#BeneventoVerona + - =
RECAP
Mister DE ZERBI passa dal 4-2-3-1 al 4-4-2 con CODA che parte dalla panchina e coppia d'attacco formata da IEMMELLO e DIABATE; in mediana torna VIOLA dal primo minuto al centro al fianco di DEL PINTO mentre SANDRO dato per titolare nelle previsioni dovrà osservare inizialmente i compagni da bordocampo.
In porta, al posto dello squalificato PUGGIONI, il 'goleador' BRIGNOLI.
Conferma il consueto 4-4-1-1 PECCHIA che a sinistra sostituisce lo squalificato FARES con SOUPRAYEN, riporta VERDE dall'inizio sulla esterno mancino d'attacco e piazza VALOTI alle spalle del falso nueve CERCI.
Tra i pali SILVESTRI prende il posto di NICOLAS espulso nell'ultima gara al Meazza e ritorna al campionato italiano a distanza di quasi 4 anni.
135 i tifosi scaligeri giunti al Vigorito di Benevento, si parte agli ordini del signor Doveri della sezione AIA di Roma 1.
SOLO BENEVENTO NEI PRIMI 23 MINUTI
I padroni di casa partono con grande nerbo e al 4° minuto impensieriscono SILVESTRI col tiro a giro di DEL PINTO che il guardapali scaligero alza sopra la traversa con la punta delle dita.
Due minuti più tardi è DJURICIC ad incunearsi dal vertice sinistro e a concludere in porta: SILVESTRI si accartoccia sul primo palo e smanaccia sul fondo.
11° Altro calcio d'angolo per i giallorossi (stavolta regalato dal signor Doveri nonostante la blanda protesta di RÔMULO), IEMMELLO salta tra VUCKOVIĆ e CARACCIOLO e incorna molto pericolosamente ma il portiere scaligero fa buona guardia.
SI SVEGLIA IL VERONA MA È UN FUOCO DI PAGLIA
Al 23° RÔMULO in percussione centrale imbuca per CERCI puntualissimo all'appuntamento con la palla ma, al momento di traversare, Alessio si produce in uno strano tiro-cross che supera l'anticipo di VALOTI (ad un passo dalla porta) e che poi si spegne sul fondo! Occasionissima sciupata dal VERONA...
BENEVENTO AVANTI MA L'HELLAS STA A GUARDARE SENZA REAGIRE
LETIZIA affonda in sovrapposizione da sinistra e fa 40 metri di campo senza essere minimamente contrastato da RÔMULO e FERRARI (che accenna il pressing poi retrocede), giunto a 30 metri dalla porta in totale libertà il, terzino delle Streghe si produce in una conclusione a girare sul secondo palo che gabba SILVESTRI! È il 25° e a stupire è il totale lassismo della squadra gialloblù...
Al 27° CALVANO deve uscire per infortunio, gli da il cambio FELICIOLI che inizialmente prende il posto di VERDE a sinistra mentre Daniele avanza ad aiutare CERCI mentre VALOTI scende a centrocampo.
BENEVENTO ancora pericolosisismo al 34°: IEMMELLO raccoglie 50 metri di passaggio dalle retrovie e affonda nella difesa scaligera come la classica lama nel burro! La sua conclusione lascia fortunatamente a desiderare e SILVESTRI è comunque bravo a rifugiarsi in angolo.
ENTRA PETKOVIĆ MA LA MUSICA NON CAMBIA: TIRO AL BERSAGLIO DEL BENEVENTO!
PECCHIA cerca di cambiare deriva, toglie VALOTI ed inserisce un attaccante di ruolo come il croato per aiutare CERCI ed in generale la fase offensiva scaligera passando al 4-3-3 che ad inizio stagione doveva essere il modulo di riferimento per l'HELLAS, VERDE attaccherà dalla parte opposta.
La mossa sembra dare risultati: PETKOVIĆ va in gol ma Doveri annulla tutto per l'evidente off-side di CERCI che ha fornito l'assist.
Al 4° minuto DJURICIC si presenta al limite e conclude ma fortunatamente il suo tiro è centrale e non violento, SILVESTRI blocca.
Prosegue il tiro a bersaglio dei padroni di casa: Al 6° è DIABATE a tagliare dentro l'area e a divorarsi il raddoppio sparando su SILVESTRI comunque bravo a chiudere al meglio lo specchio!
Due minuti più tardi DJURICIC si beve FERRARI e crossa in mezzo per la testa di DIABATE ma fortunatamente CARACCIOLO spizza di quel tanto che serve a mettere fuori giri il centravanti maliano...
Minuto 11° DIABATE s'imbuca da sinistra e si presenta a tu per tu con SILVESTRI ma gli tira malauguratamente addosso.
Minuto 18° LETIZIA si fionda su una palla che esce dall'area e di controbalzo tira violentemente: Il portiere gialloblù ancora una volta salva il VERONA!
Minuto 19° IEMMELLO ruba palla a BUCHEL poco fuori area, poi scarica a rete ma SILVESTRI devia a lato...
MERITATO BIS DEI PADRONI DI CASA
DJURICIC premia la sovrapposizione di LETIZIA sulla mancina, pronto il cross al centro per IEMMELLO che tira al volo ma il guardapali scaligero alza sopra la traversa.
Sulla successiva battuta del calcio d'angolo al 20° DIABATE incorna sulla traversa la palla che sbatte a terra e forse è già dentro ma in ogni caso irrompe IEMMELLO a togliere qualunque dubbio per il meritatissimo 2 a 0 dei campani.
ESCE CERCI, 3 A 0 BENEVENTO
CERCI termina al 22° la sua bigia prestazione dopo 3 mesi e mezzo di inattività ma non ci sono più attaccanti in panchina, gli da il cambio FOSSATI (16 minuti di presenza nel 2018).
Le Streghe premono alla ricerca del terzo gol che arriva al 39° con il VERONA completamente sfiduciato e in balia dell'avversario: Il gioiellino di casa BRIGNOLA scende a destra e prova a mettere in mezzo, SOUPRAYEN è in traiettoria e devia di quel tanto che basta a servire sui piedi di DIABATE una palla perfetta che è solo da insaccare, cosa che il centravanti giallorosso non si esime dal fare ed è 3 a 0 per il BENEVENTO.
Il signor Doveri cala il sipario sulla gara e sulle residue speranze salvezza dell'HELLAS dopo due minuti di recupero.
IMPRESSIONI
DIGNITÀ: Nobiltà morale che deriva all’uomo dalla sua natura, dalle sue qualità, e insieme rispetto che egli ha di sé e suscita negli altri in virtù di questa sua condizione così recita il Garzanti ed è con questo termine che ho voluto iniziare per dare un giudizio sulla sconcertante prestazione del VERONA di oggi... E che nessuno degli addetti ai lavori se ne abbia a male se è la stessa lingua italiana che etichetta al contrario l'odierno 'spettacolo' offerto ai 135 butei 'cornuti e mazziati' che si sono sobbarcati cotanti kilometri e, come innamorati delusi (ma assolutamente degni), se ne torneranno a Verona.
Indegni sono invece gli 11 che indossano il gialloblù sul campo, indegni di vestire i nostri colori, indegni di rappresentare una città da sempre e per sempre innamorata dell'HELLAS, indegni di giocare nel massimo campionato italiano e indegni pure di cercare di spiegare la situazione che si è venuta a creare (personalmente spero in un silenzio stampa fisso da qui a Maggio).
Perchè oggi il VERONA non ha perso! Per perdere bisogna giocarsela ed i gialloblù, nella partita più importante della stagione, semplicemente non hanno giocato e per accorgersene, aldilà di quanto visto sul campo, basta notare poche cifre: 73 a 27 in percentuale il possesso palla a favore del BENEVENTO, 0 i tiri in porta degli scaligeri (indegni pure di essere associati al nobile casato che governò sulla città di Verona dal 1262 al 1387)
VOTI
- SILVESTRI Sicuramente il migliore in campo per i gialloblù, è solo grazie a Marco se oggi il passivo non è nettamente più pesante: Voto 8
- FERRARI Altra giornata di magra per Alex che non protesta quando all'inizio Doveri regala all'avversario un calcio d'angolo che l'ex BOLOGNA avrebbe evitatato facendo carambolare la palla sull'avversario e prosegue con la mancanza di carattere quando, indeciso se contrarre LETIZIA o meno, retrocede lasciando un autostrada per il raddoppio del BENEVENTO. Mai un anticipo, mai un tackle favorevole e DJURICIC è una sorta di miraggio... Uno scempio questo finale di stagione per il centrale-terzino: Voto 4,5
- CARACCIOLO Nella mediocrità difensiva generale ha il merito di togliere dalla testa di DIABATE un gol fatto... Voto 5
- VUCKOVIĆ Anche per Jagos vale quanto scritto per CARACCIOLO: Qualche buon intervento frutto forse più del caso che di altro... Voto 5
- SOUPRAYEN Comincia facendosi superare dalla palla al 20° e venendo gabbato dal lesto LETIZIA e termina con la deviazione che regala un perfetto assist per il terzo gol di DIABATE, in mezzo un paio di proiezioni a supeare la metacampo... Voto 4,5
- RÔMULO Molte responsabilità sul vantaggio di LETIZIA ed una gara (l'ennesima) in cui il capitano gira per il campo alla ricerca di cosa non si sa... Spesso richiamato dalla panchina termina la gara con quell'imbucata su CERCI al 23° poi più nulla, voto 5
- BÜCHEL Deve fare da diga ma, con la squadra che retrocede metro dopo metro sulle incursioni avversarie, non sa più che pesci pigliare... Va in confusione al 64° quando IEMMELLO gli soffia palla e tira a rete impegnando SILVESTRI in una delle tante occasioni avute dai padroni di casa: Voto 5
- CALVANO Dura 26 minuti la gara del generoso mediano scaligero, un tackle in cui col ginocchio destro a terra sente tirare e deve uscire per un fastidio all'inguine, voto 5,5 (gli da il cambio FELICIOLI al 26°: Il ragazzo s'impegna e mette a segno anche un buon recupero palla a metà del secondo tempo ma non riesce a destare gli anestetizzati compagni di squadra, voto 5,5)
- VERDE Non si accende mai, nel secondo tempo col 4-3-3 prova a mettersi in mostra ma aldilà di un paio di dribbling finiti nel nulla non combina altro, voto 5
- VALOTI Mattia mette a segno una delle solite gare né carne né pesce che ne hanno limitato la carriera insieme ai vari infortuni ma c'è da dire che oggi tra i gialloblù nemmeno un CR7 avrebbe fatto la differenza: Voto 5 (gli da il cambio PETKOVIĆ al 46° e inizialmente il croato sembra voglioso e determinato ma gli bastano 5 minuti per adeguarsi all'andazzo generale con le buone o le cattive, voto 5)
- CERCI Doveva essere il faro offensivo del VERONA ma è invece il responsabile del mancato assist nell'unica occasione creata dai giallolbù al 23°... Sperso peggio degli altri: Voto 4 (gli da il cambio FOSSATI al 66°: PECCHIA estrae il centrocampista quando deve raschiare il barile e gli concede altri minuti nel 2018 dopo i 16 dati fino a qui, ingiudicabile)
- PECCHIA L'attacco è inesistente, la fase difensiva una chimera e il centrocampo non da né qualità ne sostanza! Questa è la squadra voluta dal tecnico che si deve prendere le sue responsabilità ed imitare il diesse FUSCO dimettendosi per dare una fine a tutta 'sta farsa: voto 4
DICONO + - =
Mister DE ZERBI tecnico del BENEVENTO a Sky «Partita in cui non abbiamo commesso errori dietro. Penso che non siamo una squadra da ultimo posto staccato. Potevamo far meglio. I punti persi all’ultimo minuto in alcune partite ci hanno demotivato. Sabato abbiamo una partita dal pronostico impossibile, ma prepareremo la gara con orgoglio pensando di fare risultato. Creare occasioni da gol e non subirne, come oggi, sarebbe un risultato ottimo» Hellas1903.it
Doppietta per l'attaccante DIABATÉ oggi «Sono davvero molto contento, sono venuto qui per dare il mio contributo e non è finita qui. Ringrazio tutti i giorni Dio, voglio battermi per la gente e per la salvezza. Il mister voleva sostituirmi, lo rispetto e la doppietta è un modo per ringraziarlo della fiducia. La Juventus? Nulla è impossibile nel calcio, sappiamo di affrontare una grandissima squadra ma giocheremo per vincere» TuttoMercatoWeb.com
L'ex capitano PAZZINI sentito da Sky «Il mio addio all’Hellas? E’ una ferita ancora aperta, perché fa male ritrovarsi da un giorno all’altro a non essere più considerato. C’è sempre una persona prima del calciatore e va sempre rispettata. Le dimissioni odierne del ds? Le trovo fuori luogo, è un atto per togliersi le responsabilità» Hellas1903.it
...Dimissioni irrevocabili per il diesse FUSCO che al termine del match motiva così la grave decisione «La prestazione di oggi non lascia spazio ad alcun commento. Solo dispiacere e mortificazione. Nella vita mi sono sempre assunto le mie responsabilità, ho costruito questa squadra e ho avuto dall'inizio la fiducia del Presidente Setti. Per questo rassegno le mie dimissioni in maniera irrevocabile. Non è una fuga ma una piena assunzione di responsabilità rispetto alla fiducia che ho avuto in questi 18 mesi. Sono ancora convinto che questa squadra possa salvarsi, ma servirà un moto d'orgoglio nelle prossime gare. Oggi questo orgoglio non si è visto. E' una decisione maturata interamente stasera, fino a prima della gara ero convinto avremmo fatto una prestazione diversa. Una squadra che si gioca la stagione non può mostrare un atteggiamento simile, non è stato dignitoso. Spero che questo mio gesto serva a dare ai calciatori quel moto d'orgoglio che permetta di provarci fino alla fine, ma bisogna metterci abnegazione, entusiasmo, responsabilità» HellasVerona.it
GLI ALTRI RECUPERI + - =
Ieri vittorie esterne per SAMPDORIA e FIORENTINA rispettivamente sui campi di ATALANTA e UDINESE.
Crolla il CROTONE a Torino, 4 a 1 dei granata, vittoria per 2 a 1 del GENOA sul CAGLAIRI.
Pareggi per 0 a 0 nel derby di Milano tra MILAN e INTER e per 1 a 1 a Verona tra CHIEVO e SASSUOLO.
RASSEGNA STAMPA + - =
Hellas Verona, disastro Gialloblù compiuto. La B a un passo.
di: Mattia Cagalli - 5 aprile 2018
Lo ammetto, volevo lasciare una pagina completamente bianca e pubblicare quella.
Dopo una prestazione come quella di Benevento, non si può più dire nulla sull’Hellas Verona, una squadra che definire indegna è riduttivo.
Le parole sprecate da giocatori e allenatore in questo periodo, suonano come violini scordati alle orecchie dei tifosi; saranno undici finali, dobbiamo pensare a lavora, la squadra è in crescita, tutto fiato sprecato e inutile.
Per favore, non intervistateli più, non chiedete loro più niente, perché rischiano solo di sprofondare ancor di più nel baratro del ridicolo.
Non riuscire a fare un tiro in porta, contro un avversario che ha incassato oltre sessanta goals, non aggredirlo, non giocare con il coltello tra i denti nella più importante partita dell’anno è sportivamente parlando, uno scandalo.
L’autostrada per la serie B è stata definitivamente imboccata e il direttore sportivo Fabio Fusco ha abbandonato la nave che affonda, come il comandante Schettino di italica memoria. In una conferenza stampa (ancora parole), ha confermato che si prende le proprie responsabilità e andandosene spera di dare una scossa alla squadra. A me sa tanto di fuga repentina.
L’unico che dovrebbe auto-sollevarsi dall’incarico, l’allenatore Fabio Pecchia, non pensa lontanamente alle dimissioni; attende probabilmente l’esonero da parte della società per questioni economiche.
Non una formazione uguale all’altra, alcune totalmente cervellotiche che infondono confusione a una rosa già scarsa. Ma non così scarsa come ci hanno fatto credere fino a oggi. Un altro allenatore con un po’ di logica e buon senso, avrebbe racimolato sicuramente qualche punto in più.
Come se non bastassero le colpe della guida tecnica per questo anno, il futuro societario è un allarmante questione. Più imminente di quello che possa sembrare.
Da cinque anni si parla di centro sportivo, di un modello Borussia Dortmund ed invece anche la primavera che stava risorgendo, è stata smantellata. Ed ora rischia pure la retrocessione, senza fornire prodotti accettabili per la prima squadra.
Terzo allenatore e terzo direttore sportivo in pochi anni, senza una continuità dirigenziale e sportiva come si pensa di costruire qualcosa?
Una retrocessione ci può stare se si hanno piani per il futuro ma fino a questo momento, nulla lascia presagire idee. Bisognerà ripartire nuovamente da zero.
L’ho già detto in passato, non ho mai preteso che il presidente parlasse e spiegasse, ho sempre considerato questa volontà di colleghi giornalisti e tifosi, una idea molto provinciale. Meglio una dirigenza che si muove nell’ombra e nel silenzio e porta a casa risultati, il problema è che questa volta al silenzio sembra corrispondere l’immobilismo.
Spero di sbagliarmi.
FONTE: LaVoceDiVenezia.it
SPORT & MILIARDI
Benevento-Verona 3-0, ‘le formiche in punto di morte mettono le ali’
“‘E furmiche quann’ stann’ pe’ murì caccian’ ‘e ‘scelle!” (Le formiche, in punto di morte, mettono le ali).
Così tuona a fine partita, durante gli ultimi minuti – stavolta senza traumi – del match da fondo classifica, la Signora Sciarputa seduta dietro di me che ha arricchito i 90 minuti di gioco (più recupero e intervallo) con un magnifico commento calcistico-emotivo, pieno di frasi enfatiche e antica saggezza popolare.
Fondendo Bruno Pizzul a Mario Merola, la sua vivace telecronaca ha raggiunto il climax, davanti all’offerta di un cordiale da parte di un uomo col berretto, nell’assioma definitivo che andrò presto a tatuarmi sull’avambraccio sinistro: “Ma camma fa cu’ ‘u rum? Temimm’ ‘u Sdreg!” (Suvvia, a cosa ci occorrerà mai il rum se abbiamo con noi lo Strega?).
La formica che comincia a volare quando comprende di essere spacciata è ovviamente – nell’accezione della Signora Sciarputa – metafora del Benevento che – nonostante i pochi punti in classifica e una sorte non proprio rosea davanti a sé – non si perde d’animo e anzi domina la partita, chiudendo la gara con l’Hellas Verona con un 3-0, svariati gol mangiati e improperi irripetibili indirizzati ai calciatori da parte della nostra eroina.
Tuttavia se Cheick Diabaté è diventato inevitabilmente Diabete e Guilherme si è trasformato in Guglielmo, è la nuova acconciatura di Enrico Brignola ad attirare maggiormente gli strali della Signora Sciarputa e, così, “Ma che r’è sta cresta?” (Ma cos’è questa cresta?) si alterna, nei tempi morti, a un altro interrogativo esistenziale rivolto a certi schemi arditi della squadra giallorossa: “Ma che r’è stu iouc?” (Che razza di modo di giocare è questo?).
Seppure il commento abbia toni cinici e indolenti, la Nostra tifa ardentemente senza cedere a facili entusiasmi e mettendo in campo una certa dose di scaramanzia: “Finché l’arbitro nun fischia nun dicimm nient!” (Finché l’arbitro non fischia non possiamo catare vittoria).
Trepidante e masticante – “Gino, vai accattà doie nucell!” (Gino, di grazia, vai ad acquistare un po’ di arachidi!) -, con voce acuta, dà però il meglio di sé in un assolo verso la fine del secondo tempo.
Quando, infatti, i dodici tifosi del Verona intonano un “Serie B! Serie B” rivolto ai beneventani, il Vigorito risponde a gran voce, come un sol uomo: “Serie B! Serie B!”.
Ecco allora la Signora Sciarputa inserirsi magistralmente nel dialogo tra le due tifoserie: al calar dei cori, si alza infatti un’ugola squillante e pragmatica che, con virtuosismo lirico, a tratti neomelodico, vocalizza un commovente “Tanto c’ iamm’ pur’ nuie!” (Tanto ci andiamo anche noi) degno della migliore Maria Callas e del migliore René Descartes. Se non è arte questa, cosa?
Ps: Superfluo aggiungere a chi spetti, a mani basse, la tredicesima edizione del Premio Stregone.
FONTE: IlFattoQuotidiano.it
Al Vigorito fa festa il Benevento. Verona umiliato e sempre più giù
LETIZIA E UNA DOPPIETTA DI DIABATE' CONDANNANO I GIALLOBLU AD UNA PESANTE SCONFITTA
Fabio Groberio | 04/04/2018 18:52 1'
Per il recupero della ventisettesima giornata, quella segnata dalla tragica scomparsa di Astori, in campo allo Stadio Vigorito, per una sfida che sa di ultimo appello, il Benevento ultimo in classifica e il Verona penultimo e reduce da due brutte sconfitte. Entrambi gli allenatori sono costretti a sostituire il portiere titolare perché squalificato, De Zerbi schiera in attacco Diabate dal primo minuto in coppia con Iemmello mentre Pecchia rispolvera il rientrante Cerci al posto di Petkovic. Dirige Doveri della sezione di Roma 1.
Parte forte il Benevento che va alla conclusione pericolosamente per ben tre volte nei primi 10 minuti con Del Pinto, Djuricic e Diabatè, sui primi due è bravo Silvestri a mandare in angolo mentre l'attaccante del Mali non trova la porta in acrobazia. Sempre e solo padroni di casa con gli ospiti che si affacciano pericolosi nella metà campo avversaria solo al 20' con Cerci fermato in fuori gioco prima di battere a rete. Al 25' meritato vantaggio del Benevento grazie ad un'azione personale di Letizia che dai venti metri batte un incolpevole Silvestri con un bellissimo destro a giro. Al 34', dopo che il portiere ex Leeds ha salvato su Brignola, Streghe ancora vicine al gol con Iemmello che però non riesce a battere l'estremo difensore gialloblu. Finale di tempo con ritmi più bassi, Benevento che mantiene il possesso senza più rendersi veramente pericoloso e Verona in totale affanno.
Ripresa che si apre con Petkovic, subentrato al posto di Valoti, che trova il gol ma l'assistente alza la bandierina per segnalare un fuorigioco che è netto. Per i gialloblu è solo un fuoco di paglia, da questo momento in poi infatti inizia il tiro al bersaglio dei padroni di casa con il povero Silvestri assoluto protagonista. Il numero 17 è bravissimo a respingere in sequenza le conclusioni di Djuricic, Diabaté (due volte) e Brignola con l'undici allenato da Pecchia impassibile a guardare. Al 66', dopo parecchie occasioni sprecate, arriva il meritato raddoppio del Benevento con Diabaté che di testa gira in rete un corner battuto da Viola. Girandola di sostituzioni ma musica che non cambia e all'84 arriva anche il tris sempre con l'attaccante maliano che da pochi passi sfrutta al meglio il cross di Letizia.
FONTE: FantaGazzetta.com
SERIE A
04 aprile 2018 - 19:19
Serie A, Benevento-Verona 3-0: punti fondamentali per la salvezza, De Zerbi ci crede. Commento e classifica
Il commento del match vinto dal Benevento ai danni dell’Hellas Verona e la classifica aggiornata al termine della sfida del Vigorito
di Mediagol23, @Mediagol
Importante successo del Benevento in casa, tra le mura amiche del Vigorito, contro l’Hellas Verona, un 3-0 che dà morale ai campani.
Scontro salvezza posticipato di un mese quello tra i giallorossi e gli scaligeri, nel recupero valido per la ventisettesima giornata ottima prestazione degli uomini di Roberto De Zerbi che riescono ad accorciare così a 9 lunghezze la distanza dalla compagine allenata da Pecchia. Streghe avanti al 25′ grazie al gol di Letizia, propiziato da Del Pinto, poi nel secondo tempo via allo show di Diabate: al 66′ prima e all’84’ poi le reti dell’ex Metz e Bordeaux che fissa il risultato sul 3-0, portando a 3 le sue reti stagionali. questa la classifica al termine del match.
FONTE: MediaGol.it
04 aprile 2018
Benevento-Verona 3-0: Letizia e doppietta di Diabaté.
La squadra di De Zerbi, reduce da quattro sconfitte consecutive, trova contro i gialloblu un successo meritatissimo, che tiene ancora viva qualche timisa speranza salvezza. Partita senza storia con il solo Benevento in campo: dopo il vantaggio di Letizia nel primo tempo, nella ripresa la doppietta del maliano Diabaté
BENEVENTO-VERONA 3-0
25' Letizia, 66' e 83' Diabaté
TABELLINO
Benevento (4-3-3): Brignoli; Venuti, Djimsiti, Tosca, Letizia; Brignola (87' Volpicelli), Del Pinto, Viola, Djuricic (79' D'Alessandro); Iemmello (71' Guillherme), Diabatè. All. De Zerbi
Verona (4-4-1-1): Silvestri; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Souprayen; Romulo, Calvano (27' Felicioli), Buchel, Verde; Valoti (46' Petkovic); Cerci (67' Fossati). All. Pecchia
Ammoniti: Del Pinto, Buchel, Letizia
C'è speranza al Vigorito, anche se in realtà non dovrebbe esserci. Un sole giallorosso che anche se con l'ultima fiammella a disposizione proprio non vuole smettere di splendere. Il sogno di un popolo, oramai già rassegnato a una retrocessione che alla fine arriverà, che un ragazzone maliano e una banda di volenterosi e indemoniati insiste nel tenere vivo. Perché alla fine è giusto provarci fino all'ultimo. Proprio quello che sembra non aver più voglia di fare il Verona, autore di una delle prestazioni più imbarazzanti che la storia del calcio ricordi. Inconcepibile l'atteggiamento dei gialloblu, che contro una squadra sicuramente in ascesa negli ultimi mesi ma comunque indietro di ben 12 punti e praticamente tagliata fuori dalla lotta salvezza aveva l'occasione d'oro di portarsi a solo un punto dal quartultimo posto: molli, passivi, svogliati. La conseguenza? Oltre al 3-0 anche le dimissioni del ds Fusco, che ora potrebbero portare anche al licenziamento di Pecchia. Nessun tiro in porta in 90 minuti, 22 tiri totali subiti contro solo 3 fatti, dato del possesso palla quasi umiliante (64% contro 36%), 9 calci d'angolo a 2, la metà dei passaggi riusciti rispetto ai propri avversari. E a giustificazione non si possono nemmeno portare le assenze, soprattutto nel settore offensivo, con le quali Pecchia ha dovuto affrontare la gara. Anche il Benevento, ad esempio, non aveva in campo né Sandro né Guillherme, i due migliori acquisti arrivati dal mercato invernale. Eppure i giallorossi hanno spinto e giocato con un'energia e una voglia encomiabili, che meriterebbero a fine campionato di essere premiati con una salvezza che, forse più di quella del Crotone della passata stagione, avrebbe del miracoloso. Ma finché c'è speranza...
Le scelte
Reduce da 4 sconfitte consecutive, Pecchia decide di cambiare volto alla propria squadra disegnando un 442 nel quale in avanti ci sono Iemmello e Diabaté, l'eroe della vittoria all'ultimo minuto contro il Crotone in casa. Fuori dunque Guillherme, uno dei più positivi del nuovo Benevento, quello uscito dalla sessione invernale di mercato e in gol anche contro la Lazio. Fuori anche Sandro e Cataldi in mezzo, dove ci sono Del Pinto e Viola, e Lombardi sulla destra, dove agisce invece Brignola. Emergenza in avanti per il Verona, privo di Kean, Matos e con un Petkovic a mezzo servizio: anche per questo Pecchia sceglie 5 centrocampisti e il solo Cerci in avanti
Fischio finale al Vigorito dove il @bncalcio conquista la vittoria contro l'@HellasVeronaFC! #BeneventoVerona #SerieATIM pic.twitter.com/6oZUShPaP1
— Serie A TIM (@SerieA_TIM) 4 aprile 2018
Pronti partenza e solo Benevento
Come sia possibile che le due squadre siano separate da 12 punti in classifica è un mistero che i primi minuti del Vigorito non riescono a risolvere. Anzi, se possibile lo alimentano ancora di più. Perché per atteggimanto, convinzione e disposizione tattica, sembra essere quella di casa la formazione ancora in corsa per una salvezza complicata ma possibile, mentre i veneti appaiono disorientati e come rassegnati alla quasi certezza di una retrocessione imminente. E invece la realtà, che dice l'opposto, supera ancora una volta ogni fantasia e in campo si presenta di fatto solo il Benevento. Che parte forte e comincia a spingere sulle doppie corsie esterne disegnate da De Zerbi, arrivando con facilità dalle parti di Silvestri. Prima Del Pinto, dopo appena 3 minuti con un destro da fuori, poi Djuricic, vicino al vantaggio con una ficcante proiezione offensiva conclusa da un destro che si spegne di poco a lato, quindi una conclusione mancina di Brignola, che sulla destra fa quasi sempre quello che vuole. Un dominio assoluto quello dei giallorossi, in alcun modo ostacolato da un Verona senza punti di riferimento offensivi e con un centrocampo tanto folto quanto mollo sulle gambe. Le conseguenze sono quasi scontate e si materializzano puntuali al 25'. Merito di una grande azione di Letizia, che dalla sinistra supera due avversari, si accentra e quando arriva ai 20 metri lascia partire un destro a giro che infila senza possibilità di repliche la porta del Verona. 1-0, meritato. Meritatissimo.
E il Verona?
Come detto la squadra gialloblu sembra essere scesa a Benevento per una semplice formalità: atteggiamento e disponibilità sono da squadra già ampiamente retrocessa, che non ha alcuna voglia di lottare e reagire alle difficoltà. Pecchia in panchina si agita e dà indicazioni, ma dopo il gol di Letizia decide che è già arrivata l'ora di modificare qualcosa: fuori Calvano, dentro Felicioli. Come nel più classico dei romanzi gattopardiani, però, tutto cambia per non cambiare ed il risultato non risente della sostituzione dell'allenatore gialloblu. Nulla da segnalare in area beneventana, se non qualche timida incursione di Romulo e un Cerci che evidentemente non è ancora in grado di giocare una partita di Serie A. E così, lemme lemme, la partita si snoda facile per i giallorossi che, dopo un altro paio di occasioni per raddoppiare il proprio vantaggio, rientrano negli spogliatoi con una nuova speranza nel cuore.
Cambiare affinché nulla cambi
Troppo brutto per essere vero, Pecchia cambia ancora il suo Verona all'intervallo inserendo Petkovic, l'unica punta a disposizione dell'allenatore gialloblu, per Valoti: come conseguenza Cerci scala alle spalle del croato nel ruolo di trequartista. Un piccolo segnale di risveglio arriva quasi subito, ma l'ex Roma e Torino scatta in fuorigioco e il suo gol viene giustamente annullato dall'arbitro su assistenza del suo collaboratore. Una scintilla, che però non accende il fuoco veronese. Anzi, è sempre il Benevento a fare la partita e collezionare le occasioni migliori. Djuricic arriva sino al limite dell'area e scarica un destro sul quale Silvestri, il sostituto di Nicolas, non fa rimpiangere il titolare, prima che Diabaté sprechi tutto qualche minuto più tardi scaricando sempre sul portiere veronese il colpo di testa, a botta sicura, del possibile 2-0.
L'occasione migliore per i padroni di casa, però, arriva all'11', quando sempre Diabaté si trova a tu per tu con Silvestri dopo il pregevole assist di Djuricic: il maliano tenta il tocco sotto mancino ma il portiere gialloblu si supera ancora in un'uscita bassa che toglie spazio e tempo all'attaccante di casa. Il tiro al bersaglio, o meglio a Silvestri, in ogni caso non si ferma, anche perché il Verona continua a fare da comparsa e il campo è tutto comodamente a disposizione dei giocatori di De Zerbi. E come successo nel primo tempo, anche nella ripresa la naturale conseguenza può essere una sola, il gol dei padroni di casa. Questa volta, a segnarlo è Cheick Diabaté, al secondo sigillo in altrettante partite giocare al Vigorito: angolo dalla sinistra, il maliano svetta dall'alto dei suoi 194 cm e spara di testa sulla traversa. Dopo il legno la palla rimbalza sul terreno di gioco e arriva a Iemmello che l'appoggia a porta sguarnita senza problemi: dal replay, però, si capisce come il pallone sia già entrato dopo il colpo di testa. Diabaté o Iemmello, poco importa a De Zerbi. Ciò che conta è la sostanza: Benevento avanti 2-0 e Verona mai pervenuto.
A questo punto, la partita, già di per sé molto poco equilibrata, diventa una specie di allenamento-esibizione nel quale i padroni di casa si muovono a proprio agio e continuano a proporre buone trame offensive. Diabaté si arrabbia quando capisce che deve essere sostituito, De Zerbi cambia idea lasciandolo in campo e proprio il malese ripaga il suo allenatore con il gol del 3-0 firmato all'83': Guillhemre si sgancia in mezzo al campo e trova Brignola che sulla destra ha tutto il tempo per guardare in mezzo e servire l'attaccante: piattone e 3-0. Tutto troppo facile per i giallorossi. Quasi disarmante l'atteggiamento dei veronesi. Che da oggi, almeno per atteggiamente e mentalità, hanno già più di un piede nella fossa chiamata Serie B.
Terzo gol del @bncalcio ancora con Diabaté! #BeneventoVerona 3-0 #SerieATIM pic.twitter.com/wFStdjMEha
— Serie A TIM (@SerieA_TIM) 4 aprile 2018
Le statistiche della partita live
-Il Verona ha subito almeno tre gol in tutte le ultime tre partite (11 in totale), senza segnarne alcuno.
-12 fin qui le parate di Silvestri, nessun portiere ne ha fatte di più in questa Serie A
-Il Benevento non ha mai vinto con due gol di scarto in Serie A
-Già sei tiri nello specchio per il Benevento: mai ne ha effettuati di più in un primo tempo di questo campionato.
-Questo è solo il secondo gol di un difensore del Benevento in questo campionato.
-Primo gol di Letizia per il Benevento in Serie A, il secondo in carriera nella massima serie.
-Otto gli italiani in campo nel Verona: mai di più nell'11 titolare gialloblu in questo campionato.
-Sei cambi per il Benevento rispetto alla gara precedente: mai il Benevento ne ha effettuati di più in questa stagione.
FONTE: Sport.Sky.it
Le pagelle di Benevento-Verona 3-0: benissimo Djuricic, un disastro Cerci e Verde
Alberto Coriele
Il portiere del Verona Silvestri para di tutto e di più ma non basta ad evitare la netta sconfitta. Attacco degli scaligeri non pervenuto, Cerci e Verde non la vedono mai. Ottima sorpresa Djuricic nel Benevento, bene tutta la difesa di De Zerbi, Diabatè molto attivo.
Benevento
Alberto Brignoli sv: giornata da spettatore, il Verona non tira mai in porta.
Lorenzo Venuti 6: spinge molto, sfrutta gli spazi sulle fasce e non fatica in fase difensiva.
Berat Djimsiti 6,5: prestazione impeccabile, non passa una mosca per tutta la partita.
Alin Tosca 6,5: al pari di Djimsiti si rende protagonista di una serata precisa in chiusura. Sbaglia poco.
Gaetano Letizia 7: nel primo tempo si attacca solo dalla sua parte, il gol è una piccola perla. Ha il passo giusto, si sovrappone a velocità elevatissime e manda in crisi il Verona. Ammonito, era diffidato e salterà la Juventus.
Alberto Brignola 6,5: corre e rincorre, crea e distrugge. Molto interessanti i suoi movimenti a rientrare sul sinistro (dall'88' Giovanni Volpicelli sv)
Lorenzo Del Pinto 6,5: ottima prestazione in cabina di regia, si alterna al timone con Viola ma va in scioltezza.
Nicolas Viola 6,5: un sinistro delicato, elegante, da cui nasce il raddoppio di Diabatè. Geometrie e ritmi di gioco, molto bene.
Filip Djuricic 7: che bel giocatore, domina a metà campo, si inserisce e crea tantissime occasioni per i compagni. Silvestri gli nega il gol in apertura di partita. (dall’80’ Marco D’Alessandro sv)
Pietro Iemmello 6: si crea e sbaglia tantissime occasioni, anche perché Silvestri gli dice di no in più occasioni. Poi trova il guizzo per il 2-0 ma il gol è di Diabatè. (dal 73’ Guilherme 6: entra nell'azione del 3-0)
Cheik Diabaté 7: come Iemmello, spreca un paio di occasioni prima di segnare una bella doppietta. Partecipa molto al gioco e tiene su tantissimi palloni.
All. Roberto De Zerbi 7: un bel Benevento, convincente, anche se è ormai troppo tardi per cambiare il senso della stagione. Di fronte non trova resistenza, ma rispetto ad altre volte non trema.
Hellas Verona
Marco Silvestri 8: para tutto e anche di più. Almeno 7/8 interventi decisivi, specialmente nei primi venti minuti della ripresa. Non giocava in Serie A dal 2014 ma è assoluto protagonista e sicuramente non inferiore a Nicolas.
Alex Ferrari 5: dalla sua parte spesso passa Djuricic, che lo manda ai matti in diverse occasioni.
Antonio Caracciolo 5: non vede palla contro Diabatè, che mette il fisico e anche la cattiveria.
Jagos Vukovic 5,5: qualche buona chiusura nel primo tempo, poi inizia anche lui ad imbarcare acqua.
Samuel Souprayen 5: non spinge e soffre da matti Brignola, che lo salta a piacimento.
Rómulo 5,5: uno dei pochi a spingere e a trovare qualche stimolo anche sotto 3-0, ma sbaglia tanto e soprattutto predica nel deserto.
Simone Calvano 6: sfortunato, è costretto ad uscire dopo meno di mezz'ora per infortunio. (dal 27’ Gian Filippo Felicioli 5: sempre in rampa di lancio, non sfrutta l'occasione e si inserisce nella mediocrità generale).
Marcel Buchel 5: sovrastato a centrocampo, a tratti eccede con il nervosismo e si becca un inevitabile cartellino giallo.
Daniele Verde 4: impalpabile, invisibile, mai nel vivo dell'azione e mai pericoloso.
Mattia Valoti 5: gioca solo il primo tempo e viene rullato dal dinamismo del Benevento. (dal 46’ Bruno Petkovic 5,5: un gol segnato e annullato dopo tre minuti dal suo ingresso in campo, poi un lungo sonno).
Alessio Cerci 4: tornava in campo dall’inizio dopo tre mesi a mezzo ma non ha dato alcun contributo. Per un giocatore che doveva essere una punta di diamante di questo Hellas davvero una prestazione poco edificante.(dal 67’ Marco Ezio Fossati sv).
All. Fabio Pecchia 4: un Verona impresentabile, senza un senso logico e senza un'identità. Così non ci si salva in nessun campionato del mondo.
Il Benevento annichilisce un pessimo Verona: Letizia e doppio Diabatè, netto 3-0 al Vigorito
Dominio totale dei sanniti di De Zerbi, che battono 3-0 il Verona al termine di una partita mai in dubbio e comandata dall'inizio alla fine. Impresentabile l'Hellas Verona di Pecchia, che ora rischia la panchina.
Alberto Coriele
Lo scontro diretto tra ultima e penultima della classifica se lo aggiudica con pieno merito il Benevento, che domina e batte "solo" 3-0 il Verona. Il risultato alla fine è anche bugiardo, come spiegano anche le statistiche a fine partita: 20 tiri complessivi a 2, 14 tiri in porta a 0, 64% di possesso palla a 36%. Numeri che danno concretezza ad una superiorità a tratti imbarazzante: il Verona di Pecchia non scende in campo e viene travolta dal palleggio e e dalla carica agonistica del Benevento. Silvestri, titolare per l'Hellas al posto dello squalificato Nicolas, si rende protagonista di tantissimi interventi decisivi che impediscono al passivo di essere addirittura più pesante. La panchina di Pecchia, inevitabilmente, ora traballa sul serio. Anche perché, assenze a parte, al Vigorito è scesa in campo una squadra senza idee, senza mordente, senza qualità. Il Benevento si regala invece un pomeriggio di gloria grazie alla rete di Letizia e alla doppietta di Diabatè, già 3 gol in Serie A su 4 partite per il maliano. Recuperare in classifica sarà pressoché impossibile ma almeno i sanniti hanno lanciato qualche buon segnale, ai tifosi e al campionato.
La cronaca della partita
La prima frazione di gioco è un assoluto dominio del Benevento, giustificato anche dal possesso palla all’intervallo: 70%-30% per i sanniti. La formazione di De Zerbi apre attaccando e sfiora il vantaggio con il destro a giro di Del Pinto che Silvestri sventa con un tuffo sotto la traversa. Siamo solo al quarto minuto, e due minuti più tardi è ancora Silvestri a mettere le mani sul destro di Djuricic. Non si ferma la spinta dei padroni di casa: all’11’ Iemmello schiaccia di testa su corner di Viola, e Silvestri sventa ancora. Al 13’ Djuricic riceve al limite da Iemmello ma alza troppo il destro. L’Hellas Verona non dà segnali di vita fino al 24’, quando Cerci prova un tirocross su cui non interviene nessuno. Al 25’ arriva il meritato vantaggio del Benevento: coast to coast palla al piede di Gaetano Letizia, che si accentra e di destro calcia a giro sul secondo palo battendo Silvestri. Al 34’ ancora Benevento vicino al raddoppio: Iemmello si smarca ma poi calcia addosso a Silvestri, bravo comunque a salvare di nuovo. Al 42’ di nuovo la formazione di De Zerbi vicina al gol: Iemmello controlla al limite dell'area dopo un rinvio di testa della difesa, è tutto solo ma con il sinistro strozza troppo. Pecchia inserisce Petkovic nella ripresa e il croato trova subito il gol, che viene però annullato per fuorigioco iniziale di Cerci. Al 51’ ennesimo miracolo di Silvestri: Djuricic trova Diabate in mezzo all’area, il gigante maliano controlla e gira di potenza verso la porta, trovando però la miracolosa risposta di Silvestri. Al 53’ straordinario Djuricic: ubriaca di finte Ferrari, cross sul secondo palo per Diabate che viene anticipato all'ultimo respiro da Caracciolo. Silvestri non si stanca di fare miracoli e al 57’ ipnotizza di nuovo Diabate in uscita. Il Benevento continua a sprecare troppo: al 60’ Brignola viene liberato da solo in area di rigore ma inciampa al momento di calciare a botta sicura. Il Verona viene salvato per altre due volte dal suo portiere, che interviene sui tentativi dal limite di Letizia e Iemmello. Al 66’, dopo l’ennesimo intervento di Silvestri, il Benevento trova il secondo meritatissimo gol: sull'angolo di Viola, Diabate colpisce la traversa (da rivedere se batte oltre la riga), Iemmello è attentissimo sul tap-in a mettere dentro. Il replay però conferma, grazie alla goal line technology, che la paternità del gol è di Diabatè. All’84’ altra gioia per il Benevento: Brignola mette in mezzo per Diabatè, che si libera sul dischetto e gira di destro in rete il 3-0.
Il tweet
All’occasione numero 380, il Benevento raddoppia. Il Verona si è presentato con l’atteggiamento giusto. Per retrocedere. #BeneventoVerona
— Mattia Fontana (@mattiafontana83) 4 aprile 2018
La statistica chiave
7 - I tiri nello specchio per il Benevento finora: primato per il club campano in un primo tempo in Serie A.
7 - I tiri nello specchio per il Benevento finora: primato per il club campano in un primo tempo in Serie A. Orgoglio. #BeneventoVerona
— OptaPaolo (@OptaPaolo) 4 aprile 2018
Il migliore in campo
Marco Silvestri: para tutto e anche di più. Almeno 7/8 interventi decisivi, specialmente nei primi venti minuti della ripresa. Non giocava in Serie A dal 2014 ma è assoluto protagonista e sicuramente non inferiore a Nicolas.
Il peggiore in campo
Alessio Cerci : tornava in campo dall’inizio dopo tre mesi a mezzo ma non ha dato alcun contributo. Per un giocatore che doveva essere una punta di diamante di questo Hellas davvero una prestazione poco edificante.
Il tabellino
BENEVENTO - Brignoli; Venuti, Djimsiti, Tosca, Letizia; Brignola (dall'88' Volpicelli), Del Pinto, Viola, Djuricic (dall’80’ D’Alessandro); Iemmello (dal 73’ Guilherme), Diabaté. All. De Zerbi.
HELLAS VERONA - Silvestri; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Souprayen; Rómulo, Calvano (dal 27’ Felicioli), Buchel, Verde; Valoti (dal 46’ Petkovic), Cerci (dal 67’ Fossati). All. Pecchia.
ARBITRO: Daniele Doveri di Roma 1
GOL: al 25’ Letizia, al 66’ e all'84' Diabatè. .
AMMONITI: Del Pinto, Buchel, Letizia, Felicioli.
FONTE: It.EuroSport.com
SERIE A
Benevento-Verona, le pagelle: male Cerci, bene Brignola
Nel Verona deludono ovviamente tutti, ma da Cerci è lecito aspettarsi di più. Bene Brignola e Letizia nel Benevento, oltre ovviamente Diabaté.
Redazione Goal Italia
19:04
Il Benevento tiene accesa la fiammella della speranza, trascinato da una prestazione super di Diabaté, Brignola e Letizia. Benissimo anche Djuricic. Nell'Hellas Verona male su tutti Cerci e la coppia centrale formata da Vukovic e Caracciolo.
Ecco le pagelle complete:
BENEVENTO (4-4-2): Brignoli 6; Venuti 6, Djimsiti 6, Tosca 6, Letizia 7; Brignola 7 (87' Volpicelli S.V.), Del Pinto 6.5, Viola 6, Djuricic 7 (81' D'Alessandro S.V.); Iemmello 6.5 (72' Guilherme 6.5), Diabaté 8.
VERONA: (4-3-3): Silvestri 6.5; Ferrari 5, Vukovic 4.5, Caracciolo 4.5, Souprayen 5; Romulo 5, Buchel 5, Calvano 4 (26' Felicioli 5); Valoti 5 (46' Petkovic 5), Cerci 4 (67' Fossati 5), Verde 5.5.
FONTE: Goal.com
04 aprile 2018 - 19:01
Pagelle Benevento – Verona 3-0: scontro salvezza a favore dei giallorossi! – Voti Fantacalcio
Letizia e la doppietta di Diabate firmano l’importante vittoria in chiave salvezza per il Benevento contro un Verona irriconoscibile.
di Voti Fantamagazine
Vittoria strameritata del Benevento al Vigorito contro un Hellas mai sceso in campo. La squadra di De Zerbi domina il pallino del gioco per tutti e 90 i minuti trovando il vantaggio con Letizia nel primo tempo e andando vicinissima, in più di un’occasione, alla goleada. Per la squadra di Pecchia adesso la lotta per la salvezza si fa durissima. In gol due volte Diabaté e Gaetano Letizia.
PAGELLE BENEVENTO
Redazione Voti Fantamagazine: Le pagelle Benevento
Brignoli 6 – Chiamato in causa giusto in fase di disimpegno e su un paio di palloni alti, porta a casa il suo primo clean sheet.
Venuti 6 – Rispetto al compagno sulla fascia opposta si limita al compitino, limitando al minimo le avanzate, ma anche gli errori.
Djimsiti 6 – Praticamente mai sotto pressione, non commette errori e porta a casa la sufficienza più facile della sua stagione in giallorosso.
Tosca 6 – Come il compagno, probabilmente si aspettava un Verona più aggressivo e invece si è dovuto limitare a controllare senza sforzi.
Letizia 7 – Altissima l’intensità che oggi il giocatore napoletano riesce a mettere in campo e Ferrari non riesce a fermarlo mai. Il destro a giro che porta avanti il Benevento è solo la ciliegina sulla torta.
Brignola 6.5 – Tanta, tantissima grinta, lotta più di ogni altro, lanciandosi in cavalcate che mettono in grande difficoltà sia Souprayen che Vukovic. Troppo impreciso, però, in fase di finalizzazione.
Del Pinto 6.5 – Gli avversari non creano molti problemi e lui fa di tutto perché le cose non cambino nel corso dei 90 minuti inseguendo il pallone in ogni zona del campo e proponendosi anche in fase offensiva.
Viola 6 – Buona prestazione quella del centrocampista contro un’avversario che non fa nulla per metterlo in difficoltà.
Djuricic 7 – Quando prende palla lui per l’Hellas sono sempre pericoli di altissima qualità: è lui la mente dietro questo Benevento.
Iemmello 6 – Buona prestazione per l’attaccante che parte piano, ma finisce in crescendo: dopo un primo tempo un po’ anonimo, nel secondo ha un paio di occasioni su cui è bravo ad opporsi Silvestri.
Diabaté 7.5 – Prestazione di altissima qualità e grande sacrificio per l’attaccante maliano che difende benissimo il pallone, aiutando la squadra a salire. Ottimi anche i suoi inserimenti, ma Silvestri è bravo in diverse occasioni a dirgli di no. Non può nulla però sul colpo di testa che colpisce prima la traversa e poi rimbalza oltre la linea. Il 3-0 è solo una formalità.
Guilherme 6 – Entra in campo a risultato già acquisito, ma fa comunque vedere di cosa è capace.
D’Alessandro 6 – 15 minuti a disposizione per l’esterno ex Atalanta che comunque non si tira indietro e cerca di far vedere che può essere d’aiuto alla causa.
Volpicelli SV
PAGELLE VERONA
Redazione Voti Fantamagazine: Le pagelle Verona
Silvestri 6.5 – Incolpevole sul gol, vola su Iemmello nel primo tempo. Se il passivo si ferma sul 3-0 è solo merito suo. Il migliore.
Ferrari 5 – Meritevole di effettuare il primo tiro in porta per il Verona al minuto 43, si propone sempre ma senza essere premiato.
Caracciolo 4.5 – Iemmello si fa trovare spesso dalle sue parti e viene praticamente sempre saltato.
Vukovic 5 – Un buon salvataggio al primo tempo, e qualche spunto più incisivo soprattutto in fase di contrasto agli avanti del Benevento, ma niente di particolarmente esaltante.
Souprayen 5 – Non fa male la fase difensiva e d’impostazione, ma non ha nessun tipo di slancio sportivo ed emotivo.
Romulo 5.5 – Solito jolly instancabile, all’uscita di Calvano passa centrale. La solita generosità, ma poca assistenza da parte dei compagni.
Buchel 5 – Zero filtro, zero impostazione. Al centro il Benevento passa sempre ed ha il 72% di possesso palla che non riesce mai ad interrompere.
Calvano 5 – Timido e poco propositivo, esce per infortunio alla mezz’ora.
Valoti 5 – Prova a tornare per avere spalla e campo, ma il Verona non avanza praticamente mai.
Verde 4.5 – Un fantasma. Pochi palloni giocabili, ma anche poca voglia.
Cerci 4 -Vedi Verde. Non arriva un pallone giocabile e, in quelle due occasioni, non ne approfitta.
Felicioli 5 – Entra con tanta voglia, ma si spegne sul lungo raggio.
Petkovic 5 – Entra nella ripresa e ci prova subito, poi si perde un pò..
Fossati 5 – ingresso anonimo, spesato come il resto del Verona.
FONTE: FantaMagazine.com
05 APR 2018
QUESTA È LA STORIA…
Questa è una storia di ridicola e drammatica arroganza. Ridicola per la modestia dei suoi protagonisti. Drammatica perché c’è di mezzo il Verona.
Questa è la storia di un presidente con pochi denari e ancor meno credibilità, smentito nelle sue smentite su Volpi e incapace di realizzare le due promesse cardine del suo mandato: il centro sportivo e il consolidamento in serie A. Un presidente che dopo anni di gelo e noncuranza sentimentale ha provato improvvisamente e disperatamente a conquistarsi la piazza con una lettera scritta pure male, un’ora interminabile di video e una serie di interviste accomodanti (ma alle domande vere di Vighini è andato in difficoltà). Un presidente che ha detto restando serio. “Il Verona vale 70 milioni”.
Questa è la storia di un direttore sportivo che da ds in carriera ha esercitato poco. Un ds frenato da una contraddizione: decisionista, ma di scarsa personalità. Così si è circondato di collaboratori che ne hanno ancor meno, in primis l’allenatore. Un direttore sportivo che ha sistemato un po’ i conti e che nella sua prima stagione in B ha indovinato pure qualche colpo (Bessa, Fossati, Bruno Zuculini e Ferrari), ma che quest’anno ha sbagliato di tutto e di più, nel mercato e nella gestione tecnica ed emotiva (i casi Cassano, Pazzini e Caceres hanno lasciato macerie morali). E che ha avuto la debolezza di circondarsi di poco acuti signorsì, anziché confrontarsi anche solo indirettamente con la critica. La poca lungimiranza e una costante sindrome di accerchiamento, corroborata da futili e insensati appelli all’ottimismo, hanno fatto il resto. Oggi il ds si dimette, una decisione surreale e irritante talmente è fuori tempo massimo. .
Questa è la storia di un allenatore che faceva l’assistente. Un allenatore che in conferenza stampa non parla mai di calcio, ma di “spirito”, “approccio”, “episodi”, “crescita”, “fiducia” in una serie sconcertante di banalità e parole vuote. Un allenatore che in campo non ha saputo migliorare un solo giocatore (Fares addirittura si è involuto), la cui fase difensiva fa acqua e che via via ha smarrito anche le sue (poche) certezze arroccandosi nella più letale confusione. Un allenatore che si è spinto negli abissi più profondi dichiarando: “Il calcio non ha una logica”.
Questa è la storia di chi ha continuamente ricercato alibi. Di chi ha minimizzato. Di chi ha furbescamente colpevolizzato l’ambiente o alcuni giocatori poi epurati. E’ la storia di chi non ha posto domande. E’ la storia di chi ha scambiato erroneamente il diritto di critica con la libertà di applausi, a favore ovviamente della seconda. E’ la storia dei professionisti del vittimismo che scambiano normalissime critiche per attacchi personali. E’ la storia di chi prova a spegnere le voci non allineate. Ma poi l’unica cosa che si spegne è la loro pietosa tracotanza.
Francesco Barana
04 APR 2018
DIMISSIONI
Nessuno dà le dimissioni in Italia. Fusco le ha date. Ma sono dimissioni vere o sono il tentativo estremo di dare una scossa alla squadra e salvare ancora la panchina di Pecchia?
Il Verona a Benevento è arrivato al capolinea. Fine. The end. E game over. E scusate se avevo parlato di evitare la rassegnazione nell’ultimo blog. Non avevo fatto i conti con quella che è una delle peggiori squadre che abbiamo mai visto a Verona. I nodi, alla fine, vengono al pettine e pur materia stranissima il calcio non perdona.
Setti è un presidente senza soldi, senza capacità d’investire e per quello che abbiamo visto nei due anni di serie A, inadeguato per questa città. Si tenga presente che nessun presidente della storia ha potuto godere di proventi garantiti come è successo a lui. Il mimino era allestire squadre decenti. Invece per la seconda volta in tre anni il Verona sta naufragando in modo disastroso, togliendo e rubando la passione ai veronesi.
Mai una società e una squadra sono state così distanti dalla gente. Lo schifo ha lasciato il posto alla disaffezione che è il peggiore dei sentimenti.
Le dimissioni di Fusco arrivano comunque tardi. E il sospetto che sia l’ennesimo teatrino è forte. Fusco, come Socrate, ha preferito bere la cicuta piuttosto di prendersi l’unica responsabilità che avrebbe dato forse una speranza di salvezza. Esonerare Pecchia, il quale non è l’unico colpevole, ma è certamente è un colpevole. Si riveda l’allenatore la gara di oggi di Benevento. Con calma. E si chieda se lui può ancora essere l’allenatore di quella squadra che sembra non sopportarlo più.
Ora l’unica cosa vera e sensata che deve fare il presidente è costruire il futuro. In pochi anni ha cambiato più dirigenti che vestiti, non ha dato stabilità, non c’è un progetto a lungo termine che sia stato portato avanti.
La sbandierata Primavera che aveva sfornato i Donsah e i Fares rischia di retrocedere, uomini che amavano il Verona e che portavano risultati sono stati allontanati inspiegabilmente. Parlare di progetto è ridicolo, come è ridicolo parlare di bilanci senza risultato sportivo.
Il Verona ha bisogno di investimenti. Forti. Ma soprattutto ha bisogno di un presidente che faccia un enorme bagno di umiltà per riabbracciare la sua gente. Sempre che non sia troppo tardi.
Gianluca Vighini
04 APR 2018
VERONA VERGOGNOSO
Doveva essere la partita della svolta, l’inizio del nuovo campionato del Verona, la prima di una serie di sfide salvezza. E’ stata una prestazione semplicemente vergognosa. Il Benevento ha dominato dall’inizio alla fine, alla faccia di chi sperava in una formazione dimessa, rassegnata ad un destino ormai segnato. La squadra di De Zerbi ha disputato un ottimo match contro… il nulla. Gara a senso unico, dominata dai padroni di casa che avrebbero meritato di segnare almeno altri tre gol. Pecchia non ci ha capito niente e come lui i suoi giocatori, apparsi spaesati, arrendevoli, inadeguati.
Adesso non ci sono più dubbi. Il Verona non merita di rimanere in serie A. Il presidente Setti, al di là delle sue giustificazioni, delle sue lunghe lettere o della sua immensa autostima, deve tenere conto della gente, dei tifosi che hanno comprato l’abbonamento, di chi paga il biglietto e di chi segue la squadra in trasferta. Il calcio non è un’azienda privata, è molto di più. Questa retrocessione è figlia delle sue scelte e della sua debolezza economica per tenere la squadra a certi livelli. Le dimissioni di Filippo Fusco con tanto di scuse sono un’ammissione di responsabilità, ma le colpe non sono solo sue, anzi. Ritengo il presidente Setti il principale responsabile di questa annata disastrosa.
Il Verona è di nuovo nella tempesta. Cosa accadrà nei prossimi mesi non è dato a sapersi.
Luca Fioravanti
FONTE: Blog.Telenuovo.it
I tre fotogrammi della disfatta
By Redazione - 5 aprile 2018
Tre come i gol del Benevento. Tre come i punti lasciati ai sanniti. Tre come il voto che meriterebbe tre quarti della squadra.
Un Verona imbarazzante affonda con merito a Benevento ed è difficile trovare dei fotogrammi positivi. Uno comunque c’è ed è Gatto Silvestri, il portiere di riserva che inspiegabilmente non aveva mai giocato finora in campionato. Magnifico tra i pali, come anche l’ultimo Nicolas, è giusto sottolinearlo, ma nei rinvii Silvestri è molto più preciso e meno precipitoso del collega brasiliano. Nicolas adesso non è più sicuro della maglia da titolare.
Secondo fotogramma è dedicato a Diabaté, centravanti mastodontico maliano che ha ribaltato la difesa gialloblù. Il fotogramma non è per lui, ma per il ruolo che copre: centravanti vero e proprio, cioè l’uomo che manca al Verona. E Diabatè non è un fenomeno. Ma se una squadra ha una punta, può almeno sperare di tirare in porta.
Infine ultimo fotogramma, in tutti i sensi, spetta a Filippo Fusco. Probabilmente è un addio inutile, ma la sua speranza è che queste dimissioni possano influire sulla testa dei giocatori. Difficile possa dare risultati, visto che la squadra ha dimostrato di non essere più dalla parte del tecnico, che sembra non si possa muovere dalla sua seggiola, ma sicuramente è una scelta coraggiosa in un mondo dove di dimissionari se ne sentono davvero pochi.
D.C.
Perduto l’onore
By Redazione - 4 aprile 2018
KO tecnico di squadra, allenatore, dirigenti.
Nello scontro salvezza, il fanalino di coda Benevento, umilia l’Hellas conducendo una gara sempre all’attacco.
A tratti è sembrato che i gialloblù fossero lo sparring partner dell’allenamento di metà settimana dei padroni di casa.
Presi a pallonate per novanta minuti, la partita si risolve con la tripletta dei campani, superiori in tutto e per tutto.
Numeri imbarazzanti nel possesso palla, corner, tiri in porta.
Vincono i locali, Verona in ambasce. Serie B dietro l’angolo, non per il distacco dalle rivali, ma per la pochezza tecnica e agonistica.
M.C.
FONTE: HellasNews.it
Il Verona sembra la Longobarda
aprile 6, 2018
Come la Longobarda di Oronzo Canà. A guardare il Verona di Setti e Pecchia viene in mente l’armata Brancaleone guidata, si fa per dire, dal presidente Borlotti e dal “Vate della Daunia” Lino Banfi ne “L’allenatore nel pallone”, film cult degli anni ’80. Setti, a gennaio, ha venduto tutti i giocatori migliori: via il capitano Pazzini, e poi Caceres, Bessa, e Bruno Zuculini. Dentro, tra acquisti e prestiti, i più o meno sconosciuti Aarons, Matos, Boldor, Petkovic e Vukovic. Borlotti, imprenditore come l’omologo dell’Hellas, durante il calcio mercato cedette «attraverso una serie di spostamenti di giocatori in regime di svincolo» – usò queste parole – i due fiori all’occhiello Mengoni e Falchetti alla Juve «in cambio dei tre quarti di Gentile e dei sette ottavi di Collovati, più la metà di Mike Bongiorno». Il presidente, di fronte allo sbigottimento di Canà cercò di spiegare che nell’affare era entrato anche Berlusconi che da quella trattativa ottenne i Mondiali in esclusiva. Che toh, quest’anno trasmetterà proprio Mediaset. La Longobarda, secondo Borlotti, grazie a quel giro di scambi avrebbe ottenuto Maradona dopo tre anni. «Caro Canà, in certe circostanze bisogna saper rischiare, guardare al futuro!» esclamò. «Eh, ma io devo guardare al presente, presidente. Il campionato con chi lo faccio?» replicò il tecnico. «Mo ci metto ad ala fluidificante Daniele Piombi e ad ala tornante Pippo Baudo?». Ai primi di novembre la Longobarda comprò Crisantemi, talmente forte che in panchina, alla domanda «Mister mi preparo?», il Vate della Daunia rispose «No, no, che è già un funerale la partita». Il Verona, oggi tristemente penultimo, a metà campionato come la Longobarda ha perso 5 a 0 contro la Fiorentina, sprofondando in classifica. Il Verona, come la Longobarda del brasiliano Aristoteles, ha nel connazionale Romulo uno dei pochissimi punti di forza rimasti, ma anche lui a giudicare dalle prestazioni sembra soffrire della stessa saudade, la nostalgia di casa, dell’attaccante di Canà. Chissà dunque se anche Pecchia, per risollevarne il morale, in ritiro gli canterà come l’allenatore pugliese le ninna nanne carioca picchiettando col cucchiaino sul bicchiere di vetro per tenere il ritmo: «Brasil, la nostalgia du Brasil, Brasil sta lì, l’Italia aquì. Arì, Arì, Aristoteles adesso adesso dorme aquì. Arì, Arì… Sognar, sognar, e speriamo che domenica vuoi segnar… Magar, magar…» – si legge su Libero a firma di Alessandro Gonzato – Precisiamo un cosa: noi non crediamo affatto che Setti abbia venduto i migliori e ingaggiato Pecchia per retrocedere («Canà, si è mai chiesto perché ho scelto lei per allenare la Longobarda? Per le sue doti? Apra le orecchie: l’ho ingaggiata perché avevo bisogno di qualcuno che mi rimandasse subito la squadra in B. Ma lo sa quanto mi costa una squadra in serie A?»). Però qualche maligno, esagerando, dopo il 3 a 0 incassato contro il Benevento, i 15 tiri in porta a 0 e le dimissioni del ds Fusco, a Verona ha cominciato a pensarlo. Gli schemi mostrati fino ad ora dalla squadra di Pecchia fanno impallidire la bizona basata sul 5-5-5 di Canà. La cui strategia era questa: «Mentre i cinque della difesa vanno avanti, i cinque attaccanti retrocedono e così viceversa. Allora la gente pensa “Ma quelli che c’hanno cinque giocatori in più?”. Invece no, perché mentre i cinque vanno avanti, gli altri cinque vanno indietro, e durante questa confusione generale le squadre avversario si diranno: “Ah, che cosa sta succedendo?”. E non ci capiscono niente». «Nemmeno noi» fu la risposta di Speroni, il capitano che più che sul campionato si concentrava, ricambiato, sulla moglie di Borlotti. Alla fine però, e questo è l’auspicio dei tifosi del Verona, incredibilmente la Longobarda si salvò e Canà, fino a quel momento contestatissimo come Pecchia, venne portato in trionfo e lanciato in aria in mezzo al campo. «Mi avete preso per un coglione!» urlò durante i festeggiamenti. «No, sei un eroe!» fu la risposta all’unisono. E di nuovo il Vate: «Ahi! Mi avete preso per un coglione!». «Ma no, sei un eroe!». «Oh! Mi avete preso per un coglione, sotto, la mano, mi fa male!».
Il gesto eloquente di Caracciolo
aprile 5, 2018
Siamo al minuto 40’ del primo tempo allo stadio Vigorito, l’Hellas Verona è già sotto 1-0 a Benevento. La squadra di De Zerbi, ultima della classe capace contro i gialloblù di Pecchia di ottenere la quarta vittoria in campionato, continua a prendere a pallonate Silvestri e dopo l’ennesimo tentativo di Iemmello, il gesto di Antonio Caracciolo non lascia spazio a tante interpretazioni. Il centrale di difesa si è rivolto alla panchina scaligera facendo il gesto del “mazzo” ( ) chiedendo qualche accorgimento e dicendo esplicitamente che il Benevento stava facendo troppo soffrire l’Hellas Verona. Una richiesta purtroppo che non ha avuto seguito.
I tifosi dell’Hellas Verona meritano rispetto
aprile 4, 2018
L’amore verso l’Hellas Verona non conosce confini ed età. Vedere per credere la foto scattata nel Settore Ospiti dello stadio Vigorito prima del fischio d’inizio di Benevento-Hellas Verona. È stato lui il primo a varcare i cancelli. Da anni segue in lungo ed in largo, nonostante l’età e qualche acciacco, l’amata squadra gialloblù e da buon nonno ha tramandato la passione ai suoi magnifici nipotini. Una batosta così però non la merita. Lui, come tutti i tifosi che di mercoledì hanno deciso di prendersi ferie per scendere a Benevento. Ok perdere, ma c’è sempre modo e modo. Ancora una volta la squadra di Pecchia ha issato subito bandiera bianca anche contro l’ultima della classe. Una sfida che, per qualcuno, poteva tenere vive le speranze salvezza. Ma visto il Verona al Vigorito, la retrocessione pare sempre più d’attualità. Fusco si è dimesso, anticipando così il suo addio. Mentre Pecchia resta in sella. A seguito di un confronto acceso negli spogliatoi, il presidente Setti ha deciso di mandare la squadra in ritiro sino a data da destinarsi. Un palliativo vista la situazione in cui vive il Verona. Il patron adesso deve scegliere e delineare il futuro. Si è perso già troppo tempo. C’è da azzerare tutto. Per ripartire. L’Hellas ed i suoi splendidi tifosi non meritano tutto questo.
Pagelle
aprile 4, 2018
Silvestri 8; Ferrari 4; Caracciolo 4.5; Vukovic 4.5; Souprayen 4; Buchel 4, Calvano sv (Felicioli 4.5); Romulo 4.5; Valoti 5 (Petkovic 4), Verde 4.5; Cerci 4.5 (Fossati sv). All: Pecchia 4
Finale, Benevento-Hellas Verona 3-0
aprile 4, 2018
L’ennesima brutta figura accompagnata da una giusta sconfitta. La 20ª in trenta giornate, la decima lontana dal Bentegodi. Numeri che condannano sempre più l’Hellas Verona. Nel recupero della 27ª giornata del Serie A TIM, scontro salvezza allo stadio Vigorito di Benevento. I gialloblù di Pecchia si presentano col 4-2-3-1 con Silvestri, Ferrari, Vukovic, Caracciolo, Souprayen; Calvano, Buchel; Romulo, Valoti, Verde; Cerci. Al 4’ padroni di casa subito pericolosi con Viola che mette in mezzo, ma senza troppi complimenti spazza Vukovic, l’azione però prosegue e Silvestri è costretto a chiudere in angolo sulla gran botta da fuori area di Del Pinto. Due minuti dopo destro di Djuricic che trova ancora attento Silvestri. All’11’ colpo di testa a botta sicura di Iemmello, l’estremo difensore gialloblù tira giù la saracinesca a chiude lo specchio della porta, tenendo i gialloblù in partita. La squadra di De Zerbi è padrona del campo, ma al 23’ si registra la prima occasione per l’Hellas Verona con Romulo che serve Cerci ma l’attaccante al posto di tirare cerca ma non trova in area Valoti. Al 24’ infortunio muscolare per Calvano e prima del cambio arriva il gol del vantaggio del Benevento grazie ad una gran conclusione di Letizia sotto il sette non dà scampo a Silvestri. Pecchia manda in campo Felicioli al posto di Calvano e al 29’ calcio d’angolo pericoloso di Romulo ma sul primo palo Caracciolo riesce solo a spizzicare il pallone. Iemmello al 34’ sbaglia clamorosamente il raddoppio a tu per tu con Silvestri. Ancora protagonista il n.33 del Benevento ed in chiusura di azione, Caracciolo in maniera eloquente indica alla panchina dell’Hellas Verona che il Benevento sta facendo il ”mazzo” ai gialloblù. La “reazione” della squadra di Pecchia arriva al 43’ col sinistro di Ferrari che termina in curva, primo tempo che si chiude col vantaggio della squadra di De Zerbi, risultato parziale che premia giustamente i padroni di casa e condanna sempre più l’Hellas Verona.
La ripresa si apre con Petkovic al posto di Valoti, secondo cambio per i gialloblù. Ma è sempre il Benevento a fare la partita come al 48’ quando la botta centrale di Djuricic trova pronto Silvestri. “Come la marcia ben la squadra del Verona” cantano con la loro solita ironia i tifosi gialloblù ma sono sempre i padroni di casa a rendersi pericolosi con Diabitè al 51’, con Silvestri che compie un autentico miracolo sulla conclusione ravvicinata dell’attaccante del Benevento. Zero idee ed azioni degne di nota per la squadra di Fabio Pecchia, con Silvestri sempre più protagonista ancora su Diabatè al 55’. Vukovic allontana la minaccia al 63’, Benevento che deride l’Hellas Verona in lungo ed in largo. Djuricic spara in porta ma da Silvestri. Benevento che chiude la sfida in scena al Vigorito al 66’ con Diabatè. Fossati prende il posto di Cerci un minuto dopo mentre i tifosi dell’Hellas Verona cantano “Serie B” e ricordano alla squadra di Pecchia di non avere gli attributi. Ma all’84’ c’è anche il tempo per la doppietta di Diabatè che chiude il match sul 3-0. Il Benevento col minimo sforzo ottiene così la quarta vittoria in campionato e per la squadra di Fabio Pecchia è notte fonda. L’incubo della Serie B è oramai sempre più una triste realtà.
FONTE: HellasLive.it
VISTO DA NOI
05 aprile 2018 - 22:49
Benevento-alto tradimento, le dimissioni di Fusco, quel che resta del Verona
L’ammutinamento della squadra dopo un cammino, come da previsioni, durissimo
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Getty Images
Non ci si poteva credere mentre passavano i minuti della partita di Benevento. Di una reazione nemmeno l’ombra, di una squadra che deve salvarsi neppure la parvenza. Così, fino alla fine, superati nel gioco e nell’orgoglio, i calciatori del Verona hanno deciso per la disonorevole resa. Una bandiera bianca sventolata in faccia a tutti, senza pudore.
Il ds Fusco si è dimesso, con il tentativo di scuotere un gruppo arrivato privo di segni vitali nel momento più importante della stagione. Lo ha fatto dopo aver strigliato tutti nello spogliatoio, manifestando la rabbia e il disappunto per quanto visto in campo. Ha chiesto scusa a tifosi e società. Certo le responsabilità le ha, e di errori, per sua stessa ammissione, ne ha fatti. Licenziandosi ha voluto anche mettere la squadra con le spalle al muro. Sempre difesi e protetti, ora se la cavassero loro. Iniziando da domenica col Cagliari, quando ad accoglierli non ci sarà esattamente un comitato di beneficenza. Un tentativo estremo per provocare una reazione.
Pecchia, solo come non mai, potrà preparare la gara. Se non arriveranno punti verrà esonerato. Una fine inevitabile.
Questo Verona è nato male, è stata una scommessa eccessiva e assai imprudente, che non ha tenuto conto del campionato a cui si andava incontro e di una piazza come Verona, alla quale almeno qualche certezza va data. La matematica dice che non è ancora tempo di bilanci finali, e mi fermo qui.
Va di moda l’autoreferenzialità, che personalmente detesto, ma giusto per ricordare a quanti accusano di deferenza nei confronti della società dell’Hellas (e con me gli autori di questo giornale), questo è quanto scrissi lo scorso settembre su quello che sarebbe stato il campionato del Verona. Della serie leggere prima di picchiare sui tasti e, in ogni caso, un sorriso.
Hellas1903.it non ha risparmiato dure critiche alla gestione Setti negli anni passati, beccandosi gli strali del presidente, quando tutti tacevano durante un campionato ancor più vergognoso di questo, perché fatto con una rosa di calciatori abbondantemente all’altezza dell’obbiettivo salvezza.
Non servivano invece degli specialisti l’estate scorsa per capire a cosa si andava incontro, a un anno durissimo. Quello che è avvenuto. La rivoluzione al risparmio di Setti, ovviamente indigesta ai tifosi, non poteva garantire altro. Ma chi caccia i soldi nel pallone in questa città? Dove lo trovi? E nei momenti difficili accanirsi contro a chi giova? Se una fiammella di speranza c’è (o c’è stata…) perché gettarci sopra secchiate d’acqua per non dire d’altro?
Verona-Cagliari, ultima chiamata. Chi ci crede può ancora sperare. Tornassero a crederci i giocatori, e a meritare di chiamarsi tali, non sarebbe male.
Ieri abbiamo con sconcerto appurato il loro ammutinamento, e non vediamo all’orizzonte pirati vestiti in gialloblù pronti all’assalto. Fate vobis.
VISTO DA NOI
05 aprile 2018 - 11:26
Un atto dovuto
Le dimissioni di Fusco erano già in agenda, il disastro di Benevento le ha anticipate
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Invocavamo un mercoledì da leoni, ne abbiamo avuto uno da tapiri. Il paventato misfatto si è concretizzato nel Sannio. D’altronde se da quelle parti nell’antichità le Forche Caudine furono fatali alle legioni di Roma, figuriamoci se la nostra spuntata Armata Brancaleone potesse sfuggire a un simile destino. Ieri abbiamo assistito all’atto finale di una stagione da tregenda, iniziata male con le baruffe chiozzotte estive, e finita nella resa incondizionata del Vigorito, dove abbiamo non solo perso partita e campionato, ma pure la faccia (e quella vale molto di più).
I roboanti e bellicosi proclami della vigilia per l’incrocio più delicato dell’anno, si sono manifestati sul campo nello sconcerto di un pianto greco al termine di un’esibizione che definire invertebrata suona come un complimento. Un brutta pagina, una della più brutte di una folta collezione. Filippo Fusco si è fatto da parte; lo ha fatto con le sue dimissioni in diretta tv, attraverso poche e chiare parole. Lo Sceriffo di Settingham ha lasciato la contea, ma il popolo, avuto il suo 25 aprile, non pare essere soddisfatto. Probabilmente voleva godersi il sadico piacere della sua Loreto traslata in Piazzale Olimpia. Nessun pendaglio da forca quindi.
Vale allora la pena (mai termine più azzeccato…!) di ricordare come sono andate le cose. Filippo Fusco è stato chiamato da Setti, più o meno nello stesso modo in cui Re Giorgio affidò le chiavi di Palazzo Chigi a Mario Monti sotto la tempesta dello Spread. Le misure draconiane pagano l’alto prezzo dell’impopolarità. Servono spalle belle larghe per farsene carico. Lo scorso anno le cose sono andate tutto sommato bene con un sofferto ritorno in serie A al primo tentativo. Il risanamento a colpi di cesoia è proseguito quest’anno ma questa volta i rami secchi sul campo erano oggettivamente troppi. A suo tempo lo definimmo un “Ministro senza portafoglio”, non perché non avesse poteri (anzi), ma perché il portafoglio con cui è andato a fare la spesa era vuoto di quattrini con cui pagare alla cassa. Scarsa, bene o male una squadra tra prestiti e scommesse a parametro zero è riuscito pure a farla. Per pensare di sfangarla occorreva onestamente uno slancio di ottimismo oltre i confini della logica. Si faceva leva sugli attributi dei nostri prodi pedatori, rivelatisi nei fatti nulla più che due squacqueroni. Per un po’ la speranza è rimasta in piedi, ieri è stata seppellita. Giusto così, perché il Verona di quest’anno la categoria non la merita.
Strano paese il nostro, dove di fronte ad un palese fallimento ci si lamenta perché i responsabili se ne rimangono beati al loro posto facendosi sberleffo di chi ne invoca le dimissioni. Quantomeno curioso che la volta che uno le dà, non vada bene, ma venga pure preso a insulti e sia trattato come un fuggiasco criminale che se la dà a gambe levate sottraendosi alle sommarie Norimberga del pallone. Il commiato di Fusco era in agenda a giugno, già certificato del resto dalla lettera aperta di Setti qualche settimana fa. Il disastro di Benevento ne ha anticipato l’uscita. Nel silenzio di un giochetto a nascondino, è stato l’unico a metterci la faccia e ad assumersi le proprie responsabilità.
Gli si dà ora del codardo, si tira in ballo la dignità (parola grossa che consigliamo di prendere con le pinze), lo si paragona al comandante di (s)ventura Schettino. Gli si getta addosso tutto il fango possibile, nella crocifissione da tastiera. Le sue dimissioni per taluni non sarebbero altro che un estremo e disperato tentativo di fare da scudo a Pecchia (lo ha sempre fatto) nel prendersi tutte le colpe dello scempio: sarà, ma a noi Pecchia pare ora più solo di Tom Hanks sulla spiaggia desolata di Cast Away. Dovrà cavarsela da solo, ammesso che rimanga al suo posto. Le dimissioni di Fusco erano un atto dovuto. Un gesto compiuto di signorilità e coerenza, oltre che di intellettuale onestà. «Ho sbagliato io, me ne vado» non è una frase che in questo paese capita di sentire di frequente. A noi basta questo. Se poi rappresentiamo una sparuta minoranza, pazienza. Va bene lo stesso. Il nostro mestiere non è certo soffiare sul falò del consenso. Quelle cose lì le lasciamo volentieri ad altri, molto più bravi di noi.
EX VERONA
05 aprile 2018 - 00:01
Ex Verona, Pazzini contro Fusco: “Dimissioni? Si toglie responsabilità”
L’attaccante: “Il mio addio all’Hellas è una ferita aperta”
di Redazione Hellas1903
Giampaolo Pazzini torna a parlare dopo l’addio al Verona.
L’attaccante, ora in prestito al Levante, interviene a Sky e dice: “Il mio addio all’Hellas? E’ una ferita ancora aperta, perché fa male ritrovarsi da un giorno all’altro a non essere più considerato. C’è sempre una persona prima del calciatore e va sempre rispettata. Le dimissioni odierne del ds? Le trovo fuori luogo, è un atto per togliersi le responsabilità“.
VISTO DA NOI
04 aprile 2018 - 23:55
Capitano, nocchiero, equipaggio…
Il Verona alla resa. Fusco se ne va, Pecchia sbaglia tutto. I giocatori? Incommentabili
di Matteo Fontana, @teofontana
Ecco che arriva il giorno della resa. Poche settimane fa, durante un’intervista per “La Gazzetta dello Sport”, Filippo Fusco mi disse: “Non è finita finché non è finita”. Citava un guru del baseball americano, “Yogi” Berra. Dopo il vergognoso crollo del Verona a Benevento l’ormai ex ds gialloblù ha rassegnato le dimissioni. Evidente che, al di là delle frasi del caso, siamo di fronte allo sventolio della bandiera bianca.
Brutta storia di calcio, quella dell’Hellas di questa stagione. Sbagliata già dal principio, tra il caso Cassano, il pasticcio Pazzini, la palese inadeguatezza della rosa al via. Questo Verona è stato dato per morto ogni settimana, ogni mese, da agosto in poi. Ha retto a Natale, è andato a picco a Pasqua. Al “Vigorito” ha umiliato una storia lunga 115 anni, e già questo è un capo d’accusa più che sufficiente per non assolvere nessuno.
Nel 2001 su un muro dell’antistadio comparve una scritta, tracciata da mano ignota: “CAPITANO, NOCCHIERO, EQUIPAGGIO: TUTTI A MARE!”. Fuor di metafora, s’intendeva che la dignità non esisteva, in quel gruppo. Per molto tempo è rimasta a campeggiare, non cancellata, a futura memoria. Quel Verona stava per retrocedere in B e si salvò allo spareggio con la Regina. Un ricordo che corre via a fronte di quanto avvenuto in questi mesi.
L’Hellas, così com’è, non c’entra nulla neppure con il gioco del calcio. Abbiamo visto cose che voi umani, direbbe quello, e non avrebbe torto. Fabio Pecchia ha commesso peccati gravi d’ingenuità, Filippo Fusco non ha capito tempi e modi di un congedo. Chi va in campo si faccia un esame di coscienza. Appunto: nel 2001 c’erano in squadra, con tutte le carenze che avevano, degli uomini veri. Con il Benevento, stavolta, erano in maglia giallorossa. Di là, al contrario, comandava il nulla. E, francamente, non se ne capisce il motivo.
NEWS
04 aprile 2018 - 20:28
Serie A, i risultati dei recuperi
Verona e Crotone affondano, il Chievo pareggia col Sassuolo
di Redazione Hellas1903
Le gare della 27ima giornata, rinviate dopo la scomparsa di Astori, sono state tutte recuperate.
Tra i risultati di oggi troviamo due vittorie: il 4-1 del Torino sul Crotone e il 3-0 del Benevento contro il Verona. Il Chievo ha pareggiato 1-1 con il Sassuolo, mentre Milan e Inter non sono andate oltre lo 0-0 in uno spettacolare derby di Milano.
Con questi risultati la classifica della zona salvezza non cambia: Crotone e Verona rimangono rispettivamente a 24 e 22 punti, il Benevento sale a 13.
NEWS
04 aprile 2018 - 20:26
Pecchia resta? Il tecnico rischia l’esonero
Dopo l’addio di Fusco, l’allenatore sempre più in discussione
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Filippo Fusco se ne va e Fabio Pecchia è in bilico.
Il tracollo del Verona a Benevento e la retrocessione che si avvicina cambia tutto all’interno dell’Hellas.
Finora Fusco ha fatto da “intercapedine” di fronte alle ripetute crisi gialloblù. I risultati sono sempre stati modesti, ma il Verona era ancora in corsa per la salvezza.
In termini numerici è ancora così, dal punto di vista della logica una squadra come quella vista nelle ultime tre giornate (non soltanto al “Vigorito”…) non ha speranze.
L’involuzione dell’Hellas, tornato ai livelli pessimi di inizio campionato, potrebbero indurre Setti a esonerare Pecchia. Soprattutto ora che Fusco ha salutato il club gialloblù.
M.F.
@teofontana
NEWS
04 aprile 2018 - 20:14
Benevento, De Zerbi: “Non siamo da ultimo posto”
Il tecnico della squadra campana: “In alcune partite potevamo far meglio. Persi tanti punti all’ultimo”
di Redazione Hellas1903
Roberto De Zerbi, tecnico del Benevento, commenta ai microfoni di Sky la vittoria sul Verona: “Partita in cui non abbiamo commesso errori dietro. Penso che non siamo una squadra da ultimo posto staccato. Potevamo far meglio. I punti persi all’ultimo minuto in alcune partite ci hanno demotivato. Sabato abbiamo una partita dal pronostico impossibile, ma prepareremo la gara con orgoglio pensando di fare risultato. Creare occasioni da gol e non subirne, come oggi, sarebbe un risultato ottimo.”
NEWS
04 aprile 2018 - 19:56
Pagelle Verona: il disastro è compiuto
Non fosse per Silvestri, il Benevento andrebbe in doppia cifra. Il resto è inguardabile
di Matteo Fontana, @teofontana
SILVESTRI 7
Meno male (si fa per dire) che c’è lui. In caso contrario staremmo parlando di una sconfitta da iscrivere nei più cupi annali della storia gialloblù. Il Benevento ne fa tre, a trovare un portiere in giornata meno brillante potrebbe andare in doppia cifra.
FERRARI 4
E pensare che fino a qualche settimana fa c’era chi parlava di una sua possibile chiamata nel “gruppone” dell’Italia. Tra Atalanta, Inter e Benevento si vede un giocatore assente, svagato, distratto. Tutti difetti che non gli appartengono, e la constatazione, proprio per questo, è ancora più amara.
CARACCIOLO 4
Trasforma Diabaté in un centravanti da Champions League, detto con tutto il rispetto per la punta del Benevento, che segna due gol e meriterebbe di segnarne un altro paio. Schiantato, assente.
VUKOVIC 4
Gioca con atteggiamento da gita da diporto. Non ci capisce nulla, gli attaccanti avversari gli piovono addosso con furia. Dov’è finito il giocatore visto ai debutti col Verona? Altra domanda che non può avere risposta.
SOUPRAYEN 4
Non è una novità che lo si debba bocciare. Ai tempi del liceo un nostro professore di matematica diceva, suppergiù: “Oggi è 4. Recuperabile, ma è 4”. Ecco, qui non c’è niente di recuperabile.
ROMULO 4
A un capitano si domanda coraggio, impegno, corsa, attaccamento alla maglia, prima ancora di doti tecniche che si possono avere o non avere, e che, in questo caso, ci sono, ma che spariscono nel nulla.
CALVANO 5,5
L’infortunio che lo costringe a uscire prima dell’1-0 del Benevento gli evita di assistere e partecipare alla mattanza del “Vigorito”.
BÜCHEL 4
Ennesima prova pessima in una stagione in cui, tolti rari casi, non ha mostrato niente. Confusionario, impacciato, incerto e sempre fuori misura. Di nuovo disastroso.
VERDE 4,5
Tenta di dare vivacità alla manovra del Verona. Bella impresa, con questi chiari di luna. Tutte le sue prove finiscono nel vuoto.
VALOTI 4,5
Vagola per il campo, incerto sulla posizione in cui dovrebbe o vorrebbe collocarsi. Tra i più inconsistenti, esce alla fine del primo tempo per un problema muscolare.
CERCI 5
Gli si può concedere l’alibi della lunghissima assenza. Un errore grave schierarlo dall’inizio. Non era pronto e se ne sono accorti tutti.
FELICIOLI 5
Combina poco. Anzi, niente.
PETKOVIC 4
Il suo ingresso in campo non è soltanto ininfluente: peggiora la situazione di un Verona nel caos.
FOSSATI ng
PECCHIA 4
Non spreme più niente dal Verona da settimane. Pare che le vittorie con Torino e Chievo abbiano rilassato lui per primo. Scelte discutibili, squadra in confusione e mai in grado di trovare soluzioni per rimediare ai guai: non c’è molto da fare, al timone c’è lui e se l’Hellas si è involuto (e già il livello di partenza era ridotto) le colpe sono chiare. Gli infortuni non sono un alibi, a fronte di partite come qualla di Benevento.
NEWS
04 aprile 2018 - 18:52
Il Verona non c’è più, evapora a Benevento e vede la retrocessione
Partita disastrosa dei gialloblù che perdono 3-0, solo Silvestri degno della maglia
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Getty Images
Il Verona alza bandiera bianca a Benevento. La resa che spalanca le porte alla retrocessione va oltre ogni immaginazione. La squadra di De Zerbi si allena, o poco più, per avere la meglio su un gruppo di sbandati che non hanno nemmeno la forza di provarci. Un insulto al gioco del calcio quello cui si assiste, una capitolazione senz’armi nel giorno che poteva restituire concrete speranze almeno di rimanere in corsa per la salvezza. Parola evidentemente troppo grande per il microscopico Hellas che scende in campo al Vigorito. Una squadra che, per agonismo, tecnica e idee di gioco, oggi faticherebbe non poco anche nella serie cadetta.
Decidono il gol di Letizia e la doppietta di Diabate. Silvestri (prova super, e sa usare anche i piedi) evita di dover ricorrere al pallottoliere. I dati finali dicono 16 tiri in porta dei giallorossi contro gli zero, sì, zero, del’Hellas.
FORMAZIONI – TORNA CERCI, PETKOVIC IN PANCHINA
Assenti Fares e Nicolas per squalifica, e Matos per un’influenza virale, oltre che Kean ed Heurtaux per infortunio, Pecchia dispone il 4-4-2 con il debutto in campionato di Silvestri in porta, Ferrari, Caracciolo, Vukovic e Souprayen dietro, in mezzo Romulo, Buchel, Calvano e Verde, in avanti torna Cerci assieme a Valoti. Petkovic va in panchina.
Sceglie il 4-4-2 anche De Zerbi con Brignoli tra i pali, difesa con Venuti, Djimsiti, Tosca e Letizia, a centrocampo Brignola, Del Pinto, Viola e Djuricic, in attacco la coppia Iemmello-Diabate.
Arbitra Doveri, 10 mila gli spettatori al Vigorito, un centinaio i tifosi gialloblù presenti.
PRIMO TEMPO, PESSIMO VERONA, SILVESTRI PROTAGONISTA
Avvio molle del Verona, che subisce le iniziative del Benevento. Dopo quattro minuti Silvestri salva la porta con un tuffo che toglie il pallone da sotto la traversa su un calcio di Del Pinto da fuori. Due minuti dopo è Djuricic che entra dalla destra e calcia, di nuovo Silvestri salva in corner. Diabate al 7’ tenta di imitare CR7 ma la palla va sul fondo. Al 10’ i padroni di casa hanno già ottenuto tre corner, Iemmello colpisce di testa addosso a Silvestri.
Iemmello guizza in area, Vukovic e Caracciolo sono fermi. Il Verona è spento. Calvano sventaglia per Verde che mete in mezzo al 13’, ma non c’è nessuno a fare la prima punta.
Letizia e Djuricic la fanno da padroni a sinistra, Romulo non incide e sbaglia, mentre Ferrari è in ritardo. Il gol sembra nell’aria, anche perché il Verona resta in attesa, rimane basso, non va in pressing.
La prima cosa buona arriva al 23’ quando Romulo imbuca per Cerci che va sul fondo, ma l’attaccante spara un cross troppo forte mentre a due passi, libero davanti alla porta c’è Valoti, incredulo per il mancato assist.
LETIZIA A SEGNO, 1-0 BENEVENTO, HELLAS INESISTENTE
Mentre Calvano zoppica per un problema muscolare, Letizia se ne va verso il limite, Caracciolo gli sta a due metri e lo lascia tirare. La parabola a giro è fatale per Silvestri e arriva l’1-0, scontatissimo. Calvano deve abbandonare il terreno di gioco, entra Felicioli al 27’. Romulo si sposta al centro vicino a Buchel.
La reazione del Verona non c’è. Il ritmo resta basso come se potessero arrivare gli alieni a risolvere la situazione. Brignoli invece calcia, Silvestri raccoglie al 33’.
Al 34’ Iemmello brucia Vukovic e si presenta davanti a Silvestri che esce in maniera perfetta e para la conclusione a botta sicura. Romulo sarebbe da cacciare in tribuna per il pressapochismo che mostra e gli errori che fa.
Il primo tiro in direzione della porta è di Ferrari al 43’, la palla finisce altissima sul fondo. Si chiude un primo tempo nel quale non c’è nulla da salvare, se non le parate di Silvestri che evitano un passivo maggiore.
SECONDO TEMPO, ANCHE VALOTI VA KO, DENTRO PETKOVIC
Il Verona inizia la ripresa con Petkovic al posto di Valoti, anche lui messo ko da un problema muscolare. Il croato segna subito ma Cerci, servito da Sopurayen, è in fuorigioco al momento dell’assist. Djuricic risponde con un tiro centrale da fuori, Silvestri blocca. I gialloblù provano ad alzare il baricentro, il Benevento mantiene il possesso palla. E attacca.
SILVESTRI, MIRACOLI SU DIABATE, HELLAS DOMINATO
Al 6’ Diabate si infila in area e davanti a Silvestri calcia a colpo sicuro, il portiere, anche un po’ fortunosamente, ha la mano nel posto giusto e respinge miracolosamente. Buchel prende un giallo. Djuricic fa impazzire Ferrari, mette in mezzo e Caracciolo salva la porta al minuto otto. L’Hellas è in grande difficoltà sugli attacchi dei giallorossi. 11’ minuto, ancora Diabate entra da sinistra, Silvestri esce e fa un’altra paratissima. E’ un monologo, umiliante, dei padroni di casa, per i quali è uno scherzo arrivare in zona gol. Brignola scivola al momento di calciare al 15’. Verde non tiene un pallone. Silvestri si oppone ancora a Djuricic al 18’, poi a Iemmello due volte. Incredibile. Senza di lui si sarebbe già sul 4-0.
CICLONE DIABATE
Al 21’ arriva il 2-0, ultra meritato dal Benevento. Da corner di Viola Diabate svetta, coglie la traversa, la palla rimbalza dentro, poi Iemmello ribadisce in gol, nel dubbio, ringraziando gli immobili avversari.
Il terzo cambio di Pecchia è Fossati per Cerci che, come gli altri, non ha lasciato traccia di sé.
La reazione è nulla, la squadra non tira fuori nemmeno un briciolo di orgoglio. Il Benevento è padrone, il Verona è distrutto.
E’ il 39’ quando Brignola serve Diabate che sotto porta trafigge Silvestri. Come nel burro, nell’occasione, si infilano Guilherme e Brignola a servire il gigantesco attaccante.
Finisce una tristissima gara con l’amara constatazione che i gialloblù sono arrivati stracotti e decimati nel momento clou della stagione, senza nemmeno le energie per provare a dare un senso al finale, senza trovare in se stesso un movente, e qui sta il grave, per andare oltre i propri limiti, che indiscutibilmente sono troppo grandi.
Domenica c’è Verona-Cagliari, chi ha voglia di sperare ancora in qualcosa è libero di farlo. Saremmo felicissimi che le nostre più buie previsioni venissero smentite.
FONTE: Hellas1903.it
DOPO KO DI BENEVENTO
Tifosi Hellas aspettano la squadra all'aeroporto
04/04/2018 23:26
Dopo la vergognosa sconfitta di Benevento, un gruppo di tifosi del Verona ha aspettato la squadra all'aeroporto.
La squadra ha evitato il confronto passando da un’uscita secondaria.
LA DECISIONE
Naufragio-Hellas, tutti in ritiro ad oltranza
04/04/2018 20:03
Tutti in ritiro. E fino al contr'ordine. E' questa la decisione al momento adottata dalla società di via Francia (si presume anche con la guida tecnica), in seguito al pesantissimo ko di Benevento. Il Verona inoltre, ha fatto sapere che dopo le dimissioni irrevocabili annunciate dal ds Fusco alla fine del match del Vigorito, nessun altro tesserato rilascerà interviste. Per quanto riguarda invece un eventuale esonero (o dimissioni) di Pecchia, non è stato fatto trapelare nulla in merito.
A.F.
BENEVENTO-VERONA 3-0
Verona cadavere, Pecchia è da esonero
04/04/2018 16:53
Ennesima bruciante sconfitta del Verona, stavolta in casa del Benevento (ultimo in classifica). I campani travolgono letteralmente per 3-0 gli scaligeri, i quali è come se non fossero mai scesi in campo. Uno spettacolo indecente che non porta rispetto né alla massima categoria del calcio italiano in cui si gioca, né alla tifoseria gialloblù che è arrivata fino in Campania a seguire la squadra, né all'intera città di Verona. Decisamente UNA VERGOGNA. Considerando il valore del match, ci sia aspettava una prestazione completamente diversa. In ballo c'erano punti salvezza importantissimi, ma l'Hellas ha preferito non sporcarsi la maglia e rimanere inspiegabilmente negli spogliatoi. Incomprensibile l'atteggiamento dei gialloblù che ancora una volta sbagliano l'approccio al match, restano timidissimi, lasciando il destino della gara ai padroni di casa (virtualmente già retrocessi). Stava all'Hellas fare la partita, ma incredibilmente i giocatori dimostrano di essere senza stimoli, gioco, grinta e personalità. Ed il Benevento ringrazia. Al 25' sono in vantaggio grazie ad un gol di Letizia che incontrastato si presenta al limite dell'area e trafigge il bravo Silvestri (il passivo, senza i suoi interventi sarebbe stato più pesante), con un destro a giro all'incrocio dei pali. Il Verona non reagisce, anzi, continua a subire e se non fosse stato per una parata del suo portiere (34') su Iemmello, i primi 45' si sarebbero chiusi sul 2-0. Serviva un altro spirito nella ripresa, ma l'Hellas percorre i binari della prima fase. Solo un sussulto al 48' (gol giustamente annullato a Petkovic) e poi sempre e soltanto Benevento. Il Verona è un cadavere che non riesce ad effettuare 3 passaggi di fila. Di fronte ad un avversario del genere, brillano gli uomini di De Zerbi che vanno in rete al 66' con Diabate di testa, il quale si permette di triplicare all'84'. Per l'Hellas è notte fonda. Dopo una sconfitta di queste proporzioni ed avvenuta in una tale maniera, ci si aspetta un intervento forte ed immediato da parte della società. Serve uno scossone. Mister Pecchia ha dimostrato di non avere più il gruppo in pugno ed appare chiaro che i giocatori ormai non lo seguano più. Quel che è peggio è che addirittura sembra che non vogliano nemmeno giocare per i colori che indossano. Ecco la gravità. Forse neppure in Lega Pro si è mai visto un Verona di questo tipo. La città intera non lo merita.
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Fine match
concessi 2' di recupero
88', dentro Volpicelli nel Benevento e fuori Brignola.
84', GOL-BENEVENTO: Guilherme dalla destra assolutamente indisturbato, mette al centro per Diabate che depone in rete con forza.
80', cambio nei campani: dentro D'Alessandro (ex gialloblù) e fuori Djuricic.
78', Verona senza capo né coda. E' faticoso chiamare "squadra" l'11 di Pecchia che ormai sembra abbia perso definitivamente la bussola ed il "polso" del gruppo. Di fronte ad una sfida così importante, non ci si può presentare così.
72', nel Benevento entra Guilherme e va fuori Iemmello.
68', ammonito Felicioli nell'Hellas.
67', nel Verona dentro Fossati e fuori Cerci.
66', GOL-BENEVENTO: meritatissimo 2-0 campano. Angolo dalla sinistra, testa di Diabate con la palla che picchia sulla faccia inferiore della traversa, batte sulla linea di porta e torna in campo. Arriva Iemmello che sempre di testa ribadisce in rete. La moviola chiarisce che il gol è di Diabate: palla dentro prima dell'intervento di Iemmello.
65', altra occasione nei piedi di Iemmello che servito dalla sinistra gira in porta, Silvestri alza in angolo.
63', il Verona è come un pugile suonato che aspetta solo il colpo del ko. Continua la lezione di calcio del Benevento. Letizia, botta da fuori area: Silvestri gli si oppone sul primo palo.
56', Silvestri salva ancora il Verona, in uscita su Diabate lanciato dal solito Djuricic. Il portiere chiude lo specchio della porta all'attaccante e sventa il sicuro 2-0 per il Benevento. Verona praticamente come nel primo tempo. Aspetta sempre gli avversari, non li aggredisce, ed il tempo passa.
53', ammonito Letizia nel Benevento.
52', Buchel ammonito tra le fila gialloblù.
51', Diabate si mangia il gol del 2-0. Djuricic semina i suoi marcatori e dal limite dà l'assist a Diabate che tira, ma trova Silvestri in uscita.
49', tiro centrale e rasoterra di Djuricic, tutto facile per Silvestri che blocca.
48', gol annullato all'Hellas. Souprayen lancia Cerci (in off side), assist per Petkovic che scaraventa in rete. L'aritro Doveri ferma tutto.
46', dentro Petkovic nel Verona e fuori Valoti (problema muscolare).
Via alla ripresa
Risultato giustissimo alla fine dei primi 45' al Vigorito. Benevento avanti 1-0 grazie al gol di Letizia al 25'. Verona assolutamente impresentabile e sempre in balìa degli avversari. Di certo non è questo l'atteggiamento di una squadra che vuole salvarsi, tra l'altro di fronte al fanalino di coda del torneo. Ancora una volta l'approccio degli scaligeri è stato sbagliatissimo. Fin da subito le iniziative sono passate ai padroni di casa che hanno avuto di fronte degli avversari abulici e passivi, senza intensità e voglia. Per recuperare, nella ripresa, servirà tutt'altro spirito.
Fine primo tempo
45'+1', ammonito Del Pinto per il Benevento.
concesso 1' di recupero
44', dai dati che ci arrivano, è 76% il possesso palla per i campani, il restante misero 24% all'Hellas. Non dimentichiamo che il Benevento è ultimo in classifica, quasi retrocesso, ma con la voglia di onorare la maglia. Tutto il contrario di questo Verona che potrebbe ancora salvarsi ma che non fa nulla per farsi valere.
42', altro tiro di Iemmello dal limite, conclusione da dimenticare.
39', Verona a ritmi blandissimi, senza nessuna carica agonistica. Sembra che la squadra di Pecchia stia giocando una gara senza nessun significato, meno di un allenamento, ed invece si sta giocando la salvezza.
34', altra occasione per il Benevento con Iemmello che lanciato, va a tu per tu con Silvestri, il quale gli si oppone, compiendo un miracolo.
29', angolo per l'Hellas dalla destra: Romulo sul primo palo per Cerci, colpo di testa sbilenco e palla che sfila dall'altra parte.
27', 1° cambio per Pecchia: dentro Felicioli e fuori Calvano (infortunato). 442 per l'Hellas, Verde si affianca a Cerci in attacco.
25' GOL-BENEVENTO: grande gol di Letizia. Il difensore avanza dalla sinistra indisturbato, si accentra e dal limite con un tiro a giro, mette dentro all'incrocio dei pali.
23', finalmente Verona. Romulo tocca a destra per Cerci che scatta sul filo del fuorigioco, palla in mezzo per Valoti (solissimo al centro dell'area), ma la potenza data al pallone è troppo forte e la sfera sfila via, senza che Valoti ci possa arrivare.
20', il leitmotiv del match non cambia: Benevento molto più brillante degli scaligeri che continuano a subire le iniziative dei ragazzi di De Zerbi.
15', Verona assolutamente inesistente nel primo quarto d'ora. Troppo timorosa la squadra di Pecchia che al momento appare spenta, senza idee e senza grinta.
11', altro brivido in area gialloblù: corner dalla sinistra, testa di Iemmello e palla ribattuta da Silvestri.
6', altro tiro del Benevento con Djuricic (centro-destra): conclusione dal limite sul primo palo e Silvestri mette in corner.
4', conclusione di Del Pinto dal limite, Silvestri tocca col guanto e palla in angolo.
Via al primo tempo
Tutto pronto al "Vigorito", per la sfida salvezza (più per gli ospiti che per i padroni di casa) tra Benevento e Verona. I gialloblù hanno un solo risultato come obiettivo: vincere. Altrimenti la B sarà quasi una certezza. Dando uno sguardo alle formazioni, Hellas ritrova Cerci in attacco. Il nr 10 avrà Romulo, Valoti e Verde alle sue spalle come trequartisti. Buchel e Calvano in mezzo al campo ed in difesa, Ferrari e Souprayen sono esterni, con nel mezzo Caracciolo e Vukovic. In porta, Silvestri sostituisce lo squalificato Nicolas. Benevento invece col 442, punte Diabate-Iemmello. Sugli esterni di centrocampo ci sono Djuricic e Brignola, interni Del Pinto e Viola. In difesa, da destra a sinistra: Venuti, Tosca, Djimsiti, Letizia; in porta Brignoli.
TABELLINO:
BENEVENTO-VERONA 3-0
MARCATORI: 25' Letizia, 66' e 84' Diabate.
BENEVENTO (4-4-2): Brignoli; Venuti, Tosca, Djimsiti, Letizia; Djuricic, Viola, Del Pinto, Brignola; Diabate, Iemmello. A disposizione: Candeloro, Rutjens, D'Alessandro, Cataldi, Coda, Gyamfi, Billong, Sandro, Costa, Volpicelli, Sagna, Lombardi. All: De Zerbi.
HELLAS VERONA (4-2-3-1): Silvestri; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Souprayen; Buchel, Calvano; Romulo, Valoti, Verde; Cerci. A disposizione: Coppola, Borghetto, Fossati, Zuculini, Aarons, Lee, Bianchetti, Tupta, Kumbulla, Bearzotti, Petkovic, Felicioli. All: Pecchia.
Arbitro: Doveri (Roma 1).
Assistenti: Dobosz (Roma 2) e Mondin (Treviso).
Quarto ufficiale: Martinelli (Roma 2).
VAR: Mariani (Aprilia).
Assistente VAR: Posado (Bari).
ANDREA FAEDDA
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellasmania: il Verona vede le streghe... e adesso?
del 05 aprile 2018 alle 11:35
di Nicola Corona
Scrivere qualcosa di sensato sulla partita di ieri, credetemi, non è affatto facile. Una prestazione imbarazzante e del tutto mortificante che, incredibile a dirsi, ha portato ad un risultato che per quanto visto sul terreno di gioco avrebbe potuto essere ancor più rotondo. Una squadra mai in partita quella gialloblù, presa a pallonate dal primo all'ultimo minuto da una formazione che in classifica aveva 12 punti in meno e che si presentava in campo senza alcuni dei suoi uomini più importanti (Sandro, Memushaj, Sagna, Guillherme, Coda solo per fare alcuni nomi).
Il Verona di Pecchia affonda in blocco proprio nel momento più importante della stagione. Ieri al Vigorito non ha funzionato niente. Male la difesa, in continua balia degli attaccanti giallorossi. Malissimo il centrocampo, lontano parente di quello determinato e compatto che aveva propiziato le vittorie con Torino e Chievo. Insufficiente anche l'attacco con un Cerci spesso fuori posizione e con una scarsa condizione fisica al rientro dal 1' e con un Petkovic confuso e impacciato. A salvarsi è stato solo il portiere Marco Silvestri, alla prima da titolare in Serie A con la maglia del Verona.
Insomma, a Benevento i gialloblù hanno vissuto la loro notte più nera, il punto più basso di una stagione di poche soddisfazioni e tante, troppe delusioni. E se è vero come è vero che sul logo della squadra sannitica capeggia una strega in volo a cavalcioni di una scopa, non è un'eresia dire che il Verona ieri pomeriggio in Campania abbia visto le streghe, rimanendone inerme vittima.
E adesso? La sconfitta di ieri è troppo fragorosa per non avere delle conseguenze. Filippo Fusco in conferenza stampa ha annunciato le proprie dimissioni definendo "indegna" la prestazione vista ieri al Vigorito. Il ds si è preso la responsabilità di quanto visto in campo e ha deciso di lasciare. Ora, Fusco ha certo le sue colpe per la situazione che i gialloblù stanno vivendo (su tutte le scelte nel mercato di gennaio e una gestione "particolare" di un modello che intendeva rifarsi a quello del Crotone) ma le sue dimissioni in questo momento servono a poco e non possono certo mutare l'inerzia di una stagione nata male e proseguita peggio.
Da ieri sera la società ha annunciato che la squadra sarà in ritiro ad oltranza. Si era parlato anche di un possibile esonero di Pecchia, ma per il momento non giungono conferme in questo senso. Cambiare a così poche giornate dal termine non sarebbe affatto facile, ma almeno ci potrebbe essere una scossa interna allo spogliatoio, un sussulto d'orgoglio, anche perché a differenza di qualche settimana fa pare proprio che la squadra non sia più con il tecnico e non ne segua più le indicazioni. Il tempo per decidere non è molto. Domenica i gialloblù saranno di nuovo in campo contro il Cagliari e, a dispetto delle ultime imbarazzanti prestazioni, la salvezza rimane li a quattro punti.
Dopo una gara come quella di ieri comunque, parlare di salvezza non ha poi molto senso. Adesso conta solo riorganizzare le idee, compattarsi e guardarsi bene negli occhi. C'è da concludere un campionato e il Verona lo deve fare in maniera dignitosa. Almeno questo i tifosi se lo meritano. Con o senza Fusco, con o senza Pecchia, con o senza Setti, fuori l'orgoglio per una maglia gloriosa come quella gialloblù!
Verona, le pagelle di CM: disastro generale
del 04 aprile 2018 alle 19:05
di Massimiliano Mogavero
Benevento-Verona 3-0
Silvestri 6: evita il tracollo, con almeno tre interventi decisivi. Sui gol subiti può poco o nulla, anche se sul primo si fa trovare fuori posizione
A. Ferrari 5: una partita intera in balia di Djuricic che non gli concede tregua
Caracciolo 4,5: tra lui e Vukovic è una bella lotta per individuare il peggiore in campo. Diabaté realizza una doppietta e le responsabilità sono tutte dei due centrali
Vukovic 4,5: stesso discorso fatto per il compagno di reparto, con l'aggiunta che è imbarazzante anche quando si tratta di impostare dalle retrovie
Souprayen 4,5: si riprende una maglia da titolare, complice la squalifica di Fares, ma non dimostra di meritarla
Buchel 5: prova anonimo per il centrocampista scuola Juventus che viene preferito a Fossati senza motivi apparentemente validi
Calvano 6: muscoli e sostanza, ma dura meno di mezzora. Esce per infortunio
(dal 27' Felicioli 5,5: Pecchia lo impiega da esterno alto, ma non è certamente il suo ruolo e si vede)
Romulo 5,5: ci prova a spingere i suoi, la qualità per farlo non gli manca, ma finisce per predicare nel deserto
Valoti 5: gioca nell'inedita posizione di rifinitore centrale alle spalle di Cerci: non combina nulla di buono
(dal 45' Petkovic 5: nemmeno una palla giocabile, ma anche lui ci mette del suo facendo pochissimo movimento)
Verdi 5,5: è il giocatore con maggior qualità del Verona, ma si vede a sprazzi
Cerci 5: in ritardo di condizione, non riesce proprio a incidere, nonostante la buona volontà
(dal 67' Fossati 5,5: entra a partita già archiviata)
All. Pecchia 4,5: terza sconfitta consecutiva e addio quasi definitivo alle speranze salvezza. E' vero, ha affrontato questa partita in piena emergenza, ma il suo Verona ha fatto veramente poco per cambiare l'esito del match
FONTE: CalcioMercato.com
Sport
Hellas disastroso allo stadio Vigorito: gialloblu umiliati dal Benevento
Il Verona fallisce in pieno lo scontro salvezza venendo sconfitto per 3-0 dai campani: partita da film horror per i gialloblu, che non sono mai riusciti a creare veri problemi agli avversari nell'arco dei novanta minuti
Luca Stoppele
04 aprile 2018 19:20
Al termine di una prestazione umiliante, l'Hellas Verona è uscito battuto per 3-0 dallo stadio Vigorito, dove ha affrontanto il Benevento ultimo in classifica, nel recupero della ventisettesima giornata di Serie A.
Doveva essere la partita del rilancio per la squadra di Pecchia, che invece praticamente non è mai scesa in campo, gettando così alle ortiche un match decisivo per la corsa alla salvezza. Fin dalle prime battute i padroni di casa hanno dimostrato di essere più in palla, più "vogliosi" di vincere, di fronte ad un avversario che è sembrato capitare per caso sul terreno di gioco o per recitare la parte dello sparring partner. Così al 4' Del Pinto può provare il destro dal limte e Viola, all'11', è libero incornare, ma entrambi trovano l'opposizione dell'unico gialloblu meritevole della sufficienza: il portiere Silvestri.
Sotto tono dal punto di vista difensivo, passivo in difesa e poco aggressivo nel pressing, anche quando è riuscito a recuperare palla il Verona ha incontrato enormi difficoltà nel costruire un'azione degna di questo nome, una di queste rare manovre al 23' ha portato Cerci a servire Valoti, ma il suo assist si è rivelato fuori portata. Inutilmente attendista oltre ogni ragionevolezza, l'Hellas nell'azione successiva ha lasciato avanzare palla al piede Letizia, che dal limite dell'area ha trafitto Silvestri con un tiro a giro che nessuno ha provato a contestargli. Al 27' Pecchia è costretto a spendere il primo cambio per l'infortunio muscolare di Calvano, decidendo per l'inserimenti di Felicioli, ma la completa assenza di idee di gioco dei suoi giocatori è rimasta inalterata e il Benevento ha così potuto fare ciò che ha voluto, vista la scarsa e mal coordinata pressione ospite. Al 34' quindi Immello ha potuto presentarsi davanti al portiere ospite che ci ha messo ancora una pezza, mentre due minuti dopo Venuti è facilmente entrato in area dalla sinistra, mettendo poi la sfera sul fondo.
LA CRONACA E IL TABELLINO
Ad inizio ripresa gli ospiti hanno provato ad essere più propositivi, cercando anche di sfruttare l'inserimento di Petkovic per Valoti, ma la difficoltà nel riuscire a creare occasioni da rete è rimasta inalterata, così come l'incertezza del reparto arretrato. E allora ci ha pensato ancora una volta Silvestri, a tu per tu con Diabaté al 51', a metterci una mano dopo una fase difensiva scaligera da film horror, così come cinque mnuti dopo è stato costretto ad un altro grande intervento sul'attaccante maliano.
Ma il raddoppio era oramai nell'aria e al 66', dopo le botte da fuori di Letizia e Iemmello, Silvestri ha dovuto capitolare sul colpo di testa del solito Diabaté, ribadito in porta ancora da Iemmello, quando però aveva già varcato la linea.
Svuotato e incapace di dare una vera reazione, il Verona ha cercato di spingere per provare ad accorciare le distanze, venendo sorpreso ancora una volta in difesa, con il centravanti maliano di De Zerbi, che ha potuto firmare la doppietta personale su assisti di Brignola.
Una prova fallimentare e vergognosa quella messa in campo dall'Hellas Verona, che avrebbe potuto conquistare punti fondamentali per corsa salvezza ed invece ha collezionato una sconfitta che moralmente lo condanna. Pecchia non è mai riuscito a risolvere i problemi che affliggono questa squadra, così come dimostra praticamente l'intera stagione in corso e buona parte di quella dell'anno scorso nel campionato cadetto.
Contro un avversario alla sua portata, l'Hellas avrebbe dovuto mettere in campo quella foga agonistica vista solo in rare occasioni, ma che gli sono valse i tre punti. Invece i gialloblu hanno sempre atteso, lasciando campo ad un avversario che è entrato ed uscito dall'area di rigore come e quando ha voluto, senza mai trovare opposizione fino alla trequarti. Messa malissimo in campo, con neppure un meccanismo di gioco ben oliato (quando siamo ad aprile), la formazione di Pecchia non è mai stata in grado di portare un pressing decente e coordinato, dando ancora una volta l'impressione di volersi arrendere e di non sapere cosa fare.
La fase di costruzione poi è risultata una volta di più totalmente assente, con i giocatori che non sembrano mai aver idea di cosa devono fare sul terreno di gioco, dei movimenti che devono compiere loro o i compagni, con il risutato finale che riuscire a portare a termine 3 o 4 passaggi consecutivi appare sempre una vera impresa.
Poca tecnica, pochissimo agonismo: questo è, probabilmente, il definitivo fallimento del progetto "Pecchia", difeso fino a questo momento dalla società. Oltre che quelle dei giocatori, le responsabilità di allenatore e dirigenza sono evidenti, per aver costruito una squadra in maniera approssimativa, liberandosi anche di giocatori che probabilmente avrebbero fatto decisamente comodo (uno su tutti, Pazzini), e per averla schierata e prepara anche peggio.
Le dimissioni di Fusco sono arrivate al termine della gara, mentre si attende la decisione di Setti sul futuro di Pecchia: l'esonero appare come la via più sensata per cercare di dare uno scossone alla squadra e provare ad agguantare una salvezza che pare un miraggio, visto il brutto spettacolo offerto fino ad ora.
FONTE: VeronaSera.it
Benevento-Verona 3-0: pagelle e tabellino
Benevento-Verona, recupero 27ª giornata Serie A 2017/2018: cronaca in diretta live con formazioni ufficiali, risultato, pagelle, tabellino e sintesi
Di Francesco Toscano - 4 aprile 2018
© foto Valentina Martini
Il match salvezza tra Benevento e Hellas Verona, rispettivamente ultima e penultima del campionato di Serie A Tim 2017/2018, termina con una vittoria netta dei sanniti, che si impone 3-0 sui gialloblù. Difficilmente i tre punti di quest’oggi potranno aiutare gli uomini di De Zerbi ad ottenere la salvezza, ma di certo il risultato può essere utile ad affrontare il resto del campionato avendo un po’ di fiducia in più nel miracolo.
Benevento-Verona 3-0: tabellino
Marcatori: 25′ pt Letizia; 20′, 39′ st Diabaté
BENEVENTO (4-4-2): Brignoli 6; Venuti 6, Djimsiti 6, Tosca 6, Letizia 7; Brignola 6 (42′ st Volpicelli s.v.), Del Pinto 6,5, Viola 6,5, Djuricic 6,5 (35′ st D’Alessandro s.v.); Iemmello 7 (27′ st Guilherme 6), Diabaté 8. Allenatore: De Zerbi.
HELLAS VERONA (4-4-2) – Silvestri 7; Ferrari 5,5, Caracciolo 5,5, Vukovic 5,5, Souprayen 5; Rómulo 5, Calvano 5,5 (26′ pt Felicioli 5,5), Buchel 5,5, Verde 5; Valoti 5(1′ st Petkovic 5), Cerci 4,5 (21′ st Fossati). Allenatore: Pecchia.
Arbitro: Daniele Doveri della Sezione di Roma 1.
Note: Ammoniti Del Pinto(B), Buchel(H), Letizia(B), Felicioli(H)
BENEVENTO – IL MIGLIORE
Diabaté 8: terzo gol in quattro partite per l’attaccante dei Sanniti, autore della doppietta che ha stesso l’Hellas Verona. Il giocatore maliano si è dimostrato una presenza costante nel reparto avanzato della squadra di Roberto De Zerbi.
BENEVENTO – IL PEGGIORE
Brignola 6: sebbene sia ingiusto parlare di peggiore in campo dopo una prestazione collettiva del genere, bisogna sottolineare che tra i giocatori del reparto offensivo, l’attaccante nato a Caserta è stato il più impreciso.
HELLAS VERONA – IL MIGLIORE
Silvestri 7: se il Verona ha resistito sull’1-0 per lunga parte della gara lo dove al proprio portiere. Silvestri, alla prima in Serie A, ha giocato una partita fantastica, negando in più di un’occasione la rete ai campani.
HELLAS VERONA – IL PEGGIORE
Cerci 4,5: da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più, dato il nome e la qualità. Invece, così come il resto della squadra, Cerci si è dimostrato inconcludente, completamente fuori dal match.
[...]
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Le pagelle di Diabaté: il simbolo dell'entusiasmo sannita
05.04.2018 13:21 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Cheick Diabaté è il grande protagonista nel successo del Benevento, grazie alla doppietta che distrugge l'Hellas Verona e mette ali al Ciro Vigorito. Lo stadio sannita sa trascinare la squadra di De Zerbi, che scopre nel maliano un bomber di particolare efficacia. Incornata da centravanti vero nel due a zero e zampata di giustezza in occasione del tris finale: con questo entusiasmo, l'attaccante potrà diventare un'arma importantissima nella prossima stagione, quando, a meno di clamorose sorprese, le Streghe dovranno ripartire dalla cadetteria.
La Gazzetta dello Sport: 7,5
Corriere della Sera: 6,5
Tuttosport: 7,5
Tuttomercatoweb.com: 8
RASSEGNA STAMPA
Il Sannio in prima pagina: "Il Benevento stende il Verona"
05.04.2018 09:43 di Tommaso Bonan
"Il Benevento stende il Verona". Questo il titolo dell'edizione odierna de Il Sannio, che in prima pagina dedica spazio alla vittoria della squadra di De Zerbi nel recupero di A contro l'Hellas Verona. Acuto da tre punti per il Benevento - si legge - che fa vedere le Streghe agli scaligeri. Letizia la sblocca nel primo tempo, nella ripresa ci pensa Diabaté con una doppietta a chiudere i giochi.
SERIE A
Le pagelle di Pecchia: tracollo Hellas, tecnico sulla graticola
05.04.2018 12:21 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
L'Hellas Verona crolla a Benevento, mancando l'occasione di avvicinare la parte nobile della classifica e lasciare la zona rossa, in una prova definita "umiliante" dai quotidiani di oggi. Gli scaligeri sono in pieno caos, con il ds Fusco che si è dimesso immediatamente dopo la partita ed una squadra costretta a ritrovarsi visto il calendario pregno di scontri diretti che non possono essere sbagliati. I quotidiani puniscono il tecnico Fabio Pecchia con una grave insufficienza, anche se le attenuanti per il mister scaligero ci sono.
La Gazzetta dello Sport: 4
Corriere della Sera: 4,5
Tuttosport: 5
SERIE A
Hellas, un passo verso la B. Ma tutte le piccole passeranno da Verona
04.04.2018 19:15 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Da un potenziale -1, ad un reale -4: l'Hellas Verona è costretto a guardarsi indietro dopo il tracollo di Benevento, cercando di capire cosa non ha funzionato e perché una occasione di avvicinare la salvezza si è trasformata in un passo in direzione della retrocessione. Che non è vicina, d'altronde mancano ancora otto partite e ci sono 24 punti da assegnare, ma che di certo è un mattone pesante sul morale e sulla motivazione di una squadra che oggi è stata letteralmente spazzata via dal Benevento. Ora il calendario dice Cagliari, altra formazione che non vive certo un momento di salute, poi trasferta a Bologna e nuovo scontro salvezza casalingo contro il Sassuolo. In seguito viaggio a Marassi sponda Genoa, sfida casalinga contro la SPAL, nuova trasferta a sfidare il Milan. Alla penultima sarà l'Udinese a viaggiare alla volta del Bentegodi, mentre la gara finale si giocherà allo Juventus Stadium. Un calendario molto promettente dunque, anche se il viatico degli scontri salvezza non è certo iniziato nel modo migliore.
Il calendario scaligero:
Hellas Verona-Cagliari
Bologna-Hellas Verona
Hellas Verona-Sassuolo
Genoa-Hellas Verona
Hellas Verona-SPAL
Milan-Hellas Verona
Hellas Verona-Udinese
Juventus-Hellas Verona
SERIE A
Le pagelle del Verona - Cerci spento, si salva Silvestri
Benevento 3-0 Verona
04.04.2018 19:02 di Luca Esposito Twitter: @lucesp75
Silvestri 6.5 - Nulla può sui gol del Benevento, miracoloso in più occasioni su Iemmello e Diabatè.
Ferrari 5 - Soffre le sfuriate di Letizia e Djuricic che lo saltano spesso.
Caracciolo 5 - Diabatè gli crea non pochi problemi grazie all’imponente mole fisica.
Vukovic 6 - Il migliore della retroguardia scaligera, tiene come può i suoi a galla.
Souprayen 5 - Spinge meno del solito ma soprattutto si fa puntualmente saltare da Brignola.
Romulo 6 - Serve a Cerci un pallone d’oro che l’ex Roma non sfrutta a dovere. Dà sempre l’impressione di poter cambiare la partita.
Calvano sv - Meno di mezz’ora in cui non riesce ad entrare in partita. Dal 27’ Felicioli 5.5 - Entra a gara in corso ma l’impatto con la partita non è dei migliori.
Buchel 5.5 - Tanto sacrificio in entrambe le fasi di gioco, costringe spesso gli avversari al fallo.
Valoti 5 - Inconsistente per tutto il primo tempo, Pecchio lo sostituisce nell’intervallo. Dal 45’ Petkovic 6- Entra con la voglia di segnare e lo fa dopo poco ma viene fermato dal fuorigioco di Cerci.
Verde 6 - Prova, come può, a mettere in difficoltà la difesa giallorossa ma spesso predica da solo nel deserto.
Cerci 5.5 - Ha sui piedi un paio di buone occasioni ma non le sfrutta come dovrebbe. Dal 65’ Fossati 5.5- Entra quando il risultato è già compromesso, può fare ben poco.
SERIE A
Benevento, Diabatè: "Non è finita qui, con la Juve possiamo vincere"
04.04.2018 18:56 di Luca Esposito Twitter: @lucesp75
Dopo il triplice fischio di Benevento-Verona, l’attaccante giallorosso Cheick Diabaté è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: “Sono davvero molto contento, sono venuto qui per dare il mio contributo e non è finita qui. Ringrazio tutti i giorni Dio, voglio battermi per la gente e per la salvezza. Il mister voleva sostituirmi, lo rispetto e la doppietta è un modo per ringraziarlo della fiducia. La Juventus? Nulla è impossibile nel calcio, sappiamo di affrontare una grandissima squadra ma giocheremo per vincere”.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, riflessioni in corso su Pecchia
04.04.2018 18:53 di Luca Esposito Twitter: @lucesp75
Ore calde per la panchina di Fabio Pecchia. La posizione del tecnico dell’Hellas Verona, secondo le indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, sarebbe infatti a rischio dopo la pesante sconfitta di quest’oggi sul campo del Benvento. Ore di riflessioni in casa Hellas…
SERIE A
Volano le Streghe: il Benevento passeggia sulle macerie dell'Hellas
04.04.2018 18:50 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Successo che dà morale, all'insegna di Cheick Diabaté, per il Benevento di De Zerbi. Al Ciro Vigorito una città intera spinge la formazione giallorossa ad un successo clamoroso guardando la classifica: l'Hellas Verona, che avrebbe avuto tutte le motivazioni per portare a casa i tre punti contro la quasi retrocessa squadra campana, ha ceduto malamente e concesso tre reti alla squadra giallorossa. Di Diabaté (2) e Letizia, le reti che hanno deciso la gara.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
05.04.2018
Hellas allo sbando
I tifosi: «Peggior Verona mai visto»
Setti in tribuna a Benevento (Fotoexpress)
«La peggior squadra che abbia mai indossato questa maglia dal 1903. Ho detto tutto», scrive Marco.
La rabbia dei tifosi del Verona non ha limiti, dopo la sconfitta di Benevento, una delle peggiori prestazioni di sempre, a memoria, dell'Hellas. La squadra precipita apparentemente senza lottare verso la B (certo, una vittoria con il Cagliari domenica potrebbe anche riaccendere la speranza, ma i segnali non sono certo incoraggianti), Fusco si è dimesso e Setti ha ordinato un ritiro che non si capisce se sia più una punizione o un modo per evitare la contestazione dei tifosi (evitati ieri sia allo stadio che poi in aeroporto al Catullo).
Pecchia tace, e forse ormai esonerarlo cambierebbe ben poco la situazione.
Oltre alla pochezza tecnica, sconcerta la mancanza di carattere dei gialloblù, che al Vigorito sono rimasti in balia dell'ultima in classifica senza opporre resistenza alcuna. Retrocedere è possibile, ma i tifosi accusano: lo state facendo senza dignità.
Sulla nostra pagina Facebook i commenti sono durissimi. Alessio: «Il peggior Hellas Verona della storia gialloblù. Via tutti, dal presidente all'ultima riserva, hanno infangato i colori sociali e lo straordinario Verona di Bagnoli».
E ancora: «Ogni commento sarebbe sprecato. Un direttore che fa il casino Cassano, non riesce a gestire la situazione Pazzini e difende un mister indifendibile penso che si sia dimesso troppo tardi».
Diego: «Ennesima prova di quanto l’incompetenza della dirigenza stia rovinando la società Hellas. Ciao Fusco, a mai più! Sei stata la pagina più triste della nostra storia! Per me peggio anche di Pastorello!»
Andrea racconta: «In agosto a Trento Fusco mi aveva detto "quest'anno ci sara'da divertirsi"...campagna acquisti fatta solo di prestiti, di giocatori finiti, di buteleti e di finti attaccanti.Vergognatevi»
E Marco conclude: «Toni allora aveva ragione!»
E in tutto questo forse è ancor più doloroso per i tifosi pensare ad Osvaldo Bagnoli, che lunedì entrerà ufficialmente nella Hall of Fame del calcio italiano, con una cerimonia a Firenze: più che un passato lontanissimo, sembra un altro pianeta, un'altra squadra.
Ri.Ver,
04.04.2018
Hellas inguardabile
Umiliato al Vigorito, si salva solo Silvestri
Hellas al Vigorito sul campo dell'ultima in classifica: servivano punti per continuare a credere nella salvezza, ma i gialloblù vengono umiliati.
Il risultato finale dice 3-0, ma soltanto un Silvestri monumentale riesce ad evitare un passivo ben peggiore. Gialloblù inesistenti: zero tiri in porta, possesso palla ridicolo.
Alla fine i tifosi rifiutano il saluto e le scuse della squadra e li «cacciano» negli spogliatoi.
Gialloblù fermi a quota 22, a meno quattro dalla salvezza: domenica ultima spiaggia contro il Cagliari.
La cronaca del primo tempo
4' Del Punto da fuori area, Silvestri la mette oltre la traversa
6' Ancora Silvestri: stavolta mette in angolo un diagonale di Djuricic
10' Calcio d'angolo, Iemmello schiaccia da pochi passi e Silvestri salva la porta gialloblù nuovamente
22' Gran palla di Romulo per Cerci, che da ottima posizione fa partire un diagonale che è una via di mezzo fra un passaggio per Valoti e un tiro: non va
24' GOL DEL BENEVENTO. Letizia si accentra e fa partire un gran destro dai 20 metri: palla a giro e Silvestri battuto. Nel frattempo esce l'infortunato Calvano ed entra Felicioli
33' Iemmello lanciato a rete trova ancora una volta la risposta di Silvestri, che tiene in vita l'Hellas
36' Venuti, conclusione sull'esterno della rete. Finora nove tiri in porta per il Benevento, zero per l'Hellas, 76% a 24% il possesso palla
La cronaca del secondo tempo
1' Subito dentro Petkovic per Valoti
2' Souprayen per Cerci, che serve Petkovic che insacca: rete annullata per netto fuorigioco
3' Djuricic dal limite dell'area, para Silvestri
5' Silvestri pazzesco: para un gol già fatto da Diabatè da pochi passi
10' Ancora un incredibile Silvestri salva su Diabatè lanciato a rete
17' Botta di Djuricic: manco a dirlo gran risposta di Silvestri, che si ripete subito dopo su Iemmello
19' Ci prova ancora Iemmello, ovviamente Silvestri risponde presente
21' GOL DEL BENEVENTO Calcio d'angolo: colpo di testa di Diabatè e palla che sbatte sulla traversa ed entra
38' GOL DEL BENEVENTO Cross dalla destra, Diabatè raddoppia
Le formazioni ufficiali
BENEVENTO: Brignoli, Letizia, Del Pinto, Djimsiti, Viola (K), Tosca, Venuti, Diabaté, Djuricic (80' D'Alessandro), Iemmello (72' Guilherme), Brignola (87' Volpicelli).
A disp: Candeloro, Rutjens, Cataldi, Coda, Gyamfi, Billong, Sandro, Sagna, Lombardi.
Allenatore: De Zerbi
HELLAS VERONA Silvestri; Ferrari, Vukovic, Caracciolo, Souprayen, Romulo (K), Buchel, Calvano (26' Felicioli), Verde, Cerci (67' Fossati), Valoti (46' Petkovic).
A disp: Coppola, Borghetto, Zuculini, Aarons, Lee, Bianchetti, Tupta, Kumbulla, Bearzotti.
Allenatore: Pecchia
FONTE: LArena.it
LE DICHIARAZIONI DI FILIPPO FUSCO AL TERMINE DI #BENEVENTOVERONA
04/APRILE/2018 - 20:15
Benevento - Le dichiarazioni di Filippo Fusco al termine di Benevento-Hellas Verona.
«La prestazione di oggi non lascia spazio ad alcun commento. Solo dispiacere e mortificazione. Nella vita mi sono sempre assunto le mie responsabilità, ho costruito questa squadra e ho avuto dall'inizio la fiducia del Presidente Setti. Per questo rassegno le mie dimissioni in maniera irrevocabile. Non è una fuga ma una piena assunzione di responsabilità rispetto alla fiducia che ho avuto in questi 18 mesi. Sono ancora convinto che questa squadra possa salvarsi, ma servirà un moto d'orgoglio nelle prossime gare. Oggi questo orgoglio non si è visto. E' una decisione maturata interamente stasera, fino a prima della gara ero convinto avremmo fatto una prestazione diversa. Una squadra che si gioca la stagione non può mostrare un atteggiamento simile, non è stato dignitoso. Spero che questo mio gesto serva a dare ai calciatori quel moto d'orgoglio che permetta di provarci fino alla fine, ma bisogna metterci abnegazione, entusiasmo, responsabilità».
SERIE A TIM: BENEVENTO-HELLAS VERONA 3-0
04/APRILE/2018 - 16:00
Verona - Gli aggiornamenti in diretta di Benevento-Hellas Verona, recupero della 27a giornata della Serie A TIM 2017/18.
BENEVENTO-HELLAS VERONA 3-0
Marcatori: 25' pt Letizia, 21' st Iemmello, 39' st Diabaté.
La squadra di De Zerbi domina il match e sale a quota 13 punti. Nel primo tempo apre le marcature Letizia, al termine di una bella azione personale. Nella ripresa Diabaté fissa il risultato sul 3-0 con una doppietta. Agli ospiti non bastano le parate di un ottimo Silvestri.
FISCHIO FINALE: BENEVENTO - VERONA 3-0. Quarta vittoria in campionato per i campani. Decidono il gol di Letizia e la doppietta di Diabaté.
90+1' Cross dalla destra di Fossati, deviazione di Verde: palla in corner.
90' Due minuti di recupero.
89' Destro di Volpicelli dal limite: Fossati devia in corner.
88' SOSTITUZIONE BENEVENTO. Ultimo cambio per De Zerbi: Brignola esce tra gli applausi, Volpicelli fa il suo esordio.
87' PILLOLA STATISTICA: Il Benevento non ha mai vinto con due gol di scarto in Serie A.
85' Terzo centro in campionato per Diabaté.
84' Guilherme si muove tra le linee e smista sulla destra per Brignola. Diabaté gira in rete col destro il cross, sporcato da Souprayen, del n°99.
84' BENEVENTO - VERONA 3-0. Gol del Benevento. Doppietta di Diabaté.
82' PILLOLA STATISTICA: 12 fin qui le parate di Silvestri, nessun portiere ne ha fatte di più in questa Serie A.
80' SOSTITUZIONE BENEVENTO. Fuori Djuricic, dentro D'Alessandro.
79' Traversone di Verde dalla sinistra, Venuti fa muro.
78' Rômulo cerca l'ingresso in area dalla destra, Letizia lo contiene e guadagna anche la rimessa dal fondo.
77' Felicioli gestisce al limite e vuole la percussione in area. Del Pinto lo ferma.
75' Il tiro dalla bandierina di Viola non causa pericoli dalle parti di Silvestri.
74' Venuti s'incunea sulla destra, Vukovic concede il corner.
72' SOSTITUZIONE BENEVENTO. Primo innesto per De Zerbi: Guilherme prende il posto di Iemmello.
70' S'intensificano i movimenti sulla panchina di casa.
68' AMMONIZIONE VERONA. Giallo ai danni di Felicioli.
67' SOSTITUZIONE VERONA. Pecchia esaurisce i cambi, Fossati rileva Cerci.
67' Seconda rete in campionato per Diabaté.
66' Angolo di Viola, il colpo di testa di Diabaté sbatte sulla parte bassa della traversa e rimbalza al di là della linea di porta. Inutile il tap-in vincente di Iemmello.
66' BENEVENTO - VERONA 2-0. Gol del Benevento. Rete di Diabaté.
65' Cross dalla sinistra di Letizia, girata ravvicinata di Iemmello. Silvestri alza in corner.
64' Botta di Iemmello da fuori, Silvestri si distende e para.
63' OCCASIONE BENEVENTO. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina di Viola, Djuricic si avventa sulla respinta difensiva e carica il destro. Silvestri respinge con i pugni.
63' Vukovic chiude su Brignola e concede un corner.
62' Il Benevento spinge a caccia del raddoppio. Iemmello prolunga per Diabaté. Fuorigioco per il n°25.
60' Brignola ha la palla buona per battere a rete da dentro l'area, ma scivola al momento della conclusione e l'azione sfuma.
59' Traversone dalla sinistra di Letizia, Del Pinto fa da torre per un compagno. Vukovic spazza.
57' Viola vuole sorprendere Silvestri con un pallonetto dal limite: sinistro a lato.
56' OCCASIONE BENEVENTO. Imbucata di Djuricic per Diabaté. Il centravanti prova a scavalcare Silvestri con un tocco sotto. L'estremo difensore si oppone.
55' Cerci scodella sul secondo palo per Petkovic. La punta è colta in posizione irregolare.
53' Djuricic prende il fondo sulla sinistra e pennella il cross. Caracciolo anticipa provvidenzialmente Diabaté.
52' AMMONIZIONE BENEVENTO. Cartellino anche ai danni di Letizia, fallo tattico su Ferrari. Il terzino era diffidato e salterà la gara con la Juventus.
51' AMMONIZIONE VERONA. Giallo ai danni di Büchel, autore di un intervento irregolare su Del Pinto.
51' OCCASIONE BENEVENTO. Djuricic pesca Diabaté in area. Il maliano spara addosso a Silvestri, divorandosi il raddoppio.
49' Destro di Djuricic dal limite: conclusione centrale, Silvestri blocca.
48' Petkovic spaventa il pubblico di casa, andando a segno dopo una sponda di Cerci. Segnalata la posizione di fuorigioco dell'ex Toro.
47' Cross basso di Rômulo, Petkovic non controlla.
46' SOSTITUZIONE VERONA. Pecchia opera il secondo cambio: Valoti resta negli spogliatoi, in campo c'è Petkovic.
46' INIZIA IL SECONDO TEMPO DI BENEVENTO - VERONA. Una novità per gli ospiti in questa ripresa.
La squadra di De Zerbi si rende protagonista di una buona prima frazione. In avvio Del Pinto, Djuricic e Iemmello vanno vicini al vantaggio, Silvestri è sempre molto attento. Letizia sblocca il risultato con una bella conclusione da fuori, al termine di una cavalcata sulla trequarti. Silvestri evita il raddoppio di Iemmello. Infortunio per Calvano, dentro Felicioli.
Int.
FINE PRIMO TEMPO: BENEVENTO - VERONA 1-0. I padroni di casa conducono, grazie a una pregevole rete di Letizia.
45+1' AMMONIZIONE BENEVENTO. Cartellino giallo ai danni di Del Pinto, autore di un'entrata a forbice su Büchel.
45' Ci sarà un minuto di recupero.
43' Ferrari si accentra e carica il sinistro da fuori: pallone sul fondo.
42' Iemmello incrocia dal limite: sinistro a lato.
41' PILLOLA STATISTICA. Già sei tiri nello specchio per il Benevento: mai ne ha effettuati di più in un primo tempo di questo campionato.
40' Djuricic gestisce al limite e prova l'imbucata per Diabaté. Provvidenziale la chiusura di Vukovic.
38' La squadra di De Zerbi continua a spingere. Il Verona non riesce ad affacciarsi in avanti.
36' Brignola premia la sovrapposizione di Venuti: tiro-cross deviato da Silvestri sull'esterno della rete.
35' Il tiro dalla bandierina non causa pericoli alla retroguardia ospite.
34' OCCASIONE BENEVENTO. Viola verticalizza per Iemmello. Silvestri chiude lo specchio alla punta ed evita il radoppio.
32' Brignola si accentra dalla destra e conclude dal vertice dell'area: rasoterra mancino debole, Silvestri blocca senza difficoltà.
29' Angolo di Rômulo, Valoti prolunga sul secondo palo. Cerci non ci arriva.
28' Ferrari scambia con Verde e cerca l'ingresso in area. Viola si rifugia in corner.
27' SOSTITUZIONE VERONA. Primo cambio per Pecchia: Calvano getta la spugna, entra Felicioli.
26' Primo centro in campionato per Letizia.
25' Letizia avanza indisturbato sulla trequarti e trafigge Silvestri con uno splendido destro a giro dal limite.
25' BENEVENTO - VERONA 1-0. Gol del Benevento. Rete di Letizia.
24' Problema fisico per Calvano, gioco momentaneamente fermo.
23' Buona opportunità per gli ospiti. Cerci, liberato da un filtrante di Rômulo, calibra male il passaggio a centro area per Verde.
22' Rômulo spinge sulla destra ed effettua un traversone teso: suggerimento impreciso, Brignoli fa sua la sfera.
21' L'angolo di Viola non causa pericoli.
20' Vukovic concede un corner.
19' Djuricic prova l'imbucata in area per Viola. Caracciolo spazza.
17' Viola smista sulla sinistra per Letizia che controlla e sfida Ferrari. Il terzino ospite chiude in fallo laterale.
15' Punizione di Viola dalla sinistra, Calvano anticipa i saltatori e allontana la minaccia.
13' Il Verona prova a scuotersi con un traversone velenoso di Verde dalla sinistra, Djimsiti pulisce l'area.
12' Djuricic riceve da Iemmello e conclude a giro da dentro l'area: destro alle stelle.
11' OCCASIONE BENEVENTO. Viola dalla bandierina: Iemmello stacca indisturbato, Silvestri si oppone centralmente.
10' Letizia si procura un corner.
9' Brignola si accentra dalla destra ed effettua un tiro-cross: sinistro centrale, Silvestri blocca agevolmente.
8' Cerci affonda sul lato corto dell'area e mette in mezzo, Brignoli fa sua la sfera.
7' Cross di Letizia dal vertice dell'area: Diabaté non riesce a concludere in acrobazia.
6' OCCASIONE BENEVENTO. Buon avvio dei padroni di casa. Djuricic va alla conclusione da dentro l'area, Silvestri si distende e devia in corner.
5' Angolo di Viola, Vukovic anticipa Diabaté.
4' OCCASIONE BENEVENTO. Destro a giro di Del Pinto da fuori: Silvestri alza sulla traversa.
3' Cerci avanza sulla trequarti e prova il filtrante per Verde. Djimsiti è in vantaggio e protegge la rimessa dal fondo.
1' INIZIA BENEVENTO - VERONA! Gli ospiti muovono il primo pallone.
I gialloblu vengono dalle sconfitte subite con Atalanta e Inter. Pecchia deve fare a meno dello squalificato Nicolas e degli infortunati Heurtaux, Kean e Matos. Silvestri difenderà i pali. Davanti spazio al tridente "leggero" formato da Valoti, Verde e Cerci.
I padroni di casa, reduci da quattro sconfitte consecutive, devono rialzare la testa dopo il pesante 6-2 rimediato con la Lazio. Squalificati Puggioni e Costa, in porta ci sarà Brignoli. Diabaté e Iemmello comporranno la coppia d’attacco, in campo anche Brignola e Djuricic.
Allo Stadio C. Vigorito si recupera il match, valevole per la 27° giornata di Serie A, tra Benevento e Verona. Si affrontano le ultime due della classe, all’andata una rete di Romulo regalò i tre punti alla squadra di Pecchia. La direzione arbitrale è affidata al sig. Doveri della sezione di Roma 1.
BENEVENTO (4-4-2): Brignoli; Venuti, Djimsiti, Tosca, Letizia; Brignola (dal 41' st Volpicelli), Del Pinto, Viola, Djuricic (dal 34' st D'Alessandro); Iemmello (dal 25' st Guilherme), Diabate.
A disposizione: Candeloro, Rutjens, Cataldi, Coda, Gyamfi, Billong, Sandro, Sagna, Lombardi.
All.: De Zerbi.
HELLAS VERONA (4-4-2): Silvestri; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Souprayen; Romulo, Buchel, Calvano (dal 26' pt Felicioli), Valoti (dal 1' st Petkovic); Verde, Cerci (dal 21' st Fossati).
A disposizione: Coppola, Borghetto, Zuculini, Aarons, Lee, Bianchetti, Tupta, Kumbulla, Bearzotti.
All.: Pecchia.
Arbitro: Doveri (Roma 1).
Assistenti: Dobosz (Roma 2) e Mondin (Treviso).
Quarto ufficiale: Martinelli (Roma 2).
VAR: Mariani (Aprilia).
Assistente VAR: Posado (Bari).
NOTE. Ammoniti: Del Pinto, Buchel, Letizia, Felicioli.
FONTE: HellasVerona.it