LA GARA & LE IMPRESSIONI...
INTER compassata e lenta che gioca inizialmente al piccolo trotto sorpresa spesso da un HELLAS sbarazzino che non ha nessuna soggezione della corazzata interista: A lungo sono i gialloblù a dettare i tempi della gara, a pressare alti e ad avvicinarsi di più alla porta difesa da CASTELLAZZI a sinistra sull'asse HALLFREDSSON-GROSSI.
Al 22° la palla buona capita sui piedi di CACIA che al limite dell'area riceve palla, si gira bene mettendo fuori tempo CHIVU e prova il tiro a giro che si spegne sul fondo passando poco a lato del palo destro ma STRAMACCIONI deve aver sudato freddo!
Dopo mezz'ora a tutta birra gli ardori del VERONA calano un po' o forse è l'INTER a crescere con CASSANO ed ALVAREZ che premono più insistentemente comunque ben controllati dalla retroguardia scaligera che corre un solo grande pericolo al 41° con PALACIO che tira a due passi da RAFAEL: Bravissimo il portierone gialloblù a distendersi e parare con i piedi...
Nel secondo tempo STRAMACCIONI, stufo di vedere la sua squadra subire, inserisce GUARIN al posto di MARIGA e l'INTER decolla: Nel primo gol GUARIN ruba palla a MORAS, si inserisce CASSANO che parte inarrestabile e fulmina RAFAEL, poco dopo HALLFREDSSON stende NAGATOMO al limite, il calcio di punizione è battuto dopo un tocco corto da GUARIN che trova la deviazione della barriera e spiazza RAFAEL!
Dopo 8 minuti l'INTER è avanti per 2 a 0 ed il VERONA sembra squagliarsi: I nerazzurri martellano continuamente gli scaligeri e si avvicinano alla terza rete con PALACIO, CASSANO ed il neoentrato ZANETTI.
L'occasione buona capita sui piedi di BOJINOV al 25° che stoppa in maniera mervigliosa una palla difficile poi, sbilanciato, non trova il giusto impatto e la palla finisce alta!
Tre minuti dopo CACIA solo davanti a CASTELLAZZI: Botta tremenda che il portiere di casa respinge come può e s'infortuna alla spalla già provata precedentemente... Il portiere esce ma i nerazzurri non hanno più cambi: Tra i pali va PALACIO ed il VERONA gioca in superiorità numerica!
MANDORLINI allora prova il tutto per tutto: Fuori ALBERTAZZI dentro COCCO per i minuti finali...
L'assedio dei gialloblù è pressochè totale e fioccano le 'occasioni' con BOJINOV, BACINOVIC e CARROZZA che però non riescono a superare PALACIO...
Partita orgogliosa dell'HELLAS che nel secondo tempo ha pagato carissimo 5 minuti di deconcentrazione che ad una squadra come quella nerazzurra non si possono concedere ma i gialloblù escono senza troppi rimpianti: Gli obiettivi scaligeri sono altri...
Mossa decisiva di STRAMACCIONI che con il cambio MARIGA-GUARIN ha messo il turbo ai suoi che nel secondo tempo, per almeno un quarto d'ora sono apparsi 'stratosferici': Solo un grande RAFAEL ha evitato il peggio.
Gravi anche gli errori sottoporta per gente del calibro di CACIA (per il quale ultimamente la porta appare stregata) e BOJINOV che ora potranno gettarsi anima e corpo sul resto della stagione in cadetteria per portare l'HELLAS la dove merita di stare...
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DICONO
Il giovane DUNCAN all'esordio al 'Meazza' Vincere era fondamentale, sono molto contento. L'occasione mancata? Il pallone mi è rimasto sul destro, ho fatto del mio meglio ma la sfera è finita tra le mani del portiere. Mi hanno aiutato tutti, soprattutto i difensori che mi indicavano la giusta posizione da tenere in campo. Poi quando è entrato Guarin è stato un po' più facile perché lui ha tanti minuti nelle gambe. È stato bellissimo, sognavo di giocare qui a San Siro e appena ho visto i tifosi mi sono emozionato. Sono molto felice, anche perché mi alleno con grandi campioni e so di aver ancora molto da lavorare. In che cosa sono cresciuto maggiormente? Sto migliorando molto tatticamente e nel posizionamento in campo, ho avuto solo un po' di difficoltà a giocare con due punte davanti perché sono abituato a giocare con tre attaccanti, ma pian piano la situazione è migliorata e ho trovato la posizione giusta. Se stanotte dormirò? Si, si, dormo... TuttoMercatoWeb.com
RAFAEL «Abbiamo avuto le occasioni per segnare però non siamo riusciti a fare gol. Loro sono davvero bravi e quando giochi contro questi campioni, non puoi distrarti mai e si è visto il perché. Grandi parate? E’ il mio lavoro, sono contento di aver fatto bene in questo stadio che per me, e per molti miei compagni, è il sogno da quando sono bambino. Però mi tengo stretta quella su Alvarez di pura reattività. Palacio? La cosa più sorprendete è la sua disponibilità in campo, davanti è fortissimo e aiuta tutti, in porta decisivo. Neroazzurri in difficoltà? Il nostro obiettivo era stare alti per rischiare il meno possibile e così abbiamo complicato la vita alla squadra di Stramaccioni. Dall’Inter alla Juve? Adesso è obbligatorio tornare a pensare alla realtà del campionato. Ci attende una partita ostica, da Castellamare di Stabia arriva una squadra forte e preparata, ma noi dobbiamo tornare a vincere» HellasVerona.it
STRAMACCIONI tecnico dell'INTER «Il Verona ha iniziato molto bene, era molto chiuso. Abbiamo costruito un paio di occasioni con Palacio e Alvarez. Nel secondo tempo abbiamo alzato il ritmo e sono arrivati i gol. Se non chiudiamo le partite con vivacità non siamo contenti. Palacio portiere? E' un'alternativa da tenere inconsiderazione eh eh» CalcioMercato.it
MAIETTA «Gran primo tempo: concentrati, determinati e con voglia di lottare. Nella ripresa siamo un po’ calati ma l’Inter non ci ha mai messo sotto. Questo è molto positivo per il proseguo del campionato, peccato per come abbiamo subito il primo gol, ma nel calcio ci sta di sbagliare. Delusione? Direi di no, dimostrare qui il nostro valore ci riempie di entusiasmo, però adesso dobbiamo pensare solo al campionato. I tifosi? Sembrava di giocare al Bentegodi, sono stati splendidi si sono fatti sentire per tutta la gara. Volevamo vincere anche per i tantissimi arrivati da Verona, non ci siamo riusciti ma è stata comunque una serata bellissima, speriamo di tornare presto. Per tornare però dobbiamo affrontare la Juve Stabia come fosse l’Inter, portare tutto quello che di buono abbiamo messo in questa partita anche domenica. Sono fiducioso ma bisogna capire che la serie Bwin è diversa, devi affrontare tutti al cento per cento non puoi distrarti un secondo» HellasVerona.it
MANDORLINI «Una bella partita, un bel premio, abbiamo vinto contro squadre di Serie A acome Genoa e Palermo e ce lo siamo meritato. Andiamo nella Scala del Calcio, sono contento e lo sono anche per i ragazzi. Vogliamo fare una buona partita. Prima volta a San Siro come allenatore? Ho giocato contro il Milan, mai contro l'Inter. Ho tanti ricordi, da bambino ero tifoso nerazzurro. Adesso ci torno con un'altra squadra del mio cuore, siamo emozionati. Speriamo che l'emozione non ci giochi un brutto scherzo. La prepariamo bene, le motivazioni ci sono tutte. La formazione? C'è sempre la migliore squadra che l'allenatore ha in mente. La Coppa Italia? No, non ci ha distratto. In questo momento siamo un po' penalizzati, un pareggio è stato preso come una sconfitta, ma è un momento così...» HellasVerona.it
RAFAEL 'Coppa Italia importante ma dobbiamo pensare sopratutto al campionato!' «Qualche punto in più lo dovevamo avere, ora è arrivato il momento di diventare più cattivi e concentrati. Però i punti li abbiamo, siamo a 36, mancano 2 partite e vogliamo girare a 42 alla fine del girone d'andata. E questo non sarebbe non male. Le nostre qualità sono importanti, siamo importanti e dobbiamo dare di più. C'è una differenza rispetto all'anno scorso, le squadre ci aspettano e vogliono fare sempre una grande partita: stanno tutti dietro e questo ci crea delle difficoltà aggiuntive. Davanti le altre squadre volano, ora dobbiamo accelerare pure noi. Noi cerchiamo di migliorare, adesso c'è la sfida con l'Inter. Il nostro obiettivo è il campionato però, ci crediamo e vogliamo crederci. Non è detto che Sassuolo e Livorno arrivino davanti. Importante che noi siamo tranquilli e crediamo nel mister. La Juve Stabia? Domenica è una grande sfida, è la partita della vita. Dobbiamo vincere. L'Inter? Era un sogno da bambino giocare in uno stadio così, dopo le trasferte in Serie C essere arrivati a San Siro è davvero una grande gioia. Siamo pronti a dare il massimo, ci sarà tutta la gente di Verona. Il giapponese Gonda? Ha cominciato ad allenarsi con noi, è un ragazzo simpatico, ci sarà da imparare perché arriva da una scuola diversa» HellasVerona.it
INTER 2-0 VERONA
'We shall overcome' ah ah 8.400 i butèi accorsi al 'Giuseppe Meazza' di Milano per questa avventura di Coppa Italia che fin qui ha visto i gialloblù battere squadre di caratura tecnica nettamente superiore come GENOA e PALERMO.
La serata alla 'Scala del Calcio' è fredda e umida ma questo non ha certo raffreddato l'entusiasmo dei tifosi scaligeri che ben conoscono l'impresa praticamente impossibile a cui è chiamato l'HELLAS ma questo nulla conta quando la 'fame' di grande calcio non è saziata da tanto tempo...
3-4-1-2 per i nerazzuri di STRAMACCIONI che cambia 8/11 della sua squadra rispetto alla partita persa contro la LAZIO e schiera CASTELLAZZI fra i pali, CHIVU (assente da più di 4 mesi dal campo) e JUAN al centro della difesa e ALVAREZ sulla trequarti in appoggio al tandem d'attacco PALACIO-CASSANO.
MANDORLINI risponde con il consueto 4-3-3 che vede la conferma di ABBATE e ALBERTAZZI (CACCIATORE è squalificato dopo l'espulsione rimediata a Palermo) terzini e della coppia MAIETTA-MORAS al centro della difesa; in mediana rientra JORGINHO a dirigere le operazioni con la collaborazione di BACINOVIC e HALLFREDSSON mentre il tridente d'attacco poggerà su CACIA centravanti in mezzo a GROSSI e GOMEZ TALEB...
PRIMO TEMPO
3° HALLFREDSSON entra prepotentemente in area da sinistra e alza per l'incornata di CACIA: La palla entra in rete ma l'arbitro aveva già fischiato un fallo (fuorigioco di CACIA o fallo in partenza dell'islandese?)...
6° Buona personalità dell'HELLAS: Il calcio di punizione di GROSSI viene messo in angolo dalla retroguardia di casa, sugli sviluppi ALBERTAZZI è anticipato a un metro dalla porta avversaria
7° Altro corner conquistato da HALLFREDSSON...
9° CASSANO allunga per NAGATOMO che tira sull'esterno della rete ma il nipponico era in off-side
11° Bel cross in area sulla discesa di GOMEZ, la palla attraversa l'area ma i nostri sono in ritardo purtroppo
12° Tiraccio di MARIGA dalla distanza, palla lenta a lato...
14° Tiro-Cross di BACINOVIC che invita CACIA: Il centravanti non capisce e la palla si perde
15° Partita interrotta: I fumogeni impediscono le corrette operazioni in campo e la respirazione degli stessi giocatori! L'arbitro parlotta con gli addetti alla sicurezza ma i lacrimogeni arrivano dall'esterno (dove sembra che ci sia stata una sassaiola dei veronesi contro i poliziotti, 4 i fermati e qualche ferito purtroppo)...
16° NAGATOMO trova il fondo ma il suo cross è sballatissimo
19° HALLFREDSSON per GROSSI con un tiro cross in area che mette i brividi alla retroguardia dell'INTER
22° Palla gol per CACIA che si gira in area e mette fuori tempo CHIVU, la palla a giro esce di un metro a destra del palo difeso da CASTELLAZZI
27° Schema su punizione con cross sulla testa di MAIETTA: L'incornata del capitano è debole e facile preda di CASTELLAZZI
28° Fallo 'tattico' a centrocampo di BACINOVIC sulla ripartenza di PALACIO: Il signor Rocchi estrae il giallo
29° ALVAREZ tira dal limite dopo un fallo su CASSANO: La palla buca RAFAEL ma l'azione era stata interrotta... E' andata bene
30° CASSANO batte la punizione con un destro a giro che finisce sul fondo ma non di molto... Ribaltamento di fronte con BACINOVIC che ci prova dalla distanza, palla a lato di molto...
33° Tiraccio di ALVAREZ dalla distanza, nessun problema per RAFAEL
41° ALVAREZ triangola con PALACIO che chiude a rete: Salva RAFAEL con i piedi quando era già steso! Che pericolo...
43° ALBERTAZZI in verticale per CACIA colto ancora in fuorigioco
44° Rasoiata in area di CASSANO ma nessun nerazzurro interviene e RAFAEL si accartoccia a parare
46° Il signor Rocchi termina la prima parte di gara
SECONDO TEMPO
0° Entra CARROZZA a sostituire GOMEZ nell'HELLAS e GUARIN per MARIGA nell'INTER
1° BACINOVIC traversa per CARROZZA: Il tiro dell'esterno e ribattuto con difficoltà da CASTELLAZZI! Ribaltamento di fronte con CASSANO che lancia ALVAREZ il cui tiro finisce sull'esterno della rete...
2° Ammonizione per SILVESTRE dopo un fallo su CACIA che l'aveva superato
4° GUARIN ruba palla a MORAS, ripartenza di CASSANO in associazione con PALACIO, i gialloblù sono sguarniti al centro ed il talento di Bari Vecchia supera RAFAEL...
6° Tiro debole di ABBATE: Nessun problema per CASTELLAZZI l'INTER riparte con NAGATOMO che crossa da destra: Conclude violentemente PALACIO il cui tiro va fuori di poco...
7° HALLFRDEDSSON ferma NAGATOMO al limite dell'area scaligera: Ammonizione per l'islandese
8° BOJINOV da il cambio a GROSSI nell'HELLAS mentre GUARIN raccoglie il tocco corto del compagno e spara a rete, qualcuno in barriera intercetta e spiazza RAFAEL: L'INTER raddoppia e chiude la gara con un uno-due fulminante!
9° JUAN JESUS viene sostituito da capitan ZANETTI
10° Pallonetto di PALACIO: Strepitosa la parata di RAFAEL che evita il terzo gol degli avversari!
11° RAFAEL ribatte addosso a PALACIO che pericolo! Palla fuori di poco... L'HELLAS soffre!
13° HALLFREDSSON tira dal limite, un difensore nerazzurro devia e chiama CASTELLAZZI al tuffo: Il portiere nerazzurro si infortuna alla spalla sinistra...
20° CASSANO semina il panico in area gialloblù poi la crossa per ZANETTI che tira al volo ma spara alto...
22° CASSANO di tacco libera PALACIO che a tu per tu con RAFAEL trova la paratissima del portiere brasileiro chesalva la sua squadra ancora una volta. Poco dopo CACIA protesta vibratamente per un fallo concesso agli avversari dall'arbitro che lo ammonisce
25° BOJINOV raccoglie e doma un pallone giunto in area da sinistra ma al momento della conclusione spara ignobilmente alto! Peccato...
26° Fallo tattico di GUARIN su BACINOVIC a metacampo: Ammonizione per il giocatore dell'INTER
28° CARROZZA guadagna un angolo: Batte HALLFREDSSON libera NAGATOMO
29° CASSANO esce sostituito da PEREIRA, NAGATOMO avanza di qualche metro
30° CACIA si libera al tiro in piena area e spara un missile terra aria che CASTELLAZZI respinge rischiando la vita: Infatti rimane a terra con la spalla sinistra ancora dolorante...
34° ALBERTAZZI lascia il posto a COCCO
37° CARROZZA traversa per il tiro di BOJINOV: Palla fuori!
38° ALVAREZ supera MAIETTA che lo sgambetta: Giallo al difensore gialloblù
40° JORGINHO crossa lungo per l'incornata di MAIETTA che purtroppo non è precisa
42° ABBATE traversa bene per BACINOVIC: L'incornata c'è ma la forza no il portiere improvvisato PALACIO riesce ad abbrancare la palla comodamente!
43° DUNCAN si libera in area e spara su RAFAEL che annulla il pericolo!
44° GUARIN dal vertice destro dell'area scaligera: Palla ampiamente alta...
45° ABBATE crossa perfettamente per il colpo di testa di CARROZZA: PALACIO in tuffo la mette in corner! Incredibile...
49° Tiro fuori di BOJINOV...
TABELLINO
INTER-HELLAS VERONA 2-0
Marcatori: 5' st Cassano, 9' st Guarin.
INTER (4-4-2): Castellazzi; Jonathan, Silvestre, Chivu, Juan Jesus (dal 9' st Zanetti); Alvarez, Duncan, Mariga (dal 1' st Guarin), Nagatomo; Palacio, Cassano (dal 30' st Pereira).
A disposizione: Belec, Di Gennaro, Gargano, Milito, Ranocchia, Samuel, Mbaye, Bessa, Livaja.
All.: Stramaccioni.
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael; Abbate, Moras, Maietta, Albertazzi (dal 34' st Cocco); Jorginho, Bacinovic, Hallfredsson; Gomez Taleb (dal 1' st Carrozza), Cacia, Grossi (dal 8' st Bojinov).
A disposizione: Berardi, Nicolas, Huston, Ceccarelli, Crespo, Owusu Ansah, Calvetti.
All.: Mandorlini.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Assistenti: La Rocca e Iannello.
NOTE. Ammoniti: Bacinovic, Silvestre, Hallfredsson, Cacia, Guarin, Maietta. Spettatori:.
Inter 2-0 Verona: Le immagini
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IN BREVE A PIÉ PAGINA
CALCIO&RAZZISMO: Lo ZENIT di San Pietroburgo alle prese con i tifosi che non vogliono giocatori di colore o gay (evidentemente il fatto che siano bravi viene dopo: che tristezza!)
CALCIO EUROPA: Solo BAYERN e BARÇA hanno fatto meglio della JUVE!
NBA: Anche GALLINARI in cora per il titolo di miglior cestista europeo! L'ala della nazionale azzurra gioca per i NUGGETS di Denver... ROCKETS corsari a New York, BULLS sconfitti a Memphis
CALCIOSCOMMESSE: 2 punti di penalità al NAPOLI e 6 mesi di squalifica a Paolo CANNAVARO...PREMIER LEAGUE: Il MANCHESTER CITY multa BALOTELLI per 410.000 Euro, Mario non paga e porta la società dei 'Citizens' in tribunale! Si va verso il divorzio...
SERIE A: La SAMP esonera Ciro FERRARA, sulla panchina ligure il 'boxeur de rue' Delio ROSSI. Dopo l'ottava sconfitta in 17 gare è stato esonerato Serse COSMI dal SIENA, il NAPOLI cade al 'San Paolo' ad opera di un BOLOGNA in forma smagliante! La ROMA inciampa sul CHIEVO nel finale, dura lezione della JUVE all'ATALANTA e del MILAN al PESCARA mentre la LAZIO ferma l'INTER all'Olimpico...
RASSEGNA STAMPA
L'Inter stende il Verona 2-0 Scontri tra tifosi veneti e polizia in piazzale Lotto: quattro fermati
Partita interrotta per lacrimogeni FOTO FOTO - Il match allo stadio Meazza Commenti
Nerazzurri ai quarti di finale. Le reti tutte nella ripresa: il vantaggio è stato siglato al 5' da Cassano. Guarin ha firmato il raddoppio al 9'. Stramaccioni: "Non contenti se non chiudiamo vivaci". Il match è stato interrotto per qualche minuto a causa del fumo che impediva ai giocatori di continuare
Milano, 19 dicembre 2012 - L'Inter ha battuto 2-0 il Verona nell'incontro valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Le reti tutte nella ripresa. Il vantaggio è stato siglato al 5' da Cassano. Guarin ha firmato il raddoppio al 9'. I nerazzurri approdano ai quarti di finale, dove affronteranno la vincente di Napoli-Bologna in programma domani. La squadra milanese ha giocato gli ultimi dieci minuti della sfida in 10 uomini e con un attaccante, Palacio, fra i pali al posto di Castellazzi, che e' uscito per infortunio al 35' della ripresa quando la squadra nerazzurra, in vantaggio 2-0, aveva già esaurito le tre sostituzioni.
"Se non chiudiamo le partite con un po' di vivacita' non siamo contenti. Comunque Palacio in porta e' stato bravo, un'alternativa da prendere in considerazione per le prossime gare". Dopo la vittoria, il tecnico dell'Inter, Andrea Stramaccioni, ha commentato con una battuta gli ultimi dieci minuti della sfida. "Credo che inizialmente il Verona fosse messo molto bene in campo - ha spiegato Stramaccioni ai microfoni della Rai - Noi abbiamo costruito un paio di occasioni con Alvarez e Palacio, poi nel secondo tempo abbiamo alzato il ritmo e creato tante occasioni prima del finale particolare".
PARTITA INTERROTTA - Il match di Coppa Italia fra Inter e Verona e' stata interrotta dopo 15' a causa del fumo prodotto dai lacrimogeni utilizzati all'esterno dello stadio dalle forze dell'ordine, che dava fastidio ai giocatori, molti dei quali si sono fermati strofinandosi gli occhi. L'arbitro Rocchi dopo circa tre minuti ha fatto ricominciare il gioco scodellando la palla a meta' campo.
GLI SCONTRI - Dieci anni dopo gli scontri del 17 febbraio 2002, oggi gli ultrà dell'Hellas tornano a Milano. Allora finì male, con botte, arresti e coltelli che giravano. Secondo le forze dell'ordine, la partita è ad alto rischio a causa dei rapporti tesi tra le due tifoserie, rivali dopo anni di gemellaggio.
Verso le 20 un contingente di 400 supporter del Verona si e’ staccato dal gruppo principale che era diretto allo stadio e all’altezza di piazzale Lotto ha iniziato una sassaiola all’indirizzo degli agenti schierati per scortarli. Dopo aver lanciato bottiglie, sassi e tutto cio’ che hanno trovato sul loro percorso, c’e’ stata una carica della polizia che ha anche sparato alcuni lacrimogeni per disperdere i tifosi. Gli scontri sono durati, a fasi alterne, circa mezz’ora, al termine della quale i tifosi si sono rimessi in marcia verso lo stadio.
Tre tifosi dell'Inter e un tifoso del Verona sono stati fermati e identificati dalla polizia dopo gli scontri avvenuti. Le due tifoserie, infatti, sono riuscite ad entrare in contatto, prima di essere separate dall'intervento della polizia, contro la quale si sono poi avventati i supporter di entrambe le squadre. Tuttavia, non si registrano feriti. E' stato però distrutto l'impianto di illuminazione della torre 9 di San Siro, quella che porta al settore ospiti dove stasera hanno trovato posto circa 8mila tifosi veneti, e la stessa fine ha fatto una telecamera fissa di Inter Channel piazzata fuori dallo stadio. Con questo salgono a due gli episodi violenti avvenuti in strada in occasione della partita.
FONTE: IlGiorno.it
Scontri Tifosi Verona e Polizia
Scontri tra Inter-Verona: veneti lanciano sassi contro polizia
Prima del match di coppa Italia tra Inter e Verona, i tifosi veneti lanciano una gragnuola di sassi contro la polizia, anche lanciando bottiglie in piazzale Lotto
di Redazione - 18 dicembre 2012
Era stato annunciato il "pericolo", viste le passate frizioni tra le tifoserie.
E scontri si sono verificati tra tifosi del Verona e polizia prima del match di Coppa Italia contro l'Inter previsto allo stadio Meazza. Attorno alle 20 un contingente di 400 supporter del Verona si è staccato dal gruppo principale che era diretto allo stadio e all'altezza di piazzale Lotto ha iniziato una sassaiola all'indirizzo degli agenti schierati per scortarli.
Dopo aver lanciato bottiglie, sassi e tutto ciò che hanno trovato sul loro percorso, c'é stata una carica della polizia che ha anche sparato alcuni lacrimogeni per disperdere i facinorosi. Gli scontri sono durati, a fasi alterne, circa mezz'ora, al termine della quale i tifosi si sono rimessi in marcia verso lo stadio.
Al momento dalla questura fanno sapere che non si registrano feriti né fermati. Alla fine della gara é previsto un servizio di staffetta per accompagnare parte dei tifosi alla stazione al fine di prevenire ulteriori disordini.
FONTE: MilanoToday.it
Tim Cup: l'Inter liquida il Verona, scontri tra tifosi
MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE 2012
L'Inter si è qualificata per i quarti di finale di Coppa Italia battendo il Verona per 2-0 grazie ai gol di Cassano e Guarin. L'attaccante nerazzurro Rodrigo Palacio protagonista del passaggio del turno dell'Inter non a suon di gol ma grazie alle sue doti di portiere. L'attaccante, a dieci minuti dalla fine ha sostituito in porta l'infortunato Castellazzi,
dopo che i nerazzurri avevano già effettuato le tre sostituzioni regolamentari. Palacio ha dimostrato una notevole attitudine tra i pali, negando anche il gol a Bacinovic che aveva colpito di testa da distanza ravvicinata. Non è la prima volta che un giocatore si ritrova a indossare i guanti per emergenza. Torna alla memoria l'exploit del giocatore del Venezia Fabio Bilica che fermò dal dischetto il bomber milanista Andriy Shevchenko. Era la stagione 1999-2000 ed il difensore neroverde prese il posto del portiere Casazza intuendo la direzione del tiro rasoterra calciato dall'ucraino. Sulla respinta intervenne Boban e Bilica respinse ancora, ma poi la palla finì sui piedi di Orlandini che segnò di destro. Tre tifosi dell'Inter e un tifoso del Verona sono stati fermati e identificati dalla polizia dopo gli scontri avvenuti in piazzale Moratti, a Milano, prima della sfida di Coppa Italia allo stadio Meazza. Le due tifoserie sono entrate in contatto per pochi minuti, prima di essere separate dall'intervento della polizia, contro la quale si sono poi avventati i supporter di entrambe le squadre. Per questo è stata necessaria una carica degli agenti per contenere i facinorosi. Tuttavia, non si registrano feriti. Con questo salgono a due gli episodi violenti avvenuti in strada in occasione della partita.
FONTE: CampaniaNotizie.com
Inter-Verona: incidenti a San Siro, distrutto un impianto d’illuminazione
Quattro tifosi identificati dopo gli scontri con le forze dell'ordine. Danni all'impianto nel settore destinato ai sostenitori scaligeri.
Il bilancio degli incidenti avvenuti prima della gara di Coppa Italia, Inter-Verona (giocata a Milano), fa registrare 3 tifosi nerazzurri e 1 scaligero fermati e identificati dalla polizia dopo gli scontri avvenuti in piazzale Moratti. Le due tifoserie sono entrate in contatto per pochi minuti, prima di essere separate dall’intervento della polizia, contro la quale si sono poi avventati i supporter di entrambe le squadre. Per questo è stata necessaria una carica degli agenti per contenere i facinorosi. Nella serata di ordinaria follia c’è anche un altro episodio negativo da segnalare: è stato distrutto l’impianto di illuminazione della torre 9 di San Siro, quella che porta al settore ospiti dove stasera hanno trovato posto circa 8mila tifosi veneti, e la stessa fine ha fatto una telecamera fissa di Inter Channel piazzata fuori dallo stadio.
L’Osservatorio. Sarà sospesa la tessera del tifoso ai partecipanti ai disordini. E’ quanto emerso dalla riunione odierna dell’Osservatorio, nell’ambito del quale, su proposta dell’Ufficio Ordine Pubblico, è stato deciso di richiedere alla Questura di Verona, d’intesa con quella di Milano, di procedere alla individuazione del gruppo di facinorosi veronesi, procedendo alla sospensione della tessera del tifoso rilasciata, fino al completamento degli accertamenti necessari. Si tratta del primo provvedimento dell’Osservatorio in questa direzione, peraltro previsto dal programma istitutivo della tessera del tifoso, adottato dopo ripetuti comportamenti violenti o illegali tenuti dalla tifoseria scaligera.
FONTE: Calcio.FanPage.it
Inter-Hellas Verona, Stramaccioni: "Decisivo il cambio di ritmo"
Il tecnico spiega la vittoria in Coppa contro i veneti
INTER HELLAS VERONA STRAMACCIONI / MILANO - Missione compiuta. L'Inter di Stramaccioni regola 2-0 il Verona e accede ai quarti di Coppa Italia. Intervenuto ai microfoni di 'Rai Sport', il tecnico nerazzurro ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Il Verona ha iniziato molto bene, era molto chiuso. Abbiamo costruito un paio di occasioni con Palacio e Alvarez. Nel secondo tempo abbiamo alzato il ritmo e sono arrivati i gol". Nei minuti finali Palacio è stato schietato in porta al posto di Castellazzi: "Se non chiudiamo le partite con vivacità non siamo contenti. Palacio portiere? E' un'alternativa da tenere in considerazione (ride, ndr)".
N.G.
Coppa Italia | 18/12/2012 - 22:58
Coppa Italia, Inter-Hellas Verona 2-0: Palacio fa il portiere, Guarin la differenza
I nerazzurri battono l'ultima formazione superstite della serie cadetta
COPPA ITALIA INTER HELLAS VERONA / MILANO - Come da pronostico, l'Inter supera l'ostacolo Hellas Verona e centra i quarti di finale di Coppa Italia. Ma non senza difficoltà e qualche brivido. Già perché nel finale di gara, quando la formazione ospite spingeva a pieno organico, Andrea Stramaccioni ha perso Castellazzi per infortunio e, a corto di sostituzioni, ha dovuto improvvisare Palacio portiere di emergenza. Dopo aver ricevuto urla, applausi e boati dal pubblico, l'attaccante ha messo in mostra la sua grande duttilità, regalando agli spettatori un plastico intervento in tuffo quasi allo scadere.
Il Verona si presenta a 'San Siro' con l'idea di fare gioco e attaccare, e ci riesce. Cacia e compagni si fanno più volte pericolosi dalle parti di Castellazzi, riuscendo anche ad andare in gol, con l'arbitro Rocchi che annulla per fuorigioco. Rete annullata anche all'Inter che non vede concedersi il vantaggio su un fallo subito da Cassano al limite dell'area. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Nella ripresa Guarin prende il posto di Mariga e in quarto d'ora decide la partita, servendo l'assist a Cassano e andando poi a segno direttamente su punizione. L'Hellas attacca, ma il fortino nerazzurro resiste. Anche per merito di Palacio.
TABELLINO
Inter: 12 Castellazzi; 6 Silvestre, 26 Chivu, 40 Juan Jesus (10' st Zanetti); 42 Jonathan, 41 Duncan, 17 Mariga (1' st Guarin), 55 Nagatomo; 11 Alvarez, 8 Palacio, 99 Cassano (30' st Pereira).
A disposizione: 27 Belec, 77 Di Gennaro, 21 Gargano, 22 Milito, 23 Ranocchia, 25 Samuel, 33 Mbaye, 82 Bessa, 88 Livaja. Allenatore: Andrea Stramaccioni.
Hellas Verona: 1 Rafael; 3 Albertazzi (36' st Cocco), 8 Cacia, 9 Grossi (5' st Bojinov), 10 Hallfredsson, 13 Abbate, 18 Moras, 19 Jorginho, 20 Maietta, 21 Gomez (1' st Carrozza), 24 Bacinovic.
A disposizione: 33 Berardi, 12 Andrade, 2 Houston, 5 Ceccarelli, 25 Crespo, 31 Owusu, 32 Calvetti. Allenatore: Andrea Mandorlini.
Arbitro: Gianluca Rocchi (sez. arbitrale di Firenze)
Note. Ammoniti: 29' Bacinovic, 3' st Silvestre, 8' st Hallfredsson, 23' st Cacia, 27' st Guarin, 38' st Maietta. Tempi di recupero: 4' - 5'. Spettatori: 11.840.
Marcatori: 4' st Cassano, 9' st Guarin
FONTE: CalcioMercato.it
Inter-Verona, ultras veronesi: “In 5.000 invadiamo Milano”. Rischio scontri
Pubblicato il 18 dicembre 2012 16.17 | Ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2012 16.34
MILANO – “No comodi, no gita. In cinquemila contro Milano”. Questo una parte del testo del volantino – riportato da Il Corriere della Sera – che circolava nella curva Sud del Bentegodi di Verona in vista della sfida di Coppa Italia di martedì 18 dicembre contro l’Inter.
Dieci anni. Tanto è passato dagli scontri del 17 febbraio 2002 durante una partita contro l’Inter. Una partita ad alto rischio secondo le forze dell’ordine. Le due tifoserie infatti, dopo anni di gemellaggio, sono diventate rivali. Perché?
L’episodio è raccontato da Il Corriere della Sera. Nel maggio del 2000 l’Inter si va a giocare lo spareggio Champions in campo neutro a Verona contro il Parma. Gli ultrà gialloblù aspettano gli amici interisti davanti allo stadio e iniziano ad accusare gli interisti. I tifosi nerazzurri vengono considerati troppo moderati, nel giro di qualche minuto così l’incontro si trasforma in rissa e volano bottiglie e molotov. L’ultimo scontro nel 2002, durante una partita della Nazionale al Meazza contro l’Uruguay.
Gli ultrà del Verona si incontreranno al metrò di Sesto. “Niente pullman organizzati”, i tifosi vogliono una marcia verso San Siro. Tanti i veronesi che andranno a Milano. La stessa società gialloblù ha comunicato che “”L’F.C.Internazionale ha deciso di destinare ai tifosi ospiti anche il Terzo Anello Rosso per una capienza totale di 8.473 posti. Tali biglietti saranno venduti, allo stesso prezzo del Terzo Anello Blu, tramite le rivendite del circuito Best Union a partire dal pomeriggio di venerdì 14 dicembre”.
Nel comunicato stilato dai tifosi del Verona inoltre si legge che: “ Non fate i turisti solitari, non fate la gita, non fate i fenomeni cercando di arrivare allo stadio da soli. Unitevi alla Curva Sud e seguite le indicazioni fornite dalla stessa.. E’ importante per voi, spero che lo abbiate capito.. la curva con questo atteggiamento sta tutelando tutti quei tifosi occasionali che potrebbero trovarsi in situazioni spiacevoli data dall’inesperienza in questo genere di trasferte”.
In vista della trasferta la Curva Sud del Verona ha spinto i tifosi a sottoscrivere la Tessera del Tifoso in modo da poter partecipare in massa alla sfida di Milano. Sembra infatti che oltre duemila tessere siano state fatte soltanto negli ultimi giorni.
FONTE: BlitzQuotidiano.it
Inter – Verona, le formazioni. Dal Veneto 8 mila tifosi, gara a rischio
Postato da Redazione il dicembre 18, 2012, 10:490
GASPORT – Sarà una vera e propria invasione. Dopo gli 800 di Palermo (e i 3000 dello scorso anno a Roma contro la Lazio, sempre in Coppa Italia), questa sera a San Siro saranno oltre 8 mila i tifosi gialloblù al seguito del Verona. Numeri impressionanti per una piazza di serie B, ma che non dicono nulla di più di una passione che non si è mai affievolita, nemmeno negli anni bui della Lega Pro. Dopo una prima disponibilità di 5.500 posti, l’Inter ha deciso di aprire un altro settore alla tifoseria ospite, garantendo in totale oltre 8.400 biglietti. Tifosi nerazzurri e gialloblù non si incrociano dalla stagione 2001/2002, che sancì la fine di un lunghissimo gemellaggio. Ecco perché questa sarà una partita nella partita, con grande attenzione da parte delle forze dell’Ordine che sono allertate da giorni sul rischio incidenti.
Fiducia Andrea Mandorlini, tecnico dei gialloblu, ritroverà un pezzo del suo passato e affronta il match con fiducia: «Andiamo alla scala del calcio, questo è il giusto premio per aver battuto due squadre come Genoa e Palermo, sarà una bella partita per noi. Vogliamo far bene per i nostri tifosi, che sono sempre unici. Siamo tutti contenti di avere la possibilità di giocare a San Siro, vogliamo fare bella figura e provare a strappare la vittoria, anche se non sarà facile. Scenderemo in campo con la formazione migliore, ci siamo preparati al meglio: spero solo che l’emozione non ci giochi un brutto scherzo».
Il Verona torna dopo 10 anni di assenza al Meazza: l’ultima volta, nella stagione 2001-2002, in Serie A, i veneti persero 3-0. Dopo due partite con il 4-2-4, Mandorlini sembra intenzionato a riproporre il consueto 4-3-3. In mezzo al campo ci sarà Bacinovic, davanti Bojinov dovrebbe comporre il tridente con Cacia e Gomez.
FONTE: CalcioSport24.it
INTER-VERONA: SCONTRI A MILANO
Ultras dell'Hellas attaccano la polizia
18/12/12
Attimi di tensione a Milano, prima di Inter-Verona, quando gli ultras veneti hanno iniziato una sassaiola all'indirizzo degli agenti schierati per scortarli. Intorno alle 20, circa 400 tifosi del Verona si sono staccati dal gruppo principale diretto allo stadio e, all'altezza di piazzale Lotto, hanno cominciato a lanciare bottiglie e sassi contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con una carica. Al momento non si registrano feriti né fermati.
Gli scontri sono durati, a fasi alterne, circa mezz'ora, al termine della quale i tifosi si sono rimessi in marcia verso lo stadio. La polizia, per disperdere i facinorosi, è stata costretta a utilizzare alcuni lacrimogeni.
VERONA-INTER A RISCHIO SCONTRI
Volantino gialloblù:"Non siamo in gita"
18/12/12
C'è un conto aperto tra i tifosi del Verona e dell'Inter. Un conto che rischia di essere regolato in occasione degli ottavi di coppa Italia. Un volantino dei gialloblù recita: "In cinquemila contro Milano". Tutto risale all'anno 2000 quando le due tifoserie si scontrano per motivi politici: il gemellaggio si sfalda e monta l'odio. Tanto che Inter-Verona rischia di valere non solo una qualificazione ai quarti ma anche una guerra tra ultras.
I sostenitori veneti non hanno dimenticato gli scontri successivi a Inter-Parma di 12 anni fa (giocata in campo neutro a Verona) e hanno ordinato: "Ritrovo alle 18 a Sesto San Giovanni. Niente pullman organizzati. No comodi, no in gita". Già ai sedicesimi di finale di coppa Italia, avevano mostrato alla squadra uno striscione indicativo, facendole capire quanto sarebbe stato importante per loro passare il turno e trovare l'Inter.
Alla base del rancore, la scelta della curva Nord di "non essere abbastanza estremista", di tentare la strada apolitica. Da parte loro, anche i nerazzurri si dicono pronti: "Tanto abbiamo già tenuto a bada i ben più caldi tifosi del Partizan Belgrado...". E pensare che, prima del 2000, tra le due fazioni c'era un saldo e duraturo gemellaggio. La polizia è pronta, la partita è segnalata ad alto rischio.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
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Verona, Mandorlini: "I nostri obiettivi sono altri"
18.12.2012 23.06 di Alessandra Stefanelli
Andrea Mandorlini, tecnico del Verona, ha parlato al termine della gara persa per 2-0 in casa dell'Inter, sconfitta che è costata l'eliminazione dalla Coppa Italia: "Abbiamo commesso troppi errori davanti alla porta, potevamo fare meglio nella ripresa quando loro sono rimasti in dieci ma siamo comunque contenti di aver fatto una grande partita. Sogno finito ma cui abbiamo creduto fino alla fine, i nostri obiettivi sono altri".
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Top Rafael, flop Moras - Le pagelle del Verona
18.12.2012 23.27 di Alessandra Stefanelli
Rafael 7: Nel primo tempo compie un solo intervento ma decisivo, chiudendo la porta ad Alvarez da due passi. Nella ripresa evita l'imbarcata, superandosi sia su Palacio che sul numero undici nerazzurro. E' acdhe grazie a lui se la sconfitta non assume contorni più rotondi.
Abbate 5,5: Soffre nel duello con Nagatomo. Nella ripresa prova a cercare il gol di testa, anche se senza grossa fortuna.
Moras 5: Suo l'errore che permette alla formazione nerazzurra di passare in vantaggio, con quel pallone regalato a Guarin.
Maietta 5,5: L'Inter accelera poco ma quando lo fa Maietta è il primo ad andare in sofferenza. Nella ripresa rimedia un giallo per aver steso Alvarez lanciato a rete.
Albertazzi 6,5: Sicuramente tra i più positivi visti in campo oggi, anche perché di fronte ha un Jonathan tutt'altro che irresistibile. Match di personalità alla Scla del calcio. (dall'80' Cocco s.v.)
Jorginho 6: Comincia molto bene, regalando ai suoi idee e geometrie. Poi si perde e cala di ritmo con il passare dei minuti.
Bacinovic 6: A centrocampo concede qualcosa ai portatori di palla nerazzurri. Nel finale prova a farsi vedere in avanti partecipando attivamente alla ricerca del gol della bandiera, senza grosso successo.
Halfredsson 6,5: Il migliore del centrocampo veronese. Prestazione da vero uomo ovunque, in fase di copertura e di costruzione.
Gomez 5: Non incide praticamente mai sull'incontro, tanto che Mandorlini decide di lasciarlo negli spogliatoi in avvio di ripresa. (dal 46' Carrozza 6: sfiora il gol appena entrato, mostrandosi più in palla del compagno)
Cacia 6,5: Va in gol dopo pochi minuti, ma in posizione di offside. Sfiora il gol con un destro a giro fuori di poco, dove forse poteva fare meglio. Nella ripresa è Castellazzi a dirgli di no.
Grossi 6,6: Tanti bei cross in mezzo e tanti buoni spunti sulla fascia, esce per lasciare spazio a una punta pura come Bojinov. (dal 53' Bojinov 5: Ha tra i piedi la palla del 2-1 e la sciupa malamente).
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Inter, Duncan sull'esordio: "Mi hanno aiutato tutti"
19.12.2012 10.15 di Chiara Biondini
Fonte: inter.it
All'esordio a San Siro dal primo minuto e autore di un'ottima prestazione, il centrocampista nerazzurro Alfred Duncan ha commentato ai microfoni di Inter Channel la vittoria sul Verona e l'emozione della prima gara al Meazza: "Vincere era fondamentale, sono molto contento. L'occasione mancata? Il pallone mi è rimasto sul destro, ho fatto del mio meglio ma la sfera è finita tra le mani del portiere. Mi hanno aiutato tutti, soprattutto i difensori che mi indicavano la giusta posizione da tenere in campo. Poi quando è entrato Guarin è stato un po' più facile perché lui ha tanti minuti nelle gambe".
Alla domanda su come si aspettasse un momento così importante, risponde: "È stato bellissimo, sognavo di giocare qui a San Siro e appena ho visto i tifosi mi sono emozionato. Sono molto felice, anche perché mi alleno con grandi campioni e so di aver ancora molto da lavorare. In che cosa sono cresciuto maggiormente? Sto migliorando molto tatticamente e nel posizionamento in campo, ho avuto solo un po' di difficoltà a giocare con due punte davanti perché sono abituato a giocare con tre attaccanti, ma pian piano la situazione è migliorata e ho trovato la posizione giusta. Se stanotte dormirò? Si, si, dormo...(sorride, ndr)".
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Inter, Stramaccioni: "Palacio? Lo terrò in considerazione per la porta"
18.12.2012 23.02 di Alessandra Stefanelli
Andrea Stramaccioni ha commentato ai microfoni della Rai la vittoria della sua Inter sul Verona negli ottavi di Coppa Italia: "Credo che il Verona fosse messo bene in campo inizialmente, era molto chiuso. Noi avevamo costruito qualcosa con Alvarez e Palacio, poi nella ripresa abbiamo trovato due gol e creato anche tante altre occasione. Poi, si sa, l'Inter se non chiude con un po' di vivacità non è contenta - ha detto riferendosi all'infortunio di Castellazzi che ha costretto Palacio a migrare in porta -. La prova di Palacio portiere? Lo terremo in considerazione per il ruolo, si è comportato benissimo".
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Tim Cup, Inter-Verona 2-0: il tabellino della gara
18.12.2012 22.57 di Alessio De Silvestro
Bella partita dell'Inter che vince contro il Verona e si qualifica ai quarti di finale di Coppa Italia. Succede tutto nel secondo tempo: apre le marcature Cassano e raddoppia con il gol della sicurezza Guarin. La squadra di Stramaccioni questa sera con Alvarez in campo è sembrata più equilibrata e anche Cassano e Palacio si sono mossi molto bene in avanti. Ecco il tabellino della gara:
Inter (3-4-1-2): Castelazzi; Silvestre, Chivu, Juan Jesus (10' st Zanetti); Jonathan, Duncan, Mariga (1' st Guarin), Nagatomo; Alvarez; Palacio, Cassano (30' st Pereira). A disp.: Belec, Di Gennaro, Ranocchia, Benassi, M'Baye, Gargano, Bessa, Livaja, Milito. All.: Stramaccioni
Verona (4-3-3): Rafael; Abbate, Moras, Maietta, Albertazzi (36' st Cocco); Jorginho, Bacinovic, Hallfredsson; Gomez (1' st Carrozza), Cacia, Grossi (8' st Bojinov).
A disp.: Berardi, Andrade, Houston, Ceccarelli, Crespo, Owusu, Calvetti. All.: Mandorlini
Arbitro: Rocchi
Marcatori: 5' st Cassano (I), 9' st Guarin (I)
Ammoniti: Bacinovic, Hallfredsson, Cacia (V); Silvestre, Guarin, Alvarez (I)
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GL Rossi: "Inter-Verona 2-0, Strama occhio ai cambi..."
19.12.2012 07.50 di Redazione TMW.
Fonte: gianlucarossi.com
2-0 al Verona e via ai quarti di Coppa Italia dove l'Inter affonterà il 9 gennaio, ancora a San Siro, la vincente di Napoli-Bologna. Dopo 45′ piuttosto anonimi, Inter scatenata nella ripresa con Cassano e Guarin che hanno chiuso il discorso nel giro di cinque minuti. E nel finale, causa infortunio di Castellazzi ed esautimento cambi da parte di Strama (meglio tenersi sempre l'ultimo cambio in gare come questa) ultimo quarto d'ora in inferiorità numerica e con Palacio tra i pali, autore perfino di una parata da numero 1 su colpo di testa di Carrozza!
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Inter, i convocati per la sfida al Verona
18.12.2012 13.18 di Gianluca Losco
Sono 23 i giocatori dell'Inter convocati dal tecnico Andrea Stramaccioni per la partita di Coppa Italia contro il Verona.
Questo l'elenco completo.
PORTIERI: Castellazzi, Belec, Di Gennaro;
DIFENsORI: Zanetti, Silvestre, Ranocchia, Samuel, Chivu, Pereira, Mbaye, Jesus, Jonathan, Nagatomo;
CENTROCAMPISTI: Alvarez, Guarin, Mariga, Gargano, Duncan;
ATTACCANTI: Palacio, Milito, Cassano, Bessa, Livaja.
SERIE A
Il punto sulla B - E' fuga in vetta, in tre accorciano sull'Hellas
17.12.2012 06.45 di Marco Frattino
Il diciannovesimo turno di Serie B ha visto la frenata del Verona e l'allungo in testa alla classifica di Sassuolo e Livorno, ormai in fuga verso la promozione diretta visti i sei punti di vantaggio dei labronici sull'Hellas. La squadra di Mandorlini (sostituito per l'occasione dal vice Bordin a causa della squalifica) non va oltre il pari sul campo della Pro Vercelli tenendo aperta la corsa play-off. Impresa della squadra di Camolese, in grado di conquistare un punto pesantissimo contro una formazione falcidiata da squalifiche e infortuni ma nettamente superiore. Ne approfitta soprattutto il Varese che, nonostante la sospensione del match all'81° contro il Grosseto sul 3-0, può festeggiare i tre punti visto il netto divario messo in evidenza contro la formazione toscana; vincono e convincono anche Modena ed Empoli, protagoniste sui rispettivi campi grazie ai tre punti che lanciano in modo inequivocabile la candidatura per gli spareggi di giugno. La formazione di Marcolin ringrazia in particolar modo il proprio bomber Ardemagni, scatenatosi al Braglia con una doppietta che lo proietta in seconda posizione della classifica marcatori alle spalle dello spezzino Sansovini.
CROLLA IL PADOVA, RISORGE IL NOVARA - Deludono i patavini all'Euganeo, che rimediano una sconfitta senza appello contro il Sassuolo dopo il ko dello scorso week-end col Novara; missione fallita per mister Pea, ex tecnico neroverde che non è riuscito nell'impresa di fermare il perfetto meccanismo della formazione di Di Francesco. In chiave play-off frenano anche Juve Stabia e Spezia, bloccate sul pari da Cesena e Lanciano. Passano dal San Nicola di Bari le speranze del Novara, capace di segnare tre gol per liquidare la formazione di Torrente e provare a mettersi alle spalle la zona calda della classifica; prosegue il magic moment dei piemontesi di Aglietti che, guidati dall'argentino Gonzalez, rivedono la luce e la possibilità di disputare un campionato tranquillo dopo un avvio di stagione decisamente da dimenticare.
BRESCIA E CITTADELLA PER COLTIVARE IL SOGNO PROMOZIONE - La giornata della serie cadetta si chiude questa sera con il doppio posticipo. Il Brescia di mister Calori chiede all'Ascoli punti fondamentali per proseguire la marcia verso i play-off; impegno tutt'altro che agevole per le Rondinelle in quanto la formazione marchigiana cerca sul proprio campo il successo che manca dallo scorso 30 ottobre. Prima del Brescia sarà invece il turno del Cittadella, atteso dal match verità del Granillo in programma alle 19 che dirà a Foscarini se la squadra veneta potrà dire la sua in chiave play-off anche nelle prossime settimane.
Questo il programma completo del 19° turno:
Venerdì 14 dicembre
Ore 20.45: Livorno-Ternana 2-1 (Fazio, aut. Brosco, Siligardi)
Sabato 15 dicembre
Ore 15: Bari-Novara 1-3 (Buzzegoli, Mehmeti, Fedato, Rig. Gonzalez)
Empoli-Vicenza 2-0 (Tonelli, Signorelli)
Juve Stabia-Cesena 2-2 (Mezavilla, Rig. Succi, Mezavilla, Succi)
Lanciano-Spezia 1-1 (Minotti, Okaka)
Modena-Crotone 3-0 (Ardemagni, Ardemagni, Lazarevic)
Padova-Sassuolo 1-3 (Terranova, aut. Cionek, Boakye, Pea)
Pro Vercelli-Hellas Verona 0-0
Varese-Grosseto 3-0 (Damonte, Damonte, Martinetti) - Gara sospesa all'81° per nebbia
Lunedì 17 dicembre
Ore 19: Reggina-Cittadella
Ore 21: Ascoli-Brescia
Questa la classifica dopo 19 giornate: Sassuolo 45; Livorno 42; Verona 36; Varese** 29; Modena, Empoli 28; Brescia* 27; Padova, Juve Stabia 26; Spezia, Cittadella* 25; Ternana 21; Bari, Crotone 19; Vicenza, Ascoli* 18; Cesena 17; Novara, Reggina*, Lanciano 16 ; Pro Vercelli 15; Grosseto** 11.
*Una gara in meno.
**Varese-Grosseto sospesa all'81° sul 3-0.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
martedì, dicembre 18th, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante
Coppa Italia, Inter-Verona 2-0 le pagelle del match
Si è disputato allo stadio Meazza la partita Inter-Verona 2-0 inserita nel programma degli Ottavi di Finale di Coppa Italia (gara unica). Queste le pagelle per ciò che concerne le due compagini:
INTER:
Castellazzi 6.5 una super parata su Cacia che gli costa l’infortunio alla spalla
Silvestre 6 una partita senza errori per il difensore ex Palermo
Chivu 5 si fa aggirare da Cacia nella prima frazione facendogli nella circostanza il palo (fortunatamente per lui che la palla esce sul fondo di qualche centimetro), nella ripresa invece ci pensa Bojinov ad anticiparlo che poi spreca tutto
Juan Jesus 6 rischia in un paio di uscite difensive, viene risparmiato da Stramaccioni per il Genoa nella ripresa (10′ st Zanetti 6.5 si prende la fascia (laterale e di capitano) recitando la solita parte del leone!
Jonathan 5.5 soffre davvero tanto nella prima frazione sulle percussioni di Grossi
Duncan 5.5 il giovane mediano non convince in virtù di numerosi errori nel fraseggio
Mariga 5 macchinoso, impacciato e troppo impreciso nell’impostare la manovra (1′st Guarin 7 spacca il match dal suo ingresso in campo dopo la pausa, è l’uomo più in forma dei nerazzurri)
Nagatomo 6.5 nella ripresa freccetta tutta rivolta all’insù per il giapponese il quale spadroneggia sulla corsia esterna
Alvarez 5.5 sbaglia clamorosamente il vantaggio al tramonto del primo tempo, la concretezza non è nelle sue corde
Palacio 6.5 la sua velocità manda in tilt la difesa scaligera, poi finisce in porta per sostituire Castellazzi infortunato con l’Inter che aveva terminato i cambi compiendo una super parata in pieno overtime!
Cassano 7 apre le danze con un tocco sottomisura, poi delizia la platea con una serie di torroncini natalizi distribuiti ai suoi compagni (31′ st Pereira sv)
VERONA:
Rafael 7 quattro super parate per l’estremo difensore che non può nulla sulle reti subite
Abbate 5.5 una ripresa davvero in sofferenza per il cursore scaligero il quale si vede passare Nagatomo a doppia velocità
Moras 5 da un suo errore si sblocca il match, il difensore perde palla a favore di Guarin il quale lancia Cassano che mette in posta il vantaggio
Maietta 5.5 quando l’Inter sfrutta la profondità va comprensibilmente in difficoltà soffrendo la velocità degli attaccanti di casa
Albertazzi 6.5 sfrutta le amnesie di Jonathan nella prima frazione, non sfigura alla scala del calcio a cospetto della sua giovane età! (37′ st Cocco sv)
Jorginho 5.5 partecipa attivamente alla pressione iniziale dei gialloblù poi si perde con il passare dei minuti
Bacinovic 5.5 la fase di filtraggio non è efficace come alcune trame sviluppate dallo stesso non del tutto precise. Finisce il match claudicante
Hallfredsson 6.5 cuce, ricama e disegna. E’ il tuttofare della mediana scaligera
Gomez Taleb 5 non si vede quasi mai, resta negli spogliatoi alla pausa (1′ st Carrozza 6 meglio del compagno soprattutto per impegno e dinamismo messo in campo)
Cacia 6.5 due lampi di grande classe uno per tempo. Nella prima circostanza sfiora il vantaggio poi è Castellazzi che gli nega la gioia della rete
Grossi 6 nella prima frazione mette sovente in difficoltà dalla sua parte l’esterno meneghino Jonathan (8′ st Bojinov 5.5 si divora la chance per riaprire i giochi)
Tommaso Maria Ferrante
martedì, dicembre 18th, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante
Coppa Italia, Inter-Verona: incidenti prima del match
Si sono verificati degli incidenti nell’immediata vigilia del match di Coppa Italia tra Inter-Verona. Un drappello di circa 400 supporter scaligeri all’altezza di piazzale Lotto ha iniziato una fitta sassaiola all’indirizzo degli agenti schierati per scortarli allo stadio. Dopo aver lanciato bottiglie, sassi e altri oggetti contundenti si è verificata una carica delle forze dell’ordine che ha anche sparato alcuni lacrimogeni per disperdere i facinorosi. Gli scontri sono durati, a fasi alterne, circa mezz’ora, al termine della quale i tifosi si sono rimessi in marcia verso lo stadio. La partita poi è stata interrotta dal direttore di gara Rocchi dopo 15 minuti a causa del fumo prodotto dai lacrimogeni utilizzati all’esterno.
martedì, dicembre 18th, 2012 | Posted by Daniele Andronaco
Coppa Italia, Inter-Verona: probabili formazioni e ultime dai campi
Mancano ormai poche ore all’attesa sfida di Coppa Italia che vedrà il Verona affrontare l’Inter a San Siro (calcio d’inizio alle 21). Per l’occasione la squadra scaligera potrà contare sul supporto di 8.000 sostenitori che accorreranno dalla città veneta alla ‘scala del calcio’.
Contro la squadra in cui ha giocato per il periodo più lungo della sua carriera, Mandorlini dovrà rinunciare agli infortunati Laner, Rivas, Martinho, Fatic e Pugliese e allo squalificato Cacciatore, ma per il resto dovrebbe mandare in campo la miglior formazione possibile.
Stramaccioni potrebbe invece optare per un mix tra titolari e giocatori che fin qui hanno avuto meno chance in campionato, con la sicura novità Chivu, al rientro da un lungo infortunio.
Probabili formazioni:
Inter (3-5-2): Castellazzi; Silvestre, Chivu, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Zanetti, Mariga, Nagatomo; Palacio, Cassano. All.: Stramaccioni.
Verona (4-3-3): Rafael; Abbate, Moras, Maietta, Albertazzi; Jorginho, Bacinovic, Hallfredsson; Gomez, Cacia, Grossi. All.: Mandorlini.
FONTE: SerieBNews.com
21.12.2012
Anche Cassano applaude il Verona di Mandorlini
Una serata da non dimenticare. Ora la Coppa non c'è più ma la prestazione dell'Hellas a San Siro può diventare un trampolino di lancio per i ragazzi in gialloblù alla ripresa del campionato. Finita la festa adesso quello è diventato l'obiettivo principale, l'obiettivo è la promozione diretta in serie A e ci sono due squadre come Sassuolo e Livorno in fuga da qualche settimana. I primi applausi per la truppa di Mandorlini arrivano da FantAntonio Cassano, il fuoriclasse interista che ha risolto la gara con un paio di lampi da artista. Il fantasista della Nazionale è stato spesso discusso per i suoi comportamenti un po' sopra la righe ma bisogna riconoscere al talento di Bari Vecchia di aver dimostrato sempre grande schiettezza, senza troppe maschere diplomatiche. L'altra sera, durante la gara con il Verona, Cassano s'è avvicinato al mister gialloblù e lo ha abbracciato.
«Certo che la fai giocare proprio bene la tua squadra, mister...», ha buttato lì il numero 99 nerazzurro. Un sorriso, una pacca sulla spalla, il saluto. Che può diventare un arrivederci. Magari l'anno prossimo, non solo in Coppa Italia ma anche in campionato. È il sogno di tutti. Soprattutto dei tifosi veronesi, dei novemila che martedì sera hanno affrontato il viaggio tra la nebbia per stare vicino a Maietta e compagni, per respirare per una notte l'aria di grande calcio. Hanno vinto la battaglia del tifo sulle gradinate incitando il Verona dal primo all'ultimo minuto, si sono fatti apprezzare anche fuori quando sono stati costretti a lunghe attese fuori dai tornelli del Meazza, costretti a passare da una sola entrata predisposta per il settore ospiti. Una situazione i limiti del paradosso visto che da giorni l'Inter e le autorità di Milano sapevano che sarebbero arrivati quasi diecimila tifosi da Verona. E, dopo i danni, la beffa. Fatti entrare con notevole ritardo i sostenitori gialloblù hanno trovato il settore ospiti chiuso e hanno seguito la partita dal terzo anello dello stadio, quello più lontano dal campo, a differenza dei fedelissimi dell'Inter posizionati nell'anello più basso. Alla faccia dell'ospitalità
19.12.2012
«Sognavo di parare in uno stadio così Che bravo Palacio!»
L'INTERVISTA. Lo «stile Rafael» incanta tutti: «Fuorigioco? Macché»
Il portiere gialloblù si schernisce: «Io il migliore? Ho fatto il mio dovere». E già pensa alla Juve Stabia: «È la gara più importante. I nostri tifosi meritano la A»
Gianluca Tavellin MILANO
«Macchè migliore in campo: avete visto che parata ha fatto Palacio su Carrozza? L'ho vista anch'io che ero lontano...». Rafael entra in sala stampa col sorriso dei giorni migliori, nonostante l'uscita dalla Coppa Italia. Lui che ha cercato di tenere in piedi l'Hellas anche quando l'impresa sembrava impossibile. «Ho fatto il mio dovere», ammette il portiere gialloblù, «Tutti abbiamo giocato una buona partita. L'Inter due anni fa era Campione del mondo». Scuote il capo quando un collega gli racconta che Cassano era in fuorigioco in occasione della prima rete, anche se a noi sembrava che ci fosse Abbate a tenerlo in gioco. «Va bene così», ribatte il portiere. «Piuttosto non so se c'era il fallo di Hallfredsson che ha portato al secondo gol nerazzurro».
Allarga le braccia quando gli facciamo notare che l'arbitro Rocchi era lo stesso che aveva assegnato alla Lazio l'anno scorso un fallo da posizione simile con la Lazio sempre in Coppa Italia. «Si vede che era destino...». Allarga le braccia il portierone, non fa polemiche: non è nel suo stile. Uno stile che anche la Milano nerazzurra ha apprezzato. Alvarez lo ha sottolineato in zona mista. «Il Verona gioca un ottimo calcio ed ha un grande portiere». Questo ha detto l'argentino dell'Inter che gioca con la scritta «Ricky» sulla maglia. Ci ha provato due volte a segnare: due volte il portiere brasiliano ha detto di no. Splendida la respinta del primo tempo, di piede, a due metri dall'attaccante nerazzurro. Rafael avrebbe barattato un altro risultato con una prestazione meno brillante. «Ci credevamo. Volevamo fare bella figura e riuscire a passare il turno». Saluta tutti Rafael e stringe le mani agli avversari. Per lui è un a serata da ricordare.
«Sognavo di giocare un giorno in uno stadio così. Da Marcianise a Milano, a San Siro...». Ha già postato su Internet le foto più belle, ha già commentato per la sua famiglia in Brasile la partita. Lo fa spesso, figurarsi se non lo fa stavolta. «Vorrei sottolineare il grande tifo dei nostri tifosi. Incredibili, straordinari ed unici. All'inizio ho dato un'occhiata verso il cielo, c'era la nebbia, non vedevo bene. Eppure sentivo migliaia di voci che ci spingevano. Peccato per l'eliminazione: sarà per un'altra volta. Loro meritano davvero la serie A». Si sistema la cuffia che gli calza a pennello. Anzi: sembra un pò strettina. Dà un'occhiata alle sue spalle. Passano, in ordine d'apparizione, Gardini, Sogliano e Setti. Si volta nuovamente verso di noi. Dall'Inter alla Juve, alla Juve Stabia... «È vero», ridacchia Rafael. «Domenica c' è la gara più importante contro un'ottima squadra. Il campionato resta il nostro vero obiettivo. Dobbiamo tornare a vincere perchè le altre corrono. Se battiamo la Juve Stabia poi possiamo pensare di andare a vincere anche ad Empoli. Il 26 dicembre ci sarà Sassuolo-Livorno: speriamo di saper sfruttare le occasioni per rifarci sotto». Arriva anche Jorginho, se ne va con l'amico di sempre. I due brasiliani dell'Hellas anche a San Siro hanno fatto il loro dovere. La Gazzetta dello sport gli darà un bel 6,5 in pagella, L'Arena un 7. Questione di vedute, certo. Ma la partita del numero uno del Verona resta da incorniciare.
19.12.2012
L' amaro Maietta «Per me Cassano era in fuorigioco»
IL RAMMARICO. L'orgoglio del capitano
«In ogni caso, ce la siamo giocata a testa alta, come avevamo detto»
Francesco Arioli MILANO L'orgoglio sfuma nel rimpianto, la certezza di aver tenuto a lungo testa all'Inter - col fondato sospetto di aver pure subito un torto - si perde quando l'occhio osserva il tabellone. Due a zero, Hellas a casa, avanza l'Inter. Ma Mimmo Maietta in sala stampa ci arriva a testa alta. Giustamente: «Abbiamo fatto un bel primo tempo, molto concentrati, incontravamo una grandissima squadra e sono contento perché alla fine non ci hanno messo sotto come si poteva pensare alla vigilia», spiega il difensore dell'Hellas.
Che insiste: «Io dico che abbiamo giocato a testa alta, abbiamo avuto le nostre occasioni, mi spiace solo perché abbiamo preso gol su errori individuali. Che peraltro ci stanno nel calcio. La cosa più importante è che abbiamo affrontato una grande squadra senza mai perdere la voglia di lottare. Senza mai smarrire la voglia di giocarcela fino in fondo». Quindi le recriminazioni, appena accennate. Nessuna polemica, solo la sensazione di aver subito una piccola grande ingiustizia. Manca ancora il conforto televisivo, Maietta va a memoria: «Cassano in fuorigioco? Me lo dovreste dire voi... Secondo me era avanti, magari era in posizione regolare Palacio ma Cassano non direi, non mi è parso almeno», commenta.
«Poi, sai, si decide tutto in una frazione di secondo. Diciamo che non ci è andata bene». L'altro grande motivo di frustrazione riguarda quei venti minuti finali giocati con l'uomo in più e un portiere, quello dell'Inter, improvvisato. Lì il popolo del Verona aveva iniziato a sperare. Ha alzato i decibel, ha provato a caricare l'atmosfera. Senza però trovare conforto dal campo: «Ma noi ci abbiamo provato», dice Maietta. «Anch'io tra l'altro ho avuto la mia occasione su quella palla piovuta da destra. Che purtroppo mi è capitata sul sinistro e non sul destro, il piede giusto. Poi l'ho vista all'ultimo quella palla. Peccato. Bojinov? Sì, c'è stata anche la sua occasione. Non è andata... È un momento così, peccato».
19.12.2012
Disordini per Inter-Hellas
Sospese tessere del tifoso
L’Osservatorio chiede alle Questure di Verona e Milano di inviduare tutti i partecipanti agli scontri per la sospensione del documento fino alla fine degli accertamenti. Revoca immediata della «card» per gli arrestati e i denunciati
Verona. Incidenti di Milano in occasione della gara Inter-Verona Hellas valevole per la Tim Cup del 18 dicembre scorso: sarà sospesa la tessera del tifoso ai partecipanti ai disordini. È quanto emerso dalla riunione odierna dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive (organo del ministero dell’Interno) nell'ambito del quale, su proposta dell'Ufficio ordine pubblico, è stato deciso di richiedere alla Questura di Verona, d'intesa con quella di Milano, di procedere alla individuazione del gruppo di facinorosi veronesi, procedendo alla sospensione della tessera del tifoso loro rilasciata, fino al completamento degli accertamenti necessari.
Si tratta, si spiega in una nota, del primo provvedimento dell'Osservatorio in questa direzione, «peraltro previsto dal programma istitutivo della tessera del tifoso, adottato dopo ripetuti comportamenti violenti o illegali tenuti dalla tifoseria scaligera». La card sarà invece immediatamente revocata agli arrestati ed ai denunciati.
19.12.2012
Scontri tra tifosi. Partita interrotta
Ultrà scaligeri e nerazzurri sono venuti a contatto Fermati e identificati tre interisti ed un veronese
Scontri tra tifosi del Verona e dell'Inter e tra questi e la Polizia prima del match di Coppa Italia contro l'Inter fuori dello stadio «Meazza» di Milano. Attorno alle 20 di ieri, un'ora circa prima del fischio di inizio dell'ottavo di finale, un contingente di 400 supporter del Verona si è staccato dal gruppo principale che era diretto allo stadio e all'altezza di piazzale Lotto ha iniziato una sassaiola all'indirizzo degli agenti schierati per scortarli. Dopo aver lanciato bottiglie, sassi e tutto ciò che hanno trovato sul loro percorso, c'è stata una carica della polizia che ha anche sparato alcuni lacrimogeni per disperdere i facinorosi. Gli scontri sono durati, a fasi alterne, circa mezz'ora, al termine della quale i tifosi si sono rimessi in marcia verso lo stadio senza che si registrassero feriti né fermati.
Tre tifosi nerazzurri e uno scaligero sono invece stati fermati e identificati dalla polizia dopo altri scontri avvenuti in piazzale Moratti quando le due tifoserie sono entrate in contatto per pochi minuti, prima di essere separate da un secondo intervento della Polizia contro la quale si sono poi avventati i supporter di entrambe le squadre. Per questo è stata necessaria una carica degli agenti che per contenere i facinorosi stavolta non hanno usato lacrimogeni.
Anche perché nei primi incidenti l'utilizzo dei gas aveva provocato indirettamente anche l'interruzione dell'incontro in corso di svolgimento al «Meazza». Dove, per altro, tra la nebbia che aveva iniziato a scendere ed i fumegeni dei tifosi, la visibilità è stata scarsa per circa una mezzora. Un quarto d'ora circa dopo il fischio d'inizio, però, il fumo prodotto dai lacrimogeni dava infatti fastidio ai giocatori, molti dei quali si sono fermati strofinandosi gli occhi. L'arbitro Rocchi dopo circa tre minuti ha fatto ricominciare il gioco scodellando la palla a metà campo. Intanto all'esterno dello stadio, alla fine della gara un servizio di staffetta ha accompagnato parte dei tifosi alla stazione al fine di prevenire ulteriori disordini.
L'Inter ha anche comunicato che l'impianto di illuminazione della torre 9 di San Siro - quella che porta al settore ospiti dove ieri sera hanno trovato posto i circa 8mila tifosi veneti arrivati da Verona - è andato completamente distrutto. La stessa fine ha fatto una telecamera fissa di Inter Channel piazzata fuori dallo stadio. «Si tratta delil primo bilancio dei danni registrati al termine della partita», hanno comunicato dalla società nerazzurra. I tifosi veronesi si sarebbero scagliati contro l'impianto con ogni mezzo a disposizione sia durante il loro ingresso allo stadio che a fine partita quando ne sono usciti. Nulla a quanto pare ha potuto la scorta delle forze dell'ordine che comunque non li aveva seguiti all'interno dell'impianto. Momentui critici sono stati segnalati anche poco prima della partenza dei pullmann che hanno riportato a Verona i tifosi dell'Hellas: non si segnalano, però, né incidenti di provvedimenti delle forze dell'ordine che accompagnavano la partenza.
19.12.2012
Mandorlini stavolta ritrova il sorriso «Noi solo grandi, i tifosi grandissimi»
LA PAROLA AL MISTER. Il tecnico rivede tanti amici, riceve un sacco di complimenti, applaude la prova dell'Hellas nonostante il risultato
«C'era la nebbia, non li vedevamo, ma li sentivamo... Una bellissima sensazione. Ci abbiamo provato, ci credevamo, ma i campioni non ti perdonano niente»
Francesco Arioli MILANO
Dimenticatevi per un attimo la storica giacca a vento senza maniche, la tuta e il ghigno feroce, quello che sa accendere, sedurre e trascinare il popolo scaligero: Andrea Mandorlini torna a San Siro in giacca e cravatta, perfettamente sbarbato. E nel dopogara, nonostante il ko, nasconde persino la proverbiale espressione corrucciata. Potere dello stadio che è stato la sua casa per sette anni e che gli ha regalato emozioni indelebili. Lui stringe mani, si scioglie nell'abbraccio con l'ex compagno di squadra Beppe Baresi, si gode i complimenti che Antonio Cassano gli riserva, nella selva di microfoni e telecamere, prima di eclissarsi. Poi recupera la posizione per raccontare che «il Verona ha giocato un bel primo tempo» ma «anche il secondo non è stato male». E poi: «Non abbiamo concesso all'Inter grosse occasioni, abbiamo avuto le nostre e ci teniamo pure qualche rimpianto. Perché non sappiamo come sarebbe andata se nel finale della ripresa avessimo fatto subito gol con l'uomo in più e venti minuti di partita davanti. Ho la consapevolezza che abbiamo fatto una buona partita però, lo confesso, ho un pò il groppo, ce l'ho qui... Perché so che avremmo potuto fare di più». Magari è colpa proprio della formula giacca & cravatta: «Non ci credo a queste cose qui però, dài, non stiamo male», sorride l'intervistato.
«Ci siamo vestiti bene per venire alla Scala del calcio e direi che abbiamo fatto la nostra figura». Riflessioni, rimpianti, pensieri in ordine sparso. Pure il riferimento agli errori, quelli dell'arbitro (pardòn, degli assistenti), quello di Moras davanti a Rafael, quello di Bojinov davanti a Castellazzi: «Diciamo che anche stavolta non siamo stati molto fortunati negli episodi», racconta Mandorlini. «È un momento così. Certo: l'errore di Moras, tanti episodi che non ci sono girati bene... Ma era importante anche dimostrare di poterci credere fino alla fine. Poi, se non fai gol tu, contro i grandi giocatori paghi». Delusi i giocatori gialloblù. Delusi anche di più gli ottomila e rotti tifosi dell'Hellas che hanno scosso l'aria di San Siro e trasformato la trasferta in una gara casalinga: «Abbiamo provato una bellissima sensazione da subito, non appena abbiamo messo i piedi in campo», si illumina l'allenatore del Verona. «C'era la nebbia che copriva il nostro settore per cui li sentivi ma non li vedevi. Ma sentivi queste urla che arrivavano dal cielo. Credetemi: una cosa bellissima. Loro meritavano di più da questa gara, avrebbero meritato che la squadra fosse ancora in gioco», prosegue Mandorlini riferendosi al popolo gialloblù.
«Lo meritavano perché sono qua venuti in tanti, lo meritavano per l'entusiasmo... Comunque parliamo sempre delle solite cose, sappiamo che loro sono grandi. Noi dobbiamo diventarlo». Quindi le emozioni parallele, l'abbraccio di Baresi, le pacche sulle spalle, le strette di mano: «Io e Beppe abbiamo giocato tanto assieme. E abbiamo vinto tanto», ricorda Mandorlini. «I complimenti? Ne prendiamo tanti, è vero, ci manca qualche risultato ma i ragazzi cresceranno». Coppa in archivio, si ricomincia dal campionato. Dall'Inter alla Juve... Stabia. «Sarà una partita difficile, dobbiamo recuperare, avremo altre difficoltà, la Juve Stabia sta facendo bene. Adesso dobbiamo pensare poco a questa serata, piuttosto a recuperare energie, a riprendere fiato in vista di domenica». Probabilmente senza Gomez, vittima di un problema muscolare: «Vedremo», conferma Mandorlini. «In effetti non so se riusciremo a recuperarlo».
19.12.2012
LE PAGELLE
7 RAFAEL. Bravissimo su Riki Alvarez,strepitoso nel secondo tempo quando respinge da campione prima un pallonetto e poi una bordata di sinistro di Palacio, nulla può sul gol di Cassano e sulla punizione di Guarin che viene deviata dalla barriera.
6,5 ABBATE. Inesauribile sulla fascia destra nel primo tempo, non concede praticamente nulla a Nagatomo, si propone con determinazione in avanti. Soffre nella ripresa ma si difende con onore.
6 ALBERTAZZI. Il «ragazzino» non si fa intimorire da San Siro che ha già visto qualche volta con la maglia del Milan. Dalle sue parti si aggira un certo Riki Alvarez ma Albertazzi non concede spazio e trova sempre i tempi giusti per ripartire.
SV COCCO. Mandorlini lo getta nella mischia nei minuti finali dopo l'uscita di Castellazzi per sfruttare le sue qualità acrobatiche con Palacio in porta, purtroppo non basta.
5,5 MORAS. Non sbaglia praticamente nulla per tutta la partita, bravo sugli attacchi avversari, tranquillo quando fa ripartire l'azione, pesa sulla sua valutazione l'errore in disimpegno che regala all'Inter la palla del vantaggio.
6,5 MAIETTA. Un combattente in mezzo all'area di rigore, concede veramente poco a due attaccanti importanti come Palacio e Cassano, nella ripresa si mette alla testa dei gialloblù per guidare la riscossa.
6,5 JORGINHO. Sempre concentrato, sempre puntuale, anche quando gioca contro i campioni della serie A mostra grande personalità, uno dei pochi che si prende la responsabilità di fare anche passaggi «pesanti» nei momenti caldi della partita.
6,5 BACINOVIC. Riprende in mano la bacchetta da direttore d'orchestra e offre una prestazione molto positiva, con buone geometrie in mezzo al campo e tanta determinazione anche nella fase di non possesso.
7 HALLFREDSSON. Una partita da gigante del centrocampo, sente aria internazionale e conferma anche contro i nerazzurri il buon momento di forma. Si danna l'anima in fase di copertura, sempre presente anche alle spalle delle punte.
6 GOMEZ. Buono l'approccio sulla partita, si muove bene sulla fascia e cerca di mettere pressione alla retroguardia nerazzurra. Purtroppo si infortuna alla fine del primo tempo e deve lasciare il campo.
5,5 CARROZZA. Gioca tantissimi palloni, da applausi due assist per Bojinov ma poi sbaglia troppo, cross che non arrivano al centro, dribbling insistiti per sbattere uno, due... dieci volte sui difensori avversari. Può fare molto di più.
6,5 CACIA. Sembra un altro attaccante rispetto a quello delle ultime uscite, dà profondità alla manovra, mette paura all'Inter con un paio di conclusioni molto precise. Una boccata d'ossigeno in vista delle prossime partite di campionato.
5 GROSSI. Corre e copre, questo sì, di mette a disposizione della squadra dal primo all'ultimo minuto ma un esterno ogni tanto dovrebbe mettere in mezzo un pallone pulito, almeno uno. Lui non ci riesce nemmeno su calcio piazzato.
5,5 BOJINOV. Si vede che vorrebbe spaccare il mondo, corre di qua, corre di là, fa a sportellate con la difesa dell'Inter ma sbaglia due gol fatti, il primo, a dire il vero, dopo una grande giocata.
6,5 MANDORLINI. Il mister torna a San Siro per la prima volta da allenatore contro la sua squadra del cuore e il suo Verona regala una prestazione positiva, mette paura ai quotati avversari, incassa un due a zero troppo pesante.
5 ROCCHI. L'arbitro di Firenze aveva «eliminato» il Verona un anno fa quando all'ultimo minuto di gara concesse una punizione inesistente, si ripete con l'Inter e regala ai nerazzurri il passaggio ai quarti convalidando un gol viziato da fuorigioco e fischiando una punizione inesistente che porta al raddoppio di Guarin. Forte con i deboli, debole con i forti. Bravo.
INTER. Castellazzi 6, Jonathan 6, Silvestre 5.5, Chivu 6, Juan Jesus 5,5, Riki Alvarez 6, Mariga 5, Duncan 5,5 (Guarin 6.5), Nagatomo 6, Palacio 6.5, Cassano 7.
19.12.2012
Cassano più Guarin
Hellas ko a testa alta
L'Inter passa nella ripresa dopo un primo tempo in equilibrio. Nel finale, nerazzurri in 10, Palacio in porta. Rocchi, decisioni dubbie
Milano. A testa alta. Anzi, altissima. Finisce l'avventura in Coppa Italia dell'Hellas ma i ragazzi in gialloblù regalano una prestazione da applausi a San Siro e si arrendono più che alla forza dell'Inter alle decisioni cervellotiche dell'arbitro Rocchi di Firenze e dei suoi validi assistenti che all'inizio della ripresa decidono che è arrivato il momento di dare una mano agli StramaBoys e di punire Maietta e compagni, così bravi che si sono permessi di dare fastidio alla blasonata Inter. Un anno fa il fischietto fiorentino aveva agevolato la qualificazione della Lazio regalando la punizione a Hernanes la punizione del gol in pieno recupero, questa volta convalida una rete in probabile fuorigioco e poi inventa una punizione dal limite che porta al raddoppio dei padroni di casa. È vero che sul due a zero l'Inter può fare il tris in almeno quattro occasioni ma il primo tempo è un monologo gialloblù. In campo e sulle gradinate con più di novemila tifosi che occupano il terzo anello del Meazza.
TORNA IL 4-3-3. «Giocherà la formazione migliore», aveva detto Mandorlini alla vigilia della gara. Il tecnico mantiene la promessa, rispolvera il 4-3-3 con Bacinovic in regia sostenuto da Jorginho e Hallfredsson, ripropone la difesa vista a Vercelli con Abbate e Albertazzi sulle fasce, Moras e Maietta in mezzo davanti a Rafae. In avanti Daniele Cacia punto di riferimento centrale, Gomez a destra, Grossi a sinistra. Parte bene l'Hellas, senza troppi timori reverenziali. Dopo una manciata di minuti Cacia va in gol, ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Il bomber gialloblù ci riprova con una bella girata, fuori di un soffio. Il Verona gioca bene, l'Inter soffre ma resiste. Alla mezz'ora cominciano a svegliarsi i padroni di casa, Cassano sale in cattedra. Sfiora il vantaggio al 34' con un corner molto tagliato, al 41' serve Alvarez che scambia con Palacio e si presenta solo davanti a Rafael. «Puntatona» da due passi, il portiere brasiliano risponde alla grande. Rocchi fischia la fine del primo e Stramaccioni tira un sospiro di sollievo.
LA MOSSA. Nello spogliatoio capisce che le «seconde linee» dell'Inter non possono battere il Verona e allora manda in campo Guarin al posto di un Mariga troppo spento. La mossa regala vivacità ai nerazzurri e dopo una manciata di minuti Cassano porta in vantaggio i padroni di casa. Moras sbaglia in disimpegno, Guarin conquista la palla e lancia FantAntonio in posizione di sospetto fuorigioco, accelerazione e destro preciso che batte Rafael. La bandierina dell'assistente non si alza e Rocchi convalida. L'Hellas accusa il colpo, la difesa sbanda e i nerazzurri raddoppiano. L'arbitro «inventa» una punizione dal limite, Guarin batte forte, deviazione in barriera tra Bacinovic e Hallfredsson, il tiro inganna Rafael e finisce in rete. Che beffa. In pochi minuti un Verona bello e determinato si ritrova sotto di due gol. Difficile ripartire anche perchè l'Inter adesso fa sul serio e getta nella mischia anche capitan Zanetti e Pereira per non correre troppi rischi. I gialloblù, però, cercano almeno il gol della bandiera e lasciano delle praterie dove s'infilano Palacio, Guarin e Alvarez che vanno vicini al terzo gol. ma Rafael abbassa la saracinesca.
GRAN FINALE. Tutto già deciso? Nemmeno per idea. Bellissima giocata di Bojinov che va vicinissimo al gol, poi arriva lo scambio tra il bulgaro e Cacia, gran botta da centro area, Castellazzi respinge ma s'infortuna e deve uscire in barella. Stramaccioni ha già fatto tutte le sostituzioni, Inter in dieci, in porta va Palacio. Mandorlini getta nella mischia anche Cocco per dare più forza all'attacco ma la difesa nerazzurra alza un bunker e quando Bojinov trova il tempo giusto per battere a rete, Palacio dimostra di essere un buon portiere e mette in angolo tra gli applausi di San Siro. Non c'è più tempo, l'Hellas saluta la Coppa Italia, adesso resta solo il campionato.
Luca Mantovani
18.12.2012
Resta un tabù da sfatare Ma quando c'era Elkjaer...
L'Inter è come l'Everest. Soprattutto a San Siro. Non si vince al Meazza, zero assoluto in 24 precedenti. Neanche nella preistorica Prima categoria, neanche nella lontanissima Lega Nord, appena dopo la Prima Guerra Mondiale. E nemmeno in Coppa Italia. Un gol dell'Hellas nel tempio del calcio manca da più di 15 anni, era il 23 marzo del 1997 quando Pippo Maniero suonò l'ultimo acuto là dove tutti sognano un giorno di poter giocare, anche solo per un attimo. Terribile il bilancio in serie A, dieci pareggi in 24 confronti. Poi solo sconfitte, qualche batosta, altre volte in cui sei uscito con l'amaro in bocca ma in generale un senso di impotenza difficile da invertire.
Prima di Maniero, dieci anni prima, ci penso Elkjaer ad ammutolire San Siro (1-1) nel Verona post-tricolore. Quello di stasera sarà il confronto numero 68 fra Inter ed Hellas. Quelli vinti? Appena otto, ma d'autore. La prima gioia arrivò il 4 aprile del 1926, Peics firmò la rete del successo. Bonesini timbrò la vittoria (sempre per 1-0) del 1929, quando l'Inter era soprattutto denominata Ambrosiana. L'Hellas si regalò una grande giornata il 13 febbraio del 1972, quando Orazi e Mariani consegnarono al popolo gialloblù un'ora e mezza di calcio perfetto. E poi arrivò Gigi Busatta, col sigillo datato 24 ottobre 1976 e l'1-0 che non cambiò più fino alla fine. Grandi ricordi, splendidi momenti. Anche quando a vincere erano gli altri. Succedeva spesso per la verità.
E come dimenticare il 3-0 del 12 giugno 1985, uno scudetto appena cucito sul petto, una Coppa Italia da prendersi giusto per completare l'opera. Tre a zero al Bentegodi con Sacchetti, Galderisi e Bruni. Al ritorno fu però 5-1 per l'Inter, niente da fare. Gli ultimi squarci di nerazzurro risalgono all'anno della retrocessione in serie B. Due 3-0, a San Siro e al Bentegodi. Poco da dire. Si torna a San Siro, ma senza guardare ai numeri. Adesso è un'altra storia, al di là della serata tutta particolare di Andrea Mandorlini. Le cifre conteranno poco, basta gustarsi la serata. Basterà entrare a San Siro per tornare indietro nel tempo. E sarà bellissimo, al di là di quel che è stato e della cabala.
A.D.P.
18.12.2012
Luci a San Siro. L'Hellas di Mandorlini all'assalto dell'Inter
GARA UNICA A ELIMINAZIONE DIRETTA. Più di novemila tifosi seguiranno il Verona a Milano. Grande emozione per Mandorlini che ritrova i nerazzurri da allenatore «Un regalo per tutti, per noi e per la gente. Giocherà la squadra migliore»
Milano. Si accendono le luci di San Siro e l'Hellas mette l'abito della festa. Vanno in scena gli ottavi di finale della Coppa Italia ma il Verona di Mandorlini sente profumo di Champions, va all'assalto dei nerazzurri di capitan Zanetti che solo due anni conquistò un «triplete» unico nella storia del calcio italiano. Adesso i tempi sono leggermente cambiati e la «corazzata» di Mourinho è solo un lontano ricordo ma batte forte il cuore dell'Hellas e dei tifosi gialloblù che arriveranno in più di novemila al Meazza per sostenere Maietta e compagni in questa serata magica.
Qualcuno mette già le mani avanti e dice che il Verona dovrebbe pensare prima al campionato e poi la Coppa Italia ma non si può gettare al vento un'occasione così, tornare alla Scala del Calcio Italiano dopo undici anni è un'emozione che vale la pena di essere vissuta fino in fondo. Alla fine, non conta solo il risultato, basta sognare per novanta minuti. Solo chi ha seguito i gialloblù nell'inferno della C, chi ha sofferto a Pagani e Manfredonia, a Pescina o Sesto San Giovanni può capire che cosa vuol dire uscire con la testa dalla melma e respirare l'aria frizzantina della notte milanese. Non solo i tifosi ma anche i giocatori. Rafael, per esempio. Più di duecento partite con la maglia del Verona e una grande voglia di riscatto. Lui c'era in quel pomeriggio infuocato di Busto Arsizio quando l'Hellas aveva già un piede in C2, ci sarà anche questa sera per abbassare la saracinesca davanti agli attaccanti di Stramaccioni. «Sento già i brividi - ha detto l'altra sera alla Domenica nel Pallone, la trasmissione in onda su Tele Arena - da quando sono arrivato in Italia sogno di giocare a San Siro».
Un'emozione per tutti, anche per mister Mandorlini che torna nello stadio che l'ha visto grande protagonista con la maglia dell'Inter. «Sette anni magnifici, uno scudetto e tante vittorie - ricorda - da allenatore non avevo mai affrontato i nerazzurri al Meazza. Posso farlo con l'Hellas, posso portare la mia squadra in quello che è stato il mio stadio. Da bambino ero tifoso nerazzurro, ci torno con l'altra mia squadra del cuore. Che spettacolo. Un regalo per tutti. Per noi, per i giocatori, per la nostra gente...». Dai ricordi alla sfida agonistica. Non ci saranno gli infortunati Martinho, Laner, Pugliese, Rivas e Fatic che ha ripreso ad allenarsi con il gruppo ma non è stato convocato a titolo precauzionale. Non sarà della partita neppure Fabrizio Cacciatore, espulso a Palermo per aver mostrato la lingua all'arbitro è stato squalificato per due giornate.
«La formazione? Giocherà quella migliore, o meglio la migliore che ha in mente l'allenatore - butta lì Mandorlini - abbiamo preparato bene questa partita, tutti sono molto motivati, speriamo di non farci condizionare dall'emozione». Moras e Maietta al centro della difesa, sulla fascia destra dovrebbe andare Abbate con Albertazzi a sinistra ma è stato provato anche Crespo. Torna il centrocampo a tre con Bacinovic in regia, Jorginho e Hallfredsson a sostegno, resta qualche dubbio per il tridente offensivo, in pole position Andrea Cocco come punto di riferimento centrale con Gomez da una parte e Bojinov dall'altra che può accentrarsi e giocare dietro le due punte ma scalpitano anche Grossi e Carrozza per una maglia da titolare sulla corsia esterna. Tutto in una notte. Poi si riparte con il campionato, domenica arriva la Juve Stabia al Bentegodi e l'Hellas deve invertire la rotta. «Sassuolo e Livorno vanno molto forte - conclude il tecnico - noi dobbiamo fare di più. Tifosi preoccupati? Non mi pare, altrimenti non sarebbero venuti in novemila a San Siro».
Luca Mantovani
17.12.2012
Sassuolo e Livorno volano, l'Hellas frena e si guarda alle spalle
Il Verona ha raccolto cinque punti nelle ultime 5 gare del torneo. Adesso le prime sono più lontane e si è riaperta la lotta per i play off
Jorginho chiede consigli ad Hallfredsson per fare qualche gol in più Rafael richiama l’attenzione dei difensori davanti
Verona. Cinque punti in cinque partite non sono il bottino ideale per una squadra che vuole centrare la promozione diretta in serie A. Nell'ultimo mese di campionato l'Hellas ha vinto solo con l'Ascoli, ha perso con Cittadella e Brescia, ha pareggiato con il Cesena in casa e con la Pro Vercelli «virtualmente» ultima in classifica.
LA FRENATA. Il confronto con Sassuolo e Livorno, le avversarie più agguerrite per il salto di categoria, è veramente impietoso. Nello stesso periodo gli uomini di Nicola hanno vinto quattro volte e pareggiato una con tredici punti all'attivo, ben otto più del Verona, gli emiliani hanno tenuto saldamente la testa della classifica con undici punti all'attivo grazie a tre vittorie e due pareggi. Il solco tra l'Hellas e le prime della classe è stato scavato proprio a cavallo tra novembre e dicembre anche se non si può dimenticare che i gialloblù viaggiano alla media di 1,9 punti in classifica, non male per una squadra che vuole restare nei quartieri alti della classifica.
IL RODAGGIO È FINITO. Certo, qualcosa è stato fatto, nelle prime gare il Verona ha dimostrato che può lottare per la vetta anche se bisogna fare i conti con un gruppo che è stato rivoluzionato dalla campagna acquisti e vendite dell'ultima estate. Qualche problema di rodaggio ci può stare all'inizio della stagione, adesso Maietta e compagni devono confernare quanto di buono hanno fatto vedere in alcune partite, soprattutto quando hanno battuto proprio Sassuolo e Livorno e anche il Varese in trasferta, in questo momento la prima delle inseguitrici. Perchè è chiaro che l'Hellas deve alzare lo sguardo e vedere che cosa fanno Sassuolo e Livorno ma non può dimenticarsi di guardare alle spalle. Il Varese insegue a sette punti ma diventeranno quattro tra pochi giorni quando concluderà la partita con il Grosseto sospesa con nebbia. I lombardi sono in vantaggio tre a zero, difficilmente i maremmani potranno ribaltare il risultato in sette minuti.
OCCHI0 ALLE SPALLE. Fino a qualche settimana fa qualcuno ipotizzava di rivedere tre squadre direttamente in A com'era successo nel 2007 con Napoli, Genoa e Juve ma per evitare i play off la terza deve avere almeno dieci punti di vantaggio sulla quarta, adesso è meglio non pensarci troppo visto che hanno risalito la classifica anche Empoli e Modena - che affronteranno il Verona nelle prossime giornate - e il Brescia che giocherà questa sera il posticipo con l'Ascoli. S'è allargato il «lotto» delle favorite e anche il numero di squadre che possono lottare per i play off, un'inversione che può rendere più appassionante un torneo mediocre, senza «grandi nomi».
NON SOLO MODULI. Anche perchè le ultime partite hanno dimostrato che non bastano giocatori importanti e tanta qualità per vincere il campionato di serie B. Sulla carta tra Verona e Pro Vercelli non doveva esserci partita, il campo ha detto che il pareggio tutto sommato è giusto e la «povera» Pro Vercelli ha fatto festa perchè ha fermato la corazzata Hellas. Un leit motiv che si respira su tutti i campi. Battere i gialloblù vale più di una vittoria da Champions, perdere con il Sassuolo è poco più di una sciocchezza. Basta pensare al Padova, per esempio. Questa deve essere una lezione in più per il Verona che aldilà dei moduli - nelle ultime partite si sono visti praticamete tutti (dal 4-3-3 al 4-4-2, dal 4-2-3-1 al 4-2-4) conta l'atteggiamento dei singoli che in più di un'occasione si ricordano di essere molto forti e si dimenticano che ci sono anche gli avversari.
E GLI ESTERNI? Da rivedere anche alcuni giocatori che sono arrivati a Verona con squilli di tromba e non hanno lasciato il segno. Vedi gli esterni. Gomez non è quello di un anno fa ma ha segnato sei volte, lo stesso non si può dire di Grossi, Rivas e Carrozza che hanno fatto un gol in tre. Beh, saranno anche esterni ma sempre attaccanti sono, basta pensare che solamente un anno gente come Berrettoni, D'Alessandro e Lepiller ogni tanto la porta la prendevano.
Luca Mantovani
16.12.2012
Mandorlini dov'è l'... acceleratore?
Cinque punti nelle ultime cinque partite, una media inadeguata alle qualità del Verona. Urgono rimedi
Sassuolo e Livorno hanno preso il volo. Il Verona è in frenata. Marcia non più inarrestabile per gli uomini di Mandorlini. Solo cinque punti nelle ultime cinque gare. Il trend, al momento, non garantisce la possibilità di poter tenere il passo delle prime due della classe. E chi fugge adesso comincia a prendere una distanza davvero ragguardevole. La trasferta di Vercelli ancora una volta ha fatto segnare il passo al Verona. Finora solo La vittoria contro l'Ascoli ha permesso ai gialloblù di accelerare. Ma evidentemente in questo momento serve qualcosa di più perché Sassuolo e Livorno hanno un passo spedito. Dietro poi si muovono le altre. Il Varese cerca di fare la voce grossa. Il Verona sta lì in mezzo. Dovrà cercare di ripartire quanto prima. Soprattutto per non perdere il treno più importante, quello che porta alla promozione diretta.
TRITTICO DI FUOCO. Inutile dire che squalifiche e infortuni hanno inciso non poco sulle scelte del tecnico ma anche sulla solidità tecnica e tattica della squadra. Si potrebbe anche dire che il Sassuolo sta tenendo un andatura di crociera davvero insostenibile. Ma é anche vero che questo Verona per come è stato concepito e per la bontà dei suoi interpreti deve dare molto di più. Adesso arrivano altri tre test importanti. Potranno dire molto sulle senso della stagione del Verona. Prima di Capodanno i ragazzi di Mandorlini affronteranno in serie Juve Stabia Empoli e Modena. Nove punti a disposizione per tornare a crederci. La svolta però deve arrivare subito. Il Verona dovrà cercare di ritrovare i ritmi belli dei momenti migliori di questa stagione. Inutile ora parlare di mercato e di soluzioni tattiche diverse. Saranno le prossime tre partite a raccontare cosa davvero il Verona può fare nella seconda parte di stagione. Di sicuro e questo il tasto dolente non ci si aspettava una corsa pazza di questo tipo là in alto. Ma il Verona di Mandorlini, Setti, e Sogliano, deve domandare a se stesso molto di più. L'impressione è che nella prima parte di stagione di gialloblù abbiano corso tantissimo. E in questo momento la benzina a volte scarseggia. Toccherà alle tecnico rivisitare la squadra. Trovare nuovi punti di appoggio e permettere questo Verona di sprintare veloce e ripartire alla caccia di punti importanti. Questo comunque resta il momento delle riflessioni. Il Verona e squadra dalle mille virtù. Può ancora salire sulla mongolfiera, prendere quota per provare a guardare tutti dall'alto al basso.
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Rafael e Maietta: "Pensiamo alla Juve Stabia"
Postata il 19/12/2012 alle ore 02:34
Il portiere gialloblù: "San Siro era il mio sogno fin da bambino, ma adesso testa al campionato". Il difensore: "Domenica la stessa determinazione vista con l'Inter"
MILANO - Ecco le dichiarazioni del portiere gialloblù Rafael, dopo la partita di TIM Cup a San Siro: “Abbiamo avuto le occasioni per segnare però non siamo riusciti a fare gol. Loro sono davvero bravi e quando giochi contro questi campioni, non puoi distrarti mai e si è visto il perché. Grandi parate? E’ il mio lavoro, sono contento di aver fatto bene in questo stadio che per me, e per molti miei compagni, è il sogno da quando sono bambino. Però mi tengo stretta quella su Alvarez di pura reattività. Palacio? La cosa più sorprendete è la sua disponibilità in campo, davanti è fortissimo e aiuta tutti, in porta decisivo. Neroazzurri in difficoltà? Il nostro obiettivo era stare alti per rischiare il meno possibile e così abbiamo complicato la vita alla squadra di Stramaccioni. Dall’Inter alla Juve? Adesso è obbligatorio tornare a pensare alla realtà del campionato. Ci attende una partita ostica, da Castellamare di Stabia arriva una squadra forte e preparata, ma noi dobbiamo tornare a vincere”.
Ecco le dichiarazioni del difensore gialloblù Domenico Maietta, dopo la sconfitta per 2-0 del Meazza: “Gran primo tempo: concentrati, determinati e con voglia di lottare. Nella ripresa siamo un po’ calati ma l’Inter non ci ha mai messo sotto. Questo è molto positivo per il proseguo del campionato, peccato per come abbiamo subito il primo gol, ma nel calcio ci sta di sbagliare. Delusione? Direi di no, dimostrare qui il nostro valore ci riempie di entusiasmo, però adesso dobbiamo pensare solo al campionato. I tifosi? Sembrava di giocare al Bentegodi, sono stati splendidi si sono fatti sentire per tutta la gara. Volevamo vincere anche per i tantissimi arrivati da Verona, non ci siamo riusciti ma è stata comunque una serata bellissima, speriamo di tornare presto. Per tornare però dobbiamo affrontare la Juve Stabia come fosse l’Inter, portare tutto quello che di buono abbiamo messo in questa partita anche domenica. Sono fiducioso ma bisogna capire che la serie Bwin è diversa, devi affrontare tutti al cento per cento non puoi distrarti un secondo”.
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Un sogno, potevamo fare lo scherzo all'Inter"
Postata il 19/12/2012 alle ore 02:26
L'allenatore gialloblù dopo l'eliminazione dalla TIM Cup: "Abbiamo pagato degli errori, ma la squadra mi è piaciuta. Se avessimo segnato si sarebbe messa diversamente"
MILANO - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini dopo l'eliminazione dalla TIM Cup contro l'Inter: "Abbiamo avuto le nostre occasioni per rimetterla in piedi, se lo avessimo fatto chissà come sarebbe finita. Siamo riusciti a tenergli testa, però gli errori ci hanno condizionato sia in fase offensiva che difensiva. Con Palacio in porta si poteva complicare tantissimo all'Inter, ma dovevamo essere bravi a segnare. Abbiamo regalato qualcosina all'Inter, anche sullo 0-2 abbiamo avuto le nostre chance, come andava a finire con un altro giocatore in porta nessuno lo può sapere. Davanti errori per poterla riaprire. Il mio ritorno a San Siro? Molto contento, non mi sembra neanche vero di aver giocato tanti anni in un campo così. Però abbiamo cullato un sogno, quello di poter fare lo scherzo all'Inter. Va bene anche così, andiamo avanti. A me la squadra è piaciuta, gli errori a questi livelli li paghi. In questo momento qualche risultato non ci è venuto, abbiamo la convinzione di poter recuperare, siamo lì e sono convinto che andremo su. I tifosi? Grandi, non ci sono aggettivi. Sono più di 8mila, sono stati immensi. Avrebbero meritato di vedere una partita diversa. Gli incidenti? E' un peccato, quello capita a volte. Jorginho? Bene, gioca tantissimi palloni. Anche Bacinovic ha fatto bene, siamo riusciti a tenere una superiorità e un palleggio in mezzo al campo. Jorginho ha grandi qualità e ha un futuro certo, ma so che può dare di più".
Ufficio Stampa
TIM Cup: a Milano termina 2-0 per l’Inter
Postata il 18/12/2012 alle ore 20:59
L’Hellas parte alla grande chiudendo i neroazzuri nella loro metà campo e creando tanto, ma l’uno due di Cassano e Guarin ad inizio ripresa indirizza la gara in maniera decisiva
MILANO - Un Verona super non basta, a Milano finisce 2-0 per l’Inter. Hellas autoritario che controlla il gioco per lunghi tratti chiudendo nella loro metà campo i nerozzurri. Nel primo tempo i gialloblù meriterebbe il vantaggio, ma come spesso accade in questi casi, nella prima azione del secondo tempo i padroni di casa passano in vantaggio e poco dopo raddoppiano. Il Verona crea tanto ma non riesce a riaprire la gara.
INTER-HELLAS VERONA 2-0
Marcatori: 5' st Cassano, 9' st Guarin.
Primo Tempo
15' partita momentaneamente interrotta, sembrerebbe, a causa dei lacrimogeni
18' la sfida è ripresa
21' Grossi si libera bene al cross, palla sul secondo palo dove nessuno riesce ad intervenire
24' Cacia con un tiro a giro sfiora il palo, dopo aver saltato Chivu con una finezza
33' Cassano direttamente su punizione va vicino al vantaggio
44' uno due Alvarez Palacio Alvarez dentro l'area, miracolo di Rafael
Secondo Tempo
2' Carrozza da buona posizione conclude forte ma centrale, respinge Castellazzi
5' GOL Guarin ruba palla a Moras, lancia Cassano che supera Rafael
7' Grande parata del portiere gialoblù su Alvarez
9' GOL Guarin direttamente da calcio di punizione, complice una deviazione, batte Rafael
13' Hallfredsson dalla lunga calcia forte, para a terra l'estremo difensore neroazzurro
20' Cassano dopo un'azione personale scodella sul secondo dove zanetti conclude a lato
23' Palcio conclude a bota sicura, ma Rafael si oppone alla grande
25' Bojinov ha l'occasione di riaprire la partita, ma a tu per tu con Castellazzi calcia alto
31' Bello scambio Bojinov Cacia, sulla botta dell'attaccante Castellazzi devia in angolo
32' il portiere neroazzurro rimane a terra ed esce in barella, cambi finiti, in porta Palacio
38' Carrozza dal fondo per Bojinov, girata volante che termina a lato di un niente
46' parata decisiva di Palacio su Carrozza
INTER (4-4-2): Castellazzi; Jonathan, Silvestre, Chivu, Juan Jesus (dal 9' st Zanetti); Alvarez, Duncan, Mariga (dal 1' st Guarin), Nagatomo; Palacio, Cassano (dal 30' st Pereira).
A disposizione: Belec, Di Gennaro, Gargano, Milito, Ranocchia, Samuel, Mbaye, Bessa, Livaja.
All.: Stramaccioni.
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael; Abbate, Moras, Maietta, Albertazzi (dal 34' st Cocco); Jorginho, Bacinovic, Hallfredsson; Gomez Taleb (dal 1' st Carrozza), Cacia, Grossi (dal 8' st Bojinov).
A disposizione: Berardi, Nicolas, Huston, Ceccarelli, Crespo, Owusu Ansah, Calvetti.
All.: Mandorlini.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Assistenti: La Rocca e Iannello.
NOTE. Ammoniti: Bacinovic, Silvestre, Hallfredsson, Cacia, Guarin, Maietta. Spettatori:.
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Ci siamo meritati di giocare a Milano"
Postata il 17/12/2012 alle ore 15:44
L'allenatore gialloblù alla vigilia della sfida con l'Inter: "Abbiamo battuto squadre di Serie A, in campo con la formazione migliore. I tifosi? Sono in 9mila, non li vedo preoccupati"
SANDRA' - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini alla vigilia della sfida con l'Inter, valida per gli ottavi di finale della TIM Cup - Coppa Italia e in programma martedì 18 dicembre (ore 21): "Una bella partita, un bel premio, abbiamo vinto contro squadre di Serie A acome Genoa e Palermo e ce lo siamo meritato. Andiamo nella Scala del Calcio, sono contento e lo sono anche per i ragazzi. Vogliamo fare una buona partita. Prima volta a San Siro come allenatore? Ho giocato contro il Milan, mai contro l'Inter. Ho tanti ricordi, da bambino ero tifoso nerazzurro. Adesso ci torno con un'altra squadra del mio cuore, siamo emozionati. Speriamo che l'emozione non ci giochi un brutto scherzo. La prepariamo bene, le motivazioni ci sono tutte. La formazione? C'è sempre la migliore squadra che l'allenatore ha in mente. Il pareggio a Vercelli? L'ho detto ai ragazzi, senza trovare nessun colpevole, siamo meno efficaci negli ultimi metri, meno concreti e meno cattivi. Forse un po' poco aggressiva nelle situazioni. Dobbiamo aumentare l'intensità di gioco, ma non saremo mai una squadra che fa la lotta. Non lo è nelle caratteristiche dell'allenatore e poi la squadra deve giocare. Ultimamente in diverse occasioni non siamo bravi a chiudere le partite. Il modulo? Si cerca sempre un colpevole, ma non è quello. La squadra sa quali sono le qualità e le potenzialità. Dobbiamo girare a ritmi un po' più alti, ma in questo momento non siamo molto precisi davanti. Lì dovremo migliorare. La Coppa Italia? No, non ci ha distratto. In questo momento siamo un po' penalizzati, un pareggio è stato preso come una sconfitta, ma è un momento così. Ci sono due squadre che stanno facendo al di sopra delle aspettative, e a Sassuolo e Livorno bisogna fare i complimenti. Noi abbiamo un punto in meno dell'anno scorso, ma gli stessi che aveva il Pescara che poi ha vinto il campionato. Qualche confronto va fatto, sappiamo che bisogna migliorare. Soprattutto in attacco, essere più cattivi e risoluti. Tifosi preoccupati? Non mi sembra, se lo fossero non verrebbero in 9mila a Milano, al di là del fatto che manchiamo da questi palcoscenici da tanti anni. Noi non siamo preoccupati, siamo consapevoli che abbiamo lasciato qualcosa in giro e siamo consapevoli che davanti stanno facendo qualcosa di "anormale". Abbiamo le possibilità di chiudere bene l'andata, anche se è normale che potevamo avere dei punti in più".
Settore Giovanile: buon Natale gialloblù
Postata il 18/12/2012 alle ore 00:10
Che festa al Palazzetto con James Tont, Laner, Pugliese e oltre 600 ragazzi del vivaio dell'Hellas: "Una grande famiglia, per diventare forti bisogna lottare e sudare insieme"
VERONA - Seicento ragazzi, genitori, Simon Laner e Gepy Pugliese. Poi Prezzemolo, l'idolo di Gardaland e perfino James Tont (ovvero il comico e presentatore Fabrizio Fontana). Spettacolare la festa di Natale del Settore Giovanile dell'Hellas Verona, alla quale hanno partecipato davvero tutti. Giochi e risate con l'ex comico di Zelig, foto e autografi con i due campioni gialloblù. Dieci le squadre che sono sfilate sul palco del Palazzetto dello Sport di Verona, dai Pulcini fino alla Primavera. Ogni squadra accompagnata dal proprio staff tecnico. Un'emozione durata più di due ore. Durante la serata sono intervenuti i campioni dell'Hellas.
Così Simon Laner: "E' sempre un piacere stare insieme ai ragazzi, ricordo quando ero giovane io, era bello vedere i giocatori della prima squadra lì vicino a te. E per me ha un significato speciale visto che ho fatto parte delle giovanili proprio all'Hellas, questa è sempre una grande famiglia che ti regala sensazioni uniche. Un messaggio? Devono metterci passione, voglia e tanto sudore: il calcio deve restare un divertimento soprattutto da piccoli, poi dipende da molti fattori dove può arrivare uno. Posso fare solo un grande in bocca al lupo a tutti loro. Io un allenatore un giorno? Non lo so, mi piacerebbe restare nel calcio ma direi che è troppo presto per pensarci no? Ho ancora un bel po' di carriera davanti spero, poi vedremo quando sarà il momento".
Anche Gepy Pugliese, infortunato da luglio e alle prese con un lunghissimo recupero, non è voluto mancare a questo grande appuntamento: "Io non ho avuto la fortuna di fare un settore giovanile professionistico, per questo mi fa ancora più piacere essere qui. Da piccolo guardavo i miei campioni ma non li avevo vicini come capita a volte a questi ragazzi. A loro dico di non mollare mai, io dall'Eccellenza sono arrivato a giocare in serie B, non bisogna mai smettere di credere nei sogni".
Ufficio Stampa
Inter-Hellas Verona: 21 convocati
Postata il 17/12/2012 alle ore 20:04
Sono 3 portieri, 7 difensori, 5 centrocampisti e 6 attaccanti i gialloblù a disposizione di Mandorlini per la trasferta in programma martedì 18 dicembre
SANDRA' - Dopo la rifinitura, l'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini ha convocato 21 giocatori per la sfida contro l'Inter, in programma martedì 18 dicembre (ore 21) e valida per gli ottavi di finale di TIM Cup - Coppa Italia. Non ci saranno gli infortunati Martinho, Laner, Pugliese, Rivas e Fatic, quest'ultimo non convocato a titolo precauzionale. Non sarà disponibile neanche lo squalificato Cacciatore. Ecco, di seguito, l'elenco completo dei convocati.
Portieri: 1 Rafael, 33 Berardi, 12 Nicolas.
Difensori: 5 Ceccarelli, 18 Moras, 20 Maietta, 3 Albertazzi, 13 Abbate, 2 Huston, 25 Crespo.
Centrocampista: 19 Jorginho, 10 Hallfredsson, 24 Bacinovic, 31 Owusu Ansah, 32 Calvetti.
Attaccanti: 9 Grossi, 17 Carrozza, 8 Cacia, 30 Bojinov, 23 Cocco, 21 Gomez Taleb.
Ufficio Stampa
Rafael: "L'Inter un sogno, ma pensiamo al campionato"
Postata il 17/12/2012 alle ore 09:14
Il portiere gialloblù alla trasmissione tivù "La domenica nel pallone": "Con i nerazzurri daremo il massimo, ma domenica contro la Juve Stabia dobbiamo fare la partita della vita"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del portiere gialloblù Rafael, intervenuto alla trasmissione televisiva "La domenica nel pallone" in onda su TeleArena e condotta dal giornalista Gianluca Tavellin: "Qualche punto in più lo dovevamo avere, ora è arrivato il momento di diventare più cattivi e concentrati. Però i punti li abbiamo, siamo a 36, mancano 2 partite e vogliamo girare a 42 alla fine del girone d'andata. E questo non sarebbe non male. Le nostre qualità sono importanti, siamo importanti e dobbiamo dare di più. C'è una differenza rispetto all'anno scorso, le squadre ci aspettano e vogliono fare sempre una grande partita: stanno tutti dietro e questo ci crea delle difficoltà aggiuntive. Davanti le altre squadre volano, ora dobbiamo accelerare pure noi. Noi cerchiamo di migliorare, adesso c'è la sfida con l'Inter. Il nostro obiettivo è il campionato però, ci crediamo e vogliamo crederci. Non è detto che Sassuolo e Livorno arrivino davanti. Importante che noi siamo tranquilli e crediamo nel mister. La Juve Stabia? Domenica è una grande sfida, è la partita della vita. Dobbiamo vincere. L'Inter? Era un sogno da bambino giocare in uno stadio così, dopo le trasferte in Serie C essere arrivati a San Siro è davvero una grande gioia. Siamo pronti a dare il massimo, ci sarà tutta la gente di Verona. Il giapponese Gonda? Ha cominciato ad allenarsi con noi, è un ragazzo simpatico, ci sarà da imparare perché arriva da una scuola diversa".
Ufficio Stampa
Progetto Scuola, che festa con Cacciatore
Postata il 17/12/2012 alle ore 12:44
Tanto entusiasmo per i 300 bambini della scuola elementare di Dossobuono che hanno incontrato il difensore gialloblù. Per lui domande, autografi e tante foto con i piccoli fan
DOSSOBUONO - Quale emozione più grande per un bambino se non avere un campione del pallone a portata di mano. Grazie al Progetto Scuola dell’Hellas Verona, al responsabile Zaccaria Tommasi, insieme al suo staff, tutto questo è diventato realtà. Il difensore gialloblù Fabrizio Cacciatore, all’interno del Palazzetto dello Sport della frazione di Verona, ha incontrato i 300 studenti della scuola elementare di Dossobuono e si è lasciato contagiare dal loro enorme entusiasmo. I giovani fan gli hanno rivolto domande a ruota libera, si sono fatti autografare le magliette e hanno scattato moltissime foto.
Il prossimo appuntamento con il Progetto Scuola sarà mercoledì 19 dicembre con i bambini della scuola elementare di Gazzolo di San Bonifacio.
Ufficio Stampa
Hellas Verona F.C. - Shuichi Gonda
Postata il 16/12/2012 alle ore 16:04
VERONA - L'Hellas Verona F.C. comunica che il portiere giapponese Shuichi Gonda sosterrà uno stage formativo dal 16 al 22 dicembre, allenandosi con la squadra gialloblù. Il portiere dell'F.C. Tokyo, classe '89, assisterà anche alla partita di domenica 23 dicembre, Hellas Verona-Juve Stabia.
Ufficio Stampa
Sandrà: Fatic si allena con il gruppo
Postata il 16/12/2012 alle ore 16:35
Buone notizie per l'esterno che ha ripreso a lavorare con i compagni. Differenziato per Martinho, Laner, Crespo e Pugliese. Problemi muscolari per Rivas
SANDRA' - Subito al lavoro per preparare la partita contro l'Inter. Seduta mattutina per i gialloblù: terapie fisiche per chi ha disputato la gara di Vercelli, gli altri (ai quali si è aggregato Fatic) hanno svolto un allenamento con esercitazioni tattiche. Problemi muscolari per Rivas, sono stati predisposti accertamenti specifici nella giornata di lunedì. Allenamento differenziato per Laner, Crespo, Pugliese e Martinho. Contro l'Inter non sarà disponibile Cacciatore, squalificato. Ecco, di seguito, il programma completo degli allenamenti.
Lunedì (a porte chiuse): seduta pomeridiana (ore 15).
Martedì: Inter-Hellas Verona (ore 21)
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CALCIO&RAZZISMO: Lo ZENIT di San Pietroburgo alle prese con i tifosi che non vogliono giocatori di colore o gay (evidentemente il fatto che siano bravi viene dopo: che tristezza!)
CALCIO EUROPA: Solo BAYERN e BARÇA hanno fatto meglio della JUVE!
NBA: Anche GALLINARI in cora per il titolo di miglior cestista europeo! L'ala della nazionale azzurra gioca per i NUGGETS di Denver... ROCKETS corsari a New York, BULLS sconfitti a Memphis
CALCIOSCOMMESSE: 2 punti di penalità al NAPOLI e 6 mesi di squalifica a Paolo CANNAVARO...PREMIER LEAGUE: Il MANCHESTER CITY multa BALOTELLI per 410.000 Euro, Mario non paga e porta la società dei 'Citizens' in tribunale! Si va verso il divorzio...
SERIE A: La SAMP esonera Ciro FERRARA, sulla panchina ligure il 'boxeur de rue' Delio ROSSI. Dopo l'ottava sconfitta in 17 gare è stato esonerato Serse COSMI dal SIENA, il NAPOLI cade al 'San Paolo' ad opera di un BOLOGNA in forma smagliante! La ROMA inciampa sul CHIEVO nel finale, dura lezione della JUVE all'ATALANTA e del MILAN al PESCARA mentre la LAZIO ferma l'INTER all'Olimpico...
GALLINARI ORGOGLIO AZZURRO: IN CORSA PER IL MIGLIOR CESTISTA EUROPEO DEL 2012
Martedì 18 Dicembre 2012 - 17:17
ROMA - Un italiano tra i nomi dei candidati per il miglior giocatore di basket europeo. Danilo Gallinari, ala della nazionale italiana e dei Denver Nuggets, è tra i candidati del premio di Miglior giocatore europeo 2012. Lo ha reso noto Federbasket, informando che gli altri giocatori in lizza - scelti da FIBA Europe che promuove il riconoscimento - sono Andrei Kirilenko (Russia), Goran Dragic (Slovenia), Paul e Marc Gasol (Spagna), Marcin Gortat (Polonia), Nikola Pekovic (Montenegro), Omer Asik (Turchia), Tony Parker (Francia) e Vassilis Spanoulis (Grecia).
È possibile votare per Gallinari sul sito di FIBA Europe oppure utilizzando un apposito link (http://www.fibaeurope.com/cid_5FGcSsn0GNQA-Rww79L3b2.html) fino al 31 gennaio prossimo. Il premio prevede anche le categorie donne e giovani (maschile e femminile). Per chi vota ci sono in palio dei premi, tra cui biglietti per l'EuroBasket
LA SAMP ESONERA FERRARA: AL SUO POSTO ARRIVA DELIO ROSSI
Lunedì 17 Dicembre 2012 - 15:35
GENOVA - La Sampdoria ha ufficializzato pochi minuti fa in un comunicato stampa sia l'esonero di Ciro Ferrara che l'ingaggio del nuovo allenatore, Delio Rossi.
Nel contempo la società accetta le dimissioni presentate dal direttore sportivo, Sig.Pasquale Sensibile e dal coordinatore dell'area tecnica, Sig.Domenico Teti. L'UC Sampdoria comunica altresì di affidare la direzione sportiva al Sig. Carlo Osti e la conduzione tecnica della prima squadra al Sig.Delio Rossi.
Entrambi saranno presentati domani alle ore 14 a Bogliasco.
BUFERA ZENIT, I TIFOSI: "NON VOGLIAMO GIOCATORI NERI O GAY". IRA SPALLETTI
Lunedì 17 Dicembre 2012 - 17:06
SAN PIETROBURGO - Un gruppo molto numeroso di tifosi dello Zenit San Pietroburgo, squadra allenata da Luciano Spalletti, ha chiesto ufficialmente alla società di astenersi dall'acquistare calciatori di colore o gay. L'appello dell' 'Zenit fan club Landscrona' è stato rivolto con una lettera aperta, denominata 'Selection 12 manifestò diffusa dai supporter tramite il loro sito. «Non siamo razzisti ma vediamo l'assenza di giocatori neri nella nostra squadra come il perpetuarsi di un'importante tradizione dello Zenit - è scritto nella lettera 'postatà su www.landscrona.ru -. Permetterebbe allo Zenit di mantenere l'identità nazionale della squadra, che è il simbolo di San Pietroburgo». Lo Zenit è l'unico fra i top club del calcio russo a non aver mai ingaggiato giocatori africani. San Pietroburgo è invece conosciuta come una città in cui sono molto attive 'cellulè politiche nazionalistiche di estrema destra. I supporter del Landscrona vogliono «più giocatori autoctoni o comunque europei».
«Vogliamo soltanto calciatori provenienti dai paesi nostri fratelli - è scritto ancora nell'appello -, come Ucraina, Bielorussia, le repubbliche baltiche e la Scandinavia. Noi abbiamo la stessa mentalità e lo stesso background storico e culturale di queste nazioni». C'è poi la precisazione di non voler neppure «esponenti di minoranze sessuali in squadra» e la richiesta ai giocatori di «dare il 101% in ogni partita». Molti giocatori neri di spicco, anche di recente, hanno respinto offerte da parte dello Zenit per via dell'ambiente intorno alla squadra e del razzismo dei tifosi, che nei mesi scorsi hanno avuto problemi con Hulk, brasiliano mulatto accusato anche di non aver corrisposto alle aspettative destate dal suo faraonico ingaggio. Alcuni calciatori neri che erano in trattative con la squadra di San Pietroburgo hanno anche riferito di aver ricevuto minacce di morte per il semplice fatto di aver ascoltato le proposte di questa squadra. La società non ha voluto fare commenti sulla lettera aperta del gruppo di suoi tifosi, mentre il 37enne ex giocatore dello Zenit Alexander Panov (per anni anche nazionale russo) ha preso posizione dicendo che «tutto ciò è assurdo. Se non ci sono abbastanza buoni calciatori di San Pietroburgo, il club cosa dovrebbe fare? Tutti le squadre del mondo hanno elementi di colore e se allo Zenit non ce ne sono questo è un problema. I tifosi non dovrebbero chiedere alla società di comprare o meno un determinato tipo di calciatori, il loro diritto è di decidere se andare allo stadio o rimanere a casa»
SPALLETTI SI DISSOCIA Luciano Spalletti prende le distanze dal gruppo di tifosi dello Zenit, il 'Fan club Landskrona', che via internet ha rivolto un appello alla società di non acquistare mai calciatori di colore o gay. L'ex tecnico della Roma, attraverso un comunicato diffuso sul sito della società, ha spiegato di ritenere che «la tolleranza è la capacità di comprendere e accettare la diversità. Essere tollerante significa anche lottare contro ogni forma di stupidita. Lo Zenit - ha aggiunto Spalletti - ha accolto giocatori provenienti da diversi paesi. Gli atleti lavorano bene insieme per raggiungere un obiettivo comune, i loro sforzi hanno portato e portano risultati tangibili. Sono sicuro che noi e i tifosi educati avremo la meglio sui tifosi violenti, che rappresentano una cerchia ristretta».
JUVE INCONTRASTATA: IN EUROPA SOLO BAYERN E BARÇA HANNO FATTO MEGLIO
Martedì 18 Dicembre 2012 - 07:51 di Timothy Ormezzano
TORINO - Senza un’avversaria credibile, alla Juve non resta che fare la corsa su se stessa. I numeri fotografano quella che sembra già una fuga per la vittoria: 41 punti e il titolo di campione d'inverno con due giornate di anticipo, 7 punti in più dell'Inter seconda e 7 punti in più della Juve edizione 2011-12. Un distacco superiore in Europa lo hanno scavato solo Bayern (+9 sul Bayer Leverkusen), e Barcellona (+9 sull’Atletico Madrid), le big della Champions.
Grande merito è di Conte. «Il mister ci era mancato tanto, in panchina e nello spogliatoio – ricorda Chiellini -. Nei momenti difficili riesce a darti qualcosa in più». Ha fatto quasi tutto lui, Conte. Ha riportato la Signora ai suoi livelli abituali, imponendo il suo calcio offensivo e il suo senso di appartenenza alla causa bianconera. Ha indirizzato con piglio manageriale le strategie del club e intanto ha preso la scia dei suoi massimi predecessori. Se è vero che negli ultimi otto anni chi ha girato per primo la boa di metà campionato ha poi completato l'impresa tricolore, il Mou italiano può eguagliare le imprese di Trapattoni e Capello, entrambi capaci di vincere due titoli all'esordio al timone bianconero, anche se mai da imbattuti. Impossibile, invece, superare il record fatto segnare da don Fabio nel torneo 2005-06, quando chiuse il girone di andata a quota 52 punti. Ma Conte si fa sentire anche sul mercato: sogna di rimpiazzare Lucio, che ha rescisso il contratto, e Bendtner (operato ieri a Londra) con Danilo e Drogba.
Il difensore brasiliano arriverebbe in prestito dall’Udinese con obbligo di riscatto. L’alternativa è Peluso, jolly difensivo dell’Atalanta. Quanto a Drogba, trovata l'intesa di massima sulla durata dell’accordo fino al 2014, resta da definire la portata economica dell'ingaggio: tra domanda e offerta ballano ancora due o tre milioni.
BELINELLI NON BASTA, BULLS KO A MEMPHIS. LIN VINCE A NY, OKC BATTE GLI SPURS -VIDEO
Martedì 18 Dicembre 2012 - 09:56
MEMPHIS - I 13 punti di Marco Belinelli non bastano ai Chicago Bulls (13-10), battuti 80-71 sul campo dei Memphis Grizzlies (16-6). La guardia azzurra, titolare per 40'16'', chiude con 4/12 al tiro (2/3 da 3 punti), 4 rimbalzi, 2 recuperi e 1 assist. Il top scorer dei tori è Carlos Boozer (16 punti e 13 rimbalzi). Memphis, perfetta in difesa, si affida a Mike Conley (17 punti) e trova 31 punti in panchina (11 di Wayne Ellington).
Il miglior record della lega appartiene agli Oklahoma City Thunder (20-4), che nel big match della Western Conference superano i San Antonio Spurs (19-7) per 107-93 centrando l'11° successo consecutivo. I vicecampioni Nba sfruttano la prestazione maiuscola di Serge Ibaka: il lungo di passaporto spagnolo segna 25 punti e cattura 17 rimbalzi.
Russell Westbrook (22 punti) e Kevin Durant (19) non steccano, dalla panchina arrivano i 20 punti dell'ottimo Kevin Martin. San Antonio, sotto anche di 18 punti, risparmia i titolari nel quarto periodo: Tony Parker si ferma a 14 punti, Tim Duncan a 12.
Sono 10, invece, le vittorie di fila dei Los Angeles Clippers (18-6) che portano 5 uomini in doppia cifra e passano per 88-76 sul parquet dei modesti Detroit Pistons (7-20) per 88-76. Gli Houston Rockets (12-12), invece, si tolgono lo sfizio di violare il Madison Square Garden con il 109-96 ai danni dei New York Knicks (18-6), che incassano il primo k.o. casalingo dell'anno. I texani volano con i 28 punti (e 10 assist) di James Harden e i 22 punti di Jeremy Lin, atteso ex di turno.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 102-93; New York Knicks-Houston Rockets 96-109; Detroit Pistons-Los Angeles Clippers 76-88; Memphis Grizzlies-Chicago Bulls 80-71; Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 107-93; Phoenix Suns-Sacramento Kings 101-90.
SEI MESI A CANNAVARO, -2 PUNTI AL NAPOLI. L'IRA DEI PARTENOPEI: "SERIE A ALTERATA"
Martedì 18 Dicembre 2012 - 13:14
ROMA - Due punti di penalizzazione al Napoli, sei mesi di squalifica a Cannavaro e sei a Grava; 3 anni e 3 mesi a Gianello. Sono queste le decisioni della Commissione disciplinare della Figc, nel processo calcioscommesse per Sampdoria-Napoli.
Sui deferimenti riguardanti l'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito del Calcioscommesse, oltre alla penalità al club partenopeo, la Commissione disciplinare presieduta da Sergio Artico ha inflitto due punti di penalizzazione (e 10mila euro di ammenda) al Portogruaro, prosciolto il Crotone, comminato un'ammenda di 5mila euro alla Spal. Un anno e 7 mesi di squalifica per Marco Zamboni e tre anni e nove mesi per Silvio Giusti. Un mese di squalifica infine ad Andrea Agostinelli e David Dei.
Due le gare oggetto di valutazione da parte dei giudici di primo grado: Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010 e Portogruaro-Crotone del 29 maggio 2011. Nel corso dell'udienza di lunedì 10 dicembre, la Commissione aveva accettato sei istanze di patteggiamento avallate dal Procuratore federale: 20 mesi e 20 giorni per Claudio Furlan, nove mesi per Federico Cossato (già fermato per tre anni e sei mesi dalla Corte di Giustizia federale), quattro mesi a Dario Passoni (da aggiungere ai 20 mesi e 15 giorni frutto di precedenti patteggiamenti), due mesi per Gianfranco Parlato (già squalificato per tre anni), 5mila euro d'ammenda per l'Albinoleffe, 100 euro per l'Aversa.
IL NAPOLI: "NON ALTERARE CAMPIONATO IN CORSO" «Pur non entrando nel merito dell'obsoleto e superato principio della responsabilità oggettiva» il Napoli non condivide le decisioni della Disciplinare: «non si possano alterare irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento». Così la società in una nota sul proprio sito.
PER PAR CONDICIO «Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso, quindi, appare corretta l'applicazione della sanzione di 2 punti di penalizzazione in classifica generale da scontarsi nella corrente stagione sportiva». La Commissione Disciplinare motiva così la sanzione di due punti in classifica (più 70mila euro di ammenda) inflitta al Napoli, nell'ambito del filone campano del processo al Calcioscommesse, nonostante il procuratore federale, Stefano Palazzi, avesse chiesto per il club azzurro soltanto un punto di squalifica (più 100mila euro), in merito alla combine di Samp-Napoli del maggio 2010, tentata dall'allora terzo portiere partenopeo Matteo Gianello.
«Il principio della responsabilità oggettiva, pur se negli ultimi tempi ha subito una serie di attenuazioni in via applicativa, continua a fondarsi su criteri inderogabili - scrivono i giudici di primo grado -. In proposito, va ricordato come questa Commissione in tutti gli analoghi e recenti procedimenti nel caso di responsabilità oggettiva per illecito sportivo commesso da calciatori tesserati sia partita da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale, oltre a una ammenda».
«Tra tutti - specifica la Disciplinare -, si ricordino i precedenti della soc. Torino e della soc. Sampdoria che, nella corrente stagione sportiva, stanno scontando una penalizzazione di 1 punto in classifica generale maturata in sede di applicazione di sanzione ex art. 23 CGS (patteggiamento, ndr), partendo da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale».
NAPOLI PENSA A RISARCIMENTO DANNI L'ipotesi di una richiesta danni da parte del Napoli per la sentenza che ha tolto 2 punti e squalificato per 6 mesi i calciatori Grava e Cannavaro «non è assolutamente da escludere e, anzi, credo che verrà proprio presa in considerazione». Così l'avvocato Mattia Grassani, legale del Napoli, intervenuto ai microfoni di Tutti convocati su Radio 24 ha aperto a una possibile azione legale del club.
«Il Napoli ha subito danni patrimoniali, d'immagine e anche tecnico-sportivi e sono tutte ragioni di risarcimento che potranno essere prese in considerazione una volta esauriti i gradi di giustizia - ha aggiunto Grassani -. Per quanto accertato dalla commissione disciplinare non c'è alcuna responsabilità nè di culpa in vigilando nè di omesso controllo da parte della società, che paga il comportamento di un ex-tesserato come Matteo Gianello, in scadenza di contratto, che nella stagione 2009-2010 non giocò nemmeno un minuto».
La sentenza della Disciplinare è stata accolta con «grande disappunto, disagio e protesta: è una sentenza ingiusta e assolutamente inadeguata ai tempi rispetto all'istituto della responsabilità oggettiva».
SIENA, ESONERATO COSMI: OTTAVO KO IN 17 PARTITE
Lunedì 17 Dicembre 2012 - 09:59
SIENA - L'allenatore Serse Cosmi non guiderà più la squadra del Siena. Lo ha comunicato la società sul suo sito ufficiale ringraziando il tecnico e il suo staff per il lavoro svolto in questi mesi. L'esonero arriva dopo la sconfitta per 4-1 contro la Fiorentina. In questa stagione il Siena ha vinto 4 gare, ne ha pareggiate 5 e perse 8.
SUPER BOLOGNA, NAPOLI CADE 2-3 AL SAN PAOLO -FOTO
Lunedì 17 Dicembre 2012 - 10:13
NAPOLI - Al rientro in squadra dopo aver scontato 4 mesi di squalifica per omessa denuncia nell'ambito del calcioscommesse, Daniele Portanova si è subito preso la rivincita sulla sorte, segnando con un bel colpo di testa il gol del 3-2 con cui il Bologna ha vinto in casa del Napoli. Per il difensore ex Siena si tratta di una rivincita sulla sorte? «Ho sofferto tanto - risponde il difensore, intervistato da Sky - e questo gol lo dedico soprattutto alla mia famiglia, la cosa più importante, e poi a un vero amico, un fratello, che è Gabriele Bordoni (l'avvocato che lo ha assistito nei processi ndr)». «L'avevo detto in settimana - continua Portanova -: il Bologna in questo campionato facendo cose belle e altre meno belle, ma oggi abbiamo vinto lottando, e non rinunciando mai al gioco fino al 90'. Abbiamo affrontato un'ottima squadra ma il Bologna non ha mai fatto una partita difensiva». Adesso c'è Paolo Cannavaro, capitano del Napoli, che rischia la stessa pena a Portanova, sempre per omessa denuncia e nell'ambito di un altro filone di inchiesta. «Paolo è nelle mie condizioni? Sicuramente ci parlerò adesso - commenta Portanova -. Ci sono stato tanto male, ma spero che Paolo possa continuare a giocare nel Napoli, perchè lui non ha fatto niente».
IL TABELLINO Napoli (3-5-2): De Sanctis 6, Gamberini 6.5 (22'st Campagnaro sv), Cannavaro 5, Britos 5 (1' st Pandev 6), Maggio 6, Behrami 6,5, Inler 5.5, Zuniga 5, Insigne 6.5 (27' st Dzemaili sv), Cavani 6. (22 Rosati, 2 Grava, 21 Fernandez, 6 Aronica, 8 Dossena, 16 Mesto, 4 Donadel, 13 El Kaddouri, 9 Vargas). All.: Mazzarri 5. Bologna (4-4-2): Agliardi 7, Motta 6 (18' st Garics 6), Portanova 7, Antonsson 6.5, Cherubin 6, Krhin 6 (32' st Kone 7), Guarente 6 (39' pt Morleo 6), Diamanti 7, Taider 7, Gabbiadini 6.5, Gilardino 6. (32 Stojanovic, 24 Paponi, 28 Riverola, 31 Radakovic, 45 De Carvalho, 77 Pasquato). All.: Pioli 7.5. Arbitro: Valeri di Roma 7. Reti: nel pt 10' Gabbiadini; nel st 4' Gamberini, 24' Cavani, 40' Kone, 43' Portanova. Angoli: 8-5 per il Napoli. Recupero: 3' e 3'. Ammoniti: Cherubin, Berhami, Inler e Garics per gioco scorretto; Morleo per comportamento non regolamentare. Spettatori: 25 mila. ** I GOL ** - 10' pt: traversone da sinistra di Cherubin che attraversa tutto lo specchio della porta. Dalla parte opposta irrompe Gabbiadini che devia la palla in rete con la coscia destra. - 4' st: su azione da fallo laterale, Insigne penetra in area e piazza il pallone davanti alla porta. Agliardi devia ma non trattiene il pallone. Irrompe Gamberini che insacca in spaccata. - 24 st: Insigne, smarcatosi sulla sinistra, pennella un traversone perfetto per la testa di Cavani che anticipa Antonsson ed insacca. - 40' st: traversone da destra di Taiver. Kone non ci pensa due volte e in sforbiciata fa partire un tiro che si insacca sotto la traversa. - 43' st: punizione dalla trequarti di campo di Diamanti. Campagnaro perde Portanova che salta, solo davanti a De Sanctis, colpisce di testa ed insacca.
BALOTELLI NON PAGA LA MULTA DA 410.000 EURO E FA CAUSA AL MANCHESTER CITY -FOTO
Domenica 16 Dicembre 2012 - 16:34
LONDRA - Non paga e porta il City davanti al giudice. Battaglia legale all'orizzonte per Mario Balotelli. Il calciatore contesterebbe una maxi-multa di 340.000 sterline (oltre 410.000 euro)e sarebbe intenzionato a portare il Manchester City in tribunale.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il club avrebbe comuntato la pesantissima sanzione pecuniaria per i ripetuti comportamenti indisciplinati del calciatore, ma a Balotelli non è sembrato molto giusto.
Mercoledìil calciatore e neo papà, si presenterà in aula a Londra davanti ad un panel indipendente formato da 2 membri.
BALOTELLI FA CAUSA AL CITY C'è aria di divorzio tra Mario Balotelli e il Manchester City dopo che l'attaccante italiano ha citato in giudizio il club inglese contestando una multa da oltre 400mila euro. La sanzione disciplinare - scrive oggi il Mail on Sunday - è stata comminata a Balotelli per via di una serie di infrazioni che avrebbe compiuto nelle ultime settimane. Da qui la decisione del City di trattenergli l'equivalente di due settimane dello stipendio. Dopo aver chiesto inutilmente alla dirigenza del City la sospensione della multa, Balotelli si è rivolto ad un panel indipendente: mercoledì a Londra è in programma l'audizione davanti a due giudici.
Qualora il suo appello non venisse accolto, le spese legali, tutt'altro che a buon mercato (si parla di un numero a cinque cifre), spetteranno al giocatore, escluso da Roberto Mancini nella trasferta vittoriosa di sabato a Newcastle. A fine partita il tecnico italiano non si era nascosto, spiegando che Balotelli era rimasto a Manchester «perchè in questo momento non è in forma e deve lavorare». Un segnale in più delle attuali difficoltà che sta vivendo SuperMario: la sua cessione a gennaio non è più esclusa.
LA JUVE SBRICIOLA L'ATALANTA, MILAN OK. NAPOLI-BOLOGNA 0-1 -SEGUI LA DIRETTA
Domenica 16 Dicembre 2012 - 19:06
TORINO - La Juve mette una seria ipoteca sullo scudetto d’inverno disponendo con spietata ferocia di una Atalanta malmessa: i gioielli di Vucinic e Pirlo, una superiorita’ schiacciante danno il senso delle potenzialita’ della Vecchia Signora che chiudera’ comunque in testa il girone d’andata con largo anticipo se il Napoli non battera’ il Bologna nel posticipo. Ma la resa di ieri dell’Inter di fronte alla Lazio di super Klose lancia sempre di piu’ le sue quotazioni, a prescindere dalla presenza di Conte.
Nel penultimo turno prima delle feste avanzano con due eloquenti 4-1 la Fiorentina e il Milan, mentre si ferma pesantemente la rincorsa della Roma dopo cinque vittorie. Un gol finale di Pellissier lancia il Chievo al terzo successo mentre per i giallorossi e’ la prima gara senza gol all’attivo. La Roma fa harakiri, si lamenta per un rigore non dato e per il gol veneto in sospetto fuorigioco in uno stadio ormai semi invisibile per la nebbia. Ma la squadra di Zeman - che rimane insolitamente in silenzio «per non fare polemica» - fa un metto passo indietro, paga forse la lunga rincorsa e la giornata no degli attaccanti. Netto successo per Parma e Catania, un punto poco significativo tra Genoa e Torino. Continua la grande verve degli attaccanti: 28 gol in attesa del posticipo. Tutto facile invece per la Juve che non e’ in vena di regali di Natale: cinica e concentrata, la capolista passa subito con uno spunto di classe di Vucinic, poi una magia su punizione di Pirlo e un tiro dalla distanza di Marchisio chiudono i giochi, con un’Atalanta in dieci per il doppio giallo di Manfredini. Nella ripresa i bianconeri amministrano il gioco e un gol di Giovinco viene annullato per fuorigioco. In attesa del posticipo del Napoli, e’ la Fiorentina che da’ spettacolo nell’anticipo delle 12.30: la Montella band dimostra di aver archiviato le ultime incertezze e si ripropone per la Champions. E’ tutta in chiave ex romanista la sinfonia viola che tramortisce 4-1 il Siena: doppietta di uno scatenato Toni che si procura un rigore che trasforma Pizarro commuovendosi al ricordo della sorella scomparsa. Chiude il cerchio Aquilani mentre di Reginaldo il gol della bandiera, ma Cosmi ha seri problemi da risolvere, penalizzazione a parte e la sua panchina potrebbe essere a rischio. La Fiorentina supera di nuovo la Roma, resta in scia della Lazio e si ripropone per altissimi traguardi. Si chiude invece dopo cinque vittorie la serie positiva della Roma a Verona con un gol nella nebbia del neo entrato Pellissier nel finale al termine di una gara comunque deludente: Zeman da’ fiducia a Osvaldo che non e’ in giornata felice, Totti protesta molto e combina poco, e alla fine il capitano viene sostituito da Destro. La solita supremazia di gioco giallorossa non produce risultati vistosi. E il Chievo ogni tanto procura qualche apprensione a Zeman fino all’azione finale che consente a Pellissier di eludere la tattica del contropiede. L’esperto goleador anticipa Goicoechea e intasca i tre punti. Il Milan continua la splendida risalita (quinto successo di fila), ma fino a meta’ ripresa non tutto fila liscio nel successo col Pescara: inizio facile con gol di Nocerino su assist di El Shaarawy, poi raddoppio rocambolesco con autorete di Abbruscato su cross innocuo di Robinho, ma il Pescara torna in partita con Terlizzi, poi masochisticamente un altro autogol di Jonathas chiude la gara. Poi El Shaarawy fissa il 4-1 per il suo 14/o gol nel suo trionfale approccio alla serie A. Il Catania risale in classifica col successo in rimonta sulla Sampdoria, passato in vantaggio con Maresca su rigore provocato da Legrottaglie. Nella ripresa gli etnei cambiano marcia grazie al loro leader Bergessio che prima crea l’assist per il pari di Paglialunga, poi confeziona di persona il sorpasso e alla fine e’ festa tutta argentina col 3-1 di Castro. Tensioni ed emozioni a Parma nella sfida col Cagliari: sardi in fuga con bel pallonetto di Sau, ma subito arriva il pari di Belfodil di testa. Nella ripresa Biabiany manda in fuga gli emiliani, poi la riscossa tentata dal Cagliari viene vanificata da un rigore generoso concesso ai padroni di casa e trasformato da Valdes. Il migliore in campo, il francese Belfodil, pone il sigillo sul 4-1 finale. Un pari che fa comodo agli ospiti a Genova: il Torino va in vantaggio con Rolando Bianchi che di nuca risolve una mischia in area, poi ci pensa Grangquist a confezionare il pari. Per i padroni di casa un’altra occasione sprecata, i rossoblu’ rimangono al penultimo posto, la corsa salvezza si complica e anche la panchina di Del Neri scricchiola.
SEGUI LA DIRETTA DI NAPOLI-BOLOGNA
I risultati
Catania-Sampdoria 3-1
Chievo-Roma 1-0
Genoa-Torino 1-1
Juventus-Atalanta 3-0
Milan-Pescara 4-1
Parma-Cagliari 4-1
Napoli-Bologna alle 20.45
FIORENTINA-SIENA La Fiorentina travolge il Siena e torna al successo (4-1) dopo tre gare in cui aveva ottenuto due pareggi contro Torino e Sampdoria e subita una sconfitta sabato scorso all'Olimpico con la Roma. I viola, con Jovetic in campo dopo oltre un mese e Neto per la prima volta titolare in questo campionato al posto di Viviano finito in panchina dopo gli errori di Roma e per problemi fisici come ha precisato Montella a fine gara, hanno scelto il modo migliore per salutare il loro pubblico nell'ultima partita al Franchi del 2012: gol, gioco, mentalità da grande squadra che vuole assolutamente restare nell'alta classifica. Per il Siena, al terzo ko di fila e con la panchina di Cosmi sempre più traballante, lo stadio di Firenze continua ad essere tabù: in 8 sfide 6 ko e due pareggi per il dispiacere dei suoi tifosi che da sempre sentono tantissimo questo derby. Fin da subito la Fiorentina è diventata padrona del campo passando dopo soli 16' con Toni di testa su assist di Pasqual. Viola belli e determinati grazie anche al ritorno di Pizarro accolto da cori e uno striscione in curva Fiesole scritto in spagnolo, un modo per abbracciarlo dopo la scomparsa della sorella Claudia. A lei il centrocampista cileno ha dedicato la sua prima rete in viola, quella del momentaneo 2-0, realizzata al 19' su rigore concesso dopo un contatto Felipe-Toni. Rigore che Jovetic gli ha lasciato battere e Pizarro, 13 giocatore della Fiorentina ad andare a segno in campionato, non ha fallito fra gli applausi di tutto lo stadio. A quel punto per il Siena, che aveva perso per infortunio Angelo dopo uno scontro con Savic, si è fatta durissima: solo Calaiò non si è arreso e al 31' ha costretto Neto ad una super parata, unico vero tiro nei primi 45' concesso da una Fiorentina che poco prima dell'intervallo ha messo definitivamente il sigillo sulla gara realizzando il tris con Aquilani, imbeccato da Romulo sostituto dello squalificato Cuadrado. Nella ripresa Cosmi ha avanzato Rosina accanto a Calaiò togliendo Larrondo e inserendo prima Coppola poi Reginaldo: proprio l'ex viola ha spezzato per un attimo il monologo della Fiorentina, che poco prima aveva invocato un rigore per un contatto di mano di Rubin su tiro di Toni, realizzando la rete della bandiera al 25' con un gran tiro. La squadra di Montella, che per qualche minuto aveva tirato il fiato (nel frattempo il tecnico aveva inserito El Hamdaoui per Jovetic ancora lontano dalla forma migliore, Llama per Pasqual e sul 3-1 Migliaccio per Pizarro) è ripartita a testa bassa costruendo altre occasioni-gol fino al poker timbrato ancora da Toni, ancora di testa su assist di Borja Valero. Il risultato avrebbe potuto essere più rotondo per la Fiorentina se Aquilani, nel finale, non avesse tirato in curva il rigore concesso per un fallo su El Hamdaoui di Paci che, al secondo giallo, è stato espulso.
IL TABELLINO Il tabellino di Fiorentina-Siena, anticipo domenicale delle 12,30 della 17esima giornata del campionato di Serie A: Fiorentina-Siena 4-1 (3-0) Fiorentina (3-5-2): Neto N., Roncaglia, Gonzalo, Savic, Romulo, Aquilani, Pizarro (al 27' st. Migliaccio), Borja Valerio, Pasqual (al 20' st. Llama), Jovetic (al 15' st. El Hamdaoui), Toni. A disp. Viviano, Lupatelli, Fernandez, Cassani, Seferovic, Della Rocca, Ljajic, Madrigali, Tomovic. All. Montella. Siena (3-4-1-2): Pegolo, Neto L., Paci, Felipe, Angelo (al 19′ pt Sestu, al 15' st. Reginaldo), Bolzoni, Vergassola, Rosina, Rubin, Calaiò, Larrondo (al 1' st. Coppola). A disp. Farelli, Marini, Del Grosso, Valiani, Verre, Belmonte, Rodriguez, Contini. All. Cosmi. Arbitro: Tagliavento di Terni. Marcatori: al 15′ pt e al 34' st. Toni, al 19′ pt Pizarro (r), al 45' pt. Aquilani, al 26' st. Reginaldo. Ammoniti: Felipe, Vergassola, Pizarro, Roncaglia, Neto L., Paci, Rosina. Espulsi: Paci
IL MILAN BATTE IL PESCARA 4-1. ALLEGRI: "BELLA VITTORIA, MA NON CI SIAMO" -FOTO
Domenica 16 Dicembre 2012 - 17:32
MILANO - Nel pt 1' Nocerino; nel st 6' Abbruscato (A), 11' Terlizzi, 34' Jonathas (A), 36' st El Shaarawy Recupero: 0' e 2'. Angoli: 9-5 per il Milan. Ammoniti: Modesto, Togni, Yepes per gioco falloso; Ambrosini per comportamento non regolamentare. Spettatori: 42.520 per un incasso di 913.220,39 euro ** I GOL: - 1' pt: primo tiro e subito gol per il Milan, in vantaggio con Noerino che sul filo del fuorigioco a due passi dalla porta corona un'azione tutta di prima confezionata da Robinho, Montolivo ed El Shaarawy. - 6' st: su calcio d'angolo di Robinho, Abbruscato devia di testa nella sua porta dove Perin non può arrivare. - 11' st: Montolivo si perde Terlizzi che, servito da Togni su punizione, di testa supera tutti e batte Amelia. - 34' st: Jonathas imita Abbruscato, ma questa volta è El Shaarawy a battere il calcio d'angolo da cui nasce il secondo autogol del Pescara. - 36' st: Boateng lancia in contropiede Pazzini e il suo assist è perfetto per El Shaarawy che deve solo spingere il pallone in rete.
ALLEGRI VUOLE IL SALTO DI QUALITÀ «Quella di oggi è una vittoria importante, ma dobbiamo mettere a posto delle cose per farci fare il salto di qualità e restare agganciati alle prime». Così Massimiliano Allegri ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria sul Pescara. «Oggi abbiamo fatto un buon primo tempo, ma abbiamo preso l'ennesimo gol da punizione, abbiamo anche rischiato il 2-2 - ha sottolineato il tecnico - e il Pescara dava sempre la sensazione di potersi rendere pericoloso. Non era facile, dopo tre vittorie consecutive, mantenere la stessa intensità, ma dovevamo gestire meglio la palla». Sabato, il Milan sarà ospite della Roma e Allegri ribadisce che i rossoneri «devono migliorare ancora molto». «Sabato sera abbiamo una partita importante contro una delle squadre più forti del campionato. Per vincere bisognerà fare una gara ottima dal punto di vista difensivo». Il tecnico parla anche del caso Robinho: «Più che farlo giocare non posso fare, sono cose sue e della società. È fuori dal Brasile da otto anni e vorrebbe tornarci, ma se resterà qui rimarrà con il massimo impegno». «Il Milan - chiude Allegri - ha un'ottima base per combattere per i primi tre posti, per il momento non siamo distanti e la corsa è lunga. Miscelando i giovani e i meno giovani, il Milan può tornare a competere su tutti i fronti».
NOCERINO DEDICA VITTORIA AI BAMBINI MORTI «Volevo cogliere l'occasione per dedicare la mia rete alle famiglie americane dei bimbi uccisi nella scuola, il mio pensiero va unicamente a loro». Nel dopo-partita del match col Pescara un Antonio Nocerino visibilmente commosso ha una dedica speciale da fare, dai microfoni di Milan Channel. «Non so fino a quanto può servire la mia dedica ai bambini americani morti - dice ancora il milanista -, ma tutto quello che ho vissuto oggi io è solo per loro».
IL TABELLINO Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 6, Yepes 6, Zapata 6, Constant 6, Montolivo 6, Ambrosini 6, Nocerino 6.5, Robinho 6 (16' st Boateng 6), Pazzini 6 (37' st Niang sv), El Shaarawy 7 (40' st Muntari sv). (32 Abbiati, 59 Gabriel, 20 Abate, 5 Mexes, 77 Antonini, 16 Flamini, 14 Strasser, 28 Emanuelson, 22 Bojan). All: Allegri 6.5. Pescara (4-3-3): Perin 5.5, Balzano 5, Capuano 4.5, Terlizzi 5.5, Modesto 5, Nielsen 5, Togni 5.5, Bjarnason 5, Weiss 5 (1' st Celik 5.5), Abbruscato 4.5 (29' st Quintero 5), Vukusic 5 (19' st Jonathas 5). (32 Pelizzoli, 2 Zanon, 3 Crescenti, 15 Bocchetti, 7 Soddimo, 55 Berardocco, 16 Brugman, 99 Caprari). All. Bergodi 5.5. Arbitro: Giannoccaro 6.
UNA SUPER JUVE ANNIENTA L'ATALANTA 3-0. CONTE: "VOGLIAMO LO SCUDETTO" -FOTO
Domenica 16 Dicembre 2012 - 17:23
TORINO - Troppo forte la Juve e questo si sapeva. Ma se le si fanno anche regali il pomeriggio rischia di diventare tragico. E così è stato per l'Atalanta, che poteva uscire dallo stadio bianconero con otto gol sul groppone, perchè oltre a farne tre, Pirlo e compagni se ne sono mangiati almeno cinque. In vantaggio dopo soli due minuti (fatto insolito per gli uomini di Conte), la Juve , dopo altrettanto, rischia l'infarto collettivo: Marrone scivola e consegna palla a Denis, che fa due passi e piazza il diagonale sicuro. No, anzi, sicuro davanti a Buffon non esiste: e infatti il numero uno festeggia l'imminente rinnovo di contratto con una parata da mettere in cineteca. L'Atalanta va in depressione e si arrende ai piedi e al cervello di Pirlo dopo un solo quarto d'ora. Allora la Juve decide di dare spettacolo e mette in mostra tutti i gioielli, da Pirlo formato Mondiale, a Giovinco in giornata strepitosa, a Marchisio che spara un fendente liftato alla Gerrard (gli somiglia sempre più) e fa 3-0 con i bergamaschi annichiliti. Anche Chiellini e Barzagli sono sontuosi, mentre Lichtsteiner ha ancora la benzina per triturare sulla fascia Peluso, in odore di maglia bianconera a gennaio. Insomma, l'Atalanta è in crisi tecnica e psicologica. E che fa Manfredini, uno dei suoi uomini di solito migliori? Poco dopo la mezzora commette un inutile fallo su Chiellini nella metà campo bianconera e l'arbitro non può fare a meno di sventolargli il secondo giallo. Era certamente il modo migliore per opporsi alla Juve, dieci contro undici e sotto di tre gol. Nell'intervallo, a parte la intuibile arrabbiatura di Colantuono, che deve oltretutto rivoluzionare la squadra togliendo Bonaventura, in grado di creare qualche problema all'avversario, si pensa già a sfangare la ripresa senza farsi male. Ma la Juve non molla, perchè ha rispetto del pubblico e prende a pallonate l'avversario: 11' e 18', annullati due gol di Giovinco e Quagliarella per giusto fuorigioco; 26' gran diagonale di Giovinco deviato da Consigli; 27', sempre Giovinco al volo alto; 42', Marchisio da fuori e Consigli vola di nuovo a salvare; 44' Quagliarella parato da Consigli da pochi metri; 45', Vidal da due metri fuori a porta vuota. Sono i numeri a parlare, con 15 conclusioni pericolose bianconere contro soltanto quella di Peluso, che su angolo raccoglie un rimpallo e spara in curva. Nei giudizi va tenuto conto dell'inferiorità numerica dell'avversario per un'ora, ma colpisce la crescita costante di Giovinco: mobile, imprevedibile ma razionale, uomo assist in stato di grazia ma anche presente nel vivo dell'area. Pirlo, Vidal, Marchisio, Barzagli, Chiellini e Buffon non stupiscono più. Unica nota bizzarra: anche oggi, dopo 15 conclusioni, i centrocampisti battono gli attaccanti di Conte 2-1. Per l'Atalanta giornata da cancellare per ripartire subito alla grande come sa fare, soprattutto in casa.
IL TABELLINO Juventus (3-5-2): Buffon 7, Barzagli 7 (17' st Padoin 6.5), Marrone 6.5, Chiellini 7.5, Lichtsteiner 6.5, Vidal 7, Pirlo 8 Marchisio 7 (25' st Giaccherini 6), Asamoah 6, Giovinco 7, Vucinic 6.5 (10' st Quagliarella 6). (30 Storari, 34 Rubinho, 4 Caceres, 11 De Ceglie, 33 Isla, 32 Matri). All. Conte 7.5. Atalanta (4-5-1): Consigli 6.5, Bellini 5, Manfredini 4, Lucchini 5.5, Peluso 5, Schelotto 5, Radovanovic 5 (1' st Biondini 6.5), Cigarini 5.5 (29' st Cazzola sv), Moralez 6, Bonaventura 6 (39' Stendardo 6), Denis 5. (16 Polito, 78 Frezzolini, 77 Raimondi, 9 Troisi, 25 Matheu, 79 Ferreira Pinto, 28 Brivio, 32 Ferri, 91 De Luca). All. Colantuono 5 Arbitro: Massa 7 Reti: nel primo tempo 2' Vucinic, 14' Pirlo, 26' Marchisio Angoli: 8-6 per l'Atalanta Recupero: 1' e 2' Espulso: Manfredini per doppia ammonizione. Ammoniti: Manfredini per gioco scorretto. Spettatori: 38.625, incasso 1.318.705 **I GOL: - 2' pt: palla a Giovinco al limite, che si gira e infila Vucinic, due passi e Consigli è fulminato. - 14' pt: fallo dal limite su Giovinco, Pirlo pennella in rete la punizione. - 27' pt: Incursione di Chiellini che dal limite scarica su Marchisio, tiro potente e preciso a sinistra di Consigli.
LA ROMA PERDE NEL FINALE CONTRO IL CHIEVO: "GOL IN DUBBIO FUORIGIOCO" -FOTO
Domenica 16 Dicembre 2012 - 17:18
ROMA - Tonfo della Roma al Bentegodi di fronte a un Chievo che con il solito Pellissier, schierato in campo alla metà del secondo tempo, agguanta il gol vittoria al 41'. Una rete che fa gridare al fuorigioco la squadra di Zeman - il giocatore gialloblù è scattato nella nebbia in fase di rientro - ma che segna il terzo successo consecutivo per i veronesi di Corini e interrompe la lunga serie positiva dei capitoli di capitan Totti. Per la Roma è una caduta che fa male, che l'allontana dalla capolista Juve, e giunta al termine di una prestazione buona ma non tanto da non lasciarla a bocca asciutta sul fronte reti, ponendo fine a quella 'macchinà da gol messa in mostra in una quindicina di partite consecutive. Sul piano del gioco i giallorossi possono certo recriminare su alcuni episodi non andati a buon fine, ma il risultato ha premiato lo spirito del Chievo e l'intuizione di Corini che nel finale, con le squadre allungate, si è affidato alla verve e alla vivacità di Pellissier. Come sempre accade, quello che avviene in campo fa la differenza: così succede che Guana tocchi palla e piede di Balzaretti e che l'arbitro Bergonzi faccia proseguire di fronte della richiesta romana di rigore; e che un minuto dopo, nella nebbia sempre più fitta che regna sul campo, Pellissier, in fase di rientro, si avventi su una lunga respinta della difesa gialloblu. I giocatori della Roma si di fatto paiono fermarsi chiedendo il fuorigioco ma l'arbitro non fischia e non si alza la bandierina del segnalinee e Pellissier si invola tutto solo, salta Goicoechea e fa esultare il Bentegodi. Zeman in fase di avvio rinuncia ancora una volta a De Rossi (in campo al 21' della ripresa al posto di Bradley) mentre Corini insiste nello schema che vede Paloschi punta avanzata e Thereau a spaziare su tutto l'arco offensivo. Nella prima metà è la Roma a fare la partita, pressando sulla metà veronese e rompendo le trame avversarie. Osvaldo si butta in area da destra, spara su Sorrentino che mette in angolo coi piedi. Al 34' ci prova Totti con una sberla al volo sul secondo palo che si alza appena oltre la traversa. Al 38? numero alla Ibra di Florenzi sopra la traversa. In chiusura di frazione Balzaretti scappa a sinistra e tocca basso per Bradley: il tiro, secco, Š respinto in scivolata da Dainelli e Andreolli. L'avvio di ripresa vede in campo un Chievo che matura la convinzione di poter fare risultato. Al 2', angolo di Thereau per la testa di Rigoni che obbliga Goicoechea al colpo di reni con deviazione oltre la traversa. La Roma replica pronta. Pjanic crossa da destra per Osvaldo che svetta di testa: palla fuori a un metro dal palo. Poi affondo prodigioso di Osvaldo che salta netto l'uomo, entra in area ma Š stoppato in uscita da Sorrentino. Con il passare dei minuti la coltre nebbiosa si fa sempre più fitta, mentre le squadre si affrontano a viso aperto ed è un continuo ribaltamento di fronte e al 20' Sorrentino salva su affondo romanista. La partita, complessivamente bella anche se con poche emozioni in area, pare destinata a finire a reti inviolate, ma a 4' dal tempo regolamentare sbuca dalla nebbia Pellissier e porta a casa i tre punti in chiave salvezza per il Chievo.
PELLISSIER, VITTORIA MERITATA «È un gol importante, siamo contenti perchè portiamo avanti la striscia di risultati positivi ottenuti ultimamente». È il commento 'a caldò di Sergio Pellissier, intervistato da Sky subito dopo la fine di Chievo-Roma. «Noi abbiamo affrontato la Roma a viso aperto, volevamo farli giocare il meno bene possibile - dice ancora l'attaccante -. Credo che la differenza l'abbiamo fatta in questi modo, volevamo portare a casa punti importanti».
BALDINI DIFENDE ZEMAN «La Roma ha cercato di fare la partita. Forse il risultato più giusto era il pari. Oggi non siamo riusciti a fare la partita che dovevamo, ma siamo sicuri di poter stare ancora con le prime», dice il dirigente ai microfoni di Mediaset. «La prestazione è stata discreta nel primo tempo ma non altrettanto nel secondo. Ci è mancata la giusta condizione psico-fisica e il campo non ci ha aiutato. Era difficile per una squadra che voleva fare gioco giocare su questo terreno».
«Zeman preferisce non parlare: dal suo punto di vista, è convinto di aver visto bene l'azione del gol vittoria del Chievo e quindi mi ha detto che preferisce star zitto perchè si conosce, altrimenti farebbe polemica...». Così Franco Baldini, dg della Roma, spiega a StadioSprint-Rai2 l'inconsueto silenzio stampa del tecnico Roma. «Se non riuscite a capire se era fuorigioco voi con le immagini tv, immaginate me dalla tribuna...», ha poi aggiunto.
«La rabbia di Zeman - ha aggiunto Baldini, a SkySport - è montata minuto dopo minuto in panchina: sono convinti che ci siano stati altri episodi oltre alla posizione di Pellissier durante il gol del Chievo. Un rigore su Totti? Ce ne era uno ancora più chiaro su Balzaretti». Baldini ha poi parlato anche dell'esclusione di De Rossi. «Per la società è un campione indiscusso e indiscutibile. Poi l'allenatore fa le sue scelte, e fa rotazione».
IL TABELLINO CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 6, Sardo 6.5, Dainelli 6, Andreolli 6.5, DramŠ 5.5, Cofie 6, Luca Rigoni 6, Guana 6, Hetemaj 6.5 (30'st Jokic sv), Thereau 6 (39'st Marco Rigoni sv), Paloschi 5,5 (21'st Pellissier 6,5). (1 Puggioni, 8 Cruzado, 12 Cesar, 9 Moscardelli, 17 Di Michele, 18 Squizzi, 26 Farkas, 33 Papp, 39 Stoian) All.: Corini 6.5 ROMA (4-3-3): Goicoechea 6, Piris 6, Marquinhos 6, Castan 6.5, Balzaretti 6, Bradley 6 (21'st De Rossi sv), Tachtsidis 6, Florenzi 6, Pjanic 5.5 (18'st Lamela 6), Osvaldo 6, Totti 6 (26'st Destro sv). A disp.: 1 Lobont, 24 Stekelenburg, 7 Marquinho, 17 Lopez, 20 Perrotta, 27 Dod¢, 29 Burdisso, 46 Romagnoli. All.: Zeman 6 Arbitro: Bergonzi di Genova 6. Reti: nel st 41' Pellissier. Ammoniti: Castan, Luca Rigoni per gioco falloso. Totti per proteste. Recuperi: 1' e 4'. Angoli: 7-4 per la Roma.
LA LAZIO FA FESTA CON KLOSE. STRAMA: "DUE PALI, SCONFITTA IMMERITATA" -FOTO/VIDEO
Sabato 15 Dicembre 2012 - 23:26
ROMA - Un magia del solito Miroslav Klose al 36' della ripresa permette alla Lazio di aggiudicarsi per 1-0 l'anticipo contro l'Inter all'Olimpico. Un risultato che rilancia le ambizioni di classifica della formazione di Petkovic e punisce in maniera esagerata quella di Stramaccioni, sfortunata con i pali colpiti da Guarin e Cassano nella ripresa. Un risultato che fa felice soprattutto la Juventus. Domani i bianconeri potrebbero trovarsi a +7 sui nerazzurri. La Lazio, dal canto suo, dopo un inizio convincente ha patito la verve nerazzurra con il passare dei minuti riuscendo a capitalizzare una giocata esemplare del suo fuoriclasse tedesco. Il primo tempo è di marca laziale. La squadra di Petkovic comanda le operazioni mentre l'Inter si difende. Al 26' è Ledesma che prova a sorprendere Handanovic con una conclusione dalla distanza ma il tiro è fuori di poco. Dieci minuti dopo è Nagatomo ad opporsi a Klose. Prima dell'intervallo c'è ancora tempo per la protesta dello stesso tedesco al 42' dopo un contatto in area con Alvaro Pereira.
RIPRESA. La ripresa inizia con un'Inter più pimpante. La squadra di Stramaccioni cambia marcia al 13' quando un claudicante Cambiasso lascia il posto a Palacio che va a formare il tridente con Cassano e Milito. Al 22' i nerazzurri colpiscono il palo con una conclusione dalla distanza di Guarin. Cinque minuti dopo è Cassano a far tremare lo stesso palo della porta di Marchetti. Sul rimbalzo della sfera in campo il portiere laziale è strepitoso nel dire di no alla conclusione ravvicinata di Nagatomo. Il doppio pericolo sveglia i biancocelesti. Al 33' la difesa nerazzurra sbaglia il fuorigioco ma Klose, solo davanti ad Handanovic, non riesce a controllare la sfera su cross di Gonzalez. Tre minuti dopo però il tedesco, servito da Mauri, si infila fra le maglie della difesa nerazzurra e fredda Handanovic con un preciso diagonale. Per l'Inter, nonostante la generosità, è il colpo del ko.
STRAMACCIONI RECRIMINMA. ''La Lazio ha fatto un primo tempo sicuramente migliore e ci ha messo in difficolta'. Nella ripresa pero' abbiamo fatto una grande prova e dovevamo passare in vantaggio''. Ai microfoni di Sky il tecnico dell'Inter, Andrea Stramaccioni, fa i complimenti alla Lazio e a Klose ma assicura che la sua squadra non meritava di perdere. ''Non meritavamo assolutamente di perdere - dice ancora Stramaccioni - pero' Klose ha avuto un grande colpo e ha sbloccato la gara. Probabilmente ci e' mancato qualcosa nel primo tempo per merito anche della Lazio. L'Inter nel secondo tempo e' rientrata con uno spirito diverso: mentalmente ha fatto una gara da grande squadra. Qualche decisione girata in maniera negativa e abbiamo dimostrato di non essere piu' forti degli episodi. Klose e' un campione e ha fatto un gran gol. Il risultato del campo e' questo e noi lo accettiamo. Secondo me non siamo ancora piu' forti degli episodi sfortunati''.
PETKOVIC RILANCIA. ''Se diamo sempre il 100% possiamo anche fare delle gare cosi' ogni settimana. Si e' vista una buona squadra che ha sofferto solo per 10 o 15 minuti nel secondo tempo. Un gioco intelligente che ha permesso di creare parecchio''. E' un Vlado Petkovic decisamente soddisfatto quello che, intervistato da Sky, commenta il successo della Lazio sull'Inter. ''Klose? Dico sempre che la squadra mette tutto in campo e lavorano anche per Klose - dice il tecnico -, cosi' come lui poi si preoccupa di segnare. Lui e' un grande campione e mette a nostra disposizione le sue qualita'''. ''Ho visto e sapevo che l'Inter aveva dei centrali a centrocampo - continua Petkovic -: ho messo un semplice 4-4-1-1 per avere piu' equilibrio ed essere piu' pericolosi in zona mediana. I nostri risultati in trasferta? Dobbiamo imparare a giocare cosi' come facciamo all'Olimpico, ma ora ci vuole tempo per recuperare le energie''.
LAZIO - INTER 1-0 Reti: 36'st Klose. Lazio: Marchetti, Konko, Biava, Ciani, Radu, Lulic (19'st Candreva), Hernanes (41'st Dias), Ledesma, Gonzalez, Mauri, Klose (39'st Floccari). All: Petkovic. Inter: Handanovic, Nagatomo, Ranocchia, Samuel, Pereira (40'st Coutinho), Zanetti, Gargano, Cambiasso (13'st Palacio), Guarin, Milito, Cassano. All: Stramaccioni. Arbitro: Mazzoleni.
Udinese e Palermo. È finita 1-1 con un recupero dei friulani al 44' del secndo tempo, con Di Natale che raggiunge il gol di Ilicic del 33'. Dopo una lunga fase di studio tra le due squadre, il Palermo apre le marcature al 34’ del primo tempo con un sinistro dal limite di Ilicic. La palla rimbalza proprio davanti a Brkic ed entra in rete, con non poche responsabilità del portiere dell’Udinese. L’attaccante sloveno del Palermo sfiora il raddoppio poco dopo. Questa volta la sua conclusione viene deviata. Ilicic si scatena. Al 38’ Danilo è costretto a fermarlo in area con le cattive. Il rigore è netto, ma Peruzzo ammonisce Ilicic per simulazione. Guidolin si accorge del momento di difficoltà dei suoi e si gioca la carta Muriel. L'attaccante colombiano, praticamente alla prima apparizione in bianconero, entra a rilevare Badu, che aveva convinto poco a centrocampo, e si piazza alle spalle di Di Natale.
RIPRESA In avvio di ripresa anche Gasperini cambia qualcosa. Fuori Miccoli. Resta Dyabala l’unica punta. L’Udinese riparte più convinta e spinge alla ricerca del gol del pareggio. Uno, al 5’ viene annullato per fuorigioco a Domizzi su un tiro di Pasquale che Ujkani aveva deviato sul palo. Un altro lo spreca Pinzi, lanciato a rete da Muriel che fa subito vedere tutte le sue qualità. Il centrocampista calcia addosso al portiere rosanero. La strada si complica, per l’Udinese, al quarto d'ora, quando Peruzzo, che ha ormai perso le redini della direzione di gara, dopo aver commesso troppi errori di valutazione, da una parte e dall’altra, estrae il secondo cartellino giallo a Heurtaux. L'’arbitro punisce in modo forse eccessivamente fiscale l’entrata su Garcia. Il difensore francese è costretto a lasciare il campo prima del tempo. Il Palermo si chiude in difesa e bada al sodo. L'Udinese in dieci fatica a rendersi davvero pericolosa in avanti. Il Palermo si affida a Ilicic, l'unico a mostrare qualcosa in più. È lui a sfiorare il raddoppio per i rosanero, al 36’. Questa volta Brkic si riscatta e chiude la propria porta, prima di inanellare, una dietro l’altra, una serie di parate decisive su Brienza, Rios e Pisano. Merito doppio, visto che la difesa non lo aiuta molto. Specie Domizzi. La sua prestazione non è impeccabile. Lodevole, invece, il gesto compiuto dal difensore prima dell’inizio della partita, quando è andato sotto la curva Nord a consegnare una maglia particolare, su cui ha fatto scrivere “Per Lisa, oggi una stella”, dedicato alla giovane mamma di 22 anni, Lisa Puzzoli, tifosa bianconera, uccisa a Basiliano dall’'ex fidanzato. L'’Udinese evita la sconfitta in extremis, grazie al solito Di Natale che, allo scadere del tempo regolamentare, mette in rete, dopo la respinta di Ujkani sul destro di Muriel.
TABELLINO
Udinese-Palermo 1-1 (0-1), nell’anticipo della diciassettesima giornata di campionato di Serie A.
Udinese (3-5-1-1): Brkic 6; Heurtaux 5.5, Danilo 5.5, Domizzi 5; Basta 6, Pinzi 5.5 (22’st Lazzari 6), Allan 6.5, Badu 5 (41’st Muriel 7), Pasquale 5.5; Pereyra 6.5 (31’st Maicosuel sv); Di Natale 6 (25 Padelli, 93 Pawlowski, 4 Angella, 16 Coda, 6 Faraoni, 31 Fabbrini, 27 Armero, 13 Ranegie, 34 Gabriel Silva). All. Guidolin 6
Palermo (3-4-1-2): Ujkani 6; Munoz 5.5, Donati 5.5, Von Bergen 5.5; Pisano 5.5, Barreto 6, Kurtic 5.5, Garcia 6 (27’st Giorgi sv); Ilicic 7; Dybala 6 (12’ Rios 5.5), Miccoli 5.5 (1’st Brienza 5.5) (99 Benussi, 22 Brichetto, 55 Goldaniga, 18 Labrin, 7 Viola, 50 Sanseverino, 24 Malele). All. Gasperini 5.5
Arbitro: Peruzzo di Schio 4
Reti: 34’pt Ilicic, 44’st Di Natale
Recupero: 1’ e 4’
Angoli: 4-7
Espulsi: Heurtaux al 16’st per doppia ammonizione
Ammoniti: Heurtaux, Basta, Barreto, Allan per gioco scorretto, Ilicic per simulazione
Spettatori: 12 mila circa
*** I GOL: - 34’ pt conclusione di Ilicic che avanza palla al piede e dal limite fa partire il tiro. La palla rimbalza davanti a Brkic e lo scavalca - 44’st destro di Muriel. Ujkani respinge e Di Natale ribatte in rete.
FONTE: Leggo.it