTE: ViolaNews.com
FONTE: HellasLive.it
NEWS
10 luglio 2020 - 11:29 Juric, la firma con il Verona è a un passo
Aumentano le conferme: l’accordo è in dirittura d’arrivo, contratto pluriennale. Il ruolo di D’Amico
di Redazione Hellas1903
La firma di Ivan Juric con il Verona è a un passo.
Aumentano le conferme, in queste ore, sull’accordo imminente tra il tecnico e l’Hellas. Si va verso un contratto pluriennale con un consistente adeguamento dell’ingaggio per l’allenatore di Spalato.
Si aspetta un’ufficializzazione che dovrebbe scattare nel giro di una decina di giorni.
Figura fondamentale nella costruzione della squadra per la prossima stagione sarà Tony D’Amico, direttore sportivo che, per lo stesso Juric, è interlocutore di totale fiducia, per un rapporto strettissimo e sempre più solido.
Da questa coppia ripartirà l’Hellas.
FONTE: Hellas1903.it
L’Hellas Verona si è messa al lavoro per l’acquisto a titolo definitivo di Matteo Pessina. Il centrocampista ha disputato un’ottima stagione in maglia gialloblù e per questo il club scaligero vuole riscattarlo.
Secondo il Corriere dello Sport la volontà del Verona si scontra con le richieste dell’Atalanta, detentrice del cartellino, che chiede 10 milioni di euro. Sul giocatore c’è anche la Fiorentina.
FONTE: CalcioNews24.com
09/07/2020 13:14 Sogno Mandzukic
Cosa c'è di vero
Prendete un grande campione in scadenza di contratto, aggiungeteci che è croato, accostatelo alla squadra rivelazione della serie A che è guidata da un allenatore che è della stessa nazionalità e avrete ottenuto "il sogno Mandzukic" a Verona.
L'idea in effetti è bellissima e i presupposti sono solidi: Mandzukic ha giocato nell'ultima stagione nel Al Duhail Sports Club, ricca squadra del Quatar ma ora è svincolato.
Il Verona, dall'altra parte, per il prossimo campionato, dopo aver incassato il sì di Juric, prossimo ormai al rinnovo, deve per forza di cose rafforzare il reparto avanzato. Impensabile che Juric possa ripetere il miracolo di questa stagione con le armi spuntate che gli sono state messe a disposizione.
Il Verona potrebbe anche avere i soldi per pagare Mandzukic dirottando il consistente ingaggio che era di Pazzini (1,5 a stagione).
Ma è proprio qui che casca l'asino. Perchè probabilmente questa cifra nemmeno si avvicina alle richieste di Mandzukic che pretende almeno il doppio. Cifra folle, fuori dimensione per Setti e per il Verona. Quindi? Quindi per il momento l'Hellas si mette alla finestra. Aspetta di vedere se qualcuno si fa avanti per l'attaccante croato pronto a dargli quell'ingaggio così imponente e poi, semmai, farà l'affondo, magari alzando di un po' l'offerta (due milioni?). L'estate dell'Hellas Verona si preannuncia comunque già bollente. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
10/7 ALLE 08:15 SERIE A
di DIMITRI CONTI Fiorentina, il Verona di Juric dimostra che non è solo una questione di attaccanti
Probabilmente a Iachini sarà preso un sobbalzo piuttosto spesso guardando la partita di ieri sera dell'Inter in casa di quell'Hellas Verona che rappresenta la prossima avversaria dei viola in campionato. Chissà che non sia anche scappato qualche pensiero sulle possibilità di allenare Amrabat, ad oggi piuttosto remote. In generale, però, la squadra di Juric continua a brillare per intensità, e l'ha fatto anche contro i nerazzurri, ed arriverà alla sfida di domenica con certezze ben più consolidate - oltre a una classifica migliore - rispetto alla Fiorentina. Fonte di preoccupazione è lo scarso piglio atletico mostrato dalla squadra di Iachini, con il prestante Duncan che sarà per di più assente per squalifica, e la difficoltà nel concludere le azioni create in gol. Un'ispirazione, forse, potrebbe arrivare proprio dall'Hellas, visto che Di Carmine, ex che decise l'andata nonché miglior realizzatore scaligero, ha lo stesso numero di reti segnate (6) anche dai tre (!) top scorer viola Chiesa, Pulgar e Vlahovic. A giudicare dalla differenza di 8 punti in classifica, che si ripercuotono però con un peso ben maggiore sulla serenità dei due ambienti e degli incarichi dei due tecnici, non si direbbe così. Non è un caso che ci sia chi sostiene che proprio Juric sia nel mirino viola...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Firenze - Nella vigilia del match del ‘Franchi’ contro la Fiorentina, in programma domani, domenica 12 luglio, con calcio d’inizio alle ore 19.30, e valido per la 32esima giornata della Serie A TIM, la squadra di mister Ivan Juric - trasferitasi in giornata a Firenze - ha sostenuto nel Centro Tecnico Federale di Coverciano una seduta di allenamento nel tardo pomeriggio, svolgendo le seguenti attività: attivazione fisica, serie di ‘torelli’ e partita a campo ridotto.
#FIORENTINAVERONA: LE STATISTICHE
11/LUGLIO/2020 - 18:00
Scopri i numeri, le statistiche e le curiosità fornite da Opta Sports di Fiorentina-Hellas Verona, 32a giornata della Serie A TIM 2019/20, in programma domenica 12 luglio (ore 19.30) allo stadio 'Franchi'.
I PRECEDENTI
- 27 vittorie della Fiorentina, 16 pareggi e 14 successi gialloblù. Proprio i viola sono la formazione contro la quale il Verona ha raccolto più vittorie nella sua storia in Serie A, e anche la squadra alla quale l'Hellas ha segnato più gol (63).
- A proposito di trasferte, il Verona ha vinto tre delle ultime cinque contro la Fiorentina, tante quante in tutti i precedenti 23 incontri sul campo della Viola in Serie A.
LE CURIOSITA'
- Solo Napoli (22) e Atalanta (17) hanno colpito più legni del Verona (16) nel corso di questa Serie A.
- Nelle 15 trasferte di questo campionato il Verona ha realizzato esattamente un gol in media a partita (15).
FOCUS GIOCATORI
– Amir Rrahmani è il difensore centrale che ha partecipato a più tiri in questo campionato (49, con 35 tiri e 14 occasioni create per i compagni), Davide Faraoni è invece il difensore italiano che ha effettuato più tiri (35) nella Serie A in corso.
- Miguel Veloso, in gol nell’ultimo turno di Serie A contro l’Inter, ha partecipato a due reti nelle ultime tre presenze in campionato (un gol e un assist). Il centrocampista portoghese ha realizzato tre reti nel torneo in corso, la somma esatta di quelle segnate in tutte le precedenti cinque stagioni in Serie A.
SPORTING CENTER ‘PARADISO’: REPORT ALLENAMENTO
10/LUGLIO/2020 - 21:00
Castelnuovo del Garda/Peschiera – Archiviati con orgoglio e soddisfazione l’eccellente prestazione e l’ottimo pareggio contro l’Inter, l’Hellas è tornato oggi - venerdì 10 luglio - al lavoro per iniziare a preparare la partita di domenica sera, 12 luglio, a Firenze contro la Fiorentina, match valido per la 32esima giornata del campionato di Serie A TIM e in programma allo stadio ‘Artemio Fanchi’ con calcio d’inizio alle ore 19.30.
Allo Sporting Center ‘Paradiso’ di Castelnuovo del Garda/Peschiera seduta di allenamento serale con le seguenti attività: lavoro di recupero per chi ha giocato contro l’Inter, attivazione fisica, esercitazioni sul possesso-palla e mini-partita a campo ridotto per tutti gli altri.
FONTE: HellasVerona.it
Collecchio, 11 luglio 2020 – Il Parma Calcio 1913 comunica che l’ultima serie di esami ha evidenziato un caso di positività al Covid-19 relativamente a un membro (non calciatore) del gruppo squadra. Il soggetto completamente asintomatico è stato prontamente isolato secondo le direttive federali e ministeriali. La società comunica altresì che tutti gli altri membri del suddetto gruppo squadra sono risultati negativi ai test Covid-19 e hanno iniziato l’isolamento presso il Centro Sportivo ma potranno continuare regolarmente l’attività, costantemente monitorati secondo il protocollo vigente.
FONTE: ParmaCalcio1913.com
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.