HELLAS VERONA 0-3 LAZIO: I biancazzuri partono quasi sottoritmo ma vanno in vantaggio appena decidono di accelerare, l'unico tiro in porta scaligero è quello di FOSSATI! 14 gol subiti, 1 realizzato ma i 3 gol incassati anche oggi sono paradossalmente il problema minore per la squadra di PECCHIA che si dimostra ancora una volta assolutamente incapace di reagire...
RECAP & IMPRESSIONI
Primo tempo giocato in grande maggioranza a bassi ritmi dalla LAZIO e ai quali il VERONA si è di buon grado adeguato, al 25° il primo episodio sfavorevole ai colori gialloblù: MARUSIC penetra in area dal vertice destro dove si piazza SOUPRAYEN fermo con le mani dietro la schiena, l'avversario lo supera con un dribbling improvviso e Samuel lo sgambetta platealmente.
Il signor Irrati è lì e decreta il calcio di rigore trasformato da IMMOBILE che spiazza NICOLAS sulla sua sinistra.
Frittata fatta e servita dalla difesa scaligera un quarto d'ora più tardi: MARUSIC al limite inganna ZUCULINI in recupero, anticipa il ritorno di SOUPRAYEN e serve ancora IMMOBILE che supera HEURTAUX e davanti a NICOLAS non sbaglia con un rasoterra imparabile.
Nel secondo tempo PECCHIA butta nella mischia CERCI e KEAN ma la deriva della gara non cambia e al 60° la LAZIO chiude i giochi: LUIS ALBERTO penetra indisturbato a sinistra, palla al limite per IMMOBILE che prolunga alla sua destra per l'indisturbato MARUSIC al quale non resta che scaricare nel sacco il suo primo gol in Serie A.
14 gol subiti, 1 realizzato quella del VERONA è la peggior difesa dopo quella del BENEVENTO ma i 3 gol incassati anche oggi sono paradossalmente il problema minore per la squadra di PECCHIA che si dimostra ancora una volta assolutamente incapace di reagire ad una squadra sicuramente inarrivabile per l'odierno HELLAS ma resa ancor più forte dalla pochezza tecnica e agonistica degli 11 gialloblù.
Un paio di passi indietro rispetto alla gara con la SAMP in cui il VERONA era partito basso e guardingo come oggi ma aveva saputo piano piano crescere, ribattere colpo su colpo e rendersi financo pericoloso: Oggi un solo tiro nello specchio (il calcio di punizione di FOSSATI) e null'altro!
Troppo poco per speraare anche solo di dar fastidio ad una LAZIO che, seppur in emergenza difensiva, non ha dato nemmeno l'impressione di doversi impegnare più che tanto per abbattere un HELLAS inconsistente che ha provato qualche volta a superare la propria metacampo ma, PAZZINI e BEARZOTTI nel primo tempo, hanno dovuto incredibilmente temporeggiare per attendere i compagni lenti e svogliati nel seguire l'azione.
Fortuna che perdono anche il BENEVENTO allo Scida col CROTONE, il GENOA (solo nei minuti finali a San Siro con l'INTER) e l'UDINESE ma il futuro prossimo dei gialloblù appare nerissimo.
LA GARA SOUPRAYEN, scontata la squalifica, torna sulla fascia sinistra della difesa ma recuperano (almeno sulla carta) anche CÁCERES, VERDE e <FARES solo che nessuno parte titolare data la (meritatissima) riconferma di BEARZOTTI stavolta nel suo ruolo naturale di esterno d'attacco e VALOTI dalla parte opposta.
Fuori BESSA e FERRARI sostituiti rispettivamente da ZACCAGNI e CARACCIOLO.
Modulo tattico da confermare sul campo per la criptica LAZIO priva di BASTA, DE VRIJ, BASTOS e MILINKOVIC-SAVIC: Sarà 4-2-3-1 o 3-5-1-1 per mister INZAGHI? Parte dalla panchina il reintegrato MAURICIO (Dos Santos).
Circa 1.200 i tifosi ospiti presenti al Bentegodi, si parte agli ordini del signor Massimiliano Irrati della sezione AIA di Pistoia.
7° Calcio d'angolo di LUIS FELIPE in area a mezza altezza, NICOLAS in tuffo manca la palla ma per fortuna nessuno degli avversari ne approfitta...
11° LUKAKAU da sinistra pesca il pericoloso affondo di MARUSIC in area, VALOTI anticipa il biancazzurro in area.
14° LUIS ALBERTO con un calcio di punizione in area scaligera, LUCAS LEIVA ci prova di testa ma colpisce debole favorendo il facile intervento del portiere gialloblù.
15° PAROLO entra da dietro su ZACCAGNI partito sulla trequarti sinistra avversaria, il signor Irrati estrae il giallo. 23° LAZIO AVANTI: MARUSIC penetra in area dal vertice destro dove si piazza SOUPRAYEN fermo con le mani dietro la schiena, l'avversario lo supera con un dribbling improvviso e Samuel lo sgambetta platealmente.
Il signor Irrati è lì e decreta il calcio di rigore trasformato da IMMOBILE che spiazza NICOLAS sulla sua sinistra.
40° BIS LAZIO: MARUSIC al limite inganna ZUCULINI in recupero, anticipa il ritorno di SOUPRAYEN e serve ancora IMMOBILE che supera HEURTAUX e davanti a NICOLAS non sbaglia con un rasoterra imparabile!
43° VERONA pericoloso col calcio di punizione decentrato a sinistra di FOSSATI indirizzato sotto la traversa: STRAKOSHA smanaccia fuori la palla che non supera purtroppo la linea di porta...
45° Senza concedere recupero il signor Irrati termina il primo tempo.
#VeronaLazio highlights
0° Doppio cambio HELLAS: Dentro CERCI e KEAN al posto di ZACCAGNI e SOUPRAYEN, BEARZOTTI scala a fare il terzino destro mentre RÔMULO cambia fascia in quello che sembra tatticamente un 4-2-3-1 con ZUCULINI e FOSSATI mediani dietro ai nuovi entrati che si posizionano sulla trequarti insieme a VALOTI.
1° IMMOBILE imbuca per LUIS ALBERTO che decentrato a sinistra spara sul fondo...
5° LUKAKU da sinistra ribalta totalmente campo per il colpo di testa di MARUSIC appostato sul secondo palo: Palla sopra la traversa.
6° KEAN entra duro su IMMOBILE e guadagna un cartellino giallo.
10° MARUSIC decentrato a destra in area appoggia al limite in zona centrale per LULIC che tira al volo: NICOLAS si distende e blocca! 15° TRIS LAZIO: LUIS ALBERTO penetra indisturbato a sinistra, supera ZUCULINI e RÔMULO e consegna palla al limite per IMMOBILE che elude gli interventi di HEURTAUX e FOSSATI prolungando alla sua destra per l'indisturbato MARUSIC al quale non resta che scaricare nel sacco il suo primo gol in Serie A.
18° LUIS ALBERTO entra in area dopo un veloce 1-2 con IMMOBILE ma il suo tocco di punta coglie solo l'esterno della rete.
22° Prima sostituzione per INZAGHI che toglie LUKAKU e inserisce MURGIA: Sul Bentegodi comincia anche a piovere dopo tanto tuonare.
25° Ultimo cambio PECCHIA: VALOTI lascia il posto al coreano LEE SEUNG-WOO che esordisce in Serie A (e viene accolto dall'applauso di incoraggiamento del Bentegodi). Coglie l'occasione dell'interruzione del gioco per cambiare anche la LAZIO: Fuori LUIS ALBERTO dentro CACEIDO.
29° MARUSIC blocca LEE con le cattive: Il signor Irrati ammonisce ufficialmente l'esterno avversario.
34° LEE va al tiro dal limite: Palla alta (nel boato del Bentegodi).
35° FOSSATI da tergo su PAROLO, cartellino giallo per Marco.
38° Ultimo cambio LAZIO: Dentro DI GENNARO al posto di LUCAS LEIVA.
41° KEAN ci prova dai 25 metri: Palla altissima.
47° Dopo due (inutili) minuti di recupero il signor Irrati fischia tre volte e manda tutti negli spogliatoi.
Valoti
Pecchia
Pazzini
I VOTI
NICOLAS 3 gol presi e niente di particolare che poteva fare se non spostare la porta: Incolpevole e ingiudicabile a parte l'errorino in uscita del 7°
RÔMULO Nel primo tempo è forse il più propositivo dei gialloblù, nel secondo si perde completamente e si adegua alla mediocrità dei compagni sbagliando una palla dietro l'altra... Voto: 5
CARACCIOLO Fa quello che può ed è comunque al momento il miglior centrale a disposizione di PECCHIA per convinzione e intensità (il che è tutto dire): Voto 5,5
HEURTAUX Quello che doveva essere il colpo da 90 al centro della difesa si stà dimostrando un flop: È lento, farraginoso e non prova quasi mai a rilanciare l'azione... Voto: 5
SOUPRAYEN Pesa come un macigno quel penalty che procura su MARUSIC, pessimi segnali da Samuel al rientro dopo la squalifica a causa di un'espulsione peraltro ingenua: Voto 4 (gli da il cambio CERCI al 46° ma non da mai l'impressione di entrare in partita, i due/tre palloni che Alessio cerca di portare in zona d'attacco li sbaglia di grosso e nelle altre rare occasioni in cui cerca di passare la metacampo viene murato facilmente dagli avversari, voto 5)
ZACCAGNI Anche Mattia fa quello che può ed in un paio di occasioni costringe gli avversari a fermare con le cattive il suo piglio ma nel secondo tempo il mister decide altrimenti, voto 6 (gli da il cambio KEAN al 46°: Forse Moise è a tratti troppo irruente e impreciso ma almeno ci prova e di questi tempi è purtroppo tanta roba! Voto 5,5)
ZUCULINI Fa il suo da mediano interditore, imbarazzante quando si addormenta sulla trequarti e gli soffiano palla da dietro, chiedergli di più è pura utopia... Ma questo si sapeva eppure è stato inseguito (e presentato) come un gran colpo a centrocampo, non è certo colpa sua: Voto 5
FOSSATI Suo il pericolo più grosso creato alla porta avversaria, suoi gli unici stracci di tentativi di gioco che si sono visti (?!?), forse il meno peggio oggi... Voto 6
BEARZOTTI Nel suo ruolo oggi convince meno che da terzino eppure riesce a combinare bene un paio di volte con RÔMULO, nel secondo tempo scala di nuovo a fare l'esterno destro ma ormai la gara è andata... Voto 5,5
PAZZINI Non gli arrivano palloni giocabili e in quelle due/tre situazioni in cui riesce a farsi vedere in area non riesce ad inquadrare la porta: Voto 5
VALOTI Gara senza sostanza quella di Mattia oggi ma l'attenuante è che non è impiegato nel suo ruolo, sicuramente meglio Mercoledì con la SAMP (come tutti) che oggi... Voto: 5 (gli da il cambio LEE al 71°: Il ragazzo della cantera del BARÇA è accolto da un boato ed è quello che ha l'atteggiamento più giusto, dalla sua ha un'ammonizione fatta guadagnare ad un avversario ed un tiro dal limite sbagliato di grosso all'esordio in Serie A. La sua voglia andrebbe premiata magari già dalla prossima a Torino: Voto 6)
PECCHIA Non è colpa sua se non può contare su almeno tre titolari ma la cervellotica scelta di non invertire già da subito ROMULO con BEARZOTTI (quando era evidente che il brasiliano fosse almeno più propositivo del timido collega) e soprattutto il non riuscire a dare una mentalità 'da combattimento' alla squadra sono carenze importanti: Voto 5
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Mister PECCHIA «Dopo lo svantaggio siamo venuti meno, da lì è stato difficile ripartire e non abbiamo avuto forza ed energie per aggredire la Lazio. I gol che abbiamo preso sono questione di determinazione, dopo lo svantaggio la gara andava tenuta viva. Non è una questione di difesa, in questo momento può sembrare tutto nero ma bisogna continuare a lavorare e credere in noi stessi. Ho fiducia nella squadra, si tratta di affrontare le gare con piglio diverso. Per salvarci abbiamo bisogno di tutto il gruppo, dei giovani, dei debuttanti. Il campionato è lungo e le distanze sono minime, ma noi dobbiamo fare meglio e con maggior convinzione. Continueremo a lavorare sulla motivazione della squadra. Per vincere bisogna segnare, dà fastidio non riuscirci. Quando ci sono le situazioni per farlo, non facili da costruire, bisogna essere più determinati» HellasVerona.it
Mister Simone INZAGHI tecnico della LAZIO «Avevamo tanti assenti, ma ero certo che i sostituti avrebbero reso al meglio. Sono contento che sia andata così. Restiamo in alto e vogliamo rimanerci fino alla fine. Vanno riconosciuti anche i meriti di Strakosha: ha compiuto un intervento che è valso quanto un gol nel finale di primo tempo sulla punizione di Fossati. Se il Verona avesse segnato la partita avrebbe potuto riaprirsi e il pubblico dell’Hellas si sarebbe riacceso, dato che sono dei tifosi sempre vicinissimi alla squadra» Hellas1903.it
Capitan PAZZINI2 sull'esclusione a inizio campionato «Ora non è il momento di parlarne, contano solo l'Hellas e la salvezza. Non sono rimaste scorie, non ho mai pensato di andare via da Verona, ho sempre cercato di dare il massimo per questa squadra. La reazione col Napoli? E' stato un gesto istintivo. Conta solo l'Hellas. Non ho mai parlato in quel momento, ma ho ascoltato tanto. Cambieranno gli allenatori e il presidente ma il Verona sempre resterà... come dice il coro dei tifosi. Preoccupato? No, ma dobbiamo fare tutti di più e giocare con più personalità» TGGialloBlu.it
Luiz FELIPE centrocampista della LAZIO a Lazio Style Channel «Sono felice per questa prima partita in Serie A. Ho avuto modo di aiutare la squadra, ma soprattutto contavano i tre punti e questa è la cosa più importante. Pazzini è difficile da marcare, ha fatto bene in Serie B lo scorso anno. Ora devo riposare perché già giovedì c’è un’altra partita importante. Inzaghi decide chi deve giocare, io sono qui per lavorare ed essere pronto quando il mister mi chiama a scendere in campo. Il gruppo è unito, ci aiutiamo l’uno con l’altro. La partita è stata difficile ma abbiamo grandi giocatori che ci aiutano a rendere al meglio. Felipe e Wallace mi aiutano tanto, sono grandi giocatori e grandi amici» TuttoMercatoWeb.com
Capitan PAZZINI1 «E' mancato l'atteggiamento di mercoledì, alla prima difficoltà non siamo stati capaci di reagire e la Serie A richiede più coraggio, più personalità. Bisogna essere sempre al 100% e correre più degli altri, altrimenti si fa fatica. Non ci possiamo permettere errori, in questo campionato è così, dobbiamo e possiamo fare di più, l'atteggiamento deve essere diverso. Siamo ancora all'inizio, dovremo cercare di strappare punti ovunque e cercare di farne il più possibile. Il mio momento all'inizio del campionato? Ora non è il momento di parlarne, contano solo l'Hellas e la salvezza. È chiaro che oggi ci sia sconforto per la brutta prestazione, noi dovremo stare sul pezzo per migliorare questa situazione. Non sono rimaste scorie, non ho mai pensato di andare via da Verona, ho sempre cercato di dare il massimo per questa squadra. Conta solo l'Hellas» HellasVerona.it
Adam MARUSIC esterno della LAZIO a Lazio Style Channel «Sono veramente molto felice di aver segnato il primo gol, non riesco ad esprimere tutta la gioia, oggi non poteva andare meglio di così, abbiamo conquistato tre punti importanti. Tutti stiamo lavorando duro durante gli allenamenti e questi sono i risultati. Giovedì giocheremo contro lo Zulte, è una buona squadra e dobbiamo fare attenzione ma speriamo di vincere. Ho giocato con molti di loro, ci sono calciatori di qualità che conosco bene» TuttoMercatoWeb.com
Mattia VALOTI «Purtroppo è andata male, eravamo vogliosi di ripetere la buona prestazione di mercoledì ma non siamo riusciti a reagire alle difficoltà, dobbiamo migliorare e continuare per la nostra strada, il campionato è ancora lungo. In questo momento la compattezza del gruppo è fondamentale, dobbiamo lavorare tutti di più, non è facile dire cosa manca ma penso che abbiamo le qualità necessarie per raggiungere il nostro obiettivo» HellasVerona.it
L'ex Marco PAROLO centrocampista della LAZIO al portale LaLazioSiamoNoi.it «Siamo consapevoli delle nostre qualità, abbiamo giocato bene e stiamo continuando alla grande il nostro percorso. Faccio i complimenti ai difensori che hanno giocato oggi, le nostre idee superano anche gli uomini. Il nostro obiettivo? Ogni partita abbiamo meritato la vittoria, anche con il Napoli potevamo vincere. La squadra è pronta e sta bene, dobbiamo continuare così» TuttoMercatoWeb.com
L'ex diesse (e attaccante) gialloblù GIBELLINI a TuttoMercatoWeb.com «La società ha fatto un mercato low cost, ma quando fai così cerchi giocatori che danno la loro disponibilità dopo stagioni così così o che li hanno visti alle prese con infortuni. Sei insomma a rischio, ti metti in condizione di affrontare nuove problematiche: nuovi infortuni o comunque ritardo nel trovare la condizione. Oggi c’era bisogno di calciatori pronti subito, la A non concede distrazioni. Ci sono lacune nell’organico. Pazzini ad esempio è l’unica punta che c’è, il sostituto è un ragazzo del 2000 al quale non si può chiedere di salvare il Verona. Già l’anno passato la squadra non aveva un centrocampo solido o una difesa impeccabile: si è puntato troppo su calciatori da rilanciare. Pecchia? È una persona affabile, di cultura e che cerca di difendere il gruppo. Si è preso le sue responsabilità. Certo, se lo giudico da queste partite mi sembra anche lui leggermente in confusione, non è difficile che sia così. Ma le responsabilità le farei ricadere più in alto. Quanto al sistema di gioco, tenta di fare un calcio propositivo che però oggi espone la squadre alle intemperie. Troppi gol subìti e pochi fatti. Come se ne esce? Giocando da provinciale, non ci sono scorciatoie. Servono intensità, lavoro, caparbietà. Vanno colmate le lacune col sacrificio» HellasNews.it
Negli anticipi di ieri 3 a 1 della ROMA sull'UDINESE mentre a Ferrara la SPAL fa sudare il NAPOLI che solo con GHOULAM a 7 minuti dal 90esimo riesce a portare a casa posta piena!
Nel derby di TORINO la JUVENTUS strapazza i granata dopo l'espulsione di BASELLI avvenuta a metà del primo tempo: Termina 4 a 0 per i bianconeri.
Nessuno scampo per il MILAN nel lunch-match al Marassi con la SAMPDORIA: 2 a 0 griffato ZAPATA e Ricky ALVAREZ.
Colpaccio esterno del CHIEVO al 'Sardegna Arena' e CAGLIARI battuto per 2 a 0! Vittoria fondamentale per il CROTONE contro il BENEVENTO allo Scida: Le Streghe ancora a zero punti.
INTER di misura sul GENOA...
SASSUOLO-BOLOGNA alle 18.00, FIORENTINA-ATALANTA alle 20.45
Ottimo successo della Primavera sulla FIORENTINA! SAVELJEVS stende i viola e rende entusiasta mister PORTA su HellasVerona.it 'Vittoria di grande prestigio, arrivata grazie ad una prestazione molto positiva dei miei ragazzi, che sono stati molto compatti per tutta la gara. La Fiorentina è una squadra tra le favorite per la vittoria del campionato, e questo aggiunge ulteriore merito al lavoro svolto. Ho voluto inserire qualche ragazzo nuovo, come Fiumicetti, e la risposta è stata molto positiva. Avanti con fiducia'
MOTOGP: Vale ROSSI rientra a tempo di record in sella alla sua YAMAHA dopo essersi spezzato una gamba e riesce anche a partire dalla prima fila col terzo tempo ma via via il dolore deve aver preso il sopravvento se alla fine riesce a conquistare 'solo' un quinto posto che comunque sa di impresa. Il GP d'Aragona è conquistato da MARQUEZ che in sella alla sua HONDA ha preceduto altri due spagnoli come PEDROSA e LORENZO. Deludente il settimo posto di DOVIZIOSO passato anche dall'ottima APRILIA di Aleix ESPARGARÓ...
Hellas contro Lazio? Mai dentro il match, ma io preferisco il silenzio
di: Mattia Cagalli - 27 settembre 20170
Verona Brescia spettacolo di antisportività e l'immagine di Conte
Credo che si arrivi ad un punto in cui non si sa più cosa dire e scrivere di un certo argomento. La situazione dell’Hellas Verona per me è uno di questi.
Dopo la buona prova contro la Sampdoria, dove la squadra aveva perlomeno dimostrato di giocare a calcio, è arrivata la disfatta di domenica con la Lazio. I ragazzi di Inzaghi sono una delle formazioni più in forma del momento ma i gialloblù non sono mai stati dentro il match.
Un tre a zero senza storia che hanno dimostrato lo straordinario momento di Ciro Immobile, il miglior attaccante italiano del momento.
Di contro è stata ribadita la pochezza del Verona, sia dal punto di vista di tecnica e organizzazione di gioco; solitamente sono contrario agli esoneri degli allenatori ma Fabio Pecchia non sta riuscendo a trasmettere nulla ai suoi uomini. Uomini che ascoltando le interviste post partita non sembrano più seguire il mister.
Il capitano Giampaolo Pazzini si è lamentato della scarsa voglia di provarci e dei tiri in porta. Insomma denota un atteggiamento rinunciatario.
Mattia Valoti dichiara che cercano di dare il massimo anche in ruoli non loro, come dire: l’allenatore mi fa giocare fuori posto, che posso farci?
La salvezza non si raggiunge certo con un goal segnato in sei partite (su rigore) e incassando tre reti di media a partita. Qualcosa non va e vederci aspetti positivi che confermino la fiducia in Pecchia, è abbastanza assurdo.
Viene davvero da domandarsi cosa abbia spinto Setti e Fusco a rinnovare nuovamente la fiducia, se non l’amicizia del direttore sportivo con l’allenatore.
Quale luce vedono in fondo al tunnel? Come possono cambiare improvvisamente le cose se il metodo di allenamento e di gioco è sempre uguale?
Pazzini è perennemente da solo a lottare contro le difese, tutto lo stadio si rende conto che dovrebbe avere una seconda punta vicina, tranne chi è seduto in panchina. Mille moduli diversi e uomini spostati ogni volta in una zona del campo diversa, per ottenere gli stessi deludenti risultati.
Perché queste nuove generazioni di allenatori non si rendono conto che il calcio è un gioco semplice? Il buon vecchio 4-4-2 e il terzino che fa il terzino, l’ala che fa l’ala e il mediano che fa il mediano fanno tanto schifo?
Ha ragione l’ex giocatore e Ds scaligero Mauro Gibellini, ora la squadra deve giocare da provinciale; correre più degli altri e sopperire alle lacune tecniche con la grinta e cattiveria.
Il tempo per recuperare c’è ancora e per questo la società non può restare immobile a sperare nel miracolo.
Molti tifosi si lamentano del mutismo del presidente, che dovrebbe spiegare in conferenza la situazione e rispondere a molte domande.
Sinceramente non comprendo perché debba parlare, cosa servono le parole? Cosa pensate possa dire di un penultimo posto e di zero vittorie?
Preferisco il silenzio e l’azione, una azione forte e decisa in grado di invertire la rotta.
FONTE: LaVoceDiVenezia.it
24/set/2017 16.51.25 Verona-Lazio 0-3: Spettacolo Immobile, veneti nel baratro
Due goal e un assist per l'ex granata, protagonista di una goleada completata da Marusic. Lazio in scioltezza, Verona mai in partita.
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Il nettissimo – più nel risultato che nella prestazione – ko contro il Napoli è alle spalle: la Lazio torna... la Lazio, ovvero una formazione brillante, ben messa in campo e organizzata. E, grazie alla prestazione sontuosa del solito Immobile, travolge per 3-0 un Verona incapace di uscire da un tunnel buio e apparentemente senza via di fuga. Pecchia sempre più in bilico.
E pensare che Inzaghi se la deve giocare praticamente senza difensori titolari: nella retroguardia biancoceleste agiscono Patric, un terzino adattato, e Luiz Felipe, fin qui in campo solo nel finale della goleada contro il Milan. Out anche Milinkovic-Savic: è 3-5-1-1 con Immobile supportato da Luis Alberto. Non sta molto meglio il Verona, in cui Pecchia conferma Bearzotti e piazza Pazzini al centro dell'attacco: out quasi un'intera squadra, tra cui Bessa, Caceres e Verde.
Lazio senza difensori e Savic. Lo zero a tre di Verona era tutt'altro che scontato. Vip: Immobile come al solito e Marusic. Più Inzaghi.
Il grande protagonista del tranquillo pomeriggio laziale, si diceva, è Ciro Immobile: due goal e un assist per il definitivo 3-0 di Marusic. Inizialmente a segno dal dischetto, l'ex granata si mette in mostra in particolare in occasione della seconda rete: due avversari saltati come birilli nell'area gialloblù e Nicolas battuto imparabilmente. Avvio di stagione da ricordare per l'attaccante della nazionale italiana.
Se la Lazio torna a incantare, il Verona perde la quinta partita nelle prime 6 giornate. Con un disastroso parziale di 11 goal subiti e nessuno segnato nelle ultime 4. Fischiato e insultato dal pubblico veneto, Pecchia è sempre più sul filo del rasoio: inevitabile attendere possibili decisioni da parte della società.
I GOAL
24' 0-1 IMMOBILE – Marusic penetra in area da destra, Souprayen non si trattiene e gli frana contro: rigore netto e trasformazione dell'ex granata dal dischetto.
40' 0-2 IMMOBILE – Un capolavoro: ancora Marusic scambia in uno spazio strettissimo con Immobile, che entra in area, salta in slalom due avversari e spara in rete con un tiro incrociato.
60' 0-3 MARUSIC – Ancora Immobile protagonista, stavolta in versione assistman: ottima visione di gioco a premiare l'inserimento di Marusic, che col destro batte ancora Nicolas.
I MIGLIORI
VERONA: BEARZOTTI. Se non altro mette in campo tanta volontà. Altra prestazione incoraggiante dopo quella contro la Sampdoria.
LAZIO: IMMOBILE. Protagonista assoluto con due reti, delle quali una splendida, e un assist vincente. Fanno 8 goal in campionato. Scatenato.
I PEGGIORI
VERONA: SOUPRAYEN. Difficile scegliere un peggiore in campo in un pomeriggio del genere, ma la sua irruenza in area su Marusic rappresenta la svolta della partita.
LAZIO: LUKAKU. Medesimo discorso, ma al contrario, in casa Lazio: scegliamo il belga, autore di qualche imprecisione di troppo
FONTE: Goal.com
24/09/2017 di GB Hellas Verona-Lazio 0-3, non c'è storia al Bentegodi. Immobile e Marusic fatali
Non c'è storia allo stadio Bentegodi di Verona, dove la Lazio schianta per 0-3 l'Hellas senza diritto di replica. Immobile firma un'altra doppietta personale e raggiunge quota dodici gol in stagione, poi il sigillo di Marusic chiude del tutto i conti. La vittoria cproietta i biancocelesti al quarto posto in classifica, a quota 13 punti, complici le sconfitte del Torino nel derby e del Milan contro la Sampdoria.
L'emergenza fa tremare Inzaghi. Già out Wallace, al quale si sono aggiunti de Vrij, Bastos e Basta per una difesa decimata. Mettici anche Milinkovic-Savic rimasto a Roma per un affaticamento muscolare e la frittata è fatta. Il tecnico biancoceleste non abbandona, nonostante la coperta corta, il 3-5-1-1 con Patric, Luiz Felipe e Radu nella retroguardia. Marusic e Lukaku sulle fasce del centrocampo, con Lulic a scalare da mezzala. Ancora Luis Alberto alle spalle di Immobile. Il Verona, in piena crisi di risultati (soltanto due punti) e di gol (solo uno quello siglato), si gioca la panchina di Pecchia.
Non c'è storia, la partita è tutta di marca biancoceleste dall'inizio e alla fine, senza che i veronesi riescano mai a mettere in difficoltà gli ospiti. Apre le danze il solito Immobile, freddo e cinico dal dischetto a siglare il vantaggio. A procurarsi il calcio di rigore è Marusic, dopo un netto fallo di Souprayen. Poco prima della fine del primo tempo, poi, è di nuovo l'attaccante biancoceleste a firmare il raddoppio con una perla di rara bellezza: il bomber, servito da Marusic, smarca i due centrali dell'Hellas e la infila di collo esterno. Nella ripresa il copione non cambia, a sugellare una splendida prestazione per dimenticare il disastro con il Napoli ci pensa Marusic con il tris a chiudere una contesa mai aperta.
FONTE: LazioFamily.it
Le pagelle di Verona-Lazio 0-3
Immobile è in versione Re Mida, devastante e decisivo. Nella Lazio ottime anche le prove di Marusic, Lulic e Lukaku. Il Verona è abulico e privo di idee e si salvano in pochi. Souprayen in grandissima difficoltà, Pazzini evanescente.
Sebastiano Manzoni
=== VERONA ===
NICOLAS 6 Incolpevole sui gol, lasciato in balia delle conclusioni dei laziali. Sconsolato.
ROMULO 6 Gioca un ottimo primo tempo, cercando qualche interessante spunto personale sulla fascia di competenza. Nella ripresa cala vistosamente ma è comunque uno dei pochi a salvarsi.
CARACCIOLO 5 Sprofonda insieme a tutto il pacchetto arretrato. Immobile è un incubo.
HEURTAUX 5 Non riesce a guidare con autorità il reparto difensivo. Anche lui soffre tremendamente lo stato di grazia di Immobile e lo perde in occasione del raddoppio.
SOUPRAYEN 4.5 In estrema difficoltà, come gran parte dei suoi compagni. Ha il grande demerito di provocare il rigore, con un intevento maldestro e fuori tempo. (dal 45’ Cerci 5.5 Pochi guizzi isolati. Poco, per uno con le sue qualità)
ZACCAGNI 5.5 Il centrocampo della Lazio domina e anche lui si ritrova in balia della manovra biancoceleste. (dal 46’Kean 6 Prova quantomeno a lottare ma i risultati sono modesti)
ZUCULINI 5.5 Prova a dare dinamismo al centrocampo. Ci riesce a corrente alternata.
FOSSATI 5.5 Mette i brividi alla Lazio con una bella punizione al 42’, sventata da Strakosha. A parte questo, non riesce ad incidere sul match.
BEARZOTTI 5.5 Parte benino, svariando sull’intero fronte offensivo ma si spegne davvero troppo presto. Acerbo.
PAZZINI 5 Totalmente fuori dalla partita. I compagni non lo aiutano ma lui non prova mai a dettare il passaggio. Malinconico e sperduto.
VALOTI 5 Qualche scatto ma poca concretezza per il figlio d’arte del Verona. Partita abulica, lascia il campo al 70’. (dal 70’Lee 6 Qualche buono spunto sulla fascia sinistra. Incoraggiante.)
ALL. PECCHIA 5 Il Verona denota una cronica mancanza di idee e di grinta. Deve necessariamente la situazione è già preoccupante.
=== LAZIO ===
STRAKOSHA 6.5 Un grande intervento, sull’unica vera conclusione a rete del Verona, la punizione di Fossati. Presente.
PATRIC 6 Adattato centrale, gioca una gara attenta, senza grosse sbavature.
LUIZ FELIPE 6.5 Non sbanda mai, anche se viene agevolato dall’inconsistenza dell’attacco veronese. Buona prova di personalità.
RADU 6.5 Guida il reparto con esperienza e tranquillità. Nessun errore e solita grinta.
LUKAKU 6.5 Ottima gara del giocatore belga. Garantisce spinta continua in fascia e regala un paio di ottimi cross. (68’ Murgia 6 Non incide, ordinaria amministrazione)
LULIC 7 Il capitano biancoceleste è uno dei migliori in campo. Tanta quantità e tanto dinamismo al servizio dei compagni. Sicurezza.
PAROLO 6 In mezzo al campo recupera molti palloni ma sbaglia qualche appoggio di troppo. Sufficiente.
LUCAS LEIVA 6 Regia compassata ma precisa. Non brilla ma è prezioso. (83’Di Gennaro SV)
MARUSIC 7 Spina nel fianco della difesa dell’Hellas. Un rigore procurato, il tocco per Immobile in occasione del secondo gol, la rete del 3-0. Qualità e corsa.
LUIS ALBERTO 6.5 Vivace e sempre nel cuore dell’azione. Meno preciso rispetto ad altre occasioni. (dal 71’Caicedo 6 Qualche buona spunto ma la gara è già finita)
IMMOBILE 8 Re Mida. Determinante in questo avvio di campionato laziale. Altra doppietta, altro assist al bacio ma il suo apporto non finisce qui. Per tutti i novanta minuti aiuta la squadra anche in fase di non possesso, muovendosi a tutto campo, non sprecando un pallone. Leader.
ALL: INZAGHI 6.5 La Lazio, priva di uomini importanti, gioca con intelligenza e porta facilmente a casa il risultato. Garanzia di mentalità.
FONTE: It.Eurosport.com
LE PAGELLE Le pagelle: male la difesa, bene il debutto di Lee
24.09.2017 17:00 di Stefano Bentivogli Twitter: @sbentivogli10
NICOLAS 6: Prende tre gol dove non può farci nulla. Bene nelle uscite alte.
BEARZOTTI 6: Inizia giocando in un ruolo non suo e lo fa benissimo. Nella ripresa cambia ancora posizione e cala ma è buono il suo impatto in una gara cosi complicata.
HEURTAUX 5: Immobile è un brutto cliente da marcare e in occasione del secondo gol lascia all'attaccante troppa libertà di entrare in area e siglare il raddoppio
CARACCIOLO 5: Sbaglia anche lui sul raddoppio di Immobile, soffre sempre gli attacchi degli avversari.
SOUPRAYEN 4.5: Commette una clamorosa ingenuità in occasione del rigore e dalla sua parte la Lazio trova sempre libertà. Resta negli spogliatoi all'intervallo (dal 1'st KEAN 5: Non si fa mai vedere se non per un ammonizione).
ZACCAGNI 5: Soffre tremendamente la spinta dei laziali che dalla sua parte fanno quello che vogliono (dal 1'st CERCI 5: Non la vede mai e non incide sul match).
ZUCULINI 5: Da lui dovrebbero partire le azioni del Verona e invece non la vede mai sempre sovrastato dai centrocampisti della Lazio.
FOSSATI 5.5: Mezzo voto in più per la punizione sulla quale compie il miracolo Strakosha. Per il resto corre a vuoto in balia degli avversari.
VALOTI 5: E' più occupato ad aiutare Souprayen in netta difficoltà che ad attaccare e ne risente la sua prestazione (dal 25'st LEE 6: Buon impatto del canterano che crea qualche pericolo trovando anche il sostegno dal pubblico).
PAZZINI 5: Non la vede mai ma anche perchè non gli arriva un pallone giocabile da parte dei compagni.
ROMULO 5.5: Inizia bene, sembra avere il passo giusto nel primo tempo per poi calare vistosamente nella ripresa anche per via del cambio di posizione imposto da Pecchia.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
24 SET 2017
Fabio è un uomo solo. Lasciato in balia degli eventi. Un uomo che ripete ossessivamente che solo “il lavoro ci salverà”. Gli è rimasto il cerino in mano. Il pubblico lo ha messo sotto torchio. Succede che tra Cristo e Barabba si scelga Cristo. Non è colpa sua ma è anche colpa sua. Ha lanciato messaggi sbagliati, troppi, senza che a questi messaggi seguisse un fatto concreto. La sua squadra è un nulla cosmico. Difende ma non sa difendere. L’Utopia di un gioco offensivo è rimasto tra le buone intenzioni. Non c’è anima, non c’è grinta ma solo una roulette di giocatori, ruoli, moduli.
Ho l’impressione, ma spero di sbagliarmi, che nessuno o gran pochi lo seguano dentro al gruppo. Per attuare le rivoluzioni devi avere un esercito, sennò diventi un martire. E un idiota. Sebbene utile. Pecchia è rimasto da solo. Lo ha abbandonato Pazzini che ha i coglioni girati per come lo hanno trattato. Non ha tutti i torti. Che colpa ha il Pazzo se due anni fa lo hanno preso facendogli firmare un quinquennale e due anni dopo quella stessa società si è accorta di aver fatto una cazzata? Lui il contratto lo ha sempre voluto rispettare, lo abbiamo firmato in due, non io da solo. Giusto. Potevate pensarci prima. Potevano pensarci Gardini e Bigon e anche Mandorlini che Pazzini non lo faceva mai giocare perchè aveva Toni. E poteva pensarci Setti che sembra sempre che non abbia colpe perchè la colpa è di Sogliano, di Gardini, di Mandorlini e di Pecchia.
Non avrebbe colpa nemmeno Pecchia se non ci fosse stata quell’assurda manfrina delle prime due giornate e le spiegazioni sul “devo metterlo nelle condizioni di essere il miglior Pazzini”. Pazzini c’è ma non ci crede.
Pecchia deve allenare bambini di 17 anni a cui chiediamo di portare il Verona alla salvezza. Una follia. E’ come buttare dei neonati in piscina. Su 10, 9 annegano e uno forse impara a nuotare. Nel frattempo il Verona affonda. I problemi sono a tutti i livelli. La squadra è di una inconsistenza disarmante, attaccarsi a 25 minuti di attesa nella propria metà campo per trovare il bicchiere mezzo pieno, rasenta il ridicolo. Quasi come dire che la stampa veronese è cattiva.
Se la società ritiene di aver costruito una squadra all’altezza e i risultati sono questi allora la logica conseguenza è evidente. Pecchia deve andarsene via subito, forse anche ieri. Perché ciò che il campo ci ha fatto vedere in queste sei gare è stato penoso. Inutile persino elencare i record negativi: 14 gol presi, un solo gol fatto e su rigore, 457 minuti senza segnare, zero vittorie, due pareggi sofferti. Dire che il campionato è lungo ha un senso solo se in assenza di risultati arrivano le prestazioni. Qui manca tutto. Prestazioni e risultati. E allora sarà Pecchia a pagare. Almeno poi capiremo che squadra è questo Verona.
Gianluca Vighini
24 SET 2017 DISASTRO TOTALE
Il punticino arraffato mercoledì sera con le unghie, il sacrificio e un po’ di fortuna, doveva rappresentare l’inizio del “nuovo” campionato del Verona. Adesso quel pareggio sembra più frutto del caso. Contro la Lazio i gialloblù hanno fatto tanti passi indietro, nonostante un avvio di partita tutto sommato discreto. E’ bastata una stupidata di Souprayen per spalancare le porte del successo ai biancocelesti, mettendo in evidenza tutti i difetti e i problemi della squadra scaligera, allenatore compreso.
Non ho capito alcune scelte di Pecchia, ma non voglio perdere troppo tempo su questo argomento. Il dramma vero è che comunque la si giri, questo Verona fa acqua da tutte le parti: giocatori in perenne difficoltà che commettono errori da dilettanti, poche idee di gioco, incapacità di reagire alle situazioni sfavorevoli e apporto quasi nulla dalla panchina. Lee ha fatto vedere un paio di buoni spunti quando il match era già morto e sepolto. Troppo poco per sperare in un’inversione di rotta.
Pecchia ha preferito puntare su quasi tutti i giocatori che avevano dato segnali incoraggianti contro la Sampdoria, anche se ha spostato Bearzotti più avanti, ha messo Romulo a destra e ha cercato conforto in Souprayen. La squadra però è apparsa quasi subito poco brillante, lenta, macchinosa, incapace di fare un vero pressing e di ripartire. Zaccagni ha preso il posto di Bessa con risultati disastrosi. Valoti esterno alto di sinistra è fuori posizione e può essere utile in fase di contenimento, ma quando c’è da spingere su quella fascia fa troppa fatica. Sia chiaro, questo è solo uno dei tanti problemi. Dallo stadio ho avuto l’impressione di un Verona in crisi anche sul piano fisico, complice l’impegno di pochi giorni prima con la Samp. Male la difesa, male il centrocampo, male l’attacco con Pazzini solo e poco brillante.
Vedo un Verona che non ha un’idea precisa di come vuole affrontare questa serie A. L’anno scorso era una squadra abituata a tenere il pallino del gioco con tanti passaggi, in attesa dei varchi giusti per affondare. Oggi, contro squadre di maggior valore, Pecchia ha senz’altro modificato quel modo di giocare: meno fraseggi, più attesa, più verticalità. Questa almeno era la sua intenzione. Il risultato? Desolante. L’Hellas sembra un ibrido che non ha un punto di forza. Fatica a difendersi, fatica a ripartire, fatica a creare palle gol, fatica a fare un po’ tutto. Non una bella prospettiva per una formazione che deve salvarsi.
Luca Fioravanti
24 SET 2017 LA LEZIONE DI SCEMMA (CHE SETTI NON IMPARA)
Paolo Conte spiega il Verona. “Onda su onda il mare mi porterà alla deriva, in balia di una sorte bizzarra e cattiva”. Quando sei dannatamente senza parole ti affidi ai poeti.
Giampaolo Pazzini racconta il Verona: “Il problema non è che non segniamo, il problema è che non tiriamo in porta. Ci manca coraggio e gioco. Pure l’anno scorso in B abbiamo fatto fatica per due mesi, figuriamoci ora in A. La mia panchina di inizio campionato? (faccia eloquente, nda) Per ora non ne parlo, saprete tutto più avanti, posso solo dire che io non ho mai voluto andare via da Verona”. Quando ti sei abbondantemente rotto le palle delle solite scuse, delle ridicole dichiarazioni, arriva Pazzini a scoperchiare il vaso di Pandora.
Dopo la Sampdoria ero intimamente perplesso. Un pari raffazzonato, stiracchiato, con una Samp parsa limitata da se stessa, dalla propria sufficienza, più propensa a gestirsi, al compitino, e con calciatori determinanti in panchina. Ciononostante il Verona è riuscito a fare una fatica boia anche lì, e se non ha perso è grazie a tre circostanze fortunose. Certo, con qualche cenno di vitalità, ma uno strapuntino nulla più.
Ma ho preferito seguire la lezione del saggio: “Piuttosto di parlarne male, non parlarne”. In questi giorni serviva alimentare con senso di responsabilità quel flebile spiraglio. Meglio il silenzio che l’ipocrisia. Ma ora a travolgerci è la realtà. Impietosa. Ineluttabile.
La Lazio ci ha riportato sulla terra, anzi sotto, dove il Verona sta sprofondando, con rilassata rassegnazione e boriosa presunzione.
E quel che è peggio è che siamo senza guida, con un allenatore che pare inadeguato, catapultato in un mondo più grande di lui; un direttore sportivo ciecamente e acriticamente innamorato del suo tecnico e della sua (presunta) idea di calcio, nonché in difetto di carisma e dunque con tutta probabilità non all’altezza nei compiti di gestione quotidiana, ma soprattutto – ed è la cosa che fa più male – un presidente di fatto assente, freddo, distaccato. Setti “ha dei doveri nei confronti della piazza. Se fai il presidente del Verona non hai diritto alla ritrosia” mi e ci ha ricordato quel maestro di giornalismo che è Adalberto Scemma, uomo dalla schiena dritta e dal cervello fino. E l’onestà intellettuale e il senso critico in questo momento ci servono come il pane, perché ci aiutano a capire e a vincere lo smarrimento.
Il resto lo fa la fede. “Il Verona ha un’epica gloriosa e tragica, che tocca gli estremi. Lo scudetto e il fallimento, la grande Europa e la serie C. E le due più incredibili e pirotecniche retrocessioni della storia del calcio, quella del 2001 con Malesani e del 1958 con Del Vecchio. Il Verona è follia e squilibrio. E lo squilibrio è vita, è la Fenice, è la poesia della resurrezione. Meglio folli che piatti, il piattume è morte, il Verona è vita. Per questo il Verona si ama”. Parole ancora di Scemma. Parole di amore.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Restiamo in Serie A… ma non ci crede nessuno!
settembre 24, 2017
Nel calcio i tifosi hanno un ruolo determinante. Se esiste questo magnifico gioco di squadra è solo grazie a loro. Il famoso dodicesimo uomo in campo, a Verona, ha fatto e continuerà a fare la storia. La passione del popolo gialloblù è unica, come il modo di esporre il proprio pensiero. L’ennesimo esempio questo pomeriggio nel secondo tempo contro la Lazio. “Restiamo in Serie A… ma non ci credo nessuno” cantavano i tifosi gialloblù. Lo sconforto ha già toccato i minimi storici quando siamo solo alla sesta giornata di campionato. Ma ciò nonostante, il sostengo alla squadra non è mai mancato, con Pazzini e compagni applauditi al triplice fischio finale nonostante lo 0-3 rifilato, senza alcuna fatica, dalla squadra di Simone Inzaghi. Una ripresa dove in campo è tornata la squadra ammirata nelle partite pre-Sampdoria, priva di identità e carattere, ennesima prestazione insufficiente questa volta accompagnata dal malcontento del pubblico pagante nei confronti del presidente Maurizio Setti, del direttore sportivo Filippo Fusco e l’allenatore Fabio Pecchia. Ritenuti dai tifosi i principali responsabili di questa situazione.
Nessun contatto con Iachini
settembre 24, 2017
Non trovano conferma le voci su Giuseppe Iachini. Hellas Live ha contattato l’ex centrocampista gialloblù che ha smentito il contatto con la società di Maurizio Setti per l’eventuale cambio alla guida tecnica dell’Hellas Verona.
Finale, Hellas Verona-Lazio 0-3
settembre 24, 2017
“Restiamo in Serie A, però nessuno ci crede”. Aspettando il triplice fischio finale, cantano così i tifosi gialloblù. Ironia unica quella del popolo scaligero. Per loro il primo responsabile di questa situazione è il presidente Maurizio Setti e nel secondo tempo, al Bentegodi contro la Lazio, lo hanno più volte sottolineato, con cori rivolti anche al direttore sportivo Fusco e l’allenatore Pecchia. Dopo la prestazione incoraggiante offerta contro la Sampdoria mercoledì sera, l’Hellas Verona contro la Lazio di Simone Inzaghi torna quello "ammirato" nelle giornate precedenti. Tanta confusione e poco calcio. Basta poi l’errore di un singolo e la giocata di Marusic per Immobile per gettare alle ortiche i primi 45′.
Pecchia conferma titolare Bearzotti, ex Arezzo che si posiziona in attacco insieme a Pazzini e a Valoti, con Romulo terzino destro, Hellas Verona che si presenta col 4-3-3 con Nicolas, Romulo, Caracciolo, Heurtaux, Souprayen; Zaccagni, Zuculini B., Fossati; Bearzotti, Pazzini, Valoti. La Lazio si fa vedere all’11’ col tentativo sulla corsia di destra chiuso da Valoti, ospiti che tre minuti dopo, di testa con Leiva, trovano pronto Nicolas. Al 19′ arriva il primo tiro nello specchio della porta dei gialloblù con Bearzotti che da oltre 20 metri calcia centrale, senza creare problemi a Strakosha. Ma è la squadra di Simone Inzaghi a passare in vantaggio al 24′: Souprayen ingenuamente atterra in area gialloblù Marusic, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Immobile che batte Nicolas. Raddoppio della Lazio al 41′ grazie all’azione personale di Marusic che parte sulla destra palla al piede dalla sua metà campo, verticalizzazione per Immobile che si fa 20 metri palla al piede bevendosi la difesa gialloblù e superando per la seconda volta Nicolas. Replica l’Hellas Verona al 43′ con la punizione di Fossati che obbliga Strakosha agli straordinari.
Doppio cambio per l’Hellas Verona ad inizio ripresa, con Cerci e Kean al posto di Zaccagni e Souprayen, sostituzione del difensore francese accompagnata dal boato dello stadio. Bearzotti si abbassa sulla linea dei difensori a destra, con Romulo sulla corsia opposta, 4-2-4 con Fossati e Zuculini in mezzo al campo, Cerci, Pazzini, Kean e Valoti. “Fabio Pecchia fai le valigie” ed alcuni cori rivolti a presidente e ds aprono il secondo tempo al Bentegodi, Lazio che al 5′ va vicina al tris con Marusic, colpo di testa alto su invito di Lukaku. Tocca a Lulic al 10′, tiro centrale bloccato da Nicolas, Lazio che riesce ancora una volta a passare e firmare così lo 0-3 grazie a Marusic che su invito di Immobile da sinistra batte Nicolas. Terzo ed ultimo cambio per l’HellasVerona al 26′, con l’esordio di Seung-Woo Lee al posto di Valoti. Ci prova il sudcoreano, di esempio per i compagni per atteggiamento e generosità, ma è tutto inutile perché i gialloblù non riescono mai ad impensierire Strakosha. E per la Lazio è troppo facile tornare a Roma con tre punti da aggiungere in classifica.
FONTE: HellasLive.it
Gibellini: “Pecchia? Le responsabilità sono più in alto…”
By Federico Messini - 25 settembre 2017
Le dichiarazioni di Mauro Gibellini a TMW in merito al difficile momento che sta attraversando l’Hellas Verona:
“La società ha fatto un mercato low cost, ma quando fai così cerchi giocatori che danno la loro disponibilità dopo stagioni così così o che li hanno visti alle prese con infortuni. Sei insomma a rischio, ti metti in condizione di affrontare nuove problematiche: nuovi infortuni o comunque ritardo nel trovare la condizione. Oggi c’era bisogno di calciatori pronti subito, la A non concede distrazioni. Ci sono lacune nell’organico. Pazzini ad esempio è l’unica punta che c’è, il sostituto è un ragazzo del 2000 al quale non si può chiedere di salvare il Verona. Già l’anno passato la squadra non aveva un centrocampo solido o una difesa impeccabile: si è puntato troppo su calciatori da rilanciare.
Pecchia? È una persona affabile, di cultura e che cerca di difendere il gruppo. Si è preso le sue responsabilità. Certo, se lo giudico da queste partite mi sembra anche lui leggermente in confusione, non è difficile che sia così. Ma le responsabilità le farei ricadere più in alto. Quanto al sistema di gioco, tenta di fare un calcio propositivo che però oggi espone la squadre alle intemperie. Troppi gol subìti e pochi fatti.
Come se ne esce? Giocando da provinciale, non ci sono scorciatoie. Servono intensità, lavoro, caparbietà. Vanno colmate le lacune col sacrificio”.
Il week-end gialloblù in tre fotogrammi
By Federico Messini - 25 settembre 2017
Guardando il calendario in spiaggia sotto l’ombrellone, tutti dicevano: con Napoli, Roma, Fiorentina e Lazio sarà dura, a Crotone sarà trasferta impegnativa da dove confidiamo di portare a casa un punticino, in casa con la Samp proviamo a giocarcela.
Le prime sei giornate di campionato hanno rispettato esageratamente le attese estive e il Verona si ritrova con i suoi 2 punti.
Però la cosa più negativa è il “come” sono arrivati questi 2 punti.
Andiamo ad analizzare la situazione con i nostri tre consueti fotogrammi settimanali.
Il primo lo dedichiamo a Fabio Pecchia. Sabato la Roma sullo 0-0 ha impostato un’azione di attacco portando sette giocatori in area di rigore. Sette! Ieri in qualche azione nel primo tempo il Verona aveva un uomo in fascia e Pazzini in area. Stop. Non è nostra intenzione paragonare Verona e Roma. Non potremmo mai. Ma una squadra che gioca in casa contro una Lazio con le terze linee in campo deve aver voglia di fare gol, deve impegnarsi, deve sopperire i limiti tecnici con la grinta e la voglia. Dispiace ripeterlo e la speranza è che Fusco apra gli occhi, ma questo allenatore non si sta dimostrando adatto a questo gruppo. È necessario un tecnico che dia almeno carattere alla squadra.
Il secondo fotogramma è dedicato appunto alla squadra gialloblù. Una banda di giovanotti che faticano terribilmente in una categoria più grande di loro. Una squadra che mercoledì disputa una buona gara, ma che quattro giorni dopo non è riuscita a smaltire le scorie mentali ed arrivare pronta alla gara casalinga con la Lazio. Pazzini ha dichiarato che la squadra probabilmente era stanca, ma parlava di stanchezza mentale. La serie A è tutto un discorso di testa, soprattutto tra le piccole. Se sei scarico mentalmente, non puoi reggere l’urto. I giovani del Verona non sono abituati a questi livelli e da mercoledì a domenica non hanno recuperato. O vengono dati loro nuovi stimoli (vedi Bearzotti spostato di ruolo) o rischi che facciano figuracce, come hanno fatto Zaccagni e Valoti domenica.
Ultimo fotogramma dedicato a Lee. Il primo sudcoreano della storia gialloblù ha dimostrato buoni numeri, ha mostrato le sue indubbie qualità tecniche, ma anche il suo eccessivo uso di virtuosismi. In campo ha parlato, dato direttive, urlato ai compagni dove disporsi e sugli spalti una decina di suo connazionali lo hanno sostenuto. Il Verona ha bisogno della sua qualità anche perché finora ha segnato solo un gol in sei partite. E su rigore. Terribilmente troppo poco.
Damiano Conati
Impotenza
By Federico Messini - 25 settembre 2017
“Fare gol? Prima di tutto dobbiamo riuscire a tirare in porta”.
Le parole di capitan Giampaolo Pazzini al termine di Verona-Lazio racchiudono in un quadro terribilmente chiaro e spietato la situazione che l’Hellas sta attraversando.
Dopo essere stato travolto in successione da Napoli, Fiorentina e Roma il Verona incassa un altro schiaffo e affonda in casa contro una Lazio ampiamente rivisitata che, senza troppi patemi, travolge i gialloblù tra le mura dell’ ex fortino Bentegodi, diventato oramai facile terra di conquista.
In mezzo troviamo il fuoco di paglia infrasettimanale rappresentato dalla gara contro la Sampdoria, che aveva fatto ben sperare ma che non ha trovato conferme al turno successivo.
La sensazione di impotenza che la squadra trasmette è enorme: se prova ad attaccare non riesce a concretizzare, se prova a difendersi non ci riesce.
Sulla graticola è finito giustamente l’allenatore, che ha dalla sua la giustificazione di allenare una squadra che, per ammissione stessa del suo leader in campo, non ha esperienza per affrontare la categoria. Carenze tecniche e mentali a parte, é compito del mister cercare di motivare e dare una scossa al gruppo. Se non ce la fa le responsabilità sono anche sue.
Le statistiche sono impietose: 14 gol subiti, 1 gol realizzato su rigore, zero vittorie, due pareggi agognati e prestazioni non all’altezza della categoria.
La stagione è, come giustamente si deve far notare, solo all’inizio e il tempo per risalire la china c’è. Quello che preoccupa sono appunto le prestazioni che non arrivano è l’incapacità di una reazione mentale da parte di un gruppo che, alla prima difficoltà, si squaglia.
Urge una seria riflessione per non finire in un tunnel senza uscita. Al momento la società ha confermato la fiducia al tecnico e forse é la scelta più logica. Alle porte c’è la sfida con il Torino che, vista anche la sosta successiva, potrebbe rappresentare lo spartiacque stagionale.
Ora più che mai a tutti è richiesta una reazione importante, per dimostrare che, seppur in crisi, seppur nell’occhio del ciclone, seppur con tutte le defezioni del momento, il Verona vuole lottare e scacciare quella sensazione di impotenza che ha trasmesso in queste prime sei giornate.
FONTE: HellasNews.it
NEWS Pecchia: “Oggi un passo indietro, ma ho fiducia. La mia ultima spiaggia è stata col Napoli”
Il tecnico gialloblù: “Guardiamo avanti per fare meglio. Non sono preoccupato per l’esonero”
di Redazione Hellas1903, 24/09/2017, 18:02
Fabio Pecchia ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium nel dopogara di Verona-Lazio.
“Oggi si aspettavano tutti un passo avanti dopo la bella prestazione di mercoledì – dice l’allenatore del Verona – ma siamo venuti meno alla prima difficoltà. Dopo il primo gol sono riapparsi i fantasmi delle partite precedenti. Io sento fiducia quotidiana da parte della dirigenza. Io ho fiducia nella squadra. I numeri sono duri da interpretare, ma è solo una sconfitta, come le altre. Ora dobbiamo guardare avanti e crescere, fare qualcosa di meglio. Esonero? Al di là dei nomi che si accostano alla mia panchina, non si tratta di essere preoccupati. Noi dobbiamo affrontare le gare con un piglio diverso e siamo in grado di farlo. In questo momento sembra tutto nero e faccio fatica a contrastare quello che si dice, ma ho fiducia nel gruppo”.
L’allenatore ha poi aggiunto, in conferenza stampa: “Mancavano Bessa e Caceres che sono molto importanti? Mi fa piacere sentirlo, perchè tutti hanno parlato solo delle assenze della Lazio”.
Conclude, amaro: “A Torino la mia ultima spiaggia? La mia ultima spiaggia è stata col Napoli”.
NEWS Inzaghi: “Grande Lazio, bravo Strakosha”
Il tecnico biancoceleste: “Ottima prova. Il nostro portiere ha evitato che la partita si riaprisse”
di Redazione Hellas1903, 24/09/2017, 18:01
Grande soddisfazione per Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, dopo il 3-0 al Verona.
Dice il tecnico: “Avevamo tanti assenti, ma ero certo che i sostituti avrebbero reso al meglio. Sono contento che sia andata così. Restiamo in alto e vogliamo rimanerci fino alla fine”.
Prosegue Inzaghi: “Vanno riconosciuti anche i meriti di Strakosha: ha compiuto un intervento che è valso quanto un gol nel finale di primo tempo sulla punizione di Fossati. Se il Verona avesse segnato la partita avrebbe potuto riaprirsi e il pubblico dell’Hellas si sarebbe riacceso, dato che sono dei tifosi sempre vicinissimi alla squadra”.
NEWS Valoti: “Siamo andati in blackout”
Il centrocampista dell’Hellas: “In partita per 25′, dobbiamo metterci la testa”
di Redazione Hellas1903, 24/09/2017, 17:45
VERONA, ITALY - SEPTEMBER 24: Matia Valoti (R) of Hellas Verona FC competes with Senad Lulic of SS Lazio during the Serie A match between Hellas Verona FC and SS Lazio at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on September 24, 2017 in Verona, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
Mattia Valoti, centrocampista gialloblù, ha parlato a “Radio Verona” al termine del pesante ko casalingo per mano della Lazio. La gara è infatti terminata 0-3.
Così il giocatore: “Siamo scesi in campo vogliosi di ripetere la prestazione di mercoledì contro la Sampdoria. Nei primi 25 minuti c’eravamo, dopo abbiamo avuto un black-out sul loro secondo gol”.
Poi aggiunge: “Il campionato è lungo e dobbiamo reagire e proporci di più in attacco, lavorare di più e cercare di offendere di più. Dobbiamo metterci in testa che la mentalità giusta è quella di mercaoledì”.
NEWS Pazzini: “In A non puoi permetterti di non reagire”
L’attaccante gialloblù: “Serve più personalità, non abbiamo avuto l’atteggiamento giusto”
di Redazione Hellas1903, 24/09/2017, 17:34
VERONA, ITALY - SEPTEMBER 20: Giampaolo Pazzini of Hellas Verona looks on during the Serie A match between Hellas Verona FC and UC Sampdoria at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on September 20, 2017 in Verona, Italy. (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)
Il centravanti dell’Hellas Giampaolo Pazzini ha parlato a “Radio Verona” dopo il pesante ko interno contro la Lazio per 3-0.
Così Pazzini: “E’mancato il solito atteggiamento, alla prima difficoltà non abbiamo reagito. Non va bene perché la Serie A chiede più personalità, devi sempre essere al 100%. Non puoi permetterti di non reagire, ti puniscono al primo errore”.
Prosegue il calciatore: “Dobbiamo capire alla svelta questa cosa fare di più. Adesso dobbiamo cercare di fare più punti possibili”.
NEWS Verona senza gol, gialloblù a secco da 457′
L’Hellas non segna dal rigore di Pazzini con il Napoli alla prima giornata
di Redazione Hellas1903, 24/09/2017, 17:24
Si allunga il periodo di astinenza del Verona, a secco di gol dalla prima giornata di campionato.
I gialloblù hanno segnato l’ultima, e unica rete, su calcio di rigore con il Napoli, a risultato ormai fissato, al 38′ del secondo tempo.
Da allora sono state disputate altre cinque gare e l’Hellas non ha mai più siglato una rete.
Da 457′, quindi, il Verona non va in gol.
NEWS Pagelle Verona, Bearzotti e Lee sono gli unici che non vanno a fondo
Souprayen combina disastri. Male Heurtaux. Pazzini è troppo solo, centrocampo senza idee
di Matteo Fontana, @teofontana 24/09/2017, 17:08
NICOLAS 5,5
Prende dei gol che non può impedire, ma resta sempre la sensazione che difetti nella conduzione della difesa che questo non aiuti un reparto già di per sé a dir poco tremolante.
ROMULO 5,5
Te lo aspetti alto nel tridente “mascherato” di Pecchia, gioca invece da terzino, sulla destra. Incrocia l’imponente Lukaku, con cui ingaggia un duello che mischia tecnica (la sua) a fisico (quello del laziale). Nella ripresa passa sulla corsia di sinistra. Prova a spingere, ma risulta velleitario.
HEURTAUX 4,5
Ipnotizzato da Immobile nell’uno contro uno del raddoppio. Si smaterializza e dà via libera all’attaccante, che capitalizza nel modo più agevole un’azione in cui tutto il Verona è assente. Dovrebbe garantire personalità, invece va in ambasce.
CARACCIOLO 5
Al pari di Heurtaux, sparisce sulla seconda marcatura di Immobile. In precedenza aveva messo qualche toppa alle insicurezze del reparto arretrato gialloblù, da lì in poi mostra la corda.
SOUPRAYEN 4
Commette un’ingenuità grave nell’intervento che regala alla Lazio il rigore del vantaggio. Il tocco con cui atterra Marusic è netto e spezza l’equilibrio di una partita che il Verona stava interpretando con ordine. Dal suo lato sfonda con facilità Immobile nella galoppata che porta al 2-0. Fuori dopo un tempo.
ZACCAGNI 5
Corre tanto, ma è poco incisivo. Esaurisce, così, ampi serbatoi di energia. Molto elettrico, eppure la scossa non si trasmette alle idee, che paiono limitate. Finisce presto fuori giri e viene cambiato all’intervallo.
ZUCULINI 5
Palesa delle incertezze nella chiusura delle linee di passaggio del centrocampo della Lazio. Non si oppone con sufficiente prontezza all’innesco iniziale dell’occasione del bis biancoceleste: Marusic sfonda con facilità irrisoria. Il resto sono briciole.
FOSSATI 5
Nel centrocampo di maratoneti del Verona, spetta a lui assicurare maggiore qualità in fase di costruzione. Il primo pensiero a Strakosha lo crea lui, con un calcio piazzato che il portiere della Lazio sradica dal “sette”. Dopo si spegne quanto gli altri gialloblù, fino a svanire del tutto.
BEARZOTTI 6
Confermato tra i titolari, non più come terzino ma nel suo ruolo naturale, quello di ala destra. Interpreta il compito con acume tattico. Spostato in difesa nel secondo tempo, il suo rendimento cala, ma perlomeno non molla mai.
PAZZINI 5
Si deve battere in avanti con poco supporto. Non viene mai servito. Indietreggia per procurarsi dei palloni giocabili: non ne trova. Isolato e senza rifornimenti, non gli basta la generosità per essere efficace.
VALOTI 5,5
Parte largo a sinistra. Fatica ad accentrarsi, visto che gli tocca schiacciarsi spesso sulla linea di centrocampo. La posizione che Pecchia gli ritaglia addosso non funziona: non gli permette di entrare nel vivo del gioco. Si estranea presto dalla partita.
KEAN 5,5
S’incaponisce in una serie d’iniziative personali e va a cozzare con elementare semplicità contro il muro della Lazio, che non si deve per nulla dannare per arginarlo.
CERCI 5
Gioca un tempo, il secondo, con la Lazio che è già nel pieno controllo della partita. Palesa un ritardo di condizione palese, accentuato dall’ultimo infortunio, da cui è appena rientrato.
LEE 6
Per la vivacità che ha, messo in campo da Pecchia a gara già chiusa, merita una delle rarissime sufficienze nel Verona. Non lesina alcuni preziosismi.
PECCHIA 4,5
Rigira la squadra ma ne cava poco. Schiera un Verona che non ha la struttura per aggredire in fase d’attacco e che, quando viene messo sotto pressione, soffre in difesa. Cambia tutto nel secondo tempo, ma ormai è troppo tardi e l’Hellas va ancora più in confusione.
NEWS Verona 0 Lazio 3, l’Hellas sprofonda ancora
Souprayen regala un rigore, prestazione insufficiente della squadra. Società e Pecchia contestati
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi 24/09/2017, 16:55
VERONA, ITALY - SEPTEMBER 24: Ciro Immobile #17 of SS Lazio scores hi opening goal from the penalty spot during the Serie A match between Hellas Verona FC and SS Lazio at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on September 24, 2017 in Verona, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
“Restiamo in serie A, però nessuno ci crede!” è il coro della Curva Sud al 31’ del secondo tempo, che riassume lo stato d’animo della tifoseria. L’ennesima sconfitta del Verona scatena gli animi verso la contestazione di società e allenatore. L’Hellas, pur rimaneggiato è facile preda di una Lazio che non deve spolmonarsi per avere ragione di un avversario nettamente inferiore. E la sconfitta è ancora di quelle sonanti, un rotondo 0-3. Un passo indietro rispetto alla gara con la Samp, non solo nel risultato ma anche nella determinazione. Non un bel viatico in vista della proibitiva trasferta di Torino coi granata.
Fuori Bessa per infortunio muscolare, ancora assente Ferrari, acciaccato in panchina Caceres, Pecchia dà fiducia a Bearzotti schierandolo nel suo ruolo d’origine come esterno d’attacco. Accanto a lui Pazzini e Valoti. Davanti a Nicolas ci sono Romulo, Caracciolo, Heurtaux, a sinistra torna Souprayen. In mezzo al campo la novità è Zaccagni, vicino Bruno Zuculini, poi Fossati.
La Lazio, con molte assenze tra i titolarissimi, schiera Strakosha, i tre centrali Patric, Luiz Felipe e Radu, centrocampo a cinque con Marusic, Parolo, Leiva, Lulic e Lukaku, poi Alberto dietro a Immobile.
Sono 16.316 gli spettatori, con la presenza di 1.208 laziali.
PRIMO TEMPO, EQUILIBRIO FINO AL FALLO DI SOUPRAYEN
Il duello tra Romulo e Lukaku vede subito il gialloblù in difficoltà. La Lazio prende possesso del gioco fin dal primo minuto. Un paio di palloni spiovono dalle fasce mettendo apprensione a Nicolas. Il Verona non riesce a ripartire, sovrastato a centrocampo. Leiva va di testa da corner, il tiro è facile per Nicolas.
Al 15’ una buona percussione centrale tra Zaccagni e Valoti costringe Parolo al fallo da dietro e Irrati lo ammonisce. L’Hellas prende coraggio e la squadra avanza di alcuni metri. Romulo guadagna un corner, Bearzotti ci prova da fuori, il pubblico applaude.
Al minuto 23’ Souprayen mostra una volta di più tutti i suoi limiti uscendo quasi al confine dell’area e atterrando Marusic. Netto il fallo da rigore, il Var può restare spento. Immobile fredda Nicolas (24’) con un tiro centrale, ma il portiere si butta sulla destra. Ci mancherebbe.
Il Verona tenta generosamente una reazione, ma fatica anche solo ad arrivare sulla trequarti. L’attacco in pratica non esiste, Pazzini non si vede e non si fa vedere. L’assenza di Bessa pesa enormemente. La Lazio gioca per il raddoppio, senza molta precisione e con ritmi blandi. Per questo i gialloblù potrebbero approfittarne ma non basta la buona lena di Bearzotti, il più propositivo.
IMMOBILE DRIBBLA TUTTI E FA IL 2-0
Impressionante il 2-0 della Lazio al 40’. Immobile prende palla a centrocampo e uno dopo l’altro salta come birilli centrocampisti e difensori: dopo aver scambiato con Marusic si presenta davanti a Nicolas e lo fredda. Il raddoppio non arriva per caso. L’Hellas, nei minuti precedenti, aveva mostrato poca concentrazione, entrando molle sui palloni.
Fossati va vicino alla rete al 43’, quando calcia una punizione dalla sinistra sul primo palo, Strakosha si esalta, poi il tap-in di Zaccagni finisce fuori.
SECONDO TEMPO, SUBITO DOPPIO CAMBIO PERL L’ HELLAS
Il cambio di Souprayen con Cerci ad inizio ripresa è accolto dal pubblico quasi come un gol. Pecchia, inoltre, toglie Zaccagni e inserisce Kean. Si passa al 4-2-3-1. Cori di contestazione partono dalla Curva Sud in direzione di Setti, Fusco e Pecchia. La Lazio fa girare palla cercando di sfiancare i gialloblù. Nicolas blocca un tiro di Lulic al 10’. Kean inciampa in area sprecando un buon pallone e venendo recuperato dai laziali all’11’.
3-0 LAZIO, MARUSIC CHIUDE I CONTI
E’ il minuto 15’ quando Marusic chiude i conti ricevendo dalla sinistra e trovandosi tutto solo pronto a trafiggere Nicolas. Ancora una volta, tutto facile per gli avversari. Salgono a 14 le reti subite in sei gare, con una sola segnata su rigore. Setti e Fusco sono bersagliati dai cori sempre più veementi del pubblico. Pecchia viene invitato a fare le valigie. Zuculini non riesce a fare gioco, Fossati idem. Al 25’ è il momento del debutto di Lee, che entra al posto di Valoti. Romulo perde palloni, il Verona cerca ilo gol della bandiera, ma ci sono piedi poco educati a dettare i cross. Lee scappa, Marusic lo azzoppa e viene ammonito al 29’.
Un preziosismo di Lee che serve Fossati in area (non riesce il centrocampista a concludere) strappa applausi. Lo sforzo del Verona è sterile, finisce 0-3.
FONTE: Hellas1903.it
HELLAS Il pagellone di Verona-Lazio
24/09/2017 19:44
NICOLAS 5.5 Finisce con tre gol sul groppone senza esserne direttamente responsabile. Ma non può pensare di arrivare alla sufficienza se non trasmette sicurezza non solo alla difesa, ma a tutta la squadra. Un passo indietro rispetto alla Samp, ma ha le qualità morali per rialzarsi.
ROMULO 5 Di fatto non gioca mai nel suo ruolo preferito, che, lo ha sbandierato ai quattro venti, è l’interno di centrocampo. Sulla corsa, poco da dire. Ma manca la sostanza, la concretezza, che non arriva con eventuali giocate ad effetto o stop di tacco. Inoltre non piacciono le sue braccia allargate di sconforto ogni qual volta un suo compagno sbagli un passaggio. Serve sostegno, non rassegnazione.
CARACCIOLO 5 Contro la Samp aveva salvato capra e cavoli. Contro la Lazio non riesce nemmeno a salvare la prestazione personale. Sicuramente più pronto dei suoi compagni di reparto, regala qualche chiusura e qualche anticipo apprezzabile su Immobile. Troppo poco però per non affondare.
HERTEAUX 4.5 Nel gol dello 0-2 il vero “immobile” è lui. Lascia passare l’attacante della Lazio con eccessiva disinvoltura e a quel punto la frittata è fatta. Qualche altro liscio impietoso che evidenza la palese difficoltà di questo francese arrivato in estate con grandi aspettative. Il tempo è dalla sua, però. Può solo migliorare. Speriamo.
SOUPRAYEN 4 Il Bentegodi non lo ha mai amato. Ma lui ha sempre lavorato in silenzio e a testa bassa. Ma lavorare a testa bassa non giustifica scelte scellerate come quelle che hanno portato al rigore dello 0-1. Che senso ha affrontare Marusic in quel modo, quando lo si sarebbe potuto tranquillamente accompagnare sul fondo?Va in confusione totale e si ostina solo con passaggi all’indietro. Giusto il cambio nell’intervallo
ZUCULINI 5 La sua forza è la voglia di lottare. Bruno Zuculini non si arrende mai, le prova tutte. Di solito. Oggi non è stato così. E’ andato in difficoltà di fronte al centrocampo laziale e non è mai riuscito a far ripartire l’azione con ordine. Certo, le giocate sopraffini non arriveranno mai dai suoi piedi. Ma l’orgoglio da lui ce lo aspettiamo.
BEARZOTTI 5.5 Dopo aver giocato in un ruolo non suo contro la Samp, Pecchia lo riporta nella sua posizione, l’esterno, non proprio d’attacco, ma più alto. Il cambio nel giro di tre giorni non sembra aiutarlo più di tanto, probabilmente perde i meccanismi che aveva trovato partendo da dietro. Eppure qualche spunto arriva e anche qualche giocata che i compagni avrebbero potuto sfruttare meglio. Si rifarà.
FOSSATI 5 Accolto come il messia tre giorni fa, oggi forse ha pagato una condizione non ottimale, considerando che era solo la seconda consecutiva da titolare. Il ritmo della partita è basso e lui non riesce a farlo decollare. Quando la Lazio prova a spingere non può fare nulla per evitarlo. Ma ha bisogno di continuità, non gli sia negata.
ZACCAGNI 4.5 Tra serie B e serie A la differenza tecnica è abissale. Ma se da quel punto di vista qualcosa ti manca, devi quanto meno provare a buttarla su corsa e grinta. Qualità che Zaccagni ha fatto vedere lo scorso anno, ma che contro la Lazio erano assenti ingiustificate. Deve fare di più, come tutta la squadra, sia inteso, o farà fatica a ritagliarsi uno spazio importante.
VALOTI 5 Lo fa capire senza troppi giri di parole nell’intervista post partita: gioca in un ruolo non suo. Sulla sinistra, troppo lontano dalla porta, incapace di sfruttare una delle frecce del suo arco, il tiro da fuori. Si da un gran da fare, ma l’impegno oggi non è bastato. Dimostra spirito di sacrificio per la squadra, ma, a conti fatti, il suo pare solo un poco comprensibile sacrificio tattico.
PAZZINI 5 Ancora una volta è troppo isolato dal resto della squadra. Dal centrocampo a lui ci sono sempre, mediamente 20 metri, un abisso. Non gli arrivano palloni interessanti e quando se li trova tra i piedi non riesce a concretizzarli. Come sempre si sbatte, ma dal Capitano è lecito aspettarsi qualcosa in più. Forse lui si aspetterebbe anche di avere qualcuno più vicino col quale duettare.
CERCI 5 Gli concediamo l’evidente mancanza di condizione, visto che rientrava dopo un infortunio muscolare che lo ha lasciato fuori per più di un mese. Non possiamo credere che il vero Cerci sbagli tutto ciò che si possa sbagliare. Non può essere così, le sue qualità non si discutono. Ora deve cominciare a rifarcele vedere.
KEAN 5- Su di lui le aspettative sono altissime, forse anche troppo per un ragazzino così giovane. Sulle 0-2 ci si aspetta che faccia qualche miracolo, in uno scenario, però, desolante. Combina davvero poco e nemmeno il fisico lo aiuta. Inoltre di becca un giallo che in qualche modo ne condiziona il resto della gara.
LEE 6 Accolto da un’ovazione, quasi di disperazione, è l’unica nota lieta di questo Verona. Fa intravvedere giocate interessanti, che avrebbero bisogno di essere allenate non solo durante la settimana, ma anche la domenica. Ci aspettiamo di vedere presto dal primo minuto. E chissà che non possa essere proprio lui a dare una svolta questo campionato finora desolante.
PECCHIA 4 Inzaghi, pur essendo in emergenza, non stravolge il “credo” della sua squadra. Pecchia, invece, cambia ancora e non continua sulla linea tracciata contro la Samp. La mancanza di continuità, pensiamo allo spostamento di Bearzotti, che bene aveva fatto mercoledì sera, può creare confusione. Questa è una squadra sicuramente non lucida, incapace di reagire alle difficoltà. Grinta e motivazioni può darle solo il mister. Deve immediatamente trovare il modo per tirarle fuori, perché i giocatori sembrano già non credergli più.
GIOVANNI VITACCHIO
IL CAPITANO GIALLOBLÙ Pazzini: Mai pensato di andare via da Verona
24/09/2017 19:22
"Questa è la Serie A: ci sono molte squadre più forti di noi. Alla prima difficoltà non siamo stati capaci di reagire e la Serie A richiede più personalità. Bisogna correre più degli altri, altrimenti si fa fatica. Non ci possiamo permettere errori, in questo campionato è così, dobbiamo e possiamo fare di più, l'atteggiamento deve essere diverso. Siamo ancora all'inizio, dovremo cercare di strappare punti ovunque e cercare di farne il più possibile. È chiaro che oggi ci sia sconforto per la brutta prestazione ma noi dobbiamo stare sempre sul pezzo per migliorare questa situazione". Giampaolo Pazzini parla così dopo la sconfitta con la Lazio.
Il capitano del Verona ha continuato: "Siamo una squadra molto giovane, Kean ha solo 17 anni, per molti poi è la prima esperienza in Serie A. Con la Sampdoria abbiamo fatto una buona partita ma se Caracciolo non faceva quel salvataggio nel finale, quella partita la perdevi. Dobbiamo giocarci la salvezza con 4-5 squadre. Come si fa gol? Innanzitutto dobbiamo cercare di tirare in porta... Stiamo creando troppo poco avrei preferito oggi sbagliare tre gol piuttosto. Giochiamo ancora con troppo timore".
Pazzini ha concluso parlando della sua esclusione di inizio campionato: "Ora non è il momento di parlarne, contano solo l'Hellas e la salvezza. Non sono rimaste scorie, non ho mai pensato di andare via da Verona, ho sempre cercato di dare il massimo per questa squadra. La reazione col Napoli? E' stato un gesto istintivo. Conta solo l'Hellas. Non ho mai parlato in quel momento, ma ho ascoltato tanto. Cambieranno gli allenatori e il presidente ma il Verona sempre resterà... come dice il coro dei tifosi. Preoccupato? No, ma dobbiamo fare tutti di più e giocare con più personalità".
L.VAL.
LA CONFERENZA Inzaghi: Vinto su un campo difficile
24/09/2017 18:46
"Abbiamo vinto su un campo non semplice. Siamo stati bravi nel gestire il match una volta andati in vantaggio. Abbiamo giocatori molto bravi nel possesso palla e siamo stati bravi anche ad alzare o abbassare i ritmi quando si doveva. Un gol avrebbe rimesso in partita il Verona, nel loro stadio. Noi però non abbiamo mai rischiato". Simone Inzaghi parla così in conferenza stampa al Bentegodi dopo la vittoria per 0-3 della Lazio.
CONFERENZA STAMPA Pecchia: Non c'è stata crescita che aspettavo
24/09/2017 18:02
"Fino al primo gol della Lazio abbiamo tenuto bene il campo. Mi aspettavo un'ulteriore crescita da parte della squadra che però non c'è stata, sono dispiaciuto. C'è stata un po' di leggerezza, i nostri errori sono stati anche tecnici. Abbiamo fatto troppo poco per fare male la Lazio". Fabio Pecchia interviene così in conferenza stampa dopo la sconfitta con la Lazio.
L'allenatore del Verona ha continuato: "I numeri sono sotto gli occhi di tutti, non stiamo attraversando un buon periodo. Perdere 1-0 o 3-0 però cambia poco. Dobbiamo fare sempre il massimo. Tifosi scontenti? E' normale che ci sia un clima negativo se i risultati non arrivano. La squadra ha bisogno di tutto il gruppo, anche in emergenza dobbiamo dare il massimo".
Pecchia ha concluso: "La classifica va guardata fino ad un certo punto. In una situazione del genere si deve continuare a dare fiducia a questi ragazzi. Lee è un ottimo giocatore, ha mostrato grandi qualità. Partirà titolare nella prossima? Vedremo è un'ipotesi. Con il Torino è la mia ultima spiaggia? La mia ultima spiaggia era già col Napoli, è normale essere sempre in discussione per chi fa questo mestiere".
L.VAL.
LE PAROLE DEL CENTROCAMPISTA Valoti: Diamo il massimo anche in ruoli sbagliati
24/09/2017 17:35
"Avevamo voglia di replicare la partita di mercoledì con la Sampdoria ma dopo il rigore abbiamo avuto un black-out. Nei momenti difficili anche l'anno scorso abbiamo fatto fatica a reagire: quest'anno siamo in Serie A e purtroppo questo è capitato troppo spesso. Dobbiamo pensare sempre positivo, dobbiamo metterci in testa che dobbiamo sempre lottare su ogni pallone. L'atteggiamento e la voglia deve essere sempre quella mostrata con la Samp. Dobbiamo essere tutti uniti, anche se giochiamo in ruoli sbagliati, dobbiamo crescere e continuare a lavorare". Mattia Valoti interviene così dopo la sconfitta con la Lazio.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Hellasmania: c'era una volta il gol
del 24 settembre 2017 alle 22:07
di Nicola Corona
Le grandi storie e le più belle favole, di solito, cominciano sempre con "c'era una volta..." Una frase diventata ormai famosa, che spesso presuppone si parli di un tempo lontano e misterioso. Calata nel contesto calcistico contemporaneo del Verona, tale frase potrebbe essere usata per dire: "c'era una volta il gol". Un'affermazione appropriata, perchè sembra davvero che sia passato tanto (troppo) tempo dall'ultimo gol dei gialloblù. In realtà era il 19 agosto, quando Pazzini siglò dal dischetto il rigore che portò sul 1 a 3 il risultato con il Napoli al Bentegodi. Dopo quella rete però, più niente, per cinque lunghe giornate. Il Verona è l'unica squadra di Serie A a non aver ancora segnato su azione. Un primato che lungo le rive dell'Adige avrebbero volentieri evitato.
I gialloblù non sono solo la squadra con meno reti dell'intero campionato (1 gol in sei partite, primato in coabitazione col Benevento), ma pure una di quelle che, numeri alla mano, calcia di meno verso la porta avversaria. Un calo drastico nell'attitudine offensiva rispetto al recente passato che non può essere giustificato solo con il cambio di categoria. Certo, il passaggio Serie B/Serie A ha sicuramente influito, ma i motivi, come si è visto bene nella partita di questo pomeriggio con la Lazio, sono anche altri. Il 4-3-3 di Pecchia dava delle buone garanzie difensive in Serie B, garanzie che quest'anno non riesce a dare più. Per questo motivo l'allenatore formiano chiede spesso ai suoi due esterni offensivi maggiore copertura e sacrificio in difesa. Questo però porta il Verona a rimanere troppo schiacciato dietro per lunghi tratti di gara, lasciando il solo centravanti a lottare contro la difesa avversaria. Pazzini, sia nel primo tempo con la Lazio che nei 70 minuti giocati con la Sampdoria si è trovato a giocare nel deserto, in completa solitudine e con pochissime probabilità di vincere i duelli impari con i due o tre avversari che lo circondavano. Un problema che si riscontra ogni volta che i gialloblù non hanno modo di salire manovrando la palla e si trovano costretti al lancio lungo. Per gli avversari è quindi fin troppo facile andare a recuperare palla e disinnescare così sul nascere i possibili contropiede. Quando poi i ragazzi di Pecchia riescono ad arrivare in attacco attraverso il possesso palla, manca spesso la capacità di creare occasioni da gol (questo è particolarmente evidente quando ad agire da esterni sono giocatori come Valoti, Fares e Bearzotti, molto utili per corsa e dedizione, ma con meno qualità nel saltare il diretto avversario).
Insomma, Pecchia si trova nella difficile posizione di dover decidere se puntare su giocatori con maggiore qualità come Verde o Cerci o se schierare elementi più duttili e abituati al sacrificio, per aiutare una squadra che in fase difensiva continua a faticare. Quel che è certo è che Pazzini lì davanti deve essere assistito di più e meglio. In questo senso gli spezzoni di match giocati da Kean e Lee potrebbero dare delle indicazioni interessanti all'allenatore. Pecchia sa che il tempo a sua disposizione per cercare di ribaltare una situazione già diventata difficile non è poi così tanto. Dovrà essere bravo a sistemare i suoi migliorando la fase offensiva e allo stesso tempo, mantenendo l'equilibrio sul campo. I gialloblù necessitano di un cambio di marcia immediato, già dalla partita di domenica prossima con il Torino.
La speranza è quella di poter tornare presto a parlare del Verona senza frasi ed allusioni a favole e tempi lontani, ma piuttosto raccontando la cronaca di un bel gol e, finalmente, di una bella vittoria.
Serie A: Immobile trascina la Lazio, vincono Chievo e Crotone.
del 24 settembre 2017 alle 19:01
Prosegue oggi la sesta giornata di Serie A, dopo i tre anticipi del sabato. Dopo il lunch match Sampdoria-Milan 2-0, alle 15 il programma prevede quattro incontri: Inter-Genoa 1-0, Cagliari-Chievo 0-2 (Inglese e Stepinski, espulso Pisacane fra i padroni di casa), Crotone-Benevento 2-0 (Mandragora e Rohden, mentre Viola sbaglia un rigore per gli ospiti) e Verona-Lazio 0-3 (doppietta del solito Ciro Immobile, con la prima delle due reti su rigore, e gol di Marusic). Alle 18, tocca al derby emiliano fra Sassuolo e Bologna. In serata, conclusione con il posticipo Fiorentina-Atalanta.
Verona, Pazzini: 'Pecchia? Non ne parlo. Ci vuole sfrontatezza'
del 24 settembre 2017 alle 18:01
Giampaolo Pazzini, attaccante dell'Hellas Verona, dopo la sconfitta interna contro la Lazio ha parlato nel corso del post-partita di Premium Sport: "Pecchia? E' passato un mese da quel gesto dopo il gol. Non ho mai parlato e non è questo il momento di parlarne. Io conosco bene la Serie A e so che è un campionato diverso, molto difficile rispetto alla B. C'è bisogno di un po' di sfrontatezza, mentre adesso siamo un po' troppo in difficoltà. Andiamo in ansia alla prima difficoltà. Sappiamo che il campionato è diviso in due e noi dobbiamo cercare di strappare punti ovunque. Oggi c'è sconforto per la brutta prestazione. Il nostro è un campionato di sofferenza, ma noi dobbiamo lavorare per toglierci quelle soddisfazioni che sappiamo di poterci togliere".
Hellas Verona, le pagelle di CM: male Souprayen e Zaccagni, Lee unica nota positiva
del 24 settembre 2017 alle 17:00
di Nicola Corona
Hellas Verona-Lazio 0-3
Nicolas 5,5: prende tre gol sui quali non può nulla. Attento sulle conclusioni da da fuori area.
Romulo 5: è uno dei gialloblù a provarci di più, ma troppo spesso è impreciso. Va sempre alla ricerca della soluzione più complicata.
Caracciolo 5: insieme al compagno di reparto soffre i movimenti di Immobile. Prestazione meno convincente rispetto a mercoledì.
Heurtaux 5: non commette degli errori evidenti, ma fatica a contenere lo scatenato Immobile. Rimane comunque concentrato fino alla fine.
Souprayen 4,5: parte abbastanza bene, ma una sua clamorosa ingenuità su Marusic regala il rigore con cui la Lazio sblocca la partita. Sostituito dopo 45'. In difficoltà.
(dal 46' Cerci 5: entra ad inizio ripresa per provare a girare una partita difficile. Qualche buono spunto, ma pecca troppo spesso di egoismo).
Fossati 5,5: meglio di Zaccagni come mezzala, lotta e corre per 90 minuti, ma rimane soffocato dalla mediana biancoceleste.
B. Zuculini 6: il migliore per la grinta che mette in campo. Lotta su ogni pallone e non si risparmia mai, anche sul 3 a 0. Esempio.
Zaccagni 5: si scambia spesso di posizione con Fossati, ma non riesce ad incidere sbagliando pure numerosi passaggi. Lascia il campo a Kean per un Verona più offensivo.
(dal 46' Kean 5,5: ancora una volta entra a partita in corso. Schierato come trequartista, alterna buone giocate a palloni persi malamente. Ha bisogno di tempo per crescere).
Bearzotti 6: primo tempo da esterno dove si distingue per la volontà che mette in campo. Nella ripresa Pecchia lo sposta terzino dove soffre Lukaku e Murgia.
Pazzini 5: abbandonato a sè stesso in un primo tempo dove può poco. Nella ripresa riesce a duettare bene con Kean e Cerci, ma spesso risulta impreciso.
Valoti 5: schierato ancora largo a sinistra, oggi fatica molto più di mercoledì. Aiuta tanto in fase difensiva ma davanti non riesce mai a farsi vedere.
(dal 72' Lee 6: entra tra gli applausi del pubblico che lo aspettava da tempo. Venti minuti dove fa vedere buona personalità e qualche buona giocata).
All. Pecchia 4,5: l'approccio alla partita non è male, ma questo Verona se va sotto di un gol non sa più reagire e soprattutto non sa segnare. Così è davvero difficile pensare di salvarsi. Contestato aspramente dal pubblico nella ripresa.
FONTE: CalcioMercato.com
L'Hellas torna a sprofondare: la luce non si accende mai e la Lazio domina
Dopo la prestazione contro la Sampdoria, che aveva alimentato qualche speranza, i gialloblu si rendono protagonisti di una bruttissima prestazione al Bentegodi, davanti ad un avversario non irresistibile e in emergenza difensiva
Luca Stoppele
24 settembre 2017 15:49
L'Hellas Verona affonda per 3-0 sul proprio terreno di gioco, sotto i colpi di una Lazio in piena emergenza difensiva, che non ha dovuto fare sforzi particolari per avere la meglio sulla squadra di Fabio Pecchia.
Poco spettacolare la prima frazione al Bentegodi, con gli ospiti che fin dalle prime battute hanno preso in mano il pallino del gioco, mentre i padroni di casa hanno cercato di chiudere bene gli spazi per poi provare a colpire in contropiede. La partita così è apparsa subito bloccata, con le due squadre che hanno faticato a rendersi pericolose.
Il primo sussulto è arrivato all'8', quando un cross di Luis Alberto ha visto la difesa scaligera salvarsi con qualche affanno, mentre al 15' lo spagnolo, dal corner, ha trovato in area Lucas Leiva, che ha colpito di testa e spedito la sfera tra le mani di Nicolas. Il primo tentativo degli scaligeri verso la porta laziale invece è stato di Bearzotti, ma il suo destro è risultato essere troppo debole e Strakosha ha potuto bloccare in tuffo.
La gara si è sbloccata al 23', dopo che Souprayen ha ingenuamente atterrato Marusic in area: sul dischetto allora si è presentato Immobile, che non ha lasciato scampo al portiere gialloblu.
L'Hellas ha provato a reagire, ma i continui errori in fase d'impostazione non hanno consentito alla squadra di Pecchia di costruire situazioni pericolose per la porta ospite: non è sembrato esserci ancora una chiara idea di gioco nei giocatori scaligeri, che troppo spesso hanno sprecato il possesso della sfera.
Al 40' allora ci ha pensato nuovamente Immobile a punire i padroni di casa, con uno slalom in area che ha visto i difensori gialloblu recitare la parte dei birilli e l'attaccante che ha potuto facilmente battere Nicolas per la seconda volta.
Incapace di reagire, il Verona si è affidato al calcio piazzato da posizione defilata di Fossati che ha costretto Strakosha ad un difficile intervento.
Come il primo, anche il secondo tempo non ha offerto un grande spettacolo ai presenti al Bentgodi, soprattutto a quelli di fede scaligera. In controllo della gara fin dai primi minuti, la Lazio ha amministrato la partita, al cospetto di un avversario impotente e in confusione, che non ha mai dato l'impressione di poter essere pericoloso.
Così al 46' è stato Luis Alberto a trovare l'esterno della rete dopo una brutta palla persa sulla trequarti dai gialloblu, mentre al 55' Lulic a ha costretto Nicolas ad allungarsi per evitare il gol. Cinque minuti più tardi, Immobile nella zona del vertice sinistro dell'area veronese, ha premiato l'incrusione di Marusic con la difesa veronese mal posizionata e il laterale non si è fatto sfuggire l'occasione per chiudere definitivamente la partita.
Dal 60' in poi, nessuna occasione o emozione degna di nota. Unico fatto da segnalare il debutto di Lee Seung-woo, che ha subito mostrato di avere una buona personalità e un buon tocco palla, ma neppure la voglia del "Messi coreano" ha saputo portare la luce nella formazione di casa.
Se il turno settimanale aveva portato un pizzico di speranza nell'ambiente gialloblu, la sconfitta contro la Lazio lo ha spazzato via. La squadra di Pecchia attualmente non ha un'identità e un'idea di gioco, a prescindere dalla qualità degli interpreti. Tanti dei passaggi sbagliati, alcuni dei quali elementari, sono infatti sembrati il sintomo di giocatori che troppo spesso non sanno cosa fare con il pallone tra i piedi e che a volte si trovano ad affidarsi ad improbabili lanci lunghi. La confusione che regna sul terreno di gioco non permette la costruzione di una manovra che possa portare a veri pericoli, vanificando così anche il lavoro di copertura, con la difesa sempre sotto pressione e ancora traballante.
Da rivedere anche le scelte di Pecchia, che contro una squadra senza dubbio temibile ma con gravi problemi nel reparto arretrato, ha schierato una formazione con il solo Pazzini come attaccante vero, un Valoti fuori ruolo e Romulo a completare il tridente, mentre Souprayen in difesa si è reso protagonista di un altro errore in questo campionato, provocando con un intervento evitabile il rigore della prima rete degli ospiti.
In questo momento la situazione in casa Hellas Verona appare disperata, con una squadra allo sbando e un tecnico che non sembra riuscire a trovare il bandolo dlla matassa: e il 1° ottobre i gialloblu faranno visita al Torino, con il fischio d'inizio fissato per le 15.
FONTE: VeronaSera.it
Hellas, dalla curva pesantissimi “vaffa…” a Setti
Due punti e 14 reti subite in 6 giornate. Il Verona si guarda intorno e pensa al cambio di panchina. Pazzini: «Alla prima difficoltà andiamo sotto».
Di Monica Borga - 25 settembre 2017
Fabio Pecchia e Maurizio Setti sono sulla graticola. Due punti conquistati in 6 giornate di campionato. Un solo gol messo a segno (per di più su rigore) e 14 subiti (ha fatto peggio solo il Benevento con 16) sembrano già aver segnato il destino dell’allenatore gialloblù. Ieri al Bentegodi l’Hellas Verona è stato surclassato dalla Lazio che nel secondo tempo si è anche presa il lusso di tirare i remi in barca e non spingere più per non infierire contro un avversario ormai sconfitto. Dalla curva sono arrivate pesantissime critiche all’allenatore, invitato ad andarsene, e soprattutto al presidente Maurizio Setti a cui sono stati inviati sonori “vaffa…”.
La società sembra sia già alla ricerca di un nuovo allenatore. Nel pomeriggio di ieri, a fine partita, era circolata la voce che fosse già pronto Beppe Iachini, ma in serata l’ipotesi sembrava già tramontata. Altro possibile sostituto per la panchina gialloblù potrebbe essere Massimo Oddo, giovane ed intraprendente e il cui nome sta circolando anche in Friuli. Probabilmente la società sta attendendo la partita di domenica prossima in casa del Torino per capire se la squadra è ancora con il mister, o se si rende necessario un deciso cambio della guardia per lavorare poi, complice anche la sosta di campionato, per risalire una classifica che adesso spaventa.
Nei giorni scorsi Pecchia aveva invitato tutti a non criticare la squadra: «se dovete imputare colpe a qualcuno, fatelo con me, non con i giocatori», ed ieri è stato proprio preso in parola dai tifosi che nel corso del secondo tempo, a risultato ormai ampiamente acquisito e soprattutto con una squadra che non sapeva più come muoversi e cosa fare, l’allenatore è stato fischiato e criticato per le scelte e soprattutto per non essere ancora riuscito a dare alla squadra quel gioco e quella determinazione necessari per ottenere la salvezza e la permanenza in Serie A.
«Abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla partita contro la Samp di mercoledì – ha detto Pecchia a fine gara –. Fino al primo gol della Lazio abbiamo tenuto il campo, poi ci siamo disuniti. E’ stata un’altra partita che lascia brutte cose per quello che è il risultato, ma io continuo a vedere che la squadra può fare meglio. Lo scorso anno abbiamo avuto il secondo miglior attacco, quest’anno ci manca l’idea di poterlo fare. Ci troviamo di fronte avversari più forti, ma noi per fare punti dobbiamo creare molto di più e fare più gol. Fanno piacere gli inserimenti positivi di Kean, Lee e Cerci, abbiamo bisogno di tutta la squadra al completo per fare cose migliori. E’ vero che fino ad oggi abbiamo affrontare squadre di un certo livello, ma dobbiamo affrontarle in maniera diversa. Il calcio è lavoro applicazione e voglia di raggiungere l’obiettivo e dobbiamo lavorare tutti in questo senso».
Perfetta la disamina del capitano Giampaolo Pazzini. «E’ mancato l’atteggiamento di mercoledì, forse la squadra aveva speso troppo e alla prima difficoltà diamo andati sotto e non abbiamo reagito. La Serie A richiede più coraggio e personalità. Devi sempre essere al 100% altrimenti fai molta fatica. Anche lo scorso anno in Serie B quando ci siamo trovati in difficoltà abbiamo fatto fatica a reagire. Ma dobbiamo renderci conto che in Serie A è anche peggio, non ti puoi permettere un tale atteggiamento, perchè ci sono giocatori veri e forti e alla prima occasione ti fanno gol. Dobbiamo cambiare marcia e fare di più. E’ vero, le squadre che abbiamo incontrato fino ad ora sono più forte di noi, ma da parte nostra abbiamo spesso sbagliato l’atteggiamento. La cosa positiva è che siamo tutte lì. Il campionato è diviso in due con le prime 5-6 che si giocano lo scudetto e noi a lottare con le altre per la permanenza».
Verona ancora ko, fiducia a tempo per Pecchia
Esonero Pecchia, per ora il tecnico rischia ma non sembra vicino all’addio, almeno fino alla partita con il Torino di domenica. Il Verona è penultimo in classifica in Serie A
Di Gianmarco Lotti - 25 settembre 2017
Esonero Pecchia, il tecnico del Verona non è messo benissimo. La squadra arriva dall’ennesimo capitombolo e adesso è penultima in Serie A, con soli due punti e la miseria di un gol subito. Eppure Pecchia rischia ma non troppo, perché la società pare avere fiducia nell’operato dell’allenatore. Nonostante il ko con la Lazio, l’impressione è che il mister possa godere di una fiducia a tempo che potrebbe durare fino a domenica, quando l’Hellas sarà di scena a Torino. Una partita da non fallire, subito prima della sosta per le nazionali.
Solitamente il periodo della sosta viene “utilizzato” per cacciare i tecnici e dare quindici giorni di tempo al nuovo allenatore per prendere confidenza con la squadra. Potrebbe succedere anche a Verona, Pecchia ha deluso le attese e dovrà convincere l’ambiente più che la dirigenza. Non sembra godere di grossa stima da parte dei tifosi e i pessimi risultati sul campo non aiutano affatto. Sette giorni ancora, una sfida col Torino da giocare e poi si capirà se Pecchia sarà ancora mister del Verona o meno.
Autunno caldo in panchina: in 4 rischiano l’esonero
Panchina a rischio in Serie A: le ultime 4 squadre della classifica riflettono sul futuro delle proprie guide tecniche. Traballano Baroni e Pecchia: e Juric e Delneri?
Di Andrea Bartolone - 24 settembre 2017
Mancano ancora due partite e poi calerà il sipario sulla giornata numero 6 del campionato italiano di Serie A. Sassuolo-Bologna e Fiorentina-Atalanta chiuderanno il menu della ricca domenica di calcio italiano. Che, intanto, continua a dare le prime proiezioni in vista del futuro. Futuro prossimo che potrebbe essere traballante però per alcuni allenatori di Serie A, i cui club non hanno iniziato propriamente col piede giusto la stagione 2017/2018. La classifica piange, infatti, per le ultime quattro squadre in classifica, cui oggi si è tirato momentaneamente fuori il Crotone di Davide Nicola alla prima vittoria stagionale. Dopo sei giornate di campionato la classifica recita: Benevento 0 punti, Verona e Genoa a 2 punti e Udinese a 3 punti.
E’ arrivata la sesta sconfitta consecutiva per il Benevento fanalino di coda. Numeri impietosi per la neo-promossa campana che fallisce anche l’appuntamento dello scontro diretto con il Crotone. Termina 2-0 per i calabresi: un solo gol fatto dal Benevento in sei partite, ben 16 quelle subite. Numeri horror che potrebbero anche far propendere la dirigenza ad un cambio in panchina, con Marco Baroni a rischio esonero. Stesso rischio per Fabio Pecchia dell’Hellas Verona, due soli punti in sei partite, un solo gol fatto e 14 subiti. Ai microfoni di Premium, però, non si è sblilanciato più di tanto il mister del Verona: «Sostituti per la mia panchina? Non si tratta di esser preoccupato dei nomi che circolano, è un discorso lungo da qualche mese. Dobbiamo affrontare le gare con un piglio diverso». Rischiano anche il Genoa di Ivan Juric e l’Udinese di Gigi Delneri: entrambe le squadre non stanno facendo bene, sopratutto il Grifone che non ha ancora vinto in campionato, mentre per Delneri sono arrivate ben cinque sconfitte nelle prime sei di campionato. Autunno caldo, lavori in corso… anche in panchina!
Verona-Lazio 0-3: pagelle e tabellino
Verona-Lazio, 6ª giornata Serie A 2017/2018: cronaca in diretta live con formazioni ufficiali, risultato, pagelle, tabellino e sintesi
Di Dario Moio - 24 settembre 2017
Il Verona esce con le ossa rotta dalla sfida casalinga contro la Lazio che passa al Bentegodi con un netto 3-0. Da incorniciare la prestazione di Ciro Immobile che con 2 gol e 1 assist continua ad essere l’uomo decisivo dei biancocelesti. Primi 20′ minuti di gara abbastanza bloccati con il Verona che faceva grande densità e la Lazio che faticava a trovare spazi. L’episodio cruciale è arrivato al 24′ quando Souprayen ha steso Marusic in area: rigore sacrosanto trasformato con freddezza da Immobile. Reazione inesistente dei padroni di casa che subiscono la manovra della Lazio che sul finale di tempo trova il raddoppio con un super-gol di Immobile che salta due avversari e trafigge Nicolas. Nella ripresa lo sparito non cambia. Gli ospiti sfondano ripetutamente sulle corsie esterne e al 15′ della ripresa trovano il terzo gol in contropiede con Immobile in versione assist-man con Marusic che batte Nicolas. Il Verona è alle corde e gli ingressi di Cerci, Kean e Lee non riescono a cambiare lo spartito della gara che si chiude sul 3-0 per la Lazio. Inzaghi supera l’emergenza infortuni e si proietta verso l’impegno europeo. Notte fonda per Pecchia che è sempre più in bilico con lo spettro dell’esonero che è sempre più concreto.
Verona-Lazio 0-3: Tabellino
VERONA (4-3-3) – Nicolas 5,5; Bearzotti 5,5, Caracciolo 5, Heurtaux 5,5, Souprayen 5 (1′ st. Kean 6); Zaccagni 5 (1′ st. Cerci 5), Zuculini B. 5,5, Fossati 5; Valoti 5 (25′ st. Lee 6), Pazzini 5, Romulo 5,5.
ALLENATORE: Pecchia 5
LAZIO (3-5-1-1) – Strakosha 7; Lukaku 6,5 (21′ st Murgia 6), Luis Felipe 6, Radu 6; Marusic 7, Parolo 6,5, Lucas 6 (37′ st. Di Gennaro), Lulic 6, Patric 6,5; Luis Alberto 6,5 (25′ st. Caicedo 6); Immobile 7,5.
ALLENATORE: Inzaghi 7
ARBITRO: Irrati di Pistoia 6,5
MARCATORI: 24′ pt. Immobile (L), 40′ pt. Immobile (L), 15′ st. Marusic (L)
NOTE: ammoniti 14′ pt. Parolo (L), 5′ st Kean (V), 28′ st. Marusic (L), 34′ st. Fossati (V)
VERONA – IL MIGLIORE
KEAN 6 – Oggi non esiste un migliore in casa Verona che continua ad annaspare in fondo alla classifica. Una sufficienza di incoraggiamento per il ragazzo classe 2000 di scuola Juventus che subentra nella ripresa e prova a darsi da fare per riaprire la partita. Nessuna azione pericolosa ma almeno un po’ di sano entusiasmo non condiviso dal resto della squadra. Isolato.
VERONA – IL PEGGIORE
SOUPRAYEN 5 – Per la palma di peggiore c’è l’imbarazzo della sceltain casa gialloblu. Souprayen veniva dall’espulsione in casa della Roma e anche oggi mette in scena un primo da horror causando il rigore che da la svolta alla partita. Dal suo lato la Lazio sfonda sempre e Pecchia lo sostituisce nell’intervallo. Sciagurato.
LAZIO – IL MIGLIORE
IMMOBILE 7,5 – Segna, e questa ormai non è più una notizia, lotta e ora si è messo a regalare anche assist. Gara da incorniciare di Ciro Immobile che prima realizza il rigore che sblocca la partita e poi si inventa il gol della giornata saltando due avversari e fulminando Nicolas. Nella ripresa confeziona l’assist per il definitivo 3-0 di Marusic. Implacabile.
LAZIO – IL PEGGIORE
LUCAS LEIVA 6 – Discreta partita dell’ex centrocampista del Liverpool che gioca una gara senza squilli di tromba limitandosi a vare il compito che gli è stato affidato da Inzaghi. Amministra bene il pallone ma tenta poche volte la verticalizzazione. Ordinario.
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Hellas Verona, squadra a picco. Altra bocciatura per Pecchia
25.09.2017 13:00 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Sono evidenti le responsabilità di Fabio Pecchia nell'ennesimo tracollo del Verona, sconfitto al Bentegodi da una Lazio che non sembra aver nemmeno faticato troppo. Peggior difesa e attacco per gli scaligeri, che sono penultimi in classifica, numeri che spingono i quotidiani di oggi a "punire" il tecnico ex Latina con due cinque e un quattro e mezzo. Il ritorno di Pazzini da titolare non salva Pecchia, che ha l'attenuante della pesante assenza di Bessa.
I voti per Fabio Pecchia
Gazzetta dello Sport - 4.5
Corriere della Sera - 5
Tuttosport - 5
SERIE A ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, avanti con Pecchia: confermata la fiducia
25.09.2017 12:15 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Arriva chiaro il messaggio da Verona, sponda Hellas, sul futuro della panchina degli scaligeri. Il tecnico Fabio Pecchia non è in discussione. Il presidente Setti ha fatto intendere di non voler cambiare strada e rotta, confermando la fiducia all'allenatore della promozione in Serie A. "Sento la fiducia del club", ha detto l'ex vice di Rafa Benitez, due punti nell'avvio di stagione e anche dalla società, dopo i rumors della serata di ieri e di questa mattina, filtra che Pecchia non è in discussione e che non sono in corso colloqui con altri allenatori attualmente liberi da contratto.
SERIE A Verona, Pecchia al capolinea: Iachini e Reja in pole per la sostituzione
25.09.2017 10:45 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Fabio Pecchia sembra al capolinea sulla panchina dell'Hellas Verona. L'esonero resta vicino, in queste ore la società scaligera prenderà una decisione e Il Messaggero oggi in edicola snocciola i possibili eredi. Su tutti, Edy Reja e Beppe Iachini, seguiti da Mimmo Di Carlo mentre sembra solo una suggestione l'ipotesi Massimo Oddo.
RASSEGNA STAMPA Il Tempo celebra Immobile: "E' l'uomo in più della Lazio"
25.09.2017 08:48 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
"L'uomo in più". Il Tempo oggi in edicola apre celebrano Ciro Immobile. La punta trascina la Lazio incerottata. A Verona un'altra doppietta del bomber. Marusic completa la festa, Inzaghi vola dopo il 3-0 in casa dell'Hellas.
RASSEGNA STAMPA Il Messaggero, Lazio e Immobile più forti dell'emergenza
25.09.2017 07:18 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Taglio alto di prima dedicato allo sport e alla Lazio per Il Messaggero oggi in edicola. "Lazio e Immobile sono più forti dell'emergenza -scrive il quotidiano romano-. E' 3-0 al Verona".
SERIE A Lazio, Luiz Felipe: "Gruppo è unito, ci aiutiamo l’uno con l’altro"
25.09.2017 00:03 di Andrea Piras
Luiz Felipe si è espresso ai microfoni di Lazio Style Channel dopo il successo sul Verona: "Sono felice per questa prima partita in Serie A. Ho avuto modo di aiutare la squadra, ma soprattutto contavano i tre punti e questa è la cosa più importante. Pazzini è difficile da marcare, ha fatto bene in Serie B lo scorso anno. Ora devo riposare perché già giovedì c’è un’altra partita importante. Inzaghi decide chi deve giocare, io sono qui per lavorare ed essere pronto quando il mister mi chiama a scendere in campo. Il gruppo è unito, ci aiutiamo l’uno con l’altro. La partita è stata difficile ma abbiamo grandi giocatori che ci aiutano a rendere al meglio. Felipe e Wallace mi aiutano tanto, sono grandi giocatori e grandi amici".
SERIE A Lazio, Marusic: "Che gioia il primo gol, tre punti importanti"
24.09.2017 23:42 di Andrea Piras
Adam Marusic ha commentato ai microfoni di Lazio Style Channel il successo contro il Verona: "Sono veramente molto felice di aver segnato il primo gol, non riesco ad esprimere tutta la gioia, oggi non poteva andare meglio di così, abbiamo conquistato tre punti importanti. Tutti stiamo lavorando duro durante gli allenamenti e questi sono i risultati. Giovedì giocheremo contro lo Zulte, è una buona squadra e dobbiamo fare attenzione ma speriamo di vincere. Ho giocato con molti di loro, ci sono calciatori di qualità che conosco bene".
ALTRE NOTIZIE Nani esulta sui social: "Avanti Lazio"
24.09.2017 21:33 di Andrea Piras
Nani esulta per il successo in quel di Verona. Il giocatore della Lazio ha postato una foto del gruppo biancoceleste sulla sua pagina Instagram. Questo il commento: "Avanti Lazio".
SERIE A ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, le ultime sulla panchina
24.09.2017 20:41 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Fabio Pecchia e l’Hellas Verona, avventura che sembra ai titoli di coda. La sensazione comunque è che al tecnico verrà data un’altra settimana, probabilmente più per una questione formale considerato che poi sarà tempo di sosta e riflessioni. Il Verona è chiamato ad una prestazione convincente a Torino, altrimenti il cambio diventerebbe inevitabile. Iachini (favorito) e Oddo due idee concrete per l’Hellas ha verrà...
SERIE A Lazio, Parolo: "Consapevoli delle nostre qualità, vittoria meritata"
Risultato finale: Hellas Verona-Lazio 0-3
24.09.2017 17:33 di Dennis Magrì Twitter: @MagriDen
Marco Parolo, centrocampista della Lazio, ha parlato così ai microfoni di Sky Sport al termine della sfida contro l'Hellas Verona: "Siamo consapevoli delle nostre qualità, abbiamo giocato bene e stiamo continuando alla grande il nostro percorso. Faccio i complimenti ai difensori che hanno giocato oggi, le nostre idee superano anche gli uomini. Il nostro obiettivo? Ogni partita abbiamo meritato la vittoria, anche con il Napoli potevamo vincere. La squadra è pronta e sta bene, dobbiamo continuare così", sono le parole riportate da lalaziosiamonoi.it.
SERIE A Le pagelle della Lazio - Immobile bomber, riscatto Marusic
Risultato finale Hellas Verona-Lazio 0-3
24.09.2017 17:10 di Giorgia Baldinacci
Strakosha 6.5
Compie un vero e proprio miracolo sul calcio di punizione di Fossati, sventando il gol del Verona. Ordinaria amministrazione per tutta la ripresa.
Patric 6
Torna in campo dopo un periodo ai margini e, vista l'emergenza difensiva, fa l'esordio da difensore centrale. Lo spagnolo svolge bene il proprio compito.
Luiz Felipe 6
La coperta corta in difesa gli regala l'esordio da titolare in Serie A. Il brasiliano non sfigura, anche se gli attaccanti veronesi non lo mettono mai in apprensione.
Radu 6
E' l'unico superstite della difesa titolare. Ne diventa la colonna portante, mettendoci esperienza e sempre i giusti movimenti.
Marusic 7
Dopo la disastrosa partita con il Napoli, il montenegrino si fa perdonare. Si procura il calcio di rigore, serve a Immobile il pallone del raddoppio e corona la prestazione siglando il primo gol in Serie A e in biancoceleste.
Parolo 6
Solita grinta e quantità in mediana, che gli costa anche un altro cartellino giallo. Prova pure qualche inserimento e conclusione personale, senza troppa fortuna.
Leiva 6.5
Una gara di sostanza seppur non appariscente. Si piazza davanti la difesa e ruba ogni pallone, dai piedi dell'argentino nasce la manovra biancoceleste. (Dall'83' Di Gennaro sv).
Lulic 6
Con il forfait di Milinkovic-Savic, si sposta dalla corsia esterna e si muove da mezzala. Solita corsa, buoni inserimenti come gli chiede Inzaghi, non si danna più di troppo.
Lukaku 6.5
Quando non è chiamato a compiti difensivi, dà il meglio di sè. Spinge molto sulla corsia sinistra, arrivando sul fondo e mettendo in mezzo palloni interessanti. (Dal 68' Murgia 6: sperava in una maglia da titolare, entra a far legna a risultato ormai acquisito).
Luis Alberto 6.5
Lo spagnolo è uno dei perni di questa Lazio, accende la manovra grazie ai suoi inserimenti in velocità e trova spesso l'azione e la conclusione personale. (Dal 71' Caicedo 6: va a dare ancora più peso all'attacco biancoceleste).
Immobile 7.5
E segna sempre lui, freddo e cinico dal dischetto a siglare il vantaggio. Poi con una perla firma anche il bis e il 12° gol stagionale. Non soddisfatto, regala pure l'assist a Marusic per il tris biancoceleste.
SERIE A Le pagelle del Verona - Male Souprayen, bene i subentrati
Risultato finale Hellas Verona-Lazio 0-3
24.09.2017 17:00 di Giorgia Baldinacci
Nicolas 5.5
Spiazzato sul rigore di Immobile, incolpevole sul raddoppio dell'attaccante per la svista della sua difesa. Qualche responsabilità, invece, ce l'ha sul tris di Marusic.
Romulo 5.5
Torna sulla corsia destra della difesa, sembra aver paura dell'uno contro uno con Lukaku e arriva in ritardo su Marusic sul tris laziale. Collabora molto con Bearzotti ed è uno dei più positivi nel primo tempo.
Caracciolo 5
Si fa ipnotizzare da Immobile e, in concorso di colpa con il compagno di reparto, regala alla Lazio il raddoppio. Patisce le offensive avversarie per tutta la gara.
Heurtaux 5
Da un centrale della sua esperienza ci si aspetta di più. Invece l'ex Udinese si lascia sfuggire Immobile in area, libero di firmare lo 0-2.
Souprayen 5
Combina un altro guaio, commettendo il nettissimo fallo su Marusic in area che vale il calcio di rigore per gli avversari. (Dal 46' Cerci 6: vivacizza l'attacco veronese, con buoni spunti in profondità per Pazzini).
Zaccagni 5
Il centrocampista prova a farsi vedere con qualche buon inserimento, ma non sembra la partita giusta per trovare il guizzo. Spesso si trova schiacciato dalla mediana biancoceleste. (Dal 46' Kean 6: l'ingresso in campo dell'attaccante dà un minimo la svolta. Ci prova con qualche azione personale e tiri dal limite).
Zuculini 5
La manovra veronese dovrebbe partire dai piedi del centrocampista, sempre in apnea sia quando si tratta di impostare che di dedicarsi al lavoro di interdizione.
Fossati 5.5
E' protagonista dell'unica vera occasione del Verona nel primo tempo, una punizione a botta sicura sulla quale fa il miracolo Strakosha. Ci mette impegno e qualità, uno dei pochi positivi.
Valoti 5
Va molto a supporto di Souprayen, per garantire maggiore copertura sulla fascia destra. Soprattutto per questo, risulta veramente poco efficace in fase offensiva. (Dal 71' Lee 6: esordio in Serie A per il classe 1998, ci prova in un paio di occasioni).
Pazzini 5
Per tutto il primo tempo vive la solitudine dei numeri primi. Gli esterni d'attacco non gli danno una mano e non riceve un pallone giocabile. Nella ripresa lo affianca Kean, ma non va meglio.
Bearzotti 5.5
Torna a muoversi nel tridente d'attacco, ruolo più adatto rispetto all'esordio da terzino. Si sacrifica spesso in aiuto di Romulo, regala qualche buona accelerazione ma cala alla distanza
SERIE A ESCLUSIVA TMW - Hellas Verona, ore calde per Pecchia. Forte idea Iachini
24.09.2017 16:47 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Ore di fuoco per Fabio Pecchia all’Hellas Verona dopo l’ennesima sconfitta. L’allenatore gialloblù è a rischio esonero, sono momenti importanti per valutare il futuro. E l’Hellas studia due nomi per sostituire Pecchia: Massimo Oddo ma soprattutto Giuseppe Iachini a cui ieri se la partita contro il Venezia non fosse andata bene avrebbe pensato seriamente il Parma. Momento delicato per Pecchia, da capire se gli verrà concessa un’altra opportunità prima di un eventuale esonero. Seguiranno aggiornamenti, l’Hellas pensa a Iachini...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PECCHIA: «CONVINZIONE E DETERMINAZIONE, SERVE UNO SPIRITO DIVERSO»
24/SETTEMBRE/2017 - 18:30
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate dopo Hellas Verona-Lazio, 6a giornata della Serie A TIM 2017/18.
«Dopo lo svantaggio siamo venuti meno, da lì è stato difficile ripartire e non abbiamo avuto forza ed energie per aggredire la Lazio. I gol che abbiamo preso sono questione di determinazione, dopo lo svantaggio la gara andava tenuta viva. Non è una questione di difesa, in questo momento può sembrare tutto nero ma bisogna continuare a lavorare e credere in noi stessi. Ho fiducia nella squadra, si tratta di affrontare le gare con piglio diverso. Per salvarci abbiamo bisogno di tutto il gruppo, dei giovani, dei debuttanti. Il campionato è lungo e le distanze sono minime, ma noi dobbiamo fare meglio e con maggior convinzione. Continueremo a lavorare sulla motivazione della squadra. Per vincere bisogna segnare, dà fastidio non riuscirci. Quando ci sono le situazioni per farlo, non facili da costruire, bisogna essere più determinati».
PAZZINI: «SERVE PIÙ CORAGGIO, MA SIAMO UNITI PER L'HELLAS»
24/SETTEMBRE/2017 - 18:25
Verona - Le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Giampaolo Pazzini, rilasciate dopo Hellas Verona-Lazio, 6a giornata della Serie A TIM 2017/18.
«E' mancato l'atteggiamento di mercoledì, alla prima difficoltà non siamo stati capaci di reagire e la Serie A richiede più coraggio, più personalità. Bisogna essere sempre al 100% e correre più degli altri, altrimenti si fa fatica. Non ci possiamo permettere errori, in questo campionato è così, dobbiamo e possiamo fare di più, l'atteggiamento deve essere diverso. Siamo ancora all'inizio, dovremo cercare di strappare punti ovunque e cercare di farne il più possibile. Il mio momento all'inizio del campionato? Ora non è il momento di parlarne, contano solo l'Hellas e la salvezza. È chiaro che oggi ci sia sconforto per la brutta prestazione, noi dovremo stare sul pezzo per migliorare questa situazione. Non sono rimaste scorie, non ho mai pensato di andare via da Verona, ho sempre cercato di dare il massimo per questa squadra. Conta solo l'Hellas».
VALOTI: «DIMOSTRIAMO DI SAPER USCIRE DALLE DIFFICOLTÀ»
24/SETTEMBRE/2017 - 18:20
Verona - Le dichiarazioni del centrocampista gialloblù Mattia Valoti, rilasciate dopo Hellas Verona-Lazio, 6a giornata della Serie A TIM 2017/18.
«Purtroppo è andata male, eravamo vogliosi di ripetere la buona prestazione di mercoledì ma non siamo riusciti a reagire alle difficoltà, dobbiamo migliorare e continuare per la nostra strada, il campionato è ancora lungo. In questo momento la compattezza del gruppo è fondamentale, dobbiamo lavorare tutti di più, non è facile dire cosa manca ma penso che abbiamo le qualità necessarie per raggiungere il nostro obiettivo».
SERIE A TIM: HELLAS VERONA-LAZIO 0-3
24/SETTEMBRE/2017 - 14:00
Verona - Il Verona cade al Bentegodi con la Lazio. Il risultato finale è di 3-0: decidono la doppitta di Immobile nel primo tempo (al 23' su rigore e al 41') e la rete di Marusic al 15' della ripresa.
HELLAS VERONA-LAZIO 0-3
Marcatore: 23' pt (rig.) e 41' pt Immobile, 15' st Marusic.
HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Bearzotti, Caracciolo, Heurtaux, Souprayen (dal 1' st Cerci); Zaccagni (dal 1' st Kean), Zuculini B., Fossati; Valoti (dal 26' st Lee), Pazzini, Romulo.
A disposizione: Silvestri, Coppola, Laner, Verde, Caceres, Kumbulla, Buchel, Fares.
All. Pecchia.
LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Lukaku (dal 23' st Murgia), Luis Felipe, Radu; Marusic, Parolo, Leiva (dal 37' st Di Gennaro), Lulic, Patric; Luis Alberto (dal 26' st Caicedo); Immobile.
A disposizione: Guerrieri, Vargic, Caicedo, Palombi, Dos Santos, Cavaco Jordao.
All. Inzaghi.
Arbitro: sig. Irrati di Pistoia.
Assistenti: sigg.ri Lo Cicero di Brescia e Gori di Arezzo.
Quarto ufficiale: sig. Chiffi di Padova.
VAR: sig. Gavillucci di Latina.
Assistente VAR: Valeriani di Ravenna.
Non c'è partita al Bentegodi: troppa Lazio per il Verona. Biancocelesti ordinati e concreti, funzionano Lulic e Marusic sugli esterni. Verona ancora a secco su azione, panchina di Pecchia sempre più a rischio.
FINE PARTITA: VERONA-LAZIO 0-3. Dominio biancoceleste al Bentegodi.
90+1Min. Cross di Bearzotti, Strakosha in presa alta.
90+1Min. Due minuti di recupero.
90Min. Lulic riesce a interrompere l'azione di Cerci.
88Min. Destro di Bearzotti schiacciato, palla sul fondo.
88Min. Kean ottiene il calcio d'angolo dopo una buona combinazione con Pazzini.
86Min. Kean di controbalzo da fuori, palla alta sopra la traversa.
85Min. Cross di Pazzini completamente fuori misura e irraggiungibile per Kean.
84Min. SOSTITUZIONE PER LA LAZIO. Fuori Lucas Leiva, dentro Di Gennaro.
81Min. Lee mette nel mezzo mentre Fossati cade a terra, il Verona chiede un rigore negato.
79Min. Ci prova Lee dalla lunga distanza, palla quasi in curva.
77Min. Scivolata di Caracciolo ad anticipare Lulic, Lazio in avanti.
76Min. Un Immobile un po' stanco viene anticipato da Bearzotti.
74Min. CARTELLINO GIALLO PER LA LAZIO. Ammonito Marusic per il fallo su Lee.
71Min. DOPPIA SOSTITUZIONE. Fuori Valoti per Lee nel Verona, Caicedo per Luis Alberto nella Lazio.
70Min. Lulic nel mezzo, Marusic non arriva sul pallone.
68Min. SOSTITUZIONE PER LA LAZIO. Fuori Lukaku, dentro Murgia.
65Min. Conclusione deviata di Kean, comodo Strakosha.
63Min. Luis Alberto entra in area e di punta trova l'esterno della rete.
60Min. Lulic per Immobile che serve Marusic sulla destra: Nicolas c'è ma la palla gli passa sotto le gambe. Primo gol nel campionato italiano per Marusic.
60Min. VERONA-LAZIO: 0-3, GOL DELLA LAZIO. RETE DI MARUSIC.
58Min. Buona giocata di Cerci per Pazzini, Luis Alberto recupera e mette fuori.
57Min. Smanaccia Nicolas su un insidioso calcio d'angolo battuto da Luis Alberto.
56Min. Luis Alberto da fuori, la deviazione di Caracciolo vale un nuovo calcio d'angolo.
55Min. Conclusione di Lulic dopo un lungo possesso palla, blocca Nicolas in due tempi.
53Min. Ci prova Lukaku, ribatte Bearzotti.
52Min. Marusic semina il panico in area ma alla fine viene respinto dalla difesa del Verona.
51Min. CARTELLINO GIALLO PER IL VERONA. Ammonito Kean per il fallo su Immobile.
50Min. Cross lungo di Lukaku, Marusic di testa spedisce alto.
46Min. INIZIO SECONDO TEMPO DI VERONA-LAZIO. Due cambi nel Verona: fuori Souprayen e Zaccagni, dentro Cerci e Kean.
Lazio concreta e ordinata quella ammirata in questa prima frazione al Bentegodi, Immobile scatenato: ogni palla che tocca diventa oro. Verona a tratti propositivo, ma manca il guizzo decisivo.
Int.
FINE PRIMO TEMPO: VERONA-LAZIO 0-2. Doppietta di Immobile.
43Min. OCCASIONE VERONA! Fossati su punizione impegna severamente Strakosha.
40Min. Immobile scambia con Marusic, si incunea in area in slalom e fredda Nicolas sul secondo palo.
40Min. VERONA-LAZIO: 0-2, GOL DELLA LAZIO. RETE DI IMMOBILE.
37Min. Cross di Parolo, in tuffo blocca Nicolas.
36Min. Valoti bloccato da Luiz Felipe, ci prova ancora il Verona.
32Min. Ritmi più concitati in questa fase di match.
27Min. Bella iniziativa di Romulo chiuso in angolo da Leiva.
24Min. Settimo gol in campionato per Ciro Immobile, che trasforma con freddezza il calcio di rigore.
24Min. VERONA-LAZIO: 0-1, GOL DELLA LAZIO. RETE DI IMMOBILE.
23Min. RIGORE PER LA LAZIO! Souprayen atterra Marusic in area.
19Min. Conclusione debole da fuori di Bearzotti, Strakosha c'è.
19Min. Primo calcio d'angolo anche per il Verona.
16Min. Romulo centra la barriera su calcio di punizione, nulla di fatto.
15Min. CARTELLINO GIALLO PER LA LAZIO. Ammonito Parolo per il fallo su Zaccagni.
15Min. Punizione di Luis Alberto, Lucas Leiva centrale di testa.
11Min. Cross di Lukaku, Valoti anticipa Marusic pronto al tiro.
10Min. Palla troppo lunga di Luis Alberto per Immobile, esce tempestivamente Nicolas.
8Min. Traiettoria insidiosa di Luis Alberto su angolo, ultimo tocco sul fondo di Marusic.
7Min. Primo calcio d'angolo per la Lazio.
1Min. COMINCIA VERONA-LAZIO. Prima palla per i padroni di casa.
Dopo la pesante sconfitta contro il Napoli scende in campo oggi una Lazio delusa e rimaneggiata (molti gli infortuni). Mister Inzaghi schiera Patric in un ruolo inedito in difesa, Luis Alberto sempre alle spalle di Immobile.
La panchina di mister Pecchia scricchiola in virtù degli scarsi risultati raggiunti fino a qui: il Verona, infatti, è ancora alla ricerca del primo successo. Torna Souprayen in difesa dopo il turno di squalifica, in avanti spazio a Valoti, Pazzini e Romulo.
Tra poco in campo al Bentegodi Verona e Lazio per la sesta giornata del campionato di Serie A.
Vigasio - Bellissima vittoria della Primavera, che contro la Fiorentina trova altri tre punti dopo quelli della settimana scorsa contro il Bologna. La squadra di mister Porta non ha mai subito grandi pericoli da una delle compagini migliori di questo campionato e dopo un primo tempo equilibrato ha trovato il vantaggio al 25' della seconda frazione con Saveljevs dopo una splendida percussione del capitano Danzi, che ha lasciato sul posto tre avversari. Una vittoria molto importante che permette ai gialloblù di affrontare con grande entusiasmo la trasferta di sabato prossimo contro il Torino.
Le dichiarazioni dell'allenatore della Primavera gialloblù Antonio Porta: «Vittoria di grande prestigio, arrivata grazie ad una prestazione molto positiva dei miei ragazzi, che sono stati molto compatti per tutta la gara. La Fiorentina è una squadra tra le favorite per la vittoria del campionato, e questo aggiunge ulteriore merito al lavoro svolto. Ho voluto inserire qualche ragazzo nuovo, come Fiumicetti, e la risposta è stata molto positiva. Avanti con fiducia».
L'intervista completa nella puntata di HV24 di lunedì sera.
[OFFTOPIC] + - = MOTOGP: Vale ROSSI rientra a tempo di record in sella alla sua YAMAHA dopo essersi spezzato una gamba e riesce anche a partire dalla prima fila col terzo tempo ma via via il dolore deve aver preso il sopravvento se alla fine riesce a conquistare 'solo' un quinto posto che comunque sa di impresa. Il GP d'Aragona è conquistato da MARQUEZ che in sella alla sua HONDA ha preceduto altri due spagnoli come PEDROSA e LORENZO. Deludente il settimo posto di DOVIZIOSO passato anche dall'ottima APRILIA di Aleix ESPARGARÓ...
Nonostante l'ottimo avvio di stagione disputato dalla sua squadra non possiamo dire che Lucas Boyé stia vivendo un momento entusiasmante. Il trequartista argentino, infatti, continua a non trovare spazio nell'undici titolare e la concorrenza attuale, dopo gli arrivi di Berenguer e Niang, non lo sta sicuramente aiutando. Basti ricordare che nelle prime cinque giornate di campionato il calciatore del Torino ha collezionato soltanto due presenze da 19 minuti complessivi.
Un bottino decisamente amaro che a questo punto, in vista della prossima sessione di mercato invernale, potrebbe aprire le porte verso una cessione. Secondo quanto riportato da calciomercato.com l'ex talentino del River Plate è destinato a lasciare il Torino già a gennaio al fine di trovare una squadra che possa garantirgli maggiore fiducia e continuità di impiego. Anche perché, considerata la giovane età e il fatto che sia reduce da alcuni problemi fisici, il trequartista argentino avrebbe bisogno di giocare e fare esperienza. Due cose che Mihajlovic, in questo momento, non può sicuramente garantirgli.
In base alle recenti indiscrezioni di mercato l'ipotesi più stuzzicante, almeno finora, è quella dell'Hellas Verona. Il club allenato da Pecchia sta attraversando un periodo molto complicato e a gennaio, se vorrà lottare per salvarsi, dovrà intervenire sul mercato. Un rinforzo come Boyé potrebbe rivelarsi molto producente, soprattutto se valutiamo il rendimento dell'attuale reparto offensivo, ad oggi privo di fantasia, dribbling e goal.
FONTE: 90Min.com
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.