CHIEVO 2-2 VERONA + - =
Mister MARAN recupera FREY che però partirà dalla panchina sostituito da BIRAGHI, assente ZUKANOVIC nel 4-4-2 che vede la mediana formata da Birsa-Radovanovic-IZCO-HETEMAJ e la coppia PALOSCHI-PELLISSIER in attacco.
Nell'HELLAS, con SALA, MÁRQUEZ, GRECO squalificati e IONITA ancora ai box, mister MANDORLINI ritrova RAFAEL fra i pali e opta per RODRÍGUEZ quale sostituto del Gran Capitàn, in mediana c'è anche HALLFREDSSON dal primo minuto, in attacco JANKOVIĆ, TONI e GOMEZ completano il 4-3-3.
In Curva Nord i tifosi del CEO sventolano migliaia di cartoncini gialli e blù con lo stemma della diga (ma qualche bandiera col biancazzurro tradizionale spunta qua e la), molto meno colorata la Curva Sud che solitamente 'snobba' il match ma si fa sentire con la solita carica e presenta la sciarpata per ricordare il trentennale dello scudetto...
Panchina numero 500 in Italia per MANDORLINI, arbitra l'internazionale Rizzoli di Bologna alla 200esima gara in Serie A, direttore della finale Mondiale che per la prima volta dirigerà il derby dell'Arena
LA GARA
Scintille da subito tra JANKOVIĆ e HETEMAJ dopo un contrasto, l'arbitro richiama entrambi che alla prima occasione si beccano e Rizzoli ammonisce entrambi (il serbo dell'HELLAS era in diffida).
Anche OBBADI è nervoso e dopo un intervento a gamba alta si fa 'uccellare' dal direttore di gara a gamba tesa: Giallo anche al francomarocchino! Terza ammonizione e sono passati appena 5 minuti...
Al 9° il CHIEVO passa in vantaggio: SCHELOTTO trova il fondo poi appoggia dietro, traversone a centro area dove PELLISSIER anticipa MORAS e spizza per PALOSCHI libero sul secondo palo di appoggiare comodamente in porta mentre RODRÍGUEZ 'marca' PISANO in una delle ennesime magre stagionali della difesa scaligera.
HETEMAJ abbandona il campo per infortunio al 13°, entra il ghanese COFIE.
Al 17° OBBADI batte una punizione da destra, RODRÍGUEZ spizza dentro per GOMEZ che viene anticipato all'ultimo da BIZZARRI...
SCHELOTTO interviene da dietro su Juani, il signor Rizzoli estrae un altro cartellino.
Il VERONA pareggia al 20°: Punizione di HALLFREDSSON da sinistra, GOMEZ parte da limite dell'area e di soppiatto corre verso la porta, all'ultimo lo vede IZCO che non riesce ad evitare il maligno colpo di testa sottomisura di Juani che anticipa l'ex capitano del CATANIA e infila in rete! La specialità della casa dell'argentino gli vale il 37° gol in maglia scaligera...
Cartellino giallo anche per TONI per un fallo da dietro al 21° ma 5 minuti dopo il capitano dell'HELLAS porta in vantaggio i suoi: Altro calcio di punizione di HALLFREDSSON più o meno dalla stessa posizione della precedente, TONI parte per tempo trascinandosi dietro BIRAGHI ed in spaccata di destro batte BIZZARRI e mette a segno il 19° gol stagionale!
Al 28° l'ammonizione toca a GOMEZ per un fallo a gamba tesa su SCHELOTTO (a nulla valgono le scuse di Juanito all'avversario), tre minuti dopo CESAR incorna di testa su calcio d'angolo con palla che vola alta sulla traversa...
Al 31° Corner del CEO, palla a CESAR che di testa tira debole e centrale, 60 secondi dopo JANKOVIĆ rischia il secondo giallo a causa di una manata rifilata a BIRAGHI: Indulgente Rizzoli in questa occasione.
Juni GOMEZ cerca la doppietta al 34° con un tiro dal limite a sorprendere BIZZARRI ma non inquadra la porta.
Al 37° bel capovolgimento di fronte HELLAS, PISANO dalla parte opposta per TONI che spizza breve per GOMEZ il cui tiro è rimpallato dalla difesa clivense...
Rigore a favore del CHIEVO al 39°: COFIE verticalizza in area per PELLISSIER travolto da RODRÍGUEZ in disperato recupero, batte il capitano del CEO che sulla destra batte RAFAEL a fil di palo.
Riparte l'azione ed è TONI a sfiorare la dopppietta: PISANO trova il fondo e mette una gran palla sul destro del capitano scaligero che anticipa DAINELLI e coglie la traversa a mezzo metro da BIZZARRI!
Al 42° BIRSA dal limite tira alto e nel finale la gara si scalda nuovamente con i due vice-allentori BORDIN e MARANER che vengono allontanati dal campo dopo un principio di rissa, dopo i due minuti concessi da Rizzoli tutti negli spogliatoi.
Nel secondo tempo il CHIEVO parte a testa bassa e l'HELLAS viene mantenuto alle corde per più di un quarto d'ora: Al 1° minuto PELLISSIER ad un passo da RAFAEL tira al volo non trovando la porta...
Al 5° minuto episodio molto sospetto in area dell'HELLAS con JANKOVIĆ sembra intercettare con la mano un traversone degli avversari: È rigore? Secondo Rizzoli no...
Sciarpata della Curva Sud al 6° a ricordare il gol-scudetto di ELKJAER a Bergamo nel trentennale della conquista del tricolore!
SCHELOTTO prova la botta dalla distanza al 9°, il tiro è potente ma gira ad un metro e mezzo dal palo sinistro di RAFAEL...
Al 13° è BIRAGHI con un calcio di punizione nei pressi del limite a fare la barba alla traversa! Esce BIRSA entra BOTTA, Rolly MARAN prova a vincerla col 4-3-1-2...
Doppio cambio HELLAS al 21° HALLFREDSSON fa spazio a CAMPANHARO, GOMEZ lascia il posto a VALOTI, due minuti più tardi PELLISSIER sfugge a PISANO in area e mette in mezzo una bella palla per PALOSCHI che fortunatamente è anticipato da RODRÍGUEZ!
Al 31° TACHTSIDIS diffidato becca un'altra ammonizione a causa di una manata a RADOVANOVIC dopo un contrasto aerea...
Al 39° ultimo cambio CEO: SARDO al posto di BIRAGHI aciacato e giallo a CESAR a causa di un fallo su JANKOVIĆ e tre minuti dopo occasionissima CHIEVO con PALOSCHI anticipato all'ultimo da MORAS!
MANDORLINI richiama in panchina CAMPANHARO che non sembra infortunato, forse il mister non ha digerito alcune giocate dell'ex BRAGANTINO, chiusura ancora di marca CEO con SCHELOTTO che al 46° dopo un coast-to-coast crossa per BOTTA che dal limite incoccia nella difesa scaligera, al 48° PALOSCHI cerca il jolly dal vertice sinistro dell'area scaligera ma la palla vola in Curva e dopo 3 minuti di recupero il signor Rizzoli termina la gara.
LE IMPRESSIONI
Primo tempo bellissimo nel quale il CHIEVO trova il vantaggio per primo ma viene recuperato e poi rimontato dal 148° gol in Serie A di Luca TONI ed in una gara sempre in bilico riacciuffa il pari su rigore (un po' generoso) concesso dal signor Rizzoli.
Nella seconda metà di gara l'HELLAS rimane praticamente negli spogliatoi, si abbassa tantissimo superando la metacampo solo al 17° e rischia l'impossibile con quel mani in area di JANKOVIĆ parso a tutti volontario con il giocatore serbo che era pure ammonito...
Pareggio giusto considerata anche la clamorosa traversa colta da TONI in chiusura di primo tempo ma ancora una volta i tifosi scaligeri si rammaricano a causa di una difesa a tratti imbarazzante e di un abbassamento di baricentro assolutamente ingiustificato dopo 45 minuti non solo a causa dell'evidente calo fisico e del caldo (che c'era anche per gli avverari).
Cala il sipario sul primo pareggio nella storia del derby dell'Arena in Serie A, con 8 cartellini gialli (qualcuno forse esagerato)
Radiografia del Gol gialloblù 2014/2015 | ||||
Giocatore | Coppa | Camp. | Tot. | |
TONI | 1 | 19 | 20 | |
LÓPEZ | 0 | 5 | 5 | |
GOMEZ TALEB | 0 | 5 | 5 | |
TACHTSIDIS | 0 | 3 | 3 | |
IONITA | 0 | 2 | 2 | |
MORAS | 1 | 1 | 2 | |
CHRISTODOULOPOULOS | 1 | 1 | 2 | |
SAVIOLA | 1 | 1 | 2 | |
HALLFREDSSON | 0 | 1 | 1 | |
SALA | 0 | 1 | 1 | |
VALOTI | 0 | 1 | 1 | |
JANKOVIĆ | 0 | 1 | 1 | |
OBBADI | 0 | 1 | 1 | |
NENÊ | 1 | 0 | 1 |
I VOTI
- RAFAEL Incolpevole sul gol del vantaggio ceolaro, quasi arriva a smanacciare fuori il rigore battuto da PELLISSIER per il resto normale amministrazione, voto 6
- PISANO Due tre buone sgroppate sulla fascia ma la fase difensiva è da rivedere con qualche responsabilità (condivisa) in occasione del primo gol clivense e quelle sviste su PELLISSIER che potevano costare la sconfitta, voto 5,5
- MORAS Toglie dalla testa di PALOSCHI la palla del possibile vantaggio avversario ma nel primo tempo vienen anticipato netto da PELLISSIER nella spizzata per il colpo di testa vincente del centravanti di scuola MILAN... Luci e ombre in un campionato che soffre maledettamente nel cuore della difesa, voto 5,5
- RODRÍGUEZ Poca 'garra' oggi, forse è il caldo o forse è il fatto che quell'errore che concede il vantaggio al CHIEVO lo condiziona per il resto della gara... Voto 5
- AGOSTINI Svolge il compitino oggi senza rischiare figuracce ne regalare emozioni... Voto 6
- OBBADI Solità vivacità sul centrodestra ma quanti errori di impostazione! Deve dare di più ed essere meno... Farfallino, voto 5,5
- TACHTSIDIS Importante il suo fisico davanti alla difesa e qualche verticalizzazione di buona qualità ma la dinamicità non è nelle sue corde... Oggi non va mai al tiro, voto 5,5
- HALLFREDSSON Dopo quattro settimane di infortunio regala entrambi gli assist sui gol scaligeri, si arrende nel secondo tempo in evidente crollo fisico... Voto 6,5 (gli subentra al 76° CAMPANHARO che entra male in gara e al terzo errore su 3 palloni toccati, con quel tiro alle stelle ignorando i compagni, il mister lo richiama in panca per regalare gli ultimi minuti ad un LÓPEZ che nemmeno tocca palla... Voto 5 al brasiliano, ingiudicabile l'uruguayano)
- GOMEZ TALEB Non doveva nemmeno partire titolare e invece Juani regala (al solito) una gara generosissima ed un pareggio d'astuzia con un colpo di testa in mischia dei suoi poi, come Emil, non ne ha più ed esce... Voto 6,5 (al 66° gli subentra VALOTI che non si vede mai... Voto 5)
- TONI Gli arrivano due palle, una la insacca nell'altra coglie la traversa... Cosa aggiungere su una leggenda del calcio italiano al 19° gol in questa stagione? Merita una convocazione in Nazionale! Almeno per far vedere ai giovani colleghi come un centravanti dovrebbe giocare... Voto 7
- JANKOVIĆ Solita grinta, solite amnesie, soliti cartellini evitabili... Insomma solita gara alla Bosko nel bene e nel male (ma che paura per quel fallo nel contrasto aereo che poteva costargli il rosso e quella mano galeotta in area!), voto 5
- MANDORLINI Non bene nella doppia sostituzione per CAMPANHARO ma d'altronde tra squalifiche, diffide ed infortuni è anche lui pesantemente condizionato nelle scelte sia prima che durante la gara... Ingiudicabile
DICONO + - =
Pierino FANNA ricorda lo scudetto «C'ero anche io, è stata una bella soddisfazione ricordare quella impresa, abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, fa particolarmente piacere che anche i tifosi se lo siano ricordato. C'è stato un attaccamento incredibile a questa maglia in quegli anni, con la società in questo periodo ricordiamo quel momento storico bellissimo. Impresa irripetibile? Sì, è così. Il calcio è andato in un'altra direzione, c'è poco spazio per sognare per le medio-piccole, le società le facevano le competenze, adesso la giostra gira più veloce è molto difficile trattenere i talenti. L'ultima poesia del calcio italiano è stata negli anni 90', poi più nulla» TuttoMercatoWeb.com
Nanu GALDERISI ricorda lo scudetto scaligero a Radio Rai «Sarà difficilissimo ripetere un'impresa del genere, sono cambiati tempi e introiti economici. Sarebbe bello rivedere un altro Verona stare davanti a tutti dall'inizio alla fine, prendere applausi ovunque e portare a casa uno Scudetto che si ricorda ancora a distanza di 30 anni. Non solo a Verona» TuttoMercatoWeb.com
Mimmo VOLPATI ricorda lo scudetto scaligero a Radio Rai «Allora i migliori giocatori erano in Italia e tutte le domeniche dovevamo confrontarci con i migliori giocatori delle varie nazionali. Ogni domenica dovevamo affrontare dei fuoriclasse. Bagnoli dà sempre meriti ad altri, ha la saggezza delle persone semplici. Non aveva bisogno di parlare tanto perché già sapevamo quello che ci voleva dire e quello che voleva fare» TuttoMercatoWeb.com
Mister MARAN «Sapevamo della fisicità del Verona, qualcosa abbiamo sbagliato e abbiamo preso due gol. Qualche errore nostro ma anche bravura dell'avversario. Rimpianti? Direi di sì, visto che nella seconda parte del match abbiamo avuto sempre il pallino del gioco. Forse c'era un rigore su un cross di Biraghi ma fa nulla. Siamo riusciti a giocare bene e ripartire forte. Prendiamo un punto e teniamo la buona prestazione fatta. Futuro? Finiamo bene e poi parleremo con la società» TuttoMercatoWeb.com
Mister MANDORLINI «Il pareggio contro il Chievo? E' stata una partita molto combattuta, con tanti cartellini. Il risultato rispecchia quanto abbiamo visto in campo. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, mentre penso che nella ripresa abbia fatto meglio il Chievo. E' un risultato giusto, anche se abbiamo concesso due gol che potevano essere evitati. La direzione di Rizzoli? E' il miglior arbitro, dopo 20 minuti avevamo cinque calciatori ammoniti. Bisogna stare attenti perché si possono perdere degli equlibri, noi siamo stati bravi a mantenerli e abbiamo visto una grande gara con dei bei gol. L'espulsione di Bordin? Cinque ammoniti in 20 minuti sono tanti, non mi sembrava una partita così tirata e nervosa. Ma accettiamo serenamente quanto deciso dall'arbitro. Il cambio di Campanharo? E' stato tattico, volevo giocare con Jankovic largo e gli ho chiesto un sacrificio. Il calo nel secondo tempo? Tanti calciatori non si sono allenati questa settimana, come Gomez e Hallfredsson. Ci poteva stare, dovevo gestire i cambi e avevamo cinque calciatori ammoniti dopo 20 minuti. Vedevo che stavamo soffrendo ma dovevo valutare tutto, anche il primo caldo, che c'era per entrambi. Nel secondo tempo abbiamo perso i tempi di gioco. Luca Toni? Ho la fortuna di allenarlo, è un grande, mi auguro che la squadra lo aiuti a raggiungere il grande traguardo che sta inseguendo. Sarebbe un orgoglio anche per me portarlo a vincere la classifica cannonieri. E' un grande uomo e un grande allenatore, come Pellissier. Hallfredsson e Juanito? Sono contento per entrambi. Per noi sono calciatori determinanti, ma cominciavano già ad avere qualche fastidio» HellasVerona.it
Obbadi | Mandorlini | Gomez |
TONI sempre più bomber «La partita? Abbiamo fatto fatica, questi sono i primi caldi. Abbiamo giocato un gran primo tempo, anche se abbiamo subito due brutti gol. Potevamo prendere meno reti e farne di più. Nella ripresa abbiamo sofferto, loro sono stati più bravi a far girare la palla ma alla fine abbiamo raccolto un buon punto, che ci sta. Credo sia stato comunque un bel derby» HellasVerona.it
PALOSCHI attaccante del CHIEVO 'Toni? Un punto di riferimento...' «Abbiamo fatto una grande partita, loro sono stati bravi a sfruttare i calci piazzati. Possiamo recriminare qualcosina, ma il pareggio va bene». Alberto Paloschi, intervistato dai microfoni di Sky Sport, commenta il pareggio per 2-2 scaturito nel derby di Verona: «Toni è un campione, ogni anno minimo fa dieci gol. È un attaccante da cui dobbiamo solo imparare, perché ha vinto tutto. Io spero di arrivare presto in doppia cifra, ci conto. Quanto al futuro, non so ancora: una volta concluso il campionato, ragionerò con la società» CalcioNews24.com
GOMEZ TALEB «Un commento sulla partita con il Chievo? Abbiamo avuto qualche problemino, ma grazie allo staff medico e alla voglia di esserci, siamo riusciti a giocare la partita. Il primo tempo abbiamo giocato molto bene, nonostante lo svantaggio iniziale siamo riusciti a rimontare, poi è arrivato il pari e nei minuti finali abbiamo sofferto un po’. Se ci siamo accontentati del pareggio? No, noi entriamo in campo incitandoci a vicenda, giochiamo sempre per vincere, poi magari in campo le cose possono cambiare. E’ vero, siamo un po’ calati verso la fine, ma la nostra voglia era quella di vincerla, il derby è una partita importante, non importa se la giochi bene o male, l’importante è vincerla. Abbiamo preparato la partita per portare a casa i tre punti e per superare il Chievo in classifica. Loro stavano meglio fisicamente, verso la finale abbiamo rischiato di prendere un terzo gol. Alla fine il pareggio è un punto che muove la classifica, adesso cerchiamo di finire nel migliore di modi queste 3 partite per arrivare più in alto possibile. Se quel fallo subìto era rigore? Non saprei, quando ti fischiano un rigore contro ti lamenti, se non te lo fischiano a favore ti devi rialzare» HellasVerona.it
OBBADI «Un commento sulla sfida con il Chievo? E’ stata una partita difficile, il Chievo è una buona squadra. Era una stracittadina, tutte e due le squadre ci tenevano a vincere. Era un derby, ci tenevamo a vincere per i tifosi e la società. È stato un bel primo tempo, in cui abbiamo giocato meglio noi, con 4 gol, due per parte. Nel secondo tempo eravamo un po’ in difficoltà, sentivamo la fatica ed eravamo un po’ arretrati, il Chievo ha giocato meglio e alla fine ha rischiato di fare il terzo gol in contropiede. Se in campo cercavo di incitare i miei compagni? E’ normale, giocavamo un derby che è una partita molto importante, queste partite le vogliono vincere tutti. Per me il pareggio è stato il risultato più giusto, anche se ci tenevo a vincere, così come tutti i miei compagni. Se l’arbitro mi è sembrato troppo severo? Non credo, la stracittadina è sempre una partita un po’ nervosa. Se ci hanno negato un rigore? Non lo so, non ho visto» HellasVerona.it
Luca TONI 'Ancora calciatore nella prossima stagione? Anche sì ma con i giusti presupposti...' «Ora il presidente deve fare scelte più importanti. Io continuerò qui se ci saranno i presupposti che mi hanno permesso di fare bene in questi due anni. Vediamo ciò che succederà dopo certe decisioni e poi valuteremo con tranquillità. Se ho voglia di continuare? Quando fai 18 gol in Serie A vuol dire che stai ancora bene, se avrò proposte che non mi piacciono posso anche smettere. Parlerò con chi devo parlare, poi con presupposti giusti posso continuare» TuttoMercatoWeb.com
LE ALTRE DI A + - =
Negli anticipi di Sabato il MILAN batte la ROMA per 2 a 1 a San Siro mentre la JUVE già Campione d'Italia non va oltre l'1 a 1 allo Juve Stadium contro il CAGLIARI....
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
TIFOSI DEL CEO AGGREDITI DA TIFOSI DEL VERONA, una di quelle notizie che purtroppo ci accomunano ad altre città che in occasione dei derby danno sfogo a frustrazioni accumulate durante la settimana! Il fatto è successo stamane intorno alle 9, a darne notizia il quotidiano on-line de L'Arena, quattro i feriti, quello più grave è stato suturato alla testa. Che brutto l'ambiente-stadio in Italia e Verona purtroppo non fa differenza...
L'HELLAS VERONA ha ottenuto licenza UEFA per la stagione sportiva 2015-16, ne da comunicato la società scaligera sul proprio sito web
LA PRIMAVERA ABBATTE IL CITTADELLA con i gol di SPERI e SALIFU... Così mister PAVANEL 'E' stata una partita diversa rispetto a quella giocata a Lanciano. Abbiamo incontrato una squadra che sta facendo molto bene, pur essendo giovane. Siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni create, già all'inizio con Speri, è stata comunque una gara combattuta. Non è stato facile battere il Cittadella, ma credo che questi 3 punti siano meritati perché abbiamo creato qualcosa in più. Onore ai miei ragazzi'
MERCATO: Anche l'HELLAS co AZ ALKMAAR, BETIS e ALMERIA seguono JEBOR di proprietà dei portoghesi del RIO AVE nonchè centravanti liberiano dal gran fisico classe '91 già paragonato a WEAH!
Gli occhi di VERONA, ATALANTA e CHIEVO su Gian Marco FERRARI, difensore 23enne di proprietà del PARMA che ha passato la stagione nel CROTONE in Serie B...
Primavera TIM: Hellas Verona-Cittadella 2-0 |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: Sandokan MALESANI 'Il calcio mi ha dimenticato, lavoro nei vigneti', il CATANIA pensa al nuovo tecnico e CORINI potrebbe essere il prescelto... Il 33enne PISANU appende le scarpette al chiodo
BEFFA CLAMOROSA: L'UEFA PREMIA I TIFOSI OLANDESI grazie al fairplay! E quella massa di caproni che ha gravemente danneggiato la fontana della 'Barcaccia' a Roma di che nazionalità era?
MONDO DEL CALCIO ANCORA IN APPRENSIONE PER PELÈ ricoverato in ospedale...
EUROPA LEAGUE, la FIORENTINA sciupona nel primo tempo crolla a Siviglia! 3 a 0 per gli spagnoli al Franchi servirà una sorta di miracolo... Recrimina anche in NAPOLI raggiunto al San Paolo da un gol in fuorigioco nettissimo degli ucraini
FAIR PLAY FINANZIARIO, stangata UEFA su ROMA e INTER!
BASKET NBA: I CAVS di Lebron JAMES pareggiano con i BULLS mentre HARDEN tracina i ROCKETS che si affiancano ai CLIPPERS...
RASSEGNA STAMPA + - =
Leggi Chievo – Hellas Verona, dici Pellissier – Toni: capitani, bomber e trascinatori eterni; le pagelle del derby di Verona
BY GIANLUCA NUCCI · MAGGIO 10, 2015
Quando si dice che il capitano dovrebbe dare l’esempio in campo, e si vuole far capire bene il concetto magari a dei giovani calciatori, basterebbe mostrare il derby tra Chievo ed Hellas Verona focalizzandosi sulle prestazioni di Pellissier e Toni. Capitani eterni, assolutamente degni di portare quella fascia al braccio che molti bambini guardano con occhi pieni di ammirazione ed entusiasmo; è così che si può riassumere la partita andata di scena alle 12:30, stracittadina scaligera nella quale si è visto tanto cuore, intensità e attaccamento alla maglia da parte dei giocatori visti in campo. Alla fine l’incontro si è concluso con un pareggio giusto per 2-2, il primo da quando entrambe le squadre sono in Serie A; e d’altronde, i protagonisti di un evento mai accaduto sinora, non potevano che essere i due trascinatori che rispondono al nome di Sergio Pellissier e Luca Toni.
Così, dopo aver seguito insieme la cronaca live del match, andiamo a scoprire la valutazione dei singoli giocatori;
Chievo:
Bizzarri 6: incolpevole sui gol subiti, quasi mai chiamato in causa nel resto
Schelotto 6,5: spinge tantissimo da terzino destro, sfruttando al meglio le sue qualità di esterno tutto campo
Dainelli 6: soffre in alcuni frangenti la fisicità di Toni, ma in altre occasioni si rende autore di interventi importanti
Cesar 5: a differenza del suo compagno di reparto, appare più nervoso e irruento nei contrasti, per non contare di quanto lo faccia penare Toni nei duelli aerei
Biraghi 6: spinge poco meno di Schelotto, però dalle sue parti Jankovic ha più libertà di Juanito (dal 84' Sardo s.v.)
Hetemaj s.v.: abbandona il campo dopo neanche un quarto d’ora per un problema fisico (dal 13' Cofie 5: con il suo ingresso il Chievo cambia sistema di gioco, ma di lui non si vede neanche l’ombra)
Izco 6,5: vero leader del centrocampo clivense. Esperienza e diligenza a disposizione di Maran.
Radovanovic 5: come per Cofie, l’altra mezz’ala del rombo di centrocampo si nota veramente pochissimo, forse oscurate dal centrocampo avversario
Birsa 5: da uno delle sue qualità, ci si aspetta sempre tanto; il suo sinistro delicato però, oggi, non si fa sentire quasi mai (dal 59' Botta 5,5: un mancino educato per un altro mancino che ci sa fare. Entrambi però, oggi hanno fatto davvero poco.
Paloschi 6,5: vero baluardo dell’attacco gialloblu. Lotta su ogni pallone circoli nei suoi paraggi, e si fa trovare prontissimo sulla sponda di Pellissier in occasione del gol che sblocca la partita
Pellissier 7: da vero capitano, trascina i suoi in entrambe le reti clivensi. Assist, rigore guadagnato, e trasformazione perfetta a baciare il palo; segno di una riconoscenza per tutto ciò che ha dato alla maglia gialloblu
Hellas Verona:
Rafael 6: non può nulla sul gol di Paloschi, è anche bravo ad indovinare l’angolo del rigore di Pellissier, che però era troppo angolato per poter intervenire
Pisano 6: solido dal punto di vista difensivo, non lo si vede praticamente mai in proiezione offensiva
Rodriguez 5: molto ingenuo a commettere il fallo da rigore su Pellissier in un momento durante il quale la sua squadra sembrava in netto controllo della gara
Moras 6: lui invece tiene bene in fase di non possesso, mettendoci tanta esperienza e caparbietà. Bravo a non innervosirsi in una partita non poco tesa
Agostini 6: stessa valutazione per il suo compagno dalla parte opposta. Assiste nel difendere, accompagna poco nell’attaccare
Obbadi 5: nettamente il peggiore della mediana di Mandorlini. Gioca una partita da spettatore non pagante, incidendo quasi zero soprattutto in fase di possesso
Tachtsidis 6: gioca una partita di diligenza e personalità in mezzo al campo; peccato sia troppo nervoso, rimediando un’ammonizione evitabile che gli costa l’assenza nella prossima gara con l’Empoli
Halfredsson 6,5: decisivo in entrambe le reti del Verona, rendendosi protagonista di un doppio assist. Lui e Toni sono l’arma in più nelle palle inattive a favore. (dal 66' Campanharo 5: gioca praticamente 20 minuti prima che Mandorlini lo richiami in panchina; non riesce ad incidere, ma forse la sua sostituzione è eccessivamente precoce (dal 88' Nico Lopez s.v.)
Jankovic 6,5: nonostante non riesca ad entrare nei tabellini delle marcature, è una spina nel fianco della difesa clivense, svariando su tutto il fronte offensivo. Prestazione pulitissima macchiata dall’ammonizione dopo neanche 3 minuti di gara
Toni 7: si fa davvero tanta fatica a trovare un aggettivo per descriverlo. Eterno forse sarebbe il più adeguato, perché se a quasi 38 anni sei a -1 dal primato della classifica marcatori allora l’età per te non conta. Trascinatore vero, ha il bombersimo, quello realmente calcistico, che gli scorre nelle vene
Juanito Gomez 6,5: bravo a metterci lo zampino nella palla vellutata di Halfredsson sul gol dell’1-1. Ottima gara nel primo tempo, cala nella ripresa (dal 66' Valoti 6: col suo ingresso il Verona si schiera con un rombo a centrocampo; non riesce ad esser decisivo nelle ripartenze, ma dà una grande mano in fase di non possesso nel forcing finale del Chievo)
Gianluca Nucci
FONTE: TuttoCalcioNews.net
Serie A, Chievo e Verona derby show. Quattro reti nel primo tempo: 2-2
Paloschi apre le danze, Gomez e Toni ribaltano il risultato. Pellissier su rigore accontenta tutti
Verona, 10 maggio 2015 - Tra Chievo e Verona succede tutto nel primo tempo. E' 2-2 nel derby scaligero giocato all'ora di pranzo: è la prima volta che si chiude in pareggio in Serie A. Nonostante entrambe le squadre abbiano già la salvezza in tasca, va in scena un match combattuto, soprattutto nel primo tempo, segnato da quattro reti nell'arco di mezz'ora. Nella ripresa più propositiva la squadra di Maran ma è un risultato sostanzialmente giusto. In classifica tra le due veronesi resta immutato il distacco di un punto: Chievo a quota 42, Verona a 41.
Nove minuti e il Chievo è già in vantaggio. Izco lascia partire il cross per Pellissier che fa da torre per Paloschi, appostato sul secondo palo e pronto ad insaccare di testa: 1-0. Poco dopo, Maran deve già operare un cambio: fuori l'acciaccato Hetemaj, dentro Cofie. L'Hellas non si abbatte e rimette i conti in equilibrio: sulla punizione di Hallfredsson, Juanito Gomez anticipa tutti e trova l'incornata vincente, ma è decisiva la deviazione di Izco. La rimonta si completa sei minuti dopo con il solito Toni, che in spaccata batte Bizzarri ancora sulla punizione dell'islandese. Prima dell'intervallo, replica il Chievo: Rodriguez spintona Pellissier in area, Rizzoli indica il dischetto. E' lo stesso Pellissier a incaricarsi della trasformazione: 2-2 al 40' Un minuto dopo l'Hellas potrebbe di nuovo portarsi in avanti, con il tentativo sottoporta di Toni che però trova l'opposizione della traversa. Gli animi si scaldano e Rizzoli deve usare la maniere forti con i due vice allenatori: rosso per Maraner e Bordin.
Il Chievo parte forte nella ripresa. Ci prova Schelotto, con una gran conclusione dalla distanza: la palla si spegne alla sinistra di Rafael. Poi è Biraghi a sfiorare la traversa su punizione. La squadra di Maran si fa preferire davanti ad un Hellas poco convinto e senza molte idee, ma non riesce ad essere davvero pericolosa. Gradualmente, complice il grande caldo, la spinta del Chievo si esaurisce e i ritmi in campo calano nettamente. Ultimo brivido nel recupero, con il tentativo di Botta dal limite sul cross di Schelotto dalla sinistra: la conclusione, sporcata da una deviazione, si spegne sul fondo. Finisce 2-2.
FONTE: Quotidiano.net
Il Verona festeggia i 30 anni dello “scudetto dello spogliatoio” del condottiero Bagnoli
Tra modestia e nostalgia, Bagnoli analizza la splendida annata che portò allo scudetto del Verona
11 maggio 2015 10:26 - Francesco Gregorace
“Il ricordo migliore e’ lo spogliatoio. Se abbiamo vinto lo scudetto, dobbiamo ringraziare lo spogliatoio“. Osvaldo Bagnoli torna indietro di trent’anni, a quello storico scudetto conquistato alla guida del Verona. Un successo figlio del gruppo, dove “i ragazzi andavano d’accordo fra di loro, non e’ che abbia fatto chissa’ che cosa – minimizza ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Quell’anno avevamo cambiato solo i due stranieri che si trovarono subito benissimo col resto del gruppo”.
“La modestia di Bagnoli e’ incredibile, in lui e’ insita la saggezza delle persone semplici – gli risponde uno dei suoi ‘fedelissimi’, Domenico Volpati – In quello spogliatoio non aveva bisogno di parlare, tanto sapevamo gia’ quello che ci voleva dire. Bastava guardarsi negli occhi”. “Oggi come allenatore cerco di essere giusto nei confronti dei giocatori, Bagnoli mi ha insegnato questo – gli fa eco Giuseppe Galderisi – mi ha dato tantissimo, aveva molta attenzione sui giocatori che non erano titolari”. Ma quel calcio e’ ormai lontano.
“Allora i top-player, i migliori giocatori del mondo erano in Italia, dovevamo confrontarci tutte le domeniche con giocatori che erano nelle nazionali tedesche, argentine, brasiliane, che starebbero benissimo anche nel calcio di oggi”, rivendica con orgoglio Volpati. “Credo che sara’ difficilissimo ripetere un’impresa del genere, sono cambiati, i tempi, gli introiti, la possibilita’ di poter investire – e’ il parere di Galderisi – Sarebbe bello vedere un altro Verona stare davanti a tutti e vincere uno scudetto che dopo 30 anni e’ ancora nel cuore di tutti”.
Bagnoli, che rifiuta i paragoni con Sarri (“Non mi piace paragonarmi a degli allenatori”), continua ad andare allo stadio (“il presidente del Verona ha dato la tessera a me e mia moglie”) ma non si ritrova in molte cose. “Non riesco a capire per esempio questo possesso palla nella tua meta’ campo, che poi quando la superi torni indietro, dai la palla al portiere che fa il lancio lungo…”.
FONTE: CalcioWeb.eu
DA VERONA L’URLO DEI TIFOSI: “TRENT’ANNI FA LO SCUDETTO”
Redazione Mag 10, 2015
12 MAGGIO 1985: VERONA CAMPIONE D'ITALIA |
Grande festa dei tifosi del Verona al 51' durante il derby con il Chievo. Da tutto lo stadio scaligero si è alzato un coro per celebrare lo scudetto del Verona, conquistato 30 anni fa. Il 12 maggio dell’85, il Vetrona pareggiò 1-1 a Bergamo con l’Atalanta grazie ad un gol di Elkjaer che significò lo storico primato.
L’Hellas scrisse il suo nome nella storia del campionato italiano assieme all’allenatore Osvaldo Bagnoli, al difensore tedesco Hans Peter Briegel e alla coppia d’attacco formata da Elkjaer e da Galderisi, nomi che ancora oggi fanno venire i brividi ai tifosi del Verona. E rivedendo le immagini di un tempo, i brividi vengono anche a chi tifoso del Verona non è ma semplice grande appassionato di calcio.
FONTE: TodaySport.it
Serie A: finisce 2-2 il derby di Verona
L'Hellas soffre, ma si salva col Chievo
10 Maggio 2015
Finisce in pareggio il lunch match della 35.ima giornata di A tra Chievo e Verona. Al Bentegodi va in scena un derby qualitativamente di livello bassino, ma sicuramente divertente. E' il Chievo ad aprire le marcature con un colpo di testa di Paloschi al 9'. Tra il 19' e il 26' l'Hellas firma però il sorpasso: prima è J. Gomez a trovare l'1-1. Quindi è Toni a portare in vantaggio i gialloblù. Al 40' Pellissier, su rigore, firma il definitivo 2-2.
PARTITA E PAGELLE
Sollevate da affanni di classifica, Chievo e Verona danno vita a un derby frizzante, tecnicamente modesto, ruvido (7 gli ammoniti da Rizzoli), ma sufficientemente divertente. Complici due difese a dir nulla da rivedere, i gol e le occasioni fioccano. Ad aprire le danze ci pensa, dopo appena 9', Paloschi che sfrutta un ponte aereo di Pellissier e l'amnesia di Rodriguez per infilare Rafael da due passi. La reazione del Verona è immediata: al 16' Juanito Gomez non trova per un niente la deviazione vincente su assist di Rodriguez. Tre minuti dopo lo stesso attaccante gialloblù invece non sbaglia: punizione dalla trequarti di Hallfredsson, colpo di testa sul primo palo e palla in rete. Al 26' è il solito, enorme, Toni a firmare il sorpasso (148 gol in A per l'attaccante dell'Hellas, 19 in questa stagione), questa volta con un tocco ravvicinato di destro sempre su punizione di Hallfredsson. Al 34' Juanito potrebbe chiudere il match con un destro da fuori, ma la sua conclusione si spegne oltre la traversa di Bizzarri. Si arriva così al minuto 39': Rizzoli concede un rigore al Chievo per un fallo di Rodriguez su Pellissier e lo stesso attaccante clivense trasforma. Due a due e tutti negli spogliatoi ma non prima di una traversa di Toni (40').
Nella ripresa non cambia il tema della gara, nel senso che Chievo e Verona continuano ad affrontarsi a viso aperto e le occasioni, di conseguenza, continuano a fioccare. Al primo minuto Pellissier avrebbe un'occasione grande così per firmare il nuovo sorpasso, ma la sua conclusione da due passi finisce alta. Otto minuti dopo è Schelotto a provarci, senza fortuna, con una botta. Quindi è Biraghi, su punizione, a sfiorare il vantaggio. Il Verona soffre, prova a rispondere in contropiede ma non riesce più a uscire dal guscio. Mandorlini prova a restituire freschezza alla sua squadra inserendo Campanharo e Valoti per Hallfredsson e Juanito Gomez, Maran risponde con Birsa per Botta. L'inerzia della gara non cambia anche se il Chievo, con il passare dei minuti, non riesce più a rendersi pericoloso. E' anzi l'Hellas a sfiorare il vantaggio con il solito Toni, cui si oppone in extremis Cesar. E' l'ultima emozione della partita. Finisce 2-2 con il Chievo che protesta per un rigore non concesso da Rizzoli (fallo di Jankovic) e la netta sensazione di aver lasciato due punti per strada.
LE PAGELLE
Toni 7 - Alla tenera età di quasi 38 anni, è ancora di gran lunga il miglior giocatore della sua squadra e, a conti fatti, uno degli attaccanti più prolifici del campionato. Lotta come un leone, facendo reparto da solo, trova il gol del momentaneo 2-1 e colpisce una traversa. Tocca quota 148 gol in Serie A arrivando a una sola rete da Tevez (19 contro 20) nella classifica marcatori. Serve altro?
Rodriguez 4,5 - Si perde Pellissier sul primo gol del Chievo e commette lo sciagurato fallo su Pellissier che porta al rigore del 2-2. Sempre in affanno, complice anche la scarsissima intesa con Agostini (voto 5), dalle sue parti Paloschi e Pellissier si infilano che è un piacere.
Hallfredsson 7 - Corre moltissimo senza però perdere la necessaria lucidità nei momenti più importanti. I due gol del Verona passano entrambi dal suo piede. Esce, stremato, a metà ripresa.
Paloschi 7 - Un gol da rapace dell'area di rigore ma, soprattutto, la netta sensazione di poter essere pericoloso in ogni momento della partita. Fin che lo sorregge la condizione, va a rompere le scatole a tutti i difensori del Verona: cala nella seconda parte della ripresa
Schelotto 6,5 - Maran lo restituisce al calcio inventandolo terzino destro e lui, con tutto quel campo davanti, sfrutta al meglio le sue qualità in progressione e la sua diligenza tattica. Nella ripresa sfiora un gol che sarebbe stato meritato.
IL TABELLINO
CHIEVO-VERONA 2-2
Chievo (4-4-2): Bizzarri 6; Schelotto 6,5, Dainelli 6,5, Cesar 5,5, Biraghi 6 (39' st Sardo sv); Birsa 6 (14' st Botta 6), Radovanovic 6, Izco 6, Hetemaj sv (13' Cofie 5,5); Paloschi 7, Pellissier 6,5
A disp.: Bardi, Seculin, Gamberini, Frey, Meggiorini, Christiansen, Fetfatzidis, Pozzi, Vajushi. All.: Maran 6,5
Verona (4-3-3): Rafael 5,5; Pisano 5,5, Rodriguez 4,5, Moras 5, Agostini 5; Obbadi 5,5, Tachtsidis 6, Halfredsson 7 (21' st Campanharo 6; 43' st N. Lopez sv); Jankovic 6, Gomez 6,5 (21' st Valoti 6), Toni 7.
A disp.: Benussi, Gollini, Sorensen, Martic, Marques, Christodoulopoulos, Nico Lopez, Fares, Fernandinho, Saviola. All.: Mandorlini 5,5
Arbitro: Rizzoli
Marcatori: 9' Paloschi, 40 rig. Pellissier (C); 19 J. Gomez, 26 Toni (V)
Ammoniti: Hetemaj, Schelotto, Cesar (C); Jankovic, Obbadi, Toni, J. Gomez, Tachtsidis (V)
Espulsi: nessuno
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
domenica 10 maggio 2015
Serie A, 35ª giornata: Chievo-Verona 2-2
Paloschi apre le marcature, poi il sorpasso dell'Hellas con Juanito Gomez e Toni. Nel finale del primo tempo il pari su rigore firmato Pellissier
ROMA – Primo tempo spettacolare, ripresa condizionata dal caldo. Tra Chievo e Verona è 2-2 e i clivensi restano a +1 in classifica sui “cugini”. Al Bentegodi va in scena una partita a viso aperto, almeno per 45 minuti. Poi, tutto sommato, ne esce un pari che va bene a entrambe.
SCINTILLE – E’ derby vero, in tutti i sensi. Nervosismo e contrasti e Rizzoli mostra tre cartellini gialli in pochi minuti (Hetemaj, Jankovic e Obbadi). Il Chievo la sblocca al 9’ con un colpo di testa di Paloschi su sponda di Pellissier. Il Verona trova subito il pari sugli sviluppi di un calcio piazzato: Juanito Gomez la tocca di testa, Izco ci mette la deviazione vincente ed è 1-1 al 20’. Passano 6 minuti e l’Hellas trova anche il vantaggio con il solito Toni (19 in campionato), autore di una spaccata da applausi. Ma a proposito di “vecchietti”, dall’altra parte c’è un Pellissier in formato teenager: con mestiere si procura al 40’ un calcio di rigore (fallo di Rodriguez) che poi trasforma con un colpo da biliardo che sbatte sul palo alla sinistra di Rafael. Nella ripresa la gara è sempre equilibrata, ma decisamente meno bella. Il Chievo si rende più pericoloso con le conclusioni dalla distanza di Schelotto (54’) e Biraghi (57’). Il Verona, nonostante le forze fresche, ci mette quel che resta delle sue energie, ma poca lucidità negli ultimi 20 metri. E anzi, rischia di capitolare al 91’, quando un contropiede di Schelotto porta Botta ad una conclusione deviata in angolo. Alla fine è un pari, risultato mai verificatosi in Serie A.
FONTE: CorriereDelloSport.it
CALCIO, ANTICIPO CHIEVO-VERONA 2-2
10 maggio 2015 14.29
Si chiude con un pareggio (2-2)la sfida tra le due squadre di Verona. Un derby é sempre un derby e l'inizio è nervoso e costellato da ammonizioni.Gara sbloccata al 9' da Paloschi per il Chievo.Replica al 19'Gomez per il Verona e al 26' il solito Toni raddoppia.Al 39'Rodriguez affossa Pellissier in area ed è rigore. Pellissier trasforma. Poco dopo traversa di Toni. Nella ripresa è il Chievo a dare di più,ma gradualmente le energie si affievoliscono.Nel finale parata decisiva di Rafael su Botta servito da un ottimo Schelotto. - See more at: https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-3049fb3f-8619-44b1-864a-565f21d2a683.html
FONTE: RaiNews.it
11 maggio 2015
Verona, 30 anni fa un trionfo storico
12 maggio '85, lo scudetto di Bagnoli
Una rete di Elkjaer a Bergamo regalò il primo (e finora unico) titolo agli scaligeri. Un successo inatteso che oggi una "provinciale" difficilmente riuscirebbe a ripetere
12:08 - Minuto '51 del derby tra Chievo e Verona, dalla curva dell'Hellas parte un boato come per festeggiare un gol, ma la rete che viene celebrata è stata segnata 30 anni fa. I tifosi gialloblu hanno voluto ricordare così il gol messo a segno il 12 maggio dell’85 dal danese Preben Elkjaer, che sancì il pareggio per 1-1 sul campo dell'Atalanta e cucì il primo, e finora unico, storico scudetto sulle maglie dei gialloblu.
Nell'estate in cui il Napoli comprò Maradona, l'Inter Rumenigge e il Milan Wilkins e Hateley, l'ex attaccante arrivato dal Lokeren fu, insieme al difensore tedesco Briegel, l'acquisto più importante dell'ambizioso Hellas di mister Bagnoli, che da un paio d'anni stazionava ai piani alti del campionato e che nel 1985 riportò lo scudetto in provincia a oltre sessant'anni dalle vittorie della Pro Vercelli.
Nell'anno del sorteggio arbitrale "a gruppi", la stagione degli scaligeri cominciò sotto i migliori auspici con la vittoria casalinga per 3-1 sul Napoli di Maradona e continuò trionfalmente fino al titolo di Campione d'inverno (una sola sconfitta, ad Avellino alla 15esima giornata). Le rivali dei gialloblu per la vittoria finale erano l'Inter e il Toro di Gigi Radice, ma la squadra del presidente Celestino Guidotti fu più continua delle rivali e a Bergamo quel 12 maggio bastò un pareggio per festeggiare.
Una stagione indelebile nella memoria di tutti i tifosi dell'Hellas, così come la figura di Mister Osvaldo Bagnoli, 80 anni e una carriera ventennale da allenatore interrotta alla soglia dei sessanta dopo aver regalato momenti importanti anche alle tifoserie di Genoa e Inter. ''Se abbiamo vinto lo scudetto bisogna ringraziare lo spogliatoio, i ragazzi andavano d’accordo fra di loro, non è che abbia fatto chissà che cosa" ha dichiarato, con l'umiltà di sempre, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’.
“La modestia di Bagnoli è incredibile, in lui è insita la saggezza delle persone semplici – replica Domenico Volpati, uno dei ‘fedelissimi’ del Mister – In quello spogliatoio non aveva bisogno di parlare, tanto sapevamo già quello che ci voleva dire. Bastava guardarsi negli occhi”. “Credo che sarà difficilissimo ripetere un’impresa del genere - gli fa eco Galderisi, capocannoniere di quella magica stagione con 11 reti - sono cambiati i tempi, gli introiti, la possibilità di poter investire. Sarebbe bello vedere un altro Verona stare davanti a tutti e vincere uno scudetto che dopo 30 anni è ancora nel cuore di tutti”.
FONTE: TGCom24.Mediaset.it
Calcio: Bagnoli, per scudetto Verona bisogna ringraziale lo spogliatoio
Roma, 11 mag. (AdnKronos) - "Per lo scudetto vinto dal Verona bisogna ringraziare lo spogliatoio. Erano dei ragazzi che andavano d'accordo fra di loro. Il miglior ricordo di quell'anno è proprio lo spogliatoio". E' il ricordo di Osvaldo Bagnoli sullo scudetto del Verona arrivato 30 anni fa. "Quell'anno avevamo cambiato solo i due stranieri che si trovarono subito benissimo con il resto del gruppo. Il mio preferito? Non si può dire. Era un gruppo che andava d'accordo e non c'erano preferiti. C'erano giocatori che erano con me da prima. Uno tipo come Volpati era con me dalla Solbiatese", spiega il tecnico di quel Verona a Radio Anch'Io Sport, che non vuole fare paragoni con tecnici di oggi. "Sarri? Non mi piace fare paragoni con altri allenatori. Posso dire che uno sia bravo ma non riesco a paragonarmi", dice con modestia Bagnoli.
Parole di grande apprezzamento verso il suo ex allenatore arrivano poi da Domenico Volpati. "La modestia di Bagnoli è incredibile, in lui è insita la saggezza delle persone semplici. E' molto pragmatico e in quello spogliatoio non doveva parlare tanto. Sapevamo già tutto, bastava guardarsi negli occhi". Ma è difficile il ripetersi di quella stagione. "Allora i top-player, i migliori giocatori del mondo erano in Italia, dovevamo confrontarci tutte le domeniche con giocatori che erano nelle nazionali tedesche, argentine, brasiliane, che starebbero benissimo anche nel calcio di oggi", aggiunge Volpati.
Un ringraziamento a Basgnoli arriva anche da Giuseppe Galderisi. "Oggi come allenatore cerco di essere giusto nei confronti dei giocatori, Bagnoli mi ha insegnato questo e mi ha dato tantissimo, aveva molta attenzione sui giocatori che non erano titolari". Poi sulla possibilità di un nuovo Verona, aggiunge. "Credo che sarà molto difficile ripetere un'impresa del genere, sono cambiati, i tempi, gli introiti, la possibilità di poter investire. Sarebbe bello vedere un altro Verona stare davanti a tutti dall'inizio alla fine e vincere uno scudetto che dopo 30 anni ancora nel cuore non solo dei tifosi del Verona ma di tutti gli italiani".
FONTE: It.EuroSport.Yahoo.com
Pubblicato il:11 maggio 2015
GIGI ROVELLI - Esperto di Calcio
Chievo-Verona Gazzetta dello Sport: Toni-Paloschi-Pellissier, è grande derby
Le pagelle della Gazzetta dello Sport per la partita Chievo-Hellas Verona: i voti validi per il Fantacalcio serie A.
In sede di pronostico, lo avevamo detto che questo sarebbe stato un derby divertente, dove le due squadre si sarebbero affrontate senza troppi pensieri e in effetti così è stato: a proposito, auguri a tutti coloro che hanno seguito il nostro consiglio di giocare il 2-2 come risultato esatto perchè siamo lieti di aver fatto vincere a questi nostri lettori (e scommettitori) dodici volte la posta puntata. Tornando al lunch match del 'Bentegodi', bellissimo primo tempo che offre davvero un bello spettacolo, quattro gol e l'immancabile agonismo (e nervosismo, ben sei ammoniti) che non può mancare in un derby che si rispetti.
Primo tempo da batticuore: botta e risposta
E' il Chievo a portarsi in vantaggio con Paloschi, bravissimo a farsi trovare sul secondo palo e a correggere di testa una bellissima sponda (pure questa di testa) di Sergio Pellissier. L'Hellas, però, reagisce e riesce, dopo dieci minuti, a riequilibrare il match con una sfortunata deviazione di Izco nella propria porta su tiro di Gomez. I ragazzi allenati da Mandorlini, galvanizzati dal pareggio, pressano gli avversari nella loro metà campo, trovando il gol del sorpasso con il solito Luca Toni, lesto a correggere in rete una punizione di Halfredsson. A cinque minuti dal riposo, il Chievo trova l'opportunità per pareggiare: fallo su Pellissier e rigore realizzato dallo stesso bomber clivense.
Il caldo e la stanchezza abbassano i ritmi
Al ritorno in campo, le due squadre rallentano i ritmi di gioco, complice anche il caldo che si fa sentire in campo: i tentativi sono soprattutto da fuori con Schelotto e con Biraghi. Finisce in parità il derby scaligero, senza vincitori né vinti, ma i tifosi dedicano ugualmente il giusto tributo ad entrambe le squadre per aver disputato una partita piacevole.
Nel prossimo turno, il Chievo sarà impegnato a Torino contro la formazione granata, mentre l'Hellas ospiterà al 'Bentegodi' l'Empoli di Maurizio Sarri che ha perso in casa contro la Fiorentina.
Paloschi-Pellissier, la doppia 'P' che fa la differenza
Maran si gode la sua coppia di attaccanti che sa meglio interpretare il suo gioco: Paloschi è riuscito ad entrare in sei degli ultimi otto gol realizzati dal Chievo in campionato, mettendo a segno cinque reti con la ciliegina sulla torta di un assist. E' un momento d'oro per l'attaccante cresciuto nelle file del Milan. Per il 'vecchietto', altra grande prova di generosità e di concretezza: si procura il rigore, lo va a battere e realizza, seppure con il brivido della carambola sul palo. In più, fa segnare Paloschi: meglio di così non si può fare.
Bizzarri 6 e due gol subiti, Schelotto 6,5 e ammonizione, Dainelli 6, Cesar 6 e ammonizione, Biraghi 6 (Sardo senza voto), Birsa 6 (Botta 6), Izco 6, Radovanovic 6,5, Hetemaj senza voto e ammonizione (Cofie 6), Paloschi 7 e un gol segnato, Pellissier 7 un gol segnato e un assist.
Ancora Toni, sempre lui il migliore dei gialloblu
Gianni Brera avrebbe detto 'El segna semper lu' e, in effetti, non possiamo far altro che ripeterci anche questa domenica: 14 gol nel 2015 consegnano a Toni la palma di capocannoniere. Diciannove reti complessive e ottavo centro contro il Chievo. Solo una traversa impedisce al grandissimo attaccante di mettere a segno un'altra doppietta.
Hellas Verona: Rafael 6 e due gol presi, Pisano 6, Moras 6, Rodriguez 5, Agostini 5,5, Obbadi 6 e ammonizione, Tachtsidis 5,5 e ammonizione, Hallfredsson 6 e due assist (Campanharo 5,5, Nico Lopez senza voto), Jankovic 6 e ammonizione, Toni 7 un gol segnato e ammonizione, Gomez 6,5 una rete realizzata e ammonizione (Valoti 6).
FONTE: It.BlastingNews.com
Chievo Verona-Hellas Verona, le pagelle: Super Toni, male Biraghi
Autore: Pasquale Barbato - 10 maggio 2015
Pagelle Chievo Verona - Hellas Verona (fonte larena.it)
Buone prestazioni anche di Schelotto e Paloschi nel Chievo, mentre brillano nell'Hellas anche Hallfredsson e Juanito
Derby emozionante quello allo Stadio Marcantonio Bentegodi, dove Chievo Verona e Hellas Verona hanno pareggiato per 2-2. Prestazioni importanti quelle degli evergreen Luca Toni e Sergio Pellissier che hanno messo la propria firma sulla partita.
PAGELLE CHIEVO VERONA-HELLAS VERONA
CHIEVO VERONA:
Bizzarri 5 – Non può nulla sulle due marcature di Juanito e Toni. Per il resto partita ordinata
Schelotto 6,5 – Corre tanto sulla sua fascia, mettendo in difficoltà più volte la difesa scaligera come in occasione del vantaggio siglato da Paloschi
Cesar 5 – Soffre non poco la presenza di Luca Toni in attacco che in più occasioni riesce ad avere la meglio
Dainelli 5,5 – Prestazione leggermente migliore del suo compagno di reparto, ma anche l’ex Fiorentina ha le sue colpe nella rimonta scaligera
Biraghi 5 – Non è il giocatore visto nel match contro il Chievo. Si lascia superare da Toni in occasione dell’1-2 dell’Hellas
Birsa 5,5 – Si vede solo nell’occasione del lancio per Pellissier nell’1-0, per poi sparire pian piano
Izco 6,5 – Nonostante si vede poco, riesce a tenere unito il suo centrocampo grazie ad un lavoro importante
Radovanovic 6 – Partita sufficiente per il play di Maran che gestisce bene il traffico a centrocampo
Hetemaj s.v. – Sono pochi 13 minuti per giudicare la partita del centrocampista uscito infortunato (dal 13' Cofie 6: Dal suo passaggio per Pellissier, nasce il rigore del 2-2)
Paloschi 7 – Porta in vantaggio la sua squadra, e insieme a Pellissier tiene sempre in allerta la difesa dell’Hellas
Pellissier 7 – Un assist e una rete per il capitano che è la vera e propria anima dei clivensi.
HELLAS VERONA:
Rafael 6 – Viene battuto per due volte non per cause imputabili a lui, ma quando viene chiamato in causa è sempre attento
Pisano 5 – Molti errori per l’esterno in fase di difesa. Meglio quando accompagna la manovra in attacco
Rodriguez 4 – Prestazione da dimenticare per il centrale di Mandorlini che prima si dimentica Paloschi e poi atterra Pellissier
Moras 5 – Cerca di opporsi in tutti i modi sul colpo di testa di Pellissier, senza riuscirci, ma va meglio nel corso della partita
Agostini 4 – Partita difficile nel quale soffre tanto e commette più di un errore mettendo in difficoltà i suoi
Obbadi 5 – Lotta e corre commettendo però molti falli e risultando impreciso in fase d’impostazione
Tachtsidis 5 – Giornata in chiaro scuro per il greco che non appare lucidissimo in questo derby
Hallfredsson 6,5 – Dai suoi piedi nascono i suoi lanci per la rimonta dell’Hellas (Dal 65' Campanharo 5. Dall’84’ Nico Lopez: s.v.)
Jankovic 6,5 – Non trova la rete per poco, ma aiuta i suoi a trovare in ogni modo la rete
Toni 7 – Immortale. Un ragazzino di 38 anni che corre e segna facendo sognare i tanti tifosi dell’Hellas Verona
Juanito 7 – Un fulmine quando anticipa tutta la difesa clivense per siglare il gol che vale il pari. (Dal 65' Valoti 6)
FONTE: StopAndGoal.net
PAGELLE CHIEVO-VERONA 2-2: Toni e Pellissier eterni, ecco i voti dei protagonisti
maggio 10, 2015
Queste le pagelle assegnate ai protagonisti di Chievo-Verona, match terminato 2-2. Ecco i voti:
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri 6; Schelotto 7, Cesar 6, Dainelli 6, Biraghi 7; Birsa 5,5 (Botta 5,5), Izco 6,5, Radovanovic 5, Hetemaj s.v. (Cofie 6); Paloschi 6,5, Pellissier 7. All.: Maran 7
VOTO E GIUDIZIO AL CHIEVO: 7 -Il primo tempo folle rispecchia esattamente l’andamento della partita: oggi si è visto forse il Chievo più spregiudicato della stagione. A discapito di questa maggiore verve offensiva, gli uomini di Maran perdonò in solidità difensiva, subendo due gol su palla inattiva, una vera e propria rarità in questa stagione. Bene il gioco sulle fasce, come l’azione da cui nasce il primo gol, grazie agli esterni di centrocampo ma anche ad una bella prova dei terzini. Il secondo tempo è quasi un dominio, ma complice il grande caldo non riesce a trovare il guizzo decisivo per risolvere il match
IL MIGLIORE: Biraghi 7– Che gara del terzino classe ’92, che conferma la buona prova di San Siro. Spinge molto sulla fascia sinistra contribuendo, soprattutto in avvio di ripresa, a mantenere alta la pressione del Chievo. Bene anche in fase difensiva, dove sta pian piano migliorando; se il Verona non è riuscito a sfondare sulle fasce come al solito il merito è anche suo. Dimostra nuovamente di avere dei piedi altamente educato, facendo vedere tanti cross interessanti e un calcio di punizione da brividi
PEGGIORE: Radovanovic 5– Mancava fosforo oggi nel centrocampo del Chievo e la colpa è prevalentemente sua. Dopo l’uscita di Hetemaj e il conseguente spostamento in fascia di Izco con l’ingresso di Cofie, toccava a lui alzare la qualità in mezzo al campo, cosa che non gli riesce quasi mai. Appare anche meno grintoso
VERONA (4-3-3): Rafael 6; Pisano 5,5, Moras 6, Rodriguez 7, Agostini 6; Obbadi 5,5, Halfreddson 6,5( Campanharo 5, N. Lopez s.v.), Tachtsidis 5; J. Gomez 6,5 (Valoti 5,5), Toni 7, Jankovic 5,5. All.: Mandorlini 6,5
VOTO E GIUDIZIO AL VERONA: 6,5 – Se la partita è così spettacolare nel primo tempo, il merito è anche della concretezza degli uomini di Mandorlini, che dopo l’1-0 riescono a colpire due volte su palla inattiva. Nel secondo tempo, si abbassa tantissimo lasciando l’iniziativa al Chievo che però, non riesce a trovare il guizzo finale per siglare il 3-2.
IL MIGLIORE: Luca Toni 7 – Non ce ne vogliano Halfreddson e Gomez, che si sono ben distinti nel primo tempo, ma l’uomo imprescindibile di questo Verona è il “ragazzino” classe ’77. Dopo il vantaggio del Chievo è lui a suonare la sveglia ai suoi, lottando come un leone ed è sempre lui a trovare la zampata che vale il provvisorio 2-1. 19 in campionato, a -1 da Tevez: cosa si può dire di più?
PEGGIORE: Tachtsidis 5 – Male oggi il centrocampista greco che non riesce a farsi valere a centrocampo dove il Chievo, soprattutto sugli esterni si fa ben vedere. Lui raramente riesce a contrastare le manovre offensiva degli uomini di Maran, allo stesso modo non riesce a brillare in fase di impostazione come al solito. Prende anche un giallo da diffidato che gli costerà la prossima partita.
TABELLINO
CHIEVO-VERONA 2-2
MARCATORI: 9' Paloschi (C), 20' J. Gomez (V), 26' Toni (V), 39' rig. Pellissier (C)
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Cesar, Dainelli, Biraghi; Birsa (58' Botta), Izco, Radovanovic, Hetemaj (12' Cofie); Paloschi, Pellissier. All.: Maran
VERONA (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Rodriguez, Agostini; Obbadi, Halfreddson (66' Campanharo, 88' N. Lopez), Tachtsidis; J. Gomez (66' Valoti), Toni, Jankovic. All.: Mandorlini
ARBITRO: Rizzoli
NOTE:
CHIEVO-VERONA 2-2: gol e spettacolo nel “Derby dell’Arena”.
La cronaca del match
maggio 10, 2015
Finisce 2-2 il derby dell’Arena tra Chievo e Verona, con il primo pareggio in Serie A tra queste due squadre. Ecco la cronaca del match
La partenza è ricca di elettricità e dopo 3′ vengono ammoniti Hetemaj e Jankovic per un ripetuto polemico faccia a faccia, mentre 2′ dopo anche Obbadi finisce sul taccuino di Rizzoli per una brutta entrata; l’arbitro dell’ultima finale mondiale prende subito in mano una partita accesissima. Nella corrida dei primi minuti, ad emergere è ancora una volta Alberto Paloschi, che al 9′ approfitta della sponda aerea di Sergio Pellissier su cross dalla destra di Izco per insaccare il gol dell’1-0. Colpisce ancora nel derby, l’attaccante ex Milan dopo il gol vittoria dell’andata.
L’Hellas prova a reagire affidandosi soprattutto alla verve di Luca Toni, che al 18′ si guadagna una punizione dalla quale per poco gli scaligeri non trovano il pari con una combinazione aerea Rodriguez–Gomez. Juanito però si riscatta subito dopo su un’altra punizione battuta da Halfreddson, quando anticipa tutti e complice una deviazione di Pellissier trova il gol del pareggio.
Sui calci piazzati, però, oggi il Verona è un’arma letale e al 26′ su un’altro tiro da fermo di Halfreddson, Toni si allunga e insacca il gol del 2-1 che lo porta a 19 centri in Serie A, a -1 dal leader della classifica marcatori Carlitos Tevez.
Il Chievo non molla e al 39′ Pellissier prima si procura un calcio di rigore per fallo di Rodriguez e poi lo trasforma con un’esecuzione perfetta, agguantando il 2-2. Subito prova a reagire ancora Luca Toni, ma l’anticipo sul cross di Jankovic si stampa sulla traversa: è l’ultimo lampo del primo tempo.
Nella ripresa parte meglio il Chievo che prima reclama per un rigore (fallo di mano di Jankovic su cross di Biraghi, sembrava esserci) e poi va vicino al 3-2 con una buona conclusione da fuori di Schelotto. I padroni di casa continuano a fare la partita conquistando corner e giocando stabilmente nella metà campo avversaria, ma i ritmi, complice anche il grande caldo, calano e le occasioni scarseggiano. i clivensi ci prova con convinzione, ma a parte un paio di conclusioni larghe, non riescono a trovare il guizzo decisivo.
Finisce dunque 2-2 al Bentegodi con il Chievo che riesce a mantenere un punto di vantaggio sull’Hellas, che a sua volta non vede scappare i cugini e avvicina Luca Toni alla vetta della classifica marcatori.
TABELLINO
CHIEVO-VERONA 2-2
MARCATORI: 9′ Paloschi (C), 20′ J. Gomez (V), 26′ Toni (V), 39′ rig. Pellissier (C)
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Cesar, Dainelli, Biraghi; Birsa (58′ Botta), Izco, Radovanovic, Hetemaj (12′ Cofie); Paloschi, Pellissier. All.: Maran
VERONA (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Rodriguez, Agostini; Obbadi, Halfreddson (66′ Campanharo, 88′ N. Lopez), Tachtsidis; J. Gomez (66′ Valoti), Toni, Jankovic. All.: Mandorlini
ARBITRO: Rizzoli
NOTE:
FONTE: LoSport24.com
Fantacalcio, Chievo - Verona 2-2: i voti della Gazzetta dello Sport e del Corriere dello Sport
di Redazione IBTimes 11.05.2015 8:16 CEST
Luca Toni Reuters
Serie A, 35a giornata | Domenica 10 maggio, ore 12:30 | Stadio Bentegodi, Verona
Le pagelle della Gazzetta dello Sport e del Corriere dello Sport per quanto riguarda la partita tra Chievo ed Hellas Verona, valida per la 35a giornata di Serie A.
PAGELLE E VOTI FANTACALCIO
CHIEVO: Bizzarri (6 Gazzetta e 6.5 Corriere), Dainelli (6 e 6.5), Cesar (6), Biraghi (6 e 5.5), Schelotto (6.5 e 7), Birsa (6), Izco (6 e 6.5), Radovanovic (6.5 e 7), Paloschi (7 e 6.5), Cofie (6), Botta (6 e 6.5), Pellissier (7).
VERONA: Rafael (6 Gazzetta e 5.5 Corriere), Pisano (6 e 6.5), Moras (6 e 7), Rodriguez (5), Agostini (5.5), Obbadi (6), Tachtisidis (5.5 e 6), Hallfredsson (6), Jankovic (6), Gomez (6.5), Campanharo (5.5 e 5), Valoti (6), Toni (7).
TABELLINO
CHIEVO - VERONA 2-2
Marcatori: Paloschi (C) al 9' p.t., J.Gomez (V) al 20' p.t., Toni (V) al 26 p.t., Pellissier (C) al 40' p.t.)
Chievo (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Dainelli, Cesar, Biraghi (dal 29 s.t. Sardo); Birsa (dal 13' s.t. Botta), Izco, Radovanovic, Hetemaj (dal 12' p.t. Cofie); Paloschi, Pellissier.
Allenatore: Maran
Verona (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Rodriguez, Agostini; Obbadi, Tachtsidis, Hallfredsson (dal 21' s.t. Campanharo, dal 43 s.t. Lopez); Jankovic, Toni, Gomez (dal 21 s.t. Valoti).
Allenatore: Mandorlini
Arbitro: Rizzoli
Ammoniti: Hetemaj, Schelotto, Cesar (C); Jankovic, Obbadi, Toni, Gomez, Tachtsidis (V)
Espulso: Bordin (vice allenatore Verona)
Assist: 1 Pellissier, 2 Hallfredsson
FONTE: It.IBTimes.com
Chievo / Hellas Verona 2-2
10/05/2015 18:11 - by gaudiopedalino
Termina con un pareggio, ricco di reti, il quattordicesimo derby fra Chievo e Hellas Verona. Molti problemi per i due allenatori per infortuni e squalifiche. A Maran mancano i terzini titolari e li sostituisce con Schelotto e Biraghi, conferma il centrocampo mentre, in avanti, è Pellissier a far coppia con Paloschi, con Meggiorini in panchina. Mandorlini, con tre squalificati, lancia Rodriquez e Agostini, in difesa, mentre recupera Hallfredsson, per il centrocampo, e Gomez per l’attacco. Il nervosismo si palesa immediatamente tanto che, dopo quattro minuti, sono già finiti sul taccuino dell’internazionale Rizzoli, Jankovic e Obbadi dell’Hellas e Hetemay del Chievo. Pesante il giallo per il serbo che, diffidato, salterà il match con l’Empoli. Poco prima del decimo, Izco pesca, in area, Pellissier che, di testa, fa sponda verso il secondo palo dove Paloschi, solissimo, insacca. Hetemay accusa un problema muscolare ed è sostituito da Cofie. Il Verona cerca subito il pareggio con una punizione di Obbadi deviata da Rodriguez per Gomez che, però, appoggia al portiere.
Al ventesimo Hallefredsson batte una punizione dalla sinistra, Juanito anticipa tutti di testa e il pallone, toccato anche da Izco, batte imparabilmente Bizzarri. Rizzoli insiste con la sua scelta di estrarre gialli a raffica e scrive anche i nomi di Toni, Gomez e Schellotto che, in diffida, salterà la trasferta di Torino. Nuova punizione dalla tre quarti per l’Hellas batte ancora Hallfredsson per Toni che anticipa Biraghi e metta la palla all’incrocio dei pali. Diciannovesima rete per super Luca. A dieci minuti dalla fine del tempo, traversone di Pisano Toni, dalla linea di fondo, rimette verso il centro per la girata di Gomez che è parata dal portiere. Due minuti dopo, ingenuo intervento di Rodriguez su Pellissier che è punito con il penalty che lo stesso capitano trasforma con l’aiuto del palo. Sulla ripartenza degli scaligeri, Jankovic brucia il proprio controllore e crossa per Toni che, al volo, colpisce la faccia inferiore della traversa e la palla torna in campo. Prima del riposo c’è tempo anche per le espulsioni dei due vice allenatori. La ripresa vede subito il Chievo in avanti e Pellissier mangiarsi un’incredibile rete con un tiraccio che finisce addirittura in fallo laterale. Al quarto un traversone di Biraghi è deviato in angolo da Jankovic con il sospetto di un tocco di braccio. Al sesto minuto tutta la curva sud sventola sciarpe e bandiere per una "panolada" di festa per ricordare il goal di Elkjar a Bergamo che decretò la conquista dello scudetto per l’Hellas trent'anni fà.
Prima del ventesimo i due allenatori fanno dei cambi, Maran richiama Birsa per Botta, mentre Mandolini sostituisce Hallfredsson e Gomez, freschi da infortuni, per Campanharo e Valoti. Il Chievo attacca e il Verona non riesce più ad uscire. Ammonizione per Tachtsidis, anche lui in diffida, salterà l’Empoli. Subito dopo il greco parte in un micidiale contropiede, apre per Jankovic che ha un controllo difettoso e l’occasione sfuma. C’è il tempo per l’ammonizione di Cesar, per la sostituzione di Biraghi con Sardo mentre, a due minuti dal termine, Mandorlini richiama Campanharo per Nico Lopez. In pieno recupero galoppata di oltre settanta metri di Schelotto che appoggia a Botta il cui tiro pericolosissimo è deviato in angolo da Rafael. Terzo pareggio nel derby, primo in serie A. Quattordicesima rete nel 2015 per Toni, miglior marcatore assoluto, e ottava rete al Chievo. Partita vivace e ricca di emozioni nel primo tempo, ripresa dominata sia come gioco sia atleticamente dal Chievo che mantiene il punto di vantaggio sull’Hellas.
FONTE: RCS.it
SPORT
CHIEVO-HELLAS VERONA 2-2, ANALISI E PAGELLE DEL MATCH
SHARE ON: ADMIN — 10 MAGGIO 2015
Chievo-Hellas Verona finisce in parità per 2-2 dopo una partita stupenda, giocata al massimo da entrambe le formazioni e limitata solo dalla decisione di calendariarla a mezzogiorno di una calda domenica di maggio. Il Chievo imprime fin dall’inizio il proprio ritmo alla partita, trovando il vantaggio con Paloschi già dopo 9 minuti. L’Hellas la ribalta sulle palle inattive tra il 20' ed il 26' (19esima rete stagionale per Toni) ma, al 40', viene raggiunta dal rigore di Pellissier decretato per una spinta di Rodriguez sullo stesso capitano del Chievo. Nella ripresa i padroni di casa spingono a fondo ma l’Hellas tiene.
LA CHIAVE TATTICA
Entrambe le squadre si schierano con i classici moduli di gioco: 4-4-2 per il Chievo, 4-4-3 per l’Hellas. La superiorità numerica dei clivensi a centrocampo permette ai padroni di casa di avere vita facile nella gestione del pallone con i tre mediani dell’Hellas che vanno spesso in difficoltà. La partenza spumeggiante dei ragazzi di Maran ed il maggior tasso di possesso palla è tutto di natura tattica e non è un caso che, di contro, gli ospiti le migliori cose le facciano vedere solo in situazione di palla inattiva o di contropiede, sfruttando la velocità di Jankovic e Gomez sulle corsie e la sagacia di bomber Toni nel trovare sempre il movimento giusto tra i mastini della retroguardia del Chievo.
I PROTAGONISTI
I capitani di Chievo ed Hellas sono sicuramente i grandi protagonisti di un derby maschio e piacevole, soprattutto nella prima frazione di gioco. Pellissier il migliore tra i padroni di casa: a segno su rigore dopo essersi guadagnato il penalty, dimostra già dopo 9 minuti di essere in stato di grazia servendo a Paloschi la rete del vantaggio Chievo saltando più alto di Moras.
Luca Toni è invece senza dubbio il migliore tra i suoi. Sempre bravissimo a indicare il passaggio ed ad anticipare i movimenti dei difensori, bomber Toni ha trovato a Verona una nuova giovinezza a quasi 38 anni. La vitalità è però quella di un ragazzino.
LA GIOCATA
Pochi secondi dopo il pari su rigore del Chievo l’Hellas ha la possibilità di riportarsi in avanti. E’ il 41', Jankovic sprinta sulla destra, entra in area e, dopo aver avuto la meglio su Biraghi, serve a centro area Toni. Il bomber di Serramazzoni si libera con un contromovimento della marcatura di Cesar, anticipando l’intervento del difensore. Solo la beffarda traversa impedisce al pallone di scavalcare Bizzarri, apparso nell’occasione senza possibilità di parata, e strozzando l’urlo in gola dei tifosi ospiti, pronti a festeggiare l’ennesima, superlativa marcatura del loro 9.
IL MOMENTO
L’Hellas per recuperare una partita che già dopo 9 minuti sembrava indirizzata verso i cugini si affida alle palle inattive e, tra il 20' ed il 26', ribalta il risultato. Prima è Juanito Gomez, con la decisiva deviazione di Izco, che di testa consegna il pari ai suoi sugli sviluppi di una punizione dalla sinistra; 6 minuti dopo è invece Luca Toni, al volo, a trovare la via della rete dopo una pennellata magnifica di Halfredsson non letta dalla difesa clivense. Questo il momento decisivo della partita senza il quale, probabilmente, il Chievo sarebbe riuscito a portare a casa i 3 punti.
TABELLINI E PAGELLE
Chievo-Hellas 2-2: 9' Paloschi, 20' Juanito Gomez, 26' Toni, 40' Pellissier (rig).
Chievo Verona (4-4-2) Bizzarri 5.5; Schelotto 6.5, Dainelli 6, Cesar 6, Biraghi 6 (84' Sardo s.v.); Birsa 5.5 (59' Botta 5.5), Radovanovic 6.5, Izco 6.5, Hetemaj s.v. (13' Cofie 6); Paloschi 6.5, Pellissier 7.
A disp.: Bardi, Seculin, Gamberini, Frey, Christiansen, Fetfatzidis, Meggiorini, Pozzi.
All.: R. Maran.
Hellas Verona (4-3-3) Rafael 5.5; Pisano 5.5, Rodriguez 5, Moras 6, Agostini 5.5; Obbadi 6, Tachtsidis 6, Halfredsson 6.5 (66' Campanharo 5.5 (88' N. Lopez s.v.)); Jankovic 6.5, Gomez 6 (66' Valoti), Toni 7.
A disp.: Benussi, Gollini, Sorensen, Martic, Marques, Brivio, Christodoulopoulos, Fernandinho, Saviola. All.: A. Mandorlini.
Ammoniti: Hetemaj (C), Jankovic (H), Obbadi (H), Schelotto (C), Juanito (H), Toni (H), Tachtsidis (H), Cesar (C)
Chievo-Hellas 2-2. L’analisi in quattro punti: che show al Bentegodi! was last modified: maggio 10th, 2015 by Lawrence Miles
Posted by Lawrence Miles
FONTE: AllNews24.eu
Serie A: Chievo – Hellas Verona, il derby scaligero finisce 2-2
By Armando Mantovanelli
Updated: maggio 10, 2015
Primo tempo molto combattuto, le scelte arbitrali condizionano il secondo tempo. La coreografia del tifo gialloblù in ricordo del trentennale dello scudetto è l’emozione degna di maggior nota in una domenica dove entrambe le squadre scendono in campo con nell’animo solo la rivalità del derby, ma senza la vera necessità di fare punti per la salvezza. L’arbitro Rizzoli, per timore di farsi sfuggire la partita estrae tre cartellini gialli nei primi 5 minuti di gara. Ma dopo solo 9 minuti, sulla prima vera azione portata avanti dal Chievo arriva il primo gol ad opera di Paloschi; la reazione dell’Hellas non si fa attendere e al 20' arriva il gol di Gomez (alcuni lo riportano come autorete di Izco, ma la deviazione è irrilevante). Al 26' poi ci pensa il solito, immenso Luca Toni, che su punizione battuta da Hallfredsson supera Bizzarri.. e va alla caccia del primato nella classifica marcatori. Seguono alcuni minuti e l’Hellas sfiora per ben due volte il tre a uno, ma Rizzoli al 39' assegna un rigore alquanto dubbio, su un intervento di Rodriguez su Pellisier. Batte il rigore lo stesso Pellisier che colpisce il palo interno e segna. Ma il verona non ci sta, e al 41' ancora Toni su assist di Jankovic, colpisce l’incrocio dei pali. il nervosismo in campo e sulle panchine è evidente. Fuori i secondi di Mandorli e Maran per proteste prima dell’intervallo.
Nel secondo tempo al 51' minuto, tutta la curva sud si alza in piedi mostrando “sciarpata” da pelle d’oca in onore del gol segnato da Elkjaer contro l’Atalanta nel 1985, gol che assegnò lo scudetto al Verona. L’Hellas a causa del caldo e forse delle numerose ammonizioni già incassate, cala vistosamente e il Chievo si porta spesso in avanti senza però impensierire troppo Rafael. All’80’ azione del greco Tachtsidis, scambio con Obbadi e per poco sfiora l’assist vincente per Toni. Altra azione analoga si ripete due minuti dopo con una bella palla per Jankovic. Si fa vedere anche il Chievo e all’88’ Moras salva un’incurursione di Paloschi di testa. La partita si conclude con un 2-2
Tabellino:
Chievo: (4-4-2) Bizzarri, Dainelli, Cesar, Biraghi, Radovanovic, Izco, Birsa, Schelotto, Hetemaj, Pellissier, Paloschi.ì
Hellas Verona: (4-3-3) Rafael, Pisano, Moras, Rodriguez, Agostini; Hallfredsson, Tachtsidis, Obbadi; Gomez, Toni, Jankovic.
Reti: 9' Paloschi (C), 20' Gomez (V), 26' Toni (V), 39' Pellissier (R) (C)
Ammoniti: 2' Hetemaj (C), 2' Jankovic (V), 5' Obbadi (V), 18' Schelotto (C), 21' Toni (V), 28' Gomez (V), 76' Tachtsidis (V), 85' Cesar (C)
Sostituzioni: 13' Coffie per Hetemaj (C), 53' Botta per Birsa (C), 66' Valoti per Gomez (V), 66' Camapanharo per Hallfredsson (V), 84' Sardo per Biraghi (C), 88' Campanharo per Lopez (V)
FONTE: CalcioGazzetta.it
PRIMO PIANO
Sky - Sconcerti:"Penso che, ben o male, Toni possa ancora avere spazio in Nazionale!"
11.05.2015 14:00 di Riccardo Rossi Twitter: @rickyreds94
Ieri sera, in occasione del programma 'Terzo Tempo, in onda con noi' trasemsso sulle reti Sky Sport, di consueto in onda la domenica sera, dopo il posticipo delle 20.45, il conduttore Mario Sconcerti, rispondendo ad una domanda su chi dovrebbe essere convocato in Nazionale (giovani emergenti quali Vazquez o Eder o esperti talenti affermatisi, come Toni?), non ha potuto non parlare del bomber scaligero Luca Toni. 19 gol segnati nel corso di questa stagione, e dimostrazione di maturità in campo partita dopo partita, ne fanno del numero 9 scaligero un'eccellente valida alternativa da tenere in considerazione, per la Nazionale di Conte.
Queste le parole del giornalista di Sky.
"Sarebbe molto bello far giocare Toni. Credo che in qualche modo, ben o male, ancora ci potrà giocare. Penso, tuttavia, sia questa un'esclusiva scelta tecnica. Non ci deve essere alcuna coscienza che ci impedisca di convocare italianità diverse tra loro. Quando siamo davanti a cittadini italiani, non possiamo o dobbiamo pensare troppo se poterlo convocare o meno: è un cittadino italiano a tutti gli effetti. Ben venga Toni, ma anche Vazquez o Eder!"
PRIMO PIANO
Chievo - Hellas Verona, Derby 2 - 2 Succede tutto nel primo tempo
10.05.2015 11:55 di Giovanni Bucciano
93 - Fine Partita
93 - Ci prova Paloschi al volo ma tiro a lato
91 - Contropiede di Schelotto che libera Botta al tiro ma il Verona si salva in angolo
88 - Entra Nico Lopez ed esce Campanharo
86 - Tiro di Campanharo che finisce in curva
85 - Ammonito Cesar
84 - Esce Biraghi per infortunio ed entra Sardo
76 - Ammonito Tachtsidis
66 - Entrano Campanharo e Valoti per Hallfredsson e Juanito
59 - Esce Birsa ed entra Botta
58 - Punizione di Biraghi che sfiora la traversa
54 - Tiro di Schelotto dalla distanza che finisce sull'esterno della rete
46 - Inizia il secondo tempo
47 - Fine primo tempo
42 - Birsa da fuori area ci prova ma il tiro va alto
41 - Toni colpisce la traversa a botta sicura
40 - Rete del Chievo! Pellissier! Rafael intuisce il tiro ma non ci arriva per poco e si insacca dopo aver colpito il palo
39 - Rigore per il Chievo. Rodriguez spinge Pellissier
34 - Ci prova Juanito col sinistro ma manca la porta
28 - Ammonito Juanito
26 - Reteeeeee del Verona!!! Toni!!!! Punizione di Hallfredsson dove stavolta arriva Toni in spaccata che supera Bizzarri
21 - Ammonito Toni
20 - Reteeeee del Verona!!! Juanito!!!!!! Punizione di Hallfredsson dalla sinistra dove arriva Juanito di testa che batte Bizzarri
18 - Ammonito Schelotto
15 - Ci prova Toni di testa ma parata facile di Bizzarri
13 - Esce Hetemaj per infortunio ed entra Cofie
9 - Rete del Chievo! Paloschi! Pellissier fa la sponda di testa superando Moras per Paloschi che smarcato anche lui di testa insacca
5 - Ammonito anche Obbadi
3 - Ammoniti Jankovic e Hetemaj per un accenno di rissa
1 - Iniziata
Ecco le formazioni ufficiali:
CHIEVO: 1 Bizzari, 3 Dainelli, 8 Radovanovic, 12 Cesar, 13 Izco, 23 Birsa, 24 Schelotto, 31 Pellissier, 34 Biraghi, 43 Paloschi, 56 Hetemaj.
A disposizione: 25 Bardi, 90 Seculin, 5 Gamberini, 9 Pozzi, 10 Christiansen, 11 Vajushi, 14 Cofie, 18 Fetfatzidis, 19 Botta, 20 Sardo, 21 Frey, 69 Meggiorini.
All.: Rolando Maran.
HELLAS VERONA: 1 Rafael, 2 Rodriguez, 3 Pisano, 8 Obbadi, 9 Toni, 10 Hallfredsson, 11 Jankovic, 18 Moras, 21 Gomez Taleb, 33 Agostini, 77 Tachtsidis.
A disposizione: 22 Benussi, 95 Gollini, 5 Sorensen, 7 Saviola, 17 Lopez, 20 Lazaros, 25 Marques, 27 Valoti, 30 Campanharo, 70 Fernandinho, 71 Martic, 93 Fares.
All.: Andrea Mandorlini.
Benvenuti alla webcronaca del Derby di Verona!
FONTE: TuttoHellasVerona.it
CALCIO
CHIEVO E VERONA INFIAMMANO IL DERBY: 2 A 2 AL BENTEGODI
GIUSEPPE OSNATO
10/05/2015 - 14.45
Doveva essere una partita senza emozioni e spunti particolari, invece è stata tutt’altro. Gol, spettacolo e anche tanto nervosismo, soprattutto nel primo tempo, hanno caratterizzato un derby di Verona alla fine del quale non l’ha spuntata né il Chievo, né l’Hellas.
Prime scintille dopo appena tre minuti: Jankovic atterra fallosamente Hetemaj e ne nasce un’azzuffata che Rizzoli è costretto a sedare a suon di cartellini gialli. Vantaggio Chievo al 9’: Paloschi si ripete dopo aver deciso il derby dell'andata insaccando una torre di Pellissier su cross di Birsa. La reazione dell’Hellas è affidata a Toni e Gomez, ed è proprio il secondo a firmare il pari: al 20’ colpisce di testa una gran palla di Hallfredsson e batte Bizzarri, complice una deviazione di Izco. Non è ancora finita, perché gli uomini di Mandorlini si portano in vantaggio con il 19° gol in stagione di Luca Toni, abile a metterla dentro di piatto su cross ancora di Hallfredsson. Il Verona, sospinto da Gomez e Jankovic, va alla ricerca del terzo gol ma al 39° Rodriguez spinge in area Pellissier e Rizzoli fischia il penalty che lo stesso bomber realizza. Un primo tempo travolgente si conclude così sul 2-2, non prima di un nuovo brivido firmato Toni: traversa al 41’ dopo una gran girata su traversone di Jankovic.
La ripresa inizia con un episodio da moviola: i clivensi protestano per un chiaro tocco di mano di Jankovic in area, ma Rizzoli non assegna il penalty. Nel secondo tempo è il Chievo che ci prova con maggiore intensità, ma Schelotto, Biraghi e Botta nel finale non trovano la porta di un soffio. Pareggio che ci può stare, tutto sommato, ma entrambe le squadre hanno di che recriminare sia per la sfortuna, sia per il discusso arbitraggio di Rizzoli.
Chievo Verona (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Dainelli, Cesar, Biraghi (83' Sardo); Birsa (58' Botta), Radovanovic, Izco, Hetemaj (12' Cofie); Pellissier, Paloschi. A disp.: Bardi, Seculin, Gamberini, Pozzi, Christiansen, Vajushi, Fetfatzidis, Sardo, Frey, Meggiorini. All.: Maran
Hellas Verona (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Rodriguez, Agostini; Obbadi, Tachtsidis, Hallfredsson (65' Campanharo, 88' Lopez); Jankovic, Toni, Gomez (65' Valoti). A disp.: Benussi, Gollini, Sorensen, Saviola, Lazaros, Marques, Fernandinho, Martic, Fares. All.: Mandorlini.
Arbitro: Rizzoli
Reti: 9' Paloschi (C), 20' Gomez (H), 26' Toni (H), 40' rig. Pellissier (C)
Ammoniti: Hetemaj (C), Jankovic (H), Obbadi (H), Schelotto (C), Toni (H), Gomez (H), Tachtsidis (H), Cesar (C)
FONTE: SportItalia.com
10/mag/2015 14.22.52
Chievo-Verona 2-2: Derby spettacolo per un tempo, primo pari in A
Accade tutto nei primi 45 minuti nella stracittadina tra Chievo e Verona: Paloschi e Pellissier in goal per i clivensi, Gomez e Toni per l'Hellas. Ripresa meno spettacolare.
di Stefano Silvestri
Si sarebbero potuti costruire mille titoli, giocando sul cognome di Ruben Botta, se l’argentino avesse battuto Rafael in una delle ultime azioni, proprio al 91’. E invece il sinistro dell’argentino termina a lato di un nulla, tenendo il derby tra Chievo e Verona inchiodato su un 2-2 che rappresenta il primo pareggio in Serie A, dopo tre successi della formazione della diga e due dell’Hellas. Accade tutto nel primo tempo: vantaggio di Paloschi, rimonta di Gomez e Toni (che poi centra pure una traversa), definitivo pari di Pellissier. Meno spettacolare la ripresa, ma alle due rivali va bene così: la supremazia cittadina in classifica è ancora pienamente in ballo.
DENTRO PELLISSIER E GOMEZ – Qualche sorpresa nelle formazioni di Maran e Mandorlini. Nel Chievo c’è Pellissier, che prende il posto di Meggiorini e fa coppia con Paloschi. Dietro c’è ancora Biraghi per l’infortunato Zukanovic, con Schelotto sulla fascia opposta per Frey. Verona con un gradito ritorno: nel tridente d’attacco c’è il rientrante Gomez, in luogo di Nico Lopez. Torna dopo qualche partita d’assenza pure Hallfredsson. Pisano torna a destra per lo squalificato Sala, dentro Rodriguez e Agostini.
GOAL E NERVOSISMO – Diversamente dagli ultimi tre derby, poco spettacolari e decisi da una sola rete, la gara nasce immediatamente sotto il segno dello spettacolo. Dopo 3 ammonizioni nei primi 5 minuti inizia il Chievo, che passa subito con Paloschi: sponda di Pellissier e l’ex milanista, a due passi da Rafael, lo batte con un potente colpo di testa. Ma il Verona non ci sta e al 20’ trova il pari: Gomez devia in rete di testa, con l’aiuto di Izco, la punizione di Hallfredsson. Il vantaggio della squadra di Maran è durato appena 11 minuti.
EMOZIONI A RAFFICA – Ma non finisce qui, perché al 26’ arriva pure il vantaggio dell’Hellas: lo firma il solito Toni, che va col piedone da un altro piazzato di Hallfredsson e batte nuovamente Bizzarri per il 2-1. Gomez sfiora il tris in un paio di occasioni, ma nel miglior momento del Verona arriva il pareggio del Chievo: spinta in area di Rodriguez su Pellissier, Rizzoli indica il dischetto e la stessa bandiera clivense non perdona, infilando il 2-2. In una giornata particolarmente calda, continuano a piovere gialli ed emozioni: l’ultima prima dell’intervallo è firmata ancora da Toni, che in anticipo colpisce la traversa da due passi.
SOFFERENZA HELLAS – Dopo l’intervallo, la gara scende di tono. Comprensibile: il caldo anomalo che attanaglia l’Italia annebbia gambe e idee. A far la partita, per una mezzoretta buona, è solo il Chievo: Schelotto prova da lontano e manca la porta di un soffio, Biraghi va con la punizione mancina scagliando la sfera di un nulla sopra la traversa. Il Verona soffre e non riesce a ripartire. Venendo salvato a una ventina di minuti dal termine da Rodriguez, che anticipa Paloschi a porta vuota mettendo in angolo.
RIMPIANTO BOTTA – Nel quarto d’ora finale il Verona prova a mettere il naso fuori dalla propria metà campo, ma è sempre il Chievo a tenere maggiormente il pallino del gioco. Toni non riceve più palloni giocabili, Pellissier e Paloschi provano a piazzare la zampata vincente ma senza esiti. Così, l’occasionissima capita a Botta a poco più di un minuto dalla conclusione: fuga di Schelotto, sinistro dell’ex interista e palla deviata da un difensore a centimetri dal secondo palo di Rafael. Termina 2-2: giusto così.
Dalle pagelle
IL MIGLIORE - Pellissier. Schierato a sorpresa dal 1', entra nelle azioni principali del Chievo: fa l'assist a Paloschi, poi si procura e segna il rigore del 2-2. Quasi nullo nella ripresa.
IL PEGGIORE - Campanharo. La sua gara dura 23 minuti: entra al 66', sfodera un paio di destracci inguardabili e viene tolto nel finale per l'entrata di Nico Lopez.
FONTE: Goal.com
Chievo Verona - Hellas Verona 2-2 | Show al Bentegodi: succede tutto in soli 45 minuti
Prima Paloschi porta in vantaggio i clivensi, che vengono poi raggiunti e superati dalle reti di Gomez e Toni arrivate su calcio piazzato. Poi nel finale della prima frazione l'ingenuo fallo in area di Rodriguez
La Redazione 10 maggio 2015
Il derby della Scala andato in scena nella trentacinquesima giornata del campionato di serie A, termina con il pareggio tra Chievo ed Hellas.
Si decide in uno spettacolare primo tempo una stracittadina scaligera combattuta, a tratti anchre nervosa, che ha visto le due formazioni darsi battaglia alla ricerca della vittoria finale. Il Chievo, dopo una partenza sprint firmata dal gol di Paloschi, ha pagato la grande aggressività messa in campo nei primi 45 minuti dagli uomini di Mandorlini, che hanno approfittato di due leggerezze su calcio piazzato per ribaltare il risultato, prima di farsi raggiungere per un ingenuo fallo di Rodriguez. Nel secondo tempo però i gialloblu sono calati, con la formazione di Maran che ha preso in mano le operazioni. Nonostante però l'Hellas faticasse ad uscire dalla propria metà campo per buona parte della seconda frazione, i clivensi non sono però riusciti ad approfittarne per ritornare avanti.
Un pareggio quindi che alla fine va più stretto a Pellissier e compagni, per quanto mostrato nell'arco dei novanta minuti, che mantengono quindi per il momento la supremazia cittadina anche in classifica.
I GOL DEL DERBY DELLA SCALA
PRIMO TEMPO - Al 2' arrivano già le prime scintille tra Hetemaj e Jankovic, che vengono entrambi ammoniti da Rizzoli. Al 9' Pellissier fa da torre per Paloschi dopo un cross dalla trequarti e Paloschi da due passi può insaccare di testa. Hetemaj si ferma al 13' per quello che ha tutta l'aria di essere un infortunio muscolare: al suo posto Cofie. L'Hellas prova a cercare la via del pareggio ma il Chievo chiude tutti gli spazi. Al 17' il colpo di testa in area di Rodriguez non trova la deviazione vincente di Gomez. Hallfredsson dalla sinistra mette in area un calcio piazzato al 20', Gomez anticipa tutti di testa, trovando anche la deviazione di Pellissier, per il pareggio dell'Hellas. Al 26' un'altra punizione di Hallfredsson dalla trequarti sinistra trova questa volta Luca Toni in area, che anticipa il diretto marcatore e in spaccata firma il vantaggio. Al 34' un pallone vagante capita sui piedi di Gomez, che non ci pensa due volte e prova il sinistro dal limite: palla alta sopra la traversa. Al 37' Pisano crossa da destra, Toni fa da sponda per Gomez che calcio di prima ma Cesar riesce a metterla in angolo. Al 39' Rodriguez spinge da dietro, in area, Pellissier: rigore. Sul dischetto Pellissier che trova l'angolino nonostante Rafael avesse intuito il lato. Subito dopo Jankovic sfonda a destra, serve Toni che di prima coglie di destro la traversa.
SECONDO TEMPO - Al 46' il triangolo tra Pellissier e Izco mette la punta davanti alla porta ma la conclusione è da dimenticare. Il Chievo ha iniziato la ripresa all'attacco. Al 54' Schelotto ci prova da lontano ma va solo vicino alla porta di Rafael. Al 58' si spegne di poco sopra la traversa la punizione di Biraghi. Al 64' il primo tentativo dell'Hellas nella seconda frazione, ma il colpo di testa Moras e la conclusione di Hallfredsson vengono respinte.Al 68' Rodriguez mette in angolo anticipando Paloschi. Cesar al 80' chiude provvidenzialmente in area su Tachtsidis. Al 82' ancora il centrocampista greco in contropiede serve Jankovic, ma il primo controllo non è impeccabile e Biraghi recupera. Nell'azione s'infortuna anche il terzini, al suo posto entra Sardo. Al 87' Moras di testa anticipa Paloschi. Al 91' Schelotto in ripartenza serve Botta ma il suo tiro viene sporcato in corner.
CHIEVO VERONA - HELLAS VERONA 2-2
MARCATORI: Paloschi (CV) al 9', Gomez Taleb (HV) al 20', Toni (HV) al 26', Pellissier (CV) su rig. al 40'
CHIEVO VERONA (4-4-2): 1 Bizzari; 24 Schelotto, 3 Dainelli, 12 Cesar, 34 Biraghi (dal 84' 20 Sardo); 23 Birsa (al 59' 19 Botta), 13 Izco, 8 Radovanovic, 56 Hetemaj (dal 13' 14 Cofie); 31 Pellissier, 43 Paloschi.
A disposizione: 25 Bardi, 90 Seculin, 5 Gamberini, 9 Pozzi, 10 Christiansen, 11 Vajushi, 14 Cofie, 18 Fetfatzidis, 19 Botta, 21 Frey, 69 Meggiorini. Allenatore: Rolando Maran.
HELLAS VERONA (4-3-3): 1 Rafael; 3 Pisano, 18 Moras, 2 Rodriguez, 33 Agostini; 8 Obbadi, 77 Tachtsidis, 10 Hallfredsson (dal 66' 30 Campanharo) (dal 89' 17 Lopez); 11 Jankovic, 9 Toni, 21 Gomez Taleb (dal 67' 27 Valoti).
A disposizione: 22 Benussi, 95 Gollini, 5 Sorensen, 7 Saviola, 20 Lazaros, 25 Marques, 70 Fernandinho, 71 Martic, 93 Fares. Allenatore: Andrea Mandorlini.
ARBITRO: Nicola Rizzoli
AMMONITI: Jankovic, Hetemaj, Obbadi, Schelotto, Toni, Gomez Taleb, Tachtsidis, Cesar
Botte prima del derby. Tifosi del Chievo aggrediti nel parcheggio da ultras scaligeri
È il quotidiano L'Arena a riportare la notizia di un'aggressione che si sarebbe verificata poco dopo le nove di questa mattina: 17 sostenitori clivensi sarebbero stati raggiunti e accerchiati da una 40 di supporter dell'Hellas
La Redazione 10 maggio 2015
Botte prima del derby. Tifosi del Chievo aggrediti nel parcheggio da ultras scaligeri
„Stando a quanto riportato dal sito de L'Arena.it, questa mattina, poco dopo le 9, alcuni tifosi del Chievo sarebbero stati aggrediti da un gruppo di ultras dell'Hellas.
Una prima ricostruzione effettuata dalla polizia scaligera, parlerebbe infatti di 17 sostenitori del club della diga, raggiunti e accerchiati nel parcheggio a loro dedicato da circa una quarantina di supporter gialloblu, che li avrebbero aggrediti e presi a cinghiate: quattro sarebbero i feriti, il più grave dei quali ha ricevuto dei punti di sutura sulla testa. Sulla vicenda ora starebbe indagando la Digos.
FONTE: VeronaSera.it
Chievo-Hellas 2-2 nel derby di Verona.
Toni ancora in gol: "Voglio superare Tevez"
VERONA - Raggiunta anzitempo la salvezza Chievo e Verona danno vita a un derby scaligero giocato a viso aperto che si chiude con uno spettacolare 2-2. Tutte nel primo tempo le reti del match, mentre nella ripresa la partita, complice il grande caldo, cala di intensità. In classifica i clivensi salgono a quota 42, mentre l'Hellas arriva a 41.
Il primo lampo del match è del Chievo dopo soli otto minuti. Lancio di Birsa dal centrodestra, sponda aerea di Pellissier che anticipa Moras e serve Paloschi che tutto solo insacca di testa. La gioia clivense dura poco perché nel giro di 5 minuti l'Hellas ribalta la partita. Al 20' arriva il pareggio grazie a Gomez che, sulla punizione dalla sinistra battuta da Hallfredsson, anticipa tutti di testa. Sulla sua conclusione c'è anche la deviazione di Izco che inganna Bizzarri. Il sorpasso è opera dell'eterno Toni, che tra pochi giorni festeggerà le 38 primavere. Altra punizione di Hallfredsson e il campione del mondo 2006 elude in area la marcatura di Biraghi e con il piattone trafigge in spaccata Bizzarri, firmando la rete numero 19 in stagione.
Al 39' gli uomini di Maran trovano il 2-2 su calcio di rigore, concesso da Rizzoli per il fallo di Rodriguez su Pellissier, lo stesso attaccante aostano realizza di precisione dagli undici metri. Prima della fine della frazione ancora Toni protagonista. L'ex Bayern Monaco, su lancio di Jankovic dalla destra, ruba il tempo alla difesa ma la sua conclusione colpisce in pieno la traversa. L'avvio di ripresa è di marca Chievo e dopo pochi secondi c'è subito un'occasione per Pellissier che dall'angolo dell'area piccola calcia di destro al volo ma la conclusione è da dimenticare. Al 5' proteste clivensi per un fallo di mano in area di Jankovic, che Rizzoli giudica involontario. Al quarto d'ora Biraghi manda di poco alta una punizione con una gran botta da quasi trenta metri. Mandorlini capisce le difficoltà dei suoi soprattutto a centrocampo ed effettua due cambi inserendo Campanharo e Valoti al posto di Hallfredsson e Gomez. La spinta dei 'mussi volanti' cala e nella seconda metà del tempo il Verona mantiene il possesso palla con più facilità senza però creare particolari grattacapi a Bizzarri. Con il passare dei minuti e due squadre sembrano accontentarsi e complice il grande caldo la partita di addormenta fino al triplice fischio di Rizzoli.
TONI: VOGLIO SUPERARE TEVEZ Alla classifica marcatori «ci tengo, soprattutto perché se faccio gol la mia squadra è più facile che vinca. Mancano ancora tre partite, cercherò di fare ancora dei gol per cercare di vincerla. Vediamo, speriamo». Così Luca Toni - arrivato oggi a 19 gol in stagione dopo il 2-2 nel derby scaligero - ai microfoni di Sky. L'ex centravanti azzurro spiega poi di non aver ancora deciso nulla sul futuro: «Non lo so. Intanto, cerchiamo di raggiungere Tevez, poi, vediamo dopo l'estate».
TABELLINO Chievo e Verona 2-2 (2-2).
Chievo (4-4-2): Bizzarri 6, Schelotto 6, Dainelli 6, Cesar 6, Biraghi 6 (38' st Sardo sv), Birsa 6 (13' st Botta 6), Radovanovic 6, Izco 6, Hetemaj sv (dal 13' pt Cofie 5,5), Pellissier 6,5, Paloschi 6,5. (25 Bardi, 90 Seculin, 5 Gamberini, 9 Pozzi, 10 Christiansen, 11 Vajushi, 18 Fetfatzidis, 21 Frey, 69 Meggiorini). All.: Maran 6.
Verona (4-3-3): Rafael 6, Pisano 6, Moras 5,5, Rodriguez 5, Agostini 6, Obbadi 6, Tachtsidis 5,5, Hallfredsson 6 (20' st Campanharo sv, 43' st Nico Lopez sv), Jankovic 6, Toni 6,5, Gomez 6,5 (20'st Valoti 5,5). (22 Benussi, 95 Gollini, 5 Sorensen, 7 Saviola, 20 Lazaros, 25 Marques, 77 Fernandinho, 71 Martic, 95 Fares). All.: Mandorlini 5,5. Arbitro: Rizzoli di Bologna 5,5
Reti: 9' pt Paloschi, 20' pt Gomez, 26' pt Toni, 40' pt Pellissier (rig.).
Angoli: 5-5
Recupero: 2'pt, 3'st
Ammoniti: Hetemaj, Jankovic, Obbadi, Schelotto, Toni, Gomez, Tachtsidis, Cesar per gioco falloso.
Espulsi al 45'pt gli allenatori in Seconda Maraner e Bordin
Spettatori: 18 mila circa.
** I Gol - 9' pt: Sponda di Pellissier, colpo di testa di Paloschi a distanza ravvicinata, Rafael non può nulla
- 20' pt: pareggia il Verona. Sul calcio di punizione di Hallfredsson, Gomez stacca di testa e batte Bizzarri
- 26' pt: calcio di punizione di Hallfredsson, Toni con il piatto destro in spaccata la insacca alle spalle di Bizzarri
- 40' pt: Pellissier viene atterrato in area da una spinta di Rodriguez, l'arbitro decreta il calcio di rigore. Dal dischetto Pellissier batte Rafael.
FONTE: Leggo.it
09:44 | lunedì 11 maggio 2015
Bagnoli: «Che gruppo quel Verona dello Scudetto!»
Sono passati trenta anni dallo Scudetto del Verona
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti © www.imagephotoagency.it
BAGNOLI HELLAS VERONA SCUDETTO - Sono passati trenta anni dallo storico Scudetto dell'Hellas Verona. La Serie A 1985-86 vide trionfare a sorpresa i veronesi guidati allora da Osvaldo Bagnoli, tecnico di comprovata esperienza che è tornato sui bei ricordi legati a Verona. Ecco le parole di Bagnoli «Mi fa molto piacere che tutti mi ricordino i trenta anni dello Scudetto del Verona. Il mio ricordo migliore è quello riguardo lo spogliatoio, i ragazzi andavano d'accordo tra di loro e io non ho fatto di molto per vincere».
PREFERITI O NO - Ancora Osvaldo Bagnoli a Radio Anch'io Sport: «Quell'anno lì portammo solo due nuovi stranieri e si adattarono subito. Non posso dire quale fosse il mio giocatore preferito, il gruppo andava d'accordo tra loro. C'era qualcuno come Volpati che già aveva lavorato con me e quindi conoscevo ma il gruppo che si formò al Bentegodi venne fuori solo grazie ai giocatori stessi. Sarri? Non mi piace paragonarmi a degli allenatori, posso dire che mi pare che sia bravo».
14:59 | domenica 10 maggio 2015
Verona, Gomez a Sky: «Buon pareggio»
Il fantasista scaligero: «Abbiamo mosso la classifica»
di Giovanni Maffeis - twitter:@giomaff092 © www.imagephotoagency.it
VERONA GOMEZ SERIE A - «Segnare nel derby è una bella emozione, sono contento. Ma i meriti vanno anche ad Hallfredsson, che ha messo una bellissima palla. Noi abbiamo iniziato bene, perché volevamo vincere a tutti i costi. Nella ripresa, però, siamo calati, rischiando anche di perderla. Il pari muove la classifica e a noi va bene». É soddisfatto, Juanito Gomez. Il talento del Verona, intervistato dai microfoni di Sky Sport, ha analizzato il pareggio con il Chievo.
BUONE PROVE - «Non siamo partiti bene - prosegue Gomez - perché abbiamo avuto qualche difficoltà. Siamo stati bravi a riprenderci e nel finale di stagione abbiamo giocato anche bene, come abbiamo dimostrato oggi o contro il Napoli».
14:50 | domenica 10 maggio 2015
Chievo, Paloschi a Sky: «Toni è un punto di riferimento»
Il centravanti clivense: «Non so se resterò qui»
di Giovanni Maffeis - twitter:@giomaff092 © www.imagephotoagency.it
CHIEVO PALOSCHI SERIE A - «Abbiamo fatto una grande partita, loro sono stati bravi a sfruttare i calci piazzati. Possiamo recriminare qualcosina, ma il pareggio va bene». Alberto Paloschi, intervistato dai microfoni di Sky Sport, commenta il pareggio per 2-2 scaturito nel derby di Verona: «Toni è un campione, ogni anno minimo fa dieci gol. È un attaccante da cui dobbiamo solo imparare, perché ha vinto tutto. Io spero di arrivare presto in doppia cifra, ci conto. Quanto al futuro, non so ancora: una volta concluso il campionato, ragionerò con la società».
14:45 | domenica 10 maggio 2015
Chievo, Maran a Sky: «Usciamo a testa alta»
Il tecnico clivense: «Abbiamo dominato, peccato»
di Giovanni Maffeis - twitter:@giomaff092 © www.imagephotoagency.it
CHIEVO MARAN SERIE A - «Volevamo vincere e ci abbiamo provato nella ripresa, ma il Verona si è difeso bene. Usciamo a testa alta da questo derby, ma sono un po’ arrabbiato per il secondo rigore che non ci è stato concesso. Manteniamo il Verona dietro di noi e continuiamo la nostra corsa». Rolando Maran, intervistato dai microfoni di Sky Sport, analizza il 2-2 scaturito nel derby di Verona.
AVANTI COSI - «La classifica - prosegue Maran - è giusta, ma poche volte siamo usciti dal campo con l’avversario che recriminava. Anzi, spesso è accaduto il contrario. Per quanto riguarda il mio futuro, io qui sto bene e considero il Chievo una piazza importante. Abbiamo sempre giocato in maniera propositiva, giochiamo sempre vincere e la compattezza, se mai, è un nostro punto di forza. Abbiamo delle caratteristiche ben precise e ne andiamo fieri».
14:36 | domenica 10 maggio 2015
Verona, Toni a Sky: «Al ritiro non ci penso, a Tevez sì»
Il bomber emiliano: «Voglio raggiungerlo in vetta alla classifica»
di Giovanni Maffeis - twitter:@giomaff092 © www.imagephotoagency.it
HELLAS VERONA SERIE A TONI - Un gol, una traversa e la solita prestazione da leader. Luca Toni, nel derby di Verona, ha fatto 19: «Non penso al ritiro - ha spiegato Toni ai microfoni di Sky Sport - perché sono concentrato sulla classifica capocannonieri: voglio raggiungere Tevez, al resto vedremo più avanti. Oggi abbiamo fatto fatica, ma abbiamo fatto un gran primo tempo e preso due brutti gol, nel secondo tempo abbiamo sofferto. È un buon punto, peccato perché volevamo vincere. Nel complesso, credo sia stato un bel derby, emozionante e con tante occasioni».
14:30 | domenica 10 maggio 2015
Serie A: Chievo - Verona, pagelle
Sugli scudi i due capitani, Pellissier e Toni. Disastroso Rodriguez
di Giovanni Maffeis - twitter:@giomaff092 © www.imagephotoagency.it
CHIEVO VERONA SERIE A PAGELLE - Primo pareggio nella storia del derby di Verona. Dopo aver dato spettacolo nel primo tempo, Chievo ed Hellas chiudono sul 2-2 la sfida del Bentegodi. Pareggio giusto, nel complesso: scaligeri bravi a rimontare con Juanito e Gomez lo svantaggio firmato Paloschi. Nel finale di primo tempo, Pellissier fa 2-2.
PAGELLE
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri 6,5; Schelotto 6,5, Cesar, 6 Dainelli 5,5, Biraghi 6,5; Birsa 5 (dal 14' st Botta 6), Izco 6, Radovanovic 5,5, Hetemaj sv (dal 13' pt Cofie 5,5) ; Paloschi 7, Pellissier. 7,5 Allenatore: Maran 6,5.
VERONA (4-3-3): Benussi 6; Pisano 6, Rodriguez 4,5, Moras 5,5, Agostini 5,5; Obbadi 6, Tachtsidis 6, Hallfredsson 6,5 (dal 21 st Campanharo 5,5); Jankovic 5,5, Toni 7,5, Juanito 7 (dal 22 st Valoti 5,5). Allenatore: Mandorlini 6,5.
CHIEVO – IL MIGLIORE
Pellissier 7,5: un gol, un assist, a coronamento di una super partita. Lascia il terreno di gioco stremato, dopo aver sfiorato il gol in altre due circostanze.
CHIEVO – IL PEGGIORE
Birsa 5: per nulla incisivo. Si accende ad intermittenza, faticando a trovare la giusta posizione in campo. Qualche spunto ad inizio ripresa, poi lascia il posto a Botta.
VERONA – IL MIGLIORE
Toni 7,5: diciannove in campionato, immortale Luca Toni. Ennesima prova da leader: svaria lungo tutto il fronte offensivo, combatte ed è sempre decisivo sotto porta. Solo la traversa gli nega la gioia della doppietta.
VERONA – IL PEGGIORE
Rodriguez 4,5: una sciagura. Si perde Paloschi sul vantaggio clivense e commette un errore da principiante nel finale di primo tempo, stendendo Pellissier in area di rigore e girato spalle alla porta. Soffre molto la verticalità dei due attaccanti clivensi.
TABELLINO CHIEVO – VERONA 2-2
Marcatori: Paloschi (Chi) al 9' pt , Juanito (Ver) al 20' pt, Toni (Ver) al 26’ pt, Pellissier (Chi) su rig. al 41’ pt
Ammoniti: Jankovic (Ver) e Hetemaj (Chi) al 3' pt per reciproche scorrettezze, Obbadi (Ver) al 5' per gioco falloso, Schelotto (Chi) al 19' pt per gioco falloso, Toni (Ver) al 21' pt per gioco falloso, Juanito Gomez (Ver) al 28' pt per gioco falloso, Tachtisidis (Ver) al 31’ st per gioco falloso, Cesar (Chi) al 40’ st per gioco falloso
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Cesar, Dainelli, Biraghi (dal 37’ st Sardo), Birsa (dal 14' st Botta), Izco, Radovanovic, Hetemaj (dal 13' pt Cofie) ; Paloschi, Pellissier. Allenatore: Maran.
A disposizione: Bardi, Christiansen, Fetfatzidis, Frey, Gamberini, Meggiorini, Pozzi, Sardo, Seculin, Vajushi.
VERONA (4-3-3): Benussi; Pisano, Rodriguez, Moras, Agostini; Obbadi, Tachtsidis, Hallfredsson (dal 21' st Campanharo); Jankovic, Toni, Juanito (dal 22' st Valoti) . Allenatore: Mandorlini.
A disposizione: Benussi, Lazaros, Fares, Gollini, Lopez, Marques, Martic, Fernandinho, Saviola, Sorensen.
14:23 | domenica 10 maggio 2015
Gol e spettacolo a Verona, ma Chievo ed Hellas non vanno oltre il 2-2
Clvensi avanti, poi rimontati: Pellissier riprende Toni e compagni
di Giovanni Maffeis - twitter:@giomaff092 © www.imagephotoagency.it
CHIEVO VERONA SERIE A SINTESI/TABELLINO - Pari e patta. Nessuna vincitrice nel derby di Verona: Chievo ed Hellas pareggiano 2-2, dopo aver dato vita ad un primo tempo spettacolare. In classifica, tutto resta invariato: clivensi sempre avanti ai cugini di un punto.
PRIMO TEMPO - Tre ammoniti nei primi cinque minuti. Già questo dato basterebbe per descrivere l'intensità del derby di Verona: in palio c'è la supremazia cittadina. Maran, a sorpresa, lascia in panchina Meggiorini e affianca Paloschi a Pellissier. Scelta ripagata dopo nemmeno dieci minuti di gioco: sponda del capitano clivense per Paloschi, che di testa fredda Benussi e porta avanti i suoi. Assorbita la doccia fredda, il Verona inizia a spingere sull'acceleratore: Toni mette i brividi a Bizzarri su un cross di Obbadi, Hetemaj deve lasciare il match per problemi fisici. Nel giro di cinque minuti, tra il ventesimo e il venticinquesimo, gli scaligeri ribaltano la gara, con due reti su palla da fermo: prima Juanito di testa trova il pareggio (complice anche una deviazione decisiva di Izco), poi Toni firma il sorpasso. Diciannovesimo gol in campionato per il bomber emiliano, sempre più leader dell’Hellas. I minuti passano e l'agonismo aumenta: Jankovic rischia il rosso, ma Rizzoli lo grazia. Nel finale, ingenuità di Rodriguez, che stende Pellissier in area di rigore: dal dischetto, il capitano firma il momentaneo 2-2. Non passano nemmeno sessanta secondi, che il Verona torna ad un passo dal nuovo vantaggio: cross di Jankovic e zampata di Toni, con la palla sulla traversa.
RIPRESA - Il secondo tempo si apre sulla falsariga del primo: subito in medias res. Dopo poco più di un minuto, Radovanovic imbecca Pellissier: il destro del centravanti clivense, però, finisce in curva. Del Verona, nella ripresa, non c'è traccia: la squadra di Mandorlini sembra essere sparita dal terreno di gioco. E le occasioni da gol sono solo di marca clivense: Schelotto fa la barba al palo con un grande destro dalla distanza, Biraghi sfiora l'incrocio dei pali su punizione. Per provare a ridaee vivacità alla squadra, Mandorlini inserisce Campanharo, Valoti e Nico Lopez, ma senza grandi risultati. La spinta del Chievo si esaurisce nel finale, con l’ultimo guizzo di Botta a mettere i brividi a Benussi.
EQUILIBRIO - Gara equilibrata e molto intensa, con tanto agonismo in campo per tutti e novanta i minuti. Meglio il Verona per buona parte del primo tempo, ma nella ripresa è il Chievo a creare più pericoli alla porta avversaria. Clivensi organizzati ma, un po’ a sorpresa, troppo distratti sulle palle da fermo. Nel complesso, comunque, pareggio giusto.
TABELLINO CHIEVO – VERONA 2-2
Marcatori: Paloschi (Chi) al 9' pt , Juanito (Ver) al 20' pt, Toni (Ver) al 26’ pt, Pellissier (Chi) su rig. al 41’ pt
Ammoniti: Jankovic (Ver) e Hetemaj (Chi) al 3' pt per reciproche scorrettezze, Obbadi (Ver) al 5' per gioco falloso, Schelotto (Chi) al 19' pt per gioco falloso, Toni (Ver) al 21' pt per gioco falloso, Juanito Gomez (Ver) al 28' pt per gioco falloso, Tachtisidis (Ver) al 31’ st per gioco falloso, Cesar (Chi) al 40’ st per gioco falloso
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Cesar, Dainelli, Biraghi (dal 37’ st Sardo), Birsa (dal 14' st Bott) , Izco, Radovanovic, Hetemaj (dal 13' pt Cofie) ; Paloschi, Pellissier. Allenatore: Maran.
A disposizione: Bardi, Christiansen, Fetfatzidis, Frey, Gamberini, Meggiorini, Pozzi, Sardo, Seculin, Vajushi.
VERONA (4-3-3): Benussi; Pisano, Rodriguez, Moras, Agostini; Obbadi, Tachtsidis, Hallfredsson (dal 21' st Campanharo); Jankovic, Toni, Juanito (dal 22' st Valoti) . Allenatore: Mandorlini.
A disposizione: Benussi, Lazaros, Fares, Gollini, Lopez, Marques, Martic, Fernandinho, Saviola, Sorensen.
FONTE: CalcioNews24.com
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Galderisi a TMW sullo scudetto Hellas: "Brivido che non dimenticherò mai"
11.05.2015 14.54 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Giuseppe Galderisi, ex attaccante di Hellas Verona e Juventus, parla ai nostri microfoni della gioia provata ieri, quando al 51' del derby di Verona i tifosi hanno omaggiato il trentennale del primo scudetto scaligero: "Guardavo la partita, ho sentito un brivido che non dimenticherò mai, esattamente come quando Elkjær Larsen segnò a Bergamo. Parliamo di una squadra unica e meravigliosa, una bellezza così va ricordata, sottolineata e mai dimenticata. E' stato fatta un'impresa irripetibile. Sarebbero bello rivedere una squadra come la nostra, che andavamo a prenderci gli applausi in tutti gli stadi d'Italia, ma assolutamente non è possibile".
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ESCLUSIVA TMW - 30 anni fa, scudetto all'Hellas. Fanna: "L'ultima poesia del calcio"
11.05.2015 13.38 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Il 12 maggio 1985 il Verona celebra il 30° anniversario dello storico scudetto. Ma per i tifosi scaligeri già ieri, nel derby contro il Chievo, è arrivato l'omaggio alla storica squadra 1984-1985: al minuto 51', nel quale Preben Larsen-Elkjaer segnò lo storico 1-1 all'Atalanta che sancì lo scudetto, i tifosi gialloblù hanno fatto partire un boato, per poi alzare tutti al cielo la sciarpa dell'Hellas. "C'ero anche io, è stata una bella soddisfazione ricordare quella impresa, abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, fa particolarmente piacere che anche i tifosi se lo siano ricordato. C'è stato un attaccamento incredibile a questa maglia in quegli anni, con la società in questo periodo ricordiamo quel momento storico bellissimo", dice l'ex centrocampista gialloblù Pietro Fanna ai nostri microfoni.
Si può parlare di impresa irripetibile?
"Sì, è così. Il calcio è andato in un'altra direzione, c'è poco spazio per sognare per le medio-piccole, le società le facevano le competenze, adesso la giostra gira più veloce è molto difficile trattenere i talenti. L'ultima poesia del calcio italiano è stata negli anni 90', poi più nulla".
Vede attinenze tra il suo Verona e quello attuale?
"Fare paragoni è difficile, la squadra di quest'anno ha avuto problemi, forse per semplicità e concretezza quella dell'anno scorso ricordava in alcuni frangenti la mia. I vari Romulo e Iturbe qualche volta mi ricordavano i miei compagni, specie nelle ripartenze veloci".
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"Scudetto Verona merito spogliatoio"
Galderisi:sarebbe bello rivedere squadra così,ma molto difficile
11.05.2015 10.11 di Tommaso Maschio
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - ''Il ricordo migliore è che se abbiamo vinto lo scudetto bisogna ringraziare lo spogliatoio, loro andavano d'accordo''. Ai microfoni di Radio Anch'io lo sport Osvaldo Bagnoli celebra così i 30 anni dalla vittoria dello scudetto del suo Verona parlando in diretta con Galderisi e Volpati, due grandi protagonisti di quella squadra. ''Per me non c'erano preferiti, e' chiaro che alcuni come Volpati erano con me da tempo''. Un allenatore di oggi a cui paragonarmi? ''Mon mi rivedo in altri''
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Tra i protagonisti del Verona che 30 anni fa conquistò uno storico Scudetto, Giuseppe Galderisi ai microfoni di Radio Rai ha ricordato quel successo: "Sarà difficilissimo ripetere un'impresa del genere, sono cambiati tempi e introiti economici. Sarebbe bello rivedere un altro Verona stare davanti a tutti dall'inizio alla fine, prendere applausi ovunque e portare a casa uno Scudetto che si ricorda ancora a distanza di 30 anni. Non solo a Verona".
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11.05.2015 09.49 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Domenico Volpati, tra i protagonisti del Verona che 30 anni fa conquistò uno storico Scudetto, ai microfoni di Radio Rai ha ricordato quella impresa: "Allora i migliori giocatori erano in Italia e tutte le domeniche dovevamo confrontarci con i migliori giocatori delle varie nazionali. Ogni domenica dovevamo affrontare dei fuoriclasse. Bagnoli dà sempre meriti ad altri, ha la saggezza delle persone semplici. Non aveva bisogno di parlare tanto perché già sapevamo quello che ci voleva dire e quello che voleva fare".
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11.05.2015 09.45 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
"Vincemmo lo Scudetto per merito dello spogliatoio. Quei ragazzi andavano d'accordo tra di loro e io non feci troppo. Quell'anno cambiammo solo i due stranieri e anche loro si trovarono benissimo". A parlare è Osvaldo Bagnoli, allenatore dell'Hellas Verona che 30 anni fa conquistò lo Scudetto.
Chi era il suo preferito?
"Non si può dire - prosegue ai microfoni di Radio Uno -. Per me non c'erano preferiti, anche se c'è qualcuno tipo Volpati che era con me da molto tempo. Il gruppo a Verona si formo da sé, complimenti a loro".
Si rivede in Sarri?
"Non mi piace paragonarmi a degli allenatori, non ci riesco".
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Verona, Toni e quel chiodo che può ancora aspettare
10.05.2015 20.59 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
19 moltiplicato per 2 fa 38. Stiamo dando i numeri, ma non siamo impazziti: 19 sono i gol in campionato, 2 gli anni ormai trascorsi in quel di Verona, 38 gli anni da compiersi fra poco più di due settimane. E nell'equazione non vi è alcuna incognita, perché Luca Toni da Pavullo nel Frignano, che poi è anche il protagonista della vicenda matematica, da quando è approdato all'ombra dell'Arena ha ripreso le certezze, che qualcuno pensava avesse smarrito fra Roma, Genova, Torino e Dubai (il ritorno a Firenze era andato comunque discretamente). Anzi, la certezza: il gol. In due stagioni il bomber campione del mondo nel 2006 è riuscito a diventare il miglior realizzatore degli scaligeri nella massima serie, trasformando la cenerentola neo-promossa in una solida realtà.
La rete siglata oggi contro il Chievo avvicina Toni alla vetta della classifica marcatori, occupata da Carlos Tevez che ha esultato in 20 occasioni, ma al momento sembra avere ben altri pensieri. A differenza del Luca nazionale, che, se intervistato riguardo al suo futuro, risponde candidamente che al momento pensa solo a raggiungere l'argentino. Per il bene della squadra, ovviamente, perché se segna lo fa per tutti quanti. Tra le reti e la bella storia di un calciatore che molti avevano dato per finito anzitempo, le vicende contrattuali, sempre presenti: l'accordo in essere è in scadenza a fine stagione, ragion per cui la possibilità di un addio non sono del tutto da escludere. In tal caso, l'ipotesi più credibile sembra essere il ritiro, a meno che Toni non decida di fare una nuova esperienza lontano dagli italici confini.
Senza retorica, sarebbe un peccato, perché il calcio italiano sta risorgendo, ma le sue ampie spalle sembrano ancora forti a sufficienza per reggere il peso di qualsiasi attacco della Serie A. L'anno scorso il rinnovo arrivò il 13 giugno, a bocce ormai ferme: i tifosi, del Verona ma non solo visto che si parla di un patrimonio dell'intero movimento nazionale, possono stare tranquilli. Perché se a quasi 38 anni segni e poi esulti come se ne avessi 19, vuol dire che sai benissimo che il momento di appendere le scarpe al chiodo e mettere le pantofole è ancora lontano.
RASSEGNA STAMPA
L'Arena sul derby di Verona: "Pari da show, picchiati dei tifosi della Diga"
11.05.2015 09.43 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
L'Arena sul derby di Verona: "Pari da show, picchiati dei tifosi della Diga"
"Chievo-Hellas, pari da show, picchiati dei tifosi della Diga". Questo il titolo col quale il quotidiano L'Arena oggi in edicola anticipa già in prima pagina i temi relativi al pareggio maturato ieri al Bentegodi nella stracittadina di Verona. "Il derby è finito 2-2 - si legge -. Un primo tempo con tante emozioni e otto cartellini gialli. Il Verona ha finito una partita sulle corde rispetto a un Chievo nel secondo tempo più pimpante. Fuori dal Bentegodi un gruppo di tifosi dell'Hellas ha aggredito, a cinghiate, alcuni tifosi del Chievo: quattro feriti".
SERIE A
Chievo, Maran ammette: "L'interessamento di altri club fa piacere"
10.05.2015 16.10 di Rosa Doro
Dopo il 2-2 conquistato nel derby di Verona contro l'Hellas, il tecnico del Chievo Rolando Maran ha parlato del suo futuro, ammettendo che fa sempre piacere l'interessamento di grandi club: "Fa piacere l'interessamento di piazze importanti, ma quella del Chievo è molto ambiziosa e sono tanti anni che questo club è in Serie A. Per parlare di futuro c'è ancora molto tempo", ha spiegato il tecnico a Sky Sport.
ALTRE NOTIZIE
Verona, Mandorlini: "Pari giusto, non ho dubbi sul futuro"
10.05.2015 15.19 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Pareggio nel derby per il Verona di Andrea Mandorlini, raggiunto dopo il 2-2 contro il Chievo dai microfoni di Sky: "Abbiamo ancora tre partite, avremo altre occasioni per superare il Chievo. Oggi è stata una partita molto combattuta, anche se i tanti cartellini forse sono eccessivi. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, nel secondo hanno fatto meglio loro, quindi il risultato è giusto".
L'abbiamo vista agitato nei confronti di Rizzoli, va bene tanto agonismo?
"Lui è il miglior arbitro e dopo due minuti avevamo già due ammoniti, cinque nel giro di venti minuti. Bisogna stare molto attenti, però tutto sommato è stata una bella gara, con bei gol e qualche errore".
Il campionato del Verona ne rispecchia il valore?
"Uno vorrebbe sempre avere di più, noi abbiamo fatto a volte bene, a volte abbiamo sofferto. Adesso mancano ancora tre partite e possiamo migliorare, abbiamo cambiato tantissimo e sofferto, ne siamo usciti, come d'altra parte il Chievo. Sono due salvezze raggiunte con anticipo, a Verona si può essere contenti".
Ci sono dubbi legati al suo futuro da sciogliere?
"Io dubbi non ne ho mai avuti, avremo dei colloqui e vedremo, è sempre stato così. Vedremo con tranquillità, l'importante era portare la barca in porto e così è stato, ora vogliamo comunque migliorare la situazione".
Qualche giornata fa c'era però qualche malumore nell'ambiente. Continuerà l'avventura in gialloblu?
"Dipende sempre dalle voci che si sentono, noi abbiamo sempre pensato all'obiettivo e io qua sto bene da tanto tempo, qui ho motivazioni tutti giorni, basta vedere il nostro pubblico. Stiamo parlando, abbiamo fatto negli anni grandi risultati, adesso stiamo pensando alla soluzione che troveremo".
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Le pagelle del Verona - Toni da applausi, male Rodriguez
Risultato finale: Chievo Verona-Hellas Verona 2-2.
10.05.2015 15.11 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Rafael 6: come il collega dall'altra parte del campo, non è chiamato in causa tanto spesso.
Pisano 6: dalle sue parti il Chievo spinge meno, potrebbe fare meglio in fase offensiva.
Rodriguez 4,5: approssimativo in più di una circostanza, anzi in quasi tutte le circostanze.
Moras 6: costretto a mettere pezze manco fosse un sarto. Non sempre la toppa salva la situazione, ma la colpa non è certo di chi è costretto a ricucire.
Agostini 5,5: primo tempo abbastanza tranquillo, nella ripresa lascia parecchi metri alle incursioni di Schelotto.
Obbadi 5: in grande difficoltà a livello difensivo, specie quando Birsa accelera.
Tachtsidis 6: non riesce a costruire gioco con continuità e anche nella fase di non possesso non aiuta con la dovuta persistenza i compagni. Ha però il merito di tenere testa al centrocampo del Chievo nella difficile seconda parte della gara.
Hallfredsson 6,5: fa male soprattutto da palla inattiva, sfornando su punizione entrambi gli assist per i gol di Juanito e di Toni. In dubbio alla vigilia per qualche problema fisico, paga dazio coll'avanzare del cronometro. Dal 66' Campanharo 5: la sostituzione dopo 22 minuti, forse eccessiva, dice comunque parecchio sulla sua prestazione. Dal 88' Nico Lopez sv.
Gomez 6,5: un suo guizzo consente all'Hellas di trovare il momentaneo 1-1. Anche lui, come lo svedese, paga qualcosa col passare dei minuti per una condizione non ottimale. Dal 66' Valoti 5,5: entra quando i compagni hanno finito la benzina, non riesce a portare nuovo carburante.
Toni 7: 19 gol in Serie A, a quasi 38 anni. Impossibile non spellarsi le mani per applaudire un attaccante straordinario, che anche oggi riesce a timbrare il cartellino e lotta, spesso quasi da solo, contro l'intero reparto avversario.
Jankovic 5: si accende solo quando c'è da litigare, in pratica dal primo minuto. Non lo fa mai quando si tratta di correre ed inventare.
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Verona, Juanito Gomez: "Che emozione il gol nel derby"
10.05.2015 15.06 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
A segno nel 2-2 contro il Chievo, l'attaccante dell'Hellas Verona, Juanito Gomez, ne ha parlato ai microfoni di Sky: "Sono contento del gol, mi sono buttato sulla grande palla di Halfredsson, è una bella emozione segnare nel derby. Abbiamo iniziato bene nel primo tempo, volevamo vincere perché nel derby conta solo quello, poi nel secondo tempo siamo calati e abbiamo rischiato di prendere il terzo gol. Il pari muove la classifica, ci sono tre partite per vincere".
È stata una stagione più complicata del previsto?
"Abbiamo iniziato con tanti cambi, poi abbiamo avuto anche dei periodi difficili, ma siamo riusciti a venirne fuori ed in questo ultimo periodo abbiamo fatto buone partite, come la vittoria contro il Napoli, alla fine il bilancio è molto positivo".
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Chievo, Maran: "Ci abbiamo provato, arrabbiato per il rigore non dato"
10.05.2015 14.52 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Reduce dal pareggio nel derby veronese, il tecnico del Chievo, Rolando Maran, ha risposto alle domande dei cronisti di Sky: "Sicuramente aver tenuto il primato cittadino in classifica è un aspetto positivo, abbiamo provato a vincere soprattutto nella seconda parte e ci siamo andati vicini senza però riuscirci. La cosa buona è che ci abbiamo provato fino alla fine".
Si è arrabbiato per i due gol presi da palla inattiva?
"Sì, anche se sapevamo che ci potevano mettere in difficoltà. Sono più arrabbiato per la mancata concessione del secondo rigore, per il resto dobbiamo essere soddisfatti della prestazione e del risultato. Continuiamo la nostra corsa verso un finale di stagione che ci vede protagonisti".
Il campionato ha espresso i reali valori del Chievo?
"Sì, anche se poche volte siamo usciti con gli avversari che avessero da recriminare, mentre a noi è capitato più volte. Vuol dire che forse meritavamo qualche punto in più, però non dobbiamo dare la colpa a nessuno, ma dobbiamo solo migliorare".
Maran non merita una piazza più ambiziosa?
"Verona è ambiziosa, fa piacere ricevere attenzioni da club più importanti per tradizione, però il Chievo è in A da tanti anni ed è ambizioso, intanto godiamoci questo momento e poi si penserà al futuro".
Il segreto del suo lavoro sta nella fase difensiva?
"Sì, però credo che questa squadra abbia giocato in maniera poco propositiva, invece chi ha visto le nostre partite sa che giochiamo sempre per vincere, poi siamo compatti e questo ha fatto sì che si subisse poco. È un valore aggiunto, però la squadra ha provato sempre a giocare, con le proprie caratteristiche. Qualche volta viene vista come un modo di affrontare le gare, noi siamo a non prendere gol, ma vogliamo farne".
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Verona, boato al 51'. Omaggio al gol scudetto di Elkjaer
10.05.2015 14.50 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Il 12 maggio 1985 il Verona celebra il 30° anniversario dello storico scudetto. I tifosi scaligeri hanno deciso già nel pomeriggio, nel derby contro il Chievo, di riservare un omaggio alla storica squadra di Osvaldo Bagnoli. Al minuto 51', nel quale Preben Larsen-Elkjaer segnò lo storico 1-1 all'Atalanta che sancì lo scudetto, i tifosi gialloblù hanno fatto partire un boato, per poi alzare tutti al cielo la sciarpa dell'Hellas.
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Chievo, Maran: "Qualche rimpianto per questo pareggio"
10.05.2015 14.48 di Giampaolo Gaias
Rolando Maran ha parlato nel post partita del derby veronese ai microfoni di Mediaset Premium: "Sapevamo della fisicità del Verona, qualcosa abbiamo sbagliato e abbiamo preso due gol. Qualche errore nostro ma anche bravura dell'avversario. Rimpianti? Direi di sì, visto che nella seconda parte del match abbiamo avuto sempre il pallino del gioco. Forse c'era un rigore su un cross di Biraghi ma fa nulla. Siamo riusciti a giocare bene e ripartire forte. Prendiamo un punto e teniamo la buona prestazione fatta. Futuro? Finiamo bene e poi parleremo con la società".
SERIE A
Verona, Toni al 90': "Ritiro? Prima devo raggiungere Tevez"
Risultato finale: Chievo Verona-Hellas Verona 2-2.
10.05.2015 14.30 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Ancora in rete nel 2-2 fra Chievo e Hellas, Luca Toni ha commentato la partita ai microfoni di Sky: "Ci sono i primi caldi, abbiamo fatto fatica, ma abbiamo fatto un gran primo tempo e preso due brutti gol, nel secondo tempo abbiamo sofferto. È un buon punto, peccato perché volevamo vincere, ma ci sta. Nel primo tempo abbiamo fatto meglio, potevamo segnare di più e subire meno, nella ripresa hanno fatto bene loro, penso sia stato un bel derby, soprattutto considerato il caldo che si fa sentire. Alla classifica marcatori ci tengo, soprattutto perché se faccio gol per la mia squadra è più facile vincere, mancano tre partite, vediamo cosa si può fare. Ritiro? Intanto raggiungiamo Tevez, poi si vede".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, si segue l'erede di Weah: William Jebor
08.05.2015 08.00 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
L'Hellas Verona segue con interesse la grande promessa del calcio liberiano, il classe 1991 in forza al Rio Ave William Jebor: centravanti dal grande fisico, grazie alle sue prestazioni in continua crescita, ha attirato su di sè gli occhi di Az Alkmaar, Betis Siviglia e Almeria. Per la formazione di Mandorlini l'attaccante, che in patria avvicinano al grande George Weah, potrebbe essere un nome interessante per il ruolo di vice-Toni.
SERIE A
H.Verona, Toni: "Resto coi giusti presupposti. Il presidente deve scegliere"
07.05.2015 17.07 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
In conferenza stampa, il centravanti dell'Hellas Verona Luca Toni parla del proprio futuro e delle chances di rimanere in gialloblù: "Ora il presidente deve fare scelte più importanti. Io continuerò qui se ci saranno i presupposti che mi hanno permesso di fare bene in questi due anni. Vediamo ciò che succederà dopo certe decisioni e poi valuteremo con tranquillità. Se ho voglia di continuare? Quando fai 18 gol in Serie A vuol dire che stai ancora bene, se avrò proposte che non mi piacciono posso anche smettere. Parlerò con chi devo parlare, poi con presupposti giusti posso continuare".
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Crotone gli occhi della Serie A si posano su Ferrari
07.05.2015 15.36 di Raffaella Bon
Gli occhi della Serie A piombano su Gian Marco Ferrari, difensore classe 1992 oggi al Crotone. Secondo quanto raccolto dalla redazione di TuttoMercatoWeb.com il giocatore di proprietà del Parma sarebbe finito nel mirino di Atalanta, Chievo e Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
12.05.2015
A un passo da Tevez Toni rilancia la sfida ai bomber argentini
Non si ferma la folle, strepitosa rincorsa del centravanti del Verona Che annuncia: «Ho tanti primati da battere e ci proverò fino alla fine»
Tutta la gioia di Luca Toni dopo la rete del temporaneo vantaggio dell'Hellas FOTOEXPRESS
A un passo da Tevez. Un gol per prenderlo, due per superarlo. Ed entrare nella storia una volta di più. Luca Toni è diventato d'un colpo il favorito al titolo di capocannoniere della Serie A dopo la diciannovesima tacca della sua stagione nel derby di domenica.
Icardi è rimasto all'asciutto contro la Lazio, Tevez non ha giocato col Cagliari, Menez è distante tre gol così come Higuain, di cui però è sempre meglio non fidarsi. «Ci proverò fino alla fine», continua a ripetere Toni. «So che a 38 anni nessuno è diventato capocannoniere in Serie A e che nessun giocatore del Verona c'è mai riuscito. Sarebbe bello, così come per la squadra che continua a giocare per me».
La sfida è lanciata. Toni ha Empoli, Parma e Juve davanti per far quadrare i conti, per raggiungere ma anche superare il miglior giocatore del campionato, quello che da due anni sposta gli equilibri della Serie A nella zona-scudetto così come Toni qualche posizione più in giù. Tevez è là in alto, ma Toni non gli è tanto lontano. Anzi. Dal derby ha estratto come sempre il massimo, un paio di zampate da brividi e la stoccata che ha fatto secco Bizzarri, a cui non sono bastati i complimenti della vigilia per addolcirlo. Toni è a diciannove gol, chiuse a venti un anno fa quando tutti gridarono al miracolo. Il miglior attaccante del calcio italiano, numeri alla mano, può diventare anche il miglior realizzatore del campionato che, come dice sempre Mandorlini, «non sarà il più bello ma è certamente il più difficile».
SEMPRE PIÙ IN ALTO. Il gol al Chievo gli ha permesso di staccare Omar Sivori nella classifica dei marcatori all-time della Serie A, a cinque da Hernan Crespo. In tutto 148 reti.
Toni ha segnato con Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Roma, Genoa, Juventus e Verona. A 8 ci sono Roberto Mancini, Gigi Riva e Pippo inzaghi, nuovo obiettivo magari raggiungibile all'inizio della stagione prossima. Toni è sicuro di continuare, convinto dalla sua efficienza fisica ma anche dalla sua freschezza mentale.
E dalle motivazioni, quelle che in fondo fanno sempre la differenza. «Se ho segnato tanto anche quest'anno vuol dire che posso ancora andare avanti. L'intenzione è quella, poi vedremo. Se la società mi dovesse fare una proposta che non dovesse piacermi potrei anche smettere», ha candidamente detto Toni la settimana prima del derby, dopo che il presidente Maurizio Setti aveva però rasserenato tutti sulla volontà del suo superbomber di proseguire sulla strada di sempre.
RITMO DA PRIMATO. Nessuno ha scaraventato palloni in rete come Toni negli ultimi tre mesi. Tredici in quattordici partite. Impressionante. Media alla Messi o Cristiano Ronaldo.
Come partire da 1-0. Toni ha rifilato doppiette a Genoa, Napoli, Cesena e Sassuolo, timbrato il cartellino anche con Torino, Cagliari, Milan, Sampdoria e Chievo. Ruolino terribile, nessuno è riuscito a reggerlo. Neanche quel fenomeno di Carlos Tevez, che dai due al Verona del 18 gennaio, sedici giornate fa, ha irrobustito il suo score con sette gol appena in tredici presenze visto che col Cesena era squalificato e con Parma e Cagliari è andato in tribuna. Il trend dice Toni, che ha la prima grande occasione domenica con l'Empoli proprio nella società con cui, Modena a parte, ha mosso i primi passi. Fino a diventare il «Numero Uno», come il titolo della canzone che gli dedicarono in Baviera ai tempi del Bayern e che restò a lungo fra le più ascoltate di Germania.
Non solo perché era un campione del mondo, ma soprattutto perché il migliore lo era davvero. Allora come ora. Soprattutto se dovesse vincere il titolo dei capocannonieri, soprattutto se dovesse scavalcare il grande Tevez.
Alessandro De Pietro
11.05.2015
«Mai facile fare punti con il Chievo»
È sempre sorridente Mounir Obbadi. Anche dopo una gara difficilissima sul piano fisico come lo è stata ieri il derby tra Chievo ed Hellas. Anche se la prima domanda riguarda il suo futuro: «Verona mi piace, fosse per me io rimarrei qui anche nella prossima stagione», dice. «Ma sono Monaco e Hellas Verona che devono trovare un accordo».
Ha le idee chiare Obbadi, come quando è in campo sempre pronto ad aiutare i compagni, a spronarli e a fare l'allenatore sul terreno di gioco quando serve. «È stato un derby molto combattuto dove, chiaramente, nessuno voleva perdere. Noi siamo stati bravi a reagire immediatamente al gol del Chievo e siamo riusciti a ribaltare il risultato con Juanito e Luca. Una buona gara perché fare punti contro il Chievo non è mai facile».
Primo tempo giocato benissimo da entrambe le squadre, ripresa più controllata. «A mio avviso è un pareggio logico. Chiaro che per noi era importante vincere per i nostri tifosi, che sono importantissimi per noi. Direi che è un punto buono per la classifica», giudica il marocchino, «anche se in contropiede loro sono stati molto pericolosi in un paio di volte nella ripresa. Forse ci mancava anche un po' di aggressività, sempre nel secondo tempo. Poi, da qui alla fine del campionato, dobbiamo fare il maggior numero di punti per la classifica».
L.S.
11.05.2015
«Quel gol è mio Entrava anche senza aiuti...»
Juanito Gomez si prende la strepitosa griffe del pari «Il risultato è giusto, bravi noi a reagire dopo lo 0-1 Il rinnovo? Sapete che io resterei all'Hellas a vita...»
Juanito Gomez si avvita e, in tuffo, spedisce alle spalle di Bizzarri il gol del momentaneo 1-1: la Sud esplode
Uno dei protagonisti del primo derby di Verona giocato a mezzogiorno, è stato senza dubbio Juanito Gomez.
Suo il gol del pareggio al 20' del primo tempo, il numero 21 dell'Hellas ha subito anche un fallo sospetto che ha fatto gridare al rigore sempre nella prima parte della gara. E il suo quinto gol stagionale, per uno che alla vigilia era incerto se scendere in campo, ha dato la scossa alla squadra di Mandorlini forse ne miglior periodo del Chievo: «Il risultato ci sta», dice Gomez, «e credo che, alla fine, visto come sono andate le cose un pareggio è il risultato più giusto. Il primo tempo è stato molto intenso, e dopo il gol subito all'inizio siamo stati bravi a reagire immediatamente e in solo 6' abbiamo ribaltato il risultato».
Primo tempo su livelli altissimi, secondo tempo che è sembrato più da gestire...
«Siamo scesi in campo nella ripresa con la voglia e la convinzione che potevamo vincere la partita. È anche vero che nella ripresa siamo un po' calati sul piano fisico, ma difronte avevamo una squadra tosta, ben messa in campo e sempre pronta a ripartire».
A proposito, il gol...
«È mio, non ci sono dubbi. Anche se non ci fosse stata la deviazione di Izco la palla entrava lo stesso. Hallfredsson è stato bravo a calciare la punizione dalla sinistra proprio sul primo palo, dove mi sono buttato in tuffo colpendo con decisione la palla. Da Lì è iniziato il nostro periodo migliore e il gol di Toni lo ha conferma. Ed è stata una grandissima soddisfazione sentire la curva, poco dopo l'inizio del secondo tempo, esultare e ricordare il gol di Elkjaer che diede lo scudetto all'Hellas trent'anni fa».
Una stagione strana quella dell'Hellas...
«Sì, abbiamo avuto dei periodo buoni e dei periodo dove proprio non girava. Ma siamo riusciti a venirne fuori raggiungendo la salvezza con largo anticipo. Che poi era il nostro obiettivo».
Si poteva vincere il derby?
«Potevamo, certo. Lo dovevamo per i nostri tifosi. Ma il caldo di oggi ha in qualche modo limitato sul piano fisico i giocatori in campo, soprattutto nel secondo tempo».
Ed è già tempo di rinnovi...
«Non ci sono novità per quanto riguarda la mia situazione. Lo sapete che se fosse per me rimarrei all'Hellas a vita. Inoltre dobbiamo finire la stagione, mancano altre tre partite e dobbiamo dare il massimo per chiudere al meglio questo campionato. Dobbiamo anche vedere le cose positive che nell'arco di trentotto gare siamo riusciti a fare».
Luca Sguazzardo
11.05.2015
Bagnoli, 30 anni di scudetto: «A vincere fu lo spogliatoio»
VERONA. «Il ricordo migliore è lo spogliatoio. Se abbiamo vinto lo scudetto, dobbiamo ringraziare lo spogliatoio». Osvaldo Bagnoli torna indietro di trent’anni, a quello storico scudetto conquistato alla guida del Verona. Un successo figlio del gruppo, dove «i ragazzi andavano d’accordo fra di loro, non è che abbia fatto chissà che cosa - minimizza ai microfoni di ’Radio Anch’io Sport’ su RadioUno - Quell'anno avevamo cambiato solo i due stranieri che si trovarono subito benissimo col resto del gruppo».
«La modestia di Bagnoli è incredibile, in lui è insita la saggezza delle persone semplici - gli risponde uno dei suoi "fedelissimi", Domenico Volpati - In quello spogliatoio non aveva bisogno di parlare, tanto sapevamo già quello che ci voleva dire. Bastava guardarsi negli occhi». «Oggi come allenatore cerco di essere giusto nei confronti dei giocatori, Bagnoli mi ha insegnato questo - gli fa eco Giuseppe Galderisi - mi ha dato tantissimo, aveva molta attenzione sui giocatori che non erano titolari». Ma quel calcio è ormai lontano. «Allora i top-player, i migliori giocatori del mondo erano in Italia, dovevamo confrontarci tutte le domeniche con giocatori che erano nelle nazionali tedesche, argentine, brasiliane, che starebbero benissimo anche nel calcio di oggi», rivendica con orgoglio Volpati. «Credo che sarà difficilissimo ripetere un’impresa del genere, sono cambiati, i tempi, gli introiti, la possibilità di poter investire - è il parere di Galderisi - Sarebbe bello vedere un altro Verona stare davanti a tutti e vincere uno scudetto che dopo 30 anni è ancora nel cuore di tutti».
11.05.2015
Tifosi del Chievo presi a schiaffi e cinghiate
Il pestaggio dei supporter dell'Hellas travisati con sciarpe e occhiali è durato pochi minuti. Quattro i feriti. In corso le indagini della Digos
Tifosi del Chievo aggrediti nel parcheggio a loro destinato. L'episodio è avvenuto prima dell'inizio del servizio di ordine pubblico, verso le 9.30 di ieri mattina. Secondo la testimonianza di un familiare di una delle persone ferite, sedicenti tifosi dell'Hellas arrivati in massa, si parla di una cinquantina di supporter, avrebbero preso a sberle e a cinghiate i tifosi del Chievo, alcuni del Gate seven.
Neanche il tempo di chiamare il 113 e il gruppo si è dileguato. A quell'ora allo Stadio non erano ancora in funzione le telecamere per l'ordine pubblico e non c'erano forze di polizia in zona, dovendo, la partita cominciare alle 12.30.
Il pestaggio è durato pochi minuti.
10.05.2015
Lite tra giocatori del Chievo e tifosi fuori dallo stadio
Lite tra i giocatori del Chievo e tifosi Hellas
VERONA. Violenta lite verbale al termine del derby fra un gruppo di tifosi dell'Hellas e tre degli argentini del Chievo. Mariano Izco, Ruben Botta e Ezequiel Schelotto stavano raggiungendo assieme alle compagne e ad alcuni amici le loro automobili fuori dal Bentegodi quando, transitando vicino ad alcuni sostenitori del Verona, un commento di troppo ha scatenato una raffica di reciproci insulti. Il più bersagliato è stato l'italoargentino Schelotto, sono volate parole grosse anche nei confronti delle partner dei calciatori. Sono intervenuti anche i carabinieri che hanno accompagnato i giocatori verso le proprie vetture.
Riccardo Verzè
10.05.2015
E l'Hellas contesta il rigore via Twitter
Il Tweet lanciato dal profilo dell'Hellas
«E questo sarebbe rigore???», se lo chiede l'Hellas con tre punti interrogativi attraverso un post sul proprio profilo Twitter ufficiale. Ad accompagnare il post la foto del contrasto tra Rodriguez e Pellissier che ha portato al rigore poi trasformato dallo stesso Pellissier.
10.05.2015
Chievo-Verona: 2 a 2
Il derby si chiude sul pareggio
Al Bentegodi si è chiusa in pareggio la partita che ha visto contrapposte le due squadre veronesi. Allo stadio 16 mila i tifosi presenti.
Al 3° minuto la gara si fa subito accesa: scontro duro tra Hetemaj e Jankovic. Per entrambi scatta il cartellino giallo. Contrasto poi anche tra Obbadi e Hetemaj, cartellino giallo anche per Obbadi.
Al 9° minuto il risultato si sblocca: Paloschi non trova avversari nella difesa del Verona e di testa porta in vantaggio il Chievo.
Il Verona risponde con Gomez al 20° che con un guizzo mette la palla alle spalle di Bizzarri. E solo 6 minuti dopo Toni firma il raddoppio sfruttando una punizione di Halfredsson e beffando Bizzarri. La partita rimane ruvida: ammoniti anche Schelotto, Gomez e Toni.
Al 39° dopo un fallo di Rodriguez su Pellissier l'arbitro concede un rigore e Pellissier segna il gol del pareggio. Tensione anche in panchina: quasi allo scadere del primo tempo l'arbitro espelle i due vice allenatori.
Alla ripresa il Chievo parte all'attacco e conquista tre calci d'angolo. Il Chievo al 5° minuto reclama un nuovo rigore dopo che in area Jankovic ha toccato la palla con la mano. L'arbitro concede solo un corner.
Il Chievo fa uscire Birsa e mette in campo Botta. Al 21° altri cambi in campo, stavolta per l'Hellas: esce Halfredsson ed entra Campanharo; fuori Gomez ed entra Valoti.
La partita perde di ritmo nel corso del secondo tempo: i giocatori di entrambe le squadre sono esausti per l'afa e la stanchezza. Al 90° l'arbitro concede altri tre minuti di gioco ma il risultato non cambia e la partita al Bentegodi si chiude sul punteggio del primo tempo: 2 a 2.
10.05.2015
Tifosi del Chievo aggrediti da ultrà dell'Hellas Verona
Tifosi del Chievo aggrediti da ultrà dell'Hellas nel parcheggio dello stadio (foto d'archivio)
VERONA. Tifosi del Chievo aggrediti questa mattina poco dopo le 9 nel parcheggio destinato a loro. Secondo una prima ricostruzione della Polizia, 17 persone, tutti tifosi del Chievo, dopo aver parcheggiato si sono trovate accerchiate da una quarantina di ultrà dell'Hellas che li hanno aggrediti e presi a cinghiate. Sono quattro i feriti, quello più grave è stato suturato alla testa. Ci sono indagini della Digos in corso.
Alessandra Vaccari
10.05.2015
Mandorlini è mister 500 Gomez e «Alfredo» ok
Emil Hallfredsson pronto al rientro contro il Chievo
Non sarà una partita come le altre per Andrea Mandorlini. Non solo perché è la domenica nel derby, non solo perché gli mancano sei punti per arrivare a 100 in Serie A col Verona. Per lui sarà la partita numero 500 nei campionati italiani tra Serie A, Serie B e Lega Pro sulle panchine di Triestina, Spezia, Vicenza, Atalanta, Bologna, Padova, Siena, Sassuolo ed Hellas Verona. I numeri di Mandorlini parlano di 213 vittorie, 168 pareggi e 118 sconfitte.
Oggi cercherà di centrare il 214esimo exploit confermando il collaudato 4-3-3, pur privo di alcuni titolari doc. Restano in dubbio Hallfredsson e Gomez, che sono stati comunque convocati e dovrebbero partire dal 1'.
CAMBI AZZECCATI. Spesso e volentieri il Verona indovina la sostituzione giusta, quella che cambia la partita. Assi nella manica che Mandorlini ha saputo di volta in volta tirar fuori al momento più opportuno. Sono già 8 i gol di giocatori dell'Hellas entrati a gara in corso. Merito soprattutto di Nico Lopez, che ne ha realizzati 4. A quota uno Gomez, Ionita, Obbadi e Valoti.
CAPITANI SPECIALI. Un fascia speciale per i capitani di Chievo e Verona, che giocheranno insieme ad aRenBì Onlus per i bambini del Nicaragua con fasce realizzate in esclusiva da William Sambenini in collaborazione con Gianluca Motta. A partire da domani entrambe le fasce da capitano utilizzate durante il derby saranno messe all'asta sulla piattaforma Ebay di aRenBì. L'intero ricavato sarà devoluto per sostenere i progetti #?iLearn? Nicaragua.
UEFA OK. La Commissione di primo grado delle licenze Uefa, esaminata la documentazione, ha deliberato di rilasciare al Verona la licenza per la stagione sportiva 2015-'16, a ulteriore conferma del buon lavoro della dirigenza.A.D.P.
09.05.2015
«Leale ma irascibile, sincero ma testardo E faccio di testa mia»
Andrea Mandorlini: «Ho sempre cercato di fare il calciatore anche se mio padre voleva che nuotassi Il regalo più bello? La nascita dei miei due figli»
Andrea Mandorlini: «Un simbolo per il mio carattere? Il cane»
Andrea Mandorlini, cosa sognavi di fare da piccolo?
«Sognavo di fare il calciatore. Mio padre mi mandava a nuotare ma a me non piaceva. Volevo giocare a pallone e, pensavo, un giorno, di diventare un campione».
Secondo te i sogni... aiutano a vivere?
«Sì. Sono importanti anche se, a volte, la realtà risulta ben diversa. Bisogna impegnarsi in prima persona e non soltanto sperare che si avverino, stando fermi a guardare».
Descrivi due tuoi pregi e due difetti
«Sono leale e generoso. E un po' testardo e irascibile».
Ambizione e competizione sono due punti del campo di gioco: verso quale ti dirigi?
«Sono sempre stato per la competizione anche se l'ambizione non deve mai mancare. Si deve aspirare a qualcosa ponendosi degli obiettivi».
Quali valori non devono mai mancare nella vita?
«La lealtà e la sincerità, fondamentali, in ogni ambito».
Qual è il tuo piatto preferito?
«Da buon romagnolo preferisco i primi piatti: metto le tagliatelle al primo posto e poi, senza dubbio, i tortelloni».
Mare o montagna?
«Mare, senza esitazione».
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
«Il mio bicchiere è mezzo pieno e per me significa che ci dev'essere sempre qualcosa da fare: non ci si deve mai soltanto accontentare».
Film thriller, azione o commedia?
«Mi piacciono i film d'azione e di guerra. Mi è capitato spesso, da allenatore, di gettare fuori dal finestrino pellicole d'amore o di commedia, proiettate in pullman durante i tragitti della squadra».
Se un gatto nero ti attraversa la strada, cosa fai?
«Mi fermo e aspetto che passi qualcuno. In alcuni casi sono proprio tornato indietro».
Fortuna o destino?
«Credo che ognuno nasca con un proprio destino, poi la fortuna che fa cogliere occasioni, presenta circostanze favorevoli: è un mix di entrambi».
Se qualcuno ti provoca...
«Ahimè reagisco, difficilmente porgo l'altra guancia. Se vengo provocato faccio fatica a fare buon viso e a deglutire, senza dire nulla».
Lavorare per vivere o vivere per lavorare?
«Senza dubbio vivere per lavorare, perché mi fa pensare alla passione, a un impegno vissuto con pienezza».
Come ti vedi tra dieci anni?
«Dieci anni non sono poi così tanti, perciò mi piacerebbe vedermi come sono adesso: in un campo di calcio, da cui difficilmente mi allontanerò».
Emotivo o razionale?
«Un emotivo, senza dubbio».
Credi negli Ufo?
«Ci credo poco, quasi per niente. Anche se, forse, non siamo soli in questo universo...».
In ordine di importanza per te: soldi, salute, amore, amicizia, successo...
«Al primo posto la salute, poi l'amore, l'amicizia e i soldi pari merito. Infine il successo».
Una delle tue paure più angoscianti?
«Mi fa paura la morte. Dal punto di vista emotivo mi angoscia; la mia parte razionale mi porta a pensare che, forse, ci si incontrerà di nuovo in un aldilà».
Che cosa non sopporti nella gente?
«L'ipocrisia, la falsità e la pretesa di giudicare: non sopporto coloro che ti puntano sempre gli occhi addosso, non perdono occasione per criticare e si permettono di vivere la vita degli altri».
La sconfitta che vorresti cancellare?
«Da giocatore: nel 1984, nel mio primo anno all'Inter, in semifinale di Coppa Uefa fummo eliminati dal Real Madrid. Piangevo e ricordo Rummenigge, il quale mi disse: “Non preoccuparti, tanto ne vivrai altre cento!”. Un ko che mi è rimasto molto impresso».
La fede ha un ruolo nella tua vita?
«La fede è importante. Il mio “credo” era molto più forte in passato, ora mi sono un po' allontanato ma continuo a pensare che abbia grande valore».
La sincerità paga sempre?
«No, non sempre, ma è lo scotto che si deve pagare».
Il regalo più bello?
«La nascita dei miei due figli, Davide e Matteo, due ragazzi spettacolari».
Ammetti i tuoi errori?
«Sono un po' testone ma quando prevale la parte razionale, capisco dove ho sbagliato. In passato facevo più fatica..,».
Meglio una sconfitta giusta o una vittoria ingiusta?
«Opto per una vittoria ingiusta: è sempre meglio vincere».
Un personaggio con il quale andresti a cena volentieri?
«Inviterei Robert De Niro: sono un fan del suo film “Il cacciatore”, uno dei più belli che abbia mai visto».
E l'attrice?
«Meryl Streep».
Un sogno ricorrente?
«Non sogno moltissimo o, forse, non ne ho ricordo: quelli più vividi sono sempre legati a immagini del mio lavoro. In generale, un sogno reale è quello di trascorrere più tempo con i miei figli, con la mia famiglia e con i miei cani».
La canzone della tua vita?
«“Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin».
Cosa ti emoziona?
«Tante cose. soprattutto i miei nipotini: nei pochi momenti in cui li ho vicini sono emotivamente molto coinvolto».
Esiste la felicità?
«Sì. E ne ho una chiara immagine ovvero abitare in campagna, vicino al mare con la famiglia e i miei figli. Felicità fa rima con semplicità».
Se dovessi attribuire un simbolo al tuo carattere?
«Un cane: fedele, molto amico dell'uomo, non ti tradisce mai, caratteristiche in cui mi riconosco. Quando do la mia amicizia mi lego molto».
Motivazione fa rima con...
«La motivazione deve avere una componente di competizione senza la quale si fa fatica a volere e ottenere qualcosa».
Tre parole per descriverti: per l'aspetto fisico, per il carattere, per l'aspetto emotivo.
«Mi definisco robusto, con un carattere tosto e un lato emotivo sensibile. Anche se voglio nasconderlo e, a volte, non mi riesce molto bene».
Il tuo motto?
«Qualsiasi cosa si compia si viene sempre giudicati: bene o male ci sarà sempre qualcuno pronto a criticare e allora il mio motto è “chissenefrega". Avanti sulla propria strada e fare di testa propria senza dar retta agli altri"».
06.05.2010
Verona, siamo nella storia. E ci resteremo
VENTINOVESIMA GIORNATA. Vantaggio di Perico al 43', risposta di Preben il Vichingo. La partita finisce al 51', sugli spalti e in piazza Bra comincia la festa gialloblù
Bergamo, 12 maggio: il gol di Elkjaer consegna lo scudetto alla banda Bagnoli. Nessuno riuscirà in una simile impresa
Il gol di Elkjaer: il discorso è chiuso FOTO ARCHIVIO MALAGUTTI
20ª PUNTATA. Può una partita di calcio durare 51 minuti e passare alla storia? Può, se è Atalanta-Verona di domenica 12 maggio 1985; può, se quella data rimarrà per sempre scolpita nella storia gialloblù e nell'albo d'oro del campionato italiano. Andate a rileggerevelo: incastrato tra la Roma di Falcao dell'83, la Juve di Platini e Boniek dell'84, ancora la Juve dell'86 e il Napoli di Maradona dell'87, c'è il Verona di Osvaldo Bagnoli, di Elkjaer e Brigel, Tricella e Fanna ma anche di Garella, Ferroni, Fontolan, Volpati, Sacchetti, Bruni, Turchetta...
Chi ci avrebbe scommesso? E allora ti ritorna in mente quella frase di Volpati, che molti hanno attribuito all'Osvaldo per il semplice fatto che a lui si deve tanto di quell'impresa: «Oggi no, ma un giorno ci renderemo conto di che cosa abbiamo fatto». E 25 anni dopo siamo ancora qui a ripensarci, a darci un pizzicotto per essere certi di essere svegli, di non avere sognato. È tutto vero.
La partita la chiude al 51' non l'arbitro Boschi di Parma, ma Preben di Danimarca. Un tiro rabbioso dopo sei minuti di occupazione della metacampo nerazzurra, un sinistro che fulmina Piotti e riporta in parità il Verona, trafitto a due minuti dalla fine del primo tempo da Perico. Giù negli spogliatoi Bagnoli è ancor meno loquace del solito, a Tricella e compagni basta uno sguardo: sanno già tutti che cosa fare. È l'atteggiamento che hanno mantenuto per 28 giornate di campionato e, mal che vada, anche una sconfitta potrebbe consegnare al Verona il tricolore.
All'incontro di Bergamo l'Hellas arriva infatti con quattro punti di vantaggio su Inter e Torino che giocano in casa della Roma e della Fiorentina: non è detto che ce la facciano a vincere e infatti Altobelli e compagni usciranno dall'Olimpico sconfitti 4-3 e i granata torneranno a casa con un solo punto (0-0).
Può anche perdere a Bergamo, il Verona, ma non lo vuole fare. Si è portato appresso migliaia di tifosi, altre migliaia si sono radunate in piazza Bra a seguire la radiocronaca di Roberto Puliero. Le radio sono accese anche nei seggi dove quel giorno si vota per le elezioni amministrative e nelle auto in viaggio verso il centro in attesa di una festa annunciata ma ancora da venire. Dalle poche finestre aperte (sta piovendo), nelle strade deserte si percepisce solo la voce di Puliero, fino a quel liberatorio «Reteeeeeeee!!!» che sancisce la fine del campionato: con una giornata e venti minuti di anticipo il Verona è campione d'Italia, unica squadra di una città non capoluogo di regione ad avere compiuto l'impresa da quando c'è un campionato vero, quello a girone unico. Ci sono riuscite Torino, Bologna, Milano, Roma, Firenze, Napoli, anche Cagliari e Genova. Ma una città come la nostra, mai.
Il 12 maggio il cuore di Verona batte a Bergamo, dove all'ingresso in campo la panchina di Bagnoli è circondata da fotografi e cameramen, dove sugli spalti c'è fin troppa tensione, dove l'Atalanta di Sonetti ha deciso di dare battaglia almeno per un tempo, fino al gol di testa di Perico.
Da lì in poi è solo Verona, ma quando Elkjaer si fa largo in area e supera Piotti le furie si placano.
Sulle gradinate comncia la festa, sventolano le bandiere, piazza Bra è il luogo del raduno in attesa che alla sera arrivino gli eroi da Bergamo. Il Verona, la squadra nata in un liceo e chiamata Hellas in onore della classicità, è nella storia. Definitivamente.
Andrea Sambugaro
FONTE: LArena.it
Toni: "Io capocannoniere? Cercherò di segnare ancora"
Postata il 10/05/2015 alle ore 16:20
Verona - Le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Luca Toni, rilasciate a Sky Sport al termine della sfida contro il Chievo (2-2).
BUON PUNTO E BEL DERBY
"La partita? Abbiamo fatto fatica, questi sono i primi caldi. Abbiamo giocato un gran primo tempo, anche se abbiamo subito due brutti gol. Potevamo prendere meno reti e farne di più. Nella ripresa abbiamo sofferto, loro sono stati più bravi a far girare la palla ma alla fine abbiamo raccolto un buon punto, che ci sta. Credo sia stato comunque un bel derby".
IO CAPOCANNONIERE? CI TENGO
"Io capocannoniere? Ci tengo, soprattutto perché se faccio gol è più facile che la mia squadra vinca. Ora mancano ancora tre partite per cercare di segnare ancora e vincere il titolo di capocannoniere. Ora cerchiamo di raggiungere Tevez, poi dopo l'estate vedremo anche il mio futuro".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Toni, siamo con te. E gli ammoniti..."
Postata il 10/05/2015 alle ore 16:15
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate al termine di Chievo-Hellas Verona (2-2).
PAREGGIO GIUSTO, BRAVI JUANI E EMIL
"Il pareggio contro il Chievo? E' stata una partita molto combattuta, con tanti cartellini. Il risultato rispecchia quanto abbiamo visto in campo. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, mentre penso che nella ripresa abbia fatto meglio il Chievo. E' un risultato giusto, anche se abbiamo concesso due gol che potevano essere evitati. La direzione di Rizzoli? E' il miglior arbitro, dopo 20 minuti avevamo cinque calciatori ammoniti. Bisogna stare attenti perché si possono perdere degli equlibri, noi siamo stati bravi a mantenerli e abbiamo visto una grande gara con dei bei gol. L'espulsione di Bordin? Cinque ammoniti in 20 minuti sono tanti, non mi sembrava una partita così tirata e nervosa. Ma accettiamo serenamente quanto deciso dall'arbitro. Il cambio di Campanharo? E' stato tattico, volevo giocare con Jankovic largo e gli ho chiesto un sacrificio. Il calo nel secondo tempo? Tanti calciatori non si sono allenati questa settimana, come Gomez e Hallfredsson. Ci poteva stare, dovevo gestire i cambi e avevamo cinque calciatori ammoniti dopo 20 minuti. Vedevo che stavamo soffrendo ma dovevo valutare tutto, anche il primo caldo, che c'era per entrambi. Nel secondo tempo abbiamo perso i tempi di gioco. Luca Toni? Ho la fortuna di allenarlo, è un grande, mi auguro che la squadra lo aiuti a raggiungere il grande traguardo che sta inseguendo. Sarebbe un orgoglio anche per me portarlo a vincere la classifica cannonieri. E' un grande uomo e un grande allenatore, come Pellissier. Hallfredsson e Juanito? Sono contento per entrambi. Per noi sono calciatori determinanti, ma cominciavano già ad avere qualche fastidio".
QUELLA SCIARPATA IN CURVA...
"Un' emozione di questo derby? Mi porterò dentro l'applauso della Curva Sud per ricordare il 30° anniversario dello Scudetto. Sono qua da tanto tempo, so cosa voglia dire la nostra storia per questa gente, è stato un attimo commovente. E' stata la cosa più bella, ma anche la partita è stata emozionante per i tifosi, con un primo tempo in cui sono state costruite tante occasioni da gol".
ORA MIGLIORIAMOCI
"La nostra classifica? Uno vorrebbe sempre avere più punti per una classifica migliore. Abbiamo sofferto, siamo fuori dalla lotta per non retrocedere e in queste ultime tre partite possiamo migliorare la nostra posizione. A inizio stagione abbiamo cambiato tantissimo, siamo contenti e abbiamo raggiunto la salvezza con largo anticipo. Non dovevamo riscattare niente, avremmo voluto dedicare la vittoria ai nostri tifosi ma ci sarà ancora tempo per farlo. In queste ultime gare vedremo se saremo in grado di superare il Chievo, ci terremo molto e vedremo se saremo bravi a farlo".
FUTURO? DECIDEREMO CON TRANQUILLITA'
"Il mio futuro? Dubbi non ne ho mai avuti. Ci sono stati dei colloqui, manca ancora del tempo e con molta tranquillità decideremo. L'importante era raggiungere il nostro obiettivo, in queste ultime partite vorremmo toglierci ancora delle soddisfazioni. Io ho sempre pensato all'obiettivo, qua sto bene e ho tutti i giorni delle motivazioni, che sono fondamentali. Il nostro pubblico è fantastico, in questi anni abbiamo fatto grandi risultati e stiamo parlando per trovare una soluzione".
COMPLIMENTI AL VERONA CALCIO FEMMINILE
"AGSM Verona campione d'Italia? Siamo contenti, la nostra città è l'eccellenza con due squadre in Serie A e il calcio femminile campione d'Italia. Verona è fantastica e per me è motivo di orgoglio allenare qui".
Ufficio Stampa
Gomez: "Felice per il gol, ora finiamo alla grande"
Postata il 10/05/2015 alle ore 15:50
Verona - Le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Juanito Gomez Taleb, rilasciate al termine della sfida contro il Chievo (2-2).
VOLEVAMO VINCERLA, MA IL PAREGGIO CI STA
“Un commento sulla partita con il Chievo? Abbiamo avuto qualche problemino, ma grazie allo staff medico e alla voglia di esserci, siamo riusciti a giocare la partita. Il primo tempo abbiamo giocato molto bene, nonostante lo svantaggio iniziale siamo riusciti a rimontare, poi è arrivato il pari e nei minuti finali abbiamo sofferto un po’. Se ci siamo accontentati del pareggio? No, noi entriamo in campo incitandoci a vicenda, giochiamo sempre per vincere, poi magari in campo le cose possono cambiare. E’ vero, siamo un po’ calati verso la fine, ma la nostra voglia era quella di vincerla, il derby è una partita importante, non importa se la giochi bene o male, l’importante è vincerla. Abbiamo preparato la partita per portare a casa i tre punti e per superare il Chievo in classifica. Loro stavano meglio fisicamente, verso la finale abbiamo rischiato di prendere un terzo gol. Alla fine il pareggio è un punto che muove la classifica, adesso cerchiamo di finire nel migliore di modi queste 3 partite per arrivare più in alto possibile. Se quel fallo subìto era rigore? Non saprei, quando ti fischiano un rigore contro ti lamenti, se non te lo fischiano a favore ti devi rialzare”.
L’EMOZIONE DI SEGNARE NELLA STRACITTADINA
“L’emozione di segnare nel derby? Non ero mai riuscito a fare gol in una stracittadina, sono contento di aver siglato il primo gol. Hallfredsson ha messo una grande palla, mi sono buttato e l’ho presa, quando ho visto la palla entrare ho provato un’emozione intensa. Poi Toni ci ha portato avanti, peccato per il pareggio. Cosa ci è mancato per vincere? Nel secondo tempo siamo un po’ calati, forse ci è mancata un po’ di forza, un po’ di dinamismo.”
CAMPIONATO CON BILANCIO MOLTO POSITIVO
“Un bilancio della nostra stagione? Bisogna vedere le cose positive che abbiamo fatto in questa gara e in tutta la stagione, queste sono le cose che contano. Abbiamo cambiato tanti calciatori, poi abbiamo avuto periodi di difficoltà in cui le cose non andavano molto bene ma siamo riusciti a venirne fuori, in questo ultimo periodo abbiamo fatto delle buone partite, siamo riusciti a vincere contro il Napoli in casa. In definitiva siamo molto contenti, il bilancio è molto positivo”.
MI PIACEREBBE RESTARE A VERONA
“Il futuro? Nessuna novità, la società valuterà cosa fare e programmare il prossimo anno, io ho già detto che se ci sarà la possibilità di restare, resterò. Se fosse per me rimarrei altri dieci anni (ride, ndr)”.
QUELLA SCIARPATA AL 51’…
“La sciarpata al 51’? Mi ero accorto dell’esultanza, ma non sapevo fosse riferita al gol di Elkjaer che valse lo scudetto del Verona. E’ stata molto emozionante”.
Ufficio Stampa
Obbadi: "Peccato per il pari, volevamo vincere"
Postata il 10/05/2015 alle ore 15:41
Verona - Le dichiarazioni del centrocampista gialloblù, Mounir Obbadi, rilasciate al termine della sfida contro il Chievo (2-2).
PECCATO PER IL PARI, VOLEVAMO VINCERE
"Un commento sulla sfida con il Chievo? E’ stata una partita difficile, il Chievo è una buona squadra. Era una stracittadina, tutte e due le squadre ci tenevano a vincere. Era un derby, ci tenevamo a vincere per i tifosi e la società. È stato un bel primo tempo, in cui abbiamo giocato meglio noi, con 4 gol, due per parte. Nel secondo tempo eravamo un po’ in difficoltà, sentivamo la fatica ed eravamo un po’ arretrati, il Chievo ha giocato meglio e alla fine ha rischiato di fare il terzo gol in contropiede. Se in campo cercavo di incitare i miei compagni? E’ normale, giocavamo un derby che è una partita molto importante, queste partite le vogliono vincere tutti. Per me il pareggio è stato il risultato più giusto, anche se ci tenevo a vincere, così come tutti i miei compagni. Se l’arbitro mi è sembrato troppo severo? Non credo, la stracittadina è sempre una partita un po’ nervosa. Se ci hanno negato un rigore? Non lo so, non ho visto".
VOGLIAMO FINIRE IL CAMPIONATO ALLA GRANDE
"Dove può arrivare il Verona? Mancano ancora 3 giornate alla fine del campionato, il nostro obiettivo è quello di fare più punti possibili per migliorare la nostra classifica finale. La prossima settimana ci aspetta una partita difficile contro l’Empoli, che è una bella squadra, speriamo di riuscire a vincere".
IL FUTURO? QUI LA MIA FAMIGLIA E' FELICE
"Il futuro? Non lo so ancora, le società del Monaco e dell’Hellas devono ancora parlare con il mio procuratore. Spero che si arrivi al più presto ad una decisione. Ad ogni modo io qui mi trovo bene, la società e la città mi piacciono molto, qui la mia famiglia è felice".
Ufficio Stampa
Serie A TIM: Chievo-Hellas Verona 2-2
Postata il 10/05/2015 alle ore 12:30
Verona - Finisce con un pareggio la sfida al Bentegodi tra Chievo ed Hellas Verona. Partita accesa e vibrante, soprattutto nel primo tempo, in cui le due formazioni dimostrano tutta la loro voglia di portare a casa il risultato. Al gol di Paloschi al 9', rispondono Gomez al 20' e il solito Toni al 26' (19° gol in campionato per il gialloblù). A cinque minuti dalla fine del primo tempo, dagli undici metri (rigore dubbio) Pellissier segna il gol del pareggio. Nel secondo tempo le due formazioni rallentano i ritmi di gioco, complice il gran caldo. Finisce in pareggio, un risultato "inedito" nelle sfide tra le due squadre di Verona in Serie A.
CHIEVO-HELLAS VERONA 2-2
Marcatori: 9' pt Paloschi, 20' pt Gomez, 26' pt Toni, 40' pt Pellissier (rig.).
Primo tempo
1' Partiti
9' GOL Sponda di Pellissier, colpo di testa di Paloschi a distanza ravvicinata, Rafael non può nulla
17' Calcio di punizione di Obbadi, colpo di testa di Rodriguez, Gomez riesce a sfiorare di testa ma Bizzarri para
20' GOL Sul calcio di punizione di Hallfredsson, Gomez stacca di testa e batte Bizzarri
26' GOL Calcio di punizione di Hallfredsson, Toni con il piatto destro la insacca alle spalle di Bizzarri
32' Corner in favore del Chievo, Cesar stacca di testa e Rafael para centralmente
34' Conclusione dalla distanza di Gomez alta sopra la traversa
37' Cross di Pisano, sponda di Toni per Gomez, la difesa del Chievo mette in angolo
40' GOL Pellissier viene atterrato in area, l'arbitro decreta il calcio di rigore. Dal dischetto Pellissier batte Rafael
41' Cross di Jankovic, Toni colpisce la traversa
47' Fine primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
2' Pellissier dal cuore dell'area di rigore manda direttamente la palla in fallo laterale
9' Conclusione di Schelotto della distanza a lato dalla porta di Rafael
13' Calcio di punizione di Biraghi che sfiora la traversa
33' Il mancino di Biraghi si spegne sul fondo
48' Termina qui la partita
CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Dainelli, Cesar, Biraghi (dal 39' st Sardo); Birsa (dal 14' st Botta), Radovanovic, Izco, Hetemaj (dal 13' pt Cofie); Pellissier, Paloschi.
A disposizione: Bardi, Seculin, Gamberini, Pozzi, Christiansen, Vajushi, Fetfatzidis, Frey, Meggiorini.
All.: Maran.
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Rodriguez, Agostini; Obbadi, Tachtsidis, Hallfredsson (dal 21' st Campanharo; dal 44' st Lopez); Jankovic, Toni, Gomez (dal 21' st Valoti).
A disposizione: Benussi, Gollini, Sorensen, Saviola, Lazaros, Marques, Fernandinho, Martic, Fares.
All.: Mandorlini.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Assistenti: Petrella e Fiorito.
NOTE. Espulsi: Maraner e Bordin al 45' pt. Ammoniti: Hetemaj, Jankovic, Obbadi, Schelotto, Toni, Gomez, Tachtsidis, Cesar.
Ufficio Stampa
Primavera / Pavanel: "Ci siamo migliorati, merito di un grande gruppo"
Postata il 09/05/2015 alle ore 17:50
Vigasio - Le dichiarazioni dell'allenatore della Primavera gialloblù, Massimo Pavanel, rilasciate al termine di Hellas Verona-Cittadella (2-0).
CONTENTO PER QUESTA VITTORIA
"La vittoria contro il Cittadella? E' stata una partita diversa rispetto a quella giocata a Lanciano. Abbiamo incontrato una squadra che sta facendo molto bene, pur essendo giovane. Siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni create, già all'inizio con Speri, è stata comunque una gara combattuta. Non è stato facile battere il Cittadella, ma credo che questi 3 punti siano meritati perché abbiamo creato qualcosa in più. Onore ai miei ragazzi".
MIGLIORATO IL CAMPIONATO DELLO SCORSO ANNO, MERITO DEL GRUPPO
"Migliorato il risultato dello scorso anno? Sinceramente non pensavo di riuscirci, ma dopo aver perso a Pescara nella prima giornata (1-0 il 30 agosto, ndr) qualcosa in è scattato. L'anno scorso avevamo tante individualità, ma in questa stagione un grande spirito di gruppo ci ha portato a migliorare il risultato. Non è finita, adesso c'è l'Inter e vogliamo fare bene. Rammarico per non aver raggiunto i playoff? Abbiamo dovuto trovare altri obiettivi, altrimenti c'era il rischio di non finire bene. La nostra squadra, al completo e in una sola partita, può vincere contro chiunque. Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, e in futuro credo che il traguardo delle finali si possa raggiungere".
GRAZIE VIGASIO
"Il premio ricevuto dal Vigasio? Ringrazio una grande società, che ci ha ospitato come se fossimo a casa nostra".
Ufficio Stampa
Hellas Verona FC - Licenza UEFA
Postata il 09/05/2015 alle ore 17:04
Verona - La Commissione di primo grado delle licenze UEFA, esaminata la documentazione presentata dalla società Hellas Verona FC, ha deliberato di rilasciare la licenza UEFA per la stagione sportiva 2015-16.
Ufficio Stampa
Primavera TIM: Hellas Verona-Cittadella 2-0
Postata il 09/05/2015 alle ore 15:00
Vigasio – Una splendida Primavera. I gialloblù battono 2-0 il Cittadella a Vigasio e migliorano il risultato dello scorso anno, quando chiusero il campionato a 35 punti. Succede tutto nel primo tempo, dopo 2 minuti segna subito Speri, bravo a sfruttare un grande assist di Bearzotti, mentre il raddoppio è di Salifu, che capitalizza al massimo uno splendido schema costruito da calcio piazzato. La Primavera concluderà il campionato sabato 16 maggio (ore 15) a Milano contro l’Inter, dopo aver affrontato il Milan martedì 12 maggio (ore 21.15) al trofeo “Giglio”, che vede i gialloblù come campioni in carica.
HELLAS VERONA-CITTADELLA 2-0
Marcatori: 2' pt Speri, 34' pt Salifu.
Primo tempo
1' Partiti
2' GOL Subito Verona. Filtrante di Salifu per Bearzotti, palla al centro e Speri anticipa Venturini per l'1-0
9' Punizione di Speri, Cappelluzzo ci prova di testa ma la palla finisce sopra la traversa
10' Bearzotti prova la fuga sulla sinistra contro Varnier, ma il suo diagonale è debole e Zanin blocca
14' Grande azione del Verona. Bearzotti dentro per Cappelluzzo, tiro deviato dalla difesa del Cittadella. Sulla ribattuta ci prova Salifu ma la palla finisce a lato di pochissimo
18' Calcio di rigore per il Cittadella. Dal dischetto va Bortoluz che calcia altissimo
26' Cappelluzzo ispira Bearzotti, che si allunga troppo il pallone e mette a lato
34' GOL Che schema il Verona. Da calcio di punizione Speri apre per Boni, sponda al centro per Salifu che, tutto solo, insacca
46' Termina qui il primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
8' Tiro dalla distanza di Bortoluz, grande intervento di Vencato che salva con i piedi
13' Speri prova a sorprendere Zanin fuori dai pali con un pallonetto dalla distanza. Palla alta
16' Ugo dalla distanza, la palla termina alta
33' Mancino di De Pieri dalla distanza, palla a alto
38' Bella discesa di Badan, si salva la Primavera del Cittadella
40' De Pieri prova la rovesciata, la palla sfila sul fondo
45' Oliboni manda in porta Bearzotti, il suo tiro è parato da Zanin
47' Destro terrificante di Xamin da 30 metri, la palla si stampa sull'incrocio dei pali
48' Termina qui la partita
HELLAS VERONA (4-3-1-2): Vencato; Perini, Riccardi, Boni, Tentardini (dal 25' st Badan); Guglielmelli, Checchin (dal 37' st Gilli), Salifu; Speri; Bearzotti, Cappelluzzo (dal 32' st Oliboni).
A disposizione: Salvetti, Moretto, Miron, Boateng, Miketic, Dagnoni.
All.: Pavanel.
CITTADELLA (4-3-1-2): Zanin; Venturini, Rumleaschi, Varnier, Ugo; Battagliarin (dal 1' st De Pieri), Xamin, Maniero (dal 1' st Muraro); Gyamfi (dal 15' st Milanesi); Fasolo, Bortoluz.
A disposizione: Mattiuzzi, Amato, Vittone, Rubin.
All.: Giacomin.
Arbitro: Pietropaolo di Modena.
Assistenti: Galetto e Baccini.
NOTE. Ammoniti: Vencato, Salifu, Gyamfi.
Ufficio Stampa
Toni scatenato sempre più "Mastino del Bentegodi"
Postata il 07/05/2015 alle ore 12:55
Verona - Immenso e monumentale Luca Toni: dopo le ultime due partite interne con Sassuolo e Udinese, l'attaccante gialloblù sempre più leader incontrastato del "Mastino del Bentegodi", il concorso promosso per la sedicesima stagione consecutiva dal mensile di Confcommercio Verona “Il Commercio Veronese” in collaborazione con Hellas Verona FC. L'attaccante gialloblù, eletto migliore in campo nel match con i neroverdi vola infatti a quota 418 voti nella classifica generale, seguito a debita distanza da Panagiotis Tachtsidis, uomo partita nella successiva sfida con i bianconeri: per lui 173 preferenze complessive. Il podio del concorso si completa con Jacopo Sala, attestato a quota 98, che precede Nico Lopez, ora a 94. Alle loro spalle Saviola con 61, quindi Gomez Taleb (58), Jankovic (53) e Ionita (51). Completa la top ten Rodriguez (50).
"Il Mastino del Bentegodi" della partita Hellas Verona-Empoli, in programma domenica 17 maggio (ore 15), si potrà votare dal termine della sfida, fino a mercoledì 20 maggio (ore 19), in due soluzioni: compilando l'apposito format presente nel sito internet www.hellasverona.it oppure inviando una e-mail con i propri riferimenti (nome, cognome, recapito telefonico) e il nome del calciatore prescelto all'indirizzo ilcommercioveronese@confcommercioverona.it. E' possibile esprimere un solo voto per partita. Sorprese a fine stagione, per coloro che avranno partecipato all'iniziativa: saranno estratti tre nominativi di tifosi fortunati che riceveranno dei prestigiosi premi messi in palio dall'Hellas Verona FC. Da Marasco (vincitore della stagione 1999-2000) a Laursen (2000-2001), da Mutu (2001-2002) ad Adailton (2002-2003) e a Gomez Taleb (2011-2012). Fino a Toni. Chi sarà il suo erede?
Classifica "Il Mastino del Bentegodi" contro il Sassuolo
1) Toni 46 voti
2) Gomez Taleb 25 voti
3) Sala 1 voto
3) Tachtsidis 1 voto
3) Marquez 1 voto
3) Fernandinho 1 voto
3) Rafael 1 voto
3) Greco 1 voto
Classifica "Il Mastino del Bentegodi" contro l'Udinese
1) Tachtsidis 22 voti
2) Benussi 14 voti
3) Toni 12 voti
4) Marquez 6 voti
5) Jankovic 5 voti
6) Pisano 4 voti
6) Lopez 4 voti
8) Sala 2 voti
9) Greco 1 voto
9) Saviola 1 voto
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Ufficio Stampa
Postata il 06/05/2015 alle ore 19:45
"Donare?
E' la cosa più facile che ci sia"
(Evangelos Moras)
Sostieni Admor Verona con l'Hellas Verona FC ed Evangelos Moras e regalati un'esperienza unica. Partecipa alle aste sulla piattaforma benefica CharityStars e vivi da assoluto protagonista l'ultima partita del campionato, Hellas Verona-Juventus, grazie a Moras. La prima asta è già aperta. Il vincitore si aggiudicherà la possibilità, per due persone, di vivere l'experience di un walkabout esclusivo, allo stadio Bentegodi, in occasione di Hellas Verona-Juventus in programma domenica 31 maggio (ore 20.45)* e di assistere alla partita dalla Tribuna d'Onore (Poltronissime Ovest).
Il vincitore dell'asta si aggiudicherà anche due t-shirt #SaveMoras, con il logo di Superman e una speciale dedica sul retro: "Dimitris, #SaveMoras", realizzate dall'Hellas Verona FC in occasione del trapianto di midollo del fratello del difensore, Dimitris Moras e indossate dai gialloblù durante il riscaldamento del test match estivo contro l'Al Khor. Le due magliette #SaveMoras andranno indossate per tutto il corso dell'esperienza, per poter dimostrare la propria vicinanza al calciatore e la partecipazione attiva alla causa grazie alla propria donazione.
Evangelos Moras ha deciso di realizzare questa esclusiva esperienza per sostenere Admor Verona (Associazione Donatori Midollo Osseo e Ricerca), alla quale verrà devoluto l'intero ricavato. Un proposito molto caro a Evangelos, in quanto il fratello Dimitris è stato colpito da una grave forma di leucemia.
- Tour zona pullman, per salutare le squadre in arrivo allo stadio e al termine della sfida.
- Ingresso sul terreno di gioco e sulle panchine, dove potranno sedersi e scattare fotografie ricordo.
- Vivere a bordocampo gli attimi antecedenti al match, per assistere al riscaldamento prepartita delle squadre.
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#SAVEMORAS - COMUNICATO STAMPA
*AVVISO
La società Hellas Verona FC ricorda che la data dell’incontro non è stata ancora confermata dalla Lega Serie A e potrebbe subire una variazione.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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L'Uefa premia l'Olanda per il fair play dei tifosi.
Ncd: "Platini paghi per la Barcaccia"
Olanda, Inghilterra e Irlanda vincono in bonus fair play e la prossima stagione avranno un posto in più al primo turno di qualificazione di Europa League. L'Uefa ha infatti reso noto il ranking per nazioni che vede l'Italia solo al 17mo posto. La scorsa estate toccò all'intera Scandinavia (Svezia, Finlandia e Norvegia) ottenere il pass europeo per i preliminari grazie alla buona condotta.
Per la classifica del ranking, l'Uefa ha preso in considerazione solo le federazioni che hanno disputato un minimo di 37 incontri. La soglia di sbarramento è calcolata dividendo il numero totale di partite organizzate dall'Uefa per il numero di federazioni.
La valutazione sul fair play viene fatta dai delegati di Nyon in base a determinati criteri: gioco leale, rispetto per gli avversari, rispetto per l'arbitro, comportamento dei tifosi e dei funzionari dei club, ammonizioni ed espulsioni. Le tre federazioni premiate potranno iscrivere il club che ha vinto la classifica fair play nel massimo campionato nazionale. Se il club si è già qualificato per una competizione Uefa, viene scelto il secondo nella classifica fair play nazionale. Se anche questo dovesse essersi già qualificato in Europa, viene scelto il terzo, e così via. Con una condotta esemplare, anche le squadre retrocesse dal massimo campionato possono qualificarsi per l'Europa League.
Approvato dal Comitato Esecutivo nel dicembre 2014, il nuovo regolamento Uefa sul fair play entrerà in vigore all'inizio della prossima stagione. Le nuove regole prevedono un aggiornamento dei metodi di valutazione e un nuovo sistema di premiazione, con tre diverse classifiche fair play: 1) Fair play generale: viene premiata la federazione con il miglior punteggio complessivo nel fair play; 2) Miglioramento nella classifica fair play generale da una stagione all'altra: viene premiata la federazione che è migliorata di più in classifica rispetto alla stagione precedente; 3) Comportamento degli spettatori: viene premiata la federazione con il punteggio finale più alto in questa categoria. Dalla stagione 2015/16, le vincitrici delle tre nuove classifiche non riceveranno posti supplementari in Europa League, ma riceveranno un premio in denaro da donare a squadre dilettantistiche o professionistiche per progetti legati al fair play.
NCD: "SCONCERTANTE, PLATINI PAGHI I DANNI ALLA BARCACCIA" «È sconcertante apprendere che l'Uefa ha assegnato un posto in più in Europa League all'Olanda, per il fair play dei suoi tifosi: distruggere la Barcaccia e buttare le banane in campo a Gervinho deve essere stata una buona azione»: così i senatori di Ncd Area Popolare, Antonio Gentile e Giovanni Bilardi, commentano la decisione della Federcalcio europea di 'premiarè Olanda, Inghilterra e Irlanda con un posto in più in Europa League per 'buona condottà. «Monsieur Platini dovrebbe arrossire dalla vergogna per quanto deciso oggi - continua la nota - e pagare di tasca sua i danni dei »civilissimi« tifosi del Feyenoord. Ieri sera purtroppo si è visto a Napoli che all'Uefa dà fastidio la riscossa delle squadre italiane e oggi al danno si è unita la beffa di una decisione che veramente ridicolizza l'Uefa e chi la rappresenta».
Pelè, un altro ricovero in ospedale
Nuovo ricovero in ospedale per Pelè. Il tre volte campione del mondo con la nazionale brasiliana è entrato nell'ospedale Albert Einstein di San Paolo, dove nel novembre scorso ha subito un intervento per l'asportazione di calcoli renali.
Pelè, 74 anni, sarà sottoposto ad una serie di esami «di routine», hanno annunciato fonti dell'ospedale. Secondo il sito Globoesporte, Pelè sarebbe stato operato alla prostata. Ma i medici dell'ospedale israelita di San Paolo non confermano. Durante il lungo ricovero nel novembre scorso, O Rei rivelò di aver subito l'asportazione del rene destro. L'intervento venne eseguito in gran segreto negli Stati Uniti, quando Pelè giocava ancora nei Cosmos.
Durante il ricovero di sei mesi fa, Pelè venne trasferito in terapia intensiva per una infezione alle vie urinarie e sottoposto a emodialisi.
La Uefa stanga Inter e Roma: due maximulte da 20 e 6 milioni e rose ridotte per le coppe europee
La Uefa ha sanzionato la Roma e l'Inter per il Financial fair play. a pagare subito 6 milioni di euro più altri 14 da pagare con condizionale se non verranno messe in atto le richieste dell'Uefa. La formazione nerazzurra potrà schierare nella prossima lista Uefa, in caso di qualificazione, solo 21 giocatori.
IL CASO ROMA
Sei milioni di multa, di cui due da pagare subito (e 4 soggetti a condizionale) e una rosa Uefa ridotta da 25 a 22 giocatori per la prossima stagione: è questa la sanzione inflitta dall'Uefa alla Roma per il mancato rispetto del fair play finanziario. La restrizione della sarà ridotta dalla stagione 2016/17 se i giallorossi rispetteranno i 'palettì finanziari imposti dalle nuove regole. Per le prossime due stagioni il club giallorosso non dovrà avere un deficit complessivo superiore ai 30 milioni.
«AS Roma e UEFA hanno concluso un accordo
transattivo riguardante il rispetto del fair play finanziario - si legge nella nota pubblicata sul sito del club - L'accordo si è reso necessario a causa di una storica deviazione dal requisito del pareggio
di bilancio imposto dall'Uefa, derivante da perdite economiche accumulate in passato nonchè da una difficile situazione finanziaria del club antecedente all'acquisizione da parte dell'attuale proprietà.
L'accordo - prosegue la nota - è il frutto di diversi mesi di dialogo con la Uefa durante i quali sono stati riconosciuti i significativi risultati conseguiti dentro e fuori del campo. L'accordo consente al club di proseguire con fiducia nella realizzazione del proprio business plan strategico, mirato alla crescita in ogni area. AS Roma rinnova il proprio sostegno al Fair Play Finanziario ed è orgogliosa di fungere da modello di nuova gestione nel calcio per le nuove proprietà, in particolare per quelle che acquisiscono club che versano in situazioni difficili».
Nella nota pubblicata sul Nis di Borsa, si legge che «l'accordo transattivo riguarda le stagioni sportive 2015/16, 2016/17 e 2017/18. La Roma si impegna a raggiungere il pareggio di bilancio nel periodo 2017/18 il monitoraggio, impegnandosi altresì a non superare un deficit aggregato di oltre 30 milioni». Inoltre, «la Roma si impegna a pagare fino a 6 milioni, che saranno trattenuti dai guadagni derivanti dalle competizioni Uefa 2014/15. Di questo importo, 2 milioni saranno pagati per intero e trattenuto in tre rate di pari importo. Il pagamento dei residui 4 milioni è subordinato al rispetto delle nuove regole» imposte dal fair play finanziario.
IL CASO INTER
L'Inter dovrà pagare subito la multa di 6 milioni. E questo a prescindere da ricavi e quant'altro. I 14 milioni con la condizionale si riferiscono a obblighi che il club deve adempiere, ovvero: il deficit massimo di 30 milioni nel 2016, il pareggio nel 2017 e il consolidamento per la stagione successiva. In tal senso, se le scadenze saranno rispettate, i 14 milioni saranno condonati. E da quanto riferisce il Ceo nerazzurro Bolingbroke, il tutto sarà rispettato.
Per quel che riguarda la rosa ridotta, si riferisce solo alle Coppe europee (21 giocatori rispetto agli attuali 25) e sarà valida fino al 2016-2107, ovvero due stagioni.
Siviglia-Fiorentina 3-0, tracollo viola: doppietta di Aleix Vidal, tris di Gameiro
di Benedetto Saccà
La Fiorentina avrebbe potuto lasciare lo stadio di Siviglia perfino contenta. E invece. Squadernando un mare di bravura e di esattezza, gli andalusi di Unai Emery hanno saputo blindare in definitiva la pratica legata alle semifinali dell’Europa League. La sfida l’hanno vinta i campioni in carica in totale legittimità (3-0), ipotecando così l’approdo alla finale di Varsavia. Ha deciso il talento di Aleix Vidal, impiegato da terzino e abile a firmare le prime due reti della gara, oltre che l’assist per Gameiro. Poi, giusto per intendersi, il francese ha indovinato il tiro non più di una trentina di secondi dopo esser subentrato. E il sipario è calato.
Eppure, come detto, la partita ha dondolato sul filo dell’incertezza, almeno nel primo tempo: e forse alla squadra di Vincenzo Montella sarebbe bastato un piede più fortunato per condurre in porto la navigazione andalusa. Perché Gomez, Fernandez e Salah hanno mancato la gloria anche da due passi, ed è stato un vero peccato. Al netto di un paio di ricambiate proteste per rigori non concessi, le squadre hanno duellato a lungo, creando opportunità a specchio e alzando pure il voltaggio della gara. A ben vedere, non avrebbe meravigliato addirittura il vantaggio dei viola.
Con l’andare del tempo, però, è stato il Siviglia a crescere sul piano del gioco: ecco allora fioccare la doppietta di Vidal e il terzo sigillo di Gameiro. È vero, la Fiorentina ha tentato di ammorbidire lo svantaggio, ma ha pure rischiato di esporsi al cinismo del Siviglia. Troppo distratta d’altronde la serie dei quattro difensori viola, innervata da Tomovic, Rodriguez, Savic e Alonso. Bravi, all’opposto, Reyes, Banega e Vitolo, intelligenti e mobili alle spalle di Bacca. Insomma, al Franchi, giovedì prossimo, non si prevedono miracoli. Ma si spererà solo di essere smentiti.
Napoli-Dnipro 1-1, svista su Varsavia: pareggio ucraino in chiaro fuorigioco
Furia De Laurentiis: «Un teatrino»
Si complica molto il percorso del Napoli verso la finale di Europa League in programma il 27 maggio a Varsavia. I partenopei non vanno al di là del pareggio (1-1) con il Dnipro nella gara d'andata della semifinale. Per raggiungere la finale, fra una settimana a Kiev nella gara di ritorno, servirà una vera e propria impresa.
Sul risultato pesa la posizione di fuorigioco di Seleznyov autore del gol ucraino, e la reazione del presidente Aurelio De Laurentiis al termine della gara è a dir poco furente: «Ho visto un arbitraggio inadeguato per l'Europa League. C'è un monarca come Platini non in grado di tenere alta questa competizione. Fa figuracce, forse è meglio che se ne vada. Alla squadra non posso rimproverare nulla - dice ancora -. Non vogliamo essere presi in giro, la gara con il Dnipro è stata condizionata. Tutta una messa in scena, un teatrino delle marionette. Forse questo vuol dire che il Napoli dà fastidio e che l'Europa League deve vincerla la Spagna con il Siviglia.»
Complessivamente le colpe della mancata vittoria si possono attribuire però anche al Napoli, incapace di trovare il bandolo della matassa.
Il Dnipro è esattamente la squadra che ci si aspettava, vale a dire un complesso di media levatura ma che riesce ad esprimere il meglio di sè puntando tutto sul catenaccio. Così per tutto il primo tempo il Napoli sbatte la testa contro la difesa avversaria. In alcuni momenti della gara il Dnipro arriva a difendere con sei uomini sulla stessa linea, perchè Kankava e Fedorchuk si schiacciano fin sulla riga che delimita l'area di rigore ed impediscono ai trequartisti azzurri di sfruttare la terra di mezzo fra centrocampo ed attacco.
Il tema della gara è uno soltanto: gli attacchi del Napoli che, impossibilitato a portarli per linee dirette, è costretto a girare continuamente intorno al muro difensivo avversario. I partenopei, però, sono troppo lenti ed il gioco è quasi sempre scontato, la manovra a volte perfino stucchevole.
Nel primo tempo gli azzurri si rendono veramente pericolosi solo una volta, quando colpiscono il palo esterno con un improvvisa conclusione dalla distanza di Insigne che sorprende il portiere Boyko. Gli ucraini si fanno vedere nella metà campo azzurra pochissime volte e soltanto in una occasione Andujar deve deviare in angola una conclusione dalla distanza.
Nel secondo tempo il Napoli si presenta in campo più aggressivo e determinato ed i frutti si vedono non tanto per il gol, che gli azzurri trovano subito, dopo 4 minuti e che arriva su deviazione di testa di David Lopez da corner, quanto per un consistente numero di occasioni da gol che riesce a produrre.
Evidentemente gli azzurri trovano le misure giuste per entrare nella retroguardia degli ucraini che, imperturbabile, continua a rimanere ermeticamente chiusa a riccio. Higuain si fa trovare solo davanti a Boyko per tre volte ma gli tira sempre addosso. Gli azzurri cercano con insistenza il gol del raddoppio che li metterebbe in una condizione di maggiore tranquillità, ma basta poi una delle solite distrazioni difensive per consentire agli ucraini di trovare un gol che potrebbe risultare fatale.
Negli ultimi minuti che rimangono da giocare il Napoli si riversa nell'area di rigore degli avversari ma non riesce più a rendersi pericoloso. Ora servirà un miracolo in Ucraina, altrimenti il sogno di giocarsi nuovamente, dopo 26 anni, una finale europea rimarrà nel cassetto.
Orgoglio Lebron, Cleveland 1-1 con Chicago.
Harden trascina i Rockets, pari coi Clippers
Orgoglio Cleveland, dopo il ko casalingo in gara uno nelle semifinali di Eastern Conference, i Cavs rimettono in parità la serie, 1-1, andando a vincere 106-91 alla Quicken Loans Arena contro i Bulls. A prendersi sulle spalle la squadra è 'King' LeBron James autore di 33 punti, 8 rimbalzie 5 assist, fondamentali anche i 21 punti realizzati da Kyrie Irving.
Gara subito in salita per Chicago sotto di 20 punti, 38-18, dopo il primo parziale, svantaggio che scende a 64-55 all'intervallo lungo ma i Cavaliers sono bravi a tenere a bada il ritorno di fiamma della franchigia di coach Tom Thibodeau che nel terzo quarto realizza un parziale di 14 punti a zero portandosi a -11, a ridare ossigeno alla squadra ospite ci pensa Jones con due triple.
Orfani di Kevin Love e J.R. Smith, i Cavs hanno fatto di necessità virtù ritrovando un grande James. «Siamo un po stanchi, abbiamo diverse assenze, per questo devo essere aggressivo in campo. Sono felice di aver dato una mano con le mie giocate alla vittoria della squadra», spiega al termine del match James. Per quanto riguarda i Bulls da segnalare i 18 punti a referto di Jimmy Butler, 14 per Derrick Rose in doppia doppia grazie a 10 assist. La prossima sfida venerdì quando i Cavaliers ospiteranno Chicago per gara 3.
Perfetta parità, 1-1, anche nell'altro match play-off disputato nella notte, al Toyota Center di Los Angeles Houston riscatta il ko casalingo battendo i Clippers 115-109. Nella semifinale di Western Conference i Clippers si presentano senza Chris Paul. Sugli scudi il solito James Harden autore di 32 punti di cui 16 nell'ultimo quarto. Dà il suo contributo anche Dwight Howard, 24 punti e 16 rimbalzi. Sfida decisamente diversa rispetto alla debacle subita nella prima sfida dai Rockets battuti 117-101.
Houston parte forte chiudendo 35-24 il primo parziale, si fa sotto prima dell'intervallo lungo Los Angeles che ribalta le sorti del match con un 41-21 che li porta a +9. Nella seconda parte della sfida Houston prende in mano le redini della gara realizzando un 59-44 che gli permette di portare a casa il risultato. Il sorpasso sui Clippers a inizio dell'ultimo parziale, di Trevor Ariza la tripla del sorpasso, 88-90, a 10'26 dalla fine. Per Ariza 15 punti totali e 13 rimbalzi. I migliori dei Clippers sono Blake Griffin, 34 punti, e Jamal Crawford, 19.
FONTE: Leggo.it
07/mag/2015 10.15.05
Malesani ha sete di calcio e... si dà al vino: "Il calcio mi ha dimenticato, lavoro nei vigneti"
Dopo l'esonero dal Sassuolo nel 2014, Malesani non ha più trovato altra squadra che gli affidasse una panchina e, per ora, passa le giornate lavorando nella sua azienda vinicola.
Alberto Malesani ai tempi del Sassuolo
E' assente dal calcio dal 29 gennaio 2014, quando venne esonerato dalla panchina del Sassuolo, e Alberto Malesani, in attesa di una nuova chiamata, ha cambiato campo: il suo lavoro oggi lo svolge non sul terreno da calcio ma sul terreno agricolo, quello dei vigneti della cantina vinicola che ha aperto con le figlie vicino a Verona.
"E' un sogno che si è realizzato - ha spiegato Malesani ai microfoni di 'Corriere.it' - Ora che il calcio mi ha un po' dimenticato sono tornato nella mia vigna, dando una mano alle mie figlie in questa attività". E il lavoro del campo non lo spaventa di certo, anzi è quello che Malesani svolge, a diretto contatto con la terra e le viti: "Sì, a me piace il campo, mi piaceva quello da calcio e mi piace questo dei vigneti. Abbiamo un grande enologo che si occupa della cantina, mia figlia che si occupa della contabilità che io odio e io lavoro in campagna".
Malesani ricorda poi i suoi momenti più belli da allenatore, come quelle stagioni nel Parma di Tanzi. Parma che oggi invece è mestamente fallito... "Quella era una squadra fantastica - ricorda Malesani - Che se arricchita di altri due-tre giocatori avrebbe potuto vincere altri grandi trofei". E di trofei importanti, comunque, nel 1999 Malesani ne ha messi in bacheca ben tre: Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Uefa.
Altre emozioni forti Malesani le ha vissute poi a Verona, prima sulla panchina del Chievo e poi su quella dell'Hellas. Squadre che, tra l'altro, si affrontano proprio nel prossimo fine settimana in un sentito derby. Al Chievo Malesani non si occupava solo del campo, ma anche dei contratti e della costruzione della squadra... "Per l'Italia ero un precursore - ha raccontato - Lì eravamo in tre a decidere come si faceva la squadra. Ero manager più che un allenatore. Il Verona? L'Hellas è una religione, ci sono famiglie intere lì che hanno questo club nel sangue e lo vivono proprio come una religione".
Malesani è sempre stato un allenatore molto 'sanguigno', con le sue esultanze esagerate e senza freni e le sue sfuriate che hanno fatto anche storia... famose in particolare quelle in conferenza stampa ai tempi del Panathinaikos e del Genoa, con quel 'mollo' diventato una sorta di tormentone... "Sono state tutte cose istintive - ha detto ancora Malesani - Ma nel mio istinto c'è quella verità popolare, quella verità da bar, semplice, che nessuno ha il coraggio di dire quando è davanti alle telecamere. Tanti hanno strumentalizzato quello sfogo ad Atene, sono poi l'idolo dei giovani per il 'mollo', ma se si analizza quel 'mollo' lì, dentro c'è una verità... anche triste, fra virgolette. tutti ridono, ma c'è una verità triste dentro quel 'mollo' lì".
E le esultanze? "Quelle fanno sempre parte della libertà - ha spiegato ancora Malesani - Mi ricordo che mi dicevano 'tu non puoi allenare una grande squadra perchè vai in campo vestito con la tuta, tu non puoi perchè hai i capelli lunghi o, come ora, la barba lunga'. Io, invece, mi sono sempre battuto perchè l'immagine abbia la peggio sull'attitudine".
Ora non ha ancora trovato una nuova squadra... "Se mi manca il campo? Sarei ipocrita se dicessi di no - ha detto Malesani - però allo stesso tempo io sono sempre andato, dopo una chiamata, da chi mi cercava. E' vero che ho avuto anche qualche amico nel mondo del calcio che magari qualche volta mi ha dato una mano, ma poche volte, mi sono quasi sempre arrangiato da solo. Ed è triste adesso vedere che purtroppo non mi cercano più".
Un bilancio di 22 anni di calcio professionistico, più gioie o delusioni? "Più gioie senza dubbio - conclude netto Malesani - Io ogni giorno mi alzo e ringrazio Dio per avermi dato da vivere questa vita fantastica".
FONTE: Goal.com
SERIE A
Pisanu dice basta: "A Parma gli anni migliori"
08.05.2015 15.27 di Alessio Calfapietra
Questa sera ci saranno gli ultimi calci al pallone di Andrea Pisanu (33). L'esperto giocatore, con alle spalle una lunga carriera iniziata sedicenne con l'esordio in serie A nel Cagliari, darà l'addio al calcio giocato nel match fra il suo Sliema Wanderers ed il Floriana, ultimo atto del campionato maltese.
Malta è dunque il passaggio che conclude la sua esperienza professionistica, passata per Siena, Verona, Varese, Bologna, Prato e soprattutto Parma, la squadra che piu' gli è rimasta nel cuore. Negli ultimi due anni la voglia di cimentarsi di Pisanu è finita fuori confine, con la doppia avventura in Canada al Montreal e, da ultimo, quella nell'isola nel Sud dell'Europa.
Ma il suo pensiero va alla maglia gialloblù: "Sono stati gli anni più importanti della mia carriera, a Parma è nata mia figlia, il Parma mi ha dato la stabilità economica - afferma Pisanu a "Timesofmalta.com", così come tradotto da StadioTardini.it - Ho passato sette anni a Parma e mi amareggia vedere il Parma ridotto così, io fui tra i primi ad arrivare dopo la crisi Parmalat".
Il prossimo mese Pisanu inizierà il corso da allenatore a Coverciano.
SERIE B
Catania, caccia al nuovo tecnico: anche Corini nel mirino
06.05.2015 23.38 di Marco Frattino
Il Catania si muove, con la Serie A come obiettivo per la prossima stagione dopo l'annata difficile in B. Il portale Tuttob.com scrive che è partita la caccia al nuovo tecnico. Diversi i profili valutati, compreso quello dell’attuale allenatore Dario Marcolin ma il nome nuovo sarebbe quello di Eugenio Corini che potrebbe ripartire da una grande piazza dopo l'avventura al Chievo Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com