#MilanVerona + - =
...Rossoneri più che mai in attesa col coltello tra i denti sia per centrare l'obiettivo Europa League (quantomai alla portata dopo la cura GATTUSO) sia per 'vendicare' l'onta dell'andata quando gli uomini di PECCHIA vinsero per 3 a 0 provocando l'indignazione dei dirigenti rossoneri quasi come se vincere a Verona fosse stata una formalità o poco più.
Sappiamo bene com'è poi andata purtroppo, con l'HELLAS capace di ripetere l'impresa al Franchi di Firenze salvo poi rimediare magre clamorose come lo 0 a 4 di Udine, lo 0 a 3 subito al Binti dal CROTONE o le 3 pappine beccate al Vigorito tanto per citare tre delle sconfitte più brucianti della stagione per motivi diversi, sempre sospesi tra illusioni, delusioni e le uniche certezze dei tanti (troppi) errori commessi dai vertici scaligeri.
In ogni caso è tardi per piangere sul latte versato: In attesa della matematica, meglio pensare alla prossima Serie B, rassegnati al fatto che quella è probabilmente la dimensione più adatta alle attuali possibilità (non solo economiche) della proprietà a dispetto del paradosso di una tifoseria che è e rimane da Serie A nei numeri e in tutto il resto...
Precedenti
Dopo 6 partite a secco (e la clamorosa sconfitta interna col BENEVENTO) il MILAN ha ritrovato i 3 punti al Dall'Ara e vuole ripetersi col VERONA per riprendere il sesto posto che vorrebbe dire Europa League.
Dall'altra parte il dimesso VERONA con 0 punti nelle ultime 4 gare, ultima vittoria datata 8 Aprile (col CAGLIARI) e record storico di sconfitte (24) e reti subite (71) in Serie A già ampiamente superato.
I rossoneri non battono l'HELLAS in campionato dall’Ottobre 2014 (VERONA 1-3 MILAN aperta subito dall'incredibile autogol di MARQUES e continuata con una giornata imbarazzante in fase difensiva da parte degli scaligeri) e a San Siro è finita pari negli ultimi due precedenti il 7 Marzo 2015 quando col 2 a 2 finale i gialloblù tornavano a strappare un punto a Milano dopo 15 anni e il 13 Dicembre 2015 con un 1 a 1 che serviva a poco ma scaldava i cuori in un periodo infelice prima della retrocessione finale.
63 i match disputati tra Diavoli e Mastini, 26 a 11 in favore dei primi le vittorie, mai il VERONA è riuscito a vincere a San Siro ma in compenso i tifosi avversari ancora piangono i due scudetti lasciati al Bentegodi (nel 1973 e 1990).
La prossima gara sarà diretta dal signor Pasqua della sezione AIA di Tivoli.
QUI MILANO (sponda rossonera)
Ancora fuori CONTI e BIGLIA, possibile rientro anche se non dal primo minuto per il difensore ROMAGNOLI ormai pienamente recuperato.
Mister GATTUSO potrebbe ricorrere ad un mini turnover in vista del prossimo impegno contro la JUVENTUS nella finale di Coppa Italia: In mediana dovrebbe tornare MONTOLIVO mentre al centro dell'attacco potrebbe toccare a CUTRONE rispetto all'ultima gara a Bologna.
Convocati
C'è anche ROMAGNOLI com'era nelle previsioni...
PORTIERI: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari
DIFENSORI: Abate, Antonelli, Bonucci, Calabria, Gomez, Musacchio, Rodriguez, Romagnoli, Zapata
CENTROCAMPISTI: Bonaventura, Calhanoglu, Kessie, Locatelli, Mauri, Montolivo, Torrasi (57)
ATTACCANTI: Borini, Cutrone, Kalinic, André Silva, Suso
Probabile formazione
4-3-3 con Donnarumma G.; Abate-Bonucci-Zapata-R.Rodriguez; Kessie-Locatelli-Bonaventura; Suso-Cutrone-Calhanoglu.
QUI VERONA
...Alchimie tattiche o no la gara di San Siro appare largamente segnata.
Mister PECCHIA avrà l'imbarazzo della scelta (!?!) in mediana dove CALVANO, FOSSATI (entrambi ex MILAN), DANZI e ZUCULINI si contenderanno due maglie a centrocampo insieme a capitan RÔMULO, sicuramente non ci sarà 'muscoli di cristallo' VALOTI stavolta vittima di una lesione di primo grado al bicipite femorale destro.
Sulla mancina dovremmo rivedere VERDE più che gli inguardabili MATOS-AARONS: In gioco ormai solo l'orgoglio per una squadra senz'anima e sempre confusionaria.
Convocati
A casa VUKOVIC, VALOTI, KEAN e BÜCHEL.
1. Nicolas, 2. Romulo , 7. Verde, 8. Fossati, 10. Cerci, 12. Caracciolo, 14. Zuculini, 16. Aarons, 17. Silvestri, 21. Lee, 23. Calvano, 25. Boldor, 28. Ferrari, 30. Matos, 37. Bearzotti, 40. Coppola, 69. Souprayen, 70. Petkovic, 72. Danzi, 75. Heurtaux, 93. Fares, 97. Felicioli
Probabile formazione
4-4-1-1 con Nicolas; Ferrari-Caracciolo-Heurtaux-Fares; Romulo-Calvano-Fossati-Verde; Petkovic; Cerci.
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DICONO + - =
Mister GATTUSO tecnico del MILAN «Verona? Ho iniziato a pensare a loro subito dopo Bologna. Dobbiamo avere spirito di rivalsa, ricordiamoci le pappine che ci hanno dato ed il bruciore di stomaco che ci hanno fatto vivere dopo quel 3-0. Dobbiamo sentire prima la puzza di bruciato e ricordarci che abbiamo sempre faticato con loro. In questi giorni ho visto una grande intensità in allenamento, magari aver lavorato nel pomeriggio può aver aiutato la brillantezza dei ragazzi. All'andata ci hanno ucciso con il campo aperto. La storia ci dice che li abbiamo sempre sofferti e non dimentichiamo la figuraccia fatta da loro» TGGialloBlu.it
Mister PECCHIA «In questo momento non è semplice riprendere il cammino, ma dobbiamo affrontarlo con coraggio e determinazione, tutti dovranno dare il massimo. Ovviamente speravo in un campionato diverso per noi, tante squadre si sono ritrovate a lottare per la salvezza, abbiamo speso tante energie nel rincorrere una posizione di classifica e alla fine il campo ha detto che altri hanno fatto meglio. Noi potevamo dare di più, dobbiamo prendere atto di questo. Negli ultimi mesi ho pensato solo ed esclusivamente al raggiungimento dell'obiettivo, senza farmi condizionare dalle scelte future. Da parte nostra ci sono sempre stati grande professionalità e lavoro, abbiamo commesso degli errori che abbiamo pagato sul campo. Il Milan? Non mi sembra una squadra così diversa dall'andata, allora si stava riprendendo ma noi abbiamo fatto una grande prestazione, ripagata dal risultato. Domani affronteremo un Milan forte, con grande qualità e in lotta per i suoi obiettivi: ai miei chiedo di dare il meglio. Nicolas? Vediamo la sua condizione domani, se non dovesse farcela c'è Silvestri, da questo punto di vista non abbiamo problemi. Kean non convocato? In settimana ha lavorato in parte con la squadra, ma non credo che sia il caso di rischiare in questo momento. Oltre a lui in attacco abbiamo Matos, Petkovic e Cerci, dispiace che quest'ultimo non abbia potuto dare alla squadra tutta la sua esperienza nel corso della stagione» HellasVerona.it
Antonio DI GENNARO ex regista del VERONA Campione d'Italia parla a L’Arena «Il Verona? Un disastro ed un gran dispiacere. L’ho commentato qualche volta e da gennaio è tutto chiaro. Hai venduto quelli buoni. Sembrava che fosse una resa. Per me è stata una retrocessione annunciata. È una sconfitta che arriva fuori del campo. È stato un errore perdere Toni. E poi Pazzini. Come si fa a tenerlo fuori contro il Napoli? Toni fuori e Pazzini in campo potevano fare tanto per il Verona. Problemi di ingaggio? Eh allora lo dicano. Se dici la verità in questi casi, la gente l’apprezza di più. Figurarsi a Verona poi. La squadra? Debole. Pecchia? Non lo conosco. Sono contrario all’esonero ma in certi casi non c’è soluzione. Chi riconfermerei? Nessuno» HellasLive.it
Maurizio GANZ ex attaccante del MILAN a Milan TV «L’Hellas Verona è in un momento difficile, le speranze si sono perse con la sconfitta in casa con la SPAL. Il Verona ha faticato tutta la stagione, ha faticato nel gioco, nel fare gol. E’ seriamente candidato alla retrocessione, credo non ci sia spazio per potersi salvare» HellasLive.it
Mister GATTUSO a Sky Sport «All’andata venivamo da un gol preso al 95° contro il Benevento, avevamo il dente avvelenato e poi il Verona ci ha fatto 3 pappine. Di stimoli ne abbiamo abbastanza, sia per quello che ci stiamo giocando anche per una questione di rivalsa, per come ci hanno battuto. Dobbiamo recuperare energie e pensare a quando avevamo perso quella partita com’era il nostro stato d’animo» HellasLive.it
7 Marzo 2015: VERONA 1-3 MILAN dopo 15 anni il VERONA torna a far punti a San Siro!
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
Club più multati in Serie A, il VERONA arriva subito dopo ROMA e NAPOLI.
Chi scende in B con BENEVENTO e VERONA? Per i bookmakers sarà il CAGLIARI la terza a cadere...
TotoAllenatore: Per il dopo PECCHIA TuttoMercatoWeb.com suggerisce l'idea BUCCHI ancora sotto contratto col SASSUOLO dopo l'esonero.
TotoDS: Secondo HellasNews.it il nuovo nome è SUPERBI che in sei stagioni ha trascinato la VIRTUS ENTELLA dalla D alla B.
Torneo Primavera, il VERONA passa per primo grazie a TUPTA poi la JUVENTUS rimonta con gli interessi... Ora i ragazzi di PORTA sono penultimi a tre giornate dalla fine con le ultime due che retrocedono direttamente mentre terzulti a e quartultima spareggiano.
PRIMAVERA 1 TIM: HELLAS VERONA-JUVENTUS 1-3
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: Damiano TOMMASI invita Max Pezzali e insieme in campo cantano 'Gli anni', successo degli 883 e inno del SANT'ANNA D'ALFAEDO CALCIO da un paio di decenni... Il presidente della SAMBENEDETTESE 'BACINOVIC? È un mercenario!' e Armin lo denuncia.
VIRTUS BORGO VENEZIA, ecco Gigi FRESCO presidente e allenatore della squadra cittadina neopromossa in Serie C!
RASSEGNA STAMPA + - =
4 maggio 2018
MILAN-VERONA: ROMAGNOLI TRA I CONVOCATI
Sono 24 i rossoneri a disposizione di Gattuso per la 36° giornata di Serie A
Al termine dell'allenamento di rifinitura a Milanello, Rino Gattuso ha diramato l'elenco dei 24 rossoneri convocati per Milan-Verona, 36° giornata di campionato in programma sabato 5 maggio alle 18.00 a San Siro. Ecco la lista completa:
PORTIERI: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari
DIFENSORI: Abate, Antonelli, Bonucci, Calabria, Gomez, Musacchio, Rodriguez, Romagnoli, Zapata
CENTROCAMPISTI: Bonaventura, Calhanoglu, Kessie, Locatelli, Mauri, Montolivo, Torrasi (57)
ATTACCANTI: Borini, Cutrone, Kalinic, André Silva, Suso.
3 maggio 2018
MILAN-VERONA: L'ANALISI TATTICA DI GANZ
Scopriamo il momento, il modulo e i giocatori dell'Hellas Verona nel racconto di Maurizio Ganz
L'Hellas Verona che arriva a San Siro sabato è una squadra che ha solo la vittoria come risultato possibile per continuare a sperare in una difficile salvezza. La sconfitta casalinga nello scontro diretto con la SPAL ha infatti ulteriormente complicato la situazione della formazione di Pecchia. Il Con Maurizio Ganz entriamo nel dettaglio dei prossimi avversari del Milan.
ULTIMA SFIDA A SAN SIRO
L'ultimo incontro tra le due squadre a San Siro risale al 13 dicembre 2015. Avviene tutto nella ripresa: il gol del vantaggio rossonero lo realizza al 52' da Carlos Bacca, abile a finalizzare con l'esterno destro la rifinitura di Luiz Adriano. Passano 5 minuti e il Verona trova però il pari grazie al rigore trasformato da Luca Toni, che con una conclusione potente batte Gigio Donnarumma.
TREND GIALLOBLU
È un momento molto difficile per il Verona che ha perso 7 delle ultime otto partite in campionato. In queste otto gare ha segnato solo 3 reti, subendone 20. Fuori casa i gialloblu hanno perso tutte le ultime sei partite giocate, subendo almeno 2 reti a partita, siglandone 1 solo, nell’ultima sconfitta esterna contro il Genoa. Un trend negativo che ci racconta Maurizio Ganz.
MODULO E TATTICA
La squadra di Fabio Pecchia si schiera solitamente con il modulo 4-3-3. La probabile assenza di Mattia Valoti (3 gol segnati sugli ultimi 6 del Verona) complica ulteriormente i piani di Pecchia che dovrebbe scendere in campo con: Nicolas in porta; in difesa Ferrari, Caracciolo, Vukovic e Souprayen; a centrocampo Romulo, Calvano e Fossati; in attacco Cerci, Petkovic e Matos, con Fares che potrebbe partire dal primo minuto al posto di Souprayen o di uno dei tre attaccanti. Un 4-3-3 che può trasformarsi in 4-2-3-1 come ci spiega Ganz.
ATTENZIONE A...
Romulo è il capitano ed elemento di maggior esperienza dell’Hellas Verona, ha saltato una sola partita in campionato, per squalifica. Affronterà per la settima volta il Milan in Serie A. Nei precedenti 6 confronti ha vinto 4 volte contro i rossoneri, servendo 3 assist.
Alessio Cerci ha giocato nel Milan tra il 2015 e il 2016, mettendo a referto 29 presenze e 1 gol. Nelle ultime 4 partite giocate in Serie A contro il Milan ha partecipato attivamente alla realizzazione di 3 reti (2 gol e 1 assist). Proprio dagli ex possono arrivare i maggiori pericoli secondo il parere di Maurizio Ganz.
FONTE: ACMilan.com
Hellas Verona: con una retrocessione praticamente certa, l'obbligo è quello di onorare la stagione
Il Verona di Pecchia, per sperare ancora, dovrà vincere in casa del Milan. Una mission impossibile, che metterà l'Hellas di fronte agli esiti di una stagione davvero deludente. Ecco le ultime dal centro di allenamento gialloblu.
ANTONIO ABATE
03/05/2018
Sette punti di distanza dalla diciassettesima posizione e solo tre giornate per colmare questo gap. Una missione praticamente impossibile, per l'Hellas Verona, che nella giornata di venerdì potrebbe dire ufficialmente addio alla Serie A in casa del Milan. Di solito i veronesi hanno spesso purgato il diavolo, è vero, ma pensare ad un Hellas vittorioso contro un Milan lanciato verso l'Europa League appare francamente difficile anche per i tifosi più sfegatati. Fabio Pecchia avrà comunque l'obbligo di provarci, schierando alla Scala del calcio la miglior formazione possibile e senza Mattia Valoti, fermo a causa di una lesione di primo grado al bicipite femorale destro.
Nella giornata di ieri, Pecchia ha allenato i suoi ponendo molta attenzione alla tattica, passando poi ad esercitazioni con la palla. In seguito, i veronesi hanno svolto un lavoro aerobico e concluso l'allenamento con delle partitelle a campo ridotto. Lavoro in palestra per Marcel Buchel, infortunatosi al ginocchio destro e per Vukovic, che ha seguito un allenamento differenziato. Nella giornata di oggi, invece, Fabio Pecchia ha sostnuto un allenamento a porte chiuse per compattare la rosa in vista del vitale incrocio contro il Milan.
Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal centro di allenamento gialloblu, Fabio Pecchia dovrebbe schierare i suoi con un 4-3-3 offensivo per tentare il tutto per tutto. Davanti al confermato Nicolas, uno dei pochi a salvarsi in questa stagione, i centrali difensivi dovrebbero essere Caracciolo e Vukovic, con i terzini Ferrari e Fares ai lati. Nella zona mediana del campo, chiavi del gioco affidate a Zuculini, in ballottaggio con Fossati. Lanciati come mezz'ali, invece, il jolly Romulo e Calvano. Qualche sorpresa anche in attacco, dove Verde e Matos si giocano il posto con Petkovic e Souprayen, il cui impiego farebbe salire Fares nei tre d'attacco. Cerci, infine, il falso nueve.
FONTE: Vavel.com
Il Milan ricorda coast-to-coast di Weah al Verona con Simone: Non ci credevo
03/05/2018 12:20
Con una testimonianza dell'ex attaccante Marco Simone, il sito del Milan ha voluto ricordare l'incredibile gol di George Weah al Verona con un coast-to-coast incredibile 22 anni fa: "Ero in panchina al minuto 87 del gol di George, perché sul 2-1 per noi Tabarez aveva preferito togliermi e mettere Eranio. Ho continuato a ripetere non ci credo, lo fa, non ci credo, lo fa, lo ha fatto. Quella sera - racconta Marco - George era contento. Ma era anche preoccupato che la squadra continuasse, che la squadra insistesse nel recepire gli insegnamenti del nuovo corso di Tabarez rispetto a Capello". Il portale poi aggiunge: Weah non riuscì suo malgrado ad essere utile alla squadra, a Tabarez e poi a Sacchi. Ma la bellezza selvaggia e stilistica del gol al Verona resta inalterata nel tempo.
FONTE: SportEVai.it
SERIE A
Milan-Verona: probabili formazioni, orario e dove vederla in Tv e streaming
Milan alla ricerca di un'altra vittoria per poter ancora sperare l'aggancio al sesto posto. Il Verona invece si gioca le ultime chances salvezza.
Redazione Goal Italia
Il Milan per continuare la rincorsa al sesto posto in classifica e prepararsi al meglio in vista della finale di Coppa Italia del prossimo 9 maggio contro la Juventus, il Verona per giocarsi le ultime speranze di salvezza.
DOVE E QUANDO
Milan-Verona si giocherà allo stadio Giuseppe Meazza di Milano sabato 5 maggio 2018: appuntamento alle ore 18.00.
DOVE VEDERLA IN TV E STREAMING
La sfida sarà visibile in diretta sia su Sky che su Mediaset: nel primo caso su Sky Super Calcio e Sky Calcio 1, nel secondo caso su Premium Sport. La gara verrà inoltre trasmessa in streaming tramite tablet, smartphone e laptop utilizzando Sky Go e Premium Play.
PROBABILI FORMAZIONI
Gattuso è intenzionato a riproporre la stessa formazione che ha battuto il Bologna, con Cutrone confermato al centro dell'attacco e Locatelli a centrocampo al posto di Biglia. Nessun problema per Bonucci dopo gli acciacchi di domenica scorsa, Romagnoli migliora ma punta essere al top per la finale di Coppa Italia.
Pecchia non abbandona il 4-3-3. In avanti, nonostante il recupero di Kean, dovrebbero esserci Verde, Cerci e Matos. A centrocampo confermati Romulo e Calvano, si ferma Valoti: dentro Fossati, in vantaggio su Zuculini. In difesa Vukovic e Caracciolo centrali, Ferrari e Fares sulle fasce. Out Buchel.
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Bonucci, Zapata, Rodriguez; Kessiè, Locatelli, Bonaventura; Suso, Cutrone, Calhanoglu.
VERONA (4-3-3): Nicolas; A. Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Fares; Romulo, Fossati, Calvano; Matos, Cerci, Verde.
FONTE: Goal.com
Quali sono i club più multati in Serie A dal Giudice Sportivo
Roma, Napoli e Verona le società che hanno pagato più ammende per intemperanze dei tifosi o dei propri tesserati. Poco lusinghiero il dato sulle multe per cori di denigrazione razziale e territoriale.
SERIE A 1 MAGGIO 2018 17:31 di Maurizio De Santis
Roma (115.500 euro), Napoli (92.500) e Verona (91.500). Sono queste 3 le società costrette a pagare più multe per intemperanze dei propri tifosi o tesserati sanzionare dal Giudice Sportivo. Crotone ai piedi del podio, Inter a chiudere la (poco onorevole) top 5 del campionato. Sampdoria, Sassuolo e Udinese possono invece vantarsi di essere le più virtuose a giudicare dall'esiguità degli importi sborsati in queste 35 giornate di Serie A: dai 4 mila euro dei liguri fino ai 2500 dei friulani.
E' di 746 mila euro, invece, l'importo complessivo delle ammende, di cui il 65% (485 mila euro) è frutto dell'atteggiamento turbolento delle tifoserie mentre la parte restante (35%, 261 mila euro) è ascrivibile al comportamento scorretto dei tesserati in generale (siano essi calciatori, dirigenti, membri dello staff tecnico oppure raccattapalle). In questo caso l'importo è di 110 mila euro (per proteste) con ‘spiccioli' (rispettivamente, 52.500 euro e 31 mila) per ritardi oppure presenza di personale non autorizzato sia in campo sia nello spogliatoio.
Numeri per nulla lusinghieri che, nel dettaglio, offrono uno spaccato della situazione vigente in alcuni stadi italiani: tra le multe comminate dal Giudice Sportivo per censurare l'atteggiamento dei tifosi, quasi la metà dell'importo (177 mila euro a fronte dei 485 mila complessivi) è stato causato da cori di denigrazione razziale e territoriale mentre il resto (208. 500 euro) è motivato dal lancio di oggetti, fumogeni, petardi e altro ancora sul terreno di gioco.
La classifica dei club più multati dal Giudice Sportivo
Roma 115.500, Napoli 92.500, Verona 91.500, Crotone 71 mila, Inter 64 mila, Lazio 56 mila, Atalanta 55 mila, Juventus 37.500, Milan 27.500, Fiorentina 26.500, Torino 19.500, Cagliari 19 mila, Benevento 16.500, Bologna 15 mila, Spal 14 mila, Genoa 10 mila, Chievo Verona 5 mila, Sampdoria 4 mila, Sassuolo 3.500, Udinese 2.500.
FONTE: Calcio.FanPage.it
Verona è quasi in B, manca solo la matematica
Lotta per la salvezza: il Chievo caccia Iachini, si affida a D’Anna e adesso attende il Crotone
30 aprile 2018
VERONA. Harakiri Verona: l’Hellas sbaglia la partita decisiva con la Spal e forse perde l’ultima chance di sperare nella salvezza (penultimo a quota 25), nonostante l’illusorio vantaggio iniziale con Valoti, poi spazzato via dal tris ferrarese.
Fa festa la Spal che con questo prezioso successo per 3-1 al Bentegodi supera il Chievo e si piazza in quartultima posizione (32 punti). Finisse ora il campionato sarebbe salva. Un mix di fortuna e coraggio quello degli estensi, che hanno coronato una rimonta clamorosa inguaiando la squadra di Pecchia che ora è a -7 dalla zona salvezza.
E l’altra sponda scaligera non gode dopo il ko subito sabato a Roma per 4-1 si trova terzultimo a 31 punti, 6 in più dell’Hellas. E per correre ai ripari il Chievo Verona ha esonerato il tecnico Rolando Maran, dopo la sconfitta all’Olimpico. 4-1. La comunicazione ufficiale è stata data ieri dal club gialloblù, che ringrazia Maran «per il lavoro svolto sin dal primo giorno con impegno, serietà e correttezza professionale». La panchina è stata affidata a Lorenzo D'Anna, fin qui allenatore della Primavera. Maran era stato protagonista di tre salvezze in Serie A del Chievo, arricchite da un nono posto nel 2015/16, con 50 punti in classifica. Sale invece a 34 punti il Crotone che rifila un poker (4-1) al Sassuolo mai in partita ieri in Calabria. Basta mezzora al Crotone per archiviare la pratica e portare a casa tre punti fondamentali per la salvezza. L’ex di turno Trotta (7 i centri in campionato per lui) e l’uomo del momento, Simy, con una doppietta a testa schiantano per 4-1 i neroverdi di Iachini . I ragazzi di Zenga si portano ora a -3 dagli emiliani, ma soprattutto a + 1 sul Cagliari e +2 sulla Spal che fanno da cuscinetto con le ultime tre. Nel prossimo turno il Crotone sarà atteso dal Chievo a Verona, per giocarsi di fatto la salvezza in novanta minuti. Da segnalare un Benevento (ultimo a 18 punti) ancora guastafeste. Al termine di una partita pirotecnica, i giallorossi già retrocessi trovano il secondo risultato utile consecutivo dopo il successo di prestigio a San Siro, e inguaiano l'Udinese (34 punti) con un pari (3-3) che provoca la contestazione
dei duecento ultras arrivati dal Friuli nel Sannio al seguito della squadra. Nei guai anche il Cagliari ieri impegnato a Genova contro la Sampdoria (4-1) che resta a quota 33 come il Crotone. Insomma i giochi non sono ancora fatti e la coda di serie A promette scintille.
FONTE: MattinoPadova.Gelocal.it
Serie A, tutto su Milan-Verona: orario, probabili formazioni e dove vederla
Tutto quello che c’è da sapere sul match di San Siro tra Milan e Verona: precedenti, statistiche e come arrivano le squadre
Alessio Roccio2 maggio 2018
Match di vitale importanza per entrambe le squadre quello che nel pomeriggio di sabato aprirà la 36^ giornata di Serie A. Il Milan, dopo il successo di Bologna, vuole tornare a vincere anche a San Siro – vittoria che manca dal 18 marzo contro l’altra squadra di Verona -, mentre l’Hellas cerca disperatamente punti salvezza, sebbene ormai la situazione sia abbastanza compromessa.
Come arriva il Milan
Il successo per 2-1 contro il Bologna ha risollevato il morale in casa Milan, che non vinceva da ben 6 partite consecutive. Una vittoria che ha restituito fiducia alla squadra di Gattuso, tornata ad essere criticata soprattutto dopo la sconfitta interna col Benevento di due settimane fa. Rossoneri chiamati a vincere per cercare di riconquistare il sesto posto ai danni dell’Atalanta, impegnata all’Olimpico contro la Lazio.
Come arriva il Verona
L’Hellas arriva in condizioni di assoluta disperazione a questo match. Dopo la sconfitta interna contro la Spal, nel match che poteva riaprire ogni discorso salvezza, la squadra di Pecchia deve solo vincere al Meazza se non vuole scendere matematicamente in B. La stessa identica situazione in cui era il Benevento 15 giorni fa, ma la vittoria storica di San Siro non riuscì comunque ad evitare la retrocessione ai sanniti. L’Hellas ha raccolto 0 punti nelle ultime 4 partite e la vittoria manca dall’8 aprile.
Orario e dove vederla
Il match tra Milan e Verona si disputerà sabato alle ore 18.00 allo stadio San Siro. La gara sarà visibile sia sulla piattaforma Sky ai canali Sky Super Calcio (206) e Sky Calcio 1 (251), che su quella Mediaset Premium al canale Premium Sport (370). Per gli abbonati sarà possibile vedere la partita anche in streaming su Sky Go e su Premium Play.
Probabili formazioni
Con ogni probabilità Gattuso dovrebbe confermare gli 11 che domenica scorsa hanno battuto il Bologna. Ancora out Romagnoli che sarà sostituito da un fin qui ottimo Zapata, mentre Locatelli farà ancora le veci di Biglia. Davanti solito ballottaggio a tre tra Cutrone, Kalinic e André Silva, con il primo favorito per una maglia da titolare.
Pecchia si gioca il tutto per tutto nel match di San Siro. Romulo giocherà ancora avanzato a centrocampo, mentre Fares farà il terzino. A centrocampo in tre per due maglie tra Valoti, Fossati e Calvano. Davanti reclama spazio Verde, che potrebbe spingere in panchina uno spento Matos oppure Petkovic, con Cerci che farebbe la prima punta.
Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Bonucci, Zapata, Rodríguez; Kessie, Locatelli, Bonaventura; Suso, Cutrone, Calhanoglu. All. Gattuso
Verona (4-3-3): Nicolas; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Fares; Romulo, Fossati, Valoti; Matos, Petkovic, Cerci. All. Pecchia
Precedenti e statistiche
All’andata il neo Milan di Gattuso subì un’umiliante sconfitta per 3-0 al Bentegodi firmato da Caracciolo, Kean e Bessa. I rossoneri non battono il Verona in campionato dall’ottobre 2014 e gli ultimi due precedenti a San Siro sono finiti in pareggio. A dicembre, invece, vinse il Milan 3-0 negli ottavi di finale di Coppa Italia. Le sfide tra queste due squadre sono 63, con 26 vittorie rossonere e 11 veronesi, ottenute tutte al Bentegodi. La più famosa nel ’73 passata alla storia come la “fatal Verona“: il 5-3 dei gialloblù fece perdere lo Scudetto ai rossoneri a vantaggio della Juve.
FONTE: CalcioDAngolo.com
LIVE
02 maggio 2018 - 18:04
Verso Milan-Verona: formazioni, biglietti, news e curiosità
Dopo il 2-1 a Bologna, il Milan cerca punti e continuità in vista della finale di Coppa Italia. Segui la marcia d’avvicinamento al match contro il Verona
di Redazione
+++ MILAN-VERONA, LE PROBABILI FORMAZIONI +++
MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Zapata, R.Rodriguez; Kessie, Locatelli, Bonaventura; Suso Cutrone, Calhanoglu. A disposizione: Storari, A. Donnarumma, Abate, Gomez, Musacchio, Antonelli, J. Mauri, Montolivo, André Silva, Kalinic, Borini Allenatore: Gattuso
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno
Infortunati: Conti, Romagnoli, Biglia
Ballottaggi: Locatelli 60% – Montolivo 40%, Cutrone 55% – Kalinic 45%, Cutrone 55% – Andrè Silva 45%
VERONA (4-3-3): Nicolas; Ferrari, A. Caracciolo, Vukovic, Fares; Romulo, Calvano, Valoti; Verde, Cerci, Matos. A disposizione: Silvestri, Felicioli, Heurtaux, Bearzotti, Souprayen, Fossati, F. Zuculini, Danzi, Aarons, Petkovic, Lee, Kean. Allenatore: Pecchia
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno
Infortunati: nessuno
Ballottaggi: Calvano 60% – Zuculini 40%, Verde 55% – Petkovic 45%, Matos 55% – Souprayen 45%
RASSEGNA
01 maggio 2018 - 13:21
Milan tra campionato e Coppa Italia: Gattuso farà ricorso al turnover
I rossoneri attesi da due sfide cruciali contro Verona e Juventus nel giro di pochi giorni: la società non vuole tralasciare nulla, Gennaro Gattuso è carico
di Daniele Triolo, @danieletriolo
‘Il Corriere dello Sport – Stadio’ in edicola stamattina ha fatto il punto della situazione in casa Milan a pochi giorni da un importante, doppio appuntamento per la squadra di Gennaro Gattuso che sarà attesa da due impegni contro Hellas Verona, in campionato, e Juventus in finale di Coppa Italia, a distanza ravvicinata.
Sabato 5 maggio i rossoneri ospiteranno a San Siro l’Hellas, sull’orlo della retrocessione in Serie B, e, come dichiarato dallo stesso Gattuso ieri ai microfoni di ‘Milan TV’, la squadra non è intenzionata a fare sconti: l’obiettivo sarà quello di centrare i tre punti, per riscattare la sconfitta pesante (0-3) dell’andata al ‘Bentegodi’ e di tentare di controsorpassare l’Atalanta al sesto posto in classifica. Arrivare settimo, infatti, per il Milan sarebbe controproducente: i rossoneri, a quel punto, andrebbero incontro a ben tre turni preliminari, dal 26 luglio al 30 agosto, per qualificarsi ai gironi di Europa League e, soprattutto, sarebbero costretti a rinunciare all’International Champions Cup negli Stati Uniti. Una tournée economicamente molto remunerativa.
Per il Milan, arrivare allo scontro diretto per l’Europa di domenica 13 maggio, ore 18:00, in casa dell’Atalanta in vantaggio in classifica sarebbe realmente molto importante per poter avere la chance di blindare la qualificazione diretta. Al contempo, però, mercoledì 9 maggio, alle ore 21:00, si disputerà allo stadio ‘Olimpico’ di Roma la finale del trofeo nazionale contro la Juventus ed i rossoneri hanno messo la Coppa Italia nel mirino per tre motivazioni: la coppa manca, nella bacheca del club, dal 2003; vincerla vorrebbe dire qualificarsi direttamente in Europa League; alzarla al cielo di Roma riscatterebbe la sconfitta del 2016, patita sempre contro i bianconeri, nell’epoca di Cristian Brocchi e invertirebbe un po’ la tendenza rossonera in Coppa Italia, che vede il Milan sconfitto in ben 8 finali su 13 disputate.
Due partite, dunque, da vincere a tutti i costi, con giocatori un po’ spremuti dal punto di vista fisico. Ecco perché, per il ‘CorSport’, Gattuso ricorrerà a due Milan diversi, o quasi, tra Verona e Juventus, dando spazio al turnover per almeno quattro undicesimi di formazione. Contro gli scaligeri, per esempio, dovrebbe essere Patrick Cutrone a guidare l’attacco rossonero, mentre in Coppa Italia dovrebbe toccare a Nikola Kalinic. Così come Riccardo Montolivo dovrebbe guidare il centrocampo in campionato, mentre contro la Juventus verrebbe dato nuovamente spazio a Manuel Locatelli. Infine, c’è Alessio Romagnoli, il cui recupero verrà valutato esclusivamente in ottica della finale di Roma.
FONTE: PianetaMilan.it
Milan-Hellas Verona, le probabili formazioni
Milan-Hellas sarà l’anticipo della 36° giornata di campionato. Partita fondamentale in chiave Europa League per i rossoneri, con i veronesi ormai già retrocessi. L’undici di Gattuso dovrà fare di tutto per centrare i 3 punti, ecco le probabili formazioni
Di Dario Bombelli - 2 maggio 2018
© foto Mg Torino 31/03/2018 - campionato di calcio serie A / Juventus-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso
Sabato 5 maggio, ore 18:00, anticipo della 36° giornata di campionato, Milan-Hellas Verona. Sarà un match cruciale per le sorti europee dei rossoneri, che non hanno alternative ai 3 punti, specialmente quando a S.Siro viene a trovarti una squadra con un piede e mezzo in serie B. Mister Gattuso deve risolvere ancora alcuni nodi di formazione: Romagnoli sta tornando a disposizione, il difensore nella giornata di ieri ha svolto gran parte dell’allenamento e probabilmente sarà convocato per il match di sabato sera. Di seguito le probabili formazioni:
MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Zapata, R.Rodriguez; Kessie, Locatelli, Bonaventura; Suso Cutrone, Calhanoglu.
VERONA (4-3-3): Nicolas; Ferrari, A. Caracciolo, Vukovic, Fares; Romulo, Calvano, Valoti; Verde, Cerci, Matos.
Nei rossoneri dovrebbe quindi essere nuovamente confermato Zapata, con Romagnoli che verrà preservato per la finale di Coppa Italia. In cabina di regia invece favorito ancora Locatelli su Montolivo per una maglia da titolare, il centrocampista classe ’98 sembra aver convinto Gattuso nelle ultime apparizioni. Invariati invece i 3 la davanti, con Cutrone che la spunta ancora una volta su Kalinic e Andre Silva.
FONTE: MilanNews24.com
Hellas Verona: il punto dopo la gara con la Spal
Pubblicato il 01 Mag 2018 - 10:59 autore: Massimiliano Granato
Dodici punti in sedici partite. E’ questo il magro bottino dell’Hellas Verona, che ha sprecato praticamente tutti i match point possibili per salvarsi. Le vittorie di Firenze e con Torino, Chievo e Cagliari sono state sormontate da ko con squadre in teoria alla portata: se il terrificante 5-0 interno con l’Atalanta (davvero in forma la squadra di Gasperini)si poteva pallidamente giustificare (non nella portata del risultato finale, s’intende), quasi tutte le altre sconfitte sono da matita blu, visto che molti scontri erano tra le mura amiche. Il Verona di Pecchia ha perso a Bologna e Genova ma anche in casa con il Sassuolo e ultima, con la Spal, dimostrando un’atroce debolezza. La contestazione diventa vibrante e mai si capirà fino in fondo come mai a suo tempo la società non abbia sostituito l’allenatore, come hanno fatto praticamente tutte le squadre in lotta per la salvezza esclusa proprio la Spal, che con Semplici ha dimostrato un buon rendimento.
Se Atene piange, Sparta non ride, visto che anche l’altra squadra di Verona (che, guarda caso, ha esonerato Maran), rischia seriamente la discesa in cadetteria. Le scelte societarie hanno pesato, facendo andare via elementi come Caceres e Pazzini (ma l’ex bianconero era promesso sposo della Lazio già ad inizio stagione) per sostituirli con elementi che non hanno garantito quella continuità di rendimento richiesta. Qualche sprazzo di gioco c’è stato, ma la debolezza è stata tale da permettere alle avversarie di rimontare, come nel caso di Genova e soprattutto, nella gara di domenica, vera e propria ultima spiaggia. Una vittoria eventuale non avrebbe staccato la squadra scaligera dal penultimo posto, ma l’avrebbe fatta rimanere sulla scia della Spal, ora distante ben quattro punti. La salvezza (ormai una chimera) dista a ben sette lunghezze, stante la vittoria del Crotone, che ha liquidato per 3-1 il Sassuolo.
Le prossime tre gare saranno insidiose visto che l’Hellas dovrà vedersela in casa del Milan e della Juve. In mezzo a queste due, la gara interna con l’Udinese, che proprio domenica scorsa ha interrotto la serie nera pareggiando a Benevento. Però, già alla fine del prossimo turno la squadra di Pecchia sarà matematicamente in serie B, a meno di clamorosi miracoli: e miracolo è difficile che avvenga, visto che il Milan di Gattuso vorrà giocarsela fino alla fine per un posto in Europa e per salvare la dignità, troppe volte calpestata in questa strana stagione. Il grottesco è che se il Verona non dovesse ottenere alcun punto, farebbe persino peggio della squadra che retrocesse tra i cadetti al termine della stagione 2015/2016, quando, pur vincendo in casa con il Milan (ci risiamo!) scese in B con tre giornate di anticipo, finendo poi ultima a quota 28 punti, ossia tre in più dell’attuale squadra, che se è penultima deve proprio ringraziare il Benevento, che ha ottenuto il suo primo punto solo alla quindicesima giornata, con quel gol a tempo scaduto con il Milan (ci risiamo ancora!).
Il pensiero dei tifosi e della società sarà quello di finire al più presto quest’incubo, per riprogrammare il futuro, ancora una volta. Viene rabbia a pensare che con qualche accortezza in più ci si sarebbe salvati o comunque si sarebbe lottato fino all’ultimo secondo di questo campionato: invece quasi tutte le gare chiave sono state buttate alle ortiche. E il rischio concreto è che il Veneto si trovi senza squadre in massima serie.
FONTE: News.SuperScommesse.it
30 aprile 2018 Alessandro Collu
Verona, il momento no: Hellas quasi in B, Chievo ora terz’ultimo
La stagione delle due squadre della città a Verona, Hellas e Chievo sta assumendo contorni da thriller o se vogliamo, da tragedia.
L’ennesima sconfitta dei ragazzi del mister Fabio Pecchia nello scontro diretto contro la Spal ha praticamente condannato gli scaligeri e inguaiato anche il Chievo, uscito con zero punti sabato da Roma e sempre più in caduta libera, ora terz’ultimo. Il gruppo di mister Rolando Maran – esonerato ieri mattina – è affidato al mister della Primavera Lorenzo D’Anna e già chiamato a vincere lo scontro decisivo contro il Crotone domenica prossima, partita ad alta tensione.
Se i tifosi clivensi sono insoddisfatti, non da meno quelli dell’Hellas Verona: clima ostile nei confronti di Pecchia che andrà via a fine stagione dopo l’addio anticipato del ds Filippo Fusco, contestazione nei confronti della squadra che ormai non riesce a fare punti né in casa, né in trasferta. Il presidente Maurizio Setti è stato l’unico a parlare in zona mista dopo il ko contro la Spal, cercando di tranquillizzare i tifosi su vari argomenti:
”Se il comune vorrà andare avanti per il nuovo stadio, noi ci siamo. La squadra sta lavorando bene, sono stati fatti degli errori, certi giocatori non hanno reso e altri non hanno avuto i il carattere per vivere queste situazioni. La nostra rosa vale questo. Capisco i tifosi, ogni anno però tre salgono e tre retrocedono. Vedendo la storia del Verona, c’è stata lunga alternanza di A e B. Io voglio restare e lavorare perché questa città merita“.
FONTE: EuropaCalcio.it
Calcio Verona, Hellas e Chievo in crisi
30 aprile 2018
17: 53 – Le due squadre di calcio di Verona potrebbero retrocedere entrambe in Serie B lasciando la Serie A orfana di squadre venete se Venezia e Cittadella non dovessero raggiungere i play off. Nell’ultimo turno di campionato sono arrivate due pesanti sconfitte. L’Hellas è stato battuto in casa per 3-1 dalla Spal, diretta concorrente per la lotta salvezza. La squadra di Pecchia rimane così bloccata a 25 punti e potrebbe non bastarle nemmeno vincere le prossime 3 partite contro Milan, Udinese e Juventus per rimanere nella massima serie. A tal proposito il presidente Maurizio Setti (a sinistra nella foto) ha dichiarato con amarezza: «il principale responsabile di questa retrocessione sono io. Sì, dico retrocessione perché è inutile alimentare speranze inesistenti. È una brutta retrocessione, diversa da quella di un paio d’anni fa. Allora pagammo anche un po’ di sfortuna, quest’anno le responsabilità sono di tutti, ad iniziare dal sottoscritto. Abbiamo fatto valutazioni sbagliate su alcuni giocatori. Esonerare Pecchia? Non sarebbe servito. Valuto anche il lavoro durante la settimana, non solo la partita. I risultati ci condannano, ma ho agito con onestà e passione. Ripartiremo come abbiamo già fatto. Il paracadute? Chi pensa che retrocedere sia un vantaggio economico – conclude Setti -è un pazzo».
Più inaspettato e quindi clamoroso il crollo del Chievo, che ha collezionato solo 3 punti nelle ultime 6 partite di campionato, scivolando al terzultimo posto. Cruciali per rimanere in Serie A saranno le partite con Crotone, Udinese e Benevento. Intanto però la società ha deciso di esonerare il tecnico Rolando Maran e affidare la squadra all’allenatore della primavera Lorenzo D’Anna, protagonista da calciatore del Chievo dei miracoli che dopo la promozione in A ottenne la qualificazione ai preliminari di Champions League. (Fonte: Ansa 29/04 18:16)
FONTE: VVox.it
Sei squadre in 9 punti. Bagarre salvezza: 270 minuti per decidere tutto
30/04/18 00:10 | Storie | Autore: Guendalina Galdi
Nessuna promessa di pedalate da centinaia di chilometri stile Nicola l’anno scorso. Troppo difficile pensare ad un fioretto quando l’affaire-salvezza è una questione a sei. Niente di deciso, tutto da conquistare. Quel treno destinazione ‘permanenza in A’ che non aspetta e l’altro, in direzione Serie B, su cui ha preso posto intanto il Benevento in attesa di altre due squadre. Dall’Udinese – a quota 34 – ad un Hellas Verona ancora non condannato aritmeticamente a 25. Nove punti, 6 club che sperano. E lottano. Cambiano, anche. Via Oddo, ecco Tudor sulla panchina dell’Udinese. Esonerato Maran, ‘promosso’ D’Anna su quella del Chievo. Senza dimenticare le dimissioni di Fusco da ds del Verona dopo il ko a Benevento lo scorso 4 aprile.
C’è chi lascia e chi raddoppia. O almeno vuole farlo. Il Crotone, dopo la cavalcata-salvezza della scorsa stagione punta adesso al bis. E se per restare in A c’è bisogno dell’abilità da giocatore di scacchi per avanzare e non sbagliare mossa, i rossoblù intanto calano un poker in grado di dare “una spallata al campionato”. Parola di Zenga, che ha scartato oggi pomeriggio il regalo per i suoi 58 anni compiuti ieri. Un Crotone che… Trotta (doppietta) ed ha trovato in Simy l’uomo in più: 11 dei 34 punti dei rossoblù sono stati conquistati grazie a lui (tenendo conto anche della vittoria esterna contro l’Udinese in cui aprì la strada per il 2-1 in rimonta). Calendario non semplice, sulla carta, nelle ultime tre giornate con la Lazio in casa e la trasferta al San Paolo contro il Napoli dopo lo scontro diretto con il Chievo.
Un’altra Spal(lata) alle retrovie del campionato l’ha data la squadra di Semplici. Rimonta contro il Verona, tris e tre punti. D’oro. “Abbiamo dimostrato di meritare la salvezza”, ne è sicuro l’allenatore che di questi tempi, un anno fa, si preparava a festeggiare la storica promozione in A. Era il 13 maggio, e sempre di 13 maggio (domenica della penultima di campionato) Ferrara magari potrà celebrare ancora e già sorride guardando un calendario non impossibile e contro squadre come Benevento e Torino che non hanno più nulla da chiedere alla Serie A ed infine la Samp che al momento ancora gravita a ridosso della zona Europa League. Intanto oggi ha lasciato indietro l’Hellas e sorpassato il Chievo. Situazioni delicate, queste ultime, tanto che al momento sarebbero loro le altre due retrocesse a fare compagnia al Benevento in B la prossima stagione. Giornata nera per entrambe le sponde di Verona. E se Maran ha lasciato il Chievo, Pecchia ha ammesso di aver commesso “errori madornali” ma non ha voluto parlare della prossima stagione. Ovunque la squadra sarà.
Cinque giorni fa, Tudor ha preso per mano l’Udinese e la sua avventura sulla panchina bianconera è iniziata con un pareggio contro il Benevento. Sagna ha ‘rovinato’ la sua prima ma non ha scalfito le sue convinzioni. “Credo in me e nella rosa”, aveva assicurato il giorno della sua presentazione. Il calendario è da bollino arancione: Inter, Verona e Bologna gli ultimi 3 impegni in cui Tudor e i suoi puntano a collezionare almeno 6 punti, sinonimo di quella quota 40 che fa rima con salvezza. Un punto sotto alla coppia bianconeri-Crotone c’è il Cagliari. Sconfitta pesante contro la Samp, contestazione dei tifosi, un calendario impegnativo e un Lopez amareggiato: “Il presidente è andato via prima; fosse stato io il presidente me ne sarei andato ancora prima…”. Roma la prossima giornata, Fiorentina in corsa per l’Europa alla penultima e Atalanta all’ultima giornata: questo, il giro di boa dei rossoblù.
Sei squadre in 9 punti, niente di deciso, tutto da conquistare. In 270 minuti. Fotografia di una lotta salvezza, a tre giornate dalla fine del campionato, più aperta che mai.
IL 'CALENDARIO-SALVEZZA':
UDINESE
Udinese-Inter
Hellas Verona-Udinese
Udinese-Bologna
CROTONE
Chievo-Crotone
Crotone-Lazio
Napoli-Crotone
CAGLIARI
Cagliari-Roma
Fiorentina-Cagliari
Cagliari-Atalanta
SPAL
Spal-Benevento
Torino-Spal
Spal-Sampdoria
CHIEVO
Chievo-Crotone
Bologna-Chievo
Chievo-Benevento
HELLAS VERONA
Milan-Verona
Verona-Udinese
Juventus-Verona
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Di Gennaro: “Serie B scontata. Adesso devono andare via tutti”
maggio 4, 2018
“Il Verona? Un disastro ed un gran dispiacere. L’ho commentato qualche volta e da gennaio è tutto chiaro. Hai venduto quelli buoni. Sembrava che fosse una resa. Per me è stata una retrocessione annunciata. È una sconfitta che arriva fuori del campo. È stato un errore perdere Toni. E poi Pazzini. Come si fa a tenerlo fuori contro il Napoli? Toni fuori e Pazzini in campo potevano fare tanto per il Verona – ha dichiarato Antonio Di Gennaro a L’Arena – Problemi di ingaggio? Eh allora lo dicano. Se dici la verità in questi casi, la gente l’apprezza di più. Figurarsi a Verona poi. La squadra? Debole. Pecchia? Non lo conosco. Sono contrario all’esonero ma in certi casi non c’è soluzione. Chi riconfermerei? Nessuno”.
Hellas Verona, lontano dal Bentegodi 2 vittorie, 3 pareggi e 12 sconfitte
maggio 3, 2018
Penultima trasferta di campionato per l’Hellas Verona. I gialloblù di Fabio Pecchia sabato alle ore 18 saranno di scena a San Siro contro il Milan. Nelle precedenti sedici giornate giocate lontano dal Bentegodi, la squadra capitanata da Romulo ha collezionato solo 2 vittorie (Sassuolo e Fiorentina, ndr), 3 pareggi e 12 sconfitte, realizzando appena 14 reti e subendone ben 37.
Retrocessioni: resta una seggiola da occupare
By Redazione - 2 maggio 2018
Benevento ed Hellas sono in Serie B, ora ne manca una. Al momento sarebbe il Chievo, ma il calendario fa pendere l’ago della bilancia verso altre direzioni.
Quale sarebbe il miglior avversario per il Verona in ottica Stagione 2018/19. Ci sentiamo sicuramente di scartare le tre squadre di fascia C, cioè Chievo, Cagliari e Udinese. Storia importante, presidenti facoltosi e quei 25 milioni di paracadute che renderebbero una di queste tre la favorita assoluta all’immediata promozione, portando via così uno dei tre posti disponibili.
È certo che il Verona preferirebbe una tra Spal e Crotone. I ferraresi perchè cadrebbero con soli 10 milioni di paracadute e, viste le ingenti spese sostenute in questa stagione e i molti contratti onerosi, dovrebbero provare a rifondare la squadra in caso di B. I calabresi invece ne riceverebbero 15 dal paracadute ma non hanno una società ricca come tutte le altre contendenti. Vrenna è presidente serio e preparato, ma sicuramente è il meno facoltoso tra tutti i colleghi in lotta per non retrocedere.
Ecco che allora il preferito per occupare la terza e ultima piazza per la B è sicuramente il Crotone, l’avversario che potrebbe creare meno grattacapi possibili al Verona in un’eventuale corsa alla A dell’anno venturo. Oggi sarebbe salvo, ma il suo calendario non sorride. Tutto passa da domenica al Bentegodi: si gioca un Chievo-Crotone che ha l’aria dello spareggio.
D.Con.
Superbi, nuova idea come diesse
By Redazione - 1 maggio 2018
È Matteo Superbi, emiliano classe 1969, il nome a sorpresa sul taccuino di Setti per il ruolo di direttore sportivo.
Superbi dal 2008 ricopre questo ruolo nella Virtus Entella, all’epoca in Serie D. In sei stagioni è riuscito a portare la squadra di Chiavari in Serie B nel 2014, tra l’altro anno del Centenario del club. E in questi 4 anni ha compiuto veri e propri miracoli sportivi regalando continue salvezze ai liguri.
Per lui potrebbe essere arrivato il momento del grande salto e Setti ci sta seriamente pensando.
D.Con.
Primavera: adesso si fa dura
By Redazione - 1 maggio 2018
Il pareggio del Bologna a Udine e la sconfitta nel posticipo del lunedi del Verona contro la Juve, fa piombare la squadra di Antonio Porta in penultima posizione e in zona retrocessione. La classifica ora dice: Lazio 19, Verona 25, Bologna 25, Udinese 29, Napoli 29, Samp 30, Sassuolo 33, con le ultime due retrocesse direttamente in Primavera 2 e le successive due allo spareggio per decretare la terza.
Mancano tre giornate al termine e per l’Hellas si tratta di avversari complicati: Sassuolo in Emilia, Genoa in casa e Milan in trasferta, con i neroverdi a caccia di punti salvezza e le altre due ancora in corsa per un posto ai playoff.
Per chi ricorda le belle annate scorse della Primavera gialloblù, è bene ricordare che non ha nulla a che vedere il campionato attuale con quello del periodo di Pavanel, peraltro tecnico sontuoso che sta facendo un miracolo sportivo enorme ad Arezzo in C.
Fino all’anno scorso non c’erano la Serie A e la Serie B del campionato Primavera. Funzionava che tutte le squadre che giocavano in Serie A e Serie B italiana dovevano avere la squadra in Primavera. Mentre tutte quelle che erano in Lega Pro avevano la squadra nel campionato Beretti. Non c’erano retrocessioni e si giocava solo per i playoff e per lo scudetto.
Dalla stagione attuale sono stati creati due campionati in base alla classifica degli ultimi campionati Primavera. Ne è nata una Serie A con le retrocessioni, i playout, i playoff e la lotta scudetto e una Serie B con le promozioni in A. Così facendo tutte le squadre sono molto più attrezzate, c’è grande competitività e non si affrontano più squadrette nate solo perché era obbligatorio. Tutte giocano alla morte perché c’è il rischio di retrocedere. L’idea è molto bella perchè ha permesso di alzare notevolmente il livello del principale campionato giovanile italiano.
Se la squadra di mister Porta, che gioca in Serie A, quest’anno riuscisse ad evitare la retrocessione diretta, avrebbe ottenuto un buon risultato. Se la sta giocando fino all’ultimo respiro, anche se i debutti in prima squadra di Danzi e Tupta e le convocazioni del portierino Borghetto e di Kumbulla sono comunque un premio significativo per questa stagione.
Damiano Conati
Giudice Sportivo, Lee entra in diffida + multa di 2000 euro
aprile 30, 2018
L’attaccante dell’Hellas Verona, Seung-Woo Lee, contro la Spal ha ricevuto la quarta ammonizione ed entra così in diffida. L’ex Barcellona è stato inoltre multato dal Giudice Sportivo con un’ammenda di 2000 euro “per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria”.
Contro il Verona fanno festa tutte
By Redazione - 30 aprile 2018
Pecchia finalmente fa giocare tutti nel proprio ruolo, non fa continui cambi di posizione, non rivoluziona il suo Verona che infatti gioca un primo tempo ordinato e meriterebbe il vantaggio. Un episodio a fine frazione però ha cambiato il match, perchè il Verona è questo qui: mentalmente debole e alla prima difficoltà è una squadra che va in crisi. Un team giovane che in due anni raramente ha saputo rimontare lo svantaggio, che in pochissime occasioni ha dato prova di avere anima e cuore, che con il contagocce ha dato dimostrazione di avere quel sacro fuoco che serve per vincere un campionato (un anno fa) o salvarsi (quest’anno). Ma se la stagione scorsa, è bastata la qualità dei singoli e i gol di Pazzini per sopperire alla mancanza di carattere, quest’anno non ci sono mai stati nemmeno quelli ed è arrivata la seconda retrocessione in tre anni.
La Spal fa festa, anche se il suo calendario, come quello di Crotone, Cagliari e Udinese, è ben più difficile rispetto a quello del Chievo, oggi terzultimo.
Comunque sia e qualsiasi sia la terza retrocessa, a Setti non resta che consolarsi con i 25 milioni di paracadute, con la società economicamente sana e con la promessa fatta ai tifosi di una pronta e convinta ripartenza dalla B.
Damiano Conati
Facciamo chiarezza sulle cifre del paracadute
By Redazione - 30 aprile 2018
*Quanto spetta al Verona?*
Retrocedendo in B, al Verona andranno 25 milioni di euro. Questa è l’unica certezza. Perchè negli ultimi 4 anni, ha giocato in Serie A per tre stagioni (squadra di Fascia C). Lo dice il regolamento. Come pure al Benevento ne andranno 10, essendo squadra di Fascia A, cioè avendo giocato in A una volta sola negli ultimi 4 anni.
Qualsiasi sia la terza a retrocedere non cambiano queste due cifre. Poi se sarà squadra di Fascia C (Chievo, Cagliari o Udinese), questa riceverà 25 milioni, se sarà di Fascia B (Crotone), ne riceverà 15, se sarà di Fascia A (Spal) saranno 10 i milioni di paracadute. Quindi la notizia che interessa ai tifosi è che l’Hellas incasserà sicuramente i 25 milioni di euro del paracadute.
*Quando li riceverà?*
Arriveranno in due tranche. 10 milioni all’indomani dell’ultima di campionato (il 21 maggio), i restanti 15 milioni entro fine agosto.
*Cosa perde il Verona se retrocede un’altra di Fascia C?*
Se dovesse retrocedere una squadra di Fascia C, come Chievo, Cagliari, Udinese, sarebbero distribuiti tutti e 60 i milioni stanziati annualmente per i paracaduti: 25 per questa, 25 al Verona, 10 al Benevento. Ciò significherebbe che non resta residuale per l’anno successivo. Se una squadra di Fascia C dovesse infatti restare in B per due anni di fila, il primo anno incassa i 25 milioni di paracadute e il secondo incasserebbe il residuale, che, in caso di caduta di una tra Chievo, Cagliari o Udinese sarebbe pari a zero. Per cui il Verona perderebbe i milioni di un eventuale secondo anno di fila in B, ma niente più.
*Conviene o no retrocedere?*
Come scrivevamo a febbraio (https://www.hellasnews.it/vuoi-vedere-che-a-setti-conviene-stare-in-serie-a/), con la nuova ripartizione dei diritti tv, il Verona incasserà 18 milioni in meno retrocedendo. 25 di paracadute, contro i 43 di diritti tv. Senza contare una serie di altri fattori (coefficienti percentuali per gli anni futuri, sponsor, visibilità) che pesano nel conteggio finale. È vero che costruire una squadra di Serie B è meno oneroso e anche il monte stipendi sarà notevolmente più basso, ma le perdite rispetto ad una permanenza in A da quest’anno sono davvero pesanti. Quindi ci sentiamo di confermare che questa retrocessione rappresenta un fallimento sportivo, ma anche economico. E il paracadute è una consolazione. Una magra consolazione.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
Maurizio Ganz: “L’Hellas Verona ha faticato tutta la stagione”
maggio 3, 2018
“L’Hellas Verona è in un momento difficile, le speranze si sono perse con la sconfitta in casa con la SPAL – ha dichiarato Maurizio Ganz a Milan TV – Il Verona ha faticato tutta la stagione, ha faticato nel gioco, nel fare gol. E’ seriamente candidato alla retrocessione, credo non ci sia spazio per potersi salvare”.
Hellas Verona, realizzate 14 reti al Bentegodi ed altrettante in trasferta
maggio 2, 2018
L’Hellas Verona di Fabio Pecchia è il secondo peggior attacco della Serie A con 28 reti all’attivo in 35 giornate, capocannonieri della squadra gialloblù che risultano essere Kean e Pazzini (ceduto in prestito a gennaio al Levante, ndr) con 4 reti ciascuno. La squadra capitanata da Romulo ha realizzato 14 reti davanti al pubblico amico, in 18 partite, ed altrettante in trasferta, in 17 turni. Lontano dal Bentegodi, gli scaligeri solo a Firenze hanno realizzato quattro reti, quindi nelle altre restanti sedici giornate sono stati messi a segno appena 10 gol.
Hellas Verona, subiti almeno tre gol in quindici partite
maggio 1, 2018
L’Hellas Verona è la penultima difesa della Serie A con 71 reti subite in 35 giornate. I gialloblù sono riusciti ad incassare almeno tre gol in 15 partite: Napoli (1-3), Fiorentina (0-5), Roma (0-3), Lazio (0-3), Chievo (3-2), Atalanta (3-0), Bologna (2-3), Udinese (4-0), Juventus (1-3), Crotone (0-3), Benevento (3-0), Atalanta (0-5), Inter (3-0), Genoa (3-1), Spal (1-3).
Gattuso: “Voglia di rivalsa contro l’Hellas Verona”
aprile 30, 2018
“All’andata venivamo da un gol preso al 95° contro il Benevento, avevamo il dente avvelenato e poi il Verona ci ha fatto 3 pappine. Di stimoli ne abbiamo abbastanza, sia per quello che ci stiamo giocando anche per una questione di rivalsa, per come ci hanno battuto – ha dichiarato l’allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, a Sky Sport – Dobbiamo recuperare energie e pensare a quando avevamo perso quella partita com’era il nostro stato d’animo”.
Kean e Pazzini i bomber dell’Hellas Verona
aprile 30, 2018
La squadra di Fabio Pecchia vanta il secondo peggior attaccato della Serie A, con sole 28 reti realizzate in 35 giornate. Peggio, a tre giornate dalla chiusura del campionato, è riuscito a fare il Sassuolo, con appena 26 gol all’attivo. Incredibile ma vero, i bomber dell’Hellas Verona sono Moise Kean e Giampaolo Pazzini, con 4 reti a testa. L’attaccante di proprietà della Juventus è stato convocato ma non si è nemmeno seduto in panchina al Bentegodi contro la Spal dopo l’infortunio rimediato lo scorso marzo. Pazzini invece da gennaio si è trasferito, in prestito, al Levante. Seguono a quota 3 reti, Romulo e Valoti.
Hellas Verona, subiti 71 gol in 35 giornate
aprile 30, 2018
L’Hellas Verona di Fabio Pecchia si conferma la seconda peggior difesa, oltre che attacco, della Serie A. Dopo la 25ª sconfitta in campionato, i gialloblù salgono a quota 71 reti (34 al Bentegodi, 37 in trasferta, ndr) incassate. Peggio ha fatto solo il Benevento, campani che ne hanno subite dieci in più. All’andata, Nicolas è stato trafitto per ben 39 volte, 32 i gol invece subiti nella seconda parte di campionato dai gialloblù, a -3 giornate dalla chiusura della stagione.
Girone di ritorno, 12 sconfitte in 16 giornate
aprile 30, 2018
All’Hellas Verona di Fabio Pecchia non resta che aspettare la matematica retrocessione. Verdetto che arriverà sabato pomeriggio a San Siro contro il Milan. Nella seconda parte di stagione, in sedici giornate, i gialloblù hanno perso ben 12 partite e contro la Spal è arrivato il quarto ko consecutivo.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
03 maggio 2018 - 11:10
Difesa Verona, mai subiti tanti gol in Serie A
Sono 71 le reti incassate dall’Hellas in questo campionato: è un record negativo
di Redazione Hellas1903
Mai il Verona ha preso tanti gol in Serie A.
Sono 71 le reti incassate dai gialloblù: un record negativo (e mancano ancora tre turni alla fine del campionato). Superato il dato del 2013-2014, quando le marcature al passivo per l’Hellas furono 68.
Quel Verona, però, segnò 62 gol e si salvò con grande tranquillità. Questo, arrivato a quota 28 reti siglate, è inevitabilmente crollato verso la retrocessione.
NEWS
02 maggio 2018 - 16:33
Allenatore Verona, con Marchetti ds ipotesi Venturato
Il tecnico del Cittadella potrebbe seguire il dirigente se passasse all’Hellas
di Redazione Hellas1903
Stefano Marchetti è uno dei papabili per il ruolo di prossimo direttore sportivo del Verona.
Il suo non è l’unico nome sulla scrivania di Maurizio Setti, ma è di certo tra i più accreditati, insieme a quello di Daniele Faggiano.
In questo momento non ci saranno movimenti di alcun genere, tuttavia, con Marchetti che è impegnato, con il Cittadella, nella lotta per la promozione in A, da cogliere attraverso i playoff.
Se (cosa che non è, peraltro, per nulla facile) Marchetti dovesse decidere di ripartire dall’Hellas, un’ipotesi per la guida tecnica del Verona porta a Roberto Venturato, che proprio in coppia con il ds ha ottenuto ottimi risultati a Cittadella.
Una pista, questa, che potrebbe prendere corpo solamente se Marchetti e l’Hellas raggiungeranno un’intesa che è tutta da verificare.
NEWS
01 maggio 2018 - 13:51
Il crollo del Verona, la squadra e le scelte di Pecchia
Le diverse soluzioni provate dall’allenatore gialloblù non hanno dato i frutti sperati
di Redazione Hellas1903
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Il Verona si trova ad un passo dall’abbandonare quella serie A faticosamente riconquistata lo scorso anno. I numeri di questa annata parlano chiaro: i veronesi hanno vinto appena sette partite, perdendone ben ventiquattro (record negativo del Verona nella massima serie) mostrando fragilità a livello difensivo (71 reti concesse, seconda peggior difesa del campionato) e inconsistenza a livello offensivo (28 gol segnati, meglio soltanto del Sassuolo).
Le maggiori critiche per questo campionato così disastroso sono state rivolte, da stampa e tifosi, al presidente Maurizio Setti, all’ex direttore sportivo Filippo Fusco e al tecnico Fabio Pecchia.
A Setti e Fusco viene rimproverato il fatto di aver costruito una compagine non attrezzata per affrontare un campionato come quello di Serie A ma anche di non aver adeguatamente rinforzato, durante il mercato invernale, la rosa a disposizione di Pecchia.
All’allenatore di Formia vengono invece mosse una serie di contestazioni relative alla gestione tecnico-tattica della squadra. La prima di queste critiche riguarda il fatto di non aver saputo dotare l’Hellas di una identità tattica precisa. In realtà, se si guarda bene, il Verona di Pecchia aveva una sua proposta di gioco. Partito con l’idea di riproporre il 4-3-3 e quel tipo di gioco aggressivo, fatto di pressing alto e palleggio nell’altra metà campo, utilizzato durante la cavalcata che al termine della scorsa stagione aveva riportato gli scaligeri in Serie A, il 44enne ex centrocampista della Juventus aveva poi optato per un calcio più pragmatico, incentrato su di un 4-4-2/4-2-4 nel quale veniva richiesta alta intensità ai quattro riferimenti offensivi per un continuo movimento e scambio di posizioni.
Questo cambiamento nel gioco, con una fase di costruzione meno elaborata e con la ricerca della profondità come imput principale per la squadra, aveva in parte migliorato le prestazioni del Verona, anche se i risultati sono rimasti sempre altalenanti.
Perso per infortunio Kean, l’attaccante più pericoloso fino a quel momento (quattro reti segnate, 5.30 in termini di expected goals), l’attacco del Verona è andato sempre più inabissandosi, come dimostra il dato di appena quattro reti segnate dal derby col Chievo (prima partita senza lo juventino a disposizione) in poi.
La crisi offensiva dei gialloblù è andata di pari passo con le problematiche relative alla fase di non possesso. Nello stesso arco di tempo preso in esame, cioè dal confronto col Chievo ad ora (nove partite), il Verona ha incassato ben 20 reti. Questo nonostante il tentativo di Pecchia di dare maggior equilibrio alla squadra riproponendo il 4-3-3.
Fermo restando la qualità non eccezionale della rosa a disposizione, il problema è che Pecchia si è affidato quasi esclusivamente alla qualità dei singoli, il cui valore medio ad oggi non è, come detto, elevato.
Di contro, l’allenatore gialloblù avrebbe probabilmente dovuto dare alla squadra una struttura di gioco più elaborata, in grado almeno parzialmente di sopperire alle mancanze dei giocatori. Praticando invece un calcio basato più su principi che schematico il risultato è quello di dipendere maggiormente dalla qualità complessiva della rosa a disposizione. In questo senso, un esempio opposto è dato dal Benevento del girone di ritorno.
Indipendentemente dal valore complessivo dei giallorossi, la squadra di De Zerbi ha mostrato di praticare un preciso tipo di calcio, fondato sì su alcuni principi di gioco ma anche su giocate provate in allenamento.
Una fase difensiva più organizzata avrebbe forse aiutato la squadra gialloblù a mascherare i limiti individuali. Di contro c’è da dire che, in fase di possesso palla, il Verona ha comunque creato qualcosa anche se la mancanza di qualità sotto porta ha vanificato ogni sforzo, come è evidenziato dal confronto fra le reti attese (32.37) e quelle effettivamente realizzate dal Verona (24).
Un altro appunto mosse nei confronti del tecnico veronese è quello che riguarda il continuo spostamento dei giocatori in campo, di partita in partita o anche all’interno degli stessi novanta minuti di gioco. Così abbiamo visto Mohamed Fares utilizzato da terzino sinistro come da riferimento avanzato o Romulo utilizzato da esterno basso ma anche da interno di centrocampo. Se la duttilità di alcuni giocatori è un fattore importante in ogni rosa, il continuo tourbillon cui alcuni gialloblù sono stati sottoposti ha finito per confondere loro le idee e privare la squadra di precisi punti di riferimento nelle posizioni in campo.
Legato a questo problema c’è quello relativo al non aver individuato la coppia (o terna) di centrocampisti centrali titolari, con i vari Valoti, Buchel, Calvano, Zuculini, Fossati…fino al giovane Danzi, utilizzati di volta in volta senza grande continuità, anche a causa degli infortuni occorsi. Anche in questo caso si potrebbe comunque sottolineare il livello di una rosa che non ha permesso a Pecchia di fornire risposte adeguate in merito ai giocatori che avrebbero dovuto fungere da collegamento fra il primo e il secondo campo.
MICHELE TOSSANI
@MicheleTossani
https://lagabbiadiorrico.com/
VISTO DA NOI
30 aprile 2018 - 20:29
Dizionario della stagione sportiva 2017/2018 del Verona
Tra il fallimento sul campo, il futuro da costruire e qualche retroscena dell’annata fuori giri dell’Hellas
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Arrivederci. Si spera vivamente che lo sia, un arrivederci a presto. Non è per nulla facile, anzi è molto difficile risalire subito. L’Hellas di Setti ci è riuscito lo scorso anno. Oltre alle parole di ieri del presidente, dalle prossime mosse si capirà fino a che punto saranno messi in campo i mezzi necessari al riscatto. Il Verona è stato quest’anno l’unico club di A in Europa a non mettere un centesimo nel mercato per acquistare calciatori. Rischiatutto, e il risultato si è visto. Vigileremo.
Bessa. Setti ha chiarito una volta per tutte. “Mi ha detto che qui non ci voleva più stare”. Con l’aria da bambino viziato sbatte la porta a fronte di prestazioni risibili. Prende schiaffi in allenamento da qualche compagno. Non ha gratitudine verso chi dal nulla lo ha portato ad essere un giocatore conosciuto e capitano in A. Festeggia il gol alla sua squadra. Per il resto, riserva o poco più a Genova.
Caceres. È stato leader in campo e attaccante aggiunto, due qualità necessarie come l’ossigeno nell’aria, in questo Verona. Una formula magica, quella del suo arrivo in gialloblù, destinata a concludere amaramente il suo incantesimo a gennaio. Perdita gravissima.
Danzi. Andrea ha classe innata. Un talento veronese da preservare e far emergere. Ha iniziato a farlo Pecchia, dovrà continuare il prossimo. Mille auguri a questo ragazzo.
Eh, già, sembrava la fine del mondo, ma siamo qua. Alla fine diremo così, da eterni tifosi mai domi. Portandoci addosso un’altra cicatrice da retrocessione, che questa società non dovrà mai dimenticare. Perché com’è stato fatto quest’anno il calcio in A non si può proprio fare. Làssa star, dicono a Verona.
Fusco. La simbiosi con l’allenatore ha premiato lo scorso anno, non in questo. Lo abbandona dopo Benevento per salvargli la panchina. Pazzo nell’accettare di fare una A senza dinero. Ma i conti sono risanati e Setti gliene sarà eternamente grato. Vulcanico, sognatore, idealista. Stoppa di tacco le uova congelate lanciate sul campo di allenamento. Non risponde al telefono di chi prima lo attacca e poi sbava per intervistarlo. Il carattere non gli manca, le idee nemmeno, i quattrini sì. Ripone troppa fiducia in alcuni giocatori e in alcuni procuratori. Fa errori, tanti, e lo ammette. Insultatissimo, Cannella a confronto riceveva mazzi di rose profumate. Ma almeno lui non fa promesse da marinaio. Una storia, tra lui e Verona, destinata a finire presto.
Giampaolo Pazzini. La “pietra dello scandalo”. Bastino i numeri. Sempre in campo tanto o poco, 4 gol su rigore. Tanta fatica a tenere il passo della A. In Spagna gioca ancora meno, segna ancora meno, e il “kit” rimane nell’armadio. Non si scansi, anche lui è responsabile della fallimentare stagione gialloblù. Auguri per un ritorno da protagonista, difficile da immaginare a Verona. Ma, mai dire mai.
Heurtaux. Arriva, anche lui, nella comitiva dei prestiti, con una condizione fisica da ricostruire. C’è posto a fine estate, come per Cerci e Buchel , nel centro riabilitativo dell’Hellas. Entra in condizione tardi, la riperde. Non avrà i 50 mila euro di premio per le 20 presenze, fermandosi, ad ora, a 16. Forse per questo la moglie promette battaglia a colpi di social.
Insulti. Mai piovuti così tanti in campo al trio presidente, ds e allenatore. Il repertorio è aumentato a dismisura. Inevitabile la contestazione, certe figuracce si pagano anche così. Tanti, venendo da fuori, si sono stupiti di come una squadra ancora in corsa potesse essere così “maltrattata”. Bisogna, certo, per capire, calarsi nelle situazioni, che sono differenti da città a città. Però sarebbe bello tornare a vedere un tifo unito. Osvaldo Bagnoli, il grande saggio, disse nel 1990: “Se ci sono i risultati non ci sono le polemiche”.
Kean. Arriva che ha ancora 17 anni. Si guadagna la fiducia gara dopo gara. Ha potenzialità da campione. Perderlo a marzo è stato deleterio. Unica freccia vera di un attacco privo totalmente di finalizzatori. Se saprà crescere, avrà un gran bel futuro davanti.
Laner. Accetta il ruolo di giocatore bandiera. Si allena con professionalità, non gioca e non protesta. Dà una mano allo spogliatoio. Un esempio ai malati di protagonismo del giorno d’oggi. Merita un paluso.
Michelangelo Albertazzi. Scatena una guerra legale contro il suo club, la vince. Non contento rilascia poi interviste al veleno. Dovrà forse, per questo, convocare nuovamente gli avvocati. 28 anni, rifiuta, dopo un grave infortunio, varie soluzioni di trasferimento. Resta l’uomo immagine della palestra di riabilitazione.
Nicolas. Prima regola per salvarsi avere un portiere affidabile, se non si può averne uno davvero forte. Tentare di farne crescere uno cammin facendo è un rischio enorme, una sorta di follia, che il Verona ha pagato. Trasmette paura al reparto, coi piedi è terrificante. Sarà, con ogni probabilità, ceduto nel prossimo mercato.
Orgoglio. La squadra ne ha mostrato talmente poco da scordarne perfino il significato. E, più che i risultati e il mercato, è questo che il tifoso del Verona (ma di qualunque squadra), giustamente, non perdona.
Pecchia. Apriti cielo. Solissimo, si prende, come è scontato che sia a fronte dei risultati negativi, tutti gli strali possibili, anche quelli che vanno oltre la dura critica per finire nel bieco attacco alla persona. Confermato a oltranza, probabilmente con suo grande stupore, lavora sul campo dalle 8.30 del mattino fino al pomeriggio per trovare un bandolo che gli sfugge di mano ogni buona volta. Non è simpatico in conferenza stampa (che non vuol dire maleducato, anzi, è tutto il contrario), non ha messo una parrucca gialla quando è stato promosso in A. Ma non cede a chi lo vorrebbe prostrato a umiliarsi. Per il resto parlano i risultati. Ha commesso errori, si è preso la responsabilità. Ha cercato di mettere insieme un gruppo mai così debole in una A del Verona, concetto che sembriamo qui gli unici a ricordare e ribadire. A tratti ci è pure riuscito. Doveva andarsene, Fusco si è immolato al suo posto e forse ha fatto male. Gavetta di fuoco, in bocca al lupo.
Quantico. Ci vorrebbe l’FBI per indagare sui gossip di questa stagione, tramutati in grandi casi pur di non parlare di calcio, seppur quello modesto del Verona. Cassano, Albertazzi, Pazzini, Bessa, Volpi, società satelliti, Cerci, Verde e via dicendo. Una marea di boiate tra qualche verità. Di certo nel Verona si è perso il polso della situazione, bisognava essere più chiari, fare scelte più nette e farle prima, spiegare per tempo determinate situazioni. Setti ha iniziato a parlare di più. Speriamo prosegua, quando necessario.
Romulo. Uno dei più irritanti calciatori gialloblù degli ultimi anni. Bravo ragazzo, ma in campo si accende nemmeno ad intermittenza, ma solo quando vuole, per il resto rischia anche di combinare guai. In questo campionato doveva essere decisivo, ma è la continuità che fa la differenza, e lui non la conosce. Sopravvalutato, amletico, più di un televisore deve essere andato in frantumi a causa sua.
Silvestri. Andava quantomeno messo in competizione con Nicolas. Errore grave, forse il più grave, non averlo fatto. Dimostra di essere all’altezza nelle rarissime volte in cui è chiamato a difendere i pali. Sarà lui il primo portiere del Verona il prossimo anno.
Tupta. Nel deserto di attaccanti, è un altro giovane su cui puntare, che il prossimo anno, se rimarrà al Verona, avrà occasione di far capire di che pasta è fatto e se può davvero essere utile alla prima squadra. Largo ai giovani, allora, ma con giudizio, vero…
Unità. Necessario ritrovarla, senza quella il Verona non è il Verona e perde la sua forza. Qualcosa si è rotto, va aggiustato perché si è arrivati ai limiti dell’autodistruzione. Ci vuole grande pazienza e sopportazione da parte della gente, e quella non si può pretendere, almeno finché il detto del saggio Osvaldo (vedi sopra lettera I), non sarà attuato. Prima i risultati. Siamo stufi di vedere i nostri figli delusi. Basta presentare una squadra che parta con maggiori certezze e non piena di scommesse. E che sappia lottare per questi colori.
Valsamoggia. E’ il comune nel bolognese dove ha sede la Macron. Con essa si dice torneranno il vero giallo e il vero blu sulla maglia del Verona. Faremo come Tommaso, prima vogliamo vederla. Poi faremo una colletta e ne spediremo una a Gardini.
Zuculini, Franco. L’unico combattente. Una qualità, la capacità di lottare sempre, che anch’essa ha un prezzo sul mercato. Bisogna saperla trasmettere anche a chi non ne ha? Sì, ma spesso cavare il sangue dalle rape è dura.
Alè Verona!
VISTO DA NOI
30 aprile 2018 - 14:43
Il vaso di Pandora
Tutti i mali del Verona usciti nella gara di ieri. Un film, purtroppo, già visto
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
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Ancora 270 minuti alla fine del supplizio, tanti ne mancano. Snoccioliamo il countdown. Anche ieri il campo ha ribadito il suo insindacabile giudizio, una sentenza emessa da tempi non sospetti che trova nell’inconsistenza e nella fragilità del Verona le motivazioni del verdetto. Dopo un discreto primo tempo, al primo scossone il vaso è andato in frantumi. Come successe a Pandora, da quel vaso sono usciti tutti i mali del Verona attuale. I cocci restino pure lì, visto che li abbiamo messi insieme già 24 volte quest’anno. Aggiustare il vaso non ha senso, non ha nemmeno tutto questo valore, meglio quindi andar al setaccio per mercati a cercare di prenderne uno tutto nuovo. Lo piazzeremo in corridoio, nella speranza di collocarlo tra un anno in salotto. Su ciò che resta di quest’anno, più efficacia dell’Attak hanno una scopa e una paletta.
Dal vaso di Pandora uscirono vecchiaia, gelosia, malattia, dolore, pazzia, e vizio. Zeus se ne stia tranquillo; non arriviamo al disastro di una simile apocalisse. Mai dimenticare che parliamo pur sempre di destini che ruotano attorno a un pallone. Di tutti quei mali, dal vaso dell’Hellas esce solo il dolore. Per carità, la storia del Verona insegna che non siamo certo nuovi a simili tregende: si parte dai voli pindarici di Giorgio Mondadori finiti in schianto, dalla fine dell’era Garonzi e dell’era Chiampan, dalle Mercedes e cravattoni regimental griffati Invest finiti alla sbarra in tribunale, si passa attraverso i precipizi delle retrocessioni dei Mazzi, fino al nefasto pomeriggio Pastorelliano di Piacenza, l’onta della serie C, e ora la seconda delle due retrocessioni Setti. Quindi, ricapitolando, mica siamo delle verginelle, il callo ce lo siamo fatto. Il dolore viene dal fatto che pensando alla notte di Cesena di un anno fa, c’eravamo illusi di poterci almeno restare per un po’ nel salotto buono del calcio italiano. E invece ci troviamo a commentare ancora una volta una mesta discesa al purgatorio. Su è giù dall’ascensore, proprio a noi che soffriamo di claustrofobia.
Un anno iniziato male, e finito peggio. Non ci siamo fatti mancare nulla: Toni, che pianta su un casino e se ne va sbattendo la porta, la mielosa soap opera Cassano, una squadra costruita senza un benché minimo budget di spesa, il fantasma del signor Volpi che sempre aleggia, i mal di pancia di Pazzini prima e Bessa poi, le arrampicate senza corda e picconi di Fabio Pecchia, la recessione del mercato di gennaio, le epistole e i monologhi di Setti, fino all’ammutinamento di Benevento e l’esplosiva eruzione del vulcano Fusco. Ce ne sarebbe abbastanza per un romanzo, o per un film. Meglio di no, la realtà basta e avanza. Per favore pietà, recita un vecchio coro caro alla curva. E allora non resta che il dolore, ma insieme ad esso anche la ragionevole consapevolezza che questo campionato, viste tutte le premesse, non fosse che un destino già bello che scritto. Troppe erano le falle in una nave che alla fine è affondata. Giusto che alla fine sia finita così e che altri più meritevoli riescano dove noi abbiamo fallito.
E ora? Non resta che ripartire trovando forza nel callo maturato dalle dure esperienze del passato e da un animo che le tante sventure hanno negli anni cementato. Non sarà certo l’ennesima caduta a metter a repentaglio, se non cancellare, 115 primavere di storia. Usciti nel mondo i peggiori mali, nel vaso di Pandora rimase solo la speranza, che si riversò tra gli uomini una volta che la fanciulla lo aprì per la seconda volta. Sarà nostra fedele compagna in un percorso lungo, in salita, e zeppo d’insidie. Ma ce la faremo anche questa volta a risollevarci, altro che se ce la faremo. Abbiamo la pellaccia dura, noi. Le nostre mascelle sono sono quelle di Vito Antuofermo che mai si arrese di fonte ai colpi del “Meraviglioso” Marvin Hagler. Torneremo. Pandora significa “tutti i doni”. Anche noi come lei siamo stati omaggiati di tanti beni; i mali che Zeus ci ha riservato stavano tutti in quel vaso maledetto. Al diavolo! Meglio allora sia andato in frantumi. Spetta tuttavia a noi tramutare ora la speranza in idee e slancio per riprendere a camminare verso il futuro. Quello è il compito più difficile. Così andava il mondo, così del resto ancora va oggi. Nulla di nuovo, se ti chiami Hellas Verona.
NEWS
30 aprile 2018 - 08:48
Ds Verona: non solo Marchetti e Faggiano
Il club vaglia una lista di profili per individuare il nuovo responsabile dell’area tecnica
di Redazione Hellas1903
Due nomi sono possibili: Stefano Marchetti e Daniele Faggiano (nella foto Getty Images).
Il ruolo di direttore sportivo dell’Hellas è il punto di partenza di una ricostruzione necessaria e completa, dopo la caduta del Verona in B.
La lista è più ampia, però, rispetto alle prime indicazioni. Peraltro sia Marchetti che Faggiano, con le rispettive squadre (Cittadella e Parma) sono impegnata nella corsa alla promozione e ai playoff in B.
Maurizio Setti vaglia diverse ipotesi. Una pista, seppure complicata, conduce anche a Giorgio Perinetti, direttore generale del Genoa.
FONTE: Hellas1903.it
FORMAZIONE VERONA
Silvestri tra i pali, Petkovic sotto porta
04/05/2018 17:49
Per la sfida di San Siro Pecchia confermerà il 4-3-3. Nicolas non sta benissimo e tra i pali dovrebbe esserci Silvestri difeso da Bearzotti, Ferrari, Caracciolo e Souprayen (Vukovic non convocato). A centrocampo spazio a Danzi (Fossati in panchina) con Calvano e Romulo. Mentre in attacco ci sarà Petkovic affiancato da Cerci e Fares.
Verona (4-3-3): Silvestri; Bearzotti, Ferrari, Caracciolo, Souprayen; Calvano, Romulo, Danzi; Cerci, Petkovic, Fares. All: Pecchia.
FORMAZIONE MILAN
Cutrone punta per la vendetta di Gattuso
04/05/2018 17:43
Gattuso prepara la vendetta all'Hellas dopo l'umiliante 3-0 dell'andata. Modulo speculare alla formazione di Pecchia (4-3-3): davanti a Donnarumma ci saranno Calabria, Bonucci, Zapata, Rodriguez. A centrocampo spazio a Kessie, Locatelli, Bonaventura. Mentre davanti con Suso e Calhanoglu ci sarà l'unica punta Cutrone.
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Bonucci, Zapata, Rodriguez; Kessie, Locatelli, Bonaventura; Suso, Cutrone, Calhanoglu. All. Gattuso
CONFERENZA ALLENATORE MILAN
Gattuso: Verona? Mi brucia ancora lo stomaco
04/05/2018 16:20
"Verona? Ho iniziato a pensare a loro subito dopo Bologna. Dobbiamo avere spirito di rivalsa, ricordiamoci le pappine che ci hanno dato ed il bruciore di stomaco che ci hanno fatto vivere dopo quel 3-0. Dobbiamo sentire prima la puzza di bruciato e ricordarci che abbiamo sempre faticato con loro". Gennaro Gattuso parla così in vista della sfida di San Siro col Verona, sabato alle 18.
L'allenatore del Milan ha ribadito il concetto: "In questi giorni ho visto una grande intensità in allenamento, magari aver lavorato nel pomeriggio può aver aiutato la brillantezza dei ragazzi. All'andata ci hanno ucciso con il campo aperto. La storia ci dice che li abbiamo sempre sofferti e non dimentichiamo la figuraccia fatta da loro".
PERSISTE IL TABU' MEAZZA
Milan-Verona, i precedenti in A
03/05/2018 21:49
Storicamente Milan-H.Verona non è assolutamente un match favorevole ai gialloblù. In 26 gare giocate in Serie A, gli scaligeri non hanno mai vinto in casa del Diavolo, riuscendo solo a pareggiare 11 volte. I rossoneri al contrario sono riusciti a vincere ben 15 volte, la prima delle quali è datata 4 maggio 1958, quando s’imposero 2-0. Il primo punto portato via dal Verona al Meazza risale invece al 13 dicembre 1970. Lo score fu di 1-1 con le reti di Combin all’8’ per il Milan e di Clerici al 48’ per l’Hellas. Dopo 7 anni ed esattamente il 9 gennaio 1977 ecco arrivare il 2° punto a San Siro, col punteggio finale di 0-0. L’anno successivo ancora “x”, ma questa volta fu 1-1 (allo scaligero Mascetti 56’, rispose all’87' il rossonero Turone). I successivi altri 2 pari consecutivi, arrivarono nell’anno dello scudetto dell’Hellas (1984/85: 0-0) e nella stagione dopo (1985/86): 1-1 (70' aut. Fontolan I per il Milan e 83' rig. Galderisi per il Verona). Dal 1987/88 al 1989/90, altri 3 pari di fila: 0-0, 1-1, 0-0. Dopo uno stop di 10 anni, in cui però si giocò a San Siro solo altre 2 volte perdendole entrambe (1991/92: 4-0 e 1996/97: 4-1), i gialloblù riottennero un punto nel Campionato “prandelliano” (1999/00), in cui imposero ai rossoneri il pari con un pirotecnico 3-3: Albertini 18’ (Mi), Shevchenko 34’ e 61’ su rig. (Mi), Apolloni 53’ (Vr), Laursen 55’ (Vr) e Cammarata 94’ (Vr). Il pareggio n° 10 è dell’annata 2014/15 (7 marzo 2015) 2-2: 18' rig. Toni (Vr), 41' rig. Menez (Mi), 47' aut. Tachtsidis (Mi), 95' Nico Lopez (Vr). Infine, l’ultimo pari è datato 13 dicembre 2015: 1-1 (52’ Bacca e 57’ Toni su rigore).
I padroni di casa sono in vantaggio anche nel computo dei gol realizzati: 43 a 17.
Sabato prossimo 5 maggio, alle ore 18, Milan e Verona incroceranno nuovamente i guantoni. Contro un Hellas ormai in B (manca solo la matematica), gli uomini di Gattuso devono assolutamente vincere per cercare di sorpassare l’Atalanta in ottica Europa League (rossoneri a 57 punti e orobici a 58). Ai gialloblù praticamente spacciati, in un campo dove non hanno mai vinto, resta solo l’occasione di provare a rendere la vita difficile ai padroni di casa.
PRECEDENTI MILAN-H.VERONA IN SERIE A
Partite giocate: 26
Vittorie Milan: 15
Pareggi: 11
Vittorie H.Verona: 0
Gol fatti Milan: 43
Gol fatti H.Verona: 17
ANDREA FAEDDA
DOPO L'ENNESIMO FALLIMENTO SPORTIVO
Hellas Verona, una società da rifondare
02/05/2018 11:18
"E' tutto sbagliato, è tutto da rifare". Ci vorrebbe il vecchio Gino Bartali alla guida dell'Hellas Verona per affrontare questo momento.
Il fallimento sportivo è evidente. La squadra di Pecchia ha battuto tutti i record negativi e non è all'ultimo posto in classifica solo perchè il Benevento ha fatto peggio nel girone d'andata. Ma è tutta la società che batte in testa. Senza investimenti e senza soldi, Setti ha perso la bussola.
Il Verona oggi non ha nessun punto di riferimento in città, nessuna "mente pensante", manca completamente una strategia. Ed è stato lo stesso Setti a smantellare quanto di buono aveva costruito.
Se ne sono andati negli anni (e molti sbattendo la porta) fior di professionisti. Da Sogliano a Gemmi, dal segretario Dibrogni al capo della comunicazione Fabrizio Cometti, dal responsabile del settore giovanile Claudio Calvetti al tecnico della Primavera Massimo Pavanel. Sarà un caso, ma la credibilità di Setti a Verona passa proprio da queste persone e da queste stagioni. La cosa incredibile è che Setti ritiene questi anni come un errore...
Dopo di loro...il diluvio. Lasciamo perdere la stagione con Bigon alla guida in cui sono arrivati giocatori "rotti", "brocchi" e con contratti impossibili da reggere (Pazzini). L'incapacità decisionale di Bigon ha portato il Verona a retrocedere con ignominia in un campionato il cui livello era ancora più basso di questo. La guerra di Toni a Delneri, uno spogliatoio che era una polveriera, la solita manfrina con lo staff medico e i primi problemi economici di Setti che non pagò per mesi gli stipendi, fecero precipitare il Verona in B.
Poi venne Fusco, il signor Wolf di Pulp Fiction. Doveva risolvere problemi, salvare capra (il bilancio) e cavoli (il risultato sportivo). Ci è riuscito per un pelo in serie B (ma chi vince ha sempre ragione) ma poi si è infilato in un tunnel fatto di inesperienza e poca capacità di analisi. Fusco aveva un budget ridicolo. Poteva fare meglio? Forse sì. Ma sicuramente poteva fare anche peggio. La sua colpa è aver sopravvalutato alcuni giocatori (Nicolas, Souprayen) e aver cercato scommesse azzardate (Cerci, Cassano) invece di solide certezze. Gli è mancata la lucidità nell'analizzare il lavoro di Pecchia e lo ha mandato in confusione con il mercato di gennaio, passando dal calcio offensivo a un obbrobrio difensivista senza capo nè coda. Tutti gli riconoscono onestà e coerenza ma queste qualità non contano nulla quando si parla di risultati. Fusco ha fallito al pari di Pecchia. Ha pagato la mancanza di risultati non la prevenzione nei suoi confronti.
Resta il problema: il Verona non ha punti di riferimento in città. E' slegato. Senza identità. Il direttore operativo Barresi, calabrese, non pare avere la personalità necessaria per esercitare un ruolo centrale e fondamentale come quello. Nelle fasi cruciali si è defilato. L'ufficio stampa, composto da personale che non è nemmeno giornalistico ha infilato topiche a ripetizione ed errori di comunicazione giganteschi. Tanto che lo stesso Setti si è affidato ora ad un "consigliere" come Emanuele Righi, bolognese e osservatore. Sarà lui forse il prossimo responsabile della comunicazione.
Il dottor De Vita, da mesi si è defilato. Ha pagato l'esposizione mediatica dei casi Albertazzi e Cerci. Macerie, insomma. Su cui bisogna adesso ricostruire con serietà e investimenti cospicui. E con uomini giusti. A Verona non mancano.
GIANLUCA VIGHINI
VERONA RETROCESSO
L'Hellas e le big, dare un senso alla stagione
02/05/2018 10:56
Dare un senso a questa stagione. Il Verona è già retrocesso (manca solo la matematica) e la società sta cercando di riprogrammare il futuro con un nuovo Ds e l'allenatore per la prossima stagione.
Si deve fare in fretta: in vista del mercato estivo i direttori sportivi lavorano già da aprile/maggio per assicurarsi i giocatori migliori ad un buon prezzo.
Ora il Verona di Pecchia ha le ultime tre partite da affrontare: Milan a San Siro, Udinese in casa, Juventus allo Stadium. Per dare un senso a questa stagione sarebbe bello fare uno "sgambetto" fuori casa ad una big: una piccolissima soddisfazione dopo una stagione fallimentare...
IL PARACADUTISSIMO
Setti, 25 milioni sicuri nonostante il Chievo
01/05/2018 09:51
Ma se il Chievo retrocede con l'Hellas ci sarà un paracadute più leggero per Setti? Assolutamente no. Non cambierà nulla: il Verona il prossimo anno avrà 25 milioni garantiti. Sono 60 i milioni totali da spartire: il Benevento avrà 10 milioni, il Verona 25.
I restanti 25 milioni andranno alla terza squadra retrocessa: Chievo, Udinese o Cagliari perchè hanno fatto almeno 3 anni in A negli ultimi 4. Nel caso retrocedesse una tra Spal e Crotone, allora il discorso cambierebbe. Pitagorici (o estensi) avrebbero "solo" 10 milioni (Crotone in realtà 15 perchè due anni in A). Rimarrebbe così un tesoretto di 10/15 milioni per l'unica squadra retrocessa in B con 3 degli ultimi 4 anni in A (appunto l'Hellas) se non dovesse tornare subito in A.
Quindi: per Setti 25 milioni subito e 15 l'anno ancora dopo se dovesse fallire la promozione. Ma questi eventuali 15 milioni non saranno a disposizione qualora in questa stagione venisse giù il Chievo (o Cagliari, o Udinese). Ma certamente i 25 milioni del Paracadutissimo non mancheranno la prossima stagione: fondi necessari per fare una squadra competitiva (si spera) per tornare in Serie A...
71 RETI SUBITE
Verona, tutti i numeri del fallimento
30/04/2018 11:10
L'Hellas il prossimo anno giocherà in Serie B: ormai manca solo la matematica. La squadra di Pecchia non ha mai pareggiato nel girone di ritorno: 4 vittorie e 12 sconfitte (quasi un record negativo).
Dati sconfortanti anche per quanto riguarda i gol realizzati (28, il secondo peggior attacco del campionato dopo il Sassuolo) ma soprattutto lasciano rabbrividire le reti incassate: ben 71 (2 di media a partita), seconda peggior difesa alle spalle del Benevento. Nell'anno della retrocessione del 2016 erano stati 63 i gol subiti.
VERONA RETROCESSO
L'Hellas, il paracadute e la B di alto livello
30/04/2018 10:58
Dopo solo un anno l'Hellas torna in cadetteria. Una stagione fallimentare che ricalca la retrocessione dell'anno Mandorlini-Delneri, con Bigon Ds, quando il Verona chiuse il campionato a 28 punti.
La prossima stagione di Serie B si annuncia molto dura. Molte piazze importanti, con tanti anni in A, sono salite dalla C: Lecce, Livorno e Padova. La quarta verrà decisa ai play-off (la favorita sembra un'altra grande piazza come Catania).
Non sarà una passeggiata, serviranno idee ed investimenti sulla rosa per tornare in Serie A: ma Setti, rispetto alle avversarie, potrà contare sul Paracadute da 25 milioni...
FONTE: TGGialloBlu.it
Serie A, chi retrocede con Benevento e Verona? Per i bookies Cagliari in B
del 30 aprile 2018 alle 23:51
Prima l’incredibile pareggio con la Juventus, poi le vittorie contro Udinese e Sassuolo. Negli ultimi tre turni di campionato il Crotone ha preso una grandissima boccata d’ossigeno, risalendo la classifica e portandosi a 34 punti, +3 sul terzultimo posto, occupato dal Chievo, tra l’altro prossimo avversario dei calabresi. La squadra di Walter Zenga ha fatto grandi progressi anche nelle quote sulla salvezza: l’ipotesi di giocare in Serie A per il terzo anno consecutivo è letteralmente crollata sul tabellone Snai, passando da 2,55 a 1,30. Il Crotone è risalito anche approfittando dei magri risultati delle avversarie, al sicuro fino a qualche turno fa, ora più a rischio secondo i bookmaker. Il Cagliari, due ko e un pari negli ultimi tre turni, ora ha un punto in meno del Crotone. La salvezza dei sardi si gioca a 1,45, ma è stato evidente il calo della quota sulla loro retrocessione, da 6,50 a 2,50. Vede rosso anche il Chievo Verona, per cui la possibilità di andare in B è passata da 4,75 a 3,20 dopo un filotto di sei partite senza vittorie. L’Udinese ha interrotto la sua lunga striscia di ko, pareggiando con il Benevento: i friulani, a pari punti con il Crotone, rischiano però meno secondo i quotisti. L’addio alla Serie A vale 10,00, la salvezza 1,01. Guadagna fiducia anche la Spal, che ieri ha battuto il Verona in trasferta: i biancoazzurri salvi sono a 1,12, il ritorno in B vale invece 5,25. Infine non c’è quota sulla salvezza del Benevento, già retrocesso aritmeticamente, e nemmeno su quella del Verona, che non è ancora condannato dalla matematica, ma, con sette punti di scarto dal quartultimo posto, a tre giornate dal termine, avrebbe bisogno quasi di un miracolo per restare in Serie A.
FONTE: CalcioMercato.com
Milan-Verona, ruoli ribaltati: per l’Hellas può essere la “Fatal Milano”
Domani si gioca Milan-Verona e per i gialloblu si ribaltano i ruoli: dalla Fatal Verona, si passa alla Fatal Milano. L’Hellas rischia la retrocessione matematica
Di Gianmarco Lotti - 4 maggio 2018
© foto www.imagephotoagency.it
Il Milan a Verona ha vissuto pagine orrende della sua storia. La Fatal Verona nel 1973 costò uno Scudetto e una rimonta all’ultima giornata. Sempre al Bentegodi il Milan di Sacchi venne rimontato nella corsa al tricolore nel 1990. Meno decisiva ma ugualmente tremenda è stata la sconfitta per tre a zero all’andata del Milan di Gattuso. Per una volta, però, i ruoli possono essere invertiti: da Fatal Verona si passa a Fatal San Siro, o meglio, Fatal Milano. Milan-Verona di domani può sancire il ritorno in Serie B dei gialloblu dopo un solo anno di permanenza in Serie A.
Se il Milan vince o pareggia, il Verona è in Serie B. A tre giornate dal termine il Verona è a meno sette dalla zona salvezza, occupata dalla Spal. Un successo dell’Hellas potrebbe non essere sufficiente a evitare la retrocessione in B, anche perché se vincessero pure le dirette concorrenti (Spal e Cagliari su tutte), i veneti sarebbero ugualmente in B. La salvezza è dunque complicatissima. C’è un precedente recente che non fa ben sperare il Milan: il Benevento ha vinto a San Siro nel turno di Serie A in cui è ufficialmente retrocesso. A quel punto sarebbe sì Fatal Milano, ma tornerebbe pure lo spettro della Fatal Verona.
Infortunio Romagnoli: possibile rientro contro il Verona
Il Milan vuole recuperare Romagnoli, lo stesso difensore fa di tutto per essere in campo in finale di Coppa Italia con la Juventus – 2 maggio
Di Gianmarco Lotti - 2 maggio 2018
© foto www.imagephotoagency.it
Alessio Romagnoli torna a lavorare con il gruppo. Il giocatore del Milan ha svolto gran parte dell’allenamento con il gruppo e potrebbe tornare tra i convocati già per la prossima gara contro l’Hellas Verona. Il difensore potrebbe tornare dunque a disposizione di Gattuso per il prossimo match per poi essere schierato dall’inizio in Coppa Italia contro la Juventus.
Romagnoli vuole Juventus-Milan: possibile recupero per la finale di Coppa Italia – 1 maggio
Da quando Alessio Romagnoli non gioca più, non è più domenica per il Milan. Senza il difensore romano, i rossoneri hanno pareggiato con Sassuolo, Napoli e Torino, hanno perso col Benevento e vinto a fatica col Bologna. Adesso arriva il Verona in casa e lui non ci sarà, perché il recupero è fissato per mercoledì 9 maggio, data importantissima per il Milan. In quel giorno si giocherà la finale di Coppa Italia e il Milan se la vedrà contro la temibilissima Juventus, un difensore come Romagnoli non può di certo mancare in finale di Tim Cup.
L’ex doriano ha riportato una lesione muscolare nel pari interno col Sassuolo, è uscito dopo pochi minuti e non è più rientrato. Potrebbe farlo proprio nella sua Roma, dove ha segnato il rigore decisivo per portare il Milan in finale di Coppa Italia. La volontà di Romagnoli è di essere in campo per provare a vincere il suo secondo trofeo in carriera, dopo la Supercoppa Italiana ottenuta l’anno scorso contro la Juventus a Doha. Il recupero è cominciato, la speranza del Milan è di averlo titolare e, per ora, le probabilità di vederlo in campo sono alte.
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Le ultime su Milan-Hellas: Cutrone in pole. Cerci nel tridente
04.05.2018 16:00 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
In vista della gara che potrebbe sancire la matematica retrocessione in Serie B dell'Hellas Verona, Gennaro Gattuso dovrebbe preservare Romagnoli in vista della finale di Tim Cup. Spazio dunque a Zapata in mezzo alla difesa, sull'esterno destro della difesa sfida Abate-Calabria. In mediana previsti ancora Kessie e Bonaventura con una nuova chance per Locatelli in cabina di regia. Davanti Cutrone è in vantaggio sugli altri due compagni di reparto, Kalinic e André Silva, ai suoi fianchi consueti esterni d'attacco Suso e Calhanoglu. Nell'Hellas Verona, Kean ancora out: tridente con Matos, Cerci e uno tra Verde e Petkovic. Non è al top, ma dovrebbe farcela, Nicolas tra i pali: nel caso di forfait, pronto Silvestri. In mediana, ballottaggio in regia tra Zuculini e Fossati.
Milan (4-3-3) - Donnarumma; Abate (Calabria), Bonucci, Zapata, Rodriguez; Kessie, Locatelli, Bonaventura; Suso, Cutrone (Kalinic, André Silva), Calhanoglu.
Hellas Verona (4-3-3) - Nicolas (Silvestri); Ferrari, Caracciolo, Heurtaux, Fares; Romulo, Zuculini (Fossati), Calvano; Matos, Cerci, Verde (Petkovic).
ALTRE NOTIZIE
Milan, per domani Abate favorito su Borini per far riposare Calabria
04.05.2018 13:49 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
Secondo quanto riportato da Milannews.it, in vista della gara di domani dei rossoneri contro il Verona, Ignazio Abate è favorito su Fabio Borini per partire dal primo minuto come terzino destro così da far riposare Davide Calabria in vista della finale di Coppa Italia in programma mercoledì a Roma contro la Juventus.
ALTRE NOTIZIE
Milan, buone notizie da Romagnoli: col Verona in campo al 100%
04.05.2018 12:34 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
Alessio Romagnoli si è allenato anche ieri in gruppo a Milanello e quindi è pienamente recuperato dopo il problema muscolare rimediato contro il Sassuolo che lo ha tenuto fuori nelle ultime settimane. Domani contro il Verona, il centrale rossonero giocherà certamente qualche minuto, ma bisogna ancora capire se scenderà in campo dall’inizio al fianco di Bonucci o a partita in corso. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport.
LE STATISTICHE
Verona, la salvezza passa per un campo tabù
02.05.2018 16:48 di Redazione Footstats Twitter: @FootStatsCalcio
All’andata fu un indiscutibile 3-0 per i gialloblù. Verona che non ha mai conquistato la Milano rossonera. Anche se nelle ultime due occasioni c’è scappato il segno X: fu 2-2 nel 2014-2015 e 1-1 nel 2015-2016.
E così se prendiamo in considerazione gli ultimi incroci fra Hellas e Milan senza considerare il fattore campo, ecco che ci imbattiamo in una serie che per i veneti ha raggiunto i 4 risultati utili di fila: 2 vittorie e altrettanti match chiusi in parità.
Fra l’altro in perfetta media inglese, vittorie al Bentegodi e pareggi al Meazza.
Nella storia della sfida solo un’altra volta i gialloblù hanno fatto punti per 3 incroci consecutivi. Fra tra il 1987-1988 e il 1989-1990, quando arrivarono uno dopo l’altro lo 0-0, l’1-1 e, ancora, lo 0-0.
Chiusura con un paio di statistiche dal fronte classifica all time di Serie A.
Verona a quota 299 gare pareggiate in totale e con 49 trasferte vittoriose.
CONFRONTI DIRETTI A MILANO (SERIE A E SERIE B)
27 incontri disputati
16 vittorie Milan
11 pareggi
0 vittorie Hellas Verona
45 gol fatti Milan
18 gol fatti Hellas Verona
PRIMA SFIDA A MILANO (SERIE A)
Milan-Hellas Verona 2-0, 31° giornata 1957/1958
ULTIMA SFIDA A MILANO (SERIE A)
Milan-Hellas Verona 1-1, 16° giornata 2015/2016
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "Hellas, peggior difesa di sempre"
03.05.2018 09:53 di Tommaso Bonan
"Hellas, peggior difesa di sempre la rivoluzione comincerà da dietro". Questo il titolo dell'edizione odierna del Corriere di Verona. Mai la squadra - si legge - ha perso così spesso, né ha subito tanti gol in tutta la storia gialloblù in Serie A. Sono numeri eloquenti – e cruciali per spiegare i motivi di un disastro sportivo per molti versi annunciato – quelli che segnano la condanna alla B dell’Hellas, in attesa che la stessa matematica pronunci il verdetto ufficiale (cosa che potrebbe accadere sabato a San Siro nell’anticipo con il Milan). Le statistiche, intanto, non danno alibi al Verona e alla sua stagione, che terminerà il 20 maggio con una retrocessione scritta. Sono 71 le reti subite dall’Hellas in 35 partite giocate. La media è superiore ai due gol presi per turno. Un dato, questo, che peraltro è rimasto costante e che quasi mai è calato, anzi, durante il campionato, indice di quanto la performance del Verona non abbia avuto acuti sufficienti.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, per il futuro si pensa a Bucchi
02.05.2018 06:45 di Andrea Losapio Twitter: @losapiotmw
L'Hellas Verona sta per chiudere una stagione negativa con l'addio di Fabio Pecchia, allenatore della promozione ma anche della retrocessione quasi sancita. Per il futuro è stato sondato il profilo di Cristian Bucchi, ex allenatore ancora sotto il contratto con il Sassuolo ma reduce dall'esonero proprio dopo la sconfitta contro l'Hellas nello scorso novembre.
SERIE A
Corsa salvezza, la folle rincorsa fino all'ultima giornata: tanti sul baratro
01.05.2018 16:45 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Una corsa salvezza al ribasso. Folle. Dove squadre che parevano invischiate hanno avuto forza e coraggio per rialzarsi come il Genoa. Altre, invece, sono piombate nel baratro, vedi Chievo Verona, Cagliari e Udinese, altre hanno giocato d'orgoglio come il Crotone e altre non hanno tenuto il passo come l'Hellas Verona. A conti fatti, a tre giornate dalla fine, è retrocesso matematicamente solo il Benevento anche se gli scaligeri di Pecchia paiono a un passo. E le altre? Difficile raccontare chi abbia il calendario più o meno facile. A livello di incontri, non è agevolissimo quello di Crotone e Cagliari, ma pure il Sassuolo non è messo bene nonostante una classifica più confortante. Va meglio al Chievo anche se ha uno scontro diretto da dentro o fuori, subito, contro il Crotone.
Sassuolo (37 punti)
Sassuolo-Sampdoria
Inter-Sassuolo
Sassuolo-Roma
Udinese (34 punti)
Udinese-Inter
Hellas Verona-Udinese
Udinese-Bologna
Crotone (34 punti)
Chievo Verona-Crotone
Crotone-Lazio
Napoli-Crotone
Cagliari (33 punti)
Cagliari-Roma
Fiorentina-Cagliari
Cagliari-Atalanta
Spal (32 punti)
Spal-Benevento
Torino-Spal
Spal-Sampdoria
Chievo Verona (31 punti)
Chievo Verona-Crotone
Bologna-Chievo Verona
Chievo Verona-Benevento
Hellas Verona (25 punti)
Milan-Hellas Verona
Hellas Verona-Udinese
Juventus-Hellas Verona
ALTRE NOTIZIE
Hellas Verona, la B si avvicina: contro il Milan intanto torna Kean
01.05.2018 13:23 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
L'Hellas Verona, 25 punti in classifica, è vicino alla matematica retrocessione in Serie B. Per cercare i tre punti e l'impresa contro il Milan, Fabio Pecchia potrebbe tornare ad affidarsi a Moise Kean: nove turni di assenza di fila, è vicinissimo al rientro dall'infortunio e potrebbe giocare dal 1' contro i rossoneri.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Tricella: "Hellas, è andata male. Chievo, non capisco"
30.04.2018 13:57 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Verona a un passo dalla Serie B. Cosa non ha funzionato? Lo abbiamo chiesto a Roberto Tricella, capitano degli scaligeri nella stagione dello storico scudetto: "Bisognerebbe essere entro lo spogliatoio, aver visto tutte le partite, essere a conoscenza di tutte le logiche che hanno spinto a vendere a metà stagione qualche giocatore di qualità per acquistare o prendere in prestito giovani che magari non hanno dato quello che potevano dare. Da fuori è complicato dire cosa non ha funzionato".
A sprazzi, il Verona qualche colpo l'ha battuto.
"Io ho visto per esempio la partita contro il Milan, lì avevano fatto pensare di poter dire la loro. Poi i valori sono emersi. Hanno sbagliato tanto, hanno preso tanti gol, è stata una costante di tutta la stagione. E lo scontro diretto perso ieri li affonda ulteriormente".
A Verona, anche sponda Chievo, sta succedendo l'impensabile.
"Il Chievo nelle ultime 15 partite ha fatto due punti, non riesco a capire. A differenza del Verona ha i valori per stare in categoria, non riesco a capire cosa sia successo. Un crollo così vertiginoso non era immaginabile, si pensava che potesse fare un campionato tranquillo".
Lotta salvezza molto accesa.
"Beh, anche il Cagliari rischia tantissimo, anche perché affronta squadre che sono in lotta nella parte alta della classifica. Fra tutte è quella che davanti ha il potenziale offensivo più importante, però prende una caterva di gol".
Si salva chi subisce di meno.
"In tutti i campionati, vince chi subisce meno gol. Anche se lo stesso Verona che 5-6 anni fa ha fatto un buonissimo campionato in A prendeva parecchi gol però aveva davanti Toni e Iturbe, che permettevano di trovare la rete anche se avevano subito. Invece quest'anno danno l'impresione che una volta preso gol non ci fosse rimedio".
Dal basso all'alto, ha visto Inter-Juventus?
"Diciamo che il fallo dell'espulsione di Vecino è interpretabile in entrambi i modi. La dinamica della partita è stata stranissima, avevo ipotizzato che vincesse la Juve, ha dato l'impressione all'inizio di essere una grande squadra, poi ha fatto un passaggio a vuoto, l'Inter è stata bravissima a tornare in partita e poi negli ultimi due minuti è successo l'impensabile. Però sui due gol non c'è da recriminare, li hanno fatti".
Discorso scudetto chiuso?
"No, perché alla fine sono tutte partite da vincere. Ora logicamente la Juve può permettersi di perdere a Roma vincendo entrambe le partite in casa. Diciamo che ha il 90% di possibilità di vincere, ma il Napoli ha un 10%".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PECCHIA: «TRE PARTITE ANCORA DA GIOCARE, FACCIAMOLO CON CORAGGIO E DETERMINAZIONE»
04/MAGGIO/2018 - 14:20
Peschiera - Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, alla vigilia di Milan-Hellas Verona, 36a giornata della Serie A TIM 2017/18.
CORAGGIO E DETERMINAZIONE PER RIPRENDERE IL PERCORSO
«In questo momento non è semplice riprendere il cammino, ma dobbiamo affrontarlo con coraggio e determinazione, tutti dovranno dare il massimo. Ovviamente speravo in un campionato diverso per noi, tante squadre si sono ritrovate a lottare per la salvezza, abbiamo speso tante energie nel rincorrere una posizione di classifica e alla fine il campo ha detto che altri hanno fatto meglio. Noi potevamo dare di più, dobbiamo prendere atto di questo. Negli ultimi mesi ho pensato solo ed esclusivamente al raggiungimento dell'obiettivo, senza farmi condizionare dalle scelte future. Da parte nostra ci sono sempre stati grande professionalità e lavoro, abbiamo commesso degli errori che abbiamo pagato sul campo».
IL MILAN AL MEAZZA: LE SCELTE PER AFFRONTARLO
«Il Milan? Non mi sembra una squadra così diversa dall'andata, allora si stava riprendendo ma noi abbiamo fatto una grande prestazione, ripagata dal risultato. Domani affronteremo un Milan forte, con grande qualità e in lotta per i suoi obiettivi: ai miei chiedo di dare il meglio. Nicolas? Vediamo la sua condizione domani, se non dovesse farcela c'è Silvestri, da questo punto di vista non abbiamo problemi. Kean non convocato? In settimana ha lavorato in parte con la squadra, ma non credo che sia il caso di rischiare in questo momento. Oltre a lui in attacco abbiamo Matos, Petkovic e Cerci, dispiace che quest'ultimo non abbia potuto dare alla squadra tutta la sua esperienza nel corso della stagione».
SUL FUTURO
«Il prossimo campionato? Sono valutazioni che non spettano a me, le dovrà fare il Presidente, ma sono convinto che la sua principale intenzione rimarrà quella di dare solidità a questo Club. Per quanto riguarda la squadra sono contento perché diversi giocatori sono stati valorizzati, tanti giovani si sono evoluti sotto il profilo tecnico, tattico e della personalità».
I CONVOCATI GIALLOBLÙ
04/MAGGIO/2018 - 12:20
Peschiera - Seduta di rifinitura per i gialloblù, alla vigilia della sfida contro il Milan. La squadra, presso lo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera, ha svolto una prima fase di riscaldamento, per poi passare al possesso palla e ad una serie di esercitazioni tattiche. La seduta si è conclusa con una partitella.
Questi i 22 convocati per la sfida contro il Milan, 36a giornata della Serie A TIM 2017/18, in programma sabato 5 maggio (ore 18) allo stadio 'Meazza'.
22 CONVOCATI
1. Nicolas
2. Romulo
7. Verde
8. Fossati
10. Cerci
12. Caracciolo
14. Zuculini
16. Aarons
17. Silvestri
21. Lee
23. Calvano
25. Boldor
28. Ferrari
30. Matos
37. Bearzotti
40. Coppola
69. Souprayen
70. Petkovic
72. Danzi
75. Heurtaux
93. Fares
97. Felicioli
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
03/MAGGIO/2018 - 18:00
Peschiera - Continuano gli allenamenti per i gialloblù allo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera, in preparazione del match contro il Milan in programma sabato (ore 18) allo stadio 'Meazza'. La squadra, agli ordini di mister Fabio Pecchia, ha iniziato la seduta con il riscaldamento, per poi continuare con una fase dedicata agli esercizi di forza. Spazio successivamente ad una serie di esercitazioni tattiche, prima di concludere l'allenamento con una partitella.
Lavoro differenziato per Nicolas, a causa di una contusione alla coscia sinistra. Terapie per Mattia Valoti.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
02/MAGGIO/2018 - 19:20
Peschiera - Seduta di allenamento per i gialloblù allo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera, in vista della sfida di sabato contro il Milan. La squadra, agli ordini di mister Fabio Pecchia, ha cominciato con un riscaldamento tecnico, passando successivamente ad una serie di esercitazioni sul possesso palla. In seguito, spazio ad una fase di lavoro aerobico, prima di concludere l'allenamento con una partitella.
Lavoro in palestra per Marcel Buchel a causa di un fastidio al ginocchio destro, mentre Jagos Vukovic ha svolto una seduta differenziata programmata. Mattia Valoti, in seguito all'infortunio subito durante Hellas Verona-SPAL, è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale destro. I tempi di recupero verranno valutati in base all'evoluzione del quadro clinico.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
30/APRILE/2018 - 18:40
Peschiera - Proseguono gli allenamenti dei gialloblù allo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera, in vista della sfida di sabato contro il Milan. La squadra, agli ordini di mister Fabio Pecchia, si è divisa in due gruppi: lavoro di scarico per chi è sceso in campo contro la SPAL, mentre gli altri hanno cominciato con un riscaldamento, passando successivamente ad una fase di lavoro atletico. In seguito, spazio al possesso palla prima di terminare la seduta con una partitella.
PRIMAVERA 1 TIM: HELLAS VERONA-JUVENTUS 1-3
30/APRILE/2018 - 16:30
Verona - Finisce 3-1 per la Juventus all'Antistadio. Dopo un primo tempo equilibrato e senza reti, è Tupta che sblocca il risultato approfittando di una respinta sbagliata di Del Favero. Al 31' Morcarioli pareggia i conti, poi la doppietta di Portanova (al 35' e al 45') chiude la partita e regala i tre punti ai bianconeri. I ragazzi di mister Porta saranno chiamati a scendere in campo sabato 5 maggio in trasferta contro il Sassuolo.
HELLAS VERONA-JUVENTUS 1-3
Marcatori: 11' pt Tupta, 31' st Morcarioli, 35' st e 45' st Portanova.
Secondo tempo
48' Finisce qui
45' Doppietta di Portanova, 1-3 della Juventus
35' Raddoppio della Juventus, gol di Portanova
31' Gol di Morachioli, pareggio della Juventus
11' GOL! Tupta si avventa su una respinta corta del portiere e deposita in rete!
10' Sinistro al volo di Stefanec dai 20 metri, pallone fuori misura
1' Inizia la ripresa
Primo tempo
48' Finisce il primo tempo
44' Ci prova Amayah da buona posizione, ma il suo destro termina di poco a lato
32' Punizione dalla destra per la Juventus. Batte Fernandes, ma Borghetto blocca facilmente il suo tiro centrale
28' Occasione per Tupta, che si invola verso la porta, ma Del Favero lo anticipa e recupera il pallone in presa bassa
18' Pericolosa punizione dalla destra di Jakupovic, bravo Borghetto che respinge il sinistro indirizzato all'angoolino basso
1' Comincia la partita
Hellas Verona (4-4-2): Borghetto; Nigretti (dal 36' st Felippe), Banyia, Kumbulla, Galazzini; Stefanec, Danzi, Saveljevs, Amayah (dal 29' st Cherubin); Buxton (dal 1' st Dentale), Tupta.
A disposizione: Bianchi, Righetti, Toccafondi, Calabrese, Plaka, Aloisi, Sane, Fiumicetti.
All.: Porta.
Juventus (3-5-2): Del Favero; Delli Carri, Fernandes, Pereira Serrao; Tripaldelli, Zanandrea, Nicolussi, Del Sole (dal 24' st Morachioli), Di Pardo; Jakupovic (dal 40' pt Kulenovic), Portanova.
A disposizione: Loria, Meneghini, Anzolin, Abreu, Capellini, Merio, Narciso, Montaperto, Morrone.
All.: Dal Canto.
Arbitro: D'Apice di Arezzo.
Assistenti: Zambelli di Finale Emilia e Pappalardo di Parma.
NOTE. Ammoniti: Di Pardo, Baniya, Kulenovic.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: Damiano TOMMASI invita Max Pezzali e insieme in campo cantano 'Gli anni', successo degli 883 e inno del SANT'ANNA D'ALFAEDO CALCIO da un paio di decenni... Il presidente della SAMBENEDETTESE 'BACINOVIC? È un mercenario!' e Armin lo denuncia.
VIRTUS BORGO VENEZIA, ecco Gigi FRESCO presidente e allenatore della squadra cittadina neopromossa in Serie C!
Lega Pro
Caos Samb, Bacinovic denuncia il presidente Fedeli: chiesto l’utilizzo della clausola compromissoria
La Gazzetta Rossoblù
30/04/18 22:10 | Storie | Autore: Nino Caracciolo
La sconfitta con l’Albinoleffe, l’esonero di Capuano, poi il durissimo attacco nei confronti della sua squadra: “Cosa ho detto ai giocatori? Che si devono vergognare per quello che stanno facendo e come si stanno comportando. Personalmente io li caccerei tutti quanti…”, uno sfogo che ha fatto rumore quello del presidente della Sambenedettese Franco Fedeli. Parole dure che non hanno risparmiato nessuno, compreso uno dei giocatori più talentuosi della sua squadra: Armin Bacinovic. “E’ un mercenario. Ma lo avete visto nelle ultime prestazioni?”, ha affermato Fedeli nel suo sfogo post partita. Accuse pesanti, che il centrocampista ex Palermo non ha assolutamente gradito: Bacinovic, infatti, ha dato mandato all’avvocato Roseti dello Studio Legale Chiacchio di adire a vie legali nei confronti del suo stesso presidente. Un caso decisamente unico. I legali del calciatore, infatti, chiederanno alla FIGC l’utilizzo della clausola compromissoria per poter portare il caso davanti alla giustizia ordinaria: solo se la Federazione negherà questa possibilità allora il caso Bacinovic sarà analizzato dalla giustizia sportiva. Una presa di posizione forte quella del calciatore, che così facendo ha voluto respingere le pesanti accuse – secondo il suo entourage prive di ogni fondamento – rivolte dal presidente Fedeli. E per farlo è pronto a denunciare lo stesso numero uno della Sambenedettese. E in casa rossoblù è sempre più caos…
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
SERIE C
01 maggio 2018 - 15:09
Virtus Verona torna in Serie C con il presidente-allenatore: lo stesso da 36 anni!
Luigi Fresco è da 36 anni l’allenatore-presidente della Virtus Verona. Altro che Ferguson o Wenger.
di Redazione ITASportPress
Il Chievo e l’Hellas rischiano la retrocessione in Serie B, ma in Serie D si celebra un vero miracolo sportivo che ha come protagonista la città di Verona. La Virtus Verona ha conquistato, con una gara d’anticipo, la promozione in Serie C.
La città scaligera dall’anno prossimo sarà la prima ed unica in Italia con tre squadre in corsa nei campionati di calcio dei professionisti: Chievo Verona, in dubbio ancora se in A o in B, Hellas Verona, molto probabilmente in B, infine la Virtus Verona neopromossa in Serie C.
MODELLO – Non è la prima volta che accade. Era già successo nel 2014, ma allora fu un ripescaggio a portare la squadra tra i professionisti.
La Virtus è espressione del quartiere veronese di Borgo Venezia e ha una lunga tradizione tra i dilettanti, con vittorie e trofei in Promozione in Eccellenza. È stata fondata nel 1921 e dal 2002 ha la denominazione commerciale Vecomp. Si tratta di una polisportiva con più di mille tesserati fra calcio e pallavolo, che annovera anche una Onlus che si occupa dell’integrazione degli extracomunitari e che vive sulla passione dei suoi volontari. hanno accolto profughi dai Balcani, si sono recati più volte nella ex Jugoslavia e in Kosovo durante i plurimi conflitti, hanno realizzato progetti si Servizio Civile Europeo.
PRESIDENTE E ALLENATORE – Già si sa quale sarà il tecnico per l’anno prossimo. Infatti l’allenatore è stato confermato dal presidente anche per la prossima annata sportiva. Nulla di sorprendente perché presidente e allenatore sono la stessa persona! Sì, perché Luigi Fresco è da 36 anni l’allenatore-presidente della Virtus Verona.
Fresco, dunque, è senza dubbio l’allenatore più longevo in Italia. Secondo a livello mondiale soltanto a Guy Roux, che in Francia ha guidato l’Auxerre per quarantaquattro anni consecutivi, dal 1961 al 2005, con una breve interruzione soltanto tra il 2000 e il 2001.
FONTE: ITASportPress.it
04 maggio 2018
Serie A, in otto per non retrocedere: oltre 3 miliardi di combinazioni per la salvezza
Dal Verona ormai disperato fino a un Bologna quasi definitivamente tranquillo: l'aritmetica non vieta la retrocessione a ben otto squadre della Serie A, e ci sono quasi 3 miliardi e mezzo di combinazioni per l'esito finale. Impossibile escludere un arrivo di ben sei squadre appaiate al penultimo o terzultimo posto: ecco tutti i casi limite e i più clamorosi
Tre partite, appena 270 minuti ancora e poi il campionato arriverà alla sua fine. Guardi la classifica e, inevitabilmente, parti dall’alto. Dalla sfida del Napoli alla Juventus fino alla lotta Europa League, passando anche per la Champions con tre squadre per due posti. Ma anche scendendo più in giù col dito la situazione non cambia affatto e, le uniche squadre veramente tranquille sono appena due: Torino e Genoa. Posizione? Dieci e undici, lontani 10 o più punti dal settimo posto potenzialmente ancora valido per l’Europa (dipende dalla finale di Coppa Italia), e con distanza uguale (10 o più punti) dalla zona retrocessione. Due, e basta. Perché poi - aritmeticamente - è ancora tutto aperto per una delle lotte salvezza più combattute di sempre. Partiamo dalla classifica: al momento in B di certo c’è solo il Benevento. Diciannovesima e diciottesima sono Verona e Chievo, ma anche - in ordine crescente di posizione - Spal, Cagliari, Crotone e Udinese non possono stare tranquille. Diverso discorso per Sassuolo e Bologna, rispettivamente a +6 e +8 sulla prima delle retrocesse, ma i numeri (della statistica per cui ha collaborato Davide Galliani) non hanno ancora scritto un verdetto finale nemmeno per loro.
Tre miliardi di combinazioni
In questo senso la 36^ giornata potrebbe già scrivere qualche sentenza, con fari puntati su Milan-Verona e Chievo-Crotone. Pecchia e i suoi non vincendo a San Siro sarebbero aritmeticamente in Serie B. Mentre il Crotone di Zenga vincendo proprio a Verona, ma contro il Chievo, conquisterebbe l’aritmetica salvezza con ben due giornate di anticipo. Tuttavia - al momento - i numeri dicono chiaramente che ci sono ancora otto squadre in corsa per la salvezza, chi alla disperata ricerca di un miracolo e chi probabilmente molto più tranquillo per una permanenza in A. Il dato statistico fa certamente strabuzzare gli occhi, perché esistono addirittura un totale 3.486.784.401 combinazioni diverse di risultati da qui alla fine solo riguardanti la corsa salvezza. Sì, quasi tre miliardi e mezzo di intrecci per otto squadre, e due posti nell’inferno della retrocessione da evitare.
Scontri diretti e classifiche avulse
La maggior parte delle combinazioni possibili prevedono, statisticamente, un arrivo in solitaria per la penultima e terzultima in classifica. Eppure, l’aritmetica non vieta affatto l’arrivo con lo stesso punteggio nel finale di due o più squadre, e allora sì che tra scontri diretti, differenza gol o classifiche avulse la situazione potrebbe diventare realmente molto complicata. Nel sistema numerico utilizzato per la statistica sono state prese allora in considerazione le situazioni limite, quelle più clamorose, dove la bagarre per la salvezza sarebbe totale, ovvero: l’arrivo a pari punti di almeno tre squadre al penultimo posto della classifica (con due a retrocedere e le altre a salvarsi), e l’arrivo a pari punti di almeno due squadre al terzultimo posto. Risultati? Da far venire il mal di testa. Esistono infatti 355 casi differenti di arrivo a pari punti che soddisfino i due criteri considerati: si va dai 93 casi di arrivo a due squadre (dove si calcolerebbe il semplice scontro diretto) ai 6 casi di classifica avulsa che coinvolgerebbero ben sei squadre. Ma esistono anche 21 combinazioni in cui la semplice classifica avulsa non basterebbe a determinare la retrocessione, e si dovrebbe ricorrere addirittura alla differenza reti all’interno della avulsa.
In otto sotto un tetto
Tra tutte le varie ed eventuali possibilità si va, ovviamente, dalle più probabili fino a quelle che raramente si verificheranno, senza dubbio le più clamorose. Tra i tanti numeri l’aritmetica non vieterebbe nemmeno - con la classifica attuale - un arrivo addirittura di ben sei squadre al penultimo posto. Verona, Chievo, Spal, Cagliari, Crotone e Udinese potrebbero infatti finire tutte a 34 punti, con quindi due retrocessioni da decidere. Chi piange? In base alla classifica avulsa scenderebbero in B Verona e Udinese. Ma attenzione anche all’altro caso limite (e clamoroso): l’arrivo sempre di sei squadre appaiate in classifica, ma al terzultimo posto. In cinque casi - con il Verona ipoteticamente retrocesso da penultimo solitario - Sassuolo, Udinese, Crotone, Cagliari, Spal (con il Bologna in un solo caso al posto dei biancazzurri) e Chievo avrebbero infatti la possibilità di arrivare appaiate al diciottesimo posto. Tale situazione si potrebbe ottenere a 37 punti (in due casi), 38 punti (in due casi) e 40 punti (in un solo caso).
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Verona piange, Bologna ride
Numeri, numeri e ancora numeri. Probabilità rare ma impossibili da escludere, così come la salvezza del Verona e la retrocessione del Bologna, ad oggi certamente le due ipotesi più lontane da quanto dice la classifica. Per Pecchia e squadra infatti la salvezza è ancora tecnicamente raggiungibile, ma a livello probabilistico il Verona, sugli oltre tre miliardi di casi, ha appena lo 0,19% di salvarsi arrivando fuori dalle tre retrocesse. Lo 0,75% di entrare in una classifica avulsa (o scontro diretto) che ne determini la permanenza in A. Ma soprattutto il 99,06% di probabilità che retroceda, con quanto meno il mezzo gaudio di sapere che per il 40,48% dei casi considerati sarebbero entrambe le veronesi le due a salutare la massima serie. Dal pianto, dunque, al sorriso, perché il Bologna, nonostante l’ultimo ko contro il Milan, difficilmente - anche e soprattutto dal punto di vista statistico - lascerà la Serie A. Ci sono infatti il 99% di probabilità di scampare la retrocessione per Donadoni. Anzi, nel dettaglio, la percentuale esatta è addirittura del 99,99888%.
01 maggio 2018
La squadra canta "Gli Anni" di Max Pezzali e lui si presenta al campo. Con l'aiuto di Damiano Tommasi
La squadra in questione è il Sant’Anna d’Alfaedo. Da oltre 20 anni i calciatori, prima di ogni partita, intonano la canzone degli 883, “Gli Anni”. In quella squadra gioca (ancora) un calciatore speciale, il presidente dell’AIC Tommasi. Ecco allora arrivare Max Pezzali…
Gli anni d’oro del grande Real. Gli anni di Happy Days e di Ralph Malph. Gli anni delle immense compagnie. Gli anni in motorino sempre in due. Gli anni di “che belli erano i film”. Gli anni dei Roy Rogers come jeans. Gli anni di “qualsiasi cosa fai”. Gli anni del “tranquillo, siam qui noi”.
Era il 1995 e gli 883 cantavano “Gli Anni”, canzone-simbolo di quel periodo. Tanto da diventare quasi un “mantra” per i giocatori del Sant’Anna, società dilettantistica del paesino di 2000 abitanti in provincia di Verona. Allora i “Falchi” giocavano in terza categoria, mentre Damiano Tommasi esordiva in serie A con il Verona. L’attuale presidente dell’AIC è cresciuto a Sant’Anna e lì ancora gioca, tra gli amici di sempre.
Il cantante (interista), dopo il concerto all’Arena di Verona con Nek e Francesco Renga, si è presentato al campo di Fosse per... cantare l’inno della squadra. Una promessa fatta a Tommasi che aveva confessato all'ex 883 che la squadra del suo paese, prima delle partite, è solita cantare a squarciagola la sua canzone, da una vita.
FONTE: Sport.Sky.it