#VeronaCarpi + - =
In questo modestissimo campionato di Serie A e nonostante le numerose partite-chiave clamorosamente sbagliate, l'HELLAS ha incredibilmente ancora la chance di salvarsi e per chi ancora ci crede è abbastanza confortante.
Personalmente ritengo il treno salvezza passato da mò ma ovviamente sarei lieto di sbagliarmi come tantissimi altri tifosi scaligeri già mentalmente predisposti per la prossima stagione in cadetteria.
A fronteggiarsi due compagini che, classifica alla mano, non differiscono poi tanto: Il CARPI ha vinto 5 volte in totale (ma una sola in esterna) contro i 2 successi dei gialloblù, 13 a 10 per l'HELLAS i pareggi sul totale delle partite disputatesi sino a qui (gli scaligeri sono davanti a tutti in questo poco edificante primato), 14 pari per quanto riguarda le sconfitte...
Tristi numeri che purtroppo fotografano appieno la fallimentare stagione di due squadre che però non sono ancora spacciate dati i guai delle dirette concorrenti e, come anticipavo, la mediocrità dell'attuale Serie A che si stà livellando verso il basso dopo anni sfavillanti.
Unico precedente in Serie A tra VERONA e CARPI è quello dell'andata in cui al 'Braglia' di Modena i gialloblù di MANDORLINI impattarono senza gol contro gli emiliani guidati da SANNINO poi esonerato in favore dell'attuale tecnico CASTORI.
Le quote degli scommettitori vedono l'HELLAS l'eggermente favorito a 2,3 contro il 3,2 a cui è data la vittoria degli ospiti; X a 3,25.
CARPI 0-0 VERONA highlights ed immagini dal match d'andata |
QUI VERONA
In dubbio GOMEZ TALEB a causa di una lombalgia.
MORAS vittima di noie muscolari ha partecipato alla gara con la Primavera e lo danno per recuperato ma Domenica è probabile al suo posto ancora BIANCHETTI dopo l'incoraggiante prestazione fornita in quel di Firenze; conferme anche per FARES sulla fascia sinistra della difesa mentre la buona notizia riguarda VIVIANI che, dopo lungo e triblatato recupero, potrebbe essere nuovamente a disposizione almeno per la panchina (in ogni caso non sarebbe semplice rinunciare al suo alter-ego MARRONE in questo momento).
Intrigante l'opzione REBIC come esterno sinistro di centrocampo con la funzione di 'guastatore' per gli sfondamenti della coppia TONI-PAZZINI ma DELNERI potrebbe scegliere ancora SILIGARDI sulla mancina della mediana oppure riproporre il 4-2-3-1 che ha irretito la FIORENTINA al 'Franchi'...
Solo affaticamento muscolare per RÔMULO che comunque continua con l'allenamento differeziato (e la tragicomica storia che continua da inizio stagione).
Convocati
Torna VIVIANI dopo lungo tempo e anche GOMEZ escluso a Firenze per scelta tecnica, c'è anche MORAS che però è fermo da una decina di giorni, ancora fuori RÔMULO e ovviamente SOUPRAYEN...
Portieri: 37. Coppola, 95. Pollini, 88. Marconi
Difensori: 6. Albertazzi, 22. Bianchetti, 5. Helander, 12. Gilberto, 18. Moras, 3. Pisano, 4. Samir
Centrocampisti: 28. Emanuelson, 14. Farman, 19. Greco, 23. Ionita, 8. Marrone, 24. Viviana, 13. Wszolek
Attaccanti: 93. Fares, 21. Gomez Taleb, 7. Jankovic, 11. Mazzini, 27. Rebic, 16. Siligardi, 9. Toni
Probabile formazione
4-4-2 con Gollini; Pisano-Bianchetti-Helander-Fares; Wszolek-Marrone-Ionita-Rebic; Toni-Pazzini.
QUI CARPI
Costano 2.000 Euro alla società carpigiana le intemperanze dei propri rei di aver lanciato sul terreno di giuoco una bottiglia di plastica semipiena nell'ultimo turno di campionato.
Fuori dai giochi causa infortunio l'ex MARTINHO.
Rischia di essere una formazione spuntata quella che mister CASTORI presenterà al 'Bentegodi': VERDI e MBAKOGU acciaccati, si profila quindi un 4-4-1-1 con LOLLO sulla trequarti qualche metro dietro all'unica punta MANCOSU anche se il nigeriano potrebbe recuperare in extremis e 'soffiare' il posto al collega.
In dubbio anche DI GAUDIO che però potrebbe essere forzato sull'esterna di centrocampo data l'importanza della partita.
Convocati
Portieri: 27 Belec, 91 Colombi
Difensori: 2 Sabelli, 3 Letizia, 5 Zaccardo, 6 Gagliolo, 13 Poli, 21 Romagnoli, 23 Suagher, 36 Daprelà
Centrocampisti: 4 Cofie, 7 Porcari, 8 Bianco, 11 Di Gaudio, 17 Crimi, 19 Pasciuti, 20 Lollo
Attaccanti: 10 Verdi, 15 Lasagna, 25 Mancosu, 99 Mbakogu
Probabile formazione
4-4-1-1 con Belec; Zaccardo-Romagnoli-Gagliolo-Letizia; Pasciuti-Cofie-Bianco-Di Gaudio; Lollo; Mbakogu.
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DICONO + - =
Mister DELNERI «Dover vincere è il primo passaggio, dobbiamo dare tutto quello che abbiamo per fare nostra la partita. Battere il Carpi vorrebbe dire rimanere agganciati alla squadre che lottano per la salvezza. L'approccio sarà fondamentale, in tanti scontri diretti passati è stato buono e dovremo andare in campo concentrati. In questo momento abbiamo un bel ritmo, corriamo e sono tranquillo sotto questo punto di vista. La squadra è convinta, crede in quello che fa e veniamo da un bel risultato raccolto a Firenze, dove abbiamo dimostrato di essere vivi, ma dobbiamo andare oltre rispetto a queste situazioni e dare di più. Noi obbligati a vincere? Le pressioni ci sono sempre, ho grande fiducia nei miei calciatori e sono convinto faranno il loro dovere. Dobbiamo pensare a fare la nostra partita, giocando come sappiamo e stando attenti alle loro caratteristiche. In ogni sfida spendiamo molto a livello psicofisico, per noi è sempre l'ultima spiaggia e questo fatto si fa sentire» HellasVerona.it
Mister CASTORI tecnico del CARPI «Quella col Verona sarà una gara complicata tra due squadre che si giocano la salvezza, quindi ci aspettiamo un clima abbastanza acceso. Affrontiamo una squadra forte, la cui classifica non ne rispecchia il reale valore sia individuale che collettivo. Ci vorrà il miglior Carpi per uscire con un risultato positivo da questa partitaSarà necessario giocare con grande determinazione, intensità e concentrazione fino all’ultimo secondo. Massimo rispetto per l’avversario che ha molte frecce nel proprio arco. Dall’arrivo di Del Neri il Verona ha cambiato abito tattico, si è dato spazio ad altri calciatori. Hanno ancora speranze per il raggiungimento della salvezza perché sette punti in nove partite si possono ancora conquistare, anche considerando gli scontri diretti. E’ da superficiali pensare che hanno già un piede in Serie B: sono in difficoltà, ma hanno i requisiti per fare una grande partita contro di noi» CarpiFC.com
Luca MARRONE fresco ex del CARPI «Sarà il match della vita. Non possiamo permetterci il lusso di chinare la testa adesso. Fino a quando i numeri non ci condanneranno continueremo a lottare per la salvezza". Poi parlando del proprio futuro: "Adesso vedo solo la salvezza del Verona, motivo per cui lotterò fino all'ultimo respiro. Io sono in prestito dalla Juventus, decideranno i bianconeri insieme all'Hellas» TuttoMercatoWeb.com
Mister DELNERI al quotidiano TuttoSport «Sono arrivato a dicembre e quindi ho potuto dare le linee guida per il mercato di gennaio. Cerco sempre di individuare quei giocatori adatti al mio credo tattico: il 4-4-2 si può fare in diversi modi. Come si motiva la squadra in una fase delicata? Attraverso le prestazioni. Nel nostro caso, a parte l'ultimo periodo, sono stato di ottimo livello. Devo dimostrare ai ragazzi che sono capaci di lottare contro chiunque. Noi in aggiunta abbiamo un pubblico che ci sta dando grandi stimoli. Vanno coinvolti tutti gli elementi e quindi si vince non vince l'io, bensì il noi» CalcioMercato.com
Richard MARCONE, terzo portiere in prestito dal VICENZA, inquadra la sfida col CARPI «Sono arrivato a dicembre e quindi ho potuto dare le linee guida per il mercato di gennaio. Cerco sempre di individuare quei giocatori adatti al mio credo tattico: il 4-4-2 si può fare in diversi modi. Come si motiva la squadra in una fase delicata? Attraverso le prestazioni. Nel nostro caso, a parte l'ultimo periodo, sono stato di ottimo livello. Devo dimostrare ai ragazzi che sono capaci di lottare contro chiunque. Noi in aggiunta abbiamo un pubblico che ci sta dando grandi stimoli. Vanno coinvolti tutti gli elementi e quindi si vince non vince l'io, bensì il noi» HellasVerona.it
#VeronaCarpi: Delneri in conferenza stampa |
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
ZIGONI GIOCATORE DI RUGBY MANCATO! Sognava di giocare a rugby e invece 'finisce' a giocare nelle giovanili della JUVE è quello che è successo a Zigo-Gol protagonista della puntata de 'Il Falco e il Gabbiano' di Enrico Ruggeri in onda martedì su Radio 24...
PER IONITA IN ARRIVO IL RINNOVO FINO AL 2019 secondo le indiscrezioni raccolte da CalcioMercato.it, per il NAPOLI ci sarà semmai modo e tempo...
SCUOLA CALCIO LAMPEDUSA ospite dell'HELLAS a Peschiera poi dopo aver assistito al match tra VERONA e CARPI ci sarà spazio per una breve visita alla città prima di tornare sull'isola...
PROGETTO AFFILIAZIONI, che successo la serata di formazione dal titolo "Le situazioni di gioco per lo sviluppo del pensiero libero nell’attività di base”
Radiografia del Gol gialloblù 2015/2016 | ||||
Giocatore | Coppa | Camp. | Tot. | |
TONI | 1 | 5 | 6 | |
PAZZINI | 0 | 5 | 5 | |
PISANO | 0 | 4 | 4 | |
IONITA | 0 | 3 | 3 | |
HELANDER | 0 | 2 | 2 | |
JANKOVIĆ | 1 | 1 | 2 | |
GOMEZ TALEB | 0 | 1 | 1 | |
VIVIANI | 0 | 1 | 1 | |
MORAS | 0 | 1 | 1 | |
SILIGARDI | 0 | 1 | 1 | |
GRECO | 0 | 1 | 1 | |
HALLFREDSSON | 1 | 0 | 1 | |
WINCK | 1 | 0 | 1 |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: Prima attaccante gialloblù poi DS in rotta con MANDORLINI all'HELLAS, Mauro GIBELLINI dice la sua sulla fallimentare stagione scaligera 'Ho sempre reputato Setti un bravo presidente. Con Sogliano e Gardini aveva trovato la quadratura del cerchio. Il Verona aveva trovato un equilibrio che lo ha portato a fare due stagione eccezionali in serie A. Poi questo equilibrio si è rotto e da lì in poi il Verona è crollato'. A seguito della netta sconfitta nel Clasico con l'ESTUDIANTES (3-0), la dirigenza del GIMNASIA LA PLATA ha deciso di esonerare Pedro TROGLIO che con Claudio CANIGGIA arrivò al VERONA nella stagione 1988-89
CHAMPIONS LEAGUE: La JUVE mette paura al BAYERN che trova i supplementari solo a pochi minuti dal termine poi i tedeschi ne fanno altri 2 e passano il turno, ai quarti anche il BARCELLONA che elimina l'ARSENAL grazie al trio castigamatti NEYMAR-SUAREZ-MESSI
SCI: Peter FILL vince la Coppa del Mondo di discesa! È il primo sciatore italiano a riuscire nell'impresa...
FIGC: TAVECCHIO ufficializza l'addio del cittì CONTE dopo l'Europeo, è già toto-successore da DONADONI a CAPELLO...
CICLISMO: Fu la camorra a far perdere il Giro a Pantani?
SERIE A: Salta anche la panchina di COLANTUONO dopo la sconfitta con la ROMA, l'UDINESE affidata a DE CANIO dopo il no di INZAGHI...
RASSEGNA STAMPA + - =
Verona-Carpi: 21 convocati
CARPI – Dopo l’allenamento di rifinitura sul campo dell’antistadio Cabassi, mister Fabrizio Castori ha convocato 21 biancorossi per la trasferta di Verona (domenica 20 marzo, stadio Bentegodi ore 15). Non recupera De Guzman, mentre restano indisponibili Martinho e Brkic.
PORTIERI
27 Belec, 91 Colombi
DIFENSORI
2 Sabelli, 3 Letizia, 5 Zaccardo, 6 Gagliolo, 13 Poli, 21 Romagnoli, 23 Suagher, 36 Daprelà
CENTROCAMPISTI
4 Cofie, 7 Porcari, 8 Bianco, 11 Di Gaudio, 17 Crimi, 19 Pasciuti, 20 Lollo
ATTACCANTI
10 Verdi, 15 Lasagna, 25 Mancosu, 99 Mbakogu
Castori: “Ci vorrà il miglior Carpi”
CARPI – Queste le dichiarazioni di Fabrizio Castori rilasciate nella conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Carpi.
“Quella col Verona sarà una gara complicata tra due squadre che si giocano la salvezza, quindi ci aspettiamo un clima abbastanza acceso. Affrontiamo una squadra forte, la cui classifica non ne rispecchia il reale valore sia individuale che collettivo. Ci vorrà il miglior Carpi per uscire con un risultato positivo da questa partita”.
“La scorsa è stata una vittoria indispensabile per poter continuare a rincorrere la salvezza. Tre punti in classifica che per noi sono stati vitali perché abbiamo accorciato la distanza dalle squadre che ci precedono, ma non abbiamo fatto ancora nulla. In settimana si è lavorato con entusiasmo, con fiducia, l’autostima è cresciuta, ma domani è un’altra battaglia e bisogna riproporre in campo quello che abbiamo fatto durante gli allenamenti”.
“Mbakogu? Per noi è importante il suo recupero perché abbiamo un attaccante in più a disposizione. Conosciamo tutti l’importanza di Jerry, a prescindere da ciò che si è visto negli allenamenti. Siamo contenti di avere una carta in più da giocarci”.
“Sarà necessario giocare con grande determinazione, intensità e concentrazione fino all’ultimo secondo. Massimo rispetto per l’avversario che ha molte frecce nel proprio arco. Dall’arrivo di Del Neri il Verona ha cambiato abito tattico, si è dato spazio ad altri calciatori. Hanno ancora speranze per il raggiungimento della salvezza perché sette punti in nove partite si possono ancora conquistare, anche considerando gli scontri diretti. E’ da superficiali pensare che hanno già un piede in Serie B: sono in difficoltà, ma hanno i requisiti per fare una grande partita contro di noi”.
“Calci piazzati? Sarà importante difenderci bene, visto che loro sono tra i più strutturati fisicamente del campionato. E’ difficile trovare squadre che possano competere contro tanti calciatori alti più di un metro e novanta. Dovremo concedere meno punizioni possibili, mantenerli lontani dalla nostra porta. Cercheremo di migliorare sui calci piazzati a favore, ma le nostre armi sono altre e dovremo sfruttarle al meglio”.
FONTE: CarpiFC.com
Hellas Verona-Carpi, le probabili formazioni
Scritto da Alessandro Rutar il 19 marzo 2016 alle 08:00.
Gara valida per la 30/a giornata del campionato di Serie A, in programma domenica 20 marzo 2016, ore 15:00.
QUI HELLAS VERONA – Torna il tandem pesante nella formazione di Delneri, con Pazzini nuovamente in campo dal primo minuto accanto a Toni. A centrocampo spazio ancora una volta a Rebić, mentre in difesa ritorna Moras. Sempre nella retroguardia, dovrebbero avere una maglia da titolari anche Gilberto e Fares, impegnati sugli esterni.
Hellas Verona (4-4-2): Gollini; Gilberto, Moras, Helander, Fares; Wszołek, Marrone, Ioniță, Rebić; Toni, Pazzini. All.: Delneri.
QUI CARPI – Possibile la riconferma in blocco dell’undici che ha vinto il precedente scontro salvezza contro il Frosinone. Unico dubbio per Castori è in attacco, dove Mancosu potrebbe lasciare il posto a Mbakogu. Possibili novità dell’ultimo minuto sugli esterni, con Sabelli e Crimi che scalpitano per giocarsi le loro carte.
Carpi (3-5-2): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo; Letizia, Cofie, Bianco, Lollo, Pasciuti; Di Gaudio, Mbakogu. All.: Castori.
Hellas Verona-Carpi: precedenti, statistiche e curiosità
Scritto da Federico Falvo il 18 marzo 2016 alle 09:00.
Partita prevista per domenica (ore 15) quella tra Hellas Verona e Carpi, una scontro diretto per evitare la retrocessione; anche se non sarà facile per entrambe le squadre che occupano gli ultimi posti della classifica.
L’Hellas Verona è ultimo in classifica, ma nonostante ciò la scorsa giornata ha strappato un punto contro la Fiorentina al Franchi. Contro il Carpi i ragazzi di Del Neri si giocheranno una grande fetta di stagione, per tenere accese le speranze di salvezza. Purtroppo mancheranno per infortunio i difensori Moras e Souprayen ed il centrocampista Romulo. Non al meglio ed in dubbio Ionita e Pazzini.
Il Carpi è in serie positiva da quattro giornate, nelle quali ha conquistato tre pareggi ed una vittoria. Ciò le hanno permesso di mettere a distanza l’ultimo posto in classifica, proprio a discapito dell’Hellas Verona. Grandi problemi di infortuni anche nel Carpi, che dovrà fare a meno di Brkic, Bubjnic, Gnahorè (che ha cominciato il recupero dopo l’incidente stradale del mese scorso), Martinho e Verdi, con Mbakogu e De Guzman in dubbio.
I PRECEDENTI – Non esistono precedenti al Bentegodi tra Hellas Verona e Carpi. L’unica sfida tra le due squadre risale al girone d’andata quando al Braglia la contesa terminò con un pareggio per 0-0.
LE STATISTICHE – L’Hellas Verona è ultimo in classifica con 19 punti, a meno sei dal penultimo posto occupato proprio dal Carpi (25 punti). I veneti hanno vinto solo due partite in Serie A, con il peggior attacco del campionato con soli 25 gol segnati e la terza peggior difesa (49 reti subite). Momento buono in casa Carpi che nonostante abbia perso 14 volte in stagione è serie positiva da quattro giornate.
Domenica al Bentegodi l’Hellas Verona sarà chiamata alla partita della stagione, uno scontro salvezza per i veneti che sarà l’ultima chance di mantenere vive le speranze di salvezza. Vincendo, infatti, accorcerebbero a meno tre il distacco dal Carpi penultimo. In caso contrario, invece, la truppa di Del Neri si ritroverà quasi sicuramente condannata alla retrocessione. Ma i tifosi gialloblu sono fiduciosi del loro non pessimo andamento interno, anche se contro la Sampdoria arrivò una sconfitta; ma il Carpi in trasferta non vince dallo scorso anno, collezionando in questo 2016 quattro pareggi e tre sconfitte lontano dal Braglia.
FONTE: MondoPallone.it
ULTIME VERSO LA SFIDA DI DOMENICA TRA GIALLOBLU E BIANCOROSSI
#VeronaCarpi: Pisano e Moras OK, riecco Viviani. Recuperato Mbakogu
(Getty Images)
QUI HELLAS VERONA - Contro il Carpi tornerà tra i convocati gialloblu Viviani, il centrocampista è recuperato dall'infortunio alla caviglia e si accomoderà in panchina lasciando la regia a Marrone. Indisponibili Souprayen e Romulo, al centro della difesa dovrebbe rivedersi Moras che ha ripreso il lavoro sul campo di allenamento. Smaltita l'influenza per Pisano, mal di schiena invece per Gomez. Avanti potrebbe ritrovare posto Pazzini, recuperato al pari di Ionita dopo il lavoro a parte di mercoledì.
QUI CARPI - Vittoria sul Frosinone che ha ridato morale alla squadra biancorossa, emiliani a soli due punti adesso dal Palermo quart'ultimo. Migliorano le condizioni di Mbakogu, in attacco a Verona il nigeriano potrebbe scalzare Mancosu dai titolari. Recuperato Fedele dal lungo infortunio, in dubbio de Guzman che ha svolto negli ultimi giorni lavoro differenziato al Cabassi. Ai box Gnahorè, Bubnjic, Verdi, Brkic e Martinho.
FONTE: FantaGazzetta.net
Hellas Verona – Carpi, le probabili formazioni
Probabili formazioni Verona-Carpi Pochi dubbi nel match salvezza del Bentegodi: Pazzini pronto ad affiancare Toni, dubbio Lasagna-Mancosu per Castori
Autore: Francesco Maria Romano - 17 marzo 2016 - 14:03
Probabili formazioni Verona-Carpi (fonte foto: stopandgoal.net)
La sfida in programma domenica pomeriggio (ore 15.00) al Bentegodi, rappresenta l’ultima spiaggia per Verona e Carpi in ottica salvezza; gli scaligeri, ultimi, e gli emiliani, penultimi, non possono mancare l’appuntamento con un successo che rilancerebbe una delle due squadre alla corsa per evitare la retrocessione.
HELLAS VERONA – Del Neri conferma il classico 4-4-2; in attacco Pazzini è in corsa per affiancare Toni nel tandem offensivo; per il resto, pochi dubbi per il tecnico dei veneti: in difesa Fares è in leggero vantaggio su Gilberto per il ruolo di terzino sinistro; a centrocampo, a completare la linea a quattro con gli inamovibili Ionita, Marrone e Wszolek, potrebbe esserci Siligardi.
CARPI – Castori dovrà far fronte ad una folta schiera di indisponibili; il modulo dovrebbe essere un coperto 4-4-1-1 con Lollo a supporto dell’unica punta Mancosu; in difesa Zaccardo e Poli si giocato un posto sull’out destro mentre a centrocampo i dubbi riguardano soprattutto Cofie, in ballottaggio con Crimi per affiancare Bianco nel cuore della mediana.
PROBABILI FORMAZIONI VERONA-CARPI:
HELLAS VERONA (4-4-2): Gollini; Pisano, Bianchetti, Helander, Fares; Wszolek, Ionita, Marrone, Siligardi; Toni, Pazzini. In panchina: Coppola, Marcone, Albertazzi, Gilberto, Emanuelson, Greco, Furman, Viviani, Jankovic, Rebic, Juanito. Allenatore: Delneri
Squalificati: nessuno
Diffidati: Moras, Pazzini, Souprayen
Indisponibili: Souprayen, Moras, Romulo
CARPI (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Bianco, Cofie, Di Gaudio; Lollo; Mancosu. In panchina: Colombi, Poli, Daprelà, Saugher, F. Poli, Sabelli, Crimi, Porcari, De Guzman, Mbakobu, Lasagna. Allenatore: Castori
Squalificati: nessuno
Diffidati: Crimi, Letizia, Romagnoli, Suagher, Zaccardo
Indisponibili: Bubnjc, Gnahorè, Martinho, Brkic, Verdi, Fedele
FONTE: StopAndGoal.net
EDITORIALE
Il punto sul Verona: contro il Carpi l'imperativo è vincere
16.03.2016 11:30 di Giorgia Segala
Domenica si è visto un Verona che forse fa ancora più innervosire, ripensando a prestazioni come quelle contro l'Udinese o la Sampdoria. Perché la partita giocata contro la Fiorentina è la dimostrazione che i giocatori, se scendono in campo con la giusta mentalità e concentrazione, possono effettivamente portare qualcosa a casa che non sia una sconfitta.
Al Franchi si è visto un Verona inizialmente forse un po' timido, ma che poi col passare dei minuti ha preso più confidenza col campo e ha cominciato a mostrare del gioco, trascinato dal tifo dei tanti tifosi gialloblù presenti. Da segnalare il "ritorno" di Rebic: il croato aveva fatto vedere buone cose nelle prime partite giocate, poi a causa dell'infortunio è stato fuori parecchio, rientrando successivamente piuttosto sottotono. Finalmente il Verona pare averlo ritrovato: l'ex Fiorentina, infatti, è stato il migliore in campo tra gli uomini di Delneri.
I gialloblù non solo han dimostrato che, se la testa collabora, i risultati possono arrivare, ma potrebbero addirittura recriminare un calcio di rigore sacrosanto, non assegnato dal signor Gavillucci. Ormai i torti arbitrali non si contano più nemmeno su due mani, per cui tanto vale mettersi il cuore in pace e non attaccarcisi troppo. Per il resto gli scaligeri han comunque creato più pericoli e più occasioni della Fiorentina, squadra che lotta per la Champions League, il che è sicuramente un fattore da tenere in considerazione.
Ora il Verona dovrà affrontare un delicato scontro diretto contro il Carpi: a questo punto, considerando che tutte le squadre in fondo alla classifica stanno procedendo seriamente a rilento, forse onorare la maglia non è più sufficiente: seppur le speranze siano davvero poche, è il caso di provare a vincere a tutti i costi, per tentare il colpaccio e poter credere ancora in un vero e proprio miracolo sportivo.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Pubblicato on 18/03/2016 at 19:07
Articolo di Enrico Turcato
L’Hellas Verona ha subito gol in tutte le ultime 21 partite giocate in casa in Serie A, per un totale di 36 reti incassate nel parziale
PROBABILI FORMAZIONI
Verona (4-2-3-1): Gollini; Gilberto, Moras, Helander, Fares; Wszolek, Marrone, Ionita, Siligardi; Toni, Pazzini. All.: Delneri Squalificati: - Indisponibili: Souprayen, Romulo, Viviani, J. Gomez
Carpi (4-4-1-1): Belec; Letizia, Romagnoli, Zaccardo, Gagliolo; Pasciuti, Cofie, Bianco, Di Gaudio; Lollo; Mancosu. All.: Castori Squalificati: nessuno Indisponibili: Fedele, Bubnjic, Gnahoré, Martinho, Verdi, Brkic, Mbakogu
STATISTICHE OPTA L’unico precedente in Serie A tra Verona e Carpi è lo 0-0 della gara d’andata, in cui però gli emiliani fecero sei tiri nello specchio, solo nella gara contro la Sampdoria sono riusciti a farne di più finora in Serie A (otto). In totale sono stati sei gli 0-0 del Carpi in questo campionato, nessun’altra squadra ne ha visti così tanti finora. L’Hellas Verona ha subito gol in tutte le ultime 21 partite giocate in casa in Serie A, per un totale di 36 reti incassate nel parziale.
Il Carpi non perde da quattro turni di campionato: tre pareggi seguiti dal successo interno sul Frosinone. Gli emiliani non vincono da sette partite fuori casa (quattro pareggi e tre sconfitte): appena due i gol segnati nel parziale, nessuno nelle ultime tre trasferte. Il Verona ha tenuto la porta inviolata solo due volte in questo campionato – almeno tre meno di ogni altra squadra. I gialloblu detengono inoltre, assieme all’Udinese, il peggior attacco della Serie A con 25 gol fatti; li precede in questa graduatoria il Carpi, a quota 26 reti.
Carpi e Verona sono inoltre, con la Lazio, le squadre che hanno segnato di meno nei primi tempi (otto reti ciascuna). Eros Pisano è il difensore più prolifico della Serie A con quattro gol fatti, tutti di testa: è infatti anche il giocatore che ha segnato più gol in questa maniera, alla pari di Leonardo Pavoletti. Gaetano Letizia è il primo difensore della Serie A 2015/16 per numero di tackle effettuati, 85.
FONTE: It.EuroSport.com
16 marzo 2016 at 19:07
Hellas Verona, mai smettere di sognare
Autore Giorgia Boaselli
Nonostante manchino poche giornate alla fine del campionato e i punti di distanza dalla zona salvezza siano otto, non bisogna arrendersi e i gialloblù ci vogliono sperare fino alla fine
Al Franchi la situazione non si era messa nel migliore dei modi, la Fiorentina era passata, infatti, in vantaggio con Zarate. L’Hellas, però, non si è persa d’animo ed è riuscita a pareggiare, portando a casa un “punticino”, non tanto utile ai fini della classifica ma che può dare speranza. Domenica, quindi, contro il Carpi, bisognerà scendere in campo, sin dal primo minuto, con la cattiveria giusta e quella mentalità da grande squadra. Gli undici titolari, e quelli che subentreranno a partita in corso, dovranno dare il massimo. Un calendario, da qui alla fine, non del tutto semplice per il Verona, viste le sfide con Napoli, Milan e Juventus, in cui vedremo, comunque, anche i tre scontri diretti per la salvezza (Carpi, Frosinone e Palermo). Perciò l’unica cosa da fare è pensare solamente a vincere, soprattutto per tutti quei tifosi che l’hanno sempre sostenuta, non abbandonandola mai. Risolvendo il problema principale di adesso: l’attacco. Gli ultimi gol degli attaccanti, infatti, risalgono al derby in cui erano andati a segno sia Toni che Pazzini.
In vista del match contro i modenesi, perciò, gli uomini di Delneri oggi hanno effettuato una doppia seduta di allenamento, concentrandosi sul possesso palla e sulla finalizzazione.
Quasi sicuramente sarà disponibile Viviani, pienamente recuperato. Ionita e Pazzini invece hanno lavorato a parte, a causa di fastidi, rispettivamente, al piede e al ginocchio. Mentre Souprayen continua la sua riatletizzazione sul terreno di gioco. Alle 14.30 domani ci sarà l’amichevole con la Primavera.
Giorgia Boaselli
FONTE: PassioneDelCalcio.it
Verona e Udinese, due facce della dignità
Una squadra che in quel momento ha 18 punti, è ultima dalla terza giornata, per molti è già in B. Gioca in casa della Fiorentina che lotta per la Champions, è sotto, attacca. E segna
Giuseppe De Bellis - Lun, 14/03/2016 - 07:57
Non è una doppia morale, ma due morali diverse. Verona e Udine. Te ne accorgi quando l'Hellas segna il pareggio a Firenze a quattro minuti dalla fine.
Una squadra che in quel momento ha 18 punti, è ultima dalla terza giornata, per molti è già in B. Gioca in casa della Fiorentina che lotta per la Champions, è sotto, attacca. E segna. Le immagini della tv staccano sul settore ospiti del Franchi: ci sono centinaia di tifosi del Verona che esultano. La salvezza è a otto punti a 9 turni dalla fine. Non c'è stata una sola giornata in cui il pubblico dell'Hellas non sia andato allo stadio in massa per tifare e aiutare la squadra che all'inizio del torneo aveva ambizioni diverse. Dopo 29 giornate sanno - giocatori e tifosi - che le speranze sono pochissime, ma lottano tutti. E si specchiano nella loro dignità, in una lezione di calcio vero, in un esempio di onestà: dirigenza, allenatore, calciatori, tifosi.L'opposto di quello che accade a Udine, 12 punti più su, dove oggi ci sarebbe la salvezza, e invece si sprofonda in una contestazione che di dignitoso ha poco: i calciatori costretti a umiliarsi a fine partita davanti ai tifosi che li insultano perché hanno perso 1-2 contro la squadra più in forma del momento, la Roma. L'Udinese ha tre punti sulla terzultima, ha tutto per salvarsi, ma sembra che sia già sprofondata. La scena di ieri, invece di aiutarla, peggiora la situazione. Ma la sensazione è che a importare davvero non sia la salvezza.
FONTE: IlGiornale.it
Hellas Verona, quando salvare la faccia resta l’unico obiettivo
Simone Torricini 15 marzo 2016
Ventitrè. Si, avete capito bene, ventitrè. Un numero qualunque, uno dei tanti. Eppure, sventagliato in faccia ad un tifoso dell’Hellas, il ventitrè potrebbe far male, potrebbe incidere nell’orgoglio più di quanto sarebbe in grado di fare un qualsiasi altro numero. Ed in particolare in questa stagione, che definire ‘dannata’, al Bentegodi, è un eufemismo.
Già, ventitrè. Ventitrè perchè si tratta del numero cardinale corrispondente alla ventitreesima giornata del campionato di Serie A, turno nel quale la formazione allenata da Gigi Del Neri (subentrato poco più di un mese prima a Mandorlini) conquistava i primi tre punti del campionato, a discapito di un Atalanta spenta ed in piena crisi di risultati.
Proprio così: fino a quel momento, per gli Scaligeri, ben 11 pareggi ed altrettante sconfitte, valevoli, per distacco, l’ultima posizione in classifica. Posizione che, per forza di cose, i gialloblù occupano tutt’ora: in seguito alla vittoria della ventitreesima giornata, infatti, ne è arrivata un’altra soltanto, conquistata al Bentegodi nella stracittadina contro il Chievo. Ci si accontenta di quel che si ha, è vero. D’altronde, un derby vinto ha sempre il suo fascino. Ma non basta. O almeno, non quest’anno.
Poche parole, di fatto, si rendono necessarie per descrivere una situazione tanto drammatica: l’Hellas ha verosimilmente un piede e mezzo in Serie B da ormai diverse giornate, e i tifosi stessi hanno da tempo cessato di illudersi dinnanzi alle fiduciose dichiarazioni degli addetti ai lavori. Recuperare gli attuali otto punti di distacco dal Palermo quartultimo è utopia, in particolar modo se a dover compiere l’impresa è una squadra che ha avuto sì continuità di rendimento durante l’intero corso della stagione, ma in negativo.
Ciò che preoccupava Del Neri, anche nelle scorse settimane, era infatti l’assenza di picchi positivi registrati nell’arco della stagione, dai quali porre le basi per ripartire. L’Hellas, di fatto, ha svolto il ruolo di fanalino di coda per tutto il campionato, e si presume che lo concluderà nella stessa identica posizione che occupa attualmente proprio per il fatto che la squadra non è mai stata in grado (o lo è stata solamente a brevissimi tratti) di dimostrare di poter fare meglio di quanto già fatto sino ad ora.
Il fallimento, e lo diamo per assodato, è già stato messo in conto. Di obiettivi, però, ve ne sono ancora in gioco. O meglio, ve ne è uno, non da poco, che spicca ampiamente su tutti gli altri: salvare la faccia. Salvare la faccia per i quasi 25mila spettatori che mediamente riempiono il Bentegodi, incitando e sostenendo una squadra che non ha, di fatto, mai avuto nulla da dire da settembre ad oggi. Salvare la faccia per la Città di Verona, che merita quantomeno di essere onorata fino in fondo. Salvare la faccia per non affondare del tutto, e perchè no, anche per rendere merito a Luca Toni, un grande uomo prima ancora che un grande giocatore, che ha accettato di calarsi in una realtà come quella dell’Hellas consapevole del rischio che la sua carriera avrebbe corso. Salvare la faccia un po’ per tutti, insomma. Perchè, in fondo, un fallimento del genere non è da augurarsi a nessuno.
Foto LaPresse
Innegabile come con l’arrivo in panchina di Del Neri le circostanze abbiano registrato un lievissimo miglioramento. Sarebbe banale ribadire come le uniche vittorie dell’Hellas nella Serie A versione 2015/16 siano state conquistate sotto la guida del tecnico Friulano, o come, sempre sotto la gestione Del Neri, siano stati sottratti diversi punti alle prime della classe. Come dimenticare, in una stagione tanto travagliata, il pareggio di Roma, alla prima di Spalletti sulla panchina dei giallorossi? O il pirotecnico 3-3 casalingo del 7 febbraio, quando i gialloblù ospitavano l’Inter al Bentegodi? Oppure ancora, e parliamo di un passato estremamente prossimo, il pari conquistato a Firenze, strappato con le unghie e con i denti, e soprattutto con il quarto centro stagionale di Pisano?
(E a proposito, sì, quell’Eros Pisano, che se registra all’attivo appena una rete in meno rispetto a Pazzini e Toni (infortuni a parte), qualche domanda, in quel di Verona, dovrebbero essersela fatta).
Tuttavia, quando verranno tirate le somme, credo saranno in pochi a valutare se e in cosa l’operato di Del Neri sarà stato migliore di quello del proprio predecessore. Già, perchè a quel punto, con tutta probabilità, ci sarà da pensare ad altro. Come, ad esempio, al contratto di Toni. O al sempreverde Pazzini, che dichiarò mesi orsono la sua ferma intenzione di non muoversi da Verona anche in caso di Serie B. E chissà se, con l’aria di cadetteria che si avvicina, il Pazzo non senta nostalgia dei grandi paloscenici…
Ribadisco, in ogni caso, il concetto iniziale, vero motore di ogni eventuale situazione che verrà a crearsi a maggio, quando la Serie A chiuderà i battenti ed un allora definitivamente spacciato Hellas non riuscirà ad imbucarvisi.
Insomma, le motivazioni ci sono, e i mezzi (in parte) anche: adesso, Hellas, è ora di agire. E, se sarà Serie B, c’è quantomeno da salvare l’onore. O la faccia, che dir si voglia.
FONTE: UndicesimoMetro.WordPress.com
Martedì, 15 Marzo 2016 14:16
Gianfranco Zigoni: dalla giovanile con la Juventus al successo col Verona. Enrico Ruggeri raconta la storia del cowboy del calcio
Scritto da GdS
Martedì 15 marzo a Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio 24
Sognare di giocare a rugby e ritrovarsi a giocare nelle giovanili della Juventus: è quello che è successo a Gianfranco Zigoni, il protagonista della puntata de Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda martedì 15 marzo alle 15.30 su Radio 24.
Gianfranco Zigoni è il quinto di otto fratelli. Nasce da una famiglia semplice a Oderzo, in provincia di Treviso il 25 novembre 1944, sotto i bombardamenti di una guerra che ormai però è quasi alla fine. Lì nei dintorni sono tutti contadini e chi non ha voglia di spaccarsi la schiena nei campi se ne va in Canada o in Venezuela. Invece la famiglia Zigoni resta a Oderzo, in un quartiere che Gianfranco chiama “il bronx”. Un quartiere dove si conoscono tutti e tutti si aiutano con quel poco che hanno. Per i bambini il punto di ritrovo è l’oratorio.
E proprio all’oratorio, all’età di quindici anni, arriva uno dei tanti osservatori che girano alla ricerca del talento nascosto. In questo caso parliamo di un uomo della Juve che mette in campo Zigoni con la prima squadra e dopo dieci minuti ha già capito tutto. Chiede a quel ragazzino, che giocava a piedi nudi, se vuole andare a Torino a giocare sul serio. Gianfranco Zigoni non è convinto, anzi, rifiuta l’offerta perché a lui del calcio non è che gli importi più di tanto. La sua vera passione è il rugby e avrebbe preferito esser chiamato dal Petrarca Padova, dal Treviso, oppure dal Rovigo. Tutte squadre forti, tutte della zona. Invece si mette in mezzo anche il parroco che convince i genitori a dare una possibilità a quel talento che tutti conoscono.
A Torino vince uno scudetto, ma è a Verona che conquista i tifosi. Dopo aver trascorso due anni a Roma, nonostante fosse abituato ai locali e alla gente famosa, a Verona Zigoni si ambienta quasi subito e, anzi, trova nella tranquillità di una città di provincia la situazione ideale per farsi notare e diventare amico di tutti. Valcareggi, che ha allenato il Verona per tre anni, dal ‘75 al ‘78, un giorno dice a Zigoni di rimanere in panchina e lui, per ripicca, entra in campo indossando una pelliccia e un cappello da Cowboy. Tanto basta per diventare un personaggio.
Ora lo Zigo è un tranquillo signore che ha passato i settant’anni e che vive nella sua Oderzo in una casa piena di fotografie che ripercorrono la sua carriera da popstar del calcio. Le foto con Vendrame, la bandiera di Che Guevara, un tavolo con una bella bottiglia di vino da condividere con gli amici e tanti ricordi di una vita vissuta senza sottostare a rigide convenzioni, lasciando esprimere il genio ed il talento di un uomo che a Verona viene celebrato come un dio.
Scopriremo la sua storia oggi, martedì 15 marzo, a Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda alle 15.30 su Radio 24.
FONTE: IlGiornaleDelloSport.net
13 MARZO 2016
Servono trofei intermedi per salvare la passione dei tifosi
Massimo Basile
Bisognerebbe inventare la Coppa del quarto posto. O la squadra campione dell’est, del centro, del sud e dell’ovest, un po’ in stile Nba. E prevedere trofei intermedi, concreti e remunerativi, come il tricolore d’inverno o la coppa di dicembre o febbraio o marzo per la squadra che ha ottenuto i migliori risultati. Ogni mese un club si porterebbe a casa un trofeo, qualcosa da mettere in bacheca, da mostrare alla gente. In un calcio che cambia, per far sognare tutti i tifosi, non solo le solite big che lottano per lo scudetto, servirebbero trofei concreti per tutti gli altri. Il calcio moderno ha bisogno di stimoli, soldi, traguardi, obiettivi, ma anche di segnali che alimentino la passione dell’unica componente che paga in anticipo senza ricevere soldi in cambio: i tifosi.
Questo salverebbe – tra l’altro – quelle proprietà, come la Fiorentina, sane, in linea con i bilanci, rispettose dei contratti, che però più di tanto non andranno mai, per mancanza – scegliete voi – forse di passione, forse di follia, forse di strategia. E salverebbe città storiche come Firenze dove i tifosi vanno in trentamila per la sfida con l’ultima in classifica. Nell’anno in cui la Juve e la Roma erano franate, l’Inter e il Milan si erano avvitate, la Fiorentina ha lottato per il primo posto, poi è scesa al secondo, poi al terzo e ora lotterà, forse, per conquistare il quarto posto, in fondo come un anno fa, come nel recente passato. Come un anno fa, quando i viola vennero sconfitti in casa proprio dal Verona. Fuori dalla Coppa Italia. Fuori dall’Europa League. Di più, non è lecito aspettarsi. Lo stesso Cognigni, braccio destro della proprietà, era stato chiaro: andare in Champions comporta più oneri che onori. Una frase di quelle che eccitano enormemente, alla Lotito, a cui i Della Valle somigliano per fredda partecipazione emotiva. Sarà davvero così? A Leicester, diciottesimo fatturato della Premier, tredicesima città inglese, la pensano diversamente: sognano di vincere il titolo e il loro presidente ha offerto birra a tutti e trentamila tifosi presenti allo stadio.
E in fondo il quarto posto – nel calcio di oggi – cosa significa concretamente, se non c’è un percorso di crescita, un sogno da raggiungere, un azzardo da provare? Se è il traguardo massimo, allora per salvare la passione della gente bisognerebbe farne un trofeo, un titolo da conquistare per non lasciare che la Viola – promotrice da anni di bel gioco – diventi la bella e eterna promessa incompiuta. Intendiamoci, è nel kharma della proprietà: dallo stadio modernissimo mai seriamente voluto alla famosa lista di governo che Della Valle aveva promesso di presentare fino al “nuovo soggetto politico” mai nato o alla famosa lettera aperta e mai scritta di Andrea alla città. Bollicine che nascondono un progetto mai davvero vincente, perché non prevede crescita, ma che alla lunga porta solo stagnazione, frustrazione, delusione, smacco. Con una squadra di giocatori medi, rinforzati a gennaio – come da tradizione – per lo più da ex convalescenti, panchinari, reietti – il quarto posto è un successo sportivo ma nel calcio moderno non rappresenta più un grande traguardo perché non lascia nulla in mano. Partecipare all’Europa League con la consapevolezza che uscirai in anticipo, perché tanto al prossimo mercato invernale ti prenderanno un mediano senza un ginocchio o un ex campione con la pancia da bevitore di birra, non è una prospettiva molto eccitante. Ecco perché una coppa per il quarto posto – senza ironia – sarebbe un premio per i ragazzi in campo, per l’allenatore, i tifosi e anche il giusto riconoscimento a una proprietà che già ora è la più longeva e meno vincente della storia del club. A patto che poi arrivino almeno quarti.
@MBlognotes
FONTE: Blog.CorriereDelloSport.it
Tra Hellas e Carpi nessun precedente
17/03/2016 13:36
La partita tra Verona e Carpi del prossimo 20 marzo al Bentegodi, sarà la prima in assoluto in riva all'Adige tra scaligeri e modenesi. Tra loro infatti, non esiste nessun precedente in nessuna categoria.
Resta solo l'incontro terminato 0-0 il 1° novembre scorso, giocato all'andata di questa stagione, ovviamente in terra carpigiana.
ANDREA FAEDDA
LE STIME
Verona, la proiezione per l'impresa salvezza
18/03/2016 12:01
Trentasei potrebbero bastare. Il condizionale è d'obbligo, perchè ovviamente è solo una statistica. Quanti punti servirebbero al Verona per centrare l'impresa della salvezza?
Facciamo un passo indietro. Negli ultimi due campionati la salvezza ha avuto quote variabili. L'anno scorso l'Atalanta si è salvata a 37 punti, l'anno prima al Sassuolo ne sono bastati 34. Ogni campionato fa storia a sè e la quota salvezza dipende da molti fattori. Per esempio da quante sono le squadre in lotta e se qualcuna in fondo alla graduatoria ha mollato. Al Verona di Malesani non ne bastarono 39 (retrocedevano in quattro...), 39 non servirono nemmeno al Chievo di Delneri che retrocedette all'ultima giornata contro il Catania.
Ecco perchè statisticamente (e non matematicamente) quota 40 viene ritenuta la quota da raggiungere per non retrocedere.
Una piccola stima su questo torneo si può tentare di farla considerando i 27 punti che ha fatto il Palermo (oggi salvo) fino a questa giornata e vedendo con che media partita i rosanero hanno camminato.
Il calcolo fa 0,93 di media a gara. Moltiplicando questa cifra per 9 (le gare che mancano) escono i punti che il Palermo deve ancora fare da qui alla fine: 8,37. Sommandoli ai 27 attuali fa 35,37 che arrotondati portiamo a 36. Questa potrebbe essere la quota salvezza.
Ora arriviamo al Verona che ha 19 punti in classifica. Per giungere a 36 punti, ne servono altri 17. Questo significa che l'Hellas dovrebbe viaggiare a 1,88 di media a gara. Fino ad oggi il Verona è andato a 0,65, media che si alza leggermente con l'avvento di Delneri: 0,92. Dunque 1,88 è più del doppio della media tenuta da Delneri.
Per essere ancora più precisi: il Verona ha bisogno di cinque vittorie e due pareggi. Il calendario degli scaligeri prevede da ora in poi Carpi, Bologna, Napoli, Frosinone, Empoli, Milan, Sassuolo, Juventus e Palermo. Per stare dentro questa tabella di marcia bisognerà vincere per forza con cinque tra Carpi, Bologna, Frosinone, Sassuolo, Empoli, Bologna e Palermo. Le altre due bisognerà pareggiarle, dando per perse le partite con Napoli, Milan e Juventus.
E' un'impresa disperata, ma la matematica lascia ancora i giochi aperti. (g.vig.)
FOCUS AVVERSARIO HELLAS
Il Carpi e quella voglia di fare la storia
18/03/2016 10:38
Verona-Carpi sarà sfida decisiva: è l'ultimo treno dell'Hellas per tentare di restare agganciato alla lotta per la salvezza e giocarsi il rush finale con il Palermo, il Frosinone e gli stessi emiliani (senza dimenticare Udinese e Atalanta). Il Carpi è più vivo che mai: viene dalla vittoria contro i rivali ciociari (gol al 90' di De Guzman su rigore) e non perde dal 12 febbraio (sconfitta contro la Roma a Modena, 1-3). In questa stagione non sono mancati i problemi: Castori è stato esonerato ma Sannino (voluto da Sean Sogliano) non è stato gradito dalla piazza (e da parte dello spogliatoio). Così, l'ex allenatore del Chievo e l'ex Ds del Verona hanno lasciato la città emiliana.
VECCHIA GUARDIA. A gran voce è tornato Castori. Il tecnico marchigiano si è affidato alla vecchia guardia (Di Gaudio, Pasciuti, Letizia, Gagliolo, Lasagna, Romagnoli, Mbagoku...) e per ora i risultati gli stanno dando ragione. Il Carpi è in piena corsa salvezza e il calendario non è impossibile: dopo la trasferta del Bentegodi, avrà il derby contro il Sassuolo, tornerà a Verona per sfidare il Chievo di Maran e poi affronterà il Genoa a Modena. Sono lontani i tempi quando la società di Stefano Bonacini aveva Setti come suo socio e la squadra militava in D (stiamo parlando del 2010, non del Mesozoico...). In pochi anni si è avverato il sogno della Serie A e dopo la straordinaria cavalcata promozione dell'anno scorso, il Carpi vuole fare ancora qualcosa di storico: salvarsi.
LUCA VALENTINOTTI
SERIE A
Setti contro il passato
Ma quanto brucia...
17/03/2016 10:43
Partendo da Carpi, passando per il Carpi, arrivando a Carpi... Il destino di Setti sembra sempre segnato dalla sua cittadina. Gente operosa, gente per bene, gente che ha fatto i soldi. Ma gente strana, come dicono in Emilia: "Quelli di Carpi? Sono tutti "sboroni"... Hanno fatto i soldi con le maglie (s'intende la maglieria...), ma amano spararle grosse e giocare agli smargiassa...".
LA STORIA. Posto che vai, gente che trovi. Ma la storia di Setti è proprio questa: fa il magazziniere, s'industria, vuole fare il fotografo, poi trova la strada vincente. Una piccola azienda, per carità, niente roba esagerata, una filiera semplice semplice. Setti lavora prima per conto terzi, poi decide di fare il salto di qualità. Moda giovane, prima con Antress Industry, poi con Manila Grace. Fatturato da 55 milioni di euro, tante idee e una passione: il calcio. "Che va fatto con equilibrio, perchè è un attimo farsi prendere la mano. Io lo so bene. Per questo sembro distaccato. In realtà mentre si esulta io sto già pensando al domani" spiega l'imprenditore.
TRIENNIO D'ORO. Lo ha fatto anche nel Verona, proprio all'indomani di tre anni eccezionali. Un cambiamento di rotta che nonostante i disastrosi risultati lo ha portato a dire che "questa è la miglior stagione di sempre". L'animo del carpigiano doc gli deve essere uscito prepotente quel giorno, anche se ammise l'errore di aver tenuto troppo Mandorlini.
Di certo questo campionato se lo immaginava diverso. Mai e poi mai Setti poteva pensare di giocare una partita come quella di domenica quando l'amico-rivale Stefano Bonacini (marchio Gaudì, stesso settore...) arriverà al Bentegodi addirittura con il Carpi davanti al Verona.
TROPPO TIRCHIO. "E' troppo tirchio" disse Setti di Bonacini alla Gazzetta dello Sport quando aveva il vento in poppa. Un'altra battuta da smargiassa, forse.
Setti pensava di salvarsi facilmente quest'anno, invece la sua stagione e quella del Verona è diventata un incubo. Scelte sbagliate, cambi ritardati, recupero degli infortunati imbarazzante, l'arriverderci, mascherato da addio, di Gardini: forse solo l'arrivo di Delneri ha dato la sensazione al presidente di un Verona diverso. Una decisione che Setti ha preso in autonomia: Gardini voleva Corini, lui ha preso Delneri.
SLIDING DOORS. Ora è ancora il Carpi nel destino di Setti che nel Carpi ha anche giocato. Una gara che il Verona deve assolutamente vincere e che il Carpi deve solo non perdere. Sarà una sfida ad altissima tensione, uno scontro diretto, uno di quelli che troppe volte il Verona ha fallito quest'anno. Setti lo giocherà in tribuna, dopo essere tornato da una vacanza e dopo aver fatto visita mercoledì alla squadra. Sigaro in bocca e pochi sorrisi. Ma stavolta un motivo c'è. Con il Verona ultimo e con un piede e mezzo in B, c'è poco da stare allegri...
GIANLUCA VIGHINI
Qui Carpi: De Guzman ko Martinho lavora a parte
16/03/2016 19:46
Doppia seduta di allenamento oggi per il Carpi in vista della sfida contro l'Hellas di Delneri. Alla mattina sessione fisica con circuiti di forza. Nel pomeriggio riscaldamento tattico, partite nello stretto e partitella finale. Verdi, Mbakogu, Martinho e Brkic hanno svolto lavoro personalizzato sul campo, De Guzman si è sottoposto a terapie e palestra, mentre si è rivisto Eddy Gnahorè che ha lavorato in palestra con lo staff di preparatori.
L.VAL.
SERIE A
Romulo, un calvario che non finisce mai
16/03/2016 16:08
Sempre ad un passo dal tornare, ma poi c'è sempre un infortunio che lo blocca. Ormai non si contano nemmeno più gli annunci. E' da luglio che il nome di Romulo viene evocato ed è da luglio che Romulo in pratica non gioca.
L'ultimo stop, ufficialmente per affaticamento, sabato scorso.
Quando sembrava fosse ormai il momento di rivederlo in campo. Il "timing "è rituale: al giovedì Romulo annuncia di "essere pronto", poi al sabato si ferma.
Andò così a fine settembre per il primo stop di questa stagione dopo un'estate passata a curarsi. Romulo parlò in conferenza stampa, annunciò di essere a disposizione di Mandorlini, ma invece di essere in campo alla domenica, andò ad operarsi in Brasile (nuovamente) per la pubalgia.
A fine ottobre il suo procuratore, Alex Firmino rilasciò una dichiarazione a Tuttomercatoweb (mai smentita) lasciando intendere che Romulo era pronto a giocare, e che sarebbe toccato a Mandorlini metterlo in campo. La società, indispettita, spedì allora un suo addetto stampa per dimostrare "urbi et orbi" che Romulo stava bene, ma che continuava le "cure" in un centro fisioterapico della Romagna.
Per la verità se la prese anche con i media che erano colpevoli di aver riportato le dichiarazioni di Firmino. La realtà è oggi lampante. Intanto di Romulo si erano perse nuovamente le tracce.
Si arriva così a febbraio. A più riprese sia il presidente Setti, sia Delneri, indicano in Romulo "il grande acquisto di gennaio". Acquisto che a febbraio si sarebbe ripresentato in campo.
Ma dopo un paio di occasioni, un pallonetto sciagurato contro l'Inter e un paio di colpi di tacco, Romulo è rimasto ancora ai margini. Poi l'annuncio: Con la Fiorentina sono pronto a giocare", ma poi questo nuovo affaticamento muscolare, per l'ennesimo infortunio i cui tempi di recupero restano indefiniti. Stavolta pare meno grave del previsto, ma è meglio (per tutti) non fare nessuna previsione.
FONTE: TGGialloBlu.it
TATTICA DEL MERCATO - Napoli, Ionita: grinta e gol a centrocampo
L'analisi di Calciomercato.it sui protagonisti del mercato: occhi puntati sul centrocampista del Verona
Artur Ionita © Getty Images
Michele Furlan (Twitter: @MicheleFurlan1)
16/03/2016 16:00
TATTICA DEL MERCATO CALCIOMERCATO NAPOLI IONITA GIUNTOLI SARRI VERONA / ROMA - Il Napoli sta vivendo una stagione da sogno, almeno per quanto riguarda la Serie A. I partenopei guidati da Maurizio Sarri stanno tenendo testa alla Juventus in un appassionante duello scudetto che durerà verosimilmente sino al termine della stagione. L'avventura in Europa League e Coppa Italia, invece, è terminata anzitempo. Il calciomercato Napoli dunque è già focalizzato sul consegnare al tecnico ex Empoli una rosa più ampia e di maggiore qualità per quanto riguarda i ricambi dei 'titolarissimi'. Il Napoli segue con attenzione Artur Ionita, centrocampista moldavo del Verona tra le sorprese della stagione. Ionita è vicino al rinnovo col Verona ma il Napoli rimane in pole position, come riportato in esclusiva da Calciomercato.it. Conosciamolo meglio tramite la nostra rubrica 'Tattica del Mercato'.
BIOGRAFIA DI ARTUR IONITA, OBIETTIVO DEL NAPOLI PER IL CENTROCAMPO
Artur Ionita nasce a Chisinau, in Moldavia (all'epoca ancora Unione Sovietica), il 17 agosto 1990. Cresce nel settore giovanile dello Zimbru Chisinau, una delle società più importanti a livello nazionale. L'esordio tra i professionisti arriva nel 2007/2008, annata durante la quale si trasferisce all'Iska-Stal. Nel 2009 viene acquistato dall'Aarau, club svizzero di prima divisione. Ionita si trova a dover fronteggiare la retrocessione nella Challenge League ma diventa comunque una pedina fondamentale della squadra elvetica con cui gioca 142 partite segnando 16 gol contribuendo al ritorno ai piani alti del calcio rossocrociato. Nel 2014 si trasferisce al Verona a parametro zero. Con la divisa gialloblu ha disputato 42 partite, mostrando tutto il proprio repertorio e diventando il primo moldavo della storia a realizzare un gol in Serie A.
Ionita ha esordito con la Nazionale moldava nel 2009, sotto la gestione di Igor Dobrovolski. Attualmente è uno dei punti fermi della selezione carpatica con cui può vantare 19 gettoni di presenza e 2 gol.
CARATTERISTICHE TECNICO-TATTICHE DI ARTUR IONITA
Alto 1,84 per 73 kg, fisico asciutto e longilineo, sinistro naturale. Ionita è un giocatore nel pieno della propria maturità tecnica. Centrocampista piuttosto completo, può svolgere diversi ruoli in mediana: davanti alla difesa oppure mezz'ala sinistra in un centrocampo a 3. Può disimpegnarsi anche come mezz'ala destra e, all'occorrenza, come trequartista incursore. Elemento duttile dotato di intelligenza tattica, ha anche una tecnica di base più che discreta. Bravo in fase di interdizione, meno quando si tratta di costruire il gioco (non è un regista). La sua specialità sono gli inserimenti in area senza palla, conclusi di piede oppure di testa. Ha buon senso del gol ed è un pericolo costante sui calci piazzati. Giocatore concreto e maturo che piace ai propri allenatori perché offre garanzia di rendimento anche se spesso è frenato dagli infortuni.
ARTUR IONITA E' UN GIOCATORE ADATTO AL NAPOLI?
Nonostante la stagione davvero positiva, il Napoli deve pensare a come migliorarsi ulteriormente per effettuare quel salto di qualità che possa permettere di ambire a traguardi ancora più importanti. La profondità della rosa è fondamentale in tal senso e Artur Ionita sarebbe un puntello prezioso senza però spostare i grandi equilibri. Nel 4-3-3 di Maurizio Sarri si troverebbe a suo agio come interno di destra o di sinistra, con compiti offensivi già visti nei movimenti di Hamsik ed Allan ma non in David Lopez che, rispetto al moldavo, è più palleggiatore e meno incursore. Ionita sarebbe dunque un buon acquisto, a patto che sia una valida alternativa e non il grande colpo estivo per il centrocampo.
ESCLUSIVO
Eleonora Trotta (@eleonora_trotta) / L.P.
Calciomercato Verona - Ionita rinnova, ma per il futuro c'è il Napoli. Le ultime di CM.IT
Intesa di massima per il prolungamento del contratto del centrocampista moldavo corteggiato dagli azzurri
Ionita © Getty Images
16/03/2016 09:01
CALCIOMERCATO VERONA RINNOVO IONITA NAPOLI / VERONA - Quello di Artur Ionita sarà sicuramente uno dei nomi più caldi del calciomercato estivo, con il Napoli che resta in pole e fortemente intenzionato ad assicurarselo. Intanto, però, il Verona ha piazzato lo sprint per il rinnovo e nella giornata di ieri, confermano indiscrezioni raccolte da Calciomercato.it, ha raggiunto l'intesa per il prolungamento del contratto del moldavo fino al 2019 dopo un incontro con l'entourage del giocatore a Verona.
Verona, Gollini sarà uomo mercato
Il portiere classe 1995 sta mettendo in mostra grandi doti
Gollini ©Getty Images
14/03/2016 10:33
CALCIOMERCATO VERONA GOLLINI / VERONA - Nome da predestinato. In estate il Verona dovrà sicuramente difendersi dalle offensive di mezza Serie A per Pierluigi Gollini. Il portiere classe 1955 sta facendoi vedere grandi qualità. Ieri, nel pareggio sul campo della Fiorentina, è stato decisivo con una grandissima parata su Kalinic. Gollini è pronto ad attirare anche le attenzioni di Conte in ottica azzurra.
J.T.
FONTE: CalcioMercato.it
Verona, Delneri: 'I ragazzi possono lottare contro chiunque'
18 marzo alle 12:08
Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Tuttosport, il tecnico del Verona Luigi Delneri ha commentato il momento della sua squadra: "Sono arrivato a dicembre e quindi ho potuto dare le linee guida per il mercato di gennaio. Cerco sempre di individuare quei giocatori adatti al mio credo tattico: il 4-4-2 si può fare in diversi modi. Come si motiva la squadra in una fase delicata? Attraverso le prestazioni. Nel nostro caso, a parte l'ultimo periodo, sono stato di ottimo livello. Devo dimostrare ai ragazzi che sono capaci di lottare contro chiunque. Noi in aggiunta abbiamo un pubblico che ci sta dando grandi stimoli. Vanno coinvolti tutti gli elementi e quindi si vince non vince l'io, bensì il noi".
Verona-Carpi: le probabili formazioni. Out de Guzman, Mancosu davanti
18 marzo alle 11:40
Verona-Carpi (domenica ore 15)
VERONA (4-4-2): Gollini; Gilberto, Moras, Helander, Fares; Wszolek, Marronem Ionita, Rebic; Toni, Pazzini. All. Delneri.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Souprayen, Romulo, Pisano.
CARPI (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Cofie, Bianco, Di Gaudio; Lollo; Mancosu. All. Castori.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Fedele, Bubnjic, Gnahoré, Martinho, Brkic, Poli, de Guzman.
Verona: Ionita rinnova, ma sarà ceduto. Al Napoli?
16 marzo alle 09:53
Mossa strategica dell'Hellas Verona sul calciomercato. Il direttore sportivo Bigon ha raggiunto un'intesa di massima con gli agenti di Artur Ionita per il prolungamento del contratto (dal 2017 al 2019), che verrà formalizzato nelle prossime settimane. Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, il 25enne centrocampista moldavo sarà uno dei pezzi forti del mercato in uscita per la prossima stagione. Il Napoli si è interessato a Ionita già nello scorso gennaio.
FONTE: CalcioMercato.com
01:02 | mercoledì 16 marzo 2016
Probabili formazioni: Hellas Verona - Carpi
30^ giornata di Serie A 2015/2016: ecco tutte le informazioni utili
di Antonio Parrotto - twitter:@AntonioParr8© Foto: www.imagephotoagency.it
HELLAS VERONA CARPI PROBABILI FORMAZIONI ULTIMISSIME - Scontro salvezza domenica 20 marzo 2016 allo stadio Bentegodi di Verona tra l'Hellas e il Carpi valevole per la 30esima giornata di serie A. La formazione di Delneri, ultima in classifica, arriva all'appuntamento dopo l'importante pareggio di Firenze contro la Fiorentina, la squadra di Castori ha ritrovato la vittoria battendo il Frosinone, terzultimo, e tornando in piena corsa per la permanenza in A.
INFORMAZIONI UTILI - Delneri è intenzionato a confermare la squadra che ha pareggiato al Franchi con Viviani, Souprayen e Romulo che non recupereranno per la gara, se Gomez dovesse rientrare invece partirebbe dalla panchina a differenza di Moras che prenderebbe il posto di Bianchetti. Problemi in attacco per Castori: Verdi e Mbakogu difficilmente saranno della partita, quindi spazio a Lollo alle spalle dell'unica punta Mancosu.
PROBABILI FORMAZIONI
HELLAS VERONA (4-2-3-1): Gollini; Pisano, Helander, Bianchetti, Fares; Greco, Marrone; Wszolek, Ionita, Rebic; Toni. A disp.: Coppola, Marcone, Samir, Albertazzi, Jankovic, Pazzini, Gilberto, Furman, Siligardi, Emanuelson. Allenatore: Delneri.
CARPI (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Bianco, Crimi, Di Gaudio; Lollo; Mancosu. A disp.: Colombi, Suagher, Poli, De Guzman, Cofie, Porcari, Lasagna. Allenatore: Castori.
DIRETTA TV/STREAMING - La partita sarà trasmessa in diretta tv a partire dalle ore 15:00 su satellite (Sky Sport), in streaming sulla piattaforma SkyGo.
QUOTE E PRONOSTICO - Sfida salvezza delicata quella del Bentegodi tra Hellas Verona e Carpi: l'1 si gioca a 2,30, l'X a 3,25 mentre il 2 è quotato a 3,20. Le due formazioni stanno attraversando un buon momento e l'Hellas si giocherà le ultime chances salvezza, quindi puntiamo sull'1 con Gol (quota 1,90).
PRECEDENTI E STATISTICHE - C'è solo un precedente in serie A e in tutte le competizioni tra Hellas Verona e Carpi ed è quello dell'andata: al Braglia il Carpi di Sannino (che venne poi esonerato dopo la partita) e il Verona di Mandorlini pareggiarono per 0-0.
FONTE: CalcioNews24.com
RASSEGNA STAMPA
Hellas, Corriere del Veneto: "Toni punta unica e nuovo modulo"
19.03.2016 08.43 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello
Un Hellas-camaleonte per battere il Carpi. Gigi Delneri dipendente dal 4-4-2 che ha reso grandi le sue squadre migliori? Nient'affatto. E le prove che il Baffo sta facendo a Peschiera del Garda per preparare il Verona impegnato nella sfida-salvezza di domani al Bentegodi sono testimonianze chiare, scrive il Corriere del Veneto. Giovedì, nell'amichevole con la Primavera, spazio per diverse soluzioni. Tra queste, a spiccare la formula con il 4-2-3-1. E, attenzione, la pista porta alla scelta di schierare uno solo tra Luca Toni e Giampaolo Pazzini. Favorito il primo, per questioni di fisicità soprattutto, e no alla coppia impiegata spesso da gennaio in avanti.
PROBABILI FORMAZIONI
Le probabili formazioni di Verona-Carpi - Ballottaggio Mbakogu-Mancosu
Live, pagelle e dichiarazioni a partire dalle 15 di domenica su TMW!
19.03.2016 06.36 di Pierpaolo Matrone
Scontro salvezza importante, nel menu della domenica di Serie A c'è in programma anche il match tra Carpi ed Hellas Verona. Con una vittoria i veronesi rilancerebbero le proprie chances di una permanenza in Serie A, mentre se dovessero arrivare i tre punti in casa Carpi sarebbe possibile anche l'uscita dalla zona rossa.
COME ARRIVA L'HELLAS VERONA - Il pareggio agguantato sul difficile campo della Fiorentina ha alzato un po' il morale della squadra, ancora ultima in classifica e a -8 dall'attuale quota salvezza. Servirebbe un miracolo, ma un successo col Carpi sarebbe molto importante. Per questo match Gigi Delneri deve ancora sciogliere gli ultimi nodi di formazione, ma tutto lascia pensare ad un 4-4-2. Gollini è ormai il titolare in porta. Fares sembra essere in vantaggio per il ruolo di terzino sinistro, mentre Moras ed Helander sono certi di un posto. A centrocampo Marrone e Ionita dovrebbe agire al centro, ma sono in rialzo anche le quotazioni di Greco. Pazzini e Toni formeranno la coppia offensiva.
COME ARRIVA IL CARPI - Sei punti nelle ultime quattro giornate, una vittoria fondamentale nell'ultimo turno contro il Frosinone e tanta voglia di continuare a fare bene, volando sulle ali dell'Entusiasmo. E' così che il Carpi si presenterà al Bentegodi, a caccia di punti per la permanenza in Serie A. Qualche dubbio anche per Castori, soprattutto dal centrocampo in su. Di Gaudio è il favorito per il ruolo di esterno sinistro, ma il ballottaggio con Sabelli è vivo. Al centro stesso discorso per Cofie e Crimi. In attacco, infine, dovrebbe esserci Mbakogu, ma non è da escludere la presenza di Mancosu al suo posto.
PROBABILI FORMAZIONI:
HELLAS VERONA (4-4-2): Gollini, Gilberto, Moras, Helander, Fares, Wszolek, Marrone, Ionita, Rebic, Toni, Pazzini. Allenatore: Delneri
CARPI (4-4-1-1): Belec, Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo, Letizia, Pasciuti, Cofie, Bianco, Di Gaudio, Lollo, Mbakogu. Allenatore: Castori
ALTRE NOTIZIE
Carpi, rientrano Di Gaudio e Poli. Personalizzato per Brkic e altri quattro
18.03.2016 22.04 di Giacomo Iacobellis Twitter: @giaco_iaco
Continua la preparazione del Carpi alla partita di domenica col Verona. Come riporta il sito ufficiale del club, i biancorossi hanno svolto questa mattina esercitazioni tattiche e torello. Regolarmente col gruppo Antonio Di Gaudio e Fabrizio Poli. Lavoro personalizzato per Simone Colombi, Zeljko Brkic, Raphael Martinho, Eddy Gnahorè e Jonathan De Guzman. Domani seduta di rifinitura al mattino (ore 11) al Cabassi.
SERIE A
Verso Verona-Carpi: titolari da entrambe le parti per lo scontro salvezza
18.03.2016 22.00 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Scontro diretto per la salvezza tra Hellas Verona e Carpi. Ultima spiaggia per gli scaligeri domenica alle 15 al Bentegodi con Delneri che ritrova Moras insieme ad Helander in difesa. In dubbio, però, c'è Pisano: si scalda il brasiliano Gilberto, sull'esterno mancino ci sarà la rivelazione Fares. Piccolo dubbio solo in attacco nel 4-4-2 veronese tra Pazzini, favorito, e Siligardi per una maglia accanto a Toni. Niente dubbi in mediana: Wszolek e Rebic esterni, Marrone e Ionita centrali, mentre fioccano i dubbi di formazione per Castori, reduce dalla vittoria contro il Frosinone. Sarà 4-4-1-1 ma è ancora ballottaggio tra Mbakogu e Mancosu per il ruolo da titolare in attacco. Lollo sarà trequartista, Pasciuti e Di Gaudio esterni, mentre al centro del campo Crimi insidia Cofie per un posto accanto a Bianco. Difesa con Belec tra i pali, Letizia terzino sinistro e Romagnoli al centro. Gagliolo ci sarà: se giocherà terzino, in mezzo ci sarà Poli. Se sarà centrale, Zaccardo sull'out destro della retroguardia emiliana.
SERIE A
Verso la 30esima - Verona-Carpi: ultima chiamata per il treno salvezza
18.03.2016 13.30 di Lorenzo Di Benedetto Twitter: @Lore_Dibe88
Verona contro Carpi. Chi perde è fuori. La sfida del Bentegodi di domenica pomeriggio ha il sapore dell'ultima spiaggia per le due squadra che al momento chiudono la classifica di Serie A. Soprattutto per i padroni di casa la gara sarà da vincere a tutti i costi, perché dopo il pareggio ottenuto a Firenze la squadra ha preso fiducia e i tre punti contro gli emiliani potrebbero consentire alla formazione di Gigi Delneri di arrivare a cinque punti di distanza dal quartultimo posto, a otto giornate dalla fine del campionato. Il Carpi invece potrebbe addirittura uscire dalla zona rossa, sempre che Palermo e Frosinone non vincano le rispettive partite. Il morale della squadra di Castori è alto, il rigore trasformato da De Guzman domenica scorsa ha regalato una vittoria importantissima ai biancorossi, che adesso non hanno alcuna intenzione di fermarsi.
SERIE A
Hellas, Marrone: "Vogliamo la salvezza. Futuro? Decideranno i club"
18.03.2016 09.58 di Pietro Lazzerini Twitter: @@PietroLazze
Luca Marrone domenica affronterà i suoi ex compagni del Carpi e al Corriere di Verona ha dichiarato: "Sarà il match della vita. Non possiamo permetterci il lusso di chinare la testa adesso. Fino a quando i numeri non ci condanneranno continueremo a lottare per la salvezza". Poi parlando del proprio futuro: "Adesso vedo solo la salvezza del Verona, motivo per cui lotterò fino all'ultimo respiro. Io sono in prestito dalla Juventus, decideranno i bianconeri insieme all'Hellas".
RASSEGNA STAMPA
Hellas, il Corriere di Verona: "Gol dal cielo. Quando la testa funziona"
17.03.2016 08.33 di Tommaso Bonan
Il Corriere di Verona apre oggi col titolo: "Hellas, quando la testa funziona. I (pochi) gol vengono dal cielo". Dieci delle 25 reti - si legge - segnate sfruttando il gioco aereo. Pisano difensore-bomber.
SERIE A
TMW - Verona, il rinnovo non frena l'addio: Napoli forte su Ionita
16.03.2016 22.38 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Il rinnovo con l'Hellas Verona verrà formalizzato a giorni, ma il domani di Artur Ionita sarà lontano dagli scaligeri. Dopo le trattative con l'entourage, il ds Riccardo Bigon ha trovato l'intesa per il futuro insieme fino al 2019 ma in estate c'è sempre forte il Napoli sul ragazzo. Contatti sempre in corso tra le parti, c'è il gradimento di Maurizio Sarri ed anche, chiaramente, dello stesso giocatore al trasferimento. Ionita è pista calda per gli azzurri, anche a rinnovo già nel cassetto.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona titola sull'Hellas: "La rottamazione di Delneri"
16.03.2016 09.13 di Pietro Lazzerini Twitter: @@PietroLazze
Il Corriere di Verona di questa mattina titola: "Hellas, la rottamazione di Delneri". Il tecnico gialloblu da quando è arrivato ha stravolto i poteri all'interno dello spogliatoio e sul campo. Dei senatori sono rimasti solo Jankovic e Toni, gli altri sono già andati altrove. Spazio a coloro che potrebbero rappresentare il Verona del futuro, con particolare attenzione ai prestiti Marrone e Rebic, che potrebbero essere molto utili anche in B.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona crede nella salvezza: "Hellas, c'è uno spiraglio"
15.03.2016 09.23 di Pietro Lazzerini Twitter: @@PietroLazze
Il pareggio contro la Fiorentina ha allungato le speranze di rimonta dell'Hellas Verona, che domenica incontrerà il Carpi nell'ultimo scontro verità del campionato. Il Corriere di Verona crede ancora nel miracolo e titola: "Hellas, c'è uno spiraglio"
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Conclusa la preparazione, 24 i convocati
19/3/2016
Verona - E' andata in porto l'ultima seduta settimanale prima della sfida con il Carpi. La squadra è in ritiro all'Active. Prima di cena riunione tecnica con analisi video. Di seguito l'elenco dei convocati, che conta 24 calciatori:
CONVOCATI
Portieri
37. Coppola
95. Gollini
88. Marcone
Difensori
6. Albertazzi
22. Bianchetti
5. Helander
12. Gilberto
18. Moras
3. Pisano
4. Samir
Centrocampisti
28. Emanuelson
14. Furman
19. Greco
23. Ionita
8. Marrone
24. Viviani
13. Wszolek
Attaccanti
93. Fares
21. Gomez Taleb
7. Jankovic
11. Pazzini
27. Rebic
16. Siligardi
9. Toni
Delneri: «L'approccio sarà determinante»
19/3/2016
Peschiera - Rivivi la conferenza stampa di Luigi Delneri alla vigilia di #VeronaCarpi. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù.
VERSO IL CARPI
«Dover vincere è il primo passaggio, dobbiamo dare tutto quello che abbiamo per fare nostra la partita. Battere il Carpi vorrebbe dire rimanere agganciati alla squadre che lottano per la salvezza. L'approccio sarà fondamentale, in tanti scontri diretti passati è stato buono e dovremo andare in campo concentrati. In questo momento abbiamo un bel ritmo, corriamo e sono tranquillo sotto questo punto di vista. La squadra è convinta, crede in quello che fa e veniamo da un bel risultato raccolto a Firenze, dove abbiamo dimostrato di essere vivi, ma dobbiamo andare oltre rispetto a queste situazioni e dare di più. Noi obbligati a vincere? Le pressioni ci sono sempre, ho grande fiducia nei miei calciatori e sono convinto faranno il loro dovere. Dobbiamo pensare a fare la nostra partita, giocando come sappiamo e stando attenti alle loro caratteristiche. In ogni sfida spendiamo molto a livello psicofisico, per noi è sempre l'ultima spiaggia e questo fatto si fa sentire».
LA FORMAZIONE
«Vedremo come andrà la rifinitura per le scelte definitive, ho ancora una notte di tempo per pensare alla formazione. Ci sono delle situazioni da valutare, Pazzini ha avuto qualche problema in settimana, Moras è fermo da un po' e Gomez ha avuto la lombalgia. Pisano recuperato? Ha passato una mezza influenza, vedremo. Gollini? Sta facendo bene nel primo anno da titolare in Serie A. Questo grazie anche ai suoi compagni di squadra, lui deve fare tesoro della stagione, Verona è un punto di partenza e spero continui a lavorare bene. Fares? Una scivolata non deve far cambiare idea su un calciatore. Ha fatto un errore ma il giudizio è globale. La mancata convocazione di Gomez a Firenze? È stata una scelta tecnica. Giocavo con una punta e volevo una rosa più ristretta. Non c'è stato alcun problema, l'esclusione di uno non cambia nulla rispetto all'attenzione dell'allenatore. Per me sono tutti calciatori che hanno l'opportunità di giocare. Viviani? Sarà convocato, si allena con il gruppo e ha recupero bene. Se cambierà qualcosa con lui? La squadra sta provando soluzioni diverse, per adeguarsi anche a un progetto di cambiamento. Partiamo da una base logica per poi poter cambiare, nell'arco della partita bisogna saper fare anche questo. Toni unica punta? Non lo so ancora, vedremo, ciò che conta sarà l'atteggimento da tenere nell'arco dei 100 minuti. I giovani? I miglioramenti passano dalle partite e dagli errori, che non sviliscono i valori di un calciatore ma anzi, spronano a rimediare».
CARPI, SQUADRA TOSTA
«I biancorossi sanno ripartire molto bene, noi dovremo avere pazienza e sapere che la partita dura 100 minuti. Tanti calciatori della rosa a disposizione di Castori sono alla prima stagione in Serie A, per questo ci mettono voglia e grande intensità. Lottano, hanno senso di appartenenza a quello che per loro è un gruppo storico e praticano un calcio molto aggressivo».
L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE
«L'incontro con il Presidente? È venuto a trovarci, ha stimolato la squadra a dare il massimo e tutto il gruppo giocherà anche per questo. Ci è sempre stato vicino e saremo felici di regalargli una vittoria».
-2 alla sfida con il Carpi
18/3/2016
Peschiera - Penultima seduta allo Sporting Center 'Il Paradiso', prima del match contro il Carpi. Sole primaverile e squadra in campo per un allenamento tattico guidato da mister Delneri e dal suo staff, prima di concludere la seduta con una partitella a campo ridotto. Pisano ha smaltito la sindrome influenzale e si è allenato regolarmente con il gruppo, differenziato per Romulo, che continua la fase di recupero, e Gomez (lombalgia). Domani in programma la rifinitura a porte chiuse.
Termina 3-0 la partitella con la Primavera
17/3/2016
Peschiera - Doppietta di Toni, entrambi i gol di pregevole fattura e terza rete di Bianchetti, che ha festeggiato così il suo compleanno. Questa la sequenza delle reti che ha caratterizzato il test in famiglia con la Primavera di mister Pavanel, che ha messo ancora una volta in luce i talenti di Badan e Tupta. Buone indicazioni per mister Delneri in vista di domenica e ottima la partecipazione dei sostenitori gialloblù, che hanno sfruttato una giornata dal sapore primaverile per stare vicino a Toni e compagni. Al match hanno preso parte Ionita, Moras e Pazzini, da considerarsi recuperati. Out Pisano, alle prese con i postumi di una sindrome influenzale. Domani allenamento mattutino a porte chiuse poi pranzo di gruppo all'Active.
Marcone: «Carpi? Dobbiamo solo vincere»
17/3/2016
Verona - Le dichiarazioni del portiere gialloblù, Richard Marcone, rilasciate durante la trasmissione 'Questo è il Verona' in onda sull'Official Radio Bellla&Monella.
VERSO IL CARPI
«La sfida con il Carpi? Stiamo lavorando bene, come ogni settimana. Siamo arrivati a un punto in cui giocare con Carpi, Fiorentina o Juventus ha la stessa importanza, per noi sono tutte finali, dobbiamo prepararle allo stesso modo. Poi, col Carpi c’è da valutare il fattore casa, i nostri tifosi sempre vicini e ci danno una mano, cercheremo di sfruttare questo aspetto a nostro favore. Stiamo bene e lo abbiamo dimostrato a Firenze, oltre al gol abbiamo avuto altre occasioni per ribaltare il risultato, il morale è alto e cercheremo di mantenere questo trend. Il Carpi fa dell’intensità la sua arma migliore, corrono per tutti i 90 minuti. Questo atteggiamento sta portando loro dei risultati, vincendo con il Frosinone hanno dimostrato che sono pericolosi, verranno per giocarsela a viso aperto».
OBIETTIVO SALVEZZA
«Crediamo nella salvezza? Assolutamente, non è un modo di dire solo per dare fiducia, ne siamo convinti davvero. Davanti a noi le altre squadre non stanno andando fortissimo e dobbiamo cercare di approfittare di questa situazione. Dopo la partita contro la Samp ci siamo accorti che da lì in poi sarebbero state tutte finali e daremo tutto».
VITA A VERONA
«La mia esperienza al Verona? La giudico molto positiva, ho trovato grandi ragazzi con tanta umiltà e voglia da lavorare, uno spogliatoio da dieci e lode. All’inizio ero timoroso, ma loro mi hanno saputo accogliere bene fin da subito. Il mio rapporto con preparatore e compagni? Non avevo mai lavorato con Petrelli (preparatore dei portieri, ndr), devo dire che è molto competente, ci fa lavorare molto su tutti gli aspetti. Da quando sono qui sono migliorato sotto molti punti di vista, e lo devo a lui. I miei compagni di reparto si presentano da soli, Nando Coppola è un grande professionista e un grande uomo, prima ancora che un bel portiere, mi ha dato molto e lo conoscevo dai tempi di Siena. Che altro aggiungere su Gollini? Lo vedete da voi, sta facendo molto bene ed è un giovane di grandi prospettive, deve continuare su questa strada. L’aspetto più interessante della sua parata su Kalinic è che fino a quel momento era stato chiamato in causa poche volte. Vuol dire che ha saputo mantenere la concentrazione e al momento giusto ha salvato il risultato. Con chi ho legato di più nello spogliatoio? Devo dire che ho legato quasi con tutti anche se sono qui da due mesi soltanto. Conoscevo già Marrone, poi Fares e Jankovic mi hanno subito fatto entrare nel loro giro di amici. Come mi trovo a Verona? Qui c’è tutto, difficile trovare una pecca, forse ci sono troppi turisti nel periodo di punta (ride, ndr). Ovviamente questo vuol dire che è una città di un certo pregio, è davvero bella e offre tanto a tutti. Quando giocavo nel Vicenza ero spesso qui durante i weekend, mi piaceva visitare Verona insieme alla mia ragazza. Cosa faccio nel tempo libero? Ho un cane, per me è come un figlio. Mi piace anche leggere, soprattutto autobiografie. Ho letto quelle di Buffon, Pirlo, Ibra. Per cercare di rubare qualche segreto…».
LA MIA STORIA
«Sono nato in Romania, a Bucarest. All’età di sei mesi sono arrivato in Italia, adottato da una famiglia di Cassino. Che dire, mi reputo un ragazzo fortunato. Ho iniziato facendo tutta la trafila delle giovanili a Siena, dai Giovanissimi Nazionali fino alla prima squadra. Da lì andai in prestito un anno al Südtirol, e poi al Trapani. il Siena mi ha formato sotto tutti i punti di vista, la maggior parte del merito della mia crescita va ai bianconeri. Non ho mai esordito in Serie A, però ricordo con piacere una partita fatta tra le fila del Trapani in Coppa Italia, una sfida a San Siro con l’Inter finita 3-2, nonostante il risultato è stata un’esperienza emozionante. Le mie caratteristiche? Il gioco con i piedi fa parte del mio repertorio, ai tempi del Siena giocavo come centravanti o centrocampista e sono migliorato in questo fondamentale durante quel periodo».
#AskMarcone, ecco le risposte di Richard!
17/3/2016
Verona – Di seguito le risposte di Richard Gabriel Marcone all'#ask proposto sulla nostra pagina ufficiale di Facebook. Grazie a tutti per le domande, pubblichiamo quelle che ci sono piaciute di più, quelle Bernard Blanc e Marco Zampini.
Bernard Blanc: Quando ti vedremo in campo?
«Io spero presto, però per adesso è giusto che le cose rimangano come sono. Gollini sta facendo bene, perché cambiare?»
Marco Zampini: Ciao Richard. Sei passato da una lotta per la salvezza ad un'altra, salendo di categoria. Quale pensi possa essere il tuo contributo alla causa, partendo dal fatto che al momento il posto da titolare è di Gollini (che sta facendo molto bene)?
«Io do tutto in tutti gli allenamenti, cerco di dare il massimo anche per rendere alta l'intensità nelle partitelle e in ogni fase delle sedute. Per ora è questo il mio compito e penso di farlo bene».
Tanti auguri Matteo!
17/3/2016
La Società, lo staff tecnico e tutti i compagni di squadra
augurano buon compleanno a Matteo Bianchetti.
Il difensore compie oggi 23 anni.
A Peschiera si spinge sull'acceleratore
16/3/2016
Peschiera – Si avvicina la sfida con il Carpi e a Peschiera la preparazione al match ha subìto una netta accelerata. Il Presidente Setti ha incontrato la squadra. Palla poi a mister Delneri, che ha proposto ai suoi una serie di esercitazioni basate sul possesso palla e sulla finalizzazione. Lavoro differenziato per Pazzini, per un lieve fastidio al ginocchio destro e per Ionita, alle prese con i postumi di una contusione a un piede rimediata domenica al ‘Franchi’. Tupta convocato nella nazionale Under 18 slovacca, per l'amichevole contro la Slovenia e per la ‘Slovakia Cup 2016’. Domani porte aperte e test in famiglia con la Primavera alle 14.30.
'Scuola Calcio Lampedusa', 3 giorni insieme all'Hellas Verona
16/3/2016
Verona – A scuola di calcio con l’Hellas Verona FC. Dal 18 al 21 marzo, 10 bambini nati dal 2005 al 2008 provenienti dall’isola di Lampedusa, insieme al proprio staff tecnico e ai genitori, saranno ospiti del Club gialloblù allo Sporting Center ‘Il Paradiso’ di Peschiera, per un’esperienza da vivere insieme alla Scuola Calcio dell’Hellas Verona. L’opportunità di allenarsi vicino alla prima squadra con i tecnici qualificati gialloblù, di confrontarsi con una cultura calcistica professionistica e di vivere le emozioni di Hellas Verona-Carpi: ecco la ‘Scuola Calcio Lampedusa’. Non solo calcio per questa piccola realtà, che domenica 20 marzo, prima della sfida del 'Bentegodi', potrà approfittare di qualche ora di tempo per visitare la nostra città.
Iniziata la preparazione per #VeronaCarpi
15/3/2016
Peschiera - Un cielo plumbeo ha battezzato la ripresa dei lavori a Peschiera in previsione della gara interna con il Carpi. Romulo, alla prese con un affaticamento, si è subito dedicato alle idroterapie. Souprayen ha invece iniziato la riatletizzazione sul terreno di gioco. Attività mista oggi per Toni e compagni: le esercitazioni tecnico-tattiche si sono alternate ad altre incentrate sulla resistenza. Domani due gli allenamenti in programma: alle 10 e alle 14.30, entrambi a porte aperte.
Comunicato medico: Romulo
15/3/2016
Verona - L'Hellas Verona FC nforma che gli esami diagnostici a cui è stato sottoposto il calciatore Romulo non hanno evidenziato lesioni muscolari. Il tesserato è alle prese con un affaticamento, che lo costringerà a sostenere un iter differenziato personalizzato.
'Progetto Affiliazioni': che successo la serata!
15/3/2016
Verona - Continua l'attività del 'Progetto Affiliazioni'. Dopo gli incontri organizzati sul campo delle Società Amiche, l'Hellas Verona FC ha promosso una serata di formazione dal titolo "Le situazioni di gioco per lo sviluppo del pensiero libero nell’attività di base”, aperta ai tecnici delle società affiliate e dedicata alla categoria Pulcini. Grande partecipazione presso il campo sportivo 'Olivieri' di via Sogare, quasi 100 gli allenatori (provenienti soprattutto da fuori regione) che hanno voluto approfondire i metodi di allenamento utilizzati dagli istruttori qualificati del Settore Giovanile gialloblù nell'Attività di Base. Prima una parte pratica sul campo, con i tecnici del Settore Giovanile Francesco Tramarin (allenatore Pulcini 2006), Alessandro Salvoro (allenatore Pulcini 2007), Marco Cazzadori (vice allenatore Pulcini 2006), Luca Gallizioli (vice allenatore Pulcini 2007), Marcello Tavella (preparatore Coordinativo) e Matteo Bullo (preparatore dei portieri) a spiegare direttamente le esercitazioni svolte, poi tutti in aula, per un approfondimento teorico rispetto a quanto visto sul campo. Un confronto tecnico continuo, rivolto sempre al futuro e che continuerà con un'altra serata di formazione (data da destinarsi) rivolta alla categoria Esordienti.
'Progetto Scuola': Marrone protagonista a S. Pietro in Cariano
14/3/2016
San Pietro in Cariano (Verona) - Sale in cattedra Luca Marrone. Il centrocampista si è raccontato attraverso le domande dei circa 200 studenti della scuola 'Carlotta Ascheri' di S. Pietro in Cariano, durante la nuova tappa del ‘Progetto Scuola-Gioca con la tua classe’. Dall’emozione dell’esordio in serie A a 19 anni, alla condivisione dello spogliatoio con il suo grande idolo Andrea Pirlo, passando dal racconto di come è oggi la sua vita a Verona e con i compagni di squadra. Azioni di giusto fairplay in campo, l’importanza del calcio femminile e il sacrificio che unisce lo sport con lo studio: questi i temi sollevati dai piccoli giornalisti improvvisati. Non solo foto e autografi di rito, ma anche cori da stadio e palleggi sono stati la giusta conclusione di una giornata speciale tra i banchi di scuola.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: Prima attaccante gialloblù poi DS in rotta con MANDORLINI all'HELLAS, Mauro GIBELLINI dice la sua sulla fallimentare stagione scaligera 'Ho sempre reputato Setti un bravo presidente. Con Sogliano e Gardini aveva trovato la quadratura del cerchio. Il Verona aveva trovato un equilibrio che lo ha portato a fare due stagione eccezionali in serie A. Poi questo equilibrio si è rotto e da lì in poi il Verona è crollato'. A seguito della netta sconfitta nel Clasico con l'ESTUDIANTES (3-0), la dirigenza del GIMNASIA LA PLATA ha deciso di esonerare Pedro TROGLIO che con Claudio CANIGGIA arrivò al VERONA nella stagione 1988-89
CHAMPIONS LEAGUE: La JUVE mette paura al BAYERN che trova i supplementari solo a pochi minuti dal termine poi i tedeschi ne fanno altri 2 e passano il turno, ai quarti anche il BARCELLONA che elimina l'ARSENAL grazie al trio castigamatti NEYMAR-SUAREZ-MESSI
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FIGC: TAVECCHIO ufficializza l'addio del cittì CONTE dopo l'Europeo, è già toto-successore da DONADONI a CAPELLO...
CICLISMO: Fu la camorra a far perdere il Giro a Pantani?
SERIE A: Salta anche la panchina di COLANTUONO dopo la sconfitta con la ROMA, l'UDINESE affidata a DE CANIO dopo il no di INZAGHI...
La Juve sfiora l'impresa, Bayern rimonta 2 gol ed elimina i bianconeri:
4-2 ai supplementari. Buffon: Orgoglioso di questa squadra
di Luciano Danza
L’impresa l’hanno solo sfiorata, perché alla fine ha vinto il Bayern. Ma i tedeschi hanno sudato freddo, erano ad un passo ad una clamorosa eliminazione. Poi Muller allo scadere ha siglato il 2-2, portando la gara ai supplementari, dove l’ha decisa Guadiola, con i cambi. Ha inserito Thiago Alcantara e Coman. Sono stati proprio loro a chiudere i conti. E’ finita 4-2. Ma la Juve esce dalla Champions a testa altissima.
E’ mancato l’ultimo miglio ai bianconeri. Hanno vinto i più forti, che per una notte non si sono dimostrati i migliori, perché la Juve per 73 minuti fino al gol di Lewandowski era stata perfetta, ha saputo cogliere l’attimo, sfruttare le occasioni, indirizzare gli episodi, resistere e colpire di rimessa. Buffon e compagni però hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, giocando una gara eroica. E’ mancato poco. Allegri l’aveva incartata con quel 5-4-1. Non se l’aspettava Guardiola. Il suo Bayern è andato sotto. Ha rischiato di barcollare, di prendere il terzo.
Tenuto in piedi da Neuer ha resistito e da lì è nata la rimonta. Nel primo tempo però Alaba ha regalato il vantaggio a Pogba. L’arbitro ha annullato un gol a Morata. Lo spagnolo poi ha seminato avversari e servito il 2-0 a Cuadrado, che prima dell’intervallo è stato stoppato da Neuer. La ripresa si è aperta con la Juve a pressare alto, a giocarsela. Sembrava l’avessero sfangata. Poi un paio di errori. Bonucci si è perso Lewandowski: 1-2. Nel recupero Evra ha regalato il 2-2 a Muller. E’ finita come a Torino, all’andata.
Servivano i supplementari. Il Bayern si è presentato più fresco, Guardiola ha pescato dalla sua lunga panchina e ha fatto bingo con Thiago Alcantara e l’ex Coman. E’ finita 4-2 per i bavaresi, che hanno strappato il pass i quarti. Applausi per la Juve. Ma certe notti, non possono bastare, perché l’amarezza per quello che è stato perso è più grande dell’orgoglio e della consapevolezza di aver giocata a tratti meglio di una delle squadre più forti del mondo.
IL TABELLINO
BAYERN-JUVENTUS 4-2 dts (0-2; 2-2)
Bayern (4-1-4-1): Neuer 6.5, Lahm 5.5, Kimmich 6, Benatia 5.5 (1' st Bernat 6), Alaba 4.5, Xabi Alonso 5.5 (15' st Coman 8), Douglas Costa 7.5, Muller 6.5, Vidal 6, Ribery 6 (11' pts Thiago Alcantara 6.5) Lewandowski 6.5. (26 Ulreich 20 Rode 19 Gotze 13 Rafinha). All.: Guardiola 7.
Juventus (4-5-1): Buffon 6, Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6.5, Bonucci 5, Evra 6, Cuadrado 7 (44' st Pereyra 5.5), Khedira 6 (23' st Sturaro 5), Hernanes 6, Pogba 6, Alex Sandro 6, Morata 7.5 (27' st Mandzukic 5.5). (25 Neto 24 Rugani 22 Asamoah 7 Zaza). All.: Allegri 5.5.
Arbitro: Eriksson 6.5.
Reti: nel pt 6' Pogba, 28' Cuadrado; nel st 28' Lewandowski, 46' Muller: nel sts 3' Alcantara, 4' Coman
Angoli: 5-2 per il Bayern. Recupero: 1' e 3' nei tempi regolamentari, 1' 1' e nei supplementari. Ammoniti: Khedira, Lichtsteiner, Sturaro, Vidal, Bernat, Alcantara per comportamento non regolamentare, Morata, Bonucci, Pereyra Lewandowski per gioco scorretto, Kimmich per proteste. Spettatori: 75 mila.
** I GOL 6' pt - lancio in profondità di Khedira, Alaba sbaglia l'anticipo su Lichtsteiner, dallo svizzero la palla schizza a Pogba che segna con un destro rasoterra.
28' pt - Morata sulla trequarti recupera palla, scatta verso la porta avversaria, tra 4 giocatori tedeschi e serve Cuadrado sulla destra, finta e destro sul primo palo.
28' st - Coman tiene in campo una palla che pareva lunga, tocco a Douglas Costa, cross e colpo di testa vincente di Lewandwoski.
46' st - Vidal recupera palla, smista a Coman, cross teso dell'ex bianconero e sul palo più lontano, di testa, Muller pareggia.
3' sts - Alcantara dal limite, scambio con Muller e diagonale. 4' sts - contropiede Bayern mentre Pogba protesta per un fallo, finta di Coman e poi sinistro a giro sul palo più lontano.
Il Barça ai quarti, eliminato l'Arsenal. In gol il trio Neymar, Suarez e Messi
di Benedetto Saccà
È volato ai quarti di finale della Champions League anche il Barcellona, allineandosi così alla coda già formata dal Manchester City, dall’Atletico Madrid, dal Wolfsburg, dal Real Madrid, dal Psg e dal Benfica. Tranquilli del successo esterno raccolto all’andata (0-2), questa sera i blaugrana di Luis Enrique hanno steso l’Arsenal di Wenger al Camp Nou (3-1), collezionando addirittura il 38esimo risultato utile consecutivo. Da annotare, inoltre, che si tratta della nona qualificazione ai quarti di fila, centrata dai catalani.
A decidere la sfida, nell’ordine, sono stati i gol di Neymar, di Elneny, di Suarez e di Leo Messi; e in particolare va sottolineata la bellezza della rete firmata da Suarez, bravissimo ad essersi inventato una semirovesciata. Quanto allo scorrere della gara, il Barça ha dominato i ritmi nell’arco di tutti i 90 minuti e agli inglesi ha concesso giusto qualche frammento centrale. Insomma, ha subìto gli attacchi degli avversari soltanto quando ha diminuito la propria potenza. Una prestazione, comunque, piena di meraviglie.
Sci, l'azzurro Peter Fill vince la Coppa del mondo di discesa: è il primo italiano della storia
Vittoria azzurra nella Coppa del mondo di discesa: il 33enne Peter Fill è il primo italiano in 50 anni di storia della Coppa del mondo a vincere questo trofeo nella disciplina regina dello sci alpino.
A Fill è bastato il 10/o posto nell'ultima discesa della stagione a St. Moritz - sulla pista Corviglia, con nuvole basse e una visibilità precaria - per conquistare 26 punti e raggiungere quota 462, che gli ha garantito lo storico successo.
Alle sue spalle con 444 punti, per quanto solo 19/o in questa discesa, si è piazzato l'altro azzurro Dominik Paris che, visibilmente dolente dopo la brutta caduta di ieri, ha comunque completato la giornata di gloria per i jet azzurri. Gli altri due potenziali rivali degli italiani, il norvegese Kjetil Jansrud e il francese Adrien Theaux, sono arrivati rispettivamente 4/o e 16/o. Ma partivano da ritardi troppo consistenti in classifica dai due azzurri e per loro non c'è stato niente da fare. Tagliato il traguardo, Fill è rimasto a lungo in silenzio, quasi come per rendersi conto della grandezza della sua impresa. Poi è scoppiato in un lungo urlo liberatorio e i compagni gli si sono fatti intorno per festeggiarlo.
L'ex boss: "I clan fermarono Pantani, la camorra non riusciva a pagare puntate sul Pirata vincente"
di Mary Liguori
«Non sono a conoscenza di come abbiano fatto a modificare i dati di Pantani per farlo risultare positivo, ma il clan ha sicuramente avvicinato chi era addetto ai controlli e lo ha corrotto». È il verbale agli atti della richiesta di archiviazione con la quale la procura di Forlì intende far calare il sipario sulla squalifica del Pirata al Giro D'Italia del 1999. Reati prescritti e impossibilità di individuare i responsabili. Queste le motivazioni del pm, contro le quali la famiglia dell'indimenticato campione leva uno scudo. «Per sapere chi ha modificato i test è sufficiente risalire a coloro che potevano maneggiare le provette: si faccia giustizia»: tuona Antonio De Rensis, avvocato della famiglia Pantani.D'altronde, il verbale agli atti è l'ennesima riscrittura di quella squalifica per doping che sconvolse il mondo del ciclismo. L'ex boss Augusto La Torre parlò di Pantani con i capiclan Luigi Vollaro, di Portici, Angelo Moccia, di Afragola, e con il casalese Francesco Bidognetti. E, dice La Torre, tutti e tre gli confermarono che «solo i Mallardo di Giugliano, con poteri decisionali nell'Alleanza di Secondigliano, potevano aver fatto una cosa simile». Il motivo? Per coprire le scommesse a nero, la camorra sarebbe andata in «bancarotta».
Ma chi è Augusto La Torre? L'ex boss di Mondragone che il capostipite del clan dei Casalesi, Antonio Bardellino, definiva il suo «giovane di belle speranze», è in un penitenziario del Nord Italia, in un'area riservata ai pentiti che non godono del programma di protezione. Controversa è infatti la storia del suo «pentimento». Dal 2003 è artefice di schiaccianti testimonianze ai danni di camorristi di spessore. Poi si rende protagonista di comportamenti che la Dda di Napoli ritenne tali da chiedere e ottenere che fosse escluso dai benefici previsti per i collaboratori di giustizia. Chi pronuncia la frase che impone una rilettura di quel Giro maledetto che per il Pirata segnò l'inizio della fine è, insomma, un «pentito a metà». Ma il verbale redatto dai carabinieri della procura di Forlì, e trasferito alla Dda di Bologna, conferma le dichiarazioni di Renato Vallanzasca, datate 2007, che all'epoca di conferme non ne trovarono. Disse che un camorrista gli aveva annunciato che Pantani sarebbe stato fermato. Successivamente, e questo è emerso negli ultimi giorni, un malavitoso di Secondigliano fu intercettato mentre diceva a una sua parente che «sì, a Madonna di Campiglio, la provetta fu alterata». La camorra, dunque, avrebbe taroccato i test del Pirata perché, se avesse vinto, l'Alleanza di Secondigliano non sarebbe stata in grado di pagare le scommesse clandestine. La camorra fermò Pantani nel modo più subdolo e l'Italia intera smise di credere nel ciclismo. E le parole di La Torre non dicono cose diverse.
Conte lascia la Nazionale, bookmaker pensano a Capello. Nella lista anche Donadoni
di Ida Di Grazia
Dall’Italia all’Inghilterra, dalla Nazionale al Chelsea. Antonio Conte lascerà la panchina azzurra dopo gli Europei e dopo l’ufficializzazione di Tavecchio è partita la caccia dei bookmaker al prossimo Ct. I quotisti, riporta Agipronews, puntano su Fabio Capello, a quota 2,25, il nome con più esperienza nella lista dei candidati. In corsa anche Roberto Donadoni (a 3,50), il cui ritorno sarebbe una rivincita 8 anni dopo aver perso la panchina dopo l’eliminazione ai quarti di finale dell’Europeo con la Spagna. Stesse possibilita? per Claudio Ranieri (sempre a quota 3,50), premiato per la straordinaria stagione con il Leicester. A 6,00 segue Giampiero Ventura, in rotta con i tifosi del Torino, più lontana la candidatura di Roberto Mancini (7,50), che pure sogna la Nazionale ma non nell’immediato. La promozione di Di Biagio pagherebbe 9,00, per Fabio Cannavaro si sale a 15,00.
Tavecchio al Consiglio Federale: "Dopo l'Europeo, Conte lascia la Nazionale"
«Antonio Conte mi ha comunicato che al termine del campionato Europeo la sua esperienza finirà. Sente il richiamo del campo, la quotidianità dell'allenamento e questo è comprensibile». Lo ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, all'ingresso del consiglio federale che si terrà oggi a via Allegri.
Dopo aver annunciato l'addio di Conte al termine dei prossimi campionati Europei, Carlo Tavecchio ha spiegato: «Abbiamo puntato sempre su Conte, mi ci sento quasi quotidianamente. Prenderemo le valutazioni con serenità, ora è il momento di prendere atto e avere a che fare con una persona che ha dato un recupero dell'immagine della Nazionale, l'impegno e il sacrificio. E io lo ringrazierò sempre per questo. I destini della vita cambiano». Antonio Conte «è un uomo del fare», ha quindi aggiunto Tavecchio, «è operativo. Gli manca la quotidianità, il profumo dell'erba, è la cosa più importante che mi ha detto. Non è questione di soldi, è questione di lavoro. Questo è quello che mi ha detto. La mattina si sveglia e gli manca il campo». Prematuro parlare di prossimo ct, ma Tavecchio specifica: «Passi indietro? I miei collaboratori sono bravissimi, mi dicono di non dire più niente. Quando dicevo che bisognava fare la cantera con un dominus, da portare avanti e creare la scuola come in passato, venivo criticato perchè venivamo appiattiti in una scuola interna e ci voleva il grande leader. Ora che il grande leader lo abbiamo trovato, torna il problema della cantera. Credo che faremo tutti i passi seri, perchè l'interesse superiore non è quello di Tavecchio, di Conte o di altri nomi che circolano. L'interesse principale è della Nazionale». Per questo, spiega Tavecchio, la partita con la Lega Serie A per gli stage «non è ancora finita. Tutti noi ci aspettavamo di più dalla Lega - ha concluso il presidente federale - stiamo lavorando per vedere di fare qualcosa che possa forse darci una mano per presentare la nostra squadra all'altezza di fare bella figura».
Pantani, intercettazione: "Camorra fece perdere il Giro con caso doping"
«Fu la camorra a far perdere il Giro d'Italia del 1999 a Marco Pantani». A dirlo è un detenuto vicino alla Camorra e a Vallanzasca in una telefonata rivelata da Mediaset Premium Sport. L'uomo venne intercettato dopo aver fatto quella medesima rivelazione in prigione a Vallanzasca. Ecco la trascrizione della telefonata:
Uomo: “Mi hanno interrogato sulla morte di Pantani.”
Parente: “Noooo!!! Va buò, e che c’entri tu?.”
U: “E che c’azzecca. Allora, Vallanzasca ha fatto delle dichiarazioni.”
P: “Noooo.”
U: “All’epoca dei fatti, nel ’99, loro (i Carabinieri, ndr) sono andati a prendere la lista di tutti i napoletani che erano...”
P: “In galera.”
U: “Insieme a Vallanzasca. E mi hanno trovato pure a me. Io gli davo a mangià. Nel senso che, non è che gli davo da mangiare: io gli preparavo da mangiare tutti i giorni perché è una persona che merita. È da tanti anni in galera, mangiavamo assieme, facevamo società insieme.”
P: “E che c’entrava Vallanzasca con sto Pantani?.”
U: “Vallanzasca poche sere fa ha fatto delle dichiarazioni.”
P: “Una dichiarazione...”
U: “Dicendo che un camorrista di grosso calibro gli avrebbe detto: ‘Guarda che il Giro d’Italia non lo vince Pantani, non arriva alla fine. Perché sbanca tutte ‘e cose perché si sono giocati tutti quanti a isso. E quindi praticamente la Camorra ha fatto perdere il Giro a Pantani. Cambiando le provette e facendolo risultare dopato. Questa cosa ci tiene a saperla anche la mamma.”
P: “Ma è vera questa cosa?.”
U: “Sì, sì, sì… sì, sì.”
FONTE: Leggo.it
CALCIOMERCATO
Calciomercato Udinese, è ufficiale: esonerato Colantuono
Fatale la sconfitta contro la Roma: la famiglia Pozzo ha deciso di sollevarlo dall'incarico
© Getty Images
LUNEDÌ 14 MARZO 2016 13:52
UDINE - Colantuono non è più l'allenatore dell'Udinese. Adesso è ufficiale. La famiglia Pozzo ha deciso di esonerare il tecnico a ventiquattro ore dalla sconfitta contro la Roma e dalla contestazione dei tifosi. Thereau e compagni hanno vinto una sola partita (contro il Verona) nelle ultime 11 giornate e sono stati risucchiati nella corsa per salvezza. L'Udinese si ritrova come l'Atalanta a quota 30 punti, a -4 dal Frosinone, terzultimo in classifica. In pole position per la successione c'è il nome di De Canio dopo il no di Pippo Inzaghi che ha declinato l'offerta dei friulani.
LA NOTA - "Udinese Calcio comunica di aver sollevato dall'incarico il tecnico Stefano Colantuono e il suo staff dalla guida della formazione bianconera. Udinese Calcio ringrazia l'allenatore e i suoi collaboratori per l'impegno e la professionalità profusa in questi mesi di lavoro, augurandole migliori fortune per il proseguimento della carriera professionale".
FONTE: CorriereDelloSport.it
SUDAMERICA
UFFICIALE: Gimnasia La Plata, esonerato Pedro Troglio
15.03.2016 18.42 di Fabrizio Zorzoli
In seguito alla pesante sconfitta nel Clasico con l'Estudiantes (3-0), la dirigenza del Gimnasia di La Plata ha deciso di esonerare l'allenatore argentino Pedro Antonio Troglio, dall'ottobre 2011 alla guida del Lobo.
L'annuncio è arrivato direttamente dall'ex centrocampista di Verona, Lazio ed Ascoli attraverso il proprio account su Twitter. In seguito, la società di La Plata ha comunicato sul sito ufficiale la decisione di iniziare un nuovo ciclo con un altro allenatore.
SERIE A
Udinese, De Canio è la scommessa di Pozzo. Sognando Spalletti
15.03.2016 08.15 di Pietro Lazzerini
Altro giro, altra corsa. Salta l'ennesima panchina in Serie A, con Colantuono che saluta Udine dopo la sconfitta contro la Roma per lasciare il posto a Luigi De Canio. Nel corso di questa stagione sono stati tanti i cambi in corsa, con alcuni flop, come quello di Ballardini a Palermo o quello di Sannino a Carpi, e alcuni successi come Spalletti nella Capitale e Delneri al Verona. Non sempre cambiare è utile alla causa di uno spogliatoio, ma talvolta, il cambio è necessario per dare una sterzata decisa a campionati che altrimenti potrebbero divenire fallimentari. Quanto accaduto ai gialloblu per esempio, è lapalissiano. Mandorlini ha conquistato 6 punti in 14 giornate. Praticamente nello stesso lasso di tempo, l'ex allenatore della Juventus ne ha conquistati 13, con due vittorie e con un percorso che se fosse iniziato con un po' di anticipo avrebbe potuto portare la squadra sulla via della salvezza. Anche l'esempio di Spalletti alla Roma avvalora questa tesi, con l'allenatore di Certaldo che sta trascinando i giallorossi in Champions League, con una serie di vittorie strepitosa. Garcia aveva finito il proprio ciclo la scorsa estate, e depotenziato dal presidente Pallotta aveva portato Totti e compagni lontano dal terzo posto. Adesso Pozzo ha fatto la stessa scommessa. Una scelta insolita per l'Udinese ma obbligata dai pessimi risultati che hanno spinto i friulani a un passo dalla retrocessione. Se De Canio sarà l'uomo giusto lo dirà il campo, intanto c'è da chiedersi chi sarà il prossimo a saltare.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
SERIE A
Gibellini: Setti bravo
Ma ha rotto equilibrio
16/03/2016 11:11
"Ho sempre reputato Setti un bravo presidente. Con Sogliano e Gardini aveva trovato la quadratura del cerchio. Il Verona aveva trovato un equilibrio che lo ha portato a fare due stagione eccezionali in serie A. Poi questo equilibrio si è rotto e da lì in poi il Verona è crollato".
Mauro Gibellini, ex direttore sportivo del Verona è sempre legatissimo alla squadra scaligera. Nel Verona ci ha giocato, ha segnato, e poi è tornato a più riprese come dirigente. Prima come responsabile del settore giovanile, poi come ds al tempo di Pastorello, infine come direttore sportivo con Martinelli. Ha sempre finito le sue esperienze in modo traumatico. Un grande rammarico. "Non ho mai raccolto i frutti del mio lavoro" dice con amarezza.
Tra i primi a scoprire Jorginho, il "Gibo" ha una sorta di venerazione per l'ex pupillo. "Mi guardo in giro e non ne vedo di forti come lui. E' da nazionale, punto e basta. Ha il calcio dentro, è essenziale, intelligente, serio".
Per questo, secondo l'ex ds, il Verona avrebbe potuto ricavarne molto di più: "Quella cessione mi ha fatto capire che il bilancio del Verona andava sistemato. Altrimenti Jorginho bisognava cederlo dopo, a maturazione avvenuta. Considerando il suo enorme talento, il Verona avrebbe dovuto farlo crescere e ricavarne una grandissima plusvalenza. Solo Benitez non ha capito nulla di questo giocatore. Esile com'è lo costringeva a coprire chilometri di campo. Jorginho devi metterlo davanti alla difesa, nel cuore del gioco. Lì non ha rivali. E si vede adesso...".
In passato Gibellini ha avuto molti atriti con Mandorlini. Un capitolo su cui non vuole tornare: "Rifarei quella conferenza stampa (in cui denunciò i conflitti con l'ex tecnico, ndr), ma il passato è passato. Mandorlini è un buon allenatore, ma secondo me si è logorato a Verona. Già l'anno scorso non era più lucidissimo. Guardavo quest'anno certe sue espressioni e capivo che non ne aveva più. E' un allenatore che ha sempre bisogno di crearsi un "nemico" e questo è il suo vero limite. Non sono tutti nemici. Deve capire che a volte la gente lavora anche per il suo bene. Come ho fatto io e come sono certissimo, ha fatto anche Sogliano".
Il Verona sta scivolando in serie B e un dirigente abituato a "ricostruire" come Gibellini (raccolse il Verona dalle macerie di Bonato...) ha una sua ricetta. "Credo che il Verona in B debba innanzitutto guardare al bilancio. E' indispensabile tenere i bilanci a posto. In secondo luogo bisogna vedere chi avrà motivazioni per restare. Questa è una situazione che si deve valutare da dentro. Ma attenzione: la serie B è una palude, è un campionato lunghissimo. Non è affatto semplice vincerlo".
Gibellini ha una filosofia che ha portato avanti in tutta la sua carriera da dirigente, il suo "segreto". "Mi piace scoprire i giocatori, ma mi piacciono i giocatori tecnici. Farei una squadra di undici giocatori bravissimi con la palla. E non mi importa di che fisico hanno, se sono alti o sono bassi. Quando uno è bravo è bravo e basta".
GIANLUCA VIGHINI
FONTE: TGGialloBlu.it