...IN SEGUITO ALLE ULTIME (CHIACCHIERATE) CESSIONI (e quelle in divenire di incedibili e non) TuttoMercatoWeb.com pone l'accento su una possibile vendita del club scaligero: 'Hellas Verona, offerta sopra gli 80 milioni per il club. Per Setti è poco (chiede 150)'.
Cifre e voci che interessano poco ai tifosi scaligeri i quali non hanno fatto mancare la loro goliardia sull'ultimo post Instagram del club descritto come 'Primo allenamento della stagione allo Sporting Center #Paradiso' che riporta alcune immagini del training dei giocatori; si va dal 'Beh complimenti al fotografo che è riuscito a trovare ancora dei giocatori', al 'Marroccu incedibile', dal 'Non hanno ancora venduto il campo di peschiera? Strano' al 'è in vendita anche il centro sportivo?' e poi 'dai secondo me è un video vecchio, mi sembra strano ci siano ancora giocatori al verona', 'Un miraggio ancora giocatori ci sono', 'Salve vorrei acquistare il vostro stock di birre, offro 25€ ma sono disposto a salire a 50 se aggiungete Ilić. Cordiali saluti.', 'Centro sportivo di Peschiera incedibile', 'Mi serve il decimo per il calcetto di domani, se vi do 20€, max 30,posso comprare Barak??? Con altri 10 mi vendete pure tutto lo stock di maglie che le casacche puzzano e non è il massimo giocare un'ora e mezza con la puzza...aspetto una risposta... Un vostro incedibile tifoso', 'Qualcuno comunichi alla Treccani che il significato di “incedibile” è cambiato, grazie', 'Prossima foto vedremo allenarsi i magazzinieri', 'Marroccu mi ripeti gentilmente la lista degli incedibili?', 'Dai prendiamo ancora souprayen e fares. Mancano solo loro due. Cercate però di non spendere molto, magari prendiamoli in prestito', 'Main sponsor Incedibile', 'In queste foto ci sono giocatori che restano?', 'c’è il black friday', 'le casacche sono in vendita?', 'È una vetrina per i saldi?', 'Setti vendi to fiol… a peso…', 'Auspicare un ritorno di Da Silva è utopistico?' solo per citarvi quelli che mi hanno fatto più ridere e coi quali (ahimé) non posso che essere d'accordo.
Del resto, quando la credibilità si baratta per pochi dannatissimi spicci... È questo il minimo che ci si deve aspettare.
Ecco CORTINOVIS ma non credo che mister CIOFFI intendesse proprio questo quando, alla presentazione e nelle interviste successive, predicasse il 'se va via uno arriverà un altro' perché dipende sempre da chi altro arriva e in quali termini; a meno che da Via Olanda non ci vengano a raccontare, con tutto il rispetto dell'ex capitano della Primavera atalantina, che un CAPRARI giocatore di proprietà possa essere bellamente sostituito dal centrocampista offensivo classe 2001 in prestito con diritto di opzione (che è come dire tu me lo presti, io lo valorizzo e poi tu mi dai un premio che equivale alla differenza tra il mio riscatto e il tuo controriscatto).
Giochino simile a quello che era stato fatto tre anni fa con PESSINA e nemmeno attivato dal club scaligero che rimase 'cornuto e mazziato': E chi pensava che dopo 3 anni di A il VERONA avesse fatto dei passi avanti col consolidamento?
Se la metta via con le cessioni a buon mercato di CANCELLIERI e dell'ex incedibile CAPRARI alle quali si aggiungerà presto quella dell'altro ex incedibile (fu intoccabile) LAZOVIĆ, SIMEONE, ILIĆ e BARÁK (e probailmente pure TAMÈZE perché no?) nel silenzio più assoluto di MARROCCU che tanto era parso colloquiale e trasparente alla presentazione nonché del nuovo allenatore scaligero che diceva di contare molto su Gianluca fino al giorno prima della sua cessione al MONZA.
La vedo nera e, si badi bene, indipendentemente da come andrà il prossimo campionato: Salvezza o meno ormai sappiamo bene come funziona con SETTI al timone (che ormai libero dal 'Grillo parlante' D'AMICO può tornare a fare&disfare come un tempo😱).
CALENDARIO PRIMAVERA: Doppia trasferta all'esordio per i ragazzi di BOCCHETTI contro SAMPDORIA e SASSUOLO poi la prima al 'Tavellin' contro il BOLOGNA che precederà la trasferta a casa dei Campioni d'Italia dell'INTER. Play-Out l'1 e l'8 Giugno 2023 tra la 15esima e la 16esima classificata mentre retrocederanno direttamente la 17esima e la 18esima. Fasi Finali dal 2 al 9 Giugno 2023 tra le prime 6 squadre classificate: le prime due accederanno direttamente alla semifinale, mentre le altre quattro giocheranno il primo turno eliminatorio a cui faranno seguito gli altri.
#CALCIOMERCATO:LASAGNA nel mirino del BARI (ma non solo), il giovane TURRA in prestito alla VIRTUS VERONA.
L'HELLAS prova il blitz per MALCUIT... Anzi no!
BARI, CAGLIARI (e anche la neopromossa CREMONESE) possono aspettare: LASAGNA rimane a Verona, ufficiale la cessione di CAPRARI al MONZA; in attesa che saluti anche l'altro incedibile LAZOVIĆ, toccherà presto anche a TAMÈZE?
Bruno CONTI definitivo dal CAGLIARI girato in prestito al MANTOVA, per la primavera dal MILAN ufficiale il difensore CAMARA.
È ufficiale l'arrivo di CORTINOVIS [...] (tutti i particolari come sempre nel post B/=\S dedicato al #Calciomercato).[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
La presentazione di Thomas HENRY «Ho voluto fortemente venire qui. Dopo aver parlato con il Direttore Sportivo Marroccu e mister Cioffi ho preso subito la mia decisione: ho sentito la fiducia della Società nei miei confronti, è stata una scelta semplice. Per me Verona rappresenta uno step importante per la mia carriera: con l'Hellas voglio confermare quanto di buono ho fatto lo scorso anno nel campionato italiano, migliorandomi se possibile. Sono pronto a dare il massimo per questa squadra... Sono arrivato in ritiro con una settimana di ritardo rispetto ai miei compagni. Ho parlato con il mister, ma sul campo ho fatto qualche allenamento da solo, iniziando così la mia preparazione. In queste settimane sono pronto a recuperare velocemente la forma. L'impatto con il campionato italiano all'inizio è stato difficile. La Serie A è un campionato molto tattico e tecnicamente di alto livello, non è stato semplice adattarmi, ma qui ho potuto realizzare il sogno di giocare contro i migliori difensori al mondo. Dopo un anno, però, posso dire di sentirmi un giocatore ancora più completo. Nel corso del tempo penso di aver imparato a conoscere questo campionato e mi sono adattato di conseguenza. Se l'obiettivo di quest'anno è andare in doppia cifra? Non voglio fare grandi proclami sul numero di gol. Nella scorsa stagione ne ho segnati 9 e l'obiettivo è sicuramente quello di provare a migliorarmi, ma questo preferisco dimostrarlo sul campo. Penso in ogni caso che la cosa più importante sia il risultato di squadra, indipendentemente dal numero di miei gol... Nel corso della mia carriera ho avuto la fortuna di giocare in più ruoli. Preferisco definirmi come un giocatore completo, non essere considerato solo un giocatore 'alto' e imponente. Gioco sempre per la squadra e mi metto a disposizione del mister, adattandomi ai diversi moduli, quindi giocherò nella posizione in cui la squadra avrà più bisogno di me» HellasVerona.it
Il nuovo acquisto Josh DOIG al portale 'Edinburgh Live' «Sono molto entusiasta, è un bel momento. Sono tempi entusiasmanti per il calcio scozzese: stiamo allargando i nostri orizzonti. Questo dimostra solo che il calcio scozzese crescendo. All’Hibernian sono stati fantastici, hanno lavorato molto per realizzare questo trasferimento: li ringrazio. Verona è un posto nuovo per me, ma mi procurerò un bell’appartamento, una macchina, tutto questo genere di cose per farmi sentire a casa. Mi piace affrontare nuove sfide per me stesso, quindi non penso che l’adattamento sarà troppo difficile. Quest’anno c’erano tante voci su questo trasferimento all’Hellas Verona. L’anno scorso il mio trasferimento è saltato, quindi quest’anno mi sono dovuto concentrare solo sul calcio. Non dovevo preoccuparmi dei trasferimenti. Qualunque cosa accadrà, accadrà. Ora sono qui a Verona e tutto è successo velocemente. Questa è una cosa incredibile per me. L’Italia è un posto così bello. È la prima volta che vengo qui e mi trovo in un posto come Verona: ho visto la città ora che sono qui da un paio di giorni. È un posto assolutamente sbalorditivo. Quindi per me, questa sarà un’esperienza nuova di zecca, ma è buona per questo. La Nazionale? Speriamo! C’è molta concorrenza lì in questo momento. Andy Robertson e Kieran Tierney sono due dei migliori terzini sinistri al mondo in questo momento. Quindi sarà difficile. Al momento, sono solo un nuovo giocatore dell’Hellas Verona. Devo ambientarmi e iniziare a giocare alcune partite. Devo finire la pre-stagione qui e poi sì, posso concentrarmi presto su quello» CalcioHellas.it
Il caso di mercato: Caprari, Lazovic, Simeone, Barak, è fuga da Verona
2022.07.22 00:21- di: Tuttocampo
Ci sta che una provinciale possa mettere insieme plusvalenze per sopravvvivere. Ci sta anche che ogni anno i tifosi assistano a partenze importanti, alcune da lacrime agli occhi. Ma quello che sta succedendo a Verona merita un approfondimento e qualche domanda. Maurizio Setti, ci scusi, ma che sta facendo? D'accordo la cessione di Simeone, solo un pazzo non avrebbe capito la mossa dopo gli arrivi di Djuric, Henry e Piccoli. E infatti il Napoli è dietro l'angolo e l'affare potrebbe andare in porto. Ma ci può spiegare, caro presidente, come si fa a cedere Lazovic al Marsiglia inserendo nell'affare un giocatore purtroppo finito come Strootman? Usiamo termini forti per uno come la "lavatrice", che a Roma aveva fatto meraviglie. Ma che poi è stato tempestato e subissato di infortuni. E allora è diventato un giocatore normale, anzi, in questo momento Strootman fatica a stare in Serie A. Perché poi, cedere Caprari in prestito e non a titolo definitivo? Il Monza non ha certo problemi di liquidità e se cessione doveva essere, quantomeno sarebbe stato opportuno farsi pagare. E, giusto per non farsi mancare nulla, i soliti ben informati avvisano che presto potrebbe essere la volta di Barak e chissà, persino di Iliic. A casa nostra questa operazione ha solo un nome: si chiama smobilitazione. Si salvi chi può...
FONTE: TuttoCampo.it
18 Luglio 2022 - 09:34 Hellas Live Lettura: 2 min. Il calcio è sempre più un’azienda ma resta dei tifosi
Ho purtroppo constatato nei quindici giorni trascorsi a Primiero (unica testata giornalistica sempre presente e mai agevolata nel proprio lavoro, ndr) un distacco imbarazzante ed ingiustificabile tra l’Hellas Verona ed il suo fantastico pubblico. A differenza di buona parte delle squadre impegnate in questi giorni in ritiro, i tifosi gialloblù arrivati in Trentino non hanno mai avuto modo di rapportarsi ufficialmente coi propri beniamini. Mai. E non certo per colpa dei giocatori che, nonostante i divieti che gli sono stati imposti, hanno fatto di tutto per accontentarli. Faraoni su tutti, uno dei leader dello spogliatoio e sempre disponibile con tutti. È stato davvero triste vedere, specie i più piccoli, arrampicarsi sulle recinzioni o lanciare la propria maglia, cappello o scarpa per strappare un semplice e per loro, prezioso autografo. Niente Village, zero animazione o gonfiabili nel piazzale all’ingresso del campo sportivo intercomunale di Mezzano, “allestito” solo con un chiosco (gestito molto bene da una coppia di Villafranca avvisata peraltro solo giovedì per domenica, ndr) ed uno store minimamente paragonabile, sia per materiale a disposizione che grandezza, a quello degli anni scorsi. Ho provato a chiedere spiegazioni, ma la palla è stata prontamente rimbalzata tra gli organizzatori. Peccato, anche perché il calcio, sempre più azienda e sempre meno della gente, ha comunque nel tifoso la linfa vitale. Senza di loro, lo spettacolo cessa. Mettetevelo bene in testa, voi che avete la fortuna di gestire e rappresentare l’Hellas Verona. Quest’anno poi il Covid non può in alcun modo rappresentare una giustificazione, basti vedere le altre società di Serie A, con in testa gli amici della Fiorentina che hanno reso speciale il periodo del ritiro ai propri tifosi. L’unico evento degno di nota a #Primiero2022 è stato organizzato giovedì sera in piazza a Mezzano, dagli amministratori della provincia trentina, quando hanno convocato Cioffi ed il suo staff per rispondere alle domande dei più piccoli. Una serata davvero piacevole, dove l’allenatore gialloblù ed i suoi preziosi collaboratori non si sono mai tirati indietro alle richieste dei “giovani colleghi". Con foto ed autografi per tutti, dopo mezz’ora di domande dirette e pepate. Sarebbe bastato davvero poco per regalare un sorriso in più a chi, da sempre o nel futuro, seguirà ovunque l’amato Verona.
FONTE: HellasLive.it
Bentegodi c'è scritto sulla strada, quanti sogni nel segno della scala
Blog: One night showman: momenti iconici della storia del Verona
Giovanni Mutinelli
18 luglio 2022 09:34
Ci sono istantanee, partite particolari e reti simboliche nel corso della vita di un giocatore che valgono più di tutte le altre e che lo rendono indimenticabile ai tifosi per la portata del gesto che ha compiuto, talvolta così impattante da far quasi dimenticare quanto fatto nel resto della carriera.
I primi esempi che mi vengono in mente sono sicuramente quello di Sheringham e Solskjaer nella famosissima finale della Champions League 1998-1999 contro il Bayern Monaco, in cui segnarono rispettivamente il loro primo e secondo gol in quell’edizione della competizione che però valsero la vittoria e la conquista del treble al Manchester United a tempo quasi scaduto, mentre per noi italiani Fabio Grosso è l’immagine dei mondiali 2006 con il suo timbro contro la Germania e il rigore decisivo in finale contro la Francia. Ogni club ha annoverato tra le proprie fila giocatori che hanno inciso poco o che hanno sempre fatto il loro lavoro senza mai emergere in maniera evidente, ma che un giorno, nel momento più importante, hanno scritto il loro nome nella storia, one night showman appunto, vediamo chi lo è stato per il Verona.
Lo scandalo della telefonata e la trasferta a Terni
Alla fine della Serie A 1973-1974 il Verona arrivò quart’ultimo con 25 punti e si salvò, con retrocesse Foggia, Sampdoria e Genoa. Già prima della fine del campionato però cominciarono a circolare voci riguardanti una telefonata del presidente del Verona Saverio Garonzi all’attaccante del Napoli ed ex gialloblu Sergio Clerici, in cui all’italo-brasiliano fu promessa una concessionaria FIAT nella sua nazione se il Verona avesse vinto la partita col Napoli, cosa poi avveratasi. Una volta che il Foggia lo scoprì cominciò l’iter giudiziario per fare chiarezza sulla vicenda, Garonzi smentì ma Clerici e l’allenatore del Napoli Vinicio confermarono, il risultato fu la retrocessione a tavolino del Verona, ma non fu la squadra pugliese a trarne vantaggio bensì la Sampdoria ripescata, perché in tutto questo si scoprì anche che il presidente dei foggiani tentò di corrompere la terna arbitrale nella partita contro il Milan e quindi in Serie B ci andarono Foggia, Genoa e Verona.
L’anno successivo in divisione cadetta Foggia e Genoa disputarono una stagione anonima, conclusa a pari punti al 7° e 8° posto, distanti anche dallo spareggio, sorte questa che invece toccò al Verona, il 26 giugno 1975 si giocherà al Libero Liberati di Terni lo spareggio per assegnare l’ultima posizione valida per la promozione in Serie A tra Verona e Catanzaro.
Il Verona era più forte, giocava consapevole delle sue capacità tecniche, il Catanzaro poteva contare sulla migliore difesa del torneo e sull’apporto di 30.000 persone giunte in Umbria quel giorno. Un tifoso del Catanzaro morì prima della partita, non per uno scontro tra ultras ma pe un incidente dell’autobus, i calabresi volevano conquistare la loro seconda promozione anche per lui. Ma la partita cambia per la prima e unica volta al 25esimo del primo tempo: Zigogol apre sulla fascia per Luppi che al centro trova Mazzanti (discreto centrocampista che aveva vinto a Firenze da panchinaro e aveva fatto vedere buone cose a Padova, uno come tanti), controllo palla, tunnel all’avversario, aspetta che il portiere esca un minimo e sventola angolata imparabile, come scrive l’inviato da Terni. Fu la sua ultima partita con la maglia del Verona, quattro giorni dopo si trasferirà a Livorno, ma sicuramente rimane la più bella e importante di tutte.
La seconda volta della Fatal Verona
Dal 1973 al 1990, 17 anni di distanza e si ripete una scena già vista, il Milan perde lo scudetto a Verona e pure gli antefatti sono simili. Nel ’73 pochi giorni prima di prendere 5 reti al Bentegodi vinsero la Coppa delle Coppe contro il Leeds United, un dispendio di energie non indifferente, mentre nel ‘90 venivano da vittoriosa spedizione in Baviera dove conquistarono la finale della Coppa dei Campioni solamente ai tempi supplementari. Eppure strani segnali erano già arrivati due giornate prima della trasferta veronese, alla 31esima di campionato il Milan pareggiò in casa 0 a 0 col Bologna che recriminò anche un gol annullatogli ingiustamente, parrebbe essere una buona cosa, ma quella giornata il Napoli agganciò i rossoneri in testa alla classifica vincendo a tavolino contro l’Atalanta a seguito del lancio sul terreno di gioco di una moneta da parte dei tifosi orobici che colpi il giocatore azzurro Alemao, il quale due anni dopo si trasferì proprio a Bergamo.
Arriva quindi il 22 aprile 1990, non voglio parlare dell’operato dell’arbitro Lo Bello ma concentrarmi su quando accadde in campo, il Milan va in vantaggio con Marco Simone, pareggia di testa Sotomayor, su corner di Fanna, non è il protagonista assoluto della storia ma anche per lui si tratta di un lampo in una non proprio eccellente esperienza europea. Ci furono occasioni per entrambe le squadre, due belle parate di Pazzagli sui tentativi del Verona prima del gol del pareggio e poi Van Basten spreca tutto a porta libera. Sebbene questa vicenda sia ricordata solo per l’esito tragico del Milan, anche per il Verona questa gara valeva una stagione, i fasti dello scudetto e delle coppe europee erano ormai passati, si lottava per non retrocedere così, ciò che accadde all’89esimo minuto di quella gara avrebbe avuto un impatto enorme su entrambi i fronti. Davide Pellegrini riceve palla sull’out di sinistra nella trequarti avversaria, davanti a sé ha campo libero e si invola verso la porta, una volta arrivato al limite dell’area vede Pazzagli uscito male dalla porta e decide, con tutta la tranquillità del mondo, di scavare col mancino un dolcissimo pallonetto che si deposita docilmente in rete, Verona 2 Milan 1, a fine partite pure Bagnoli dispensa sorrisi e questo la dice lunga. Intanto il Napoli batte per 4 a 2, guarda caso, proprio il Bologna che gli aveva fatto un bellissimo regalo pareggiando a San Siro e stacca di 2 punti.
La domenica successiva, ultima giornata di quel campionato, non serve a nulla la goleada rossonera contro un Bari già salvo, il Napoli è campione d’Italia per la seconda volta nella sua storia. Destino che non riserva nulla di buono nemmeno al Verona che alla fine retrocedere nello scontro diretto a Cesena subendo gol a 10 minuti dal termine della partita, visti i risultati degli altri campi non sarebbe bastata nemmeno la vittoria, la Fiorentina si salvò battendo nettamente l’Atalanta in casa per 4 a 1 e l’Udinese superò l’Inter tra le mura amiche in un rocambolesco 4 a 3, si sarebbe dovuti ricorrere ad uno spareggio e forse sarebbe stato un altro capitolo per questo pezzo.
Invece si torna in B dopo le tante glorie di quel decennio, Bagnoli saluta, nell’anno successivo arriva un’immediata e insperata promozione ma anche il fallimento societario, per Pellegrini sarà la sua miglior stagione in carriera con 11 reti, ma di certo la bellezza e la speranza regalate quel giorno contro il Milan, resteranno per sempre negli occhi e nel cuore dei veronesi, ai quali regalerà anche un’altra gioia, ma più avanti nel tempo e ci arriveremo.
24 giugno 2001: è festa grande all’Oreste Granillo
A due giorni dal 26° anniversario dello spareggio col Catanzaro, il Verona è chiamato a giocarsi la permanenza in Serie A in casa della Reggina, arrivate a pari punti al 14° posto in campionato. In quegli anni sembrava dover cominciare un nuovo importante ciclo per l’Hellas, l’anno prima al ritorno in massima serie con Prandelli in panchina, era arrivato un buonissimo 9° posto, dopo qualche tentennamento iniziale, che valeva la partecipazione poi rifiutata e concessa al Perugia per la Coppa Intertoto. L’estate del 200° vede però Prandelli accasarsi al Venezia in B e il ritorno di Attilio Perotti, dopo la promozione conquistata nel 1995-1996, ma le cose non vanno bene, la difesa non regge (è la seconda peggiore del torneo insieme a quella dell’Udinese con 59 reti subite) e per evitare la retrocessione si ha un moto d’orgoglio sul finale con 3 vittorie nelle ultime 3. Stesso percorso fatto anche dalla Reggina, i 37 punti di entrambe le condannano ad altre due partite di sofferenza totale. Andata al Bentegodi finita 1 a 0 per la squadra di casa, risultato minimo ribaltabile in qualsiasi momento anche se la squadra di Reggio Calabria non ha una gran vena offensiva avendo realizzato meno di un gol a partita in campionato. Il primo tempo del Granillo scorre senza grandi lampi finché al 42esimo e al 45esimo la Reggina pareggia e ribalta il totale della sfida, nella ripresa il Verona ci prova mentre gli Amaranto colpiscono i giocatori, riuscendoci e in contropiede, con meno effetto. Il loro portiere Taibi, però, non è chiamato a fare miracoli e si entra quindi negli ultimi 5 minuti di gioco con i calabresi salvi, ma su uno sviluppo da calcio d’angolo la palla arriva a Camoranesi, dribbling, palla alta a superare la difesa per l’inserimento di Michele Cossato che vede Taibi uscire, alza un'altra parabola a superarlo e poi vince il duello aereo insaccando la rete del 2 a 2 totale che significa salvezza avendola realizzata in trasferta.
Michele Cossato, nato a Verona, cresciuto nel settore giovanile del Chievo, con cui ha disputato ottime stagioni in cadetteria, segna un gol che rimarrà per sempre negli annali dell’Hellas, magari avrà avuto voglia di giocare il derby, perché quell’anno i Mussi impararono sul serio a volare, secondi in Serie B e per la prima volta avrebbero visto il più grande palcoscenico del calcio italiano. L’attesa del primo derby in A è amplificata in estate dalla firma dell’ex clivense Alberto Malesani, reduce dei successi europei con il Parma, per il Verona. Il 18 novembre 2001 si fa la storia al Bentegodi, davanti a più di 38.000 persone, il Chievo capolista e il Verona in zona coppe europee si contendono il primo derby in Serie A, con tanto di Inno di Mameli nel prepartita. Finirà con la rimonta dell’Hellas da 0-2 a 3-2 anche se il resto della stagione prenderà completamente un’altra piega, in città si cominciano già a sognare le trasferte europee in ricordo di Graz, Belgrado, Salonicco o Brema, ma da gennaio qualcosa si rompe, la mancanza di fondi del presidente Pastorello, che sarebbero dovuti provenire dalla Parmalat di Callisto Tanzi, non permettono il pagamento degli stipendi. Arriveranno 11 sconfitte in 17 partite nel girone di ritorno, tra cui il 2 a 1 nel derby di ritorno con doppietta di Federico Cossato, fratello di Michele, per il Chievo, di cui è il secondo miglior marcatore di sempre in Serie A, che culminò col tragico 3 a 0 subito nello scontro diretto dell’ultima giornata contro il Piacenza di Hubner che valse la salvezza agli emiliani, retrocessi l’anno successivo.
L’eroe dell’est ci salva dal baratro
Da quella retrocessione del 2002 iniziarono una serie di campionati anonimi in Serie B che terminarono nel 2007 con il ritorno in Serie C dopo 64 anni a seguito dello spareggio salvezza perso contro lo Spezia, sarebbe bastato fare un gol in casa per salvarci, ma gli uomini di Gian Piero Ventura non riuscirono a completare la grande rimonta iniziata nel girone di ritorno. Per tale risultato fu bersaglio dei tifosi l’attaccante Aniello Cutolo, ritenuto colpevole di aver fallito una ghiottissima occasione da rete che avrebbe potuto salvare la squadra, il napoletano non la prese bene e quando nel 2011 permise al Padova di portarsi temporaneamente sull’1 a 1 al Bentegodi, scatenò una mezza rissa con tutta la squadra e lo staff gialloblu.
Il 2007-2008 è ancora peggiore, probabilmente la peggior stagione della storia del Verona, da Juventus della Serie C all’ultimo posto con 31 punti a pari merito del Manfredonia, con cui perdemmo l’ultima giornata di campionato permettendo così l’aggancio, ma la differenza rete ci consentì di affrontare la Pro Patria ai play-out, quella doppia sfida è di una sofferenza terrificante, l’andata si gioca tra le mura amiche il 18 maggio 2008, all’inizio del recupero del secondo tempo si è ancora sullo 0 a 0, Zeytullayev conquista e batte un calcio di punizione sul lato destro dell’area di rigore, il pallone arriva sulla testa di Daniele Morante che al 94esimo porta in vantaggio il Verona, reduce da 18 reti con la Sambenedettese doveva essere il bomber della squadra aveva invece floppato per tutto l’anno, ma al momento decisivo si è fatto trovare pronto. 25 maggio 2008, ritorno a Busto Arsizio, al 36esimo del primo tempo la Pro Patria si porta avanti con Negrini e basterebbe per mantenere la categoria, i 4.000 riunitisi in Piazza dei Signori davanti al megaschermo ormai sono rassegnati, ma al minuto 90, lo stesso autore dell’assist per la marcatura vincente dell’andata, Ilyas Zeytullayev, venuto dall’Uzbekistan, cresciuto nella Juventus e passato per un solo anno da Verona, realizza un gol simile a quello messo a segno da Belletti nella finale di Champions League del 2006 tra Barcellona e Arsenal, ma che forse ha un peso ancora maggiore, in fondo quel Barca la coppa dalle grandi orecchie l’avrebbe vinta ugualmente. A Verona è festa grande, Ilyas ancora oggi è, ovviamente, ricordato con grande affetto dalla città anche se la sua carriera sportiva prese poi un’altra strada, la Pro Patria alla fine fu ripescata, forse la C2 l’avremmo evitata lo stesso? Non si sa, ma in questo modo è stato decisamente molto più bello.
Quei 3 punti si riveleranno fondamentali per la conquista del secondo posto, sudato fino all’ultimo per un gol annullato al Cesena alla 38esima giornata, a pari merito col Frosinone, sfavorito dalla differenza reti negli scontri diretti e per il quale si riveleranno fatali i play-off, che premieranno invece il Benevento, per la prima volta nella sua storia promosso in Serie A.
FONTE: VivoPerLei.CalcioMercato.com
HELLAS VERONA di Redazione, 21/07/2022 16:58 Verona, finora mercato da 5. Il voto (e il giudizio) del Corriere
Thomas Henry
Voto al mercato del Verona 5. Così il Corriere della Sera ha valutato il lavoro della società fino ad oggi. Il voto peggiore è andato al Napoli (4), il migliore al Monza (9). Ecco cosa scrive il quotidiano: "Verona 5. Stiamo sul si dice ma se partono Simeone e Caprari… Gli acquisti Henry (Venezia) e Djuric (Salernitana) parlano di un attacco molto più fisico. E Barak rimane o fa cassa? Un’altra squadra da valutare più avanti".
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 20/07/2022 17:39 Vighini: Cessione di Lazovic incomprensibile. Ripercussioni per Cioffi e per lo spogliatoio
Lazovic e Setti
Uno schiaffone. In piena faccia. Sapevo da un giorno di questa clamorosa trattativa. Lazovic l’aveva confidata a qualche amico veronese, ma sinceramente attendevo altre verifiche. Che sono arrivate questa mattina. Lazovic ceduto all’Olympique Marsiglia. Non è la solita cessione, via uno sotto con un altro. Non è sempre così che funziona. Gli uomini sono importanti, ce ne sono alcuni che sono fondamentali. Lo era Tony D’Amico, lo era Andrea Anselmi capo della comunicazione, lo è a maggior ragione Darko Lazovic. “Resta il gruppo storico, Lazovic, Faraoni” dicevano. E noi gli abbiamo creduto. Era la nostra ciambella di salvataggio… Va bene, dai, anche se vendono Simeone o Barak… Persino se vendono Caprari. Ma se resta il nucleo storico… ce la possiamo giocare tranquillamente…
Invece ecco il cazzotto in mezzo alla fronte. Salutiamo Lazovic, ora ci spiegheranno che l’offerta era irrinunciabile, che lui voleva andare a giocare la Champions League, che comunque troveranno di meglio. Però così fa malissimo. Alla credibilità della società prima di tutto. Chi potrà ora dar credito alle parole di Setti e di Marroccu che hanno definito Lazovic incedibile? E poi: uno dei segreti di questi anni è stata la compattezza dell’ambiente. Che con queste mosse si sta disgregando. I tifosi sono allarmati, ora a ragione. Se hanno accettato in nome del consolidamento di veder partire i vari Amrabat, Rrahmani, Kumbulla, Silvestri, Zaccagni, persino il giovane Udogie ora non capiscono questa precarietà continua e perpetua.
La mossa incredibile e inutile di questa cessione avrà effetti perversi e deleteri anche nello spogliatoio. Lazo era il perno di quel gruppo: lui, Berardi, Caprari, Veloso, ovviamente Faraoni. Vorrei essere nella testa di uno di loro oggi e sapere cosa ne pensa di questa situazione. E Cioffi? Cosa starà passando nei suoi pensieri? Cioffi ha mollato la confortante sicurezza dell’Udinese per arrivare ad allenare una squadra che rischia di essere rivoluzionata pesantemente a settembre perdendo tutti i suoi migliori interpreti compresi quelli che loro, non noi, hanno definito i capisaldi della squadra…
Mi ero ripromesso di aspettare settembre per giudicare la campagna acquisti-vendite (o svendite come ha detto qualcuno) del Verona. E farò così. Ma per riprendere quota dopo un simile scivolone ce ne vuole. E non basta di certo Strootman per compensare all’addio di Lazovic. A Verona siamo abituati a soffrire, non c’è problema. Ma siamo abituati anche alla chiarezza. E ora non ci vediamo più chiaro.
HELLAS VERONA di Alberto Pizzini, 19/07/2022 11:06 L'ANALISI. Da Juric-Tudor a Cioffi. Ecco come cambierà il Verona tatticamente
Cioffi con la sciarpa del Verona
C’è molta più distanza tra Cioffi e Tudor che non tra Juric e Tudor. Ed è qui che il Verona dimostra di aver avuto coraggio nella scelta, cercando un mister emergente che può adattarsi alla rosa ma senza ricercare un clone di Todur e Juric.
Ma il confine tra la scelta coraggiosa e l’azzardo è molto stretto... la differenza la farà l’intelligenza del mister e l’adattamento del gruppo ad un sistema di gioco differente.
In cosa il mister si sentirà di vestire l’abito Hellas alla perfezione ed in cosa dovrà usare il taglia e cuci per far aderire meglio la rosa a disposizione al suo modo di giocare?
Il Verona cambierà sia nella fase di costruzione che in quella di non possesso palla.
Rimarrà invece l’atteggiamento aggressivo sul ricevitore di palla avversario così come siamo stati abituati con i Verona di Tudor e Juric.
Dobbiamo considerare, che tutte le nostre valutazioni sul modo di giocare di Cioffi si basano sostanzialmente sui pochi mesi in cui ha allenato l’Udinese.
Mister Cioffi gioca col 352 che in fase di possesso palla si trasformava in un 3-2-1-4 ed invece in fase difensiva diventa un compatto 532.
La costruzione non è complessa, solitamente parte dai centrali difensivi per poi utilizzare lo scarico al portiere che ricerca la profondità sulla traquarti avversaria.
Qui si punta sulla densità in zona palla con giocatori prestanti fisicamente che vengo incontro per poi andare al recupero della seconda palla con giocatori brevilinei e tecnici.
Quando non è il portiere ad utilizzare questa tattica, tocca ai centrali di difesivi nel ricercare la verticalità. Raramente utilizza una costruzione bassa, nei momenti in cui, invece, questa strategia viene utilizzata si innesca una rotazione interessante tra quinto di centrocampo che si abbassa a riceve palla ed il terzo della difesa che si allarga per dare ampiezza alla manovra.
A quel punto si forma una triangolazione tra i due giocatori che hanno innescato lo scambio di posizione ed il trequartista che viene incontro e cerca la giocata in ampiezza.
Nella costruzione in mezzo al campo, una volta che uno dei centrali di centrocampo entra in possesso palla, gli altri si posizionano in maniera scaglionata per ricevere il pallone.
In particolare il compagno più vicino al possessore del pallone si mette in verticale o leggermente in diagonale per la ricezione. Quando la squadra di Cioffi entra nella zona della trequarti avversaria il centrocampista più avanzato si posiziona sulla linea degli attaccanti dando una ulteriore linea di passaggio e riempendo maggiormente l’area quando l’azione si sviluppa in ampiezza con i quinti di centrocampo o con il terzo difensore che si alza.
Cioffi è un mister che fa giocare la propria squadra utilizzando molto l’ampiezza sfruttando le caratteristiche fisiche e tecniche dei quinti di centrocampo. Di solito preferisce avere un incursore da una parte e invece dall’altra un giocatore che venga dentro il campo per trovare il trequartista.
Molto importante per il proprio gioco è appunto il trequartista che partendo da una posizione vicino ai difensori avversari venga incontro per lo sviluppo della manovra.
Quando non si riesce ad arrivare al trequartista è la prima punta che si fa incontro portando via il centrale difensivo e liberando linee di passaggio per gli altri giocatori.
Il modo principale con cui Cioffi tenta di superare la linea di difesa avversaria per andare in gol è il cross oppure il traversone basso e teso che passa davanti alla linea difensiva avversaria. Queste caratteristiche si avvicinano molto ai Verona di Juric e Tudor. Lo sfruttamento dei quinti di centrocampo utilizzando tutta l’ampiezza. Le sue squadre non disprezzano le triangolazione a due al limite dell’aria. Quando la squadra avversaria dopo qualche azione di questo tipo la linea difensiva si abbassa per non ricevere la triangolazione alle sue spalle allora le squadre di Cioffi tentano il tiro da fuori area.
E qui andiamo ad analizzare la vera discontinuità col recente passato. Cioffi vuole una difesa che lavori di reparto. Quindi spesso vedremo una superiorità numerica in zona difensiva dell’Hellas, una parità numerica a centrocampo e sostanzialmente una inferiorità numerica in attacco nel momento di costruzione avversaria. Questo atteggiamento fa propendere alle squadre di Cioffi di non alzare la linea del pressing come i Verona degli scorsi anni che invece accettavano la parità numerica difensiva. Quindi un Verona meno aggressivo nella metà campo avversaria in maniera di fare più densità difensiva ed innescare delle veloci ripartenze una volta riconquistato il pallone. Il mister non ha come prima idea quella di mandare in fuorigioco gli avversari, difende basso al limite dell’area di rigore. I difensori devono essere bravi ad uscire a turno cercando di anticipare l’avversario quando è ancora girato di spalle e qui le similitudini col Verona del passato ci sono eccome... Se l’anticipo non va a buon fine, tenendo la difesa scaglionata e non piatta i compagni di difesa sulla prima linea di copertura sono pronti ad intervenire.
L’obiettivo è recuperare il pallone sulla propria trequarti, preferibilmente in fascia. Infatti lo scopo è indirizzare la squadra avversaria proprio sulle zone laterali cercando di far forzare la giocata nello stretto o altrimenti costringendola a tornare indietro a reimpostare uno sterile possesso.
Non è un caso, infatti, che il possesso palla a fine partita vada spesso a favore della squadra avversaria.
I centrocampisti non prendono a uomo i loro avversari ed è qui la vera rivoluzione... o cambia il Verona rispetto i principi degli scorsi anni o cambia Cioffi. La fase di non possesso palla può essere messa in crisi quando gli avversari liberano un giocatore tra la fascia e il centro del campo, infatti in quel caso la linea difensiva scaglionata concede la profondità sul lato debole.
Cioffi preferisce in attacco giocatori di gamba che gli permettono di ribaltare l’azione da difensiva ad offensiva in pochi secondi. Si recupera palla nella propria trequarti e si ricerca il trequartista che cuce il gioco per ribaltare l’azione palla al piede. Se il trequarti è marcato si va direttamente alla prima punta che attacca la profondità spezzando la linea difensiva.
Come nei Verona del passato per sostenere questo sistema di gioco, i calciatori devono essere al massimo della forma per poter coprire il campo in ampiezza e arrivare prima sulle seconde palle.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
Confermate in pieno le anticipazioni di TuttoMercatoWeb dello scorso 20 aprile. Perché Maurizio Setti sta valutando se vendere l'Hellas Verona, anche se le proposte finora arrivate sul tavolo del club scaligero sono troppo basse. Come l'ultima che è pervenuta, tra gli 80 e i 90 milioni di euro, troppo poco per convincere il presidente a cedere. Quindi si va inevitabilmente verso un no alla proposta, con l'idea però di avere un mercato importante sul fronte uscite.
Più di 50 milioni?
Per ora il Verona ha ceduto Casale alla Lazio, ma ha tanti altri calciatori in procinto di salutare. Caprari è praticamente un nuovo giocatore del Monza (tra oggi e domani visite mediche), Simeone vuole andare al Napoli e ha rifiutato un paio di destinazioni fra cui lo stesso Monza, per Barak c'è stato un abboccamento con i brianzoli ma non c'è stato accordo, ma è un altro gioiello sul mercato. Lazovic va verso l'Olympique Marsiglia (anche se per ora è bloccato), ma toccherà capire cosa farà con Ilic, valutato circa 20 milioni di euro.
Cifre simili.
La valutazione che fa Setti del Verona è di 150 milioni, non di 200. Siamo comunque molto lontani dall'offerta finora arrivata, ma non è detto che nelle prossime settimane non ci possano essere novità. Insomma, in autunno non sono da escludere ribaltoni, anche se è ancora da capire come il Verona affronterà quest'ultimo mese (e spicci) di mercato.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
21 LUGLIO 2022 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda - Oggi, giovedì 21 luglio, doppia seduta di allenamento per i gialloblù, che hanno svolto le seguenti attività: possesso palla, esercitazioni tattiche e sviluppi offensivi.
Verona - La seconda stagione consecutiva in Primavera 1, per i gialloblù, si aprirà con una doppia trasferta.
La Lega Serie A ha infatti reso noto il calendario ufficiale della stagione 2022/23, con i ragazzi di mister Salvatore Bocchetti che debutteranno sabato 20 agosto sul campo della Sampdoria, per poi giocare - una settimana più tardi - contro il Sassuolo.
Saranno tre i turni infrasettimanali in programma, il primo dei quali - previsto per mercoledì 31 agosto - coinciderà col primo match casalingo della stagione, quando a Verona arriverà il Bologna.
Dodici, invece, le giornate in programma prima dello sosta per i Mondiali di Qatar 2022, con l'Hellas Verona che sfiderà, nell'ultima di queste, il Frosinone (sabato 12 novembre), per poi fare ritorno in campo il 7 gennaio 2023 sul campo dell'Udinese.
Il campionato si concluderà sabato 27 maggio, quando il Verona ospiterà il Lecce.
PRIMAVERA 1 TIM 2022/23 - IL CALENDARIO DELL'HELLAS VERONA
Girone di andata
Giornata 1 | Sampdoria-Hellas Verona (sabato 20 agosto 2022)
Giornata 2 | Sassuolo-Hellas Verona (sabato 27 agosto 2022)
Giornata 3 | Hellas Verona-Bologna (mercoledì 31 agosto 2022)
Giornata 4 | Inter-Hellas Verona (sabato 3 settembre 2022)
Giornata 5 | Hellas Verona-Juventus (sabato 10 settembre 2022)
Giornata 6 | Fiorentina-Hellas Verona (sabato 1 ottobre 2022)
Giornata 7 | Hellas Verona-Torino (sabato 8 ottobre 2022)
Giornata 8 | Roma-Hellas Verona (sabato 15 ottobre 2022)
Giornata 9 | Hellas Verona-Cesena (sabato 22 ottobre 2022)
Giornata 10 | Atalanta-Hellas Verona (sabato 29 ottobre 2022)
Giornata 11 | Hellas Verona-Napoli (sabato 5 novembre 2022)
Giornata 12 | Hellas Verona-Frosinone (sabato 12 novembre 2022)
Giornata 13 | Udinese-Hellas Verona (sabato 7 gennaio 2023)
Giornata 14 | Hellas Verona-Empoli (sabato 14 gennaio 2023)
Giornata 15 | Milan-Hellas Verona (sabato 21 gennaio 2023)
Giornata 16 | Hellas Verona-Cagliari (sabato 28 gennaio 2023)
Giornata 17 | Lecce-Hellas Verona (sabato 4 febbraio 2023)
Girone di ritorno
Giornata 18 | Hellas Verona-Sampdoria (sabato 11 febbraio 2023)
Giornata 19 | Hellas Verona-Sassuolo (mercoledì 15 febbraio 2023)
Giornata 20 | Bologna-Hellas Verona (sabato 18 febbraio 2023)
Giornata 21 | Hellas Verona-Inter (sabato 25 febbraio 2023)
Giornata 22 | Juventus-Hellas Verona (sabato 4 marzo 2023)
Giornata 23 | Hellas Verona-Fiorentina (sabato 11 marzo 2023)
Giornata 24 | Torino-Hellas Verona (sabato 18 marzo 2023)
Giornata 25 | Hellas Verona-Roma (sabato 1 aprile 2023)
Giornata 26 | Cesena-Hellas Verona (sabato 8 aprile 2023)
Giornata 27 | Hellas Verona-Atalanta (sabato 15 aprile 2023)
Giornata 28 | Napoli-Hellas Verona (sabato 22 aprile 2023)
Giornata 29 | Frosinone-Hellas Verona (sabato 29 aprile 2023)
Giornata 30 | Hellas Verona-Udinese (sabato 6 maggio 2023)
Giornata 31 | Empoli-Hellas Verona (sabato 13 maggio 2023)
Giornata 32 | Hellas Verona-Milan (mercoledì 17 maggio 2023)
Giornata 33 | Cagliari-Hellas Verona (sabato 20 maggio 2023)
Giornata 34 | Hellas Verona-Lecce (sabato 27 maggio 2023)
I Play-Out: il match di andata si disputerà giovedì 1 giugno 2023, mentre il match di ritorno è in programma giovedì 8 giugno 2023 e coinvolgeranno la 15^ e la 16^ squadra classificata, con la 17^ e la 18^ che saranno invece retrocesse.
La Fase Finale si svolgerà da venerdì 2 a venerdì 9 giugno, e coinvolgeranno le prime 6 squadre: le prime due accederanno direttamente alla semifinale, mentre le altre quattro giocheranno il primo turno eliminatorio.
Le date della Primavera TIM Cup 2021/22:
1° Turno Preliminare: mercoledì 24 agosto 2022
2° Turno Preliminare: mercoledì 31 agosto 2022
Trentaduesimi: mercoledì 19 ottobre 2022
Sedicesimi: mercoledì 9 novembre 2022
Ottavi: mercoledì 11 gennaio 2023
Quarti: mercoledì 25 gennaio 2023
Semifinali: mercoledì 5 aprile 2023
Finale: mercoledì 26 aprile 2023
FONTE: HellasVerona.it
C'è preoccupazione in casa Salernitana per le condizioni di Matteo Lovato, difensore acquistato dai granata nell'affare Ederson. Secondo indiscrezioni raccolte da TuttoSalernitana.com l'infortunio dell'ex centrale dell'Atalanta sembra più serio del previsto e per il suo ritorno in campo sono previsti tempi lunghi. I granata perdono quindi un potenziale titolare del pacchetto arretrato per buona parte del girone d'andata. Il direttore sportivo De Sanctis deve a questo punto necessariamente intervenire di nuovo sul mercato per cercare un sostituto.
Aver contribuito alla promozione in Serie A, con 21 presenze nella passata stagione, non è bastato ad Alessandro Crescenzi per guadagnarsi la riconferma alla Cremonese. E al momento neanche a trovare un’altra squadra da cui ripartire. Il terzino sinistro classe ‘91 è infatti attualmente svincolato e alla ricerca di un nuovo progetto a cui legarsi per portare il suo contributo non solo a livello tattico, ma anche di esperienza viste le 250 presenze in Serie B a cui si sommano anche 22 in Serie A e 9 in Ligue 1. Un profilo importante che vanta anche tre promozioni in Serie A (con Pescara, Hellas e appunto Cremonese) al momento ai box, ma pronto a ripartire il prima possibile.
Sarà pure calcio estivo, ma dopo la vittoria nella prima amichevole arriva il primo ko per il Marsiglia di Igor Tudor. Nel test match contro il Norwich i francesi hanno incassato tre reti, decisiva la doppietta di Hugill e il gol di Sorensen dopo 8'. Una settimana non semplice per l'ex Verona che aveva avuto un duro confronto con Mauro Camoranesi.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Compagni di squadra alla Juventus tra il 2002 e il 2007, Igor Tudor e Mauro Camoranesi avrebbero potuto consolidare il loro sodalizio, questa volta a bordo campo, nei rispettivi ruoli di allenatore e vice dell'Olympique Marsiglia. Invece, tutto è sfumato nell'arco di poco più di una settimana, con l'ex centrocampista argentino naturalizzato italiano, entrato in contrasto con il croato che aveva appena accettato l'incarico si primo allenatore nel club francese approdato in Champions League, salutando la Serie A dopo un'ottima stagione con il Verona.
Temperamenti forti, caratteri audaci e il piglio da leader: un mix perfetto individuato dalla società francese per rilanciare in alto le ambizioni del presidente Pablo Longoria, succeduto nel febbraio 2021 a Jacques-Henri Eyraud e desideroso di riportare ai fasti di un tempo il club. Ma la coppia Tudor-Camoranesi è scoppiata ancor prima di intraprendere il lavoro per cui era stata chiamata, con una clamorosa spaccatura che ha visto l'italo-argentino abbandonare il suo ruolo e rimettere l'incarico.
Ufficialmente, dal quartier generale marsigliese si cerca di raccontare una storia differente, in cui le tensioni tra i due anche se ci sono state non sono state il motivo della successiva e repentina separazione da parte dell'italo-argentino, oggi fuori dal progetto tecnico. Tutto sarebbe stato pianificato con l'ex campione del Mondo 2006 che era giunto alla corte francese, chiamato dal vecchio amico Tudor, in missione esplorativa, per assumere il ruolo di braccio destro in panchina. Un ruolo, dunque, estemporaneo con il conseguente abbandono che non celerebbe strascichi di polemica: "Igor mi ha chiamato" ha rivelato Camoranesi a L'Equipe "perché dovevo aiutarlo alla partenza, in attesa che venisse completato lo staff". Poi, il giornale francese aggiunge un altro particolare: Camoranesi è prontamente rientrato in Italia, "e vuole continuare la sua carriera da capo allenatore", dopo uno stop che stava durando da un anno (da quando ha lasciato la panchina del Maribor, in Slovenia dove aveva trovato le prime gratificazioni da tecnico).
Una verità che, però, non ha convinto molti visto l'addio senza preavviso e in un momento particolarmente delicato dell'inizio di preparazione e l'immediata scelta del club di aver ingaggiato il suo sostituto, un connazionale di Tudor, il croato Hari Vukas, che ha lavorato in particolare all'Hajduk Split e che aveva appena preso il comando della selezione croata under 17. Se ufficialmente nessuno ha inscenato una polemica, dietro le quinte ci sarebbero state evidenti divergenze sin dalle prime uscite con la squadra.
Nei primi allenamenti dell'Olympique Marsiglia, i giocatori avrebbero anche assistito a forti confronti diretti tra i due, su differenti opinioni tecniche e tattiche. Si parla di accesi dibattiti soprattutto da parte di Tudor che si sarebbe rivolto a Camoranesi in modo più che duro. E proprio per questo, per evitare davvero che il tutto sfociasse in qualcosa di troppo, è sopraggiunto il pronto addio da parte di quest'ultimo che avrebbe spiazzato anche l'amico croato, rimasto offeso per la decisione improvvisa. Adesso, nello staff di Tudor è arrivato Vukas, ma ci sarà comunque un po' di Juventus a fianco del tecnico croato: si tratta di un ex preparatore atletico della Juventus, Mario Rotondale, che ha lavorato in particolare nelle giovanili bianconere dal 2000 al 2013 e in passato ha collaborato anche con Fabio Cannavaro quando era allenatore in Cina.
FONTE: FanPage.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.