#VeronaUdinese in anteprima: Ospiti che prima del 2015 non avevano mai vinto al Binti ma che hanno messo a segno due vittorie nelle ultime due apparizioni sul terreno gialloblù, previsto turn-over da una parte e dall'altra. KUMBULLA e DE PAUL saranno assenze pesanti nelle rispettive squadre...
Reduce da due sconfitte immeritate consecutive, la squadra di JURIĆ sa benissimo che i soli comlimenti non bastano (anche se fanno indubbiamente piacere) ed è per questo motivo che, anche con l'UDINESE, cercheranno punti salvezza con la non banale consapevolezza di potersela giocare con tutti, soprattutto dopo la grande prestazione messa in mostra allo Stadium di fronte alla compagine bianconera che domina da anni in Serie A ed è fra le squadre più forti in Europa e nel mondo.
I friulani quint'ultimi con un punto in meno del VERONA, hanno vinto all'esordio di misura contro il MILAN ma sono poi incappati in tre sconfitte consecutive contro PARMA, INTER e BRESCIA e non stanno attraversando un momento particolarmente brillante; proprio per questo motivo verranno al Binti decisi a vendere cara la pelle ad una diretta concorrente per la salvezza.
Martedì con l'UDINESE speriamo pure che la capricciosa Dea bendata si ricordi anche dell'HELLAS: Allo Stadium sono stati 3 i legni presi dai gialloblù che, aggiunti agli altri 2 colti nelle gare precedenti, portano a 5 il conto totale di questa poco invidiabile classifica che vede l'HELLAS alla pari di ROMA e LAZIO in queste prime quattro giornate di campionato
Precedenti
15esimo derby del triveneto al Bentegodi in Serie A per le due compagini, con i friulani che sono reduci da due vittorie esterne in trasferta sul campo scaligero: La prima volta (in assoluto) il 3 Maggio 2015 grazie ad una magia dell'eterno Totò DI NATALE (e di alcune decisioni discutibili del signor Cervellera della sezione AIA di Taranto), la seconda, che rappresenta anche l'ultimo VERONA-UDINESE in Serie A, il 13 Maggio 2018 alla penultima giornata della disatrosa stagione 2017-18 quando l'HELLAS era appena stato matematicamente ricacciato in cadetteria dal MILAN (anche se probabilmente secondo PECCHIA eravamo ancora in crescita) e bastò un gol del CarneadeBARAK agli avversari per avere ragione della deludentissima squadra racapezzata dal Dynamic-DuoSETTI-FUSCO alla 26esima sconfitta in 37 gare, 76 gol subiti (alla desolante media di più di 2 a partita) e solo 29 fatti (secondo peggior attacco dopo quello del SASSUOLO).
Bruttissimi ricordi scontati le statistiche vedono gli scaligeri in netto vantaggio per 7 a 2 nel tabellino delle vittorie nella massima serie a fronte di 6 pareggi (l'ultimo risalente al 18 Ottobre 2015 quando finì 1 a 1 con l'HELLAS inizialmente in vantaggio, grazie al penalty trasformato da PAZZINI, raggiunto dalla rete dell'ex CHIEVO THEREAU).
L’ultima vittoria gialloblù risale al 14 Aprile 2002 quando la vita fu ancora una volta fantastique perchè segnava Mario FRICK.
Attesi circa 150 tifosi bianconeri al Bentegodi, a dirigere il prossimo match sarà il signor Daniele Chiffi della sezione AIA di Padova.
QUI VERONA
L'assenza di KUMBULLA rappresenta un bel guaio per la retroguardia gialloblù che, a lungo priva di BOCCHETTI, aveva trovato nell'ex Primavera nativo di Peschiera del Garda un baluardo centrale di grandissima autorevolezza a dispetto della giovane età in questo inizio di stagione.
I sostituti disponibili sono DAWIDOWICZ ed EMPEREUR col primo fisicamente strutturato ma fatalmente lento per i ritmi della Serie A e comunque reduce dall'espulsione all'esordio col BOLOGNA e il secondo non proprio avvezzo ai ritmi gara, probabile l'impiego di Pawel con lo spostamento al centro di uno tra RRAHMANI o GÜNTER.
Rientra STĘPIŃSKI, anche lui reduce dal cartellino rosso col MILAN, che probabilmente giocherà dall'inizio al centro dell'attacco scaligero ma occhio al turn-over che potrebbe praticare mister JURIĆ dato che la squadra ha speso moltissimo a Torino e qualcuno potrebbe non recuperare energie sufficienti: Spazio a ADJAPONG, HENDERSON e TUTINO dal primo minuto?
Convocati
...A parte KUMBULLA squalificato e i soliti esclusi (gli infortunati BESSA e BOCCHETTI che ne avranno ancora per un po'), fuori anche EMPEREUR per scelta tecnica (visto che è arrivata nessuna notizia su malanni del difensore brasileiro) e a questo punto toccherà per forza a DAWIDOWICZ stare in campo dal primo minuto sperando che nessuno dei centrali abbia guai perché la coperta sarebbe già troppo corta riguardo appunto ai difensori centrali di ruolo.
Probabile formazione
Silvestri; Dawidowicz-Rrahmani-Guenter; Adjapong-Amrabat-Veloso-Lazovic; Henderson-Tutino; Stepinski.
QUI UDINE
Probabile turn-over anche nel 3-5-2 di mister TUDOR ancora privo dell'attaccante DE PAUL (il giocatore più rappresentativo della compagine friulana) castigato con tre giornate di squalifica dopo lo schiaffo a CANDREVA dell'INTER; accanto all'inamovibile LASAGNA si giocano una maglia NESTOROVSKI e OKAKA col primo nettamente favorito.
In difesa sicuro assente il terzino TER AVEST causa infortunio mentre DE MAIO potrebbe riposare a favore di TROOST-EKONG, così come FOFANA in mediana potrebbe lasciare il posto a MANDRAGORA.
Ex gialloblù tra i bianconeri SAMIR e NICOLAS.
Probabile formazione
3-5-2 con Musso; Becao-Troost Ekong-Samir; Striger Larsen-Wallace-Jajalo-Mandragora-Ken Sema; Nestorovski-Lasagna.
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Igor TUDOR tecnico dell'UDINESE «Cosa mi preoccupa di più del Verona? Conosco bene Juric, siamo cresciuti assieme, poi in campo ci vanno i giocatori. Il Verona è una squadra battagliera, gioca molto a uomo. Ci stiamo preparando cercando di sfruttare le nostre armi. Il ritmo la loro migliore qualità? Sono d'accordo, giocano un calcio lineare con un ottimo ritmo. Vedremo anche loro come stanno a distanza di tre giorni. Schierare la nostra difesa a quattro? Questa squadra è costruita per giocare a tre, abbiamo sette difensori centrali. Contro il Brescia lo 0-0 sarebbe stato il risultato più giusto, non meritavamo di perdere. Siamo stati condannati da un tiro deviato. Difensivamente il Brescia ha preparato bene l'incontro, dal canto nostro non siamo stati bravi a fare la differenza in attacco.Se abbiamo paura dopo tre sconfitte? Nel calcio la paura non esiste, il mio obiettivo è tirare fuori il massimo dalla squadra. Quest'anno abbiamo impostato un modo di giocare più propositivo partendo da dietro, di questo ne vado fiero. I giocatori hanno fatto un ottimo lavoro. Ci sono cinque squadre con tre punti in classifica che stanno faticando. Adesso serve far risultato, sono fiducioso, c'è anche Okaka che sta tornando e con lui e De Paul saremo più forti.» Udinese.it
Martins ADAILTON «Questo Verona ha ottime possibilità di salvarsi stando a quanto visto nelle prime quattro giornate di Serie A. Bravo Juric che è riuscito a dare subito un'organizzazione e grinta a questa squadra. L'Udinese non è da sottovalutare, perché Tudor mi sembra allenatore bravo nel preparare questo tipo di sfide. E' già uno scontro diretto e bisogna interpretare una gara molto diversa dall'ultima. E' una partita che vale sei punti. C'è qualche problema in zona gol. Anche lo stesso Stepinski, che finora non s'è mai visto perché subito espulso contro il Milan, non è il bomber che serviva bisogna sperare in Di Carmine, crescendo può diventare il punto di riferimento di questa squadra. In avanti manca qualcosa. Ma se il buongiorno si vede dal mattino questa è una squadra che ha ottime possibilità di salvarsi. Veloso mi ha impressionato. E' arrivato a Verona con alle spalle già una buona esperienza in Serie A, ma mi è piaciuto come si è calato nella parte. E' in ottima forma ed è il leader di questa squadra» TGGialloBlu.it
Verona-Udinese, la guida alla partita Nella storia del campionato di Serie A le due squadre si sono affrontate 30 volte
Per la 5^ giornata della Serie A Tim scendono in campo allo stadio "Marcantonio Bentegodi" di Verona, i padroni di casa dell'Hellas e i bianconeri dell'Udinese di Igor Tudor. Entrambe le squadre arrivano al match in programma domani, martedì 24 settembre (ore 19) divise da una sola lunghezza (4 punti il Verona, 3 l'Udinese) e reduci dalle sconfitte di Torino contro la Juventus e della Dacia Arena contro il Brescia.
I PRECEDENTI. Si giocherà la 31^ partita fra Udinese e Verona in serie A, la 16^ in terra scaligera.
L'Udinese ha vinto in tutto 10 volte (2 sole le vittorie a Verona), 10 quelle del Verona e 10 i pareggi. Complessivamente le reti segnate dai bianconeri sono state 48 (di cui 15 a Verona), mentre quelle del Verona sono state 42.
I MARCATORI DI UDINESE-VERONA IN SERIE A
UDINESE 48 reti - Tre reti: Lindskog, Poggi, Muzzi, Fiore, Di Natale; due reti: Zico, Edinho, Carnevale, Graziani, Thereau, Badu, Barak; una rete: Pentrelli, Mauro, Pasa, Barbadillo, Miano, Colombo, Branca, Gallego, Stroppa, Bierhoff, Locatelli, Sottil, Diaz, Pinzi, Pereyra, Widmer, Lasagna, Barak; autoreti: Fontolan.
VERONA 42 reti – Quattro reti: Toni; Tre reti: Elkjaer; due reti: Bassetti, Galderisi, Briegel, Verza, Maniero, Adailton, Oddo; una rete: Del Vecchio, Guidetti, Volpati, Fontolan, Di Gennaro, P.Rossi, Gritti, Magrin, Gaudenzi, Orlandini, Apolloni, Cammarata, Gilardino, Frick, Iturbe, Hallfredsson, Lazaros, Pazzini; autoreti: Pancheri, Edinho, Sottil.
I DOPPI EX. MARIO PARONI, ATONIO PAGANIN, PIPPO FORLIVESI, RAFFAELE AMETRANO, FERENC MOLNAR, GRAZIANO BATTISTINI, MARIO SDRAULIG, SETTIMIO LUCCI, ENZO MENEGOTTI, ANDREA DOSSENA, LUIGI BONIZZONI, MARCO ZANCHI, GIORGIO TINAZZI, MARCO ZAMBONI, OSVALDO BAGNOLI, SERGIO BERNARDO ALMIRON, ALBERTO FONTANESI, FERDINANDO SFORZINI, GIUSEPPE DEL ZOTTO, GIAMPIERO VENTURA, CARLO RIPARI, CHRISTIAN TIBONI, ANGELO ORAZI, ANDREA MANDORLINI, WALTER FRANZOT, NICO LOPEZ, SERGIO VRIZ, FRANCESCO BENUSSI, ADRIANO FEDELE, LUIGI DEL NERI, FRANCESCO GUIDOILIN, EMIL HALLFREDSSON, GIORDANO CINQUETTI, DIEGO BORTOLUZZI, SAURO CATELLANI, DE SOUZA CAETANO SAMIR, ALBERTO GINULFI, THOMAS HEURTAUX, CESARE CATTANEO, MASSIMO ODDO, ARCADIO SPINOZZI, RYDER MATOS, EMIDIO ODDI, FARAONI DAVIDE, FRANCO PALEARI, NICOLAS ANDRADE, NERIO ULIVIERI, FARAONI DAVIDE, CLAUDIO GARELLA, BADU EMMANUEL, PIETRO FANNA, EZIO SELLA, ALBERTO MALESANI, LUIGI DE AGOSTINI, GIULIANO GIULIANI, MASSIMO STORGATO, SERGIO SPURI, VITTORIO PUSCEDDU, ELIA ACERBIS, ATTILIO GREGORI, DIEGO CAVERZAN , FABRIZIO CASAZZA, VINCENZO MONTALBANO, MARCO BARONI, ANTONIO DE VITIS.
ARBITRO. La gara sarà diretta da Daniele Chiffi della sezione AIA di Padova, mentre gli assistenti designati sono Alberto Tegoni di Milano e Marco Bresmes di Bergamo. IV Uomo è Juan Luca Sacchi di Macerata. Al VAR: Rosario Abisso di Palermo, AVAR: Alessio Tolfo di Pordenone.
Daniele Chieffi, 34 anni, ha arbitrato 26 partite in serie A e un bilancio di 94 cartellini gialli distribuiti, ha espulso in 2 circostanze per doppia ammonizione, 8 volte ha sventolato il rosso diretto mentre 5 sono i rigori assegnati.
Ha esordito in serie A l'11 maggio 2014 in Sampdoria-Napoli (2-5). Ha diretto una sola volta l'Udinese nella stagione 2017/18 in ChievoVerona-Udinese 1-1, mentre nella stagione 2014/15 ha diretto l'unica volta in A il Verona nel match interno contro il Sassuolo vinto 3-2.
FONTE: Udinese.it
Hellas Verona, una squadra solida sotto tutti i punti di vista
L’Udinese si giocherà la partita a metà campo e sulle fasce
23 settembre 2019
Il Verona dopo 4 partite è a quota 4 punti in Serie A, nulla di sorprendente ma ciò che ha stupito in questo avvio di campionato è stata la compattezza della squadra di Juric che meritava sicuramente qualcosa di più dal punto di vista dei risultati. Alla prima di campionato è riuscita ad ottenere un pareggio fondamentale contro il Bologna con una bellissima punizione di Veloso (già a quota 2 gol in questo campionato) dopo essere rimasta in 10 per l’espulsione di Dawidowicz al tredicesimo minuto. Nella seconda giornata ha ottenuto una vittoria importantissima contro il Lecce fuori casa, ottenendo i tre punti in uno scontro salvezza. Nelle ultime due partite il Verona ha ottenuto zero punti, meritandone molto di più. Contro il Milan, dopo l’espulsione di Stepinski la squadra di Juric ha giocato un’ottima partita non mollando di un centimetro colpendo un palo con Lazovic, dovendosi arrendere al rigore di Piatek. Nell’ultima giornata l’Hellas ha affrontato i campioni in carica del campionato, dominando per 45 minuti costringendo la squadra di Sarri a rincorrere i Veneti, uscendo dallo Stadium con un immeritato 2 a 1 a favore della Juventus. La squadra di Juric è una squadra molto solida, che fa della sua forza la fisicità grazie ai centimetri dei suoi difensori centrali e ai “tuttocampisti” come Miguel Veloso e Ambrabat, vere sorprese del campionato. Sono mancati i gol degli attaccanti, con Stepinski espulso all’esordio e Di Carmine non ancora lucido fisicamente, e un Pazzini che scalpita in panchina dopo i pochi minuti giocati contro la Juve. L'altro punto debole è la troppa aggressività che ha portato 3 cartellini rossi in 4 partite. L’Udinese si giocherà la partita a metà campo e sulle fasce, in una partita che sarà molto chiusa. La squadra di Tudor dovrà prestare molta attenzione anche alle palle inattive (con Miguel Veloso che ha il piede molto caldo), che in una partita come questa risultano spesso molto decisive.
Udinese, a Verona vietato sbagliare
Urgono punti
23 settembre 2019
Domani contro il Verona davvero la prestazione conterà poco: alla quinta giornata, con l'Udinese penultima (e se Castagne non avesse dato il pareggio alla Dea contro la Fiorentina, sarebbe ultima) servono solo i punti. Alla vigilia della gara con il Parma, Tudor già aveva detto chiaramente che ne aveva bisogno. Ora, ancora di più. Per la squadra e per la sua panchina.
Deve dimostrare che il brutto ko con il Brescia è stato un episodio, che la squadra non è De Paul-dipendente e che questo non sarà l'ennesima stagione di sofferenza.
Per fortuna si torna subito in campo e la testa deve essere già al Verona, neo promossa che sabato ha messo in seria difficoltà la Juve di Sarri e che già si trova un punto sopra l'Udinese. Non sarà facile, viste le premesse, ma la storia più recente corre in aiuto 'psicologico' dell'Udinese (seppur i precedenti non possono di fatto influenzare l'attualità) ricordando che l'ultima volta che il Verona ha battuto l'Udinese al Bentegodi è stato il 14 aprile 2002 quando l'Hellas di Malesani ha sconfitto l'Udinese di Ventura per 1-0 con una rete di Mario Frick. Un ko che Pinzi, allora in mediana con Pizarro, ricorderà bene. Nelle ultime 5 sfide tra le due squadre, l'Udinese ha ottenuto 4 vittorie e 1 pareggio.
Domani si dovrà scrivere un'altra storia. Tudor dovrà scegliere gli uomini giusti per portare a casa il bottino pieno. Non ha assenze, a parte quella ormai 'cronica' di Ter Avest, sempre alle prese con la tendinopatia al ginocchio. Potrà attuare un minimo turn over, in vista anche del successivo impegno al 'Friuli' contro il Bologna. Prevedibile il ritorno in mezzo alla difesa di Ekong al posto di De Maio. L'olandese è pienamente recuperato: contro il Brescia era in panchina, domani sera dovrebbe partire titolare. In mezzo probabile la maglia da titolare per Mandragora e davanti potrebbe toccare a Nestorovski dal primo minuto, con Okaka che chiede sempre più spazio.
Tutte supposizioni sulle quali si cercherà di ragionare oggi durante la conferenza stampa di presentazione della sfida con mister Tudor.
FONTE: UdineseBlog.it
Udinese troppo brutta per essere vera, a Verona serve la svolta
by Massimo Liva 22/09/2019
Il Brescia passa meritatamente al Friuli contro una Udinese confusa e con poche idee. Fischi per tutti e grande delusione per i bianconeri chiamati subito ad una svolta per non peggiorare ulteriormente la situazione
L’Udinese di Tudor stavolta ha deluso e tanto anche, la sconfitta casalinga ottenuta contro il Brescia di Corini è di quelle che fanno rumore anche perchè i bianconeri friulani per la prima volta in questa stagione hanno sbagliato completamente partita, non rendendosi quasi mai pericolosi e soffrendo più del dovuto un avversario di certo non irresistibile. Il Brescia non ha rubato nulla, anzi ha meritato i tre punti disputando una gara tatticamente accorta e intelligente, concedendo poco o nulla ai bianconeri apparsi in gran confusione e privi di idee e stavolta la bocciatura è generale, è tutta l’Udinese ad avere deluso mostrando il suo volto peggiore.
Sono piovute critiche per tutti, squadra, tecnico e società, critiche anche esagerate e offensive nei confronti di giocatori, mister e dirigenza, ma di questi tempi dove i social network sono al centro di tutto e ognuno si sente in diritto non solo di dire la propria opinione ma di criticare a prescindere c’è poco da meravigliarsi. Sia chiaro, è normale che dopo una prestazione così negativa da parte della squadra di Tudor ci siano delle critiche, è normale ed è sempre successo nel mondo del calcio, ma quando si va oltre prendendo di mira magari qualche giocatore o l’allenatore il limite del buonsenso viene superato abbondantemente. Un conto è la critica costruttiva, un altro è essere prevenuti e criticare a prescindere, ma nel calcio funziona così, un calciatore da una settimana all’altra può passare da fenomeno a scarso o un allenatore da vincente a improvvisamente incapace, ormai ci siamo fatti l’abitudine. Servirebbe più equilibrio nei giudizi, questo vale per qualsiasi settore, non solo nel calcio.
Se si va ad analizzare il cammino dell’Udinese in campionato fino a questo momento possiamo dire che la vittoria interna contro il Milan è stata meritata e la prestazione positiva senza dubbio, contro il Parma nella gara successiva al Friuli si è vista una gran bella Udinese nel primo tempo che ha avuto però il demerito di non aver chiuso la partita quando ne ha avuto l’occasione per poi essere punita nella ripresa da un Parma cinico e fortunato. A Milano contro l’Inter di Conte l’Udinese nonostante l’inferiorità numerica per buona parte di gara è piaciuta per personalità e mentalità uscendo sconfitta ma a testa alta da San Siro e quindi si può cambiare il giudizio complessivo sui bianconeri friulani solo per la sciagurata e deludente sconfitta contro il Brescia?
Certo il ko interno contro la formazione di Corini è di quelli da bollino rosso, Udinese in confusione e anche qualche scelta di Tudor non ha particolarmente convinto (Lasagna poco supportato in avanti, Mandragora perchè in panchina per tutta la partita?) ma farne un dramma quando siamo solo all’inizio del campionato pare eccessivo.
A Verona servirà un altra Udinese, servirà quella vera, altrimenti si andrà incontro a brutte sorprese contro una squadra ben messa in campo, con giocatori di qualità che ha fatto soffrire parecchio sia il Milan che la Juventus. Uscire sconfitti anche dal Bentegodi rappresenterebbe un ulteriore duro colpo all’ambiente e all’autostima di giocatori e tecnico, in questo momento c’è bisogno di unità di intenti e di fiducia per ritornare sulla retta via.
MASSIMO LIVA
FONTE: UdineseBlog.it
NEWS
23 settembre 2019 - 11:48 L’avversario, l’Udinese di Tudor
Possibile turnover per i bianconeri, senza lo squalificato De Paul
di Jacopo Michele Bellomi, @jjbellomi
Igor Tudor (foto Getty Images)
Il Verona torna dalla trasferta contro la Juve senza punti, ma con la consapevolezza di poter fare male a tutti. Da un bianconero all’altro, sul cammino dei gialloblù si trova subito l’Udinese, allenata da tecnico Igor Tudor, che sarà l’avversario della quinta giornata di Serie A.
COME ARRIVA – La squadra friulana viene da tre sconfitte consecutive: prima della sosta con il Parma, poi con l’Inter capolista e infine ieri sabato il Brescia. Una situazione, in casa Udinese, non proprio rosea, tanto che un tifoso ha perso il controllo e ha pubblicato sui social una foto della maglia bianconera nel wc. Il gesto è stato subito condannato dalla maggioranza dei supporters dell’Udinese, ma rimane comunque un indicatore del clima calcistico. A detta della società, comunque, l’allenatore Tudor non è in discussione.
CLASSIFICA – L’Udinese ha 3 punti, conquistati alla prima di campionato contro il Milan, e si posiziona al penultimo posto nella classifica attuale della Serie A. I bianconeri hanno gli stessi punti di altre Parma, Spal, Sampdoria e Lecce, ma rimangono indietro a causa della differenza reti negativa (2 gol fatti e 5 subiti).
MERCATO – Acquisti per ogni reparto in casa Udinese. De Maio e Becao sono arrivati da Bologna e Bahia per rinforzare la difesa. Il centrocampo ha un nuovo titolare con l’arrivo di Jajalo dal Palermo, seguito da Walace (Hannover). Ceduto Pezzella al Parma, per la fascia sinistra è stato preso Ken Sema dal Watford, da cui arriva anche Okaka, che in attacco ha la concorrenza di Nestorovski, acquistato anche lui dai rosanero siciliani.
PROBABILE FORMAZIONE – L’assenza di De Paul per squalifica crea più di qualche problema all’Udinese che, senza la sua stella, fatica a macinare gioco e punti. A parte il terzino Ter Avest, infortunato, tutti gli altri giocatori sono arruolabili per la gara con il Verona, tanto che Tudor starebbe pensando a un piccolo turnover. Ecco che Troost-Ekong dovrebbe tornare al centro della difesa, al posto di De Maio, mentre a centrocampo Mandragora è favorito per sostituire Fofana, visto arrugginito nelle ultime uscite. In attacco, con Lasagna, si giocano il posto Nestorovski e Okaka.
PRECEDENTI – Torniamo alla stagione 2017/18 e gli ultimi due scontri non sono stati favorevoli ai gialloblù. Il Verona ha perso in entrambe le occasioni nel corso di quel campionato: all’andata 4-0 per l’Udinese (doppietta di Barak, Widmer e Lasagna), al ritorno 0-1 di misura con rete di Barak.
EX VERONA – La squadra di Tudor ha in rosa due ex giocatori dell’Hellas. Il primo, possibile titolare, è Samir, difensore con tre presenze in gialloblù nel 2016, condite da un gol – di testa, al Bologna. L’altro è Nicolas, il secondo portiere: il brasiliano ha totalizzato 85 presenze difendendo i pali del Verona tra Serie B e A, rimanendo in rosa per sei stagioni.
J.M.B.
VISTO DA NOI
22 settembre 2019 - 18:20 Le tigri di Mompracem ora vogliono i punti
Abbiamo lasciato abbastanza, è ora di prendere
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Getty Images
Mettiamola così, giusto per chiarezza: in tanti anni noi il Verona giocare così bene a Torino in casa della Juve non lo avevamo mai visto. E, udite, udite, nemmeno nel magico anno dello scudetto. Forse bisogna risalire fino al 1972 quando fu Salvadore a salvare Madama a cinque minuti dalla fine dopo che i nostri erano andati in vantaggio con Luppi.
Va bene, ma qui non facciamo archeologia del pallone. Concentriamoci sul presente: il Verona torna a casa sì sconfitto, e vista l’erba di chi calcava ci sta, ma esce dal confronto a testa altissima. Suona sin superfluo dire che un pareggio sarebbe stato sacrosanto. Juric è rimasto fedele al suo credo: squadra alta, pressing a tutto campo, intensità, e rapidi scambi in verticale: soprattutto nel primo tempo, il suo Verona ha preso per la gola la Juve fino a soffocarla. Quella di Sarri è un ancora un’idea in divenire (attenti però che non rimanga tale), ma raramente abbiamo visto una Juventus così in imbarazzo negli ultimi anni. Per 45 minuti ha rivisto gli spettri dell’Ajax, si è trovata nella giungla sotto l’assalto delle Tigri di Mompracem, abili a tenderle l’imboscata.
Il comandante Veloso (portoghese come Yanez) disegnava il piano di guerriglia e metteva nel sette la perla di Labuan, Sandokan Amrabat seminava il terrore brandendo la scimitarra: e giù fendenti. In panchina Sarri era più paonazzo di Lord Brooke e masticava amaro il mozzicone. Anche Emilio Salgari sarebbe orgoglioso di questo Verona, c’è da giurarci. Alla Juve è andata di lusso, d’altronde quello è il suo karma: un tiretto di Ramsey deviato da Gunter l’ha rimessa in piedi, poi Ronaldo ha approfittato dal dischetto di una sciocchezza commessa da Gunter (sempre lui, che serataccia!) in piena area. Pur meno brillante che nella prima parte, il Verona non ha ceduto di un millimetro, ha abbassato la capoccia e si è rimesso a spingere: solo il sederone di Bonucci e i guantoni dell’inossidabile Buffon gli hanno sbarrato la strada.
Applausi, ma zero punti come una settimana fa con il Diavolo spuntato, fatto a polpette dall’Inter nel derby. Nello specifico, il Verona si conferma squadra solida: concede poco e in quattro partite ha subito tre gol su rigore, e un mezzo golletto; Silvestri è un signor portiere, Rrahmani è un’ira di dio, Kumbulla a 19 anni mostra la personalità di un senatore. Non ce la sentiamo di crocifiggere nemmeno lo sciagurato Gunter: su Cuadrado ha compiuto una dabbenaggine, ma, purché impari la lezione (e con un martello come Juric, le possibilità che ci riesca sono elevate), siamo in vena di perdono.
Il rovescio della medaglia dice invece che l’attacco è ancora a digiuno: i gol finora li han fatti due centrocampisti, Veloso (due) e Pessina; Bologna e Lecce le abbiamo affrontate senza una punta centrale vera (Tutino, pur bravissimo, non lo è), e contro il Milan l’opificio Orsato-Manganiello Srl Stepinski ce lo ha tolto dopo solo venti minuti; a Torino abbiamo ritrovato il Taco de Oro Di Carmine: lui si è battuto facendo ciò che poteva, peccato abbia fallito quel rigore; sarebbe stato manna al suo morale. Altro discorso va fatto sulla disciplina: bene aver temperamento, ma tre rossi in quattro partite sono oggettivamente un po’ troppi: bisognerà metterci un freno, perché la panchina l’abbiamo, ma la lunghezza della coperta non arriva all’infinito.
Morale: sono solo quattro partite, ma sufficienti per capire che questo Verona c’è, ha un’idea precisa di cosa fare, e in campo va con gli attributi quadrati. Il calcio è però fatto di numeri: ai complimenti, preferiamo i punti. Martedì al Bentegodi contro un’Udinese già col fiato bello grosso, sarà scontro diretto. Sul tavolo ballano punti pesantissimi, la salvezza passa da lì. Contro Milan e Juve abbiamo raccolto zero, quando avremmo meritato ben di più. Siamo quindi in credito: poche storie, i conti è meglio saldarli subito senza tirarla troppo lunga. Abbiamo lasciato abbastanza, è ora di prendere. Yanez a Sandokan direbbe così.
FONTE: Hellas1903.it
IL PARADOSSO DEL VERONA QUANDO GIOCHI BENISSIMO MA NON FAI PUNTI
23/09/2019 11:58
Due grandi partite (grandissima contro la Juventus), zero punti. Il paradosso del Verona di Juric è una spina nel fianco, un tormento, un coltello che si gira nella piaga. Perchè questo Verona, così bello, così determinato non riesce a fare punti, sebbene con due grandi?
Se con il Milan la spiegazione è abbastanza semplice (basta rivolgersi all'arbitro e alla Var), con la Juventus è più complicato.
Perchè il Verona di Torino è stato praticamente perfetto ma non ha raccolto nulla. E allora ti tocca andare a cercare il pelo nell'uovo, ti tocca vivisezionare gli errori e finisci inevitabilmente per puntare il dito anche con chi non lo merita per impegno profuso e dedizione alla causa.
Di Carmine ad esempio. Che si è mosso bene, si è sbattuto, ha corso in lungo e in largo, ha lottato contro una delle più forti difese al mondo, ma poi, al dunque, si è perso in fase realizzativa.
Oppure Gunter che ha deviato il tiro di Ramsey, forse leggermente in ritardo nell'uscita sul centrocampista juventino e poi ha compiuto l'errore fatale su Cuadrado, evidentemente accecato dalla foga.
Sbavature che in A costano tantissimo e che ti fanno arrabbiare moltissimo perchè vanificano un lavoro immane.
Altre considerazioni: questo Verona è evidentemente al massimo della forma, anche atletica. Se non raccogli punti quando sei così, cosa succederà quando inevitabilmente la forma calerà?
Attenzione anche alla gestione dei cartellini gialli. Juric compensa alla mancanza di qualità con un surplus di agonismo. Il Verona commette sistematicamente fallo quando gli avversari eludono il primo pressing, un modo astuto per non prendere contropiedi dolorosi. Ma questo comporta inevitabilmente ad un appesantimento delle ammonizioni che spesso si tramutano anche in rossi. Il risultato è che il Verona finisce la gara in 10 con un evidente dispendio di energie.
Il conforto è pensare che non sempre hai la Juventus davanti. E che giocando in questa maniera puoi vincere con tutte le squadre al tuo livello. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A
Tudor sulla graticola. Con il Verona è già ultima spiaggia?
24.09.2019 10:30 di Andrea Losapio Twitter: @losapiotmw
Igor Tudor ha bisogno di almeno un punto, preferibilmente tre. Perché le sconfitte con Parma e, soprattutto, Brescia rischiano di inficiare il buon lavoro fatto nell'ultimo periodo della scorsa stagione. Con i ducali, in casa, la prestazione è stata comunque discreta, con molte occasioni da gol poi non riconvertite: il 3-1 finale poteva essere letto come una sfortunata coincidenza. Con l'Inter il passivo è stato contenuto, ben sapendo che la squadra di Conte è su un altro gradino attualmente.
ARIA PESANTE - Invece la sconfitta con il Brescia, in casa, è stata una sorta di goccia che ha fatto traboccare il vaso. O meglio, la seconda defezione consecutiva, contro una squadra probabilmente inferiore sulla carta, è stata mal digerita. Poche occasioni, poco gioco, poco tutto. Aggiungendo poi la situazione Watford (cara alla società) si può ben capire quale sia il quadro, a tinte fosche, per il prosieguo della stagione.
POTREBBE ESSERE ULTIMA SPIAGGIA - Normalmente Tudor non rischierebbe la panchina già adesso, però un'eventuale sconfitta (escludendo sfortune varie) farebbe saltare quasi completamente la credibilità della squadra, già ai minimi storici dopo la ottima vittoria contro il Milan a inizio anno. Insomma, impossibile escludere grandi manovre in caso di sconfitta, perché arriverebbe contro una neopromossa e sarebbe la terza contro rivali per la salvezza finale.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
#VERONAUDINESE: LE STATISTICHE E DOVE SEGUIRE IL MATCH
23/SETTEMBRE/2019 - 18:00
Scopri i numeri, le statistiche e le curiosità fornite da Opta Sports di Hellas Verona-Udinese, 5a giornata della Serie A TIM 2019/20, in programma martedì 24 settembre (ore 19) allo stadio 'Bentegodi'.
I PRECEDENTI - In perfetta parità il bilancio in Serie A tra Hellas Verona e Udinese. 10 vittorie a testa e 10 pareggi, ma nelle ultime 5 sfide sono stati i friulani a prevalere in 4 occasioni.
LA CURIOSITA' - Solo l'Inter ha subito meno tiri in porta del Verona in questo avvio di stagione: 10 i nerazzurri, 12 gialloblù.
L'AVVERSARIO – L'Udinese non perde in Veneto, tra Verona e Chievo, da ben 9 gare consecutive di Serie A. E' la striscia positiva più lunga della propria storia.
FOCUS GIOCATORI – Di Carmine, Lazovic e Veloso hanno colpito tre legni contro la Juventus, portando il totale dei gialloblù a quota 5 in stagione: nessuno, insieme a Roma e Lazio, ne ha colpiti di più.
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FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - = SERIE A: Altra giornata da dimenticare per il calcio italiano sempre più nel baratro tra i cori razzisti dei sostenitori atalantini a DALBERT della FIORENTINA, il tifoso doriano che mima l'aereo di Superga in SAMPDORIA-TORINO e lo striscione fuori dal 'Barbera' a Palermo in favore della liberazione di Antonino Speziale coinvolto nell'omicidio dell'ispettore capo di polizia Raciti nel 2007. 'Il Corriere della Sera' scrive di tre tifosi gialloblù fermati allo Stadium nell'immediato dopo JUVE-VERONA: Avrebbero danneggiato degli scooter parcheggiati fuori dall'impianto sportivo bianconero Razzismo, Superga e Raciti: la domenica horror del calcio italiano
I cori razzisti di Bergamo contro Dalbert, il tifoso doriano che mima con le braccia l'aereo di Superga, lo striscione a Palermo in difesa dell'assassino dell'ispettore Raciti: il calcio italiano di nuovo ostaggio degli imbecilli
Roberto Bordi - Lun, 23/09/2019 - 10:06
"In Italia la situazione del razzismo non è migliorata e questo è grave". Sono le parole di condanna di Gianni Infantino per quanto successo domenica pomeriggio allo stadio di Bergamo durante Atalanta-Fiorentina, con alcuni tifosi bergamaschi ad urlare "buu" razzisti contro il viola Dalbert.
La partita è stata sospesa per tre minuti, durante i quali lo speaker ha invitato lo stadio a smetterla con i cori discriminatori, ottenendo in cambio fischi e insulti. Alla fine il match è ripreso, ma la figuraccia rimane. Resa ancora più brutta dal commento nel post partita del tecnico della Dea, Gian Piero Gasperini: "I cori razzisti a Dalbert? Nessuno li ha sentiti".
Nessuno tranne l'arbitro Orsato, che in applicazione alle norme ha interrotto la gara. I fatti di Bergamo arrivano una settimana dopo quelli del Bentegodi, quando nel corso di Verona-Milan i supporter gialloblù insultarono a ripetizione i rossoneri Kessie e Donnarumma per le loro origini: africane il primo, campane il secondo.
Ma in quest'ennesima domenica da dimenticare per il calcio italiano, le campane dell'indignazione suonano anche in altri due stadi. E per motivi diversi.
Come scrive Toronews.net, durante Sampdoria-Torino un tifoso doriano è stato pizzicato dalle telecamere mentre, girato verso il settore ospiti, mimava con le braccia un aereo. Quello di Superga, dove il 4 maggio 1949 si spense il Grande Torino. Doverosa precisazione: qui gli ultras non c'entrano. Perché il tifoso doriano responsabile del gesto irrisorio e idiota si trovava in gradinata nord, la "seconda" curva blucerchiata occupata da "cani sciolti", ovvero supporter non facenti parte della tifoseria organizzata.
Gli ultras, invece, c'entrano eccome a Palermo. Domenica, fuori dallo stadio "Barbera", subito dopo la partita con il Marina di Ragusa è apparso uno striscione con la scritta "Gli ultras non dimenticano: Speziale libero". Per chi non lo ricordasse, Antonino Speziale è colui che, ancora minorenne, il 2 febbraio 2007 fu coinvolto nell'omicidio dell'ispettore capo della polizia Filippo Raciti. Speziale, condannato a 8 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, dovrebbe tornare libero nel 2021. Come ricorda anche Repubblica, a marzo il Tribunale di sorveglianza di Palermo ne ha respinto la richiesta di affidamento ai servizi sociali, giudicando inammissibile la detenzione domiciliare. L'omaggio dei tifosi rosanero all'assassino di un poliziotto non ha bisogno di commenti.
Razzismo, stupidità, solidarietà a un assassino. Tre facce della stessa medaglia.
FONTE: IlGiornale.it
Come racconta Il Corriere della Sera, sono stati immediatamente identificati i tre tifosi del Verona che si sono resi protagonisti di un episodio spiacevole all'esterno dell'Allianz Stadium, subito dopo la partita persa contro la Juventus. I tre veronesi hanno infatti danneggiato gli scooter parcheggiati fuori l'impianto bianconero. Stando alle ultime ricostruzioni, i supporters scaligeri sono stati immediatamente fermati e quindi denunciati: li attende ora un processo civile, e con tutta probabilità una multa salata da pagare.
FONTE: IlBianconero.com
NEWS VIOLA
23 settembre 2019 - 11:00 I tifosi non sono razzisti, sono Dalbert e gli altri ad essere neri
Tre casi in quattro giornate: forse è giunto il momento di intervenire
di Stefano Fantoni, @stefanto91
Ci risiamo. Prima Lukaku, poi Kessie, ora Dalbert. La tripletta della vergogna. L’attaccante dell’Inter bersagliato dagli ululati dei tifosi del Cagliari, il centrocampista del Milan da quelli dal Verona, il difensore della Fiorentina dai sostenitori dell’Atalanta. Tre episodi in quattro giornate. E chissà quanti altri ce ne saranno da qui alla fine del campionato.
Ogni volta la stessa filastrocca che si ripete: non è tutta la tifoseria colpevole, isoliamo gli imbecilli. Discorso condivisibile e applicabile anche ad altri cori infami e beceri, come quelli su Scirea o sull’Heysel. Peccato che dalle parole non si passi mai ai fatti, dando la possibilità ai soliti idioti di continuare a rovinare lo sport più bello del mondo.
Quello che più fa riflettere e sbigottire, però, è la reazione di chi questo mondo lo vive quotidianamente, seppur con ruoli diversi. Gasperini che sminuisce, il Verona che giustifica, la curva interista che addirittura invita Lukaku a comprendere. E mettiamoci anche Montella, che dopo Fiorentina-Napoli ha detto di non aver sentito quei cori per i quali Ancelotti si è poi lamentato pubblicamente.
Il tutto mentre le istituzioni federali hanno evidentemente perso la parola, in contrapposizione alla dura e ferma condanna del presidente della FIFA Gianni Infantino [LEGGI QUI]. E non consideriamo la politica nazionale, che altrimenti iniziamo a parlarne oggi e chissà quando finiamo. La realtà, triste ma concreta, è che stiamo toccando il fondo e ancora continuiamo a scavare.
STAMPA
23 settembre 2019 - 09:31 «Alla prossima la partita finisce»: insulti razzisti a Dalbert, l’Atalanta ora rischia
La ricostruzione e le prospettive
di Redazione VN
Su La Gazzetta dello Sport si parla degli insulti razzisti rivolti a Dalbert durante Atalanta-Fiorentina. Microfoni e telecamere non hanno percepito le offese, Orsato sì e infatti ha avvertito il responsabile dell’ordine pubblico di procedere con il primo avvertimento allo stadio. «Alla prossima la partita finisce», il labiale del direttore di gara dopo la diffusione del messaggio tramite gli altoparlanti, accolto dai fischi dei tifosi atalantini. Dopo tre minuti si è ripartiti e nessun insulto è più stato udito. Per ipotizzare eventuali sanzioni all’Atalanta occorrerà capire cosa ha scritto Orsato nel referto, da lì il giudice sportivo deciderà come procedere.
NEWS VIOLA
22 settembre 2019 - 23:59 Razzismo, la condanna di Infantino: “Identifichiamo i responsabili e buttiamoli fuori dagli stadi”
La dura replica del Presidente FIFA
di Redazione VN
Il Presidente della FIFA Gianni Infantino, intervenuto ai microfoni della Rai, ha condannato fermamente gli atti di razzismo negli stadi italiani, soffermandosi anche sull’episodio di questa sera a Parma:
Dobbiamo combattere fermamente il razzismo con l’educazione e condannandolo, parlandone. Non può esistere nella società né nel calcio. In Italia la situazione è grave e non è certo migliorata. Cori contro Dalbert? Bisogna identificare gli autori e cacciarli dagli stadi. Come fanno in Inghilterra serve la certezza della pena: non dobbiamo avere paura di condannare questi personaggi, ma anzi combatterli fino alla fine.
FONTE: ViolaNews.com
SPORT I cori razzisti contro Dalbert in Atalanta-Fiorentina
@neXt quotidiano | 22 Settembre 2019
Durante Atalanta-Fiorentina la partita ha subito uno stop di tre minuti a causa dei cori razzisti nei confronti del difensore viola Dalbert. Il giocatore, dopo aver subito i buuu razzisti dall’inizio della partita, si è rivolto alla curva bergamasca facendo il gesto di fare silenzio. A quel punto l’arbitro Orsato ha chiesto di far annunciare all’altoparlante le sanzioni in caso di cori razzisti e lo stadio ha risposto con una marea di fischi.
All’inizio di settembre alcuni fischi razzisti si erano sentiti durante Cagliari-Inter all’indirizzo di Lukaku, che si era poi lamentato su Instagram dell’accaduto. Per tutta risposta i tifosi dell’Inter hanno pubblicato una lettera aperta al centravanti per spiegargli che quei cori non erano razzisti (!). La settimana scorsa i buuu razzisti si sono sentiti all’indirizzo di Kessie durante Verona-Milan. I cori sono continuati fino all’intervallo e sono stati sentiti anche in tribuna stampa, poi per fortuna si sono interrotti nella ripresa. Nell’occasione è stato lo stesso Hellas Verona a difendere i propri tifosi sostenendo che stessero soltanto contestando l’arbitraggio. In Italia il razzismo nelle curve è all’ordine del giorno, e finché non verranno interrotte le partite e non sarà decretata la sconfitta a tavolino non finiranno mai.
FONTE: NextQuotidiano.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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* Milan e Bologna una partita in meno
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.