#VeronaBenevento + - =
RECAP
Mister GROSSO riporta MARRONE al centro della difesa e sulla sinistra ritrova VITALE dopo un lungo periodo mentre in mediana, data la squalifica di GUSTAFSON si rivede DANZI in cabina di regia supportato ai lati da FARAONI e ZACCAGNI.
Attacco affidato a capitan PAZZINI con MATOS (bentornato anche a lui) da una parte e LEE dall'altra nel consueto 4-3-3 che cercherà di battere una diretta concorrente ai playoff.
Mister BUCCHI risponde per il BENEVENTO col talentuoso VIOLA (pur non al meglio) come playmaker, RICCI sulla trequarti e la coppia CODA-ARMENTEROS a completare il 4-3-1-2.
Circa 200 i tifosi ospiti presenti sugli spalti del Binti spazzati da un vento fastidioso che potrebbe complicare le operazioni in campo, dirige il signor Luigi Nasca sezione AIA di Bari.
SOLO BENEVENTO PER QUASI TUTTO IL PRIMO TEMPO
Al 7° CODA prende le misure alla porta difesa da SILVESTRI ma il suo tiro a giro dal lato destro esce sorvolando l'incrocio dei pali opposto...
Gli ospiti sciupano una doppia occasione per il vantaggio al 13°: Prima è ARMENTEROS a tu per tu con SILVESTRI a non angolare abbastanza permettendo al portierone scaligero di respingere sui piedi di RICCI il quale, a porta spalancata, non riesce a trovare il bersaglio!
La gara procede su binari lenti fra i quali il VERONA mantiene una certa superiorità territoriale che però si infrange regolarmente sulla trequarti dove la difesa avversaria non corre mai pericoli: Al 33° è RICCI a rompere gli indugi con un'altra conclusione a giro dal vertice destro a seguito di un dribbling a rientrare ma il tiro finisce leggermente alto.
Quattro minuti più tardi è VIOLA a giocare una gran palla verticale per CODA che penetra da centro area e insacca ma fortunatamente il signor Nasca annulla tutto per fuorigioco del centravanti in giallorosso.
IL VERONA SI 'SVEGLIA' AL 39ESIMO MA PASSANO GLI OSPITI
Finalmente al 39° la prima azione degna di nota per i giallbolù DANZI dalla trequarti centrale la gioca sul palo sinistro dove PAZZINI si fionda di testa ma non riesce a calibare bene la mira...
Bel dribbling di LEE per una conclusione dalla lunetta: Palla fuori.
Al 44° ci prova ZACCAGNI dal vertice sinistro sul primo palo: Palla a lato.
Streghe in vantaggio al 45°: MONTIPÒ rinvia a centrocampo dove PAZZINI respinge di testa, palla raccolta da IMPROTA che stoppa a seguire per BANDINELLI, palla profonda a cercare ARMENTEROS in area, lo svedese stoppa male ma la palla viene buona per CODA che, lasciato libero da MARRONE, ha pure il tempo di mirare e piazzare una siluro che s'insacca a destra di SILVESTRI vanamente proteso in tuffo.
RADDOPPIO BENEVENTO A INIZIO RIPRESA
Il tempo di uscire dagli spogliatoi dopo la sosta a metà gara e il signor Nasca assegna un calcio di punizione in favore degli ospiti intorno a metacampo sul lato destro, palla lunga per la sponda di ARMENTEROS sul quale saltano sia DAWIDOWICZ che MARRONE mentre VITALE è lasciato indietro di circa 5 metri da CODA (peraltro in fuorigioco netto) che, ancora una volta completamente libero, insacca il secondo gol personale.
SOLO AL 62ESIMO IL PRIMO TIRO IN PORTA PER I GIALLOBLÙ
Al 50° ZACCAGNI imbuca per PAZZINI a centro area ma il capitano scaligero, pressato da DEL PINTO, spara altissimo...
Tre minuti più tardi calcio di punizione battuto da VITALE al limite dell'area in posizione leggermente decentrata a destra, la traiettoria è pregevole ma finisce sul fondo.
VIOLA ci prova dai 25 metri al 55°: SILVESTRI respinge a lato...
Al 57° LEE libera FARAONI al tiro dopo un veloce uno-due ma il tiro del terzino jolly finisce a fil di palo.
Colpo di testa di BIANCHETTI che al 62° incorna una palla che arriva dal corner destro, la palla angolata è neutralizzata da MONTIPÒ
IL VERONA CERCA DI RIAPRIRLA MA SPARA A SALVE...
Al 64° ci prova ancora ZACCAGNI dal vertice sinistro con un tiro a giro che finisce alta sulla traversa.
Passano 9 minuti e BIANCHETTI dal fondo mette in mezzo una palla ghiottissima per ZACCAGNI che da ottima posizione spara fra i tifosi ospiti sprecando la migliore (e unica) palla-gol costruita oggi dall'HELLAS!
All'80° ci prova il neoentrato DI GAUDIO dal vertice sinistro ma tira debole tra le braccia del portiere ospite.
Sul ribaltamento di fronte ARMENTEROS salta agevolmente DAWIDOWICZ, entra in area con finta e controfinta per poi darla al limite all'accorrente TELLO che fortunatamente tira ampiamente sopra la traversa difesa da SILVESTRI.
All'87° è ancora pericoloso il colombiano delle Streghe che in area evita DAWIDOWICZ e conclude in porta dove SILVESTRI fa però buona guardia e respinge sul fondo.
TRIS CODA NEL RECUPERO
Al minuto 94° il neoentrato BUONAIUTO salta in area il macchinoso DAWIDOWICZ che lo stende, inevitabile il calcio di rigore assegnato dal signor Nasca e trasformato da CODA che alla fine della gara porta a casa il pallone.
IMPRESSIONI
...Quando prendi tre pere in casa, dopo una partita in cui non hai creato assolutamente nulla contro una diretta concorrente agli spareggi, nella quale dovevi tornare alla vittoria (checché ne pensi mister GROSSO per il quale i tre punti non erano un obbligo) c'è ben poco da dire e sottolineare che il secondo gol delle Streghe fosse in netto fuorigioco non fa che aumentare l'aura da perdenti che aleggia intorno al tecnico scaligero e alla sua squadra da inizio campionato.
Premesso questo rimangono i numeri chiari, tondi e spietato che vedono per gli scaligeri:
- il primo tiro nello specchio da parte dei gialloblù al 62° grazie al colpo di testa di BIANCHETTI deviato da MONTIPÒ
- il secondo e ultimo tiro in porta al minuto 80° da parte di DI GAUDIO (debole e tra le braccia del portiere ospite)
- 3 punti nelle ultime 5 partite dopo i pareggi con CREMONESE, ASCOLI, BRESCIA e le nette sconfitte con PALERMO e BENEVENTO
Cosa si vuole protestare? Dove si vuole andare? Qualunque decisione presa ora dalla proprietà, a buoi ampiamente scappati dalla stalla, paradossalmente non farebbe che rimarcare una gestione stagionale affatto fallimentare (altro che 'non si commetteranno gli errori del passato') della quale ringraziare in primo luogo SETTI quale proprietario eternamente assente ed in secondo luogo la coppia D'AMICO-GROSSO bravi a spalleggiarsi quando è stato il momento ma non altrettanto nelle cose di campo.
Ottima la decisione del silenzio stampa oggi, almeno ci è stata risparmiata un'ulteriore tiritera che ormai conosciamo a memoria, nella quale i giocatori ripetono frasi di circostanza e il tecnico parla senza mai dire nulla (come del resto ha fatto in settimana il presidente)...
VOTI
- SILVESTRI Fa quel che può protetto da una fase difensiva nella quale anche Topo Gigio avrebbe giocato più degnamente... Bravo (e graziato dagli avversari) al 13° quando neutralizza una doppia occasione del BENEVENTO: 6
- BIANCHETTI Riesce a raggiungere il fondo in qualche occasione e a mettere in mezzo un paio di palloni interessanti, sua la prima conclusione in porta dei gialloblù al 62°, sua la gran palla che ZACCAGNI spedisce in curva al 73°, non è un terzino ma non sfigura: 6
- DAWIDOWICZ Sul primo gol non stringe bene su ARMENTEROS che poi da l'assist a CODA, sul secondo forse è persino ostacolato da MARRONE, al 94° è piuttosto ingenuo su BUONAIUTO e causa un rigore... 4,5
- MARRONE Proprio ieri i suoi piedi e la sua prestanza sarebbero sicuramente serviti di più da playmaker basso (quale Luca in effetti è) e invece, complice un allenatore che lo appoggia in maniera sciagurata, torna a 'dirigere' la difesa con risultanti imbarazzanti: Sul primo gol CODA lo sorprende di brutto a sinistra, sul secondo va a saltare con DAWIDOWICZ su ARMENTEROS non vedendo ancora il centravanti avversario che sfugge a VITALE: Una sciagura! A mio avviso il peggiore in campo: 4
- VITALE Dal suo lato il BENEVENTO affonda che è un piacere e Luigi in compenso non riesce quasi mai a superare la metacampo in maniera pericolosa. Fuorigioco a parte non vede CODA che comodo comodo gli sfugge e deposita nel sacco il gol della doppietta: 4,5
- FARAONI Cerca di dare sostanza in mezzo al campo ma perde quasi tutti i duelli, mai propositivo: 5
- DANZI Il ragazzino prova a fare ordine ma nel gioco senza capo ne coda di GROSSO, in una squadra dove a tratti sembra ogniun per sé di per tutti è un impresa! Il rientro da titolare dopo lungo tempo è da dimenticare: 5
- ZACCAGNI Prova qualche accelerazione delle sue ma gli avversari lo fermano con le cattive e ogni volta sembra avere meno voglia di rialzarsi, brutto errore su quella palla di BIANCHETTI al 74°: 5 (gli da il cambio HENDERSON al 77°: Contribuisce al naufragio, 5)
- MATOS Gioca per 10 minuti poi la birra finisce ma CARRETTA, telecomandato da GROSSO, non se ne avvede: Gran brutto rientro! 5 (gli da il cambio DI GAUDIO al 61°: Antonio ha una gran voglia di fare ma anche stavolta è più fumo che arrosto, conclude in porta all'80° ma il suo tiro è debole e facile preda del portiere ospite: 5)
- PAZZINI Solita litania: Palloni non gliene arrivano e allora cerca di fare da boa per i compagni con scarsi risultati: 5
- LEE Di solito mette a segno qualche inutile dribbling, ieri nemmeno quello! 4,5 (gli da il cambio LARIBI al 70°: L'italo-tunisino cerca ancora sé stesso accontentando il tecnico ma perdendo su tutti i fronti: Inutile! 5)
- GROSSO Il suo alter ego sul campo è CARRETTA ma le scelte (tipo il rimettere MARRONE al centro della difesa e puntare sulla fase difensiva di VITALE per dire le prime due che balzano all'occhio oggi) sono le sue e come al solito sono pessime! Non parliamo (per carità di patria) del suo gioco lento e confuso... Cosa ci fa ancora sulla panchina dei gialloblù? 3
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DICONO + - =
Mister BUCCHI tecnico del BENEVENTO «Verona? Devi essere bravo anche ad attraversare i momenti duri. E' normale che una squadra abbia pressione dopo la retrocessione. Marrone e Vitale? Sono molto tecnici ma meno propensi alla difesa, magari in quella zona abbiamo insistito e fatto male al Verona. Noi avevamo un uomo in meno in mezzo campo per via dei moduli contrapposti. Ricci è stato comunque bravo a tornare dietro, a dar fastidio a Danzi e anche a proporre del bel gioco offensivo. Letizia per Improta? Stava soffrendo troppo Matos» TGGialloBlu.it
CODA mattatore della gara con tre gol «Sono contento della vittoria. Ho eguagliato il mio record di gol, ora ho quattro partite per superarlo. Dopo la sconfitta di Palermo ci siamo concentrati sul miglior piazzamento per i Playoff. Ora pensiamo a quelli. Siamo in un buon momento, oggi l’abbiamo dimostrato. Col Cosenza non dobbiamo commettere errori» Hellas1903.it
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
Interessante articolo di Gianni Poggi sul calcio in Veneto: Il calcio veneto alla svolta: modernizzarsi, o diventa uno sport minore. Club con pochi soldi, zero progetti e investimenti, risultati sportivi modesti, stadi vecchi. E gli appassionati vanno a vedere il grande calcio a Milano e a Torino (VVox.it)
Primavera 2: A Salerno tra SALERNITANA e VERONA prevale la noia nell'ultima gara della regular season
RASSEGNA STAMPA + - =
22 aprile 2019
Serie B, Verona-Benevento 0-3: tripletta di Coda, Bucchi blinda il 4° posto
I campani vincono al Bentegodi grazie a una tripletta del suo centravanti: Benevento che blinda il quarto posto e va a -3 dal Palermo e a -4 dal Lecce. Bucchi può ancora coltivare sogni di promozione diretta in A, mentre Grosso è nei guai: la qualificazione ai playoff è a rischio
Il tabellino
VERONA-BENEVENTO 0-3
46' , 47' e rig. 95' Coda
VERONA (4-3-3): Silvestri; Vitale, Marrone, Dawidowicz, Bianchetti; Zaccagni (76' Henderson), Danzi, Faraoni; Matos (62' Di Gaudio), Pazzini, Lee (72' Laribi). All. Carretta
BENEVENTO (4-3-1-2): Montipò; Maggio, Antei, Caldirola, Improta (46' Letizia); Del Pinto (56' Tello), Viola, Bandinelli (70' Buonaiuto); Ricci; Coda, Armenteros. All. Bucchi
Ammoniti: Vitale (V), Del Pinto (B), Pazzini (V), Ricci (B)
Il Benevento batte 3-0 il Verona e rafforza il quarto posto. Al Bentegodi decide una tripletta di Massimo Coda, che sale a quota 18 gol in campionato e fa volare i campani a +5 sul Verona. Bucchi mette pressione a Palermo e Lecce e proverà a giocarsi sino all’ultimo la promozione diretta in Serie A. Per Grosso (oggi in tribuna per squalifica) la qualificazione ai playoff non è più così certa. Protagonista di giornata Massimo Coda, alla prima tripletta in carriera in Serie B: l'attaccante, al solito implacabile dentro l'area, sblocca il match allo scadere del primo tempo e raddoppia a inizio ripresa. Nel finale Viola, rigorista designato, gli cede il tris e, dopo una serie di errori dagli undici metri, questa volta non sbaglia. Finisce tra i fischi sonori del Bentegodi, per un Verona che ora mette a serio rischio i playoff, obiettivo minimo della stagione.
FONTE: Sport.Sky.it
22/04/2019
Serie B: il Brescia abbatte la Salernitana, il Lecce gli risponde, solo pari per il Palermo
Rotondo e spettacolare 3-0 della capolista al Rigamonti, salentini a -3 dopo la vittoria di Perugia, rosanero fermati dal Padova sull'1-1
Il Brescia regola la Salernitana e vince per 3-0 (gol di Tremolada, Torregrossa e rigore di Donnarumma), confermandosi capolista solitaria della Serie B. Alle sue spalle resta a 3 punti di distacco il Lecce, che fatica ma vince per 2-1 a Perugia (a segno La Mantia e Falco, temporaneo pari umbro di Falzerano). Rallenta il Palermo, costretto all'1-1 casalingo dal Padova (a Trajkovski risponde Pulzetti). Il Pescara fa 0-0 a Carpi.
VERONA-BENEVENTO 0-3
Il Benevento inaugura il lunedì di Pasquetta della Serie B espugnando il Bentegodi, con tre punti che non solo impediscono al Verona il sorpasso, ma permettono anche di allungare nella rincorsa ai playoff, che i campani vogliono affrontare in una posizione di grande vantaggio rispetto alla concorrenza. Gli ospiti mostrano di avere le idee chiare sin da inizio partita: al 13' Armenteros va al tiro con Silvestri che si oppone, sulla sua respinta il sinistro di Ricci finisce clamorosamente fuori. L'Hellas si limita a cercare Pazzini con i lanci lunghi, per il resto sono pochi gli spunti offerti dai ragazzi allenati per un giorno da Carretta (Grosso è squalificato). Il Benevento continua invece a rendersi pericoloso: al 33' arriva il guizzo di Ricci, che si accentra dalla destra ma allarga troppo la conclusione sul secondo palo. Il Verona si vede solo quando Danzi trova Pazzini, che di testa la manda alta, e con un tiro dalla distanza di Lee. Al 45', quindi, succede di tutto: il Verona sfiora il vantaggio su una punizione a due con tiro di Zaccagni sul primo palo, con pallone a lato di poco. Sul ribaltamento di fronte arriva però il vantaggio giallorosso, con Armenteros che controlla male un cross dalla corsia mancina, ma Viola che irrompe sul pallone e segna di sinistro.
Inizia il secondo tempo e subito Coda concede il bis, sfruttando l'assist di testa di Armenteros, una leggerezza dei centrali scaligeri e andando di nuovo a battere Silvestri al 47': il centravanti giallorosso parte in realtà in posizione di fuorigioco, che però l'arbitro Nasca non vede. Il Verona a questo punto prova a reagire, con Vitale che sfiora il gol da calcio di punizione al 53'. Intorno all'ora di gioco ci prova due volte Faraoni (splendido il suo destro a giro al 58', con pallone che sfila di qualche centimetro oltre il secondo palo), quindi è Montipò a togliere dalla testa di Pazzini la palla del possibile 2-1. Nel finale ci provano i neo entrati Di Gaudio e Laribi, Zaccagni sbaglia un clamoroso rigore in movimento e in pieno recupero arriva addirittura il 3-0: Buonaiuto sfida Dawidowicz che lo stende in area, Nasca concede il rigore e il solito Coda lo trasforma. E per lui è la prima tripletta in carriera in Serie B.
[...]
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
Il Benevento vince a Verona
Finisce 3-0 per i sanniti, tripletta di Coda
Il Benevento cala il tris in casa del Verona nella gara che ha aperto la 34/a giornata del campionato di Serie B, in campo a Pasquetta, e ottiene un successo importante - il terzo nelle ultime quattro giornate - nella corsa alla promozione, salendo a 53 punti.
Brutto passo falso invece per gli scaligeri, al secondo stop di fila, che restano fermi a 48, in piena corsa playoff ma più lontani dal secondo posto. I sanniti passano in vantaggio nel recupero del primo tempo con Coda, che trafigge Silvestri dopo una giocata di Armenteros.
L'attaccante dei campani è grande protagonista anche nella ripresa. Al 2' infatti raddoppia approfittando di un errore della retroguardia dell'Hellas. Gli scaligeri reagiscono e sfiorano più volte il 2-1, prima con Vitale poi con Faraoni infine con Zaccagni, ma nel recupero incassano il tris beffa ancora di Coda, questa su rigore, per il 3-0 finale.lunedì, 22 aprile 2019, ore 17.18
FONTE: RaiSport.Rai.it
Tracollo Verona, il Benevento si rilancia
Finisce 3-0, una tripletta di Coda affonda l'Hellas: gialloblù fischiati, playoff a rischio.
Il Benevento ha vinto lo scontro play off, violando il Bentegodi con un colpo di Coda. In tutti i sensi. Il centravanti delle Streghe, all’ultimo secondo del recupero del primo tempo ha realizzato lo 0-1, dopo appena due minuti della ripresa ha realizzato lo 0-2 divenuto definitivo tris in pieno recupero, regalando tre punti dorati ai campani, fortificando il quarto posto con 53 punti e lasciando il Verona a 48, in una posizione precaria anche per agguantare gli stessi play off. Il successo dei ragazzi di Bucchi s’è materializzato davanti a 10.482 spettatori di cui 200 tifosi campani. Per contro i gialloblù non si sono arresi, creando diverse opportunità da rete (soprattutto) nella ripresa: imprecisione ed un pizzico di sfortuna li hanno condannati alla sconfitta. Prossimo turno: Benevento-Cosenza; Pescara-Verona.
Primo tempo. Non passa un minuto e il Benevento per poco non sorprende i gialloblù: azione insistita in area, botta di Viola sopra la traversa. Immediata la risposta Hellas: centro di Matos, Pazzini è troppo lontano per colpire. Il Verona ha il pallino del gioco ma non riesce ad essere incisivo nei 16 metri. I campani, invece, al 13’ sfiorano il vantaggio per due volte nella stessa azione: dapprima Silvestri è miracoloso, con i piedi, su Armenteros, sulla ribattuta a porta vuota, Ricci calcia incredibilmente a lato con la porta sguarnita. Il gialloblù Matos sulla destra sembra una spina nel fianco nella retroguardia delle Streghe ma calcia malamente più di un traversone nonostante goda di assoluta libertà. Il brasiliano prova anche la conclusione spettacolare (20’), non riuscendo però ad intercettare un taglio dalla sinistra di Vitale. Angolo Benevento al 23’: nulla di fatto.
Due più tardi contatto su Lee in area campana, l’arbitro lascia correre. Ragazzi di Bucchi sempre pericolosi di rimessa, buon per l’Hellas che la mira difetti al momento della battuta a rete. In area campana cadono anche Pazzini ed il diretto avversario Antei: il direttore di gara assegna un calcio di punizione agli ospiti per fallo del bomber scaligero. 33’: gran giocata di Ricci sulla destra, palla “a giro” poco sopra l’incrocio. Quindi Dawidowicz è miracoloso su Coda, lanciato a rete ed ormai a tu per tu con Silvestri, costringendo l’attaccante al fallo. 39’: si presenta Pazzini, l’attaccante ha l’occasione dell’1 a 0, il suo stacco aereo, sottomisura, finisce a lato. L’Hellas conquista una punizione al 43’: rasoterra su punizione di Zaccagni, palla a lato di poco. In pieno recupero il Benevento passa in vantaggio con Coda: con una gran botta batte, inesorabilmente, Silvestri per l’1 a 0 campano.
Secondo tempo. Stesse formazioni in campo nella ripresa. Non passano due minuti che Coda realizza il raddoppio, inserendosi tra le maglie di una retroguardia gialloblù letteralmente sorpresa e battendo Silvestri per la seconda volta. Pazzini ha sul piede la palla dell’1-2 (6’), il suo tiro dal limite finisce lontano dallo specchio della porta difesa da Montipò. 8’: Vitale su punizione dal limite, estremo ospite immobile, palla a lato di un niente.
8’, prima sostituzione Benevento: dentro Tello per Del Pinto. 12’: diagonale di Marrone, fuori di poco. Il Verona non si dà per vinto, crea mischie pericolose nell’area delle Streghe, Montipò è bravo a non farsi sorprendere. La Curva Sud, cuore del tifo gialloblù, invita l’allenatore Fabio Grosso, sostituito in panchina da Carretta per squalifica, a fare le valigie mentre dà del buffone al presidente Setti. Nel Verona entrano prima Di Gaudio per Matos, poi Laribi per Lee; nel Benevento Buonaiuto per Baldinelli. L’Hellas ha un’altra occasione per riaprire la partita ma la conclusione di Zaccagni, indisturbato, all’altezza del dischetto del rigore, finisce alle stelle. Dentro anche Henderson nel Verona per Zaccagni. Si continua così fino al termine, il Benevento abbassa la saracinesca, realizzando il tris in pieno recupero col solito Coda (rigore) e conquistando tre punti d’oro sulla strada dei play off. Sempre più incerti, invece, per l’Hellas Verona, fischiato al termine dalla tifoseria gialloblù.
SPORTAL.IT | 22-04-2019 18:47
FONTE: Sportal.it
CALCIO
22 aprile 2019 - 18:36
Hellas Verona k.o. contro il Benevento: Grosso torna in bilico
Gli scaligeri valutano le opzioni per l’immediato futuro
di Redazione ITASportPress
Non è un momento semplice per l’Hellas Verona. Gli scaligeri sono usciti sconfitti dalla sfida contro il Benevento terminata 3-0 al Bentegodi grazie ad uno straordinario tris di Coda. Per i campani è un passo in avanti importantissimo in classifica, portandosi a sette punti dal Brescia capolista e ad una sola lunghezza dal Palermo, terzo. I veneti, invece, restano in sesta posizione, perdendo l’occasione per rimontare sulle prime della classe. Ma la seconda sconfitta consecutiva non alimenta solamente il malcontento. La dirigenza gialloblu ha imposto il silenzio stampa a tempo indeterminato e la panchina del tecnico Fabio Grosso torna pericolosamente in bilico. L’addio nell’immediato è complicato per l’assenza di profili adatti, ma a fine stagione il campione del mondo 2006 potrebbe salutare Verona e l’Hellas sarebbe costretto a ripartire con un nuovo progetto.
FONTE: ItaSportPress.it
LE PAGELLE
Le Pagelle del Verona: Tris di Coda, per i gialloblù è notte fonda.
22.04.2019 21:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Silvestri 6 Disinnesca con bravura le conclusioni di Armenteros, Viola e Tello. Nulla può sulla tripletta di Coda.
Bianchetti 5,5 Cerca di fare il suo in un ruolo che suo non è. L’impegno è lodevole, il risultato finale un pò meno.
Dawidowicz 4,5 Inizia a duellare con il barbuto Armenteros. Prezioso e puntuale quando chiude su Coda lanciato a rete. Divide le responsabilità con Marrone nelle prime due reti giallorosse. Causa ingenuamente il rigore del 3 a 0.
Marrone 4,5 Dopo la squalifica e i due turni passati in panchina riprende il suo posto al centro della linea difensiva. Perde di vista Coda in occasione del vantaggio ospite. Imbarazzante quando raddoppia su Dawidowicz lasciando libero sempre Coda di segnare ( in posizione di fuorigioco) la rete del raddoppio. Anche lui fuori ruolo, conferma, laddove ce ne fosse bisogno, tutti i propri limiti.
Vitale 5 Rimessosi da un leggero infortunio muscolare riprende il suo posto sulla corsia mancina. Anche oggi tornano alla luce i suoi limiti in fase difensiva visto che i primi due gol arrivano entrambi dalla sua zona di competenza. Tenta di riaprire la partita con una pregevole punizione ma la palla termina di poco fuori.
Faraoni 5 In calo rispetto allo standard al quale aveva abituato. Sfiora il palo con un bel diagonale scagliato dai 18 metri. Un altro, e non si capisce il motivo, che viene impiegato in un ruolo non suo.
Danzi 5 Assente Gustafson per squalifica tocca a lui prendere in mano le redini del gioco. Qualche raro sprazzo di luce, come quando pesca Pazzini nel primo tempo, e molte ombre.
Zaccagni 5,5 Non si arrende mai anche se la flessione di rendimento è evidente. Servito in area da Di Gaudio spedisce alto. (dal 75’ Henderson sv poco tempo per incidere. La sua esclusione rimane sempre un mistero per ora irrisolto)
Matos 5,5 Nuovamente titolare dopo l'infortunio di due mesi fa. L’inizio è promettente, poi si spegne gradatamente, figlio di una condizione fisica ancora da ritrovare. (dal 62’ Di Gaudio 5,5 un paio di spunti. Dovrebbe essere quello che fa la differenza ma il suo apporto appare tale solo sulla carta.)
Pazzini 5 Reclama un rigore che non c’è. Pescato da Danzi, in tuffo di testa incorna a lato. Nella ripresa spedisce alto. L’impegno c’è, le polveri rimangono bagnate.
Lee 5 La solita musica. Tanto movimento, tanta buona volontà senza mai trovare lo spunto decisivo. (dal 70’ Laribi 5 arriva in ritardo su un’invitante servizio di Di Gaudio, poi nient’altro.)
Carretta 4,5 Prende il posto di Grosso, squalificato. La squadra parte bene ma cala progressivamente. La manovra è senza mordente e le idee, come sempre, scarseggiano. Subito un micidiale uno-due a cavallo dei due tempi, non riesce a trovare le contromisure in grado di cambiare l’inerzia dell’incontro. Il ko è pesantissimo, i fischi assolutamente meritati.
PRIMO PIANO
Verona-Benevento 0-3, l'Hellas crolla sotto i colpi di Coda
22.04.2019 15:00 di Anna Vuerich
Pesante sconfitta per il Verona che al Bentegodi ne prende tre dal Benevento. Protagonista assoluto del match Massimo Coda autore di una tripletta. Il Benevento sblocca la gara nel recupero del primo tempo e raddoppia poco dopo il fischio d'inizio della ripresa. Al 95' arriva il terzo gol di Coda su calcio di rigore. Con questo risultato il Verona resta fermo a quota 48 ma rischia di essere sorpassato da Spezia e Cittadella. Il Benevento invece fa un grande salto in avanti e si porta a al quarto posto in classifica.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Maggio: "Contenti del risultato, ora chiudiamo al meglio"
Il commento del capitano giallorosso: "Proveremo a ottenere il massimo"
lunedì 22 aprile 2019 alle 17.45
di Ivan Calabrese
Benevento.
Ecco il commento di Maggio al termine della vittoriosa trasferta di Verona:
"Siamo contenti del risultato e della prestazione della squadra. Stiamo bene da diverse partite, i risultati stanno arrivando anche se c'è un po' di rammarico da parte mia perché abbiamo lasciato per strada diversi punti. Questo fa parte del calcio, stiamo bene e cerchiamo di finire la stagione nel miglior modo possibile. Secondo posto? La serie B è un campionato difficile. Noi siamo tranquilli, proveremo a ottenere il massimo poi vedremo alla fine dove saremo".
ESTATE - "Dopo dieci anni di Napoli volevo tornare vicino casa e ho pensato di andare al Verona. Fortunatamente mi ha cercato il Benevento che ha un progetto importante. Ho fatto la scelta giusta perché ci sono tutti i presupposti per fare bene. Sono un professionista e cerco sempre di dare il massimo, spero di dare ancora gioia ai tifosi e alla società".
FONTE: OttoPagine.it
23 APR 2019
IRRILEVANZA E MACERIE MORALI
Non è più rabbia. Non è più, nemmeno, indifferenza, atteggiamento che comunque presuppone una scelta e dunque è “attivo”. Da ieri si è sconfinati oltre, nell’irrilevanza. Non solo del Verona (inteso per come l’ha ridotto Setti) non ce ne frega più niente, ma proprio il Verona non esiste più. Gli spalti ieri erano semi-deserti: la gente ha preferito le grigliate a una partita comunque da play off. Solo qualche anno fa non sarebbe mai successo. E anche chi allo stadio c’è andato era lì solo per inerzia, mica per qualsivoglia legame con la partita. La partita non…esisteva.
Ecco che così lor signori, Setti, Grosso e compagnia cantante possono tranquillamente dire e fare ciò che vogliono. Non interessa niente a nessuno. Nessuno ascolta più. Nessuno guarda più. Nessuno legge più. Il silenzio stampa? E chissenefrega.
Nel frattempo ci raccontano del nuovo stadio con la piscina. Un’idea peraltro rozza, pacchiana, volgare. Ma, e lo dico malinconicamente, sarebbe la chiusa perfetta per ciò che è diventato il fu glorioso Verona. Intorno a noi bilanci e capitalismo immobiliare. E macerie morali e sociali.
E’ rimasto qualche cronista embedded e, vabbè, si commenta da solo. Mi spiace invece per gli ex gialloblu, che forse ancora non hanno capito. Ieri qualcuno di loro era lì bello sorridente in tribuna vip. Il loro patrimonio di storia e credibilità è troppo importante e non vorrei venisse disperso. Poi ci sono i piani alti, quelli veri: a Palazzo Barbieri nessuna riflessione in atto?
Francesco Barana
22 APR 2019
AFFRETTIAMOCI A MORIRE… poi fuori tutti dai coglioni
Il pozzo colmo di merda in cui sguazza da tempo il nostro amato Hellas Verona, assomiglia sempre più ad un baratro profondo e senza fine.
Setti, sempre più senza vergogna, persevera in atteggiamenti e scelte che finiscono puntualmente per rivelarsi gli ennesimi errori di una stagione fallimentare. Il ritiro di cui si parla in queste ore (l’ennesimo e inutile) è la prova che al peggio non c’è mai fine.
La conferma di Grosso è infatti l’implicita ammissione di resa da parte di chi ha accettato da tempo l’ennesima fallimentare stagione, vissuta tra mille sciagure.
La prima di queste porta il nome di Tony D’Amico. Come possa un presidente di un club blasonato come il Verona affidare la costruzione di una squadra ad un responsabile dello scouting, Dio solo lo sa. Una sciagura completata nella sua disastrosa strategia con l’ingaggio di Fabio Grosso, un allenatore inesperto e per quanto visto sia a Bari che a Verona, incredibilmente, terribilmente, scarso.
La stagione attuale altro non è che la risultanza di tanta mediocrità e noi, ci sia riconosciuto, lo avevamo capito da mó.
Quello che non smette di stupire per vergogna e immoralità è semmai l’apatia e l’immobilismo che regnano da tempo in Società. Anche dopo la sconfitta casalinga col Benevento nessun virgulto di dignità e buon senso.
Che Setti creda ancora nella squadra e in Fabio Grosso lo vada a raccontare in quel di Mantova, a Verona non ci credono nemmeno i cocai appena migrati al nord dopo il freddo inverno scaligero.
Siamo ai titoli di coda del Verona di Setti (faccia ciò che vuole ma per noi questo “suo” Verona è morto e sepolto).
Questo calcio mi fa letteralmente schifo. “Questo” Verona (che sia chiaro non è, né mai sarà il mio Verona) mi fa schifo. Questa Società mi fa schifo. Questo presidente mi fa schifo. Questo allenatore mi fa schifo. Questo improbabile DS mi fa schifo. Questi giocatori che hanno tirato fuori le palle solo per salvare la panchina a Grosso mi fanno schifo.
Pasqua è resurrezione. Affrettiamoci quindi a morire. Fuori subito dai playoff (o nei playoff) e poi fuori tutti dai coglioni.
A noi tifosi dell’Hellas altro che 3 giorni, senza Setti, ci bastano 3 minuti per risorgere.
Mauro Micheloni
22 APR 2019
IL PAGELLONE DI VERONA-BENEVENTO
SILVESTRI 6.5 Posticipa di una mezz’ora il vantaggio del Benevento, ipnotizzando Armenteros che, al 12°, da due passi, non trova di meglio da fare che centrare in pieno il portiere gialloblù. Nel secondo tempo un paio di belle parate su Viola e Tello. Come spesso accaduto quest’anno, l’unica nota positiva in una giornata disgraziata.
BIANCHETTI 5 L’emblema della sua partita è un cross, all’80°, che finisce praticamente nel settore dei tifosi del Benevento. Impalpabile sia in avanti, sia in difesa. Lo abbiamo detto anche in aramaico, quello non è il suo ruolo. In qualche intervista aveva confessato di divertirsi a fare il terzino destro. Evidentemente ha un concetto di divertimento tutto suo.
DAWIDOWICZ 5 In un difesa che sembra essere colpita da labirintite acuta, lui è il meno peggio. Non il meglio, ma il meno peggio, lo ripeto. Non ha la personalità per prendersi i compagni di reparto sul groppone e la sua lentezza cronica lo costringe, a partita di fatto congelata, a stendere Bonaiuto per il calcio di rigore che Coda trasformerà nello 0-3.
MARRONE 4 Rientra in campo dal primo minuto in quel ruolo tanto discusso e che tante figuracce gli ha fatto rimediare quest’anno. Manco a farlo apposta, i primi due gol del Benevento arrivano proprio dalla sua parte. Per carità, Vitale non ci pensa nemmeno di striscio ad aiutarlo, ma lui ci mette del suo. Con quale criterio, nella seconda rete dei giallorossi, va su Armenteros, già marcato da Dawidowicz, per lasciare tutto solo Coda? Che poi si incazzano se gli dai 4, ma non è che possiamo girare la testa dall’altra parte e fare finta di nulla.
VITALE 4 Bucchi, bravo allenatore del Benevento, lo ammette in conferenza stampa: i suoi ragazzi sapevano di poter far male proprio nei suoi paraggi. Perché sarà anche discreto in fase offensiva (?), ma la difesa… questa sconosciuta. Ennesimo esempio di giocatore preso senza una logica, impiegato in un ruolo non suo che, a mio parere, sarebbe il quinto di sinistra in un 3-5-2. Ma il direttore sportivo illustrissimo è Tony D’Amico, non io.
FARAONI 5 Continua l’involuzione di quello che sembrava, con Zaccagni, poter fare la differenza in questa squadra. Magari non per tecnica pura, ma per grande corsa e intuizioni di gioco, soprattutto in fase di inserimento. Corre a vuoto, in un centrocampo che non ha forza e ancora meno velocità. Tenta la conclusione tra gli sbadigli e l’indifferenza dello stadio.
DANZI 5 Grosso gli affida la regia, in una partita decisiva per il cammino del Verona. Il contesto che si trova attorno è desolante e finisce per essere fagocitato dalla pochezza dei gialloblù. Non ha passo, è troppo timido e non costruisce un’azione degna di questo nome anche perché è costretto a trasformarsi nell’ombra del talentino del Benevento, Ricci.
ZACCAGNI 5 Al 27° del secondo tempo si divora un gol già fatto che avrebbe potuto rianimare lo zombie-Verona. Un errore imperdonabile per un ragazzo con le sue qualità. Ci prova anche a trovare lo spunto e qualche giocata gli riesce pure. Ma nulla di nemmeno lontanamente vicino a ciò che di bello ci aveva fatto vedere fino ad un paio di settimane fa. Carretta lo toglie prestissimo dal campo. Evidentemente la benzina sta finendo. E pensare che siamo nella parte decisiva del campionato. Preoccupante.
MATOS 5.5 L’infortunio patito è ciò che sta facendo la differenza nella sua stagione. Perché prima di farsi male sembrava il Garrincha gialloblù. Dopo il crac le cose non stanno tornando al loro posto. E’ vero, un paio di volte sembra di rivedere qualche movimento interessante e qualche seppur flebile colpo di genio, ma manca sempre l’ultimo passaggio e non concretizza mai. Anche lui esce antitempo in debito d’ossigeno, per fare spazio a Di Gaudio.
PAZZINI 5 Al 39° gli arriva sul testone l’unico bel cross messo da Bianchetti. Vola in tuffo e la spara alta, ma la sensazione è che fosse più facile segnarlo che sbagliarlo. Per il resto, poca roba. Un rigore reclamato che però l’arbitro Nasca non ritiene tale. Visto che nell’assurdo dualismo con Di Carmine ho sempre scelto lui, mi aspetto che, da capitano, faccia qualcosa in più per questa squadra e per questa stagione che rischia di trasformarsi nell’ennesimo fallimento della gestione Setti.
LEE 4 Ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare. Tutto. Anche le cose più banali, gli stop, i passaggi a due metri. Qua e là un paio di tiracci inutili. E anche lui sotto la doccia prima degli altri. Mah.
DI GAUDIO s.v.
HENDERSON s.v.
LARIBI s.v.
GROSSO/CARRETTA 4 Due pareggi e due sconfitte nelle ultime quattro partite, che facevo parte delle ultime otto da giocare come finalissime. La squadra rispecchia il suo allenatore. Monocorde, monotona, apatica e incapace di reagire nelle difficoltà. Ma d’altra parte, se alla vigilia di quello che è una sorta di spareggio, ti affanni a dire che non sei obbligato a vincere, quale messaggio pensi che possa arrivare alla tua squadra? E alla tifoseria? Al di la delle tante supercazzole e al netto di conferenze stampa tutte uguali, si sta delineando un fallimento clamoroso. Col Verona lontano anni luce dal secondo posto, e per nulla sicuro di arrivare ai play off, obiettivo minimo. Ma il problema sono quelli che criticano, che si permettono di fare domande, quelli che da inizio anno “rompono il cazzo”, come detto dal buon D’Amico, che dopo quella sfuriata senza senso, è tornato nell’anonimato. Giusto dietro il silenzio stampa si possono nascondere adesso.
LEGA SERIE B 4 Con tutta la serie B che gioca alle 21, eccezion fatta per una partita alle 18, considerato il fatto che quest’anno il Verona, in casa, ha praticamente sempre giocato di sera, scegliere questo orario il giorno di Pasquetta sembra una presa in giro. Una decisione che non ha logica e che si palesa in un Bentegodi semi deserto. Perché la volontà, dicono, è riportare la gente allo stadio. Geniali.
TIFOSI VERONA (PRESENTI ALLO STADIO) 10 Nonostante una società, una squadra, un allenatore che hanno creato una spaccatura con l’ambiente, nonostante una serie di partite dove i gialloblù sono stati presi a pallate, loro sono ancora lì. Il giorno di Pasquetta, a sorbirsi l’ennesima delusione, incassata con la solita irriverenza scanzonata. Bravi ad esserci stati. Anche se uno 0-3 di questo tipo, forse, dico forse, imporrebbe una presa di posizione diversa.
Giovanni Vitacchio
22 APR 2019
L’ASSURDO DIBATTITO SUL BENTEGODI MENTRE IL VERONA AFFONDA
Abbiamo passato un’intera settimana impegnati in un dibattito surreale: il nuovo stadio Bentegodi. Amo Verona, ma a volte, veramente non capisco. Siamo una città meravigliosa ma davvero strana. Non voglio fare polemica con il sindaco Sboarina, non è quella la mia intenzione nè il mio ruolo. Ricordo solo che Sboarina qualche anno fa mi aveva invitato nel suo ufficio e mi aveva illustrato con grande passione l’idea di rifare l’attuale Bentegodi con poca spesa e con molta lungimiranza. Lui era il fiero oppositore della costruzione di un nuovo stadio che in quel momento la sua giunta aveva preso in esame. Ora lo trovo su altre posizioni, ma nemmeno quello mi scandalizza. Si può cambiare idea, per carità, ma bisogna farlo solo se vale veramente la pena.
Quello che non capisco è perché Sboarina in questo percorso legittimi Setti e la sua combriccola. Questa società, purtroppo, non merita credito. E tradisce la fiducia di tutti coloro che in buona fede si avvicinano. Il deserto in cui versava oggi il Bentegodi sancisce il fallimento di Setti e come conseguenza di ogni possibile progetto legato ad un nuovo stadio. Il Verona sta sprofondando in classifica, ma quello che è peggio è che l’arroganza della società sta disamorando i veronesi. Come si può pensare di costruire un nuovo Bentegodi in questa condizione, per di più tagliando fuori un’altra società che a Verona ci ha sempre giocato? Chi andrà a vedere questo Verona nel nuovo Bentegodi?
In qualità di sindaco e “regista” delle vicende veronesi, Sboarina dovrebbe invece aiutare a costruire una seria alternativa a Setti. Smettiamola di dire che a Verona nessuno si fa avanti. Bisogna che ci siano le condizioni giuste e il prezzo giusto e la gente c’è. Ed anche qualificata. E’ arrivato il momento di porre la questione, perché di gare come quella contro il Benevento ne vedremo molte nei prossimi anni se restiamo con questa supponente proprietà. Solo un Verona “forte”, sul modello Atalanta, può giustificare uno stadio nuovo. Le foto di una piscina posizionata sugli spalti di un impianto che dovrebbe essere pubblico e non settario, acuiscono solo il disagio e la lontananza di questo progetto dall’amara e triste realtà di oggi. Lo dico a Sboarina-sindaco, ma anche al Federico-tifoso senza acredine e senza polemica politica che lascio volentieri ad altri. E’ una riflessione profonda, prima che sia troppo tardi.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
RASSEGNA STAMPA + - =
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Verona-Benevento: le pagelle gialloblù di CH
Si salva il solo Silvestri, disastrosi Dawidowicz, Marrone, Vitale e Lee
di Tommaso Badia aprile 22, 2019 - 18:06
Una débâcle che rischia seriamente di compromettere anche la corsa play-off, un obiettivo che a inizio stagione pareva quasi riduttivo per una rosa come quella del Verona: potremmo riassumere così la partita dell’Hellas contro il Benevento, con gli Stregoni che espugnano il Bentegodi con un secco e meritatissimo 0-3.
A prescindere dalla seconda rete campana, arrivata in netto fuorigioco, quella dei gialloblù è infatti una prestazione horror: l’unico a salvarsi è il solito Silvestri, senza il quale staremmo probabilmente parlando di un passivo ancora più pesante.
Queste, dunque, le nostre pagelle dell’incontro per quanto riguarda i gialloblù.
SILVESTRI: 6. Incolpevole sui gol, tiene in vita il Verona finché può. Il fatto che quasi sempre sia lui il migliore in campo dell’Hellas la dice lunga sulla stagione della squadra di Grosso…
BIANCHETTI: 5,5. Schierato da terzino ci mette buona volontà e offre anche un paio di spunti interessanti, ma, lo diremo fino allo sfinimento, quello non è il suo ruolo.
DAWIDOWICZ: 4. Complice sui primi due gol e colpevole del rigore dello 0-3. Disastroso.
MARRONE: 4,5. Sulle prime due reti del Benevento c’è anche il suo zampino. La sua presenza in mezzo alla difesa trasmette insicurezza: incomprensibile che si continui a puntare su di lui come centrale.
VITALE: 4,5. Anche lui tra i colpevoli sul primo gol giallorosso: troppo morbido in marcatura su Coda, ma non è una novità. Il punto è che non è efficace nemmeno quando si tratta di attaccare o di calciare punizioni…
FARAONI: 5,5. Corre, corre e corre, ma non serve a niente. Gli manca terribilmente la fascia, ma si si continua a schierarlo in un ruolo non suo.
DANZI: 5,5. Offre un paio di spunti interessanti, uno dei quali viene clamorosamente sciupato da Pazzini. Per il resto si arrabatta come può, ma affonda nella mediocrità generale.
ZACCAGNI: 5. Combatte come un leone, si procura punizioni interessanti e fa ammonire avversari: come Danzi, però, viene “soffocato” dalla pochezza dei suoi compagni. Mezzo punto in meno per una clamorosa occasione sciupata nel secondo tempo.
MATOS: 5,5. Parte bene e regala qualche buon guizzo. Ovviamente non ha ancora il ritmo-partita e si spegne alla distanza.
PAZZINI: 5. È vero, gli arrivano pochi palloni giocabili, tuttavia quei pochi li spreca malamente. Non è da lui, ma la sua mancanza di lucidità fa ben capire quale sia la condizione mentale di questa squadra.
LEE: 4,5. Efficace in dribbling, ma pecca terribilmente quando è il momento di tirare o di servire l’ultimo passaggio. Dispiace dirlo, ma è tanto fumo e niente arrosto.
DI GAUDIO: 5,5. Buon impatto sulla partita, corre tantissimo, prova a mettersi al servizio della squadra e quantomeno cerca la conclusione. Però non basta…
LARIBI: 5. Fa quasi sempre la scelta sbagliata. Doveva essere uno dei punti forti di questa squadra, si è rivelato (anche per colpe non sue) una delle più grandi delusioni.
HENDERSON: 5,5. Entra al 77′ con la sua squadra sotto di due gol e prova a trasmettere la propria grinta ai compagni. Tentativo vano.
CARRETTA: 4. Il voto non è ovviamente per lui, quanto per chi lo “dirige”. Marrone centrale, Bianchetti terzino, Faraoni mezzala, cambi incomprensibili (Henderson e non Di Carmine a un quarto d’ora dalla fine sotto di due reti?) e una squadra che ora rischia di uscire addirittura dalla corsa play-off. Peggio di così…
FONTE: CalcioHellas.it
Tutti tacciono in casa gialloblù
aprile 23, 2019
L’Hellas Verona FC di Maurizio Setti, a seguito dell’imbarazzante prova offerta al Bentegodi contro la diretta concorrente Benevento, ha indetto il silenzio stampa fino a nuova comunicazione. Nessuno del club ci ha voluto mettere la faccia ieri, col presidente che ha lasciato lo stadio anche prima del triplice fischio finale. Con Fabio Grosso squalificato, si è quindi preferito non mettere alla gogna il suo vice Mauro Carretta, ieri in panchina. Nemmeno il ds Tony D’Amico ha preso posizione dopo l’ennesima delusione stagionale. In queste ore, la società sta decidendo il futuro del tecnico e la sede del ritiro in vista della trasferta di Pescara. Quando oramai mancano però solo quattro partite alla chiusura della stagione regolare. Il primo obiettivo (promozione diretta, ndr) è stato cannato malamente e ora si rischia persino di vedere i gialloblù uscire anche dalla griglia degli spareggi promozione. Questa è la triste realtà che accompagna i tifosi dell’Hellas Verona.
Quando anche i giocatori in campo si domandano il perché di certi cambi
aprile 23, 2019
Al momento dell’ingresso in campo di Henderson al posto di Zaccagni, eclatante è stato lo sfogo del portiere dell’Hellas Verona, Marco Silvestri, nei confronti della panchina gialloblù. Come più tifosi ci hanno fatto notare, l’estremo difensore ha evidenziato il suo malumore quando il risultato era sullo 0-2 a favore del Benevento.
Serie BKT, Brescia-Salernitana 3-0. La capolista è a +15 dall’Hellas Verona
aprile 22, 2019
La partita in programma alle ore 18 allo stadio Rigamonti, termina 3-0 a favore del Brescia contro la Salernitana. Rondinelle in vantaggio dopo 2’ con Tremolada, raddoppio dell’ex gialloblù Torregrossa al 39’ e tris ad opera di Donnarumma su rigore al 59’. Il Brescia sale così in classifica a quota 63 punti.
Pagelle
aprile 22, 2019
Silvestri 6, Bianchetti 5.5, Dawidowicz 4.5, Marrone 4, Vitale 5; Faraoni 5, Danzi 5, Zaccagni 5.5 (Henderson 5); Matos 5.5 (Di Gaudio 5), Pazzini 5, Lee 5.5 (Laribi 5). All: Carretta 4
FONTE: HellasLive.it
Zero tituli
Gianni Poggi
Il calcio veneto alla svolta: modernizzarsi, o diventa uno sport minore
Club con pochi soldi, zero progetti e investimenti, risultati sportivi modesti, stadi vecchi. E gli appassionati vanno a vedere il grande calcio a Milano e a Torino
20 Aprile 2019
Mancano ormai poche partite alla fine dei campionati di calcio professionistico della stagione sportiva 2018-2019 e il bilancio finale non si prospetta brillante per le squadre venete. C’è addirittura il rischio che dopo decine di anni il Veneto non abbia più una squadra in Serie A. Il Chievo Verona, unica portacolori regionale rimasta dopo la retrocessione l’anno scorso dei concittadini dell’Hellas, è già condannata a scendere fra i Cadetti dopo dieci campionati consecutivi. E a sua volta l’Hellas ha ormai abbandonato la speranza di una promozione diretta nella massima serie e sta lottando per la risalita attraverso i play off, così come l’inesauribile Cittadella.
Restando in B c’è da registrare la retrocessione del Padova in terza serie solo dopo un anno dalla vittoria del campionato di Lega Pro 2017-2018. E la quarta rappresentante del Leone di san Marco, il Venezia, non viaggia affatto tranquillo verso la salvezza.
All’ultimo gradino dei professionisti, dopo la scomparsa per fallimento del Vicenza Calcio, era il Vicenza Virtus, ex-Bassano Virtus, su cui si puntava per ripetere il percorso vincente degli anni scorsi di Padova e Venezia, ma i biancorossi di Renzo Rosso sono incappati in una stagione deludente che, al momento, li vede relegati al 10° posto e le speranze di conquistare uno dei due residui posti-promozione tramite play off sembrano obbiettivamente pochine.
L’altra veneta, la Virtus Verona, terza squadra della città, sta battendosi al di là del prevedibile per la salvezza, che sarebbe già un gran risultato per una società sottodimensionata perfino per la scadente Serie C attuale.
In generale, insomma, il calcio veneto Pro non riesce a sollevarsi dalla diffusa mediocrità in cui naviga da anni, non ostante la grande tradizione, il blasone e la storia ultrasecolare dei club più importanti. Gli annuari del football però sono impietosi: riferiscono che un solo scudetto è stato vinto in terra veneta, dall’Hellas nel 1985 e cioè 35 anni fa. Che l’altro miglior risultato in campionato è il secondo posto del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi nel campionato 1978. Che l’unico altro titolo nazionale vinto è la Coppa Italia del Vicenza Calcio di Guidolin nel 1997. Che l’ultima partecipazione di un team regionale alla Champions League è quella dei gialloblu del Chievo nel 2006. Questi sono gli hit e parliamo in massima parte del secolo scorso!
Il nuovo secolo e, gli ultimi due decenni del precedente, sono stati costellati di fallimenti societari e di campionati modesti, di rifondazioni a raffica e di proprietà e presidenze spesso discutibili, per non dire peggio. E questo è accaduto in una delle regioni più ricche non solo del Paese ma anche dell’area economica continentale più produttiva. Che però non è mai riuscita a esprimere una grande società di calcio, che rappresenti la terra veneta delle tante eccellenze nel calcio nazionale ed internazionale.
Nessun grande gruppo industriale o finanziario basato in regione ha finora investito nel calcio professionistico per avviare un progetto di ampio respiro, che produca risultati sportivi e ricavi economici sulla scorta di quanto succede ormai in tutta Europa. L’approdo di mr Diesel in una piazza ambiziosa e bramosa di rivincite come Vicenza per ora non ha portato il salto di qualità che ci si aspettava, si è impantanato in un modesto «anno zero».
In Veneto siamo ancora fermi agli stadi di proprietà pubblica, impianti vecchi o nati vecchi, scomodi, non funzionali allo spettacolo e inadatti alla produzione di entrate. Stadi a cui i tifosi sono affezionati in quanto cimeli delle storie delle società più antiche e seguite, ma che dovrebbero invece desiderare sostituiti, visto che sono logisticamente e strutturalmente obsoleti, da impianti moderni, degni di team con grandi ambizioni.
Si gioca ancora invece nel vecchio Menti a Vicenza, nel vetusto Sant’Elena a Venezia, nel Tenni a Treviso, campi di gioco che hanno 80 e più anni di vita e li portano male. E che costano un sacco di soldi ai cittadini, anche a quelli a cui non importa nulla del calcio, perché i Comuni si devono accollare le spese di manutenzione straordinaria a suon di centinaia di migliaia di euro all’anno. E lo stadio più recente della Regione, l’Euganeo di Padova, non lo vuole più né il Comune e nemmeno il Calcio Padova tant’è brutto e scomodo. Il Bentegodi di Verona è l’unico impianto del Veneto omologato per il calcio internazionale, peccato che il calcio internazionale non faccia più tappa da decenni da queste parti. In tutta Europa il calcio punta sugli stadi di proprietà dei club, in Italia siamo fermi a tre, in Veneto a zero.
La conseguenza di questa arretratezza, di questa zero progettualità è che gli appassionati della regione vanno a vedere il grande calcio in Lombardia o in Piemonte. Oppure fanno l’abbonamento alla pay tv per godersi le partite dei grandi team, anche di altre nazioni, dove lo spettacolo c’è eccome.
Basta vedere i dati sul calo degli spettatori negli stadi veneti, ormai semivuoti anche per colpa di calendari ed orari demenziali imposti dai network televisivi.
Qui, se non cambia presto qualcosa, il calcio professionistico finirà per diventare uno sport minore. L’invecchiare della popolazione da un lato e, dall’altro, il non modernizzarsi delle società e quindi la mancanza di nuovo pubblico, di nuove generazioni di tifosi, relegherà sempre di più il calcio veneto nelle retrovie nazionali.
(ph: Shutterstock – Ozymandian)
FONTE: VVox.it
NEWS
23 aprile 2019 - 11:36
Grosso via? Ipotesi Aglietti
Anche Zeman è una soluzione possibile in caso di esonero del tecnico del Verona
di Redazione Hellas1903
Un’ipotesi per la panchina del Verona, in caso di esonero di Fabio Grosso (per ora confermato fino alla partita con il Pescara di sabato), porta al nome di Alfredo Aglietti.
Il tecnico, da giocatore all’Hellas per due stagioni e mezzo, sarebbe disponibile per assumere l’incarico.
Resta valida l’idea rappresentata da Zdenek Zeman, già contattato dal club gialloblù a febbraio, quando Grosso era ad un passo dall’addio, in alternativa a Serse Cosmi.
VISTO DA NOI
23 aprile 2019 - 10:29
L’ora di cambiare (in ritardo)
La figuraccia con il Benevento è il capolinea per il Verona di Grosso. Troppi gli errori commessi
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
«Di dieci cose fatte te n’è riuscita mezza e dove c’è uno strappo non metti mai la pezza». Così cantava Jovanotti nel 1992. Ventisette anni dopo, qualche capello in meno e qualcuno di grigio in più, l’allergia a Jovanotti è rimasta quella di allora, tuttavia il motivetto è affiorato nelle orecchie come un castigo al ritorno verso casa dalla Pasquetta da incubo vissuta nel gelido deserto del Bentegodi. Che non sarebbe stata un gran giornata ve n’erano tutte le premesse: piazzare un turno alle tre del pomeriggio del giorno di Pasquetta è una genialata da Premio Nobel tale, che verrà ripetuta in occasione del 1 maggio. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Uno stadio semideserto era il minimo che ci si potesse attendere. Il Bentegodi è già brutto di suo, ma quando è vuoto è un vero pianto. Chissà come andrà a finire con la Nuova Arena, che tanti allegri entusiasmi non sprizza, se da disegnini finora forniti esibisce di più le macabre sembianze di un mausoleo che di uno stadio da pallone. Evidentemente aleggia un karma di malinconica tristezza che cervellotici architetti ritengono di elevare a valore aggiunto. Boh…vedremo che ne verrà fuori.
E veniamo alle magagne quotidiane di un Verona che balbetta e inciampa. Che tonfo ragazzi! Tre ceffoni e tutti a casa, altroché grigliate di ciccia, colombe ai canditi e libagioni. Ma che bella la Pasquetta gialloblù! Il Benevento è nei nostri destini più nefasti: lo scorso anno l’inverecondo 3-0 al Vigorito sancì di fatto la resa; quest’anno i sanniti sono saliti sin qua a rifilarci tre pedate nel sedere. A distanza di un anno, nulla pare essere di fatto cambiato in casa del Verona: squadra molliccia era, squadra molliccia è. Dopo una retrocessione come quella dello scorso campionato, il Verona aveva il dovere di ricucire lo strappo con la piazza legittimamente delusa attraverso atteggiamento e risultati. Sia chiaro, vincere non è un obbligo per nessuno, ma provarci mettendo sul campo l’anima, sì. Al di là dei risultati men che modesti, il Verona di Fabio Grosso un’anima non l’ha mai avuta. Ha espresso idee di calcio soporifero e barocco, fatto di stucchi e contro stucchi, di parentesi graffe e quadre e quadre, mai di equazioni. La spada l’ha sguainata di rado. Il percorso del Verona è stato questo sin dall’inizio; ha proseguito a singhiozzi alternando qualche buona prestazione e cadute di tono e colossali imbarcate. Un gruppo smarrito nei labirinti tafazziani che esso stesso si è creato con impennate di autolesionismo cosmico.
Nemmeno la società, che pure, va detto, la squadra in estate l’ha fatta e a gennaio l’ha anche rinforzata, è esente da responsabilità. Fabio Grosso andava sostituito dopo la batosta di Brescia, quando era chiaro che la missione non si sarebbe compiuta e su piazza era disponibile più di un’alternativa per svoltare e provare a condurla in porto. Era novembre e il tempo per correggere la rotta c’era. Lo dicemmo allora, lo ribadiamo oggi. Il progetto tecnico che stentava a decollare, è ora miseramente fallito. Chi ne ha facoltà ne prenda atto e provveda a rendere meno amaro il fiele da qui alla fine della stagione ci toccherà ingoiare. Salvare capre e cavoli è a questo punto un’impresa ardua e disperata, provarci è tuttavia quanto meno un dovere. L’idea, ambiziosa e un po’altezzosa, era quella di vincere attraverso il bel gioco. Non sono arrivate vittorie né tantomeno bel calcio. La serie B premia sempre l’operosità delle formiche, mai la futilità delle cicale. Questo Verona si presentava come un’elegante e un po’ pomposa confezione regalo. Peccato che una volta tolto il fiocco e aperta, dentro non ci fosse nulla. È arrivato il momento di metterci qualcosa. Si chiama orgoglio. E per quello non è mai troppo tardi
VISTO DA NOI
23 aprile 2019 - 08:18
Il vaso di coccio
Verona costruito per vincere, ma in pieno disarmo. E così farà peggio
di Matteo Fontana, @teofontana
Il calcio non è un’equazione matematica. Chi lo vuole leggere in senso “aziendale” (investo tot, ottengo quanto corrisponde alla spesa) deve arrendersi alla logica del campo e alla volatilità del fattore umano.
Il Verona è (era?) stato costruito per vincere, invece l’ha fatto poco e non ha mai convinto. Si ricordano pochi momenti di bel calcio in questo Hellas, ancora di meno sono state le fasi redditizie. Con il Benevento, ieri, si è vista una squadra in pieno disarmo, arresa a un destino che lei stessa si è creata, a suo danno.
Un vaso di coccio, quando avrebbe dovuto essere di ferro. Ma se hai irrobustito, in estate e in inverno, la rosa, inserendo giocatori accreditati di indubbio valore, e se, invece, a primavera inoltrata, con quattro partite che rimangono da disputare, sei costretto ad aggrapparti ai risultati della sera per non essere già catapultato al di fuori della zona playoff, significa che hai commesso non uno, ma molti errori gravi.
L’espressione “tutti colpevoli” è vuota di significato, perché, nei fatti, si traduce in “nessun colpevole”. Meglio fermarsi al dato di fatto di un’identità di squadra mai nata, di interpreti che si sono smarriti di partita in partita, di un profilo caratteriale assente, di un’impostazione tattica infruttuosa e nociva, di un possesso palla urticante in quanto privo di incisività.
Per tornare al concetto dell’equazione, è fin troppo facile individuare la “x” che spiega il perché di un Hellas tanto anonimo, deludente e spersonalizzato. Se poi non la si vuole vedere, non sarà certo l’umile scrivano, che in “mate” era un disastro al livello del Verona di oggi (beh, forse un po’ meglio, ma non ci vuole molto…), a suggerire la risposta.
Quel che è certo è che, rimanendo così, l’Hellas potrà fare soltanto una cosa: peggiorare.
NEWS
22 aprile 2019 - 17:45
Pagelle Verona: tutto sbagliato, tutto da rifare
Silvestri unico a salvarsi, disastro in difesa, centrocampo senza idee, attacco assente
di Matteo Fontana, @teofontana
SILVESTRI 6
Puntuale nel chiudere lo specchio ad Armenteros, che gli calcia addosso, prima che Ricci sprechi l’inenarrabile. Poi ne prende tre, ma le responsabilità non sono sue
BIANCHETTI 5,5
Ancora impiegato da terzino destro, cerca anche di salire, e per un tempo lo fa con buona continuità. Troppo poco, però, per incidere, e dietro anche lui balla.
DAWIDOWICZ 4,5
Da applausi la sua chiusura su Coda lanciato a rete nel primo tempo, il resto è un pastrocchio. Distratto, impacciato, viene annientato dall’attacco del Benevento. E alla fine causa pure il rigore del 3-0.
MARRONE 4
Assente per squalifica a Cremona e per scelta tecnica con Brescia e Palermo, riprende posto in difesa. Infilato di netto dall’inserimento di Coda che dà il vantaggio al Benevento, il suo è un errore che non resta isolato: mai attento, sempre in ritardo, non ne becca una che sia una
VITALE 5
Anche lui torna titolare dopo un periodo out (per infortunio), ma di tracce ne lascia poche. Fa molta confusione, si nota soltanto per una punizione che esce di poco, con il Verona già sotto di due reti.
FARAONI 5
Appannato, è l’opposto del giocatore straripante visto nella partita con il Brescia. Inventarlo mezz’ala può essere servito, ma un bel gioco dura poco e così la sua corsa appare sprecata.
DANZI 5
Per la prima volta in questo stagione viene proposto come perno di centrocampo, ruolo ricoperto con la Primavera e al debutto tra i professionisti l’anno scorso. Peccato che debba pensare più a marcare Ricci che a costruire. Finisce presto con il serbatoio vuoto.
ZACCAGNI 5
Pochi momenti di lucidità: è il picco negativo della sua stagione. Tra i pochi a convincere in questo campionato del Verona, pure lui va a vuoto in una giornataccia collettiva.
MATOS 5,5
Torna titolare a distanza di oltre due mesi dall’infortunio riportato nella gara con il Crotone. Comincia con alcune iniziative pregevoli, per svanire alla distanza. La condizione resta da trovare.
PAZZINI 5
Reclama un rigore per uno strattone (che pare esserci) di Antei in piena area: per Nasca è fallo in attacco. Poi alza di poco la traiettoria di testa e sfiora un gran gol. Vede pochi palloni e si sgonfia presto.
LEE 5
Sbaglia molto, combina niente. Si incaponisce in dribbling che gli sono spesso riusciti e che, stavolta, restano intrappolati nella sua mente.
DI GAUDIO 5,5
Entra a partita già segnata, ci prova, senza esito.
LARIBI 5,5
Vedi sopra.
HENDERSON ng
GROSSO (in panchina CARRETTA) 4
Tutto sbagliato, tutto da rifare. Rispolverando un classico bartaliano, ci si può fermare qui, perché ogni parola in più non sarebbe appropriata per descrivere il tracollo di questo Verona.
NEWS
22 aprile 2019 - 17:43
Grosso, probabile conferma fino a Pescara
Sabato gara decisiva per squadra e allenatore
di Redazione Hellas1903
Ci risiamo. Fabio Grosso, dopo la pesante sconfitta interna col Benevento, è di nuovo in bilico.
NEWS
22 aprile 2019 - 17:28
Verona, dopo la sconfitta col Benevento silenzio stampa
Squadra probabilmente in ritiro
di Redazione Hellas1903
Il Verona decide per il silenzio stampa dopo la rovinosa sconfitta per 0-3 con il Benevento. Nessuno dunque parla e si prevede che la squadra andrà presto in ritiro in vista della prossima gara col Pescara.
NEWS
22 aprile 2019 - 17:15
Bucchi: “Grande partita, create molte occasioni”
Il tecnico giallorosso: “A Palermo abbiamo fatto meglio, ma più sfortunati”
di Redazione Hellas1903
Cristian Bucchi commenta la vittoria contro il Verona: “Credo che nello scorso turno contro il Palermo abbiamo fatto molto meglio di oggi, ma siamo stati più sfortunati. Oggi abbiamo tirato tanto e abbiamo creato molte occasioni da gol sbagliando davanti al portiere o a porta vuota. Siamo stati bravi a inizio secondo tempo ad aver dato il doppio colpo al Verona e a chiudere la partita. Abbiamo fatto una grande partita e stiamo continuando a fare quello che stiamo facendo da diverse settimane”.
NEWS
22 aprile 2019 - 17:03
Coda: “Contento della vittoria, ora pensiamo ai Playoff”
L’attaccante giallorosso: “Col Cosenza non dobbiamo commettere errori”
di Redazione Hellas1903
Massimo Coda, autore della tripletta decisiva contro il Verona, commenta ai microfoni di DAZN: “Sono contento della vittoria. Ho eguagliato il mio record di gol, ora ho quattro partite per superarlo. Dopo la sconfitta di Palermo ci siamo concentrati sul miglior piazzamento per i Playoff. Ora pensiamo a quelli. Siamo in un buon momento, oggi l’abbiamo dimostrato. Col Cosenza non dobbiamo commettere errori”.
FONTE: Hellas1903.it
RITIRO VICINO A CESENA
Setti e D'Amico convinti massima fiducia in Grosso
23/04/2019 16:10
Un punto nelle ultime tre partite, tre nelle ultime cinque. Questa volta non c'è stato neanche un comunicato di conferma, perché non serve: Grosso rimane in sella sulla panchina dell'Hellas.
Massima fiducia del presidente Setti e del Ds D'Amico: sono ancora convinti che il tecnico abruzzese sia l'uomo giusto per l'obiettivo di questa stagione (che dovrebbe essere quello di tornare in Serie A).
Grosso era a Peschiera questa mattina per dirigere la seduta della squadra dopo la sconfitta col Benevento. La società, intanto, ha ufficializzato dove la squadra passerà il ritiro in vista della sfida di Pescara, sabato alle 15: sarà in provincia di Forlì-Cesena a partire da mercoledì.
UN'ALTRA TELENOVELA
Salta o non salta? Prosegue la farsa
23/04/2019 10:31
Al peggio non c'è limite. Ed infatti il Verona di Grosso continua a fare peggio. Ma il peggio del peggio è assistere per l'ennesima volta al teatrino societario: salta o non salta? Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate semplicemente davanti alla domanda. E invece ci tocca pure leggere di "summit notturni", di "travagliate ore" di "riflessioni in corso", di "faccia a faccia". Da due anni ormai, con puntualità chirurgica, assistiamo al teatro. Prima con Pecchia, ora con Grosso. La farsa trova la massima espressione quando viene definita la prossima partita "ultima spiaggia". Il confine tra tragedia e opera comica è stato insomma abbondamente superato. Una risata li seppellirà. (g.vig.)
ORA IL SILENZIO STAMPA
L'Hellas va male? Grosso dà la colpa all'ambiente
23/04/2019 08:02
La sfortuna, gli infortuni, il campo mal ridotto. Quando i risultati non arrivano, e le scuse finiscono, allora gli allenatori trovano l'ultimo nemico: "l'ambiente", "i gufi", i tifosi che protestano e i giornalisti non allineati che raccontano la realtà. Anche Fabio Grosso ha voluto usare queste giustificazioni, in conferenza stampa, prima della sfida col Benevento, poi finita con un netto 0-3 per i sanniti.
"L'obiettivo che vogliamo raggiungere è tanto grande - aveva detto Il tecnico abruzzese prima dell'ennesima sconfitta - vogliamo convincere gli scettici ma anche quelli non scettici che in malafede cercano di trasportare dietro di sé le persone deluse dall'annata passata e da 'qualche' brutto risultato di questa stagione. Mi piacerebbe ci fosse un po' di obiettività. Però io so benissimo qual è il mio obiettivo a breve termine".
Poi Grosso ha concluso il suo personalissimo pensiero: "Non basta avere giocatori forti o un allenatore bravo, servono tante altre componenti per vincere. E' difficile da far comprendere soprattutto quando intorno ci sono persone che non aiutano questo gruppo. Questa squadra ha valori importantissimi".
Valori molto nascosti a quanto pare. Il Verona, dopo essere retrocesso vergognosamente insieme ad un mega paracadute, ora si trova sesto in classifica in Serie B: non è nemmeno sicuro di arrivare ottavo per disputare i play-off.
Col Benevento è arrivata l'ennesima dimostrazione dell'inconsistenza di questa squadra. E con questo k.o. sono finite anche le parole: la società si è trincerata dietro il silenzio stampa. Setti, D'Amico e Barresi non ci hanno messo la faccia dopo la sconfitta contro la squadra di Bucchi e porteranno la squadra in ritiro, mantenendo però Fabio Grosso in sella in vista di un altro scontro diretto: in trasferta a Pescara.
IL PUNTO SULLA B
"Citta" e Perugia k.o.
Verona +3 sul 9° posto
22/04/2019 23:00
Termina la 34^ giornata di B, con il Brescia capolista (a quota 63) che batte la Salernitana 3-0 al Rigamonti. Ai lombardi allenati da Corini ormai, manca pochissimo per tagliare il traguardo della Serie A, a sole 4 giornate dalla fine del torneo. I gol che hanno permesso il successo contro i campani, portano le firme di Tremolada (3’), Torregrossa (37’) e Donnarumma (59’ su rigore). Per quest’ultimo, 25^ rete in Campionato e sempre più capocannoniere della cadetteria.
In 2^ posizione non molla il Lecce (60 punti). I giallorossi vincono in trasferta per 1-2 sul campo del Perugia e distanziano il Palermo (terzo a 57) di 3 lunghezze. E’ La Mantia (assist di Falco) a portare in vantaggio i salentini al 38’, che però subiscono il pareggio di Falzerano al 44’. Nella ripresa (55’), La Mantia restituisce il favore a Falco per il passaggio vincente dell’1-2 definitivo del Lecce sulla squadra umbra di guidata da Nesta.
Deludente 1-1 del Palermo al Barbera contro il fanalino di coda, Padova (che sbaglia un rigore). Sono i padroni di casa a mettere la freccia per primi con Trajkovski al 14’, ma dopo 60’’ raddrizza subito il risultato Pulzetti per i biancoscudati. Al 40’, l’arbitro Illuzzi concede un tiro dagli 11 metri agli ospiti, ma Capello si fa parare la conclusione da Brignoli.
Blinda il quarto posto il Benevento (a quota 53) che al Bentegodi annienta il Verona 0-3 (tripletta di Coda che sale al secondo posto in classifica marcatori con 18 reti, insieme a Mancuso del Pescara). L’Hellas, lassista e disordinato, senz’altro anche per le dichiarazioni (“NON SIAMO OBBLIGATI A VINCERE”) alla vigilia del match, del proprio allenatore, fallisce l’occasione di poter “attaccare” la quarta posizione e resta sesto a 48 punti. Ovviamente (per come è condotto il Verona), tutto rientra nella normalità ed è giusto ricordare che alla fine, il vero obiettivo stagionale (salvezza) è stato raggiunto matematicamente. Al termine della gara, tanti fischi per gli scaligeri che si trincerano nel silenzio stampa. I gialloblù sono sempre dentro la zona playoff, ma devono però ringraziare le contemporanee cadute di Cittadella e Perugia (rispettivamente 8^ e 9^ in graduatoria), che si fermano a quota 45.
Per il “Citta” bruttissimo ed inaspettato k.o. (1-3) casalingo con la Cremonese, che con questa vittoria sale a 42 in zona tranquillità con Ascoli e Cosenza. E’ Piccolo al 3’ a portare i grigiorossi sullo 0-1, mentre il raddoppio è firmato da Montalto al 25’. Nella ripresa, Scappini (65’) per il Cittadella segna il rigore che riapre il match, il quale però viene chiuso al 3’ di recupero dalla rete di Carretta per gli ospiti.
Quinta posizione per il Pescara (50) di Bepi Pillon (prossimo avversario del Verona, sabato 27 aprile ore 15). Gli abruzzesi non vanno oltre lo 0-0 a Carpi (ultimo col Padova a 26).
In settima posizione c’è lo Spezia (46) di Pasquale Marino che perde a Cosenza 1-0 (55’ Dermaku). Già al 15’ i padroni di casa avrebbero potuto sbloccare il punteggio, ma Lamanna para un rigore a Tutino.
Bel successo dell’Ascoli (1-0) contro il Venezia al Del Duca. La rete della vittoria bianconera è firmata da Ardemagni su rigore al 36’. La sconfitta però, non preclude al Venezia (a 33) di piazzarsi in zona playout che in questo momento giocherebbe con il Livorno o col Foggia (entrambe a 31).
I toscani hanno pareggiato alla Zaccheria, lo scontro diretto per la salvezza proprio contro il Foggia: 2-2. Al doppio vantaggio dei “satanelli” (autorete di Di Gennaro al 7’ e gol al 39’ di Kragl), rispondono gli amaranto con una doppietta di Gori (68’ e 76’), sempre innescato da Alessandro Diamanti. Le due squadre pareggiano anche il conto dei rigori sbagliati: uno a testa. All’86’ è Mazzeo a fallire il tiro dal dischetto per il Foggia (parata di Zima), mentre per il Livorno sbaglia Giannetti al 3’ di recupero (parata di Leali).
In questa giornata ha riposato il Crotone.
Per effetto di questi risultati, ecco la nuova classifica:
Brescia 63, Lecce 60, Palermo 57, Benevento 53, Pescara 50, Verona 48, Spezia 46, Cittadella e Perugia 45, Ascoli, Cosenza, Cremonese 42, Salernitana 38, Crotone 34, Venezia 33, Livorno e Foggia 31, Carpi e Padova 26.
ANDREA FAEDDA
DOPO LO 0-3 COL BENEVENTO
Hellas in silenzio stampa
Setti valuta il ritiro
22/04/2019 17:30
Nessuna risposta, nessuno che ci mette la faccia. Dopo la vergognosa sconfitta col Benevento doveva venire a parlare davanti ai microfoni il vice di Grosso, Mauro Carretta. Ma non è arrivato: così ha deciso la società.
Davanti alla stampa non è arrivato nemmeno il Ds Tony D'Amico, o il presidente Setti, per spiegare l'ennesima sconfitta. La società ha comunicato di essere in "silenzio stampa". Ora si valuta il ritiro in vista della sfida col Pescara. Più difficile vedere l'esonero di Grosso.
PARLA IL TECNICO DEL BENEVENTO
Bucchi: Marrone e Vitale non molto forti in difesa
22/04/2019 17:23
"Verona? Devi essere bravo anche ad attraversare i momenti duri. E' normale che una squadra abbia pressione dopo la retrocessione. Marrone e Vitale? Sono molto tecnici ma meno propensi alla difesa, magari in quella zona abbiamo insistito e fatto male al Verona". Cristian Bucchi parla così in conferenza stampa dopo la vittoria al Bentegodi sul Verona 0-3.
"Noi avevamo un uomo in meno in mezzo campo per via dei moduli contrapposti - ha concluso il tecnico del Benevento - Ricci è stato comunque bravo a tornare dietro, a dar fastidio a Danzi e anche a proporre del bel gioco offensivo. Letizia per Improta? Stava soffrendo troppo Matos".
MA NESSUNA CONTESTAZIONE FUORI DALLO STADIO
Lo striscione della Curva Sud contro Setti
22/04/2019 17:07
Un Bentegodi ammutolito. Dopo l'ennesima sconfitta (Benevento corsaro con una tripletta di Coda in uno stadio semivuoto), i tifosi sembrano rassegnati. Non c'è stata contestazione fuori dal Bentegodi ma solamente uno striscione contro Maurizio Setti in Curva Sud con scritto " 'Non sono un buffone' Ah ah ah ".
BENEVENTO VINCE FACILE
Hellas ancora umiliato, Play-off a rischio (0-3)
22/04/2019 15:00
Ancora una volta l'Hellas di Fabio Grosso viene umiliato: il Benvento vince facile 0-3, grazie alla tripletta di Coda che sotterra i gialloblù. I sanniti blindano così il quarto posto, mentre il Verona rimane sesto e deve guardarsi alle spalle dalle avverarie dirette per i play-off. Il nono posto non è così lontano. Intanto, la settimana prossima ci sarà la sfida col Pescara di Pillon all'Adriatico (davanti in classifica al Verona).
95' Finisce qui. Fischi sonori dalle tribune.
94' GOL BENEVENTO Buonaiuto si procura il rigore. Coda lo realizza. Tris del Benevento. Nubi sul Bentegodi.
91' Maggio "salva" col corpo una conclusione di Di Gaudio destinata in porta. Il pubblico del Bentegodi applaude in maniera ironica.
Cinque minuti di recupero
87' Il Benevento sfiora ancora il tris con Tello. Silvestri salva la baracca.
85' Minuti finali di malinconia. Il Verona non riesce a tirare in porta e si avvia alla sconfitta.
82' Armenteros "si beve" sia Dawidowicz che Marrone e serve Tello in area. Palla sopra la traversa: il Benevento sfiora il tris.
78' Non c'è spazio per Di Carmine. Ultimo cambio di Carretta: entra Henderson per Zaccagni. Il Verona non riesce ancora a tirare in porta.
73' Zaccagni calcia alle stelle da buona posizione.
71' Entra Buonaiuto per Bandinelli in casa Benevento. Nel Verona entra Laribi per Lee.
69' Ammonito Ricci per un fallo su Zaccagni. Il Verona non riesce a scaldare i guantoni di Montipò (a parte occasione Bianchetti).
65' Piccola reazione d'orgoglio dell'Hellas: Zaccagni si accentra e tira, palla alta sopra la traversa.
62' Montipò evita l'1-2 dopo un colpo di testa di Bianchetti. Il Verona prova a reagire.
61' Entra Di Gaudio per Matos.
59' Tentativo di Faraoni: palla fuori. Il Bentegodi è ammutolito. Partono cori ironici dalla Curva Sud.
55' Cambio del Benevento: esce Del Pinto, entra Tello.
53' Punizione a giro di Vitale: la palla sfiora il palo alla sinistra di Montipò.
51' Ci prova Pazzini dal limite dell'area: palla sopra la traversa.
46' GOL BENEVENTO Subito raddoppio del Benevento con Coda (errore ancora di Marrone che non marca l'attaccante e va addosso a Dawidowicz). L'attaccante fulmina ancora Silvestri per il raddoppio dei sanniti.
Parte il secondo tempo
0-1 dopo 45 minuti per il Benevento. Decisivo il gol di Coda all'ultimo secondo del primo tempo.
Finisce il primo tempo
45' GOL BENEVENTO Viola lancia Coda in profondità che sfugge a Marrone (sempre in ritardo) e Vitale. L'ex attaccante della Salernitana trafigge Silvestri per lo 0-1.
44' Punizione potente rasoterra di Zaccagni, palla sul fondo.
42' Ci prova Lee da fuori area. Conclusione velleitaria del sudcoreano. La palla finisce sul fondo.
40' Occasione d'oro per Pazzini che con un colpo di testa sfrutta un traversone di Danzi: la palla finisce sopra la traversa.
33' Grande occasione per il Benevento con Ricci che entra in area e con un tiro a giro sfiora la traversa e tocca la parte alta della rete. Brividi per Silvestri.
28' Coda scende bene sulla destra e serve in mezzo Del Pinto che prova il "gol del secolo" con il tacco al volo: palla alle stelle. Benevento sempre pericoloso in contropiede.
26' Ci prova Pazzini con un'iniziativa personale: la conclusione del capitano gialloblù viene ribattuta da Caldirola.
21' Sventagliata dalla trequarti di Faraoni, deviata in angolo da Del Pinto. Match bloccato, i ritmi si sono abbassati.
13' Incredibile doppia occasione per il Benevento: Silvestri salva miracolosamente su Armenteros ma la difesa gialloblù è immobile sulla ribattuta, così Ricci tira in porta (scoperta). Incredibilmente il trequartista giallorosso sbaglia la mira e la palla finisce sul fondo. Il Benevento si divora lo 0-1.
9' Ci prova Coda da fuori: la palla finisce di poco a lato.
5' Subito ritmi alti: sia il Benevento che il Verona sono già entrate un paio di volte nell'area di rigore avversaria.
Fabio Grosso (squalificato, è in tribuna, Carretta è in panchina) deve conquistare i tre punti per restare dentro il treno dei play-off. Contro il Benevento di Bucchi, in uno stadio semivuoto, Grosso schiera ancora il 4-3-3, Tra le novità, torna Marrone in difesa, Danzi in regia e Pazzini in attacco. Bucchi si affida alla coppia d'attacco Coda-Armenteros.
Verona (4-3-3): Silvestri; Bianchetti, Dawidowicz, Marrone, Vitale; Faraoni, Danzi, Zaccagni; Matos, Pazzini, Lee. A disposizione: Berardi, Ferrari, Munari, Henderson, Di Carmine, Colombatto, Balkovec, Crescenzi, Laribi, Di Gaudio, Tupta, Almici. All: Carretta (Grosso in tribuna perché squalificato).
Benevento (4-3-1-2): Montipò; Maggio, Antei, Caldirola, Improta; Del Pinto, Viola, Bandinelli; Ricci; Coda, Armenteros. A disposizione: Gori, Letizia, Di Chiara, Tello, Volta, Costa, Buonaiuto, Gyamfi, Insigne, Goddard, Crisetig, Vokic. All: Bucchi.
Arbitro: Luigi Nasca (sez. AIA di Bari)
Assistenti: Luigi Lanotte (sez. AIA di Barletta) e Damiano Margani (sez. AIA di Latina).
FONTE: TGGialloBlu.it
HELLAS VERONA FC - COMUNICAZIONE UFFICIALE
22/APRILE/2019 - 17:30
Verona - L’Hellas Verona FC informa di aver indetto il silenzio stampa fino a nuova comunicazione.
SERIE BKT: HELLAS VERONA-BENEVENTO 0-3
22/APRILE/2019 - 14:05
Verona - Termina 3-0 la sfida contro il Benevento con una tripletta di Coda - in gol allo scadere del primo tempo (45’) e dopo 2’ della ripresa, in questo caso viziato da un evidente fuorigioco – e con un rigore trasformato al 49’. I gialloblù torneranno in campo sabato 27 aprile allo stadio ‘Adriatico’ di Pescara alle ore 15.
HELLAS VERONA-BENEVENTO 0-3
Marcatori: 45' pt Coda, 2' st Coda, 49' st rig. Coda.
HELLAS VERONA: Silvestri, Bianchetti, Dawidowicz, Marrone, Vitale, Faraoni, Danzi, Zaccagni (dal 32' st Henderson), Matos (dal 16' st Di Gaudio), Pazzini, Lee (dal 25' st Laribi).
A disposizione: Berardi, Ferrari, Munari, Di Carmine, Colombatto, Balkovec, Crescenzi, Tupta, Almici.
All.: Carretta.
BENEVENTO: Montipò, Del Pinto (dall'11' st Tello), Antei, Coda, Viola, Maggio, Improta (dal 1' st Letizia), Bandinelli (dal 25' st Buonaiuto), Ricci, Armenteros, Caldirola.
A disposizione: Gori, Di Chiara, Volta, Costa, Gyamfi, Insigne, Goddard, Crisetig, Vokic.
All.: Bucchi.
Arbitro: Luigi Nasca (sez. AIA di Bari)
Assistenti: Luigi Lanotte (sez. AIA di Barletta) e Damiano Margani (sez. AIA di Latina)
NOTE. Ammoniti: Danzi, Del Pinto, Ricci. Spettatori: 10.482.
PRIMAVERA 2: SALERNITANA-HELLAS VERONA 0-0
20/APRILE/2019 - 11:00
Salerno - Termina 0-0 la gara della Primavera gialloblù a Salerno, ultima della stagione regolare. Partita avara di emozioni quella dello stadio 'Volpe', con qualche spunto da entrambe le parti e un rigore mancante per i gialloblù al 18' del secondo tempo su Peretti. Ora i gialloblù attendono il risultato dello Spezia per sapere se sfideranno Lazio o Ascoli al primo turno dei playoff.
SALERNITANA-HELLAS VERONA 0-0
Secondo tempo
49' Finisce qui la gara
42' Poche emozioni in questo secondo tempo
36' Tiro in corsa di Iannone, Chiesa para
29' Diversi cambi negli ultimi minuti
18' Peretti va giù in area su azione di calcio d'angolo, l'arbitro fa proseguire
11' Conclusione fuori di Iannone appena entrato
5' Buona chance per Vitale di testa
1' Partiti
Primo tempo
45' Termina qui il primo tempo
39' Fase di studio tra le squadre
27' Traore ruba palla, scambia con Vigolo e va al tiro, murato
23' Amayah! Gran botta da posizione defilata sulla destra e grande risposta di Russo
21' Tentativo di Lucas dal limite, murato
13' Traore si accentra e serve Amayah sulla destra, che manda a lato di un soffio
4' Buona chance per De Sarlo, che si fa bloccare il tiro da Chiesa da posizione favorevole
1' Partiti
SALERNITANA: Russo, Vitale, Novella, Galeotafiore, Volpe (dal 21' st Iurato),, Granata, Sette (dal 10' st Di Battista), Marino, De Sarlo, Bartolotta (dal 21' st Raiola), Del Regno (dal 10' st Iannone).
A disposizione: Leggiero, Galiano, Fucci, Gambardella, Tozzi, Totaro, Esposito, Rossi.
All.: Beni.
HELLAS VERONA: Chiesa, Meneghini, Plaka, Peretti (dal 41' st Hudzik), Dal Cortivo, Martinez (dal 23' st Lisi), Amayah (dal 33' st Jemal), Felippe, Vigolo (dal 23' st Fiumicetti), Saveljevs, Traore (dal 33' st Caon).
A disposizione: Ciezkowski, Righetti, Brandi.
All.: Porta.
Arbitro: Longo (sez. AIA Paola).
Assistenti: Salama (sez. AIA Ostia Lido) e Fontemurato (sez. AIA Roma 2).
NOTE.
FONTE: HellasVerona.it