Filippo FUSCO, nome non di certo tra i più conosciuti tra i suoi omologhi italiani, sarà il nuovo Direttore Sportivo scaligero.
Dopo la fuoriuscita per certi versi clamorosa solo pochi mesi fa di Riccardo BIGON, il presidente SETTI non sembra aver avuto molti dubbi nell'affidare all'ex procuratore di importanti calciatori la risoluzione dei casi più spinosi nella squadra gialloblù e allo stesso tempo allestire una rosa competitiva per la nuova stagione in cadetteria dopo la sciagurata retrocessione dell'annata appena trascorsa.
Certo che con 15 milioni, cifra buttata sul piatto almeno a parole dal patròn scaligero, le cose non dovrebbero essere granchè complicate ma attenzione perchè tra l'ingaggio di MANDORLINI in scadenza il prossimo anno ed i compensi dovuti comunque alle 'superstar' RÔMULO e PAZZINI la cifra a disposizione del nuovo DS potrebbe abbassarsi non di poco...
Bravo dovrà essere FUSCO (di cui a Bologna si è sempre parlato un gran bene) a gestire le cose con un occhio a contratti comunque da rispettare e le ambizioni dell'HELLAS e della sua gente di ritornare al più presto nel calcio che conta.
ORIGINI NAPOLETANE UOMO D'ORDINE AL BOLOGNA
Avvocato di origini napoletane ed esperto di contrattualistica sportiva, Filippo FUSCO negli ultimi anni ha lavorato tanto all’estero facendo da ponte tra calciatori stranieri e società italiane, per l'ex presidente del BOLOGNA GUARALDI si occupava non solo della normale attività di un DS ma anche e più sostanzialmente di far quadrare i conti del club cercando di coniugare le pretese di una piazza dallo storico blasone ma appena retrocessa con ingaggi pluriennali dal peso potenzialmente insostenibile (in quel caso i 'problemi' erano BIANCHI e ACQUAFRESCA ma la situazione molto simile a quella che si troverà ad affrontare a Verona).
E almeno a sentire lui fu fatto un gran lavoro a livello di spese ingaggi 'Ho ceduto giocatori per 12 milioni e risparmiato quasi altri 12 milioni di ingaggi, spendendo zero. Praticamente non abbiamo pagato un euro ai procuratori. E prima del cambio di proprietà alcuni calciatori erano disponibili a rinegoziare o a spalmare i contratti con un possibile risparmio di altri 2,5 milioni al club'.
L'arrivo dei nuovi proprietari americani sciolse in itinere il suo contratto coi felsinei che ora potrebbero avere una sorta di linea-diretta con la dirigenza scaligera grazie agli uffici dell'ex diesse BIGON che conosce e segue per i suoi nuovi datori di lavoro HELANDER, VIVIANI e IONITA sapendo a sua volta l'occhio lungo per parte gialloblù su ZUCULINI e soprattutto l'ex capitano Mimmo MAIETTA andatosene due annate fa per mai meglio precisati problemi di spogliatoio che al momento potrebbero non aver più ragione d'essere.
SCELTO DA SETTI AL VERONA
...Come suscritto la 'mission' di FUSCO all'HELLAS appare abbastanza chiara: Tagliare i costi ed allestire una rosa adeguata alla piazza scaligera; per far questo il presidente della società di via Belgio s'è affidato totalmente al nuovo diesse che a sua volta ha puntato dritto su mister PECCHIA che come allenatore conosce dal 2009 ai tempi del FOGGIA.
Il contratto sarà annuale con possibilità di continuazione del rapporto qual'ora le cose dovessero girare per il verso giusto.
Bomber CACIA ai tempi di Bologna ma anche Totò DE VITIS nelle ultime ore si sono schierati con la scelta di SETTI: 'Fidatevi del nuovo diesse! E l'uomo giusto per riportare in alto il VERONA'
COSÌ ALLA PRESENTAZIONE UFFICIALE
Il neo Direttore Sportivo scaligero ha risposto con parlantina sciolta e svelta (da abilissimo principe del foro qual'è) al fuoco di fila di domande poste dai vari giornalisti presenti, di seguito l'elenco dei punti più interessanti sviscerati dall'avvocato napoletano:
- 'Non sono mai stato agente FIFA e', per eliminare (almeno parzialmente) potenziali conflitti di interesse, il diesse ha aggiunto 'non seguo personalmente gli interessi di nessun giocatore dal 2010'
- 'Se Pazzini sarà felice e convinto nel rimanere a Verona come pensiamo, la società sarà altrettanto contenta nel puntare su di lui per l'attacco scaligero futuro: Un giocatore come Gianpaolo non può essere messo in discussione dopo un'annata particolarmente sfortunata come quella appena passata ed è un centravanti che molte squadre in cadetteria possono solo sognare ed è molto appetito anche in Serie A'
- 'Romulo ha dimostrato di essere completamente guarito, ci dovremo vedere col suo procuratore per capire le sue ambizioni dopodichè vedremo se tenerlo o cercare una soluzione alternativa...' L'impressione è che in società si cerchi di convincere il brasiliano ad allungare il contratto (in scadenza a Giugno 2017) per spalmare l'ingaggio rendendolo più accessibile alla nuova realtà cadetta, se non sarà possibile si cercherà un prestito con diritto di riscatto dell'aquirente o in casi estremi la rescissione consensuale (personalmente ricordando il circo messo in piedi da Firmino, agente del calciatore, due stagioni fa in occasione del riscatto dalla FIORENTINA, sono molto pessimista)
- 'Rescissione consensuale per Mandorlini? Anche qui dipenderà dalle ambizioni del vecchio mister ma in quel caso, per rescindere consensualmente, bisognerà essere in due...' Al momento non sembrano esserci 'sbocchi' lavorativi per il tecnico ravennate ed il suo staff (anche se oggi è stato dato in corsa per la panchina del BARI), difficilmente il mister accetterà la rescissione consensuale con buona uscita
- 'Ionita e Gollini? Niente di concreto al momento ma il mercato vero non è ancora partito... Vedremo, di certo i due suscitano un certo interesse' Sul centrocampista che ha chiesto di essere ceduto la JUVENTUS sembra non mollare la presa (il che ne alzerebbe il prezzo) ma a ruota dei bianconeri vengono il BOLOGNA e forse ancora il NAPOLI mentre sul portiere, soprattutto dopo l'esordio da titolare nell'Under 21 azzurra, sembra alto l'interesse della FIORENTINA
- 'Nicolas? Ha fatto molto bene al Trapani e potrebbe essere uno di quei giocatori su cui puntare in futuro'
- 'Quando venni ingaggiato dal Bologna la situazione nella società felsinea non era affatto rosea, qui in via Belgio le cose vanno nettamente meglio in ogni caso si punterà su gente motivata, giovani di proprietà come Cappelluzzo, Fares, Zaccagni e lo stesso Checchin e qualche innesto di spessore...'
- 'Mister Pecchia non è stato scelto dal sottoscritto ma venne vagliato già da Bigon, vero è che fra i 3/4 papabili per guidare il Verona quest'anno era quello del quale conoscevo meglio i metodi d'allenamento e le qualità umane'
- 'Il mio staff verrà completato da Tony D'Amico che conosco dai tempi del Bologna e che si occuperà dell'area scouting mentre Antonio Porta studierà gli avversari... Emanuele Righi? Ha già collaborato col Verona come osservatore lo scorso anno e proseguirà in questo ruolo'
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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- ...Che rabbia contro il BENEVENTO! Ad inizio Febbraio il VERONA è primo in Serie B e al Bentegodi contro i sanniti in forma smagliante soffre ed è sotto alla fine del primo tempo, a metà ripresa il direttore di gara fa il protagonista espellendo prima il l'ex Karamoko CISSÈ (dopo averlo ammonito) poi il tecnico dei campani BARONI e qualche minuto dopo, forse per ristabilire un'inferiorità numerica troppo affrettata dallo stesso signor Abisso, capitan PAZZINI che per una presunta carica sul portiere non meritava nemmeno il giallo! Alla fine l'HELLAS giungerà ad un buon pari ma la prossima squalifica dell'uomo-gol dell'HELLAS per motivi totalmente inventati, sommata ai soli cinque minuti di recupero concessi a fronte di almeno otto/nove persi nel secondo tempo (orologio alla mano), sommati all'episodio di Latina (primo vantaggio avversario a seguito di plateale fallo di mano in area), nonché quelli subiti anche nella pesante disfatta interna col NOVARA (due gol in fuorigioco netto) fanno infuriare il diesse e mister PECCHIA nelle interviste a fine partita 'Probabilmente vogliono rendere il campionato più avvincente ma la misura è colma!'
- 'Caso BESEA' al termine del mercato... Nella conferenza stampa di fine mercato il diesse FUSCO ha voluto concludere con una piccola polemica sul giovane del MODENA prelazionato quest'estate tramite un gentlemen agreement in cui il VERONA aveva permesso agli emiliani l'iscrizione al campionato di Lega Pro (grazie ai soldi incamerati dalla cessione di LUPPI) ed i Canarini avevano assicurato di parlare con i dirigenti scaligeri, prima che con chiunque altro, a proposito del futuro del classe '97 centrocampista di origini ghanesi.
In barba a questo accordo BESEA è stato invece ceduto al FROSINONE senza che il MODENA nemmeno avesse avvertito Via Belgio e questo ha deluso non poco sia il Direttore che il presidente SETTI.
Diametralmente opposta è ovviamente la visione da parte della dirigenza modenese che accusa quella scaligera di non aver rispettato appieno le cifre concordate nell'operazione LUPPI e da li in poi i rapporti si sarebbero deteriorati. - Quel sobbalzo di troppo a Latina Dopo l'iniziale svantaggio viziato da netto fallo di mano nel primo tempo, il signor Abbattista della sezione AIA di Molfetta mette a dura prova i nervi di tifosi e panchina scaligera anche nel secondo quando, il diesse scatta in piedi all'improvviso (senza peraltro urlare in alcun modo) a seguito di un fallo non ravvisato su SOUPRAYEN. L'episodio non piace al direttore di gara che lo invita immediatamente ad allontanarsi dal terreno di gioco.
- Le mosse al mercato di Gennaio nella conferenza stampa di inizio mercato il diesse fa il punto 'Serve un centrocampista di rottura ed un terzino magari giovane ed in grado di giocare su entrambe le fasce. Per la zona centrale della difesa attendiamo sviluppi sulla situazione di CHERUBIN che forse si dovrà operare ed in quel caso punteremo su ALBERTAZZI...'
- Tonfo casalingo col NOVARA che arriva al Bentegodi a metà Novembre senza aver mai vinto in trasferta e trionfa al Bentegodi con un 4 a 0 che fa molto rumore! Solo il diesse parla a fine gara 'Solo un episodio' - rassicura tutti FUSCO - 'Ora arriva una gara stimolante contro un CITTADELLA che sta stupendo un po' tutti, giriamo subito pagina' ma anche su quel campo l'HELLAS viene asfaltato con un 5 a 1!
- Il primo Settembre termina il mercato, ecco il bilancio di FUSCO 'I giocatori nazionali Helander e Wszolek sono andati in Serie A e in Championship. Viviani in maniera sincera ha detto fin dall'inizio di voler andare a giocare in Serie A e si è comportato sempre in maniera corretta in questi due mesi di lavoro. E' arrivata un'offerta ed è stata una scelta intelligente farlo andare in prestito con diritto di riscatto in un ambiente adeguato nel quale può essere protagonista, è stata una soluzione che assecondi le esigenze del calciatore e del Verona... Tutti quelli che sono arrivati - da Bessa a Caracciolo passando per Cherubin e Fossati - sono ragazzi che sono o saranno di proprietà del Verona con i quale si può continuare un percorso insieme, sperando che sia positivo per tutti. Se manca qualcosa in difesa? L'infortunio di Albertazzi ha un po' squilibrato i piani, ma l'acquisto di Boldor è stato fatto in quest'ottica, poi ci sono anche Fares e Romulo che possono essere impiegati in questo ruolo. Bianchetti? Vale lo stesso discorso di prima: chi vuole restare a Verona non può che farci contenti, il Verona non ha l’obbligo di vendere e Matteo può essere considerato alla stregua di un acquisto. Romulo? Ringrazio il ragazzo e il suo agente per la disponibilità dimostrata. La lista dei 18? Ci sono ancora alcuni mercati aperti – come Portogallo, Romania e Slovacchia - e stiamo valutando possibili soluzioni. La scelta è capire se ci possono essere delle possibilità per alcuni giocatori attualmente in lista. Uno di questi può essere Greco... Ionita? Era in scadenza di contratto, quindi andava ceduto. Gollini? Era desideroso di confrontarsi con nuove realtà ed è arrivata questa opportunità, per lui unica'
RASSEGNA STAMPA + - =
Premio 'Renato Cesarini', premiato il DS gialloblù Filippo Fusco
06/GIUGNO/2017 - 22:30
Monsano (AN) - Un premio alla memoria di un grande calciatore, celebre per la sua rete allo scadere nel 1931, ma non solo. Questo è il premio 'Renato Cesarini', giunto alla seconda edizione e oggi di scena al Paradise Playcenter di Monsano, in provincia di Ancona, non distante dal paese natale dello stesso Cesarini. Premio principale, ovviamente, per il gol più 'tardivo' della Serie A 2016/17, vinto ex aequo da Cristian Zapata, Ciro Immobile e Paulo Dybala, dopo che nella scorsa edizione era stato il difensore gialloblù Eros Pisano ad affermarsi. Ma anche tanti riconoscimenti a professionisti del calcio che si sono distinti durante l'ultima stagione: tra questi il direttore sportivo dell'Hellas Verona, Filippo Fusco, che ha ritirato il premio a nome di tutto il club.
Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate a Sky Sport durante la consegna del premio: «Grazie per l'invito, per questo premio e per essere qui stasera a celebrare un traguardo importante. E durante l'ultima stagione siamo stati spesso in testa, siamo la squadra con più giornate trascorse da prima in classifica, e siamo sempre rimasti tra le prime tre. Siamo stati continui, ci siamo giocati l'obiettivo finale fino all'ultima giornata, come era prevedibile in un campionato così equilibrato. Prima di questa stagione, il Verona è riuscito a restare per tre anni consecutivi in Serie A, quindi ha avuto una buona continuità, e anche quest'anno il nostro obiettivo è la salvezza, lotteremo con tutte le nostre forze per ottenerla. Speriamo chiaramente di non raggiungerla proprio in 'zona Cesarini', che sia un po' più tranquilla, ma è normale che l'obiettivo di tutte le squadre neopromosse sia mantenere la categoria. E questo passa anche dal mercato, dove dobbiamo creare una rosa competitiva, senza stravolgere quella attuale e dando continuità al lavoro fatto. Al di là dei singoli, bisognerà fare una squadra con un'identità di gioco e un equilibrio, oltre che con un calcio propositivo. Kean? E' un giocatore importante per il calcio italiano e per la Juventus, che vorrà valorizzarlo. E' italiano, forte, giovane, nulla da aggiungere. Cassano? Come ho detto, è un campione, può essere un valore aggiunto come lo è stato Pazzini, ma dobbiamo valutare tutto. Certamente la sua stima nei nostri confronti fanno molto piacere. Derby col Chievo? Verona è il Verona e il Verona è Verona. C'è un legame fortissimo squadra-città, senza nulla togliere al loro ottimo lavoro».
FONTE: HellasVerona.it
Fusco in vacanza a Napoli non ha incontrato Cassano a Verona
giugno 4, 2017
Nessun incontro in centro a Verona tra il ds gialloblù e Antonio Cassano. In molti ci avete chiesto in queste ore conferme in merito, ma il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Filippo Fusco, ieri non si è incontrato con l’attaccante classe 1982 di Bari Vecchia. Da quanto appreso da Hellas Live, Fusco da mercoledì si trova in vacanza a Napoli.
FONTE: HellasLive.it
CALCIOMERCATO
ESCLUSIVA: CASSANO OGGI A VERONA CON FUSCO
03/06/2017 18:57
Antonio Cassano si è incontrato sabato mattina con il direttore sportivo del Verona Filippo Fusco. I due hanno passeggiato in città e sono stati avvistati in centro storico. Cassano portava pantaloni neri sportivi (tipo tuta) e una maglietta grigia. I due sono stati visti passeggiare vicino a Piazza Erbe, mescolati a numerosi turisti. Evidentemente Fusco ha mostrato a Cassano le bellezze di Verona.
Dopo il contatto di gennaio è la prima volta che Cassano viene a Verona.
Confermati quindi i rumors di mercato che davano il talento di Bari vicino al Verona. Abboccamento confermato da Setti e poi raffreddato da Fusco nell'ultima conferenza stampa. Ora Cassano è diventato a tutti gli effetti una trattativa reale. (g.vig)
FONTE: TGGialloBlu.it
Fusco: «Serie A non scontata. E sul futuro...»
24/MAGGIO/2017 - 11:30
Verona - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate nella conferenza stampa odierna.
UNA PREMESSA
«Volevo ringraziare tutti, il risultato sportivo è importante per tifosi, città e stampa: ascoltare le opinioni ci ha aiutato a crescere e a raggiungere l'obiettivo. E’ stato fondamentale sentire stima e rispetto, mentre le critiche sono state uno stimolo a fare sempre meglio. La condivisione è la chiave per tutti i risultati».
LA STAGIONE DEI GIALLOBLÙ
«Credo che il Verona abbia vinto grazie a valori importanti e non mi riferisco solo a quelli tecnici. La Serie B è un campionato lungo e difficile, non è mai facile risalire subito dopo una retrocessione, abbiamo centrato l’obiettivo senza passare dai play off e siamo felici di questo. Il mercato di gennaio è servito a completare una rosa competitiva fin dall’inizio: già ai primi giorni di ritiro era completa all’80-90%. Poi sono arrivati Bruno Zuculini e Alex Ferrari, due giovani che ci hanno dato una mano importante. Abbiamo dato loro le opportunità e creato le situazioni giuste per avere un maggior rendimento e continuità. Vogliamo andare avanti con questa idea di calcio, di questa stagione ci resta la cultura del lavoro, e una mentalità condivisa da tutti che vogliamo portare anche in Serie A. La bravura dell’allenatore e dello staff è stata proprio quella di alimentare quest’abnegazione, che si respira anche nella sede societaria. Quando ho capito che era fatta? Al 93’ della sfida col Cesena, anche se non ho mai avuto dubbi sulla promozione dell’Hellas. Ho realizzato il tutto quando ho visto le immagini della festa dei tifosi, mi sono sentito svuotato dalle responsabilità che mi ero preso. Sentivo mio il dovere assegnatomi, sono soddisfatto per l'impegno preso nei confronti di tutti. Ci ho sempre creduto, la partita chiave è stata la sconfitta con casa con lo Spezia perché al posto di farsi prendere dallo sconforto, la squadra ha trovato la forza di reagire. Sono stato molto soddisfatto anche nella sconfitta dell’andata col Benevento, lì ho capito che eravamo forti, poi sono arrivate le vittorie e il filotto di risultati positivi. Siamo sempre stati nella prime posizioni, per molto tempo abbiamo avuto il miglior attacco e anche la nostra difesa è sempre stata tra le più forti, questo è dimostrato anche dal rendimento e la qualità del gioco. Vincere non è mai facile, soprattutto quando avverti la pressione, in aggiunta dovevamo fare i conti con le scorie della retrocessione. Senza nulla togliere alla SPAL e al loro campionato, abbiamo dimostrato valori superiori, puntavamo al primo posto. Se ho mai pensato di cambiare allenatore? Mai fatto in passato e a maggior ragione non lo avrei fatto con Pecchia, che a mio avviso può solo migliorare e anche il Presidente è dello stesso avviso, l'ha sempre sentito come una scelta sua. Chiaramente quando si perde può subentrare della delusione, che dura giusto il tempo del post partita. Pecchia è l'allenatore giusto, la squadra si è messa a disposizione accettando il suo stile di gioco».
ARCHIVIAMO I SUCCESSI E RIPARTIAMO
«Il futuro? Io e Fabio Pecchia ci sentiamo molto soddisfatti per il traguardo raggiunto, ma le persone ambiziose sanno che i successi vanno subito archiviati per iniziare a pensare a quello che sarà il futuro. Cerchiamo giocatori con valori e di qualità, sia sotto il profilo umano che professionale e tecnico, la continuità è il nostro valore aggiunto. Vogliamo essere persistenti, perché se non si ha continuità non puoi andare avanti. Che ruolo avrà il Verona in A? Nella massima serie ci sono tante fasce, l’Hellas è una neo promossa e l’obiettivo sarà la salvezza. La Serie A è un campionato lungo e difficile, non dovrà venir meno la voglia di vincere e di essere ambiziosi, ovvero proporre la nostra idea di gioco, facendo divertire e creando patrimonio per la società. Il mio ruolo è transitorio e devo dare continuità agli anni precedenti, lasciando qualcosa di positivo a chi mi succederà, spero il più tardi possibile. A tal proposito ringrazio i miei predecessori Riccardo Bigon e Sean Sogliano. Per i parametri Uefa è virtuoso il Club che arriva con gli ingaggi al 50% del fatturato, noi puntiamo a questo. Poi ci sono situazioni pregresse che vanno gestite, il segreto è fare tutto con un occhio rivolto al futuro. Uno dei punti saldi rimane quello del vivaio. Portare la Primavera a Peschiera è stato un bel risultato, la volontà è quella di creare altre ».
VERONA PROPOSITIVO ANCHE IN A
«Il gioco di Pecchia? In B il gioco propositivo è difficile, più fisico, solo un terzo delle retrocesse sale l’anno dopo, mentre spesso le neo promosse in B fanno il doppio salto. In Serie A il livello si alza e il calcio manovrato può rendere meglio, tecnica a tattica valgono molto dove in B si punta molto sull’agonismo. In linea di massima puntiamo su calciatori giovani, italiani o che conoscono la Serie A, anche all’estero potrebbero esserci delle situazioni interessanti, durante l’anno abbiamo seguito diversi profili. La priorità è ancora quella di creare le condizioni tali per cui i calciatori giovani e di proprietà possano trovare spazio. Il mio futuro? La mia conferma era contrattualmente prevista, anche se ho sempre lavorato non curandomi di questo dettaglio. Toni? Per lui questo è stato un anno zero, sta a lui capire che ruolo vorrà fare e che spazio ritiene di voler avere, poi la responsabilità delle scelte tecniche sono mie e mi sono sempre assunto le mie responsabilità».
VERSO IL MERCATO
«Il futuro del Verona? La cosa più importante è avere continuità ed equilibrio nelle scelte. Faremo cambiamenti solo per migliorare e gestire al meglio, cambiare tutto sarebbe un errore. Dobbiamo prendere le tante cose positive che ha questa squadra e migliorarla per renderla competitiva e adatta alla Serie A. Ci sono liste e caselle che condizioneranno le scelte, poi dovremo fare i conti col budget. Dovremo parlare con agenti e calciatori per capire le volontà di tutti, ma se fosse per me oggi confermerei tutti o quasi, quindi godiamoci ancora questo momento. In questo momento non è opportuno parlare dei contratti in scadenza, ci saranno i ritorni dei prestiti in Lega Pro e di Gonzalez che all’Avellino ha fatto molto bene. Su Helander c’è l’obbligo di riscatto da parte del Bologna e l’opzione su Viviani, abbiamo tante altre situazioni da valutare, di incedibile nel calcio non c’è nessuno. Gli arrivi di Bruno Zuculini e di Alex Ferrari? Abbiamo creduto e dato spazio a calciatori che non ne avevano trovato, ripagandoci con prestazioni di livello. Troianiello e Franco Zuculini sono calciatori che trasmettono entusiasmo. Franco è capace di trasmettere la sua grinta ai compagni e al pubblico, Gennaro quando chiamato in causa ha saputo dare la scossa che serviva. Aveva bisogno di sentirsi più giocatore e meno amuleto, se avesse fatto questo passaggio prima sarebbe potuto arrivare in alto. Pegolo? Ha fatto bene ed è cresciuto nel nostro vivaio, è un’opzione. Laner? Devo parlare anche con lui, voglio essere coerente con gli impegni che ho preso. In Serie A giovani come Valoti e Zaccagni possono dire la loro, nonostante la poca esperienza. Stesso dicasi per Bessa, nonostante la retrocessione con il Como ha dimostrato di meritare la massima serie. Pazzini? Con grande umiltà si è calato in una realtà che non affrontava da anni, facendo molto bene. Il suo esempio può essere molto utile ai giovani».
FONTE: HellasVerona.it
News
Fusco, primatista napoletano tra legge e pallone
Filippo Fusco, orgoglio napoletano e recordman di promozioni in Serie A
Di Redazione Cm24 - 19/05/2017
Hellas Verona promosso in Serie A. E’ solo l’ultima delle imprese di Filippo Fusco, dirigente sportivo napoletano. Avvocato di professione con la testa nel pallone. Classe 1969, inizia la sua carriera nel calcio italiano come Team Manager e Responsabile Affari Legali. Con un vissuto tra il Vesuvio, la Spagna e l’Inghilterra, collabora prima con numerose società blasonate: Napoli, Espanyol, Atletico Madrid, West Ham, Southampton e Newcastle sono solo alcune. Intermediario di numerosi colpi di mercato, sotto la sua ala numerose società italiane approdano in massima serie. La prima delle promozioni è nella lontana stagione 1999/2000. E’ il Napoli di Walter Novellino e dei vari Schwoch, Bellucci e Oddo. All’epoca solo collaboratore tecnico della squadra partenopea, si ritaglia con il tempo spazi e ruoli di primo piano. Dopo collaborazioni di spicco con la FIGC italiana e la Federazione spagnola, Fusco prende il diploma di Direttore Sportivo spagnolo nel 2009 e italiano nel 2011.
Pochi anni dopo, nel 2014, arriva la prima esperienza da diesse. Il Bologna di Guaraldi lo ingaggia per rifondare il club emiliano, decimato dopo il fallimento della retrocessione. Nonostante il rapporto con i felsinei si conclude dopo solo pochi mesi, quello è il trampolino di lancio verso una carriera di successi. Artefice dell’arrivo in Emilia di Cacia e Maietta, affida la squadra rossoblu a Diego Lopez, a cui subentra, poi Delio Rossi. Oggi, al suo curriculum, si aggiunge la risalita in A con l’Hellas Verona. Direttore sportivo dai modi garbati, forte di contatti internazionali di rilievo, è primatista di promozioni in massima serie. In pianta stabile sul podio dei record, a pari merito con Giorgio Perinetti e Stefano Capozzucca, è la fierezza della napoletanità calcistica. E intanto prepara i fuochi d’artificio. La società veneta è già alla ricerca di alcuni cartellini d’esperienza da inserire nel proprio organico. L’obiettivo è la permanenza stabile dietro le big del campionato italiano.
FONTE: CalcioMercato24.com
NEWS
Benitez: “Bentornati tra i grandi, Fabio e Filippo”
Il manager del Newcastle: “Un abbraccio a entrambi e complimenti a tutta la città di Verona”
di Redazione Hellas1903, 19/05/2017, 14:03
Con un messaggio pubblicato nel suo sito ufficiale, www.rafabenitez.com, Rafa Benitez, manager del Newcastle, che meno un mese fa ha festeggiato l’immediato ritorno in Premier League, si è complimentato con Fabio Pecchia e il diesse gialloblù Filippo Fusco. Il tecnico dell’Hellas è stato a lungo il ‘secondo’ dell’allenatore spagnolo, al Napoli, al Real Madrid e allo stesso Newcastle negli ultimi mesi della scorsa stagione.
Questo il post di Benitez: “Bentornati tra i grandi, Fabio e Filippo. Con la promozione ottenuta a Newcastle avevamo la sensazione che quest’anno era molto buono dal punto di vista sportivo. E ieri sera anche l’Hellas Verona di Fabio Pecchia e Filippo Fusco è tornato nella massima serie italiana. Entrambi sono eccellenti professionisti, due grandi compagni nel calcio e anche due grandi amici. Complimenti all’Hellas e in generale alla città di Verona, ma soprattutto a Fabio e Filippo. Complimenti di nuovo e un abbraccio a entrambi”.
FONTE: Hellas1903.it
SERIE B
Hellas Verona, Fusco: "Pazzini? E' ancora presto per smettere"
25.04.2017 20.15 di Daniele Vitiello
Filippo Fusco, direttore sportivo dell'Hellas Verona, ha parlato ai microfoni di SkySport: "Vincere è sempre importante, con il Bari abbiamo dimostrato che ci siamo. Stasera altra partita importante, vogliamo vincere per continuare a fare bene. Gli arbitri? Alla fine conta il risultato finale e la prestazione della squadra, l'equilibrio. Sono fiducioso, perché credo che il Verona possa fare una bella partita stasera. Pazzini? E' ancora giovane per pensare a smettere, siamo felici perché abbiamo grande stima di lui. L'anno scorso è stato un anno difficile, si è voluto rilanciare in Serie B e sta facendo benissimo. Per un attaccante fare più gol possibile è un obiettivo, ma non deve essere quello principale. Vogliamo tornare in Serie A, questo ci ha chiesto la società e vogliamo portare a termine l'obiettivo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Fusco: «Tutti insieme, spalla a spalla, verso il rush finale»
24/MARZO/2017 - 15:30
Verona - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate nella conferenza stampa in vista di Hellas Verona-Pisa.
VERSO IL RUSH FINALE
«Inizia un ciclo di 11 partite importantissime, meno gare ci saranno a disposizione, tanto maggiore sarà la loro importanza. All’inizio dell’anno dissi che la Serie B è una maratona di 42 tappe, in cui l’importante era mantenere l’equilibrio e la continuità. Al di là dall’inizio negativo del girone di ritorno, nelle ultime 5 partite abbiamo portato a casa gli stessi punti del Frosinone e uno in meno del Bari. E’ un campionato caratterizzato di alti e bassi: all’inizio il Cittadella correva più di tutti e sembrava irraggiungibile, il Frosinone quando ha vinto contro di noi sembrava in fuga, ora questo ruolo spetta alla SPAL. L’unica squadra che è sempre stata costante nelle prime posizioni è stata il Verona. Abbiamo dimostrato di esserci sempre, siamo in vantaggio negli scontri diretti. Il Verona ha sempre proposto un calcio propositivo, all’inizio del campionato era un grande merito e ora non può essersi trasformato nel suo opposto. Gli avversari sono cresciuti e anche noi in alcune cose siamo migliorati, facendo anche crescere i giovani. Meritiamo di arrivare in fondo per la costanza dimostrata e per aver proposto ad oggi il calcio migliore di questa categoria. Abbiamo predicato umiltà anche quando ci additavano come il presunto Verona ammazza-campionato e lo facciamo anche ora. Serve equilibrio e lavorare tutti insieme, spalla a spalla, verso il rush finale. La storia ci insegna che sarà tutto da decidere fino alla fine, perciò prepariamoci perché ci sarà da soffrire. SPAL, Verona e Frosinone hanno un leggero vantaggio su chi insegue, ma rimarrà tutto da decidere fino alla fine. Spero che la squadra che da qui in avanti farà più punti sia il Verona, anzi sono fiducioso, perché vedo la squadra allenarsi ogni giorno e conosco il valore dei gialloblù. La rifinitura all’Antistadio? Credo nel rapporto con la gente, i tifosi sono molto importanti per questa Società. E’ importante far vivere alla gente un’emozione condivisa. In quest’ottica, l’allenamento di domani è un modo per far capire a tutti che stando tutti uniti possiamo arrivare molto lontani».
TRA MODULI E CALCIATORI
«Se il Verona è Pazzini-dipendente? No, il Verona è una squadra in salute. Bisogna valutare che Juanito e Pazzini mancano da diverse partite. L’attaccante in Serie B è una figura determinante, su cui abbiamo puntato molto dal punto di vista del mercato e anche dal punto di vista tecnico. Se per ipotesi togliessimo alla SPAL i gol di Floccari e Antenucci e al Frosinone quelli di Dionisi e Ciofani, allora anche loro potrebbero trovarsi in difficoltà. Chiaro che senza Pazzini, l’attaccante più importante del Verona e del campionato, la squadra può fare fatica, lo dicono i numeri. Tuttavia la squadra è in possesso del giusto equilibrio per arrivare fino alla fine. Siamo andati a segno anche con tanti altri calciatori. Il modulo? Non è determinante, abbiamo giocato anche con il 4-2-3-1, è l’idea di gioco quella che conta. Fin dall’inizio abbiamo giocato secondo la nostra filosofia, quello di aggredire nella metà campo avversaria. Anche con la Pro Vercelli siamo sempre stati uguali a noi stessi, abbiamo pareggiato all’ultimo, ma sempre propositivi in avanti. Dove migliorare? Dobbiamo giocare con maggiore serenità - la pressione deve essere uno stimolo per noi - ed essere più efficaci negli ultimi 15 metri. Si diceva che il punto debole del Verona era la difesa e su questo punto siamo migliorati parecchio. Quando gli avversari fanno le barricate, dobbiamo trovare delle contromosse per fargli uscire e concretizzare l’enorme mole di gioco che creiamo. Pazzini, Ganz e Valoti? Sono recuperati, saranno molto utili per la fine del campionato. Per quanto riguarda Giampaolo, in particolare, abbiamo davanti 48 ore di valutazione. Ci baseremo anche sulle sue sensazioni».
IL MISTER
«Se Pecchia è in discussione? Nelle ultime 4 partite il Verona ne ha vinte 2 e pareggiate altrettante, il mister è stato scelto congiuntamente da me e dal Presidente Setti, abbiamo piena fiducia in lui, sia per quanto ha dimostrato come allenatore sia per la sua capacità di valorizzare i calciatori. Condividiamo la stessa formazione, ovvero la convinzione di dover arrivare al risultato attraverso il gioco senza mai guardarsi indietro, con allenamenti ad alta intensità e l’equilibrio da ricercare al di là dei moduli. Tra di noi c’è dialogo, fatto anche di critiche costruttive. A proposito di questo ci tengo a precisare che, quando sono costruttive, le critiche sono utili e fanno bene, anche quelle successive sono utili perché mi permettono di crescere nelle mie convinzioni».
Fusco: «Dobbiamo avere equilibrio. A Brescia con fiducia in un gruppo in crescita»
03/MARZO/2017 - 16:00
Verona - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate in vista di Brescia-Hellas Verona, 29a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
UNA PREMESSA
«Dopo la vittoria con la Ternana la squadra è andata in ritiro per preparare al meglio la prossima sfida, non parla nessuno di squadra e staff per non abbassare la concentrazione e per non lasciarvi a mani vuote ci sono io».
VERSO BRESCIA
«Con il Brescia sarà una gara importante, più diminuiscono le partite a disposizione, maggiore sarà la loro incidenza. Per di più giocheremo in trasferta, nel girone di ritorno abbiamo ottenuto 8 punti e uno soltanto fuori casa. La squadra deve dimostrare le sue qualità, sul campo non ho visto una squadra in crisi: con SPAL e Frosinone - ad esempio - abbiamo giocato alla pari, proponendo qualcosa in più. A volte le prestazioni possono essere condizionate da un episodio. Non siamo qui ad attaccarci agli episodi, anzi: dobbiamo diventare più forti degli episodi stessi con calciatori che possono diventare fortissimi. Altri esempi: Semplici, nei primi 15 minuti della partita con la SPAL, non sapeva ch, poi le cose sono andate meglio per l'Avellino. Al termine della gara, terminata con un pareggio, si sono abbracciati come se avessero vinto il campionato. Io ottimista? Ci sono tanti motivi per esserlo, in primo luogo la serietà della squadra. La forza di questo gruppo è emerso in tanti frangenti, le prestazioni le valuto in maniera positiva. Siamo sempre stati equilibrati, anche nella prima parte del campionato, anche nei momenti di maggiore euforia predicavamo l’equilibrio e torniamo a farlo ora. C’è uno stimolo enorme in tutti noi nel fare sempre meglio, il presidente Setti ha stima nel mio lavoro e in quello dell’allenatore: siamo tutti insieme, compatti per il nostro obiettivo».
LA ROSA
«All’inizio nessuno ci indicava come la squadra in grado di ammazzare il campionato, l’allenatore è stato bravo perché ha plasmato una rosa competitiva, fatta da calciatori giovani con grandi margini di miglioramento e da altri, esperti e forti. Anche all’inizio ci sono stati momenti di difficoltà, a Salerno e Benevento - pur esprimendo un calcio molto bello - abbiamo portato a casa un solo punto. Siamo cresciuti grazie al lavoro di tutte le componenti, la forza del Club gialloblù sta proprio nella sua coesione. Io sono l’ultimo arrivato e ho beneficiato di tutta questa organizzazione. La retrocessione è sempre un momento non bello, quando sono arrivato il mio incarico è stato quello di creare una rosa competitiva mantenendo l’equilibrio societario. L’ho fatto con il giusto mix di esperti e giovani. Pazzini, Zaccagni, Cappelluzzo, Fares e tutti gli altri, ognuno può dare un valore aggiunto. Ad oggi siamo in linea con il progetto, siamo ancora in corsa per fare bene. Qualcuno diceva che non potessimo puntare su Franco Zuculini, adesso è diventato quasi fondamentale. Lo stesso discorso vale per tutti: Zaccagni, che le prime 6 giornate non aveva trovato nemmeno un minuto e ora sta vivendo una fase di crescita. Abbiamo puntato su ragazzi come Bessa, Valoti e Cappelluzzo, giusto per fare dei nomi, bisogna avere la bravura di saper leggere il momento, tutti possono fare la differenza e diventare determinanti, magari in momenti differenti. Ogni settimana questo si dimostra sul campo. Vedo questi calciatori allenarsi ogni giorno, conosco in loro valori umani e tecnici. Vincere è difficile per tutti, ciononostante serve la forza per andare oltre. Il mercato di gennaio? Ferrari ha già dimostrato di poterci dare una grande mano, forte della sua duttilità, è un calciatore forte. Bruno Zuculini, per forza e temperamento, è venuto a coprire il posto lasciato libero da Maresca, che ha qualità ma in materia di dinamismo poteva pagare la Serie B. Sicuramente ci manca qualche gol dagli esterni, da cui ci aspettiamo di più, ma c'è ancora tempo. Pazzini? E' il nostro campione, ha accettato questa sfida e sa che non è ancora vinta. A volte abbiamo usato le mezze ali per saltare l'uomo e creare superiorità numerica, questa soluzione è stata ideata per contrastare chi ci ha studiato per batterci. Il fatto che ci rispettino non può che confermare la bontà del nostro lavoro. Ho fiducia in questa rosa e nella squadra, tutti gli effettivi hanno come unico obiettivo quello di vincere e di dimostrare di voler portare la maglia del Verona in Serie A. Non siamo una squadra maliziata, questo è vero, ma una composta da professionisti con ottimi margini di crescita, non lasceremo nulla di intentato per raggiungere il nostro obiettivo».
TRASFERTE COMPLICATE, MA SEGNALI INCORAGGIANTI
«Un commento su Pecchia? Siamo tutti soddisfatti, per risultati e valorizzazione della rosa e sta facendo ciò che gli è stato chiesto. La sua posizione è solida, ogni allenatore è solo perché il suo operato si giudica in base ai risultati. Certo, si poteva fare qualcosa meglio, magari avremmo potuto avere qualche punto in più, ma questo fa parte del gioco. Le difficoltà in trasferta? Sono un dato oggettivo. Ad Ascoli e Spezia abbiamo fatto molti gol, giocando bene possiamo esprimere lo steso calcio, sta a noi rimboccarci le maniche e dare torto ai numeri. Contano solo i gol fatti e quelli subìti, sta a noi capire cosa abbiamo sbagliato e preparare le partite in maniera migliore. Dobbiamo imparare a reagire con le giuste tempistiche e andare avanti nonostante le insidie che abbiamo incontrato e che incontreremo. La nostra crescita passa anche dall’esprimerci meglio fuori casa e sono sicuro che la squadra lo farà molto presto, ho visto i segnali giusti. In trasferta si può e si deve fare meglio e questo Fabio lo sa meglio di chiunque altro. Quando ci sono degli errori e quando ci sono anche le maggiori possibilità di crescita».
IO E TONI
«Toni? La sua esperienza ci è tornata molto utile per analizzare ciò che è stato fatto negli scorsi anni, collaboriamo a stretto contatto dal primo giorno».
TIFOSI E ANTISTADIO
«Il confronto con i tifosi? La squadra ha voglia di smentire tutti e di dimostrare sul campo di tornare a meritare la stima e l'affetto del pubblico. Gli allenamenti all'Antistadio? Avremo voluto farne altri, ma le nostre attrezzature sono tutte a Peschiera. Son sono facili da organizzare, soprattutto nei giorni feriali. Ovviamente ci dispiace, ma se ci saranno altre occasioni...».
FONTE: HellasVerona.it
Hellas Verona, il ds Fusco: "Pecchia è sempre stato equilibrato, i giocatori lo seguono. Con Toni unità d'intenti"
Verona
28/02 20:13 | News calcio | Autore: Redazione
Voglia di andare avanti insieme nonostante il momento di grande difficoltà, con un primo posto ormai da tempo abbandonato ed un successo da ritrovare che manca dal 29 gennaio scorso, con il 2-0 sulla Salernitana. Il ds dell'Hellas Verona Filippo Fusco, ai microfoni di Sky Sport, ha voluto spendere belle parole per Fabio Pecchia, soffermandosi anche sul futuro in società di Luca Toni: "I numeri parlano di una situazione difficile, ma vedo una squadra che ci prova. Mancano una vittoria e qualche gol: se la squadra si sblocca può tornare sui suoi livelli. La situazione - continua Fusco - è in equilibrio. L'autogestione è complicata per chiunque. Acquisti come Bessa e Ganz sono buoni per il futuro e per il presente e credo che lo dimostreranno. Pecchia è equilibrato: non si esaltava prima, ora vede che i giocatori lo seguono. Mantiene equilibrio e determinazione. L'allenatore è stato scelto anche dal presidente, che si sta comportando da grande presidente: lui sa che ha le qualità per valorizzare questa squadra e il suo calcio. Toni? Dal momento che ha preso il tesserino di ds, può cominciare a valutare per il futuro. Ma c'è unità di intenti. Ha appena smesso ed è normale che voglia capire bene a cosa voglia puntare".
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
MIXED-ZONE
Fusco: Gli arbitri non ci rispettano
03/02/2017 23:16
"Di solito parlo dopo le sconfitte, oggi parlo dopo un pareggio. L'amarezza è nei confronti del Verona e di Verona: gli arbitri non ci stanno rispettando. L'espulsione di Pazzini oltre ad essere un danno è una beffa visto anche lo perderemo per due giornate. Dopo la famosa partita col Frosinone, è cambiato qualcosa nell'atteggiamento verso di noi. Oggi si è superato il limite: faremo ricorso sull'espulsione di Pazzini. Ma questo episodio è la ciliegina sulla torta: è l'atteggiamento di protagonismo degli arbitri che vengono al Bentegodi che non mi piace". Così Filippo Fusco parla nel post-partita della partita col Benevento.
Il Ds gialloblù ha continuato: "Forse gli arbitri ci danno troppo per favoriti e vogliono "riequilibrare" il campionato. Io non ho mai criticato gli arbitri nella mia "vita calcistica", ma oggi ci sono queste cose che non sono andate: 5 minuti di recupero sono stati oggettivamente pochi. La prestazione? La nostra squadra crea tanto e prova a cercare di vincere sempre. Oggi era una partita difficile, di sicuro potevamo fare meglio, ma l'idea del nostro calcio è sempre quella: attaccare".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Fusco: «Verona e il Verona meritano rispetto»
04/FEBBRAIO/2017 - 00:20
Verona - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate a termine di Hellas Verona-Benevento (2-2), 24a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«L'amarezza più grande di questa serata è relativa esclusivamente all'atteggiamento che continuano ad avere nei nostri confronti certe persone. A Latina sono stato allontanato dalla panchina durante la partita, dopo che avevo visto molti episodi estremamente dubbi e un rigore netto non dato. Queste sono cose che mi amareggiano profondamente, perché costituiscono una mancanza di rispetto verso il nostro lavoro che facciamo ogni settimana, verso la città e verso il nostro pubblico che viene a vederci e sostenerci ogni volta. L'espulsione di Pazzini è francamente incomprensibile e ancor di più è stata l'attribuzione del tempo di recupero finale, ci vuole rispetto. Qualcuno aveva forse paura che il Verona potesse scappare in classifica? Che ce lo dicano... Contro il Benevento abbiamo veramente superato il limite. La società farà tutto quello che è in suo potere per riportare equilibrio. Ci pare eccessiva addirittura la singola giornata di squalifica per Pazzini, faremo ricorso agli organi competenti. È un episodio-simbolo di un certo tipo di protagonismo che nel calcio non ci deve essere. Mi piacerebbe tanto parlare della partita, della prestazione della squadra e non degli arbitri. Sapevamo di giocare contro una squadra ben preparata, organizzata ma quello che si è visto in campo è veramente troppo. La nostra è una squadra che non si arrende mai, soprattutto in una partita che si era messa su un binario difficile sin da subito. Loro erano ben organizzati, corti, con ripartenze veloci. Hanno fatto due tiri e due gol, punto. Non abbiamo mai parlato di arbitri ma ora basta: non possiamo più subire in silenzio certe decisioni».
FONTE: HellasVerona.it
LA REPLICA
Caliendo: Fusco non faccia il servo di Setti
03/02/2017 19:45
“Al Signor Setti, mio grandissimo amico, vorrei ricordare che la mia credibilità nel calcio non può essere messa in dubbio da un neofita come Maurizio. A Filippo Fusco, al quale mi lega un rapporto ventennale di assoluta stima professionale e personale, suggerisco di continuare ad essere quel grande professionista che ho avuto modo di apprezzare, ed a non essere il servo del padrone”. Antonio Caliendo, l’Amministratore Unico del Modena, risponde così in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Verona Maurizio Setti al Resto del Carlino.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
NEWS
Besea, l’attacco di Fusco al Modena: “Noi leali, loro no”
Il ds: “Ce l’avevano promesso quando abbiamo preso Luppi, poi l’hanno ceduto al Frosinone”
di Redazione Hellas1903, 01/02/2017, 17:52
Un caso di mercato nell’ultimo giorno della sessione invernale ha fatto discutere.
Il Verona aveva ormai chiuso con il Modena per l’ingaggio del centrocampista ghanese Emmanuel Besea, che invece è andato al Frosinone.
Un sassolino nella scarpa, quello che ha Filippo Fusco nei confronti della società emiliana. Dice il ds dell’Hellas: “C’era un accordo, un gentlemen’s agreement, chiuso quando il presidente Setti, anticipando l’acquisto di Luppi, in estate, ha permesso al Modena di iscriversi al campionato di Lega Pro. Un’intesa che interessava il trasferimento di un giovane qual è Besea. Non siamo stati neppure avvisati del suo trasferimento al Frosinone”.
Aggiunge Fusco: “Siamo stati leali verso il Modena, un comportamento che non è stato riconosciuto. Dispiace molto non tanto dal punto di vista tecnico, quanto dal lato umano”.
FONTE: Hellas1903.it
Fusco: «Mercato? Lavorato all'insegna della continuità»
01/FEBBRAIO/2017 - 16:00
Verona - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate durante la conferenza stampa post mercato.
UNA PREMESSA
«Il mercato è andato come avevamo preventivato, volevamo che fosse all’insegna della continuità e così è stato. Alcune squadre hanno pensato fosse opportuno cambiare molto, quanto a noi abbiamo mantenuto intatto un gruppo omogeneo e forte, inserendo i giusti innesti in una rosa già competitiva. Come dicevo, il nostro acquisto è stata la continuità. Sono soddisfatto del lavoro di squadra e staff, il mercato è una conseguenza di ciò che viene fatto a partire dal ritiro: se la squadra fosse stata a metà classifica, avremmo fatto operazioni in ottica diversa».
VI SVELO TUTTE LE OPERAZIONI
«Abbiamo risolto alcune situazioni, come quella di Greco. Leandro è un bravo calciatore con un curriculum importante che per 6 mesi è stato fuori dalle liste. Ha trovato una sistemazione e siamo contenti a livello economico ma soprattutto per il ragazzo. La logica delle liste ci impone di non aspettare gli infortunati: Albertazzi non sarà inserito, così come Cherubin che si deve operare. Ci dispiace, perché Albertazzi aveva fatto bene fin dal ritiro, non possiamo rischiare di inserirlo in lista in un ruolo chiave. Abbiamo preferito prendere Alex Ferrari, un calciatore giovane che sa ricoprire più ruoli, e di puntare sulla crescita di calciatori come Boldor. L’operazione Wszolek? Mi ha dato molta soddisfazione, ho sempre sostenuto che per lui il calcio inglese è l’ideale e il Queens Park Rangers l’ha voluto. Hanno deciso esercitare subito l’opzione sull’acquisizione a titolo definitivo, questo dimostra la bontà del calciatore. Il Verona si è assicurato una percentuale adeguata su una sua ipotetica rivendita futura. Brosco? E’ un giovane di grande esperienza in Serie B. I difensori sono merce pregiata: sfruttando il cambio di proprietà sul Latina, società di provenienza del ragazzo, il Verona si è assicurato un ragazzo di qualità. Non lo dovremo affrontare, anche perché ci ha già fatto gol (ride, ndr), perciò lo osserveremo con ancora più interesse. Fares? E’ un giovane forte, ritenevo che in un altro contesto avrebbe potuto trovare più spazio. Fabio ed io abbiamo dibattuto molto, alla fine ha prevalso la volontà del giocatore che ha deciso di rimanere qui per dimostrare il suo valore. Ganz? Ha avuto molte richieste in cadetteria, è uno di quelli che può trovare spazio, ma dipende da lui. L’esempio è quello di Valoti, che ad Avellino era in tribuna e con la SPAL ha fatto doppietta. All’ultimo è arrivata la richiesta dal Crotone, ma Simone Andrea ha deciso di rimanere. Sono contento di questa sua scelta, sono sicuro che una volta smaltito l’infortunio ci darà una grande mano. Badan e Casale? Una delle nostre linee guida è puntare sui nostri giovani, dobbiamo mantenere l’equilibrio economico e questo passa soprattutto nella valorizzazione dei nostri prodotti, oltre a puntare su giovani che hanno fatto bene come Tupta e Stefanec. Casale è spesso aggregato alla prima squadra, con Riccardi al Sudtirol per trovare spazio abbiamo deciso di tesserare due classe ’98».
IL NOSTRO PERCORSO
«Per fare valutazioni, occorre ricordare da dove siamo partiti, ovvero cercare di costruire una squadra competitiva. La retrocessione è una mannaia che ti fa rivalutare tutto. Mister Pecchia ha dimostrato di non essere un integralista, abbiamo cambiato modulo più volte, soprattutto a partita in corso. Siamo soddisfatti dal lavoro degli esterni, tutti giocatori che ha dato esempio di saper fare gol. Juanito ha avuto qualche difficoltà, Siligardi si è sacrificato molto ma sa che può fare molto di più e che da lui ci aspettiamo molto. Pazzini, poi, è il nostro terminale offensivo finale. I numeri dicono che il Verona ha il miglior attacco del campionato e uno dei migliori della storia della Serie B, tanto da venir accostato al Pescara di Zeman. Poi, come sempre, starà al campo stabilirne l’effettiva forza. A giugno, quando è iniziata questa avventura, c’era scetticismo e lo rispetto, poi con i risultati è arrivato anche l’entusiasmo. Siamo passati dal Verona del ‘vediamo che succede’, al Verona ‘ammazzacampionato’ fino al Verona ‘in difficoltà’. Serve equilibrio tra campo, società e rosa. Verona con l’obbligo di provare a vincere? Non sono scaramantico, dico che dobbiamo vincere tutte le partite, è mia idea e quella dell’allenatore che la squadra possa giocarsela alla pari con tutte. Un’operazione che avrei voluto fare? I miei non li cambierei con nessuno. Ogni squadra ha le sue esigenze e anche chi è arrivato in sordina ha dimostrato di farsi valere, come Zaccagni, Valoti e Boldor. Entusiasmo e feeling tra squadra e città, inoltre, sono il nostro valore aggiunto. Una nota per l'affare Besea: come società siamo stati vicini al Modena e con l'operazione Luppi abbiamo dato loro una mano in un momento difficile. Nell'occasione abbiamo concordato un accordo verbale per alcuni ragazzi della rosa, tra cui Besea, che poi è andato al Frosinone. Questa situazione ci ha lasciato rammaricati con la dirigenza del Modena, non tanto dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista umano».
FONTE: HellasVerona.it
L'ARBITRO E IL DS
Latina-Verona, Fusco allontanato
21/01/2017 21:01
Durante il secondo tempo di Latina-Verona, gara persa dai gialloblù per 2-0, il ds dell’Hellas, Filippo Fusco è stato allontanato dalla panchina scaligera dall’arbitro Abbattista, sul punteggio di 1-0. Il fischietto pugliese si sarebbe infastidito per un sobbalzo di Fusco (il quale non avrebbe però neppure parlato) dalla sua postazione, a seguito di un fallo non ravvisato, commesso ai danni di Souprayen.
ANDREA FAEDDA
FONTE: TGGialloBlu.it
Fusco: «Lavoriamo per completare una rosa già forte»
13/GENNAIO/2017 - 15:30
Verona - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate durante la conferenza stampa odierna.
PAROLA D’ORDINE: CONTINUITA’
«Il mercato? Sarà all’insegna della continuità. Abbiamo fatto acquisti importanti: Bessa, che a detta di tutti è uno dei migliori della categoria è a tutti gli effetti gialloblù. Poi abbiamo riscattato il Primavera Stefanec, giocatore di grande prospettiva. Di questo dobbiamo ringraziare il Settore Giovanile per averlo fatto crescere. Abbiamo poi preso Righetti (classe 2000, ndr) dal Caldiero, che aveva addosso gli occhi di molte squadre, anche di Serie A. È un veronese, abbiamo un occhio di riguardo per il territorio. Meno cambiamenti facciamo e più siamo contenti, il nostro acquisto è la continuità. Poi ci sono tutte le varie questioni da prendere in considerazione e lo faremo. La nostra idea è di non vendere nessuno, rumors e contatti ce ne sono stati, ma in nessuno ho percepito la volontà di lasciare Verona. La migliore notizia di giornata è il recupero di Guglielmelli, che spero possa fare parte anche della prima squadra nei prossimi mesi».
DOVE INTERVENIRE
«Rinforzi in difesa? Non cerchiamo un centrale, abbiamo Cherubin, se non avrà più dolore vorrà dire che ha superato il rischio dell’operazione. In caso contrario, siamo tutelati da Albertazzi, che sta facendo il percorso di recupero e dalla prossima settimana dovrebbe già fare allenamenti completi, poi bisognerà solo trovare la migliore condizione. Il ruolo in cui siamo numericamente scoperti è il difensore esterno che sappia fare entrambe le fasce, stiamo vagliando assieme un insieme di ipotesi tecniche. Parliamo di una difesa che tolte Cittadella e Novara è una delle migliori del torneo, specie contando che il Verona cerca sempre di vincere le partite e fa un gioco propositivo. Maresca? Siamo arrivati oggi alla risoluzione contrattuale. Enzo ci ha aiutati ad arrivare fino a qui, dando una mano anche nella crescita dei giovani. Valuteremo se intervenire su questo ruolo. L’idea è di cercare un interditore con caratteristiche diverse rispetto agli altri centrocampisti in rosa. Un altro acquisto sarà Juanito Gomez, che è un tassello importante della rosa e finalmente da un mese si allena bene e con regolarità, mentre finora lo abbiamo avuto poco per vari piccoli fastidi. Poi tutti possono fare di più e meglio, il nostro compito è quello di spingere tutti a migliorare. Il serbatoio della prima squadra deve essere la Primavera: Casale, Badan, Tupta sono tutti ottimi elementi. Danzi, Kumbulla, Stefanec, fare un nome solo sarebbe riduttivo. Se possibile vogliamo attingere al Settore Giovanile per dare spazio ai talenti del futuro. Poi ci sono elementi come Valoti, Zaccagni e Cappelluzzo che hanno trovato spazio, non sono stati finora semplici comprimari. Fares? E' un patrimonio della Società. Ha richieste da tante squadre e stiamo valutando se restando qui può esprimersi al massimo o meno. Ci ha aiutato molto nella prima fase del campionato mentre poi mi aspettavo una evoluzione più rapida che spero avrà luogo ora qui o altrove. Ganz ci aiutato molto, ha fatto 3 gol tra campionato e Coppa, la Juve ha capito che il nostro è un percorso più competitivo rispetto al Como. Speriamo che sia contento di restare al Verona come noi siamo contenti di avere lui, ma questo è un discorso che vale per tutti. Può essere protagonista anche non giocando tutte le partite dal primo minuto, ha davanti un giocatore come Pazzini che forse è il più importante della Serie B. Questo è già essere protagonisti. Noi non tratteniamo nessuno, ovviamente. Siamo contentissimi di Nicolas, abbiamo fiducia assoluta in lui. Abbiamo recuperato Ferrari, che è un 96, come terzo portiere».
Progetto Scuola / Fusco al 'Tusini': «Carpi sfida difficile. Il calcio è condivisione»
22/DICEMBRE/2016 - 18:25
Verona - Il Progetto Scuola in visita all'Istituto Superiore 'Tusini' di Bardolino, con il direttore sportivo Filippo Fusco ad incontrare i tanti ragazzi e a rispondere alle loro domande. Argomento del giorno l'integrazione e l'eguaglianza come valori generale dello sport, temi particolarmente cari al DS gialloblù, accompagnato nell'occasione dal responsabile del Progetto Scuola Zaccaria Tommasi e dall'attaccante del Verona Calcio Femminile Melania Gabbiadini. Ecco le principali dichiarazioni principali di Filippo Fusco, rilasciate durante l'incontro con gli studenti.
L'INCONTRO: IL CALCIO E' CONDIVISIONE
«Il valore più grande dello sport è rappresentato dalla condivisione di emozione e di valori, dal rispetto di regole condivise; bisogna dare il giusto valore e la giusta importanza a quelle persone che lavorano quotidianamente dietro le quinte, con grande rispetto per se stessi e per gli altri. E' il rispetto la base di tutto. Le vere disuguaglianze con il calcio femminile non sono solo legate ai guadagni, ma anche alla minor partecipazione ad eventi importanti. Sono sicuro che lo lo sport darà un contributo importante per cambiare le cose, come storicamente ha fatto da sempre con grande forza, perché lo sport è politica dei valori, è etica. Il calcio, in particolare, è condivisione, è stare insieme, non è solo il modello vincente che viene proposto come buono, anzi l'essenza dello sport è rappresentato da milioni di appassionati e di atleti che fanno sport senza avere mai le luci della ribalta ma con impegno e dedizione. Ciò che spinge è la passione, lo fa con miliardi di persone. Lo sport unisce, e se riusciamo a fare questo in piccolo tutto ciò si può ampliare permettendo anche alla società attuale di fare un passo avanti».
ATTUALITA': CARPI? SFIDA DIFFICILISSIMA
«Col Carpi vedo una partita difficile. La squadra allenata da Castori era in Serie A lo scorso anno, come il Verona, ma andiamo lì per provare a fare il massimo risultato. Sappiamo che tutte le partite presentano insidie e credo che la gara più difficile è sempre la prossima, quella che ci aspetta».
MERCATO: NESSUN PROBLEMA CON GANZ
«Problemi con Ganz? Non c'è nessun caso Ganz. Noi siamo contenti di Simone, ci ha dato una mano importante e ha ancora tanti margini di miglioramento. Il fatto che possa avere altre richieste è solo un'attestazione in più di stima nei suoi confronti e conferma la bontà della scelta dell'Hellas a puntare su Simone. E' un calciatore in prestito dalla Juventus, abbiamo ottimi rapporti con tutte le società e i bianconeri sono contenti, consapevoli che Verona rappresenta una tappa importante nella crescita del calciatore. Giocare a Verona, infatti, è diverso che giocare in altre realtà, soprattutto in Serie B, e questo gli permette di misurarsi con colleghi di reparto di alto livello come Pazzini, Gomez e gli altri attaccanti. Ganz è stato in grado di guadagnarsi il suo spazio e di segnare gol importanti, facendo buone prestazioni».
L'AVVENTURA A VERONA: STIMOLANTE LAVORARE IN UNA PIAZZA COSI'
«Lavorare al Verona? E’ una bella responsabilità, c’è una grande tifoseria e si sente la passione di una città intera. Il nostro ruolo da dirigenti è quello di mettere tutti nelle migliori condizioni possibili per svolgere al meglio il proprio lavoro. Personalmente avverto la responsabilità di lavorare per un club così prestigioso, che con lo Scudetto 1984/85 è entrato di diritto nella storia di questo sport. Romulo e Pazzini? Stanno mettendo le loro grandi qualità al servizio del gruppo. Se Toni sarà un buon direttore sportivo? Luca ha la capacità e l’esperienza per fare ogni cosa».
Fusco: «Manteniamo la lucidità, tutti uniti usciremo da questo momento»
10/DICEMBRE/2016 - 19:00
Vicenza - Le principali dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate al termine di Vicenza-Hellas Verona (1-0), 18a giornata della Serie B ConTe.it.
«Con il Vicenza non abbiamo fatto una partita brillante, avevamo la possibilità passare in vantaggio, non ne abbiamo approfittato. Il fallo su Valoti? Non ho mai parlato di arbitri e non lo farò nemmeno ora, difficile valutare l'episodio, c'era troppa nebbia, l'impressione dal campo era che il fallo ci fosse. L'unica ricetta per uscire da questo momento è lavorare, lavorare, lavorare. La sconfitta del Frosinone testimonia che in Serie B non esistono partite facili. Dispiace per i tifosi, anche oggi ci hanno seguito in molti. Un commento sulla nebbia? Per me la partita è oggettivamente falsata, ma non sta a me deciderlo. Ci sono regolamenti che parlano chiaro, ma francamente faccio fatica a fare un commento tecnico sulla gara, ma non ho visto il secondo tempo. La squadra ha fatto molto bene fino ad un mese fa, in questo momento non posso essere contento, faremo le nostre valutazioni, come abbiamo sempre fatto. Cosa è cambiato in questo momento? Sicuramente arriviamo con più difficoltà a fare gol, dietro non abbiamo subito grandi rischi, per quanto mi è stato dato di vedere. Non cerchiamo alibi, non l'abbiamo mai fatto, dobbiamo solo lavorare e cercare di trovare delle soluzioni, mai colpevoli. C'è della rabbia, dobbiamo capire come ritrovare fluidità di gioco, a prescindere da tutto. Dobbiamo essere oggettivi nelle analisi, come lo siamo stati nelle vittorie, che sono state tante, maggiormente dovremo esserlo ora. Dobbiamo andare oltre gli episodi sfavorevoli per cercare di portare a casa il risultato».
FONTE: HellasVerona.it
PARLA IL DS DEL VERONA
Fusco: Tranquilli solo un episodio
15/11/2016 16:47
Una sconfitta per 4-0 merita una riflessione. E la faccia di un dirigente. Così oggi pomeriggio nella sede del Verona il ds dell’Hellas Fusco ha convocato una conferenza stampa. "Avrei parlato lo stesso, l’appuntamento con voi era già programmato", ha premesso Fusco per allontanare l’idea di un’emergenza. Poi ha puntualizzato spiegato, tranquillizzato.
EPISODIO. "Nonostante la sconfitta pesante i dati che abbiamo fanno emergere una squadra che ha sempre cercato di giocarsela. Non che i dati debbano essere presi sempre come oro colato ma qualcosa dicono. Nonostante questa giornataccia, il Verona non ha sbracato. Penso che nessuno di noi abbia detto che dobbiamo stravincere il campionato. Batoste del genere sono successe a tutte le squadre. Al Cagliari della scorsa stagione, al Torino che perse proprio contro il Verona. Succede. E' un episodio sfortunato. Ma, e lo dico con le parole di Bielsa, una sconfitta è salutare perchè fortifica. Bisogna essere coerenti nella sconfitta, credere in quello che si fa. E non c'è nulla che possa far vacillare questa convinzione".
GESTIONE. "Non credo che una cena o altri impegni abbiano avuto conseguenze. Pecchia è sempre stato bravo a resettare le vittorie. Sia la cena del rotary, sia le telecamere di Sky all'allenamento, sia la visita di Pecchia in Gazzetta, erano appuntamenti che avevamo già in agenda e non erano conseguenza del 4-1 di La Spezia, che francamente non era nemmeno prevedibile".
CITTADELLA. "Miglior gara non poteva esserci. Il Cittadella è un'ottima squadra, come è successo altre volte è una grande protagonista del campionato che arriva dalla Lega Pro. Il fatto di giocare subito una gara così è molto stimolante".
MERCATO. "Parlare ora di mercato è fuori luogo. La rosa è adeguata. Si parla di mercato di riparazione, ma non credo che si debba riparare a qualcosa. Vigliamo, questo sì per quanto riguarda il mercato degli Under 21".
GANZ. "Sarà utile. E' stato impiegato sempre, tranne quattro partite. E' giovane, può giocare al fianco di Pazzini o in alternativa. E' un prestito con diritto di riscatto, è assolutamente un giocatore importante per noi".
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TgGialloblu.it
Fusco: «La B è una maratona, questo gruppo ha i giusti valori umani e tecnici»
15/NOVEMBRE/2016 - 15:00
Verona - Su Hellas Verona Channel la conferenza stampa del direttore sportivo Filippo Fusco.
LA PREMESSA
«Parlo oggi dopo la 14a, ad un terzo del campionato, per fare il punto, purtroppo questa situazione coincide con una partita brutta. Non siamo né la prima né l’ultima squadra che fa uno scivolone, come successe l’anno scorso al Cagliari o al Torino di Ventura, proprio contro il Verona. L’ambizione è quella di vincerle tutte, ma possiamo mettere in preventivo che ci saranno altre situazioni difficili».
RESETTARE CON IL LAVORO
«Con il Novara si è trattato di un episodio. Parlare di dati è spesso ripetitivo, ma le statistiche dimostrano che anche in questa occasione il Verona ha cercato di mettere in campo un calcio propositivo, l’applauso finale dei tifosi premia l’atteggiamento di ricerca della vittoria attraverso il gioco. I primi 20 minuti, a mio parere, sono tra i più belli giocati dal Verona finora, la squadra ha creato tanto. Purtroppo valgono i dati del tabellino, che recitano 0 gol fatti e 4 reti subìte. Ad ogni modo la sconfitta ci darà la spinta per crescere e dimostrare che tutti noi meritiamo un Verona da Serie A. Ritengo che bisogna resettare nella vittoria, e in questo il mister è stato bravissimo, ma anche nella vittoria. Niente trionfalismi quando si vince, si corre il rischio di innamorarsi di se stessi. E’ proprio dal lavoro che ripartiamo. Vedo la qualità di ognuno al campo, questa sconfitta dà valore alle vittorie precedenti, dietro c’è un lavoro quotidiano di impegno, abnegazione e passione, da parte di tutti. I ragazzi arrivano al campo anche un’ora prima dell’inizio effettivo dell’allenamento e spesso si fermano al termine dello stesso per parlare e condividere. Nessuno ha mai detto che avremmo stravinto il campionato, quello si vince a maggio, in questi tre mesi ci sono state tante cose positive e l’episodio negativo di domenica. Avversari chiusi in difesa? Credo che l’atteggiamento tattico degli avversari sia un riconoscimento della bontà e della nostra proposta calcistica. Molte squadre contro di noi giocano con 5 uomini di difesa, soprattutto quando si gioca al ‘Bentegodi’. E’ legittimo chiudersi per poi giocare di ripartenze, questo porta a risultati come nel caso del Novara. Ad ogni modo, questo dimostra che gli avversari ci rispettano, l’allenatore sta valutando alcune variabili per far fronte a questa situazione. Il prossimo turno? Giocare di venerdì per noi sarà un’occasione ghiotta, poi Cittadella è un bel campo che favorisce tecnica e qualità. Loro sono stati primi in classifica per molto tempo, ora sono terzi, ma a ridosso della nostra posizione. Li ho visti spesso giocare, con il Brescia sono stati sfortunati, ma anche nella sconfitta hanno sempre proposto un bel calcio. Per noi sarà una partita stimolante, una prova di maturità per tutti».
ESSERE PIÙ FORTI DEGLI EPISODI
«Un commento sull’arbitraggio? Credo che sia una delle variabili di ogni partita, gli episodi negativi vanno accettati, una squadra forte deve essere in grado di andare avanti, di rimanere equilibrata davanti ad una situazione sfavorevole. Una squadra matura e forte deve saper affrontare le difficoltà, noi abbiamo valori umani e sportivi importanti per riuscirci».
LEGGERE IL CAMPIONATO
«Cosa sta dicendo il campionato? Gli avversari sono tanti, il Cittadella è salito dalla Lega Pro e gioca per competere, anche il Benevento è una neo promossa che sta facendo bene. Ci sono anche Carpi, Frosinone e Cesena, che hanno cambiato poco nel segno della continuità. Ognuno ti può mettere in difficoltà sfruttando i punti di forza, si può perdere contro chiunque e il Verona deve giocare per vincere. Ad oggi il bilancio è positivo. Finora abbiamo raccolto 30 punti in 14 giornate, potevano essere qualcuno in più ma a giugno questa sarebbe stata una proiezione da prendere con un po’ di scetticismo. Il campionato resta lunghissimo, bisogna lavorare duro come il primo giorno. Il mercato di gennaio? Ammetto di non amarlo particolarmente, lo si chiama ‘mercato di riparazione’ per qualcosa, ovvero per rimediare ad alcune situazioni o infortuni. La rosa è competitiva per esprimere il tipo di gioco che avevamo in mente io e il presidente Setti. Per me e per noi i nostri calciatori sono i migliori, ad oggi piccoli interventi correttivi non sono previsti, poi si vedrà».
TUTTO SUL VERONA
«Il gioco del Verona? Tutti fanno grande lavoro in fare di possesso, quando hai la palla hai 2 scelte: giocare verticale oppure in orizzontale, il mister chiede molto lavoro palla a terra. Quello che non deve venire meno è cercare di mandare un calciatore al tiro. Adesso squadra avversaria parcheggiano in bus davanti alla porta e bisogna cercare di far passare la palla, ma le situazioni sono tante. Da questo punto di vista la squadra è completa davanti, basta pensare che non abbiamo mai avuto Juanito al 100%, ma sta tornando. Nei giovani vedo una crescita costante, in rosa ci sono tanti calciatori tra i 22 e i 26 che possono ambire al salto di qualità, poi l’atteggiamento dei compagni più esperti porta a migliorare a livello individuale e quindi anche a livello di squadra. In questo modo gli allenamenti sono più intensi e partecipativi, le partitelle giocate in allenamento sono tutte tirate, questo si traduce in una sana competizione volta al miglioramento costante. Caracciolo e Cherubin? Sono situazioni che stiamo valutando, adesso è prematuro dire se saranno a disposizione venerdì e in che percentuale. Per Zuculini e Cappelluzzo, invece, sarà forfait. In queste prime 14 partite abbiamo dimostrato di avere alternative valide e tante duttilità. La clausola di Bessa? Si tratta di una formalità. Daniel per me è un centrocampista bravo, di lui siamo molto contenti. Pazzini? Fondamentale soprattutto in fase di non possesso, ha un atteggiamento di grandissima generosità, da capitano vero. Siamo contenti di lui come di Fossati, Ganz e tutti gli altri. Ganz? Siamo ricorsi spesso al suo aiuto, ha fatto gol importanti, come a Salerno».
Fusco: «Verona al vertice? Merito di tutti, avanti con entusiasmo»
08/NOVEMBRE/2016 - 21:15
Verona - Le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo gialloblù Filippo Fusco, intervenuto ai microfoni di SkySport24 a margine dell'evento benefico #UNITINONSITREMA, organizzato dal Rotary Club di Verona.
GLI OBIETTIVI DEL VERONA
«Il Verona ha l'obiettivo di fare un campionato di vertice. Pensiamo partita dopo partita, le cose in questo momento ci stanno andando bene, speriamo di continuare su quest'onda. Lo scopo di una squadra che scende in cadetteria è quello di ritornare il prima possibile in Serie A e una squadra come l'Hellas Verona, con un palcoscenico così prestigioso, merita la massima serie. Se ci aspettavamo questo inizio? Partire bene, con il piede giusto è un obiettivo importante per ricreare entusiasmo, perché le scorie di una retrocessione sono difficili da smaltire. Il mister ha dato fin da subito la sua impronta, insegnando la sua idea di calcio, i ragazzi sono stati bravi a seguirlo dal primo giorno. La TIM Cup ci ha aiutato a creare entusiasmo, il pubblico ci è stato vicino dal primo momento e questi ingredienti hanno fatto sì che le cose andassero bene. Senza dimenticare che tutto, ovviamente, parte dalla Società. Il Presidente ha delegato i ruoli, facendo sentire la sua presenza nella maniera corretta, ovvero mettendo la giusta pressione, perché sa che questo è un anno importante per l'Hellas Verona».
LA RICETTA DEL VERONA
«Il calcio è uno sport di squadra, con i calciatori come protagonisti che vanno in campo, bisogna cercare di mettere da parte gli individualismi, anche quando hai davanti campioni importanti. Pazzini e Romulo, per esempio, mettono le loro qualità al servizio del gruppo, questo è il segreto più importante. Sono orgoglioso, al di là dei risultati sportivi, dell'ambiente che si è creato fra tutte le componenti e non mi riferisco solo ai calciatori, ma anche ai medici, massaggiatori, magazzinieri, tutti quei professionisti che in Spagna chiamano 'el equipo invisible', la squadra invisibile, persone dalla grande professionalità che contribuiscono a far rendere i calciatori al massimo del loro potenziale».
PECCHIA: IL MISTER E L'UOMO
«Un commento su Pecchia? Conosco il mister da quasi 22 anni, quindi conosco il valore della persona prima ancora di quello dell'allenatore. So che è una persona intelligente e curiosa, che vuole crescere. Si è messo a disposizione di questo progetto Verona con la massima abnegazione, portando la sua esperienza internazionale: aver lavorato per 3 anni con Rafa Benitez lo ha portato ad un'idea di calcio meno speculativo e più spettacolare che porta, a mio avviso, ai risultati. Il gioco deve essere un mezzo per arrivare al risultato. Finora Fabio lo ha fatto, ma è stato bravo a trasmetterlo ai calciatori e loro sono stati bravi a seguirlo, di questo siamo contenti».
FONTE: HellasVerona.it
30 OTT 2016
FUSCO IN VAL PADANA
Il Verona è figlio di Filippo Fusco. Grazie a questo ds colto e visionario possiamo oggi assistere all’inizio di un nuovo ciclo. Fusco è un aristocratico. Avvocato e appassionato di calcio, ha una sensibilità e un’etica che oggi come oggi sembra perduta nel calcio. Non gli interessano i soldi. Arriva da una famiglia ricca, evidentemente il denaro è un mezzo. Viaggia con uno zainetto smart, prende il treno. Parla sommessamente, non urla mai. Al telefono devi alzare il volume per seguirlo.
I suoi concetti sono sempre raffinati. Apparentemente è un diplomatico. In realtà è un decisionista. Pugno di ferro in guanto di velluto. Pensa che la cosa più bella del calcio sia la gente, il pubblico, gli spettatori. E’ fermamente convinto dell’azione sociale che ha il calcio sulle masse. Come missione si è imposto di divertire la gente. Questo, dice, deve fare il pallone. La vera magia sta sugli spalti. Il campo deve servire a stimolare questo divertimento. Ecco perchè ha voluto Pecchia. E’ amico di Zeman, che considera la più grande incompiuta del calcio. Un genio che ha estremizzato il concetto, restando vittima dell’ideologia che ha creato. Gli zemaniani, spiega Fusco, sono stati i nemici principali di Zeman. Per lui Pecchia è destinato a fare grandissime cose. Lo accompagna con intelligenza, tra loro c’è un confronto che si può immaginare di altissimo livello. Pecchia ha appena iniziato la carriera, ha il furore del neofita dentro, l’intelligenza del grande allenatore, una sensibilità spiccata. Fusco si interfaccia con lui, insieme ragionano calcio, analizzano dati e partite. Fusco sa che cosa piace a Pecchia e Pecchia sa cosa piace al suo ds. Vogliono lo spettacolo. Vogliono divertire.
Il progetto di Fusco è appena all’inizio. Ha lavorato su macerie gestionali e tecniche ha preso precise strade. Mi colpì quando prese la parola con Setti e si assunse in prima persona la responsabilità. Ponzio Pilato Bigon è lontano. Fusco ci ha restituito una dimensione ludica e filosofica che da anni non si vedeva. Ha un’idea, la persegue, sa che questa è un’occasione unica anche per lui, finalmente per poter emergere. Spero e lo dico oggi, 30 ottobre 2016, che venga lasciato lavorare. Spero che non ci sia nessun tecnocrate che rovini il suo lavoro. O qualche procuratore avido che voglia mettere le mani sul Verona. Spero, infine, che il presidente Setti, bravo nell’aver restituito il Verona in mani capaci dopo le sciagurate scelte della scorsa stagione, abbia imparato la lezione.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Fusco: «Dobbiamo crescere, anche con queste sconfitte»
10/SETTEMBRE/2016 - 18:25
Benevento - Le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo gialloblù Filippo Fusco, rilasciate al termine di Benevento-Hellas Verona, 3a giornata della Serie B ConTe.it 2016/17.
«Il Benevento ha fatto una grande partita, condizionata da un'espulsione dopo 7 minuti ma questo non deve essere un alibi. Abbiamo sempre provato a vincere, tenuto il possesso palla. Dobbiamo continuare la nostra crescita che passa anche da queste partite. Noi favoriti? Guardiamo partita dopo partita, poi alla fine si tireranno le somme. Questo campionato è una maratona, non una gara dei 100 metri. Le partite di Salerno e Benevento ci lasciano l'amaro in bocca. Costruiamo molto e realizziamo poco? Abbiamo calciatori in grado di risolvere la partita, abbiamo giocato contro una squadra che ha fatto densità e volevamo fare risultato fino alla fine. Gli alibi non aiutano a crescere e dobbiamo essere consapevoli di dove dobbiamo crescere. Troppa pressione? È il sale del calcio, i conti si fanno alla fine».
FONTE: HellasVerona.it
01 SET 2016
TRA IL LUSCO E IL BRUSCO… ECCO FUSCO
Ha lavorato, cesellato, operato. Un po’ con la scure, un po’ con il napalm, un po’ con il fioretto. Ne è uscito un risultato positivo. A spanne potrebbe essere così: Nicolas; Pisano, Cherubin/Bianchetti, Caracciolo, Souprayen; Romulo, Fossati, Bessa; Luppi/Gomez; Pazzini/Ganz, Fares/Siligardi. In più aggiungeteci la panchina dove siederà gente come Zuculini e Greco (sempre che non siano titolari anche loro). Oggettivamente e soprattutto relativamente a questa serie B, mi pare tanta roba.
In mezzo alle ombre (il lusco e il brusco…) di quel casino che era l’ultimo Verona, Fusco è apparso come la Madonna nella grotta di Lourdes. Ha venduto (e bene…) il vendibile (Gollini, Ionita, Wszolek), ha sfrondato quello che c’era da sfrondare, ha ceduto chi non voleva restare (Helander e soprattutto Viviani), ma soprattutto ha dato una logica da categoria ad una squadra che ora Pecchia potrà finalmente plasmare senza più nessuno che gli chieda del mercato.
Non credo che ci dobbiamo fasciare la testa se sono partiti Helander, Viviani e Wszolek. I tre erano delle scommesse, non certo delle certezze. Wszolek è un’invenzione di Delneri, discreto nel 4-4-2, inadeguato nel modulo di Pecchia. Viviani è stato una gigantesca incompiuta. Fusco ha un po’ “barato” quando sosteneva che se ne sarebbe andato solo se il Verona avesse ricevuto la stessa cifra che lo aveva pagato (4 milioni e ducentomila, una follia che nemmeno chi li aveva spesi, s’è sentito adesso di far spendere alla sua nuova società). Diciamo che il ds del Verona ci ha provato. E alla fine, in mancanza di reali offerte, ha dato Viviani al Bologna, con la speranza che là l’Hellas non perda del tutto il suo investimento.
Fusco si è affidato alle sue “certezze” nel mercato in entrata. Prima di tutto ha voluto sapere chi era veramente convinto di restare. E ha incassato il sì di Pazzini che si è persino tagliato l’ingaggio. Poi ha portato una truppa di giocatori di categoria che hanno irrobustito il carattere della squadra. Da Zuculini, all’ultimo Troianiello, passando per Luppi. E si è pure tolto lo sfizio con Bessa (che il Verona ha acquistato a 1.2 con 18 presenze minime) che è un potenziale crack.
Un piccolo rifiuto d’altri tempi, infine, mi ha commosso. Quello di Bianchetti che ha detto di no alla serie A per restare qui e continuare a lavorare per il Verona. A Setti sarà costato tre milioni, ma a me è piaciuto il romanticismo, forse pure condito da un calcolo intelligente. A memoria non me ne vengono in mente tanti di giocatori così negli ultimi anni. Credo che Bianchetti vada visto sotto una luce diversa d’ora in poi. Anche per lui, come per l’Hellas, questo è l’anno zero. Buon campionato a tutti.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.TeleNuovo.it
Fusco: «Mercato? E' un Verona equilibrato e che mi piace»
01/SETTEMBRE/2016 - 14:00
Verona - Segui sulla pagina Facebook ufficiale dell'Hellas Verona FC la conferenza stampa del Direttore Sportivo Filippo Fusco al termine del mercato estivo.
TEMPO DI BILANCI
«Un bilancio sul mercato? E’ stato come lo volevo, sono rimasti calciatori che volevano rimanere e sono arrivati quelli che volevano arrivare a tutti i costi e che l’anno dimostrato con i fatti. La linea guida che abbiamo tenuto durante il nostro mercato era quella di tenere calciatori per i quali l’Hellas fosse una priorità e assecondare le esigenze di chi voleva confrontarsi con una categoria superiore. I giocatori nazionali Helander e Wszolek sono andati in Serie A e in Championship. Viviani in maniera sincera ha detto fin dall'inizio di voler andare a giocare in Serie A e si è comportato sempre in maniera corretta in questi due mesi di lavoro. E' arrivata un'offerta ed è stata una scelta intelligente farlo andare in prestito con diritto di riscatto in un ambiente adeguato nel quale può essere protagonista, è stata una soluzione che assecondi le esigenze del calciatore e del Verona. A quanto ammonta il suo riscatto? Una cifra adeguata rispetto all'investimento con il quale è arrivato qui, il Verona manterrebbe comunque una percentuale sulla vendita del calciatore. Anche in caso di Wszolek ci siamo assicurati una percentuale sull'eventuale vendita e qualora tornasse abbiamo comunque un calciatore giovane e nazionale in un campionato prestigioso. La rosa è omogenea, numericamente siamo dentro i parametri imposti, i giovani sono tutti di proprietà del Verona, noi abbiamo interesse a valorizzare i prodotti del vivaio, tutti quelli che sono arrivati - da Bessa a Caracciolo passando per Cherubin e Fossati - sono ragazzi che sono o saranno di proprietà del Verona con i quale si può continuare un percorso insieme, sperando che sia positivo per tutti. Se manca qualcosa in difesa? L'infortunio di Albertazzi ha un po' squilibrato i piani, ma l'acquisto di Boldor è stato fatto in quest'ottica, poi ci sono anche Fares e Romulo che possono essere impiegati in questo ruolo. Avere calciatori duttili può compensare qualche eventuale mancanza, anche se al momento a mio parere non ce ne sono. A bocce ferme vedo tutti i ruoli coperti, poi nel calcio non si sa mai. Al di là dei singoli nomi sono rimasti i calciatori che desideravano farlo e per me questa è la rosa ideale. Il Verona esce da questa sessione di mercato più equilibrato dal punto di vista economico, prima avevamo un organico extra large, nell'ultima settimana abbiamo avuto 8 cessioni e quindi era significativo fare questo tipo di operazioni. Abbiamo tanti giovani e situazioni che potevano rafforzare il reparto arretrato. Abbiamo centrato l'obiettivo di creare un gruppo. I calciatori di qualità possono sempre trovare spazio nella nostra rosa, soprattutto in una squadra come il Verona».
I RETROSCENA
«Bianchetti? Vale lo stesso discorso di prima: chi vuole restare a Verona non può che farci contenti, il Verona non ha l’obbligo di vendere e Matteo può essere considerato alla stregua di un acquisto. Bianchetti ci ha resi felici e orgogliosi, la Sampdoria l’ha cercato e ha fatto un’offerta importante ma lui ritiene che Verona sia l’ambiente ideale per continuare la sua evoluzione fisica e caratteriale, è un ragazzo ancora giovane e con ampi margini di crescita. Romulo? Ringrazio il ragazzo e il suo agente per la disponibilità dimostrata. Romulo ha detto chiaramente che per lui rimanere qui non era una diminuzione ma un’occasione per ripartire. Per quanto riguarda il discorso contrattuale lo stiamo affrontando, lui ha dato ampia disponibilità a rivederlo e di questo gli va dato merito, evidentemente si è trovato bene con gruppo e allenatore, sa che Verona è ed è stata una piazza importante per lui. La lista dei 18? Ci sono ancora alcuni mercati aperti – come Portogallo, Romania e Slovacchia - e stiamo valutando possibili soluzioni. La scelta è capire se ci possono essere delle possibilità per alcuni giocatori attualmente in lista. Uno di questi può essere Greco, che si è sempre comportanto bene e per il quale, anche negli ultimi giorni, sono arrivate diverse proposte, anche da squadre di Serie A. Quelle trattative non si sono concluse e attualmente stiamo valutando insieme a lui e al suo agente se c'è la possibilità di trasferirlo in altri mercati ancora aperti. Ionita? Era in scadenza di contratto, quindi andava ceduto. Gollini? Era desideroso di confrontarsi con nuove realtà ed è arrivata questa opportunità, per lui unica. Viviani è andato in prestito, quindi l’anno prossimo potremo realizzare una plusvalenza, oppure se tornerò lo valorizzeremo ulteriormente. Abbiamo ancora calciatori di prospettiva come Fares, Bessa – quando sarà totalmente nostro e Bianchetti. Abbiamo anche diversi calciatori in rampa di lancio come Cappelluzzo, Ganz che a fine anno potrebbe diventare nostro. Ma prima di risorse economiche, devono essere risorse tecniche importanti. Una Società non lavora per realizzare plusvalenze, quello è un qualcosa in più, un Club lavora per vincere le partite e per creare una stabilità economica e finanziaria».
ORA VIENE IL BELLO
«Finisce il mercato e per un Direttore Sportivo inizia un momento fondamentale, quello della gestione che è importante quanto la scelta dei calciatori. Il compito è quello di trovare il giusto equilibrio: da anni ho un rapporto di fiducia con l'attuale allenatore del Verona e in questi mesi ne ho costruito uno altrettanto importante con il Presidente Setti. Tutto nasce dal dialogo e dal confronto costante, ringrazio il Presidente e mister Pecchia che si sono fidati di me e delle mie scelte. Che squadra si è rafforzata di più? Difficile dirlo, per noi la Serie B è un campioanto lungo, partire con un gruppo creato il 9 luglio per noi è un vantaggio. Le partite ci aiuteranno a valutare possibili miglioramenti, il tempo ci dirà chi si è rinforzato di più, sarà il campo il luogo dove tutti i ragionamenti teorici troveranno riscontro, questo è il bello del calcio. La Salernitana? Mi aspetto una partita difficile, loro potevano vincere la partita d’esordio con lo Spezia, sono una squadra forte. L’ambiente può incidere fino ad un certo punto, ma la giusta pressione e l’adrenalina ci faranno bene, noi dobbiamo dare continuità al nostro lavoro, sarà un buon test a livello mentale».
Fusco: «Mercato? Ultimi ritocchi per un Verona protagonista»
23/AGOSTO/2016 - 16:50
Verona - Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Filippo Fusco, rilasciate a Sky Sport 24 margine della prima tappa del Road Show Sky, tenutasi nella Sala Arazzi del Comune di Verona.
«Nell'ultima settimana di mercato, di norma, si perde un po' di lucidità perché tutte le squadre hanno i propri obiettivi da conseguire. Io invece spero di restare lucido, c'è sempre spazio per migliorare e completare la rosa, oltre ad ascoltare le esigenze dei vari tesserati. Pazzini? E' il nostro capitano, che torna in B dopo tanti anni dopo aver vinto con l'Atalanta da giovane e speriamo si possa ripetere qui a Verona. Dà prestigio sia al Verona che all'intero campionato, quindi siamo doppiamente contenti. E' il nostro capitano, perché oltre che un grande calciatore è anche una persona di grandi valori. Serie B? E' come una maratona, molto lunga, c'è chi parte bene e finisce male, e viceversa. Bisogna quindi rimanere lucidi perché sono in tanti a puntare a un obiettivo che non tutti raggiungeranno. Occorre quindi creare il giusto spirito di squadra e di ambiente, che abbiamo creato e dobbiamo incrementare. Sorpresa del campionato? Potrebbe essere una delle neopromosse. Viviani? E' un calciatore del Verona, ambizioso e con richieste dalla Serie A. Con lui siamo stati chiari fin dall'inizio: per noi è un giocatore importante, poi naturalmente le aspirazioni di mercato valgono per tutti. Un calciatore su cui comunque abbiamo lavorato un mese e mezzo e che stimiamo. E' un ragazzo abbastanza giovane già protagonista ai massimi livelli, quindi speriamo di averlo con noi. Qui la base della squadra era già di alto livello, quindi abbiamo innestato qualche calciatore con lo spirito giusto. E' stato importante lavorare per un mese e mezzo con la squadra quasi pronta, ora in quest'ultima settimana ci potrà essere qualche ritocco in entrata e in uscita».
FONTE: HellasVerona.it
NEWS
Mercato, dieci giorni alla chiusura
Il 31 agosto è fissato il termine della campagna estiva. Ultime operazioni per il Verona
di Redazione Hellas1903, 22/08/2016, 08:46
Ultimi giorni di calciomercato.
Mercoledì 31 agosto, alle 23, si chiuderà la sessione estiva. Poco più di una settimana, quindi, per completare gli organici e effettuare operazioni in entrata e in uscita.
Il Verona è in larga parte delineato, ma il direttore sportivo gialloblù, Filippo Fusco, si sta muovendo per ridurre il monte ingaggi e al tempo stesso aggiungere alcuni tasselli alla rosa affidata a Fabio Pecchia.
FONTE: Hellas1903.it
PARLA IL DS
Fusco: Vogliamo ripagare i tifosi
20/08/2016 19:25
"Giocare è sempre utile: è bello il rapporto con i nostri tifosi, è bello sentire il loro calore sia a Verona che in provincia. Noi dobbiamo mantenere intatto questo entusiasmo e ricambiare con i risultati sul campo. Oggi stiamo dando minutaggio a giocatori che hanno avuto meno spazio finora e abbiamo fatto esordire i nuovi Bessa e Caracciolo". Filippo Fusco, Ds del Verona, parla all'intervallo di Legnago-Verona.
L.VAL.
IL DS GIALLOBLU'
Fusco: Tanto lavoro? Solo una premessa
31/07/2016 11:50
«Il ritiro qui a Storo è andato benissimo. I ragazzi hanno lavorato con entusiasmo e con volontà e i presupposti per continuare a fare bene ci sono tutti. Ogni cosa che è stata svolta finora, è solo la premessa di una stagione che sarà molto impegnativa». Queste le parole del direttore sportivo del Verona, Filippo Fusco, ai microfoni di Hellas Verona Channel. Il ds scaligero nella giornata del 30 luglio ha assistito all’allenamento pomeridiano della squadra di Pecchia, insieme al presidente Maurizio Setti. Alla domanda sulle sue conversazioni col patron, viste dalla panchina, chiude sorridendo con una battuta: «Segreti professionali!».
ANDREA FAEDDA
A SKY
Fusco: Viviani?
Ripagherà la fiducia
28/07/2016 23:40
"La rosa? E' abbastanza completa. Poi qualcosa si può sempre migliorare, ma in linea di massima siamo soddisfatti. Viviani? E' un giocatore importante su cui il Verona ha investito tanto l'anno scorso, sono convinto che ripagherà la fiducia. Il fatto che ha tanti estimatori è solo la conferma che è stato un buon investimento". Così poco fa il d.s. del Verona Fusco alla trasmissione "Calciomercato" di Sky.
Ospiti, da Storo, anche il tecnico Pecchia e Pazzini. A Pecchia è stato chiesto se piace l'etichetta da favorita: "Che piaccia o meno cambia poco" ha risposto il tecnico del Verona. Dobbiamo pensare a ricreare valori e formare un grande gruppo. Si dicono sempre le stesse cose del campionato di B ma è così: è un torneo lungo, duro, difficile. Dobbiamo pensare partita dopo partita".
A Pazzini è stato invece chiesto tra le altre quale sarà alla fine il colpo di mercato più importante della serie cadetta: "Spero i nostri: Luppi, Fossati e Ganz" ha risposto l'attaccante gialloblù. "C'è grande voglia di fare bene, grande voglia di cancellare la scorsa stagione e tornare a dare soddisfazioni. Io? spero di fare più gol possibili".
FONTE: TgGialloblu.it
A TU PER TU
...con Fusco
"Hellas, devi essere protagonista. Buon rapporto con il Cagliari. Fossati importante, ci aiuterà. Pazzini un lusso, ripartiamo da Nicolas. Zuculini verrà amato. Ionita, sì c'era il Napoli. E Gollini..."
09.07.2016 00.00 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
La stagione passata è alle spalle, l'Hellas Verona vuole ripartire. Al timone il ds Filippo Fusco, con il braccio destro D'Amico. Setti si affida agli ex uomini mercato del Bologna per risalire e tornare in serie A. "L'idea era quella di creare una squadra completa per l'80-90% prima delle partenza, in parte ci siamo riusciti. Il mercato è lungo, può succedere di tutto", dice a TuttoMercatoWeb il ds gialloblù Filippo Fusco.
Asse di mercato con il Cagliari: Rafael rossoblù, Fossati a Verona. Può arrivare anche Barella?
"No, nessun asse. Tra i presidenti ci sono ottimi rapporti, il Cagliari due stagioni fa ha vissuto ciò che ha vissuto il Verona l'anno scorso. Per quanto riguarda Barella, è un giovane interessante che il Cagliari - in quanto di sua proprietà - vuole valorizzare. Come noi vogliamo valorizzare i nostri giovani".
Fossati a centrocampo un colpo non da poco.
"È un giocatore importante, protagonista della cavalcata del Cagliari. Sono certo che lo sarà anche per noi".
Il prossimo anno si ripartirà da Nicolas in porta?
"Ha disputato una stagione brillante con il Trapani. Viene da un campionato importante, è di proprietà del Verona da tanti anni. Può ancora migliorare ed diventare un portiere di primo livello Si tratta di un patrimonio importante per noi".
Pazzini la punta di diamante.
"Avere un campione del genere in B dà lustro a tutta la categoria. Superfluo dire che puntiamo su di lui".
A Bologna una cavalcata importante, poi il cambio di proprietà e l'addio. Ora la sua missione è risollevare il Verona.
"Due situazioni differenti Ma i protagonisti sono sempre i calciatori. A Bologna c'era chi invocava il fallimento, chi un cambio; a Verona trovo una società da Serie A con un patrimonio calcistico consolidato. Vogliamo essere protagonisti del torneo, ben sapendo però chhe la B, per è un campionato difficile e imprevedibile, la cosa però ci stimola e non spaventa. Ovviamente rispetto al Bologna di allora c'è più serenità".
Intanto arriva Zuculini.
"Avrebbe meritato più chance a Bologna, lo hanno frenato gli infortuni. A Bologna è stato amato, sarà amato anche a Verona, il suo temperamento spero possa fare la differenza in tal senso. Le sue qualità non si discutono!".
Ionita a Cagliari, ma poteva andare al Napoli?
"Sì, è vero: c'è stato un interesse forte del Napoli. Evidentemente le tempistiche non sono coincise. Io con il Napoli non ho mai parlato, ma era un interesse che mi arrivava dall'agente. Comunque siamo contenti dell'operazione con il Cagliari".
E Gollini, prima di andare all'Aston Villa è mai stato vicino alla Fiorentina?
"No, almeno non per quanto mi riguarda. Con la Fiorentina nessun contatto. Magari delle manifestazioni d'interesse con l'agente".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Fusco: “Ionita andrà via, Pazzini resta”
giugno 23, 2016
“Ho trovato un ambiente professionale e con grande voglia di fare, dobbiamo ricostruire un gruppo di lavoro capace di reggere nei momenti difficili e desideroso di fare bene. Pecchia? È un ottimo allenatore con grande esperienza, nonostante la giovane età. Vediamo il calcio alla stessa maniera. Ha il profilo giusto. Mi è piaciuto il commento del mister quando ha detto che non siamo obbligati a vincere, ma dovremo avere la voglia di farlo su tutti i campi. Stiamo cercando giocatori con questo profilo. Interpreti che abbiano queste caratteristiche di volontà e serietà – ha dichiarato il ds dell’Hellas Verona, Filippo Fusco a L’Arena – Ionita? È un giocatore che ha fatto molto bene nelle ultime due stagioni. Sa fare gol con una certa facilità. Valuteremo insieme al ragazzo e al suo agente, quale sarà la destinazione a lui più gradita, per essere protagonista anche nella prossima stagione. Cifre? Non voglio parlarne, è il mercato che determina il prezzo (l’Hellas Verona vorrebbe 6 milioni, ndr). Se ha molte richieste, qualcosa vorrà pur dire. L’importane che sia una sistemazione adeguata per il ragazzo e conveniente per il Verona. Gollini? È un patrimonio del Verona e del calcio italiano visto che ha esordito con l’Under azzurra. È un giocatore da tutelare, ha un grande futuro davanti a se. Vedremo che offerte arriveranno e valuteremo insieme. A portieri, questa squadra mi sembra che sia più che a posto, fra quelli che ha e quelli che torneranno alla base. Pazzini? Mah tolto dal mercato… In realtà non è mai stato messo in vendita. È un calciatore che ha manifestato la volontà di rimanere a Verona. È un atteggiamento che va elogiato visto che ha giocato in serie B credo, dodici anni fa con l’Atalanta, vincendo il campionato. È un segnale importante per noi. Sarà un valore aggiunto”. Il direttore sportivo scaligero parla infine di Zuculini. “È un calciatore che in serie B ha fatto benissimo e sotto il punto di vista dell’aggressività e della corsa non è secondo a nessuno. Non so se verrà con noi, perché va in scadenza il 30 giugno. Certo sarebbe un profilo interessante per l’Hellas”.
FONTE: HellasLive.it
IL NUOVO DS GIALLOBLù
Filippo Fusco e il suo Curriculum
19/06/2016 10:51
Dopo la disastrosa gestione Gardini-Bigon, il Verona riparte da Filippo Fusco. Il nuovo dirigente gialloblù viene dalla sola esperienza a Bologna come Ds, ma l'avvocato campano da più di 20 anni naviga nel mondo del calcio. Nato a Napoli il 26 maggio 1969, si laurea in Giurisprudenza alla Federico II nel 1992 (110/110 con lode) e si iscrive all'albo degli Avvocati nel 1995. Nello stesso anno inizia la sua carriera nel mondo del calcio italiano facendo il Team Manager (e Responsabile Affari Legali) del Napoli quando Fabio Pecchia, nuovo allenatore dell'Hellas, era il perno del centrocampo partenopeo.
TRA MEZZOGIORNO E SPAGNA. Sempre sotto il Vesuvio ricoprì la carica di Direttore Generale dell'Area Tecnica fino all'ottobre del 2000. Dopo alcuni anni tornò a collaborare nelle società di calcio, per un biennio, come consulente tecnico del Benevento fino al 2008, per poi ricoprire il ruolo di Responsabile dell'Area Tecnica del Foggia (e poi facendo solo il consulente per i rossoneri) quando Pecchia appese le scarpette al chiodo e successivamente fece il vice-allenatore per i pugliesi. Dal 2010 incominciò a fare preponderantemente il consulente tecnico in relazione al trasferimento (e allo scouting) di numerosi calciatori a livello internazionale: ha collaborato con squadre come Atletico Madrid, Espanyol, West Ham, Southampton e Newcastle.
OCCHIO AL SUD AMERICA. Filippo Fusco parla tre lingue, oltre all'italiano: inglese, spagnolo e portoghese. Alta è la sua conoscenza del calcio sudamericano, dove ha organizzato seminari internazionali sul ruolo di Direttore Sportivo. Dopo varie collaborazioni con la FIGC italiana e la sua equivalente Federazione spagnola, Fusco prese il diploma di Direttore Sportivo spagnolo nel 2009 e italiano nel 2011. Nel 2014 arrivò la sua prima esperienza da Ds: il Bologna di Guaraldi puntò su di lui per rifondare una squadra di B che veniva dal fallimento della retrocessione. L'avvocato partenopeo portò Cacia e Maietta, tra gli altri, nella città felsinea e affidò la squadra a Diego Lopez (poi il Bologna andò in A con Delio Rossi). Un rapporto che si interruppe dopo pochi mesi: l'arrivo di Corvino a gennaio, voluto dal nuovo Presidente Saputo, lo spinse ad abbandonare la città delle due torri. Ora c'è l'Hellas, è l'occasione per rilanciarsi e per riportare il Verona dove merita: in Serie A.
L.VAL.
FONTE: TgGialloblu.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Ds Hellas: "E' una piazza da A e Pecchia il profilo giusto"
14.06.2016 08.30 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Un fiume in piena, di idee e di ambizioni. Trasportato da quel sano entusiasmo che lo contraddistingue, Filippo Fusco è ai blocchi di partenza di una nuova, importante avventura. L'ex uomo mercato del Bologna è infatti il nuovo direttore sportivo dell'Hellas Verona e parla di questo e molto altro in esclusiva per Tuttomercatoweb.com. "Sono contento, soddisfatto, carico e soprattutto molto motivato. Col Presidente ci sono sempre stati degli ottimi rapporti, e col club ho portato avanti dei trasferimenti e trattative anche ai tempi del Bologna".
Ora, invece, avanti a braccetto.
"So che il club ha valutato diverse opzioni e tra queste c'ero anche io. Sono felice della scelta fatta dal presidente Setti, è un'esperienza che inizia in una piazza non certo da Serie B. Il pubblico dell' Hellas ha dimostrato di essere da A anche ai tempi della Lega Pro e ora il nostro compito è cercare di riportarlo nel palcoscenico che merita".
In quella A perduta, contro ogni pronostico.
"Sulla carta era difficile ipotizzare una stagione così sfortunata, ma dare giudizi dal di fuori è sempre difficile. Adesso tutti insieme dobbiamo guardare a presente e futuro, con la testa ad un obiettivo ben chiaro".
Con un tecnico scelto un po' a sorpresa come Fabio Pecchia.
"Il Verona cercava un tecnico giovane e motivato per un calcio propositivo e comunque con Pecchia c'erano già stati degli incontri ancora prima del mio incarico come Direttore Sportivo dell'Hellas ".
Lo conosce molto bene, però.
"Non posso che concordare sulla scelta. Ho preso atto dei profili incontrati da Setti e Bigon. Per me Pecchia è il profilo giusto: ha età e qualità perfette per misurarsi con il Verona e con Verona. E' stato capitano in tanti club e da giocatore ha avuto molti allenatori prestigiosi, mentre negli ultimi 3 anni ha lavorato in uno staff di livello internazionale (con Benitez è stato a Napoli al Real Madrid e Newcastle) e la pressione può reggerla. Senza dimenticare che ha fatto molto bene a Latina dove stava realizzando un vero e proprio miracolo sportivo. Tanto è vero che lo stesso Club pontino l'aveva contattato, come noto, già lo scorso febbraio".
Pronto per Verona, diceva.
"Sì, ha il carattere e il carisma giusto. A 43 anni è pronto per un'esperienza così importante. E' uno dei profili già individuati in passato e sono felice che la scelta sia caduta su di lui. Il rapporto ds-tecnico è fondamentale ma è ancora più importante quello tra ds e presidente".
Pazzini, adesso. Resta?
"E' un attaccante importante in Italia, senza dubbio. Se ha le motivazioni giuste per restare, è un valore aggiunto per tutti, anche e soprattutto in B. E' motivato, conoscevo giocatore e persona già prima; ora che l'ho incontrato a quattr'occhi, le sensazioni sono ancora più positive".
Vero che potrebbe fare affari col Bologna del neo-ds Bigon? Si parla di Zuculini, come primo nome.
"Zuculini è in scadenza col Bologna. C'entra poco il club, vedremo. Bigon conosce meglio di chiunque altro il patrimonio tecnico del Verona e se riterrà che qualche giocatore potrà fare al loro caso farà le sue valutazioni ed eventuali offerte. Bologna è una piazza ambita da tanti calciatori ".
A bruciapelo: Gollini va a Firenze?
"Gollini è un patrimonio del Verona e del calcio italiano, è uno dei giovani più in vista. Non mi sorprenderei se molti in Italia e all'estero mostrassero interesse verso il calciatore, come sta accadendo"
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
Fusco e Pecchia
Ecco le cifre
11/06/2016 14:34
Quanto costeranno a Setti Fusco e Pecchia? Sicuramente cifre molto diverse da quelle che il presidente ha elargito in precedenza agli uomini del suo staff. Se Sogliano, Gardini e Bigon viaggiavano oltre il mezzo milione di euro, Fusco è arrivato a Verona per molto meno: 90 mila euro e un premio in caso di promozione. Non è lo stipendio di un operaio, per carità, ma dimostra anche tutta la buona volontà che il ds vuole dimostrare in questa avventura veronese. Fusco avrà anche il rinnovo automatico in caso di promozione.
Pecchia invece percepirà 120 mila euro e anche per lui è previsto un rinnovo automatico e un premio in caso di promozione. Come per Fusco, anche per lui questa sarà l'occasione più importante della sua carriera da allenatore. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "La prima missione di Fusco è tagliare gli stipendi"
10.06.2016 09.33 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
"La prima missione di Fusco è tagliare gli stipendi d'oro". Questo è il titolo del Corriere di Verona a proposito dell'Hellas e del nuovo direttore sportivo scaligero. Sono troppi i contratti pesanti che non hanno il taglio automatico dovuto alla retrocessione. Da Romulo a Pazzini passando per Greco e Juanito Gomez, tutti contratti che il nuovo dirigente gialloblu dovrà rivedere in un modo o nell'altro.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
VISTO DA NOI
Il Verona e il “taglia e cuci” di Fusco
L’Hellas da rifare, ma non troppo. Quanto costano gli errori del passato
di Matteo Fontana, @teofontana 09/06/2016, 15:09
Ha il pregio della chiarezza, Filippo Fusco. Nella sua prima conferenza stampa da direttore sportivo del Verona ha posto due “paletti” come manifesto per il proprio operato: mantenere l’equilibrio economico (o meglio, ripristinarlo…) e costruire una squadra competitiva.
Sugli aggettivi si può sempre discutere. Su quel “competitiva”, dunque, nondimeno. Scordiamoci un Hellas rullo compressore, cosa rara per la B, Meglio evitare vaporosi e un filo sinistri ricordi in stile “Saremo la Juventus della Serie C”. D’altronde il Verona sconta gli errori del passato. Ingaggi che pesano sui bilanci del club di via Belgio. Potremmo stare a sindacare sul fatto che Maurizio Setti nei suoi primi anni da patron dell’Hellas di danari parlasse poco e molto, invece, di grandi ambizioni, compreso il sogno di vincere la Coppa Italia, e che ora, invece, il presidente sia concentratissimo sull’aspetto monetario. Si scivolerebbe, però, in un labirinto fatto di molta lana caprina e e poca sostanza.
L’Hellas che riparte fronteggerà un contratto lunghissimo, e poco meno che scriteriato nella durata, di Pazzini. Uno onerosissimo, ancora in essere, di Romulo, su cui hanno pesato i dardi dell’avversa fortuna. Quelli non meno costosi di Gomez e Jankovic, insieme a quello di Greco. Se si vuole immaginare un Verona con profili vincenti per la B (l’elenco dei nomi, in questa fase, è variegato, secondo le cadenze del mese di giugno e gli orientamenti delle lune del mercato: Antenucci, Bessa, Ganz, Cacia, Mazzarani. Tutti e nessuno in arrivo, tutti e nessuno in vendita) non si può prescindere da quanto uscirà dalla rosa gialloblù.
A Fusco il compito del “sarto”. A seconda di come saprà tagliare la stoffa si comprenderà, nel giro di poche settimane, se quel “competitiva”, riferito alla rosa del prossimo Verona, permetterà di aprire spiragli a una più ampia fiducia o a un neppure velato scetticismo, senza escludere che poi venga frantumato dai miracoli di “San Risultato”.
Tutto questo aspettando Fabio Pecchia.
FONTE: Hellas1903.it
Fusco: «Sento la responsabilità della maglia gialloblù»
08/GIUGNO/2016 - 16:30
Verona - Di seguito il contenuto, relativo alla Società e agli obiettivi, della conferenza di presentazione del Direttore Sportivo Filippo Fusco.
CHE SITUAZIONE HO TROVATO
«La retrocessione è normale che porti delle difficoltà psicologiche a livello ambientale, nella società, nei dirigenti, nei giornalisti. Il Verona ha sempre dimostrato di sapersi rialzare anche dai momenti più difficili e il mio intento è quello di riportare quel tipo di atteggiamento positivo, di ristabilire una condivisione di valori, di riportare l'Hellas dove merita. Accanto a ciò, ho il compito di creare un equilibrio economico, perché al giorno d'oggi una società di calcio deve essere un'azienda sostenibile, con spese adeguate a quelli che sono gli introiti e questo deve essere un obiettivo anche nel medio-lungo periodo perché una società forte crea squadre forti. Nessuno può fare nulla da solo, io sono semplicemente uno strumento del Presidente e degli altri dirigenti, tra i quali ho trovato in questi giorni altissima professionalità, oltre a una sede meravigliosa, sinceramente degna di categorie importantissime. Un gruppo di giovani dirigenti con grande entusiasmo che mi responsabilizza ancora di più. Noi adesso vogliamo fare una squadra con uno spirito condiviso da tutti quanti e dobbiamo farlo con l'aiuto dell'ambiente che ci circonda. Qui c'è una base di squadra importante, ci sono calciatori forti e dei giovani di grande prospettiva. Bisogna capire come tutto l'ambiente possa diventare una squadra vincente che dia le soddisfazioni che tutti meritano, quindi il mio obiettivo è creare una condivisione e una passione, un gruppo che sappia dare tutto questo. Infortuni? I motivi sono vari, molti sono stati anche di tipo traumatico. L'importante è che i calciatori siano pronti e a disposizione dell'allenatore. L'attenzione allo staff medico può darti quei 4-5 punti in più che ti fanno vincere o perdere un campionato. Le ragioni dello scorso anno non le conosco perché non ero qui, ho visto che c'è stata un'inversione di tendenza ma sono più fattori quelli che possono aver inciso».
VERONA, GRANDE RESPONSABILITA'
«Voglio ringraziarvi per essere qui e per il garbo con cui mi avete accolto in questi giorni. Voglio ringraziare anche il Presidente per la fiducia che mi ha dato con i fatti, scegliendomi per un incarico prestigioso, importante e di cui sento la responsabilità. Responsabilità verso il Presidente stesso, ma soprattutto verso i tifosi, verso la città di Verona, verso una società prestigiosa e un pubblico che è sempre stato vicino alla squadra nei momenti belli e nei momenti più difficili. Il punto di forza del Verona sono i tifosi e il rapporto tra l'Hellas e la città. Farò di tutto per essere all'altezza del compito, sentendo ogni giorno il peso di questo incarico. Ho dato fin da subito una disponibilità di massima, poi le scelte le fanno i presidenti. Noi professionisti possiamo solo mettere a disposizione la nostra passione, la nostra capacità, la nostra voglia di dare noi stessi per il lavoro. Chiaro che c'erano altri profili, ma io metterò fin dall'inizio il mio entusiasmo per questa avventura, perché secondo me lavorare a Verona è un obiettivo professionale per qualunque direttore sportivo. Il più importante incarico della mia carriera è sempre quello che sto svolgendo, quindi ora il Verona è la cosa più importante non della mia carriera ma della mia vita».
CHI E' FILIPPO FUSCO
«Ho iniziato a fare il dirigente nel 1995, nel 1999 avevo già responsabilità importanti, ho sempre scelto società nelle quali ci fosse feeling e passione. Non sono mai stato un agente FIFA, sono un avvocato e come tale per una fase della mia vita ho assistito calciatori e società, l'importante è fare ogni funzione con la massima trasparenza. Non assisto calciatori dal 2010 e i conflitti di interesse ci sono dovunque se uno li cerca, non ci sono se la condotta è limpida e non ci sono secondi fini. Matuzalem non era un mio assistito, è per me un calciatore importante perché lo presi a 18 anni quando lavoravo nel Napoli e poi ha fatto una carriera fantastica. Il mio rapporto con lui va oltre la professione, il suo secondo figlio si chiama Filippo, sono stato il padrino dei suoi figli ed è un ragazzo che è venuto a Bologna tagliandosi l'ingaggio di oltre l'80%, per gratitudine nei mie confronti. Avere rapporti personali che possano portare un vantaggio alla società in cui si lavora penso possa essere un fatto positivo. Per quelli della mia generazione lo Scudetto del Verona rimane un'impresa unica e meravigliosa. A prescindere dal fatto che sia nato a Napoli. E il calcio è una faccenda talmente globale che la mia provenienza è un fatto relativo. Io sono felice, onorato e sento il peso enorme di questa responsabilità di fare una squadra in cui i tifosi possano identificarsi».
GLI OBIETTIVI DELLA STAGIONE
«Non c'è crescita sportiva senza crescita economica. Naturalmente il Verona non può non essere ambizioso e puntare al massimo obiettivo, il che però non vuol dire sacrificare l'equilibrio economico. Le due cose devono necessariamente andare di pari passo, quindi il Presidente mi chiede entrambe le cose. Il Verona oggi lo ha Setti, ma magari tra dieci anni non sarà più così e l'Hellas ci sarà ancora, quindi non dobbiamo preoccuparci solo delle nostre ambizioni personali ma al futuro del club. Per alcuni calciatori è prevista una riduzione dell'ingaggio dovuta alla categoria, per gli altri sarà possibile una negoziazione e qui si torna al discorso della disponibilità a capire che l'Hellas purtroppo è in Serie B e quindi alcuni contratti devono e possono essere rinegoziati. La Serie B ha dei limiti di rosa, perciò è normale che alcuni movimenti in entrata siano già abbastanza sviluppati, perché è normale che dobbiamo immaginare i calciatori che possano sostituire quelli che partiranno. Queste idee di mercato per ora sono solo in forma embrionale, diventeranno concrete quando avverranno delle partenze da rimpiazzare per fare una squadra competitiva.
Una società non si valuta solo nelle entrate ma anche nelle uscite. Il paracadute è una giusta tutela che prendono le squadra che retrocedono e che ha le sue logiche, perché si suppone che le squadre che sono in Serie A da più tempo abbiano contratti più stabilizzati verso cifre importanti. Quindi si suppone sia uno strumento per mantenere l'equilibrio economico rispetto a impegni presi precedentemente. Altro introito deriva dalla cessione dei calciatori, ma la differenza tra qui e quando ero a Bologna è che qui c'è una società solida dal punto di vista finanziario. Lì dovemmo fare una rincorsa contro il tempo e il Bologna è riuscito a superare quel momento e ad andare in Serie A. La prima regola è rispettare gli impegni presi, una volta fatto si potrà discutere il budget di mercato che comunque non andrà ad incidere sulla competitività della squadra. Abbiamo giovani importanti che in Serie B possono essere utili sia dal punto di vista delle regole legate alle rose sia per le loro qualità. Qualcuno giocherà titolare, qualcuno giocherà meno, il tempo dirà. Spesso i giovani hanno bisogno di qualche tempo e questa può essere la situazione giusta. Anche in questo caso bisognerà capire le disponibilità di ciascuno a far parte di una rosa. Nel calcio l'amicizia non esiste, esistono i professionisti. Verranno con me Tony D'Amico nell'area scouting e Antonio Porta come osservatore delle squadre avversarie. D'Amico ha lavorato con me a Bologna, un ragazzo giovane. Nel calcio si parla sempre di amicizie, ma noi facciamo i professionisti. Se poi dal rapporto professionale può nascere amicizia è un valore aggiunto, ma io sono arrivato al Bologna e non ho portato nessuno in un primo momento. Sono convinto che anche qui troverò persone competenti che mi arricchiranno, ma l'amicizia nel lavoro non esiste. Emanuele Righi ha già collaborato col Verona come osservatore lo scorso anno e proseguirà in questo ruolo. Le regole della B possono essere l'occasione per valorizzare giovani, possibilmente di proprietà del Verona. Tenere una rosa ristretta è un’occasione di mantenimento dei costi, crescita dei giovani, limitare le rose troppo lunghe. Per noi in particolare che ci portiamo dietro un fardello più pesante.
L'Hellas è una società prestigiosa e la pressione di far bene dobbiamo sentirla noi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Vincere è sempre difficile, ancora di più dove ci sono aspettative, ma per questo ancora più bello».
Fusco - Mercato e Settore Giovanile
08/GIUGNO/2016 - 16:30
Verona - Di seguito il contenuto, relativo a mercato e Settore Giovanile, della conferenza di presentazione del Direttore Sportivo Filippo Fusco.
LA SCELTA DI PECCHIA E IL RAPPORTO CON TONI
«Pecchia era stato incontrato dalla società prima del mio possibile arrivo. Quindi ho trovato già un lavoro per cui Pecchia era uno dei candidati, e la mia opinione una volta subentrato, valutati anche gli altri profili, tutti di assoluto livello, è andata verso di lui in quanto ne conosco il modo di lavorare. Ha l'età giusta, ha fatto cose importantissimi a Latina, dove ha costruito una squadra da zero portandola a lungo in cima alla classifica, ha fatto esperienze internazionali allenando giocatori di grandissimo livello, ha un passato importante come giocatore. Credo che possa essere il profilo giusto, ma non era una condizione per il mio arrivo, era un profilo già valutato. Il binomio Direttore Sportivo-allenatore è importante, ma ancora più importante è quello Direttore Sportivo-Presidente. Il confronto tra allenatore e Direttore Sportivo sarà costante e ci sarà un periodo iniziale per conoscersi ed entrare in sintonia, un periodo che penso potrà essere abbreviata vista la mia conoscenza pregressa di Pecchia.
Il rapporto con Toni è ottimo e sono onorato che abbia deciso di continuare con l'Hellas Verona, perché ha fatto tanto per questa maglia e per il calcio in generale. Sarà una risorsa per l'Hellas Verona e per Filippo Fusco. Mi ha trasmesso grande umiltà e grande voglia di capire cosa succede quando si smette di giocare ed è ancora più importante nel caso in cui a fare questo percorso sia un grande campione. Sicuramente a me piacerà condividere con lui scelte, opinioni che mi potrà dare con la sua esperienza sul campo che io non ho, non avendo mai fatto il calciatore professionista».
TUTTI I NOMI DEL MERCATO
«Gollini è un portiere che ha fatto benissimo in un momento complicato per il Verona e ha debuttato brillantemente con la Nazionale Under 21, è un patrimonio di questa società e del calcio italiano ed è normale che possa avere ambizioni differenti. Ora come ora sono tutti sul mercato e nessuno è sul mercato, bisogna capire le singole ambizioni e disponibilità. Tra società, volontà degli agenti e dei giocatori si deciderà l'opzione più adeguata per ogni singolo profilo.
Pazzini è incappato in una stagione sfortunata, ma credo che il Pazzini calciatore non sia discussione visti gli oltre 100 gol in Serie A e il suo essere professionale e appassionato. Credo sia il primo a volersi riscattare, poi dipenderà dalle scelte che faranno il calciatore e i suoi agenti, ma come elemento sarebbe una risorsa importante in B come lo sarebbe stato e lo è stato in Serie A. Parliamo di un calciatore ancora giovane, e se deciderà di rimanere sarà un valore aggiunto per il Verona in B, lui che è stato una scelta ponderata fatta da questa società un anno fa e che si vedrà col tempo se è stata una scelta giusta, come io credo, o meno. Penso che piaccia a qualsiasi allenatore, la condizione essenziale perché resti è che tutti capiscano che il Verona farà un campionato di Serie B e tutto condizionato alla Serie B. Tutto deve essere modulato su questo, sperando che la categoria sia transitorio.
Romulo è importante che dal punto di vista fisico abbia dimostrato di essere pienamente recuperato, in questi ultimi mesi. E' un giocatore forte, tant'è che lo aveva preso la Juve e anche il suo contratto è figlio di quel trasferimento. Oggi è un giocatore integro di meno di 30 e con qualità e credo sia un elemento trasferibile. Ha un anno di contratto, parleremo con il suo procuratore per vedere le possibilità sul mercato internazionale e valuteremo le offerte, ma ovviamente tutto dipende anche dalla volontà di Romulo stesso.
Ionita ha tante richieste di mercato, il Verona è nelle condizioni di decidere se tenerlo o cederlo e di valutare le aspirazioni del calciatore, che se vorrà provare nuove avventure troverà un Hellas pronto a sedersi al tavolo e trattare una eventuale cessione. Ma non è una situazione impellente in un mercato che ancora deve cominciare.
Per Viviani ad oggi non abbiamo offerte, è un giocatore forte e su cui il Verona ha fatto un investimento importante. Aveva fatto stagioni discrete ma mai la Serie A. Non vogliamo mettere le manette a nessuno, chi rimane a Verona deve farlo sentendo il peso di giocare con questa maglia così come lo sento io, queste sono le condizioni. Valuteremo insieme al suo agente le eventuali offerte, ognuno guardando ai propri interessi, ma ad oggi è un giocatore del Verona.
Zuculini viene da un anno difficile. A Bologna aveva conquistato il cuore di tutti per atteggiamento e attaccamento, ciò che serve in Serie B. E' un giocatore in scadenza e non so se i rossoblù glielo rinnoveranno, ma la piazza lo vorrà sicuramente e noi valuteremo se è un profilo adatto al Verona. Potrebbe essere un'idea così come lo sono tanti altri giocatori.
Cacia? Oggi qui c'è Pazzini, un ragazzo del 1984 che può essere un valore aggiunto per molte squadre in A e lo è per il Verona. Poi bisognerà capire le sue intenzioni, ma se capisce, e secondo me lo capirà, che Verona può essere un'occasione di riscatto per lui, allora io sarà felice che Pazzini sia e sarà l'attaccante del prossimo Hellas. Se così non dovesse essere, Cacia e altri che hanno fatto altrettanto bene potranno essere valutati. Ho un ottimo rapporto con lui e con tanti altri calciatori, ma questo non comporta che sia lui l'eventuale sostituto di Pazzini.
La difesa del Verona ha dei profili importanti, Souprayen, Helander, Bianchetti, Pisano, Gollini eccetera. Ad oggi l'Hellas ha una difesa forte, bisognerà chiaramente valutare i chi entrerà e chi uscirà: tanti giocatori bravi possono diventare una squadra forte.
Nicolas è reduce da ottime stagioni, è un calciatore del Verona che rientrerà al Verona e insieme e a lui valuteremo, ma sicuramente è un portiere affidabile per questa categoria.
L'obiettivo è questo. Una ottima base di partenza sono i giovani che rientreranno dai prestiti, la stagione scorsa è stata sfortunata sotto tanti aspetti però credo che a livello tecnico la squadra avesse i valori per salvarsi. La B è difficile, vincere ancora di più, creare l'attitudine vincente è l'obiettivo principale.
Il Bologna oggi è una società stabile, a livello economico hanno tra i proprietari più facoltosi al mondo. Se ci sarà un reciproco interesse di giocatori lo dirà il mercato. Bigon guarderà con attenzione al Verona così come guarderà anche ad altre realtà, agli assi di mercato non credo molto. Credo che il calcio sia fatto anche di rapporti e Setti ha buoni rapporti con tutti, ma alla base di tutto c'è la valutazione tecnica dei singoli. Ho valutato tutti i giocatori della rosa del Verona, alcuni, come Cappelluzzo, penso sia il caso di tenerli con noi, altri dovremo valutare se per loro è la cosa migliore restare qui. Per Torregrossa e altri faremo più avanti le opportune valutazioni, si tratta di giocatori forti.
Mandorlini ha fatto cose eccezionali e se Pecchia riuscisse a fare altrettanto saremmo felicissimi. Però i cicli finiscono, quindi bisogna guardare avanti e credo che se Mandorlini avrà voglia di nuove sfide professionali ne avrà l'occasione. Ha fatto grandi cose a Verona così come a Bergamo e in Romania, quindi verso di lui bisogna avere rispetto, gratitudine e speriamo di poter fare altrettanto. Il suo futuro dipenderà dalle sue ambizioni».
IL SETTORE GIOVANILE
«Il settore giovanile deve essere nei fatti e non solo nelle parole un valore aggiunto, ma a lungo termine. Quindi non è mai una sola persona che lo porta avanti, ma un gruppo di lavoro che insieme fa un percorso. Perché i calciatori vanno accompagnati nel loro percorso di crescita che sfocia nell'esordio in Serie A. L'obiettivo è quindi quello di creare profili adatti alla prima squadra, la vittoria di tornei spesso è una conseguenza che può anche dipendere da situazioni occasionali. La base sono la strutture e gli istruttori, poi i percorsi individuali sono variabili ma deve tutto avvenire in un clima di condivisione assoluta. Non credo alle società divise per compartimenti stagni, c'è un 'noi' assoluto che è l'Hellas Verona.
Pavanel confermato con un contratto biennale, su Calvetti, stiamo valutando insieme la situazione perché sono arrivato ieri. Ci dovremo confrontare con lui e capire le sue ambizioni e le sue aspirazioni e in base a questo verranno prese delle decisioni».
FONTE: HellasVerona.it
LA CONFERENZA DEL DS
Fusco: Farò una squadra competitiva
08/06/2016 15:00
All’inizio della conferenza del nuovo Ds del Verona, Filippo Fusco, ha preso la parola Maurizio Setti: “La sua peculiarità è la dedizione al lavoro. È stata una scelta ponderata: Fusco ha conoscenze nazionali ed internazionali. Il mondo del calcio non è facile: il dialogo e il confronto è alla base del progetto futuro".
Fusco prende la parola: “Ringrazio il Presidente per la fiducia. Sento molto la responsabilità: questa piazza è importante. Il vero patrimonio del Verona sono i tifosi".
L’ex Ds del Bologna va avanti: “Ho trovato un grande gruppo di lavoro. Pecchia? Già Bigon aveva iniziato i contatti per portarlo a Verona. Conosco Pecchia, ha l’età giusta e so come lavora: a Latina ha rifondato una squadra e poi ha girato in piazze importanti d’Europa: è il profilo giusto. Il binomio allenatore/Ds è importante ma forse lo è ancor di più il binomio Presidente/Ds. Gollini? È normale avere delle ambizioni, per ora non si è deciso ancora nulla, anche su Pazzini, è ancora giovane, ha 32 anni, può essere un valore aggiunto anche in B. Cercheremo di valutare ogni singola situazione: ogni singolo giocatore è sempre sul mercato".
Fusco continua: “Voglio dare il massimo qui a Verona, per la mia carriera e per la mia vita. Lavorare per l’Hellas è un motivo d’orgoglio. Tornare in A e ripianare il bilancio devono andare di pari passo: possono coesistere. L’obiettivo principale è fare una squadra vincente: creare spirito, condivisione e passione. Luca Toni? È un’icona e sarà una risorsa per il Verona e per il Ds. Con Di Vaio ho vissuto una situazione simile: Marco mi aveva trasmesso una grande umiltà come Luca in questi giorni”.
Fusco prosegue: “Mandorlini ha fatto benissimo a Verona: ha scritto pagine importantissime del Verona. Mandorlini e il contratto ancora in essere con il Verona? Per la risoluzione non si può farla solo unilateralmente. Io sono avvocato conosco queste dinamiche, non sono propriamente un Agente Fifa. Non prevedo assolutamente problemi di conflitto d’interessi che riguardino giocatori in rosa, con il mio ruolo di consulente degli agenti dei giocatori in passato".
Sulle situazioni contrattuali: “I contratti della Serie A, possono e devono essere ridimensionati in alcuni casi: sempre per un discorso di stabilità economica. Ionita non è una situazione impellente: per il mercato è ancora presto per decisioni definitive. Romulo? Ha avuto mesi difficili: adesso sta bene, è un giocatore integro, può essere un giocatore che ha mercato, anche all’estero”.
Su Viviani e Cacia: “Viviani? Non mi sono arrivate offerte, se ci saranno delle offerte le ascolteremo e le valuteremo: non vogliamo mettere le manette a nessuno. Viviani è un grande giocatore e un grosso investimento del Verona. Cacia? Adesso l’attaccante del Verona è Pazzini, che è un attaccante dalle grandi qualità. Il Verona in B può essere un’occasione di riscatto per lui. Con Cacia ho un ottimo rapporto, come con Antenucci, ma questo non significa che Cacia venga a Verona”.
Sul Paracadute: “Quanto sarà il budget per gli acquisti dopo i 25 milioni del Paracadute? Non vogliamo dire pubblicamente che budget avremo per gli acquisti per non dare un vantaggio ai nostri avversari. Cappelluzzo e gli altri giovani saranno utilissimi per quest'anno. Giovanili? Pavanel è confermato, mentre con Calvetti stiamo valutando la sua posizione".
In chiusura: “Vincere è sempre difficile: si deve essere tutti uniti dalla società, allo staff e alla squadra. Nicolas? È un portiere affidabile per la categoria. Cercheremo giocatori adatti al modo di giocare del nuovo mister Pecchia. Asse di mercato Bologna-Verona? Non credo molto a queste cose. L’Hellas è una piazza importante: c’è un'altra pressione rispetto a Lanciano, per fare un esempio. Vincere è sempre difficile ma si farà una squadra competitiva”.
Setti chiude la conferenza: “In linea generale, non capisco certe critiche: per fortuna non vivo a Verona, anche se è una bellissima città. I costi di gestione sono elevati, penso anche solo ai costi del centro allenamenti a Peschiera. Non posso promettere di andare in A, ma faremo una squadra competitiva. Il vero problema quest’anno sono stati gli attaccanti, più che la difesa, oltre ad un problema di 'testa' nel gruppo".
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
CALCIOMERCATO
Fusco: ecco 10 mosse per rilanciare il Verona
06/06/2016 15:56
Un'opera titanica attende il nuovo ds del Verona Fusco. Dovrà rimediare ai disastri combinati dalla gestione precedente e riportare subito il Verona in serie A. Ecco le 10 "fatiche" che lo attendono.
1) CONTRATTO PAZZINI. La folle gestione Gardini-Bigon ha portato il Verona a stipulare un contratto quinquennale a Pazzini (senza clausola in caso di B). Ora il Verona si ritrova con un caso ingestibile. Impossibile tenere l'attaccante in B a meno di una "spalmatura" (che allungherebbe ancora di più l'accordo per un calciatore vicino ai 32 anni...), durissima trovargli una squadra. Servirà la buona volontà di tutti e una straordinaria abilità diplomatica di Fusco per venirne a capo. Per di più, senza la cessione di Pazzini non è ipotizzabile nessun movimento in entrata. Comunque vada, Pazzini costerà una montagna di soldi al Verona.
2) MINUSVALENZA VIVIANI. Altro inghippo pazzesco è rappresentato da Federico Viviani. Costato oltre quattro milioni di euro, Viviani è reduce da una stagione deludente. Il problema è la pubalgia che tormenta il giovane centrocampista. Stando così le cose è durissima trovargli una squadra. E se Fusco facesse il miracolo è impossibile che qualcuno sia pronto a sborsare quella cifra per averlo. Probabile allora che Fusco, d'accordo con Pecchia, punti su Viviani. Con tutti i pericoli che questo comporterà.
3) ROMULO DA SISTEMARE. Terzo caso in rosa: Romulo ha uno stipendio da nababbo e un rendimento da ex calciatore. Il suo problema è forse anche psicologico. Tornasse il Romulo del primo anno, non ci sarebbero problemi. Fusco dovrà fare di necessità virtù. L'unica via logica è allungargli il contratto per riportare l'ingaggio a livelli accettabili, farlo giocare e sperare poi che qualcuno possa prenderlo.
4) PLUSVALENZE GOLLINI-IONITA. Pare che nonostante il ricco paracadute il Verona debba vendere. Lo stato dei conti è tale che sembra una via ineludibile. Il problema è che è durissima vendere qualcuno in una rosa che si è svalutata causa retrocessione. Gli unici due sono un'eredità della gestione Sogliano: Gollini e Ionita. Attenzione però: oggi come oggi nessuno è disposto a dare cifre folli per i due. Setti si dovrà accontentare e Fusco dovrà essere bravo a far lievitare il prezzo.
5) SISTEMARE RAFAEL. Tra i giocatori che torneranno a Verona c'è anche Rafael. Il portiere dovrà trovare una sistemazione perchè difficilmente resterà in gialloblù. Altro lavoro per Fusco.
6) IL CONTRATTO DI MANDORLINI. E' una questione che va affrontata. Il Verona sta pagando Andrea Mandorlini e il suo staff. L'allenatore romagnolo pare non avere mercato in questo momento, come forse sperava Setti. Uscito dai radar delle squadre che potrebbero aver pensato a lui (Udinese, Atalanta, Torino, Spezia), Mandorlini è una spada di Damocle per qualsiasi tecnico venisse ad allenare il Verona. Lo è stato per Delneri, a maggior ragione lo sarà per Pecchia che è un tecnico emergente e che la società e Fusco dovranno tutelare. L'ideale sarebbe trovare un accordo con Mandorlini per una risoluzione consensuale del contratto.
7) IDEE DI MERCATO. Fusco dovrà essere bravo poi a cercare giocatori che sappiano calare la squadra nella dimensione della serie B. Giocatori che non siano vincolati alla sua scuderia e alle scuderie a lui vicine e che possano ricostruire lo spogliatoio, dilaniato, della squadra scaligera.
8) TAGLIO DEGLI INGAGGI. Il Verona deve scendere sotto i 15 milioni complessivi di costo degli ingaggi. Un taglio netto, che Fusco dovrà praticare con rigore e decisione. Da qui passa il futuro del Verona.
9) I RAPPORTI CON TONI. Toni è uomo di calcio, ma è anche un ragazzo di personalità. Non può essere una figurina da attaccare sull'organigramma come mera operazione di facciata. E' necessario dargli ruoli e competenze. Trovare l'equilibrio con il grande campione e il futuro dirigente è compito di Fusco.
10) OPERAZIONE SIMPATIA. Il Verona di Gardini e Bigon è scivolato su autentiche bucce di banana. Le orrende magliette Nike ne sono un esempio. Il popolo dell'Hellas si attende una virata da questo punto di vista e Setti ha annusato l'aria annunciando che abbasserà gli abbonamenti ad una media inferiore rispetto a quando la squadra era in B. Ma Fusco dovrà rendere anche simpatica una squadra su cui aleggiano perplessità e i malumori dopo la disastrosa stagione appena conclusa. La medicina migliore, ovviamente, si chiama vittoria.
GIANLUCA VIGHINI
CALCIOMERCATO
Il caso Romulo spina per Fusco
04/06/2016 15:02
Stipendio fuori dimensione, condizioni fisiche tutte da valutare, un altro anno di contratto: Romulo è diventato un caso nel Verona.
Quella che doveva essere la stagione del rilancio è stata in realtà una tortura infinita. Il giocatore brasiliano non è riuscito a rilanciare la propria carriera, fermato dalla pubalgia cronica e da un contratto miliardario.
Ora che il Verona è retrocesso, Romulo diventa un fardello che il direttore sportivo Fusco dovrà cercare di alleggerire. Romulo percepisce al lordo oltre due milioni di stipendio ed è un lusso per la società scaligera che gli aveva allungato il contratto con la speranza di piazzarlo alla Juventus e realizzare una ricca plusvalenza.
Invece è andato tutto storto. Romulo è tornato a Verona e praticamente non ha più giocato con continuità. La scelta, non condivisa, di ritornare sotto i ferri per curare la pubalgia non ha pagato. Anche nel finale del campionato Delneri lo ha usato con il contagocce e il giocatore brasiliano non ha mai fatto la differenza.
Ora Fusco dovrà cercare di piazzarlo, ma evidentemente si tratta di un'impresa. L'altra via potrebbe essere quella dell'allungamento del contratto con una conseguente spalmatura dell'ingaggio per cercare di abbassarlo. Anche questa una via non semplice se non ci fosse la volontà del giocatore e del suo procuratore Firmino.
FONTE: TGGialloBlu.it
04 GIU 2016
LA SPERANZA DI AVER TORTO
Nemmeno Juncker e i demiurghi del “pareggio di bilancio” di stanza nei palazzi dell’Unione europea avrebbero saputo far meglio. Spending review, austerity, taglio della spesa, ditelo come vi pare: il Verona sarà votato al risparmio. Del resto lo si era capito già dalla recente conferenza stampa – minimalista, un redde rationem noiosamente spartano – che Setti sarebbe passato dai vigorosi e sfacciati proclami ranzaneschi di un tempo – un tempo vicino eppure mai come ora così lontano (quella del “modello Borussia Dortmund” rimarrà negli annali) – alle prosaiche dichiarazioni contabili attuali (“i 25 milioni li metterò nel bilancio”).
“Sono un musicista contabile” cantava graffiante Manuel Agnelli degli Afterhours, senza sapere che un ventennio dopo sarebbe andato a X-Factor a fare il giudice. C’era un Setti che parlava di calcio, di giocatori, di obiettivi (“consolidamento in serie A”) ammiccando financo alla grandeur (“vincere la coppa Italia”); c’è un Setti ora che parla di soldi ed economia: “L’unico mio obbligo è dare continuità all’azienda Verona”. Un cambiamento evidente, come nei contratti, non più pluriennali, ma annuali, come nelle scelte, ricadute su dirigenti e allenatori senza grande esperienza specifica.
Il ds Fusco a Bologna con poco ha saputo costruire molto, ma la sua esperienza da direttore sportivo è quasi tutta lì. L’avvocato napoletano è stato soprattutto un procuratore (anche di Pecchia). Saprà confermare quanto fatto sotto le Due Torri? Setti per ora gli ha dato un’opportunità, non le chiavi di un progetto. Idem a Pecchia, ottimo incursore di metà campo da calciatore, un’incognita da allenatore a questi livelli. E’ risaputo che la mia scelta sarebbe ricaduta, in rigoroso ordine, su Iachini o De Zerbi – attenzione non Mourinho, Hiddink o Guardiola -, due nomi realistici e (pensavo) abbordabili per una retrocessa con 25 milioni di diritti tv. Il Verona invece non si è rivelato attraente economicamente per gli allenatori di prima fascia e forse neppure per un emergente come l’attuale tecnico del Foggia. Pecchia invece è una scommessa: metodologicamente è senza dubbio preparato, resta da valutare se sarà in grado di trasferire le sue idee sul campo.
A lui va il mio personale in bocca al lupo e l’augurio di smentire i miei dubbi, anche perché dopo un anno di allarmi fondati e previsioni azzeccate sono anche stanco di aver ragione. “La ragione aveva torto” titola un bellissimo saggio di Massimo Fini. “La ragione è dei matti”, dicevano più semplicemente i nostri nonni. La ragione lasciamola agli altri.
Francesco Barana
FONTE: Blog.TeleNuovo.it
De Vitis: “Verona, fidati di Fusco”
L’ex attaccante gialloblù sul nuovo ds dell’Hellas: “Su di lui metto la mano sul fuoco”
di Redazione Hellas1903, 03/06/2016, 08:08
Totò De Vitis, attaccante del Verona dal 1995 al 1999, per due volte promosso in Serie A con l’Hellas, parla di Filippo Fusco e del suo nuovo ruolo di ds gialloblù.
Intervistato dal “Corriere di Verona” oggi in edicola, De Vitis commenta: “Stiamo parlando di una persona di totale onestà intellettuale e tecnica. Su di lui metto la mano sul fuoco e non posso che dire le cose migliori. Non sono di parte, la pensassi in maniera diversa non avrei problemi ad affermarlo. La scelta di Pecchia è sua e Verona stia tranquilla. Poi, come sempre, saranno i risultati a dare i giudizi definitivi”.
FONTE: Hellas1903.it
Cacia: “Mai visto un diesse come Fusco”
2 giugno 2016
Damiano Conati
L’avvocato Filippo Fusco arrivò in un Bologna sull’orlo del fallimento. In pochissimo tempo salvo’ la società: ingaggi ridotti, comproprietà risolte in fretta e furia, cessioni ottime e con tempistiche importanti. Ma non solo: riuscì anche, senza nemmeno un centesimo nel portafoglio, a costruire una squadra di vertice in B, che poi con qualche euro e qualche ritocco in più a gennaio ha centrato il ritorno in Serie A.
Abbiamo recuperato vecchie interviste, datate 2014, di due giocatori che non a caso sono accostati all’Hellas in questi giorni: “Mezza squadra è venuta qui al buio, fidandosi di Fusco”, diceva Daniele Cacia, dopo una doppietta. “Questi due gol li dedico a lui, un direttore sportivo atipico, perché io uno così nel calcio non l’ho mai conosciuto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Zuculini dopo una vittoria del Bologna: “Questi tre punti li dedico a Filippo Fusco, che considero un amico. Mi ha portato a Bologna questa estate, ha creduto in me, noi qui siamo tutti per lui”.
E a fine stagione tutti i giocatori dedicarono la promozione proprio a Fusco. Una cosa incredibile nel mondo del calcio dove normalmente è difficile ringraziare il direttore sportivo, che invece in questo caso è anche uomo spogliatoio (cosa che è mancata a Bigon), sa creare gruppo e, a detta dei colleghi giornalisti di Bologna, è anche una brava persona, affabile e sa farsi voler bene anche dalla stampa, la componente spesso più difficile da convincere. Senza contare che è stato agente Fifa, procuratore di molti calciatori, intermediario di moltissime trattative e ha un fratello, Umberto, attualmente procuratore.
Con queste premesse si può dire che Fusco potrebbe davvero essere il miglior acquisto di Maurizio Setti.
FONTE: HellasNews.it
Ufficiale: Filippo Fusco nuovo Direttore Sportivo
01/GIUGNO/2016 - 18:45
Verona - L'Hellas Verona FC comunica di aver affidato la direzione sportiva a Filippo Fusco, con contratto in scadenza al 30 giugno 2017. Il presidente Maurizio Setti e il Club in tutte le sue parti danno il benvenuto al nuovo dirigente gialloblù.
FONTE: HellasVerona.it
PRIMA DI VERONA + - =
CALCIOMERCATO
Pazzini, primo nodo da sciogliere
31/05/2016 16:16
C’è un nodo che il nuovo ds del Verona Fusco dovrà sciogliere in fretta quando inizierà a lavorare ufficialmente per il Verona: i cinque anni di contratto di Pazzini.
Un nodo che inchioda il Verona ad un contratto esorbitante per un giocatore che ha fatto tutto tranne la differenza.
Pazzini è stato una delle delusioni dell’ultimo torneo. Ha segnato la miseria di sei gol ed è stato spesso infortunato, ma soprattutto è sempre stato, anche con Del Neri, l’alternativa di Toni. Un equivoco incredibile che è stato uno degli errori clamorosi della stagione.
I suoi cinque anni di contratto, senza nessuna clausola per la serie B, rappresentano oggi una delle più grandi scelleteratezze che la gestione Gardini-Bigon abbia creato nella scorsa stagione.
Setti ha fatto capire chiaramente nell’ultima conferenza stampa che non sarà possibile sopportare un ingaggio di queste proporzioni.
Insomma, o Pazzini si taglierà drasticamente l’ingaggio, oppure dovrà essere ceduto. Ma a chi? E soprattutto Pazzini rinuncerà ai prossimi quattro anni di stipendi che comunque gli devono essere garantiti dal contratto?
E’ vero che il giocatore ha fatto sapere che per lui non ci sono problemi e che non resterà a dispetto dei santi, cioè della volontà di Setti.
Ma nessuno è disposto a perderci in una situazione del genere. E’ molto probabile quindi che il Verona, tramite Fusco tenti una rescissione del contratto, una rescissione che comunque andrà, sarà onerosa per le casse della società e che "mangerà" un pezzetto di quel ricchissimo paracadute economico che la società percepirà in serie B.
FONTE: TGGialloBlu.it
22:06 | lunedì 30 maggio 2016
Verona, se parte Pazzini c'è Cacia
Ionita verso il Bologna, anche Gollini sarà tra i sacrificati
di Massimo Balsamo - twitter:@Massimo_Bals© www.imagephotoagency.it
CALCIOMERCATO HELLAS VERONA CACIA PAZZINI IONITA GOLLINI - Ufficialmente prenderà il via la prossima settimana, ma l’era Filippo Fusco all’Hellas Verona è già iniziata. Con l’addio di Riccardo Bigon, il presidente gialloblu Setti ha deciso di puntare sull’ex Bologna in qualità di direttore sportivo, per riportare subito la piazza veronese in Serie A. Una sessione di mercato estiva intensa per l’Hellas, che dovrà sciogliere il nodo Giampaolo Pazzini.
SENZA IL PAZZO C’E’ CACIA – Fusco, come racconta L’Arena, portò a Bologna un certo Daniele Cacia, protagonista della promozione in A del Verona con 24 gol. L’attaccante sta tentennando ad Ascoli perché vuole fare ritorno a Verona: Giampaolo Pazzini ha un ingaggio fuori portata per la serie cadetta e per questo motivo ci sarà il tentativo di piazzarlo all’estero in prestito in Serie A. Poi, previste due cessioni: quella del moldavo Ionita, che potrebbe finire proprio a Bologna, e quella di Pierluigi Gollini, giovane portiere sul taccuino di diversi club di Serie A.
FONTE: CalcioNews24.com
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "L'Hellas chiama Fusco, poi il nodo allenatore"
27.05.2016 09.23 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
Il Corriere di Verona di oggi dedica ampio spazio al futuro della direzione sportiva dell'Hellas Verona titolando: "Ecco l'uomo mercato. L'Hellas chiama Fusco, poi il nodo allenatore". L'ex dirigente del Bologna pronto a dire sì ai gialloblu. Nel frattempo per la panchina salgono le quotazioni di Pecchia per sostituire Delneri.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Calciomercato Bologna, Bigon sarà il nuovo ds: con lui potrebbe arrivare Ionita
Sarà Bigon a sostituire Corvino, con lui a Bologna potrebbero sbarcare Ionita e non solo…
26 maggio 2016 22:06 - Vincenzo Currò
Porte girevoli per i direttori sportivi: con l’addio di Pantaleo Corvino, tornato alla Fiorentina, il Bologna sta per annunciare Riccardo Bigon come nuovo ds. A sostituirlo, in quel di Verona, sponda Hellas, sarà Filippo Fusco, anche lui fino a qualche tempo fa al Bologna. Ed è rovente la linea telefonica tra Bologna e Verona, con numerosi affari che potrebbero essere conclusi tra le due società. Ai felsinei piacciono molto Helander, Viviani e Ionita. Per quest’ultimo il discorso è complicato, visto che il centrocampista moldavo è nel mirino anche di Napoli e Cagliari. Il Verona, retrocesso in Serie B, vorrebbe invece riportare da Zuculini e, soprattutto da Maietta, che con gli scaligeri ha già giocato dal 2010 al 2014.
FONTE: CalcioWeb.eu
NEWS
Ecco chi è Fusco, il ds in pole per l’Hellas
Avvocato, agente Fifa, modi garbati e contatti internazionali per l’uomo su cui punta Setti
di Redazione Hellas1903, 25/05/2016, 10:43
Filippo Fusco è il primo candidato alla scrivania di direttore sportivo del Verona.
La sua ultima esperienza nel ruolo l’ha avuta col Bologna, nel 2014. La squadra era appena retrocessa in B, la società si trovava in grosse difficoltà economiche. Il lavoro di Fusco fu quello di costruire una rosa adeguata all’obiettivo della promozione e, al tempo stesso, tagliare i costi di gestione.
In rossoblù portò, tra gli altri, Mimmo Maietta e Daniele Cacia, in arrivo dall’Hellas, a cui fu ceduto Lazaros Christodoulopoulos. Fusco puntò su Oikonomou e Matuzalem e lanciò Zuculini. Come allenatore scelse Diego Lopez.
Il Bologna, tra alti e bassi, rimase nelle fasce di vertice della classifica, mentre la proprietà cambiò con l’arrivo di Joey Saputo, che prese come responsabile di mercato Pantaleo Corvino, risolvendo il contratto con Fusco. Gli emiliani salirono in A ai playoff, con Delio Rossi che nel frattempo aveva rimpiazzato Lopez.
Fusco viene da un’abbiente famiglia napoletana, è avvocato e nel calcio ha fatto soprattutto il procuratore, come agente Fifa. Modi garbati e fitti contatti internazionali, il profilo che piace a Maurizio Setti come ds dell’Hellas dopo l’addio di Riccardo Bigon è il suo.
FONTE: Hellas1903.it
ESCLUSIVO
Calciomercato, ESCLUSIVO: Verona-Fusco, le ultime sul direttore sportivo
Il dirigente è uno dei nomi accostati al club scaligero
Maurizio Setti ©Getty Images
Alessio Lento (@lentuzzo)
24/05/2016 18:07
CALCIOMERCATO VERONA FUSCO ESCLUSIVO DS BIGON SETTI / VERONA - Riccardo Bigon si appresta a lasciare il Verona dopo una sola stagione, culminata con la retrocessione in serie B degli scaligeri. L'ex direttore sportivo del Napoli andrà, con ogni probabilità, a ricoprire la stessa carica al Bologna, che ha risolto il contratto con Pantaleo Corvino. Per la sostituzione di Bigon, il nome più 'caldo' pare essere quello di Filippo Fusco.
Secondo le ultime indiscrezioni raccolte da Calciomercato.it, l'ex dirigente di Bologna e Napoli è stato sondato dall'entourage del presidente Setti, ma ancora non si è arrivati ad alcuna chiusura. E' stata sondata la disponibilità, c'è l'apertura da parte di Fusco, ma non c'è stato ancora alcun incontro dal vivo tra le parti. Per quanto riguarda la guida tecnica, difficile al momento pensare ad un addio di Fabio Pecchia al Newcastle: se dovesse restare Rafa Benitez anche in Championship, l'ex centrocampista del Napoli potrebbe decidere di rimanere al suo fianco. Pecchia, sia a gennaio che adesso, ha rifiutato proposte provenienti dalla serie B. Restano, invece, valide le piste che portano a Roberto Stellone e Roberto De Zerbi (anche il Crotone segue l'attuale tecnico del Foggia). Un'ulteriore idea porta a Diego Lopez, ex allenatore di Cagliari e Bologna. Staremo a vedere cosa deciderà il presidente Setti nelle prossime settimane.
FONTE: CalcioMercato.it
Hellas Verona, Fusco favorito per il ruolo di ds: non solo De Zerbi, c’è anche Pecchia per la panchina
Maurizio Setti - Hellas Verona
Gianluca Di Marzio 24-05-2016 17:30
Stagione difficilissima, piena di ostacoli, culminata con la dolorosa retrocessione in Serie B. Il Verona, però, vuole ripartire subito, cominciando a pianificare una stagione che dovrà essere quella della rinascita. Cambiamenti importanti sono previsti sia nella dirigenza, quanto in ottica panchina.
In sostituzione di Riccardo Bigon, il favorito per la carica di direttore sportivo resta Filippo Fusco, ex ds anche del Bologna. Quest'ultimo potrebbe portare con sè Fabio Pecchia, negli ultimi anni secondo di Benitez al Napoli, al Real Madrid e al Newcastle. Lo spagnolo non vorrebbe lasciarlo andare, ma l'ex centrocampista della Juventus potrebbe decidere di iniziare il suo nuovo percorso da allenatore ripartendo proprio dal Verona. Resta però sempre viva l'altra idea, quella che porta a Roberto De Zerbi. Grande protagonista sulla panchina del Foggia in questi ultimi due anni, tutt'ora impegnato con i play-off per la promozione in Serie B. Qualora dovesse lasciare i rossoneri, potrebbe essere il nome giusto proprio per l'Hellas.
Il Verona comincia a muoversi in vista del prossimo futuro. Fusco favorito per il ruolo di ds; per la panchina, invece, i nomi caldi sono quelli di De Zerbi e Pecchia...
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Ds Hellas Verona, l'ultima idea è Paolo Cristallini: la situazione
24.05.2016 00.07 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Riccardo Bigon è virtualmente il nuovo ds del Bologna, ve lo abbiamo raccontato. Per la successione tanti nomi valutati, da Filippo Fusco a Manuel Gerolin. Ma l'ultima idea è Paolo Cristallini, ex direttore sportivo del Vicenza. Idea concreta. Con Cristallini valutato anche il profilo di Ivone De Franceschi. Altri due nomi per la rinascita gialloblù...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
NEWS
Ds Verona, se Bigon lascia ipotesi Fusco
Si rafforza la candidatura dell’ex uomo-mercato del Bologna in caso di cambio in via Belgio
di Redazione Hellas1903, 02/05/2016, 16:28
Riccardo Bigon resta il direttore sportivo del Verona.
Ha un contratto che lo lega all’Hellas e Maurizio Setti, a fronte dell’accordo in essere con il club di via Belgio, ha ribadito che non ci saranno variazioni nell’organigramma gialloblù.
Questo, salvo che non sia Bigon ad accasarsi altrove. L’ipotesi Bologna non si è smorzata. E proprio dalla sua ultima esperienza a Bologna, datata 2013-2014, potrebbe arrivare a Verona il sostituto di Bigon. Si tratta di Filippo Fusco, agente Fifa che è un profilo tenuto in considerazione a fronte di una svolta ad ora imprevista all’Hellas.
FONTE: Hellas1903.it
INTERVIEWS TALENTS
FILIPPO FUSCO, “CARLO IULIANO È STATO UNA GUIDA E UN RIFERIMENTO”
VIRTUAL14 — 3 LUGLIO 2015
Il Dirigente Sportivo Filippo Fusco.
Oggi abbiamo l’onore di intervistare l’avv. Filippo Fusco, noto dirigente sportivo con un’esperienza ventennale nel calcio ed un passato in società prestigiose come il Napoli e il Bologna, che ha lasciato pochi mesi fa dopo averne gestito la delicatissima fase di assestamento post-retrocessione ed aver gettato le basi per la recente risalita dei rossoblu nella massima serie.
Lo seguiamo da tempo, sia sulla carta stampata che sul web. Gli abbiamo chiesto questa “chiacchierata” per approfondire, insieme a lui, tematiche relative alla comunicazione delle aziende sportive.
Salve Filippo, prima di tutto grazie per aver accettato di rilasciarci questa intervista. Come sa, Virtual14 si occupa di comunicazione (soprattutto online) e il nostro sito, virtual14.com, è strutturato come un magazine che mette al centro delle proprie attività approfondimenti, informazioni, casi studio e tutto quanto sia inerente questo settore, proponendosi di fare brand journalism per sè e per i propri clienti. Lei è un dirigente sportivo molto affermato, qual è stato il suo percorso professionale, in tal senso?
Ho iniziato a lavorare nel calcio nel 1994 e rispetto ad oggi, a livello di comunicazione, possiamo quasi parlare di un’era preistorica… Tanti sono stati i cambiamenti, tutti a una velocità incredibile e, forse, inaspettata. Io ho iniziato nel Napoli come avvocato che si occupava di questioni legali interne alla società e, contemporaneamente, ero il dirigente accompagnatore della prima squadra. Pertanto ero in continuo contatto con i calciatori e con l’ allenatore ed avevo una funzione di raccordo tra staff tecnico, atleti e società. I miei contatti con l’ufficio stampa erano continui e, anche se parliamo di un’altra epoca, ho avuto la fortuna di incrociare subito il mio percorso con un “autentico fuoriclasse” come era Carlo Iuliano che è stato capo ufficio stampa del Napoli per quasi 40 anni. In lui avevo un punto di riferimento fondamentale anche quando ho ricoperto il ruolo di Direttore dell’area tecnica della società azzurra nella stagione sportiva 1999/2000. Da lui ho imparato tantissimo e, anche successivamente alla mia uscita dal Napoli (mi sono dimesso dall’incarico nell’ottobre del 2000) Carlo è rimasto per me una guida ed un riferimento in tema di comunicazione perchè, anche se apparteneva ad un’altra generazione, aveva una marcata sensibilità verso “il nuovo” ed una generosità verso gli altri che lo rendevano una persona apprezzata da tutti: oggi che purtroppo Carlo Iuliano non c’è più sento un grande vuoto.
Cosa pensa dei nuovi mezzi di comunicazione, social soprattutto, e come crede abbiano cambiato le abitudini delle persone?
Bisogna premettere che la comunicazione negli ultimi anni ha subito dei cambiamenti epocali: dall’avvento della rete nulla è stato più come prima. Successivamente sono stai i social a modificare le abitudini ed il tradizionale modo di fare comunicazione e di fruirne. Possiamo parlare, parafrasando Bauman, di una “comunicazione liquida” nella quale ogni soggetto diventa attivo e passivo della comunicazione e ciò accade spesso in un “continuum temporale” senza interruzione ed in modo sempre più frenetico. Il futuro ci riserverà altre sorprese e nuovi modi di comunicare o di fruire della comunicazione a livello globale.
Come crede, invece, i new media incidano giorno per giorno nelle dinamiche relative al lavoro di un’azienda sportiva? Sembra che i nuovi canali abbiano azzerato le distanze tra “evento” e pubblico che, con questi “mezzi”, può dire la propria su ogni accadimento e contraddire/controbattere in tempo reale i protagonisti. Qual è la sua opinione?
I new media rappresentano una risorsa fondamentale per una corretta ed efficace comunicazione di una società sportiva; la distanza tra i protagonisti ed il pubblico viene quasi azzerata e grazie ai nuovi mezzi di comunicazione ogni tifoso/appassionato/”cliente” può sentirsi protagonista dell’evento. A mio giudizio uno dei motivi principali del successo planetario dello sport professionistico, e del calcio in modo particolare, dipende dal fatto che coloro che assistono all’evento come spettatori non lo sono in modo meramente passivo, come invece accade ad esempio al teatro o al cinema, ma si sentono anche protagonisti “attivi” dell’evento: sentono che con il loro comportamento, ovvero incitando, applaudendo o fischiando i protagonisti che sono sul terreno di gioco possono, in qualche modo, influenzare ed influire sull’andamento dell’evento in sè. I nuovi mezzi danno questa sensazione/illusione anche a quelli che non assistono dal vivo all’evento sportivo ma che lo fanno attraverso i nuovi mezzi di comunicazione sentendosi così in diretto contatto con i veri protagonisti che sono gli atleti e le società sportive.
In questo nuovo scenario, la figura del dirigente e quella del giornalista sembrano cambiare. In che modo si evolvono, a suo modo di vedere?
Ci sono modi diversi di interpretare il proprio ruolo, questo vale per tutti noi. Ognuno mette la propria cultura e la propria sensibilità nel ruolo che svolge e non esistono modelli giusti in assoluto, così come non esistono modelli sbagliati, in ogni caso il denominator comune deve essere la curiosità per il mondo che ci circonda e per la continua evoluzione di ogni aspetto della società attuale. Bisogna essere capaci di non temere mai la competenza e le novità che ogni giorno si presentano ma, al contrario, bisogna temere la mediocrità e l’incompetenza, la paura di aprirsi al nuovo restando volutamente ancorati a modelli obsoleti o superati in quanto oramai inadeguati o inefficaci. Essere dei traditori, nell’accezione proposta da Amos Oz nel suo ultimo libro “Giuda”… Questo vale per i dirigenti e per i giornalisti che sono protagonisti in un modello di comunicazione ma vale anche per i medici, per gli avvocati per gli imprenditori e così via…
Aziende, media, giornalisti, pubblico. L’ufficio stampa non è più l’organo esclusivo preposto alla funzione di informare. Anzi, ci sono società che affidano a Twitter gli aggiornamenti più importanti. Spesso non dagli account ufficiali ma direttamente da quelli di proprietà e/o dirigenti. Cosa comportano, le evoluzioni che viviamo, in termini di comunicazione aziendale?
Sicuramente ciò comporta la perdita della univocità della fonte per così dire, quello che una volta era rappresentato dall’ufficio stampa che, oggi, possiamo sostenere debba anche e soprattutto coordinare i vari canali di comunicazione che un’azienda può avere. Quanto più questo coordinamento è efficace tanto più la comunicazione aziendale è migliore.
Oggi come oggi ci sono persone che hanno un seguito così vasto da diventare esse stesse veri e propri brand. Alcuni calciatori, ad esempio, sono vere e proprie aziende. Una società di calcio può/deve tenere sotto controllo i suoi tesserati? Cosa prevede, per lei, una corretta strategia coordinata di comunicazione?
Io credo che una società di calcio abbia un profilo e delle caratteristiche ben delineate e che sono diretta emanazione della storia del Club, della città che rappresenta, dei dirigenti, degli allenatori e dei giocatori che si sono susseguiti nel corso degli anni. Pertanto i singoli calciatori, anche quelli più famosi, devono adeguarsi a questa identità ovviamente senza appiattirsi su di essa. L’unione di due modelli di successo ovvero quello del Club e quello del singolo atleta può avere un effetto moltiplicatore del potenziale comunicativo e commerciale. Spetta alla società, non dico controllare o addirittura censurare, ma sicuramente indirizzare la comunicazione social o in ogni altra forma dei propri tesserati.
Nello staff di una società modello pensa sia necessaria la presenza di tecnici che si occupino di web e marketing?
Sicuramente sono figure che stanno conquistando sempre più spazio ed hanno sempre maggiore incidenza in una società di calcio. È innegabile che questa sia già una realtà nei maggiori club a livello mondiale. Esperti di web e di marketing preparano a tavolino, spesso con grande anticipo, la strategia di comunicazione e non mi meraviglierei se tra qualche anno (e magari in qualche caso è già accaduto) potranno influenzare preventivamente l’attività dell’area sportiva di un club che dovrà concedere una parte della propria autonomia all’area marketing, la quale potrà condizionare anche alcune decisioni o scelte dell’area tecnica.
Da direttore sportivo, come si approccia al suo network? Ha un suo sito personale e/o profili sui più importanti social?
Magari ti deluderò… Anzi sono certo che sarà così, ma io non ho nè un sito personale nè alcun profilo social. Ma non lo faccio per una sorta di “snobismo intellettuale” o per essere “alternativo” ma per una mia precisa scelta: preferisco il contatto diretto, l’approccio personale, anche se mi rendo conto che è molto più faticoso, richiede un maggiore dispendio di energie e, soprattutto, che non sarò mai in grado di avere lo stesso grado di diffusione e di penetrazione che potrei ottenere utilizzando i social media.
Il nostro magazine si occupa di Brand Journalism. Ovvero di raccontare i brand, le loro dinamiche, i loro valori, la loro mission. Per fidelizzare il pubblico attraverso la “conversazione” ed ampliare il bacino potenziale. Insomma, giornalismo aziendale. Cosa ne pensa?
Sarà un tipo di approccio comunicativo sempre piu diffuso; fare informazione raccontando un brand, diffondere quei valori che sono alla base del successo di una azienda (successo potenziale o reale e concreto), anche se con fini di promozione commerciale, puó essere una risorsa ad ogni livello. Può aiutare il pubblico dei clienti a fidelizzarsi ad un’azienda per motivi meno contingenti e, paradossalmente, meno commerciali ma più profondi e direi piu ideali.
Quando pubblicheremo questa intervista, quindi, non potrà condividerla sui social…
Ahahah… Come detto non ho pagine social.. Appena ne avrò una sarà la prima cosa che farò! Promesso.
Ringraziamo Filippo Fusco per il suo prezioso contributo al nostro sito. Continueremo a seguire le sue attività sulla carta stampata e sul web.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
16 GIUGNO 2015
Carpi, il ds sarà Filippo Fusco?
E’ molto probabile che il successore di Cristiano Giuntoli nel ruolo di direttore sportivo del Carpi sia Filippo Fusco. L’ex ds del Bologna, esonerato dall’incarico dopo l’approdo in rossoblu di Pantaleo Corvino, ha avuto un colloquio con la dirigenza biancorossa e dovrebbe avere superato nella corsa al ruolo dirigenziale i vari Sogliano, Romairone ed altri. In settimana sono attesi un altro contatto fra le parti e, probabilmente, l’annuncio. Fusco firmerebbe un contratto di un anno più opzione per il secondo.
FONTE: SteFer69.com
Fusco: "La mia verità sul Bologna in serie A"
Da Guaraldi a Saputo, da Corvino a Di Vaio, dalla squadra che era partita a quella che è arrivata. "Bravi i nuovi dirigenti a centrare la promozione, ma sono convinto che ce l'avrebbe fatta anche il mio gruppo. L'asse di veterani che avevo scelto era quello giusto"
di EMILIO MARRESE
15 giugno 2015
Fusco: "La mia verità sul Bologna in serie A"Filippo Fusco, ex direttore sportivo del Bologna, in che percentuale questa serie A la sente merito suo?
“Si dice che i campionati si vincano in ritiro, e nel contesto di quest'anno era ancora più vero. Abbiamo costruito una squadra competitiva per la promozione e, a differenza di quanto dicevamo all’esterno, nello spogliatoio era chiaro a tutti sin dall’inizio che dovevamo e volevamo vincere. Le percentuali fatele voi”.
E’ così sicuro che il Bologna sarebbe andato in A anche con lei e, soprattutto, Lopez?
“Di sicuro nel calcio non c'è nulla, ma io credo di sì. Chiamiamolo ottimismo della volontà”.
Non ha “gufato” neanche un po’? Sarebbe umano.
“Mai, neanche un attimo. E non perché ho diritto a un premio promozione, ma perché tutti i giocatori in estate sono venuti fidandosi di quel che raccontavo loro, mentre intorno tutto l’ambiente parlava di fallimento. Quindi ho sempre tifato con tutte le mie forze, perché era in gioco la mia parola e perché il mio lavoro avrebbe avuto un senso solo andando in A. Altrimenti, ora si direbbe che anch’io avevo fallito. Ovviamente avrei voluto completare l’opera. A gennaio ho rinunciato anche al rinnovo automatico di un anno in caso di promozione: una cifra importante, il doppio del mio ingaggio di quest'anno. Saputo ha apprezzato e mi ha ringraziato”.
Una pizza a cena l’avrà mangiata lo stesso.
“Ho accettato quello che Guaraldi mi aveva offerto senza negoziare, e riceverò l’intero compenso previsto per quest'anno (250 mila netti ndr). Una cifra importante con i tempi che corrono... Più il premio. Ho ceduto giocatori per 12 milioni e risparmiato quasi altri 12 milioni di ingaggi, spendendo zero. Praticamente non abbiamo pagato un euro ai procuratori. E prima del cambio di proprietà alcuni calciatori erano disponibili a rinegoziare o a spalmare i contratti con un possibile risparmio di altri 2,5 milioni al club”.
Tutti ormai fanno squadre a zero euro, anche Carpi e Frosinone.
“Vero, ma la pressione a Bologna è maggiore e, soprattutto con una contestazione in atto contro la società, tutto era più difficile. Carpi e Frosinone hanno potuto contare su un gruppo omogeneo da alcuni anni in crescita graduale, mentre a Bologna abbiamo dovuto rifare ex novo quasi tutta la squadra, con un nuovo allenatore, avendo la certezza dell'iscrizione solo il primo luglio...”.
Non poteva rimanere in un altro ruolo?
“Impossibile. Avrei danneggiato tutti, anche lo stesso Corvino che molto gentilmente me l’aveva proposto. Ma credo che i calciatori debbano avere un riferimento unico e da gennaio la nuova proprietà, con pieno diritto, aveva deciso che fosse Corvino. Io ho insistito con la squadra sul concetto di unione sin dall’inizio e dovevo essere coerente. Per questo la cosa che mi ha fatto più male è stato sentire che col mio nome sono state create divisioni: la dicotomia inventata tra fuschiani e corviniani non è mai esistita ed è l’antitesi del mio modo di pensare: sono altri che hanno stilato le tabelle-punti con l’uno e con l’altro, mica io. L’immagine più bella a smentire tutte queste chiacchiere è stato l’abbraccio di Mbaye a Troianiello dopo il gol al Lanciano”.
Alcuni procuratori l’hanno accusata di boicottare dall’esterno, altro che gufare.
“Sciocchezze. Semmai quando qualche giocatore mi chiamava gli dicevo di star tranquillo e di dare sempre il massimo, si gioca per il Bologna e non per un direttore sportivo o un allenatore… Accardi mi telefonò a gennaio per chiedermi quanto Lopez avrebbe fatto giocare Mbaye. Gli risposi che - sapendo come Lopez si regola coi giovani e avendo visto Masina aspettare tre mesi – secondo me gli avrebbe fatto fare la metà delle gare che restavano e che, anche così, comunque avrebbe dovuto essere contento perché, considerando che era previsto un riscatto obbligatorio, mi sembrava fosse un’operazione in prospettiva, per poi essere titolare l’anno prossimo in A. La cosa triste è che Accardi ha resa pubblica in tv una telefonata privata, distorcendone il contenuto: ma questo è il mondo del calcio, oramai non mi sorprende più nulla... Posso solo amareggiarmi per quelli che ci hanno marciato”.
Da quanto non sente Lopez?
“Da quando me ne sono andato, una telefonata l’8 febbraio quando sono tornato dall’Uruguay dove ho incontrato sua madre. E qualche messaggio ogni tanto. L’altra sera gli ho scritto che deve essere orgoglioso anche lui per la promozione del Bologna”.
Da spettatore, non le pareva inevitabile l’esonero?
“Non lo so. Credo che un esonero sia sempre una sconfitta per la società, ma se hanno deciso così a tre giornate dalla fine evidentemente i dirigenti del Bologna lo ritenevano tale. Io non posso saperlo perché ero fuori da quattro mesi”.
Cosa avrebbe dovuto fare Lopez per evitarlo?
“Il giudizio dall’esterno è sempre limitato. Io non vedevo più gli allenamenti e non avevo elementi per giudicare. Forse, mi è sembrato che sia andato un po' in confusione con alcuni cambi di modulo e forse nella rotazione di alcuni calciatori. A volte una rosa troppo ampia non è sempre una cosa positiva per un allenatore. Va dato atto a Lopez che ad agosto, dopo la sconfitta con L’Aquila, a detta di tutti dovevamo evitare la Lega Pro, e a novembre ci cantavano “Portaci in Europa”. E la squadra era sempre la stessa... Forse Diego ha perso un po' il filo della situazione”.
Quali errori non avrebbe commesso se ci fosse stato ancora lei?
“Magari ne avrebbe fatti altri e forse più gravi. Comunque con me Diego si sentiva protetto perché quello è il compito di una società: proteggere e indirizzare l’allenatore nel rispetto dei ruoli, bisogna mettere tutti, anche medici, massaggiatori e magazzinieri, nelle condizioni migliori per lavorare. Se il Bologna è andato in A, si vede che questo comunque è stato fatto, da chi c'era prima e da chi è arrivato in corsa”.
Cosa vuol dire essere il tutor di Lopez?
“Non mi sono mai sentito tale. Allenatore e direttore sportivo sono facce della stessa medaglia. Devono essere complici perché il gruppo sia omogeneo. I giocatori sentono subito se ci sono frizioni o discrasie. Se tecnico e ds fanno fronte compatto, invece, non sanno dove andare a sbattere la testa. Anche io ho avuto discussioni con Lopez, ma il nostro è sempre stato un rapporto di grande lealtà e di correttezza, alla fine conta la coesione e i giocatori si devono adeguare, sennò sono fuori: vedi Pazienza, Rodriguez o Riverola. Lopez mi aveva completamente delegato la gestione del gruppo perché ci fidavamo l'uno dell'altro. Ma credo che Di Vaio, che nei due mesi con noi è stato garbato e umile, abbia continuato”.
Ci fosse stato lei, Zuculini sarebbe rimasto fuori 4 partite?
“Non lo so. Forse è stato un errore. Ma io non vedevo gli allenamenti. Posso solo dire che Zucu è uno più da partita che da allenamento”.
E lei cosa ha sbagliato?
“Ad accettare di fare quest'intervista dopo sei mesi di silenzio... Ma credo che sia doveroso, a volte, dire quello che si pensa soprattutto rispetto ad una città e ad una tifoseria che nei miei confronti è stata eccezionale. Poi, se si riferisce a questioni tecniche, io non dirò mai di un giocatore che ho sbagliato a prenderlo, certamente nessuno è infallibile, anzi l'obiettivo di un dirigente deve essere quello di sbagliare il meno possibile”.
Non l’ha delusa Cacia?
“Alla fine dell’andata aveva fatto 8 gol, cioè 16 in proiezione. Gliene avevo chiesti 15-20. Ha il potenziale per farne 30 in B, certo, ma comunque 12 gol giocando meno e con un solo rigore non sono pochi”.
Non avrebbe preso Mancosu, ok. E’ inutile chiederle cosa pensa del mercato di gennaio.
“Penso solo che io non avrei preso tutti quei giocatori. Ne bastavano 3 o 4 e, forse, dovevano essere subordinati a più numerose cessioni. Si correva il rischio di "ubriacare l’allenatore”, ma il risultato finale ha dato ragione ai dirigenti".
Se un allenatore ha a disposizione sei calciatori più forti e si ubriaca, forse non è un buon allenatore.
“Per me una squadra è soprattutto uno "stato d'animo" che si costruisce nel tempo su un asse, tecnico e caratteriale, ben definito. Il nostro era Coppola-Maietta-Matuzalem-Cacia, tutti loro avevano vinto campionati ed avevano bisogno di un po' di tempo per carburare avendo giocato poco nella stagione precedente: un rischio previsto . Se il Bologna è stata l’unica delle retrocesse a tornare in A, mai così rapidamente nella sua storia, si vede che l’asse non era sbagliato”.
Ha sentito Guaraldi?
“Sì, mi ha detto che avevo ragione a dire che eravamo da serie A sin da agosto. Mi ha fatto lavorare in piena autonomia, non ha mai messo becco su nulla, mi ha chiesto di restare anche dopo il no di Zeman, ha ceduto la società ai migliori acquirenti possibili. Dal mio punto di vista, è stato un ottimo presidente e ringrazio lui e i suoi soci per avermi dato fiducia”.
Il Bologna ha meritato davvero questa promozione?
“Sì. La fortuna, come gli errori arbitrali, si compensa. Tra novembre e dicembre giocavamo benissimo, e non fummo fortunati. Nella partita di andata contro il Carpi facemmo 18 tiri nello specchio, se avessimo vinto, forse sarebbe stato un altro campionato, ma questo è il calcio. Comunque la squadra è arrivata quarta e ha eliminato squadre classificatesi dietro, quindi la A è meritata”.
FONTE: Bologna.Repubblica.it
Questa promozione è innanzitutto di Filippo Fusco che l'estate scorsa costruì una squadra con due euro. #BolognainA
— Ivan Zazzaroni (@zazzatweet) 9 giugno 2015
Repubblica conferma: "DS Napoli, tre ipotesi. C'è anche Fusco"
Calciomercato, 3 giugno 2015 ore 18:10, di Alessandro Sepe
Tanti rebus in casa Napoli, anche il ruolo di direttore sportivo resta in bilico. L'edizione napoletana di Repubblica prova a fare il punto della situazione. "Il Napoli, da parte sua, dovrà rinforzare anche il reparto dirigenti dopo l'addio di Bigon (andrà al Verona). La soluzione interna - Micheli e Mantovani - non è l'unica. De Laurentiis sta pensando sempre a Giovanni Sartori, artefice del Chievo dei miracoli, ora all'Atalanta, che ha esperienza e colpo d'occhio sui giovani talenti. Tra i candidati spunta pure Filippo Fusco, un passato da dirigente nel Napoli, che ha esperienza e i canali giusti. Non resta che aspettare, dunque. Ma senza indugiare troppo".
Quanti rebus nel Napoli. Bigon in partenza. Idea Sogliano, ma c'è anche un altro nome!
Calciomercato, 17 maggio 2015 ore 15:41, di Alessandro Sepe
Passano i giorni ed aumentano i rebus in casa Napoli: dubbi sul prossimo tecnico, sulla rosa dei giocatori ed ora anche su chi ricoprirà il ruolo di DS. De Laurentiis sembra essere ad un passo dal compiere una vera rivoluzione per dare vita ad un nuovo ciclo alla società azzurra. In partenza Benitez, così come Riccardo Bigon. Il DS, giunto a Napoli il 7 ottobre 2009 dalla Reggina, sembra aver terminato il suo mandato in azzurro. Il figlio di Albertino potrebbe ricoprire il medesimo ruolo nel Verona avvicinandosi di molto alla sua terra natia essendo nato a Padova. In queste ore circolano diversi nome per la sua sostituzione, uno di questi è quello di Sean Sogliano, abile e bravo direttore sportivo proprio del Verona a cui dovrebbe lasciare la sua poltrona al collega in arrivo da Napoli.
Sogliano è un'idea che De Laurentiis ha accarezzato anche nella scorsa stagione, sui di lui anche gli occhi del Milan di Berlusconi. Ma, secondo quanto raccolto da AreaNapoli.it, è un'altra l'idea forte per il club azzurro, ed è quella di Filippo Fusco, ex Ds del Bologna e già collaboratore dell'area tecnica del Napoli nel 2000. Fusco negli ultimi anni ha lavorato tanto all'estero, mettendo in contatto calciatori stranieri con società italiane, in particolare vanta ottime conoscenze sul mercato spagnolo. La società azzurra in passato si è spesso rivolta a lui, che nel ruolo di intermediario curò l'acquisto di Victor Ruiz dall'Espanyol e provando poi strappare un'opzione allo stesso club spagnolo per portare Osvaldo in azzurro. F
usco poi lavorò anche da intermediario per valutare l'interessamento del Napoli per Bojan e Thiago Alcantara, al tempo in cui erano giovanissimi prodotti della cantera del Barcellona. Tanti indizi che troverebbero una importante conferma nella sua presenza di qualche giorno fa all'Hotel Vesuvio nel corso del summit tra De Laurentiis e Quilon. Fusco in quell'occasione disse di essere solo di passaggio, ma la storia potrebbe essere di tutt'altra natura. La sua presenza in un summit così importante non può essere stata solo casuale. Tanti rebus e dubbi sul Napoli che forse solo il tempo riuscirà a sciogliere.
FONTE: AreaNapoli.it
14/05/15
Filippo Fusco: "Il Bari non mi ha contattato"
Intervenuto ai nostri microfoni, l'ex direttore sportivo del Bologna Filippo Fusco ha voluto chiarire la sua posizione in merito ad alcune voci circolate sul suo conto: "Come già ribadito su altre testate- afferma Fusco- io non ho alcun ruolo nella vicenda Benitez, per quanto riguarda Napoli, nè tantomeno nella vicenda Bari. La società pugliese infatti non mi ha contattato".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CdM – C’era anche l’esperto di contrattualistica Filippo Fusco al Vesuvio
Redazione Ultimecalcionapoli Mag 7, 2015
Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, all’incontro di ieri tra Aurelio De Laurentiis e Quilon c’era anche l’Avvocato Filippo Fusco. Amico di Benitez, fino a gennaio era direttore sportivo del Bologna (ha poi rescisso il contratto). Secondo quanto scrive il quotidiano, l’avvocato nell’incontro di ieri ha fatto da traduttore tra De Laurentiis e Quilon. Ma probabilmente non era quella la sua funzione principale. Fusco è un esperto di contrattualistica sportiva ed è – si legge – l’avvocato napoletano che aveva seguito da vicino l’arrivo di Benitez a Napoli due anni fa. Un indizio in più che porta a pensare che sia parlato anche di contratti, dopo la notizia della presenza di Andrea Chiavelli, “l’uomo dei contratti” della società azzurra
FONTE: UltimeCalcioNapoli.it
Bologna, 13:29
CALCIO, BOLOGNA: LASCIA IL DS FUSCO, DIVORZIO CONSENSUALE
Il rapporto del Bologna Calcio con il direttore sportivo Filippo Fusco e' stato risolto consensualmente. Ne da' notizia il club rossoblu', che nei giorni scorsi aveva annunciato l'ingaggio di Pantaleo Corvino come responsabile dell'area tecnica. Il Bologna spiega sul proprio sito che nelle ultime settimane era stato chiesto a Fusco di proseguire la collaborazione "in considerazione del buon lavoro svolto fino ad oggi" e "anche dopo l'inserimento del nuovo responsabile dell'area tecnica che sara' operativo a partire dal prossimo gennaio". Ma "tale ipotesi e' stata ritenuta non percorribile dall'attuale direttore sportivo". A Fusco la societa' "rivolge il piu' sincero ringraziamento per l'attivita' svolta in un contesto difficile, per le iniziative intraprese finalizzate a garantire la continuita' del club, per i risultati ottenuti attraverso l'allestimento di una rosa formata da professionisti con valori tecnici e morali significativi". E gli augura "di cogliere le piu' gratificanti soddisfazioni personali e professionali".
FONTE: Repubblica.it
Filippo Fusco: “Benitez mi chiese informazioni su Castel Volturno. Sa bene che per attirare i campioni servono le atttrezzature”
November 22, 2014 Fonte: canalenapoli.it
Filippo Fusco, ex dirigente del Napoli ed esperto di calcio internazionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla scelta di Benitez di accettare il progetto di Aurelio De Laurentiis in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
“Rafa è un valore aggiunto, ha accettato l’avventura a Napoli con entusiasmo. L’anno scorso, quando scelse di approdare all’ombra del Vesuvio, mi chiese informazioni riguardo Castelvolturno. Lui sa che per attirare i campioni servono attrezzature importanti. Mi auguro resti a lungo a Napoli”.
FONTE: BarSport24.it
giovedì 19 giugno 2014
Serie A Bologna, Fusco carico: «Forza, ripartiamo convinti»
Il nuovo Direttore dell'Area Tecnica: «Stiamo lavorando per costruire una stagione in cui si possa riavvicinare la città alla squadra, con grande passione e grande impegno»
BOLOGNA - Si è presentato ufficialmente alla stampa Filippo Fusco, il nuovo Direttore dell'Area Tecnica del Bologna: «Stiamo lavorando per costruire una stagione in cui si possa riavvicinare la città alla squadra, con grande passione e grande impegno, e tutto questo avrà riscontro. Vogliamo creare una squadra competitiva per il prossimo campionato di serie B, il Bologna è un patrimonio del calcio italiano e della città e non dobbiamo dimenticarlo. Ho grande entusiasmo e motivazioni e avverto la fiducia della società, so che il mio ruolo sarà molto carico di responsabilità. In queste ore stiamo definendo le operazioni legate alle compartecipazioni che ora sono la priorità. Nei primi giorni della settimana prossima dovremo anche definire il nome dell'allenatore in base ai contatti che stiamo sviluppando. Zdenek Zeman non se l'è sentita, ma da parte nostra siamo già ripartiti: mi ha chiesto di sollevarlo dall'impegno perchè non aveva le motivazioni sufficienti. Vorrei che ci fosse partecipazione da parte di tutti per il progetto che abbiamo in testa».
FONTE: CorriereDelloSport.it
Bologna, proposto il ruolo di ds a Fusco: gli scenari
Gianluca Di Marzio 22-05-2014 00:01
Risorgimento Bologna. Dopo un’annata da dimenticare, in casa rossoblù si pensa a ricostruire. Iniziando dalle cariche dirigenziali. In tal senso, il nome caldo è quello di Filippo Fusco. Ex direttore sportivo di Napoli e Foggia, poi agente e grande esperto di calcio sudamericano e spagnolo, Fusco è una figura molto rispettata e ben vista all’interno del mondo del calcio. Nella prossima settimana, arriverà la sua risposta alla proposta del Bologna, con Guaraldi (al momento una cessione a Zanetti appare poco probabile) che lo vorrebbe come ds, e dal quale ha già ricevuto l’incarico ufficiale di guardare tutti i contratti attualmente in essere. La sua eventuale presenza, sarebbe da considerarsi slegata all’ipotesi Zeman.
Naturalmente, nel caso in cui Fusco accettasse l’incarico, spingerebbe per cercare di convincere l’allenatore boemo a sedere sulla panchina del Bologna. Altrimenti, si valuterà un altro allenatore. Gautieri, visto il grande rapporto con lo stesso Fusco, sarebbe una soluzione da tenere in considerazione, così come Pecchia, da sempre un suo pupillo, attualmente vice allenatore di Benitez a Napoli. A prescindere da chi sarà l’allenatore (Zeman o non Zeman), la volontà del Bologna è chiara: ripartire da Filippo Fusco.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
NEWS
Guaraldi si affida a Filippo Fusco: ecco chi è
di Redazione TuttoBolognaWeb, @TuttoBolognaWeb 20/05/2014, 10:43
Chi è Filippo Fusco? È l’uomo scelto da Guaraldi per verificare le condizioni tecnico economiche del club per la stagione 2014-2015. L’avvocato era presente all’osteria Flaminia a Roma durante l’incontro tra il presidente e Zeman, ed è un uomo di calcio che ha un ottimo rapporto con il tecnico boemo. Fusco è un agente FIFA che negli ultimi anni ha lavorato tanto all’estero, mettendo in contatto calciatori stranieri con società italiane, come è successo con Llorente e Osvaldo. Già nel 2000 fu responsabile dell’area tecnica a Napoli, e a Foggia nella stagione 2008-09. Adesso al Bologna si occuperà di capire la situazione sportiva del club e soprattutto i contratti più onerosi, primi fra tutti i casi di Bianchi e Acquafresca, entrambi con ingaggi pesanti e contratti pluriennali.
Si spera che in questa settimana Fusco possa valutare interamente la situazione, per poi presentare a Guaraldi il progetto tecnico della squadra. I tempi sono stretti, anche perché si deve iscrivere la squadra alla prossima Serie B, e poi decidere le comproprietà di molti giocatori, tra i quali i Krhin, Taider e Sorensen.
FONTE: TuttoBolognaWeb.it
14.11.2012 12:50
Filippo Fusco: “Futuro Matuzalem? Dipende solo dalla Lazio”
L’agente di Matuzalem, Filippo Fusco, ai microfoni di Radio Manà Sport ha parlato del futuro del centrocampista brasiliano: “Il destino di Matuzalem dipende solo dalla Lazio”.
Sull’interessamento del Palermo.
“Palermo è una piazza gradita ma Matuzalem ha un contratto con la società biancoceleste che scade a giugno 2014: fino a questa data sarà a disposizione della società biancoceleste”.
Sulla condizioni psico-fisica del ragazzo.
“Con dolore il giocatore ha accettato la scelta della società di metterlo fuori rosa: la motivazione è stata quel ritardo al raduno di inizio stagione. Nonostante tutto Matuzalem si sta allenando a Formello in attesa di novità sul suo futuro.
Sul futuro del brasiliano.
Il suo desiderio è quello di tornare presto a giocare, e spetta alla Lazio decidere se con i biancocelesti o con un’altra maglia. Le qualità del centrocampista sono fuori discussione, si son fatti i nomi di Milan, Genoa ed ultimo per ordine di tempo Palermo, tutte piazze importanti gradite al giocatore, ma comunque ha un contratto da rispettare con la Lazio”.
FONTE: LazioNews.eu
CALCIOMERCATO
Filippo Fusco: "Osvaldo resterà alla Roma"
12.10.2012 22:30 di Alessandro Vignati
Intervistato da calciomercato.it, l'intermediario di mercato Filippo Fusco, noto esperto di calcio spagnolo, ha smentito le possibilità che vedono Pablo Daniel Osvaldo alla Juventus da gennaio: "Sicuramente i quotisti che danno il passaggio di Osvaldo in bianconero a 3,00 saranno bravissimi nell'individuare la quota dei gol, i risultati e i calci d'angolo. Il mercato ha logiche differenti, Osvaldo ha convinto e sta convincendo la Roma. Ha firmato un anno fa per cinque stagioni con i giallorossi, poi non so come andrà. Mi auguro che possa fare bene con i giallorossi, tanto da diventare sempre più importante per loro".
FONTE: TuttoJuve.com
Filippo Fusco: “Poli? Napoli si sceglie per l’entusiasmo”
Filippo Fusco, avvocato e dirigente di calcio, ha lasciato alcune dichiarazioni interessanti alla trasmissione radiofonica “Marte Sport Live”. Ecco quanto riportato. “Isnigne ha dimostrato di essere in forma, ma bisogna dare il tempo di crescere al ragazzo. Penso che le società spesso non abbiano pazienza con i giocatori, devono aspettare con calma la crescita dei giovani, avere la tranquillità giusta per metterlo nelle condizioni migliori. Sulle qualità di Insigne nessuno discute, bisogna aspettare con calma e dargli tempo.
Poli? È un giovane che all’inter non ha giocato tanto ma che Mazzarri conosce bene; ha buone caratteristiche e credo abbia anche buone qualità al di là del suo ruolo di centrocampista di rottura. Penso possa avere delle caratteristiche adatte al Napoli. Se ci fossero problemi relativi ai diritti d’immagine, però, fermo restando la loro importanza, io virerei su qualche altra soluzione. Napoli si sceglie per l’entusiasmo. Fisicamente ha grandi qualità, ma in 3 anni non è mai esploso all’Inter né alla Samp, e credo sia difficile possa esplodere a Napoli. Negli ultimi tempi inoltre ha avuto stagioni tribolate, con problemi fisici. Più che Poli dalla Samp punterei su Obiang, ma Ferrara non lo lascia andare. Mi aspetto da parte della società degli acquisti di giocatori giovani che possano crescere insieme al gruppo.”
Raffaele Nappi
FONTE: SpazioNapoli.it
CALCIOMERCATO
Filippo Fusco: "Juve, scelta intelligente con Caceres"
Parla l'intermediario di mercato.
26.01.2012 20:15 di Alessandro Vignati
Intervistato dal sito calciomercato.it l'intermediario di mercato per gli affari tra Italia e Spagna Filippo Fusco ha brevemente parlato dell'ultima operazione di mercato della Juventus che ha visto riportare a Torino Martin Caceres. Un'operazione da approvare per l'esperto di mercato internazionale: "E' stata un'operazione molto intelligente, facendo così aggiungono un tassello molto importante ad una rosa già ampiamente competitiva. Guarin? E' un ottimo centrocampista ma l'obiettivo della Juventus era quello di rinforzare la linea difensiva quindi giusto che si sia puntato sull'uruguaiano".
FONTE: TuttoJuve.com
INTERVISTE ESCLUSIVE
Foggia, Filippo Fusco a TLP: "Il sogno è Mendicino"
23.07.2009 10:03 di Andrea Zalamena
E’ un Foggia che ha ben tre gioielli richiestissimi in serie cadetta: il cileno Salgado, DiRoberto e Germinale. Ma il club pugliese non si priverà così facilmente di questi tre elementi. il Consulente Tecnico Filippo Fusco, ci spiega, in esclusiva per TuttoLegaPro, il punto sul mercato rossonero.
L’attacco rischia di essere saccheggiato dai club di serie B?
“Le richieste non mancano. I tre giocatori sono ragazzi che hanno fatto davvero bene nello scorso campionato. E’ naturale che ci siano gli occhi di squadre di categoria superiore. Comunque è certo che non svenderemo nessuno. Se dovesse arrivare un’offerta interessante, saremo i primi a concedere ai giocatori la possibilità di fare il salto, ma non possiamo smantellare la squadra”.
Tra tutti è Salgado quello che potrebbe partire?
“Sul cileno il pressing è forte. E’ un giocatore d’esperienza, classe ’81, che ha fatto molto bene l’anno scorso, nonostante l’infortunio (23 presenze e 10 reti, ndr). Lui potrebbe essere ceduto”.
Un mercato in entrata quindi improntato sui giovani?
“Si certo, questa è la nostra politica. Credo che l’arrivo dell´attaccante Ferrari lo dimostri. Giocatori di prospettiva che a Foggia possono solo crescere e fare bene. Sul giocatore, acquistato in prestito, con opzione sulla compartecipazione, dalla Sampdoria, già a gennaio avevamo fatto un tentativo. E’ un ragazzo molto interessante, che seguivamo da parecchio tempo e finalmente siamo riusciti a portarlo a Foggia”.
A proposito di giovani, lei vorrebbe portare a Foggia il laziale Mendicino?
“Si, l’attaccante biancoceleste, classe ’90, sarebbe il grande sogno. Ma la Lazio non se ne vuole privare e probabilmente lo utilizzerà nella massima serie. Abbiamo fatto un timido tentativo, ma non sarà semplice portarlo in rossonero".
Per la porta è arrivato Bindi, quindi il reparto è ora coperto?
“Puntavamo anche il Primavera della Fiorentina Seculin, poi abbiamo optato per Bindi. Oltre al giovane prelevato dall’Inter, non dimentichiamo che c´è anche il nostro Damiano Milan, che avrà modo di mettersi in luce nella prossima stagione. Sarà comunque il campo a stabilire le gerarchie”.
Tra le concorrenti per la vittoria finale, quale club si è mosso meglio fin’ora?
“Credo che il Benevento abbia fatto le cose in grande. La squadra è fortissima. E poi anche il Novara si è mosso bene, con innesti mirati”.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Benevento Calcio: il saluto di Filippo Fusco
04/09/2006 19:5:55
Il Benevento Calcio ha diramato una nota stampa, attraverso il quale il consulente di mercato Filippo Fusco, la cui collaborazione con il sodalizio giallorosso è cessata lo scorso 31 agosto, ha inteso salutare la società e la città:
“L’avv. Filippo Fusco - si legge - esprime la sua gratitudine ai fratelli Ciro ed Oreste Vigorito per la incondizionata fiducia accordatagli in un momento cruciale per l'allestimento della rosa di prima squadra del Benevento Calcio.
Nel convincimento di aver offerto la massima collaborazione affinchè la squadra potesse essere altamente competitiva per affrontare l'imminente stagione sportiva, l'avv. Fusco augura alla Società ed alla Città di Benevento tutte le soddisfazioni ed i successi che la loro passione ed il loro entusiasmo meritano”.
FONTE: IlQuaderno.it
Dopo Capobianco, si dimette anche Filippo Fusco
FOGGIA, 30/06/2009 18:29:00 di Antonio Di Donna
Il responsabile dell´area tecnica Filippo Fusco, ha comunicato in una lettera indirizzata al presidente Capobianco (e pubblicata sul sito ufficiale dell´Us Foggia), le proprie dimissioni. "In questa situazione di incertezza e di precarietà, peraltro a poche settimane dall´inizio della nuova stagione sportiva- si legge nella missiva- non me la sento di continuare in un ruolo che mi è costato sacrifici non indifferenti sia sul piano professionale che su quello personale".
FONTE: TeleRadioErre.it
RASSEGNA STAMPA
Intervista a Filippo Fusco da Campania Web
Ore 21.47 Pubblichiamo una interessante intervista rilasciata dall'ex direttore sportivo del Napoli Filippo Fusco oggi procuratore.
16.09.2004 21:50 di Francesco Romaniello
Il campionato di serie C è iniziato, ma si attende ancora l'esordio del Napoli dopo le note vicende societarie e la svolta di settembre con l'arrivo di Aurelio De Laurentiis. Sarà un campionato particolarmente difficile per i partenopei di Ventura, costretti a trovare la giusta coesione in pochi giorni. Tante le formazioni che aspirano alla promozione in serie B, tra le quali le altre due campane, Avellino e Benevento. Filippo Fusco, ex dirigente azzurro, procuratore sportivo, non ha dubbi sulla squadra partenopea: "Il giudizio sui primi giorni di mercato del Napoli è molto positivo; credo sia stata allestita in pochissimo tempo una squadra assolutamente competitiva, anche di categoria superiore, almeno sulla carta. Non c'erano dubbi - prosegue Fusco - sulle capacità di Pierpaolo Marino; sapeva di avere certezze, altrimenti non avrebbe lasciato l'Udinese per venire qui a sposare un progetto come il Napoli."
E sotto il Vesuvio è giunto anche un calciatore che Filippo Fusco conosce bene, il portiere Emanuele Belardi, vero fiore all'occhiello della campagna di rafforzamento: "Belardi è stato il colpo più importante, ha fatto due anni consecutivi in serie A, ha ottenuto due promozioni - afferma il procuratore -. Emanuele è giovanissimo, ha solo 26 anni, anche se solo in prestito è un gran colpo; è l'ingaggio che dimostra maggiormente quanto il Napoli stia facendo le cose nel modo giusto. Io e l'avvocato Marruocco - prosegue Fusco - siamo parte in causa per quanto riguarda Belardi, ma va detto che anche gli altri giocatori sono una garanzia assoluta, da Sosa a Gatti, molti con esperienza di A, B e addirittura nazionali. "Se Napoli si prepara ad un torneo di vertice dopo anni di miserie, anche Avellino e Benevento sperano di avere un ruolo da protagonisti. E' azzardato ipotizzare una lotta regionale a tre per il primato? "No, assolutamente non è azzardato. Però i campionati si vincono in campo, non sulla carta, soprattutto in serie C. Al di là del blasone e del pubblico - sottolinea Filippo - il Napoli ha allestito una formazione di categoria superiore, un pò come fece due anni fa la Fiorentina in C2."
E l'Avellino, partito così bene? "E' una squadra sicuramente competitiva. Vicino a qualche giocatore bravo che già c'era, come Millesi, hanno sistemato ragazzi di categoria superiore. Sulla carta, il confronto col Napoli non esiste. L'unico handicap del Napoli è quello di essere stato assemblato all'ultimo momento. Però il torneo è lungo, c'è tempo per amalgamare la squadra e Ventura è bravo in questo."
FONTE: TuttoNapoli.net