HELLAS VERONA 2-2 COSENZA: Il VERONA al piccolo trotto, passa in doppio vantaggio con due fiammate ma commette il madornale errore di pensare alla doccia prima del tempo e gli avversari pareggiano in quattro minuti scarsi; una squadra con un minimo di carattere deve portare a casa partite come questa...
RECAP
Mister GROSSO conferma il modulo 4-3-3 con BIANCHETTI titolare sulla fascia destra mentre il nuovo arrivato FARAONI agirà dalla parte opposta, in mediana è COLOMBATTO in cabina di regia affiancato da GUSTAFSON e ZACCAGNI che evidentemente ha recuperato al meglio.
Sorpresa nel tridente d'attacco per l'assenza di MATOS sostituito da TUPTA ma anche per la conferma di PAZZINI nonostante il pieno recupero di DI CARMINE.
Sulla fascia sinistra DI GAUDIO è pronto all'esordio.
Nuovo modulo per mister BRAGLIA che vara proprio al Binti il 3-5-2 con CORSI e PALMIERO esterni alti e MANIERO in coppia con TUTINO in attacco.
Inizialmente in panca i due nuovi acquisti EMBALO e SCIAUDONE.
Si parte agli ordini del signor Antonio Rapuano della sezione AIA di Rimini.
IL VERONA PALLEGGIA BENE MA È LENTO E PREVEDIBILE
Parte la gara e subito si nota l'assenza sulla destra di PALMIERO al suo posto esordisce il nuovo acquisto EMBALO arrivato in settimana in prestito dal PALERMO il modulo di BRAGLIA è molto offensivo, un 4-2-4 che in fase di non possesso vira al 4-4-2 con BAEZ e EMBALO che ripiegano in mediana.
Un quarto d'ora in cui il VERONA palleggia bene e controlla le operazioni ma cade anche nei soliti errori di scarso movimento senza palla e lentezza di gioco quasi ad attendere un errore dell'avversario.
CI PROVANO DI GAUDIO E IL PAZZO MA È TUPTA A RIUSCIRCI!
Al 16° è di DI GAUDIO la prima conclusione a rete a chiusura di un buon contropiede, poco dopo tocca a ZACCAGNI affondare nella difesa ospite ma viene murato.
Passano sei minuti ed è bravo BIANCHETTI a trovare l'imbucata per GUSTAFSON che appena entrato in area dal vertice destro la da a sinistra per PAZZINI che dalla zona centrale spara a rete: PERINA si rifugia in angolo!
Il VERONA passa al 34°: GUSTAFSON in percussione entra in area poi di tacco serve DI GAUDIO alle sue spalle ma il tiro del nuovo acquisto è murato dalla difesa calabrese, il più letso nel rimpallo è PAZZINI che, decentrato a sinistra, ribadisce in rete con una rasoiata velenosa, PERINA ribatte come può ma non riesce a controllare il pallone che ballonzola vicinissimo alla linea di porta do ve è in agguato TUPTA che in spaccata trova la seconda gioia personale in Serie B.
VERONA VICINO AL RADDOPPIO
Al 36° risponde il COSENZA con la discesa di LEGITTIMO a sinistra ed il cross al centro per la conclusione di BRUCCINI che esce di poco a lato.
Coast-to-coast di COLOMBATTO al 38°, Santi entra in area ma circondato da quattro avversari conclude a fil di palo. MUNGO perde palla a metà campo, ne approfitta ZACCAGNI che affonda accompagnato da PAZZINI alla sua destra, appena entrato in area Mattia serve il capitano che tira potente ma centrale: PERINA a mani aperte dice no!
NELLA RIPRESA IL COSENZA ALZA IL CAPO MA È IL VERONA A PASSARE ANCORA LEGITTIMO affonda dalla mancina, entra in area da vertice sinistro ma tira su DAWIDOWICZ che devia in corner...
Al 52° MUNGO dal vertice destro la mette sul secondo palo dove TUTINO in spaccata devia verso la porta: Grandissima reazione di SILVESTRI che chiude lo specchio, COSENZA vicinissimo al pari.
I gialloblù soffrono, mister GROSSO cerca di dare la scossa togliendo DI GAUDIO e PAZZINI e inserendo MATOS e DI CARMINE al 67° e cinque minuti più tardi i gialloblù raddoppiano: BIANCHETTI dal fondo sul lato destro la da indietro all'accorrente COLOMBATTO che dal vertice conclude teso, PERINA respinge su DI CARMINE che, pur decentratissimo, riesce ad insaccare sul palo lontano!
Al 76° punge ancora il VERONA con BIANCHETTI che dal limite conclude bene: Si salva in presa bassa PERINA.
QUATTRO MINUTI DI FOLLIA, PARI DEL COSENZA
Minuto 81: MATOS interviene in tackle fallosos su un avversario, D'ORAZIO va alla battuta dalla trequarti sinistra in mezzo all'area dove SCIAUDONE è liberissimo di girare di testa e battere SILVESTRI... Il COSENZA accorcia.
Passano quattro minuti e gli ospiti trovano il pari: Calcio d'angolo battuto sotto la Sud dal COSENZA, palla in area dove tra un rimpallo e l'altro DERMAKU fa carambolare il pallone su IDDA che insacca!
FINALE INCANDESCENTE MA IL RISULTATO RIMANE INCHIODATO SUL 2 A 2
Episodio dubbio all'87° quando MARRONE sembra commettere un fallo da rigore su PEREZ ma il signor Rapuano non è dello stesso parere: Scintille tra i protagonisti in campo.
Ghiottissima occasione per l'HELLAS all'88° con DI CARMINE che trova il fondo sul corridoio sinistro e traversa nel cuore dell'area per il liberissimo MATOS che conclude di prima ma trova la casuale deviazione di un difensore!
Al 92° MATOS affonda dal lato sinistro e serve DI CARMINE che sottomisura tira su PERINA in uscita...
Gara che si chiude dopo cinque minuti di recupero con la pericolosa conclusione di TUTINO che incoccia sulla muraglia gialloblù.
IMPRESSIONI
Come al solito il VERONA, pure attraverso un gioco lento e prevedibile, si esprime a fiammate e, andato in vantaggio, tira i remi in barca ad inizio ripresa cercando di trarre il massimo risultato con il minimo sforzo e nonostante tutto trova pure il raddoppio con DI CARMINE subentrato a capitan PAZZINI ma non ha fatto i conti con il COSENZA, squadra rognosa e tignosa come tante in cadetteria, che ci crede fino alla fine e nei 4 minuti scarsi che corrono dall'81esimo all'85esimo riesce a trovare il pari sfruttando al massimo due palle inattive.
Dopo la sconcertante prova dell'Euganeo l'HELLAS fa il compitino al Binti coi calabresi poi gioca col fuoco e, alla fine, rimane giustamente scottato con la consueta sufficienza e arroganza con la quale affronta gare nelle quali non dovrebbe lasciar scampo agli opposti e invece inanella un'altra brutta partita ed un altro deludentissimo risultato a causa di un carattere pressochè inesistente.
Avanti così non si capisce come la compagine scaligera creda di riconquistare piazza e pubblico e soprattutto centrare l'obiettivo minimo della promozione diretta in Serie A!
SILVESTRI Si guadagna ampiamente la pagnotta al 52° quando toglie dalla porta un gol fatto di TUTINO! Voto 7
BIANCHETTI Ottima gara di Matteo che, pur non essendo un terzino di ruolo, riesce a fare buone cose sia in difesa che in offesa e da il la all'azione del raddoppio, voto 7
DAWIDOWICZ Buoni interventi e attenzione durante quasi tutta la gara ma in area perde SCIAUDONE nel primo gol avversario e non libera sul corner che porta al pari... Le colpe non sono solo sue ma di sicuro ne condivide molte coi compagni, voto 5,5
MARRONE Rischia la frittatona all'87° quando interviene da dietro su PEREZ lanciato a rete, per il resto vedi più o meno quanto scritto per DAWIDOWICZ... Voto 5
FARAONI Meglio dell'esordio sicuramente ma Marco Davide è ancora troppo timido, voto 6
GUSTAFSON Si produce in varie palle filtranti e, al contrario di altre volte, non disdegna le incursioni in area; da una di queste nasce il primo vantaggio scaligero: Voto 6,5
COLOMBATTO Buona prova anche per Santi che spesso si perde nelle pieghe della partita ma ogni tanto emerge con giocate davvero interessanti; dalla sua conclusione nasce il raddoppio gialloblù: Voto 6
ZACCAGNI Settimana problematica o no Mattia è l'anima dinamica del centrocampo scaligero e anche oggi offre sprint degni di nota anche se spesso è abbattuto in partenza dagli avversari. Quando la squadra diminuisce i giri anche lui si adagia... Voto 6 (gli da il cambio DANZI al 76°: n.g)
TUPTA Secondo gol in gialloblù e tanto impegno anche in fase difensiva, peccato che Lubo sia spesso ignorato dai compagni che preferiscono cercare maggiormente DI GAUDIO escludendolo spesso dalla manovra: Voto 6,5
PAZZINI Il capitano ci prova in tutti i modi oggi ma riesce solo a regalare a TUPTA un mezzo assist per il vantaggio scaligero (e non è poco)... In una squadra senza carattere potrebbe essere il faro carismatico, peccato che sia praticamente delegittimato dal Gennaio 2018 quando fu mandato a 'svernare' al LEVANTE: Voto 6,5 (gli da il cambio DI CARMINE al 67°: Un gol di pregevolissima fattura, un altro mancato di poco ed un assist che MATOS non sfrutta... Finale di qualità per Samuel autore della miglior gara da quando indossa la maglia scaligera)
DI GAUDIO Parte bene quando è il più pericoloso dei gialloblù ma alla distanza si spegne, voto 5,5 (gli da il cambio MATOS al 67°: Ryder non si aspettava la panchina oggi e cerca di dare il massimo per far ricredere GROSSO ma l'impresa non gli riesce e anzi causa il fallo che apre al primo gol ospite e da invitantissima posizione non è abbastanza freddo per battere PERINA nel finale... Voto 5)
GROSSO Oggi azzecca parecchie mosse ma quella più importante di trasmettere un carattere accettabile a questa squadra e convincerla che deve posare il fioretto e usare più spesso la sciabola non gli riesce ancora e dubito gli riuscirà da qui alla fine del campionato... Voto: 5
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Mister GROSSO «La partita? E' abbastanza complicata da commentare, avevamo meritato di stare in vantaggio e di portarla a casa. Poi c'è stato un black out che non dovevamo avere e che abbiamo pagato, non possiamo perdere due punti così. Io sono dispiaciuto invece che preoccupato, perché per 80' non abbiamo concesso occasioni da gol. Purtroppo le partite si decidono nei momenti chiave, con carisma e carattere. La promozione? E' un obiettivo e abbiamo le qualità per raggiungerlo, dobbiamo colmare un gap che non sono le qualità tecniche ma bensì caratteriali, quelle che oggi non ti permettono di uscire con una vittoria dal campo. Risultati altalenanti? Nelle ultime otto partite abbiamo perso una gara, ma questo non significa che oggi non avremmo voluto vincere. Non possiamo regalare due punti in una partita del genere. Ritiro? Ai ragazzi posso rimproverare il finale, non dobbiamo fare una cosa del genere dopo aver fatto fatica e speso tanto. Eravamo stati bravi a portarla sul 2-0, anche i ragazzi sono delusi, è inutile sbraitare dopo perché è sempre troppo tardi. Bianchetti e Di Gaudio? Matteo è stato temprato dall'infortunio, ha grande entusiasmo e voglia di fare bene e sono contento della partita di entrambi, semplicemente avrei voluto commentare un altro finale. Più che merito del Cosenza è demerito nostro di non essere rimasti concentrati fino al 90'. E questo è un grande dispiacere. Rotta da correggere? Cercheremo di battere ancora di più, sono convinto che le qualità ci siano, questa squadra deve fare meglio nei momenti chiave, gli interpreti ce li abbiamo. Stasera su quella punizione e quel calcio d'angolo ho visto poca attenzione di una squadra che voleva vincere ma forse non con la giusta cattiveria e determinazione. Siamo delusi e arrabbiati. Cosa manca al Verona? Stasera mancano due punti, che non abbiamo preso per demeriti nostri» HellasVerona.it
Mister BRAGLIA tecnico del COSENZA «Abbiamo fatto una partita di attesa, tutto quello che dovevamo fare per portare punti a casa. Il passivo di 2-0 non ce lo meritavamo. Sono abituato a giocare con 4 attaccanti, ora ho la qualità, date tempo ad Embalo e appena crescerà vedremo i miglioramenti. Non molliamo mai niente, ce le giochiamo sempre le partite. La bravura di questa squadra è che rimane sempre dentro le partite. I tifosi ci devono aiutare a salvarci, mi aspetto lo stadio sempre pieno. Questi ragazzi meritano applausi, a partire dalla prossima partita contro il Cittadella» Iacchite.com
BIANCHETTI «Il pareggio nel finale? Non ce lo aspettavamo perché avevamo fatto una buona prestazione concedendo poco. C'è molta amarezza, siamo stati ingenui perché non si può rimettere in partita una squadra che non aveva più niente da dire. Sicuramente dobbiamo imparare a essere più furbi, non possiamo permetterci di fare errori così a dieci minuti dalla fine e in casa nostra. Avevamo speso tanto e dopo il loro pareggio abbiamo provato a ripartire: loro si sono difesi bene e la gara si è conclusa 2-2. Un match incanalato bene? Prima degli ultimi dieci minuti avevamo giocato bene, concedendo solo un'occasione al Cosenza, ma purtroppo è finita così. Noi avevamo interpretato bene la partita, poi abbiamo preso un gol su calcio di punizione e non abbiamo reagito subito. Bianchetti terzino? Sono contento perché in un ruolo non mio ho cercato di fare quello che mi ha chiesto il mister, devo sicuramente lavorarci però in settimana continueremo ad allenarci per migliorare la prestazione. Sicuramente saper fare più ruoli è utile nel calcio moderno, quindi io mi metto a disposizione: centrale mi piace di più ma anche da terzino mi diverto e il mister ha più opzioni» HellasVerona.it
SCIAUDONE, nuovo acquisto dei Lupi ha dato il via alla rimonta «Ho esultato come CR7 per una scommessa con amici. Contentissimo per il gol e per il pareggio su un campo difficilissimo. Non è stato facile entrare in campo, la squadra però c’è sempre stata, è bastato accorciare le distanze per riprenderla. Nell’azione del gol mi sono messo sulla linea di passaggio e sono riuscito a trovare l’angolo giusto. Spero di riuscire a segnare al più presto anche in casa» Iacchite.com
LEGITTIMO difensore del COSENZA «Questa è la dimostrazione che questa squadra difficilmente molla, un punto contro una grandissima squadra. Il mister ha deciso di sostituirmi, va bene così, l’importante era riuscire ad agguantare il pareggio. Anche contro il Cittadella affronteremo le partite come abbiamo sempre fatto» Iacchite.com
Seconda sconfitta consecutiva per il PALERMO che a Cremona ne prende due!
Vittoria esterna del PERUGIA sul campo dell'ASCOLI: 3 a 0, vittoria esetrna anche per il CROTONE col 2 a 0 a Foggia.
3 a 1 del CITTADELLA sul CARPI che continua nel calvario dei bassifondi mentre il PADOVA, nel secondo derby veneto consecutivo, affonda per 2 a 1 a Venezia nonostante il gran pari del terzino RAVANELLI.
Vittoria esterna del LECCE sul campo della SALERNITANA ancora per 2 a 1 mentre è 0 a 0 tra LIVORNO e PESCARA ma i gol che sono mancati al Picchi sono arrivati (con gli interessi) a Brescia dove lo SPEZIA ha fatto 4 gol ai padroni di casa che non sono comunque bastati per la vittoria!
VITA DA EX:PECCHIA 'costretto' a cantare Volare (Nel blu dipinto di blu) in Giappone a causa del rito di iniziazione... Ante REBIC in piena ascesa in potrebbe sbarcare in Premier League. Clamoroso ritorno in bianconero per CACERES! La LAZIO accetta l'offerta di 600mila Euro dalla JUVENTUS, ora manca solo la firma del giocatore... L'uruguayano poco più di 20 giorni fa era stato ad un passo dal PARMA. Ufficiale il trasferimento di VIVIANI al FROSINONE in prestito con diritto di riscatto dei ciociari.
29 Gennaio 2019 IL SOLCO
Il solco è sempre più profondo. Setti è chiuso nel suo fortino, accerchiato, convinto di avere ragione. Se la suonano e se la cantano. Hanno visto un “grandissimo Verona per ottanta minuti” anche contro il Cosenza. A volte mi chiedo se sono io che vivo su Marte o sono loro.
Poi sento il Bentegodi che contesta Grosso e allora mi tolgo il dubbio. Al di là della rete ci sono anche i cantori di regime, quelli che vivono per mangiare le immondizie che cadono dal tavolo del padrone. Ma di loro ce ne siamo già occupati in altre puntate. Non preoccupatevi: saranno i primi a lasciare la barca quando lo riterranno opportuno e i primi a salire su quella nuova. E diranno (come hanno già fatto): “L’abbiamo sempre detto”.
A noi interessa invece quel solco. Sempre più profondo. Tanto da far vacillare persino sul nostro amore nei confronti del Verona. Ma è davvero, ancora, il Verona, questo informe mostro? Questa è la domanda a cui nel mio cuore faccio fatica a rispondere. Sarò onesto: non riesco più a considerare questo come il “mio Verona”. Non c’è nulla nella società di Setti che incarni la mia IDEA di HELLAS VERONA, specchio fedele di un’identità e di una comunità. Il Verona che mi è stato tramandato da mio nonno, da mio padre e che ho cercato di tramandare ai miei figli.
Pensavo di aver vinto tutte le battaglie. Contro i delinquenti che avevano inquinato l’Hellas e portato ad un passo dal baratro, contro la fusione, battaglie che ci rafforzarono e che ci permisero di sopravvivere e rinascere. Ma ora Setti con i i vari Barresi, D’Amico e Grosso stanno spegnendo questa IDEA. Rassegnarsi però è dare la partita vinta a loro. E per questo non mi rassegno e non ci rassegneremo. Pensavano di zittirmi e farmi paura a suon di querele pretestuose. Non hanno capito niente.
Grosso passerà e speriamo anche Setti. Prima di andarsene logorerà l’ambiente e un grande compito spetterà al popolo dell’Hellas: ritrovare l’entusiasmo perso. Non è neanche più questione di risultati. E’ una questione “ontologica”, di essenza. Di una cosa sono convinto. Il Verona, l’Hellas, non morirà mai. Non credete nemmeno per un secondo al ricattatorio: “Se non ci sono io non c’è nessuno”. Non è vero. Non era vero ai tempi di Pastorello, non è vero oggi. Non ci sarà nessuno solo se i bilanci non sono chiari, se i conti non tornano, se la domanda è fuori mercato. Ma arriverà un altro Verona. E sarà nuovamente il NOSTRO VERONA. Non questo schifo condito di presunzione e incapacità.
Gianluca Vighini
29 Gennaio 2019 ASPETTIAMO E COMPATTIAMOCI
Stanca recita. Il copione è sempre quello. Partite orribili, conferenze stampa inascoltabili. E’ così da due stagioni e ormai ci hanno preso per sfinimento. E allora non ci arrabbiamo più da un pezzo, i sentimenti sono più profondi e sedimentati: mestizia, impotenza, frustrazione. Siamo inermi, spogliati di ogni possibilità, disarmati. Delusi no, ma solo perché non ci illudiamo più. Il copione ormai lo conosciamo tutti a memoria e ognuno prevede già ciò che succederà. Che serve illudersi?
Setti è riuscito in quello che nessun presidente della storia del Verona è mai arrivato: isolare se stesso e il club dall’ambiente e dalla città che quel club rappresenta. Il Verona come lo intendiamo noi è sospeso, ferito, alberga altrove. Il Verona come lo intende lui non ci riguarda e non riguarda più nessun tifoso, radicale o moderato che sia. Due mondi separati, paralleli, che non s’incroceranno mai. Ieri sera molti abbonati sono rimasti a casa. Lo stadio era una desolazione. Intorno c’è solo cupezza, indifferenza.
Giornalisticamente poi mi chiedo se vale la pena parlare ancora di calcio dopo una stagione e mezzo surreale, lunare, dove il calcio sembra solo un corollario. Fa abbastanza ridere sentire parlare di esonero o meno di Grosso. Dopo il teatro del grottesco consumato da Setti con l’affaire Pecchia non mi aspetto nulla in tal senso e, anzi, non mi pongo nemmeno il problema. Per me Grosso può tranquillamente andare avanti e non sprecherò mezza riga d’inchiostro per lui. La lingua di Dante è troppo preziosa per mettere qualsiasi sigillo sull’imbarazzante conferenza di ieri sera. Mi sembra chiaro che con lui in serie A non ci si va, non è adatto, come non è all’altezza la squadra, che poi è solo lo specchio dell’inadeguatezza del suo presidente. Lo scrivevo a settembre perché parlavo in camera caritatis con autorevoli addetti ai lavori. Non capisco come non ci sia arrivato Setti…
Ma siamo sicuri che non andare in A sia proprio un male nel medio-lungo periodo? E, soprattutto, allora che fare? Aspettare e compattarsi. La sofferenza e la mediocrità di oggi possono diventare l’àncora di salvezza di domani. Con un’altra società. Forse questo infinito e tormentato travaglio è una specie di tassa da pagare per un futuro luminoso. Ci sarà. Sono fiducioso e non è solo speranza…
Francesco Barana
29 Gennaio 2019 L’ULTIMO PAGELLONE
Morante Daniele, anni di contratto residui 2, costo per la società 892.000 euro, 446.000 a stagione. Da Silva William, anni di contratto residui 2, costo per la società 568.000 euro, 284.000 a stagione. Comazzi Alberto, anni di contratto residui 2, costo per la società 532.000 euro, 266.000 a stagione. Sibilano Lorenzo, anni di contratto residui 2, costo per la società 641.000 euro, 302.000 per il campionato che deve venire, 339.000 euro per il successivo. Ma anche Hurme Jarrko, anni di contratto residui 4, costo per la società 420.000 euro, 105.000 a stagione. E Sarri Maurizio, anni di contratto residui 2, costo per la società 712.000 euro, 356.000 a stagione.
Stipendi da serie A per gente che alla salvezza del Verona, in qualche caso, non ha nemmeno partecipato. O che si è salvata all’ultima giornata, passando per differenza reti e playout; in C. Ecco la realtà Verona, oggi in mano a Nardino Previdi e a Riccardo Prisciantelli. Ecco perché, oggi più che mai, nell’Hellas si parla di tagli, di giovani, di sacrifici (sia ringraziato il cielo…, finalmente anche per i giocatori).
A stagione ancora da iniziare il Verona sotto la voce “costi di gestione” ha già un rosso di oltre 3 milioni e mezzo di euro. Scorta dei disastri del passato, delle scelte (?) di Pastorello prima, di mister “otto in pagella” poi (al secolo Peppe Cannella) e in qualche caso anche di Galli. A cui però, va riconosciuto, di aver speso meno peggio degli altri (Bellavista, Stamilla, Garzon…).
Una cifra spropositata già di suo se avvicinata al campionato da affrontare, ancor di più pensando in quali tasche finiranno (a meno di miracolose cessioni o necessari ridimensionamenti) gran parte di quegli emolumenti e al rendimento di tali atleti nel campionato appena concluso. Ed ecco perché, testardaggine di Arvedi a parte, il Verona, così com’è, è praticamente incomprabile se non dall’Abramovich (ma proprio Abramovich…) di turno: costa come una Ferrari, corre come una 500.
E’ stato il primo blog; 9 giugno 2008: “Giocatori da C con contratti da A: il Verona costa come una Ferrari ma corre come una 500″. Sono passati undici anni, ma il titolo, scherzi del destino, è ancora attuale. Perchè anche il Verona di Setti, di D’Amico, di Grosso è così. E prima ancora quello di Setti, di Fusco, di Pecchia e di Setti, di Bigon, di Gardini… Tutti Verona che sono costati (ci hanno detto), ma che sono andati piano. Taluni pianissimo, facendo le peggio figuracce. Salvo poi sapere (e lo ha detto Pecchia) che quelle figuracce erano inevitabili, perchè “il progetto era in economia e o si retrocedeva o si falliva” (chissà perchè poi…). Eppure la storia, di solito insegna. E le decine e decine di milioni di euro tra plusvalenze, paracadute e diritti sportivi che hanno fatto felici i bilanci, ma non i tifosi, sono una clamorosa aggravante.
Me li ricordo bene quei giorni: “Rasu, ti diamo un blog. Sul Verona. Mi raccomando. Niente routine, niente cose banali, idee, lavoro, notizie e vedrai che viene una figata”. Il Vigo è sempre stato così, riesce a farti fare anche quello che non vuoi perchè ti stimola e ti convince con la forza di quella passione per il nostro mestiere che è la cosa che ci ha sempre accomunato. Oltre all’Hellas; “che va fatto bene…”, figuriamoci se c’era da dirlo. Sua è stata anche l’idea di trasformare più avanti il blog nel pagellone, il cui seguito ha superato ogni attesa e che oggi interrompo solo per scelte professionali diverse, lasciando la mano ad amici non meno preparati e con altrettanta passione.
Un collega che non è mai stato un collega, Gianluca, perchè è stato da subito un amico, all’inizio anche un severo insegnante. Non da copia e incolla, per intenderci, come (purtroppo) si usa adesso. Ma da “hai verificato la notizia? Sei sicuro… Sempre un passaggio in più, mai uno di meno”. Un amico con il quale ci siamo sempre trovati nel capire i momenti, le partite, le stagioni. Cosa abbiamo passato quel pomeriggio di Busto, prima del gol di Zetulayev piovuto dal cielo. E ci parlavamo solo per microfono, perchè eravamo in diretta, io lì, lui in studio. E poi il giorno di Salerno, il ritorno in B. “Rasu, ti aspettiamo, porta le immagini”, “ma sei fuori, torneremo a notte fonda” gli risposi da dentro l’Arechi, tra un’intervista e l’altra, senza la minima idea di quando ci avrebbero fatto ripartire. Fu una diretta-fiume di oltre dieci ore. La gioia incontenibile della gente al Catullo che aspettava la squadra ci bloccò in pista. A un certo punto (passate le tre, se non ricordo male) bisognava chiudere. Ricordo che arrivai al pelo, grazie ad un amico (Giovanni Caniggia) che mi portò dall’areoporto in redazione guidando come in pista. E finito tutto, in Bra; ad aspettare il pullman con i giocatori… Un feeling che mi mancherà parecchio.
E un gradino sopra c’è stato chi in tutti questi anni mi ha fatto crescere come professionista, permettendomi sempre di esprimere le mie idee in piena libertà, i miei pensieri; spesso critici, talvolta scomodi (capita a chi come noi ha sempre messo il bene dell’Hellas davanti a tutto). Coinvolgendomi in ogni iniziativa editoriale legata al Verona, e permettendomi di parlare ad una platea numerosa e appassionata, senza mettere ostacoli o paletti di qualsiasi tipo. Il mio direttore: Luigi Vinco. A cui i blog è sempre piaciuto leggerli (una volta pubblicati) e poi commentarli. Grazie.
Io in realtà non ero entusiasta dell’idea di aprire questo spazio; il web non mi faceva impazzire (e non mi fa impazzire nemmeno adesso). E il confronto nei commenti con chi non potevo guardare in faccia (perchè la mia ce l’ho messa sempre) non mi ha mai entusiasmato. Ma avevano ragione loro: perche i numeri ai titoli di coda dicono 377 articoli, oltre 2 milioni di visualizzazioni, oltre 140 mila commenti: un seguito che mai mi sarei aspettato e per cui vi ringrazio, tutti. Di cuore. Chi ha commentato e quella maggioranza silenziosa che non si è palesata, che non scriveva ma leggeva. Accettando un pensiero, una posizione, un giudizio personale.
E ringrazio chi in questi anni si è confrontato con me, aiutandomi ad essere il più preciso possibile nei giudizi: Gigi Purgato, il più lucido lettore di partite che abbia mai conosciuto, con il quale ho condiviso trasferte e dirette in studio in questi anni. E’ sempre stato più buono di me nei voti, Gigi. Qualche mezzo punto in più talvolta è stata opera sua. Mi ha insegnato a vedere la partita con occhi diversi, ad analizzare le prestazioni, gli aspetti tecnici. Un maestro di calcio. E il mio amico Giovanni Vitacchio, che di ritorno dallo stadio, magari con la voglia legittima di andare a casa dopo una giornata di lavoro, si sentiva chiedere di come ha fatto quello, o come ha visto quell’altro, perchè la tv non ti permettere di cogliere tutto. E ancora gli amici opionisti delle trasmissioni di questi ultimi quindici anni di Hellas (91° Minuto, Ghe la Femo?, Alè Verona); su tutti Gigi Tommasoni, stiloso libero pensatore e vero tifoso gialloblù.
Il primo pagellone è stato nel 2012, 24 marzo, Nocerina-Verona. Sono partito con un 2 all’arbitro, Candusso di Cervignano (una categoria a cui non ho risparmiato mai nulla). Da allora questo spazio è diventato un appuntamento fisso, un modo diverso di raccontare una partita, una prestazione, molto spesso anche un risultato. Senza preclusioni, antipatie o simpatie personali. So che tanti di voi la franchezza di un 4 o di un 8 l’hanno apprezzata. In qualche caso anche i giocatori.
Ricordo una volta, a Monza, dopo un pareggio, eravamo al termine della stagione, l’allora addetto stampa del Verona mi chiamò da parte e mi chiese di incontrare un giocatore che voleva parlarmi. Fui sorpreso. Il motivo era qualche voto troppo basso. Era un ragazzo molto sensibile ma altrettanto intelligente. Soffriva per quei voti. Pensava ce l’avessi con lui. Non era così. Era un momento un po’ particolare, qualche errore di troppo mi portò ad essere severo nel giudizio. Ci spiegammo e finì li. Capitò qualche altra insufficienza (capitarono anche degli 8 e anche un paio di 9) ma non ci fu bisogno di riparlarne, e non ci fu mai più mezzo problema. E’ una delle persone di cui ancora oggi conservo grande stima. Idem, è mi sento di fare il nome, per Nicola Ferrari. Si fece scivolare addosso una metà di stagione in cui non gli riusciva niente e aveva tutti contro (me compreso). Inutile che vi ricordi come è finita. Quando ho avuto il piacere di conoscerlo, anche fuori dal campo, mi è dispiaciuto di qualche 4 che poteva essere un 5 d’incoraggiamento. La sua è una delle poche maglie che conservo nel mio armadio.
Forse non ci crederete ma quelli sono stati gli anni più belli. Quelli di Lecco, Pagani, Marcianise, Potenza, Pescina Valle del Giovenco (prima e unica volta in cent’anni di storia dell’Hellas). Il pagellone arrivava dopo trasferte massacranti, corse per prendere aerei o in macchina con i mitici Cioci e Sandro per tornare in redazione. Alcune trasferte sono state epiche, tipo il ritorno da Sorrento, semifinale playoff, quando la macchina ci mollò in autostrada, di notte e a 500 km da casa. Tornammo il giorno dopo sul carro attrezzi (con immagini e interviste e il Vigo che aspettava smoccolando in redazione per montare il tggialloblù).
Era un altro calcio, più bello (i numeri da 1 a 11), più vero, senza la follia dei premi a perdere; l’alibi perfetto per fare business senza risultati sportivi. Ed era un altro Verona; che magari non aveva i soldi per pagare l’albergo in trasferta (Portogruaro… Pagò con la sua carta l’allora ds Riccardo Prisciantelli, altrimenti non si sarebbe giocata la partita), ma era qualcosa che ti sentivi dentro a prescindere da squadre scarse e possibilità limitate. Un Verona che apparteneva alla sua gente, che si allenava in città, che viveva la città, che era parte della città. Che era passione allo stato puro. Tutto il contrario di adesso.
Per questo e non solo per i risultati, per la scelta dei collaboratori, per il peggior campionato di A di sempre, per i mancati investimenti, per i mercati lowcoast nonostante sontuose plusvalenze e paracaduti milionari, per le promesse non mantenute o per gli allenatori che restano a dispetto del giudizio popolare (non cambiare Grosso dopo il non-gioco di questi mesi e le due ultime partite pare follia) chiudo con uno 0, al presidente Setti. E un 10 a tutti voi, che nonostante ciò che vi stanno propinando (sconfitta 3-0 dall’ultima in classifica e due gol presi in casa da una squadra che forse faticherebbe con la Virtus), avete ancora a cuore l’Hellas Verona. Glorioso per ciò che è stato, non per ciò che è.
Rasulo Stefano
FONTE: Blog.Telenuovo.it
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Al Bentegodi la squadra di Grosso si fa raggiungere dal doppio vantaggio in quattro minuti
28/01/2019
Il posticipo della 20esima giornata di Serie B regala sorprese: il Verona viene fermato in casa dal Cosenza per 2-2. La squadra di Fabio Grosso va in vantaggio al 35' con Tupta. Il 2-0 arriva al 72' grazie a Di Carmine, entrato dieci minuti prima al posto di Pazzini. Il Cosenza non esce dalla partita: all'81' accorcia con Sciaudone e all'85' pareggia con Idda. Per il Verona, adesso quinto, solo due punti nelle ultime tre partite.
Adesso è crisi per il Verona. I numeri parlano chiaro: nelle ultime tre partite sono arrivati solo due punti. Poco per una squadra con ambizioni di promozione. Pochissimi, considerati gli avversari (Foggia, Padova e Cosenza), inferiori sul piano tecnico, non certo su quello delle motivazioni. Il problema della squadra di Fabio Grosso è anche mentale, altrimenti non si spiegherebbero i continui black-out che fanno perdere punti e morale. Quel morale che il Verona aveva a terra dopo la sconfitta per 3-0 nel derby contro il Padova fanalino di coda. E che doveva essere tirato su con una vittoria contro il Cosenza. Missione fallita. Eppure, i gialloblu iniziano controllando il gioco, seppure a marce basse. I nuovi acquisti Faraoni e Di Gaudio vengono subito buttati nella mischia e devono adattarsi al solito 4-3-3 di Grosso. I padroni di casa lentamente carburano e Pazzini chiama alla respinta Perina. È proprio il numero 9 veronese (capitano dopo l'addio di Antonio Caracciolo) a propiziare il vantaggio al 35': il “Pazzo” raccoglie una palla vagante in area e conclude al volo, il tiro trova pronto da Perina ma la ribattuta genera un flipper che Tupta è lesto a terminare in rete. Il primo tempo si chiude sull'1-0. La ripresa vede occasioni da una parte e dall'altra, ma sono i cambi a fare la differenza: Grosso inserisce Di Carmine al posto di Pazzini, Braglia risponde alternando gli acquisti di gennaio: Sciaudone sostituisce Embalo. Al 72' il Verona va sul 2-0 proprio grazie a Di Carmine, che trasforma con un tap-in vincente una conclusione di Colombatto respinta da Perina. Tutto finito? No, perché tornano le amnesie veronesi. Su una punizione che sembra innocua, Sciaudone salta indisturbato e batte Silvestri. È il minuto 81 e il Cosenza riapre la partita. Il Verona perde certezze e la difesa va ne panico: dopo quattro minuti la coppia difensiva calabrese Dermaku-Idda confeziona il pareggio, ancora su palla inattiva. Seguono dieci minuti elettrizzanti in cui entrambe le squadre potrebbero segnare il 3-2: sarebbe l'apoteosi per il Cosenza, la fine di un incubo per il Verona. Non ci riesce nessuno: finisce 2-2, e il Bentegodi non può far altro che fischiare una squadra che ha buttato via altri due punti. In classifica, il Verona è quinto con 31 punti, a -6 dal Palermo capolista. Il Cosenza, quattordicesimo a 21 punti, si conferma in formato trasferta: dopo aver vinto a Venezia, adesso arriva un buon pareggio contro una pretendente alla Serie A.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
VERONA - Rimonta del Cosenza in casa del Verona: il monday night si chiude sul 2-2. La squadra di Grosso aveva sbloccato il risultato nel corso della prima frazione di gioco grazie a Tupta; nella ripresa è arrivato il raddoppio locale di Di Carmine. Il Cosenza però non si è arreso e tra 81' e 85' ha completato la rimonta, dapprima con Sciaudone, poi con Idda. Con questo pari il Verona sale a 31 punti, mentre il Cosenza si porta a 21.
LA PARTITA - Il Cosenza cerca di giocarsela a viso aperto e dà l'impressione di poter colpire. Il Verona, più propositivo, fa possesso palla e cerca la rapidità per stanare gli avversari, e al 16' Di Gaudio tenta una ripartenza veloce senza impensierire Perina. Alto, al 18', il tentativo di Pazzini, servito da Bianchetti. Poco dopo ancora Pazzini (22'), ma Perina devia in calcio d'angolo. Al 24', dopo un lancio di Mungo, contatto in area tra Marrone e Maniero, ma l'arbitro lascia correre. Al 35' si sblocca il risultato: Pazzini impegna Perina che respinge, la palla resta in area piccola da dove interviene Tupta in scivolata, 1-0. Al 38' Colombatto tenta un'azione personale e, appena entrato in area, conclude di poco a lato. Il primo tempo si chiude con una conclusione di Pazzini che non crea eccessivi problemi a Perina.
LA RIPRESA - All'8' buona occasione per il Cosenza: Mungo mette un pallone interessante sul seconco palo dove Tutino colpisce a botta sicura: provvidenziale l'intervento di Silvestri a salvare la porta. Il Cosenza comunque tiene in mano l'iniziativa, ma è il Verona ad andare a bersagio. Al 27' Colombatto prova la conclusione, Perina respinge, ma la palla arriva nella zona di Di Carmine che sotto misura non sbaglia, 2-0. Il Cosenza però non si dà per vinto e cerca di riaprire la partita, riuscendoci al 36' quando, da un calcio di punizione di D'Orazio, Sciaudone insacca di testa il 2-1. Al 40' la rimonta cosentina è completa: sugli sviluppi di un calcio d'angolo nasce una serie di rimpalli, tra i quali la deviazione di Dermaku che si tramuta in un assist per Idda il quale da breve distanza infila il 2-2.
FONTE: CorriereDelloSport.it
Hellas Verona-Cosenza 2-2, Braglia: “Noi non molliamo mai”
Da Iacchite - 29 Gennaio 2019
Le dichiarazioni dei protagonisti al termine di Hellas Verona – Cosenza.
Mister Braglia: «Abbiamo fatto una partita di attesa, tutto quello che dovevamo fare per portare punti a casa. Il passivo di 2-0 non ce lo meritavamo. Sono abituato a giocare con 4 attaccanti, ora ho la qualità, date tempo ad Embalo e appena crescerà vedremo i miglioramenti. Non molliamo mai niente, ce le giochiamo sempre le partite. La bravura di questa squadra è che rimane sempre dentro le partite. I tifosi ci devono aiutare a salvarci, mi aspetto lo stadio sempre pieno. Questi ragazzi meritano applausi, a partire dalla prossima partita contro il Cittadella».
Daniele Sciaudone: «Ho esultato come CR7 per una scommessa con amici. Contentissimo per il gol e per il pareggio su un campo difficilissimo. Non è stato facile entrare in campo, la squadra però c’è sempre stata, è bastato accorciare le distanze per riprenderla. Nell’azione del gol mi sono messo sulla linea di passaggio e sono riuscito a trovare l’angolo giusto. Spero di riuscire a segnare al più presto anche in casa».
Matteo Legittimo: «Questa è la dimostrazione che questa squadra difficilmente molla, un punto contro una grandissima squadra. Il mister ha deciso di sostituirmi, va bene così, l’importante era riuscire ad agguantare il pareggio. Anche contro il Cittadella affronteremo le partite come abbiamo sempre fatto».
Hellas Verona-Cosenza 2-2, rimonta da impazzire con Sciaudone e Idda
Da Iacchite - 28 Gennaio 2019
VERONA – Il Verona manca l’opportunità di portarsi a soli 3 punti dal 2° posto facendosi rimontare inopinatamente da 2-0 a 2-2 negli ultimi 10′ dal Cosenza nel posticipo della 21/a giornata di serie B. Un risultato ancor più sorprendente se si pensa che i calabresi nelle ultime tre partite avevano realizzato appena una rete, al Venezia, il 23 dicembre scorso. Il punto è d’oro per la squadra di Braglia che, così, allunga il vantaggio sul Foggia quint’ultimo portandosi a +3 e quello su Crotone e Carpi a +4.
TUPTA SIGLA L’1-0 – Il Verona parte a testa bassa, impegna Perina con il neo-arrivato Di Gaudio e con Pazzini e al 34′ passa: un diagonale di Pazzini è ancora respinto da Perina; la palla sbatte sul ginocchio di Dermaku e carambola verso la porta dove l’ultimo tocco è di Tupta in scivolata. Il Cosenza ha una reazione rabbiosa e sfiora immediatamente il pari con Bruccini. La squadra di Grosso non s’impressiona e sfiora il raddoppio prima della fine del tempo con Colombatto e Pazzini.
DI CARMINE ENTRA E RADDOPPIA – Nella ripresa il Cosenza soffre ma al 52′ si procura comunque una grande occasione per pareggiare: serve una prodezza d’istinto di Silvestri al Verona per evitare il pari da due passi di Tutino. I gialloblu capiscono di non poter scherzare e, al 72′, approfittano del neo-entrato Di Carmine per raddoppiare. L’ex attaccante del Perugia si fa trovare al posto giusto dopo una respinta di Perina su un tiro di Colombatto e infila la porta con un forte destro in diagonale.
SCIAUDONE E IDDA RIALZANO IL COSENZA – Sembra finita e, invece, nel finale, in appena 3′, il Cosenza pareggia: il gol della speranza lo segna all’81’ Sciaudone, appena arrivato dal Novara ed entrato da meno di un quarto d’ora al posto dell’altro nuovo acquisto Embalo, con un perfetto colpo di testa su punizione-cross dalla trequarti sinistra di D’Orazio. Poi, all’84’ è Idda a siglare il 2-2 sugli sviluppi di un angolo girando in rete da due passi un diagonale di Dermaku, servito da Baez. Il Verona si getta disperatamente in avanti ma non riesce con Matos, Dawidowicz e Di Carmine a trovare il guizzo gusto per riprendersi i 3 punti.
VERONA-COSENZA 2-2
34′ Tupta (V), 72′ Di Carmine (V), 81′ Sciaudone (C), 84′ Idda (C)
Hellas Verona-Cosenza 2-2, Grosso fa ancora harakiri: doppia rimonta griffata Sciaudone-Idda, Bentegodi inferocito!
lunedì 28 Gennaio 2019 - Ore 22:55 - Autore: Staff Trivenetogoal
VERONA – Incredibile ma vero, il Verona riesce a buttare via una vittoria già in cassaforte, riuscendo nell’impresa di farsi rimontare due gol dal Cosenza negli ultimi dieci minuti. Ennesima prova della sconcertante gestione di una squadra che otto giorni fa era crollata miseramente per 3-0 sul campo dell’ultima in classifica, ossia il Padova. Il vantaggio di Tupta al 34′: appoggio di Pazzini ribattuta dal tuffo di Perina, il pallone carambola addosso a Idda, flipper che premia Tupta, che segna da pochi passi. Al 28′ Perina salva su Colombatto, sulla respinta ecco Di Carmine che segna. Sembra fatta, ma il Cosenza rimonta e l?Hellas fa harakiri. Prima segna Sciaudone infilando Silvestri su marcatura davvero approssimativa. E poi è addirittura Idda a scolpire il pareggio da pochi passi, sempre su palla inattiva. E il Bentegodi contesta ferocemente
HELLAS VERONA-COSENZA 2-2
Marcatore: 34′ pt Tupta, 28′ st Di Carmine, 36′ st Sciaudone, 40′ st Idda.
HELLAS VERONA (4-3-3): Silvestri, Bianchetti, Marrone, Dawidowicz, Faraoni, Gustafson, Colombatto, Zaccagni (dal 31′ st Danzi), Tupta, Pazzini (dal 22′ st Di Carmine), Di Gaudio (dal 22′ st Matos). A disposizione: Berardi, Ferrari, Henderson, Balkovec, Lee, Cissé, Laribi, Danzi, Almici, Empereur. All.: Grosso.
COSENZA (3-4-3): Perina; Idda, Dermaku, Legittimo (dal 25′ st D’Orazio) Corsi, Bruccini, Mungo, Baez; Embalo (dal 21′ st Sciaudone), Maniero (dal 25′ st Perez), Tutino, A disposizione: Saracco, Capela, Palmiero, Schetino, Pascali. All.: Braglia.
Arbitro: Antonio Rapuano (sez. AIA di Rimini).
Assistenti: Marco Chiocchi (sez. AIA di Foligno) e Giovanni Luciano (sez. AIA di Lamezia Terme).
Hellas Verona-Cosenza 2-2: i rossoblù soffrono ma portano a casa un punto importante
28 Gennaio 2019
Hellas Verona, Cosenza Calcio
Al “Bentegodi” di Verona, termina 2-2 il match tra Hellas Verona e Cosenza. La partita sembrava in mano ai gialloblu fino alla metà del secondo tempo quando, con un moto di orgoglio, la squadra allenata da Piero Braglia, ha recuperato dal doppio svantaggio ed ha portato a casa un punto fondamentale.
Sintesi della partita
I padroni di casa hanno iniziato subito determinati ad aggredire l’avversario. Infatti, il primo squillo è arrivato al 16’ quando Di Gaudio, dopo una buona azione personale sulla sinistra, è rientrato sul destro, ha concluso verso la porta e il portiere del Cosenza è riuscito a parare in due tempi. Sei minuti dopo, al 22’, una nuova conclusione insidiosa di Pazzini ha impegnato Perina, il quale ha risposto mandando la palla in angolo. Il Cosenza ha provato, poi, a portarsi in avanti ma senza grossi risultati e pochi tiri concreti nello specchio che hanno concesso all’Hellas di prendere coraggio ed affondare il colpo. Per lo più al 35’ è arrivato il gol del vantaggio per i gialloblu da parte di Tupta, il quale è stato bravo, sulla respinta di Perina ad un tiro di Pazzini, a farsi trovare pronto ed appoggiare in rete. Nel secondo tempo il Cosenza è partito meglio ed è andato subito vicino al pareggio con Tutito, bravo a concludere da distanza ravvicinata. Nonostante ciò, il solo intervento superlativo di Silvestri gli ha negato la gioia della rete. Ma, proprio nel momento migliore dei rossoblù, è arrivata la rete per i padroni di casa, al 72’, grazie ad un tiro da posizione defilata di Di Carmine. I rossoblù non si sono, però, persi d’animo e in cinque minuti tra l’81’ e l’85’, grazie alle reti di Sciaudone e Idda, hanno riportato il risultato in parità. Dopo 5 minuti di recupero, si è conclusa una partita tutto sommato equilibrata, nonostante i 10 punti e le 9 posizioni di distacco.
Prossimo turno
Questa partita avrà dato sicuramente morale agli uomini di Braglia, i quali dovranno fare tesoro della buona prestazione e ripetersi contro il Cittadella in casa per accumulare punti chiave in ottica salvezza.
FONTE: CalabriaMagnifica.it
Verona, le pagelle di CM: Tupta e Di Carmine rapaci d'area, ma finale da incubo
del 28 gennaio 2019 alle 23:04
di Nicola Corona
L’Hellas getta al vento i 3 punti, deludente pareggio al Bentegodi
By Stefano Pozza - 28 Gennaio 2019
La 21^ giornata del campionato di serie B vede scendere in campo, nel posticipo del lunedì sera, l’Hellas Verona contro il Cosenza.
All’andata il Verona vinse a tavolino a causa di un terreno di gioco non in grado di ospitare una partita di calcio. Ora la situazione è diversa, i veronesi hanno assolutamente bisogno dei 3 punti per cercare di sfruttare al meglio i mezzi passi falsi delle dirette concorrenti alla corsa alla Serie A.
Grosso si affida al neo arrivato Di Gaudio per cercare di rendere subito offensiva la contesa. Anche Tupta in campo dal primo minuto, che assiema al capitano Pazzini proveranno a trafiggere la difesa avversaria.
Il Verona parte bene cercando di giocare in velocità sulle fasce, davanti gli ospiti paiono in difficoltà. Inizio d’oro per Di Gaudio che sulla fascia sinistra sta facendo il buono e cattivo tempo. Attorno al 21esimo una grandissima occasione per il Pazzo ben pescato da Gustafson, ma sul quale Perina compie un bel tuffo. Con il passare dei minuti gli ospiti prendono coraggio e creano qualche grattacapo a Silvestri.
Ma al 33esimo il match si sblocca: azione in area di Gustafson – Pazzini, il capitano tira il portiere respinge, la biglia resta sulla riga di porta e Tupta con una rapida zampata insacca l’1 a 0. Con il vantaggio si chiude il primo tempo.
Nella ripresa si riparte senza cambi, e il Cosenza prova a tornare in carreggiata. Al 7 ghiottissima occasione degli ospiti con un attaccante che da un metro tenta di segnare, ma Silvestri compie il miracolo. Doppio cambio per grosso dopo 22 minuti: fuori Di Gaudio entra Matos e fuori Pazzini per Di Carmine. Il ritmo cala drasticamente minuto dopo minuto, con i gialloblù che dovrebbero però provare a chiudere il match. Gol che arriva al 26 con Di Carmine abile a sfruttare una palla respinta dal portiere Perina su precedente tiro di Colombatto.
Alla mezz’ora mister Grosso deve far uscire Zaccagni per crampi, al suo posto entra Andrea Danzi. Il Cosenza riapre il match al 35 con Sciaudone abile a sfruttare una punizione battuta dalla fascia sinistra, insaccando di testa la rete del 2 a 1. Ma arriva la beffa al 39esimo con il gol del Cosenza con Idda che riporta in pari la contesa.
L’Hellas ci deve provare a tutti i costi, al 42esimo un miracolo di un difensore nega il gol a Matos. Sale il nervosismo, gli ospiti cercano di perdere tempo scagliando palloni in campo.
Si chiude in parità una partita che il Verona avrebbe potuto tranquillamente vincere, troppa sufficienza nel finale aiutano a sprecare ulteriori punti.
Hellas Verona, 7 gol subiti negli ultimi 270’
gennaio 29, 2019
La squadra di Fabio Grosso, anche contro il Cosenza, non è riuscita a mantenere la porta inviolata. Dopo i due gol subiti a Foggia nell’ultima gara del 2018, i tre incassati a Padova alla prima del girone di ritorno, l’Hellas Verona ieri sera al Bentegodi ne ha subiti due anche dal Cosenza. Salgono così a 7 le reti incassate dai gialloblù nelle ultime tre gare.
Da quanto appreso da Hellas Live, il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, non ha intenzione di cambiare la guida tecnica. Fiducia quindi a Fabio Grosso anche dopo il pareggio registrato al Bentegodi contro il Cosenza.
Finale, Hellas Verona-Cosenza 2-2
gennaio 28, 2019
Un pareggio che sa di sconfitta. Esordio al Bentegodi nel 2019 da dimenticare per l’Hellas Verona. I gialloblù di Fabio Grosso, dopo la pesante sconfitta rimediata a Padova, si presentano contro il Cosenza col 4-2-3-1 con Silvestri, Bianchetti, Marrone, Dawidowicz, Faraoni; Colombatto, Gustafson; Tupta, Zaccagni, Di Gaudio; Pazzini. Il primo tiro in porta arriva al 16’ col neo gialloblù Di Gaudio che calcia centralmente, pallone facile per Perina. Nell’azione seguente Zaccagni guadagna il fondo e trova Di Gaudio ma la conclusione dell’ex Parma sbatte sulla difesa del Cosenza. Hellas Verona ancora pericoloso subito dopo con Colombatto, pallone all’indietro per Pazzini che viene stoppato al momento della conclusione. Di Gaudio al 18’, sbilanciato, calcia alto, gialloblù che ci provano ancora, al 21’, con Pazzini su assist di Gustafson, ma la conclusione del capitano trova pronto Perina che smanaccia in calcio d’angolo. Tupta subito dopo di sinistro svirgola da comoda posizione. Non sono mancati i cori contro il presidente Setti nel corso del primo tempo, pubblico scaligero che ha fischiato anche l’allenatore Grosso al momento dell’annuncio delle formazioni. L’Hellas Verona riesce a sbloccare il risultato al 35’ grazie al secondo gol in campionato di Tupta che di suola spinge in rete il pallone, sulla linea di porta, dopo una serie di rimpalli. Al 38’ Colombatto calcia a lato di poco, sette minuti dopo Gustafson ruba palla in mezzo al campo, assist per Zaccagni che manda al tiro Pazzini ma Perina chiude, gialloblù che chiudono con merito, in vantaggio, la prima frazione di gioco — La ripresa si apre con Legittimo che conquista il fondo sulla sinistra, obbligando i gialloblù a chiudere in calcio d’angolo. Al 4’ Pazzini cerca di mettere in mezzo ma Corsi devia in angolo, sfiora l’autogol. Quattro minuti dopo, Cosenza vicino al pareggio con Tutino ma Silvestri s’immola sul n.25 calabrese. L’Hellas Verona fatica troppo e Grosso corre così ai ripari, effettuando un doppio cambio al 22’, con Di Carmine e Matos al posto di Pazzini e Di Gaudio. E gli effetti si vedono subito, con l’Hellas Verona che raddoppia al 24’ grazie al quarto gol in campionato di Samuel Di Carmine che da posizione defilata batte in diagonale Perina, portiere ospite che aveva ribattuto prima il tiro di Colombatto su assist di Bianchetti. Terzo ed ultimo cambio per i gialloblù al 31’ con Danzi al posto di Zaccagni. Il Cosenza prova a riaprire il match al 36’ col colpo vincente di Sciuadone, beffa che arriva puntuale a cinque minuti dal triplice fischio finale con Idda che si prende gioco della difesa scaligera e sotto la Curva Sud batte il portiere gialloblù. Al 43’ Matos calcia a botta sicura ma il Cosenza si salva in angolo. Sono cinque i minuti di recupero ma il forcing dell’Hellas Verona non basta per ottenere la vittoria. E sono solo i fischi ad accompagnare i gialloblù negli spogliatoi.
FONTE: HellasLive.it
VISTO DA NOI
29 gennaio 2019 - 10:57 Un problema bello Grosso: è un Hellas forlaniano
Altra delusione per il Verona, ma le spiegazioni reggono sempre di meno
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Sconforto, delusione, sconcerto? In abbondanza. Rammarico? No, perché i fanti di Cosenza il pareggio se lo sono guadagnati onestamente quanto il pane. Il Verona esce dal gelo del Bentegodi tra i fischi del popolo spazientito. Non è certo un fatto nuovo quest’anno, ma se in altre occasioni li avevamo trovati magari un po’ ingenerosi, questa volta ci stanno tutti. Dal primo all’ultimo. Vero, che ci siamo fatti riacciuffare in un finale all’insegna dell’autolesionismo, ma è altrettanto vero che anche quando la partita sembrava scorrere in carrozza, non è che la squadra avesse incantato.
Lente cadenze, stucchevoli fraseggi, poca profondità. Manovra con la stessa vitalità di un comizio di Rocco Buttiglione. Il peggio lo offre il centrocampo dove Gustafson gira a vuoto in punta dei piedi, Colombatto litiga con le chiavi, e Zaccagni va a corrente alterna. Le solite magagne. In una serata dove Pazzini mostra più ruggini che altro, Tupta, sebbene sia una punta (basta vedere il gol rapace che ha fatto), viene sacrificato a starsene largo all’esterno sacrificato sull’altare del modulo. Le uniche accelerate le ha date l’ultimo arrivato, quel Di Gaudio che finché ha avuto benzina in serbatoio da spendere, bene ha fatto. Buon rinforzo, non c’è dubbio. Tuttavia, al di là dei singoli, sono tutti gli altri ingranaggi della macchina che stentano a ruotare con la fluidità necessaria. Come se non bastasse, nell’ultimo quarto d’ora è scesa una tremebonda eclissi pagata a caro prezzo. Sintomo più che preoccupante, segnale di una squadra in deficit di carattere e personalità. Col braccino del tennista, non ha mai vinto nessuno. Nemmeno a calcio.
A fine partita, dopo aver ascoltato le solite filippiche dorotee in salsa pallonese, abbiamo posto a Fabio Grosso una domanda secca e semplice: «Mister, ma cosa manca a questo Verona?» Sebbene siano in molti a renderlo complicato, il calcio rimane un gioco semplice e così vorremmo che restasse. Non ci pare di aver intavolato chissà quale dibattito sulle leggi di Gay-Lussac, ma ci siamo limitati a un puro interpello calcistico su una squadra che stenta a trovare una sua identità e si esprime al di sotto delle aspettative. Fossimo ad ottobre, non avremmo problemi ad accettarlo, ma a fine gennaio il tempo stringe. Grosso ha glissato e ci ha risposto «I due punti che stasera avremmo meritato». Detto che una replica del genere non l’avrebbe offerta nemmeno Arnaldo Forlani a Jader Jacobelli nello studio di Tribuna Politica, significa che il problema si fa serio. Dire «Dobbiamo crescere sotto CERTI punti di vista» senza mai dire quali essi siano, ricorda quel medico che al momento di individuare la diagnosi e stilare la terapia, cincischia, prende tempo, e trova una banale scusa per assentarsi lasciando il malato balbettante sul lettino. È quel «CERTI» che ci preoccupa. E allora qui i casi sono due, non se ne esce: o Grosso li ha chiari e li vuole tenere per sé e il suo spogliatoio (e ce lo auguriamo di tutto cuore) oppure non li ha individuati e gioca a nascondino brancolando nel buio. Dovesse l’allenatore del Verona essersi perso nei labirinti della seconda delle due ipotesi, è chiaro che il problema sarebbe bello «Grosso». La questione è tutta qui.
NEWS
29 gennaio 2019 - 00:29 Pagelle Verona, gli errori sono sempre gli stessi
La difesa cede nel finale. Matos, ingresso lento. Colombatto e Gustafson a luci spente
di Matteo Fontana, @teofontana
SILVESTRI 6
Fa una gran parata su Tutino, bloccando il primo tentativo del Cosenza di pareggiare, con la gara ancora sull’1-0. Non ha la consueta sicurezza, anche sui gol sembra rivedibile, ma non fosse per lui il Verona patirebbe persino di più.
BIANCHETTI 6
Interpreta bene per un tempo il ruolo di terzino destro, dopo ha un calo, anche perché, e bisogna ricordarselo, per lui questa è la terza presenza da titolare in un anno e mezzo. Finisce coinvolto nel marasma che permette al Cosenza di rimontare.
MARRONE 5
Non dà mai la sensazione di poter sigillare la difesa, cosa che invece gli viene richiesta come fatto prioritario. Dovrebbe dare tranquillità al reparto, gestire la palla, dettare i tempi di gioco, ma lo fa poco e in maniera non convincente.
DAWIDOWICZ 5
Va in battaglia e, a ora della fine, pure a lui tocca arrendersi. La mancanza di solidità è una delle prerogative, suo malgrado, di questo Verona, e ahilui non riesce a supplire in alcun modo a una carenza che manda al ribasso l’Hellas.
FARAONI 6
Combattivo, compie alcuni interventi determinati, in particolare nella fase in cui il Cosenza, in apertura di secondo tempo, inizia a premere con più insistenza. Tra i meno colpevoli nel disastro che il Verona manda in scena.
GUSTAFSON 5,5
Tra i più positivi per 45’, crolla alla distanza, mostrandosi poco attento. Il Cosenza gioca spesso con la palla lunga, tagliandolo fuori con regolarità.
COLOMBATTO 5,5
Va in fotocopia con Gustafson, gli alti e i bassi sono identici e coincidono con quelli del Verona. Eppure quando innesca il talento fa sempre la differenza.
TUPTA 6
Sblocca il risultato con un colpo da opportunista, firma la seconda rete in questo campionato, e lo fa con una rabbia agonistica che è esemplare. Tutto il contrario di quel che si vede nel secondo tempo: va in sofferenza.
ZACCAGNI 6
Conferma di essere uno dei giocatori più continui, sempre nel vivo del gioco e propositivo. I suoi inserimenti mettono pressione alla linea difensiva del Cosenza. Uscito lui, il Verona perde gli ultimi residui d’intensità.
DI GAUDIO 6
Al debutto in gialloblù, piazza delle accelerazioni che infiammano l’Hellas, per poi pagare qualcosa in termini di costanza nel momento in cui il Cosenza ha messo fuori la testa.
PAZZINI 6
Per due volte Perina gli chiude la porta, su conclusioni insidiose, sebbene non fenomenali. Con il Verona che si ritrae riceve meno rifornimenti e Grosso decide di toglierlo.
MATOS 5,5
Non spinge mai sulla manopola del gas. Ha la palla del 3-2, ma non tira bene.
DI CARMINE 6
Entra e segna, il suo doveva essere il gol che chiudeva la partita, ma il resto della storia dice altro.
DANZI 5,5
Ingresso timido, non gira.
GROSSO 4,5
Il Verona non corregge mai la rotta che ha preso. Soliti sbagli, solite carenze sul piano della personalità. Bene (benino…) per un tempo, anonimo nel secondo, sul 2-0 doveva soltanto gestire e non l’ha saputo fare. La Serie A si allontana ancora.
NEWS
28 gennaio 2019 - 23:05 Un folle Verona butta via la vittoria: 2-2 col Cosenza
In vantaggio per 2-0 con Tupta e Di Carmine, nel finale i calabresi trovano il pareggio grazie a una difesa horror dei gialloblù
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Dopo l’inopinata sconfitta di Padova, il Verona delude anche al Bentegodi. Lo fa gettando alle ortiche un 2-0 nel quarto d’ora finale, al cospetto di un Cosenza fatto di tanta grinta ma di molta meno qualità di quella a disposizione di Fabio Grosso. Alle reti di Tupta e Di Carmine rispondono Sciaudone e Idda. Finisce 2-2. Furiosi, i tifosi alla fine contestano l’allenatore invitandolo a fare le valigie, e la squadra, apostrofata come senza attributi.
FORMAZIONI
Con Matos reduce dalla febbre, Grosso schiera il tridente con Tupta, Pazzini e Di Gaudio, subito in campo dopo l’arrivo a Verona nei giorni scorsi. Cambi anche in difesa dove davanti a Silvestri Bianchetti sta a destra, in mezzo Dawidowicz e Marrone, e a sinistra Faraoni. In mezzo al campo Gustafson, Colombatto e Zaccagni.
3-4-3 per il Cosenza con Perina in porta, Idda, Dermaku e Legittimo i tre centrali, la linea a quattro in mezzo è composta da Corsi, Bruccini, Mungo e Baez, in avanti il trio Maniero, Tutino ed Embalo.
Serata fredda, 9.141 gli spettatori. Presenti circa 300 tifosi cosentini che si fanno sentire.
PRIMO TEMPO, TUPTA ROMPE L’EQUILIBRO
Avvio equilibrato, col Cosenza che non si chiude. Il Verona cerca Di Gaudio, molto veloce a sinistra, con Tupta mobile dalla parte opposta. Dopo un bel recupero in difesa di Colombatto, Di Gaudio parte al 16’ e dal limite calcia con Perina che blocca, un minuto dopo sempre Di Gaudio è murato all’ultimo, e ancora, al 18’ si rende pericoloso. L’Hellas cresce e alza la pressione sull’avversario, che è però tenace e organizzato. Non è un caso che il Cosenza non abbia subito gol nelle ultime quattro partite.
Pazzini calcia servito da Gustafson al 22’, Perina mette in angolo. Bianchetti si propone bene verso il fondo. Sulle seconde palle i rossoblù sono lesti. Maniero ci prova di testa con palla sul fondo al 27’.
TUPTA! VERONA IN VANTAGGIO
Il Verona segna al 35’. Di Gaudio prova la conclusione dalla sinistra, il tiro è ribattuto, Pazzini calcia al volo in diagonale, Perina respinge con la palla che carambola addosso a Idda e poi verso la porta, dove, quasi sulla riga, si fionda Tupta prima degli avversari. Un gol di rapina da vero attaccante, il secondo in campionato del giovane slovacco.
Bruccini risponde con un tiro da fuori che esce, poi al 39’ Colombatto sfiora il 2-0 con una conclusione che si spegne sul fondo.
Zaccagni va in contropiede al 45’ e serve Pazzini a destra, il tiro del Pazzo è centrale e Perina para.
SECONDO TEMPO, COSENZA VICINO AL PAREGGIO
Il Cosenza attacca subito, Legittimo si fa trenta metri e in area spara un sinistro deviato in corner. All’ottavo Silvestri è decisivo su Tutino, liberato con un traversone dalla destra. Il Verona cala e concede campo, così la gara resta in bilico. Dawidowicz interviene ad allontanare i pericoli e chiama la squadra a salire.
Entra Sciaudone al posto di Embalo al 21’. Doppio cambio di Grosso al 22’: dentro Matos e Di Carmine, fuori Di Gaudio e Pazzini, che poco prima aveva preso una botta. Braglia poi si gioca tutte le sostituzioni al 25’ spedendo dentro Perez per Maniero e D’Orazio per Legittimo.
DI CARMINE FA 2 A 0
I cambi fruttano. Di Carmine, al primo pallone buono, al 27’ defilato a destra dopo che Perina respinge un tiro di Colombatto, spara una fucilata in porta che il portiere non vede nemmeno.
Al 31’ entra Andrea Danzi, ad uscire è Zaccagni.
SCIAUDONE RIAPRE LA GARA: 2-1
L’Hellas si distrae su un pallone che spiove in area su punizione dalla trequarti. Anche in quest’occasione il cambio funziona. E’ Sciaudone, infatti, a saltare più in alto di tutti indisturbato e a mettere nell’angolo di testa.
IDDA PAREGGIA, 2-2. DIFESA HELLAS KO
Il Verona si butta via. La dormita difensiva del Verona è colossale, al 40’. Da corner arriva un pallone su cui tutti sono fermi, parte un flipper con Dermaku che riesce a passare a Idda che insacca da pochi passi.
Al 43’ Di Carmine serve Matos che libero in area si vede deviato un tiro che sembrava già dentro. La rabbia del Verona si scontra col tempo a disposizione, che è pochissimo. Sono cinque i minuti di recupero. L’Hellas si getta in avanti, Di Carmine è murato da Perina. Non serve l’assalto finale e la delusione è cocente.
L’Hellas butta via una vittoria che aveva già in mano. Un altro brutto segnale che conferma la leggerezza di un gruppo ora non all’altezza di competere per i primi posti, così vicini ma terribilmente lontani quando si esce dal campo quasi a mani vuote in un momento nel quale era indispensabile recuperare lo svantaggio.
FONTE: Hellas1903.it
Hellas Verona - Cosenza 2-2 | I gialloblu spengono la luce troppo presto
Avanti per 2-0 fino all'80', la squadra di Fabio Grosso riesce nell'impresa di farsi rimontare dai calabresi, che nel secondo tempo hanno alzato i ritmi per cercare di agguantare il pari dopo le reti di Tupta e Di Carmine
Luca Stoppele 28 gennaio 2019 19:20
Fabio Grosso
Hellas Verona getta altri punti al vento nella ventunesima giornata di Serie B, facendosi rimontare al Bentegodi dal Cosenza, dopo essere stato in vantaggio di due reti.
L'inizio di partita ha visto gli scaligeri andare subito in pressione alta per recuperare i primi palloni giocati dalla formazione di Braglia, dopodiché i ritmi si sono piano piano abbassati e il primo tempo ha così vissuto soprattutto delle folate dell'Hellas, con un Di Gaudio desideroso di mettersi in mostra dopo essere appena arrivato all'ombra del balcone di Giulietta. Con i calabresi in difficoltà nel chiamare in causa Silvestri per i primi 45 minuti, i padroni di casa hanno iniziato a mettere alla prova il fortino avversario, scambiando in velocità e cercando di allargare le maglie ospiti. Dopo un paio di tentativi proprio di Di Gaudio, ci ha pensato Pazzini a ravvivare un primo tempo poco divertente, con Perina che al 22' è riuscito a salvarsi in corner, mentre al 34' ha dovuto capitolare sul tap in da rapace d'area di Tupta. Il Cosenza allora ha provato a svegliarsi con l'insidiosa conclusione di Bruccini, che però non ha trovato la porta. Nel finale della prima frazione però sono stati i gialloblu a raccogliere i frutti della propria manovra, con Colombatto che non è riuscito ad inquadrare il bersaglio e il Pazzo, che invece ha trovato ancora la grande opposizione dell'estremo difensore di Braglia.
Nella ripresa l'intensità del gioco è aumentata fin dall'inizio: merito della formazione ospite, che ha iniziato a premere sull'acceleratore per cercare di riagguantare la parità. Nonostante gli evidenti limiti tecnici, il Cosenza è così riuscito a mettere in affanno la retroguardia gialloblu, che si è salvata grazie anche al proprio portiere, mentre dall'altra parte Pazzini e soci hanno provato a prendere in contropiede gli avversarsi, che sono riusciti a sventare il pericolo. La gara si è fatta mano a mano sempre più combattuta, con l'Hellas che ha continuato a replicare fino alla rete del neo entrato Di Carmine, bravo a cogliere un'altra respinta di Perina.
La partita a quel punto è sembrata essere già indirizzata verso la sua conclusione, con gli ospiti che inizialmente sembravano aver accusato il colpo. Una nuova reazione d'orgoglio però, ha visto Sciaudone (partito in probabile posizione di fuorigioco) svettare in area per accorciare le distanze all'81. Il Cosenza allora ha ricominciato a spingere con tutto il carattere che aveva a disposizione ed è stato premiato con il gol di Idda a soli 6 minuti dal novantesimo, che ha sancito il clamoroso pareggio.
Con un finale rovente, il Verona ha tirato fuori tutta la propria rabbia, mettendo l'avversario alle corde, ma senza trovare la via vincente. Nel frattempo l'arbitro Rapuano (già protagonista di una discutibilissima gestione dei cartellini), ha lasciato correre sulla reazione di Perez su Marrone, mentre quando la panchina ospite ha lanciato un pallone in campo per rallentare il gioco, ha ammonito Colombatto colpevole di averlo ricacciato indietro, dimostrando la propria inadeguatezza nel gestire determinate situazioni.
Inutili dunque gli ultimi assalti, dopo il triplice fischio gli scaligeri sono rientrati negli spogliatoi sommersi dai fischi del Bentegodi.
È un brutto colpo per l'Hellas Verona e Fabio Grosso, che contro un avversario chiaramente inferiore pagano ancora una volta il poco carattere. Dopo una prima frazione che li ha visti in assoluto controllo, i gialloblu non hanno retto al cambio di marcia degli avversari, che si mostrati più aggressivi e determinati. Un difetto che nel corso dell'anno è costato al club scaligero diversi punti e che oggi gli impedisce di avvicinarsi concretamente alla vetta.
La cronaca e il tabellino
PRIMO TEMPO - Verona aggressivo sul primo possesso ospite. I padroni di casa sembrano voler cercare la velocità, mentre gli ospiti si affidano maggiormente alle palle lunghe. I padroni di casa cercano di prendere in mano il match, qualche difficoltà invece nel costruire per gli ospiti. Ritmi bassi nel primo quarto d'ora. Primo squillo di Di Gaudio al 16': Perina para senza particolari difficoltà. La difesa calabrese al 17' allontana con affanno dopo l'incursione di Zaccagni. Dopodiché è Faraoni a sfondare a sinistra, ma Pazzini viene poi anticipato all'ultimo. Disturbato al momento della conclusione, Di Gaudio mette alto al 18' dall'interno dell'area. Pazzini al 22' costringe Perina ad una grande parata per evitare la rete. Poco incisiva la manovra scaligera, ancora meno segnali di vitalità dalla fase offensiva del Cosenza. Un'azione insistita del Verona al 34' viene chiusa dal gran tiro al volo di Pazzini che viene respinto da Perina, sulla sfera però arriva Tupta per il tap in vincente. La reazione calabrese arriva subito dopo con Bruccini, ma la sua botta da lontano termina fuori. Al 38' Colombatto s'infila in mezzo a tre giocatori e calcia, sfiorando il palo. Baez al 40' ci prova direttamente dal corner, ma Silvestri mette fuori. Perina, al 45', dice ancora no a Pazzini, dopo una palla persa da Mungo.
SECONDO TEMPO - Ritmo più alto per gli ospiti ad inizio ripresa. Sporcato il diagonale di Legittimo al 47'. Dermaku al 49' devia il cross di Pazzini e trova l'esterno della rete. Zaccagni fermato in uscita da Perina al 51'. Occasionissima per Tutino al 53' su assisti di Mungo, ma Silvestri gli sbarra la strada. Spinge il Cosenza nel tentativo di trovare il pareggio. Il Verona cerca di replicare alle folate ospiti. Partita più combattuta nella ripresa. I gialloblu soffrono la maggiore intensità dei calabresi e Grosso prova a cambiare qualcosa in attacco al 68'. Colombatto al 72' scambia in area e calcia, sulla respinta stavolta arriva Di Carmine che non perdona. Bianchetti ci prova senza fortuna al 76'. La rete di Di Carmine sembra aver smorzato le vellità del Cosenza e acceso gli scaligeri. All'81' Sciaudone svetta di testa in area, su punizione dalle trequarti, e riapre la partita. All'85, sugli sviluppi di un corner, si accende una mischia in area scaligera, con Perez che riesce a calciare e a trovare la deviazione decisiva di Idda. Contropiede gialloblu all'87', con Di Carmine che serve Matos, ma il suo tiro trova una deviazione di un difensore. Finale incandescente con la panchina del Cosenza che butta in campo un pallone per rallentare e Rapuano che mostra di non avere in mano la partita. Perina al 92' para di riflesso su Dawidowicz e blocca subito dopo Di Carmine.
HELLAS VERONA - COSENZA 2-2
MARCATORI: Tupta (HV) al 35', Di Carmine (HV) al 72', Sciaudone (C) all'82', Idda (C) all'85
HELLAS IN DIFFICOLTA' Setti va avanti con Grosso
29/01/2019 12:42
Dopo l'imbarazzante sconfitta di Padova è arrivata la figuraccia con il Cosenza. I calabresi hanno rimontato due gol al Verona in pochi minuti.
Ancora una volta l'Hellas si è dimostrato fragile e il suo allenatore non ha saputo dare solidità difensiva alla squadra, così come un gioco convincente in fase offensiva.
Ma per Setti e D'Amico non cambia nulla: c'è ancora fiducia in Grosso. La sua panchina al momento è salda ma a Carpi bisogna vincere.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE B Serie B, il Verona si fa raggiungere dal Cosenza nel finale: finisce 2-2
28.01.2019 22:57 di Daniel Uccellieri
Il Cosenza strappa un punto sul campo dell'Hellas Verona, 2-2 il punteggio finale. I Padroni di casa, avanti 2-0 grazie alle reti di Tupta e Di Carmine, si sono fatti recuperare nei minuti finali. Sciaudone e Idda in 5 minuti hanno acciuffato l'Hellas: con questo punto il Verona si porta al quinto posto, davanti a Benevento e Cittadella. Il Cosenza porta a casa un punto importante in chiave salvezza.
SERIE A TMW - Hellas Verona, la panchina di Grosso traballa: c'è l'idea Cosmi
29.01.2019 00:43 di Michele Pavese Twitter: @7mp84
Fonte: Alessio Alaimo
Ore di riflessione in casa Hellas Verona dopo il pareggio interno contro il Cosenza. La formazione scaligera ha conquistato solo due punti nelle ultime tre partite e sul banco degli imputati è finito mister Fabio Grosso. La classifica non è compromessa (i veronesi sono quinti a 5 lunghezze dal Brescia secondo), ma servirà un cambio di marcia deciso per raggiungere l'obiettivo della promozione diretta. La dirigenza sta valutando la posizione del mister: secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, Serse Cosmi sarebbe pronto a subentrare.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
28.01.2019 Blackout Hellas
Così la Serie A si allontana
Dopo il pesante 3-0 subito a Padova, il Verona mostra ancora una volta pesanti limiti, soprattutto mentali, e si fa incredibilmente riacciuffare dal Cosenza dopo essere stato in vantaggio per 2-0.
Nel primo tempo gol di Tupta, nella ripresa Di Carmine (subentrato a Pazzini, uscito in coppia con Di Gaudio), ma in cinque minuti l'Hellas si fa beffare da Sciaudone e Idda ed esce fra i fischi.
Occasione persa in classifica, dopo il passo falso di molte rivali: i gialloblù restano al quinto posto a cinque punti dalla promozione diretta. E sabato scenderanno in campo a Carpi. Serve un cambio di rotta.
FONTE: LArena.it
GROSSO: «BLACK OUT CHE FANNO MALE, PERSI DUE PUNTI PER DEMERITI NOSTRI»
28/GENNAIO/2019 - 23:50
Verona - Le principali dichiarazioni dell'alllenatore gialloblù Fabio Grosso, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cosenza, 21a giornata della Serie BKT 2018/19.
«La partita? E' abbastanza complicata da commentare, avevamo meritato di stare in vantaggio e di portarla a casa. Poi c'è stato un black out che non dovevamo avere e che abbiamo pagato, non possiamo perdere due punti così. Io sono dispiaciuto invece che preoccupato, perché per 80' non abbiamo concesso occasioni da gol. Purtroppo le partite si decidono nei momenti chiave, con carisma e carattere. La promozione? E' un obiettivo e abbiamo le qualità per raggiungerlo, dobbiamo colmare un gap che non sono le qualità tecniche ma bensì caratteriali, quelle che oggi non ti permettono di uscire con una vittoria dal campo. Risultati altalenanti? Nelle ultime otto partite abbiamo perso una gara, ma questo non significa che oggi non avremmo voluto vincere. Non possiamo regalare due punti in una partita del genere. Ritiro? Ai ragazzi posso rimproverare il finale, non dobbiamo fare una cosa del genere dopo aver fatto fatica e speso tanto. Eravamo stati bravi a portarla sul 2-0, anche i ragazzi sono delusi, è inutile sbraitare dopo perché è sempre troppo tardi. Bianchetti e Di Gaudio? Matteo è stato temprato dall'infortunio, ha grande entusiasmo e voglia di fare bene e sono contento della partita di entrambi, semplicemente avrei voluto commentare un altro finale. Più che merito del Cosenza è demerito nostro di non essere rimasti concentrati fino al 90'. E questo è un grande dispiacere. Rotta da correggere? Cercheremo di battere ancora di più, sono convinto che le qualità ci siano, questa squadra deve fare meglio nei momenti chiave, gli interpreti ce li abbiamo. Stasera su quella punizione e quel calcio d'angolo ho visto poca attenzione di una squadra che voleva vincere ma forse non con la giusta cattiveria e determinazione. Siamo delusi e arrabbiati. Cosa manca al Verona? Stasera mancano due punti, che non abbiamo preso per demeriti nostri».
BIANCHETTI: «AVEVAMO FATTO UNA BUONA PARTITA E CONCESSO POCO, SIAMO STATI INGENUI»
28/GENNAIO/2019 - 23:20
Verona - Le principali dichiarazioni del difensore gialloblù Matteo Bianchetti, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cosenza, 21a giornata della Serie B 2018/19.
«Il pareggio nel finale? Non ce lo aspettavamo perché avevamo fatto una buona prestazione concedendo poco. C'è molta amarezza, siamo stati ingenui perché non si può rimettere in partita una squadra che non aveva più niente da dire. Sicuramente dobbiamo imparare a essere più furbi, non possiamo permetterci di fare errori così a dieci minuti dalla fine e in casa nostra. Avevamo speso tanto e dopo il loro pareggio abbiamo provato a ripartire: loro si sono difesi bene e la gara si è conclusa 2-2. Un match incanalato bene? Prima degli ultimi dieci minuti avevamo giocato bene, concedendo solo un'occasione al Cosenza, ma purtroppo è finita così. Noi avevamo interpretato bene la partita, poi abbiamo preso un gol su calcio di punizione e non abbiamo reagito subito. Bianchetti terzino? Sono contento perché in un ruolo non mio ho cercato di fare quello che mi ha chiesto il mister, devo sicuramente lavorarci però in settimana continueremo ad allenarci per migliorare la prestazione. Sicuramente saper fare più ruoli è utile nel calcio moderno, quindi io mi metto a disposizione: centrale mi piace di più ma anche da terzino mi diverto e il mister ha più opzioni».
SERIE BKT: HELLAS VERONA-COSENZA 2-2
28/GENNAIO/2019 - 20:00
Verona - Termina 2-2 la sfida contro il Cosenza: al doppio vantaggio gialloblù firmato da Tupta e Di Carmine, rispondono le reti di Sciaudone e Idda. Il prossimo appuntamento per l’Hellas è sabato 2 febbraio alle 15 a Carpi.
HELLAS VERONA-COSENZA 2-2
Marcatori: 34' pt Tupta, 28' st Di Carmine, 36' st Sciaudone, 40' st Idda.
Grazie per avere seguito con noi la diretta di questo match, arrivederci al prossimo turno di Serie B.
Con questo punto il Verona stacca Benevento e Cittadella al quinto posto in classifica e nel prossimo turno sarà impegnata in trasferta a Carpi mentre il Cosenza consolida il quattordicesimo posto a quota ventuno punti e nel prossimo turno ospiterà in casa il Cittadella.
Termina con un pareggio il posticipo tra Verona e Cosenza. Primo tempo coi padroni di casa che si fanno preferire e che vanno al riposo in vantaggio grazie al gol di Tupta. Nella ripresa il Cosenza gioca meglio e nonostante il Verona trovi il raddoppio con Di Carmine riesce nel finale ad agguantare il pareggio grazie ai gol di Sciaudone e Idda.
Finisce la partita, Verona-Cosenza 2-2.
90+2' Doppia occasione per il Verona con Perina protagonista prima sulla conclusione da pochi passi di Dawidowicz e sugli sviluppi dell'azione chiude lo specchio della porta in uscita sul destro di Di Carmine che già pregustava il gol del vantaggio.
90+1' Cinque minuti di recupero.
89' Cartellino giallo a Colombatto per comportamento non regolamentare.
88' Verona subito in attacco alla ricerca del gol, succede di tutto in questo finale al Bentegodi.
85' GOL! Verona-COSENZA 2-2! Rete di Idda. Corner del Cosenza con la sfera che dopo un rimpallo trova la deviazione di Dermaku e che diventa un assist per Idda reattivo da pochi passi a battere Silvestri per il pareggio degli ospiti.
82' Cartellino giallo per D'Orazio autore di un fallo su Matos.
81' GOL! Verona-COSENZA 2-1! Rete di Sciaudone. Calcio da fermo di D'Orazio che trova in area Sciaudone bravo a svettare più in alto di tutti e di testa battere Silvestri sul primo palo.
80' Cartellino giallo per Matos autore di un fallo su Tutino.
78' Cosenza che cerca ora l'episodio per riaprire il match nonostante sembra aver subito il contraccolpo psicologico del raddoppio dei veneti.
76' Sostituzione per il Verona entra Danzi esce Zaccagni.
75' Quindici minuti al termine del match col Verona in vantaggio grazie alle reti di Tupta e Di Carmine.
72' GOL! VERONA-Cosenza 2-0! Rete di Di Carmine. Conclusione di Colombatto ribattuta da Perina nella zona di Di Carmine che da pochi passi batte il portiere ospite e regala il raddoppio ai padroni di casa.
70' Sostituzione per il Cosenza entra D'Orazio esce Legittimo.
70' Sostituzione per il Cosenza entra Perez esce Maniero.
69' Cartellino giallo a Sciaudone per gioco falloso.
68' Sostituzione per il Verona entra Di Carmine esce Pazzini.
67' Sostituzione per il Verona entra Matos esce Di Gaudio.
66' Sostituzione per il Cosenza entra Sciaudone esce Embalo.
64' Continua a tenere in mano le redini del gioco il Cosenza, secondo tempo di sofferenza per la squadra di Grosso.
62' Cross in area di Embalo che trova la sponda aerea di Maniero per Tutino libero sul secondo palo ma la sua conclusione al volo non inquadra la porta di Silvestri.
60' Calcio di punizione per il Verona su cui è provvidenziale Legittimo in anticipo su Pazzini che cercava la conclusione al volo verso la porta.
57' Fa la partita il Cosenza in questa ripresa col Verona che palesa qualche problema nella gestione della sfera.
55' Rientra in campo Bianchetti, parità numerica ristabilita.
54' Staff medico veneto in campo per Bianchetti a terra dopo un contrasto aereo con Mungo.
53' Grande occasione per il Cosenza! Traversone di Mungo che trova Tutino sul secondo palo, l'attaccante di Braglia devia la sfera a colpo sicuro ma è provvidenziale l'intervento di Silvestri che ribatte la conclusione.
51' Gustafson verticalizza in area per Faraoni bravo a cercare di prima Zaccagni ma la palla è leggermente troppo lunga e permette a Perina di anticipare il centrocampista di casa in uscita bassa.
49' Lancio di Corsi a cercare Maniero ma il suggerimento è troppo lungo e termina direttamente nella zona presidiata da Silvestri.
47' Azione personale di Legittimo che entra in area dalla sinistra e si vede ribattere il suo diagonale in corner dalla difesa di casa.
45' Inizia il secondo tempo col primo pallone giocato dal Verona.
Squadre tra poco in campo per la ripresa col Verona che cercherà presumibilmente il controllo del gioco come nella prima frazione contro un Cosenza a trazione anteriore ma che ha bisogno di più incisività negli ultimi sedici metri.
Verona in vantaggio al termine della prima frazione grazie alla rete di Tupta. Padroni di casa più propositivi e manovrieri e che oltre il gol costruiscono altre potenziali occasioni contro un Cosenza che punge poco ma da la sensazione di poter far male dalle parti di Silvestri.
Int.
Finisce il primo tempo, Verona-Cosenza 1-0.
45+1' Un minuto di recupero.
45' Ripartenza centrale di Zaccagni che entra in area e serve Pazzini bravo a concludere verso la porta senza però riuscire a dare un angolo alla conclusione che Perina è attento a ribattere.
42' Imbucata di Embalo a cercare Tutino in profondità, buona idea del giocatore di proprietà del Palermo ma pallone che termina direttamente sul fondo.
40' Corner a giro di Baez che per poco non sorprende Silvestri costretto alla deviazione sulla traiettoria velenosa dell'uruguaiano.
38' Cartellino giallo per Mungo autore di un fallo su Zaccagni.
38' Azione personale di Colombatto che entra in area di rigore e cerca la conclusione sul primo palo, pallone che termina di poco a lato alla sinistra di Perina.
37' Prova subito a reagire il Cosenza anche se il Verona continua a gestire il possesso palla.
35' GOL! VERONA-Cosenza 1-0! Rete di Tupta. Conclusione di Pazzini ribattuta da Perina con la sfera che dopo un rimpallo staziona nell'area piccola, sul pallone si avventa Tupta che in scivolata spinge la sfera in rete.
32' Qualche errore di troppo in fase di impostazione ora per le due squadre che faticano ad arrivare con pericolosità dalle parti degli estremi difensori.
30' Mezz'ora di gioco al Bentegodi, risultato sempre fermo sullo zero a zero.
29' Di Gaudio semina il panico sulla fascia sinistra e guadagna un altro corner per i suoi ma il Cosenza anche in questo caso sugli sviluppi del calcio d'angolo fa buona guardia e allontana la sfera.
26' Cerca di alzare un po' il baricentro il Cosenza dopo qualche minuto di pressione da parte dei padroni di casa.
24' Lancio di Mungo a cercare Maniero nei pressi del primo palo, contatto tra Marrone e Maniero ma Rapuano lascia correre.
22' Gustafson trova Pazzini a centro area bravo a staccarsi dal difensore e girare di prima intenzione verso la porta, risponde presente Perina deviando in corner.
20' Doppio cross dalla fascia sinistra del Cosenza con Baez e Legittimo ma in entrambi i casi è attento Silvestri ad arrivare prima di tutti sulla sfera.
18' Bianchetti serve Pazzini a centro area ma la deviazione del capitano dei veneti termina abbondantemente sopra la traversa.
16' Ripartenza veloce di Di Gaudio che porta palla fino al limite dell'area e dopo essersi accentrato cerca una conclusione che però non impensierisce Perina.
14' Possesso palla del Verona che cerca di muovere palla con velocità e far uscire il Cosenza dalla propria metà campo.
12' Mungo rientra in campo e parità numerica subito ristabilita.
11' Staff medico ospite in campo per Mungo rimasto leggermente dolorante dopo uno scontro di gioco.
9' Azione insistita di Di Gaudio che guadagna il fondo e con caparbietà guadagna un corner. Sugli sviluppi del calcio d'angolo fallo in attacco e gioco che riprende col Cosenza in possesso di palla.
7' Buon approccio al match del Cosenza, Braglia sembra volerla giocare a viso aperto con uno schieramento tattico molto offensivo.
5' Cartellino giallo per Embalo autore di un fallo su Faraoni.
4' Lancio di Dawidowicz a cercare lo scatto in profondità di Pazzini che nonostante l'impegno non riesce a controllare la sfera che termina direttamente sul fondo.
2' Traversone di Embalo sul secondo palo a cercare Baez ma è attento Bianchetti in anticipo ad interrompere l'azione degli ospiti.
Inizia la partita col primo pallone giocato dal Cosenza.
Squadre in campo per il riscaldamento, match affidato al signor Rapuano di Rimini.
Braglia conferma la coppia d'attacco formata da Maniero e Tutino coadiuvati da Baez, preferito a D'Orazio. Centrocampo con Embalo novità dell'ultimo minuto supportato da Bruccini e Mungo mentre il pacchetto difensivo sarà orchestrato da Dermaku coadiuvato da Idda con Corsi e Legittimo terzini.
Poche sorprese negli undici di Grosso che nel tridente offensivo lancia dal primo minuto il nuovo arrivato Di Gaudio vicino a Tupta e Pazzini. A centrocampo regia affidata a Colombatto supportato da Gustafson e Zaccagni mentre in difesa fasce affidate a Bianchetti e Faraoni con Marrone-Dawidowicz coppia centrale.
Il Cosenza si schiera con un 4-3-3: Perina - Corsi, Idda, Dermaku, Legittimo - Embalo, Bruccini, Mungo - Baez, Maniero, Tutino. A disposizione: Saracco, Sciaudone, Anibal, Perez, Palmiero, D'Orazio, Schetino, Pascali.
Verona in campo col 4-3-3: Silvestri - Bianchetti, Marrone, Dawidowicz, Faraoni - Gustafson, Colombatto, Zaccagni - Di Gaudio, Pazzini, Tupta. A disposizione: Ferrari, Berardi, Henderson, Matos, Di Carmine, Balkovec, Lee, Cissè, Laribi, Danzi, Almici, Empereur.
Sono dieci i precedenti in Serie B tra le due squadre con un bilancio di cinque vittorie del Verona, tre pareggi e due vittorie per il Cosenza.
La situazione di classifica delle due squadre vede il Verona al quinto posto con trenta punti, a sette di distanza dal Palermo capolista mentre il Cosenza occupa la quattordicesima posizione con venti punti guadagnati ma soli cinque di vantaggio sul Padova fanalino di coda.
Benvenuti alla diretta del posticipo della ventunesima giornata di Serie B, che vede affrontarsi Verona e Cosenza.
HELLAS VERONA: Silvestri, Bianchetti, Marrone, Dawidowicz, Faraoni, Gustafson, Colombatto, Zaccagni (dal 31' st Danzi), Tupta, Pazzini (dal 22' st Di Carmine), Di Gaudio (dal 22' st Matos).
A disposizione: Berardi, Ferrari, Henderson, Balkovec, Lee, Cissé, Laribi, Danzi, Almici, Empereur.
All.: Grosso.
COSENZA: Perina, Corsi, Dermaku, Idda, Embalo (dal 21' st Sciaudone), Mungo, Legittimo (dal 25' st D'Orazio), Maniero (dal 25' st Perez), Bruccini, Tutino, Baez.
A disposizione: Saracco, Capela, Palmiero, Schetino, Pascali.
All.: Braglia.
Arbitro: Antonio Rapuano (sez. AIA di Rimini).
Assistenti: Marco Chiocchi (sez. AIA di Foligno) e Giovanni Luciano (sez. AIA di Lamezia Terme).
PRIMAVERA 2: SPEZIA-HELLAS VERONA 2-1
26/GENNAIO/2019 - 14:30
La Spezia - Non riesce la rimonta alla Primavera gialloblù, che dopo essere andata sotto di due reti nel primo tempo riesce ad accorciare con Felippe ma non a ricucire completamente il parziale, perdendo così 2-1. Le tre partite in otto giorni si fanno sentire a livello fisico, con i gialloblù meno brillanti che nelle uscite contro Padova e Torino e che concedono qualcosa di troppo anche dal punto di vista della concentrazione, regalando di fatto il vantaggio allo Spezia alla mezz'ora con una gestione sbagliata di un'azione di calcio d'angolo. Pochi secondi più tardi la punizione, ottima, di D'Eramo fissa il risultato del primo tempo sul 2-0. Nella ripresa l'Hellas spinge e riesce ad accorciare grazie alla punizione di Felippe, ma nel finale i tanti tentativi non vanno a buon fine e subentra la stanchezza. Occasione di riscatto tra una settimana esatta, quando all'Antistadio arriverà il Cittadella.
Secondo tempo
48' Termina qui la partita
44' Botta di Felippe da fuori, centrale
40' L'Hellas preme, lo Spezia ci prova in ripartenza
26' Bella combinazione Felippe-Galazzini che porta al tiro quest'ultimo: parato
23' Tiro di Dal Cortivo in due azioni consecutive, il Verona spinge
16' Botta di Brandi dalla distanza, che nella circostanza guadagna anche un calcio di punizione da buona posizione
13' GOL! Eccola la meritata rete del Verona, secondo gol direttamente su punizione dell'incontro, stavolta di Felippe, aiutato da una deviazione della barriera
5' Buoni spunti da parte del Verona, che preme per accorciare
1' Partiti
Primo tempo
45' Termina qui un primo tempo giocato alla pari, con l'equilibrio rotto da alcuni errori difensivi dei gialloblù, che ora proveranno a rimontare nella ripresa
39' Inserimento e tiro di Corradini, parato
35' GOL Raddoppia subito lo Spezia con un calcio di punizione di D'Eramo
33' GOL Passa in vantaggio lo Spezia con Castagnaro, che si lancia in area sugli sviluppi di un calcio di punizione e segna
32' Vicinissimo al gol l'Hellas con Felippe, che sfiora il palo più lontano direttamente su punizione
27' Punizione battuta da Felippe, para Desjardins
26' Bella combinazione del Verona con Savelejvs che serve in profondità Sane, la palla torna a Saveljevs che si guadagna un calcio di punizione
21' Miracolo di Chiesa su Suleiman, lanciato a rete in seguito a un errore difensivo dei gialloblù
16' Bertacca ci prova da lontano su punizione, palla deviata in angolo
8' Verona pericoloso con Sane, anticipato poco prima del tiro su assist di Amayah
5' Fase di studio tra le due squadre, nessuna occasione finora
1' Partiti
SPEZIA: Desjardins, Castagnaro, Del Gaudio, Figoli, Marinari, Bertacca, Suleiman, Marianelli, Klimavicius (dal 37' st Di Vittorio), Bellotti, D'Eramo (dal 24' st Lepri).
A disposizione: Mazzini, Mannucci, Cerchi, Bonfiglioli, Riviera, Conti, Bargiel, Felice, Angeletti, Pisani.
All.: Pierini.
HELLAS VERONA: Chiesa, Galazzini, Peretti, Righetti (dal 1' st Dal Cortivo), Corradini (dal 18' st Nardi), Brandi (dal 34' st Caon), Felippe, Saveljevs, Amayah (dal 1' st Traore), Sane, Lisi (dal 1' st Sinior).
A disposizione: Ciezkowski, Plaka, Martinez, Jemal.
All.: Porta.
Arbitro: Giordano (sez. AIA Novara)
Assistenti: Zaninetti (sez. AIA Voghera) e Di Costa (sez. AIA Novara).
NOTE. Ammoniti: Bellotti, Righetti, D'Eramo, Marianelli, Del Gaudio.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - = VITA DA EX:PECCHIA 'costretto' a cantare Volare (Nel blu dipinto di blu) in Giappone a causa del rito di iniziazione... Ante REBIC in piena ascesa in potrebbe sbarcare in Premier League. Clamoroso ritorno in bianconero per CACERES! La LAZIO accetta l'offerta di 600mila Euro dalla JUVENTUS, ora manca solo la firma del giocatore... L'uruguayano poco più di 20 giorni fa era stato ad un passo dal PARMA. Ufficiale il trasferimento di VIVIANI al FROSINONE in prestito con diritto di riscatto dei ciociari. Ante Rebic, futuro incerto: doppia tentazione dalla Premier
la voce di Gianluca
27 gennaio 2019 17:20
Sono emozioni allo stato puro quelle trasmesse dalla 19esima giornata di Bundesliga, un campionato del tutto risvegliato dalla ribalta del Borussia Dortmund, che almeno fino a questo momento conduce la classifica davanti a tutti, compreso lo storico pluricampione nazionale Bayern Monaco, il quale insegue al secondo posto, con i bavaresi costantemente sulle tracce di quelli del tecnico svizzero Lucien Favre: sfida al vertice a parte, il campionato tedesco non smette di mettere in mostra i propri gioielli, regalando spettacolo e goal agli spettatori, come nel 2-2 maturato ieri nel match tra Werder Brema e Eintracht Francoforte.
IL RACCONTO DEL MATCH
Al Weserstadion di Brema si affrontano due formazioni dalle ambizioni diverse in chiave classifica, ma la voglia di vincere è sicuramente la stessa: il Werder è alla ricerca di punti importanti per centrare l'obiettivo di mantenersi al centro della classifica, mentre l'Eintracht è voglioso di consolidare la propria posizione lì in alto, in piena zona Champions League, dove ogni singolo punto perso potrebbe rivelarsi fatale vista l'agguerrita concorrenza. Dunque pronti, via ed è già battaglia sul terreno verde: i padroni di casa passano in vantaggio al 27esimo della prima frazione con l'azione insistita portata in avanti dal centrocampista tedesco Maximilian Eggestein, il quale servito dal collega Harnik, difende alla grande il pallone dall'attacco degli avversari per scaraventarlo subito dopo in rete; alla prima mossa nemica risponde però presente il vice-campione del mondo Ante Rebic, con un goal spettacolare al 35esimo minuto, nato da un splendido mix di forza e tecnica, necessarie ad evitare l'intervento in uscita del difensore con una finta, e battere il portiere con una conclusione potente e precisa con il mancino. Gara che si infiamma dunque sotto la spinta dei 40 mila spettatori presenti allo stadio che non smettono mai di incitare i propri beniamini in maglia verde, i quali riescono così a riportarsi in vantaggio, con la firma dell'attaccante austriaco Martin Harnik, che su una dormita generale della difesa ospite non sbaglia battendo nuovamente un incolpevole Trapp; risultato nuovamente in favore dei padroni di casa fino a quando l'arbitro non decide di assegnare un calcio di rigore all'Eintracht, trasformato senza particolari problemi dal francese Sebastien Haller, il quale raggiunge quota 11 reti messe a segno in campionato durante questa stagione.
Il macth si conclude sul risultato finale di 2-2, con un pareggio che sostanzialmente serve poco ad entrambe le formazioni, ma permette di evitare la sconfitta agli uomini di Adi Hutter, che possono consolarsi per il punto conquistato sul campo di un'avversaria ostica come il Werder: nel frattempo però si allungono le ombre di mercato che avvolgono il futuro di uno dei protagonisti assoluti dell'incontro, ovvero l'ex calciatore della Fiorentina Ante Rebic, che sembra essere finito tra gli obiettivi di Arsenal e Tottenham, disposte ad offrire al club tedesco ben 35 milioni di sterline, pur di aggiudicarsi le prestazioni del nazionale croato.
Difficile dire di no alla tentazione proveniente dalla Premier League per un ragazzo che fino a poco tempo fa si era limitato ad essere una meteora della nostra massima serie, collezionando poche presenze con le maglie di Fiorentina ed Hellas Verona, ma da quando gioca in Bundesliga la sua carriera sembra aver subito un'incredibile accelerazione: in breve tempo si è conquistato la fiducia del proprio allenatore, trasformandosi in uno dei titolari fissi, mostrandosi capace di imprimere con forza la propria personalità sul terreno di gioco, avvalendosi di un'ottima tecnica individuale abbinata ad una grinta da vero campione; Rebic ha inoltre ottenuto la convocazione per il mondiale di Russia grazie alle brillanti uscite con l'Eintracht in Bundesliga, impressionando in tal modo anche in una competizione così importante, gettando su di sé l'attenzione di diversi club prestigiosi.
In molti ricorderanno la sua prestazione fantastica contro l'Argentina durante la fase a gironi del mondiale, match nel quale peraltro segnò il goal del vantaggio della propria compagine al 53 esimo, sull'errore imperdonabile dell'estremo difensore avversario Caballero, colpevole di aver scoperto il fianco di fronte ad un killer spietato come lui: Ante Rebic è un attaccante moderno che può spaziare sul tutto il fronte d'attacco, dalla fascia al centro dell'area, e per capacità di adattamento in campo ricorda il Mario Mandzukic bianconero, utilizzato da Allegri in quasi tutte le zone del campo, in base alle necessità della squadra.
Ci sarà dunque la prestigiosa Premier League come prossima tappa dell'ascendente carriera dell'ambizioso calciatore croato? E se sì, quale compagine londinese si aggiudicherà il suo prezioso cartellino?
FONTE: CalcioMercato.com
Calcio Internazionale Pecchia canta "Volare" per il rito d'iniziazione con l'Avispa Fukuoka
L'ex allenatore dell'Hellas Verona si è sottoposto al classico rito d'iniziazione canoro, assieme al suo staff.
Instagram: morimototakayuki9
27/01/19 13:00 | News calcio | Autore: Redazione
Ormai, quello di cantare una canzone davanti ai nuovi compagni divertiti, appena si arriva in un altro club, è un rito di iniziazione che spopola tra i giocatori. In estate ne fu colpito Gigi Buffon, appena arrivato al Psg, che si cimentò sulle note di "Vita Spericolata" di Vasco Rossi davanti ai suoi nuovi compagni di spogliatoio. Ora è toccato anche a Fabio Pecchia, neo allenatore del Avispa Fukuoka (club giappone che milita in J2 Legue), e al suo staff. L'ex allenatore dell'Hellas Verona si è prestato al rito con entusiasmo e partecipazione, così come il suo staff.
Il video della sua performance canora è diventato presto virale grazie a Morimoto, ex attaccante del Catania e ora attaccante del club giapponese, che ha ripreso il suo nuovo allenatore e staff mentre cantavano "Volare" a squarciagola alzando sensibilmente il volume e l'intensità del canto durante il ritornello. Una performance più che positiva al microfono, ma adesso per Pecchia sarà il momento di cimentarsi in un'altra performance più probante, quella del campo, e provare a salire in massima serie con la sua nuova squadra.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
25 gennaio 2019 Calciomercato Juventus, fatta per Caceres: c'è la firma sul contratto
Tutto fatto per il ritorno del difensore uruguaiano in bianconero. La Juventus ha trovato l'accordo con la Lazio per 600 mila euro. Il giocatore ha firmato il contratto e adesso manca soltanto il nero su bianco fra i due club. Poi sarà tempo di visite mediche. Contestualmente Benatia ha accettato l'offerta dell'Al-Duhail
Martin Caceres e la Juventus, la storia può ricominciare. Accordo trovato, il difensore uruguaiano sarà nuovamente un calciatore bianconero. Dopo l'intesa già raggiunta nelle scorse ore, il giocatore ha firmato il contratto che lo legherà ai campioni d'Italia. Sabato mattina dovrebbe essere previsto l'arrivo a Torino, dove sosterrà le visite mediche. La Juventus ha trovato l'intesa anche con la Lazio sulla base di 600mila euro e adesso i due club devono soltanto mettere il tutto nero su bianco. Un innesto di esperienza per Massimiliano Allegri, che potrà dunque fare affidamento per la seconda parte di stagione sul difensore, già a Torino nella stagione 2009/10 e dal gennaio 2012 al 2016.
Nuovo inizio
Un nuovo inizio dunque per Caceres, che dopo la prima parte di campionato in ombra con la Lazio è stato anche vicino al trasferimento in Giappone: poi l'inserimento decisivo della Juventus, che lo ha voluto per cautelarsi dopo la partenza di Medhi Benatia, che ha accettato la proposta dell'Al Duhail, club del Qatar che ha offerto una cifra importante alla Juventus (8 milioni di euro più 6 di bonus) e un ingaggio elevato al difensore marocchino. Caceres adesso va alla ricerca di nuovi trofei, dopo che con la società bianconera ha già vinto 5 scudetti, 2 edizioni della Coppa Italia e 3 Supercoppe italiane.
Superati Ivanovic e Skrtel
La Juventus ha così scelto di affidarsi a un usato sicuro, scegliendo Martin Caceres per inserire in organico un difensore già pronto per il campionato italiano. L'uruguaiano ex Hellas Verona ha superato la concorrenza di due importanti profili internazionali valutati dal ds bianconero Fabio Paratici, ovvero Branislav Ivanovic - ex Chelsea e attualmente in forza allo Zenit San Pietroburgo - e Martin Skrtel, un passato al Liverpool e un presente in Turchia, al Fenerbache. Un altro giocatore sondato era stato Bruno Alves del Parma, ma a spuntarla è stato Caceres: accordo trovato tra Juventus e Lazio, sarà lui il nuovo difensore della squadra di Allegri.
FONTE: Sport.Sky.it
FERRARA - Tramite una nota apparsa sul proprio sito ufficiale la Spal ha annunciato "di aver trasferito in prestito con diritto di riscatto al Frosinone Calcio, fino al 30 giugno 2019, le prestazioni sportive del centrocampista Federico Viviani". Il giocatore classe 1992, cresciuto nelle giovanili della Roma (con la quale ha esordito in prima squadra), ha militato anche con Padova, Pescara, Latina, Verona e Bologna.
FONTE: TuttoSport.com
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.